“ Induratio Penis Plastica” o “ Pene Curvo” Succede sempre più

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“ Induratio Penis Plastica” o “ Pene Curvo” Succede sempre più
“ Induratio Penis Plastica” o “ Pene Curvo”
Succede sempre più spesso di notare che il pene, in fase di erezione, assuma una curvatura del suo
asse verso l’ alto,o il basso o lateralmente e si accompagni, anche se non sempre, nella sua massima
erezione, a dolore e/o a difficoltà ad avere rapporti sessuali.
Questi sono i sintomi di una malattia che va sotto il nome di “Induratio Penis Plastica” o Malattia
di La Peyronie.
Insorge a seguito di infiammazioni o flogosi di uno o più punti della tunica albuginea, che avvolge
i corpi cavernosi del pene e che guarisce con una cicatrice, espressione e causa della deformità
assiale che si viene a instaurare e dell’ eventuale deficit funzionale sessuale.
L’ evoluzione di questa malattia è subdola: nell’ 80% circa dei pazienti presenta sintomi vaghi,
quali parestesie peniene, dolori modesti in erezione e quasi nulla a pene flaccido.
In questi casi la diagnosi è possibile solo quando la flogosi è superata e l’ evoluzione verso la
fibrosi ,che determina la formazione della placca, è già avvenuta.
Solo nel 5% dei casi si riesce a far diagnosi nello stadio iniziale, in cui una appropriata terapia può
prevenire o limitare l’ evoluzione in fibrosi della malattia.
Anche se la patologia risale a tempi antichi e fu esaurientemente descritta da La Peyronie per la
prima volta, ma già segnalata da Vesalio n alla metà circa del 1500, tutt’ ora non se ne conoscono le
cause scatenanti e la patogenesi. Vi sono delle teorie al proposito e le più accreditate riconoscono ad
una alterazione del sistema immunitario la responsabilità della proliferazione fibroblastica e delle
deposizioni
delle fibre connettive che sono alla base della formazione della placca.
Tutto ciò, oltre al dolore generalmente presente nella fase erettile e, talvolta, anche dopo la
detumescenza, oltre alla parestesia del pene, producono delle disfunzioni erettili.
L’ I.P.P. si presenta con una deviazione dell’ asse penino che si evidenzia in erezione. Questo
fenomeno, durante il rapporto, potrebbe influenzare negativamente la penetrazione, rendendola
particolarmente dolorosa e talvolta impossibile, a discapito della soddisfazione sessuale e/o della
copulazione. Talvolta questa patologia è associata ad altre malattie quali il diabete,
epatopatie,malattie cardiovascolari, eccessivo tabagismo, Morbo di Dupujtren, microtraumatismi (
sesso orale),terapia iniettiva intracavernosa.
Varie sono le proposte terapeutichedi questa malattia , di valore empirico e con alterni risultati.
Sono state proposte, tra l’ altro, terapie medichelocali e generali, ionoforesi, terapie topiche con
ultrasuoni, spece per i soggetti con placche calcifichi, correzioni con apparecchi modellanti. Ed
infine, anche una terapia chirurgica con il fine dell’ asportazione della placca fibrosa e la
sostituzione con “piece” sintetiche biocompatibili o con derma autologo o altro tessuto prelevato dal
paziente ( vene, mucosa o altro).
Tutti i presidi terapeutici, però , raramente portano alla scomparsa della placca anche se piccola.
Assicurano invece la scomparsa della sintomatologia dolorosa, la ripresa dell’ attività sessuale e la
risoluzione quasi totale della disfunzione erettile.
Dr. Carlo Andrisani