“DIVINA COMMEDIA”. - Rivista "Campo de` Fiori"

Transcript

“DIVINA COMMEDIA”. - Rivista "Campo de` Fiori"
FRANCO
FASANO VA
“FORTISSIMISSIMO”.
Il nuovo album.
“DIVINA
COMMEDIA”.
Il musical di
Antonio Spaziano
“LA CADUTA
DELL’IDEA”.
La mostra di
Gianluca Bagliani
Campo de’ fiori
2
SOMMARIO
Editoriale:
Walking in the rain........................................3
L’intervista:
Franco Fasano va
“Fortissimissimo”...4-5
“DIVINA COMMEDIA”
il viaggio di un uomo tra
gl’inferi e il cielo. Il musical di
Antonio Spaziano........6-7
Curriculum vitae:
Loris Iannamico............................................9
Roma che se n’è andata:
La Cappella Sistina: 500 anni ma non li
dimostra...............................................10-11
Suonare Suonare:
PINO DANIELE......................................12-13
In forma con ... il web!!!.........................14
“Campo de’ fiori”
al Teatro Sistina
con la Miconi e Laganà per
la regia di Quartullo.....15
Cine Parade:
Ted............................................................16
Ecologia e ambiente:
Veicoli veloci ... lentezza politica..................18
VINTAGE: la moda del momento,
il fascino del passato..............................20
Saper adattare un Apparecchio Acustico.
Un lavoro da Professionisti.....................21
L’uomo è il luogo della manifestatività
dell’essere................................................22
Concessione pacheggio invalidi ed
esonero cinture di sicurezza..................24
Come eravamo:
TURIDDO MADAMI ... questo sconosciuto....25
Sua Eccellenza Divo Zadi da
Montefollonico........................................26
Yoga.........................................................27
Maria Rita Innocenti alla ricerca della
luce con amore e passione negli occhi di
San Francesco.........................................28
Che somaro! Le eccezioni che
confermano la regola..............................29
Le trasformazioni di Civita Castellana...30
Trucco d’epoca:
Gli anni ‘60 ...............................................31
Campagna pubblicitaria sul ponte di
Civita di Bagnoregio...............................32
Carbognano.
Occupazione tedesca.
Anno 1944.
Geltrude Ceccarelli una
donna coraggiosa.............33
Il Fumetto:
March Story...............................................34
L’angolo del collezionista.......................35
Nel cuore.................................................35
Un favola bellissima................................36
Il Lions Club di Civita Castellana - Falerii
Veteres....................................................37
Una donazione di 2.100  per “I ragazzi
del girasole”............................................38
Indulgenza plenaria per il biennio giubilare...........................................................38
Una “Fabrica di ricordi”:
Peppa e Nina lo camposanto......................39
Una nuova casa famiglia e centro diurno
a Faleri.....................................................40
“La caduta dell’idea”
di Gianluca
Bagliani................41
News.............................................42-43-44
I concorsi della nostra rivista................45
Le proposte editoriali di Campo de’
fiori..........................................................46
I nostri amici...........................................47
Agenda...............................................48-49
Messaggi............................................50-51
Angolo del poeta.....................................52
Roma com’era.........................................53
Album dei ricordi........54-55-56-57-58-59
Annunci gratuiti................................60-61
Oroscopo.................................................62
Selezione offerte immobiliari ..........63-64
Foto di copertina di ELISA MORETTI
I NOSTRI RECAPITI UTILI
SEDE OPERATIVA : PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT)
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Campo de’ fiori
3
Walking
in the rain
P
iove, piove a dirotto e l’acqua bagna le
strade, scivola sui tetti, sui vetri e le finestre, e si fa mille fili d’argento alla luce dei
lampioni.
Mi vien voglia di uscire, mi copro bene, prendo
l’ombrello grande, vado in centro. Le vie sono
deserte ed il tamburellare dei milioni di gocce
sulla mia testa mi fa compagnia. Mi sento bene
a camminare da solo, con questa oscurità che
di Sandro Anselmi
mi avvolge e mi protegge. Ogni pensiero triste si
allontana come lavato dalla pioggia e mi riapproprio, per un po’, di me stesso; è come quando guardo il cielo
infinito, la neve che scende, il tramonto sul mare profondo, il
fuoco del camino: bisogna uscire di tanto in tanto dal se stessi di
tutti i giorni. Dalle finestre illuminate, appannate dal calore, figure si stagliano in controluce. Cammino cercando di non passare
dove sono già passato, e mi perdo nel dedalo dei vicoli. Dai canali dei tetti l’acqua sbocca copiosa sul selciato e ruscella nei tombini con un sonoro gorgoglìo. I cammini accesi disperdono nell’aria tersa il loro fumo. Incrocio un viandante solitario quanto me;
i nostri ombrelli quasi si toccano; mi saluta fugacemente scomparendo nell’oscurità . Questo è tutto profondamente nobile ed infinitamente poetico! Eppure d’un tratto m’assale l’immancabile tristezza ed il desiderio di piangere: mi sembra di non meritare tutto
questo. Mi scivola una lacrima e si perde fra le infinite gocce di
pioggia. È come se mi fosse venuto il rimorso per il mio comportamento inappropriato, inadeguato, non consono al momento,
una vera mancanza di responsabilità! Non posso distrarmi, devo
obbligatoriamente onorare quella enorme fetta di debito pubblico
che io, irresponsabilmente, ho creato con le mie stesse mani!
Vedo la faccia perennemente triste dei miei governanti, le loro
lacrime, il loro rammarico di avere solo giovani sudditi, mammoni e choosy! Loro si stanno sacrificando per me: si sono ridotti gli
stipendi, i rimborsi, i benefit… Come Churchill non hanno da offrire che “sangue, fatica, lacrime e sudore”. (Vedi i nostri poveri
Bossi, Penati, Lusi, Fiorito, Maruccio …)
Ed io? Me la passeggio sotto la pioggia?!
Altro che “mille sfumature di grigio”! Una sola tinta decisa: il
nero!
Campo de’ fiori
4
FRANCO FASANO VA
“FORTISSIMISSIMO”!
In uscita il nuovo album con le rivisitazioni di alcuni dei suoi più grandi successi
I
o amo, Ti lascerò , Mi manchi e
tante altre canzoni di successo come
queste, forse non tutti sanno che
sono state scritte da un autore di grande
talento e grande qualità quale Franco
Fasano che incontriamo nella sua casa
romana proprio in concomitanza dell’uscita del suo nuovo lavoro “Fortissimissimo” che contiene alcuni dei sui più
grandi successi rivisitati.
Franco, come è nata l’idea di un
nuovo disco dopo oltre 10 anni da
“Scherzando Scherzando” (2000)?
“E’ stata una cosa che non è nata da un
progetto discografico ma dalla voglia di
festeggiare una data importante, quella
dei miei 50 anni che viaggiano con i 30
anni di attività ed ho deciso di invitare al
mio compleanno le mie canzoni. E la cosa
più bella è stata che, insieme alle mie
canzoni, ho ritrovato gli amici che ho
conosciuto grazie alla musica. Devo dire
che stava per nascere uno spaccato dagli
anni ‘80 ai giorni nostri, che avrebbe potuto diventare un vero documento testimoniale attraverso le canzoni che io ho scritto e che in tempi remoti (ma non tanto
remoti!) sono diventate pietre miliari trovando rispettate in questo lavoro le loro
origini in modo molto sincero. Perché canzoni come Io amo, Mi manchi, Ti lascerò , Regalami un sorriso, Certe cose
si fanno, Ti voglio senza amore o addirittura Colpevole, sono canzoni che io ho
scritto apposta per il “Festival di Sanremo”
o per altre occasioni, e difatti non le ho
scritte per chi le ha cantate ma le ho scritte per il gusto di scriverle e solo successivamente mi sono accorto che interpretate
da quell’artista avevano più comunicabilità . Mi manchi, per esempio, in questo
mio cd ha una strofa che a Sanremo era
stata eliminata perché reputata troppo
lunga; Ti lascerò, invece, il cui titolo originale era Le Ultime Tre Cose, riacquista il
finale che trovo bellissimo scritto da
Fabrizio Berlincioni. Insomma, a questo
lavoro hanno preso parte quasi 350 addetti ai lavori tra musicisti, cantanti, grafici,
fonici e autori e sono veramente contento
di aver fatto un’ antologia sonora del mio
pensiero!”
Una delle canzoni più belle e forse
passate nel tempo inosservate è Una
Piccola Parte di Te, cantata a
Sanremo 2009 da Fausto Leali...
“La canzone era nata nel 2008 quando mi
sono ritrovato da solo con mio figlio a
Milano e lui si era addormentato sul divano. Il giorno dopo sarebbe dovuto andare
a scuola ed alle due di notte, l’ho preso in
braccio per portarlo a letto, dimenticandomi che era più alto di me rendendomi
conto che era cresciuto... Lui si è svegliato all’improvviso dicendomi tante parolacce...Quella sera non sono riuscito ad
addormentarmi ed ho tirato giù questa
canzone pensando al rapporto tra padre e
figlio e la difficoltà di riuscire ad accettare il fatto che i ragazzi vivano la propria
vita e bisogna essere comprensivi anche
quando non ti danno ascolto.”
Se ti dico E Quel Giorno non mi perderai più?
“E’ un brano a cui sono legato (terzo al
Festival di Sanremo) ed è del 1989. Era
la 2° volta che andavo a Sanremo come
interprete. La prima fu con Un Isola alle
Hawaii. Avrebbero dovuta cantarla la Oxa
e Leali ma durante i provini Fio Zanotti,
che li produceva, decise che non andava
Campo de’ fiori
bene per le loro voci e volle propormi
come nuova proposta. Accettai e nacque
quella canzone che ritengo sia stata la
dimostrazione che non era sempre vero,
come mi dicevano i discografici, che le
canzoni che scrivevo dovevano cantarle i
personaggi famosi. A distanza di tempo
quella canzone ha lasciato un segno e mi
fa piacere perché mi ha dato la forza di
tornare a cantare”.
L’anno successivo Franco Fasano arriverà
secondo alle spalle di Masini con “Vieni a
Stare Qui“. E’ del 1994 l’incontro con
Paolo Zavallone e Maria Perego (l’ideatrice
di Topo Gigio), che lo porta a collaborare
con lo Zecchino D’Oro, scrivendo Goccia dopo Goccia
che diventerà la sigla per
oltre 300 puntate dello
Zecchino. Nel frattempo le
sue canzoni continuano a trovare spazio in manifestazioni
tipo San-remo: Colpevole
(Nicola Arigliano, 2005), Una
Piccola Parte di Te (Fausto
Leali, 2009), Ti Voglio Senza
Amore (Iva Zanic-chi, 2009).
Collabora con Bruno Lauzi
(Piccolo Angelo) e scrive per
Fiordaliso, Drupi, Mina,
Califano e tanti altri grandi
interpreti.
Ma torniamo al disco
nuovo
“Fortissimissimo”: come è stato realizzato?
“Devo dire che queste canzoni sono state arrangiate senza fare riferi-
5
mento ai pezzi originali anche perché
c’era il divieto di riarrangiare se stessi.
Tredici grandi firme della storia della musica, da Stefano Barzan a Fio Zanotti, da
Pippo Caruso a Pinuccio Pirazzoli ed altri,
mi hanno aiutato a realizzare il disco che
spero arrivi al cuore di chi mi ascolta, proprio come l’ho pensato io. Ho voluto altresì escludere i duetti con colleghi tranne
nel caso di Il giorno che la musica finì,
scritta in collaborazione con Gatto
Panceri“.
Insomma, sicuramente con l’arrivo del
nuovo anno attenderemo anche il ritorno
live di Franco Fasano nella nostra regione.
E state certi che ve lo comunicheremo in
anteprima!
Sandro Alessi
“
Divina Commedia” è un musical
composto da 36 brani inediti composti
da Antonio Spaziano liberamente
ispirati alla “Divina Commedia” di Dante
che ne cura anche la regia. Lo spettacolo
traccia il percorso dell’uomo nel prendere
coscienza della morte da cui scaturisce,
poi, il vero significato della vita. A guidare
Dante in questo percorso, oltre a Virgilio e
Beatrice, è l’amore mostrato nelle sue
molteplici forme. Incontriamo gran parte
del cast nella sala prove Santinelli in Roma
e, in un momento di pausa, incontriamo
l’autore e regista Antonio Spaziano e la
coreografa Antonella Perazzo.
Antonio, da quanto tempo state lavorando su questo musical?
“Stiamo provando dal mese di maggio,
ma il nostro lavoro è iniziato ancor prima,
da marzo, quando abbiamo cominciato a
lavorare sul casting. Abbiamo fatto un’anteprima a Giugno ed ora siamo finalmente
pronti.”
Antonella, come viene scelto il cast
per un musical?
“Il cast di Divina Commedia è composto
da 9 interpreti: 5 cantanti e 4 danzatori ,
tra cui anch’io; alcuni di loro interpreteranno
anche
personaggi
diversi.”
Antonio, quando è nata l’idea?
“L’ idea è nata 4/5 anni fa e la mia intenzione era di comporre un melodramma in
chiave moderna che avesse come tema
Da sx: l’autore e regista, Antonio Spaziano,
Sandro Alessi e la coreografa, Antonella Perazzo
un’opera letteraria del passato;
ho scelto la Divina Commedia
perché avevo riscoperto col
tempo l’amore per questa
opera, liberandomi del retaggio
scolastico che ne limitava la
conoscenza, ed una volta finite
le composizioni mi sono accorto
che anche i brani musicali si
prestavano bene ad un musical.“
Antonella, è stato difficile
trovare gli interpreti giusti?
“Abbiamo fatto delle selezioni
molto dure... si sono presentate più di 200 persone ed abbiamo dovuto scegliere bene.
Abbiamo selezionato anche in
base alla capacità espressiva,
al di là della bravura tecnica dei
danzatori. Oggi la compagnia è
formata da Marco Pasquetti
(Dante), Andrea Meli Marco
Gandolfi Vannini (Virgilio),
Vita Rosa Pugliese e
Claudio Crisafulli (Anime),
Serena Troiani (Beatrice),
Eugenio Picchiani (Caronte,
Lucifero,
etc),
Pamela
Scarponi (Francesca) ed i
danzatori Antonella Perazzo,
Roberta Guerrini, Vincenzo
Gambuzza e Angelo Recchia.“
La prima assoluta sarà il 10 Novembre al
Teatro Moderno di Latina, poi a Roma
dal 30 Novembre al 2 Dicembre al Teatro
Roma, e ci saranno altre date tra cui 14-
15-16 Dicembre a Fabrica di Roma (VT)
al Teatro Palarte e da Gennaio 2013 in
tournèe per l’Italia.
Sandro Alessi
9
Campo de’ fiori
Curriculum vitae
Loris Iannamico
I
n questi giorni si tiene a Roma
“Fonopoli in scena”, e, tra le tante proposte di giovani esordienti, vogliamo
parlarvi di Loris Iannamico. Già all’età
di 10 anni si avvicina allo studio del pianoforte ed anni dopo si sente attratto dallo
studio dei grandi cantautori italiani, da
Battisti a De Andrè , da Guccini, a De
Gregori e molti altri.
Abruzzese, prende parte a numerosi concorsi canori regionali e nazionali riuscendo
anche a formare un gruppo Pop Rock
Rifugio 41, ricoprendone il ruolo di voce
ed autore. Il brano presentato quest’anno
alla rassegna si intitola “Se fosse stato”
e, se nel suo primo lavoro “Che favola
sei”, Loris ci ha parlato di amore, colpi di
fulmine e sentimenti forti ed improvvisi, in
questo brano lo spazio è tutto per una
riflessione antropologica su chi fa musica.
Questo singolo, proposto anche in videoclip, si pone dunque un difficile obiettivo:
capire come e quanto è cambiata la musica italiana, in particolare quella passata
dalle grandi firme
degli anni Sessanta
e Settanta ai talenti
‘costruiti’ in studio,
che occupano in
maniera massiccia le
prime serate dei
palinsesti televisivi
nazionali ed esteri.
Ricordiamo che, nel
corso della sua formazione canora, ha
avuto modo di intraprendere un percorso di studio con la
cantante Edda Dell’Orso, voce strumentale di Ennio Morricone, Roberta
Petteruti e la cantautrice Chiara Grillo.
Siamo in attesa dell’uscita del suo album
“Il mondo a testa in giù”, che presenterà presto nel suo tour 2012/2013.
Sandro Alessi
Inviate il vostro Curriculum
vitae! Verrà pubblicato sulle
pagine della nostra rivista per
dare ancor più lustro al vostro
lavoro di attore, attrice,
cantante, suobrette. L’indirizzo è
[email protected]
Campo de’ fiori
10
Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi
La
C
appella Sistina : 500 anni ma non li dimostra
Johann Wolgang von
Goethe, durante il suo
viaggio in Italia, dopo
avere ammirato la
Cappella Sistina, ebbe a
scrivere: “ … senza aver
visto la Cappella Sistina
non è possibile formare
di Riccardo
un’idea apprezzabile di
Consoli
cosa un uomo sia in
grado di ottenere … “.
Giorgio Vasari, per parte sua, sosteneva
che: “ … quest’opera è stata veramente
un faro della nostra arte … nessun pittore
potrà mai superare Michelangelo … “, probabilmente ciò non è vero, qualcuno lo
ha superato, e questo qualcuno è lo stesso Michelangelo, egli soltanto è riuscito ad
oscurare la volta della Cappella Sistina
dipingendo sulla parete dietro l’altare il
“Giudizio Universale”.
E pensare che Michelangelo non si considerava neanche un pittore, come noto,
infatti, non era la pittura la principale attività di questo indiscusso protagonista del
Rinascimento Italiano, a riprova di ciò ,
esiste una lettera del gennaio 1509, indirizzata da Michelangelo Buonarroti al
padre in cui l’artista affermava: “ … ellavoro mio non va innanzi in modo che a me
paia meritare, e questa diffichultà del
lavoro e ancora el non esser la mia professione …”.
Michelangelo, fino al quel momento non
aveva maturato alcuna esperienza nella
tecnica dell’affresco, tant’è che, all’inizio,
ricevuto quell’incarico, dovette chiedere
aiuto ad alcuni suoi collaboratori fra cui un
pittore, tale Francesco Granacci, lo stesso
che lo aveva introdotto nella bottega del
Ghirlandaio.
Dedicata alla Vergine Assunta in Cielo,
costruita per volere di Sisto IV, Francesco
della Rovere, 1471 - 1484, dal quale prende il nome, che ne ordinò la costruzione
facendo restaurare l’antica Cappella
Magna, di forma rettangolare, la Cappella
Sistina misura metri 40.93 x 13.41 per
un’altezza di metri 20.70, le identiche
dimensioni del Tempio di Salomone a
Gerusalemme.
Il programma delle decorazioni pittoriche
prevedeva: in basso, lo zoccolo con finti
tendaggi, un secondo ordine con scene del
Vecchio e Nuovo Testamento e, in alto, la
rappresentazione di Pontefici martirizzati,
la volta, infine, venne decorata con un
cielo stellato secondo una consolidata tradizione medievale.
Numerosi i pittori e le loro “Botteghe”
Il Giudizio Universale
impegnati, anche per merito di Lorenzo de’
Medici Signore di Firenze che, nell’ambito
di una politica di riconciliazione con il
Papa, volle invitare i migliori artisti presenti sulla scena fiorentina chiedendo loro di
intervenire come “Ambasciatori di bellezza”; fu così che Sandro Botticelli, Luca
Signorelli, Perugino, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rossetti, Pinturicchio, Piero
di Cosimo, Bartolomeo della Gatta, accettarono di partire alla volta di Roma.
L’esecuzione degli affreschi originari ebbe
inizio nel 1481 e furono portati a termine
nel 1482; nell’agosto del 1483, Sisto IV
poteva consacrare la nuova Cappella.
Nel 1503 sale sul Soglio Pontificio Giulio II,
Giuliano della Rovere, 1503 - 1513, nipote
di Sisto IV il quale decide di modificare l’originario progetto commissionando a
Michelangelo Buonarroti la ripittura della
volta; il cielo stellato dovrà essere sostituito con la raffigurazione dei dodici
Apostoli ospitati in altrettante “lunette”.
Ben presto, però , il Pontefice si rende
conto che, per la migliore riuscita dell’opera, era opportuno concedere “libertà di
progetto” a Michelangelo, anche perchè
l’artista aveva avuto “l’ardire” di rappresentare al Pontefice il proprio punto di
vista: egli considerava la rappresentazione
dei soli dodici Apostoli, una idea davvero
“poverella”.
Esiste
uno
scritto
dello
stesso
Michelangelo, del 1523, che si riferisce al
contratto stipulato: “ … Papa Giulio missemi a dipingere la volta di Sisto, e facemmo
a patti tremila ducati. E’l disegno prima di
detta opera furono dodici Apostoli nelle
lunette, e’l resto un certo patimento ripieno d’adornamenti come si usa … dipoi
cominciai detta opera, mi parve riuscissi
cosa povera, e dissi al Papa, come facendovi gli Apostoli soli mi parea che riuscissi
casa povera. Mi domandò perché : io gli
dissi, perché furon poveri anche loro.
Allora mi dette nuova commissione ch’io
Campo de’ fiori
Il soffitto
Il 17 ottobre 1509 Michelangelo scrive: “…
facessi ciò che io volevo, e che mi conio sto qui in grande afanno e chon grantenterebbe, e che io dipingessi fino alle
dissima fatica di corpo, e non ò amici di
storie di sotto … “
nessuna sorte, e non ne voglio; e non ò
Ha così inizio la grandiosa opera di ripittanto tempo che io possa mangiare el
tura della volta della Cappella Sistina, un
bisogno mio … “
decoro che interessa interamente l’enorme
Come se tutto ciò non bastasse, è semspazio con scene della Creazione del
pre senza soldi e, quindi, impossibilitato a
mondo, Profeti, Sibille, testimoni della
comperare i materiali occorrenti per portaRivelazione Divina, per un totale di più di
re avanti i lavori, tutto ciò a causa di
trecento figure in luogo dei dodici Apostoli
Giulio II che, impegnato nelle sue campainiziali; completato il lavoro, Michelangelo
gne militari, ritarda i pagamenti al
poteva affermare: “ … io ho finita la
Buonarroti che deve anche provvedere alle
Chappella che io dipingevo: el Papa resta
necessità di una famiglia bisognosa.
assai ben soddisfatto … “
Il 15 settembre 1510 scrive al padre: “ …
Ma vediamo adesso come l’artista fiorentiellui (il Papa) se partito di qua e non m’à
no si sia approcciato alla realizzazione di
lasciato ordine nessuno, imodo che mi
questa grandiosa opera e in quali conditrovo senza danari, ne sso quello m’abbia
zioni egli sia stato costretto a lavorare.
a fare … io non ò danari. Questi che io vi
Innanzi tutto doveva mettere a punto un
mando, me gli cavo dal cuore e anche non
ponteggio idoneo a quell’impresa, la volta
mi par lecito domandarne, perché , io no
da affrescare si trova a 25 metri da terra.
fò lavorare e lavoro poco … “
Per la verità ricevette diversi consigli non
“Non fo lavorare e lavoro poco” perché
sempre disinteressati ma, capita l’antifona,
Michelangelo non aveva operai sotto di lui
Michelangelo decise di costruirsi da solo
a differenza degli artisti che, degni di quel’impalcatura affrontando quell’immane
sto nome, possedendo una propria
lavoro soltanto con l’aiuto di pochi fidatis“Bottega” tenevano sotto di loro altre persimi collaboratori.
sone; non era questo il caso di
I problemi non tardarono a manifestarsi, lo
Michelangelo che “non fa lavorare” gli altri
strato d’intonaco steso sulla volta comincon la conseguenza che porta avanti il
ciò subito a ammuffire a causa della troplavoro da solo e l’avanzamento di questo è
pa acqua impiegata nella preparazione
unicamente commisurato alle sue forze.
della malta, per cui dovette ricominciare
Giulio II che, da un lato non corrisponde
daccapo rimuovendolo e stendendone uno
con puntualità la giusta mernuovo che, questa volta,
cede all’artista, dall’altro non
resistette molto bene; per Ritratto di Michelangelo
manca di recarsi assiduaquattro lunghi anni fu
mente presso la Cappella,
costretto a dipingere assuaccompagnato dalla sua
mendo una postura innaturaCorte, per chiedere a
le, ossia con la testa girata
Michelangelo a che punto
indietro tanto che, ultimato il
fossero i lavori; la domanda
lavoro, per alcuni mesi,
è
sempre
la
stessa:
dovette “stare storto” non
“Michelangelo, ma quando
riuscendo a tenerla eretta,
finisci?”, sempre uguale la
tra l’altro, a causa della posirisposta: “Santità finisco
zione tenuta per così lungo
quando il lavoro è finito!”
tempo, contrasse una scolioQuando, nell’agosto del
si, ma soffrì anche di una
1511, in occasione di una
fastidiosa infiammazione agli
visita ufficiale alla presenza
occhi a causa dei colori che
del Papa Michelangelo potè
gli gocciolavano sul volto.
11
osservare per la prima volta l’insieme della
sua opera da terra, riuscì a restare molto
insoddisfatto e decise di apportare una
serie di cambiamenti, soprattutto alle
dimensioni dei personaggi; tutto ciò in
virtù della sua capacità di “sentire” lo
spazio, in questo luogo, infatti, la pittura
prende “forma” perchè l’artista fiorentino
è riuscito a trasportare nella pittura le fondamenta della sua immensa arte di scultore.
Il 31 ottobre 1512 la volta della Cappella
Sistina è completata, Michelangelo ha soltanto 38 anni.
Successivamente Gregorio VII, Giulio de
Medici, 1523 - 1534, decide l’ultima grande decorazione della Cappella commissionando allo stesso Michelangelo l’enorme
affresco del “Giudizio Universale” realizzato, in gran parte, sotto il Pontificato di
Paolo III, Alessandro Farnese, 1534 1549.
La prima testimonianza circa le intenzioni
del Pontefice, trova riscontro in una lettera del 17 luglio 1533, nonostante le iniziali resistenze di Michelangelo, nel 1533
queste sono vinte e l’artista decide di
lasciare definitivamente Firenze.
Il “Giudizio Universale” fu oggetto di disputa fra il Cardinale Carafa e Michelangelo
accusato di immoralità e intollerabile oscenità , avendo egli dipinto figure completamente nude; “questo dipinto si addice più
ad un bagno termale che a una Cappella”
sosteneva il Maestro delle Cerimonie del
Papa, Biagio da Cesena; Michelangelo non
perdette l’occasione e raffigurò i suoi tratti nella figura di Minosse giudice degli inferi; quando Biagio da Cesena se ne lamentò con il Pontefice, questi candidamente
rispose che la sua giurisdizione non si
applicava all’inferno.
Sembrerebbe che nella definitiva versione
i tratti caricaturali di Minosse siano quelli di
Pierluigi Farnese, figlio di Paolo III, noto
per essere un sodomita violento e per
avere abusato sessualmente di un giovane
ecclesiastico causandone la morte.
In questo dipinto risalta tutta la capacità
di Michelangelo di concepire le figure
come fossero sculture, ossia in modo tridimensionale, i corpi dipinti nella parete
sembrano librarsi nell’aria, qui emerge il
“peso” dei corpi dei dannati e la “lievitazione” di quelli dei redenti, apparendo tutti
naturalmente “sospesi”.
Durante la Santa Messa celebrata l’8 aprile 1994 in occasione della fine dei lavori di
restauro del “Giudizio Universale”,
Giovanni Paolo II, durante l’Omelia, ha
voluto porre l’accento sulla Sacralità di
quel luogo in cui i dipinti, come fossero
immagini di un libro, servono a rendere
più comprensibili le verità espresse nelle
Sacre Scritture: “ … Gli affreschi che qui
contempliamo ci introducono nel mondo
dei contenuti della Rivelazione. Le verità
della nostra fede ci parlano qui da ogni
parte. Da esse il genio umano ha tratto la
sua ispirazione impegnandosi a rivestirle di
forme di ineguagliabile bellezza …”.
Campo de’ fiori
12
di Carlo Cattani
PINO DANIELE
Dal vivo all’Auditorium Parco della Musica  Sala “Santa Cecilia”  9 ottobre 2012
L
“Il feeling è sicuro”
a prima e...penultima volta che
ho visto Pino Daniele in concerto
risale al 1981 … fu in quel del
Palazzo dello sport nel quartiere Eur a
Roma. Già noto per aver accolto negli anni
precedenti memorabili concerti rock, il
PalaEur si presentava gremito in ogni
ordine di posti; a me era toccato di annidarmi in “piccionaia”, ammassato com’ero lassù nel terzo anello, con una visione
“spaziale”… nel senso che la notevole distanza dal palco era tale da
aver, davvero, la necessità di un
telescopio per individuare gli
artisti sulla scena! Meno male che
“il Pino” era vestito di bianco,
portava una foltissima capigliatura nera ed era più “rotondetto”,
elementi che lo contraddistinguevano, in lontananza, tra quel
groviglio di amplificatori, strumenti e musicisti … già i musicisti! Quelli che accompagnavano
in quel memorabile tour organizzato in concomitanza della pubblicazione del quarto album di Pino
Daniele, ”VAI MO’ ”, rappresentavano, nei rispettivi strumenti, delle eccellenze della scena musicale italiana: Tony
Esposito e Tullio De Piscopo, alle percussioni e batteria, James Senese ai fiati, Joe
Amoruso alle tastiere e Rino Zurzolo al
basso …dei veri “caterpillar” del pentagramma ed esponenti tra i più autorevoli
del cosiddetto “Naples power”, il movimento cultural musicale degli anni ’70 che
coinvolse un folto gruppo di artisti
Partenopei: un incubatore per i musicisti
più talentuosi della scena di Napoli e dintorni! Immerso tra “fumi di bionde e
…tanto fumo di pakistano nero” (ci si
sarebbe potuto fare un film: “I cannoni
del Palasport”), ricordo che ogni brano
della scaletta di quella serata era sulla
bocca di tutti noi, testimoniando, quindi, il
grandissimo momento di popolarità della
musica di Pino Daniele, affermatasi con la
pubblicazione di appena 4 album.
Il concerto sarebbe stato ancor più
apprezzato se non avessimo dovuto fare i
conti con la pessima resa acustica della
struttura che ci creò seri problemi di
ascolto, conseguenti a continue distorsioni
e rimbombi, tipici di un ambiente architettonicamente inadeguato per ospitare
eventi musicali. Oltre trentanni dopo quella serata “palazzesca”, mi ritrovo di nuovo
ad un concerto di Pino Daniele ma questa volta, praticamente, a 7-8 metri dal
bordo del palco, comodamente accolto in una “poltronissima” di quarta fila della
splendida
sala
“Santa
Cecilia”
dell’Auditorium
Parco della Musica, con biglietto
acquistato già da maggio (molto oculatamente (!), vista, poi, la folta partecipazione all’evento), per evitare un nuovo
posto “da nido dell’aquila” . L’atmosfera è
composta, il pubblico è mediamente attempato e c’è una leggera patina di fumo sul palco
che, creata da un
macchinario dietro la
strumentazione,
servirà ad ammorbidire la luminosità e
dare profondità ai
giochi di luce previsti
nel
corso
dell’esibizione. La sala cala nel
buio alle 21,15 e subito,
dalla destra del palcoscenico, un debole fascio di luce bianco della
torcia di un roadie anticipa la strada al passo di Pino Daniele
che,accolto da una fragorosa
ovazione, fa il suo ingresso sulla scena
già con la chitarra elettrica a tracolla.
Tutto è pronto e le luci si alzano
mostrando Pino al centro del palco in
“total black” con giacca-maglietta-pantaloni “Armani style” e capelli bianchi corti;
non è solo perché alle sue spalle, in alto
su di una pedana, è montata la batteria e
c’è il suo “percussore “ di colore, Michael
Campo de’ fiori
Baker, già seduto dietro le “pelli”, pronto
per il segnale di avvio, il classico “one,
two, three, four...”, da parte di Pino. Gli
applausi sfumano e, così, loro due da soli
aprono il concerto mantenendo la scena
con “chitarra-voce-batteria” per una decina di minuti. Segue, quindi, l’entrata del
resto della band completata da due
tastieristi sistemati su delle pedane
rialzate ai due lati del palco; si tratta di
Elisabetta Serio e Giancarlo Podio,
quest’ultimo dall’aspetto un po’ troppo
“professorale” e, appena dietro Pino,
c’è Rino Zurzolo al
basso e contrabasso
elettrico, accanto a
Daniele
sin dalla
“prima ora” , che vederlo all’opera con quella partecipazione così
evidente nella sua mimica facciale durante
tutto il concerto , ripaga
già da sola i soldi spesi
per la serata. Il pubblico
inizia a scaldarsi con le
note di “Quando”, un brano
ancor più ancorato alla
memoria collettiva perché
incluso nella colonna sonora del film di
Troisi “Pensavo fosse amore invece era un
calesse”. Seguono “Se mi vuoi” del 1995,
“Putesse essere allero” dal secondo album
del 1979 ed arrivano anche
brani
dall’ultimo
album,il
primo indipendente e pubblicato per la propria etichetta la
“Blue Drag”, uscito agli inizi di
quest’anno,
”La
grande
madre”: ”Coffee time”, ”O
Fra”, ”Melodramma”, che
ricevono calorosi applausi.
Si continua con “Sara” del
2001,brano che fornisce l’
occasione a Pino di dedicare il concerto ai 5 figli
presenti in sala; e poi “ A
testa in giù” del 1980, la
mitica “Napule e’”, brano
di apertura del primo
disco del 1977 “Terra
mia”, ”Dubbi non ho”,
”Che male c’è ” (canzone
vincitrice del Festival
Bar del ’95),
“Quanno chiove” …. poi si leva un grido
vigoroso dalla galleria: <CHE GODURIA
PINOOO> e il nostro, seduto su di uno
sgabello al centro del
palco, se la ride e
ringrazia, introducendo nella sua esibizione una parantesi blues con la chitarra acustica.
A seguire le notissime
“Je so’
pazzo” e “A me
me piace o’blues”
; quindi cambio
di
chitarra,
un’elettrica bianca, per
l’esecuzione dell’hit single “Io per lei”
13
Accadde il 2 novembre del 1976 dai microfoni dell’emittente radiofonica “Eurosound”,
103,900 mhz in modulazione di frequenza, oggi non più in attività ma all’epoca una delle
radio “pioniere” della radiofonia privata romana. II testo che segue è una sintesi del ricordo
di quanto avvenne un venerdi di 36 anni fa, protagonista il giovane conduttore della trasmissione “40° Parallelo”, l’allora ventitreenne Franco Mauro, che si ritrovò inconsapevolmente a realizzare un’intervista ad un ragazzotto poco più che ventenne di nome Pino
Daniele….., quasi sicuramente alla sua prima intervista radiofonica. Il ricordo di quella serata così come la registrazione di quell’intervista sono integralmente riportati sul sito
www.broadcastitalia.it. (andateci !!!). Grazie FRANCO per avermi concesso la
possibilità di proporre la tua testimonianza ai nostri lettori. GRAZIE !
<…..pensai alla serata che dovevo affrontare: un’altra trasmissione di musica italiana.
Di solito assolvevo il compito con relativo entusiasmo, (del resto nessuno mi costringeva a
farlo), …ma il riscontro del pubblico compensava la fatica (ragazzi ! Non immaginate quante pupe si potevano conoscere via etere!)…Mentre accendevo contemporaneamente la trentesima MS della giornata e la radio, inchiodata sui 103.900 Mhz di Eurosound, continuava a
frullarmi per la testa la stessa domanda che mi ponevo da giorni: perché diavolo il “Nobile
Indeciso” (F. Conteduca –uno dei responsabili della radio N.d.r.) aveva avuto quella pessima
idea: ospitare all’interno del mio “40° Parallelo” tal… come avevano detto che si chiamava?…… ah, sì , “Pino Daniele”, promettente (?) giovane cantautore napoletano.La mia trasmissione, rigorosamente dal vivo, navigava serena con frequenza settimanale già da parecchio tempo e non era mia abitudine accettare pressioni editoriali o politiche, ospitando musicisti raccomandati da chicchessia!...Pino Daniele… mah! L’unica traccia sonora del soggetto, appena pubblicata , risultava essere “CA’ CALORE”, un 45 giri…. Il motivo era in napoletano, orecchiabile, dignitoso ma niente di più….…Daniele (“Giuseppe”? In arte “Pino”?)
…chissà …unico aspetto positivo, che immaginavo potesse ravvivare il programma, era la possibilità di fargli suonare qualche canzone dal vivo, strimpellata alla chitarra….. per la radio
sarebbe stata una novità e al nostro direttore dei programmi un discografico sciroccato
aveva garantito la bravura e disponibilità “del Daniele” …… mi vestii rapidamente, infilai le
vecchie Clarks, afferrai la mia fedele “Teller” del ’71 ( una chitarra classica prodotta in
Germania – N.d.r.) e usciì di casa bofonchiando….. apriì il fodero della chitarra e afferrai
l’ultima sigaretta del secondo pacchetto della giornata…..erano ormai le otto passate, il programma doveva iniziare alle nove e non si vedeva ancora nessuno degli ospiti….. non potevo fare altro che fumare per ingannare l’attesa……d’un tratto sentiì un inconfondibile odore
di rosticceria e vidi entrare il “Conte” (il soprannome di uno dei responsabili della radio
N.d.r.), con un sacchetto in mano, insieme a due ragazzi dall’aria dimessa e trasandata… mi
chiesi se l’odore provenisse davvero dal sacchetto… quel vecchio marpione del capo aveva
portato, nell’ordine: P. Daniele, il suo “produttore” (tal Claudio Poggi) e una scorta alimentare a base di supplì e pizza al taglio…. dopo le presentazioni di rito, rimasi a guardarli mangiare con ingordigia, discutendo con loro rapidamente l’atteggiamento da tenere durante la
trasmissione . Daniele risultava simpatico, alla mano, e, in un attimo, parve magicamente
che ci frequentassimo da sempre . Forse, pensai, il programma non sarebbe venuto male
(sempre che sapesse suonare e cantare alla meno peggio…). Stabilimmo la strategia da
seguire: avremmo fatto ascoltare le canzoni dell’album in uscita,”Terra mia” (avevano portato una cassetta con alcune registrazioni in studio da pubblicare per la EMI) alternandole a
qualche esecuzione dal vivo, con intervallate delle chiacchiere di presentazione dei singoli
pezzi (semplice e geniale, lo so!). Pino iniziò a suonare ancor prima di andare in onda, per
scaldarsi e provare la chitarra … la MIA “Teller” del 71!!! …. Quello che in realtà mi colpì
profondamente furono le sue canzoni, il suo talento musicale e la poesia dei suoi testi; la sensibilità nel proporre storie ed immagini quotidiane, semplici e vere. La freschezza e “normalità ” di un ragazzone sconosciuto, di appena 20 anni, che cantando in napoletano trasmetteva emozioni nuove….. davvero nuove! Pezzi come “Napul’è ”, “Terra mia”, “Cammina cammina”, eseguite dal vivo in quel piccolo studio radiofonico come se fossimo tra pochi amici,
credetemi, fu un’epifania….. a mezzanotte era tutto finito, così come le sigarette… stava
per iniziare un sabato nuovo ! Una cosa è certa: dall’ascolto delle trasmissione si poteva
intuire chi sarebbe diventato un musicista dal talento riconosciuto e chi……. poteva tranquillamente evitare di proseguire la carriera di D.J …… Oggi, dopo oltre trent’anni, potrei darvi la vera risposta... ma la storia da raccontare sarebbe maledettamente
lunga, troppo lunga Il vostro vecchio compare di musica. FRANCO MAURO ©-2012>
tratto dall’album di gran successo “Non
calpestare i fiori nel deserto” del 1995,
godendoci un gran bel lungo
assolo! Ancora,
“Che Dio ti benedica”….in tutti i
sensi ,caro Pino ,e
finale con la trascinante “Yes I know
my way” da “Vai
mò ” del 1981. Sono
le 22.50, Daniele ci
saluta ma noi non ne
vogliamo
ancora
sapere di tornare a
casa. Le luci sono
ancora spente in sala e brillano i tanti led
dell’amplificazione
sul
palco…buon
segno….di solito tornano, mi dico, e così
è ! Pino impugna il microfono e annuncia
<ue’ …facciamo un po’ di casino e ce
ne andiamo…> e giù musica per la “La
grande madre” dall’album omonimo di
quest’anno, condita da un altro poderoso
assolo di chitarra. Scoccano le 23 e di
rock, blues, funky e jazz dal nostro Pino
ne vorremmo sentire a josa ma la “Santa
Cecilia“ ha detto basta, tutti a nanna
…domani si lavora (per fortuna!!!)!
Carlo Cattani©Words &pics-novembre 2012
14
Campo de’ fiori
In forma con … il Web!!!
Teniamo sotto osservazione il nostro corpo attraverso semplici applicazioni
scaricabili sullo Smartphone
A
di Patrizia
Caprioli
vevamo già pensato di trovare
nel Web tanti siti
di Fitness, consigli per
diete forzate, palestre
online solo per noi, ma
la tecnologia è andata
oltre: al già esistente
si è aggiunto un
nuovo modo di monitorare il nostro corpo.
Se vogliamo imparare a respirare in modo corretto attraverso
una vera e propria tecnica yoga,
l’applicazione
Universal
Breathing – Pranayama, ci
insegnerà il modo giusto attraverso una serie di esercizi,
accompagnati da suoni ed animazioni.
Due applicazioni utili a chi ha
davvero voglia di smettere di
Attraverso le Applicazioni scaricabili gratis
fumare sono: My Stop Buddy
o pagamento sul nostro Smartphone ( I
che usa tecniche psicologiche,
Phone o Galaxy o altro!), possiamo contest e 150 esercizi fisici; ed
trollare varie parti del nostro corpo e
QuitNow! che fa i conti in
tenerle costantemente sotto controllo,
tasca al fumatore, calcolando
specie quando siamo sotto sforzo per un
quanto risparmierebbe se smetallenamento quotidiano.
tesse di fumare sulla base di
quanti pacchetti
Incominciamo
con
Misurare i battiti di sigarette il sogiStethoscope Expert
getto compri in
del cuore, l’udito, un dato periodo
che trasforma il nostro
telefonino in un vero la vista, l’umore ... di tempo!
stetoscopio usando il
fare yoga ...
microfono.
Test dell’udito è un’appliAppoggiando il cellulacazione
che
riproduce
meditare ...
re sul petto, l’applicaun’autentica audiometria:
zione è capace di ana- smettere di fumare basta dotarsi di un paio di
lizzare i parametri carcuffie ed ascoltare attentaè possibile
diaci e di fornire anche
mente i suoni che il prouna semplice interpre- semplicemente con gramma ci manda sotto
tazione dei risultati
varie tonalità per verificare
il nostro telefonino! il nostro grado di ascolto.
ottenuti.
Per i test per la nostra vista
Sotto le stesso profilo troviamo anche
c’è Vision Test, che permette di auto
Mypulse-Heart Rate Monitor, un’applimisurare il nostro grado di visione attracazione che fornisce il battito cardiaco
verso varie forme, figure e quant’altro.
appoggiando l’indice della mano sulla fotocamera del nostro smartphone.
Moodscope permette di misurare il
nostro umore attraverso il metodo PANAS,
test usato dai psicologi. Attraverso un
gioco di carte online è possibile misurare i
nostri stati d’animo e comprenderne gli alti
e bassi.
Infine l’applicazione Headspace offre ben
270 ore di esercizi per la meditazione,
questo è un servizio che richiede un piccolo abbonamento mensile.
Non ci resta che consigliarvi un uso parsimonioso di queste tecnologie che possono
aiutare molto le persone a tenersi in
forma, ma per questioni di salute più serie
rivolgetevi al vostro dottore, anche se un
giorno non mi meraviglierei di trovarlo in
formato Applicazione!!!
Buona forma a tutti!
Glossario di Informatika
Moderna!!
A cura di Patrizia Caprioli.
Mini-spazio dedicato ai termini più in uso nel mondo
della Tecnologia e della Rete!
Tablet: è un computer portatile che può avere dimensioni che variano tra i 20 o 30 cm! Per interagire con tale strumento basta un pennino di gomma o semplicemente le nostre dita, poiché la superficie dello schermo è formata da
sensori che captano la nostra pressione sui comandi posti su di esso. I tablet più commercializzati al mondo sono gli
I Pad e i Samsung.
Campo de’ fiori
15
CAMPO DE’ FIORI
AL TEATRO SISTINA
Con Milena Miconi e Rodolfo Laganà per la regia di Pino Quartullo.
F
inalmente arriva al Sistina di Roma la
commedia musicale più attesa dell’anno, con una produzione interamente italiana, dedicata alla più bella piazza di Roma ed attualmente al centro della
movida romana: Campo de’ Fiori.
Rodolfò Lagana (Cesare il fruttarolo) e
Milena Miconi (Claudia la fioraia), diretti
magistralmente da Pino Quartullo, si
conoscono da bambini e da sempre litigano, non riuscendo a dichiararsi l’amore
l’uno per l’altra. Gianni Quinto e lo stesso Laganà ne curano i testi e le canzoni
inedite, scritte da Roberto Giglio, che
esprimono immagini di poesia ed attualità.
La compagnia è completata da Marco
Passiglia, Renato Raimo, Tonino
Tosto e lo stesso Gianni Quinto, accompagnati dalle coreografie di sei bravissimi
ballerini. Ci accoglie un Laganà in grande
forma e soddisfatto della prima, tenutasi il
giorno precedente, e subito ci viene spontanea una domanda.
Sei uscito dal laboratorio teatrale di
Gigi Proietti, hai lavorato con attori
romani quali Giorgio Tirabassi, Paola
Tiziana Cruciani, lo stesso Proietti e
tanti altri, ma cosa significa la tua
romanità ?
“Per me Roma è tutto, è la mamma, la
moglie... ed io mi sento di rappresentare il
tipico romano un po’ pacioccone, come il
mio personaggio, che si vede passare la
vita accanto e non riesce a prendere un
treno al volo, che da sempre è innamorato di una donna ma mai riesce a dichiararsi: prendersi delle responsabilità è più
faticoso o più pericoloso? Però alla fine
succede qualcosa che gli cambierà la vita
e che non posso rivelare ai vostri lettori
che aspetto numerosi a teatro...”
Insomma un po’ come la tua filosofia
“Smaranza”!
“Bravo, è quella che ho cercato di evidenziare nei miei spettacoli che da tantissimi
anni presento al pubblico. E’ la filosofia del
prendersela comoda, indica una situazione
divertente, rilassante, tranquilla, è quella
di chi ha capito che nella vita l’importante
non è vincere, ma non partecipare proprio!“
Campo de’ fiori non ha nulla a che vedere
con il famoso film interpretato da Fabrizi
e la Magnani, è tutta un’altra storia. Uno
spaccato della vita di Roma di oggi, popolata da giovani che vivono la piazza di
notte. Insomma Campo de’ fiori è una
commedia musicale brillante e romantica
che, in alcuni momenti, tocca alti toni di
poesia, grazie alla notevole interpretazione
di un Laganà che porta in scena se stesso
e ad una Milena Miconi a suo agio nella
ragazza romana un po’ ingenua, ma che
alla fine riesce a percepire tutto ciò che la
circonda. Insomma una commedia che
mancava e che restituisce alla nostra città ,
tanto bistrattata negli ultimi tempi, tutta
quella onestà , romanticismo e brillantezza
che gli appartiene. Da non perdere!
Sandro Alessi
Da sx:
Rodolfo Laganà e
Sandro Alessi
Campo de’ fiori
16
TED
ohn Bennett è un bambino di 8 anni. Riceve in dono
dai genitori un orsetto di peluche al quale da il nome
di Ted. Va a letto esprimendo il desiderio che il suo
orsetto possa parlare davvero. Essendo la notte delle
stelle cadenti, il desiderio si avvera. La mattina l’orsetto
si anima, si muove e parla come un essere umano.
Diventa in poco tempo una star televisiva. Fino a quando, con la stessa rapidità, i riflettori si spengono. Ma
resterà amico a vita di John. 27 anni dopo John ha 35
anni, convive da 4 con Lori. Ma non è mai cresciuto del
a cura di
tutto, e vive ancora con il suo inseparabile orsacchiotto
Catello Masullo
Ted…
Attenzione, il fatto che il protagonista del film sia un orsacchiotto parlante,
non significa che siamo dalle parti di Winnie the Pooh. Questo orsacchiotto è
programmaticamente il massimo del politicamente scorretto. Sboccacciato,
greve, puttaniere, cannaiolo, e chi più ne , più ne metta. Il film è volgare,
sguaiato, a tratti coprofilo. Sembra un cinepanettone italiano classico, in
salsa USA. Forse per questo ha sbancato i botteghini d’oltre oceano ed è
primo degli incassi pure in Italia. Non manca qualche gag riuscita e qualche
battuta azzeccata. Ma, nel complesso, è un film da dimenticare. Per tutti, a
cominciare dai bravi (e sprecati) Mark Wahlberg, Mila Kunis e Giovanni Ribisi.
Curiosità, nelle versione originale, a dare la voce all’orsacchiotto Ted è lo
stesso regista Seth MacFarlane, che con questo film ha portato sul grande
schermo la irriverenza della sua maggiore creazione televisiva, i Griffin.
J
FRASI DAL CINEMA
“Ho deciso, ti chiamerò Ted!”. (Bretton Manley a Ted).
“Per quanto tu possa fare colpo in questo mondo, che tu sia un enfant prodige, una star televisiva, Justin Beaver, o un orsacchiotto parlante, in fondo, a
nessuno gliene frega un cazzo!”. (Voce narrante).
“Oggi sono 4 anni che stiamo insieme, non credi che debba pensare a qualcosa di particolare?
Tipo sesso orale?
Ma no! Tipo una cosa tonda da mettere al dito!
Ma non dire stupidaggini! Sono solo 4 anni. Noi stiamo insieme da 27, dov’è
il mio anello?”. (Mark Wahlberg e Ted).
VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi)
5.5/6
Leggenda: CAPOLAVORO**** quattro stelle: equivalente in decimi: 10
DA NON PERDERE*** tre stelle: equivalente in decimi: 8
DISCRETO** due stelle: equivalente in decimi: 6
EVITARE* una stella: equivalente in decimi: insufficiente: meno di 6
TITOLO: TED
REGIA: Seth MacFarlane
INTERPRETI PRINCIPALI:
Mark Wahlberg ...
John Bennett
Mila Kunis
...
Lori Collins
Seth MacFarlane ...
Ted (voice)
Joel McHale
...
Rex
Giovanni Ribisi
...
Donny
Patrick Warburton...
Guy
Matt Walsh
...
Thomas
Jessica Barth
...
Tami-Lynn
Aedin Mincks
...
Robert
Bill Smitrovich
...
Frank
Patrick Stewart ...
Narrator (voice)
Norah Jones
...
Herself
Sam J. Jones
...
Himself
Tom Skerritt
...
Himself
Bretton Manley ...
Young John
Ralph Garman
...
John’s Dad
Alex Borstein
...
John’s Mom
John Viener
...
Alix
Laura Vandervoort...
Tanya
Robert Wu
...
Asian Man ‘Ming’
Ginger Gonzaga ...
Gina
Jessica Stroup
...
Tracy
Melissa Ordway ...
Michelle
Max Harris
...
Greenbaum Kid
Zane Cowans
...
Kid #1 / Young Ted’s Voice
T.J. Hourigan
...
Kid #2
Owen Clarke
...
Kid #3
Kristina Ellery
...
Heavenly
Katelyn Lorren
...
Cherene
Chanty Sok
...
Angelique
Sarah Fischer
...
Sauvignon Blanc
Cassie Djerf
...
Waitress
Joe Sirani
...
Guy at Table #1
Pat Shea
...
Guy at Table #2
Paul Campbell
...
Guy in Line
Josh Duvendeck ...
Guy #1
Chris Cox
...
Guy #2
Henry Penzi
...
Partygoer (Ted’s Buddy)
Talí a Cabrera
...
Girls at Party
Colton Shires
...
Teenage John
Viera Andrea Moya ...
Plymouth PR Worker
Haejee Kim
...
Club Girl
Lydia Hannibal
...
Ellen
Shawn Thornton ...
Crazy Guy
Eric Weinstein
...
Stagehand
Danny Smith
...
Waiter
Mike Nikitas
...
Newscaster
Robin Hamilton ...
Female Newscaster
Mike Henry
...
Southern Newscaster
Johnny Lee Davenport ... Husband
Christina Everett ...
Wife
ORIGINE: USA
DISTRIBUZIONE: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY
DURATA: 106’
SOGGETTO: COMMEDIA, FANTASY
Campo de’ fiori
18
Ecologia e Ambiente
Veicoli veloci…lentezza politica
N
on c’è un giorno
di immediato pericolo o,
o un fine settiancor peggio, di una
mana che sul
inaudita e totale inoperonostro territorio naziosità , occorre tempestinale non si verificano
vamente intervenire.
drammatici incidenti
Ultimo punto è quello di
stradali, per evitare
ridisegnare radicalqueste “mattanze di
mente i nostri veicoli,
giovani vite”, credo
“intendo in termini di
di Giovanni
che
occorre
agire
su
caratteristiche costruttiFrancola
tre fronti: il primo è
ve”, troppo spesso al di
quello di avviare e sostenere una più incifuori di ogni razionalità e
siva educazione stradale nelle scuole di
reale necessità .
ogni livello, e maggiore informazione in
Considerando che 85%
tutti quei luoghi frequentati dai giovani,
delle autovetture sul
per diffondere un etica di guida imprescinmercato raggiungono
dibile e non più rimandabile, convinto che
i 200 Km/h e il 77% i 220 Km/h, la
su questo si debba e si possa fare molto,
cosa si commenta da sè , anche perché
ma molto di più di quello che
come tutti sanno, i limiti
si è fatto fino ad ora. E’ indiIntervenire su tre di velocità imposti su le
spensabile far comprendere fronti per salvare le principali reti stradali,
al meglio che la voglia di
sono ben al di sotto di tali
velocità , comportamenti indi- vite di tanti giovani: velocità . A che serve tutta
viduali arroganti, privi di ogni educazione strada- questa potenza?
buon senso di chi si mette
Intervenire su questi tre
le, infrastrutture
alla guida, non sono altro che
aspetti, non solo è fondaun terreno arido che non pro- idonee, ridisegnare mentale e doveroso per
durrà nessun frutto.
mettere fine a queste trai veicoli
Il secondo punto è quello di
gedie umane, ma è indirendere le infrastrutture idonee e non
spensabile per gettare un seme per un
carenti in sicurezza per la nostra viabilità ,
concreto cambiamento di tendenza
“basta guardarci intorno per rendersi
soprattutto tra i giovani, e per risanare
conto in che stato riversano molte strade
una società che vive spesso passivamente
e incroci” e la dove sussistono situazioni
e impotente questi ulteriori drammi fami-
gliari, all’interno di comunità grandi o piccole che siano. Troppo spesso ci si interroga solo dopo che si è verificato il dramma!
Se è vero che la gran parte degli incidenti
stradali sono riconducibili a queste tre
cause, mi rimane davvero difficile comprendere per quale motivo tutta questa
lentezza politica a intraprendere iniziative
che vadano in tal senso. Prevalgono forse
gli interessi delle lobby?
Contrastare la sottocultura della “velocità ”
come unica regola di vita vincente su
tutto e su tutti, è dovere di noi cittadini,
delle istituzioni e di chi opera ogni giorno
in questo campo.
Occorre intervenire subito, fare tutto quello che è possibile, senza più rimandare.
20
Campo de’ fiori
VINTAGE: LA MODA DEL MOMENTO,
IL FASCINO DEL PASSATO
“V
intage” è la
parola
più
usata
del
nuovo millennio. Non è
soltanto una moda e
non è nemmeno un
semplice inglesismo in
voga tra gli adolescenti.
di
Il Vintage è molto di
Giuseppe Ferone più: è uno stile di vita.
Ve la faccio breve. Un
tempo a Roma ci si poteva anche azzardare, magari sotto le feste, ad entrare in uno
dei negozi di via Condotti e comprare un
capo firmato. Era un investimento. Un
lusso che ci si concedeva almeno una volta
l’anno, o comunque molto raramente.
Poi è arrivata la crisi economica. La gente
non arriva a fine mese con mille euro. Non
c’è più lavoro, il Made in Italy è un lusso
per soli benestanti. Si compra cinese, si
veste acrilico. Gli anni’80 sono tramontati
da un pezzo. Che fare?
Semplice, c’è il Vintage. Un soprabito di
Burberry originale in puro cashmere a soli
26 euro vi sembra un ottimo affare? Allora
dovete sicuramente partecipare ad uno dei
numerosi eventi Vintage che si tengono
ogni mese nella capitale ma anche in ogni
altra città della Penisola. Al Circolo degli
Artisti, ad esempio, in via Casilina vecchia,
si tiene ogni domenica pomeriggio il
“Vintage Market”, dove è possibile trovare
occasioni veramente uniche.
Ma andiamo per ordine: cos’è veramente
il Vintage? Il nome è nato per indicare una
qualità di alcuni vini, ossia la loro annata
di pregio, e deriva dal francese antico
“vendenge”. Oggi serve a dare ad un qualsiasi oggetto l’attributo di retrò , d’epoca.
Un aggettivo che indichi non soltanto la
vecchiaia e l’antichità dell’oggetto in questione, ma anche il suo fascino e la sua
qualità superiore rispetto agli oggetti prodotti negli ultimi anni.
Il Vintage nasce per qualsiasi campo di
produzione. in campo automobilistico, ad
esempio, modelli come la nuova Fiat
Cinquecento, oppure la nuova Citroen DS,
sono state create negli ultimi anni con la
stessa filosofia di cui abbiamo parlato
sopra. Se guardiamo l’estetica della nuova
Cinquecento, infatti, ci accorgiamo subito
che quest’ultima è molto più simile alla
storica 500 degli anni Cinquanta che al più
recente modello degli anni Novanta. Un
vero e proprio ritorno al passato. E’ il fascino dello stile d’epoca.
Passando per il campo dell’ottica ci accorgiamo che anche qui il Vintage si è reso
protagonista assoluto. Quali sono i modelli più in voga nell’ultimo anno? Modelli d’e-
poca. Chi non ricorda i mitici Persol rotondeggianti, oppure i leggendari Ray Ban
Wayfarer? Sono gli occhiali da sole indossati dai divi di Hollywood nei film degli
yuppies degli anni Ottanta, e sono gli stessi identici modelli che sono stati riproposti
quest’anno e che continuano a sbancare
tra i giovani e gli adulti.
Ma possiamo trovare il Vintage davvero in
ogni ambito. Negli ultimi anni si è passati
dal Cd all’mp3? Dall’elettronico al digitale?
Nessun problema. Da oggi si torna al caro
vecchio giradischi, con i 33 ed i 45 giri.
Numerosi modelli sono infatti stati riproposti in chiave moderna con tanto di porta
usb per inserire gli mp3, e con i modelli
più costosi è possibile anche convertire i
45 giri in mp3.
Ma senza dubbio il campo più in voga
rimane quello dell’abbigliamento. E se credete che il fenomeno del Vintage sia solo
un vocabolo anglosassone usato per dare
una nota di originalità al vecchio mercatino delle pulci, per vendere di più ed attirare clienti, sbagliate di grosso. Pensiamo
alla tipica clientela dei vecchi mercatini
dell’usato: gente comune. Cittadini medi.
Appassionati e collezionisti. Il fenomeno
del Vintage invece ha colpito proprio tutti,
anche e soprattutto classi benestanti e
quelle signore snob che fino a qualche
anno fa guardavano ai mercatini dell’usato
come un qualcosa per le classi povere.
Oggi sembrano essere invece le maggiori
fan dei mercati Vintage. Così Il tanto vecchio ed amato mercatino delle pulci diventa, negli anni ’10 del nuovo millennio, un
fare d’alto bordo.
Non ci credete? Beh, allora non vi ho ancora parlato della case d’asta. Il Vintage
infatti ha spopolato nel campo dell’abbigliamento e della moda sotto forma di tre
principali luoghi d’incontro: i classici mercatini del vintage, che possono essere
negozietti, chioschi o banchi di mercato,
diffusi per tutto il territorio della città e
dov’è possibile trovare capi firmati ed
autentici, usati, a basso prezzo. Poi ci sono
le case d’asta, ossia il “Vintage d’alto
bordo”; il punto centrale resta sempre lo
stesso: abbigliamento d’epoca, capi usati,
firmati. Ma nelle case d’asta è ammessa
soltanto una clientela particolare fatta da
stilisti, miliardari, persone di spicco nel
campo della moda e del business, e vip
dello spettacolo. La casa d’aste Drouot, ad
esempio, è uno degli indirizzi più esclusivi
di Parigi. E se nei mercatini del Vintage è
possibile acquistare un soprabito di
Burberry usato a 26 euro, nelle case d’asta
ci si può aggiudicare per cifre spaventose
un vecchio abito da cerimonia utilizzato da
Marylin Monroe in persona.
Infine si può sempre partecipare ad uno
Swap Party. Il terzo luogo di diffusione e
compravendita dell’abbigliamento Vintage.
Letteralmente, lo Swap Party (BarattoParty) indica una festa dov’è possibile
scambiare e barattare oggetti. In effetti è
proprio questo lo scopo: shopping a costo
zero. L’unica regola sono i capi d’abbigliamento i quali devono essere rigorosamente in buone condizioni. Un vero colpo
basso per la crisi economica. In uno Swap
Party potremo finalmente dare via quella
nostra cravatta Hermes che ci avevano
regalato venti anni fa e che non ci è mai
piaciuta, con qualcosa di più adatto a noi
ed allo stesso tempo pregiato come la
nostra cravatta. Magari un bel paio di
Oliver Peoples.
Insomma, il Vintage sembra essere l’investimento del futuro. La moda del momento. Il fascino del passato. E se anche il
famoso ed italianissimo Sigaro Toscano si
inventa dei nuovi pacchetti in edizione
limitata per i sigari, e decide di chiamarli
“Vintage” riprendendo lo stile degli antichi
pacchetti con cui venivano confezionati i
sigari nei primi anni del Novecento, significa che questa è davvero l’era del retrò .
Forse il fenomeno del Vintage è un capriccio della società . Un segno di ribellione
che sembra volerci dire sottovoce “Che
nostalgia di quegli anni. Di quando si stava
bene”.
Campo de’ fiori vi propone,
in esclusiva, l’elenco dei
maggiori negozi Vintage che
è possibile trovare a Roma.
I più visitati e gettonati:
Pifebo Vintage Shop - San Lorenzo
Via dei Volsci 101
Pulp – Via del Boschetto 140
Le Vesti di Messalina – Via Leonina 24
Twice Vintage Shop - Via di San
Francesco a Ripa 105/A
Abiti usati - Via del Governo Vecchio 35
Vecchia America - Via Ostilia 4
Greemour - Via Magliano Sabina 60
Banco 193 – Mercato di Via Sannio
Campo de’ fiori
21
Saper adattare un Apparecchio Acustico.
Un lavoro da Professionisti.
S
aper adattare un apparecchio acustico è
il frutto di tante componenti.
Questo lavoro è di esclusiva competenza dell’ Audioprotesista.
E’ una qualifica che si consegue attraverso un percorso universitario dell’Area Sanitaria Medica.
l’acquisto.
La competenza e l’esperienza sono
determinanti, fondamentali.
I molti anni di lavoro, i tanti casi trattati e
il continuo aggiornamento obbligatorio
oggi nelle professioni sanitarie, sono indispensabili per saper comprendere il problema di udito di una persona e le sue
del Dott.
diverse esigenze.
Stefano
Una perdita di udito non è come un
Tomassetti
abbassamento della vista che basta correggere i gradi che mancano e i problemi
sono risolti.
Sono oltre 25 anni che svolgo questa proPer prima cosa bisogna saper scegliere
fessione e nel tempo tante cose sono caml’apparecchio acustico più adeguato. Una
biate. Le conoscenze e le ricerche in tutti
soluzione per l’udito che abbia le caratterigli aspetti dei problemi di udito hanno
stiche tecnologiche più appropriate per il
migliorato non solo i dispositivi all’interno
tipo di persona che lo deve adattare e il
degli apparecchi acustici ma hanno persuo stile di vita, che sappia adattarsi agli
messo anche di capire meglio come agire,
ambienti sonori in cui questa persona vive
cosa si deve regolare e come per avere
e lavora.
successo migliorare l’udito e di conseguenOgnuno di noi infatti ha
za la vita delle persone
uno modo di vivere
che hanno un probleBisogna saper
diverso. C’è il manager
ma di comprensione.
scegliere l’apparecchio che ha molte riunioni di
Le aziende che produil commerciante
cono gli apparecchi
acustico più adeguato. lavoro,
che incontra ugualmenacustici non sono moltissime.
Anzi
nel
Ognuno di noi ha un te molte persone ma in
ambienti molto diversi,
tempo sono diminuite.
modo di vivere
in negozi o per la straLa crescente necessità
da, o la persona che
di finanziamenti per
diverso.
invece ha una vita più
costosi laboratori di
semplice.
ricerca ha determinato l’accorpamento in
Queste persone possono avere lo stesso
cinque o sei principali costruttori che prodifetto di udito ma situazioni di ascolto ben
ducono il 90% degli apparecchi acustici di
diverse da dover risolvere e per questo
qualità .
motivo l’Audioprotesista dovrà scegliere
I centri dove lavorano gli Audioprotesisti
modelli di apparecchi acustici differenti.
hanno quindi a disposizione diverse soluUna volta individuato il modello più adezioni, diverse marche dove ognuna ha
guato, è importante la capacità del prodelle caratteristiche precise e che la fanno
fessionista Audioprotesista di saperlo
preferire per risolvere questo o quell’altro
regolare correttamente.
problema di udito.
I nuovi apparecchi acustici sono dei veri e
L’Audioprotesista è come un medico che
propri computer che hanno moltissimi
deve scegliere una medicina ed è meglio
comandi che l’Audioprotesista, con i suoi
se dispone di diversi tipi di medicine che
studi e la sua esperienza, deve saper far
una sola.
lavorare nel modo più idoneo per consenCerto la marca di un apparecchio acustico
tire l’ ascolto migliore.
è importante perché è sinonimo di serietà conquistata nel tempo. I marchi più
importanti oggi sono: Oticon,
Starkey, Siemens, GnResound,
Phonak, ma il migliore apparecchio
acustico è decisivo solo per il 30%
del risultato.
Ma cosa determina un buon risultato
di un adattamento uditivo ?
Per raggiungere il miglior risultato ci
vuole, come in tutte le professioni, la
competenza e l’esperienza, che equivalgono a più del 50% del risultato,
e anche una assistenza post-adattamento, che segua il paziente dopo
Diverse volte ho sentito delle persone che
si dicevano indecise se acquistare un
apparecchio acustico perché avevano sentito dire che danno fastidio, che si sentono
confusione o fischi o altri disturbi ancora.
E’ facile dimostrare che con i nuovi apparecchi acustici questi problemi non ci sono
più da tempo. Probabilmente a queste
persone non è stato adattato un apparecchio acustico in modo adeguato oppure
che solamente non è stato regolato bene.
A volte le aspettative di chi prende un
apparecchio acustico non sono realistiche
o possibili da soddisfare. Ci sono problemi
di udito difficili da risolvere e sordità profonde dove non si può recuperare oltre
una certa percentuale di suoni. In questi
casi la situazione va spiegata subito in
modo che, appunto, la persone abbia
coscienza delle sue possibilità di recupero
reali.
L’Audioprotesista ha il compito di rendere
comprensibile quali sono i possibili traguardi da raggiungere e quali no.
Ricordiamo un dato emerso da una indagine effettuata dall’istituto di ricerca nazionale Censis nel 2012. Quasi 9 persone su
10 con problemi di udito hanno dichiarato
una migliore qualità di vita attraverso l’uso
dell’apparecchio acustico.
Sentire bene è vivere meglio.
Campo de’ fiori
22
L’uomo è il luogo
della manifestatività dell’essere
I
l Logos, unitario
all’origine, a motivo
della frantumazione
dell’essere nel mondo
in molti enti, si articola
esso stesso in modo da
poter accompagnare
gli enti (che sempre
sostiene e tiene nelle
del Prof.
sue mani), con la diaMassimo
lettica. La dialettica è il
Marsicola
dispiegarsi del Logos
unitario, il dipanarsi della sua verità nel
discorso e mediante il discorso. Il dispiegarsi e il dipanarsi sono necessari a motivo della finitudine delle cose cui si riferisce. La finitudine degli enti, indica il dissolvimento dell’unità e la manifestazione
dell’alterità nell’altro. In questo altro l’essere rimane unitario come fondo comune
a tutti gli enti, ma nella realtà , esso stesso è scivolato al di qua, nell’altro, dandosi
come molteplice. La parola vien a sostenere un discorso che deve provvedere a
portare alla luce la verità . Con la verità , il
discorso dialettico si posa già presso la
sua sorgente. Il discorrere è lo stesso che
“l’incarnarsi del pensiero”. E’ il venire al di
qua per dire ciò che di qua si cerca ed è
atteso. Il pensiero nuovo che si produce è
un passare dell’essere che sempre si rinnova. In tal modo l’essere passa sempre e
nuovamente dall’ascosità alla presenza. E’
un continuo transitare. Ma qual è il luogo
dove il pensiero è concepito? Qual è l’organo o la funzione mediante la quale perviene all’idea? Non è forse esso stesso,
secondo una modalità differente, già
presso l’idea? Ma rispondere a queste
domande, per l’economia dell’articolo, per
il momento è improprio.
Il giudizio che attiene al dispiegarsi del
Logos al di qua mediante il discorso, abbisogna della verità . L’incontro con la verità
è immissione nell’essere unitario che per
la molteplicità degli enti è come tolto. Per
questo si dice che è trascendente. Per il
Essere / Logos unitario
Essere come molteplice / Ente
Essere unitario come ritorno-ricostruzione / Logos del singolo
suo non essere più nella sua unitarietà . La
totalità degli enti, infatti, non è ancora l’unitarietà dell’essere. Questi sono soltanto
una porta d’accesso all’essere. Porta d’accesso mediante la parola, il giudizio, il discorso. Tutte queste cose sono per l’uomo
possibilità di riunione con il Logos. Porta
che soltanto l’uomo, mediante il verbo,
può aprire. L’essere ha nell’uomo il
suo luogo di manifestazione in quanto l’uomo è dotato del logos, di ciò
che è l’essere nella sua unitarietà .
Nell’uomo l’essere trova accesso e transito, stanza di-stanza. Ma è l’uomo il fulcro
della manifestatività dell’essere.
Nell’uomo e soltanto in lui può avvenire il
risalimento, ovvero la ricostruzione del
percorso inverso. Se, in un certo qual
modo, l’esistenza stessa è modalità della
manifestatività dell’essere, all’uomo attie-
ne questo riconoscimento e la costruzione
del percorso inverso quale suo compito:
dalla molteplicità e caducità dell’ente,
all’unità ed eternità dell’essere. Anzi, in
quanto chiamato alla vita, l’uomo è chiamato a superare la mera esistenza in direzione di Colui che solo è l’origine di ogni
cosa: la vita stessa. Il risalire all’origine è
la condizione dell’andare avanti. Il non
risalire verso l’origine, il non decidersi di
camminare in questa direzione, significa
non solo non avanzare ma errare, errabondare.
Il Logos si caratterizza specialmente per la
verità . E quello umano, che già da sempre
si trova al di qua, per poter diventare conforme al Logos d’origine, deve incontrare
quest’origine. L’incontro avviene nella verità , per mezzo della verità .
Campo de’ fiori
24
Concessione
parcheggio invalidi
ed
esonero
cinture sicurezza
A
nalizziamo oggi il
problema
del
“cartellino” per il
parcheggio
invalidi
che, da ora, chiameremo
semplicemente
PARKING. E’ una questione, a mio avviso,
d’educazione civica
del Dott. Sergio
che stenta ad essere
Funicello
accettata, parlo di
tutta Italia, semplicemente per scarsa sensibilità verso chi per motivi di nascita, per
sopraggiunte malattie o per infortunistica
si è trovato in una posizione di svantaggio
sociale per quanto alla deambulazione.
Questa scarsa sensibilità si tramutava in
grandi danni per i veri portatori di handicap locomotorio.
Tale convinzione è stata il caposaldo della
mia decisione di limitare ESCLUSIVAMENTE agli aventi diritto questo piccolo vantaggio.
La convinzione che chiunque, essendo
invalido, ne avesse diritto si basava su un
errore degli utenti e su un pressappochismo d’alcuni medici addetti alla certificazione.
Spesso ciò accadeva in buona fede, a
volte per motivi d’immagine.
Ne so qualcosa io di quest’ultima motivazione essendomi ritrovato ad essere odiato da cittadini che non volevano, e non
vogliono, accettare la perdita di questo
privilegio.
Non fa nulla, sono convinto che chi agisce
in buona fede capirà e rivedrà il suo giudizio, mentre degli altri non mi interessa.
Una precisazione però va fatta ed è
importante
DOBBIAMO CAPIRE COSA
S’ INTENDA PER CAPACITA’
ALLA DEAMBULAZIONE.
GRAVEMENTE IMPEDITA Essa non è
riferibile solo a patologie neurologiche od
ortopediche o traumatologiche, ma a tutte
quelle condizioni che direttamente od indirettamente inficino in maniera molto grave
la stessa.
CIECO CIVILE O GRAVEMENTE IPOVEDENTE MALGRADO LA CORREZIONE. Questa condizione dovrà essere attestata dalla certificazione della commissione “ciechi civili” o da certificato medico
specialistico (OCULISTA) di STRUTTURA
PUBBLICA
INSUFFICIENZA RENALE IN FASE
TERMINALE OVVERO PER SOGGETTI
IN TERAPIA EMODIALITICA Questa
condizione dovrà essere attestata dalla
certificazione della commissione invalidi
civili o da certificato medico specialistico
(CENTRO CUI IL PAZIENTE AFFERISCE
PER LA DIALISI)
PATOLOGIA
ONCOLOGICA
CHE
NECESSITI DI CHEMIOTERAPIA O IN
FASE PRE TERMINALE Questa condizione dovrà essere attestata dalla certificazione della commissione invalidi civili o da
certificato medico specialistico con indicazione dei tempi previsti per la stessa (CENTRO CUI AFFERISCE PER LA CHEMIOTERAPIA O CERTIFICATO ONCOLOGO)
PATOLOGIE PSICHIATRICHE GRAVI
Questa condizione dovrà essere attestata
dalla certificazione della commissione
invalidi civili o da certificato medico specialistico (DSM CUI IL PAZIENTE AFFERISCE)
CARDIOPATIE GRAVI III E IV CLASSE NYHA COMPRESI I TRAPIANTATI
Tale condizione dovrà essere attestata
dalla certificazione della commissione
invalidi civili o da certificato medico specialistico pubblico (CARDIOLOGO CON
ECG E CLASSE NYHA SPECIFICATA E
MOTIVATA)
GRAVI ARTERIOPATIE ARTI INFERIORI Questa condizione dovrà essere
attestata dalla certificazione della commissione invalidi civili o da certificato medico
specialistico pubblico (ANGIOLOGO O SPECIALISTA CHIRURGIA VASCOLARE CON
ESAME ECOCOLORDOPPLER ARTI INFERIORI)
GRAVISSIMA IPOACUSIA O SORDITA’ TOTALE Questa condizione dovrà
essere attestata dalla certificazione della
commissione invalidi civili o da certificato
medico specialistico pubblico (ORL
ACCOMPAGNATO DA ESAME AUDIOMETRICO)
CRISI EPILETTICHE NON TOTALMENTE CONTROLLABILI CON LA
TERAPIA Questa condizione dovrà essere attestata dalla certificazione della commissione invalidi civili o da certificato
medico specialistico pubblico (NEUROLOGO ACCOMPAGNATO DA ELETTROENCEFALOGRAMMA)
PATOLOGIE PEDIATRICHE GRAVI
PSICOFISICHE Anch’esse accompagnate da certificazione pediatrica o dello spe-
cialista specifico di struttura pubblica con
esami idonei attestanti
QUALUNQUE ALTRA PATOLOGIA che
non risultasse tra le suddette dovrà essere attestata o da certificazione di commissioni invalidi civili o Legge 104/92 o da
specialisti pubblici con idonei esami correlati
PAZIENTI NEUROLOGICI ED ORTO
REUMA TRAUMATOLOGICI Stesse
regole varranno anche in questi casi e
dovranno, comunque, presentare certificato d’invalidità civile attestante le patologie
o, in assenza o a richiesta del medico legale, certificazione specialistica idonea
E’ ovvio che il medico legale potrà anche
avocare a se la decisione
PLURIPATOLOGIE Se concorrenti tra
loro e capaci, nella somma., di causare
una condizione di necessità saranno valutate dal medico legale.
Si tenga presente che sarà segnalata
la patente auto per revisione della
stessa che potrà arrivare fino alla
revoca (il non possesso dovrà essere
autocertificato)
Un piccolo accenno alla concessione esonero cinture di sicurezza.
Viene concesso a:
DONNE IN GRAVIDANZA Solo con
gestazione a rischio segnalata da un ginecologo essendo considerata protettiva. Il
ginecologo è tenuto ad insegnare come
indossarle.
PORTATORI PACE MAKER E DEFIBRILLATORE
MASTECTOMIZZATE In base all’interessamento della mammella destra o sinistra
si autorizza la “non cintura” nel caso di
passeggera o, nella seconda ipotesi, se dal
lato guida e, se posto posteriore, gli equivalenti.
Si ricorda che è obbligatoria anche
per chi siede dietro
ESITI INTERVENTI CHIRURGIA
TORACICA O CARDIOCHIRURGIA
(STERNOTOMIZZATI ad esempio)
GRAVI OBESITA’ La cintura di sicurezza
è uno dei migliori metodi per salvare la
vita nostra e dei nostri cari, per questo
motivo troverete severità nella concessione affinché , questa volta severità significhi serenità .La presenza di air bag aumenta la necessità della cintura.
Per chiarimenti [email protected]
Campo de’ fiori
25
Come eravamo
Turiddo Madami... questo sconosciuto
….. avvicinamento e avanzata verso il fronte Russo
Come dicevo nell’articolo precedente, il
materiale
epistolare
che ho a disposizione è
notevole, pensate che
Turiddo dal giorno della
sua partenza scriveva
una lettera o cartolina
postale, ogni due o tre
giorni, gioco forza ho
di Alessandro Soli
dovuto fare una scelta
ben precisa, tralasciando il periodo che va dall’inizio del 1941,
quando il suo reggimento sostava in
Jugoslavia, prima dell’avvicinamento al
fronte Russo, per soffermarmi su tutto il
1942, l’anno dell’avanzata verso l’obiettivo
principale di quella guerra micidiale : la
conquista della Russia e la conseguente
C
vittoria delle truppe italo-tedesche.
Logicamente per motivi di spazio, non
posso pubblicare le lettere in modo
integrale, mi limiterò pertanto a proporvi degli stralci che sicuramente renderanno l’idea, le sensazioni e i sentimenti di questo nostro concittadino, e
lo faranno finalmente conoscere per
essere rivalutato attraverso quello che
scriveva dal fronte. Inizio appunto con
la lettera del 9.8.41 XIX (diciannovesimo anno era fascista) scritta sicuramente ai confini tra Jugoslavia e Russia
e arrivata a Civita Castellana (vedi
bollo originale sulla busta) esattamente il 19.8, pensate solo dieci giorni,
incredibile, considerando la distanza e
il tempo impiegato e soprattutto con la
guerra in corso. Scrive Turiddo:
Turiddo militare (secondo in piedi da dx)
“ ari genitori ò ricevuto le vostre due cartoline, con la data del 29 e 30. Piacere mi fa sentire che
state bene, soltanto vi resta il pensiero di me. Ma miei carissimi, io sto molto bene, la mia salute è
ottima, e mamma cara cerca di farti coraggio e non pensare a me, stai tranquilla che vi farò sapere
sempre mie notizie. Caro papà ci stiamo portanto verso la Russia, ma non pensare a male, che le cose
vanno abbastanza bene e presto anche la Russia sarà annientata. Stai tranquilo che mi farò coraggio
come ò fatto altre volte. Riguardo queste parti sono abbastanza vaste di terreno ma poco coltivate, la
gente à tuttaltro modo di fare, ma verso di noi sono molto gentili. Spesso e volentieri facciamo dei
grazziosi pasti. Compriamo galline e pollastri, e ce li magnamo che è una bellezza, con le uova faccio
la cura de quante me ne magno. Dunque come vedete che tanto male non me la passo. Soltanto che
qua quando piove fa un po freschetto, ma quando ce il sole, e molto caldo. Dunque non ò niente a
lagnarmi. Come vi ripeto fatevi coraggio e non datevi pensiero, che io sto molto bene. E che presto la
vittoria sarà nostra, e così sarò di nuovo tra voi. Anche oggi ho ricevuto notizie di Primetto(1), anche
lui dice che sta bene, e che presto verrà in licenza. Vi prego di scrivermi sempre e fatemi sapere qualche notizia della nostra bella Italia. Fatemi sapere se Primetto si trova in licenza. Non ò altro da
dirvi. Saluti alle vicine di casa. Saluti a Beatrice e Remondo, insomma a tutti, tanti bacetti a
Sandra a Teresa e Arnoldo. Saluti a Primetto e Rina. Un forte abbraccio e tanti baci vostro figlio
Turiddo.”
(1) Primetto era il fratello, ma era militare in Italia
Per la precisione Sandra è la nipotina di
Turiddo, figlia di Teresa, colei che ha
messo a mia disposizione questo importante materiale. Contrariamente a quanto
detto all’inizio, questa lettera l’ho trascritta integralmente, copiandola così com’è ,
con la sua grammatica e il suo lessico, per
darvi un’idea di quello che provavano i
nostri militari, convinti di una celere avanzata e di una altrettanto celere vittoria.
Certo era il mese di Agosto ed il povero
Turiddo ancora non immaginava che
avrebbe poi avuto a che fare con il
(continua)
Generale Inverno.
Busta originale contenente la lettera
sopra trascritta
26
Campo de’ fiori
Sua Eccellenza Divo Zadi da Montefollonico
Con lo sguardo rivolto verso le sue origini
M
ontefollonico, frazione del Comune
di Torrita di Siena, è un Borgo
sorto sulla cima di un colle a quota
580 metri, fra la Valdichiana e la Val
d’Orcia.
L’abitato si sviluppò fra il XII e il XIII
secolo, in un primo momento con la fondazione della Pieve di San Leonardo da
parte dei monaci Circestensi del vicino
Monastero, quindi, come Borgo fortificato
della Repubblica Senese poiché , la sua
particolare posizione, ne faceva un utile
avamposto contro Montepulciano alleato
di Firenze.
Ne 1543 si arrese all’esercito imperiale di
Carlo V entrando così a far parte del
dominio fiorentino dei Medici.
In questo piccolo Borgo, il 15 gennaio
1931, nasce Mons Divo Zadi, nominato
Vescovo il 10 marzo 1989 ed eletto alla
sede di Civita Castellana dove fa il suo
ingresso il 13 maggio dello stesso anno.
Trascorrono velocemente 19 anni e Mons
Zadi, il 16 febbraio 2008, diviene Vescovo
Emerito.
Non è questa la sede per ricordare le
innumerevoli opere realizzate per iniziativa
del nostro amato e indimenticato Vescovo
che, ultimato il suo Ministero, ha deciso di
far ritorno nella propria terra di origine,
dove il suo cuore è sempre rimasto legato, pur mantenendo la sua saltuaria presenza a Civita Castellana.
Oggi Mons Vescovo Divo Zadi, avendo più
tempo a disposizione, può nuovamente
passeggiare per gli stretti vicoli del Borgo
nativo rivivendo i giorni della sua adolescenza, qui si ferma spesso a parlare con i
suoi amati concittadini che continuano a
chiamarlo semplicemente “Don Divo”.
Tutto ciò rientra nella normalità delle
cose, ma Mons Vescovo non è persona da
H
restare ferma e, come osserva il Vescovo
di Montepulciano Mons Rodolfo Cetoloni,
egli ha pensato bene di investire “i suoi
risparmi, frutto del lavoro degli anni di lontananza da casa”, per dare corso ai lavori
di restauro dell’Oratorio della Compagnia
di Santa Caterina d’Alessandria di
Montefollonico, “la casa di Dio, che lo ha
visto bambino e giovane sacerdote, dove
lo portava per mano la sua mamma”.
Il 30 giugno u.s. è il giorno dell’inaugurazione del restaurato Oratorio della
Compagnia
di
Santa
Caterina
d’Alessandria, una bella, intensa, toccante
cerimonia, svoltasi alla presenza di molte
personalità e di un gruppetto di persone in
rappresentanza di Civita Castellana intervenute a seguito invito di Mons Vescovo.
Non si poteva di certo mancare! Ancora
grazie Eccellenza per tutto ciò che Ella ha
fatto.
Riccardo Consoli
o letto con piacere il libro gentilmente donatomi da S.E. Reverendissima, e nel
leggerlo sono tornato indietro di qualche anno. Mi sono immerso nei ricordi di
un giorno speciale, a quando, con molta generosità , il Vescovo ospitò il Coro
della Cattedrale di Civita Castellana nella sua Montefollonico, che ebbi occasione di
apprezzare, per la prima volta, in quella circostanza.
La bellezza del luogo, la pace che regnava, la poesia di quei vicoli e dei meravigliosi vasti, aerei panorami, le bellissime chiese con la loro intima sacralità … e poi il concerto del Coro in quella chiesa arrampicata su di un colle infinito da cui si scorgeva
il mondo… e l’arrivo della sua amata madre, Sig.ra Armida, che non volle mancare
all’evento. Non cantavo ancora nel coro e fui molto impegnato a catturare le immagini più importanti.
L’eccellente cena al ristorante fu il degno epilogo.
Quest’opera preziosa e rara, che lo riguarda, dimostra il profondo attaccamento per
il suo amatissimo paese natio.
Va doverosamente ricordato quanto S.E. abbia fatto anche per la nostra diocesi
durante tutto il suo mandato.
Talmente forte è il legame che lo lega ad entrambe le cittadine, l’una per avergli
dato i natali, l’altra per averlo accolto con osservanza ed amore a svolgere il suo apostolato, che a tuttora si divide fra le due.
Il volume intitolato La chiesa della compagnia di S. Caterina d’Alessandria a
Montefollonico. Storia e restauri è stato curato da Laura Martini, con i testi della
medesima e di Mariano Marziali e Gabriele Rossi. È stato editato nel 2012 dalla
Società Bibliografica Toscana.
Sandro Anselmi
Campo de’ fiori
27
Yoga
La disciplina che unisce il corpo allo Spirito
Respirazione yogica
La pratica dello yoga consente di ottenere
benefici sul piano fisico, mentale e spirituale, ma soprattutto costituisce una via di
ricerca dell’UOMO INTERIORE.
Oltre alle pratiche fisiche, descritte con
qualche esempio nei numeri precedenti,
una delle pratiche più importanti e spesso
sottovalutate è la respirazione yogica.
Ecco come ne descrive i vantaggi Swami
Sivananda, grande Yogi orientale:
«Con la respirazione yogica il corpo diventa forte e sano; il grasso superfluo scompare, il viso si fa luminoso, gli occhi scintillano, un fascino particolare emana da
tutta la persona. La digestione si svolge
con facilità . Il corpo si purifica interamente e la mente diviene calma, obbediente.
La pratica costante apporta felicità e
pace.»
La respirazione completa consiste in tre
fasi successive legate da un unico e
armonico atto e costituisce la respirazione
ideale:
- respirazione addominale o diaframmatica;
- respirazione toracica o media;
- respirazione clavicolare o alta.
La tecnica
Per eseguire la respirazione completa,
questa deve essere calma e profonda e
non deve essere praticata a scatti o forzatamente. L’inspirazione yogica completa
unisce i tre modi di inspirare e li integra in
un unico movimento ampio e ritmico. Il
diaframma nell’ispirazione si abbassa
verso gli organi addominali, dopodiché si
effettua una breve ritenzione a polmoni
pieni. Segue l’espirazione completa e
quindi una breve ritenzione a polmoni
vuoti.
Questo ritmo respiratorio, effettuato senza
forzature, non comporta alcun rischio e
non ha controindicazioni, salvo casi di
gravi disturbi patologici.
Effetti benefici della respirazione
yogica.
Il diaframma è un muscolo potente e nella
sua contrazione ritmica procura un eccezionale massaggio agli organi interni, quali
cuore, stomaco, intestino.
Correggendo la respirazione abituale otteniamo una rivitalizzazione dell’organismo
nei confronti della fatica fisica e della
depressione mentale.
Una persona che respira in fretta è agitata
mentalmente, di conseguenza respirare
correttamente comporta calma e serenità
mentale, con enormi riflessi positivi sui
problemi della vita quotidiana.
Vi invitiamo vivamente a porla in pratica in
qualsiasi momento della giornata e per la
prima volta ci si accorgerà di quali energie
enormi aspettano di essere rivelate in noi.
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Campo de’ fiori
28
Associazione Artistica Ivna
MARIA RITA INNOCENTI ALLA RICERCA DELLA LUCE
CON AMORE E PASSIONE NEGLI OCCHI DI SAN FRANCESCO
Il giorno 04 ottobre 2012
presso la Chiesa di San
Sebastiano della cittadina
di Vignanello in provincia
di Viterbo, il Consigliere
dell’Associazione Artistica
IVNA, Maria Rita Innocenti è presente nella
della Prof.ssa
Maria Cristina Santa Messa dedicata a
San Francesco d’Assisi.
Bigarelli
Un Rito religioso semplice
e sentito, parole che ispirano all’umiltà e alla pace quelle proclamate dal Parroco Don Giuseppe Aquilanti,
il quale, con garbo e delicatezza dovute al
caso, ringrazia l’Artista Maria Rita
Innocenti per aver anche questa volta
messo a servizio della Comunità il talento
del quale è dotata, restaurando la statua
di San Francesco d’Assisi, da tempo mal
ridotta. Maria Rita Innocenti è nota per i
suoi mirabili interventi di “rinnovamento”
su numerose oggettistiche e anche su
opere sacre del locale “patrimonio” parrocchiale: già tre anni fa si era cimentata con
risultato ammirevole nel restauro della
statua di San Antonio Abate accompagnata in processione con amore e fede dal
popolo di Dio di Vignanello.
L’abilità e la competenza di restaurare
oggetti, statue, monili, attrezzi antichi e
mal ridotti, riportandoli allo splendore originale rappresentano, questa volta, l’occasione per Maria Rita di riportare all’ antica
luminosità e al rinnovamento la Statua di
San Francesco. Guardandola possiamo
essere rapiti dagli occhi del Santo che
sembrano irradiare una luce tale da renderli impressionanti ed espressivi con il
loro guardare in alto, verso infiniti orizzonti, oltre il terreno e l’immanente. La tecnica utilizzata è sicuramente efficace, come
efficaci e rinnovatrici sono le mani dell’artista guidate dalla testa e dal cuore. Un
concetto questo che ci riporta a una frase
attribuita da alcune fonti allo stesso San
Francesco, da altre fonti a Michelangelo e
da altre ancora a San Tommaso: “Chi
lavora con le mani è un operaio, chi
lavora con le mani e con la mente è
un artigiano, chi lavora con le mani,
con la mente e con il cuore è un artista”. Qualunque sia l’origine e la
paternità di questa citazione, possiamo considerarla ottima per encomiare il lavoro manuale di tante persone
che lavorano con l’anima e per chi,
come Maria Rita Innocenti, mette il
cuore oltre che i talenti a lei donati …
per chi come lei, con umiltà , semplicità , capacità e passione, sa trasformare un oggetto grezzo e imbruttito
dall’incuria del tempo, in opera dignitosa e lucente.
Campo de’ fiori
29
Che somaro!
Le eccezioni che confermano la regola
Che somaro!
Lo diciamo di chi va
male a scuola. A parte
che mi pare ingiusta
l’accezione negativa al
nome di un animale utilissimo,
intelligente,
magari sì, un po’ testarPaolo Balzamo
do, ma fedele e forte
mallevadore di fatiche
dei nostri nonni contadini e soldati (somaro, ossia “portatore di soma, di carico”).
Noto che ancor peggio è andata al figliastro più grande e forte, il mulo, disprezzato bastardo (portatore di basto, di carico
pesante, e poi proprio per indicare il mulo,
figlio illegittimo).
Ma ciò che proprio non capisco è la prima
accezione: chi non studia, chi va male a
scuola è un somaro.
Qualche fatto storico.
Primi anni ‘60. Un ragazzo in America
viene espulso dal college perché bocciato
all’esame di filosofia. Si vendica impersonando il più famoso archeologo dello
schermo, Indiana Jones. Era Harrison
Ford.
Primi
del
‘900
Il
Politecnico federale di
Zurigo boccia all’esame
di ammissione un giovane che poi viene assunto
come impiegato all’ufficio
brevetti.
È
Albert
Einstein.
I suoi professori lo bocciano più volte definendolo ”scaldabanchi”. Diventa non solo
insegnante di letteratura francese nei licei
parigini, ma anche uno degli scrittori di
maggior successo di fine secolo: Daniel
Pennac.
Metà ‘800, nell’Ohio (Stati Uniti) un dodicenne viene espulso dalle scuole medie
perché assolutamente non in grado di
capire la matematica ed incapace di concentrarsi. Per ripicca batterà il record di
brevetti scientifici attribuiti ad una perso-
Campionessa di salto in alto e salto in
lungo ai Littoriali del ‘42, era definita
“deboluccia in matematica” (e venne più
volte rimandata) la nostra meravigliosa
astrofisica Margherita Hack.
Diventa perito elettrotecnico solo a 22
anni (anziché a 18) a causa di tre bocciature. Diventerà presidente della Camera;
è Fausto Bertinotti.
Nel 2005 l’Università di Foggia conferisce
la laurea Honoris causa a Renzo Arbore.
Cinquant’anni prima lo stesso Arbore
aveva cominciato a suonare perché il
severo padre gli aveva tagliato i viveri
dopo la solenne bocciatura in terzo liceo,
sempre a Foggia!
na singola: 1.086! Era Thomas Edison
(lampadina, fonografo, cinema, auto elettriche, ecc.)
...menomale che queste cose succedono
solo all’estero, in Italia proprio no!
Primi anni ‘50, alla Bocconi, esame di
“Economia 1”. Un professore boccia un
esaminato dicendo “Lei non ha nemmeno
idea di cosa sia l’economia!”. L’esaminato
aveva un doppio cognome, si chiamava
Padoa Schioppa e forse dell’economia
non aveva idea, ma ne diventò ministro
(e dei migliori!)
Scarsa lungimiranza dei docenti? Semplice
“ravvedimento” dei ragazzi temporaneamente sbandati? Inadeguatezza dei programmi scolastici e della scuola in generale? O inevitabile legge di natura?
Forse l’insieme di tutto questo, ma ne parleremo sul prossimo numero e vedremo
come collegare gli ambasciatori Aztechi e
l’evoluzione della vita.
Hasta la vista
Fine ‘800, uno studente viene espulso per
scarsi risultati dalla Facoltà di lettere
dell’Università La Sapienza di Roma e continua gli studi a Bonn. Più tardi riceverà il
Nobel per la letteratura. Era Luigi
Pirandello.
Al liceo viene bocciato il futuro presidente
della Repubblica Luigi Einaudi.
Deve ripetere la terza media un ragazzino
che preferisce il pallone (e la Roma) al latino e al greco: diventerà il senatore a vita
Giulio Andreotti.
P.s. Se qualche studente svogliato legge
queste brevi note, non ne tragga consolazione: è statisticamente dimostrato che la
percentuale di retribuzione da adulti è
proporzionale al grado di istruzione percorsa! Le eccezioni sono, appunto, eccezioni!
30
Campo de’ fiori
Le trasformazioni di
Civita Castellana
I
l primo nome di
Civita Castellana fu
Castellum,
poi
Massa Castellania,
che ebbe un ruolo strategico per la difesa del
nascente Stato Pontificio, ed in fine Civitas
Castellana come risuldi Francesca
ta da un atto del monaPelinga
stero di Farfa che risale al 994. Nel 998 ottenne ufficialmente il
nome di Civitas Castellana. Fu verso il
Millecento che la città si cominciò a popolare intorno a Porta Lanciana, porta che
immetteva alla Madonna delle Piagge.
Venne costruito il Duomo e da lì partiva
l’asse viario. Poi vi era piazza Quintana,
che era molto piu grande di oggi; il nome
deriva forse dalla giostra di cavalli che vi si
teneva. Piazza San Clemente, dall’ ononima chiesa, era probabilmente sede del
mercato. In Via Panico vi erano silos scavati nel tufo per conservare granaglie,
soprattutto grano. In Via di Corte vi erano
gli uffici pubblici. A Via della Tribuna vi si
annunciavano i bandi e le ordinanze. Via
delle Palme era forse sede di una corporazione che forniva le palme durante la pasqua. Via del Vinciolino deve il nome all’omonima chiesa soppressa nei primi del
Novecento. In Via Corsica vi erano, con
probabilità, gli alloggi dei gendarmi Corsi.
A Via del Tiratò si tiravano le corde e si
stendevano
i
panni.
Durante
il
Milletrecento si incominciò a sviluppare
anche piazza Prato (oggi piazza Matteotti)
che da zona agricola, dove si sgranavano i
cereali e si tenevano le fiere, divenne il
luogo di maggiore concentrazione di botteghe artigianali, con arcate tutte intorno,
ancora visibili in alcuni negozi. Verso la
fine del Millequattrocento venne costruito
il Forte Sangallo e cambiò di nuovo l’asse
viario che partiva dalla rocca e comprendeva anche piazza di Massa, chiamata cosi
perché vi si adunavano i cittadini.
Nacquero nel Tardo Medioevo le case torri,
costruzioni ad un unico ambiente, di pianta circolare o poligonale, sviluppate esclu-
sivamente in altezza, scarsamente illuminate nelle parti
inferiori e medie, traforate alla
sommità da aperture. quelle
che ancora possiamo vedere
sono in Via Panico, Via di Corte, Via
Garibaldi, Piazza San Clemente, Piazza San
Gregorio, Piazza Matteotti, Via del
Borguccio, angolo Porta Rupe. Nella prima
metà del 1500 venne costruito su volere di
papa Leone X il Municipio e, nel 1565,
venne redatto lo Statuto Comunale, che si
occupava dell’ordinamento civico di Civita,
il quale era composto da sei libri: la Tavola
degli Offici,la Tavola dei Civili, la Tavola dei
Malefici, la Tavola del Danno Dato, la
Tavola degli Extraordinari e le Riformanze.
Uno dei compiti dello Statuto era quello di
tutelare i prodotti locali e le varie categorie di lavoratori riuniti in Corporazioni, istituzione nata nel secolo XI. I membri che
ne facevano parte esercitavano la stessa
professione e si impegnavano all’assistenza reciproca e alla difesa degli interessi
comuni. Aveva un carattere giuridico riconosciuto, ci si iscriveva e si pagava una
quota sociale. Dalla Tavola degli Offici
abbiamo anche l’ordine di sfilata durante
le processioni, nell’ordine: i calcaroli, i
molinari, i vascellari, i pizzicaroli, i tavernari, gli ostieri, i barbieri, i muratori, i sartori, i porcari, i macellari, i carpentieri, i
fabbri, i calzolari, i boattieri, gli speziali, i
mercanti.
Le cariche pubbliche erano: Consiglio
Generale composto da 38 membri e dal
consiglio Segreto di 12 membri. I consiglieri venivano eletti direttamente dal
popolo. Anche il Podestà, prima di assumere la carica, prestava giuramento sulle
scale della chiesa di San Francesco con
una solenne cerimonia. All’alba del giorno
del giuramento l’artiglieria del Forte salutava il nuovo eletto, mentre nel Municipio,
al momento dell’insediamento, veniva suonata la campana allo squillo delle trombe.
Il Podestà era a capo della giustizia e, con
lui, venivano eletti, sempre dal Consiglio
Generale, altri funzionari: il Cancelliere
(segretario), che dirigeva la segreteria
comunale; il Camerlengo (tesoriere), che
riscuoteva dazi, pedaggi e gabelle e durava in carica tre mesi così da non poter
essere corrotto. Provvedeva anche alla
pulizia di Piazza Prato almeno una volta
nei mesi di maggio, giugno, luglio ed agosto e, per il resto dell’anno, ci pensava la
pioggia. Il Massaro (economo) sopraintendeva alle spese e teneva in consegna le
bolle. I Viali (periti) sorvegliavano le strade e le opere edilizie e stimavano i danni.
I Giurati erano un corpo armato di 20 persone e accompagnavano il Podestà durante alcuni mesi dell’anno per la verifica dei
confini territoriali. I Pacieri erano due incaricati di concludere pacificamente le vertenze fra cittadini. I Portari erano tre e
conservavano le chiavi di Civita. Il
Pesatore della farina controllava il peso del
grano che veniva consegnato ai molinari.
Il Capitano delle Fiere, con dieci uomini,
doveva mantenere l’ordine durante le
fiere. Lo Statuto Comunale riporta anche
i nomi di quattro rioni divisi in contrade:
Rione di Prato, che comprendeva l’attuale
Piazza Matteotti e vicinanze; Rione di
Mezzo, che comprendeva Piazza San
Clemente, Piazza Quintana e le vie vicine;
Rione di Massa che includeva la zona circostante il Forte; Borgo Alessandrino, a
sud di Civita, fatto edificare da papa
Alessandro
VI
e
distrutto
dai
Lanzichenecchi. Nel 1527, fu costruito il
palazzo
Petroni-Andosilla (palazzo
Trocchi), attribuito ad Antonio Sangallo il
giovane. Porta Falisca sotto l’ospedale era
l’ingresso principale per entrare a Civita;
Porta Lanciana conduceva alla Madonna
delle Piaggie e verso Nepi; Porta
Postereula, una delle piu antiche, portava
nella valle dei mulini. Sempre dallo Statuto
Comunale, nel Libro dei Malefici riguardante i delitti di sangue, si legge che gli
assassini venivano bruciati vivi sopra una
continua...
grossa pietra a piazza Prato.
Campo de’ fiori
31
Trucco depoca
Trend degli ultimi sessantanni...
Make-up,outfit,acconciatura,manicure,figura della donna
di Ilaria Palanga
Anni’60. Le donne durante il boom economico
Figura della donna: Periodo massimo dell’espressione di una società
consumistica, gli elettrodomestici entrano a far parte della
vita di tutti i giorni, come anche la fotografia a colori comincia ad essere diffusa. L’epoca di un immagine nuova e nuovi canoni: non
più donna giunonica, prorompente, né glamour; le donne non vogliono più assomigliare alle madri: i capelli vengono sciolti e le gonne
si accorciano per mettere in mostra le gambe. Le dive non sono più solo le attrici, ma anche le modelle, difatti vige il canone eccessivo di “magrezza”. Nascono le prime manifestazioni femministe. Epoca dei “Mods” (il termine mod, abbreviativo di modernism , fa riferimento alla cultura giovanile che si sviluppò a Londra e nel regno Unito in quegli anni). Le ragazze “Ye Ye”, che ballavano il twist e
spendevano i soldi in vestiti e belletti, avevano come punto di riferimento Biba, famoso negozio di abbigliamento londinese di quel periodo. I Surfers, i surfisti, punti di riferimento i Beach Boys.La musica ascoltata era quella dei Rolling Stones, Beatles, Pink Floyd, capiscuola di tutta la musica rock a venire. Nel ‘68 iniziano le manifestazioni studentesche e si diffonde il movimento degli “Hippy”. Nel ‘59
nasce la prima Barbie.
Out fit: I primi Mods non usavano riunirsi in gruppi, né seguire uno stile ben preciso, ma si può comunque ritrovare un look comune negli abiti sartoriali: giacche strette a tre o quattro bottoni, e pantaloni stretti e affusolati che non terminavano mai a più di due centimetri dalla scarpa. Sulla base dell’attrazione per lo stile italiano prese piede l’utilizzo di scooter come la Vespa e la Lambretta come
mezzo di trasporto; per proteggere gli abiti sartoriali durante gli spostamenti in motorino, i Mods iniziarono allora ad indossare i giacconi Parka, già comuni tra gli scooter boy. Mary Quant e la sua minigonna, creata per le giovanissime, ma successivamente apprezzata anche dalle donne più mature, stravolge la moda femminile. Lo stilista Pierre Cardin con le tute spaziali: in lattice, lurex ecc.; nonché stilista preferito dai Beatles. Per i tessuti ci si ispira ai quadri d’arte con l’uso di eccessivo colore. Fantasie dei tessuti optical. Il taglio
degli abiti ignora totalmente il punto vita con la forma a trapezio. Emilio Pucci, uno stilista italiano brevetta l’Emilio Form un tessuto elastico a metà tra Jersey e la seta. Paco Rabanne utilizza pinze, chiodi, metallo,ecc. Vanno di moda gli stivali e la zeppa.
DIVE/ ICONE: La modella inglese Twiggy Lawson, (all’anagrafe Lesley Hornby), tipica per la sua eccessiva magrezza, inoltre prima tra tutte che si disegnava le ciglia inferiori. Jacklyn Kennedy (Jacqueline Lee Bouvier, detta Jackie Kennedy)
coniugata in prime nozze con John Fitzgerald Kennedy, vedova, sposò poi l’armatore greco Aristotele Onassis. Grazie alla sua
grazia, cultura ed eleganza, è rimasta un idolo per le generazioni successive. Brigitte Bardot (Brigitte Anne Marie Bardot,
anche conosciuta come B.B.) un’attrice modella e cantante francese considerata un’icona sexy. Barbara Straisard (nome d’arJacklyn
te di Barbara Joan Streisand) cantante, attrice, compositrice e regista nonché produttrice cinematografica statunitense.
Kennedy
Natalie Wood (nome d’arte di Natal’ja Nikolaevna Zacharenko) attrice statunitesne. Rita Pavone, cantante e attrice italiana, naturata svizzera, fu soprannominata Pel di carota per via del colore rosso della sua capigliatura. Caterina Caselli cantante, produttrice discografica, attrice e conduttrice televisiva italiana,conosciuta anche come Casco d’oro per la particolare
acconciatura che la distingueva nel periodo di maggior successo. Barbara Bouchet, pseudonimo di Barbara Gutscher,attrice cinematografica tedesca naturalizzata italiana, diventata famosa in Italia nel periodo d’oro della commedia sexy all’italiana.
Edwige Fenech, un’attrice, produttrice cinematografica, conduttrice televisiva francese naturalizzata italiana. Mina (nome d’arte di Mina Anna Mazzini) considerata una delle piu grandi cantanti italiane di tutti i tempi naturalizzata svizzera, è nota per
Brigitte
le qualità della sua voce che si possono definire di soprano drammatico d’agilità , pur non avendo l’impostazione accademica
Bardot
del soprano classico. Patty Pravo (nome d’arte di Nicoletta Strambelli ) è una cantante italiana, conosciuta anche con il
soprannome “La ragazza del Piper”. Raffaella Carrà (nome d’arte di Raffaella Pelloni) è una conduttrice televisiva, show girl,
attrice, cantante, ballerina e autrice italiana, famosa anche all’estero soprattutto in Spagna e America Latina. Ancora.... Liz Taylor
(nome d’arte di Elizabeth Rosemond Taylor) è stata un’attrice inglese considerata l’ultima grande diva dell’era d’oro di
Hollywood per le sue doti recitative e la singolare avvenenza. Sofia Loren (nome d’arte di Sofia Villani Scicolone ) attrice italiana riconosciuta universalmente come una delle più celebri attrici della storia del cinema italiano e mondiale. E si anche...
Orietta Berti (nome d’arte di Orietta Galimberti) cantante italiana, particolarmente amata dal grande pubblico soprannomiMina
nata “la marmotta di Cavriago”
Copia il look (trucco, acconciatura, manicure)
L’incarnato è naturale, le sopracciglia indefinite, piuttosto annullate e sottili, a volte depilate completamente come Mina, che passavano in
secondo piano rispetto agli occhi. Gli occhi sono valorizzati e ingranditi da lunghissime ciglia finte dette “a ragno”, usate anche per la rima
inferiore dell’occhio, e spessi tratti di matita o khol. Fanno la loro prima apparizione l’ombretto e la matita bianchi per occhi, con la palpebra
mobile chiara e opaca con l’inclinazione leggermente cadente. Tanto uso di eye liner che finiva con la ciglia al lato. Anche la piega della palpebra a volte era più in alto o veniva allungata, eyeliner finiva con la prima ciglia
al lato e ci si discostava parecchio dall’angolo esterno naturale (es. Sofia Loren).
Uso feroce di ciglia finte e a volte ci si disegnavano addirittura i peletti delle ciglia
inferiori un esempio ne è Twiggy. La bocca era annullata con colori chiari e iridescenti: pastello rosati, albicocca e solo un po’ di gloss, l’attenzione era puntata tutta
sugli occhi. I blush o fard venivano sfumati fino ai capelli. Il taglio dei capelli più
popolare era il carrè con i capelli lisci e morbidi o con caschetti e cotonature es.
Caterina Caselli ( inventato dal parrucchiere ebreo-inglese Vidal Sassoon, recentemente scomparso). Sono gli anni della french manicure (la lunetta bianca smaltata che evidenzia la parte libera dell’unghia) che conosciamo tutti molto bene dato
il boom del momento degli anni da poco passati, molte di voi probabilmente credevano che fosse una novità ma è proprio vero che le mode ritornano!
Campo de’ fiori
32
Campagna pubblicitaria sul ponte
di Civita di Bagnoregio
Cucinelli, come Papa Ratzinger, rapito da San Bonaventura?
F
a piacere il consta“I profitti del mio lavoro – dice – li divido
tare come un
in quattro parti: la prima resta all’impresa,
imprenditore così
la seconda va alla mia famiglia, la terza
amante dell’arte, della
alle persone che lavorano con me, la quarfilosofia e della bellezza
ta è destinata ad abbellire il mondo, sia
in generale, abbia scelaiutando chi è in difficoltà , sia edificando
to Civita di Bagnoregio
una chiesa o un teatro”.
E ancora si scopre che Cucinelli paga i suoi
per la sua campagna
dipendenti il venti percento in più rispetto
pubblicitaria. Stiamo
di Secondiano
alle tariffe sindacali del settore e che lui
parlando
di
Brunello
Zeroli
conosce personalmente tutti i settecentoCucinelli, definito dal
cinquanta suoi collaboratori.
Financial Times, “il re
Riguardo alla politica non se ne cura e a
del cashmere”, un imprenditore umbro di
azienda e per la sua vita.
tale proposito cita Socrate quando dice :
Castel Rigone, presso Perugia, che per le
I giornalisti sono soliti citare, parlando di
“Ho conosciuto un poeta. Si è messo in
sue capacità manageriali, ma anche per le
Brunello Cucinelli, filosofi e pensatori
politica e ha rovinato la
sue doti di cultura, si è
anche perché nella sua dimora vengono
poesia e la politica”.
visto conferire, nel 2010,
Cucinelli paga i
notate sculture ispirate ai miti antichi e
Però è bello quando, pardall’ateneo della sua
suoi dipendenti il
moderni (Pericle, Costantino, Adriano,
lando della sua giovinezcittà , una laurea honoris
Marco Aurelio, Kant… perfino il presidente
venti
percento
in
za, la ricorda come “oziocausa in filosofia ed etica
Obama), ma io sarei davvero curioso di
sa e vissuta quasi interadelle relazioni.
più rispetto alle
chiedergli se alla base della scelta di Civita
Vi dicevamo, dunque,
tariffe sindacali del mente al bar” che è stato di Bagnoregio per la sua campagna publa sua grande scuola di
che per presentare la
blicitaria (Cucinelli non fa mai le cose così
settore
vita.
propria collezione di
per caso), ci sia un po’ del pensiero mistiAl bar, si sa, si parla di
cashmere uomo-donna,
co di San Bonaventura.
donne, di sport, di politica, ma anche di
per la stagione autunno-inverno, il dottor
Una domanda che, prima o poi, qualche
religione e perfino di teologia.
Cucinelli ha scelto la patria di San
giornalista, magari un po’ più acuto e speBonaventura come immagine di fondo.
Tutte cose che sono poi servite per la sua
culativo, gli dovrà pur fare…
Una scelta davvero importante per tutto
l’Alto Lazio, se solo pensiamo che nelle
Dal papà operaio all’exploit in Borsa
precedenti stagioni le indossatrici e gli
1953 Brunello Cucinelli nasce il 3 settembre in una famiglia contadina di Castel Rigone, in proindossatori venivano immortalati nientedivincia di Perugia.
meno che davanti al Teatro Greco di
1968 il padre trova lavoro come operaio a Perugia e si trasferisce con moglie e figli. Brunello freTaormina!
quenta l’istituto per geometri e poi la facoltà di Ingegneria, che lascia dopo un solo esame.
Ma chi è Brunello Cucinelli?
1978 Ha l’intuizione di tingere con colori vivaci il cashmere e comincia a produrlo artigianalmente
Si può rilevarlo dalla sua scheda biografiin un laboratorio di pochi metri quadri.
ca nel riquadro al lato, ma la vera sorpre1982 Dopo un lungo fidanzamento, sposa Federica Brenda dalla quale avrà le figlie Camilla e
sa la si coglie nel leggere le sue risposte
Carolina, che oggi hanno 29 e 21 anni e lavorano in azienda.
agli inviati dell’Espresso e del Corriere
1985 Acquista il castello del piccolo borgo trecentesco di Solomeo, paese natale della moglie, che
trasforma nella nuova sede dell’azienda. Nel corso degli anni acquista e restaura la maggior parte
della Sera, che lo ascoltano devotamente,
delle case esistenti e vi aggiunge la costruzione di quello che chiama “Foro delle Arti” composto di
nel vasto salone della sua casa di
un teatro, un anfiteatro, un’accademia e una biblioteca.
Solomeo: un vero castello che si sviluppa
1986-2009 Il suo marchio si afferma progressivamente nel settore del lusso fino a diventarne uno
su tre piani con grandi terrazze e con pile
dei più prestigiosi al mondo. Conquista i mercati esteri che assorbono via via la maggior parte della
di libri che occupano le parti più incredibiproduzione.
li dei vari locali; nell’ingresso, ad esempio,
2010 Riceve dall’Università di Perugia la Laurea Honoris causa in Filosofia ed Etica delle relazioni.
c’è l’enciclopedia Treccani a dare il benve2012 Quota l’azienda in Borsa con un successo clamoroso e un rialzo del 50 per cento in poche
nuto! Ma la cosa che più stupisce di queore. Oggi la Brunello Cucinelli Spa dà lavoro a 750 persone, ha 70 negozi monomarca e in franchising diffusi in tutto il mondo. Nei primi sei mesi dell’anno ha fatturato 140milioni di euro.
sto capitalista venuto dal nulla, è la filosoFonte l’ Espresso
fia che guida il suo impegno professionale.
Campo de’ fiori
33
CARBOGNANO - OCCUPAZIONE TEDESCA.
ANNO 1944
Geltrude Ceccarelli, una donna coraggiosa
Premessa: l’episodio
di seguito descritto, è
realmente accaduto a
Carbognano, durante
la seconda guerra
mondiale; esso è stato
anche citato dal giornalista scrittore Frandi Arnaldo Ricci
co Giustolisi, nel suo
[email protected]
libro “L’armadio della
vergogna “, insieme ad altri episodi di violenza avvenuti durante l’occupazione tedesca fra il settembre 1943 e l’aprile 1945.
Prima di scrivere questa vicenda, voglio
ringraziare mia Zia Maria Allegrini nonché il
sig. Eraldo Biondini di Fabrica di Roma; loro
mi hanno gentilmente fornito preziose
informazioni nonché foto per la ricostruzione storica dell’avvenimento.
Per quanto mi riguarda, l’episodio in oggetto è stato sempre da me conosciuto, molto
prima che venisse pubblicato sul libro di
Giustolisi; ne è stata una protagonista mia
zia Maria Allegrini; lei ancora oggi, lo ricorda e lo narra con estrema lucidità . Durante
l’occupazione tedesca, Carbognano è stato
un comune molto presidiato, dato che in
zona era ubicato un importante comando
della Luftwaffe (Aeronautica militare germanica). Qualche anziano del posto afferma che erano presenti più soldati tedeschi
che popolazione! ebbene, in questo contesto è avvenuto l’episodio che segue:
Carbognano, ore 19.00 del 07 giugno
1944: Un bel giovane di venti anni si sta
recando verso un fontanile dove sorge fresca acqua potabile in località chiamata “
tenuta Morciano”. Il suo nome è Italo
Biondini, figlio di Giovanni e di Giulia Poloni.
Il giovane è nato a Monte Cassiano in provincia di Macerata il 5 luglio 1924 ed è
componente di una famiglia marchigiana
trasferita a Carbognano negli anni tra la
prima e la seconda guerra mondiale. Erano
gli anni dove molte famiglie marchigiane
emigravano nel Lazio.
Mentre Italo cammina canticchiando verso
la sorgente che non è lontano dalla sua
casa, sopraggiunge una giovane ragazza di
nome Adelina Rossi ( Italo la conosce
bene); insieme si incamminano per prendere dell’acqua che sarebbe servita per la
cena. La sorgente era utilizzata da tutto il
vicinato per attingere acqua fresca. Mentre
i due giovani camminano chiacchierando,
sopraggiungono alcuni soldati tedeschi
armati fino ai denti che fermano i due
ragazzi con modi bruschi; poco dopo iniziano a fare pesanti apprezzamenti verso la
ragazza e la prendono per un braccio; Italo
intuisce che vogliono farle violenza e reagisce con estrema energia avventandosi
come una furia contro i soldati che molto
probabilmente erano ubriachi; ne segue
una violenta colluttazione
nella quale Italo viene si
sopraffatto ma la sua reazione, consente alla ragazza
di divincolarsi e di scappare
dietro incitazione dello stesso. Adelina scappa attraverso alcuni noccioleti sparendo alla vista dei soldati;
poco lontano sorge il casale
di Geltrude Ceccarelli vedova Allegrini, conosciuta a
Carbognano con l’appellati- Italo Biondini, classe 1924 vo di “Tuta”. La signora foto del sig. Eraldo Biondini.
Tuta è intenta a fare alcuni Geltrude Ceccarelli, classe
lavori nel cortile insieme 1892 - foto della sig.ra Annarita Marinozzi.
alle due figlie Maria e
o inglesi; venivano chiamati tutti americaCandida; Maria di 22 anni e Candida di 18.
ni). La mamma del giovane ucciso, appena
Ovviamente Adelina era conosciuta molto
vede la Jeep americana si posiziona davanbene da Tuta e da tutta la sua famiglia; la
ti al mezzo e lo costringe a fermarsi;
ragazza sopraggiunge di corsa e con respiabbracciando il cofano del motore esclama
ro affannato, racconta l’accaduto a Tuta,
“…..perchè non siete arrivati prima!!!...”;
aggiungendo che Italo è in mano ai tedeun sottufficiale scende dal mezzo (probabilschi e mentre lei fuggiva sentiva dei colpi di
mente non capisce assolutamente l’esclaarma da fuoco. Tuta, capisce immediatamazione della donna) e gli porge una tavomente la situazione e consiglia ad Adelina
letta di cioccolato dicendo “…..do you like a
di non andare a casa ma di fermarsi da
chocolate?...” (“……gradisce un cioccolaloro; con estrema decisione, velocità e
to?.....”).
coraggio, prende poi per un braccio la
ragazza e la porta dentro ad una grotta dieMaria Allegrini - durante la guerra sposò
tro al suo casale (presumo che questa grotmio zio materno Mario Marinozzi ed andò
ta sia ancora lì). L’entrata della grotta è ben
ad abitare a Civita Castellana, dove ancora
celata dietro folti cespugli e non è visibile a
attualmente vive, avedno raggiunto la consinessuno, eccetto per quelli che la conoscoderevole età di 91 anni, amorevolmente
no. Dopo pochi secondi che ha nascosto
accudita dalle due sue figlie Annarita e
Adelina, Tuta, pensa che era meglio fare la
Carla.
stessa cosa per le due sue figlie: Maria e
Candida Allegrini - è anche lei ancora in
Candida; non esita minimamente e con
vita ed ha raggiunto l’età di 87 anni ; attualvoce bassa ma tono imperioso, dice alle
mente vive a Carbognano con la figlia.
due figlie “……sbrigatevi…….andate anche
Geltrute Ceccarelli – mamma di Maria e
voi in grotta!......
Candida, ha vissuto sempre a Carbognano
Nè Tuta nè nessun altro abitante di
dove è morta il 09 dicembre 1960 all’età di
Carbognano, in quel momento, è al corren68 anni. La sua figura, come quella di Italo,
te che il giorno dopo sarebbero andati via i
non sia dimenticata dalle generazioni future.
tedeschi e sarebbero arrivati gli americani!
In quella vicenda potevano lavarsene le
Ore 09.00 dell’8 giugno 1944: Il sig.
mani come Ponzio Pilato……ma non lo feceGiovanni Biondini, papà di Italo è alla ricerro!
ca del figlio fin dalle ore 02.00 di notte; egli
Eraldo Biondini – nel 1944 non era ancoè preoccupatissimo, non vedendolo rientrara nato; attualmente ha 64 anni ed è nipote
re come di consueto. Purtroppo lo trova con
della vittima Italo Biondini; il suo papà era
la faccia rivolta a terra, sul ciglio della strafratello di Italo; attualmente Eraldo vive a
da
Carbognano – Roma, in località
Fabrica di Roma con la sua mamma.
Capannelle; successivamente fu costatato
Adelina Rossi – dalle mie ricerche risulta
che Italo Biondini fu ucciso con due colpi di
si sia trasferita da Carbognano in altra locapistola alla nuca; aveva vent’anni! Nel prelità , subito dopo la guerra; non sono in
ciso istante che viene ritrovato il cadavere
grado di affermare se Adelina attualmente
di Italo, Adelina è ancora nascosta nella
sia ancora in vita e dove eventualmente
Grotta insieme alle figlie di Tuta.
abita; posso invece dire che se fosse ancora
Ore 10.00 dell’8 giugno 1944: Il primo
viva, avrebbe un’età molto vicina ai 90 anni!
carro armato alleato entra in Carbognano,
La sorella di Italo, Maria Biondini sucseguito da una Jeep con 3 soldati a bordo
cessivamente si sposò e dette il nome di
(mia zia dice che erano americani ma dalla
Italo al suo primogenito; il destino volle che
mia ricerca mi risultano Canadesi, a quei
anche questo ragazzo morì a vent’anni
tempi la popolazione non distingueva fra
come lo zio, in seguito ad un grave incidente stradale!
canadesi, americani, sudafricani, australiani
34
Campo de’ fiori
“Il Fumetto”
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA
MARCH STORY di Kim Hyang-Min e Yiang Kyung-Il
edito da Panini Comics – 4 volumi, in corso
M
isterioso e coinvolgente. XVIII secolo, Europa orientale.
Il Male ha trovato un modo subdolo per insinuarsi negli
uomini, annidandosi in oggetti di raffinata bellezza: uno
specchio dorato, una collana di perle, un candelabro d’argento
possono solleticare l’avidità delle persone fino a far perdere
loro il senno. In pochi conoscono i segreti di questa diabolica
malia e l’ultima speranza di salvezza ricade su un’anima dannata. (trama ripresa dal sito dell’editore). Quest’opera
racchiude in sé un senso di malinconia agghiacciante perché
abbinata a tinte gotiche che rendono il tutto fosco e cupo, toccando lati reali dell’introspezione umana. A prima vista può
sembrare un fumetto già visto che sfrutta il successo di altre
di
opere di genere sovrannaturale-gotico-vampiresco, ma non è
Daniele Vessella
così ; March Story è dotato di una trama originale, matura e
ricca di colpi di scena, dovuti soprattutto ai risvolti amorosi e ai siparietti comici che
spezzano quell’atmosfera oscura che caratterizza tutto il fumetto. Pagina dopo pagina, le tenebre sembrano avvolgerti grazie anche ad un disegno superbo che si abbina perfettamente alla storia. Un gioiellino che non può mancare agli amanti del
genere.
Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/
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Campo de’ fiori
35
Langolo del Collezionista
C
on questo nuovo
incontro cominceremo un viaggio attraverso il mondo
del collezionismo.
Capita sempre più frequentemente, infatti,
di imbattersi in mercadi Letizia Chilelli
tini o in veri e propri
negozi di antiquariato
dove è possibile fare
ottimi affari, soprattutto se si è sempre
alla ricerca di oggetti che completano una
collezione o se è proprio da quell’oggetto
che la nostra raccolta prenderà il via.
Prima però di parlare delle vere e proprie
collezioni, credo sia giusto partire dall’evoluzione storica del collezionismo: dai
reperti archeologici, si è potuto scoprire
che già i Faraoni dell’Antico Egitto amavano collezionare e circondarsi di oggetti
preziosi, e così Sumeri, Assiri e Babilonesi
(famosissima
è
la
biblioteca
di
Assurbanipal); nella Grecia Antica, i templi
più celebrati Delfo, Olimpia, Samo, erano
depositari di grandi collezioni d’opere d’arte, in genere bottini di guerra utilizzati
anche come merce di scambio: si poteva
parlare allora di un collezionismo pubblico
o “statale”. Solo a Roma, negli ultimi tempi
della Repubblica, l’iniziativa di raccogliere
opere preziose passa ai privati cittadini, e
il collezionismo assume le caratteristiche
che rimangono praticamente invariate fino
ad oggi; la base delle collezioni è sempre
formata da oggetti tratti da bottini di guerra, ma con l’epoca imperiale hanno inizio
anche regolari importazioni di opere d’arte
dall’Oriente, tanto che un intero quartiere
della città viene dedicato agli antiquari e
ai librai. Dopo la parentesi del Medioevo,
col Rinascimento si osserva un nuovo
risveglio di interessi: il collezionismo si
indirizza ora anche verso le testimonianze
del passato, gli studiosi si interessano di
raccogliere incunaboli, pergamene e
manoscritti.
Dalla fine del XVIII secolo il gusto della
collezione si diffonde in tutta Europa, il
numero dei raccoglitori, prima limitato a
persone di censo elevato e a studiosi, si
allarga: per le mutate condizioni economiche e sociali, il collezionismo diventa prerogativa della classe borghese e si iniziano
raccolte di oggetti anche di valore limitato.
Il campo del collezionismo è ancora oggi
molto vasto: accanto alle raccolte di maggior valore, quali quelle di quadri, preziosi,
tappeti,
mobili,
sculture, troviamo quelle di francobolli, monete, libri; e ancora raccolte a
carattere naturalistico, di insetti, piante,
conchiglie, oggetti curiosi, orologi, strumenti musicali, bastoni, pipe, cartoline,
biglietti di invito e di auguri, menù, partecipazioni…
Il fenomeno, ormai diffusissimo, assume
aspetti e caratteristiche complesse: interessi estetici, culturali, finanziari sono
spesso collegati fra loro e difficilmente dissociabili.
Spesso, soprattutto ai giorni nostri il collezionismo si rivela un buon investimento di
denaro: gli oggetti raccolti moltiplicano il
loro valore con il passare del tempo, sia
per l’inevitabile rarefazione degli esemplari, sia per il diffondersi della moda collezionistica anche per motivi di prestigio.
Indubbiamente l’interesse degli uomini per
le raccolte “in serie” è un fatto istintivo e
ha largamente contribuito alla conservazione di opere d’arte e all’approfondimento della conoscenza dei fatti storici, politici
e di costume.
(Storia del Collezionismo,
Universale Fabbri Editori, 1980)
Enciclopedia
Nel cuore
Uno zio straordinario
Vorrei poter esprimere tutto quello che mi esce dal cuore ma l’emozione è troppo
grande che non so se riuscirò a descriverti come meriti,forse uno scrittore avrebbe
usato parole più belle,ma sappi che le mie sono quelle del cuore e le parole del
cuore non hanno bisogno di tanti giri ,sono semplici e vere come lo eri tu ed è così
che ti voglio ricordare.Tu zio sei stato una presenza importante della mia vita,sono
certa che se non fossi esistito avrei mancato alla più bella e alla più gratificante
esperienza umana fatta di grandi valori e grandi affetti.Sono ben poche le occasioni
della vita che possono offrirci gratifiche maggiori.Ricordo con nostalgia la tua umiltà , la tua allegria, il tuo sorriso, ti ho sempre ammirato perché tu come lo zio Pino
avevate tutte le qualità che avrei voluto avere anch’io.Nel tuo breve cammino hai
seminato il tuo amore verso gli altri e soprattutto hai arricchito i nostri cuori nell’averti vicino.Hai lasciato un vuoto incolmabile in tutti noi,ma nonostante il dolore
sono orgogliosa di averti avuto accanto anche se per pochi anni,ed è qui nel mio
cuore che conserverò ogni attimo vissuto insieme come il momento più prezioso
della mia vita.Grazie per avermi voluto un mondo di Bene!
Merlini Paola
Un ricordo particolare a Mauro Anselmi, fratello del nostro direttore,
a sei anni dalla sua dipartita (01.11.2006).
La sua disponibilità ed i suoi modi educati
sono sempre vive nella nostra mente!
Campo de’ fiori
36
Una favola bellissima
Storia di una piccola società diventata poi una delle più grandi della nostra provincia
... continua dal numero 96
I
l 1997 fu per la
società A.D. Fabrica
- Carbognano un
anno veramente irripetibile. La nostra Prima
squadra vince il Camdi Sergio Piano
pionato Regionale di 2°
categoria e la Coppa
Disciplina del proprio
girone, ed è finalista di Coppa Lazio, il cui
incontro finale si svolge a Genzano (RM).
Dovevamo confrontarci con la società
“Torrice” proveniente da Rieti, e potete
immaginare lo stato di agitazione che si
era venuto a creare: per la prima volta due
piccoli comuni del viterbese andavano a
giocarsi la prestigiosa Coppa Lazio, messa
in palio dal Comitato Regionale Lazio del
presidente Melchiorre Zarelli.
Per l’evento organizzammo due pullman
e,così , armati di trombe e bandiere, partimmo alla volta di Genzano per conquistare l’ambito trofeo. La partita fu bellissima e molto combattuta, ma alla fine ci
vide soccombere per 2 a 1. Quella fu la
prima ed unica volta che partecipammo
alla finalissima di Coppa Lazio, anche se vi
furono altre partecipazioni
a
questo torneo.
Intanto, gli anni
successivi, mentre la nostra
Prima Squadra
si alternava fra
la 1° e la 2°
categoria, il settore giovanile
non smetteva
più di vincere.
Nella stagione
2000
-2001,
partecipammo con la Categoria Esordienti
al prestigioso torneo “Mario Frastalupi”,
che si teneva ad Orvieto (TR). Nel nostro
girone venne inserita anche la squadra
Esordienti del Perugia, società che allora
militava in serie A.
Ricordo ancora la tensione che c’era tra i
ragazzi nello spogliatoio! Qualcuno diceva
di aver paura di giocare, qualche altro era
sicuro che avrebbero subito almeno venti
gol. Noi eravamo lì per cercare di tranquillizzarli ed a ricordare loro che, in
fondo, si trattava solo di una partita di calcio e la cosa importante era essere lì per
confrontarsi con altri ragazzi, ma soprattutto per divertirsi. Entrati in campo,
però , i nostri ragazzi si trasformarono e,
giocando un calcio vero, vinsero il primo
incontro per 3 a 1. Passammo il turno sia
noi che gli Esordienti del Perugia e per
effetto dei risultati ottenuti, ci rincontrammo nella finalissima. Stavolta, però , vinsero loro partita e torneo, liquidandoci con
un secco 5 a 1.
Questa è un’altra pagina memorabile,
scritta dai più piccoli che rimane indelebile nei nostri cuori.
continua sul prossimo numero...
Campo de’ fiori
37
Il Lions Club di Civita Castellana – Falerii Veteres
A 25 anni dal suo riconoscimento, ecco le conquista passate ed i progetti futuri.
S
ono ormai trascorsi 25 anni dalla
nostra prima conviviale nella quale ci
fu consegnata ufficialmente la
“Charter”, documento che sancisce il riconoscimento del nostro “Club Lions Civita
Castellana – Falerii Veteres”. Era la sera
del 7 dicembre del 1988, ed eravamo 26
amici, soci fondatori.
I “Lions”, chi sono, cosa fanno?
Cerchiamo di renderlo più chiaro a chi non
li conosce. La nostra è la più grande associazione di volontariato del mondo, l’unica
che viene riconosciuta dalle Nazioni Unite
(ONU), come la più affidabile e concreta; i
Lions nel mondo sono unmilionetrecentocinquantamila circa, costituiti in quarantaseimila club diffusi in ben duecentosei
nazioni nel globo. In Italia i soci Lions sono
quarantottomila, più quattromila Leo (che
sono i giovani dai sedici ai trent’anni) suddivisi in milletrecentoventidue club. Il
nostro motto dice in concreto chi siamo,
esso recita: “WE SERVE” (noi serviamo).
I temi e le problematiche che i Lions
affrontano sono molteplici, i nostri impegni
sono umanitari, civici, sociali; i campi dove
operano sono salute, ambiente, diritti
umani, beni culturali, etica, giovani, scuola, anziani, poveri, inabili, calamità ,
miglioramento della società e delle istituzioni.
I Lions vengono riconosciuti come
“Cavalieri dei non vedenti”, infatti i numeri
che seguono lo testimoniano:
- bambini assistiti con cure oculistiche:
100.000.000;
- persone curate contro la cecità ed il tracoma: 137.000.000;
- bambini sottoposti a screening oculistici:
10.000.000;
- interventi di cataratta: 7.500.000;
- occhiali usati distribuiti in tutto il mondo:
33.000.000.
I Lions hanno una fondazione (LICF) con
sede a Chicago (USA), che ad oggi ha distribuito sussidi in tutto il mondo per un
numero di circa 10.000 e per un importo di
circa 730.000.000 di dollari per cercare di
aiutare che ne ha bisogno ed intervenendo immediatamente laddove catastrofi
naturali abbiano creato danni e bisogni per
le persone.
L’elenco dei campi d’azione e di intervento
sono tanti e di varia natura ed è quindi
impossibile citarli tutti. Tra di essi, due
dedicati ai giovani: gli scambi giovanili,
dove ragazzi di ogni nazione vengono
ospitati per tre settimane da famiglie Lions
in maniera totalmente gratuita; ed il
poster della pace, dove i ragazzi delle
scuole medie inferiori creano disegni con
motivi di pace e fratellanza fra i popoli ed
i migliori vincono premi in denaro ed un
viaggio negli Stati Uniti.
L’ultimo fiore all’occhiello è la raccolta di
quindicimilioni di dollari per combattere il
morbillo nel mondo ed entro quest’anno
riusciremo a raggiungere il traguardo ed
iniziare questa ulteriore battaglia con la
volontà e la determinazione che i Lions
hanno nel loro DNA.
Ma essere Lions, oltre che tutto questo,
vuol dire essere presenti nel proprio territorio di appartenenza e di operare per il
bene della gente più vicina e soprattutto di
quella che è più debole e più bisognosa di
aiuto.
I progetti portati a termine dai Lions di
Civita per Civita, sono ovviamente tanti.
Ne citiamo alcuni:
- raccolta fondo per il raddoppio della sala
intensiva (cifra raccolta 162.000.000 di
lire, che risultò sufficiente per la realizzazione dell’opera). Questo con l’aiuto
dell’AVIS, della Croce Rossa, delle Aziende
Ceramiche, dei cittadini.
- Restauro di due dipinti murari della
Chiesa Cattedrale (pareti laterali del presbiterio).
- Progetto per il restauro della Fontana di
Papa Gregorio XIII del 1585 (fontana di
Piazza Matteotti).
- Donazioni alla casa per diversamente
abili Rosa Merlini Frezza.
- Conferenze per debellare la silicosi e per
informazioni riguardanti le malattie professionali.
- Distribuzione gratuita dei diari scolastici
presso la scuola media Dante Alighieri.
- Conferenze sul diabete, con relativa
manifestazione in piazza per analisi glice-
miche.
- Convegno sulla giustizia.
- Conferenza-dibattito sulla crisi del
distretto ceramico.
- Donazione di duecento alberi di ulivo alla
comunità per tossico-dipendenti di
Anguillara.
- Conferenza del Cardinale Fiorenzo
Angelini sulla Enciclica papale “Evangelium
Vitae”.
- Raccolte Theleton.
- Piantumazione di Tigli a Civita località la
Penna e tanti, tanti altri services e conferenze che non è possibile elencare tutti.
L’ultimo service nel quale ci stiamo cimentando è anch’esso assai impegnativo, ma
sicuramente molto entusiasmante, e cioè
terminare il progetto “Dopo di Noi” della
casa protetta Rosa Merlini Frezza, completando le camere con gli arredi e gli impianti. Per fare questo abbiamo chiesto alla
nostra fondazione un contributo del cinquanta percento del totale delle spese di
trentamila euro, gli altri trentamila euro
siamo sicuri che li raccoglieremo conoscendo la generosità della gente civitonica.
Siamo in attesa di una risposta, che speriamo e ci auguriamo positiva, da parte
della nostra fondazione LICF; ci ripromettiamo di informarvi sugli sviluppi di quanto
ci verrà comunicato.
Sandro Pedica
Presidente Lions Club Civita Castellana –
Falerii Veteres
Campo de’ fiori
38
Una donazione di 2.100 
per “I ragazzi del girasole”
Aiuteranno a gestire la struttura del Dopo di noi
Da sx: Sandro Anselmi e Claudio Pisani
Sandro Anselmi, in qualità di rappresentate di una ex associazione delle famiglie
dei ragazzi disabili di Civita Castellana e
del circondario, in accordo con quest’ultime ha donato alla neo associazione “I
ragazzi del girasole”, onlus dei familiari dei
diversamente abili, la somma di 2.100,00
, già frutto di offerte raccolte negli anni
precedenti, durante manifestazioni varie a
loro dedicate.
La consegna è avvenuta in data 25 ottobre 2012 a mezzo bonifico bancario.
L’attuale presidente, Claudio Pisani, ha
accettato di buon grado, dichiarando che
la somma ricevuta verrà utilizzata per
attrezzare e gestire la struttura del Dopo di
noi, in base alle esigenze che verranno
fatte presenti durante la prossima assemblea con i membri dell’associazione.
Un gesto significativo che ci auguriamo
sarà di esempio per altre, speriamo,
numerose offerte.
Indulgenza plenaria per il biennio giubilare
A Bolsena e ad Orvieto attesi migliaia di pellegrini
F
ervono i preparativi ad Orvieto e a
Bolsena in vista del biennio giubilare
che ricorda il 750° anno dell’istituzione, da parte di Papa Urbano IV,
dell’Eucarestia. Le amministrazioni comunali e la curia, si apprestano a calendarizzare gli interventi e raccordare le iniziative
da mettere in campo per il prestigioso
evento.
All’inizio del 2013 ci sarà l’apertura delle
Porte Sante nelle basiliche di Orvieto e di
Bolsena. Nella cittadina lacuale il compito
setterà al Cardinale Ennio Antonelli mentre sulla rupe, ad aprire la Porta Santa,
sarà il Cardinale Giovanni Battista Re, prefetto emerito della congregazione per i
Vescovi. Il nuovo Vescovo della diocesi di
Orvieto-Todi, Mons. Benedetto Tuzia, a
quattro mesi dal suo insediamento, nei
suoi primi incontri con il clero, ha parlato
di un grande evento a cui l’intera comunità dovrà rispondere con la più massiccia e
consapevole partecipazione. Il sindaco di
Bolsena Paolo Dottarelli, in completa sintonia con il primo cittadino di Orvieto
Antonio Concina, ha assicurato che il
comune offrirà la massima disponibilità
logistica e strutturale, coinvolgendo anche
le associazioni presenti ed attive sul territorio.
Ricordiamo che il Giubileo Eucaristico avrà
inizio a Gennaio 2013 e si concluderà nel
mese di Novembre 2014. La benedizione
papale con annessa indulgenza plenaria,
viene inoltre concessa dal Sommo
Pontefice al Vescovo della diocesi di
Orvieto – Todi e ai Cardinali Giovanni
Battista Re ed Ennio Antonelli, che avranno il compito, come già detto, di aprire le
Porte Sante delle basiliche di Orvieto e
Bolsena.
Secondiano Zeroli
Campo de’ fiori
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Una “Fabrica ” di ricordi
Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma
Peppa e Nina lo camposanto
Fabrica di Roma - Cimitero
2 Novembre 2012, ore 14.00
È il giorno dei morti e due comari, vicino agli ottanta,
vanno a far visita ai loro cari, al cimitero. È nel sole del
primo pomeriggio che si accompagnano fra le tombe, nei
vialetti, a cercar le facce di quanti hanno conosciuto in
vita. Vista la loro età , sono molti i volti sulle lapidi a loro
di Sandro Anselmi noti, e, nonostante la mestizia del luogo e della ricorrenza, non si risparmiano nel dare giudizi e fare critiche e
commenti verso coloro che, per l’evidente condizione in
cui si trovano, non possono più rispondere.
Peppa e Nina, sono i loro nomi e, mentre camminano lentamente appoggiandosi l’una all’altra, si fermano interessate davanti ad una lapide dalla
quale sorride un bel viso di donna; la scritta, a lettere dorate, riporta, oltre il
nome e le date di nascita e di morte, un epitaffio: “Madre esemplare e sposa
perfetta, lascia un vuoto incolmabile”.
- Ah Pe’, te ricordi ‘sta poraccia? Ha lavorato pe’ lavorà , s’è levata o sangue e o pà
da bocca pe’ i fiji, e o marito ‘nvece ‘a trascurava sempre. Esso penseva solamente
a beva cull’amici la cantina de Checco.
Edera posta fissa! ‘Gni vorta che ce passevo dinanzi o freghevo che stava a iempì o
bicchiere! Jà fatto mancà ‘nfinente damagnà e la menata ‘nco! Ha vorsuto scriva
‘sta bugia su a lapide, ma nun se vergogne?! Pora Lisetta, s’è sempre comportata be’ e ha gnottito tutto, pure ‘e corna
che ‘sto zozzo li metteva. Certo che ce vole
‘mbello coraggio a scriva ‘ste fregnacce. Si
riscappasse fora jò direbbe io chi dè o
marito e avarebbe da cancellanne pure o
nome ch’ edè redicolo. Se pò chiamà uno
‘Varisto? ‘N se po’ propro sentì !
- Ah Ni’, ce ne simo parecchie de vedove e
tante de noi manco ce meritammio i mariti che c’avemmio, erino troppo boni. Tista,
‘nvece, ch’edera ‘na santa, l’ha mannata là
prima de esso.
- È vero Pe’, ‘Ntogno mio ed’era troppo
bono, nun me pozzo perdonà come ‘gni
poco o trattavo e mo me rincresce.
Quanno stemmio ‘nseme litigammio sempre, mo ch’edè morto me manche!
- C’hai ragiò Ni’, simo rimase sole, ‘ntanto lli fiji nun li freghe gnente, pe’ nu dì di
nipoti! Meno male che potemo ‘na lo centro anziani armeno dicemo quarche fregnaccia. Pensa che l’antra sera me s’è
ccostato ‘Varisto e m’ha ditto che ancò
so ‘na bella femmina… Poro scempriciotto!...
(Nina, a questa confidenza, resta sconcertata e...)
- Ah Pe’, ah Pe’, ma che t’ho
ditto prima, allora nu me
senti?! Va be’ jamo giù all’ossara va, che cossì preghemo
pe’ tutti, che edè mejo! Però
famme poggià che me coce a
cavolla.
- A mi so du’ giorni che me
coce o luffo. ‘Na fortuna che
me so’ messa ‘st’ abbituccio
più pesante e prima de scappà me so’ buttata su ‘e spalle
‘sta mantellina, sinnò cu ‘sta currente …
Versione in italiano.
- Peppa, ti ricordi di questa poveraccia? Ha
lovarato per lavorare, si è tolta il sangue ed
il pane dalla bocca per i figli, ed il marito
invece l’ha trascurava sempre. Lui pensava
soltanto a bere con gli amici alla cantina di
Checco. Era cliente fisso! Ogni volta che ci
passavo davanti lo sorprendevo a riempire il
bicchiere! Le ha fatto mancare perfino da
mangiare e l’ha pure picchiata. Ha voluto
scrivere questa bugia sulla lapide, ma non si
vergogna?! Povera Lisetta, si è sempre comportata bene ed ha inghiottito tutto, pure le
corna che questo sporcaccione le metteva.
Certo che ci vuole un bel coraggio a scrivere
queste stupidaggini. Se tornasse in vita le
direi io chi è il marito e dovrebbe cancellare
anche il nome che è ridicolo. Una persona si
può chiamare Evaristo? Non si può proprio
sentire!
- Nina, siamo tante di vedove e molte di noi
neanche ci meritavamo i mariti che avevamo,
erano troppo buoni. Questa, invece, che era
una santa l’ha fatta morire prima di lui.
- E’ vero Peppa, Antonio mio era troppo
buono, non mi posso perdonare come ogni
tanto lo trattavo e adesso mi rincresce.
Quando stavamo insieme litigavamo sempre,
ora che è morto mi manca.
- Hai ragione Nina, siamo rimaste sole, intanto ai figli non interessa nulla di noi, per non
dire dei nipoti! Meno male che possiamo
andare al centro anziani, almeno diciamo
qualche frescaccia.
- Pensa che l’altra sera mi si è avvicinato
Evaristo e m’ha detto che ancora sono una
bella donna… Povero sempliciotto!...
(Nina, q questa confidenza, resta sconcertata e...)
- Ah Peppa, ah Peppa, ma cosa ti ho detto
prima, allora non mi ascolti!? Va bene, andiamo all’ossario (tomba comune nella quale
vengono deposte le ossa dei defunti riesumati) vai, che così preghiamo per tutti, che
è meglio! Però fammi appoggiare che mi fa
male la caviglia.
- A me sono due giorni che fa male il fianco.
Per fortuna mi sono messa questo vestito più
pesante e prima di uscire ho indossato questa mantellina, altrimenti con questa corrente (trapasso d’aria)…
40
Campo de’ fiori
Una nuova casa famiglia e centro diurno
per anziani e disabili a Faleri
“Gioia e felicità” è l’associazione che gestirà la struttura
Giorgia Colonna
“Gioia e felicità ”, questo è il nome della
costituenda associazione che gestirà la
nuova casa famiglia di Via Santa
Felicissima a Faleri (Fabrica di Roma).
L’obiettivo è quello di creare una casa
famiglia e centro diurno per anziani e
La casa famiglia di Via Santa Felicissima
ragazzi disabili, seguiti molto da vicino e
tenuti impegnati attraverso tante attività ,
figli qualcosa in più, facendoli socializzare
ciazione, che ha avuto precedenti espescelte proprio sulla base dei desideri e
e dando loro la possibilità di imparare e
rienze in case famiglie della zona. Fin da
delle attitudini degli ospiti. La terapia
conoscere, anziché essere costrette a
ragazzina,
seguiva
sua
nonna
che
andava
occupazionale vuole essere alla base del
tenerli chiusi in casa per la maggior parte
spesso a far visita alle persone anziane ed
progetto. “Non vorrei più dover vedere
del tempo. Il centro diurno vorrebbe offriin difficoltà , dedicando loro tanta cura da
ragazzi o anziani abbandonati a se stessi,
re anche un servizio ad ore, poiché spesricevere, dalla città di
lasciati lì in disparte ad
so accade che le mamme non sappiano
aspettare che termini la Terapia occupazionale Orte, il “Premio bontà ”. È
dove poter lasciare i propri figli per uscire
stata
un
grande
esempio
giornata. Devono essere
e
attività
ludico
e sbrigare le loro faccende.
per lei, da seguire ed imiinvogliati ed aiutati a
La struttura, che dispone di un ampio giarricreative per
tare.
poter fare tante di queldino per le belle giornate estive, si compoAltre volontarie si sono
le cose che noi, persone
gli ospiti.
ne di una grande sala hobby per le attiviunite al progetto, giovani
normali, facciamo quotità ludico ricreative come la pittura, la letmotivate
ma
anche
dianamente.” Ci dice
Cinque posti letto a
tura, la musica, la televisione, i giochi da
mamme dei disabili stessi
Giorgia Colonna, una
disposizione e
tavolo e quant’altro gli ospiti vorranno
che, nonostante i limiti,
delle volontarie più attipoter fare; la cucina e la sala mensa per
ve, fondatrice dell’asso- centro diurno ad ore vorrebbero dare ai propri
consumare i pasti e anche cinque posti
letto per anziani o disabili rimasti soli.
“Vorremmo organizzare, oltre ad attività
interne, anche gite fuori porta. Vorremmo
accudire e prenderci cura di chi ha bisogno
in maniera individuale, perché ogni persona è diversa dall’altra, non possiamo considerarle tutte uguali solo perché spesso
hanno difficoltà ad esprimersi o temono di
dare disturbo a chi è lì per lavoro e
dovrebbe svolgerlo anche per passione,
quindi con amore e disponibilità .
Purtroppo spesso in televisione si assiste a
scene raccapriccianti ed ingiustificate di
maltrattamenti verso i più deboli. Se non si
ha la pazienza necessaria è meglio rimanere a casa che svolgere il lavoro di assistente o educatore!”.
Lodevole l’iniziativa e lo spirito che la
anima. Auguriamo ogni bene all’associazione ed a questa nuova casa famiglia.
Ermelinda Benedetti
Campo de’ fiori
41
La caduta dell’idea di Gianluca Bagliani
Ricordi ed idee dal corpo di argilla
L
’ex palazzo comunale di Soriano nel
Cimino, oggi intitolato a Fabrizio De
Andrè , nel cuore del centro storico, ai
piedi del Castello degli Orsini, ha ospitato
la suggestiva mostra del giovanissimo
Gianluca Bagliani, durante l’ultima edizione della Sagra della Castagna. Punto centrale dell’esposizione le tre sculture che
riproducono i volti di alcuni personaggi fortemente legati a questa cittadina: Fabrizio
De Andrè , Luigi Pirandello e Pier Paolo
Pisolini, di impressionante bellezza per la
verosimiglianza con “gli originali”. La stessa Dori Ghezzi, che ha visitato personalmente la mostra, è rimasta incredula di
fronte al volto, unico nel suo genere, del
marito. Accanto a quelle dei tre grandi
artisti contemporanei, le teste di altri due
importanti figure storiche italiane:
Giuseppe ed Anita Garibaldi. Ma Bagliani,
oltre ad essere molto bravo nel riprodurre
con l’argilla, la realtà , è altrettanto bravo
a dare forma ai pensieri, a concretizzare
l’astratto, a materializzare le idee della sua
mente, a dare corpo a quei concetti notoriamente impalpabili. Non a caso il titolo
della mostra è “La caduta dell’idea”, dal
chiaro eco cinematografico, proprio a voler
quasi ironizzare sul fatto che
in realtà anche quello che ci
sembra irraggiungibile ed
extraterreno, può essere
tragicamente plasmato, e
per di più conla la terra stessa, l’argilla. Nel brevissimo
incontro che ho avuto con
l’artista, mi è sorto spontaneo rivolgergli una domanda, vista anche la sua giovane età : quando hai scoperto questa tua passione per la scultura? “Avevo
cinque anni. Ero sulla riva
della spiaggia, a Tarquinia, e
vidi un uomo che con la sabbia stava realizzando la
sagoma di un leone. Mi misi
al suo fianco e pian paino
anch’io iniziai a modellare
quei granelli. Poi crescendo
ho cercato di perfezionarmi
fino ad arrivare a questi
risultati”. Ma dietro le doti
naturali e la tecnica di
Bagliani, c’è anche un grande lavoro di introspezione
nel proprio io più profondo,
che permette a chi si pone di
fronte ai suoi lavori di fare
altrettanto, o almeno di
chiedersi in pochi minuti:
come immagino io quest’idea, anche per me è così ?
Ed è bello perdersi nei
meandri
della
propria
mente, gustando con gli
occhi la bellezza di ciò che
si ha davanti. Una forte simbologia ed un legame trascendentale con
la mitologia classica unisce a filo doppio
l’artista con le sue opere d’arte. Senza
nulla voler assolutamente togliere a ciascuna delle altre, la mia attenzione è stata
rapita da una di esse: La sapienza. Una
donna (e non a caso il sostantivo che la
indica è di genere femminile) che fuoriesce dalla tempia di un uomo, o meglio,
Zeus, divinità al di sopra di ogni altra, che
genera sua figlia Atena, forte e combattiva. Un’interpretazione davvero singolare
che, oltre che per la sua bellezza scultorea, mi ha colpita per il suo esclusivo mix
di originalità e classicità .
Ermelinda Benedetti
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Campo de’ fiori
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Quattro giorni di festeggiamenti in onore della Madonna della Vittoria!
La Chiesa della Madonna della Vittoria (o del Salvatore) che si trova nel Rione
“Borgo” di Fabrica di Roma risale agli inizi del Seicento, ed è da moltissimo
tempo che ogni anno, nella settimana che cade nella seconda domenica d’ottobre, iniziano i festeggiamenti in onore della Madonna della Vittoria. Quattro
giorni dedicati alla preghiera ed alle messe che si svolgono nell’antica Chiesa,
che per l’occasione viene addobbata a festa! Centinaia sono le persone che
partecipano all’evento, soprattutto i bambini che vengono coinvolti con giochi
come la Gara dei Pignatti, in cui ognuno di loro rompe un vasetto di coccio che
ha la forma di una vera e propria pigna per scoprire all’interno se c’è o meno
la sorpresa che può essere una caramella, un dolcetto o un giocattolino!
Negli anni ‘50 è nata l’Associazione Madonna dellaa Vittoria, che si occupa di
preparare i festeggiamenti dall’inizio alla fine, con la collaborazione
dell’Amministrazione Comunale; il Comitato è formato dai sempre attivi e presenti Mariano Mariani e Massimo Ricci, insieme ai loro indispensabili collaboratori che si adoperano fin dalle prime ore del mattino affinché questa festa sia sempre ben organizzata. Anche quest’anno i festeggiamenti sono iniziati giovedì 11 ottobre con il Triduo della Santa Messa officiata dal Parroco Don Terzilio Paoletti, proseguiti durante la
settimana fino ad arrivare all’apice, Domenica 14 ottobre, quando, dopo la Messa delle 11.15, si è svolta la Benedizione e la distribuzione dei Melograni, antica tradizione anche questa che vede in questo frutto, che matura nella stagione autunnale, il simbolo dell’opulenza e della prolificità .
Alle 15.30 si è tenuta la famosa Gara dei Pignatti, come sopra spiegata, e qui ci sono state risate ed allegria da parte di tanti bambini
che si cimentavano nel gioco, ben bendati dai loro genitori!
Dopo la Messa serale si è svolta la Processione vera e propria: centinaia sono state le persone che pregando hanno cseguito il corteo
per tutta via San Rocco fino ad arrivare a Piazza Duomo e poi ritornare alla Chiesa della Vittoria.
Emozionante è stato il momento in cui la figura del quadro della Madonna, portato a spalla, ha varcato la soglia della Chiesa ed è iniziata la bengalata in suo onore!
La Banda Musicale “R. Poleggi” ha accompagnato con le sue musiche solenni tutta la Processione, terminata con un bellissimo lancio di
un Pallone aerostatico, a cui è affidato l’incarico di portare il messaggio della Salvazione per tutto il mondo.
Tra le rappresentanze istituzionali, erano presenti il Comandante dei carabinieri, Ignazio La Bella, e il Comandante della polizia municipale, Stefano Pacelli.
La serata non poteva che essere limpida, chiara e cordiale in onore della Madonna della Vittoria!
Patrizia Caprioli
Civita Castellana saluta la Mostra Through Foreign Eyes.
Civita Castellana – Si è conclusa l’11 novembre la mostra internazionale intitolata Through
Foreign Eyes (Con gli occhi degli artisti stranieri), inaugurata il 27 ottobre, che ha visto protagonisti 22 artisti che hanno dipinto il panorama della città con tutte le sue più belle sfumature paesaggistiche ed archeologiche. La mostra si è tenuta nella cappella papale di Forte Sangallo, un’occasione in più per visitare il magnifico monumento. Tale evento è stato
organizzato grazie al grande impegno dell’Associazione culturale Argilla
e con il patrocinio e contributo dell’amministrazione comunale.
Numerosi sono stati i visitatori provenienti anche da più parti d’Italia,
che hanno percorso un lungo cammino artistico attraverso la storia
della città di Civita Castellana.
Patrizia Caprioli
Piazza San Clemente: assegnati i lavori di sistemazione dell’area
L’ Amministrazione comunale di Civita Castellana ha assegnato i lavori per la sistemazione
della pavimentazione stradale in piazza S. Clemente, via Panico e via Vinciolino. I lavori,
che prenderanno il via entro breve tempo, prevedono la rimozione dell’ intero selciato
romano, una nuova pavimentazione di piazza S. Clemente con l’ utilizzo di lastre in pietra
lavica e travertino; lo spostamento della fontana pubblica esistente, la realizzazione di
sedute continue e una nuova pavimentazione in via Panico e via Vinciolino con il selciato
recuperato. “Con questo intervento andiamo a completare la riqualificazione del settore
sud est del centro storico –ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica di
Civita Castellana, Gianluca Cerri - Zona che ha visto, con il recupero delle ex carcerette e
il nuovo parcheggio della ghiacciaia, di prossima apertura, un interesse particolare dell’amministrazione comunale”
L’ obiettivo del progetto, realizzato dall’ arch. Vincenza Basco, è quello di recuperare l’ invaso della piazza S. Clemente restituendole la dignità di un luogo della memoria, caratteristica dei centri storici. L’ intervento in piazza S. Clemente – si legge nella relazione dell’ arch. Basco - scaturisce dall’ analisi e dal rilievo del sistema esistente di relazioni visive, dimensionali, di fruizione, di interconnessione con gli edifici e con le strade al contorno. L’ intento è quello di
migliorare la qualità di uno spazio pubblico, tutelando il suo organico segno d’ insieme, quindi escludendo ogni sovrastruttura e/o
“monumentalismo” che sovrasterebbe con l’ armonia delle parti esistenti nell’ invaso attuale. Per l’ arch. Basco il progetto vuole ridefinire un “vuoto” urbano, attualmente destinato a parcheggio, facendogli acquistare una propria centralità e un luogo privilegiato per
scambi culturali e sociali.
ERRATA CORRIGE.
Sul precedente numero di Campo de’ fiori, nella news relativa al 18° Motogiro “Franco Dragoni”, i nomi
dei promotori dell’evento riportati erano errati. Di seguito il direttivo degli Amici in Moto che ha organizzato la manifestazione: PROIETTI DANILO, BAIOCCO TIBALDO, DOMINICIS FABIO, ACHILLI GIANCARLO, FERRAMONDO SIMONE.
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Campo de’ fiori
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Civitonici i due ragazzi che hanno conquistato il podio del Campionato italiano trial.
Sono di Civita Castellana i due giovanissimi sportivi che hanno partecipato, con
ottimi risultati, al Campionato italiano trial.
Il più è piccolo Francesco Marchetti, “Francois” così lo chiamano nel trial, ha
12 anni e guida una moto 125 cc beta. Fa parte del Miton top trial team ed ha
partecipato al Campionato italiano trial juniores, categoria C1, dove ha lottato
gara su gara, vincendone due: Lazzate e Castellinaldo. Due terzi posti, invece,
a Chiuduno e Vittorio Veneto ed un secondo posto a Val Chiampo. Marchetti si
è aggiudicato così un meritatissimo secondo assoluto a fine campionato, rispettando il suo obbiettivo prefissato. Resta, comunque, il
rammmarico di non aver vinto visto il bel campionato svolto fino
all’ultima gara, dove il piccolo civitonico era a pari punti con il vincitore, in classifica generale di campionato. Si è aggiudicato
comunque la vittoria nel Campionato centro sud. Siamo certi che
continuando su questa strada i successi saranno garantiti!
Il più grande, invece, Davide Zaccagnini, soprannominato da compagni ed avversari “Zacca”, ha 19 anni e guida una beta 290 cc. Fa
parte del Miton top trial team ed ha partecipato al Campionato italiano trial “CITO” e al campionato italiano ”CIHT” categoria tr3, vincendoli entrambi. Nel CITO ha vinto ben tre gare: Oliveto Citra,
Crevacuore, Valmalenco. Si è aggiudicato, invece, due secondi posti: Montoso e Berceto ed un terzo
posto a Branzi. Zaccagnini è riuscito brillantemente a portare a termine l’ obbiettivo prefissato ad inizio campionato: diventare campione italiano tr3, rimanendo sempre al vertice della classifica di campionato, nonostante i suoi impegni scolastici (esami di maturità compresi!). Francesco Marchetti e Davide
Zaccagnini sono due importanti promesse del trial italiano! Congratulazioni ed in bocca al lupo ad entrambi per una carriera sportiva
E.B
costellata di successi memorabili!
Bracciano: studenti di Amburgo ricevuti dall’amministrazione comunale
Protagonisti di un gemellaggio scolastico con il liceo Vian
Sono stati ricevuti nella mattinata di ieri in aula consiliare
dal sindaco di Bracciano Giuliano Sala e dall’assessore
all’Ambiente e ai Gemellaggi Paola Lucci una ventina di studenti tedeschi di Amburgo e Neusass protagonisti di uno
scambio culturale con il liceo Ignazio Vian.
Un gemellaggio tra scuole nato a seguito delle iniziative che
il Comune di Bracciano ha avviato da tempo nell’ambito dei
gemellaggi con la città francese di Chatenay Malabry e la
città tedesca di Neusass. Ringraziamenti sono arrivati dai
tedeschi per l’accoglienza che gli studenti hanno avuto presso le famiglie braccianesi presso le quali sono stati ospiti. I ragazzi hanno inoltre potuto ammirare il territorio grazie ad un tour in battello sul lago e il Museo Storico dell’Aeronautica. Molto importante l’invito rivolto ai ragazzi italiani di recarsi ad Amburgo anche per effettuare stage in grande aziende del posto tra le quali la Siemens. L’Europa è stata l’accenno di tutti gli interventi. Ha parlato di una “Europa
unita che non sia solo finanza” il sindaco Sala, di una grande comunità europea il presidente del Consorzio Lago Bracciano Rolando
Luciani, di “amicizie fraterne tra i gemelli europei” l’assessore Paola Lucci mentre l’auspicio della dirigente scolastica Stefania Chimenti
rivolto agli studenti è stato quello che “L’Europa possa diventare la casa dei vostri progetti di vita”.
[email protected] - 06/99816375
L’AIV Lazio promuove la Carta Giovani.
L’Associazione Italia Verde Lazio in collaborazione con l’EYCA (European Youth Card:
http://www.eyca.org ) promuove una Carta Servizi dedicata ai giovani dai 14 ai 30
anni (non compiuti) che permette di usufruire di sconti vantaggiosi presso i negozi
convenzionati e di poter aderire ai tanti progetti messi in campo dall’Associazione
Carta Giovani, per una panoramica completa su ciò che offre tale servizio vi invitiamo ad andare sul sito www.cartagiovani.it . Se volete sottoscrivere la Carta Giovani potete rivolgervi
all’AIV Lazio scrivendo all’indirizzo [email protected] . La Card è patrocinata dalla Regione Lazio e dal
Governo Italiano, valida in tutto il territorio italiano e nei 41 paesi europei aderenti al progetto! Se volete aderire come negozi per stipulare la convenzione potete sempre rivolgervi all’AIV Lazio. Entrambi i servizi sono del tutto gratuiti!
Facebook: www.facebook.com/associazione.Italia.Verde Email: [email protected] Indirizzo: Via A. Cencelli n. 7 – Fabrica di Roma (VT).
“Variante Mignolò”: consegnati i lavori
Sono stati consegnati mercoledì 10 ottobre i lavori per la cosiddetta “Variante Mignolò ”, la variante stradale di collegamento tra la “S.P.
Braccio lungo treia e la S.S. 311 Nepesina”. A breve si aprirà , quindi, il cantiere per una delle opere pubbliche più importanti di Civita
Castellana, che oltre ad alleggerire il traffico su una delle vie fondamentali di transito verso il centro storico, creerà circa cinquanta parcheggi in più a servizio della parte antica della città . “E’ un’opera importantissima e di ampio respiro che siamo riusciti a portare a compimento – ha affermato l’assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica di Civita Castellana, Gianluca Cerri – dopo l’aggiudicazione definitiva della gara d’appalto che ha visto più di novanta ditte partecipanti, abbiamo consegnato lo scorso mercoledì i lavori all’impresa Edil
Fema SRL.Adesso aspettiamo quanto prima l’avvio del cantiere”. L’ impresa Edil Fema srl di Roma si è aggiudicata la gara d’appalto con
un ribasso del 29,06% e, quindi, per l’ importo netto di euro 351,811,59 oltre agli oneri di sicurezza. Con la predetta aggiudicazione le
economie di gara risultano pari ad euro 158.526,46 IVA al 10% compresa.
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IL COMUNE DI CIVITA CASTELLANA DONA UNA SONDA ECOCARDIO ALLA ASL VT5
Questa mattina con una cerimonia semplice ma molto significativa il sindaco di
Civita Castellana, Gianluca Angelelli, ha donato una nuova sonda ecocardio adulti
multifrequenza al poliambulatorio VT5 situato presso la “Cittadella della salute”, in
via Petrarca.
Alla cerimonia hanno partecipato, oltre al sindaco Angelelli, il direttore sanitario del
distretto, dott. Alfredo Canonici, il cardiologo, dott. Bruno Pifferi, il consigliere
comunale, Angelo Pescitelli, ed altre persone..
Il dott. Canonici ha ringraziato l’ amministrazione comunale di Civita Castellana per
la donazione fatta “ In un momento difficile per le risorse economiche disponibili sul
territorio. – ha detto il mdott. Canonici- Questa donazione arriva al momento
opportuno perché bisognava dirottare i pazienti su altri ecografi. Con questa donazione possiamo riprendere a pieno ritmo l’ attività ecocardiografica con circa 100
prestazioni settimanali: “ Anche il sindaco Angelelli ha manifestato la sua soddisfazione per la donazione fatta grazie alla segnalazione ed all’ impegno del consigliere comunale Angelo Pescitelli.”Un piccolo dono –
ha detto Angelelli – però importante fatto alla Asl e in particolare al dott. Bruno Pifferi che gli consente di effettuare gli ecocardio a
pieno ritmo: Colgo l’ occasione per ringraziare il dott. Pifferi per il lavoro che svolge con grande professionalità e dedizione:
Orto di Miretto: consegnati i lavori
Con la consegna dei lavori per la sistemazione dell’ area sita in via Belvedere Falerii Veteres, il
cosiddetto orto di Miretto, une delle zone di maggior interesse ambientale del centro storico di
Civita Castellana presto assumerà un aspetto più accogliente e consono al ruolo che ricopre. L’
amministrazione comunale il 10 ottobre scorso ha consegnato alla Impresa Colosimo Francesco
di Cotronei (Crotone), vincitrice dell’ appalto, i lavori per la sistemazione dell’ area. L’impresa
Colosimo Francesco si è aggiudicata l’ appalto per un importo complessivo di  267.261,50 comprensivo di oneri di sicurezza pari ad  6.069,86 determinato mediante ribasso dell’ 11,65% sull’
importo a base d’ asta.
“Dopo un intenso lavoro svolto dall’amministrazione comunale durato diverso tempo –ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica di Civita Castellana, Gianluca Cerri - siamo prossimi, finalmente, all’inizio dei lavori.
Prima di effettuare la gara abbiamo dovuto: correggere il progetto eliminando quella parte di intervento che andava a modificare in modo
consistente i terrazzamenti dell’orto verso via del Tiratore; acquisire i tre quarti della proprietà ; espropriare il restante quarto; ottenere
i nuovi pareri dalla Soprintendenza Archeologica e dalla Soprintendenza ai Monumenti e infine ottenere un contributo di 88.000,00 euro
dalla Regione Lazio. Il progetto così modificato prevede la sistemazione a verde del fossato e il recupero dei terrazzamenti dell’orto. La
realizzazione di una scalinata di accesso sul lato di via del Tiratore, il marciapiede lungo via Belvedere Falerii Veteres, una “piazza ovale”
in erba per lo svolgimento di manifestazioni e concerti, un percorso illuminato che attraversa tutta l’area. Spero che a breve la città possa
godere di questo straordinario spazio pubblico che – ha concluso Cerri - non dobbiamo dimenticare, era il fossato di difesa della città di
Falerii Veteres e quindi una testimonianza importantissima del sistema urbano falisco“.
ADDIO ALL’ULTIMO ED UNICO SEMAFORO DI
CIVITA CASTELLANA. E’ stato sostituito da una
più moderna “rotatorietta”!
Proprio in questi giorni è stato aperto il cantiere per la realizzazione di una rotatoria all’
incrocio di via Giovanni XXIII, via Petrarca, via Corchiano e via E. Minio, che sostituirà lo
storico semaforo di Civita Castellana. I lavori di realizzazione sono stati affidati alla
Impresa Rocchino Mario s.r.l. di Orte e la direzione all’ ing. Luciano Venanzi di Viterbo.
L’ Impresa Rocchino Mario s.r.l. si è aggiudicata l’ appalto per l’ importo di  99.489,12,
con un ribasso d’ asta del 31,33% sull’ importo del progetto che era di  138.713,61. La
consegna dei lavori è prevista entro il 5 gennaio 2013. Con la realizzazione di
questa opera attesa da anni la giunta Angelelli mette in sicurezza uno degli incroci più
pericolosi e transitati del centro urbano. Infatti la presenza di un semaforo non è sufficiente ad evitare incidenti più o meno gravi che
accadono sovente, specialmente nelle ore notturne, quando il semaforo che segnala solamente la pericolosità dell’incrocio viene spesso ignorato dai conducenti degli automezzi.
GLI ABITANTI DEL QUARTIERE SAN GIOVANNI DI CIVITA
CASTELLANA VOGLIONO RICORDARE CON QUESTA FOTO
GLI ULTIMI CASSONETTI PRIMA DI ESSERE MESSI
IN DISUSO, RINGRAZIANDOLI PER L’EGREGIO LAVORO
SVOLTO PER TANTI ANNI!
Porta a porta: ottimo avvio delle zone 2 e 3
E’ iniziata anche nelle zone 2 e 3 di Civita Castellana la raccolta porta a porta con risultati ottimi. Ormai
oltre il 50% della popolazione civitonica è interessata al servizio e entro i primi mesi del prossimo anno
si espanderà anche nelle zone del centro storico e della zona nord est della città . Gli abitanti delle zone
di Borghetto Sassacci, Cenciani e Casale Ettorre e tutti coloro che risiedono nelle zone 1-2-3 di Civita
che ancora sono sprovvisti dei kit devono recarsi presso il centro di distribuzione situato in via Togliatti
(di fronte alla scuola media D. Alighieri) per venirne in possesso onde evitare di incorrere in pesanti sanzioni.
S
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1° Concorso
Letterina di Natale
per Campo de’
fiori
Invitiamo tutti i bambini ad inviare le loro letterine di Natale
presso la nostra redazione attraverso tutti i nostri recapiti e contatti
(P.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) / [email protected])
entro il 5 Dicembre 2012.
Tre di esse verranno selezionate e pubblicate sulle pagine del prossimo
numero ed i vincitori riceveranno in regalo un abbonamento di un anno
alla nostra rivista, insieme al diploma di merito!
Le aspettiamo numerose!!!
Termine ultimo 18 Novembre 2012!! Affrettatevi...
[email protected]
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Campo de’ fiori
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LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’
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L’Associazione Accademia Internazionale d’Italia Editore
presenta il nuovo libro del Prof. Massimo Marsicola
“RE PER UN ANNO”
opo il successo editoriale de “IL BULLISMO. COME
RICONOSCERLO E COMBATTERLO” del Prof.
Massimo Marsicola, edito dall’Associazione
Accademia Internazionale d’Italia nel 2010, l’A.I.D.I. Editore
presenta la nuova pubblicazione dell’autore: “RE PER UN
ANNO”.
Il volume di appena una quarantina di pagine, da leggere tutto
d’un fiato, verrà distribuito gratuitamente. Chiunque fosse
interessato può ritirarlo anche presso la nostra redazione in
Piazza della Liberazione, 2 a Civita Castellana o può riceverlo direttamente a casa con spese di spedizione postale a
proprio carico.
Il progetto prevede la realizzazione di una trilogia a carattere
filosofico-politico di grande utilità comune, che verrà pubblicata via via nel tempo.
D
Un dialogo filosofico-politico sulla crisi,
che può anche essere rappresentato a teatro
(commedia in atto unico).
Il primo di una serie di discorsi volti a dare un
nuovo impulso al dibattito culturale nel nostro
Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni
campo e settore produttivo.
Utile per chi avesse a cuore un reale
rinnovamento della Politica e delle Istituzioni.
Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo
è un libro unico nel suo genere.
Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante!
E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole o
presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di  10.00,
sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia.
E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo
nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche
per i genitori e per tutti gli educatori sociali.
L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di essere quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo ed ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato,
spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di
un suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatrale, i lettori possono immaginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un
Ermelinda Benedetti
tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna.
NOTA DELL’EDITORE
In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale di un personaggio fantastico della sua
Fabrica di altri tempi. La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente scivolare nella disperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma
Sandro Anselmi
soprattutto amor fatale!
AVETE UN VOSTRO SCRITTO NEL CASSETTO E VORRESTE VEDERLO PUBBLICATO???
CHIAMATECI SUBITO!!!! REALIZZEREMO IL VOSTRO DESIDERIO! 0761.513117 - [email protected]
Campo de’ fiori
Micetti dolcissimi di di circa 3 mesi. Sono a
Sutri. Maria tel 0761635616 - 3393403875
PAULY
E' vivace, tanto che non
riesce a stare tranquillo e
tende a scappare ...E' giovane e pieno di energia quindi
l'ideale sarebbe un giardino
ben recintato oppure qualcuno in appartamento che
avrebbe tempo e pazienza
per educarlo... Diamogli una
seconda possibilità : è già
stato salvato dai pericoli della
strada. Taglia piccola di circa 11 Kg. Forse 1/2 Anni.
Trovato a Montefiascone, prima dell'estate, vagava ai
bordi di una strada con macchine che gli sfrecciavano pericolosamente vicino , ora ha recuperato tranquillità e forma fisica, ma vive in una grotta e a catena: SOLO 24 ore al giorno; buono con altri cani e
gatti. Molto affettuoso (quasi "appiccicoso")
Arriva l'inverno, e...se nevica?????
328 5424120
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La AS YOU ARE, azienda giovane e affermata,
nella produzione di
gioielli qualche mese fa
ha lanciato nel suo shop
on line la sua collezione
“i Cuccioli” - anelli, ciondoli, orecchini con zampette di cani e/o gatti,
ottenendo molto successo tra il numeroso
pubblico di amanti degli
animali.
Alla luce di questa accoglienza da parte di animalisti e non l’Azienda ha pensato di aiutare
chi salva dalla strada e dai pericoli, piccoli esseri indifesi che pagano solo perchè sono nati e non hanno fatto nulla di male per meritare l’ergastolo del
Canile. AS YOU ARE ha deciso, in maniera totalmente autonoma, di non premiare le grandi e celebri Associazioni, quelle che già percepiscono contributi,
ma alcune di piccole o semplici volontari/e che non percepiscono aiuti da
parte delle Istituzioni e Autorità.
Un lavoro di scrematura è stato fatto da persone competenti che si trovano ad
affiancare giornalmente queste persone così generose e verranno rese note
dall’Azienda attraverso la fanpage di Facebook e il sito stesso.
Magari non avrete mai sentito nominare le Associazioni e i volontari che verranno aiutati e infatti è anche un modo per far conoscere il loro lavoro.
Per tutto il mese di novembre per ciascun articolo acquistato on line dal sito
www.shop-asyouare.com della “Collezione i Cuccioli” - cinque euro verranno
devoluti a :- INCROCIAMOLEZAMPE ONLUS di Civita Castellana (Viterbo)
Lazio. L’iniziativa avrà certamente un seguito sempre grazie a Voi che date
fiducia ad una giovane azienda che ha preso a cuore il problema dell’animalismo attraverso le sue creazioni.
AS YOU ARE - Va del Progresso, 36 – 36100 VICENZA
P. Iva 02954880247 -Tel. 0444-960377 - [email protected] - www.shop-asyouare.com
Ciao a
tutti!!!!
Mi chiamo
Yole, ho
circa 4/5
anni. Sono tg
piccola piccola 4/5 kg.
Vivo in un
recinto.....e
NON sono felice. Cerco un amico
umano per la VIta.. So dare amore,
tanto amore in cambio di pappa,
coccole e liberta'. Sono vaccinata,
sterilizzata e chippata. Mi trovo in
prov di Viterbo ma posso
raggiungerTi ovunque. RITA
339/1123663
Sollecitati da diversi nostri lettori, lanciamo un appello a tutti i
possessori di cani, affinchè li tengano
al giunzaglio quando si trovano a passeggiare in luoghi pubblici,
per evitare spiacevoli, imprevedibili incidenti.
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Campo de’ fiori
AGENDA
Tutti gli appuntamenti più importanti
“BarbaBlù” in scena al Palarte di
Fabrica di Roma per la Giornata contro
la violenza maschile sulle donne
Il prossimo 25 novembre - Giornata contro la
violenza maschile sulle donne - non può e
non deve essere ancora una volta una ricorrenza rituale, poiché il fenomeno della violenza
di genere (che troppo spesso coinvolge anche
i figli) è in costante aumento ed è un problema che affligge gravemente l’Italia, incide pesantemente sul raggiungimento di una
reale parità e dignità delle donne, sui meccanismi sociali che regolano la qualità della vita di entrambi i generi. Per questa giornata,
l’Associazione Fab(b)rica delle Donne ha organizzato un’
iniziativa importante per richiamare l’attenzione delle istituzioni e della cittadinanza su una realtà così devastante, una delle
maggiori cause di morte ed invalidità per le donne dai 15 a i 40
anni e in aumento preoccupante nel nostro Paese. L’Associazione
presenterà lo spettacolo teatrale “BarbaBlù” (destinato la
mattina agli alunni della scuola media e la sera ad un pubblico
adulto) creato e diretto dalla compagnia “Il Cerchio
Invisibile “ di Sandro Nardi, una trasposizione della favola di
Perrault che tratta del tema della violenza sulle donne avvalendosi dei toni e della prospettiva della favola, con momenti di riflessione e forte tensione drammatica. La serata è organizzata per
Venerdì 23 Novembre, al Palarte di Fabrica di Roma, alle
ore 21,15 e il ricavato della serata sarà devoluto al Centro
Antiviolenza Erinna , unico centro di Viterbo e provincia che ha
come scopo il contrasto, la prevenzione della violenza sulle donne
15° RASSEGNA MUSICA DA CAMERA
CITTA’ DI RONCIGLIONE
dal 4 Novembre al 22 Dicembre
Non è un refuso, quell’apostrofo. Cinque professori
dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma che hanno scelto
come motto “Il peso della leggera, la leggerezza della classica”,
presentandosi al pubblico in modo autoironico, intelligente. Senza
nulla togliere a chi segue la tradizione. Ma l’arte, si sa, è soprattutto libertà d’espressione. Così i due violini di Rosario Genovese
e Ruggiero Sfregola, la viola di Giovanni Leonetti, il violoncello di
Francesco Di Donna, il contrabbasso di Andrea Pighi si sono fusi
con lo scopo di produrre mezzo chilo di musica, sia essa classica,
moderna, jazz, pop, folk, rock e quant’altro. Parte così domenica 4 novembre la 15° Rassegna Cameristica della Città di
Ronciglione, nella tradizionale sede della chiesa di S. Sebastiano,
alle 17,30. Seguiranno, l’11 il ‘Trio Clarinetto-VioloncelloPianoforte”, il 17 ‘Recital Pianistico’ di Aldo Ragone, il 24
al Teatro Comunale ore 12.00 ‘Festive Wind Ensemble’. Si
ritorna alla chiesa di S. Sebastiano il 25 novembre con il
‘Quartetto Farnese’, 1 dicembre ‘Recital Pianistico’ di
Annalisa Bellini, il 2 ‘Il trio nella forma classica’, l’8 ‘Coro
polifonico T. Cima e D. Massenzio’, il 9 ‘Orchestra di tromboni Blow Pipes’. Per la Rassegna Giovani il 15 ‘’Duo tromba
e pianoforte”, il 16 “Duo voce e pianoforte”. Conclude il
Concerto di Natale alle 21.00 del 22 dicembre al Teatro
Comunale. L’importante Rassegna è organizzata dall’Istituzione
Musicale Comunale S. Verzari di Ronciglione, curata dal Direttore
Artistico Prof. Fernando De Santis, in collaborazione con
l’Assessore alla Cultura Daniela Sangiorgi, con il patrocinio del
Comune di Ronciglione, Assessorato alla Cultura e Settore
Turismo, Provincia di Viterbo, Regione Lazio.
Roberto Ragone – Addetto Stampa Istituzione Musicale Comunale ‘S. Verzari’
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AGENDA
Tutti gli appuntamenti più importanti
Bracciano: Quattro pomeriggi
culturali con “Un the al Museo”
Fare cultura ma non solo. L’obiettivo è anche far conoscere alla comunità figure professionali di spessore che hanno scelto di vivere a
Bracciano, tutto sorseggiando un buon the nei pomeriggi uggiosi d’inverno, alle 16.30 nella sala dell’archivio storico comunale. Torna con
questi scopi al Museo Civico di Bracciano la manifestazione “Un the al
Museo”, quattro appuntamenti-conferenza. Ampio il ventaglio delle
materie trattate, si va dagli approfondimenti sulla storia locale, alla
musica e all’arte. “Il Museo ospita, con l’intento di presentarli, alla
comunità di Bracciano valenti cittadini” commenta il direttore del
Museo Cecilia Sodano.
Questo il programma delle conferenze:
- 4 novembre L’Annunciazione in terracotta invetriata del
Museo Civico di Bracciano Cecilia Sodano. Un viaggio attraverso i
percorsi del revival rinascimentale a partire da un’opera del museo
- 11 novembre Protagonista: il violoncello Francesco Storino. Un
percorso attraverso la storia della musica raccontato, tra voce e melodie, da un professionista del violoncello
- 18 novembre Arte contemporanea: esperienze e tecniche di
restauro Paola Carnazza. Esperienze di restauro del contemporaneo
dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma
- 25 novembre Mino Delle Site aeropittore futurista Francesco
Rinaldi. L’esperienza artistica di Mino Delle Site raccontata da un suo
allievo
[email protected] - 06/99816375
Il VII municipio di Roma
per il poeta Achille Serrao,
il 23 novembre 2012
Venerdì 23 novembre 2012, dalle
ore 17, presso la Sala “Lucio Conte”,
in via Prenestina 510 (angolo con
viale Palmiro Togliatti su iniziativa
del VII municipio di Roma Capitale
si terrà la commemorazione del
poeta Achille Serrao nel trigesimo
della sua dipartita.
L’evento, dopo i saluti istituzionali
del Presidente del VII Roberto Mastrantonio, dell’Assessore
alla Cultura Leonardo Galli, del presidente della Commissione
Cultura della Provincia di Roma Pino Battaglia, prevede la lettura di testi di Achille Serrao in napoletano da parte di
Federico Carabetta e Loredana Mauro ed in italiano dei poeti:
Leopoldo Attolico, Manuel Cohen, Ferdinando Falco, Aurora
Fratini, Giovanna Giovannini, Vincenzo Luciani, Roberto
Pagan, Claudio Porena, Laura Rainieri, Cosma Siani,
Rosangela Zoppi e l’esecuzione di brani musicali degli artisti:
Fabiana Avoli, pianoforte, Andrea Salvi, flauto, Andrea
Allocca, chitarra, Paolo Cozzolino, contrabasso, e delle cantanti Angela Di Gaetano e Nicoletta Chiaromonte.
Parteciperanno la moglie di Achille Serrao, Paula Gallardo, i
figli, la sorella, il fratello e i famigliari.
SONO APERTE LE ISCRIZIONI AL CORSO B.L.S.D. PER L’USO CORRETTO DEL DEFIBRILLATORE, organizzato dal Comune di Corchiano in collaborazione con la C.R.I. italiana. Il corso si terrà SABATO 1 DICEMBRE
2012 presso la Sala Consiliare del Comune.La partecipazione è aperta a tutti quanti fossero interessati ad offrire
un piccolo servizio alla comunità. E’ possibile iscriversi entro il 24 Novembre presso la locale sezione
della Croce Rossa. L’apparecchio è stato donato ai cittadini di Corchiano dall’Associazione U.N.I.T.A.L.S.I.
“Talenti quotidiani”: un concorso nazionale di
microscrittura dedicato alla donna
Un concorso nazionale di micro-scrittura creativa dedicato alla valorizzazione della figura femminile e delle pari opportunità e al rifiuto di ogni
forma di discriminazione di natura sessuale. E’ questo lo spirito di
“Talenti Quotidiani - Racconti di fretta per narrare l’avventura di
essere donna”, il progetto promosso dall’Arci provinciale di Siena e
finanziato dalla Regione Toscana grazie al bando della legge 16 del 2009
sulla cittadinanza di genere. Il concorso è aperto a tutti e prevede la presentazione, entro il 30 gennaio 2013, di un breve elaborato in qualsiasi
forma narrativa - racconto breve, diario, poesia, narrazione e favola - della
lunghezza massima di 10! 0 parole e dedicato alla valorizzazione della
figura femminile in qualità di eroina della quotidianità , con punti di vista
originali e diversi. Il concorso si chiuderà con la pubblicazione degli elaborati vincitori selezionati dalla giuria e il volume sarà presentato nel
corso di un evento che vedrà anche la premiazione ufficiale dei vincitori.
I racconti saranno pubblicati anche sul sito dell’Arci provinciale di Siena e
sul blog del progetto www.talentiquotidiani.it. L’iniziativa conta anche sul
supporto dell’Associazione Culture Attive di San Gimignano;
dell’Associazione Arcisolidarietà Colibrì
di Ville di Corsano;
dell’Associazione Movimento pansessuale Arcigay di Siena e
dell’Associazione Archivio UDI della provincia di Siena. I racconti devono pervenire entro il 30 gennaio 2013 presso l’Associazione Arci
Provinciale Senese, in Piazza Maestri del Lavoro, 27, a Siena. Non fa fede
il timbro postale. Per ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione, è possibile scaricare il bando dal sito www.talentiquotidiani.it,
scrivere un’e-mail all’indirizzo [email protected] oppure chiamare il numero 0577.247510. “Talenti quotidiani” è presente anche sui
social network, con una propria pagina Facebook e un profilo Twitter.
Campo de’ fiori
50
La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri
Tanti tanti auguri al
nostro Cristian Cesare
che il 23 novembre compie due anni dal nonno
Sandro Cesare, la nonna
Anna e la bisnonna Enrica
Ad Alessio
per i suoi 17
anni, da
mamma, papà,
Lella e Chiara.
Tantissimi
auguri di buon
compleanno.
Auguri alla nostra piccola
peste Fabiola che il 10
novembre compie 2 anni da
mamma, papà, Chiara, i
nonni, gli zii e i cugini.
Tanti auguri di
buon compleanno a
don Claudio
Monarca che il 22
ottobre ha
compiuto 60 anni, da tutti i parrocchiani di
Corchiano ed in particolare dagli oratoriani
Giulia il 31 ottobre ha
compiuto 18 anni.
Per te inizia una nuova
fase della vita che ti
vedrà coinvolta in responsabilità maggiori, potrai
decidere autonomamente del tuo futuro, provare
nuove emozioni e imbatterti in nuove avventure
che ti vedranno protagonista. I tuoi genitori ti
augurano tanta felicità e serenità.
Tantissimi
auguri di
una felice
vita
insieme a
Martina e
Andrea
che il 13
ottobre
2012 hanno coronato il loro
sogno d’amore....Vi vogliamo
bene!!!! I vostri amici
Tantissimi
auguri di
buon compelanno a
Samuel
Testa che
il 13
Novembre
compie 8
anni, da
chi ti vuole tanto bene...
mamma e papà.
Tanti auguri a Francesco
Generali che il 9 ottobre
ha compiuto 5 anni, dalla
sorella Benedetta, il papà
Enrico, la mamma Paola, la
nonna Antonella, il nonno
Checchino, gli zii ed i cugini
Congratulazioni
ad Ileana
Baldassi per
aver vinto la
Borsa di
Studio alla
scuola musicale il C.E.T. di MOGOL ad
Avigliano Umbro (TR), messa in palio
dalla Provincia di Viterbo, per soli 10
aspiranti artisti. Un grande IN
BOCCA AL LUPO per la sua carriera
musicale dai suoi familiari e amici.
Tanti auguri
ai ragazzi
del ’55 di
Carbognano!
Tantissimi auguri
a Giacomo
Pastorelli che il 19
Novembre compie
il suo 1° anno! Con
amore da nonna
Antonietta
e gli zii.
Campo de’ fiori
51
Tanti auguri al nostro
piccolo grande amico
Luca che ha ricevuto il
Sacramento della
Cresima, da Stefano e
Piera.
Tantissimi auguri alla
piccola Martina Ruzzi
che compie 1 anno il 3
Dicembre, dalla mamma
Anna Maria, il papà
Enrico, i nonni, gli zii e
tutti quelli che le
vogliono un gran bene.
L’ALLEGRA BRIGATA DEL ‘67
Un sabato qualunque di un mese d’autunno ci
siamo rincontrati sotto lo stesso tetto, seduti uno accanto all’altro per condividere una
serata di piacere. E’ bastato qualche minuto,
che ci siamo ritrovati in un turbine di emozioni, che a stento siamo riusciti a frenare, così
uno staff di artisti, come, cantanti, cabarettisti e soprattutto ballerini, hanno dato vita
ad una simpatica e divertente serata che,
solo il tempo tiranno, purtroppo, ha interrotto. All’allegra brigata del ‘67 senza fare un
vademecum, mando un solo e semplice augurio
di grandissima felicità.
Un’amica ‘67    
Tantissimi
auguri al nostro
dolcissimo
Niccolò
Costantini che il
26 ottobre ha
compiuto 5 anni.
Da parte di
mamma, papà, il
piccolo Mirko, i
nonni e le zie!
Tanti auguri al piccolo Yuri
Ceccarelli,
che il
giorno 28
Ottobre
2012 ha
ricevuto il
sacramento del
battesimo,
con tanto amore da
mamma Pamela, papà
Graziano, i nonni e gli zii
Tanti auguri a nonna Teresa
la migliore gelataia di tutti i
tempi che il 1 Novembre
compie 64 anni! Ma soprattutto è la migliore nonna del
mondo e l’unica donna che sa
capirmi in ogni situazione...Ti
voglio un bene dell’anima!
Tanti auguri.... Stefano
Diego e Samir augurano
buon compleanno alla loro
mamma Antonella
Magnarelli che ha compiuto
gli anni il 14 Ottobre. Cara
mamma ti ringraziamo per
tutto quello che hai fatto
per noi, per averci cresciuti da sola, per averci fatto
studiare e parlare tre lingue, ti ringraziamo per tutti i sacrifici che hai
fatto per noi e per i ragazzi che ci hai fatto
diventare. Grazie mamma!
Il giorno 27
ottobre
hanno
festeggiato
60 anni di
matrimonio
NANDO e
ROSA di
Fabrica di Roma.
Tanti auguri da tutti i familiari.
52
Campo de’ fiori
L’angolo del poeta
Nella foto al lato,
Ebe Di Stazio, figlia
di Umberto Di
Stazio, che ci ha fatto
recapitare in redazione questa deliziosa
poesia del padre
(nella foto in alto).
Umberto Di Stazio - Pizziribbecchi
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Campo de’ fiori
53
Roma com’era
Campo de’ fiori
Articolo tratto dalla testata giornalistica “La Tribuna illustrata”(Anno XI), di domenica 29 novembre 1903.
Abbiamo recuperato questa copia ultracentenaria da un rigattiere, consunta e vissuta, ma ancora piena del suo fascino
originario. La foto ci mostra un Lungotevere diverso da come è oggi, privo delle alte palazzine nobiliari e con un viale
alberato assai giovane. Ma l’articolo ci racconta molto di più e la foto è tutta da leggere!
Campo de’ fiori
Civita Castellana. Squadra di Rugby - 1978.
In piedi da sx: Angeletti, Midossi, Cingolani, Ceccarelli, Basili, Mancini, Nelli, Ceccani, Gemma, Pichilli, Basili,
Stinchelli, Ceccani e Nobili.
In basso da sx: Rovinetti, Cicconi, Antonelli, Cavalieri, Rossi, Bonifazi, Quirini, Coracci, Principalli e Martelletti.
Foto tratta dal libro “50 anni di strani rimbalzi a Civita Castellana” di Ugo Baldi.
54
Campo de’ fiori
Album de
Campo de’ fiori
55
dei ricordi
Campo de’ fiori
Civita Castellana. Anno 1965. Classe prima elementare. Foto della Sig.ra Matudina Perazzoni.
Campo de’ fiori
Campo de’ fiori
Civita Castellana, metà anni ‘60. Da sx: Filomena e suo
marito Fernando Ricci, Franco Lanzi e sua moglie Giacinta.
Civita Castellana. Anni ‘70. Giuliana Valeri.
Fabrica di Roma. Anno 1978. Rossana Di Caprio, Eleonora Capitoni, Rosa Bozzo, Adele Labruzzo, Eleonora ..., Sabrina Alessandrini,
... Vincenzi, Ornella Angeletti, Maria Luisa Marigliani, Anna Testa, Assunta Ricci, Sandra Vannini.
Foto del Sig. Massimo Ricci.
Campo de’ fiori
56
Campo de’ fiori
Album de
Campo de’ fiori
dei ricordi
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma. Anno 1939. Famiglia Pietro Baldassi. Foto della Sig. ra Verena Baldassi.
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma.
Anni ‘60.
In alto da sx:
…, Massimo Ferlicca, …,
Stefano Carofei, … .
In basso da sx:
Carlo Drogo, Nicola Chiossi,
Attilio … , Giorgio Cencelli, …,
Carlo Testa.
Foto del Sig. Giorgio Cencelli.
57
58
Campo de’ fiori
Album de
Corchiano.
Anni ‘40.
Da sx: Tertuliano Battisti e Pompeo Nardone.
Campo de’ fiori
Ronciglione.
Anni ‘30.
La famiglia Marini sulla scala
per i lavori sul tetto dell’abitazione.
Campo de’ fiori
Civita Castellana. 10 giugno 1966. Classe III media, sez. D.
In piedi da sx: Luca Carosi, Alberto Sacchi, Claudio Castiglia, Massimo Mancini, Sergio Pescetelli, Giuseppino Brunetti, Giovanni Sciamanna,
Mauro Santori, Domenico Mariani, Giorgio Flori, Angelo Marini.
In basso: Giacomo Chiuderini, Alfredo Gasperini, Aldo Ricci, Bernardino Di Lorenzi, Giovanni Gezzi, Giammarco Massari, Renzo Lemme.
Insegnanti: ... Pandimiglio e Gabriella Augugliaro.
Foto del Sig. Luca Carosi.
Campo de’ fiori
dei ricordi
Campo de’ fiori
59
60
LAVORO
CERCO
- CERCO LAVORO COME BADANTE anche
lungo orario. Cell. 338.4394101
- LAUREATA, CERCA LAVORO COME babysitter o aiuto compiti (ragazzi delle elementari,
medie e superiori, latino, italiano e filosofia).
Eserienza pregressa. Tel. 327.3667841.
- CERCO LAVORO COME IMPIEGATA, commessa, baby-sitter. Zona Civita Castellana e
limitrofe. Disponibile qualsiasi orario (escluso
notte). Tel. 339.7069529.
- RAGAZZA 26ENNE belle presenza cerca
lavoro come baby-sitter, colf o altro. Max serietà . Tel. 329.3973464
- DONNA 50enne italiana cerca lavoro come
domestica nella provincia di Viterbo. Pulisco,
lavo, stiro e cucino. Tel. 338.6227425
- RAGAZZA 25 ANNI cerca lavoro come baby
sitter, assistenza anziani diurna lungo orario.
Aiuto cuoco, cameriera e altro. Max serietà . Tel.
388.9230479 - 0761.518199
- SIGNORA 41ENNE RUMENA cerca lavoro
come baby sitter, pulizie e lavori domestici, assistenza per persone anziane. Con referenze.
Patentata e automunita. Tel. 388.8300290
- CERCO LAVORO ad ore, per orario pomeridiano, come baby sitter, collaboratrice domestica ed altro. Automunita. Tel. 388.9314500
- RAGAZZA ITALIANA 29 anni, con esperienza in animazione per bambini, centri estivi con
assistenza notturna, cerca lavoro come babysitter, barista, cameriera fine settimana (disponibile anche la domenica), commessa e altro.
Tel. 329.5671830.
- TRENTADUENNE ITALIANA cerca lavoro
come stiratrice, pulizie, baby sitter... Zona Civita
Castellana. Tel. 327.6193755
- ISTRUTTRICE di equitazione e messa in
sella di bambini per maneggio di Fabrica di
Roma. Michele 329 0494441.
- RAGAZZO 19 ENNE cerca lavoro come commesso, cameriere o altro. Serio ed onesto. Zona
Roma Nord. Tel. 393.5548562 - 06.90109011.
- CERCO LAVORO come badante giorno e
anche notte, pulizie e lavori domestici. Con
esperienza, automunita e referenziata soprattutto per persone disabili e anziane. Zona
Fabrica di Roma e dintorni.Tel. 389.1669762.
- CERCO LAVORO come pulizia case e lavori
domestici di qualsiasi genere, anche di cucina.
Giuseppa 340.8759762.
- SIGNORA 50ENNE ITALIANA di bella presenza, cerca lavoro come compagnia per signore anziane sole o come baby sitter. Zona Civita
Castellana e paesi vicini. Tel. 347.4016708.
- RAGAZZO 21ENNE diplomato, cerca lavoro come apprendista meccanico, idraulico, falegname, operaio, barista. Automunito. Tel.
0761.517882.
- CERCO LAVORO COME BADANTE giorno e
notte, baby-sitter, con referenze, 46 anni. Tel.
328.5699510.
- CERCO LAVORO COME BADANTE, ad ore
o lungo orario. Zona Faleria, Rignano, Civita
Castellana. Tel. 0761.587979 o.p.
- RAGAZZA AITALIANA, 25 ANNI, cerca lavoro dalle ore 9.00 alle 15.00, come commessa,
assistente domiciliare e mansioni varie. Zona
Anguillara, Bracciano, Cesano, Olgiata. Tel.
349.5466366
- RAGAZZA ITALIANA, cerca lavoro per puli-
Campo de’ fiori
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zie, stiratura etc. Massimo due volte a settimana. Disponibilità per Viterbo e provincia. Max
serietà . Francesca 328.8084740.
- CERCO LAVORO COME BABY SITTER,
badante, commessa ed altro. Part-time, automunita. Tel. 329.7318375.
- CERCO LAVORO COME STIRATRICE a
casa o tintoria ad ore, pulizie per la casa o aiuto
domestico. Tel. 339.7069630, ore pomeridiane
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ed omaggi. (NO VENDITA) Requisiti: ambosessi
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lavoro in zona di residenza sia full-time che
part-time. Per candidature o info contattare
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numero a basso costo 199.123.388
In alternativa inviare le candidature al numero
di fax 0746/755374 o via e-mail a:
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varie dalle ore 9 alle 15. Zona Anguillara,
Bracciano, Cesano, Olgiata. Tel. 334.5910917
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uomo, qualsiasi impiego. Tel. 342.6377952
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61
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Campo de’ fiori
Oroscopo di Novembre
by Cosmo
ARIETE 21 marzo - 20
aprile La coerenza è probabilmente ciò che più vi pesa
mantenere, soprattutto in questo momento. Volete impegnarvi in progetti troppo alti e
faticosi. Non saltate a conclusioni affrettate,
non reagite agli impulsi emotivi e non abbandonatevi a stati altalenanti di umore. Diventate
docili e dolci, morbidi con voi stessi e con il
prossimo.
TORO 21 aprile - 20 maggio : Il momento è impetuoso, rovente, dovete dunque
scendere in campo e farvi
sotto. La pigrizia non passerà
inosservata e gli egoismi
avranno il loro prezzo. E’ l’ora mettere a vantaggio del prossimo le vostre risorse. Dovete
stabilire delle urgenze. Fermate le abitudini malsane e intraprendete una nuova routine, fatta di
ordine e disciplina.
GEMELLI 21 Maggio - 21
giugno Quando de stelle vi
chiedono di “dominare la
natura selvaggia”, non intendono dire di negarla, ma significa non intellettualizzare i
piani bassi, primitivi, profondi, a favore di un
prestabilito concetto, idea o logicità . La scelta
di fare ordine nella propria vita, ha scopo e
valore solo quando però sono lasciate fluire le
irrazionalità e le assurdità di cui l’uomo è artefice.
CANCRO 22 giugno - 22
luglio Dedicatevi a voi stessi
e mettete l’attenzione sulla
professione, sul vostro impegno quotidiano. Ritiratevi dalla
scena, dalla mondanità , dalle attese e dalle
aspettative sentimentali e affettive. Questo è il
momento per entrare in contatto profondo con
voi stessi. Occupatevi del vostro bene, curate
l’alimentazione, seguite uno stile di vita attento
LEONE 23 luglio - 22
SAGITTARIO 22 novem-
agosto C’è bisogno di un
cuore ragionevole che sceglie
come amare, come educare,
come costruire. Travolgere gli
eventi, le circostanze se stessi o il prossimo non è necessariamente un bene
o sinonimo di amore. Siate cauti e attenti nella
gestione delle relazioni, non correte, né aggredite, siate consapevoli, un amore consapevole
non farà mai errori.
VERGINE 23 agosto - 22
settembre Se volete fare
rivoluzioni, allora aspettate di
aver un maggior controllo sul
vostro stato interiore. Il
silenzio è ciò che dovrebbe
farvi da padrone, non disperdete energie in
parole e chiacchiere distorte e confuse, vane.
Concentrate l’attenzione sull’ascolto e su cosa
c’è da fare e non da dire. Non dite, non esprimetevi, anche quando la circostanza vi sembra
obbligata.
BILANCIA 23 settembre - 22 ottobre La pigrizia
mentale è il limite più grande all’evoluzione dell’essere.
L’accontentarsi, il rimanere
nel piccolo rassicurante spazio noto, privi di stimoli e iniziative può essere
un grave limite. Allo scopo di accedere alla forza
e alle bellezze che risiedono forti e potenti all’interno della vita stessa è necessario aprirsi a
quella curiosità .
SCORPIONE 23 ottobre - 21 novembre I
tempi sono pressanti e il
fagocitante modo di stare e
vivere nel mondo non permette l’accrescersi e il
manifestarsi dei grandi
talenti di cui siete portatori. Scegliete il ritiro,
preferite stare in silenzio nel vuoto dell’apparente niente. Grandi saggezze e poteri sono nel
vostro io più profondo, coltivateli.
bre – 21 dicembre I tempi
sono pressanti e il fagocitante
modo di stare e vivere nel
mondo non permette l’accrescersi e il manifestarsi dei
grandi talenti di cui siete portatori. Scegliete il
ritiro, preferite stare in silenzio nel vuoto dell’apparente niente. Grandi saggezze e poteri
sono nel vostro io più profondo, coltivateli e
vedrete sbocciare il fiore che è in voi.
CAPRICORNO 22 dicembre - 19 gennaio I pianeti
intendono esortarvi a un
nuovo approccio verso la vita.
Cercate di vivere una quotidianità ricca di senso e profondità oltre l’aridità del vivere comune. Uscite dalla
routine che vi ha attanagliato finora, solo così
potete sperare in qualcosa di nuovo e soddisfacente. I consigli di chi vie è vicino possono
essere indispensabili.
ACQUARIO 20 gennaio 18 febbraio Se vi sembra che
la vita si sia dimenticata di voi
o peggio, l’abbia con voi,
ebbene sappiate che non è
così . Avete perso di vista
forse che anche il mondo intorno a voi ha bisogno del vostro riconoscimento, materiale, emotivo e affettivo. Siate generosi, benevoli e comprensivi, sovvertite lo stato di frustrazione in
gentilezza.
PESCI 19 febbraio - 20
marzo Potrebbe andare
meglio, ma potrebbe anche
andare peggio! Siete in un
fremente circuito di possibilità , dettate da stimoli forti,
importanti, unici, magari
eccessivi e a tratti paralizzanti, ma potete uscirne bene, anzi vittoriosi. I concetti, le teorie e i
voli pindarici non vi consentiranno di trovare la
vostra verità , quella capace di rendervi appagati.
Campo de’ fiori
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