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Il caso Installazione Cassioli Nell’intenzione di potenziare il proprio assetto produttivo e distributivo, il Gruppo Tontarelli si è rivolto a Cassioli per la realizzazione del nuovo impianto nello stabilimento marchigiano Figura 1 – La soluzione implementata: magazzino automatico servito da trasloelevatori per lo stoccaggio intensivo a pallet interi Il Gruppo Tontarelli comprende più aziende operanti nel settore degli articoli casalinghi in plastica. Grazie al knowhow produttivo acquisito negli anni e al potenziamento della rete commerciale sia in Italia che all’estero, il Gruppo Tontarelli si attesta in pole position fra i maggiori produttori di articoli casalinghi in plastica a livello europeo. In base alla necessità di potenziare il proprio assetto produttivo e distributivo attraverso la creazione di un nuovo stabilimento nella zona di Ancona, l’azienda marchigiana si è affidata a Cassioli per le soluzioni di handling. In particolare la fornitura è rappresentata da un magazzino intensivo a trasloelevatori perfettamente integrato con una linea automatizzata per la formazione degli ordini. Una volta analizzati i processi produttivi di Tontarelli e tenuto conto di qualunque dettaglio dello stabilimento, sono state proposte delle alternative di realizzazione del servizio compatibili con gli obiettivi tecnico-economici; in questa fase è intervenuta pesantemente l’esperienza e la professionalità dei progettisti della Cassioli. Il lavoro degli esperti è stato finalizzato a costituire delle indicazioni di natura sintetica, sulle quali l’imprenditore ha operato consapevolmente le proprie scelte di investimento. Lo studio ha preso in considerazione, fino al grado di dettaglio necessario, tutti quegli elementi che sono intervenuti a determinare la previsione dell’economicità dell’investimento. La personalizzazione dell’impianto Tutti gli articoli da stipare a magazzino sono trasportati su pallet di servizio (europallet o pallet speciali). Ogni pallet monoprodotto introdotto nell’area di stoccaggio intensivo proviene direttamente dall’area di produzione o dall’area di picking. Il sistema è configurato in modo tale che i pallet in uscita dal magazzino abbiano come destinazione l’area di prelievo manuale o le uscite dirette per merce destinata alle piattaforme distributive estere. L’intero impianto è stato dimensionato in maniera tale da soddisfare i requisiti relativi alla potenzialità ricettiva e alla potenzialità di movimentazione oltre che i vincoli planovolumetrici con l’ovvia intenzione di contenere i costi complessivi (bilanciamento tra numero di trasloelevatori, numero di vani in orizzontale e numero di vani in altezza). Dal momento che la progettazione dei depositi automatizzati basata sulla tecnologia a trasloelevatore determina in maniera pressoché univoca non solo la potenzialità ricettiva ma anche la loro potenzialità di movimentazione, è necessario che il valore di throughput meccanico offerto dall’impianto sia il più congruente possibile con il valore del Figura 2 – Magazzino automatico e particolare di uno dei sei trasloelevatori monocolonna installati flusso di pallet in transito attraverso il magazzino (flusso di progetto). Tale valore di flusso ha considerato sia la prevedibile evoluzione nel tempo del ruolo del magazzino all’interno del sistema logistico di Tontarelli sia gli eventuali fenomeni di punta nella distribuzione temporale dei flussi. Il sistema prevede 6 trasloelevatori monocolonna progettati in modo tale da trasportare pallet di 600 Kg a 200 metri al minuto. Le forcole “Variant” provvedono a depositare le unità di carico in doppia profondità secondo un criterio di ripartizione dello spazio di tipo zone dedicated storage. La suddivisione ottimale della scaffalatura in zone dedicate è stata ottenuta in base all’analisi dell’indice di accesso delle singole classi merceologiche. In questo modo, anche in un ottica di evoluzione della gamma dei prodotti, il sistema colloca nelle zone accessibili nel minor tempo i prodotti a maggior indice di accesso ovvero a minor DOS (Duration of stay). Non bisogna dimenticare, però, che le caratteristiche cinematiche dei trasloelevatori (velocità, accelerazioni, tempi di posizionamento e ciclo forche) unitamente alla configurazione geometrica delle scaffalature non sono le uniche variabili a condizionare la potenzialità di movimentazione del sistema in questione. La politica di gestione operativa dei cicli dei trasloelevatori risulta infatti determinante in questa situazione in cui i vani non sono caratterizzati dalla medesima frequenza di accesso. Per quanto riguarda l’allocazione fisica delle unità di carico e i criteri di abbinamento delle operazioni di stoccaggio-prelievo per i cicli combinati, Cassioli si è affidata a strumenti di tipo simulativi elaborati dalla propria funzione di Ricerca e Sviluppo: l’adozione di opportune politiche consente, infatti, di ottenere riduzioni anche consistenti dei tempi variabili di ciclo che, a seconda dei casi, possono assumere valori anche del 25% - 35%. Una volta definito l’impianto rispondente a determinati vincoli planovolumetrici forniti da Tontarelli, il gestionale è stato configurato in maniera tale da soddisfare pienamente i requisiti di progetto. La capacità di personalizzazione dell’impianto sia dal punto di vista hardware che software è il punto di forza che ha permesso a Cassioli di affermarsi sul mercato di impianti per il material handling. Gli elevati costi di impianto connessi al magazzino automatizzato impongono una precisa progettazione meccanica ma pure un gestionale in grado di massimizzare la potenzialità di movimentazione. Il gestionale Cassioli provvede all’ottimizzazione attraverso: Allocazione fisica dei pallet in base all’indice di accesso. Il modulo Map Manager implementa le funzioni di monitoraggio della mappa dell’impianto consentendo la visualizzazione dello stato del magazzino per sezioni associate alla coordinata di profondità (24 differenti layer) e la visualizzazione del contenuto delle celle selezionate. Figura 3 – Rappresentazione di insieme del magazzino automatico ed alcuni particolari Ripartizione delle missioni di immissione o prelievo sui 6 trasloelevatori. Per quanto riguarda il flusso di ingresso, il magazzino è alimentato da pallet provenienti direttamente dall’area di produzione o dall’area di picking. Dal momento che la coda fisica delle unità di carico dipende dalla sequenza d’arrivo dei pallet nell’impianto di testata del magazzino stesso, non è risultato conveniente modificarne l’ordine. Il prodotto è distribuito uniformemente sui 6 corridoi in modo tale da equilibrare i carichi di lavoro ai trasloelevatori (immissioni a rotazione). Nonostante l’alta affidabilità dei robot, il gestionale provvede comunque a ripartire gli articoli su più corridoi in modo tale da garantire la disponibilità di tutti i prodotti a scorta nell’impianto. Per quanto riguarda il flusso di uscita da magazzino, l’Host di Tontarelli passa al gestionale di Cassioli le Liste di Esecuzione alle quali sono associate due tipologie di Ordini di Carico: complete (per piattaforme distributive estere) o per picking. Il sistema Cassioli, in questo caso, gestisce contemporaneamente 13 Liste di Esecuzione automatiche. Per ciascun prodotto richiesto, in generale presente in diverse celle di corridoi differenti, è seguita la regola FIFO seppur cercando di garantire il livello di spalmatura descritto precedentemente nel flusso di ingresso. Gestione dei cicli combinati. Come è ben noto, quanto più la scaffalatura ha un fattore di forma “quadrato” nel tempo e in presenza di allocazioni random in zone dedicate, tanto più l’utilizzo di cicli combinati in sostituzione ai cicli semplici può comportare una riduzione anche consistente dei tempi variabili. Ovviamente in Tontarelli i pallet in ingresso nel magazzino provenienti dalla produzione sono in una sequenza fisica fissa. Lo stesso non avviene per i prelievi: le Liste di Esecuzione (pallet da prelevare) sono memorizzate nel modulo Order Manager di Cassioli il quale provvede a modificarne la sequenza in modo tale da Figura 4 – (a lato) Rappresentazione sinottica per la visualizzazione intuitiva dello stato del magazzino Figura 5 – (In basso) Isole di picking e linee di uscita – reimmisione dei pallet individuare i cicli combinati in grado di minimizzare i tempi di trasferimento dalle celle di immissione alle celle di prelievo. La linea. Per quanto riguarda l’area di commissionamento posta in testata al magazzino, Cassioli ha previsto 5 isole di picking in parallelo servite da loop, ciascuna delle quali composta da 2 postazioni di lavoro; la linea gestisce inoltre le uscite dirette senza prelievo ed il flusso in entrata/uscita dal magazzino (reimmissione o prelievi richiesti dall’area di picking). Una problematica particolarmente rilevante che si è considerata in fase progettuale è quella relativa al il fenomeno delle “code”: a fronte di una progettazione poco accurata, infatti, si potrebbe generare tale fenomeno nel momento in cui una postazione “a valle”, richiedendo un certo servizio, trova la postazione “a monte” che realizza tale servizio già occupata. L’entità del fenomeno di coda dipende essenzialmente dal ritmo con cui si succedono gli arrivi presso le postazioni “a valle” e dal ritmo con cui essi sono serviti. Nel caso di Tontarelli è stato necessario conoscere la distribuzione di frequenza delle due variabili casuali in gioco: tempo fra due arrivi consecutivi e tempo di durata del servizio. Cassioli ha effettuato un piano di esperimenti di simulazione, studiato in modo da ottenere le principali e più significative combinazioni di valori delle variabili esogene, coprendo quindi la maggior parte del loro possibile campo di variabilità. In questo modo, anche a fronte dell’elaborazione delle informazioni rilevate sperimentalmente sul campo, Cassioli è stata in grado di realizzare la soluzione, determinando la dimensione ottimale dell’impianto che ha reso minima la somma del costo delle unità di servizio e dei costi connessi all’attesa.