documento d`indirizzi
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ALL.C DOCUMENTO DI INDIRIZZI Premessa L’Amministrazione Comunale nel dare attuazione all’iter procedurale di approvazione del primo Piano Operativo Comunale in conformità alle previsioni del P.S.C. (entrato in vigore dal 29/06/2016) come previsto dalla L.R. 20/2000 e s.m.i. intende proporre un primo atto di indirizzo cui far seguire una consultazione pubblica per la selezione degli ambiti territoriali da inserire nel P.O.C. In preparazione di tale documento l’Amministrazione Comunale ha sviluppato un articolato percorso partecipato a partire dagli obiettivi del documento strategico per lo sviluppo locale oltre che dagli indirizzi del PSC, dal settembre al dicembre 2016, coinvolgendo categorie economiche, associazionismo, università, ordini professionali e singoli cittadini ed ha anche esaminato la nuova proposta di legge urbanistica regionale. Preso atto positivamente come i principali obiettivi della nuova legge regionale siano sostanzialmente conformi ai principi del P.S.C. in vigore ritiene di definire il seguente documento di indirizzi quale necessario atto preliminare a cui sarà possibile (presumibilmente da parte della futura Amministrazione) far seguire gli ulteriori adempimenti previsti dalla normativa in essere oppure riformata. Inoltre come richiesto nel corso della discussione del tavolo di partecipazione l’approvazione del documento di indirizzi sarà seguita da una fase di confronto con i Comuni contermini convocato dal Comune capoluogo, d’intesa con la Provincia, finalizzato all’analisi dei diversi strumenti di pianificazione con particolare riferimento alle previsioni di nuove urbanizzazioni e al sistema della mobilità. PRINCIPI DI RIFERIMENTO PER IL POC I principi di riferimento corrispondono alle scelte fondamentali del PSC vigente che fissano gli indirizzi di pianificazione da perseguire nei prossimi cinque anni partendo dall’obiettivo prioritario e generale di ARRESTO del processo di nuova urbanizzazione e tenendo conto delle potenzialità di intervento già consolidate. Detti indirizzi sono: a. prosecuzione del percorso di attuazione degli ambiti di trasformazione Polo del ferro - Stazione Nord - Waterfront, aree militari e demaniali oggetto di indirizzi già definiti dal PSC; b. priorità agli interventi che propongono una rigenerazione urbanistica ampia ed integrata tra spazi pubblici e privati negli ambiti da riqualificare; c. l’avvio di PUA residenziali solamente se gli stessi contengono risoluzioni di conclamate necessità pubbliche o se gli stessi contengano realizzazioni di programmi ERS . d. l’avvio di PUA produttivi solo per insediamenti che non trovano possibilità di collocazione nei lotti liberi già previsti dagli strumenti urbanistici. Oltre a ciò, sarà necessario individuare le aree da assoggettare a vincolo preordinato all’esproprio, e la localizzazione delle opere e dei servizi pubblici e di interesse pubblico coordinate con il programma triennale delle opere pubbliche. Tutto ciò fatti salvi gli interventi già disciplinati dal RUE, o possibili piani di recupero come previsti dal PSC e fatti propri dal Documento strategico, su qualsiasi parte di territorio, che sono comunque consentiti seguendo le procedure istruttorie ed autorizzative previste. PRIORITA’ PER GLI INTERVENTI DI RIGENERAZIONE URBANA L’Amministrazione privilegia interventi di soggetti pubblici e privati se riferiti a: 1. interventi di riqualificazione urbana, anche in variante al RUE, di aree già urbanizzate ed insediate. Tali interventi, nel perseguire il contenimento e la riduzione di consumo del suolo, saranno finalizzati alla trasformazione urbana dell’esistente, non solo in riferimento alle architetture di qualità, al rinnovo del patrimonio edilizio, al contenimento del di consumo energetico, all’insonorizzazione e alla sicurezza antisismica ma, più in generale alla rigenerazione dei quartieri e delle frazioni; alla valorizzazione degli spazi pubblici e di ricreazione; al potenziamento delle dotazioni territoriali ed ecologiche e in particolare delle dotazioni di spazi pubblici e privati destinati a servizi di interesse pubblico; al potenziamento delle infrastrutture per la mobilità; a favorire la coesione sociale e le relazione di prossimità innalzando il senso di sicurezza, di appartenenza e qualità della vita. Un concetto di riqualificazione, quindi, che si applica ai grandi progetti e ai piani particolareggiati, ma che interessa in maniera diffusa l’intero patrimonio edilizio ed urbanistico esistente. 2. Interventi che contribuiscono efficacemente all’offerta di ERS (ad esempio: vendita a prezzi convenzionati, locazione convenzionata per una durata minima di 10 anni, locazione a termine con proprietà differita), e alla rilocalizzazione di diritti edificatori da delocalizzare, al fine di rafforzare il patrimonio edilizio nelle disponibilità di una politica per la casa orientata alla risposta alle esigenze delle famiglie e di un tessuto sociale in trasformazione. 3. Interventi nelle frazioni, se legati strettamente alla realizzazione di opere considerate necessarie al completamento del sistema locale di servizi. 4. interventi che promuovono la delocalizzazione di attività, industriali, manifatturiere e artigianali (falegnamerie, lavanderie, autofficine, gommisti, elettricisti, laccatori, tipografie, litografie, etc.), che per emissione di rumore, vapori, gas, o altre esalazioni insalubri, risultino incompatibili con la prevalente destinazione dell’area. PRIORITA’ PER L’INSERIMENTO DEGLI INTERVENTI PRODUTTIVI L’Amministrazione privilegia interventi di soggetti pubblici e privati se riferiti a: 1. progetti di riqualificazione dei tessuti esistenti, (conformemente all’art. 2.5 delle Norme del PSC) sia all’interno degli ambiti di riqualificazione, sia come singoli interventi diffusi sui tessuti consolidati; con l’obbiettivo di un progressivo raggiungimento dei requisiti di APEA; 2. richieste di insediamento di nuove aziende, in coerenza con l’obiettivo del PSC di concentrare gli insediamenti produttivi prioritariamente all’interno dei tessuti produttivi esistenti o confermati dagli strumenti urbanistici vigenti. Il Polo di sviluppo (PPST3) Roncaglia - Borghetto - Le Mose è destinato specificatamente ad ospitare funzioni logistiche e produttive ad elevato contenuto tecnologico e innovativo in grado di dare impulso all’occupazione, alla ricerca e attrarre nuovi investimenti nel settore. L’attuazione del Polo, in coerenza con quanto stabilito dall’art.4.8 delle norme del PSC, avviene soltanto a fronte di valutazioni della qualità delle proposte e solo se le stesse non possono trovare collocazione nelle aree produttive esistenti o confermate dagli strumenti urbanistici. 3. interventi per attività terziarie, commerciali, indirizzati alla riqualificazione e rigenerazione dell’esistente. Sono valutate favorevolmente le proposte volte a valorizzare e potenziare l’offerta per funzioni commerciali e di servizio che favoriscano l’attrattività complessiva del centro storico relative alla riqualificazione e integrazione del commercio di vicinato nei quartieri e del commercio di prossimità nelle frazioni. Le proposte di nuove strutture di vendita della rete commerciale verranno valutate nei limiti consentiti dal PSC e dal PTCP.