Marina Rinaldi Newsletter

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Marina Rinaldi Newsletter
living
SUL LUNGO ARNO
COME
A NEW YORK
ARCHITETTURA, DESIGN, MODA, STILE E
ACCOGLIENZA. SONO QUESTI GLI ELEMENTI
FONDAMENTALI CHE, NEL GIUSTO EQUILIBRIO,
HANNO FATTO DEL RIVA LOFTS,
DESIGN HOTEL CHE AFFACCIA SUL LUNGO ARNO
FIORENTINO, UN LUOGO DI CULTO PER FASHION
DESIGNER, REGISTI, FOTOGRAFI, ARTISTI E
CREATIVI DI TUTTO IL MONDO.
UN NUOVO SPAZIO ICONA DEL LIFESTY CHE
CONSERVA LO SPIRITO DEL LUOGO CON DISCRETO
ED ELEGANTE TOCCO COSMOPOLITA.
U
n babbo architetto, con un lungo
background nei negozi di moda
e una passione per la cultura
che lo ha portato a vincere un
concorso per disegnare il nuovo
museo di arte moderna e contemporanea di
Cracovia, nell’ex fabbrica di Schindler. Una
figlia eclettica, con il sogno nel cassetto di
fare la fundraiser per l’arte e una grande passione per i viaggi e per l’accoglienza. E un
opificio di fine ottocento, che guarda da un
lato verso la cupola del Brunelleschi, dall’altro verso le cascine che dominano il paesaggio di Firenze e l’Arno che scorre placido.
Dalla fusione consapevole di questi elementi
è nato il Riva Lofts, un design hotel a trenta
minuti a piedi dal centro della città. L'aria
nuova che vi si respira non è certo passata
inosservata se la prestigiosa rivista di design
Wallpaper lo ha votato come the World’s
Best New Hotel del 2008, dopo averlo portato in finale con un albergo parigino decorato da Christina Lacroix, uno a Rio de
Janeiro targato Philip Starck, più due strutture emergenti a Londra e a New York.
Risultato che ha lasciato felicemente sgomenti gli stessi proprietari. «A Firenze si
offre Rinascimento anche in albergo. Noi
volevamo qualcosa di diverso», spiega Alice
Nardi, 33 anni, manager della struttura. Il
“noi” si riferisce appunto ai due artefici del
Riva Lofts, lei e suo padre, l’architetto
Claudio Nardi, che l’aveva acquistato negli
anni 90 per farci il suo studio di architettura


L’ABBIAMO SCOVATA
dominato da una piscina in arenaria
e la casa della loro
famiglia. «E’ stato così per oggi
SEMPLICEMENTE
PASSEGGIANDO:
cinque anni, poi, nel 2002 la decisione di bianca incastonata nel prato verde», proseUNAunaCLASSICA
VILLA
LIGURE
l’architetto.
Che essendo per una volta
aprirlo agli ospiti dopo
nuova e più gue
committente
durata
due
anche
importante ristrutturazione
DEL PRIMO NOVECENTO,di se stesso, si è sbizzarrito nel lavoro di restyling. Il risultato sono
anni», prosegue Alice.
ABBANDONATA
E MOLTO
a struttura originaria
è quella di un otto studio
in stile parigino di diverse metraminuscolo borgoDETERIORATA,
di tre edifici in rela- ture,
da
un
minimo
di 28 fino ai 100 metri
MA CON
UNO
zione tra loro, separati da cortili inter- quadrati, tutti dotate di kitchenette affinché
CHARME
COME
LA da soli i loro
ni: uno riporta anche
la data delINTATTO
1880. Da gli COSÌ
ospiti possano
organizzare
allora sono seguite varie
destinazioni d'uso ORIGINARIA.
pranzi. «Non esiste un ristorante perché
STRUTTURA
L
nella Firenze che si ingrandiva, fino a quella
attuale. «La nuova ristrutturazione ha seguito tre linee guida», spiega l’architetto
Claudio Nardi. Una è stata la giustapposizione negli esterni di nuovo e antico, che ha
visto la revisione di alcune facciate in chiave
contemporanea sovrapposte all’edificio storico, mentre in altre è rimasta l’asprezza
della pietra originaria. Poi c’è stata, naturalmente, la divisione in appartamenti, tutti con
ingresso indipendente e caratterizzati dalla
scelta di renderli unici, arredati in modo
diverso l’uno dall’altro. Infine la dimensione
esterna del giardino che confina con l’Arno,

riteniamo che chi viene in vacanza abbia
voglia di andarli a provare fuori. Ma collaboriamo con una chef in grado di proporre
piatti semplici e genuini della tradizione
toscana per chi non ha voglia di lasciare l’atmosfera del suo studio», spiega Alice Nardi.
La fusione è il filo conduttore della concezione della struttura: i volumi articolati, netti
e contemporanei si scaldano grazie alla presenza di elementi storici recuperati, arredi
anni Cinquanta, commistioni tra caldo legno
e corian hi tech e infine pezzi di design, sparsi con garbo e senza affabulazione. «Gli interni sono un costante work in progress, nel
senso che appena ho finito di arredarli, trovo
pezzi unici da inserire negli spazi e li rivisito», spiega Claudio Nardi, che ama riportare
mobili speciali come bottini sentimentali dei
suoi viaggi, oppure raccogliendoli in giro dai
brocante della Toscana. Di cosa va particolarmente fiero? «Della piccola sala barocca dai
divani delabré trovata in un mercatino a
Pistoia. Si accompagna a uno specchio importante dalla cornice dorata acquistato da un
antiquario fiorentino e ad un tavolo da lavoro proveniente dal nord della Francia. Mi
piace molto il contrasto tra l’opulenza decorativa del barocco e l’essenzialità del fare
rappresentata da questo tavolo su cui oggi
serviamo la colazione», prosegue il creativo.
Altri arredi a cui è legato sono quelli disegnati da lui stesso. Come la cucina del grande loft con terrazza: due blocchi sovrapponibili, semplicissimi, degli anni in cui trionfava il
minimalismo. «Mi piace perché la cucina c’è
quando serve, altrimenti sparisce anche alla
vista, lasciando la stanza semplice ed essenziale. Non a caso, noi la usiamo anche per
L
feste e altri eventi», prosegue Claudo Nardi.
’accogliente atmosfera domestica e
contemporanea che contraddistingue gli ambienti del Riva Loft caratterizza anche gli spazi comuni, ideati per il relax o per gli incontri di
lavoro. Uno è il già citato salone delle colazioni con affaccio sul giardino, immense volte
a crociera, camino e biblioteca. «Sino alle
venti qui è attiva una reception molto discreta, dopo quell’ora la stanza è ad uso esclusivo degli ospiti che posso prendersi un bicchiere di vino, leggere e conversare senza
avere la sensazione di essere sotto l’occhio
di qualcuno. Perché riteniamo che il nuovo
lusso sia un misto di informalità e privacy»,
spiega Alice Nardi. Accanto al salone, una sala
riunioni per dodici persone, raccolta e silenziosa, è l'ideale per incontri di lavoro o meeting ristretti, mescolando i comfort necessari a un’area business in un’atmosfera di rilassata efficienza. Fiore all’occhiello di questo
spazio speciale è il giardino alberato del Riva
Loft, su cui si aprono scorci suggestivi sul
In queste pagine e nelle precedenti, esterni ed
interni degli otto studio del Riva Lofts, un
design hotel a trenta minuti a piedi dal centro
di Firenze. Foto Carlo Valentini.
Parco delle Cascine. Le forme regolari e geometriche della vasca in pietra arenaria, unite
alla nitidezza del materiale, le attribuiscono
un carattere quasi metafisico.
ev’essere anche per questo che il
Riva Lofts è così amato dai creativi di
tutto il mondo, soprattuto inglesi,
nordeuropei e canadesi. «Quando lo abbiamo, pensato abbiamo identificato come target di riferimento noi stessi», spiega ancora
Alice. Risultato: l’hotel è frequentato soprattutto da designer, architetti e fotografi. «Era
il nostro mondo di riferimento, ma certamente il premo di Wallpaper ci ha ulteriormente portati in quella direzione», conclude.
E ci confida come la calda e libertaria accoglienza degli spazi favorisca la creatività di
molti fashion designer che lì si ritirano a
disegnare, insieme ad altri nomi d’autore
D

della cultura e dello spettacolo, come il fotografo Enzo Sellerio e il regista indiano Sinha,
che hanno scelto l’albergo come loro residenza fiorentina. Per riallacciare i rapporti
con la città, al Riva Lofts si è costituita l’associazione Canottieri Riva, un circolo privato che ha lo scopo di promuovere i rapporti
tra culture e popoli, nonché la ricerca della
bellezza nell’arte e nella scienza.
L’associazione organizza eventi aperti come
cene, corsi di cucina o workshop di burlesque.
Una piccola marcia in più molto contemprary
chic che a un hotel premiato dalla bibbia mondiale del lifestyle non poteva mancare.
Silvia Gavino
RIVA LOFTS FLORENCE
Via Baccio Bandinelli 98, 50142 Firenze.
Tel. +39 055 7130272, www.rivalofts.com