Il Sole 24 Ore - 05 Ottobre 2016 - 23-10-2016
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Il Sole 24 Ore - 05 Ottobre 2016 - 23-10-2016
€2* In Italia; solo per gli acquirenti edicola e fino ad esaurimento copie: in vendita abbinata obbligatoria con I Focus de Il Sole 24ORE (Il Sole 24 Ore € 1,50 + I Focus de Il Sole 24ORE € 0,50) -1 NUOVI POPULISMI Usa e Russia, ecco perché c’è un’altra Guerra fredda di Ugo Tramballi I mmaginatevi uno scontro titanico per la conquista del mondo, nel quale in Russia il neo-imperialismo di Putin ha un consenso popolare quasi assoluto, e negli Stati Uniti il candidato repubblicano alla presidenza elogia il russo come esempio da imitare. Lo sconto è impari. Anche se nella realtà oltre le ambizioni dichiarate, la crisi economica non può sostenere le ambizioni di Putin e i suoi patriottici sostenitori ne pagheranno un prezzo sociale; e la crescita americana consentirà agli Usa di mantenere il primato ancora per decenni, nonostante la riluttanza dei suoi capi. In un certo senso è questo il punto più alto del populismo che sta crescendo in ogni parte del mondo: ciò che conta è la semplicità del messaggio, non quanto sia complesso realizzarlo. È in questo contesto che russi e americani hanno ricominciato a giocare la loro vecchia partita interrotta con la fine della Guerra fredda. Il conflitto in Siria ha provocato il gelo assoluto dei rapporti, che da tempo maturava. Gli americani non vi sono meno coinvolti dei russi: bombardano, hanno reparti speciali sul terreno e sostengono le opposizioni che vogliono far cadere il regime di Assad. Ma a differenza dei russi bombardano solo l’Isis, non combattono direttamente il regime e hanno molti dubbi sulle qualità dei ribelli che sostengono. Diversamente da Barack Obama che dalla Siria ha sempre mantenuto una certa distanza, Vladimir Putin vi è immerso fino al collo. Ma la Siria, ormai, è solo uno dei teatri della battaglia: lo scontro è globale, come ai vecchi tempi. «L’Occidente deve capire che non è semplicemente il risultato di una Russia diventata autoritaria e nazionalista», spiega Dmitri Trenin del Carnegie Moscow Center, grande esperto dei rapporti fra i due Paesi. «La storia europea suggerisce che alla fine di un grande conflitto l’incapacità di creare un ordine internazionale accettabile per lo sconfitto, porta a un nuovo ciclo di competizione. La Guerra fredda era stata un grande conflitto e l’Unione Sovietica la grande sconfitta». Continua u pagina 19 LA FIERA BI-MU L’innovazione spinge il mercato delle macchine utensili O 01 COME SI LEGGE IL SOLE 24 ORE Conoscere l’economia con il quotidiano ttimismo alla Bi-Mu a Milano. Grazie anche agli incentivi fiscali del piano Industria 4.0 ci sono stime di crescita a doppia cifra per le macchine utensili in Italia. La manifattura viene rimessa al centro e la legge di bilancio è il punto di partenza. Orlandou pagina 9 Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano Mercoledì 5 Ottobre 2016 Conoscere l’economia con il quotidiano L’economia alla portata di tutti DOMANI LA PRIMA USCITA DELLA NUOVA COLLANA 02 COME SI LEGGE IL SOLE 24 ORE Il gioco dei tassi e la moneta COME SI LEGGE IL SOLE 24 ORE Conoscere l’economia in 20 puntate Dal 6 ottobre, tutti i giovedì in edicola a 0,50 € oltre il prezzo del quotidiano A 0,50 euro più il prezzo del quotidiano Marco Mariani u pagina 25 Bce, ipotesi riduzione del Qe Balzano i rendimenti dei bond BTp a 50 anni: boom di domanda per i primi 5 miliardi al 2,85% pLa Banca centrale europea potrebbe av- L’ANALISI di Alessandro Merli di Isabella Bufacchi «D I ichiarar vittoria e tirarsi fuori», la batl BTp a 50 anni, venduto per 5 miliardi tuta di un senatore americano sulla invece che i 3 previsti, al 2,85% e non al guerranelVietnampotrebbeapplicarsi,sefos- 3% come atteso, con richieste (18,7 miliarserovereleindiscrezioni,allapoliticamoneta- di) oltre le aspettative, è un successo per ria della Bce e al suo insuccesso, finora, nel far euro e Italia. risalire l’inflazione. Continua u pagina 2 Continua u pagina 2 Dopo i dubbi di Bankitalia e Ufficio di bilancio - Renzi: vedremo chi ha ragione - L’Fmi lima la sua stima a 0,9% Padoan: Pil all’1% realizzabile L’outlook Fmi. La crescita globale precaria favorisce i populismi ma realizzabile: il ministro Padoan ribatte ai dubbi di Bankitalia e Ufficio di bilancio sul Def. Il premier Renzi: polemiche su previsioni sono la solita solfa. Trovati e Merliu pagina 3 Stati Uniti Concentrare le risorse su pochi interventi Eurozona Germania Gran Bretagna Bankitalia: una legge per gli esuberi nelle banche di Davide Colombo l problema dei problemi delle banche italiane è la bassa produttività. Il direttore di Banca d’Italia, Salvatore Rossi, rilancia sulla necessità di riorganizzare il sistema del credito. Occorre accelerare - sottolinea Rossi - con la razionalizzazione delle sedi centrali e delle reti territoriali «per riassorbire l’eccesso di capacità produttiva che si è deteriorato in questi lunghi anni di crisi». Sono inevitabili interventi sul personale: «Si potranno utilizzare gli ammortizzatori sociali esistenti, se necessario occorreranno interventi ad hoc». Parlando delle good bank Rossi ha detto che «ci sono strumenti per trovare una soluzione positiva, diversi dalla liquidazione». u pagina 7 SALVATAGGI Good bank: Ubi o ipotesi «spezzatino» Le nuove stime di crescita dell’Fmi Variazione % annua del Pil e differenza rispetto alle stime di luglio L’ANALISI FOCUS CREDITO I IL COMMENTO «Ballon d’essai» Un successo e volatilità per l’euro e l’Italia pIl Pil 2017 all’1% è un obiettivo ambizioso OGGI CON IL SOLE COSÌ CAMBIA IL JOBS ACT: TUTTI I RITOCCHI ALLE REGOLE SUL LAVORO Il mercato specula sulle indiscrezioni Bloomberg di un taglio degli acquisti di titoli - Francoforte: non ne abbiamo discusso viare il ritiro progressivo degli acquisti di Bond prima della conclusione del Quantitative easing, fissata a marzo 2017, al ritmo di 10 miliardi al mese: è il quadro ipotizzato dall’agenziaBloombergcitandofunzionariBce. Pronta la smentita di Francoforte: «Il Consiglio direttivo della Bce non ha discusso di questi argomenti». La notizia ha comunque avuto un impatto sui mercati obbligazionari, con ondata di vendite e tassi in rialzo (BTp decennale fino all’1,32%). Intanto ha debuttato con un boom di domande il BTp a 50 anni: richiesta oltre i 18,5 miliardi per un’emissione di 5 miliardi con rendimento del 2,85%. Franceschi, Cellino e Bufacchi u pagina 2 Italia –0,6 –0,3 +0,1 +0,1 +0,1 +0,2 +0,1 –0,2 –0,1 –0,1 1,6 2,2 1,7 1,5 1,7 1,4 1,8 1,1 0,8 0,9 2016 2017 2016 2017 2016 2017 2016 2017 2016 2017 Marco Ferrandou pagine 27 e 29 di Dino Pesole «E ccessivo ottimismo» nelle previsioni di crescita 2017, osserva l’Ufficio parlamentare di Bilancio che decide di non procedere per ora a una «validazione positiva» del quadroprogrammaticocontenutonellaNota di aggiornamento al Def. Continua u pagina 3 Fonte: Fmi Alessandro Merliu pagina 4, con l’analisi di Riccardo Sorrentino AMBIENTE: I PRO E I CONTRO DELL’INTESA Clima, con il sì europeo via all’accordo globale di Jacopo Giliberto I l “che cosa” è abbastanza chiaro. Cioè dobbiamo evitare che la temperatura dell’atmosfera mondiale si scaldi troppo. È questo l’oggetto dell’Accordo di Parigi sul clima raggiunto all’Onu nel dicembre Mercati FTSE Mib A 0,21 -25,81 16308,02 L variaz. % var. % ann. Dow Jones I. 18168,45 -0,47 8,30 B L a Borsa di Milano fanalino di coda in Europa chiudelasedutainlieverialzo,penalizzatadallevendite sui titoli bancari. In generale, i mercati europei hanno registrato incrementi superiori all’1% con Londra che ha guadagnano l’1,3% ai massimi da 18 mesi. Balzo dei rendimenti dei titoli di Stato nel finale di seduta su voci di un consenso nella Bce circa una graduale riduzione del Quantitative easing. In calo Wall Street. BORSA ITALIANA Var% Indici Generali 04.10 03.10 Var% in.an. FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 17960,80 17923,82 0,21 -22,70 FTSE MIB (31.12.97=24401,54) 16308,02 16273,95 0,21 -23,86 FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 29934,09 29879,18 0,18 -14,16 FTSE It. Star (28.12.01=10000) 25348,58 25179,76 0,67 -2,85 scorso che anche l’Europa ha deciso di ratificare, facendo scattare l’impegno climatico in tutto il mondo. Ma se il “che cosa”, l’obiettivo, è chiaro, è molto più oscuro, difficile e contraddittorio il “come”. Cioè come raggiungere questo obiettivo. Un errore potrebbe compromettere Xetra Dax L 10619,61 1,03 8,20 Nikkei 225 16735,65 ¤/$ 48,79 L Oro Fixing 1283,30 INDICI Paese/Indice BORSE EUROPEE D.J. EuroStoxx Amsterdam Am. Exc. Bruxelles Bel 20 Francoforte Dax Helsinki Omxh Gen Lisbona Psi 20 Londra Ftse 100 Madrid Ibex 35 Parigi Cac 40 Vienna Atx Index Zurigo Swiss Mkt 327,73 458,32 3565,23 10619,61 8694,15 4635,71 7074,34 8769,00 4503,09 2417,64 8230,73 0,82 1,18 0,63 1,03 0,60 0,80 1,30 0,20 1,11 0,50 0,79 ALTRE BORSE New York DJ Ind. New York S&P 500 New York Nasdaq C. Tokyo Nikkei 225 Hong Kong Hang S. San Paolo Brsp Bov. Shanghai Comp.# Sydney All Ordin. Singapore Straits T. Toronto 300 Comp. 18168,45 2150,49 5289,66 16735,65 23689,44 59283,07 3005,51 5569,89 2880,21 14520,92 -0,47 -0,50 -0,21 0,83 0,45 -0,30 0,23 0,09 0,33 -1,14 INDICE CAMBI (22 valute) Indice Sole-24Ore 107,78 # Borsa chiusa 0,23 A2A Atlantia Azimut H. B. Popolare B.P. E.Romagna B.P. Milano Banca Mediolanum Buzzi Unicem Campari CNH Industrial Enel Eni Exor FCA-Fiat Chrysler 1,209 22,110 13,910 2,146 3,226 0,377 6,025 17,900 9,920 6,460 3,914 12,970 36,490 5,755 0,33 -0,81 1,90 1,51 -0,31 2,20 1,09 -1,05 -0,80 0,86 0,10 0,62 2,04 0,61 FTSE ITALIA ALL SHARE +0,21 47,60 -0,19 -25,23 Base 31/12/02=23.356,22 Comit Globale (1972=100) 970,90 971,18 -0,03 -20,27 18010 17970 17930 17890 apertura chiusura Titolo Ferrari FinecoBank Generali Intesa Sanpaolo Italcementi Leonardo-Finmecc. Luxottica Mediaset Mediobanca Moncler Monte Paschi Si Poste Italiane Prysmian Recordati S. Ferragamo Saipem Snam STMicroelectr. Telecom Italia Tenaris Terna UBI Banca Unicredit Unipol UnipolSai Yoox Net-A-Porter Pr.Rif.¤ Var.% 47,350 5,090 10,780 1,930 10,620 9,885 41,250 2,798 5,780 15,260 0,181 6,150 23,400 28,380 22,850 0,386 4,842 7,225 0,732 12,890 4,502 2,024 2,010 2,308 1,440 28,340 1,89 -0,78 -0,28 0,10 0,28 -0,85 0,12 0,50 0,09 1,94 -1,36 1,07 1,12 -0,32 1,65 1,93 -1,10 0,49 -0,07 1,50 -1,01 — -1,08 2,03 0,07 2,05 variaz. % var. % ann. 03.10 617.477.044 1.414.997.707 300.067.108 19.620.098 FUTURES 04.10 Var FTSE MIB dic 2016 16244 19 Eurex Bund 10a(dic 16) 165,30 -0,10 I CAMBI DELL’EURO (rilev. BCE) Valuta 04.10 Dollaro Usa 1,1161 Yen giapponese 114,5000 Sterlina inglese 0,8754 Franco svizzero 1,0949 Renminbi cinese 7,4462 Dollaro canadese 1,4697 Corona svedese 9,6005 Dollaro austral. 1,4564 Diff. -0,0075 0,6000 0,0022 0,0031 -0,0500 -0,0005 0,0075 -0,0074 MATERIE PRIME Prezzi uff. a Londra ($/t) Alluminio Caffè rob 04.10 Var.% 1670,5 0,10 1958,0 -1,00 variaz. % -2,28 12,59 B 04.10 Azioni: numero 664.451.988 Azioni: valore 1.658.431.683 Titoli di Stato 511.069.547 Obbligazioni 16.305.708 Var.% variaz. % var. % ann. -0,67 -0,67 Brent dtd B 1,1161 QUANTITATIVI TRATTATI ¤ Pr.Rif.¤ variaz. % var. % ann. 1,30 12,31 L Titolo 47,51 9 770391 786418 7074,34 PRINCIPALI TITOLI - Componenti dell’indice FTSE MIB Mediobanca (2.1.06=100) 61005 FTSE 100 Beda Romano u pagina 20 var. % ann. variaz. % var. % ann. 0,83 -7,05 L l’obiettivo ma potrebbe perfino conseguire un risultato opposto, peggiorativo. Per esempio, politiche climatiche ed energetiche mal dosate potrebbero arrivare a benefici zero in cambio di un costo economico insostenibile. Continua u pagina 20 0,06 -1,23 variaz. % var. % ann. Anno 152˚ Numero 274 variaz. % var. % ann. 04.10 Var.% Prezzi di vendita all’estero: Albania €2, Austria €2, Francia €2, Germania €2, Monaco P. €2, Slovenia €2, Svizzera Sfr 3,20 * con “Contenzioso Tributario” € 9,90 in più; con “L’Impresa” € 6,90 in più; con “Norme e Tributi” € 12,90 in più; con “I Modelli Organizzativi del Dlgs 231/2001” € 9,90 in più; con “Formazione Obbligatoria” € 9,90 in più; con “Guida al Trust” € 9,90 in più; con “How To Spend It” € 2,00 in più; con “IL Maschile” € 2,00 in più. PANORAMA Renzi: «In gioco burocrazia, non democrazia» Grillo «stringe» su programma e movimento Raggi e caso Muraro, si cerca un’exit strategy IlpremierRenzitornasulreferendumcostituzionaleeattaccaglioppositori delle riforme: in ballo non è il futuro della democrazia, ma della burocrazia. Sul fronte M5S Grillo e Casaleggio hanno incontrato i deputati del movimento e stringono sul programma: «Ora uniti per un governo M5S». A Roma l’assessora indagata Muraro tira dritto: «Ho la fiducia della sindaca Raggi», ma il Movimento cerca una possibile via di uscita. u pagine 22e 23 L’ANALISI Italicum, quali margini per le modifiche di Paolo Pombeni u pagina 22 Il Papa ad Amatrice: «Vi sono vicino» Slitta il decreto per la ricostruzione Visita a sorpresa di Papa Francesco nei luoghi colpiti dal terremoto del 24 agosto: «Nei primi giorni la mia visita era più un ingombro che un aiuto, non volevo dare fastidio». Francesco (nella foto) ha visitato Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto: «Ho voluto esservivicinoedirvicheviportonelcuore». In cdm è slittato il via libera al decreto sul terremoto. Renzi: sarà pronto l’11 ottobre. u pagina 21 Unioni civili, primo sì del governo ai decreti attuativi A quattro mesi dall’entrata in vigore della legge sulle unioni civili (la Cirinnà) ieri il Cdm ha approvato i tre decreti che adeguano le norme esistenti alla riforma. Ora i testi passano alle Commissioni. u pagina 21 È legge il Ddl editoria con i tetti agli stipendi in Rai Via libera definito alla nuova legge per il rilancio dell’editoria. Nasce il Fondo unico per il pluralismo, finanziato anche con il canone tv. Fissato un tetto agli stipendi (240mila euro annui) della Rai. u pagina 22 Caso Cucchi, il Gip: epilessia causa probabile della morte Quella di Stefano Cucchi fu una «morte improvvisa e inaspettata per epilessia». Questa la perizia presentata ieri dagli esperti nominati dal Gip. La sorella Ilaria: «Non è vero, decesso per le fratture». u pagina 21 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 2 Le vie della ripresa L’effetto Il rendimento del Bund decennale è risalito a -0,0457%, quello del BTp dall’1,26% all’1,32% MERCATI E TITOLI DI STATO I tempi A dicembre Francoforte farà capire se e come cambierà il piano in scadenza a marzo 2017 Il Quantitative easing della Bce Acquisti cumulati di titoli in miliardi di euro Bond pubblici Covered Bond Abs Corporate Bond 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 2016 Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Fonte: Bce Il mercato specula sull’uscita «soft» dal Qe Balzo dei rendimenti dei titoli di Stato su voci di graduale riduzione degli acquisti Bce Andrea Franceschi pÈ stato un finale di seduta piuttosto movimentato quello di ieri sui mercati obbligazionari continentali con gli ultimi minuti di contrattazione caratterizzati da un’improvvisa ondata di vendite che ha fatto impennare i rendimenti dei bond governativi in maniera generalizzata. Il tasso del Bund a 10 anni, che nel corso della giornata aveva oscillato tra -0,11% e -0,09%, si è impennato fino a -0,0457% riportandosi sui livelli di due settimane fa. Movimenti analoghi si sono visti anche su altre obbligazioni governativie. Il tasso BTp di uguale scadenza, ad esempio, è balzato dall’1,26% ad un massimo dell’1,32 per cento. La notizia che ha innescato questo «sell-off» l’ha data l’agenzia Bloomberg che, in un lancio pubblicato alle 17 e 49, ha scritto di un «consenso informale» tra i banchieri centrali sul fatto che la fine del pro- L’INDISCREZIONE Secondo Bloomberg ci sarebbe un consenso informale tra i banchieri per mettere in atto un «tapering» sull’esempio della Fed gramma di Quantitative easing debba avvenire in maniera graduale con una riduzione degli acquisti mensili (attualmente pari a 80 miliardi di euro) di 10 miliardi alla volta. Sul modello del cosiddetto «tapering» messo in atto dalla Federal Reserve tra il 2013 e il 2014. Bloomberg non ha scritto quando questa graduale riduzione degli acquisti di titoli avverrà. Nè ha lasciato intendere possibili tempistiche sulla fine del programma di stimoli monetari. Le stesse fonti ufficiali citate dall’agenzia inoltre non hanno escluso che la Banca centrale europea possa estendere il programma oltre la sua naturale scadenza fissata a marzo 2017. L’ipotesi di una stretta Bce nei prossimi mesi resta, a conti fatti, piuttosto remota. L’andamento dell’inflazione nell’area euro peraltro non parrebbe giustificare un cambio di rotta in questo senso. Anche alla luce di queste considerazioni Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners, giudica «esagerata, e in una certa misura, errata» l’interpretazione data dal mercato alla notizia. Ciò è successo forse perché l’indiscrezione ha toccato un un nervo scoperto per gli investitori e che riguarda l’incertezza sulle prossime mosse della Bce. Un’incertezza alimentata dalla poca chiarezza emersa al direttivo dello scorso mese sui destini del Qe la cui naturale scadenza, fissata a marzo del 2017, si avvicina. Una cosa è certa: il piano di stimoli monetari necessita di un tagliando. Anche perché rispettare i criteri che la stessa Bce si è autoimposta per mettere in atto gli acquisti è sempre più complicato. Secondo Barclays un’eventuale riduzione dell’ammontare di acquisti mensili di titoli dopo marzo 2017 dovrebbe essere letta, non come un preludio alla fine del Qe (come nel caso del «tapering» della Fed) quanto come una prosecuzione con mezzi diversi dell’attività di stimolo. Secondo gli analisti della banca britannica il contesto macroeconomico non giustifica una prossima interruzione del Qe ma ci sono buone probabilità che il piano della Bce sia modificato per ovviare ad una serie di inconvenienti tecnici che ne pregiudicano la piena implementazione. In questo senso, per evitare che si crei- no false aspettative, sarà importante che la banca centrale comunichi efficacemente le sue prossime misure. Un altro punto su cui c’è discussione è quello dei tassi negativi sui depositi. Una misura che la Bce ha adottato allo scopo di rilanciare il credito all’economia reale ma che, finendo col minare la redditività degli istituti di credito, potrebbe ottenere un risultato opposto. In questi giorni due esponenti della Banca centrale europea, il belga Peter Praet e il lussemburghese Yves Mersch, hanno espresso pubblicamente la preoccupazione sul fatto che il crollo delle azioni delle banche possa costringerle a ridurre il credito a famiglie e imprese. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il bond. Fortissima domanda per il primo titolo cinquantennale (18,5 miliardi) - Rendimento a scadenza del 2,85% Boom per il BTp a 50 anni: collocati 5 miliardi Maximilian Cellino pA lungo atteso, il BTp a 50 anni non ha certo deluso le aspettative. Il Tesoro italiano ha infatti collocato ieri ben 5 miliardi di euro del titolo extra-lungo, un ammontare superiore a quanto in precedenza raccolto per esempio da Francia e Spagna su operazioni di simile durata. Lo ha fatto in virtù di una domanda davvero sostanziosa (ben 18,5 miliardi) proveniente soprattutto da investitori istituzionali esteri, come era prevedibile. Con un rendimento a scadenza del 2,85% (risultato combinato di un prezzo di emissione pari a 99,194 e un tasso cedolare annuo del 2,8%) e una duration superiore ai 27 anni, il nuovo BTp sembra infatti tagliato su misura per quei fondi pensione o assicurazioni che sono alla ri- cerca disperata di strumenti adatti a garantire le prestazioni definite promesse ai clienti e che in un contesto di mercato simile faticano a bilanciare la composizione dei propri attivi e passivi: quello che in ger- GLI ACQUIRENTI Il Buono è tagliato su misura per quei fondi pensione e assicurazioni alla ricerca di rendimenti che garantiscano i ritorni promessi ai clienti go tecnico si definisce Alm, asset liability management. Il fatto che gran parte di queste istituzioni risiedano nel nord dell’Europa (il 52% dei quasi 3.500 miliardi di asset dei fondi pensione del Vecchio Continente è targato Gran Bretagna, il 32% Olanda e soltanto il 3,3% è italiano, secondo i dati rilevati dell’authority di settore Eiopa a fine 2015) è quindi coerente con quanto raccontano alcuni dei lead manager dell’operazione (Banca Imi, Bnp Paribas, Goldman Sachs, Hsbc, Jp Morgan e UniCredit) e cioè che oltre l’80% delle richieste sono giunte ieri da oltre frontiera, principalmente da investitori con un’ottica di lungo (se non lunghissimo) termine. Il Tesoro «incassa» dunque un risultato che permette al tempo stesso di allungare la durata media del debito italiano (che a fine giugno viaggiava attorno ai sei anni e mezzo) e di portare avanti il programma di rifinanziamento che ormai copre l’83% del fabbisogno previsto per il 2016, affidandosi per di più a investito- ri tendenzialmente stabili proprio per il settore (assicurazioni e pensioni) in cui si trovano ad operare. Via XX settembre riesce quindi a sfruttare al massimo l’opportunità forse irripetibile offerta dal mercato, per di più in una giornata non particolarmente favorevole per il reddito fisso per via prima delle crescenti attese di un aumento dei tassi Usa da parte della Federal Reserve a fine anno e poi delle indiscrezioni circa un possibile futuro rallentamento dei riacquisti di bond sovrani da parte della Banca centrale europea di cui si parla in modo approfondito negli altri articoli in pagina. L’appetito per la «carta» italiana a lungo termine, a dispetto delle crescenti tensioni che accompagnano da qualche tempo i titoli del nostro LA PAROLA CHIAVE Duration 7 Con il termine inglese duration si intende la durata finanziaria di un titolo, ovvero la sua vita residua, ponderata con il flusso di cedole che il titolo pagherà in futuro. Solitamente, la duration si utilizza per valutare gli investimenti obbligazionari: il valore della duration espresso in anni e giorni indica la data entro cui il possessore di un titolo obbligazionario rientra in possesso del capitale inizialmente investito, tenendo conto delle cedole. Paese principalmente per via dell’incognita del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, si conferma anche nello stesso pricing del BTp a 50 anni (50 punti base oltre il titolo più vicino, con scadenza marzo 2047) che ricalca quello di precedenti operazioni simili. E anche nel fatto che lo spread di rendimento rispetto alla Spagna (il cui titolo a 50 anni garantiva ieri a scadenza il 2,59%) si è mantenuto contenuto sotto i 30 punti base così come avviene per i decennali (1,26% contro 1,01%) e per i trentennali (2,30% contro 2,11%). Curiosamente il calendario delle emissioni propone nella giornata di domani fra le altre operazioni una riapertura da parte della Francia di un bond cinquantennale. Vedremo se l’1,40% offerto al momento dal titolo di Parigi sarà in grado di attirare la stessa attenzione del nuovo BTp. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli investitori. Maria Cannata: «Siamo molto soddisfatti: le dimensioni dell’emissione sono superiori all’importo che ci eravamo prefissati» Il «big bond» scelto per oltre metà dall’estero pIl BTp a 50 anni è una storia di successo, in termini assoluti ma anche in termini relativi. Ieri il Tesoro ha «sforato» in positivo più di un target: il costo della raccolta è risultato inferiore alle attese, l’importo collocato è stato superiore a quanto previsto, la domanda è stata più forte delle migliori aspettative. Maria Cannata, responsabile della gestione del debito pubblico al Tesoro, ha detto ieri al Sole24Ore: «Siamo molto soddisfatti dell’esito di questo collocamento. Abbiamo tenuto duro, non siamo usciti con il Btp a 50 anni a giugno e questo ci ha fatto risparmiare sul costo della raccolta per un periodo di 50 anni». Se l’emissione del BTp a 50 anni fosse stata lanciata lo scorso giugno, come in molti sul mercato su aspettavano, si sa- rebbe allineata al rendimento del Bonos spagnolo con stessa durata, che viaggiava attorno al 3,50%. Ieri il Tesoro è riuscito a spuntare un prezzo e rendimento sulla parte più stretta della LA SCELTA «Abbiamo tenuto duro e non siamo usciti con il BTp a giugno: questo ci ha fatto risparmiare sul costo della raccolta per 50 anni» forchetta proposta, comunque sotto il 3%, al 2,85% che è più basso del costo medio del debito pubblico negoziato in circolazione, stimato dal mercato attorno al 3,25% e che il Tesoro vede «poco sopra il 3%». «Le dimensioni dell’emissione sono superiori all’importo che ci eravamo prefissati, ma la domanda è stata di ottima qualità e questo ci ha consentito di aumentare l’ammontare, una bella sorpresa direi, e abbiamo collocato per oltre la metà all’estero», ha aggiunto Maria Cannata. La domanda totale è salita fino ad arrivare attorno ai 18,618,7 miliardi, quindi i 18,5 miliardi dichiarati sono un arrotondamento per difetto. Gli ordini sono stati superiori alle attese e questo ha consentito al Tesoro di portare l’ammontare dell’emissione a 5 miliardi, contro i 3 di Spagna e Francia. Stando a fonti vicine al sindacato di collocamento, gli investitori identificati come «real money», meno speculativi, hanno pesato per oltre il 50% sul totale degli ordini. E per questo, una grossa fetta dell’emissione è stata venduta a investitori solidi, come i fondi pensione e le compagnie di assicurazione che hanno un orizzonte temporale molto lungo con i prodotti del Tfr e le polizze vita. Il BTp a 50 anni è anche piaciuto, e molto, agli hedge fund che sono alla rincorsa di alti rendimenti per aumentare la performance del portafoglio del fixed-income. «Di questi tempi non si trovano rendimenti attorno al 3% a basso rischio», ha commentato una fonte vicina al collocamento. Un altro metro per misurare il successo di questa operazione è lo spread che l’Italia ha pagato rispetto alla Spagna. Il BTp a 50 anni ha pagato 52 centesimi so- pra il rendimento del BTP a 30 anni, mantenendo quindi lo stesso spread sui 50 anni che l’Italia paga sopra la Spagna sulla durata a 30 anni. Allungando la scadenza del bond, il gap tra Italia e Spagna si sarebbe potuto allargare di qualche centesimo e l’emissione ieri è iniziata con questa ipotesi sul tavolo: ma alla fine della giornata l’Italia è stata in grado di mantenere lo spread invariato rispetto alla Spagna, lo stesso sui 30 e sui 50 anni. Anche questo risultato conferma la calda accoglienza riservata al bond italiano. «Quest’anno l’Italia ha saputo sfruttare al meglio il trend sul mercato di allungamento della vita media nel portafoglio dei bond» ha sottolineato una banca vicina all’operazione. «Ha emesso il primo L’ANALISI Alessandro Merli Isabella Bufacchi «Ballon d’essai», volatilità e il test per la reazione del mercato Il BTp a 50 anni, un successo per l’euro e per l’Italia u Continua da pagina 1 u Continua da pagina 1 S 0 2015 L’ANALISI BTp a 20 anni, il primo BTp a 50 anni e ha collocato la più grande emissione di BTp a 30 anni per 9 miliardi di euro». Un altro messaggio forte ieri che cementa l’impegno del Tesoro per le scadenze extralunghe è stato proprio il collocamento pubblico. In passato l’Italia ha collocato BTp a 50 anni indicizzati all’inflazione europea, ma con collocamenti privati, presso uno o due investitori dedicati. Questa volta è diverso. «“Il collocamento pubblico è diverso dal private placement, è un impegno fin dall’inizio a garantire la liquidità, con la dimensione dell’emissione che in questo caso è di 5 miliardi, ma anche successivamente è un impegno a riaprire il BTp a 50 anni per dare in futuro la liquidità necessaria», ha confermato Maria Cannata. I.B. @isa_bufacchi © RIPRODUZIONE RISERVATA i avvicina la riunione di dicembre, quando il consiglio della Banca centrale europea, armato delle nuove previsioni su inflazione e crescita, prenderà con ogni probabilità una decisione su cosa fare dopo il marzo 2017. E questo accende la discussione sull'ipotesi in campo, tra le quali è possibile, secondo quanto ha riferito ieri Bloomberg, una progressiva riduzione dell'acquisto di titoli, il cosiddetto Qe. Il mese scorso, il presidente Mario Draghi ha detto in conferenza stampa che per ora non se ne era parlato, limitandosi ad annunciare un mandato ai tecnici. A marzo del prossimo anno, la Bce dovrebbe terminare il cosiddetto Qe, avviato nel marzo dello scorso anno, ma fin dall'inizio si è lasciata aperta la porta a un allungamento, a seconda degli sviluppi sul fronte dell'inflazione. Questa è oggi allo 0,4% (contro un obiettivo di avvicinarsi al 2%) e probabilmente crescerà nei prossimi mesi per effetti statistici legati all'andamento del prezzo del petrolio. Finora, i mercati hanno lavorato su un'ipotesi centrale, di allungamento del Qe, con una variazione dei parametri degli acquisti, per ovviare alla scarsità di titoli, soprattutto i Bund tedeschi: fra questi parametri potrebbero essere ritoccati il divieto di acquisto sotto il tasso sui depositi (0,40%), che potrebbe passare ad applicarsi a un portafoglio invece che ai singoli titoli; l'aumento dei limiti di acquisto di singoli bon o singoli emittenti; la modifica del legame fra acquisti e quota dei Paesi nel capitale della Bce, che orienta le operazioni sui Bund e accentua la scarsità, ipotesi pressoché impraticabile politicamente. La Bce potrebbe anche decidere, secondo Bloomberg, di allungare il termine degli acquisti, ma comunicare in anticipo che inizierà a ridurre gli importi mensili, oggi a 80 miliardi di euro (questo mese, secondo dati diffusi ieri, hanno toccato quota 85), a 70 miliardi e progressivamente di 10 miliardi al mese. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha applicato lo stesso metodo, il cosiddetto tapering, quando ha messo fine al Qe: per la verità, a quel punto l'economia Usa aveva realizzato progressi ben maggiori di quella dell'eurozona per giustificare l'uscita. Va detto intanto che anche una riduzione degli acquisti mensili non comporta necessariamente una politica monetaria meno accomodante, dato che la Bce è comunque già impegnata a reinvestire i proventi dei titoli in scadenza. Le ripercussioni di mercato di ieri dimostrano comunque che un eventuale annuncio non sarà di facile digestione. Indiscrezioni come quelle circolate ieri possono servire alla Bce anche a testare le acque di eventuali reazioni di mercato. E nel frattempo comunque fanno salire i rendimenti, dando alle operazioni della banca un po' di respiro, almeno temporaneo. Dalla Bce hanno fatto sapere ieri che nessuna decisione è stata presa e che la discussione non è ancora arrivata in consiglio. Da qui a dicembre è lecito aspettarsi altri ballons d'essai e altra volatilità. Mai come adesso la Bce, come la Fed, è “data dependent”, dipende dall'evoluzione dei dati economici. Le prossime proiezioni macroeconomiche daranno la linea. © RIPRODUZIONE RISERVATA N el giorno del collasso della sterlina,travolta dal riaffiorare di quella paura sopita ma mai sparita su costi e incertezze dell’uscita dall’euro, la moneta unica europea e il progetto dell’Unione europea hanno messo a segno ieri un grande colpo, hanno tagliato un traguardo inimmaginabile solo qualche anno fa. A dimostrare che la fiducia nell’Europa, nella zona dell’euro c’è, è arrivato ieri il BTp a50 anni. Non lo ha fatto in punta di piedi. Ha sbaragliato. Il debutto del BTp extralungo ha portato nelle casse dello Stato 5 miliardi invece dei 3 del debuttante OaT francese e del Bonos spagnolo a 50 anni. Il costo della raccolta spuntato dal Tesoro, quel 2,85% che è inferiore al costo medio del debito pubblico in circolazione, è sotto il 3% che i più si aspettavano. E gli ordini vicini ai 19 miliardi la dicono lunga sulla forza della domanda, che è stata di qualità. E’ vero che il BTp a 50 anni ha volato sostenuto dalle ali della voglia sfrenata di rendimenti più alti della norma, in un mercato dominato dai tassi negativi, dalle aspettative di un’inflazione che resterà bassa a lungo e di rendimenti compressi ai minimi storici per un periodo molto prolungato. E’ vero che questo BTp extra-lungo piace anche in un’ottica speculativa con l’orizzonte breve del carry trade. Ma è altrettanto vero che senza l’euro, con il suo spessore e la sua profondità di valuta di standing internazionale, senza la protezione delle OMTs, del QE, del whatever it takes, del fondo salva-Stati Esm, senza l’Unione bancaria e il Piano Juncker, l’Italia un BTp a 50 anni richiesto da investitori di tutto il mondo non l’avrebbe potuto emettere. Anche il rischio- sovrano dell’Italia ha incassato un gradimento che in altri tempi non così lontani - sarebbe stato un miraggio irraggiungibile. Proprio in questa fase storica in cui l’Italia deve fare i conti con un credit watch negativo di DBRS (una minaccia non da poco perchè getta un’ombra sull’unico rating sovrano italiano nella categoria delle “A”) , con i timori del ritorno dell’instabilità politica per il referendum sulla riforma costituzionale e l’ascesa del M5S e dei partiti di protesta, con il debito/Pil che stenta a calare tanto più stenta il rilancio dell’economia, ecco che il Tesoro ha riconosciuto una “finestra di opportunità” (le classiche windows of opportunity dei mercati) e l’ha colta al volo, lanciando il BTp a 50 anni nel mare aperto delle emissioni pubbliche ma affidando il timone alle mani forti di un sindacato di collocamento di primissimo piano. Corre voce che questo speciale BTp abbia incuriosito persino i risparmiatori, un retail tenuto invece fuori dai radar del piazzamento. La scadenza dei 50 anni è però per i professionisti, è l’ultima parte della frusta, quella che si muove di più di ogni altra, con il prezzo che crollerà nel momento in cui le aspettative su inflazione e tassi si normalizzeranno. “Spero che torni la normalità, ben venga, anche se dovrò preoccuparmi del mio BTp a 50 anni in portafoglio”, ha chiosato ieri un trader. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 3 Le vie della ripresa Alla Camera Il ministro risponde ai dubbi espressi ieri da Bankitalia e dall’Ufficio di bilancio LE STIME DEL GOVERNO Tempi supplementari È probabile che il responsabile del Tesoro venga ascoltato di nuovo dalla commissione «Pil all’1% nel 2017 obiettivo realizzabile» Padoan alla Camera: la manovra spingerà la crescita - Renzi: tra un anno vedremo chi ha ragione Gianni Trovati ROMA pLa crescita dell’1% messa in programma per l’anno prossimo dal governo nella nota di aggiornamento al Def è un obiettivo «ambizioso» ma «realizzabile». Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan risponde così alle obiezioni dell’Ufficio parlamentare del bilancio, l’Authority dei conti che l’altro ieri ha prospettato la mancata validazione del quadro programmatico ipotizzato dal governo, e alla prudenza di Bankitalia che sempre lunedì aveva appunto definito «ambizioso» il programma governativo. «Tutti gli anni è la solita solfa - taglia corto il premier Matteo Renzi nel corso di un’intervista a Radio Capital -, ed essendo previsioni vedremo tra un anno chi si sbaglia». Al centro delle discussioni, riprese ieri dal titolare dell’Economia nel corso dell’audizione alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, c’è il forte effetto di spinta che le misure previste in manovra, dal blocco degli aumenti Iva agli incentivi fiscali per gli investimenti, secondo il governo dovrebbero produrre l’anno prossimo, portando la crescita dallo 0,6% tendenziale (cioè senza legge di bilancio) all’1% programmatico. «Non è una scommessa», ha ribattuto il ministro dell’Economia, aggiungendo anzi che «i moltiplicatori sono difficili da stimare» in un contesto di inflazione e tassi piatti, e che a consuntivo potrebbero esserci «sorprese positive». L’allerta dell’Ufficio parlamentare del bilancio, però, agita il Parlamento, e non solo dalle parti dell’opposizione che chiede di «riscrivere la nota di aggiornamento con numeri credibili» (così il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta) e accusa il governo di aver scritto cifre «inventate» (lo ha detto Ste- fano Fassina, di Sinistra Italiana, suscitando la richiesta di «più rispetto» da parte di Padoan). Sul tema interviene anche la minoranza Pd, che con Federico Fornaro chiede di sospendere l’esame della nota in commissione fino al chiarimento fra governo e Upb. E Francesco Boccia (Pd), che oltre a presiedere la commissione Bilancio della Camera è stato il primo firmatario della riforma della legge di bilancio statale, chiede di far slittare il voto in Aula sulla nota, messo in calendario per l’11 ottobre, accusando il governo di non aver rispettato le nuove regole. «Se la legge fosse stata rispettata - spiega - l’Upb avrebbe avuto tutti gli elementi per fare le valutazioni e forse non saremmo in queste condizioni». MINORANZA PD Fornaro: sospendere l’esame del Def in commissione senza chiarimenti dell’Esecutivo. Boccia: il voto in aula previsto l’11 ottobre può slittare LA PAROLA CHIAVE UpBilancio 7L’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) è un organismo indipendente costituito nel 2014 con il compito di svolgere analisi e verifiche sulle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica del Governo e di valutare il rispetto delle regole di bilancio nazionali ed europee. È stato costituito secondo quanto previsto dalla legge rinforzata sul principio del pareggio di bilancio (243/2012) Anche Padoan ha spiegato le distanze fra le previsioni governative e i giudizi dell’Upb con la mancata disponibilità di «tutte le informazioni» sulle misure della manovra, ma è la stessa legge sul pareggio di bilancio (articolo 18, comma 3 della legge 243/2012) a chiarire i possibili sviluppi. In caso di obiezioni dell’Upb, basta un terzo dei componenti delle commissioni per chiedere al governo di tornare in Parlamento per spiegare le ragioni per cui intende andare avanti sulla propria strada oppure adeguarsi alle stime dell’Authority. L’esito è quasi scontato, vista la temperatura della discussione, ma il calendario rimane strettissimo, anche alla luce del fatto che il presidente del consiglio conferma l’intenzione di approvare la manovra entro il 15 ottobre; il governo avrebbe in realtà tempo fino al 20, perché alla fine della prossima settimana scade “solo” il termine per inviare a Bruxelles con l’obiettivo di saldo di bilancio e le proiezioni di entrate e spese. Sul versante europeo, nel frattempo, è in corso quello che Padoan definisce «un dialogo continuo con gli organismi della commissione» per respingere l’idea del «braccio di ferro». In gioco c’è lo 0,4% di deficit aggiuntivo che l’Italia chiede sulla base delle «circostanze eccezionali» rappresentate dal terremoto di agosto e dal fenomeno migranti. La partita è aperta, e in attesa di un risultato a oggi tutt’altro che scontato ieri è intervenuto il capogruppo del Pse al parlamento di Strasburgo, Gianni Pittella, spargendo ottimismo: il confronto con Upb, Bankitalia e Corte dei conti poggia secondo Pittella su «valutazioni interlocutorie», che non avranno conseguenze in Europa perché «un no della commissione sarebbe assurdo». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA LAPRESSE pIl Fondo monetario inter- nazionale ha ritoccato di nuovo al ribasso le previsioni di crescita per l’Italia, portandole allo 0,8% per quest’anno e allo 0,9% per l’anno prossimo, una limatura dello 0,1% in entrambi i casi rispetto allo scenario di luglio. Le cifre sono sostanzialmente in linea con le ultime e molto discusse stime, anch’esse riviste al ribasso, presentate dal Governo in questi giorni nell’aggiornamento del Def. Nel luglio scorso, l’Fmi aveva già tagliato le sue previsioni sull’economia italiana di uno 0,1% per entrambi gli anni. L’Italia è uno dei pochi Paesi ad accusare un ribasso delle previsioni. Sia nel 2016, sia nel 2017, la crescita è in coda fra i grandi Paesi dell’Unione europea e al penultimo posto nel G-7, davanti al solo Giappone. È an- che in ritardo rispetto alla media dell’area dell’euro che secondo gli economisti del Fondo monetario crescerà dell’1,7% quest’anno e dell’1,5% il prossimo. Rispondendo a una domanda dei cronisti a margine della conferenza stampa di presen- IL CONFRONTO CON L’EUROPA Performance italiana lontana dalle previsioni per l’area euro dove la crescita è data all’1,7% per quest’anno e all’1,5% per il 2017 tazione del World Economic Outlook, il responsabile del rapporto, Gian Maria MilesiFerretti, ha evitato di rilasciare commenti sul referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo. «Il referendum in Italia - ha detto - non è Brexit, nel senso che non è una decisione su fattori economici. È una decisione politica e in quanto tale non è un tipo di decisione sul quale il Fondo può dare opinioni». Per quanto riguarda l’economia italiana, l’impulso alla crescita verrà quasi esclusivamente dalla domanda interna. I consumi dovrebbero tenere, con un’espansione dell’1% circa in entrambi gli anni che rientrano nelle previsioni, mentre si registrerà un aumento degli investimenti. Negativo invece per il 2016 l’apporto delle esportazioni nette, e nullo per il 2017. Il rapporto dell’Fmi mette l’accento fra l’altro sulla vulnerabilità del sistema bancario italiano, la più grave nell’eurozona insieme al Portogallo, anche se nota che c’è stata finalmente nell’ultimo anno una leggera ripresa del credito, anche se inferiore all’area euro Risorse concentrate su pochi interventi per rispettare le stime di crescita «O All’audizione. Il ministro Padoan durante la relazione davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato LE VARIABILI 0,6% Il Pil tendenziale La previsione programmatica di crescita del Pil reale italiano per il 2017 è posta nella nota di aggiornamento del Def posta all'1 per cento, 0,4 punti percentuali al disopra dello scenario tendenziale (vale a dire lo 0,6%) Il tasso di crescita previsto i due anni successivi è di 1,3 per cento nel 2018 e 1,2 per cento nel 2019, in entrambi i casi 0,2 punti percentuali al disotto della previsione Def 2016 a causa di un abbassamento della crescita prevista dell'economia mondiale. Solo in parte compensata dall'aspettativa e dall'auspicio che le politiche monetari e e fiscali dell'Area dell'Euro siano più espansive 1% Il Pil programmato Il governo punta per l’anno prossimo sul forte effetto di spinta delle misure previste in manovra, dal blocco degli aumenti Iva agli incentivi fiscali per gli investimenti,. Secondo il governo tutto questo dovrebbero produrre l’anno prossimo, portando la crescita dallo 0,6% tendenziale (cioè senza legge di bilancio) all’1% programmatico. «Non è una scommessa», ha ribattuto il ministro dell’Economia Padoan, aggiungendo anzi che «i moltiplicatori sono difficili da stimare» in un contesto di inflazione e tassi piatti, e che a consuntivo potrebbero esserci «sorprese positive». Il Fmi lima la previsione per l’anno prossimo allo 0,9% WASHINGTON. Dal nostro inviato Dino Pesole u Continua da pagina 1 0,4% Deficit aggiuntivo Sul versante europeo è in corso quello che Padoan definisce «un dialogo continuo con gli organismi della commissione» per respingere l’idea del «braccio di ferro». In gioco c’è lo 0,4% di deficit aggiuntivo che l’Italia chiede sulla base delle «circostanze eccezionali» rappresentate dal terremoto di agosto e dal fenomeno migranti. Intanto il premier conferma l’intenzione di approvare la manovra entro il 15 ottobre; il governo avrebbe in realtà tempo fino al 20, perché alla fine della prossima settimana scade “solo” il termine per inviare a Bruxelles con l’obiettivo di saldo di bilancio e le proiezioni di entrate e spese. Fondo monetario. Riduzione dello 0,1% rispetto a luglio anche sulle proiezioni 2016 che arrivano allo 0,8% - Preoccupazioni sul sistema bancario italiano Alessandro Merli L’ANALISI L’Outlook del Fondo monetario LA CRESCITA SECONDO IL FMI Variazioni percentuali Previsioni Var. sull’outlook di luglio 2016 2017 2016 2017 Area Euro Germania Francia Italia Spagna Giappone 1,7 1,7 1,3 0,8 3,1 0,5 1,5 1,4 1,3 0,9 2,2 0,6 0,1 0,1 -0,2 -0,1 0,5 0,2 0,1 0,2 0,1 -0,1 0,1 0,5 2016 2017 2018 I CONTI PUBBLICI ITALIANI Previsioni in percentuale del Pil Indebitamento netto Output gap Saldo strutturale Debito netto Debito lordo Fonte: Fondo Monetario Internazionale 2,5 2,5 1,2 113,8 133,2 2,2 1,7 1,1 113,9 133,4 0,0 0,0 0,0 106,7 125,0 nel suo complesso: i problemi delle banche verranno analizzati più nel dettaglio dall’istituzione di Washington nel Global Financial Stability Report, che verrà pubblicato oggi. Fra le eredità della crisi, non solo in Italia, il Fondo mette l’accento tra l’altro sull’alto debito e sui crediti deteriorati nei bilanci delle banche. La politica fiscale in Italia sarà leggermente espansiva, nota l’Fmi, che prevede per il deficit (le stime ancora non tengono contro dell’aggiornamento del Def, ma sono basate sul documento di aprile) un 2,5% del prodotto interno lordo nel 2016 e un 2,2% nel 2017. Il debito pubblico aumenterà ancora, dal 132,7% del Pil dell’anno scorso al 133,2% di quest’anno e al 133,4% dell’anno prossimo. La disoccupazione italiana, nelle previsioni del Fondo, è destinata a restare la più elevata nei Paesi del G-7, seppure in discesa dall’11,9% nel 2015 all’11,5% nel 2016 e all’11,2% nel 2017. © RIPRODUZIONE RISERVATA biettivo ambizioso», aggiunge la Banca d’Italia. Nessuna sovrastima delle stime, replica il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Il punto è che con la prossima manovra il Governo scommette su un effetto moltiplicatore sulla crescita pari allo 0,4% del Pil, rispetto a un “tendenziale” dello 0,6 per cento (era l’1,2% ad aprile) e a un’inflazione più bassa dello 0,8% rispetto al quadro «a bocce ferme». Con quali possibilità concrete di realizzare l’obiettivo? Gli addendi che dovrebbero contribuire all’incremento della stima di crescita sono sostanzialmente due: la neutralizzazione delle clausole di salvaguardia, che eviterà l’aumento dell’Iva e delle accise a partire dal prossimo anno, e il complesso di misure da inserire nella legge di bilancio, dal rilancio degli investimenti pubblici in infrastrutture, al sostegno alle imprese (con la riduzione dell’Ires e la proroga del “superammortamento”), per finire con gli interventi di sostegno ai pensionati (1,5 miliardi nella previsione 2017). Se questo è il set di misure e interventi su cui il Governo scommette per sostenere la crescita, è del tutto evidente che al momento non è agevole prevederne l’esito. Pesa la variabile internazionale, certo, con le incognite relative all’andamento del commercio mondiale e all’aumento delle quotazioni del greggio, e pesano anche le incertezze connesse sia all’efficacia reale delle misure in cantiere, sia al responso elettorale del 4 dicembre. «Un conto è la sovrastima, un conto è l’ottimismo», osserva Padoan. «Non c’è sovrastima nelle previsioni prodotte dal Governo. Semmai i moltiplicatori sono sottostimati, quindi ci potrebbero essere delle sorprese positive». In poche parole, nell’aspettativa del Governo l’effetto “propulsivo” della manovra potrebbe essere potenzialmente anche più rilevante dello 0,4% indicato nella Nota al Def. Siamo nel campo degli esercizi previsionali, terreno scivoloso, anche perché possono variare i criteri di calcolo e di misurazione per quel riguarda l’impatto delle singole misure. È il caso dell’atteso incremento degli investimenti pubblici e privati. Al totale delle “misure espansive” il Governo attribuisce un impatto sul Pil dello 0,2 per cento. Il mancato aumento dell’Iva dovrebbe garantire lo 0,3% in più. Vi andrebbero aggiunge le misure «a politiche invariate» (0,1%) e sottratte le coperture finanziarie (-0,2%), così da raggiungere lo 0,4% in più. Il problema – ribatte l’Upb – è che la crescita 2017 supera di tre decimi di punto il valore mediano delle previsioni. Per gli investimenti siamo a circa un punto percentuale in più, e anche i consumi «sono in prossimità del limite più elevato». La stessa Banca d’Italia nota come l’impatto sulla crescita del mancato aumento dell’Iva (0,3%) sconti un effetto «piuttosto forte rispetto a stime econometriche basate sui dati del passato». Quanto alle altre misure espansive, Via Nazionale sospende per ora il giudizio, condividendo però fin d’ora la priorità attribuita al sostegno degli investimenti. E il Fmi, nel confermare la stima di LA DOPPIA INCERTEZZA Sul raggiungimento degli obiettivi pesa sia l’efficacia reale delle misure proposte sia l’esito del referendum LA SCADENZA Solo a metà 2017 si capirà se la cura sta funzionando o se resteremo prigionieri dello «zero virgola» crescita del Governo per il 2016 (0,8%), si colloca leggermente al di sotto della previsione governativa per quel che riguarda il 2017 (0,9%). Il punto – lo rileva il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia – è che il Parlamento non è al momento nella condizione di capire «quali siano le valutazioni del ministero dell’Economia sugli aspetti più controversi, come il contributo alla domanda interna, i consumi finali, gli investimenti fissi lordi e il contributo alle esportazioni nette». Da qui la richiesta di “integrazioni”, fondamentali per esprimere un voto sulla Nota. L’attesa è tutta sulla manovra in via di allestimento, che per provare a centrare l’obiettivo di crescita contenuto nel Def dovrà essere definita «con grande cura», avverte la Banca d’Italia. Un invito implicito a dar seguito all’approccio espresso agli inizi di agosto dallo stesso Padoan: pochi interventi e tutti mirati alla crescita. Prima la manovra, poi il voto sul referendum costituzionale. Solo a metà del prossimo anno si comincerà a capire se la cura sta funzionando, oppure se l’appuntamento con tassi di crescita non più da «zero virgola» dovrà essere nuovamente rinviato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il cantiere manovra. Entro la fine della prossima settimana la definizione delle linee guida della legge di bilancio da inviare a Bruxelles Da giochi e lotta all’evasione dote da 4,8 miliardi Marco Mobili Marco Rogari ROMA pUna dote da circa 800 milioni quella che il Governo si appresta a chiedere al mondo del gioco con la legge di stabilità. E che dovrà aggiungersi ai circa 4 miliardi che l’esecutivocontadirecuperaresotto la voce maggiori entrate con la lotta all’evasione Iva e una riedizione della voluntary disclosure. Ad alzare l’asticella delle maggiori entrate, poi, saranno chiamate anche alcune misure “di cassa” come la riapertura dell’assegnazione agevolatadeibeniaisoci,larivalutazione dei beni di impresa e la rivalutazione dei valori di acquisto di terreni e partecipazioni. Poste queste ul- time in grado di drenare ancora qualche centinaia di milioni di euro. Ma torniamo al gaming. Il mercato del gioco anche con la legge di bilancio per il 2017 sarà chiamato ad assicurare all’Esecutivo risorse fresche per sostenere la crescita. Si tratta di circa 800 milionichedovrebberoessereassicurati da operazioni one shot. In prima battuta la gara per l’assegnazione IL PACCHETTO SUL GAMING Dal mercato del gioco attesi 800 milioni con il Superenalotto, il rinnovo delle scommesse e dalle slot con il saldo dell’anticipo del Preu del Superenalotto la cui concessione è in scadenza nel 2018. Secondo le prime ipotesi circolate la nuova gara dovrebbe assicurare non meno di 200 milioni come base d’asta. La seconda voce di entrata è prodotta dal prolungarsi dell’accordo con regioni ed enti locali sull'offerta di gioco. Accordo atteso, dopo circa un anno di trattative e incontri, per il 20 ottobre prossimo. In questo modo il Governo potrà far slittare al 2017 i 460 milioni di euro attesi dalla stabilità 2016 con la gare perilrinnovodelleconcessionidellescommesse.Acompletareilquadro ci sarebbero poi i 160 milioni mai versati dalla filiera delle slot. La legge di stabilità per il 2015 (articolo 1, comma 649), aveva previsto un contributo di 500 milioni a carico dei concessionari e della filiera a titolo di riduzione di compenso. La norma, contestata da concessionari, gestori ed esercenti, è stata abrogata dalla legge di stabilità 2016 sia perché di difficile applicazione sia perché oggetto di rinvio alla Corte costituzionale da parte del Tar Lazio. Ora all’appello mancano, come detto, circa 160 milioni di euro, che i concessionaridevonocercarediriscuoteredagestoriedesercentiper il successivo riversamento all’Erario. Con la prossima legge di bilancio dovrebbe arrivare una norma adhoccheconcedeaiconcessionari più poteri per il recupero delle somme fino ad oggi non pagate. Il grosso delle misure di entrata dovràarrivaredallalottaall’evasione.L’obiettivoèquellodirecuperare tra i 3,5 e i 4 miliardi di euro da iscrivere nella legge di bilancio sottolavoce“ComunicazioniIva”(1,82miliardi) e “Voluntary disclosure bis” (1,5 -2 miliardi). Con le comunicazioni Iva verrebbe introdotto l’obbligo dell’invio trimestrale di tutte le fatture emesse e ricevute. Un redditometro senza alcuna derogaoesclusioneesoprattuttoanalitico. L’altra quota è attesa dalla nuova operazione di rientro dei capitali che punterebbe a coprire le annualità dal 2009 (anche se già prescritto) al 2015 con sanzioni e interessi. La controindicazione per il Governo è l’aleatorietà delle due poste di entrata che obbligherà i tecnici del Mef e di Palazzo Chigi a prevedere comunque una clausola di salvaguardia ad hoc per rassicurare Bruxelles: indiziate numero uno sono le accise sulla benzina. Ai quasi 5 miliardi da gioco e contrasto dell’evasione si aggiungeranno le risorse che il Governo conta di recuperare con la spending review. La revisione della spesa dovrà essere strutturale anche per sostenere l’impalcatura delle coperture della prossima legge di bilancio. Che il Governo conta di definire alla fine della prossima settimana. Anche perché entro il 15 ottobre l’esecutivo deve trasmettere alla Commissione Ue e all’Eurogruppo il Documento programmatico di bilancio ed entro il 20 deve inviare alle Camerelaleggedibilancioveraepropria (articolato e tabelle). © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel menù della manovra ENTRATE DAI GIOCHI SPENDING Dopoaverversatoquest’anno1,3 miliardiconlastabilità2016(dato certificatonellanotaalDef)il mondodelgiocoèchiamatoa contribuireconaltri800milionidi maggiorientrateperlanuova leggedibilancio2017.Esclusoal momentounnuovointerventosul Preuapplicatoalleslot,si punterebbesullanuovagaraperil Superenalotto(based’astada almeno200milioni),ilrinnovo delbandodellescommesse(460 milioniattesiquest’annomadi fattoslittatial2017)ealsaldodei 160milionidovutidallafiliera delleSlotcomeanticipodelPreu La prossima manovra conterrà la “fase 3” della spending review. Il nuovo piano di riduzione della spesa poggerà sul rafforzamento del processo di centralizzazione degli acquisti della Pa sulla base del modello Consip. Che garantirà risparmi per 1-1,2 miliardi in aggiunta alla extra-dote di 600 milioni nel 2016 rispetto all’obiettivo fissato dall’ultima legge di Stabilità. Altri interventi riguarderanno i fondi e i budget dei ministeri con il nodo sanità ancora da sciogliere Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 4 Mercati globali La frenata delle economie avanzate Tagliate le previsioni 2016 per i Paesi avanzati, Stati Uniti in testa (-0,6% rispetto a luglio) L’OUTLOOK DEL FONDO MONETARIO Gli altri fattori di incertezza Preoccupano Brexit, transizione cinese, prezzi delle commodities, dazi commerciali L’Fmi abbatte le stime sul Pil Usa Il Fondo avverte: la crescita bassa agevola i movimenti populisti e rischia di continuare Alessandro Merli WASHINGTON. Dal nostro inviato pLa bassa crescita dell’econo- mia mondiale rischia di alimentare il populismo e peggiorare ulteriormente lo scenario economico, avvisa il Fondo monetario, nel tagliare le sue previsioni per le economie avanzate e sollecitare ancora una volta i Paesi a prendere misure di politica economica «decise». «La crescita è stata troppo bassa troppo a lungo – ha affermato ieri il capo economista dell’Fmi, Maurice Obstfeld – e in molti Paesi i suoi benefici hanno raggiunto troppo poche persone, con ripercussioni politiche che probabilmente deprimeranno la crescita globale ulteriormente». Il rischio politico si affaccia quindi sullo scenario globale, dove l’istituzione di Washington conferma le previsioni di crescita avanzate nel luglio scorso, del 3,1% quest’anno e del 3,4% il prossimo, ma taglia, per il 2016, le stime per i Paesi avanzati. La crescita «forte, sostenuta, equilibrata e inclusiva», chiesta dal G-20 il mese scorso in Cina, non c’è, ammette Obstfeld. Il ribasso delle stime più consistente riguarda gli Stati Uniti, che gli economisti dell’Fmi prevedono ora che possano crescere delll’1,6% nel 2016 (lo 0,6% in meno rispetto a luglio) e del 2,2% nel 2017 (lo 0,3% in meno). Obstfeld ritiene comunque che nei prossimi mesi, a seconda del’andamento dei dati, la Federal Reserve possa alzare i tassi. La crescita più lenta negli Usa e in alcuni altri Paesi avanzati, fra cui Italia e Francia, è compensata dal lieve migliora- mento nei Paesi emergenti. La situazione americana è particolarmente critica proprio dal punto di vista politico per l’imminenza delle presidenziali. Obstfeld in conferenza stampa non ha voluto rispondere sulle possibili conseguenze delle politiche di Donald Trump. Ma ha osservato che il cambiamento delle posizioni di sempre degli Usa in materia di libero commercio «introduce un elemento di incertezza», che non fa bene all’investimento e all’occupazione. Altro fattore di rischio politico e di incertezza gli sviluppi di L’INCOGNITA AMERICANA Situazione critica per le imminenti presidenziali L’Fmi teme un cambiamento delle tradizionali posizioni in materia di libero commercio Brexit, che, se hanno avuto finora un impatto limitato, dipendono da come si evolverà il negoziato fra il Regno Unito e l’Unione europea. Ancora una volta, il Fondo ha sollecitato le autorità di politica economica a interventi più decisi per evitare che la bassa crescita diventi cronica. «Senza un’azione determinata delle politiche per sostenere l’attività economica nel breve e nel più lungo periodo – ha detto Obstfeld, nel presentare il “World Economic Outlook” – la crescita insufficiente agli attuali livelli rischia di autoperpetuarsi, attraverso le forze economiche e politiche negative che sta scatenando». Un riconoscimento che l’andamento deludente dell’economia è un fattore importante nell’emersione di movimenti populisti e contro la globalizzazione in diverse delle aree più importanti, compresi gli Stati Uniti e l’Europa. Fra i rischi che potrebbero far “deragliare” la ripresa nel 2017 e negli anni successivi, rischi che potrebbero interagire fra loro e aggravare ancor più la situazione, il Fondo enumera una transizione difficile in Cina, un’ulteriore netta caduta dei prezzi delle materie prime, una restrizione delle condizioni finanziarie globali o un secco aumento delle barriere ai commerci. C’è poi il pericolo di un acutizzarsi delle tensioni geopolitiche, che peggiorerebbero la crisi umanitaria già in corso nel Medio oriente e in Africa. Ancora una volta, l’Fmi nota che la politica monetaria è stata lasciata troppo sola nel sostenere la domanda e che c’è bisogno, come ha sostenuto in più occasioni il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, del supporto della politica di bilancio e delle riforme strutturali, promesse dal G-20 al vertice di Brisbane del 2014, ma che si sono concretizzate in misura insoddisfacente. In Europa in particolare, i Paesi «con spazio fiscale», come Germania e Olanda, dovrebbero approfittare dei tassi d’interesse a zero per realizzare, ha detto Obstfeld, investimenti produttivi in aree come le infrastrutture e l’istruzione, che alla fine fanno crescere l’economia e rendono il debito più sostenibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’outlook del Fondo Le nuove stime di crescita dell’Fmi Variazione % annua del Pil e differenza rispetto alle stime di luglio -4 0 4 8 -4 Stati Uniti –0,6 –0,3 2016 2017 Eurozona +0,1 +0,1 2016 2017 Germania +0,1 +0,2 2016 2017 Francia 2016 2017 1,3 1,3 -0,2 +0,1 2016 2017 0,8 0,9 –0,1 –0,1 2016 2017 +0,5 +0,1 2016 2017 Messico Fonte: Fmi +0,2 +0,5 –0,8 1,1 +0,4 +0,1 6,6 6,2 0 0 7,6 7,6 +0,2 +0,2 –3,3 0,5 0 0 0,1 0,8 0 –0,2 Brasile 3,1 2,2 2016 2017 0,5 0,6 India Spagna 2016 2017 +0,1 –0,2 Cina Italia 2016 2017 1,8 1,1 Russia 1,7 1,4 2016 2017 8 Giappone 1,7 1,5 2016 2017 4 Gran Bretagna 1,6 2,2 2016 2017 0 Sud Africa 2,1 2,3 –0,4 –0,3 2016 2017 L’ANALISI Riccardo Sorrentino Produttività troppo bassa, questo il nodo da sciogliere L a produttività cresce poco. Nella lunga analisi della attuale fase di quasi stagnazione del Fondo monetario internazionale, questo sembra il punto cruciale, soprattutto per i Paesi avanzati. È questo fattore, sottovalutato, a spiegare peraltro perché le previsioni del recente passato sono state strutturalmente più ottimistiche e quindi le politiche economiche meno intense. L’elemento che può stupire di più è il fatto che l’Fmi - e molti economisti - non sa perché la produttività cresca così poco. Le possibili spiegazioni sono tante. Tra queste la demografia: i lavoratori meno giovani sembrano essere meno produttivi, anche se più esperti, e i Paesi avanzati invecchiano sempre più. Sembra invece meno condivisibile l’idea che la tecnologia abbia esaurito la sua forza propulsiva. In ogni caso, se questa è la causa della quasi stagnazione, la risposta non può essere la politica monetaria - gli investimenti rispondono poco all’andamento dei tassi mentre la politica fiscale solo teoricamente sembra poter avere un ruolo. Gli investimenti pubblici prima di “andare a regime” non aumentano né la produttività né la capacità produttiva: sono spese. Senza contare che non si può immaginare per i manager pubblici una percentuale di successo superiore - anzi - a quella degli investitori privati. Le scelte pubbliche, insomma, possono essere sbagliate, e molto spesso lo sono. Occorre intervenire sulla struttura dei mercati. Prima della crisi, e a maggior ragione dopo, sono aumentate le richieste di “protezione”: monopoli e oligopoli si sono moltiplicati, la concorrenza è scemata, la creazione di nuove imprese è rallentata persino nei dinamici Stati Uniti, la ricerca delle posizioni di rendita - il rent-seeking - è diventata spasmodica. La globalizzazione, attraverso la Wto, ha addirittura imposto ovunque regole molto stringenti sulla proprietà intellettuale, che non è altro che una (lunga) sospensione del libero commercio con l’obiettivo, dubbio, di incentivare l’innovazione. Ovunque si sono moltiplicati i requisiti per svolgere le attività più disparate, con esempi estremi negli Usa, dove (a New York) sono richieste più ore di pratica per fare l’estetista che per essere infermiere. Soprattutto, si sono dedicati tutti gli sforzi alle riforme del lavoro senza fare riforme dei mercati dei prodotti e dei servizi, creando una forte asimmetria negli interventi. La soluzione, come ha proposto Philippe Aghion dell’Università di Harvard, è allora proprio nel favorire la concorrenza, che - come lui stesso ha mostrato - in quasi tutti i settori genera crescita. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 5 Mercati globali I timori dei mercati La linea dura preannunciata sui migranti fa pensare a una rinuncia al mercato unico IL NODO INGLESE Governo ancora diviso Il cancelliere Hammond: con il voto il popolo non ha detto di voler diventare più povero «Hard Brexit» fa cadere la sterlina Valuta britannica ai minimi da 31 anni mentre la Borsa di Londra è vicina ai massimi Leonardo Maisano LONDRA. Dal nostro corrispondente pBisogna tornare al 1985 per trovare un cambio sterlina-dollaro a questi valori. In due giorni la divisa di Sua Maestà ha perduto poco meno del 2% sulla moneta americana scivolando fino a quota 1,2759. Dopo il crollo di lunedì, quando già veleggiava attorno a 1,28, i mercati sono tornati a penalizzare il pound, imponendo una svalutazione, nella sola giornata di ieri, dell’1,3 per cento. Forte è stata anche la correzione contro l’euro, scambiato a 87,5 pence con un meno 0,2% fin dalle prime contrattazioni. Per converso, e come già accaduto lunedì, è balzato il Ftse MANAGER BRITANNICI Il ministro dell’Interno Amber Rudd ha messo in guardia le aziende dall’assumere troppi stranieri. Prima gli inglesi 100 che con un progresso in apertura superiore all’1% ha sfondato la vetta dei 7.000 punti, oltre i livelli che si registravano nel 2015. A beneficiarne sono state soprattutto le imprese che fatturano in dollari e riportano i profitti in sterline, anche se spesso l’effetto è ridimensionato dalle conseguenze contabili innescati dal foreign exchange sul debito che le multinazionali hanno in dollari. Sono andati alle stelle anche i costi di hedging contro le fluttuazioni della sterlina nei prossimi tre-sei mesi (10,6% come l’opzione a nove mesi), a conferma che le scosse sono destinate a continuare. Una dinamica, quella in corso, ampiamente annunciata dalla platea del congresso conservatore di Birmingham. «Ci saranno turbolenze sui mercati» aveva detto due giorni fa il Cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond e alle parole sono seguiti fatti con straordinaria rapidità. Il motivo della reazioni dei mercati va ricercato nello sblocco della Brexit. La signora premier Theresa May ha fatto due passi chiari, anche se non definitivi, nella partita con i partner europei, risvegliando l’attenzione degli investitori che d’improvviso vedono un pronunciamento popolare – il referendum di giugno - trasformarsi in una realtà con date già appuntate sul calendario. Downing street, in primo luogo, ha rotto la “tregua”, annunciando la data – entro fine marzo 2017- in cui sarà avviata la procedura di recesso dall’Ue, invocando l’articolo 50 del Trattato di Lisbona. In secondo luogo ha riaffermato la volontà britannica di non cedere sulla libera circolazione degli immigrati intraUe. «Questo passaggio – ha commentato Esther Reichelt di Commerzbank – fa temere che possa esserci un hard Brexit». Ovvero che Londra punti a far saltare il banco uscendo dall’Unione e dal mercato unico al buio per affidarsi solo alle regole commerciali del Wto. In altre parole è il timore che la Gran Bretagna abbia già deciso di rinunciare al passaporto per le istituzioni finanziarie della City. «La realtà – ha dichiarato Paresh Upadhyaya currency strategist a Pioneer investment a Boston interpellato da Reuters – è che dal mondo politico si sentono solo commenti che danneggiano la valuta britannica». Ultima in ordine cronologico è stata la voce della ministro degli Interni Amber Rudd che ha messo in guardia il business dall’assumere troppi stranieri. «I test dovranno essere rivisti – ha detto – per essere certi che gli stranieri siano assunti nelle imprese a copertura di posti vacanti. Senza sfilare, cioè, posizioni a cittadini britannici». British jobs for british managers ? Qualcosa di simile in un’autarchica visione del mondo. Concetto che, crediamo, non farà bene alla sterlina. Theresa May, in realtà, non ha prefigurato la vera linea Maginot del negoziato con la Ue anche perché la percezione crescente è che nonostante i crescenti toni da brexiters ci sia ancora una profonda spaccatura nello stesso governo conservatore. Philip Hammond, per esempio, si arruola fra i più cauti, deciso com’è a tutelare la City. «Il 23 giugno – ha detto nel suo discorso due giorni fa - è stato scelto Brexit senza “se” e senza “ma”. Tuttavia con il voto al referendum il popolo non ha detto di voler diventare più povero o di voler essere meno sicuro». Doppio effetto VALUTA IN PICCHIATA. Dollari per sterline LA BORSA SALE. Andamento dell’indice Ftse 1,5 7.200 04/10/16 7.096,17 01/06/16 1,4414 1,4 04/10/16 1,2741 1,2 01/06/16 6.191,93 5.700 01/07 01/08 01/09 01/10 Leonardo Maisano Londra inizia a pagare il prezzo dell’addio B 6.700 1,3 L’ANALISI 01/07 01/08 01/09 01/10 Fonte: elaborazione dati Il Sole 24 Ore © RIPRODUZIONE RISERVATA LAPRESSE Il premier. Theresa May, primo ministro britannico rexit assume connotati più precisi e dal mercato dei cambi si leva un altolà che non può essere equivocato. Dopo tre mesi e più di buone notizie sul fronte dell’economia britannica la sterlina precipita ai minimi contro il dollaro. Valori che non si vedevano dal 1985 quando un’altra donna, Margaret Thatcher, abitava a Downing Street e si batteva con i minatori dello Yorkshire, quando in Italia governavano democristiani e socialisti, quando le guerre del Golfo dovevano ancora farsi cronaca. Un altro mondo. D’improvviso il velo è stracciato, Londra avverte il morso di un divorzio che potrebbe essere radicale, una sforbiciata netta dopo quattro, e più, decenni di partnership. Hard o soft Brexit ? Nulla è ancora davvero deciso, Theresa May tiene le carte coperte più per confusione strategica che per scelta tattica. La Gran Bretagna non sa ancora come muoversi sullo scacchiere del dopo Europa. Non sa fino a che punto “difendere” i confini dall’immigrazione intracomunitaria e fino a che punto, per converso, poter rinunciare al mercato interno per l’industria dei servizi – l’80 % del suo Pil – guidata com’è da quelli finanziari scolpiti nel “passaporto” per il single market Ue. Il boccone carico di slogan dal suono autarchico che la premier Theresa May ha gettato da Birmingham alla platea di Tory brexiters non significa affatto – lo ripetiamo – la scelta finale di Downing Street per hard Brexit. Non ancora. La signora primo ministro ha accontentato la folla e saggiato i mercati. Le risposte sono arrivate subito. Più si levava la voce inorgoglita di euroscettici euforici, più la sterlina precipitava. Il consenso interno al partito per la leader, forse, aumenta, ma quello del mercato dei cambi crolla, rischiando di alienare la volontà popolare che avverte per la prima volta il prezzo dell’addio. Un popolo, lo ricordiamo, spaccato a metà e che per metà, solo, ha votato il recesso dall’Ue, rispondendo a un quesito largamente incompreso dirottato, nel suo significato reale, da una campagna di assoluta disinformazione. Vedremo se i lampi di lunedì e peggio quelli di ieri dureranno ancora, ampliandosi ad altri mercati ospitati nella City. È fin d’ora opportuno, tuttavia, che Theresa May tenga conto di quanto sta accadendo, dinamica che tanto somiglia al prologo di un dramma in lento divenire. Aver incardinato la Brexit in un calendario preciso, aver alzato i toni dello scontro con Bruxelles spaventa gli investitori che invocano scelte ponderate, ovvero un’opzione morbida abbastanza per tenere in piedi la partecipazione di Londra al mercato interno. Ogni compromesso che escluda la City dal libero “accesso” alle piazze dell’Europa continentale innescherà uno smottamento fragoroso. Non solo sui cambi. Il Ftse ha goduto del minimo storico toccato dal pound, ma sarà diversa la reazione se alle parole di SEGNALE DAI MERCATI Aver incardinato Brexit in un calendario preciso spaventa gli investitori, che chiedono scelte ponderate Carlos Ghosn seguiranno i fatti, ovvero se la minacciata cancellazione degli investimenti Nissan nel Regno si farà realtà. Investimenti che, per ironia della storia, sono destinati anche a Sunderland dove il gruppo giapponese occupa settemila persone e dove il consenso per la separazione dall’Unione è stato fra i più alti del Paese. Dietro al ceo brasiliano promettono di allinearsi tutte le imprese che non intendono pagare dazio per commerciare fra Regno ed Europa, quando il Regno dall’Europa si sarà definitivamente allontanato. La Jaguar è stata esplicita nel sottolineare ansie non troppo diverse da quelle di Nissan. Il mondo delle imprese – fatti, anzi investimenti, alla mano comincia a far sapere come si muoverà se sarà davvero hard Brexit. E i mercati si adeguano. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA PAROLA CHIAVE Brexit 7La parola si riferisce al referendum indetto dall’ex premier David Cameron per chiamare il popolo britannico ad esprimersi sulla volontà di restare o meno nell’Unione europea (da “Britain”, Gran Bretagna e “Exit”, uscita). Il referendum, tenutosi il 23 giugno 2016, si è concluso con la vittoria del fronte favorevole all’uscita (52%). La messa in pratica della volontà dei cittadini britannici non sarà immediata, occorreranno infatti circa due anni per negoziare il nuovo status come prevede l’articolo 50 del Trattato Ue. Il nuovo premier, Theresa May, ha sciolto le riserve domenica dicendo che attiverà l’articolo 50 entro marzo New Delhi. La Banca centrale riduce di 25 punti base il costo del denaro citando il rallentamento dell’economia mondiale La frenata globale taglia i tassi indiani Gianluca Di Donfrancesco pIl prolungato rallentamento dell’economia globale e il clima di incertezza alimentato dalle elezioni presidenziali statunitensi spingono la Banca centrale indiana (Rbi) a tagliare i tassi di 25 punti base, portandoli così al 6,25%, ai minimi dal 2010. La prima decisione di politica monetaria del nuovo governatore della Rbi, Urjit Patel, insediatosi il mese scorso, coglie solo in parte di sorpresa gli analisti, che si aspettavano sì un taglio, ma tra qualche mese. L’allentamento può avvenire, ha spiegato ieri la Rbi, anche per- ché la dinamica inflazionistica indiana lo permette. Sotto la guida del predecessore di Patel, Raghuram Rajan, la Banca centrale ha fatto del contenimento dei prezzi la sua bussola. Patel, da vicegovernatore, è stato il braccio operativo di Rajan. La Rbi ora prevede che l’inflazione, fotografata al 5,05% ad agosto (dal 6% di luglio), si attesterà al 5% nell’ultimo trimestre dell’anno di bilancio 201617, in linea con i suoi obiettivi e all’interno del range di oscillazione indicato dall’Istituto (due punti sopra o sotto il target del 4%). Il raffreddamento dell’inflazione, ha spiegato la Rbi, va attribuito alle favorevoli precipitazioni monsoniche (fondamentali per moderare i listini dei prodotti alimentari) e alle politiche adottate dal Governo. Le pressioni sui prezzi potrebbero però riaccendersi per effetto del recente aumento del 23% dei salari e dei trattamenti previdenziali per circa 10mila dipendenti e pensionati pubblici. Rispetto al gennaio del 2015, quando Rajan avviò il ciclo di politica espansiva, il costo del denaro è sceso di 150 punti base, nonostante l’India sia la grande econo- mia a più rapida crescita al mondo. Esponenti della maggioranza di Governo e associazioni imprenditoriali hanno però sempre criticato, a volte duramente, Rajan, perché ritenevano che la discesa del costo del denaro non fosse abbastanza rapida e incisiva. Proprio questa divergenza ha alimentato l’attrito di fondo tra l’ex governatore e l’Esecutivo, che poi ha avuto come risultato il mancato rinnovo del mandato di Rajan, che ha così lasciato il timone dopo solo due anni. La catena di trasmissione della politica monetaria, inoltre, non sta funzionando correttamente e i tagli decisi dalla Rbi non si traducono nell’offerta di prestiti più convenienti a imprese e famiglie da parte di un sistema bancario sovraccarico di crediti in sofferenza. Nei tre mesi tra aprile e giugno, il Pil indiano ha sollevato il piede dall’acceleratore, rallentando al 7,1%, dal 7,9% del trimestre precedente. La decisione presa ieri dalla Banca centrale indiana è stata anche la prima adottata dal nuovo comitato di politica monetaria, una riforma anche questa voluta da Rajan e Patel. I sei membri, ha spiegato il governatore, hanno votato all’unanimità il taglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA La discesa del costo del denaro Tassi di interesse in India, dati in percentuale 8,5 8,00 7,75 7,50 7,5 7,25 7,0 6,75 6,50 6,5 6,25 6,0 28/01 2014 Fonte: Rbi 15/01 04/03 02/06 2015 29/09 05/04 2016 04/10 6 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 7 Le vie della ripresa LA RISTRUTTURAZIONE DEL CREDITO La Confindustria Per Matteo Zanetti serve «più credito» alle aziende evitando «nuove strette regolatorie» Il sindacato La Fabi dice «no» all’utilizzo della Naspi «Bisogna rafforzare il fondo esuberi» Esuberi, Bankitalia favorevole a «misure ad hoc» Rossi interviene anche sulle good bank: «Ci sono strumenti per trovare una soluzione positiva, diversi dalla liquidazione» Davide Colombo ROMA p«Fare esercizio fisico e perde- re peso al fine di recuperare agilità». Ecco come dovrebbe reagire l’industria bancaria ai grandi cambiamenti imposti dalla crisi finanziaria globale e che passano per il nuovo quadro regolatorio sovranazionale e il formidabile sviluppo delle tecnologie informatiche. È questo l’appello lanciato ieri dal direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, nel suo intervento alla 18esima Giornata del credito che si è svolta a Roma. Il problema dei problemi delle nostre banche - ha affermato Rossi - è la bassa produttività. Un problema particolarmente acuto in Italia e riflette anche nell’elevato livello dei crediti deteriorati il cui smaltimento «richiederà inevitabilmente tempo». Per questo occorre accelerare con la razionalizzazione delle sedi centrali e della reti territoriali per «riassorbire l’eccesso di capacità produt- tiva che si è determinato in questi lunghi anni di crisi». In non pochi casi saranno inevitabili anche interventi sul personale. E a questo proposito Rossi ha indicato la via da percorrere: «Si potranno utilizzare gli ammortizzatori sociali esistenti - ha spiegato - ovvero il pensionamento anticipato finanziato dal fondo di solidarietà di settore, per il quale è stata recentemente ampliata la possibilità di utilizzo. Ma, se necessario, occorreranno interventi ad hoc». Un altro aiuto al recupero di redditività arriverebbe poi dalle aggregazioni, «da facilitare soprattutto fra banche di media dimensione dove le possibilità di sfruttare sinergie di costo e diversificare le fonti di ricavo appaiono più elevate». Alle parole di Rossi ha risposto il sindacato di maggioranza dei bancari, la Fabi, che ha insistito sulla necessità di puntare, per la gestione degli esuberi, sulla «volontarietà dei prepensionamenti, una banca moderna al servizio Lo strumento. Finanziamenti da banche e lavoratori In dieci anni uscite «volontarie» per 40mila grazie al Fondo solidarietà Cristina Casadei pVolontarietà. Basta una parola per raccontare le ristrutturazioni del settore bancario degli ultimi anni. Se consideriamo l’ultimo decennio parliamo di oltre 40mila lavoratori che sono usciti dalle banche, a cui dobbiamo aggiungerne altri 20mila entro il 2020. Non uno di questi che sia uscito in maniera obbligatoria. Se parliamo del futuro ogni stima sarebbe spannometrica e avventata, soprattutto perché non siamo a conoscenza dei pianidettagliatidimoltiistitutiche li dovranno presentare nei prossimi mesi. Certamente, come ha spiegato ieri il direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi,sonoinevitabiligliinterventisul personale. Di questo sono tutti consapevoli, anche i sindacati che in questi anni si sono ritrovati a gestire molte migliaia di uscite. Sempre attraverso il Fondo di solidarietà di settore, uno strumento unico,finanziatodabancheelavo- LA GESTIONE FUTURA Con i prepensionamenti volontari altre 20mila uscite entro il 2020. Il decreto banche ha allungato da 5 a 7 anni la possibilità di utilizzo ratori, che viene utilizzato per gestire le ristrutturazioni attraverso prepensionamenti volontari. Uno strumento di cui Abi e i sindacati rivendicano il valore, così come i costi altissimi. Recentemente la durata della permanenza sul fondo di solidarietà per chi va in prepensionamento è stata allungata da 5 a 7 anni, come previsto dal decreto banche emanato dal Governo a fine aprile di quest’anno. Solo che il Fondo di solidarietà è uno strumentocostosissimoperlebanche e non sono state stanziate risorse per coprire l’allungamento. Certo è che il fondo, diventato operativo nel 2000, ha fatto sì che in questi anni le banche fossero totalmente autonome nella gestione delle ristrutturazioni - per la parte riguardante le risorse umane - e non pesassero sui conti pubblici. Come ha ricordato poco tempo fa il presidente del Casl di Abi, Eliano Omar Lodesani, «le banche, in modo proattivo, insieme ai sindacati hanno gestito diversi “momenti difficili” anche per il nostro paese, cercando di contenere l’impatto sociale nel rispetto delle persone e delle loro famiglie. A mio avviso, indicando una strada percorribile anche da altri». Adesso, in un momento in cui a pocoapocostarisalendolatensione e si riaffaccia il tema delle ri- strutturazioni, «è giunto il momento di rifondare un Patto per il Paese, che inizi dalle persone per il benessere di tutti», osserva Lodesani. L’Abi a questo proposito si è detta pronta a sedersi immediatamente con il Governo e i sindacati per fondare un nuovo patto sociale. Non è un tema facile, per l’intreccio di molte particolarità. La prima è che nel settore del credito, per esempio, non si è mai fatto ricorso alla cassa integrazione. E a nominarla le numerose sigle sindacali si mettono subito sulle barricate perché il patto su cui è stata fondata la pace sociale nel credito è l’assenza di forme di coercizione e di obbligo su eventuali esuberi. «Tre i nostri punti cardinali: volontarietà dei prepensionamenti, una banca moderna al servizio dei territori e una decurtazione di almeno il 30% degli alti stipendi dei manager», dice il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Sulla stessa lunghezza d’onda Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil: «Chiunque parli di licenziamenti o di uscite coercitivedelpersonaledalnostro settoretroveràlanostracontrarietà,lanostraopposizione,lamobilitazione di tutto il sindacato»; e Massimo Masi, segretario generale della Uilca: «Gli eventuali esuberi dovranno essere gestiti in forma esclusivamente volontaria, attraverso il nostro Fondo di solidarietà, come da nostra proposta». Tra gli strumenti ad hoc quindi, a meno di non voler innescare forti tensioni - va ricordato che i bancari sono una delle categorie più sindacalizzate - non potranno esservi gli ammortizzatori usati per altri settori e tantomeno la Naspi cheisindacatinonvoglionosentir nominare perché significherebbe statidicrisi.QuandosiparladiNaspi, però, le banche ricordano di aver versato per l’indennità di disoccupazione circa 10 miliardi. Chiedono di poterle utilizzare, in modo solidaristico, ovvero senza licenziamenti. E qui però i sindacati confederali non sposano la linea. L’uscita di un comparto dalla contribuzione agli ammortizzatori sociali generali aprirebbe all’uscita anche di altri settori e si rischierebbe di rompere i legami di solidarietàcolrestodelmondo.Se però le banche chiedono di usare la Naspi perché si trovano a fronteggiare una fase di ristrutturazione e i sindacati considerano la Naspi e la cassa integrazione due tabù, allora nel patto a tre con Governo, Abi e sindacati, la risposta che ci si aspetta dal Governo è evidentemente lo stanziamento di risorse pubbliche in legge di Bilancio per gli ammortizzatori sociali. Ad hoc per il settore bancario. © RIPRODUZIONE RISERVATA dei territori e una decurtazione di almeno il 30% degli alti stipendi dei manager». Fabi, per bocca del segretario generale, Lando Maria Sileone, ha inoltre respinto l’ipotesi di un utilizzo della Naspi (indennità di disoccupazione) chiedendo invece un rafforzamento del fondo esuberi, l’ammortizzatore sociale di categoria interamente finanziato da banche e lavoratori anche attraverso un intervento legislativo del Governo. All’evento romano, sul fronte delle imprese è intervenuto Matteo Zanetti, il coordinatore del gruppo tecnico Credito e Finanza di Confindustria, che ha invece sottolineato gli aspetti critici del finanziamento alle aziende. «È essenziale - ha affermato tra l’altro - ritrovare la strada della crescita, ma le imprese non possono crescere se non sono finanziate. L’andamento del credito è ancora molto debole, per sostenerlo e valorizzarlo è necessario, tra le altre misure, scongiurare il rischio che la stretta regolatoria sia accen- tuata, evitando in particolare i rischi connessi all’introduzione della cosiddetta Basilea 4 e di un rating ai titoli di stato nei bilanci delle banche. Sarà poi necessario confermare lo Sme Supporting Factor». Secondo Zanetti si dovrà poi «rifinanziare e rafforzare il fondo di garanzia per le Pmi, valorizzare l’uso delle variabili qualitative nei sistemi di rating delle banche - su questo stiamo già lavorando con l’Abi e gli istituti di credito - e assicurare che il patto marciano produca effetti tangibili a vantaggio delle aziende». E serve infine sviluppare i canali di credito non bancario: «Bisogna catalizzare la crescita delle imprese, che devono aumentare l’apporto di capitale proprio, accedere al capitale di rischio e a strumenti di debito alternativi al credito bancario, offrire buona governance e informazione trasparente al mercato». Al margine degli interventi ufficiali, Salvatore Rossi ha infine risposto alle domande dei giorna- IMAGOECONOMICA Alla giornata del credito. Il dg di Banca d’Italia Salvatore Rossi (al centro) TECNOLOGIE E ATTIVITÀ BANCARIA Come cambiano i servizi di pagamento Tra il 2003 e il 2015 - ha spiegato ieri Salvatore Rossi, direttore generale di Banca d’Italia - la quota dei bonifici disposti per mezzo di canali telematici (per telefono o via internet) è più che raddoppiata, dal 20 al 42 per cento. È stato così eliminato il limite all’offerta di questi servizi posto dalla distanza fisica tra la banca e il cliente: «un modo completamente nuovo di competere». listi sulla vicenda delle quattro banche in risoluzione. Senza commentare direttamente le trattative in corso per l’acquisto delle “good bank”, Rossi ha affermato che «ci sono ipotesi e strumenti per trovare una soluzione positiva a questi problemi ed evitare la liquidazione». Rossi ha quindi ricordato che i supervisori - Bce e Banca d’Italia - sono preoccupati «che gli eventuali acquirenti compiano l’operazione corretta per la loro solidità. C’è Bruxelles preoccupata che non ci siano aiuti di Stato, poi c’è impegnato il Governo italiano e ci siamo noi, preoccupati della stabilità finanziaria del Paese e che non siano ventilate ipotesi di contagio finanziario». È una trattativa complessa ha aggiunto Rossi - ricordando che la Banca d’Italia «è la proprietaria delle quattro banche ponte e che Andrea Nicastro, presidente delle quattro banche, conduce le trattative». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ANALISI Marco Ferrando Il «paziente» ha bisogno di una terapia in due tempi I l sistema bancario italiano (e non solo) è chiaramente sovrappeso: troppe filiali, troppi bancari ma soprattutto troppi crediti deterioriati, che - come ha giustamente ricordato ieri Salvatore Rossi - sono «il problema dei problemi». Peccato che per smaltirlo ci vorrà tempo, e non poco: la fatica con cui si sta mettendo in moto la cartolarizzazione di Mps e la velocità ancora bassa a cui viaggia il mercato degli Npl in Italia dimostrano che per aggredire significativamente i 90 miliardi di sofferenze nette serviranno anni. Ma il mercato è impaziente, scalpita. Non ha nè la voglia nè l’abitudine di investire su processi di medio-lungo periodo, peraltro appesi alle numerose incertezze di un sistema dai molti bizantinismi. È per questo che, in attesa di perdere peso, alle banche servono interventi urgenti, facilmente percepibili dagli investitori e capaci di impattare sui punti nevralgici: una gestione più celere delle uscite anticipate, la razionalizzazione delle reti, come ha ricordato ieri Rossi, ma anche - per esempio - la pulizia dei rischi legali. Un’altra incognita, pesantissima, che grava sul settore e in particolare sulle sue parti ritenute più deboli. «A tenere i titoli delle banche italiane fuori dal radar degli investitori sono le incertezze politiche, gli elevati stock di Npl e la percezione di un rischio sistemico», ha messo in guardia Credit Suisse in un report dedicato al settore pubblicato in settimana, che ribadisce l’attesa del mercato per l’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre. Già, ma contro i rischi sistemici le banche possono fare ben poco: cavalcano l’onda, o ne sono sommerse. Diverso è il discorso per le azioni di efficientamento interno, di ottimizzazione dei ricavi e di aggressione dei costi. Delle quali , invece, i manager e i board sono pienamente padroni. Vale per tutti: banche sane, banche malate, banche in ripresa. Non a caso azioni di questo tipo le sta studiando, ad esempio, Marco Morelli in Mps, o ci ha lavorato Victor Massiah in Ubi, che a giugno ha presentato un piano “basic” concentrato sulla razionalizzazione del gruppo. Sulla stessa direttrice si muovono le due venete, Popolare Vicenza e Veneto Banca, dove i board sono alle prese con piani di lunga gittata ma intanto stanno studiando anche azioni sul breve periodo - in primis Npl -, le uniche in grado di attirare quegli investitori che potrebbero rendersi necessari accanto all’azionista Atlante per eventuali nuovi rinforzi a livello di capitale. Come in ogni cura dimagrante, però, servono le idee chiare e molta determinazione. Tradotto: un nuovo modello di business capace di sopravvivere al nuovo contesto competitivo e regolamentare, nonché il coraggio di prendere decisioni forti. E qui, spesso, casca l’asino. @marcoferrando77 © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 8 CONTOsuIBL FA I TUOI INTERESSI. A ZERO SPESE. Libero OFFERTA VALIDA PER I NUOVI CLIENTI FINO AL 31/12/2016. TASSO LORDO GARANTITO FINO AL 30/06/2017. Vincolato RENDIMENTO ANNUO LORDO SULLE SOMME VINCOLATE PER 36 MESI, CON INTERESSI TRIMESTRALI. ContosuIBL offre molti servizi integrati, come la carta PagoconIBL che consente prelievi gratuiti illimitati in oltre 1.200 sportelli in tutta Italia. ContosuIBL è sicuro perché IBL Banca aderisce al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. APRI CONTOSUIBL: ONLINE SU IBLBANCA.IT CHIAMATA GRATUITA 800-91.90.90 IBL BANCA ADERISCE AL FONDO INTERBANCARIO DI TUTELA DEI DEPOSITI. 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In ogni caso l’attivazione effettiva di ContosuIBL è rimessa all’esito positivo dei controlli di legge effettuati da IBL Banca. Per il prodotto PagoconIBL è possibile prendere visione delle condizioni economiche e contrattuali prima della conclusione del contratto attraverso il foglio informativo disponibile c/o le Filiali IBL Banca o sul sito iblbanca.it. Per conoscere l’ubicazione degli oltre 1.200 sportelli automatici delle banche aderenti al circuito WeCash sul territorio nazionale si invita a consultare il sito wecash.it IN FILIALE. Mercoledì 5 Ottobre 2016 www.ilsole24ore.com @ 24ImpresaTerr IL GIORNALE DELL’ECONOMIA REALE t 10° CONSUMER & RETAIL SUMMIT UN DORSO ESTRAIBILE FACILITA LA LETTURA L’asso dell’innovazione per trainare i consumi Impresa & Territori è nel primo sfoglio del giornale completo delle pagine tematiche quotidiane e settimanali Emanuele Scarci u pagina 11 Fiere. Via alla Bi-Mu, rassegna leader delle macchine utensili - La ripresa del mercato interno rafforza la fiducia delle imprese Una vetrina 4.0 per i robot Carboniero (Ucimu): rinnovare i mezzi di produzione aumenta la competitività Luca Orlando MILANO pQuattro. E zero. Tra gli stand so- no di gran lunga i numeri più gettonati, insieme a un fiorire di termini inglesi: interactive tools, smart factory, connected machines. Scelte comunicative per certi versi obbligate, nel momento in cui – come spiega Riccardo Rosa – «più di un cliente ci ha contattato, per dirci che se il piano del Governo parte anche l’investimento si sblocca». Il piano, Industria 4.0, vede in effetti proprio nei costruttori di macchine utensili presenti in Bi-Mu, tra le maggiori rassegne mondiali del settore, i più convinti sostenitori. Qui, più che altrove, si può verificare come sia concreta l’ipotesi che iperammortamento e credito d’imposta rilancino in modo sensibile gli investimenti nel 2017. «Considerare la legge di bilancio come un punto di partenza - TRA GLI STAND I costruttori: «I clienti dicono che se decolla il piano del governo su Industria 4.0 sono pronti a sbloccare gli investimenti» spiega il presidentedi Confindustria Vincenzo Boccia a margine dell’inaugurazione della rassegna - è un elemento essenziale per costruire un percorso per la crescita nell’interesse del Paese. Anche noi come Centro Studi avevamo previsto una crescita inferiore ma questo accadevaprimadellaleggedibilancio.Bisogna valutare gli effetti sull’economia realedelprogettoIndustria4.0edelle altre misure che il Governo prenderà, adesso è prematuro». A giudicare dalle stime delle imprese presenti in fiera a Milano il settorenonpotràchetrarrebeneficidagli incentivi legati alla smart factory, anche se nell’immediato qualche ordinepotrebbeslittare.«Èunodeiprimi provvedimenti di indirizzo per l’economia del Paese - spiega Andrea Riello, presidente di Riello Sistemi-epensocheilmercatoitaliano nel 2017 potrà crescere del 25%». «Tenendo conto anche della crescita in Europa - spiega l’ad di It RoboticsStefanoTonello-l’annoprossimo possiamo crescere del 50%, assu- mendo altre 5 persone». «L’attesa del 250% - aggiunge l’ad di Marposs Giuseppe Sceusi - potrebbe bloccareilmercatoinquestimesi,eccoperché è opportuno evitare ogni ritardo. I nostri prodotti di sensoristica e collaudo rientrano senz’altro nell’area 4.0: può essere una buona occasionepersostituirebeniobsoleti». «Aggiungeremo elettronica ai nostriimpianti-aggiungeRiccardoRosa, numero uno di Ermando Rosa - e credo che il nostro business in Italia potrà fino al 30%». Gli incentivi fiscali si innestano per il settore in una fase già positiva, conilmercatointernoinrisalitaconvinta per il terzo anno consecutivo e l’ipotesidiun’accelerazionenel2017. «Il che è un bene – spiega il presidente di Ucimu-Sistemi per produrre MassimoCarboniero–nonsoloperché conferma la validità delle misure messe in campo dal Governo, ma anche perché ogni ammodernamento del nostro apparato produttivositraduceinunrilanciodellacompetitività italiana: abbiamo rimesso la manifattura al centro dell’agenda». Le prospettive paiono dunque positive, anche se sullo sfondo restano le incognite legate ad una crescita globale non soddisfacente. «La concorrenzadiprezzoèforte–spiegaEttore Batisti, numero uno di Pama – e alcuni big hanno rallentato gli investimenti. Qui in fiera mi aspetto un’inversione di rotta. Gli incentivi? Certo aiutano, anche se gli ostacoli da rimuovere per le imprese restano numerosi». «La richiesta in Italia è già tonica – aggiunge Gianluigi Viscardi, ceo Cosberg – e credo che il piano del Governo la farà crescere ancora.Tenendoconto,tuttavia,che per investire occorre avere lavoro». Che al momento non manca ad esempio alle Officine Biglia, con ordini di torni per 5 mesi di attività. «Sfruttando il superammortamento – spiega Mauro Biglia – stiamo investendo otto milioni per ampliare la capacità produttiva. Sono ottimista: con poche integrazioni anche le nostre macchine rientreranno negli incentivi 4.0». Tra gli stand il clima è dunque positivo, in un settore che è sul podio mondiale per export, al quarto posto in termini di output. «Lo specchio – aggiunge Boccia – di quellachedeveessereassolutamente l’industria italiana del futuro». © RIPRODUZIONE RISERVATA pLa via italiana al manifattu- I PRINCIPALI PRODUTTORI Dati 2015, in milioni di euro e variazione sull’anno precedente I PRINCIPALI ESPORTATORI Dati 2015, in milioni di euro e variazione sull’anno precedente Cina 19.910 +8,4% Germania 7.920 +4,1% Giappone 12.153 +19,2% Giappone 7.771 -4,5% Germania 11.190 +3,9% Italia 3.199 +4,1% Italia 4.689 +8,5% Taiwan 2.865 +1,5% Corea del Sud 4.287 +1,4% Cina 2.852 +11,6% Stati Uniti 4.144 +1,5% Svizzera 2.394 +4,8% Taiwan 3.631 -0,8% Corea del Sud 2.109 Svizzera 2.750 +0,3% Stati Uniti 1.572 +21,8% +0,2% Fonte: Gardner, Associazioni nazionali, ITC Il caso. Ma gli operatori temono una frenata nell’ultimo trimestre se non verrà rifinanziata la Nuova Sabatini Riparte il leasing strumentale Federica Micardi va Sabatini hanno rilanciato il leasing strumentale. «Quest’anno - anticipa il presidente di Assilea, e ad di Unicredit Leasing Corrado Piazzalunga chiuderà con numeri superiori alle previsioni, lo stipulato leasing arriverà a 19,5 miliardi contro i 18 miliardi attesi, e il 40% è rappresentato dal leasing strumentale». Gli operatori però temono una brusca frenata nell’ultimo trimestre se non saràsubito ri finanziata la Nuova Sabatini. Da un’indagine effettuata da Assilea sul 73% del mercato l’agevolazione più richiesta, con il 52,2% è proprio la Nuova Sabatini, segue il superammostamento con l’8,7%, mentre il 39,1% chiede entrambe le agevolazioni. Dei risultati raggiunti grazie agli incentivi Governo in campo per promuovere le nuove tecnologie Matteo Meneghello Il peso dell’Italia nella competizione globale pSuperammortamento e Nuo- L’assemblea. Il Cluster fabbrica intelligente messi in campo lo scorso anno dal Governo e degli incentivi vecchi e nuovi che entreranno nella legge di bilancio 2017 si è parlato, ieri, all’incontro «Leasing e Industria 4.0» organizzato da Assilea L’APPELLO Brigatti (Selma Bpm leasing): fare chiarezza sui macchinari agevolabili, altrimenti ci saranno rallentamenti che l’Italia non può permettersi all’interno della Bi-Mu. Il Governo, con Industria 4.0, vuole stimolare investimenti, produttività e innovazione. Una strategia non più prorogabile dato che il parco macchine dell’industria manifatturiera italiana, secondo l’indagine svolta da Ucimu, ha un’età media di 12 anni ed otto mesi (il più alto degli iltimi 40 anni) e solo il 21% consente un’integrazione informatica o meccanica, uno dei requisiti richiesti per accedere all’iperammortamento del 250%. Quali macchinari entreranno nell’elenco I 4.0 si saprà entro il 20 ottobre, a certificare il macchinario come 4.0, racconta Stefania Pigozzi del Centro studi Ucimu sarà il produttore, ma anche l’acquirente dovrà dichiarare un utilizzo 4.0. Gli operatori di leasing non temono la sfida di I 4.0. Positivo il giudizio di Lodovico Mazzolin, direttore generale di Mps leasing & factoring , «finalmente abbiamo una politica economica» afferma. Dove per Carmelo Carbotti di Ge Capital «il vendor financing potrà avere un ruolo chiave». Secondo Angelo Brigatti, ad di Selma Bpm leasing Gruppo Mediobanca sarà determinante la chiarezza sui macchinari agevolabili, altrimenti ci saranno rallentamenti che l’Italia non si può permettere. C’è poi chi, come Intesa San Paolo si sta attrezzando per utilizzare nuovi meccanismi di rating, «stiamo elaborando dei sistemi - spiega Fabrizio Guelpa del centro studi - per valutare anche il potenziale dell’azienda e non solo il suo passato e il suo presente» . La chiave di volta sta però nel convincere le imprese a investire, perché spiega Giovanni Ajassa del Centro studi Bnl «le imprese italiane non finanziarie hanno depositi per 237 miliardi» fermi per debolezza della domanda e incertezze dei mercati; resta da vedere se Industria 4.0 sarà la soluzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA riero del futuro passa dai cluster. Lo strumento, all’indomani del varo del piano nazionale industria 4.0, si propone come ideale connessione tra il mondo dei decisori politici e quello delle imprese. E il Governo punta in questa direzione, confermando risorse (ancora limitate, ma il più possibile mirate) e immaginando nuove competenze e responsabilità. La terza assemblea del cluster tecnologico nazionale fabbrica intelligente – uno dei principali tra i 12 esistenti in Italia, ospitato nella sede di Aster, consorzio per l’innovazione dell’Emilia Romagna, con 387 aderenti, di cui 306 soci industriali – è servita ieri, a margine della Bimu, per fare il punto della situazione sull’evoluzione dello strumento, ideato nel 2012 per realizzare una piattaforma avanzata del manifatturiero italiano in grado di fare da cabina di regia verso la transizione. La posizione dei cluster rispetto alle strategie nazionali per il manifatturiero avanzato è oggi strategica («siamo impegnati a fare in modo che sia un interlocutore privilegiato» ha detto ieri Stefano Firpo, direttore generale per la politica industriale al Mise): nella recente presentazione del piano Industria 4.0 si è fatto esplicito riferimento a questi strumenti. «Il mercato ci chiede di produrre pezzi unici, come si faceva in passato – ha detto ieri il presidente di Cfi, Gianluigi Viscardi –. Per questo dobbiamo lavorare per integrare le nuove tecnologie nei processi già esistenti». Tullio Tolio, presidente del comitato scientifico, ha ribadito che Cfi «si distingue per l’utilizzo di standard aperti, riserva grande attenzione al fattore umano: in Italia ci sono soprattutto Pmi e gli obiettivi della smart manufacturing passano anche dall’automazione parziale, dove c’è maggiore interazione uomo-macchina». Mario Calderini, consigliere per le politiche di ricerca e innovazione del Miur, ha confermato ieri che, dopo anni di errori stra- tegici, il Governo è pronto a stanziare risorse. «Il problema è nel dare esecuzione ai programmi – ha sintetizzato –. Abbiamo perso anni nel tentativo di trovare una modalità ottimale di interlocuzione con le pmi. Pensiamo ora che i cluster siano la piattaforma di concertazione ideale, ai quali affideremo in futuro anche altre competenze. A fine novembre sarà pronto un bando da 300-350 FONDI IN ARRIVO Calderini (Miur): a fine novembre sarà pronto un bando da 350 milioni per la ricerca, a beneficio delle piattaforme più strutturate milioni per la ricerca, di cui beneficeranno in misura maggiore i cluster più strutturati». All’assemblea hanno partecipato anche i rappresentanti di analoghe piattaforme di Francia, Germania, Regno Unito: dal confronto è emersa la volontà di creare un coordinamento europeo, un «cluster of clusters», come auspicato anche dal commissario Ue per l’economia e le società digitali, Günther H. Oettinger. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA PAROLA CHIAVE Cluster 7Con il termine cluster si intendono gruppi omogenei di imprese o professionisti. Le imprese o i professionisti sono raggruppati in gruppi omogenei caratterizzati da elementi strutturali e organizzativi come, tra gli altri, il tipo di attività, la dimensione, il mercato di riferimento e viene così definito un profilo per ogni cluster. Il termine cluster viene spesso utilizzato anche come sinonimo di distretto allargato. 10 Impresa & territori Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Il caso Taranto. Dopo il ricorso della Regione Puglia alla Consulta anche il Comune minaccia azioni contro lo stabilimento Inquinamento, Ilva nel mirino Il sindaco: pronti a sigillare gli impianti se i dati saranno validati scientificamente PUGLIA Domenico Palmiotti TARANTO pAttacco concentrico all'Il- va. Dopo il ricorso del governatore pugliese Michele Emiliano alla Corte Costituzionale contro la legge 151 del 2016, il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, annuncia un'ordinanza per spegnere gli impianti a seguito dei dati del rapporto della Regione che ha individuato nell'inquinamento del siderurgico la causa dell'eccesso di malattie e mortalità riscontrato a Taranto dal 1998 al 2010 eppoi sino al 2014. Tutto questo mentre il processo «Ambiente Svenduto», ripreso ieri a Taranto in Corte d'Assise, rischia di subire un nuovo stop perchè la difesa di alcuni imputati ha sollevato l'incompatibilità dei giudici a pronunciarsi su un reato, quello del disastro ambientale, che come parti lese può riguardarli direttamente. E quindi, dicono, il processo andrebbe trasferito a Potenza, competente per distretto giudiziario. L'ordinanza annunciata ieri dal sindaco per il momento esiste solo in bozza e non è stata nè firmata, nè, ovviamente, notificata all'Ilva. Stefàno attende IL FRONTE GIUDIZIARIO Il processo «Ambiente svenduto», ripreso ieri, rischia di subire un nuovo stop per una serie di rilievi sollevati dalla difesa che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, gli dica se i dati evidenziati da Emiliano sono validati scientificamente, quali rischi corre la popolazione di Taranto e quali misure, a fronte di una situazione di criticità, deve assumere l'autorità locale. «Ho fatto questa richiesta al ministro già il 27 settembre, all'indomani della presenza di Emiliano all'assemblea generale di Confindustria Taranto. In quella sede - rammenta il sindaco - il governatore disse di avere un rapporto che, in relazione all'impatto dell'Ilva, presentava dati molto anomali per Taranto e che lo avrebbe inviato subito al presidente del Consiglio, alla Procura e a me. Io non l'ho ricevuto e ancora oggi questo rapporto non è giunto al mio ufficio. Ho letto però come tutti quei dati e sono fortemente preoccupato. Perchè - aggiunge il sindaco - siamo passati da una situazione di serenità vigile, perchè ci dicevano che la situazione era migliorata rispetto al passato, ad un'allarmante. Ma la verità dov'è? Che fondamento hanno quei dati?». «Il ministro non mi ha risposto. Io rinnovo la richiesta e attenderò altri sette giorni. Dopodichè invierò l'ordinanza al prefetto e la firmerò. L'applicabilità riguarda solo l'Ilva di Taranto» chiarisce il sindaco, che rammenta che precedenti sue La produzione dell’Ilva di Taranto Migliaia di tonnellate di acciaio 550 500 450 400 350 300 G F M A M G 2015 L A S O N D G F M A M G L 2016 ordinanze contro l'Ilva sono già state annullate dal Tar e che, con l'accusa di omissione di atti d'ufficio, è attualmente uno dei 47 imputati nel processo in corso a Taranto. E sul mantenimento o meno del processo a Taranto, la Corte d'Assise dovrebbe pronunciarsi oggi. La tesi degli avvocati è che non possono pronunciarsi sul caso Ilva magistrati che abitano negli stessi posti delle parti civili la cui costituzione è stata accettata dalla Corte. E sono circa un migliaio quelle ammesse. Tra questi ci sono oltre 500 lavoratori, assistiti dall'ufficio legale della Fiom Cgil, che lamentano danni dall'inquinamento. «La Corte - rileva il sindacato - ha respinto le richieste dei difensori degli imputati che non ritenevano la Fiom legittimata a costituirsi nel procedimento». Tra gli imputati del processo di Taranto, figurano anche Nicola e Fabio Riva, accusati di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso / 2. Il gruppo di Lonato sigla un’alleanza strategica con la piacentina Groupfer e verticalizza i processi produttivi Feralpi cresce nell’acciaio per edilizia LOMBARDIA Matteo Meneghello LONATO (BS) pFeralpi conferma la strategia di verticalizzazione con una nuova acquisizione nella filiera dell’acciaio per edilizia, che segue le recenti operazioni realizzate in Piemonte (attraverso le partecipazioni in Presider e in Metallurgica piemontese lavorazioni). Il nuovo step riguarda il mercato delle reti elettrosaldate e tralicci di alta qualità, che il gruppo bresciano si propone di presidiare con la nuova holding Alpifer, che sarà partecipata pariteticamente da Feralpi siderurgica spa e dalla piacentina Groupfer, che in questa operazione conferisce alla holding il 100% di Unifer, con stabilimenti a Piacenza e Frosinone, e della commerciale Steelfer. Nel 2015 Unifer ha raggiunto un fatturato di circa 50 milioni con un’ottantina di dipendenti, per una ca- pacità produttiva compresa tra 10mila e 12mila tonnellate di acciaio al mese. «L’obiettivo resta la verticalizzazione della nostra produzione di lunghi e vergella, nel tentativo di ampliare la gamma e di consolidare il mercato - spiega il presidente di Feralpi, Giuseppe Pasini -. Unifer è un nostro cliente storico, produce reti non generiche, che vanno direttamente sui cantieri, con una destinazione precisa». L’obiettivo è garantire un indirizzo verticale alla vergella di Feralpi, restando sul battente di produzione tenuto fino a oggi dalla realtà piacentina. «Quest’anno qualcosa si è mosso rispetto all’anno scorso prosegue Pasini -, ma difficilmente il mercato dell’edilizia tornerà ai livelli di dieci anni fa. Per questo motivo è importante andare il più possibile verso il consumatore finale». La presenza di un partner come Feralpi dà inoltre maggiore solidità a Groupfer, anche sul piano finanziario. «Grazie ad Alpi- fer - spiega Sauro Accorsi, presidente di Groupfer e ad della nuova holding - il nostro gruppo è più forte, perchè può contare sull’affidabilità e sulla qualità dell’acciaio di Feralpi. Ci permette anche di essere competitivi a livello europeo». Ed è proprio il percorso di internazionalizzazione a confermarsi, anche per il 2016, uno dei principali sostegni al business di Feralpi. «Anche quest’anno conferma Giuseppe Pasini - abbiamo esportato una quota im- portante della nostra produzione di tondo per cemento armato nei paesi del Nordafrica. Il mercato tedesco - aggiunge il presidente del gruppo bresciano - ci ha dato inoltre soddisfazione, anche nel 2016, in miglioramento rispetto all’anno scorso. La Germania resta una nazione con un buon trend di consumo, con un andamento di prezzo più stabile, con un meno concorrenza». Il gruppo chiuderà l’anno con volumi non troppo distanti dal livello dell’anno scorso, archiviato con una produzione di 2,2 milioni di tonnellate (2 milioni i prodotti finiti) e un fatturato di 917 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso / 1. Piano Aferpi legato ai finanziamenti Nuove commesse per Piombino Resta il nodo-risorse TOSCANA PIOMBINO (LIVORNO) pÈ stato siglato nei giorni scorsi l’accordo sindacale relativo al passaggio degli ultimi lavoratori ancora in cassa integrazione con ex Lucchini ed ex Lucchini Servizi (in amministrazione straordinaria) ad Aferpi. Sono in tutto 719, con i quali sale a 2.130 il numero totale di lavoratori riassorbiti dalla newco creata dal gruppo algerino Cevital per gestire gli impianti siderurgici di Piombino rilevati dal commissariamento. L’accordo è stato sottoscritto da Fim-FiomUilm. Per tutti i lavoratori, come conferma Cgil Toscana in una nota, sarà utilizzata la solidarietà come ammortizzatore sociale. Per Mirko Lami, della Cgil Toscana, si tratta di «uno dei traguardi che il sindacato e le istituzioni si erano dati a maggio 2014. Adesso attendiamo il traguardo più importante: l’avvio della produzione di acciaio a Piombino con la nuova acciaieria, il forno elettrico e i treni di laminazione in un contesto nuovo che si intreccia con il nuovo porto». Aferpi ha presentato nelle scorse settimane sia il progetto relativo al nuovo forno elettrico, sia quello per il nuovo laminatoio rotaie. La reale fattibilità del piano industriale del presidente di Cevital, Issar Rebrab, resta però ancora condizionata al reperimento delle risorse finanziare necessarie. La società, intanto, ha incassato la «non assoggettabilità» a valutazione di impatto ambientale del progetto del nuovo stabilimento siderurgico. Il provvedimento conclusivo, come sottolinea la stessa Aferpi in una nota, è stato emesso nei giorni scorsi dalla Regione Toscana. «Si tratta del primo subprocedimento concluso per il successivo decreto a firma congiunta del ministro dell’Ambiente e del ministro dello Sviluppo economico che autorizzerà la costruzione del nuovo assetto produttivo dello stabilimento» spiega la società. Sempre nei giorni scorsi, Aferpi ha comunicato che sono esecutivi i contratti realizzati negli ultimi mesi con le GLI ORDINI Diventano esecutivi i contratti stipulati con le ferrovie iraniane per la fornitura di 60mila tonnellate di rotaie entro i prossimi sei mesi Ferrovie iraniane Rai e i loro principali general contractor per oltre 60mila tonnellate di rotaie da fornire entro il primo semestre dell’anno prossimo. «Il primo lotto - spiegano i manager di Aferpi - andrà in produzione questo mese insieme all’ultimo lotto di fornitura delle oltre 20mila tonnellate di rotaie contrattualizzate per il progetto Baskentry in Turchia». A queste forniture va ad aggiungersi la nuova aggiudicazione di Rfi di oltre 35mila tonnellate di rotaie di lunghezza fino a 36 metri. Con le Ferrovie svizzere Sbb è stata inoltre formalizzata l’estensione di validità del contratto in corso fino al 2019. M.Me. © RIPRODUZIONE RISERVATA Impresa & territori 11 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Commercio. Consumer & retail summit al Sole 24 Ore: i nuovi prodotti possono spingere le vendite della grande distribuzione L’innovazione traina i consumi L’ad di Ferrero, d’Este: servono qualità certificata e assortimenti meno ampi Emanuele Scarci Esselunga alla prova della successione Appello per l’italianità Vincenzo Chierchia MILANO pTutti aspettano il testamen- pInnovare i prodotti per rilan- ciare i consumi, snellire i costi delle catene commerciali e respingere i tentativi di svuotare la liberalizzare del commercio: sono i temi della decima edizione del Consumer & retail summit, tenuto ieri a Milano e promosso dal Gruppo 24 Ore con la collaborazione di Gdo Week e Mark Up. «Innovare è una necessità - ha sostenuto Alberto Zunino, partner & managing director di Bcg Bisogna rompere gli schemi, immaginare il futuro e guardare a 3-5 anni. Negli Stati Uniti un consumatore su cinque cerca nuovi prodotti». Sui consumi Alessandro d’Este, ad di Ferrero commerciale Italia, sostiene che «non c’è da aspettarsi più di tanto. Il Governo stima una crescita del Pil dell’1% e di solito i consumi crescono meno. In questi anni di crisi le multinazionali hanno investito meno in Italia. E diverse di loro hanno perso il marketing. Inoltre l’innovazione in Italia costa di più che negli altri Paesi. Il costo-contatto è più costoso, per esempio, che in Germania e Cina». Come spingere i consumi? «L’industria di marca - ha risposto d’Este - deve fare qualità, quella vera, indiscutibile e certificata». Ma anche le catene commerciali devono modificare la loro strategia «razionalizzando l’offerta - ha detto il top manager di Ferrero Possono rimanere sul mercato a condizione che si adeguino alle esigenze del consumatore». E cita un report di Deloitte secondo cui le catene italiane hanno un margine commerciale di 26 punti, tre in più di quelle estere. «Ma i tre punti in più - ha detto d’Este - vengono mangiati dai costi di struttura delle aziende italiane. 350 punti di consegna in Italia sono decisamente troppi rispetto ai 60 in Francia e ai 50 in Germania». Inol- Via al dopo-Caprotti. Attesa per il testamento Summit. Un momento della giornata nella sede de Il Sole 24 Ore dedicata all’analisi dei consumi e della distribuzione italiana tre gli scaffali sono di difficile lettura per i consumatori, a cui vengono offerti ben 13mila referenze: 3mila in più negli ultimi anni. Non serve a niente che le referenze Top 20 si ritaglino una quota di categoria superiore al 50%. Secondo d’Este «i follower erodono capa- LIBERTÀ D’IMPRESA Cobolli Gigli: respingere i tentativi di soffocare la liberalizzazione. Mion: apriremo un negozio a settimana. Pronti per l’online cità di scelta al consumatore». La ripartenza dei consumi è legata anche alla liberalizzazioni del commercio (Salva Italia e Cresci Italia) che «Regioni ed enti locali hanno cercato di frenare, ma diverse sentenze della Corte costituzionale, del Consiglio di stato e dei Tar hanno bloccato. La no- stra posizione sulle liberalizzazioni ha dunque una solida base giuridica e normativa. Avere la facoltà di decidere se aprire o chiudere i punti vendita, anche la domenica o nei giorni festivi, non è un capriccio ma un modo di servire il cliente». Tuttavia per Cobolli Gigli la liberalizzazione è sempre sotto schiaffo: «L’attuale legge Madia ha citato - delega il Governo ad adottare decreti legislativi per semplificare i percorsi di apertura di esercizi commerciali. Ma nell’art. 1 comma 3 è stato inserito un testo che va oltre la delega, prevedendo la possibilità per i comuni di impedire e vietare il nascere di nuove attività commerciali». La legge Madia inoltre riprende e porta a livello nazionale il contenuto del regolamento dalla giunta di Firenze, secondo cui «l’assortimento dei negozi - ha stigmatizzato Cobolli Gigli - dovrebbe essere composto per il 70% da prodotti locali; inoltre la vendita accesso- ria della pizza sarebbe possibile solo in mancanza di pubblicità esplicita al di fuori del locale». Il bilancio delle liberalizzazioni di Maria Grazia Gabrielli, segretario generale Filcams Cgil, è modesto: «Dopo cinque anni dall’avvio delle liberalizzazioni - ha detto - i consumi stagnano ma si è prodotto un aumento di part-time, di contratti a tempo indeterminato e di ricorso indiscriminato al voucher che non consentono ai giovani di avere una prospettiva per il futuro». Dall’anno prossimo Cibus Connect (12-13 aprile 2017) annualizzerà l’appuntamento (sia pure in forma light) che si svolge a Parma con il food made in Italy. «Avremo mille espositori - sottolinea Antonio Cellie, ad di Fiere di Parma - e il sold out nei due padiglioni. Ci agganceremo al Salone del mobile e a Vinitaly per una settimana all’insegna della massima visibilità del made in Italy». Infine nella tavola rotonda de- FIERE Cibus Connect: accordo con Slow Food pAccordo tra Fiere di Par- ma e Slow Food Promozione, la società che organizza a Torino il Salone del Gusto. Dal 2017 all'interno di Cibus Connect (12-13 aprile 2017) l’area di Slow Food ospiterà circa 100 produttori: espositori del Salone del Gusto, Slow Fish e Cheese, partner dei progetti, produttori dei presìdi Slow Food. Parallelamente Cibus promuoverà presso le aziende alimentari italiane alcune delle attività proposte da Slow Food quale strumento per relazionarsi con i consumatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA dicata alle imprese della Gdo, Mario Gasbarrino, ad di Unes, ha difeso il proprio modello di business basato sui “prezzi bassi ogni giorno” e ha lamentato che da troppi anni «si è d’accordo sulle promozioni che non funzionano più e sugli assortimenti troppo estesi. Ma poi non succede nulla». Romano Mion, ad della fortunata catena discount Eurospin, ha annunciato che «stiamo preparando la piattaforma per le vendite online». I discount in Italia hanno superato quota 5mila (di cui 1.050 a insegna Eurospin) ma recentemente le vendite calano per punto vendita e aumentano nel complesso della rete grazie alle nuove aperture. L’anno scorso «Eurospin - ha sottolineato Mion - ha aumentato le vendite, a rete costante, del 2%. I programmi per il 2016/17? Aprire un punto vendita a settimana». Aziende in campo © RIPRODUZIONE RISERVATA emanuelescarci.blog.ilsole24ore.com to di Bernardo Caprotti . È il passaggio chiave per il gruppo distributivo Esselunga, con oltre 150 supermercati, una ventina almeno di progetti di investimento in cantiere, 22mila dipendenti e oltre 7 miliardi di fatturato. Il pallino oggi è nelle mani del notaio Carlo Marchetti che deve svolgere tutte le procedure testamentarie; da giorni si vocifera che già oggi si dovrebbero avere delle indicazioni, probabilmente in maniera separata tra gli eredi, vista la presenza di figli di due matrimoni e della coniuge. La chiarezza totale sulla governance del gruppo è fondamentale per una catena che macina utili per centinaia di milioni l’anno e con un patrimonio immobiliare molto consistente, stimabile in oltre 2 miliardi. Ma anche l’industria di beni di largo consumo guarda con interesse alla soluzione della governance di Esselunga, con la quale sono in essere business miliardari. Che ruolo avranno le quote legittime? Faciliteranno la governance del gruppo, interessato negli anni recenti da un aspro confronto nelle aule dei Tribunali tra due dei tre figli e Caprotti, proprio sulla titolarità delle azioni di controllo del gruppo? Al momento le voci si rincorrono, anche alla luce del fatto che era stata avviata, sia pure in forma embrionale, una procedura di cessione con l’interessamento di fondi di investimento e banche d’affari. «È il caso che Esselunga resti in mano italiana e che la politica se ne occupi se vuole davvero favorire il Made in Italy - dice il governatore della Toscana, Enrico Rossi -. Caprotti ha costruito una grande impresa che però, a differenza delle straniere, come Carrefour o Tesco, è un fenomeno solo nazionale. Per questo i prodotti italiani trovano più difficoltà ad essere esportati. Ma qui in Italia -accusa Rossi- si preferisce discettare su “Falce e carrello” e fare polemiche retrò, mentre il Paese rischia di perdere i suoi campioni nazionali che finiscono in mani estere. Senza un adeguato sistema distributivo italiano presente a livello internazionale per chi produce diventa più difficile esportare e vendere all’estero i propri prodotti». «Credo che Esselunga possa andare avanti con le proprie gambe, Caprotti si è circondato di manager capaci che potranno 22 mila I dipendenti Stima sugli addetti complessivi del gruppo distributivo Esselunga portare avanti il gruppo in maniera ancora efficiente e di qualità» sottolinea il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli, a margine del Consumer & Retail Summit del Sole 24 Ore a Milano.«Qualcosa potrà succedere - aggiunge - però mi sembra che Caprotti abbia cercato di dare delle regole per il futuro dell’azienda». «Non c’è niente da temere, i supermercati sono radicati al territorio, nessuno li può portare via da qui. Esselunga rappresenta un valore molto importante per la grande distribuzione italiana. Chi la comprerà, se la comprerà qualcuno, o chi la gestirà, se la gestirà qualcuno, continuerà nella tutela del patrimonio, nel rapporto sempre con i consumatori», conclude Alessandro D'Este, presidente e ad Ferrero Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Impresa & territori Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Arredamento. Esportazioni in aumento del 3% nel primo semestre, per 6,7 miliardi Il mobile italiano continua la corsa sui mercati esteri In ripresa anche i mercati europei Cina, Usa, Emirati i più dinamici Giovanna Mancini MILANO pIl design-arredo italiano con- tinua a crescere sui mercati internazionali. Forse il 2016 non riuscirà a replicare gli ottimi risultati dell’anno scorso (quando le esportazioni aumentarono del 6%), ma i dati del primo semestre elaboratidalcentrostudidiFederlegnoArredo (Fla) fotografano un trend ancora molto dinamico per l’export del settore, con una crescita del 2,9% per l’arredamento e del 3,3% se si considera l’intera filiera del legno-arredo. Due sono gli aspetti importanti che emergono da questi dati, fa notare il presidente di Fla Roberto Snaidero. Innanzitutto, la ritrovata dinamicità dei mercati europei, particolarmente importante perché il vecchio continente assorbe da solo circa metà dell’export del settore. «Mi sembra molto positivo l’andamento di vecchi mercati come la Francia o la Germania – commenta Snaidero – considerando il loro valore in termini assoluti». La sola Francia, per intendersi, in questi sei mesi ha acquistato dalle aziende italiane prodotti di arredamento per un valore di 1,1 miliardi, il 9% in più dello stesso periodo 2015. Bene anche la Germania, che con 796 milioni di importazioni è cresciuta dell’1,5% (e del 3,1% se si guarda all’intera filiera del legno-arredo). E se il Regno Unito continua a correre (eventuali effetti della Brexit si sentiranno solo nei prossimi mesi) con un +3,8% nel semestre, anche la Spagna ha recuperato il dinamismo perduto negli anni della crisi, aumentando le importazioni di mobili dall’Italia del 7,1%, per un controvalore di 276 milioni. L’altro aspetto interessante, fa notare Snaidero, è la conferma della corsa dei mercati extra-Ue, a cominciare da Cina (+23%), Emirati Arabi (+23,4%) e Stati Uniti (+9,1%). Una conferma tanto più importante se si considera che va in controtendenza rispetto all’andamento generale dell’export italiano verso i mercati non europei rilevato dall’Istat che, tra gennaio e giugno, ha avuto un calo del 3,9% (mentre verso i mercati Ue è cresciuto del 3,1%), anche se nel mese di agosto la tendenza è tornata positiva. «Il merito è delle aziende – osserva Snaidero – ma anche del lavoro che abbiamo fatto in questi anni, a livello di associazione, su Paesi strategici, a cominciare dalla Cina, dove a novembre debutterà la prima edizione del Salone del Mobile di Shanghai, che crediamo darà un ulteriore impulso alle esportazioni». Con l’obiettivo di raggiungere i 350-400 milioni di euro di ricavi su quel mercato. Un impegno analogo di presen- za strutturata – attraverso le operazioni di sistema promosse da Fla in sinergia con l’agenzia Ice e il ministero per lo Sviluppo economico – sono in corso negli Stati Uniti, dove a fine ottobre , dice Snaidero, è in programma una missione a Miami per incontri B2B tra aziende italiane e operatori locali (studi di progettazione, designer, developer, distributori). Altri mercati su cui è stato avviato un primo lavoro di studio e scouting per individuare gli interlocutori adatti, ma anche l modalità di presenza e attività, sono il Messico, il Medio Oriente (in particolare l’area del Golfo, ma anche Israele, Libano e Iran) e l’Estremo oriente, dal Giappone al Vietnam. «Non è facile azzardare previsioni – conclude Snaidero – considerando le tante incertezze dei mercatiinternazionali.mailsentiment delle aziende è positivo e la fiducia è di confermare anche nel secondo semestre il buon andamento dei primi sei mesi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Sport. Scommesse La top ten dell’export Dati gennaio-giugno 2016 in milioni di euro e var.% stesso periodo anno precedente. Francia Germania Regno Unito Stati Uniti logo Svizzera Spagna Russia Belgio Emirati Arabi uniti Cina logo TOTALE TOTALE MONDO 1.101,24 +9,0 796,65 +1,5 ROMA 608,42 +3,8 531,13 +9,1 325,94 +2,5 276,01 +7,1 226,20 -18,6 177,06 +2,1 171,03 +23,4 166,82 +23,0 4.380,52 +5,1 6.795,07 +2,9 Fonte: elab.Centro Studi Federlegno Arredo Eventi SpA/FederlegnoArredo su dati Istat Il caso. Nel primo semestre crescita dell’1% - A guidare le vendite sono le parti meccaniche e gli accessori Auto, tiene l’export della componentistica Filomena Greco TORINO pCresce, dell’uno per cento, il valore delle esportazioni di componentistica automotive nel primo semestre dell’anno. L’export del settore, dunque, tiene e aumenta più della media delle esportazioni italiane. Ma rallenta rispetto al 2015, quando l’export della filiera auto è cresciuto del 3,3%. L’export di componentistica dell’automotive vale, da gennaio a giugno, 10,4 miliardi di euro. Cresce, in particolare, la produ- zione destinata agli stabilimenti europei, 7,4 miliardi, oltre il 70 per cento del totale, in aumento del 4,6% rispetto rispetto all’anno scorso. In aumento, in particolare, le esportazioni verso la Turchia (del 35%, effetto della I FLUSSI Salgono anche le importazioni (+3,9%) spinte dal rilancio delle immatricolazioni e della produzione nazionale di autovetture salita produttiva della Fiat Tipo che assorbe componentistica italiana), oltre che verso la repubblica ceca, la Slovenia e la Gran Bretagna. Con la Germania che resta il primo paese di destinazione del made in Italy, con quasi il 20% delle quote. In calo invece le esportazioni destinate ai mercati extraeuropei, pari a quasi 4 miliardi, in diminuzione del 7,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Oltreoceano hanno perso quota le esportazioni verso gli Stati Uniti, (-28,8%) men- tre le vendite sul Giappone hanno superato quelle verso la Cina. In netta ripresa le esportazioni verso la Russia, salite del 60 per cento. A guidare le esportazioni sono i componenti meccanici e gli accessori, che valgono oltre il 65% del valore totale, mentre cala del 3,4% il valore dei motori esportati, settore che mantiene un saldo attivo per oltre mezzo miliardo di euro. Contestualmente alla crescita delle immatricolazione e della produzione di vetture in Italia, è aumentato l’import, del 3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con cina, Turchia, Usa e Messico tra i primi paesi da cui l’Italia importa, fuori dall’Europa. La bilancia commerciale chiude con un saldo positivo di 3,1 miliardi, ma con un calo del 5,4% rispetto al primo semestre 2015. Giuseppe Barile, presidente del Gruppo Componenti di Anfia, l’Associazione delle aziende della filiera automotive, rileva come l’andamento delle esportazioni, che rappresentano il 5% dell’export totale italia- Gli azzurri e Intralot «puntano» su Russia 2018 no, siano il frutto di un primo trimestre in calo e di un secondo trimestre in ripresa. «Ordinativi e fatturato – aggiunge Barile – mantengono comunque un andamento positivo nel periodo gennaio-maggio 2016, registrando un aumento del 6,2% e del 6,7% rispettivamente. Dopo un 2015 in crescita del 15,4%, nonostante la flessione del 4,1% delle commesse estere, gli ordinativi risultano in rialzo sia sul mercato domestico che sui mercati esteri. Il fatturato, dopo una crescita del 13,4% nel 2015, mantiene anch’esso un trend positivo su entrambi i fronti, mercato interno e estero». © RIPRODUZIONE RISERVATA pLa nazionale di calcio nel lungo cammino che la separa dai mondiali di Russia 2018 imbarca un nuovo premium sponsor e scommette, è il caso di dirlo, su Intralot, leader nel mondo del betting e società del Gruppo Gamenet. Ieri a Coverciano la firma dell’accordo di sponsorizzazione prima della partenza per Torino dove la Nazionale sarà impegnata con la Spagna nel big match del girone G di qualificazione ai prossimi mondiali di Russia. Per la prima volta, ha spiegato il direttore generale della Figc, Michele Uva, la nazionale ha accolto, così come avviene da tempo all’estero, un marchio internazionale delle scommesse sportive e non sportive. E ha aggiunto che questa partnership con tutte le nazionaliazzurrenascecomeprogettoculturalefondatosuvalori condivisi con priorità alla legalità e al gioco responsabile. Comehaspiegatoilpresidentedella Figc Carlo Tavecchio, l’accordo con Intralot prevede in gran parte «l’impegno in attività sociali, rafforzando così il lavoro della Federcalcio nella promozione della cultura della legalità e per la diffusione di comportamenticonsapevoliall’interno del mondo del calcio». Per Gugliemo Angelozzi, Ad del Gruppo Gamenet, «onestà, responsabilità, rispetto e ricerca dell’eccellenza» sono alla base della collaborazione avviata con gli Azzurri. Un accordo con cui sarà possibile avviare dei percorsi per realizzare progetti di utilità sociale e di interesse pubblico, tra cui «l’accessibilità diffusa allo sport – ha precisato ancora Angelozzi - il sostegno dei giovani talenti e la lotta contro le varie forme di illegalità che possono colpire il mondo del calcio e del gioco». M. Mo. © RIPRODUZIONE RISERVATA BREVI Dal territorio METALMECCANICA Giorgio Marsiaj al vertice di Amma Giorgio Marsiaj è il nuovo presidente dell’Amma, l’Associazione metalmeccanica torinese, nell’ambito dell’Unione industriale di Torino. Marsiaj è stato eletto dal consiglio generale dell’Associazione e ricoprirà l’incarico per il quadriennio 2016-2020. Giorgio Marsiaj, che succede ad Alberto Dal Poz, è fondatore, presidente e amministratore delegato di Sabelt, azienda di produzione di sedili sportivi per auto di alta gamma e di cinture di sicurezza e abbigliamento tecnico per il Motorsport e applicazioni speciali di sistemi di ritenuta nel settore Aerospace e Aviation. È inoltre, vice presidente e amministratore delegato della Holding M. Marsiaj & C, fondata dal padre Michele nel 1947 e oggi holding di famiglia. Ricopre la carica di consigliere in diverse Holding e società ed è stato tra i fondatori del Fondo Charme, fondo di private equity. In ambito associativo Marsiaj è membro del Consiglio Generale della Confindustria e dell'Unione Industriale di Torino. PREMIO AIDAF Rana azienda familiare del 2016 Il tradizionale Premio Aidaf - Alberto Falck “Azienda Familiare 2016” è stato assegnato quest’anno al Pastificio Rana. Il riconoscimento, conferito dall’Associazione italiana delle aziende familiari, è avvenuto in occasione del convegno nazionale che si è svolto nei giorni scorsi a Taormina. Il premio è stato consegnato a Giovanni Rana e Gian Luca Rana da Elena Zambon, presidente di Aidaf. Impresa & territori 13 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 LAVORO In breve MECCANICI Via al rinnovo delle piccole imprese Al via la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle piccole e medie imprese metalmeccaniche aderenti a Unionmeccanica-Confapi. Si tratta di un rinnovo che associa circa 39mila piccole e medie imprese industriali e manifatturiere con oltre 300mila lavoratori. Il precedente rinnovo è stato stipulato separatamente da Unionmeccanica e dalla sola Fiom il 29 luglio 2013 e andrà in scadenza il 31 ottobre 2016 prossimo. Ieri la Fiom ha presentato la sua piattaforma. Parallelamente Fim e Uilm hanno presentato la propria proposta di piattaforma e hanno tenuto la consultazione tra i lavoratori e iscritti. L’obiettivo è partecipare a pieno titolo alla trattativa per il rinnovo contrattuale del prossimo triennio. UNIVERSITÀ Si fermano oggi i 700 di Cineca Scioperano oggi i 700 dipendenti del Cineca, uno dei più importanti centri di calcolo a livello mondiale e il maggiore in Italia con sedi a Bologna, Milano e Roma, costituito in forma di consorzio interuniversitario senza scopo di lucro formato da 70 Università italiane, 5 enti di ricerca nazionali e il Miur. La protesta è stata indetta dai sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs contro la disdetta unilaterale dell'integrativo aziendale peraltro comunicata a pochi giorni dalla presentazione della piattaforma unitaria del rinnovo contrattuale. Contratti. Non passa la soluzione proposta dalle imprese che prevede una definizione ex post del salario Sardegna. Riconversioni Lo studio. Randstad Niente trasferimento, Dopo sei mesi di confronto i sindacati dichiarano lo stato di agitazione salvi i 150 della Sarmed Aziende in ritardo nelle politiche per gli over 50 Tessili, si ferma il tavolo negoziale Cristina Casadei pI tessili annunciano lo sta- to di agitazione. Dopo sei mesi di confronto con Sistema moda Italia, ieri, al termine dell’ennesima ristretta, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno proclamato lo stato di agitazione. La delegazione trattante ritiene impercorribile una soluzione contrattuale che prevede una definizione ex post del salario. Dopo che i sindacati di categoria hanno già rinnovato molti contratti, alcuni dei quali appartenenti al comparto moda con una previsione ex ante degli incrementi sui minimi salariali, ritengono impercorribile la soluzione proposta dalle imprese tessili. La posizione della controparte datoriale è stata chiarita all’inizio della trattativa e da allora non è mai cambiata. Per la parte economica Smi propone un meccanismo che riallinei ex post i minimi rispetto all’inflazione anche con verifiche annuali. Questo alla luce di quanto accaduto in passato. Lo scorso triennio, infatti, gli indicatori davano preventivamente un’inflazione di un certo tipo. Abbiamo però poi vissuto un periodo di deflazione che ha portato le imprese a pagare somme significativamente più alte rispetto all’inflazione reale. Somme che adesso generano un conguaglio molto problematico e soprattutto mettono in discussione il metodo attraverso cui gli aumenti sono stati definiti. Il richiamo dei sindacati di categoria agli accordi chiusi in altri settori, per le imprese tessili non può funzionare, visto l’andamento degli ultimi anni, le chiusure e i posti di lavoro persi. La parte economica, certamente non esaurisce il negoziato, ma secondo quanto emerge il sindacato ha posto la pregiudiziale dell’aumento salariale con una previsione ex ante, prima di passare ad altri argomenti. Questo ha fatto sì che in questi sei mesi il negoziato non abbia fatto passi avanti sulla parte normativa e sia rimasto sostanzialmente bloccato, diversamente da quanto accaduto in molti altri settori dove la parte economica è stata lasciata alla fine ma nel frattempo la trattativa si è sviluppata sugli aspetti normativi. È il caso dei meccanici, volendo citare il negoziato più rilevante per numero di addetti e imprese, oppure quello del legno, dove le parti hanno trovato convergenze significative su molti temi. Nel tessile, invece, il negoziato non è riuscito a sbloccarsi e questo impedisce alle imprese anche di fare valutazioni complessive. Sul metodo per il calcolo della parte economica, per le imprese lo spazio negoziale è comunque ridotto al minimo. Di qui la decisione dei sindacati di dichiarare lo stato di agitazione con il blocco degli straordinari e delle flessibilità a partire dal 5 ottobre. Pur confermando la plenaria per il 20 ottobre a Milano nella sede di Smi. Sarà a quel punto che la delegazione trattante assumerà le eventuali iniziative finalizzate allo sblocco della trattativa. © RIPRODUZIONE RISERVATA BLOOMBERG pLa tempesta è passata. E talogo dei corsi disponibili, annunciando che redigerà un semplice verbale sull'andamento dell'incontro di ieri. A quanto si è appreso, saranno erogati anche corsi per i top manager. Sui corsi ci saranno verifiche trimestrali. Per il segretario nazionale di Fiom Roberta Turi, «è fondamentale che si imbocchi con decisione la strada della formazione, indispensabile per ricollocare i lavoratori. L'auspicio è che il maggior numero di ricollocazioni avvenga all'interno del perimetro di Nokia stessa». Dav.Ma. ni, l’incidenza degli over 50 e passata dal 25% al 30% della forza lavoro totale e le prospettive attuali indicano una crescita fino a 23 milioni di persone entro il 2034 (dagli attuali 17 milioni). La popolazione invecchia, la vita si allunga e le soglie anagrafiche si spostano progressivamente in avanti di 15/20 anni: l’entrata nel mercato del lavoro oggi avviene mediamente tra i 25 e 30 anni di età (mentre era tra i 15 e i 18 nel secolo scorso) e l’uscita tra i 70 e i 75 anni. Cambiano così anche gli stessi luoghi di lavoro, dove oggi, per la prima volta, si incontrano 4 generazioni diverse: la “silent generation” (1930-1949), i “baby boomers” (1950-1969), la cosiddetta “generazione X” (1970-1981) e la “generazione y” (1982-2005). Sono questi alcuni dei principali risultati della ricerca “Policy e pratiche dell’active ageing nelle aziende italiane”, presentata ieri sera da Randstad. È inoltre emerso che oltre la metà delle organizzazioni esegue già una “mappatura” dei propri dipendenti per individuare opportunita e criticita per la popolazione over 50. C’è un’attenzione generale alla valorizzazione del mix generazionale dell’azienda, all’aggiornamento delle competenze, al miglioramento dell’ambiente lavorativo, a strumenti di flessibilità negli orari. Ma, nonostante una disponibilità “a parole”, le imprese sono in ritardo nei programmi per il miglioramento del benessere dei dipendenti maturi. E solo il 33,5% si dichiara effettivamente favorevole ad assumere oggi individui over 50. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I numeri 6 420 I mesi di confronto La rottura di ieri arriva dopo l’ultima riunione ristretta I lavoratori Sono i dipendenti delle imprese interessate da questo rinnovo mila Ammortizzatori. Mobilità volontaria per 75 dipendenti, per gli altri 170 in cassa concordati percorsi di riqualificazione Nokia-Alcatel, patto sulla formazione Francesco Prisco pIntesa sulla mobilità volonta- ria per 75 unità. Al via, intanto, i percorsi di formazione destinato ai 170 dipendenti che a partire da novembre andranno in cassa integrazione per riorganizzazione. Entra nel vivo l’accordo quadro tra Nokia e sindacati sottoscritto a luglio e ratificato a settembre scorso, per la gestione degli esuberi sorti a seguito della fusione con Alcatel Lucent. Ieri mattina in Assolombarda le parti hanno firmato il primo accordo operativo che declina quanto già stabilito nei mesi scorsi tra ministero dello Sviluppo economico e ministero del Lavoro: quello sulle uscite volontarie, quantificate nel numero di 75. Per chi decide volontariamente di lasciare l’azienda è previsto un incentivo che, per chi ha oltre i 45 anni di anzianità, sarà pari a 26 mensilità ricavate dal salario lordo annuale più salario va- riabile diviso dodici. Ai sindacati sono stati forniti anche dettagli ulteriori sulla cassa: tanto per cominciare partirà il 7 novembre, un mese più tardi rispetto a quanto precedentemente concordato. Dal quel preciso momento, i lavoratori interessati dall'ammortizzatore sociale aderiranno a scaglioni (si parte da 30 addetti), fino al mese di luglio 2017. Contestualmente, si svolgeranno corsi di formazione funzionali alla ricollocazione interna ed esterna. Punto quest’ultimo che l’azienda ha curato in collaborazione con Ecole e Cefriel, come ha già avuto modo di sottolineare in diversa sede alle rsu. Il sindacato, anche su questo tema, avrebbe voluto sottoscrivere un accordo operativo, così da spuntare magari l’erogazione di corsi certificati e l'eventuale ricorso a un tutor che guidasse i lavoratori alla scelta dei corsi. L'azienda ha illustrato il ca- pIn Italia, negli ultimi 10 an- per quella che viene considerata un po’ il simbolo della riconversione industriale, la fabbrica Sarmed di Villacidro, nel Medio Campidano, il rischio di una chiusura sembra scongiurato. Sembra arrivato a risoluzione un problema creato non dalla mancanza di lavoro né di commesse, bensì per un contenzioso tra l'azienda e la proprietà dell'immobile. La vicenda è presto spiegata: Sarmed opera nella produzione di prodotti bio medicali (cateteri, filtri per dialisi o acqua) che vende in tutto il mondo e con all'orizzonte anche un'ulteriore commessa negli Stati Uniti con partner locale. La produzione si divide tra la Sardegna, dove ha due stabilimenti (Iglesias e Villacidro), Tunisi dove c’è un terzo impianto e l'Emilia Romagna dove la vecchia fabbrica danneggiata dal terremoto è stata ricostruita e trasformata in centro ricerche avanzate. Nei due stabilimenti sardi sono impiegate circa 150 persone, con una maggiore presenza di figure femminili altamente specializzate. In difficoltà è lo stabilimento di Villacidro nel Medio Campidano. L’azienda, il 31 dicembre, in applicazione di una sentenza di sfratto, avrebbe dovuto liberare il capannone da 5mila metri in cui c’è il centro di produzione. Il rischio annunciato dall'amministratore delegato Luciano Fecondini era quello di una delocalizzazione e trasferimento delle produzioni a Tunisi per circa il 70 per cento e in Emilia Romagna. Un rischio al momento evitato: «Per ora la situazione è risolto», è stato il commento dello stesso ad. @MrPriscus STILI&TENDENZE In breve GIOIELLI Nuovi bracciali per Tiffany T Diventatain meno di due anni dal lancio una linea iconica del brand, Tiffany T amplia la gamma di bracciali (nella foto, il modello Wrap in oro rosa e diamanti). CAMBI AL VERTICE James O’Shea lascia Brioni A meno di sette mesi dal suo ingresso in Brioni cme direttore creativo, Justin O’Shea lascia il marchio di abbigliamento maschile di alta gamma del gruppo Kering. La prossima collezione autunnoinverno 2017-18 non sfilerà, ma verrà presentata ai buyer nello showroom di Milano, a partire da metà novembre 2016. Gianluca Fiore, ad di Brioni, ha ringraziato O’Shea e confermato il piano di rilancio del marchio. SFILATE Le novità dalle passerelle di Parigi Da Chanel a Emporio Armani, passando per Givenchy, Céline, Galliano e Stella McCartney. E ancora: il “nuovo” Saint Laurent, Yamamoto, Lanvin e Margiela. Le photogallery delle sfilate parigine per la primavera estate 2017. www.moda24.ilsole24ore.com Fashion. Il portale di Banzai al gruppo francese per 28 milioni Saldi Privati entra nella galassia e-tailer di Showroomprive Più brand italiani nell’offerta online da proporre in tutta Europa Chiara Beghelli pPluralismo e qualità sono gli asset principali del mercato europeo degli e-tailer del fashion, che riescono a difendersi dalla “minaccia” di giganti come Amazon anche grazie «all’unicità della loro offerta, ai contenuti e al visual merchandising», come si legge nel recente report “European Online Retail” di Credit Suisse. L’Europa ha confermato la sua vivacità nel settore con l’operazione di m&a che ha coinvolto due importanti player delle vendite private online, Showroomprive e Saldi Privati: il gruppo francese ieri ha confermato l’acquisizione (già anticipata dal Sole 24 Ore del 29 luglio) del 100% del portale italiano per 28 milioni di euro, che potranno arrivare a un massimo di 38 al raggiungimento degli obiettivi previsti per il 2018. L’acquisizione dovrebbe essere conclusa entro la fine di novembre. «Questa operazione ci consente di diventare il secondo player del settore in Italia - commentano da Parigi Thierry Petit e David Dayan, co-fondatori e co-ceo di Showroomprive - . Al di là delle sinergie a tutti i livelli che svilupperemo, è innegabile che con questa operazione ci rafforziamo anche sotto il profilo dei brand italiani che potremo proporre ai nostri soci in tutta Europa. Proprio la dimensione locale e italiana di Saldi Privati è per noi un asset di grande rilevanza, insieme alla sua presenza in 200 città con oltre 400 punti di ritiro - proseguono -. Anche il valore della transazione rappresenta una formula che si confà alla nostra policy finanziaria di società quotata». Saldi Privati è ad oggi il secondo player delle vendite private in Italia: fondato a Milano nel 2007, ha 2,7 milioni di membri, nel 2015 ha avuto ricavi per 44 milioni di euro e fa capo al vi- I NUMERI 240,3 Milioni di euro I ricavi di Showroomprive nel primo semestre 2016, in aumento del 20,5% rispetto allo stesso periodo 2015 134 Milioni di euro Il fatturato del gruppo milanese Banzai, al quale faceva capo Saldi Privati, nei primi sei mesi del 2016 56% Quota di ricavi da mobile In aumento lo shopping via device mobili (e le visite, il 75% del totale ) anche per Showroomprive vace gruppo Banzai, che a sua volta ha chiuso il primo semestre 2016 con ricavi per 134 milioni di euro (+25,1%), generati dall’e-commerce per 106 milioni, in aumento del 19,9%. Con il valore aggiunto di Saldi Privati, dunque, Showroomprive porterà nei sette mercati in cui è attivo (oltre all’Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda, Polonia, Belgio e Germania) l’attrattività dei brand italiani, che rappresentano il 70% dell’offerta del portale milanese, e prevede di aumentare al 20% la quota del suo fatturato generata all’estero. Una quota che trainerà ulteriormente i conti del gruppo francese, che compie in questi giorni i suoi primi dieci anni ed è quotato a Parigi dall’ottobre 2015, e che provengono ancora in maggioranza dalla patria: nel primo semestre, infatti, Showroomprive ha registrato ricavi per 240,3 milioni (+20,5%), un totale di 26 milioni di membri che hanno peraltro aumentato la loro spesa media per acquisto del 6% rispetto allo stesso periodo del 2015. Per il 2016 il gruppo prevede una crescita dei ricavi fra il 19 e il 25% a 525-555 milioni di euro, con un Ebitda compreso fra il 5,8% e il 6,2%, in aumento del 40-80%, cifre ormai decisamente rare nel fashion. Una crescita che porterà a sua volta ulteriori posti di lavoro: la quota di 130 nuove assunzioni, inizialmente prevista per tutto il 2016, è stata già portata a 200, e per il 2017 il gruppo ha già aperto un bando internazionale per 150 nuove posizioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fiere. Vetrina a Milano per 170 brand Medioevale. Intorno al cortile il piano terra ospita boutique di marchi del lusso. Ai piani superiori, con vista sul Canal Grande o sul cortile, trovano spazio accessori, prodotti di bellezza e orologi Occhiali, al DaTe + 38% di visitatori Marta Casadei pL’Italia si conferma un pae- se chiave per il settore occhialeria. Sul fronte produttivo, ma anche su quello commerciale. Lo dimostra l’accordo tra Kering Eyewear e Gucci: dalla sinergia tra queste due realtà, entrambe nella galassia Kering, è nata la collezione Gucci Eyewear: la nuova linea di occhiali della doppia G, in vendita da gennaio 2017, ha debuttato in campagna vendite lo scorso primo ottobre. Kering ha creato la divisione Eyewear, con sede in Veneto, alla fine del 2014 con l’obiettivo di internalizzare la creazione, produzione e distribuzione delle collezioni di occhiali da sole e da vista dei propri brand, precedentemente affidata a licenziatari. «In un mercato molto affollato di specializzati, la produzione di occhialeria delle aziende del settore fashion e luxury rappresenta un segmento di nicchia – ha detto Roberto Vedovotto, ceo di Kering Eyewear –. È grazie al portafoglio differenziato dei brand del Gruppo Kering che possiamo definirci la prima azienda nell’industria interamente dedicata alla produzione delle collezioni eyewear nel settore highend. Siamo particolarmente orgogliosi della nostra partnership con Gucci visto anche l’incredibile momentum che il brand sta vivendo». L’idea e di declinare l’estetica di Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, in una collezione totalmente made in Italy. «L’eyewear rappresenta una fondamentale categoria per l’espressione di questa nuova estetica. Insieme a Kering Eyewear siamo impegnati con entusiasmo nell’obiettivo di portare la categoria al massimo delle sue potenzialità, a partire da questa collezione», ha com- mentato Marco Bizzarri, ceo e presidente di Gucci. A ribadire la centralità dell’Italia nello scenario internazionale del settore è anche l’andamento positivo dell’edizione 2016 di DaTe, manifestazione dedicata all’occhialeria di ricerca che è andata in scena a Milano dal 1° al 3 ottobre, con 170 brand internazionali e ha IL DEBUTTO DI GUCCI Alla prova del mercato la prima collezione creata da Kering Eyewear, divisione del colosso francese nata nel 2014 registrato un +38% dei visitatori unici, con oltre 2.330 tra buyer e professionisti. «Abbiamo raccolto la soddisfazione di tutti gli espositori, che riconoscono nel DaTE un’occasione imperdibile di visibilità», hanno detto Dante Caretti e Cristina Frasca, co fondatori. La prossima edizione del salone dell’occhialeria di ricerca sarà dal 23 al 25 settembre 2017 e lascerà Milano alla volta di Firenze: la location scelta dagli organizzatori, infatti, è la Leopolda. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuovi materiali. Dall’alto, un modello Budri in marmo e uno in legno di Woodone Lusso. Il restyling è del gruppo Gfs Il «Fondaco» apre a negozi ed eventi Barbara Ganz VENEZIA pÈ stato il cuore economico della città e delle sue relazioni commerciali, come racconta ancora oggi il suo nome, Fondaco dei tedeschi; è diventato ricovero e mensa per i poveri durante la pestilenza del 1490, distrutto in un incendio nel 1505 e riaperto nel 1508, trasformato in dogana da Napoleone e poi in ufficio postale dal 1870 fino a tempi recenti. La nuova vita del T Fondaco dei Tedeschi ha la vocazione di un luogo di riferimento per una nuova esperienza del lusso, ma anche di una meta culturale per veneziani e viaggiatori. «È un privilegio poter inaugurare nel cuore di Venezia il nostro primo indirizzo – afferma Philippe Schaus, presidente e amministratore delegato di Dfs Group –. Il Fondaco è stato per secoli un polo del commercio in Laguna e oggi siamo onorati di riportare in luce il suo Dna ». La ristrutturazione è firmata da Rem Koolhaas e dall’interior design Jamie Fobert. Il T Fondaco dei Tedeschi firmato Dfs – gruppo fondato nel 1960 a Hong Kong, pioniere nel settore dello shopping tax free – copre 7mila metri quadrati di superficie con una scelta di marchi di alta gamma, soprattutto italiani, nei set- tori moda & accessori, orologeria, gioielleria, vini & liquori, gastronomia, bellezza e profumeria in una minuziosa selezione di produttori rappresentativi dell’eccellenza del territorio e firme internazionali. Al piano terra, in origine un vivace cortile medievale (che rimane aperto alla città), si trovano le boutique di Gucci e Bottega Veneta – affacciate sul Canal Grande – oltre a una gamma di accessori e gioielli, una food hall con il meglio delle etichette e dei cibi di produzione locale e regionale, e l’artigianato con tanto di dimostrazioni dal vivo. Il primo piano è declinato al femminile, il secondo vanta l’unico multimarca di alta orologeria esistente a Venezia, il terzo è un esclusivo salone dedicato alle calzature da donna (alcune prodotte in esclusiva per Venezia) e ai prodotti bellezza. Infine, il piano che riconferma la volontà di dialogare con la città è l’ultimo, interamente dedicato a eventi e mostre aperte al pubblico, pensato per essere luogo culturale e di incontro per i residenti e i viaggiatori. Da qui si accede alla terrazza dell’event pavilion tanto contestata nelle prime fasi del progetto, con una vista panoramica sulla città. © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Impresa & territori Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 EDILIZIA In breve APPALTI Anas, nel 2016 gare per 1,9 miliardi Nessun contraccolpo dall’entrata in vigore del nuovo codice appalti per l’Anas, che promette di chiudere il 2016 con bandi per 1,9 miliardi: dato record degli ultimi anni. Lo ha detto il presidente Gianni Armani in audizione in Parlamento. Intanto, il consiglio di amministrazione della società ieri ha approvato il nuovo modello organizzativo per la gestione del territorio, che rivoluziona la governance di Anas. . CONCORSI A Obr-Desvigne il parco di Prato È andato al team composto dagli italiani Obr con il paesaggista francese Michel Desvigne il maxiconcorso per la progettazione del nuovo parco urbano di Prato. In un’area di tre ettari a ridosso del centro storico nascerà una «galleria d’arte a cielo aperto». Ai vincitori un premio di 40mila euro e l’incarico per lo sviluppo del progetto. Rapporto Ance. I costruttori italiani accelerano la crescita dei ricavi: +14,5% nel 2015 Boom dei lavori all’estero, da 3 a 12 miliardi in 10 anni Gentiloni: rapporto con i locali decisivo Ghella: in ascesa anche le Pmi Alessandro Arona ROMA pIn undici anni, dal 2004 al 2015, il fatturato all'estero delle imprese di costruzione italiane si è moltiplicato per quattro, da 3,1 a 12 miliardi di euro. Nel frattempo i ricavi in Italia sono scesi di un quarto (-24%), da 6,8 a 5,1 miliardi. La quota estera è dunque salita dal 31 al 70% del totale. E il trend ha subito un'accelerazione nel 2015: +14,5% il fatturato estero (la crescita più forte dal 2007) e -12,2% quello in Italia (calo record del decennio). I dati emergono dal Rapporto Ance 2016 sulla presenza delle imprese italiane di costruzione nel mondo (su dati 2015), presentato ieri a Roma, alla Farnesina, alla presenza del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e degli am- basciatori in Italia di paesi di tutto il mondo. Il rapporto non fotografa tutto l'universo delle imprese di costruzione in Italia, ma solo il campione "al top" delle 38 imprese più attive sui mercati esteri. «È chiaro – spiega Giandomenico Ghella, presidente del Comitato lavori all’estero dell’Ance – che i numeri li fanno soprattutto le maggiori imprese; ma sono moltissime anche quelle medie e piccole che hanno imboccato la via dell'internazionalizzazione, e lo vedremo ancora di più nei prossimi anni». Alla fine del 2015 le imprese italiane di costruzione erano titolari di 627 contratti per un valore di oltre 87 miliardi di euro (+13 miliardi rispetto al 2014) e un portafoglio lavori di 46,5 miliardi. Sempre nel 2015, sono state 231 le nuove commesse, per un importo di 17,2 miliardi di euro. In questi nuovi contratti il 55% del valore si colloca nell'Europa Ue (24%), Europea extra Ue (24%) e Nord America (7,6%), accelerando un riposizionamento geografico dai Paesi in via di sviluppo, nei quali fino a dieci anni si concentrava la presenza italiana, verso paesi dell'Ocse. Contratti importanti, nel 2015, in Francia (2,3 miliardi), Norvegia (1,3), Russia (1,3), Polonia (910 milioni), Georgia (512), oltre ai 3,1 miliardi in Qatar, dove la concorrenza internazionale è fortissima. «Questo dimostra - commenta l'Ance - l'aumento della competitività e della solidità delle imprese italiane». «Uno degli elementi - ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni - che fa apprezzare le nostre imprese di costruzione all'estero è che non si presentano con pacchetti "chiavi in mano" e poi scompaiono, ma al contrario sanno valorizzare il personale e le imprese locali, facendo crescere così anche il loro know how, lasciando traccia dopo che il lavoro è finito». Nonostante questo, comunque (il “far lavorare i locali”), secondo una ricerca Cresme il contributo dell'attività estera delle costruzioni sul Pil italiano è significativo: nel 2014, i 10,94 miliardi fatturati all'estero dalle imprese italiane hanno generato un impatto diretto sul nostro prodotto nazionale di 3,8 miliardi; la rica- duta complessiva, invece, oscillerebbe intorno allo 0,7-0,8%. «L'Africa - ha aggiunto Gentiloni - sarà sempre più la priorità dell'Italia in politica estera, e in Africa c'è una domanda di infrastrutture "spettacolare"». Un'ulteriore spinta ai lavori dei grandi costruttori all'estero potrebbe venire dal piano industriale 2017-2026 delle ferrovie. L'Ad Renato Mazzoncini, nei giorni scorsi, ha spiegato che sempre più, dopo il caso Iran, Fs (insieme ad Anas) punterà ad incarichi di general contractor per progettare e realizzare grandi opere, affidando poi a imprese italiane i lavori. A guidare la lista dei "campioni dei lavori all'estero" è Salini Impregilo, con 4.028 milioni di fatturato fuori confine nel 2015 (l'85% del totale), seguito da Astaldi (2.357 milioni, 82,5%), Condotte (772 mln, 58%), Bonatti (729,7 mln, 78%), Cmc Ravenna (612,2 mln, 52%), Rizzani (546,3 mln, 82%), Trevi (536,7 mln, 89%), Ghella (474 mln, 66%), Sicim (327,3 mln, 99%), Icm (294,2 mln, 61%). © RIPRODUZIONE RISERVATA Ricavi nel mondo dal 30% al 70% del totale In milioni di euro FATTURATO ESTERO FATTURATO NAZIONALE 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 3.102 3.718 4.818 5.549 6.462 7.261 7.445 7.878 8.754 2013 2014 2015 9.505 10.649 11.991 FATTURATO GLOBALE 2004 2015 9.888 QUOTIDIANO EDILIZIA E TERRITORIO 17.128 +73,2 Dossier: riforma Madia, gli effetti sull’edilizia Testiecommentisull’impattodei decretiMadiasuediliziaprivatae lavoripubblici:conferenzadiservizi, Sciainedilizia,«sblocca-opere» www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com 6.786 Fonte: Ance - Indagine 2016 6.300 6.172 6.321 6.824 6.176 6.308 6.752 6.280 6.300 5.854 5.137 Politiche urbane. Il rapporto Urban@it sarà presentato il 7 ottobre a Bologna Città a corto di progetti, serve un’agenda nazionale di Giorgio Santilli S arà presentato venerdì 7 ottobre a Bologna il secondo rapporto nazionale di urban@it: il centro studi guidato da Walter Vitali riproporrà, con un'articolazione di esperienze e proposte più ricca che nella prima edizione, il tema per cui il think tank è nato: come favorire un'agenda nazionale urbana «dalla parte delle città», in un contesto difficile che vede le amministrazioni urbane fronteggiare i progressivi tagli dei finanziamenti, legati alla crisi e ai vincoli imposti dal patto di stabilità, e affrontare nuovi problemi emersi con forza, come l'immigrazione e l'accoglienza dei profughi, la gestione della crisi del mercato immobiliare che ha lasciato molte operazioni incompiute, il degrado delle periferie urbane che più delle altre hanno pagato, in termini di trascuratezza, la riduzione delle risorse, l'attuazione della legge Delrio sulle città metropolitane e sul riordino degli enti intermedi. Su tutti questi temi - e su altri - il rapporto parte “dal basso”, cioè dalle esperienze delle città, per poi provare a costruire un'agenda nazionale che sia capace di creare un rapporto governo-città più diretto e al tempo stesso lavorare a una integrazione delle politiche nazionali settoriali. Quest'anno, per altro, prima ancora di arrivare alla individuazione dei temi nazionali, il rapporto presenta una rassegna e una lettura originale di otto esperienze locali, soprattutto metropolitane (Torino, Milano, Venezia, Roma, Napoli) senza però trascurare realtà di dimensioni medie che presentino aspetti di particolare dinamicità e stili di policy originali nell'affrontare le sfide della trasformazione e del rilancio (Parma, Prato, Matera). Se i problemi di bilancio sono pervasivi, un tema più generale che lo studio mette al centro del rapporto fra città e politiche urbane nazionali, è «il carattere episodico e poco prevedibile delle misure che dal livello nazionale cercano di stimolare i contesti locali allo sviluppo di specifiche politiche». È il caso dei«“programmi di rigenerazione urbana promossi dal governo e dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti» che - nota il lavoro di urban@it - «costringono sempre le amministrazioni a rincorrere scadenze e a selezionare aree di intervento in modo affrettato», dovendo alla fine sempre scegliere fra progetti più o meno cantierabili tirati fuori dai cassetti in fretta e furia (e in quanto tali vecchi) o interventi più strategici privi però dei necessari livelli di progettazione general- RIQUALIFICAZIONE Servono strumenti di sostegno per evitare che progettazioni «spuntino» solo in presenza di bandi o fondi: occorre una strategia di medio periodo IL DOSSIER I casi locali Il rapporto offrr una rassegna di otto esperienze locali di grandi città (Torino, Milano, Venezia, Roma, Napoli) ma soprattutto di realtà medie (Parma, Prato, Matera) che hanno saputo affrontare la sfida della trasformazione . La politica nazionale Lo studio mette al centro del rapporto fra città e politiche urbane nazionali «il carattere episodico e poco prevedibile delle misure che dal livello nazionale cercano di stimolare i contesti locali allo sviluppo». La proposta Varare un’agenda nazionale capace di spingere le amminisrazioni a sviluppare progetti di fattibilità indipendentemente dall’esistenza di bandi aperti per la realizzazione degli intereventi. mente richiesti dai bandi. Il rapporto ricorda come si siano infranti su questo tema almeno tre cicli di programmi: il piano città del 2012, il programma per le aree degradate del 2015 e il programma per le periferie del 2016. La proposta del rapporto urban@it centra, in questo caso, il problema in pieno, offrendo una soluzione che potrebbe contribuire a risolvere l'annosa questione. «Sarebbe molto importante - afferma il rapporto - che una Agenda nazionale fosse in grado di stimolare la progettualità delle amministrazioni indipendentemente dal finanziamento, per poter trovare, quando si rendono disponibili, risorse aggiuntive da mettere a bando, progetti ben costruiti e significativi». Entrando più nel dettaglio, «una Agenda nazionale dovrebbe essere in grado di spingere (eventualmente anche finanziandole) le amministrazioni a sviluppare progetti di fattibilità indipendentemente dall'esistenza di bandi aperti per la realizzazione degli interventi». Il tema della rigenerazione urbana, quindi, dovrebbe essere assunta «come una strategia di medio periodo, che richiede interventi non episodici». Un tema che anche l’agenda politica e di governo ha cominciato ad affrontare, proprio con riferimento alla rigenerazione urbana, all’edilizia scolastica e alla prevenzione idrogeologica, con l’ipotesi, che tuttavia stenta a decollare, di un fondo rotativo per la progettazione che contribuisca a innalzare i livelli qualitativi della progettualità locale, superando i limiti gravi che ancora di recente questi programmi hanno evidenziato nonostante la forte spinta politica a realizzarli. Casa Italia, il programma per la prevenzione nazionale annunciato dal premier Matteo Renzi, si configura - e il rapporto lo fa notare - come il terreno che può dare soluzione al problema della discontinuità di questi piani. © RIPRODUZIONE RISERVATA Impresa & territori 15 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 MONDO&MERCATI Oltre la crisi. Malgrado le sanzioni l’export italiano nel settore agroalimentare ha registrato un aumento nei primi mesi del 2016 L’Italia torna a crescere in Russia Si punta sui generi esclusi dall’embargo e sul know-how per la produzione locale Antonella Scott MOSCA pDagli spinaci congelati alle linee di piatti pronti, il made in Russia si prende una rivincita: “Sdelano v Rossii”, denominazione di origine nazionale incoraggiata da un mix di patriottismo, svalutazione del rublo ed embargo, per ambire a diventare marchio di qualità. Tanto che l’abolizione delle controsanzioni, il blocco delle importazioni agroalimentari con cui Mosca ha risposto alle misure imposte nel 2014 da Stati Uniti ed Europa, non avrebbe più un grande impatto sulla produzione russa, divenuta più competitiva. Lo sostiene Aleksandr Tkachev, il ministro dell’Agricoltura, sottolineando che la domanda di prodotti locali da parte dei russi sta crescendo: «Vorremmo che le sanzioni restassero in vigore altri cinque anni», ha detto il ministro in tv. Lo vorrebbero di sicuro anche Marocco, Israele o Argentina, e tutti gli altri Paesi in gara per occupare il posto dei fornitori tradizionali dei russi, bloccati dalle sanzioni. Melograni egiziani, arance turche, uva moldava: il mese scorso tra gli stand “extra-europei” di una delle fiere agroalimentari di maggior richiamo in Russia, WorldFood Moscow, la frutta era regina. Eppure, poco lontano da lì, anche un Paese colpito dalle sanzioni come l’Italia torna a registrare elementi positivi in questa situazione. «I numeri ci piacciono - premette nel Padiglione Italia Pier Paolo Celeste, direttore dell’Ufficio di Mosca dell’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane -. Stiamo recuperando posizioni con i prodotti agroalimentari non co- perti dalle sanzioni». Vini, olio, caffè: la presenza italiana a WorldFood Moscow va dunque in questa direzione, puntando sui prodotti che è ancora possibile importare in Russia e offrendo nello stesso tempo tecnologia e know-how italiano per i settori entrati nel raggio delle sanzioni (in sostanza frutta fresca e verdura, COOPERAZIONE Oggi a Roma il Consiglio Italo-Russo pTorna a riunirsi oggi al- la Farnesina, a Roma, il Consiglio Italo-Russo per la cooperazione economica, industriale e finanziaria, alla sua XIV Sessione. Il Consiglio è co-presieduto dal ministro per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, e dal vice primo ministro della Federazione Russa, Arkadij Dvorkovich. All’appuntamento prendono parte rappresentanti governativi ed esponenti del mondo imprenditoriale dei due Paesi. Al termine dei lavori è prevista una conferenza stampa congiunta. Il Consiglio prevede un incontro annuale a livello interministeriale, tra Mosca e Roma. Ma questa volta ci si torna a riunire dopo una lunga sospensione, legata alla crisi ucraina e all’era delle sanzioni. La XIII Sessione del Consiglio si era svolta a Mosca il 17 dicembre 2012. carni e formaggi). Incoraggiati dal fatto che la voce “agroalimentare e bevande” nei primi cinque mesi del 2016 ha registrato un aumento delle importazioni russe dall’Italia del 15,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche se, complice la crisi economica russa e il calo del prezzo del petrolio, il volume del commercio tra Italia e Russia mantiene la tendenza negativa degli anni scorsi, registrando una riduzione del 48,9% dell’interscambio. «Il 2015 è stato un anno molto difficile - spiega Celeste - ma ora i dati del primo semestre sono in controtendenza: ci sono tutte le premesse per essere pronti a premere sull’acceleratore». Inversione di tendenza che il responsabile dell’Ice a Mosca spiega con l’aumento delle vendite nelle categorie lasciate aperte dall’embargo: «Riusciamo a cogliere una domanda che comunque esiste, la ricerca del prodotto italiano nelle sacche del Paese che si possono permettere di spendere qualcosa di più». Anche perché il mercato russo sembra essere giunto al termine della sua fase di assestamento, e l’interesse sembra rinnovato: «L’ortofrutta - spiega Roberto Cafiero, responsabile dei settori Agroalimentare, Arredamento, ed Edilizia all’Ice di Mosca - è una fetta importante per noi, il 25% del nostro export agroalimentare. Ma su tutto quello che non è coperto da embargo stiamo ricominciando a crescere, anche se la strada è lunga». La differenza è che mentre la crisi economica dello scorso anno spingeva i russi a chiudere la porta anche per i prodotti extra-embargo, «ora il rublo è stabile. E questo con- AFP Il fronte dell’agroalimentare +15,4% 6,5 In recupero L’export agroalimentare rispetto ai primi cinque mesi del 2015 miliardi L’interscambio nei primi 5 mesi Il calo del 48,9% è dovuto a quello dell’export russo (-60,1%) Inversione di tendenza Export italiano in Russia, gennaio-maggio 2016. Variazione % annua -6,4 Totale Mezzi di trasporto +41,6 Moda e accessori +9,4 Semilavorati +6,0 Metalli comuni +3,2 Agroalim. e bevande +15,4 Meccanica − 22,1 Chimica-farmaceutica +14,1 Arredam.-edilizia −22,9 sente agli importatori di poter programmare», alle aziende italiane di fare listini e mantenere il costo del prodotto invariato fino alla consegna. E una lenta crescita delle vendite in Russia è quello che registra Facundo Jàuregui, Export Manager di Rosso Gargano, una delle aziende 26 aziende venute al WorldFood Moscow da Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, con il contributo dell’Ice nell’ambito del Piano export per le cosiddette Regioni della Convergenza. «Il mercato russo è comunque importante per l’Italia», dice Jàuregui, che esporta conserve di pomodori soprattutto su Mosca e San Pietroburgo. Pier Paolo Celeste sposta lo sguardo sul fronte dei macchinari, «che diventano importantissimi nell’ambito dell’importozameshchenie», sostituzione dell’import, la decisione del governo russo di ridurre drasticamente da qui al 2020 le importazioni in 20 settori, per favorire la produzione locale. «La strategia – spiega Celeste – è mantenere le quote delle importazioni possibili, e offrire tecnologia e know-how italiano per le produzioni locali». Con il sostegno di una Guida per accompagnare gli investitori in Russia, messa a punto la primavera scorsa da Ice, Ambasciata d’Italia a Mosca, Ministero dello Sviluppo economico e Confindustria, si sta “rimappando” questo nuovo mercato russo per individuare le regioni più decise ad avanzare sulla strada dell’import substitution. «Quelle che stanno procedendo a tappe forzate nello sviluppo dell’industria locale – conclude Celeste -. È lì che vogliamo agire». Fonte: Dogane russe - Elaborazione Ice Mosca © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCATI IN ITALIA CEREALI Olio di oliva Listino dei prezzi all'ingrosso rilevati da apposita Commisione consultiva nominata dalla Camera di Commercio di Milano e resi noti dall'Associazione Granaria (euro/tonn., vagone o autotreno o cisterna completi, per pronta consegna e pagamento, escluso imballaggio e Iva per merce sana, leale e mercantile). I prezzi si intendono per merce resa franco Milano. 27.09.16 Prodotti P rezzi del latte spot ai massimi da due anni, con il prodotto estero oltre la soglia dei 400 euro a tonnellata. A fissare il nuovo record questa settimana è stata la Camera di commercio di Lodi che al termine della seduta quindicinale, per il prodotto nazionale in cisterna, ha indicato un prezzo medio di 391 euro a tonnellata, franco arrivo, Iva esclusa, con un aumento del 7,12% rispetto a metà settembre. Sulla stessapiazzalo«spot»francese,al3,6%digrasso, ha chiuso le contrattazioni a 375 euro (+9,65%), quello tedesco a 405 euro (+6,02%). Lo stesso prodotto, commercializzato al di fuori dei contratti di fornitura, ha guadagnato terreno anche alla Borsa merci di Verona, dove lo spot nazionale ha chiuso la seduta a una media di 398 euro (+1,92% rispetto alla settimana scorsa), mentre quello in arrivo da Austria e Germania è stato quotato 400 euro (+1,27%). © RIPRODUZIONE RISERVATA INDICI CONFINDUSTRIA Indici dei prezzi delle merci aventi mercato internaz., (34 prodotti) ponderati sul commercio mondiale (Usd) e sul commercio italiano (º) Euro correnti (base 1977=100) Ago16 Lug16 Ago15 Ago16 Lug16 Ago15 119,66 92,54 154,23 101,11 162,66 348,68 211,31 303,82 459,41 352,52 248,19 305,68 121,99 92,64 166,54 98,92 160,50 347,31 197,02 304,41 461,92 348,97 248,45 303,83 136,38 71,96 175,86 154,34 139,47 308,20 190,08 348,09 320,24 356,21 232,81 300,81 121,75 94,08 156,91 102,96 165,44 354,80 214,82 309,31 467,42 358,80 252,55 311,09 125,79 95,46 171,73 102,09 165,44 358,19 203,02 314,10 476,32 359,98 256,23 313,14 139,74 73,66 180,14 158,24 142,83 315,79 194,58 356,82 328,05 365,04 238,54 308,24 BORSA ELETTRICA Prezzo unico nazionale del 05.10.2016 ¤/MWh Ore ¤/MWh Ore 41,170000 53,580000 09.00 01.00 40,490000 53,395510 10.00 02.00 40,490000 46,756020 11.00 03.00 37,890000 41,937320 12.00 04.00 37,890000 37,509670 13.00 05.00 40,490000 35,899930 14.00 06.00 45,150000 37,782720 15.00 07.00 47,540000 41,919560 16.00 08.00 Grani Nazionali teneri: frumento di f.za (A) p.s. 79/80 panificabile sup. (A) p.s. 77/78 panificabile (A) p.s. 74/76 biscottiero (A) p.s. 74/76 altri usi Esteri teneri: Comunit. senza caratt. int. Comunitario biscott. Comunitario panif. Comunitario pan. sup. Comunitario di forza Altre origini Canada W.R.S. n.2 (pr. 14%) Northern S. n.2 (pr. 14%)(A) Nazionali duri: Pr. Nord-Italia fino p.s. 78/79 B. mercantile p.s. 77/78 Mercantile p.s. 76/77 Pr. Centro-Italia fino p.s.78/79 B. mercantile p.s. 77/78 Mercantile p.s. 76/77 Pr. Sud-Italia fino Esteri duri: Comunitari Non Comunitari ¤/MWh 45,985690 51,190000 53,460000 69,242570 58,258370 49,672190 44,310000 41,170000 DIAMANTI Valori Best - Average, in dollari Usa per carato. I prezzi indicati si intendono per la vendita all'ingrosso e all'origine nei Paesi di produzione, al netto di spese, valore aggiunto e imposte. Brillanti da 0.50 - 0.69 carati Colore Qualità Valori al 28.09.2016 D (bianco extra eccezionale +) if 5905 - 6919 E (bianco extra eccezionale) vvs1 3564 - 4580 E (bianco extra eccezionale) vvs2 2682 - 3402 F (bianco extra +) vs1 2475 - 2989 G (bianco extra) if 3536 - 4008 G (bianco extra) vvs1 2880 - 3609 H (bianco) vvs2 2276 - 2718 H (bianco) vs1 2160 - 2680 I (bianco sfumato) vs2 1594 - 2065 J (bianco sfumato) if 1746 - 2398 J (bianco sfumato) vvs1 1537 - 1990 K (bianco leggermente colorito) vvs2 1288 - 1610 K (bianco leggermente colorito) vs1 1231 - 1580 Valutazione riferita a pietre corredate da certificazione di validità internazionale, tagliate a «brillante», di buone proporzioni di taglio, esenti da particolarità naturali indesiderate. Fonte: Rapaport, New York (Internet: www.diamonds.net) 04.10.16 210-223 187-195 164-166 164-166 158-161 210-225 187-195 164-166 164-166 158-161 164-165 — 164-167 180-185 208-235 175-0 262-266 262-266 164-165 — 164-167 180-185 208-235 175-0 262-266 262-266 198-203 — — — 200-205 — — 203-208 — — — 205-210 — — — 261-271 — 271-281 Tipo 00 - W 380-430 prot. ss min. 14 Tipo 00 - W 280-330 prot. ss min. 13 Tipo 00 - W 180-200 548-578 448-478 373-393 548-578 448-478 373-393 Semola con car. di legge Semola car. sup. min. legge semola rimacinata semolato Farina per panificazione 330-335 440-445 485-505 285-290 210-215 335-340 445-450 490-510 290-295 215-220 Farinaccio rinfusa Farinaccio sacco pm Tritello rinfusa Tritello sacco pm Crusca e cruschello rinfusa Crusca e cruschello sacco pm Cubettato nazionale Cubettato estero Germe (C) 143-145 — 97-98 — 89-90 — 100-101 — 460-590 138-140 — 97-98 — 89-90 — 100-101 — 460-590 Farinetta Farinaccio Tritello e cruschello (D) Cubettato 185-200 106-108 88-90 100-101 188-203 100-102 88-90 100-101 Alimentare (Regg. UE) Naz. Zootecnico (c.103) Afl. B1<5 ppb Nazionale ibrido (c.tto 103) Comunitario Non comunitario Bioenergetico 189-190 177-179 167-168 183-185 197-198 — 189-190 175-177 167-168 179-181 192-193 — Sfarinati di grano tenero Sfarinati di grano duro Sottoprodotti lavorazione grano tenero Sottoprodotti lavorazione grano duro Granoturco Derivati lavorazione del granoturco Farina bramata Farina integ. per mangime Spezzato degerm. ibrido Glutine (prot. 57% s.t.q.) Farina glutinata Farinetta Corn gluten feed Germe (b. 20% grassi s.t.q.) Distillati prot. gr. 30-32% Cereali minori e sostitutivi Ore 17.00 18.00 19.00 20.00 21.00 22.00 23.00 24.00 Sarà superiore alle previsioni il deficit del bilancio russo 2016 I l deficit di bilancio per la Russia sarà quest’anno superiore alle previsioni, ha avvertito il ministro delle Finanze Anton Siluanov. Il ministero ha preparato un adeguamento per il budget 2016, secondo il quale il deficit sarà pari a 3mila miliardi di rubli, non più il 3,2% previsto ma il 3,7% del Prodotto interno lordo. In questo modo il disavanzo risulta più alto di 670 miliardi di rubli rispetto alle previsioni, che lo attestavano a 2,36mila miliardi. Secondo l’emendamento, la spesa in termini nominali crescerà di 306 miliardi di rubli, fino a 16,4mila miliardi. Le entrate invece si ridurranno di 370 miliardi, a 13,37mila miliardi di rubli. Infine, il volume atteso del fondo di riserva non cambia ri- spetto all’attuale formulazione, ed è pari a 2,1mila miliardi. Per far fronte al disavanzo il governo dovrebbe accelerare la vendita entro quest’anno di quote di due compagnie petrolifere, Bashneft e Rosneft. Siluanov ha chiarito che il ministero mantiene l’obiettivo di riduzione del deficit a non più del 3,2% del Pil il prossimo anno, e all’1% circa nel 2019. La bozza di bilancio presentata dal ministero delle Finanze presuppone per i prossimi tre anni un prezzo del petrolio attorno ai 40 dollari il barile. Per coprire il disavanzo si affida al contenimento della spesa, alla vendita di asset e a un aumento della raccolta di finanziamenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL FRONTE DEL GAS. In crescita anche in Germania e Olanda Gazprom aumenta le vendite all’estero: Regno Unito al primo posto N el periodo gennaio-settembre 2016 il monopolio russo del gas, Gazprom, ha aumentato le proprie esportazioni di gas all’estero di 10,7 miliardi di metri cubi, secondo quanto ha annunciato un comunicato del gruppo. La crescita maggiore delle esportazioni è avvenuta nel Regno Unito, dove Gazprom ha venduto 4,65 miliardi di metri cubi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il mercato si è ampliato anche in Germania (+1,9 miliardi di metri cubi) e in Olanda (+1,52 miliardi). Nel 2015 Gazprom aveva già aumentato le proprie esportazioni dell’8 per cento. Sul fronte del gas, in questi giorni(4-7 ottobre) a San Pietroburgo si svolge il VI Forum internazionale del gas, uno dei più importanti momenti di incontro tra gli esperti del settore, russi e stranieri. Discutono le tendenze globali e le politiche governative, gli aspetti chiave dell’utilizzo del gas come carburante, il percorso di sviluppo di sistemi di automazione e le nuove tecnologie di efficienza energetica. Prevista la presentazione di business plan di successo redatti sia all’estero che sul territorio russo, e commentati da esperti del settore e rappresentanti della comunità accademica. Presentati anche i più importanti sviluppi e progetti di tutta la catena di produzione del settore gas. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN COLLABORAZIONE CON Camera di Commercio Italo-Russa SULLE ALTRE PIAZZE A MILANO di Massimo Agostini Alimentari (tot.) Bevande Cereali Carni Grassi Non alimentari (tot.) Fibre Vari industriali Metalli Combustibili (totale) Totale (escl. combust.) Totale generale I CONTI PUBBLICI. La stima sale dal 3,2 al 3,7% del Pil Edizione domenicale su www.ilsole24ore.com/indicienumeri Latte spot, listini a 400 euro/tonn. Dollari correnti (base 1977=100) OSSERVATORIO RUSSIA Segale Orso Nazionale Leggero p.s. 52/57 Nazionale Pesante p.s. 59/62 Orzo comunitario Avena naz. p.s. 40/45 Avena estera Triticale Sorgo nazionale (E) Pellets/fettucce di manioca (F) Pisello proteico 401-406 401-406 201-202 201-202 271,50-272 271,50-272 847-867 847-867 150-155 150-155 148-152 148-152 150-152 150-152 207-217 204-215 — — — 144-147 155-158 160-175 145-168 200-0 148-152 156-159 — 225-242 — 144-147 155-158 160-175 150-173 200-210 148-152 156-159 — 225-242 Frumento tenero Frumento duro Mais Orzo Risone Semi di soia 387-400 285-295 320-340 270-280 — — 390-403 290-300 325-345 275-285 — — Semi di soia nazionali Semi di soia esteri m Integrali tostati m 342-347 361-363 369-371 342-347 356-358 369-371 Di semi di arachide Di semi di girasole Di germe di mais m Di soia delecitinato m Di semi di colza m Di lino industriale — — — 730-735 — — — 715-725 — 730-735 — — 2010-2020 890-895 — 780-785 — 945-950 — 2000-2010 870-875 — 780-785 — 940-945 — Agricoltura biologica Semi oleosi Oli vegetali grezzi Oli vegetali raffinati alimentari Di semi di arachide Di semi di girasole Di germe di mais m Di semi di soia m Di semi di colza m Di palma raffin. bifrazion. 64 Di semi vari m Extra vergine nazionale Extra vergine comunitario Rettificato Di sansa rettificato 4100-4250 3500-3700 3300-3330 1500-1520 4150-4300 3500-3700 3300-3330 1500-1520 di germe di mais (L) di lino 253-273 340-380 250-273 340-380 di colza (U) m di cotone (M) di girasole integrale di girasole decorticato di germe di mais naz. (T) di soia nazionale m di soia estera m di soia decorticata naz.le m di soia decorticata estera m 226-231 — 165-170 229-239 168-170 349-350 349-350 359-369 355-369 230-235 — 165-174 226-236 165-167 353-354 353-354 363-373 359-373 Sego uso zootecnico (2-3 FFA-MIU 1%)-FAC 7-9 Grasso uso zootecnico: acidità 4% MIU 1% max ac. 7% FFA-MIU 3% max ac. 10% FFA-MIU 3% Farina pesce: Peruviana faq Cilena steam dried Danese standard 690-692 690-692 658-660 628-630 621-623 663-665 633-635 626-628 1690-1700 1710-1720 1930-1955 1678-1688 1698-1708 1920-1945 — 205-210 156-158 98-100 168-172 178-180 — 230-255 165-220 88-100 93-105 120-150 68-75 154-158 — 205-210 156-158 98-100 168-172 176-178 — 222-247 165-220 90-102 95-107 120-150 68-75 154-158 Panelli Farine di estrazione Grassi e farine animali Foraggi erba medica disidrat. extra erba medica disidrat. 1 qlt erba medica disidrat. 2 qlt sfarinato erba medica integ. melasso barbabietole canna polpe ess.barbabietole rinf. carrube pellettate frantumate erba medica disidr. balloni fieno maggengo pressato fieno agostano pressato fieno di erba medica pressato paglia pressata Bucce di soia Prodotti convenzionali Semi di soia esteri semi di soia integr. Tostati olio grezzo germe di granoturco olio grezzo semi di soia delecit. olio grezzo semi di colza olio raff. di germe granoturco olio raff. di semi di soia olio raff. di semi di colza olio raff. di semi vari farina estr. colza farina estr. soia nazionale farina estr. soia estera farina estr. soia dec nazion. farina estr. soia dec estera bucce di soia Sottoprodotti lavorazione del riso Corpettone Corpetto Mezzagrana Grana verde Farinaccio Pula di riso (max 2,5% c.) Pula vergine (max. 1,7%) Lolla di riso Risoni (H) Volano, Arborio - resa: 53/57 Roma 57/61 Baldo 55/59 Carnaroli e similari 53/58 Augusto 56/61 Loto, Nembo 54/60 Luna CL, Dardo 60/63 Sant' Andrea 52/58 Thai Bonnet e similari 59/63 Vialone nano 49/53 Padano - Argo 60/64 Lido, Crono e similari 59/64 Balilla 59/63 Sole Selenio 60/64 Risi Arborio-Volano Roma Baldo Parboiled Baldo Ribe/Loto e similari Parboiled Ribe Sant'Andrea Thaibonnet Parboiled Thaibonnet Vialone nano Padano Argo Lido e similari Originario e similari Carnaroli — — 865-870 740-745 — 1035-1040 790-795 870-880 810-815 — 372-373 — 444-445 438-440 — — — 845-850 730-735 — 1015-1020 790-795 870-880 810-815 — 379-380 — 449-450 443-445 — 368-380 366-367 330-360 225-235 167-177 93-94 114-115 68-70 368-380 366-367 330-360 225-235 167-177 93-94 114-115 68-70 — — — — — — — — — — — — — — — — 300-315 310-335 460-500 310-335 — 265-285 265-285 265-285 — — 265-285 270-285 260-270 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — (A) I prezzi si riferiscono al grano con Falling Number minimo 220 (Reg. Cee nº 689/92).- (B) Per i corrispondenti tipi 0 le quotazioni vanno ridotte di L.1.000 al quintale.- (C) Il prezzo minimo si riferisce allo zootecnico, il massimo a quello per alimentazione.- (D) Il prezzo minimo è riferito al cruschello, il massimo al tritello. (E) Il prezzo minimo si riferisce al sorgo rosso, il massimo al Bianco.- (F) Il minimo è riferito al prodotto thailandese, il massimo al cinese o similari.(G) Il prezzo minimo è riferito al prodotto in fette, il massimo a quello in pellets alla rinfusa.- (H) Esclusi i diritti E.N.R. di #/tonn.- (I) Partenza centro raccolta Lombardia. (L) Il massimo si riferisce a prodotto con prot. inferiori a 21%.- (M) Il minimo è riferito a merce col 37/38% proteine + grassi, il max col 46/47%.(N) Il minimo si riferisce a Melasso di bietole, il max a Melasso di canna.(T) Il prezzo è riferito a prodotto con porteine inferiori al 23%.- (U) Il prezzo minimo è riferito a provenienza India. Bari Rilevazione della Borsa merci di Bari del 04/10/2016. Prezzi al netto dell'Iva, prezzi in ¤. Frutta secca Mandorle sgusciate massa dolce originaria f.co magazzino Bari la tonnellata 5600-5700; massa amara 5200-5300. Oli commestibili Olio di oliva (grezzo alla prod.) extra vergine acidità max 0,4% 44,10; acidità max 0,8% 3,65-3,75; tracciato ISO acidità max 0,4% non quot.; Biologico 4,30-4,40; Dop terra di Bari 4-4,10; Vergine non quot.; Lampante 2,75; Raffinato 3,15; di sansa di oliva raffinato ac. fino 0,3% 1,45; di oliva estratto con solvente (esano) ac. 3-5% non quot.; ac. 5-10% non quot.; ac. 10-15% non quot.; ac. 15-20% non quot.; ac. 20-25% non quot.; ac. 25-30% non quot.; ac. 30-35% non quot.; ac. 35-40% non quot.; ac. 40-45% non quot.. acidi di raffinazione (oleine): da lampante 0,55; da esanolo non quot.; da semi 0,45; sanse verigini : da impianti continui non quot.; Oli di semi alimentari raffinati (da raffineria a grossista f.co arrivo Bari): di arachide 1,90; di soia 0,78; di girasole 0,89; di mais 1,05; di semi vari non quot.. Cereali Grano duro naz. F.co camion partenza (Puglia-Lucania): fino p.s. 80 203208; buono mercantile p.s. 79 194-198; mercantile p.s. 77 190195; mandorlato p.s. 76 non quot.; slavato p.s. 71/72 non quot.; di importazione nazionalizzato f.co porto Bari: comunitario non quot.; extracomunitario non quot.. Grano tenero naz. F.co arrivo Puglia: speciale n. 1 p.s. 80 222-227; fino p.s. 78 186-190; di importazione nazionalizzato f.co porto Bari: comunitario non quot.; extracomunitario non quot.. Granoturco naz. F.co camion arrivo Bari 201-203; di importazione nazionalizzato Bari: comunitario non quot.; extracomunitario non quot.. Orzo naz. Bari e provincia qual. Media 150-155; rinfusa di importazione nazionalizzato Bari: comunitario non quot.; extracomunitario non quot.. Avena naz. Bari e provincia qual. Media 135-145; di importazione nazionalizzata Bari: comunitaria non quot.; extracomunitaria non quot.. Farina tipo 00 telata f.co partenza Puglia: W min 300 330-335; tipo 00 300-305; tipo 0 300-305; tipo 00 arrivo Bari prod. Italia centro settentrionale 295-300. Cruscami di grano duro e tenero f.co camion partenza Puglia:; crusca larga di tenero, cruschello sacco carta 121-126; cruscame di tenero cubettato rinfusa 72-74; tritello di duro rinfusa 60-61; cruscame di duro cubettato rinfusa 73-74; 123 72-78; sacco carta 107-111; di tenero in sacchi carta 145150. Semola telata rimacinata per panif. f.co partenza Puglia cen. 82/84 365370; telata ceneri 82/84 325-330; telata ceneri 88/90 295-300; semolato non quot.. Risi prod. Nazionale f.co arrivo Bari e provincia: fino Ribe non quot.; superfino Arborio non quot.; fino parboiled Ribe non quot.; fino parboiled Roma non quot.. Lenticchie pr. Nazionale 740-840; prod. estera Eston (piccole) non quot.; Large non quot.. Fagioli produzione nazionale non quot.; prod. estera cannellini 1100-1150; tondini 980-1030; borlotti 13501400; piattelli 1010-1060. Ceci nazionali massa neri non quot.; nazionali massa bianchi 790-840; provenienza Messico 1700-1750; esteri calibro 3132 1350-1400; esteri calibro 29-30 1250-1300. Piselli prod nazionale non quot.; prod. Estera marrowfats non quot.. Fave nazionali e d'importazione naz. franco arrivo Bari intere (Cottoie) 1550-1600; favino bianco 204-209; favino nero 210-215; estere sgusciate 1560-1610. Lupini nazionali non quot.; produzione estera non quot.. Napoli Rilevazione della Borsa Merci di napoli del 03/10/2016. (Prezzi per tonnellata, base rinfusa, esclusa Iva e arrivo). Cereali Frumenti teneri naz. min. 79 ps. varietà speciali 205-220; min. 78 ps fino 181-183; min. 76 ps misto 174-175; min. 72 ps mercantile 169-170. Frumenti teneri esteri (EXTRA C.E.E.): Northern Spring Usa 1/2 250-253; canadian W.R.S.(Manitoba) n.1/2 254-255; lituano std. 11,5 prot 76/78 non quot.; lettone prot 14% Prot.- p.s. 78/80 192-193; ucraino 11.5% prot. min. 173-175; ucraino 15% prot. min. non quot.; estero p.s. 78 (moldavo) 166167; Russo/ 15,00% prot. S.s. P.S.79/80 non quot.; estero p.s. 76 Serbo 168170. Frumenti teneri esteri (C.E.E.): francese p.s. 76/77 non quot.; francese w 140 - HAG 220 prot. 10,5 76/77 193-196; francese var. spec. w 220 - HAG 250 prot. 11,5 77/78 non quot.; francese w 220 - HAG 250 prot. 11,5 77/78 non quot.; w 220/250 prot 12% 78/79 Soisson/Aubusson non quot.; w 280/300 HAG 280/300 prot 13% 78/80 non quot.; tedesco "B" prot. 12% non quot.; tedesco "A" prot. 13% non quot.; croato PS 78-UM 15 %-2% CE non quot.; polacco prot. 14% s.s. PS 77/78 non quot.; bulgaro PS 76/77-UM 15%2%CE-14%UM non quot.; ungherese prot. 14% CE 192-195; tedesco "E" prot. 14,5% non quot.; Com. tenero svedese w140 HAG 200/210 non quot.. Frumenti duri naz. f.co arr.: fino 79/80-13-20/25-2 210-213; b. mercantile 77/40/13/2 205-207; mercantile 74/12/2 slavato non quot.. Frumenti duri esteri: Cwad 2/1 non quot.; Cwad 3/4 non quot.; Spagna 79/89 13% non quot.; Graco 79/80 13% non quot.; 2/3 HAD non quot.; Turco non quot.. Farine Farina (F.a. panificatore) tipo 00 Granito (sacco carta/cotone) 390-440; tipo 00 con caratt. min. di legge 320-330; tipo 00 W 180/200 min. Prot. S.S. 11,5% 330-340; tipo 00 W 250/300 min. Prot. S.S. 12,5% 360-410; tipo 00 pacchi 1/5/10 kg 335-375; tipo 0 Mantinoba W 350/380 460-560; tipo 0 con caratt. min. di legge 320-330. tipo integrale 320-330; Semole di frumento duro (f.co past. rinf): con caratt. di legge 280-285; con caratteristiche superiori ai minimi di legge 305-325; semola rimacinata per panificazione sacco carta 360-380; in confezione da 1 kg. 450-500; farina di duro (f.co arrivo rinfusa) non quot.. Cruscami Di grano tenero crusca 140-150; cruschello 140-150; farinaccio 170175; prod. della vagliatura e pulitura dei cereali (escl. riso) non quot.. Di grano duro cruschello-tritello cubettato 93-95; in sacchi non quot.; farinaccio rinfusa 93-95; in sacchi 135-145; farinetta zootecnica non quot.; prod. vagliatura e pulitura dei cereali non quot.. Pasta Franco compr. Campania, caratteristiche di legge: in confezione da kg. 5 non quot.; in confezione da kg. 1 670-920; in confezione da kg. 0,5 700-950; scarti della lavorazione e/o rottami di pasta non quot.. Farine proteiche Farine proteiche: di soia estera rinfusa 44% 347-349; est. rinf. 47% 360361; girasole estera proteica naz 35-38% non quot.; soia naz. rinf. Adriatica 44% non quot.; soia naz. rinf. Adriatica 47% (fr. arrivo) non quot.; Farine di pesce Perù Cile 70% non quot.; naz. 60/65% non quot.. Leguminose Fagioli naz. Lamon non quot.; cannellini argentini 1200-1300; bruni olandesi 1250-1300; tondini Nord America 1100-1150. Lenticchie verdi piccole 1200-1300; verdi regular 1030-1040; verdi giganti 1020-1030; rosse 1020-1030. Ceci crivello 29/30 1200-1300; crivello 31/32 14001500; Messicani 1800-1900. Fave estere nazionalizzate: Quinghai non quot.; Quindongu non quot.; Jangsu non quot.; Gansu non quot.; Ningbo non quot.; favino comunitario 215-220. Carrube Latina/Campania non quot.; frantumate t.m.arr. non quot.. Imperia Rilevazione della CdC di Imperia del 04/10/2016. Prezzi riferiti a vendite da produttore a grossista, f.co Imperia, Iva e provvigioni escluse, pronta consegna e pagamento. Oli commestibili (quotazione max riferita a vendita diretti a consumatori finali) Produzione locale - Olio di oliva taggiasca: extra vergine ac. max 0,5% D.O.P. "Riviera dei Fiori" 10-11; extravergine di oliva, ac. O,8% 7,50-9,50; Olive taggiasche da olio D.O.P. non quot.; da olio non quot.; da salamoia non quot.; in salamoia 2,80-3,55. Produzione nazionale - Olio di oliva extra vergine ac. max 0,8% 3,90-4,25; vergine ac. 2% non quot.. Olio di oliva raffinato ac. 0,5% 3,15-3,25; lampante ac. 3/5 2,80-2,90; ac. 5/8 2,702,80; di sansa raffinato ac. 0,5% 1,50-1,55; di sansa e di oliva 1,50-1,55; di sansa grezzo ac. base 5/10 non quot.. Olio di semi (raffinati): arachidi 22,05; mais 1-1,05; girasole 0,85-0,90; soia 0,80-0,85; soia grezzo non quot.. Produzione estera - Olio di oliva: Spagna extra vergine di oliva "Borjas" ac. 0,2/0,3% 3,60-3,80; lampante ac. max 2% 2,50-2,70; Grecia: extra vergine di oliva "Kalàmata" ac. 0,2,/0,3% 3,25-3,45. Reggio Emilia Rilevazione della Camera di Commercio di Reggio Emilia del 04/10/2016. Suini Capi d'allevamento: DOT marchiati 6 Kg. 6,10; 15 kg. 3,97; 25 kg. 2,93; 30 kg. 2,65; 40 kg. 2,31; 50 kg. 2,06; 65 kg. 1,78; 80 kg. 1,67; 100 Kg. 1,59. Capi da macello a peso vivo: magri da macelleria 90/115 kg. 1,79. Grassi 115/130 kg. 1,63; 130/144 kg. 1,67; 144/156 kg. 1,68; 156/176 kg. 1,74; 176/180 kg. 1,74; 180/185 kg. 1,71; oltre i 185 kg. 1,65. Scrofe I qual. 0,72; II qual. 0,64. Capi da macello a peso morto: 115/125 kg. 2,12; 125/140 kg. 2,18; 140/145 kg. 2,18; 145/150 kg. 2,13; oltre i 150 kg. 2,04. Bovini Da macello a peso vivo: vacca I qualità 0,96-1,10; II qualità 0,530,81; scarto 0,36-0,44; Tori (entro i 24 mesi) 1,16-1,27; Vitelli extra (razze da incroci da carne) 3,20-3,40; polacchi I qualità 2,90-3,10; I qualità 2,202,25; II qualità 2-2,15; Capi da macello a peso morto: vacca di I qualità 22,30. II qualità 1,20-1,85; scarto 0,90-1,10; Tori (entro i 24 mesi) 2,102,30; Manzette (scottone) e giovenche non quot.. Da allevamento e da riproduzione: vitelli bleu belga 5,10-5,80; II categoria 3,40-4,10; da latte I qualità bianchi e neri 1,30-1,50. II qualità 40-60 kg. non quot.. Cereali Frumento tenero var. spec.panificabile di forza W>300 p/l 0,6 non quot.; naz. panificabile var. spec. W250 163-165; naz. panificabile tenero fino ps 78 158-160; b. mercantile ps 74/76 151-153; mercantile ps <74 non quot.; Granoturco naz. ibrido comune 159-161; mais verde base 25 non quot.; est. naz. non quot.. Orzo nazionale kg/hl 65/66 149-151; 63/64 144146; 61/62 139-141; est. pesante non quot.. Sorgo nazionale (franco partenza) 140-142; rosato non quot.. Risone Ribe non quot.; riso Ribe non quot.; risone comune non quot.; comune 720-750; risone Arborio 710720; riso Arborio 1320-1350; risone Roma Baldo 325-335; riso Roma Baldo 760-780. Farina di frumento: tipo 00 475-525; tipo 0 448-488; semola di grano duro con caratt. di legge 586-590; con car. sup. min. legge 601610; Farina integrale di granone sacco carta 207-209; Crusca e cruschello di grano tenero naz. rinfusa autotr. compl. 88-89; part. fraz. 108-109; sacco carta autotr. compl. 128-129; sacco carta part. fraz. 152-153. Cruscame di grano tenero cubettato naz. rinfusa 96-97; cubettato di grano duro rinfusa 9697. Farinaccio rinfusa aut. compl. 144-145; rinfusa part. fraz 172-177; di grano tenero sacco carta 168-172. Sottoprodotti del riso: corpetto 345350; mezzagrana 315-340; grana verde 210-230; farinaccio 141-143; pula vergine 119-125. Mangimi Farina di estrazione di girasole (prot. 28%) non quot.; di soia tostata (partite fraz. rinfusa motrice) 366-367; naz. rinfusa 362-363; est. rinfusa (prot. 44%) 342-343; estera rinfusa pellets non quot.; di pesce (prot. 72% s.t.q.) non quot.; (prot. 64% s.t.q.) non quot.; Polpe di bietola secche 172-173. Caseari Zangolato di creme fresche per la burrificazione 2,40; siero f.co caseificio (per 100 kg) 0,15-0,32. Parmigiano reggiano qualita' scelta 12% fra 0-1 per lotti di partita Produzione minimo 30 mesi e oltre 10,85-11; Produzione minimo 24 mesi e oltre 9,70-9,95; Produzione minimo 18 mesi e oltre 9,109,35; Produzione minimo 12 mesi e oltre 8,45-8,65. Treviso Rilevazione della Borsa merci di Treviso del 04/10/2016. Prezzi in ¤. Vini Alla prod., al grado/100 lt. Rossi Merlot: IGT Marca Trevigiana gr.10/12 5,806,20; DOC Venezia non quot.; DOC Piave non quot.; DOC Montello e C. Asolani non quot.; Cabernet IGT Marca Trevigiana gr.11/13 6-6,50; DOC Venezia (Sauvignon/Franc) non quot.; DOC Piave non quot.; DOC Montello e C. Asolani non quot.. Pinot nero IGT Marca Trevigiana gr.10,5/12 0,90-1. Raboso: IGT rosso Marca Trev. gr.9/11 non quot.; IGT rosato Marca Trev. gr.9,5/11 non quot.; DOC Venezia rosato non quot.; DOC Piave non quot.. Bianchi IGT Marca Trevig. gr.10.5/12 4,50-5; DOC Venezia bianco non quot.. Tai (Tocai Friulano) IGT Marca trevig. gr.10.5/12.5 5,50-6; DOC Piave non quot.. Verduzzo IGT Marca trevig. gr.10/12 6-6,30; DOC Piave non quot.. Pinot Bianco IGT Marca trevig. gr.9.5/12.5 7,50-8; Pinot Grigio IGT Marca trevig. gr.12/12.5 0,951,05; v.n.f. (atto a Igt M.T.) non quot.; DOC Venezia non quot.. Chardonnay IGT Marca trevig. gr. 9.5/12.5 7,20-7,80; DOC Piave 7,50-8; DOC Venezia 7,508. Incrocio Manzoni 6.0.13 IGT Marca trevig. gr. 11/12.5 0,90-1. Sauvignon IGT Marca trevig. gr. 10/12 7-9; Glera IGT Marca trevig. gr. 9/10 non quot.; IGT colli trevig. gr.9/10 non quot.. Prosecco Doc 1,75-2; v.n.f. (atto a Prosecco Doc) gr. 9/10 1,70-1,90; DOCG Conegliano-Valdobbiadene 2,40-2,60; DOCG Superiore di Cartizze non quot.; DOCG Asolo 2,15-2,25; Pinot e Chardonnay (atti al taglio con DOCG) 1,90-2,10. Vino Novello rosso gradi 12 0,900,95. Mosti conc. (gr. Fehling in peso x0.6x100kg) conc. Rosso non quot.; concentrato rettif. naz. 3-3,10. Vercelli Rilevazione della Borsa merci di Vercelli del 04/10/2016 (escluse mediazioni, Iva e per i Risoni i diritti di contratto per l'Ente Nazionale Risi), Cereali Prezzi intesi per pagamento a 60 gg. data contratto. per i Risi f.co riseria, su mezzo trasporto o p.za tela merce. Risoni Balilla, Centauro e similari 275-285; Sole CL 260-270; Selenio e similari 335-350; Tipo Ribe 260-270; Loto e similari non quot.; Augusto 325335; S. Andrea e similari 275-285; Roma e similari 285-315; Baldo e similari 320-335; Arborio e Volano non quot.; Carnaroli e similari 450520; Thaibonnet e similari 275-285. Sottoprodotti del Riso corpetto 345355; mezzagrana 320-340; risina, risetto 310-320; risetto parboiled 240290; grana verde 205-215; pula max 1 % di silice 105-120; pula 92-102; lolla 33-40; Frumento panificabile non quot.; altri usi non quot.. Orzo naz. leggero p.s. min. di 60 non quot.; naz. pesante p.s. magg. di 60 non quot.. Granoturco ibrido <5 ppb 157-160; ibrido <20 ppb non quot.; verde base 30% umidita' <20 ppb 110-115. Leguminose soia nazionale 340350; Risi>TH>lavorati: Originario (comune) non quot.; Selenio non quot.; S.Andrea non quot.; Roma non quot.; Baldo non quot.; Ribe non quot.; Augusto non quot.; Arborio non quot.; Carnaroli non quot.; Thaibonnet non quot.. Risi Parboiled Ribe non quot.; Baldo non quot.; Thaibonnet non quot.. Leguminose fagioli tipo Saluggia 2000-2200. Avena naz. non quot.. Farina frumento panif. 300 W prot. 13 600-610; frumento panif. max 220 W 510-530; di granoturco integrale 250-260. Crusca 170-180. Tritello 160-170. Foraggi fieno di erba medica nazionale 150-160; fieno maggengo di prato 90-100; fieno agostano non quot.. Paglie di frumento, segale e orzo 100110; di riso 40-50. 16 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Aumenta il giornale Scarica la app NòvaAJ, inquadra l’immagine con il logo dell'app. Scarica il contenuto, leggi e condividi n. 553 Motto perpetuo Non abbiamo ancora visto il web come l’ho immaginato io: il futuro è ben più grande del passato (Tim Berners-Lee, 1955) Mercoledì 5 ottobre 2016 Made in Italy Industria Crossroads Internet La sfida digitale ancora da vincere Insegnare il gusto di fare impresa alle nuove generazioni e mostrare agli imprenditori che il web non è un nemico di Antonio Larizza a «Un anno fa, a Rieti, con la rete italiana dei fab lab, dieci artigiani tradizionali e le scuole del territorio, abbiamo fatto un esperimento. Abbiamo creato dieci gruppi, ognuno composto da un artigiano, dei makers e degli studenti di scuola superiore. Ogni gruppo doveva lavorare insieme per trovare una soluzione a problematiche tecniche o produttive che gli artigiani avevano incontrato nella loro quotidianità. Il risultato? Nel tempo di un weekend, ogni gruppo ha sfornato un prototipo di soluzione tecnologica capace di risolvere il problema di partenza. Non solo. In quel weekend è successa una cosa molto più importante…». Andrea di Benedetto, 43 anni, incarna, nei gesti e nei discorsi, la figura dell’imprenditore digitale di prima generazione. Nel 2001, con due amici incontrati all’Università di Pisa, ha fondato la 3logic, azienda che si occupa di realtà aumentata. Oggi è anche presidente del Polo Tecnologico di Navacchio (Pisa) e vicepresidente nazionale di Cna. L’esperimento di Rieti gli torna in mente quando gli chiedo di commentare un dato emerso dal Rapporto Unioncamere 2015, dove il 40% degli imprenditori dichiara: «Internet? Non serve alla mia impresa». Per rispondere, per dire che «certo, internet è il futuro di ogni impresa», Di Benedetto ricorda gesti e discorsi di quel weekend a Rieti, dove è successa «la cosa più importante». «Quei dieci imprenditori – racconta – hanno capito che il digitale era uno strumento rassicurante, non più spaventoso, non un nemico che ti farà chiudere. Mentre gli studenti hanno capito che fare impresa può essere un’attività interessante e appassionan- Open innovation te». A Rieti il digitale aveva permesso l’incontro di due mondi distanti e diffidenti tra loro. Un esperimento di open innovation dal basso. Che se promosso anche dall’alto potrebbe, rilancia Di Benedetto, «salvare l’Italia dal declino». Il racconto che giunge da Rieti acquista anche un significato simbolico. In quella provincia, ogni 100 imprese iscritte alla Camera di Commercio, solo otto hanno registrato un dominio internet. Uno dei tassi di penetrazione più basso tra le province italiane, come certifica l’”Analisi della diffusione di Internet in Italia”, studio condotto da Cnr sul “tasso di penetrazione” (Tp) dei domini «.it», ossia sulla diffusione di internet misurata sulla base del rapporto tra il numero dei nomi a dominio «.it» e tre gruppi di riferimento: la popolazione maggiorenne residente in Italia, quella dei liberi professionisti e l’insieme delle imprese attive (dati aggiornati al 1° agosto 2016, si veda anche l’infografica a destra, ndr). Rieti non è un caso isolato. Oggi in Italia solo 14 imprese attive su 100 hanno regi- Made in .it Queste piccole grandi imprese pisa All’Internet Festival di Pisa (6-9 ottobre) sarà presentata domenica 9 (ore 17, cinema Lumière) l’inziativa “Made in .it” di Cnr e Nòva24: un viaggio in undici puntate (oggi la prima) per scoprire come le aziende italiane stanno sfruttando le opportunità del web Presenza online strato un dominio «.it». Ogni 10mila abitanti, si contano 23 professionisti con un dominio «.it». In media, il tasso di penetrazione tra la popolazione maggiorenne e residente è di 285 domini «.it» ogni 10mila abitanti. In Germania - punto di riferimento europeo per le politiche industriali e la digitalizzazione del tessuto produttivo – a fine 2015, il tasso di penetrazione dei domini «.de» era pari a 1.830 domini ogni dieci abitanti. Più di sei volte il valore misurato in Italia. Il tasso di penetrazione dei domini nazionali è una metrica oggettiva. Un punto di partenza per iniziare a misurare il grado di sviluppo della cultura digitale di un paese. Il bisogno è stringente. «C’è uno spread da colmare nella nostra cultura digitale – conferma Di Benedetto -. La maggior parte dei nostri imprenditori, anche nelle grandi aziende, considera ancora oggi internet come una commodity: ovvero un modo più efficiente ed economico di fare quello che facevano prima. Difficilmente c’è consapevolezza del cambio di paradigma». Serve una contaminazione. Una politica industriale e di educazione manageriale capace di favorire e riproporre su larga scala l’esperimento di Rieti. Da una parte il tessuto delle Piccole e medie imprese italiane, con una forte tradizione e un bagaglio invidiabile di creatività, competenza e tradizione, ma con una debole cultura digitale. Dall’altra la generazione dei nativi digitali, che ha acquisito abitudini legate alla rete. E che anche i dati, pur disegnando un paese in ritardo, in qualche modo intercettano: secondo la ricerca del Cnr, dal 2012 ad oggi è cresciuto il numero di persone fisiche che ha registra un dominio «.it». «Sono persone - spiega Maurizio Martinelli, responsabile servizi Internet e sviluppo tecnologico del Cnr - che hanno maturato la consapevolezza delle opportunità che la rete può offrire». Ma che, come dice Di Benedetto, «tendono poco a diventare imprenditori». La sfida urgente oggi è fare incontrare questi due mondi. Per il bene di entrambi. E del Paese. [email protected] Pubblichiamo i dati dello studio condotta dal Cnr “L’Analisi della diffusione di internet in Italia”. L’indagine misura la digitalizzazione del territorio sulla base del “tasso di penetrazione” (Tp) dei domini “.it”. Il Tp è misurato a livello regionale e provinciale le categorie di registranti Dati in % sul totale al 1° agosto 2016 imprese persone fisiche 52,18% 32,29% liberi professionisti enti no profit enti pubblici altro 8,15% 4,49% 1,37% 1,52% Per ogni provincia, la scala cromatica indica il tasso di penetrazione (Tp), dato dal numero di domini “. It” ogni 100 imprese. Evidente il digital-divide tra le imprese del Centro-Nord e quelle del Sud. - 6 9 12 15 18 21 lombardia trentino alto adige co va + tp regionale lc bz be mb mi pa br tn ma cr lo tp imprese regionale 357,64 423,33 (n° domini ogni 100 imprese) 20,44 31,67 tp professionisti regionale (n° domini ogni 10mila abitanti) friuli venezia giulia veneto ud go pc fe pr re mo bo tv pd ve vi vr ts 20,38 28,91 emilia romagna bl pn 338,39 di Alberto Di Minin a Internet sta rapidamente cambiando le nostre abitudini di consumo e socialità, ma le aziende italiane sono attrezzate a sufficienza per sfruttare questa opportunità? Riescono i nostri imprenditori a posizionarsi su piattaforme digitali sempre più internazionali? Perché tante aziende di casa nostra sono ancora restie o indifferenti alla definizione di una strategia di presenza online? Per inquadrare la questione, propongo un balzo indietro nel tempo di circa due decenni, tornando a quei ruggenti anni 90 in cui la Silicon Valley cresceva sull’onda dell’information technology (It) e dell’ecommerce. Una nuova corsa all’oro veniva alimentata dalle cure digitali a cui si sottoponevano le aziende e dall’esigenza di migliaia di startup di buttarsi online. Già ben prima dello scoppio della bolla, l’economista Robert Solow ammoniva gli investitori di essersi troppo allontanati dai fondamentali: «Vediamo i computer ovunque, tranne che nei dati sulla produttività!». Il professore del Mit Erik Brynjolfs- © RIPRODUZIONE RISERVATA ri 333,02 18,68 24,46 toscana 17,74 29,18 valle d’aosta ms marche ptpo fi lu pi 17,02 27,38 pu ar li an ao si mc fe ap gr 351,27 320,37 337,56 16,81 27,77 lazio 15,06 25,14 16,04 26,62 piemonte umbria vb vt ri bi fr la to 327,67 pg no vc ro at al tr cn 291,90 302,74 14,85 28,13 14,74 24,17 abruzzo puglia te aq sv ge 14,55 23,12 fg pe ch bt ba br sp tp im L’investimento tecnologico muta la natura dell’offerta e la relazione con il cliente ra fc ro 307,32 liguria t’altro che banali e non sempre ricavabili dai canali di vendita tradizionali. Terzo elemento: negli anni 90, non era solo un’azienda a doversi digitalizzare, ma era un intero sistema industriale. Fintanto che i fornitori non riescono a disegnare sistemi in linea con le mie nuove funzionalità ed esigenze, fintanto che i miei clienti non sanno interfacciarsi con il sito o con i nuovi sistemi, la strategia digitale non si compie. Anche in questo caso ci vuole tempo, ma anche la diffusione di una cultura digitale e di infrastrutture. Si pensi oggi alla sfida dell’identità digitale: un passaggio necessario per lo sviluppo di nuovi modelli di business. Infine, c’è il fattore della redistribuzione della ricchezza all’interno di un mercato globale. Non è detto che la torta si allarghi, ma di certo nuove fonti di vantaggio competitivo possono provocare modifiche nel modo in cui le fette vengono spartite. L’acquisto online quasi sempre sostituisce una transazione offline, sia che si tratti di una prenotazione alberghiera che di un bene di consumo. L’avvento del digitale, quindi, pone più una questione di redistribuzione dei profitti che di creazione di nuovi mercati. Il made in Italy deve dotarsi di una strategia digitale, ma il settore digitale europeo non deve lasciarsi scavalcare da offerte e piattaforme più agili nell’integrare le offerte in un mercato globale. T so (n° domini ogni 10mila abitanti) Imprese digitalmente modificate son scrisse nel 1993 un pezzo molto interessante in cui si evidenziava la correlazione non automatica tra investimento in It e competitività. Riflessioni che ritengo utili ancora oggi per capire quando e perché un’azienda si debba dotare di una strategia digitale e di una presenza online. Brynjolfsson aveva individuato quattro fattori fondamentali che qualificano la relazione tra investimento in tecnologie digitali e produttività. Il primo ha a che fare con una questione di misurazione. A fronte di un investimento in It in un sito di ecommerce, non è detto che a cambiare sia solo la quantità di fatturato. Quel che muta è la natura dell’offerta, la sua qualità, il suo contenuto di informazione e la capacità di interconnettersi con il cliente. Questi aspetti non sono catturabili solamente dai dati sul fatturato e vengono spesso sottovalutati a fronte della sola domanda: «Ma io che ci guadagno?». Una presenza online deve essere pensata per attribuire all’azienda nuove leve di vantaggio competitivo, non (solo) per aumentare il fatturato. Secondo fattore: il lag temporale tra investimento e risultato. I benefici economici non arrivano il giorno stesso in cui i Pc vengono tolti dagli imballi o quando si registra un dominio. Da quel momento, inizia un percorso che porterà a rivedere processi, ridisegnare strategie, sbagliare e ricominciare con altre idee. Ci sarà bisogno di nuove competenze, in particolare nel marketing, tut- di Luca De Biase il divario nord-sud © RIPRODUZIONE RISERVATA Perché cambiare CULTURA DIFFUSA PER TUTTE LE PMI L’Italia dei domini 279,40 253,10 190,38 14,13 24,20 campania lc 10,98 20,34 sicilia 9,62 14,55 sardegna ot me ce bn na pa tp av ss nu ag sa ct cl en sr vs rg 198,03 187,45 9,57 13,93 9,39 12,29 molise pz ca ci 177,81 basilicata og or 8,73 13,57 calabria direttore responsabile Roberto Napoletano cs mt is cb cz kr vv 181,51 190,20 8,15 13,07 italia 285 155,77 7,89 15,14 germania-italia 6-1 Secondo i dati Denic, in Germania si contano 1.830 domini “.de” ogni 10mila abitanti. Più di 6 volte il dato italiano ra le piccole imprese italiane c’è di tutto. Ma di certo c’è anche una parte fondamentale del sistema produttivo del paese. Economisti, sociologi, antropologi hanno dedicato innumerevoli ricerche al tentativo di comprendere perché così tante imprese italiane restino piccole: approccio localistico al mercato, economia delle relazioni personali, preponderanza delle strategie familiari su quelle aziendali, cultura imprenditoriale più che manageriale e così via. Meno numerose sono le ricerche che tentano di interpretare la relazione delle piccole imprese con internet. Si sa che le aziende italiane non ne fanno un uso paragonabile per intensità a quello che avviene nella maggior parte degli altri paesi europei, a giudicare dai dati pubblicati nello scoreboard dell’Agenda digitale europea. Eppure, la rete potrebbe essere una soluzione straordinaria per aumentare il mercato potenziale delle piccole imprese, per modernizzare la loro conduzione, per abbattere i costi di transazione o per accelerare l’innovazione e l’internazionalizzazione. Questa apparente contraddizione dura da molti lustri. È stata oggetto di attenzione da parte di molte imprese grandi e piccole della tecnologia che hanno spesso visto nelle piccole imprese italiane un mercato potenzialmente rilevante ma altrettanto sfuggente. Del resto, la crescita dell’ecommerce e lo sviluppo dell’Industria 4.0 non consentono più alle imprese di ignorare il contesto digitale. Forse è tempo di comprendere perché avvenga tutto questo. E dunque ci sono molte buone ragioni per seguire i risultati della ricerca avviata dal Cnr con la collaborazione di Nòva sulla propensione delle imprese italiane a dotarsi di un nome a dominio per il web e a sviluppare una strategia internettiana. Anche per approfondire i potenziali vantaggi che potrebbe riservare la diffusione di una sorta di cultura del“made in .it”. germania 1.830 rc 7,18 11,47 redazione Luca De Biase (caporedattore), Pierangelo Soldavini (vicecaporedattore), Alessia Maccaferri (caposervizio), Francesca Cerati (vicecaposervizio), Luca Tremolada (coordinatore Nòva24tech online), Antonio Larizza ufficio grafico Cristiana Acquati, Clara Mennella, Antonio Missieri digital design Laura Cattaneo nòva aj powered by Seac02 18 Il Sole 24 Ore 5 ottobre 2016 Frontiere A ciascuno il suo dominio .ai 10.128 .cw .ht .pm 3.106 692 .ag .dm .jm 6.312 .pr 18.654 14.663 7.635 2.000 .aw .do .kn .sr 669 559 25.391 .gl 6.213 .is .fo 56.375 3.251 .no .bm .gf 8.880 200 .lc 4.465 .fi 437 .dk .tc .se 1.313.901 il paese europeo più influente. Gli Stati Uniti scompaiono, dal momento che il dominio “.com” (escluso dal conteggio) è preferito di gran lunga ai vari domini degli Stati nazionali. A oriente spicca il caso del Tokelau: un territorio della Nuova Zelanda costituito Come cambierebbe la mappa del mondo se si mettesse in relazione diretta l’estensione di ogni Paese con il numero dei domini nazionali registrati? Il planisfero che state osservando risponde a questa curiosità. Con oltre 16 milioni di domini “.de”, la Germania è 381.229 .ax 3.081 10.765 66.669 n. 553 Esperienze 684.520 1.189 .bb .gd .ky 1.548 Progetti Nòva24 1.392.554 .tt da tre atolli corallini tropicali: Atafu, Fakaofo e Nukunonu. Il Paese ha liberalizzato il dominio “.tk”, permettendo di registrare sottodomini gratuitamente. L’immagine è stata realizzata da Nominet, il registro ufficiale dei domini del Regno Unito “.uk”, su dati Zooknic 5.045 .bs .gp .mq .vc 3.162 300 1.763 9.135 .bz .gy .ms .ca .nl .vi 41.479 3.361 10.065 17.198 .cu .hn 2.435.658 6.584 7.959 .us .ni 7.244 5.602.486 .vg .mx .uk .ie 10.706.505 212.941 .gt 16.544 .cr 18.291 .ve 10.881 .ec 42.083 2.043.595 .pe 5.000 87.520 .fr .br .pt 3.730.643 .bo .bf 11.547 552.726 .cl .uy .eg 1.129 6.849 .bj .gh 521 43 .ir 1.555 .ly 14.110 6.365 493.639 1.399 59.616 .cg .gn .mr 1.069 .gs 159 .sd 1.757 .sl 3.713 428 .ch 1.588 106 .cm .gq .ne 7.349 12.386 80.718 212 .dz .gw .ng 7.354 Digitalizzazione 2 16.654 8.870 .tn 16.832 .td 78 .ug 3.258 .ac 16.311 .cv 1.374 375.826 .ba 1.861 194 679.339 .ro cy .me .gr .ga 344.500 375.883 .st 1.052.118 75 .tg NO DATA .bi 1.898 5.166 110 .et 1.635 .ls .mw .re 564 2.538 24.795 5.858 .np 46.348 .ir .in .om 1.559 .bd 12.267 .bh 135 .so 3 .yt .jo 4.626 .lb 4.012 4.001 .il .ps 234.629 8.753 .lk .qa 677.037 .th .mo .hk 64.732 2.249 139.395 .sa .mv .sy .io 42.611 9 1.100 .pg 3.870 4.000 1.500 7.461 218 29 .tz .zw 5.332 10.571 .la .cc 120.220 .gu .fj .wf 530 1.833 .cx .tl .sb 5.429 6 .nr 864 NO DATA .au 3.011.250 .fm 3.900 67 .mh 5 .nc 3.200 .nf 1.383 .tv 511.907 2.361 21.689 .as .to 16.380 978 28.614 .ws 400.000 .vu 2.450 2.819 1.560 .id .kh .ye 70.000 1.026 40 155.609 31.261 .ph .bn .pw .my .sg 1.413.409 .mp 394.689 1.855 2.709 99.139 .ki 792 .jp .tw .mm 17.975 178.781 21.276 .tk 31.311.498 .vn .bt 1.090 1.862.450 .tf .mg .mz .rw .sz .zm .dj .km .mu .na .sc 955 55.519 .am .iq .kr 1.012.767 16.810.737 .af 29.229 744.233 .kw .ao .bw .er .aq .cd .za .kg 4.500 8.011 6.900 6.504 8.373 .kp NO DATA .cn .pk 149.700 1.366 .mt 372 .az 24.535 .tj .ae .it 50.894 .ml .tm 5.820 .mn 10.000 324.794 .cf .ke 25.853 997.123 2.886.673 192.000 7.000 .hu 855.724 92.359 17.527 483.522 13.427 .va .ua .bg 38.704 118.793 .hr .ge .tr .si .sm .uz 550.531 24.932 .al 16.923 .ad .sh 1.279 .ci .gm .ma .sn 74.517 .fk 90.021 7.176 1.985.625 2.946 .gi .by 26.159 5.074.320 121.901 174.619 .md .ru .kz 124.178 .rs 1.903 19.125 .ar .mk .li 63.216 .mc 787.874 .py 90.005 Made in Italy .lu 2.944.404 2.695.131 1.270.567 .gg 1.800.837 .co .lt 1.238.729 .at 1.536.104 .es 334.437 .pa .be .je 5.000 .lv 119.200 .pl .cz 1.000 782.820 .sv 16.056.043 .im .ee 106.480 336.226 3.143 1.687.107 7.994 .sk .de 2.442 .hm NO DATA .nz 655.018 .nu 301.836 .ck 829 .pf .pn 323 954 1.565 Strategie L’impresa è farsi trovare Quando il cliente chiama, internet è il modo migliore per rispondere. La qualità della reperibilità online aiuta marchi e prodotti di Sandro Mangiaterra a Provate a chiedere a Giuseppe Santoni, che produce scarpe nel cuore del distretto calzaturiero marchigiano, oppure a Daniele Lago, che realizza mobili nel Padovano, o ai fratelli Viscardi, che sfornano macchinari ad alta automazione in quel di Bergamo. La risposta sarà la stessa: «Internet? Il modo migliore per farsi trovare quando il cliente chiama». Non importa il settore in cui si opera. Né la dimensione aziendale. Anzi. Stefano Micelli, professore di Economia e gestione delle imprese all’università di Venezia, grande teorico del Rinascimento in chiave digitale del manifatturiero italiano, rincara la dose: «Il web è esattamente questo: lo strumento per rendersi reperibili nei confronti del mercato. Una volta c’era la corrispondenza, dopo si è passati al telefono e al fax, adesso siamo al web. Ma attenzione: non è che uno sbarca su internet e come per magia arrivano i clienti da tutto il mondo. La Marketing Brand scelta del nome e dell’estensione, .it, .com, .net, eccetera, è fondamentale. Non a caso intorno al concetto di reperibilità si sta sviluppando un’autentica scienza. L’obiettivo è apparire ai primi posti nei maggiori motori di ricerca, distinguersi rispetto alla concorrenza, catalizzare l’attenzione dell’utente. In una parola, emergere». È la globalizzazione, bellezza. Vince chi offre prodotti innovativi sfruttando tecnologie innovative. Peccato che le imprese italiane facciano fatica a capire che tutto ciò non debba limitarsi alla teoria ma vada tradotto in strategia. Pena, finire rapidamente fuori mercato. Così, mentre si festeggiano i 25 anni di internet e il Censis spiega che nel 2016 tre italiani su quattro sono connessi (percentuale che sale al 95,9% tra gli under 30), uno studio aggiornatissimo del Cnr rileva che il tasso di penetrazione dei domini .it è di 285,06 ogni 10 mila abitanti, oltre sei volte meno dei .de in Germania. Per quanto concerne le imprese, invece, si registrano 14,62 domini .it ogni cento attività: nel 2012 il tasso di penetrazione era di 12,52 ogni cento imprese, dunque la risalita è lenta. Se non bastasse, ben pochi capi azienda conoscono davvero le differenti potenzialità tra le varie «targhe». Un’indagine condotta dalla società specializzata Pragma per conto del Cnr, dell’Istituto di informatica e telematica e del Registro.it, spiega che spesso si opta per l’estensione che costa di meno. Oppure, semplicemente, si sceglie il .com perché ha una veste «più internazionale» o il .it in quanto «più Beni immateriali caratterizzato geograficamente». Scontiamo, purtroppo, una drammatica arretratezza nella cultura informatica. La Commissione europea colloca l’Italia al 25° posto (nella Ue a 28, ante Brexit) in base all’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società. «Bene, è ora passata di recuperare il gap con i nostri competitor» sostiene Paolo Neirotti, docente di Strategia e organizzazione aziendale al Politecnico di Torino. «E questo, ovviamente, vale in primo luogo per il sistema delle imprese. Le tecnologie sono disponibili e consolidate. I costi si stanno abbassando. Per giunta il web riduce le distanze tra grandi gruppi e pmi. Il nodo è uno solo: essere consapevoli che internet, nel mondo delle imprese, ormai è un prerequisito. Avere un dominio, o meglio più domini, è un passo obbligato. Poi occorre conquistare visibilità sui motori di ricerca, operazione di web marketing niente affatto facile, alla quale vanno dedicate le necessarie risorse. Quindi si può cominciare a discutere di contenuti: che cosa ci metto dentro per catturare l’attenzione e come posso convincere il consumatore-cliente a rivolgersi a me anziché a un altro. È il famoso storytelling: ecco chi sono e che cosa faccio. Ma certo, se uno non è nemmeno in Rete...». Alberto Baban, presidente dei piccoli di Confindustria, allarga le braccia. «È evidente» riconosce «che qualsiasi discorso intorno a industria 4.0 e alla modernizzazione tecnologica del nostro sistema produttivo non può che partire dalla centralità del web. E aggiungerei Diritto dei social network e dell’e-commerce. Il fatto è che in Italia rimane ancora troppo alta la percentuale di imprese che lavorano conto terzi. Molte di queste continuano a credere di potere fare a meno di internet. La frattura non è più tra grandi e piccoli, ma tra chi è a contatto diretto con il mercato oppure no. Chi i clienti deve conquistarseli ogni giorno, a maggior ragione se vuole uscire dalle mura domestiche e puntare all’estero, sa perfettamente che la ricchezza del proprio dominio è una sorta di punto di partenza». Sarà. Anche la tradizionale divisione tra aziende Btb e Btc, però, mostra la corda. «Per carità» sorride Sara Valentini, docente di marketing all’università di Bologna, dove gestisce corsi specifici sull’importanza strategica del web e dei social media, «uno può felicemente vivere, o meglio sopravvivere, magari con un unico cliente. E sperare che le cose vadano sempre bene. Ma oggi un buon sito rappresenta una vetrina indispensabile pure per l’impresa di nicchia e iperspecializzata, compresa quella che non si sognerebbe mai di lanciarsi sul mercato con un proprio marchio. Un motivo su tutti: internet è in assoluto la prima fonte di informazione. Per chiunque: per i ragazzi che devono comprare i jeans, come per i top manager di una multinazionale che cercano il fornitore migliore per qualche componente». E pensare che Tim Berners-Lee cercava semplicemente un mezzo per comunicare con i colleghi... Lago Arredamenti L’arredamento diventa blog di Sandro Mangiaterra villa del conte (padova) Il web è stato il perno dello sviluppo della Lago. L'obiettivo non è “solo farsi conoscere, ma instaurare con i visitatori-clienti un rapporto vero, paritario Fratelli Carli Dalle vendite per posta al web a macchia d’olio di Sandro Mangiaterra © RIPRODUZIONE RISERVATA Protezione del marchio oneglia (imperia) Nato come vetrina di prodotti per la Fratelli Carli, il sito è diventato il perno di una strategia diversificata. E il web è diventato luogo di dialogo con i clienti Tecnologie Il valore del dominio Intelligenza artificiale come asset aziendale e big data per la tutela Chi ne ha compreso l’importanza strategica ha un vantaggio di Gianluca Diegoli a Il dominio (o nome a dominio, per essere più precisi) è stato sempre un asset difficilmente valutabile e interpretabile per gli imprenditori, in parte per il ritardo con cui la trasformazione digitale dei mercati è stata compresa, dall’altra per la difficoltà nel valutarne il valore futuro sia in relazione all’evoluzione dell’azienda e del suo brand, sia alla funzione futura stessa del dominio nell’arena digitale. Nella breve storia del web abbiamo visto aziende scontrarsi in lunghe liti legali – e ovviamente con pochi precedenti in giurisprudenza – per un dominio. Il più famoso è il caso del timbrificio Armani contrapposto al più famoso stilista, giudizio conclusosi a favore dell’ultimo. Ha fatto scalpore anche il caso Cocacolla.it, in cui la multinazionale delle bibite si è “ripresa” un dominio solamente assonante tramite una diffida verso il blog di design – che in seguito cambiò nome in Collater.al – salvo poi lasciarlo scadere qualche anno dopo. Ora il dominio è stato “squattato” da uno spam-blog con link a video porno. Ma anche dimenticanze nel rinnovo – il dominio non è infatti una “proprietà” ma un “uso” che viene concesso dai singoli register nazionali e internazionali, e deve essere rinnovato regolarmente – rimangono nella storia del web (Microsoft dimenticò di rinnovare Pas- sport.com e hotmail.co.uk, per esempio. Foursquare nel 2010 riuscì a recuperare il .com, evitando probabilmente la fine della società o comunque gravi danni, per questione di ore). Ai primordi del digitale, era Google ad aumentare il valore del dominio. Infatti nomi come “materassi.it”, “vino.it”, e così via, da soli erano in grado di dare un aiuto al posizionamento nel motore di ricerca. Ora, potete verificarlo cercando “vino” o “materasso” dal vostro smartphone, questo vantaggio è irrilevante. Quindi chi ha investito denaro nel dominio “didascalico” in sé, ricomprandolo da altri, probabilmente non ha fatto, nel lungo termine, un buon affare. Chi ha visto giusto è chi è riuscito a registrare il proprio .it accordandolo coerentemente alla ragione sociale, in tempo per non dover inserire – per esempio – SRL o altro alla fine: qui vale il first-come, first-served. E nel mercato dei domini, la semplicità aumenta il valore, più è corto e senza caratteri strani, più è comprensibile e facile da condividere. Il valore del dominio come asset immateriale non sembra essere stato inficiato dal fatto che – nel corso del tempo – le estensioni attivabili sono diventate centinaia, sia per nuovi domini globali (bizzarri come .guru, o locali come .paris), che per la globalizzazione del mercato dei domini nazionali (non tutti sanno che i molto utilizzati .me niente altro sono che i domini del Montenegro). Nel 2016, dominato da app, messaging e social media, il dominio sembra piacere ad aziende e startup, in quanto nel passaparola inevitabilmente finisce per diventare parte integrante del brand aziendale. La scelta del naming parte infatti sempre dalla domanda: «Ma il dominio è libero?». – Marketing Advisor @gluca © RIPRODUZIONE RISERVATA La necessità di verifiche continue sull’intera rete impone strumenti nuovi di Giangiacomo Olivi a Dal cybersquatting, l’acquisizione della titolarità di nomi di dominio corrispondenti a nomi generici, marchi altrui o nomi di persona al fine di rivenderli o trarne comunque profitto, al domain grabbing, la registrazione di un nome di dominio confondibile con un marchio di titolarità di un terzo, al fine di porre in essere atti di concorrenza sleale: il mondo dei domini aziendali non è immune da rischi e minacce. Oggi le imprese si possono tutelare contro questi fenomeni, considerato anche che dottrina e giurisprudenza sono ora concordi nel riconoscere al nome di dominio il valore di segno distintivo atipico. Di conseguenza, prima di procedere alla registrazione di un nome di dominio presso la competente Naming Authority nazionale, occorre verificare che il nome di dominio scelto non sia riconducibile a un nome di dominio di un terzo o a un marchio altrui già registrato o dotato di notorietà a livello non puramente locale. In caso di registrazione illecita di un nome di dominio, il titolare dello stesso potrà agire in giudizio per vedere tutelati i propri interessi. Un’alternativa valida all’azione giudiziaria è rappresentata dalla procedura di riassegnazione. Essa consiste in una particolare procedura di natura ibrida “arbitrale- amministrativa” che si pone l’obiettivo di verificare la legittimità del diritto o titolo all’uso del dominio da parte del soggetto che appare come formale assegnatario e di verificare che il nome a dominio non sia stato registrato e/o venga mantenuto in mala fede. La procedura di riassegnazione è applicabile solamente ai domini “.it” la cui registrazione ad opera di terzi sia stata oggetto di previa opposizione formale, con conseguente esclusione di tutti gli altri domini registrati sotto diverse estensioni. La decisione circa l’eventuale riassegnazione del nome di dominio è direttamente eseguibile presso la Naming Authority e può essere impugnata solo avanti l’Autorità Giudiziaria ordinaria competente per territorio. In generale, nella grande maggioranza dei casi la decisione è favorevole al titolare del marchio, tanto da rendere queste attività per noi avvocati sempre più ripetitive e rutinarie. Ma la tutela di un’azienda non si può limitare al nome di dominio, considerato che il nome di dominio non è necessariamente la porta principale di accesso ad un contenuto in rete. Ad un contenuto si accede generalmente tramite una ricerca su Google, Twitter, Facebook, ecc. senza necessariamente digitare direttamente l’indirizzo del sito che si vuol visitare. Ciascuna impresa non può quindi prescindere dall’attuale fruizione di internet, rendendosi necessari processi di verifica e manutenzione continui. Ciò richiede l’analisi di una enorme mole di dati, con reazioni in tempo reale. Ecco perché, anche in questo contesto, sistemi di intelligenza artificiale e big data diventeranno sempre più importanti. (Ha collaborato Luisa Borelli) – Partner Dla Piper © RIPRODUZIONE RISERVATA Santoni Narrazione online per la scarpa di qualità di Sandro Mangiaterra corridonia (macerata) La Santoni si è avvicinata al web un po’ in sordina, per far conoscere i propri prodotti. Poi si è lanciata nel’ecoomerce, in maniera ibrida con i negozi Cosberg L’alta meccanica in undici domini di Sandro Mangiaterra terno d’isola (bergamo) Anche per un’azienda non consumer, come la Cosberg, il web è «il modo migliore per evidenziare gli aspetti che ci differenziano dalla concorrenza» Mondo 19 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 La guerra in Siria. La sospensione dei contatti diretti con la Russia non ferma il segretario di Stato Kerry: un canale militare con Mosca resterà aperto «Gli Usa non rinunciano a cercare la pace» L’EDITORIALE Ugo Tramballi Usa e Russia, Ma le forze governative di Assad appoggiate da russi e iraniani rafforzano gli attacchi su Aleppo ecco perché c’è un’altra p Nella notte venti a 240 all’ora Guerra fredda Antonella Scott Da Mosca, il ministero della Difesa conferma: una batteria di missili antiaerei S-300 è arrivata in Siria, consegnata alla base navale di Tartus, unico porto russo nel Mediterraneo. «Un complesso destinato esclusivamente a garantire la sicurezza della base dall’aria», ha chiarito il portavoce ufficiale del ministero, Igor Konashenkov, precisando dunque che il sistema, puramente difensivo, «non rappresenta alcuna minaccia per nessuno. Non è chiaro - ha proseguito il generale Konashenkov - perché il dispiegamento degli S-300 (simile a quello dislocato sull’incrociatore Moskva, della flotta del Mar Nero) abbia provocato un tale allarme tra i nostri partner occidentali». Ma intanto, il giorno dopo la sospensione dei contatti diretti con «i partner», seguita al fallimento dell’accordo di tregua BREVI Dal mondo GERMANIA-TURCHIA Procura archivia inchiesta sul comico La procura di Magonza ha annunciato l’archiviazione della denuncia di vilipendio contro il comico del secondo canale pubblico tedesco Zdf, Jan Boehmermann, che nel marzo scorso aveva offeso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan con una poesia satirica. La Procura, in un comunicato, ha reso noto che non ci sono gli estremi per un procedimento penale nonostante le richieste avanzate in questo senso da Ankara e avallate dal governo tedesco. Resta in piedi, con un’udienza fissata per il 2 novembre, un processo civile ad Amburgo in cui Erdogan chiede di imporre in Germania un bando della poesia . FARNESINA Aperte tre nuove ambasciate L’Italia apre tre nuove ambasciate: su proposta del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il consiglio dei ministri ha approvato l’istituzione di tre Ambasciate d’Italia: a Niamey (Niger), Santo Domingo (Repubblica Dominicana) e Conakry (Repubblica di Guinea). GRAN BRETAGNA Diane James si dimette da Ukip Diane James si è dimessa da leader dell’Ukip per ragioni «personali e professionali». James era stata eletta il mese scorso, al posto di Nigel Farage, che ha smentito l’ipotesi di un suo ritorno. James è rimasta in carica appena 18 giorni. IRAN Viaggio difficile per il vice di Merkel Il viaggio in Iran del ministro dell’Economia tedesco, Sigmar Gabriel, si è concluso nel clamore. Il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, ha annullato, con brevissimo preavviso, un incontro con il vicecancelliere tedesco. Un «affronto» per la delegazione tedesca, sebbene Gabriel abbia attribuito la causa a ragioni di politica elettorale interna. Era il secondo viaggio di Gabriel in Iran nel giro di 14 mesi ed era destinato a rafforzare le relazioni commerciali tra i due Paesi. Ma Gabriel aveva già raffreddato gli animi auspicando un duplice binario di dialogo, quello economico-commerciale da un lato e quello sui diritti umani e sulle responsabilità dell’Iran nella guerra in Siria dall’altro. del 12 settembre tra Russia e Stati Uniti, su Aleppo è ripresa con violenza l’offensiva delle forze governative di Bashar Assad, sostenute dall’aviazione russa e dalle milizie iraniane. Obiettivo, cacciare i ribelli dalla loro MISSILI A TARTUS Il ministero russo della Difesa conferma l’invio di un sistema missilistico anti-aereo a difesa della base navale sul Mediterraneo ultima roccaforte che ancora impedisce al presidente siriano di ottenere il controllo totale sulla città. Le forze dell’opposizione sostengono di aver respinto l’offensiva: «Abbiamo bloccato il loro tentativo di avanzare sul distretto di Sheikh Saed e abbiamo ucciso dieci combattenti del regime, di- struggendo diversi mezzi», ha dichiarato all’agenzia Reuters un combattente del gruppo di opposizione Failaq al-Sham. Da parte loro, i media governativi affermano che l’esercito siriano appoggiato da russi e iraniani sta invece avanzando, in quella che potrebbe risultare la battaglia decisiva di questa guerra iniziata cinque anni e mezzo fa. «La decisione dei russi di mettere il loro peso militare dietro Assad ad Aleppo commenta Ayham Kamel, analista di Eurasia Group - è il segnale che il Cremlino di fatto è passato a un violento piano B». E ora - tramontata la speranza di una tregua e di arrivare alla creazione di un centro di comando militare congiunto Russia-Stati Uniti in Siria - secondo Kamel Russia, Siria e Iran sono decisi a riprendere il controllo della parte orientale di Aleppo e delle zone della Siria occidentale in mano ai ribelli prima che un nuovo presidente entri alla Casa Bianca: «Una vittoria del regime ad Aleppo rappresenterebbe un colpo significativo per l’opposizione, perché la priverebbe di profondità strategica a Nord e permetterebbe ad Assad di ridispiegare più di 10mila uomini su altri fronti. Assad e i suoi sostenitori probabilmente prenderanno Aleppo entro la prima metà del 2017, per consolidare entro l’anno il controllo sulla maggior parte della Siria occidentale». John Kerry, il segretario di Stato americano, malgrado il gelo che si è abbattuto sul legame con Mosca non intende arrendersi. Intervenuto ieri a Bruxelles, ha detto che gli Stati Uniti continueranno a cercare una soluzione pacifica. Ma non ha risparmiato critiche alla Russia di Serghej Lavrov, la controparte con cui ha cercato per mesi di inseguire una soluzione diplomatica. Per Kerry, amico di lunga data di Lavrov, il fallimento della tregua è anche una sconfitta personale. «Non stiamo abbandonando il popolo siriano e non stiamo abbandonato la ricerca della pace», ha detto il capo della diplomazia americana accusando la Russia di chiudere gli occhi davanti all’uso di gas letali e di “barili-bomba” imbottiti di esplosivi da parte di Assad contro la sua gente: «Hanno fatto il deserto e la chiamano pace», ha detto ieri Kerry citando Tacito. E anche Lavrov non è sembrato volersi arrendere: la Russia, ha detto, farà ogni sforzo per risolvere la crisi malgrado la sospensione dei colloqui con gli Usa. Il canale creato da Mosca e Washington per evitare conflitti tra le rispettive forze impegnate nell’area resta aperto, ha detto Kerry. Dmitrij Peskov, portavoce di Vladimir Putin, ha confermato. © RIPRODUZIONE RISERVATA REUTERS u Continua da pagina 1 L L’uragano Matthew tra Haiti e Usa L’uragano Matthew si sta abbattendo nella zona tra i Caraibi e il South Carolina. Nella notte a 240 chilometri orari è arrivato nella Repubblica Dominicana e ad Haiti (foto) provocando già una decina di vittime. Nell’isola si teme un nuovo disastro umanitario, con l’Unicef che parla di 4 milioni di bambini a rischio. Intanto 1 milione di persone evacuate nella zona costiera del South Carolina. a Guerra fredda era stata un grande conflitto e l'Unione Sovietica la grande sconfitta”. Era già accaduto con la Germania umiliata nel 1918 e ritornata molto più pericolosa di prima nel 1939. La storia non si ripete mai metodicamente, ma quasi: nel caso di Putin l'ideologia marxista è stata sostituita dal populismo autoritario. Per il resto, la stessa determinazione nel volere essere l'alternativa all'America ovunque sia possibile. La parte più preoccupante di questo scontro così totale e senza apparenti canali di comunicazione rimasti aperti come non accadeva dall'inizio degli anni '80, è il nucleare. Come sempre. Forse non è credibile la minaccia di Putin, lunedì, di cancellare gli accordi sul taglio alla produzione del plutonio: un ingrediente fondamentale per costruire le bombe. Ma dalla crisi ucraina, non è la prima volta che il presidente russo minaccia di modificare gli equilibri nucleari in un modo o nell'altro. Farlo nello strano mondo dell'Armageddon potenziale, che ha creato l'arma di distruzione assoluta per non doverla mai usare, è come violare un codice sacro e intoccabile, come superare una linea oltre la quale nessuno sa cosa ci sia. Solo l'uso effettivo della bomba è più pericoloso di questo. A dispetto del crescente livello di confronto, Usa e Russia non hanno intenzione di aumentare i loro arsenali, fermi a circa 1550 testate operative ciascuno. Ma hanno già iniziato la corsa al loro adeguamento tecnologico: meno care, più precise, più letali. Gli americani spederanno 348 miliardi di dollari l'anno fino al 2024, i russi prosciugheranno le loro risorse. Senza contare la ricerca di entrambi attorno al missile balistico ipersonico che non è un'arma nucleare - ha una testata convenzionale - ma è ideata per distruggere gli arsenali avversari: dunque parte del complesso sistema di equilibrio nucleare. Le minacce potenziali sono quelle di sempre: è solo la consapevolezza di non poter distruggere l'altro senza essere a propria volta distrutti, che impedisce il disastro. Con qualche serio peggioramento: dal 2014, con la fine della partnership Nato-Russia, manca un canale di collegamento che impedisca malintesi e incidenti. I cieli e il mar Baltico non sono mai stati così affollati di aerei e navi da guerra. Ancora più pericolosa è la Siria, dove russi e americani sono fisicamente sul campo di battaglia. Sarebbe devastante se il messaggio populista cercasse di semplificare anche questa pericolosa stagione politica. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE MOSSE DEL CREMLINO Lo Zar Putin e il sapore della Guerra fredda Le ragioni dietro la decisione del Cremlino di sospendere l’accordo sul plutonio www.ilsole24ore.com/mondo 20 Mondo Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Ambiente. Via libera dell’Europarlamento all’intesa internazionale di Parigi per ridurre il riscaldamento globale L’Europa ratifica l’accordo sul clima Entrata in vigore entro un mese - Approvato il Ddl dal consiglio dei ministri Beda Romano BRUXELLES. Dal nostro corrispondente pIl Parlamento europeo ha da- to ieri a Strasburgo il suo benestare all’accordo sul clima, firmato in dicembre a Parigi da oltre 190 paesi. L’Unione europea è quindi in grado di ratificare il trattato e permettere al testo di entrare in vigore prima della fine dell’anno. L’assemblea parlamentare ha approvato l’accordo, che impegna i paesi che lo hanno sottoscritto a frenare il riscaldamento del pianeta, con 610 voti a favore, 38 voti contrari e 31 astensioni. In Italia la ratifica e l’esecuzione dello stesso accordo era all’ordine del giorno del Cdm di ieri. «Oggi l’Unione europea ha trasformato l’ambizione sul clima in una azione per il clima», ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker a Strasburgo, dove il Parlamento europeo è in sessione plenaria. Il trattato internazionale deve servire a frenare il riscaldamento del pianeta entro i due gradi centigradi, rispetto alla temperatura predominante in epoca pre-industriale. Sull’Unione è stata fatta pressione in questeultimesettimaneperchévelocizzasse la ratifica. Inquestosenso,l’iterutilizzato dai Ventotto è inedito. In una riunione ministeriale, i paesi membri hanno deciso la settimana scorsa di dare il loro benestare politico, permettendo il voto di ieri in Parlamento, nonostante la trafila delle singole ratifiche nazionali non sia terminata (si veda Il Sole 24 Ore di venerdì). Alcuni paesi membri hanno chiesto assicurazioni perché la procedura non diventi un precedente. Una dichiarazione in tal senso è stata firmata dai Ventotto. Per entrare in vigore, l’accordo internazionale deve essere ratificato da 55 paesi, pari ad almeno il 55% delle emissioni nocive. Per ora, gli stati che hanno ratificato l’intesa sono 62 per un totale di 51,89% delle emissioni nocive. Con il benestare europeo, il quorum è ampiamente superato. Hanno già ratificato i grandi inquinatori: gli Stati Uniti, la Cina e l’India. La prima riunione operativadeifirmataridell’intesaèprevista il 7 novembre in Marocco. Il voto di ieri a Strasburgo è avvenuto alla presenza del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. L’uomo politico sudcoreano ha colto l’occasione per fare un nesso tra la lotta contro il riscaldamanento climatico e l’emergenza rifugiati che vede l’Europa in prima linea. «Dietro alle migrazioni vi sono molti fattori – ha detto – ma credo che se affrontiamo il cambiamento climatico ridurremo la necessità di molte persone di lasciare il loro paese». Una volta depositata ufficialmente la ratifica dell’Unione, atto previsto venerdì prossimo, l’entrata in vigore giungerà al termine di un mese, all’inizio quindi di novembre. Convinta di essere in prima fila nella lotta all’inquinamento, l’Unione ha voluto ieri ribadire i suoi ambiziosi obiettivi climatici. Alla fine di luglio, la Commissione europea ha proposto nuovi target da qui al 2030, che devono essere ancora approvati dal Consiglio e dal Parlamento (si veda Il Sole 24 Ore del 22 luglio). La strategia comunitaria per raggiungere un taglio delle emissioni del 40% da qui al 2030 (rispetto ai dati del 1990) prevede obiettivi diversi a seconda del paese. Gli stati membri dell’Est Europa sono stati privilegiati perché ancora in una fase di modernizzazione economica. In compenso, i paesi dell’Europa occidentale hanno obiettivi più ambiziosi. Secondo la proposta della Commissione, l’Italia deve diminire i gas nocivi del 33%, la Francia del 37%, la Germania del 38%, il Lussemburgo del 40%. © RIPRODUZIONE RISERVATA AP Francia. Oltre un miliardo di commesse per evitare la chiusura Alstom, lo Stato ordina Tgv per salvare il sito di Belfort EPA Marco Moussanet PARIGI. Dal nostro corrispondente pCon un tweet, ieri alle 12 e 34, Strasburgo. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon con il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz L’analisi. Definiti gli obiettivi, bisognerà trovare modi efficaci per ridurre le emissioni di Co2 E ora la parte più difficile di Jacopo Giliberto u Continua da pagina 1 S e è facile capire che cosa vogliamo, cioè che la natura si assesti su una temperatura di equilibrio più calda, è difficile stabilire come ottenere ciò. L’obiettivo dell’Accordo di Parigi è contenere entro un paio di gradi l’aumento di temperatura dell’atmosfera. I due gradi sono una cifra tonda e non scientifica perché la mente umana chiede cifre tonde, così come nelle scorse settimane c’è stato un allarme inorridito nel mondo perché la concentrazione di anidride carbonica nell’aria ha superato il confine psicologico di 400 parti per milione, cioè lo 0,04%. L’effetto serra trattiene nell’aria il calore del sole e fra i molti gas che lo producono l’anidride carbonica è quello più abbon- dante e famoso. L’anidride carbonica si produce nei processi di combustione naturale (eruzioni, incendi di foreste), biologica (la respirazione di piante e animali) e artificiale (centrali elettriche, motori, caldaie). Quale sarà lo strumento per ridurre le nostre emissioni? Non sarà una sola tecnologia ma una tastiera ricca di toni. Le fonti rinnovabili di energia sono una risposta indispensabile, da perseguire con testardaggine, ma purtroppo oggi non sono ancora la risposta unica perché queste tecnologie hanno poca densità energetica. Servono impianti giganteschi per estrarre dal vento, dalla luce del sole o dalla pioggia l’energia concentrata in una centrale termoelettrica. Per rinunciare a petrolio e carbone si potrebbe produrre molta energia a comando senza emettere nemmeno un fil di fumo con l’energia nucleare. Però lo tsunami di Fukushima del marzo 2011 è diventato famoso non perché l’onda aveva spazzato e ucciso l’enormità di 30mila persone ma per la fusione del nocciolo della centrale Dai-Ichi, pochissime vittime e un enorme impatto nell’immaginario mondiale. Così oggi si stanno paralizzando i progetti nucleari: sempre meno Governi sono disposti a garantire i danni in caso di incidente e rigirano le garanzie sulle aziende elettriche, che le riversano sui costruttori. E poi l’efficienza energetica, consumare meno. Si tratta di far diventare sexy la certezza di subire subito un “segno meno” nella speranza di avere un “segno più” in futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA il premier Manuel Valls ha annunciato che «la fabbrica Alstom di Belfort è salva». Confermando quanto tutti si aspettavano e le informazioni che avevano iniziato a circolare fin dalla sera di lunedì. Come previsto, il Governo – direttamente e indirettamente attraverso la Sncf, le ferrovie pubbliche - ha allargato i cordoni della Borsa e stanziato, sotto forma di commesse, 1,15 miliardi per evitare la chiusura dello stabilimento e conservare i 400 posti di lavoro a rischio (la cui salvaguardia costerà quindi circa 2,9 milioni pro capite). Il “caso Belfort” era scoppiato lo scorso 7 settembre. Quando Henri Poupart-Lafarge, presidente del gruppo che ha come primo azionista proprio lo Stato (con il 20%, seguito da Bouygues con l’8,3% e Société Générale con il 4,4%) aveva comunicato ai sindacati l’impossibilità – per mancanza di ordini e di prospettive – di garantire un futuro produttivo all’impianto. E l’intenzione quindi di mantenervi solo un’attività di manutenzione, proponendo lo spostamento di 400 dei 480 addetti del sito verso quello di Reichshoffen, sempre in Alsazia, a 200 chilometri di distanza. Una scelta industriale, di mercato. Che forse in un altro momento non avrebbe scatenato particolari reazioni, tanto più che la chiusura sarebbe avvenuta nel 2018 e Alstom ha assicurato che non ci sarebbero stati licenziamenti. Ma ormai siamo in campagna elettorale (quella per le primarie della destra, a fine novembre, e soprattutto quella per le presidenziali, tra sei mesi) e il presidente François Hollande – che intende candidarsi alla propria successione nonostante i disastrosi sondaggi e il cui mandato è già stato caratterizzato dalle chiusure della storica fabbrica Il presidente François Hollande SCELTA POLITICA In piena campagna elettorale il presidente Hollande non può permettersi altre chiusure dopo gli impianti di Peugeot e ArcelorMittal Peugeot di Aulnay e dall’acciaieria ArcelorMittal di Florange – non può certo permettersi di presentarsi ai blocchi di partenza della corsa verso l’Eliseo con un altro handicap di questo rilievo: la fine di una fabbrica nata 140 anni fa, quella dov’è nato il Tgv. È quindi intervenuto personalmente, garantendo che Belfort sarebbe sopravvissuta e incaricando il Governo di trovare una soluzione. Che ha iniziato a prendere forma fin dal giorno successivo all’annuncio, quando Poupart-Lafarge è stato convocato a Bercy. E che è stata presentata ieri, nella Prefettura della cittadina alsaziana, dal sottosegretario ai Trasporti Christophe Sirugue. Con una pioggia di commesse, non solo per Belfort. Lo Stato, che ha competenza diretta su questo settore del trasporto ferroviario, ha ordinato al gruppo 15 Tgv, per un valore di circa 430 milioni, da destinare alle linee interregionali del cosiddetto “corridoio Sud” Bordeaux- Marsiglia. E pazienza se per il momento – e fino a quando almeno una parte di questo tracciato sarà trasformato in linea ad alta velocità – treni che possono viaggiare a 320 chilometri orari dovranno accontentarsi di non superare i 250. Altri 6 Tgv (per circa 170 milioni) sono stati ordinati dalla Sncf, per essere destinati alla linea Parigi-Torino-Milano. E pazienza se la società, che ha debiti per 44 miliardi, non ne aveva proprio bisogno. L’importante è che Belfort abbia la prospettiva di realizzare le 42 motrici di questi 21 Tgv. Sempre la Sncf ha poi commissionato (per 80 milioni) 20 locomotive per il traino di treni guasti. E lo Stato ha formalizzato l’ordine – già preannunciato un anno fa – di 30 treni interregionali (altri 500 milioni) che verranno realizzati a Reichsoffen. Alstom, la quale forse non si aspettava neppure che le sue pressioni avrebbero potuto portare a un simile risultato, investirà dal canto suo circa 70 milioni a Belfort per farne un centro di eccellenza della manutenzione, avviare una diversificazione verso la produzione di bus elettrici, finanziare il progetto del “Tgv del futuro” e il prototipo di una nuova generazione di locomotive. L’opposizione – davanti alla quale Valls ha difeso «scelte strategiche» - è ovviamente andata all’attacco. Bruxelles avrà forse qualcosa da ridire sul fronte della concorrenza. Il mercato non ha apprezzato, penalizzando il titolo Alstom (-0,7% in una Borsa salita dell’1,1%). Ma Hollande l’ha sfangata. A spese del contribuente. © RIPRODUZIONE RISERVATA Politica e società 21 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Diritti. Adeguati alla nuova legge lo stato civile, le norme di diritto internazionale e il codice penale Sisma. Viaggio a sorpresa in auto: tappe ad Amatrice, Accumoli e Arquata Primo via libera del governo a tre decreti - Norme valide per coppie italiane all’estero Il Papa in visita ai terremotati: «Vi sono vicino, prego per voi» Unioni civili, parte l’attuazione ROMA pA quattro mesi dall’entrata in vigore della legge sulle unioni civili prende forma la cornice attuativa, affidata nel frattempo in via provvisoria a una normativa “ponte”. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare, su proposta del guardasigilli Andrea Orlando, i tre decreti legislativi necessari a dare un assetto definitivo alla disciplina varata dal Parlamento, con un voto di fiducia, il 12 maggio scorso e diventata efficace il 5 giugno (legge 76/2016) . I provvedimenti adeguano (e coordinano) alla nuova disciplina sulle unioni tra persone dello stesso sesso: le disposizioni attualmente esistenti sull’or- DISCIPLINA TRANSITORIA Fino all’ok definitivo in vigore la normativa ponte che istituisce nei Comuni i registri provvisori. Il Parlamento avrà 60 giorni per i pareri dinamento dello stato civile e le leggi, gli atti aventi forza di legge, i regolamenti e i decreti, su cui le nuove norme hanno un impatto, quelle di diritto internazionale privato e quelle in materia penale. Per quanto riguarda il primo decreto sulle iscrizioni, le trascrizioni e le annotazioni negli uffici dello stato civile, viene previsto che, come per il matrimonio, il partner dell’unione civile che aggiunge al suo il cognome dell’altro partner non perde il suo cognome d’origine. Rispetto al decreto ponte (Dpcm 144/2016) - che tra l’altro istituisce nei comuni il registro provvisorio delle unioni - con tali norme non è necessario produrre alcuna modifica anagrafica. Sotto il profilo del diritto internazionale, le norme che han- no avuto ieri l’ok preliminare di Palazzo Chigi evitano le possibili elusioni della disciplina italiana quando non esistono profili oggettivi di transnazionalità, come per esempio quando si tratta di un’unione civile contratta all’estero da cittadini italiani che abitualmente vivono nel nostro Paese. Anche in questo caso l’unione è regolata dalla normativa italiana. Mentre il terzo decreto interviene sul codice penale, modificandone alcuni articoli per consentire, anche in questo ambito, l’equiparazione del partner dello stesso sesso nell’unione civile, al coniuge. In questo modo si rende configurabile il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare quando le inadempienze siano del partner dell’unione civile nei confronti dell’altro. E si potrà anche applicare al reato di omicidio l’aggravante prevista se la vittima è coniuge di chi commette il fatto, anche quando il fatto avvenga tra due soggetti legati da unione civile. Ora i tre decreti legislativi andranno all’esame delle commissioni competenti di Camera e Senato che avranno sessanta giorni per esprimere il proprio parere. Lo stesso tempo che in teoria resterebbe al Governo per il via libera definitivo ai provvedimenti fissato al 5 dicembre (sei mesi dall’entrata in vigore della legge). Ma la legge 76 lascia una via d’uscita: visto che il termine fissato per i pareri è troppo ravvicinato alla scadenza per l’esecutivo, a meno di un esame lampo in Parlamento, Palazzo Chigi avrà infatti altri tre mesi (fino al 5 marzo) per l’adozione definitiva. Intanto si continuerà ad applicare la normativa ponte. Con tutto il corredo di 24 formule, dalla richiesta alla trascrizione, stabilite dal Viminale a fine luglio per la celebrazione delle unioni civili. Ma.Par. © RIPRODUZIONE RISERVATA ANSA Le tre misure STATO CIVILE DIRITTO INTERNAZIONALE CODICE PENALE Sonodispostiadeguamentidelle normedell’ordinamentodello statocivile,dellenormeinleggi, regolamentiedecreti,inmateriadi iscrizioni,trascrizionie annotazionialleprevisionidella leggesullaregolamentazionedelle unionicivilitrapersonedello stessosesso.Comeperil matrimonio,ilpartnerdell’unione cheaggiungealsuoilcognomedel partnernonperdeilsuocognome Vengono escluse le possibili elusioni della disciplina italiana quando non esistono profili oggettivi di transnazionalità, come per esempio quando si tratta di un’unione civile contratta all’estero da cittadini italiani che abitualmente vivono in Italia. Anche in questo caso l’unione civile è regolata dalla legge italiana Si prevede il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare quando le inadempienze siano del partner dell’unione civile nei confronti dell’altro. Inoltre si prevede che possa applicarsi al reato di omicidio l'aggravante dell'essere la vittima coniuge dell'autore, anche quando il fatto avvenga tra due soggetti legati da unione civile Preghiera nella zona rossa. Un momento della visita di ieri di Papa Francesco ad Amatrice Carlo Marroni pÈ arrivato poco dopo le nove La sorella: «Non è vero, decesso per le fratture» ANSA Il Gip: «Epilessia causa probabile della morte di Cucchi» Quella di Stefano Cucchi (in foto) fu una «morte improvvisa e inaspettata per epilessia» e le lesioni subite dopo il suo arresto «non possono essere considerate» legate alla sua morte. Queste le conclusioni della perizia presentata ieri dagli esperti nominati dal gip nell’ambito dell’inchiesta bis, avviata per accertare la natura, l’entità e l’effettiva portata delle lesioni dal geometra romano morto il 22 ottobre 2009 in ospedale ,una settimana dopo il suo arresto per droga. La sorella Ilaria contesta le conclusioni della perizia e ribadisce che la morte di Stefano fu causata dalle fratture: «Ora sappiamo - scrive - che finalmente abbiamo ottime possibilità di vedere processati gli indagati per omicidio preterintenzionale». del mattino, dentro un’auto con i vetri oscurati e sprovvista della targa SCV-1, che tradizionalmente viene messa nei mezzi usati dal Pontefice. A sorpresa Francesco ieri ha compito l’attesa visita nelle zone terremotate di Lazio, Marche eUmbria.PrimaadAmatrice,dove è arrivato accompagnato dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili. La prima tappa nella scuola “Romolo Capranica” - allestita dalla Protezione civile in un container dove ha salutato alcuni maestri, e i bambini della scuola primaria, che gli hanno fatto dono di alcuni disegni realizzati dopo il terremoto. All’uscita dalla scuola, con un megafono improvvisato, in mezzo alla folla e senza particolari barriere il Papa ha detto: «Ho pensato bene nei primi giorni di questi tanti dolori che la mia visita, forse, era piùuningombrocheunaiuto,enon volevo dare fastidio. Per questo ho lasciato passare un po' di tempo affinché si sistemassero alcune cose, come la scuola. Ma dal primo momento ho sentito che dovevo venire da voi! Semplicemente per dire che vi sono vicino, che vi sono vici- no, niente di più, e che prego, prego pervoi!Vicinanzaepreghiera,questa è la mia offerta a voi. Che il Signore benedica tutti voi, che la Madonna vi custodisca in questo momento di tristezza e dolore e di prova. Andiamo avanti». Poi l’ingresso nella “zona rossa”, doveilsismaèstatopiùdevastante, e il saluto ai Vigili del Fuoco, di cui SENZA SCORTA Il Pontefice incontra i bambini nella scuola allestita in un container e gli anziani pazienti sfollati: «Ho atteso per non dare fastidio» ha visitato anche il comando a Cittareale. Un’altra tappa è stata nella Residenza Assistenziale San Raffaele Borbona (Rieti), che accoglie ammalati cronici e non autosufficienti.Qui,PapaFrancescohasalutato 60 pazienti, tra cui molti anziani sfollati e si è trattenuto a pranzo con loro. Poi si è spostato ad Accumoli,equindiaPescaradelTronto, nelle Marche, dove ha compito tre soste lungo la strada per salutare piccoli gruppi di persone. A seguire Arquata del Tronto, dove ha salutato più di 100 persone e visitato anche la scuola allestita nella tendopoli. «Buon pomeriggio a tutti voi. Io ho voluto esservi vicino in questo momento e dire a voi che vi porto nel cuore e so, so della vostra sofferenza e delle vostre angosce e soanchedeivostrimortiesonocon voi e per questo ho voluto oggi essere qui. Adesso preghiamo il Signore perché vi benedica e preghiamo anche per i vostri cari che sonorimastilì...esonoandatiincielo. E coraggio, sempre avanti, sempre avanti. I tempi cambieranno e si potrà andare avanti. Io vi sono vicino, sono con voi». Nella visita a Pescara e Arquata il Papa è stato accompagnato da Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno. Poi in Umbria, a San Pellegrino di Norcia, area dove nel primo pomeriggio è stata avvertita una scossa di 3.6 di magnitudo.PapaFrancesco–accompagnato dal vescovo di SpoletoNorcia, Renato Boccardo - si è fermato sulla piazza della frazione insieme ai fedeli. Da lì il rientro a Roma, sempre in auto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Indagato funzionario Mise Ricostruzione. Slitta a martedì l’approvazione in Consiglio dei ministri Tangenti Lombardia, dagli atti spunta busta gialla per Via Arenula Decreto sisma, indennizzo totale solo per le case entro il cratere pSpunta anche una busta gialla «su cui era riportata in calce la dicitura “ministero della Giustizia-Capo di Gabinetto” nell’inchiesta della dda di Milano che lunedì ha portato a 14 arresti per un giro di presunte tangenti in cambio di subappalti nei lavori pubblici in Lombardia e per altri reati come la bancarotta e il millantato credito. Come si legge nell’ordinanza del gip Alessandra Simion, in relazione alla necessità di Alessandro Raineri - il presunto faccendiere a “libro paga” degli imprenditori come lui finiti in carcere - di acquisire informazioni e controllare una verifica fiscale alla Aveco (società poi fallita e tra quelle al centro del “sistema” per accaparrarsi le commesse) la Guardia di Finanza, il 27 gennaio 2015, ha monitorato un incontro a Roma, in Galleria Sordi, tra Raineri, Pierpaolo Tondo, funzionario del ministero dello Sviluppo Economico e prima di quello della Giustizia (i due rispondono di millantato credito, il secondo è però a piede libero) e il generale della Gdf Fabio Migliorati (che è parte offesa, in quanto vittima delle millanterie). «In tale circostanza - riporta il gip - i tre soggetti venivano visti scambiarsi alcuni fogli manoscritti; Raineri mostrava una busta gialla, su cui era riportata in calce la dicitura: “Ministero della Giustizia - Capo di Gabinetto”, Via Arenula 70 Roma». Come si legge ancora nel provvedimento, in base a una intercettazione delle 9.27 di mattina, «il giorno seguente Raineri si adoperava per consegnare la busta al Ministero di Grazia e Giustizia». Quale fosse il contenuto, non emerge dall’ordinanza. © RIPRODUZIONE RISERVATA Massimo Frontera ROMA pL’approvazione del decreto “terremoto” in Consiglio dei ministri slitta a martedì 11 ottobre. Lo ha detto il premier, Matteo Renzi intervenendo su Radio Capital nel giorno in cui era atteso l’ok al testo (annunciato dal commissario Errani entro il «2-3 ottobre»). «Licenzieremo, se Dio vuole, il decreto legge su Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto, che sarà pronto il giorno 11 ottobre, martedì prossimo», ha detto Renzi. Il provvedimento, hanno assicurato ieri fonti di Palazzo Chigi in una dichiarazione raccolta dall’Ansa, «è pronto e conferma tutti gli impegni (a partire da quelli finanziari) assunti dal governo». «Ci sono però - si aggiunge - alcuni affinamenti tecnici da apportare e un coordinamento da mettere bene a punto, anche alla luce dei numerosi ministeri concertanti». Ieri mattina, il commissario alla ricostruzione, Vasco Errani, ha voluto incontrare negli uffici di Largo Chigi, Regioni, Comuni, imprese e sindacati per illustrare i contenuti del decreto, anche se ha preferito non indicare alcuna cifra economica. Il decreto vedrà comunque l’istituzione di un fondo ad hoc per il post-sisma, da alimentare, per l’intero fabbisogno, con norme successive. Nel provvedimento - di oltre 60 articoli - viene confermato l’impianto della governance sulla ricostruzione, incardinata nella struttura guidata da Errani, con le Regioni nel ruolo di subcommissari operativi nei rispettivi territori. Sul lato amministrativo, famiglie e imprese, dialogheranno con l’Ufficio speciale per la ricostruzione, articolato in sportelli distribuiti localmente che avranno il compito di gestire, tra le altre cose, lo sportello unico per le attività produttive. Errani ha voluto rassicurare sull’indennizzo del 100% per le prime e seconde case danneg- giate all’interno del cratere. Diversamente, per le seconde case fuori da cratere e zone rosse, il contributo non sarà “pieno” ma sarà comunque sostanzioso, pari al 50 per cento. Sarà la stessa struttura commissariale a definire il criterio per calcolare l’indennizzo, in termini di euro a mq (incluse le spese tecniche, riconosciute fino al limite del 10% del costo dell’intervento). Confermato, per famiglie e imprese, il meccanismo del credito agevolato con credito di imposta, da definire attraverso convenzioni con il mondo del credito. Aggiustamenti possibili fino all’ultimo sul “pacchetto” a sostegno delle imprese, in particolare quelle del settore agricolo e zootecnico, e di tutte le attività economiche legate al turismo, con una gamma di aiuti che va dalla ricostruzione di case e alberghi fino alla rivitalizzazione del turismo (dove l’onda d’urto del danno economico è andato largamente oltre i confini dei territori che hanno subito danni fisici). In ogni caso, sul fronte dell’intervento a sostegno delle imprese, il decreto non esaurirà tutte le possibili leve di intervento e di aiuto, che potranno essere trovate in strumenti a carattere ordinario. Un esempio di possibile intervento extra-decreto riguarda lo svincolo delle risorse regionali legate al cofinanziamento dei piani di sviluppo rurale e sui fondi strutturali, misura che venne effettivamente attuata in Emilia dopo il sisma del 2012. Verifiche fino all’ultimo anche sulla sospensione degli adempimenti e versamenti tributari di almeno un anno, senza penalità e senza interessi (misura che, in ogni caso, non sarebbe un abbuono ma solo un congelamento temporale dei versamenti). Imprese e sindacati hanno valutato positivamente l’incontro con Errani, e ora aspettano di vedere il testo finale. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE MISURE IN ARRIVO Il fondo post-sisma Il decreto terremoto vedrà l’istituzione di un fondo ad hoc per il post-sisma, da alimentare, per l’intero fabbisogno, con norme successive. La governance Nel provvedimento è confermato l’impianto della governance sulla ricostruzione, incardinata nella struttura del commissario alla ricostruzione Vasco Errani, con le Regioni nel ruolo di subcommissari operativi nei rispettivi territori. Sul lato amministrativo, famiglie e imprese, dialogheranno con l’Ufficio speciale per la ricostruzione, articolato in sportelli distribuiti localmente che avranno il compito di gestire, tra le altre cose, lo sportello unico per le attività produttive. Gli indennizzi Errani ha voluto rassicurare sull’indennizzo del 100% per le prime e seconde case danneggiate all’interno del cratere. Diversamente, per le seconde case fuori da cratere e zone rosse, il contributo non sarà “pieno” ma sarà comunque sostanzioso, pari al 50 per cento. Sarà la stessa struttura commissariale a definire il criterio per calcolare l’indennizzo, in termini di euro a mq (incluse le spese tecniche, riconosciute fino al limite del 10% del costo dell'intervento). Credito agevolato Nel decreto è confermato, per famiglie e imprese, il meccanismo del credito agevolato con credito di imposta, da definire attraverso convenzioni con il mondo del credito. 22 Politica e società Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Riforme. Il premier attacca la «Woodstock del No» - Pressing dei gruppi Misto e Ap per ridiscutere di legge elettorale Le novità IL FONDO TETTO STIPENDI RAI PUBBLICITÀ PREVIDENZA GIORNALISTI Sostegno all’editoria È introdotto un Fondo per il pluralismo e l’innovazione. Ad alimentarlo le risorse statali per il sostegno all’editoria quotidiana e periodica, ma anche quelle per le emittenti locali. Prevista una quota, fino a 100 milioni annui per il 20162018, delle maggiori entrate da canone Rai. Ci sarà anche un contributo di solidarietà dei concessionari di pubblicità Limite a 240mila euro Amministratori, dipendenti e consulenti Rai non possono percepire stipendi superiori ai 240 mila euro annui lordi. Le risorse dell’editoria sono ridotte alle imprese che superano nei confronti del proprio personale, di collaboratori e amministratori, il limite di 240 mila euro. Il governo è delegato a deciderne la rimodulazione Incentivazione fiscale Nell’ambito di una delle deleghe della legge sull’editoria è prevista l’incentivazione fiscale degli investimenti pubblicitari “incrementali” (anno su anno) su quotidiani e periodici ma anche sulle televisioni e sulle radio locali, con particolari benefici per inserzioni di piccola o media dimensione o start up Criteri per prepensionamenti Un’ultima delega riguarda le norme sul prepensionamento dei giornalisti e la composizione del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Sui prepensionamenti, i principi direttivi per la delega sono: l’innalzamento dell’anzianità anagrafica e contributiva per l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata e la revisione della procedura per gli stati di crisi vece Michele Anzaldi, Pd: «Gli stipendi dei 41 dirigenti Rai oltre i 240mila euro dovranno essere tagliati, con risparmi di oltre due milioni l’anno». Per Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Tv «è positivo il riconoscimento dell’emittenza locale in una legge generale sui media, salvo una riserva sull’ammontare dei contributi, con l’introduzione degli sgravi sugli investimenti pubblicitari». Un’ultima delega riguarda le norme sul prepensionamento dei giornalisti e la composizione del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti. I cui componenti sono ridotti a un massimo di sessanta (a fronte dei 36 previsti dal testo approvato in prima lettura), di cui due terzi professionisti e un terzo pubblicisti, con almeno un rappresentante delle minoranze linguistiche. Nel triennio 2013-2016 i componenti eletti sono stati 156 tra professionisti e pubblicisti. Quanto ai prepensionamenti, i principi direttivi sono l’innalzamento dell’anzianità anagrafica e contributiva per l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata e la revisione della procedura per gli stati di crisi. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Editoria, sì alla legge per il rilancio Passa il tetto agli stipendi della Rai Marco Mele pL’editoria ha la sua nuova legge di settore. L’ha approvata ieri la Camera dei deputati, in terza lettura, senza modificare il testo del Senato. I voti a favore sono stati 275, 80 i contrari, Movimento 5 Stelle e Forza Italia, e 32 gli astenuti (Lega Nord e Fratelli d’Italia). Nasce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, che sostituisce quello previsto dalla legge di stabilità 2016. Quest’ultimo era destinato solo all’emittenza televisiva e radiofonica locale, quello della nuova legge anche all’editoria. Per la Fieg, la federazione degli editori, è «un traguardo importante, ma è necessaria la rapidissima emanazione dei decreti attuativi, garantendo, nella prossima legge di bilancio, le relative coperture finanziarie». Per la Federazione della stampa «si pongono le basi per il rilancio del sistema dell’informazione. Dovrà ripartire da nuove regole antitrust, più che mai urgenti alla luce dei processi di fusione e cessioni della proprietà delle testate». Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi, tra gli altri, un decreto legislativo per ridefinire la disciplina dei contributi diretti a quotidiani e periodici. Ne saranno esclusi i giornali di partiti o di movimenti politici e sindacali, i periodici specialistici e le imprese che fanno capo a gruppi editoriali quotati. È prevista una riduzione del contributo alle imprese che superano, nel trattamento economico del personale, il limite dei 240mila euro annui. Per la prima volta, si applica a imprese private il tetto retributivo fissato per i dipendenti e collaboratori di pubbliche amministrazioni statali e delle società partecipate. Nell’ambito di tale delega è prevista l’incentivazione fiscale degli investimenti pubblicitari “incrementali” (anno su anno) su quotidiani e periodici, ma anche sulle televisioni e le radio locali, con benefici per inserzionisti di piccola o media dimensione e le start up. È prevista una delega al Governo per la progressiva liberalizzazione della vendita di prodotti editoriali, garantendo il pluralismo delle testate in tutte le edicole, ma, dal primo gennaio 2017, assicurando tale garanzia solo alle pubblicazioni “regolari” - nella periodicità, e registrate al tribunale - e in occasione della prima immissione sul mercato. La concessione di servizio pubblico alla Rai ha durata decennale ed è attuata con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, insieme alla relativa convenzione. Fino al 31 gennaio 2017 continua a essere applicata la concessione esistente, già prorogata sino al 31 ottobre. Agli amministratori, al personale dipendente, ai collaboratori e ai consulenti della Rai si applica il tetto retributivo di 240mila euro annui. Non valgono le esclusioni previste per le società che hanno emesso uno strumento finanziario quotato e per le loro controllate. Tale norma, secondo il consigliere Rai Arturo Diaconale «rischia di mettere in crisi l’azienda pubblica. La legge ha cassato il nostro piano di autoregolamentazione, con un tetto senza deroghe». Sottolinea in- p«Per mesi si era detto che c’era Le possibili modifiche alla nuova legge elettorale una svolta autoritaria, una deriva fascistoidepoisivaaleggereilquesito.Nessunconfrontoèinutile,ho chiesto al professor Zagrebelski se ci fosse un articolo che potesse far venire il dubbio di una svolta autoritaria ma non c’è. Si scopre che in ballo non è il futuro della democrazia ma della burocrazia». Matteo Renzi a due mesi esatti dalla data del referendum difende la sua riforma sicuro di poter spuntare la vittoriaeattaccaquellachechiama la «Woodstock del No». E sui sondaggi che sembrerebbero dare avanti i contrari alla riforma costituzionale commenta: «I sondaggi non raccontano che la stragrande maggioranza dice che non è informata,nonsacosavotare,èindecisa o non sa se va a votare». Intanto, nonostante le pochissime probabilità che l’Italicum possaessereriformatoprimadel4 dicembre (Fi ha escluso qualsiasi disponibilità a parlarne prima di quella data), le trattative proseguono. Il vicesegretario dem Lorenzo Guerini annuncia che nella direzionedilunedìverràaffidatoa una delegazione Pd il compito di trattare con gli altri partiti. Nel frattempoi“piccoli”alleatidiRenzi cominciano a scoprire le loro carteconunaseriedimosseinParlamento. Ieri alla Camera Pino Pisicchio,presidentedelgruppoMisto e autore di un ddl di modifica dell’Italicum, ha inviato una lettera al presidente della Commissione Affari costituzionali, Andrea Mazziotti, per sollecitare l’inizio della discussione. Quest’ultimo è stato cauto: «Il lavoro in Commissione andrà avviato solo se ci sono reali chance di successo». Insomma senza un ampio appoggio dei gruppi si rischia di “bruciare” la possibilità. E così anche Ap ha presol’iniziativa:ilsuocapogruppoin Commissione Dore Misuraca ha annunciato la presentazione di un ddl e la richiesta di avvio della discussione. Sia la proposta di PisicchiochequelladiApprevedonole coalizioni. La prima mantiene il ballottaggio ma introduce il quorum del 50% degli elettori per renderlo valido. La proposta di Ap elimina il ballottaggio e assegna un premio di 90 seggi, fino a un tetto di 340 seggi omplessivi, che andrebbe alla coalizione più votata, purché raggiunga il 35%. Informazione. La Camera approva senza modifiche il testo passato in Senato Nasce il Fondo unico per il pluralismo, finanziato anche con il canone per la tv Renzi: in gioco burocrazia, non democrazia Italicum, proposta centrista sulle coalizioni COLLEGI UNINOMINALI PREMIO DI COALIZIONE APPARENTAMENTI I 100 collegi con capilista bloccati dell’Italicum potrebbero essere sostituiti da 618 collegi uninominali, attraverso cui assegnare i seggi distribuiti a livello nazionale (12 seggi sono assegnati nella circoscrizione estero) Tra le possibili modifiche dell’Italicum ci potrebbe essere l’introduzione di un premio di maggioranza alla coalizione al secondo turno. Per ora il premio di maggioranza, che garantisce 340 seggi, è previsto solo per la prima lista I renziani non vorrebbero toccare il ballottaggio (previsto dall’Italicum se nessuna lista supera il 40%). Tuttavia potrebbero essere consentiti apparentamenti tra partiti tra il primo e il secondo turno I SEGGI DA ASSEGNARE 618 PREMIO DI MAGGIORANZA 340 seggi SOGLIA BALLOTTAGGIO 40% L’ANALISI Legge sul voto, i margini di modifica di Paolo Pombeni I l cosiddetto combinato disposto fra riforma costituzionale e nuova legge elettorale continua a pesare sul dibattito pubblico. Renzi sollecitato a tenere conto delledebolezzediunimpiantodell’Italicum un po' troppo “geometrico” e dunque poco aderente al contesto politico (e probabilmente anche a quello costituzionale) si proclama disponibile a metterci mano, ma poi si rende conto che nonpuòfarlodirettamenteperdue ragioni:laprimaècheconqualsiasi proposta finirebbe impallinato dalle opposizioni (non esistono sistemi elettorali perfetti e inattaccabili); la seconda è che gli si imputerebbe di essere il solito bullo che prima forza la situazione e poi è costretto a fare marcia indietro. In realtà i margini per un aggiustamento ragionevole dell’Italicumcisarebbero,solosecifossela volontà di capirsi, ma è esattamente quello che manca. Due aspetti, che sono fortemente indiziati di cadere sotto il giudizio della Consulta: si tratta dei capilista bloccati e della possibilità di candidature multiple fino alla presenza contemporanea in 10 collegi. Sono dinamiche che interessano i partiti piccoli: il primo perché con candidati che hanno forti clientele locali si possono sconvolgere gli ordini di lista quando alla fine ad essere eletti nel collegio possono essere solo uno o due; il secondo perché è un sistema sia per attirare voti con il richiamo del nome forte a livello nazionale, sia per aumentare il suo peso politico con una raccolta di voti notevole. È una normativa che potrebbe facilmente essere cancellata. Assai più spinose le questioni legate al ballottaggio per la conquista diunpremiodimaggioranza.Inséè difficile sostenere che sia antidemocratico, quel che si teme è che il meccanismo della solidarietà dei contrarialpiùvotatoalprimoturno faccia impropriamente vincere chi in quella tornata è arrivato secondo. Per evitare questo si chiede che almeno sia consentita la competizione fra coalizioni e non fra liste. Sebbene la questione sia per tanti versi più nominale che sostanziale (non è detto che la lista contenga gli esponenti di un solo partito), indubbiamente una simile impostazione favorisce il negoziato del detentoredelpoterediformarelalista consingolicandidatidainserireanzichécoipartitiincuiessisicollocavano.Checiònonsiagraditoalledi- rezioni dei partiti è comprensibile. Non si dovrebbero avere difficoltà a consentire che la competizione avvenisse formalmente fra coalizioni (si può discutere se da subito o consentendo apparentamenti al secondo turno) a patto che si evitino le conseguenze di frammentazioni strumentali (facciamoci tanti partitini poi ci coalizziamo) e di cadute del governo per sopravvenute rotture nella coalizione (film già visto). Non sarebbe però difficile contrastare i due fenomeni; basterebbe mettere una soglia di sbarramento perché un partito possa entrare in una coalizione apparentandosi al secondo turno e stabilire che la rottura della coalizione che andrà al governo comportaloscioglimentodellaCamera e nuove elezioni. Rimanelaquestionedelquorum dipartecipazioneelettoraleperché al ballottaggio scatti il premio. Una questione di buon senso può senz’altro portare a riconoscere che una astensione sopra la metà degli aventi diritto non può essere considerata una forma di disinteresse colpevole,mavavalutatacomeuna bocciatura della classe politica che dunque non merita alcun premio. I margini per ragionare ci sono tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Politica e società 23 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Cinque Stelle. Festeggiati i 7 anni dalla nascita: «Good movement, bad moments» - Direttorio superato ma Di Maio resta in prima linea Grillo «stringe» su movimento e programma Il leader a Roma con Casaleggio jr e i parlamentari per serrare le file del M5S dopo le ultime tensioni Manuela Perrone ROMA pDall’economia alla giustizia, dall’ambiente all’Europa, dal lavoro (con il reddito di cittadinanza al centro) alle pensioni: il programmadigovernodelMovimentoCinque Stelle, messo a punto per temi in questi mesi dai gruppi di parlamentari delle diverse commissioni, passerà a breve sulla piattaforma Rousseau per essere discusso e definito. È questo il risultato operativo della “due giorni” romana di Beppe Grillo e Davide Casaleggio, servita per ascoltare le esperienze e passare al sodo. Ieri, nella maratona degli incontri con i deputati a Montecitorio, seguita a quella dei senatori di lunedì, si è dunque impostato il lavoro per concludere il programma (finora fermo al 2013), indispensabile per la scalata al governo nazionale che il M5S, nonostante le tempeste degli ultimimesi,nonhaintenzionediabbandonare. «Good movement, bad moments», ha sintetizzato Grillo, che ai suoi - con cui ha festeggiato i sette anni dalla nascita del Movimento con tanto di torta e inno - si è detto «gasato» e ha raccomandato di restare compatti. Basta liti, divisioni e malumori. E basta anche con il direttorio dei cinque deputati: troppe difficoltà, un carico eccessivodagestirecheilcasoRoma,conle fibrillazioni intorno alla giunta di Virginia Raggi, ha fatto definitivamente franare. LE PROSSIME MOSSE I vertici chiedono incontri mensili con i portavoce. Su Rousseau tutti i punti della piattaforma di governo È Luigi Di Maio - colui che il cofondatore scomparso e osannato Gianroberto Casaleggio aveva individuato come il più adatto a rivestire i panni del possibile candidato premier - a chiarire la direzione in unpostsuFacebook:«Siamolameraviglia di vedere l’impossibile che diventa possibile, mentre tutti dicono che non ce la farai. Se il M5S oggi compie 7 anni vuol dire che ci sono persone in Italia che partecipanoaquestoprogettodaalmeno11 anni. Niente si improvvisa: quello che siamo oggi è frutto di una lunga marcia». Ostenta sicurezza, Di Maio, nononostante sia finito nel mirino degli ortodossi per l’atteggiamentoritenutotroppopragmatico, le gaffe e gli errori commessi a Roma:«Prestoproveremoquestameraviglia, presto arriveremo al governo di questo Paese». Lunedì era statoacenaconGrilloeCasaleggio, oggi sarà ospite di un forum a porte chiuse da Bloomberg. Selemodalitàeitempidiselezione del candidato premier sono comunque ancora allo studio, la nuova discesa romana certifica la diarchia al vertice del M5S. Grillo e Casaleggio, che d’ora in poi intendono incontrare i “portavoce” con cadenza mensile, sono stati netti, dettando persino le linee guida per le apparizioni in Tv: meno autoreferenzialità, largo ai progetti. E anche se gli esponenti ritenuti più “comunicativi”, come Di Maio e Alessandro Di Battista resteranno in prima linea, il ritornello è uno: «Non distrarsi con inutili beghe, parlare dei contenutiedelprogramma».Chesi fa centrale, insieme con Rousseau, cuore pulsante dell’idea di democrazia diretta intorno alla quale il Movimento è nato. È toccato a Casaleggio jr, cogestore della piattaformaconMassimoBuganieDavid Borrelli, illustrarne ancora una volta tecniche e potenzialità. Senza dimenticare di omaggiare suo padre, postando sul blog di Grillo un video realizzato da Gianroberto su “Singularity”, quel punto di non ritorno immaginato dallo scienziato Stephen Hawking in cui «non comprenderemo le scelte delle intelligenze artificiali che avremo creato».Unpercorsotracciato,assicura Casaleggiojr:«Staanoi(forse)indirizzarnelosviluppoinmodochesia positivo per tutta la collettività». Dalla fantascienza al manifesto politico. Per ora, anche per la campagna per il no al referendum sulle riforme,ildiktatè:«Restaretralagente». E continuare a osservare Raggi, lasciandolaautonomafinchésipuò. Nessun incontro con la sindaca. Che però ha twittato: «Auguri a noi, ogni anno sempre più grandi». Alla Camera AGF Via i vitalizi a Toni Negri e Cesare Previti Toni Negri (foto) e Cesare Previti sono tra i sei ex deputati over 80 a cui l'Ufficio di presidenza della Camera ha revocato ieri il vitalizio in quanto condannati con sentenza passata in giudicato a pene superiori a due anni di reclusione (per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la reclusione fino a un massimo di sei anni). © RIPRODUZIONE RISERVATA L’assessora indagata. L’ex consulente Ama: «Raggi è con me, vado avanti» - L’ipotesi di una sostituzione prima dell’interrogatorio davanti ai Pm Muraro non cede ma M5S cercano una via d’uscita pNessun passo indietro. L’as- sessora capitolina all’Ambiente Paola Muraro va avanti nonostante l’infittirsi della bufera giudiziaria: «La sindaca non mi ha chiesto passi indietro, ho il suo pieno sostegno. Mai pensato di dimettermi, continuo a lavorare per i romani». Ufficialmente dal Campidoglio confermano la linea: «Aspettiamo di vedere le carte. Se poi emergerà una posizioneincompatibileconiprincìpi del Movimento Cinque Stelle prenderemo provvedimenti». Nessuno parla esplicitamente di exit strategy, che però si sta cercando. «Muraro in bilico? Finché non mi dicono qualcosa di diverso èunamiacollega,lavoriamoinsieme», ha affermato ieri l’assessore LE INDAGINI Sotto la lente dei Pm il lavoro svolto da Muraro nel 2014 nell’area di Ponte Malnome, vicenda nella quale è coinvolto anche Fiscon allo Sviluppo economico Adriano Meloni, indicato a Raggi dalla Casaleggio associati, come Massimo Colomban, neoassessore alle Partecipate che ieri è arrivato per la prima volta in Campidoglio. Incontrando, oltre alla sindaca, molticolleghi,tracuiAndreaMazzillo (Bilancio), Linda Meleo (Trasporti)elastessaMuraro,concuia giorni dovrebbe chiudere la partita della nomina del nuovo amministratore unico di Ama. Ma non è un mistero che da un mese almeno si cercano possibili sostituti. E, a meno di novità eclatanti, la deadline potrebbe essere la data che la procura di Roma fisserà per l’interrogatorio. Beppe Grillo mantiene le distanze esprimendo«unringraziamentoainetturbini di Roma: la città è più pulita grazie a loro». Il premier Matteo Renzi (con buona parte del Pd), querelato ieri da Virginia Raggi, invece incalza: «Due morali e cinque stelle... Se uno del Pd avesse fattoquellochehafattoRaggi,cioè affidare la gestione dei rifiuti a una professionista totalmente colle- gataaiprincipaliesponentidell’inchiesta su Mafia Capitale, loro ci avrebbero attaccato». Mentre Muraro ha presentato ieri querele anche contro i giornalisti per 32 articoli ritenuti diffamatori, la Procura di Roma sta approfondendo il capitolo relativo alle consulenze che la Muraro ha ottenuto con Ama. L’ipotesi dei magistrati è che i vari contratti, dal 2009 ad oggi, sarebbero stati ottenuti attraverso un sospetto rapporto privilegiato che l’attuale assessore all’Ambiente avrebbe avuto con gli ex dominus di Ama, Giovanni Fiscon e Franco Panzironi. Entrambi sono indagati per concorso in abuso d’uffi- cio con la stessa Muraro. I fari, in particolare, sono concentrati su un lavoro extra che la Muraro ha avuto tra febbraio e marzo 2014: coordinare le attività di bonifica dell’area di Ponte Malnome, dove a fine gennaio di quell’anno ci fu una grave fuoriuscita di rifiuti ospedalieri dal Termovalorizzatore di Ama. Per questa vicenda è finito sotto procedimento lo stesso Fiscon, il quale si è avvalso - come perito difensivo - della consulenza di Muraro, così come risulta da un contratto ritenuto «irregolare» dai magistrati. I.Cimm. M.Per. © RIPRODUZIONE RISERVATA FOCUS. IL CAPITOLO PARTECIPATE Dalla riorganizzazione di Atac ai debiti di Ama, tutti i dossier di Colomban N essuna intenzione di «azzerare le partecipate». Nel suo primo giorno in Campidoglio il neoassessore Massimo Colomban mette in chiaro che dismettere non sarà la parola d’ordine. Riorganizzare però sarà d’obbligo, se non altro perché la nebulosa di quasi 80 tra partecipate e Fondazioni, Acea esclusa, costa a Roma Capitale 1,67 miliardi di euro, l’80% dei quali assorbiti da trasporti (con Atac che costa 609,7 milioni) e rifiuti (con Ama che pesa per 834,7 milioni). Entro la primavera bisognerà produrre i piani di razionalizzazioneprevistidallariformaMadia.Ma la prima decisione che Colomban deve prendere riguarda la governance:l’exsuperassessoreMarcello Minenna, in tandem con la ex capo di gabinetto Carla Romana Raineri aveva messo a punto una delibera che prevedeva l’addio ai Cda, con l’amministratore unico per le società più piccole, affiancato da un direttore generale per quelle più grandi. Ma il provvedimento fu bloccato ad agosto prima di arrivare in giunta. «Verifiche tecniche», si disse. Ma già serpeggiavano diversità di vedute, e l’idea che la sola diarchiaaiverticinonsarebbestata sufficiente a reggere il timone delle partecipate maggiori. Sul tavolo ci sono poi i nodi concreti. A partire da Atac, che ha in stand by il piano di riorganizzazione partito a luglio 2015 con una ricapitalizzazione da 180 milioni. Per la partecipata dei trasporti (150mila chilometri percorsi, 11.878 dipendenti, 89 milioni di disavanzo nel 2015 e tredici anni senza un pareggio) Minenna aveva riaperto il dialogo con le banche per ridefinire un piano finanziario in grado di procurare nuove disponibilità per 50 milioni, anche con l’avvio di project financing con concessioni abbinate per evitare l’alienazione degli immobili di pregio. Il nuovo amministratore unico Manuel Fantasia ha ricominciato il valzer con gli istituti di credito per rinnovare la proroga già concessa ad aprile, che scade a metà ottobre. Non solo: oltre ai 18 milioni già recuperati per la manutenzione dei treni della metro A, ne mancano all’appello altri 40. Non va meglio per Ama, 7.800 dipendenti, ultimi due esercizi chiusi in utile (893mila euro nel 2015) ma un debito di 600 milioni. Nei prossimi giorni dovrebbe essere nominato il nuovo amministratore unico. Minenna aveva intenzione di chiudereicontrattiderivatiinessere(lasocietà ha un’esposizione finanziaria di circa 500 milioni, per 30 milioni a mark to market negativo) e strappareallebanchecondizionidiinde- NESSUN AZZERAMENTO Per il neoassessore dismettere non sarà la parola d’ordine. Entro la primavera necessari piani di razionalizzazione bitamento inferiori all’attuale 7%. AequaRomahaiverticiinprorogatio: l’ex assessore voleva farne la societàromanaperlariscossionein house al posto di Equitalia. Multiservizi, società strumentale di Ama,abrevenonpotràpiùricevere appalti in affidamento diretto. L’assessora Paola Muraro e il presidente della commissione capitolina Ambiente Daniele Diaco hanno assicurato: «Vogliamo che l’azienda divential100%delComune».Mala rilevazione del 49% detenuto da Manutencoop va ponderata. Su tutto, conterà la visione. Minenna, procedendo per accorpamenti e sinergie, voleva far diventare Roma Capitale una holding simile a un distretto finanziario, come la City of London o State of New York. Colomban dovrà chiarire la sua. M.Per. © RIPRODUZIONE RISERVATA INFORMAZIONE PROMOZIONALE Percorsi di innovazione e know how per la fabbrica 4.0 L’automazione flessibile con le integrazioni robotiche fatte su misura Tmp Engineering è specializzata nella creazione di macchine molto speciali per le esigenze di assemblaggio e collaudi L’industria oggi richiede automazione sì, ma flessibile. Una doppia impresa con la quale si misura agevolmente Tmp Engineering che lavora sui robot di piccole dimensioni per “integrarli”, cioè realizzare le applicazioni necessarie per ogni specifica necessità di automazione. “Due gli ambiti di specializzazione – mette in evidenza il socio e direttore tecnico, Michele Merola -: la robotica collaborativa, per implementarla e quindi rendere possibile l’utilizzo o l’applicazione di robot su macchine che fino ad oggi non li prevedevano, con la conseguenza in alcuni casi di ridurre gli spazi necessari per la stessa macchina, in altri dell’eliminazione dell’apporto umano; il lotto produttivo uno, ovvero la suddivisione delle linee produttive in lotti piccoli, per aumentare la flessibilità piuttosto che la capacità produttiva. Cioè ciò che oggi chiede il mercato”. Di questi tempi, evidenzia infatti l’imprenditore, “l’industria di fronte a un progetto di automazione ha cambiato radicalmente la prima domanda: non quanti pezzi produce, ma quanti pezzi diversi posso produrre con lo stesso sistema automatizzato”. Tmp Engineering risponde “come farebbe un sarto, cioè con macchine molto speciali, costruite sull’esigenza del cliente”, prosegue Merola. Si tratta di soluzioni impiegate per la maggior parte negli assemblaggi e nei collaudi, situazioni in cui “vi sono due esigenze su tutte: la ripetibilità della qualità e la massima produttività rispetto allo stesso lavoro fatto a mano”. Per ogni richiesta Tmp Engineeriing verifica di quale automazione avrebbe bisogno il cliente e “poi gli suggeriamo il tipo di automazione più utile alla sua condizione. Se la logica del progetto è condivisa, procediamo con la definizione dei costi”. Parte integrante della capacità competitiva dell’azienda è il servizio post vendita, che prevede “una teleassistenza ormai consolidata, poiché da Cassino interveniamo ovunque nel mondo, Connessioni internet a banda ultra larga e cloud per la fabbrica 4.0 Inasset assicura a Nordest connessioni Internet a oltre 100 mega grazie a 900 Km di fibra, 220 punti di distribuzione della rete e 4mila collegamenti radio In ambito industriale la “fabbrica 4.0”, cioè la cosiddetta quarta rivoluzione oggi al centro delle attenzioni, implica da una parte un importante salto culturale e una nuova visione, dall’altra la completa rivisitazione del modo di organizzare l’azienda, la progettazione, le linee produttive, la logistica. Tutto ciò grazie alle nuove e dirompenti tecnologie che permettono di connettere tutto e tutti. Avere la possibilità di connessioni internet a banda ultra larga e un facile accesso ad infrastrutture cloud, robuste ma snelle ed efficienti, che possano sostenere questa nuova visione, è fondamentale. Su questi temi l’intera area nordest non brilla ma in Friuli Venezia Giulia, per quanto riguarda i servizi di accesso alla rete, la situazione è desolante: nello studio pubblicato dal Sole 24 Ore del 1 Settembre, emerge che in Fvg solo il 24% delle unità abitative è raggiunto da collegamenti che arrivano a 30 mega e non c’è nessuna area che può essere connessa a 100 mega, contro LE STRUTTURE INASSET CHE GARANTISCONO CONNESSIONI INTERNET VELOCI E FACILI ACCESSI CLOUD ALLE AZIENDE MICHELE MEROLA. SOCIO E DIRETTORE TECNICO DI TMP ENGINEERING oltreché la presenza fisica quando necessario”, conclude l’ingegner Merola. www.tmpengineering.it ad esempio il 25% degli edifici in Lombardia. Questi dati che sono forniti dal Mise non sono però del tutto veritieri perché Inasset, ormai da anni, collega moltissime aziende non solo a 30, 50 e 100 mega ma anche a velocità superiori. Inasset con i suoi 5500 clienti serviti, 900 chilometri di fibra ottica di proprietà, 220 punti di distribuzione della rete e 4mila collegamenti radio si caratterizza come il principale operatore di telecomunicazioni sul territorio. “Nella nostra area abbiamo tante aziende che sono sulla strada del cambiamento e dell’innovazione, fabbrica 4.0 vuol dire un processo che porterà ad una produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa – afferma il presidente di Inasset, Roberto Cella -. Noi tutti riconosciamo le capacità e molto spesso la genialità che hanno le aziende del nostro territorio ma, senza connettività, questo processo non può avvenire. Inasset sta continuando ad investire per sostenere questo cambiamento e l’imprenditoria del Friuli Venezia Giulia può contare su di noi come partner unico e strategico sui temi della fibra ottica e del cloud”. www.inasset.it Innovazione nella gestione dei rischi, nella qualità, negli appalti e modelli organizzativi: parla questo linguaggio NORD PAS, l’azienda pordenonese che ha sviluppato soluzioni originali e inedite per gestire in forma elettronica e integrata tutto ciò che attiene la sicurezza sul lavoro, la qualità, privacy e tutela ambientale all’interno delle aziende. Centinaia di organizzazioni private e pubbliche, in svariati settori produttivi oggi “hanno già informatizzato i propri sistemi di gestione grazie al nostro aiuto e alla piattaforma Q-81 HSE WEB APP”, spiega Luca Causser, co-fondatore di NORD PAS, responsabile del progetto Q-81 e auditor con esperienza ventennale nel settore. “La piattaforma software è multilingua e gestisce in modo semplificato e intuitivo gli aspetti critici negli ambiti sopra menzionati e non solo - prosegue -, anche grazie alla continua analisi delle modifiche legislative da parte del nostro team di esperti”. Nell’ambito degli appalti inoltre, NORD PAS ha reso disponibile il nuovo “Portale verifica idoneità tecnica appaltatori”, che “permette ai fornitori dell’azienda - continua Causser - di accedere direttamente a una piattaforma Software & App per la gestione di sicurezza, qualità, appalti, risk assessment Nord Pas 14000 porta le imprese nella quarta rivoluzione industriale con la piattaforma Q-81 HSE WEB APP e con il Portale di verica dell’idoneità tecnica appaltatori web con interfaccia semplificata in cui inserire i propri dati”. In tal modo gli uffici tecnici aziendali vengono sgravati di pesanti controlli burocratici. Il nuovo portale dialoga con il modulo Verifica idoneità appaltatori di Q-81. Esso è personalizzabile nelle check-list e nella grafica da Patent box: online su www.patentroad.It la guida pratica per le imprese Disponibile sul sito patentroad.it uno strumento gratuito e di facile consultazione con tutte le informazioni sul regime fiscale che premia l’innovazione Una guida pratica e di facile i documenti richiesti? A chi consultazione sul Patent Box, la vanno inviati? A queste donormativa che offre alle imprese mande cerca di rispondere, in una importante agevolazione modo chiaro e puntuale, la fiscale per lo sfruttamento dei guida realizzata dagli esperti beni immateriali, è finalmente di Technetic Italia che hanno online e a disposizione di tutti: ideato e coordinano l’iniziaè sufficiente collegarsi al sito tiva Patent Road patrocinata www.patentroad.it. A pochi dal Ministero dello Sviluppo mesi dall’avvio, il regime fiscale Economico per la diffusione opzionale introdotto dalla Legdel Patent Box. La guida è ING. LUCILLA LANCIOTTI, ge di Stabilità 2015 (190/2014) accessibile gratuitamente VICEPRESIDENTE ha già dimostrato di essere uno sul sito web patentroad.it, DI TECHNETIC ITALIA strumento efficace di cui possoed è strutturata in sei seziono beneficiare tutti i soggetti ni: “Patent Box: cos’è”, “Patitolari di reddito d’impresa. Tuttavia la nortent Box: come funziona”, “Patent Box Calmativa è complessa, e sono molti gli interrocolo”, “Il Ruling”, “Documenti per il Patent gativi e i dubbi: come si calcola l’agevolazioBox” e “Circolari e Decreti”. Ognuna contiene? Quali sono i requisiti di accesso? Come ne tutte le informazioni utili per capire come funziona la procedura di ruling? Quali sono beneficiare di questa opportunità e come parte del committente che se ne dota. Il team di NORD PAS è inoltre specializzato in tecniche analitiche e implementative informatizzate di risk assessment nei settori ambiente, sicurezza lavoro, security, sicurezza informatica, privacy, 231, safety food. “Il processo di risk assessment e management in un’organizzazione può essere molto complesso - osserva Causser - e non si esaurisce semplicemente nella generazione di un report, quanto in una vera e propria analisi su cui fondare le scelte strategiche dell’imprenditore”. Questa soluzione consente di abbattere drasticamente i tempi di gestione del proprio sistema e di misurarne l’efficace in modo semplice e intuitivo. www.nordpas.com www.q81web.com aderire al regime opzionale. L’esposizione è schematica e chiara, e i contenuti aggiornati sulla base degli ultimi chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Una “Help area” dedicata è a disposizione per approfondimenti e problematiche relative al Patent Box. Il sito patentroad.it e la guida sono design responsive, e facilmente accessibili anche in mobilità con smartphone o tablet. “Tutto ciò è reso possibile - continua l’Ing. Lucilla Lanciotti, vice presidente di Technetic Italia - perchè per aiutare le aziende a valorizzare economicamente il proprio know-how abbiamo messo a punto un metodo di intervento proprietario specifico, il Patent Road Method che massimizza i vantaggi offerti dall’adesione al Patent Box. Questo metodo copre l’intero processo dell’applicazione della norma in azienda, e può essere implementato direttamente dai nostri esperti o utilizzato per supportare e facilitare il lavoro di commercialisti e altri professionisti. Abbiamo seguito il percorso del Patent Box italiano dall’inizio, e grazie alla grande esperienza maturata sul campo siamo in grado di offrire una consulenza specialistica per garantire in ogni azienda il successo di questa importante opportunità”. www.patentroad.it 24 Commenti e inchieste Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Lettere DIRETTORE RESPONSABILE Le risposte ai lettori Roberto Napoletano VICEDIRETTORI: Edoardo De Biasi (VICARIO), Alberto Orioli, Salvatore Padula, Alessandro Plateroti CAPOREDATTORE CENTRALE: Guido Palmieri (responsabile superdesk) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA: Giorgio Santilli UFFICIO CENTRALE-SUPERDESK: Daniele Bellasio (responsabile web), Luca Benecchi, Fabio Carducci (vice Roma), Giuseppe Chiellino, Franca Deponti, Federico Momoli, Alfredo Sessa, Alberto Trevissoi (vice superdesk) Segretario di redazione: Marco Mariani INFORMAZIONE NORMATIVA E LUNEDI: Mauro Meazza SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA FINANZA: Christian Martino SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA IMPRESA: Lello Naso UFFICIO GRAFICO CENTRALE: Adriano Attus (creative director) e Francesco Narracci (art director) RESPONSABILI DI SETTORE: Luca De Biase, Jean Marie Del Bo, Attilio Geroni, Laura La Posta, Armando Massarenti, Francesca Padula, Christian Rocca, Fernanda Roggero, Stefano Salis, Giovanni Uggeri SOCIAL MEDIA EDITOR: Michela Finizio, Marco lo Conte (coordinatore), Vito Lops e Francesca Milano PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 Ore S.p.A. PRESIDENTE: Carlo Robiglio VICE PRESIDENTE: Luigi Abete AMMINISTRATORE DELEGATO: Gabriele Del Torchio L’Europa alla guerra delle tre poltrone GLI EQUILIBRI DI BRUXELLES di Adriana Cerretelli R ischiava di essere un fine anno al calor bianco per l’Europa rapita nella guerra delle tre presidenze dal duello all’ultimo sangue tra popolari e socialisti alla conquista, in gennaio, del vertice del parlamento europeo. Invece a fermarla potrebbe essere un uomo solo e bestia nera dell’Unione: l’ex-premier polacco Jaroslaw Kaczynski, oggi l’uomo forte dietro il Governo di Varsavia. Come? Ritirando l’appoggioaDonaldTusk,presidentedelConsiglioUe,altroexpremierpolacco,Ppe,ilcuimandatoscadeingiugnomapotrebbe essere rinnovato per altri due anni e mezzo. In un’intervista che sarà pubblicata domani su Polska, Kaczinski avverte l’Europa del rischio di confermare in un incarico di prestigio un personaggio coinvolto in inchieste giudiziarie che potrebbero concludersi con la sua condanna: per presunta complicità nella caduta nel 2010 dell’aereo presidenziale che trasportava il suo gemello e per il fallimento di una banca polacca due anni dopo. «So che il no della Polonia non impedirebbe la rielezione di Tusk ( i 28 decideranno a maggioranza) ma tengo a informare l’Europa sui rischi che corre», dice il nostro. Il siluro contro Tusk potrebbe cinicamente rivelarsi provvidenziale, liberando una casella che potrebbe passare da un popolare a un socialista. Aprendo ai primi la strada per incassare la presidenza del parlamento. A occuparla da ben 5 anni consecutivi, fatto senza precedenti, è il socialista tedesco Martin Schulz, che vorrebbe restarci per altri 2 anni e mezzo, salvo offerte migliori: un’altra poltronissima Ue o un incarico ministeriale in Germania. Il Ppe, che già una volta ha rinunciato alla tradizionale alternanza di metà mandato con il Pse, questa volta è deciso a pretendere il rispetto dell’accordo firmato a inizio legislatura. Ma in questo caso, a bocce ferme, le tre cariche apicali dell’Unione, le presidenze di Commissione con Jean-Claude Juncker, del Consiglio con Tusk e del parlamento con un Ppe, finirebbero tutte in mano ai popolari. Troppo. A complicare le cose c’è che il capogruppo Ppe è Manfred Weber, un altro tedesco. Uno sgarbo a Schulz oggi è possibile ma politicamente sconsigliabile alla vigilia di elezioni difficili, con la grande coalizione Cdu-CsuSpd già sotto stress a Berlino, la Merkel debole e l’AfD da battere. Sapendolo, finora Juncker e Schulz hanno fatto squadra per difendere i rispettivi incarichi. Sul posto di Juncker volteggia discreto il suo vice, il socialista olandese Frans Timmermans. Se però Tusk saltasse, i giochi si riaprirebbero, un socialista potrebbe entrare in lizza garantendo l’equilibrio tra le poltrone. Se ottenesse l’investitura della Merkel, lo stesso Schulz potrebbe aspirare a succedere al polacco. E Juncker restare al suo posto mentre i popolari potrebbero incassare la presidenza di Strasburgo senza contraccolpi politici di sorta. Tra i candidati Ppe in corsa c’è anche l’ex-commissario Ue e attuale vice-presidente dell’assemblea Antonio Tajani. Non si esclude però che lo stesso Weber possa farsi avanti. Nulla comunque vieta che Tusk alla fine resti dove è: il suo essere filo-tedesco e di basso profilo è un grosso handicap in patria, ma un grande atout nell’Europa di oggi. Sarà o no guerra delle tre poltronissime? Le scommesse continuano. © RIPRODUZIONE RISERVATA Squalifica ridotta REUTERS «Graziata» la Sharapova. Tornerà ad aprile La tennista russa Maria Sharapova, sospesa per due anni per aver assunto meldonium ha avuto la sospensione ridotta a 15 mesi dal Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Dopo lo scandalo Sharapova ha perso più di 60 posizioni nella classifica dei cento atleti più ricchi, scendendo a 88esimo posto. L’educazione economica è indispensabile. E non solo agli italiani Piero Campomenosi [email protected] SPRINT PER IL CLIMA Domenico Rosa cittadini e la materia economica diventasse parte del curricolo di ogni studente, le cose non comincerebbero forse ad andare meglio (e, aggiungo, magari i soci delle imprese nelle assemblee non lascerebbero carta bianca al consiglio direttivo)? Ma forse LAPRESSE di Cesare Azzali L a crisi economica continua a ridurre, sia pure con alcune eccezioni, il benessere delle popolazioni del Vecchio Continente risultando insensibileallepolitichedellaUe,creando povertà, diseguaglianze, tensioni politiche e spinte al recupero di politiche protezionistiche di tipo nazionalistico. Fra le cause di questa situazione viene spesso sottolineato il ruolo devastante e destrutturante della finanza. Accanto a essa vengono spesso indicate, e con buon fondamento, altre cause. La principale sembra sfuggire nella sua reale portata, all’analisi di politici, intellettuali, economisti, giuristi e sociologi. Il vero fattore di cambiamento rivoluzionario che sta operando nella storia del genere umano è l’innovazione tecnologica. Con Internet e la crescita esponenziale delle nuove tecnologie, con il moltiplicarsi ed il potenziarsi dei mezzi di trasporto, negli ultimi trent’anni si sono modificati le due dimensioni di base di ogni persona umana: lo spazio e il tempo. Lo spazio ha cessato di costituire un limite insuperabile. Il tempo si è accelerato portando le durate dei processi da anni, mesi, giorni, ore a ricollocarsi nell’ambito di minuti se non di secondi. Aquestaprimatrasformazioneepocale l’evoluzione sempre più accelerata delle macchine e della tecnologia sta aggiungendo un’ulteriore trasformazione delle condizioni di vita reale di cui ancora pochi colgono gli effetti attuali e potenziali. Macchine sempre più evolute ed “intelligenti” sostituiscono gli esseri umani nella produzione dei beni e nella fornitura di servizi ed in molti centri di ricerca si stanno studiando macchine che riproducono sempre meglio il comportamento umano “imparando” dall’esperienza maturata nel fare le cose o nel rendere il servizio. Un numero crescente di attività umane vengono svolte on line. Gli effetti positivi di questo processo sono evidenti: gli esseri umani vengono affrancati dalla “fatica” e dai rischi della produzione, i processi sono continuativi e con ridotti rischi di errore e aumentano quindi efficienza e produttività. I tempi necessari per sviluppare le diverse attività si riducono e tutto diventa più semplice, meno faticoso, più rapido e affidabile. Il mutamento in corso, a fronte di notevoli vantaggi comporta tuttavia, per ora ancora in prospettiva, uno stravolgimento degli elementi su cui si regge la convivenza umana. Nella storia del genere umano, infatti, la ricchezza, intesa come creazione di quei beni e di quei servizi che corrispondono ai bisogni, è sempre stata prodotta dagli uomini e dalle donne. Già oggi, invece, e ancor più con un crescendo esponenziale nei prossimi anni la ricchezza è e sarà prodotta in gran parte dalle macchine. La conseguenza inevitabile è il superamento di quello che, con l’unica eccezione dell’utopia comunista, è sempre stato un paradigma della storia umana: la partecipazione alla distribuzione della ricchezza e il ruolo sociale delle persone erano pro- Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso il Servizio Cortesia, presso Progetto Lavoro, via Lario, 16 - 20159 Milano, telefono (02 o 06) 3022.2888, fax (02 o 06) 3022.2519, ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs. 196/03. Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Futuro prossimo. Una cameriera robot in un ristorante di Binzhou, in Cina fondamente legati al contributo che individui e gruppi sociali davano alla creazione della ricchezza. In questo momento storico, almeno in quella parte del mondo in cui le innovazioni tecnologiche trovano più immediato e diffuso utilizzo, questo principio non può più trovare applicazione, o almeno non nei modi e nelle forme conosciute; questo perchéselaricchezzavieneprodottadalle macchine le persone perdono la loro utilità produttiva e se applichiamo questo criterio nei modi fin qui sperimentati le persone non hanno più alcun titolo per condividere la ricchezza e dunque sono destinate all’esclusione economica. Le industrie stanno automatizzando in modo sempre più massiccio ed accelerato i cicli produttivi potendo installare macchine sempre più efficienti ed affidabili con un utilizzo crescente di robot in grado di sostituire l’uomo in attività e fasi nelle quali fino a non molto tempo fa era ritenuto imprescindibile il lavoro umano. Ne risultano aziende più efficienti in grado di abbattere i costi e di aumentare i volumi produttivi ma l’effetto è la riduzione dei posti di lavoro nelle industrie. Nella distribuzione si diffonde il commercio on line, apprendo spazi di relazione diretta fra chi produce e il consumatore, aumentando, almeno nel breve, i margini per il primo e la possibilità di scelta per il secondo. Ma il commercio on line ha creato nuovi soggetti della distribuzione che gestiscono la funzione commerciale senza bisogno di luoghi fisici come i negozi e i centri commerciali. Aumenta la comodità e possibilità di scelta del consumatore ma l’impatto concorrenziale sulle catene distributive tradizionali, non solo sui piccoli negozi ma anche della grande distribuzione organizzata, inizia a farsi sentire, anche in quest’ambito, quindi, si perde e si perderà occupazione. Le operazioni bancarie si fanno on line, le agenzie delle banche vengono automatizzate molte funzioni spariscono e l’occupazione si riduce. Nei centri commerciali possiamo pagare alle casse automatiche. Le autostrade si pagano anche con carte o col Telepass. I bi- MODALITÀ DI ABBONAMENTO AL QUOTIDIANO: prezzo di copertina in Italia ¤1,50 dal martedì al venerdì, ¤2 per le edizioni di sabato e domenica e lunedì. Abbonamento Italia 359 numeri del quotidiano in versione cartacea e digitale: ¤400,00 comprensivo di contributo spese di consegna (postale o in edicola). L'abbonamento Italia non comprende i magazine “IL – Intelligence in Lifestyle” e “How to spend it”. 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L’evoluzione dei sistemi produttivi e dei servizi si delinea in modo chiaro, soprattutto se si considerano anche gli studi e le realizzazioni già esistenti nel settore della robotica. Già oggi esistono robot in grado di muoversi ed eseguire funzioni complesse, esistono robot che dialogano con le persone riconoscendone atteggiamenti, sensibilità e reazioni e che adeguano il loro comportamento all’interlocutore, imparando dall’esperienza relazionale, esistono robot che duplicano nell’aspetto i loro creatori e sono in grado di sostituirli a distanza, ad esempio tenendo, sotto il loro controllo ed input, conversazioni o addirittura conferenze. Già oggi si può dire che la capacità di costruire “macchine intelligenti”, in grado di aiutare e sostituire l’essere umano in un modo impensabile fino a soli 10 anni or sono, è una realtà. Si tratta di cambiamenti profondi che nascono dalla costante ricerca degli esseri umani di migliorare e cambiare la propria esistenza e si tratta di mutamenti che aprono prospettive finora impensabili per realizzare una qualità di vita affrancata dalla fatica fisica e per molti versi persino da quella mentale e che daranno agli esseri umani possibilità finora sconosciute per soddisfare i propri bisogni ed i propri desideri. Come tutti i cambiamenti radicali della condizione umana, tuttavia, occorre comprenderne a fondo gli effetti e le implicazioni. Si tratta di prevederne e gestirne l’impatto per evitare insostenibili “costi sociali” che farebbero correre rischi imprevedibili alla sopravvivenza stessa del genere umano. Ovviamente è estremamente difficile, anzi impossibile, governare un processo C.A.P. /LOCALITÀ / TELEFONO e FAX/EMAIL. Altre offerte di abbonato sono disponibili su Internet all'indirizzo www.ilsole24ore.com/offerte. Non inviare denaro. I nuovi abbonati riceveranno un apposito bollettino postale già intestato per eseguire il pagamento. La sottoscrizione dell'abbonamento dà diritto a ricevere offerte di prodotti e servizi del Gruppo Il Sole 24 ORE S.p.A. Potrà rinunciare a tale diritto rivolgendosi al Database Marketing de Il Sole 24 ORE. Informativa ex D.Lgs. n. 196/03 - Il Sole 24 ORE S.p.A. Titolare del trattamento tratta i dati personali liberamente conferiti per fornire i servizi indicati. Per i diritti di cui all'art. 7 del D.Lgs. n. 196/03 e per l'elenco di tutti i Responsabili del trattamento rivolgersi al Database Marketing, via Carlo Pisacane 1 - 20016 Pero (MI). I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all'amministrazione e potranno essere comunicati alle società del Gruppo per le medesime finalità della raccolta e a società esterne per PREMIO PER LA FISICA Piatta ed esotica, la materia «senza altezza» vince il Nobel di Andrea Carobene U La versione integrale di questo articolo n Nobel a Flatlandia, il mondo a due dimensioni descritto nel 1884 da Edwin A. Abbott nell’omonimo romanzo. Il Nobel della fisica 2016 è stato assegnato a tre studiosi britannici che hanno dedicato la loro vita a capire cosa accade nel mondo dell’estremamente piccolo, in stati della materia così sottili da poter essere considerati bidimensionali o senza altezza. La motivazione del premio assegnato a David J. Thouless; F. Duncan M. Haldane e J. Michael Kosterlitz non si riferisce all’universo immaginato di Abbott. I tre ricercatori hanno vinto il Nobel per le loro «scoperte teoriche delle transizioni topologiche di fase e delle fasi topologiche della materia»: una spiegazione che appare ancora più esoterica di Flatlandia, ma che tuttavia ha conseguenze molto concrete. I tre ricercatori – oggi al lavoro nei laboratori di prestigiose università americane – sono riusciti a sviluppare delle tecniche per comprendere come si comporta la materia quando si trova in fasi particolari, chiamate “esotiche”. Questi stati della materia sono diversi dalle normali fasi macroscopiche – come quella gassosa o solida – e sono quella dei superconduttori, dei superfluidi e delle pellicole magnetiche. Nel caso dei superconduttori la materia non oppone alcuna resistenza al passaggio della corrente elettrica, mentre nei superfluidi si hanno dei liquidi con viscosità nulla e che presentano comportamenti paradossali, ad esempio “arrampicandosi” lungo le pareti. I comportamenti “strani” si generano a temperature prossime allo zero assoluto: quel limite di – 273,15 °C sotto il quale non si può andare. Non è facile capire perché la materia si comporti in quel modo, ma una delle caratteristiche comuni in quegli stati, compreso quello relativo alle sottili pellicole magnetiche, è che l’orientamento degli atomi è comune, ossia si è di fronte a «comportamenti collettivi ordinati». Secondo la teoria antecedente al lavoro dei fisici premiati l’ordine responsabile dei fenomeni esotici si sarebbe dovuto distruggere negli strati di materia bidimensionale a causa delle naturali fluttuazioni atomiche. Nulla però in fisica è scontato, e così all’inizio degli anni 70 David Thouless e Michael Kosterlitz svilupparono un modello teorico che spiegava come le transizioni di fase che caratterizzano gli stati della materia a temperature vicine allo zero assoluto possono avvenire su due dimensioni. La chiave della spiegazione risiede in piccoli vortici accoppiati che si muovono nello spazio bidimensionale, e che possono essere descritti con le regole della topologia: una branca della matematica che studia le proprietà delle forme. In particolare, la topologia analizza quelle proprietà che rimangono inalterate quando una figura o un oggetto è deformato, tirato, schiacciato o contorto senza tuttavia essere strappato o incollato. L’utilizzo della stessa topologia permise diversi anni più tardi a Thouless e a Duncan Haldane di spiegare l’effetto Hall quantistico, un altro fenomeno fisico che descrive il passaggio di corrente tra due semiconduttori immersi in un campo magnetico a una temperatura vicina allo zero assoluto. Anche in questo caso il sistema può essere descritto come un mondo bidimensionale ordinato nel quale ci si trova di fronte a comportamenti da superconduttore. Negli anni successivi Duncan Haldane scoprì altre caratteristiche sul comportamento del “fluido topologico” protagonista dell’effetto Hall a basse temperature. I tre studiosi hanno aperto la porta su un mondo che potrebbe aiutare a realizzare materiali innovativi. Questi studi possono avere importanti ricadute industriali e in campo informatico. I superconduttori sono usati anche nei treni a levitazione magnetica, per realizzare magneti ultrapotenti, e, come spiega il presidente del CNR Massimo Inguscio, i materiali esotici descritti dai tre premi Nobel sono preziosi per alcune tecnologie del futuro. Possono essere usati per ottenere «bit quantistici estremamente stabili che potrebbero avvicinare la realizzazione di calcolatori rivoluzionari» grazie alla loro capacità di proteggere da quei «disturbi dovuti a rumore, impurità e disordine» che danneggiano la computazione quantistica. In altre parole il mondo di Flatlandia, esplorato grazie alla topologia, ci aiuterà a costruire computer quantistici stabili ed efficienti, capaci di una potenza di calcolo oggi impensabile. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA L’innovazione tecnologica imporrà un modello di società alternativo Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici o meccanici quali la fotoriproduzione e la registrazione. DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel.023022.1-Fax023022.214-e-mail:[email protected] si preferisce mettere in pratica il detto di Oscar Wilde: «Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare». Una filosofia che è sempre stata il viatico della nostra gente. Cordiali saluti Caro Campomenosi, non sia troppo duro con gli italiani. Siamo un popolo complicato, ma forse il coacervo di qualità e difetti non è molto dissimile da quello di altri popoli, se non nel senso che le nostre qualità sono più grandi, così come i nostri difetti. Ma lei ha ragione nel sottolineare il ruolo dell’educazione economico-finanziaria. La battaglia per immettere nel curriculum degli studi l’economia, a pari grado con l’italiano, le scienze e la storia, è cominciata, e speriamo che dia frutti. Ma, per quel che riguarda i problemi che lei menziona all’inizio, cioè gli effetti deleteri dell’austerità su una economia già depressa (sale sulle ferite...) e l’impotenza delle politiche monetarie non convenzionali, quando siano spinte oltre un certo limite, l’educazione economica non dovrebbe riguardare solo gli italiani. Siamo su una barca europea, e i maggiore responsabili dell’austerità a senso unico sono i tedeschi. Un popolo che, significativamente, usa la stessa parola – Schuld – per “colpa” e “debito”. Il nuovo mondo e la sfida del progresso © Copyright Il Sole 24 ORE S.p.A. PUBBLICITÀ: Il Sole 24 ORE S.p.A. - SYSTEM Le lettere vanno inviate a: Il Sole-24 Ore "Lettere al Sole-24 Ore" Via Monte Rosa, 91 20149 Milano email: [email protected] includere per favore nome, indirizzo e qualifica IL DIBATTITO E LE IDEE SEDE LEGALE - DIREZIONE E REDAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano - Tel. 023022.1 - Fax 0243510862 REDAZIONE DI ROMA: piazza dell’Indipendenza 23b/c - 00185 - Tel. 063022.1 Fax 063022.6390 - e-mail: [email protected] Gianfranco Fabi Fabrizio Galimberti Guido Gentili Adriana Cerretelli Salvatore Carrubba C aro Galimberti, il professor Paul Krugman, Premio Nobel per l’economia 2008, sostiene tra l’altro che l’austerità, in un’economia già depressa, produce gravi perdite e che le politiche monetarie perdono la loro efficacia quando i tassi si avvicinano allo zero. Nel nostro Paese probabilmente la soluzione sta a monte, cioè nel rendere più edotti gli italiani in questa disciplina. Riconosco che Lei insiste sul Sole, come pochi, sul tema centrale dell’educazione. Molti, compresa la maggior parte dei quotidiani, preferiscono invece dare ampio spazio ai cosiddetti loisirs, per distrarre il più possibile il lettori dalle vere preoccupazioni. Così prevale il tirare a campare quotidiano. Se si favorissero maggiormente già a scuola le capacità critiche dei futuri PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 ORE S.p.A. AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ SABATO inarrestabile, ma che è solo agli inizi. Tuttavia non dobbiamo sottrarci alla necessità e possibilità di cominciare a interrogarci su alcuni aspetti dell’assetto economico, sociale, culturale, civile e politico della società umana. La prima questione è individuare con quali nuovi criteri distribuire la ricchezza. Acquisito come dato il fatto che la produzione, i servizi, le altre attività oggi affidate al lavoro saranno progressivamente svolti da macchine, software o robot occorre porsi la domanda: con quali parametri verrà distribuito il reddito, verrà consentito l’accumulo del capitale? In questa fase (con eccezione di quella parte del mondo più arretrata in cui il processo di industrializzazione è in corso) nel mondo del capitalismo storico e consolidato, si assiste a una concentrazione delle leve dell’economia nelle mani di pochi. Se il postulato da cui muove questa riflessione è corretto, occorre interrogarsi su come organizzare la distribuzione del benessere per trovare parametri equi e condivisi che evitino di far dipendere questa ripartizione dall’arbitrio di pochi cui sia stato permesso di accumulare la gran parte della ricchezza mondiale o di esercitare su di essa un ruolo di gestione svincolato da meccanismi effettivi ed efficaci di legittimazione e controllo democratici. Senza la pretesa di precostituire soluzioni, nel farlo occorrerà, dunque, trovare nuovi fattori distributivi probabilmente legati alla creatività e all’impegno e capacità individuali nel contribuire a tener vive le relazioni sociali e la conservazione dell’identità personale e collettiva, principali e forse unici antidoti al prevalere della cultura delle macchine. Si tratta di un compito riservato in ultima definitiva e decisiva istanza alle scelte e alla responsabilità delle classi dirigenti, in primis politiche ma anche culturali, economiche e delle diverse componenti della società globalizzata. Per quanto possa apparire un’affermazione retorica bisogna favorire il diffondersi presso il maggior numero possibile di persone della consapevolezza che occorre adeguare e rifondare i fondamenti stessi della civiltà umana e, per far questo, èimprescindibileiniziareapensareinmodo totalmente nuovo e sganciato dalle certezze di tutte le generazioni passate perché, piaccia o non piaccia, niente è più come prima e niente tornerà come prima. L’impegno e la sfida di questi anni è quindi quella di elaborare con la partecipazione e l’impegno più ampi possibili un nuovo modo di concepire e organizzare la società e l’economia, consapevoli che l’economia è al servizio degli esseri umani e non sono gli esseri umani che sono al servizio dell’economia. Dimenticare, trascurare o sottovalutare questa considerazione, banale ma non per questo meno vera, potrebbe rivelarsi un errore fatale. Cesare Azzali è Direttore Unione Parmense Industriali www.ilsole24ore.com la spedizione del quotidiano e per l'invio di materiale promozionale. SERVIZIO ABBONAMENTI: Tel. 02.30.300.600 (con operatore da lunedì a venerdì 8:30-18:00) - Fax 023022.2885 - Email: [email protected]. SERVIZIO ARRETRATI PER I NON ABBONATI: (non disponibili le edizioni cartacee più vecchie di 24 mesi dalla data odierna): inoltrare richiesta via email all'indirizzo [email protected] oppure contattare telefonicamente il numero 02 30.300.600 allegando la fotocopia della ricevuta di versamento sul c.c.p. 519272 intestato a Il Sole 24 ORE S.p.A. oppure via fax al numero 02 opp 06 3022.2519. Il costo di una copia arretrata è pari al doppio del prezzo di copertina del giorno richiesto. Non verranno rimborsate le istanze relative ad edizioni più vecchie di 24 mesi dalla data odierna. STAMPATORI: Il Sole 24 ORE S.p.A., via Busto Arsizio 36, 20151 Milano e via Tiburtina Valeria, Km 68,700, Carsoli 67061 (AQ) - Etis 2000 S.p.A., 8ª strada, 29 zona industriale, 95100 (CT) - Stampa quotidiana S.r.l., via Galileo Galilei 280/A, località Fossatone, 40059 Medicina (BO) - Stampa quotidiana Srl - Zona industriale Predda Niedda, strada 47 n. 4 - 07100 Sassari (SS) - B.E.A. Printing, Rue de Bosquet 16, Zona Ind. 1400 Nivelles (Belgio). DISTRIBUZIONE ITALIA: m-dis Distribuzione Media S.p.A., via Cazzaniga 1 20132 Milano, Tel. 022582.1 Certificato Ads n. 7879 del 19-02-2015 Registrazione Tribunale di Milano n. 322 del 28-11-1965 La tiratura del Sole 24 Ore di oggi 5 Ottobre 2016 è stata di 148.373 copie Commenti e inchieste 25 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 La nuova collana Venti uscite. Ogni giovedì in edicola a partire da domani un fascicolo monografico a 0,50 euro oltre il prezzo del quotidiano Long seller. Una delle edizioni del libro «Come si legge Il Sole 24 Ore», al quale si ispira la nuova collana. Un successo editoriale che, per diversi decenni, ha risposto a un bisogno vero di conoscenza dell’economia. COME SI LEGGE IL SOLE 24 ORE L’economia spiegata con parole semplici Borse, crisi, monete, imprese: i meccanismi economici nella vita di tutti i giorni visti con le lenti del giornale di Marco Mariani L’ economia ha perso il contatto con la realtà? Già gravata dall’accusa di non aver saputo prevedere la più grande e lunga crisi globale dai tempi della Grande Depressione, otto anni dopo si trova ancora sul banco degli imputati. Se allora non aveva visto l’ingresso nel tunnel, la colpa di oggi è quella di non essere in grado di illuminare la via d’uscita. Un abisso sempre più profondo sembra separare il mondo della economics, custode delle leggi sul buon funzionamento dell’economia, da quello della economy, la dimensione concreta della vita quotidiana per giovani e famiglie, imprese e lavoratori, mercati e nazioni. La prima è a corto di munizioni intellettuali – teorie, visioni e soluzioni – per schiudere, nel cuore pulsante della seconda, una nuova prospettiva di prosperità. Che sia costruita sulle fondamenta di una crescita più inclusiva e sostenibile. E possa contare su mercati più sani e trasparenti. La stessa tesi della “stagnazione secolare”, una delle espressioni più in voga nell’attuale dibattito economico, coniata nel 1938 dall’economista americano Alvin Hansen e rilanciata oggi da Larry Summers, prima ancora di suggerire una chiave di lettura illuminante appare come il suggello di un’impasse colossale. L’impotenza è sovrana, si potrà mai uscirne? A sinistra c’è chi invoca – e Summers tra questi – una nuova stagione di poderosi investimenti pubblici, una scossa per sbloccare la paralisi. E a destra, invece, chi ritiene – ad esempio Hans-Werner Sinn – che l’idea della stagnazione sia una «malattia auto-inflitta»: meglio lasciar libero sfogo ai corsi dell’economia e attendere fiduciosi che, dopo una salutare fase di distruzione creatrice, si apra una nuova stagione di rapido sviluppo. L’onda lunga della grande crisi non accenna, intanto, a esaurirsi. Mentre la discussione arranca, la realtà si incarica di riproporre ogni giorno il catalogo delle “cose economiche” che non vanno e che stanno scompigliando ovunque anche il panorama della politica: la disuguaglianza dei redditi che si allarga, la classe media in declino, le nuove generazioni dalle speranze decrescenti, l’incertezza sul lavoro indotta dall’evoluzione tecnologica, la fragilità dei mercati intossicati dall’eccesso di finanza, il fiato corto della globalizzazione o la tentazione del protezionismo su larga scala. Non è casuale che in questo contesto postshock stia prendendo forza un dibattito – ne ha dato conto il Financial Times lo scorso weekend con un’approfondita inchiesta che riproponiamo online nella sezione Commenti-Global View – sulla necessità di modificare le stesse modalità con le quali l’economia viene tradizionalmente insegnata nelle università. Di nuovo, la parola d’ordine è il ritorno alla realtà, viti e bulloni, o, meglio, l’acquisizione di una visione più ricca e articolata della stessa realtà rispetto ai canoni rigidi della scienza economica classica. Alle correnti dominanti negli atenei, gli “econoscettici” o eterodossi contestano la tendenza a presentare equazioni e identità matematiche come leggi ferree piuttosto che tentativi imperfetti di influenzare le relazioni umane. E, a loro volta, ne vengono ricambiati con l’accusa sprezzante di essere «venditori di sanguisughe, clisteri con fumo di tabacco e omeopatia», posti sullo stesso piano di chi considera la selezione naturale solo come una teoria. Uno dei luoghi privilegiati dove si incontrano e scontrano le due dimensioni dell’economia – la teoria, la politica e le leggi, da una parte, e i fatti e le situazioni concrete, dall’altra – sono le pagine di un giornale. Quando non è asimmetrica e distorta, l’informazione - come ha evidenziato Joseph Stiglitz negli studi che gli sono valsi il Premio Nobel - è linfa vitale per l’economia. E un giornale contribuisce a metterla in circolo, condividendola con la grande comunità di lettori che tutti i giorni fanno i conti con l’economia. Si sviluppa così un racconto quotidiano attraverso denaro e tasse, spese e risparmio, monete e prezzi, lavoro e reti digitali, distretti territoriali e business globali, mercati finanziari e banche centrali, tendenze macro e ricadute micro. Tutto ciò, insomma, che riguarda vecchi e nuovi modi per generare beni e servizi, consumare prodotti, distribuire e investire il reddito creato. Proprio perché l’economia reale prende in contropiede gli schemi interpretativi consolidati, l’impegno per cercare di capirla deve oggi raddoppiare. Per lungo tempo, il nostro giornale ha testimoniato questo sforzo di comprensione e divulgazione attraverso un fenomeno editoriale con 10 edizioni di successo in quasi trent’anni. Il titolo di questo long seller, “Come leggere Il Sole 24 Ore”, diventa ora quello di una iniziativa nuova, tanto nella formula quanto nei contenuti, a partire dal sottotitolo “Conoscere l’economia con il quotidiano” che ne puntualizza la missione: allineare una dopo l’altra, con semplicità e chiarezza, le nozioni essenziali dell’economia e coinvolgere il lettore nella comprensione dell’attualità quotidiana. Venti fascicoli settimanali, in edicola tutti i giovedì a partire da domani, illustreranno così temi, trend e concetti chiave attraverso le firme del giornale. Con tutti i riferimenti a sezioni, rubriche, grafici e tabelle di mercato del Sole 24 Ore. E con tutti gli spunti di approfondimento che si possono ricavare ogni giorno sia dalla carta che dal web. È un invito alla lettura del giornale come strumento di conoscenza dell’economia. In fondo, come evidenzia con irriverenza l’eterodosso Ha-Joon Chang, docente a Cambridge e autore di best seller divulgativi, «l’economia è ben più semplice di quanto molti economisti vorrebbero farvi credere». [email protected] TV A CURA DI LUIGI PAINI @marcomariani © RIPRODUZIONE RISERVATA IL PIANO DELL’OPERA 01 COME SI LEGGE IL SOLE 24 ORE Conoscere l’economia con il quotidiano L’economia alla portata di tutti 16 OTTOBRE L’ECONOMIA ALLA PORTATA DI TUTTI 02 COME SI LEGGE IL SOLE 24 ORE Conoscere l’economia con il quotidiano Il gioco dei tassi e la moneta IL GIOCO DEI TASSI E LA MONETA 15 12 GENNAIO L’ERA DEL COMMERCIO GLOBALE LA FABBRICA 4.0 427 OTTOBRE 10 8 DICEMBRE 16 19 GENNAIO LA CRISI E LA RIPRESA LA GUERRA DELLE VALUTE IL WELFARE E IL CITTADINO 53 NOVEMBRE 1115 DICEMBRE 17 26 GENNAIO LA REPUBBLICA DELLE TASSE LEGGERE L’ECONOMIA CON I NUMERI INVESTIRE IN AZIONI E BOND 610 NOVEMBRE 12 22 DICEMBRE 18 2 FEBBRAIO L’ITALIA IN CIFRE IL RISPARMIO GESTITO E PREVIDENZIALE LA MACCHINA DELLA GIUSTIZIA 717 NOVEMBRE 13 29 DICEMBRE 19 9 FEBBRAIO IL VALORE DELLE MATERIE PRIME LA FABBRICA DELLE LEGGI 14 5 GENNAIO 20 16 FEBBRAIO LA CASA: COMPRARE, VENDERE E AFFITTARE I POTERI NELLO STATO CREARE UN ’IMPRESA 213 OTTOBRE 91 DICEMBRE 320 OTTOBRE 824 NOVEMBRE IL MADE IN ITALY OGGI I SEGRETI DEI CONTI PUBBLICI sul nostro sito: www.ilsole24ore.com/comesileggeilsole indirizzo di posta: [email protected] twitter: #comesileggeilsole RADIO 24 IL TEMPO Concerto sinfonico Parlare chiaro 20.30 | RAI 5 Dirige Nicola Piovani (nella foto) 18.30 | RADIO24 - LA ZANZARA Con Giuseppe Cruciani (foto) l’informazione è senza tabù e senza censura Frequenze:800-080408 Per intervenire alle trasmissioni: 800-240024 SMS 349-2386666 I Gr possono essere ascoltati anche su: www.radio24.it www.ilsole24ore.com/meteo Oggi Milano ALBA E TRAMONTO: 07:27 MINIMA Cuneo 6 MASSIMA DA NON PERDERE 21.15 | SKY ARTE Electro Night Viaggio nella musica elettronica: si parte da uno dei pionieri del genere, Jean-Michel Jarre. 23.45 | PREMIUM CINEMA Steve Jobs: the man in the machine Il ritratto del fondatore di Apple è stato realizzato dal Premio Oscar Alex Gibney. ATTUALITÀ 21.10 | RAIDUE Italia «Tutti ricchi (per una notte)»: è il titolo scelto da Michele Santoro per la puntata d’esordio del suo programma. 21.10 | RAI STORIA La storia del West La cacciata dei nativi americani dalle loro terre: le tappe di una tragedia. 6.15 | America 24 SPETTACOLO 8.15 | 24 mattino - Attenti a noi due con Alessandro Milan e Oscar Giannino 21.15 | RETE 4 Gangster Squad, di Ruben Fleischer, con Sean Penn, Usa 2013 (113'). Guerra al boss dei boss, nella Los Angeles di fine anni 40. 21.15 | SKY CINEMA 1 Confirmation di Rick Famujiwa, con Kerry Washington, Usa 2016 (110'). Il nuovo giudice della Corte Suprema Usa ha uno scheletro nell’armadio… 9.05 | Mix 24 di Giovanni Minoli 9.05 | Dentro la notizia 9.30 | Bolle e salamini 10.05 | La storia: La politica di Kennedy 10.30 | Cuore e denari di Nicoletta Carbone e Debora Rosciani 16.30 La versione di Oscar LE IDEE COI BAFFI Le imposte eccessive e le privatizzazioni che mancano, le liberalizzazioni troppo annunciate e sempre ritardate, le infrastrutture impossibili e dell’energia carissima, il gap di competitività e il mercato del lavoro strozzato da mille gravami, le banche che non prestano denaro, ma si imbottiscono di titoli di Stato: ogni giorno Oscar Giannino (foto) passa in rassegna le storture italiche 12.05 | Melog, cronache meridiane di Gianluca Nicoletti 18.30 | La zanzara di Giuseppe Cruciani 13.00 | Effetto giorno, le notizie in 60 minuti di Simone Spetia 13.45 | America 24 di Mario Platero 20.55 | Smart city di Maurizio Melis 14.05 | Tutti convocati di Carlo Genta e Pierluigi Pardo 21.00 | Effetto notte, le notizie in 60 minuti di Roberta Giordano 15.30 | Il falco e il gabbiano di Enrico Ruggeri 22.05 | Focus Economia R 16.30 | La versione di Oscar di Oscar Giannino 17.05 | Focus economia di Sebastiano Barisoni 23.05 | Mix 24 R 07:12 18:44 bel tempo al mattino, nubi e qualche pioggia in arrivo da Est nel pomeriggio, in serata anche sul Nordovest. Temperature in ulteriore lieve calo, massime comprese tra 16 e 21. 29 Centro e Sardegna: bel tempo prevalente con un po' di nubi su dorsale e adriatiche più presenti dalla sera. Temperature in calo a Est, massime tra 17 e 22. Sud e Sicilia: residua instabilità al mattino sulla Sicilia orientale, altrove più soleggiato con un po' di variabilità sull'Adriatico. Temperature in lieve diminuzione, massime tra 18 e 23. Domani Milano ALBA E TRAMONTO: 07:28 MINIMA GR 24: all’ora STRADE IN DIRETTA: ai 15’ e ai 45’ BORSE IN DIRETTA: alla mezz’ora Aosta 6 MASSIMA Catania Roma 18:53 07:13 18:42 Nord: nuvoloso al Nordovest ma con schiarite dal pomeriggio, in prevalenza poco nuvoloso altrove con qualche nube sulle Alpi orientali. Temperature in calo, massime tra 14 e 19. 23 Centro e Sardegna: nubi in aumento su Sardegna e tirreniche con qualche pioggia, possibile fin dal mattino ma soprattutto verso sera, più schiarite a est. Temperature in calo, massime tra 15 e 20. Sud e Sicilia: nubi e qualche pioggia al mattino, poi maggiori schiarite ma peggiora in Campania tra la sera e la notte. Temperature in calo, massime tra 18 e 24. Temperature LOTTO Lotto 6.30 | 24 mattino - L’Italia si desta con Alessandro Milan 7.00 | Gr 24 7.20 | In primo piano Catania Roma 18:55 Nord: Estrazione del 4/10/2016 SuperEnalotto Combinazione vincente Nazionale 48 6 56 10 29 Bari 35 54 47 49 67 80 84 85 Jolly 21 Numero Superstar 26 Montepremi 5.273.040,60 ¤ 6 punti – – 5+1 – – 5 punti 2 110.733,86 ¤ 4 punti 421 531,62 ¤ 3 punti 20.182 33,55 ¤ 6,19 ¤ 2 punti 340.438 5 stella – – 4 stella 1 53.162,00 ¤ 3 stella 99 3.355,00 ¤ 2 stella 1.649 100,00 ¤ 1 stella 12.641 10,00 ¤ 0 stella 29.843 5,00 ¤ 3 41 29 Cagliari 55 61 40 32 65 Firenze 47 90 86 49 56 Genova 74 62 35 Milano 36 74 90 39 64 8 83 Napoli 58 54 60 29 21 Palermo 47 31 77 43 53 Roma 14 83 56 18 86 Torino 61 39 60 88 34 Venezia 27 59 63 68 89 Italia OGGI DOMANI Europa OGGI DOMANI Parigi 8 16 6 15 Ancona 15 17 13 18 Atene 16 26 15 25 Stoccolma 4 10 4 Bari 17 19 14 19 Berlino 7 12 10 12 Tirana 17 23 16 22 Bologna 10 19 9 19 Bruxelles 6 14 4 13 Vienna 4 10 4 12 Cagliari 15 23 14 22 Bucarest 8 20 6 18 Zurigo 4 12 Firenze 10 22 11 19 Copenaghen 8 12 11 14 Mondo Genova 16 22 13 19 Dublino 10 15 9 14 Hong Kong 24 31 24 31 Milano 12 23 13 19 Francoforte 3 14 4 14 Los Angeles 14 26 16 31 Napoli 17 23 15 21 Istanbul 14 21 14 22 New Delhi 26 37 25 37 Roma 20 23 19 24 Lisbona 14 29 13 25 New York 9 23 10 26 Palermo 14 23 14 19 Londra 9 16 8 15 Rio de Janeiro 17 23 16 28 Torino 11 22 12 17 Madrid 13 30 14 30 Singapore 28 30 28 29 Venezia 12 16 9 18 Mosca 10 14 8 10 Tokyo 18 25 OGGI Debole Moderato Sole Poco nuvoloso Nuvoloso Coperto Var Pioggia Pioggia Temporali Neve Nebbia Calmo Mosso 11 3 14 DOMANI 18 27 Forte Agitato 26 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Mercoledì 5 Ottobre 2016 www.ilsole24ore.com @ 24FinMerc IL GIORNALE DELLA FINANZA t ENERGIA/1 ENERGIA/2 ENERGIA/3 Cheo Condina u pagina 28 Servizio u pagina 28 Celestina Dominelli u pagina 28 A2A, Milano e Brescia rinnovano il patto Credito. Rossi (Bankitalia): «Ci sono diverse alternative per evitare la liquidazione» Good bank, doppio tavolo Ubi o l’ipotesi «spezzatino» Il ceo Jacquier: «Engie Italia, utili oltre le attese» Eni sigla un’intesa con Bp per la vendita del gas di Coral Farmaceutica FOCUS Materie prime DOPO BREXIT Oro ai minimi da tre mesi a Londra Bruxelles conferma la proroga: «Contatti costruttivi» pChe l’acquirente sia Ubi, o Il settore a Piazza Affari magari qualcun altro previo «spezzatino», per la cessione delle good banks ci vorrà del tempo. Che la Commissione europea, stando alle parole pronunciate ieri dal portavoce Ricardo Cardoso, è disposta a concedere: «Siamo in contatti continui e costruttivi con le autorità italiane, in particolare per quanto riguarda il prolungamento della scadenza». Ubi, dal canto suo, resta in pista ma alle proprie condizioni: ieri il tema è stato solo sfiorato in Consiglio di Gestione e finché Bce non alleggerirà il carico in fatto di capitale - accogliendo le proposte della ex popolare din fatto di modelli interni e contabilizzazione del badwill - nei fatti il deal non si potrà chiudere. Per questo, secondo quanto si apprende da diverse fonti vicine al dossier, all’ipotesi Ubi si sta continuando a lavorare su un piano B, che prevede il ripescaggio di chi si era fatto avanti in precedenza. Il direttore generale di Banca d’Italia, Salvatore Rossi, ha comunque assicurato che per le Good Bank «ci sono ipotesi e strumenti per trovare una soluzione positiva, diversi dalla liquidazione». E proprio in questo ambito potrebbe restare in campo il Fondo interbancario di tutela dei depositi, oggetto di pressing per l’acquisizione di CariFerrara. Marco Ferrando u pagina 29 Dati in miliardi di euro e variazione Roe in percentuale Intesa Sanpaolo +5,71 UniCredit +5,73 Mediobanca +7,01 Samsung BioLogics: Ipo da 8,2 miliardi, la terza più grande in Corea Generali +25,03 Ubi –5,81 Banco Popolare Google sfida l’iPhone della Apple 12,43 5,03 1,98 1,83 1,78 del consorzio di garanzia potranno avviare il marketing con i possibili investitori interessati a partecipare all’aumento (proprio ieri la Fondazione, titolare dell’1,49%, non ha escluso una diluizione ), a cominciare dall’individuazione di un anchor investor, probabilmente estero. Carlo Festau pagina 29 Marco Valsania u pagina 30 Mps, corsa a tappe per il nuovo piano nerdi 14 ottobre un consiglio di amministrazione di Mps che dovrà dare un aggiornamento dell’avanzamento del piano industriale, progetto che verrà approvato dieci giorni dopo, cioè lunedì 24 ottobre. Sono tappe forzate quelle che sta mettendo in calendario Mar- co Morelli, amministratore delegato del gruppo senese, in vista del varo della manovra che porterà allo scorporo di 27 miliardi di sofferenze lorde e al lancio di un aumento di capitale fino a 5 miliardi. Il piano industriale sarà appunto il primo tassello, cruciale in quanto su quel piano le banche to dovrebbe superare i 400 milioni. E la spinta principale, stando a quanto sottolineato dal report The next frontier for bags and luggage di Euromonitor International, è arrivata soprattutto, nel periodo 2010-2015, dal segmento dei bagagli rigidi. Sempre, secondo Euromonitor, gli asset più importanti del marchio tedesco sono la crescita della rete momarca e, come detto, la capacità di innovazione. M&A. Il rapporto Kpmg: 551 operazioni Crivelli u pagina 31 pIl mercato M&A italiano nel terzo trimestre del 2016 continua a crescere, ma restano dei segnali di incertezza per i prossimi mesi. Il rapporto di Kpmg ha censito 551 operazioni per un valore di 39,2 miliardi di euro, in aumento del 56% rispetto ai 25 miliardi dei primi 9 mesi del 2015. In particolare nel terzo trimestre si sono registrate operazioni per 14 miliardi. Per Max Fiani, partner Kpmg e coordinatore del rapporto M&A, «il mercato in p Google lancia con Pixel la sua nuova sfida agli iPhone di Apple.Da San Francisco - dove ha presentato le ultime innovazioni, compresi il gadget per la casa intelligente Google Home, in lotta con Echo di Amazon, un rafforzato servizio di streaming Chromecast e la realta' virtuale di Daydream VR - il re dei motori di ricerca e di Internet ha messo in campo anzitutto inediti modelli di smartphone di fascia alta in due versioni. La più piccola con schermo da cinque pollici; l’extra large, XL, con diametro da 5,5 pollici. La telecamera, particolarmente potente, sarà da 12,3 megapixel. Credito. Cda per l’aggiornamento del progetto industriale fissato per il 14 ottobre pÈ fissato per il prossimo ve- Era dall’epoca della Brexit che sul mercato dell’oro non si assisteva a uno scossone così forte. Le quotazioni sono scese sotto i 1.300 dollari l’oncia. Sissi Bellomou pagina 32 Hi-tech. Il colosso Usa lancia lo smartphone Pixel - Wall Street cauta A Lvmh l’80% di Rimowa: Le fusioni sfiorano focus sulle valigie «hi-tech» i 40 miliardi di euro mowa. Ieri il più grande gruppo del lusso al mondo ha acquistato l’80% dell’azienda fondata in Germania nel 1898 da Paul Morszeck. L’operazione, che vale 640 milioni di euro, permetterà al big francese di diversificare ulteriormente il suo già ricco portafoglio di brand di alta gamma di ogni settore. Rimowa, che ha fatto della capacità di innovare la sua cifra distintiva, crescerà nel 2016 a doppia cifra e il fattura- liberaottenutodalregolatorecoreanoperlaproduzionedi unnuovotrattamentoanticancro,erischiadiesserelaterza pervalorenellastoriadellequotazioniinCoreadelSud. L’aziendaècontrollataal47,8%daSamsungElectronics. dollari l’oncia, i minimi dell’oro ieri a Londra –2,14 32,32 Lusso. Operazione da 640 milioni pLvmh mette le mani su Ri- SamsungBioLogics,produttoredimedicinalibiotechper contodellemajorfarmaceutiche,halanciatoieriun’Ipoper finanziareisuoipianidiespansione.L’Offertapubblica potrebberaccogliere8,2miliardididollarigraziealvia 1.266 questi primi nove mesi è stato vivace, ma se guardiamo a fine anno permangono incertezza e volatilità soprattutto a livello di scenario macro. A meno di sorprese, dunque, il grande salto in avanti del mercato sopra i 60 miliardi, crediamo che debba essere rinviato». Resta poi elevato l’interesse degli investitori esteri verso gli asset italiani: da inizio anno si sono registrate 179 operazioni per 13 miliardi. ANALISI Big G alla sfida dell’hardware di Luca De Biase P ixel: dopo Nexus e Motorola, per la terza volta, Google propone una sua versione di smartphone. All'azienda americana interessa di più il business del software, ma lo hardware non cessa di attirare la sua attenzione, per motivi diversi. L'automobile che si guida da sola è per adesso un laboratorio ambulante, non certo un prodotto neppure potenziale. Gli occhiali erano arrivati più vicino a un oggetto vendibile, ma sono restati soprattutto un gioco di design. Gli ingegneri di Google imparano anche così. Ma i conti tornano soprattutto con il software per l'organizzazione dell'informazione in rete. Perché questo pezzo di hardware dovrebbe avere conseguenze più rilevanti? Continua u pagina 30 Materie prime PETROLIO L’Opec promette tagli ma produce sempre di più L’Opec promette tagli, ma intanto produce sempre più petrolio. A rinfocolare le aspettative di un intervento incisivo sul mercato, sono arrivate le dichiarazioni del ministro russo Alexander Novak, che confermato un incontro tecnico con i sauditi nei primi dieci giorni di ottobre. Il venezuelano Eulogio del Pino ha detto di aspettarsi una riduzione dell’output di 1,2 milioni di barili al giorno, grazie al contributo dei paesi non Opec. Almeno per ora tuttavia la produzione dell’Opec non ha smesso di crescere con un nuovo record raggiunto a settembre, pari a 33,6 mbg. Servizio u pagina 32 Finanza 24 PIAZZA AFFARI I bilanci, le notizie e le analisi sulle società quotate in Borsa Festau pagina 31 Stati Uniti. La decisione di oggi sul caso di un ex banker Citi potrebbe rivoluzionare tutta la normativa Corte Suprema riscrive regole insider di Marco Valsania È raro che la Corte Suprema americana ascolti un caso di insider trading. Così raro che, per la verità, non accadeva da vent’anni. Ma proprio questo succederà da oggi, quando davanti agli alti magistrati arriverà una vicenda la cui origine difficilmente lascerebbe immaginare la posta in gioco. Il caso riguarda infatti le scommesse di un proprietario di drogherie all’ingrosso di Chicago, Bassam Yacoub Salman. La battaglia verte sulla severità delle azioni delle procure federali, soprattutto quella di New York che contro ciò che ha apostrofato come un’«epidemia» di insider trading in Borsa ha lanciato vere e proprie crociate. Nel caso particolare si tratta di condanne quando l’insider che ha passato le informazioni non ha dimostrato motivi di profitto personale. Salman e un partner avrebbero intascato 1,5 milioni di dollari grazie a investimenti guidati da soffiate. Le soffiate avevano però avuto origine da un ex investment banker di Citigroup, Maher Kara e avevano seguito un percorso tortuoso: lui ne aveva accennato al fratello che poi ne aveva parlato al cognato. Il problema nasce da una irrisolta ambiguità legale. Una sentenza della Corte Suprema nel 1983, nel delineare un reato di insider trading assente in forma esplicita nella legislazione sulla finanza e i mercati, contiene affermazioni diverse. In un punto l’opinione della maggioranza dei giudici sottolinea la necessità di motivazioni di guadagno, mentre altrove indica che è sufficiente passare informazioni confidenziali a parenti o amici. Quella stessa ambiguità ha portato in anni recenti a esiti misti nei processi intentati a Wall Street. Tanto da assicurare che procuratori e investitori seguiranno con grande attenzione la vicenda di Salman. © RIPRODUZIONE RISERVATA http://finanza24.ilsole24ore.com Le società di oggi A2A 28 Lvmh 27 Mps 27 Google 27 Samsung 27 Veneto Banca 29 Ryanair 29 28 Finanza & Mercati Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Utility. I due Comuni lombardi prorogano per tre anni l’accordo parasociale che vincola oltre il 50% del capitale sociale A2A, Milano e Brescia rinnovano il patto Sala: «Al momento escludo che Milano voglia puntare a una riduzione delle quote» Cheo Condina pIl patto di sindacato tra i Comuni di Milano e di Brescia sul 50% di A2A è stato rinnovato per un ulteriore triennio con decorrenza dal primo gennaio 2017. Ad annunciarlo, ieri mattina, sono state le stesse amministrazioni, anche se potrebbe trattarsi – come riferiscono alcuni addetti ai lavori – di una soluzione tecnica in attesa che i due sindaci, Giuseppe Sala (eletto lo scorso giugno a Milano) ed Emilio Del Bono, si siedano al tavolo per ridefinire gli accordi parasociali (firmati alla fine del 2013) alla luce delle evoluzioni del mercato energetico, dei conti comunali e dei cambiamenti intervenuti in A2A stessa durante l’ultimo triennio. Il rinnovo, del resto, è avvenuto «per effetto della manca- ta disdetta entro il 30 settembre 2016» dei patti. Quindi, qualora le due amministrazioni decidessero di comune accordo di riscrivere le intese, potrebbero farlo in qualsiasi momento e molto probabil- POSSIBILE REVISIONE Il rinnovo del patto di sindacato è avvenuto «per effetto della mancata disdetta entro il 30 settembre 2016» mente, nei prossimi mesi, avverrà proprio questo. Se infatti la governance monistica sembra avere soddisfatto le amministrazioni, c’è da capire se l’attuale quota sindacata, pari al 50% (il 25% più un azione a te- sta) soddisfa entrambi i Comuni o se invece Brescia, come più volte dichiarato da Del Bono, non voglia limare ancora la partecipazione per finanziare le spese correnti del proprio bilancio. Un tema che invece, per Palazzo Marino, non si pone. «Al momento escludo che Milano voglia puntare a una riduzione delle quote. – ha dichiarato ieri al proposito il sindaco Sala - Dal nostro punto di vista non abbiamo necessità di pensarci, non è in programma: si potrà vedere più avanti ma oggi proprio non sta in nessuno dei nostri piani». Per Brescia, ha tuttavia aggiunto Sala, «può essere utile e nel caso lo chiedesse, siamo soci storici, quindi potremmo anche aderire alla loro proposta, ribadendo però che per noi non è una via». Fino a tre anni fa, la quota sindacata Milano-Brescia era pari al 55% del capitale, poi i nuovi patti la portarono al 50% e i due Comuni vendettero via via la quota in eccedenza sul mercato mantenendo uguali pesi nell’azionariato. Lo stesso potrebbe accadere questa volta ma evidentemente è una strada tutta da definire, anche perché la discesa sotto la maggioranza assoluta – anche se ormai una società in Borsa si controlla col 25-30% - potrebbe creare qualche malumore politico. Altra ipotesi potrebbe essere quella di “difendere” la soglia psicologica del 50% coinvolgendo nel patto altri enti pubblici come i Comuni di Bergamo e Varese, che controllano quote molto piccole, e le holding pubbliche socie di LineaGroup, che hanno ricevuto in tutto un abbondante 1% A2A Andamento del titolo a Milano 1,26 1,212 1,209 1,24 1,22 1,20 05/09 04/10 del capitale di A2A in virtù della recente partnership azionaria. Infine, la discesa nel capitale dei Comuni potrebbe essere legata a un ulteriore scenario, che è forse quello più auspicabile, secondo diversi osservatori, per la crescita della multiutility lombarda: un aumento di capitale, sottoscritto da un investitore terzo o dal mercato, finalizzato a un'aggregazione di grossa taglia. «Le decisioni in merito alla composizione del capitale e alla sua possibile evoluzione sono di competenza degli azionisti – ha sottolineato ieri Giovanni Valotti, presidente di A2A - il compito del management è gestire in modo innovativo ed efficiente le imprese, configurando percorsi di sviluppo capaci di generare valore per i soci». © RIPRODUZIONE RISERVATA Riassetti. Il ceo Olivier Jacquier: «Siamo già tornati a fare profitti a fronte di un fatturato stabile attorno a 4 miliardi» «Engie Italia, utili oltre le attese» pI conti 2016? «Supereremo il budget e metteremo a segno una bella crescita su margini e utile, ma già l’anno scorso, dopo anni di difficoltà in bilancio, siamo tornati a fare profitti a fronte di un fatturato stabile attorno a 4 miliardi». L’obiettivo nel medio termine? «Essere il leader della transizione energetica e raddoppiare il numero di clienti in Italia». Le prospettive del mercato energetico? «Dimentichiamoci per sempre i prezzi e la domanda di qualche anno fa: per recuperare sulla redditività e offrire servizi davvero innovativi ai clienti bisogna puntare sull’efficienza energetica». È passato quasi un anno dalla sua nomi- na a Ceo di Engie Italia e Olivier Jacquier, che dal 2008 al 2012 era già stato direttore generale della holding italiana di Gdf Suez (oggi Engie) traccia un primo bilancio del proprio mandato. Partendo da un punto fermo: «Engie punta sull’Italia, è il quinto Paese come peso nel portafoglio del gruppo ed è totalmente allineato alla strategia della casa madre: inoltre è in anticipo rispetto ad altri Stati europei sull'efficienza energetica, anche se bisognerebbe spingere ulteriormente su questo segmento, che potrebbe diventare un volano per la crescita, introducendo una vera semplificazione normativa». Il focus per i prossimi duetre anni sarà dunque sui clienti elettricità e gas, oltre che sull’efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili. «Vogliamo raddoppiarli – sottolinea il Ceo - e possiamo farlo sia attraverso una crescita organica sia rilevando pacchetti di utenze sul mercato». Certo, Engie Italia non è l’unica a volere crescere in questo segmento: tutti i principali operatori guardano alla liberalizzazione del mercato elettrico (con la fine della pubblica tutela), previsto nel 2018: «Oggi ci sono 29 milioni clienti di cui 20 milioni regolati: è chiaro dunque che ci sono molti margini di azione, – aggiunge Jacquier – l'impor- Olivier Jacquier LO SCENARIO La holding italiana punta ad «essere il leader della transizione energetica e raddoppiare il numero di clienti in Italia» tante è che la liberalizzazione venga fatta come si deve e che il mercato venga davvero aperto, anche perché la concorrenza farà scendere i prezzi». La strategia di Engie, su questo fronte, è offrire al cliente (famiglie o imprese) un pacchetto integrato, che permette di ridurre i consumi e le emissioni e che può allargarsi alla manutenzione e alla digitalizzazione. Il tutto ha una parola chiave: efficienza energetica, dove “con Cofely eravamo già leader in Italia, – spiega il manager – con il mio arrivo l'abbiamo fusa con Gdf Suez Energia Italia: un'integrazione che ora ci permette di essere presenti su tutta la catena del valore del mercato energetico”. Sulla generazione elettrica, invece, per il momento la strategia non può che essere at- tendista. Engie Italia controlla il 50% di Tirreno Power (che è sotto procedura 182bis) e direttamente impianti termoelettrici per circa 1,5 GW “su cui abbiamo investito e che per questo sono molto flessibili: lavorano più della media dei cicli combinati in Italia”. E il consolidamento? «Avverrà per il bene del Paese, ma solo quando sarà chiaro come funzionerà il capacity market (la remunerazione garantita dallo Stato ad alcune centrali a gas per la flessibilità offerta al sistema, ndr) – conclude il Ceo – in questo percorso il Governo dovrebbe avere un ruolo attivo, servono almeno trequattro operatori forti per bilanciare i picchi di domanda elettrica del Paese». Ch.C © RIPRODUZIONE RISERVATA Mozambico. Sul piatto il Gnl prodotto dal campo Eni sigla un’intesa con Bp per la vendita del gas di Coral ROMA pEni stringe un patto con il co- losso inglese Bp per la vendita del gas naturale liquefatto (Gnl) prodotto dall’impianto galleggiante Coral South, nell’offshore del Mozambico. Ieri il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha annunciato di aver sottoscritto, attraverso Eni East Africa, insieme ai partner dell’Area 4, la portoghese Galp,lacoreanaKogasel’azienda petrolifera di Stato mozambicana Enh, un accordo vincolante con Bp Poseidon, braccio del gruppo britannico, per vendere, in un arco di tempo ventennale, l’intero ammontare dei volumi di Gnl che usciranno da Coral South, dotato di una capacità produttivaannualepariaoltre3,3milioni di tonnellate di gas liquefatto. L’accordo ha ricevuto anche il disco verde del governo mozambicano e resta naturalmente subordinato alla decisione finale d’investimento (Fid) sull’intero progetto, che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno. Con il tassello messo a segno ieri, il progetto di Coral South compie un altro importante passo avanti dopo aver incassato a febbraio, come si ricorderà, l’ok del governo mozambicano al piano di sviluppo. Il gruppo di San Donato Milanese è operatore dell’Area 4 e detiene una partecipazione indiretta del 50% per il tramite di Eni East Africa, che possiede il 70% dell’Area 4. Le quoterestanti(il10%atesta)sono in mano, invece, a Galp Energia, Kogas, Enh, mentre i cinesi di Cnpc hanno una partecipazione indiretta del 20% nell’Area 4 attraverso Eni East Africa grazie all’operazione realizzata nel luglio 2013 che li ha visti acquisire il 28,57% della controllata africana di Eni per 4,2 miliardi di dollari. Il progetto di Coral prevede la messa in produzione di 140 miliardi di metri cubi di gas attraverso la realizzazione di un impianto galleggiante per il trattamento, la liquefazione e lo stoccaggio del gas (floatin Lng-Flng) con una capacità di 3,4 milioni di tonnellate/ anno, alimentate da 6 pozzi sottomarini con start-up nel 2012. Il progetto ha conseguito nel settembre 2015 la licenza ambientale alla fine di un processo di valutazione che ha visto scendere in campo sia le comunità locali che le autorità del paese. Sono state quindi emesse le contracts’ awardrecommendationperlefasi di costruzione, installazione e commissioning dell’impianto galleggiante e di fornitura degli impianti sottomarini nonché di quelli per la perforazione. Inoltre è stato finalizzato il contratto di IL CRONOPROGRAMMA Il patto è subordinato alla decisione finale d’investimento attesa nel 2016 dopo l’ok di Maputo e dei partner a tutti i tasselli lungo termine di vendita del gas. La tessera che ancora manca è la decisione finale d’investimento, prevista nel 2016 dopo l’approvazione di tutti i contratti e degli accordi commerciali da parte delle autorità mozambicane e dai partner del progetto. Quest’ultimo, in linea con la strategia seguita dal gruppo in tutti i paesi in cui opera, si affianca a un programma a medio-lungo termine di sostegno delle comunità locali, che è parte integrante delle attività di sviluppo di quell’area e che spazia dagli interventi nel campo dell’istruzione e della formazione professionale alla riabilitazione di alcune strutture dell’ospedale di Pemba, fino a un progetto per migliorare l’accesso all’acqua delle popolazioni autoctone. Ce. Do. © RIPRODUZIONE RISERVATA Avviso al Pubblico Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale Integrazioni Documentali Milano, 27 e 28 ottobre 2016 Trading Online Expo C’è un sistema capace di apprendere, analizzare e decidere. Sei tu. Il trading online è in continua evoluzione. Il 27 e 28 ottobre, a Palazzo Mezzanotte, Borsa Italiana organizza il principale evento in Italia rivolto agli investitori retail. 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Il progetto è localizzato in un’area del Porto industriale di Oristano gestita dal Consorzio Industriale Provinciale Oristanese (CIPOR), ricadente nel territorio comunale di Santa Giusta, in Provincia di Oristano (Regione Sardegna) e prevede la realizzazione di un deposito costiero di Gas Naturale Liquefatto (GNL) con relativo accosto per approvvigionamento tramite navi gasiere di piccola taglia e per successiva distribuzione via terra mediante autocisterne e via mare tramite imbarcazioni (bettoline). Il deposito costiero è progettato per uno stoccaggio utile di c.a. 10000 m3 di GNL tramite l’impiego di No. 7 serbatoi criogenici da 1.430 m3 utili ciascuno, pari ad un volume geometrico di circa 1720 m3. In data 14/07/16, con nota prot. DVA.U.0018578, la Direzione Generale per le Valutazioni e le Autorizzazioni Ambientali del MATTM ha richiesto integrazioni ed approfondimenti relativi alla documentazione già prodotta. Con Prot. LNG/29-16/ER-mb del 3 ottobre 2016, Edison Spa ha inoltrato ai Ministeri e agli Enti interessati le integrazioni relative alle richieste effettuate nella nota ministeriale suddetta. Si evidenzia che, inter alia, il Ministero ha richiesto di presentare il nuovo inquadramento progettuale e la variazione degli impatti sulle componenti ambientali associate alle modifiche implementate dal proponente in seguito alle risultanze dell’istruttoria tecnica relativa al procedimento di rilascio del Nulla Osta di Fattibilità (NOF) in accordo al D.Lgs. 105/15 e s.m.i. Le modifiche principali comprendono: – l’arretramento della linea di accosto delle navi; – la predisposizione del sistema antincendio ad acqua dolce invece che acqua di mare; – la modifica della viabilità interna e delle uscite di emergenza; – le modifiche necessarie per accogliere un range più ampio di navi, aumentando la flessibilità della banchina. Si segnala che il progetto così modificato ha ottenuto il NOF da parte del Comitato Tecnico Regionale. Con riferimento agli impatti ambientali relativi alle modifiche progettuali introdotte, le valutazioni condotte hanno permesso di stabilire che gli impatti ambientali associati alla fase di costruzione, temporanei e reversibili, possono essere ritenuti nel complesso accettabili e tali da non compromettere lo stato dei luoghi, anche grazie alle misure di mitigazione previste. In fase di esercizio gli impatti sono stati valutati complessivamente contenuti anche in considerazione dell’assenza di recettori antropici nelle immediate vicinanze dell’area, inserita in un contesto in parte già caratterizzato da una vocazione produttiva e portuale. Copia delle integrazioni allo Studio d’Impatto Ambientale è depositata, su supporto informatico, a disposizione del pubblico presso: – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali, Via Cristoforo Colombo 44 - 00147 Roma; – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Servizio V, Via di San Michele, 22 - 00153 Roma; – Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Difesa dell’Ambiente - Direzione Generale della Difesa dell’Ambiente - Servizio Valutazioni Ambientali, Via Roma 80 - 09123 Cagliari; – Provincia di Oristano - Ufficio Autorizzazioni Ambientali, Via Carducci 43 - 09170 Oristano; – Comune di Santa Giusta, Via Garibaldi 84 - 09096 Santa Giusta (OR). La documentazione depositata è consultabile anche sul sito Web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it Ai sensi dell’art. 24 comma 4 del D.Lgs.152/2006 e s.m.i. entro il termine di 60 (sessanta) giorni dalla data di pubblicazione del presente Avviso, chiunque abbia interesse può presentare osservazioni in forma scritta; l’invio delle osservazioni può essere effettuato indirizzandole al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare anche mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo: [email protected] Il legale rappresentante Ing. Elio Ruggeri www.borsaitaliana.it/tol VERONAMERCATO S.p.A. CENTRO AGRO ALIMENTARE DI VERONA Sede in Milano - Foro Buonaparte 31 Capitale sociale euro 5.377.000.671,00 i.v. Registro delle Imprese di Milano e Codice Fiscale 06722600019 SCOPRITE L’ARTE DI INVESTIRE IN ARTE. www.arteconomy24.it Indice un bando per l’assegnazione di un posteggio di vendita nel Mercato all’ingrosso Ortofrutticolo nel Centro agroalimentare di Verona Per ottenere copia del bando integrale, con scadenza alle ore 12.00 del 25.10.2016 e per ogni ulteriore informazione, gli interessati a partecipare possono rivolgersi alla Direzione di VERONAMERCATO s.p.a. dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 12,30 o consultare il sito internet www.veronamercato.it alla sezione “bandi”. VERONAMERCATO S.P.A. VIA SOMMACAMPAGNA, 63 d/e - 37137 VERONA (tel. 045 8632111 fax 045 8632112) E-MAIL: [email protected] IL DIRETTORE (dott. Paolo Merci) Finanza & Mercati 29 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Salvataggi. Rossi (Bankitalia): «Ci sono diverse alternative per evitare la liquidazione» PARTERRE ppp Il conto di Brexit per le banche almeno 52 miliardi di dollari A lmeno 52 miliardi di dollari di minori ricavi. È il conto pesante causato dalla Brexit e dall’uscita dal mercato comune europeo per le banche e i servizi finanziari della City, settore chiave per l’economia britannica. Lo sostiene un report di Oliver Wyman di TheCityUk lobby group, il quale avverte che con la fase 2 della Brexit, quella dell’effettiva uscita dalla Ue, 70mila posti di lavoro rischiano di saltare dall’industria del credito. Non solo. Per le casse del Tesoro di Sua Maestà, da un anno all’altro, rischiano di volatilizzarsi 10 miliardi di sterline di minori introiti fiscali (pari a circa di 12,7 miliardi di dollari). Il primo ministro Theresa May in questi giorni continua a ripetere che la priorità del Governo è proteggere le banche e aiutare la transizione al nuovo sistema con accordi dedicati. Ma non sarà facile come dirlo. La City fattura ogni anno tra i 240 e i 260 miliardi di dollari, dà lavoro a 1,1 milioni di persone e paga dai 76 agli 85 miliardi di tasse l’anno. Il report di TheCityUk valuta l’impatto della Brexit in due differenti scenari. Primo: se la Gran Bretagna uscirà dal Mercato comune europeo ma continuerà a mantenere una forma di accesso al mercato unico, in un modo simile a oggi, i posti di lavoro a rischio potrebbero ridursi a 4mila, con 2,5 miliardi di dollari di minori ricavi per la City. Nel secondo caso, lo scenario peggiore, se Londra dovesse rinunciare del tutto alle prerogative offerte dal suo passaporto Ue il conto sarebbe ben più pesante. (Ri.Ba.) ppp Boeing: utili dai 787 Dreamliner grazie a nuove strategie contabili B oeing ha cominciato a guadagnare dalla vendita dei 787 Dreamliner consegnati solo la primavera scorsa, ma l’aereo già da anni contribuisce a sostenere i profitti del colosso aerospaziale, grazie a una strategia contabile particolare e assolutamente legale. Come riporta il Wall Street Journal, Boeing è una delle poche società che sfruttano una tecnica chiamata «program accounting», contabilità programmata, che consente di rimandare l’iscrizione a bilancio di costi molto alti, nel caso specifico quelli della produzione di aerei, spalmandoli sul numero diaereichelasocietàprevededivenderenegliannisuccessivi,piuttosto che inserire nei conti i costi stessi man mano che vengono sostenuti. Questo consente a Boeing di includere anche in modo anticipato profitti futuri previsti, aggiungendoli a quelli effettivamente realizzati: l’idea è dare agli investitori la dimensione dello stato di salute degli investimenti di lungo termine del gruppo. (R.Fi.) Good bank, doppio tavolo Ubi o l’ipotesi «spezzatino» Bruxelles conferma: «Contatti costruttivi» Marco Ferrando pChe l’acquirente sia Ubi, o magari qualcun altro previo «spezzatino», per la cessione delle good banks ci vorrà del tempo. Settimane, almeno. Per questo, ieri nell’ennesima giornata di una trattativa estenuante giocata su più tavoli la notizia migliore è arrivata da Bruxelles. Dove Ricardo Cardoso, portavoce della Commissione Europea per la Concorrenza, ha ribadito la posizione dell’esecutivo comunitario sul processo di vendita: «Siamo in contatti continui e costruttivi con le autorità italiane, in particolare per quanto riguarda il prolungamento della scadenza», ha dichiarato. Aggiungendo che «possiamo vedere buone ragioni per un zazione del badwill - nei fatti il deal non si potrà chiudere. Per questo, secondo quanto si apprende da diverse fonti vicine al dossier, all’ipotesi Ubi si sta continuando a lavorare su un piano B, che prevede il ripescaggio di chi si era fatto avanti in precedenza, a partire dai fondi Apollo e Lone Star (che però avevano richiesto alcune garanzie a fronte delle perdite future, vedendosi bollate le offerte come “irricevibili”) e degli altri soggetti interessati a singoli asset, dalla banca Delvecchio alla compagnia assicurativa di Etruria, secondo uno spezzatino che per alcuni potrebbe veder valorizzate alcune specificità. Il direttore generale di Banca d’Italia, Salvatore Rossi, ieri ha comunque assicurato che per le Good Bank «ci sono ipotesi e strumenti per trovare una soluzione positiva, diversi dalla liquidazione». E proprio in questo ambito potrebbe restare in campo il Fondo interbancario di tutela dei depositi, oggetto di pressing per l’acquisizione di CariFerrara (fabbisogno stimato a 250 milioni) attraverso il suo braccio volontario; più difficile, invece, immaginare un intervento più ampio, addirittura su tutte le quattro banche, visto che in quel caso il capitale necessario supererebbe i due miliardi per coprire patrimonio netto e nuove necessità di capitale. Infine, gli Npl. Dai 4,1 miliardi di esposizioni lorde che i quattro istituti avevano a bilancio a fine 2015, nel semestre si era saliti a quota 4,25 miliardi. Di questi, secondo quanto aveva scritto il presidente Roberto Nicastro ai dipendenti nelle settimane scorse, si è avviata la cessione di 1-1,5 miliardi. Tuttavia, l’altroieri al tavolo del Tesoro c’era anche Alessandro Penati, presidente di Quaestio, la Sgr che gestisce Atlante 1 e Atlante 2: un intervento del fondo, secondo lo schema di cartolarizzazione già in uso per il Monte dei Paschi, potrebbe consentire una pulizia radicale, aumentando l’appeal delle banche agli occhi dei potenziali acquirenti. A partire da Ubi. @marcoferrando77 © RIPRODUZIONE RISERVATA Il settore bancario a Piazza Affari IL SETTORE Ftse Italia Banks LA CAPITALIZZAZIONE Dati in miliardi di euro e variazione Roe in percentuale 14875,6 PAY WATCH I l dirigente più pagato dell’Fc Juventus è sempre Giuseppe Marotta, l’amministratore delegato e direttore generale area sport protagonista del rilancio guidato da Andrea Agnelli. I suoi compensi monetari totali hanno raggiunto i 2,581 milioni di euro, al lordo delle tasse, nell’esercizio al 30 giugno scorso. E’ il bilancio del quinto scudetto consecutivo della Vecchia Signora, ma anche dell’eliminazione agli Ottavi di finale in Champions League, contro il Bayern. Marotta ha ricevuto un premio scudetto di 100mila euro (invariato) e 450mila di «compenso variabile legato al raggiungimento di obiettivi assegnati ad inizio esercizio». Marotta ha guadagnato 249.200 euro lordi in più dell’anno precedente. Il presidente Andrea Agnelli ha percepito 475.300 euro, cento euro in più. Pavel Nedved, vicepresidente, ha guadagnato 391.900 euro, più dei 325mila del 2015. Il secondo a.d., Aldo Mazzia, ha ricevuto 379.100 euro, come dirigente (è Cfo): la sua busta paga è diminuita rispetto ai 596.700 euro del 2015, quando aveva avuto un premio di 150mila per il progetto immobiliare Continassa. Chissà se il calo di stipendio è dovuto anche all'aumento dei debiti finanziari netti, saliti di 10,5 milioni a 199,4 milioni. La Juve ha chiuso il secondo bilancio consecutivo in utile netto, 4,06 milioni. Ma non c’è dividendo. L’ultima cedola (1,2 centesimi per azione) è stata pagata il 4 novembre 2012. Un record ancora imbattuto di Antonio Giraudo. (G.D.) Startup. Perboni: una partnership per l’Europa La nanotech Noka si allea con Sketch Giovanni Vegezzi pLa nanotecnologia giap- ponese applicata all'illuminazione e all'efficienza energetica promette di moltiplicare il fatturato della start-up italiana Noka group. L'azienda di Besnate (Varese) pienamente operativa dal 2013 con un azionariato di soci italiani e olandesi, adesso guarda al mercato europeo grazie a una partnership con la giapponese Sketch. Noka ha appena firmato un contratto di esclusiva per la distribuzione in Italia e sta definendo i dettagli per la distribuzione sul mercato europeo di una nuova tecnologia che permette di proteggere in maniera più efficienti le grandi superfici a vetri: si tratta di fluido a base di ossidi metallici che viene applicato sulle superfici trasparenti e comprende un agente schermante ai raggi solari (IR e UV). «Questo prodotto, Glass Nano Coat, realizzato grazie alla nanotecnologia, protegge sia dal calore sia dagli effetti del sole sugli arredi e va a sostituire le tradizionali pellicole da applicare sui vetri, offrendo risparmi grazie alla facilità di applicazione visto che si tratta come una vernice, e alla trasparenza che non ha effetti estetici sulle facciate» ha spiegato a Il Sole 24 Ore Stefano Perboni, managing director di Noka. Di pari passo il gruppo varesino, sempre grazie alla ricerca nanotecnologica, sta lanciando una tecnologia per la purificazione degli ambienti basata su lampade fotocatalitiche. Anche in questo caso si tratta di uno strato che, applicato a una lampada LED, permette di migliorare la qualità dell'aria. «L'innovazione si basa sull'utilizzo del triossido di tungsteno che permette di attivare con la migliore efficacia la fotocatalisi potendo contare sull'emissione di luce nello spettro visibile, superando così il limite di illuminazione con raggi UV richiesti invece da altre tecnologie» aggiunge il direttore. Grazie alla svolta nanotecnologica il gruppo che nel 2015 ha fatturato circa un milioni di euro (e pensa di chiudere questo esercizio a 3,5 milioni) conta di arrivare nel 2017 a un giro d'affari di 10 miloni. «Il contratto di esclusiva firmato con Sketch sul Glass Nano Coat ci offre grandi potenzialità – conclude Perboni – non solo per la distribuzione a livello italiano, ma anche per la produzione e distribuzione a livello europeo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Mps, corsa a tappe per l’avanzamento del piano industriale Carlo Festa rinvio, ma non riveliamo la data delle scadenze». C’è chi parla di un mese, forse qualcosa in più. Quanto potrebbe bastare, comunque, per superare la situazione di impasse che si è materializzata lunedì sera in Via XX Settembre, al vertice convocato dal ministro Padoan; si è parlato di molte cose, è vero, ma soprattutto del destino delle quattro banche nate dalla risoluzione di Banca Marche, Popolare Etruria, Cassa Ferrara e CariChieti. UniCredit e Intesa Sanpaolo, rappresentate dai ceo Jean Pierre Mustier e Carlo Messina, hanno fatto presente che un loro coinvolgimento diretto è fuori discussione, come peraltro ha assicurato ieri mattina quest’ultimo davanti al cda riunito a Milano. Ubi, dal canto suo, resta in pista ma alle proprie condizioni: ieri il tema è stato solo sfiorato in Consiglio di Gestione e finché Bce non alleggerirà il carico in fatto di capitale - accogliendo le proposte della ex popolare din fatto di modelli interni e contabiliz- 17000 Juventus, a Marotta 2,58 milioni Riassetti. Venerdì 14 fissato cda di aggiornamento Intesa Sanpaolo UniCredit Mediobanca Generali Ubi 14600 32,32 12,43 5,03 1,98 1,83 12200 +5,71 +5,73 +7,01 +25,03 –5,81 7523,8 9800 Banco Popolare 1,78 –2,14 Bpm Credito Emiliano 1,65 Bper 1,65 +5,52 1,55 +4,89 +6,44 B. Pop. di Sondrio 1,13 +3,12 7400 5000 4/1 Ieri pÈ fissato per il prossimo ve- nerdi 14 ottobre un consiglio di amministrazione di Mps che dovrà dare un aggiornamento dell’avanzamento del piano industriale, progetto che verrà approvato dieci giorni dopo, cioè lunedì 24 ottobre. Sono tappe forzate quelle che sta mettendo in calendario Marco Morelli, amministratore delegato del gruppo senese, in vista del varo della manovra che porterà allo scorporo di 27 miliardi di sofferenze lorde e al lancio di un aumento di capitale fino a 5 miliardi. Il piano industriale sarà appunto il primo tassello, cruciale in quanto su quel piano le banche del consorzio di garanzia potranno avviare il marketing con i possibili investitori interessati a partecipare all’aumento (proprio ieri la Fondazione, titolare dell’1,49%, non ha escluso una diluizione anche significativa della quota), a cominciare dall’individuazione di un anchor investor, probabilmente estero. Nel frattempo, le banche del consorzio (capitanate da Jp Morgan e Mediobanca, accompagnate da un pool composto da Citi, Goldman Sachs, Bofa Merrill Lynch, Deutsche Bank e Credit Suisse) stanno proseguendo gli incontri per definire le modalità dell’aumento di capitale. Alcuni nodi, a cominciare dall’entità dello stesso e dalla conversione dei bond in mano agli investitori istituzionali, restano ancora aperti. Altro capitolo importante è quello della mega-cartolarizzazione dei 27 miliardi di Npl lordi di Mps, operazione da realizzare con la regia e l’intervento del fondo Atlante, propedeutica alla ricapitalizzazione. I speciali servicer non sarebbero ancora stati scelti, in quanto la gara sta procedendo ancora lentamente. Ma intanto, su un altro fronte, venerdì scorso sarebbero arrivate 5 offerte per la piattaforma di gestione della banca senese, un progetto chiamato Juliet e iniziato prima dell’estate su precise richieste della Bce. Da allora il progetto si è leggermente modificato rispetto alle attese iniziali, all’interno del più ampio piano di scorporo degli Npl del gruppo senese. Sarà ceduto il 100% di Juliet che andrà a gestire circa 9 miliardi di Npl lordi, cioè un terzo di quelli scorporati complessivamente. Sul piatto ci sarebbero cinque offerte: quella di Christofferson Robb & Co (Crc) e Prelios, quella di Lone Star af- LE MOSSE Morelli al lavoro con le banche del consorzio sulle modalità dell’aumento Intanto sono 5 le offerte per la piattaforma Juliet fiancata dal servicer italiano Caf, quella del consorzio Kkr, Vaerde Partners e della bresciana Guber e, infine, quelle singole di Cerved e di doBank. Da notare, infine, che ieri sera la Consob ha esteso di tre mesi il divieto alle posizioni nette corte sul titolo Mps. Lo stop alle vendite allo scoperto, in vigore dal 7 luglio 2016, sarà quindi applicato fino al 5 gennaio © RIPRODUZIONE RISERVATA Mps Andamento del titolo a Milano 0,25 0,241 0,181 0,23 0,21 0,19 0,17 02/09 04/10 Inchieste. Tribunale del Riesame di Roma respinge il ricorso presentato dagli avvocati Veneto Banca, Consoli resta ai domiciliari Katy Mandurino pVincenzo Consoli rimane agli arresti domiciliari. L’ex amministratore delegato di Veneto Banca, arrestato il 2 agosto scorso con l’accusa di ostacolo all’attività delle autorità di vigilanza e aggiotaggio, per aver falsamente comunicato tra il 2012 e il 2015 a Banca d’Italia e Consob un ammontare del patrimonio creditizio non corrispondente al vero e di aver diffuso nei bilanci annuali e nelle informative al pubblico dati non veritieri che hanno alterato il prezzo delle azioni dell’istituto, è potenzilamente in grado di reiterare il reato. La decisione di mantenere i domiciliari è stata presa dal Tribunale del Riesame di Roma che, respingendo il ricorso presentato dagli avvocati Franco Coppi e Alessandro Moscatelli, ha scritto nelle motivazioni al rigetto che Consoli ha promosso per molti anni «una politica aziendale mirante ad accreditare, presso il pubblico dei risparmiatori e degli organi di vigilanza, un’immagine di solidità patrimoniale di Veneto Banca di fatto inesistente, segnatamente mediante la diffusione di dati non corrispondenti al vero tanto con riferimento all’ammon- ALLA VIGILANZA L’ex ceo è accusato di aver falsamente comunicato tra il 2012 e il 2015 un ammontare del patrimonio creditizio non corrispondente al vero tare del patrimonio di vigilanza quanto con riferimento al valore delle azioni sociali». Secondo il collegio presieduto da Filippo Steidl, neanche l’interrogatorio al quale fu sottoposto Consoli nello scorso agosto ha «introdotto elementi idonei a indebolire l’assunto d’accusa fondato su un ampio compendio indiziario». Al contrario, per il tribunale del riesame sotto questo «sistema illecito sono rimasti alla fine schiacciati i piccoli risparmiatori, indotti ad acquistare prodotti artificiosamente sopravvalutati e impossibilitati ad ottenerne lo smobilizzo ai primi segnali di crisi». Nel provvedimento emesso dal Tribunale si afferma poi che «sussiste un concreto rischio di reiterazioni dei reati», considera- ta «la gravità dei fatti e la pervicacia criminosa di cui l’indagato ha dato prova nel lungo periodo di gestione dell’istituto (è stato ad dal gennaio 2008 al maggio 2014 e poi dg fino al luglio 2015, ndr), durante il quale ha continuato a promuovere la descritta politica creditizia e a celare, almeno in parte, la realtà patrimoniale dell’ente». Recependo l’impostazione della Procura, anche il riesame ha condiviso il sospetto che la «gestione che faceva capo a Consoli sia stata caratterizzata da gravi irregolarità, violazione di disposizioni e norme di vigilanza, assenza di trasparenza e da logiche di autoreferenzialità». E anche se ufficialmente era uscito dal perimetro aziendale dallo scorso anno, Consoli, fino al momento dell’ar- LA PAROLA CHIAVE Aggiotaggio 7Con il termine aggiotaggio o manipolazione del mercato ci si riferisce a condotte illecite attraverso le quali si altera il regolare funzionamento dei mercati finanziari. La definizione del reato è contenuta nell’articolo 501 del Codice penale: è colpevole di aggiotaggio «chiunque pubblica o divulga notizie false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifizi atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, ovvero dei valori ammessi nelle liste di Borsa o negoziabili nel pubblico mercato». resto, ha cercato di «riguadagnare una capacità di influenza all’interno di Veneto Banca tale da consentirgli di incidere sulle scelte di politica aziendale». Non solo, ma «anche in tempi recentissimi», lo stesso indagato «non ha esitato ad attivarsi per venire in possesso di informazioni relative all’indagine giudiziaria in corso e in quel momento non ancora oggetto di discovery». Il nuovo corso di Veneto Banca, intanto, rappresentato dal presidente Beniamino Anselmi e dal confermato ad Cristiano Carrus, sta mettendo a punto il piano per le conciliazioni. Nel consiglio di amministrazione previsto per oggi saranno probabilmente approvate le linee operative e fissato un primo calendario per far partire i tavoli, con precedenza prioritariamente a chi si trova in situazioni più disagiate. © RIPRODUZIONE RISERVATA DENARO&LETTERA BPM: +2,2% Lo scenario di contendibilità spinge la speculazione in Borsa T itolo Bpm in rialzo iari a Piazza Affari sullo scenario di scalata ipotizzato dal ceo Giuseppe Castagna nell’eventualità - peggiore per il conto economico della banca - che salti l’integrazione con il Banco. Se i soci di Bpm non dovessero approvare la fusione, ha sottolineato l’amministratore delegato di Bpm in un'intervista a Il Sole 24 Ore, la banca diventerebbe infatti «facilmente scalabile» e i suoi dipendenti si troverebbero «senza protezioni», . Senza la fusione, avverte Castagna, Bpm dovrebbe «comunque diventare una spa, ma senza le protezioni, per i soci e i dipendenti, che offre l'integrazione con il Banco, e per di più con il mercato avverso». Andamento ora per ora a Milano Variaz. di ieri 0,380 +2,2% 0,375 0,370 0,365 0,360 3/10 Chiusura 4/10 «Subito dopo - prosegue - dovremmo convocare nuovamente l'assemblea per la Spa, che è obbligatoria per legge entro fine anno. Lascio a voi immaginare le conseguenze: ma non tanto di mercato, perchè il titolo di Banca Popolare di Milano salirebbe visto che diventerebbe facilmente scalabile. Ma più per i dipendenti, che si troverebbero in una Spa senza protezioni, non sapendo quale potrebbe essere il loro destino». Secondo Castagna «il rischio è che si vada verso un’operazione di aggregazione non gestita, dove conterà solo chi aggrega, e comunque dove non ci potrà che essere una condizione di minor favore». L'addiBpmrespingeinfinel'ipotesi che la nuova banca possa partecipare ad eventuali salvataggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA RYANAIR: -2,34% Aumento del traffico del 13% a 10,8 milioni di passeggeri R yanair ha registrato a settembre un aumento del traffico del 13% a 10,8 milioni di passeggeri, mentre il load factor è salito al 95% dal 94% di un anno prima. Nell’anno a fine settembre il traffico era salito del 16% a 113,2 milioni di passeggeri. «Le tariffe scenderanno tra il 10% e il 12% nei prossimi sei mesi, fino a marzo 2017», ha annunciato il responsabile marketing Kenny Jacobs. Ryanair è pronta al lancio di una campagna di reclutamento a supporto della presa in consegna di 50 nuovi aeromo- bili nei prossimi 12 mesi. Sarà prevista l’assunzione di 2.000 nuovi assistenti di volo, 1.000 piloti e 250 ingegneri aeronauAndamento ora per ora a Dublino Variaz. di ieri 12,3 –2,34% 12,2 12,1 12,0 11,9 3/10 Chiusura 4/10 tici, e la promozione di oltre 300 primi ufficiali al grado di capitano in tutte le 84 basi del suo network europeo. Una serie di nuove posizioni saranno inoltre create nei dipartimenti IT, Sales & Marketing, Digital Experience, Finance and Commercial presso la sede di Dublino di Ryanair e anche presso la sua società sussidiaria Travel Labs Poland a Breslavia. Eddie Wilson, Chief People Officer Ryanair, ha dichiarato: «Il 2017 sarà l'anno in cui ci dedicheremo maggiormente al reclutamento, e stiamo continuando a investire notevolmente sul talento per il futuro».«A seguito della crescita del numero dei nostri velivoli da 355 a oltre 500 nei prossimi 5 anni, Ryanair assumerà oltre 5.000 nuovi dipendenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 Finanza & Mercati Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 Hi-tech. Il colosso Usa del motore di ricerca lancia lo smartphone Pixel: nuove tecnologie e illimitata capacità di storage per fotografie e video di qualità Media. Il 12 ottobre il consiglio generale Confindustria Per la prima volta il gruppo Usa progetta interamente hardware e software «È una priorità e sarà rilanciato con un cda all’altezza» Google sfida l’iPhone della Apple Marco Valsania NEW YORK pGoogle lancia con Pixel la zon, attraverso una partnership esclusiva. Non è la prima volta che Google si cimenta nella scommessa sugli smartphone e le tlc mobili, con precedenti men che brillanti con Nexus e Motorola. Forse per questo il tito- sua nuova sfida agli iPhone di Apple.Da San Francisco - dove ha presentato le ultime innovazioni, compresi il gadget per la casa intelligente Google Home, in lotta con Echo di Amazon, un rafforzato servizio di streaming Chromecast e la re- LA REAZIONE DI BORSA alta' virtuale di Daydream VR - Wall Street in attesa il re dei motori di ricerca e di di riscontri: non è la prima Internet ha messo in campo volta che Google si cimenta anzitutto inediti modelli di smartphone di fascia alta in nella scommessa sugli due versioni. La più piccola smartphone e le tlc mobili con schermo da cinque pollici; l’extra large, XL, con diametro da 5,5 pollici. La telecamera, lo in Borsa è rimasto ieri soparticolarmente potente, sarà stanzialmente invariato in atda 12,3 megapixel. E rivendica tesa di verifiche di mercato. una carica da sette ore in 15 mi- Ma la nuova svolta e le ambinuti. Lo smartphone sarà di- zioni di Google sono ora evisponibile dal leader delle tele- denti nella scelta di ideare, procomunicazioni mobili Veri- gettare e sperimentare di fatto interamente al proprio interno le nuove tecnologie hardware e non solo il software. Un “disegno” definito dalla stessa azienda come “inside-out”, ideato cioé sia dentro che fuori da parte del colosso di Mountain View. Pixel sarà semplicemente assemblato dalla HTC allo stesso modo che Foxconn assembla gli iPhone. «È il momento giusto per essere coinvolti nel business dell'hardware e del software», ha spiegato Rick Osterloch, vicedirettore per l'hardware del gruppo. «Siamo soltanto all'inizio», ha continuato. Una indicazione che Google vede in questa integrazione progettuale il futuro dell'hi-tech, dagli smartphone all'intelligenza artificiale. I nuovi cellulari avranno un prezzo di listino a partire da 649 dollari e in dote rice- AFP La sfida negli smartphone. La presentazione del nuovo Google Pixel phone ieri a San Francisco veranno illimitata capacità di storage per fotografie e video di qualità. Saranno in grado di offrire realtà virtuale e saranno i primi dell'azienda a esibire l'assistente digitale Google Assistent, rivale di Siri di Apple. Sotto il profilo estetico sono in alluminio e vetro, in tre colori, nero, argento e blu. Avranno un sensore per impronte digitali, una porta Usb e una entrata per le cuffie, al contrario dell'iPhone 7 che ha appena debuttato rinunciandovi per privilegiare sottogliezza e resistenza all'acqua. I Pixel vanteranno tuttavia ugualmente un grado di impermeabita'. Il debutto sul mercato con i preordini e' scattato immediatamente negli Stati Uniti ma anche all'estero, in Canada, Germania e Gran Bretagna. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo scandalo privacy AP Bufera su Yahoo, milioni di email «passate» agli 007 statunitensi Nuova bufera su Yahoo, dopo la vicenda del furto di milioni di informazioni private da parte di un gruppo di hacker. Il gruppo guidato da Merissa Mayer avrebbe in gran segreto scannerizzato centinaia di milioni di indirizzi di posta elettronica dei propri utenti mettendoli a disposizione degli 007 Usa, dall’Fbi alla National Security Agency. A rivelarlo l’agenzia Reuters, che cita fonti vicine al dossier, tra cui due ex dipendenti. Per gli esperti si tratterebbe del primo caso in cui una società fornitrice di servizi internet acconsente alle agenzie di intelligence Usa di controllare tutte le email in arrivo, compresi gli allegati. Non è chiaro quale tipo di informazioni gli 007 stessero cercando. E secondo le fonti, l’amministratore delegato Merissa Mayer avrebbe obbedito alla richiesta di informazioni da parte degli 007 in contrasto con alcuni dei vertici di Yahoo. E a questo episodio andrebbe legato l’addio del giugno 2015 di uno dei top manager del gruppo, Alex Stamos, allora a capo della Information Security. In tarda serata la replica di Yahoo: «La nostra società è rispettosa della legge ed ottempera le leggi degli Stati Uniti». p«IlSole24OrerimarràdiCon- L’ANALISI Luca De Biase Auto, telefoni, occhiali: «Big G» e la sfida hardware u Continua da pagina 27 I l Pixel è fatto dalla HTC su design e col marchio di Google. E Google tenterà di venderlo con maggiore vigore di quello che ha dedicato ai predecessori. Punta alla fascia di mercato dell'iPhone e non fa molto per non assomigliare al concorrente. Come i precedenti sarà dotato della più pura versione del sistema operativo Android, per dare agli sviluppatori un punto di riferimento chiaro per leapplicazionidavenderesulnegozio online di Google. Ma sarà comunque anche un telefono che non deve dare troppo fastidio agli altri terminali che portano a bordo Android. Il fatto è che l'azienda americana ha bisogno di sapere tutto quello che si sviluppa nelle zone più avanzate dell'internet: i sensori e gli attuatori,icollegamenticonglioggetti della domotica, l'elettronica per l'auto e tutto il resto. Il telefono non è certo il più avveniristico degliapparatielettronicidelmomento: ma è di gran lunga il più popolare, quello che sta nelle manidelmaggiornumerodipersone, quello per il quale si sviluppano le soluzioni che poi possono finire nelle macchine industriali, nei robot commerciali e oltre. Google ha bisogno di sapere come gli utenti usano il telefono. E il Pixel può aiutare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore - 05/10/2016 AVVISO AL PUBBLICO RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLA COSTRUZIONE ED ESERCIZIO AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DI CONCERTO CON IL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE - ROMA Ai fini della “Partecipazione al procedimento amministrativo”, dell’apposizione del “Vincolo preordinato all’esproprio” e della “Dichiarazione di pubblica utilità” secondo il disposto dell’art. 7 e segg. della Legge 07.08.90 n.241 smi, del D.P.R. 08.06.2001 n.327 così come modificato e integrato dal D.L.gs 27.12.2004 n.330, dalla L.R. 37\2002, e ai sensi dell’art. 1 sexies del D.L. 239/2003 convertito con modificazioni dalla L. 290/2003 e s.m.i., Terna Rete Italia Spa, con sede legale in Viale Egidio Galbani, 70 - 00156 Roma, in qualità di procuratrice della Soc. Terna Spa – proprietaria e gestore della Rete Elettrica Nazionale – giusta procura rep. 18464 del 14 marzo 2012 Notaio Troili in Roma, in nome e per conto della predetta Terna Spa AVVISA - CHE ai sensi del combinato disposto dell’art 1 sexies del D.L. 239/2003 convertito con modificazioni dalla L. 290/2003 e smi e del T.U. sulle acque e sugli impianti elettrici R.D. 11 dicembre 1933, n.1775 smi, è stata depositata, presso il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, richiesta di reiterazione dell’istanza e relativa documentazione progettuale, revisionata a seguito del recepimento delle prescrizioni espresse dal Comune di Modena con Delibera n. 35 del 18/06/2016, che sostituisce in toto quella iniziale, per l’ottenimento dell’autorizzazione alla costruzione ed esercizio dei lavori e delle opere con dichiarazione di pubblica utilità nonché dichiarazione di inamovibilità e apposizione del vincolo preordinato all’imposizione in via coattiva delle servitù di elettrodotto da apporre sui beni interessati, con effetto di variante agli strumenti urbanistici vigenti e attivazione delle relative misure di salvaguardia, relativamente al seguente intervento sulla Rete Elettrica Nazionale: Collegamento a 132 kV “Modena Nord – Modena Est – Modena Crocetta”, in Comune di Modena. RIF. MiSE EL-250 - CHE per le opere di cui trattasi è stata richiesta la dichiarazione di pubblica utilità, ai sensi della normativa di settore vigente, l’apposizione del vincolo preordinato all’imposizione in via coattiva delle servitù di elettrodotto, da apporre sui beni interessati di cui agli elaborati progettuali ed elenco nominativi di coloro che risultano intestatari secondo le risultanze catastali; - CHE le ope re interessano esclusivamente il territorio della Regione Emilia Romagna in Provincia di Modena nel Comune di Modena. CHE per la particolare importanza dell’opera è stato richiesto il carattere di inamovibilità e pertanto le relative servitù di elettrodotto potranno essere imposte in deroga alle disposizioni di cui all’art. 122, commi 4-5, del R.D. 11.12.1933 n. 1775. - CHE il presente “Avviso” assolve anche ai fini della variante urbanistica e dell’attivazione delle relative misure di salvaguardia, di cui alla Legge Regione Emilia Romagna n. 20\2000 smi; - CHE, ai sensi dell’art. 1 sexies del D.L. 239/2003 convertito con modificazioni dalla L. 290/2003 e smi, dalla data della comunicazione dell’avviso dell’avvio del procedimento ai Comuni interessati è sospesa ogni determinazione comunale in ordi ne alle domande di permesso di costruire nell’ambito delle aree potenzialmente impegnate, fino alla conclusione del procedimento autorizzativo; - CHE, si procede all’invio di comunicazione di avvio del procedimento agli intestatari, secondo le risultanze catastali, delle aree su cui si intende realizzare l’opera; - CHE si procede anche ai sensi della normativa regionale in materia urbanistica con l’affis sione del presente “AVVISO” all’Albo Pretorio del Comune interessato nonché alla pubblicazione dello stesso avviso su quotidiano, e sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna; - CHE le opere saranno realizzate secondo le modalità tecniche e le norme vigenti in materia, come meglio indicato nel progetto depositato (come in appresso specificato); - CHE i terreni interessati dalle aree potenzialm ente impegnate al fine dell’apposizione del vincolo preordinato all’imposizione in via coattiva delle servitù di elettrodotto relativi alle sole nuove opere, sono distinti in catasto dai seguenti numeri di foglio e particelle od aventi dalle stesse causa e dai seguenti intestatari: Comune di Modena Foglio 46 mappali 206, 208, 209, 215, 59, 427, 83, 176 Foglio 48 mappali 167, 89, 203, 169, 667, 578, 290, 291, 713, 712, 614, 715, 714 Foglio 50 mappali 214, 216, 217, 218, 219, 221, 225, 222, 223,220,124,118,119,105,183,184,185,165,57 Foglio 89 mappale 251 Foglio 98 mappali 119,114,120,128 Foglio 99 mappali 179,172,200,103 Foglio 100 mappali 456,454,516 Foglio 102 mappali 425,418,419,421,423,424,414,159,410,462,505 Foglio 115 mappali 54,73,111,115 Foglio 127 mappali 101,100,103,106 Foglio 128 mappali 105,109,106,107,3,138 Foglio 102 mappale 505 Comune di Modena; Foglio 102 mappale 506 Foglio 46 mappale 353 Foglio 115 mappale 68 Foglio 102 mappale 506 Hera S.p.A. con sede in Bologna; Foglio 98 mappali 23,24 Bianchini Maddalena nata a Modena il 10/09/1939, Corfini Franca Maria nata a Modena il 27/03/1930, Gandolfi Alessandra nata a Modena il 03/03/1941, Gandolfi Giuliana nata a Modena il 28/12/1938, Iacomelli Cristina nata a Firenze il 21/03/1970; Iacomelli Isabella nata a Firenze il 12/12/1971, Iacomelli Maria Teresa nata a Firenze il 30/07/1974; Foglio 97 mappali 341,4, Collina Augusto nato a Modena il 15/01/1959, Collina Biancarosa nata a Modena il 11/08/1963; Foglio 90 mappali 25,26, Ascari Giuliana nata a Cavezzo il 01/12/1944, Morini Paola nata a Modena il 21/10/1952, Morini Pier Paolo nato a Modena il 01/08/1937, Morini Stefania nata a Modena il 01/04/1965, Pavarotti Linda nata a Modena il 24/02/1974, Pavarotti Maria Gabriella nata a Modena il 09/08/1944, Pavarotti Monica nata a Modena il 23/05/1968, Pavarotti Rina nata a Modena il 06/11/1931; Foglio 89 mappale 9 BNP Paribas Lease Group S.p.A. con sede a Milano; Foglio 48 mappali 579,582 San Girolamo S.R.L. con sede a Milano; Foglio 46 mappale 148 Brevini Ermes nato a Modena il 01/01/1949, Brevini Lorena nata a Modena il 23/11/1959, Fiorini Paolina nata a Nonantola (MO) il 05/05/1923; Foglio 46 mappale 390 ABF Leasing S.p.A. con sede a Milano, S. Martino S.p.A. con sede a Modena; Foglio 46 mappali 56,218,185,203,204,67 Demanio Pubblico dello Stato Ramo Strade; Foglio 102 mappale 467 Eurozinco S.R.L. con sede in Castelfranco Emilia; Foglio 98 mappale 8 Consorzio ATCM con sede in Modena, Demanio Pubblico dello Stato, Provincia di Modena; Foglio 80 mappale 92 Ente Urbano; Foglio 80 mappale 93 Ente Urbano; Foglio 115 mappale 16, Foglio 127 mappale 2, Foglio 128 mappale 1 Ente Ferrovie dello Stato con sede in Roma; Foglio 127 mappali 130,131 Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. con sede in Roma; Foglio 128 mappale 209 Coop Estense Società Cooperativa con sede in Modena; Foglio 128 mappali 135,79,133 Wiligelmo D.M – Fondo Comune di Investimento immobiliare di tipo Chiuso con sede in Verona. Ai fini dell’ “Avvio del procedimento amministrativo”, dell’apposizione del “Vincolo preordinato all'imposizione in via coattiva della servitù di elettrodotto” da apporre sui fondi attraversati dalle opere nonchè della “Dichiarazione di pubblica utilità” secondo il combinato disposto dell’art. 7 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, e del D.P.R. 8 giugno 2001 n. 327 e successive modificazioni, della legge Regione Emilia Romagna 19 dicembre 2002 n. 37. COMUNICA CHE “L’oggetto del procedimento promosso” è l’autorizzazione alla costruzione ed esercizio delle opere denominate: Collegamento a 132 kV “Modena Nord – Modena Est – Modena Crocetta”, in Comune di Modena. “L’Amministrazione competente a rilasciare l’autorizzazione” è il Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare - Divisione IV – Infrastrutture e sistemi di rete - Via Molise, 2 - 00187 ROMA di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per i rifiuti e l’inquinamento - Via C. Colombo, 44 - 00147 ROMA; “Il Responsabile del Procedimento” è la dott.ssa Marilena Barbaro, Dirigente della suddetta Divisione IV - Infrastrutture e sistemi di rete “Conclusione del Procedimento” il procedimento avviato si concluderà entro i termini di legge “Gli Uffici presso cui si può prendere visione del progetto” sono: - il Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Gener ale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare - Divisione IV – Infrastrutture e sistemi di rete - Via Molise, 2 - 00187 Roma - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per i rifiuti e l’inquinamento - Via C. Colombo, 44 - 00147 Roma; - Comune di Modena – Piazza Grande, 16 41100 Modena; - Terna Rete Italia Spa – Direzione Territoriale Nord Est – Via dei Della Robbia 41/5r – 50132 FIRENZE Si comunica che nel termine di 30 (trenta) giorni dalla pubblicazione del presente avviso, chiunque ne abbia interesse può prendere visione della documentazione depositata nonché presentare osservazioni scritte ai suddetti citati soggetti. Coloro i quali, pur risultando dai registri catastali intestatari dei fondi interessati, non lo siano più, sono tenuti, a norma dell’art.3 comma 3 del citato D.P.R. 327/2001, a darne comunicazione al suddetto Responsabile del Procedimento e a TERNA R.I. Spa DTNE sede di Firenze Via dei Della Robbia 41/5r - 50132 Firenze, indicando altresì, ove ne siano a conoscenza, il nominativo del nuovo proprietario o fornendo copia degli atti utili a ricostruire le vicende dell’immobile Il Responsabile (N. Ferracin) Terna Rete Italia S.p.A Sede Legale Viale Egidio Galbani, 70 - 00156 Roma Reg. Imprese, C.F. e P.I. 11799181000 REA 1328587 Capitale Sociale 120.000,00 Euro i.v. – Socio Unico Direzione e coordinamento di “Terna Rete Elettrica Nazionale S.p.A” Boccia: Il Sole 24 Ore rimarrà di Confindustria N.R.G. 17851/2012 findustria». Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia è intervenuto così, ieri, a margine del convegno inaugurale dell’edizione 2016 di Bi-Mu/Sfortec Industry, alla Fiera di Milano. Il Gruppo 24 Ore nei giorni scorsihaarchiviatounasemestrale con 49,8 milioni di perdite e fra venerdì e sabato ha registrato le dimissioni del presidente Giorgio Squinzi e di cinque consiglieri. Il consiglio – composto ora dal nominato presidente pro tempore Carlo Robiglio, dal vicepresidente pro tempore Luigi Abete, dall’amministratore delegato Gabriele Del Torchio, da Marcella Panucci, Nicolò Dubini e Maria Carmela Colaiacovo (che ha rassegnatoledimissionimaèrimasta inregimediprorogatioexarticolo 2385) – rimarrà in carica fino all’assemblea, in calendario per il 14 novembre in prima convocazione e per il 21 in seconda. «A breve incominceremo a mettere giù una lista e faremo un consiglio d’amministrazione all’altezza degli obiettivi che abbiamo», ha aggiunto il numero uno di Viale Dell’Astronomia che riunirà il comitato di presidenza di Confindustria il prossimo 11 ottobre, la sera prima del Consiglio Generale fissato per la mattina di mercoledì 12 ottobre. «Abbiamo tutta la volontà, la passione e la voglia di rilanciare il giornale nella logica storica, perché ci sono decenni che legano Confindustria al Sole 24 Ore e sicuramente non sarà la mia gestione quella che perderà il Sole». I risultati della semestrale hanno messo in evidenza la necessità di operazioni di rafforzamento di capitale. Da subito Confindustria – azionista di riferimento con il 67,5% di azioni – ha manifestato la propria disponibilità. «Stiamo lavorando, è diventata una delle grandiprioritàdiConfindustria.Il dossier – ha poi sottolineato Boc- cia riferendosi al tema della definizionedelnuovocda–ènellemie mani, lo valutiamo insieme al comitato di presidenza». Per il rinnovo, ha comunque spiegato il presidente di Confindustria, «seguiremo tutte le procedure per fare in modo che le cose si facciano con velocità, entrando in profondità e agendo e costruendo questo percorso». Il consiglio generale di Confindustria di mercoledì prossimo sarà «monotematico sul Sole 24 Ore. Ci sarà un’informativa da parte mia che mi sembra doverosa e corretta da dare dopo tutto quello che è accaduto. Detto questo, non cambia l’idea degli obiettivi e dei fini molto chiari di Confindustria e del suo presidente». In mattinata Il Gruppo è intervenuto ieri con una nota su rumors e notizie stampa che mettono in dubbio «la legittimità degli organismi di governance del Gruppo 24 Ore». La società, si legge, «diffida dal diffondere notizie chiaramente contrastanti con la puntuale applicazione della normativa di legge (ex articolo 2385)», sulla cessione degli amministratori. In particolare una nota del gruppo fa riferimento a Il Giornale secondo il quale la Consob dovrà valutare se il cda del Sole fosse o meno legittimato a eleggere un nuovo presidente e un suo vice o non fosse invece decaduto perladimissionidellamaggioranza dei consiglieri. «Nelle ultime settimane – si legge ancora nella nota – tali rumors si susseguono esplicitando presunti contenuti delle riunioni del consiglio di amministrazione, diffondendo informazioni riservate o contenuti inesatti. La legittimità e la funzionalitàdelconsigliodiamministrazione, nonché delle delibere assunte, è stata oltretutto formalmente condivisa dal Collegio sindacale nell’ambito della riunione del cda di domenica 2 ottobre». A. Bio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sentenza n. 2609/2016 pubbl. il 02/09/2016 RG n. 17851/2012 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO di BRESCIA SEZIONE PRIMA CIVILE Il Tribunale nella persona del Giudice dott. Angelica Castellani ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g. 17851/2012 promossa da: ALFREDO ROBLEDO (C.F. RBLLRD50P09F839Q), con il patrocinio degli avv. MANERBA ANDREA e MALAVENDA CATERINA, elettivamente domiciliato in BRESCIA, VIA SOLFERINO, 53, presso il difensore avv. MANERBA ANDREA ATTORE contro GABRIELE ALBERTINI (C.F. LBRGRL50L06F205P), con il patrocinio dell’avv. LAMANNA MICHELlNA, elettivamente domiciliato in MILANO, PIAZZA VELASCA 6, presso lo studio dell’avv. LAMANNA MICHELINA CONVENUTO *** Definitivamente pronunciando, ogni altra domanda, istanza ed eccezione respinta o assorbita, cosÌ provvede: 1) In parziale accoglimento della domanda proposta da ROBLEDO ALFREDO, accerta e dichiara la natura diffamatoria delle dichiarazioni, nei limiti precisati in parte motiva, rese da ALBERTlNI GABRIELE nel corso delle interviste rilasciate rispettivamente a Il Sole24Ore, cosÌ come ripresa nel testo dell’articolo intitolato “Il processo derivati e l’ira di Albertini «Indagini arbitrarie»”, pubblicato il 26 ottobre 2011, e al Corriere della Sera, cosÌ come ripresa nel testo dell’alticolo intitolato “Albertini: l’accordo è la conferma che nel 2005 avevamo operato bene”, pubblicato il 19 febbraio 2012; 2) Condanna il convenuto al risarcimento del danno non patrimoniale liquidato in favore dell’attore in € 30.000,00, oltre interessi legali dalla data di deposito della presente sentenza al pagamento; 3) Condanna il convenuto al pagamento in favore dell’attore della somma di € 5.000,00 ai sensi dell’art. 12 L. n. 47/1948; 4) Condanna il convenuto a rifondere all’attore i 2/3 delle spese di lite che liquida in complessivi € 305 a titolo di spese ed € 7.254 a titolo di onorari, oltre al rimborso forfettario delle spese generali nella misura del 15%, IVA e CPA come per legge, con compensazione del restante terzo; 5) dispone la pubblicazione della presente sentenza, per estratto (intestazione e dispositivo) e per una volta, a caratteri doppi del normale, sui quotidiani Il Sole24Ore e Corriere della Sera, a cura e spese del convenuto entro trenta giorni dalla pubblicazione della stessa, autorizzando sin da ora parte attrice, ove tale ordine non fosse adempiuto nel termine indicato, a provvedervi direttamente ponendo a carico del convenuto le relative spese. Brescia, 1 settembre 2016 IL GIUDICE dott. Angelica Castellani Finanza & Mercati 31 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 LA GIORNATA AZIONI&OBBLIGAZIONI Lusso. Il gruppo francese non aveva in portafoglio un marchio di «valigie high tech» A Lvmh l’80% di Rimowa, operazione da 640 milioni Il marchio tedesco ha un fatturato di oltre 400 milioni Giulia Crivelli pSettanta brand posson basta- re? Pare di no. Non a Lvmh, il più grande gruppo del lusso al mondo, che ieri ha acquistato l'80% di Rimowa. Un’operazione da 640 milioni di euro che permette al colosso francese di diversificare ulteriormente il suo già ricco portafoglio di marchi di alta gamma di ogni settore. Con Rimowa il colosso francese entra in un segmento in cui non era presente, quellodeibagagli“premium”ead alto contenuto di tecnologia. Ma si tratta anche di un ritorno alle origini, di un cerchio che si chiude: Louis Vuitton, marchio principale di Lvmh, nacque nel 1854proprioconlavaligieeibauli. Vuitton è diventata una galassia fatta di pelletteria, abbigliamento, scarpe (tutte made in Italy), occhiali, orologi, gioielli e profumi. I bauli però restano un simbolo, hanno sempre un posto d’onore nei negozi e ancora oggi vengono fatti a mano, in pelle e legno, anche su misura, per soddisfare le richieste più bizzarre. Rimowa è un prodotto completamente diverso, di “artigianato tecnologico”, e ha come competitor marchi globali come Samsonite e Tumi. Da sempre innovativo nei materiali, Rimowa nel 2016 crescerà a doppia cifra e il fatturato dovrebbe superare i 400 milioni. L’azienda, fondata in Germania nel 1898 da Paul Morszeck, vanta molti primati: nel 1937 Richard Morszeck, figlio del fondatore, lanciò il primo baule da viaggio in metallo leggero; nel 1976 toccò a Dieter, figlio di Richard, che progettò la prima valigia impermeabile all’acqua. È stato proprio il nipote del fondatore – che resterà in azienda come ceo – a vendere l’80% della società a Lvmh. Coceo di Rimowa sarà il 25enne Alexandre Arnault, figlio di Bernard, presidente e ceo di Lvmh e uomo più ricco Francia. Rimowa è il primo tassello tedesco del portafoglio del gruppo francese, che possiede, tra gli altri, marchi storici italiani come Bulgari, Emilio Pucci, Fendi e Loro Piana. La mossa di Lvmh è sicuramente lungimirante: stando al report The next frontier for bags and luggage di Euromonitor International (si veda anche Il Sole Lvmh Andamento del titolo a Parigi 158 156,6 155,5 154 150 146 05/09 24 Ore del 25 agosto), nel periodo 2010-2015 il segmento dei bagagli rigidi, core business di Rimowa, è cresciuto dell’8% e per il 2016 – nonostante il calo dei flussi turistici – ci sarà un aumento delle vendite del 4%. Sempre secondo Euromonitor, gli asset più importanti di Rimowa sono la crescita della rete di monomarca e la capacità di innovazione (nel 2000 è nata la prima valigia in policarbonato e qualche settimana fa è stata presenta la Rimowa Electric Tag, che semplifica il check-in grazie alla tecnologia bluetooth). Nel primo semestre i ricavi di Lvmh sono saliti del 3% a 17,2 miliardi e l’utile ha sfiorato i 3 miliardi. I dati del terzo trimestre saranno diffusi il 10 ottobre e ieri Barclays ha dato un giudizio di equal weight mantenendo invariato il target price a 165 euro, sottolineando le «buone prospettive di medio-lungo periodo». Il titolo ha chiuso ieri a 156,60 (+3,03%). 04/10 © RIPRODUZIONE RISERVATA Titoli di Stato e Obbligazioni Spread Treas. 5Y A -89 -67 Set-16 Ott-16 14,100 15,988 9,809 13,700 — 18,018 Nov-16 Dic-16 Gen-17 Feb-17 Carlo Festa pCresce il mercato M&A ita- liano nel terzo trimestre del 2016. Ma resta incertezza per i prossimi mesi. Sono 551 le operazioni censite dal rapporto Kpmg: per un valore di 39,2 miliardi di euro, in aumento del 56% rispetto ai 25 miliardi dei primi 9 mesi del 2015. In particolare nel terzo trimestre si sono registrate operazioni per 14 miliardi. Per Max Fiani, partner Kpmg e coordinatore del rapporto M&A «Il mercato in questi primi nove mesi è stato vivace, ma se guardiamo a fine anno permangono incertezza e volatilità soprattutto a livello di scenario macro. A meno di sorprese, dunque, il grande salto in avanti del mercato sopra i 60 miliardi, crediamo che debba essere rinviato». L’interesse degli investitori esteri verso gli asset italiani resta elevato: da inizio anno si sono registrate 179 operazioni per 13 miliardi. Tra le categorie di bidder più attivi ci sono i private equity tra cui Cvc Capital, Bc Partners e Macquarie, che hanno acquisito Sisal, Cigierre, Hydro Dolomiti. Significative alcune operazioni effettuate da player industriali, tra cui la più rilevante è stata l’ac- quisizione di Italcementi da parte di Heidelberg (1,6 miliardi per il 45%),acuièseguital’Opa,portando il valore della transazione a circa 3,7 miliardi. Segnali interessanti di ripresa anche sul versante delle operazioni Italia su estero. Nei primi 9 mesi si sono registrate 110 acquisizioni oltreconfine per 11,8 miliardi. Tra le operazioni maggiori c'èstatal’acquisizionediPartnerRe da parte di Exor, società della famiglia Agnelli, che, con i suoi 6,9 miliardi, risulta anche il deal più significativo nel periodo. Il segmento delle operazioni di consolidamento «Italia su Italia» ha fatto registrare 262 operazioni per 14,4 miliardi. Il settore più coinvolto è l’Energy & Utilities conunvaloredi4,8miliardi,quasi interamente riferito alla riorganizzazione all’interno del gruppo Enel. Al contrario i servizi finanziari, oltre a beneficiare di un processo di consolidamento che ha visto gli aumenti di capitale effettuati dal Fondo Atlante in Banca Popolare di Vicenza e in Veneto Banca (rispettivamente 1,5 miliardi e 1 miliardo), è influenzato dalla cessione di attività non core degli istituti finanziari al fine di migliorare gli indici di solidità patrimoniale. A livello settoriale, il consumer risulta il comparto più dinamico con 155 operazioni per 7,8 miliardi. Tuttavia il segmento con maggior peso relativo sul totale è quello dei servizi finanziari (11,9miliardi,parial31,2%deltotale). Risulta altrettanto attivo il settore infrastrutture con 6 mi- IL MERCATO Resta elevato l’interesse degli investitori esteri verso l’Italia: con deal per 13 miliardi di valore Il settore energia il più attivo liardi di valore e 73 operazioni. Tra queste l’acquisizione del 51% di A4 Holding (autostrada Serenissima) da parte della spagnola Abertis per 594 milioni. Infine le acquisizioni dei private equity sono state 76 per 5,2 miliardi. Si registrano 30 operazioni di fondi esteri per 3,3 miliardi. Tra i principali deal c’è stata l’acquisizione del 100% di Sisal da parte di Cvc per 330 milioni e la cessione di Grandi Stazioni alla cordata capi- tanata da Antin per 953 milioni. Infine c’è da segnalare la forte competizione tra gli advisor finanziari e legali nei 9 mesi. La classifica Thomson mette in evidenza (per transazioni annunciate) il primo posto di Mediobanca alla fine del terzo trimestre davanti a banche internazionali come BofA Merrill Lynch, Deutsche Bank e Morgan Stanley. Si segnala anche la presenza ai primi posti di firm dell’advisory come Lazard e Rothschild, oltre che di banche commerciali come Banca Imi, Unicredit e Bnp Paribas e di banche d’affari come Nomura, Ubs, Credit Suisse, Jp Morgan, Goldman Sachs e Barclays. Tra i trend ravvisabili c’è il progresso di alcune «firm» indipendenti come Equita, Leonardo &Co-Houlihan Lokey, Vitale &Co. Sul versante degli studi legali la classifica Thomson mette in evidenza ai primi posti, per operazioni annunciate, strutture italiane come Chiomenti, Gianni Origoni Grippo Cappelli, Gatti Pavesi Bianchi, Lombardi e Associati, BonelliErede. Il primo dei grandi studi internazionali è invece Cleary Gottlieb. © RIPRODUZIONE RISERVATA La fotografia delle fusioni e acquisizioni Volumi e controvalori di attività sul mercato M&A italiano negli ultimi anni Controvalore (in miliardi di euro) (scala sx) Numero operazioni (scala dx) 583 160 148 120 457 120 495 487 100 600 551 543 450 459 329 80 340 381 300 279 56 40 197 50 34 20 28 26 2011 2012 56 39 31 0 150 2006 2007 2008 2009 2010 2013 2014 (*) primi 9 mesi del 2016 2015 2016* Fonte: Kpmg In breve 2,642 — 42,539 31,718 12,600 12,402 11,906 15,564 — — — 0,015 — — 0,719 0,112 25,721 27,597 13,488 — 12,500 24,397 — — — — — 12,043 0,150 — 13,638 48,940 — — 0,719 — 15,185 23,131 — — — — 1,820 — 32,892 32,774 6,500 6,600 6,075 — — 7,865 — 17,056 — Mag-17 Giu-17 Lug-17 6,500 26,392 6,500 15,587 6,500 — — — — 8,867 — — Ago-17 6,600 22,249 — — 12,847 Totale 117,069 132,580 44,883 16,747 24,890 Titolo Spread god./Tipo ind. — 41,696 6,163 342,332 Prezzo 365 360 Qtà º VWAP Rend Rend 04.10 lordo lordo (mlg) Codice Isin Buoni ordinari Tesoro 14.10.16 31.10.16 14.11.16 30.11.16 14.12.16 30.12.16 13.01.17 31.01.17 14.02.17 28.02.17 14.03.17 31.03.17 13.04.17 12.05.17 14.06.17 14.07.17 14.08.17 14.09.17 IT0005138208 IT0005176182 IT0005142739 IT0005186405 IT0005154775 IT0005199358 IT0005160111 IT0005203556 IT0005162620 IT0005211146 IT0005171720 IT0005214850 IT0005176190 IT0005186397 IT0005199341 IT0005203523 IT0005211138 IT0005214843 100,010 100,032 100,043 100,071 100,076 100,097 100,097 100,104 100,123 100,129 100,129 100,140 100,159 100,172 100,195 100,206 100,230 100,233 Titolo Date Spread god. Tipo ind. Codice ISIN Ced. att. — — -0,40 -0,47 -0,40 -0,41 -0,36 -0,32 -0,34 -0,32 -0,30 -0,29 -0,31 -0,29 -0,28 -0,27 -0,27 -0,25 — 505 — 395 -0,39 — -0,46 — -0,39 539 -0,40 — -0,36 157 -0,32 — -0,34 183 -0,32 67 -0,30 — -0,29 — -0,31 151 -0,29 53 -0,28 87 -0,27 28 -0,27 86 -0,25 1025 Prezzo Rend. VWAP eff.% 04.10 lordo Qtà º (mlg) 01-03s 1.3.17 +0,15s IT0004584204 0,03 100,126 -0,25 2315 15-12s 15.06.17 +2,5a 15-10s 15.10.17 +0,8a 15-10s 15.04.18 +1,0a 01-11s 01.11.18 +1,8a 15-11s 15.11.19 +1,2a 15-12s 15.12.20 +0,8a 15-12s 15.06.22 +0,55 15-12s 15.12.22 +0,70 15-01s 15.07.23 +0,70 IT0004809809 IT0004652175 IT0004716319 IT0004922909 IT0005009839 IT0005056541 IT0005104473 IT0005137614 IT0005185456 — — — IT0005089955 IT0005126989 IT0005175366 Certificati credito Tesoro Certificati credito Tesoro - 6mEuribor 27.2.17 30.8.17 28.3.18 15-11s 15.11.2016 15-12s 15.12.2016 01-02s 1.2.2017 01-11s 1.5.2017 15-11s 15.5.2017 01-12s 1.6.2017 01-02s 1.8.2017 01-11s 1.11.2017 15-01s 15.1.2018 01-02s 1.2.2018 15-11s 15.5.2018 01-12s 1.6.2018 01-02s 1.8.2018 15-10s 15.10.2018 IT0004960826 IT0004987191 IT0004164775 IT0004793474 IT0005023459 IT0004820426 IT0003242747 IT0004867070 IT0005058463 IT0004273493 IT0005106049 IT0004907843 IT0004361041 IT0005139099 1,19 0,34 0,44 0,85 0,54 0,33 0,20 0,28 0,26 -0,26 -0,18 -0,11 -0,06 -0,02 0,06 0,17 0,26 0,35 250 1798 1436 1527 628 18903 1881 5763 10979 — 100,114 -0,29 — 100,206 -0,23 — 100,173 -0,12 2128 517 287 2,75 1,50 4,00 4,75 1,15 4,75 5,25 3,50 0,75 4,50 0,25 3,50 4,50 0,30 101,800 100,805 101,406 103,496 103,205 102,316 101,038 101,499 101,034 100,344 100,362 101,387 102,897 100,891 103,312 104,523 103,977 101,170 106,142 100,572 105,929 108,328 100,748 -0,40 -0,39 -0,32 -0,32 -0,31 -0,31 -0,25 -0,21 -0,17 -0,14 -0,11 -0,08 -0,07 -0,07 ¤/$ A -0,67 -0,67 Tassi del 04.10 . Valuta 06.10 Scad. Tasso 360 Tasso 365 1w 2w 1m 2m 3m 6m 9m 1a -0,381 -0,373 -0,372 -0,337 -0,301 -0,202 -0,131 -0,064 -0,386 -0,378 -0,377 -0,342 -0,305 -0,205 -0,133 -0,065 Media % mese Settembre 1m -0,371 2m -0,337 3m -0,301 6m -0,198 -0,376 -0,342 -0,305 -0,201 LIQUIDITÀ (TASSO 360) Eonia (04/10/16) -0,3440 e-Mid/Atic (04/10/16) O/N Euro -0,3848 O/N Usd 0,6364 1Y/6M 2Y/6M 3Y/6M 4Y/6M 5Y/6M 6Y/6M 7Y/6M 8Y/6M 9Y/6M 10Y/6M 11Y/6M 12Y/6M 15Y/6M 20Y/6M 25Y/6M 30Y/6M 40Y/6M 50Y/6M PWC BAYER Il gruppo di tlc Orange è ora l’azionista di controllo di Groupama Banque, dopo avere ottenuto l’ok delle autorità regolamentari francesi ed europee per l’acquisizione del 65% del capitale della banca che sarà ribattezzata Orange Bank da gennaio. L’offerta della banca sarà disponibile in Francia nel primo semestre tramite app, online o tramite le 140 boutique Orange. Bper e Fondazione Cassa di Saluzzo, dopo il via libera dalle autorità competenti, hanno dato esecuzione al contratto di compravendita di azioni sottoscritto il 13 aprile e finalizzato a consentire l’ingresso della Cassa di Risparmio di Saluzzo nel gruppo bancario. Bper ha acquistato dalla Fondazione il 48,98% del capitale della Cassa salendo così all’80%. Nel 2015-16 terminato il 30 giugno il gruppo Pwc (PricewaterhouseCoopers International) ha registrato ricavi record per 35,9 miliardi di dollari (+7% a cambi costanti) con la maggiore crescita proveniente dai Paesi emergenti, in particolare dall’Asia (+10%), con forti risultati in India e in Cina. PwC cresce anche in Italia: ricavi a 556 milioni (+15%). Fitch mantiene il gruppo Bayer sotto la lente per un possibile declassamento del rating a seguito della prevista acquisizione di Monsanto. L’agenzia indica che il deal su Monsanto da 66 miliardi di dollari, di cui 47 miliardi Fitch ritiene che saranno finanziati con l’assunzione di debito, potrebbe avere come conseguenza il taglio di due scalini del rating di Bayer. Orange, nel 2017 CariSaluzzo entra nascerà Orange Bank nel perimetro Bper Ricavi da primato Dopo il deal Monsanto con i Paesi emergenti rating a rischio 1,03 8,20 22-10s 22.10.2016 22-10s 22.4.2017 12-11s 12.11.2017 23-10s 23.4.2020 27-10s 27.10.2020 15-11s 15.05.2022 20-10s 20.04.2023 11-10s 11.04.2024 IT0004863608 IT0004917958 IT0004969207 IT0005012783 IT0005058919 IT0005188120 IT0005105843 IT0005174906 2,55 2,25 2,15 1,65 1,25 0,10 0,50 0,40 99,641 100,902 102,113 105,285 104,620 101,386 102,150 101,138 — -0,29 -0,23 0,02 -0,02 -0,07 0,10 0,25 68619 11218 7726 6257 3538 49 10146 16102 B variaz. % var. % ann. Var.% ¤/Y L 114,5000 0,53 -15,23 variaz. % var. % ann. Usd Jpy Gbp Chf Aud Brl Bgn Cad Hrk Dkk Php Hkd Inr Idr Isk Ils Myr Mxn -4,73 14,31 Alluminio Alloy 0,09 Var.% 0,15 Var.% -0,41 Var.% -0,64 Var.% -0,18 var. % ann. MAGI - INDICI GAS ITALIA Dati al 04.10.2016 Rilevazione Mensile set-16 ott-16 nov-16** 13,91 15,10 17,72 MAGI ¤/MWh Rilevazione Trimestrale Q2-16 Q3-16 Q4-16 MAGI-Q ¤/MWh 14,05 14,99 16,82 Per ulteriori dettagli www.magindex.org, www.albasoluzioni.com, www.itec.refe.com , www.tfsbrokers.com. * Media incrementale. variaz. % Nikkei 225 16735,65 0,83 -7,05 Indici L FTSE 100 1,30 12,31 04.10 Var.% variaz. % 48912,36 911,61 1722,82 1306,53 0,75 0,90 -0,17 -0,02 9,96 14,79 3,61 2,25 18168,45 2150,49 5289,66 6358,83 645,38 8074,89 4859,47 501,16 14520,92 848,63 -0,47 -0,50 -0,21 -0,71 -2,11 -0,30 -0,15 -0,77 -1,14 -0,90 4,27 5,21 5,64 6,36 11,69 7,54 5,80 8,12 11,61 11,00 16853,31 47916,85 59283,07 0,03 0,66 -0,30 44,35 11,49 36,75 52040,85 0,74 2,66 America Settentrionale America Latina Africa Mumbai Sensitive Hong Kong Hang Seng Seul Kospi Shanghai Composite # Singapore Straits Tim. Taipei Taiwan Weighted Tokyo Nikkei 225 Nikkei 500 Topix Sydney All Ordinaries -0,62 -0,66 -0,65 -0,60 -0,71 -0,64 -0,59 -0,60 Irs 10y/6m -0,69 -0,70 -0,64 -0,61 L 0,31 7,41 -69,05 variaz. % var. % ann. Valute -1,76 -0,62 -0,42 -0,47 -0,86 -0,84 -1,76 -1,63 -0,32 -0,36 -0,78 -0,76 7a 10a -1,90 -1,81 -0,24 -0,27 -0,78 -0,83 -1,72 -1,59 -0,03 -0,03 -0,83 -0,76 -0,70 -0,72 -0,65 -0,65 4a 5a -0,69 -0,71 -0,62 -0,63 -0,56 -0,60 -0,51 -0,53 7a 10a -0,46 -0,50 -0,42 -0,45 -0,10 -0,14 -0,05 -0,10 Irs 20y/6m 0,75 1,90 -48,46 L variaz. % var. % ann. Dati al 04.10 Var.% giorn Iniz anno N. Zelanda Nzd 1,5327 -0,822 -3,74 Norvegia Nok 8,9175 -0,502 -7,14 Polonia Pln 4,2936 0,007 0,70 Rep. Ceca Czk 27,0210 — -0,01 Rep.Pop.Cina Cny 7,4462 -0,667 5,46 Romania Ron 4,4583 0,175 -1,45 Russia Rub 69,7125 -0,412 -13,59 Singapore Sgd 1,5289 -0,241 -0,83 Sud Corea Krw 1238,1600 0,077 -3,33 Sudafrica Zar 15,1834 -0,529 -10,44 Svezia Sek 9,6005 0,078 4,47 Thailandia Thb 38,7290 -0,465 -1,32 Turchia Try 3,3883 0,065 6,67 Ungheria Huf 307,4200 -0,247 -2,71 m Corona islandese: l'ultima rilevazione BCE pari a 290,00 è avvenuta il 3.12.2008; a partire da lunedì 2.11.2009 Banca d'Italia ha ripreso la quotazione della valuta sulla base di rilevazioni di mercato. Zucchero raff. 595,50 1,43 53,84 L variaz. % var. % ann. Cacao L 2815,00 1,37 -8,63 variaz. % var. % ann. Denaro 265,06 265,76 265,76 212,78 212,38 211,23 211,23 211,15 261,62 597,44 599,08 1100,51 1121,69 515,94 1083,07 670,36 1120,77 1319,61 Stoxx 600 346,10 0,84 -3,41 L variaz. % var. % ann. Indici Dublino Irish SE Idx Francoforte Dax (Xetra) Helsinki Omxh General Madrid Ibex 35 Parigi Cac 40 Londra FTSE 100 Istanbul Ise-Nation. 100 Mosca Micex Comp. Idx Zurigo Swiss Market In. 0,28 0,45 0,66 0,23 0,33 0,58 0,83 0,52 0,71 8,45 8,10 7,82 -15,08 -0,09 11,39 -12,07 -8,94 -13,38 5569,89 0,09 4,22 Il Sole 24 Ore Goal Idx Premier Index 327,73 3029,50 2871,06 346,10 1532,21 2676,45 1403,51 458,32 579,18 3565,23 0,82 1,03 0,90 0,84 0,73 0,94 0,38 1,18 1,66 0,63 -5,05 -7,28 -7,39 -5,39 -5,71 -6,00 -0,64 3,73 -8,26 -3,65 DATI AGGREGATI Europa D.J. EuroStoxx D.J. EuroStoxx (50) D.J. Stoxx (50) D.J. Stoxx (600) D.J. Stoxx Sel. Div. 30 FTSE EuroTop (100) MSCI Europe # Amsterdam Amst. Exch. Atene Athens General Bruxelles Bel. 20 In. -0,79 -0,73 -0,79 -0,70 28323,48 23689,44 259,18 3005,51 2880,21 9287,77 16735,65 1596,87 1340,21 Australia -1,67 -1,50 -0,43 -0,48 -0,82 -0,78 Lettera 296,74 300,59 300,59 233,56 230,97 227,25 227,25 227,25 292,06 627,76 640,97 1246,32 1267,56 548,99 1225,71 723,05 1255,73 1526,82 A cura di Confinvest F.L. variaz. % In.Anno -1,51 -1,37 -0,42 -0,45 -0,82 -0,78 Milano - 04.10 (º) Sterlina v.c. Sterlina n.c. Sterlina post 74 Marengo italiano Marengo svizzero Marengo francese Marengo belga Marengo austriaco 20 marchi 10 $ liberty 10 $ indiano 20 $ liberty 20 $ St. Gaudens 4 ducati Austria 100 corone Austria 100 pesos Cile Krugerrand (SA) 50 pesos Messico var. % ann. Asia -1,36 -1,14 -0,40 -0,36 -0,86 -0,72 MONETE D'ORO L 7074,34 var. % ann. L variaz. % 5,84 In.Anno 9,93 In.Anno 9,06 In.Anno 10,96 In.Anno 28,21 -1,11 -1,10 -0,35 -0,40 -0,93 -0,82 Fonte Ufficio Studi de Il Sole 24Ore su dati Thomson-Reuters var. % ann. Costo termoelettrico ott-16* nov-16** dic-16** ITEC12/REF-E ¤/MWh 34,15 35,95 37,60 41,86 43,77 44,63 ITEC/REF-E ¤/MWh 45,15 46,74 47,68 ITECccgt/REF-E ¤/MWh Per ulteriori dettagli http://itec/ref-online.it. * Valore consuntivo costruito da REF-F su dati Platts. ** Valore forward calcolato da REF-E su dati di mercato. L Ieri Una sett. fa Un mese fa Due mesi fa 2,52 -12,64 19,27 1,05 -2,24 -16,93 — -2,77 -1,72 -0,28 5,60 2,59 3,03 -3,54 -9,72 -0,95 -1,90 14,11 var. % ann. -1,12 -1,11 -0,41 -0,53 -1,01 -0,98 Calcolati sui titoli benchmark dell'area Euro Data 3m 6m 1a 2a 3a variaz. % 1,24 7,98 99,20 2,61 99,00 0,96 100,35 0,79 102,19 4,36 99,90 0,25 100,17 0,41 98,87 9,18 99,86 2,59 101,00 0,92 102,56 3,63 101,02 8,57 81,96 1,99 100,05 0,96 94,95 7,93 100,02 0,99 94,80 8,30 96,32 8,44 99,37 7,77 99,78 8,57 98,72 7,94 100,38 10,07 98,19 8,58 99,51 8,86 101,05 9,05 101,87 8,71 101,12 1,35 100,57 1,81 98,31 8,36 97,23 5,48 100,50 6,57 100,56 7,59 99,65 1,80 101,33 -0,25 100,04 0,32 78,70 2,13 100,10 2,27 100,24 1,97 104,31 3,69 109,53 0,87 113,02 0,82 108,90 2,68 106,42 3,12 113,77 3,36 101,10 3,61 99,52 5,13 101,30 -0,26 122,93 3,57 100,64 4,05 99,47 5,27 97,68 4,24 96,51 3,30 97,82 2,50 97,83 2,59 103,31 3,72 Rendimenti per scadenze -0,667 0,527 0,254 0,284 -0,506 -1,629 — -0,034 0,023 -0,060 -0,596 -0,666 -0,752 -0,549 -0,443 -0,353 -0,443 -0,148 variaz. % Prezzo Rend. VWAP eff.% 04.10 lordo Codice ISIN Titolo Usa un mese fa Giappone un mese fa Regno Unito un mese fa L 1670,50 a ieri a un anno Calcolati sui titoli benchmark delle diverse aree valutarie Paese 3 m 6 m 1a 2a 3a 4a 5a 1,1161 114,5000 0,8754 1,0949 1,4564 3,5816 1,9558 1,4697 7,5070 7,4418 53,8560 8,6565 74,2035 14507,0700 127,4009 4,2079 4,6067 21,5831 B 31 -13 a ieri a un anno L Differenziali tra l'Euro e i principali Paesi Iniz anno 17,84 26 Dati anagrafici e calcolo dei rendimenti a cura di Skipper Informatica Var.% giorn Argento Spot 25 -11 Spread Bonos 10Y L 28-09 B. Imi 16-22 Tf/Tv Usd XS1490786735 28-09 B. Imi 16-26 Tf/Tv XS1490787113 26-01 B. Imi 16-26 Tf/Tv Serie I XS1341083555 18-11 B. Popolare 13-20 LT II IT0004966823 30-06 B.Imi 10-17 TV IT0004611932 31-03s B.Imi 11-17 Misto IT0004694086 06-07 B.Imi 16-18 8,5% Rub XS1435073512 10-05 B.Imi 16-24 Tf/Tv Usd XS1378969072 10-05 B.Imi 16-26 Tf/Tv XS1379091546 30-10t B.Popolare 15-22 tv IT0005120313 20-07 Bei 11-18 9,25% BondsD.Try XS0648456167 — Bei 11-26 zc Usd XS0070553820 15-12s Bei 12-17 1& US298785FZ47 21-10 Bei 12-19 6% Bonds XS0848049838 15-12s Bei 13-18 1% US298785GC43 03-09 Bei 13-18 5,25% Bonds XS0935881853 03-04 Bei 13-18 5,75% Bonds XS0877809375 30-01 Bei 13-19 7,5% Bonds XS0957736480 25-07 Bei 13-19 8,5% Bonds XS0995130712 15-01 Bei 13-20 7,5% Bonds XS0984173624 21-12 Bei 14-17 10,5% Bonds due XS1014703851 01-04 Bei 14-20 8% Try XS1139474206 18-09 Bei 14-21 8,75% Try XS1075219763 03-10 Bei 14-24 9,25% Try XS1115184753 19-06 Bei 15-18 10% Brl XS1136802615 15-12s Bei 15-20 1,625% US298785GY62 10-02s Bei 15-25 1,875% Note D. US298785GS94 21-12 Bei 15-26 8,125% XS1167524922 19-01 Bei 16-21 Mxn 4,75% XS1342860167 26-12t Birs 16-19 TF 6,6% Zar xs1488416592 26-12t Birs 16-19 TF 7,6% Brl XS1488416329 29-03s Birs 16-26 1,75% Usd Call XS1365236196 30-04 Bonos 13-17 2,1% ES00000124I2 20-12t CassaDP 15-22 tf/tv IT0005090995 — Comit 98-28 zc IT0001200390 13-07 Cr. Suisse 16-26 Tf/Tv XS1396632504 20-06 Goldman Sachs 16-26 Tf/Tv UsdXS1318212633 15-11 IVS Gr. senior unsec. 15-22 4,5%XS1308021846 06-11 Med.Lombardo 98-18 75 tf/tv IT0001271649 14-05 Mediobanca 10-20 4,5% P.A. IT0004608797 15-11 Mediobanca 10-20 sub LowT.2IT0004645542 13-12t Mediobanca 11-21 Tv IT0004720436 18-04 Mediobanca 13-23 sub LowT.2IT0004917842 16-06 Mediobanca 16-26 3,75% IT0005188351 27-10# MPS 11-17 Cap&Flo BPosta4 IT0004761356 31-01 Obligaciones 06-17 3,80% ES00000120J8 15-12s Rep.Italy 03-33 5,375%Usd US465410BG26 15-04 Rep.Portogallo 06-37 4,10% PTOTE5OE0007 15-10s Rep.Portogallo 14-24 5,125% UsdXS1085735899 15-02 Rep.Portogallo 15-45 4,10% PTOTEBOE0020 21-07 Rep.Portogallo 16-26 2,875% PTOTETOE0012 30-12s Ubi 09-19 Eurib. 6m m IT0004497050 13-03s Ubi 09-19 Lower Tier Fix m IT0004457070 08-10s Ubi 12-19 6% IT0004842370 0,8754 INDICI ITEC / REF-E Dati al 04.10.2016 var. % ann. In.Anno Stati Uniti Giappone G. Bretagna Svizzera Australia Brasile Bulgaria Canada Croazia Danimarca Filippine Hong Kong India Indonesia Islanda m Israele Malaysia Messico 17 Obbligazioni - MOT ed EuroMOT ¤/£ 0,25 18,27 Spread Bonos 5Y Date God. Dati al 04.10 Valute Excess Return 222,450 Reuters 04.10 Reuters 2456,420 Moody's 04.10 Moody 5167,790 LME Index 04.10 Lmex 2444,600 The Steel Index 04.10 IO62 CN Import 55,000 * Var % da ieri. ** Var % da inizio anno 10619,61 Mondo Johannesburg All Share 17 42 20 227 296 165 167 1899 37 1055 1283,30 A Buenos Aires Merval Idx Città Messico Ipc Index San Paolo Brsp Bovespa -0,70 -0,43 -0,39 -0,14 0,11 0,40 0,62 0,88 0,93 1,22 -0,18 -0,21 -0,18 -0,17 -0,12 -0,04 0,03 0,12 0,23 0,31 0,41 0,47 0,65 0,76 0,81 0,81 0,83 0,77 Xetra Dax New York Dow J. industr. S&P 500 Nasdaq C. Dow J. 65 stocks Dow J. serv. Dow J. trasp. Nasdaq 100 S&P industr. Toronto 300 Compos Toronto Tse 60 103,138 104,835 108,985 112,390 118,877 117,066 126,161 108,672 128,601 133,580 -0,23 -0,22 -0,23 -0,20 -0,15 -0,07 0,02 0,12 0,21 0,31 0,38 0,46 0,61 0,75 0,78 0,78 0,78 0,72 Mercati Azionari mondo MSCI em.mk free loc. # MSCI em.mk free Usd # MSCI world Usd # MSCI world val. loc. # 2,10 1,70 2,35 2,10 2,60 2,35 3,10 1,25 2,35 2,55 Lett. In.Anno 2,67 5,99 In.Anno 6,33 5,57 -2,12 -24,89 19,81 2,31 23,85 5,93 In.Anno 8,38 8,62 5,20 5,44 6,48 10,92 21,07 In.Anno 17,81 6,08 a ieri IT0004085210 IT0004890882 IT0004380546 IT0004604671 IT0004243512 IT0005004426 IT0004735152 IT0005138828 IT0003745541 IT0004545890 Buoni Tesoro Poliennali - Inflazione Italia L a un anno 15-03s 15.9.2017 15-03s 15.9.2018 15-03s 15.9.2019 15-03s 15.9.2021 15-03s 15.9.2023 15-03s 15.9.2024 15-03s 15.9.2026 15-03s 15.09.2032 15-03s 15.9.2035 15-03s 15.9.2041 Buoni Tesoro Poliennali - Inflazione Eurostat Den. A 14 1 Rend. Qtà º eff.% lordo (mlg) -0,07 161 -0,03 1254 -0,03 857 0,00 184 0,01 54 0,01 1562 0,03 1134 0,06 460 0,07 488 0,06 637 0,12 2131 0,13 1894 0,20 2550 0,27 3343 0,29 13996 0,29 3563 0,31 2248 0,36 5146 0,38 6416 0,44 3734 0,46 1143 0,51 2646 0,53 4859 0,56 1171 0,65 13967 0,66 1742 0,67 1668 0,73 14487 0,74 3752 0,12 — 0,85 426 0,96 1735 1,00 2631 1,03 5917 1,08 2723 1,17 4017 1,20 6752 1,25 4815 1,25 1700 1,31 80195 1,37 538 1,44 629 1,50 1388 1,53 3495 1,61 130 1,60 35167 1,73 12 1,83 1253 1,92 20306 1,96 13892 2,10 360 2,16 4058 2,25 2490 2,29 28787 2,32 159765 var. % ann. -2,28 12,59 10 Prezzo VWAP 04.10 107,701 109,939 110,897 106,429 104,211 112,295 103,229 114,713 114,218 102,271 115,117 102,102 115,572 115,819 100,761 116,571 121,589 99,929 109,099 124,316 104,850 128,997 105,378 129,443 101,893 124,635 127,178 99,444 156,695 160,000 126,120 121,209 111,734 131,856 103,490 107,219 129,305 103,244 156,634 99,506 152,565 136,159 144,415 123,892 156,890 100,690 157,138 148,099 105,624 134,178 152,517 153,102 151,935 121,025 108,481 variaz. % Oro Fixing 04.10 a ieri a un anno RILEVAZIONI BCE Tassi del 04.10 Scad. Var.% 0,17 0,32 Var.% 0,14 0,24 -0,09 0,91 -3,66 -0,77 0,50 -0,66 Var.% -0,54 -0,54 -0,38 -0,38 0,50 -1,24 -4,02 Var.% 0,09 0,09 -39 -40 Spread Bonos 2Y Ced. att. 3,50 4,25 4,50 2,50 1,50 4,25 1,05 4,50 4,25 0,70 4,00 0,65 3,75 3,75 0,45 3,75 4,75 0,35 2,15 5,00 1,35 5,50 1,45 5,50 0,95 4,50 4,75 0,65 9,00 8,50 4,50 3,75 2,50 5,00 1,50 2,00 4,50 1,60 7,25 1,25 6,50 4,75 5,25 3,50 6,00 1,65 5,75 5,00 2,25 4,00 5,00 5,00 4,75 3,25 2,70 IRS 04.10 1,478 1,324 04.10 187,300 356,020 278,590 269,500 814,330 138,060 475,530 158,940 04.10 85,140 171,960 104,690 211,450 36,850 100,320 175,690 04.10 367,150 2302,490 B -41 Codice ISIN IT0004957574 IT0003493258 IT0004423957 IT0004992308 IT0005030504 IT0004489610 IT0005069395 IT0003644769 IT0004536949 IT0005107708 IT0004594930 IT0005142143 IT0004634132 IT0004966401 IT0005175598 IT0004009673 IT0004695075 IT0005216491 IT0005028003 IT0004759673 IT0005086886 IT0004801541 IT0005135840 IT0004848831 IT0005172322 IT0004898034 IT0004356843 IT0005215246 IT0000366655 IT0000366721 IT0004953417 IT0005001547 IT0005045270 IT0004513641 IT0005090318 IT0005127086 IT0004644735 IT0005170839 IT0001086567 IT0005210650 IT0001174611 IT0004889033 IT0001278511 IT0005024234 IT0001444378 IT0005094088 IT0003256820 IT0003535157 IT0005177909 IT0003934657 IT0004286966 IT0004532559 IT0004923998 IT0005083057 IT0005162828 B Commodities INDICI NE Nomisma Energia Benzina (self,¤/lit) Gasolio (self,¤/lit) CRB Index Generale Industriale Cereali Bestiame Metalli Preziosi Valuta Energia 77 Tassi d'interesse Bloomberg Commodity Commodity Commodity TR Commodity Eur Commodity EurTR Energy Industrial Precious Metals Goldman Sachs Spot Total Return Spread Treas. 10Y Titolo Date Spread god. Tipo ind. 01-12s 1.12.2018 01-02s 1.2.2019 01-03s 1.3.2019 01-11s 1.5.2019 01-02s 1.8.2019 01-03s 1.9.2019 01-12s 1.12.2019 01-02s 1.2.2020 01-03s 1.3.2020 01-11s 1.5.2020 01-03s 1.9.2020 01-11s 1.11.2020 01-03s 1.3.2021 01-11s 1.5.2021 01-12s 1.6.2021 01-02s 1.8.2021 01-03s 1.9.2021 01-11s 1.11.2021 15-12s 15.12.2021 01-03s 1.3.2022 15-10s 15.4.2022 01-03s 1.9.2022 15-03s 15.9.2022 01-11s 1.11.2022 15-03s 15.3.2023 01-11s 1.5.2023 01-02s 1.8.2023 15-10s 15.10.23 01-11s 1.11.2023 22-12s 22.12.2023 01-03s 1.3.2024 01-03s 1.9.2024 01-12s 1.12.2024 01-03s 1.3.2025 01-12s 1.6.2025 01-12s 1.12.2025 01-03s 1.3.2026 01-12s 1.6.2026 01-11s 1.11.2026 01-12s 1.12.2026 01-11s 1.11.2027 01-03s 1.9.2028 01-11s 1.11.2029 01-03s 1.3.2030 01-11s 1.5.2031 01-03s 1.3.2032 01-02s 1.2.2033 01-02s 1.8.2034 01-03s 1.9.2036 01-02s 1.2.2037 01-02s 1.8.2039 01-03s 1.9.2040 01-03s 1.9.2044 01-03s 1.9.2046 01-03s 1.3.2047 1,1161 EURIBOR Indici CREDITO 23 30 338 49 633 13 518 128 377 448 140 369 98 58 Cambi e tassi INDICI BORSE TLC Totale — — 0 2005 a ieri — — Mar-17 Apr-17 B a un anno Dati al 31-08-2016 in Mld di º. Fonte: Ministero del Tesoro CcT CTz D.Est. Scad. BoT BTpBTpº+Ita Buoni Tesoro Poliennali Fusioni a quasi 40 miliardi di euro -93 TITOLI IN SCADENZA NEI PROSSIMI MESI Certificati Tesoro zero coupon M&A. Rapporto Kpmg: nei primi 9 mesi sono state 551 le operazioni di acquisizione Indici e mercati in diretta su www.ilsole24ore.com/finanza Indice VIX 13,73 1,18 -29,73 L variaz. % var. % ann. 04.10 Var.% In.Anno 6066,11 10619,61 8694,15 8769,00 4503,09 7074,34 77057,77 1985,02 8230,73 0,55 1,03 0,60 0,20 1,11 1,30 -0,22 -0,09 0,79 -10,68 -1,15 1,14 -8,12 -2,89 13,33 7,43 12,70 -6,66 13155,00 13153,00 1,29 1,24 8,52 8,30 Indici Calcio Piazze Totali Rialzo Ribasso Invariati Tokio 3599 2112 1074 413 Vol.mln 1807 Shanghai 1470 934 395 141 12105 New York 3100 830 2150 120 902 Londra 1109 529 387 193 2281 Parigi 923 535 281 107 177 Francoforte 848 528 293 27 194 32 Finanza & Mercati Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 CAMBI E TASSI MATERIE PRIME Metalli. Il crollo della sterlina accentua la forza del dollaro e innesca le vendite sui preziosi Oro in picchiata sotto 1.300 $ ai minimi dai giorni di Brexit Il mercato torna a scommettere su una stretta Fed a dicembre Sissi Bellomo pEra dall’epoca della Brexit che sul mercato dell’oro non si assistevaaunoscossonecosìforte.Lequotazioni del lingotto hanno sfondato al ribasso la soglia di 1.300 dollari l’oncia, che resisteva dal 24 giugno, il giorno successivo al referendum sull’uscita di Londra dall’Unione europea.Larotturadelsupportoha provocato un’accelerazione delle vendite,conperditesuperiorial3%, che hanno spinto l’oro fino a un minimodi1.266,33$sulmercatolondinese. Ad accompagnarlo nella discesa c’erano tutti gli altri metalli preziosi. Anche il platino ha rotto un’importante barriera, quella dei 1.000 dollari l’oncia, per scivolare ai minimi da tre mesi (979,50 $). Mentre l’argento, tipicamente volatile, ha toccato quota 17,67 $/oz crollandodiquasiil6%,unaffondochenon si vedeva dall’inizio del 2015 Le vicende britanniche anche oggi non sono del tutto estranee all’andamentodelmercatoaurifero. L’annuncio che la premier Theresa May chiederà formalmente il recesso dalla Ue a fine marzo e l’allarme sulle possibili turbolenze che accompagneranno il processo hanno fatto crollare la sterlina ai minimi da 31 anni sul dollaro, accentuando di converso la forza di quest’ultimo (si veda il servizio a pagina 5). Tutto ruota comunque intorno al biglietto verde, che di solito è inversamente correlato all’oro, e al ritorno in auge dell’ipotesi di un rialzo dei tassi di interesse negli Usa entro la fine dell’anno. La valuta americana ha ripreso ad apprezzarsi, grazie a dati economicipositivi-comequellodilunedì,chehamostratoun’accelerazione dell’attività manifatturiera in settembre - e a dichiarazioni da “falco” rilasciate da alcuni banchieri della Federal Reserve. Secondo il termometro dei futures sui Fed funds, le probabilità di una stretta monetaria in dicembresonoorasaliteal63%.Ilmercato attribuisce tuttora solo il 21,4% di chance a un rialzo dei tassi alla prossima riunione della Fed, che si terrà l’1 e il 2 novembre, appena una settimana prima delle elezioni presidenziali negli Usa. Venerdì da oltre Oceano sono attesiancheidatisull’occupazione, chesepositivirischianodiinfliggere un’ulteriore batosta alle quotazioni dell’oro, che negli ultimi due mesi si era sempre mosso in una fascia piuttosto ristretta, tra 1.300 e 1.350 dollari l’oncia. Anche il mercato fisico potrebbe non riuscire a fornire un sostegno adeguato. La discesa dei prezzi di solito stimola acquisti in Asia, ma in Cina questa settimana è vacanza. @SissiBellomo © RIPRODUZIONE RISERVATA Petrolio. Output in crescita anche in settembre - In Iran debutta il nuovo contratto, elaborato per attirare le major L’Opec promette tagli, ma produce di più pL’Opec promette tagli, ma intanto produce sempre più petrolio. A rinfocolare le aspettative di un intervento incisivo sul mercato, sono arrivate le dichiarazioni del ministro russo Alexander Novak, che ha confermato alla Tass un incontro tecnico con i sauditi nei primi dieci giorni di ottobre. Il venezuelano Eulogio del Pino ha intanto detto di aspettarsi una riduzione dell’output di ben 1,2 milioni di barili al giorno, grazie al contributo di paesi non Opec, tra cui ha citato Russia, Oman, Azerbaijan e persino il Kazakhstan, in cui a breve dovrebbe ripartire Kashagan. Almeno per ora tuttavia la produzione dell’Opec non ha smes- so di crescere. Le stime concordano nel ritenere che il gruppo in settembre abbia raggiunto un nuovo record: 33,6 mbg secondo gli esperti sondati da Reuters (+70mila bg da agosto) o addirittura 33,75 mbg (+170mila) secondo il consensus Bloomberg. I maggiori responsabili degli incrementi sono proprio quei paesi che anche in futuro dovrebbero essere esentati da limiti di produzione, ossia la Libia - cheè già risalita a 500mila bg - e la Nigeria, che il mese scorso ha risollevato la produzione dell’8% a 1,5 mbg. L’Iran sarebbe ancora ferma intorno a 3,6 mbg, anche se Ali Kardor, ceo della National Iranian Oil Company (Nioc), ha dichiarato al- l’agenzia locale Irna di aver già riconquistatolasogliadi4mbg,considerata il livello pre-sanzioni. Proprio ieri Teheran ha comunque dato un segnale forte di non volersi fermare, adottando per la prima volta il nuovo contratto con termini più favorevoli alle compagnie - studiato per invogliare al ritorno le compagnie straniere. L’accordo di ieri, al quale è attribuito un valore di 2,5 miliardi di dollari,peroraèsolounmemorandumd’intesaeperdipiùcoinvolge una società locale: la Persia Oil & Gas, controllata da una fondazione religiosa che fa capo all’ayatollah Khomeini. Il suo obiettivo è comunquepotenziarelaproduzione di 4 giacimenti, da 185mila a 260mila bg. Il ministro del Petrolio Bijan Zanganeh ha inoltre promesso di firmarne altri entro marzo 2017. L’ambizione, ribadita da Nioc, è raggiungere «in futuro» una capacità produttiva di 5,2-5,7 mbg. «L’Iran ha bisogno di oltre 100miliardidi$diinvestimentiper sviluppare il settore petrolifero hadettoZanganeh-Èbenvenutala cooperazione di tutte le compagnie che possano fornire capitale e le più moderne tecnologie di recovery enhancement» . Nonostante tutto il petrolio non è arretrato neanche ieri: il Brent ha toccato 51,37 $/barile, record da 4 mesi. RILEVAZIONI BANCA D'ITALIA 04.10 Africa Algeria dinaro Angola new kwanza Botswana pula Burundi franc. C. Avorio fran. cfa Capo Verde esc. Comore franc. Egitto sterl. com. Eritrea nakfa Etiopia bir Gambia dalasi Ghana cedi Gibuti franco Guinea franco Kenya scellino Lesotho loti Liberia $ Libia dinaro Madagascar ariary Malawi kwacha Marocco dirham Mauritania ougulya Mauritius rupia Mozambico metical Namibia $ Nigeria naira Rep. Congo franco Rwanda franco Sant'Elena sterlina Sao Tome dobra Seychelles rupia Sierra Leone leone Somalia scellino Sudan sterlina Swaziland lilageni Tanzania scellino Togo franco Tunisia dinaro Uganda scellino Zambia kwacha Zimbabwe $ ¤ % in.an. 122,5864 185,0686 11,6897 1863,4132 655,9570 110,2650 491,9678 9,9052 17,6934 24,6875 51,3852 4,4349 198,3544 10153,3574 113,0233 15,1834 94,3105 1,5380 2665,0208 801,8534 10,8954 397,9120 39,6164 87,6250 15,1834 344,7394 1124,0512 885,7653 0,8754 24500,0000 14,9702 6300,3848 645,7497 7,1090 15,1834 2434,2141 655,9570 2,4687 3794,4229 6,8454 — Euro Stati Uniti Giappone Gr. Bretagna Danimarca Canada Svizzera Norvegia Svezia Australia N. Zelanda Rep. Ceca 5,04 25,65 -3,98 8,48 — — — 16,25 2,08 7,05 18,26 7,36 2,52 20,30 1,55 -10,44 2,52 1,85 -8,36 11,48 1,00 7,58 1,38 78,38 -10,44 59,08 11,41 8,90 19,27 — 4,53 39,52 -5,62 7,18 -10,44 3,54 — 11,71 3,12 — — 1,9978 16,9421 1,9978 1,1161 2,2322 2,2310 1,1161 7,7123 0,9264 739,0039 3307,9330 615,3430 1,1161 51,6976 9,7659 0,8754 142,7829 8,3851 231,2671 73,3239 25,5883 32,3476 1,1161 6200,3708 3,7870 3,0135 4,1851 7,4596 31,5432 11,1471 2,52 20,18 2,52 2,52 2,52 2,72 2,52 2,52 2,52 -4,36 -4,29 5,07 2,52 4,44 2,52 19,27 9,31 0,90 2,52 18,19 6,22 6,39 2,52 -1,92 2,12 2,52 -1,99 6,70 -3,26 62,73 1,7900 15,1797 1,7900 1,0000 2,0000 1,9989 1,0000 6,9100 0,8300 662,1306 2963,8321 551,3332 1,0000 46,3199 8,7500 1,2750 127,9302 7,5128 207,2100 65,6966 22,9265 28,9827 1,0000 5555,3900 3,3931 2,7000 3,3000 6,6837 28,2620 9,9875 73,5738 -1,16 4,1866 2,46 528,8035 0,44 1,8012 57,56 0,4197 2,52 87,5221 2,52 1413,3546 -0,77 1,5289 -0,83 74,2035 3,03 4556,9993 3,27 65,9204 3,7511 473,7958 1,6138 0,3760 78,4178 1266,3333 1,3699 66,4846 4082,9668 Corea Del Nord won Georgia lari Giordania dinaro Irak dinaro Iran rial Kazakistan tenge Kirghizistan som Kuwait dinaro Laos kip Libano sterlina Macao pataca Maldive rufiyaa Mongolia tugrik Nepal rupia Oman rial Pakistan rupia Qatar rial Siria sterlina Sri Lanka rupia Tagikistan somoni Taiwan $ Turkmenistan N.man. U.A.E. dirham Uzbekistan sum Vietnam dong Yemen rial Europa Albania lek Bielorussia rublo Bosnia Erz. marco Gibilterra pound Macedonia denar Moldavia leu Serbia dinaro Ucraina hryvnia Oceania Fiji $ I. Tonga pa anga Papua Guinea kina Polinesia Fr. franco Samoa tala Solomon $ Vanuatu vatu 2,4554 2,6051 0,7913 1300,2565 35178,3559 373,3689 75,8526 0,3370 9051,5710 1682,5208 8,9160 17,1489 2555,5007 118,7256 0,4291 116,7329 4,0626 238,9012 163,5645 8,7856 35,0533 3,9064 4,0972 3387,6989 24896,0056 279,2160 Usd 1,1161 1,0000 0,9748 1,2750 1,4998 0,7594 1,0194 1,2516 1,1625 0,7663 0,7282 4,1305 1,0000 0,8960 0,8734 1,1423 1,3438 0,6804 0,9133 1,1214 1,0416 0,6866 0,6524 3,7008 Jpy 114,5000 102,5894 100,0000 130,7973 153,8606 77,9071 104,5758 128,3992 119,2646 78,6185 74,7048 423,7445 Gbp Dkr 0,8754 0,7843 0,7645 1,0000 1,1763 0,5956 0,7995 0,9817 0,9118 0,6011 0,5711 3,2397 Cad 7,4418 6,6677 6,4994 8,5010 10,0000 5,0635 6,7968 8,3452 7,7515 5,1097 4,8554 27,5408 Chf 1,4697 1,3168 1,2836 1,6789 1,9749 1,0000 1,3423 1,6481 1,5309 1,0091 0,9589 5,4391 Nok 1,0949 0,9810 0,9562 1,2507 1,4713 0,7450 1,0000 1,2278 1,1405 0,7518 0,7144 4,0520 8,9175 7,9899 7,7882 10,1868 11,9830 6,0676 8,1446 10,0000 9,2886 6,1230 5,8182 33,0021 Scadenza Base Volatil. Call¤ Put¤ 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 12 mesi 1,1153 1,1163 1,1163 1,1163 1,1163 7,1130 7,6800 8,2750 8,5750 9,0250 0,0091 0,0137 0,0185 0,0268 0,0397 0,0091 0,0137 0,0184 0,0267 0,0394 11,1000 11,3600 11,8600 12,1100 12,2600 1,3900 1,9600 2,4900 3,4400 4,6200 1,5200 2,2100 2,9500 4,3700 6,5800 11,1000 11,7900 11,7800 11,4100 11,3100 1,2400 1,8300 2,2100 2,8800 3,7600 1,3600 2,0600 2,6300 3,7300 5,5300 2,52 -0,16 2,52 2,52 7,24 0,82 -8,58 1,95 2,04 2,52 2,58 2,22 17,63 10,95 2,52 2,29 2,52 -0,23 4,19 13,50 -2,06 2,52 2,52 11,49 1,72 19,35 2,2000 2,3341 0,7090 1165,0000 31519,0000 334,5300 67,9622 0,3019 8110,0000 1507,5000 7,9886 15,3650 2289,6700 106,3754 0,3845 104,5900 3,6400 214,0500 146,5500 7,8717 31,4069 3,5000 3,6710 3035,3005 22306,2500 250,1711 137,4678 0,33 — — 1,9558 — 0,8754 19,27 61,4118 -0,08 22,0634 3,09 123,1726 1,42 28,8512 10,29 123,1680 — 1,7524 1,2750 55,0235 19,7683 110,3599 25,8500 2,2852 2,4020 3,5376 119,3317 2,8034 8,7400 118,8833 0,4884 0,4647 0,3155 106,9185 2,5117 0,1277 106,5167 1M 2M 3M 6M 12 M Czk 1M 2M 3M 6M 12 M -1,81 0,33 8,04 — -0,79 -0,45 -0,40 Sek Aud 9,6005 8,6018 8,3847 10,9670 12,9008 6,5323 8,7684 10,7659 10,0000 6,5919 6,2638 35,5298 Nzd 1,4564 1,3049 1,2720 1,6637 1,9571 0,9910 1,3302 1,6332 1,5170 1,0000 0,9502 5,3899 1,5327 27,0210 1,3733 24,2102 1,3386 23,5991 1,7509 30,8670 2,0596 36,3098 1,0429 18,3854 1,3999 24,6790 1,7188 30,3011 1,5965 28,1454 1,0524 18,5533 1,0000 17,6297 5,6723 100,0000 Opzioni ¤/Usd Opzioni ¤/Jpy 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 12 mesi 04.10.16 Scadenze 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 12 mesi Libor Usd Jpy Gbp RENDIMENTI MEDIOBANCA Indicizzati: Media mobile A tasso fisso: Indicizzati: Cibor Dkr Nibor Nok Stibor Skr Pribor Czk Wibor Pln — -0,33750 -0,30000 -0,24000 -0,18500 -0,03250 0,16250 — 0,87000 0,96000 1,00000 1,17000 1,33000 — — -0,56700 -0,62500 -0,57800 -0,51500 -0,34200 — — — — — — — — 1,67000 1,61000 1,65000 — 1,71000 1,79000 1,81000 Chf O/N -0,40471 -0,41033 0,42433 -0,03357 0,22750 -0,80080 1w -0,38786 -0,39325 0,45756 -0,03657 0,24369 -0,80900 1m -0,37714 -0,38238 0,52722 -0,03000 0,26656 -0,80000 2m -0,34657 -0,35138 0,65011 -0,02171 0,32850 -0,76760 3m -0,32057 -0,32502 0,86433 -0,02164 0,38275 -0,74340 6m -0,21214 -0,21509 1,25139 0,00514 0,53450 -0,65540 12m -0,08329 -0,08445 1,56567 0,10571 0,75713 -0,49560 I dati del Cibor e Stibor sono relativi alla giornata precedente (Fonte:Nasdaq OMX) Titoli di Stato e Obblig. (Mot) Media settimanale A tasso fisso: 102,6400 102,6400 102,6400 102,6400 102,6400 DEPO, OIS E FRA Depo Ois Den. Lett. Den. Lett. Scad. Fra Scad. Den. Lett. Euro -0,40 -0,30 -0,30 -0,20 -0,10 -0,30 -0,20 -0,20 -0,10 — -0,30 -0,30 -0,30 -0,30 -0,30 -0,30 -0,30 -0,30 -0,30 -0,30 3x6 6x9 9x12 6x12 12x18 -0,31 -0,32 -0,33 -0,22 -0,23 -0,28 -0,30 -0,31 -0,19 -0,20 0,55 0,53 0,74 1,16 1,45 0,58 0,66 0,87 1,36 1,58 0,39 0,40 0,43 0,50 0,57 0,41 0,42 0,45 0,53 0,60 3x6 6x9 9x12 6x12 12x18 0,93 0,96 1,01 1,27 1,33 0,97 1,01 1,05 1,34 1,37 -0,25 -0,29 -0,40 -0,17 -0,27 — -0,04 -0,15 -0,07 -0,02 -0,06 0,08 -0,08 0,11 0,15 -0,05 -0,06 -0,07 -0,10 -0,14 3x6 6x9 9x12 6x12 12x18 — 0,08 — 0,11 0,14 -0,10 — 0,09 0,14 -0,10 Usd Jpy 1M 2M 3M 6M 12 M TASSI BCE ¤ 365 ¤ 114,4600 114,4600 114,4600 114,4600 114,4600 Opzioni Usd/Jpy TASSI INTERBANCARI Operazioni Durata residua (anni) 3-5 5-7 Oltre 7 Settim. Media Settim. 30.09.16 23.09.16 30.09.16 23.09.16 2,504 2,595 1,651 1,647 1,557 1,972 2,282 2,342 1,662 1,629 1,161 1,145 2,704 2,707 2,848 2,760 30.09.16 23.09.16 30.09.16 23.09.16 2,349 2,356 1,708 1,715 2,399 2,402 2,049 2,005 1,638 1,656 1,394 1,420 2,332 2,332 2,691 2,694 Indice WGBI European EGBI EGBI 1-3 Yrs EGBI 3-7 Yrs EGBI 7-10 Yrs Eurobig ¤ giorn. 607,93 -0,09 239,18 -0,18 171,65 0,02 219,38 -0,04 265,07 -0,20 235,50 -0,14 ¤ Data oper. mld 16.03.16 16.03.16 05.10.16 28.09.16 10.09.14 29.09.16 28.09.16 01.09.16 34 39 5 45 5 MUTUI PUBBLICI (Tasso massimo da applicare su mutui a carico degli Enti locali) Scadenza T. fisso(*) T. variabile Var% Chiusura Durata tasso Operazioni su iniziativa controparti Tasso di rifin. marginale 0,25 Tasso di deposito -0,40 Operazioni di mercato aperto Pronti/termine settimanale 7gg 0,00 7gg 0,00 Main Refinancing Fix Rate 0,05 Pronti/termine mensile 84gg 0,05 1463gg 0,05 91gg 0,05 CITI FIXED INCOME INDICES Rendimenti odierni: fisso 2,662; indicizz. 1,629 mese in.an. 0,21 15,22 0,36 7,97 0,08 1,01 0,22 4,24 0,45 8,53 0,26 6,88 Rend. 0,65 0,16 -0,43 -0,23 0,24 0,16 Prezzo Preced. Merce Dur. 7,97 7,69 1,94 4,51 7,69 6,85 fino a 10 anni fino a 15 anni fino a 20 anni fino a 25 anni oltre 25 anni IRS 7yrs+0,90% IRS 10yrs+1,50% IRS 12yrs+1,70% IRS 15yrs+1,80% IRS 20yrs+2,30% Euribor 6m+0,90 Euribor 6m+1,50 Euribor 6m+1,65 Euribor 6m+1,80 Euribor 6m+2,35 (*) Per IRS si intende il tasso lettera verso Euribor a 6 mesi fissato a Francoforte alle h.11,00 del giorno precedente alla stipula del contratto. COMMODITIES Merce Mercato Mese Data Energia e Combustibili Brent Dated(Usd/bbl) Brent Crude Oil(Usd/bbl) Carbon Emiss(Euc/t) Gas Oil(Usd/t) Gasoline Rbob(Usd/gal) Heating Oil(Usd/gal) Nafta(Usd/t) Natural Gas(Usc/mbtu) WTI Cushing(Usd/bbl) WTI(Usd/bbl) ICE Spot 04.10 IPE Dec 04.10 IPE Gen 04.10 IPE Feb 04.10 ICE Giu 04.10 ICE Set 04.10 NYMEX Ott 04.10 NYMEX Nov 04.10 NYMEX Dec 04.10 IPE Ott 04.10 IPE Nov 04.10 IPE Dec 04.10 NYMEX Nov 04.10 NYMEX Nov 04.10 NWE Spot 04.10 NYMEX Nov 04.10 NYMEX Dec 04.10 CME Spot 04.10 NYMEX Nov 04.10 NYMEX Dec 04.10 LME - London Metal Exchange LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME Settl Spot 3m 15m Spot 3m 15m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m 15m Spot 3m 15m Settl Spot 3m ASSOM NWE NWE ASSOM NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE PAR NWE NWE NWE NWE Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Acciaio Bill Md(Usd/t) Acciaio Bill Md 1ª(Usd/t) Acciaio Bill Md 2ª(Usd/t) Alluminio Alloy(Usd/t) Alluminio Alloy 1ª(Usd/t) Alluminio Alloy 2ª(Usd/t) Alluminio HG(Usd/t) Alluminio HG 1ª(Usd/t) Alluminio HG 2ª(Usd/t) Nickel(Usd/t) Nickel 1ª(Usd/t) SEGUICI SU OPZIONI America Antille Oland. fiorino Argentina peso Aruba fiorino Bahamas $ Barbados $ Belize $ Bermuda $ Bolivia boliviano Cayman $ Cile peso Colombia peso Costarica colon Cuba peso Dominicana R. peso El Salvador colon Falkland pound Giamaica $ Guatemala quetzal Guyana $ Haiti gourde Honduras lempira Nicaragua cordoba Panama balboa Paraguay guar. Perù sol St.Kitts & Nevis $ Suriname $ Trinidad $ Uruguay peso Venezuela bolivar Asia Afghanistan afghni Arabia S. rial Armenia dram Azerbaidjian manat Bahrain dinaro Bangladesh taka Birmania kyat Brunei $ Buthan ngultrum Cambogia riel 109,8346 165,8173 0,0955 1669,5755 587,7224 98,7949 440,7918 8,8749 15,8529 22,1195 46,0400 3,9736 177,7210 9097,1753 101,2663 13,6040 84,5000 1,3780 2101,4200 718,4423 9,7620 356,5200 35,4954 78,5100 13,6040 308,8786 1007,1241 793,6254 1,2750 21951,4380 13,4130 5645,0003 578,5769 6,3695 13,6040 2181,0000 587,7224 2,2119 3399,7159 5,2431 — ¤ (¤) (Usd) (Jpy) (Gbp) (Dkk) (Cad) (Chf) (Nok) (Sek) (Aud) (Nzd) (Czk) Etanolo Mais(Usd/gal) Sono aperte le selezioni. Programma, borse di studio e modalità di ammissione www.bs.ilsole24ore.com $ CAMBI - CROSS RATES - RILEVAZIONI BCE S.Bel. © RIPRODUZIONE RISERVATA Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri Nickel 2ª(Usd/t) Piombo(Usd/t) Piombo 1ª(Usd/t) Piombo 2ª(Usd/t) Rame grado A(Usd/t) Rame grado A 1ª(Usd/t) Rame grado A 2ª(Usd/t) Stagno HG(Usd/t) Stagno HG 1ª(Usd/t) Stagno HG 2ª(Usd/t) Zinco SHG(Usd/t) Zinco SHG 1ª(Usd/t) Zinco SHG 2ª(Usd/t) Altri metalli Alpacca Cu64Ni18(Eur/t) Antimonio 99,65%(Usd/t) Bismuto 99,99%(Usd/lb) Bronzo Lega B6(Eur/t) Cadmio 99,95%(Usd/lb) Cadmio 99,99%(Usd/lb) Cobalto catodi(Usd/lb) Cromo Fe LoCarb(Usd/lb) Gallio ling 99,9%(Usd/kg) Germanio met(Usd/kg) Germanio bioss.(Usd/kg) Indio ling 99,97%(Usd/kg) Iridio(Eur/kg) Manganese 99,7%(Usd/t) Manganese Ferro(Usd/t) Molibdeno Ferro(Usd/kg) Molibdeno Ossido(Usd/lb) Prezzo Preced. 48,79 50,87 51,43 51,94 5,22 5,23 1,60 1,52 1,47 456,50 457,75 458,50 1,50 1,55 426,00 2,96 3,18 48,62 48,69 49,30 48,75 50,89 51,46 51,95 5,32 5,33 1,57 1,52 1,47 448,25 449,50 450,75 1,47 1,55 415,30 2,92 3,17 48,75 48,81 49,40 04.10 325,00 325,00 04.10 325,00 325,00 04.10 325,00 325,00 04.10 320,00 320,00 04.10 325,00 325,00 04.10 325,00 325,00 04.10 320,00 320,00 04.10 1575,00 1575,00 04.10 1575,00 1575,00 04.10 1590,00 1590,00 04.10 1574,00 1573,50 04.10 1590,00 1590,00 04.10 1670,50 1650,00 04.10 1670,50 1650,00 04.10 1679,00 1659,50 04.10 1663,00 1656,00 04.10 1671,00 1665,00 04.10 10155,00 10190,00 04.10 10155,00 10190,00 04.10 10210,00 10235,00 04.10 10040,00 10250,00 04.10 10090,00 10300,00 04.10 2099,00 2074,00 04.10 2099,00 2074,00 04.10 2102,00 2082,50 04.10 2077,50 2098,50 04.10 2085,00 2104,00 04.10 4790,50 4807,00 04.10 4790,50 4807,00 04.10 4810,00 4829,00 04.10 4799,50 4812,00 04.10 4817,00 4830,00 04.10 20200,00 20275,00 04.10 20200,00 20275,00 04.10 19955,00 20000,00 04.10 19725,00 19750,00 04.10 20120,00 20140,00 04.10 19975,00 20000,00 04.10 19725,00 19735,00 04.10 2404,00 2369,50 04.10 2404,00 2369,50 04.10 2402,50 2372,00 04.10 2392,50 2394,50 3m 04.10 2395,00 2397,00 04.10 6424,08 6396,20 16.09 7800,00 7800,00 16.09 4,60 4,60 04.10 6649,39 6630,06 16.09 0,55 0,55 16.09 0,65 0,65 16.09 13,00 13,00 16.09 1,85 1,85 16.09 150,00 150,00 27.07 1200,00 1200,00 27.07 900,00 900,00 16.09 210,00 210,00 04.10 19732,00 19625,00 16.09 1900,00 1900,00 01.04 650,00 650,00 16.09 18,00 18,00 16.09 7,50 7,50 Merce Mercato Mese Data Ottone base barra(Eur/t) Ottone 63(Eur/t) Ottone 67(Eur/t) Rame(Usc/lb) Rame catodi(Eur/t) Rame coils(Gbp/q) Rame elettrol(Eur/qle) Rame filo 8mm(Gbp/q) Rame merchant(Usc/lb) Rame semilav.(Eur/t) Rodio sp. 99,99%(Usd/oz) Selenio 99,5%(Usd/lb) Silicio blocchi(Usd/t) Silicio Ferro(Usd/t) Titanio Ferro(Usd/kg) Titanio spugna(Usd/kg) Tungsteno Ferro(Usd/kg) Vanadio Ferro(Usd/kg) Vanadio Pentoss.(Usd/lb) Zinco elettrol.(Eur/t) Metalli preziosi Argento Spot(Usc/oz) Argento(Usd/oz) Oro Londra fixing(Usd/oz) Oro AM(Eur/gr) Oro PM(Eur/gr) Oro(Usd/oz) Palladio PM fix(Usd/oz) Palladio(Eur/gr) Palladio(Usd/oz) Platino PM fix(Usd/oz) Platino(Eur/gr) Platino(Usd/oz) ASSOM ASSOM ASSOM COMEX COMEX COMEX PAR NWE FFT NWE COMEX ASSOM NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE PAR Spot Spot Spot Ott Nov Dec Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 16.09 16.09 27.07 16.09 16.09 16.09 16.09 16.09 04.10 4200,00 4556,06 4640,52 2,16 2,16 2,17 4484,00 429,30 440,17 429,95 221,35 5337,30 675,00 10,00 1500,00 960,00 3,30 8,00 26,50 19,20 4,00 2540,00 4200,00 4525,92 4677,92 2,18 2,19 2,19 4469,00 427,62 438,90 428,27 226,65 5321,48 675,00 10,00 1500,00 960,00 3,30 8,00 26,50 19,20 4,00 2540,00 LBMA NYMEX NYMEX NYMEX LBMA ASORL ASORL NYMEX NYMEX NYMEX LBMA ASORL NYMEX NYMEX NYMEX LBMA ASORL NYMEX NYMEX NYMEX Spot Ott Nov Dec Spot Spot Spot Ott Nov Dec Spot Spot Ott Nov Dec Spot Spot Ott Nov Dec 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 03.10 04.10 04.10 04.10 04.10 03.10 04.10 04.10 04.10 04.10 17,86 17,71 17,74 17,78 1283,30 37,96 37,37 1266,30 1268,20 1269,70 722,00 21,38 698,50 699,00 699,55 1013,00 30,05 984,70 985,80 988,20 18,79 18,80 18,83 18,87 1313,30 38,12 38,00 1309,00 1310,70 1312,70 722,00 21,42 710,75 711,25 711,80 1034,00 30,43 1003,70 1005,60 1007,60 CBOT Dec 04.10 CBOT Mar 04.10 CBOT Mag 04.10 CBOT Ott 04.10 CBOT Dec 04.10 CBOT Gen 04.10 CBOT Dec 04.10 CBOT Mar 04.10 CBOT Mag 04.10 CBOT Dec 04.10 CBOT Mar 04.10 CBOT Mag 04.10 CBOT Ott 04.10 CBOT Dec 04.10 CBOT Gen 04.10 CBOT Nov 04.10 CBOT Gen 04.10 CBOT Mar 04.10 CBOT Nov 04.10 CBOT Gen 04.10 CBOT Mar 04.10 181,25 185,50 190,50 304,50 306,30 307,40 395,50 417,00 430,25 348,25 358,25 365,25 32,89 33,10 33,34 10,10 10,34 10,57 963,50 969,25 976,00 183,00 188,75 194,00 305,90 308,40 309,50 395,50 417,25 430,50 346,00 355,75 362,75 33,05 33,24 33,48 10,07 10,31 10,54 973,00 978,00 984,50 NWE P1 04.10 787,50 NWE P1 04.10 1675,00 NWE P1 04.10 1825,00 NWE P1 04.10 1885,00 NWE P1 04.10 1575,00 NWE P1 04.10 378,00 MATIF Dec 04.10 160,25 MATIF Mar 04.10 166,00 MATIF Mag 04.10 169,50 MATIF Nov 04.10 160,50 MATIF Gen 04.10 164,50 MATIF Mar 04.10 166,00 NWE P1 04.10 1475,00 ICE-CA Spot 03.10 475,90 NWE P1 04.10 760,00 NWE P2 04.10 754,00 NWE P1 04.10 820,00 NWE P2 04.10 810,00 NWE P1 04.10 830,00 789,00 1675,00 1825,00 1885,00 1575,00 373,00 160,00 166,00 169,25 160,00 164,00 165,25 1505,00 475,90 762,00 754,00 820,00 810,00 830,00 CBOT - Chicago Board of Trade Avena(Usc/bu) Farina di soia(Usd/t) Frumento(Usc/bu) Granoturco(Usc/bu) Olio soia(Usc/lb) Riso grezzo(Usc/cwt) Semi di soia(Usc/bu) Altri cereali, olii e semi oleosi Copra Filippine(Usd/t) Far. pesce Cile(Usd/t) Far. pesce Danish(Usd/t) Far. pesce Islanda(Usd/t) Far. pesce Perù(Usd/t) Farina di soia HP(Usd/t) Frumento tenero(Eur/t) Granoturco(Eur/t) Olio Cocco Filipp.(Usd/t) Olio colza canola(Cad/t) Olio colza crude(Eur/t) Olio girasole UE(Usd/t) Olio lino(Usd/t) Mercato Mese Data Prezzo Preced. NWE P1 04.10 720,00 745,00 NWE P2 04.10 695,00 702,50 NWE P1 04.10 1345,00 1295,00 NWE P1 04.10 1415,00 1415,00 NWE P1 04.10 750,00 745,00 NWE P2 04.10 740,00 740,00 NWE Spot 04.10 140,00 140,00 MATIF Nov 04.10 375,75 377,00 MATIF Feb 04.10 377,25 377,75 MATIF Mag 04.10 376,00 375,75 NWE P1 04.10 403,40 407,80 Olio palma crude(Usd/t) Olio palmkernel(Usd/t) Olio ricino(Usd/t) Olio soia crude(Eur/t) Olio tung crude(Usc/lb) Semi di colza(Eur/t) Semi soia Usa 2(Usd/t) Coloniali Caffè arabica(Usc/lb) Caffè robusta(Usd/t) Cacao(Usd/t) Cacao(Gbp/t) Ico caffè Comp(Usc/lb) Icco cacao Index(Usd/t) Isa zucch Index(Usc/lb) Succo arancia(Usc/lb) Zucchero grezz 11(Usc/lb) Zucchero raffin(Usd/t) ICE-US ICE-US ICE-US LIFFE LIFFE LIFFE ICE-US ICE-US ICE-US LIFFE LIFFE LIFFE ICO ICCO ISA ICE-US ICE-US ICE-US ICE-US ICE-US ICE-US LIFFE LIFFE LIFFE Dec Mar Mag Nov Gen Mar Dec Mar Mag Dec Mar Mag Spot Spot Spot Nov Gen Mar Mar Mag Lug Dec Mar Mag 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 147,45 150,80 152,75 1958,00 1986,00 1996,00 2815,00 2758,00 2755,00 2295,00 2211,00 2206,00 136,17 2808,41 22,03 202,20 199,90 198,05 23,26 22,44 21,56 595,50 598,40 591,80 147,55 150,90 152,80 1977,00 2004,00 2014,00 2793,00 2751,00 2748,00 2267,00 2194,00 2190,00 138,69 2797,87 22,56 196,90 195,10 193,90 22,67 21,95 21,17 588,30 589,20 581,60 CME CME CME CME Ott Dec Feb Apr 04.10 04.10 04.10 04.10 48,63 43,50 49,93 58,28 48,93 44,18 50,65 58,45 ICE-US ICE-US ICE-US ICE-US W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS Ott Dec Mar Mag Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot 04.10 04.10 04.10 04.10 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 69,88 69,67 70,10 70,43 1333,00 1607,00 1596,00 1568,00 1527,00 1457,00 1405,00 1393,00 1364,00 — — — — — — — — — 1290,00 1363,00 68,73 68,52 69,01 69,44 1333,00 1607,00 1596,00 1568,00 1527,00 1457,00 1405,00 1393,00 1364,00 — — — — — — — — — 1290,00 1363,00 SICOM SICOM SICOM TOCOM TOCOM TOCOM MRE MRE MRE MRE MRE SICOM SICOM SICOM CME CME CME Nov Dec Gen Ott Nov Dec Spot Spot Spot Spot Spot Nov Dec Gen Nov Gen Mar 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 162,50 160,00 159,60 170,10 166,70 164,40 173,20 164,10 141,50 139,05 138,55 140,20 139,90 140,60 330,30 339,90 343,40 161,00 157,50 158,30 168,50 163,30 161,50 172,80 163,80 140,55 138,10 137,60 136,00 137,20 138,00 334,90 345,10 350,50 Bestiame Suini macellati(Usc/lb) Cotone e Lane autraliane Cotone(Usc/lb) Northern Index(Auc/kgcl) 17,5 micron(Auc/kgcl) 18 micron(Auc/kgcl) 18,5 micron(Auc/kgcl) 19 micron(Auc/kgcl) 19,5 micron(Auc/kgcl) 20 micron(Auc/kgcl) 21 micron(Auc/kgcl) 22 micron(Auc/kgcl) Southern Index(Auc/kgcl) 17,5 micron(Auc/kgcl) 18 micron(Auc/kgcl) 18,5 micron(Auc/kgcl) 19 micron(Auc/kgcl) 19,5 micron(Auc/kgcl) 20 micron(Auc/kgcl) 21 micron(Auc/kgcl) 22 micron(Auc/kgcl) Eastern Index(Auc/kgcl) Western Index(Auc/kgcl) Varie industria Gomma Rss 3(Usc/kg) Gomma Rss 3(Usc/kg) Gomma Smr CV(Usc/kg) Gomma Smr L(Usc/kg) Gomma Smr 5(Usc/kg) Gomma Smr 10(Usc/kg) Gomma Smr 20(Usc/kg) Gomma Tsr 20(Usc/kg) Legname d'opera(Usd/bft) LEGENDA: Mercati: ASORL Associazione Orafa Lombarda. ASSOM Assomet. CBOT Chicago Board Of Trade. CME Chicago Mercantile Exchange. COMEX COmmodity Mercantile EXchange New York. CWB Canadian Wheat Board. FFT Francoforte. ICE Inter Continental Exchange, -US United States, -EU EUrope, -CA Canada. ICO International Coffe Organization. ICCO International CoCoa Organization. ISA International Sugar Agreement. IPE International Petroleum Exchange. LBMA London Bullion Market Association. LIFFE Euronext Londra. LME London Metal Exchange. MATIF Euronext Parigi. MRE Malaysian Rubber Exchange. NWE North West Europe (Rotterdam e Londra per i Metalli). NYMEX New York Mercantile EXchange. PAR Parigi. PVE Productschappen Vee, vlees en Eieren, Utrecht. SICOM SIngapore COMmodity exchange. TOCOM TOkyo COMmodity exchange. W-AUS Wool Australia. Sigle: bbl barile. bu bushel. cwt hundred weight. gal gallone. GBp Uk pence. gr grammo. kg chilo. kg cl kg clean - kilogram of clean yield. lb libbra. mbtu million british termal unit. oz oncia. ston short ton. BORSE ESTERE FRANCOFORTE (¤) Allianz Basf Bayer Bmw Daimler Deutsche Telek Henkel Pref. SAP Se Siemens Volkswagen Pref. HELSINKI (¤) Fortum Kone Corp Neste Nokia Nordea Bank Sampo Stora Enso R Telia Company AB Upm-Kymmene Wartsila B 04.10 132,95 77,58 90,03 77,29 64,37 15,03 122,90 81,47 105,45 118,60 Prec. 132,10 76,11 89,43 74,81 62,71 14,92 121 80,92 104,20 116,95 Var % 0,64 1,93 0,67 3,32 2,65 0,70 1,57 0,68 1,20 1,41 04.10 14,37 45,19 38,45 5,18 9,19 40,79 8 4,03 18,82 40,40 Prec. 14,41 44,84 38,14 5,13 9,12 39,89 7,96 4,04 19,01 40,10 Var % -0,28 0,78 0,81 1,17 0,77 2,26 0,44 -0,05 -1 0,75 Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri LONDRA (Pence GB) Astrazeneca Bhp Billiton Bp Brit Am Tobacc Glaxosmithklin Hsbc Holdings Royal Dtch Shl A Royal Dtch Shl B Sabmiller Unilever 04.10 Prec. 5025 5041 1201 1183 467,95 458,40 5042 4983 1696 1665 596,20 587,60 2004 1952,50 2097,50 2044 4494,50 4495 3763,50 3708 NEW YORK-NYSE (Usd) At&T Berkshre Cl B Exxon Mobil General Elec Co Johnson Johnson Jpmorgan Chase Philip Morris Procter & Gamble Wal-Mart Stores Wells Fargo & Co 04.10 39,90 143,17 86,25 29,50 118,82 66,60 96,10 88,35 71,75 43,75 Prec. 40,77 143,76 87,05 29,64 118,81 66,51 97,42 88,66 72,01 43,83 Var % -0,32 1,52 2,08 1,18 1,86 1,46 2,64 2,62 -0,01 1,50 Var % -2,13 -0,41 -0,92 -0,47 0,01 0,86 -1,36 -0,35 -0,36 -0,18 NEW YORK-Nasdaq 100 (Usd) Alphabet C Alphabet A Amazon Com Amgen Apple Inc Cisco Systems Comcast Corp A Facebook Intel Corp Microsoft Cp PARIGI (¤) Airbus Group Axa Bnp Paribas Danone Hermes Intern. L Oreal L.V.M.H. Sanofi Total Vinci 04.10 776,43 802,79 834,03 167,55 113 31,35 65,83 128,19 37,54 57,24 Prec. 772,56 800,38 836,74 167,34 112,52 31,50 66,19 128,77 37,66 57,42 Var % 0,50 0,30 -0,32 0,13 0,43 -0,48 -0,54 -0,45 -0,32 -0,31 04.10 54,85 18,97 46,03 67,38 365,60 170,35 156,60 68,99 43,11 68,43 Prec. 53,74 18,73 45,62 67,16 361,25 168,25 152 68,24 42,33 68,06 Var % 2,07 1,25 0,91 0,33 1,20 1,25 3,03 1,10 1,85 0,54 Nella sezione Indici e Numeri del nostro sito internet sono pubblicati i titoli sottostanti agli indici delle principali Borse estere SEUL (Krw) Amorepacific Cheil Industries Hynix Semicon Hyundai Mobis Hyundai Motor Korea Elec Pow Nhn Posco Samsung Electr Samsung Life SHANGHAI (Cny) Agri Bank Of C Bank of China Bank Of Comm China Life China Petroleum & Chem Cn Ping An Insurance Icbc Merchants Bank Moutai Petrochina Borse chiuse: Shanghai 04.10 394500 150500 41800 280000 139000 54500 858000 231500 1614000 105000 Prec. 389000 149000 40200 275000 135500 54000 883000 227000 1598000 105500 Var % 1,41 1,01 3,98 1,82 2,58 0,93 -2,83 1,98 1 -0,47 30.09 3,13 3,38 5,54 21,42 4,85 34,16 4,43 18 298,10 7,23 Prec. 3,14 3,37 5,54 21,52 4,85 34,19 4,44 18 290,98 7,23 Var % -0,32 0,30 — -0,46 — -0,09 -0,23 — 2,45 — TOKIO (Jpy) Honda Motor Japan Tobacco Kddi Keyence Mitsub Ufj Fg Mizuho Financi Ntt Ntt Docomo Smfg Toyota Motor C ZURIGO (Chf) Abb Ltd Lafargeholcim Nestle Sa Novartis Richemont I Roche Holding Ag Swiss Re Syngenta Ubs Group Zurich Fin 04.10 Prec. 2986,50 2930,50 4146 4141 3150 3140 75200 75000 516,60 507,20 171,60 168,70 4698 4688 2555,50 2552 3432 3379 5899 5791 04.10 22,28 52,95 77,15 77,60 60,60 241,90 86,35 430,80 13,49 254,40 Prec. 21,98 52,50 76,80 76,90 59,30 241,70 86,90 427,70 13,25 250,60 Var % 1,91 0,12 0,32 0,27 1,85 1,72 0,21 0,14 1,57 1,86 Var % 1,36 0,86 0,46 0,91 2,19 0,08 -0,63 0,72 1,81 1,52 Risparmio gestito 33 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 FONDI COMUNI APERTI - SICAV ITALIANE - LUSSEMBURGHESI STORICI tel.0332-251411 AAE 8a+ Eiger AAE 8a+ Eiger - cl Q FLE 8a+ Gran Paradiso FLE 8a+ Gran Paradiso - cl Q FLE 8a+ Latemar FLE 8a+ Latemar - cl Q 03.10 6,041 0,12 03.10 90,415 0,13 03.10 5,196 0,27 03.10 98,065 0,26 03.10 5,773 0,05 03.10 96,646 0,05 tel.800-893989 AAM AcomeA America A1 AAM AcomeA America A2 APA AcomeA Asia Pac. A2 APA AcomeA Asia Pacifico A1 OEB AcomeA Breve Term. A1 OEB AcomeA Breve Term. A2 FLE AcomeA Etf Attivo A1 FLE AcomeA Etf Attivo A2 OEM AcomeA Eurobb. A1 OEM AcomeA Eurobb. A2 AEU AcomeA Europa A1 AEU AcomeA Europa A2 AIN AcomeA Globale A1 AIN AcomeA Globale A2 AIT AcomeA Italia A1 AIT AcomeA Italia A2 MAE AcomeA Liquidita' A1 MAE AcomeA Liquidita' A2 AEM AcomeA Paesi Em. A1 AEM AcomeA Paesi Em. A2 FLE AcomeA Patr. Aggr. A2 FLE AcomeA Patr. Aggr.A1 FLE AcomeA Patr. Dinam.A1 FLE AcomeA Patr. Dinam.A2 FLE AcomeA Patr. Prud. A1 FLE AcomeA Patr. Prud. A2 OMI AcomeA Perform. A1 OMI AcomeA Perform. A2 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 tel.06-68809919 FLE Agora 4 Invest FLE Agora Balanced OFL Agora Bond AAS Agora Materials OFL Agora Safe FLE Agora Stars # FLE Agora Valore Protetto FLE Agoraflex Q m FLE Agoraflex R tel.800-337602 FLE Gestielle Absolute R FLE Gestielle AbsRet Defensive FLE Gestielle Best Sel.Ced AR # FLE Gestielle Best Sel.Eq 20 # FLE Gestielle Best Sel.Eq.50 FLE Gestielle Best.Sel.Eq.20 E OEB Gestielle BT Cedola Cl.A OEB Gestielle BT Cedola Cl.B m FLE Gestielle Ced. Best Sel. FLE Gestielle Ced. Corp Plus OFL Gestielle Ced. Fissa III OFL Gestielle Ced. O.B.Prof. m FLE Gestielle Ced. Target HD FLE Gestielle Ced.Dual Brand FLE Gestielle Ced.Em.Mkts.Op FLE Gestielle Ced.EuroItalia OFL Gestielle Ced.Fissa II A OFL Gestielle Ced.Fissa II B m OFL Gestielle Ced.Fissa Prof. m FLE Gestielle Ced.For.Opp Usd FLE Gestielle Ced.Ita.Opp OMI Gestielle Ced.Multi Tar OMI Gestielle Ced.Multi Tar2 OMI Gestielle Ced.Multi Tar3 FLE Gestielle Ced.MultiAss II FLE Gestielle Ced.MultiAsset FLE Gestielle CedMMan SmartBeta OFL Gestielle Cedola Fissa OFL Gestielle Cedola Più OMI Gestielle Cedola Più Ita FLE Gestielle Dual Brand Eq30 OPE Gestielle Em Mkts Bo Cl.A OPE Gestielle Em Mkts Bo Cl.B OEM Gestielle MT Euro Cl.A OEM Gestielle MT Euro Cl.B FLE Gestielle Ob. America FLE Gestielle Ob. Brasile FLE Gestielle Ob. Cina FLE Gestielle Ob. East Europe FLE Gestielle Ob. Em. Mkt FLE Gestielle Ob. Europa FLE Gestielle Ob. India FLE Gestielle Ob. Internaz. FLE Gestielle Ob. Italia FLE Gestielle Ob. Risp A FLE Gestielle Ob. Risp B OAS Gestielle Obbl. Corp. A OAS Gestielle Obbl. Corp. B OIG Gestielle Obbl. Intern. Cl.A OIG Gestielle Obbl. Intern. Cl.B FLE Gestielle Profilo Cedola FLE Volterra Absolute R FLE Volterra Dinamico 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 17,548 18,492 5,285 5,038 15,001 15,272 4,315 4,520 17,401 17,769 12,598 13,214 11,857 12,640 15,268 16,040 8,945 8,946 6,981 7,364 4,166 3,933 5,327 5,546 6,298 6,538 22,458 23,100 tel.800-388876 FLE Active Currency Flex m FLE Active Discovery Flex m FLE Active Global Flex m FLE Active Income Flex m FLE Active Opport. Flex m FLE Anima Alto Pot. Globale A FLE Anima Alto Pot. Globale F AAM Anima America A AAM Anima America B AAM Anima America F OFL Anima BlueBay Reddito Em. A OFL Anima BlueBay Reddito Em. AD OEM Anima Cap. Piu Obbl. A # OEM Anima Cap. Più Obbl. F # OEM Anima Cap. Più Obbl. N # BOB Anima Capitale Più 15 A # BOB Anima Capitale Più 15 F # OMI Anima Capitale Più 15 N # BOB Anima Capitale Più 30 A # BOB Anima Capitale Più 30 F # BOB Anima Capitale Più 30 N # BAZ Anima Capitale Più 70 A # BAZ Anima Capitale Più 70 F # BAZ Anima Capitale Più 70 N # BOB Anima Ced. A. P. 2021 BOB Anima Ced. A. P. 2021 II BOB Anima Ced. A. P. 2021 III BOB Anima Ced. A. P. 2022 I AEM Anima Emergenti A AEM Anima Emergenti B AEM Anima Emergenti F AEU Anima Europa A AEU Anima Europa B AEU Anima Europa F FLE Anima Evoluzione 2017 I FLE Anima Evoluzione 2019 I FLE Anima Evoluzione 2019 II FLE Anima Evoluzione 2019 III FLE Anima Evoluzione 2019 IV FLE Anima Evoluzione 2020 I FLE Anima Evoluzione 2020 II FLE Anima Evoluzione 2020 III FLE Anima Evoluzione 2020 IV FLE Anima Evoluzione 2021 FLE Anima Evoluzione 2021 II FLE Anima Evoluzione 2021 III OAS Anima Fix Emergenti A # OAS Anima Fix Emergenti Y # OEB Anima Fix Euro A OEB Anima Fix Euro I OEB Anima Fix Euro Y m OEH Anima Fix High Yield A OEH Anima Fix High Yield Y OEC Anima Fix Imprese A OEC Anima Fix Imprese Y OEB Anima Fix Obbl. BT A OEB Anima Fix Obbl. BT Y OIG Anima Fix Obbl. Glob A OIG Anima Fix Obbl. Glob Y OEM Anima Fix Obbl. MLT A OEM Anima Fix Obbl. MLT Y FLE Anima Fondo Trading A FLE Anima Fondo Trading F OAS Anima Forza 1 A OAS Anima Forza 1 B OAS Anima Forza 1 Y OAS Anima Forza 2 A OAS Anima Forza 2 B OAS Anima Forza 2 Y BOB Anima Forza 3 A # BOB Anima Forza 3 B # BOB Anima Forza 3 Y # BBI Anima Forza 4 A # BBI Anima Forza 4 B # BBI Anima Forza 4 Y # BAZ Anima Forza 5 A # BAZ Anima Forza 5 B # BAZ Anima Forza 5 Y # AAM Anima Geo America A AAM Anima Geo America Y APA Anima Geo Asia A # APA Anima Geo Asia Y # AEU Anima Geo Euro Pmi A AEU Anima Geo Euro Pmi Y AEU Anima Geo Europa A AEU Anima Geo Europa Y AIN Anima Geo Globale A AIN Anima Geo Globale Y AIT Anima Geo Italia A AIT Anima Geo Italia Y AEM Anima Geo PaesiEm. A # AEM Anima Geo PaesiEm. Y # FLE Anima Gl.Macro Divers. A FLE Anima Gl.Macro Divers. AD FLE Anima Gl.Macro Divers. YD m AEU Anima Iniz. Europa B AEU Anima Iniziativa Europa A AEU Anima Iniziativa Europa F AIT Anima Iniziativa Italia A AIT Anima Iniziativa Italia AD AIT Anima Iniziativa Italia YD m AIT Anima Italia A AIT Anima Italia B AIT Anima Italia F MAE Anima Liquidita Euro A MAE Anima Liquidita Euro F MAE Anima Liquidita Euro I OEC Anima Obbl. Corporate A OEC Anima Obbl. Corporate AD OEC Anima Obbl. Corporate F OPE Anima Obbl. Emergente A OPE Anima Obbl. Emergente AD OPE Anima Obbl. Emergente F OEM Anima Obbl. Euro A OEM Anima Obbl. Euro F OEH Anima Obbl. High Yield A OEH Anima Obbl. High Yield AD OEH Anima Obbl. High Yield F BOB Anima Obiettivo Ced 2022 APA Anima Pacifico A APA Anima Pacifico B APA Anima Pacifico F OIG Anima Pianeta A OIG Anima Pianeta F BOB Anima Pr Dinamico 2022 BOB Anima Pr Dinamico 22 II BOB Anima Pr Dinamico 22 III BOB Anima Pr Dinamico 22 Mu-As BOB Anima Pr Flessibile 2020 BOB Anima Pr Flessibile 2021 BBI Anima Prog Eur. 2021 Ced BOB Anima Prog Glob. 2022 Ced OAS Anima Prontodeposito X OFL Anima Redd. Flessibile A OFL Anima Redd. Flessibile AD OFL Anima Redd. Flessibile F m FLE Anima Reddito 2021 FLE Anima Reddito 2021 II FLE Anima Reddito 2021 III FLE Anima Reddito 2021 S OFL Anima Rend.Ass.Obbl. H OFL Anima Rend.Ass.Obbligaz. A OFL Anima Rend.Ass.Obbligaz. Y ODB Anima Riserva Dollaro A ODB Anima Riserva Dollaro F ODB Anima Riserva Dollaro I OAS Anima Riserva Emerg. A OAS Anima Riserva Emerg. F OBI Anima Riserva Emergente H OAS Anima Riserva Globale A OAS Anima Riserva Globale f OFL Anima Risparmio A OFL Anima Risparmio AD OFL Anima Risparmio F OFL Anima Risparmio H FLE Anima Russell Multi-Asset A FLE Anima Russell Multi-Asset AD -0,10 -0,09 0,71 0,70 0,01 0,01 -0,12 -0,11 — — 0,01 0,02 0,21 0,22 -0,03 -0,02 — 0,01 1,36 1,38 0,29 0,28 0,23 0,23 0,45 0,45 0,47 0,47 5,138 5,373 5,948 5,364 5,973 3,905 6,913 7,869 7,364 -0,02 -0,09 -0,02 -0,54 -0,03 — — -0,11 -0,14 15,658 4,999 5,343 5,648 5,121 5,663 6,032 6,173 4,806 5,057 5,013 5,131 4,787 4,930 5,051 5,605 5,114 5,348 5,043 5,075 4,630 5,139 4,902 5,000 5,051 4,929 5,000 5,281 5,331 5,411 5,189 14,539 15,778 17,203 18,016 11,699 4,445 11,088 14,974 16,561 7,677 6,199 21,872 10,698 8,357 8,628 10,188 10,672 7,889 8,471 4,892 6,033 5,666 -0,01 -0,02 0,04 0,04 -0,02 0,05 -0,02 -0,02 — 0,10 0,12 0,02 0,19 -1,87 0,40 — 0,06 0,06 0,02 0,06 -0,28 -0,06 — — 0,38 0,06 — -1,86 — — 0,21 0,12 0,13 -0,05 -0,04 -0,10 1,67 0,79 0,92 0,63 -0,10 1,14 -0,05 -0,83 0,06 0,06 0,09 0,09 0,04 0,06 0,02 0,05 0,02 Alkimis SGR SpA ___________________________ tel.0230370513 FLE Alkimis Cap Ucits Acc. FLE Alkimis Cap Ucits Coup. FLE Alkimis Capital Ucits I 30.09 30.09 30.09 6,216 0,19 5,133 0,20 5,073 0,06 Allianz Global Investors __________________ tel.02-87047000 AIT Allianz Az. Ita. All Stars AEM Allianz Az. Paesi Emer AAM Allianz Azioni America AEU Allianz Azioni Europa APA Allianz Azioni Pacifico FLE Allianz Global Strategy 15 FLE Allianz Global Strategy 30 FLE Allianz Global Strategy 70 MAE Allianz Liquidita' A MAE Allianz Liquidita' B BOB Allianz Multi20 # BBI Allianz Multi50 # AIN Allianz Multi90 # OFL Allianz Obbligaz. Flessibile OEM Allianz Reddito Euro OIG Allianz Reddito Glob 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 4,248 11,174 24,744 25,877 7,240 5,826 5,800 34,530 5,666 5,906 7,844 6,882 5,720 16,946 42,309 20,137 -0,40 1,09 -0,06 0,08 0,99 -0,02 -0,02 — — — 0,04 0,10 0,33 -0,02 -0,13 -0,21 tel.015-4508235 FLE Alpi Multi-Strategy A FLE Alpi Multi-Strategy I m OFL Alpi Soluzione Prudente A OFL Alpi Soluzione Prudente I 03.10 03.10 03.10 03.10 6,221 6,238 7,643 7,686 0,18 0,18 0,03 0,03 Alpi Fondi __________________________________ 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 30.09 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 30.09 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 PENSIONE APERTI m m -0,10 -0,08 -0,08 -0,09 -0,08 0,15 0,17 -0,05 -0,04 -0,04 -0,11 -0,09 -0,05 -0,05 -0,05 -0,03 -0,02 -0,03 0,02 0,03 0,02 0,29 0,30 0,29 -0,47 -0,20 -0,28 -0,24 1,07 1,07 1,08 0,02 — 0,04 -0,24 -0,19 -0,20 -0,20 -0,18 -0,16 -0,16 -0,16 -0,16 -0,14 -0,08 -0,04 0,04 0,06 0,01 0,01 — 0,08 0,09 0,01 0,03 -0,01 — 0,03 0,04 -0,28 -0,27 0,05 0,07 — -0,02 -0,02 0,02 0,02 0,02 0,10 0,10 0,09 0,14 0,14 0,15 0,28 0,28 0,27 -0,05 -0,04 0,67 0,69 0,40 0,41 0,01 0,02 0,05 0,06 -0,44 -0,43 1,00 1,00 0,04 0,06 0,06 0,40 0,39 0,41 -0,24 -0,24 -0,24 -0,43 -0,43 -0,42 0,01 0,01 0,01 — -0,01 — 0,05 0,04 0,05 -0,16 -0,16 0,07 0,08 0,08 -0,31 0,68 0,66 0,68 0,05 0,05 -0,36 -0,35 -0,34 -0,40 -0,26 -0,26 -0,29 -0,34 — 0,24 0,24 0,24 -0,16 -0,18 -0,16 -0,23 0,22 0,24 0,23 0,18 0,18 0,18 0,40 0,40 0,38 0,18 0,18 -0,01 — — -0,01 0,06 0,04 m m m m u a on M M M m M m M M m m m m m m m m m m X BAP V a e P ev den a m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m a a Hd A tel.800-900900 FLE BNL Assetto Comfort FLE BNL Assetto Dinamico # AAM Bnl Azioni America AEM Bnl Azioni Emerg. AEU Bnl Azioni Europa Div AIT Bnl Azioni Italia OPE Bnl Obbl. Emergenti OAS Bnl Obbl. Globali 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 5,612 5,187 30,561 10,774 2,972 17,398 35,456 8,588 — -0,13 -0,11 0,59 -0,13 -0,38 0,26 -0,01 tel.059-221311 FLE Consult Alto Div A FLE Consult Alto Div A1 FLE Consult Alto Div C FLE Consult Alto Div C1 OFL Consult Alto Rend B OFL Consult Alto Rend B1 OFL Consult Alto Rend C FLE Consult Alto Rend C1 OFL Consult Alto Rend I m BBI Consult Bilanciato C OEB Consult Breve Termine C FLE Consult Flex I m FLE Consult Multi High Vol A # FLE Consult Multi High Vol C # FLE Consult Multi Low Vol A # FLE Consult Multi Low Vol C # FLE Consult Multi Low Vol I m FLE Consult Multi Med Vol A # FLE Consult Multi Med Vol C # FLE Consult Multi Mkt Em A # FLE Consult Multi Mkt Em C # FLE Consult Opport A # FLE Consult Opport C # OFL Consult Reddito B OFL Consult Reddito B1 OFL Consult Reddito C OFL Consult Reddito C1 OFL Consult Valore C OFL Consult Valore C1 AEU Consultinvest Azione A AEU Consultinvest Azione C AEU Consultinvest Azione I m BBI Consultinvest Bil A FLE Consultinvest Flex A # FLE Consultinvest Flex C # AIN Consultinvest Global A AIN Consultinvest Global C AIN Consultinvest Global I m FLE Consultinvest Mkt Neutr A FLE Consultinvest Mkt Neutr C FLE Consultinvest Plus A FLE Consultinvest Plus C FLE Consultinvest Plus I m OFL Consultinvest Reddito I m FLE Consultinvest Rendita A FLE Consultinvest Rendita A1 FLE Consultinvest Rendita C FLE Consultinvest Rendita C1 OFL Consultinvest Valore B OFL Consultinvest Valore B1 OFL Consultinvest Valore I m BAZ IGM FdF Bilanciato Az. Cl.A # BAZ IGM FdF Bilanciato Az. Cl.B # FLE IGM FdF Flessibile Cl.A # FLE IGM FdF Flessibile Cl.B # 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 5,265 4,814 3,996 3,188 5,954 5,569 7,773 6,881 6,042 6,067 5,737 5,140 4,882 4,843 5,103 5,096 5,304 4,950 4,932 5,471 4,800 5,418 5,420 5,477 5,196 8,675 7,750 6,490 5,821 4,692 9,586 4,921 5,194 5,316 4,830 5,038 4,918 5,356 5,013 5,018 5,244 6,312 5,121 5,571 4,871 4,870 4,884 4,561 5,248 4,778 5,201 6,201 6,543 4,409 4,635 -0,02 -0,04 -0,03 -0,03 -0,08 -0,07 -0,08 -0,07 -0,07 0,15 -0,21 -0,02 0,10 0,10 0,12 0,14 0,13 0,16 0,16 0,98 0,97 -0,22 -0,22 -0,29 -0,31 -0,31 -0,31 -0,22 -0,21 -0,13 -0,13 -0,10 0,15 -0,02 -0,04 0,36 0,37 0,37 0,20 0,20 -0,15 -0,16 -0,16 -0,30 -0,14 -0,14 -0,14 -0,20 -0,21 -0,21 -0,19 0,10 0,09 0,11 0,13 tel.02 85961.311 BOB Amref Health Africa Cl. C BOB Amref Health Africa Cl. I m BOB Com. Maria Letizia Verga C BOB Com. Maria Letizia Verga I m FLE Diversified Income Cl. A m FLE Diversified Income Cl. B FLE Diversified Income Cl. C m FLE Diversified Income Cl. D BOB Duemme Banco Alimentare C BOB Duemme Banco Alimentare I m OAS Duemme CoCo Credit Fund m BOB Duemme Cometa CL. C BOB Duemme Cometa CL. I m BBI Duemme GCC Markets OFL Duemme HY Cr.Portf.2022 C OFL Duemme HY Cr.Portf.2022 I m BOB Duemme Mission Bambini C BOB Duemme Mission Bambini I m BOB San Patrignano Cl. C BOB San Patrignano CL. I m 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 5,081 5,092 5,123 5,139 4,957 4,943 4,955 4,944 5,099 5,112 6,892 5,072 5,085 4,943 4,979 4,983 5,036 5,042 5,113 5,148 -0,06 -0,06 -0,04 -0,06 — — — — -0,06 -0,06 0,04 -0,06 -0,06 -0,78 0,04 0,04 -0,06 -0,06 -0,06 -0,04 tel.02-88102070 FLE Eps Difesa Attiva 12/21 FLE Eps Divers.Credit 09/21 A FLE Eps Divers.Credit 09/21 D FLE Eps MA Val Glob 06/21 A FLE Eps MA Val Glob 06/21 D 03.10 03.10 03.10 27.09 27.09 5,000 4,965 4,964 5,006 5,006 — -0,02 -0,02 0,30 0,30 4,993 4,993 5,000 5,000 4,844 4,727 4,742 5,239 5,056 4,986 4,993 7,472 5,081 5,177 5,011 5,041 5,231 5,064 5,039 5,158 5,164 5,166 5,064 5,001 5,032 4,985 5,091 5,040 4,977 4,831 4,938 6,573 6,652 6,693 6,053 9,913 8,207 7,506 0,04 0,04 — — — -0,02 — — — 0,06 — -0,13 — 0,14 0,10 — 0,19 0,22 0,02 0,16 0,17 0,16 0,10 0,12 0,10 0,08 0,12 0,04 0,04 0,04 0,06 — — — -0,25 -0,22 — -0,21 tel.011-5520306 BBI Fondersel FLE Fondersel Active Sel. # OEM Fondersel Euro AEU Fondersel Europa OIG Fondersel Int. # APA Fondersel Oriente # AIT Fondersel P.M.I. OEB Fondersel Reddito OAS Fondersel Sh. Term Asset FLE Fondersel World All. # AIN Talento Global Equity # 03.10 57,690 03.10 106,531 03.10 10,807 03.10 17,302 03.10 18,197 03.10 8,953 03.10 21,877 03.10 16,150 03.10 100,793 03.10 117,555 03.10 179,236 0,14 0,22 -0,26 — 0,12 0,38 0,10 — 0,01 0,09 0,21 tel.02-67071422 AIN Etica Azionario E AIN Etica Azionario I E BBI Etica Bilanciato E BBI Etica Bilanciato I E OEB Etica Obb. Breve Ter. E OEB Etica Obb. Breve Ter. I E OMI Etica Obbligaz. Misto E OMI Etica Obbligaz. Misto I E BOB Etica Rendita Bil. I m E BOB Etica Rendita Bil. R E BOB Etica Rendita Bil. RD E 03.10 8,949 -0,01 03.10 9,322 -0,01 03.10 10,985 -0,09 03.10 11,450 -0,08 03.10 6,229 — 03.10 6,316 — 03.10 7,918 -0,13 03.10 8,140 -0,13 03.10 5,268 -0,09 03.10 5,234 -0,10 03.10 5,233 -0,10 Etica _______________________________________ -0,04 -0,06 -0,02 -0,04 -0,06 -0,04 -0,21 -0,21 -0,22 -0,22 -0,18 -0,18 -0,16 -0,17 -0,30 -0,32 -0,22 -0,23 — — — — -0,14 -0,16 -0,02 -0,02 -0,13 0,08 0,49 0,05 -0,59 0,92 -0,12 -0,06 0,02 0,04 0,38 0,13 0,02 — -0,04 -0,02 — — 0,42 0,41 0,27 0,29 0,28 0,28 -0,04 -0,04 -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 -0,14 -0,12 -0,14 -0,16 -0,16 -0,16 -0,18 -0,18 -0,14 -0,12 — — — — -0,14 -0,12 0,02 — 0,02 — — — — — -0,19 -0,22 — 0,30 0,35 -0,13 -0,02 — 0,02 0,03 Consultinvest A. M. ________________________ Duemme SGR ______________________________ Epsilon _____________________________________ tel.02-88101 FLE Euriz. Ced.Att.Top 06/23 A FLE Euriz. Ced.Att.Top 06/23 D FLE Euriz. Fle.Obb.+ 06/21 A FLE Euriz. Fle.Obb.+ 06/21 D FLE Euriz. MAsset Str.Fl 06/23 AAM Eurizon Az.America AAE Eurizon Az.Area Euro AEN Eurizon Az.EnMatPrime AEU Eurizon Az.Europa AFI Eurizon Az.Finanza AAS Eurizon Az.Int. Etico E AIN Eurizon Az.Internazionali AIT Eurizon Az.Italia AEM Eurizon Az.Paesi Emer AAM Eurizon Az.PMI Amer. AEU Eurizon Az.PMI Europa AIT Eurizon Az.PMI Italia AIF Eurizon Az.Tecn.Avanz ASA Eurizon Azioni Salute BBI Eurizon Bil.Euro Multi. # ODB Eurizon Br.Ter.Dollaro ODB Eurizon Br.Ter.Dollaro $ OFL Eurizon Ced. Doc 02/19 OFL Eurizon Ced. 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FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/18 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/21 FLE Eurizon Ges.At.Cla 05/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 05/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 05/21 FLE Eurizon Ges.At.Cla 06/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 07/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 10/18 FLE Eurizon Ges.At.Cla 10/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 10/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 11/17 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 11/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 12/18 FLE Eurizon Ges.At.Cla 12/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 6/18 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 7/17 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 7/18 # m m m m m m m m m m m X M X X o eV a m m m m m m m m m M M 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 5,151 5,151 5,021 5,021 5,007 17,313 31,358 10,235 10,472 23,001 9,436 12,220 12,496 8,954 39,057 12,248 6,462 8,160 28,874 49,290 14,519 16,287 5,473 5,464 4,790 4,996 4,842 4,970 4,833 4,850 4,864 4,824 4,971 4,850 4,950 4,871 4,884 4,870 5,582 5,198 5,275 5,778 5,575 5,103 5,119 5,783 5,171 5,805 5,496 5,707 5,501 5,293 4,992 4,992 5,138 5,675 5,346 4,988 4,988 5,000 5,000 9,785 5,000 5,000 5,070 5,032 5,016 4,985 4,985 5,000 5,000 5,016 5,259 5,258 5,090 4,827 5,042 5,037 4,740 5,051 4,849 5,012 5,159 4,962 4,987 5,329 4,892 5,131 4,951 5,294 5,385 5,181 -0,12 -0,12 -0,02 -0,02 -0,06 -0,05 -0,07 0,21 0,06 — -0,03 0,03 -0,60 1,16 -0,26 0,12 0,58 -0,11 0,27 0,15 0,17 -0,01 — — -0,06 -0,04 -0,06 -0,04 -0,06 -0,06 -0,06 -0,06 -0,04 -0,06 -0,02 -0,04 -0,06 -0,04 -0,13 -0,12 -0,13 -0,09 -0,13 -0,14 -0,12 -0,10 -0,12 -0,03 -0,05 -0,05 -0,13 -0,13 -0,06 -0,06 -0,06 -0,11 -0,09 -0,04 -0,04 — — 0,01 — — -0,12 -0,04 -0,02 -0,04 -0,04 — — -0,02 0,02 0,02 0,04 0,04 0,02 0,04 0,04 0,02 0,04 0,04 0,04 0,04 0,02 0,02 0,04 0,04 0,02 0,02 0,04 0,04 FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OAS OAS OPE OAS OEM OEB OEB OEC OEC OEH OIG OFL OFL FLE FLE FLE FLE FLE FLE OMI OMI OFL OFL OFL FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OMI BBI BBI FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE MAE MAE OFL Eurizon Ges.At.Cla 9/17 # Eurizon Ges.At.Din 02/18 # Eurizon Ges.At.Din 04/18 # Eurizon Ges.At.Din 04/19 Eurizon Ges.At.Din 04/20 Eurizon Ges.At.Din 04/21 Eurizon Ges.At.Din 05/19 Eurizon Ges.At.Din 05/20 Eurizon Ges.At.Din 06/20 Eurizon Ges.At.Din 07/19 Eurizon Ges.At.Din 10/18 Eurizon Ges.At.Din 10/20 Eurizon Ges.At.Din 11/17 # Eurizon Ges.At.Din 11/20 Eurizon Ges.At.Din 12/18 Eurizon Ges.At.Din 12/19 Eurizon Ges.At.Din 6/18 # Eurizon Ges.At.Din 7/18 # Eurizon Ges.At.Din 9/17 # Eurizon Ges.At.Din. 7/17 # Eurizon Ges.At.Opp 02/18 # Eurizon Ges.At.Opp 04/18 # Eurizon Ges.At.Opp 04/19 Eurizon Ges.At.Opp 05/19 Eurizon Ges.At.Opp 10/18 Eurizon Ges.At.Opp 11/17 # Eurizon Ges.At.Opp 12/18 Eurizon Ges.At.Opp 6/18 # Eurizon Ges.At.Opp 7/18 # Eurizon Ges.At.Opp 9/17 # Eurizon Ges.At.Opp. 7/17 # Eurizon Ges.Att.Din 05/21 Eurizon Gest.At.Cla 12/17 # Eurizon Gest.At.Din 10/19 Eurizon Gest.At.Din 12/17 # Eurizon Gest.At.Opp 12/17 # Eurizon Guida Att + 04/21 Eurizon Guida Att + 11/20 Eurizon Guida Att. + 05/21 Eurizon Guida Att. 04/19 Eurizon Guida Att. 04/20 Eurizon Guida Att. 05/19 Eurizon Guida Att. 07/19 Eurizon Guida Att. 10/18 Eurizon Guida Att. 10/19 Eurizon Guida Att. 12/18 Eurizon Guida Att. 12/19 Eurizon Guida.Att.+ 06/21 Eurizon MAsset Cre. 06/21 Eurizon MAsset Cre. 10/21 Eurizon MAsset Cre.12/21 A Eurizon MAsset Cre.12/21 D Eurizon MAsset Equi. 06/21 Eurizon MAsset Equi. 10/21 Eurizon MAsset Equi.12/21 A Eurizon MAsset Equi.12/21 D Eurizon MAsset Pru.12/21 D Eurizon MAsset Prud. 06/21 Eurizon MAsset Prud. 10/21 Eurizon MAsset Prud. 12/21 A Eurizon MAsset Red 06/21 A Eurizon MAsset Red 06/21 D Eurizon MAsset Red 10/21 A Eurizon MAsset Red 10/21 D Eurizon MAsset Red 12/21 A Eurizon MAsset Red 12/21 D Eurizon MAsset Red. 04/20 Eurizon MAsset Red. 04/21 Eurizon MAsset Red. 05/20 Eurizon MAsset Red. 05/21 Eurizon MAsset Red. 06/20 Eurizon MAsset Red. 10/19 Eurizon MAsset Red. 10/20 Eurizon MAsset Red. 11/20 Eurizon MAsset Red. 12/19 Eurizon MAsset St.Fl. 05/23 Eurizon MAsset St.Fl. 10/23 Eurizon Obbl. 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Flessib 15 Eurizon Stra.Pro 1tri12 # Eurizon Stra.Pro 2tri12 # Eurizon Stra.Pro IIITr11 # Eurizon Team 1 Cl A # Eurizon Team 1 Cl G # Eurizon Team 2 Cl A # Eurizon Team 2 Cl G # Eurizon Team 3 Cl A # Eurizon Team 3 Cl G # Eurizon Team 4 Cl A # Eurizon Team 4 Cl G # Eurizon Team 5 Cl A # Eurizon Team 5 Cl G # Eurizon Tesor.Euro A Eurizon Tesor.Euro B Passadore Riserva 2 Anni tel.02-62041 FLE Euromob. Az. Internaz. AIT Euromob. Azioni Italiane OFL Euromob. Cedola 2018 OFL Euromob. Cedola 3 - 2017 OEB Euromob. Conservativo OFL Euromob. Crescita Attiva OFL Euromob. Emerg Mkt Bond OEC Euromob. Euro Aggregate FLE Euromob. F3 BOB Euromob. Fle Alloc.Glob FLE Euromob. Flex Stars FLE Euromob. Opportunity 2022 FLE Euromob. Prog 2021 Atto II FLE Euromob. Progetto 2021 OEM Euromob. Reddito FLE Euromob. Rising Stars FLE Euromob. Science 4 Life FLE Euromob. Seven Stars OFL Euromob. TR Flex Value tel.00352-262076651 OEH Foi Bnd Gl. 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A m # FLE Fondaco Income Instit. B m # FLE Fondaco Income Profes. B m OIG Fondaco World G ABNoE I OIG Fondaco World G ABNoE B m 03.10 125,233 03.10 123,864 03.10 169,457 03.10 149,269 03.10 103,578 30.09 110,699 30.09 104,378 30.09 109,727 30.09 103,536 30.09 104,035 03.10 123,134 03.10 112,724 tel.02-60765711 OMI Alleanza Obbligaz. AAM Alto America Az. AAE Alto Azionario BBI Alto Bilanciato OFL Alto Euro Flessibile Ob. OEB Alto Euro Governativo B/T AIN Alto Internaz. Azionario OIG Alto Internaz. Obbligaz. APA Alto Pacifico Azionario OEB GI Focus Euro Gov. BT OFL GI Focus Obbligazionario 03.10 5,751 -0,45 03.10 8,795 -0,17 03.10 16,252 -0,07 03.10 19,219 -0,05 03.10 9,404 -0,08 03.10 7,827 — 03.10 5,624 -0,07 03.10 7,532 -0,16 03.10 7,587 0,48 03.10 17,885 -0,01 03.10 6,409 — tel.00352-262076651 OEH Ifu Bond Gl. High Yield ODM Ifu Bond US Plus ASE Inter.Int.Sec.New Ec OPE Interf. Bond Glb Em Mkt 03.10 03.10 03.10 03.10 Fideuram Investimenti ____________________ Fondaco Sgr _______________________________ m m M M M M X m m m m m m P onee nve men M SGR Generali Investments Europe SGR ________ Interfund __________________________________ on Cap a SGR M M M M M M M M M M M M M M M M M W Gene a nve men Eu ope SGR SpA M G oba Se e on M M M M M M M M W W m mm m m m m m m m m m m m m m m m tel.02-72162500 AAM Investitori America AEU Investitori Europa APA Investitori Far East FLE Investitori Flessibile FLE Investitori Piazza Affari 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 tel.02-777181 FLE Kairos Selection 03.10 10,723 0,08 tel.800-107107 FLE Mediolanum Fle Obb Glo LA OFL Mediolanum Fle Obb Glob L FLE Mediolanum Fle Strateg L FLE Mediolanum Fle Strateg LA FLE Mediolanum Fle Svi Ita LA FLE Mediolanum Fle Val.Att LA FLE Mediolanum Flex Glob LA FLE Mediolanum Flex Italia LA FLE Mediolanum Flex Svi Ita L FLE Mediolanum Flex Val.Att L OEB Mediolanum Risp Dinam L OEB Mediolanum Risp Dinam LA 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 tel.02-7645121 BBI Nextam Part. Bilanciato OMI Nextam Part. Obbl. Misto 03.10 03.10 m M m Mediolanum Gest. Fondi __________________ m m m m m m m M M Symphon a SGR m m m Tage Cap a LLP M m m E ka o Cap a Man Sa M M M M M 03.10 03.10 03.10 03.10 4,208 5,254 4,216 6,793 0,05 0,02 -0,26 -0,79 tel.055-263331 AIN Soprarno Esse Stock A AIN Soprarno Esse Stock B m FLE Soprarno Inflaz. 1,5% A FLE Soprarno Inflaz. 1,5% B m FLE Soprarno Oriz.Att.Ced A FLE Soprarno Oriz.Att.Ced B FLE Soprarno Orizzonte Attivo FLE Soprarno Orizzonte Dinam. A FLE Soprarno Orizzonte Dinam. B OEB Soprarno Pronti Termine A m OEB Soprarno Pronti Termine B OFL Soprarno Redd.& Cresc. A OFL Soprarno Redd.& Cresc. B m FLE Soprarno Relat. Value A FLE Soprarno Relat. Value B m FLE Soprarno Rit. Ass A FLE Soprarno Rit. Ass. B m FLE Soprarno Tar.4% Fle Cl.B FLE Soprarno Targ.4% Fle Cl.A 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 7,059 7,294 6,767 6,899 5,065 5,048 5,017 5,050 5,005 5,017 5,468 5,205 5,237 6,786 7,053 6,787 7,084 4,585 4,494 -0,47 -0,45 — — 0,04 0,04 — 0,08 0,06 — — 0,04 0,06 -0,07 -0,07 0,04 0,06 -0,07 -0,09 tel.800-614614 FLE Symphonia Asia Fles. AIT Symphonia Az. Sm.Cap It. AAE Symphonia Azionario Euro AAM Symphonia Azionario Usa FLE Symphonia Fortissimo FLE Symphonia Mult Emer Fle # OFL Symphonia Obb. Alto Pot. OEB Symphonia Obb. Breve Ter. OEC Symphonia Obb. Corp. OFL Symphonia Obb. Din. Val. OEM Symphonia Obb. Euro OEB Symphonia Obb. Rendita FLE Symphonia Patrim. Attivo FLE Symphonia Patrim. Ob. 2021 OMI Symphonia Patrim. Redd. AIT Symphonia Selez. Italia FLE Symphonia Tematico MAE Symphonia Tesoreria 03.10 9,201 0,82 03.10 8,658 0,62 03.10 6,348 -0,28 03.10 11,287 -0,24 03.10 3,511 — 03.10 14,574 0,42 03.10 5,626 0,07 03.10 7,134 -0,03 03.10 6,924 -0,04 03.10 6,708 0,04 03.10 8,729 -0,08 03.10 8,424 -0,01 03.10 26,836 0,06 03.10 5,077 0,06 03.10 8,669 — 03.10 7,107 -0,59 03.10 3,752 0,46 03.10 5,185 — tel.02-430241 OFL UBI Pra. Active Duration AEU UBI Pra. Az. Europa AEM UBI Pra. Az. Merc. Emerg. AAE UBI Pra. Azionario Etico E AAE UBI Pra. Azioni Euro AIN UBI Pra. Azioni Globali AIT UBI Pra. Azioni Italia APA UBI Pra. Azioni Pacifico AAM UBI Pra. Azioni Usa BOB UBI Pra. B. Euro Ris. Cont. FLE UBI Pra. Capital Growth P OEB UBI Pra. Euro BT MAE UBI Pra. Euro Cash OEC UBI Pra. Euro Corp. FLE UBI Pra. Euro Eq Risk Cont OEM UBI Pra. Euro M/L Term. BBI UBI Pra. Europe Multifund FLE UBI Pra. Gl. Multif. 50 OEH UBI Pra. Gl.High Yld Euro H BOB UBI Pra. Glob. Multiasset FLE UBI Pra. Goal FLE UBI Pra. Inflat. Shield P FLE UBI Pra. Mult.Vol.Target BOB UBI Pra. Multiasset IT OAS UBI Pra. Obb. Dollari OIH UBI Pra. Obb. Gl. Alto Ren. OIC UBI Pra. Obb. Glob. Corp. OIG UBI Pra. Obb. Globali OFL UBI Pra. Obb. Ob. Valore OEC UBI Pra. Obb.Eu.Corp.Etico E BOB UBI Pra. Obiettivo Controllo OMI UBI Pra. Obiettivo Stabilita' BAZ UBI Pra. Port. Aggressivo BBI UBI Pra. Port. Dinamico BOB UBI Pra. Port. Moderato OMI UBI Pra. Port. Prudente FLE UBI Pra. Protez. Mkt Euro P OFL UBI Pra. Tot Ret Pr FLE UBI Pra. Tot. Ret. Din. FLE UBI Pra. Tot.Ret. Moderato A FLE UBI Pra. Tot.Ret. Moderato B 03.10 5,758 0,10 03.10 7,413 0,14 03.10 11,676 1,18 03.10 6,271 -0,18 03.10 7,946 0,21 03.10 7,964 -0,05 03.10 6,144 -0,52 03.10 9,255 0,64 03.10 7,538 0,13 03.10 6,254 -0,02 03.10 5,321 — 03.10 7,169 — 03.10 7,487 0,01 03.10 9,892 -0,04 03.10 4,081 0,02 03.10 8,548 -0,12 03.10 5,145 0,14 03.10 7,509 0,29 03.10 5,164 0,04 03.10 5,098 -0,04 03.10 4,846 -0,02 03.10 4,728 -0,11 03.10 5,021 -0,02 03.10 5,179 -0,21 03.10 7,466 0,13 03.10 12,723 0,12 03.10 9,160 -0,05 03.10 7,521 -0,08 03.10 4,956 — 03.10 5,127 -0,06 03.10 5,015 -0,04 03.10 4,989 -0,06 03.10 7,497 0,04 03.10 7,520 0,01 03.10 7,372 -0,04 03.10 7,062 -0,06 03.10 4,666 0,04 03.10 11,224 — 03.10 4,881 0,06 03.10 4,969 -0,02 03.10 5,045 -0,02 tel.02-806071 FLE Pensaci Oggi Cl.I FLE Pensaci Oggi Cl.R OEB Zenit Breve Ter Cl.I OEB Zenit Breve Ter Cl.R FLE Zenit Evoluzione 2021 FLE Zenit Ev 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 Soprarno ___________________________________ 6,652 -0,12 8,158 -0,10 tel.800-551-552 OEB Pion. Eur Gov BT (ex Mon.) A OEB Pion. Eur Gov BT (ex Mon.) B AAM Pioneer Az. Am. A AAM Pioneer Az. Am. B APA Pioneer Az. Area Pacif A APA Pioneer Az. Area Pacif B AIT Pioneer Az. Crescita A AIT Pioneer Az. Crescita B AEU Pioneer Az. Europa A AEU Pioneer Az. Europa B AEM Pioneer Az. Paesi Em. A AEM Pioneer Az. Paesi Em. B AEU Pioneer Az. Val Eu Dis A AEU Pioneer Az. Val Eu Dis B OEM Pioneer Eu Gov MT Dis A OEM Pioneer Eu Gov MT Dis B FLE Pioneer Innovaz.Att. B # MAE Pioneer Liquidita' Euro ODC Pioneer Ob Co Am Dis A ODC Pioneer Ob Co Am Dis B OEC Pioneer Ob Eu Co Et Dis A E OEC Pioneer Ob Eu Co Et Dis B E OPE Pioneer Ob Paesi Em Dis A OPE Pioneer Ob Paesi Em Dis B OMI Pioneer Ob. Piu' Dis A OMI Pioneer Ob. Piu' Dis B OBI Pioneer Ob.Sist.It Dis A OBI Pioneer Ob.Sist.It Dis B OEM Pioneer Obb. Euro Distr A OEM Pioneer Obb. Euro Distr B OIH Pioneer Obb. Glo HY Dis A OIH Pioneer Obb. Glo HY Dis B FLE Pioneer Target Controllo A FLE Pioneer Target Controllo B FLE Unicr. Evol. Eco Reale A # FLE Unicr. Evol. Eco Reale B # OMI Unicr. Evol. Reddito A # OMI Unicr. Evol. Reddito B # FLE Unicr. Evol. Trend A # FLE Unicr. Evol. Trend B # FLE UniCredit Sol. Pa. Em. A FLE UniCredit Sol. Pa. Em. B FLE UniCredit Soluzione 20A # FLE UniCredit Soluzione 20B # FLE UniCredit Soluzione 40A # FLE UniCredit Soluzione 40B # FLE UniCredit Soluzione 70A # FLE UniCredit Soluzione 70B # FLE UniCredit Soluzione BTA FLE UniCredit Soluzione BTB 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 13,847 5,047 13,561 8,445 4,346 6,432 12,696 6,657 18,660 6,687 10,949 5,281 9,597 7,275 5,807 5,773 4,802 5,196 6,113 6,078 5,253 5,668 11,250 5,665 9,368 5,612 6,253 6,215 7,577 5,843 5,883 5,867 5,415 5,425 5,709 5,628 5,301 5,244 5,938 5,854 5,379 5,246 5,427 5,296 5,771 5,616 6,082 5,904 5,101 4,965 — — -0,11 -0,12 0,86 0,86 -0,52 -0,54 0,09 0,09 1,15 1,15 0,14 0,19 -0,19 -0,21 -0,02 — 0,15 0,15 -0,06 -0,07 0,14 0,14 0,01 0,02 -0,02 -0,02 -0,16 -0,15 0,24 0,24 0,06 0,06 — — -0,02 -0,02 -0,13 -0,14 0,32 0,31 — — 0,05 0,04 0,10 0,08 — — tel.800-102010 AEU Gestnord Az.Europa A AEU Gestnord Az.Europa C m AIT Gestnord Az.Italia A AIT Gestnord Az.Italia C m BBI Gestnord Bil. Euro A BBI Gestnord Bil. Euro C m OMI Investimenti Sostenib.A E OMI Investimenti Sostenib.C m BBI Investimenti Strategici A BBI Investimenti Strategici C m BBI Investimenti Strategici E MAE Nordfondo Liquidità A MAE Nordfondo Liquidità C m OEC Nordfondo Ob.Euro Corp A OEC Nordfondo Ob.Euro Corp C m OEM Nordfondo Ob.Euro M.T. A OEM Nordfondo Ob.Euro M.T. C m OPE Nordfondo Ob.Paesi Em A OPE Nordfondo Ob.Paesi Em B OPE Nordfondo Ob.Paesi Em C m OEB Nordfondo Obbl. B.T A OEB Nordfondo Obbl. B.T B OEB Nordfondo Obbl. B.T C m OAS Nordfondo Obbl. Conv. A OAS Nordfondo Obbl. Conv. C m ODM Nordfondo Obbl. Dollari A ODM Nordfondo Obbl. Dollari C m FLE Star Coll 6 Dinamico A # FLE Star Coll 6 Dinamico C m # FLE Star Coll 6 Dinamico E # AIN Star Coll Az.Inter. A # AIN Star Coll Az.Inter. C m # AIN Star Coll Az.Inter. E # BBI Star Coll Bil.PaesiEm A # BBI Star Coll Bil.PaesiEm C m # BBI Star Coll Bil.PaesiEm E # FLE Star Coll Multi As.Gl A # FLE Star Coll Multi As.Gl C m # FLE Star Coll Multi As.Gl E # OAS Star Coll Ob Inter. A # OAS Star Coll Ob Inter. C m # OAS Star Coll Ob Inter. E # 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 11,537 11,853 12,252 12,578 17,376 17,861 7,707 7,811 5,107 5,134 5,095 6,429 6,464 10,054 10,204 19,785 20,058 13,302 11,587 13,589 9,566 9,941 9,647 6,519 6,669 18,691 18,979 4,776 4,845 4,735 6,757 6,933 6,729 5,589 5,745 5,550 5,051 5,173 5,002 6,025 6,121 5,982 -0,05 -0,04 -0,50 -0,49 -0,14 -0,13 0,05 0,06 -0,06 -0,06 -0,06 — — -0,05 -0,05 -0,10 -0,09 0,10 0,10 0,10 -0,01 -0,01 -0,01 0,15 0,14 0,03 0,03 0,08 0,10 0,08 0,48 0,49 0,48 0,18 0,19 0,18 0,08 0,08 0,08 0,15 0,15 0,13 Sella Gestioni _____________________________ Zenit _______________________________________ 4,617 4,353 8,361 8,129 4,921 0,20 0,18 0,01 — 0,06 M M M M INDICI FIDEURAM % — m m M — — — — — — — m M m m M M M M — m % % M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M W m m m m m W W W M m M M M M M M M M M M M — m m a a SGR Tenax Cap a L d M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M m m m m M m m W W mm M mM m M m m m m m m m m m m m m m M m M M M m M M m M M M m m m M m M M M M M M M M M M M M M M M m mM m m m m M m M m m m M M M M m M M M m M m M M M M M M M M m M M M W M W m m m W M — — — M m W W W W W m M M M M M M M M M M M m m M M M m m m M mm mm M INDICI E CERTIFICATI W W W W W W W W W W m M h Con bu on X 0,21 0,20 0,06 0,06 0,08 0,03 -0,03 -0,37 0,09 0,03 -0,02 -0,02 tel.02-4344691 FLE Alarico Cl A FLE Antelao Cl A # FLE Cristallo OFL Ritorni Reali Cl A SOFIA GP SGR S.p.A. ______________________ mm W m 9,756 9,178 6,439 6,610 10,344 10,049 17,883 18,117 10,133 9,679 5,207 5,335 Nextam Partners __________________________ m Zu -0,08 — 0,37 -0,03 -0,33 5,689 -0,09 5,789 -0,07 5,670 -0,09 m M M m m di DIRITTO ESTERO X 7,373 6,384 6,794 7,512 4,775 03.10 03.10 03.10 m M m m m mM mM mM mM m m m m M M a V a 03.10 12,457 0,09 Investitori _________________________________ OAS Star Coll Ob M/L Ter A # OAS Star Coll Ob M/L Ter C m # OAS Star Coll Ob M/L Ter E # www ilsole24ore com/indicienumeri — m UBS A e Managemen V o a o mu a Lavo o 0,09 0,19 0,06 0,04 -0,25 -0,10 0,31 0,50 1,09 0,52 0,92 0,70 -0,32 -0,15 -0,05 -0,59 0,39 0,06 -0,48 -0,21 -0,03 — — 0,01 -0,02 0,52 -0,02 M m m m m m m m 10,301 10,423 78,568 15,019 03.10 6,843 03.10 10,010 03.10 8,964 03.10 10,928 03.10 9,744 03.10 3,093 03.10 7,140 03.10 5,448 03.10 8,359 03.10 10,806 03.10 7,300 03.10 10,239 03.10 3,884 03.10 114,392 03.10 14,502 03.10 11,432 03.10 6,348 03.10 6,873 03.10 9,896 03.10 7,442 03.10 13,739 03.10 17,757 03.10 12,082 ma E e A e Managemen SGR Eu m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m M M M M 0,01 0,01 -0,20 -0,20 0,14 -0,07 -0,07 -0,08 -0,08 -0,07 0,01 0,02 OAY Interf. Bond Japan FLE Interf. Crescita Prot.80 m OPE Interf. Em.Mkt Loc.Cur H m OPE Interf. Em.Mkt Loc.Curr AEM Interf. Eq. Glb Em Mkt APA Interf. Eq. Japan H APA Interf. Eq. Pacif. ex Japan APA Interf. Eq. Pacif. ex Japan H AAM Interf. Eq. USA H AAM Interf. Eq.USA AEU Interf. Equity Europe AIT Interf. Equity Italy APA Interf. Equity Japan AAM Interf. Equity Usa Adv OEM Interf. Euro Bond Long T OEM Interf. Euro Bond Med. T OEC Interf. Euro Corporate Bd OEB Interf. Euro Currency MAE Interf. Euro Liquidity m OEM Interf. Euro Short Term 1-3 OEM Interf. Euro Short Term 3-5 OAS Interf. Inflation Linked FLE Interf. System Evolution ODM Interfund Bond Us Plus H m OAS Interfund Glob.Convert FLE Interfund System 100 % Nex am Pa ne Ca 14,758 29,041 14,871 10,838 16,859 8,966 11,107 8,423 12,530 12,713 13,613 20,626 16,048 Finanziaria Internazionale Inv. SGR ______ M M M mM M M M M M M W M M M Pen P an nve SGR m 03.10 18,419 0,09 03.10 14,244 0,08 03.10 11,849 03.10 10,919 03.10 12,428 03.10 17,605 03.10 11,255 03.10 11,513 03.10 10,156 03.10 10,065 03.10 10,203 03.10 9,789 03.10 5,862 03.10 6,086 03.10 10,548 03.10 10,894 03.10 11,110 03.10 11,471 03.10 9,341 03.10 9,133 03.10 10,284 03.10 10,284 03.10 10,293 03.10 8,626 03.10 8,942 03.10 13,306 03.10 13,724 03.10 10,228 03.10 9,032 03.10 10,502 03.10 14,842 03.10 13,285 03.10 15,185 03.10 10,123 03.10 9,161 03.10 10,260 03.10 10,058 03.10 10,430 03.10 10,629 03.10 9,895 03.10 9,171 03.10 10,068 03.10 9,553 03.10 8,090 03.10 8,542 03.10 9,754 03.10 7,886 03.10 9,992 03.10 10,065 03.10 12,874 03.10 13,616 03.10 4,384 03.10 4,602 03.10 8,900 03.10 10,241 03.10 10,297 03.10 11,620 03.10 8,247 03.10 8,384 03.10 8,610 03.10 7,786 03.10 6,790 03.10 8,060 03.10 4,701 03.10 15,784 03.10 16,586 03.10 11,913 03.10 12,379 03.10 11,697 03.10 12,240 03.10 11,832 03.10 12,440 03.10 12,776 03.10 13,425 03.10 13,214 03.10 13,886 03.10 3,695 03.10 3,884 03.10 12,374 03.10 12,785 03.10 10,563 03.10 10,889 03.10 7,978 03.10 8,162 03.10 15,737 03.10 16,661 03.10 14,995 03.10 15,877 03.10 5,263 03.10 5,557 03.10 9,674 03.10 9,963 03.10 13,624 03.10 13,173 03.10 14,054 03.10 9,680 03.10 10,124 03.10 2,734 03.10 2,620 03.10 8,542 03.10 7,781 03.10 8,800 03.10 9,374 03.10 9,696 03.10 10,932 03.10 10,314 03.10 11,162 03.10 5,207 03.10 5,451 03.10 152,910 03.10 160,627 03.10 17,169 03.10 17,703 m X X 0,21 -0,56 0,02 0,02 — 0,04 0,08 0,01 0,04 0,06 0,25 0,04 -0,02 0,04 -0,24 — 0,02 0,08 0,03 ODM Foi Bond US Plus R ODM Foi Bond Us Plus S ODM Foi Bond Us Plus T m OEH Foi BondGlobHigh Yield R OAS Foi Core Bond R OAS Foi Core Bond T OFL Foi Credit Abs Return R OFL Foi Credit Abs Return S OFL Foi Credit Abs Return T FLE Foi Crescita Prot. 80 R APS Foi Eq Brazil R APS Foi Eq Brazil T APS Foi Eq China R APS Foi Eq China T APS Foi Eq India R APS Foi Eq India T OEC Foi Eu Corp Bnd S OAS Foi Eu Yield Pl S OFL Foi Fin Credit Bond R OFL Foi Fin Credit Bond S OFL Foi Fin Credit Bond T FLE Foi Flex Europe R FLE Foi Flex Europe T FLE Foi Flex Italy R FLE Foi Flex Italy T OFL Foi Global Bond R OFL Foi Global Bond S OFL Foi Global Bond T OPE Fondit Bnd Glb Em Mkt R OPE Fondit Bnd Glb Em Mkt S m OPE Fondit Bnd Glb Em Mkt T OIH Fondit Bond HY Short R OIH Fondit Bond HY Short S OIH Fondit Bond HY Short T ODM Fondit Bond US Plus RH ODM Fondit Bond US Plus TH OAS Fondit Core Bond S FLE Fondit Diver.Real Asset R FLE Fondit Diver.Real Asset S FLE Fondit Diver.Real Asset T OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. R OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. RH OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. S OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. T OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. TH ASE Fondit Eq Gl High Div R FLE Fondit Eq Gl High Div T AEM Fondit Eq Glb Em Mkt R AEM Fondit Eq Glb Em Mkt T APA Fondit Eq Pacif ex Japan R APA Fondit Eq Pacif ex Japan T AAS Fondit Eq.Gl.High Div. S OFL Fondit Ethical R OFL Fondit Ethical T m OEM Fondit Eur Bd Lng Term S OEB Fondit Eur Bond Defe. S OEB Fondit Eur Bond Defen R OEB Fondit Euro Bond Defen T FLE Fondit Flexib Strategy R FLE Fondit Flexib Strategy S FLE Fondit Flexib Strategy T FLE Fondit Global Income S AAM Fondit. Eq. Usa Blue Ch R AAM Fondit. Eq. Usa Blue Ch T BOB Fonditalia Core 1 R BOB Fonditalia Core 1 T BBI Fonditalia Core 2 R BBI Fonditalia Core 2 T BAZ Fonditalia Core 3 R BAZ Fonditalia Core 3 T AEU Fonditalia Eq. Europe R AEU Fonditalia Eq. Europe T AIT Fonditalia Eq. Italy R AIT Fonditalia Eq. Italy T APA Fonditalia Eq. Japan R APA Fonditalia Eq. Japan T OEM Fonditalia Eu B. Long T R OEM Fonditalia Eu B. Long T T OEC Fonditalia Eu Corp Bnd R OEC Fonditalia Eu Corp Bnd T OEB Fonditalia Eu Currency R OEB Fonditalia Eu Currency T ASE Fonditalia Eu Cyclicals R ASE Fonditalia Eu Cyclicals T ASE Fonditalia Eu Defensive R ASE Fonditalia Eu Defensive T AFI Fonditalia Eu Financials R AFI Fonditalia Eu Financials T OAS Fonditalia Eu Yield Pl R OAS Fonditalia Eu Yield Pl T OEM Fonditalia Euro Bond R OEM Fonditalia Euro Bond S OEM Fonditalia Euro Bond T FLE Fonditalia Fl Risk Par R FLE Fonditalia Fl Risk Par T ASE Fonditalia Flex Em. Mkts T ASE Fonditalia Flex Em.Mkts R OFL Fonditalia Flexib Bond R OFL Fonditalia Flexib Bond S OFL Fonditalia Flexib Bond T FLE Fonditalia Flexib Growth R FLE Fonditalia Flexib Growth T OAS Fonditalia Glob Conv. R OAS Fonditalia Glob Conv. S OAS Fonditalia Glob Conv. T ASE Fonditalia Glob Income R ASE Fonditalia Glob Income T AIN Fonditalia Global R AIN Fonditalia Global T OAS Fonditalia Inflat Linked R OAS Fonditalia Inflat Linked T 8a+ nve men m C ed a V a 17,327 21,804 4,946 5,270 11,656 4,986 8,324 9,167 4,861 35,426 4,897 5,042 4,999 5,037 20,068 5,150 5,412 5,053 6,820 — 0,09 0,09 0,04 0,04 0,04 0,04 0,04 0,04 0,06 0,07 0,04 — 0,04 0,07 0,04 0,09 0,07 0,02 — 0,04 0,07 0,04 0,06 0,06 0,05 0,07 0,05 0,07 0,05 0,03 0,04 0,02 0,04 0,05 0,05 0,04 0,04 0,04 0,04 0,02 0,04 0,02 0,04 0,04 0,04 0,02 0,04 — 0,02 — — 0,04 0,04 — — — 0,02 — — — 0,02 0,02 0,02 — — 0,02 — 0,02 0,02 0,02 — 0,02 0,02 0,02 -0,10 -0,02 -0,03 -0,02 0,09 -0,05 -0,19 -0,02 -0,01 -0,04 0,04 0,06 -0,05 -0,08 -0,08 — 0,02 0,05 0,11 0,02 -0,02 -0,03 -0,03 -0,02 -0,02 -0,02 — -0,08 -0,06 -0,06 -0,06 -0,06 -0,04 -0,04 -0,06 -0,04 -0,06 0,01 0,12 0,22 — — — — — -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 — — — 0,02 0,02 0,04 — — -0,04 % An ma Zed Omn und m 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 5,360 5,546 5,507 5,219 4,724 5,091 5,174 4,523 4,697 5,102 5,412 4,957 5,727 4,786 5,358 4,988 5,562 5,430 5,766 5,823 5,473 5,481 5,292 5,208 5,392 5,824 5,454 5,490 5,456 5,813 5,831 5,123 5,283 5,092 5,708 5,531 5,033 4,884 5,051 5,085 4,825 5,041 5,021 5,148 4,979 5,132 4,961 5,000 5,059 4,991 5,000 5,000 5,046 4,988 5,000 5,000 5,000 4,997 4,990 5,000 5,069 5,070 4,995 4,996 5,000 5,000 4,914 5,084 4,835 5,060 4,973 5,153 5,096 4,965 5,064 5,041 4,988 6,923 6,072 14,813 6,192 18,656 16,197 14,714 6,976 8,410 10,053 11,152 5,002 5,003 8,862 5,912 6,061 6,381 5,685 5,975 6,674 6,253 4,942 4,953 4,957 5,000 5,012 4,644 4,665 4,925 4,820 5,006 4,699 4,717 4,944 4,850 7,863 8,542 33,956 5,209 5,420 5,486 5,325 5,561 6,385 6,474 6,195 6,299 5,376 5,562 4,695 4,881 4,740 4,946 7,951 8,112 7,667 ETFplus - Mercato Telematico di DIRITTO ITALIANO A p ond SGR SpA X u a on 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 Fideuram Asset Management (Ireland) __ SPECULATIVI AUTORIZZATI m C edemp ev den a 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 Ersel A. M. __________________________________ onda o SGR Spa m m m m m 03.10 5,452 0,02 03.10 5,435 0,02 03.10 5,003 0,04 03.10 4,971 0,04 03.10 5,155 0,02 03.10 5,115 0,02 03.10 4,940 — 03.10 4,793 0,04 03.10 4,984 — 03.10 5,090 — 03.10 4,992 -0,02 03.10 4,881 0,02 03.10 5,046 0,02 03.10 5,043 — 03.10 5,128 0,02 03.10 5,047 -0,04 03.10 5,120 0,02 03.10 4,972 0,04 03.10 5,227 0,02 03.10 5,068 0,04 03.10 5,372 0,02 03.10 5,187 0,04 03.10 7,060 -0,17 03.10 10,766 0,28 03.10 5,741 — 03.10 6,697 -0,04 03.10 5,022 -0,04 03.10 4,612 0,41 03.10 5,362 0,07 03.10 5,747 0,03 03.10 5,076 — 03.10 5,048 — 03.10 5,056 -0,10 03.10 5,064 — 03.10 5,062 -0,06 u a on Ca a Cen a e Ra e en M M 0,25 0,21 0,10 -0,02 0,14 0,13 -0,01 0,14 -0,33 0,58 0,16 -0,02 0,01 Eps MA Val Glob 09/21 A Eps MA Val Glob 09/21 D Eps MA Val Glob 12/21 A Eps MA Val Glob 12/21 D Epsilon All. Tattica 06/20 Epsilon All.Tattica 02/20 Epsilon All.Tattica 04/20 Epsilon All.Tattica 09/19 Epsilon All.Tattica 11/19 Epsilon Dif.Att. 07/21 Epsilon Dif.Att. 09/21 Epsilon DLongRun Epsilon Fle Az.Euro 06/21 Epsilon Fle Forex C 02/19 Epsilon Fle Forex C 02/20 Epsilon Fle Forex C 02/21 Epsilon Fle Forex C 04/19 Epsilon Fle Forex C 04/20 Epsilon Fle Forex C 04/21 Epsilon Fle Forex C 06/20 Epsilon Fle Forex C 07/19 Epsilon Fle Forex C 09/18 Epsilon Fle Forex C 09/19 Epsilon Fle Forex C 09/20 Epsilon Fle Forex C 11/19 Epsilon Fle Forex C 11/20 Epsilon Fle Forex C 12/18 Epsilon Fles Az Eu 02/21 Epsilon Fles Az Eu 04/21 Epsilon Fles Az Eu 09/20 Epsilon Fles Az Eu 11/20 Epsilon Italy Bo.Sh.Term A Epsilon Italy Bo.Sh.Term B Epsilon Italy Bo.Sh.Term I Epsilon QEquity Epsilon Qincome Epsilon QReturn Epsilon QValue nan a a n e na ona e nv SGR M C éd Ag 28,834 7,186 9,024 9,277 6,929 34,950 14,189 13,563 15,591 8,364 9,981 6,622 7,495 tel.02-430281 OAS Aureo Cedola I - 2016 OAS Aureo Cedola II - 2017 OAS BCC Ced. Att. Dicembre 18 OAS BCC Ced. Att. Marzo 19 OAS BCC Ced. Dicembre 18 OAS BCC Ced. Marzo 19 FLE BCC Ced. Più Settembre 20 FLE BCC Ced. Piu' Dicembre19 OAS BCC Ced.Att. Dicembre19 OAS BCC Ced.Att. Settembre19 FLE BCC Ced.Più Settembre19 FLE BCC Ced.Piu' Marzo 20 OAS BCC Ced.Reale Dicembre19 OAS BCC Ced.Reale Marzo 20 OAS BCC Ced.Reale Settemb.19 OAS BCC Ced.Reale Settembre20 OAS BCC Cedola III - 2017 OAS BCC Cedola III Op - 2017 OAS BCC Cedola IV - 2018 OAS BCC Cedola IV Op - 2018 OAS BCC Cedola V - 2018 OAS BCC Cedola V Op - 2018 FLE BCC Crescita Bilanciato FLE BCC Investimento Azion. MAE BCC Monetario OFL BCC Risparmio Obbligaz. FLE BCC Selez. Crescita # FLE BCC Selez. Investimento # FLE BCC Selez. Opportunità # FLE BCC Selez. Risparmio # OAS Investiper Ced.Dic 20 OAS Investiper Ced.Mar 21 FLE Investiper Ced.Piu' Dic 20 OAS Investiper Ced.Re.Dic 20 OAS Investiper Ced.Re.Mar 21 Ae X m AXA A m m X X X X X X X m m m m m 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OBI OBI OBI AAE OEM FLE AEU X X m m m m m B MV a m m m m m m m m m m tel.02-88981 FLE Azimut Dinamico ODM Azimut Reddito Usa FLE Azimut Scudo OBI Azimut Solidity FLE Azimut Str. Trend FLE Azimut Trend FLE Azimut Trend America FLE Azimut Trend Europa FLE Azimut Trend Italia FLE Azimut Trend Pacifico OAS Azimut Trend Tassi FLE Formula 1 Absolute FLE Formula Target 17 Eq.Opt. 03.10 6,662 0,05 03.10 22,605 0,09 Popo a e V a M M M M M m m m m M 4,978 4,986 4,976 4,983 4,980 4,986 4,762 4,768 4,891 4,895 5,003 5,007 5,139 5,141 5,055 5,055 5,101 5,102 5,000 5,000 5,000 5,000 5,097 5,098 4,988 4,988 32,378 13,274 8,227 19,325 21,384 10,895 42,058 9,442 4,835 16,491 5,849 18,737 5,196 5,215 5,082 5,096 5,266 5,168 4,586 4,602 4,816 4,837 5,030 5,052 5,019 5,025 5,054 5,060 5,078 5,084 5,013 5,017 4,993 5,000 5,069 5,073 4,988 4,991 5,071 5,073 4,993 4,994 5,000 5,000 5,000 5,000 5,039 5,041 5,561 5,419 5,253 5,019 5,000 5,000 5,000 5,000 5,133 5,059 4,995 5,004 4,944 11,539 5,002 5,000 11,444 6,207 m m m m m m m m m m m m Av va FLE Arca Strat.Gl.Opportun. BOB Arca TE M m X X m m m 0,01 0,01 -0,33 -0,33 -0,32 -0,32 -0,34 0,02 0,02 -0,05 -0,05 -0,05 -0,06 -0,06 -0,06 — — 0,03 0,05 0,03 -0,10 -0,33 -0,02 -0,02 -0,04 -0,04 -0,04 -0,05 -0,14 -0,02 -0,10 -0,12 -0,14 -0,10 -0,12 -0,10 -0,04 -0,04 -0,22 -0,20 -0,15 -0,14 -0,16 -0,14 -0,17 -0,15 -0,15 -0,12 -0,11 -0,41 -0,16 -0,15 -0,02 -0,44 -0,44 -0,43 0,03 0,05 0,02 -0,08 -0,08 -0,07 -0,08 -0,08 -0,08 X Gene a A an M 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 m u a on V a m M tel.02-480971 OFL Arca 19 Red. Multiv. P OFL Arca 19 Red. Multiv. R OFL Arca 19 Red. Multiv.II P OFL Arca 19 Red. Multiv.II R OFL Arca 19 Red.Multiv.III P OFL Arca 19 Red.Multiv.III R FLE Arca 20 Red.Multiv.IV P FLE Arca 20 Red.Multiv.IV R FLE Arca 20 Red.Multiv.V P FLE Arca 20 Red.Multiv.V R FLE Arca 20 Red.Multiv.VI P FLE Arca 20 Red.Multiv.VI R FLE Arca 20 Red.Multival.VII P FLE Arca 20 Red.Multival.VII R FLE Arca 21 Red.Multiv.IX P FLE Arca 21 Red.Multiv.IX R FLE Arca 21 Red.Multiv.VIII P FLE Arca 21 Red.Multiv.VIII R FLE Arca 21 Red.Multiv.XI P FLE Arca 21 Red.Multiv.XI R FLE Arca 21 Redd.Multiv.X P FLE Arca 21 Redd.Multiv.X R FLE Arca 22 Red.Val.Glob. P FLE Arca 22 Red.Val.Glob. R FLE Arca 22 Red.Val.Glob.II P FLE Arca 22 Red.Val.Glob.II R AAM Arca Azioni America AEU Arca Azioni Europa APA Arca Azioni Far East AIN Arca Azioni Internaz. AIT Arca Azioni Italia AEM Arca Azioni Paesi Emerg. BBI Arca BB OEC Arca Bond Corporate FLE Arca Bond Flessibile OIG Arca Bond Globale OPE Arca Bond P.Em. Val. Loc OPE Arca Bond Paesi Em. OFL Arca Ced.18 Ob.Att.III P OFL Arca Ced.18 Ob.Att.III R OFL Arca Ced.18 Ob.Att.IV P OFL Arca Ced.18 Ob.Att.IV R OFL Arca Ced.18 Ob.Attiva II OFL Arca Ced.18 Obb.Attiva OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL P OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL R OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL2 P OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL2 R OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL3 P OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL3 R OFL Arca Ced.19 Ob.Att. VI P OFL Arca Ced.19 Ob.Att. VI R OFL Arca Ced.19 Ob.Att.V P OFL Arca Ced.19 Ob.Att.V R OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VII P OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VII R OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VIII P OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VIII R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.IX P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.IX R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.X P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.X R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XI P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XI R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XII P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XII R OFL Arca Ced.21 Plus II P OFL Arca Ced.21 Plus II R OFL Arca Ced.21 Plus III P OFL Arca Ced.21 Plus III R OFL Arca Ced.21 Plus IV P OFL Arca Ced.21 Plus IV R OFL Arca Ced.21 Plus P OFL Arca Ced.21 Plus R OFL Arca Ced.Bo.2016 Alto Pot.3 OFL Arca Ced.Bo.2017 Alto Pot.4 OFL Arca Ced.Bo.2017 Alto Pot.5 OFL Arca Ced.Bo.2017 Alto Pot.6 OFL Arca Ced.Corporate 21 II P OFL Arca Ced.Corporate 21 II R OFL Arca Ced.Corporate 21 P OFL Arca Ced.Corporate 21 R AIT Arca Eco. Reale Eq. It I m AIT Arca Eco. Reale Eq. It P OFL Arca Impresa Rendita BBI Arca Multiasset Balanced BAZ Arca Multiasset Dynamic OMI Arca Obbligaz. Europa OFL Arca Risparmio OFL Arca Risparmio Previdenza OEM Arca RR Diversif. Bond FLE Arca Strat.Gl.Crescita m M m 12,189 12,348 9,748 10,049 9,945 9,595 10,234 5,092 5,090 12,536 12,282 12,837 5,050 5,050 5,069 2,795 2,979 5,943 6,298 6,287 5,004 9,439 5,520 4,955 5,294 5,014 4,982 5,879 5,028 4,944 5,022 5,047 5,113 5,102 5,081 5,053 4,946 5,155 5,561 5,557 5,240 5,149 5,112 5,009 5,206 5,329 5,320 5,139 5,308 5,058 5,060 5,167 5,618 6,518 6,517 6,894 35,517 35,033 36,446 44,285 43,082 45,246 5,103 5,103 5,125 P onee nve men Mgm AXA MPS A X X 03.10 03.10 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 BNP PARIBAS Inv.Partners SGR SpA _____ m m A ean a A Anima Salvadanaio A Anima Salvadanaio F Anima Sel. Dinam. 2020 II Anima Sel. Dinam. 2020 III Anima Sel. Dinam. 2020 IV Anima Sel. Dinamica 2020 Anima Sel. Dinamica 2021 Anima Selection A Anima Selection AD Anima Sforzesco A Anima Sforzesco AD Anima Sforzesco F Anima Sforzesco Plus A Anima Sforzesco Plus AD Anima Sforzesco Plus F m Anima Star Eu AltoPot A Anima Star Eu AltoPot Y Anima Star It AltoPot A Anima Star It AltoPot Y Anima Star It AltoPot YD Anima Sviluppo Europa 2022 Anima Target Cedola 2022 Anima Trag. 2016 CED.3 Anima Trag. 2017 CED.4 Anima Trag. 2017 CED.4 II Anima Trag. 2017 CED.4 III Anima Trag. 2017 MultiCed Anima Trag. 2018 Anima Trag. 2018 Alto Pot. Anima Trag. 2018 Ced. Sem. Anima Trag. 2018 Eu. A. P. Anima Trag. 2018 Eu. A. P. II Anima Trag. 2018 Eu. A. P. III Anima Trag. 2018 IT. A. P. Anima Trag. 2018 IT. A. P. II Anima Trag. 2018 IT. A. P. III Anima Trag. 2018 MultiCed II Anima Trag. 2018 Target Ced. Anima Trag. 2019 Cre. Sost. Anima Trag. 2019 Cre. Sost. II Anima Trag. 2019 Flex Anima Trag. 2019 Flex II Anima Trag. 2019 Globale Anima Trag. 2019 Globale II Anima Trag. 2019 MultiAss Anima Trag. 2019 Plus Anima Trag. 2019 PLUS II Anima Trag. 2021 Globale Anima Trag. Ced. America Anima Trag. Ced. Europa Anima Trag. Cre. Italia Anima Trag. Dinamico Anima Trag. II 2016 Anima Tricolore A Anima Tricolore AD Anima Tricolore F Anima Valore Globale A Anima Valore Globale B Anima Valore Globale F Anima Visconteo A Anima Visconteo AD Anima Visconteo F Anima Visconteo Plus A Anima Visconteo Plus AD Anima Visconteo Plus F m www ilsole24ore com/fondi24 m m m 5,131 5,145 5,145 5,360 5,145 15,508 16,068 18,544 18,191 19,185 5,527 5,543 6,142 6,308 6,118 6,061 6,267 6,044 6,009 6,238 5,990 6,971 7,302 6,944 9,990 9,811 9,639 9,804 10,575 10,352 10,996 5,412 5,321 5,590 4,992 5,169 5,086 5,092 5,050 4,961 4,986 5,049 5,033 5,051 5,018 4,994 16,143 17,531 8,663 8,888 8,895 11,658 12,648 8,600 9,071 10,836 11,160 11,666 12,245 7,443 7,739 15,179 15,922 5,807 5,808 5,969 5,710 5,712 5,910 6,309 6,309 6,644 6,244 6,244 6,637 5,769 5,765 6,213 8,538 9,651 8,213 9,327 36,227 40,980 15,687 17,760 43,212 48,929 15,250 17,210 5,782 6,557 5,127 5,127 5,136 11,107 11,191 11,621 5,050 5,048 4,955 16,266 15,796 16,773 6,887 6,960 6,939 9,489 8,875 9,671 7,865 7,078 8,020 7,935 8,202 22,912 20,577 23,821 9,408 6,690 6,583 6,932 12,642 12,881 4,746 4,904 4,924 4,999 5,083 5,058 5,078 5,009 5,007 5,054 5,055 5,080 10,139 10,116 10,031 10,105 5,828 5,791 6,006 5,561 5,637 5,619 5,287 5,323 5,508 5,030 5,093 7,537 7,210 7,550 7,618 5,135 5,133 OEB OEB FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OMI OMI OMI OMI OMI OMI FLE FLE FLE FLE FLE BOB BOB OFL OFL OFL OFL OFL OFL OMI OFL OMI OMI OMI OMI OMI OMI OFL OFL OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OFL OBI OBI OBI AIN AIN AIN BOB OMI BOB BOB BOB BOB Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24 W M m M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M m m m m — m M M M m M M m — W W 34 Risparmio gestito Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 FONDI ASSICURATIVI UNIT LINKED Alleanza Assicurazioni ___________ Alleata Azionaria P Alleata Bilanciata P Fix Garantita Alleanza 06-16 Garantita Alleanza 06-21 Garantita Alleanza 06-26 Garantita Alleanza 06-31 Mix Stock Top 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 10,505 12,401 6,620 10,944 12,365 12,634 12,983 7,150 5,602 6,009 AIV Global Private 10 AIV Global Private 30 AIV Global Private 50 AIV Rainbow 10 AIV Rainbow 4 AIV Rainbow 7 AZ Azionario AZ Best in Class AZ Best in Class A AZ Flex I01 AZ Obbligazionario AZ Orizzonte 10 AZ Orizzonte 10 cl.A AZ Orizzonte 10 cl.B AZ Orizzonte 10 cl.C AZ Orizzonte 20 AZ Orizzonte 20 cl.A AZ Orizzonte 20 cl.B AZ Orizzonte 20 cl.C AZ Orizzonte Azionario AZ Orizzonte Azionario cl.A AZ Orizzonte Azionario cl.B AZ Orizzonte Azionario cl.C AZ Orizzonte Azionario cl.D AZ Orizzonte Bilanciato AZ Orizzonte Bilanciato cl.A AZ Orizzonte Bilanciato cl.B AZ Orizzonte Bilanciato cl.C AZ Orizzonte Bilanciato cl.D AZ Orizzonte Flessibile AZ Orizzonte Flessibile cl.A AZ Orizzonte Flessibile cl.B AZ Orizzonte Flessibile cl.C AZ Orizzonte Flessibile cl.D AZ Orizzonte Monetario AZ Orizzonte Monetario cl.A AZ Orizzonte Monetario cl.B AZ Orizzonte Monetario cl.C AZ Orizzonte Obblig.B.T. AZ Orizzonte Obblig.B.T. cl.A AZ Rendimento Italia 2018 AZ Rendimento Italia 2020 AZ Rendimento Italia 2030 AZ Selezione Reddito AZ Squadra Vincen.M.Stanley AZ Squadra Vincente AGI AZ Squadra Vincente BlackR. AZ Squadra Vincente Pictet AZ Squadra Vincente Pimco AZ Sviluppo AZ Sviluppo cl.A AZ Sviluppo cl.B AZB Monetario AZB Rendimento Italia 2018 AZB Rendimento Italia 2020 AZB Rendimento Italia 2030 AZS Obbligaz.Protetto Exclusive 25 Exclusive 50 Formula Attiva Formula Attiva Cl.A Formula Equilibrata Formula Equilibrata Cl.A Formula Moderata Glob. Assic. GPA 14 Glob. Assic. GPA 15 Glob. Assic. GPA 7 Glob. Assic. GPA 8 Glob. Assic. GPA 9 Glob. Assic. GPA B Glob. Glob. Assic. GPA b10 Glob. Assic. GPA b30 Glob. Assic. GPA b50 Glob. Assic. GPA b70 Glob. Assic. GPA b90 Glob. Assic. GPA Gz Glob. Assic. GPA S Em. Glob. Assic. GPA S Glob. LA BilanciatoPiù LA Capitale Prudente LA GarantitoPiù LA InternazionalePiù LA ProtettoPiù LA Vita Avanzato LA Vita Bilanciato LA Vita Cash LA Vita Convertibile LA Vita Focus LA Vita Integro LA Vita Ponderato LA Vita Prudente LA Vita Scudo Linea Equilibrio Linea Risparmio Linea Sviluppo Ras Obblig.Protetto Ras Oriente RB Vita America RB Vita Bilanciato RB Vita Capital - Unit 30 RB Vita Capital - Unit 60 RB Vita Capital - Unit 90 RB Vita Europa RB Vita Forza 1 RB Vita Forza 2 RB Vita Forza 3 RB Vita Forza 4 RB Vita Forza 5 RB Vita Forza 6 RB Vita Globale RB Vita Obbl. Protetto RB Vita Oriente RB Vita Settoriale 30.09 5,823 30.09 5,926 30.09 5,682 30.09 5,387 30.09 5,244 30.09 5,368 28.09 17,81 28.09 9,249 28.09 9,493 28.09 10,816 28.09 11,817 28.09 10,015 28.09 10,079 28.09 10,157 28.09 10,269 28.09 11,450 28.09 11,792 28.09 11,868 28.09 12,003 28.09 12,668 28.09 12,944 28.09 12,955 28.09 13,229 28.09 13,446 28.09 12,466 28.09 12,628 28.09 12,588 28.09 12,853 28.09 13,090 28.09 11,327 28.09 11,536 28.09 11,032 28.09 11,201 28.09 11,274 28.09 9,791 28.09 9,839 28.09 9,874 28.09 10,015 28.09 9,886 28.09 10,108 28.09 12,485 28.09 13,863 28.09 19,952 28.09 10,084 28.09 12,791 28.09 11,730 28.09 11,973 28.09 11,493 28.09 10,385 28.09 11,556 28.09 12,101 28.09 12,316 28.09 9,732 28.09 12,264 28.09 13,518 28.09 19,045 30.09 6,440 30.09 1310,809 30.09 1237,975 28.09 6,024 28.09 10,909 28.09 6,080 28.09 10,814 28.09 5,879 30.09 2,430 30.09 5,556 30.09 5,206 30.09 5,114 30.09 6,393 30.09 5,145 30.09 5,917 30.09 5,789 30.09 5,889 30.09 5,765 30.09 4,813 30.09 4,982 30.09 10,173 30.09 5,496 28.09 15,756 28.09 14,878 28.09 13,644 28.09 14,721 28.09 16,553 28.09 10,417 28.09 12,454 28.09 11,957 28.09 8,393 28.09 11,235 28.09 13,698 28.09 11,243 28.09 10,691 28.09 12,471 30.09 6,440 30.09 6,577 30.09 5,093 30.09 6,275 30.09 6,814 30.09 4,848 30.09 6,483 30.09 12,846 30.09 12,302 30.09 10,970 30.09 6,771 30.09 7,500 30.09 7,765 30.09 7,086 30.09 5,547 30.09 6,837 30.09 5,379 30.09 6,296 30.09 6,364 30.09 7,762 30.09 6,385 Allianz Strategy 15 Allianz Strategy 15-IT Allianz Strategy 50 Allianz Strategy 50-IT Liquidity Portfolio 0-20 Portfolio 20-40 Portfolio 30-50 T4L Asia Pacific ex Jap Eq. T4L Asian Equities T4L Commodities T4L Convertibles T4L Em. Market Bonds T4L Em. Market Equities T4L Em. Market Short Term T4L EMU Corporate Bonds T4L EMU Gov. Bonds T4L EUR Cash T4L European Equities T4L European High Yield B. T4L Fixed Inc. Medium Term T4L Fixed Inc. Short Term T4L Global Equities T4L High Yield Bonds T4L Japanese Equities T4L Multistrategy T4L US Equities T4L US High Yield Bonds T4L Volatility 30.09 156,040 30.09 1052,310 30.09 174,440 30.09 1309,970 30.09 9,951 30.09 10,144 30.09 10,207 30.09 10,227 30.09 10,000 30.09 10,000 30.09 10,000 30.09 10,000 30.09 10,566 30.09 10,308 30.09 10,000 30.09 10,084 30.09 10,000 30.09 9,542 30.09 10,000 30.09 10,000 30.09 10,093 30.09 9,700 30.09 10,323 30.09 9,981 30.09 10,000 30.09 9,642 30.09 10,000 30.09 10,000 30.09 10,000 Gestilink Aran. Dinamica Gestilink Blu Moderata Gestilink Verde Prudente Rosa dei Venti F.Levante Unitpiù Deciso Unitpiù Equilibrato Unitpiù Misurato 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 6,190 7,428 8,420 5,692 5,875 5,628 5,191 Armonico Armonico 2007 Attivo Attivo 2007 Az. Specializzato Azion. Globale Azionario Bilan. Globale Bilanciato Euro Dinamico Equilibrato Euromoneta Monetario Obblig. Euro Obblig. Misto Obbligazionario Protetto Protetto 2007 Sicuro Trend Trend Dinamico Trend Equilibrato Trend Plus Trend Protetto 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 13,791 12,434 14,880 11,206 14,262 11,547 16,722 14,928 14,143 17,701 18,954 12,160 12,654 15,416 14,311 14,931 14,896 12,353 15,576 17,541 10,446 12,004 10,457 11,462 Aggr. classe Sprint Aggressive AV Total Return Bal. classe Moderate Balanced Capital Tutor Cons. classe Comfort Conservative Dyn. classe Fast Dynamic Flex. classe Active Flexible Gold Fund MultiAzionario MultiMonetario Pension Control Pension Medium Pension Power Percorso 18 Cl. A Percorso 40 Cl. A Percorso 61 Cl. A Percorso 83 Cl. A R.Est. classe D. Property Real Estate SinergiKa Azionario SinergiKa Oro Valore Bilanciato Cl. A Valore Bilanciato Cl. B Valore Dinamico Cl. A Valore Dinamico Cl. B Valore Ponderato Cl. A Valore Ponderato Cl. B 27.09 27.09 28.09 27.09 27.09 03.10 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 28.09 28.09 28.09 30.09 30.09 30.09 28.09 28.09 28.09 28.09 27.09 27.09 28.09 28.09 04.10 04.10 04.10 4,722 9,033 11,990 6,572 7,926 10,611 6,827 7,230 4,957 8,220 6,144 8,766 9,481 12,066 11,397 14,396 14,837 13,454 13,856 14,255 13,980 13,110 11,076 11,875 15,021 7,383 — 9,913 — 10,004 9,975 9,898 Em. Mkt Equities Euro Bonds Europ. Equities Force 25 Force 50 Force 90 Internat. Bonds Japan Equities Money Box UK Equities US Equities 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 17,925 14,991 9,913 12,387 10,928 8,314 13,740 5,008 11,302 8,161 7,535 Balance 2001 Balance 2001 - PIP Best World Best World - PIP Brick & Share Brick & Share - PIP Bull & Bear Bull & Bear - PIP Bull & Bear Equity Dynamic European Defensive Saving Units Note Trend 2001 Value 2001 Value 2001 - PIP World Bond 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 28.09 28.09 30.09 29.09 29.09 29.09 29.09 10,250 6,960 7,890 7,910 6,560 9,950 5,280 6,830 5,280 4,080 9,730 10,870 10,170 10,150 8,350 5,850 Multichance Allegro Multichance Moderato Multichance Vivace 30.09 30.09 30.09 68,260 75,130 81,380 European Equity FP 30.09 5,086 Bond Strategy Global Opportunities Sustainable Investments Sustainable Opportunities 04.10 04.10 04.10 04.10 50,204 50,653 50,385 50,560 Aviva D Az. Pacifico Aviva D Bond Mix Aviva E Az. Am. Latina Aviva E Az. America Aviva E Az. Europa Aviva E Az. Internaz. Aviva E Az. Pac. e Giapp. Aviva E Az.Em. EU e Med. Aviva E Azionario Cina Aviva E Azionario India Aviva E Inflazione Più Aviva E Obblig. Euro 1-3 Aviva E Obblig. Euro Corp. Aviva E Obblig. Euro Oltre 3 Aviva E Obblig. Misto Aviva E Obblig. US Aviva E Strategia 20 Aviva E Strategia 30 Aviva E Strategia 40 Aviva E Strategia 50 Aviva E Strategia 70 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 5,150 6,370 6,200 11,650 9,450 9,870 9,930 8,470 11,060 12,410 6,410 5,090 6,070 6,780 6,340 6,760 5,410 5,470 6,000 6,490 6,990 Allianz ____________________________ Allianz Global Life Limited _______ Amissima Vita ____________________ Antonveneta Vita _________________ Arca Vita __________________________ 04.10 Arca Vita International ___________ Area Life __________________________ Aspecta Assurance Intern. _______ Assicurazioni Generali SpA ______ Atlanticlux Lebensversicherung S.A. Aviva ______________________________ Aviva F Inflazione Stars Aviva Life Active 1 Aviva Life Active 2 Aviva Life Active 3 Aviva Life Flessibile Aviva Obiettivo Inflaz.3/2018 Aviva Oppurtunità Az. Aviva Pip Azionario Aviva Pip Bilanciato Aviva Pip Flessibile Aviva Pip Obbligazionario Aviva Prev. Equity Pip Aviva UniAttiva 06/2017 Aviva UniAttiva 12/2017 CU A Bilanciato CU A Bilanciato Più CU A Cauto CU A Dinamico CU A Flessibile CU A Mix CU A Monetario CU A Prudente CU A Prudente Più CU A Total CU A1 CU A2 CU A3 CU A4 CU A6 CU Credit Alfa II CU Credit Beta IV CU Credit Delta VIII CU Credit Gamma VI CU Credit Garanzia CU Credit Omega X CU CRT B1 CU CRT B3 CU CRT B4 CU CRT B6 CU CRT D1 CU CRT D10 CU CRT D2 CU CRT D3 CU CRT D4 CU CRT D5 CU CRT D6 CU CRT D7 CU CRT D8 CU CRT D9 CU CRT Euro 10 CU CRT Euro 2 CU CRT Euro 5 CU CRT Euro 6 CU CRT Euro 8 CU CRT Fip 2 CU CRT Fip 5 CU CRT Fip 6 CU CRT Fip 8 CU CRT G2 CU CRT G5 CU CRT G6 CU CRT G8 CU D Az. America CU D Az. Europa CU D Az. Internazionale CU D Obbligaz. Internaz. CU D Prudente CU D Prudente Più CU Diamante CU Equity Growth CU Giada CU Mixed Growth CU Moderate Growth CU New Rubino CU New Smeraldo CU New Zaffiro CU Rubino CU Smeraldo CU Vita Balanced CU Vita Cronos 1 CU Vita Cronos 2 CU Vita Cronos 3 CU Vita EB Dollar Bond CU Vita EB Dutch Equity CU Vita EB Emu Bond CU Vita EB European Eq. CU Vita EB I. T. Fund CU Vita EB Japanese Eq. CU Vita EB NorthAm. Eq. CU Vita Eurofinancial Eq. CU Vita Europe Click CU Vita European Eq. CU Vita Global Bond CU Vita Global Equity CU Vita Japan Click CU Vita Liquidity Fund CU Vita Mosso CU Vita Prestige Equity CU Vita Protected 70 CU Vita Protected 80 CU Vita Protected 90 CU Vita Technology Eq. CU Vita Usa Click CU Zaffiro Equity Growth Plus F. Az. America Stars F. Az. Emergenti Stars F. Az. Europa Stars F. Crescita Stars F. Obbl. Euro BT Stars F. Obbl. Euro Stars F. Obbl. US Stars F. Reddito Stars F. Strategia Stars F.I.I. 102 F.I.I. 109 F.I.I. 110 F.I.I. 111 F.I.I. 115 F.I.I. 116 F.I.I. 117 F.I.I. 138 F.I.I. 148 F.I.I. 161 F.I.I. 162 F.I.I. 163 F.I.I. 164 F.I.I. 173 F.I.I. 195 Mixed Growth Plus Moderate Growth Plus RV CRT Azione RV CRT Bilancia RV CRT Euro Azione RV CRT Euro Bilancia RV CRT Euro Moneta RV CRT Moneta 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 27.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 4,680 5,520 5,690 5,510 5,050 5,250 7,640 4,410 5,850 5,060 6,650 6,130 5,210 5,380 6,690 6,660 5,790 6,580 5,150 6,570 5,010 6,510 6,710 5,100 6,34 5,800 7,53 8,15 9,00 8,650 9,070 9,650 9,920 7,200 9,250 6,400 6,900 6,970 6,500 6,530 6,260 5,620 6,430 6,000 5,890 10,280 5,820 6,200 6,610 5,170 6,360 6,240 5,740 4,950 6,390 6,940 7,030 7,020 7,280 7,170 6,750 5,790 6,410 5,240 5,420 6,040 6,390 6,630 6,010 6,130 7,000 6,000 5,540 6,350 6,430 5,900 16,350 19,460 7,040 7,810 7,310 7,410 7,720 4,470 9,500 5,680 2,740 3,830 5,840 5,070 30,460 8,230 6,420 7,140 28,210 5,410 7,210 7,980 5,480 5,600 5,710 3,480 29,380 15,090 5,390 7,020 5,390 6,030 5,770 5,000 5,590 5,930 5,450 5,290 8,800 6,800 5,970 6,540 8,410 8,410 8,390 7,910 7,010 8,110 7,510 9,290 9,680 6,700 5,530 5,850 5,690 7,460 8,210 5,070 6,840 8,060 7,900 E-Link Evoluz. 2005 E-Link Increm. 2005 E-Link Stabilità 2005 E-Link Sviluppo 2005 27.09 27.09 27.09 27.09 14,420 14,230 12,700 14,330 Armonia Av. New BDM Corallo Av. New BDM Stella Marina Av. New BDM Tritone Aviva BNI Balanced Trend Aviva BNI Bond Aviva BNI Flexi Dynamic Aviva BNI Flexi Equity Aviva BNI Flexi Moderate Aviva BNI Trend Azimut Aggressivo Azimut Dinamico Azimut Moderato CU Azimut Accr.Int. CU Azimut Accr.Italia CU Azimut Conserv. CU Azimut Equilibrato CU BDM Conchiglia CU BDM Corallo CU BDM Giove CU BDM Marte CU BDM Mercurio CU BDM Stella Marina CU BDM Tritone CU BDM Urano CU Bond CU BPL Azionario CU BPL Bilanciato CU BPL Futuro Az. CU BPL Futuro Bil. CU BPL Futuro Obbl. CU BPL Gemini CU BPL Lyra CU BPL Obbl. CU BPL Orion CU BPL Pegasus CU BPL Taurus CU Cash CU Equity CU New Gemini CU New Lyra CU New Taurus CU Previd. Cronos 1 CU Previd. Cronos 2 CU Previd. Cronos 3 Flex Aggressivo Flex Dinamico Flex Moderato Ouverture 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 26,050 5,890 5,960 6,150 3,700 4,560 4,880 3,430 4,290 2,980 4,960 4,990 4,990 5,490 5,600 6,450 6,260 6,360 5,520 7,370 8,540 8,010 6,220 6,130 8,530 12,130 5,010 5,340 5,730 5,860 5,740 7,080 6,980 5,400 5,650 6,470 6,460 8,620 14,050 5,970 5,510 5,950 5,800 5,750 5,650 4,960 5,010 5,010 17,450 AXA MPS VP 08 Nord America AXA MPS VP 09 Am. Latina AXA MPS VP10 P. Euro Core AXA MPS VP11 U. Europee AXA MPS VP12 Imp Eurozona AXA MPS VP13 Salute AXA MPS VP14 Opp Europa AXA MPS VP15 Resp. Soc. AXA MPS VP16 Progresso AXA MPS VP17 Ob.Europa AXA MPS VP18 Ba.Comunic. AXA MPS VP19 Targ.Europa AXA MPS VP20 Foc.Globale AXA MPS VP21 Italia Spagna AXA MPS VP22 Mix Europa AXA MPS VP23 Small Caps Eu AXA MPS VP24 Strat. Glob. AXA MPS VP25 Dir. Eur. AXA MPS VP32 Eu Ut. AXA MPS VPB90 Eu Div. AXA MPS VPB90 Eu Oil&Gas AXA MPS VPB90 Eu Tar. AXA MPS VPB90 Eu Tar. 2 AXA MPS VPB90 Eu Utility AXA MPS VPB90 Eu Utility 2 Az. Internazionale Azionario Top Ten Balanced 2.0 Balanced Plus A Balanced Plus B China Equity Commodiities B Commodities Defensive 2.0 Defensive A Defensive B DPI - Large Caps 2019 DPI Asia 2018 DPI Emerging Mkts 2018 DPI Health Care 2019 DPI Real Asset 2018 DPI U.S. High Div. 2019 Dynamic 2.0 Dynamic A Dynamic B Em. Mkt Debt Emerging Markets Eq. A Emerging Markets Eq. B Euro Credit Euro Govern.Bonds A Euro Govern.Bonds B European Equity A European Equity B Global Bond Global Real Estate Global Real Estate B Liquidity 2.0 Liquidity A Liquidity B Obbligazionario Top Ten Pacific Equity A Pacific Equity B Secure 2.0 Secure A Secure B Secure Plus Usa Equity A Usa Equity B World Bonds Opportunities 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 111,380 109,060 109,420 113,880 105,070 114,180 111,740 103,460 104,040 101,990 103,450 101,690 103,470 101,440 102,000 101,950 101,260 102,472 97,794 95,890 93,090 89,203 87,500 94,900 94,329 16,799 17,380 10,707 16,083 15,648 11,759 8,641 11,833 10,622 14,564 14,306 119,030 114,460 112,340 132,170 112,270 123,540 10,723 17,022 17,360 10,982 26,518 16,915 10,349 13,427 13,310 20,790 19,952 10,096 24,489 11,992 9,805 9,742 9,503 15,248 18,132 17,237 10,460 15,799 12,522 10,140 11,622 25,490 15,817 Arianna 2003 Attivo Europa Base 75 Base 8 Base 85 Base Progressiva Conservativo Coupon 8% Dinamico Double Engine Aggressivo Double Engine Aggressivo B Double Engine Difensivo Double Engine Difensivo B Double Engine Equilibrato Double Engine Equilibrato B Equilibrato Flessibile Opera 13 Previdenza Aggessivo Previdenza Equilibrato Progr. Europa Quadrifoglio 7+7 Sereno Europa Suite II Target 48 Trend Globale 20.07 20.07 20.07 20.07 20.07 20.07 20.07 20.07 20.07 21.07 21.07 21.07 21.07 21.07 21.07 20.07 20.07 20.07 15.07 15.07 20.07 20.07 20.07 20.07 20.07 20.07 145,630 14,652 11,904 15,762 121,891 12,865 15,451 13,697 9,764 11,815 17,433 13,001 14,461 12,848 15,514 12,950 9,307 13,769 15,647 14,286 10,131 15,783 15,550 18,958 12,691 11,865 AXA MPS Vita _____________________ AZ STYLE Blue I AZ STYLE Blue II AZ STYLE Blue III AZ STYLE Green I AZ STYLE Green II AZ STYLE Green III AZ STYLE Red I AZ STYLE Red II AZ STYLE Red III Conservative Equilibrium Growth Navigator Bal. Flex. Navigator Equity Din. Navigator Low Vol. Private Selection Quasar Star B Equity Star F Equity Star Infinity Aggressive Star Infinity Balanced Star Infinity Conservative Star Infinity Income Star J Bond Star P Bond Star T Bond Star T Equity Style Money Market 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 04.10 5,647 5,808 5,939 4,955 4,942 4,892 5,576 6,000 6,153 5,468 5,402 5,389 5,004 4,590 4,999 5,118 5,053 5,960 6,672 4,262 4,766 4,965 5,302 5,256 5,352 5,369 6,036 5,002 BFI Euro Target Vol 5% 03.10 99,490 Baloise Luxembourg _____________ Aviva Assicurazioni Vita _________ Aviva Life _________________________ Aviva Vita _________________________ Aviva BPU 1 Aviva BPU 10 Aviva BPU 11 Aviva BPU 2 Aviva BPU 3 Aviva BPU 4 Aviva BPU 5 Aviva BPU 6 Aviva BPU 7 Aviva BPU 8 Aviva BPU 9 Aviva Sol. Inv. Glb M.Manager Aviva Str.Gl.M.ManagerUbi Ed. Aviva Strategy UBI Edition Aviva UBI 1 Aviva UBI 2 Aviva UBI 3 Aviva UBI 4 Aviva UBI Aggressivo A Aviva UBI Aggressivo B Aviva UBI Dinamico A Aviva UBI Dinamico B Aviva UBI Moderato A Aviva UBI Moderato B 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 5,990 5,870 6,200 6,580 6,680 6,440 6,170 6,210 5,880 6,280 6,200 10,350 5,590 6,030 6,310 6,330 6,590 6,480 4,760 4,810 4,820 4,840 4,890 4,900 AXA Azionazio Italia AXA Exclusive Azionaria AXA Exclusive Progressive AXA Exclusive Prudente AXA Investimento Assoluto AXA Investimento Europa AXA Investimento Internaz. DM Emerging Equity DM Global Equity DM Global Income DM Global Small Cap Easy Plan Az. High Dividend Easy Plan Obb. Dinamico Gestiplus Linea Dinamica Linea Equilibrata Linea Globale Linea Innovazione Linea Italia Linea Prudenziale Previdenza Assoluto FIP Previdenza Euro Small Cap Previdenza Europa FIP Previdenza Internaz. FIP Previdenza Megatrend 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 13,047 12,837 12,642 10,460 12,068 13,318 13,962 10,612 9,675 10,129 12,306 9,674 8,467 15,348 10,783 10,576 10,512 12,381 11,027 8,156 12,022 11,186 12,345 14,688 10,246 AXA Excellence Azionaria AXA Excellence Progressive AXA Excellence Prudente AXA Global Ass. b30 AXA Global Ass. b50 AXA Global Ass. b70 Life Absolute Value Life Az. Innovazione Life Az. Internazionale Life Az. Nord America Life Az. Paesi Emerg. Life Azion. Giappone Life Azionario Asia Life Azionario Europa Life Azionario Italia Life Azionario Svizzera Life Monetario Euro Life Multif. Flessibile Life Obbligaz. Europa Life Profilo Dinamico Life Profilo Equilibrato Life Profilo Prudente 30.09 30.09 10.07 30.09 30.09 30.09 30.09 02.03 30.09 30.09 02.10 30.09 30.09 30.09 30.09 30.12 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 8,986 8,622 9,228 11,664 11,829 12,128 8,535 13,038 7,480 10,499 13,415 7,870 11,998 10,830 10,888 10,000 7,338 7,293 15,688 10,309 10,601 8,377 Accumulator Best Mix Accumulator Best Perform. Accumulator Best Save 30.09 30.09 30.09 13,687 12,656 13,940 Alternative Strategies Alternative Strategies 2.0 AXA MPS Balanced AXA MPS Conservative AXA MPS Dynamic AXA MPS PC 01 Europ.Equity AXA MPS VP 01 Germania AXA MPS VP 02 U.K. AXA MPS VP 03 Svizzera AXA MPS VP 04 Sel. Ger. AXA MPS VP 05 Stati Uniti AXA MPS VP 06 Eurozone C. AXA MPS VP 07 UK CH SE 03.10 03.10 27.09 27.09 27.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 9,076 9,857 12,684 13,029 12,287 9,823 115,650 112,430 117,940 115,650 113,750 112,550 116,810 AXA _______________________________ AXA Interlife _____________________ AXA Life Europe __________________ AXA MPS Financial _______________ Azionario Gl. Flessibile Equity America Equity America PIP Equity Asia Equity Asia PIP Equity Europa Equity Europa PIP Obbligazionario Gl. Flessibile World Global Bond World Global Bond PIP 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 4,708 10,664 9,498 7,828 7,164 6,615 5,926 5,030 6,457 6,088 Bim Vita Allegro Bim Vita Andante Bim Vita Moderato Bim Vita Plus 28.09 28.09 28.09 28.09 11,720 14,370 13,920 10,440 BIM Vita __________________________ Cardif Vita ________________________ Azionario B Bilanciato B Fondo Fortune 33 Fondo Fortune 36 Fondo Fortune 7 MF 10036200 Obbligazionario B FONDI ASSICURATIVI INDEX LINKED Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24 27.09 190,350 27.09 238,383 27.09 1600,606 27.09 248,766 27.09 232,916 27.09 141,847 27.09 255,497 Carismi Bil. Prudente Carismi Bilanciato Carismi Conservativo Carismi Flessibile Carismi Vivace Cattolica Azionario Cattolica Bilanciato Cattolica Obbligazionario Cp Flex Garantito 2020 Cp Flex Garantito 2025 Cp Flex Garantito 2030 Cp Flex Garantito 2035 Cp Unico Aggressivo Cp Unico Bilanciato Cp Unico Prudente Duomo Unit Moderate Ev Strategia Int.le Formula L In seconda Formula Life Az. Fuoriclasse Balanced Ges. Obbligazionario Gestivita Azionario Gestivita Bilanciato Linea Azionaria Globale Linea Obbligaz. Globale Nuove Rotte Previdenza Azionario Previdenza Bilanciato Progetto Attivo Equity Protezione Valore 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 27.09 27.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 27.09 30.09 30.09 27.09 27.09 30.09 30.09 30.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 23.09 12,438 10,709 8,235 15,178 8,426 5,810 5,874 5,879 12,301 15,107 14,163 12,946 13,995 13,599 13,875 6,492 16,069 14,049 5,877 6,463 13,555 12,733 15,067 10,320 12,417 7,374 13,209 12,635 5,599 10,000 Duet Azionario Europa Duet Monetario ETF Bilanciato & Prudente ETF Conservativo ETF Dinamico ETF Vivace Flex Azionario Europa Flex Monetario Guida Life America Guida Life Brillante Guida Life Commodities Guida Life Dinamico Guida Life Europa Guida Life Flex Active Guida Life Flex Defensive Guida Life Forex Guida Life High Yield Guida Life Pacifico Guida Life Paesi Emergenti Guida Life Prudente Guida Life Tesoreria Guida Life Wealth Life Bilanciato & Prudente Life Conservativo Life Dinamico Life Protezione III/2018 Life Vivace New Life Aggressivo New Life Bilanciato New Life Dinamico New Life Monetario New Life Prudente Priv. Insurance Linea Azzurra Protezione I/2016 Protezione I/2017 Protezione I/2018 Protezione I/2019 Protezione I/2020 Protezione I/2021 Protezione II/2016 Protezione II/2017 Protezione II/2018 Protezione II/2019 Protezione II/2020 Protezione II/2021 Protezione III/2016 Protezione III/2017 Protezione III/2019 Protezione III/2020 Protezione IV/2017 Protezione IV/2018 Protezione IV/2019 Protezione IX/2018 Protezione V/2017 Protezione V/2018 Protezione VI/2017 Protezione VI/2018 Protezione VII/2017 Protezione VII/2018 Protezione VIII/2017 Protezione VIII/2018 Protezione X/2018 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 31.08 20.05 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 01.07 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 12,688 10,473 4,726 4,781 5,299 5,503 12,863 10,632 10,017 7,413 4,414 6,892 8,851 5,409 4,407 5,049 6,702 8,079 5,341 6,658 5,356 9,926 10,366 10,103 12,097 10,074 14,036 4,964 6,574 5,732 7,182 7,287 5,231 11,650 10,028 9,824 10,674 10,508 10,009 11,844 9,895 9,762 9,530 10,168 9,846 10,264 10,088 9,527 10,856 9,892 10,590 10,026 10,302 10,235 10,159 10,661 9,840 10,513 10,578 11,575 12,155 10,414 Blue E.M. CNP A Bilanciato CNP A Bilanciato Più CNP A Cauto CNP A Dinamico CNP A Flessibile CNP A Monetario CNP A Prudente CNP A Prudente Più CNP Abs Return Stars CNP Accumulo 03/2019 CNP D Az. America CNP D Az. Europa CNP D Az. Internazionale CNP D Az. Pacifico CNP D Bond Mix CNP D Protection 80 CNP D Prudente CNP D Prudente Più CNP E Az. America Latina CNP E Az. Internazionale CNP E Az.Em.Eu Mediterraneo CNP E Az.Pacifico e Giappone 27.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 14,317 6,695 6,659 5,835 6,608 5,054 4,778 6,526 6,761 5,060 5,162 7,519 4,999 5,728 5,591 6,321 5,079 6,481 6,739 3,833 7,944 4,200 7,267 Cattolica Life Limited ____________ CNP UniCredit Vita _______________ CNP E Azionario America CNP E Azionario Cina CNP E Azionario Europa CNP E Azionario India CNP E Inflazione più CNP E Obblig. Euro 1-3 CNP E Obblig. Euro Corp. CNP E Obblig. Euro Oltre 3 CNP E Obbligazionario Misto CNP E Obbligazionario US CNP E Strategia 20 CNP E Strategia 30 CNP E Strategia 40 CNP E Strategia 50 CNP E Strategia 70 CNP Equity&Credit Stars CNP F Az. America Stars CNP F Az. Emergenti Stars CNP F Az. Europa Stars CNP F Crescita Stars CNP F Inflazione Stars CNP F Obbl. Euro BT Stars CNP F Obbl. Euro Stars CNP F Obbl. US Stars CNP F Reddito Stars CNP F Strategia Stars CNP Life Income 360 CNP Obiettivo Inflaz.03/2018 CNP Opportunità Az. CNP Patrimonio Stars CNP Previdenza Equity CNP Uniattiva (scad.06/2017) CNP Uniattiva- scad 12/2017 Green G.E. L. Dinamica L. Dinamica Plus L. Protetta 01 Gennaio L. Protetta 02 Febbraio L. Protetta 03 Marzo L. Protetta 04 Aprile L. Protetta 05 Maggio L. Protetta 06 Giugno L. Protetta 07 Luglio L. Protetta 08 Agosto L. Protetta 09 Settembre L. Protetta 10 Ottobre L. Protetta 11 Novembre L. Protetta 12 Dicembre Profilo Artemide 15 Profilo Attivo Profilo Bilanciato Prog. Opportunity Progetto Azionario Progetto Medium Progetto Obbligazion. Progetto Smart Progetto Sprint Red I.E. Risparmio Attivo Risparmio Bilanciato Risparmio Obbligaz. Yellow E.B. 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 30.09 30.09 27.09 30.09 30.09 27.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 9,774 7,635 7,408 7,389 5,501 5,013 6,066 6,600 6,002 6,609 5,122 5,138 5,539 5,761 6,012 5,182 7,053 5,316 6,083 5,687 4,677 4,978 5,633 5,882 5,469 5,285 5,486 5,218 7,899 5,009 6,193 5,203 5,369 9,388 6,969 5,089 5,439 5,477 5,517 5,497 5,462 5,354 5,433 5,299 5,294 5,361 5,527 5,473 11,555 6,648 9,574 11,573 13,933 12,753 14,037 12,053 11,060 10,632 5,829 8,057 11,694 14,578 Crescendo+Base Crescita Global View 2 Global View 3 Global View 4 Global View 5 Global View Convertible Bond Global View Dream Team Global View Europe Equity Global View Flex Emerging Global View Global Bond Global View Global Equity Global View Liquidity Risparmio Sicurezza Soluzione 97 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 12,834 12,110 10,027 10,524 10,957 12,159 9,970 10,156 10,117 10,467 10,288 10,121 9,985 10,405 14,512 10,686 Credemvita _______________________ Crédit Agricole Vita ______________ CA Vita Top Selection Do Duemme Flex1 Duemme Flex2 Duemme Flex3 Duemme Flex4 Fa 2006 Fa 2009 Flex EZ Flex FT Flex JP Flex PT Flex SC Global Selection La 2007 Mi 2006 MI 2009 PIP Progetto Previdenza 2025 PIP Progetto Previdenza 2030 PIP Progetto Previdenza 2035 PIP Progetto Previdenza 2040 PIP Progetto Previdenza 2045 Progetto Domani 2015 Protezione 90 Dicembre 2022 Protezione 90 Giugno 2022 Protezione 90 Marzo 2022 Protezione 90 Settembre 2022 Protezione Agosto 2019 Protezione Agosto 2021 Protezione Aprile 2020 Protezione Dicembre 2019 Protezione Maggio 2021 Protezione Ottobre 2021 Protezione Settembre 2020 Re 2006 Re 2007 RE 2009 Si 2007 Sol 2006 Sol 2009 30.09 28.09 30.09 30.09 30.09 30.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 30.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 10,080 10,770 9,990 9,950 10,000 10,000 9,000 9,010 11,910 13,040 13,440 12,500 12,050 10,160 10,160 9,148 12,220 11,700 11,790 11,530 11,600 11,600 9,640 10,360 10,310 9,640 9,990 12,430 10,480 11,550 11,740 10,570 10,460 10,750 10,980 8,760 9,000 8,110 11,440 13,790 Creditras Vita _____________________ 2RV B1 30.09 6,298 2RV B3 30.09 6,909 2RV B4 30.09 6,911 2RV B6 30.09 6,707 2RV D1 30.09 5,888 2RV D10 30.09 6,571 2RV D2 30.09 5,886 2RV D3 30.09 6,129 2RV D4 30.09 6,091 2RV D5 30.09 6,528 2RV D6 30.09 — 2RV D7 30.09 5,899 2RV D8 30.09 5,857 2RV D9 30.09 5,468 2RV Dinamica 30.09 5,599 2RV Eurounit 1 30.09 5,968 2RV Eurounit 2 30.09 6,190 2RV Eurounit 3 30.09 6,022 2RV Eurounit 4 30.09 4,967 2RV Eurounit Plan 1 30.09 6,181 2RV Eurounit Plan 2 30.09 6,143 2RV Eurounit Plan 3 30.09 5,840 2RV Eurounit Plan 4 30.09 4,919 2RV Fip2 30.09 6,836 2RV Fip5 30.09 6,996 2RV Fip6 30.09 7,220 2RV Fip8 30.09 6,754 2RV Invest 1 30.09 6,205 2RV Invest 2 30.09 6,019 2RV Invest 3 30.09 5,782 2RV Invest 4 30.09 4,972 2RV Invest 5 30.09 5,595 2RV Plan 1 30.09 3,045 2RV Plan 2 30.09 5,313 2RV Plan 3 30.09 5,502 2RV Plan 4 30.09 4,213 2RV Serena 30.09 6,374 2RV Sicura 30.09 6,767 2RV Tranquilla 30.09 6,585 2RV VPP Riccardo 30.09 1266,672 2RV VPP Sequoia 30.09 1231,663 2RV VPP Vitiano 30.09 1181,737 CGV Futuroro Azione 30.09 7,439 CGV Futuroro Bilancia 30.09 8,262 CGV Futuroro Euro Azione 30.09 5,701 CGV Futuroro Euro Bilancia 30.09 6,527 CGV Futuroro Euro Moneta 30.09 6,313 CGV Futuroro Moneta 30.09 8,296 Creditras A Bilanc. Più 30.09 6,655 Creditras A Bilanciato 30.09 6,668 Creditras A Cash 30.09 4,851 Creditras A Cauto 30.09 5,865 Creditras A Dinamico 30.09 6,581 Creditras A Flessibile 30.09 5,173 Creditras A Mix 30.09 6,537 Creditras A Monetario 30.09 4,720 Creditras A Prudente 30.09 6,517 Creditras A Prudente Più 30.09 6,760 Creditras A Total 30.09 5,266 Creditras A2 30.09 6,053 Creditras Absolute Return Stars 30.09 5,078 Creditras Accumulo 03/2019 30.09 5,161 Creditras China Equity 30.09 10,019 Creditras D Az. America 30.09 6,780 Creditras D Az. Europa 30.09 5,458 Creditras D Az. Intern. 30.09 5,854 Creditras D Az. Pacifico 30.09 5,306 Creditras D Bond Mix 30.09 6,385 Creditras D Obbl. Intern. 30.09 6,085 Creditras D Prudente 30.09 6,425 Creditras D Prudente Più 30.09 6,638 Creditras Dynamic Prot. 80 30.09 5,001 Creditras E Az. America 30.09 11,954 Creditras E Az. CIna 30.09 11,015 Creditras E Az. Em.EU e Med. 30.09 8,275 Creditras E Az. Giappone 30.09 10,125 Creditras E Az. India 30.09 12,205 Creditras E Az.Am.Latina 30.09 6,609 Creditras E Azion. Europa 30.09 9,623 Creditras E Azion. Internaz. 30.09 10,014 Creditras E Inflaz. Più 30.09 6,368 Creditras E Obbl. Euro 1-3 30.09 5,065 Creditras E Obbl. Euro Corp. 30.09 6,083 Creditras E Obbl. Euro Oltre 3 30.09 6,753 Creditras E Obbl. Misto 30.09 6,404 Creditras E Obbl. US 30.09 6,719 Creditras E Strategia 20 30.09 5,441 Creditras E Strategia 30 30.09 5,517 Creditras E Strategia 40 30.09 6,111 Creditras E Strategia 50 30.09 6,481 Creditras E Strategia 70 30.09 6,994 Creditras Em. Economy Eq. 30.09 4,488 Creditras Em.Europe&Med.Eq 30.09 5,938 Creditras Equity & Credit Stars 30.09 5,161 Creditras Euro B. Enhanced 30.09 6,571 Creditras Euro B. Over 3 30.09 7,628 Creditras Euro Bond 1-3 30.09 5,504 Creditras Euro Cash 30.09 4,870 Creditras Europe Equity 30.09 5,006 Creditras Income 30.09 5,741 Creditras Income Clock 30.09 7,946 Creditras India Equity 30.09 11,719 Creditras Intern. Equity 30.09 5,863 Creditras LatinAmerica Eq 30.09 5,343 Creditras Life Active1 30.09 5,702 Creditras Life Active2 30.09 5,641 Creditras Life Active3 30.09 5,767 Creditras Life Az. America 30.09 6,890 Creditras Life Az. Europa 30.09 5,294 Creditras Life Az. Internaz. 30.09 5,734 Creditras Life Az. Pacifico 30.09 5,046 Creditras Life Bond Selec. 30.09 6,262 Creditras Life Dinamico 30.09 6,297 Creditras Life Flessibile 30.09 5,115 Creditras Life Prudente 30.09 6,384 Creditras M1 30.09 4,519 Creditras M10 30.09 10,180 Creditras M2 30.09 6,743 Creditras M3 30.09 7,046 Creditras M4 30.09 6,061 Creditras M5 30.09 7,825 Creditras M6 30.09 8,044 Creditras M7 30.09 7,191 Creditras M8 30.09 10,859 Creditras M9 30.09 7,151 Creditras North A. Equity 30.09 7,427 Creditras Opportunità Az. 30.09 7,722 Creditras Pacific Equity 30.09 5,581 Creditras Patrimonio Stars 30.09 5,025 Creditras Total Return 30.09 5,169 Creditras Us Bond 30.09 8,239 CRV 2K 30.09 7,306 CRV 4K 30.09 7,261 CRV 5K 30.09 6,818 CRV 6K 30.09 6,304 CRV 8K 30.09 5,183 CRV A1 30.09 6,325 CRV A3 30.09 7,512 CRV A4 30.09 8,181 CRV A6 30.09 9,073 CRV B1 30.09 6,639 CRV B3 30.09 6,901 CRV B4 30.09 6,903 CRV B6 30.09 6,510 CRV Balanced 30.09 6,355 CRV Bond 30.09 4,871 CRV D1 30.09 6,703 CRV D10 30.09 6,192 CRV D2 30.09 5,729 CRV D3 30.09 6,507 CRV D4 30.09 6,113 CRV D5 30.09 5,768 CRV D6 30.09 10,690 CRV D7 30.09 5,780 CRV D8 30.09 6,289 CRV D9 30.09 6,647 CRV Equilibrio 30.09 8,160 CRV Equity 30.09 5,063 CRV Euro 10 30.09 5,394 CRV Euro 2 30.09 6,580 CRV Euro 5 30.09 6,397 CRV Euro 6 30.09 6,051 CRV Euro 8 30.09 5,167 CRV Eurodue 30.09 — CRV Eurotre CRV F Az.America Stars CRV F Az.Emergenti Stars CRV F Az.Europa Stars CRV F Crescita Stars CRV F Inflazione Stars CRV F Obbl.Euro BT Stars CRV F Obbl.Euro Stars CRV F Obbl.US Stars CRV F Reddito Stars CRV F Strategia Stars CRV Fip2 CRV Fip5 CRV Fip6 CRV Fip8 CRV Five CRV Four CRV G2 CRV G5 CRV G6 CRV G8 CRV Income 360 CRV Large CRV Medium CRV Ob.Inflazione 03/2018 CRV One CRV Previdenza Equity CRV Sicurezza CRV Small CRV Sviluppo CRV Three CRV Two CRV Uniattiva(scad. 06/2017) CRV Uniattiva(scad. 12/2017) Exclusive Beta Exclusive Cisles Exclusive F40 Exclusive Fusine Exclusive Futuro Exclusive Giuliano Exclusive Granata Exclusive Michele Exclusive Risparmio Attivo Exclusive Romano 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 30.09 27.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 4,619 6,949 5,403 6,061 5,735 4,689 5,016 5,601 5,886 5,453 5,286 7,133 7,283 7,379 6,962 6,867 7,852 5,636 6,989 6,825 5,907 5,543 3,667 6,035 5,247 7,429 6,078 6,639 — 7,301 8,073 7,963 5,197 5,377 2049,118 1006,044 1005,898 2050,775 1255,006 1193,951 1210,444 1218,364 1008,475 1776,046 Advam Alarico Re 30.09 AGI Capital Plus 30.09 AGI Fund Strat 30.09 AGI Strategy Plus 30.09 Agora Dynamic 30.09 Alkimis Capital 30.09 Allianz Liquid Alternative 30.09 AllianzGl Special Capital Plus 30.09 Ch F Flex Bond 30.09 Ch F Megatrend 30.09 Ch OT Equity 30.09 Ch OT New Talent 30.09 Ch OT USD 30.09 Ch Q Gold 30.09 Ch Q-Selection 30.09 Ch Q-Stone 30.09 Ch Tg Ret Bond 30.09 Challenge Formula SRI 30.09 China CSOP HY Bond 30.09 Darta Ch Team Invesco 30.09 Darta Challenge OpenTeam 30.09 Darta Challenge Tesoreria 30.09 Darta ChallengeFormula100 30.09 Darta ChallengeFormula15 30.09 Darta ChallengeFormula30 30.09 Darta ChallengeFormula70 30.09 Darta ChallengeTeam GAM 30.09 Darta Obiettivo Crescita 30.09 Darta PIMCO Inc. Bond 30.09 Darta PIMCO Inc. Eq. Focus 30.09 Darta PIMCO Inc. Plus 30.09 Darta Target Diamond 30.09 Darta Target Emerald 30.09 Darta Target Gold 30.09 Darta Target Platinum 30.09 Darta Target Silver 30.09 Darta Target Stone 30.09 Darta Target Titanium 30.09 Darta Team Blackrock 30.09 Darta Team Carmignac 30.09 Darta Team JPMorgan AM 30.09 Darta Team Morgan Stanley 30.09 Darta Team Pictet 30.09 Darta Team Pimco 30.09 Darta Team Schroders 30.09 Darta Team Templeton 30.09 Darta Total Return100 26.09 Darta Total Return50 26.09 OT Alpha 30.09 OT Em Mkts 30.09 Pimco Credit Navigator 30.09 Pimco Special Strat. Income 30.09 Selezione Reddito 30.09 T Ret Bond US HY 30.09 Team Allianz Gl. Investors 30.09 Team Kairos 30.09 Team M&G 30.09 Team Pioneer 30.09 TR Bond EM 30.09 X Agi Eur Eq.Select 30.09 X Agi Inc&Gr. 30.09 X Agi Strat 50 30.09 X Bgf Eur Eq.Inc. 30.09 X Bgf Fix Inc. Gl.Opp. 30.09 X Bgf Glob.All. 30.09 X Carm Gl.Eq. 30.09 X Carm. Flex Bal. 30.09 X Carm. Stab. 30.09 X Inv. Eur Corp. Bond 30.09 X Inv. Ibra 30.09 X Inv. Paneur HI 30.09 X Jpm Eur Eq.Plus 30.09 X Jpm Glob.Inc. 30.09 X Jpm Inc.Opp. 30.09 X Kairos It. 30.09 X Kairos Multi Strat. 30.09 X Kairos Sel. 30.09 X MS Dap 30.09 X MS GBaR 30.09 X Pict. Eur Sh.T. HY 30.09 X Pict. Mago 30.09 X Pict. Megatrend 30.09 X Pimco Div. Inc. 30.09 X Pimco Gmaf 30.09 X Pimco Tot.Ret. 30.09 X Pioneer Abs Ret. Bond 30.09 X Pioneer Strat.Inc. 30.09 X Pioneer Top Eur Pl. 30.09 X Schr. Eur Divid.Max 30.09 X Schr. Front.Mkts 30.09 X Schr. MA Inc. 30.09 X Templ. Africa 30.09 X Templ. GF Strat. 30.09 X Templ. Gl.Tr. 30.09 X-TEAM AGI GMAC 03.10 X-TEAM AGI HI Inc SD$ 03.10 X-TEAM AGI Select GL HY 03.10 X-TEAM ALGEBRIS M Cred 03.10 X-TEAM BNYM Gbl Real Ret 03.10 X-TEAM BSF Eur Sel Str 03.10 X-TEAM CARMIGNAC Comm 03.10 X-TEAM CS Abs Ret Bond 03.10 X-TEAM CS Asia Corp Bond 03.10 X-TEAM CS Glob Sec Equity 03.10 X-TEAM CS Portf Reddito 03.10 X-TEAM DNCA Eur Growth 03.10 X-TEAM FIDELITY Sharper Eur 03.10 X-TEAM FRANKLIN Conserv 03.10 X-TEAM GAM H Inc Credit 03.10 X-TEAM GS Em Mkts Equity 03.10 X-TEAM INVESCO Gl Mkt Strategy 03.10 X-TEAM JANUS Intech US Core 03.10 X-TEAM JPM Glob Macro Bal 03.10 X-TEAM KAIROS Pentagon 03.10 X-TEAM M&G Optimal Income 03.10 X-TEAM MS Glb Brands 30.09 X-TEAM MS Global HY 03.10 X-TEAM PICTET Robotics 03.10 X-TEAM PIMCO Glob High Yield 03.10 X-TEAM PIMCO RAE Glob Develop 03.10 X-TEAM PIONEER Eur Strat Bond 03.10 X-TEAM SCHRODER Strat. Credit 03.10 XT AGI Agricultural 30.09 XT AGI Big Japan 30.09 XT AGI Conv 30.09 XT AGI EM Def 30.09 XT AGI Intellectual 30.09 XT AGI Strat 15 30.09 XT Algebris Allocation 30.09 XT Algebris Fin. Cred. 30.09 XT Algebris Fin. Eq. 30.09 XT Algebris Fin. Income 30.09 XT BGF Gl Ma Inc 30.09 XT BNY EM Debt 30.09 XT BNY Gl Opp 30.09 XT BNY SmallCap Eur 30.09 XT BSF Fix Inc Str 30.09 XT Carmignac Conserv 30.09 XT Carmignac Gl Bond 30.09 XT DNCA Eurose 30.09 XT DNCA Evolutif 30.09 XT DNCA Miuri 30.09 XT Fidelity China Cons 30.09 XT Fidelity Glb Div 30.09 XT Fidelity GMAI 30.09 XT GAM Abs. Return 30.09 XT GAM EM Opp 30.09 XT GAM Health Innov 30.09 XT GAM L/S Equity 30.09 XT GAM Luxury 30.09 XT GS Gl. Equity Long Short 30.09 XT GS Gl. Income Builder 30.09 XT GS Strat. Inc. Bond 30.09 XT GS Strategic Macro Bond 30.09 XT INV America 30.09 XT INV Fless 30.09 XT INV PiazzAffari 30.09 XT Invesco Gl Tgt Ret 30.09 XT Invesco PanEur Eq Inc 30.09 XT Janus Bal 30.09 XT Janus Gl Flex Inc 30.09 XT Janus Gl Life Sc 30.09 XT JPM EM Strat Bond 30.09 XT JPM Gl Bond Opp 30.09 XT Kairos Bond Plus 30.09 XT Kairos Key 30.09 XT M&G Eur Div 30.09 XT M&G G1 F R HY 30.09 XT M&G Pr All 30.09 XT MS Frontier EM Mkts 30.09 XT MS Gl Fixed Inc Opp 30.09 XT Pictet Em Loc Debt 30.09 XT Pictet High Div 30.09 XT Pimco Cap Sec 30.09 XT Pimco Div Inc&Build 30.09 XT Pimco Gl B 30.09 XT Pimco Income 30.09 XT Pimco Strat. Income 30.09 XT Pioneer Eur Eq Inc 30.09 XT Pioneer Multi Asset Inc 30.09 XT Schroder Alpha Abs 30.09 XT Schroder Italian Eq 30.09 XT Schroder S US L/S 30.09 XT Templeton Gl Inc 30.09 XT Templeton Str Inc 30.09 7,490 10,066 10,326 9,752 9,396 9,716 9,917 11,502 9,958 12,295 12,238 11,593 10,590 9,554 10,928 11,678 11,340 11,886 8,567 11,339 12,238 9,843 8,551 11,051 10,850 9,768 12,003 9,782 10,191 10,027 11,011 7,097 5,932 6,982 6,784 6,496 7,034 5,794 13,166 12,369 13,449 15,704 13,217 12,456 12,790 12,719 5,529 5,514 9,906 10,211 10,305 11,081 10,292 9,763 12,986 11,614 10,133 10,797 10,206 12,222 10,406 11,919 11,286 9,979 9,893 11,013 10,847 9,775 10,617 10,826 10,777 11,209 10,753 9,808 10,033 9,307 9,549 7,787 11,431 10,175 10,917 10,148 10,945 10,689 10,341 9,110 12,468 10,434 9,632 10,550 9,704 7,542 11,355 8,993 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,909 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 10,000 9,137 11,105 10,508 9,867 10,032 10,301 9,493 10,402 8,717 8,888 9,843 9,540 10,399 12,721 10,067 10,001 11,226 10,168 10,382 10,488 11,847 11,327 12,014 9,449 9,671 12,079 9,698 10,355 8,782 10,267 9,829 9,990 11,856 10,235 9,800 10,159 10,413 9,809 9,557 10,851 9,932 10,375 11,148 11,380 9,618 10,243 10,135 9,732 9,808 8,503 10,858 10,290 9,050 10,504 10,540 10,241 9,991 11,539 10,602 9,784 9,779 9,003 9,644 Fondo Attivo Fondo Azionario Fondo Azione Più Fondo Bilanciato Fondo Dinamico Fondo Dinamico Cl. A Fondo Prima Base Fondo Seconda Base Fondo Terza Base 29.09 29.09 22.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 13,688 13,341 10,000 14,038 13,222 12,426 14,417 18,297 21,783 Ifis G.Dynamic Allocation Ifis G.Selective Allocation 22.09 22.09 111,969 100,036 Life Dinamico Life Obbligazionario 28.09 28.09 4,365 4,003 Az. Globale(Augusta) Az.Globale(Toro,L.Italico) Bilanciato Globale Cash Dynamic Euro Blue Chips European Equity P Fondo Ina Valore Attivo Fondo Valore Azione Fondo Valute Estere Global Bond Global Equity Il Meglio Azionario Il Meglio Bilanciato Il Meglio Obbligaz. INA F. Blunit Forza5 INA F. Blunit Forza6 INA F. Blunit Forza7 Italian Equity Nuovo Fondo Ina Target 2010 - 2025 Target 2011 - 2021 28.09 28.09 28.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 30.09 30.09 30.09 04.10 04.10 04.10 27.09 27.09 27.09 30.09 30.09 30.09 30.09 11,863 14,636 14,799 6,419 3,515 6,945 4,777 4,863 13,557 1,260 7,956 7,050 5,633 6,516 6,429 11,596 13,494 12,111 8,622 9,973 8,000 6,901 Adria Equilibrio Aptus I Aptus II Aptus III BG 2011-2016 BG 2011-2017 BG 2011-2020 BG 2011-2021 BG 2011-2022 BG 2011-2025 BG 2011-2026 BG 2011-2027 BG 2011-2030 BG 2011-2031 29.09 30.09 30.09 30.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 6,784 5,279 5,120 4,471 10,678 11,226 12,897 13,141 13,931 15,028 15,408 15,699 16,097 16,072 Darta Saving Life A. ______________ Ergo Previdenza __________________ Euresa-Life _______________________ Fata Vita di Genertellife __________ Generali Italia ____________________ Genertellife ______________________ BG 2011-2032 BG A 2018 BG A 2023 BG A 2028 BG A 2033 BG Azionario I BG Azionario II BG Bilanciato I BG Bilanciato II BG Dinamico Espansione Espansione Duemila GLIFE Income Bond (Acc) GLIFE Income Bond (Dis) GLIFE Income Equity (Acc) GLIFE Income Equity (Dis) GT Bond 2023 GT Bond 2028 GT Bond 2033 GT Bond 2038 LVA Az. Previdenza P LVA Din Previdenza P LVA Din. Azionario LVA In Azione LVA Ob. Obbligazion. Premium Portfolio Model Stg Model Portfolio Sviluppo Sviluppo Duemila Tirreno Unit Equilibrio Tirreno Unit Protezione Tirreno Unit Sviluppo Valore 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 30.09 30.09 30.09 30.09 29.09 30.09 30.09 29.09 29.09 29.09 29.09 30.09 30.09 30.09 30.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 16,131 12,687 17,124 18,409 18,766 2,829 3,226 4,473 5,481 9,866 3,362 3,249 10,393 10,381 10,353 10,033 14,894 16,826 17,855 19,049 6,430 9,709 4,513 4,356 3,749 10,369 11,161 4,600 4,187 7,072 5,698 6,632 6,480 Groupama Assicurazioni _________ Groupama Bilanciato I Groupama Bilanciato N Groupama Dinamico I Groupama Dinamico N Groupama Prudente I Groupama Prudente N ValorePiù Azionario Cl.A ValorePiù Azionario Cl.B ValorePiù Azionario Prev. ValorePiù Bilanciato Cl.A ValorePìù Bilanciato Cl.B ValorePiù Quota Small 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 27.09 30.09 27.09 27.09 27.09 74,630 14,300 73,090 12,040 78,470 19,730 13,756 14,983 9,469 15,658 13,588 13,839 ING Life Luxembourg ____________ ING ClearFuture Euro Sh.T ING Global Bonds ING Pioneer Corp. Bonds ING Pioneer Eur. Equities ING Pioneer Euro Bonds ING Pioneer Glb Equities ING Pioneer Jap. Equities ING Pioneer US Equities 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 Alpha Mix7-Classe Deluxe 28.09 Alpha Mix7-Classe Exclusive 28.09 Alpha Mix7-Superior 28.09 Az. America 28.09 Az. America MM 28.09 Az. America SPIF 28.09 Az. Econ. Em. MM 28.09 Az. Econ. Em. SPIF 28.09 Az. Euro 28.09 Az. Europa MM 28.09 Az. Europa SPIF 28.09 Az. Flessibile 28.09 Az. Flessibile 7 anni 28.09 Az. Giappone 28.09 Az. Internazionale 28.09 Az. Italia 28.09 Az. Italia MM 28.09 Az. Italia SPIF 28.09 Az. Pacifico MM 28.09 Az. Pacifico SPIF 28.09 Az. Settoriale MM 28.09 Az. Settoriale SPIF 28.09 Base Target 04/2022 28.09 Base Target 04/2022 val. prot. 28.09 Base Target High Divid. 28.09 Base Target High Divid. val. prot. 07.09 Cap. Attivo Base 2 28.09 Cap. Attivo Plus 2 28.09 Cap. Attivo Standard 2 28.09 Dinamico 28.09 Dinamico MM 28.09 Dinamico SPIF 28.09 EL Base 24 28.09 EL Base 24 val.prot. 24.08 EL Base Più Bonus val.prot. 24.08 EL Base Più val.prot. 24.08 EL Base Piu' 28.09 EL Base Piu' Bonus 28.09 EL Capitale Attivo Base 28.09 EL Capitale Attivo Plus 28.09 EL Capitale Attivo Standard 28.09 EL Prosp. Az. Italia 28.09 EL Prosp. Conservativa 28.09 EL Prosp. Dinamica 28.09 EL Prosp. Moderata 28.09 EL Prosp. Ob. High Yield 28.09 EL Prosp. Obblig. Corpor. 28.09 EL Prosp. Prot. Val. Prot. 28.09 EL Prosp. Protetta 28.09 EL Prosp. Prot.V.Prot.2010 28.09 EL Prosp. Protetto 2010 28.09 Equilibrato 28.09 Equilibrato MM 28.09 Equilibrato SPIF 28.09 Excludive Base 28.09 Exclusive Plus 28.09 Exclusive Protetto 28.09 Exclusive Protetto val.prot. 28.09 Exclusive Standard 28.09 Extra 28.09 Extra MM 28.09 Extra SPIF 28.09 Far East 28.09 Forziere Dinamico 28.09 Forziere Equibrato 28.09 Forziere Prudente 28.09 Forziere Quota 90 28.09 Inv. con Me Att.Forte 28.09 Inv. con Me iFlex 28.09 Inv. con Me Obbl.Fless. 28.09 Invest Dinamico 28.09 Invest Equilibrato 28.09 Invest Prudente 28.09 Invest. Private 0-15 28.09 Invest. Private 0-30 28.09 Invest. Private 0-40 28.09 Invest. Private 20-60 28.09 ISPL Power 28.09 ISPL Power 2 28.09 Linea Conservativa 28.09 Linea Dinamica 28.09 Linea Equilibrata 28.09 Linea Moderata 28.09 Linea Molto Dinamica 28.09 Liquidita SPIF 28.09 Monet. 28.09 Monet. America SPIF 28.09 Monet. Euro SPIF 28.09 Multinvest Az. America 28.09 Multinvest Az. Econ. Em. 28.09 Multinvest Az. Europa 28.09 Multinvest Az. Italia 28.09 Multinvest Az. Pacifico 28.09 Multinvest Az. Settoriale 28.09 Multinvest Obb. America 28.09 Multinvest Obb. Euro 28.09 Multinvest Obb. Giappone 28.09 Multinvest Obb. Merc. Em. 28.09 Obb. America 28.09 Obb. America MM 28.09 Obb. America SPIF 28.09 Obb. Corpor. MM 28.09 Obb. Corpor. SPIF 28.09 Obb. Euro 28.09 Obb. Euro MM 28.09 Obb. Euro SPIF 28.09 Obb. Giappone MM 28.09 Obb. Giappone SPIF 28.09 Obb. Internazionale 28.09 Obb. M. Emerg. 28.09 Obb. Merc. Em. MM 28.09 Obb. Merc. Em. SPIF 28.09 Obb. Mercati Emergenti 28.09 Optima 12 - Classe Deluxe 28.09 Optima 12 - Classe Exclusive 28.09 Optima 12 - Superior 28.09 Optima 5 - Classe Deluxe 28.09 Optima 5 - Classe Exclusive 28.09 Optima 5 - Classe Superior 28.09 Optima 8 - Classe Deluxe 28.09 Optima 8 - Classe Exclusive 28.09 Optima 8 - Superior 28.09 Private Style Equity 28.09 Private Style Flexible 28.09 Private Style Income 28.09 Profilo 15 28.09 Profilo 30 28.09 Profilo 50 28.09 Profilo 70 28.09 Profilo 90 28.09 Profilo Base 28.09 Profilo Monetario 28.09 Profilo Obbligazionario 28.09 Profilo Plus 28.09 Profilo Protetto10-01/2017 28.09 Profilo Protetto10-09/2016 21.09 Profilo Standard 28.09 Prosp. Az. America 28.09 Prosp. Az. Europa 28.09 Prosp. Az. Giappone 28.09 Prosp. Az. Globale 28.09 Prosp. Az. Pac.exGiap 28.09 Prosp. Az. Paesi Emer. 28.09 Prosp. Monetario Euro 28.09 Prosp. Obbl. Corp. Cl.A 28.09 Prosp. Obbl. H.Y. Cl.A 28.09 Prosp. Obblig. Dollaro 28.09 Prosp. Obbligaz. Euro 28.09 Protetto 28.09 Protezione Dinamica 28.09 Protezione Dinamica val. prot. 28.09 Prudente 28.09 Prudente SPIF 28.09 Small Caps 28.09 98,010 167,370 142,860 120,330 142,820 162,410 130,750 219,180 9,073 9,281 8,872 1,105 1,186 1,094 2,280 1,890 0,944 1,398 0,950 10,104 10,221 0,661 0,950 0,828 0,905 0,684 1,149 0,931 1,298 1,040 9,562 8,013 9,610 8,079 10,341 10,924 10,719 1,461 1,428 1,181 14,109 12,433 10,556 10,005 12,159 12,005 10,761 11,884 11,502 7,406 12,421 14,409 13,484 19,809 13,226 9,458 10,040 9,562 11,003 1,605 1,452 1,334 10,240 10,555 10,267 8,281 10,407 0,934 1,194 1,031 2,224 0,900 0,959 0,938 0,995 10,235 10,013 10,040 1,113 1,462 1,438 11,408 11,699 11,836 12,713 1,084 1,062 1,284 1,228 1,393 1,445 1,128 1,203 1,155 0,827 1,147 1,015 1,631 1,130 0,764 1,092 1,076 0,849 1,310 0,766 1,525 1,658 1,221 1,202 1,710 2,127 1,936 1,669 1,804 0,845 0,956 1,389 2,754 1,865 2,013 10,973 10,775 11,030 10,528 10,614 10,827 10,382 11,084 11,347 10,831 11,956 10,130 10,777 1,433 1,530 1,543 1,502 1,381 10,762 1,152 1,412 11,803 1,012 1,027 11,282 18,081 12,239 13,639 14,432 12,734 11,396 10,252 10,587 12,976 15,867 14,316 1,258 10,017 8,079 1,469 1,317 1,639 ISV Prosp.Conservat.Reddito ISV Prosp.Conservativa ISV Prosp.Moderata ISV Prosp.ModerataReddito IV Prosp. Protetta2010 v.corr. IV Prosp. Protetta2010 v.prot. Lungo Termine LV Cap, Att. Base Reddito LV Cap. Att. Base LV Cap. Att. Plus LV Cap. Att. Standard LV Cap. Att. Standard Redd. LV Prosp. Prot.2010 Val.Corr. LV Prosp. Prot.2010 Val.Prot. LV Prosp. Protetta Val.Corr. LV Prosp. Protetta Val.Prot. LV Prospettiva Conservativa LV Prospettiva Dinamica LV Prospettiva Moderata Medio Termine Multiasset Flex 10 Multiasset Flex 5 Mutiasset Flex 15 Obbligaz. Blue Obbligaz. Plus Obbligazionario Obbligazionario Flex ProtezAttiva 2010 val. corr. ProtezAttiva 2010 val. prot. ProtezAttiva set05 val.corr ProtezAttiva set05 val.prot ProtezAttiva val.corrente ProtezAttiva val.protetto SPV P.Protetta 2010 val.corr. SPV P.Protetta 2010 val.prot. Synthesis Mix 10 Synthesis Mix 20 Synthesis Mix 30 Synthesis Multiasset 30 Synthesis Multiasset Flex Total Return Unit Linea 1 Unit Linea 2 Unit Linea 3 Unit Linea 4 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 03.10 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 03.10 04.10 04.10 04.10 27.09 27.09 27.09 04.10 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 10,902 12,557 13,544 11,378 10,964 9,547 12,045 96,356 107,083 116,829 114,125 99,650 107,234 93,186 101,376 95,928 125,876 151,362 139,023 10,842 9,337 9,982 9,200 150,838 260,474 234,097 9,530 10,932 9,640 9,997 9,617 12,437 11,744 11,015 9,576 10,183 9,730 9,637 9,984 9,552 9,116 15,203 15,442 14,439 10,156 EV Strategia 15 P EV Strategia 30 P EV Strategia 40 P EV Strategia 55 P EV Strategia 70 P 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 12,119 11,780 11,261 11,197 10,613 Intesa Sanpaolo Vita L.Fideuram Azionario Internazionale Bilanciato Euro Conservativo Dinamico Equilibrato Obbligazionario Euro Specializzato Valore Aggiunto 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 12,850 14,120 14,394 11,055 13,003 14,716 10,469 152,488 Global Equity Global Equity Plus Global Equity Previ P 03.10 03.10 03.10 16,403 13,995 12,825 Intesa Sanpaolo Vita L.Sanpaolo Azionaria Indici Conservativa Dinamica Protetta Dinamica Protetta 2 FP Azionaria Indici Investire Emergenti Investire Italia Investire Mondo Italiana Linea Equilibrio P Italiana Linea Futuro P Italiana Linea Prudente P Italiana Unit 80+ L. Bilanciata Aggressiva L. Bilanciata Vivace L. Garantita L. Obbligazionaria L. Stabile L. Trasformazioni 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 03.10 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 26.09 12,471 11,483 16,767 16,29 9,883 13,789 7,926 9,514 11,056 8,996 16,225 10,008 12,093 11,878 9,802 13,018 10,027 9,999 Formula Bilanciata Previ Bilanciato Previ Dinamico 27.09 27.09 27.09 9,990 13,625 16,068 Adb Dyn.Asset Allocation Alba Prof. Balanced Alba Prof. Dynamic Alba Prof. Prudent Asfalia Custodia-Crescita Bgb Flex Alpha Bgb Multistrategy Bgb My Fund ELF Absolute Ret. Bond C Marigian Fund Neul Az. Europa Neul Az. Giappone Neul Az. Globale Neul Az. Tattico-Eur. Neul Az.Nord-America Neul Azionario UK Growth Neul Obblig. Europa Neul Obblig. Globale Neul Prof. Bilanciato Neul Prof. Dinamico Neul Prof. Prudente Ser Uk Equity Growth F. A Ser. American A Ser. Euro Bond Ser. Europe Tactical A Ser. Global Balanced Ser. Global Bond Ser. Global Equity Ser. Japan A Ser. Prof.Conservative Ser.Cash Fund 23.09 03.10 03.10 03.10 23.09 23.09 23.09 23.09 23.09 17.04 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 1266,960 8,558 7,172 10,898 1055,270 1038,260 989,050 1189,660 1090,570 730,980 4,765 2,897 3,551 3,781 4,030 4,877 9,822 7,174 5,804 4,505 6,244 5,005 3,908 11,592 3,884 9,915 11,513 8,905 3,040 8,822 5,835 Bilanciato Diapason II Dinamico Moderato Obiettivo Performance Smart Brand Smart Brand 2.0 Top Brand 06/14 Val. Aprile 2013 Val. Gennaio 2013 Val. Marzo 2012 Val. Marzo 2016 Val. Rend. 08/2012 Valore Performance 03.10 29.07 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 17,593 7,847 16,265 16,740 10,100 9,830 9,850 10,800 11,200 11,090 11,790 10,520 10,320 9,910 Euro UL Bond A Euro UL Equity A Euro UL PP Bond A Euro UL PP Bond B Euro UL PP Equity A 28.09 28.09 28.09 28.09 5,580 6,200 1,550 6,910 6,649 140,895 166,270 158,543 171,672 142,005 155,324 78,723 9,324 80,387 192,120 198,821 233,052 7,101 6,187 4,647 6,496 6,682 7,291 123,308 128,462 119,821 132,594 129,984 781,980 739,220 612,160 513,210 701,240 610,310 767,150 709,000 841,030 710,150 524,380 818,490 717,460 35,171 18,593 20,804 18,897 15,492 10,563 10,572 15,145 10,785 9,746 11,884 11,489 10,093 17,580 12,130 12,942 13,889 7,165 12,513 11,224 14,338 9,839 13,232 15,471 13,992 10,074 9,494 m Av va m m — — M — m AXA MPS nan a M M m M M M Po e V a M m M M — — — M M M M M — m m m m m M — M M — M m m — P P M M Lomba da V a — — P — — M — — m Sa a V a — M M M M M M M M — — m P — Po e V a — AXA MPS V a P — M S P n e na ona — M M M M M — M — M M M m m — m — — m m m m m m Itas Vita __________________________ La Mondiale Europartner _________ M — m — — — — — M CBA V a M m — M — — C éd Ag m W W W m o eV a m — — m — — m — — m — C ed a V a m Lawrence Life ____________________ — — m a a V a d Gene e e m — —Y M G oupama A — — u a on — — m Lombard __________________________ P — P M FONDI CHIUSI UN QA L e mm M M M M M m Lomba da V a m m m M m m m M mm V o a m P onee nve men mm h nve men L e mm m m m m W W W mm mm m m m m m m m m M Zu m m m m m M m M m m m h L e A u an e p m m m mM M W W W W W W W W W W m m m M m M M MM m mm M M m M M m m m Popo a e V a m M m m m M M m — m m m m m m m M M m m M m mm mm mm mm — — ond mm — — Pe o mm To e SGR Spa mm Vegage mm mm mmob a e mm LEGENDA M m m m m m m m m m m M Dea M T SGR Med o anum n e na ona L e M M M M Po C edem M M M M M M M M M M M M Ca e o SGR M M M M — mm mm — mm Zu mm mm mm mm Med o anum Rea E a e — Bpm Rea E a e m m M M m BNP Pa ba RE M mm mm mm mm e SGR Spa mm mm mm mm m m nve Amund RE a a M M M m m m m m m 30.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 04.10 27.09 27.09 27.09 27.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 30.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 23.09 23.09 23.09 23.09 23.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 28.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 29.09 m Intesa Sanpaolo Vita L.Noricum _ Med o anum V a Accumulazione Anni 40 Anni 50 Anni 60 Anni 70 Anni 80 Azionario Azionario Blue Azionario Flex Azionario Green Azionario Plus Bilanciato Bilanciato Plus Crescita Dinamica Eurounit Azionario Eurounit Dinamico Eurounit Equilibrato Eurounit Prudente Fondo Antonietta Fondo Brunello Fondo Ponti Fondo Tito Fourten Fund GpA Accordo GpA Accordo 2 GpA Acuto GpA Acuto 2 GpA Armonia GpA Armonia 2 GpA Motivo GpA Motivo 2 GpA Private Bond GpA Private Global Guar. GpA Private Global High GpA Private Global Low GpA Private Global Medium Intesa Vita Az Cina Intesa Vita AzAmerGrowth Intesa Vita AzAmerValue Intesa Vita AzEuropa Gr. Intesa Vita AzEuropa Value Intesa Vita Monet Dollaro Intesa Vita Monet Euro Intesa Vita Obblig Euro ISV CapAttivoBase ISV CapAttivoBaseReddito ISV CapAttivoPlus ISV CapAttivoStandard ISV CapAttivoStandardRedd. ISV Prosp. Az. America ISV Prosp. Az. Europa ISV Prosp. Az. Giappone ISV Prosp. Az. Internazionale ISV Prosp. Az. Italia ISV Prosp. Az. Pacif. ex Giapp. ISV Prosp. Az. PaesiEmergenti ISV Prosp. Dinamica ISV Prosp. Mon. Euro ISV Prosp. Obblig. Corporate ISV Prosp. Obblig. Dollaro ISV Prosp. Obblig. Euro ISV Prosp. Protetta val.corr. ISV Prosp. Protetta val.prot. m m m m m m m m m e So e d Ge one de ond ono u e o u e n o m d SGRpA CAT GOR ASSOG ST ON AZ ONAR A T AA A Eu o A U Eu op AAM Am APA P o A MP Em g n APS P A N n n on A N En g M p m A D ndu ABC B n d Con umo ASA S u A n n A no m AT S d T omun on APU S d Pubb U AS A S o AAS A Sp on B ANC AT BAZ A on BB B n BOB Obb g on S S B b OBB GAZ ONAR Obb g on OB O B Eu o Go n B T mn O M Eu o Go n M d o ungo T m n O C Eu o Co po n m n G d O H Eu o H gh Y d ODB Do o Go n B T m n ODM Do o Go n M d o ungo T m n ODC Do o Co po n m n G d ODH Do o H gh Y d O G n n on Go n O C n n on Co po n m n G d O H n n on H gh Y d OAY Y n OP P Em g n OAS A Sp on OM M O b MON TAR MA A Eu o MAD A Do o MAY A Y n MAV A V u OND H DG TA Qu he I nd o EE o PC p P o o GC p G n o p on o onn Eu o p on u nd n d on d OND TA AN ondo 1 Ogn S b o u P US n b OND COMUN A CON RONTO p n p o m n d quo d g u m 12 m n od d omm on d g on o u quo p n ¤ # ondo d ond m ondo o 1 ondo g n o o mu ondo qu d d n m o ex x Quo ondo do V o p mon OND CH US Tu ond h nno o p mon 31 12 2015 30 06 2016 V o p mon 31 08 2016 # G u o mbo o p p Eu o 14 084 21 19 bb o 2015 P e o n nd o P e o d R e men o op ondo n M oT m o d Bo n S mb ono po g mb g o n mm mmob Mob Mob Q Quo N Non Quo D OND P NS ON V de e quo e g g o n m n q qu nd n m m n d d u m d quo m on g n d p X on g n d nd m n o Su h d Comm on V g n Co p p h o un od quo ogg o n nd m n o d m P no u o omp d g u o n un o on mpo d u mp u mo o d nno p 3 V % p o g o no ND C C RT CAT 2 V % p o p d n ¤ TAR ond Comun S d d o no ¤ 2050 + g ond u mbu gh o 2050 + g A u d R d o o So 24O d ond P n on d ond Sp u d D o no d ¤ 1180 + g d ond h u d ¤ 1180 + g d g nd C d ¤ 2050 + g A og on o p ¤ 720 + g P n o m on +39 0230223661 So d G on d ond ono u o u n o m d SGRpA o ng gg o n o d m n od h o n OND ASS CURAT V ndex nked V n nd g n n od ng bu o d p ù g n n nd o p ùb o N o d omb n o n d o obb g on d um n d ng o non p m n o ngo ompon n d n nd o m n g n d o ompon n obb g on n p n d p ù o obb g on n nd o ng p ù b o d m n g n no m on d d g o ono d pon b u n n d omp gn S g MOO Mood S&P S nd d Poo T h 1 mp um n g m n h o d on op n d non d p n non w o ndex nked on em en e h B nk Re o u on Co p g Ang o h B nk Y ndex e Un on o o n e ehm n B o he X ndex e Un n u ehm n B o he è gen e d o o Z ndex e Un on o o n e e b n he nde Un nked P P no nd du P n on o P A e en o e un o de quo può e n modo on de e o e u o de ge one de ond pen one de e e e e u o n un o on e mpo e d u en e mp e d nd m n o nnuo o o b d un o on mpo d m d o p odo o g d pon b n on d d d d n o g on ono p b n do um n no m d o m p n on h omp m n p n u n n d o h g o no u p non ono n m n pp n d qu h po b on gu n u u o Med o num V o pond n p od qu o m gg o d 2% od nd on ono o ond du o OND ST R quo ono p n¤ d m d on d N p nY np qu non ono p d m o onn R NAV d Em pp n no o d quo h p ond h h nno du o o pondono R o d Em on m n p ond on un o o p o o pondono NAV N A V u o qu ndo d m n nd o d u und non po n d nom n on d ngo omp Abb on A =A on o Eq = Equ Obb =Obb g on o Bd=Bond B =B n o B =B n d G b=G ob M =M Opp =Oppo un d = nd S =S o M =M d 1 P ù omm on d o o on 2 P ù omm on d o o on o 3 P ù omm on d o o on o o d ondo 5 P ù o m no omm on m o n o 6 ondo non u o o nd n 7 O d op o qu TAR D PUBB CAZ ON ond A u è d ¤ 1180 + g P n o m on +39 0230223661 ond e è d ¤ 2050 + g P n o m on +39 0230223527 Risparmio gestito 35 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 FONDI COMUNI E SICAV ESTERI ARMONIZZATI UE Cat. Fondo Data www.animasgr.it Tel. 800.388.876 Anima Funds FLE Am.Lat.Ced.Plus2017Silver 03.10 FLE An. Ced.BRIC2018 Silver 03.10 FLE Anima Active Selection(7) 28.09 FLE Anima Att.Ced.Plus2018 I 03.10 OEC Anima ShortT.Corp. Bd I(7) 03.10 03.10 APA Asia Pacific Eq. I(7) APA Asia Pacific Eq. Prest. 03.10 APA Asia Pacific Eq. Silver 03.10 OFL Bd 2015 Multic. Din. Silver 16.03 OFL Bd 2015 Multic. Silver 16.03 OFL Bd 2016 Multic. Silver 03.10 OFL Bd 2017 Crescita Imprese 03.10 ODMBond Dollar I(7) 03.10 ODMBond Dollar Prest. 03.10 ODMBond Dollar Silver 03.10 FLE Ced.P.Scandin.2017Silver 03.10 FLE Cedola Italia 2017 Silver 03.10 OAS Credit Opportunities I(7) 03.10 FLE Crescita Europa Silver 28.09 AEM Emerging Mkts Eq. I(7) 03.10 AEM Emerging Mkts Eq.Prest. 03.10 AEM Emerging Mkts Eq.Silver 03.10 AAE Euro Equity I 03.10 OEM Euro Government Bomd I(7) 03.10 03.10 AEU Europe Eq. I(7) AEU Europe Eq. Prestige 03.10 AEU Europe Eq. Silver 03.10 FLE Flex 50 I(7) 30.09 OFL Flexible Income I 03.10 OIG Global Bond I(7) 03.10 OIG Global Bond Prest. 03.10 OIG Global Bond Silver 03.10 OAS Global Currencies I(7) 03.10 OAS Global Currencies Prest. 03.10 AIN Global Equity I(7) 03.10 AIN Global Equity Prest. 03.10 AIN Global Equity Silver 03.10 OEC Hybrid Bond I 03.10 --- Italian Bond I 03.10 --- Italian Bond Silver 03.10 --- Italian Equity Silver 03.10 OEB Life Short Term Silver 03.10 MAE Liquidity A 03.10 03.10 MAE Liquidity I(7) MAE Liquidity Prestige 03.10 MAE Liquidity Silver 03.10 OEM Medium Term Bd I(7) 03.10 OEM Medium Term Bd Prest. 03.10 OEM Medium Term Bd Silver 03.10 FLE Pro 100 Cedola BRIC/2 28.09 OEB Short Term Bd I(7) 03.10 OEB Short Term Bd Prest. 03.10 OEB Short Term Bd Silver 03.10 --- Short Term Corp Bd Silver 03.10 FLE Smart Dividends Europe I 03.10 FLE Smart Volatility Europe I 03.10 FLE Smart Volatility Global I 03.10 FLE Smart Volatility Italy I 03.10 OFL Star Bond Classic A 03.10 OFL Star Bond Classic B 03.10 OFL Star Bond I 03.10 OFL Star Bond I Dist(7) 03.10 OFL Star Bond Prestige 03.10 OFL Star Bond Silver 03.10 FLE Star High Potential Eur. B 03.10 FLE Star High Potential Eur. I(7) 03.10 FLE Star High Potential Eur.Classic A 03.10 FLE Star High Potential Eur.Prest. 03.10 FLE Star High Potential Eur.Silver 03.10 FLE Star High Potential Glb Classic A 03.10 FLE Star High Potential Glb Classic B 03.10 FLE Star High Potential Glb I(7) 03.10 FLE Star High Potential Glb Silver 03.10 FLE Star High Potential Italy Cl B 03.10 FLE Star High Potential Italy Classic A 03.10 FLE Star High Potential Italy I(7) 03.10 FLE Star High Potential Italy Prestige 03.10 FLE Star High Potential Italy Silver 03.10 FLE Tesoreria Imp. Prestige 30.09 OFL Traguardo III 2016 03.10 OFL Traguardo2017Gl.Bd Silver 03.10 AAM U.S. Equity I(7) 03.10 AAM U.S. Equity Prest. 03.10 AAM U.S. Equity Silver 03.10 OAS Var Rate Bond I 03.10 Gruppo Azimut Cl. AZ Fund (ACC) FLE Active Selection 03.10 FLE Active Strategy 03.10 OIG Aggregate Bond Euro Plus 03.10 FLE American Trend 30.09 FLE Arbitrage 03.10 FLE Arbitrage Plus 03.10 FLE Asia Absolute 03.10 FLE Asset Dynamic 03.10 BOB Asset Plus 03.10 BBI Asset Power 03.10 BBI Asset Timing 03.10 FLE Bd Target 2018 Eq. Opt. 03.10 FLE Bond Target 2016 Eq.Opt. 03.10 FLE Bond Target 2017 Eq.Opt. 03.10 FLE Bond Target 2019 Eq. Opt. 03.10 FLE Carry Strategies 03.10 MAE Cash 12 mesi 03.10 MAE Cash Overnight 03.10 FLE Cat Bond Fund Plus 30.09 OMI Cgm Opport. Corp. Bond 03.10 FLE Cgm Opport. European 03.10 FLE Cgm Opport. Global 03.10 OMI Cgm Opport. Gov. Bond 03.10 OMI Cgm Opportunistic Corporate Bond FLE Cgm Opportunistic European FLE Cgm Opportunistic Global FLE Cgm Opportunistic Government Bond BOB Conservative 03.10 FLE Convertible Bond 03.10 AEU Core Brands 03.10 FLE Corporate Premium 03.10 OIH Credit 03.10 FLE Dividend Premium 03.10 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd Hed 03.10 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd NonHed 03.10 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 03.10 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 03.10 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 03.10 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 03.10 AEM Em. Market Asia 03.10 AEU Em. Market Europe 03.10 AEM Em. Market Latin America 03.10 FLE Equity Option 03.10 BBI European Dynamic 03.10 FLE European Trend 03.10 FLE Formula 1 - Absolute 03.10 FLE Formula 1 - Alpha Plus 30.09 FLE Formula 1 - Conservative 03.10 FLE Formula Com. Trading 03.10 FLE Formula Macro Dyn.Trading 03.10 AEM Gl. Emerg. Mkt Eq 03.10 AIN Gl. Growth Sel. 03.10 OFL Global Currencies&Rates 03.10 AEM Global EmMkts Dividend 03.10 FLE Global Equity 03.10 FLE Global Macro 30.09 OPE Global Sukuk 03.10 OFL High Income 03.10 OAS Hybrid Bonds 03.10 OEM Income 03.10 FLE Institutional Target 03.10 OFL International Bond 03.10 FLE Italian Trend 03.10 FLE Japan Champion 03.10 FLE Japan Champion 03.10 AEM Lira Plus 03.10 AIN Long Term Value 30.09 FLE Macro Volatility 03.10 FLE Market Neutral 03.10 OEM Patriot 03.10 FLE QBond 03.10 FLE QInternational 03.10 FLE QProtection 03.10 FLE QTrend 03.10 OAS Real Plus 03.10 OAS Renminbi Opp. Hedge 03.10 OAS Renminbi Opp.Fix.Inc.Hdg 03.10 OAS Renminbi Opp.NoHdg 03.10 OAS RenminbiOp.Fix.Inc.NoHdg 03.10 MAE Reserve Short Term Euro 03.10 OIH Short Term Glb High Yield 03.10 AEU Small Cap Europe 03.10 OBI Solidity 03.10 FLE Strategic Trend 03.10 BOB Top Rating 03.10 FLE Trend 03.10 OIG US Income 03.10 Cl. AZ Fund (DIS) FLE Active Selection 03.10 FLE Arbitrage 03.10 FLE Arbitrage Plus 03.10 FLE Bond Target 2016 Eq.Opt. 03.10 FLE Bond Target 2017 Eq.Opt. 03.10 FLE Bond Target 2018 Eq. Opt. 03.10 FLE Bond Target 2019 Eq. Opt. 03.10 FLE Carry Strategies 03.10 FLE Cat Bond Fund Plus 30.09 FLE Convertible Bond 03.10 AEU Core Brands 03.10 FLE Corporate Premium 03.10 FLE Dividend Premium 03.10 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd Hed 03.10 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd NonHed 03.10 FLE Equity Option 03.10 BBI European Dynamic 03.10 FLE Formula 1 - Alpha Plus 30.09 FLE Formula 1 Absolute 03.10 OFL Global Currencies&Rates 03.10 AEM Global EmMkts Dividend 03.10 OPE Global Sukuk 03.10 OFL High Income 03.10 OAS Hybrid Bonds 03.10 OEM Income 03.10 FLE Institutional Target 03.10 FLE Italian Trend 03.10 AEM Lira Plus 03.10 OEM Patriot 03.10 OAS Real Plus 03.10 OIH Short Term Glb High Yield 03.10 OBI Solidity 03.10 BOB Top Rating 03.10 Cl.D AZ Fund (DIS) FLE Bond Target 2018 Eq.Opt. 03.10 FLE Bond Target 2019 Eq.Opt. 03.10 Az Multi Asset OEM BTPortfolio 03.10 OEM BTPortfolio dis 03.10 OAS CGM Valor Bd Strateg.F.(7) 03.10 BBI CGM Valor Flex. Strat.F.(7) 03.10 FLE Flex 03.10 FLE G.T.A.A. 03.10 OAS Renminbi Opportunities 03.10 03.10 FLE World Trading(7) Az Multi Asset FLE Global Value 03.10 FLE Sust. Abs. Return A Euro 03.10 FLE Sust. Abs. Return A Euro Ret 03.10 FLE Sust. Abs. Return A Euro Ret Dis 03.10 FLE World Trading 03.10 FLE World Trading Z 03.10 Nav Risc. 5,123 5,255 5,121 109,930 5,645 11,667 13,297 8,211 5,049 5,082 5,240 5,288 7,317 7,202 7,289 5,290 5,2347 5,100 5,959 5,505 5,404 5,207 6,976 5,259 10,610 7,857 6,787 5,338 5,017 6,991 8,018 6,939 4,765 4,634 10,455 7,505 8,254 5,208 5,025 5,023 4,930 5,103 6,420 5,710 5,074 5,476 7,402 9,720 7,216 5,055 5,686 6,245 5,723 4,996 4,819 4,880 4,839 4,610 5,051 4,930 5,532 5,034 5,525 5,470 4,781 7,295 5,671 8,203 5,952 4,824 5,039 5,058 4,913 4,553 4,652 4,901 4,874 4,764 5,285 5,100 5,41 13,525 10,586 8,131 5,181 Cl. A 5,001 4,987 7,298 3,577 5,006 5,043 4,247 3,933 5,744 5,908 4,828 4,868 5,579 5,349 6,238 5,020 5,441 5,322 5,301 6,387 6,584 6,510 5,837 — — — — 6,412 5,017 5,945 5,402 5,265 6,203 5,408 5,273 5,222 5,070 5,032 5,081 7,977 2,986 4,555 4,997 5,469 3,327 5,063 5,663 4,856 2,621 6,195 4,743 6,940 4,561 5,763 5,840 4,198 6,157 5,731 5,548 6,169 5,686 5,473 2,991 4,618 4,509 4,540 7,982 4,117 4,569 8,227 5,444 5,202 5,145 4,907 5,006 4,986 5,229 5,730 6,033 6,287 5,299 5,907 6,366 6,330 5,276 7,346 6,268 Cl. A 4,889 4,930 5,044 4,987 5,007 4,684 5,346 4,934 5,194 5,016 5,675 4,865 4,996 5,237 5,245 4,996 5,233 5,523 4,902 3,954 5,564 5,562 4,912 5,025 5,526 5,326 2,812 3,648 6,884 4,877 4,929 5,654 5,200 Cl. D 4,961 5,027 Cl. A 5,826 5,252 5,038 4,926 5,610 4,603 5,252 5,409 Cl. A Ret 5,145 4,628 4,466 4,389 5,284 5,298 Emis. — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — Cl. B 5,001 4,987 7,298 3,577 5,006 5,043 4,247 3,933 5,744 5,908 4,828 4,868 5,579 5,349 6,238 5,020 5,441 5,322 5,301 6,387 6,548 6,501 5,658 — — — — 6,412 5,017 5,945 5,402 5,265 6,203 5,382 5,227 5,222 5,070 5,146 5,081 7,977 2,986 4,555 4,997 5,469 3,327 5,063 5,663 4,856 2,621 6,195 4,743 6,940 4,561 5,763 5,840 4,198 6,157 5,731 5,548 6,169 — 5,473 2,991 4,618 4,509 4,540 7,982 4,117 4,569 8,227 5,444 5,202 5,145 4,907 5,006 4,986 5,229 5,730 6,033 6,287 5,299 5,907 6,366 6,330 5,276 7,346 6,268 Cl. B 4,889 4,930 5,044 4,987 5,007 4,684 5,346 4,934 5,194 5,016 5,675 4,865 4,996 5,212 5,261 4,996 5,233 5,523 4,902 3,954 5,643 5,562 4,912 5,025 5,526 — 2,812 3,648 6,884 4,877 4,929 5,654 5,200 — — Cl. B 5,762 5,538 — — 5,193 4,591 5,474 — Cl. B Ret 5,148 — — — 5,241 5,258 BG Selection Sicav ________________________________________ OPE Aberdeen EM Bd&CurrOpp 04.10 AEM Aberdeen Lat Am Eq 04.10 AEM Africa&Middle East Eq 03.10 FLE Anima - Club 04.10 AIT Anima - Italy Equities 04.10 FLE ARC 04.10 FLE ARC 10 04.10 FLE Black Rock - GL MA 04.10 FLE BlackR- Multi A.Infl F 04.10 AIN Columbia Thread. - Gl. Eq. Alpha 04.10 FLE DNCA Navigator 04.10 AEM Eastern Europe Eq 04.10 FLE Eurizon - Concerto 04.10 FLE Flexible Europe 04.10 BBI Franklin T. - Multi Alpha F. 04.10 FLE GAM Flexible Strategy 04.10 FLE Generali Inv. Eur - Div. Solution 04.10 BAZ Global Dynamic 04.10 FLE Global Real Assets 04.10 FLE Global Risk Managed 04.10 AEM Greater China Eq 04.10 BAZ HSBC - Em. Mkts Solution 04.10 AEM India&So.East Asia Eq 04.10 Cl.A 98,11 83,86 73,93 110,92 60,14 107,89 119,28 126,52 107,56 102,75 117,92 45,46 107,34 96,88 118,31 114,56 108,36 110,18 104,35 125,42 95,41 97,23 129,18 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — APA Invesco - Asia Gl. Opps 03.10 AEU Invesco - Europe Eq. 04.10 FLE Invesco - Real Ass Ret 04.10 FLE JPM - Best Ideas 04.10 FLE JPM Global MultiAsset Inc.F 04.10 FLE Kairos - Blend 04.10 FLE Kairos Real Return 04.10 FLE Lemanik - Glocal Investor 04.10 MAE Liquidity 04.10 FLE M&G - Multi Asset Allocation Fund 04.10 FLE Morgan Stanley - Act.All. 04.10 FLE Morgan Stanley Real A.Port 04.10 AAM Morgan Stanley-N.Am.Eq. 04.10 AEM Next 11 Equities 04.10 AEU Oddo AM Expertise Eu 04.10 --- Pictet - Dynamic Advisory 04.10 ASE Pictet World Opportun. 04.10 FLE Pimco - Smart Invest Flex All 04.10 FLE Schroder Multi Asset 04.10 FLE Short Strategies 04.10 AIN Smaller Companies 04.10 AIN T-Cube 04.10 FLE UBS - Top Em Mark Fund 04.10 AIN Vontobel - Gl. Elite 04.10 162,05 101,93 98,58 118,12 95,75 110,39 92,85 83,57 106,96 101,83 135,77 111,44 143,44 94,09 119,11 103,05 178,60 102,64 103,18 39,56 125,43 109,10 93,12 139,96 Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — BG Sicav ___________________________________________________ FLE Algebris Best Ideas 04.10 FLE Amundi Absolute Forex 04.10 OAS Amundi Glob Inc Bond 04.10 OFL BlackRock Glb Opp Bd 04.10 AIN Columbia Thread Gl.Eq.Long Sh. 04.10 FLE Controlfida Global Macro 04.10 AEU Controlfida Low Vol Eur Eq 04.10 FLE EurizonMult.OptimalDiv.Appr. 04.10 OEM Euro Debt 04.10 OFL Euro Income Bond 04.10 AEU European Equities 04.10 FLE Flexible Global Eq 04.10 AEU Gen Inv Eur Eq Recovery F 04.10 OIG Global Supranational 04.10 OAS HSBC Euro Credit Opportun 04.10 OAS Invesco Fin. Credit Bond 04.10 BOB JP Morgan - Capital Struct. Opp 04.10 AAS MS Gl Real Est&Infr Eq 04.10 APA Pictet Japanese Eq 04.10 OAS Schroder Conv Bond Opp 04.10 AEU Schroder High Div Eu 04.10 FLE Short Equities 04.10 AAE Small Mid Cap Eu Eq 04.10 AIN Tenax Gl F Eq Long Short 04.10 OIH UBS Dyn Cred High Yield 04.10 OFL UBS Glob Inc Alpha 04.10 AAM US Equities 04.10 OPE VONT New Front Debt 04.10 OFL Vontobel Glb Active Bd 04.10 FLE Vontobel Pure Strategy 04.10 www.bnpparibas-ip.it - tel. 800009944 OEC Bond Euro Corp 03.10 OAS Bond Europe Plus 03.10 OAS Bond World Plus 03.10 OAS Conv Bd Best Sel Eur 03.10 OMI Convertible Bond World 03.10 BBI Diversified World Balanced 30.09 BAZ Diversified World Growth 30.09 BOB Diversified World Stability 30.09 AAE Equity Euro 03.10 AEU Equity Europe 03.10 AAM Equity USA Core 03.10 AEM Equity World Emerging $ 03.10 BOB Sustainable Active All 03.10 Fondi comuni di diritto francese OFL BNPP ABC3 03.10 ASE BNPP Aqua 03.10 FLE BNPP Rend. 1 Anno 03.10 FLE BNPP Rend. Cedola C 03.10 OFL BNPP Seicedole 03.10 OFL Euro Flexi Bond Inc 03.10 OFL FQ Bond Opp. 30.09 FLE FQ Patrimoine 30.09 Cl. D 100,08 99,41 100,36 98,85 90,80 90,69 92,61 92,08 132,38 106,40 79,66 102,85 101,64 94,06 109,31 113,92 99,69 124,58 84,18 100,41 93,75 49,15 95,74 84,94 93,39 86,91 173,72 112,24 107,81 86,43 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — 111,41 430,33 1686,14 79,63 110,17 193,51 196,93 188,87 309,28 524,20 209,24 104,32 424,23 — — — — — — — — — — — — — 98,51 312,86 101,01 95,93 97,51 101,77 1419,79 106,23 — — — — — — — — BPVN Strategic Inv. Fund _________________________________ AEU Europ. Flex. Dyn. A EUR AEU Europ. Flex. Dyn. B EUR(7) FLE VIS in EUR 04.10 04.10 04.10 10,70 11,24 11,92 — — — CoRe Series _______________________________________________ AEU CoRe All Europe E FLE CoRe Alternative E BOB CoRe Bal. Cons. E BOB CoRe Bal. Opport. E MAE CoRe Cash E BBI CoRe Champ. Em. Mark. E BBI CoRe Champions E OMI CoRe Coupon E OMI CoRe Coupon E Dis AIN CoRe Dividend E AIN CoRe Dividend E Dis OPE CoRe Em. Mark. Bond E OPE CoRe Em. Mark. Bond E Dis AEM CoRe Em. Mark. Equity E OIG CoRe Global Curr. E OFL CoRe Global Opp. E OMI CoRe Income Opport. E Acc OMI CoRe Income Opport. E Dis BAZ CoRe Multi Ass. Aggr. E Acc BBI CoRe Multi Ass. Inc. E BBI CoRe Multi Ass. Inc. E Dis AAM CoRe US Strategy E 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 7,317 4,698 5,361 5,944 5,025 5,788 6,532 5,424 5,315 6,222 6,298 5,899 4,498 5,881 5,173 4,877 5,168 5,082 5,223 5,176 5,079 8,133 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — Credit Suisse ______________________________________________ http://multiconcept.credit-suisse.com Umbrella White Fleet IV AIN IndexBlink B(7) 03.10 AIN Londinium Global Bds B 03.10 AIN Londinium Global Eq B 03.10 127,10 24,49 14,07 — — — Ersel Gestion Internationale _____________________________ FLE Globersel Active Strategies 03.10 OEC Globersel Corp. Bond 03.10 AIN Globersel Equity A 03.10 AIN Globersel Equity B 03.10 AIT Globersel P.M.I. H.D. AEN Globersel Pact Nat Res A 03.10 AEN Globersel Pact Nat Res B 03.10 AAM Globersel US Eq. Sel. Cl.A 03.10 AAM Globersel US Eq. Sel. Cl.B 03.10 BBI Leadersel Balanced 03.10 AEN Leadersel Diver.Strategies 03.10 AEM Leadersel Em. Market Mult. 30.09 OPE Leadersel Em.Bond Opp. 03.10 FLE Leadersel Event Driven 30.09 FLE Leadersel Flex Mult. 30.09 FLE Leadersel Tot. Ret.Strategies 30.09 OMI Leadersel Total Ret 03.10 FLE Systematica Global Trend 03.10 102,30 298,65 641,15 139,09 — 91,99 88,31 141,570 153,90 113,27 101,96 150,10 110,06 100,42 96,44 98,81 118,74 101,69 — — — — — — — — — — — — — — — — — — Esperia Funds Sicav ______________________________________ Duemme FLE Alkimis Absolute 04.10 AIN Alkimis Special Value C 04.10 AIN Alkimis Special Value I(6,7) 04.10 OPE C-Quadrat Asian Bd Op.(6) 04.10 OPE C-Quadrat Asian Bd Op.I(6) 04.10 BOB C-Quadrat Effic. Cl. I(6,7) 04.10 BOB C-Quadrat Efficient Cl. C 04.10 OEC C-Quadrat Eu I. Plus Cl. C 04.10 OEC C-Quadrat Eu I.Pl. Cl. I(6,7) 04.10 OMI C-Quadrat Gl. C. Pl. Cl. I(6) 04.10 OMI C-Quadrat Gl. C. Plus Cl. C 04.10 OEM Duemme Bond Euro C 04.10 OEM Duemme Bond Euro I(6,7) 04.10 OMI Duemme Corporate Bd Euro C 04.10 OMI Duemme Corporate Bd Euro I(6,7) 04.10 AAE Duemme Euro Equities C 04.10 AAE Duemme Euro Equities I(6,7) 04.10 MAE Duemme Money Market C 04.10 MAY Duemme Money Market I(6,7) 04.10 AIN Duemme Private Eq.Strat C 04.10 AIN Duemme Private Equity Str.I(6,7) 04.10 FLE Duemme Strategic Portfolio I(6,7) 04.10 FLE Duemme Total Return C 04.10 FLE Duemme Total Return I(6,7) 07.09 AAS Russell Global Equity C 04.10 AAS Russell Global Equity I(6,7) 04.10 FLE Syst. Diversific. C 04.10 FLE Syst. Diversific. I(6,7) 04.10 119,19 108,830 110,45 107,56 108,57 131,17 123,57 134,67 143,43 110,09 107,11 161,83 121,84 153,22 133,92 111,96 160,99 109,16 103,24 152,97 206,10 156,05 111,17 112,67 140,11 179,47 120,54 120,90 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — Help desk c/o Eurizon Capital Sgr; Gruppo Intesa Sanpaolo; tel. 02 88101 Eurizon Focus Capitale Protetto Cl. R FLE Protezione 03/2017 03.10 123,42 — FLE Protezione 06/2016 03.10 119,26 — FLE Protezione 09/2016 03.10 117,39 — FLE Protezione 12/2016 03.10 120,31 — Eurizon Manager Selection Fund Cl. R OMI MS 10 03.10 151,26 — BOB MS 20 03.10 150,22 — BBI MS 40 03.10 145,04 — BAZ MS 70 03.10 154,23 — Eurizon MM Collection Fund APA Daiwa Eq. Japan Cl.I 03.10 190,63 — OPE G. Rmb FixInc Cl.I 03.10 124,59 — OPE G. Rmb FixInc Cl.IS 03.10 126,76 — OPE G. Rmb FixInc Cl.R 03.10 122,22 — OPE G. Rmb FixInc Cl.RD 03.10 111,98 — OPE G. Rmb FixInc Cl.RU 03.10 105,54 — Eurizon MM Stars Fund Cl. R Cl. I FLE Private Style Equity 03.10 125,97 — FLE Private Style Flexible 03.10 104,63 — FLE Private Style Total Return 27.09 101,69 106,30 Cl.R1 Cl.R2 FLE Private Style Flexible 03.10 105,92 105,39 Cl.RD1 Cl.RD2 FLE Private Style Income 03.10 100,96 101,73 Cl.RD FLE Private Style Income 03.10 100,18 — Eurizon Opportunità Cl. RD Cl. I OFL Global Bond Cedola 06/2021 29.09 101,06 — OFL Global Bond Cedola 07/2021 29.09 99,57 — OFL Obbligazioni Flessibile 03.10 102,93 110,21 Cl. R FLE Flessibile 15 03.10 99,93 — FLE Sparkasse Prime Fund cl R 03.10 95,05 — Cl. IDY Cl. IDZ OFL Obbligazioni Flessibile 03.10 100,90 100,90 Epsilon Fund Cl. R Cl. I OFL Em. Bond Total Return 03.10 132,29 138,48 FLE Enhanced C.Risk Contr. 03.10 — 104,89 OEM Euro Bond 03.10 170,14 177,18 MAE Euro Cash 03.10 110,22 111,49 AAE Euro Q-Equity 03.10 100,85 108,45 AEU European Q-Equity 03.10 108,22 116,14 FLE Q-Flexible 03.10 133,14 143,51 Cl. RA MAE Euro Cash 03.10 99,87 — Cl. S Cl. SD OFL Emerging Bond Total Return 03.10 100,80 100,72 Investment Solutions by Epsilon Cl. R Cl. RD OFL Cedola X 4 Ind.05/2012 03.10 — 101,78 OFL Cedola X 4 Ind.07/2012 03.10 — 101,07 OFL Cedola X 4 Ind.09/2012 03.10 — 103,22 OFL Cedola x 4 Ind.10/2012 03.10 — 103,14 FLE Dynamic Inc. Multitr. 01/2016 29.09 — 99,54 101,14 — FLE Dynamic Preservation 01/2016 29.09 FLE Equity Coupon 02/2014 29.09 — 102,69 FLE Equity Coupon 04/2014 29.09 — 99,43 OFL Flexible Eq.Coupon 2017-1 27.09 — 130,59 OFL Forex Coupon 2016 27.09 — 96,47 OFL Forex Coupon 2017 27.09 — 92,43 OFL Forex Coupon 2017-2 27.09 — 96,12 OFL Forex Coupon 2017-3 27.09 — 94,99 OFL Forex Coupon 2017-4 27.09 — 95,61 OFL Forex Coupon 2017-5 27.09 — 92,69 OFL Forex Coupon 2017-6 27.09 — 91,30 OFL Forex Coupon 2017-7 27.09 — 94,69 OFL Forex Coupon 2018-1 27.09 — 96,50 FLE Glb Dyn. Multitrender 06/2015 29.09 96,51 95,01 101,66 — FLE Global Absolute Strategy - 05/2016 29.09 FLE Global Coupon 06/2014 29.09 — 96,85 FLE Global Coupon 10/2013 29.09 — 106,88 FLE Global Coupon 11/2014 29.09 — 97,96 FLE Global Div. Allocation 02/2015 29.09 — 95,55 FLE Global Flexible Strategy - 04/2016 29.09 101,36 101,36 97,93 97,98 FLE Global Inc. Multitrender 09/2015 29.09 FLE Multiasset Absolute 3 anni 04/2016 29.09 99,73 — FLE Multiasset Cedola Globale 02/2016 27.09 100,13 100,13 101,91 101,91 FLE Multiasset Cedola Globale 12/2015 27.09 FLE Soluzione Attiva Pr12 2017 03.10 126,57 — FLE Soluzione Attiva Pr5 2017 03.10 112,47 — FLE Soluzione Attiva Pr6 2017 03.10 116,35 — FLE Soluzione Attiva Pr7 2017 03.10 119,23 — FLE Soluzione Attiva Pr9 2017 03.10 116,69 — FLE Soluzione Fless. Pr2 2014 03.10 104,44 — FLE Soluzione Fless. Pr4 2014 03.10 103,48 — FLE Valore Cedola Globale 02/2015 27.09 — 96,74 FLE Valore Cedola Globale 04/2015 27.09 — 98,96 FLE Valore Cedola Globale 07/2015 27.09 100,11 — FLE Valore Cedola Globale 09/2015 27.09 — 101,69 FLE Valore Cedola X5 02/2013 27.09 — 101,68 FLE Valore Cedola X5 02/2014 27.09 — 102,02 FLE Valore Cedola X5 04/2013 27.09 — 101,78 FLE Valore Cedola x5 04/2014 27.09 — 100,45 FLE FLE FLE FLE FLE FLE Valore Cedola X5 06/2013 Valore Cedola X5 07/2013 Valore Cedola X5 10/2013 Valore Cedola X5 11/2014 Valore Cedola X5 12/2012 Valore Cedola X5 12/2013 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 FLE Global Inc. Multitrender 09/2015 29.09 FLE Multiasset Absolute 3 anni - 07/2016 29.09 Rossini Lux Fund AAE Az. Euro 03.10 APA Az. Giapp. 03.10 AIN Az. Internat. 03.10 AAM Az. N. America 03.10 BBI Bilanciato 03.10 MAE Euro Monetario 03.10 OIG Obb. Dollari 03.10 OEB Obb.Euro B-T 03.10 OEM Obb.Euro L-T 03.10 OEM Obb.Euro M-T 03.10 OEB Obbligaz. TV 03.10 Soluzioni Eurizon OFL Cedola DOC 05/2017 03.10 OFL Cedola DOC 07/2017 03.10 OFL Cedola DOC 09/2017 03.10 OBI Cedola DOC It. 11/2017 03.10 FLE Strategia I 02/2020 27.09 FLE Strategia I 08/2019 27.09 FLE Strategia I 10/2019 27.09 FLE Strategia I 12/2019 27.09 — — — — — — Cl. RD1 97,81 — Cl. R 126,47 121,23 165,53 184,01 150,78 117,17 163,38 123,41 175,77 140,72 123,79 Cl. RD 106,790 106,160 107,280 109,690 — — — — 102,15 103,89 106,25 98,86 103,58 105,05 Cl. R1 — 99,92 Cl. I 138,19 132,39 180,82 200,99 — 119,90 173,23 128,12 184,81 146,14 127,28 Cl. R — — — — 123,060 131,470 129,800 127,100 Eurizon EasyFund _________________________________________ MAE Cash EUR Limited Tracking Error OAS Bond EUR Float.Rate LTE OEM Bond EUR Long T. LTE OEM Bond EUR Medium T. LTE OEB Bond EUR Short T. LTE OAS Bond GBP LTE OAS Bond International LTE OAY Bond JPY LTE ODMBond USD LTE MAE Cash EUR ABC Eq. Cons.Discretionary LTE ABC Eq. Consumer Staples LTE AEM Eq.Em.MktsN.Frontiers LTE ATE Eq.Telecommunication LTE APS Equity China LTE AEM Equity Em. Mkts Asia LTE AEM Equity Em. Mkts EMEA LTE AEM Equity Em. Mkts LTE AEN Equity En. & Materials LTE AAE Equity Euro LTE AEU Equity Europe LTE AFI Equity Financial LTE AIF Equity High Tech LTE AID Equity Industrials LTE AIT Equity Italy LTE APA Equity Japan LTE AEM Equity LatinAmerica LTE AAM Equity N.America LTE APA Equity Oceania LTE ASA Equity Pharma LTE APU Equity Utilities LTE MAD Treasury USD Active Market cop.rischio cambio OPE Bond Emerging Mkts Active Market OPE Bd Em.Mkts Local Curr OFL Bond Corporate EUR OPE Bond Emerging Mkts OFL Bond Flexible OAS Bond High Yield OAS Bond Inflation Linked OMI BondCorp.Eur ST AEM Equity Eastern Europe AEU Equity Europe AIT Equity Italy AEU Equity Small Cap Europe AIT Equity Small Mid Cap Italy AAM Equity Usa AEU Top European Research 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 OPE Bd Em.Mkts LocalCurr 03.10 OFL Bond Flexible 03.10 OEC OPE OAS AIT 03.10 03.10 03.10 03.10 Bond Corporate EUR Short T. Bond Emerg. Mkts local c. Bond High Yield Equity Italy OFL Bond Corporate EUR OPE Bond Emerging Markets OAS Bond High Yield Active Strategy FLE Absolute Attivo OFL Absolute Prudente FLE Azioni Strategia Flessibile FLE Dynamic Asset All. FLE Equity Absolute Return FLE Flexible Beta Tot.Return FLE Flexible Multistrategy FLE Focus Az.StratFlessRL FLE GT Asset Allocation FLE Multiasset OFL Securitized Bond Fund FLE SLJ Global FX FLE SLJ Global Liquid Macro FLE Trend Active Strategy OFL Securitized Bond Fund Active Strategy FLE Absolute Attivo OFL Absolute Prudente FLE Azioni Strategia Flessibile FLE Flexible Beta Total Return FLE Flexible Multistrategy 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 28.09 03.10 03.10 03.10 CL. A 116,13 CL. R 130,72 247,49 343,60 143,21 165,95 163,65 125,59 180,76 112,89 269,41 253,21 103,58 81,33 110,31 186,47 137,59 205,81 144,02 99,36 110,99 66,47 112,56 236,30 68,39 78,66 273,59 116,97 238,68 148,64 136,44 111,17 CL. RH 359,56 CL. R 92,37 101,49 353,55 100,13 217,89 138,56 68,43 — 138,19 76,80 583,00 — 105,09 — CL. Z 98,12 CL.RD 97,86 CL. SD 99,73 99,42 103,45 108,49 CL. S 100,18 106,39 104,94 CL. R 118,78 118,75 148,63 88,90 — 99,61 99,51 151,86 — 104,42 — — — — 28.09 — CL. Z 137,80 270,23 377,09 155,81 183,68 174,97 138,75 200,23 119,38 307,03 288,89 123,61 92,77 121,60 211,32 156,00 225,17 164,45 113,40 126,42 75,96 128,35 269,28 78,30 89,09 311,84 133,52 274,37 169,42 155,52 118,55 CL. ZH 392,59 CL. Z — 129,76 386,89 102,02 239,43 149,31 74,72 105,64 148,51 83,16 651,37 100,87 111,41 103,25 CL. Zu 80,70 CL.ZD 99,14 — — — — — — — CL. Z 129,08 126,19 160,76 553,22 95,77 697,84 100,58 — 99,40 106,25 99,96 100,05 99,98 101,31 Cl. ZD 99,87 Cl. SD — — 105,69 — 99,91 — Cl. S 99,75 99,810 103,41 103,80 — Cl.RD FLE Multiasset 03.10 103,33 — Linea LTE cop. rischio cambio CL. RH CL. ZH OAS Bond GBP 03.10 189,93 210,92 OAS Bond International 03.10 164,04 175,36 OAY Bond JPY 03.10 164,25 221,70 ODMBond USD 03.10 214,44 237,31 ABC Equity Cons.Discretionary 03.10 236,28 271,60 ABC Equity Consumer Staples 03.10 238,67 273,73 AEN Equity Energy & Materials 03.10 125,24 143,90 AEU Equity Europe 03.10 108,81 126,41 AFI Equity Financial RH 03.10 59,46 67,99 AIF Equity High Tech 03.10 102,17 116,92 AID Equity Industrials 03.10 216,23 245,94 APA Equity Japan 03.10 89,09 101,28 AAM Equity North America 03.10 140,35 159,62 APA Equity Oceania 03.10 171,02 198,27 ASA Equity Pharma 03.10 140,63 160,70 ATE Equity Telecommunication 03.10 78,02 89,11 APU Equity Utilities 03.10 128,41 146,87 Le Classi I, Z e ZH sono riservate a investitori istituzionali.. 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 Eurizon Investment Sicav ________________________________ OFL Euro Reserve FLE Flexible Beta 1 I1 FLE Flexible Beta 2 I1 FLE Flexible Beta 4 I FLE Flexible Beta 5 OFL Flexible Duration 1 I1 OFL Flexible Duration 2 I1 OFL Flexible Duration 5 I FLE Flexible Eq.Strategy I1 OEM Ins Unit Europe Bds I OEB Ins Unit Europe S/Trm I OFL Ins Unit Tot Ret ID 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 FLE OFL OFL OFL OFL FLE FLE FLE OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OIC OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OBI OEC FLE OFL OFL 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 27.09 03.10 03.10 03.10 03.10 Flexible Beta 3 Flexible Duration 3 Flexible Duration 4 Flexible Duration 6 Flexible Duration 7 Flexible Plus Flexible Plus 2 Flexible Plus 3 Ins. Unit Bond Strategy 1 Ins. Unit Bond Strategy 2 Ins. Unit Bond Strategy 3 Ins. Unit Bond Strategy 4 Ins. Unit Bond Strategy 5 Ins. Unit Bond Strategy 6 Ins. Unit Bond Strategy 7 Ins. Unit Bond Strategy 8 Ins. Unit Bond Strategy 9 Ins. Unit Corp Bond 2022 Ins. Unit High Yield 2018-1 Ins. Unit High Yield 2020-1 Ins. Unit High Yield 2020-2 Ins. Unit High Yield 2022-1 Ins. Unit Inv.Grade 2018-1 Ins. Unit Inv.Grade 2020-1 Ins. Unit Inv.Grade 2020-2 Ins. Unit Inv.Grade 2022-1 Ins. Unit Italian Bond 2022 PB Bond Corporate EUR PB Flexible Macro PIP Flexible 1 PIP Flexible 2 Eurofundlux OFL Alto Rendimento 2017 A 04.10 OFL Alto Rendimento 2017 B 04.10 OFL Alto Rendimento 2019 A 04.10 OFL Alto Rendimento 2019 B 04.10 OFL Alto Rendimento 2019 Plus B 04.10 OFL Alto Rendimento 2019 Plus D 04.10 OFL Cedola 2017 B 04.10 OFL Cedola 2017 D 04.10 AIN Dynamic Multimanager A 04.10 AIN Dynamic Multimanager B 04.10 OPE Emerging Mkt Bond B 04.10 FLE Equity Returns Absolute A 04.10 FLE Equity Returns Absolute B 04.10 FLE Equity Returns Absolute G 04.10 FLE Equity Returns Absolute P 04.10 MAE Euro Cash A 04.10 MAE Euro Cash B 04.10 AAE Euro Equity B 04.10 AAE Euro Equity D 04.10 OEM Euro Govern. Bond B 04.10 OEC Europe Corp. Bond B 04.10 FLE Flex High Vol B 04.10 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI A 04.10 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI B 04.10 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI D 04.10 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI P 04.10 OFL Global Bond D 04.10 BBI IPAC Balanced A 04.10 OFL Multi Income F4 A 04.10 OFL Multi Income F4 B 04.10 OFL Multi Income F4 D 04.10 OFL Multi Income I4 A 04.10 OFL Multi Income I4 B 04.10 OFL Multi Income I4 D 04.10 OFL Obiettivo 2017 A 04.10 OFL Obiettivo 2019 B 04.10 APA Pacific Eq. A 04.10 APA Pacific Eq. B 04.10 OFL QBond Absolute Return A 04.10 OFL QBond Absolute Return B 04.10 OFL QBond Absolute Return D 04.10 FLE TR Flex Aggressive A 04.10 FLE TR Flex Aggressive B 04.10 FLE TR Flex Aggressive G 04.10 FLE TR Flex Aggressive P 04.10 495,40 625,68 580,45 488,31 445,77 566,37 580,42 499,94 522,32 565,91 555,31 523,81 Cl.A — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — 11,271 11,409 9,807 10,131 11,049 10,620 8,693 8,087 11,679 12,952 12,654 12,255 10,205 9,985 9,718 11,911 12,312 11,694 8,459 11,684 11,169 9,670 12,154 13,554 9,804 10,137 11,121 9,077 9,945 11,141 9,472 11,402 11,288 10,332 11,593 9,957 22,184 24,726 11,921 12,597 9,974 9,786 10,107 10,006 9,888 — — — — — — — — — — — — Cl.I 700,78 581,11 499,97 512,29 507,66 700,73 569,93 502,07 508,71 481,89 507,24 482,97 549,67 542,41 482,73 460,43 507,44 517,47 604,62 694,49 619,66 520,02 569,03 653,41 580,16 520,71 520,11 607,93 514,75 641,42 558,06 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — European & Global Investments _________________________ FLE Diadema Algorithmic R 03.10 OMI Diadema Cap. Plus P 03.10 FLE Diadema Global Sel R 28.09 MAV JRC Inst EUR(7) 03.10 MAV JRC Ret EUR 03.10 FLE Plur. Apuano DE Inst(7) 03.10 FLE Plur. Apuano DE Ret Plus 03.10 FLE Plur. Apuano DE Ret Prem 03.10 OMI Plur. Apuano FB Ret Inst(7) 03.10 OMI Plur. Apuano FB Ret Plus 03.10 OMI Plur. Apuano FB Ret Prem 03.10 OMI Plur. Apuano FB Ret Ret 03.10 AEM Plurima CSV China Inst. USD(7) 28.09 BAZ Plurima Eur AbsRet Inst(7) 03.10 BAZ Plurima Eur AbsRet Ret 03.10 BAZ Plurima Eur AbsRet S2 03.10 BAZ Plurima EurAbsRet NL 03.10 FLE Plurima Fra.AlphaStr I(7) 29.09 FLE Plurima Fra.AlphaStrat 29.09 FLE Plurima Fra.AlphaStrChf 29.09 FLE Plurima Fra.AlphaStrNL 29.09 FLE Plurima Fra.AlphaStUsd 29.09 FLE Plurima Fra.AlphaStUsdI(7) 29.09 FLE Plurima Gamma Abs Inst(7) 03.10 FLE Plurima Gamma Abs Ret CHF 03.10 FLE Plurima Gamma Abs Ret EUR 03.10 FLE Plurima Gamma Abs Ret USD 03.10 MAV Plurima Gamma Dynamic Inst(7) 03.10 MAV Plurima Gamma Dynamic Ret 03.10 AEN Plurima Junior Resources Prem 28.09 FLE Plurima LS Alpha Inst(7) 03.10 FLE Plurima LS Alpha Ret 03.10 03.10 BBI Plurima MultiAlphaPlusB BBI Plurima MultiAlphaPlusI(7) 03.10 BBI Plurima MultiAlphaPlusR 03.10 65,474 92,854 84,643 8,663 8,843 93,927 93,697 93,703 105,415 103,215 104,291 100,575 10,334 6,123 7,430 6,034 5,448 6,160 4,748 5,318 5,919 6,034 5,417 7,827 7,508 7,425 7,266 8,087 7,895 8,037 4,883 4,859 8,525 8,853 8,683 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — FLE Plurima Pairst. Selection R 03.10 FLE Plurima Pairst. Tot Ret R 31.05 MAV Plurima Pairstech Strategy Ret 03.10 FLE Plurima Theorema ACE Ret 03.10 FLE Plurima Theorema ACE Seed Inv(7) FLE Plurima Unifortune GS E(7) 03.10 MAV Plurima VB TR Bond Inst(7) 03.10 MAV Plurima VB TR Bond Ret 03.10 MAV Plurima VB TR Bond RetP 03.10 OMI Plurima Wave GS I(7) 03.10 OMI Plurima Wave GS Inst(7) 03.10 OMI Plurima Wave GS Ret 03.10 OFL Abs Ret Credit Strat 04.10 FLE Abs Ret Multi Strat 04.10 OAS AR Convertible Bond 04.10 OPE Asian Bond 04.10 OPE Central&East Eur. Bonds 04.10 AEM Central&Eastern Europ. Eq 04.10 OEM Euro Bond 04.10 OEB Euro Bond 1-3 years 04.10 OEM Euro Bond 3-5 years 04.10 OEC Euro Corporate Bond 04.10 OEC Euro Corporate Short Term Bd 04.10 OEC Euro Covered Bond 04.10 AAE Euro Equity 04.10 AAE Euro Equity Mid Cap 04.10 OEB Euro Short Term Bond 04.10 AAE European Equity Recovery 04.10 FLE Garant 1 04.10 FLE Garant 2 04.10 FLE Garant 3 04.10 FLE Garant 4 04.10 FLE Garant 5 04.10 FLE Global Equity 04.10 AEM Greater China Equity 04.10 AAE SRI Ageing Population 04.10 AEU SRI European Equity 04.10 OEH Total Return Euro High Yield 04.10 Generali Investments Global Solutions Fund OFL GIGS Fund - Bridge 2021 ID(7) 30.09 OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RA2 30.09 OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RD 30.09 OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RD2 30.09 10,627 2,606 8,681 99,935 — 4,953 9,610 9,499 9,419 8,504 8,078 8,130 — — — — — — — — — — — — Cl. D 107,45 112,35 109,17 93,29 169,19 186,64 169,32 119,64 135,63 158,49 112,77 127,11 97,81 127,22 122,71 83,04 119,31 109,94 117,67 106,87 106,83 115,90 162,36 97,94 150,43 203,02 Cl. E 105,15 109,63 110,40 92,01 165,26 175,32 164,76 117,66 134,15 154,44 111,20 127,08 — 121,98 119,44 81,85 — — — — — 108,02 157,99 101,31 140,91 178,74 103,91 103,59 103,59 103,59 — — — — Gestielle Inv. Sicav _______________________________________ Banco Popolare Società Cooperativa; www.bancopopolare.it OEM Bond Euro (I)(7) 03.10 161,980 OEM Bond Euro (R) 03.10 148,570 OFL Cedola Europlus 03.10 5,280 OFL Cedola Plus 03.10 5,230 OFL Cedola Sicura 03.10 5,090 OFL Cedola Sicura II 03.10 5,310 AEU Value Equity Europe (I)(7) 03.10 128,770 AEU Value Equity Europe (R) 03.10 114,840 — — — — — — — — Hedge Invest _____________________________________________ FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE Hi Africa Opp Fund Eur D(7) 30.09 Hi Africa Opp Fund Eur DM(7) 30.09 Hi Africa Opp Fund Eur I(7) 30.09 Hi Africa Opp Fund Usd D 30.09 Hi Africa Opp Fund Usd DM(7) 30.09 Hi Core Ucits F. Eur DM 30.09 Hi Core Ucits F. Eur I 30.09 Hi Core Ucits F. Eur R 30.09 Hi Core Ucits F. Usd DM(7) 30.09 Hi Core Ucits F. Usd R 30.09 Hi Numen Cr. F. Eur I Initial 23.09 Hi Numen Credit F. Eur D 23.09 Hi Numen Credit F. Eur DM(7) 23.09 Hi Numen Credit F. Eur DM2(7) 23.09 Hi Numen Credit F. Eur I 23.09 Hi Numen Credit F. Eur I2 23.09 Hi Numen Credit Fund Eur R 23.09 Hi Principia Fund Eur DM(7) 03.10 Hi Principia Fund Eur I 03.10 Hi Principia Fund Eur R 03.10 Hi Principia Fund Usd R 03.10 Hi Sibilla Macro F. Eur DM(7) 30.09 Hi Sibilla Macro F. Eur R 30.09 Hi Sibilla Macro F. Usd R 30.09 AAM KIS - America D AAM KIS - America P AAM KIS - America P Usd AAM KIS - America X OAS KIS - Bond D OAS KIS - Bond P OAS KIS - Bond P Usd OFL KIS - Bond Plus D OFL KIS - Bond Plus D Dist OFL KIS - Bond Plus P OFL KIS - Bond Plus P Dist OFL KIS - Bond Plus P Usd OFL KIS - Bond Plus X OFL KIS - Bond Plus Y OAS KIS - Bond Y OAS KIS - Bond Y USD OAS KIS - Bond Z APA KIS - Em. Markets D APA KIS - Em. Markets P APA KIS - Em. Markets P Usd AEU KIS - Europa D AEU KIS - Europa P AEU KIS - Europa X AEU KIS - Europa Y OAS KIS - Global Bond D OAS KIS - Global Bond P OAS KIS - Global Bond P Usd FLE KIS - Italia D FLE KIS - Italia J FLE KIS - Italia P FLE KIS - Italia X FLE KIS - Italia X Dist FLE KIS - Italia Y AAS KIS - Key D AAS KIS - Key D Dist AAS KIS - Key J AAS KIS - Key P AAS KIS - Key P Dist AAS KIS - Key X AAS KIS - Key Y FLE KIS - Multi Strategy X FLE KIS - Multi-St.UCITS D FLE KIS - Multi-St.UCITS P FLE KIS - Multi-St.UCITS P Usd FLE KIS - Pagasus P FLE KIS - Pagasus X FLE KIS - Pegasus D FLE KIS - Pegasus J FLE KIS - Pegasus P Usd FLE KIS - Pegasus Y AIT KIS - Real Return D FLE KIS - Real Return D Dist FLE KIS - Real Return J AIT KIS - Real Return P FLE KIS - Real Return X FLE KIS - Real Return Y AIT KIS - Risorgimento D AIT KIS - Risorgimento P AIT KIS - Risorgimento X FLE KIS - Selection D FLE KIS - Selection P FLE KIS - Selection P Usd FLE KIS - Selection X FLE KIS - Selection Y FLE KIS - Selection Y Usd AIT KIS - Target Italy Alpha S AIN KIS - World P AIN KIS - World X AIN KIS - World Y 30.09 30.09 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 30.09 30.09 30.09 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 92,190 93,340 96,30 92,32 92,520 108,010 105,930 102,840 96,20 105,450 119,84 97,16 111,80 98,68 115,09 97,71 112,58 124,02 122,07 121,38 122,38 101,97 99,49 100,63 202,07 207,29 297,50 210,97 125,40 131,52 180,03 134,31 99,18 139,32 123,12 103,58 103,80 103,28 101,92 103,00 101,68 122,54 126,87 172,03 125,67 131,55 133,49 104,38 98,17 103,40 143,27 98,24 101,08 135,95 137,20 95,42 102,56 112,53 109,20 106,19 163,58 151,83 165,06 117,60 101,03 108,25 112,25 149,68 103,59 103,61 105,89 107,99 107,33 102,79 95,98 97,54 98,72 96,89 101,53 98,68 91,09 121,20 119,73 118,73 122,68 169,80 125,53 99,89 100,84 102,14 104,87 104,04 102,82 Website - www.mandgitalia.it. Email - [email protected] M&G Dynamic Allocation Fund FLE Dynamic Allocation ¤A 04.10 14,52 M&G Investment Funds (7) OIH Gl.l Floating Rate High Yield F. 04.10 10,29 M&G Investment Fund (14) BBI Income Allocation Fund A 04.10 11,68 BOB Prudent Allocation 04.10 9,84 M&G Investment Funds (3) OPE Emerging Market Bond F. A 04.10 15,04 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — Mediolanum International F. _____________________________ www.bancamediolanum.it; tel. 800 107107 CH - Challenge Funds - Classi Mediolanum ASE Counter Cycl Eq L 04.10 5,176 ASE Counter Cycl Eq S 04.10 10,701 ASE Cyclical Eq L 04.10 6,278 ASE Cyclical Eq S 04.10 12,634 AEM Emerg. Mkts Eq. L 04.10 8,019 AEM Emerg. Mkts Eq. S 04.10 17,787 AEN Energy Eq. L 04.10 6,691 AEN Energy Eq. S 04.10 12,952 OEM Euro Bd L-A 04.10 10,494 OEM Euro Bd L-B 04.10 6,960 OEM Euro Bd S-A 04.10 18,306 OEM Euro Bd S-B 04.10 13,164 OEB Euro Income L-A 04.10 7,353 OEB Euro Income L-B 04.10 4,842 OEB Euro Income S-A 04.10 12,972 OEB Euro Income S-B 04.10 9,393 AEU European Eq L cop 04.10 7,309 AEU European Eq S cop 04.10 14,118 AEU European Eq. L 04.10 5,152 AEU European Eq. S 04.10 8,757 AFI Financial Eq. L 04.10 3,283 AFI Financial Eq. S 04.10 6,354 FLE Flexible L-A 04.10 4,511 FLE Flexible S-A 04.10 8,668 APS Germany Eq. L 04.10 5,854 APS Germany Eq. S 04.10 11,161 OIG Intern Bd L-A 04.10 6,684 OIG Intern Bd L-A Cop 04.10 8,980 OIG Intern Bd L-B 04.10 6,246 OIG Intern Bd L-B Cop 04.10 6,801 OIG Intern Bd S-A 04.10 13,156 OIG Intern Bd S-A Cop 04.10 15,464 OIG Intern Bd S-B 04.10 12,310 OIG Intern Bd S-B Cop 04.10 12,759 OIG Intern Inc L-A 04.10 5,560 OIG Intern Inc L-A Cop 04.10 6,757 OIG Intern Inc L-B 04.10 5,381 OIG Intern Inc L-B Cop 04.10 5,086 OIG Intern Inc S-A 04.10 10,949 OIG Intern Inc S-A Cop 04.10 11,889 OIG Intern Inc S-B 04.10 10,607 OIG Intern Inc S-B Cop 04.10 9,930 AIN International Eq L 04.10 7,654 AIN International Eq L cop 04.10 8,103 AIN International Eq S 04.10 9,844 AIN International Eq S cop 04.10 15,751 AIT Italian Eq. L 04.10 3,862 AIT Italian Eq. S 04.10 6,654 MAD Liquid. US$ L 04.10 4,700 MAD Liquid. US$ S 04.10 9,406 MAE Liquidity Euro L 04.10 6,769 MAE Liquidity Euro S 04.10 12,507 AAM North Amer Eq L cop 04.10 9,558 AAM North Amer Eq S cop 04.10 18,757 AAM North Amer. Eq. L 04.10 8,316 AAM North Amer. Eq. S 04.10 10,771 APA Pacific Eq L cop 04.10 6,064 APA Pacific Eq S cop 04.10 11,885 APA Pacific Eq. L 04.10 6,603 APA Pacific Eq. S 04.10 8,685 FLE Solidity& Return S-A 04.10 11,328 FLE Solidity& Return S-B 04.10 9,805 APS Spain Eq. L-A 04.10 6,791 APS Spain Eq. S-A 04.10 14,706 AIF Technology Eq. L 04.10 3,664 AIF Technology Eq. S 04.10 8,731 Legenda proventi: A = accumulazione; B = distribuzione Mediolanum Best Brands AIN BlackRock Glb L 04.10 6,861 AIN BlackRock Glb L cop 04.10 5,656 AIN BlackRock Glb S 04.10 13,256 AIN BlackRock Glb S cop 04.10 10,897 OEM Convertible Strat Col LA 04.10 5,637 OEM Convertible Strat Col LB 04.10 5,363 OEM Convertible Strat Col LHA 04.10 5,332 OEM Convertible Strat Col LHB 04.10 5,076 OEM Convertible Strat Col SA 04.10 11,162 OEM Convertible Strat Col SB 04.10 10,621 OEM Convertible Strat Col SHA 04.10 10,548 OEM Convertible Strat Col SHB 04.10 10,042 FLE Coupon Strat. Coll LA 04.10 6,428 FLE Coupon Strat. Coll LA cop 04.10 5,854 FLE Coupon Strat. Coll LB 04.10 5,139 FLE Coupon Strat. Coll LB cop 04.10 4,664 FLE Coupon Strat. Coll SA 04.10 12,581 FLE Coupon Strat. Coll SA cop 04.10 11,419 FLE Coupon Strat. Coll SB 04.10 10,059 FLE Coupon Strat. Coll SB cop 04.10 9,121 AIN DWS MegaTrend Sel L 04.10 6,083 AIN DWS MegaTrend Sel L cop 04.10 5,661 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — AIN DWS MegaTrend Sel S 04.10 11,857 — AIN DWS MegaTrend Sel S cop 04.10 10,994 — BBI Dynamic Coll L 04.10 6,723 — BBI Dynamic Coll L cop 04.10 6,746 — BBI Dynamic Coll S 04.10 11,556 — BBI Dynamic Coll S cop 04.10 13,049 — AIN Dynamic Int Val Opp LA 04.10 5,267 — AIN Dynamic Int Val Opp LHA 04.10 5,280 — AIN Dynamic Int Val Opp SA 04.10 10,524 — AIN Dynamic Int Val Opp SHA 04.10 10,526 — AEM Em Mkts Coll L 04.10 10,419 — AEM Em. Mkts Coll S 04.10 16,876 — AAS Eq. Power Coup. Coll L 04.10 6,617 — AAS Eq. Power Coup. Coll L cop 04.10 5,954 — AAS Eq. Power Coup. Coll S 04.10 10,253 — AAS Eq. Power Coup. Coll S cop 04.10 11,352 — AAS Eq. Power Coup. Coll. L B 04.10 5,193 — AAS Eq. Power Coup. Coll. LH B 04.10 4,948 — AAS Eq. Power Coup. Coll. S B 04.10 10,206 — AAS Eq. Power Coup. Coll. SH B 04.10 9,738 — OFL Equilibrium LA 04.10 4,787 — OFL Equilibrium LAH 04.10 4,817 — OFL Equilibrium LB 04.10 4,672 — OFL Equilibrium LBH 04.10 4,696 — OFL Equilibrium SA 04.10 9,537 — OFL Equilibrium SAH 04.10 9,593 — OFL Equilibrium SB 04.10 9,308 — OFL Equilibrium SBH 04.10 9,361 — FLE Euro Coup Strat Coll LA 04.10 5,043 — FLE Euro Coup Strat Coll LB 04.10 5,020 — FLE Euro Coup Strat Coll LHA 04.10 5,108 — FLE Euro Coup Strat Coll LHB 04.10 5,090 — FLE Euro Coup Strat Coll SA 04.10 10,069 — FLE Euro Coup Strat Coll SB 04.10 10,026 — FLE Euro Coup Strat Coll SHA 04.10 10,199 — FLE Euro Coup Strat Coll SHB 04.10 10,157 — OEM Euro Fixed Income L A 04.10 4,706 — OEM Euro Fixed Income L B 04.10 6,008 — OEM Euro Fixed Income S A 04.10 9,139 — OEM Euro Fixed Income S B 04.10 11,589 — AEU European Coll L 04.10 6,378 — AEU European Coll L cop 04.10 6,905 — AEU European Coll S 04.10 9,512 — AEU European Coll S cop 04.10 12,970 — FLE F.Templeton EM Sel L 04.10 5,341 — FLE F.Templeton EM Sel S 04.10 10,411 — OAS Financial Inc Strat LA 04.10 4,911 — OAS Financial Inc Strat LB 04.10 4,676 — OAS Financial Inc Strat SA 04.10 9,784 — OAS Financial Inc Strat SB 04.10 9,318 — OIH Glb High Yield cop L A 04.10 7,680 — OIH Glb High Yield cop L B 04.10 5,010 — OIH Glb High Yield cop S A 04.10 14,735 — OIH Glb High Yield cop S B 04.10 9,595 — OIH Glb High Yield L A 04.10 11,713 — OIH Glb High Yield L B 04.10 5,598 — OIH Glb High Yield S A 04.10 17,299 — OIH Glb High Yield S B 04.10 8,815 — AIF Glb Tech Coll L 04.10 2,599 — AIF Glb Tech Coll L cop 04.10 8,564 — AIF Glb Tech Coll S 04.10 7,726 — AIF Glb Tech Coll S cop 04.10 16,491 — AAS Infrastruct Opp Col LA 04.10 5,872 — AAS Infrastruct Opp Col LB 04.10 5,536 — AAS Infrastruct Opp Col LHA 04.10 5,669 — AAS Infrastruct Opp Col LHB 04.10 5,338 — AAS Infrastruct Opp Col SA 04.10 11,588 — AAS Infrastruct Opp Col SB 04.10 10,928 — AAS Infrastruct Opp Col SHA 04.10 11,185 — AAS Infrastruct Opp Col SHB 04.10 10,536 — AIN JPMorgan Glb L 04.10 7,050 — AIN JPMorgan Glb L cop 04.10 5,855 — AIN JPMorgan Glb S 04.10 13,618 — AIN JPMorgan Glb S cop 04.10 11,311 — FLE Long Short Strat Coll LA 04.10 4,877 — FLE Long Short Strat Coll SA 04.10 9,736 — FLE Med Carmignac Str Sel LA 04.10 5,515 — FLE Med Carmignac Str Sel SA 04.10 10,919 — FLE Med FidelityAsian Sel LA 04.10 5,319 — FLE Med FidelityAsian Sel LB 04.10 5,280 — FLE Med FidelityAsian Sel LHA 04.10 5,269 — FLE Med FidelityAsian Sel LHB 04.10 5,226 — FLE Med FidelityAsian Sel SA 04.10 10,621 — FLE Med FidelityAsian Sel SB 04.10 10,544 — FLE Med FidelityAsian Sel SHA 04.10 10,510 — FLE Med FidelityAsian Sel SHB 04.10 10,428 — FLE Med Invesco B Risk CS LA 04.10 5,495 — FLE Med Invesco B Risk CS LB 04.10 5,067 — FLE Med Invesco B Risk CS SA 04.10 10,881 — FLE Med Invesco B Risk CS SB 04.10 10,034 — FLE Med Pimco Inf Str Sel LB 04.10 4,441 — FLE Med Pimco Inf Str Sel SB 04.10 8,796 — AIN MStanley Glb L 04.10 8,039 — AIN MStanley Glb L cop 04.10 6,935 — AIN MStanley Glb S 04.10 15,531 — AIN MStanley Glb S cop 04.10 13,370 — FLE New Opportunity C. LAcop 04.10 5,423 — FLE New Opportunity C. SAcop 04.10 10,630 — FLE New Opportunity Coll. LA 04.10 5,911 — FLE New Opportunity Coll. SA 04.10 11,604 — APA Pacific Coll L 04.10 6,629 — APA Pacific Coll L cop 04.10 5,499 — APA Pacific Coll S 04.10 9,550 — APA Pacific Coll S cop 04.10 10,402 — FLE Pimco Inflat Strat Sel L 04.10 5,219 — FLE Pimco Inflat Strat Sel S 04.10 10,240 — BOB Premium Coup.Coll L 04.10 6,440 — BOB Premium Coup.Coll L B 04.10 5,189 — BOB Premium Coup.Coll L cop 04.10 6,156 — BOB Premium Coup.Coll LH B 04.10 4,992 — BOB Premium Coup.Coll S 04.10 12,575 — BOB Premium Coup.Coll S B 04.10 10,328 — BOB Premium Coup.Coll S cop 04.10 12,001 — BOB Premium Coup.Coll SH B 04.10 9,874 — AIN Socially Resp Coll LA 04.10 4,586 — AIN Socially Resp Coll LAH 04.10 4,628 — AIN Socially Resp Coll SA 04.10 9,130 — AIN Socially Resp Coll SAH 04.10 9,181 — AAM US Collection L 04.10 5,608 — AAM US Collection L cop 04.10 6,218 — AAM US Collection S 04.10 8,794 — AAM US Collection S cop 04.10 11,795 — FLE US Coupon Strat Coll LA 04.10 5,260 — FLE US Coupon Strat Coll LB 04.10 5,221 — FLE US Coupon Strat Coll LHA 04.10 5,197 — FLE US Coupon Strat Coll LHB 04.10 5,158 — FLE US Coupon Strat Coll SA 04.10 10,504 — FLE US Coupon Strat Coll SB 04.10 10,427 — FLE US Coupon Strat Coll SHA 04.10 10,358 — FLE US Coupon Strat Coll SHB 04.10 10,276 — Portfolio Fund - Classi Mediolanum OMI Active 10 S 04.10 10,734 — AIN Active 100 S 04.10 11,028 — BOB Active 40 S 04.10 10,996 — BBI Active 80 S 04.10 10,192 — AIN Aggressive Plus S 04.10 11,765 — AIN Aggressive Plus SH 04.10 10,707 — AIN Aggressive S 04.10 11,562 — AIN Aggressive SH 04.10 10,358 — BBI Balanced S 04.10 11,572 — BBI Balanced SH 04.10 11,117 — BAZ Dynamic S 04.10 11,568 — BAZ Dynamic SH 04.10 10,800 — MAE Liquidity S 04.10 11,081 — MAE Liquidity SA 04.10 11,235 — BOB Moderate S 04.10 11,314 — BOB Moderate SH 04.10 11,026 — Le quote esposte si riferiscono ai prezzi di chiusura del giorno lavorativo precedente quello sopra indicato Morgan Stanley Bank International Limited Milan Branch; Tel. 02 76331; www.morganstanleyinvestmentfunds.com Cl. A Cl. B OFL Absolute Returm FI 03.10 25,15 24,58 APA Asia Opportunity 03.10 24,60 24,48 APA Asia-Pacific Equity 03.10 23,11 21,89 APA Asian Equity 03.10 40,75 33,56 APA Asian Property 03.10 17,12 14,83 AEM Break Nations 03.10 21,35 — FLE Div Alph Pl LowVol Fd 03.10 21,84 21,30 FLE Diversified Alpha Plus 03.10 27,21 25,05 OPE Em Mkt FI Opp 03.10 24,98 — AEM Emerging Leaders Eq. 03.10 25,16 24,14 OPE Emerging Mkts Corp Dbt 03.10 30,08 28,45 OPE Emerging Mkts Debt 03.10 76,08 62,81 OPE Emerging Mkts Dom. Debt 03.10 26,60 24,18 AEM Emerging Mkts Equity 03.10 33,37 28,00 AEM EmEurop,M-East&Africa Eq 03.10 71,46 63,17 OEM Euro Bond 03.10 16,55 13,74 OEC Euro Corporate Bond 03.10 49,58 42,67 OEM Euro Strategic Bond 03.10 45,97 37,98 OEH Europ.Curr. HighYield Bd 03.10 23,00 19,13 AEU European Equity Alpha 03.10 40,28 33,24 AEU European Property 03.10 33,60 28,00 AAE Eurozone Equity Alpha 03.10 11,11 9,44 AEM Frontier Emerg. Mkts Eq. 03.10 25,54 24,65 AIN Global Advantage 03.10 29,69 28,62 FLE Global Balanced RC 03.10 35,62 33,94 OIG Global Bond 03.10 37,07 30,49 AIN Global Brands 03.10 92,92 79,30 OAS Global Convertible Bond 03.10 37,60 32,63 OIC Global Credit 03.10 24,73 23,79 AIN Global Discovery 03.10 25,32 — OFL Global FI Opport. 03.10 28,28 26,94 OIH Global High Yield Bond 03.10 32,28 30,75 AAS Global Infrastructure 03.10 47,78 44,85 OAS Global Mortgage Sec. 03.10 26,15 25,13 AIN Global Opportunity 03.10 43,75 41,26 OIC Global Premier Credit 03.10 23,00 22,15 ASE Global Property 03.10 25,82 23,35 AIN Global Quality 03.10 26,92 26,09 AEM Indian Equity 03.10 35,75 32,38 APS Japanese Equity 03.10 29,23 29,82 AEM Latin American Equity 03.10 41,98 34,46 OEB Short Maturity Euro Bond 03.10 20,41 17,08 AAM US Advantage 03.10 54,85 49,24 AAM US Growth 03.10 64,88 53,60 AAM US Insight 03.10 25,15 — AAM US Property 03.10 65,32 53,66 Cl. AH Cl. BH APA Asia Opportunity (EUR) 03.10 27,38 27,24 APA Asia-Pacific Equity 03.10 — 23,66 OPE Em.Mkts Domest.Debt 03.10 22,10 19,01 AEM Emerging Leaders Eq. 03.10 27,69 26,57 OPE Emerging Mkts Corp Dbt 03.10 33,08 31,26 OPE Emerging Mkts Debt 03.10 61,72 29,22 AEM Frontier Emerg. Mkts Eq. 03.10 28,11 27,14 OIG Global Bond 03.10 26,27 24,85 AIN Global Brands 03.10 64,19 56,19 OAS Global Convertib. Bd 03.10 35,61 30,88 OFL Global FI Opport. 03.10 29,51 28,22 OIH Global High Yield Bond 03.10 32,12 30,71 AAS Global Infrastructure 03.10 51,44 48,34 OAS Global Mortgage Sec. 03.10 28,74 27,65 AIN Global Opportunity 03.10 47,29 44,61 OAS Global Premier Credit 03.10 — 24,14 ASE Global Property 03.10 31,94 30,13 AIN Global Quality 03.10 29,76 28,85 FLE Liquid Alpha Capture 03.10 23,93 23,34 AAM US Advantage 03.10 44,11 72,03 AAM US Growth 03.10 49,96 47,36 Cl. C Cl. CH OFL Absolute Return FI 03.10 24,85 — FLE Div Alph Pl LowVol Fd 03.10 21,44 — FLE Diversified Alpha Plus 03.10 25,31 — OPE Em.Mkts Domestic Debt 03.10 21,05 — AEM Emerging Leaders Eq. 03.10 24,35 26,96 OPE Emerging Mkts Debt 03.10 32,52 — AEM Emerging Mkts Equity 03.10 20,81 — OPE Emerging MktsCorpDbt 03.10 28,88 27,57 OEM Euro Bond 03.10 37,18 — OEC Euro Corporate Bond 03.10 38,39 — OEM Euro Strategic Bond 03.10 32,06 — OEH Europ.Curr. HighYield Bd 03.10 47,73 — AEU European Equity Alpha 03.10 33,84 — AEM Frontier Emerg. Mkts Eq. 03.10 25,00 27,52 OIH Glb High Yield Bond 03.10 26,54 29,04 AIN Global Advantage 03.10 28,83 — FLE Global Bal. Risk Control 03.10 31,66 — OIG Global Bond 03.10 27,94 — AIN Global Brands 03.10 40,59 39,14 OAS Global Convertib. Bd 03.10 — 27,75 OIC Global Credit 03.10 24,12 — OFL Global FI Opport. 03.10 24,62 27,04 AAS Global Infrastructure 03.10 45,42 34,60 OAS Global Mortgage Sec. 03.10 25,54 28,09 AIN Global Opportunity 03.10 41,75 — ASE Global Property 03.10 28,70 30,43 AIN Global Quality 03.10 26,24 29,01 APS Japanese Equity 03.10 30,16 — AEM Latin American Equity 03.10 13,81 — FLE Liquid Alpha Capture 03.10 — 23,56 OEB Short Maturity Euro Bond 03.10 26,15 — AAM US Advantage 03.10 51,53 — AAM US Growth 03.10 44,97 45,69 myNEXT ___________________________________________________ OFL AAS BBI BBI myNEXT Bond E myNEXT Equity E myNEXT Multi Asset E myNEXT Plan 03.10 03.10 03.10 03.10 5,222 5,741 5,553 5,155 — — — — New Millennium Sicav ____________________________________ Banca Finnat Euramerica; tel. 06 699 33 1 OEC Augustum Corporate Bond OEB Augustum High Qual. Bond OBI Augustum Italian Div. Bond --- Augustum Mkt Timing BOB Balanced World C. 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 Cl.A 197,94 147,60 115,39 102,48 139,43 Cl.I 207,42 151,93 119,41 105,72 146,83 OEB Euro Bonds Short Term AAE Euro Equities --- Extra Euro HQB AIN Global Equities (Eur Hdg) OEM Inflation Lkd Bd Eur. OEC Large Europe Corporate FLE Total Return Flexible FLE VolActive 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 03.10 30.09 03.10 140,14 48,23 106,83 75,11 108,38 140,60 122,69 92,51 143,44 51,31 107,43 79,89 111,96 145,73 — 95,43 — — — — — — — — — — — — — — — — P P m P P www.pioneerinvestments.com; tel. 800551552 Pioneer Funds FLE Absolut Ret. Bond E 03.10 4,983 FLE Absolut Ret. M.Str. E 03.10 6,121 FLE Absolut Ret. M.Str.Gr. E 03.10 6,554 OFL Absolut Return Curr. E 03.10 5,514 OFL Absolut Return Curr. F 03.10 5,241 FLE Absolute R.Eur.Eq. EH($) 03.10 104,255 FLE Absolute Ret. As. Eq. E 03.10 5,704 FLE Absolute Ret. Eur. Eq. E 03.10 107,618 FLE Absolute Ret. M. Str. F. 03.10 5,416 APA Asia (ex Japan) Eq. E 03.10 8,682 APA Asia (ex Japan) Eq. F 03.10 7,670 APA China Eq. E 03.10 12,961 APA China Eq. F 03.10 11,376 FLE Commodity Alpha E 03.10 2,992 FLE Commodity Alpha E Hed 03.10 2,563 FLE Commodity Alpha F 03.10 2,806 AEU Core Europ. Eq. E 03.10 9,648 AEU Core Europ. Eq. F 03.10 8,463 AEM Em. Eur. Med. Eq. E 03.10 16,092 AEM Em. Eur. Med. Eq. F 03.10 13,524 OPE Em. Mark. Bond E DT 03.10 6,058 OPE Em. Mark. Bond F DT 03.10 6,039 OPE Em. Mark. Bond LC E 03.10 6,724 OPE Em. Mark. Bond LC E D. 03.10 4,517 OPE Em. Mark. Bond LC E DT 03.10 4,488 OPE Em. Mark. Bond LC F 03.10 6,448 OPE Em. Mark. Bond LC F D. 03.10 4,484 OPE Em. Mark. Bond LC F DT 03.10 4,483 OPE Em. Mark. Bond ST E 03.10 5,197 OPE Em. Mark. Bond ST E D 03.10 5,167 OPE Em. Mark. Bond ST E DT 03.10 5,152 OPE Em. Mark. Bond ST E Hed 03.10 5,256 OPE Em. Mark. Bond ST F DT 03.10 5,148 OPE Em. Mark. Cor. HY B. E 03.10 6,863 OPE Em. Mark. Cor. HY B. E DT 03.10 5,963 OPE Em. Mark. Corp. B. 2016 E 30.09 4,970 OPE Em. Mark. Corp. B. 2016 F 30.09 4,948 OPE Em. Mkts B.E Hed. 03.10 12,679 OPE Em. Mkts Bond E 03.10 16,305 OPE Em. Mkts Bond F 03.10 14,312 AEM Em. Mkts Eq. E 03.10 7,387 AEM Em. Mkts Eq. F 03.10 6,361 OAS Euro Aggr. Bond E 03.10 8,074 OAS Euro Aggr. Bond E D. 03.10 6,048 OAS Euro Aggr. Bond F 03.10 7,800 OAS Euro Aggr. Bond F D. 03.10 6,020 OAS Euro Aggreg. Bond E DT 03.10 5,999 OEM Euro Bond E 03.10 10,542 OEM Euro Bond E DT 03.10 5,629 OEM Euro Bond F 03.10 9,688 OAS Euro Cash Plus E 03.10 65,393 OAS Euro Cash Plus E DT 03.10 5,030 OEC Euro Corp. Short T. E 03.10 6,016 OEC Euro Corp. Short T. F 03.10 5,752 OEC Euro Corpor. Bond E DT 03.10 6,099 OEC Euro Corporate Bond E 03.10 9,761 OEC Euro Corporate Bond F 03.10 8,517 OEH Euro H. Y. E 03.10 10,563 OEH Euro H. Y. F 03.10 9,431 OEH Euro H. Y. F DT 03.10 5,548 OEH Euro High Yield E DT 03.10 6,120 MAE Euro Liquidity E 03.10 5,083 OAS Euro Short T. E 03.10 6,312 OAS Euro Short T. F 03.10 5,985 OFL Euro Strat. Bond E D. 03.10 5,015 OFL Euro Strat. Bond E DT 03.10 5,523 OFL Euro Strat. Bond F D. 03.10 4,974 OFL Euro Strat. Bond F DT 03.10 5,224 OFL Euro Strategic Bond E 03.10 10,557 OFL Euro Strategic Bond F 03.10 8,910 AAE Euroland Equity E 03.10 6,852 AAE Euroland Equity F 03.10 5,978 AEU Europ. Eq Income ED 03.10 5,697 OAS Europe Rec.Inc. 2017 E 30.09 5,380 AEU European Eq. Value E 03.10 6,542 AEU European Eq. Value F 03.10 9,717 AEU European Potential E 03.10 7,211 AEU European Potential F 03.10 6,633 AEU European Research E 03.10 5,762 5,045 AEU European Research F 03.10 FLE Flexible Opportunities E 03.10 5,112 FLE Flexible Opportunities F 03.10 5,094 OAS Gl. Sub. Bond E 03.10 5,283 AIN Glb Eq. Tar. Income E 03.10 7,390 AIN Glb Eq. Tar. Income E DT 03.10 4,275 AIN Glb Eq. Tar. Income F 03.10 6,969 AIN Glb Eq.Tar. Income ED 03.10 4,863 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bd E DT 03.10 4,786 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bd F DT 03.10 4,782 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bond E 03.10 4,848 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bond F 03.10 4,822 FLE Glb M.Asset TI E Hed. DS 03.10 4,643 FLE Glb Multi Asset TI E DS 03.10 4,074 FLE Glb Multi Asset TI E DT 03.10 5,418 OAS Glb Sub. Bond Cl. E 03.10 5,098 OAS Global Aggr. Bond E 03.10 8,488 OAS Global Aggr. Bond E DT 03.10 5,603 OAS Global Aggr. Bond F 03.10 8,202 ASE Global Ecology E 03.10 6,328 ASE Global Ecology F 03.10 5,877 OIH Global High Yield E 03.10 10,534 OIH Global High Yield E DT 03.10 5,854 OIH Global High Yield F 03.10 9,130 OIH Global High Yield F DT 03.10 5,553 OPE Global High Yield F DT 03.10 5,945 BOB Global Multi Asset Cons. E 03.10 5,695 BOB Global Multi Asset Cons. F 03.10 5,147 BAZ Global Multi Asset E 03.10 9,137 BAZ Global Multi Asset F 03.10 8,617 AIN Global Select E 03.10 6,415 AIN Global Select F 03.10 5,962 AEM Indian Equity E 03.10 8,238 AEM Indian Equity F 03.10 7,744 AIT Italian Equity E 03.10 6,214 AIT Italian Equity F 03.10 5,509 APA Japanese Eq. E 03.10 2,817 APA Japanese Eq. E Hed 03.10 7,903 APA Japanese Eq. F 03.10 2,494 AEM Latin Am. Equity E 03.10 3,586 AEM Latin Am. Equity F 03.10 3,397 AAM North Am. Bas. V. E Hed. 03.10 5,851 AAM North American Bas. Val. E 03.10 7,763 AAM North American Bas. Val. F 03.10 7,154 FLE Real Assets TI E 03.10 4,032 FLE Real Assets TI F 03.10 3,948 FLE Real Assets TI E Hed DS 03.10 4,582 APS Russian Equity E 03.10 4,386 APS Russian Equity F 03.10 4,206 OFL Strategic Income E 03.10 10,903 OFL Strategic Income E D. 03.10 6,233 OFL Strategic Income E DT 03.10 6,256 OFL Strategic Income E Hed. 03.10 9,611 OFL Strategic Income E Hed. D. 03.10 5,374 OFL Strategic Income F 03.10 9,839 OFL Strategic Income F D. 03.10 6,355 OFL Strategic Income F DT 03.10 6,071 OFL Strategic Income F Hed. 03.10 8,898 OFL Strategic Income F Hed. D. 03.10 5,133 AEU Top Europ. Play. E 03.10 7,934 AEU Top Europ. Play. F 03.10 6,844 ODMU.S. Dollar Aggregate Bd E 03.10 8,690 ODMU.S. Dollar Aggregate Bd F 03.10 8,219 ODB U.S. Dollar Short T. E 03.10 5,967 ODB U.S. Dollar Short T. F 03.10 5,660 AAM U.S. Fundam. Growth E 03.10 14,977 AAM U.S. Fundam. Growth E H 03.10 150,501 AAM U.S. Fundam. Growth F 03.10 17,655 AAM U.S. Pioneer Fund E 03.10 7,825 AAM U.S. Pioneer Fund E Hed. 03.10 5,767 AAM U.S. Pioneer Fund F 03.10 6,923 AAM U.S. Res. Value E 03.10 10,815 AAM U.S. Res. Value F 03.10 11,841 AAM U.S. Research E 03.10 8,545 AAM U.S. Research E Hed. 03.10 6,188 AAM U.S. Research F 03.10 7,526 ODH Us High Yield E 03.10 11,772 ODH Us High Yield E Hed. 03.10 7,944 ODH Us High Yield F 03.10 10,671 AAM Us Mid Cap Value E 03.10 11,118 9,842 AAM Us Mid Cap Value F 03.10 Pioneer Fund Solution BBI Balanced E 03.10 7,106 BBI Balanced F 03.10 6,379 BOB Conservative E 03.10 8,496 BOB Conservative F 03.10 7,590 BAZ Diversified Growth E 03.10 4,140 BAZ Diversified Growth F 03.10 3,863 Pioneer SF OAS Diver. Sub. Bond 2018 E 03.10 5,480 OPE Em. Mkts Bd 2019 E DA 30.09 5,977 OPE Em. Mkts Bd 2019 E Hd DA 30.09 4,946 BBI Equity Plan 60 E 03.10 5,039 FLE EUR Commodities E 03.10 2,252 FLE EUR Commodities F 03.10 2,095 OEB Euro Curve 1-3y E 03.10 5,972 OEB Euro Curve 1-3y F 03.10 5,766 OEM Euro Curve 10+y E 03.10 9,495 OEM Euro Curve 10+y F 03.10 8,940 OEM Euro Curve 10+year E Dis. 03.10 6,781 OEM Euro Curve 3-5y E 03.10 6,799 OEM Euro Curve 3-5y F 03.10 6,556 OEM Euro Curve 5-7year E 03.10 6,753 OEM Euro Curve 5-7year E Dis. 03.10 5,566 OEM Euro Curve 7-10y E 03.10 8,372 OEM Euro Curve 7-10y F 03.10 7,883 OEM Euro Curve 7-10year E Dis. 03.10 5,849 OAS Euro Fin. Rec. 05/2018 E 03.10 5,511 OAS Euro Finan. Rec. 18 E Dis. 03.10 5,710 OAS HY & Em.Mkts Bd Opp. 2021 30.09 5,039 FLE Saving Box I E 03.10 4,992 FLE Saving Box I U 03.10 49,900 FLE Saving Box II E 03.10 4,998 FLE Saving Box II U 03.10 49,980 FLE Target Eonia Plus - G 03.10 4,827 OAS US Doll. DCB B 17 E Dis. 03.10 5,918 OAS US Doll. DCB B 17 E Dis.H 03.10 5,114 Pioneer SSF FLE America AD 12/12/17 E 30.09 112,886 FLE America AD 20/12/17 E P 30.09 109,230 FLE Asia 05/2016 E P 30.09 106,281 FLE Asia 06/2016 E 30.09 111,564 FLE Asia 21/12/2015 E 30.09 104, P M P P P P P P P P P P M P P — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — M mM m m M m — M M m m — M — — m — — M M m m M M M M m M M M M M M M M m m m m m m m m m m m m m M M M M M M M M M M M M M m m m M M M M M M M m m M M M M M M M M M M M M M M M M — m m m m m m m — M — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — M M m m m — M M M M M M M M — M — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — m m m m m m — — — — M m m — — — M mm mm m m m — — — — — — — — — — — — — — — — — M M m m M M M M M M W M M m M m O — — — — m M m m — — — — — — m W M m — M M — — — — — — — — — — — — — — — — — W m m — — m m W m — — — — — — — — — — — — — m @ M — — — — M m m m m @ m m m — — — — — — — — — — mM mM m m M M — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — mM M W m M m M — — — — m m m — m m m m — — — m m — — m w — — — — — m m M M — m M — m m — — — NONARMONIZZATIUE — — — — — M — — — — — — — — — — — — — — m m — — — — — — — — — — — — — — — — m M m m m — — m WM — — — — — — — — — — m m m m m W m — — — — @ m M m M M m — — m — — — m M M m — — — — — m W mM mM — mm — M m O — — — M M M m m — — — mM mM M m m — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — m M m — — — M M m m — m m M W W W m M M m m — — — M m M mM m — — m Mm m m M M M m m m m m — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — m M M m M m — — — m m m — m W W — m — — M — — — — — — — — — — m — — — — — — — — — — M m m m — M M m — — — — — — — — — M m m mm M M — m m m m mM mM mM mM m M m M — — — — — — — — — — — ALTRIARMONIZZATIUE — — — — m — — — — — m m m m W M W W W W — — — — — — m m m M m m — — — — — — — — — — — — — — — — — mm m m M m m m M — — — — — — — — — — m m — — — — m m m m m m m m m m m m M M M m m m — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — M — — — — m m — — & — 36 Mercati azionari in Italia Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 MERCATO AZIONARIO News, commenti e tutti i mercati in diretta su www.ilsole24ore.com/finanza BORSA ITALIANA Media Media 2015-2016 (1) 30 gg 30 gg Min ¤ Max ¤ prezzo quant. A 0,791 8,830 5,430 1,050 0,310 0,920 4,942 2,150 1,480 0,348 4,824 3,550 8,150 — 1,750 3,180 8,815 18,930 6,035 14,940 12,430 1,367 14,290 15,900 1,820 3,240 2,800 10,980 3,232 3,388 0,615 9,625 9,865 10,830 — 2,924 10,880 13,423 25,740 9,415 19,270 29,580 5,580 0,277 47,890 1,576 1,624 0,280 15,750 13,320 0,980 2,510 0,352 0,318 2,086 — 0,155 5,525 1,756 3,226 5,000 1,810 2,354 2,218 0,990 35,420 0,333 0,348 0,477 1,803 0,231 0,114 9,350 0,180 17,200 16,210 0,250 0,342 26,420 0,044 12,650 9,500 5,800 8,195 7,910 215,000 3,600 3,076 0,620 33,440 29,550 3,552 8,645 0,646 1,039 4,778 — 0,423 11,350 12,279 7,170 8,475 5,050 6,850 4,940 2,510 67,760 0,677 0,510 0,774 2,890 0,618 0,574 18,900 0,748 22,490 25,081 0,812 0,924 55,150 0,124 20,140 19,760 11,220 ZAzioni INDICI Pr. Chiusura (3) Var.% Vwap Apert. ¤ ¤ Var.% annua ¤ (6) (¤) Min.¤ Max¤ 04.10 03.10 (4) (5) 04.10 04.10 04.10 04.10 Contr. N.ro Quant. tot. in Cont. (mlg) ¤(mlg) p/mez. Capit. p/u propri Div/p in mln (7) (8) ¤ (9) Div. lordo ¤ (2) Data stacco 1,227 9251 1621 LC A2A 1X 11,460 123 1512 MD Acea 1X 6,248 4 1094 m Acotel 1X 1,674 13 1566 SM Acsm-Agam 1X 0,357 163 1005 SM Aedes 1X 1,026 40 1836 m Aeffe 1X 8,758 15 1084 MD Aeroporto di Bologna 1X 2,667 — 1617 Alba 1X 2,004 42 1434 SM Alerion Cleanpwr 1X 0,367 99 1579 SM Ambienthesis 1X 9,256 280 1049 m Amplifon 1X 4,465 1315 1011 MD Anima Holding 1X 10,534 75 1212 m Ansaldo Sts 1X — — 1528 SM Arena 2,721 164 1035 m Ascopiave 1X 3,459 364 1146 m Astaldi 1X 10,088 43 1020 MD ASTM 1X 22,908 1713 1338 LC Atlantia 1X 7,641 376 1574 MD Autogrill 1X 17,636 4 6135 MC Autostrade M. 1X 13,756 987 1398 LC Azimut H. 1X 1,209 11,070 5,700 1,704 0,337 1,030 9,000 — 2,026 0,368 9,200 4,380 10,500 — 2,650 3,276 9,805 22,110 7,580 17,390 13,910 1,205 11,070 5,850 1,640 0,340 1,034 9,040 — 2,010 0,363 9,330 4,374 10,400 — 2,630 3,286 9,725 22,290 7,565 17,340 13,650 0,33 — -2,56 3,90 -0,97 -0,39 -0,44 — 0,80 1,29 -1,39 0,14 0,96 — 0,76 -0,30 0,82 -0,81 0,20 0,29 1,90 -3,48 -21,72 -32,63 4,80 -34,12 -31,09 47,09 — -15,38 -16,38 15,80 -45,43 5,76 — 20,12 -41,96 -15,92 -9,90 -14,38 -0,44 -40,49 1,207 10,988 5,668 1,665 0,340 1,030 9,045 — 2,032 0,379 9,211 4,390 10,426 — 2,645 3,288 9,787 22,141 7,532 17,314 13,815 1,212 11,000 5,715 1,621 0,342 1,033 9,040 — 2,020 0,368 9,360 4,384 10,410 — 2,632 3,320 9,725 22,300 7,595 17,490 13,700 1,201 10,860 5,500 1,614 0,336 1,010 8,950 — 2,020 0,366 9,110 4,348 10,400 — 2,630 3,268 9,660 22,010 7,485 17,200 13,590 1,214 11,070 5,795 1,730 0,344 1,039 9,080 — 2,050 0,397 9,360 4,452 10,500 — 2,664 3,328 9,840 22,380 7,595 17,490 14,050 2278 11532 13921 51,80 1,43 3,40 3782 0,0410 20.06.16 543 125 1376 13,37 1,54 4,55 2340 0,5000 20.06.16 50 10 59 neg. 1,64 — 24 0,4000 26.05.03 40 27 45 10,69 0,79 2,70 128 0,0450 23.05.16 24 48 16 21,01 0,40 — 109 0,2500 07.05.07 68 111 114 72,65 0,84 — 111 0,0070 18.05.09 16 2 21 46,97 2,04 1,88 327 0,1700 02.05.16 — — — — — — — 0,2500 20.06.16 15 13 26 neg. 0,84 2,21 89 0,0450 20.06.16 81 238 90 neg. 0,73 — 35 0,0100 11.06.12 708 218 2008 44,46 4,17 0,47 2081 0,0430 23.05.16 743 410 1801 10,37 1,65 5,69 1316 0,2500 23.05.16 303 176 1831 22,37 3,18 1,73 2085 0,1800 23.05.16 — — — — — — — 0,0413 24.07.00 122 70 185 14,41 1,49 5,67 620 0,1500 09.05.16 253 109 358 4,00 0,51 6,08 324 0,2000 09.05.16 179 27 269 8,96 0,62 4,60 861 0,4500 30.05.16 4076 2209 48916 21,44 2,69 3,97 18284 0,8800 23.05.16 384 171 1286 29,87 3,42 1,59 1916 0,1200 06.06.16 31 6 99 8,13 0,63 2,31 76 0,4000 18.04.16 4378 1791 24747 8,00 2,76 10,86 1979 0,5000 23.05.16 7,128 0,309 62,405 1,778 1,756 0,315 18,184 20,054 1,211 3,385 — 0,370 2,460 — 0,173 5,839 2,186 3,975 6,188 2,095 2,814 3,314 1,075 45,318 0,529 0,367 0,539 2,367 0,358 0,148 13,274 0,213 20,216 18,112 0,278 0,342 52,475 0,049 17,829 18,421 10,054 2 6020 SM B&C Speakers 1X 5328 1506 SM B. Carige 1X — 1280 B. Carige r 17 1514 SM B. Desio 1X 8 1349 B. Desio r nc 58 1292 m B. Finnat 1X 198 1197 MD B. Generali 1X 62 1268 m B. Ifis 1X 35 1397 SM B. Intermobiliare 1X 4933 6014 LC B.P. E.Romagna 1X — 1474 m B.P. Etruria e L. 75078 1472 LC B.P. Milano 1X 465 6028 MD B.P. Sondrio 1X — 1548 MC B.P. Spoleto 1X 227 1533 MD B. Profilo 1X 2 1029 SM B. Sard. r nc ) 14245 1143 LC B. Popolare 1X 9 1537 B. Santander 1X 1081 1539 LC Banca Mediolanum 1X 55 1080 m Banca Sistema 1X 48 1007 Banzai 1X 48 1582 SM BasicNet 1X 12 1033 SM Bastogi 1X 13 1325 m BB Biotech 1X 331 1103 m BE 1X 162 1610 SM Beghelli 1X 2428 1569 MD Beni Stabili 1X 4 6043 Best Union 1X 344 1874 SM Bialetti 1X 151 6035 m Biancamano 57 1048 m Biesse 1X 236 6018 Bioera 1X — 1040 Boero 1X 2 1041 SM Bon. Ferraresi 1X 5 6115 MC Borgosesia 1X 1 6120 Borgosesia rnc 93 1516 m Brembo 1X 228 1045 SM Brioschi 1X 55 1025 B. Cucinelli 1X 680 1556 LC Buzzi Unicem 1X 84 1557 Buzzi Unic. r nc 7,050 0,293 — 1,771 1,769 0,309 17,060 20,470 1,048 3,226 — 0,377 2,492 — 0,171 5,750 2,146 4,038 6,025 2,040 2,800 3,210 1,033 46,980 0,597 0,354 0,558 — 0,355 0,140 14,310 0,205 20,400 18,250 — — 54,500 0,049 17,900 17,900 9,790 7,000 0,289 — 1,760 1,716 0,309 17,160 20,380 1,050 3,236 — 0,369 2,506 — 0,172 5,750 2,114 3,956 5,960 2,034 2,770 3,196 1,049 46,130 0,590 0,352 0,559 2,352 0,352 0,141 13,950 0,202 — 18,110 — — 53,600 0,049 17,690 18,090 9,930 0,71 1,28 — 0,62 3,09 — -0,58 0,44 -0,19 -0,31 — 2,20 -0,56 — -0,58 — 1,51 2,07 1,09 0,29 1,08 0,44 -1,53 1,84 1,10 0,31 -0,18 — 0,77 -0,71 2,58 1,59 — 0,77 — — 1,68 — 1,19 -1,05 -1,41 -9,63 -77,06 — -35,88 -31,32 -29,32 -41,38 -28,73 -50,12 -54,16 — -59,95 -40,16 — -35,58 -30,43 -77,75 -14,07 -18,44 -47,77 -36,94 -33,03 -36,92 -13,64 12,80 -23,72 -20,33 — -5,66 -51,35 -9,25 -44,11 -8,52 -3,11 — — 22,60 -44,75 9,74 9,36 -3,33 7,003 0,291 — 1,779 1,738 0,304 17,133 20,350 1,050 3,241 — 0,371 2,488 — 0,169 5,750 2,124 3,962 6,047 2,039 2,803 3,213 1,025 46,756 0,583 0,358 0,560 — 0,358 0,141 14,205 0,206 20,400 18,190 — — 54,528 0,048 17,832 18,003 9,792 7,000 0,286 — 1,795 1,700 0,305 16,900 20,130 1,084 3,252 — 0,368 2,490 — 0,172 5,750 2,110 4,008 5,950 2,040 2,800 3,250 1,017 45,800 0,582 0,357 0,560 — 0,359 0,141 14,000 0,209 — 18,110 — — 54,100 0,048 17,710 18,190 9,925 7,000 0,286 — 1,760 1,700 0,303 16,900 19,700 1,044 3,184 — 0,361 2,470 — 0,167 5,750 2,074 3,888 5,950 2,030 2,738 3,180 1,017 45,800 0,578 0,353 0,547 — 0,355 0,140 14,000 0,205 20,400 18,110 — — 54,000 0,048 17,200 17,850 9,690 7,050 0,293 — 1,800 1,770 0,314 17,310 20,480 1,084 3,278 — 0,377 2,510 — 0,173 5,750 2,148 4,038 6,090 2,050 2,850 3,250 1,033 46,980 0,597 0,360 0,567 — 0,360 0,146 14,360 0,209 20,400 18,250 — — 55,150 0,049 17,980 18,190 9,930 13 424 — 21 10 16 1056 269 53 3554 — 6157 362 — 22 1 5165 4 1506 55 405 45 3 115 85 15 891 — 16 5 273 6 3 14 — — 2702 3 349 1356 119 6 4530 — 11 9 29 154 30 32 5332 — 86013 246 — 78 — 14497 — 1125 15 323 12 — 10 384 37 5138 — 18 30 63 9 — 1 — — 295 3 48 399 35 3,310 5,260 3,651 2 1327 m Cad It 1X 3,220 6,100 3,749 153 1066 m Cairo Comm. 1X 0,842 1,479 1,145 24 6021 SM Caleffi 1X 1,721 2,796 2,008 12 1306 Caltagirone 1X 11 1058 MC Caltagirone Ed. ) 0,715 1,178 0,771 4,890 10,280 9,816 1109 1061 LC Campari 1X 1,040 2,500 1,255 13 1527 SM Carraro 1X 4,952 8,800 5,161 597 1333 MD Cattolica Ass. 1X 10,210 16,920 13,240 9 1580 m Cembre 1X 3,300 7,155 4,422 77 1067 m Cementir Hldg. 1X 2,500 4,730 2,830 8 1329 m Cent.del Latte d'Italia 1X 4,010 7,920 7,475 233 1053 Cerved Inf. 1X 0,015 0,058 0,021 6351 1042 SM Chl 1X 0,168 0,367 0,180 36 6023 SM Cia 1X 0,207 0,257 — — 1087 Ciccolella 0,740 1,137 0,936 226 1070 MD Cir 1X 88 1317 SM Class 1X 0,311 1,368 0,354 5,170 8,920 6,482 2955 1475 LC CNH Industrial 1X 0,310 0,537 0,343 301 1073 MD Cofide 1X 6,850 9,500 7,315 21 Coima Res 1X 0,197 0,376 0,238 110 6038 SM Conafi Prestitò 1X 4,628 8,385 5,154 280 1100 MD Credem 1X 0,294 1,362 0,332 6237 1454 MD C. Valtellinese 1X 0,751 1,940 1,085 17 1570 SM Csp Int. 1X 0,230 2,830 0,348 1774 1312 CTI Biopharma 1X 3,650 3,700 1,190 1,968 0,730 9,920 1,213 5,125 12,700 4,250 2,788 7,560 0,021 0,180 — 0,936 0,320 6,460 0,338 7,000 0,242 4,962 0,303 1,074 0,354 3,650 3,452 1,166 1,967 0,746 10,000 1,213 5,050 12,860 4,290 2,800 7,655 0,021 0,176 — 0,917 0,332 6,405 0,338 7,050 0,242 4,874 0,304 1,079 0,354 — 7,18 2,06 0,05 -2,14 -0,80 — 1,49 -1,24 -0,93 -0,43 -1,24 -0,94 2,28 — 2,07 -3,73 0,86 — -0,71 -0,17 1,81 -0,23 -0,46 0,08 -12,52 -20,36 18,43 -17,29 -27,33 24,18 -40,81 -30,93 -9,94 -28,13 -16,44 -1,75 -36,60 -20,28 — -3,80 -53,88 1,60 -18,90 -30,03 -21,40 -28,80 -72,10 -1,60 -68,81 3,588 3,629 1,183 1,967 0,722 9,955 1,192 5,094 12,555 4,256 2,781 7,583 0,021 0,178 — 0,930 0,318 6,461 0,338 6,997 0,236 4,908 0,303 1,066 0,358 3,552 3,494 1,166 1,989 0,730 10,050 1,186 5,070 12,710 4,282 2,826 7,590 0,022 0,176 — 0,921 0,326 6,430 0,334 7,125 0,236 4,922 0,304 1,066 0,356 3,550 3,434 1,166 1,940 0,715 9,910 1,180 5,065 12,220 4,202 2,760 7,480 0,021 0,174 — 0,921 0,311 6,380 0,334 6,950 0,232 4,830 0,300 1,065 0,348 3,650 3,758 1,198 1,998 0,740 10,090 1,213 5,125 12,850 4,300 2,826 7,675 0,022 0,180 — 0,936 0,326 6,495 0,340 7,125 0,242 4,972 0,308 1,081 0,367 4 720 23 28 47 2202 18 588 64 158 9 983 29 8 — 57 108 3667 22 54 9 714 724 6 319 1 439 39 8 20 1243 8 419 8 29 2 321 844 16 — 70 407 3966 35 17 17 416 4144 6 1198 0,301 1,862 0,895 13,400 10,550 8,690 14,720 0,993 32,750 3,010 1,020 0,773 3,120 1,580 24,280 17,150 19,400 28,000 1,529 62,450 14,600 3,620 0,328 2,142 0,984 18,379 12,464 18,713 22,074 1,066 57,247 8,634 1,169 0,332 2,084 0,963 17,260 11,660 18,850 22,170 1,051 58,900 9,480 1,157 0,334 2,090 0,959 17,250 11,840 18,850 21,490 1,051 58,600 9,335 1,140 -0,60 -0,29 0,42 0,06 -1,52 — 3,16 — 0,51 1,55 1,49 -51,71 -1,85 -18,82 -1,90 -10,67 13,71 -20,58 -17,58 21,73 25,83 -43,83 0,333 2,085 0,969 17,267 11,741 18,789 21,948 1,052 58,475 9,440 1,119 0,335 2,090 0,959 17,360 11,760 18,700 21,490 1,051 58,700 9,395 1,099 0,331 2,084 0,938 17,190 11,620 18,700 21,460 1,041 57,950 9,315 1,090 0,336 2,100 0,984 17,360 11,930 18,850 22,210 1,060 59,000 9,500 1,157 61 18 8 216 131 196 408 80 782 601 16 0,585 0,670 0,060 40,000 6,638 1,391 0,593 3,426 3,330 1,972 10,930 8,504 0,042 4,558 0,856 1,080 23,130 0,595 0,880 1,307 0,200 59,750 18,990 2,346 0,990 3,846 4,500 4,458 17,660 13,028 0,138 10,450 1,250 2,280 47,180 0,973 0,667 61 1275 Edison r nc ) 0,750 107 1099 MD Ed. Espresso 1X 0,091 604 1138 SM Eems ) 47,676 28 1359 m EI Towers 1X 15,769 43 1346 m El.En 1X 1,851 60 1188 m Elica 1X 0,772 51 1613 m Emak 1X 3,624 972 1064 Enav 1X 3,970 32096 1575 LC Enel 1X 2,407 4 6048 MC Enervit 1X 13,185 17229 1525 LC Eni 1X 10,267 181 1576 MD Erg 1X 0,048 151 1154 SM Ergycapital ) 5,508 121 1104 m Esprinet 1X 0,974 19 6025 SM Eukedos 1X 1,343 85 1088 m Eurotech 1X 36,135 334 1627 LC Exor 1X 0,662 42 1081 m Exprivia 1X 0,676 0,742 0,090 48,900 18,180 1,820 0,800 3,596 3,914 2,508 12,970 10,170 0,050 5,115 1,020 1,156 36,490 0,649 0,673 0,745 0,089 48,370 18,350 1,820 0,800 3,600 3,910 2,486 12,890 10,180 0,050 5,170 1,000 1,161 35,760 0,640 0,52 -0,34 0,45 1,10 -0,93 — — -0,11 0,10 0,88 0,62 -0,10 -1,00 -1,06 2,00 -0,43 2,04 1,41 -6,27 -26,42 -10,27 -17,68 79,03 -7,80 3,98 9,23 0,12 -12,92 -6,60 -14,49 -38,37 -39,52 -4,46 -28,03 -14,24 -14,96 0,673 0,744 0,089 48,639 18,076 1,829 0,799 3,605 3,917 2,451 12,969 10,194 0,048 5,139 0,996 1,157 36,261 0,644 0,671 0,752 0,089 47,730 18,400 1,822 0,800 3,636 3,916 2,402 12,900 10,130 0,048 5,215 0,991 1,147 36,160 0,640 0,671 0,738 0,089 47,730 17,640 1,820 0,795 3,584 3,890 2,400 12,870 10,000 0,047 5,075 0,990 1,147 35,880 0,630 0,676 13 19 13 neg. 0,01 — 74 0,0500 0,753 91 53 39 18,07 0,52 — 307 0,0629 0,090 4 54 5 0,92 -10,88 — 4 — 49,140 398 19 927 28,78 2,25 — 1375 1,1000 18,530 516 76 1372 24,27 2,05 1,66 349 1,2000 1,836 27 16 29 18,71 1,03 0,54 116 0,0098 0,805 14 24 19 14,81 0,78 3,13 131 0,0250 3,636 738 503 1813 29,55 1,79 — 1953 — 3,948 6901 26427 103509 18,13 1,23 4,08 39821 0,1600 2,508 9 4 11 241,35 2,13 1,22 44 0,0300 13,050 10978 16798 217861 neg. 0,91 6,17 47132 0,8000 10,270 400 96 980 74,29 0,94 4,91 1532 1,0000 0,050 13 129 6 neg. 0,68 — 8 — 5,230 166 37 190 8,88 0,91 2,92 269 0,1500 1,039 12 28 28 neg. 0,74 — 23 — 1,176 35 39 46 neg. 0,39 — 41 — 36,500 2015 351 12743 11,74 0,86 0,97 8739 0,3500 0,651 27 32 20 7,40 0,46 3,31 33 0,0213 B C D E F 785 1355 m D'Amico 1X 7 1047 m Dada ) 22 1676 Damiani ) 27 1089 MD Danieli ) 42 1090 Danieli r nc 33 1018 m Datalogic 1X 72 1072 MD De' Longhi 1X 148 1003 m Dea Capital 1X 58 1598 MD Diasorin 1X 97 1326 m Digital Bros ) 23 1351 m Dmail Gr. 1X 40 1317 — 19 16 9 2645 615 34 17281 — 31870 611 — 13 — 30796 — 6802 31 906 39 — 457 224 13 2877 — 7 4 890 2 2 24 — — 16074 — 848 7177 347 15,48 4,26 neg. 0,10 — — 6,07 0,27 5,93 0,26 13,28 0,51 9,79 3,13 6,76 1,91 neg. 0,49 7,07 0,31 — — 5,63 0,35 8,72 0,44 — — 19,80 0,71 neg. 0,25 4,09 0,21 9,59 0,65 10,19 2,16 9,31 1,76 neg. 1,37 11,69 2,12 neg.178,72 4,30 0,71 22,75 1,62 144,99 0,69 neg. 0,73 — — 9,46 2,93 neg. -1,02 18,56 2,76 neg. 0,60 106,29 1,63 21,17 0,93 — — — — 19,80 5,34 neg. 0,36 36,37 6,37 29,60 1,45 16,10 0,79 5 28,69 1595 44,13 47 62,89 16 5,26 15 neg. 12377 32,96 9 neg. 2136 14,58 107 13,40 122 10,04 7 75,37 24371029,00 18 neg. 3 neg. — — 65 17,57 129 neg. 25629 51,09 12 13,01 121 14,60 4 neg. 2043 9,82 1257 2,84 7 18,82 429 neg. 0,60 4,20 1,32 0,23 0,16 3,31 1,93 0,46 1,63 0,65 0,95 2,63 22,37 1,64 — 0,67 0,71 2,69 0,43 0,72 0,40 0,66 0,15 0,49 2,11 211 70 2,85 0,40 16 33 26,09 0,59 4 4 14,23 1,20 23 400 15,90 0,79 34 402 10,81 0,54 18 334 27,08 3,68 57 1260 21,94 3,63 41 43 7,85 0,59 60 3507 32,58 5,58 116 1099 10,62 2,76 13 14 neg. -0,04 5,00 — — 4,75 5,85 3,28 7,00 3,73 — 3,09 — 7,29 2,81 — 3,54 — 5,24 5,30 4,96 2,60 — 3,11 — 5,72 1,91 — 4,29 — — — 2,53 — 0,64 0,36 — — 1,47 — 0,73 0,42 0,77 4,18 5,51 — 2,54 — 0,90 — 6,87 3,66 2,35 2,16 2,58 — 1,23 — 4,73 — 2,01 4,14 — — 3,06 9,89 4,69 — 77 0,3500 241 0,0700 — 0,0875 208 0,0846 23 0,1016 110 0,0100 1992 1,2000 1095 0,7600 164 0,4000 1560 0,1000 — 0,1000 1627 0,0270 1128 0,0700 — 0,0122 115 0,0060 38 0,2639 1758 0,1500 57189 0,0550 4469 0,3000 164 0,0530 115 — 196 0,1000 127 — 2590 13,3825 79 0,0111 72 0,0200 1271 0,0240 — 0,0540 39 — 5 0,0400 389 0,3600 7 0,0100 89 0,1300 143 0,0650 — — — 0,0600 3642 0,8000 38 0,0038 1213 0,1300 2977 0,0750 399 0,0750 32 488 18 236 90 5782 55 888 213 677 39 1479 6 16 — 738 30 8806 243 252 11 1631 336 35 101 0,1500 0,2000 0,0100 0,0500 0,0300 0,0900 0,1650 0,3500 0,4600 0,1000 0,0600 0,2300 — 0,0022 0,0516 0,0440 0,0100 0,1300 0,0140 — 0,0600 0,1500 0,0300 0,0500 — 02.05.16 21.05.12 21.05.12 18.04.16 18.04.16 16.05.16 23.05.16 29.03.16 05.05.08 23.05.16 11.05.09 23.05.16 23.05.16 11.04.16 02.05.16 11.05.15 18.04.16 27.07.16 18.04.16 09.05.16 04.02.08 23.05.16 19.05.03 23.05.16 23.05.16 23.05.16 09.05.16 09.05.16 19.05.14 23.05.16 21.05.12 23.05.16 05.05.08 23.05.16 16.05.16 23.05.16 02.05.16 09.05.16 23.05.16 24.05.01 23.05.16 10.05.10 25.04.16 02.05.16 06.05.13 16.05.16 23.05.16 06.06.16 8,14 143 0,0271 23.05.16 — 35 — — 80 — 0,58 706 0,1000 09.11.15 1,03 475 0,1207 09.11.15 1,33 1098 0,2500 09.05.16 2,00 3281 0,4400 18.04.16 10,38 323 0,1200 16.05.16 1,11 3272 0,6500 23.05.16 1,38 133 0,1300 07.12.15 — 2 0,1000 19.05.08 14.04.14 21.05.12 18.05.15 23.05.16 23.05.16 06.06.16 20.06.16 23.05.16 23.05.16 23.05.16 09.05.16 20.06.16 25.04.16 9 10 4 neg. 1,68 — 26 0,0700 15.05.06 — — — — — — — 0,1000 23.05.16 15 2 4 neg. 0,59 — 37 0,1500 30.04.12 6871 7616 82077 8,28 0,71 6,68 16811 0,7200 23.05.16 553 560 1176 54,34 1,47 2,86 544 0,0600 23.05.16 8 6 6 neg. 0,69 — 47 0,0300 07.04.08 28 155 19 neg. 0,39 — 7 0,0100 02.06.14 H 1,901 I 2,676 2,418 1515 1251 MD Hera 1X 0,451 — 2,590 10,780 2,062 0,990 0,127 0,446 2,558 2,612 10,810 2,090 0,982 0,129 1,10 — -0,84 -0,28 -1,34 0,81 -1,48 -46,02 — 48,97 -36,65 -48,84 10,24 -82,97 0,448 — 2,583 10,777 2,098 0,986 0,125 0,445 — 2,626 10,840 2,074 0,988 0,128 0,445 — 2,560 10,700 2,062 0,982 0,123 0,451 — 2,626 10,890 2,158 0,990 0,128 2,252 2,342 -3,84 -6,64 2,281 2,320 2,248 2,336 5,75 228 0,0450 09.05.16 0,98 9127 0,4600 23.05.16 3,42 178 0,0140 29.06.15 — 7426 0,0900 18.04.11 7,28 28 0,4000 16.05.16 — 117 0,2000 07.05.12 0,70 446 0,0900 23.05.16 — 740 — 4,98 3105 0,2550 18.04.16 — 16 — 2114 3169 7229 18,88 1,44 3,95 3398 0,0900 20.06.16 0,615 1,006 0,694 1361 1036 MD Imm. Grande Dis. 1X 0,652 0,662 -1,59 -26,40 0,657 0,662 0,651 0,670 317 1019 670 34,360 60,850 58,226 56 1515 m Ima 1X 59,850 59,800 0,08 25,17 59,946 59,400 59,400 60,650 723 49 2964 0,318 0,740 0,387 133 1001 SM Immsi 1X 0,381 0,378 0,98 -18,03 0,379 0,378 0,378 0,387 24 44 17 0,102 0,576 0,114 49 6031 MC Industria e Inn. 1X 0,129 0,120 7,83 -57,90 0,126 0,120 0,115 0,130 27 154 19 0,184 0,392 0,200 139 1269 SM Intek Group 1X 0,197 0,201 -2,04 -37,87 0,194 0,195 0,193 0,198 14 48 9 0,350 0,637 0,369 32 1270 Intek Group r nc 0,369 0,369 0,11 -24,07 0,364 0,370 0,355 0,373 27 43 16 10,300 16,000 15,449 232 1554 m Interpump 1X 15,640 15,500 0,90 8,80 15,570 15,600 15,410 15,700 760 186 2900 1,522 3,654 2,051 110562 1186 LC Intesa Sanpaolo 1X 1,930 1,928 0,10 -37,71 1,933 1,941 1,915 1,951 12257 84602 163565 1,460 3,150 1,941 7767 1187 Intesa Sanp. r nc 1,840 1,830 0,55 -35,26 1,834 1,840 1,814 1,852 1914 6759 12394 0,034 0,034 -1,47 -66,36 0,032 0,034 0,032 0,034 17 175 6 0,032 0,213 0,036 262 1361 SM Inv. e Sviluppo ) 3,692 5,180 4,458 451 1069 Inwit 1X 4,362 4,410 -1,09 -12,94 4,375 4,420 4,354 4,420 456 182 798 1,582 2,350 1,749 6 1555 m Irce 1X 1,727 1,800 -4,06 -18,08 1,747 1,794 1,727 1,795 21 15 26 11,71 33,66 neg. neg. 12,45 23,34 14,41 11,85 11,24 neg. 41,71 16,66 0,52 14,80 0,49 -0,38 0,17 0,32 2,75 0,68 0,64 2,12 1,82 0,38 6,08 2,34 3,96 — — — 1,22 7,24 8,24 — 2,16 1,72 535 2353 129 3 67 18 1695 30656 1710 2 2625 49 0,0400 1,4000 0,0150 — 0,0110 0,0724 0,1900 0,1400 0,1510 0,0362 0,0945 0,0300 23.05.16 23.05.16 23.05.16 09.05.11 09.05.11 23.05.16 23.05.16 23.05.16 18.06.01 23.05.16 23.05.16 ESTRATTO AVVISO DI GARA AVVISO DI GARA Vela S.p.A., Isola Nova del Tronchetto, 21 – 30135 Venezia - indice una procedura aperta per l’affidamento della concessione in esclusiva di spazi espositivi da utilizzare per la pubblicità su mezzi ed impianti del gruppo AVM. Valore complessivo base della concessione: € 2.595.000,00 + IVA. Il bando di gara è disponibile in forma completa sul sito www.vela.avmspa.it alla voce “Concorsi e Appalti”. Le offerte dovranno pervenire entro e non oltre le ore 16:00 del giorno 14.11.2016. L’AMMINISTRATORE UNICO Piero Rosa Salva K 0,366 L Si rende noto che in data 27/09/2016 è stato trasmesso alla GUUE per la pubblicazione l’Avviso di gara, mediante procedura aperta, relativo al servizio triennale di revisione di pinze freno Sirio - Appalto nr. 785. Ulteriori informazioni potranno essere acquisite presso ATM S.p.A. - Direzione Acquisti - Appalti di Servizi - Viale Stelvio, 2 20159 Milano tel. 0248038313 fax 026887778. L’avviso di gara integrale è consultabile sul sito Internet http://www.atm.it. DIREZIONE ACQUISTI (Ing. Stefano Canzian) Azioni 0,349 0,308 1534 1116 SM Juventus FC ) 1,028 0,481 M 0,082 1,604 14,260 6,100 0,650 2,560 4,600 0,051 3,900 1,160 0,223 0,971 10,580 0,712 1,595 0,156 0,180 4,552 N 0,203 3,246 19,730 11,850 1,749 4,930 10,150 0,194 7,300 1,748 0,637 2,480 19,000 1,190 7,335 0,398 2,643 8,990 0,183 2,120 17,561 7,566 1,118 2,822 6,381 0,073 4,000 1,397 0,498 2,200 15,277 0,925 4,601 0,196 0,218 7,689 1,903 0,220 3,400 2,592 1,250 0,250 0,115 6,350 3,932 0,439 — 7,500 6,910 6,745 5,154 Pr. Chiusura (3) Var.% Vwap Apert. ¤ ¤ Var.% annua ¤ (6) (¤) Min.¤ Max¤ 04.10 03.10 (4) (5) 04.10 04.10 04.10 04.10 1,500 1,210 1,030 1,625 10,620 2,032 — 43,850 8,485 1,509 1,210 1,049 1,620 10,590 2,030 — 44,030 8,455 T 1,903 1,703 5,155 1,909 1,250 V 7,880 6,605 9,480 5,445 2,804 878 1794 2682 16,14 1,05 4 1 1 14,86 0,47 7 5 5 12,74 0,40 1 — — 513,85 1,28 361 540 5734 neg. 1,23 11 4 8 neg. 0,68 — — — — — 98 7 297 149,35 0,56 1 — 1 neg. 1,32 141 685 14 210 75,88 5,77 18 9 neg. 0,63 3,68 1766 0,0550 22.06.15 2,08 30 0,0250 16.05.16 2,91 15 0,0300 16.05.16 — 13 0,1300 02.02.09 — 3707 0,0900 18.05.15 — 234 0,0070 21.05.07 — — 0,0015 19.05.08 0,92 1039 0,4000 09.05.16 — 331 0,1200 29.06.15 — — 308 0,0120 04.11.02 16 — -34,40 -46,09 -4,62 -22,59 -32,30 -27,95 8,538 0,401 0,490 9,974 41,100 0,482 8,600 0,404 0,480 10,000 41,270 0,483 8,400 0,393 0,471 9,865 40,800 0,480 8,730 0,410 0,510 10,070 41,460 0,483 396 50 430 5,90 1,33 3,28 265 0,2800 04.07.16 42 67 27 neg. 0,63 — 45 0,0550 23.05.11 78 329 161 neg. 3,74 — 33 — 2826 1885 18803 11,84 1,35 — 5767 0,4100 23.05.11 5008 848 34866 24,73 3,67 2,17 19887 0,8900 23.05.16 2 7 3 neg. 1,61 — 12 0,0500 29.04.02 255 1245 SM M & C 1X 606 1821 MD Maire Tecnimont 1X 59 1019 m Marr 1X 9 1060 m M.Zanetti Beverage 1X 18 1052 Mediacontech ) 5227 1543 LC Mediaset 1X 4392 1173 LC Mediobanca ) 53 1706 MC Meridie 1X — 1039 MC Mid Industry Cap 1X 12 1178 SM Mittel 1X 9594 1010 SM MolMed 1X 705 1004 MD Moleskine 1X 1095 1037 LC Moncler 1X 150 1014 MD Mondadori 1X 174 1046 m Mondo TV 1X 33 1095 SM Monrif 1X 42883 1500 LC Monte Paschi Si 1X 35 1451 m MutuiOnline 1X 0,194 2,172 17,750 7,200 1,003 2,798 5,780 — — — 0,513 2,412 15,260 0,909 4,550 0,194 0,181 7,620 0,195 2,196 17,650 7,185 1,001 2,784 5,775 — — 1,381 0,516 2,416 14,970 0,915 4,576 0,194 0,183 7,500 -0,15 -1,09 0,57 0,21 0,20 0,50 0,09 — — — -0,58 -0,17 1,94 -0,66 -0,57 — -1,36 1,60 40,37 -12,85 -5,81 -23,40 25,47 -27,51 -35,14 — — — 40,34 41,98 16,69 -11,95 -24,09 -26,88 -85,35 -3,90 0,193 2,183 17,785 7,202 1,016 2,790 5,770 — — — 0,515 2,414 15,118 0,914 4,543 0,193 0,182 7,683 0,195 2,210 17,620 7,185 1,001 2,800 5,770 — — — 0,522 2,412 14,940 0,924 4,532 0,190 0,184 7,610 0,192 2,150 17,490 7,150 1,001 2,764 5,705 — — — 0,504 2,410 14,880 0,909 4,504 0,190 0,180 7,610 0,196 2,218 17,960 7,280 1,051 2,816 5,840 — — — 0,523 2,422 15,260 0,929 4,580 0,194 0,185 7,750 18 364 758 54 24 2148 2970 — — — 844 225 3323 61 260 9 1939 79 30 312 167 4 9 4222 3335 — — — 4227 222 1190 35 122 6 27620 15 2,550 2,552 -0,08 2,74 2,546 2,552 2,530 2,618 — — — — — — — — 7 — 2 — — — — — — — — — 6,675 6,675 — -9,26 6,622 6,565 6,560 6,680 5,250 5,195 1,06 -19,84 5,194 5,210 5,145 5,250 — 11 490 9 1236 m Nice 1X 1 6136 Nova Re ) — 1529 SM Olidata 1X 3 Openjobmetis 1X 647 1065 OVS 1X — — 0,53 -0,41 -1,18 — -1,40 -4,07 1,07 -0,38 -0,40 1,40 1,12 -12,95 -1,67 -26,65 -51,66 -59,78 — -9,63 -32,17 -13,88 -70,65 -74,31 -6,48 14,97 3,061 2,356 1,713 0,266 1,503 — 5,214 0,172 6,124 0,080 0,048 13,804 23,353 3,030 2,356 1,703 0,267 1,510 — 5,205 0,174 6,110 0,081 0,049 13,750 23,290 3,000 2,356 1,700 0,266 1,500 — 5,200 0,165 6,060 0,080 0,048 13,740 23,120 3,080 2,358 1,728 0,267 1,535 — 5,360 0,174 6,150 0,081 0,050 13,860 23,530 81 1027 MD Rai Way 1X 3,650 3,730 -2,14 -23,62 3,642 3,694 3,600 3,698 8 1342 Ratti 1X 2,036 2,038 -0,10 -14,59 1,998 2,000 1,963 2,038 699 1564 MD RCS Mediagroup 1X 0,940 0,950 -1,05 54,79 0,956 0,946 0,930 0,967 393 1221 LC Recordati 1X 28,380 28,470 -0,32 18,07 28,458 28,430 28,340 28,690 121 1238 m Reno De Medici 1X 0,280 0,279 0,21 -23,10 0,279 0,280 0,276 0,280 8 1345 m Reply 1X 121,500 120,000 1,25 -4,78 120,419 120,000 118,600 122,200 476 1085 m Retelit 1X 0,790 0,770 2,60 29,93 0,774 0,777 0,763 0,790 104 1549 SM Ricchetti 1X 0,169 0,165 2,30 -30,36 0,166 0,165 0,165 0,169 622 1228 Risanamento ) 0,064 0,064 0,78 -49,20 0,064 0,064 0,063 0,064 341 1028 SM Roma A.S. 0,426 0,434 -1,82 -13,34 0,422 0,424 0,411 0,437 6 6047 SM Rosss 1X — 0,588 — — — — — — 5 1590 m Sabaf 1X 30 1481 m Saes G. 1X 10 1505 m Saes G. r nc 107 1091 MD Safilo Group 1X 67557 1247 LC Saipem 1X — 1248 Saipem r 1061 1075 LC Salini Impregilo 1X — 1076 Salini Impregilo r nc 719 1057 LC S. Ferragamo 1X 4404 1222 MD Saras 1X 17 1008 MC Save 1X 6 6037 m Servizi Italia 1X 5 1068 m Sesa 1X 128 1123 MD Sias 1X 203 6044 SM Sintesi 1X 877 1297 SM Snai 1X 9848 1115 LC Snam 1X 229 1276 m Sogefi 1X 8 1618 Sol 1X 155 1032 SM Sole 24 Ore sp 6 Space2 1X 206 1283 SM Stefanel 1X — 1550 Stefanel r nc 3536 1596 LC STMicroelectr. 1X 2,264 12547 1287 2,168 109681 1082 5,634 2 1083 2,431 5266 1352 1,477 7064 1243 Y 15,510 36,780 28,026 4,882 0,008 0,111 1,511 1,212 1,049 1,625 10,620 2,060 — 44,030 8,485 -2,67 -0,42 2,34 -0,85 0,12 0,02 14,327 29,544 17,143 1,050 1,350 1,120 7,135 10,300 9,628 Z 1,485 1,190 1,030 1,625 10,590 2,020 — 43,110 8,485 Data stacco 8,630 0,409 0,475 9,970 41,200 0,480 2,508 3,800 3,641 62 6022 MC Tamburi Inv. 1X 0,329 0,822 0,746 131 1031 Tas 1X 3,500 4,530 4,228 261 MD Technogym m Tecnoinvestimenti 1X 3,892 4,480 4,173 44 0,627 1,316 0,775 72127 1193 LC Telecom Italia 1X 0,502 1,122 0,631 18263 1260 Telecom It. r nc 8,530 15,340 12,116 2992 1194 LC Tenaris 1X 3,536 5,120 4,606 4960 1360 LC Terna 1X 0,685 2,040 0,827 24 6049 m TerniEnergia 1X 0,441 0,815 0,494 216 1038 m Tesmec 1X 0,037 0,074 0,045 6549 1553 SM Tiscali 1X 45,620 98,000 50,852 57 1331 MD Tod's 1X 12,320 17,550 14,863 1 1837 Toscana Aeroporti 1X 1,025 3,544 1,212 658 1511 MD Trevi 1X 6,605 9,482 7,147 6 1063 m Txt e-solutions 1X U 1,511 1,212 1,049 — 10,600 2,020 — 44,030 8,485 Div. lordo ¤ (2) 8,400 0,407 0,486 9,885 41,250 0,480 3,130 5,450 3,734 1,902 2,748 2,044 0,389 1,320 0,981 12,800 29,740 27,488 0,269 0,433 0,286 58,450 136,300116,969 0,415 0,790 0,707 0,147 0,330 0,163 0,063 0,226 0,075 0,360 0,670 0,438 0,536 1,455 0,581 9,096 12,879 9,294 8,588 0,387 5,769 2,616 6,808 21,408 1,381 15,836 3,677 15,114 8,581 0,015 1,005 4,941 1,746 8,016 0,507 9,777 0,181 — 6,901 1,495 1,202 1,030 1,625 10,613 2,037 — 43,606 8,485 p/mez. Capit. p/u propri Div/p in mln (7) (8) ¤ (9) La Doria 1X Landi Renzo 1X Lazio ) Leonardo-Finmecc. 1X Luxottica 1X LVenture Group 1X R 8,775 13,620 5,760 14,180 4,852 10,790 6,230 15,220 0,283 1,618 3,900 11,041 2,350 4,560 6,135 10,770 17,260 32,550 0,785 2,546 10,800 18,150 3,102 5,510 12,190 17,370 7,295 11,090 0,014 0,080 0,520 1,820 3,874 5,575 1,127 3,368 6,570 9,795 0,431 0,935 9,210 10,090 0,140 0,380 145,000 146,000 4,480 9,600 1,23 -19,46 0,42 1,00 3,38 -34,21 — 5,40 -3,35 0,468 0,466 0,43 -30,58 0,469 0,468 0,465 0,473 1,240 4,048 2,913 29 1013 m Panariagroup I.C. 1X 3,030 3,030 2,220 2,540 2,349 315 1110 MD Parmalat 1X 2,356 2,356 1,451 3,178 1,717 631 1180 MD Piaggio 1X 1,714 1,705 0,231 1,069 0,280 179 6029 SM Pierrel ) 0,266 0,267 1,310 6,290 1,584 16 1206 SM Pininfarina 1X 1,507 1,525 0,944 1,950 1,129 8 6045 SM Piquadro ) — 1,104 4,022 7,990 5,650 6 1567 m Poligrafica S.F. 1X 5,280 5,355 0,151 0,395 0,181 14 1213 SM Poligr. Ed. 1X 0,170 0,177 4,982 7,265 6,180 2274 1009 LC Poste Italiane 1X 6,150 6,085 0,070 0,532 0,081 2957 1151 SM Prelios 1X 0,080 0,080 0,046 0,293 0,052 347 1465 SM Premuda 1X 0,050 0,050 8,550 20,290 13,826 15 1558 m Prima Ind. 1X 13,800 13,610 14,150 23,660 22,312 836 1353 LC Prysmian 1X 23,400 23,140 S -0,60 — -1,81 0,31 0,28 0,10 — -0,41 0,35 Contr. N.ro Quant. tot. in Cont. (mlg) ¤(mlg) 0,308 0,300 2,53 15,87 0,306 0,304 0,302 0,309 53 1358 SM K.R.Energy 1X 7,920 18,260 10,202 68 1524 m 0,370 1,357 0,451 53 1430 m 0,380 0,930 0,472 54 1594 SM 7,230 13,940 10,328 1866 1259 LC 40,800 67,800 43,194 573 1344 LC 0,374 0,933 0,500 24 1503 SM P 0,432 2,462 1,355 9,760 2,052 0,550 0,123 0,471 67 1369 SM Gabetti Prop. S. 1X 2,635 2 1332 SM Gasplus 1X 2,422 70 1607 m Gefran 1X 11,275 12656 1131 LC Generali 1X 2,247 303 1006 MD Geox 1X 0,959 82 1622 SM Grandi Viaggi 1X 0,153 260 1253 Gr. Waste Italia 1X 0,216 O 110 114 90 43,26 0,48 5007 794 37388 31,71-363,28 15 40 17 8,83 0,51 7898 11702 67627 28,18 0,58 5 — 2 10,34 1,70 52 43 70 115,86 1,39 26 2 22 neg. 2,83 471 2382 1042 neg. 0,65 1783 1872 9578 16,25 4,91 1 — — 110,16 2,13 1,600 4,500 4,050 19,210 4,390 1,291 1,341 J 23.05.16 04.07.11 09.05.16 21.07.14 16.05.16 23.05.16 Z 0,858 1,676 1,467 1668 1339 MD Iren 1X 0,878 2,090 1,238 34 1301 m Isagro 1X 0,700 1,467 1,056 23 1050 m Isagro Az. Svil. sp 1,102 2,726 1,498 8 1054 m It Way 1X 4,570 10,650 10,586 1468 1148 LC Italcementi 1X 1,668 5,500 2,152 31 1256 SM Italiaonline 1X 91,050 320,000308,411 — 1257 Italiaonline rnc 17,100 46,600 43,733 25 1152 MD Italmobiliare 1X 6,000 8,960 8,476 5 1302 IVS Gr. A 1X 21.03.16 23.05.16 25.06.12 02.05.16 09.05.16 0,650 1,290 0,763 248 1124 m Falck Renew 1X 0,780 0,783 -0,38 -29,42 0,783 0,771 0,771 0,793 27,910 47,480 43,738 554 1012 Ferrari 1X 47,350 46,470 1,89 9,45 47,063 46,270 46,270 47,480 0,340 0,715 0,398 96 6066 SM FNM 1X 0,408 0,408 — -14,32 0,409 0,408 0,408 0,418 4,890 10,742 5,869 14087 1111 LC FCA-Fiat Chrysler 1X 5,755 5,720 0,61 -32,46 5,779 5,790 5,740 5,815 2,836 9,665 5,661 11 1335 m Fidia 1X 5,470 5,495 -0,45 -14,56 5,498 5,515 5,470 5,515 1,331 6,123 1,586 38 1211 m Fiera Milano 1X 1,609 1,629 -1,23 -29,97 1,634 1,620 1,602 1,680 7,519 13,300 12,612 15 1071 m Fila 1X 12,810 12,940 -1,00 18,85 12,864 12,960 12,810 12,960 0,261 0,864 0,423 1298 1062 Fincantieri 1X 0,439 0,428 2,57 7,22 0,437 0,433 0,430 0,444 4,360 7,870 5,286 1727 1056 LC FinecoBank 1X 5,090 5,130 -0,78 -32,65 5,116 5,140 5,065 5,180 0,983 2,230 1,252 4 1077 FullSix 1X 1,389 1,329 4,51 -20,74 1,389 1,389 1,389 1,389 G Media Media 2015-2016 (1) 30 gg 30 gg Min ¤ Max ¤ prezzo quant. LC UBI Banca 1X LC Unicredit 1X Unicredit r nc LC Unipol 1X LC UnipolSai 1X 4 6032 MC Valsoia 1X 6 1308 MC Vianini 1X 12 1310 m Vittoria 1X neg. 15,17 20,37 21,49 42,96 823,78 8,31 — — — neg. 18,91 22,53 37,54 38,85 7,84 1,37 13,77 1,23 5,34 4,35 0,85 15,60 1,44 0,57 — — — 6,80 4,68 6,93 0,91 3,07 1,52 0,06 5,79 — 2,15 3,71 1,25 — 0,72 4,68 — — — — 1,95 0,93 — 0,88 — — 1,95 6 19,41 1,44 2,76 — — — — 91 667 1183 247 19 3295 5026 — — — 217 513 3782 239 120 29 533 304 0,6200 0,0470 0,6600 0,0900 0,6000 0,0200 0,2500 — 0,5000 0,1000 — 0,0470 0,1400 0,1700 0,0400 0,0240 0,0245 0,1500 10.08.09 02.05.16 23.05.16 16.05.16 22.04.02 23.05.16 23.11.15 01.06.15 28.02.11 18.04.16 23.05.16 23.05.11 23.05.16 22.05.06 23.05.11 02.05.16 295 0,0703 30.05.16 — 0,0200 04.06.07 — — — — — — 0,0440 10.05.04 7 44 20,17 1,37 — 91 — 224 1164 13,61 1,43 2,89 1179 0,1500 06.06.16 246 33 102 68 193 454 314 350 599 9 36 10 13 13 19 — — — 9 1 4 9 15 3 2450 2247 13763 81 607 49 10 33 2 39 6 86 2830 921 21508 0,87 1,45 1,53 -0,73 4,61 — 6,35 0,75 0,83 1,73 0,33 1,12 3,96 — 139 0,0300 11.05.09 0,72 4371 0,0170 23.05.16 2,92 619 0,0500 18.04.16 — 13 — — 45 0,3400 23.05.05 — — 0,0400 03.08.15 — 45 0,3615 08.05.00 — 23 0,2634 21.05.07 5,55 7999 0,3400 20.06.16 — 93 2,0600 14.04.08 — 9 0,0300 20.06.11 1,81 145 0,2500 09.05.16 1,80 5061 0,4200 18.04.16 173 177 647 25,44 6,22 13 6 13 16,63 1,32 313 391 373 neg. 4,99 1502 284 8069 29,94 6,84 19 110 31 10,77 0,69 150 53 6298 19,85 3,81 247 1247 966 37,22 0,96 2 10 2 neg. 0,14 34 342 22 neg. 0,45 113 346 146 neg. -1,64 — — — — — 3,93 991 0,1432 23.05.16 5,00 55 0,1000 23.05.16 — 499 0,1100 19.05.08 2,11 5951 0,6000 18.04.16 1,86 105 0,0052 09.05.16 0,83 1126 1,0000 09.05.16 — 127 — — 14 0,0300 19.05.08 — 115 0,1030 19.02.06 — 168 — — — — 23,67 29,98 52,12 neg. neg. — 617,27 neg. 14,49 neg. neg. 24,05 23,65 9,070 12,760 9,150 8,810 0,386 — 2,490 — 22,850 1,396 18,150 3,578 15,050 8,465 0,016 1,190 4,842 1,784 7,900 0,437 9,800 0,160 — 7,225 9,035 12,820 9,100 8,550 0,379 — 2,496 — 22,480 1,400 17,400 3,662 15,060 8,565 0,016 1,175 4,896 1,780 7,800 0,454 9,750 0,160 — 7,190 0,39 -0,47 0,55 3,04 1,93 — -0,24 — 1,65 -0,29 4,31 -2,29 -0,07 -1,17 0,64 1,28 -1,10 0,22 1,28 -3,74 0,51 -0,19 — 0,49 -20,85 -1,14 -8,70 -18,75 -59,39 — -37,39 — 3,83 -21,70 35,75 -6,18 0,07 -13,09 -54,57 31,63 -0,07 -15,87 -3,74 -29,70 -0,96 -33,94 — 14,62 9,039 12,809 9,111 8,789 0,385 — 2,499 — 22,740 1,393 17,604 3,604 15,094 8,508 0,016 1,178 4,845 1,800 7,905 0,449 9,800 0,157 — 7,224 9,000 12,810 9,150 8,730 0,381 — 2,490 — 22,500 1,416 17,230 3,606 15,060 8,620 0,016 1,176 4,906 1,761 7,850 0,455 9,770 0,160 — 7,240 8,965 12,680 9,015 8,620 0,379 — 2,482 — 22,400 1,374 17,140 3,578 15,000 8,450 0,016 1,162 4,818 1,761 7,850 0,431 9,770 0,155 — 7,180 9,070 12,900 9,250 8,890 0,387 — 2,524 — 22,900 1,416 18,150 3,670 15,130 8,630 0,016 1,190 4,928 1,830 7,960 0,461 9,800 0,160 — 7,260 27 129 25 515 6926 — 457 — 1903 1052 50 26 31 195 5 234 3812 280 15 273 2 26 — 2329 1 17 2 123 76767 — 461 — 495 2373 8 12 1 152 40 344 10401 227 4 910 10 197 — 2785 12 222 19 1078 29535 — 1151 — 11262 3307 148 44 21 1290 1 405 50394 409 33 409 98 31 — 20122 11,59 32,02 22,78 neg. neg. — 20,37 — 22,22 5,92 33,33 9,01 9,86 12,05 neg. neg. 13,70 194,30 22,10 neg. 989,87 neg. — 68,89 0,94 2,23 1,59 0,55 1,12 — 1,11 — 6,81 1,50 4,61 0,94 1,37 1,10 2,25 1,64 2,24 1,25 1,62 0,69 0,99 6,28 — 1,55 5,31 2,97 4,35 — — — 1,60 — 2,02 12,20 3,11 4,16 3,18 3,76 — — 5,16 — 1,52 — — — — 3,06 104 188 67 551 3890 — 1230 — 3838 1325 974 115 236 1936 1 222 16961 214 717 19 302 13 — 6581 0,4800 0,3800 0,3966 0,0850 0,6800 0,0500 0,0400 0,2600 0,4600 0,1700 0,5481 0,1500 0,4800 0,3200 0,0078 0,0387 0,2500 0,1300 0,1200 0,0980 — 0,0400 0,0750 0,1100 23.05.16 02.05.16 02.05.16 12.05.08 20.05.13 18.05.15 23.05.16 23.05.16 23.05.16 23.05.16 02.05.16 25.04.16 12.09.16 23.05.16 18.03.93 24.07.00 23.05.16 29.04.13 23.05.16 04.05.09 3,610 0,778 4,450 4,326 0,732 0,604 12,890 4,502 0,770 0,480 0,044 47,640 — 1,208 7,200 3,602 0,760 4,400 4,320 0,732 0,603 12,700 4,548 0,771 0,485 0,043 46,360 14,980 1,190 7,100 0,22 2,30 1,14 0,14 -0,07 0,17 1,50 -1,01 -0,13 -0,93 2,11 2,76 — 1,51 1,41 6,67 90,19 36,41 8,97 -37,53 -35,75 16,95 -5,80 -51,44 -25,76 -24,47 -36,11 — -32,61 -13,04 3,610 0,771 4,433 4,334 0,738 0,608 12,869 4,497 0,769 0,480 0,043 46,920 — 1,214 7,116 3,610 0,762 4,428 4,318 0,731 0,601 12,780 4,552 0,771 0,485 0,043 46,440 — 1,179 7,005 3,600 0,753 4,392 4,318 0,731 0,601 12,690 4,466 0,763 0,477 0,043 46,330 — 1,178 7,005 3,616 0,778 4,458 4,378 0,747 0,613 13,000 4,552 0,784 0,485 0,044 47,640 — 1,228 7,200 167 19 574 121 4144 1830 4537 3478 24 10 147 831 — 192 36 132 19 739 65 61254 17094 3563 7383 29 16 4522 61 — 193 7 475 15 3284 283 45166 10400 45856 33201 23 8 196 2870 — 234 51 21,14 neg. 32,05 18,18 neg. neg. neg. 15,18 14,84 7,41 neg. 16,74 — neg. 23,84 1,46 61,92 20,70 2,60 0,82 0,67 1,41 2,72 0,53 0,95 -1,13 1,80 — 0,35 2,75 1,69 — — — — 4,52 3,21 4,45 3,25 5,21 — 4,26 — — 3,51 533 32 887 200 9957 3667 15193 9038 29 51 137 1553 — 200 93 0,0610 1,1694 — — 0,0200 0,0275 0,4133 0,2000 0,0250 0,0250 — 2,0000 0,4240 0,0700 0,2500 30.05.16 05.05.03 2,024 2,010 5,330 2,308 1,440 2,024 2,032 5,335 2,262 1,439 — -1,08 -0,09 2,03 0,07 -67,57 -61,11 -35,78 -52,08 -39,11 2,025 2,007 5,245 2,291 1,442 2,036 2,032 5,335 2,262 1,450 1,997 1,970 5,155 2,256 1,429 2,060 3642 9381 19000 15,64 0,18 5,43 1826 0,1100 2,048 14602 82247 165054 7,32 0,25 5,98 12396 0,1200 5,370 26 4 22 19,13 0,65 2,29 13 0,1200 2,314 1954 4169 9551 6,05 0,30 7,86 1644 0,1800 1,458 2068 5344 7708 5,74 0,65 10,40 4081 0,1500 23.05.16 18.04.16 18.04.16 23.05.16 23.05.16 17,470 17,260 1,22 -16,92 17,417 17,320 17,320 17,550 1,130 1,153 -1,99 -5,63 1,130 1,130 1,130 1,130 9,575 9,570 0,05 -3,87 9,567 9,560 9,505 9,675 12 7 48 430 1284 LC Yoox Net-A-Porter ) 28,340 27,770 2,05 -18,73 28,116 27,920 27,750 28,390 2215 6,180 5,296 12 1239 m Zignago Vetro 1X 0,065 0,019 1957 1314 SM Zucchi 1X 0,210 0,153 9 1340 Zucchi r nc 6 681 2976 32 9 11776 19244 — — — 2178 537 17992 32 553 1 5018 115 5,110 5,120 -0,20 -14,38 5,150 5,120 5,110 5,190 0,019 0,019 2,11 -53,11 0,019 0,019 0,019 0,019 — — — — — — — — 2 7 15 29 15,20 3,41 1,72 8 69,71 0,31 1,77 145 9,13 0,93 2,09 419 11789 226,34 1,85 55 3 — 9 74 — 22.04.13 20.06.16 23.05.16 20.06.16 23.05.16 23.05.16 23.05.16 09.05.16 06.07.15 16.05.16 182 0,5500 02.05.16 34 0,0200 23.05.16 645 0,2000 02.05.16 — 2497 47 15,60 3,11 4,56 1 neg. -1,23 — — — — — 08.05.06 08.05.06 19.09.16 — 453 0,2350 09.05.16 7 0,2500 24.05.04 — 0,0300 19.05.08 Elaborazione a cura de Il Sole 24 Ore su dati forniti da BIt Market Services WARRANT CONVERTIBILI Prz 2015-2016 Min ¤ Max ¤ 0,027 — Z Azioni 0,079 1957 Aedes 20 0,218 1363 Caleffi 20 — 0,031 1366 Ergycapital 16 0,002 0,550 0,290 0,005 1362 Inv. Sviluppo 19 0,979 1098 Space2 0,715 1364 Tamburi 20 Prz Prz Contr vwap ¤ vwap ¤ chi. ¤ Min ¤ Max ¤ 04.10 03.10 (1) 04.10 04.10 0,031 0,032 0,032 0,031 0,033 0,218 0,185 0,140 0,218 0,218 0,003 0,002 0,002 0,001 0,003 — 0,002 0,003 — 0,860 0,900 — — — — 0,418 0,428 0,430 0,416 0,420 Quant. tot.in totali mlg¤ 570 16107 12002 — — 2000 Prz Data Scad. — 07.07.20 4 30.06.20 — 15.12.16 — 31.01.19 — 31.07.20 1 30.06.20 Val. Date eserc. di Delta teorico ¤ (4) (WxA) (2) ¤(3) God. Titolo 26-06 15-07 0,690 30-06 Chl 14-18 6% 16-03 Digitouch 15-20 6% (*) 20-05 1,350 0,600 0,050 9,500 4,150 Rap. 3 1 1 1 1 1 0,08 0,002 0,39 0,098 — — — — — — 0,35 0,241 P.Vwap Pr.Chi. Rend. 04.10 04.10 Eff.ld Pr./Sc. Qt ¤ Bomi 6% 15-20 — — 5,21 110,68 — CdR Advance 14-19 6,5% (*) — — 6,19 70,92 — 102,50 102,90 — — 6,13 142,72 — Energy Lab 14-19 7% (*) — — 6,51 112,98 — 03-08 Energy Lab 5% 16-21 — — 5,00 58,42 — 30-10 Enertronica 14-16 7,5% (*) — — 5,91 76,63 30-11 Eukedos 12-16 3% 98,29 98,22 15,69 37,51 8 31-12 Frendy Energy 13-18 (*) 79,90 80,00 10,50 44,74 16 31-03 Inv. e Sviluppo 4% 16-21 — 88,91 7,04 30,75 3 5-12 Mod.Brambrilla 14-19 7%(*) — 101,00 6,63 -17,55 101 31-7 Piteco 4,5% 15-20 — — 2,68 7,06 — 06-12 Psm 7% 15 — — — 479,83 — 30-06 Sias 05-17 2,625% — — 0,48 24,50 — 31-08 Siti 4% 16-21 — 101,00 3,75 21,10 4 (1) % (mlg) — 2326,89 5 — (*) Titoli quotati al mercato AIM. Fonte: Thomson Reuters Capica Minuterie in A.S. / Castiglioni Giovanni in A.S. / Sleme S.r.l. in A.S. INVITO A MANIFESTARE INTERESSE I Commissari Straordinari di Capica Minuterie SpA, Castiglioni Giovanni SpA e Sleme S.r.l., in esecuzione dei Programmi di Cessione approvati dal MISE, invitano tutti i soggetti interessati a presentare, entro quindici giorni da oggi, la propria manifestazione di interesse per l’acquisto del Complesso Aziendale costituito dai rami d’azienda della Capica Minuterie-Castiglioni Giovanni secondo le modalità indicate nel disciplinare di gara disponibile sui siti www.astacapica.it e www.astacastiglioni.it. Varese lì, 05 ottobre 2016 I COMMISSARI STRAORDINARI Prof. Dr. Simone Manfredi Dott. Ing. Marco Sogaro Titoli trattati: 664.451.988 Controvalore Euro: 1.658.431.683 FTSE ITALIA MIB STORICO E SCAMBI Indice Ftse Mib Storico Scambi 01/01/75=1000 Milioni di euro 02/09 04 /10 Contratti Totali: 207.509 16000 Dati Aggregati: Titoli Quotati 265 In rialzo 124 In ribasso 96 Invariati 19 Non rilevati 26 15500 3400 15000 2200 4600 1000 14500 Var Var % Indice 04.10 % annua FTSE MIB STORICO 2.1.75 = 1000 Generale 14908,43 -0,03 -20,23 Settoriali 14678,07 0,67 -10,43 Energia Materiali di Base 34832,20 1,47 16,39 13197,13 — -6,03 Chimico Risorse di Base 34610,85 1,47 17,20 29366,16 -0,04 -4,42 Industriali Costruzioni/Mater. 32578,17 -0,24 -6,98 Prodotti/Serv.Ind. 29458,66 -0,01 -4,04 Beni di Consumo 73628,06 0,93 -14,20 Auto/Componenti 90879,77 1,33 -12,14 Prodotti Alimentari 58720,94 -0,63 13,15 Beni Person./Fam. 58146,64 0,98 -21,17 115593,06 -0,25 18,66 Salute 20838,85 0,86 -18,22 Servizi Commercio 115420,89 1,65 -16,29 Media 10474,19 0,45 -22,40 Turismo/TempoLib. 28080,97 0,44 -10,06 Telecomunicazioni 13492,04 -0,16 -34,92 22983,21 -0,42 -1,17 Utilities 9423,96 0,13 -44,92 Finanziari Banche 7523,83 -0,10 -51,11 Assicurazioni 11481,86 0,21 -33,82 Servizi Finanziari 63405,94 1,26 -27,73 30134,17 0,61 5,79 Tecnologici ALTRI INDICI FTSE It. Micro Cap NaN FTSE It. Small Cap 16906,32 Caboto Bca Intesa 2268,71 Sole 24Ore 1165,40 Comit Glob.R 970,44 Comit Gl.+R 940,33 Comit Gl.R 10/40 62,07 Comit Per. R 3799,28 Comit Per.+R 3709,16 Comit Per.R 10/40 81,20 Comit NM R 60,09 Comit S.Cap R 86,67 Comit (1972=100) Bancario 451,18 Finanziario 475,26 Assicurativo 3181,45 Comunicazioni 1382,75 Immobiliare 97,19 Industriale 605,15 Trasp.-Tempo lib. 2268,71 Mediobanca (2006=100) Total Return 73,47 Assicurazioni 37,93 Banche 16,93 Industriale 76,15 30 maggiori 43,69 NaN NaN 0,26 -12,58 -0,59 -7,20 -0,01 -25,49 0,24 -19,96 0,25 -19,78 0,24 -20,00 0,24 -17,25 0,25 -17,07 0,24 -18,12 1,13 0,55 0,37 -10,47 -0,61 -48,72 0,71 -20,64 0,38 -31,56 -0,52 -9,62 0,18 -28,16 0,34 -7,98 -0,59 -7,20 -0,19 -22,35 0,21 -35,00 -0,65 -50,34 -0,10 -9,74 -0,30 -26,89 70 medie Minori Az. senza voto Star 91,47 28,34 78,28 153,93 INDICI ORA PER ORA FTSE MIB Apertura 16295,18 10:30 16344,27 11:30 16312,44 12:30 16297,31 13:30 16256,51 14:30 16275,00 15:30 16305,49 16:30 16286,22 17:30 16304,23 18:30 16326,95 11:00 16355,69 12:00 16302,32 13:00 16282,64 14:00 16255,78 15:00 16311,87 16:00 16293,68 17:00 16336,01 18:00 16353,59 Massimo 16380,36 Minimo 16226,93 0,23 -16,14 0,18 -12,07 0,45 -26,99 0,44 -1,42 MID Cap 29887,46 29963,70 29885,76 29854,67 29874,08 29878,12 29889,03 29864,76 29858,10 29865,41 29914,11 29847,70 29863,51 29848,74 29900,63 29905,98 29903,82 29927,50 29975,43 29827,21 All Share 17944,72 17995,65 17966,20 17949,57 17906,92 17924,81 17954,74 17934,02 17949,27 17972,25 18003,03 17951,90 17930,93 17901,31 17959,41 17945,05 17987,75 18005,90 18028,27 17876,93 AIM ITALIA Pr. Chiusura ¤ Var. Attuale Prec. Var.% Anno% Azioni 4 Aim Sicaf Abitare In Agronomia Ambromobiliare Assiteca Axelero Bio On Biodue Blue Financial Bomi Italia Bridge M. Caleido Capital Progress Casta Diva CdR Advance Clabo Cover 50 Digital Magics Digitouch Dominion Host Ecosuntek Elettra Invest Energica Motor Energy Lab Enertronica Expert System Fintel Energia r First Capital Frendy Energy Gala Gambero Rosso Giglio Giorgio Fedon Glenalta Food Go Internet Go Internet Rts Green Power Gr H-Farm Imvest Ind Stars It2 wr Ind Stars Italy2 Iniziat. Bresciane Innovatec It Wine Brands Italia Independent KI Group Leone Film Gr Lucisano Med Gr Luve Mailup Spa Masi A. Mc-Link Methorios Mobyt Modell. Branbilla Mondo TV France Mondo TV Suisse MP7 Italia Net Insurance Neurosoft Notorius Pict Piteco Piteco CV 15-20 Plt Energia Poligrafici Printing Primi sui motori Rosetti Marino Safe Bag Siti B&T Smre Softec Solution TBS Group TE Wind Tech Value Triboo Media Vetrya Visibilia Ed Rts Visibilia Editor Vita WM Capital Zephyro 500,500 500,500 180,800 180,800 — 0,041 2,460 2,280 1,325 1,360 2,440 2,202 11,500 11,480 4,520 4,360 2,020 2,020 1,760 1,760 2,850 2,850 1,810 1,810 10,000 10,000 2,502 2,502 0,650 0,650 0,856 0,820 8,960 9,425 3,658 3,600 1,205 1,236 8,620 8,950 4,250 4,250 3,890 3,780 2,660 2,450 1,003 1,010 3,380 3,400 1,880 1,880 3,450 3,450 0,800 0,800 0,373 0,380 1,559 1,559 0,397 0,397 2,010 2,000 12,850 12,850 9,900 9,850 1,369 1,433 0,212 0,201 3,230 3,230 0,730 0,730 0,560 0,570 0,670 0,700 9,540 9,745 18,590 18,400 0,335 0,333 9,250 9,280 4,400 4,368 2,700 2,700 2,722 2,770 1,261 1,150 9,000 9,000 1,743 1,712 4,210 4,190 4,900 4,920 — 0,026 2,476 2,476 3,606 3,712 0,125 0,125 1,301 1,304 1,180 1,180 7,000 7,000 1,510 1,492 0,800 0,808 4,200 4,178 106,500 106,500 2,110 2,098 0,268 0,268 1,200 1,202 34,670 34,670 1,007 0,987 8,210 8,340 2,300 2,300 2,040 2,040 10,300 10,300 1,585 1,560 — 0,295 3,090 3,030 2,540 2,520 6,145 6,120 0,009 0,008 0,102 0,102 0,067 0,073 0,152 0,166 7,550 7,550 OPZIONI Dati al 04.10 Base Mese T FTSE MIB Vol.tot. 14868 14000 Ott C 15000 Ott C 15250 Ott C 15500 Ott C 15750 Ott C 16000 Ott C 16100 Ott C 16250 Ott C 16300 Ott C 16400 Ott C 16500 Ott C 16500 Ott C 16600 Ott C 16600 Ott C 16700 Ott C 16750 Ott C 16800 Ott C 17000 Ott C 17250 Ott C 17500 Ott C 16500 Nov C 17000 Nov C 17500 Nov C Prez. Vol. — — — 7,89 -2,57 10,81 0,17 3,67 — — — — — — — 4,39 -4,93 1,61 -2,51 -3,69 — 2,91 8,57 -0,69 -0,59 — — — -1,84 — — 0,50 — 0,51 -4,47 5,57 — — -1,84 -4,29 -2,10 1,03 0,60 -0,32 0,73 — -1,73 9,65 — 1,81 0,48 -0,41 — — -2,86 -0,16 -0,23 — — 1,21 -0,93 0,53 — 0,57 — -0,17 — 2,03 -1,56 — — — 1,60 — 1,98 0,79 0,41 6,25 0,49 -8,22 -8,59 — Vwap Apert. 0,50 500,500 17,40 180,800 — — -55,69 2,460 -29,82 1,325 -55,64 2,440 89,77 11,500 -6,22 4,520 0,50 2,020 -39,93 1,760 -59,17 2,850 -61,16 1,810 3,57 10,000 -10,96 2,502 -22,11 0,650 -66,30 0,856 -53,89 8,960 -21,74 3,658 -49,37 1,205 8,620 -13,80 -68,75 4,250 -36,95 3,890 2,660 -12,21 -50,59 1,003 -7,95 3,380 0,13 1,880 -6,05 3,450 -5,45 0,800 -60,74 0,373 -87,22 1,559 -72,04 0,397 18,24 2,010 62,66 12,850 1,33 9,900 -41,64 1,369 5,57 0,212 -47,05 3,230 -26,85 0,730 4,58 0,560 31,37 0,670 9,540 -2,45 -19,10 18,590 -74,03 0,335 -14,43 9,250 -87,15 4,400 -10,47 2,700 0,44 2,722 -48,70 1,261 -19,71 9,000 -20,10 1,743 -6,03 4,210 -4,85 4,900 — — 3,69 2,476 30,94 3,606 3,22 0,125 -59,34 1,301 -39,24 1,180 -65,26 7,000 12,68 1,510 -68,70 0,800 27,66 4,200 — 106,500 -1,40 2,110 78,55 0,268 -88,10 1,200 -3,43 34,670 6,28 1,007 8,210 2,63 2,300 -24,29 -80,38 2,040 -2,92 10,300 -2,70 1,585 — — -24,63 3,090 -34,87 2,540 6,145 -2,31 — 0,009 -89,27 0,102 -43,12 0,067 -85,09 0,152 -16,07 7,550 — — — 2,328 1,325 2,300 11,650 4,430 2,020 — — — — — — 0,841 9,055 3,550 1,212 8,620 — 3,810 2,480 1,003 3,468 1,888 — — 0,383 1,527 0,400 2,010 — 9,900 1,445 0,209 — — 0,555 0,610 9,540 18,400 0,333 9,030 4,400 — 2,740 1,134 9,000 1,743 4,188 4,900 — — 3,664 0,125 1,281 — — 1,473 0,801 4,198 — 2,100 — 1,198 — 0,981 8,175 — — — 1,580 — 3,090 2,540 6,105 0,009 0,104 0,070 0,168 — Min. — — — 2,328 1,325 2,272 11,480 4,430 2,020 — — — — — — 0,841 8,960 3,550 1,202 8,620 — 3,810 2,480 1,003 3,380 1,870 — — 0,373 1,527 0,397 2,010 — 9,900 1,367 0,209 — — 0,540 0,610 9,540 18,400 0,333 9,000 4,350 — 2,700 1,134 9,000 1,743 4,180 4,900 — — 3,606 0,125 1,280 — — 1,473 0,800 4,198 — 2,080 — 1,198 — 0,980 8,085 — — — 1,573 — 3,090 2,540 5,950 0,009 0,102 0,067 0,152 — Max — — — 2,460 1,325 2,546 11,650 4,520 2,020 — — — — — — 0,856 9,100 3,658 1,212 8,620 — 3,970 2,660 1,003 3,482 1,888 — — 0,385 1,559 0,400 2,010 — 9,900 1,497 0,300 — — 0,560 0,670 9,545 18,590 0,335 9,250 4,400 — 2,740 1,261 9,000 1,743 4,214 4,900 — — 3,690 0,125 1,301 — — 1,510 0,805 4,200 — 2,110 — 1,200 — 1,018 8,210 — — — 1,591 — 3,090 2,540 6,210 0,009 0,114 0,070 0,168 — Num. Contr. Cont. Quant. Tot.¤ — — — 10 1 72 21 6 2 — — — — — — 2 10 4 5 1 — 5 9 1 29 4 — — 8 8 3 5 — 1 82 154 — — 10 3 4 2 4 32 4 — 10 15 2 1 7 1 — — 5 3 7 — — 3 8 4 — 6 — 3 — 15 3 — — — 5 — 1 3 18 1 14 2 6 — — — — 5000 1000 90000 9000 4000 14000 — — — — — — 4000 2000 1000 9000 — — 3000 7000 2000 17000 7000 — — 46000 3000 8000 8000 — — 66000 155000 — — 62000 3000 4000 1000 2000 7000 1000 — 5000 26000 — 1000 4000 — — — 3000 78000 4000 — — 5000 15000 5000 — 4000 — 1000 — 16000 1000 — — — 9000 — 1000 2000 12000 — 114000 52000 39000 — — — — 12000 1000 217000 101000 16000 27000 — — — — — — 3000 22000 4000 11000 3000 — 11000 18000 2000 58000 13000 — — 17000 5000 3000 15000 — 1000 95000 38000 — — 34000 2000 42000 9000 1000 63000 6000 — 15000 31000 4000 1000 15000 1000 — — 11000 10000 6000 — — 7000 12000 21000 — 8000 — 1000 — 15000 7000 — — — 14000 — 2000 4000 75000 — 12000 4000 6000 — Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri Open Int. Op.Int. 491109 2312 37 172 1337 252 551 1104 295 295 879 23 853 669 170 1054 480 75 2104 267 633 634 321 156 1067 134 46 83 85 149 162 194 392 3246 48 47 131 94 21 46 23 25 86 10 84 83 104 3126 5773 3 16 376 54 542 5135 26 105 1395 11 53 4319 414 23 186 213 13 2541 86 34 466 Titolo A2A Acea Ansaldo STS Atlantia Autogrill Azimut Hold B. Cucinelli B.P. Milano B.P.E.Romagna Buzzi Unicem Campari Cnh Indust. Diasorin Enel Eni Erg Exor FCA Finmeccanica Generali Geox Intesa S.Paolo Intesa S.Paolo r Vol. Tot. Open Int. Titolo 6 0 0 90 0 69 0 3988 6 30 1 66 11 1446 1260 45 29 3582 199 28444 10 2518 35 4494 393 0 16560 3522 4257 126 41093 3079 8848 1085 8612 348 715975 392561 1851 6115 166852 12498 1134997 355 750138 8082 Luxottica G. Mediaset Mediobanca Mondadori Monte Paschi Parmalat Prysmian S. Ferragamo Safilo Saipem Saras Snam Rete Gas STMicroelectr. Telecom It. Telecom It. r Tenaris Terna Tod's UBI Banca Unicredit Unipol UnipolSai Yoox Vol. Tot. Open Int. 35 97 96 0 0 0 1 0 27 208 0 1031 19 41254 57 461 215 3 99 7820 2 9 14 5742 10134 19511 303 5834 240 11648 1617 228 16826 1963 64221 19265 1401867 38313 4280 18309 2610 54755 472107 10244 4979 1810 LEGENDA BORSA ITALIANA CALENDARIO DI BORSA: Ottobre 2016: Venerdì 21 (ore 8,45): scadenza futures su azioni e opzioni; scadenza futures su indice; revisione/ribilanciamento indici S&P/Mib, Midex, All Star. Giorni di Borsa chiusa: 1, 2, 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30. ORARI: per tutti gli strumenti sul mercato MTA (inclusi quelli negoziati nel segmento STAR e MTA International): 8,00-9,00 Asta di apertura; 9,00-17,25 Negoziazione continua; 17,25-17,30 Asta di chiusura. NOTE: In neretto i titoli appartenenti al paniere dell’indice S&P/Mib. Dividendi: i dividendi di STMicroelectronics, Tenaris e BB Biotech, sono espressi in Euro al cambio Euro/US $ ed Euro/Franco Svizzero alla data di chiusura del bilancio o, in caso di chiusura dei mercati, dell’ultimo giorno lavorativo precedente. Le medie mobili sono calcolate tenendo conto solo dei giorni in cui sono stati effettuati scambi sul titolo. Per le quantità i valori si intendono in migliaia. Il numero di azioni dei titoli in fase di aumento di capitale (contrassegnati dalle apposite note) resta invariato fino arll’avvenuta pubblicazione del nuovo numero sul Listino Ufficiale della Borsa Italiana. Il numero delle azioni considerato nel calcolo degli indicatori di cui alle note (4) (5) e (10) è dato dal totale delle azioni che compongono il capitale sociale. LEGENDA: I prezzi esposti nella pagina sono arrotondati alla terza cifra decimale. (1) Minimi e massimi: calcolati a partire dal 2.1.2015, fino all’ultima seduta, sui prezzi minimi e massimi assoluti di contrattazione. In grassetto se si sono verificati nell’ultima seduta. (2) Dividendo lordo: l’ammontare percepito dal possessore di ogni azione inclusi gli eventuali acconti e l’eventuale parte straordinaria di dividendo. (3) Prezzo di chiusura ovvero Closing Price. (4) Variazione percentuale del prezzo di chiusura rispettoJ a quello della seduta precedente. (5) Variazione percentuale del prezzo VWAP rispetto a quello dell’ultima seduta dell’anno precedente. In grassetto se il titolo è entrato nel listino dopo l’inizio dell’anno, in tal caso come prezzo base viene utilizzato quello di collocamento o quello teorico. (6) VWAP: Volume Weghted Average Price, il prezzo medio ponderato calcolato sui dati dell'intera seduta di negoziazione, comprese le fasi di asta. (7) Prezzo/Utile per azione. L’utile considerato è il risultato d’esercizio dopo le imposte. Il bilancio preso in considerazione è l’ultimo approvato dall’assemblea degli azionisti. (8) Dividendo/Prezzo. Il dividendo utilizzato è quello dell’esercizio precedente fino al giorno di annuncio del dividendo relativo al nuovo bilancio. Da tale momento il calcolo viene effettuato sulla base del dividendo annunciato (provvisorio) sino allo stacco della cedola per l’esercizio appena chiuso, da allora verrà utilizzato il dividendo ordinario definitivo; per le società che hanno effettuato aumenti di capitale il dividendo viene rettificato; per quelle che distribuiscono dividendi riferiti a più anni, viene utilizzata la quota riferita all’ultimo esercizio. Allo stesso modo viene considerato il solo dividendo ordinario per le società che hanno distribuito una quota di dividendo straordinario dal punto di vista "borsistico". Per i titoli contrassegnati con (st) è stato messo in pagamento anche un dividendo straordinario (di qualunque natura esso sia) che viene incluso nel dividendo lordo di cui alla nota (2). (9) Capitalizzazione in mln ¤: La capitalizzazione viene calcolata utilizzando il prezzo VWAP. I ratio di bilancio sono calcolati utilizzando i prezzi non arrotondati. SIMBOLI: (1) Multipli di bilancio calcolati su dati approvati dal Cda ma non dall’Assemblea. | i rapporti borsistici: p/u, p/mez. propri, Div/p, sono stati calcolati utilizzando i dati annunciati nei vari CdA. Nelle colonne Dividendo Lordo e Data Stacco, l’ultimo dividendo – storicamente – distribuito. X : Dati di bilancio 2015. 1 : bilancio consolidato. z : dati di bilancio post fusione. # : L’importo distribuito è relativo ad un acconto per l’anno successivo. neg.: L’ultimo bilancio è in perdita. LC: Titolo appartenente all’indice FTSE MIB. m: Società appartenente al "segmento titoli con alti requisiti (STAR)". MD: Titolo appartenente all’indice FTSE Mid Cap. SM: Titolo appartenente all’indice FTSE Small Cap. MC: Titolo appartenente all’indice FTSE Micro Cap. d: Dividendo. Il calcolo della var. % rispetto al giorno precedente e di quella annua non tiene conto del dividendo distribuito; f: Frazionamento; g: Assegnazione gratuita; o: Stacco diritto opzione; r: Raggruppamento; s: Scissione; st: Dividendo straordinario; sp: azioni di categoria speciale, per maggiori dettagli consultare il sito www.gruppoilsole24ore.com. Abbreviazioni: c, conv: convertibile; p, priv: privilegiata; r, risp: risparmio; r nc: risparmio non convertibile; n.r.: non rilevato; n.s.: non signific. quando il rapporto supera mille. WARRANT: (1) Prezzo di chiusura: Closing Price. (2) Il delta è la variazione del valore nel prezzo del warrant dovuta ad una variazione di un centesimo di Euro nel prezzo dell’azione sottostante. (3) Valore teorico è il valore del warrant che si ottiene in base al modello probabilistico adottato (modello binominale per il calcolo di un’opzione di stile americano) e che tiene conto del livello dei tassi di interesse, dividendi e variabilità registrata dai prezzi del titolo sottostante negli ultimi 9 mesi. Il valore teorico viene inoltre calcolato nell’ipotesi di esercizio del warrant alla data di scadenza. (4) Prezzo d’esercizio riferito alla singola azione. (A) Prezzo di esercizio: ¤7,00 se esercitato in ottobre 2016; ¤7,20 se esercitato in ottobre 2017. CONVERTIBILI: Valuta di regol.: 3 giorni. Rendimento effettivo a scadenza della componente obbligazionaria, inteso come rendimento "to worst", ossia se callable il rendimento è calcolato alla data di esercizio CALL più prossimo. (1) Il premio di conversione indica lo svantaggio, lo sconto rappresenta il vantaggio derivante dalla conversione immediata in azioni. mneg: molto negativo. n.s.: non significativo. OPZIONI: La tabella delle opzioni include una selez. dei contratti più scambiati. A parità di volumi i contratti vengono scelti sulla base del numero delle pos. aperte (open interest). Base: prz di esercizio (strike) dell’opzione; nel caso dei contratti su indice di Borsa è espresso in punti indice, nel caso di contratti su azioni è espresso in Euro. T: tipologia dell’opzione, C (call) se è un diritto a comprare; P (put) se è un diritto a vendere. Prez: prezzo di chiusura, è espresso in punti indice nel caso di opzioni sugli indici e in Euro nel caso di opzioni su azioni. Viene calcolato sulla media dei prezzi, o quotazioni, degli ultimi minuti di contrattazione. Vol: volume. Numero dei contratti standard scambiati nel corso della seduta. Open Int.: open interest. É il num. dei contratti in essere (ancora aperti) dello stesso tipo. Il numero di titoli sottostanti ad ogni contratto è il seguente: Buzzi Unicem, Exor, Generali, Italcementi, Gtech, Prysmian, Tod’s 100; Acea, Ansaldo, Atlantia, Autogrill, Azimut, Enel, Eni, Erg, Diasorin, Fiat, Finmeccanica, Geox, Luxottica, Mediobanca, Mediolanum, Pirelli C., Saipem, S. Ferragamo, STMicroelectronics, Tenaris, Ubi Banca, Unipol 500; B.ca Popolare Em. Romagna, B.co Popolare, Campari, Enel Green Power, Fondiaria-Sai, Intesa-Sanpaolo, Intesa-Sanpaolo r, Mediaset, Mondadori, Parmalat, Saras, Snam Rete Gas, Telecom It., Telecom It. r, Unicredit 1000; A2A, B.P. Milano, Monte Paschi, Terna 5000. Mercoledì 5 Ottobre 2016 www.ilsole24ore.com @ 24NormeTributi IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI t LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI RISCOSSIONE Nuove dilazioni a due velocità LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e Pa MARTEDÌ: Condominio MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni Luigi Lovecchio u pagina 39 Contenzioso. Manca il decreto che deve rendere operativa la misura più favorevole ai contribuenti prevista dalla riforma del 2015 FISCAL VIEW [email protected] pericoli dell’abolizione Sentenze esecutive a senso unico Idell’Irpef sui redditi agrari In stand by il provvedimento che prevede il rimborso immediato se l’ufficio perde ipotesi da valutare con attenzione Antonio Iorio pL’esecutività delle sentenze favorevoli al contribuente è ancorainstandby:nonostante,infatti, sia quasi trascorso un anno dalla sua introduzione, il ministero dell’Economia non ha ancora emanato il decreto necessario per l’operatività del nuovo istituto con la conseguenza che l’assenza di tale provvedimento vanifica uno degli aspetti più interessanti della riforma del contenzioso tributario. Il Dlgs 156/2015 ha esteso alle sentenze emesse dai giudici tributari favorevoli al contribuente, le regole vigenti nel rito civile e amministrativo in tema di esecutività immediata. Pertanto dallo scorso 1° giugno, data di entrata in vigore della disposizione, per le decisioni in favore del contribuente, gli uffici devono adempiere alla restituzione di quanto dovuto a prescindere dal passaggio in giudicato. In altre parole, le GIUDICI IN ORDINE SPARSO In assenza del provvedimento attuativo è lasciata ai giudici tributari l’interpretazione e la valutazione sull’applicabilità della nuova disciplina somme liquidate nella decisione, riferite a imposte richieste a rimborso dal contribuente o a spese di lite poste a carico dell’ufficio, devono essere erogate anche se la sentenza non è definitiva e quindi nelle more del giudizio. La nuova norma, decorrente dal 1° giugno, prevede poi che per i rimborsi superiori a 10mila euro, diversi dalle spese di lite, il giudice possa subordinare l’esecutività (e quindi il pagamento in favore del contribuente) alla presentazione di una garanzia. Tuttavia, una disposizione transitoria subordinava la concreta applicazione del nuovo istituto all’emanazione di un decreto del Mef, il quale doveva disciplinare la durata, i termini e le modalità della garanzia ove richiesta dal giudice. La norma però non specificava se lo slittamento della decorrenza fosse riferito solo alle decisioni nelle quali era richiesta una ga- ranzia o a tutte le ipotesi favorevoli al contribuente. Secondo l’interpretazione dell’Agenzia (circolare 38/E del 2015) la mancanza del provvedimento comporta la non entrata in vigore di tutte le nuove previsioni sull’esecutività delle sentenze, a prescindere cioè che siano richieste o meno le garanzie dal giudice. Da ciò ne consegue che, in mancanza del decreto resta in vigore la precedente norma per tutte le sentenze favorevoli, e quindi la condanna dell’ufficio può essere eseguita solo dopo il passaggio in giudicato della decisione. Nonostante ormai sia trascorso quasi un anno dall’introduzione della nuova norma, il decreto non è ancora stato emanato, lasciando così ai giudici tributari l’interpretazione e l’applicabilità della nuova disciplina. Peraltro, il perdurare della mancanza del provvedimento del Mef induce a più di una riflessione sia sul tanto decantato rapporto “fisco/contribuente”, sia per i risvolti operativi. L’immediata esecutività delle sentenze favorevoli ai contribuenti è stata introdotta con il dichiarato fine di equilibrare il trattamento delle parti in causa. La legge delega, infatti, la prevedeva al fine di rafforzare la tutela giurisdizionale del contribuente. Il decreto delegato, nel rispondere a tale criterio, ha tenuto conto delle peculiarità del giudizio tributario che vede contrapposti una parte pubblica e una privata, dove solo per quest’ultima potrebbero esservi problemi di insolvenza. Tuttavia, allo stato attuale, che una norma così favorevole, emanata nell’ambito della riforma del contenzioso tributario per ristabilire un minimo di parità tra le parti non entri in vigore nella datafissata,difattosvuotadisignificato l’intento del legislatore. E ciò, peraltro, non perché il legislatore stesso abbia inteso differirne la decorrenza, ma perché la struttura amministrativa preposta non emana un decreto. In ogni caso, poi, una norma di rango inferiore (il decreto ministeriale), non potrebbe comportare lo slittamento (sine die) dell’entrata in vigore di una legge primaria. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il quadro di Gian Paolo Tosoni P RIMBORSI DI IMPOSTA SOTTO I 10MILA EURO RIMBORSI DI IMPOSTA SOPRA I 10MILA EURO NON NECESSITÀ DELLA GARANZIA LE SPESE DI LITE La nuova norma (articolo 69 del decreto legislativo 546/1992 come modificato dal Dlgs 156/2015) prevede che i rimborsi inferiori a 10mila euro non siano subordinati ad alcuna garanzia. Ne consegue che il decreto del ministero dell’Economia è irrilevante e pertanto la sentenza dovrebbe considerarsi immediatamente esecutiva . La norma prevede espressamente che per tali rimborsi il giudice possa (discrezionalmente) subordinare l'esecutività immediata al rilascio di una garanzia. In tale ipotesi, nel caso in cui il giudice intenda subordinare la restituzione alla garanzia, in assenza del decreto MEF la sentenza non potrà essere esecutiva. La richiesta di garanzia in favore dell'Amministrazione da parte del contribuente è discrezionale e solo per i casi di rimborso superiore a 10.000 euro ad eccezione delle spese di lite. Ne consegue che nelle ipotesi in cui il giudice non richieda alcuna garanzia al contribuente, la sentenza dovrebbe ritenersi immediatamente esecutiva. Per il ristoro delle spese di lite è esclusa la possibilità per il giudice di richiedere la garanzia. Ne consegue che la sentenza favorevole al contribuente (riferita anche ad atti impositivi e non solo a rimborsi) che condanni l'Ufficio alle spese di lite, dovrebbe essere immediatamente esecutiva, poiché il decreto MEF risulta irrilevante. La via alternativa. La norma consente il recupero immediato quando non serve garanzia Spiraglio sotto quota 10mila euro Laura Ambrosi pL’interpretazione “restritti- va” dell’agenzia delle Entrate sulla decorrenza dell’esecutività delle sentenze favorevoli al contribuente non appare condivisibile. Da una lettura testuale, appare infatti che il decreto del ministero dell’Economia (ancora non emanato) debba riguardare esclusivamente le caratteristiche della garanzia che può però essere richiesta, a discrezione del giudice tributario, solo per sentenze riferite a rimborsi superiori a 10mila euro. Ne consegue così che per: sentenze riferite a rimborsi inferiori a 10mila euro; spese di lite; etutte le ipotesi in cui il giudice decida di non subordinare l’esecutività del rimborso a una garanzia il presumibile contenuto del decreto Mef è del tutto irrilevante. Va da sé, quindi, che alla luce di tali considerazioni, in sostanza, la subordinazione della decorrenza all’emanazione del decreto riguardi solo le sentenze di rimborsi superiori a 10mila euro per le quali sia richiesta la garanzia. Gli altri casi infatti sono del tutto estranei all’emanando provvedimento, per cui mal si comprenderebbero le ragioni di un differimento della decorrenza anche delle altre ipotesi. Peraltro potrebbe verificarsi che, nelle more del provvedimento, le commissioni tributarie assumano comportamenti difformi. Ove il giudice opti per l’interpretazione fornita dall’agenzia delle Entrate, secondo la quale in assenza di decreto la nuova norma è del tutto inapplicabile, il contribuente o l’impresa non potrà ottenere le somme a causa del ritardo nell’emanazione del provvedimento ministeriale, con tutte le conseguenze che potrebbero derivarne soprattutto in questo periodo di particolare crisi finanziaria. Nella diversa ipotesi in cui il giudice tributario ritenesse già applicabile la nuova norma, poiché il decreto del Mef riguarderà solo ed esclusivamente le caratteristiche che dovran- no avere le garanzie, la sentenza favorevole al contribuente dovrebbe essere immediatamente esecutiva. Ne è un esempio la Ctp di Venezia (sentenza n. 316/13/2016), la quale nel dispositivo ha escluso la necessità di garantire le somme poiché la società è sta- LA PAROLA CHIAVE Esecutività 7 Secondo il nuovo articolo 69 del Dlgs 546/92, come modificato dal Dlgs 156/2015, le sentenze di condanna al pagamento di somme in favore del contribuente sono immediatamente esecutive. Tuttavia il pagamento di somme oltre 10mila euro può essere subordinato dal giudice alla prestazione di una idonea garanzia ta ritenuta solvibile, attesa la patrimonializzazione del gruppo cui faceva parte. Per tali ragioni, i giudici veneziani hanno concluso precisando che la decisione dovesse essere immediatamente esecutiva. La Ctp di Venezia, nella specie, ha quindi rilevato che la solidità patrimoniale della società ricorrente era di per sé sufficiente, per escludere ulteriori garanzie, con la conseguenza che risultando ininfluente l’atteso provvedimento Mef, la sentenza dovesse essere immediatamente esecutiva. Tuttavia, in tale ipotesi, l’esecutività di fatto si scontrerebbe con l’agenzia delle Entrate, la quale seguendo la propria interpretazione, verosimilmente non darà seguito alla decisione. Valutando quindi la disciplina anche sotto un profilo squisitamente operativo, di fatto l’assenza del decreto potrebbe addirittura incrementare il contenzioso tributario, lasciando comunque inattuata una norma favorevole al contribuente. © RIPRODUZIONE RISERVATA otrebbe essere un errore la previsione di cui si discute in questi giorni di abolire l’Irpef sui redditi dei terreni degli imprenditori agricoli e potrebbe andare contro il loro interesse. Non è ancora chiaro in cosa consista l’esenzione ma l’ipotesi preoccupa gli addetti ai lavori. Infatti la tassazione dei redditi dei terreni avviene mediante l’utilizzodellerenditecatastalicheprescindono dal reddito effettivo. Il proprietario dichiara il reddito dominicale rivalutato dell’80% e ulteriormente rivalutato del 30%. Per i terreni non affittati soggetti a Imu il reddito dominicale non è soggetto a Irpef. Il reddito agrario viene dichiarato da chi conduce il terreno e la tariffa d’estimo risultante in catasto viene rivalutata del 70% e ulteriormente rivalutata del 30%. La seconda rivalutazione del 30% non si applica per i terreni posseduti o coltivati da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. Le tariffe d’estimo non sono elevate; ad esempio per un ettaro di terreno seminativo, sommando reddito dominicale e agrario, non si arriva a 500 euro di reddito. Generalmente il reddito catastale è inferiore al reddito effettivo specialmente in presenza di agricoltura specializzata e intensiva. L’abolizione dell’Irpef sul reddito catastale dei terreni è da scongiurare in quanto il reddito agrario è il pilastro su cui poggia l’intero sistema fiscale delle imposte dirette per il settore agricolo. Eliminando l’Irpef sul reddito agrario viene meno la strutturaportantediunregimefiscale semplice, non oneroso, che può garantire certezza al fisco e all’impresa agricola la quale può con estrema facilità prevedere il proprio carico tributario. Preoccupano gli effetti conseguenti per le attività agricole connesse compresa la produzione di energia elettrica e per l’allevamento intensivo. Infatti anche la trasformazione o la manipolazione di prodotti agricoli rientra nel reddito agrario se i prodotti ottenutisonocompresinell’elencodel Dm 13 febbraio 2015; si tratta di attività con un elevato valore aggiuntoeappareincoerentechenonabbiano tassazione qualora venga abolita l’Irpef sul reddito agrario. Anche la produzione di energia elettrica rientra nel reddito agrario relativamente alla tariffa incentivante e a quella rientrante nella franchigia (260.000 kwh per il fotovoltaico e 2.400.000 per il biogas). In sostanza la stragrande parte del reddito è compresa nella tariffadiredditoagrariochesenon verrà più dichiarata occorre stabilire che anche la produzione energetica sia esente. Poi ci sono gli allevamenti di animali con terreno potenzialmente insufficiente a produrre almeno un quarto dei mangimi necessari. Il meccanismoprevistodall’articolo56,comma 5, del Dpr 917/86 prevede che gli animali eccedenti il reddito agrario, vengano tassati mediante un apposito coefficiente (Dm 20 aprile 2006). Il reddito agrario è l’aggancioperapplicarequestoregime forfetario. Il reddito agrario hasemprerappresentatounaprotezioneinbaseallaqualel’imprenditore agricolo poteva difendersi da qualsiasi accertamento fiscale, in quanto la rendita catastale è assorbentedelredditoeffettivorelativoatutteleattivitàrientrantinell’articolo 32 del Dpr 917/86. Eliminarel’Irpefsulredditoagrariodàla sensazione di essere scoperti. Ma l’aspetto che lascia perplessi è che l’imprenditore agricolo in caso di abolizione dell’Irpef sui redditi dei terreni non presenterà nemmeno il modello Unico, ove non possieda altri redditi. Quindi avremo molte migliaia di persone che a fronte di un normale andamento familiare (possesso dell’autovettura, acquisto di beni di consumo ecc.) non saranno contribuenti ai fini fiscali. Lo spesometro (accertamento sintetico) impazzirà nel verificare consumi da parte di soggetti sconosciuti al fisco; non sorprenderebbe di leggere statistiche approssimative che parleranno di molti “evasori totali”. Presentare la dichiarazionedeiredditièunaquestionedidignità a cui molti agricoltori non vogliono rinunciare. © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 Norme e tributi Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 FISCO www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Professionisti e imprenditori individuali. Come muoversi nella disciplina fiscale sull’uso promiscuo In studio spese scontate al 50% Sul reddito d’impresa regole più complesse legate a metri quadri o consumi FOCUS I prossimi eventi in programma Il nuovo Regolamento Europeo sul trattamento dei dati personali Milano, 26 e 27 ottobre 2016 Hotel Hilton Roma, 23 e 24 novembre 2016 Marriott Grand Hotel Flora Dott. Bruno Gencarelli Commissione Europea, Avv. Giuseppe Busia Garante per la Protezione dei Dati Personali, Dott. Antonio Caselli Garante per la Protezione dei Dati Personali, Dott.ssa Augusta Iannini Garante per la Protezione dei Dati Personali, Prof. Avv. Francesco Pizzetti Università di Torino - già Garante per la Protezione dei Dati Personali, Avv. Sara Agnello Esperta di Audit e Compliance, Avv. Anna Cataleta H3G, Prof. Avv. Alessandro Del Ninno LUISS Guido Carli di Roma, Prof. Avv. Giusella Finocchiaro Università di Bologna, Dott. Stefano Fratepietro Tesla Consulting, Avv. Giovanni Guerra Studio Legale Guerra-Ricchiuto, Avv. Rosario Imperiali DCL Data CompLetence Lab, Prof. Avv. Michele Martoni Università di Bologna, Avv. Rocco Panetta NCTM Studio Legale Associato - Italian Compliance Forum La fatturazione elettronica tra imprese Milano, 26 ottobre 2016 Grand Hotel et de Milan Roma, 16 novembre 2016 Hotel Bernini Bristol Dott.ssa Anna Luigia Cazzato* Agenzia delle Entrate, Ing. Gerardo De Caro* Agenzia delle Entrate, Dott. Rosario Farina Enel, Dott. Mario Carmelo Piancaldini* Agenzia delle Entrate, Prof. Avv. Benedetto Santacroce Università Telematica Niccolò Cusano di Roma, Ing. Salvatore Stanziale* Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dott. Umberto Zanini Politecnico di Milano *La relazione è svolta a titolo personale e non impegna l’Amministrazione di appartenenza. Il nuovo Codice degli appalti dopo le Linee Guida ANAC Roma, 7, 8, 9 novembre 2016 Marriott Grand Hotel Flora Milano, 28, 29, 30 novembre 2016 Carlton Hotel Baglioni Cons. Gabriele Carlotti Consiglio di Stato, Cons. Claudio Contessa Consiglio di Stato, Cons. Raffaele Greco Consiglio di Stato, Prof. Avv. Pasqualino Albi Università di Pisa, Avv. Daniela Anselmi Anselmi & Associati Law Lab, Avv. Guido Bardelli Studio Legale Amministrativisti Associati, Avv. Alessandro Bertani Studio Legale associato Merusi-Toscano, Prof. Avv. Alessandro Botto LUISS Guido Carli di Roma, Avv. Alberto M. Bruni Studio Legale Morbidelli, Righi, Bruni, Traina e Associati, Prof. Avv. Arturo Cancrini Università di Roma Tor Vergata, Prof. Avv. Francesco Cardarelli Università di Roma Foro Italico, Avv. Domenico Galli Trenitalia, Prof. Avv. Claudio Guccione Sapienza Università di Roma, Avv. Velia M. Leone Studio Legale Leone & Associati, Avv. Maria Stefania Masini DNM Studio Legale, Avv. Antonio Papi Rossi Studio Legale Amministrativisti Associati, Prof. Avv. Mariano Protto Università di Torino, Avv. Alberto Rho ATM, Prof. Avv. Luciano Salomoni Università di Milano Bicocca, Dott. Giancarlo Sorrentino* Città Metropolitana di Napoli *In attesa di autorizzazione Bilancio Ias/Ifrs Milano, 17 e 18 novembre 2016 Grand Hotel et de Milan Dott.ssa Silvana Anchino* Consob, Dott. Paolo Brognara Accenture, Dott. Francesco Caligiore KPMG - IFRS Assirevi, Dott. Luca Cencioni Eni - Organismo Italiano di Contabilità, Dott.ssa Chiara Del Prete EFRAG - Organismo Italiano di Contabilità, Dott. Tommaso Fabi Organismo Italiano di Contabilità - EFRAG, Dott.ssa Nicole Fontana EY - EFRAG, Prof. Andrea Giacomelli Università Ca’ Foscari di Venezia, Prof. Alberto Giussani Università Cattolica del Sacro Cuore - Organismo Italiano di Contabilità - ASAF Accounting Standards Advisory Forum - EFRAG, Dott. Fabio Goia Intesa Sanpaolo, Prof.ssa Claudia Mezzabotta Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - EFRAG - FEE, Dott. Edgardo Palombini Deloitte Consulting, Dott. Leonardo Piombino Organismo Italiano di Contabilità, Dott.ssa Veronica Poggi PWC, Dott. Filippo Poli EFRAG, Dott. Franco Riccomagno Deloitte - Organismo Italiano di Contabilità, Dott. Andrea Toselli PWC - Organismo Italiano di Contabilità, Dott. Orazio Vagnozzi KPMG - Commissione IFRS Assirevi, Dott. Ambrogio Virgilio EY - EFRAG *La relazione è svolta a titolo personale e non impegna l’Amministrazione di appartenenza. Le nuove regole di bilancio e la revisione dei principi OIC Milano, 22 e 23 novembre 2016 Carlton Hotel Baglioni Roma, 29 e 30 novembre 2016 Hotel Bernini Bristol Dott. Massimo Tezzon Organismo Italiano di Contabilità, Dott. Francesco Bontempo* Agenzia delle Entrate, Prof. Ubaldo Cacciamani Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Dott.ssa Anna Rita de Mauro LS Lexjus Sinacta, Dott. Tommaso Fabi Organismo Italiano di Contabilità, Dott. Massimo Meloni EY, Dott. Marco Melzi Gruppo PAM, Prof. ssa Claudia Mezzabotta Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Dott. Leonardo Piombino Organismo Italiano di Contabilità, Dott. Franco Riccomagno Deloitte, Dott.ssa Manuela Sabbatini Cassa Depositi e Prestiti, Dott. Massimiliano Semprini Deloitte, Dott.ssa Laura Tosetto Gruppo PAM, Dott. Marco Venuti Organismo Italiano di Contabilità *La relazione è svolta a titolo personale e non impegna l’Amministrazione di appartenenza. Luca De Stefani pMolti sono i servizi e le uten- ze che gli imprenditori individuali e i professionisti acquistano con la partita Iva per le abitazioni, che utilizzano promiscuamente per la loro attività economica e per motivi personali, ma spesso possono “recuperare” fiscalmente i relativi costi e l’Iva solo in parte. Locazione Tralasciando il caso dell’acquisto, i costi di locazione delle abitazioni (come, del resto, anche degli uffici) utilizzate promiscuamente per l’esercizio dell’impresa, arte o professione e per «l’uso personale o familiare dell’imprenditore» o del professionista, sono deducibili dal reddito d’impresa o di lavoro autonomo per il 50% del canone, a patto che il contribuente non disponga di altro immobile (ovunque per le imprese e nel medesimo Comune per i professionisti) «adibito esclusivamente all’esercizio dell’impresa» o dell’arte o professione (articoli 54 e 64, Tuir). L’eventuale Iva, applicata su opzione, sulla locazione di abitazioni non può essere detratta, neanche al 50% (articolo 19-bis1, comma 1, lettera i, Dpr 633/72). Deduzione delle utenze I professionisti possono dedurre al 50% le spese per i servizi relativi agli “immobili utilizzati promiscuamente” (sia abitazione, che ufficio), a prescindere dai metri quadri effettivamente utilizzati per l’attività, a condizione che non dispongano nello stesso Comune di un altro immobile adibito esclusivamente all’esercizio dell’arte o professione (articolo 54, comma 3, Tuir). Si tratta di una deduzione forfettaria del 50% prevista dalla norma dal reddito di lavoro autonomo, che ha la duplice finalità di semplificare i calcoli e di evitare l’insorgere di contenziosi sulla distinzione dell’utilizzo delle due zone. Anche se si può dimostrare l’utilizzo professionale in una zona superiore a quella del 50%, forfetariamente stabilita dalla norma, «quest’ultima non è derogabile» (circolare 35/E/2012, paragrafo 2.2). Per il reddito d’impresa, invece, nel Tuir manca una disposizione che disciplini il trattamento delle utenze relative agli immobili utilizzati promiscuamente. Secondo la vecchia risoluzione del 7 novembre 1975, n. 9/50091, però, le spese di riscaldamento di immobili adibiti sia «all’attività commerciale che alla sfera privata dell’imprenditore», si possono dedurre per la parte di costo che riguarda i locali con uso commerciale, individuati con una ripartizione proporzionale in base di dati certi e obiettivamente comprovanti, comeadesempioilnumerodegli «elementi radianti». Un altro metodo di ripartizione tra area business e area privata può essere quello basato sui metri quadri o cubi dell’immobile, utilizzabile, per esempio, per le spese di energia elettrica e gas per il riscaldamento a pavimento, oltre che per le spese condominiali e di pulizia. Idem per l’acqua. Detrazione dell’Iva Ai fini della detrazione dell’Iva, in generale, per determinare la quota indetraibile relativa ai beni e servizi in parte utilizzati per fini privati vanno applicati «criteri oggettivi, coerenti con la natura dei beni e servizi acquistati» (articolo 19, comma 4, Dpr 633/72). Questa regola vale anche per il trattamento Iva delle utenze delle abitazioni, in quanto scollegate al tipo di immobile a cui si riferiscono (si veda Guida normativa del 19 aprile 2006) e non si applica l’indetraibilità oggettiva dell’articolo 19-bis1, comma 1, lettera i), Dpr 633/72. Se l’immobile (anche abitativo) è ad uso promiscuo, per la ripartizione delle spese, ad esempio, di riscaldamento, un “criterio oggettivo e coerente può essere costituito dalla cubatura dei rispettivi locali” (circolare 24 dicembre 2007, n. 328, paragrafo 3.2). Il quadro generale La casistica della detraibilità e deducibilità per Iva e imposte sui redditi. Fiscalità dei servizi e delle utenze di abitazioni, utilizzate promiscuamente per usi personali del contribuente e per l’attività dell’imprenditore individuale o del professionista Servizi e utenze Detraibilità dell'Iva Deducibilità dal reddito d'impresa Canoni di locazione L’eventuale Iva, applicata su opzione, è indetraibile (articolo 19-bis1, comma 1, lettera i, dpr n. 633/72). Forfettariamente al 50% se il contribuente non ha "altro immobile" (ovunque per le imprese e “nel medesimo Comune” per i professionisti), "adibito esclusivamente all'esercizio dell'impresa" (articolo 64, comma 2, Tuir) o dell'arte o professione (articolo 54, comma 3, Tuir). Costi per l’energia elettrica "ad uso domestico" L’Iva pagata non è detraibile e il costo non è deducibile. Per avere l'aliquota del 10% l'uso deve essere esclusivamente domestico. Costi per l’energia elettrica per "altri usi", per il gas, per l'acqua e per In base a “criteri oggettivi, le spese condominiali coerenti con la natura dei beni e servizi acquistati” (articolo 19, comma 4, dpr 633/72), quindi, ad esempio, in proporzione ai metri quadri o cubi, al numero degli Costi per i consumi relativi “elementi radianti” (per il gas) o al all'utenza telefonica fissa numero dei bagni (per l'acqua). e per il collegamento fisso ad internet In proporzione ai metri quadri o cubi, al numero degli “elementi radianti” (per il gas) o al numero dei bagni (per l'acqua). Costi per i servizi di pulizia L’Iva del 22% per la pulizia della zona business, soggetta al reverse charge, è completamente detraibile. Quella della sfera privata, esposta in fattura, è indetraibile. Il costo per la pulizia della zona business, soggetta al reverse charge, è completamente deducibile. Quella della sfera privata è indeducibile. Deducibilità dal reddito di lavoro autonomo Forfettariamente al 50% (articolo 54, comma 3, Tuir). Forfettariamente all'80% (articoli 102, comma 9, e 54, comma 3-bis, Tuir). L'intero costo sostenuto è deducibile forfettariamente al 50% (articolo 54, comma 3, Tuir) GLI STRUMENTI DA USARE pDal 1° gennaio 2013 la fattura de- zione delle spese sostenute per Partita Iva e scontrino parlante © RIPRODUZIONE RISERVATA ve contenere il «numero di partita Iva del soggetto cessionario o committente», o il suo codice fiscale se «non agisce nell’esercizio d’impresa, arte o professione» (articolo 21, comma 2, lettera f, del Dpr 633/1972). Se viene indicato il solo codice fiscale, quindi, è difficile dimostrare che si tratta di un costo inerente all’attività ed è da ritenersi indetraibile l’Iva e indeducibile il costo. Per detrarre l’Iva è necessaria la fattura, mentre per la dedu- gli acquisti di beni e di servizi, agli effetti delle imposte sui redditi, può essere utilizzato lo scontrino fiscale parlante, cioè con «la natura, la qualità e la quantità dell’operazione e l’indicazione del numero di codice fiscale dell’acquirente o committente» (non serve la partita Iva) o la ricevuta fiscale con i dati identificativi del cliente (articolo 3, comma 1, del Dpr 696/96). © RIPRODUZIONE RISERVATA Le forniture. Solo in caso di esclusivo uso domestico è possibile applicare l’aliquota del 10% Bolletta elettrica con Iva al 22% pSe l’energia elettrica, acqui- stata, tramite la propria partita Iva, da un imprenditore individuale o da un professionista, viene destinata, anche solo in parte, allo svolgimento dell’attività economica, non è possibile considerarla «ad uso domestico», quindi, deve essere chiesta l’applicazione dell’aliquota Iva ordinaria del 22% (non del 10%) sull’intera fornitura e non solo sulla parte business. Solo con l’applicazione dell’aliquota Iva del 22%, poi, è possibile detrarne una parte (con «criteri oggettivi, coerenti con la natura dei beni e servizi acquistati», ai sensi dell’articolo 19, comma 4, Dpr 633/72) e dedurre una parte del costo (50% per i professionisti e in base ai metri quadri business per le imprese), se l’utenza è intestata alla partita Iva, in quanto l’aliquota ridotta del 10% presuppone l’esclusivo “uso domestico” dell’energia elettrica. Nei casi di contratti per uso non domestico residenziale, poi, il canone Rai non viene addebitato nella fattura dell’energia, neancheselaresidenzadeltitolaredella partita Iva coincide con il luogo dell’utenza elettrica business. Se i titolari di partita Iva,modificano il contratto di fornitura elettrica IL CANONE RAI Per l’uso non domestico la «tassa sulla tv» va comunque pagata con il bollettino postale tranne se manca l’apparecchio da domestico a business (con la conseguente variazione anche delle relative tariffe), il canone Rai va, comunque, pagato con il bollettino postale, tranne nei casi in cui la persona fisica non abbia alcun apparecchio televisivo. Ai fini Iva, le cessioni di energia elettrica sono assoggettate all’aliquota Iva ordinaria del 22% oa quella ridotta del 10%, solo se la cessione di energia viene effettuata “per uso domestico” o per altri usi particolari (punto 103, Tabella A, Parte III, dpr n. 633/1972). Nei contratti di servizio di energia, l’uso domestico non si realizza con la destinazione dei servizi ad ambienti diversi da quelli familiari come, ad esempio, negli uffici, ma si ha nelle somministrazioni rese a consu- matori finali, che impiegano l’energia elettrica nella propria abitazione, a carattere familiare e non la utilizzano «nell’esercizio di imprese o per effettuare prestazioni di servizi, rilevanti ai fini Iva, anche se in regime di esenzione» (circolare n. 273/E/98). Se l’utenza è ad uso promiscuo, l’aliquota Iva è del 22% «sull’intera fornitura», perché questa percentuale ordinaria può essere derogata solo da una disciplina speciale espressa (come, ad esempio, per i beni e i servizi indicati nella Tabella A, dpr n. 633/1972). Non può essere applicata l’Iva del 10%, quindi, alle cessioni di energia elettrica utilizzata promiscuamente per usi domestici e non (circolare n. 82/E/99). L’aliquota agevolata, però, si può applicare Sanità. Il rapporto sul 2014 - Gli introiti scesi a 1,41 miliardi In calo gli incassi dell’intramoenia Roberto Turno pSono costate in media 18,8 eu- ro a testa agli italiani le prestazioni dei medici in libera professione intramoenia. Ma in Emilia Romagna la spesa pro-capite è stata di 30,7 euro e di 29,8 in Toscana, contro i 4 euro a Bolzano e 4,7 in Calabria. Con tutto il Sud sotto i 10 euro a testa e il CentroNord sempre sopra i 20. La fotografia più recente sulla libera professione intramoenia dei medici pubblici arriva da un rapporto appena inviato alle Camere dal ministro della Salute (anticipato su www.24ore Sanità), frutto di un ampio flusso di dati richiesti alle Regioni anche per valutare l’applicazione delle regole varate negli ultimi anni. Il check che emerge è a due facce. Da una parte è cresciuta la messa in opera di numerosi adempimenti, anche se a macchia di leopardo. Dall’altro, sul versante economico non mancano novità anche importanti. Il costo totale dell’intramoenia è stato nuovamente in leggero calo: gli incassi complessivi sono stati pari a 1,141 miliardi contro 1,151 del 2013. La quota dei medici è stata di 926 milioni (933 l’anno prima), mentre al Ssn sono rimasti 216,8 milioni (contro 218,4). Ogni medico ha guadagnato in media 17.448 euro, dai 23.555 in Emilia Romagna ai 6mila in Calabria. I ricavi totali più alti sono stati in Lombardia con 241 milioni (194,5 ai medici) e in Emilia con 136 milioni (104 ai camici bianchi), quelli più bassi tra le Regioni ordinarie in Basilicata con 4 mi- lioni (-10% del 2013). In calo per i dirigenti medici e sanitari anche l’indennità di esclusività, che vale 1,28 miliardi e alla quale hanno aderito 118.901 dipendenti col tasso del 93,2% dei medici e appena il 55% degli odontoiatri. A fare da traino è l’area specialistica, che ha realizzato il 67,4% (+2%) dei ricavi totali dell’intramoenia,, seguita dagli interventi in ospedale al 20,4 % (-1,2%). ABolzanolaspecialisticahatotalizzato il 100% dei ricavi, nelle Marche e in Calabria il 98% circa. L’ospedaliera è stata invece la ragione della metà dei ricavi solo in Molise. In Piemonte il 62% dei medici esercitano la cosiddetta Alpi, e nel Lazio il 60%, contro il 18% a Bolzano e il 28% in Sardegna. Il 78% dei medici svolge la li- I numeri 1,141 mld Incassi totali intramoenia Nel 2014 valori in calo 926 mln Quota intramoenia ai medici Nel 2014 i ricavi dell’intramoenia per i medici sono calati di 7 milioni rispetto al 2013 18,81 euro La spesa media pro capite Si va dai 30,7 pagati in Emilia ai 4,7 in Calabria e 4,0 a Bolzano se viene installato un apposito contatore dell’uso dell’energia somministrata, che consenta di determinare in modo oggettivo il consumo di energia riferibile all’uso domestico e/o a quello business (risoluzione n. 150/E/2004). Quando nella fattura viene applicata solo l’aliquota Iva del 10%, quindi, l’agevolazione spetta perché è stato dichiarato l’utilizzo esclusivamente domestico dell’energia elettrica, pertanto, anche se la persona fisica, imprenditore o professionista, ha comunicato la partita Iva alla società elettrica e quest’ultima emette un documento Iva indicando, sia il codice fiscale che la partita Iva del cliente, non è possibile detrarre la relativa imposta e dedurre il relativo costo (e l’eventuale canone Rai), perché manca l’inerenza della spesa . L. D. S. © RIPRODUZIONE RISERVATA bera professione all’interno delle mura del Ssn con una crescita del 7% rispetto all’anno prima. Per il grado di adempimento del governo aziendale della libera professione, il Nord-Est è in testa col 93,8% di attuazione e il resto d’Italia tra l’80 e l’87%. Ma non senza note dolenti: come per l’attivazione della contabilità separata, che nel 2014 era realtà soltanto in tutte le aziende di una Regione e di una Provincia autonoma. Le misure attuate per evitare i conflitti d’interesse sono invece cresciute dappertutto con valori tra il 92 e il 98% per macro aree. I voti più bassi (66%) sono andati all’applicazione delle regole per la definizione dei volumi di attività in intramoenia da assegnare ai medici, quelli più alti (95%) alle misure anti conflitto d’interessi e per frenare la concorrenza sleale. Nel ranking degli adempimenti il Veneto guida con il 93,9%, il Molise è appena al 44 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Norme e tributi 39 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 FISCO www.quotidianofisco.ilsole24ore.com I chiarimenti delle Entrate. Con la circolare n. 41/E/2016 le indicazioni sulle disposizioni che devono seguire i contribuenti Riammissione termini a due vie Spazio a nuove regole solo per atti deflativi perfezionati a partire dal 22 ottobre 2015 Luigi Lovecchio pDoppio binario per la riam- missione nei termini delle dilazioni scadute con le Entrate. Secondo la circolare n. 41 (si veda Il Sole 24 Ore di ieri), la speciale procedura prevista nell’articolo 13 bis del decreto legge 113/16, resta ancorata alla data di perfezionamento dell’istituto deflattivo. Se questa è precedente al 22 ottobre 2015 (data di entrata in vigore della riforma della riscossione), le regole da applicare sono quelle vecchie. Troverà invece ingresso la disciplina vigente solo per gli atti perfezionati a partire dalla medesima data. Ciò, in ragione della circostanza che l’efficacia della riforma è agganciata per l’appunto al momento di perfezionamento dell’atto. Si è persa così l’opportunità di semplificare le regole della nuova procedura, valorizzando il fatto che si tratta pur sempre di una nuova rateazione e non semplicemente della ripresa della vecchia, come è accaduto invece con la previsione della legge di stabilità 2016. Le conseguenze non sono di poco conto. Si pensi in primo luogo alla durata del piano di rientro. In passato, per somme maggiori di 50mila euro, la dilazione poteva giungere sino a 12 rate trimestrali. Oggi la durata massima è stata elevata a 16 rate trimestrali. Al di sotto di tale cifra, invece, non sussistono differenze di sorta, poiché la rateazione massima è sempre di otto rate trimestrali. Sempre sotto il profilo della durata del rientro, la circolare consente al contribuente di decidere liberamente il numero delle rate, purchè entro il limite stabilito dalla legge, a prescindere dalla durata del piano iniziale decaduto. Inoltre, il numero massimo di rate è determinato in funzione dell’importo del debito residuo. Così, per fare un esempio, si supponga un atto di accertamento con adesione perfezionato alla fine di settembre 2015, dell’importo complessivo di IL PUNTO Necessario fare riferimento alla «vecchia» disciplina per le procedure che si erano chiuse prima del 22 ottobre 2015 60mila euro. Si supponga altresì che al momento della decadenza della dilazione, il debito residuo fosse pari a 45mila euro. Il contribuente ha pertanto la possibilità di chiedere la riammissione al beneficio del termine scegliendo liberamente il numero delle rate trimestrali, purchè in misura non superiore a otto. Come già segnalato ieri, inoltre, questa scelta interpretativa comporta degli effetti importanti sul regime della decadenza. L’istituto del lieve inadempimento (articolo 15 ter, Dpr 602/73) è stato anch’esso formalmente introdotto solo a de- correre dalle dilazioni conseguenti ad atti perfezionati a partire dal 22 ottobre 2015. Ne deriva che solo per queste ultime rateazioni sarà tollerato, ad esempio, il ritardo di sette giorni nel pagamento della prima rata, da effettuarsi entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione dell’Ufficio. Per le altre tipologie di piani di rientro, invece, il ritardo anche di un solo giorno determinerà la decadenza di questa rateazione straordinaria. Si tratta di una discriminazione che avrebbe potuto essere evitata. Il documento di prassi inoltre conferma che, in caso di perdita del beneficio del termine, la sanzione aggiuntiva irrogabile è sempre quella del 45% del tributo residuo, a prescindere dalla data di perfezionamento dell’istituto deflattivo. La vecchia sanzione del 60%, infatti, non può più essere irrogata, in virtù del favor rei. Vale ancora ricordare che sia le violazioni da lieve inadempimento sia quelle che non mettono a repentaglio la validità della dilazione possono sempre essere regolarizzate con il ravvedimento, come già chiarito nella circolare 17/2016. Si segnala infine che secondo le Entrate non possono beneficiare della rimessione in termini le dilazioni decadute dalla speciale procedura della legge 208/15. Tanto, perché la norma di riferimento disponeva l’espressa esclusione di ulteriori proroghe. © RIPRODUZIONE RISERVATA QUOTIDIANO DEL FISCO I ritardi burocratici fanno revocare il credito d’imposta Sul Quotidiano del Fisco tutti i giorni l'offerta informativa del Gruppo Sole 24 Ore in materia tributaria. Il Quotidiano del Fisco offre una panoramica completa di notizie e approfondimenti per gli operatori professionali. Nell’edizione online di oggi come contenuti originali ci sono due interventi a cura di Ferruccio Bogetti e Gianni Rota. Nel primo si tratta il tema delle spese di sponsorizzazione attraverso il commento di una recente senten- za della Ctr Marche che non permette all’amministrazione di negare la deducibilità della spesa perché manca la dimostrazione della non congruità. Il secondo articolo commenta una sentenza della Cassazione che sancisce la perdita del credito d’imposta per nuovi investimenti in aree svantaggiate a causa dei ritardi per adempimenti burocratici . www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Frodi fiscali. La Cassazione: va provato che il congiunto sapesse di partecipare al reato Sequestro al familiare solo se «consapevole» Laura Ambrosi pÈ illegittimo il sequestro dei beni del parente se il giudice non spiega in base a quali prove fosse consapevoledellapartecipazione alla frode. Ad affermarlo è la Cassazione, sezione III penale, con la sentenza n. 41493 depositata ieri. Veniva disposto un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente con riguardo a plurimi reati, tra cui anche la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Secondo l’accusa, l’indagata aveva consentito, attraverso la partecipazione ad atti simulati, il depau- peramento del patrimonio della cognata e del marito di quest’ultima, al fine di consentire loro di non versare le imposte dovute. Il provvedimento veniva confermato anche dal Tribunale del riesame e la decisione veniva così impugnata in Cassazione, lamentando, in estrema sintesi, un vizio di motivazione. La Suprema Corte, riformando la decisione, ha innanzitutto rilevato che, secondo un orientamento ormai consolidato in tema di provvedimenti cautelari reali, il giudice non può avere riguardo solo della astratta configurabilità Cfc, le anomalie dell’Irap nel calcolo del tax rate circolare 35/E/2016, l’agenzia delle Entrate ha chiarito che la determinazione del livello nominale di imposizione vigente in Italia da confrontarsi con quello vigente all’estero in attuazione dell’articolo 167, comma 4, del Tuir, deve tenere conto non solo dell’Ires, ma anche dell’Irap. E che a tal fine si deve considerare sempre ed esclusivamente l’aliquota “ordinaria” del 3,9%, a prescindere dal settore di attività in cui opera la controllata estera. Tale posizione mette in luce un orientamento difforme rispetto a quello della stessa Agenzia (circolare n. 51/E/2010) in merito alla disciplina del comma 8-bis dello stesso articolo 167. Le ragioni alla base dell’apparente mutamento di impostazione sull’Irap rispetto al 2010 paiono rinvenibili nella stessa circolare pNella 35/E ove si richiamano i «tradizionali criteri di individuazione della black list, seguiti per la redazione del d.m. 21 novembre 2001», tra i quali rientrava il livello di imposizione significativamente inferiore a quello vigente in Italia, dato dalla sommatoria dell’Ires/Irpeg e dell’Irap (tale riferimento è rinvenibile anche nella relazione di accompagnamento al Dm 30 marzo 2015, che aveva modificato la black list in oggetto). La giustificazione non è del tutto convincente con riferimento ai periodi d’imposta 2016 e seguenti, posto che, per tali periodi, il Dm 21 novembre I CHIARIMENTI Opportuno che l’Agenzia chiarisca in modo espresso che l’imposta non deve essere considerata nel livello di tassazione virtuale domestica 2001 non esplica più efficacia. Sarebbe forse stato più coerente adottare, anche con riferimento al nuovo articolo 167, comma 4 (per i periodi d’imposta 2016 e seguenti), quanto espresso nella circolare 51/E/2010 che giustificava l’esclusione dell’Irap dal calcolo del tax rate virtuale domestico «in considerazione della collocazione della Cfc rule nel Tuir». L’esclusione dell’Irap sarebbe poi giustificata anche dall’assenza di rilevanti differenze testuali tra i due commi dell’articolo 167 Tuir (commi 4 e 8-bis, lettera a) che richiedono un confronto tra imposizione estera e imposizione nazionale. L’inclusione dell’Irap tra le imposte rilevanti per la determinazione del livello di imposizione italiano non è condivisibile anche sotto il profilo dell’analisi teleologica posto che la disciplina Cfc almeno in origine trova il suo fon- Estratto Avviso per manifestazione di interesse gara n. 8841/2016 in nome e per conto di AMIAT S.p.A. Fornitura di n. 4 veicoli costituiti da un autotelaio cabinato con M.T.T. > 26.000 Kg e allestito di attrezzatura per il lavaggio di contenitori da l 2.400 e da l 3.200 Si rende noto che sul portale acquisti del Gruppo IREN raggiungibile all’URL: https://portaleacquisti.gruppoiren.it, all’interno della sezione “Fornitori”, “Portale acquisti new”, è pubblicato l’avviso integrale relativo alla fornitura di n. 4 veicoli costituiti da un autotelaio cabinato con M.T.T. > 26.000 Kg e allestito di attrezzatura per il lavaggio di contenitori da l 2.400 e da l 3.200, a cui si rinvia per il dettaglio della disciplina. Si invitano gli operatori economici interessati, in possesso dei prescritti Requisiti di partecipazione, a manifestare interesse all’invito entro il 17/10/2016, h. 12:00. Trattandosi di gara interamente gestita per via telematica, è prescritta la registrazione e successiva abilitazione al Portale acquisti. Importo a base di gara: € 780.000,00. IREN S.p.A. IL DIRETTORE APPROVVIGIONAMENTI, LOGISTICA E SERVIZI (ing. Vito Gurrieri) G.A.I.A. S.p.A. Via Brofferio n. 48 - 14100 ASTI Tel. 0141.35.54.08 Fax 0141.35.38.49 AVVISO PUBBLICO DI INDAGINE DI MERCATO G.A.I.A. S.p.A. ha avviato un’indagine di mercato per l’affidamento, ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. 50/2016, della fornitura di un autocarro nuovo (6X2), omologato CE, completo di attrezzatura scarrabile e caricatore gru con polipo. Maggiori dettagli e specifiche tecniche sul sito G.A.I.A. S.p.A. all’indirizzo www.gaia.at.it – Società trasparente - Termine ricezione manifestazioni di interesse: 21/10/2016. Asti lì 04/10/2016 IL PRESIDENTE G.A.I.A. S.p.A. Ing. Luigi Visconti 0258318688 Dopo il caso Google il Fisco solidale nuova frontiera Ue di Piergiorgio Valente del reato, poiché deve tener conto delle concrete risultanze processuali e dell’effettiva situazione emergente dagli elementi forniti dalle parti. A tal fine occorre che indichi, sia pur sommariamente, le ragioni che rendono sostenibile l’accusa. Nella specie, mancava ogni indicazione su quale fosse stato l’elemento posto a base del convincimento del giudice sulla consapevolezza dell’indagata alla partecipazione alla frode dei propri parenti, al fine di consentire loro di sottrarsi al pagamento del debito tributario. © RIPRODUZIONE RISERVATA Black list. Con la circolare n. 35 cambio di impostazione delle Entrate ma il provvedimento del 16 settembre fa riferimento solo a Ires e addizionali Paolo Arginelli Cesare Silvani FOCUS. LA COMPETIZIONE damento nell’esigenza di contrastare fenomeni di “tax deferral” dei redditi prodotti all’estero, fenomeno che assai difficilmente può interessare l’Irap, stante la natura eminentemente “territoriale” di tale tributo (ex articolo 12, comma 1, del Dlgs 446/1997) e la tendenziale irrilevanza dei dividendi di fonte estera ai fini della determinazione della base imponibile Irap, salvo che per alcune limitate categorie di soggetti passivi. In tal senso giova richiamare un passaggio della circolare 51/ E/2010, in cui, analizzando la seconda esimente di cui al comma 5 dell’articolo 167, l’Agenzia sottolineava appunto che «la sistematica distribuzione dei dividendi (…) rafforza la dimostrazione della carenza di intenti elusivi». Inoltre, l’inclusione dell’Irap nel calcolo del tax rate nominale italiano mal si concilia con l’interpretazione, avanzata dall’Agenzia nel- la circolare n. 35/E, secondo cui rientrerebbero tra i regimi privilegiati speciali quei regimi che esentano i redditi di fonte estera, dato che l’Irap tendenzialmente non si applica ai “redditi” (valore della produzione) esteri. Le conclusioni dell’Agenzia si potrebbero al più giustificare sulla base dell’inclusione dell’Irap tra le imposte sul reddito ai fini delle convenzioni bilaterali per evitare le doppie imposizioni stipulate dall’Italia e della progressiva convergenza della base imponibile di Irap e Ires. La posizione espressa nella circolare 35/E in merito all’inclusione dell’Irap poteva addirittura ingenerare il dubbio che l’interpretazione fornita dalla stessa Agenzia nel paragrafo 5.1 della circolare 51/E/2010, con riferimento all’inclusione dell’Irap nel calcolo del tax rate virtuale domestico ai fini della disciplina del comma 8-bis dell’articolo 167, do- vesse intendersi superata. Tale dubbio è ora fugato dal provvedimento del direttore dell’Agenzia del 16 settembre 2016, che ha stabilito i criteri per determinare con modalità semplificata l’effettivo livello di tassazione di cui al comma 8-bis dell’articolo 167. Il punto 4.1 di tale provvedimento, infatti, indica che al fine di calcolare la tassazione virtuale domestica rilevano solamente l’Ires e le sue eventuali addizionali, non menzionando l’Irap. Ciò premesso, sarebbe auspicabile che l’Agenzia chiarisse in modo espresso che l’Irap non deve essere considerata per il tax rate virtuale domestico in sede di eventuale applicazione della seconda esimente di cui all’articolo 167, comma 5, lettera b), sia in un’ottica di semplificazione sia in coerenza con quanto statuito nel provvedimento del 16 settembre 2016 in merito al calcolo del tax rate virtuale domestico ai fini dell’applicabilità della disciplina Cfc “white list” di cui al comma 8-bis. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ impresa multinazionale si alimenta di spazi economici grigi (senza il colore della politica), lisci (senza le striature del diritto) e indistinti (senza le sfumature di luogo). Essa “vive” in un unico sistema economico (globale a livello planetario) con pluralità di ordinamenti giuridici incardinati in più di 190 Stati-nazione; e concepisce il business in modo indipendente dal territorio, ma con la sua manifestazione in determinati Stati, mediante la scelta del “luogo del diritto”. Così è Apple: società globale per l’economia e multinazionale per il diritto, planetaria nel marchio e nazionale per la tassazione dei diritti da esso rivenienti (royalties); di più, è – in sintesi – statunitense per la finanza e la ricerca, cinese per la produzione, irlandese per l’imposizione fiscale e multi-Paese per le vendite. La fiscalità dei singoli Stati consente alle imprese multinazionali di concepire una molteplicità di spazi, con diverse inquadrature e differenti modalità di montaggio degli stessi. Lacatenadelvaloredell’impresa viene frammentata in singole parti (ricerca e sviluppo, produzione,marketingevendite),indifferenti brani (finanza e fiscalità), con effetti di luci per l’economia e ombre per le leggi tributarie. Le multinazionali non fanno “il nero”, ricercano assiduamente “il bianco” e in ciò sono aiutate da norme “grigie”. “Il nero” si fa con l’evasione, “il bianco” con l’elusione: le norme “grigie” favoriscono il primo e aiutano il secondo. Gli spazi “bianchi” sono singolarità del diritto, originatesi nello spazio liminale di frizione tra autorità statali dove libera si libra l’economia e nel mercato riluce lo spazio senza dominio definito. In tali spazi “bianchi”, nel grigiore delle norme, • la doppia non-imposizione è la regola, • l’imposizione l’eccezione e •ladoppiaimposizioneunincidente di percorso. La pianificazione fiscale internazionale è strumento essenziale per ottimizzare il carico fiscale consolidato dell’impresa al fine di creare valore per gli azionisti. Comportalostudiodeiprincipi che informano il sistema legislativoefiscaledegliStatiincuioperail gruppo e la conseguente elaborazioneditecnichefinalizzateall’ottimizzazione del carico fiscale. Questo processo deve essere svolto nell’ambito di un quadro organico, che consenta di combinare variabili fiscali e flussi finanziari, in modo da garantire la mi- gliore dinamica gestionale. Nella pianificazione fiscale si entra nel mondo dell’economia attraverso lo schermo del diritto. La spazialità del mercato universale prende il sopravvento e sovverte la logica giuridica chiusa, propria dello Stato-nazione: profitti con l’iPad e utili netti con l’iTax,inunmixvariegatodiricerca e sviluppo. Ota, nel caso di Google, per accordo con una multinazionale extra-Ue, un’aliquota fiscale di uno Stato membro Ue – già estremamente competitiva (12,5%, in Irlanda) – diviene 0,005%, in cambio di 5.500 posti di lavoro. Qui sta il sinallagma; quel rapporto tra prestazioni corrispettive che rende estrema la competizione tra imprese nel sistema globale e il lavoro una variabile del sistema stesso in Europa. Nella forma, la fiscalità, senza una implementazione coordinata, diviene allora una macchina senz’anima; e gli Stati membri appaiono perseguitati dalla competizione, da essi stessi promossa nellalogicadellapropriaegoistica convenienza. Nella sostanza, l’Unione europea scopre nel Fisco un nervo scoperto: • quello della competizione interna (verticale) dei contribuenti con gli ordinamenti statali d’appartenenza; • quello della competizione esterna (orizzontale) tra i diversi ordinamentifiscalistatalialfinedi attrarre i contribuenti; • quello degli arbitraggi trasversali attuati dai contribuenti attraverso shopping trips e mediante tecniche di international tax planning. Il verdetto Apple è – al tempo stesso–presadicoscienzaepunto di partenza. Da un lato, l’impresa che coglie da fiore a fiore (rectius, da Stato a Stato) il meglio del diritto nazionale su cui trapiantare porzioni della catena del valore transnazionale. Dall’altro, lo Stato che, a sua volta, corteggia l’impresa multinazionale e adotta norme difavoreperilcontribuenteextracomunitario (fiscalità di vantaggio), in concorrenza talvolta sleale con altri Stati membri. L’UnioneeuropeadiPaesi–vittime della competizione, proprio comeleimprese–dovrebbeallora porre le basi per un nuovo inizio, con il supporto degli Stati stessi. È notorio che il diritto tributario si studia, quello comunitario si pensa e quello internazionale si vive. La tax policy dell’Unione europea dovrebbe fondere il meglio dei tre, in senso dinamico. E, nel giusto equilibrio tra coordinamento sovranazionale e competizione internazionale, ritrovare nel Fisco un’anima comunitaria solidale. © RIPRODUZIONE RISERVATA 40 Norme e tributi Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 FISCO www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Credito R&S. Confindustria sollecita nuovi chiarimenti dalle Entrate Ricerca e sviluppo: spese per competenze tecniche con perimetro esteso Da spiegare se sono compresi i contratti di know how Emanuele Reich Franco Vernassa pA seguito della circolare del- le Entrate 5 e delle risoluzioni 55, 66 e 80, Confindustria - Area politiche fiscali ha pubblicato un’ampia circolare di 58 pagine sul credito di imposta per ricerca e sviluppo, anche per integrare e sollecitare ulteriori chiarimenti in materia da parte dell’agenzia delle Entrate. Di seguito si richiamano gli spunti interpretativi forniti da Confindustria su questioni ancora aperte riguardanti l’individuazione di alcuni costi ammissibili e gli effetti dei conferimenti di azienda. La circolare di Confindustria si sofferma sui costi relativi al personale altamente qualificato, di cui all’articolo 4, comma 1, lettera a) del decreto ministeriale 27 maggio 2015, che possono riguardare i dipendenti (ed assimilati) o i collaboratori (ossia i lavoratori autonomi). In proposito, Confindustria ricorda che l’agevolazione è commisurata al costo azienda, e cioè a tutti gli oneri che l’impresa deve sostenere per l’impiego di personale, comprensivi quindi della retribuzione lorda, dei contributi obbligatori, quali gli oneri previdenziali e gli altri contributi assistenziali obbligatori per legge, nonché, si aggiun- ge, i contributi Inail. Confindustria afferma che nel costo azienda debbano rientrare sia il Tfr, quale costo necessario connesso all’impiego del personale, sia eventuali altre indennità contrattuali o previste da norme di legge, da corrispondere alla cessazione dei rapporti di lavoro dipendente o autonomo, fermo restando - si ritiene - il criterio della competenza fiscale. Importanti considerazioni sono svolte da Confindustria in merito alle due fattispecie di spese previste dall’articolo 4, comma 1, lettera c) del decreto ministeriale 27 maggio 2015, vale a dire le spese per “competenze tecniche” e quelle per le «privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne». Con riferimento alla prima fattispecie, che riguarda le spese per competenze tecniche, si osserva che essa comprende, innanzitutto, «i costi sostenuti per il personale non altamente qualificato impiegato nelle attività di ricerca eleggibili» (circolare 5/E/2016), che dunque beneficiano dell’agevolazione nella misura ridotta del 25% rispetto a quella del 50% prevista per i costi concernenti il personale altamente qualificato. Per Confindustria, tuttavia, le spese per il personale non altamente qualificato non dovrebbero esaurire il contenuto della fattispecie costituita dalle spese per competenze tecniche; considerazioni di ordine logico-sistematico indurrebbero a ritenere che nella fattispecie in Tradizione e innovazione nella grafica La forza della tradizione, una grande capacità creativa e la migliore tecnologia nell’industria grafica. Ecco i punti di forza di Labanti e Nanni Industrie Grafiche Cartotecniche, azienda che da oltre 60 anni opera in Italia e in Europa nei settori della stampa e nella creazione di dépliant, cataloghi, riviste e packaging (astucci, espositori, cartelli-vetrina, materiale per punti vendita). Nata nel 1953 a Bologna, nel corso degli anni - grazie all’acquisizione di aziende del settore cartotecnico è diventata oggi una tra le principali realtà del settore. Con sede a Valsamoggia in località Crespellano (Bologna), la “Labanti e Nanni Industrie Grafiche Cartotecniche” opera in una struttura di 4.000 metri quadrati e con un consumo dare un indispensabile valore aggiunto alla mission aziendale. Da segnalare negli anni l’importante sviluppo nel settore cartotecnico e gli investimenti nei macchinari oltre che nella ricerca e nello sviluppo. La Labanti e Nanni Industrie Grafiche è infatti la prima azienda al mondo ad avere installato un impianto UV LED sulla sua Roland 710 HiPrint, con risultati importanti, a cominciare da quelli legati alla precisione dei lavori e al risparmio energetico. Gli importanti investimenti e le indovinate strategie aziendali, hanno permesso negli anni alla Labanti e Nanni di passare dai 10 agli attuali 60 dipendenti, con un fatturato che si aggira sui 15 milioni di euro annui, corrispondente a circa 200 milioni di astucci pro- Dott. Fabio Bonacini, Dott. Ing. A. Bonacini e Sig. Andrea Fanti annuo di 4.000 tonnellate tra carta e cartone. L’azienda, in particolare nell’ultimo decennio, ha realizzato una crescita continua ed ininterrotta del proprio fatturato. A dare questa svolta è stato l’arrivo dell’Ingegner Antonio Bonacini, giunto alla guida dell’Azienda nel 1997 e capace da subito di mettere a disposizione la pluriennale esperienza dirigenziale acquisita in importanti multinazionali, utili a dotti. L’attenzione della dirigenza è poi rivolta al futuro: a partire dal 2017 l’Azienda si trasferirà in una nuova area di 24.000 mq di terreno, di cui 8.000 mq coperti. La “Labanti e Nanni” rappresenta insomma un esempio di come la piccola e media impresa può puntare ad una costante evoluzione, coniugando crescita e gestione all’insegna dell’innovazione e del cambiamento. questione possano ricomprendersi anche spese di natura diversa e, segnatamente, quelle sostenute per l’acquisizione di conoscenze e informazioni tecniche in forma di beni immateriali, pur sempre giuridicamente tutelabili secondo l’ordinamento, ma diversi dalle privative industriali ricomprese nella seconda fattispecie della lettera d) in esame. Può essere il caso, ad esempio, dei costi sostenuti dall’impresa per l’acquisizione, tramite i cosiddetti contratti di know-how o licenze di know-how, di conoscenze tecniche riservate (brevettabili e non brevettabili), da utilizzare pur sempre nelle attività di ricerca e sviluppo agevolabili, o delle spese sostenute per l’acquisto di risultati di ricerche condotte autonomamente da terzi soggetti. Convenendo con questa impostazione, pertanto, si dovrebbe ritenere che la prima fattispecie della lettera d) in parola accolga a sua volta due tipologie di costi, aventi diversa natura sostanziale: le spese per competenze tecniche aventi natura di spese di personale (non altamente qualificato) e le spese per competenze tecniche aventi natura di beni immateriali. Questo aspetto, stante la sua importanza, meriterebbe di essere confermato dai competenti organi. La seconda fattispecie della lettera d) è quella delle spese per «privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne». © RIPRODUZIONE RISERVATA 01 L’AGEVOLAZIONE Imposta di registro in misura fissa e esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale per: l'acquisto da parte del Comune (mediante compravendita o esproprio) di aree comprese nell'ambito di piani edilizia residenziale pubblica (in passato denominati piani di edilizia economica e popolare o, in acronimo, Peep); la successiva cessione da parte del Comune delle predette aree (in diritto di superficie o in diritto di proprietà) all'impresa che poi svilupperà l'intervento di edilizia residenziale pubblica 02 L’INTERPRETAZIONE L’imposta di registro in misura fissa e l'esenzione dalle imposte ipotecarie e catastali «si applicano agli atti di trasferimento della proprietà delle aree» Peep «indipendentemente dal titolo di acquisizione della proprietà da parte degli enti locali», e indipendentemente dal fatto che l'acquisizione da parte del Comune avvenga con una ordinaria compravendita di diritto privato o mediante una procedura espropriativa Immobili. Sconto su registro e ipo-catastali anche per la cessione alle imprese Imposte agevolate per l’acquisto del Comune di un’area Peep Angelo Busani pImposta di registro in mi- sura fissa e esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale per: a) l'acquisto da parte del Comune (mediante compravendita o esproprio) di aree comprese nell'ambito di piani edilizia residenziale pubblica (in passato denominati piani di edilizia economica e popolare o, in acronimo, Peep); b) la successiva cessione da parte del Comune delle aree (in diritto di superficie o in diritto di proprietà) all'impresa che poi svilupperà l'intervento di edilizia residenziale pubblica. È quanto affermato dall’agenzia delle Entrate nella risoluzione 87/E. Il tema fiscale era se l'atto di acquisto della proprietà delle aree da parte del Comune e la successiva cessione delle stesse a favore del soggetto attuatore potessero beneficiare del trattamento di favore previsto dall'articolo 32 del Dpr 601/1973: tale norma stabilisce, per gli atti di cessione del diritto di proprietà o del diritto di superficie delle aree comprese in un comparto Peep (più tecnicamente: le Sifin, leader nel factoring sanitario Andrea Agazzi, Presidente Sifin Srl Esperienza ultratrentennale nel factoring sanitario. Sifin è una garanzia per i clienti, tale da essere punto di riferimento prima per le farmacie e poi per case di cura, poliambulatori e fornitori specializzati. La sede si trova a Bologna: presidente è Andrea Agazzi, che non nasconde la soddisfazione per l’evoluzione che negli anni ha avuto l’attività dell’azienda. Sifin, società di factoring iscritta all’apposito Albo presso Banca d’Italia, è nata nel 1985 per rispondere alle esigenze finanziarie dei clienti, all’epoca farmacie, attraverso interventi finanziari a sostegno del capitale circolante. Nel 1995, l’ingresso di una Banca nel proprio capitale ha rappresentato per Sifin la possibilità di operare nei settori di case di cura, poliambulatori e fornitori di beni e servizi, proponendo lo smobilizzo dei “crediti correnti” che le strutture vantano nei confronti del SSN. Nel 2007 - due anni prima i soci fondatori si erano riappropriati della totalità del capitale, trasformando la società in privata - Sifin è diventata partner di uno dei più importanti gruppi bancari euro- In breve In sintesi pei in un programma di acquisto e gestione di crediti sanitari: il completamento di un percorso evolutivo che ha visto la società passare da semplice broker a gestore della complessità finanziaria del settore sanitario. «Sifin – dice il presidente, Andrea Agazzi – mette a disposizione di clientela e proprie controparti una squadra di professionisti di grande esperienza nel factoring e nel mercato della sanità. Negli anni abbiamo dimostrato che la dimensione finanziaria del nostro lavoro è fondamentale ma non è tutto. Ai clienti bisogna dare servizio, ed in particolare supporto nella gestione dei rapporti con un debitore complesso ed eterogeneo come il SSN. La sede di Bologna è il nostro cuore operativo: qui vengono svolte tutte le attività correnti e quelle di gestione dei rapporti con la clientela, che invece opera in tutta Italia. Negli anni Sifin ha costruito un network di professionisti esterni, avvocati, esperti di diritto amministrativo, dottori commercialisti capaci di supportare la società nelle operazioni più complesse». aree di cui al titolo III della legge 865/1971), l'applicazione dell' imposta di registro in misura fissa e l'esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale. L'Agenzia ribadisce anzitutto la vigenza dell'articolo 32 del Dpr 601/1973, dapprima soppresso alla fine del 2013 e poi “resuscitato” dall'articolo 20, comma 4-ter del Dl 133/2014, convertito in legge 164/2014; inoltre, l'Agenzia ricorda che, con una recente norma interpretativa (articolo 1, comma 58, legge 208/2015), il legislatore ha chiarito che l'articolo 32 del Dpr 601/1973 deve essere interpretato nel senso che l'imposta di registro in misura fissa e l'esenzione dalle imposte ipotecarie e catastali «si applicano agli atti di trasferimento della proprietà delle aree previste al titolo III della legge 22 ottobre 1971, n. 865, indipendentemente dal titolo di acquisizione della proprietà da parte degli enti locali» (e quindi indipendentemente dal fatto che l'acquisizione da parte del Comune avvenga con una ordinaria compravendita di diritto privato o mediante una procedura espropriativa). Per una nozione di alloggi di «edilizia residenziale pubblica» (lloggi Peep, e cioè alloggi di edilizia economica e popolare) si può ricorrere all'articolo 1, comma 2 del Dpr 1035/1972. Secondo tale norma, «sono considerati alloggi di edilizia residenziale pubblica gli alloggi costruiti o da costruirsi da parte di enti pubblici a totale carico o con il concorso o con il contributo dello Stato con esclusione degli alloggi costruiti o da costruirsi in attuazione di programmi di edilizia convenzionata e agevolata». Si ritiene, dunque, che sia il trasferimento delle aree a favore del Comune che la cessione delle stesse a favore del soggetto attuatore, previsti dalla convenzione da stipulare con il Comune siano finalizzati alla realizzazione di immobili di edilizia economica e popolare e, pertanto, detti trasferimenti possono beneficiare del regime di favore previsto dall'articolo 32 del Dpr 601 del 1973, con conseguente applicazione dell'imposta di registro in misura fissa ed esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale. © RIPRODUZIONE RISERVATA AGENZIA DELLE ENTRATE/1 I responsabili del fisco al test del gradimento Un test a crocette per valutare il gradimento dei superiori. A dare notizia dell’iniziativa, condotta in via sperimentale dalla direzione Audit della sede centrale dell’agenzia delle Entrate, è il sindacato dei dirigenti Unadis che l’ha però criticata. Il sindacato ha anche diffuso la lettera con cui la direzione centrale Audit delle Entrate motiva il nuovo metodo di valutazione. I funzionari sono solo invitati a esprimersi sui responsabili con un voto in corrispondenza del nome del dirigente. Sotto la lente 40 capi, scegliendo tra le due opzioni: «il capo che vorrei» e il «capo che non vorrei». In basso alla lista anche la possibilità di scrivere «eventuali osservazioni o precisazioni». CONSIGLIO DEI MINISTRI Obblighi ambientali e sociali per Spa e banche Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri in via preliminare il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/95/Ue sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di alcune imprese e di alcuni gruppi di grandi dimensioni. Il provvedimento introduce per imprese e gruppi di grandi dimensioni l’obbligo di presentare la dichiarazione non finanziaria che riguarda le informazioni ambientali e sociali attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione. Il decreto descrive, inoltre, le modalità di predisposizione della dichiarazione e le disposizioni relative alle responsabilità e ai controlli. AGENZIA DELLE ENTRATE/2 Danni dalla Slovenia con esenzione dal bollo Sono esenti da bollo i certificati attestanti la qualifica di profugo, quelli di residenza storica e quelli relativi alle vicende domiciliari, che devono essere allegati all’istanza da presentare alle autorità slovene per ottenere l’indennizzo monetario per aver subìto danni di guerra nel periodo compreso tra il mese di maggio 1945 e il mese di luglio 1990, come previsto dalla cosiddetta «Legge sulla riparazione dei torti», approvata il 25 ottobre 1996 dalla Repubblica della Slovenia. Il chiarimento è arrivato ieri dall’agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 88/E/2016. (L.D.S.) AEB, il grande suono italiano nel mondo Cambi auto dal ‘73 Silenzio, CIR Ambiente L’eccellenza del suono italiano in giro per il mondo. Ecco AEB, nota con il suo marchio “dB Technologies”: dB è un’unità di misura del suono e caratterizza l’attività di AEB , tra i maggiori costruttori di sistemi per la riproduzione del suono. L’azienda è stata fondata nel 1976 da Arturo Vicari, ingegnere elettronico appassionato di musica. Vicari iniziò l’attività costruendo cuffie d’ascolto, fin quando non si appassionò alla radiofrequenza, portando l’azienda a progettare radiomicrofoni (microfoni senza filo) per cantanti. Attività di grande successo che durò negli anni, poi il mercato cambiò con la concorrenza cinese che portò a realizzare radiomicrofoni a basso costo. Oggi i radiomi- AEB, favorendo un primato indiscusso nel mercato professionale del suono. Importante per AEB è stata la fusione con RCF, altro grande produttore di sistemi di suono, che ha creato uno dei maggiori gruppi al mondo dell’audio professionale. Arturo Vicari, è il maggiore azionista e Amministratore delegato del nuovo gruppo, RCF Group. Oltre 500 persone occupate con filiali in Usa, Germania, Benelux e Inghilterra. Il gruppo vende in più di 120 Paesi ed è considerato portabandiera dell’eccellenza del suono italiano. Per AEB il suono non è solo tecnologia, ma arte e sentimento. Ogni giorno arrivano richieste di musicisti e ingegneri amanti della musica che chiedono di lavorare col crofoni AEB sono per alte performance con alto costo. AEB fu tra i primi a sperimentare la tecnologia digitale per grandi potenze e ora è tra i costruttori più avanzati, specie nella progettazione di sistemi di diffusione ad alta tecnologia, con software di grande complessità, nota negli show delle star mondiali. Più di 30 ingegneri rappresentano il cuore di ricerca e sviluppo di gruppo e AEB continua ad assumere giovani, perché i nuovi talenti hanno la capacità di creare sonorità nuove. Il gruppo intende allargare il proprio mercato: per questo sono sorte due strutture, a Bologna e Reggio Emilia, dove specialisti e progettisti programmano corsi di specializzazione aperti a giovani tecnici, musicisti e ingegneri di tutto il mondo. Ing. Arturo Vicari Elisa, Matia e S. Ramponi L’esperienza al servizio dei clienti ha un nome: Trasmatic. Azienda specializzata con sede a Calderara di Reno (Bologna), ha una storia lunga quasi 45 anni, spesi nel creare e migliorare un servizio dedicato unicamente al cambio automatico. Da sempre riferimento per tutta Italia, si occupa di rigenerazione della trasmissione automatica offrendo a privati ed officine, ma non solo, assistenza, manutenzione, diagnosi, interventi mirati su tutto il parco auto circolante, anche d’epoca. Offre inoltre un rapido servizio di vendita ricambi specifici, ripartitori e molto altro. Fondata da Sergio Ramponi nel 1973, l’azienda è oggi gestita quasi totalmente dai figli Elisa e Matia e conta su di un gruppo di tecnici specializzati che contribuiscono alla realizzazione di un prodotto affidabile e duraturo. «Diversamente da quanto si pensa - dicono i titolari - la conoscenza tecnica in questo campo è molto limitata e le informazioni scarse, ecco perché l’esperienza diretta sul campo e le difficoltà che si incontrano e si superano ogni giorno, sono fondamentali per offrire un servizio di qualità». Info: www.trasmatic.com L’evoluzione della società crea nuove esigenze, imponendo alle aziende un’attenzione nuova. Gli anni ’80 hanno visto la nascita di una forte coscienza ambientalista e tutt’ora è in atto un’ampia riflessione sul rapporto tra crescita economica e qualità della vita. CIR Ambiente (sede a Imola, www.cirambiente.it) opera in tale scenario. La missione aziendale è proporre soluzioni integrate in grado di risolvere i problemi dell’inquinamento acustico. La Società opera nel settore da più di 28 anni e ad oggi è presente nei principali cantieri infrastrutturali in Italia ed all’estero (sia Ferroviari che Stradali). CIR Ambiente affianca a un giovane e motivato staff di ingegneri e tecnici, l’esperienza, le avanzate tecnologie produttive. Il gruppo CIR è in grado di sviluppare studi ambientali, progettazioni acustiche e realizzazioni di interventi di mitigazione tra cui barriere antirumore (in metallo, legno, plastica riciclata, vetro, pmma, calcestruzzo alleggerito, ecc.), rivestimenti fonoassorbenti, cabine silenti, silenziatori, coibentazione pairing, insonorizzazione condotti di scarico, mitigazioni industriali e civili. Il Logo CIR Ambiente Norme e tributi 41 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 LAVORO www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com Cassazione. Anche nel pubblico con l’impossibilità assoluta al lavoro non si configura un’ipotesi di risoluzione automatica «Pa», inabilità con licenziamento Applicabile il regime sanzionatorio dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori Giuseppe Bulgarini d’Elci pIl recesso datoriale interve- nuto nell'ambito di un rapporto di pubblico impiego a seguito di accertamento medico di inabilità assoluta e permanente alle mansioni non costituisce ipotesi di risoluzione automatica del contratto di lavoro, ma integra gli estremi di un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, a cui si applica il regime sanzionatorio previsto dall’articolo 18 della legge 300/1970. La Corte di cassazione ha reso questo principio con la sentenza 19774/16, depositata ieri, affermando che anche nel lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione la forma tipica di recesso del datore di lavoro, in difetto di norme speciali, è costituita unicamente dall’atto di licenziamento, sen- za che, in contrario avviso, possa avere alcuno spazio una fattispecie di recesso assimilabile alla risoluzione automatica del rapporto di lavoro. Il caso su cui è intervenuta la Cassazione era relativo al provvedimento di dispensa dal servizio adottato con effetto immediato dalla Regione Lombardia nei confronti di un proprio dipendente, il quale, a seguito di accertamento medico, era stato ritenuto inabile in modo assoluto e permanente a qualsiasi attività lavorativa. La IL CASO GIUDICATO La regione Lombardia condannata a reintegrare un dipendente ritenuto inabile in modo assoluto per qualsiasi attività Corte di appello di Milano, riformando la sentenza del Tribunale di primo grado, aveva dichiarato la illegittimità del provvedimento datoriale di risoluzione del rapporto di lavoro, disattendendo la tesi per cui le ragioni sullo stato di salute alla base del recesso potessero integrare un’ipotesi di risoluzione automatica del rapporto ed esulare, quindi, dallo specifico regime di tutela contro i licenziamenti illegittimi. La Cassazione condivide la tesi coltivata dalla Corte territoriale e conferma che la risoluzione del rapporto di lavoro per sopravvenuta inidoneità psicofisica del dipendente alle mansioni, anche se adottata all’esito del giudizio espresso dalla Commissione medica nel contesto di specifiche disposizioni previste per il pubblico impie- go, costituisce licenziamento per giustificato motivo oggettivo e ricade nel regime sanzionatorio di cui all’articolo dello 18 Statuto dei lavoratori, nella versione successiva alla riforma introdotta dalla Legge 92/2012 (Legge Fornero). Il comma 7 dell’articolo 18, a cui espressamente si riferisce la Corte di cassazione, recita che si applica la reintegrazione in servizio, con ulteriore indennità fino ad un massimo di 12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, in ipotesi di difetto di giustificazione del licenziamento intimato per motivo oggettivo consistente nella inidoneità fisica o psichica del lavoratore. A questa specifica disposizione la corte di legittimità riconduce, nel contesto del pubblico impiego privatizzato, il licenzia- QUOTIDIANO DEL LAVORO Lavoratori autonomi, aggiornamento online per i congedi di paternità Sul quotidiano digitale gli approfondimenti di Guida al Lavoro e i link alla documentazione e della banca dati Unico Lavoro 24 www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com mento intimato ai sensi dell’articolo 55 del Decreto legislativo 165/2001 in un caso di «permanente inidoneità psicofisica del lavoratore», evidenziando che anche in questa ipotesi il recesso datoriale non costituisce un effetto automatico, bensì una tra le opzioni cui la pubblica amministrazione è legittimata a ricorrere. Merita rilevare come con questa pronuncia la Cassazione ritorni sulla vexata quaestio della applicabilità al pubblico impiego dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori nella sua versione precedente o successiva alla riforma introdotta dalla Legge Fornero, sposando quella tesi più avanzata che è stata, invece, rigettata da un diverso orientamento maturato in seno alla Suprema corte. © RIPRODUZIONE RISERVATA Politiche sociali. Il ministero rende noti i dati 2015: presentate 4,1 milioni di Dsu Nuovo Isee, nullatenenti scesi al 14% pNel 2015 le famiglie che hanno presentato una Dsu a fini Isee sono state 4 milioni e 165 mila, per un totaledioltre13milionidipersone, il 21% della popolazione residente. A rilevarlo è il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che ieri ha fatto il punto sulle dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) inviate lo scorso anno, il primo in cui trovava applicazione il nuovo Indicatore della situazione economica equivalente. Più in particolare, gli italiani che per ottenere sconti fiscali dichiarano di possedere «nulla», sono scesi drasticamente, passando dal70%al14%nel2015(nelMezzo- giorno da quasi il 90 al 20%). Merito, secondo il ministero di un indicatore molto più veritiero, in cui redditinonsonopiùautodichiarati, ma rilevati direttamente presso l’anagrafe tributaria. Per il ministro Giuliano Poletti «i dati relativi al 2015 confermano che siamo di fronte a un Isee più I RISULTATI La percentuale di famiglie che affermano di non avere un conto corrente si è ridotta a livelli fisiologici equo. L’impianto di controlli exante sulla fedeltà delle dichiarazioni - ha sottolineato il ministro è un successo: le famiglie che oggi non dichiarano conti correnti e altri depositi sono una piccola (e realistica) minoranza a fronte di comportamenti non corretti largamente diffusi con la precedente disciplina. È anche questo un segno di equità, che facilita l’accesso alle prestazioni a chi è davvero più bisognoso. Equità confermata anche dal fatto che la ricchezza patrimoniale delle famiglie oggi pesa di più nell’indicatore e i redditi da lavoro di meno. La riforma quindi sembra stia perseguendo gli obiettivi prefissati: maggiore credibilità delle dichiarazioni, maggiore selettività dell’indicatore legata al patrimonio, maggiore attenzione ai più fragili». Una valutazione, quella del ministro, su cui il Forum delle associazioni familiari ha espresso più di qualche perplessità. «È probabile che il nuovo indice sia più efficace nella lotta all’evasione fiscale - ha commenta Gigi De Palo, presidente del Forum - ma siamo proprio così sicuri che sia anche più equo? Tra i tanti difetti che come Forum abbiamo evidenziato a più riprese, rimane quello macroscopico della sottovalutazione dei ca- richi familiari. La scala di equivalenza veramente obsoleta, infatti, non valuta in modo realistico l’effettivo impatto del costo dei figli al crescere del loro numero: in base ai dati Istat il primo figlio ha un costo pari mediamente a 0,5 volte il costo di un adulto, 0,62 il secondo, 0,78 il terzo e così via, costi ben superiori a quanto riconosce la scala Isee.Ilrisultato-secondoDePaloè devastante per le famiglie con figli, ancor più se in situazioni di particolare disagio». Ritornando ai dati ministeriali, la fotografia offerta dal nuovo indice evidenzia che la distribuzione territoriale della “popolazione Isee” appare ora molto più omogenea: fatta eccezione per le Province autonome di Trento e Bolzano, infatti, in tutte le altre regio- ni la popolazione Isee costituisce circa un settimo e non più di un terzo del totale. Un segno tangibile - secondo il ministero - di un utilizzo più appropriato dello strumento, che andrebbe usato solo a fronte dell’effettiva richiesta di prestazioni sociali agevolate: infatti, non si registrano più anomalie quali quelle di regioni in cui, in presenza di una offerta di servizi molto bassa, oltre il 60% della popolazione era coperto da Isee. Si conferma poi la buona capacità del sistema di assorbimento delle nuove procedure: i tempi di rilascio previsti dal regolamento Isee - 14 giorni - sono stati abbattuti tanto che in dicembre gli Isee sono stati attestati in tre giorni. M.Piz. © RIPRODUZIONE RISERVATA Scuola. Confronto Governo-sindacati Docenti, si tratta su 25mila posti in più da stabilizzare Claudio Tucci ROMA pLa richiesta di stabilizzazio- ne, in organico di diritto, dei circa 25mila posti oggi funzionanti solo in organico di fatto (e quindi coperti da supplenti, non da professoridiruolo).Laprecisazioneche il limite dei 36 mesi per i contratti a termine non ha efficacia retroattiva (vale a dire, il contatore partirà dal 1° settembre 2016, e nonscatteranno“tagliole”perchi ha già lavorato, nella scuola, a termine in precedenza). La promessa di gestire, il prossimo anno, le operazioni di mobilità degli insegnanti in modo più ordinato, ma tenendo, comunque, conto che il 65% delle cattedre disponibili sono al Nord di Roma e circa l’80% deiprofessoriimmessiinruolorisiede invece a Sud della capitale. Sono alcuni degli impegni che il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha indicato ieri ai sindacati (Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda e Snals-Confsal), incontrati al Miur in occasione dell’avvio del nuovo anno. La richiesta di ampliare l’organico dell’autonomia di circa 25mila cattedre (oggi precarie) è stata inoltrata al ministero dell’Economia; e se riceverà disco verde, verrà tradotta in una norma da inserire nella prossima legge di Bilancio. Il dicastero di Viale Trastevere sta lavorando anche a un piano straordinario di immissioni in ruolo del personale tecnico-amministrativo,gliAta,(mancano bidelli che tengono aperti i laboratori negli istituti tecnici e professionali); ed entro fine anno si proverà a bandire un nuovo corso-concorso per presidi, con l’obiettivo di limitare le reggenze, oggi circa 1.400 a fronte di 7.200 dirigenti, ai soli 335 istituti sottodimensionati. «È stato individuato un meto- do di lavoro per i prossimi mesi ha sottolineato il ministro Giannini -. Il clima è costruttivo, e il confronto ora proseguirà su temi specifici». Tra questi, la novità della “chiamata diretta” dei docenti, introdotta dalla Buona Scuola, e avviata tra le proteste sindacali quest’estate: dai dati forniti dal Miur è emerso invece un esordio incoraggiante: l’individuazione per competenze da parte dei dirigenti ha interessato 61.277 professori trasferiti sui 312 ambiti territoriali nazionali; di questi più del 95% ha inserito il proprio Cv e oltre il 60% ha ricevuto e accettato LA RASSICURAZIONE Il ministro Giannini ha precisato che per i contratti a termine il contatore del limite dei 36 mesi partirà da settembre 2016 una proposta di incarico triennale. Qui, probabilmente, si lavorerà per individuare modalità che assicurino maggiore trasparenza e oggettività. Sul fronte caldo dei trasferimenti (quest’estate si sono mossi ben 207mila docenti), il ministro ha ricordato come le domande di conciliazione (per sanare errori) sono state circa 5mila, e in quasi 3mila casi si è raggiunto un accordo conciliativo. Per i sindacati dall’incontro con Stefania Giannini sono uscite luci e ombre: «È positiva la richiesta di stabilizzare 25mila cattedre - hanno detto in coro le sigle -. Ci aspettiamo ora modifiche alla legge 107 e l’apertura rapida delle trattative per il rinnovo del contratto». © RIPRODUZIONE RISERVATA 42 Norme e tributi Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 GIUSTIZIA E SENTENZE In breve CASSAZIONE Demolizione anche dal giudice penale www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com Cassazione. L’atto con il parere del Consiglio dell’Ordine vincola solo l’ingiunzione La parcella «doc» non basta nel giudizio di opposizione L’avvocato-creditore deve avvalorare quanto chiede Silvia Marzialetti L’ordine giudiziale di demolizione di un edificio pur avendo natura amministrativa - può essere emanato dal giudice penale, se arriva al termine di un processo in cui si afferma la responsabilità penale dell’imputato. Ciò al fine di garantire la celerità ed effettività del procedimento di esecuzione della demolizione. Corte di cassazione, sentenza 4 ottobre 2016, n. 41475 TRE GIORNI A MONZA Congresso forense sull’ambiente Tre giorni di studio e lavoro. Una sessione plenaria e altre 14 parallele, sulle principali branche del diritto. Oltre 60 relatori tra giuristi, avvocati, magistrati e docenti universitari. Più di 500 partecipanti, cui potranno andare i crediti formativi previsti dall’Ordine degli avvocati. A Monza torna il Congresso giuridico forense, col titolo «Ambiente e territorio: aspetti giuridici, sociali ed economici», organizzato in partnership dagli Ordini di Monza, Como , Lecco e Sondrio, in collaborazione con la Fondazione Forense di Monza. Appuntamento per il 13,14 e 15 ottobre ai cinema Teodolinda e Capitol. parcella corredata dal parere del competente Consiglio dell’ordine di appartenenza del professionista, mentre ha valore di prova privilegiata e carattere vincolante per il giudice ai fini della pronuncia dell’ingiunzione, non ha valore probatorio nel successivo giudizio di opposizione, in cui il creditore opposto assume la veste sostanziale di attore (e su di lui, di conseguenza, incombono i relativi oneri probatori). Lo ha stabilito la Cassazione. Nella sentenza 19800 depositata ieri, i giudici ricordano poi che, al fine di determinare l’onere probatorio a carico del professionista e di investire il giudice del potere-dovere di verificare pLa la fondatezza della contestazione mossa dall’opponente, «non è necessario che quest’ultima abbia carattere specifico». È sufficiente, dunque, anche una contestazione di carattere generico. Al centro del conflitto esaminato dalla Cassazione, il pagamento di una parcella a titolo di compenso per alcune prestazioni professionali, “opinata” dal competente Consiglio dell’ordine. Di fronte a una richiesta di circa 20mila euro da parte dell’avvocato che lo aveva difeso, l’opponente sosteneva di aver già versato, nel lontano 2002, un importo (pattuito con il professionista) di 64 milioni di vecchie lire. Contestualmente, pertanto, chiedeva la restituzione della differenza in ecces- so; ma il Tribunale di Cosenza bocciava tale richiesta, confermando il decreto ingiuntivo. Decreto che, dopo sei anni, veniva a sua volta revocato dalla Corte di appello di Catanzaro. In una sentenza piuttosto articolata, i giudici calabresi hanno fatto notare come, nella impugnazione, non solo fosse stata eccepita la tariffa richiesta dall’avvocato, ma fossero state addirittura messe in dubbio le attività richiamate in parcella. Attività che, a detta del ricorrente, avrebbero necessitato di una documentazione probatoria molto più dettagliata. Quella fornita dal professionista non era infatti utilizzabile, secondo la Corte distrettuale, perchè prodotta dopo la scadenza dei termini. I giudici hanno ritenuto del tutto ininfluente anche la prova orale fornita, «poichè riferita a una attività difensiva pregressa» e invocata, senza alcun fondamento, a giutificazione dei pagamenti richiesti dal professionista. Nel ricorso presentato successivamente, infine, il professionista denunciava la violazione del principio consolidato secondo cui, in tema di opposizione a decreto ingiuntivo avente come oggetto il pagamento di prestazioni professionali, il creditore è dispensato dalla prova dei fatti allegati a sostegno della domanda. Ma la Cassazione ha definito il motivo infondato e ha respinto il ricorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ministero della Giustizia. Con il decreto del 30 settembre è arrivata la proroga al 15 gennaio 2017 Riforma Adr: più tempo alla Commissione Marco Marinaro pCon decreto del 30 settem- bre il ministro della Giustizia ha prorogato la scadenza de lavori della Commissione di studio Adr al 15 gennaio 2017 per consentire l’elaborazione di una ipotesi di disciplina organica e di riforma degli strumenti di degiurisdizionalizzazione, con particolare riguardo alla mediazione, alla negoziazione assistita e all’arbitrato. Il ministro Andrea Orlando nel prendere atto della richiesta avanzata a fine luglio dal presidente della Commissione Gui- do Alpa, ha ritenuto che la complessità del mandato, in ragione dell’ampiezza e dell’articolazione della materia trattata, rendesse necessaria la prosecuzione dei lavori anche dopo l’originaria scadenza del 30 settembre. In particolare nel decreto si richiama l’attenzione su eventuali modifiche alla mediazione obbligatoria in virtù degli orientamenti giurisprudenziali maturati, alla mediazione demandata dal giudice, all’articolo 33 del Codice del consumo per consentire di diffondere in via contrattuale la mediazione, ma anche alla verifica delle competenze delle Camere di commercio dopo la riforma, all’estensibilità dell’Abf, alla conciliazione in materia di servizi pubblici, oltre che per proposte di riforma dell’arbitrato societario e della volontaria giurisdizione. E nell’attesa dell’imminente Congresso forense di Rimini sul tema «Giustizia senza processo? La funzione dell’avvocatura» è stata diffusa la mozione approvata dall’assemblea del Coordinamento della conciliazione forense, che rappresenta 60 organismi di me- diazione forense, riunitasi a Vasto il 22 e 23 settembre. Il Coordinamento ha fermamente auspicato che l’attuale modello di mediazione possa essere consolidato e rafforzato, sia in termini di possibile ampliamento dell’ambito di applicazione, sia in termini di ricerca dello svolgimento effettivo della mediazione. In tale ottica, è stata quindi ribadita l’importanza di una corretta analisi con riguardo alle risultanze della sperimentazione in atto, i cui esisti sono in costante miglioramento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Famiglia. Per la Suprema corte pesa anche il soddisfacimento di tutte le esigenze Non solo la bigenitorialità «decide» l’affido dei figli Marina Florio Carmelo Padalino pPer stabilire il regime di affi- damento dei figli (condiviso o esclusivo), la valutazione dell’interesse superiore del minore non deve limitarsi all’intuibile desiderio del bambino di mantenere la bigenitorialità, ma va intesa in funzione del soddisfacimento delle sue oggettive, fondamentali ed imprescindibili esigenze di cura, mantenimento, educazione, istruzione, assistenza morale e di sana ed equilibrata crescita psicologica, morale e materiale. Così la Cassazione (sentenza n. 18559/16, relatore Giancola), nonostante il rapporto tra padre e figlio fosse di intesa spontanea, ha cassato la sentenza che aveva disposto l’affidamento condiviso, ritenendo sintomatica dell’inadeguata valutazione dell’interesse superiore del minore la mancata considerazione della tipologia e gravità della conflittualità tra i genitori e dei gravi reati di maltrattamenti commessi dal padre verso la madre (accertati con sentenza definitiva), cui aveva assistito il figlio e destinati a riflettersi su sentimenti ed equilibri affettivi, personali e familiari, e sui rapporti interpersonali; dunque, i reati erano rilevanti per stabilire il regime più consono, anche in prospettiva. Nell’impegno del genitore per comprendere i bisogni del figlio e collaborare con l’altro genitore nell’individuare i mezzi più appropriati per farvi fronte si esprime la bigenitorialità, quale presenza comune di entrambe le figure nella vita del figlio e loro cooperazione nell’adempimento dei doveri di assistenza, educazione ed istruzione della prole (Cassazione n. 18187/2015). Non a caso, non si parla più di potestà genitoriale, ma di responsabilità genitoriale, per evidenziare doveri e responsabilità, prima ancora dei diritti. Tanto in tema di separazione e divorzio quanto in tema di cessazione della convivenza di fatto, il criterio fondamentale cui il giudice deve attenersi nello stabilire il regime è l’esclusivo interesse morale e materiale del minore, che impone di privilegiare, tra più soluzioni eventualmente possibili, quella che appare più idoneaaridurrealmassimoidanni della disgregazione del nucleo familiare e ad assicurare il migliore sviluppo della personalità. La portata della nozione di interesse superiore del minore, sempre molto vaga, è stata chiarita dalla pronuncia in commento, che ha messo in risalto il dovere di ciascun genitore di soddisfare le oggettive, fondamentali ed imprescindibili esigenze del figlio, sia materiali sia morali, garantendogli una sana ed equilibrata crescita psicologica, morale e materiale. Quindi l’interesse superiore, prima ancora che in termini di tempo trascorso col figlio, sta, principalmente, nella qualità di accudimentocheciascungenitore deve garantirgli e, soprattutto, QUOTIDIANO DEL DIRITTO Rassegna di massime sulla volontà delle parti Oggi rassegna di massime a cura di Plusplus 24 Diritto su volontà delle parti: vizi e gerarchia dei criteri interpretativi. www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com nell’impegnoacollaborareecooperare con l’altro genitore per soddisfare tutte le sue esigenze. Sulle conseguenze negative della cosiddetta violenza assistita (ossia, l’avere commesso comportamenti violenti o maltrattamenti, in danno dell'altro coniuge, o genitore, in presenza del figlio minore), è stato recentemente affermato (Russo, I minori particolarmente vulnerabili: violenza di genere e tutela dei diversamente abili, 2015) che: 1 determina un pregiudizio immediato, perché vedere maltrattare un familiare da un altro familiare lede il diritto fondamentale del minore alla serenità delle relazioni familiari; 1 è un fattore di rischio per l’equilibrata crescita dei minori, che tenderanno a replicare il comportamento; 1 se la vittima è una donna adulta e vi assiste una bambina, impone, violentemente, uno stereotipo, cioè l’equazione tra l’appartenenza al genere femminile e la condizione di vittima. Anche in passato, la giurisprudenza (Cassazione n. 601/2013 e Tribunale per i minorenni L’ Aquila 15 giugno 2007), nel solco dell’evoluzione del principio del best interest of the child, ha chiarito che la violenza assistita espone i minori a concreto rischio di sofferenza psichica grave o a problematiche comportamentali. In ambito internazionale, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha affermato che l’interesse del minore si articola in due parti essenziali: l’interesse a mantenere i legami con la famiglia (salvo sia comprovato che sia nocivo, e in tal caso occorre attivarsi per ricostituire la relazione familiare) e l’interesse a vivere in un environment sound, cioè in un ambiente stabile ed affidabile (sentenza 21/10/2008, Clemeno e altri contro Italia). © RIPRODUZIONE RISERVATA Norme e tributi 43 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274 DIRITTO DELL'ECONOMIA In breve CONCORDATO Le condizioni per l’annullamento L’annullamento del concordato preventivo omologato, ex articolo 186 della Legge fallimentare, è un rimedio concesso ai creditori nei casi in cui la rappresentazione dell’effettiva situazione patrimoniale della società proponente, in base a cui il concordato è stato approvato dai creditori ed omologato dal Tribunale, risulti falsata per dolosa esagerazione del passivo, omessa denuncia di uno o più crediti o per la sottrazione o la dissimulazione di tale orientamento o per altri atti di frode, idonei ad indurre in errore i creditori sulla fattibilità e sulla convenienza del concordato proposto. Cassazione, sentenza 14 settembre 2016, n. 18090 ASSEGNI PROTESTATI Necessaria la firma di chi ha il conto Nei protesti di assegni bancari, se la firma di traenza indichi un nome completamente diverso dal titolare del conto corrente, tale che non sia possibile ingenerare nella banca trattaria il dubbio dell’apparente riferibilità dell’assegno a lui, non vi è ragione di elevare il protesto a suo nome: basta, per conservare l’azione di regresso contro gli obbligati, che il protesto sia levato a nome di chi risulta aver emesso l’assegno. Cassazione, sentenza 14 settembre 2016, n. 18083 A CURA DELLA REDAZIONE PLUS PLUS 24 DIRITTO www.plusplus24diritto.ilsole24ore.com www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com Controlli sui bilanci. Dal 2017 si applicano le nuove regole Giudizio di coerenza, arriva la conformità alle norme di legge L’informativa sulla continuità diventa un obbligo PAGINA A CURA DI Claudio Ceradini pCi sono anche un nuovo con- tenuto del giudizio sul bilancio e un giro di vite sulla organizzazione del lavoro di revisori e sindaci, tra le novità portate dal recepimento, con il decreto legislativo 135/2016, della direttiva 2014/56/ UE, che ha modificato la 2006/43/ CE. Le modifiche intervengono sull’impianto del decreto legislativo 39/2010, che qualche anno fa ha riunito una disciplina prima piuttosto frammentaria sulla revisione legale, consegnando agli operatori una sorta di testo unico sull’argomento. Procedendo con ordine, è stato riscritto l’articolo 14 del Dlgs 39/2010, da un lato ampliando i contenuti del giudizio sul bilancio di esercizio e dall’altro espungendo perché collocati altrove, o razionalizzando, alcuni aspetti di natura organizzativa. Rimangono fermi gli obblighi sostanziali, di controllo periodico ed espressione annuale del giudizio sul bilancio, previsti dal primo comma dell’articolo 14. Cambia, invece, la struttura della relazione, che continua a prevedere la medesima articolazione delle forme possibili di giudizio, ma include nuovi contenuti alle lettere da e) a g) del secondo comma. Il revisore, o il sindaco incaricato della revisione ai sensi dell’articolo 2409-bis, comma 2, del Codice civile, dovranno quindi maturare in base all’esame degli elementi probativi raccolti uno dei tradizionali quattro giudizi possibili. Lo si desume chiaramente da due elementi. In primo luogo dal mantenimento del terzo comma dell’articolo 14, che - richiedendo analitica motivazione della decisione di adottare un giudizio che includa rilievi, negativo o che rassegni l’impossibilità a giudicare per carenza di informazioni - di fatto ne elenca le possibili forme. A medesima conclusione, in secondo luogo, si perviene dall’esame dell’articolo 27, comma 12, del decreto legislativo 135/2016, che mantiene l’obbligo di adozione, nello svolgimento delle funzioni di revisione, dei princìpi (Isa Italia) adottati il 23 dicembre 2014 con determina della Ragioneria generale dello Stato, in attesa che la Commissione europea sdogani REGIME TRANSITORIO In attesa del nuovo set Ue di regole tecniche per valutare la relazione varranno ancora i princìpi Isa 700 e 705 il definitivo e completo set di regole. Significa che il principio Isa Italia 700 continua a disciplinare il giudizio senza modifica (positivo), quando non emergano errori significativi, e il successivo Isa Italia 705 continua a regolare le condizioni in cui la modifica è richiesta, e con essa un giudizio con rilievi, negativo, o la dichiarazione di impossibilità (Isa Italia 705, paragrafo 2). Sostanzialmente nuovi sono la lettera e) e il contenuto del giudizio di coerenza della relazione sulla gestione, il cui perimetro si allarga anche alla conformità alle norme di legge. Il punto non è secondario, posto che l’attuale principio Sa Italia 720B, che disciplina tecnicamente i controlli del revisore in questo ambito, non include, ed anzi esclude chiaramente al paragrafo 3, riferimenti alla regolarità normativa della relazione sulla gestione, fino a ieri non richiesti. Le procedure di revisione si limitano ad una verifica di quadratura delle informazioni finanziarie con il bilancio di esercizio, ed una valutazione critica delle informazioni non finanziarie, e quindi di altra natura, che si basi sul quadro conoscitivo acquisito. È auspicabile quindi un intervento integrativo al testo del principio Sa720B, affinchè il revisore disponga, anche per i nuovi contenuti, di un indirizzo tecnico preciso, che potrà essere di ausilio anche per il sindaco incaricato della revisione, che invece al controllo della applicazione di legge e regolamenti è chiamato da sempre, in forza dell’articolo 2403 del Codice civile. Ulteriore novità alla lettera f), del tutto nuova, che richiede adeguata informativa sulle condizioni di continuità della società, presupposto irrinunciabile per la adozione di criteri di funzionamento nella redazione del progetto di bilancio di esercizio. Le valutazioni in questo caso non sono nuove, ed anzi costituiscono uno dei punti più delicati che il revisore è chiamato a verificare. Il principio Isa Italia 570 include le linee guida dei controlli sulla continuità e richiede, in caso di eventi o circostanze che la possano compromettere, che la società adotti misure di reazione e ne fornisca informativa, sulla cui completezza il revisore basa e formula il proprio giudizio. Qui la novità: quello che il principio Isa Italia 570 (paragrafi 17-20), prevedeva tecnicamente dovesse essere incluso nella relazione del revisore diviene, con l’entrata in vigore delle modifiche, obbligo di legge. Il tempo per adeguarsi alle novità c’è. Il nuovo articolo 14 si applicherà con riferimento ai bilanci di esercizio successivi a quelli in corso al 5 agosto 2016 e quindi per i “soggetti solari”, dal 2017. Tuttavia, alcuni aspetti preparatori non vanno trascurati o rimandati (si veda l’articolo a fianco). © RIPRODUZIONE RISERVATA I principi da seguire ISA ITALIA 700 Giudizio e Relazione sul bilancio disciplina forma e contenuto della relazione di revisione, e le responsabilità sulla espressione del giudizio sulla rispondenza del bilancio al quadro normativo applicabile: 8 giudizio senza modifica: da esprimersi in ragionevole assenza di errori significativi, dovuti sia a frodi che a comportamento o eventi non intenzionali, 8 giudizio con modifica: da esprimersi in presenza di errori, secondo le modulazioni del principio ISA Italia 705 ISA ITALIA 705 Modifiche al giudizio in presenza di errori (importi, classificazioni e presentazioni, per la differenza tra iscrizione a bilancio e quantificazione conforme al quadro normativo, ISA Italia 450 – par4a) significativi, il revisore deve modificare il proprio giudizio: 8 giudizio con rilievi, laddove concluda sulla base degli elementi probativi raccolti, che gli errori siano significativi ma non pervasivi, o lo presuma in caso di quadro informativo finale inadeguato, 8 giudizio negativo, se gli elementi probativi raccolti evidenzino errori significativi e pervasivi, 8 dichiarazione di impossibilità di esprimere un giudizio, ove il quadro informativo sia inadeguato per la maturazione del giudizio e tuttavia emerga che la presenza di errori significativi e pervasivi sia verosimile ISA 720 Altre informazioni nella lettura della “altre informazioni” (finanziarie e non finanziarie, diverse dal bilancio ed incluse per legge) il revisore deve valutarne la coerenza con il bilancio di esercizio. In caso di incoerenze significative: 8 che richiedono la correzione del bilancio di esercizio, il revisore valuta la modifica al giudizio (ISA Italia 705), 8 che richiedono modifiche alle “altre informazioni”, il revisore include un paragrafo illustrativo nella relazione; il par. 10, lett. c) prevede anche il recesso dall'incarico, ma non pare compatibile con le indicazioni di cui all'art. 5 del regolamento (D.M. 261 del 28/12/2012) SA 720B Coerenza della Relazione sulla Gestione disciplina le procedure di verifica sulle informazioni della Relazione sulla Gestione, per la formulazione del giudizio di coerenza. Esclude verifiche di compliance normativa, rese obbligatorie dal decreto Legislativo 135/2016 (nuovo art. 14 D.Lgs 39/2010), e se ne auspica quindi una integrazione SA 250B Verifiche periodiche da leggersi congiuntamente alle linee guida di Cndcec e Assirevi del luglio 2015, disciplina le verifiche periodiche di regolare tenuta della contabilità e corretta rilevazione dei fatti di gestione. Fornisce indicazioni su, pianificazione, decorrenza, contenuto, valutazione dei risultati e documentazione delle verifiche periodiche. E' lo spunto per revisore e collegio sindacale per pianificare nel corso dell'esercizio ulteriore attività, finalizzata alla acquisizione degli elementi informativi necessari alla programmazione delle fasi finali della revisione L’incarico. Prima dell’accettazione Il revisore deve verificare se ha personale adeguato pIn recepimento della diret- tiva 2014/56/UE, il decreto legislativo 135/2016 introduce molte nuove disposizioni di carattere organizzativo, che non potranno che incidere sul lavoro di revisori e sindaci. Nuovi gli articoli da 10-bis a 10quater del Dlgs 39/2010, in cui sono state trasferite indicazioni tecniche e comportamentali già incluse nei princìpi di revisione (set Isa Italia), e che con l’entrata in vigore delle modifiche diventano norma di legge in larga misura applicabili alle società di revisione ed anche al revisore singolo. Procedendo con ordine, l’articolo 10-bis, comma 1, lettera c) prevede che prima della accettazione dell’incarico il revisore, la società di revisione (ed in realtà anche il collegio sindacale incaricato ex articolo 2409-bis, comma 2, del Codice civile, debbano accertarsi di disporre di personale adeguato, per professionalità e disponibilità. Lo stesso personale deve essere destinatario, attraverso procedure e direttive dedicate, di iniziative sufficienti a garantirne il costante aggiornamento professionale, adeguato agli incarichi di cui si occupa. Eventuali collaborazioni di professionisti terzi, di ausilio al revisore nei suoi controlli, debbono essere di qualità necessaria e sufficiente a non influire sulla qualità del lavoro e per questo vanno adeguatamente proceduralizzate. Ancora, il revisore deve istituire un sistema interno di controllo della qualità, da sottoporre annualmente a verifica e valutazione di adeguatezza, che possa ragionevolmente garantire il rispetto di norme di legge e di princìpi tecnici e regolamentari applicabili. Il dettaglio delle nuove norme arriva al punto di definire contenuti e finalità del fascicolo di revisione (articolo 10-quater, comma 7), da cui debbono potersi dedurre elementi e valutazioni che hanno condotto al giudizio, che deve essere chiuso entro 60 giorni dalla data della relazione, e che deve essere conservato per 10 anni. Lo ribadiamo: la vera novità è che princìpi tecnici già conosciuti sono diventati legge. Non è poco, posto che quello che prima costituiva elemento di valutazione nel giudizio di adempimento agli obblighi di diligenza del revisore diventa, di per sé, un illecito. L’organizzazione diviene quindi obbligo di legge ed è bene preoccuparsene in anticipo, già nel corso delle verifiche periodiche. Il principio Sa Italia 250B e le linee guida contenute nel documento congiunto Cndcec- Assirevi del luglio 2015, incentrate sui controlli di regolare tenuta della contabilità e IL FATTORE-TEMPO Le fasi finali dell’attività andranno programmate con cura e anticipo, quindi è importante modificare presto le linee guida corretta rilevazione dei fatti di gestione, come da articolo 14, comma 1, lettera b), sono di ausilio e consentono di valutare accuratezza e completezza del sistema informativo. Tuttavia è consigliabile che l’attività periodica di controllo si spinga oltre, e nel corso dell’esercizio consenta l'acquisizione del quadro informativo della organizzazione aziendale e dei flussi documentali. Procedendo a campione a verifiche di esistenza o valutative e documentando i processi più importanti, la programmazione delle fasi finali della revisione sarà più consapevole ed efficace, pur se dimensionata all’ente sottoposto a controllo. Per questo, anche se l’entrata in vigore delle novità è stabilita per i controlli sul bilancio dell’esercizio successivo a quello in corso al 5 agosto 2016, è auspicabile che una integrazione alle linee guida, se non anche al principio Sa 250B, giunga tempestivamente. © RIPRODUZIONE RISERVATA 44 Il Sole 24 Ore Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274