GRANDE GUARESCHI
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GRANDE GUARESCHI
[ITALIA DA SCOPRIRE] DI SIMONETTA PAGNOTTI - FOTO DI PAOLO FERRARI MONDO PICCOLO GRANDE GUARESCHI Un viaggio nella Bassa del mitico scrittore tra vigne, argini, culatello, musica e poesia È un itinerario che si può percorrere in macchina o in bicicletta. L’importante è prendersi il tempo necessario per respirare l’aria carica di nebbia, per guardare i campi, le file di pioppi e le vigne, scoprendo un campanile che spunta all’improvviso dietro l’argine o una casa colonica affogata in mezzo alla canapa. È il Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi, «dove il sole picchia in testa come un martello d’estate e la nebbia cancella il mondo a pochi metri dal tuo naso durante l’autunno». Un pezzo di Pianura Padana segnata dal grande fiume: precisando che per Guareschi il Po comincia a Piacenza e non è vero che da Piacenza in su è sempre lui. Perché «qui anche i cani hanno un’anima, e ti capita d’incontrare il fantasma di un morto a un crocicchio per fermarsi a parlare con te... Niente di folklorico, niente di magico, ma qui accadono cose che non accadono in nessun’altra parte del mondo». Sta per aprirsi il centenario della nascita del grande poeta della Bassa, creatore di personaggi che sono diventati parte del nostro immaginario come Peppone e don Camillo, e la Provincia di Parma ci regala la prima “mappa” di questo Mondo Piccolo (si può richiederla a ParmaTurismi, 58 NOVEMBRE 2007 CLUB3 “ ” Quando Fernandel fu scelto per la parte di don Camillo, conosceva già i romanzi di mio padre nella traduzione francese tel. 0521.22.81.52). Una guida attraverso i luoghi dove Guareschi ha vissuto e ha ambientato le sue storie in apertura di un anno che si annuncia ricco di eventi, pubblicazioni, mostre, convegni e rassegne cinematografiche. Ma chi vuole incontrare Guareschi e capire il segreto della sua poesia non può che immergersi nell’atmosfera della sua terra, tenendo presente, come diceva Giovannino, che la verità della bassa non va cercata sulla terra ma «nell’aria». L’itinerario comincia a Fontanelle, dove è conservata la casa natale di Guareschi. Qui lo scrittore nacque il 1˚ maggio del 1908. Il primo sole che vede è un «sole politico, e la 씮 Le statue di Peppone e don Camillo a Brescello IL SUPER ANNIVERSARIO L e manifestazioni per il centenario della nascita di Guareschi culmineranno nella prossima primavera, coinvolgendo i piccoli comuni della Bassa protagonisti del Mondo Piccolo, ma anche le città dove Guareschi lavorò come scrittore e giornalista. In particolare, Parma e Milano ospiteranno una grande mostra grafica coi disegni e le vignette satiriche dell’artista. Molte le novità letterarie. Di imminente uscita Guareschi e la radio, una raccolta dei testi dei programmi radiofonici di cui fu protagonista, curata per la Rizzoli dai figli Alberto e Carlotta. Nel 2008, sempre per la Rizzoli, usciranno la biografia curata da Guido Conti, la raccolta dei suoi disegni e Il grande diario di Giovanni Guareschi. Guareschi nacque il 1˚ maggio del 1908 a Fontanelle di Roccabianca, figlio della maestra del paese e di un negoziante di biciclette e macchine da cucire. Scrittore e disegnatore umoristico, comincia la carriera giornalistica come correttore di bozze alla Gazzetta di Parma, diventando poi redattore. Trasferitosi a Milano, collabora alla redazione del Bertoldo e, nel 1945, fonda 씮 CLUB3 59 NOVEMBRE 2007 [ITALIA] 1 2 1- La piazza di Busseto con il monumento a Verdi. 2 - Una tipica immagine della campagna della Bassa. 3 - Il Bar Don Camillo a Brescello. 4 - La rocca di San Vitale a Fontanellato, che conserva gli affreschi del Parmigianino. 5 - La reggia di Colorno. 6 - L’argine del Po, tanto amato da Giovannino Guareschi 3 Lo scrittore fu sepolto a Roncole Verdi, dove gestiva un 씮 politica infatti ribolle tre metri sotto la mia culla perché il primo maggio è la festa rossa della bassa, e i rossi si addensano nel cortile sul quale dà una finestra di casa mia», scrive in Chi sogna nuovi gerani?. Proprio il capo di quei rossi, Giovanni Faraboli, «un omaccio alto e massiccio come una quercia», ispirerà la figura di Peppone. A Fontanelle c’è ancora il monumento a Faraboli, la chiesa di San Martino, la casa di Giaron e la casa del “Brusco”, l’amico di Giovannino, che da bambino andava a giocare con lui sugli argini IL SUPER ANNIVERSARIO 씮 con Giovanni Mosca e Giaci Mondaini il settimanale satirico Il Candido, che dirigerà fino al 1957. In seguito collabora al Borghese, alla Notte e a Oggi. Muore a Cervia nel 1968. Tra i suoi libri il più famoso è Mondo Piccolo don Camillo, da cui fu tratta la fortunata serie 60 NOVEMBRE 2007 CLUB3 cinematografica interpretata da Fernandel e Gino Cervi. «Alla fine mio padre è riuscito a forare il tempo e lo spazio, dopo un lungo periodo in cui la critica ufficiale ha aderito a una sorta di congiura del silenzio e, quando ne ha parlato, purtroppo ne ha 5 4 col sottanone e un colletto bianco di pizzo. Da Fontanelle a Roccabianca, con la Casa del popolo, il teatro e «l’argine del tombone». E poi Stagno, con la chiesa sommersa, «una chiesetta con una piccola torre tozza che l’acqua se l’era presa così come stava, con dentro il vecchio scaccino e l’aveva ricoperta». Poco distante c’è Rigosa, col vecchio cimitero sotto l’argine, dove «se l’ombra di un morto viene a sedersi vicino a te, tu non ti spaventi e parli tranquillo con lei». Risalendo il grande fiume si passa da Ragazzola, dove c’è la casa della vecchia maestra, e Zibello, il paese della famosa Ma- parlato male», spiega Alberto Guareschi: «Ormai si sta facendo apprezzare dalla quarta generazione dei suoi lettori, perché chi lo ha amato lo ha consegnato ai figli. È stato tradotto in tutte le lingue, l’ultima traduzione è in coreano, e ha ottenuto un successo incredibile. D’altra parte, quando Fernandel fu scelto per la parte di don Camillo, conosceva già i romanzi di mio padre nella traduzione francese. Glieli aveva consigliati un amico di famiglia, il grande scrittore provenzale Marcel Pagnol. “Leggili”, gli aveva detto, “sembra proprio che parlino della nostra terra”». 6 ristorante adiacente alla casa natale del grande musicista donnina del Po. Il Po tra Zibello e Polesine è un pezzo di fiume in cui Guareschi ambienta molte delle sue storie. Ma un posto speciale nel suo cuore l’hanno Busseto e Roncole Verdi, dove lo scrittore è sepolto e dove lui stesso gestiva un ristorante proprio adiacente alla casa natale di Verdi. Oggi i suoi figli, Alberto e Carlotta, negli spazi del ristorante hanno allestito una mostra antologica permanente. Sempre a Roncole ha sede il Centro studi e il Club dei Ventitré, un’associazione che promuove ricerche e iniziative per approfondire lo sviluppo della cultura italiana e il ruolo nazionale e internazionale dell’opera di Guareschi (info 0524.92.495). Sfilano gli altri paesi che hanno contribuito a creare il Mondo Piccolo, che in realtà non esiste se non come luogo dell’anima. Diolo, col famoso campanile che oggi ospita un piccolo e affettuoso museo, Gramignazzo, Torricella, Coltaro, San Secondo Parmense, Trecasali. A questo punto è impossibile non varcare i confini della provincia di Parma e spingersi fino a Brescello, in quel di Reggio Emilia, il paese che per puro caso diventò il set vivente della saga di Peppone e don Camillo. Non lo scelse Guareschi ma Julien Duvivier, regista dei primi due film della serie: qui a Brescello si ritrovarono una scenografia già fatta. La grande piazza con la chiesa e il municipio dirimpettai, i portici, il bar, la Casa del popolo. Il paese sposò la causa di Guareschi nonostante il dissenso del Partito comunista. Il cinema portò la ricchezza, Gino Cervi e Fernandel erano di casa e il paese pianse quando l’attore francese morì e si interruppero le riprese dell’ultimo film, Don Camillo e i giovani d’oggi. Subito si capì che sostituirlo era impossibile. Dopo un periodo di dimenticanza, Brescello si è ritrovato al centro di un crescente interesse. Oggi conta sulle 50.000 presenze di turisti l’anno, merito anche del Museo di Peppone e don Camillo, allestito grazie alla generosità di Alberto e Carlotta Guareschi, che hanno donato buona parte delle 200 foto esposte, compresa quella in cui Guareschi veste i panni di Peppone. Il ruolo sembrava fatto per lui, ma Giovannino si rese conto di non riuscire abbastanza simpatico nei panni del sindaco rosso e la scelta cadde su un mostro sacro come Gino Cervi. (Museo di Peppone e don Camillo, entrata libera con offerta, info 0522.96.21.58; www.museodoncamilloepeppone.it; www.mondoguareschi.com). Il Cristo parlante invece non è nel museo. Il produttore se l’era riportato a Cinecittà, ma Brescello l’ha reclamato a furor di popolo. Così ha ripreso il suo posto, nel loro cuore e nella cappella della chiesa di Santa Maria Maggiore. 왎 I MILLE VOLTI DELLA BASSA 씰 La Bassa offre al turista infinite possibilità. Dalle rive del Po alle terre di Verdi: Roncole Verdi, dov’è visitabile la casa natale del musicista, da poco restaurata, e poi Busseto e Sant’Agata, dove Verdi visse con la Strepponi. Dal melodramma ai castelli: Colorno, Soragna, Fontanellato, con la rocca dai preziosi affreschi del Parmigianino. Da non dimenticare l’itinerario del culatello e del parmigiano. Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, tel. 0521.82.90.55/82.32.21www.castellidelducato.it; Strada del Culatello di Zibello, tel. 0524.93.90.81 www.stradadelculatello.it ParmaTurismi 0521.22.81.52 www.turismo.parma.it CLUB3 61 NOVEMBRE 2007