Film sul Tema - Difesa Donna

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Film sul Tema - Difesa Donna
Antiaggressione femminile Difesa Donna Difesa Personale Autodifesa Donne Self Defence
Film sul Tema
Ti do i miei occhi
di Iciar Bollain , con Luis Tosar e Laia Marull, (Spagna 2003)
Una giovane e terrorizzata mamma prepara
velocemente una borsa, prende suo figlio e scappa di casa. Questo è l'inizio del doloroso e meraviglioso ritratto di una
donna che si ribella alla violenza domestica perpetrata dal marito. Pilar era una piccola sognatrice, che andando avanti
nella vita è costretta a crescere, a superare e a dimenticare. Prima il rapporto con il padre, l'assoluta mancanza di
personalità della madre, la fuga nel Regno Unito della sorella. Quando aveva incontrato Antonio, sembrano dirci la foto
del suo matrimonio, aveva finalmente incontrato la sua serenità , la felicità . Ma Antonio è un uomo piccolo, violento, senza
sogni e senza desideri, bisognoso d'infinito affetto, d'esser accudito ed amato costantemente. Quando si sente
trascurato, la sua insicurezza gli acceca il cuore e la ragione, e i suoi sfoghi (che non vediamo che accennati), lo portano
ad una violenza che odia. Ma Pilar non ne può più, e pur amandolo alla follia, pur avendogli donato se stessa, le sue
mani, i suoi seni e i suoi occhi, lo abbandona. Antonio non si dà per vinto e cerca di vincere se stesso, cominciando a
frequentare un corso d'assistenza sociale contro la violenza familiare, dove conosce uno psicologo e persone come lui,
che lo aiutano a capirsi e a controllarsi. Pilar vede e riconosce i suoi sforzi di cambiare, e come sempre finisce col
credergli, con l'abbandonarsi a lui, alla sua solitudine, alla sua tenerezza, per affrontare la sua infelicità , la sua
disperazione. Ma quando capisce che c'è qualcosa di più che vuole fare della sua vita, quando comincia a capire che le
piace lavorare, che le piace l'arte e descrivere quadri, e che le piacerebbe abbandonare Toledo per trasferirsi a Madrid,
la gelosia, la frustrazione di Antonio diventano nuovamente incontrollabili. E con loro la sua violenza.
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La bestia nel cuore
di Cristina Comencini , con Giovanna Mezzogiorno e Alessio Boni, (Italia 2005)
È stata violata Sabina, come Daniele,
suo fratello, prima di lei. Abusata dal padre, condannata dal silenzio della madre. Ma Sabina tutto questo non lo sa, non
lo sa ancora mentre, nella sala di doppiaggio, dove lavora, presta la sua voce a una giovane donna stuprata in un film
per la televisione. Urla, Sabina, si difende al microfono e subito dopo torna a sorridere al collega che le ansima accanto.
Ma poi una notte, dentro un sogno, accade una cosa terribile e Morfeo la consegna all'orrore di un fatto rimosso. La
morte dei genitori e la gravidanza desiderata ma inattesa costringono la donna a un viaggio oltreoceano dove vive e si
nasconde quel che resta della sua famiglia, un fratello ferito dalla stessa "bestia". Daniele, silenzioso e rassegnato, che
parla di architettura, del tempo e della natura soltanto per anticipare o addirittura eludere il dolore della sorella, arrivato
fino a lui per interrogarlo.
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Monster
di Patty Jenkins , con Charlize Theron e Christina Ricci, (USA 2003) Aileen Wuornos è una prostituta. Un giorno
entra per errore in un locale gay, dove incontra Selby, una giovane donna lesbica, non accettata dai suoi genitori. Il
primo approccio non è un idillio, ma Selby le offre di passare la notte da lei, solo amichevolmente. Non avendo altro
posto dove andare Aileen accetta. Quel pomeriggio Aileen era stata sul punto di suicidarsi, e prende quell'incontro come
un "segno". Da quel momento lei accetta di vedere Selby, e le si affeziona. Le due cominciano una relazione. Aileen
continua comunque a prostituirsi, per sopravvivere. Un giorno viene stuprata da un cliente, ma poi riesce ad ucciderlo.
Lascia Selby all'oscuro dell'accaduto. Vanno a vivere insieme ma si ritrovano spesso senza soldi. Aileen decide di
chiudere con la professione. Va alla ricerca di un lavoro, ma, la mancanza di un curriculum, nessuna esperienza e i modi
non perfettamente gentili e composti glielo impediscono. Ad uno sfogo di Selby, arrabbiata e frustrata per la poco agiata
condizione di vita, le confessa tutto. Decide comunque di ricominciare a prostituirsi, almeno per sbarcare il lunario. Ma
non riesce più, dopo lo stupro, a fare quello che, da quando aveva 13 anni, era il suo mestiere. Così uccide anche il
secondo cliente. Aileen è sempre più innamorata di Selby, e farebbe di tutto per renderla felice. Un giorno Selby chiede
ad Aileen ad andare a Fun World. Nonostante la titubanza iniziale, decide ancora una volta di accontentarla. Al ritorno
hanno un incidente, e due anziani cercano di soccorrerle. Aileen rifiuta l'aiuto, riparte e dopo un po' abbandona la
macchina, rubata alla sua seconda vittima. A quel punto deve confessare anche il secondo delitto a Selby, che si infuria,
ma alla fine, riesce a capirla. Devono andare avanti, così Aileen miete la sua terza vittima. Stavolta però, uccide un
poliziotto. Allora le due donne decidono di lasciare la città . Una sera, prima di partire, Aileen uccide un uomo che voleva
solo aiutarla. Quando torna a casa trova Selby davanti alla tv: al notiziario stanno diffondendo i loro identikit. Allora la
donna prende la decisione di far tornare la ragazza a casa, in modo da metterla al sicuro, con la promessa che, appena
si sarebbero calmate le acque, sarebbero tornate insieme e sarebbero andate lontano. La sera si ritrova a bere al locale
del suo unico amico, Tom, che preoccupato per lei, le dice di scappare. Ma dei poliziotti sotto copertura la arrestano.
Aileen viene incarcerata, e indossa la classica tuta arancione. Fa una telefonata a Selby. La donna non vuole parlare per
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telefono, perché crede che sia sotto controllo. Selby però insiste, dice di essere braccata, che c'è la sua foto sul
giornale. Aileen le chiede dove sono i soldi. Selby nega, dice di non capire, e le dice di voler vivere. Aileen capisce che
stanno intercettando la chiamata e che Selby è loro complice. Allora confessa tutto per non fare incolpare la ragazza, di
cui era profondamente innamorata.
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Grbavica-Il segreto di Esma
di Jasmila Zbanic , con Mirjana Karanovic e Luna Mijovic , ( 2006)
«Una donna che porta un peso ( psicologico )»
questo vuol dire GRBAVICA in una lingua che non sappiamo più come definire per non offendere alcuno: «bosniaco,
serbo croato» ? Grbavica è anche il nome di un quartiere di Sarajevo che da il titolo originale al film della giovane
regista sarajevese Jasmila Zbanic, orso d’oro al Festival di Berlino 2006. Un film che racconta una storia d’amore, fra un
madre e una figlia, una storia d’amore parallela fra quella madre e un uomo appena conosciuto e una storia di odio, di
odi, fra altri uomini sconosciuti e quella stessa donna-madre da loro ripetutamente violentata durante la guerra. La
Donna porta un peso, il peso fisico e psicologico di essere stata violentata ed essere rimasta incinta e avere partorito
una bambina e soprattutto averle taciuto la sua origine per oltre dodici anni. Quella donna madre, nella storia
emblematica del film, aumenterà quel peso con altre esperienze dolorose : dovrà lasciare un nuovo amore appena nato
per un uomo «diverso», dovrà dire la verità a sua figlia. Ma alla fine del film ritorneranno i sorrisi sui visi della madre e
della figlia al suono e alle parole di una canzone d’amore per la loro città : Sarajevo.
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Il Colore Viola
di Steven Spielberg , con Whoopi Goldberg e Danny Glover, (USA 1985) In Georgia, nei primi anni del Novecento,
Celia, una adolescente di colore, viene violentata da quello che ritiene sia suo padre e dà alla luce due figli che le
vengono portati via. L'uomo la cede in sposa ad Albert, un vedovo con quattro bambini, di colore anche lui, uomo
violento e manesco. A Celia non resta che l'affetto per Nettie, la sorella minore, che un giorno si presenta a casa sua in
cerca di ospitalità e aiuto. Ma Celia non è che una schiava, disprezzata e maltrattata dal marito che comincia ad insidiare
Nettie. Respinto con forza dalla cognata, Albert la caccia di casa e a Nettie non resta che promettere alla sorella di
scrivere. Albert nasconde per anni le missive di Nettie, mentre Celia continua a condurre la sua misera esistenza. Albert
arriva a portare in casa la sua amante, una cantante di colore di nome Shug Avery, che però diventa amica di Celia.
Intanto Nettie si è fatta missionaria e vive in Africa del Sud presso la famiglia del pastore che, a suo tempo, aveva
adottato i figli di Celia. Intanto il figlio maggiore di Albert, Harpo, si è sposato con Sofia, donna giovane ed energica che
paga con otto anni di carcere un gesto di ribellione contro la moglie del sindaco. Harpo mette su un modesto locale in cui
talvolta si esibisce cantando i suoi "spiritual", la bella Shug, finalmente sposatasi. E Shug, che a suo tempo respinta da
suo padre, il pastore locale, alla fine, cantando insieme ai fedeli un inno di gioia al Signore, si riconcilia con lui. Celia e
Shug un giorno trovano in un nascondiglio tutte le lettere di Nettie alla sorella: Celia è finalmente felice. E il destino sta
finalmente per sorriderle
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Volver
di Pedro Almodovar, con Penelope Cruz e Carmen Maura , (Spagna 2006) Raimunda, una giovane madre de la
Mancha, trova rifugio dal suo passato a Madrid, dove vive col suo compagno Paco e la figlia adolescente, Paula.
Durante un tentativo di abuso da parte del patrigno, Paula lo pugnala a morte. Scoperta la tragedia, Raimunda
'abbraccia' la figlia e la legittima difesa, coprendo l'omicidio e occultando il cadavere. Questo evento disgraziato rievoca
fantasmi dolorosi e mai svaniti. Dall'aldilà torna Irene, sua madre, a chiederle perdono e a riparare la colpa. Condizione
femminile che comprende simultaneamente il materno e il natio, l'origine, il luogo in cui tutto comincia e a cui tutto
ritorna. Madri, figlie e sorelle che bussano alla porta accanto dove trovano vicine generose e singolari come Augustine,
che non manca mai di soccorrere, di solidarizzare e di contribuire all'economia anche affettiva della famiglia
protagonista. Le donne sembrano bastare e bastarsi in questo film al femminile, dove gli uomini sono portatori di un
dolore ancestrale che impongono incuranti a mogli, figlie e nipoti.
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Arancia Meccanica
di Stanley Kubrick , con Malcolm McDowell e Patrick Magee, (Gran Bretagna 1971) Alex è un giovane senza arte né
parte, figlio di proletari e dedito a furti, stupri e omicidi. Fa capo a una banda di spostati, denominati drughi. Dopo aver
usato violenza alla moglie di uno scrittore finisce in carcere. Viene sottoposto ad angherie ma si fa amico un prete. Pur di
essere scarcerato accetta il "trattamento lodovico", che consiste nell'assistere a filmati di violenza. Quando esce scopre
che i genitori hanno subaffittato la sua stanza. Senza poter reagire, dovrà subire violenza da alcuni mendicanti
vendicativi, dai drughi diventati poliziotti e dallo scrittore che ha perso la moglie e che ora si trova su una sedia a rotelle.
Tenta il suicidio e all'ospedale riceve una visita di cortesia da parte del primo ministro. Ambientato nel futuro, ormai alle
porte, e tratto da Arancia ad orologeria di Anthony Burgess. Geniale traversata di generi (fantascienza, storico,
drammatico, comico, grottesco, orrore), un film che mostra la violenza per esserne un contro-manifesto. Accolto da
polemiche e ovazioni al suo apparire, è stato sequestrato per molti anni in Francia, mentre in Gran Bretagna non può
essere ancora proposto né al cinema né in videocassetta. L'ambiguità del personaggio era necessaria per mostrare le
diverse violenze della medicina, della polizia, della politica e della gente comune. Quando Alex viene guarito, non può
gestire le proprie scelte. Diventa docile non per volontà ma per allergia (sente nausea quando cerca di usare violenza,
anche se cerca di difendersi). La più grande prova al cinema di Malcolm McDowell che ha ideato alcune scene storiche,
tra cui quella dello stupro a tempo di I'm singing in the rain. Le musiche di Beethoven e Rossini rielaborate da Walter
Carlos e le immagini grandangolo di John Alcott accrescono l'immersione nell'incubo. Doppiaggio italiano all'altezza
dell'originale
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Magdalene
di Peter Mullan , con Geraldine McEwan e Nora Jane-Noone , (Gran Bretagna 2002) Irlanda 1964-68. Fondati
nell'Ottocento e gestiti, dall'inizio del Novecento, dalle Sorelle della Misericordia, i conventi-carceri Magdalene
ospitavano prostitute e ragazze, mandate dalle famiglie e dagli orfanotrofi, per espiare i loro peccati sessuali con la
preghiera, la disciplina e il lavoro (non pagato) di lavandaie. In primo piano le storie di quattro di loro: due evadono, una
impazzisce e l'altra esce dopo qualche anno e si rifà una vita. Tira l'aria del Dickens più cupo e realisticamente più
visionario in questo film duro, crudo e sicuro – che ha dell'incredibile se si pensa a quel che succedeva nel mondo
occidentale durante gli anni '60. Il suo tema centrale è la trasformazione della carità cristiana in strumento di tortura,
oppressione e annientamento della dignità , anzi dell'identità umana. Cinematograficamente straordinaria, dice già tutto la
sequenza d'apertura, la festa di nozze durante la quale Margaret (A.-M. Duff) è violentata da un cugino e, perciò,
espulsa dalla famiglia e dalla comunità . Nella crudezza della cronaca con cui descrive il microcosmo totalitario del
convento, lo scozzese P. Mullan, anche sceneggiatore, si compiace talvolta della violenza e dei suoi rituali, trascinato dal
suo programma polemico. Uno dei momenti alti del racconto è la scena in cui, inginocchiata davanti alla sua
persecutrice, Margaret recita il Pater Noster.
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Racconti da Stoccolma
di Anders Nilsson , con Oldoz Javidi e Lia Boysen, (Svezia 2008) Una giornalista di successo, il proprietario di un
locale notturno e un’adolescente di origine turca sono i protagonisti di tre vicende parallele, accomunate dallo stesso
dramma: ognuno di loro è costretto infatti a vivere nella paura, minacciato dalla stessa persona che ama. Dovranno
scegliere se restare in silenzio o reagire e affrontare le conseguenze della verità Nina è una ragazza che morirà su
un’autostrada e che deve fare i conti con i propri genitori perché ha trovato un fidanzato. La seconda storia riguarda
Carina, una giornalista della tv svedese, che solo dopo molto tempo si decide di denunciare le sevizie subite dal marito.
Infine, la storia di violenza in cui il protagonista è Aram, un uomo che gestisce un locale notturno, che diventa testimone
di un ferimento, da parte di terzi, comminato ai danni di un suo addetto alla sicurezza. Da quel momento, Aram, sarÃ
perseguitato e minacciato per non confessare l’aggressione. Il film è stato realizzato, anche per denunciare i dati
allarmanti della violenze sulle donne. Infatti, in Svezia almeno 1/3 delle donne ha subito violenza in casa mentre il 70%
degli stupri viene compiuto da partner ed ex partner.
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Il vento del perdono
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di Lasse Hallstrom , con Jennifer Lopez, Robert Redford, Morgan Freeman e Josh Lucas , (USA 2005) Jean è una
madre giovane, che vive insieme all’ennesimo compagno, ma dopo vari litigi e dopo che più volte lo stesso le ha messo
le mani addosso decide di portare sua figlia Griff lontana da tutto quanto. E l'unico posto tranquillo è il nonno di Griff,
praticamente il padre di suo padre, che non ha mai conosciuto, come anche non aveva mai conosciuto fino adesso
neanche il nonno. Jean prima di andare lontana e sparire per sempre dalla vita del ex suocero, aveva fato un incidente
con la macchina, dove era morto suo marito e figlio di nonno Einar. Purtroppo Einar non l'aveva mai perdonata per
questa cosa e quando arriva non è molto contento di vederla e non capisce come mai una bambina di quasi 10 anni ha
il nome come suo figlio e specialmente un nome da maschio. Jean alla fine riesce a dirgli la verità del fatto che lei era
incinta quando è successo l'incidente. Einar viveva lontano da tutti e aveva un unico amico fidato, Mitch, quale
purtroppo stava molto male per colpa di un orso, ma anche per colpa sua, perché nel momento dell'attacco del orso
Einer era ubriaco. Jane riesce a trovare un lavoro presso un bar e riesce a trovare anche "l'amore", ma per varie
incomprensioni con Einar decide di andare via e porta via con se la figlia, ma ormai Griff aveva capito che il suo posto
era accanto al nonno e decide di andare da lui. Griff insieme al nonno riescono a liberare anche l'orso che aveva
aggredito Mitch e avevano rinchiuso in una gabbia. Non appena liberato l'orso è tornato vicino alla casa di Mitch, ma
questo grazie al Suo coraggio non ha più paura di lui. Nello stesso tempo l'ex compagno di Jean riesce a trovarla e a
dargli fastidio, anche se una volta Einar lo aveva scortato fino all'uscita della città . Quando Jean lo vede lo affronta, ma
questo pazzo di gelosia le mette di nuovo le mani addosso,ma purtroppo per lui finisce nei pugni di Einar che lo
massacra di botte.
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Il branco
di Marco Risi , con Ricky Memphis e Giampiero Lisarelli, (Italia 1994) Una domenica in un paese dell'agro romano,
Raniero, aspirante carabiniere soprannominato per questo "Carruba", incontra i soliti amici al biliardo. Fidanzato con
Ernestina, mal sopporta il padre che gli rimprovera le balorde amicizie con Pallesecche, Ciccio, Ottorino, Sola e l'accidia.
Giunge Sola con la notizia che due turiste tedesche autostoppiste, "agganciate" da Ottorino, si trovano nella baracca del
sor Quintino, a disposizione. Il gruppo si reca sul posto: una ragazza, Marion, viene tenuta nell'automobile di Ottorino, e
l'altra, Sylvia, attende il successivo stupratore. Si è sacrificata per salvare l'amica, vergine, dal massacro. Raniero non
è capace di usarle violenza e la porta in automobile dicendo che per lei ora basta. Ciò però scatena la furia degli altri
su Marion, mentre le grida di costei e i rimproveri di Sylvia, che ha colto la debolezza, nel bene e nel male, del ragazzo,
non lo smuovono. Anzi, egli insegue e picchia Sylvia quando questa tenta di scappare nel bosco che circonda la zona.
Pallesecche, intanto abusa di Sylvia sotto i suoi occhi, ma lui si limita a sfiorare la mano della ragazza. Mentre due del
gruppo litigano, le ragazze tentano una vana fuga. Viene proposto di andare a chiamare gente in paese per abusare, a
pagamento, delle due giovani. Ma il rifiuto di Marion a soggiacere all'ennesima sevizia fa si che Pallesecche la colpisca
mortalmente alla testa con un martello. Mentre tutti scappano, Sylvia compresa, Ottorino picchia selvaggiamente
l'assassino; quindi incarica Raniero di inseguire Sylvia verso la ferrovia, e con gli altri porta via il cadavere. Raniero
rintraccia la ragazza, ma questa si rifugia presso un casellante, intervengono i carabinieri che arrestano così Raniero.
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Dogville
di Lars Von Trier , con Nicole Kidman e Stellan Skarsgård (Danimarca 2003) Il film è ambientato agli inizi degli anni
Trenta. Grace, una giovane donna in fuga da alcuni gangster, arriva a Dogville, dove trova rifugio in cambio di lavoro.
Se, inizialmente, è rintracciabile un equilibrio, e Grace sembra trovarsi bene nel paesino, la donna sarà successivamente
vittima di sfruttamenti, anche sessuali. Nonostante ciò, la giovane protagonista perdona tutto. La parte finale del film
vede l'arrivo del padre di Grace a Dogville, probabilmente chiamato da qualche abitante. Era lui, come si saprà , ad
essere il capo dei gangster, e da lui Grace era fuggita per evitare di affiancarlo nell'utilizzo del potere. Dopo un dialogo
tra Grace e suo padre, la donna decide di vendicarsi delle ingiustizie di cui era stata vittima a Dogville e, utilizzando il
potere conferitogli dal legame con il capo della banda di criminali, ordina di fucilare gli abitanti, non risparmiando
nemmeno i bambini, e di bruciare il paesino. I titoli di coda hanno come sottofondo una serie di foto e, al suono di Young
American di David Bowie, indicano la chiave di lettura del film.
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A letto con il nemico
di Joseph Ruben , con Julia Roberts e Patrick Bergin (USA 1991) All'inizio Martin Burney sembrava essere l'uomo che
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Generata: 15 March, 2017, 01:02
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Laura aveva sempre sognato. Bello, di successo, attraente e sexy. Solo dopo averlo sposato si era accorta che il vero
Martin era il peggior incubo che una donna potesse avere...incapace di controllarsi, dominatore e pericolosamente
violento. Dopo tre anni vissuti all'insegna della paura, Laura progetta la sua fuga. Conscia che nulla, tranne la sua morte,
potrebbe impedire a Martin di ritrovarla, finge di annegare e si trasferisce in un paesino del Midwest. Nonostante abbia
cambiato spesso aspetto e identità , Laura vive nel terrore, ossessionata dal ricordo della brutalità di Martin, un ricordo che
diventa spaventosamente vivo quando Martin scopre che Laura è ancora viva. Trasportato dalla sua folle ossessione,
Martin è pronto a tutto pur di ritrovare sua moglie e fargliela pagare cara.
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Sotto Accusa
di Jonathan Kaplan, con Jodie Foster e Kelly McGillis (USA 1988)Sarah, una giovane donna, viene stuprata da un
gruppo di uomini. L'avvocato incaricato del caso decide di non tentare un accordo con la difesa, con la semplice
imputazione di lesioni colpose, ma di portare fino in fondo l'accusa di stupro per i violentatori e di istigazione per tutti
coloro che hanno assistito senza intervenire. Sarah sarà costretta a testimoniare riferendo tutti i dettagli della violenza
subita ma, grazie ad un testimone e alla tenacia dell'avvocato, i colpevoli verranno condannati.
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Oltre ogni Limite
di Robert Malcom Young, con Farrah Fawcett e James Russo (USA 1986)Presa di mira una bella donna, un maniaco
l’aggredisce in auto. La donna si rivolge alla polizia per sporgere denuncia ma non riceve nessun aiuto. L’uomo giorni
dopo riesce ad irrompere nell’ appartamento della donna con l'intenzione di violentarla, ma la donna reagisce
energicamente, immobilizza l'uomo e, invece di consegnarlo alla polizia, decide di farsi giustizia da sola riuscendo a
fargli confessare precedenti stupri e omicidi di giovani donne da lui commessi. Solo a quel punto interverrà la polizia. Â
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La morte e la Fanciulla
di Roman Polanski, con Sigourney Weaver e Ben Kingsley (USA 1994)In Sudamerica, Paulina Escobar, una ex attivista
politica, dopo la caduta della dittatura nel suo paese, incontra l'uomo che l'aveva torturata alcuni anni prima quando era
prigioniera politica.    Â
Via dall’Incubo
di Michael Apted, con Jennifer Lopez e Bill Campbell (USA 2002)Slim dopo cinque anni di matrimonio felice con Mitch
scopre che questi ha un amante. Di fronte alla richiesta di spiegazioni e alla minaccia della separazione l'uomo reagisce
con violenza, picchiando la moglie che riesce a fuggire insieme alla figlia. Ma Mitch non si arrende e si mette sulle loro
tracce. Non serve a niente cambiare nome e aspetto, nè polizia nè amici possono fare niente per proteggerle. A Slim
non resta altra strada che affrontare il marito una volta per tutte. Â
  Bordertown
di Gregory Nava, con Jennifer Lopez e Antonio Banderas (USA 2007)Il taciuto massacro di oltre 400 donne, violentate e
uccise dal 1993 fra il Chihuahua e Ciudad Juarez, al confine tra Messico e Stati Uniti. La polizia insabbia, le autoritÃ
minimizzano e c’è pure l’ombra delle multinazionali, che cavalcano il degrado economico e sociale con le
"maquilladoras", fabbriche dello sfruttamento dove immigrate da tutto il paese producono in batteria per l’Occidente ricco.
Lauren Fredericks è un`ambiziosa giornalista del Chicago Sentinel che sogna di diventare corrispondente dall`estero.
Ma ben presto i suoi sogni si scontrano con la volontà del suo capo, George Morgan, che la spedisce a Juarez, in
Messico, a caccia di notizie sui misteriosi omicidi di alcune giovani donne. Le vittime sono per lo più impiegate delle
``Maquiladoras,`` le fabbriche di assemblaggio di prodotti elettronici diretti al mercato americano, situate lungo la frontiera
con gli Stati Uniti. Giunta sul posto, Lauren chiede aiuto ad Alfonso Diaz, suo ex collega e ora direttore di un piccolo
quotidiano locale, ``El Sol de Juarez``. Insieme, i due giornalisti iniziano una disperata battaglia per cercare di
smascherare una vasta rete di corruzione che si estende sui due lati del confine, ma soprattutto per proteggere Eva,
unica superstite dei feroci attacchi alle giovani messicane...
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