“ AAA C.A.P.R.E. cercasi”. - Coordinamento Donne di Montagna
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“ AAA C.A.P.R.E. cercasi”. - Coordinamento Donne di Montagna
Assessorato Pari Opportunità Direzione Formazione Professionale Lavoro SEZIONE 2. DESCRIZIONE DELL’INIZIATIVA Titolo: “ AAA C.A.P.R.E. cercasi” (Coerenza, Apertura, Partecipazione, Responsabilità, Efficacia sono i cinque principi base del Libro Bianco della buona “governance” europea) Illustrazione dell’ambito territoriale di riferimento (con focalizzazione sul rilievo e sull’ interesse che l’iniziativa riveste sul territorio). La valle Maira socioeconomica La valle Maira, percorsa dall’omonimo fiume è situata nel cuore delle Alpi Cozie, sono quattordici i comuni compresi nel territorio della Comunità Montana. L’emigrazione e il conseguente spopolamento hanno danneggiato profondamente l’economia della Valle Maira, come e più che in altre valli del cuneese. L e principali attività economiche della Valle Maira oggi sono il turismo con un notevole sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali nell'ultimo decennio. Come un tempo l’azienda agricola è prevalentemente a conduzione diretta e familiare: la grande proprietà non esiste, scarsissima la media, generalizzata la piccola. I prodotti artigianali che ancora si trovano sono la testimonianza del valore attribuito alle tradizioni e della volontà di tramandare e quindi di non perdere antichi arti e mestieri. In questi ultimi anni la dinamica demografica ha visto un recupero delle zone della bassa Valle, mentre per la media e alta Valle la situazione si può definire stagnante con alcuni lievi decrementi ma anche con l’arrivo di alcune promettenti famiglie di giovani. Nella fascia media della Valle il fenomeno più preoccupante che ha caratterizzato gli anni passati è stata la crisi, numerica e qualitativa, delle classi dirigenti, con un impoverimento della capacità di leadership e di imprenditorialità, dovuta soprattutto a due cause: 1. mancanza di occupazione per coloro che posseggono titoli di studio più elevati e necessità di allontanarsi dalla Valle per seguire gli Studi superiori o l’Università: le lacerazioni culturali e di costume che si creano in questi periodi risultano talora insanabili. 2. mancanza di politiche di sostegno alle attività imprenditoriali presenti nella Valle, penalizzate da fattori oggettivi e da altri specifici (concorrenza di produzioni di minor qualità provenienti da aree di pianura o dall’ esterno). Per lungo periodo (oggi fortunatamente sembra esserci una decisa inversione di rotta), inoltre, vi è stato un traumatico tracollo della cultura e dei valori tradizionali locali in favore di un insensata ed impossibile ricerca di (1) omologazione con i modelli trasmessi dalla pianura, quello che ne ha pagato il maggior peso è stata la donna che ha perduto la sua identità ed il suo ruolo sociale. Soltanto iniziative vigorose, efficaci e puntuali potranno ridare alla Valle quei requisiti che riescano a rispondere in modo compiuto alle esigenze, materiali ed immateriali, dei suoi abitanti: per raggiungere questo obiettivo che potrebbe contribuire alla sopravvivenza di un popolamento attivo nelle aree più interne della Valle, occorre avviare azioni tese a qualificare il capitale umano, oltre a quelle utili per il rilancio economico. La popolazione della media-alta Valle è distribuita su 94 frazioni, (situate per il 70% al di sopra dei 1200 metri) e da circa 800 case/borgate sparse. Più della metà delle frazioni non supera i 10 abitanti, della restante parte solo 2 superano i 100 residenti. Il 35% delle frazioni annovera meno di 3 famiglie e questo vuol dire che in molti casi ci sono, nella stessa borgata, al massimo 2 abitanti nella stessa fascia d’ètà. Questo dato può sembrare poco significativo ma diviene fondamentale se si pensa alla possibilità di mantenere in funzione un servizio fondamentale come una scuola o più semplicemente una vita sociale degna di una comunità. Un aspetto che appare particolarmente significativo è che l’esodo sembrerebbe continuare anche nei periodi di maggior benessere, nei periodi in cui lo sviluppo tecnologico parrebbe abbattere molte delle barriere che un tempo sembravano insormontabili. Tale fenomeno si può spiegare se si pensa che è legato ad una serie di concause, alla mancanza di sinergie che fanno si che molti privilegi altrove scontati rappresentino per la montagna ancora un miraggio. La visione di alcune reti televisive, l’utilizzo del telefono cellulare, il collegamento ad internet sono aspetti molto spesso critici che peggiorano la vita di relazione e contribuiscono al circolo vizioso della decadenza e dello spopolamento. La difficoltà di relazionarsi informalmente, vista la notevole dispersione della popolazione sul territorio, ha fatto si che in Valle crescesse l’associazionismo come base strutturale per intrecciare reti sicuramente utili per la popolazione residente, ma che è solo un palliativo, in quanto si è visto che non incide sui cambiamenti del sociale e delle possibilità offerte alle donne. Dando uno sguardo ai dati relativi alla popolazione attiva e non attiva si intuisce come sia praticamente impossibile vivere da disoccupato in Valle, la realtà montana offre, con l’adeguato spirito d’iniziativa, molteplici opportunità ma da un altro lato non permette di sopravvivere senza un reddito. In molte attività sono presenti situazioni di lavoro irregolare ma l’aspetto che sicuramente mantiene lontani certi giovani è una situazione di scarso benessere se inteso con i canoni classici, cioè nel senso di “vita comoda, senza fatiche” e di disponibilità di servizi. La donna della montagna: una grande risorsa In valle Maira, come succedeva nelle valli di tutto l'arco alpino tra Settecento e Ottocento, ma ancora sino a 50 anni fa, gli uomini, durante la stagione invernale, si allontanavano dalle proprie abitazioni per lavorare itinerando nelle valli limitrofe, spingendosi fin nel territorio francese e assentandosi per parecchi mesi dalla vita familiare. La donna in questo periodo, era colei che, da sola, reggeva la famiglia, il lavoro domestico, accudiva gli animali, educava i figli e, nelle lunghe sere invernali, durante le veglie, con l’aiuto degli anziani, tramandava il sapere leggendario delle terre alte. La donna era colei che interveniva spesso, usando i suoi saperi, nei (2) momenti cruciali della vita, durante quali i parti, nelle preghiere, nelle veglie funebri, nelle cure mediche agli uomini e agli animali. Le attività delle donne spesso hanno contribuito con forza e tuttora contribuiscono all’economia di montagna; esse hanno promosso e promuovono tutt’oggi lo sviluppo della famiglia e della comunità; creano soluzioni innovative per far fronte ai cambiamenti in condizioni fisiche e politiche difficili. Possiedono l'abilità di conciliare i valori della tradizione con tutto ciò che di innovativo propone la società moderna in continua trasformazione. La “modernità” e l'avvento dell'industrializzazione nelle zone di fondovalle ha causato lo spopolamento massiccio delle zone montane. Questo spopolamento ha leso la struttura delle comunità cosiddette tradizionali e di conseguenza il ruolo centrale della donna, che si trova ora a sostenere una vita senza strutture sociali valide e senza un suo proprio ruolo. Nella situazione di disagio geografico, sociale ed economico in cui versa la montagna oggi, la condizione della donna oggi risulta particolarmente difficile e sottovalutata. Le donne che vivono in montagna, più delle altre, spesso sono private degli strumenti e delle opportunità per esprimersi e realizzarsi pienamente. L'isolamento geografico della montagna costringe da tempo le nuove generazioni di uomini e donne alla scelta inevitabile tra l'adattamento e la fuga. Pregiudizi culturali profondamente radicati nelle famiglie e nelle comunità inoltre, limitano notevolmente l'azione della donna, riconoscendole unicamente lo status del matrimonio. Oggi come in passato, pur partecipando alla vita politico-amministrativa della valle il loro punto di vista raramente viene tenuto in considerazione dagli Enti decisionali. Inoltre la mancanza di dialogo limita e ostacola la capacità di collaborazione favorendo per contro un'eccessiva autoreferenzialità. Poiché le donne in passato hanno contribuito con forza all’economia di montagna; promuovendo lo sviluppo della famiglia e della comunità; e creando soluzioni innovative per far fronte ai cambiamenti in condizioni fisiche e politiche difficili e poiché possiedono l'abilità di conciliare i valori della tradizione con tutto ciò che di innovativo propone la società moderna in continua trasformazione, si ritiene che esse siano una valida risorsa per affrontare in modo concreto uno sviluppo sostenibile della montagna. Questo progetto nasce pertanto dalla consapevolezza che le donne di montagna hanno le potenzialità per far fronte alle problematiche del territorio in cui vivono. Occorre fornire loro gli strumenti culturali, formativi e metodologici affinché le loro capacità possano emergere e il loro contributo possa essere di beneficio a loro stesse, alle loro famiglie e all'intero territorio della valle Maira. Il comune di Celle di Macra, si avvarrà della collaborazione tecnica e scientifica del movimento spontaneo “Coordinamento donne di montagna”, che da anni si impegna con azioni di volontariato politico e sociale, in quanto ritiene politicamente corretto che le donne debbano lavorare in prima persona per organizzare il loro futuro. Il coordinamento donne di montagna si compone di donne delle valli alpine (Grana, Stura, Maira, Varaita e Sangone) impegnate sia come amministratrici che come imprenditrici, dispone al suo interno di varie professionalità (agronome, antropologhe, architette, commercialiste, giornaliste, (3) erboriste, ingegnere, insegnanti, ecc.) e sosterrà questo progetto anche dopo la realizzazione del convegno e del materiale informativo con la gestione del forum per i successivi 12 mesi. Obiettivi generali del Coordinamento Donne di montagna: ● fare rete individuando bisogni e professionalità su progetti, ● creare una rete reale autogestita di donne amministratrici delle zone ad marginalità ● creare strumenti di supporto interno alla rete, ● creare relazioni femminili con gli uffici degli enti predisposti ai finanziamenti, ● creare una struttura permanente di supporto al lavoro femminile ● far diventare fonte di reddito le attività produttive delle donne, che se intelligentemente gestite (ambiti culturali, turistici, artigianali) possono diventare produzioni e/o servizi di nicchia. Descrizione degli obiettivi del presente progetto Premessa La donna è una risorsa fondamentale per lo sviluppo socio-economico di un territorio, poiché possiede conoscenze riguardanti l’utilizzo delle risorse, i sistemi sanitari tradizionali e i costumi sociali, culturali e spirituali e per sua natura di madre è più rispettosa dell’ambiente che la circonda. Queste conoscenze si stanno man mano perdendo con le loro depositarie e oggi più che mai questi saperi diventano valori, questo patrimonio unito ad una piccola dose di imprenditorialità potrebbe far nascere microeconomie che potrebbero rivelarsi fondamentali per la vita della montagna Ancora oggi la maggior parte delle iniziative di microeconomia turistica e culturale, sono portate avanti dalle donne: dove rimangono loro la montagna non muore, ma intraprende uno sviluppo diverso, in sintonia con la terra, cogliendo e valorizzando l’opportunità che questa offre agli esseri umani. Le donne infatti non solo perpetuano la vita, ma sono anche riuscite a sopravvivere in ambienti limite, utilizzando le risorse della natura, conservando e curando il territorio nello stesso tempo. Le donne quindi devono essere considerate non come l'anello debole di una territorio in difficoltà, ma come un'enorme potenzialità del luogo in cui vivono; occorre pertanto recuperare la loro conoscenza approfondita del territorio affinché questa antica saggezza sia il punto di partenza per la loro realizzazione nel mondo del lavoro e per il rilancio dello sviluppo della valle Maira. Le donne infatti, con la loro capacità di adattamento alle condizioni di vita più difficili, e l’attitudine a essere contemporaneamente al centro della vita familiare e del tessuto sociale e lavorativo, rappresentano “l’anello forte” della comunità in cui vivono. Le donne quindi non vanno considerate come una categoria da tutelare, ma come una categoria ricca di risorse e potenzialità a cui dare gli strumenti per potersi esprimere. Recuperare i saperi e renderli alle donne di oggi è un'azione facilitata dal fatto che le anziane sono madri e nonne di altre donne, ma oggi alle donne di montagna questo non basta più e diventa necessario, accanto a questo lavoro di raccolta e catalogazione che abbiamo già avviato, dare strumenti moderni,efficienti oltre che (4) efficaci, alle donne al fine che possano diventare protagoniste del loro futuro. Quei saperi femminili si inseriscono oggi in quell’ambito culturale che rifiuta il paradigma scientifico come unica via di conoscenza del mondo. Nuovi movimenti di idee oggi stanno recuperando questi antichi saperi, dando loro un giusto rilievo (erboristeria, conoscenza delle piante commestibili, conoscenza delle influenze lunari, antiche pratiche mediche, ecc.), ma per poter operare in questo mercato a vantaggio di uno sviluppo sostenibile e compatibile abbiamo bisogno di strumenti e di informazioni. Perché non vogliamo diventare “uomini” vogliamo continuare ad essere noi stesse, emotive e irrazionali, ma con la conoscenza di tutti quegli strumenti che la “moderna” società offre e poterli utilizzare a “nostro modo” con fantasia e sensibilità per noi, per gli altri e per l’ambiente locale e globale che ci circonda. OBIETTIVI ● Offrire alle donne delle valli alpine, imprenditrici e non, gli strumenti per poter affermare nel sociale e nel mondo del lavoro la loro personalità e creatività nel rispetto delle persone e dell’ambiente che le circonda. ● Mettere in contatto le donne tra di loro e creare delle relazioni e delle reti di collaborazione (che dovranno essere supportate dal Coordinamento DM affinché questa iniziativa non sia vanificata dal quotidiano di ognuna) ● Far conoscere le esperienze di altre donne, che possano essere trasferibili e avviare al contempo la discussione sul come possano essere trasferibili e di quali supporti territoriali necessitino. ● Rendere la risorsa femminile patrimonio culturale della comunità a cui appartiene; ● Innescare un meccanismo virtuoso tale per cui le donne diventino autonome nell'ideazione e realizzazione di progetti che soddisfino i loro bisogni, incentivando l'iniziativa e la vitalità dei paesi di montagna; ● Rafforzare la convinzione che a lungo termine è più proficuo lavorare insieme piuttosto che individualmente. Descrizione dettagliata del programma di attività PREMESSA Nel 2005 le donne del Coordinamento donne di Montagna ha lavorato su un ipotesi di progetto in collaborazione con l’ecomuseo dell’Alta Valle Maira, la sua rielaborazione è stata presentata all’ Agenzia della Montagna – insediamenti montani Regione Piemonte. Nel 2006 si è attivato con l’Agenzia della Montagna un progetto, su cui il C.D.M ha lavorato dall’inizio dell’anno, per la creazione di una rete di turismo delle donne per le donne. Il lavoro ha prodotto la realizzazione e somministrazione delle schede di indagine conoscitiva sulle strutture (5) ricettive (Val Maira e Varaita) gestite dalle donne: tipologia, tipo di gestione, offerte, studio di possibili servizi proponibili per il turismo femminile. Indagine ancora in corso. Gli obiettivi del progetto presentate all’Agenzia sono: - proporre un modello concreto, realizzabile e trasferibile nei vari territori di competenza dei partner, per la gestione di una rete di servizi ecomuseali e museali, culturali, formativi, didattici, ludici e ricettivi rivolti al turismo femminili e con gestione femminile. - creazione di una rete (con relative adesioni formali e schede di riferimento), da cui si evincano tutti i dati utili per la costruzione del modello di gestione. - realizzazione di un progetto di gestione (consorzio, cooperativa ecc.) per la realizzazione del pacchetto culturale e turistico - realizzazione di un progetto di agenzia di in coming per la vendita del pacchetto culturale e turistico nel 2006 si è lavorato su: - Coinvolgimento delle donne che operano nel settore culturale, artistico, artigianale e agricolo, - Coinvolgimento ed adesione delle strutture eco e museali nel progetto, - Costruzione di una rete interterritoriale culturale/turistica a gestione femminile rivolta alle donne e all’infanzia. - Realizzazione di pacchetti di offerta turistica che coinvolgano le realtà esistenti sui territori presi in analisi. - Realizzazione di ipotesi progettuali per la creazione di microimprese, che prendano spunto dal recupero e dalla reinterpretazione dei saperi e dei mestieri tradizionali delle zone delle zone montane e rurali. - Progettazione di un modello di gestione dell’offerta e il relativo strumento per la realizzazione, tenendo in considerazione i dati acquisiti dall’indagine di mercato. Progetto è collegato a “la Via Alpina”- Progetto Interreg della Regione Piemonte con la Francia. Il progetto “AAA C.A.P.R.E. cercasi” ci deve consentire la divulgazione dei dati, la registrazione filmata delle donne contattate, l’individuazione di soluzioni ai problemi riscontrati, dare il massimo rilievo al lavoro svolto, creare la rete di offerte e fornire di strumenti le donne, attivare microimprese ricettive e di artigianato. ATTIVITA’ ATTINENTI AL PROGETTO IN OGGETTO ● Realizzazione di una rete mailing list per divulgare i risultati del lavoro svolto, con il supporto delle associazioni “amiche” e della Consulta donne elette, di: - donne impegnate nelle amministrazioni, insegnanti, associazioni, ecc. - funzionarie regionali in grado di essere “comprensibili e disponibili” ad offrire informazioni nei loro ambiti di ruolo regionali - commissioni Donna degli ordini professionali (6) ● donne delle associazioni Realizzazione (Indagine ricerca e videoregistrazioni) di documenti filmati su donne delle valli alpine ad alta marginalità, i nominativi sono già a disposizione, che raccontino le loro “esemplari storie” o i loro “esemplari fallimenti” e produzione di un dvd da proiettare al convegno (non montato). ● ● Realizzare una pubblicazione da distribuire al convegno che includa: - interpretazione delle normative e delle agevolazioni rivolte alle donne, loro redazione. - dizionario per rendere meno ostico il linguaggio tecnico (normativo, economico e degli strumenti) - progetti pensati e gestiti da donne, che possano essere utilizzati nei nostri territori. Creazione e gestione di uno sportello telematico di informazione, che sarà inaugurato in sede di convegno e che resterà attivo per un anno ( escluso come spesa da questo finanziamento). ● Organizzazione del convegno “ AAA C.A.P.R.E. cercasi” (Coerenza, Apertura, Partecipazione, Responsabilità, Efficacia) ● Realizzazione degli atti e di tutto il materiale prodotto da mettere on line e riduzione in formato digitale degli stessi. ● Realizzazione di dvd con tutti i contenuti ed alcuni brani delle interviste (compresa la presentazione di ognuna di noi affinché una voce abbia anche un volto ed una professionalità) Tipologia dei destinatari cui è rivolta l’iniziativa ● Tutte le donne, perché oggi serve la coscienza e l’azione di ognuna di noi, nonne, madri, figlie. Si deve poter conferire autorità nella figura femminile, ma la prima deve essere la donna ad avere la coscienza di essere “autorevole”, questo lo si ottiene anche fornendo supporti operativi e concreti per il futuro di ognuna di noi, che comunichi i successi di ognuna al fine di ridare speranza. La sfiducia nella politica e nell’economia che si legge nei giovani, diventa esponenziale nel mondo femminile e, solo le donne, riescono a lavorare insieme per un obiettivo comune anche se con diverse posizioni politiche. ● Donne imprenditrici ● Donne amministratrici (7) ● Giovani studentessa e giovani laureate, in ogni disciplina e residenti in zone alpine ad alta marginalità Eventuale coinvolgimento e/o interesse istituzionale della Regione Piemonte e istituzioni/organismi di parità coinvolti ● Consulta delle elette della Regione Piemonte ● Consigliera di Parità - Provincia di Cuneo ● Agenzia della montagna – Regione piemonte ● Ass. laboratorio politico, donne per la città – città per le donne. Cuneo ● Ass. Valmaira in rosa ● Consorzio turistico Maira Progresso ● Arcidonne ● Kira ● Organismi sindacali – commissioni femminili Piano di comunicazione (descrizione delle modalità di promozione/diffusione e indicazione degli strumenti utilizzati) Il Comune di Celle, ente gestore di un ecomuseo, ha già dei canali per la comunicazione sui periodici della Provincia di Cuneo come anche gli altri ecomusei (esiste una rete di simpatizzanti tra le donne degli ecomusei della Regione Piemonte - aree ad alta marginalità), due siti propri (comune ed ecomuseo), e una sua pubblicazione (Alpi Occitane) utilizza per le proprie manifestazione il sito www.ecomusei.net che è il sito regionale degli ecomusei. L’ecomuseo A.V.M. ha inoltre una sua mailing list. Il Coordinamento D.M. ha tra le simpatizzanti alcune giornaliste, che sono diventate le portavoci del movimento. Tramite loro abbiamo considerevoli spazi su: Il Maira, La Masca, il Corriere di Saluzzo. Il Coordinamento D.M. è inoltre associato a Mountain Wilderness, l’Ass. a livello europeo che si occupa di montagna, è inoltre in contatto con Amnesty International, Kira, Arcidonne, laboratorio politico donne per la città – città per le donne, Medusa donne in lavoro, e utilizzerà le loro mailing list per la diffusione e la promozione della manifestazione e dei contenuti degli elaborati, oltre all’indirizzario per gli inviti. Affissione nei comuni delle valli occidentali del Piemonte in cui sono presenti le simpatizzanti al fine di dare un volto conosciuto all’iniziativa. I progetti e le attività del Coordinamento Donne di Montagne sono stati pubblicati su: Sole 24ore, Stampa, Il Maira (se richiesto comporremo la rassegna stampa, ad oggi non è stata realizzata). (8) Precedenti esperienze del soggetto beneficiario nell’organizzazione di iniziative affini L’ambiente femminile montano, da anni isolato dalla gestione amministrativa e dalla politica è di difficile coinvolgimento su azioni politiche dirette, per questo motivo il Comune di Celle di Macra ha da tempo delegato al Coordinamento Donne di Montagna (un movimento spontaneo intervallivo) le gestione delle tematiche femminili, anche perché formato da alcune amministratrici di piccoli comuni. Il coordinamento Donne di Montagna, preso atto (anche tramite contatti in periodi elettorali con il “popolo delle donne”) che la politica e la formazione tecnica non è un passo iniziale praticabile, ha preferito iniziare le sue attività attivando ricerche e catalogazioni sui saperi femminili, al fine di allacciare relazioni e di creare il massimo del coinvolgimento “apolitico”. In questa ottica si è sviluppato il lavoro per la realtà femminile, ridare fiducia e coscienza degli antichi saperi e delle peculiarità di ognuna, intese come valori. 2004/2005 – corso di formazione di antropologia alpina, due lezioni in particolare sono state dedicate alle donne dell’area alpina, la figura delle masche, il matrimonio nelle Alpi, e dispense sui saperi antichi delle donne, 2005 – le antropologhe del coordinamento Donne di Montagna hanno attivato interviste con catalogazione degli antichi saperi femminili nelle rispettive valli di appartenenza. 1° maggio 2006 – in collaborazione con il Museo di scienze naturali di Torino gemellaggio con le donne INUIT, arti e culture a confronto. Giugno 2006 – lo sviluppo locale: strategie e risorse, incontri organizzati con l’Ass. Bafile di Busca 2/6 agosto 2006 – “la tre giorni delle donne”, manifestazione in cui si sono confrontate le donne imprenditrici e le donne professioniste, la manifestazione si è svolta in un area attrezzata e le donne hanno potuto portare i figli in quanto è stato offerto un servizio di animazione per bambini e la mensa. Agosto 2006- conferenza sulla realtà delle donne Tibetane e Nepalesi – tenuta dall’antropologa Anna Toso dell’Ass. SANGAM - collegata all’iniziativa della Regione Piemonte esponi la bandiera tibetana. Ass. Italia Tibet Referente del progetto Cognome e Nome: Arch. Patrizia Palonta Consigliera comunale Pari Opportunità del Comune di Celle di Macra Consigliera della Comunità Montana Valle Maira co-fondatrice del Coordinamento Donne di Montagna Telefono: 347 66 85 542 / 0171 999 190 (Municipio) Fax: 0171 999 835 (Municipio) E-mail: [email protected] / [email protected] (9)