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ANTONELLA CLERICI
EVENTI
MATTEO MARZOTTO
EVENTI
BEPPE SEVERGNINI
MARIO TOZZI
LA MAMMA DELLA PORTA
ACCANTO
A TU PER TU CON ...
GLI “ITALIANS” E LA BANCA
ENRICO BERTOLINO
Pubblicazione quadrimestrale Numero XV - ottobre 2010
UN BANCARIO MANCATO...
UN COMICO AZZECCATO
67ª MOSTRA INTERNAZIONALE
D’ARTE CINEMATOGRAFICA
IL SALONE DEL GUSTO
AMBIENTE E CLIMA: UNA SFIDA
AL LIMITE DEL POSSIBILE
MAPPAMONDO SCHEGGE
DI RICORDI DAL TITICACA
PLUS MAGAZINE
RUBRICHE
E PROPOSTE
GUSTI E PIACERI
MEDICINA E SALUTE
HOBBY E PASSIONI
COMUNICAZIONE E IMMAGINE
IDEE E SERVIZI
MODA
RECENSIONI
SPORT E TEMPO LIBERO
GLI ESPERTI RISPONDONO
LA PAROLA AI LETTORI
VISITE GUIDATE
CORSI E CONFERENZE
CONVENZIONI
GITE
BIGLIETTERIA
15
Periodico dell’Associazione FABI Plus
per la cultura e il tempo libero
Antonella Clerici
IN QUESTO NUMERO
02
06
10
14
PLUS MAGAZINE
Periodico quadrimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
Numero 15 - ottobre 2010
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
www.fabiplus.org/plusonline/
[email protected]
Direttore editoriale
Paola Gomiero
Direttore responsabile
Mauro Bossola
Protagonisti
Matteo Marzotto: a tu per tu con...
Tecnofuturo
Beppe Severgnini: gli “Italians” e la banca
Enrico Bertolino: un bancario mancato... un comico
azzeccato
18 Eventi
67ªMostra Internazionale d’Arte cinematografica:
un leone d’oro a caccia di talenti
22 Eventi
Il Salone del Gusto: un mondo di cibo e territori
30 Protagonisti
Mario Tozzi: Ambiente e clima, una sfida al limite
del possibile
Recensioni
libri, film, fumetti, mostre
Mappamondo storie di viaggi e viaggiatori: Schegge di ricordi
dal Titicaca
Segreteria di redazione
Milena Lagnese
Photo editor
Alessandro Lercara
Cosimo Torraco
Antonella Clerici: la mamma della porta accanto
Protagonisti
56
62
Caporedattore
Pietro Gentile
Copertina
LUS
IP
FAB
SU
Hanno collaborato a questo numero:
Alessandro Barbero, Roberta Barovero, Elisabetta
Ercole, Dario Migliardi, Felice Minoletti, Barbara Odetto,
Giovanna Raballo, Mariangela Salvalaggio, Salvatore
Taormina, Emanuela Truzzi.
Fotografie
Claudia Carra, Mimmama, uff. stampa Cus Torino,
uff. stampa Matteo Marzotto, uff. stampa Mostra
del cinema di Venezia, Maurizio Pattoglio, Pietro
Gentile, flickr.com.
Pubblicità
Nova Labor Servizi srl
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
Grafica e impaginazione
Fantinel Graphic Designers
Torino
Stampa
Garabello Artegrafica
San Mauro Torinese
La redazione non si assume alcuna
responsabilità per notizie, foto, marchi,
slogan utilizzati dagli inserzionisti.
Il materiale inviato non viene restituito.
È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto
d’autore ogni forma di riproduzione dei
contenuti di questa rivista, compresi gli
spazi pubblicitari, senza autorizzazione
scritta dell’editore.
In copertina
Antonella Clerici
LE RUBRICHE
24
34
44
45
49
52
60
81
84
Gusti e Piaceri
Medicina e Salute
Hobby e Passioni
Comunicazione
e Immagine
Idee e Servizi
Moda: un autunno
da indossare
Sport e Tempo libero
Gli esperti rispondono
La parola ai lettori
LE PROPOSTE
68
72
73
78
79
Visite guidate
Corsi e conferenze
Convenzioni
Gite
Biglietteria
Vivere
Paola Gomiero
direttore Fabi Plus
Loti
(foto Mimmama)
Low
cost
Un nuovo stile di vita si sta diffondendo nelle nostre società in questi ultimi anni: quello
low cost!
La crisi economica che stiamo vivendo ha cambiato in parte i nostri consumi ed il modo
stesso di consumare.
Dopo che i mezzi di comunicazione, sviluppatisi nell’ultimo ventennio, ci hanno permesso
di ritenere tutto raggiungibile e tutto fattibile, ci stiamo ora confrontando con una realtà, che ci
obbliga a riconsiderare le nostre priorità: l’indispensabile e l’utile a scapito del superfluo.
Sono stati gli anni del benessere, ma ora la crisi ha ridimensionato tutto e ci troviamo a
fare i conti con una situazione che gran parte della classe media aveva rimosso: il senso del
risparmio.
Ma essendo difficile cambiare le nostre abitudini, non riusciamo a negarci piccoli e grandi
piaceri, come le vacanze, le cene al ristorante, l’abito di moda…
Quindi, come consentirci le soddisfazioni di ieri ad un prezzo in linea con la valutazione
dell’euro di oggi?
Il mercato, sempre attento a mantenere alti i consumi, sembra aver trovato una soluzione:
accanto ai prodotti a prezzi inaccessibili arrivano le alternative, beni e servizi low cost, cioè alla
portata di tutti.
Secondo l’importante istituto di ricerche statistiche Eurispes, un terzo della popolazione
italiana cerca di approfittare di qualsiasi opportunità venga offerta dal mercato per contenere
l’uso del denaro per le proprie esigenze.
Possiamo definire il low cost una nuova filosofia di vita che ci porta a valutare i nostri desideri di acquisto considerando con più attenzione le reali possibilità economiche.
La nostra associazione ha da sempre sposato questa filosofia offrendo un ventaglio di
prodotti e servizi di qualità a prezzi decisamente agevolati per noi.
Il low cost per FABI Plus è un costante impegno che abbiamo nei confronti dei soci.
Ed ecco per la nuova stagione autunnale, a gran richiesta, la sesta edizione dell’iniziativa
culturale dedicata alle visite guidate dei luoghi dell’arte e della storia del territorio piemontese
(pag. 68); sempre più numerosi gli appuntamenti del programma corsi e conferenze dedicate al
miglioramento della qualità della vita (pag. 72) e poi ancora le gite: a Carignano, a Portovenere, ai Mercatini di Natale a costi veramente irrisori.
E perché no, l’opportunità di utilizzare la card FABI Plus nei ristoranti, dai medici, nei centri estetici, per i viaggi, al cinema, per i prodotti informatici online e altro ancora… (pag. 73)
E poiché la nuova vita low cost è un passa parola, trasferite questo slogan ai vostri amici:
“Iscriviti a FABI Plus: tanti i vantaggi con una piccola quota”.
[email protected]
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | EDITORIALE
01
COPERTINA
ANTONELLA CLERICI
La mamma
della porta
COPERTINA
È
LA CONDUTTRICE, DI NUOVO ALLE PRESE CON FORNELLI E PADELLE
DOPO IL RITORNO ALLE TRASMISSIONI LA PROVA DEL CUOCO
E TI LASCIO UNA CANZONE, PRESENTA IL LIBRO CHE RACCONTA
GIOIE E DOLORI DELLA SUA MATERNITÀ.
tornata ad essere la “regina dei
fornelli” di casa Rai eppure Antonella Clerici non si sente a suo
agio nei panni della sovrana. “Non
mi sento mai né una regina né una
cretina: quando le cose non vanno bene non mi
sento meno brava rispetto a quando un programma ha successo”.
La conduttrice, ritornata al timone della trasmissione che ha guidato per nove edizioni
è felice: “La Prova del cuoco è nata con me e
sono molto affezionata a fare un programma
quotidiano perché si instaura con il pubblico un
rapporto di familiarità. In passato è successo che
in diretta qualcuno mi chiamasse per chiedermi
che cosa avessi, perché sembravo un po’ giù”.
Comprensibile la sua felicità dopo la sostituzione avvenuta, non senza polemiche, per
motivi privati dovuti in un primo tempo anche alla maternità, che è un periodo particolare per ogni donna.
Per spiegare il perché la conduttrice ha deciso di raccontare proprio questi due anni della
sua vita in un libro: “La prima domanda che
mi faceva la gente quando mi incontrava per
strada era: ‘Quando torni alla Prova del cuoco?’;
la seconda era su mia figlia. Per questo è nato
Aspettando te, “che finisce quando è nata Maelle, il 21 febbraio 2009”.
Il libro racconta Antonella mamma “che non
ha quasi niente della star televisiva, ma parla delle
mie difficoltà nel rimanere incinta con un’insolita
accanto
di MARIANGELA
SALVALAGGIO
dose di verità. Spesso mi dicono che chi ha successo non dovrebbe descrivere così minuziosamente i
particolari più intimi”.
del mio compagno mentre tutti i giornali scrivevano che ero incinta. Eddy non
ha ancora letto il libro perchè dice di non essere pronto. Credo che un uomo
viva in modo diverso l’attesa di un figlio.
Il libro inizia da un incontro che le ha cambiato la vita, quello con il suo compagno Eddy.
“Non è tuttora un rapporto facile. Mi è capitato
di restare chiusa nella mia casa al mare perché
non potevo dare una giustificazione dell’assenza
Un consiglio che voglio dare è di lasciare il proprio compagno un po’ ai margini. Per noi donne c’è un orologio biologico, per gli uomini non c’è, per questo
non ho voluto coinvolgerlo troppo in ogni cura e in ogni visita. Ne parlavo
di più con le mie amiche. A casa andavo in bagno per fare le punture e poi
continuavo la mia vita. Non ero lamentosa”.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | COPERTINA
03
COPERTINA
Spesso le sue vicende personali si intrecciano
con quelle lavorative, come quando le sono
state rubate le analisi che confermavano la
gravidanza. “Qualcuno le aveva vendute. Mio
padre lo ha saputo dal giornale. L’ho chiamato
subito per dirgli che era successa una cosa incresciosa”.
E poi racconta di quando ha perso il suo primo
bambino. “Facevo Il Treno dei desideri quando
ho dovuto abortire. Realizzavo i sogni degli altri
mentre il mio era andato in frantumi. All’uscita
dopo l’intervento un signore mi ha chiesto un autografo. Non poteva sapere cosa avessi fatto prima.
Io in quel momento volevo solo piangere e invece
ho preso la penna e ho scritto ‘con affetto Antonella Clerici’”.
Racconta anche del periodo delle iniezioni
per la cura ormonale. “Facevo le punture nella
pancia prima di andare in onda per la Prova del
cuoco. Un giorno ero già microfonata quando mi
telefona la ginecologa e mi dice che la cura non era
andata bene. Un minuto dopo ero in onda”.
Nel libro scrive che “c’è tutto un mondo intorno
a chi tenta di restare incinta”.
04
Quali consigli seguire è spesso un dilemma.“Io e Eddy eravamo insieme
da poco e la ginecologa mi diceva di non fare l’amore tutti i giorni. Ma come
si fa all’inizio di un rapporto a dire ‘no, stasera no!’?. Le mie amiche mi
consigliavano le posizioni più strane del mondo. Nel libro racconto anche
l’universo della fertilità cinese: la mia assistente andava a comprare delle erbe
per fare decotti ma dopo un mese ho smesso di bere quelle robe, sono una
buongustaia!.
COPERTINA
Un mio amico mi ha detto che dovevo ammazzare una
mucca e berne il sangue. Ovviamente non è successo ma
ognuno ti dice la sua. Ora ci rido su ma allora credevo a
tutto. Comunque devo ringraziare tutti, in particolare le mie
amiche che mi hanno accompagnata dai dottori”.
Quando una donna capisce di essere vecchia è un tema
che può aprire un dibattito. “Alcune donne dello spettacolo
di quarant’anni mi dicono che vogliono avere un bambino.
A loro dico di correre di corsa perché a questa età i mesi sono
importanti. Allo stesso tempo non mi va di dare messaggi di
speranza: questa è la mia storia. Quello che vale per me può
non valere per un’altra donna. Per questo non sono scesa
nello specifico dei centri per la sterilità perché ci sono tante
metodologie e anche tante coppie giovani che non riescono
ad avere figli. Non volevo creare un modello del tipo: ‘siccome l’ha fatto la Clerici lo possiamo fare tutti’. Nonostante
io sia una che legge e che si informa, di questo argomento
non sapevo niente. L’età biologica è importante. Ad esempio
ho scoperto che la mutua non rimborsa più i farmaci per le
cure ormonali dopo i 45 anni perché è difficile a questa età
rimanere incinta”.
Nel libro, però, c’è tutta la sofferenza provata per i tentativi non riusciti. “Ho versato molte lacrime mentre scrivevo.
Sulla sofferenza, però, voglio dire che prima o poi bisogna
darsi un limite, un tempo, e io l’ho rispettato. Dopo due anni
di cure ho detto ‘basta’, sennò avrei rovinato il rapporto con
me stessa, con la vita, con gli altri e con il mio compagno.
Anche se non te lo dici, la tua testa va sempre lì. In fondo,
mi sono detta: ‘Ho avuto tanto dalla vita’. Proprio mentre
pensavo questo, finalmente, allo scadere di quel tempo, la
telefonata giusta è arrivata. Quando ho detto ‘basta’ forse
mi sono rilassata e il fattore testa è stato decisivo”.
Il 2010 è stato un anno impegnativo: prima il Festival di
Sanremo, poi il grande successo di Napoli con Ti lascio
una canzone. Anche gestire lavoro e famiglia non è semplice. “Come tutte le mamme del mondo ho i sensi di colpa
quando la saluto e lei piange. Quando prendo le scarpe o
metto il cappotto lei capisce. Ho una tata che certe volte odio
perché sta moltissimo con la mia bambina. Io non sono di
quelle che dicono: ‘meglio la qualità della quantità’. Credo
che anche la quantità sia importante”.
Sul segreto della sua forza dice: “È che non so chi sono.
Me lo dice anche lo psicologo. Ho una considerazione di me
‘a prescindere’: voglio dire che non mi sento mai all’altezza
delle cose e non ho un’arroganza del potere. Non credo che
solo perché sono Antonella Clerici devo avere più di altri.
In genere, se sono forte, lo sono con le persone che stanno
sopra di me e non sotto di me. Sono la mamma della porta
accanto. Anche nel libro c’è l’Antonella che molti conoscono
e nella mia storia magari molti si ritroveranno”. La conduttrice, che è anche giornalista, parla già come una navigata scrittrice.
E adesso ci siamo, adorata Maelle.
Stai dormendo stesa sul mio seno
e respiri profondamente.
Ti fidi già della tua mamma.
Da oggi la nostra vita non sarà più la stessa,
da oggi inizia la più straordinaria storia d’amore.
Tra una madre e sua figlia,
un sentimento definitivo, per sempre.
Niente mi è mai sembrato così definitivo
come l’amore che provo già per te.
Benvenuta in questo mondo, Maelle.
Sono le 8,45 del 21 febbraio 2009.
Aspettando te ho vissuto la mia vita,
da adesso la vivrò con te.
(dal libro Aspettando te, edito da Rizzoli)
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | COPERTINA
05
PROTAGONISTI
MATTEO MARZOTTO,
NATO A ROMA NEL 1966,
È FIGLIO DI UMBERTO
E MARTA MARZOTTO.
IMPRENDITORE
E MANAGER,
MOLTO IMPEGNATO
NEL SOCIALE,
DAL 2008 È ANCHE
PRESIDENTE
DI ENIT - AGENZIA
NAZIONALE DEL TURISMO
A tu per tu con...
PROTAGONISTI
INCONTRIAMO MATTEO
MARZOTTO A MILANO
IN OCCASIONE DELLA
PRESENTAZIONE ALLA
STAMPA DI UNA NUOVA
INIZIATIVA LEGATA ALLA
FONDAZIONE PER LA RICERCA
SULLA FIBROSI CISTICA,
(DI CUI È VICEPRESIDENTE
E TESTIMONIAL), NELLA
QUALE VENGONO ANTICIPATI
DUE IMPORTANTI PROGETTI
DI RICERCA CHE VERRANNO
ADOTTATI NEL CORSO DEL
PROSSIMO BIENNIO, GRAZIE
ALL’IMPEGNO DI PHILIP WATCH,
NOTO BRAND DI OROLOGI
CHE FA CAPO AL GRUPPO
MORELLATO E SECTOR.
„
di PAOLA GOMIERO
Matteo Marzotto
P
arliamo di solidarietà... in questi mesi nella tua veste di Vicepresidente di FFC stai contribuendo a dare forte impulso a diverse iniziative a sostegno della Fondazione sulla Ricerca sulla Fibrosi Cistica.
So che lo fai per un discorso personale … per Annalisa.
Sì, mia sorella Annalisa ha lasciato un segno importante nella mia
vita... L’ho persa a causa della fibrosi cistica, così da anni, con la
mia famiglia e molti cari amici, promuoviamo la Fondazione che
abbiamo creato nel lontano 1997 con lo scopo di aiutare a finanziare nuovi progetti di ricerca per continuare a combattere questa
grave malattia genetica.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | PROTAGONISTI
07
PROTAGONISTI
Cosa si prova a utilizzare la propria immagine a
favore di progetti di solidarietà?
Ho detto più volte che ritengo che “fare charity”
faccia meglio a chi la fa che non a chi la riceve,
ritengo sia anche un’importante occasione di
crescita personale.
Ecco, forse bisogna superare un po’ il primo
passaggio, che è quello di “voler fare a tutti i costi”. Non può e non deve mai diventare un’autocelebrazione: bisogna cercare subito di capire
qual è il proprio ruolo e come apportare il proprio contributo al meglio. Io credo nelle organizzazioni che abbiano una forma precisa con
obiettivi chiari. Mettersi a disposizione non è
una scelta temporanea o a singhiozzo, ma un
impegno continuo che non può essere gestito
in modo disordinato. Non basta avere voglia di
fare, ma è necessario rendersi utili in un sistema coordinato di aiuti.
Da qualche mese è in libreria la tua autobiografia
“Volare Alto” i cui diritti di autore sono interamente
devoluti alla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi
Cistica.
Infatti il libro è, dal mio punto di vista, prima
di tutto un altro strumento per continuare a far
parlare di Fibrosi Cistica, come abbiamo già fatto in questi anni con molte altre iniziative, continuando a finanziare la ricerca sulla malattia.
Per raggiungere questo obiettivo abbiamo cercato strade anche diverse da
quelle tradizionali: il libro è una di queste.
Dal titolo sembra porti un messaggio importante.
Il titolo è più che altro legato alla mia passione per il volo, un semplice fatto fisico, che si è poi idealizzato. Ma si presta bene ad essere interpretato
anche in modo un po’ più ampio, più metafisico.
Chi vorresti che lo leggesse?
Ho avuto un buon ritorno dai lettori 20/40 enni, dunque non solo da
un pubblico di miei coetanei ma anche dai più giovani. Ammettere che
si hanno dei dubbi, delle incertezze non è mai facile, ma è sicuramente
molto vero; quindi chi l’ha letto si è anche un po’ immedesimato.
Nella vita professionale rivesti prestigiosi incarichi: dalla Presidenza di ENIT
e di Vionnet all’impegno nell’azienda di famiglia … come riesci a gestire il tuo
tempo e a coniugarlo anche con la tua attività nel sociale?
Questa è una bella domanda. Non ho una vita che separa nettamente una
cosa dall’altra; quindi faccio un po’ di tutto e sono sempre disponibile ad
avere un’agenda che si modifica in base alle circostanze. Questo eccesso
di esposizione a volte è un po’ complicato, soprattutto dal punto di vista
del consumo di energie, ma lo faccio molto volentieri e quindi non mi
pesa.
Vionnet: il brand francese, che hai rilanciato in Italia nel 2009, sta avendo
successo con una moda molto glamour….
Diciamo che abbiamo iniziato in modo molto positivo. Sono contento …
è molto impegnativo. Il posizionamento della collezione Vionnet è quello
di una prima linea pret-à-porter donna.
In qualità di manager hai una grande visione dei
macro problemi … che consigli daresti ai piccoli imprenditori per combattere la crisi?
Non è che io abbia tutta questa visione; semplicemente cerco di fare la mia parte e ho mille dubbi
anch’io! Credo che il tessuto delle piccole aziende
in Italia sia il primo valore caratterizzante dell’imprenditorialità italiana ed anzi penso che la sua
forza risieda proprio nell’azienda piccola e media.
Consiglio senz’altro di crederci. Di continuare ad
investire e ad innovare. Questi sono momenti in
cui bisogna fare attenzione a non avere debiti,
dove ritorna centrale la capacità dell’azienda di
produrre cassa e liquidità, senza posizioni debitorie.
A proposito di debiti per le aziende ... il nostro magazine è rivolto ai bancari … cosa ne pensi del rapporto con le banche?
I rapporti con le banche nel nostro paese possono
rivelarsi spesso difficili. Ritengo – con tutto il rispetto – che le banche dovrebbero esercitare maggiore autocritica. Non soltanto quelle al servizio
dell’impresa, ma anche quelle al servizio del settore retail, perchè purtroppo sono state le prime
PROTAGONISTI
ad avere educato il cliente al principio di vivere con il debito, con prodotti
finanziari e pagherò di ogni tipo, spesso basati sulla cessione del quinto
dello stipendio. Come è successo anche negli Stati Uniti – sebbene loro
abbiano una cultura completamente diversa – si è iniziato ad abituare il
cliente al fatto che la vita è un grande leasing, un grande “affitto”.
Invece la forza dell’Italia, nel secondo dopoguerra, è stata proprio quella
di risparmiare e di creare i presupposti per il proprio benessere, consolidandolo gradualmente. Così oggi probabilmente ci accorgiamo che almeno parzialmente non ci si poteva permettere tanto esagerato benessere…
A mio parere, un certo modo di “fare banca” sarebbe dunque un po’ “da
recuperare”. Con queste grandi aggregazioni di sistema, la banca sul territorio credo che si sia un po’ perduta; era però un grande vantaggio, un
primo filtro per evitare gli errori.Un conto è essere coraggiosi, un conto è
essere velleitari e spendere di più di quello che si genera.
Come Presidente di Enit, in questi anni di difficoltà economiche hai potuto
godere di un punto di osservazione privilegiato: il turismo in Italia regge l’urto?
L’Italia dimostra di essere, nonostante la frammentazione della governance nel settore turistico, una forza assoluta. Purtroppo è un sistema poco
coordinato anche se mantiene valori molto forti.
Il turismo in Italia è radicato da una storia di almeno 500 anni, attraverso
tutte le combinazioni economiche e sociali possibili.
Nonostante alcuni limiti burocratici, l’Italia dimostra di andare avanti, di
avere un’offerta molto importante e dei buoni imprenditori, con ancora
grandi occasioni da cogliere. Ripeto spesso che l’offerta turistica proposta
oggi dal nostro Paese - rispetto alle proprie dimensioni - praticamente risulti “infinita”… basti pensare a quante e diverse tipologie di turismo possiamo offrire ai nostri turisti.. ve ne cito alcune a solo titolo di esempio; dal
turismo culturale con le nostre meravigliose città d’arte, i grandi musei ed
i siti monumentali al turismo religioso legato ai luoghi della Cristianità
… con oltre ben 74mila chiese (!!), al turismo dello sport legato all’offerta regionale e stagionale grazie anche alla felice posizione geografica, a
quello termale grazie alle sorgenti di acque calde ed alle acque solforose
con capacità medicali che si trovano naturalmente distribuite su tutto il
territorio nazionale. Il Turismo è, dal mio punto di vista e non solo, una
vera e propria industria, che vale potenzialmente una cifra vicina al 10%
del Pil con più di due milioni e mezzo di addetti.
È il patrimonio più importante del paese.
Sei uno sportivo appassionato, corri in moto, gareggi in bicicletta e ami lo
sci di fondo. Lo sport per te è un valore che orienta e ne trai insegnamenti per
la vita, vero?
Si, l’attività sportiva mi piace e l’ho molto idealizzata; la considero una
grande scuola di vita. Sia da giovane che in età più matura, se giustamente
indirizzata, è uno straordinario strumento di autostima, di recupero fisico
e psicologico. Nello sport serve un po’ di rigore, ma il rigore serve un po’
per tutto e quando ti abitui a praticarlo diventa naturale applicarlo sempre
e diventa parte di se stessi.
Ti piace Torino? Ci vieni spesso?
Vengo a Torino 4 o 5 volte all’anno. È una città che mi ha sempre affascinato per la propria riservatezza e nonostante io abbia grande facilità di
rapporti, è una dote che apprezzo molto! Sono molto sensibile all’aspetto
estetico e trovo che la Torino del centro sia una città importante, quasi
magica per certi versi, che consiglio di visitare.
„
La Fondazione per la Ricerca sulla
Fibrosi Cistica (FFC) è una istituzione
ONLUS costituitasi nel gennaio 1997 con
lo scopo fondamentale di contribuire
a sviluppare nuove conoscenze
sulla fibrosi cistica, orientate a cure
innovative e potenzialmente risolutive
della malattia.
È la più comune delle malattie
genetiche gravi. Nel mondo ne sono
colpite oltre 70.000 persone.
Grazie ai progressi della ricerca e delle
cure, i bambini che nascono oggi con
questa malattia hanno un’aspettativa
media di vita di 40 anni ed oltre, mentre
non superavano l’infanzia cinquanta
anni fa, quando la malattia è stata
scoperta e si è cominciato a curarla.
La Fondazione collabora con la Lega
Italiana Fibrosi Cistica.
Ospedale Maggiore
P.le Stefani 1, 37126 Verona
Tel. 045 812 3438 - Fax 045 807 3568
[email protected]
www.fibrosicisticaricerca.it
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | PROTAGONISTI
09
TECNOFUTURO
Gli “Italians”
E LA BANCA
di PIETRO GENTILE
IL RAPPORTO DEI BANCARI
E DEGLI ITALIANI
CON LE NUOVE TECNOLOGIE
Intervista a Beppe Severgnini
10
TECNOFUTURO
BEPPE SEVERGNINI, GIORNALISTA
DEL CORRIERE DELLA SERA, È DIVENUTO
FAMOSO PER I SUOI BEST SELLER
SUGLI ITALIANI ALL’ESTERO, SUL MODO
IN CUI VENIAMO VISTI NELLE VARIE NAZIONI
E SUGLI STEREOTIPI A VOLTE ECCESSIVI
ED A VOLTE PERFETTAMENTE CALZANTI CON
CUI VENIAMO SPESSO DISEGNATI
DAI TURISTI CHE VISITANO IL NOSTRO
BEL PAESE.
“ITALIANS”, È STATO FORSE IL SUO
SUCCESSO PIÙ GRANDE: DAL TITOLO
DI QUESTO LIBRO HA ANCHE PRESO
ISPIRAZIONE UN RECENTE FILM DI SUCCESSO
INTERPRETATO DA SERGIO CASTELLITTO,
RICCARDO SCAMARCIO E CARLO VERDONE.
ABBIAMO AVUTO IL PIACERE DI INCONTRARE
ED INTERVISTARE BEPPE SEVERGNINI
NEL CORSO DEL FESTIVAL DELL’ECONOMIA
DI TRENTO CHE SI È SVOLTO NEL MESE DI
GIUGNO 2010.
È STATO UN MOMENTO INTERESSANTE
PER AVERE DIRETTAMENTE DALL’AUTORE
UN’IDEA DEL RAPPORTO DEGLI ITALIANI
CON LA BANCA, IL MODO IN CUI VIENE
PERCEPITO DALL’OPINIONE PUBBLICA
IL “BANCARIO MEDIO” ED IL RAPPORTO
TRA ITALIANI (COMPRESI I BANCARI)
E NUOVE TECNOLOGIE.
B
eppe Severgnini, è spesso associato al suo grande
successo “Italians”: come è nata l’idea che oggi meglio dipinge
in un certo senso “l’italiano medio” visto dagli stranieri?
Mi piace molto questa presentazione, anche perchè negli ultimi
tempi pensavo che l’immagine di Beppe Severgnini fosse associata all’Inter ed al mio ultimo libro EuroInterismi. Sono orgoglioso
di aver scritto un libro che parla di come ci possa essere anche
tanta “letteratura” parlando di calcio. Ma, in assoluto, il libro che
mi rende più orgoglioso è proprio “Italians”, libro del 1998, che
come format anticipava quello che poi Internet sarebbe diventato
e cioè il Web 2.0, la rete partecipativa in cui i protagonisti sono
anche i lettori. Tanto è vero che a 12 anni di distanza i miei lettori
sono ancora “protagonisti” del mio Forum, mi scrivono e ricevono
le mie risposte, ci incontriamo nelle pizzerie di mezzo mondo parlando ancora oggi ed imparando ancora molto sugli usi e costumi
degli italiani all’estero.
Perchè gli italiani hanno due o tre cellulari a testa e poi navigano
ancora così poco su Internet, usando in modo superficiale gli strumenti più sofisticati a disposizione oggi in tutti i paesi più avanzati?
Cosa abbiamo noi “italians” di così diverso?
Vi sono alcuni elementi strutturali ed altri culturali.
Gli elementi strutturali sono ad esempio la Banda Larga che ancora oggi in Italia non è così diffusa, e quindi meno utilizzata. Altro
esempio il Wi-FI ed il Wireless in generale, che per una vecchia
legge antiterrorismo non è così diffuso, penso ad esempio alle
difficoltà per gli albergatori nel rendere disponibili le connessioni,
dovendo sempre identificare l’utilizzatore.
Poi ci sono gli elementi culturali: a noi italiani piace il contatto personale! La gente malvolentieri fa il biglietto del treno alla macchinetta automatica perché vuole ancora oggi parlare direttamente
con una persona. È vero che questo fenomeno si sta ridimensionando a volte a causa del nostro bisogno di ottenere senza perdite
di tempo il servizio desiderato.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | TECNOFUTURO
11
TECNOFUTURO
Da questo punto di vista stiamo diventando molto più europei. Ma questa
passione per l’occasione di socializzare di noi italiani rimane sempre forte.
Penso anche alla banca, al bisogno del cliente di rapportarsi con una persona allo sportello che è ancora molto forte.
Il successo di alcune grandi banche è anche legato al messaggio pubblicitario in cui ci raccontano di “volerci bene” di “sapere ciò di cui abbiamo
bisogno”. Poi però quando a volte scoprono che abbiamo bisogno di un
mutuo magari ci fanno qualche difficoltà!! È quindi anche vero che le grandi banche che a suo tempo avevano investito moltissimo sulle nuove tecnologie hanno scoperto che gli italiani hanno ancora grande bisogno del
contatto umano.
Noi italiani siamo fatti così abbiamo bisogno del rapporto umano!!
Se con le nuove tecnologie siamo ancora refrattari, diverso sembra il rapporto degli italiani con i Social Network. Potrà essere la chiave di volta per un
maggiore utilizzo di Internet?
Gli italiani erano socievoli senza computer e sono oggi socievoli con il computer. Il numero di giovani su Internet e gli utilizzatori italiani di FaceBook
sembrano moltissimi ma in realtà sono semplicemente in linea con i giovani di tutta Europa. Il problema si pone sicuramente per le generazioni
precedenti quella dei cinquantenni e sessantenni.
12
TECNOFUTURO
Dal punto di vista della Rete il mio comportamento è però simile a
quello di un ragazzo di vent’anni: non perché io sia un giovanilista, ma
perché semplicemente ho “incontrato” Internet negli anni ’90, ho capito fin da subito che era un grande strumento e da allora lo frequento
nello stesso modo in cui un ragazzino può aver iniziato a frequentare
Internet nello stesso periodo. La Rete ed i Social Network oggi mi permettono di rimanere in contatto con i miei lettori in modo molto attivo
e costruttivo, nella logica della collaborazione online.
Da questo punto di vista è possibile che la nuova generazione di giovani i “nativi digitali” sia molto più European e meno “Italians”?
I ragazzi italiani vivendo nel “brodo italiano” difficilmente cambieranno
così rapidamente. Oggi siamo a Trento di fronte ad un bellissimo palazzo medioevale ed osservo i giovani fare la passeggiata o leggere un
libro nel parco o seduti fuori al bar ed il loro comportamento non è tanto diverso dai ragazzi a Macerata o Massa Carrara: questo a differenza
dei giovani europei che sono oggi più connessi e questa connessione
ha già profondamente cambiato il modo di vivere.
Avendo analizzato gli italiani e le sue abitudini, come vede Severgnini il “bancario medio” ?
Sono correntista da sempre di una piccola banca popolare in Crema,
la mia filiale era praticamente davanti a casa, tanto che a suo tempo
facevo la battuta dicendo che avrebbero fatto più in fretta a farmi avere
“dalla finestra” l’estratto conto che spedendolo. Purtroppo questa banca venne travolta come uno Tsunami dalla vicenda della Banca Popolare di Lodi di Fiorani e ricordo di aver “sgridato” con grande decisione
sul Corriere della Sera questa banca per tutti gli eventi che poi si sono
rivelati anche al grande pubblico.
Ma al di là di questo evento, il mio rapporto con le banche affonda ancora più nelle mie radici: la mia famiglia storicamente era di provenienza del mondo agricolo ed io ero orgogliosissimo del fatto che mio zio,
agricoltore per tutta la vita, era diventato Presidente della Cassa Rurale
ed Artigiana di Ofanengo in provincia di Crema. Conosco più il mondo
delle piccole banche che quello delle grandi banche con cui sono poi
entrato in contatto nei miei viaggi di lavoro in tutto il mondo.
Tornando a noi, provo una grande ammirazione per la professione del
bancario italiano, soprattutto per quello che è successo negli ultimi
anni e per i grandi cambiamenti avvenuti. A suo tempo era una della
professioni più invidiate: il famoso “posto in banca”. Sicuramente il
sogno del “posto fisso” rimane un punto di riferimento per tanti giovani
italiani e le banche ancora oggi possono ancora fornire tale sicurezza a
dispetto di un mondo del lavoro che è cambiato radicalmente in pochi
anni.
Ma mi rendo conto che tutto il resto è cambiato. Lo stipendio non è
più quello di una volta, le pressioni commerciali che ricevono i bancari
sono sempre più pressanti.
Sempre secondo Beppe Severgnini come viene visto il bancario dagli
italiani?
Ecco, ci vorrebbe un “movimento dal basso” dei bancari che dicessero ai loro “capi” che il modello sociale in cui viviamo è cambiato ed anche il modello
lavorativo in cui viviamo è molto cambiato.
Oggi il contratto a tempo indeterminato al di fuori di pochi settori economici è purtroppo diventato
una chimera per i ragazzi che entrano nel mondo
del lavoro.
Per questo motivo non è più possibile chiedere ad
un giovane che vuole acquistare la sua prima macchina o la sua prima casa il tipo di garanzie che si
chiedevano negli anni ’70 quando il contratto a tempo indeterminato era la norma e non l’eccezione.
Sicuramente bisognerà trovare un nuovo modello di
valutazione del credito. E aggiungo anche che alle
campagne di marketing dedicate ai giovani con redditi così instabili dovranno seguire i fatti concreti.
Per quanto riguarda il rapporto tra la clientela ed i “bancari” è forte
la sensazione che “la banca” ti faccia “l’esame del sangue” tutte le
volte che chiedi un prestito, per poi inserire sull’estratto conto spese
difficili da decifrare, ma forse questo è più legato ai “banchieri” che
ai “bancari”.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | TECNOFUTURO
13
PROTAGONISTI
vero che hai una laurea
in Economia?
È una laurea breve in Economia con indirizzo turistico che ho preso alla Bocconi, ho fatto
un corso dove speravo di diventare in futuro
un manager del turismo. Questa laurea non
ha dato il risultato voluto perché ho visto che
nel turismo c’erano soltanto i figli dei figli dei
proprietari, infatti si è visto come è finito il turismo in Italia, in mano alla Brambilla, che è
andata a fare le vacanze in Francia.
Com’è il turismo in Italia?
È una fonte inesauribile di denari, ma è stato
trattato male, troppo in modo nepotistico. Le
agenzie di viaggio sono in mano alle famiglie,
alcune sono quotate in borsa e portate alla rovina dagli azionisti. È chiaro che nel turismo non
c’è managerialità e questo l’ho pagato sulla mia
pelle. Fortunatamente ho preso un’altra strada
e forse è stato meglio così.
Come è nata l’idea di diventare un comico?
Più che un’idea era una speranza. L’idea di lavorare nello spettacolo
c’era fin da ragazzo: avevo fatto delle pubblicità, mi piaceva partecipare
a quel mondo e mi sarebbe piaciuto diventare “qualcosa”. Non so ancora
adesso cosa sono diventato, ma ci ho provato; dapprima lavorando come
cabarettista nei fine settimana, era un hobby … come quelli che si divertono ad andare nei fine settimana in montagna o al mare, in alternativa
al mio lavoro, alla Ca’ Bianca, e durante la settimana lavoravo in banca.
La tua comicità è legata molto al mondo del dialetto?
È un’alternativa che ho in più, il dialetto ti limita molto a livello regionali, rischi di rimanere ancorato ad un pubblico del centro nord piuttosto
che ad un altro. Mentre i comici del sud hanno più accesso al nord perché anni fa abbiamo avuto un forte fenomeno migratorio, infatti ci sono
molti artisti di origine meridionale che vivono al nord; è abbastanza raro
che un comico puramente nordico possa essere apprezzato da Roma in
giù, o anche prima, il dialetto diventa quindi un’opzione ed è una parte
del mio vissuto comico.
Sei anche stato assessore di Ravello? È una delle cittadine più ammirate e
apprezzate dai grandi personaggi dell’arte, della letteratura e della politica,
come sei stato scelto?
Sono stato assessore ombra, senza portafoglio. Una carica onoraria che
mi ha dato il sociologo Domenico De Masi. Ho preso questa sua chiamata affinché potessi contribuire nel progetto di realizzazione dell’auditorium disegnato da Oscar Niemeyer, che grazie a Dio si è costruito.
È stata una collaborazione che ho fatto per un anno, poi è caduta la
giunta, è cambiato il Sindaco, ed è finito tutto.
Enrico
un bancario mancato...
PROTAGONISTI
Sei stato in TV con “GLOB l’osceno del Villaggio”, ci racconti come nasce
una puntata?
Io faccio poco le riunioni di redazione perché ormai siamo una squadra affiatata, mi contattano solo sugli ospiti e mi chiedono se va bene
per me. È un programma che vive di delega, e alla quarta edizione ci
conosciamo a memoria. Lascio agli autori la libertà d’azione. Poi il segreto è nel vederci il giorno prima alle prove e con gli ospiti abbiamo
un momento di incontro prima di registrare. Non è un programma che
vuole dare delle imboscate, mi piace parlare con gli ospiti e vedere di
fare qualcosa di diverso rispetto alle loro apparizioni in altri talk show a
cui oggi si partecipa.
Da dove prendi spunto per i tuoi monologhi? Guardi la realtà che ti è
attorno? La gente che incontri in metrò?
La politica non la posso guardare perché ormai supera ogni realtà, è
difficile parlare del politico perché il politico involontariamente è diventato più comico del comico. Allora toccherebbe ai comici fare politica e
infatti Beppe Grillo la sta già facendo. Gli spunti li prendo dalla realtà
quotidiana, per cui mi basta girare in metrò, o dentro i bar e trovo l’ispirazione. Mi piace vedere che la gente reagisce comunque con ironia e
quelli che invece non hanno ironia il più delle volte si candidano e diventano presidenti, assessori, ecc...
Quali sono le tue letture, qual è un libro che consigli e che non si deve
non leggere?
Mi piace molto Andrea Camilleri, ho letto tutta la serie dedicata a Montalbano e ora ho letto ll birraio di Preston, sono libri che si consumano
velocemente. La mia passione va per i romanzi storici come quelli di
Bertolino
. un comico azzeccato
„
di DARIO MIGLIARDI
Valerio Massimo Manfredi, L’armata perduta,
è un saggio romanzato in cui ho potuto leggere
la storia di Alessandro Magno che consiglio a
tutti. Oppure Io Claudio, di Robert Graves è un
libro che mi ha affascinato molto, una specie
di Memorie di Adriano, scritte in terza persona. Sfatava il mito dell’imperatore Claudio, lo
descriveva come uno sfigato, Claudio sta per
claudicante, per cui era oltre che zoppo anche
balbuziente e ha dovuto sopportare il governo
di Caligola e di Tiberio, due imbecilli. E mi ricorda molto la situazione attuale in cui c’è ludi,
pane e circensi e quindi speriamo che venga fuori un Claudio che sia da destra o da sinistra.
Chi sono stati i tuoi maestri? A me ricordi molto Walter Chiari, che aveva una capacità di stare
in scena da solo e prolungare all’infinito il racconto di una barzelletta e di uno sketch e anche
il grande Raimondo Vianello...
È un paragone che mi onora. Sono due personaggi a cui uno si ispira. Nessuno che fa la
mia professione di monologhista, satirico o comico, rifiuterebbe mai un accostamento a due
figure così importanti. Soprattutto a Walter
Chiari per la fisicità, però devono rimanere dei
modelli. Walter Chiari aveva un’opportunità
enorme che è quella di lavorare in un’epoca in
cui si poteva valorizzare la propria arte con il
cabaret. C’era anche il teatro lirico che dedicava intere serate a Walter Chiari, a volte i suoi
bis erano più lunghi dei suoi spettacoli.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | PROTAGONISTI
15
PROTAGONISTI
Oggi com’è il monologo televisivo?
Deve durare sei, sette minuti, non c’è più
quello spazio che veniva dedicato da Studio
Uno o da Canzonissima. Perché c’è la pubblicità, ci sono altri tempi e ritmi. Per cui oggi
uno come Walter Chiari dovrebbe lottare contro Amici o Talents ed è una lotta impari. Walter Chiari aveva bisogno di quello spazio e lì
esprimere il massimo. Gli accostamenti con
Raimondo Vianello e Walter Chiari sono accostamenti a cui tendere, ma mi reputo molto
lontano. È comunque bello averli come modelli di ispirazione.
Dove sei andato in vacanza quest’estate?
In Brasile a seguire con la mia compagna
una onlus che si chiama Vida a Pititinga, che
è un’organizzazione che abbiamo fondato in
Brasile nel 2004 in una piccola comunità di pescatori. Oggi abbiamo un piccolo asilo con 70
bambini, c’è una scuola calcio dell’Inter di 80
bambini e abbiamo una comunità adottata.
Abbiamo inaugurato anche un Pronto Soccorso e il Centro sportivo dedicato a Giacinto
Facchetti.
Una vacanza lavoro?
Sì, ma anche un’occasione per stare con la mia
famiglia, con la mia bambina che ha poco più
di un anno e per stare tutti e tre assieme.
Progetti per la TV anche in autunno?
Glob potrebbe anche continuare ma se non
dovesse accadere potrei anche provare con il
teatro che è sempre una bella valvola di sfogo.
Al momento sono serenamente in attesa di
giudizio.
L’associazione Vida a Pititinga Onlus, è stata fondata nel 2004 da Edna Galvao, e da Enrico Bertolino, è nata con lo scopo di raccogliere fondi per offrire aiuto concreto alla piccola
comunità di Pititinga, situata a 65 km da Natal, capitale del Rio Grande in Brasile. Con
i fondi raccolti in questi anni hanno realizzato numerosi progetti a favore dei bambini e
delle famiglie in difficoltà.
Hanno bisogno di aiuto per dare vita alla speranza, all’identità, alla gioia e alle opportunità, delle famiglie bisognose di Pititinga, attuando progetti di accoglienza per i bambini
senza istruzione, sfruttati ed emarginati e dando sostegno allo sviluppo e alla promozione
di opere sociali, culturali, sanitarie ed ambientali.
Per donare vai al sito www. Pititinga.org.
16
EVENTI
SI È CONCLUSA LA 67° MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA, UN AVVENIMENTO CHE PIÙ DI ALTRE VOLTE
HA AVUTO UN GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO E CHE HA CONFERMATO LA QUALITÀ DEI FILM VISTI SIA
NELLA SEZIONE IN CONCORSO, SIA NELLE SEZIONI FUORI CONCORSO, ORIZZONTI E CONTROCAMPO
ITALIANO DEDICATA QUEST’ANNO ALLE NUOVE LINEE DI TENDENZA DEL CINEMA NOSTRANO.
LA MOSTRA È IL PIÙ ANTICO FESTIVAL CINEMATOGRAFICO AL MONDO, FU FONDATA NEL 1932 DALLO
SCRITTORE ANTONIO MARAINI E DAL CONTE GIUSEPPE VOLPI. LA COMPETIZIONE NON SI È DISPUTATA
IN TUTTI GLI ANNI, FANNO ECCEZIONE GLI ANNI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE E ALCUNE EDIZIONI DEI “CONTESTATI ANNI SETTANTA”.
n leone d’oro
U
a caccia
, di DARIO MIGLIARDI
18
EVENTI
L’
edizione di quest’anno sarà ricordata anche per essere l’unica
inaugurata da un Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Un pregio particolare va al Presidente della Giuria, il regista americano
Quentin Tarantino, amante del cinema di serie B italiano e autore di
film cult come Le iene, Pulp fiction e Kill Bill. Gli altri giurati erano i
registi Gabriele Salvatores, Luca Guadagnino, Arnaud Desplechin, lo
sceneggiatore Guillermo Arriga, l’attrice Ingeborga Dapkunaite e il cantante Danny Elfman. Il cinema italiano in concorso è stato ben rappresentato da quattro film – per alcuni si è trattato di una Mostra all’insegna dell’autarchia – molto diversi tra loro.
di talenti
Il primo ad essere presentato è stato “La pecora nera” opera prima di
Ascanio Celestini, che in verità aveva esordito tre anni fa con il documentario “Parole Sante”, ma questa è stata per lui la prima fiction. Elogio
funebre del manicomio elettrico, nasce come testo e come spettacolo
teatrale, ora diventato anche film.
Il regista ha presentato con queste parole la pellicola: “Il manicomio è un
condominio di santi. So…. santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi,
sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul
comodino suo si illumina come un ex-voto. E il dottore è il più santo di tutti,
è il capo dei santi, è Gesucristo….”
Cosi ci racconta Nicola i suoi 3 di 5 anni di “Manicomio elettrico”, e nella
sua testa scompaginata realtà e fantasia si scontrano producendo imprevedibili illuminazioni. Nicola è nato negli anni Sessanta, “I favolosi
anni sessanta”, e il mondo che lui vede dentro l’istituto non è poi così diverso da quello che sta correndo là fuori, un mondo sempre più vorace,
dove l’unica cosa che sembra non potersi consumare è la paura.
Il film sarà nelle sale italiane dal prossimo 15 ottobre 2010.
Il secondo film italiano presentato è stato “La passione” diretto da Carlo
Mazzacurati ed è una commedia che racconta le vicende tragicomiche
di un regista (Silvio Orlando) il quale, passati i cinquant’anni e trovando
l’opportunità di fare un film con una giovane emergente soubrette della
TV, non riesce a farsi venire un’idea brillante.
Un film corale i cui protagonisti, Cristiana Capotondi (la star della televisione), Corrado Guzzanti, Giuseppe Battiston, proprio per citarne
alcuni, contribuiscono a rendere divertente una storia che il regista ha
dichiarato essere anche autobiografica.
Gli ultimi due film in concorso hanno qualcosa che li accomuna, entrambi sono stati girati
a Torino con il sostegno della Film Commission, il che dimostra come la nostra città ancora una volta sia un punto di riferimento sia per
gli autori sia per i produttori.
“Noi credevamo” di Mario Martone è un film
in costume ed epico, anche per lunghezza, in
cui si racconta la storia di tre ragazzi del sud
Italia, che decidono di aggregarsi alla Giovine
Italia di Giuseppe Mazzini. Il film si struttura
in quattro episodi che sono altrettante pagine
oscure del processo risorgimentale per l’Unità
d’Italia.
Le storie di Domenico, Angelo e Salvatore verranno segnate fatalmente dalla loro missione
di cospiratori e rivoluzionari. Vite che sono
in bilico tra ciò che è la rettitudine morale e
l’impulso omicida, tra sacrifici e paura, slanci
ideali e disincanti politici.
Il tema raccontato è anche quello di una storia
sconosciuta in cui i “Padri della Patria” hanno dovuto subire conflitti implacabili, dove si
spiega e si giustifica quell’insanabile frattura
tra nord e sud e come conflitti così lontani abbiano inciso sull’Italia in cui viviamo.
Il regista ha dichiarato: “In Italia nel 2011 ricorrerà il centocinquantesimo anniversario dell’unità
del paese, un tema oggi cruciale e molto discusso.
Noi credevamo tratta di alcuni aspetti della lotta
che si è combattuta per realizzare questa unità,
ma non è un film di occasione. L’ho immaginato sette anni fa, e non avrei mai creduto che la
sua realizzazione avrebbe necessitato di tempi
così lunghi. In tanti vi abbiamo lavorato ostinatamente per anni: ora che il viaggio è approdato
fatalmente a questa data e alla mostra di Venezia,
città simbolo di quella lotta, non possiamo che esserne felici.”
L’uscita del film è prevista per il prossimo
mese di novembre.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | EVENTI
19
EVENTI
Piergiorgio Gay, le canzoni possono raccontare la società?
La musica popolare parla di noi, e spesso ci ritrae meglio di tanti saggi o studi sociologici. Parte da un’emozione, dal ritmo, in maniera viscerale. Una canzone
può semplicemente rimanere legata a un momento
particolare della nostra vita, darci felicità, amarezza o
nostalgia nel ricordo. Addirittura “celebrare” un evento
cruciale, diventare “rito”, nel senso più laico e bello
del termine
Perché ha scelto Luciano Ligabue?
Il regista Saverio Costanzo ha proposto un’opera attesa da molti e tratta dal romanzo best seller di Paolo Giordano “La solitudine dei numeri
primi”.
Il film dal 10 di settembre è nelle sale italiane,
ed era atteso soprattutto dai lettori del libro i
quali sperano di riprovare la stessa emozione
avuta con la lettura. Paolo Giordano è anche
l’autore della sceneggiatura e ha dichiarato di
aver seguito tutte le fasi della produzione al
fine di non lasciare nulla al caso.
I protagonisti di questa pellicola girata in una
Torino mai dichiarata sono: Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Isabella Rossellini e Filippo Timi.
Questi sono i film presentati in concorso, ma
il festival ha vissuto anche momenti di grande emozione con le proiezioni nelle sezioni
collaterali, come nel caso di Niente paura, il
documentario di Piergiorgio Gay che racconta
del rocker italiano, Luciano Ligabue e del suo
pubblico per ripercorrere gli ultimi trent’anni
del nostro Paese.
Niente paura è un film documentario sull’identità nazionale non razzista, non regionalista,
nell’epoca delle “passioni spente”, nell’epoca
della crisi radicale della politica, in senso lato.
Il film racconta – in modo non ideologico, non
didascalico, non “a riassunto”, ma attraverso le
storie personali (che assumono significato e
valore collettivo) di uomini e donne comuni,
di persone conosciute e dello stesso Ligabue –
colonna sonora del film e “narratore per eccellenza” – come siamo e come eravamo, in realtà
da dove veniamo e quale Paese siamo diventati
oggi.
20
Perché è un musicista italiano popolare; perché nei
suoi concerti quando canta Non è tempo per noi, vengono proiettati sul maxischermo gli articoli della Costituzione italiana;
perché quando canta Buonanotte all’Italia scorrono alle sue spalle i visi
delle persone che hanno fatto qualcosa per questo paese; perché quando
finisce i concerti si rivolge al pubblico dicendo:
Vorrei augurare la buona notte
a tutti quelli che vivono in questo Paese
ma che non si sentono in affitto,
perché questo Paese è di chi lo abita
e non di chi lo governa.
EVENTI
Un mondo
di cibo e territori
Dalle Alpi alle isole tropicali, saranno rappresentate a
Torino tutte le aree del mondo in una sorta di pianeta
gastronomico in miniatura.
di MARIANGELA SALVALAGGIO
Q
uella del 2010 sarà l’edizione migliore di
sempre”. Parola di Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia.
Con orgoglio spiega: “Per la prima volta interverrà all’inaugurazione il Commissario europeo
all’Agricoltura, Dacian Ciolos, e ci sarà uno stand
della Commissione europea”.
Il Salone del Gusto come un G20 del cibo: al
termine si stilerà un documento politico-programmatico sul futuro del cibo e dell’alimentazione, che terrà conto anche delle comunità
indigene, presenti per la prima volta a Torino.
Per redigerlo interverranno personalità illustri
come l’economista statunitense Jeremy Rifkin.
22
L’appuntamento con il gusto e i sapori dal mondo si svolgerà al Lingotto
Fiere di Torino dal 21 al 25 ottobre. Il tema quest’anno si esprime in due
parole: una è cibo, l’altra territori.
Ed è infatti attraverso il cibo che ogni territorio esprime le sue principali
caratteristiche. Territorio coniugato al plurale, però, per esaltare la diversità di luoghi, culture, conoscenze e per disegnare una nuova geografia del
Pianeta, una mappa del cibo di colori e sapori.
Anche lo spazio espositivo è ridisegnato in funzione dei luoghi: non ci
sono più le vie tematiche e l’area dei presìdi, ma ogni regione o Paese
presenterà le sue produzioni, i suoi progetti, le sue cucine. Tutte le regioni italiane saranno rappresentate così come i 162 Paesi stranieri, ben
nove in più di due anni fa. Sono attesi infatti 5 mila delegati, di cui 1.500
saranno ospitati gratuitamente da famiglie piemontesi.
In concomitanza con il Salone, anche per questa edizione, si svolgerà
Terra Madre, incontro mondiale delle comunità del cibo che intende rafforzare le modalità di produzione locale e sostenibile.
EVENTI
L’IDEA PIÙ ORIGINALE
DI QUEST’ANNO SARÀ
LA CENA DEGLI AVANZI.
QUANDO LE PORTE
DEL SALONE SI CHIUDERANNO,
LUNEDÌ 25 OTTOBRE,
UN GRUPPO DI CUOCHI,
DAL RISTORANTE STELLATO
ALL’OSTERIA, ESERCITERÀ
FANTASIA E TECNICA
UTILIZZANDO COME MATERIA
PRIMA QUANTO AVANZATO
DALLE CUCINE.
Innumerevoli le novità dell’edizione 2010:
all’enoteca, con oltre 2000 etichette da assaggiare, si aggiunge quest’anno la sala Slow wineBanca del vino per veri intenditori.
Il Salone 2010 si rinnova anche nell’organizzazione delle aree di degustazione, non più identificate con cucine e “isole del gusto”, ma gestite
direttamente da ogni regione.
Una sosta inconsueta, altra new entry del Salone 2010, sarà quella al cocktail bar, gestito da
uno staff di barman professionisti. Un ambiente esclusivo dove i migliori bartender del mondo
si esibiranno in acrobazie alcoliche e terranno
corsi di formazione. Ritornerà anche una delle
attrazioni più gettonate nel 2008: le cucine di
strada: “baracchini” di cibi on the road, italiani e
stranieri, dalla focaccia di Recco alla piadina romagnola, sino al take away da Cina e Kurdistan
iracheno. Una risposta gastronomica all’omologazione globale del gusto.
Fuori dal Lingotto, dimore storiche, castelli e
ville ospiteranno più di venti appuntamenti con
gli chef. Qualche nome su tutti: Alain Ducasse,
gran maestro di Francia, Kylie Kwong del Billy
Kwong a Sydney, Shin Ichiro Takagi dello Zeniya a Kanazawa (Giappone), Alex Gares del Soneva Fushi a Kunfunadhoo Island (Maldive), Oriol
Rovira del Rural Els Casals a Sagas in Catalogna
(Spagna). Certo non mancano i grandi nomi
italiani come Massimo Bottura, Moreno Cedroni, Chicco Cerea, Gennaro Esposito, Davide Oldani, la famiglia Santini. E ancora, i migliori tra
i “chiocciolati” delle Osterie d’Italia.
Otto i momenti dedicati alle comunità del cibo
e altrettanti ai presìdi internazionali (dal suino
basco euskal txerria al vino in anfora della Georgia) e 19 gli eventi riservati agli italiani.
L’ottava edizione non trascurerà naturalmente
gli incontri giornalieri con le comunità del cibo,
per conoscere da vicino produttori e prodotti dei territori presenti. Ogni incontro sarà ad
ingresso libero. Hanno già confermato la loro
presenza, tra gli altri, Stefano Rodotà, docente
di Diritto civile alla Sapienza di Roma ed ex presidente dell’Autorità garante per la privacy in
Italia e Vandana Shiva, attivista indiana, scienziata, vice presidente Slow Food.
Prima di lasciare il Salone sarete invitati a scattare una foto, non come ricordo della vostra
visita, ma per avere un pratico ricettario direttamente sul vostro cellulare. L’iniziativa, che
sposa lo spirito del basso impatto ambientale
dell’intera manifestazione alle avanguardie tecnologiche, necessita solo di un vostro click con
un telefonino che abbia la connessione a internet e una macchina fotografica incorporata.
Ci sarà anche un’anteprima del Salone, il 20 ottobre alla Reggia di Venaria, con la presentazione della nuova guida Slow Wine. La riunione plenaria e quella di chiusura si terranno al PalaIsozaki, mentre i Laboratori
della Terra saranno all’Oval Lingotto.
“Nonostante questo periodo non facile per l’intera economia mondiale – ha
osservato Carlo Petrini, Presidente Slow Food, - sono sicuro che questo sarà
un grande Salone del gusto. Una manifestazione che propone un sistema produttivo del cibo in antitesi con il modello agroindustriale, portatore di questa
crisi planetaria. Una crisi entropica, perché per produrre 100 unità di energia
di cibo, ne consumiamo 150. Questo sistema è diventato nel tempo insostenibile, riducendo il cibo a merce senza più valore culturale. Ecco perché i numeri
dello spreco alimentare sono spaventosi: 4000 tonnellate di cibo edibile buttate
ogni giorno se guardiamo alla sola Italia. E considerare il cibo una commodity
ci ha portato anche a pagare i contadini una miseria: 27 centesimi per litro
di latte, 10 euro per quintale di grano. Più si consuma, più si spreca, meno si
pagano i contadini”.
Il programma è sul sito www.salonedelgusto.it dove è possibile prenotare
on-line la partecipazione agli incontri.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | EVENTI
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GUSTI E PIACERI
di Emanuela Truzzi
UN MODO
DIVERSO
DI FARE
LA SPESA
Barovero
I
una solida realtà piemontese
l 1° luglio 2010 la Barovero S.p.A. ha
riaperto i cancelli dello stabilimento in
strada Cappellette a Santena, dopo il terribile incendio del 2007 che ha costretto
l’Azienda ad un trasferimento nell’area
industriale di Moncalieri.
Totalmente rinnovata sia nella parte produttiva con macchinari moderni, sia nella parte degli uffici, con una superficie di
oltre 10500 mq, la Barovero ha congiuntamente festeggiato la sua rinascita dalle
ceneri con i sessanta anni di attività.
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La serata di gala alla quale abbiamo partecipato io e il direttore Paola Gomiero
ha avuto illustri ospiti, ma i veri protagonisti sono stati tutti i dipendenti che
in questi anni difficili hanno continuato
a lavorare con dedizione insieme ai soci
di una grande Azienda della nostra realtà territoriale.
Sono stati premiati tanti dipendenti per
l’impegno e la professionalità profusi e
mi ha particolarmente colpito la premiazione per anzianità di una dipendente,
la signora Lorella, presente da oltre
trenta anni in Azienda. Molti sono stati
i momenti di commozione e la fervida partecipazione testimonia come in
questa Azienda si respiri ancora quel
clima famigliare dove un affetto vero
e profondo lega i dipendenti ai titolari
della Barovero.
Intervistiamo Roberta Barovero per conoscere meglio questa realtà.
Come è nata la Barovero?
Nel 1949 mio zio Giobbe “Bobino”,
che lavorava con mio padre Benito al
Bar Talmone, ha realizzato la sua vena
imprenditoriale creando la sua piccola
attività e tale è stato l’entusiasmo da
far entrare subito il fratello Benito. Nel
giro di pochi anni l’attività ha iniziato ad
espandersi, per cui sono entrati in società i fratelli Marcello, Edda, Romano
ed Italo, apportando ciascuno le proprie
qualità. Il successo è stato determinante per lo sviluppo dell’Azienda, dove gli
elementi prioritari sono stati l’unità e la
forza di una grande famiglia che ha voluto dar vita a questa impresa. Questo
risultato si è creato grazie alla passione
per il lavoro di tutti gli zii e dalla bravura
della zia Edda.
GUSTI E PIACERI
La famiglia Barovero ha realmente creduto al progetto di Giobbe “Bobino” e
oggi con orgoglio posso dire che produciamo giornalmente oltre duemila
chili di biscotti.
E che buoni biscotti, Roberta…
Sì, perché abbiamo voluto mantenere
la genuinità e la semplicità degli ingredienti per offrire un prodotto veramente
squisito, distribuito su tutto il territorio
nazionale. Sono famosi i nostri savoiardi, le paste di meliga, i torcetti, ma la Barovero non è solo questo: oggi controlliamo il biscottificio Mautino e siamo in
partnership con la Lekkerland.
Che visione hai oggi dell’Azienda Barovero?
Posso fare una similitudine: come un
grande albero ha radici profonde, rappresentanti i valori, con lunghi rami che
si protendono verso un futuro sempre
ricco di novità ma ben saldo ai principi
che l’hanno fatto nascere.
Siamo diventati una S.p.A. nel 1980 e
oggi è presente la terza generazione di
Barovero con il giovane Luca, nipote del
fondatore Giobbe “Bobino”. L’amministratore dell’Azienda è mio cugino Carletto, amministratore anche della Lekkerland Italiana e della Mautino, uomo
di grandi qualità e idee innovative e gli
altri soci della famiglia sono: Paolo,
Luca, Mario, Mirella ed io.
Qual è, Roberta, il tuo ruolo in Azienda?
Mi occupo da oltre venti anni prevalen-
temente della vendita, relazionandomi
anche con i buyer
della grande distribuzione dei Pam e
negli ultimi due anni
sto portando avanti
la promozione del
brand Barovero attraverso una serie di iniziative interessanti.
A giugno la Barovero
ha partecipato come
sponsor a un evento promosso dall’Associazione per la fibrosi cistica, del quale
è vicepresidente Matteo Marzotto e personalmente ho partecipato, come volontaria, nell’organizzazione di questo
straordinario appuntamento benefico.
Saremo presenti, anche se come piccoli sponsor, al talk-show organizzato
dall’Associazione Minerva, della quale
faccio parte e sto progettando delle serate promozionali per dar luce al brand
Barovero, nel quale credo fortemente.
A proposito di Minerva, associazione
di figure manageriali, come sono le presenze femminili nell’azienda Barovero?
Sicuramente la presenza maschile è
maggioritaria in tutti i ruoli ma la valorizzazione delle figure femminili è determinata dalle capacità individuali.
Ci sono state donne che hanno ricoperto ruoli importanti e che ormai sono in
pensione, come mia mamma Milva,
responsabile dell’ufficio amministrativo
dell’Azienda e oggi questo ruolo è affidato a mia cugina Loredana. Comunque,
indipendentemente dal tipo di mansioni, trovo che le donne presenti nella
Barovero S.p.A. abbiano sempre lavorato con professionalità e con una forte
capacità nelle relazioni umane, merito
dell’intuito tipicamente femminile e del
sentimento.
Tornando alla serata di gala del 1° luglio,
gli ospiti hanno avuto modo di visitare lo
stabilimento e si leggeva nei dipendenti
e nei collaboratori la grande soddisfazione di lavorare per questa Azienda.
Qual è il segreto?
Vedi Emanuela, in questi anni siamo
cresciuti come numero e come fattura-
to ma non è cambiato il rapporto che
ci lega a tutti i dipendenti e i collaboratori, come una famiglia allargata dove
c’è il rispetto, l’affetto e l’impegno per
raggiungere sempre nuovi obiettivi e
traguardi che l’amministratore Carletto Barovero sapientemente sa porre
a tutti noi. L’occasione della serata di
gala ha dato modo di premiare le tante
figure che in questi anni hanno lavorato con noi. Da buoni piemontesi non ci
siamo lasciati sopraffare dagli eventi ma
abbiamo lottato e lavorato con energia
per riprenderci dal grave danno subito.
Oggi vogliamo essere ottimisti sapendo
che i tanti Clienti che apprezzano i nostri prodotti continueranno a seguirci,
apprezzando il valido rapporto qualitàprezzo che permette a tutti di avere
sempre in casa i biscotti Barovero.
E per il Natale cosa proponete?
I nostri ottimi panettoni, che si possono acquistare nei negozi di dolciumi e
hanno una fragranza e una ricchezza di
canditi e cioccolato di qualità superiore.
Ricordo una frase dei miei nonni proprio quando la famiglia si riuniva al tavolo per le feste: “Non è un Natale vero
senza un panettone Barovero”.
Str. delle Cappellette, 8 - Santena (To)
Tel. 011 9456363 – fax 011 945.62.58
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ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | GUSTI E PIACERI
25
GUSTI E PIACERI
Un piacere visivo, olfattivo e gustativo
per un freisa superiore:
il Barbarossa
L’
Azienda Vitivinicola Balbiano nasce
nel 1941 per opera del suo fondatore
Melchiorre. Da trent’anni la gestione è
affidata al figlio Francesco, ora affiancato
da Luca, terza generazione della famiglia.
Attuando una politica di costante miglioramento tecnologico in cantina, l’Azienda
Vitivinicola Balbiano è riuscita con non
poche difficoltà a far apprezzare il Freisa
di Chieri nelle sue tipologie secco vivace
e secco fermo, un tempo noto solo nella sua versione dolce. Le vigne Balbiano
sono situate nei comuni di Andezeno e
Marentino.
Dott. Franco Balbiano, visitare la vostra cantina è un’esperienza affascinante, ci racconti la storia.
Gli edifici e gli spazi della cantina risalgono all’inizio dell’ottocento e sono stati
ristrutturati nell’assoluto rispetto dello
stile originario trasformando il vecchio
ricovero attrezzi in moderna cantina e la
stalla in una caratteristica sala degustazione con annessa enoteca, il fienile in
sala ricevimento Clienti, mentre la vecchia cantina originaria è stata recuperata
e valorizzata. Abbiamo creato anche un
museo degli attrezzi contadini e una sezione dedicata ai giocattoli, proprio per
conservare e tramandare la storia del nostro territorio e dei nostri avi.
26
Quali sono i prossimi eventi che avete in calendario per invitare i nostri associati a venirvi a trovare?
La degustazione del Novello il 6 e 7 Novembre. Dieci anni fa c’era una grossa
richiesta di questa tipologia di vini, poi
l’interesse è un po’ scemato. Noi continuiamo a ritenere che sia un vino molto
interessante e meriti di essere valorizzato
per la fragranza dei profumi e la freschezza del gusto, che ricorda ancora quello
dell’uva.
La nostra cantina, al di là degli eventi che
organizziamo periodicamente, è sempre
aperta, e con vero piacere accompagniamo i nuovi ospiti nel percorso e nella degustazione.
Il nome Balbiano è sinonimo di Freisa,
che viene declinato dalla Vostra Azienda
in tre tipologie: il Freisa di Chieri secco
vivace, il Freisa di Chieri secco fermo che
viene chiamato Surpreisa e il Freisa di
Chieri superiore detto Barbarossa.
La famiglia Balbiano fa Freisa di qualità
dal 1941. Nel 2011 sarà il settantesimo
anniversario, un anno importante per
Torino e sarà anche il primo anno di “Villa della Regina”, un vigneto di 7700 mq.
che la Soprintendenza alle Belle Arti ci ha
concesso di impiantare e condurre fino
al 2012 di fianco alla storica villa.
Il vigneto è stato impiantato dove esisteva originariamente, seguendo il metodo
tradizionale. Nel mese di Aprile “Villa
della Regina” è diventato un vigneto
DOC. Il vino che noi metteremo in bottiglia per l’anniversario del 2011 è quello
prodotto l’anno scorso e verrà mantenuto in botte fino al 1° Novembre 2010. Si
tratta di un Freisa superiore, da invecchiamento, e utilizzeremo una bottiglia
e un’etichetta studiata d’accordo con la
Soprintendenza, che verranno presentate in un evento appositamente studiato
nel mese di aprile 2011, in occasione delle celebrazioni del centocinquantenario
dell’Unità d’Italia.
A proposito del vino “Barbarossa”,
come nasce la scelta di un nome così
suggestivo?
Avevamo in mente di creare una riserva,
un Freisa di Chieri invecchiato. Il nome
ce l’ha suggerito la dott.ssa Enza Cavallero che ha compiuto studi storici sul
territorio chierese. Barbarossa passò per
le nostre terre lasciando una scia di distruzione. I vigneti che sopravvissero alle
sue devastazioni dimostrarono di avere
un carattere forte come quello di colui
che aveva cercato di distruggerli, da qui
il nome in suo onore.
Il Freisa Superiore Riserva “Barbarossa”
viene tenuto 6 mesi in tonneau e dopo
un lungo affinamento in bottiglia acquista un colore rosso rubino intenso, un
profumo speziato di liquirizia e vaniglia e
un sapore corposo, leggermente tannico
e un buon tenore alcolico.
Lei, dott. Luca Balbiano, si occupa di
tutto ciò che riguarda la comunicazione
dell’Azienda via internet.
È una passione che ho avuto fin da bambino. Cerco di diffondere sulla rete la
maggior parte di notizie sulla nostra attività attraverso i social network. Il sito internet è stato uno dei primi tra le aziende
vitivinicole del nostro territorio. E’ possibile reperire notizie sia storiche sia tecniche, con tutte le schede dei nostri vini.
Quello che vogliamo ottenere è uno
scambio di opinioni con i nostri Clienti:
non solo fornire informazioni ma anche
ascoltare complimenti e critiche per migliorare continuamente i nostri prodotti
e il nostro servizio.
AZIENDA VITIVINICOLA BALBIANO
Corso Vittorio Emanuele, 1
Andezeno (TO) – Tel. 011 9434214
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GUSTI E PIACERI
di Barbara Odetto
Dolcidea
Dolcezze e golosità sotto la Mole
A
l numero 19 di Via Madama Cristina sorge un negozio allegro e colorato, uno spazio studiato per accogliere
la clientela con simpatia e consentirle di
scegliere tra le numerose proposte che
Simona e Roberta Bori selezionano con
cura. Cioccolato, caramelle, ma anche
gelati e marmellate per soddisfare il gusto di ognuno e regalare attimi di bontà
infinita.
Roberta, quando è nata Dolcidea?
“Abbiamo aperto nel 1990 e in occasione
dei vent’anni di attività abbiamo rinnovato i locali. Abbiamo scelto colori energici
e vitali come l’arancio e il rosso perché
volevamo un locale che rispecchiasse il
nostro modo di essere e di vivere”.
Lei e sua sorella Simona lavorate da
sole?
“Con noi in negozio c’è una collaboratrice, mentre per la produzione del cioccolato ci avvaliamo del supporto di Alessandro Rabbia, cioccolatiere di Pinerolo
che vanta anni di esperienza nel settore.
In passato ho collaborato con lui e lo
conosco bene: oltre che un professionista lo reputo un amico. Simona ed io
volevamo creare un prodotto nostro e di
qualità per cui ci siamo rivolte a lui, che
ha un’esperienza ventennale e seleziona con cura le materie che impiega”.
Quali sono i prodotti di punta di Dolcidea?
“Oltre al cioccolato di aziende note e
prestigiose, vendiamo
prodotti realizzati nel
laboratorio di Pinerolo:
praline, cioccolatini e
tavolette di cioccolata
incartate a nostro marchio, torte di nocciole
del Piemonte e molte
altre ghiottonerie. Nel
laboratorio che sorge al
primo piano di Via Madama Cristina, proprio
sopra il negozio, produciamo invece torte,
semifreddi e monoporzioni. Siamo attrezzate
per realizzare gelati e
semifreddi durante tutto l’anno”.
Qual è la vostra filosofia?
“Cortesia e professionalità sono le nostre
parole d’ordine, che
applichiamo nel quotidiano attraverso il rap-
porto con la clientela, la scelta degli ingredienti, l’attenzione al dettaglio nelle
varie fasi produttive . Proprio per questo
abbiamo anche cioccolato per celiaci e
per chi è intollerante al latte”.
I vostri plus?
“Il vasto assortimento di prodotti e la
cura per i dettagli. Per esempio abbiamo realizzato una linea di scatole di
cioccolatini firmate Dolcidea by Simona
e Roberta: ne abbiamo studiato il design
e il colore e siamo soddisfatte del risultato. Per Natale, invece, punteremo sul
packaging delle confezioni. Da anni seguiamo stage legati ai colori di tendenza che poi proponiamo nelle confezioni
pasquali o natalizie ”.
A proposito del Natale: qualche anticipazione?
“Abbiamo pensato a tre linee di panettone, abbinate ai cioccolatini: classic, per
chi ama la tradizione, fashion per i più
giovani e fantasy per coloro che desiderano stupire senza però eccedere”.
Quale sarà la sorpresa sotto l’albero
firmata Dolcidea?
“Il nostro desiderio è addolcire il Natale
di tutti, dai bambini ai nonni, perché dagli zero ai novant’anni ognuno di noi è
un po’ goloso”.
DOLCIDEA
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ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | GUSTI E PIACERI
27
GUSTI E PIACERI
di Barbara Odetto
Ristorante Roma
oltre un secolo di stile
E
ntrare al Ristorante Roma
è come tornare indietro nel tempo: le
stanze impreziosite dagli affreschi ottocenteschi, il bancone in legno e i lampadari a goccia testimoniano il passato
dell’antica locanda inaugurata oltre 170
anni or sono.
È risaputo che Camillo Benso, Conte di
Cavour, ne apprezzasse sia la cucina sia
l’atmosfera e che i dipinti di entrambe
le sale e della zona bar-ingresso sono
opera dello stesso artista che affrescò
nella prima metà dell’ottocento la sua
residenza estiva: pare infatti che, soggiornando all’allora Locanda Roma, in
cambio dei pasti consumati e del soggiorno, si sdebitò affrescando le sale
con gli stessi temi rappresentati nella
villa del Conte di Cavour.
A proposito delle sale, sia la verde sia la
rossa sono allestite con cura e attenzio-
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28
ne ai particolari: dai tessuti alle stoviglie,
tutto è in nuance e concorre a creare un
ambiente raffinato e intimo. Merito anche dei pochi tavoli distribuiti in entrambi gli ambienti, una scelta saggia che facilita la conversazione degli ospiti.
Eugenio Dante Rosa, titolare del ristorante dal 2008, mostra la sua attenzione ai dettagli non solo nell’arredo, ma
anche nella selezione delle portate. Oltre alle diverse proposte a tema o quelle
specifiche della stagione degli asparagi,
dei quali Santena è la principale produttrice, non mancano quelle à la carte
con piatti tipicamente legati al territorio
quali il flan di verdura con fonduta di
tome d’alpeggio o i “tajarin” al ragù di
faraona oppure ancora la milanese di
fassone impanata con grissini rubatà,
senza dimenticare i funghi, protagonisti di questa stagione, da gustare fritti,
alla griglia o insieme ai tajarin.
Accanto ad essi non mancano però “incursioni” mediterranee, dovute al percorso professionale del titolare e chef,
e di mare: un perfetto mix di sapori e
design per unire al piacere del palato
quello degli occhi. Ogni portata è infatti accompagnata da decorazioni quali
erbe e fiori che la rendono unica, quasi
un’opera d’arte culinaria. Tra i dessert
non mancano lo zabaione espresso con
savoiardi caserecci e la millefoglie con
frutta secca e salsa al caramello, mentre
la carta dei vini vanta rossi e bianchi di
alto livello.
Appassionato intenditore, il titolare dedica la terza sala a vineria dove è possibile degustare etichette prestigiose unite a taglieri di salumi e formaggi oppure
partecipare agli incontri e alle serate a
tema insieme con i viticultori. Assolutamente da vedere infine la cantina, dove
il giovane ristoratore custodisce bottiglie
pregiate e interessanti: un luogo ricco di
fascino e di atmosfera.
PROTAGONISTI
Mario Tozzi
ambiente e clima,
una sfida al limite
dell’impossibile
di DARIO MIGLIARDI
L
a sua passione per la geologia quando e come è nata? Ho semplicemente studiato, mi
interessava conoscere come andavano certe cose, più che altro è stata una questione di
studio, anche lungo. La divulgazione è diventata così un lavoro perché per farla a tempo
pieno bisogna dedicarle altri studi oltre a quelli legati alla professionalità.
I cambiamenti climatici hanno messo in difficoltà sia gli uomini sia gli animali?
Sono tantissime le specie animali in difficoltà. Pensiamo alle balene, o ai cetacei marini, i
polpi, le meduse.
Ma ci sono anche degli animali che vivono in Italia nelle stesse difficoltà?
Basterebbe ricordare i lupi o gli orsi marsicani o semplicemente tutti gli animali selvatici
come ad esempio i ricci che muoiono schiacciati dalle auto e la cui unica difesa è quella di
appallottolarsi.
Parliamo sempre di animali, ma gli insetti…?
Le api subiscono una forte sofferenza e non hanno più luoghi puliti dove andare a riprodursi.
Per concludere possiamo dire che potremmo associare un animale ad ogni lettera dell’alfabeto, dall’albatros che vive nei nostri mari per finire con le zanzare, che vengono disinfestate in
maniera assurda. Ormai tutti sono d’accordo nel sostenere che le disinfestazioni non hanno
nessuna possibilità di successo e che andrebbero regolate con altri sistemi per esempio quelli
naturali.
Come possiamo fare a ridurre le emissioni di gas velenosi nell’ambiente?
Prima di tutto sarebbe più logico che ognuno per quello che può, rinunciasse alla propria vet-
30
PROTAGONISTI
tura personale. Questo comporterebbe subito
notevoli vantaggi tra cui quello di avere immediatamente meno emissioni. Poi dovremmo
cercare di usare solo cibi che provengano da
luoghi vicini, quello che si dice il chilometro
zero. Per cui chi mangia una bistecca argentina produce una forma di inquinamento molto
più forte di chi mangia una bistecca chianina,
perché non deve attraversare l’oceano per arrivare nei nostri piatti.
Petrolio e nucleare, sono effettivamente le nostre uniche fonti energetiche o ce ne sono altre?
Il petrolio senz’altro come tutti i combustibili
fossili è da abbandonare, ma anche il nucleare
è un combustibile fossile, perché è anch’esso
un segreto della terra. Per quale motivo dobbiamo seguire una logica di prodotti che prima
o poi vanno verso l’esaurimento? Si chiamano
infatti fonti non rinnovabili.
Sarà il caso di abbandonare questi idrocarburi
prima che siano finiti del tutto, come per esempio l’età della pietra è finita prima che finissero
le pietre. Perché se prendiamo in mano le redini possiamo ancora governare quel cambiamento altrimenti rischiamo di subirlo per trauma,
e rischiamo di fare scelte ancora una volta sbagliate.
Questo persistere in una scelta energetica irrazionale sarà difficile da
spiegare, soprattutto alle generazioni che verranno dopo di noi.
E su cosa dovremmo puntare?
Si potrebbero scegliere alternative di altro tipo: ma prima di tutto scegliere di risparmiare. Se ognuno di noi risparmiasse energia si potrebbe
fare a meno di nuove centrali, poi un’altra scelta che per me è elementare è la maggiore efficienza. Dobbiamo produrre energia più efficiente
e apparati finali di uso dell’energia che permettano di consumare meno
e di risparmiare un po’.
Invece i dati mondiali del consumo energetico tendono tutti al rialzo.
Il problema è che risparmiamo per sprecare. Quel risparmio che eventualmente portiamo in atto serve solo a cose inutili. Non ci porta un vantaggio
in altri termini, ma ci fa sprecare ancora di più. Non siamo in grado di
essere risparmiosi ma vogliamo consumare di più in un’altra maniera.
Il nostro fabbisogno energetico e le catastrofi ambientali sono un binomio
inscindibile?
Il fabbisogno energetico è in continuo aumento, però potremmo ridurlo
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | PROTAGONISTI
31
PROTAGONISTI
Lei è anche Presidente del Parco di Orbetello e ad esso ha
dedicato un libro “Nel nome del parco” che è stato appena presentato. Di cosa si tratta?
E’ un libro che difende le ragioni dei parchi in Italia partendo dall’esperienza che sto vivendo nel Parco Nazionale
di Orbetello.
In molti casi ci sono dei parchi che sono parchi a prescindere dal punto di vista economico. Se il parco porta un vantaggio economico siamo tutti contenti e va bene, ma se non
lo porta ha comunque un valore che è quello di contribuire
a una qualità della vita talmente migliore che proprio per
questa ragione deve essere protetto. Il libro racconta la vita
di un parco con le difficoltà che si incontrano quando si
propongono nuove strategie per la sua organizzazione e
difesa.
Ma chi sono le persone che vanno per così dire contro la
cultura della natura?
Accade che la popolazione locale non voglia che qualcuno
le imponga un vincolo in nome della sua presunta capacità
di mantenere intatto l’ambiente naturale. Presunta perché
spesso è casuale, legata ad esempio a strutture che di per
sé evitavano contaminazioni, come il carcere dell’Asinara.
Invece bisogna trasformare quel vincolo in una possibilità
oggettiva e programmata.
significativamente se avessimo una vita meno
sprecona. Non è tanto una questione di fabbisogni soddisfatti, è proprio che sprechiamo
parecchio.
Lei è vegetariano, è stata una scelta ecologica,
ambientale o nutrizionale?
E’ una scelta ambientale soprattutto. L’allevamento di carne porta ad una serie di scompensi, a cominciare dal consumo delle foreste
tropicali.
In che senso?
L’uomo ha bisogno di nuovi territori per l’allevamento? E come fa a trovare queste nuove
terre? Deforestando. E questo va a discapito
delle esigenze del pianeta. La foresta che l’uomo strappa non è così coltivabile dal punto di
vista della resa agricola. Tanto è vero che dopo
qualche anno bisogna abbandonarla.
Allora qual è il guadagno?
Che abbiamo rovinato per sempre un pezzo di
territorio e ne abbiamo ottenuto un vantaggio
che ci porterà necessariamente a strappare un
altro pezzo di foresta.
32
Torino ha bandito i sacchetti di Polietilene. Quindi quando
si va al supermercato, i clienti si stanno abituando a portare da
casa il sacco della spesa o si è costretti a prendere dei sacchetti
biodegradabili. Pensa che sia una scelta che altre città debbano imitare?
Per la verità in altre città questa scelta si è fatta ma non fino in fondo.
L’hanno fatto alcune catene di distribuzione, ma io lascerei stare il sacchetto biodegradabile e ritornerei alla borsa a maglie larghe quella che si
portava mia nonna al mercato. Una civiltà che butta via tutto non è necessariamente migliore di una che invece conservava. Questo permette
di avere una convivenza più armonica con l’ambiente naturale.
Ho ancora un’ultima curiosità da chiederle.
Tutti conoscono la sua passione per la vulcanologia. L’eruzione del vulcano
Eyjafjallajkull in Islanda, che ha sollevato un’immensa nube di cenere e ha
messo in ginocchio il traffico aereo europeo può produrre effetti negativi sul
nostro clima o è stato un fatto accidentale?
No, succede ogni volta che avviene un’eruzione vulcanica. È già successo talmente tante volte che neanche ce ne ricordiamo più. Per esempio
l’eruzione dell’Aprile 1815 del Monte Tambora in Indonesia ha provocato un tale abbassamento della temperatura da trasformare il 1816 in
un anno senza estate, poi un grosso vulcano indonesiano ha provocato
effetti simili.
I vulcani sappiamo che hanno un grande effetto sul clima. Anche il Pinatubo nel 1991 ha portato a una temperatura più bassa e a dei tramonti
molto rossi dovuti proprio alle ceneri del vulcano.
Ribadisco che i vulcani hanno sempre avuto degli effetti sui climi. Però
quest’ultima eruzione non ha ancora prodotto effetti sul clima e quindi
probabilmente non ve ne saranno. Nel senso che è stata troppo breve e
con troppe poche ceneri.
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MEDICINA E SALUTE
DIETA PROTEICA: DAL
ALL’EQUILIBRIO
D
r. Mutti, in questo momento si parla tanto di nutrizione e diete…
Nel campo della nutrizione clinica stiamo assistendo a grandi fermenti e nuovi approcci
che consentono di fare un reset del metabolismo e funzionano molto bene.
La sua professionalità le consente di seguire noi donne in
due materie di grande interesse.
Le diete sono utili anche per le
donne che stanno per andare in
menopausa?
Assolutamente sì. Ognuno di
noi ha una funzionalità endocrina diversa, la funzionalità
endocrina controlla direttamente il metabolismo ed è
influenzata da due fattori importanti: la dieta e lo stress.
Se questi fattori sono alterati
il metabolismo ne risente, la
sequenza ormonale non è più
corretta e se si aggiunge l’alterazione ormonale dovuta alla
menopausa, il quadro clinico
si aggrava e si rischiano malattie importanti, come le patologie cardiovascolari.
Il dr. Francesco Mutti dopo essersi
laureato in Medicina e Chirurgia si è
specializzato in ginecologia
a Torino ed ha conseguito
un Master in Psiconeuroimmunologia e
Nutrizione Clinica all’Università
La Sapienza di Roma.
Dr. Mutti, le patologie cardiovascolari
non interessano prevalentemente gli uomini?
Queste patologie, un tempo a carico prevalentemente del sesso maschile, oggi si
stanno diffondendo rapidamente tra le
donne, che ormai fumano più degli uomini e sono più stressate, e lo stress cronico è stato riconosciuto recentemente
come malattia vera e propria.
In cosa consiste la dieta che consiglia
ai suoi pazienti?
Chi viene da me chiede subito di dimagrire. È difficile che dica: “Dottore, voglio
34
vivere meglio”. La prima parte del mio
intervento quindi è fornire una dieta che
consenta di dimagrire abbastanza in fretta
e senza tanta fatica. Alla persona in sovrappeso consiglio una dieta proteica che
in Italia è abbastanza nuova ed è basata
sull’assunzione di alimenti costituiti da
proteine naturali estratte dalla soia, dai
piselli e dal latte. Ci sono un’ottantina di
prodotti tra cui scegliere, quindi il paziente è soddisfatto perché mangia in modo
variato, 4 volte al giorno. Sono prodotti
assolutamente naturali, privi di farmaci
dannosi come anfetamine e ormoni. Io
controllo i miei pazienti ogni 15 giorni fino
a quando sono rientrati nel peso forma.
I pazienti oggi vogliono ottenere
grandi risultati ma sono poco disponibili
a fare sacrifici…
Esatto, per questo devo dare loro una dieta
veloce, che consenta di vedere subito dei
risultati e non sia psicologicamente impegnativa ma, al contrario, anche divertente.
Ma questi risultati sono duraturi?
Guardi, tutte le diete tendono a produrre
risultati nella fase iniziale e a perdere efficacia nel tempo. Questo perché il tessuto
adiposo ha una memoria. È un tessuto
dinamico che produce ormoni e regola
molte funzioni.. Allora, che fare? Bisogna
resettare il metabolismo. Questa è la seconda parte del mio lavoro.
In cosa consiste questa seconda parte?
Si arriva al protocollo di cui parlavamo prima, per dare al metabolismo quel nuovo
reset, quella nuova memoria che consenta
all’organismo di non tornare come prima.
È una cosa molto seria, scientifica. Si fa
un’analisi corporea con degli elettrodi per
rilevare la quantità di acqua totale, intracellulare, l’equilibrio elettrolitico, funzionalità ormonale, le vitamine, ecc. Questi parametri vengono messi in un programma
computerizzato e confrontati con il modo
MEDICINA E SALUTE
DIMAGRIMENTO
METABOLICO
di nutrirsi del paziente, con il carico di zuccheri, grassi e proteine assunti settimanalmente. Il programma ci dà la quantità e
la modalità di assunzione corretta e ci fa
vedere dove si sbaglia attraverso un grafico. Correggendo la dieta non si vieta alcun
cibo, ma si consente al sistema neuroendocrino di lavorare correttamente.
Dott. Mutti, ci faccia un esempio di
errore tipico nella dieta.
Per esempio mangiare grandi quantità
di pane e pasta nel pasto serale, prima
di coricarsi. Se lei mangia una pizza alla
sera stimola il pancreas a produrre insulina perché ha introdotto dei carboidrati.
La produzione abnorme di insulina va a
stimolare la produzione di cortisolo che
a sua volta attiva le funzioni ipofisarie,
la tiroide, ecc. squilibrando tutte le altre
funzioni neuroendocrine dell’organismo.
Tutto questo non le consente di riposare
come dovrebbe. Si sveglierà stanca, gonfia, irritabile, ecc. La notte invece, il metabolismo ghiandolare deve rimanere a
livello basale, cioè molto molto basso.
Questo protocollo segue un proverbio
vecchio ma sempre valido: bisogna fare
una colazione da imperatore, un pranzo
da re e una cena da povero.
E per quanto riguarda le disfunzioni
della tiroide, a cui noi donne siamo particolarmente sensibili e che si legano al
problema della menopausa?
Tutte le ghiandole sono collegate tra loro,
l’attività dell’una influenza quella delle
altre. Quindi, regolando il sistema endocrino in toto si regola anche la funzionalità della tiroide. Le tiroiditi autoimmuni,
come tante altre patologie autoimmuni,
possono migliorare fino a rientrare nei parametri normali.
Questa dieta si può applicare anche
ai bambini in sovrappeso, oggi in costante aumento?
Una dieta proteica si può fare anche nei
giovani e non dà controindicazioni.
Bisogna sfatare il mito che una dieta proteica danneggi i reni. Con i bambini si può
applicare il mio protocollo di benessere
senza togliere nulla ed è possibile educarli a un’alimentazione più sana e meno
caotica.
Questo protocollo di benessere è utile
anche per superare le intolleranze alimentari?
Le intolleranze che insorgono durante la
vita, al latte, alla soia, alla frutta, ecc. sono
dovute a enzimi assopiti che lavorano
male. Togliendo il cibo a cui siamo intolleranti non risolviamo il problema, lo spostiamo. Togliendo il latte diventeremo intolleranti ai peperoni, togliendo i peperoni
diventeremo intolleranti alle fragole e così
via. Invece vogliamo far funzionare bene
gli enzimi assopiti. Come? Col protocollo.
Il protocollo fa due cose molto importanti:
riequilibra l’acqua totale e quella intracellulare. Un tessuto disidratato va in acidosi
mentre invece funziona bene in alcalosi.
Un organo che facilmente va in acidosi è
l’intestino e assorbe poca acqua.. Un intestino disfunzionale inibisce l’attività di
molti enzimi ed ecco comparire le intolleranze.
Questo protocollo fa veramente miracoli!
No, nessun miracolo. La vera sfida non è
riportare in equilibrio i pazienti dismetabolici, ma evitare le ricadute.
Dott. Mutti, cosa riserva ai nostri Associati?
Agli Associati FABI offro uno sconto del
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sono a parte, si pagano alla ditta produttrice e non opero alcun ricarico. Le visite
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ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MEDICINA E SALUTE
35
MEDICINA E SALUTE
LA NATUROPATIA:
VANTAGGI ED UTILIZZI
ANCHE NEL CAMPO
ODONTOIATRICO
Dott. Riccardo Bacco, dopo aver effettuato delle cure odontoiatriche lei propone ai suoi pazienti i farmaci tradizionali?
L’esperienza di questi anni mi consente di
capire chi ho di fronte, quindi sono attento
alla sensibilità del paziente, a quelle che
possono essere le sue richieste e le sue
esigenze per valutare se ha senso o meno
provare un certo tipo di approccio con delle cure alternative.
Le aziende che producono farmaci omeopatici o fitoterapici hanno preparato dei
prontuari che sono pratici anche per i medici che desiderano proporli in alternativa
al classico antibiotico. Naturalmente bisogna sempre valutare con attenzione quelle
che sono le patologie: la classica cura fai
da te è sempre sconsigliata!
Meglio affidarsi a un medico che valuterà
con attenzione a seguito di un’anamnesi e prescriverà il farmaco omeopatico o
fitoterapico adatto al caso specifico. Bisogna ricordare che se le erbe sono da
millenni un’ottima cura, possono anche
rivelarsi dannose se utilizzate senza cognizione di causa!
36
Lei riceve in più studi a seconda dell’esigenza del paziente?
Diciamo che due studi sono dedicati alle
cure odontoiatriche. Sia in Corso De Gasperi 8 sia in Corso Giulio Cesare 51 gli
appuntamenti sono in scaletta a seconda
delle cure che si devono approntare al paziente e, come in tutti gli studi dentistici,
abbiamo una valida gestione degli appuntamenti. Invece lo studio di Corso Unione
Sovietica 115 ha un’impronta diversa: il
tempo da dedicare al paziente è decisamente maggiore proprio per valutare con
lui i tipi di cure che possono essere utili.
Io fornisco tutte le delucidazioni necessarie per una decisione che porterà dei validi risultati nel momento in cui il paziente
comprenda il reale significato delle cure
omeopatiche, dell’agopuntura e della mesoterapia.
Ma in ambito estetico, la mesoterapia?
La mia scelta è di seguire la mesoterapia come terapia antalgica del dolore in
associazione all’agopuntura. Insomma,
diciamo per il motivo principale per cui
inizialmente si utilizzava la mesoterapia… poi c’è chi ne fa un uso estetico ma
non è il mio caso!
I risultati sono molto efficaci come terapia
antalgica senza l’intervento chimico e c’è
grande soddisfazione per i pazienti e di riflesso, anche per me.
Per cosa suggerisce l’agopuntura?
Si può utilizzare in diversi contesti, dalla
cura del dolore di qualsiasi origine (ad
eccezione di quello neoplastico, dove
purtroppo non ci sono attenuazioni del
dolore) oppure per chi desidera smettere
di fumare o liberarsi da una dipendenza
psicologica, indipendentemente dalla
sostanza. Può essere utilizzata, quindi,
anche per dipendenze di altro genere,
come alcool e droghe.
Naturalmente durante la visita iniziale si
valuta il contesto psicologico del paziente: se il soggetto rientra nei parametri si
effettua un ciclo di sedute, poi se nell’arco
dell’anno può avere nuovamente necessità di un trattamento, intervengo ancora
con due sedute che sono comprese nel
pacchetto precedente e insieme prescrivo
una terapia omeopatica che sia di ausilio.
Ci sono delle controindicazioni per la
riabilitazione implantare?
La prima controindicazione per chi desidera effettuare una riabilitazione implantare è il fumo, che crea un’infiammazione gengivale cronica e altera l’equilibrio
che c’è nella bocca con il rischio che con
il tempo, l’osso non tenga e si crei un’infiammazione attorno all’impianto. Per
questo motivo ai miei pazienti suggerisco prima di eliminare la dipendenza dal
fumo e successivamente di effettuare la
cura implantare.
Sono veramente interessanti le notizie
che ci ha fornito il dott. Bacco e sarà utile per noi associati venire ad ascoltare
la conferenza che terrà il 25 Novembre
presso la sede della Fabi Plus.
Dott. RICCARDO BACCO
Studio Medico Agopuntura – Omeopatia
Corso Unione Sovietica 115 – Torino
Telefono 011 3198796
Studi Dentistici
Corso De Gasperi 8 - Torino
Telefono 011 5683204
Corso Giulio Cesare 51 - Torino
Telefono 011 235764
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MEDICINA E SALUTE
GESTIRE
I CAMBIAMENTI
DELLA VITA
La dott.ssa Miriam Jahier è una psicologa e psicoterapeuta, si occupa di psicologia dello sport e di formazione collaborando con varie società sportive. A
questa attività affianca quella di psicoterapeuta con
trattamenti individuali e di coppia sia in età adulta
che geriatrica.
Dott.ssa Jahier cosa intende per “gestire un cambiamento?”
Il cambiamento fa parte della nostra vita.
Nei suoi confronti la reazione più frequente è quella di paura, nonostante la vita
umana sia caratterizzata da un’evoluzione
continua: alcuni cambiamenti avvengono
in maniera graduale, altri sono repentini
e sconvolgenti, come cambiamenti dello
stato di salute, lutti, licenziamenti.
Essi mettono in moto energie psicofisiche sconosciute, ci fanno gestire tensioni ed emozioni, si agisce secondo priorità. Nonostante questi avvengano, non
sempre siamo preparati per affrontarli.
Il confronto con uno specialista aiuta a
prendere coscienza delle proprie energie,
affrontando le situazioni con consapevolezza e lucidità.
utilizzare per farvi fronte. Sono le condizioni più difficili da affrontare, si agisce attivando una serie di automatismi mentali
e comportamentali.
Questo vale anche per i cambiamenti
della vita affettiva?
Certamente. Confrontarsi con uno specialista implica poter mettere a fuoco le proprie potenzialità e i propri limiti. Si valutano le strategie migliori da mettere in atto.
Si agisce lucidamente a livello mentale,
comportamentale, emotivo e relazionale,
riducendo i conflitti e la confusione.
Lei è psicologa dello sport ma la sua
attività si rivolge anche a persone non
coinvolte nel mondo dello sport?
Lo sport si può considerare una metafora della vita: ciò che succede nell’ambito
sportivo è quello che succede sul “campo”
della vita relazionale di ognuno. Come lo
sport, la vita implica fare delle scelte, agire
con motivazione, entusiasmo, passione,
progettualità, volontà, determinazione e
spirito di sacrificio per il raggiungimento dei propri obiettivi. Bisogna imparare
a contenere e a gestire le paure, le tensioni e le angosce che possono limitare e
bloccare il nostro comportamento. Ogni
emozione non ha di per sé un significato
buono o cattivo. Siamo noi che, condizionati dal nostro passato, le interpretiamo
e le trasferiamo alle nostre aspettative del
momento. Esistono delle vulnerabilità per
ognuno di noi, condizionate dall’ambiente famigliare da cui proveniamo che generano automatismi o “abitudini”, difficili
da smantellare da soli.
Che differenza c’è tra un cambiamento passivo e uno attivo?
Il cambiamento attivo mobilita delle risorse costruttive, la persona decide volontariamente di cambiare al fine di migliorare
la propria qualità di vita o per modificare
situazioni obsolete. Si decidono tempi e
strategie. Nel cambiamento passivo ci
si trova davanti a un determinato evento,
non si ha possibilità di scelta. Si può solo
decidere come reagire e quali strumenti
Quanto tempo è necessario per attuare un cambiamento di un automatismo?
Il cambiamento parte sempre da un’analisi delle proprie convinzioni. Se non si
mettono a fuoco i valori e le abitudini
diventa difficile modificare le situazioni
perché sono sempre modificazioni temporanee. Cambiando gli automatismi che
hanno prodotto risultati disfunzionali, è
possibile raggiungere risultati stabili sul
comportamento relazionale. È difficile
quantificare il tempo necessario a raggiungere un risultato. Per sbloccare delle
situazioni sono sufficienti pochi incontri,
da 3 a 5. Per arrivare ad un cambiamento stabile, però, è necessario un periodo
maggiore che varia da 6 mesi a un anno.
Questi cambiamenti si possono ottenere anche attraverso una terapia di
coppia?
Se c’è la volontà da parte di entrambi ad
ottenerli, assolutamente sì.
Dott.ssa Jahier, è anche specializzata
in tecniche di rilassamento: a chi sono
dedicate?
Il mio è un approccio olistico che agisce
sulle diverse componenti dell’essere umano, considerato nella sua totalità. Noi siamo fatti di corpo, di pensieri ed emozioni.
Agendo sul fronte corporeo si induce uno
stato di scarica sia a livello mentale che
emotivo. Esistono diverse tecniche corporee attraverso le quali l’individuo impara
che, rilassando determinati gruppi muscolari, questo ha un effetto benefico su
emozioni e pensieri, inducendo uno stato
di rilassamento generale e di scarica della
tensione conseguente.
Dott.ssa MIRIAM JAHIER
Via Valfré, 18 – Torino
Tel. 0115171689
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ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MEDICINA E SALUTE
37
MEDICINA E SALUTE
La dott.ssa Barbara Ramella opera come
libera professionista nello studio “Ri.Lò”
di Orbassano in sinergia con una psicologa, una psicomotricista e una optometrista e inoltre lavora come logopedista
all’Ospedale S. Raffaele di Milano.
Dott.ssa Ramella, oltre che logopedista
è anche “deglutologa”. Questo termine
mi desta subito curiosità.
Mi occupo di tutte le problematiche della
deglutizione, dal cattivo posizionamento
della lingua che può causare oltre ai difetti
di pronuncia anche dei problemi ortodontici, alle difficoltà di alimentazione legate a
persone con problematiche motorie (come
ad esempio nelle paralisi cerebrali infantili o
in seguito ad un ictus) o che hanno subito
interventi a carico della laringe.
E la specializzazione in “Oral Motor
Therapy”? Cosa significa?
Riguarda tutto il lavoro muscolare relativo
alla bocca, alla lingua e al fiato. È una tecnica particolare messa a punto negli U.S.A. e
che inizia a diffondersi anche in Italia.
Perché è importante andare dal logopedista? Parliamo dei bambini.
Nei bambini è importante agire tempestivamente per evitare ritardi nello sviluppo
del linguaggio, in collaborazione col foniatra, l’otorino, ecc. Se il bambino posiziona
male la lingua e pronuncia male determinati suoni è importante intervenire prima
che cominci ad andare a scuola in modo
da eliminare difficoltà che poi si possono
ripercuotere anche sulla scrittura. Oppure nel caso di bambini portatori di difetti
genetici come la sindrome di Down può
essere richiesto un mio intervento.
E invece nel mondo degli adulti, quando e perché andare dal logopedista?
Parlando di voce, in tutti i casi in cui un
individuo è un professionista vocale, ossia
un insegnante, un avvocato, un cantante,
un attore, un istruttore di educazione fisica
ed anche nel mondo dei bancari ci sono
persone che usano molto la voce, non utilizzandola correttamente.
38
LA SALUTE
Il logopedista è il professionista sanitario
che svolge con titolarità e autonomia professionale la propria attività nella prevenzione, nella valutazione e nel trattamento
riabilitativo delle patologie del linguaggio,
della comunicazione e delle funzioni corticali superiori in età evolutiva, adulta e
geriatrica.
DELLA VOCE
Tutte queste figure possono andare incontro a patologie della fonazione dovute
all’utilizzo continuo della voce in ambienti
troppo secchi o troppo vasti. Oppure nei
casi in cui la persona abbia subito dei traumi come un incidente stradale oppure un
ictus. Anche nell’anziano spesso è molto
utile il supporto del logopedista.
In che modo è possibile migliorare la
propria voce attraverso l’utilizzo di tecniche specifiche?
Se ci sono noduli sulle corde vocali, sintomo di un cattivo uso della voce, è possibile correggere i difetti della respirazione,
ottenere un rilassamento o una tonificazione muscolare e un modellamento del
modo di parlare con un miglioramento
funzionale che spesso evita il ricorso
all’intervento chirurgico. Oggi si riscontrano noduli anche nei bambini e l’applicazione di queste tecniche sovente è risolutiva.
Inoltre è specializzata nella psicologia
dell’apprendimento matematico. In cosa
consiste?
Imparare a leggere e scrivere e imparare a
contare sono due cose diverse e richiedono un approccio differente. Sono tecniche
molto utili per migliorare eventuali difficoltà nell’apprendimento dei numeri e nei primi calcoli dei bambini.
Ci parli ancora della voce. Quali sono
gli elementi che la possono condizionare?
La voce viene influenzata da molti fattori
quali l’ambiente sfavorevole, l’eccessivo
peso corporeo, il fumo, l’alcol, l’uso di
farmaci, la presenza di reflusso gastro-esofageo. Il controllo di tutte queste variabili,
indipendenti dagli organi della fonazione,
ha una grande importanza per un corretto
utilizzo della voce. Intervenendo su questi
fattori si possono risolvere molti problemi
evitando interventi chirurgici, come nel
caso dell’insorgenza dei noduli e talvolta
dei polipi alle corde vocali.
Tante volte nella stagione invernale la
voce è sottoposta a stress causato dagli
sbalzi di temperatura tra ambienti riscaldati e esterno che provoca infiammazioni
alle corde vocali. Nel caso di alterazioni
nel tono di voce persistente per più di
due settimane, una visita di controllo è
consigliata.
Dott.ssa Ramella, che convenzione
applicherà ai nostri associati che desiderano rivolgersi a lei per delle cure?
Applicherò uno sconto del 10% sulle mie
tariffe, peraltro già molto contenute!
Dott.ssa Barbara RAMELLA
Studio Rilò
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MEDICINA E SALUTE
di Elisabetta Ercole
NATUROPATIA
ED IRIDOLOGIA
Il crescente ricorso all’uso della medicina alternativa rende doveroso, in attesa della regolamentazione di legge, conoscere meglio i terapeuti che operano nel settore per garantire sicurezza e professionalità, e difenderci da guaritori improvvisati.
La Sig.ra Tatiana Artique è una naturopata iridologa già conosciuta dagli associati
FABI Plus a Torino e Ciriè.
re, pigmentazione, anelli, ecc sono i segni
esaminati anche in rapporto ai settori in
cui si trovano; tutto il corpo è rappresentato ma non è una tecnica diagnostica, non
individua patologie e non è alternativa agli
esami usati in medicina.
Sig.ra Tatiana ci può parlare della naturopatia e dell’iridologia?
La parola naturopatia deriva dall’inglese
“natures path” e significa sentiero naturale. Il principio base è semplice: il nostro
corpo sa curarsi da solo se gliene diamo
la possibilità; la naturopatia valuta l’individuo nella sua globalità ed unicità e non i
suoi singoli sintomi.
Il compito del naturopata è di riequilibrare
il sistema psicofisico emozionale del soggetto e di stimolare le capacità di autodifesa, autoregolazione e autoguarigione attraverso varie tecniche che dipendono dal
percorso personale di ogni terapeuta.
Le principali tecniche sono le analisi biotipologiche e bioelettroniche, l’iridologia,
la fitoterapia, i fiori di Bach, tecniche di
rilassamento, nutrizione ortomolecolare,
oligoelementi, integratori ecc..
L’iridologia è una tecnica non invasiva e
non dolorosa che analizzando l’iride e i
segni in esso presenti, mette in luce i punti di forza e le fragilità individuali, l’energia
vitale posseduta, l’accumulo di tossine, il
grado di stress, ecc…
Si effettua con l’iridoscopio digitale, un apposito strumento non elettromedicale.
Non esistono due iridi uguali, anzi sono
diverse anche nello stesso individuo, colo-
40
Cos’è l’energia vitale?
E’ l’energia che ogni individuo possiede
alla nascita, possiamo definirla come il
potere risanatore della natura (vis medicatrix naturae).
Lo stile di vita e l’alimentazione possono mutare questa energia e determinare
uno stato di malattia. Il naturopata valuta
questa capacità vitale e aiuta il soggetto a
conservarla o ripristinarla utilizzando differenti tecniche naturali.
Quanto conta l’alimentazione?
Molto, è la base da cui partire.
Come si svolge l’incontro con il naturopata?
Il consulto dura circa un’ora. Si comincia
con un colloquio per conoscere la persona
e il suo stile di vita; seguono esame iridologico e Vega Test © (test per le intolleranze) per capire qual è il terreno individuale, ovvero le predisposizioni agli squilibri
e le disarmonie in atto. L’analisi è di tipo
energetico funzionale, valuta anche i sovraccarichi metabolici e le carenze. Infine
il naturopata consiglierà il trattamento
personalizzato più adatto.
E per i bambini? E se si prendono già
farmaci ci sono controindicazioni?
Non ci sono controindicazioni. Il naturopata usa prodotti e tecniche naturali ed
energetiche non per curare malattie, atto
di competenza esclusiva del medico, ma
per il riequilibrio energetico fisiologico della persona esaminata; può anche essere
di supporto alla terapia medica.
In quanto tempo si hanno le prime risposte alla terapia?
Dipende dal soggetto, dal terreno individuale, dallo stress, dal grado di intossicazione ma soprattutto da quanto l’individuo voglia cambiare il suo stile di vita.
Il naturopata insegna alle persone a farsi
carico del proprio benessere, diventando
artefici della propria salute e non soggetti
passivi.
Ecco perché è importante non tanto conoscere il nome del virus che ci ha colpiti
quanto il perché.
Cosa possiamo dire agli scettici che
parlano solo di effetto placebo?
Non mi sento di dire nulla, non devo convincere nessuno. L’effetto placebo esiste
anche nella medicina tradizionale, ma se
serve ben venga!
Posso solo dire che il metodo funziona:
provare per credere.
Studio Di Naturopatia Iridologia
TATIANA ARTIQUE
Via Vittorio Emanuele 1 – Ciriè (To)
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MEDICINA E SALUTE
IL FARMACISTA
E IL CONSIGLIO NUTRIZIONALE:
OBIETTIVI DI UNA CORRETTA
NUTRIZIONE
La dottoressa Monica Crabuzza è laureata
in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e
ha conseguito un Master Internazionale
in Nurizione e Dietetica presso l’Università
Politecnica delle Marche. Collabora presso
la Farmacia Althea in zona Santa Rita.
Dott.ssa Crabuzza, come ha arricchito
l’attività di farmacista in seguito al Master di Nutrizione e Dietetica?
Il farmacista è spesso chiamato a dare
consigli in campo nutrizionale.
Attraverso la compilazione di una scheda
personalizzata in cui si riportano i valori
dell’indice di massa corporea e del bilancio energetico del Cliente è possibile individuare un programma alimentare personalizzato e finalizzato al miglioramento
della qualità di vita del soggetto in esame.
Inoltre, in seguito ad un’analisi dettagliata degli integratori alimentari presenti sul
mercato è possibile orientare il Cliente
nella scelta degli integratori più adeguati
qualora sia necessaria una supplementazione dietetica.
Cos’è l’indice di massa corporea?
E’ un dato biometrico, espresso come rapporto tra il peso espresso in Kg e l’altezza
espressa in metri quadrati dell’individuo
ed è utilizzato come indicatore dello stato
di peso forma. L’indice di massa corporea
consigliato dipende prevalentemente da
età, sesso, fattori genetici, alimentazione,
stili di vita, condizioni di salute e altro.
Esistono delle tabelle di riferimento che
tengono conto di queste variabili e che
permettono di stabilire se un individuo è
in sovrappeso o sottopeso e di quanto si
discosta dalle condizioni ideali.
E il bilancio energetico?
Il bilancio energetico è la differenza tra le
calorie introdotte con gli alimenti e quelle
consumate con le attività nel corso della
giornata. Dovrà essere negativo negli in-
dividui in soprappeso, in attivo
negli individui sottopeso e in
equilibrio per coloro che già
rientrano nei parametri consigliati.
Nell’ipotesi che il Cliente
segua delle terapie esistono
dott.ssa Crabuzza controindicazioni tra farmaci e integratori o anche interazioni tra farmaci, alimenti ed integratori?
Sì: il farmacista può valutare
le eventuali interazioni tra integratori, farmaci ed alimenti
utilizzati dal Cliente e può indirizzarlo
verso una corretta posologia dei farmaci
ed integratori in funzione della sua dieta
giornaliera. In tal modo il farmacista può
evitare o comunque limitare l’insorgenza
di eventuali effetti collaterali e controindicazioni anche piuttosto gravi.
Lei può quindi stilare una dieta individuale per ogni persona?
In realtà non si tratta di una dieta “pesata”
ma di uno schema alimentare in cui sono
elencati la tipologia di alimenti, la giusta
ripartizione delle calorie nei tre principi
nutritivi (glucidi, lipidi e proteine) e la corretta distribuzione dei pasti nel corso della
giornata. Lo schema dietetico viene stilato
in funzione delle caratteristiche fisiologiche del Cliente e della sua attività fisica
giornaliera (leggera, moderata o pesante). Logicamente il Cliente che frequenta
periodicamente la farmacia, viene attentamente monitorato: si valutano i risultati raggiunti e se necessario, si interviene
con le opportune correzioni dello schema
consigliato.
Che costo ha questa consulenza?
Questo servizio costa solo 50 euro e comprende l’anamnesi, la valutazione fisica
della persona con la compilazione della
scheda personalizzata, il programma alimentare consigliato e anche tutti i control-
li successivi, comprese eventuali variazioni del piano nutrizionale. Per gli associati
FABI Plus riserviamo uno sconto del 10%.
La farmacia Althea offre questo servizio
proprio perché ha al suo interno una figura professionale che può dare una risposta alle tante richieste in materia di
nutrizione dei nostri Clienti.
Infine cosa ne pensa di tutti quegli
integratori che si trovano in farmacia e
che promettono miracoli per la linea?
Gli integratori possono dare un valido aiuto ma non possono sostituire una dieta
equilibrata e una sana attività fisica. Ce
ne sono di vari tipi e non tutti possono
essere consigliati indiscriminatamente.
Alcuni non devono essere assunti in caso
di gravidanza, allattamento, e patologie
quali ipertiroidismo, ipertensione o malattie cardiovascolari: la professionalità del
farmacista rappresenta una garanzia a
tutela di tutti i nostri Clienti.
Dott.ssa MONICA CRABUZZA
Farmacia Althea
Via Gorizia 133 – Torino
Tel. 011352084
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ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MEDICINA E SALUTE
41
MEDICINA E SALUTE
SINERGIA E LIBERTÀ
NEL CORPO E NELLA MENTE
CON IL LABORATORIO
DI ENERGIA MENTALE
La dott.ssa Maria Piera Mano ginecologo, chirurgo oncologo e docente universitario ha
creato il Laboratorio di Energia Mentale ed è il presidente di questo affascinante progetto divenuto realtà. In uno spettacolare contesto scenografico a Corgnolero, nelle Valli
di Viù, ha sede il LEM. Qui si organizzano nei fine settimana dei corsi mirati a fornire gli
strumenti utili per raggiungere uno stile di vita migliore.
Da cosa nasce, dott.ssa Mano, questo
Laboratorio di Energia Mentale (LEM)?
I dati epidemiologici e le mie esperienze
professionali suggeriscono che i popoli
“poveri” si ammalano molto meno di noi
di malattie cronico-degenerative e di cancro: lo stile di vita ne è la causa. Ho constatato nel corso di numerosi viaggi che i
popoli del terzo mondo mangiano poco,
si muovono molto, sono ancora in contatto con la natura e si divertono stando
insieme; come peraltro vivevano le precedenti generazioni anche da noi.
Con il Laboratorio di Energia Mentale è
nostra intenzione creare l’approdo ideale
per quelli che come noi credono in uno
stile di vita sano, che non sia rinuncia ma
libertà della mente e del corpo.
Quello che vorrei realizzare attraverso le
attività promosse dal LEM è rendere le
persone degli spiriti liberi, capaci di non
farsi condizionare dai messaggi fuorvianti del marketing su alimentazione, salute
e integratori. Il cibo industriale provoca
grossi danni alla salute e la maggior parte
dei farmaci e degli integratori sono costosi
e completamente inutili. Esiste un universo di persone che consuma tutto ciò che
viene proposto dalla pubblicità, credendo
nella veridicità di quei messaggi, spendendo molti soldi e rovinandosi la salute.
Quindi attraverso i vostri corsi vi proponete di recuperare queste persone a un
rapporto primigenio con la natura?
Esatto, le aree tematiche sono quattro:
l’alimentazione - il corpo in movimento il potere creativo - l’ecologia mentale.
Per l’alimentazione, evitiamo di acquistare
42
tutto ciò che nostra nonna non è in grado
di riconoscere. Se il consumatore è già abituato a leggere gli ingredienti in etichetta,
allora è abbastanza avanti. Poi c’è l’attività
fisica e noi abbiamo scelto di far divertire la
gente, in modo che non abbandoni subito
il programma. Le camminate nella natura,
le danze folk, lo yoga, le arti marziali sono
tutte attività divertenti che coinvolgono in
profondità anche la coscienza. Un’attività
fisica completa deve essere di resistenza
cardiovascolare, di flessibilità e isometrica,
capace di sviluppare le masse muscolari.
Una massa muscolare ben rappresentata migliora il metabolismo e consente di
consumare grassi e zuccheri in eccesso in
modo molto meno faticoso di una dieta.
pacchetto proposto per il fine settimana,
compreso il menu macrobiotico o partecipare solo ad alcune iniziative, oppure non
fare nulla e godersi semplicemente la natura circostante.
Quali saranno i temi dei prossimi incontri?
A Ottobre ci sarà un incontro sul tema della migrazione degli uccelli. Nei pressi del
LEM c’è uno dei due punti di riferimento
europei dove tutti gli uccelli migratori passano. In occasione della festa di S. Martino del 12 Novembre vogliamo tenere
le porte aperte per tre giorni consecutivi
per consentire a tutti di visitare la nostra
struttura e parlare con i professionisti che
sostengono le nostre iniziative.
Poi abbiamo l’area del potere creativo,
in cosa consiste?
Offriamo la possibilità di esprimersi soprattutto a chi non ha, o crede di non avere il talento. Organizziamo corsi di canto,
disegno, pittura, cucito e altro. Queste
attività liberano molta energia che non
sappiamo di possedere e che diventa un
sostegno prezioso da utilizzare nella vita
quotidiana.
E l’ecologia mentale? Di cosa si tratta,
dott.ssa Mano?
È il lavoro sulla mente. Può essere un incontro di teatroterapia. Lo scopo è aiutare
i partecipanti a comprendere le dinamiche
mentali e la loro importanza nella realizzazione di se stessi e nel superamento delle
difficoltà della vita. Le aree tematiche non
sono mai definite ma intercomunicanti.
Ognuno può scegliere se aderire all’intero
LEM Laboratorio di Energia Mentale
Frazione Corgnolero, 5 - Viù (To)
Tel. 349 0078955
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HOBBY E PASSIONI
di Felice Minoletti
INDIANA JONES
DE NOANTRI
Sotto il pelo dell’acqua si intravedono
dei pesci enormi (non è la solita esagerazione del pescatore a valle, sono enormi davvero), probabilmente delle carpe
che nuotano pigramente in attesa che
qualche “aficionado” getti loro del pane
secco che però dovranno contendere furiosamente con i gabbiani.
Attraversiamo poi un ponte a schiena
d’asino cominciando la strada del ritorno passando in alcuni punti di rara
bellezza. Il mio preferito è un angolo
delimitato da alcuni faggi secolari che
È
l’alba, io e il mio cane ci avviamo lungo le rive del fiume per affrontare
la nostra avventura quotidiana.
Di colpo Iraz, il mio giovane segugio
– questo strano nome di origine misteriosa gli è stato affibbiato in canile
– comincia ad abbaiare furiosamente
fiondandosi dentro una fitta macchia
all’inseguimento di qualche animale.
Dopo pochi istanti vedo schizzare attraverso il sentiero una mini-lepre che
scompare subito dopo inseguita dal
mio amico in piena trance venatoria.
Naturalmente tutto il latrare e le sue
corse sfrenate non producono alcun risultato e dopo un tempo che a me pare
eterno, se ne convince anche lui e possiamo ripartire.
invitano alla meditazione e caricano di
energia positiva.
Il cane si è calmato, in questa zona a
parte i corvi, che non degna di uno
sguardo, non ci sono animali interessanti e quindi si rassegna anche lui a
rientrare.
Come al solito saluto Gigi, uno splendido airone cinerino che da un po’ di mattine sembra aspettarci in riva al fiume e
proseguo osservando ogni volta stupito
le immersioni dei cormorani in cerca di
improbabili prede nell’acqua limacciosa.
Anche questa mattina è incominciata
con una mini avventura nella natura
dandomi la serenità e la tranquillità per
affrontare senza traumi il rientro nella
“civiltà”.
Abbandoniamo il fiume e attraversiamo
degli enormi pratoni che sono diventati
terra di conquista di un esercito di talpe
che naturalmente il cane cerca di stanare immergendo il muso in profondità
nel suolo soffice anche qui fortunatamente con scarsi risultati.
Arriviamo poi allo stagno naturale che si
allarga ogni mese di più in cui nidificano
molte varietà di uccelli ma, soprattutto,
germani reali e folaghe che si riproducono in maniera esponenziale protetti
44
Un ultimo sguardo al sole che ormai si
è levato all’orizzonte ed alle 7,30 siamo
in corso Appio Claudio fuori dal Parco
della Pellerina dopo circa 45 minuti.
da un canneto sempre più fitto. Proseguendo getto uno sguardo nel laghetto
artificiale in cui è sorprendente il numero delle tartarughe acquatiche che sono
quasi più numerose dei sassi.
Penso a come sono fortunato ad avere
la possibilità di ritagliarmi ogni giorno
una mini avventura alla Indiana Jones
de noantri in quest’angolo naturale così
vicino.
Ciao, Felix.
COMUNICAZIONE E IMMAGINE
di Emanuela Truzzi
Regista della tua razionalità,
attore delle tue emozioni
N
oi siamo attori e registi
della nostra vita e la cosa straordinaria è imparare a conoscere i tanti ruoli
che possiamo interpretare. L’immagine
che proponiamo di noi agli altri non è
unica e dobbiamo tenere in considerazione che anche gli altri ci presentano
un’immagine di sé che non è definitiva.
Spesso siamo indotti ad agire conformemente alle aspettative degli altri per
essere accettati, amati, apprezzati o
semplicemente per non deluderli. I doveri sociali ci portano a recitare determinati ruoli nei confronti delle persone che
ci circondano, ma chi vogliamo essere
realmente?
Freud sostiene che dei tanti Sé che abbiamo, ognuno riconosce l’ideale dell’Io
cioè il Sé ideale; Jung parla di maschera
che l’individuo si costruisce per adattarsi alle richieste del contesto sociale in
cui si muove.
In ogni momento possono convivere
in noi due stati della mente: quello del
regista che coordina e quello del personaggio che recita. Partiamo dal concetto
pirandelliano che ognuno di noi impersona una parte e che infinite sono le
varianti dei personaggi che possiamo
interpretare: questo non significa che assumiamo un atteggiamento falso, anzi,
siamo squisitamente autentici nel ruolo
che decidiamo di assumere, pur se non
spontanei. D’altronde da bambini tutti
siamo assertivi come comportamento
spontaneo; crescendo comprendiamo
il rischio associato a un atteggiamento
di tipo assertivo e decidiamo se esserlo
o meno.
Essere attore delle nostre emozioni significa mettere in atto le display rules,
le regole di esibizione delle emozioni e
decidere consapevolmente se amplificare, moderare, neutralizzare o addirittura dissimulare una determinata
emozione a seconda della situazione,
del tipo di relazione, della capacità cognitiva di valutazione del contesto.
Per una relazione consapevole l’individuo deve saper gestire il potere di comunicazione, il potere di rappresentazione e il potere di stabilità.
Con l’Analisi Transazionale si aiutano
le persone nelle relazioni sociali e nel
decidere consapevolmente quale stato
dell’Io attuare: Adulto, Genitore, Bambino.
Nel corso che Modernacomunicazione organizza Sabato 13 Novembre, per
essere Regista della tua razionalità e
attore delle tue emozioni, i partecipanti avranno modo di conoscere la teoria
dell’Analisi Transazionale. Le due docenti, Truzzi, esperta in comunicazione
e relazioni comportamentali, affiancata
da Jahier, psicologa esperta nel cambiamento, offriranno ai presenti una valida
chiave di lettura dei loro comportamenti
emozionali.
Pirandello ci rivela che ci possono essere tante prospettive di noi quanti sono
coloro verso i quali ci rapportiamo, “perché una realtà non ci fu data e non c’è
ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo
essere e non sarà mai per sempre, ma
di continuo e infinitamente immutabile”. Quindi liberiamo la nostra mente
per accettare un Sé con infinite varianti
e sfumature!
MODERNACOMUNICAZIONE
Consulenza, formazione, coaching
Torino – Via Magenta 49
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Convenzione associati FABI Plus
sconto 10%
Ognuno di noi è fatto di tante realtà interne e può decidere quale di esse vivere nell’ambito di una relazione. Ci sono
persone che, spesso inconsapevolmente, vivono sempre una medesima prospettiva personale all’interno e all’esterno di sé. Altri sanno gestire i tanti Sé e
si pongono in prospettive differenti a
seconda della situazione.
Essere regista della nostra razionalità
vuol dire stabilire quali dei nostri personaggi far entrare nella scena e non essere preda delle emozioni. La distinzione tra la funzione intrapsichica di regia e
il comportamento esterno è gestibile da
chi ha raggiunto una valida conoscenza
di sé per operare un processo di consapevolezza e autocontrollo.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | COMUNICAZIONE
45
CUMUNICAZIONE E IMMAGINE
di Barbara Odetto
Nuovoteatrottanta
In scena da 30 anni
la passione per il teatro
e l’amore per il territorio
Tutto ebbe inizio nel 1979: Antonio Valleggi fondò a Torino il Collettivo Teatrale
Teatrottanta che alcuni anni dopo divenne Nuovoteatrottanta. In oltre trent’anni
di attività la Compagnia e il suo direttore
artistico hanno portato in scena numerosi spettacoli di successo legati al teatro
classico e a quello di ricerca.
Signor Valleggi, ripercorriamo le tappe
del Nuovoteatrottanta.
“Abbiamo sempre dato importanza
all’aspetto pedagogico del teatro. Una
delle prime opere rappresentate è stata Il
barbiere di Siviglia, rivisitata per i ragazzi.
Verso la metà degli anni Ottanta abbiamo
dato vita al Progetto O.W. ovvero Oscar
Wilde e nel 1986 abbiamo portato in scena, per la prima volta in Italia, Aspetta che
sia buio. Tra il ‘91 e il ‘96 abbiamo invece
sviluppato il Progetto Orfeo a Pianezza e
i Cantieri culturali a Pinerolo. Nel 1999
abbiamo fondato sia il Centro di formazione e sperimentazione per il teatro ed
il cinema a Druento sia la Compagnia
sperimentale teatro laboratorio del fantastico che ha visto gli allievi mettere in
scena, in anteprima nazionale, Notturno
liberamente tratto dal romanzo di Isaac
Asimov e Robert Silverberg. Nel 2006 ci
siamo spostati a Maglione e per i vent’anni di attività abbiamo fondato la Valga Editrice che oltre ad essere una casa editrice,
firma molte delle nostre produzioni. L’intento è di avere un marchio di qualità che
accomuna diversi progetti futuri”.
La Mandragola di Niccolò Machiavelli è
stato il vostro spettacolo di punta dell’estate: ce ne parla?
“Si tratta di una rassegna di teatro di prosa
itinerante. Il debutto è stato a Mattie, ma
46
siamo stati in cartellone anche nell’astigiano, nel vercellese e naturalmente a Maglione. Nel cast compaiono Roberto Accornero, che ha recitato in Camera Café e
Il maresciallo Rocca, Giusto Lo Piparo che
ha preso parte a diverse puntate di Casa
di crescere. Oltre ai corsi di dizione, diretti
da Riccardo Pellegrini, espressione corporea con Maria Paola Oreglia e recitazione
con il sottoscritto, in autunno abbiamo
in programma un corso di commedia
dell’arte con Giusto Lo Piparo in quanto
vogliamo rilanciare il teatro di strada”.
Come si inserisce la vostra attività in una
realtà come Maglione?
“Grazie al Macam, il Museo di Arte Contemporanea all’aperto, Maglione è particolarmente sensibile agli aspetti creativi.
Qui la sperimentazione è più facile che in
altre comunità agricole e il paese è conosciuto da chi segue l’arte, quindi ha una
grande visibilità”.
Che cosa caratterizza Nuovoteatrottanta?
“L’amore per il teatro, una forma di espres-
sione che serve per conoscere noi stessi e
gli altri in modo profondo. L’attore ha la
capacità di trasformarsi e di andare oltre
l’apparenza e far propria la conoscenza.
Nuovoteatrottanta, inoltre, alterna lo studio dei testi classici alla ricerca di nuovi
autori. Noi facciamo teatro di parola e
non di scena”.
(foto di Claudia Carra)
NUOVOTEATROTTANTA
Associazione culturale
Vianello e Antonio Sarasso: tutti attori
piemontesi di fama nazionale che hanno
esordito con il Nuovoteatrottanta”.
Nuovoteatrottanta ha anche un’intensa
attività di formazione: quanto conta avere
attori preparati?
“È fondamentale per consentire al teatro
Antonio Valleggi cell. 393 4674955
Riccardo Pellegrini cell. 392 4460453
Via Cavour 25 Maglione (To)
[email protected]
www.nuovoteatrottanta.com
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COMUNICAZIONE E IMMAGINE
di Elisabetta Ercole
La comunicazione è un’arte...
non
metterla
da parte!
DALL’INCONTRO TRA PATRIZIA
BESANTINI – ATTRICE –
E IL DOTT. EMANUELE SACCO
– PSICOLOGO E FORMATORE
AZIENDALE – È NATO
PSICO&MIMO™
INCONTRO TRA PSICOLOGIA
E ESPRESSIONE
CORPOREA.
Come è iniziata la vostra collaborazione?
Siamo stati chiamati a valutare, in qualità
di esperti in psicologia della comunicazione e in tecniche teatrali di espressione
corporea, la performance di un gruppo di
artisti impegnati in un concorso di cabaret. In tale circostanza, pur provenendo da
contesti molto diversi (il teatro e il mimo
da una parte, la psicologia e la formazione aziendale dall’altra), abbiamo potuto
riscontrare diverse affinità e abbiamo intuito che le nostre discipline, in sinergia,
avrebbero potuto creare un’alchimia vincente.
Cosa è nato da questa alchimia?
Abbiamo iniziato a collaborare su progetti di formazione aziendale e di crescita personale, attivando corsi focalizzati
sulle dinamiche relazionali (superamento di paure e incertezze nelle relazioni,
miglioramento dell’efficacia comunicativa personale, valorizzazione dello stile
individuale) e sul benessere psicofisico
(rafforzamento dell’autostima, capacità
di gestione dell’ansia e delle emozioni,
sviluppo delle abilità creative).
Nel tempo, attraverso la sperimentazione sul campo con centinaia di partecipanti, abbiamo strutturato il metodo
Psico&Mimo™.
In cosa consiste il vostro metodo?
Consiste in un processo composto da 3
macro-fasi operative (osservazione-potenziamento-applicazione). Attraverso tali fasi
il partecipante riconosce le proprie risorse
comunicative, le potenzia e individua modalità concrete di applicazione nella sfera
professionale, amicale e affettiva.
Caratteristiche fondamentali del metodo
sono l’interazione pratica e la componente ludica: ingredienti, questi, che facilitano
un’immersione e un coinvolgimento totali
nelle attività.
A chi vi rivolgete e come possono essere
utilizzate queste tecniche?
Il metodo Psico&Mimo™ è applicabile
nell’ambito della crescita personale e in
quello della formazione aziendale.
I nostri corsi sono occasioni di crescita e
di avanzamento adatti a chiunque, efficaci
per lo sviluppo e la buona gestione della
propria persona e delle relazioni in ambito
affettivo, amicale e professionale.
Cosa intendete per “gestione della propria
persona”?
Gestire bene la propria persona è la chiave della comunicazione efficace. Significa
avere un controllo positivo delle emozioni
e dei livelli di stress, un solido senso di autostima e di autoefficacia, la consapevolezza del proprio potenziale creativo e l’abilità
di esprimerlo nel momento giusto.
Su queste basi si inseriscono le tecniche
comunicative utili al miglioramento delle
relazioni interpersonali.
Perché la mimica aiuta la comunicazione?
Il corpo ha il potere di comunicare anche
senza le parole. Attraverso il suo segreto
e istintivo linguaggio noi comunichiamo
più di quanto immaginiamo e a volte comunichiamo cose che non pensavamo di
esprimere. La componente non verbale
riveste circa il 90% di tutta la comunicazione! Questo significa che il corpo comunica, nostro malgrado, una specie di
“sottotesto”, che può rivelare i nostri stati
d’animo, le emozioni, le eventuali insicurezze, e a volte anche quelle intenzioni che
preferiremmo tenere celate nella nostra
mente!
La padronanza del linguaggio corporeo
arricchisce la personalità e dona chiavi di
lettura molto efficaci dei comportamenti e
delle dinamiche relazionali.
La cosa fondamentale è la consapevolezza che tutti questi aspetti (gestione di sé,
linguaggio verbale e corporeo, modalità di
comunicazione efficaci) possono essere
appresi da tutti, con il giusto allenamento.
Vi aspettiamo quindi al nostro prossimo
appuntamento, presso la sede di Via Guarino Guarini 4 a Torino, dedicato alla comunicazione tra uomo e donna nel contesto professionale, amicale e affettivo:
l’occasione ideale per conoscerci e sperimentare il nostro metodo.
PSICO & MIMO
COMUNICARE
Scienze Psicologiche ed Arte del Mimo
applicate alla Comunicazione Interpersonale
Via Napione 24 – Torino
Cell. 349 3407844 – 340 2864836
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ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | COMUNICAZIONE
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IDEE E SERVIZI
MIRAFIORI MOTOR VILLAGE
Un mondo
di emozioni
E
ntrando al Mirafiori Motor Village si
prova la piacevole sensazione di essere in un luogo immenso dove il brand
italiano più conosciuto ha trovato una
nuova e dinamica collocazione, offrendo
ai suoi visitatori un centro polifunzionale
con una Sala Congressi da 400 posti, un
Cafè-ristorante, una galleria dedicata a
esposizioni di artisti contemporanei e lo
store per la vendita di oggetti di design e
capi di abbigliamento griffati Fiat, Lancia
e Alfa Romeo. Quindi non solo vendita di
auto ma molto di più!
Dott. Corrado D’Angelo, recentemente il Mirafiori Motor Village è stato
ristrutturato. Racconti ai nostri lettori la
sua storia.
Mirafiori Motor Village nasce nel Maggio del 2006: la location, scelta per la
sua visibilità e imponenza, voleva essere
particolarmente gradevole ai visitatori e
rappresentare simbolicamente che FIAT
si apriva alla città. La nostra azienda è
sempre stata il motore economico e sociale di Torino, ma appariva chiusa e impermeabile ai cittadini mentre attraverso
questa nuova realtà, interpretata da un
design ricco di vetrate e open-space, abbiamo voluto sottolineare che FIAT stava
inaugurando un nuovo corso all’insegna
della comunicazione e della trasparenza
con il tessuto sociale che la ospita.
Si tratta di 70.000 mq. espositivi, dei quali
30.000 coperti, e la collocazione all’interno degli stabilimenti di Mirafiori voleva
sottolineare che FIAT intendeva restare saldamente legata al mondo dell’automobile.
Quindi Mirafiori Motor Village è il
luogo dove il pubblico può recarsi per
acquistare un’auto ma anche uno spazio
che si presta a numerose iniziative. Ce ne
descriva alcune.
Una delle caratteristiche del Mirafiori Motor Village è la sua polivalenza. Le persone che visitano questo spazio, oltre alla
gamma completa dei prodotti Fiat - Lancia - Alfa Romeo, possono trovare un magnifico store di merchandising, con oltre
500 articoli griffati. Oppure si può venire
per fare una colazione al Mirafiori Café,
poi c’è una sala congressi polifunzionale
da 400 posti che può ospitare convention
aziendali o eventi mondani come sfilate di
moda, concerti, allestimenti teatrali e altro
ancora. Il Mirafiori Motor Village ormai è
diventato un punto di aggregazione sociale, il visitatore sa che qui troverà diversi motivi di interesse. Dal 2008 abbiamo
anche una galleria d’arte contemporanea,
uno spazio aperto e gratuito per dare
modo ad artisti affermati e sconosciuti di
esporre le proprie opere.
Dott. D’Angelo, quante persone lavorano in questa straordinaria e dinamica
struttura del Mirafiori Motor Village?
Siamo circa 200 persone e in determinati
periodi, in occasione di particolari picchi
di mercato, anche di più.
Questa nuova ristrutturazione che
cosa ha cambiato all’interno del vostro
spazio?
La prima ragione che ci ha spinti a ristrutturare è stata la necessità di ospitare il nuovo marchio Jeep, acquisito attraverso la collaborazione con Chrysler.
Inoltre una struttura rappresentativa
come la nostra deve continuamente rinnovarsi per offrire sempre nuovi spunti
ai nostri visitatori. Abbiamo adottato una
diversa pavimentazione, comune per tutti gli spazi espositivi, chiara e luminosa,
con la particolarità di essere costituita al
50% da materiale riciclato e di assorbire
anidride carbonica. La terza innovazione
strutturale è il sistema di illustrazione delle vetture. Ci saranno 5 punti con dodici
schermi che illustreranno a ciclo continuo
le peculiarità delle nostre automobili. Due
tendenze precise: alta tecnologia e rispetto per l’ambiente.
C’è qualche evento a cui possiamo invitare gli associati FABI Plus, da qui alla
fine dell’anno?
Sicuramente, Sabato 9 e Domenica 10
Ottobre avremo due giorni dedicati completamente alla Giulietta. Si potranno
vedere filmati in 3D sulla nascita della vettura, provarla in pista e su strada accompagnati da un collaudatore e allestiremo
uno spazio dedicato al divertimento con
un simulatore di guida molto sofisticato
ed coinvolgente. Naturalmente abbiamo
pensato anche ai bambini organizzando
una pista di miniquad.
Allora l’appuntamento per tutti noi associati è al Mirafiori Motor Village, uno
spazio che non finisce mai di stupire!
MIRAFIORI MOTOR VILLAGE
Piazza Cattaneo 9 – Torino
tel. 011 0042000
Aperto tutti i giorni domenica compresa
www.mirafiorimotorvillage.it
Per gli associati FABI Plus sconti
sull’acquisto di vetture nuove e
agevolazioni sull’acquisto di vetture
usate
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | IDEE E SERVIZI
49
IDEE E SERVIZI
di Barbara Odetto
testimoniata da una serie di particolari che fanno la differenza:
dalla selezione del viaggio più adatto ad ognuno in funzione del costo e del tipo di meta che si vuole raggiungere alla
pianificazione dettagliata di itinerari complessi, dal risparmio
del tempo per la richiesta di passaporti e visti – dei quali si
occupano in prima persona – alla ricerca dell’offerta più vantaggiosa passando per una serie di consigli pratici che i titolari, grazie alla profonda conoscenza dei vari paesi, offrono
alla propria clientela. Perché un viaggio, dicono, è come un
vestito: per stare bene deve essere cucito su misura.
Ecco perché scegliere SI.RA. significa scegliere una agenzia di
viaggi “globale”, con una vasta gamma di servizi back e front
office di alto livello.
La struttura, però, non si limita a proporre
vacanze: da tempo infatti il settore SI.RA.
Events & Wedding promuove una serie di
eventi per le imprese quali meeting aziendali, viaggi incentive, congressi e cene di
gala oppure soggiorni studiati ad hoc per
i privati come viaggi di laurea o di compleanno, vacanze studio all’estero, week end
fuori porta e fine settimana legati allo sport
preferito, senza dimenticare l’organizzazione della luna di miele.
Un aspetto che rende unica la SI.RA. è
infine l’ideazione di serate a tema con l’intrattenimento di musicisti, comici e artisti.
Eventi raffinati e suggestivi creati in città e
legati al mondo del viaggio, per vivere una
serata diversa e volare con la fantasia anche
senza partire.
ed è per questa ragione che ogni cliente
che parte ha il loro numero di cellulare per
essere assistito in qualunque momento
della vacanza. L’attenzione alle persone è
SI.RA.
Molto più di un’agenzia viaggi
SI.RA.: uno staff di quattro soci che vantano un’esperienza decennale nel mondo
del turismo, l’agenzia non si occupa semplicemente di viaggi ma anche di organizzare eventi studiati sia per i privati sia
per le imprese. Silvia e Rachid, ai quali si
deve il nome SI.RA., hanno iniziato questa
avventura dieci anni or sono e in seguito
si sono aggiunti Davide e Ilaria. Questi
professionisti del turismo hanno puntato
sulla serietà anzi, come loro stessi sottolineano, sull’onestà. Perché promettere e
non mantenere è lontano dalla loro filosofia aziendale e i risultati ottenuti nel tempo
danno loro ragione. L’aspetto umano, per
i quattro soci, è un valore imprescindibile
SI.RA. MOLTO PIU’
DI UN’AGENZIA VIAGGI
Corso Giovanni Agnelli, 106/D - Torino
Tel. 011 0720013
www.viagginelmondo-sira.com
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Orario Agenzia:
Da lunedì al sabato 10.00-19.00 orario
continuato
Disponibili fuori orario su appuntamento
Convenzione associati FABI Plus:
condizioni agevolate su viaggi ed eventi
MODA
LA RENTRÉE DOPO LE VACANZE È UN MOMENTO TRISTE?
NIENTE AFFATTO, PERCHÉ LO SHOPPING IN VISTA DEI MESI FREDDI È RICCO DI
SORPRESE INTERESSANTI E DAVVERO INUSUALI. ELEGANZA E CLASSE SONO LE
PAROLE D’ORDINE DELLA MODA FALL-WINTER TARGATA 2010-2011, CHE IMPONE
COLORI CALDI E ACCESSORI GRIFFATI CHE NON PASSANO CERTAMENTE INOSSERVATI.
Un autunno
da indossare
di BARBARA ODETTO
52
MODA
Borbonese limited edition
Per celebrare i cento anni di attività, la Maison italiana
presenta un progetto in collaborazione con la Fondazione
Lichtenstein: una collezione pregiata di dodici borse, con
dettagli di alcune delle opere più significative del maestro.
Le Art Bag si compongono di due shopper e una pochette
in edizione limitata di cento pezzi per disegno e ognuno
dei lavori è stato approvato dalla Lichtenstein Foundation,
che per la prima volta ha autorizzato un’operazione simile.
A conferma che la passione reciproca tra moda e arte
può creare sinergie prestigiose, oltre alla retrospettiva che
la Triennale di Milano dedica all’artista che più di altri
trasformò il linguaggio dei fumetti e della pubblicità in
stile, la boutique Borbonese di via della Spiga durante la
settimana della moda (24 febbraio-3 marzo) metterà in
mostra nelle sue vetrine foto e video inediti sul personaggio
Lichtenstein. Indossare un’Art Bag sarà quindi un vanto in
più per le Borbonese addicted.
Torino profumata
Si chiama 10100 ed è il profumo più cool del momento. Il
naming richiama il CAP del capoluogo sabaudo, dove il naso
Patrizia Lazzaretto è nata e cresciuta, e vuole essere un
omaggio a Torino e ai suoi abitanti. Due le versioni proposte:
donna e uomo. 10100 woman è dolce e fruttato, con un
bouquet che sa di mughetto, rosa damascena, albicocca,
pompelmo e si stempera con note di the. La versione man, invece, ha in aggiunta
il bergamotto. Per non trascurare nulla, la creatrice ha puntato su un packaging
accattivante e si è affidata a Daniela Baldo per la versione “lei” di colore rosso e nero e
a Lidia Ariengena per il profumo maschile, giocato sul bianco. Scegliere 10100, inoltre,
ha un significato in più: parte dell’incasso delle vendite viene devoluto all’Associazione
Walce Onlus che si occupa della lotta contro il tumore polmonare.
Sguardo affascinante
Da alcuni anni gli occhiali da vista sono
i protagonisti del total look, un accessorio
moda da indossare con disinvoltura. Tutte le
griffes studiano design impattanti e capaci di incontrare ogni tipo
di esigenza e di gusto. “My Lady Dior”, icona del lusso in fatto di lunettes, ha un cannage che decora le aste
laterali con la stessa trama che trapunta il pellame delle borse: un codice ispirato alla seduta impagliata delle
sedie dorate Napoleone III che Christian Dior aveva scelto per ambientare la sua prima sfilata di alta moda,
nel 1947. L’ovale è impreziosito dal logo della maison, mentre le lenti hanno forma rettangolare e catturano lo
sguardo con fascino discreto. Indossare questi occhiali significa quindi abbracciare un certo tipo di life style.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MODA
53
MODA
Un autunno firmato D&G
La collezione autunno-inverno di Dolce & Gabbana
è un percorso di stile, la summa di una storia
professionale e creativa iniziata nel 1986 e che non
ha certo bisogno di essere raccontata.
Le proposte che i due couturier hanno portato sulle
passerelle per la stagione più fredda rappresentano
tutto l’universo fantastico, unico e a volte eccessivo
che Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno
saputo inventare in questi anni.
La femminilità portata in scena in passato ritorna
attraverso il pizzo nero, il bustier che da sempre li
contraddistingue, le gonne a tubino e i pois che si
sovrappongono alle stampe animalier.
Naturalmente non mancano i tailleur super sexy
di maglia e tulle e la giacca smoking abbinata alle
coulotte.
54
MODA
I love shoes!
Nuances calde, tipicamente autunnali, design ora classico ora innovativo,
tacchi rigorosamente alti per la sera e decisamente flat per il giorno: la donna
alla quale si rivolge lo stilista Sergio Rossi ama le scarpe e gli stivali, ma chiede
comodità in ufficio e sensualità ai party. Per la collezione autunno-inverno 20102011 il couturier si è affidato al designer Francesco Russo, direttore creativo che
propone una moltitudine di modelli e colori. Alle decolletes e ballerine dal tacco
basso, comode e glamour al tempo stesso, si affiancano scarpe dalle altezze
vertiginose e sandali in swarovski con tacchi decisamente inusuali come quello a
spirale in acciaio inox realizzato alla temperatura di 1200 gradi. Un must have
da indossare con disinvoltura…
Antifreddo griffatissimi
Per combattere il freddo con stile, Fendi propone le intramontabili sciarpe
con il celebre logo tono su tono. Eleganti e raffinati, questi accessori non sono
un semplice antifreddo da indossare o da regalare, ma rappresentano
un modo di essere e di vivere.
Le nuances variano dal panna al grigio, passando per il viola, e si adattano
ad ogni look: portate su un giaccone regalano un effetto sport chic, abbinate
ad un cappotto conferiscono eleganza.
In tessuto morbido e impalpabile, riparano dal freddo con charme.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MODA
55
CINEMA
Film
autunno
s Wall Street: il denaro
non dorme mai
Data di uscita: 15 ottobre 2010
Cast: Michael Douglas, Susan
Sarandon, Charlie Sheen, Shia
LaBeouf, Carey Mulligan, Josh
Brolin, Frank Langella, Vanessa
Ferlito.
È il nuovo film del regista premio
Oscar Oliver Stone, nonché sequel della sua acclamata pellicola del 1987 “Wall Street”. Uscito
finalmente di prigione, Gordon
Gekko, torna in azione nel mondo della finanza confrontandosi
con la situazione di profonda
crisi economica americana e con
la spregiudicatezza dei giovani
manager. Gekko prenderà sotto
la sua ala il suo genero Jacob, un
giovane manager che lo aiuterà a
riconciliarsi con la figlia, e che in
cambio gli chiederà di aiutarlo a
scoprire chi ha causato la morte
del suo mentore...
Per diventare agente della CIA,
Evelyn Salt ha fatto giuramento
sul suo onore di servire la patria.
Quando un disertore la accusa di
essere una spia russa sotto mentite spoglie, Evelyn dovrà dimostrare di essere fedele ai principi
per i quali ha giurato.
Inizia così la sua fuga, forte della
sua esperienza e dei suoi contatti,
dopo anni di lavoro come agente
segreto e dovrà dimostrarsi più
furba dei suoi colleghi della CIA
per evitare la cattura e proteggere
il marito.
Nuovo viaggio per Edmund e
Lucy Pevensie, che insieme al
cugino Eustace Scrubb, tornano
a Narnia, per aiutare il loro caro
amico, il Principe Caspian, ora
salito sul trono, il quale ha promesso di ritrovare i sette signori
perduti di Narnia.
Il loro sarà un viaggio affascinante, che metterà alla prova i loro
cuori e i loro spiriti, a bordo del
veliero reale, durante il quale non
mancheranno gli imprevisti e le
difficoltà...
s C’è chi dice no
Data di uscita: 12 novembre 2010
Cast: Luca Argentero, Myriam
Catania, Paola Cortellesi, Paolo
Ruffini, Giorgio Albertazzi, Claudio Bigagli, Marco Bocci.
Tre ex-compagni di scuola, Max,
Samuele e Irma, ambiziosi e promettenti, si troveranno di fronte
ad un problema diventato ormai
un fatto comune in Italia, i “raccomandati”. Per poter superare
questa prova, i tre amici dovranno mettere in campo tutto il loro
ingegno...
s Ti presento i piccoli
Data di uscita: 22 dicembre 2010
s Harry Potter e i doni della
morte - Parte I
Data di uscita: 19 novembre 2010
s Salt
Data di uscita: 29 ottobre 2010
Cast: Angelina Jolie, Chiwetel
Ejiofor, Liev Schreiber, Yara Shahidi, Zoe Lister Jones.
56
Cast: Daniel Radcliffe, Emma
Watson, Helena Bonham Carter,
Ralph Fiennes, Rupert Grint,
Maggie Smith, Imelda Staunton.
Inizialmente pensato come un
unico film e poi diviso in due parti,
sarà insieme al suo seguito il capitolo conclusivo della saga. Inizia
un nuovo anno scolastico ad Hogwarts, per Harry, Ron ed Hermione. I tre hanno una missione da
compiere: trovare gli ultimi Horcrux che sono rimasti e distruggerli. Ma anche Lord Voldemort é
alla ricerca di qualcosa, e quando
Harry lo viene a sapere, scopre
qualcosa di molto interessante...
Cast: Ben Stiller, Robert De Niro,
Jessica Alba, Owen Wilson, Dustin Hoffman, Harvey Keitel,
Laura Dern, Barbra Streisand,
Raven-Symoné, Teri Polo.
Dopo aver conosciuto le rispettive famiglie, i due ragazzi adesso
ci presentano i due nuovi arrivati:
i figli gemelli della coppia interpretata da Ben Stiller e Teri Polo.
s Le cronache di Narnia
il viaggio del veliero
Data di uscita: 10 dicembre 2010
Cast: Ben Barnes, Skandar Keynes, Georgie Henley, Will Poulter, Laura Brent.
Libri
recensioni
LETTURE
L’intermittenza
di Andrea Camilleri
Il nuovo romanzo di Andrea
Camilleri si muove nel mondo
della politica corrotta e della
finanza senza scrupoli, indaga
i nessi tra industria, crimine,
malaffare e consenso.
Le Valchirie
di Paulo Coelho
Paulo (il protagonista autobiografico del romanzo) ha da
poco scritto un libro, L’Alchimista, che sottopone al suo
maestro spirituale.
Questi lo legge con interesse,
capisce il vero messaggio che
il libro esprime e il travaglio del
suo autore. Suggerisce, quindi,
a Paulo il modo per liberarsene: lasciare tutto e intraprendere un viaggio per scoprire la
verità della propria esistenza
e incontrare il proprio angelo
custode.
Paulo decide allora di partire
con la moglie Chris e di andare
negli Usa, nel deserto di Mojave. Qui troverà un gruppo di
donne (le Valchirie) capitanate
dalla rossa Valhalla.
Valhalla metterà in crisi il rapporto di Paulo con Chris, ma
sarà solo l’ultima tappa per
scorgere la verità.
La caduta dei giganti
di Ken Follet
Astuzia, simulazione e alleanze strategiche sono da sempre
le armi più affilate di Mauro De
Blasi, direttore generale di una
delle più importanti aziende
italiane.
La Caduta dei giganti è il primo grande romanzo della
nuova trilogia “The Century”
e prende le mosse alla vigilia dello scoppio della Prima
guerra mondiale e della Rivoluzione russa.
Da qualche tempo però la sua
lucidità è messa a rischio da
improvvisi black-out, angoscianti “intermittenze” che lo
scollegano per qualche istante
dal mondo esterno.
Un’opera epica, drammatica,
ricca di colpi di scena, nella
quale si intrecciano i destini di
cinque famiglie – una tedesca,
una russa, una americana, una
gallese e una inglese.
Un problema, in un momento
in cui la stabilità dell’azienda
è messa in pericolo dalla crisi
economica e gli operai occupano uno stabilimento minacciando l’immagine pubblica
della proprietà; un grosso rischio nell’universo di relazioni
spietate che Mauro ha costruito intorno a sé.
Sullo sfondo dei tragici eventi
storici internazionali, Ken Follett racconta i drammi personali dei vari protagonisti: ricchi
aristocratici, poveri ambiziosi,
donne coraggiose e volitive e,
sopra tutto e tutti, le conseguenze della guerra per chi la
fa e chi resta a casa.
Tanto la moglie Marisa che i
due vicedirettori sono nemici da tenere a bada, ciascuno
coinvolto in oscure trame
che potrebbero danneggiare
Mauro...
I love mini shopping
di Sophie Kinsella
Becky Brandon (nata Bloomwood) pensava che essere madre fosse una passeggiata...
ma non è così, naturalmente.
La piccola Minnie, che ha ora
due anni, è a dir poco un uragano, specie quando entra con
la madre nei negozi afferrando
tutto ciò che vede al grido di
‘miiiooooo’.
Chissà come mai! Se la nostra
Becky è comunque portata a
escludere che la figlia sia una
bambina viziata, in realtà per
lei c’è proprio bisogno di una
super tata come quelle dei reality tv.
Becky e Luke vivono ancora
dai genitori di lei e la crisi finanziaria si fa sentire, costringendo Becky a darsi una regolata. Tutta a modo suo, però,
senza cioè riuscire a impedirle
di organizzare (molto in economia!) uno strepitoso surprise party per il compleanno di
Luke. È in quel momento che
le cose si complicano...
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | RECENSIONI
57
FUMETTI & CARTOONS
F&C
recensioni
di Salvatore Taormina (il Tao)
[email protected]
SERENO SU GRAN PARTE
DEL PAESE
Una favola per Rino Gaetano
Cartonato, 96 pagine
Formato cm 18 x 24 € 17
Edizioni Becco Giallo
In libreria e fumetteria
CRAZY TRIBE cartonato n 1
La resa dei conti
Iniziamo questa puntata con uno splendido
volume cartonato editato dalla neonata associazione “Gli Amici del Fumetto” con sede
a Rivoli (To) in Via Orbetello 6 (C.Vica), dedicato in maniera umoristica come solo questa
giovane, ma davvero grande, artista sa fare,
al vecchio west.
Le favolose tavole originali del volume saranno esposte alla “Quadreria” a Rosta dal 1° al 9
ottobre (vedi la sezione appuntamenti).
appunta
menti
 Il west tra il serio e il faceto
1 Ottobre 2010
C.so Moncenisio 38 – Rosta (To)
Inaugurazione mostra 18,30
La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 9 ottobre. Saranno esposte Cover e tavole originali di Tex, Pedrito el Drito, Crazy
Tribe e Than Dai.
 Torino fumetto in bancarella
3 Ottobre 2010
Piazza Madama Cristina - Torino
Ingresso libero
Memorabilia per grandi e piccini,
con particolare risalto al fumetto
dagli anni 30’ agli anni 80’.
58
di Elena Mirulla ( t/d/c)
Formato cm 21 x 29,7, € 15,90
In libreria e fumetteria
Ritroveremo la competizione tra la bella indianina
Lin Sei e la bionda Belle per accaparrarsi le attenzioni del bel Than Dai, tornerà il simpatico personaggio di Zia Gertrude ecc. La storia si svolge tra
simpatiche gag di ogni tipo, colpi di scena e un
finale che lascerà tutti a bocca aperta. Capolavoro
del genere.
 Bologna Comics
16/17 ottobre 2010
Palanord Via Stalingrado 82
Bologna
Una mostra principalmente dedicata a tutti gli amanti del collezionismo di alto antiquariato.
 Lucca Comics and Games
29 ottobre – 1° novembre 2010
Piazza Napoleone
Centro di Lucca
La principale fiera del fumetto
italiana. Vi si riuniscono tutti i principali editori nazionali
e esteri, punto d’incontro per
giovani aspiranti fumettisti che
possono far visionare i loro lavori
agli “Editor” delle Case editrici
e momento di presentazione al
pubblico di tutte le principali novità del settore.
Ampio spazio dedicato anche
ai “Games” che godono di ampi
spazi a loro dedicati e di una gara
per cospleyer che tinge di “Colore”
la città per tutti e 4 i giorni della
manifestazione.
Presenti anche molti rivenditori
di alto antiquariato, davvero per
tutta la famiglia, imperdibile.
Il padiglione consigliato è quello dei principali editori in Piazza
Napoleone.
 4 e 5 dicembre 2010
Centro fieristico Mancasale
Reggio Emilia
All’interno della manifestazione
“Cambi e scambi” dove oltre ai
fumetti potrete trovare giocattoli, profumi, libri antichi etc…
La mostra principe per chi del collezionismo di fumetti e figurine
d’epoca (e non solo) ne ha fatto
una scelta di vita.
Coraggioso poeta metropolitano, pittoresco cantastorie di
periferia, inafferrabile giocoliere di parole, Rino Gaetano ha
interpretato e raccontato senza filtri la società italiana degli
anni 70’.
Ma quanto è diversa l’Italia di
oggi da quella di allora?
Questo volume, un autentico tributo a questo grande
cantautore senza tempo, è
un’originale favola urbana sulla società moderna, che svela
tutti noi (ministri, professori,
operai, sindacalisti, padroni,
contadini, arrivisti, bulli, veline, ecc.) come non siamo
poi tanto cambiati da come
eravamo un tempo. Un dolceamaro momento di riflessione
per tutte le generazioni.
autunno
Mostre
ARTE, SCIENZA E COSTUME
5-7 NOVEMBRE 2010
LINGOTTO FIERE
M
olte le novità che contraddistinguono la prossima edizione della Fiera, la prima diretta da Manacorda.
Anzitutto una nuova spettacolare sede:
l’Oval, un padiglione dall’originale taglio
architettonico realizzato in occasione dei
Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006
e concepito per ospitare manifestazioni di
respiro internazionale.
volta a riscoprire e portare l’attenzione di
operatori del settore, di collezionisti e del
grande pubblico su artisti che hanno avuto un limitato riconoscimento negli ultimi
decenni ma il cui lavoro è proprio oggi particolarmente significativo.
La seconda novità consiste nel programma
culturale e nei numerosi appuntamenti che
saranno ospitati all’interno del padiglione.
Infine, sempre tra le novità di Artissima
17, il catalogo: una pratica agendina contenente i dati e riferimenti delle gallerie sarà
accompagnata da un catalogo da costruire interamente in Fiera, un raccoglitore da
riempire con schede e materiale informativo prodotto dalle gallerie e dai curatori degli
eventi. Ogni visitatore avrà così, al termine
di Artissima 17, il proprio catalogo personalizzato costruito su misura sulle proprie
preferenze ed interessi.
Nel segno della continuità rispetto ai punti
di forza che nel corso degli anni hanno permesso alla manifestazione di conquistare
una posizione di grande rilievo nel contesto
internazionale, Artissima intende nel 2010
consolidare il livello di qualità della Fiera e
il suo ruolo di osservatorio privilegiato sulla
migliore ricerca nel campo delle arti visive e
allo stesso tempo rafforzarne il valore progettuale e culturale.
L’Oval accoglierà al suo interno circa 130
gallerie scelte dal Comitato di Selezione tra
i nomi più attuali e di maggior interesse del
mercato internazionale dell’arte. La presenza degli espositori seguirà la tradizionale
partizione in sezioni: la “Main Section”,
che raccoglie le gallerie più rappresentative
del panorama artistico mondiale, “Present
Future”, dedicata agli artisti emergenti e
alle rispettive gallerie su invito diretto di un
Comitato curatoriale internazionale e “New
Entries”, speciale punto di riferimento per
la nuova creatività, riservato alle più interes-
Artissima è un marchio di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino;
per incarico dei tre Enti è promossa dalla
Fondazione Torino Musei, costituita dal Comune di Torino per curare e valorizzare il
patrimonio artistico e museale della Città.
santi giovani gallerie, con meno di cinque
anni di attività, presenti per la prima volta
ad Artissima.
Novità assoluta per l’edizione 2010 è “Back
To The Future”, sezione inedita della Fiera
La diciassettesima edizione, sotto la direzione artistica di Francesco Manacorda,
viene realizzata attraverso il sostegno dei
tre Enti congiuntamente a Camera di Commercio di Torino, Compagnia di San Paolo
e Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | RECENSIONI
59
SPORT E TEMPO LIBERO
di Giovanna Raballo
in collaborazione con Ufficio Stampa CUS Torino
CUS Torino, massima
espressione
polisportiva
piemontese
Con il Progetto Disabili CUS Torino, per gli studenti diversamente abili tutte le attività del CUS Torino
sono gratuite.
La sede principale del CUS Torino è in via Paolo Braccini 1 dove la segreteria è aperta dal lunedì al venerdì
dalle 9.00 alle 18.30 con orario continuato.
Dayron Robles, campione olimpico dei 110hs, firma autografi alla fine della sua gara (vinta) al
Meeeting Internazionale di Atletica Città di Torino – Memorial Primo Nebiolo 2010.
I
l Centro Universitario Sportivo (CUS) Torino rappresenta il braccio
operativo dell’Università degli Studi di Torino e del Politecnico di Torino
per la proposizione di attività sportive e culturali agli studenti ed agli
operatori universitari all’interno degli atenei piemontesi.
Il CUS Torino è la massima espressione polisportiva piemontese per
numero di discipline praticate, per la continuità e per il livello delle attività svolte.
Attualmente conta su 21 sezioni agonistiche molte delle quali, come il
tennis tavolo, sono svolte a livello di vertice nazionale. Sono oltre 100 le
attività proposte per tutti i livelli (dai corsi promozionali all’agonismo) e
per tutte le età (a partire dagli under 18), per studenti, docenti e dipendenti; queste sono svolte nei 7 impianti gestiti direttamente dall’ente:
via Braccini 1 (pallacanestro, pallavolo, fitness, attività promozionali,
Cus_Cafè, segreteria); via Panetti 30 (atletica, hockey prato, tennis, calcio
a 5, pallacanestro, pallavolo, beach volley, golf/club house, Cus_Café, ristorante, solarium, segreteria); c.so Sicilia 50 (tennis, canoa, canottaggio,
ristorante, solarium, area verde); via Quarello 11a (lotta, tennis tavolo,
sollevamento pesi); v.le Radich 10 Grugliasco (Calcio a 11, calcio a 5/7/8,
servizio arbitri); “A. Albonico” str. del Barocchio Grugliasco (rugby, atletica); polisportiva Mezzaluna Villanova D’Asti (atletica, calcio, calcio a 5,
tennis, pallavolo, pallacanestro, bocce, bar).
La CUS Card, la tessera di affiliazione (gratuita per studenti, docenti
e dipendenti degli atenei torinesi, per gli esterni il costo è di soli Euro
15,00 annuali), dà accesso agli impianti e alle attività e permette anche
di usufruire di convenzioni molto vantaggiose con strutture esterne, ad
esempio per attività come le arti marziali o il paracadutismo.
La partenza della Mezza Maratona di Torino.
Oltre 2000 gli atleti che ogni anno vi prendono parte.
60
Per ulteriori informazioni: Tel. 011.388.307
[email protected] - www.custorino.it
Sezioni/agonismo:
http://www.custorino.it/agonismo/agonismo.aspx
CORSI
http://www.custorino.it/corsi/corsi.aspx
(ogni anno, i primi di ottobre, riprendono i corsi
cussini con diverse giornate di “Porte Aperte”.
Per informazioni chiama le segreterie oppure
visita il sito web).
Iscriviti anche tu: arrampicata, atletica, calcio
a 5, canottaggio, canoa, danza, golf, sala pesi,
sci, tennis, vela e ... tanto altro ancora.
SPORT E TEMPO LIBERO
Un po’ di storia...
Il Centro Universitario Sportivo, meglio
noto ai giovani come CUS, ha allenato
nella sua lunga storia campioni di grande
successo e a tanti altri ha regalato ore di
svago e sano esercizio fisico, facendone
avvocati, dottori e ingegneri dalla grinta e
la prestanza fisica dei veri sportivi.
Infatti, con alle spalle più di cinquant’anni di storia, il CUS Torino continua ad
essere una realtà importante per tanti
studenti e anche docenti universitari che
si allenano e si divertono facendo sport.
Preceduto di poco dalla fondazione del
primo CUS d’Italia (quello di Roma) il
CUS di Torino nasce nel 1946, quando
ancora in tutta Italia si sentiva l’eco delle
bombe della seconda guerra mondiale,
ma esisteva prepotente la voglia di ricominciare, di ricostruire e anche la gioia
di ritornare a sentirsi vivi ed esaltare i
campioni sportivi del momento, acclamati nelle pagine dei quotidiani sportivi
nati da poco, uno di questi, TuttoSport
fondato dal grande giornalista Renato
Casalbore (tragicamente scomparso insieme ai campioni del Grande Torino il 4
maggio 1949 nella tragedia di Superga)
proprio a Torino. Con il saldo obiettivo
di interessare i giovani a fare sport e ad
appassionarsi a qualche disciplina tipicamente universitaria (atletica leggera,
pallavolo, rugby, nuoto, sci, ginnastica,…)
il CUS Torino dà vita a grandi campioni
come Nebiolo, Ossola, Fiasconaro, Berruti, Fraquelli, Zandano.
Dai tempi di Primo Nebiolo, atleta del
Lancia e storico velocista numero uno,
nonché indimenticato presidente e men-
te del CUS Torino,
sono trascorsi oltre cinquant’anni.
Oggi il ponte di comando è passato
in mano a Riccardo D’Elicio, condottiero ruggente, sicuro fiore all’occhiello del
salto in alto se non si fosse fermato però
a metà strada, ex direttore della sezione Atletica, ed ex dirigente responsabile
e segretario generale. La presidenza di
D’Elicio ha significato una svolta, e se da
una parte porta avanti la carica goliardica
che caratterizza i momenti dello sport
non agonistico del CUS, dall’altra svecchia la tradizione cussina della pratica di
sport esclusivamente universitari, rinnovando il programma di attività con una
vasta quantità di discipline. Negli ultimi
anni la consistenza dei corsi disponibili
è notevolmente aumentata. Il presidente
cussino, in accordo con l’Università e il
Politecnico, oggi porta avanti il progetto
di Torino Città Erasmus con diverse ini-
ziative che favoriscono la pratica sportiva per gli studenti stranieri che vogliano
scegliere Torino come città per il loro
studio all’estero e contemporaneamente
scoprirne il lato culturale e sportivo.
Dall’alto: Parla la storia: Primo Nebiolo e Livio Berruti
(oro olimpico nei 200 piani ai Giochi di Roma del 1960)
insiene nel 1986 (foto archivio FIDAL).
Da sinistra: Ezio Pelizzetti, Magnifico Rettore Università
di Torino, Riccardo D’Elicio, Presidente CUS Torino, Francesco Profumo, Magnifico Rettore Politecnico di Torino.
Anche la CNN è venuta a girare un servizio sul golf al
Golf Club Colonnetti (primo campo pratica pubblico in
italia).
Una delle tante nuove attività proposte dal CUS Torino:
il Dragon Boat. Vieni a provarlo anche tu nell’impianto
sportivo di corso Sicilia 50!
CUS TORINO
Via Braccini, 1 – Torino
Telefono 011 388307
Fax 011 3827394
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Convenzione associati FABI Plus
Sconto del 30% sul costo della Cus Card
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | SPORT E TEMPO LIBERO
61
MAPPAMONDO
STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI
00
MAPPAMONDO
SULLE RIVE DEL LAGO TITICACA ED A 3860 m SUL LIVELLO DEL MARE,
SI TROVA PUNO, CITTÀ CHE CATTURA E AMMALIA PER LO STRANO MAGNETISMO
CHE EMANA DALLE SUE MONTAGNE, DAL LAGO CHE SEMBRA UN MARE
E DALLA GENTE, DISCENDENTE DEGLI AYMARA, CHE PER SECOLI DOMINARONO
L’ALTOPIANO PRIMA DELLA COLONIZZAZIONE DEGLI SPAGNOLi.
di Alessandro Barbero
Schegge di ricordi
dal
Puno (nome ufficiale
San Carlos de Puno) è una città
di circa 120.000 abitanti
sita sulla sponda occidentale
del Lago Titicaca.
È capoluogo della regione
omonima.
AGOSTO 1996
.Sono le 06.30 del mattino e mi trovo nella sala
.ristorante al piano terra dell’Hotel Crillon di Lima,
come sempre durante l’estate (la nostra estate, quella dell’emisfero boreale) il cielo plumbeo domina la città, avvolta in una cappa di sottile nebbia da luglio a settembre; questa persistente umidità è
la garua, una sorta di pioggerella vaporizzata simile a quella delle nostre giornate di inizio inverno.
È curioso come le persone siano di buon umore, nonostante la levataccia, quando sono in vacanza;
è una considerazione che mi sono ritrovato a fare molto spesso, da osservatore esterno e distaccato, dato che la mia presenza è legata ancora una volta ad esigenze di lavoro. Senza ulteriore indugio
saluto Juan il robusto e tarchiato maître, sempre sorridente, che mi risponde “ciao”, mi considera
ormai più un amico che un cliente.
Devo affrettarmi a trovare un taxi, tra poco infatti si scatenerà il temibile e soffocante traffico mattutino. Salgo a fianco all’autista, buttando il poco bagaglio che mi occorre nei successivi due giorni
sul sedile posteriore. Al taxista un’età non saprei veramente dargliela, qui la vita ti fa invecchiare
rapidamente. Nel mio stentato spagnolo instauro un dialogo, e dopo aver appreso che il suo nome
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MAPPAMONDO
63
MAPPAMONDO
è Francisco, sposato con tre figli e vive nel quartiere di Callao (tra l’altro
gran brutta zona), parliamo di quanto sia migliorata Lima in pochissimi
anni. Giunto in aeroporto, mancano pochi minuti alle otto, mi affretto quindi a registrarmi sul volo N6 1081, destinazione Juliaca. Dopo circa venti
minuti, mi rendo conto che l’aereo non è ancora arrivato, di conseguenza
mi aspetto un consueto ritardo; puntualmente, dopo qualche istante, la
suadente voce dell’altoparlante annuncia che il decollo slitterà di mezz’ora.
Mi imbarco tra turisti travestiti, alcuni da peruviani, altri da Indiana Jones, e
mi accomodo. La rotta prevede uno scalo ad Arequipa, la splendida Ciudad
Blanca dominata dai tre vulcani Misti, Chachani e Pichu Pichu.
I visitatori italiani si fanno subito notare: tono di voce elevato, pseudo
eleganza ostentata e atteggiamenti tra il burino e lo spocchioso. Il volo è
molto intenso, infatti il cielo sopra le Ande non è certo tranquillo, visto
che stiamo sorpassando vette che oscillano tra i 4.000 e i 5.500 metri; le
turbolenze provocano dei forti scossoni che fanno mugugnare non pochi
passeggeri.
Giunto a destinazione, avvantaggiato dal non dover recuperare il bagaglio da stiva, esco rapidamente con in spalla il mio solito zaino, fedele
compagno di viaggio in giro per il mondo, insieme alla mia vissutissima
valigia rimasta però a Lima. All’esterno incontro subito Roger, responsabile
per tutto il dipartimento di Puno, dell’operatore ricettivo peruviano con cui
lavoro; ci conosciamo da anni, e personalmente lo stimo tantissimo per la
sua cultura, la sua umiltà e la straordinaria padronanza dell’italiano. Roger
è un indio vero, il padre è un Quechua e la madre è una Aymara. I Quechua
sono il ceppo indio dominante, coloro che si dichiarano discendenti diretti
dei potenti Inka, gli Aymara invece sono relegati sull’altopiano di Puno,
dove rappresentano la maggior parte della popolazione nonché gli ultimi
superstiti dell’enigmatica civiltà Tiahuanaku.
Fisicamente si presenta piuttosto alto e massiccio, potrebbe essere un
europeo, ma la sua faccia sembra modellata nella creta. Come sempre mi
accoglie con una vigorosa stretta di mano e subito mi comunica, pieno di
orgoglio, che si è recentemente sposato e sua moglie è già incinta; dopo
le doverose congratulazioni, mi infilo subito un cappello a falde larghe: a
queste altitudini il sole non perdona la carnagione chiara di noi gringos.
Ci avviamo a bordo di un fuoristrada verso Puno, alla guida riconosco
subito Ricardo, un’altra ottima guida. Mentre discutiamo di lavoro, ammiro
il panorama piatto dominato da una sterpaglia rada, dove pascolano lama
e alpache. Qua e là si scorge qualche casupola costruita in adobe, i mattoni
di fango cotti al sole. Proprio in una casa di quel tipo è cresciuto anche Roger, genitori contadini e un numero imprecisato di fratelli e sorelle, ma lui
non ha accettato un destino che sembrava ormai averlo relegato a coltivare
patate nella sierra, con caparbietà e determinazione ha studiato moltissimo, guadagnandosi borse di studio che gli hanno permesso di arrivare
all’università. Sembra una storia buona per un film o un romanzo, ma è
straordinariamente vera; in queste terre primordiali e inospitali c’è ancora
spazio per vivere i sogni “della frontiera”. Credo che anche Ricardo abbia
seguito un percorso simile, riuscendo a completare le scuole superiori.
Qui la terra non regala nulla e tutto va strappato con fatica. I volti delle
popolazioni andine sono lo specchio di un’esistenza dura che concede pochissimo, i visi scavati e bruciati dal sole, le mani e i piedi gonfi per il freddo
e l’umidità rivelano una quotidianità fatta di sacrificio e dedizione. Eppure
quanta dignità in quegli sguardi, quanta sincerità in quei sorrisi sdentati
che tutti sanno regalare, quanta sana felicità nell’allegria chiassosa dei numerosi bambini che affollano gli spiazzi antistanti le scuole.
64
Non per retorica ma per esperienza di vita,
rivelo a Roger e Ricardo che ancora una volta mi
sento arricchito e affascinato dalla magica e quasi irreale atmosfera del Titicaca, il grande padre
di tutte le cose, come lo definiscono gli Aymara.
Procediamo lungo la strada e oltrepassiamo il bivio che porta alle rovine di Sillustani, un gruppetto di antichissime costruzioni funerarie chiamate
chullpas, i cui autori non sono ben identificati.
Dopo essermi sistemato nell’unico vero hotel
di Puno, che si trova sull’isola Esteves, collegata
alla terra ferma da un ponte, pranzo con Roger
e Ricardo, continuando a parlare degli impegni
dei prossimi mesi. Nel primo pomeriggio ci trasferiamo negli uffici in città e proseguiamo la
pianificazione delle escursioni per tutti i clienti
che giungeranno sino ad ottobre; verso le cinque
decidiamo di proseguire il giorno successivo.
Mi viene offerto un passaggio in hotel, ma
preferisco rifiutare in quanto vorrei dare un’occhiata al mercato di Puno. Aggirandomi tra le numerosissime bancarelle, che qui hanno l’aspetto
di piccoli box rialzati come palafitte, mi soffermo
da una donna che vende manufatti in lana di alpaca. Deposti tra maglioni e ponchos i due pic-
MAPPAMONDO
STORIE DI VIAGGI
E VIAGGIATORI
SILLUSTANI È UN LUOGO
DALL’ATMOSFERA IRREALE CHE PARE
SOSPESO TRA CIELO E TERRA;
UN MONTAROZZO CHE DIVIDE
DUE PICCOLI LAGHI, DOVE VIVONO
IN ASSOLUTA TRANQUILLITÀ
NUMEROSI FENICOTTERI
ROSA PALLIDO.
QUI, GRAZIE ALL’ALTITUDINE
(CI TROVIAMO INFATTI A QUOTA 4.080),
ALL’ARIA ESTREMAMENTE TERSA
E ALLA TOTALE MANCANZA
DI INQUINAMENTO,
I COLORI SEMBRANO USCITI
DAL PENNELLO DI UN PITTORE.
giugno 2010 | Plus Magazine 14 | MAPPAMONDO
65
MAPPAMONDO
coli bambini che teneva in braccio,
si avvicina sorridente e mi saluta
con la consueta cordialità di questa gente. Con voce bassa e molto
calma mi invita a sedermi sul bordo del banco e mi chiede che cosa
stessi cercando. Dopo uno sguardo più attento vedo che ha dei maglioni a trecce in stile norvegese,
le chiedo quindi di mostrarmeli.
Dopo circa un quarto d’ora, il sole
è ormai completamente tramontato, è buio, incomincia a fare freddo
e io ho già acquistato una coperta,
un maglione più alcuni cappelli e
sciarpe, da regalare al mio ritorno.
Nel frattempo i bimbi, entrambi sui
due o tre anni, incominciano ad aver voglia di giocare, quindi si
avvicinano e incominciano a strattonarmi; sono di un’allegria contagiosa e continuano a ridere. La particolarità è che già così piccoli,
la pelle delle guance è completamente bruciata dal sole e, per via
del freddo hanno il naso perennemente colante. Ringrazio, saluto
e torno in albergo con un taxi praticamente privo di luci.
Trascorro la cena e la serata in compagnia di alcuni clienti,
giunti il giorno precedente da Arequipa; sono felice di sentirli e
vederli entusiasti del Perù. Sono tre coppie di Bergamo, intorno
ai quarantanni, e dopo qualche battuta scopro che sono appassionati viaggiatori; l’argomento non poteva essere migliore, e
rimaniamo a parlare sino all’una del mattino. Alle otto, con puntualità ricevo la sveglia dell’hotel, mi preparo e faccio colazione
nella sala ristorante dell’hotel, composta da pareti vetrate che
consentono una meravigliosa vista sul Titicaca.
Alle nove precise arriva Roger e comunica che il programma
previsto subirà una leggera variazione. Trascorreremo la mattinata sul lago, in quanto deve portare del materiale all’unica
scuola elementare esistente per le popolazioni Uros, che vivono
sulle isole galleggianti. Partiamo con una barca a motore, la giornata è nuvolosa, ma non bisogna lasciarsi ingannare, il sole è
ugualmente un castigo. Dopo circa trenta minuti di navigazione
giungiamo su una grande isola di totora. La totora è una pianta
diffusa su tutto l’altopiano di Puno, sono canne lunghissime, dalla cui lavorazione si ricavano moltissimi prodotti: barche, isole
galleggianti, l’interno è persino commestibile.
Appena sbarcati, ci dirigiamo verso una grossa capanna in
adobe. A pochi metri dall’ingresso, uditi i nostri passi, una frotta
di bambini esce e ci corre incontro. Sono i figli dei pochissimi
indios Uros che abitano le isole galleggianti situate nell’ansa di
Puno. Gli Uros sono una popolazione molto particolare, passano infatti la loro intera esistenza senza prendere contatto con la
terra ferma. Un isolamento che sta costando la loro estinzione
e una serie di gravi complicazioni genetiche, in quanto l’esiguo
numero genera spesso unioni tra consanguinei. I piccoli si accalcano intorno a noi, infatti sanno che Roger, oltre al materiale per
la scuola, porta sempre anche dei biscotti.
66
MAPPAMONDO
STORIE DI VIAGGI
E VIAGGIATORI
Non si può far a meno di notare che quasi tutti sono privi di scarpe, e
poco vestiti in rapporto al clima rigido e molto umido del lago; eppure la
loro sana allegria è quasi contagiosa, non sono rumorosi e mostrano anzi
una compostezza e un’educazione inimmaginabili nel chiedere un biscotto
o una caramella. Sono momenti importanti, lezioni di vita e di civiltà che ci
arrivano da persone estremamente povere, così straordinariamente dignitose nel loro estremo bisogno. Dopo esserci intrattenuti brevemente con i
bimbi, saliamo su una grossa barca di totora e ci dirigiamo verso un’isola
vicina; è un’ottima occasione per gustare l’assoluto silenzio del Titicaca,
rotto solo dall’incalzare del remo sull’acqua. Dopo qualche minuto giungiamo al punto d’incontro con l’imbarcazione a motore, che ci riporta rapidamente a riva. Pranziamo in hotel con tutte le guide di Puno per mettere a
punto l’attività dei prossimi mesi, e nel pomeriggio ripartiamo i compiti e i
turni delle visite che i clienti dovranno effettuare.
Presto si fa sera ed è tempo di rientrare in albergo. Saluto Roger e Ricardo, che mi regalano un telo di vicuña grezza da utilizzare come sciarpa;
sono gesti semplici che evidenziano grande stima e rispetto per uno straniero, che forse ha avuto la voglia e l’opportunità di apprezzare persone
così lontane per cultura e mentalità, ma incredibilmente vere e genuine.
Dopo una rapida cena, è tempo di riposare, domani mattina molto presto,
ho il volo per Arequipa.
Alle 06.00 il sole sta facendo capolino, dissolvendo la nebbiolina notturna; i suoi raggi inondano l’altopiano e io sono già in viaggio verso l’aeroporto di Jiuliaca. Alle 07.45, con inaspettata puntualità l’aereo decolla dopo il
lungo rullaggio, dovuto all’altitudine. Dall’alto vedo svanire il lago e stagliarsi gli affascinanti profili delle Ande; presto sarò ad Arequipa, dove il forte
fascino coloniale e la pulsante vitalità degli abitanti cancelleranno subito i
silenzi del Titicaca che ancora ho dentro.
Arrivederci.
LA COMPAGNIA DELL’OVEST
Via Andrea Costa 10 – Novara
Telefono 0321 030228 – 0321 030229
Fax 0321 204529
[email protected]
www.compovest.com
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MAPPAMONDO
67
VISITE GUIDATE
di Giuliana Rebaudo
Torino
Scoprire
L’
iniziativa culturale Scoprire Torino e non solo, promossa dalla nostra Associazione, è giunta alla sua sesta edizione e, incoraggiati dalla vostra sempre più
numerosa partecipazione, ci accingiamo a
progettare per la prossima stagione una nuova serie di visite, dedicate come di consueto
alla storia, all’arte e alla cultura del territorio
torinese.
Esprimiamo il nostro ringraziamento
a quanti finora hanno partecipato agli incontri, che ci incoraggiano a proseguire con
passione la nostra iniziativa, ma soprattutto
trasformano gli incontri in occasioni piacevoli
di ritrovarsi insieme.
Alcune proposte che vi anticipiamo hanno preso spunto dalle vostre richieste: alcuni
percorsi vengono riproposti perché qualcuno
non è riuscito a parteciparvi nelle stagioni
scorse, anche se molti incontri sono stati duplicati per rispondere il più possibile alle vostre
richieste, altri inediti sono stati inseriti perché
ci avete fatto sapere che sollecitano il vostro
interesse e curiosità.
Il programma di quest’anno è all’insegna
della varietà: troverete itinerari che introducono, accanto ai tradizionali luoghi dell’arte
e della storia, percorsi nella natura (la visita
notturna al parco La Mandria a ottobre, per
ascoltare il bramito dei cervi) e viaggi virtuali
nel cosmo (la visita serale all’Osservatorio di
Pino Torinese, in primavera, per osservare le
costellazioni).
L’invito è di prestare attenzione ai giorni e agli orari delle diverse iniziative, perché
68
e non solo
sono piuttosto vari, sia per quanto riguarda il calendario da ottobre a gennaio, qui di seguito,
sia quello per i mesi da gennaio a giugno, che sarà pubblicato nel numero di fine anno della
nostra rivista.
Soprattutto vi chiediamo di prestare attenzione agli aggiornamenti che vi verranno come
sempre inviati per posta elettronica, perché al momento in cui scriviamo le iniziative per la
prossima stagione, previste dagli enti culturali del nostro territorio, non sono ancora del tutto
chiarite, soprattutto per quanto riguarda gli eventi relativi alla celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia: molti restauri di edifici, la cui riapertura è prevista per il 2011, non
sono ancora terminati (Stupinigi, Castello del Valentino, Palazzo Carignano, Accademia delle
Scienze) e le mostre temporanee non sono tutte definite.
Per questo ci riserviamo la eventualità di modificare ed arricchire il nostro programma e,
come sempre, di aggiornarvi, man mano che le notizie si preciseranno.
Per quanto riguarda le mostre temporanee è già fissata in ottobre, la visita alla mostra “Le
macchine della meraviglia. Lanterna magica e film dipinto. 400 anni di cinema”, allestita
nelle Sale delle Arti alla Reggia di Venaria,
Le visite ai musei in programma sono: in dicembre il Museo Egizio, in cui è già iniziato
il complesso riallestimento che lo porterà nel prossimo futuro ad occupare completamente il
Collegio dei Nobili, e in gennaio la Galleria d’Arte Moderna, completamente rinnovata attraverso l’allestimento tematico voluto dal nuovo direttore Danilo Eccher secondo un modello
museografico innovativo.
Tra i luoghi storici dei Savoia, in quanto anche protagonisti del Risorgimento italiano,
ritorneremo a novembre alla Villa della Regina, riaperta dopo una nuova pausa imposta dal
cantiere di restauro sempre aperto, visiteremo a gennaio Palazzo Reale, nelle cui sale è prevista una esposizione in onore di Vittorio Emanuele II, “il Re Galantuomo e il suo tempo”, quindi
concluderemo il nostro ciclo di incontri visitando a giugno il Castello di Racconigi, casa dei re
di Sardegna e poi d’Italia, con le sue atmosfere immutate tra ‘700 e ‘900, tra luoghi aulici e
spazi di servizio e l’evocazione elegante di coloro che lo abitarono per secoli.
Tra i luoghi religiosi con i loro tesori d’arte, sono previste visite: in dicembre alla Cappella
dei Banchieri e dei Mercanti, in primavera alla preziosa cappella barocca del Seminario Vescovile, e alla Chiesa del Carmine, quest’ultima nell’ambito di una passeggiata nell’area del
terzo ingrandimento barocco, intorno all’attuale piazza Savoia, fino agli edifici juvarriani che
ne segnano l’ingresso monumentale.
VISITE GUIDATE
1
_ IL PARCO LA MANDRIA DI NOTTE
Visita notturna, in trenino, accompagnata
da una guida del parco naturale La Mandria,
all’interno del vasto territorio destinato, a
partire dal XVI secolo, a riserva di caccia
della corte sabauda, e dal 1978 parco Regionale di primario interesse storico, culturale,
ambientale e paesistico. Saranno seguiti
percorsi che permettono di cogliere la specifica dimensione “naturale” del parco, come
luogo unico, dove è possibile assaporare
situazioni e sperimentare esperienze ormai
rare o del tutto inedite: quali le sensazioni
di “silenzio”, di “odori naturali” e “buio” trasmesse dai suoi luoghi, per scoprire le abitudini notturne del mondo animale, colto
con discrezione nel suo ambiente naturale,
nel periodo dell’accoppiamento dei cervi, il
più adatto quindi a udirne il bramito.
Orario: Costo: sabato 9 ottobre 2010
dalle ore 21.00 alle 23.00 ca.
Ritrovo all’ingresso del Ponte Verde di Venaria dieci minuti prima (ampio parcheggio).
€ 11,00 a persona
2
_ LE MACCHINE DELLA
MERAVIGLIA. LANTERNA MAGICA E
FILM DIPINTO. 400 ANNI DI CINEMA
mostra temporanea
nelle Sale delle Arti, Reggia di Venaria
Visita guidata alla mostra che, ampliata e
modificata dopo il successo parigino, si snoda in un suggestivo racconto per immagini
sulla lanterna magica e i suoi legami con il
cinema e con l’arte d’avanguardia: accanto
a rari vetri del Settecento e dell’Ottocento,
sono presentati film di cineasti che hanno
reso omaggio al progenitore della macchina
cinematografica e alcune opere e installazioni di importanti artisti contemporanei,
come Anthony McCall, Ugo Nespolo e Bill
Viola, che a esso si sono ispirati o che ne
rievocano le immagini. L’esposizione offre
l’opportunità di ammirare le più belle collezioni al mondo di vetri per lanterna magica,
provenienti dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, dalla Cinémathèque française
di Parigi e da altri importanti istituzioni e
collezionisti. Per oltre tre secoli ogni sorta
di soggetto è stato illuminato dal meraviglioso strumento ottico inventato nel 1659,
che permise, per la prima volta nella storia
dell’umanità, di proiettare su uno schermo
immagini fisse e animate.
Orario: Costo: domenica 24 ottobre 2010
dalle ore 10.00 alle ore 12.00
circa e dalle ore 15.00 alle ore
17.00 circa. Ritrovo 15 minuti
prima davanti alla Torre
dell’Orologio nella piazza
centrale, antistante la Reggia.
€ 5,00 a persona
Gratuito: minori di 12 anni
con accompagnatore adulto
e possessori Tessera Musei.
3
_ VILLA DELLA REGINA
Visita guidata alla seicentesca villa extraurbana, strettamente collegata allo scenografico
giardino a più livelli, commissionata nel 1615
dal cardinale Maurizio di Savoia, su modello delle ville romane tardo rinascimentali, e
poi ampliata da Filippo Juvarra, all’inizio del
Settecento, quando divenne residenza della regina Anna Maria d’Orléans, dalla quale
prese la denominazione. Nel 1868 l’intero
complesso, costituito dall’edificio, dal giardino alla francese e dal parco, fu donato da
Vittorio Emanuele II all’Istituto per le Figlie
dei Militari e nel 1994 ceduto al demanio.
Danneggiata dai bombardamenti del 1942 e
lasciata in stato di abbandono, la villa è stata aperta al pubblico nel 2006, dopo il decennale restauro realizzato con imponenti
stanziamenti pubblici e privati. Nell’interno
restano affreschi e tele di importanti artisti
barocchi e preziose testimonianze dei Gabinetti cinesi in legno laccato e dorato.
Orario: Costo: sabato 20 novembre 2010
dalle ore 14.00 alle ore 15.20
circa.
Ritrovo all’ingresso laterale
della Villa dieci minuti prima,
Strada Santa Margherita 79,
Torino.
Gratuito.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | PROPOSTE FABI PLUS
69
VISITE GUIDATE
4
_ MUSEO DELLE ANTICHITÀ EGIZIE
Visita guidata alle collezioni di uno dei
musei di antichità egizie più antichi e importanti del mondo, fondato nel 1824 da
re Carlo Felice. Da allora molti studiosi
di fama internazionale, a partire dal decifratore dei geroglifici egizi, Jean-François
Champollion, giunto a Torino nel 1824, si
dedicano allo studio delle sue collezioni.
Il patrimonio del museo è costituito da
un insieme di collezioni che si sono sovrapposte nel tempo, alle quali si devono
aggiungere i ritrovamenti effettuati negli
scavi condotti in Egitto dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. L’ultima acquisizione importante del Museo è
stata il tempietto di Ellesija, donato all’Italia dalla Repubblica Araba d’Egitto nel
1970, per il significativo supporto tecnico
e scientifico fornito durante la campagna
di salvataggio dei monumenti nubiani,
minacciati dalla costruzione della grande
diga di Assuan. Dopo il suggestivo intervento nelle sale dello statuario realizzato
da Dante Ferretti nel 2006, il riallestimento del museo è continuato con la sistemazione della “tomba di Kha”, uno dei pezzi
più belli della collezione del museo.
Orario: Costo: 70
domenica 5 dicembre 2010
dalle ore 10.00 alle ore 12.00
circa e dalle 15.10 alle ore 17.00 circa. Ritrovo 10 minuti prima nell’atrio del Museo, via Accademia delle Scienze, 6 - Torino
€ 7.50 biglietto intero; € 3.50 biglietto ridotto per visitatori
di età compresa tra i 18 e i 25
anni; gratuito per i visitatori
fino a 18 anni e dopo i 65 e per i possessori della Tessera
Musei.
5
_ CAPPELLA BAROCCA DELLA
PIA CONGREGAZIONE DEI BANCHIERI,
NEGOZIANTI E MERCANTI A TORINO
Visita guidata alla cappella della Pia Congregazione dei Banchieri, Negozianti e
Mercanti, situata all’interno del Collegio dei
Gesuiti, accanto alla Chiesa dei Santi Martiri, in via Garibaldi a Torino. Uno scrigno
di preziose opere d’arte di epoca barocca
rimasto intatto nel tempo, nel cuore della
città. Testimonianza concreta dell’idea di
spazio barocco, per la rara omogeneità a
cui è improntata in ogni suo elemento architettonico e decorativo, nonché dell’idea
di religiosità barocca, intesa come devozione espressa in forme tangibili, in tutta
la loro preziosa evidenza. La ricchezza
decorativa degli affreschi, l’imponente ciclo dei dipinti ad olio, l’altare in marmo,
le statue e gli arredi lignei costituiscono
l’impalcatura stessa dell’aula nella minuziosa compiacenza di un rigoroso principio unitario dello stile. Nella sacrestia
sarà inoltre possibile vedere il calendario
meccanico realizzato nel 1835 su progetto di Giovanni Amedeo Plana, Direttore
dell’Osservatorio astronomico di Torino.
Costruito in legno e carta, funziona con
movimenti rotatori e traslatori, trasmessi
da ruote dentate, catene e viti azionate
manualmente, utilizzando oltre 46.000
dati contenuti nelle varie “memorie”.
Orario: Costo: domenica 19 dicembre 2010
dalle 9.30 alle 11.00 ca.
Ritrovo dieci minuti prima
all’ingresso degli Antichi
Chiostri, in via Garibaldi 25, Torino.
offerta libera
6
_ GAM
Visita guidata all’interno delle collezioni
permanenti della galleria torinese, una
delle raccolte di arte moderna e contemporanea tra le più ricche d’Italia (45.000
opere tra dipinti, sculture, installazioni,
fotografie, disegni, incisioni, film e video
d’artista).
Saranno scelti alcuni dei nuovi itinerari
realizzati nell’ambito del recente riallestimento del museo, che ha sostituito la
tradizionale suddivisione in ordine cronologico del percorso, fino ad oggi caratterizzato dalla storica divisione in due piani
dedicati all’Ottocento e al Novecento, con
un ordinamento tematico, soggetto a continue rotazioni, che permette al visitatore
di riscoprire i capolavori e di analizzarli
attraverso una nuova visione, che pone
come essenziale l’integrazione e il dialogo
tra le opere anche di diverse epoche storiche e diversa natura artistica.
Orario: Costo: 
domenica 16 gennaio 2011
dalle ore 10.10 alle ore 12.00 circa; dalle ore 15.10 alle ore 17.00. Incontro dieci minuti prima nell’atrio della GAM,
via Magenta 31, Torino
€ 6.00 a persona, gratuito per
visitatori fino a 18 anni e per i
possessori della Tessera Musei
Le visite guidate sono curate
dalla prof.ssa Giuliana Rebaudo, sono
composte da gruppi al massimo di 25
persone. Tutte le date e gli orari saranno
confermati al momento in cui saranno
costituiti i gruppi.
Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus
Tel. 011 5611153 – [email protected]
APPUNTAMENTI
Gli appuntamenti si svolgono
presso la sede di Via Guarini 4 a Torino
Per prenotazioni
rivolgersi a FABI Plus
Tel. 0115611153
[email protected]
CONFERENZE
LA SALUTE ATTRAVERSO L’ACQUA
Relatore: Sig. Sebastiano Russo – Salus per
Aquam srl
Data: martedì 28 settembre
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30
DIETA PROTEICA: DAL DIMAGRIMENTO
ALL’EQUILIBRIO METABOLICO
Relatore: Dott. Francesco Mutti – Ginecologo ostetrico ed esperto di nutrizione clinica
Data: giovedì 7 ottobre
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30
Partecipazione gratuita
per associati e loro familiari
COME CURARE ALLE TERME LE
PATOLOGIE DI TIPO CRONICO E GODERE
ANCHE DEL BENESSERE TERMALE
Relatore: Prof. Pietro Barbieri – Direttore
Sanitario Terme di Salice
Data: martedì 16 novembre
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30
COME AFFRONTARE I CAMBIAMENTI
NELLE DIVERSE SITUAZIONI DI VITA,
CAMBIANDO ABITUDINI
Relatore: Dott.ssa Miriam Jahier – Psicologa
psicoterapeuta
Data: martedì 9 novembre
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30
72
L’ABC DELLA VOCE: COSA FARE
QUANDO NON C’È E COME FARE PER
CONSERVARLA
Relatore: Dott.ssa Barbara Ramella – Logopedista e deglutologa
Data: martedì 30 novembre
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30
CORSI
IL COACH; UNA GUIDA PER
RAGGIUNGERE I VOSTRI OBIETTIVI, UN
AUSILIO PER SUPERARE GLI OSTACOLI
Relatore: Dott.ssa Emanuela Truzzi di Modernacomunicazione
Data: martedì 12 ottobre
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30
MIGLIORARE IL PROPRIO ASPETTO E
LA SICUREZZA PERSONALE PARTENDO
DALLO SGUARDO: TRA MEDICINA E
CHIRURGIA ESTETICA
Relatore: Dott.ssa Renata Migliardi – Specialista in oculista, chirurgia oculoplastica e
medicina estetica
Data: martedì 26 ottobre
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30
LA NATUROPATIA: VANTAGGI ED UTILIZZI
ANCHE NEL CAMPO ODONTOIATRICO
Relatore: Dott. Riccardo Bacco – Dentista
odontoiatra ed omeopata
Data: giovedì 25 novembre
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30
LA SCRITTURA EFFICACE DALLA
LETTERA A INTERNET
La comunicazione nelle organizzazioni moderne passa soprattutto attraverso le parole
negli strumenti della scrittura: lettere, circolari, verbali di riunione, comunicati stampa,
news letter, e-mail, pagine web
Relatore: Valter Gamba del Dipartimento
Nazionale Formazione FABI
Date: da definire
Orari: da definire
Costo: € 60,00 a partecipante
Numero minimo partecipanti: 10
KINESIOLOGIA: IL BENESSERE
FATTO SU MISURA PER TE
Relatore: Giorgio Giovine Consulente kinesiologico per lo sviluppo personale
21 ottobre – Introduzione alla kinesiologia e
apprendimento del test
28 ottobre – Come testare gli alimenti
4 novembre – Come ridurre lo stress
Orario: dalle ore 18,00 alle ore 20,00
Costo: € 60,00 a partecipante
Numero minimo partecipanti: 10
LA COMUNICAZIONE TRA UOMO E
DONNA: CONOSCERSI, INCONTRARSI E
CAPIRSI.
Abitudini e schemi comportamentali tipici
dell’identità di genere analizzati in differenti
contesti, da quelli professionali a quelli affettivi e amicali.
Relatori: Dr. Emanuele Sacco - Psicologo
Patrizia Besantini - Attrice e Mimo
Date: 10, 17 24 novembre
Orari: dalle ore 18,00 alle ore 20,00
Costo: € 80,00 a partecipante
Numero minimo partecipanti: 10
CONVENZIONI
Iniziative
e servizi agli associati
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di aderire a prezzi convenzionati alle
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ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | CONVENZIONI
73
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Medico Chirurgo specializzato
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Neuroimmunopsicoendocrinologia e
Nutrizione Clinica all’Università
La Sapienza di Roma.
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74
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RISTORANTE ROMA
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tel. 0119491491 cell. 3467117983
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ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | CONVENZIONI
75
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tra il socio FABI Plus e SISTEMI HS
pertanto è escluso ogni coinvolgimento
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universitaria a distanza.
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universitari, che potrebbero essere
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ad audio e video lezioni live, fruibili
da casa o dall’ufficio, anche senza
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TATIANA ARTIQUE
Naturopata Iridologa
VegaTest © Ipersensibilità Alimentari
Iridologia – Floriterapia
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ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | CONVENZIONI
77
GITE
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24 OTTOBRE – CARIGNANO (TO)
CASTAGNATA D’AUTUNNO
Una giornata dedicata al relax presso il suggestivo lago Arenile
di Carignano, un’oasi di verde e di pace nel Parco Fluviale del
Po cosiddetto “Po Morto” ad un passo dalla città. Rinfresco
e castagnata intorno al fuoco, in area attrezzata di tavoli e
barbecue predisposti al coperto. Possibilità di praticare canoa
e tiro con l’arco.
Quota individuale di partecipazione adulti e bambini:
Formula pic-nic: accesso e utilizzo della struttura con
pranzo al sacco: gratuita (contributo FABI Plus € 5,00)
Formula tutto compreso: accesso e utilizzo della struttura
con pranzo servito all’interno: € 10,00 (al netto del
contributo di FABI Plus di € 5,00)
7 NOVEMBRE – PORTOVENERE (SP)
Nella parte più occidentale del golfo di La Spezia si trova
lo stupendo borgo di Portovenere. Dal 1997 Porto Venere,
insieme alle isole Palmaria, Tino, Tinetto ed alle Cinque Terre
è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Quota individuale di partecipazione: € 19,00 + cena
Bambini e ragazzi fino anni 16: € 16,00 + cena
Cena a prenotazione presso il Ristorante del Pescatore
Menu da € 27,00
Penne agli scampi e pasta al sugo di cozze
Frittura mista
Insalata mista
Pandolce genovese e caffè
5 DICEMBRE – ANNECY NOEL
Piccolo gioiello della Francia, nota anche come la Venezia
della Savoia; si distingue per la sua bella architettura urbana,
fatta di canali e piccoli ponticelli in pietra, casette colorale e
negozietti d’arte.
Lo scenario qui è da fiaba, una città antica avvolta dalle delicate braccia del lago di Annecy, sulla cui sponda sono situati
ville e giardini, piccoli porticcioli, caffetterie e bistrot, e non
ultima una numerosa colonia di cigni bianchi.
Quota individuale di partecipazione adulti: € 20,00
Bambini e ragazzi fino anni 16: € 17,00
78
SPETTACOLI
Tramite il circuito ticket.it
spettacoli:
vendita di biglietti per gli
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TIM ROBBINS AND THE ROGUE
GALLERY BAND
Torino (TO) – Hiroshima Mon Amour
11 ottobre 2010 – ore 21.00
Posto unico € 23,00
SUPERTRAMP
Torino (TO) – Palaolimpico ex Isozaki
23 ottobre 2010 – ore 21.00
1° anello numerato € 46,00
2° anello numerato frontale € 41,40
2° anello non numerato € 39,10
Parterre € 41,40
GIGI D’ALESSIO
Assago (MI) – Mediolanum Forum
26 ottobre 2010 – ore 21.00
1° anello numerato € 40,25
Parterre in piedi € 28,75
STEVE LUKATHER
Torino (TO) – Hiroshima Mon Amour
15 novembre 2010 – ore 21.30
Posto unico € 23,00
SHAKIRA
Torino (TO) – Palaolimpico ex Isozaki
27 novembre 2010 – ore 21.00
1° anello numerato € 57,50
2° anello non numerato € 46,00
STING
Torino (TO) – Palaolimpico ex Isozaki
3 novembre 2010 – ore 21.00
1° anello numerato € 76,50
2° anello numerato frontale € 59,20
LADY GAGA
Torino (TO) – Palaolimpico ex Isozaki
9 novembre 2010 – ore 19.30
1° set. 1° anello numerato € 97,75
FRANCESCO GUCCINI
Assago (MI) – Mediolanum Forum
10 dicembre 2010 – ore 21.00
Posto unico € 28,75
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | SPETTACOLI
79
IL MEDICO RISPONDE
Continua la collaborazione con il Dr. Bartolomeo Olivero - medico chirurgo esperto in nutrizione ed intolleranze alimentari. Risponderà alle
domande ricevute in redazione a 360 gradi sulle problematiche di tipo
internistico. Inviate i vostri quesiti a [email protected].
Gentile Dottore, sono una ragazza di
33 anni e da qualche anno soffro di fragilità capillare e soprattutto d’estate mi si
dilatano nuovi capillari (sono rossi e sottili
però preferirei prevenirli) e dopo che cammino anche solo mezz’oretta mi sento le
gambe pesantissime. La mia dottoressa
vedendomi mi ha solo detto che ho la pelle sottile.
Come posso fare per prevenirli e per alleviare i sintomi, ed eventualmente per eliminare quelli già presenti?
Grazie per l’attenzione, Chiara
La terapia per l’insufficienza venosa
degli arti inferiori prevede una misura
comportamentale – passeggiate brevi e
frequenti max 15 minuti per volta volte a
tonificare la componente muscolare degli arti inferiori – e farmacologica a base
di Diosmina, ed Esperidina per bocca
e localmente dopo la passeggiata massaggi dolci con Troxerutina. Utile anche
valutare il circolo profondo con un Ecodoppler venoso degli arti inferiori.
Gent.mo Dott. Olivero, nella vetrina
di una farmacia ho notato la cosiddetta
“sigaretta elettronica”. Secondo lei può
essere un buon aiuto per smettere di fumare e soprattutto è davvero sicura?
Grazie, Mauro
Complimenti per aver deciso di smettere di fumare! Qualsiasi rimedio atto a
rimuovere la dipendenza dal fumo parte
dalla precisa volontà di voler smettere di
fumare altrimenti tutto può essere vanificato. Personalmente sono favorevole
alla “sigaretta elettronica” poichè alcuni
miei pazienti l’hanno usata con beneficio e senza effetti particolari.
Rimangono le controindicazioni presenti nella scheda tecnica.In bocca al lupo!!
Io e il mio ragazzo stiamo valutando
di andare a vivere insieme. Purtroppo lui è
allergico ai gatti ed io ne possiedo una da 4
anni. Le rare volte che lui viene a casa mia
comincia a starnutire e ha gli occhi gonfi
e rossi. Esiste un vaccino o qualcosa che si
possa fare, dal momento che io escludo a
priori di separarmi dalla mia gatta?
Cordiali saluti, Manuela
Sono un animalista convinto e quindi
apprezzo il suo desiderio di non allontanare un animale dalla propria casa e dai
propri affetti.
Esistono dei vaccini specifici per l’allergia
al pelo di gatto e di cane che possono risolvere il suo problema. È comunque
utile valutare un test per le allergie anche
per altri specifici allergeni tipo gli acari
della polvere, dermatofagoides, funghi,
etc... poichè è necessaria la certezza
dell’allergia prima di somministrare un
vaccino.Una carezza ed una coccola alla
sua gatta!!
Buongiorno,
anni fa mi è stata diagnosticata una
dermatite da contatto con detersivi industriali. Dopo aver fatto dei test sulle intolleranze alimentari ho scoperto di essere
allergica al nichel. Il medico mi ha quindi
consigliato di usare detergenti specifici e di
evitare dei cibi (tantissimi!) che contengano nichel appunto, senza contare che tutte le creme e unguenti che ho provato per
“idratare” un pò la pelle delle mie mani
che oramai sono irriconoscibili.. Esiste un
rimedio per curare almeno in parte. le
conseguenze della dermatite?
Grazie.
La miglior cura per queste sostanze
come il nichel, che è contenuto un po’
dappertutto, è di evitarne il contatto.
Purtroppo non sempre si riesce. Le dermatiti da contatto si curano idratando la
pelle con creme a bassa acidità e talvolta
utilizzando il cortisone topico.
Esistono inoltre prodotti a base di tocoferolo acetato sia in forma lipogel sia
sotto forma spray in commercio per lenire gli effetti della dermatite.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | GLI ESPERTI RISPONDONO
81
L’ESPERTO IMMOBILIARE RISPONDE
Il Dr. Cesare Furbatto, titolare dell’omonimo studio immobiliare torinese, collabora con la nostra rivista per dare la possibilità ai lettori di
avere risposte esaustive alle domande inerenti il settore casa. Potete inviare le vostre richieste a [email protected].
Ho sentito parlare di contributi governativi per l’acquisto di immobili ad
alta efficienza energetica. Potete dirmi
qualcosa?
Giovanni F. Pinerolo
Si, una recentissima legge (n.73 del
22/5/2010) ha confermato il Decreto
36.03.2010 che regola le modalità di
accesso agli incentivi per immobili abitativi ad alta efficienza per i soli edifici
nuovi e l’ha esteso anche agli immobili
già esistenti con entità e caratteristiche
che saranno successivamente definite.
Attualmente con la prima normativa è
previsto un contributo di € 83 al mq.
cosi detto utile nel limite massimo di
5000 € per ogni unità abitativa nel corso di un miglioramento minimo del
30% di prestazione energetica rispetto
ad una certa tabella, nonché un contributo di 110 €/mq. nel limite di € 7000
nel caso la % raggiunga almeno il 50%
di risparmio energetico.
Ma come detto anche alloggi non nuovi possono o meglio potranno, previo
lavori di adeguamento impiantistico,
usufruire di detti contributi secondo
una certa procedura di prenotazioni inviando la documentazione online alle
Poste Italiane (soggetto incaricato del
Ministero dello Sviluppo Economico)
prima dell’atto definitivo di acquisto in
caso di immobili nuovi, ovvero secondo le modalità che saranno definite da
un prossimo Decreto per immobili già
esistenti.
Ho acquistato 3 anni fa a Torino un
alloggio con i benefici “prima casa” ed
ora ho l’occasione di acquistare nella
stessa casa un box da destinare a pertinenza. Posso avere sempre l’agevolazione?
Carla Torino
Assolutamente sì. Avendo acquistato
un immobile destinato alla prima casa
e volendo acquistare un box che verrà
reso “pertinenziale” all’abitazione potrà
godere dei benefici di “prima casa”.
Sono incerto, per la vendita di un
mio alloggio nell’hinterland torinese, se
decidere per l’incarico
ad un’agenzia immobiliare oppure provare il “fai da te”.
Non voglio sapere
se il vino dell’esperto
è più buono, ma una
rapida considerazione
sull’argomento.
Alberto F. – Caselle T.se
Vantaggi e svantaggi in ogni caso. Premesso che il punto
fondamentale è la
valutazione e l’aspettativa di massimo
82
realizzo di mercato compreso il fattore
tempo, il fai da te porta ad un teorico
risparmio di costi, ma ha in negativo il
dover predisporre la completa operatività di una vendita immobiliare, dalla
raccolta di tutta la documentazione
al disagio della fase di visite e sopralluoghi ai potenziali interessati, a volte
poche, a volte numerosissime. Il fai da
te potrebbe inoltre non centrare bene
l’obiettivo di massimo realizzo, compresa la presunta delicata fase c.d. di
trattativa, più cavalcabile tramite un
intermediario.
In concreto, e comprese situazioni di
vendite estremamente positive di prodotto e di location, l’intervento di un
buon agente può essere consigliato,
meglio se preventivamente viene fissato il costo globale dell’intero servizio di
intermediazione.
Da tempo siamo in conflitto nel mio
condominio per una questione riguardante l’uso di una parte comune di cortile, in pratica utilizzata quasi esclusivamente da un solo condomino, titolare
di un negozio al piano terreno. Cosa è
consigliabile fare in un caso simile?
Luigi P. Torino
Non riuscendo a definire la questione e
non consigliando i tempi lunghi, complessi e costosi del giudice ordinario,
sembrerebbe auspicabile l’istituto della
conciliazione nato col D.L. 04.03.2010
ancora in via di gestazione ma che dovrebbe diventare operativo a breve, e
per alcune controversie in particolare
quelle condominiali sarà obbligatorio
prima di intraprendere l’azione ordinaria davanti ai giudici.
Migliori informazioni presso l’ordine
degli avvocati o altri ordini per le materie di rispettiva competenza.
L’AVVOCATO RISPONDE
Pubblichiamo alcuni dei quesiti posti dai nostri lettori all’avvocato
Giuseppina Verduci alla quale abbiamo chiesto, per ciascuno di essi,
di esprimere il suo parere. Come al solito tra le richieste pervenute in
redazione si è cercato di scegliere quelle con una valenza di interesse
generale.
Potete inviare le vostre domande per l’avvocato Verduci direttamente a [email protected].
Mi pone il seguente quesito la sig.ra
Antonietta: “Due mesi fa ho venduto la
mia automobile ad un privato, facendo
presente gli interventi nel tempo eseguiti
sulla vettura, la quale non ha mai dato
problemi di sorta nei quasi due anni in
cui l’ho usata. Ieri ho ricevuto un telegramma in cui l’acquirente afferma che
a seguito di controlli il motore risulta
danneggiato e, pertanto, intende restituire il bene ovvero, in alternativa, pretende
che io sostenga gli oneri di riparazione.
zionare il veicolo nella sua interezza, di
viaggiare nell’auto, di prendere la decisione di acquistare il bene, consapevole
dello stato in cui si trovava.
Il secondo comma dell’articolo 1495 del
codice civile, afferma che la denunzia è
necessaria, soltanto “se il venditore ha
riconosciuto l’esistenza del vizio o l’ha
occultato”.
Tale circostanza, però, non si è verificata nel Suo caso specifico, posto che Lei
non ha riconosciuto il difetto lamentato,
Tenga presente che, prima di acquistare
la mia autovettura, il compratore l’ha
provata per oltre mezz’ora, ispezionando altresì il vano motore ed ogni singolo
componente. Come posso tutelarmi da
tali pretese?”
né tanto meno l’ha occultato al momento della vendita, consentendo all’acquirente di visionare il vano motore.
Non sono stati dunque rispettati i termini perentori per agire in giudizio nei
Suoi confronti.
Gentile sig.ra Antonietta, direi che le richieste dell’acquirente dell’autovettura
sono palesemente infondate.
Ai sensi dell’articolo 1495, primo comma del codice civile, “il compratore
decade dal diritto alla garanzia, se non
denunzia i vizi al venditore entro 8 giorni
dalla scoperta ...”
Il compratore ha avuto modo di ispe-
Di grande attualità il caso sottopostomi da Francesco: “Gentile Avvocato,
nel mese di luglio ho prenotato tramite
internet un albergo in Sardegna per le
prime due settimane di agosto, versando
una caparra di € 1000,00 a mezzo carta
di credito. Per sopraggiunti contrattempi, purtroppo, non sono potuto partire e,
pertanto, ho inviato una mail di disdetta
all’albergo, richiedendo la restituzione
della somma a suo tempo versata. Il direttore dell’hotel, tuttavia, mi ha risposto
che il denaro non sarebbe stato restituito
in quanto trattenuto quale risarcimento.
Mi può dire se ho dei diritti?”.
La disciplina della caparra è regolata dal
codice civile agli articoli 1385 e 1386, i quali distinguono fra caparra confirmatoria e
caparra penitenziaria.
La caparra confirmatoria (1385 c.c.) è
una somma di denaro che una parte
contrattuale consegna all’altra al momento della conclusione del contratto,
a garanzia del suo adempimento.
La caparra penitenziaria (1386 c.c.), invece, ha la funzione di contropartita per il
diritto di recesso dalle obbligazioni contrattuali: la parte che decide di esercitare
tale diritto di recesso, perde la somma
di denaro consegnata a titolo di caparra
penitenziaria.
Se la parte contrattuale che ha consegnato la caparra confirmatoria, si rende
inadempiente agli obblighi contrattuali
(come nel Suo caso ...), perde, allo stesso modo, la somma consegnata, a favore dell’altra parte (l’hotel) che acquisisce
il diritto di trattenerla.
Nel Suo caso, sia che si tratti di una caparra confirmatoria, che di una caparra
penitenziaria, le conseguenze giuridiche
sono di fatto identiche: l’hotel ha diritto
a ritenere la somma versata, stante il
Suo inadempimento.
Prima di prenotare in modo vincolante
un viaggio o un soggiorno, è sempre
bene accertarsi circa le condizioni di
disdetta e sulle eventuali penali previste
dal contratto di viaggio, attivando magari l’opzione assicurativa “rimborso in
caso di disdetta”, che ormai tutti gli operatori turistici propongono.
ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | GLI ESPERTI RISPONDONO
83
La parola ai lettori
u
Come lettore abituale della vostra pubblicazione, atu
Gentilissimo Direttore,
Seguo la vostra pubblicazione sin dal primo numero
e oltre agli articoli, ho sempre apprezzato anche le convenzioni che vengono di volta in volta proposte, delle
quali ho spesso usufruito con esito quasi sempre soddisfacente.
Considerato che a ognuno di noi può capitare di venire in contatto con potenziali offerte che possono interessare gli altri iscritti FABI Plus, avrei piacere di sapere
quale sia l’iter per far pervenire le proposte.
Francesco Unicredit
Gentile Sig. Francesco
FABI Plus è sempre interessata ad ampliare le proposte di convenzione per gli associati, La invito quindi
a segnalarci l’eventuale esercizio commerciale intenzionato a collaborare con la nostra associazione e lo contatteremo immediatamente.
u
Spettabile FABI Plus
Sono un’appassionata lettrice di libri, quotidiani e
riviste.
In un periodo in cui si leggono sempre meno giornali e internet ruba molto tempo ai libri, ritengo che
la scelta di inviare a tutti noi associati un magazine
di “vera e propria carta stampata” sia molto coraggiosa.
Perché non cercare di dare un ulteriore contributo per ovviare alla crisi della lettura, magari
mettendo a disposizione alcuni libri come in una
biblioteca?
Marilena Telecom
È una bella idea, purtroppo la gestione di
una biblioteca comporta una serie di problemi
organizzativi e di impiego di personale per la
gestione, quindi non credo riusciremo ad
organizzarla.
84
tendo con curiosità il nuovo numero. La mia preferenza
va alla rubrica “Storia di viaggi e viaggiatori“. Trovo che
siano di grande qualità soprattutto le foto. Io sono un
fotografo che ama viaggiare, e vorrei proporvi di visionare alcuni album di foto che ho scattato durante il mio
girovagare e se doveste ritener il materiale interessante,
sarei ben lieto di metterlo a vostra disposizione per qualche articolo.
Carlo
Innanzitutto La ringrazio per la disponibilità, può
mettersi in contatto con i colleghi della redazione per
fissare un appuntamento con la persona che cura la
rubrica e sarebbe per noi un piacere poterLa annoverare tra i collaboratori del magazine.
IN QUESTO NUMERO
02
06
10
14
PLUS MAGAZINE
Periodico quadrimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
Numero 15 - ottobre 2010
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
www.fabiplus.org/plusonline/
[email protected]
Direttore editoriale
Paola Gomiero
Direttore responsabile
Mauro Bossola
Protagonisti
Matteo Marzotto: a tu per tu con...
Tecnofuturo
Beppe Severgnini: gli “Italians” e la banca
Enrico Bertolino: un bancario mancato... un comico
azzeccato
18 Eventi
67ªMostra Internazionale d’Arte cinematografica:
un leone d’oro a caccia di talenti
22 Eventi
Il Salone del Gusto: un mondo di cibo e territori
30 Protagonisti
Mario Tozzi: Ambiente e clima, una sfida al limite
del possibile
Recensioni
libri, film, fumetti, mostre
Mappamondo storie di viaggi e viaggiatori: Schegge di ricordi
dal Titicaca
Segreteria di redazione
Milena Lagnese
Photo editor
Alessandro Lercara
Cosimo Torraco
Antonella Clerici: la mamma della porta accanto
Protagonisti
56
62
Caporedattore
Pietro Gentile
Copertina
LUS
IP
FAB
SU
Hanno collaborato a questo numero:
Alessandro Barbero, Roberta Barovero, Elisabetta
Ercole, Dario Migliardi, Felice Minoletti, Barbara Odetto,
Giovanna Raballo, Mariangela Salvalaggio, Salvatore
Taormina, Emanuela Truzzi.
Fotografie
Claudia Carra, Mimmama, uff. stampa Cus Torino,
uff. stampa Matteo Marzotto, uff. stampa Mostra
del cinema di Venezia, Maurizio Pattoglio, Pietro
Gentile, flickr.com.
Pubblicità
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Tel. 011 5611153
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Torino
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San Mauro Torinese
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d’autore ogni forma di riproduzione dei
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In copertina
Antonella Clerici
LE RUBRICHE
24
34
44
45
49
52
60
81
84
Gusti e Piaceri
Medicina e Salute
Hobby e Passioni
Comunicazione
e Immagine
Idee e Servizi
Moda: un autunno
da indossare
Sport e Tempo libero
Gli esperti rispondono
La parola ai lettori
LE PROPOSTE
68
72
73
78
79
Visite guidate
Corsi e conferenze
Convenzioni
Gite
Biglietteria
ANTONELLA CLERICI
EVENTI
MATTEO MARZOTTO
EVENTI
BEPPE SEVERGNINI
MARIO TOZZI
LA MAMMA DELLA PORTA
ACCANTO
A TU PER TU CON ...
GLI “ITALIANS” E LA BANCA
ENRICO BERTOLINO
Pubblicazione quadrimestrale Numero XV - ottobre 2010
UN BANCARIO MANCATO...
UN COMICO AZZECCATO
67ª MOSTRA INTERNAZIONALE
D’ARTE CINEMATOGRAFICA
IL SALONE DEL GUSTO
AMBIENTE E CLIMA: UNA SFIDA
AL LIMITE DEL POSSIBILE
MAPPAMONDO SCHEGGE
DI RICORDI DAL TITICACA
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15
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per la cultura e il tempo libero
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