guarda un po`!

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guarda un po`!
scheda insegnanti
Guarda un Po’!
Perchè scegliere questo percorso?
Per osservare i paesaggi che si susseguono
lungo il corso del fiume Po, per poi esplorare
un vero e proprio angolo di delta! Le lagune
salmastre e gli acquitrini che è possibile vedere
da ogni punto elevato di Oltremare, sono la
rappresentazione degli ambienti umidi del
Delta del Po, un ecosistema unico e complesso.
Protagoniste sono le terre d’acqua con i loro
bassi profili, i contorni sfumati e il brulicare di
vita.
Terre d’acqua: il Delta del Po
Le foci dei fiumi sono fra gli ambienti più
interessanti per chi vuole osservare lo
svilupparsi della vita: gli habitat della foce
sono determinati da un equilibrio molto
particolare di acque diverse, di paesaggi in
rapido cambiamento, di creature di terra e di
acqua. Il delta del Po è uno degli ambienti più
ricchi di vita in Italia.
Il Po è il più grande fiume italiano per lunghezza
e portata. Nasce a Pian del Re, ai piedi del
Monviso ad una altitudine di 2022 m; le rocce
che il visitatore vede all’ingresso del parco
Oltremare ne sono una rappresentazione.
Nel suo viaggio di 652 km verso l’Adriatico, il
Po attraversa Piemonte, Lombardia, Veneto,
Emilia Romagna e riceve le acque da 141
affluenti, fra principali e secondari. Prima di
arrivare al mare il fiume si divide in tanti rami
che costituiscono il suo delta, che si estende
dalla pianura veneta sino a quella emiliano romagnola su una superficie di oltre 400 km2.
Come nasce un Delta
Ogni fiume porta con l’acqua rami, foglie,
piccoli sassi, sabbia e li trascina fino alla foce;
quando il fiume scorre in pianura però, la
corrente diminuisce e quel che prima l’acqua
trascinava si deposita sul fondo: il fiume non ha
più la forza di spostarlo. I materiali depositati
pian piano creano dei cumuli che ad un certo
punto non fanno più passare l’acqua; allora il
fiume gira loro intorno, si divide, curva, si divide
ancora: si biforca come i rami di un albero,
allargandosi sempre di più. La forma finale è
quella di un triangolo, simile alla lettera greca
“delta” da cui prende il nome.
Gli uccelli del Delta
Gli uccelli del Delta del Po costituiscono
un patrimonio di straordinario valore; tale
ricchezza fa della zona la più importante area
ornitologica italiana ed una delle più rilevanti
d’Europa. Più di 300 specie di uccelli sono
state censite tra stanziali, che stazionano nella
zona lagunare tutto l’anno, e migratorie, che
fanno tappa nell’area del Po durante i loro
lunghi viaggi. Celati dietro schermi di canne
o abbarbicati su alte torrette, gli ornitologi e
gli appassionati di natura possono assistere a
voli e tuffi di uccelli come il Germano reale, la
Cicogna, la Volpoca, il Fischione ecc…
I Rapaci, fra gli uccelli che si possono incontrare,
sono forse quelli che esercitano un fascino
maggiore. Le specie più frequenti in queste
zone sono la poiana, il nibbio e lo sparviero,
tutti appartenenti alla stessa famiglia delle
aquile, ovvero quella degli Accipitridi.
Pesca
La pesca nelle valli salmastre costiere è
un’attività di cui, nel Delta del Po, si ha notizia
fin dall’epoca etrusca. Il sistema di pesca
con casoni di valle e lavorieri rudimentali
è attestato da documenti e ritrovamenti
archeologici risalenti al ’600. Questo metodo
di pesca sfrutta i movimenti migratori di
massa delle specie che si riproducono in mare
e maturano nelle acque interne: in primavera
anguille, cefali, spigole e orate entrano in valle
allo stadio di novellame, mentre in autunno gli
adulti sessualmente maturi sono richiamati al
mare dove si riprodurranno. La pesca avviene,
quindi, in autunno durante la migrazione
riproduttiva.
Negli ultimi decenni, il peggioramento
della qualità delle acque e delle condizioni
ecologiche delle valli hanno determinato il
crollo della produzione ittica, la cui economia
è oggi più che mai incerta.
Il Delta di Oltremare
Quest’area di Oltremare è stata concepita
con lo scopo di portare “un pezzo di Delta”
a contatto con le migliaia di ospiti che
annualmente visitano il parco e che magari
non avranno mai la possibilità di “vivere”
direttamente un ecosistema così importante
ma anche così minacciato. Lungo il percorso
si possono osservare non solo flora e fauna
tipiche del Delta, come per esempio lo storione
(Acipenser sturio), una specie endemica del
mare Adriatico in forte contrazione numerica
e di areale a causa delle attività antropiche
dirette e indirette, ma anche le cosiddette
specie “aliene” che molto spesso hanno
soppiantato quelle autoctone, come ad
esempio il pesce siluro e le testuggini palustri
dalle orecchie rosse.