le porte del - Parrocchia Corpus Domini
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le porte del - Parrocchia Corpus Domini
LE PORTE DEL CORPUS DOMINI L’imponente facciata del Corpus Domini lungo la via Mario Pagano -come risaputo- è sempre rimasta incompiuta, cosa che del resto è accaduta anche in molti grandi edifici storici di culto (un esempio famoso è la Basilica di San Petronio sulla Piazza Maggiore di Bologna): perfino il Duomo di Milano rimase per lunghi secoli privo della decorazione frontale, che difatti fu eseguita solo nei primi anni dell’Ottocento (1805-’13). E così la scabra superficie del lato d’ingresso principale del Corpus Domini sulla via Mario Pagano non ha mai ricevuto il fastoso rivestimento di marmi progettato a suo tempo dall’architetto Francesco Solmi, e che costituirebbe il più naturale e giusto completamento dell’importante edificio liberty. La facciata, tuttavia, è impreziosita da una bellissima porta di bronzo che crea un contrasto suggestivo, di un gusto particolarmente “moderno” con la superficie grezza del portale e del muro circostanti fatta di granito bianco di Montorfano e mattoni. In origine le porte della Basilica Superiore –in totale sei, di cui tre sul sagrato- erano di semplice legno di rovere massiccio. Fu Padre Renato Rosso, parroco dal 1993 al 2000, a pensare di conferire maggiore personalità e attrattiva alla facciata della chiesa, commissionando una porta per l’ingresso principale degna dell’imponente edificio. L’incarico venne affidato a un artista di grande qualità, Mario Rudelli. Rudelli è nato nel 1938 a Cinisello Balsamo, e ha studiato scultura presso l’Accademia di Brera sotto la guida di Francesco Messina e Enrico Manfrini. In seguito si è dedicato soprattutto all’arte sacra. Tra le sue opere principali ricordiamo: la porta bronzea della Cappella dell’Aeronautica Militare a Milano, il portale di marmo, la cattedra e l’inginocchiatoio del Santo Padre nella Cappella Privata del Vaticano, le statue in marmo di San Thomas Moore e di San Benedetto Menni nel Duomo di Milano e il bassorilievo col miracolo delle nozze di Cana per la Cattedrale di San Francisco. E’ anche uno straordinario creatore di medaglie, alcune delle quali commemorano i viaggi di Papa Giovanni Paolo II nel mondo. Sulle due ante della porta Rudelli ha raffigurato in grandi dimensioni due Dottori della Chiesa dell’Ordine Carmelitano, Santa Teresa d'Avila e San Giovanni della Croce, con un libro; ai loro piedi un tralcio d’uva e un fascio di frumento, con chiaro riferimento simbolico al Pane e al Vino eucaristici. Intorno, sulle ampie bande degli stipiti, ha poi disposto le figure dei dodici Apostoli assise su piccole nuvole e in alto, al centro, la figura di Gesù. Il fondo, perfettamente levigato, fa risaltare le figure dei personaggi con la più semplice eleganza, figure che paiono come investite da un vento divino che anima i panneggi, le tuniche e i mantelli e cancella ogni impressione di staticità dall’insieme. La gestualità dei santi è contenuta, ma al tempo stesso espressiva, ritmata e simmetrica, e conferisce alla intera composizione una corale unità stilistica fatta di sottili rimandi. La analoga interiore coesione, ispirazione e grande respiro che informano tanta parte del pensiero e della vita carmelitana. Simonetta Angrisani Vitali