Rcs, il digitale è fatto in casa
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Rcs, il digitale è fatto in casa
MEDIA Mercoledì 2 Aprile 2014 21 2 Debutta Rcs Nest, l’incubatore di start-up per e-commerce e contenuti dall’arredo allo sport Rcs, il digitale è fatto in casa Corriere.it creerà un club di lettori con servizi a pagamento DI re quello che gli utenti cercano. Il sito del Corriere è simile a quello rilasciato dalla Gazzetta un mese prima, che in realtà nella prima fase ha performato meglio. Corriere.it è comunque già stato modificato rispetto alla prima versione». MARCO A. CAPISANI A rredamento, basket, mamme che lavorano e ancora contenuti multimediali e cosmetica: sono questi i campi d’azione delle prime start-up già incubate da Rcs Nest (il nido in inglese, ndr), l’acceleratore di aziende digitali appena nate creato dal gruppo editoriale guidato dall’a.d. Pietro Scott Jovane e da Digital Magics, società specializzata presieduta da Enrico Gasperini (che è anche presidente Audiweb). Dal binomio mamma&lavoro ai contenuti multimediali, si tratta di temi che sono anche al centro dei piani di sviluppo digitali del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport. Per esempio l’arredamento (con la start-up Made.com) è già presente su www.corriere. it col canale tematico Living, il basket (con Dunkest) verrà declinato come una sorta di fantalcalcio (gioco online nato proprio con Gazzetta) e ancora l’argomento mamme-lavorofigli ha già ispirato non solo Da sinistra, Enrico Gasperini, Alceo Rapagna e Pietro Scott Jovane la pagina multi-blog La ventisettesima ora su corriere.it ma anche la web serie Una mamma imperfetta (mentre adesso ci lavora la start-up NetworkMamas). Dopo l’annuncio dello scorso ottobre, quindi Rcs crea ufficialmente al suo interno un laboratorio di iniziative digitali (gli uffici di Rcs Nest sono nella sede aziendale di Crescenzago) e segna così un secondo momento rispetto ai primi progetti lanciati tramite acquisizioni come nel caso di Doveclub.it, servizio di ecommerce di viaggi nato dopo l’acquisto del 51% del sito Hotelyo, o come con l’acquisizione Siti Condé Nast, a marzo 12 milioni di utenti Il mese di marzo segna il record per i siti del network Condé Nast con una audience complessiva, fa sapere una nota del gruppo, di oltre 12 milioni di utenti censuari, una social audience di oltre 4 milioni di fan e follower e il nuovo video digital brand CNLive!. A contribuire al record, CNLive!, la nuova piattaforma digitale video dedicata al mondo dell’entertainment e lifestyle di qualità, lanciata il 18 marzo. www.cnlive.it ha già sviluppato quasi 5 milioni di video views, anche grazie alla presenza sui siti dei brand Condé Nast. Guida le performance Vanity Fair, che ha quasi 6 milioni di utenti unici censuari, risultato raggiunto grazie soprattutto alla copertura della notte degli Oscar e alle celebrazioni per la vittoria de La Grande Bellezza. Successo anche per le iniziative social del direttore Luca Dini che ha animato l’audience con l’hashtag #twintervista, ha dialogato con il neo premier Matteo Renzi e l’icona della tv Raffaella Carrà al suo debutto su Twitter. Anche Wired.it con il nuovo sito chiude con oltre 3 milioni di utenti unici censuari, raccontando con i suoi live coverage gli eventi più rilevanti e significativi del panorama tech come l’SXSW 2014; mentre Vogue.it ha raggiunto i 2 milioni di utenti unici censuari. Completano il perimetro delle property Condé Nast i siti di Glamour, GQ e La Cucina Italiana. «Questo nuovo record che raggiungiamo subito a inizio anno premia i nostri brand e rafforza la nostra strategia di infonderli in proposizioni digitali outstanding che non hanno eguali sul mercato», dice Marco Formento, senior vice president Digital Condé Nast. «E il 2014 è appena iniziato per noi e CNLive!, che ha appena cominciato la sua corsa, è solo il primo della nostra nuova generazione di prodotti digitali». del portale YouReporter.it. Sempre in ottica di sviluppo digitale e di crescita dei relativi ricavi, Jovane rilancia col Corriere.it programmando «per fine anno un modello a pagamento con una componente per la fruizione dei contenuti, sul modello di quanto già sperimentato da El Mundo in Spagna, e con un’altra componente più club, più da membership» con servizi ad hoc. E sui risultati più o meno soddisfacenti della versione online del Corriere post-restyling, l’a.d. ha sottolineato che «come in tutte le cose di internet, si sperimenta, si verifica e si cerca di capi- Conversione azioni risparmio per prossimi progetti e crescita del flottante al 40%. «La conversione delle azioni di risparmio annunciate venerdì scorso», precisa Jovane a margine della presentazione di Rcs Nest insieme col chief digital officer Rcs Alceo Rapagna, «servirà ad accrescere la liquidità a disposizione del gruppo per i prossimi passi. In caso di totale conversione, porterebbe anche il flottante dall’attuale 32% a quota 40%, oltre a razionalizzare l’insieme delle categorie azionarie che abbiamo». Sull’altra questione annunciata settimana scorsa, la revisione della governante al 2015, sempre secondo Jovane, è «un’apertura del cda all’intero arco degli azionisti. Serve a trasformare Rcs il più velocemente possibile anche attraverso una governance che apre alle minoranze». Bonus giusti ma management disponibile a sacrificarsi. Invece sul tema più recente dei bonus al management (a.d. compreso), poi ritirati in seguito alla querelle coi giornalisti del gruppo in crisi, Jovane aggiunge che «il management di Rcs ha deciso di non procedere con un piano di incentivazione, seppur giusto, utile e fondamentale per aiutare una squadra a lavorare in maniera più coesa. Il sistema di incentivazione riguardava il 2016, il 2017 e il 2018. Il vero tema è se bisogna dare un segnale di serietà e di ascolto, abbiamo pensato che quella fosse la migliore occasione per dimostrare che siamo attentissimi e come management disponibili a sacrificarci come tutti». Insomma nessuno scandalo? «In Rcs non c’è mai nulla di scandaloso», ha chiosato il manager. Ieri il titolo Rcs ha chiuso a +4,23% a 1,724 euro. © Riproduzione riservata