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n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
EDITORIALE
Solo un mercato
stupido lascia che
La7 HD chiuda
Salvate il 507! Non è il titolo di
un film, ma un appello. Telecom
Italia Media, in un’ottica di
razionalizzazione, starebbe
pianificando di interrompere
la messa in onda di La7 HD, il
canale che occupa la poco nota
posizione 507 sulla piattaforma
digitale terrestre. Si tratta
dell’unico canale prodotto
interamente (o quasi) in HD
della TV gratuita italiana, l’unico
modo per rendere giustizia,
con programmi televisivi free,
alla qualità degli attuali TV
a grande schermo. Giovanni
Stella, amministratore delegato
di Telecom Italia Media ha
affermato che: “La carenza di
banda è un grosso problema.
Per risolverla sto pensando di
intaccare quella del canale in
HD». È una (maldestra) scusa.
Infatti le trasmissioni standard
vengono trasmesse nella pesante
codifica MPEG2, i canali in HD
nel più vantaggioso MPEG4. Il
risultato è che la banda occupata
dai canali in HD è simile a
quella SD, in alcuni casi anche
minore, ma la qualità finale è
molto più alta. Evidentemente a
La7 conviene trasmettere sulla
medesima frequenza un nuovo
canale, in modo da avere altri
introiti pubblicitari, o addirittura
vendere la banda ad editori terzi.
In attesa, magari, di vendere
tutta la società.
Al di là delle libere scelte di un
editore, che non si possono
evidentemente discutere, resta
il fatto che i produttori TV e i
rivenditori avrebbero potuto
(dovuto?) creare opportunità di
promozione del canale La7 HD
con attività di co-marketing.
Tanto più che – ne siamo
convinti – in molti ancora non
lo conoscono.
Risultato: qualità perde, scarsa
cultura degli utenti vince.
Quando questo accade è una
sconfitta per tutto il mercato.
Anche perché sappiamo per
certo che solo attraverso la
qualità e la capacità degli utenti
di riconoscerla ci potrà essere la
soluzione alla “distruzione del
valore” di cui molti operatori
si lamentano senza mai sentire
sulle proprie spalle un minimo
di responsabilità.
Gianfranco Giardina
TV & VIDEO / Samsung è pronta alla produzione, LG ha annunciato un evento per il 23 maggio
p.1
TV OLED: ora si fa sul serio, finalmente
L’OLED Samsung si chiamerà ES9500 e come previsto sarà un 55”, nessuna conferma su prezzo e disponibilità
LG si appresta invece ad annunciare ufficialmente il suo OLED in occasione del Gran Premio di F1 di Montecarlo
di R. Pezzali
C
i siamo: dopo le apparizioni dei
prototipi al CES 2012, l’OLED si
appresta a fare il suo debutto,
almeno così sembra.
Samsung ha annunciato che è iniziata
la produzione dei TV OLED: i modelli
“production” dei TV 55” con tecnologia Organic LED sono stati mostrati
dal produttore coreano a una piccola fiera in Corea. Non si tratta di
prototipi, ma dei modelli con design
che pare essere definitivo e che tra
qualche mese (anche se non è stato
detto quando) saranno finalmente in
commercio. L’ES9500, questa la sigla
del prodotto, avrà la stessa piattaforma di base dell’ES8000 quindi Smart
Interaction con controllo vocale e gestuale, Evolution Kit, processore Dual
Core e tecnologia Smart Dual View
che sfrutta la velocità del pannello
per vedere due contenuti differenti
sullo stesso schermo sfruttando gli
occhialini 3D. Nessuna nota ufficiale
sul prezzo, anche se si parla di circa
9000 $. Per l’Europa comunque è probabile un lancio ufficiale all’IFA, anche
se non si escludono sorprese.
LG, dal canto suo, ha annunciato un
evento che si terrà a Montecarlo in
TV & VIDEO / Nuovi servizi on-demand per RAI, Mediaset e Sky
La TV cambia e va in Rete
Vedere i propri programmi preferiti quando e dove si vuole, ora si può fare
di C. Stellari
L
a tv, e più in generale l’intrattenimento, stanno cambiando,
anche nel nostro Paese. RAI ha
lanciato finalmente il suo servizio di
catch up TV, disponibile su TV e decoder bollino Gold (quelli con MHP)
con funzionalità di rete collegati a
Internet. RAI Replay, questo è il suo
nome, consente di accedere “on
demand” alla programmazione dell’ultima settimana di quattro canali
RAI (RAI 1, RAI 2, RAI 3 e RAI 5). RAI,
inoltre, ha lanciato anche l’app Rai.tv
per iPhone, dopo il successo ottenuto
dalla versione per iPad. L’applicazione
consente di accedere alle dirette dei
canali RAI e all’archivio di RAi Replay,
sia in Wi-Fi che in 3G.
Sul versante Mediaset, Premium Play
è arrivato su iPad sotto forma di app:
il servizio offre ben 2.000 contenuti
video on demand, tra cui film e serie
tv e i canali “live” per il calcio. L’offerta
per iPad è disponibile al momento
solo sotto copertura Wi-Fi, ma in estate è previsto un aggiornamento che
estenderà la compatibilità anche alle
reti cellulari e che permetterà anche il
download dei contenuti, che così potranno essere visti quando si vuole su
tablet anche in assenza di copertura
di rete. Lo abbiamo provato, riscontrando una buona qualità generale.
Sky, ovviamente, non sta a guardare:
in questi giorni ha contattato i suoi
abbonati per offrire un nuovo servizio
On Demand, evoluzione dell’attuale, che dovrebbe contare circa 1.500
eventi visibili in streaming tramite Internet attraverso un decoder collegato alla rete. Potete leggere tutti gli approfondimenti su DDay.it e in questo
stesso numero di DDay Magazine.
concomitanza con il Gran Premio di
F1, di cui ricordiamo è sponsor: un’occasione perfetta per annunciare il
debutto “in società” del suo TV OLED.
Ovviamente non mancheremo di aggiornarvi, appena possibile.
DDAY.it magazine 38
In questo fascicolo
tra le altre cose...
TV & VIDEO
06 Pansonic mette un server
DLNA nei TV top 2012
MOBILE
08 Samsung Galaxy S III
prime impressioni
PEOPLE & MARKET
12 Ford, controllo vocale
per le auto del futuro
PC & MULTIMEDIA
19 Apple TV
test noleggio 1080p
TEST
23 Kindle Touch 3G
24 Rotel RCX-1500
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
TV & VIDEO / Il servizio di catch up TV dell’emittente pubblica disponibile sui decoder bollino Gold
Rai Replay ora anche su MHP e iPhone
Disponibili i programmi andati in onda nell’ultima settimana, ma non tutti sono accessibili per la visione in Rete
’è voluto un anno e mezzo, ma
finalmente Rai Replay, il servizio
di catch up TV dell’emittente
pubblica, è disponibile su TV e decoder bollino Gold (quelli con MHP)
con funzionalità di rete (e collegati a
Internet). Il servizio, come avevamo già
visto lo scorso anno in occasione della
visita al centro ricerche Rai di Torino,
consente di accedere “on demand” alla
programmazione dell’ultima settimana
di quattro canali RAI (RAI 1, RAI 2, RAI 3
e RAI 5), comodamente dal divano e
non più solo da web. Per funzionare,
ovviamente, Rai Replay richiede che il
decoder o TV sia collegato a Internet,
dopodiché basterà sintonizzarsi su
uno dei canali RAI e lanciare a mano
l’applicazione (che non viene caricata
in automatico). Il catalogo comprende
tutti i programmi andati in onda, ma
non tutti sono disponibili per la visio-
ne in Rete. Quelli per
cui RAI non ha diritti
di trasmissione su
web sono segnalati
da un pallino rosso a
fianco al nome. In alcuni casi, purtroppo,
l’elenco di programmi non disponibili
è piuttosto nutrito.
Un altro piccolo problema che abbiamo
riscontrato è la non corretta visualizzazione delle trasmissioni in 4:3 (ancora
troppo frequenti in casa RAI), che vengono proposte in 16:9 e non è possibile
cambiarne il rapporto d’aspetto. Abbiamo testato il servizio col decoder TELE
System TS7900HD e con il nuovissimo
plasma Panasonic VT50, in entrambi i
casi con successo. I video partono molto velocemente e la qualità finale, a
tutto schermo, è discreta. Peccato solo
per l’assenza di diritti su molti eventi e
people & market
PEOPLE & MARKET / L’alta definizione è la “vittima” perfetta
Una spin-off del MIT, Lilliputian, ha
realizzato una cella a combustibile
in grado di ricaricare un
iPhone 4 da 10 a 14 volte, ovvero
due settimane di utilizzo senza
attaccarsi alla corrente. La nuova
cella sfrutta un processo sviluppato
in collaborazione con Intel, grazie
al quale una membrana di ossido
solido viene depositata su un
wafer di silicio; le ricariche sono
composte da butano e realizzate
da produttori di accendini (visto
che la loro dimensione sarà quella),
cosa che gli permetterà di essere
trasportate in aereo. La cella a
combustibile avrà le dimensioni di
un grosso smartphone, consentirà
di ricaricare qualsiasi dispositivo
tramite USB e verrà venduta entro
fine anno dalla catena americana
Brookstone, sotto il suo marchio.
Lilliputian sta però cercando altri
canali distributivi e se il prodotto
è buono come promette, non
stentiamo a credere che arriverà
presto anche su altri mercati.
di M. Dalli
di M. Dalli
C
Due settimane
di ricarica con
la cella a butano
T
tv & video
Toshiba 55XS5
3.840x2.160
ma senza 3D
Toshiba annuncia in Giappone
un nuovo modello di TV
con schermo quadHD
Si chiamerà 55XS5 e rispetto
al top di gamma perde il 3D
autostereoscopico
di R. Pezzali
l’assenza di una funzionalità di ricerca.
Pochi giorni fa, inoltre, RAI ha lanciato
l’app Rai.tv anche per iPhone, dopo il
successo di quella per iPad. L’applicazione consente di accedere alle dirette
dei canali RAI e all’archivio di Rai Replay,
sia in Wi-Fi che in 3G, con possibilità di
scaricare in locale alcuni contenuti,
da rivedere in un secondo momento
quando si è fuori copertura. Anche per
l’app di iPhone rimane il problema del
rapporto d’aspetto.
La7
darà
l’addio
all’HD?
Telecom Italia Media dovrà liberare spazio per nuovi canali, a che prezzo?
elecom Italia è intenzionata a
cedere le attività “non core” del
gruppo, tra cui Telecom Italia
Media (che controlla, tra le altre, La7).
“TI Media diventerà una holding pura”,
queste le parole di Giovanni Stella, attuale AD di TI Media, durante una conference call. La società, che potrebbe
chiamarsi semplicemente La7, controllerà da un lato le frequenze (in qualità
di operatore di rete), dall’altro i canali
La7 e La7d, oltre al 51% di MTV. In qua-
p.2
lità di operatore di rete, però, TI MediaLa7 dovrà anche trovare il modo di
“fare cassa”, portando nuovi canali sulle
sue frequenze. Per fare questo servirà
banda e, come ha spiegato Stella, la
vittima sacrificale potrebbe essere La7
HD. Se così fosse sparirebbe dall’etere
italiano uno dei pochi canali HD (in
senso assoluto) e probabilmente l’unico che al momento è in grado di offrire una programmazione costante e
di qualità in alta definizione. Due valori
che al giorno d’oggi, evidentemente,
non pagano più.
Toshiba ha capito una cosa importante: gli utenti interessati al
suo magnifico TV ZL2 (pannello
4K e 3D senza occhiali) lo sono
più per il pannello con risoluzione super elevata piuttosto che
per il 3D senza occhiali. Ecco
perché, mentre in Italia lo ZL2
sta arrivando solo ora, in Giappone è stato presentato il nuovo
55XS5, una versione più “economica” priva di 3D senza occhiali.
Pannello e processore sono
gli stessi: Edge LED LCD da
3.840x2.160 pixel e Cevo Duo
rappresentano il cuore di questo TV che dispone di avanzati
algoritmi per portare l’immagine
a una risoluzione quattro volte
maggiore dell’originale HD.
Non chiamatelo però TV 4K: questo TV, infatti, non supporta il segnale 4K in ingresso anche perché è probabile che il 4K resterà
solo un formato broadcast e per
il Digital Cinema, e difficilmente
arriverà nel consumer.
Il nuovo TV costa circa il 20% in
meno di quello vecchio, ed è
molto probabile che questo modello arrivi anche da noi. Peccato
per l’assenza del 3D polarizzato:
sarebbe costato meno del 3D
autostereoscopico e avrebbe
comunque aggiunto qualcosa in
più a questo interessante TV.
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
PEOPLE & MARKET / Alcuni utenti sono stati contattati da Sky che propone un nuovo abbonamento
Sky On Demand a giugno con 1.500 eventi
Il servizio di streaming on demand offrirà 1.500 contenuti disponibili al lancio, è la risposta a Premium Play?
di R. Pezzali
A
lcuni utenti ci segnalano che
Sky sta contattando i suoi abbonati con decoder My Sky HD
per il lancio di un nuovo servizio On
Demand, evoluzione di quello attuale.
Il nuovo servizio dovrebbe contare
circa 1500 eventi visibili in streaming
tramite Internet, per i quali è quindi
necessario avere il decoder collegato
alla rete. Del nuovo Sky On Demand
abbiamo già parlato in passato, tuttavia è interessante notare che la data
di lancio, da luglio pare essere stata
anticipata a giugno; una modifica che
che ha tutta l’aria di essere una risposta
a Mediaset Premium, che un servizio
simile l’ha già da un anno (Premium
Play, già Premium Net TV) e da poco
ha lanciato anche la versione per iPad.
people & market
L’Olanda dice sì
alla Net Neutrality
Il primo Paese in Europa ad adottare per legge la Net Neutrality è,
senza sorprese, l’Olanda. I Paesi
Bassi hanno, infatti, appovato una
legge che impedirà agli operatori
telefonici mobili di discriminare il
traffico che passa sulla loro rete.
In altri termini, gli utenti potranno
usare Skype o qualsiasi altra
applicazione VoIP senza restrizioni, trasformando gli operatori
telefonici in “gestori ciechi” di
un’autostrada di dati. Allo stesso
modo sarà permesso il traffico
P2P, anche se la legge consentirà agli operatori di limitare la
velocità per ragioni di sicurezza o
congestione della rete. Sicuramente un’ottima notizia che darà
modo agli olandesi di festeggiare;
ma che ne sarà degli altri Paesi,
soprattutto dell’Italia? Riusciremo
prima o poi ad avere qualcosa di
simile anche noi?
Il nuovo Sky On
Demand non sarà
un vero e proprio
streaming, ma consentirà di scaricare
sul disco del MySky
il contenuto selezionato; una volta
iniziato il download
sarà possibile far
partire la riproduzione. Ovviamente
se la linea dati non è sufficientemente veloce, sarà necessario attendere
il completamento del download (o
quasi) prima di iniziare a riprodurre
l’evento, per evitare fastidiose interruzioni. Come auspicabile, molti titoli
saranno offerti in HD con audio Dolby
Digital; trattandosi poi di una soluzione che prevede il download in locale,
p.3
PEOPLE & MARKET
Sky compra
Acetrax e un
futuro nel VOD
Il colosso della pay tv satellitare
ha acquisito in sordina il
servizio di streaming on
demand Acetrax. Quali scenari
si prospettano ora all’orizzonte?
di M. Dalli
anche chi non ha una linea dati molto
performante potrà vedere contenuti
in alta definizione, magari mettendoli in download durante la notte. Al
momento non si hanno maggiori informazioni, ma la sperimentazione del
servizio dovrebbe partire nel giro di
poche settimane, per cui cercheremo
di tenervi informati.
people & market
Rete e micropagamenti per Mastercard
Presentata ufficialmente anche in Italia la soluzione PayPass Wallet
Un insieme di tecnologie e soluzioni con cui Mastercard apre all’NFC
di M. Dalli
Il mondo del commercio sta cambiando, pagare con il cellulare al
posto della carta di credito non è
cosa di tutti i giorni, ma il futuro
sarà questo e per i commercianti
l’integrazione tra punto vendita
“fisico” e online avrà un ruolo fondamentale. Dall’altra parte della
“barricata” per i consumatori avere un unico sistema di pagamento può essere sicuramente una
bella comodità. Mastercard presenta PayPass Wallet, una piattaforma che vuole
interpretare tutti questi bisogni. Si tratta in realtà di tre soluzioni raccolte sotto lo
stesso cappello, PayPass Acceptance Network, PayPass Wallet e PayPass API, che
pongono Mastercard in diretta competizione con PayPal. L’idea di base è quella di
offrire al consumatore un unico account con il quale effettuare pagamenti online,
“in app” tramite applicazioni per tablet e smartphone con POS compatibili con
l’NFC. Per esercenti e banche, Wallet offrirà un unico conto con il quale accettare pagamenti con ogni tipo di modalità elettronica (comprese le carte di credito
di altri circuiti). Si tratta di una soluzione globale, che viene lanciata inizialmente
sui mercati USA, canadese, britannico e australiano ma che verrà gradualmente
estesa in tutto il mondo, che in Italia vede Intesa Sanpaolo come uno dei primi
importanti partner. Mastercard ha lanciato anche un programma di certificazione per identificare gli smartphone NFC compatibili con la propria piattaforma di
pagamento, con un logo che potrà essere utilizzato sulle confezioni. Insomma, i
micropagamenti con cellulari sono sempre più vicini.
Sky sta pian piano espandendo il
suo territorio da pura pay tv satellitare a fornitore di servizi multipiattaforma. Tra le pieghe dei
risultati finanziari, infatti, si apprende che Sky ha recentemente acquisito Acetrax, il servizio di
video on demand operante in
molti Paesi (tra cui l’Italia). Con
questa acquisizione Sky conta di
portare in casa due importanti
asset di Acetrax: la competenza
nei servizi di streaming e il rapporto con i produttori di TV e
Blu-ray “smart”.
A quanto si apprende, Acetrax
continuerà a operare indipendentemente, ma le sue competenze potranno essere usate da
Sky per migliorare il servizio Sky
Go e gli altri servizi di streaming
(in patria, infatti, partirà in estate
un servizio di video on demand
anche per i non abbonati Sky).
Inoltre, Sky conta di integrare i
suoi servizi sulle Smart TV, sfruttando appunto i rapporti di Acetrax coi produttori (che si trova
preinstallato sui TV LG, Panasonic, Samsung e Toshiba, oltre che
su alcuni tablet).
Cosa ci riserverà il futuro è quindi
ancora un mistero, ma Sky sembra sempre più intenzionata a
“diversificare” il mezzo trasmissivo, aggiornandosi al terzo millennio. Vedremo cosa sapranno
proporci.
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
TV & VIDEO / 2.000 contenuti on demand e un canale calcio in diretta, richiede la copertura Wi-Fi ma arriverà anche su 3G
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Premium Play è arrivato su iPad, l’abbiamo provato
Buona la qualità di visione offerta, da migliorare invece in alcuni particolari l’interfaccia. Volendo, con un trucco funziona anche in 3G fin da subito
di M. Dalli e R. Pezzali
S
u App Store è arrivata l’app Premium Play per iPad, con la quale
la pay tv di Cologno Monzese
porta sul tablet Apple tutti i contenuti
del servizio di video on demand Premium Play. Nel complesso, 2.000 titoli
sempre disponibili, di cui (entro l’estate) 800 film, oltre a una serie di canali
tematici e, in diretta, il canale Premium
Calcio. Dal decoder, quindi, il servizio si
è espanso al PC e alla Xbox 360 prima,
ora all’iPad e, in futuro, arriverà anche
per PS3 e Wii.
L’offerta per iPad è disponibile al momento solo sotto copertura Wi-Fi, ma
in estate è previsto un aggiornamento
che estenderà la compatibilità anche
alle reti cellulari. Questo aggiornamento porterà con sé anche un’altra importante novità, chiamata “Download
& Play”, che consentirà di scaricare in
locale sul tablet i contenuti desiderati,
per poi rivederli in un secondo momento, quando non si ha accesso a
Internet (ad esempio in aereo o fuori
copertura Wi-Fi o 3G). I contenuti saranno visibili quante volte si vorrà, ma
non saranno più disponibili una volta
scaduto il periodo prestabilito (lo stesso del servizio Premium Play). Su rete
3G, inoltre, non dovrebbero esserci
restrizioni di nessun tipo: sarà quindi
possibile, dalla prossima stagione, vedere il campionato di calcio anche fuori
casa (le partite trasmesse su Premium
Calcio, quindi solo anticipi e posticipi,
oltre a Diretta Premium la domenica
pomeriggio; gli altri canali potrebbero arrivare con un aggiornamento
futuro), oltre ad avere accesso a tutti i
contenuti “on demand”. Per contenuti
futuri, invece, potrebbero sussistere
limitazioni sul 3G, a seconda dei diritti di trasmissione. Premium Play per
iPad è un’app gratuita che offre a chi
è già cliente Mediaset Premium con
abbonamento Easy Pay (circa 2 milioni di utenti sul totale di 3,5 milioni), la
visione gratuita fino al 2013; in seguito
rientrerà nell’attuale offerta Play, ovvero a 4€ al mese. Chi invece non è cliente Premium può usufruire di un periodo di prova gratuito di 15 giorni in cui
valutare il servizio. Gli utenti Android,
infine, dovranno pazientare ancora un
po’: causa problemi di sicurezza nella
protezione dei contenuti, la piattaforma di Google riceverà l’app verso fine
2012, inizio 2013.
Interfaccia ben organizzata
Non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione per provare il sistema, già visto
su Xbox, anche sul tablet Apple.
Premium Play su iPad funziona decisamente bene: una volta effettuato il login con l’account Mediaset Premium,
l’applicazione verifica i diritti di visione
disponibili sull’abbonamento e permette la visione solo degli eventi per
cui si è pagato. Il Calcio Live, ad esempio, non è visibile se si ha un pacchetto
Family. Nella parte alta dell’interfaccia
un’icona permette di verificare comunque i propri diritti di visione e un
tasto impostazione apre in un iframe il
sito web di Mediaset nell’area dedicata
ai clienti, dalla quale è possibile anche
fare un test della linea. La parte centrale dell’interfaccia è ben organizzata
e ricalca bene o male quella presente
sui decoder: coverflow dei contenuti
in evidenza, filtro sui contenuti più visti e su quelli in evidenza. Nella parte
bassa si può accedere al catalogo, ai
contenuti degli ultimi sette giorni,
ai canali extra e a quelli Live. I canali
extra sono una serie di palinsesti organizzati che però contengono titoli già
presenti a catalogo, quindi niente di
nuovo, solo un ulteriore filtro.
Solo una cosa non ci piace: l’organizzazione del catalogo, graficamente poco
d’appeal e con icone troppo piccole e
testi spesso troncati; era molto meglio
una lista ordinata con i titoli per intero
senza “thumbnail”, esattamente come
avviene con i decoder.
Qualità di visione discreta
La qualità di visione non è eccelsa
come un contenuto locale ma per
essere uno streaming su un 9.7” non è
affatto male: qualche artefatto e poca
definizione sui titoli più vecchi ma le
stesse cose si possono dire anche del-
la visione su un TV. I canali live godono
di una qualità discreta; Sky Go ha una
resa leggermente superiore.
Premium Play su iPad non è comunque un prodotto completo e Mediaset
lo sa bene: al momento è un secondo
TV da casa, e solo con il prossimo aggiornamento in estate diventerà veramente utile. Con l’update, infatti, sarà
possibile tenere sul tablet fisicamente
i contenuti, che verranno scaricati in
connessione Wi-Fi e che saranno visibili anche quando non c’è connessione. Con l’aggiornamento dovrebbe
sbloccarsi anche il 3G per i canali Live,
anche se esiste un trucco per poter
vedere il calcio (ma ormai non serve
più) e i film già da ora con il 3G: bisogna avere un iPad con jailbreak e il
software 3G Unrestrictor che sblocca l’uso del 3G anche per i software
che lo vietano (vedi Facetime, Sky
Go, Skype, ecc). Rimane però il problema del consumo di banda: basta
una serie televisiva o una partita per
far fuori quasi 750 MB di dati. Il player
comunque fa un minimo di buffering:
siamo, ad esempio, riusciti a vedere in
metropolitana a Milano un pezzo di
Fringe senza alcun problema di banda.
Nel complesso Mediaset ha fatto un
buon lavoro, anche se con il prossimo
update sarebbe gradito anche un piccolo restyling grafico soprattutto nella
sezione dedicata al catalogo dove si fa
fatica a leggere interamente i titoli di
alcuni film.
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
TV & VIDEO / Panasonic ha inserito un server DLNA nei TV top di gamma 2012 per condividere in rete video, foto e musica
p.6
Nostalgia di VHS? Ecco l’arma segreta Panasonic
La soluzione rende accessibili e visibili in rete su altri dispositivi i contenuti di un hard disk collegato al TV, registrazioni dei programmi comprese
di R. Pezzali
E
rano ingombranti, avevano una
pessima qualità e ci volevano
anche minuti per riavvolgerle o
andare al punto desiderato, ma non
possiamo negare che la videocassetta per la sua semplicità un po’ ci
manca.
L’arrivo del digitale terrestre e la sparizione dei videoregistratori hanno
infatti lasciato un vuoto enorme: alla
“nota” casalinga di Voghera bastava
premere un tasto per registrare senza
problemi Beautiful, sapeva che poteva dare la cassetta all’amica e sapeva
che poteva prendere la cassetta, spostarla su un altro videoregistratore e
vederla senza problemi.
Si parla tanto di sharing, ecosistema,
condivisione ma al giorno d’oggi chi
vuole registrare qualcosa sulla TV del
soggiorno e guardarla in camera da
letto non può farlo, o comunque non
può farlo con facilità.
Le soluzioni più comode sono i DVD
Recorder (ma non sono facili e immediati come i vecchi VHS) e i decoder
di origine cinese, dotati di funzione
PVR su USB senza protezioni di sorta. Chi li ha usati però sa bene che
non sono proprio il massimo come
funzionalità e interfaccia, e spesso
si deve pure trovare la chiavetta USB
adatta per gestire senza problemi le
registrazioni.
Tutto questo per una assurdità:
DGTVi e i broadcaster non vogliono
che le registrazioni fatte con una TV
possano essere viste su un’altra TV. Lo
sanno bene coloro che hanno una TV
o un decoder certificato e hanno provato a registrare con il PVR integrato:
le registrazioni possono essere riviste solo con quel dispositivo perché
sono criptate sul numero di serie.
Resta da chiedersi secondo quale logica un DVD recorder può registrare
Rai 1 (e i DVD si possono facilmente
copiare, spostare su un computer,
etc) mentre una TV deve criptare un
file che mette su una chiavetta, e chi
lo registra non può prendere questo
file per vederlo in un’altra camera.
Panasonic però ha trovato la soluzione, anche se l’ha fatto senza pubblicizzare affatto la cosa, tanto che molti
addetti ai lavori non ne sono neppu-
re a conoscenza: nella
gamma di TV del 2012, sui
modelli top di gamma, ha
inserito un server DLNA.
Sulla home page di Panasonic dedicata ai Viera
non se ne fa menzione,
eppure a nostro parere
questa è una funzione
che vale dieci volte i vari
Vieracast, browser, giochi
e applicazioni della stessa
Smart TV Panasonic.
Il server DLNA all’interno
della TV (va attivato in un
apposito menu) permette
di condividere sulla rete
locale i contenuti presenti
sull’hard disk collegato
alla TV per la registrazioNella foto in alto la parte di menù in cui si attiva il server DLNA sul TV Panasonic.
ne, siano essi video, foto,
Qui sotto, un esempio di accesso del contenuto registrato da un TV di altra marca
musica o registrazioni.
collegato sulla stessa rete.
Avete capito bene: tutto
quello che viene registrato dalla TV sull’hard disk
collegato può essere visto
da qualsiasi dispositivo in
rete, che può essere un
tablet, uno smartphone,
o un TV nell’altra stanza,
purchè sia DLNA. Non
servono neppure i fili,
perché la TV Panasonic ha
una connessione wireless
che ha banda a sufficienza per condividere le registrazioni.
Nelle foto in questa pagina, alcuni screenshot della prova fatta registrando
un canale Rai con il Panasonic VT50 per poi rivedere la clip per esempio su un nuovo serire alcune opzioni di risparmio la bocca di parole come condivisioSony la registrazione tramite rete energetico per avere, a costo di un ne, sharing, DLNA, ecosistema ma
Wi-fi. Ma allo stesso modo abbiamo minimo consumo in più, un servizo alla fine il 90% dei prodotti sul merprovato su tablet e smartphone con impagabile: la libertà di vedere le cato “prende” e sono pochi quelli che
client DLNA senza avere problemi di proprie registrazioni su tutti i TV di “danno” contenuti, praticamente solo
casa. A patto - ovviamente - che si i computer e i NAS. E per la sempre
riproduzione.
Nella sua facilità d’uso, Panasonic col- tratti di TV connessi alla rete.
più “nota” casalinga di voghera i NAS
ma un po’ di vuoto lasciato dalle VHS: La mossa di Panasonic, fatta abba- sono il nucleo antisofisticazione che
usare il PVR della TV è semplicissimo stanza in sordina e neppure pubbli- ha sentito qualche volta al telegiorcosì come è semplice poi da un’altra cizzata deve far riflettere. Ci viene in- nale.
TV recuperare la registrazione. Resta fatti da chiedere per quale motivo gli C’è un popolo di orfani del VHS che
al momento un solo problema: con altri produttori di TV, di DVD recorder aspetta una soluzione intelligente
le impostazioni di fabbrica, il server si con hard disk e di media player con per tornare a fare quello che faceva
spegne quando viene spento il TV e tuner non inseriscono all’interno dei prima, e chi troverà la soluzione senquindi l’utente rischia di non intuire loro prodotti un server: negli ultimi tirà meno questa crisi. Purché la publ’utilità del sistema. Basta però disin- anni sono stati tutti bravi a riempirsi blicizzi, ovviamente.
Dammi il cinque!
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prematuri.
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Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale,
delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute
che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a),
del D.Lgs. n. 460 del 1997 e delle fondazioni nazionali di carattere culturale
FIRMA
Mario Rossi
Ogni anno in Italia nascono 30.000 bambini prematuri,
di cui circa 5000 hanno un peso inferiore a 1500 gr.
Questi bambini hanno bisogno di cure, controlli
e assistenza per molti anni.
E anche i loro genitori hanno bisogno del tuo aiuto.
Le donazioni ad AISTMAR Onlus vengono
interamente impiegate per:
- l’assistenza delle gravidanze a rischio o patologiche
- la cura e il supporto al neonato prematuro
e alla sua famiglia nel percorso di sviluppo e crescita
Oppure puoi sostenere AISTMAR Onlus con versamenti su:
• C/C Postale: 29328200
• C/C BancoPosta: IBAN: IT 05 Z 07601 01600 000029328200
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• C/C Bancario: IBAN: IT 87 N 0351201619 000000003641
presso Credito Artigiano, Agenzia n°14 - Milano
........................................................................
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
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AISTMAR Onlus - via della Commenda, 12 - 20122 Milano - www.aistmar.it
FONDAZIONE IRCCS CA’ GRANDA - OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO
Dipartimento per la Salute delle Donna, del Bambino e del Neonato
U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale
via Francesco Sforza, 28 - 20122 Milano
Tutto il personale di AISTMAR Onlus è volontario. L’intero ricavato delle donazioni viene
impiegato in cure e assistenza ai neonati prematuri e patologici e alle loro famiglie.
AISTMAR Onlus
Associazione Italiana per lo Studio e la Tutela della Maternità ad alto Rischio
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
MOBILE / Le funzionalità e le caratteristiche dello smartphone Samsung analizzati punto per punto: è davvero il numero 1?
p.8
Samsung Galaxy S III: video, dettagli e impressioni
Processore quadcore, fotocamera da 8 Megapixel e batteria ad ampia autonomia, ma le novità sono le funzioni “intelligenti”. Scopriamole nel nostro video
ivoluzione o parziale delusione? Leggendo i commenti sul
web le opinioni sono divise:
c’è chi giudica il Samsung Galaxy S III
(senza averlo ancora provato) il miglior smartphone di sempre e chi invece è rimasto deluso per la fotocamera da “soli” 8 Megapixel e per altri
piccoli dettagli, come il display che
non è Edge to Edge: il bordo c’è, sottile ma c’è. Dopo aver “giocato” un’ora
abbondante con il nuovo Samsung
possiamo dare le prime impressioni
a caldo, condite da un lungo video
che approfondisce tutti gli aspetti
del nuovo terminale.
tavia tenendolo in mano abbiamo
l’impressione che manchi ancora
qualcosa. Un po’ come per il Galaxy S
II, il nuovo Galaxy è “leggerino”, ha un
corpo in materiale plastico e non dà
la sensazione di top di gamma che
un ben più pesante iPhone 4S o HTC
One X danno. Qualcuno ipotizzava
un corpo in materiale ceramico, quel
che è certo è che forse Samsung doveva scegliere meglio i materiali: il
nuovo Galaxy è sicuramente leggero
e robustissimo, ma forse se Samsung
l’avesse fatto un po’ più pesante e
metallico al tatto sarebbe stato più
valorizzato. Le dimensioni sono extralarge: tra il Galaxy S III e il Galaxy
Note balla solo mezzo pollice.
Taglia extralarge
Caratteristiche al top
di R. Pezzali
R
Samsung lo ha definito uno
smartphone “Designed for Humans”
proprio perché per realizzarlo ha
ascoltato i feedback degli utenti: autonomia, design, prestazioni e funzionalità in un mix micidiale che dovrebbe creare un nuovo riferimento
nel mercato Android.
I dati di targa sono schermo da
4.8” Super AMOLED, processore
quadcore, fotocamera da 8 Megapixel e Android 4.0, ma c’è molto di
più. Samsung aveva magistralmente
nascosto fino all’ultimo momento
il vero design, anche se in qualche
rendering e in qualche scatto la verità si poteva intravedere. L’azienda si
sofferma sul peso di soli 133 grammi
e sullo spessore di soli 8.6 mm, tut-
Lo schermo è stupendo: un AMOLED
da 4.8” risoluto e brillante, con un
buonissimo angolo di visione e una
luminosità più che buona. Il display
non è però RGB ma PenTile, quindi
con pixel condivisi: un piccolo peccato che però non si nota affatto. Il
tempo di risposta è di 0.01 ms e durante le clip HD non abbiamo riscontrato il minimo blur. Nella foto sotto
si intravede il pattern PenTile.
Il processore quadcore da 1.4 GHz
Exynos è potentissimo e grazie all’architettura e al sistema di gestione energia dovrebbe permettere
una maggiore autonomia globale.
Samsung ha inserito nel Galaxy S III
una batteria da 2.100 milliampere,
ma quello che ancora non sappia-
mo è se lo ha fatto per far arrivare il
telefono a due giorni di autonomia
oppure se processore e schermo alla
fine, pur essendo componenti a basso consumo, richiedono qualcosa di
più. Lo scopriremo solo con una prova più approfondita.
Fotocamera, 8 MPX di qualità
Passiamo alla nota che molti ritengono dolente: la fotocamera. Samsung
ha inserito nel Galaxy S III una fotocamera da 8 Megapixel con sensore
BSI e flash. Gli appassionati si aspettavano qualcosa in più, ma riteniamo
che la scelta sia ponderata se consideriamo la dimensione del sensore.
Samsung ha comunque migliorato
diversi aspetti della fotocamera, capace di avviarsi in meno di un secondo e con uno shutter lag pari a 0,
lo scatto è immediato. Inoltre è possibile scattare a diverse risoluzioni,
attivando effetti e modalità di scatto
come l’HDR, anche a raffica da 20
immagini in sequenza con 3.3 fps di
cadenza. Samsung ha inserito anche
il Best Shot: la fotocamera scatta una
sequenza rapida di 8 foto e sceglie
quella che per nitidezza, esposizione
e posa ritiene la migliore. Si possono
anche scattare foto mentre si riprende un video e cliccando su un volto
si può fare il Face Zoom, scattando
un ritratto in pochi istanti. C’è anche
il “group tag”, ovvero la suddivisione
delle foto a seconda delle tag e delle
persone riconosciute così come esiste anche la possibilità di inviare una
mail con le foto alle persone che vengono riconosciute dallo smartphone
all’interno della foto stessa.
Ice Cream ridisegnato
Samsung ha lavorato molto su Ice
Cream Sandwich ridisegnando in
gran parte l’interfaccia e arricchendola di nuove funzioni. Una di queste è S-Voice, ovvero Siri secondo
Samsung. Il telefono parla e risponde alle domande che gli vengono
fatte, interagisce e compie determinate azioni in seguito a comandi
che gli vengono impartiti. E tutto in
italiano, cosa che Siri non contempla. Il sistema va però perfezionato
leggermente, abbiamo provato con
qualche comando e non è stato proprio impeccabile.
Oltre a questo sono state inserite
segue a pag. 9
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
p.9
Mobile
Samsung Galaxy S III
segue da pag. 8
una serie di funzioni “utili”: se si visualizza, ad esempio, un contatto
basta portare il telefono all’orecchio
per far partire la chiamata, mentre se
si sta leggendo un articolo lo schermo mantiene la stessa luminosità
perché con la videocamera frontale
il Galaxy S III si accorge che l’utente
sta interagendo. Uno smartphone
intelligente, o almeno uno smartphone che prova ad esserlo.
All’interno della nuova Touchwiz UX
ci sono altre piccole chicche: Popup
Play permette di ridurre un video a
popup per leggere una mail senza
perdere di vista il contenuto visuale;
una sorta di Picture in Picture che
lascia un video ridotto a finestra in
primo piano. Allshare Play condivide i contenuti multimediali con le
TV sulla rete, mentre Allshare Cast
condivide sullo schermo l’interfaccia
del telefono in wireless, una sorta di
AirPlay Mirroring.
Samsung affianca poi a Google Play
il suo App Store “Samsung App” e tre
Hub: Hub Game, Hub Movie e Hub
Music. Il primo è un repository di
giochi, mentre gli altri due sono interessanti perché offrono servizi di
video e musica in streaming con una
library davvero vasta. Arriveranno
inizialmente in sette paesi nel mondo, e non sappiamo al momento se
l’Italia è tra questi.
Sempre in relazione al lato software
c’è da sottolineare l’inserimento, nel
telefono, di un particolare equalizzatore audio per migliorare la qualità
delle conversazioni. Per fortuna che
si sono ricordati che alla fine il “telefono” è la funzione primaria di questo completissimo smartphone.
Connettività, c’è anche l’NFC
Passando al lato connettività il Galaxy S III ha 3G HDPA+, Wi-Fi e Bluetooth 4.0: per gli States sarà disponibile anche la versione LTE. Come
negli ultimi terminali Samsung, è
presente anche l’NFC, sfruttabile
anche per la funzionalità S-Beam, un
sistema di trasmissione dati ad alta
velocità tra due device dello stesso
tipo.
Galaxy S III tocca poi anche tre settori “vitali”: il car, l’health e l’enterprise.
È compatibile, infatti, con MirrorLink, la tecnologia che permette
di inviare dati e applicazioni sugli
schermi touch di alcune automobili: lo smartphone diventa così parte
integrante con la macchina funzionando da vivavoce, navigatore, music player e altro ancora.
C’è poi S-Health, un’applicazione
per registrare i dati di alcuni sensori
medici e studiata per monitorare la
salute. Chi deve portare un dispositivo medico per il controllo di alcuni
parametri critici può interfacciarlo
al telefono (se compatibile) e fare in
modo che la lettura venga memorizzata e tenuta sotto osservazione o
trasmessa periodicamente.
Per finire il lato “enterprise”: sicurezza, applicazioni, controllo e virtualizzazione rendono il nuovo Galaxy un
ottimo smartphone per il business.
In questa stessa pagina è possibile
vedere il Galaxy S III nel nostro completo e lungo video che riassume
tutte le funzionalità.
Si carica anche a induzione
Samsung non si è risparmiata nemmeno sugli accessori: si parte con
una flip cover che mantiene lo stesso design slim per arrivare al modu-
lo di ricarica wireless. Il Galaxy S III
è predisposto per la ricarica a induzione, ma il caricatore va comprato
a parte.
Ci sono poi una docking per la ricarica desktop, una docking per auto e
un battery kit extra che permette di
aumentare ulteriormente la batteria. Per inviare lo schermo in remoto a un TV serve una “Allshare Cast
Dongle” che grazie all’HDMI è compatibile con tutti i TV (una sorta di
WiDi adapter), mentre c’è un HDTV
adapter che permette di collegare
lo smartphone a un TV con cavo
HDMI.
Prezzo fissato: 699 euro
Samsung Italia ha ufficialmente
comunicato il prezzo di listino del
Galaxy S III, costerà 699 euro, un
prezzo elevato ma allineato a quello dell’HTC One X. Samsung, come
sempre, punta molto sull’offerta
commerciale con gli operatori, che
a fronte di contratti da 30 mesi daranno il terminale praticamente gratis o a fronte di un piccolo anticipo.
Come per gli altri terminali Android,
comunque, ci si aspetta un piccolo
calo di prezzo già nelle successive
settimane: qualcuno lo propone infatti già a 639 euro, e siamo certi che
le super offerte non mancheranno.
Oltre al prezzo, Samsung ci comunica anche che in Italia saranno attivi
oltre a S-Voice anche il Music Hub
per la musica in streaming e il Video
Hub per vedere e scaricare i film da
un’ampia library internazionale. La
disponibilità del nuovo smartphone
è prevista a partire dal 29 maggio.
Il più potente
ma manca l’effetto “Wow”
Per tornare alla domanda iniziale,
ovvero se siamo di fronte a una rivoluzione o a una parziale delusione
possiamo dire che non c’è stato l’effetto “Wow” ma non siamo neppure
davanti a una delusione, perché al
momento non c’è uno smartphone
sul mercato così potente. Samsung
ha preso (per non dire copiato) un
po’ da tutti: c’è un po’ di Apple, un
po’ di HTC e ci sono tante piccole
idee interessanti che ha pensato di
integrare nel suo nuovo flagship. E
il risultato è un prodotto completo
che fa bene tutto, anzi, forse fa più
cose di quelle che poi effettivamente servono.
video
Guarda la nostra anteprima
video del Samsung Galaxy S III
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
PEOPLE & MARKET / Connettore “universale” e ricarica veloce per le auto elettriche nel futuro
Auto elettriche cariche in 15 minuti dal 2013
Annunciato un nuovo standard per la ricarica delle batterie delle auto, sarà adottato da produttori americani
di M. Dalli
U
fine anno, mentre i primi modelli di
auto inizieranno a circolare a partire
dal 2013. Dal 2017, inoltre, questo
standard diventerà obbligatorio in
people & market
PEOPLE & MARKET / Che tipo di auto desiderano le persone?
Google sta portando avanti,
con grande soddisfazione, la
sua idea di “auto che si guida da
sola”. L’azienda in passato ha fatto
viaggiare diversi prototipi della
propria vettura sulle autostrade
di tutti gli Stati Uniti d’America
e ora è giunto il momento del
“prossimo passo”. Google ha
chiesto alla motorizzazione dello
stato del Nevada di autorizzare la
circolazione delle sue automobili
anche sulle strade cittadine; il
dipartimento dei trasporti ha
accettato la richiesta, ma ha
imposto alcune condizioni.
Ogni veicolo dovrà essere
ben riconoscibile e i percorsi
che ogni giorno verranno
affrontati dovranno essere
“registrati e comunicati” alle
autorità; le auto, inoltre, saranno
contraddistinte da una speciale
targa rossa per permettere il
facile riconoscimento anche da
parte dei cittadini. Infine, vi è la
questione “economica”; al fine
di prevenire qualsiasi problema,
ogni vettura dovrà essere coperta
da un’assicurazione di almeno
un milione di dollari. Mica
noccioline...
people & market
IEEE vuole
un Wi-Fi migliore
e più veloce
Pubblicato un nuovo standard
per le reti Wi-Fi 802.11 che
promette velocità più elevate
e introduce nuove bande radio
e l’uso in auto
n nutrito gruppo di case automobilistiche americane e
tedesche ha annunciato di
voler adottare un nuovo standard di
caricabatterie per auto elettriche che
consentirà la ricarica dei veicoli in 1520 minuti. Il nuovo connettore, chiamato Combined Charging System,
sarà finalmente unico per tutti i modelli e potrà essere collegato a diverse
fonti di energia: alternata a una fase,
alternata trifase per una ricarica veloce, continua per la ricarica in casa e
continua ultra veloce per la ricarica
alle colonnine pubbliche; il tutto con
un’unica presa.
Questo nuovo standard, che è stato
adottato da Audi, BMW, Chrysler, Daimler, Ford, General Motors, Porsche
e Volkswagen, arriverà sul mercato a
Google “guida”
I test in Nevada
p.11
di M. Dalli
Europa per tutti i veicoli elettrici. Sul
fronte elettrico qualcosa si sta effettivamente muovendo; speriamo che
sia la volta buona!
Concept Volkswagen: l’auto volante
Secondo una ricerca svolta dalla casa tedesca l’auto sarà “fluttuante”
Un video ci mostra come se la immaginano oggi gli ingegneri tedeschi
di M. Dalli
V
olkswagen vuole progettare la
macchina del futuro e per farlo ha deciso di ascoltare prima
i desideri della gente: per questo ha
lanciato in Cina il People’s Car Project,
progetto della macchina popolare.
Dopo 11 mesi, 33 milioni di visualizzazioni del sito e quasi 120mila idee
inviate, la casa tedesca ne ha selezionate tre, di cui una particolarmente
“avveniristica”: Hover Car. Si tratta,
come i più anglofoni avranno già
intuito, di una macchina fluttuante,
una sorta di precursore delle macchine volanti che si vedono nei film di
fantascienza o ne I Pronipoti. La Hover Car non può volare, ma si limita a
“fluttuare” a qualche decina di centimetri dal suolo, evitando così l’attrito
con l’asfalto e le asperità del terreno.
Il veicolo è completamente elettrico ed è dotato di due posti, un’auto
pensata per la mobilità personale
in spazi ristretti come le grandi città
o, ancora di più, le sovraffollate metropoli cinesi. Al momento la Hover
Car è solo un concept; non esiste
nella realtà né si sa quando potremo
davvero guidarla, anche perché per
funzionare richiede strade “magnetiche” che la facciano fluttuare correttamente (e non osiamo immaginare
cosa potrebbe succedere se si dovesse
uscire di carreggiata...). Ciononostante
l’idea è sicuramente
affascinante ed è un
primo, timido, passo
verso un cambiamento radicale nel
modo di guidare.
Sarà davvero così
l’auto del futuro?
La IEEE, l’istituto di ingegneri elettrici ed elettronici che governa gli
standard di comunicazioni radio,
ha pubblicato un nuovo standard
per le reti 802.11, meglio note al
mondo come Wi-Fi. Questo nuovo standard introduce parecchie
novità, sia a livello fisico (PHY) che
MAC: si parla di un throughput
massimo teorico di 600 Mbps,
sfruttamento della banda radio
3650-3700 MHz (finora sono stati
utilizzati solo i 2,4 e i 5 GHz) e reti
mesh, ovvero reti in cui i dispositivi sono i nodi di una sorta di “maglia” senza fili. Ma c’è spazio anche
per un supporto a più dispositivi
e l’hands-off dalla rete cellulare,
ovvero il passaggio dall’una all’altra rete senza perdere la connessione. Nel documento vengono
poi citate alcune tecniche per
migliorare la qualità del segnale,
come la misurazione delle risorse
radio, ma anche l’uso in macchina, una risposta ovvia al sempre
crescente uso di dispositivi interconnessi all’interno delle vetture.
Oltre a queste novità l’IEEE è già
al lavoro su una prossima versione
del Wi-Fi, che dovrebbe garantire
trasferimenti fino a 10 volte maggiori e una miglior distribuzione di
contenuti audio/video. Nessuna
data però è stata rilasciata, non
è quindi chiaro quando queste
migliorie vedranno finalmente la
luce del sole.
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
PEOPLE & MARKET / Ford e Nuance ci hanno invitato a scoprire le tecnologie di controllo vocale applicate alle vetture
p.12
In casa Ford presente e futuro del controllo vocale
Musica, telefono, GPS: a bordo delle automobili tutto si controllerà con la voce, per guidare in sicurezza senza distogliere lo sguardo dalla strada
di E. Villa
T
alking Cars & Beyond: all’interno
del centro di ricerca e sviluppo
europeo, Ford ha organizzato
(insieme al proprio partner Nuance)
un incontro sul tema del controllo
vocale applicato alle vetture di ultima generazione. Il tema è di grande attualità, soprattutto per il suo
rapporto (positivo) sulla sicurezza di
guida: oggi in macchina si ascolta
musica, si telefona, si compongono
messaggi ed email, si usa il GPS e
via dicendo; se tutte queste attività
dovessero distrarre la vista e le dita
del conducente, gli esiti potrebbero
essere molto pericolosi. Gestendo,
invece, tutto attraverso controlli
vocali, si risparmierebbe tempo e la
sicurezza sarebbe massima.
In particolare, si è parlato di SYNC,
il sistema di connettività e gestione
vocale della vettura che Ford ha già
introdotto sul mercato americano
ma che solo nel corso del 2012 verrà esteso all’Europa iniziando con
B-MAX per proseguire con Focus,
C-MAX, Transit e Fiesta. SYNC, che
sarà disponibile anche in italiano,
permette l’interazione vocale con i
sistemi di bordo in diversi modi: per
l’ascolto musicale, ad esempio, per
regolare la temperatura all’interno
dell’abitacolo e per gestire il sistema di navigazione.
Tra le funzioni di SYNC che ci si
augura di non dover mai usare ma
che sono indiscutibilmente utili c’è
il sistema d’emergenza, che attiva i
soccorsi in caso di incidente fornendo la localizzazione via GPS; in caso
di trasferta all’estero, poi, è anche
possibile “far parlare” SYNC nella lingua locale.
Il futuro prossimo
cloud e massima “naturalezza”
La sessione più interessante del forum Talking Cars & Beyond è stata
senza dubbio quella dedicata al futuro delle tecnologie di controllo
vocale. SYNC, che è già presente su 4
milioni di veicoli americani, è una tecnologia in continuo aggiornamento,
e le prime evoluzioni si vedranno a
breve. Obiettivo dichiarato di Ford
e Nuance è rendere i sistemi di controllo vocale più naturali possibile,
che non obblighino cioè l’utente a
“frasi fatte” o percorsi obbligati: ecco
perché una delle sfide delineate per
il futuro è proprio quella di permettere la massima libertà di espressione,
“comprendendo” anticipatamente le
intenzioni dell’utente tramite analisi
delle parole chiave. Tutto questo mediante l’utilizzo del cloud: pronunciare
semplicemente il nome di un artista
indicherà al sistema di entertainment
di riprodurre i suoi brani presenti in
memoria oppure nella library del
servizio di streaming musicale (come
Grooveshark), il nome di un locale
presente nelle vicinanze attiverà il
sistema di navigazione e via dicendo.
Molto interessante anche l’attivazione del sistema di riconoscimento
vocale senza premere alcun pulsante
e la funzionalità, mutuata dalle soluzioni Nuance per PC, di composizione di messaggi vocali e invio diretto
via sms o email dall’auto, ma senza
dimenticare l’interazione con i social
network e altro ancora. Tutto questo
senza distrarre lo sguardo dalla strada
e senza occupare le mani, per la massima sicurezza possibile.
Ritorno al futuro
Vehicle-to-Vehicle e
Vehicle-to-infrastructure
Ford e Nuance hanno, inoltre, già delineato gli scenari futuri della comunicazione in auto e del controllo vocale. Oltre al perfezionamento delle
tecnologie attuali, l’obiettivo è quello
di realizzare, possibilmente entro il
2020, un sistema di comunicazione
basato sul cloud che permetta agli
utenti, per esempio, di ottenere informazioni sul traffico in tempo reale,
ascoltare le stesse canzoni e stazioni
web a casa e in macchina, che chiuda automaticamente le porte di casa
quando la macchina si allontana e
via dicendo. Ma senz’altro più interessante è la comunicazione diretta
tra le vetture, al fine di semplificare e
rendere ancor più sicura la guida. Se
tutte le macchine “dialogassero” tra
loro a corto e medio raggio, fornendosi reciprocamente utili informazioni di posizione e movimento (GPS,
accelerazione, velocità…), sarebbe
possibile prevedere, in prossimità di
un incrocio, l’arrivo a forte velocità di
una macchina nella nostra traiettoria,
un ingorgo a breve raggio, un veicolo fermo subito dopo la curva che
stiamo percorrendo, un incidente a
segue a pag. 13
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
p.13
PEOPLE & MARKET / Combattere la pirateria col DRM sarebbe solo fatica sprecata, ecco perché
PEOPLE & MARKET
Chi scarica illegalmente libri lo fa solo perché non può acquistarli, ciò non solo non penalizza le vendite ma le aiuta
O’Reilly: la pirateria è tutto marketing
vi metodi per arginare la pirateria,
ma irrimediabilmente, in un modo
o nell’altro, una copia piratata finisce
sempre su Torrent e affini. Il messaggio di Hendrickson è quindi quello di
“dormire tranquilli”. Anziché perdere
tempo con questi mezzi da “uomo di
Neanderthal”, si dovrebbero invece
studiare nuovi metodi distributivi e
nuove soluzioni per offrire soluzioni
più economiche a chi non può per-
mettersi il costo di copertina di un
manuale da 100 dollari.
Gli esperimenti condotti da O’Reilly
hanno infatti dimostrato che i libri rilasciati volutamente senza DRM sono
stati piratati ovunque, ma questo
non ha inciso sulle vendite, che anzi
sono salite - seppur di poco - rispetto al solito. Il DRM, quindi, andrebbe
abbandonato completamente e per
sempre, non solo per un giorno.
Alla fine Calabrò getta la spugna
sul contestato regolamento
sul diritto d’autore online, che
avrebbe trasformato l’autority
in una sorta di poliziotto
della rete. Nel discorso di fine
mandato il presidente uscente
ha espresso il suo rammarico per
un regolamento ritenuto giusto
ed equilibrato, ma che senza un
chiarimento “non indispensabile”
da parte della politica sull’effettiva
competenza dell’AgCom in
materia, Calabrò non si sente
di deliberare, perché si tratta di
“una materia, qual è quella in
questione, nella quale, per la sua
sensibilità, è auspicabile la massima
chiarezza”. Scontata la delusione
della lobby dell’industria dei
contenuti, lasciata alle dichiarazioni
di rammarico per la mancata
delibera del regolamento da
parte di Enzo Mazza presidente di
FIMI e Marco Polillo presidente di
Confindustria Cultura Italia. La palla
passerà alla nuova composizione
dell’autorità per le garanzie nelle
comunicazioni, le cui nomine, in
perfetto stile italico, spettano alla
politica. Saprà il governo dei tecnici
trovare delle personalità al di sopra
di ogni sospetto?
causare conseguenze disastrose,
da evitare a tutti i costi. Poi c’è un
problema di privacy e la necessità di
omologare il sistema con le prescrizioni delle legislazioni locali, oltre
al fatto che occorre giungere (possibilmente in tempi brevi) a uno
standard unico, per evitare che solo
macchine dello stesso tipo (e marca) dialoghino tra di loro. Ma le premesse sono senz’altro interessanti.
Infine, Ford e Nuance hanno fornito
anche una prospettiva di più lungo
periodo, successivo al 2030: l’attuale sistema di parcheggio assistito
diventerà guida semi-automatica,
sarà possibile un sistema di prenotazione “on the go” dei posti auto
(addio, insomma, alle ore passate a
cercare parcheggio) e, soprattutto,
il sistema di gestione della vettura
cambierà radicalmente filosofia, diventando un assistente personale
per gli spostamenti. In pratica, non
si limiterà (come oggi) a fornire le
direzioni per raggiungere la meta,
ma ci potrà consigliare – dopo aver
valutato tutte le variabili dal web e i
dati delle altre vetture – di lasciare a
casa la macchina e procedere in bus
o metropolitana, di usare la bicicletta visto che la distanza è breve e le
previsioni del tempo ottime, di restare a casa ancora qualche minuto
per evitare code e via dicendo.
di M. Dalli
S
pesso i titolari dei diritti d’autore si lamentano per la pirateria,
giustificando così i soldi spesi
nelle protezioni anti-copia come il
DRM. Non è di questo avviso però
Mike Hendrickson, che ricopre il
ruolo di Vice President of Content
Strategy presso O’Reilly, una delle
più rinomate case editrici di libri tecnici. Secondo Hendrickson, infatti, la
pirateria dovrebbe essere vista come
una spesa coperta dal marketing,
non come una minaccia.
Il perché di questa affermazione è
spiegato in un lungo post sul blog di
O’Reilly, in cui Hendrickson sostiene
che chi pirata un libro lo fa perché
non può permettersene l’acquisto,
come ad esempio gli studenti al college. Quando però questi studenti
crescono e iniziano a lavorare, saranno più propensi ad acquistare (avendo soldi) un libro di una casa editrice
con cui si sono già trovati bene, magari perché hanno scaricato illegalmente qualche suo libro. Come conseguenza di questo, quindi, anche le
protezioni DRM sono inutili: c’è gente
che perde il sonno per studiare nuo-
Pirateria, AgCom
fa dietrofront
PEOPLE & MARKET
Ford, controllo vocale
segue da pag. 12
qualche isolato e via dicendo.
Tutto questo, per quanto molto
interessante, pone alcuni problemi
e non solo tecnologici: la qualità
e l’affidabilità dei dati è uno degli
scogli, ma la sicurezza degli stessi
è ancor più rilevante. Essendoci di
mezzo la sicurezza stradale, la trasmissione di informazioni errate
(causa virus, hack e affini) potrebbe
video
Ford e Nuance
tecnologie di controllo vocale
Essere "Smart" significa
occhiali 3D senza batteria,
conversione dei contenuti
da 2D a 3D,
telecomando Magic Motion
per darti maggior controllo
e navigare liberamente
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Essere "Smart" è...
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n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
MOBILE / Dopo le proteste su Facebook, Asus Italia dà la dongle GPS anche agli utenti italiani
Asus cambia idea: GPS gratis per il Prime
L’accessorio che risolve i problemi di aggancio del segnale GPS gratis anche a chi ha comprato il Prime in Italia
di P. Centofanti
I
l potere dei social network cresce
giorno dopo giorno, e le aziende
ora devono anche fare i conti con
questa bacheca aperta che può trasformarsi in ufficio reclami. Lo sa bene
Asus, che in un primo momento aveva scelto di non dare la dongle GPS a
tutti coloro che avevano comprato un
Transformer Prime perché la funzionalità GPS non era mai stata pubblicizzata in fase di commercializzazione
del prodotto. Anche noi ne avevamo
dato notizia. Asus ha però fatto marcia indietro e, come ha scritto sulla
sua pagina di Facebook, anche chi ha
comprato il Prime in Italia avrà l’accessorio in modo totalmente gratuito.
Ecco l’intervento:
“Abbiamo inaugurato questa fanpage
con la promessa che sarebbe stata un
luogo privilegiato di dialogo con tutti
voi. Un luogo attraverso cui comunicare
in maniera schietta, diretta ed educata.
Un luogo, soprattutto, attraverso cui
ascoltare le vostre richieste e necessità.
Non ci siamo mai nascosti dietro frasi
di circostanza. Né tirati indietro davanti
alle difficoltà. Raccontandovi con entusiasmo dell’arrivo di nuovi prodotti e
scusandoci pubblicamente di fronte a ritardi o problemi. Abbiamo scelto di essere “presenti”, sempre e comunque. In base
alle preferenze da voi espresse tramite
questa fanpage abbiamo stabilito in
che colorazione commercializzare Prime
sul nostro territorio. Quando ci avete comunicato il desiderio di avere tastiere retroilluminate sui vostri portatili ecco che
le abbiamo inserite sulle nuove famiglie
di prodotti. Ad esempio gli ZENBOOK di
seconda generazione ce l’avranno. Non
potevamo di certo rimanere indifferenti
al polverone sollevato dal dongle GPS
per Transformer Prime. Così visto che ce
l’avete chiesto a gran voce… abbiamo
deciso di offrirvelo. Continuiamo a sostenere che il Pad Prime sia un prodotto
funzionale al 100% anche senza GPS
esterno, ma non vogliamo che vi sentiate
trattati in modo diverso o ingiusto rispetto a chi vive negli altri paesi. Nei prossimi
giorni quindi vi comunicheremo come
richiedere il dongle, che vi sarà spedito
gratuitamente da ASUS. E questo per
quanto riguarda gli utenti di Prime. Non
p.15
MOBILE
RIM riparte da
BlackBerry 10
Presentato agli sviluppatori
il nuovo sistema operativo
BlackBerry. Basato su QNX e sul
lavoro già fatto con il PlayBook
OS, punta molto su HTML5
di P. Centofanti
ci siamo dimenticati naturalmente di chi
ci ha dato fiducia con il primo Transformer TF101/101G e che oggi è alle prese
con vari problemi dopo l’update a ICS.
Sappiate che stiamo lavorando per sistemare il tutto in via definitiva. Anche
qui partendo dal feedback che quotidianamente ci lasciate sulla fanpage. Con
un contatore prossimo ai 120mila “Like”
cominciate ad essere veramente tanti su
questa pagina. Ma vogliamo che sappiate che ASUS Italia è sempre qui e vi
ascolta”. - Lo staff ASUS Italia
Tutto è bene quel che finisce bene:
Asus si è fatta un’ottima pubblicità con
120.000 liker, e gli utenti sono soddisfatti.
Mobile
Jailbreak untethered iOS 5.1, ci siamo
Ecco l’annuncio della riuscita del jailbreak untethered di iOS 5.1
Presto in arrivo il tool che sembra essere già in via di sviluppo
di V. Barassi
Con il messaggio Twitter, che potete apprezzare immediatamente qui sopra,
pod2g, stimabile hacker da molto tempo al servizio della comunità, ha annunciato di aver effettuato con successo il jailbreak untethered di iOS 5.1
sul suo iPhone 4. Già nel weekend il membro del Chronic Dev team aveva
dichiarato di aver scoperto un paio di importanti vulnerabilità attraverso le
quali avrebbe potuto prendere il possesso dei device. In pochi giorni l’hacker
ha saputo farlo e, ovviamente, non ha spiegato come è riuscito nell’operazione. Nel tweet non si fa accenno a quali dispositivi sarà dedicato il prossimo
jailbreak e, siccome nelle poche parole si parla di iPhone 4, permangono ancora dei dubbi sulla possibilità di sfruttare l’exploit anche con il più recente
iPhone 4S. Pare che il nuovo tool per il jailbreak sia già in via di sviluppo; ci
vuole solo un po’ di pazienza.
RIM ha presentato agli sviluppatori il futuro della piattaforma
BlackBerry che porterà il nome di
BlackBerry 10 (precedentemente
era stato annunciato come BBX).
Il nuovo sistema operativo, come
già annunciato precedentemente, sarà basato su QNX partendo
dal PlayBook OS, la piattaforma
per l’omonimo tablet di RIM.
BlackBerry 10 presenterà un’interfaccia utente totalmente rinnovata e sfrutterà un nuovo ambiente di sviluppo, denominato
Cascades, per la realizzazione di
applicazioni native, ma supporterà applicazioni realizzate in
HTML5 con un apposito ulteriore ambiente di sviluppo denominato WebWorks.
La nuova interfaccia segna un
deciso passo in avanti in termini di eleganza, semplicità e
intuitività con la sua struttura a
pannelli scorrevoli e grande enfasi è stata posta sull’obiettivo di
portare l’esperienza d’uso della
tastiera fisica BlackBerry anche
su schermi touch con una serie
di algoritmi in grado di imparare
il nostro modo di digitare.
Al momento RIM ha rilasciato
solo il prototipo per gli sviluppatori (basato su PlayBook OS),
mentre i primi prodotti dovrebbero vedere la luce entro la fine
dell’anno. E i vecchi modelli non
potranno essere aggiornati alla
nuova piattaforma. Di seguito vi
proponiamo il video promozionale mostrato in occasione del
BlackBerry World 2012 keynote.
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
MOBILE
LG, smartphone
con 2 GB di RAM
Il mercato degli smartphone sta
prendendo una strana piega
con annunci che sembrano
assomigliare sempre più a quelli
dei PC di qualche anno fa. LG ha
lanciato un nuovo smartphone
per il mercato coreano, l’Optimus
LTE2. La caratteristica di punta
segnalata da LG? Il nuovo
smartphone Android è dotato
di addirittura 2 GB di RAM. A
cosa serva tutta questa memoria
non è dato sapere, visto che altri
smartphone simili se la cavano
più che egregiamente con
esattamente la metà se non meno,
certo è che l’Optimus LTE2 integra
anche una batteria da 2150
mAh per far fronte ai consumi
energetici. Il nuovo smartphone,
chiaramente pensato per le nuove
reti LTE, è dotato di display LCD IPS
TrueHD, cioè con risoluzione 720p
secondo il “gergo” di LG. In Corea
arriverà a maggio, ma come già
l’Optimus LTE è probabile che più
avanti raggiungerà altri mercati in
cui le reti LTE sono già presenti.
MOBILE / Nuovo lettore multimediale portatile da Samsung
Galaxy Player 4.2: stereo per tutti
Ha schermo da 4,2 pollici, altoparlanti stereo e sistema operativo Android
di M. Dalli
come Word, Excel, PowerPoint e PDF.
Supportati anche i più comuni formati
di immagini. La batteria da 1500 mAh
dovrebbe garantire fino a 60 ore di
riproduzione audio, o 8 ore di riproduzione video. Galaxy Player 4.2 arriverà
in America a partire da 199 dollari,
siamo in attesa di conoscere i dettagli
per il nostro Paese.
Google Play Libri arriva anche in Italia
Rilasciata nel Play Store la versione italiana di Google Play Libri
Un’applicazione che porta gli e-book su ogni terminale Android
di V. Barassi
Registrazione Tribunale di Milano
n. 416 del 28 settembre 2009
direttore responsabile
Gianfranco Giardina
editing
Claudio Stellari
Editore
Scripta Manent Servizi Editoriali srl
via Gallarate, 76 - 20151 Milano
P.I. 11967100154
Per informazioni
[email protected]
Per la pubblicità
[email protected]
Flipboard per
Android è qui
Addio esclusiva
di R. Pezzali
Mobile
Estratto dal quotidiano online
www.dday.it
MOBILE
Pubblicata sul web
l’applicazione Flipboard per
Android “rubata” ad un Galaxy S
III che doveva avere l’esclusiva
Funziona bene su quasi tutti
gli smartphone
S
amsung amplia il parco di lettori
multimediali portatili lanciando
il Galaxy Player 4.2, un player
MP3 e MP4 con sistema operativo Android e schermo da 4,2 pollici. Galaxy
Player 4.2 (YP-GI1C) monta Android
Gingerbread 2.3.5, ha accesso a Google Play per acquistare e scaricare le
app ed è dotato di un processore da
1 GHz. Il display ha una risoluzione di
800x480 pixel. Molto buona la connetttività, con Wi-Fi 802 b/g/n (con
supporto al DLNA), Bluetooth 3.0 e
GPS, oltre all’ USB 2.0 per il collegamento al caricabatterie e al PC per
popolare la memoria integrata da 8
o 16 GB (espandibili tramite schedine
microSD). Galaxy Player 4.2, grazie agli
altoparlanti stereo integrati nel frontale (uno sopra e uno sotto al display)
può offrire anche momenti di condivisione musicale. I file supportati vanno dai formati lossy e lossless audio,
come MP3, WMA, Ogg, FLAC, AAC e
WAV, ma anche video AVI, MP4, 3GP,
WMV, ASF, MKV e FLV e formati office
p.16
Senza annunci in grande stile,
come sempre più spesso è abituata a fare Google, ecco arrivare sul Play Store del colosso
di Mountain View Google Play
Libri, versione italiana di Google Play Books già presente
negli store anglofoni. L’applicazione consentirà a tutti coloro
che possiedono un dispositivo
Android, di un PC/Mac o iPhone/iPad (l’applicazione iOS non è al momento
ancora disponibile sull’App Store italiano) e di un account Google di scaricare moltissimi e-book in lingua italiana, sia gratuitamente (come accade per
I Promessi Sposi, La Divina Commedia o Il Decameron) che a pagamento. Al
momento non vi è una grossa scelta, ma molto presto potremo sfogliare un
catalogo composto da migliaia di libri digitali. Con Google Play Libri, prima
dell’acquisto, è possibile visionare le anteprime di alcuni capitoli dell’e-book
e, una volta scaricato, il libro sarà “sincronizzabile” anche su tutti gli altri dispositivi (tablet o telefoni) associati al nostro account Google. L’applicazione
è, ovviamente, totalmente gratuita.
Flipboard, il noto aggregatore di
feed RSS, è una delle applicazioni
che su Android mancava. Ora è
possibile scaricare l’APK e installarlo sulla maggior parte dei device
Android. Se questo è possibile
bisogna ringraziare Samsung, che
ha pensato bene di stringere un
accordo in esclusiva con Flipboard
per portare il programma di lettura
in stile “magazine” dei feed RSS sul
suo ultimo smartphone, il Samsung
Galaxy S III. “Esclusiva” è una parola
che a Samsung piace moltissimo e
che ha spesso usato, ricordiamoci
ad esempio delle app esclusive per
le Smart TV o di Sky Go per tablet.
Le applicazioni per Android però si
possono scaricare, ed è quello che
ha fatto qualcuno prelevando il file
APK dal Galaxy S III e mettendolo a
disposizione della rete. Basterà andare con uno smartphone Android
a questo indirizzo per installare
sul proprio device Flipboard, previa ovviamente autorizzazione ad
installare software al di fuori dello
store Google Play. L’abbiamo provato anche su un tablet e funziona
abbastanza bene, non è velocissimo come la versione iPad ma probabilmente è stato ottimizzato per
l’Exynos. Purtroppo è una versione
“smartphone”: su un tablet si avranno caratteri e foto molto grosse e
un’interfaccia decisamente sovradimensionata. Nessun problema
invece su schermi più piccoli.
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
p.17
PC & MULTIMEDIA / Sul sito britannico del colosso coreano sono apparse le prime informazioni del modello 15”
Samsung anticipa gli ultrabook Serie 9
Design invariato, ma sulla nuova generazione di ultrabook Serie 9 Samsung ci saranno i processori Intel Ivy Bridge
di V. Barassi
A
causa della recente ufficializzazione della nuova generazione
di processori Intel, quello che
stiamo vivendo è un periodo particolarmente “vivo” per quanto concerne
il settore dei computer portatili. Dopo
la “delusione” di Sony, che ha proposto i propri ultrabook dotati di CPU
Sandy Bridge, ecco arrivare le prime
informazioni sui nuovi Samsung Serie
9, portatili top-di-gamma dell’azienda
sudcoreana dall’indiscutibile fascino.
Sebbene non sia stato diramato alcun
comunicato ufficiale, in maniera del
tutto silente Samsung ha aggiornato la pagina dedicata alla Serie 9 sul
proprio sito britannico. Il design degli
ultrabook è rimasto il medesimo ma
a cambiare è praticamente tutta la
componentistica interna.
I nuovi ultrabook Samsung saranno dotati di un processore di nuova
generazione Ivy Bridge, precisamente di un Intel Core i5-3317U,
CPU ancora non ufficialmente
presentata ma che disporrà di
clock fissato in 1.7 GHz con 3 MB
di Cache L3. Il comparto grafico
sarà gestito dalla GPU integrata
Intel HD Graphics 4000 e il chipset su cui sarà installato il tutto
sarà HM75 Express.
Il portatile subisce un sostanzioso
aggiornamento per quanto
riguarda il quantitativo di memoria
RAM installato di default: si passa infatti da 4 GB a 8 GB (1600 MHz). Infine,
rimane inalterata l’unità SSD montata
nel dispositivo: nella configurazione
base si partirà sempre da 128 GB. Sul
sito britannico, al momento, appare
solo il nuovo modello dotato di display da 15 pollici LED SuperBright
La riproduzione di DVD Video su
PC è in calo e Microsoft ha deciso
di levarne il supporto da Windows
8. Al suo posto ha incluso nel
nuovo sistema operativo formati
più “moderni”, come H.264, VC-1,
MP4, AAC, WMA, MP3, PCM e il
Dolby Digital Plus (DD+). Questi
codec saranno installati su tutte le
versioni di Windows 8, compresa
Windows RT per processori ARM.
Chi non può fare a meno del
vecchio supporto ottico può
appoggiarsi a una soluzione di
terze parti (gratuita, come VLC
o Media Player Classic, oppure
a pagamento), o acquistare
l’estensione Windows Media
Center, che con Windows 8 è a
pagamento per tutti.
Questa scelta è voluta da Microsoft
per contenere i costi delle licenze,
nella speranza di ridurre il prezzo
finale del sistema operativo. I
produttori di PC, però, dovranno
in ogni caso pagare delle licenze
per usare il Dolby Digital Plus, costi
che saliranno nel caso di PC con
unità ottica.
Touché: il
multitouch di
Disney Research
Disney Research e la Carnegie
Mellon University hanno
presentato la loro idea di
multitouch. Le possibili
applicazioni sono tante
anche nella vita di tutti i giorni
di V. Barassi
400nit HD+ da 1600x900 pixel; le dimensioni del portatile sono di 356.9
x 237 x 14.9 mm mentre il peso si ferma a 1.65 kg. Sfortunatamente non
si hanno informazioni né sulla reale
disponibilità né sui prezzi. E molto
presto arriverà anche il “restyling” del
modello da 13 pollici...
PC & MULTIMEDIA
Windows 8 senza
DVD ma con DD+
pc & multimedia
PC & MULTIMEDIA
Ologrammi per videoconferenze con Kinect
Un team di ricercatori canadesi ha ideato l’innovativo sistema Telepod
Per riprodurre ologrammi sfruttando sensori Kinect sopra a un cilindro
di V. Barassi
Se siete stanchi delle solite “videoconferenze in 2D”, vi farà sicuramente molto piacere sapere che
un team di ricercatori dell’Ontario
Queen’s University di Kingston (Canada) ha messo a punto Telepod,
un nuovo sistema di videochiamata in grado di restituire ologrammi
al posto delle “solite” immagini
piatte. Il sistema si basa su sei
sensori Kinect posti al di sopra di
un cilindro, questi sono capaci di
percepire in ogni istante - e in 3D qualsiasi figura umana presente nell’ambiente. La riproduzione dell’ologramma
è affidata a un particolare proiettore 3D posto al di sotto del cilindro prima citato. I ricercatori, sfruttando la medesima idea, hanno anche sviluppato Bodipod,
sistema pensato per università e ospedali attraverso il quale si potrà analizzare
l’anatomia umana da ogni angolazione e con il massimo dettaglio, affidando i
comandi alle nostre mani e al nostro corpo. Per maggiori informazioni sul progetto potete dare un’occhiata al sito ufficiale selezionando questo collegamento.
Se invece volete vedere come funziona il sistema, vi proponiamo un breve video esemplificativo, disponibile qui.
Al giorno d’oggi siamo abituati a
immaginare il “multitouch” come
una tecnologia specificatamente
progettata per funzionare con
schermi applicati a smartphone,
tablet o computer, ma molto presto le cose potrebbero cambiare.
Il centro di ricerca e sviluppo
Disney Research, con la collaborazione della Carnegie Mellon
University, ha voluto svelare al
mondo la propria idea di multitouch, sicuramente rivoluzionaria
se paragonata a quella che siamo
soliti considerare.
Touché, questo il nome della
nuova tecnologia, è in grado di
rendere sensibile al tatto qualsiasi superficie e questo grazie alla
capacità di rilevare una specifica
gamma di frequenze nello stesso istante. Il sistema è in grado
di riconoscere una vasta gamma
di “tocchi”, indifferentemente dal
fatto che questi siano effettuati
su una “semplice” superficie piana oppure in una bacinella piena
d’acqua. Le possibili applicazioni
immaginate da Disney Research
sono svariate e sono illustrate nel
video a seguire; lasciamo a voi
tutte le considerazioni.
Sicurezza
IN PARETE
Staffe per TV Oceans
Innovazione, stile e solidità. I supporti per TV Oceans
si amalgamano con ogni tipo di arredamento e ti trasmettono
un senso di grande sicurezza. Un tocco di design italiano
li rende unici e affascinanti, e il tuo TV non può che ringraziare
www.gebl.net
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
PC & MULTIMEDIA / Abbiamo noleggiato un film a 1080p da iTunes, la qualità audio-video è buona ma i costi sono alti
p.19
Apple TV: la nostra prova con noleggio film a 1080p
La nuova Apple TV vista da fuori sembra identica alla vecchia, ma introduce una nuova interfaccia grafica e (finalmente) il supporto ai contenuti in Full HD
di M. Dalli
C
ontemporaneamente al lancio del nuovo iPad, Apple ha
aggiornato anche la Apple TV,
introducendo (finalmente) l’uscita
video a 1080p e la possibilità di riprodurre filmati con questa risoluzione.
Allo stesso tempo si sono aggiornati
anche i film sull’Apple Store, con alcuni titoli ora disponibili in HD a 1080p
(e non più a 720p come fino a qualche mese fa).
Apple TV presenta anche un’interfaccia grafica rivista, dove i contenuti
sono subito accessibili dalla prima
schermata. Dall’esterno, invece, è
praticamente impossibile distinguere
il modello Apple TV nuovo da quello dell’anno scorso; l’unica modifica
hardware, che permette l’uscita e la
riproduzione a 1080p, riguarda il processore, che è lo stesso A5 utilizzato
nel “nuovo” iPad 2, ovvero quello realizzato con processo produttivo a 32
nanometri, mantenendo però le stesse specifiche dell’A5 originale. Questo
processore, pur essendo dual-core,
viene impiegato solamente come
single core; tanto basta evidentemente a riprodurre i video in Full HD.
Per il resto ritroviamo le funzionalità
della Apple TV dello scorso anno,
ovvero accesso facilitato ai trailer di
Apple, a YouTube, Vimeo e MLB.tv.
Non mancano poi le foto, con Flickr
e Photostream (il servizio cloud che
copia sulla nuvola le foto scattate con
iPhone e iPad), e l’immancabile servizio di “Condivisione in famiglia”, che
permette di accedere ai contenuti
della libreria iTunes di un PC o Mac disponibile all’interno della rete domestica. Presente anche AirPlay, che consente di inviare alla Apple TV audio e
video da un dispositivo compatibile,
come per esempio iPhone, iPad o un
Mac/PC con iTunes; con i dispositivi
più recenti, inoltre, è anche possibile fare “mirroring” del display, ovvero
mostrare sul grande schermo quello
che si vede sul piccolo display del dispositivo portatile, soluzione questa
molto utile per alcuni giochi.
Noleggio: qualità buona
Abbiamo messo alla prova la nuova
Apple TV noleggiando un film in HD,
uno dei titoli più recenti già convertiti
alla nuova risoluzione: Le avventure
di Tintin. La riproduzione è partita
immediatamente dopo aver premuto il pulsante di noleggio, ma a dire
il vero il test è stato eseguito su una
connessione in fibra a 100 Mbit/s; su
connessioni più lente, comunque, è
possibile che la Apple TV scarichi una
parte o tutto il film prima di iniziare
la riproduzione, sfruttando gli 8 GB di
memoria integrata (nel caso si hanno
30 giorni per iniziare la visione). Il film
è poi diviso in capitoli, per una ricerca
più rapida, ed è ovviamente possibile
andare avanti o indietro, così come
mettere in pausa. Una volta iniziata la riproduzione del film, inoltre, si
hanno 48 ore di tempo per concludere la visione. La
qualità del film ci è
parsa molto buona:
il video a 1080p ha
una qualità ottima,
che solo un occhio
attento distingue da
quella (più elevata)
di un Blu-ray. Il dettaglio c’è tutto e, in
generale, l’unico di-
fetto che abbiamo riscontrato è stato
un po’ di banding su alcune scene,
specie sui cieli notturni. Buono anche
l’audio 5.1: non è una traccia lossless,
ma è ben netta la distinzione tra i vari
canali.
Troppo caro il noleggio
funzionalità ridotte in Italia
Per giudicare la nuova Apple TV bisogna tenere conto di diversi fattori, sia
hardware che di contenuti. Dal punto di vista hardware, infatti, la nuova
Apple TV non ha nulla da eccepire:
uscita video a 1080p; possibilità di
riprodurre contenuti in Full HD, cosa
che la vecchia versione non faceva;
un design sobrio ed elegante con
alimentatore integrato; la possibilità
di vedere sul grande schermo i contenuti e il display di iPhone o iPad.
L’unica pecca è il telecomando, semplice da usare, ma forse un po’ troppo
“minimal”; qualche tasto in più non
avrebbe guastato.
I problemi, invece, sorgono dal lato
software e dei contenuti: il catalogo
iTunes è ad oggi uno dei più ampi,
il video a 1080p e l’audio 5.1 ne fanno un’ottima soluzione anche per gli
utenti più attenti alla qualità e i film
a 0,99€ sono sicuramente attraenti, ma il resto del catalogo è fatto di
film in HD da 4–5€ per il noleggio
(per non parlare dell’acquisto), un po’
troppo forse considerata l’assenza del
supporto fisico. In America, inoltre,
la Apple TV ha un valore aggiunto
non indifferente con la possibilità di
accedere al catalogo di Netflix; da
noi rimane solo YouTube e poco più,
non certo il massimo. Manca inoltre
la possibilità di accedere a contenuti
che siano presenti in rete locale, ma al
di fuori di iTunes; considerata la grave limitazione di iTunes dal punto di
vista dei formati riproducibili (niente
AVCHD, niente MKV, niente DLNA e
via dicendo), una Apple TV andrebbe
in ogni caso affiancata a un lettore
multimediale esterno, soluzione che
complica inutilmente un impianto
audio/video.
Apple TV è un dispositivo che, quindi,
non ha ancora raggiunto la sua maturità, specialmente in un mercato
come quello italiano dove i servizi
di streaming video sono latitanti ingiustificati e le connessioni, dentro e
fuori dai grossi centri abitati, a banda
tutt’altro che larga (salvo rare eccezioni). La Apple TV rimane, quindi,
un hobby, tanto per Apple quanto
per gli utenti: chi è coperto da una
connessione dati “robusta” e non ha
problemi a noleggiare film a 5€ può
trovare nella Apple TV un’ottima compagna di visioni; per tutti gli altri, invece, conviene forse aspettare che il
mercato si scrolli di dosso la polvere
di decenni e si decida a fare un passo
verso il 21esimo secolo.
video
Apple TV, interfaccia grafica
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
GAME & MOVIE / Continuano le indiscrezioni prima dell’E3 di Los Angeles, ormai prossimo
Nintendo Wii U: questi i titoli al lancio?
Dal catalogo Blockbuster spunta la lista dei titoli che dovrebbero accompagnare il lancio dell’attesa console
di V. Barassi
C
on l’E3 2012 di Los Angeles ormai alle porte, continuano ad
arrivare indiscrezioni sulle mosse dei principali “esponenti” del mercato videoludico mondiale.
Stavolta è il turno di Nintendo, azienda
che ha presentato la sua Wii U durante
lo scorso E3 ma che, fino ad ora, non
è stata ancora in grado di diramare le
specifiche tecniche ufficiali del dispositivo, né ha voluto fornire informazioni sulla data di uscita definitiva della
console, previsto per gli ultimi mesi
del 2012. Sul web intanto sono apparse alcune fotografie con la presunta
lista dei giochi per Nintendo Wii U presente nel catalogo Blockbuster, che
abbiamo riportato in una tabella. In
game & mOVIE
Bethesda annuncia
The Elder Scrolls
Online su PC e Mac
L’universo di The Elder Scrolls sarà
presto esplorabile in un nuovo
gioco multiplayer online: The
Elder Scrolls Online. Lo hanno
annunciato Bethesda e ZeniMax
Online Studios.
La saga RPG per eccellenza si
sposta così per la prima volta
nel mondo online con un
videogioco in via di sviluppo per
PC e Mac sotto la supervisione
di Matt Firor, che così descrive
l’iniziativa: “Abbiamo lavorato
duramente per creare un mondo
online in cui i giocatori potessero
vivere l’epica dell’universo di Elder
Scrolls insieme agli amici; è una
cosa che i fan aspettano da tempo!
Sarà decisamente appagante
svelare che cosa abbiamo fatto
negli ultimi anni. Tutto il team
ha la seria intenzione di creare il
miglior MMO di sempre, un gioco
che sia degno della serie The Elder
Scrolls”.
Al momento dell’uscita il gioco
sarà disponibile in inglese,
francese e tedesco. Maggiori
dettagli verrano svelati nelle
prossime settimane.
lista è indicato “un generico” Assassin’s
Creed, ma molto probabilmente si tratta del già annunciato Assassin’s Creed III;
c’è anche Splinter Cell 5, ma non è ben
Aliens: Colonial Marines
Assassin’s Creed
Batman: Arkham City
Darksiders II
Dirt 3
Formula 1 All Stars
Game Party
Ghost Recon Online
Just Dance 4
Killer Freaks from Outer Space
Marvel Super Heroes
Metro: Last Light
Monsters Party
chiaro di cosa si tratterà. Ci toccherà
attendere l’E3 losangelino per saperne
di più; dal 5 al 7 giugno ne vedremo
delle belle!
New Super Mario Brothers Wii
Ninja Gaiden 3
Pikmin
Rabbids Party Land
Raving Rabbids
Rayman Legends
Shield Pose
Splinter Cell 5
Sports Connection
Tekken
Your Shape 2013
Zombie
Game & MOVIE
Wolfenstein 3D ha 20 anni, si gioca gratis
Si festeggiano già i venti anni del progenitore storico degli FPS
Bethesda ha creato una versione HTML5 da giocare nel browser
di P. Centofanti
Sono passati ben 20 anni da quando veniva pubblicato Wolfenstein 3D,
il videogioco che ha di fatto lanciato il genere dei First Person Shooter
come lo conosciamo oggi. Sviluppato da John Carmack perfezionando
il motore del precedente Catacomb, Wolfenstein fu un incredibile
successo e gettò le basi per tutti i futuri FPS in 3D. Pur non essendo
basato su un vero motore grafico in 3D, l’illusione funzionava alla grande
per i tempi offrendo azione concitata come mai prima. Per festeggiare
l’importante compleanno, Bethesda ha allestito una versione in HTML5
che permette di giocare gratuitamente a Wolfenstein 3D all’interno del
proprio browser, basta andare all’indirizzo: wolfenstein.bethsoft.com
oppure sulla pagina Facebook www.facebook.com/wolfenstein. Inoltre
è possibile seguire il creatore John Carmack rivivere in prima persona lo
sviluppo di Wolfenstein 3D nel video qui sotto.
p.20
GAME & MOVIE
Nuova Xbox
già partita
la produzione?
Alcune fonti bene informate
sono sicure nell’affermare
che Microsoft ha già allestito
e attivato la catena di
montaggio della console
di prossima generazione
di V. Barassi
Nonostante Microsoft continui a
ignorare qualsiasi voce sulla console di prossima generazione, è
ormai chiaro che il progetto è più
attivo che mai e, a breve, potrebbe davvero entrare nel vivo.
Secondo l’ormai famosa “fonte bene informata”, la società di
Redmond avrebbe già preparato la linea di assemblaggio della
prossima console ad Austin, in
Texas, affidandosi a Flextronics,
azienda che tuttora già produce
Xbox 360.
Ovviamente il tutto sarebbe stato
fatto in maniera assolutamente
discreta, poiché al momento verrebbero prodotte esclusivamente
poche console destinate a sviluppatori e a collaudatori di vario tipo.
L’hardware non sarebbe in nessun
modo definitivo ma questa non
deve essere considerata come
una cosa strana, poiché negli anni
siamo stati abituati a vedere kit di
sviluppo pesantemente “work in
progress” anche pochi mesi prima dell’inizio della produzione “di
serie”.
Microsoft, come ormai da diverso
tempo accade, non ha ovviamente né confermato né smentito
l’indiscrezione. Intanto l’E3 2012
di Los Angeles si avvicina; chissà
che Microsoft non sveli qualcosa
proprio in quell’occasione...
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
HIFI & HOME THEATER
Bang & Olufsen
pensa ancora
ai vecchi iPad
Ecco un altro apparecchio
della linea “economica” Play: si
chiama A3 ed è una docking
station dedicata all’iPad, ma
solo per i modelli “vecchi”
di R. Faggiano
Presentata a Londra A3: una
docking station per iPad della serie Play di Bang & Olufsen, curiosamente non è adatta al nuovo modello. Qualcuno ha ipotizzato che
B&O abbia pensato a chi ha già
acquistato il Nuovo iPad e non sapesse dove mettere il vecchio modello. La colpa dell’inconveniente
è stata spiegata da Tue Mantoni,
CEO di Bang & Olufsen: “Con il nuovo iPad la dock non suona bene”. Ci
permettiamo di dubitare di questa versione, che nasconde i tempi
lunghi dei progettisti danesi, non
abituati ai frenetici ritmi di ricambio dell’elettronica del 21° secolo.
A3 è una docking molto speciale
perchè incorpora un giroscopio
identico a quello che equipaggia
ogni iPad: sul tablet serve a orientare lo schermo nel verso giusto,
sull’A3 serve ad attivare i diversi
altoparlanti a seconda dell’orientamento dello schermo. Nell’A3
vengono impiegati quattro minuscoli altoparlanti: il woofer è
sempre attivo mentre i 3 tweeter
si attivano a seconda dell’orientamento per fornire i migliori risultati sonori in ogni posizione. Il risultato è un design curioso, specie se
il tablet è in versione orizzontale.
Il tablet può anche essere ricaricato durante l’ascolto, ma la dock
è portatile e funziona anche con
la batteria ricaricabile integrata.
L’arrivo sul mercato è previsto per
il 21 maggio, il prezzo di listino è
fissato a 549 euro.
HIFI & HOME THEATER / Presentata la seconda cuffia di B&W
P3, la cuffia B&W da viaggio
Deriva dalla P5 ma è ripiegabile, è l’ideale per chi è spesso in movimento
di R. Faggiano
L
a prima cuffia realizzata da B&W,
la P5, aveva fatto rumore per la
sua qualità e ha rapidamente ottenuto grande successo. Da quel primo modello deriva strettamente la P3
(170 sterline), una cuffia con padiglioni ripiegabili per contenere l’ingombro durante il trasporto. Soluzione
ideale per chi è sempre in movimento
o in viaggio ma non gradisce la solu-
zione degli auricolari. L’estetica delle
nuove P3 rimane rimane essenziale,
disponibile in colore bianco o nero.
Le caratteristiche tecniche dichiarate
da B&W sono le seguenti: risposta in
frequenza 10 - 20.000 Hz, sensibilità
111 dB, impedenza 34 ohm, diaframma in mylar da 30 mm, magneti in
neodimio, peso 130 grammi. In dotazione una custodia rigida e doppio
cavo con versione minijack standard
o con pulsante per iPhone.
p.21
DIGITAL IMAGING
Sony: fotocamere
nuove a giugno?
A giugno la gamma di fotocamere Sony vedrà l’introduzione
di nuovi modelli, in sostituzione
di quelli già in commercio. L’indiscrezione è stata lanciata dal sito
YangCanggih.com, secondo cui
con l’inizio dell’estate dovrebbero
arrivare la Alpha A37, reflex erede
della A35, e la mirroless NEX-F3,
erede della NEX-C3. Le specifiche parlano di un sensore APS-C
comune alle due macchine, con
risoluzione di 16 Megapixel, sensibilità da 100 a 16.000 ISO e registrazione video Full HD 1080p
a 24p o 50/60i. Cambia invece la
capacità di scatto in raffica, che
arriva a 7 fps sulla A37, mentre
sulla NEX-F3 si ferma a 3 fotogrammi al secondo. Per la A37 si
parla di un prezzo di 600 dollari
per il kit base 18-55mm, mentre il
kit con l’ottica 18-135mm costerà 800 dollari. La NEX-F3, invece,
dovrebbe arrivare a 600 dollari
in kit. Sempre in estate ci sarà la
presentazione di un nuovo 18200mm nero.
DIGITAL IMAGING / Canon ha risolto il fastidioso problema del “light leak” con il nastro isolante
Nastro isolante per Canon EOS 5D Mark III
Chi è in possesso di una macchina difettosa potrà recarsi in un centro autorizzato Canon per la “riparazione”
di V. Barassi
S
e siete appassionati di fotografia
e avete acquistato - o state per
farlo - una reflex Canon EOS 5D
Mark III, sarete sicuramente al corrente
del problema del “light leak”, piccolo difetto di fabbrica che attanaglia
tutti i dispositivi il cui numero di serie ha come sesta cifra 1 o 2 (quindi
xxxxx1xxxxxx o xxxxx2xxxxxx).
Questa imperfezione fa si che, dai
LED che illuminano il piccolo display
superiore, sfugga una quantità di
luce “minima”, sufficiente per alterare
l’esposimetro della macchina in condizione di scarsa illuminazione. Il difetto
è stato riscontrato da diversi utilizzatori ma molti altri non ci hanno neppure
fatto caso, a dimostrazione del fatto
che tale problema è effettivamente
“secondario” poiché, con poca luce, di
solito, si va a scattare con impostazioni
totalmente manuali. Ad ogni modo
Canon non si è tirata indietro e, tem-
pestivamente, ha iniziato a distribuire
sui mercati nuove 5D Mark III che non
presentano più il “light leak”. Ma come
ha fatto l’azienda giapponese a risolvere il problema? La risposta è semplice:
utilizzando una buona quantità di nastro isolante! LensRentals.com, società
che noleggia materiale fotografico
negli USA, è stata una delle prime a
mettere le mani sulle “nuove” Canon
e, smontandone una, ha scoperto il
“cerotto” applicato all’interno della 5D
Mark III: il nastro isolante copre tutto il
blocco del display e si estende nella
parte adiacente, verso la slitta del
flash. Chiunque sia in possesso di
una Canon EOS 5D Mark III “difettosa”
potrà recarsi in un centro autorizzato
Canon per provvedere alla “riparazione” della macchina fotografica.
Oltre alla ben nota qualità audio di Yamaha, questi nuovi modelli
presentano caratteristiche eccezionali, unite ad un controllo intelligente
e intuitivo tramite Applicazione per smartphone.
Per un livello di operatività senza precedenti.
SINTOAMPLIFICATORI AV RX-V773 / RX-V673 / RX-V573 / RX-V473
http://it.yamaha.com
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
TEST / Disponibile ora anche nello store italiano di Amazon il Kindle con display touch, abbiamo provato la versione con connettività 3G
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Il Kindle ora è tutto da toccare, semplice e intuitivo
Look sobrio e niente tasti fisici, si controlla tutto tramite interfaccia touch. Amazon offre anche una connessione gratuita per acquistare e scaricare i libri
di P. Centofanti
D
isponbile solo da poche settimane anche nello store italiano,
il nuovo Kindle Touch è stato
presentato lo scorso autunno insieme agli altri modelli Kindle del 2011.
Costruito intorno allo stesso pannello
E-Ink del modello base, il Kindle Touch
sostituisce i tasti fisici con la funzionalità touch-screen e in particolare
in questa versione, aggiunge anche
la connettività 3G. Grazie ad accordi internazionali, Amazon offre una
connessione gratuita praticamente
in tutto il mondo (la SIM è integrata
e non è necessario alcun piano dati),
che permette di acquistare e scaricare
libri ovunque.
Esteticamente il Kindle Touch è impercettibilmente più grande del Kindle base ma più pesante, 220 grammi
contro i 160 dell’altro modello. Si tratta
comunque ancora di un dispositivo
leggerissimo, molto più della maggior
parte dei libri di carta che siamo da
sempre abituati a portarci appresso.
Design e (non) colori sono essenzialmente invariati: il grigio la fa da padrone e l’estetica è davvero minimale. Il
Kindle Touch è poi dotato di soli due
pulsanti fisici, il tasto home principale
e quello di accensione e spegnimento. Lo schermo è sempre il pannello E
Ink Pearl da 6 pollici con risoluzione di
600 x 800 pixel e a 16 livelli di grigio.
La cornice è però più “profonda” per via
del sistema touch-screen di tipo ottico, che aggiunge un paio di millimetri
all’altezza del bordo: sono pochi ma
la differenza si nota subito. Le uniche
connessioni disponibili sono la porta
micro-USB per la ricarica e il collegamento al computer a cui si aggiun-
ge l’uscita per le cuffie. In dotazione
troviamo unicamente il cavetto USB,
mentre il manuale è naturalmente in
formato e-book già precaricato sul
dispositivo. Sul retro nella parte bassa
ci sono anche due piccoli altoparlanti
stereo. Il Kindle Touch permette infatti
di riprodurre anche file audio MP3 oltre agli audiolibri.
Le funzionalità, riproduzione audio a
parte, sono esattamente le medesime
del Kindle senza funzionalità touch,
con l’aggiunta qui della connessione
3G in affiancamento al Wi-Fi. Nelle
impostazioni non è possibile gestire
separatamente le due connessioni,
per cui se la funzionalità wireless è accesa, entrambe le reti saranno attive, a
meno di non aver effettuato l’accesso
ad alcuna rete Wi-Fi. La sincronizzazione dei segnalibri e dell’ultima pagina
letta avviene anche tramite rete 3G.
Interfaccia intuitiva
Il Kindle Touch elimina completamente i tasti fisici implementando un’interfaccia touch decisamente intuitiva che
consente di leggere tranquillamente
utilizzando anche una sola mano. Essenzialmente lo schermo è diviso in
tre settori. L’area più grande permette, toccandola in ogni suo punto, di
avanzare di una pagina. Per tornare
indietro c’è un piccolo rettangolo nella
parte sinistra, mentre una fascia nella
parte alta dello schermo consente
di richiamare la barra delle funzioni.
La suddivisione (non modificabile)
è studiata per essere perfettamente
utilizzabile sia con la mano destra che
con quella sinistra. Tenendo premuto
il dito su qualunque parola accederemo al dizionario, così come nel menù
principale sempre tenendo premu-
Amazon Kindle Touch 3G - 189 EURO
Quality
Longevity
Design
9
7
8
to il nostro dito accederemo al menù
contestuale. In alternativa è possibile
sfogliare le pagine passando il dito
sullo schermo, da destra a sinistra per
avanzare, da sinistra a destra per tornare alla pagina precedente, mentre con
un movimento dal basso verso l’alto
avanzeremo di un capitolo intero (con
i libri che supportano questa funzionalità). Il sistema touch-screen è preciso
quando basta per l’utilizzo del dispositivo anche se chiaramente non siamo
Simplicity D-Factor
9
8
Value
8
ai livelli di un display per smartphone
o tablet. Abbiamo avuto qualche minimo problema di riconoscimento del
tocco stando completamente al sole:
con forte luce e a seconda di come
cade l’ombra sullo schermo a volte posando il dito sullo schermo non accade nulla, ma basta riprovarci un istante
dopo che tutto funziona.
Per quanto riguarda le funzionalità
e la resa dello schermo non c’è nulla
da aggiungere rispetto a quanto abbiamo visto con il modello base (qui
la recensione completa). Il pannello
E-Ink offre caratteri definiti e un’ottima
leggibilità, anche se il contrasto non
è ancora ai livelli della carta vera, con
un colore di fondo più grigio/verde
che bianco. Come un vero libro, più
abbiamo luce, meglio si legge. Il punto di forza del Kindle (che per alcuni
potrebbe essere anche il suo limite)
rimane l’ecosistema Amazon, composto da uno store ricco di contenuti e
applicazioni per praticamente qualsiasi smartphone e tablet, oltre che PC.
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
TEST / In prova il sintoamplificatore stereo con la stessa praticità di un sistema compatto ma con la qualità (e il prezzo) di un vero Rotel
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Rotel RCX-1500, la scelta “tutto in uno” razionale
Offre amplificazione in classe D da 2x100 Watt, radio FM e DAB, lettore CD, player di rete via cavo o Wi-Fi e tanta qualità in un solo apparecchio
di R. Faggiano
N
egli ultimi anni le novità di casa
Rotel si possono contare sulle
dita di una mano: esaurito il
filone dell’Home Theater il marchio
ha scelto di limitare la gamma di elettroniche. Non sono mancate però le
aperture verso la musica liquida, con
un network player e con l’apparecchio protagonista di questa prova.
L’RCX-1500 è un componente raro da
trovare in commercio, simile per funzionalità a un sistema compatto, ma
con ben altre aspettative di qualità e
con un prezzo molto più sostenuto.
Il prezzo di listino di 1.500 euro apparentemente può sembrare elevato,
ma non se andiamo a leggere il listino Rotel, pescando i componenti che
formano l’RCX 1500 ma che sono disponibili anche singolarmente. I conti
sono presto fatti: il lettore CD RCD1520 costa 900 euro, la network radio
RDG-1520 costa 1.000 euro mentre il
finale di potenza RB-1562 costa 700
euro, per un totale di ben 2.600 euro,
1.100 euro di più del “nostro”. Quindi
una scelta razionale, riunendo la componentistica in un unico telaio si risparmia un sacco di “ferro” e si guadagna spazio. Inoltre il telecomando in
dotazione diventa uno solo per tutte
le funzioni; certo quello dell’RCX-1500
non brilla per ergonomia e i tanti
compiti da svolgere ne hanno moltiplicato i tasti oltre il lecito, in compen-
so è disponibile un’applicazione per
iPod e iPhone che semplifica molto
le operazioni, specialmente per quanto riguarda l’accesso alle web radio.
Manca purtroppo l’AirPlay, ma qui ci
troviamo di fronte a un progetto del
2010, quando Apple stava per lanciare
questa possibilità.
Rete, ci vuole l’adattatore
Il pannello posteriore è abbastanza
spoglio, dato che molte sorgenti sono
già integrate, comunque troviamo un
ingresso analogico, un pre out, due
ingressi digitali con terminale ottico e
coassiale che si sommano alla presa
USB frontale. Poi ci sono le due prese
d’antenna FM e DAB, mentre il Wi-Fi
è realizzato con una chiavetta in dotazione; sempre tramite un’altra chiavetta va collegato l’eventuale cavo di
rete perché la presa di rete diretta è limitata alle funzioni di aggiornamento
firmware. Nei fatti entrambe le chiavette si dimostrano assai poco stabili
nella loro presa e sembrano doversi
staccare da un momento all’altro: un
bel problema per chi deve collocare
l’apparecchio in un mobile con il retro non accessibile. Infine, ci sono i
classici morsetti a vite per collegare i
diffusori con cavo spellato o terminato a piacere.
Costruzione di buon livello
Abbastanza ordinato e con buona
componentistica, questo il giudizio
sull’interno dell’apparecchio. La scheda di potenza digitale è schermata
sotto una griglia metallica e sfrutta
la tecnologia digitale Ice Power, con
alimentazione dedicata; sono moduli
completi forniti da Bang & Olufsen,
gli Ice Power 200 ASC da 100 watt
per canale su 8 ohm e 200 watt su 4
ohm. Tra i dati di targa troviamo l’efficienza pari al 79%, infatti è minimo
il calore sviluppato tanto che durante
l’uso è la sezione di alimentazione a
produrre il calore maggiore, sempre
relativamente parlando. La meccanica di lettura è a caricamento motorizzato di derivazione informatica, il solo
controllo è affidato a un chip Mediatek mentre la conversione digitale
analogica è svolta da una scheda sulla
quale convergono tutti i segnali delle diverse sorgenti digitali, compresi
Rotel RCX-1500 - 1.500 EURO
Quality
Longevity
Design
8
7
7
Simplicity D-Factor
7
8
Value
7
Il pannello posteriore del Rotel RCX-1500 offre un ingresso analogico
stereo, un pre out e due ingressi audio digitali; per il Wi-Fi o la connessione di rete cablata occorre utilizzare degli adattatori.
presa USB e radio DAB. Il chip impiegato è un ottimo Wolfson 8740, non il
più recente del costruttore scozzese
ma ancora tra i migliori. Per le funzioni di networking il compito è affidato
a una scheda Reciva Stingray D.
Radio e Wi-Fi sotto tono
Il Rotel RCX 1500 ha mostrato di non
gradire le sorgenti fruibili senza cavo:
infatti abbiamo ottenuto ottime prestazioni dal lettore CD, dagli ingressi
digitali, da iPod e chiavette USB tramite l’ingresso frontale e dalle funzioni
di networking verso un NAS con cavo
Ethernet, decisamente inferiori invece le prestazioni della radio - sia FM
che DAB - e del networking via WiFi. Le colpe delle minori prestazioni
sono soprattutto nella scarsa sensibilità di entrambi i sintonizzatori, evi-
dentemente studiati per un etere più
ordinato del nostro, e della chiavetta
Wi-Fi in dotazione. Quindi per sfruttare al meglio la parte di networking è
consigliabile usare una rete cablata
oppure degli adattatori Power Link.
Le prestazioni sonore invece non deluderanno i fedeli clienti Rotel. Per la
verità abbiamo dovuto passare molto
tempo con questo amplificatore per
capirlo a fondo: gli stadi digitali Ice
Power evidentemente necessitano
di un periodo di rodaggio per dare le
massime prestazioni e soprattutto si
esprimono al meglio con un volume
abbastanza sostenuto.
Fastidioso il rumore della meccanica
di caricamento dei CD che si avvia
ad ogni accensione, anche se non
c’è nessun disco da riprodurre; per
fortuna durante l’uso è viceversa
segue a pag. 25
n. 47 / 14 maggio 2012
estratto da www.dday.it
p.25
TEST
Rotel RCX-1500
segue da pag. 24
molto silenziosa. Le prestazioni sonore dopo il rodaggio sono diventate
molto buone e piuttosto distanti da
altre amplificazioni digitali. Il suono è
equilibrato e morbido, senza eccessi
sugli acuti ma anche senza la grande
dinamica in gamma bassa di molti finali digitali.
Le prestazioni migliori si ottengono
dalla musica FLAC in alta risoluzione (96 kHz, ma accetta anche i 192
kHz) archiviata su chiavette USB,
paragonabili alla resa dei migliori
SACD; ottimi risultati anche con i soliti compact disc, tra l’altro il lettore è
compatibile con la quasi dimenticata
codifica HDCD che permette di raggiungere prestazioni degne di nota.
Pienamente apprezzabile anche la
musica archiviata su iPod, nonostante la compressione. Il networking è
anch’esso di ottimo livello (sempre
con rete cablata) con MP3 e FLAC a
44 kHz, mentre si nota qualche impuntamento e scatto sui FLAC a 96
kHz, colpa forse della scheda di rete o
dello strano adattatore Ethernet USB
in dotazione.
La resa musicale è di quelle rilassanti,
che invitano a proseguire l’ascolto,
abbastanza in linea con le altre elettroniche Rotel analogiche. L’utilizzo
avviene anch’esso in tranquillità, con
il display non molto ricco di informazioni e a causa della logica - poco logica - del telecomando.
Per l’ascolto delle radio web è invece
ottima l’applicazione per smartphone,
con la quale si dialoga in modo chiarissimo con l’apparecchio; peccato
che, invece, le altre funzioni siano
piuttosto nebulose e alcuni simboli
in pratica non portino da nessuna
parte. Un altro aspetto che andrebbe
migliorato per consentire di dare il
massimo del punteggio al Rotel.
L’interno del Rotel RCX-1500 mette in luce una costruzione abbastanza
ordinata, la componentistica è di buona qualità.
La notizia prosegue su DDAY.it...
mobile
PC & MULTIMEDIA
GAME & MOVIE
MOBILE
Business Insider ha rivelato che Google starebbe
lavorando per rilanciare Android come una
piattaforma di gioco, sviluppando una funzionalità
analoga a Game Center di iOS, che permette agli
utenti di condividere con gli amici punteggi di gioco,
obiettivi raggiunti e di incontrare nuovi compagni
di gioco. Il servizio, che al momento non ha nome,
offrirà funzionalità simili, introducendo classifiche
di gioco globali e un sistema di trofei che gli
sviluppatori potranno inserire
nei giochi per Android. Il nuovo
servizio dovrebbe appoggiarsi
all’account di Google e molto
probabilmente anche Google+
rivestirà un ruolo di una certa
importanza.
ASUS ha lanciato il monitor 3D VG23AH da 23 pollici
con sistema 3D polarizzato e occhialini economici;
in modalità 3D il monitor offre una risoluzione
dimezzata. Il pannello Full HD ha un tempo di
risposta di 5 ms e contrasto dichiarato di 80 milioni
a 1, la luminosità è pari a 250 cd/m² con 16,7
milioni di colori riproducibili. Interessante la funzione
di conversione 2D-3D, che consente di giocare o
guardare filmati in 3D anche senza un PC potente. Per
quanto riguarda le connessioni troviamo due ingressi
HDMI 1.4 (con supporto al
3D), DVI, VGA e ingresso audio
PC, il monitor offre anche due
altoparlanti stereo da 3 Watt
integrati. ASUS VG23AH è
disponibile a 299 euro.
Non è ufficiale ma pare che Microsoft sia pronta ad
annunciare Kinect Play Fit: un sistema di tracciamento
dei movimenti che permetterà di conoscere quante
calorie vengono bruciate nelle sessioni di gioco, al fine
di raggiungere risultati prefissati, come la riduzione
di peso o l’aumento della nostra resistenza. Con
Kinect Play Fit sarà introdotto un sensore aggiuntivo
al momento noto con il nome di Joule, un vero e
proprio cardiofrequenzimetro in grado di raccogliere
numerosi parametri e inviarli via wireless alla console.
Kinect Play Fit dovrebbe essere reso disponibile
gratuitamente attraverso un semplice aggiornamento
della dashboard di sistema; il sensore Joule, sarà
invece in vendita,
il prezzo è per ora
sconosciuto.
TomTom ha annunciato un navigatore GPS con
schermo touch da 6 pollici, lo Start 60. Il doppio
sistema di montaggio consente l’installazione a
cruscotto o con la classica ventosa al parabrezza.
Start 60 offre preinstallati la mappa degli autovelox,
i POI, la funzione Park Assist che consente di trovare
parcheggio e l’indicatore di corsia avanzato e a IQ
Routes, per calcolare sempre il percorso migliore in
base ai tempi di percorrenza degli altri utenti TomTom.
C’è anche Map Share, che aggiorna quotidianamente
le mappe grazie alle segnalazioni degli altri utenti;
servizio che sarà gratuito
per tutto il ciclo di vita del
prodotto. TomTom Start 60
sarà disponibile a partire da
fine maggio a 200 euro.
Game center per Android
Asus, da 2D a 3D col monitor
In forma con Xbox 360
PEOPLE & MARKET
MOBILE
PC & MULTIMEDIA
App Center è un “centro di raccolta”delle applicazioni
diverso dal solito application store, un vero portale
personalizzato per ciascun utente. Le applicazioni
che appariranno infatti non saranno le più popolari
su Facebook ma quelle che più ci interessano, quelle
che generano più condivisioni dai nostri amici,
valutazioni e così via. App Center sarà disponibile in
versione web classica nelle applicazioni mobile per le
diverse piattaforme. Gli sviluppatori potranno vendere
le applicazioni tramite
l’App Center, che potrà
contenere anche webapp
realizzate in HTML5.
App Center per ora è
disponibile in modalità
beta agli sviluppatori.
RIM torna a proporre un telefono “classico”, con tutte
le caratteristiche che hanno reso celebre il brand: si
chiamerà BlackBerry Curve 9320, non sono ancora
noti al momento prezzi e disponibilità.
Curve 9320 è dotato di un display TFT da 2.44 pollici
qVGA con risoluzione di 320x240 pixel e dettaglio di
164 ppi; 512 sono i MB di RAM integrati, la memoria
interna si basa su microSD (fino a 32 GB) e non
mancano una fotocamera da
3.2 megapixel con flash e zoom
digitale 4x, Wi-Fi e connettività
HSPA. RIM sottolinea la presenza
della radio FM e di un tasto BBM
per il rapido accesso ai messaggi;
il sistema operativo su cui si basa
Curve 9320 è BlackBerry OS 7.1.
Sleekbook sono computer portatili leggeri e sottili che
non rientrano però nelle specifiche Ultrabook. La serie
vedrà inizialmente due tagli da 14 e 15.6 pollici, con
processore Intel e AMD Trinity con 4 GB di RAM. Gli
Sleekbook sembrano Ultrabook un po’meno pretenziosi,
con chassis in plastica anziché in metallo, schermi da
1366x768 pixel, uscita HDMI, porte USB 3.0, Wi-Fi a/g/n
ed Ethernet Gigabit integrati, oltre all’immancabile audio
Beats. I prezzi sono concorrenziali rispetto agli Ultrabook:
il modello da 14 pollici parte da 700 dollari con disco da
500 GB, il 15.6 pollici parte
da 800 dollari, 600 dollari è
il prezzo fissato per la stessa
versione da 15.6 pollici con
processore AMD: 200 dollari
meno della controparte Intel.
Facebook lancia App Center
Ecco BlackBerry Curve 9320
HP presenta gli Sleekbook
TomTom Start 60, GPS da 6”
hifi & home theater
e-Onkyo, musica di qualità
Onkyo lancia i nuovi formati all’interno dell’eOnkyo music: il negozio online offrirà infatti tracce
multicanale 5.1 codificate Dolby TrueHD, FLAC e WAV
disponibili in formato 24 bit/96 kHz o 24 bit/192
kHz. Per riprodurre i file TrueHD sarà necessario uno
dei nuovi ampli del produttore giapponese, NR717
e NR818, ma essendo senza DRM ipotizziamo che
sia possibile riprodurre i brani anche tramite lettore
multimediale o su PC. Il lancio avverrà il 30 maggio in
Giappone; in autunno è previsto il lancio oltreoceano,
non è chiaro se il servizio toccherà anche l’Europa e
l’Italia. I prezzi
sono alti: ogni
traccia stereo costa
all’incirca 3 euro,
un album30 euro.