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n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it EDITORIALE Solo un mercato stupido lascia che La7 HD chiuda Salvate il 507! Non è il titolo di un film, ma un appello. Telecom Italia Media, in un’ottica di razionalizzazione, starebbe pianificando di interrompere la messa in onda di La7 HD, il canale che occupa la poco nota posizione 507 sulla piattaforma digitale terrestre. Si tratta dell’unico canale prodotto interamente (o quasi) in HD della TV gratuita italiana, l’unico modo per rendere giustizia, con programmi televisivi free, alla qualità degli attuali TV a grande schermo. Giovanni Stella, amministratore delegato di Telecom Italia Media ha affermato che: “La carenza di banda è un grosso problema. Per risolverla sto pensando di intaccare quella del canale in HD». È una (maldestra) scusa. Infatti le trasmissioni standard vengono trasmesse nella pesante codifica MPEG2, i canali in HD nel più vantaggioso MPEG4. Il risultato è che la banda occupata dai canali in HD è simile a quella SD, in alcuni casi anche minore, ma la qualità finale è molto più alta. Evidentemente a La7 conviene trasmettere sulla medesima frequenza un nuovo canale, in modo da avere altri introiti pubblicitari, o addirittura vendere la banda ad editori terzi. In attesa, magari, di vendere tutta la società. Al di là delle libere scelte di un editore, che non si possono evidentemente discutere, resta il fatto che i produttori TV e i rivenditori avrebbero potuto (dovuto?) creare opportunità di promozione del canale La7 HD con attività di co-marketing. Tanto più che – ne siamo convinti – in molti ancora non lo conoscono. Risultato: qualità perde, scarsa cultura degli utenti vince. Quando questo accade è una sconfitta per tutto il mercato. Anche perché sappiamo per certo che solo attraverso la qualità e la capacità degli utenti di riconoscerla ci potrà essere la soluzione alla “distruzione del valore” di cui molti operatori si lamentano senza mai sentire sulle proprie spalle un minimo di responsabilità. Gianfranco Giardina TV & VIDEO / Samsung è pronta alla produzione, LG ha annunciato un evento per il 23 maggio p.1 TV OLED: ora si fa sul serio, finalmente L’OLED Samsung si chiamerà ES9500 e come previsto sarà un 55”, nessuna conferma su prezzo e disponibilità LG si appresta invece ad annunciare ufficialmente il suo OLED in occasione del Gran Premio di F1 di Montecarlo di R. Pezzali C i siamo: dopo le apparizioni dei prototipi al CES 2012, l’OLED si appresta a fare il suo debutto, almeno così sembra. Samsung ha annunciato che è iniziata la produzione dei TV OLED: i modelli “production” dei TV 55” con tecnologia Organic LED sono stati mostrati dal produttore coreano a una piccola fiera in Corea. Non si tratta di prototipi, ma dei modelli con design che pare essere definitivo e che tra qualche mese (anche se non è stato detto quando) saranno finalmente in commercio. L’ES9500, questa la sigla del prodotto, avrà la stessa piattaforma di base dell’ES8000 quindi Smart Interaction con controllo vocale e gestuale, Evolution Kit, processore Dual Core e tecnologia Smart Dual View che sfrutta la velocità del pannello per vedere due contenuti differenti sullo stesso schermo sfruttando gli occhialini 3D. Nessuna nota ufficiale sul prezzo, anche se si parla di circa 9000 $. Per l’Europa comunque è probabile un lancio ufficiale all’IFA, anche se non si escludono sorprese. LG, dal canto suo, ha annunciato un evento che si terrà a Montecarlo in TV & VIDEO / Nuovi servizi on-demand per RAI, Mediaset e Sky La TV cambia e va in Rete Vedere i propri programmi preferiti quando e dove si vuole, ora si può fare di C. Stellari L a tv, e più in generale l’intrattenimento, stanno cambiando, anche nel nostro Paese. RAI ha lanciato finalmente il suo servizio di catch up TV, disponibile su TV e decoder bollino Gold (quelli con MHP) con funzionalità di rete collegati a Internet. RAI Replay, questo è il suo nome, consente di accedere “on demand” alla programmazione dell’ultima settimana di quattro canali RAI (RAI 1, RAI 2, RAI 3 e RAI 5). RAI, inoltre, ha lanciato anche l’app Rai.tv per iPhone, dopo il successo ottenuto dalla versione per iPad. L’applicazione consente di accedere alle dirette dei canali RAI e all’archivio di RAi Replay, sia in Wi-Fi che in 3G. Sul versante Mediaset, Premium Play è arrivato su iPad sotto forma di app: il servizio offre ben 2.000 contenuti video on demand, tra cui film e serie tv e i canali “live” per il calcio. L’offerta per iPad è disponibile al momento solo sotto copertura Wi-Fi, ma in estate è previsto un aggiornamento che estenderà la compatibilità anche alle reti cellulari e che permetterà anche il download dei contenuti, che così potranno essere visti quando si vuole su tablet anche in assenza di copertura di rete. Lo abbiamo provato, riscontrando una buona qualità generale. Sky, ovviamente, non sta a guardare: in questi giorni ha contattato i suoi abbonati per offrire un nuovo servizio On Demand, evoluzione dell’attuale, che dovrebbe contare circa 1.500 eventi visibili in streaming tramite Internet attraverso un decoder collegato alla rete. Potete leggere tutti gli approfondimenti su DDay.it e in questo stesso numero di DDay Magazine. concomitanza con il Gran Premio di F1, di cui ricordiamo è sponsor: un’occasione perfetta per annunciare il debutto “in società” del suo TV OLED. Ovviamente non mancheremo di aggiornarvi, appena possibile. DDAY.it magazine 38 In questo fascicolo tra le altre cose... TV & VIDEO 06 Pansonic mette un server DLNA nei TV top 2012 MOBILE 08 Samsung Galaxy S III prime impressioni PEOPLE & MARKET 12 Ford, controllo vocale per le auto del futuro PC & MULTIMEDIA 19 Apple TV test noleggio 1080p TEST 23 Kindle Touch 3G 24 Rotel RCX-1500 n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it TV & VIDEO / Il servizio di catch up TV dell’emittente pubblica disponibile sui decoder bollino Gold Rai Replay ora anche su MHP e iPhone Disponibili i programmi andati in onda nell’ultima settimana, ma non tutti sono accessibili per la visione in Rete ’è voluto un anno e mezzo, ma finalmente Rai Replay, il servizio di catch up TV dell’emittente pubblica, è disponibile su TV e decoder bollino Gold (quelli con MHP) con funzionalità di rete (e collegati a Internet). Il servizio, come avevamo già visto lo scorso anno in occasione della visita al centro ricerche Rai di Torino, consente di accedere “on demand” alla programmazione dell’ultima settimana di quattro canali RAI (RAI 1, RAI 2, RAI 3 e RAI 5), comodamente dal divano e non più solo da web. Per funzionare, ovviamente, Rai Replay richiede che il decoder o TV sia collegato a Internet, dopodiché basterà sintonizzarsi su uno dei canali RAI e lanciare a mano l’applicazione (che non viene caricata in automatico). Il catalogo comprende tutti i programmi andati in onda, ma non tutti sono disponibili per la visio- ne in Rete. Quelli per cui RAI non ha diritti di trasmissione su web sono segnalati da un pallino rosso a fianco al nome. In alcuni casi, purtroppo, l’elenco di programmi non disponibili è piuttosto nutrito. Un altro piccolo problema che abbiamo riscontrato è la non corretta visualizzazione delle trasmissioni in 4:3 (ancora troppo frequenti in casa RAI), che vengono proposte in 16:9 e non è possibile cambiarne il rapporto d’aspetto. Abbiamo testato il servizio col decoder TELE System TS7900HD e con il nuovissimo plasma Panasonic VT50, in entrambi i casi con successo. I video partono molto velocemente e la qualità finale, a tutto schermo, è discreta. Peccato solo per l’assenza di diritti su molti eventi e people & market PEOPLE & MARKET / L’alta definizione è la “vittima” perfetta Una spin-off del MIT, Lilliputian, ha realizzato una cella a combustibile in grado di ricaricare un iPhone 4 da 10 a 14 volte, ovvero due settimane di utilizzo senza attaccarsi alla corrente. La nuova cella sfrutta un processo sviluppato in collaborazione con Intel, grazie al quale una membrana di ossido solido viene depositata su un wafer di silicio; le ricariche sono composte da butano e realizzate da produttori di accendini (visto che la loro dimensione sarà quella), cosa che gli permetterà di essere trasportate in aereo. La cella a combustibile avrà le dimensioni di un grosso smartphone, consentirà di ricaricare qualsiasi dispositivo tramite USB e verrà venduta entro fine anno dalla catena americana Brookstone, sotto il suo marchio. Lilliputian sta però cercando altri canali distributivi e se il prodotto è buono come promette, non stentiamo a credere che arriverà presto anche su altri mercati. di M. Dalli di M. Dalli C Due settimane di ricarica con la cella a butano T tv & video Toshiba 55XS5 3.840x2.160 ma senza 3D Toshiba annuncia in Giappone un nuovo modello di TV con schermo quadHD Si chiamerà 55XS5 e rispetto al top di gamma perde il 3D autostereoscopico di R. Pezzali l’assenza di una funzionalità di ricerca. Pochi giorni fa, inoltre, RAI ha lanciato l’app Rai.tv anche per iPhone, dopo il successo di quella per iPad. L’applicazione consente di accedere alle dirette dei canali RAI e all’archivio di Rai Replay, sia in Wi-Fi che in 3G, con possibilità di scaricare in locale alcuni contenuti, da rivedere in un secondo momento quando si è fuori copertura. Anche per l’app di iPhone rimane il problema del rapporto d’aspetto. La7 darà l’addio all’HD? Telecom Italia Media dovrà liberare spazio per nuovi canali, a che prezzo? elecom Italia è intenzionata a cedere le attività “non core” del gruppo, tra cui Telecom Italia Media (che controlla, tra le altre, La7). “TI Media diventerà una holding pura”, queste le parole di Giovanni Stella, attuale AD di TI Media, durante una conference call. La società, che potrebbe chiamarsi semplicemente La7, controllerà da un lato le frequenze (in qualità di operatore di rete), dall’altro i canali La7 e La7d, oltre al 51% di MTV. In qua- p.2 lità di operatore di rete, però, TI MediaLa7 dovrà anche trovare il modo di “fare cassa”, portando nuovi canali sulle sue frequenze. Per fare questo servirà banda e, come ha spiegato Stella, la vittima sacrificale potrebbe essere La7 HD. Se così fosse sparirebbe dall’etere italiano uno dei pochi canali HD (in senso assoluto) e probabilmente l’unico che al momento è in grado di offrire una programmazione costante e di qualità in alta definizione. Due valori che al giorno d’oggi, evidentemente, non pagano più. Toshiba ha capito una cosa importante: gli utenti interessati al suo magnifico TV ZL2 (pannello 4K e 3D senza occhiali) lo sono più per il pannello con risoluzione super elevata piuttosto che per il 3D senza occhiali. Ecco perché, mentre in Italia lo ZL2 sta arrivando solo ora, in Giappone è stato presentato il nuovo 55XS5, una versione più “economica” priva di 3D senza occhiali. Pannello e processore sono gli stessi: Edge LED LCD da 3.840x2.160 pixel e Cevo Duo rappresentano il cuore di questo TV che dispone di avanzati algoritmi per portare l’immagine a una risoluzione quattro volte maggiore dell’originale HD. Non chiamatelo però TV 4K: questo TV, infatti, non supporta il segnale 4K in ingresso anche perché è probabile che il 4K resterà solo un formato broadcast e per il Digital Cinema, e difficilmente arriverà nel consumer. Il nuovo TV costa circa il 20% in meno di quello vecchio, ed è molto probabile che questo modello arrivi anche da noi. Peccato per l’assenza del 3D polarizzato: sarebbe costato meno del 3D autostereoscopico e avrebbe comunque aggiunto qualcosa in più a questo interessante TV. n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it PEOPLE & MARKET / Alcuni utenti sono stati contattati da Sky che propone un nuovo abbonamento Sky On Demand a giugno con 1.500 eventi Il servizio di streaming on demand offrirà 1.500 contenuti disponibili al lancio, è la risposta a Premium Play? di R. Pezzali A lcuni utenti ci segnalano che Sky sta contattando i suoi abbonati con decoder My Sky HD per il lancio di un nuovo servizio On Demand, evoluzione di quello attuale. Il nuovo servizio dovrebbe contare circa 1500 eventi visibili in streaming tramite Internet, per i quali è quindi necessario avere il decoder collegato alla rete. Del nuovo Sky On Demand abbiamo già parlato in passato, tuttavia è interessante notare che la data di lancio, da luglio pare essere stata anticipata a giugno; una modifica che che ha tutta l’aria di essere una risposta a Mediaset Premium, che un servizio simile l’ha già da un anno (Premium Play, già Premium Net TV) e da poco ha lanciato anche la versione per iPad. people & market L’Olanda dice sì alla Net Neutrality Il primo Paese in Europa ad adottare per legge la Net Neutrality è, senza sorprese, l’Olanda. I Paesi Bassi hanno, infatti, appovato una legge che impedirà agli operatori telefonici mobili di discriminare il traffico che passa sulla loro rete. In altri termini, gli utenti potranno usare Skype o qualsiasi altra applicazione VoIP senza restrizioni, trasformando gli operatori telefonici in “gestori ciechi” di un’autostrada di dati. Allo stesso modo sarà permesso il traffico P2P, anche se la legge consentirà agli operatori di limitare la velocità per ragioni di sicurezza o congestione della rete. Sicuramente un’ottima notizia che darà modo agli olandesi di festeggiare; ma che ne sarà degli altri Paesi, soprattutto dell’Italia? Riusciremo prima o poi ad avere qualcosa di simile anche noi? Il nuovo Sky On Demand non sarà un vero e proprio streaming, ma consentirà di scaricare sul disco del MySky il contenuto selezionato; una volta iniziato il download sarà possibile far partire la riproduzione. Ovviamente se la linea dati non è sufficientemente veloce, sarà necessario attendere il completamento del download (o quasi) prima di iniziare a riprodurre l’evento, per evitare fastidiose interruzioni. Come auspicabile, molti titoli saranno offerti in HD con audio Dolby Digital; trattandosi poi di una soluzione che prevede il download in locale, p.3 PEOPLE & MARKET Sky compra Acetrax e un futuro nel VOD Il colosso della pay tv satellitare ha acquisito in sordina il servizio di streaming on demand Acetrax. Quali scenari si prospettano ora all’orizzonte? di M. Dalli anche chi non ha una linea dati molto performante potrà vedere contenuti in alta definizione, magari mettendoli in download durante la notte. Al momento non si hanno maggiori informazioni, ma la sperimentazione del servizio dovrebbe partire nel giro di poche settimane, per cui cercheremo di tenervi informati. people & market Rete e micropagamenti per Mastercard Presentata ufficialmente anche in Italia la soluzione PayPass Wallet Un insieme di tecnologie e soluzioni con cui Mastercard apre all’NFC di M. Dalli Il mondo del commercio sta cambiando, pagare con il cellulare al posto della carta di credito non è cosa di tutti i giorni, ma il futuro sarà questo e per i commercianti l’integrazione tra punto vendita “fisico” e online avrà un ruolo fondamentale. Dall’altra parte della “barricata” per i consumatori avere un unico sistema di pagamento può essere sicuramente una bella comodità. Mastercard presenta PayPass Wallet, una piattaforma che vuole interpretare tutti questi bisogni. Si tratta in realtà di tre soluzioni raccolte sotto lo stesso cappello, PayPass Acceptance Network, PayPass Wallet e PayPass API, che pongono Mastercard in diretta competizione con PayPal. L’idea di base è quella di offrire al consumatore un unico account con il quale effettuare pagamenti online, “in app” tramite applicazioni per tablet e smartphone con POS compatibili con l’NFC. Per esercenti e banche, Wallet offrirà un unico conto con il quale accettare pagamenti con ogni tipo di modalità elettronica (comprese le carte di credito di altri circuiti). Si tratta di una soluzione globale, che viene lanciata inizialmente sui mercati USA, canadese, britannico e australiano ma che verrà gradualmente estesa in tutto il mondo, che in Italia vede Intesa Sanpaolo come uno dei primi importanti partner. Mastercard ha lanciato anche un programma di certificazione per identificare gli smartphone NFC compatibili con la propria piattaforma di pagamento, con un logo che potrà essere utilizzato sulle confezioni. Insomma, i micropagamenti con cellulari sono sempre più vicini. Sky sta pian piano espandendo il suo territorio da pura pay tv satellitare a fornitore di servizi multipiattaforma. Tra le pieghe dei risultati finanziari, infatti, si apprende che Sky ha recentemente acquisito Acetrax, il servizio di video on demand operante in molti Paesi (tra cui l’Italia). Con questa acquisizione Sky conta di portare in casa due importanti asset di Acetrax: la competenza nei servizi di streaming e il rapporto con i produttori di TV e Blu-ray “smart”. A quanto si apprende, Acetrax continuerà a operare indipendentemente, ma le sue competenze potranno essere usate da Sky per migliorare il servizio Sky Go e gli altri servizi di streaming (in patria, infatti, partirà in estate un servizio di video on demand anche per i non abbonati Sky). Inoltre, Sky conta di integrare i suoi servizi sulle Smart TV, sfruttando appunto i rapporti di Acetrax coi produttori (che si trova preinstallato sui TV LG, Panasonic, Samsung e Toshiba, oltre che su alcuni tablet). Cosa ci riserverà il futuro è quindi ancora un mistero, ma Sky sembra sempre più intenzionata a “diversificare” il mezzo trasmissivo, aggiornandosi al terzo millennio. Vedremo cosa sapranno proporci. n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it TV & VIDEO / 2.000 contenuti on demand e un canale calcio in diretta, richiede la copertura Wi-Fi ma arriverà anche su 3G p.5 Premium Play è arrivato su iPad, l’abbiamo provato Buona la qualità di visione offerta, da migliorare invece in alcuni particolari l’interfaccia. Volendo, con un trucco funziona anche in 3G fin da subito di M. Dalli e R. Pezzali S u App Store è arrivata l’app Premium Play per iPad, con la quale la pay tv di Cologno Monzese porta sul tablet Apple tutti i contenuti del servizio di video on demand Premium Play. Nel complesso, 2.000 titoli sempre disponibili, di cui (entro l’estate) 800 film, oltre a una serie di canali tematici e, in diretta, il canale Premium Calcio. Dal decoder, quindi, il servizio si è espanso al PC e alla Xbox 360 prima, ora all’iPad e, in futuro, arriverà anche per PS3 e Wii. L’offerta per iPad è disponibile al momento solo sotto copertura Wi-Fi, ma in estate è previsto un aggiornamento che estenderà la compatibilità anche alle reti cellulari. Questo aggiornamento porterà con sé anche un’altra importante novità, chiamata “Download & Play”, che consentirà di scaricare in locale sul tablet i contenuti desiderati, per poi rivederli in un secondo momento, quando non si ha accesso a Internet (ad esempio in aereo o fuori copertura Wi-Fi o 3G). I contenuti saranno visibili quante volte si vorrà, ma non saranno più disponibili una volta scaduto il periodo prestabilito (lo stesso del servizio Premium Play). Su rete 3G, inoltre, non dovrebbero esserci restrizioni di nessun tipo: sarà quindi possibile, dalla prossima stagione, vedere il campionato di calcio anche fuori casa (le partite trasmesse su Premium Calcio, quindi solo anticipi e posticipi, oltre a Diretta Premium la domenica pomeriggio; gli altri canali potrebbero arrivare con un aggiornamento futuro), oltre ad avere accesso a tutti i contenuti “on demand”. Per contenuti futuri, invece, potrebbero sussistere limitazioni sul 3G, a seconda dei diritti di trasmissione. Premium Play per iPad è un’app gratuita che offre a chi è già cliente Mediaset Premium con abbonamento Easy Pay (circa 2 milioni di utenti sul totale di 3,5 milioni), la visione gratuita fino al 2013; in seguito rientrerà nell’attuale offerta Play, ovvero a 4€ al mese. Chi invece non è cliente Premium può usufruire di un periodo di prova gratuito di 15 giorni in cui valutare il servizio. Gli utenti Android, infine, dovranno pazientare ancora un po’: causa problemi di sicurezza nella protezione dei contenuti, la piattaforma di Google riceverà l’app verso fine 2012, inizio 2013. Interfaccia ben organizzata Non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione per provare il sistema, già visto su Xbox, anche sul tablet Apple. Premium Play su iPad funziona decisamente bene: una volta effettuato il login con l’account Mediaset Premium, l’applicazione verifica i diritti di visione disponibili sull’abbonamento e permette la visione solo degli eventi per cui si è pagato. Il Calcio Live, ad esempio, non è visibile se si ha un pacchetto Family. Nella parte alta dell’interfaccia un’icona permette di verificare comunque i propri diritti di visione e un tasto impostazione apre in un iframe il sito web di Mediaset nell’area dedicata ai clienti, dalla quale è possibile anche fare un test della linea. La parte centrale dell’interfaccia è ben organizzata e ricalca bene o male quella presente sui decoder: coverflow dei contenuti in evidenza, filtro sui contenuti più visti e su quelli in evidenza. Nella parte bassa si può accedere al catalogo, ai contenuti degli ultimi sette giorni, ai canali extra e a quelli Live. I canali extra sono una serie di palinsesti organizzati che però contengono titoli già presenti a catalogo, quindi niente di nuovo, solo un ulteriore filtro. Solo una cosa non ci piace: l’organizzazione del catalogo, graficamente poco d’appeal e con icone troppo piccole e testi spesso troncati; era molto meglio una lista ordinata con i titoli per intero senza “thumbnail”, esattamente come avviene con i decoder. Qualità di visione discreta La qualità di visione non è eccelsa come un contenuto locale ma per essere uno streaming su un 9.7” non è affatto male: qualche artefatto e poca definizione sui titoli più vecchi ma le stesse cose si possono dire anche del- la visione su un TV. I canali live godono di una qualità discreta; Sky Go ha una resa leggermente superiore. Premium Play su iPad non è comunque un prodotto completo e Mediaset lo sa bene: al momento è un secondo TV da casa, e solo con il prossimo aggiornamento in estate diventerà veramente utile. Con l’update, infatti, sarà possibile tenere sul tablet fisicamente i contenuti, che verranno scaricati in connessione Wi-Fi e che saranno visibili anche quando non c’è connessione. Con l’aggiornamento dovrebbe sbloccarsi anche il 3G per i canali Live, anche se esiste un trucco per poter vedere il calcio (ma ormai non serve più) e i film già da ora con il 3G: bisogna avere un iPad con jailbreak e il software 3G Unrestrictor che sblocca l’uso del 3G anche per i software che lo vietano (vedi Facetime, Sky Go, Skype, ecc). Rimane però il problema del consumo di banda: basta una serie televisiva o una partita per far fuori quasi 750 MB di dati. Il player comunque fa un minimo di buffering: siamo, ad esempio, riusciti a vedere in metropolitana a Milano un pezzo di Fringe senza alcun problema di banda. Nel complesso Mediaset ha fatto un buon lavoro, anche se con il prossimo update sarebbe gradito anche un piccolo restyling grafico soprattutto nella sezione dedicata al catalogo dove si fa fatica a leggere interamente i titoli di alcuni film. n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it TV & VIDEO / Panasonic ha inserito un server DLNA nei TV top di gamma 2012 per condividere in rete video, foto e musica p.6 Nostalgia di VHS? Ecco l’arma segreta Panasonic La soluzione rende accessibili e visibili in rete su altri dispositivi i contenuti di un hard disk collegato al TV, registrazioni dei programmi comprese di R. Pezzali E rano ingombranti, avevano una pessima qualità e ci volevano anche minuti per riavvolgerle o andare al punto desiderato, ma non possiamo negare che la videocassetta per la sua semplicità un po’ ci manca. L’arrivo del digitale terrestre e la sparizione dei videoregistratori hanno infatti lasciato un vuoto enorme: alla “nota” casalinga di Voghera bastava premere un tasto per registrare senza problemi Beautiful, sapeva che poteva dare la cassetta all’amica e sapeva che poteva prendere la cassetta, spostarla su un altro videoregistratore e vederla senza problemi. Si parla tanto di sharing, ecosistema, condivisione ma al giorno d’oggi chi vuole registrare qualcosa sulla TV del soggiorno e guardarla in camera da letto non può farlo, o comunque non può farlo con facilità. Le soluzioni più comode sono i DVD Recorder (ma non sono facili e immediati come i vecchi VHS) e i decoder di origine cinese, dotati di funzione PVR su USB senza protezioni di sorta. Chi li ha usati però sa bene che non sono proprio il massimo come funzionalità e interfaccia, e spesso si deve pure trovare la chiavetta USB adatta per gestire senza problemi le registrazioni. Tutto questo per una assurdità: DGTVi e i broadcaster non vogliono che le registrazioni fatte con una TV possano essere viste su un’altra TV. Lo sanno bene coloro che hanno una TV o un decoder certificato e hanno provato a registrare con il PVR integrato: le registrazioni possono essere riviste solo con quel dispositivo perché sono criptate sul numero di serie. Resta da chiedersi secondo quale logica un DVD recorder può registrare Rai 1 (e i DVD si possono facilmente copiare, spostare su un computer, etc) mentre una TV deve criptare un file che mette su una chiavetta, e chi lo registra non può prendere questo file per vederlo in un’altra camera. Panasonic però ha trovato la soluzione, anche se l’ha fatto senza pubblicizzare affatto la cosa, tanto che molti addetti ai lavori non ne sono neppu- re a conoscenza: nella gamma di TV del 2012, sui modelli top di gamma, ha inserito un server DLNA. Sulla home page di Panasonic dedicata ai Viera non se ne fa menzione, eppure a nostro parere questa è una funzione che vale dieci volte i vari Vieracast, browser, giochi e applicazioni della stessa Smart TV Panasonic. Il server DLNA all’interno della TV (va attivato in un apposito menu) permette di condividere sulla rete locale i contenuti presenti sull’hard disk collegato alla TV per la registrazioNella foto in alto la parte di menù in cui si attiva il server DLNA sul TV Panasonic. ne, siano essi video, foto, Qui sotto, un esempio di accesso del contenuto registrato da un TV di altra marca musica o registrazioni. collegato sulla stessa rete. Avete capito bene: tutto quello che viene registrato dalla TV sull’hard disk collegato può essere visto da qualsiasi dispositivo in rete, che può essere un tablet, uno smartphone, o un TV nell’altra stanza, purchè sia DLNA. Non servono neppure i fili, perché la TV Panasonic ha una connessione wireless che ha banda a sufficienza per condividere le registrazioni. Nelle foto in questa pagina, alcuni screenshot della prova fatta registrando un canale Rai con il Panasonic VT50 per poi rivedere la clip per esempio su un nuovo serire alcune opzioni di risparmio la bocca di parole come condivisioSony la registrazione tramite rete energetico per avere, a costo di un ne, sharing, DLNA, ecosistema ma Wi-fi. Ma allo stesso modo abbiamo minimo consumo in più, un servizo alla fine il 90% dei prodotti sul merprovato su tablet e smartphone con impagabile: la libertà di vedere le cato “prende” e sono pochi quelli che client DLNA senza avere problemi di proprie registrazioni su tutti i TV di “danno” contenuti, praticamente solo casa. A patto - ovviamente - che si i computer e i NAS. E per la sempre riproduzione. Nella sua facilità d’uso, Panasonic col- tratti di TV connessi alla rete. più “nota” casalinga di voghera i NAS ma un po’ di vuoto lasciato dalle VHS: La mossa di Panasonic, fatta abba- sono il nucleo antisofisticazione che usare il PVR della TV è semplicissimo stanza in sordina e neppure pubbli- ha sentito qualche volta al telegiorcosì come è semplice poi da un’altra cizzata deve far riflettere. Ci viene in- nale. TV recuperare la registrazione. Resta fatti da chiedere per quale motivo gli C’è un popolo di orfani del VHS che al momento un solo problema: con altri produttori di TV, di DVD recorder aspetta una soluzione intelligente le impostazioni di fabbrica, il server si con hard disk e di media player con per tornare a fare quello che faceva spegne quando viene spento il TV e tuner non inseriscono all’interno dei prima, e chi troverà la soluzione senquindi l’utente rischia di non intuire loro prodotti un server: negli ultimi tirà meno questa crisi. Purché la publ’utilità del sistema. Basta però disin- anni sono stati tutti bravi a riempirsi blicizzi, ovviamente. Dammi il cinque! Il tuo 5 per mille può cambiare la vita di molti bambini prematuri. E non ti costa nulla. SOSTIENI AISTMAR Onlus con il tuo 5 per mille Sui moduli CUD, 730 o Unico scrivi Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997 e delle fondazioni nazionali di carattere culturale FIRMA Mario Rossi Ogni anno in Italia nascono 30.000 bambini prematuri, di cui circa 5000 hanno un peso inferiore a 1500 gr. Questi bambini hanno bisogno di cure, controlli e assistenza per molti anni. E anche i loro genitori hanno bisogno del tuo aiuto. Le donazioni ad AISTMAR Onlus vengono interamente impiegate per: - l’assistenza delle gravidanze a rischio o patologiche - la cura e il supporto al neonato prematuro e alla sua famiglia nel percorso di sviluppo e crescita Oppure puoi sostenere AISTMAR Onlus con versamenti su: • C/C Postale: 29328200 • C/C BancoPosta: IBAN: IT 05 Z 07601 01600 000029328200 presso Posta di via Sambuco, 15 - Milano • C/C Bancario: IBAN: IT 87 N 0351201619 000000003641 presso Credito Artigiano, Agenzia n°14 - Milano ........................................................................ Codice fiscale del beneficiario (eventuale) 9 7 0 2 8 2 1 0 1 5 7 AISTMAR Onlus - via della Commenda, 12 - 20122 Milano - www.aistmar.it FONDAZIONE IRCCS CA’ GRANDA - OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO Dipartimento per la Salute delle Donna, del Bambino e del Neonato U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale via Francesco Sforza, 28 - 20122 Milano Tutto il personale di AISTMAR Onlus è volontario. L’intero ricavato delle donazioni viene impiegato in cure e assistenza ai neonati prematuri e patologici e alle loro famiglie. AISTMAR Onlus Associazione Italiana per lo Studio e la Tutela della Maternità ad alto Rischio n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it MOBILE / Le funzionalità e le caratteristiche dello smartphone Samsung analizzati punto per punto: è davvero il numero 1? p.8 Samsung Galaxy S III: video, dettagli e impressioni Processore quadcore, fotocamera da 8 Megapixel e batteria ad ampia autonomia, ma le novità sono le funzioni “intelligenti”. Scopriamole nel nostro video ivoluzione o parziale delusione? Leggendo i commenti sul web le opinioni sono divise: c’è chi giudica il Samsung Galaxy S III (senza averlo ancora provato) il miglior smartphone di sempre e chi invece è rimasto deluso per la fotocamera da “soli” 8 Megapixel e per altri piccoli dettagli, come il display che non è Edge to Edge: il bordo c’è, sottile ma c’è. Dopo aver “giocato” un’ora abbondante con il nuovo Samsung possiamo dare le prime impressioni a caldo, condite da un lungo video che approfondisce tutti gli aspetti del nuovo terminale. tavia tenendolo in mano abbiamo l’impressione che manchi ancora qualcosa. Un po’ come per il Galaxy S II, il nuovo Galaxy è “leggerino”, ha un corpo in materiale plastico e non dà la sensazione di top di gamma che un ben più pesante iPhone 4S o HTC One X danno. Qualcuno ipotizzava un corpo in materiale ceramico, quel che è certo è che forse Samsung doveva scegliere meglio i materiali: il nuovo Galaxy è sicuramente leggero e robustissimo, ma forse se Samsung l’avesse fatto un po’ più pesante e metallico al tatto sarebbe stato più valorizzato. Le dimensioni sono extralarge: tra il Galaxy S III e il Galaxy Note balla solo mezzo pollice. Taglia extralarge Caratteristiche al top di R. Pezzali R Samsung lo ha definito uno smartphone “Designed for Humans” proprio perché per realizzarlo ha ascoltato i feedback degli utenti: autonomia, design, prestazioni e funzionalità in un mix micidiale che dovrebbe creare un nuovo riferimento nel mercato Android. I dati di targa sono schermo da 4.8” Super AMOLED, processore quadcore, fotocamera da 8 Megapixel e Android 4.0, ma c’è molto di più. Samsung aveva magistralmente nascosto fino all’ultimo momento il vero design, anche se in qualche rendering e in qualche scatto la verità si poteva intravedere. L’azienda si sofferma sul peso di soli 133 grammi e sullo spessore di soli 8.6 mm, tut- Lo schermo è stupendo: un AMOLED da 4.8” risoluto e brillante, con un buonissimo angolo di visione e una luminosità più che buona. Il display non è però RGB ma PenTile, quindi con pixel condivisi: un piccolo peccato che però non si nota affatto. Il tempo di risposta è di 0.01 ms e durante le clip HD non abbiamo riscontrato il minimo blur. Nella foto sotto si intravede il pattern PenTile. Il processore quadcore da 1.4 GHz Exynos è potentissimo e grazie all’architettura e al sistema di gestione energia dovrebbe permettere una maggiore autonomia globale. Samsung ha inserito nel Galaxy S III una batteria da 2.100 milliampere, ma quello che ancora non sappia- mo è se lo ha fatto per far arrivare il telefono a due giorni di autonomia oppure se processore e schermo alla fine, pur essendo componenti a basso consumo, richiedono qualcosa di più. Lo scopriremo solo con una prova più approfondita. Fotocamera, 8 MPX di qualità Passiamo alla nota che molti ritengono dolente: la fotocamera. Samsung ha inserito nel Galaxy S III una fotocamera da 8 Megapixel con sensore BSI e flash. Gli appassionati si aspettavano qualcosa in più, ma riteniamo che la scelta sia ponderata se consideriamo la dimensione del sensore. Samsung ha comunque migliorato diversi aspetti della fotocamera, capace di avviarsi in meno di un secondo e con uno shutter lag pari a 0, lo scatto è immediato. Inoltre è possibile scattare a diverse risoluzioni, attivando effetti e modalità di scatto come l’HDR, anche a raffica da 20 immagini in sequenza con 3.3 fps di cadenza. Samsung ha inserito anche il Best Shot: la fotocamera scatta una sequenza rapida di 8 foto e sceglie quella che per nitidezza, esposizione e posa ritiene la migliore. Si possono anche scattare foto mentre si riprende un video e cliccando su un volto si può fare il Face Zoom, scattando un ritratto in pochi istanti. C’è anche il “group tag”, ovvero la suddivisione delle foto a seconda delle tag e delle persone riconosciute così come esiste anche la possibilità di inviare una mail con le foto alle persone che vengono riconosciute dallo smartphone all’interno della foto stessa. Ice Cream ridisegnato Samsung ha lavorato molto su Ice Cream Sandwich ridisegnando in gran parte l’interfaccia e arricchendola di nuove funzioni. Una di queste è S-Voice, ovvero Siri secondo Samsung. Il telefono parla e risponde alle domande che gli vengono fatte, interagisce e compie determinate azioni in seguito a comandi che gli vengono impartiti. E tutto in italiano, cosa che Siri non contempla. Il sistema va però perfezionato leggermente, abbiamo provato con qualche comando e non è stato proprio impeccabile. Oltre a questo sono state inserite segue a pag. 9 n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it p.9 Mobile Samsung Galaxy S III segue da pag. 8 una serie di funzioni “utili”: se si visualizza, ad esempio, un contatto basta portare il telefono all’orecchio per far partire la chiamata, mentre se si sta leggendo un articolo lo schermo mantiene la stessa luminosità perché con la videocamera frontale il Galaxy S III si accorge che l’utente sta interagendo. Uno smartphone intelligente, o almeno uno smartphone che prova ad esserlo. All’interno della nuova Touchwiz UX ci sono altre piccole chicche: Popup Play permette di ridurre un video a popup per leggere una mail senza perdere di vista il contenuto visuale; una sorta di Picture in Picture che lascia un video ridotto a finestra in primo piano. Allshare Play condivide i contenuti multimediali con le TV sulla rete, mentre Allshare Cast condivide sullo schermo l’interfaccia del telefono in wireless, una sorta di AirPlay Mirroring. Samsung affianca poi a Google Play il suo App Store “Samsung App” e tre Hub: Hub Game, Hub Movie e Hub Music. Il primo è un repository di giochi, mentre gli altri due sono interessanti perché offrono servizi di video e musica in streaming con una library davvero vasta. Arriveranno inizialmente in sette paesi nel mondo, e non sappiamo al momento se l’Italia è tra questi. Sempre in relazione al lato software c’è da sottolineare l’inserimento, nel telefono, di un particolare equalizzatore audio per migliorare la qualità delle conversazioni. Per fortuna che si sono ricordati che alla fine il “telefono” è la funzione primaria di questo completissimo smartphone. Connettività, c’è anche l’NFC Passando al lato connettività il Galaxy S III ha 3G HDPA+, Wi-Fi e Bluetooth 4.0: per gli States sarà disponibile anche la versione LTE. Come negli ultimi terminali Samsung, è presente anche l’NFC, sfruttabile anche per la funzionalità S-Beam, un sistema di trasmissione dati ad alta velocità tra due device dello stesso tipo. Galaxy S III tocca poi anche tre settori “vitali”: il car, l’health e l’enterprise. È compatibile, infatti, con MirrorLink, la tecnologia che permette di inviare dati e applicazioni sugli schermi touch di alcune automobili: lo smartphone diventa così parte integrante con la macchina funzionando da vivavoce, navigatore, music player e altro ancora. C’è poi S-Health, un’applicazione per registrare i dati di alcuni sensori medici e studiata per monitorare la salute. Chi deve portare un dispositivo medico per il controllo di alcuni parametri critici può interfacciarlo al telefono (se compatibile) e fare in modo che la lettura venga memorizzata e tenuta sotto osservazione o trasmessa periodicamente. Per finire il lato “enterprise”: sicurezza, applicazioni, controllo e virtualizzazione rendono il nuovo Galaxy un ottimo smartphone per il business. In questa stessa pagina è possibile vedere il Galaxy S III nel nostro completo e lungo video che riassume tutte le funzionalità. Si carica anche a induzione Samsung non si è risparmiata nemmeno sugli accessori: si parte con una flip cover che mantiene lo stesso design slim per arrivare al modu- lo di ricarica wireless. Il Galaxy S III è predisposto per la ricarica a induzione, ma il caricatore va comprato a parte. Ci sono poi una docking per la ricarica desktop, una docking per auto e un battery kit extra che permette di aumentare ulteriormente la batteria. Per inviare lo schermo in remoto a un TV serve una “Allshare Cast Dongle” che grazie all’HDMI è compatibile con tutti i TV (una sorta di WiDi adapter), mentre c’è un HDTV adapter che permette di collegare lo smartphone a un TV con cavo HDMI. Prezzo fissato: 699 euro Samsung Italia ha ufficialmente comunicato il prezzo di listino del Galaxy S III, costerà 699 euro, un prezzo elevato ma allineato a quello dell’HTC One X. Samsung, come sempre, punta molto sull’offerta commerciale con gli operatori, che a fronte di contratti da 30 mesi daranno il terminale praticamente gratis o a fronte di un piccolo anticipo. Come per gli altri terminali Android, comunque, ci si aspetta un piccolo calo di prezzo già nelle successive settimane: qualcuno lo propone infatti già a 639 euro, e siamo certi che le super offerte non mancheranno. Oltre al prezzo, Samsung ci comunica anche che in Italia saranno attivi oltre a S-Voice anche il Music Hub per la musica in streaming e il Video Hub per vedere e scaricare i film da un’ampia library internazionale. La disponibilità del nuovo smartphone è prevista a partire dal 29 maggio. Il più potente ma manca l’effetto “Wow” Per tornare alla domanda iniziale, ovvero se siamo di fronte a una rivoluzione o a una parziale delusione possiamo dire che non c’è stato l’effetto “Wow” ma non siamo neppure davanti a una delusione, perché al momento non c’è uno smartphone sul mercato così potente. Samsung ha preso (per non dire copiato) un po’ da tutti: c’è un po’ di Apple, un po’ di HTC e ci sono tante piccole idee interessanti che ha pensato di integrare nel suo nuovo flagship. E il risultato è un prodotto completo che fa bene tutto, anzi, forse fa più cose di quelle che poi effettivamente servono. video Guarda la nostra anteprima video del Samsung Galaxy S III n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it PEOPLE & MARKET / Connettore “universale” e ricarica veloce per le auto elettriche nel futuro Auto elettriche cariche in 15 minuti dal 2013 Annunciato un nuovo standard per la ricarica delle batterie delle auto, sarà adottato da produttori americani di M. Dalli U fine anno, mentre i primi modelli di auto inizieranno a circolare a partire dal 2013. Dal 2017, inoltre, questo standard diventerà obbligatorio in people & market PEOPLE & MARKET / Che tipo di auto desiderano le persone? Google sta portando avanti, con grande soddisfazione, la sua idea di “auto che si guida da sola”. L’azienda in passato ha fatto viaggiare diversi prototipi della propria vettura sulle autostrade di tutti gli Stati Uniti d’America e ora è giunto il momento del “prossimo passo”. Google ha chiesto alla motorizzazione dello stato del Nevada di autorizzare la circolazione delle sue automobili anche sulle strade cittadine; il dipartimento dei trasporti ha accettato la richiesta, ma ha imposto alcune condizioni. Ogni veicolo dovrà essere ben riconoscibile e i percorsi che ogni giorno verranno affrontati dovranno essere “registrati e comunicati” alle autorità; le auto, inoltre, saranno contraddistinte da una speciale targa rossa per permettere il facile riconoscimento anche da parte dei cittadini. Infine, vi è la questione “economica”; al fine di prevenire qualsiasi problema, ogni vettura dovrà essere coperta da un’assicurazione di almeno un milione di dollari. Mica noccioline... people & market IEEE vuole un Wi-Fi migliore e più veloce Pubblicato un nuovo standard per le reti Wi-Fi 802.11 che promette velocità più elevate e introduce nuove bande radio e l’uso in auto n nutrito gruppo di case automobilistiche americane e tedesche ha annunciato di voler adottare un nuovo standard di caricabatterie per auto elettriche che consentirà la ricarica dei veicoli in 1520 minuti. Il nuovo connettore, chiamato Combined Charging System, sarà finalmente unico per tutti i modelli e potrà essere collegato a diverse fonti di energia: alternata a una fase, alternata trifase per una ricarica veloce, continua per la ricarica in casa e continua ultra veloce per la ricarica alle colonnine pubbliche; il tutto con un’unica presa. Questo nuovo standard, che è stato adottato da Audi, BMW, Chrysler, Daimler, Ford, General Motors, Porsche e Volkswagen, arriverà sul mercato a Google “guida” I test in Nevada p.11 di M. Dalli Europa per tutti i veicoli elettrici. Sul fronte elettrico qualcosa si sta effettivamente muovendo; speriamo che sia la volta buona! Concept Volkswagen: l’auto volante Secondo una ricerca svolta dalla casa tedesca l’auto sarà “fluttuante” Un video ci mostra come se la immaginano oggi gli ingegneri tedeschi di M. Dalli V olkswagen vuole progettare la macchina del futuro e per farlo ha deciso di ascoltare prima i desideri della gente: per questo ha lanciato in Cina il People’s Car Project, progetto della macchina popolare. Dopo 11 mesi, 33 milioni di visualizzazioni del sito e quasi 120mila idee inviate, la casa tedesca ne ha selezionate tre, di cui una particolarmente “avveniristica”: Hover Car. Si tratta, come i più anglofoni avranno già intuito, di una macchina fluttuante, una sorta di precursore delle macchine volanti che si vedono nei film di fantascienza o ne I Pronipoti. La Hover Car non può volare, ma si limita a “fluttuare” a qualche decina di centimetri dal suolo, evitando così l’attrito con l’asfalto e le asperità del terreno. Il veicolo è completamente elettrico ed è dotato di due posti, un’auto pensata per la mobilità personale in spazi ristretti come le grandi città o, ancora di più, le sovraffollate metropoli cinesi. Al momento la Hover Car è solo un concept; non esiste nella realtà né si sa quando potremo davvero guidarla, anche perché per funzionare richiede strade “magnetiche” che la facciano fluttuare correttamente (e non osiamo immaginare cosa potrebbe succedere se si dovesse uscire di carreggiata...). Ciononostante l’idea è sicuramente affascinante ed è un primo, timido, passo verso un cambiamento radicale nel modo di guidare. Sarà davvero così l’auto del futuro? La IEEE, l’istituto di ingegneri elettrici ed elettronici che governa gli standard di comunicazioni radio, ha pubblicato un nuovo standard per le reti 802.11, meglio note al mondo come Wi-Fi. Questo nuovo standard introduce parecchie novità, sia a livello fisico (PHY) che MAC: si parla di un throughput massimo teorico di 600 Mbps, sfruttamento della banda radio 3650-3700 MHz (finora sono stati utilizzati solo i 2,4 e i 5 GHz) e reti mesh, ovvero reti in cui i dispositivi sono i nodi di una sorta di “maglia” senza fili. Ma c’è spazio anche per un supporto a più dispositivi e l’hands-off dalla rete cellulare, ovvero il passaggio dall’una all’altra rete senza perdere la connessione. Nel documento vengono poi citate alcune tecniche per migliorare la qualità del segnale, come la misurazione delle risorse radio, ma anche l’uso in macchina, una risposta ovvia al sempre crescente uso di dispositivi interconnessi all’interno delle vetture. Oltre a queste novità l’IEEE è già al lavoro su una prossima versione del Wi-Fi, che dovrebbe garantire trasferimenti fino a 10 volte maggiori e una miglior distribuzione di contenuti audio/video. Nessuna data però è stata rilasciata, non è quindi chiaro quando queste migliorie vedranno finalmente la luce del sole. n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it PEOPLE & MARKET / Ford e Nuance ci hanno invitato a scoprire le tecnologie di controllo vocale applicate alle vetture p.12 In casa Ford presente e futuro del controllo vocale Musica, telefono, GPS: a bordo delle automobili tutto si controllerà con la voce, per guidare in sicurezza senza distogliere lo sguardo dalla strada di E. Villa T alking Cars & Beyond: all’interno del centro di ricerca e sviluppo europeo, Ford ha organizzato (insieme al proprio partner Nuance) un incontro sul tema del controllo vocale applicato alle vetture di ultima generazione. Il tema è di grande attualità, soprattutto per il suo rapporto (positivo) sulla sicurezza di guida: oggi in macchina si ascolta musica, si telefona, si compongono messaggi ed email, si usa il GPS e via dicendo; se tutte queste attività dovessero distrarre la vista e le dita del conducente, gli esiti potrebbero essere molto pericolosi. Gestendo, invece, tutto attraverso controlli vocali, si risparmierebbe tempo e la sicurezza sarebbe massima. In particolare, si è parlato di SYNC, il sistema di connettività e gestione vocale della vettura che Ford ha già introdotto sul mercato americano ma che solo nel corso del 2012 verrà esteso all’Europa iniziando con B-MAX per proseguire con Focus, C-MAX, Transit e Fiesta. SYNC, che sarà disponibile anche in italiano, permette l’interazione vocale con i sistemi di bordo in diversi modi: per l’ascolto musicale, ad esempio, per regolare la temperatura all’interno dell’abitacolo e per gestire il sistema di navigazione. Tra le funzioni di SYNC che ci si augura di non dover mai usare ma che sono indiscutibilmente utili c’è il sistema d’emergenza, che attiva i soccorsi in caso di incidente fornendo la localizzazione via GPS; in caso di trasferta all’estero, poi, è anche possibile “far parlare” SYNC nella lingua locale. Il futuro prossimo cloud e massima “naturalezza” La sessione più interessante del forum Talking Cars & Beyond è stata senza dubbio quella dedicata al futuro delle tecnologie di controllo vocale. SYNC, che è già presente su 4 milioni di veicoli americani, è una tecnologia in continuo aggiornamento, e le prime evoluzioni si vedranno a breve. Obiettivo dichiarato di Ford e Nuance è rendere i sistemi di controllo vocale più naturali possibile, che non obblighino cioè l’utente a “frasi fatte” o percorsi obbligati: ecco perché una delle sfide delineate per il futuro è proprio quella di permettere la massima libertà di espressione, “comprendendo” anticipatamente le intenzioni dell’utente tramite analisi delle parole chiave. Tutto questo mediante l’utilizzo del cloud: pronunciare semplicemente il nome di un artista indicherà al sistema di entertainment di riprodurre i suoi brani presenti in memoria oppure nella library del servizio di streaming musicale (come Grooveshark), il nome di un locale presente nelle vicinanze attiverà il sistema di navigazione e via dicendo. Molto interessante anche l’attivazione del sistema di riconoscimento vocale senza premere alcun pulsante e la funzionalità, mutuata dalle soluzioni Nuance per PC, di composizione di messaggi vocali e invio diretto via sms o email dall’auto, ma senza dimenticare l’interazione con i social network e altro ancora. Tutto questo senza distrarre lo sguardo dalla strada e senza occupare le mani, per la massima sicurezza possibile. Ritorno al futuro Vehicle-to-Vehicle e Vehicle-to-infrastructure Ford e Nuance hanno, inoltre, già delineato gli scenari futuri della comunicazione in auto e del controllo vocale. Oltre al perfezionamento delle tecnologie attuali, l’obiettivo è quello di realizzare, possibilmente entro il 2020, un sistema di comunicazione basato sul cloud che permetta agli utenti, per esempio, di ottenere informazioni sul traffico in tempo reale, ascoltare le stesse canzoni e stazioni web a casa e in macchina, che chiuda automaticamente le porte di casa quando la macchina si allontana e via dicendo. Ma senz’altro più interessante è la comunicazione diretta tra le vetture, al fine di semplificare e rendere ancor più sicura la guida. Se tutte le macchine “dialogassero” tra loro a corto e medio raggio, fornendosi reciprocamente utili informazioni di posizione e movimento (GPS, accelerazione, velocità…), sarebbe possibile prevedere, in prossimità di un incrocio, l’arrivo a forte velocità di una macchina nella nostra traiettoria, un ingorgo a breve raggio, un veicolo fermo subito dopo la curva che stiamo percorrendo, un incidente a segue a pag. 13 n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it p.13 PEOPLE & MARKET / Combattere la pirateria col DRM sarebbe solo fatica sprecata, ecco perché PEOPLE & MARKET Chi scarica illegalmente libri lo fa solo perché non può acquistarli, ciò non solo non penalizza le vendite ma le aiuta O’Reilly: la pirateria è tutto marketing vi metodi per arginare la pirateria, ma irrimediabilmente, in un modo o nell’altro, una copia piratata finisce sempre su Torrent e affini. Il messaggio di Hendrickson è quindi quello di “dormire tranquilli”. Anziché perdere tempo con questi mezzi da “uomo di Neanderthal”, si dovrebbero invece studiare nuovi metodi distributivi e nuove soluzioni per offrire soluzioni più economiche a chi non può per- mettersi il costo di copertina di un manuale da 100 dollari. Gli esperimenti condotti da O’Reilly hanno infatti dimostrato che i libri rilasciati volutamente senza DRM sono stati piratati ovunque, ma questo non ha inciso sulle vendite, che anzi sono salite - seppur di poco - rispetto al solito. Il DRM, quindi, andrebbe abbandonato completamente e per sempre, non solo per un giorno. Alla fine Calabrò getta la spugna sul contestato regolamento sul diritto d’autore online, che avrebbe trasformato l’autority in una sorta di poliziotto della rete. Nel discorso di fine mandato il presidente uscente ha espresso il suo rammarico per un regolamento ritenuto giusto ed equilibrato, ma che senza un chiarimento “non indispensabile” da parte della politica sull’effettiva competenza dell’AgCom in materia, Calabrò non si sente di deliberare, perché si tratta di “una materia, qual è quella in questione, nella quale, per la sua sensibilità, è auspicabile la massima chiarezza”. Scontata la delusione della lobby dell’industria dei contenuti, lasciata alle dichiarazioni di rammarico per la mancata delibera del regolamento da parte di Enzo Mazza presidente di FIMI e Marco Polillo presidente di Confindustria Cultura Italia. La palla passerà alla nuova composizione dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, le cui nomine, in perfetto stile italico, spettano alla politica. Saprà il governo dei tecnici trovare delle personalità al di sopra di ogni sospetto? causare conseguenze disastrose, da evitare a tutti i costi. Poi c’è un problema di privacy e la necessità di omologare il sistema con le prescrizioni delle legislazioni locali, oltre al fatto che occorre giungere (possibilmente in tempi brevi) a uno standard unico, per evitare che solo macchine dello stesso tipo (e marca) dialoghino tra di loro. Ma le premesse sono senz’altro interessanti. Infine, Ford e Nuance hanno fornito anche una prospettiva di più lungo periodo, successivo al 2030: l’attuale sistema di parcheggio assistito diventerà guida semi-automatica, sarà possibile un sistema di prenotazione “on the go” dei posti auto (addio, insomma, alle ore passate a cercare parcheggio) e, soprattutto, il sistema di gestione della vettura cambierà radicalmente filosofia, diventando un assistente personale per gli spostamenti. In pratica, non si limiterà (come oggi) a fornire le direzioni per raggiungere la meta, ma ci potrà consigliare – dopo aver valutato tutte le variabili dal web e i dati delle altre vetture – di lasciare a casa la macchina e procedere in bus o metropolitana, di usare la bicicletta visto che la distanza è breve e le previsioni del tempo ottime, di restare a casa ancora qualche minuto per evitare code e via dicendo. di M. Dalli S pesso i titolari dei diritti d’autore si lamentano per la pirateria, giustificando così i soldi spesi nelle protezioni anti-copia come il DRM. Non è di questo avviso però Mike Hendrickson, che ricopre il ruolo di Vice President of Content Strategy presso O’Reilly, una delle più rinomate case editrici di libri tecnici. Secondo Hendrickson, infatti, la pirateria dovrebbe essere vista come una spesa coperta dal marketing, non come una minaccia. Il perché di questa affermazione è spiegato in un lungo post sul blog di O’Reilly, in cui Hendrickson sostiene che chi pirata un libro lo fa perché non può permettersene l’acquisto, come ad esempio gli studenti al college. Quando però questi studenti crescono e iniziano a lavorare, saranno più propensi ad acquistare (avendo soldi) un libro di una casa editrice con cui si sono già trovati bene, magari perché hanno scaricato illegalmente qualche suo libro. Come conseguenza di questo, quindi, anche le protezioni DRM sono inutili: c’è gente che perde il sonno per studiare nuo- Pirateria, AgCom fa dietrofront PEOPLE & MARKET Ford, controllo vocale segue da pag. 12 qualche isolato e via dicendo. Tutto questo, per quanto molto interessante, pone alcuni problemi e non solo tecnologici: la qualità e l’affidabilità dei dati è uno degli scogli, ma la sicurezza degli stessi è ancor più rilevante. Essendoci di mezzo la sicurezza stradale, la trasmissione di informazioni errate (causa virus, hack e affini) potrebbe video Ford e Nuance tecnologie di controllo vocale Essere "Smart" significa occhiali 3D senza batteria, conversione dei contenuti da 2D a 3D, telecomando Magic Motion per darti maggior controllo e navigare liberamente su internet. Essere "Smart" è... LG CINEMA 3D Smart TV. www.lg.com/it n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it MOBILE / Dopo le proteste su Facebook, Asus Italia dà la dongle GPS anche agli utenti italiani Asus cambia idea: GPS gratis per il Prime L’accessorio che risolve i problemi di aggancio del segnale GPS gratis anche a chi ha comprato il Prime in Italia di P. Centofanti I l potere dei social network cresce giorno dopo giorno, e le aziende ora devono anche fare i conti con questa bacheca aperta che può trasformarsi in ufficio reclami. Lo sa bene Asus, che in un primo momento aveva scelto di non dare la dongle GPS a tutti coloro che avevano comprato un Transformer Prime perché la funzionalità GPS non era mai stata pubblicizzata in fase di commercializzazione del prodotto. Anche noi ne avevamo dato notizia. Asus ha però fatto marcia indietro e, come ha scritto sulla sua pagina di Facebook, anche chi ha comprato il Prime in Italia avrà l’accessorio in modo totalmente gratuito. Ecco l’intervento: “Abbiamo inaugurato questa fanpage con la promessa che sarebbe stata un luogo privilegiato di dialogo con tutti voi. Un luogo attraverso cui comunicare in maniera schietta, diretta ed educata. Un luogo, soprattutto, attraverso cui ascoltare le vostre richieste e necessità. Non ci siamo mai nascosti dietro frasi di circostanza. Né tirati indietro davanti alle difficoltà. Raccontandovi con entusiasmo dell’arrivo di nuovi prodotti e scusandoci pubblicamente di fronte a ritardi o problemi. Abbiamo scelto di essere “presenti”, sempre e comunque. In base alle preferenze da voi espresse tramite questa fanpage abbiamo stabilito in che colorazione commercializzare Prime sul nostro territorio. Quando ci avete comunicato il desiderio di avere tastiere retroilluminate sui vostri portatili ecco che le abbiamo inserite sulle nuove famiglie di prodotti. Ad esempio gli ZENBOOK di seconda generazione ce l’avranno. Non potevamo di certo rimanere indifferenti al polverone sollevato dal dongle GPS per Transformer Prime. Così visto che ce l’avete chiesto a gran voce… abbiamo deciso di offrirvelo. Continuiamo a sostenere che il Pad Prime sia un prodotto funzionale al 100% anche senza GPS esterno, ma non vogliamo che vi sentiate trattati in modo diverso o ingiusto rispetto a chi vive negli altri paesi. Nei prossimi giorni quindi vi comunicheremo come richiedere il dongle, che vi sarà spedito gratuitamente da ASUS. E questo per quanto riguarda gli utenti di Prime. Non p.15 MOBILE RIM riparte da BlackBerry 10 Presentato agli sviluppatori il nuovo sistema operativo BlackBerry. Basato su QNX e sul lavoro già fatto con il PlayBook OS, punta molto su HTML5 di P. Centofanti ci siamo dimenticati naturalmente di chi ci ha dato fiducia con il primo Transformer TF101/101G e che oggi è alle prese con vari problemi dopo l’update a ICS. Sappiate che stiamo lavorando per sistemare il tutto in via definitiva. Anche qui partendo dal feedback che quotidianamente ci lasciate sulla fanpage. Con un contatore prossimo ai 120mila “Like” cominciate ad essere veramente tanti su questa pagina. Ma vogliamo che sappiate che ASUS Italia è sempre qui e vi ascolta”. - Lo staff ASUS Italia Tutto è bene quel che finisce bene: Asus si è fatta un’ottima pubblicità con 120.000 liker, e gli utenti sono soddisfatti. Mobile Jailbreak untethered iOS 5.1, ci siamo Ecco l’annuncio della riuscita del jailbreak untethered di iOS 5.1 Presto in arrivo il tool che sembra essere già in via di sviluppo di V. Barassi Con il messaggio Twitter, che potete apprezzare immediatamente qui sopra, pod2g, stimabile hacker da molto tempo al servizio della comunità, ha annunciato di aver effettuato con successo il jailbreak untethered di iOS 5.1 sul suo iPhone 4. Già nel weekend il membro del Chronic Dev team aveva dichiarato di aver scoperto un paio di importanti vulnerabilità attraverso le quali avrebbe potuto prendere il possesso dei device. In pochi giorni l’hacker ha saputo farlo e, ovviamente, non ha spiegato come è riuscito nell’operazione. Nel tweet non si fa accenno a quali dispositivi sarà dedicato il prossimo jailbreak e, siccome nelle poche parole si parla di iPhone 4, permangono ancora dei dubbi sulla possibilità di sfruttare l’exploit anche con il più recente iPhone 4S. Pare che il nuovo tool per il jailbreak sia già in via di sviluppo; ci vuole solo un po’ di pazienza. RIM ha presentato agli sviluppatori il futuro della piattaforma BlackBerry che porterà il nome di BlackBerry 10 (precedentemente era stato annunciato come BBX). Il nuovo sistema operativo, come già annunciato precedentemente, sarà basato su QNX partendo dal PlayBook OS, la piattaforma per l’omonimo tablet di RIM. BlackBerry 10 presenterà un’interfaccia utente totalmente rinnovata e sfrutterà un nuovo ambiente di sviluppo, denominato Cascades, per la realizzazione di applicazioni native, ma supporterà applicazioni realizzate in HTML5 con un apposito ulteriore ambiente di sviluppo denominato WebWorks. La nuova interfaccia segna un deciso passo in avanti in termini di eleganza, semplicità e intuitività con la sua struttura a pannelli scorrevoli e grande enfasi è stata posta sull’obiettivo di portare l’esperienza d’uso della tastiera fisica BlackBerry anche su schermi touch con una serie di algoritmi in grado di imparare il nostro modo di digitare. Al momento RIM ha rilasciato solo il prototipo per gli sviluppatori (basato su PlayBook OS), mentre i primi prodotti dovrebbero vedere la luce entro la fine dell’anno. E i vecchi modelli non potranno essere aggiornati alla nuova piattaforma. Di seguito vi proponiamo il video promozionale mostrato in occasione del BlackBerry World 2012 keynote. n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it MOBILE LG, smartphone con 2 GB di RAM Il mercato degli smartphone sta prendendo una strana piega con annunci che sembrano assomigliare sempre più a quelli dei PC di qualche anno fa. LG ha lanciato un nuovo smartphone per il mercato coreano, l’Optimus LTE2. La caratteristica di punta segnalata da LG? Il nuovo smartphone Android è dotato di addirittura 2 GB di RAM. A cosa serva tutta questa memoria non è dato sapere, visto che altri smartphone simili se la cavano più che egregiamente con esattamente la metà se non meno, certo è che l’Optimus LTE2 integra anche una batteria da 2150 mAh per far fronte ai consumi energetici. Il nuovo smartphone, chiaramente pensato per le nuove reti LTE, è dotato di display LCD IPS TrueHD, cioè con risoluzione 720p secondo il “gergo” di LG. In Corea arriverà a maggio, ma come già l’Optimus LTE è probabile che più avanti raggiungerà altri mercati in cui le reti LTE sono già presenti. MOBILE / Nuovo lettore multimediale portatile da Samsung Galaxy Player 4.2: stereo per tutti Ha schermo da 4,2 pollici, altoparlanti stereo e sistema operativo Android di M. Dalli come Word, Excel, PowerPoint e PDF. Supportati anche i più comuni formati di immagini. La batteria da 1500 mAh dovrebbe garantire fino a 60 ore di riproduzione audio, o 8 ore di riproduzione video. Galaxy Player 4.2 arriverà in America a partire da 199 dollari, siamo in attesa di conoscere i dettagli per il nostro Paese. Google Play Libri arriva anche in Italia Rilasciata nel Play Store la versione italiana di Google Play Libri Un’applicazione che porta gli e-book su ogni terminale Android di V. Barassi Registrazione Tribunale di Milano n. 416 del 28 settembre 2009 direttore responsabile Gianfranco Giardina editing Claudio Stellari Editore Scripta Manent Servizi Editoriali srl via Gallarate, 76 - 20151 Milano P.I. 11967100154 Per informazioni [email protected] Per la pubblicità [email protected] Flipboard per Android è qui Addio esclusiva di R. Pezzali Mobile Estratto dal quotidiano online www.dday.it MOBILE Pubblicata sul web l’applicazione Flipboard per Android “rubata” ad un Galaxy S III che doveva avere l’esclusiva Funziona bene su quasi tutti gli smartphone S amsung amplia il parco di lettori multimediali portatili lanciando il Galaxy Player 4.2, un player MP3 e MP4 con sistema operativo Android e schermo da 4,2 pollici. Galaxy Player 4.2 (YP-GI1C) monta Android Gingerbread 2.3.5, ha accesso a Google Play per acquistare e scaricare le app ed è dotato di un processore da 1 GHz. Il display ha una risoluzione di 800x480 pixel. Molto buona la connetttività, con Wi-Fi 802 b/g/n (con supporto al DLNA), Bluetooth 3.0 e GPS, oltre all’ USB 2.0 per il collegamento al caricabatterie e al PC per popolare la memoria integrata da 8 o 16 GB (espandibili tramite schedine microSD). Galaxy Player 4.2, grazie agli altoparlanti stereo integrati nel frontale (uno sopra e uno sotto al display) può offrire anche momenti di condivisione musicale. I file supportati vanno dai formati lossy e lossless audio, come MP3, WMA, Ogg, FLAC, AAC e WAV, ma anche video AVI, MP4, 3GP, WMV, ASF, MKV e FLV e formati office p.16 Senza annunci in grande stile, come sempre più spesso è abituata a fare Google, ecco arrivare sul Play Store del colosso di Mountain View Google Play Libri, versione italiana di Google Play Books già presente negli store anglofoni. L’applicazione consentirà a tutti coloro che possiedono un dispositivo Android, di un PC/Mac o iPhone/iPad (l’applicazione iOS non è al momento ancora disponibile sull’App Store italiano) e di un account Google di scaricare moltissimi e-book in lingua italiana, sia gratuitamente (come accade per I Promessi Sposi, La Divina Commedia o Il Decameron) che a pagamento. Al momento non vi è una grossa scelta, ma molto presto potremo sfogliare un catalogo composto da migliaia di libri digitali. Con Google Play Libri, prima dell’acquisto, è possibile visionare le anteprime di alcuni capitoli dell’e-book e, una volta scaricato, il libro sarà “sincronizzabile” anche su tutti gli altri dispositivi (tablet o telefoni) associati al nostro account Google. L’applicazione è, ovviamente, totalmente gratuita. Flipboard, il noto aggregatore di feed RSS, è una delle applicazioni che su Android mancava. Ora è possibile scaricare l’APK e installarlo sulla maggior parte dei device Android. Se questo è possibile bisogna ringraziare Samsung, che ha pensato bene di stringere un accordo in esclusiva con Flipboard per portare il programma di lettura in stile “magazine” dei feed RSS sul suo ultimo smartphone, il Samsung Galaxy S III. “Esclusiva” è una parola che a Samsung piace moltissimo e che ha spesso usato, ricordiamoci ad esempio delle app esclusive per le Smart TV o di Sky Go per tablet. Le applicazioni per Android però si possono scaricare, ed è quello che ha fatto qualcuno prelevando il file APK dal Galaxy S III e mettendolo a disposizione della rete. Basterà andare con uno smartphone Android a questo indirizzo per installare sul proprio device Flipboard, previa ovviamente autorizzazione ad installare software al di fuori dello store Google Play. L’abbiamo provato anche su un tablet e funziona abbastanza bene, non è velocissimo come la versione iPad ma probabilmente è stato ottimizzato per l’Exynos. Purtroppo è una versione “smartphone”: su un tablet si avranno caratteri e foto molto grosse e un’interfaccia decisamente sovradimensionata. Nessun problema invece su schermi più piccoli. n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it p.17 PC & MULTIMEDIA / Sul sito britannico del colosso coreano sono apparse le prime informazioni del modello 15” Samsung anticipa gli ultrabook Serie 9 Design invariato, ma sulla nuova generazione di ultrabook Serie 9 Samsung ci saranno i processori Intel Ivy Bridge di V. Barassi A causa della recente ufficializzazione della nuova generazione di processori Intel, quello che stiamo vivendo è un periodo particolarmente “vivo” per quanto concerne il settore dei computer portatili. Dopo la “delusione” di Sony, che ha proposto i propri ultrabook dotati di CPU Sandy Bridge, ecco arrivare le prime informazioni sui nuovi Samsung Serie 9, portatili top-di-gamma dell’azienda sudcoreana dall’indiscutibile fascino. Sebbene non sia stato diramato alcun comunicato ufficiale, in maniera del tutto silente Samsung ha aggiornato la pagina dedicata alla Serie 9 sul proprio sito britannico. Il design degli ultrabook è rimasto il medesimo ma a cambiare è praticamente tutta la componentistica interna. I nuovi ultrabook Samsung saranno dotati di un processore di nuova generazione Ivy Bridge, precisamente di un Intel Core i5-3317U, CPU ancora non ufficialmente presentata ma che disporrà di clock fissato in 1.7 GHz con 3 MB di Cache L3. Il comparto grafico sarà gestito dalla GPU integrata Intel HD Graphics 4000 e il chipset su cui sarà installato il tutto sarà HM75 Express. Il portatile subisce un sostanzioso aggiornamento per quanto riguarda il quantitativo di memoria RAM installato di default: si passa infatti da 4 GB a 8 GB (1600 MHz). Infine, rimane inalterata l’unità SSD montata nel dispositivo: nella configurazione base si partirà sempre da 128 GB. Sul sito britannico, al momento, appare solo il nuovo modello dotato di display da 15 pollici LED SuperBright La riproduzione di DVD Video su PC è in calo e Microsoft ha deciso di levarne il supporto da Windows 8. Al suo posto ha incluso nel nuovo sistema operativo formati più “moderni”, come H.264, VC-1, MP4, AAC, WMA, MP3, PCM e il Dolby Digital Plus (DD+). Questi codec saranno installati su tutte le versioni di Windows 8, compresa Windows RT per processori ARM. Chi non può fare a meno del vecchio supporto ottico può appoggiarsi a una soluzione di terze parti (gratuita, come VLC o Media Player Classic, oppure a pagamento), o acquistare l’estensione Windows Media Center, che con Windows 8 è a pagamento per tutti. Questa scelta è voluta da Microsoft per contenere i costi delle licenze, nella speranza di ridurre il prezzo finale del sistema operativo. I produttori di PC, però, dovranno in ogni caso pagare delle licenze per usare il Dolby Digital Plus, costi che saliranno nel caso di PC con unità ottica. Touché: il multitouch di Disney Research Disney Research e la Carnegie Mellon University hanno presentato la loro idea di multitouch. Le possibili applicazioni sono tante anche nella vita di tutti i giorni di V. Barassi 400nit HD+ da 1600x900 pixel; le dimensioni del portatile sono di 356.9 x 237 x 14.9 mm mentre il peso si ferma a 1.65 kg. Sfortunatamente non si hanno informazioni né sulla reale disponibilità né sui prezzi. E molto presto arriverà anche il “restyling” del modello da 13 pollici... PC & MULTIMEDIA Windows 8 senza DVD ma con DD+ pc & multimedia PC & MULTIMEDIA Ologrammi per videoconferenze con Kinect Un team di ricercatori canadesi ha ideato l’innovativo sistema Telepod Per riprodurre ologrammi sfruttando sensori Kinect sopra a un cilindro di V. Barassi Se siete stanchi delle solite “videoconferenze in 2D”, vi farà sicuramente molto piacere sapere che un team di ricercatori dell’Ontario Queen’s University di Kingston (Canada) ha messo a punto Telepod, un nuovo sistema di videochiamata in grado di restituire ologrammi al posto delle “solite” immagini piatte. Il sistema si basa su sei sensori Kinect posti al di sopra di un cilindro, questi sono capaci di percepire in ogni istante - e in 3D qualsiasi figura umana presente nell’ambiente. La riproduzione dell’ologramma è affidata a un particolare proiettore 3D posto al di sotto del cilindro prima citato. I ricercatori, sfruttando la medesima idea, hanno anche sviluppato Bodipod, sistema pensato per università e ospedali attraverso il quale si potrà analizzare l’anatomia umana da ogni angolazione e con il massimo dettaglio, affidando i comandi alle nostre mani e al nostro corpo. Per maggiori informazioni sul progetto potete dare un’occhiata al sito ufficiale selezionando questo collegamento. Se invece volete vedere come funziona il sistema, vi proponiamo un breve video esemplificativo, disponibile qui. Al giorno d’oggi siamo abituati a immaginare il “multitouch” come una tecnologia specificatamente progettata per funzionare con schermi applicati a smartphone, tablet o computer, ma molto presto le cose potrebbero cambiare. Il centro di ricerca e sviluppo Disney Research, con la collaborazione della Carnegie Mellon University, ha voluto svelare al mondo la propria idea di multitouch, sicuramente rivoluzionaria se paragonata a quella che siamo soliti considerare. Touché, questo il nome della nuova tecnologia, è in grado di rendere sensibile al tatto qualsiasi superficie e questo grazie alla capacità di rilevare una specifica gamma di frequenze nello stesso istante. Il sistema è in grado di riconoscere una vasta gamma di “tocchi”, indifferentemente dal fatto che questi siano effettuati su una “semplice” superficie piana oppure in una bacinella piena d’acqua. Le possibili applicazioni immaginate da Disney Research sono svariate e sono illustrate nel video a seguire; lasciamo a voi tutte le considerazioni. Sicurezza IN PARETE Staffe per TV Oceans Innovazione, stile e solidità. I supporti per TV Oceans si amalgamano con ogni tipo di arredamento e ti trasmettono un senso di grande sicurezza. Un tocco di design italiano li rende unici e affascinanti, e il tuo TV non può che ringraziare www.gebl.net n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it PC & MULTIMEDIA / Abbiamo noleggiato un film a 1080p da iTunes, la qualità audio-video è buona ma i costi sono alti p.19 Apple TV: la nostra prova con noleggio film a 1080p La nuova Apple TV vista da fuori sembra identica alla vecchia, ma introduce una nuova interfaccia grafica e (finalmente) il supporto ai contenuti in Full HD di M. Dalli C ontemporaneamente al lancio del nuovo iPad, Apple ha aggiornato anche la Apple TV, introducendo (finalmente) l’uscita video a 1080p e la possibilità di riprodurre filmati con questa risoluzione. Allo stesso tempo si sono aggiornati anche i film sull’Apple Store, con alcuni titoli ora disponibili in HD a 1080p (e non più a 720p come fino a qualche mese fa). Apple TV presenta anche un’interfaccia grafica rivista, dove i contenuti sono subito accessibili dalla prima schermata. Dall’esterno, invece, è praticamente impossibile distinguere il modello Apple TV nuovo da quello dell’anno scorso; l’unica modifica hardware, che permette l’uscita e la riproduzione a 1080p, riguarda il processore, che è lo stesso A5 utilizzato nel “nuovo” iPad 2, ovvero quello realizzato con processo produttivo a 32 nanometri, mantenendo però le stesse specifiche dell’A5 originale. Questo processore, pur essendo dual-core, viene impiegato solamente come single core; tanto basta evidentemente a riprodurre i video in Full HD. Per il resto ritroviamo le funzionalità della Apple TV dello scorso anno, ovvero accesso facilitato ai trailer di Apple, a YouTube, Vimeo e MLB.tv. Non mancano poi le foto, con Flickr e Photostream (il servizio cloud che copia sulla nuvola le foto scattate con iPhone e iPad), e l’immancabile servizio di “Condivisione in famiglia”, che permette di accedere ai contenuti della libreria iTunes di un PC o Mac disponibile all’interno della rete domestica. Presente anche AirPlay, che consente di inviare alla Apple TV audio e video da un dispositivo compatibile, come per esempio iPhone, iPad o un Mac/PC con iTunes; con i dispositivi più recenti, inoltre, è anche possibile fare “mirroring” del display, ovvero mostrare sul grande schermo quello che si vede sul piccolo display del dispositivo portatile, soluzione questa molto utile per alcuni giochi. Noleggio: qualità buona Abbiamo messo alla prova la nuova Apple TV noleggiando un film in HD, uno dei titoli più recenti già convertiti alla nuova risoluzione: Le avventure di Tintin. La riproduzione è partita immediatamente dopo aver premuto il pulsante di noleggio, ma a dire il vero il test è stato eseguito su una connessione in fibra a 100 Mbit/s; su connessioni più lente, comunque, è possibile che la Apple TV scarichi una parte o tutto il film prima di iniziare la riproduzione, sfruttando gli 8 GB di memoria integrata (nel caso si hanno 30 giorni per iniziare la visione). Il film è poi diviso in capitoli, per una ricerca più rapida, ed è ovviamente possibile andare avanti o indietro, così come mettere in pausa. Una volta iniziata la riproduzione del film, inoltre, si hanno 48 ore di tempo per concludere la visione. La qualità del film ci è parsa molto buona: il video a 1080p ha una qualità ottima, che solo un occhio attento distingue da quella (più elevata) di un Blu-ray. Il dettaglio c’è tutto e, in generale, l’unico di- fetto che abbiamo riscontrato è stato un po’ di banding su alcune scene, specie sui cieli notturni. Buono anche l’audio 5.1: non è una traccia lossless, ma è ben netta la distinzione tra i vari canali. Troppo caro il noleggio funzionalità ridotte in Italia Per giudicare la nuova Apple TV bisogna tenere conto di diversi fattori, sia hardware che di contenuti. Dal punto di vista hardware, infatti, la nuova Apple TV non ha nulla da eccepire: uscita video a 1080p; possibilità di riprodurre contenuti in Full HD, cosa che la vecchia versione non faceva; un design sobrio ed elegante con alimentatore integrato; la possibilità di vedere sul grande schermo i contenuti e il display di iPhone o iPad. L’unica pecca è il telecomando, semplice da usare, ma forse un po’ troppo “minimal”; qualche tasto in più non avrebbe guastato. I problemi, invece, sorgono dal lato software e dei contenuti: il catalogo iTunes è ad oggi uno dei più ampi, il video a 1080p e l’audio 5.1 ne fanno un’ottima soluzione anche per gli utenti più attenti alla qualità e i film a 0,99€ sono sicuramente attraenti, ma il resto del catalogo è fatto di film in HD da 4–5€ per il noleggio (per non parlare dell’acquisto), un po’ troppo forse considerata l’assenza del supporto fisico. In America, inoltre, la Apple TV ha un valore aggiunto non indifferente con la possibilità di accedere al catalogo di Netflix; da noi rimane solo YouTube e poco più, non certo il massimo. Manca inoltre la possibilità di accedere a contenuti che siano presenti in rete locale, ma al di fuori di iTunes; considerata la grave limitazione di iTunes dal punto di vista dei formati riproducibili (niente AVCHD, niente MKV, niente DLNA e via dicendo), una Apple TV andrebbe in ogni caso affiancata a un lettore multimediale esterno, soluzione che complica inutilmente un impianto audio/video. Apple TV è un dispositivo che, quindi, non ha ancora raggiunto la sua maturità, specialmente in un mercato come quello italiano dove i servizi di streaming video sono latitanti ingiustificati e le connessioni, dentro e fuori dai grossi centri abitati, a banda tutt’altro che larga (salvo rare eccezioni). La Apple TV rimane, quindi, un hobby, tanto per Apple quanto per gli utenti: chi è coperto da una connessione dati “robusta” e non ha problemi a noleggiare film a 5€ può trovare nella Apple TV un’ottima compagna di visioni; per tutti gli altri, invece, conviene forse aspettare che il mercato si scrolli di dosso la polvere di decenni e si decida a fare un passo verso il 21esimo secolo. video Apple TV, interfaccia grafica n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it GAME & MOVIE / Continuano le indiscrezioni prima dell’E3 di Los Angeles, ormai prossimo Nintendo Wii U: questi i titoli al lancio? Dal catalogo Blockbuster spunta la lista dei titoli che dovrebbero accompagnare il lancio dell’attesa console di V. Barassi C on l’E3 2012 di Los Angeles ormai alle porte, continuano ad arrivare indiscrezioni sulle mosse dei principali “esponenti” del mercato videoludico mondiale. Stavolta è il turno di Nintendo, azienda che ha presentato la sua Wii U durante lo scorso E3 ma che, fino ad ora, non è stata ancora in grado di diramare le specifiche tecniche ufficiali del dispositivo, né ha voluto fornire informazioni sulla data di uscita definitiva della console, previsto per gli ultimi mesi del 2012. Sul web intanto sono apparse alcune fotografie con la presunta lista dei giochi per Nintendo Wii U presente nel catalogo Blockbuster, che abbiamo riportato in una tabella. In game & mOVIE Bethesda annuncia The Elder Scrolls Online su PC e Mac L’universo di The Elder Scrolls sarà presto esplorabile in un nuovo gioco multiplayer online: The Elder Scrolls Online. Lo hanno annunciato Bethesda e ZeniMax Online Studios. La saga RPG per eccellenza si sposta così per la prima volta nel mondo online con un videogioco in via di sviluppo per PC e Mac sotto la supervisione di Matt Firor, che così descrive l’iniziativa: “Abbiamo lavorato duramente per creare un mondo online in cui i giocatori potessero vivere l’epica dell’universo di Elder Scrolls insieme agli amici; è una cosa che i fan aspettano da tempo! Sarà decisamente appagante svelare che cosa abbiamo fatto negli ultimi anni. Tutto il team ha la seria intenzione di creare il miglior MMO di sempre, un gioco che sia degno della serie The Elder Scrolls”. Al momento dell’uscita il gioco sarà disponibile in inglese, francese e tedesco. Maggiori dettagli verrano svelati nelle prossime settimane. lista è indicato “un generico” Assassin’s Creed, ma molto probabilmente si tratta del già annunciato Assassin’s Creed III; c’è anche Splinter Cell 5, ma non è ben Aliens: Colonial Marines Assassin’s Creed Batman: Arkham City Darksiders II Dirt 3 Formula 1 All Stars Game Party Ghost Recon Online Just Dance 4 Killer Freaks from Outer Space Marvel Super Heroes Metro: Last Light Monsters Party chiaro di cosa si tratterà. Ci toccherà attendere l’E3 losangelino per saperne di più; dal 5 al 7 giugno ne vedremo delle belle! New Super Mario Brothers Wii Ninja Gaiden 3 Pikmin Rabbids Party Land Raving Rabbids Rayman Legends Shield Pose Splinter Cell 5 Sports Connection Tekken Your Shape 2013 Zombie Game & MOVIE Wolfenstein 3D ha 20 anni, si gioca gratis Si festeggiano già i venti anni del progenitore storico degli FPS Bethesda ha creato una versione HTML5 da giocare nel browser di P. Centofanti Sono passati ben 20 anni da quando veniva pubblicato Wolfenstein 3D, il videogioco che ha di fatto lanciato il genere dei First Person Shooter come lo conosciamo oggi. Sviluppato da John Carmack perfezionando il motore del precedente Catacomb, Wolfenstein fu un incredibile successo e gettò le basi per tutti i futuri FPS in 3D. Pur non essendo basato su un vero motore grafico in 3D, l’illusione funzionava alla grande per i tempi offrendo azione concitata come mai prima. Per festeggiare l’importante compleanno, Bethesda ha allestito una versione in HTML5 che permette di giocare gratuitamente a Wolfenstein 3D all’interno del proprio browser, basta andare all’indirizzo: wolfenstein.bethsoft.com oppure sulla pagina Facebook www.facebook.com/wolfenstein. Inoltre è possibile seguire il creatore John Carmack rivivere in prima persona lo sviluppo di Wolfenstein 3D nel video qui sotto. p.20 GAME & MOVIE Nuova Xbox già partita la produzione? Alcune fonti bene informate sono sicure nell’affermare che Microsoft ha già allestito e attivato la catena di montaggio della console di prossima generazione di V. Barassi Nonostante Microsoft continui a ignorare qualsiasi voce sulla console di prossima generazione, è ormai chiaro che il progetto è più attivo che mai e, a breve, potrebbe davvero entrare nel vivo. Secondo l’ormai famosa “fonte bene informata”, la società di Redmond avrebbe già preparato la linea di assemblaggio della prossima console ad Austin, in Texas, affidandosi a Flextronics, azienda che tuttora già produce Xbox 360. Ovviamente il tutto sarebbe stato fatto in maniera assolutamente discreta, poiché al momento verrebbero prodotte esclusivamente poche console destinate a sviluppatori e a collaudatori di vario tipo. L’hardware non sarebbe in nessun modo definitivo ma questa non deve essere considerata come una cosa strana, poiché negli anni siamo stati abituati a vedere kit di sviluppo pesantemente “work in progress” anche pochi mesi prima dell’inizio della produzione “di serie”. Microsoft, come ormai da diverso tempo accade, non ha ovviamente né confermato né smentito l’indiscrezione. Intanto l’E3 2012 di Los Angeles si avvicina; chissà che Microsoft non sveli qualcosa proprio in quell’occasione... n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it HIFI & HOME THEATER Bang & Olufsen pensa ancora ai vecchi iPad Ecco un altro apparecchio della linea “economica” Play: si chiama A3 ed è una docking station dedicata all’iPad, ma solo per i modelli “vecchi” di R. Faggiano Presentata a Londra A3: una docking station per iPad della serie Play di Bang & Olufsen, curiosamente non è adatta al nuovo modello. Qualcuno ha ipotizzato che B&O abbia pensato a chi ha già acquistato il Nuovo iPad e non sapesse dove mettere il vecchio modello. La colpa dell’inconveniente è stata spiegata da Tue Mantoni, CEO di Bang & Olufsen: “Con il nuovo iPad la dock non suona bene”. Ci permettiamo di dubitare di questa versione, che nasconde i tempi lunghi dei progettisti danesi, non abituati ai frenetici ritmi di ricambio dell’elettronica del 21° secolo. A3 è una docking molto speciale perchè incorpora un giroscopio identico a quello che equipaggia ogni iPad: sul tablet serve a orientare lo schermo nel verso giusto, sull’A3 serve ad attivare i diversi altoparlanti a seconda dell’orientamento dello schermo. Nell’A3 vengono impiegati quattro minuscoli altoparlanti: il woofer è sempre attivo mentre i 3 tweeter si attivano a seconda dell’orientamento per fornire i migliori risultati sonori in ogni posizione. Il risultato è un design curioso, specie se il tablet è in versione orizzontale. Il tablet può anche essere ricaricato durante l’ascolto, ma la dock è portatile e funziona anche con la batteria ricaricabile integrata. L’arrivo sul mercato è previsto per il 21 maggio, il prezzo di listino è fissato a 549 euro. HIFI & HOME THEATER / Presentata la seconda cuffia di B&W P3, la cuffia B&W da viaggio Deriva dalla P5 ma è ripiegabile, è l’ideale per chi è spesso in movimento di R. Faggiano L a prima cuffia realizzata da B&W, la P5, aveva fatto rumore per la sua qualità e ha rapidamente ottenuto grande successo. Da quel primo modello deriva strettamente la P3 (170 sterline), una cuffia con padiglioni ripiegabili per contenere l’ingombro durante il trasporto. Soluzione ideale per chi è sempre in movimento o in viaggio ma non gradisce la solu- zione degli auricolari. L’estetica delle nuove P3 rimane rimane essenziale, disponibile in colore bianco o nero. Le caratteristiche tecniche dichiarate da B&W sono le seguenti: risposta in frequenza 10 - 20.000 Hz, sensibilità 111 dB, impedenza 34 ohm, diaframma in mylar da 30 mm, magneti in neodimio, peso 130 grammi. In dotazione una custodia rigida e doppio cavo con versione minijack standard o con pulsante per iPhone. p.21 DIGITAL IMAGING Sony: fotocamere nuove a giugno? A giugno la gamma di fotocamere Sony vedrà l’introduzione di nuovi modelli, in sostituzione di quelli già in commercio. L’indiscrezione è stata lanciata dal sito YangCanggih.com, secondo cui con l’inizio dell’estate dovrebbero arrivare la Alpha A37, reflex erede della A35, e la mirroless NEX-F3, erede della NEX-C3. Le specifiche parlano di un sensore APS-C comune alle due macchine, con risoluzione di 16 Megapixel, sensibilità da 100 a 16.000 ISO e registrazione video Full HD 1080p a 24p o 50/60i. Cambia invece la capacità di scatto in raffica, che arriva a 7 fps sulla A37, mentre sulla NEX-F3 si ferma a 3 fotogrammi al secondo. Per la A37 si parla di un prezzo di 600 dollari per il kit base 18-55mm, mentre il kit con l’ottica 18-135mm costerà 800 dollari. La NEX-F3, invece, dovrebbe arrivare a 600 dollari in kit. Sempre in estate ci sarà la presentazione di un nuovo 18200mm nero. DIGITAL IMAGING / Canon ha risolto il fastidioso problema del “light leak” con il nastro isolante Nastro isolante per Canon EOS 5D Mark III Chi è in possesso di una macchina difettosa potrà recarsi in un centro autorizzato Canon per la “riparazione” di V. Barassi S e siete appassionati di fotografia e avete acquistato - o state per farlo - una reflex Canon EOS 5D Mark III, sarete sicuramente al corrente del problema del “light leak”, piccolo difetto di fabbrica che attanaglia tutti i dispositivi il cui numero di serie ha come sesta cifra 1 o 2 (quindi xxxxx1xxxxxx o xxxxx2xxxxxx). Questa imperfezione fa si che, dai LED che illuminano il piccolo display superiore, sfugga una quantità di luce “minima”, sufficiente per alterare l’esposimetro della macchina in condizione di scarsa illuminazione. Il difetto è stato riscontrato da diversi utilizzatori ma molti altri non ci hanno neppure fatto caso, a dimostrazione del fatto che tale problema è effettivamente “secondario” poiché, con poca luce, di solito, si va a scattare con impostazioni totalmente manuali. Ad ogni modo Canon non si è tirata indietro e, tem- pestivamente, ha iniziato a distribuire sui mercati nuove 5D Mark III che non presentano più il “light leak”. Ma come ha fatto l’azienda giapponese a risolvere il problema? La risposta è semplice: utilizzando una buona quantità di nastro isolante! LensRentals.com, società che noleggia materiale fotografico negli USA, è stata una delle prime a mettere le mani sulle “nuove” Canon e, smontandone una, ha scoperto il “cerotto” applicato all’interno della 5D Mark III: il nastro isolante copre tutto il blocco del display e si estende nella parte adiacente, verso la slitta del flash. Chiunque sia in possesso di una Canon EOS 5D Mark III “difettosa” potrà recarsi in un centro autorizzato Canon per provvedere alla “riparazione” della macchina fotografica. Oltre alla ben nota qualità audio di Yamaha, questi nuovi modelli presentano caratteristiche eccezionali, unite ad un controllo intelligente e intuitivo tramite Applicazione per smartphone. Per un livello di operatività senza precedenti. SINTOAMPLIFICATORI AV RX-V773 / RX-V673 / RX-V573 / RX-V473 http://it.yamaha.com n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it TEST / Disponibile ora anche nello store italiano di Amazon il Kindle con display touch, abbiamo provato la versione con connettività 3G p.23 Il Kindle ora è tutto da toccare, semplice e intuitivo Look sobrio e niente tasti fisici, si controlla tutto tramite interfaccia touch. Amazon offre anche una connessione gratuita per acquistare e scaricare i libri di P. Centofanti D isponbile solo da poche settimane anche nello store italiano, il nuovo Kindle Touch è stato presentato lo scorso autunno insieme agli altri modelli Kindle del 2011. Costruito intorno allo stesso pannello E-Ink del modello base, il Kindle Touch sostituisce i tasti fisici con la funzionalità touch-screen e in particolare in questa versione, aggiunge anche la connettività 3G. Grazie ad accordi internazionali, Amazon offre una connessione gratuita praticamente in tutto il mondo (la SIM è integrata e non è necessario alcun piano dati), che permette di acquistare e scaricare libri ovunque. Esteticamente il Kindle Touch è impercettibilmente più grande del Kindle base ma più pesante, 220 grammi contro i 160 dell’altro modello. Si tratta comunque ancora di un dispositivo leggerissimo, molto più della maggior parte dei libri di carta che siamo da sempre abituati a portarci appresso. Design e (non) colori sono essenzialmente invariati: il grigio la fa da padrone e l’estetica è davvero minimale. Il Kindle Touch è poi dotato di soli due pulsanti fisici, il tasto home principale e quello di accensione e spegnimento. Lo schermo è sempre il pannello E Ink Pearl da 6 pollici con risoluzione di 600 x 800 pixel e a 16 livelli di grigio. La cornice è però più “profonda” per via del sistema touch-screen di tipo ottico, che aggiunge un paio di millimetri all’altezza del bordo: sono pochi ma la differenza si nota subito. Le uniche connessioni disponibili sono la porta micro-USB per la ricarica e il collegamento al computer a cui si aggiun- ge l’uscita per le cuffie. In dotazione troviamo unicamente il cavetto USB, mentre il manuale è naturalmente in formato e-book già precaricato sul dispositivo. Sul retro nella parte bassa ci sono anche due piccoli altoparlanti stereo. Il Kindle Touch permette infatti di riprodurre anche file audio MP3 oltre agli audiolibri. Le funzionalità, riproduzione audio a parte, sono esattamente le medesime del Kindle senza funzionalità touch, con l’aggiunta qui della connessione 3G in affiancamento al Wi-Fi. Nelle impostazioni non è possibile gestire separatamente le due connessioni, per cui se la funzionalità wireless è accesa, entrambe le reti saranno attive, a meno di non aver effettuato l’accesso ad alcuna rete Wi-Fi. La sincronizzazione dei segnalibri e dell’ultima pagina letta avviene anche tramite rete 3G. Interfaccia intuitiva Il Kindle Touch elimina completamente i tasti fisici implementando un’interfaccia touch decisamente intuitiva che consente di leggere tranquillamente utilizzando anche una sola mano. Essenzialmente lo schermo è diviso in tre settori. L’area più grande permette, toccandola in ogni suo punto, di avanzare di una pagina. Per tornare indietro c’è un piccolo rettangolo nella parte sinistra, mentre una fascia nella parte alta dello schermo consente di richiamare la barra delle funzioni. La suddivisione (non modificabile) è studiata per essere perfettamente utilizzabile sia con la mano destra che con quella sinistra. Tenendo premuto il dito su qualunque parola accederemo al dizionario, così come nel menù principale sempre tenendo premu- Amazon Kindle Touch 3G - 189 EURO Quality Longevity Design 9 7 8 to il nostro dito accederemo al menù contestuale. In alternativa è possibile sfogliare le pagine passando il dito sullo schermo, da destra a sinistra per avanzare, da sinistra a destra per tornare alla pagina precedente, mentre con un movimento dal basso verso l’alto avanzeremo di un capitolo intero (con i libri che supportano questa funzionalità). Il sistema touch-screen è preciso quando basta per l’utilizzo del dispositivo anche se chiaramente non siamo Simplicity D-Factor 9 8 Value 8 ai livelli di un display per smartphone o tablet. Abbiamo avuto qualche minimo problema di riconoscimento del tocco stando completamente al sole: con forte luce e a seconda di come cade l’ombra sullo schermo a volte posando il dito sullo schermo non accade nulla, ma basta riprovarci un istante dopo che tutto funziona. Per quanto riguarda le funzionalità e la resa dello schermo non c’è nulla da aggiungere rispetto a quanto abbiamo visto con il modello base (qui la recensione completa). Il pannello E-Ink offre caratteri definiti e un’ottima leggibilità, anche se il contrasto non è ancora ai livelli della carta vera, con un colore di fondo più grigio/verde che bianco. Come un vero libro, più abbiamo luce, meglio si legge. Il punto di forza del Kindle (che per alcuni potrebbe essere anche il suo limite) rimane l’ecosistema Amazon, composto da uno store ricco di contenuti e applicazioni per praticamente qualsiasi smartphone e tablet, oltre che PC. n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it TEST / In prova il sintoamplificatore stereo con la stessa praticità di un sistema compatto ma con la qualità (e il prezzo) di un vero Rotel p.24 Rotel RCX-1500, la scelta “tutto in uno” razionale Offre amplificazione in classe D da 2x100 Watt, radio FM e DAB, lettore CD, player di rete via cavo o Wi-Fi e tanta qualità in un solo apparecchio di R. Faggiano N egli ultimi anni le novità di casa Rotel si possono contare sulle dita di una mano: esaurito il filone dell’Home Theater il marchio ha scelto di limitare la gamma di elettroniche. Non sono mancate però le aperture verso la musica liquida, con un network player e con l’apparecchio protagonista di questa prova. L’RCX-1500 è un componente raro da trovare in commercio, simile per funzionalità a un sistema compatto, ma con ben altre aspettative di qualità e con un prezzo molto più sostenuto. Il prezzo di listino di 1.500 euro apparentemente può sembrare elevato, ma non se andiamo a leggere il listino Rotel, pescando i componenti che formano l’RCX 1500 ma che sono disponibili anche singolarmente. I conti sono presto fatti: il lettore CD RCD1520 costa 900 euro, la network radio RDG-1520 costa 1.000 euro mentre il finale di potenza RB-1562 costa 700 euro, per un totale di ben 2.600 euro, 1.100 euro di più del “nostro”. Quindi una scelta razionale, riunendo la componentistica in un unico telaio si risparmia un sacco di “ferro” e si guadagna spazio. Inoltre il telecomando in dotazione diventa uno solo per tutte le funzioni; certo quello dell’RCX-1500 non brilla per ergonomia e i tanti compiti da svolgere ne hanno moltiplicato i tasti oltre il lecito, in compen- so è disponibile un’applicazione per iPod e iPhone che semplifica molto le operazioni, specialmente per quanto riguarda l’accesso alle web radio. Manca purtroppo l’AirPlay, ma qui ci troviamo di fronte a un progetto del 2010, quando Apple stava per lanciare questa possibilità. Rete, ci vuole l’adattatore Il pannello posteriore è abbastanza spoglio, dato che molte sorgenti sono già integrate, comunque troviamo un ingresso analogico, un pre out, due ingressi digitali con terminale ottico e coassiale che si sommano alla presa USB frontale. Poi ci sono le due prese d’antenna FM e DAB, mentre il Wi-Fi è realizzato con una chiavetta in dotazione; sempre tramite un’altra chiavetta va collegato l’eventuale cavo di rete perché la presa di rete diretta è limitata alle funzioni di aggiornamento firmware. Nei fatti entrambe le chiavette si dimostrano assai poco stabili nella loro presa e sembrano doversi staccare da un momento all’altro: un bel problema per chi deve collocare l’apparecchio in un mobile con il retro non accessibile. Infine, ci sono i classici morsetti a vite per collegare i diffusori con cavo spellato o terminato a piacere. Costruzione di buon livello Abbastanza ordinato e con buona componentistica, questo il giudizio sull’interno dell’apparecchio. La scheda di potenza digitale è schermata sotto una griglia metallica e sfrutta la tecnologia digitale Ice Power, con alimentazione dedicata; sono moduli completi forniti da Bang & Olufsen, gli Ice Power 200 ASC da 100 watt per canale su 8 ohm e 200 watt su 4 ohm. Tra i dati di targa troviamo l’efficienza pari al 79%, infatti è minimo il calore sviluppato tanto che durante l’uso è la sezione di alimentazione a produrre il calore maggiore, sempre relativamente parlando. La meccanica di lettura è a caricamento motorizzato di derivazione informatica, il solo controllo è affidato a un chip Mediatek mentre la conversione digitale analogica è svolta da una scheda sulla quale convergono tutti i segnali delle diverse sorgenti digitali, compresi Rotel RCX-1500 - 1.500 EURO Quality Longevity Design 8 7 7 Simplicity D-Factor 7 8 Value 7 Il pannello posteriore del Rotel RCX-1500 offre un ingresso analogico stereo, un pre out e due ingressi audio digitali; per il Wi-Fi o la connessione di rete cablata occorre utilizzare degli adattatori. presa USB e radio DAB. Il chip impiegato è un ottimo Wolfson 8740, non il più recente del costruttore scozzese ma ancora tra i migliori. Per le funzioni di networking il compito è affidato a una scheda Reciva Stingray D. Radio e Wi-Fi sotto tono Il Rotel RCX 1500 ha mostrato di non gradire le sorgenti fruibili senza cavo: infatti abbiamo ottenuto ottime prestazioni dal lettore CD, dagli ingressi digitali, da iPod e chiavette USB tramite l’ingresso frontale e dalle funzioni di networking verso un NAS con cavo Ethernet, decisamente inferiori invece le prestazioni della radio - sia FM che DAB - e del networking via WiFi. Le colpe delle minori prestazioni sono soprattutto nella scarsa sensibilità di entrambi i sintonizzatori, evi- dentemente studiati per un etere più ordinato del nostro, e della chiavetta Wi-Fi in dotazione. Quindi per sfruttare al meglio la parte di networking è consigliabile usare una rete cablata oppure degli adattatori Power Link. Le prestazioni sonore invece non deluderanno i fedeli clienti Rotel. Per la verità abbiamo dovuto passare molto tempo con questo amplificatore per capirlo a fondo: gli stadi digitali Ice Power evidentemente necessitano di un periodo di rodaggio per dare le massime prestazioni e soprattutto si esprimono al meglio con un volume abbastanza sostenuto. Fastidioso il rumore della meccanica di caricamento dei CD che si avvia ad ogni accensione, anche se non c’è nessun disco da riprodurre; per fortuna durante l’uso è viceversa segue a pag. 25 n. 47 / 14 maggio 2012 estratto da www.dday.it p.25 TEST Rotel RCX-1500 segue da pag. 24 molto silenziosa. Le prestazioni sonore dopo il rodaggio sono diventate molto buone e piuttosto distanti da altre amplificazioni digitali. Il suono è equilibrato e morbido, senza eccessi sugli acuti ma anche senza la grande dinamica in gamma bassa di molti finali digitali. Le prestazioni migliori si ottengono dalla musica FLAC in alta risoluzione (96 kHz, ma accetta anche i 192 kHz) archiviata su chiavette USB, paragonabili alla resa dei migliori SACD; ottimi risultati anche con i soliti compact disc, tra l’altro il lettore è compatibile con la quasi dimenticata codifica HDCD che permette di raggiungere prestazioni degne di nota. Pienamente apprezzabile anche la musica archiviata su iPod, nonostante la compressione. Il networking è anch’esso di ottimo livello (sempre con rete cablata) con MP3 e FLAC a 44 kHz, mentre si nota qualche impuntamento e scatto sui FLAC a 96 kHz, colpa forse della scheda di rete o dello strano adattatore Ethernet USB in dotazione. La resa musicale è di quelle rilassanti, che invitano a proseguire l’ascolto, abbastanza in linea con le altre elettroniche Rotel analogiche. L’utilizzo avviene anch’esso in tranquillità, con il display non molto ricco di informazioni e a causa della logica - poco logica - del telecomando. Per l’ascolto delle radio web è invece ottima l’applicazione per smartphone, con la quale si dialoga in modo chiarissimo con l’apparecchio; peccato che, invece, le altre funzioni siano piuttosto nebulose e alcuni simboli in pratica non portino da nessuna parte. Un altro aspetto che andrebbe migliorato per consentire di dare il massimo del punteggio al Rotel. L’interno del Rotel RCX-1500 mette in luce una costruzione abbastanza ordinata, la componentistica è di buona qualità. La notizia prosegue su DDAY.it... mobile PC & MULTIMEDIA GAME & MOVIE MOBILE Business Insider ha rivelato che Google starebbe lavorando per rilanciare Android come una piattaforma di gioco, sviluppando una funzionalità analoga a Game Center di iOS, che permette agli utenti di condividere con gli amici punteggi di gioco, obiettivi raggiunti e di incontrare nuovi compagni di gioco. Il servizio, che al momento non ha nome, offrirà funzionalità simili, introducendo classifiche di gioco globali e un sistema di trofei che gli sviluppatori potranno inserire nei giochi per Android. Il nuovo servizio dovrebbe appoggiarsi all’account di Google e molto probabilmente anche Google+ rivestirà un ruolo di una certa importanza. ASUS ha lanciato il monitor 3D VG23AH da 23 pollici con sistema 3D polarizzato e occhialini economici; in modalità 3D il monitor offre una risoluzione dimezzata. Il pannello Full HD ha un tempo di risposta di 5 ms e contrasto dichiarato di 80 milioni a 1, la luminosità è pari a 250 cd/m² con 16,7 milioni di colori riproducibili. Interessante la funzione di conversione 2D-3D, che consente di giocare o guardare filmati in 3D anche senza un PC potente. Per quanto riguarda le connessioni troviamo due ingressi HDMI 1.4 (con supporto al 3D), DVI, VGA e ingresso audio PC, il monitor offre anche due altoparlanti stereo da 3 Watt integrati. ASUS VG23AH è disponibile a 299 euro. Non è ufficiale ma pare che Microsoft sia pronta ad annunciare Kinect Play Fit: un sistema di tracciamento dei movimenti che permetterà di conoscere quante calorie vengono bruciate nelle sessioni di gioco, al fine di raggiungere risultati prefissati, come la riduzione di peso o l’aumento della nostra resistenza. Con Kinect Play Fit sarà introdotto un sensore aggiuntivo al momento noto con il nome di Joule, un vero e proprio cardiofrequenzimetro in grado di raccogliere numerosi parametri e inviarli via wireless alla console. Kinect Play Fit dovrebbe essere reso disponibile gratuitamente attraverso un semplice aggiornamento della dashboard di sistema; il sensore Joule, sarà invece in vendita, il prezzo è per ora sconosciuto. TomTom ha annunciato un navigatore GPS con schermo touch da 6 pollici, lo Start 60. Il doppio sistema di montaggio consente l’installazione a cruscotto o con la classica ventosa al parabrezza. Start 60 offre preinstallati la mappa degli autovelox, i POI, la funzione Park Assist che consente di trovare parcheggio e l’indicatore di corsia avanzato e a IQ Routes, per calcolare sempre il percorso migliore in base ai tempi di percorrenza degli altri utenti TomTom. C’è anche Map Share, che aggiorna quotidianamente le mappe grazie alle segnalazioni degli altri utenti; servizio che sarà gratuito per tutto il ciclo di vita del prodotto. TomTom Start 60 sarà disponibile a partire da fine maggio a 200 euro. Game center per Android Asus, da 2D a 3D col monitor In forma con Xbox 360 PEOPLE & MARKET MOBILE PC & MULTIMEDIA App Center è un “centro di raccolta”delle applicazioni diverso dal solito application store, un vero portale personalizzato per ciascun utente. Le applicazioni che appariranno infatti non saranno le più popolari su Facebook ma quelle che più ci interessano, quelle che generano più condivisioni dai nostri amici, valutazioni e così via. App Center sarà disponibile in versione web classica nelle applicazioni mobile per le diverse piattaforme. Gli sviluppatori potranno vendere le applicazioni tramite l’App Center, che potrà contenere anche webapp realizzate in HTML5. App Center per ora è disponibile in modalità beta agli sviluppatori. RIM torna a proporre un telefono “classico”, con tutte le caratteristiche che hanno reso celebre il brand: si chiamerà BlackBerry Curve 9320, non sono ancora noti al momento prezzi e disponibilità. Curve 9320 è dotato di un display TFT da 2.44 pollici qVGA con risoluzione di 320x240 pixel e dettaglio di 164 ppi; 512 sono i MB di RAM integrati, la memoria interna si basa su microSD (fino a 32 GB) e non mancano una fotocamera da 3.2 megapixel con flash e zoom digitale 4x, Wi-Fi e connettività HSPA. RIM sottolinea la presenza della radio FM e di un tasto BBM per il rapido accesso ai messaggi; il sistema operativo su cui si basa Curve 9320 è BlackBerry OS 7.1. Sleekbook sono computer portatili leggeri e sottili che non rientrano però nelle specifiche Ultrabook. La serie vedrà inizialmente due tagli da 14 e 15.6 pollici, con processore Intel e AMD Trinity con 4 GB di RAM. Gli Sleekbook sembrano Ultrabook un po’meno pretenziosi, con chassis in plastica anziché in metallo, schermi da 1366x768 pixel, uscita HDMI, porte USB 3.0, Wi-Fi a/g/n ed Ethernet Gigabit integrati, oltre all’immancabile audio Beats. I prezzi sono concorrenziali rispetto agli Ultrabook: il modello da 14 pollici parte da 700 dollari con disco da 500 GB, il 15.6 pollici parte da 800 dollari, 600 dollari è il prezzo fissato per la stessa versione da 15.6 pollici con processore AMD: 200 dollari meno della controparte Intel. Facebook lancia App Center Ecco BlackBerry Curve 9320 HP presenta gli Sleekbook TomTom Start 60, GPS da 6” hifi & home theater e-Onkyo, musica di qualità Onkyo lancia i nuovi formati all’interno dell’eOnkyo music: il negozio online offrirà infatti tracce multicanale 5.1 codificate Dolby TrueHD, FLAC e WAV disponibili in formato 24 bit/96 kHz o 24 bit/192 kHz. Per riprodurre i file TrueHD sarà necessario uno dei nuovi ampli del produttore giapponese, NR717 e NR818, ma essendo senza DRM ipotizziamo che sia possibile riprodurre i brani anche tramite lettore multimediale o su PC. Il lancio avverrà il 30 maggio in Giappone; in autunno è previsto il lancio oltreoceano, non è chiaro se il servizio toccherà anche l’Europa e l’Italia. I prezzi sono alti: ogni traccia stereo costa all’incirca 3 euro, un album30 euro.