scarica l`itinerario
Transcript
scarica l`itinerario
Turismo di prossimità - Passeggiate responsabili ed eco-sostenibili “Porta Palazzo, un mare di culture” Muoversi: 100% piedi, 100% bicicletta Bere&Mangiare: cucina piemontese, cucine del mondo Comprare: prodotti del territorio, artigianato del mondo, oggetti della memoria Scoprire: storia locale, culture diverse, patrimonio eno-gastronomico Programmare: mezza giornata, dal martedì al sabato, quattro stagioni, sole o nuvole Porta Palazzo è molto più di un colorato mercato in una grande piazza: Porta Palazzo è un mondo, così simile alle sponde del mar Mediterraneo, dove persone, merci, prodotti alimentari di tutto il mondo approdano come navi in un porto. Negozi, ristoranti, associazioni culturali, luoghi di culto, banchi del mercato, palazzi e monumenti si mischiano in una babele di lingue, suoni e colori che rappresenta davvero al meglio la città di domani, la Torino che verrà. Cous-cous marocchino accanto a formaggi del meridione d’Italia, insegne di macellerie islamiche accanto al mercato dei contadini piemontesi: Porta Palazzo non lesina immagini e accostamenti innovativi, da gustare passeggiando tra i vari mondi che animano piazza della Repubblica, Borgo Dora e le vie circostanti. La passeggiata “Porta Palazzo, un mare di culture”, ci accompagna in modo responsabile ed eco-sostenibile dalla Porta Palatina alla Galleria Umberto I, dall’Antica Tettoia dell’Orologio al Balon, dal Cortile del Maglio al Ponte Mosca, favorendo gli incontri interculturali e la conoscenza del patrimonio del territorio… senza dimenticare mille piccole soste per sorseggiare un tè alla menta o assaggiare un pasticcino al cocco e fiore d’arancio. Durata: tre ore circa. Porta Palazzo è un mondo che occorre esplorare con calma e curiosità, senza aver fretta di capire e giudicare e prendendosi tutto il tempo per godere dei suoni, sapori, profumi e colori della piazza. Consigliamo dunque di concedersi un’esperienza di slow tourism, abbinando alla visita anche una piaccola spesa nel mercato e, se possibile, tornando più volte a visitare la piazza in giorni e orari diversi per cogliere le diverse atmosfere che la contraddistinguono. Quando: il momento migliore per visitare Porta Palazzo è sicuramente il sabato mattina, quando al mercato di piazza della Repubblica si aggiungono anche i banchi del Balôn, lo storico e affascinante mercato delle pulci e dell’antiquariato di Borgo Dora. Tuttavia si potrà apprezzare la passeggiata anche nelle altre mattinate lavorative della settimana, dal martedì al venerdì, e il sabato pomeriggio. In queste occasioni il mercato e i negozi sono meno frequentati e dunque la visita risulterà più tranquilla. Sconsigliamo invece di visitare Porta Palazzo il lunedì mattina, quando alcuni settori del mercato sono chiusi, e la domenica, giornata di meritato riposo per la frenetica piazza della Repubblica. Come muoversi: la passeggiata ha una lunghezza complessiva di 2 chilometri e può dunque essere agevolmente affrontata da persone in normale condizione fisica, bambini e anziani compresi. Gli 1 amanti del cicloturismo urbano apprezzeranno invece la possibilità di scoprire Porta Palazzo in bicicletta grazie al nuovo servizio di bike sharing (TO Bike): la stazione attiva più prossima a piazza della Repubblica è attualmente “Porta Palatina”, in via Porta Palatina, con 14 postazioni disponibili. Presto nuove stazioni saranno pronte in Lungo Dora Savona, in piazza Emanuele Filiberto e in corso Regina Margherita. Il servizio è attivabile sul sito www.tobike.it e prevede possibilità di abbonamento giornaliero al costo di 2 euro. Come arrivare: la sostenibilità ambientale della passeggiata può essere garantita anche prestando attenzione al mezzo di trasporto utilizzato per raggiungere la meta che ci interessa. Piuttosto che in autombile, per altro estremamente difficile da parcheggiare nella zona del mercato, suggeriamo dunque di recarsi a Porta Palazzo in autobus e tram. Piazza della Repubblica è servita dalle linee 5, 11, 4, 12, 27, 57 (lungo l’asse di via Milano – corso Giulio Cesare), 19, 50, 16, 3 (lungo l’asse di corso Regina Margherita). Per chi arriva da fuori città in treno segnaliamo che le linee 4, 11, 12 transitano per la stazione di Porta Nuova, mentre la linea 51 fa capolinea presso la stazione di Porta Susa. Entrambe le stazioni ferroviarie sono raggiunte anche dalla matropolitana di Torino. La stazione degli autobus a lunga percorrenza più vicina a Porta Palazzo è l’Autostazione Dora, in via Fiochetto 23, a pochi passi da piazza della Repubblica. Accessibilità: l’area di Porta Palazzo e dintorni è accessibile a visitatori con disabilità motorie con qualche accorgimento. Consigliamo di programmare la visita durante la settimana evitando la mattina del sabato, quando il mercato è particolarmente affollato e dunque più difficile da attraversare. La Galleria Umberto I è accessibile tramite rampa dal lato di via Milano, non da quello di piazza della Repubblica. Tutti i padiglioni del mercato sono accessibili tramite rampa, così come il Cortile del Maglio. Occorre prestare attezione al transito in via Borgo Dora, poiché alcuni tratti dell’acciottolato sono sconnessi. I visitatori non vedenti o ipovedenti possono rivolgersi al Centro Regionale di documentazione non vedenti della Città di Torino (www.comune.torino.it/formazioneescuola/guida) per ricevere l’adeguato sostegno all’organizzazione della passeggiata. Informazioni: commercianti e abitanti di Porta Palazzo saranno sempre felici di fornire aiuto e indicazioni a chi decida di visitare il mercato. “Chiedere la strada” può essere un buon modo per fare due chiacchiere e dedicarsi a una delle attività preferite dai turisti responsabili: parlare con la gente del luogo. Punto di riferimento ufficiale per chi si reca in questa zona della città è in ogni caso la sede del Progetto Porta Palazzo – The Gate (www.comune.torino.it/portapalazzo, tel. 011.5216242). L’ufficio si trova all’ingresso della Galleria Umberto I e ospita lo staff che ormai da più di dieci anni lavora per la riqualificazione e la promozione del quartiere. Le azioni e i settori di intervento di “The Gate” sono numerosissimi e spaziano dall’urbanistico al sociale, dall’economico al culturale. La sede è aperta al pubblico e al territorio, e all’interno si possono trovare interessanti materiali, borchure e volantini per essere sempre aggiornati su quanto accade a Porta Palazzo. 2 L’itinerario della passeggiata A. La Porta Palatina e Museo d’Antichità Porta Palazzo, oggi ribattezzata nelle molteplici lingue che risuonano nella piazza, deve il suo nome ad una delle porte dell’antica città romana, la Porta Palatina, così denominata per la sua vicinanza al palatium ove si amministrava la città. Edificata tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C. con la funzione di Porta Principalis Sinistra di Augusta Taurinorum, dopo essere stata trasformata addirittura in carcere femminile alla fine del Settecento, oggi la Porta Palatina ha ritrovato maestosità e bellezza grazie alla riqualificazione della circostante zona monumentale condotta in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. L’adiacente Museo di Antichità (via XX settembre 88/c, tel. 011.5211106) permette di compiere un affascinante viaggio nell’archeologia del territorio regionale e cittadino nella cornice architettonica del Palazzo Reale. Le tre sezioni del museo accolgono vaste testimonianze delle civiltà antiche insediate in Piemonte e della Torino romana. B. La Galleria Umberto I Ideale via d’accesso al mercato di Porta Palazzo è l’elegante Galleria commerciale Umberto I. La Galleria, con il suo candore e l’armonia delle sue forme, corre oggi là dove nel passato si snodavano le corsie dell’Ospedale del Mauriziano. Il lavori di sventramento del vecchio ospedale, che qui era sorto nel XVI secolo, furono ultimati nel 1890 per opera di privati, e infatti ancor oggi la Galleria appartiene a privati: al calar del sole i cancelli d’ingresso si chiudono con catene e lucchetti, a tutelare la pulizia e il decoro di questo vero e proprio gioiello archietettonico. La memoria di quel che fu l’antico ospedale resta nascosta nell’Antica Farmacia dell’Ordine del Mauriziano, fondata nel 1574 e ancor oggi operante nel ramo orientale della Galleria. Gli interni sono impreziositi da dorati mosaici, lascito degli anni in cui tutto intorno operavano medici e infermiere per curare i malati e i poveri di Torino. Nel 1870 erano centocinquanta i letti disponibili nell’ospedale, per lo più gratuiti. Se si chiudono gli occhi, si possono ancora immaginare i nove medici, gli otto studenti di medicina, i due cappellani e le dodici suore che si muovevano tra questi letti, artefici di una medicina ancora agli albori, eppure già scientifica. 3 C. Il mercato ortofrutticolo Il silenzio della Galleria Umberto I lascia rapidamente il passo ai suoni e al vociare del mercato ortofrutticolo. È questa zona della piazza che fa di Porta Palazzo il mercato più grande e affascinante d’Italia e d’Europa, imbattibile per varietà e convenienza dei prezzi. I mercati alimentari si stabilirono a Porta Palazzo precisamente il 29 agosto 1835, in seguito di un Manifesto Vicariale che proibì, a causa del dilagare del colera, la vendita sulle altre piazze cittadine. Attraversare questa zona del mercato rappresenta un’esperienza multi-sensoriale davvero unica nel suo genere: tutti i sensi, dall’udito, alla vista, al gusto, all’olfatto fino al tatto sono coinvolti e sollecitati dal susseguirsi di banchi di frutta e verdura che si estendono fino all’estremità della piazza. Le urla dei mercanti che gridano per attirare i clienti, il profumo e i colori delle mille varietà di frutta e verdura, il bagliore dei raggi di sole tra un banco e l’altro, il gusto degli assaggi offerti per provare la qualità della merce, rendono indimenticabile questo tratto della passeggiata. D. L’esedra juvarriana I profumati banchi dei fiorai ci conducono direttamente sotto i portici di piazza della Repubblica. Ci troviamo in realtà in un settore molto particolare di Porta Palazzo, che fino alla prima metà del secolo scorso portava addirittura un nome diverso rispetto al resto della piazza: piazza d’Italia. I bellissimi palazzi che segnano la congiunzione tra l’area mercatale e via Milano sono firmati da Filippo Juvarra, forse il più celebre degli archietetti torinesi del periodo sabaudo. L’esedra juvarriana, attualmente in via di restauro, fu edificata tra il 1729 e il 1731 anticpando di quasi un secolo il resto della piazza, che sarebbe stata completata a inizio Ottocento da Gaetano Lombardi. In questa zona meritano una visita alcune storiche botteghe piemontesi come la bottiglieria Damarco (piazza della Repubblica, 4) e, qualche decina di metri più distante, all’angolo con piazza Emanuale Filiberto, la drogheria Rinaldi (piazza Emanuele Filiberto, 2), nonché alcuni ristoranti come la pizzeria siciliana ‘A picciridda che testimoniano come le spiacialità della cucina mediterranea e dell’Italia meridionale siano ormai entrate a pieno titolo nel menù tipico torinese. E. Il Mercato ittico Il mercato ittico, nel quadrante di piazza della Repubblica adiacente a piazza Emanuele Filiberto, è situato in un bel padiglione del 1836, recentemente ristrutturato. Sono sufficienti quattro gradini e pochi passi tra i banchi coperti per essere trasportati nel cuore del Mediterraneo, in uno di quesi porticcioli dove le barche dei pescatori attraccano la mattina dopo una lunga notte di pesca. Le grida dei pescivendoli ci accompagnano per tutto il tragitto: “Pisci, pisci friscu! Accatate chistu beddu mirruzzu!”. Ogni banco è decorato in modo diverso e riserva delle sorprese: marmi, mosaici di fondali marittimi, grandi dipinti di barche e reti colme di pesci colorati. Tra le tante storie del mercato del pesce merita una citazione il banco numero due, della ditta Gallina, le cui avventure son state recentemente raccontate in un libro e che fonde mirevolmente la tradizione piemontese dei pesci d’acqua dolce, quella meridionale dei pesci d’acqua salata d’origine Ionica e i tagli dell’innovativo sushi d’ispirazione nipponica. F. L’Antica tettoia dell’Orologio e l’installazione “Love Differences” L’Antica tettoia dell’Orologio con le sue linee eleganti ingentilisce l’intero settore nordorientale della piazza. La sua bellissima struttura di vetro e ferro dal gusto liberty, costituisce senza dubbio il più bell’edificio mercatale dell’area di Porta Palazzo. Costruito nel 1916, il padiglione 4 ospita oggi un’ottantina di panetterie, formaggiai, salumieri e macellerie italiane, romene, marocchine, peruviane e cinesi. Non è dunque un caso che l’Antica Tettoia sia diventata testomonial dello spirito multiculturale di Porta Palazzo grazie all’installazione “Love Differences”, realizzata dagli artisti mediterranei della Fondazione Pistoletto per proclamare in tutte le lingue un proposito che racchiude lo spiritus loci della piazza: “amare le differenze”. G. Il mercato dei contadini La visita di piazza della Repubblica non può che concludersi tra i banchi del mercato dei contadini, sotto la tettoia che ospita da sempre i coltivatori diretti della provincia di Torino. Ogni mattina quintali di frutta e verdura vengono portati direttamente dalla campagna piemontese ai banchi del mercato, per un’autentica spesa “a chilometro zero”. Mani callose, volti segnati dal sole e dalla pioggia, vite contadine trascorse nei campi si alternano ai visi rubizzi e ai cappelli di lana dei pastori scesi dalle valli per vendere miele, salami e formaggi che profumano di fieno e di latte. Forse questo sarà davvero l’ultimo luogo della città dove si smetterà di parlare in dialetto: “Monsü, che vena sì! Voria ed bej persi, ed pom o ed portügaj?”. “Madamin, hai ed furmagg verament fresc, prövlo!”. Questo è dunque il luogo ideale per scoprire e acquistare alcune eccellenze del paniere dei prodotti tipici del torinese, dalle ciliegie di Pecetto ai peperoni di Carmagnola, dalla menta di Pancalieri alla toma di Lanzo (www.provincia.torino.it/agrimont/sapori/tipici). H. La kasba Proprio accanto alla tettoria dei contadini inizia quello che a buon titolo può essere definito la kasba torinese. Sotto l’attento sguardo di Francesco Cirio, immortalato da un monumento (piazza della Repubblica, 4) che ricorda come il “Re di Porta Palazzo” a metà Ottocento rivoluzionò l’industria conserviera italiana proprio partendo da quest’angolo di Torino, si estende il “settore maghrebino” di Porta Palazzo. Nel primo tratto di corso Giulio Cesare e nelle vie adiacenti sono infatti moltissimi i negozi, gastronomie e ristoranti marocchini che offrono un’ampia gamma di prodotti d’origine nordafricana. Macelleria islamica Torino (piazza della Repubblica, 26), ristorante Gran Maghreb (piazza della Repubblica, 24), artigianato Al Kasbha (via Borgo Dora 22), Tessuti orientali (corso Giulio Cesare, 5), panetteria-pasticceria Al Jawda (piazza della Repubblica, 16) sono solo alcuni dei negozi specializzati nella vendita di carne halal, bicotti al miele e datteri, spezie e couscous. Non dimentichiamo inoltre che in corso Giulio Cesare 12 si trova la Moschea della Pace, il più importante punto di riferimento e di preghiera per i musulmani di Torino, mentre, poco lontano, ha sede il Centro culturale italoarabo Dar Al Hikma (via Fiochetto,15), dove è possibile anche provare l’esperienza dell’hammam (www.daralhikma.it). I. Borgo Dora Le viuzze di Borgo Dora custodiscono la memoria di Porta Palazzo e che da un secolo e mezzo tutti i sabati mattina danno vita al Balôn, il pittoresco mercato delle pulci, delle cose vecchie e delle meraviglie. Da qualche decennio, per iniziativa dei commercianti di zona, ogni seconda domenica del mese si tiene tra le vie del quartiere anche il Gran Balôn (www.balon.it), versione arricchita ed espansa del mercato che con i suoi 250 banchi di brocantage non ha nulla da invidiare ai parigini marché aux puces e che, in ossequio all’anima multiculturale di Porta Palazzo, vede sempre più aumentare i banchi di artigianato etnico africano, asiatico e latinoamericano. Ma tutta l’area di Borgo Dora, con le sue boite e le sue piole d’antan, i suoi 5 ristoranti e i suoi antiquari, è molto interessante. Là dove un tempo scorrevano i canali della Dora che alimentavano i mulini dei Molassi, oggi si trovano locali che spaziano dalla vineria (il “Brillo Sparlante”, in via Borgo Dora 14) alla Gelateria Popolare (via Borgo Dora, 3) che produce gelati arigianali con soli prodotti di stagione di Porta Palazzo e provenienti dal commercio equo e solidale. Proseguendo l’attraversamento di Borgo Dora in direzione del fiume si incontrano alcune vecchie trattorie piemontesi, come l’Osteria del Balôn (via Borgo Dora, 28) e l’Antica Trattoria Valenza (via Borgo Dora, 39), rimaste uguali a loro stesse dall’epoca in cui Borgo Dora era “Strassborg”, il quartiere di saltimbanchi, indovini, cavadenti, cantastorie e imbroglioni che vendevano per due lire portentosi unguenti e callifughi dei faraoni. J. La Dora e dintorni La nostra passeggiata si chiude simbolicamente sul Ponte Mosca, il temerario ponte a una sola campata costruito dall’ingegner Mosca nel 1830, un’opera così avveniristica da suscitare all’epoca dell’inaugurazione timori per la sua stabilità, ma che ancor oggi, dopo centocinquant’anni, unisce le due sponde della Dora collegando la zona di Porta Palazzo al resto della città. Oltre alla vicinissima bocciofila del Mossetto, testimone dei tempi in cui a Porta Palazzo risuonavano le note di Fred Buscaglione, nei pressi del ponte si possono visitare alcuni tra i più interessanti edifici del quartiere: su piazza Borgo Dora si affacciano la Caserma Cavalli, il Cortile del Maglio, oggetto di una recente e affascinante opera di recupero, e l’Arsenale della Pace, che dal 1983 ospita il Sermig, isitutuzione che opera da anni anche a favore dei tanti migranti che giungono a Torino da tutto il mondo e che qui trovano un aiuto concreto e la necessaria assistenza per la propria condizione di salute, per l’inserimento lavorativo e per tutto quanto rigurda la propria condizione materiale e spirituale. Lungo corso Giulio Cesare incontriamo invece la bella chiesa di San Gioacchino, testimone dei tremendi bombardamenti subiti da Porta Palazzo il 13 luglio 1943, e la stazione ferroviaria Ciriè-Lanzo, principale porta d’accesso a Porta Palazzo nell’Ottocento. Per chi ha tempo: sono possibili due estensioni della passeggiata-base. La prima prevede la visita del Quadrilatero Romano, l’affascinante dedalo di vie dove è possibile ammirare testimonianze della Torino medievale e, programmando la visita in orario serale, vivere l’intensa movida torinese tra i locali che animano il quartiere. Una tappa imperdibile nel quartiere è il MAO, il nuovo Museo d’Arte Orientale (www.maotorino.it, via San Domenico 11, tel. 011.4436927) che propone una ricchissima collezione d’arte cinese, indiana, giapponese, indocinese, himalayana e islamica unica nel suo genere in Italia. Il Museo, ospitato nello storico Palazzo Mazzonis, rappresenta l’ideale completamente artistico e culturale della visita a una zona fortemente caratterizzate dalle migrazioni asiatiche come Porta Palazzo. la seconda conduce invece alla scoperta del rione Valdocco, attraversando il Cottolengo e concludendosi presso il settecentesco Cimitero di San Pietro in Vincoli. Letture: un’arricchente esperienza di turismo responsabile non può prescindere da una necessaria conoscenza della storia e realtà culturale dei luoghi che si desidera visitare. Per “partire preparati” e affrontare la passeggiata nel migliore dei modi, suggeriamo qui di seguito un breve elenco di libri che consigliamo di leggere, o per lo meno sfogliare, prima di recarsi a Porta Palazzo. Potreste anche portarli con voi durante la visita, come fossero vere e proprie guide turistiche: Balocco, P., Borgo Dora, Balon, Valdocco. Storia, mito e immagini di un operoso quartiere, Graphot Editore, 2009 Bianchi, C., Porta Palazzo e il Balon. Storia e mito, il Punto, 1991 Castellani, V., “Due porte sull’universo multietnico”, in Torino una città che non ti aspetti, Ibis, 2009 Lamsuni, M., Porta Palazzo mon amour, Mangrovie, 2006 Vietti, F., a cura di, Torino è casa nostra, Mangrovie, 2008 6 Feste: laddove è possibile, è sempre molto interessante vivere le proprie esperienze di turismo responsabile in occasione di feste o eventi che animino ed esprimano lo spirito dei luoghi. Nel caso della passeggiata a Porta Palazzo consigliamo di programmare una visita in occasione del Food Market Festival, la grande festa che ogni anno mette in contatto Porta Palazzo con altri grandi mercati europei e del Mediterraneo. Per informazioni e dati consultate il sito www.foodmarketnet.org. Provare per credere: viaggiare è uno splendido modo per imparare cose nuove, fare nuove esperienze e mettersi in gioco. Perché durante la vostra passeggiata a Porta Palazzo non provate a… Trovare i seguenti prodotti: zenzero candito, salsicce merguez, olio di argan, ratafià di ciliegie, sapone di Aleppo, nduja calabrese… Imparare una parola di: piemontese, siciliano, arabo, romeno, cinese. Scrivere qualche pensiero, qualche riflessione o, perché no, schizzare qualche disegno su un taccuino che vi permetta, una volta tornati a casa, di ricordare l’esperienza e poterla condividere con amici e conoscenti… ci sono altri modi di raccontare un viaggio oltre alle fotografie! 7