Cantare a più voci: viaggio all`interno di un coro misto (cioè con voci
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Cantare a più voci: viaggio all`interno di un coro misto (cioè con voci
Cantare a più voci: viaggio all’interno di un coro misto (cioè con voci femminili e maschili) Le voci femminili si dividono in due gruppi, a seconda della gamma dei suoni: i SOPRANI (come dice la parola: che stanno “sopra”) hanno le note più alte/acute. i CONTRALTI (come dice la parola: contro/opposto all’alto) hanno le note più basse/gravi. Anche le voci maschili, che per loro natura cantano più in basso delle donne, si dividono in due gruppi: i TENORI cantano le note più alte/acute. i BASSI cantano le note più basse/gravi. Benché la melodia principale (cioè il motivo musicale che rimane in mente dopo aver ascoltato un canto) sia solitamente compito del soprano, le altre voci decisamente meno evidenti hanno l’importante funzione di accompagnare, sostenere e completare la melodia principale con altri suoni. Immaginando di disporre le voci come su un pianoforte, le voci risulteranno così: Suoni gravi/bassi Suoni acuti/alti Voci maschili BASSI Voci Femminili TENORI CONTRALTI SOPRANI Quando si canta in coro, però, la disposizione fisica delle voci nello spazio (palco, gradinate, altare…) può variare. Schematicamente, vedendo il coro come dall’alto, si potranno avere disposizioni come queste: TENORI SOPRANI BASSI CONTRALTI BASSI CONTRALTI Direttore 0000000 0000000 Direttore 0000000 0000000 (pubblico) (pubblico) Sugli spartiti musicali, invece, le voci sono disposte dall’alto al basso. Ogni voce ha un suo rigo/pentagramma con le note e le parole da cantare divise in sillabe sotto le singole note. Quando si va a capo, bisogna cercare il proprio pentagramma guardando la lettera che indica la voce. A volte, per ragioni di spazio, un solo pentagramma serve per due voci. In questo caso la voce superiore segue le note scritte più in alto (con l’asta della nota in su q ) la voce inferiore quelle più in basso (con l’asta della nota in giù Q ). TENORI SOPRANI S= Soprano Î C=ContraltoÎ T= Tenore Î B= Basso Î S= Soprano C= Contralto T= Tenore B= Basso Una piccola linea curva (legatura) tra suoni di diversa altezza, indica che la vocale della sillaba va cantata prima su un suono e poi proseguita sui quelli seguenti, fino alla sillaba successiva. Le voci nel coro: gli ingredienti di un ottimo piatto! Per capire l’importanza delle varie voci in un coro, può aiutare l’immagine di un bel piatto di fumante pastasciutta ben condita. Avremo: - la pasta (SOPRANI) il condimento (TENORI) il sale, i profumi e gli aromi (CONTRALTI) il piatto e la tavola (BASSI) Come si vede tutti gli elementi hanno la loro importanza. I SOPRANI solitamente hanno la parte più “sostanziosa”, quella che balza subito all’orecchio, la più melodica e la più semplice sia da ascoltare che da imparare. Essendo la più evidente richiede però sicurezza. I CONTRALTI sono quelli che lavorano sodo dietro le quinte, faticano nel farsi notare e sono messi in ombra dai soprani ai quali fanno da “spalla”. Hanno parti impegnative e spesso difficili. Se mancano, però, si nota subito la loro assenza, proprio come il sale che non si vede, ma ci deve essere! E’ importante che chi canta da contralto non si senta un soprano mancato, di “serie B”, ma capisca fino in fondo il suo ruolo determinante che “dà sapore” alle voci. I TENORI, sono la versione maschile dei soprani con i quali vanno a braccetto, dialogano, si accompagnano, rispondono. I BASSI sono “il piatto” e “la tavola” su cui si appoggiano le altre voci, sono il sostegno di tutto il coro. Hanno parti profonde, un po’ nascoste, ma importanti. Senza i bassi si ha la sensazione della precarietà (esattamente come mangiare in piedi o senza piatto). COME IMPARARE I CANTI CON I MIDI FILES in 6 mosse 1) Innanzitutto bisogna stabilire in quale voce si canta, a seconda delle proprie possibilità vocali, senza voler… strafare! Ricordiamoci che le corde vocali sono solo due e non si possono sostituire! Bisogna quindi chiedersi: mi trovo meglio nel cantare le note alte o quelle basse? Le ragazze che riescono a raggiungere note basse e profonde sceglieranno la voce del contralto, quelle che salgono senza fatica canteranno da soprano. La stessa cosa faranno i ragazzi: chi ha facilità a scendere con la voce e a raggiungere suoni profondi canterà nei bassi, chi sale con tranquillità potrà inserirsi nei tenori. E chi è a mezza strada? In questo caso occorre fare un lavoro iniziale un po’ più lungo: - ascoltare i midi files delle due voci (soprano e contralto per quelle femminili, tenore e basso per quelle maschili) - provare a canticchiarci sopra, scegliendo poi la parte meno faticosa per la voce. 2) Prendere lo spartito, cercare i righi/pentagrammi della propria voce guardando le sigle: S= soprano, C= contralto; T= tenore; B= basso (vedi pagina precedente) 3) Evidenziare nel proprio pentagramma rigo per rigo le parole da cantare. 4) Ascoltare più volte la parte cercando di seguire l’andamento sul pentagramma, da sinistra a destra, esattamente come se si leggessero le righe di un libro. Questo sistema è importante anche per chi non legge la musica: forse non serve molto quando si impara la prima volta, ma è utilissimo quando si riprende il canto le volte successive. 5) Provare a cantare sopra la base in modo leggero, così da riuscire ad ascoltarla mentre si canta, rispettando le pause, il ritmo delle parole e il giusto tono dei suoni. 6) Ascoltare il midi file a frammenti prima brevi, poi sempre più lunghi (es: un passaggio, una riga, poi l’intero ritornello) mettere in pausa e provare a cantare da soli, senza base.