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L A S C H E D A P E R 16 l catetere vescicale è un tubicino che collega la vescica con l’esterno e permette di svuotarla dell’urina. Talvolta l’utilizzo del catetere per lunghi periodi può creare disagi, soprattutto se è stato inserito inaspettatamente, come avviene in caso di ritenzione acuta (cioè quando diventa impossibile eliminare l’urina per le vie normali). E’ quanto accade, per esempio, quando la prostata si ingrossa. In altri casi, però, si arriva al catetere dopo lunghi periodi di perdita involontaria dell’urina (incontinenza) o dopo numerosi, anche se saltuari, episodi di ritenzione: il catetere può allora essere una soluzione accettabile, perché migliora le condizioni igieniche e l’autonomia della persona. Bisogna comunque imparare alcune norme di comportamento utili per evitare indesiderati inconvenienti. Il più temibile e il più frequente di questi è senz’altro l ’infezione delle vie urinarie, particolarmente grave I I L P A Z I E N T E L ottare contro l’incontinenza PORTARE UN CATETERE PERMANENTE NON E’ CERTO PIACEVOLE, MA IN ALCUNI CASI AIUTA A MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA. soprattutto negli anziani e nei diabetici. Per impedire che si verifichi è necessario: ● lavarsi accuratamente le mani prima di toccare il catetere; ● lasciare al medico o all’infermiera il compito di inserire il catetere e di praticare eventuali lavaggi interni del tubo; ● utilizzare preferibilmente un sistema a circuito chiuso, in cui cioè, non sia necessario staccare il tubo dalla sacca di raccolta. Se ciò fosse necessario, è comunque opportuno disinfettare tutta la zona e il tubo di gomma con un tampone di garza o di cotone idrofilo imbevuto di disinfettante iodato (tipo Betadine soluzione o Braunol); 1 Ecco come applicare un catetere a condom Srotolare per due centimentri il preservativo, in modo che il punto di inserzione del tubo di plastica non sia a contatto con la punta del pene (figura 1). Procedere quindi srotolando la pellicola per altri due centimetri. Applicare circa un grammo di mastice adesivo (acquistabile in farmacia) e stenderlo con un dito su tutta la circonferenza. Applicare il condom fino alla base del pene, e tagliare con una forbice la parte di pellicola che avanza, in modo che non stringa e non dia fastidio (figura 3). 2 3 ● mantenere sempre il sacchetto di raccolta a un livello più basso della vescica, in modo che l’urina non vi rientri dopo essere stata espulsa. ● se è necessario ottenere un campione di urina da far esaminare bisogna usare una siringa sterile e pungere, dopo averla disinfettata, la parte di catetere più vicina alla sacca di raccolta; Bisogna poi evitare l’ostruzione del tubicino in gomma, che provocherebbe un arresto del flusso urinario, a sua volta causa di dolori alla vescica, spiacevoli fuoriuscite di urina dai lati del catetere e infezioni. Per ovviare a tale inconveniente basta: ● sincerarsi che il catetere e il tubo che lo collega alla sacca non presentino ripiegature; ● svuotare con regolarità i sacchetti di raccolta delle urine e mantenerli al di sotto del livello della vescica; ● avvisare il medico o l’infermiera se la quantità di liquido nel sacchetto diminuisce, se le urine diventano torbide o se compaiono coaguli di sangue o di pus. Normalmente i cateteri vanno sostituiti ogni 20 giorni circa. E’ bene ricordare che esistono strumenti per raccogliere le urine senza introdurre il tubo all’interno della vescica. Per gli uomini, è possibile ricorrere ai condom (vedi le figure in questa pagina), sorta di preservativi con annesso tubo e sacchetto, particolarmente utilizzati in caso di incontinenza notturna. Esistono poi sacchetti adesivi applicabili direttamente ai genitali esterni della donna, ma sono molto più difficili da mettere e non garantiscono sempre una tenuta stagna. In alternativa si può ricorrere a pannoloni, o pannoloni-mutandina, e alle traverse salvamaterasso. Esistono sacche di raccolta che possono essere fissate alla coscia o alla gamba, in modo da permettere una normale vita di relazione. Possono essere svuotate e disinfettate facilmente. Queste informazioni le sono fornite dal suo medico di fiducia e dalla rivista Occhio Clinico