e-book: quando il libro diventa elettronico

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e-book: quando il libro diventa elettronico
Università di Bologna
Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione
Economia e Organizzazione delle Imprese Editoriali
Prof. Riccardo Fedriga
e-book:
quando il libro diventa elettronico
Presentato da
Piervito Ciarfaglia
Mattia Miani
Swami Pellegrini
Francesco Uboldi
Ugo Vallauri
Gennaio 2001
e-book: quando il libro diventa elettronico
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Sommario
Sommario ............................................................................................................................................. 1
1. Introduzione ..................................................................................................................................... 2
1.1 Caratteri qualificanti di un e-book ............................................................................................. 2
2. L’e-book come mezzo di distribuzione e conservazione della conoscenza..................................... 3
2.1 L’e-book come testo elettronico ................................................................................................ 3
2.2 L’e-book come ri- mediazione .................................................................................................... 3
3. Lo scenario attuale: attori e ruoli della filiera .................................................................................. 4
3.1 Il ruolo dell’autore ..................................................................................................................... 6
3.1.1 Il caso King ......................................................................................................................... 6
3.1.2 Sfide e opportunità per gli autori ........................................................................................ 7
3.2. Tecnologie per la produzione di e-book ................................................................................... 9
3.3 Soluzioni per il Digital Rights Management ........................................................................... 10
3.4 I Device .................................................................................................................................... 12
3.4.1 Problemi e soluzioni ......................................................................................................... 12
3.4.2 Visori dedicati................................................................................................................... 13
3.4.3 Dal palmare al portatile: i device versatili ........................................................................ 15
3.4.4 Alla ricerca del device ideale ............................................................................................ 17
3.5 Editori e distributori................................................................................................................. 17
3.5.1 Gli editori in Italia: Apogeo e Longanesi ......................................................................... 18
3.5.2 La situazione nordamericana ............................................................................................ 19
4. Fattori di criticità nella diffusione degli e-book ............................................................................ 21
4.1 Dispositivi di visualizzazione .................................................................................................. 21
4.2 Massa critica di titoli................................................................................................................ 22
4.3 Prezzo....................................................................................................................................... 22
4.4 Accessibilità dei siti di e-commerce ........................................................................................ 23
4.5 Standard unico.......................................................................................................................... 23
4.6 Tecnologia per la gestione dei diritti........................................................................................ 23
4.7 Pratiche di lettura ..................................................................................................................... 24
5. Vecchio vs. nuovo .......................................................................................................................... 25
5.1 Sostituibilità con il libro .......................................................................................................... 26
5.2 Sostituibilità con altre forme di testualità digitale ................................................................... 27
5.3 Due ipotesi e mezza sul futuro dell’e-book ............................................................................. 28
5.3.1 Mondi portatili .................................................................................................................. 28
5.3.2 Tecnologia di stoccaggio .................................................................................................. 29
5.3.3 Biblioteca da viaggio ........................................................................................................ 29
Bibliografia ........................................................................................................................................ 30
e-book: quando il libro diventa elettronico
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1. Introduzione
Nel corso del 2000 il termine e-book si è aggiunto alla folta schiera delle paroline magiche
composte con il prefisso “e”. L’interesse intorno a questa nuova forma di commercializzazione di
testi è stata testimoniata da dibattiti, conferenze, e una frenetica attività di sviluppo tecnologico e
iniziativa imprenditoriale. Oggi si contano almeno 150 imprese coinvolte a vario titolo nello
sviluppo di e-book, sia giganti dell’imprenditoria che start-up (Adobe 2000a). Nei prossimi anni il
mercato per gli e-book è stato stimato in 2 miliardi di dollari. Ci sono anche previsioni meno rosee.
Secondo uno studio della Forrester Research (O'Brien 2000), nei prossimi cinque anni il fatturato
del mercato degli e-book si aggirerà appena sui 251 milioni di dollari, mentre avrà maggiore
espansione la vendita di prodotti editoriali stampati su misura.
Questo studio offre una panoramica sullo stato dell’arte e gli scenari futuri del commercio
elettronico di testi sotto forma di e-book, soffermandosi sulle sperimentazioni già avviate e
identificando i ruoli della filiera costruita intorno alla commercializzazione di questo tipo di testi.
Sulla base di quest’analisi identificheremo una serie di “fattori di criticità” legati al commercio di ebook che ne ostacolano, o ne possono ostacolare, l’affermazione. Inoltre, verranno esaminati gli
scenari competitivi futuri di questa tecnologia. Prima di presentare i risultati della nostra ricerca,
discuteremo le implicazioni dell’e-book sulla conservazione e distribuzione della conoscenza.
Svilupperemo infatti nel corso di questo lavoro la tesi che l’e-book non è una semplice
trasposizione elettronica del libro a stampa, ma rappresenta un modo radicalmente nuovo di
concepire la conservazione e trasmissione della conoscenza e dimostreremo che comprendere
queste implicazioni è necessario per comprendere le possibilità commerciali di questa nuova
tecnologia.
1.1 Caratteri qualificanti di un e-book
Non abbiamo però ancora chiarito che cos’è un e-book. L’e-book appartiene alla famiglia
dei testi digitali. Tuttavia questo carattere da solo non lo definisce a sufficienza. Infatti, la
digitalizzazione e distribuzione di testi tramite reti di computer non è certo una novità. Alla nascita
del WWW si sono accompagnati progetti finalizzati alla conversione elettronica dei classici e alla
loro distribuzione gratuita in rete. Il progetto Gutenberg1 iniziò a digitalizzare testi di pubblico
dominio nel 1992. In Italia, un’iniziativa analoga, il Progetto Manuzio, prese il via nel 1994.
All’inventore dello stesso concetto di ipertesto, Theodor Nelson (1981), si deve poi la concezione
del primo “docuverso”, Xanadu, esplicitamente pensato per essere un sistema di pubblicazione e
consumo universale di testi.
Tuttavia, questi progetti pionieristici non sono stati in grado di superare due gravi limiti
della distribuzione elettronica di testi: la loro concreta fruibilità attraverso schermi da computer e la
possibilità di impedirne la copia e manipolazione indiscriminata. Alla base dell’idea di e-book sta
proprio lo sforzo di trovare soluzioni per aumentare la leggibilità dei testi attraverso interfacce
informatiche e garantirne il commercio nel rispetto dei diritti di autori ed editori.
Sono due dunque gli elementi qualificanti della forma e-book: a) la lettura tramite schermo,
specie di particolari “device” e b) la sua distribuzione tramite rete di computer a fini commerciali
per mezzo di particolari tecnologie per la protezione dei diritti d’autore. L’e-book configura
un’innovazione sia sotto il profilo delle pratiche di lettura che dal punto di vista della distribuzione
dei testi.
Idealmente, in conclusione, un e-book è un testo che si legge tramite lo schermo di un
particolare device o di un computer e che può essere venduto ed acquistato su Internet. In realtà non
tutti gli e-book di cui parleremo soddisfano pienamente questi due attributi. Molti e-book possono
essere pubblicati anche gratuitamente e, allo stesso tempo, essere fruiti su schermi a bassa
1
promo.net/pg/
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risoluzione di normali computer o addirittura stampati. Tuttavia, quando parleremo di e-book,
avremo sempre in mente le potenzialità del mezzo sia sotto i profili della lettura che della
distribuzione.
2. L’e-book come mezzo di distribuzione e conservazione della
conoscenza
2.1 L’e-book come testo elettronico
L’e-book rappresenta un tipo di testo elettronico e come tale è un modo totalmente nuovo di
conservare e distribuire la conoscenza. La principale differenza fra i due mezzi è rappresentata dalla
fisicità. Il libro a stampa è un oggetto fisico in cui il la conservazione della e l’accesso alla
conoscenza sono riuniti in un unico artefatto. Nel testo elettronico conservazione e accesso sono
due operazioni distinte, svolte con l’ausilio di tecnologie diverse. Il testo è conservato sotto forma
di tracce elettromagnetiche o ottiche su un dispositivo di memoria e come tale è inaccessibile ai
sensi umani. L’unico modo per materializzare il testo è l’impiego di un dispositivo hardware di
output, tipicamente un monitor, e di un software per la visualizzazione.
La materialità del libro che si viene a perdere in questo passaggio non era un attributo
marginale della stampa. Debray (in Numberg 1996) paragona il libro a un edificio:
And it is perhaps also because the text could take the rigid form of an architectural
enclosure … that the order of books was able to for so long to provide so much emotional
security. To serve as a pledge of legitimacy and permanence, a shelter against the flight of time,
degeneration, death. Fusing material firmness and symbolic values, the book linked persons
together through its virtues as a concrete thing. (144)
Queste caratteristiche di stabilità del testo stampato – il suo essere una “cosa concreta” –
furono del resto alla base delle rivoluzioni del libro descritte dalla Eisenstein (1983). La perdita di
materialità che caratterizza il testo digitale è ricca di conseguenze. Debray nello stesso saggio arriva
a dire che “the computer could soon separate us with as much restrictive severity as the codex has
separated us from the volumen of antiquity” (ibid.). In letteratura si trovano declinate una serie di
altre caratteristiche del testo elettronico che lo contrappongono al testo stampato. Senza entrare nei
dettagli, ricordiamo le seguenti:
- Instabilità (il testo può essere modificato), fluidità
- Presenza di un metatesto (ossia di informazioni nascoste, visibili solo alla macchina, per
descrivere il testo)
- Passaggio dall’inerte all’animato (il testo si può ridimensionare e “cercare”)
- Sincretismo (maggiore facilità di integrare testo, immagini, colori, ecc.)
- Ipertestualità (ossia possibilità di collegamenti e passaggi fra testi diversi)
2.2 L’e-book come ri-mediazione
Nonostante la netta distinzione fra il testo elettronico e il testo stampato, la nostra tesi è che
l’e-book, come tipologia di testo elettronico, è ancora alla ricerca di una sua identità. L’e-book si
presenta infatti come una forma di mediazione tra la forma del libro stampato e quella del
documento elettronico. Lo si può vedere osservando come le caratteristiche del testo elettronico che
abbiamo delineato siano effettivamente attualizzate dall’e-book:
- Instabilità à l’e-book per lo più nasce per non essere modificato
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Presenza di un metatesto à questa caratteristica si ritrova appieno; un metatesto è usato per
inserire informazioni commerciali
- Passaggio dall’interte all’animato à il formato di visualizzazione è in genere piuttosto
statico
- Sincretismo à allo stato attuale, gli e-book sono ancora molto poveri graficamente e
l’integrazione di parti multimediali è problematica
- Ipertestualità à questo aspetto nella maggioranza degli e-book in circolazione è quasi
totalmente ignorato; i link, anche se possibili, sono scarsamente usati, sia all’interno del
testo che all’esterno 2
Soprattutto il fatto che l’e-book nasca di solito per essere immodificabile – per lo più per
ragioni di copyright e non tecniche – gli restituisce una delle caratteristiche fondamentali del testo a
stampa: la sua stabilità.
Questa mediazione tra le caratteristiche della stampa e della tecnologia digitale sono ancora
più evidenti se si guarda all’unità di visualizzazione dell’e-book: la pagina. In pratica, una
schermata di visualizzazione di un e-book corrisponde a una pagina stampata. Questo dipende
dall’esigenza di permettere la stampa del contenuto di un e-book. Proprio il fatto che l’e-book sia
pensato esplicitamente per essere stampato fa emergere alcuni dubbi. Allora non si tratta davvero di
un supporto di lettura per il computer, ma di un documento per la stampa? Tutto questo ci spinge a
parlare dell’e-book come una forma di ri-mediazione. Il concetto introdotto da Bolter e Grusin
(2000) sintetizza l’affermazione di McLuhan che il contenuto di ogni nuovo medium è un vecchio
medium. Più in generale, questo concetto ci ricorda come i doversi media vivano in un sistema
ricco di interazioni e rimandi. In questo sistema può accadere che la forma di due o più media venga
mischiata in una sorta di forma ibrida. Questa ibridazione è proprio il cuore del concetto di rimediazione e ciò che abbiamo visto caratterizza gli attuali formati dell’e-book. Ci sono alcuni
problemi che derivano da questa situazione e che svilupperemo in seguito:
• Le possibilità editoriali dell’e-book non sono ancora totalmente sfruttate
• L’e-book è ancora privo di una precisa collocazione, schiacciato dai libri a stampa da una
parte e dai documenti elettronici (come il Web, i Cd-rom, i libri per la stampa digitale)
dall’altra
• Non sono ancora chiare le pratiche di lettura a cui l’e-book dovrebbe essere associato
Dunque una prima conclusione del nostro lavoro è che l’e-book rappresenta una forma di
ibridazione fra il documento elettronico e il libro a stampa e che la sua collocazione culturale ed
economica non è ancora definita.
-
3. Lo scenario attuale: attori e ruoli della filiera
In questa sezione ci occuperemo di delineare lo scenario di mercato attuale per l’e-book dal
punto di vista dei produttori. La nostra tesi è che la produzione e commercializzazione di e-book sta
configurando la nascita di una nuova filiera, in parte sovrapposta e in parte no a quella del libro
tradizionale. Pertanto, baseremo la nostra analisi sulla discussione dei principali ruoli di questa
nuova filiera e le strategie che attori concreti, occupando uno o più di questi ruoli, stanno
adottando3 .
Per comprendere i ruoli e i flussi operanti all’interno della filiera, cominciamo con il provare
a descrivere i passi necessari per arrivare a produrre un e-book.
1. Prima di tutto, come ogni altro testo, un e-book necessita di un autore che produca il testo.
2
Questa situazione dipende probabilmente dal fatto che l’inserimento di hyperlink è un lavoro redazionale
estremamente complesso e che farebbe inevitabilmente lievitare i costi di produzione.
3
Con il termine “ruolo” ci riferiamo a un costrutto analitico. Un attore è invece un soggetto concreto. Dato che i ruoli
derivano da una segmentazione analitica della filiera, nella realtà delle cose un attore può impersonare più ruoli.
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2. Come ogni prodotto culturale, anche l’e-book necessita di una progettazione editoriale
(selezione, editing, promozione). Questo compito è associato a un editore, che può o meno
essere impegnato anche nella progettazione di testi tradizionali.
3. Una volta progettati, gli e-book devono essere effettivamente prodotti. Per questo sono
necessari dei servizi di conversione, basati su software specializzati. Alla base di questi
software ci sono dei veri e propri linguaggi che necessitano uno sviluppo e degli standard.
Questa fase configura una serie di nuovi attori rispetto alla filiera del libro tradizionale:
servizi di conversione, produttori e sviluppatori di software e anche consorzi per la
definizione di standard.
4. Il canale di distribuzione e di vendita nella filiera dell’e-book viene a coincidere: tutto si
sviluppa attraverso Internet. Per la distribuzione di e-book ai punti vendita sono sufficienti
normali strumenti di commercio elettronico Business-to-Business. Per la distribuzione di ebook agli utenti finali però i normali applicativi di commercio elettronico non sono
sufficienti: occorrono delle piattaforme software che criptino il testo e ne impediscano la
copia. La missione di un certo numero di aziende della filiera è la produzione di questi
applicativi che sono chiamati di Digital Rights Management (DRM, vedi O’Rear 2000).
Altre aziende invece si stanno trasformando in DRM provider4 per siti di e-commerce che
non intendano implementare queste soluzioni direttamente.
5. Infine gli e-book sono pronti per essere letti: la lettura può avvenire attraverso il monitor di
un computer o, preferibilmente, attraverso appositi dispositivi (“device”) la cui produzione è
compito specifico di alcune aziende. Per lo sviluppo di questi dispositivi sono necessari
software che possono anche essere prodotti da aziende diverse da quelle produttrici dei
“device”.
Può essere utile confrontare gli attori della filiera tradizionale con quelli che abbiamo
appena menzionato descrivendo le fasi di produzione di un e-book:
Filiera del libro
Stampatore
Produttori delle macchine per la stampa
Distributore al punto vendita
N/A
Libreria
Editore
Cartiere
Autori e agenti
Grossista
Filiera dell’e-book
Service di conversione
Produttori di software di conversione (e
sviluppatori di linguaggi per la produzione di ebook)
N/A
Produttori software per la gestione dei diritti
Sito di e-commerce
Editore elettronico (intergrato a monte o a valle).
Produttori di device e software per la
visualizzazione
Autori e agenti
N/A (Esistono però dei produttori all’ingrosso
che vendono i diritti di stock di e-book)
Le differenze più vistose fra le due filiere sono:
a) La profonda integrazione fra canale di distribuzione all’utente finale ed, eventualmente, al
venditore. Internet funziona come infrastruttura aperta che consente la circolazione dei testi
senza barriere fisiche. La figura del distributore che gestisce la logistica per far arrivare le
copie ai punti vendita viene meno.
b) La comparsa di aziende che si dedicano alla soluzione della gestione dei diritti elettronici.
c) L’importanza delle aziende che si occupano della creazione di software in competizione fra
loro e senza linguaggi e standard comuni. Queste aziende possono essere paragonate a
4
L’espressione è impiegata dalla Microsoft. Un provider non fa altro che affittare a terzi l’uso di un software per la
gestione dei diritti digitali.
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quelle che producono le macchine per la stampa o la carta per la filiera del libro: proprio a
causa della mancanza di standard comuni, mentre nella filiera del libro queste aziende sono
quasi invisibili, nella filiera dell’e-book stanno oggi occupando posizioni di rilievo e
influenzandone le direzioni future.
3.1 Il ruolo dell’autore
Per quanto banale possa sembrare ricordarlo, l'elemento primo e imprescindibile che
caratterizza la 'nuova filiera', come sottolineato appena sopra, rimane l'autore. Senza quello che in
ossequio alle nuove tendenze si dovrebbe chiamare il 'creatore di contenuti' parlare di e-book
perderebbe, infatti, di qualsiasi significato. È da questo nodo della catena di creazione del valore,
dunque, che prende il via la nostra trattazione.
3.1.1 Il caso King
In questa sfera il caso esemplare - che pur nella sua assoluta peculiarità va inevitabilmente
analizzato - è quello di Stephen King. Da quando l’autore americano ha messo online prima un
racconto e quindi un romanzo a puntate, infatti, anche al di fuori della cerchia degli specialisti si è
fatto un gran parlare di e-book. Ripercorriamo nei dettagli le vicende di questo vero e proprio caso
letterario.
Il 14 marzo 2000 King pubblica esclusivamente sul web il racconto inedito “Riding The
Bullet” che viene prelevato – principalmente dal suo sito ufficiale (www.stephenking.com) e da
quello di Amazon – da oltre 400000 lettori alla modica cifra di $ 2.50 (per 66 pagine, 16000
parole). L’eccitazione mediatica che l’esperimento suscita attira ben presto l’attenzione dei pirati
informatici, che non impiegano molto a manomettere il sistema di criptazione a 40 bit considerato
all’epoca dalla Glassbook il non plus ultra in fatto di sicurezza. Duplicato illegalmente, il racconto
circola quindi in via gratuita tra gli appassionati.
Il re dell’horror non si scompone, consapevole di quanto sia difficile proteggersi in modo
assoluto dalle copie pirata, e spegne gli eccessivi tecno-entusiasmi, affermando che crede, sì, nelle
potenzialità di Internet e degli e-book, ma non nella eventualità che questi rimpiazzino i volumi
stampati. Fedele a queste convinzioni (o, forse più realisticamente, infastidito per il sabotaggio dei
pirati telematici5 ), King annuncia in tempi brevi la pubblicazione cartacea di “Riding The Bullet”
all’interno di una raccolta di racconti6 edita negli Stati Uniti da Simon & Schuster, lo stesso editore
(del gruppo Viacom) che del nuovo lavoro ha curato la versione elettronica. Nel nostro Paese,
invece, il racconto esce a giugno per Sperling & Kupfer in un'edizione arricchita da un CD ROM
dedicato all’autore (con notizie sulla sua vita, sulle sue opere, sui suoi progetti futuri, oltre a giochi
e all'anteprima de La tempesta del secolo).
C’è chi bolla l’intera operazione come fallimentare e c’è chi la ritiene l’inizio di una
rivoluzione. In ogni caso, l’autore americano non sembra intenzionato a ridimensionare la portata
della sua avventura; e, anzi, rilancia. Nello scorso mese di luglio inizia a pubblicare online il
romanzo a puntate The Plant in porzioni mensili di 5000/7000 parole l’una. Il patto con i lettori più
esplicito non potrebbe essere: “If you pay, the story rolls. If you don't, the story folds”. King decide
di fidarsi del suo affezionato pubblico e dà la possibilità di scaricare i primi capitoli di The Plant
con un semplice impegno ad inviare successivamente la quota dovuta per ciascun capitolo. Le
prime tre parti sono messe in vendita a un dollaro l’una; le successive (fino all’ottava) a due dollari.
Tutti i capitoli oltre l’ottavo – promette l’autore direttamente dal suo sito ufficiale – saranno
5
Il danno economico che gli hacker possono aver causato all’autore americano, oltreché tamponato dalle vendite in
libreria dei volumi stampati, sarà verosimilmente reso irris orio dai proventi che all’autore deriveranno dalla
trasposizione cinematografica del racconto (annunciata di recente dagli agenti dello stesso King).
6
Raccolta che include anche Blood and Smoke, primo audiobook del re dei best-seller.
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gratuiti, per una spesa complessiva pari a 13 dollari: nemmeno il prezzo di un'edizione tascabile o,
se si preferisce, quello di un’edizione rilegata scontata del 40%.
Stephen King decide insomma di scommettere sui propri lettori, riproponendo quella che, se
vogliamo, non è che una ben consolidata logica della comunità informatica, secondo la quale
quando si utilizza un file messo in condivisone gratuita dal suo autore è buona regola inviargli un
rimborso. Lo scrittore americano si impegna – come si legge nell’agreement che precede lo
scaricamento dei capitoli di The Plant – a pubblicare quanto meno le prime due parti (il 24 luglio e
il 21 agosto 2000). Se il grado di fedeltà dimostrato dai lettori – continua King – è soddisfacente
(almeno il 75% di loro invia effettivamente i soldi), le pubblicazioni continueranno sino al termine
del romanzo.
In cambio della fiducia che ripone nei suoi lettori, l’autore domanda loro espressamente: che
paghino per ogni singola copia scaricata dal sito (“non potreste entrare in libreria dicendo ‘ieri ho
comprato qui una copia di The Street Lawyer, adesso datemene altre quattro gratis’. Chiaro?”); e
che non stampino copie extra da vendere a terzi (“se volete stampare delle copie e regalarle, non
posso certo fermarvi. Ma non vendetele. Per due motivi: primo, è contro la legge, e secondo, è un
pessimo comportamento. Rispettate il mio diritto d’autore. In quanto scrittore, è tutto ciò che ho”).
Nonostante la minaccia di interruzione della storia, comunque, al discreto successo in
termini di download (152000 nel corso della prima settimana) fin da subito non fa seguito una
grandissima risposta da parte degli acquirenti. Nel corso dei mesi, la percentuale degli esborsi
effettivi sul totale dei capitoli scaricati declina in maniera inesorabile. Come rivela l'assistente di
King, Marsha DeFilippo: “In ottobre solo il 46% di chi ha scaricato il quarto episodio ha
effettivamente versato il prezzo richiesto”.
King decide comunque di continuare con la quinta e la sesta puntata (“perché erano già state
scritte”). Tuttavia, poco prima di pubblicare la sesta, annuncia che il romanzo “andrà in
ibernazione”: i capitoli conclusivi non saranno pubblicati prima di un anno o due. King si prende
una pausa per continuare a lavorare a Black House (il seguito del Talismano) e ad altri due romanzi,
il primo dei quali, The Dreamcatcher, uscirà nel marzo 2001. I lettori restano con un thriller senza
finale. King e il suo staff si sentono altrettanto traditi, a dispetto delle concilianti dichiarazioni
dell’autore: “La sesta parte del romanzo conclude la prima fase fondamentale della storia: è
completa in se stessa. E The Plant non finisce qui: è solo in pausa. In questo momento devo
semplicemente onorare altri impegni precedentemente presi”.
Il re dell’horror parla di questa “affascinante piccola avventura” come di un buon successo,
che sarà documentato a breve proprio sul sito ufficiale con la pubblicazione dei ricavi economici
collegati al romanzo (per il momento, indica come un traguardo certo quello dei seicentomila
dollari). Riconosce che non si tratta di cifre enormi per il mercato attuale, ma tiene a ribadire che
“The Plant non è un libro. Esiste esclusivamente in forma di bit e, a parte la pubblicità, i costi sono
inesistenti e il potenziale di profitto è illimitato”.
I punti di vista sull’interruzione del romanzo7 sono naturalmente assai diversi al di fuori
dell’entourage kinghiano. Tuttavia, al di là delle valutazioni sul caso specifico, l’esperienza
dell’autore americano è utile in questa sede come punto di partenza per considerazioni di carattere
generale sulle prospettive di evoluzione della figura dell’autore.
3.1.2 Sfide e opportunità per gli autori
La trasformazione più radicale che si può prospettare, su un piano teorico, è certamente
quella dell'autore in editore di se stesso. Il passaggio comporterebbe, come si capisce, una revisione
profonda dell'essenza stessa della professione di chi scrive. Nella sua versione più radicale (ovvero
nell'eventualità di un'autentica autogestione dell'intero processo creativo-commerciale), questo
7
L’ultimo sviluppo della vicenda è datato 18 dicembre 2000, quando - in occasione delle feste natalizie - sul sito
ufficiale dell’autore è comparsa la possibilità di scaricare per 7 dollari Zenith Rising, libro 1 di The Plant che include i
primi sei capitoli e comprende una speciale copertina (per chi utilizza le versioni PDF o MS Reader).
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mutamento si tradurrebbe, infatti, nello scivolamento del ruolo dell'artista su quello
dell'imprenditore e nella conseguente necessità per lo scrittore di acquisire un insieme competenze
di norma estranee al suo bagaglio professionale.
Procedendo per gradi, tuttavia, le nuove potenzialità dell'editoria elettronica aprono per
l'autore scenari altamente stimolanti sul piano degli orientamenti creativi. Senza spingersi a
prefigurare autentiche assunzioni di responsabilità manageriale da parte dello scrittore, insomma,
per quest'ultimo si pone comunque una scelta di non poco conto. Da una parte, la possibilità di
lavorare esattamente come in passato e, quindi, di trasporre pedissequamente in formato elettronico
il testo prodotto per il libro tradizionale (cartaceo); dall'altra, l'opportunità di rivedere il proprio
percorso creativo sulla base delle facoltà ipertestuali (ma anche multimediali) dell'e-book. È su
questo secondo versante, naturalmente, che si potrebbero sperimentare modalità di scrittura
innovative, imboccando la via, a tutt'oggi ancora poco esplorata, della testualità non lineare.
Produrre un'opera di questo genere costituirebbe una sfida nuova e, allo stesso tempo, una risorsa
eccezionale per tutti i 'creatori di contenuto', in ogni ambito tematico o editoriale. Potrebbe vedere
la luce una manualistica 'arricchita', continuamente espandibile e straordinariamente più utile e
produttiva nell'ottica del lettore. Potrebbe consolidarsi una narrativa realmente 'aperta', con una
forte componente sperimentale, in grado di dare impulso ad un vero e proprio nuovo settore
editoriale. Potrebbero concretizzarsi queste o molte altre prospettive, secondo piste ancora tutte da
tracciare. Ma - soprattutto con l'evoluzione tecnologica dei device - ancora di più potrebbe
significare (dal punto di vista di chi crea i contenuti ma anche nell'ottica di chi li fruisce) lo
sviluppo di quella gamma di testi multimediali che il formato digitale per sua natura incentiva. In
tempi ragionevolmente ristretti, infatti, anche sugli apparecchi 'dedicati' potrebbero essere superate
le limitazioni che oggi impongono agli e-book una struttura essenzialmente statica.
Altri aspetti dell'attività dell'autore, però, oltre al suo approccio creativo all'opera, vengono
modificandosi con l'affermazione del libro elettronico. Il suo rapporto con gli altri attori della filiera
muta, in una certa qual misura, rispetto al passato. Nel suo (e-book) Dal libro di carta al libro
elettronico, Virginio Sala - che pure tende forse a sopravvalutare i miglioramenti nella tutela
dell'autore legati all'introduzione del libro elettronico8 - nota opportunamente come, per lo scrittore,
la relazione con l'editore possa sensibilmente evolversi nel corso di questo cruciale passaggio
storico. La transazione commerciale per via elettronica, infatti, garantisce un migliore rispetto dei
patti da parte dell'editore. Quel che potrebbe senza alcun problema accadere è che "nel momento in
cui un lettore sceglie di acquistare il libro, dovunque lo acquisti, il motore di transazione verifichi il
pagamento, provveda al rilascio della chiave e accrediti immediatamente il dovuto a tutti gli
interessati all’operazione" (Sala 2000: 49): la libreria, l'editore, la banca che ha mediato
l'operazione, la società che gestisce la carta di credito, quella che ha ceduto in licenza il software di
merchant, e, naturalmente, l'autore del testo. Questa apparente linearità di gestione degli aspetti
commerciali e la maggiore trasparenza nella ripartizione dei proventi, tuttavia, non stanno a
significare che l'autore sia nella condizione di poter fare a meno dell'editore.
È proprio in quest'ottica che il caso di Stephen King analizzato sopra inizia a mostrarsi un
poco meno rappresentativo del panorama generale, se non addirittura fuorviante. Prima di affrontare
questo aspetto e di concludere la presente sezione, tuttavia, è opportuno rimarcare il fatto che
l'autore di The Plant non costituisce affatto un caso isolato. Sono diversi, ormai, i 'grossi nomi'
coinvolti in esperienze letterarie legate alla dimensione dell'e-book. Catherine Lim, celebre
scrittrice di Singapore, ha da poco siglato un contratto di un anno con Lycos Asia che la impegna a
pubblicare tutta la sua produzione letteraria in esclusiva sul sito di quello che fino a non molto
tempo fa era solamente un grosso motore ricerca. Il primo titolo a disposizione dei lettori è A Leap
For Love, ultimo romanzo della Lim, messo online in porzioni di due capitoli ogni due giorni.
Versando il modico importo di 19 centesimi di dollaro per sezione, si potrà quindi leggere e
8
Non si può, infatti, sminuire l'incidenza che la pirateria informatica ha sul (mancato) rispetto del diritto d'autore
(peraltro, del tutto analoga a quella delle riproduzioni cartacee illegali: le fotocopie non autorizzate che abbondano sulle
nostre scrivanie…). L'esperienza di Stephen King con "Riding The Bullet" difficilmente resterà un caso isolato.
e-book: quando il libro diventa elettronico
9
stampare l'intero romanzo al ritmo di un capitolo al giorno. Non a puntate, invece, bensì scaricabile
in un'unica soluzione, è l'inedito di Jack Kerouac Orpheus Emerged, da poco disponibile sul sito di
Barnes & Noble. Il romanzo giovanile dell'autore di On The Road, in vendita a 3 dollari e 95
centesimi, non verrà pubblicato in versione cartacea prima di un paio d'anni, nell'evidente tentativo
di dare impulso alla vendita degli e-book. La strategia non è inusuale, sebbene si stia sempre più
affermando la 'politica della doppia edizione' (quella elettronica unita a quella cartacea), e dimostra
il grado di fiducia che non solo diversi autori ma anche molti editori sembrano riporre nel libro
elettronico. Peraltro, se tra gli autori di best-seller nomi del calibro di Ed McBain e David Baldacci
hanno deciso di approdare all'e-book con i rispettivi ultimi romanzi, è bene sottolineare che
l'evidenza finora disponibile indica che il mercato librario tradizionale e quello elettronico sono solo
molto parzialmente sovrapposti e che quindi le vendite online non sembrano intaccare in misura
sensibile i ricavi che gli autori traggono dalle vendite in libreria.
Tornando, per concludere, al caso di Stephen King e alla sua anomalia, è del tutto evidente
che le iniziative di editoria elettronica promosse dall'autore statunitense sono state lanciate da una
posizione di assoluto vantaggio, che ben pochi altri autori avrebbero potuto vantare - ci riferiamo,
naturalmente, ai solidissimi sostegni della massa di lettori che conosce le sue opere e dell'eco
mediatica che queste pubblicazioni elettroniche hanno portato con sé (due fattori difficilmente
replicabili). A questo proposito, il dato che deve fare maggiormente riflettere è che King, pur
partendo da queste invidiabilissime premesse, ha optato per una forma di auto-pubblicazione
piuttosto 'morbida', affidandosi sia in un caso che nell'altro ad editori e distributori di supporto.
Diventare autenticamente 'editori di se stessi' comporterebbe per gli autori investimenti enormi di
tempo e (soprattutto) di denaro. Senza nulla togliere alle straordinarie possibilità del libro
elettronico, dunque, è assai ingenuo credere che un autore possa ottenere dei profitti dal commercio
diretto e autonomo dei propri e-book - tanto più un autore esordiente o poco noto al pubblico. Per
questa categoria di scrittori, naturalmente, esiste l'opportunità di rendere potenzialmente disponibile
a un universo di lettori senza precedenti le proprie opere; cosa che - pur restando ben distinta dal
commerciarle con successo - costituisce certamente un eccezionale progresso.
Con l'e-book, insomma, la figura dell'autore potrà evolversi in maniera sensibile (e magari in
tempi più rapidi di quanto non si creda), ma l'accantonamento dell'editore (o dell'editoredistributore) come anello di congiunzione tra chi scrive e chi legge non sembra affatto tra gli scenari
plausibili, quanto meno nel medio periodo. Al contrario, l'editore aumenta, nell'era del web, il
proprio potere certificante e la propria funzione di collettore di testi e di catalizzatore d'attenzione.
Anche con la Rete delle reti, soprattutto con la Rete delle reti, in un universo dove ogni singolo
autore è in grado senza particolari sforzi di distribuire a chiunque la propria opera in formato
elettronico, questa funzione di intermediazione è assai lontana dallo scomparire.
3.2. Tecnologie per la produzione di e-book
Un e-book è un documento di uno speciale formato che può essere creato a partire da un
altro documento elettronico. In particolare ci sono due standard contrapposti: il formato LIT della
Microsoft e la versione ottimizzata per e-book del formato PDF di Adobe.
Il formato LIT nasce per consentire la visualizzazione di e-book attraverso il lettore
proprietario della Microsoft, il MS Reader, e altri dispositivi. Perché siano convertiti correttamente,
i file di partenza, preferibilmente scritti in un misto di HTML e XML, devono rispettare certe regole
di formattazione. Per esempio, la conversione delle tabelle è ancora insufficiente e la Microsoft
consiglia di non usarle (o sostituirle con una semplice tabulazione del testo, senza ricorrere allo
specifico tag dell’HTML). Questi file contengono sia le informazioni relative al testo e al modo in
cui sarà presentato che una serie di meta-informazioni che saranno impiegate per la gestione delle
licenze associate allo scaricamento e alla vendita dei testi. In futuro, la Microsoft spera di poter
migliorare questi strumenti di conversione in modo da integrare perfettamente nel testo immagini e
elementi multimediali. Per il processo di conversione, e anche per l’inclusione delle meta-
e-book: quando il libro diventa elettronico
10
informazioni, è già disponibile un certo numero di strumenti. La Microsoft per esempio ha
pubblicato un semplice add-in che permette la conversione direttamente a partire da un documento
Word. Inoltre, sempre la Microsoft ha messo a disposizione degli sviluppatori in linguaggio C+ un
kit per costruire autonomamente strumenti di conversione da integrare nei normali strumenti di
publishing. Un’altra azienda, la Overdrive, ha prodotto una gamma di programmi per la conversione
a partire da documenti HTML. La versione base del programma, il ReaderWorks Standard, è
scaricabile gratuitamente, sebbene non consenta di introdurre informazioni commerciali per la
vendita dell’e-book. La presenza di questi semplici software gratuiti è significativa perché apre la
strada all’auto pubblicazione di documenti in formato professionale e a costo quasi zero.
La Adobe vanta una lunga tradizione nel settore della distribuzione di documenti attraverso
Internet. L’azienda, che sviluppa anche programmi avanzati di grafica, è infatti proprietaria del
formato PDF (Portable Document Format) che è lo standard “de facto” per la creazione di
documenti pensati per essere messi a disposizione di un pubblico con dotazioni software eterogenee
e per essere stampati. Infatti, per vedere e stampare un file PDF è sufficiente un lettore gratuito,
l’Acrobat Reader. Forte di questo primato, l’Adobe ha sviluppato una versione “ottimizzata per ebook” del PDF, che può essere ottenuta molto semplicemente da tutti gli applicativi già predisposti
per la creazione di file PDF, primo fra tutti l’Acrobat Distiller. Esiste inoltre un gran numero di
aziende che sviluppa applicativi legati allo standard PDF per facilitare la conversione e
impaginazione dei documenti (Adobe 2000c). Non esistono software gratuiti per la creazione di
PDF. Comunque, con una spesa di circa €250 si può acquistare l’Acrobat, l’applicazione base per la
creazione di questi file.
Quelli dell’Adobe e della Microsoft rappresentano due standard per certi veri contrapposti.
Oltre a essere incompatibili, sono basati su due filosofie molto diverse. La principale differenza
risiede nel formato di visualizzazione. Mentre il PDF rappresenta pagine statiche, nella forma in cui
appariranno quando sono stampate, il LIT si adatta dinamicamente al formato del lettore.
Esiste un forum per la definizione di standard comuni da impiegare, l’Open E-book Forum
(OEBF), che è già giunto alla redazione di una prima serie di raccomandazioni che sono incorporate
nei software per la creazione di e-book in formato LIT9 .
La principale conseguenza della mancanza di uno standard, de jure o de facto, è che da una
parte i lettori si devono dotare di una varietà di lettori e dall’altra che i siti di e-commerce, insieme
agli editori, devono prevedere la possibilità di distribuire gli stessi testi in formati diversi,
aumentando inevitabilmente i costi di produzione e gestione.
3.3 Soluzioni per il Digital Rights Management
La vendita di e-book avviene attraverso siti di commercio elettronico. Non è compito di
questo lavoro approfondire le strategie e gli applicativi impiegati dai siti di commercio elettronico
per realizzare transazioni commerciali online. È invece nostro compito approfondire un aspetto
specifico del commercio elettronico che riguarda la vendita di testi: la gestione dei diritti. Il
principale problema connesso con la vendita di un testo elettronico tramite Internet è infatti
impedire che il testo, una volta scaricato, venga copiato e ridistribuito a piacimento. Ancora una
volta, per far fronte a questo problema sono state proposte soluzioni software concorrenti di DRM
da Adobe e Microsoft.
L’Adobe ha sviluppato un applicativo, chiamato PDF Merchant, che permette di creare
archivi di e-book in formato PDF pronti per la vendita. PDF Merchant è definito come una “serverbased technology, designed to be integrated into existing e-commerce and transaction servers”.
L’idea alla base del sistema è che i file possono essere scaricati liberamente, ma in una versione
criptata. Per poter leggere effettivamente il contenuto di un file così distribuito è necessario
l’acquisto di una licenza. Questa licenza, generata dal sistema, lega la lettura di un file PDF
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Open e-book 1.0 Publication Structure Specification. Vedi il sito: www.openebook.org.
e-book: quando il libro diventa elettronico
11
acquistato tramite Internet a una singola macchina, rendendo così vana la copia del file su altre
macchine. Anche se si dovesse copiare insieme al file la licenza, questo comunque non sarebbe
visualizzabile perché la licenza è collegata a una specifica macchina.
Per poter acquistare e visualizzare un e-book in PDF, un utente deve disporre dell’ultima
versione dell’Acrobat Reader dotata dello speciale plug-in WebBuy. Al momento di scaricare una
licenza, tramite WebBuy viene trasmesso al PDF Merchant un codice che può identificare in modo
univoco la CPU o il sistema operativo o, ancora, l’hard disk. È questo codice, che verrà incorporato
nella licenza legando la lettura di un e-book a una singola macchina.
La seconda caratteristica saliente di PDF Merchant è che le licenze possono essere
“modulate” secondo diversi criteri (denominati security settings). L’utente può così ricevere un
documento limitato nelle sue possibilità di stampa, selezione e copia del testo, modifica. La stampa
può essere anche consentita solo a particolari risoluzioni (rendendo così impossibile, per esempio,
la stampa di un documento ad alta definizione pronto per essere riprodotto con i mezzi tradizionali).
La soluzione della Microsoft per il commercio elettronico di testi protetti da copyright si
chiama Digital Asset Server. Secondo la Microsoft, “DAS combines eCommerce (front end) and
Server (back end) technologies to package and distribute digital works in a highly-secure, flexible
and scalable way”. Un’importante caratteristica di DAS che lo distingue dal prodotto del
concorrente Adobe è che “DAS is the first server technology to use "XrML," the eXtensible rights
Management Language from ContentGuard. XrML is becoming the "lingua franca", or
development language of choice, for the expression of digital property rights”.
Il processo di protezione dei diritti è analogo a quello del PDF Merchant e in ultima istanza
avviene sulla base della criptaggio del contenuto dell’e-book e la sua associazione a una licenza. In
particolare, DAS può operare su tre livelli di sicurezza creando:
1) “Sealed e-books”: il sigillo rende il file LIT immodificabile. Ne garantisce così l’autenticità.
Questi e-book possono essere letti con qualunque copia del Microsoft Reader.
2) “Inscribed e-books”: oltre a essere sigillati, a questi e-book viene associato il nome
dell’acquirente (o comunque di chi li ha scaricati). Questi e-book possono essere letti da
qualunque Reader, ma garantiscono la possibilità di risalire all’acquirente del prodotto.
3) “Owner Exclusive e-books”: questi e-book, oltre a essere “iscritti” (vedi punto 2) sono
criptati e associati a una licenza. La licenza a sua volta è associata al Reader dell’acquirente
– che deve essere stato attivato online. In questo modo, analogamente a quanto avveniva con
il PDF Merchant, la lettura di un e-book può essere limitata a una (o un numero definito
dall’editore) macchina.
Oltre alla soluzioni Adobe e Microsoft, un numero crescente di startup sta offrendo software
alternativi per la gestione dei diritti nel commercio elettronico di testi. Non approfondiamo queste
soluzioni, perché lo scopo di questa sezione era solo di fornire una panoramica di come le
tecnologie di DRM funzionano. A queste soluzioni tecnologiche si stanno accompagnando anche
campagne di comunicazione volte a educare i consumatori all’uso onesto degli e-book. Per esempio
sempre la Microsoft, insieme alla Amercian Association of Publisher ha lanciato un’azione
congiunta chiamata “antipiracy effort”.
Tutti gli standard che abbiamo descritto presentano vantaggi e svantaggi specifici, ma
condividono una grande limitazione: non possono dialogare fra di loro. Chi compra un e-book
criptato dall’Adobe PDF Merchant, non lo potrà mai leggere attraverso un MS Reader. L’OEDB
non si è ancora occupato di definire standard comuni per la sicurezza. L’unica iniziativa concreta
verso la definizione di un simile standard si deve alla Association of American Publishers che, in
collaborazione con Andersen Consulting, ha condotto uno studio per diffondere un insieme di
raccomandazioni (Open E-book Standards Project, pubblicato all’inizio di Dicembre 2000). In
realtà, per stessa ammissione degli editori, le raccomandazioni diffuse riguardanti i DRM
rappresentano solo un documento contenente le richieste degli editori alle industrie di software e
nulla di definitivo.
e-book: quando il libro diventa elettronico
12
3.4 I Device
Al momento, non è ancora chiaro quale sia il visore ideale con cui leggere un libro
elettronico, anche se esistono due direzioni fondamentali: devices dedicati esclusivamente alla
visualizzazione di e-book da una parte, e apparecchi multi-funzione dall’altra. Il successo di una di
queste categorie non va necessariamente a discapito dell’altra, perché, come vedremo possono
rivolgersi a pubblici diversi, soddisfando esigenze di nicchia. A prescindere dal tipo di visore, la
progettazione pone alcuni problemi di natura tecnologica, che vale la pena considerare prima di
passare ad analizzare pregi e difetti dei vari apparecchi.
3.4.1 Problemi e soluzioni
L’evoluzione verso un device di lettura di alta qualità presenta non pochi problemi di natura
tecnica. I maggiori problemi per la costruzione di un device riguardano il suo peso, la batteria e il
tipo di schermo utilizzato, tutti fattori intrinsecamente legati tra loro. Vediamoli in dettaglio.
Lo schermo è la parte più importante di un lettore di e-book. Purtroppo la produzione di
schermi LCD (Liquid Crystal Display, ovvero a cristalli liquidi) risente ancora della crisi economica
e finanziaria dei paesi asiatici di pochi anni fa, che ha impedito la diminuzione dei prezzi degli
schermi, limitando nello stesso tempo gli investimenti di ricerca. È soprattutto la risoluzione ad
essere ancora troppo bassa: la maggior parte degli schermi LCD attualmente sul mercato ha una
risoluzione intorno ai 100 ppi (pixel per inch), neanche lontanamente paragonabile alla qualità di
stampa delle comuni stampanti laser (e quindi dei documenti e dei libri che tradizionalmente
leggiamo in formato cartaceo), ovvero 600dpi (dots per inch) 10 . Studi di settore dimostrano che una
qualità accettabile per l’utente finale sia di circa 200dpi, non ancora raggiungibile a prezzi
ragionevoli. La tecnologia ideale per gli schermi dei lettori di e-book è indubbiamente la matrice
attiva a colori (TFT), ma comporta costi notevolissimi. Inoltre, le dimensioni dello schermo
influiscono notevolmente sul peso del device (circa il 30%) e sulla durata della batteria, in quanto lo
schermo funziona attraverso la retroilluminazione, un tubo fluorescente alimentato da un invertitore
ad alta potenza.
Anche l’alimentazione è problematica: le tradizionali tecnologie a ioni di litio forniscono
prestazioni non soddisfacenti, mentre nuove tecnologie offrono densità di potenza molto maggiori a
prezzi ovviamente meno competitivi. Altro particolare rilevante, batterie ad alta densità di potenza
sono più pesanti e ingombranti di quelle tradizionali, e questo è al momento un limite per il loro
impiego in apparecchi per cui un peso superiore ai 900g non pare accettabile.
Nel complesso, il limite più evidente dei vari device risulta essere la risoluzione dello
schermo. Per aumentare la leggibilità dei testi sugli schermi dei visori di e-book sono recentemente
state impiegate soluzioni di tipo software, in particolare la tecnologia di “sub-pixeling font
rendering”. Questo è il suo funzionamento: un singolo elemento grafico (un “pixel”) di uno
schermo LCD è in realtà composto di tre “sub-pixels”, uno rosso, uno verde e uno blu (R-G-B in
inglese). Questo significa che uno schermo a cristalli liquidi che supporti una risoluzione
orizzontale di 800 pixels interi è effettivamente composto di 800 sub pixel rossi, 800 verdi e 800 blu
interlacciati insieme a formare un vettore lineare di 2400 sub-pixels. Avendo il triplo di pixels
disponibili in orizzontale, possono essere creati caratteri con risoluzione apparente paragonabile a
quella dei testi stampati su carta: prendendo in prestito sub-pixels da interi pixel adiacenti, è
possibile regolare i bordi dei caratteri con accuratezza tre volte maggiore. Siccome i sub-pixel
utilizzati sono sempre adiacenti a quelli di colori complementari, i nostri occhi fanno la loro parte
continuando a percepire il testo in bianco e nero.
10
Ppi e dpi sono unita’ di misura paragonabili, che si riferiscono a supporti diversi: la risoluzione di stampa si misura in
punti, quella di uno schermo in pixels, ma un confronto diretto dei valori è accettabile.
e-book: quando il libro diventa elettronico
13
Questa tecnologia è per esempio stata inserita da Microsoft in tutte le versioni del Reader,
con il nome di ClearType, mentre Adobe ha dichiarato di voler includere CoolType (questo il nome
della loro versione) in tutte le future edizioni sia di Acrobat che di tutti gli altri software. Si tratta di
una vera soluzione al problema-leggibilità in ambito e-book? A breve termine probabilmente sì,
perché è vero che la gradevolezza di una pagina in formato LIT è sicuramente superiore di quella –
per esempio – di una schermata HTML o dell’attuale PDF senza CoolType. Si tratta comunque
anche di una mossa di marketing, perché ai vantaggi del sub-pixel rendering si aggiungono alcuni
inconvenienti non altrettanto pubblicizzati: aumentano i problemi di spaziatura tra caratteri; non
può, poi, essere applicato con successo su schermi CRT (cathodic ray tube, cioè i monitor dei
computer desktop). Inoltre questa tecnologia aumenta la risoluzione orizzontale ma non quella
verticale: questo implica che il device non deve essere ruotato. Ecco forse il motivo per cui
l’opzione “ruota di 90 gradi” non è presente in Microsoft Reader, mentre Adobe è in ritardo
nell’inserire CoolType nel suo Acrobat Reader, molto amato tra i possessori di computer portatili
proprio per la possibilità di ruotare lo schermo e fruire dei documenti PDF (quindi anche degli ebook) in una veste più “naturale”. In definitiva, comunque, per una vera consacrazione di un device
di lettura davvero paragonabile al libro stampato per leggibilità si dovrà attendere una nuova
tecnologia hardware che consenta risoluzione nettamente più alta di quella oggi disponibile, ma a
prezzi accessibili per l’utente medio.
3.4.2 Visori dedicati
Una premessa: riferendosi al mercato dell’e-book su supporto dedicato, oggi analizziamo
una realtà presente esclusivamente nel mercato Nord Americano. Infatti, in Europa non viene
ancora venduto nessuno di questi visori, e l’esportazione dei prodotti commercializzati negli Stati
Uniti (o in Canada) è non è consentita neanche attraverso Internet.
Il Duemila può a buon titolo essere considerato l’anno zero dell’e-book, in quanto sono stati
presentati al pubblico i primi esemplari di devices dedicati, e allo stesso tempo il settore si è
imposto all’attenzione dei media, pur con un’esagerata enfasi, come una delle novità tecnologiche
più di tendenza, anche se ancora alla disperata ricerca di una identità.
Sul fronte dell’hardware di lettura, in particolare, il 2000 è cominciato con la mega fusione
con cui il colosso americano Gemstar-TV Guide International ha acquisito NuvoMedia e SoftBook,
le prime due aziende a produrre devices dedicati alla lettura di e-book. Dopo una fase interlocutoria
di riorganizzazione interna, a fine agosto la Gemstar ha presentato i successori del Rocket e-book e
del Softbook, rispettivamente il REB1100 e il REB1200, acquistabili dalla fine del 2000.
Paradossalmente, nonostante si stia facendo un gran parlare di devices dedicati, questi sono al
momento i due unici visori in commercio, chiaro esempio di come l’esasperata attenzione dei media
produca rappresentazioni distorte del settore.
Il REB1100 è caratterizzato da schermo monocromatico di 5,5” con retroilluminazione,
batterie ricaricabili piuttosto durevoli (prestazioni dichiarate: 15 ore senza ricarica utilizzando la
retroilluminazione, addirittura 35 in condizioni d’uso ideali). Le dimensioni sono simili a quelle di
un’edizione paperback (5”x7”x1,5” – ovvero 12,5x17,5x3,75cm) con un peso appena sopra i 500g.
Il display ha una risoluzione di 108 dpi e un numero di pixel pari a 320x480. Il lettore è collegabile
ad un PC attraverso la porta USB, anche se acquista/scarica contenuti direttamente da internet
attraverso un modem. La memoria interna (8Mb) è sufficiente per contenere circa 10 e-book,
mentre ulteriori espansioni fino a 72Mb sono possibili attraverso Smart Media Cards. Il REB1100 è
attualmente venduto sul mercato americano a $299, ovvero circa €315.
Il modello di fascia alta, il REB1200 venduto al prezzo di $699, è caratterizzato da schermo
a colori TFT di 8,2”, una risoluzione leggermente inferiore (97.3 dpi) bilanciata dal doppio numero
di pixels (480x640), la presenza di una porta Ethernet per il collegamento veloce ad internet in
aggiunta al modem interno, nonché la possibilità di estendere fino a 128Mb la memoria base
attraverso Compact flash Cards. Nonostante il peso di circa 930g, la minore durata delle batterie (tra
e-book: quando il libro diventa elettronico
14
5 e 10 ore) e le dimensioni meno contenute (7”x9”x1,2”), promette un’esperienza di lettura molto
superiore al REB1100 (ad un prezzo certo non popolare!).
Entrambi i visori sono prodotti dalla RCA su brevetto Gemstar. Il funzionamento degli
apparecchi dà un’idea precisa del modello di business della Gemstar, cioè: completo controllo
dell’utente. Una volta acquistato il device, lo si deve registrare collegandolo ai server gestiti
direttamente da Gemstar. Di qui si acquistano e-book editi da Gemstar, unico ed esclusivo editore
per le due macchine. Nel caso del REB1100, si possono al momento acquistare testi anche su
barnesandnobles.com, attraverso un collegamento ad internet da qualunque computer, ma i titoli,
una volta pagati, vengono “trasferiti” nell’account che l’utente ha presso Gemstar, pronti per essere
scaricati da qui sul visore, senza passare per alcun altro computer. Titoli per il REB1200 sono
invece al momento disponibili esclusivamente attraverso Gemstar. Le conseguenze di questo tipo di
gestione sono ovvie: Gemstar ha completo controllo sia della produzione editoriale, che dei
consumi dei propri clienti, e può di conseguenza variare la sua produzione, limitando costi e rischi,
in base al consenso della clientela, ed evitando a priori i problemi di pirateria. L’utente finale è
indubbiamente svantaggiato dal dialogare con un editore unico che, come tutti i monopolisti, tende
a praticare prezzi piuttosto alti (non dissimili dalle edizioni cartacee) e limita, in ultima analisi, la
disponibilità di testi. L’unico vantaggio per i possessori di REB1100/1200 sta nel non doversi
preoccupare di perdere i titoli posseduti: una volta acquistati, i vari e-book sono cancellabili e
riscaricabili dal server Gemstar a piacimento. Unica nota positiva sul fronte dei contenuti è la
presenza per la prima volta di riviste e quotidiani (tra cui Time, New York Times, Washington Post)
realizzati e venduti in versione digitale portatile.
Altri visori dedicati al consumo di e-book sono al momento in pre-produzione e
sperimentazione sia in Italia (prodotto dalla Ipm-net) che in Francia (Cytale), e non sembrano
presentare caratteristiche molto diverse dai prodotti della RCA/Gemstar, se non quello di rivolgersi
a consumatori extra-americani11 .
Un settore più interessante e promettente per l’hardware dedicato alla lettura digitale è
l’editoria scolastica. In questo senso il 2001 sembra essere l’anno della definitiva consacrazione
dell’e-book come strumento di studio. L’americana goReader ha annunciato per l’estate la messa in
vendita di un device dedicato di nuova generazione, appositamente pensato per gli studenti
universitari. Si tratta di un apparecchio di circa 2kg di peso, caratterizzato da uno schermo SVGA a
colori di 12,1”, (il primo a sfruttare l’orientamento verticale con il sub-pixel font rendering per
elevata leggibilità e contrasto), e da un capiente hard disk, 5Gb, in grado di contenere più di 150
testi, sufficiente quindi a contenere il corpus di testi mediamente necessario per giungere alla laurea.
Il formato proprietario scelto dall’azienda permetterà – almeno nelle promesse – di visualizzare
grafici, mappe e complesse formule matematiche con una fedeltà all’originale non raggiungibile in
precedenza. Il vero punto di forza di un visore come il goReader (annunciato ad un prezzo tra $400
e $600, e potenzialmente distribuito direttamente agli studenti dalle università a prezzi più
competitivi) è l’adeguata disponibilità di software, ovvero dei libri di testo. In quest’ottica la
goReader ha appena firmato un contratto con la Addison Wesley, importante editore universitario
americano, per la conversione e la distribuzione digitale esclusiva di 134 tra i più diffusi testi di
economia, matematica, informatica, scienze e arte. Per quanto riguarda i prezzi, l’accordo prevede
uno sconto del 20% per ognuno dei testi digitali rispetto alle loro versioni cartacee, che
potenzialmente consente agli studenti di rifarsi del prezzo del visore nel giro di pochi semestri.
Ovvia critica a questo modello è l’impossibilità di rivendere gli e-book o di acquistare testi usati,
tipico espediente con cui gli studenti risparmiano; e inoltre la mancanza di alcun supporto cartaceo,
una volta completato l’“investimento”. Allo stesso tempo, però la possibilità di inserire note,
segnalibri, sottolineature e veri e propri “Post-it” virtuali nei testi, insieme all’estrema trasportabilità
di tutta la propria “collezione” universitaria, sono indubbi vantaggi.
11
Il divieto di esportazione dei prodotti RCA dipende, oltre che dalla scelta di Gemstar di acquisire solo i diritti per il
mercato locale, anche nell’impossibilità dall’estero di gestire i collegamenti gratuiti ai server che Gemstar dedica alla
vendita degli e-book e alla gestione degli account.
e-book: quando il libro diventa elettronico
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Sul modello goReader, va segnalata, per finire, anche l’iniziativa della Tetraware che
propone un visore analogo, con in più la possibilità di dividere lo schermo in due parti e consultare
quindi più testi in contemporanea.
3.4.3 Dal palmare al portatile: i device versatili
Il settore dei supporti multi-funzione, ovvero quegli apparecchi in grado sì di leggere ebook, ma anche di essere utilizzati in numerosi altri contesti, non è mai stato così vivo come negli
ultimi mesi. Cercheremo in questa sezione di analizzare le varie correnti di questa vera e propria
arena.
Escludendo i computer desktop più che altro per la loro intrasportabilità e per il fatto che
impiegano ancora in maggioranza schermi CRT non adatti a lunghe sessioni di lettura,
consideriamo devices versatili i computer palmari, quelli tascabili e i tradizionali portatili,
soprattutto nelle nuove incarnazioni “sub-notebook” meno pesanti ed ingombranti12 .
I computer palmari rappresentano una piattaforma ormai consolidata e non più trascurabile,
visti i 7 milioni di apparecchi Palm già venduti nel mondo. Balzati agli onori delle cronache anche
sul mercato italiano in occasione del “Natale High-Tech 2000”, costituiscono una versione riveduta
e corretta delle agende elettroniche ed hanno il loro punto di forza nella forte interazione con i
computer desktop e nella possibilità di inserire nella loro RAM non solo dati quali email, contatti e
appunti vari, ma vere e proprie applicazioni create anche da terze parti. Caratterizzati da dimensioni
e peso ridotti (il Palm V è così sottile da stare comodamente in tasca), e presenti in una varietà di
allestimenti che comprendono schermo a colori oppure in bianco e nero, possibilità di collegamento
wireless ad Internet, i devices della Palm come pure i concorrenti come Handspring Visor sono una
valida opzione per alcune pratiche di lettura. Negli Stati Uniti, dove la loro diffusione soprattutto
nelle grandi città ha creato un’ampia offerta di servizi dedicati, sono usati per la consultazione di
notizie quali le breaking news dei quotidiani o la programmazione dei cinema locali, oppure per
accedere a testi per cui la facile consultazione portatile è vincente, come guide di ristoranti o affini.
Le ridotte dimensioni e la qualità dello schermo non sembrano suggerire l’impiego per la lettura di
narrativa, anche se non mancano iniziative editoriali di successo rivolte ai possessori di questi
devices. In particolare va segnalata la PeanutPress (peanutpress.com) che produce un software di
lettura e-book dedicato ai computer palmari e vende nel proprio sito web un vasto catalogo di ebook di ogni genere, offrendo inoltre gratuitamente gli strumenti per produrre autonomamente titoli
nello stesso formato. In conclusione, non va dimenticato il costo dei palmari, per cui si spendono
dai €210 per la versione base (Palm m100), la più pesante e meno capiente (memoria base di soli
2Mb) ai €500 circa del sottile Palm Vx, che con un ingombro di 80x115x10mm, pesa solo 114g e
ha 8Mb di memoria.
Il panorama dei palmari è destinato a rivoluzionarsi rapidamente con la messa in commercio
entro la fine di gennaio (almeno, così sostiene amazon.com) di un device rivoluzionario: l’ebookman della Franklin Electronics. Questo prodotto, che ha dimensioni e peso ridottissimi (5.17" x
3.39" x 0.67" per 185g) e uno schermo monocromatico di 240x200 pixels, è caratterizzato da un
sistema operativo proprietario con alcune interessanti funzioni oltre a quelle tipiche di un palmare:
la possibilità di riprodurre file in formato MP3 e il supporto – non immediato, previsto comunque
12
la terminologia inglese/americana in questo caso non aiuta, in quanto “handheld”, letteralmente “che si può tenere in
mano” quindi “palmare”, non identifica i Palm, che vengono chiamati PDA (Personal Digital Assistant). Vi è poi
un’ulteriore differenza tra handheld e pocket pc: il secondo termine si utilizza per quei device equipaggiati con
Microsoft Pocket Pc come sistema operativo, caratterizzati da schermo con orientamento verticale e mancanza di
tastiera, sostituita da schermo touchscreen e penna stilo compatibile. A ben vedere, nella terminologia anglosassone,
“handheld” indica quindi versioni in miniatura di computer portatili, con memoria, schermo e tastiera ridotti,
tipicamente gestiti da Windows for Handhelds. L’orientamento orizzontale di questi devices li rende inadatti a
visualizzare e-book ed una loro analisi esula quindi dai nostri compiti. La terminologia (arbitraria) che adottiamo per
semplicità prevede: “palmare” per indicare apparecchi affini alla famiglia Palm, “tascabile” per riferirsi a un device con
sistema operativo Pocket Pc e “portatile” per i note-book tradizionali.
e-book: quando il libro diventa elettronico
16
per il 2001 – di una versione dedicata di Microsoft Reader. Questo particolare, unito ad uno
schermo più grande rispetto a quello di un Palm e al prezzo, che parte da $129.95 (in assoluto, il
palmare più economico) per la versione base e arriva a $229.95 per quella con maggiore memoria di
base (16Mb invece di 8), ha suscitato clamore nel settore, a tal punto da far vincere all’e-bookman
l’e-book Award alla fiera del libro di Francoforte. Il perchè di questo successo annunciato sta
senz’altro nella possibilità di accedere alla ragguardevole library di titoli disponibili per la
piattaforma LIT con un device a prezzo ridottissimo, dall’altro nel poter utilizzare l’e-bookman
come vero e proprio centro di intrattenimento personale, sfruttando le sue capacità in campo audio
non solo per l’ascolto di musica, ma anche per gli audiolibri. Questo segmento dell’editoria
elettronica viene spesso sottovalutato, ma rappresenta una fetta importante del consumo editoriale
almeno nel mercato americano. Da questo punto di vista, vitale è l’alleanza di Franklin con Audible
(audible.com), leader del commercio elettronico di e-book in versione audio: in particolare, gli
acquirenti di e-bookman avranno a disposizione un coupon tra i $50 e i $100 (a seconda delle
versioni acquistate) da spendere in prodotti Audible 13 .
Passando ai computer tascabili, il 2000 ha visto la distribuzione da parte di Microsoft del
nuovo sistema operativo dedicato a questi device, il Pocket Pc. Oltre all’ovvia comodità di una
piattaforma software che altro non è se non una versione alleggerita e ottimizzata dei vari Windows,
bisogna dare atto a Microsoft di aver inserito all’interno di questo pacchetto il Media Player e
soprattutto di aver lanciato proprio su questa piattaforma il Reader, con il supporto di ClearType,
facendo dei tascabili il più versatile e trasportabile device di lettura e-book attualmente in
commercio. Esaminando le caratteristiche del Compaq iPAQ Pocket Pc H3630, il top di gamma
della categoria, lo si scopre di dimensioni e peso non dissimili da un palmare (128x82x15mm per
185g), con schermo LCD a colori di risoluzione 240x320 pixels, memoria ROM per il sistema
operativo di 32Mb e 16Mb di RAM per applicazioni e dati. È questo il tipo di apparecchio verso cui
il mercato dell’e-book si orienta? Difficile da dirsi, ma sicuramente i prezzi dei Pocket Pc non sono
per tutte le tasche: il Compaq di cui sopra è in vendita intorno al milione e mezzo di lire, mentre
modelli con processore meno potente, come il Jornada 545 di Hewlett Packard, costa comunque un
milione di lire. Viste le versatili funzioni offerte dai Pocket Pc (navigazione di pagine web offline,
versioni dedicate di Word, Excel e Outlook, ecc.), si può certo dire che chi decide di acquistarne
uno per motivi di studio/lavoro possederà un apparecchio che può all’occorrenza essere usato come
device per la lettura di e-book. Allo stesso tempo, per una cifra ben inferiore, l’e-bookman si
presenta come soluzione economica per la consultazione di libri digitali, pur penalizzato da uno
schermo monocromatico. Rispetto ai device dedicati, poi, il prezzo dei Pocket Pc è confrontabile
con quello del REB1200, che offre sicuramente meno funzioni ed un peso ben maggiore, ma anche
uno schermo ben più grande.
In conclusione, un accenno va fatto ai tradizionali computer portatili, che possono essere
utilizzati anche come visori di e-book, attraverso la versione 1.5 di Microsoft Reader (per
piattaforme PC) oppure attraverso Adobe Acrobat Reader e la nuova versione user-friendly e-book
Reader nata dall’acquisizione di Glassbook (entrambi disponibili per PC e Mac). Anche nel caso dei
note-book, non ci si sente di indicarli come lettori di e-book ideali. Sono strumenti concepiti per
fare altro, e ovviamente risentono della loro concezione di desktop da viaggio. Il loro schermo
orientato orizzontalmente non permette di sfruttarli appieno per la visualizzazione di pagine di ebook: ruotare lo schermo di 90 gradi, come permetteno l’Acrobat e l’e-book Reader di Adobe,
potrebbe essere un ottimo accorgimento (tacendo della scomodità di impugnare il portatile per la
tastiera…) se non fosse incompatibile con l’applicazione delle tecnologie di sub-pixeling. Inoltre si
tratta di device molto costosi. Chi possiede un portatile con sistema operativo Windows, però, è
oggi in grado di accedere a molteplici library di e-book disponibili in diversi formati, e per questo
13
La navigazione all’interno del sito di Audible è molto stimolante, in quanto l’azienda offre, a fianco delle versioni
audio di classici e bestseller, non solo un ampio catalogo di quotidiani e periodici in versione acustica, ma anche
abbonamenti alle più prestigiose trasmissioni del circuito NPR, la radio pubblica americana, nonché registrazioni di
convegni e simili. Un interessantissimo esempio di vera convergenza digitale.
e-book: quando il libro diventa elettronico
17
motivo bisogna riconoscere che i PC portatili sono al momento il device trasportabile che supporta
il maggior numero di contenuti.
3.4.4 Alla ricerca del device ideale
Un device ideale oggi non esiste, e si è anzi ancora ben lontani dal concepirlo. Device
dedicati ed altri più versatili possono tranquillamente coesistere, a patto che si differenzino in
termini di prezzo e di segmenti di utenza cui si rivolgono. L’analisi qui riportata sottolinea come la
produzione di ognuno di questi apparecchi ponga notevoli problemi di tipo tecnologico. Gli alti
costi di produzione, e i conseguenti prezzi di vendita praticati agli utenti finali sono frutto di queste
limitazioni. Nel mercato dei device dedicati alla consultazione di e-book si riconosce una netta
avversità verso la nascita di uno standard comune. Questo atteggiamento non può che danneggiare
il settore nel medio e nel lungo periodo, in quanto pare improbabile che – per fare un esempio – uno
studente acquisti un visore di e-book per la scuola ed un altro per la narrativa e le riviste. Come
ricordava anche Len Kawell, presidente di Glassobook, in un intervernto del ’99, sarebbe come
chiedere ad un utente radiofonico di procurarsi due apparecchi per poter ascoltare le trasmissioni in
FM e quelle in AM.
Alla base della cattiva organizzazione del settore c’è comunque la mancanza di uno standard
unico da tutti riconosciuto per la visualizzazione delle pagine, cosa ben diversa – attenzione – da un
software unico per lo stesso scopo. L’attuale “scontro” tra LIT e PDF lascia spazio ad altri operatori
di tentare improbabili terze vie alla soluzione del problema, fornendo all’utente finale prodotti che
sono però destinati ad invecchiare rapidamente, specialmente se intanto si arriverà alla definizione
di uno standard comune.
A tale proposito, sarebbe sbagliato e limitante guardare alla posizione di Microsoft come
destinata ad una vittoria finale. Entrambi i formati hanno infatti i loro pregi: il LIT permette già
oggi di sfruttare il sub-pixeling attraverso ClearType e reimpagina automaticamente il contenuto dei
libri per adattare le dimensioni dei font alle caratteristiche del device e alle preferenze del lettore.
Non va dimenticato però che nel mondo vi sono 165 milioni di Acrobat Reader installati e
soprattutto che PDF è il formato standard per la pre-stampa delle imprese editoriali tradizionali,
particolare non secondario nelle operazioni di conversione ad e-book di testi precedentemente
stampati. Nel 2000 Adobe non è certo stata a guardare Microsoft: ha acquisito Glassbook,
presentando un lettore di e-book non dissimile dal Reader; ha soprattutto reso noto che la prossima
versione di Acrobat Reader non solo includerà l’e-book Reader, ma supporterà attraverso CoolType
molti font in più rispetto ai TrueType supportati da Microsoft. Le novità più importanti sono però
altre: sarà resa disponibile anche per device tascabili e conterrà finalmente un algoritmo di reflow
(rimpaginazione) organizzato pagina per pagina. Questo significa che un aumento nelle dimensioni
dei font comporterà un allungamento della pagina, rendendola scrollabile, evitando però di doverla
far scorrere in orizzontale come è tradizione nei file PDF. Una soluzione di questo genere ha tra
l’altro il merito di non alterare il numero di pagine e di consentire quindi riferimenti universali,
indipendenti cioè dal tipo di device usato, a paragrafi i frasi degli e-book. Inoltre il Reader di
Microsoft non è immune da problemi: la prima versione del software, a tutt’oggi l’unica disponibile
per Pocket Pc, non è compatibile con i sistemi di DRM, e non permette quindi la lettura di gran
parte dei testi acquistabili online.
3.5 Editori e distributori
Come già detto più sopra e contrariamente a quanto si sente spesso millantare, il ruolo
dell'editore non è destinato a scomparire con il libro elettronico, ovvero con la teorica possibilità per
chi scrive di pubblicare le proprie opere in completa autonomia. Tuttavia, è sotto gli occhi di tutti
l'impatto straordinario che l'e-book fin da ora ha sui modelli delle imprese editoriali e sul rapporto
e-book: quando il libro diventa elettronico
18
di queste con ciò che nella tradizionale filiera erano i nodi della distribuzione e della vendita. Dando
ormai per assodata la trasformazione del punto vendita da libreria a sito web per il commercio
elettronico, l'aspetto più interessante che si può analizzare in questa sede è la progressiva
sovrapposizione di ruoli tra l'editore e la libreria online. Venendo meno la figura del distributore
(dal momento che ciò che può essere ancora trasmesso dall'editore al punto vendita non è altro che
una copia del file contenente il testo elettronico), i due attori che restano a mediare la relazione tra
chi scrive e chi legge sono per l'appunto editore e libreria: due realtà in vorticosa ridefinizione.
Da una parte, l'editore tende a divenire anche rivenditore, commercializzando gli e-book
direttamente dal proprio sito; dall'altra, la libreria si evolve in direzione dell'editore, incominciando
a pubblicare testi in proprio. Il risultato per l'autore è che sempre più comunemente avrà a che fare
con un unico intermediario (l'editore-rivenditore o il rivenditore-editore) tramite il quale potrà
pubblicizzare il proprio testo, commerciarlo e recapitarlo sullo schermo del lettore. Sempre dal
punto di vista dell'autore, il fatto che un solo grosso attore della nuova filiera si faccia carico di tutto
quell'insieme di operazioni che servono per commercializzare efficacemente un testo (e che
abbiamo visto essere piuttosto onerose) costituisce un vantaggio non da poco. Unitamente alle
considerazioni sui tagli dei costi di stampa e distribuzione, infatti, l'avere a che fare con un unico
interlocutore aumenta per l'autore le possibilità di ottenere degli utili più elevati dalle vendite del
proprio libro. Prima, però, di fornire qualche dato più concreto in proposito (poiché si tratta di un
aspetto su cui verosimilmente si giocherà una buona fetta dei successi dei nuovi editori online),
incominciamo un breve viaggio intorno allo stato attuale dell'editoria elettronica accennando al
nascente mercato italiano e a quello nordamericano.
3.5.1 Gli editori in Italia: Apogeo e Longanesi
Nel nostro Paese, il primo e al momento unico esperimento di commercio di testi elettronici
online è quello nato dalla collaborazione tra Apogeo e Longanesi (www.apogeonline.com/ebook)14 . Dopo aver presentato all'ultimo Salone del Libro di Torino una versione sperimentale di ebook, da un paio di mesi i primi libri sono stati messi effettivamente in commercio. Per il momento
si tratta di un catalogo ristrettissimo, incentrato sulla manualistica economico-tecnologica (con
cinque titoli scelti tra i best-seller di Apogeo) e la saggistica dello stesso ambito (con gli ultimi
scritti di Carlo De Benedetti e Riccardo Chiaberge pubblicati da Longanesi). Un catalogo, dunque,
che è molto precisamente orientato verso un uso professionale (o didattico) e verso un lettore con
interessi nell'area scientifico-tecnologica, rispettando quelli che molti ritengono essere gli utilizzi ed
il target più fondamentali nella fase di lancio del nuovo supporto. Realizzati, in collaborazione con
Adobe Italia 15 e Netflow16 , esclusivamente su piattaforma PDF Merchant, gli e-book in questione
sono in vendita a prezzi ribassati del 20% circa17 rispetto a quelli degli equivalenti cartacei.
Per quanto sia ancora praticamente ingiudicabile, questo primo esperimento italiano merita
attenzione. Apogeo, che sul proprio sito fornisce anche un breve ma efficace manuale per aiutare il
lettore ad orientarsi con il nuovo strumento, non è d'altra parte un editore nuovo a questo genere di
iniziative, per così dire, di frontiera. Insieme a Laterza, infatti, fu tra i primi a mettere gratuitamente
in Rete libri interi ancora coperti da diritti, nella speranza che la disponibilità del testo completo
online facesse da volano per l'acquisto dello stesso in versione cartacea. Si trattava di una strategia
promozionale d'avanguardia, che ha fatto in seguito la fortuna di alcuni singoli autori, tra cui il Seth
Godin di Permission Marketing e Unleashing The Idea Virus. Circa l'attuale sfida, le chiavi di volta
14
Anche l’editoriale del Sole24Ore ha più volte annunciato l’inizio della commercializzazione di e-book sul proprio
sito (l’ultimo annuncio risale allo Smau di Ottobre 2000), ma per ora tutto tace.
15
www.adobe.it
16
www.netflow.it
17
Un e-book di Apogeo oscilla tra le 19000 e le 30000 lire, quando le versioni cartacee variano tra 24000 e 39000.
Tuttavia, sui testi di De Benedetti e Chiaberge (editi da Longanesi) non esiste alcuna convenienza di prezzo per l'utente
che decidesse di acquistare la versione elettronica (in vendita a 26000 e 28000 lire, rispettivamente).
e-book: quando il libro diventa elettronico
19
del successo potrebbero invece essere per Apogeo l'ampliamento del catalogo, magari in
collaborazione con qualche altro editore coraggioso, e la riduzione del prezzo degli e-book, almeno
per i testi di Longanesi (in aggiunta a ciò, gioverebbe certamente lo snellimento della procedura di
acquisto e di download dei testi, che peraltro dipende dalla relativamente maggiore complessità del
reader di Adobe rispetto a quello di Microsoft). Tutti problemi - di cui parleremo dettagliatamente
nella prossima sezione - che negli Stati Uniti sembrano essere ad uno stadio di risoluzione molto più
avanzato.
3.5.2 La situazione nordamericana
Parlare della situazione nordamericana è doppiamente utile per i nostri scopi. In primo
luogo, ci permette di scoprire strategie di mercato più evolute; quindi, ci offre la possibilità di
esemplificare al meglio i due modelli sopra-delineati: quello dell'editore-rivenditore (su scala più
elevata di Apogeo) e quello del rivenditore-editore (nella sua manifestazione più eclatante).
Oltreoceano, infatti, il decennale scontro tra editori e grandi librerie si sta velocemente
radicalizzando sulla base della comune aspirazione ad accorciare la filiera e a limitare la
partecipazione del "nodo rivale" alla catena di creazione del valore. Negli Stati Uniti, a dispetto
dell'incerto futuro commerciale dell'e-book, gli investimenti di tutti gli attori in gioco sono
decisamente cospicui e il gioco al rialzo non sembra destinato a fermarsi presto. Mentre gli editori
cercano di vendere libri elettronici direttamente ai lettori, le librerie online si dedicano all'acquisto
dei diritti dagli autori e alla pubblicazione delle loro opere.
Sul versante dei rivenditori che puntano a trasformarsi in editori, Barnesandnoble.com è
senza alcun dubbio la realtà più avanzata. Costola digitale della più grande catena di librerie
americane, B&N, che già da anni stampava il proprio catalogo di classici e ilbri non più coperti da
diritti (spesso infastidendo gli editori per i prezzi ridotti che riusciva ad applicarvi), sta ora
decisamente spingendo sul fronte della pubblicazione di e-book. Scavalcata infatti nelle vendite di
libri (cartacei) online dalla rivale Amazon, Barnes & Noble ha deciso di investire pesantemente
nella propria divisione digitale per partire da una posizione di vantaggio nel nuovo business: una
sfida rischiosa ma per il momento indubbiamente vinta. Come primo passo, Barnesandnoble.com ha
acquisito (per intero o comunque in quote consistenti) diverse start-up impegnate nel campo
dell'editoria digitale, tra le quali Fatbrain.com, iUniverse.com e MightyWords.com. Con notevole
anticipo su Amazon, ha quindi allestito un eccellente catalogo di libri elettronici, disponibili su tre
distinte piattaforme (la libreria rivale, invece, offre i suoi testi solo su Microsoft Reader). Quindi si
è imposta sull'intero mercato editoriale statunitense per l'applicazione di una percentuale dei
proventi da destinare ai propri autori ritenuta quasi sbalorditiva (secondo gli autori, naturalmente, si
potrebbe fare ancora di più). Dopo che già Random House molto recentemente aveva destato
scalpore elevando la quota intorno al 25% del prezzo di listino, B&N ha rilanciato fino al 35% per i
propri e-book scaricati dal sito-madre (25% per quelli acquistati attraverso altri rivenditori). Anche
la politica di prezzi al lettore di Barnesandnoble.com si discosta sensibilmente dalla media: tutte le
sue pubblicazioni elettroniche saranno messe in vendita a cifre di parecchio inferiori a quelle che si
devono corrispondere per gli equivalenti cartacei, e comunque non oltre la barriera degli 8 dollari
(la gran parte dei testi oscillerà tra $5.95 e $7.95). Per contro, i principali editori hanno finora
fissato i prezzi per i propri testi ancora sotto copyright su livelli molto prossimi a quelli delle
edizioni cartacee (arrivando fino a punte di 20 dollari).
Esiste un altro fattore che rende gli sforzi editoriali di Barnes & Noble particolarmente
insidiosi per gli editori tradizionali. Solo di recente, infatti, questi hanno iniziato a spingere per
ottenere dagli autori e dai loro agenti l’inserimento nei contratti dei diritti anche per le pubblicazioni
digitali dei testi. Il risultato è che la gran parte dei diritti digitali delle opere già edite in forma
tradizionale è nelle mani di autori e agenti, i quali, attratti dalla popolarità di Barnesandnoble.com18 ,
18
La libreria online di B&N raccoglie circa sei milioni di clienti.
e-book: quando il libro diventa elettronico
20
nonché dalle eccezionali percentuali sulle vendite che il rivenditore-editore garantisce, potrebbero
abbandonare rapidamente, e in massa, gli editori consolidati per rivolgersi al nuovo colosso (questo
è certamente ciò che si augura il neo-editore). A giudicare dal parere entusiastico espresso
dall’agente che ha siglato il primo accordo importante per il nuovo editore elettronico con l’autore
di best-seller Dean Koontz, il futuro immediato di Barnesandnoble.com pare dei più rosei. Ma la
nascita ufficiale di Barnes & Noble Digital (appena avvenuta, il 4 gennaio 2001), pur segnando
verosimilmente un passaggio fondamentale, una svolta rischiosa ma in grado, sulla carta, di aprire
la strada a molti emuli, non esaurisce il piano complessivo di ridefinizione del ruolo della "libreria"
messo in atto da Barnes & Noble. Steve Riggio, CEO di B&N e fondatore di Barnesandnoble.com,
ha sottolienato alla prima E-book World Conference (tenutasi a New York il 6 e 7 novembre scorsi)
che "negli USA sono più i titoli che escono dal catalogo ogni anno che quelli pubblicati come
novità" e che di conseguenza crede fortemente nelle potenzialità del "print-on-demand". In questa
stessa ottica si inquadra, dunque, l'investimento in iUniverse.com e nella sua tecnologia, grazie a
cui l'enorme quantità di testi fuori-catalogo può tornare in commercio in qualsiasi momento, su
richiesta, senza la necessità di un magazzino fisico di supporto e senza i costi di mantenimento che
questo comporterebbe. L'obiettivo dichiarato di Riggio è, in una visione complessiva di
trasformazione del ruolo delle librerie, quello di installare in ogni punto vendita macchine per la
stampa a richiesta: nel giro di pochi anni i rivenditori di oggi potrebbero diventare, oltre che grandi
centri di informazione e di intrattenimento, i luoghi deputati all'acquisto di libri stampati su richiesta
(e consegnati tra le mani del lettore nello spazio di pochi minuti).
In un mercato effervescente come quello degli Stati Uniti le strategie degli editori
tradizionali in risposta ad un'iniziativa come quella appena descritta non si faranno certo attendere.
Tutti i maggiori editori del Paese hanno già mosso passi importanti in direzione della vendita diretta
dei propri libri elettronici: tra gli altri Random House, Simon & Schuster e Time Warner Books. Su
Time Warner, in particolare, vale la pena di spendere qualche parola in più, se non altro per
presentare un modello di sviluppo dell'editore elettronico che, per ovvi motivi, si differenzia da
quello italiano analizzato poco sopra.
A partire dal primo trimestre del 2001, il gigante editoriale che fa capo al gruppo Time-Aol
lancerà ufficialmente iPublish.com, la propria nuova creatura nel campo dell'editoria digitale
presentata già nel maggio 2000. Ambiziosamente concepita per generare una comunità online che
riunisca lettori, autori ed editori, iPublish si propone di esplorare tutte le percorribili vie alla
produzione, alla distribuzione e alla vendita di forme testuali concepite espressamente per il web.
Alcune divisioni di America Online saranno i partner distributivi di iPublish.com, mentre con
Microsoft e Gemstar saranno avviate attività di promozione incrociata particolarmente intense.
Esattamente come per Barnes & Noble, comunque, lo strumento di marketing più efficace in fase di
lancio sembra essere considerato quello di impreziosire il proprio catalogo iniziale con qualche
nome di grande richiamo: nel caso specifico, ad inaugurare le vendite dirette dal sito saranno le
opere di David Baldacci, Walter Mosley e Robert Kiyosaki. Quel che è più interessante, però, è la
suddivisione interna (in tre canali) del nascituro portale di editoria elettronica. Una prima sezione,
denominata iRead, metterà in vetrina le nuove pubblicazioni con l'intento di renderle visibili ad un
numero elevatissimo di potenziali rivenditori-satellite. Orientato direttamente alla comunità dei
lettori che aspirano ad una pubblicazione sarà, invece, iWrite, l'area in cui si potranno sottoporre
all'attenzione degli editori di Time Warner e degli altri lettori registrati i propri lavori, nella
speranza di vederli approvati e pubblicati (nei casi più fortunati anche in forma cartacea). Terzo e
ultimo canale previsto è iLearn, un insolito forum tra gli autori affermati sotto contratto con
iPublish.com, gli esperti di Time Warner e i navigatori registrati, in cui verranno condivisi
suggerimenti, esperienze e conoscenze intorno al mondo dell'editoria. Le aspettative dei vertici
dell'impresa sono dichiaratamente di lungo periodo e fondate sulla consapevolezza che servirà
probabilmente del tempo per conoscere in profondità le diverse audience e per assecondarne da
vicino i desideri di lettura, ma - è questo il senso delle ultime dichiarazioni di Greg Voynow,
e-book: quando il libro diventa elettronico
21
general manager di iPublish.com - la scommessa sulla creazione di una comunità di autori-lettorieditori del genere che si è tratteggiato non poteva essere ulteriormente rimandata.
Per concludere, tuttavia, non si può non citare tra gli editori che hanno già intrapreso la
strada della transizione a editore-rivenditore il caso di McGraw-Hill. Tra le modalità più innovative
di vendita online di e-book sperimentate ad oggi, c'è infatti quella che il celebre gruppo ha messo in
atto a partire dall'autunno 2000 nel settore della scolastica. Direttamente dal sito web, ai professori
dei campus statunitensi è stata data la possibilità di comporre i propri manuali selezionando
porzioni di testo tratte da un archivio di libri McGraw-Hill. Una volta compiuta questa operazione,
agli studenti non resta che prelevare online i propri libri di testo elettronici compilati ad hoc.
Se ancora molti aspetti dello sviluppo dell'editoria elettronica sono estremamente incerti,
non vi è dubbio che queste possibilità di personalizzare gli e-book, secondo modalità in gran parte
ancora da esplorare, costituiscono una direttrice delle più solide lungo cui continuare la
sperimentazione editoriale.
4. Fattori di criticità nella diffusione degli e-book
Nella sezione precedente abbiamo offerto una panoramica del mercato attuale degli e-book.
Abbiamo già anticipato diversi problemi legati all’attuale sviluppo della filiera. In questa sezione
affronteremo un’analisi complessiva dei fattori di criticità che possono costituire un ostacolo allo
sviluppo e alla commercializzazione dell’e-book. Questi fattori rappresentano un insieme di nodi
problematici che devono essere affrontati dagli attori della filiera nello sviluppo tecnologico e
commerciale dell’e-book.
4.1 Dispositivi di visualizzazione
I device dedicati alla lettura di e-book, che costituiscono per molti versi uno dei fattori
qualificanti di questa tecnologia, costituiscono anche un potenziale ostacolo. Perchè un utente
consideri l’e-book letto tramite un device come una valida alternativa al libro cartaceo, si deve
trattare di un dispositivo che non sia troppo costoso, che abbia caratteristiche in più rispetto al libro
tradizionale – elevata trasportabilità di un elevato numero di titoli con limitato ingombro, facilità di
uso e di lettura. Queste richieste si scontrano con la disponibilità tecnologica attuale che abbiamo
discusso sopra. I principali problemi legati al loro sviluppo e alla loro diffusione sono a) la
risoluzione degli schermi, b) l’alto costo d’entrata.
Allo stato attuale delle tecnologie, la risoluzione degli schermi dei device di lettura è
superiore a quella di uno schermo medio di computer; la lettura resta tuttavia un 25% (Nielsen
1997) più lenta che da carta, oltre a produrre un maggior affaticamento della vista, costringendo, in
caso di lettura prolungata, a pause più frequenti rispetto a quelle rese necessarie da un libro. Inoltre,
per ora questi display sono tecnicamente poco adatti per la visualizzazione di materiale fotografico
o multimediale (sequenze audio-video ecc.): questa è però una direzione fondamentale verso la
quale l’e-book deve necessariamente muoversi per differenziarsi dal libro tradizionale.
Jakob Nielsen (in Santoro 2000a) osserva che solo alcuni display sperimentali, il cui costo si
aggira comunque attorno ai $30.000, sono dotati di una risoluzione talmente alta da permettere una
velocità di lettura paragonabile a quella da carta. Di conseguenza, se il costo dei device vorrà
mantenersi relativamente basso, la qualità degli schermi non potrà non risentirne. Allo stato attuale,
i prezzi sono alti (come minimo, per un device si spendono almeno $300), ma a prezzi più bassi
corrisponde una risoluzione sensibilmente più bassa. Bisogna però considerare che, mentre la
scrittura su carta resta necessariamente quella che è, i device per e-book sono una tecnologia in
continua evoluzione e, sicuramente, le condizioni di lettura miglioreranno, ad un costo più
accessibile per l’utente.
e-book: quando il libro diventa elettronico
22
Esistono comunque fattori che giocano a favore dei device in un confronto diretto con il
libro cartaceo: il peso e le dimensioni ridotte (ci si può costruire una biblioteca elettronica
facilmente trasportabile), oltre alle operazioni collaterali supportate da questi, tra le quali la
possibilità di collegarsi direttamente ad Internet per scaricare (da siti di e-commerce, computer o
server collegati in rete) testi di vario genere, in qualsiasi momento della giornata e dell’anno, in
tempi relativamente brevi. Esiste poi la possibilità di acquistare solamente alcune parti di un testo
(uno o più capitoli o sezioni, per esempio) oppure degli aggiornamenti. Inoltre, possono favorire lo
sviluppo dell’e-book anche possibili evoluzioni del mezzo, come la funzione di lettura a voce alta
degli scritti, destinata a bambini e a non vedenti.
4.2 Massa critica di titoli
Attualmente la disponibilità di titoli e-book è piuttosto bassa. Un nodo cruciale per la
diffusione dei libri elettronici sarà trasformare da formato cartaceo a digitale il maggior numero
possibile di testi: di narrativa e saggistica, ma anche e soprattutto specialistici (sia libri di nicchia
che manuali tecnici e scientifici), che spesso risultano difficilmente reperibili nelle librerie,
soprattutto nel caso non esistano traduzioni dalla lingua originale. Questa conversione dei libri
richiede dei costi non trascurabili, che saranno analizzati nella sezione successiva, riguardante i
prezzi.
Le autoproduzioni sono teoricamente possibili, nel senso che chiunque può scrivere un
e-book e farsi da editore di se stesso, senza la necessità di intermediazioni ulteriori con i compratori.
In realtà, non tutti possono godere delle basi di partenza di notorietà e delle disponibilità di Stephen
King. Per riuscire a vendere effettivamente un libro elettronico c’è bisogno di attività promozionali
e di marketing, nonché della disponibilità di un sistema di transazione e di contatti con banche per i
pagamenti online. Tutto questo ha dei costi e richiede delle competenze: perciò, è verosimile che ci
sia bisogno di affidarsi ad un editore, che svolge anche una funzione di garanzia e certificazione dei
prodotti che vende ed è quindi capace di attrarre la fiducia del compratore.
4.3 Prezzo
L’e-book comporta notevoli risparmi per l’editore: relativamente a carta, stampa (i costi di
duplicazione sono infatti azzerati), magazzino e distribuzione fisica. D’altro canto, rimane
comunque invariata tutta la parte relativa alla prestampa: scrittura, traduzione, redazione, grafica,
impaginazione; in più, si aggiungono eventuali costi relativi all’introduzione di elementi ipertestuali
e, in futuro, multimediali. Inoltre, non sono da sottovalutare anche quelli relativi alla generazione
(o alla trasformazione) e all’archiviazione dei file, nonché quelli di gestione dei diritti, sicurezza e
gestione dei database di licenze e chiavi crittografate concesse agli acquirenti.
In virtù di tutto ciò, i prezzi sono generalmente più bassi rispetto a quelli dei libri cartacei,
ma non sempre, e non di molto. Le case editrici online dovranno cercare di creare delle economie di
scala che determinino un’influenza sempre più marginale dei costi sul prezzo finale del prodotto,
puntando sul fatto che, in questo tipo di editoria, i costi variabili sono molto più ridotti rispetto a
quanto non lo siano in quella tradizionale.
Un problema poi relativo esclusivamente al caso italiano è quello dell’IVA: agli e-book si
applica una tassazione indiretta del 20% perché questi sono equiparati al software tradizionale,
mentre per i libri cartacei l’IVA è solo del 4%. Anche questo influisce non poco sul prezzo finale e
sarà necessaria una regolamentazione più mirata, in modo che libri ed e-book siano tassati allo
stesso modo.
e-book: quando il libro diventa elettronico
23
4.4 Accessibilità dei siti di e-commerce
Per quanto riguarda le librerie online ed i siti che praticano e-commerce di e-book, sarà
critica quindi sia la varietà degli assortimenti di cui esse disporranno, sia i prezzi praticati, ma anche
la capacità di implementare ed adottare servizi di pagamento sicuri. Un altro problema è poi quello
della reticenza da parte degli acquirenti all’utilizzo della carta di credito soprattutto in caso di spese
basse, come potrebbe essere l’acquisto di un solo capitolo di un e-book. La risoluzione di questo
problema è legato allo sviluppo di metodi standard (gettoni o borsellini elettronici) per effettuare
questi micropagamenti in Internet. Non si tratta quindi di qualcosa che possa essere interamente
deciso ed implementato dalle librerie online, ma queste possono comunque prendere iniziative,
magari per provare a definire uno standard di pagamenti che riguardi soltanto i prodotti editoriali,
prima dello svilupparsi di un sistema universale.
4.5 Standard unico
Come abbiamo visto, attualmente gli e-book sono prodotti in due formati principali: PDF e
LIT. Perché il mercato decolli, c’è la necessità di adottare uno standard unico, che sia supportato da
editori, distributori, rivenditori e che sia leggibile con tutti i device in commercio, anche se con
software differenti. Infatti, formato unico non implica software unico (per esempio, anche HTML
può essere visualizzato sia con diversi browser, come Explorer, Netscape Navigator, Opera ecc.).
Questo riflette in parte quello che in passato è accaduto per esempio con le videocassette VHS
oppure i CD audio: fino a che non si è affermato un formato standard accettato universalmente, il
mercato non è decollato su larga scala.
Abbiamo già ricordato che, per stimolare la nascita di un formato unico, un gruppo di
editori, produttori di device e sviluppatori di standard, riuniti nell’Open E-book Forum (OEBF) ha
costituito l’Open E-Book Authoring Structure19 , che si propone di definire uno standard comune,
che sia affidabile, adattabile a diverse piattaforme hardware e strumenti di lettura (device per ebook, palmari, note-book, desktop pc), per evitare che editori e produttori di sistemi di lettura
scelgano formati diversi, incompatibili con quelli degli altri. Il formato unico non impedisce
comunque l’esistenza di hardware e software diversi, con caratteristiche peculiari e con la
possibilità di assumere politiche differenti, ad esempio per ciò che concerne la gestione dei
meccanismi di copyright.
L’OEB nasce come un formato per dispositivi digitali generici (non ne prevede uno
specifico) connessi al web e, quindi, fa in modo che i contenuti si adattino di volta in volta alle
caratteristiche fisiche del particolare strumento di visualizzazione. Il documento non è quindi, come
nel caso del PDF, fisso ed immutabile, orientato alla stampa e basato sull’idea di una fedele
riproduzione della pagina del libro cartaceo, ma viene rimpaginato di volta in volta all’atto della sua
apertura su uno schermo, in funzione delle peculiarità e delle dimensioni dell’apparecchio: la
quantità di testo visibile sullo schermo di dimensioni ridotte di un palmare sarà sensibilmente
minore rispetto a quella di un device per e-book.
4.6 Tecnologia per la gestione dei diritti
Soprattutto per i prodotti digitali, i diritti sono sempre stati tradizionale fonte di diffidenza
per gli editori: fino a poco tempo fa gli strumenti per il controllo del copyright erano praticamente
assenti sul web, canale di distribuzione privo di controllo centrale e perciò “predisposto” ad una
19
www.openebook.org
e-book: quando il libro diventa elettronico
24
riproducibilità incontrollata dei testi. Questo determinava una virtualmente totale assenza di
incentivi economici e spingeva gli editori a percorrere strade più tradizionali e puntare
principalmente sul libro cartaceo. L’introduzione di sistemi per il DRM ha in parte reso meno acute
queste paure.
Il limite però di questo tipo di tecnologia sta nel fatto che, nel mondo di Internet, non esiste
virtualmente niente che non sia aggirabile, per cui sarebbe possibile, per degli hackers, trovare il
modo di rendere vano questo meccanismo di protezione (il caso King che abbiamo discusso ne è un
esempio). L’importante è che il tempo, le energie e le apparecchiature richieste per questo tipo di
operazioni siano tali da renderle economicamente non convenienti. Qualora i produttori di software
per la protezione riuscissero in questo intento, si verrebbe a creare una situazione in base alla quale
la pirateria sarebbe molto più costosa della normale transazione commerciale e di conseguenza poco
appetibile, a meno che non si decida di concentrare i propri sforzi su di essa per una particolare
ragione, a prescindere dal lato economico della questione.
Inoltre, il procedimento di acquisto, assegnazione, scaricamento e utilizzo delle chiavi di
accesso per poter aprire il file dell’e-book e visualizzarne il contenuto non è semplicissimo né
intuitivo, come abbiamo avuto modo di constatare di persona 20 durante il presente lavoro di analisi.
Perciò, la diffusione su larga scala di questo prodotto dipende anche dalla semplificazione di queste
procedure, in modo che possano essere tranquillamente eseguite anche da coloro che non hanno una
particolare dimestichezza con le tecnologie informatiche.
Infine, anche per i software di DRM si pone il problema dell’assenza di uno standard unico.
4.7 Pratiche di lettura
Come scrive Eco in una postfazione al volume The Future of the Book, per il lettore medio il
libro cartaceo ha una serie di vantaggi nei confronti di quello elettronico: è più pratico e più
durevole del supporto magnetico, nonché più resistente (agli urti, ma anche a blackout, ecc.), più
economico e, nel caso si tratti di un unico testo, più facile da trasportare. Eco ritiene che i libri
tradizionali siano più adatti per letture a carattere letterario, ma anche in ogni circostanza in cui si
ha bisogno di leggere attentamente e di riflettere, non solo di ricevere informazioni, a causa della
maggiore difficoltà insita nella lettura da schermo. Per tutto questo e per fattori legati all’abitudine,
alla passione e al feticismo per i libri, il lettore medio tende a restare legato ai testi cartacei.
Roger Chartier (in Augias 2000) invece parla di come lo schermo presenti vantaggi per una
lettura da studio: il testo può infatti essere arricchito da richiami, rimandi ad altri testi e percorsi
ipertestuali. Inoltre, gli e-book permettono di evidenziare ed inserire note di commento, oltre
all’inserimento di segnalibri virtuali e, soprattutto per il futuro, di elementi fotografici e
multimediali in genere a supporto del testo scritto. La barriera principale che il libro elettronico
dovrà abbattere è soprattutto quella delle abitudini dei lettori, che cambiano sempre più lentamente
rispetto alle tecniche.
Un apparecchio come il Rocket e-book della NuvoMedia, i cui costruttori hanno preso come
modello la lettura lineare di un testo di narrativa, permette soltanto le operazioni tipiche della lettura
di un libro cartaceo, ma non la visualizzazione contemporanea di più testi sulla stessa schermata.
Quindi, non apporta alcuni dei vantaggi necessari agli utenti che hanno esigenze di studio o lavoro
e, spesso, si trovano a dover passare velocemente da un testo all’altro, pur permettendo
l’inserimento di note, segnalibri e così via. In questo caso i vantaggi non sono tali da giustificare il
passaggio di un lettore dalla carta al device, con i costi in termini economici, di variazione delle
abitudini e di adattamento che questo cambiamento inevitabilmente comporta. Non si è invogliati a
passare all’e-book per leggere un testo di narrativa su uno schermo invece che su carta: non ci sono
i presupposti necessari che lo giustifichino, se non una particolare passione per le nuove tecnologie.
20
Scaricamento di un e-book dal sito della Apogeo, www.apogeonline.it : per visualizzare un e-book c’è bisogno della
versione 4.05 di Adobe Acrobat Reader, dotata del plugin WebBuy, oltre che della chiave d’accesso, non sempre
funzionante.
e-book: quando il libro diventa elettronico
25
Non ha senso "sfogliare" un insieme di "pagine virtuali" solo perché siamo abituati a farlo
con la carta; saranno altri i percorsi che i supporti elettronici dovranno seguire per costituire una
valida alternativa al libro a stampa: saranno basati sull'interattività, sull'attitudine a creare
connessioni fra media diversi, sulla possibilità di navigazione e di ricerca fra svariati servizi online
e sulla capacità di un aggiornamento efficace. La lettura di libri di narrativa perciò non costituisce
un fattore determinante per il passaggio di un lettore all’e-book: in compenso, chi avrà già operato il
“salto” verso il device, probabilmente tenderà ad acquistare anche e-book di narrativa oppure
edizioni elettroniche di quotidiani o riviste per device, magari continuando ad acquistare le edizioni
cartacee di testi che vorrà conservare nella loro materialità.
Un settore in cui l’e-book potrebbe affermarsi è quello dell’editoria scolastica. Infatti,
condensando in un unico device tutto il materiale didattico e quello collaterale, aumenta la
trasportabilità e si elimina il problema del sovraccarico, sia fisico che economico, per gli studenti,
vista la possibilità di acquistare anche aggiornamenti e capitoli o sezioni singole di libri. Resta
inoltre la possibilità, per chi non riesce ad utilizzare esclusivamente il supporto digitale, di stampare
su carta ciò che richiede una lettura più approfondita. In questa maniera, poi, si eliminerebbe il
costo di una componente piuttosto onerosa per le case editrici, ossia quella della stampa e la
distribuzione delle copie saggio per gli insegnanti, che devono decidere per l’adozione o meno di un
testo scolastico. La distribuzione di copie digitali comporterebbe infatti costi sensibilmente
inferiori.
Un rischio (individuato ancora da Chartier) che l’e-book potrebbe comportare, e che
costituirebbe anche un ostacolo alla sua commercializzazione su larga scala, è la nascita di una
nuova forma di analfabetismo: questa consisterebbe nell’incapacità di padroneggiare le nuove
forme di trasmissione digitale dello scritto, che priverebbe una quantità di lettori dell’accesso ad
eventuali testi disponibili solo in forma digitale, nonché di quei vantaggi che il libro elettronico
indubbiamente offre. L’accessibilità all’e-book da parte della maggioranza delle persone dipenderà
da alcuni dei fattori fin qui analizzati: prezzi, semplicità delle procedure di acquisto e fruizione del
libro, reperibilità dei titoli ed efficienza delle librerie online, diffusione dei device di lettura.
5. Vecchio vs. nuovo
In conclusione alle analisi dei nuovi media è ormai diventata consuetudine difendere l’idea
che le vecchie tecnologie non verranno automaticamente sostituite da quelle nuove, bensì
riconfigurate, tuttalpiù “specializzandosi” in determinate funzioni. Si potrebbe dunque concludere
questo discorso tranquillizzando chi teme la scomparsa del libro a stampa, ma suggerendo che
alcuni generi di testi – i manuali tecnici o qualunque forma di raccolta compilativa (per uso
professionale o didattico) che necessiti di frequenti aggiornamenti – trarranno probabilmente molto
più giovamento dal formato digitale.
A ben vedere, però, valutare il futuro della “tecnologia” e-book è un po’ più complesso,
soprattutto se tentiamo di individuare in che consiste questo nuovo che dovrebbe riconfigurare il
vecchio. L’e-book, infatti, in quanto forma di mediazione tra la “leggerezza” dei testi digitali della
rete e l’autorità dei testi stampati, assomma due tecnologie differenti, o perlomeno seleziona da
entrambe alcuni aspetti: da un lato la facilità e rapidità di acquisto e stoccaggio dei testi digitali, e –
in parte – la loro adattabilità all’utente e ricchezza semiotica; dall’altro la salvaguardia della
proprietà intellettuale e la fissità del formato pagina, retaggio della cultura della stampa.
Insomma, l’e-book, pur non potendo essere considerato semplicisticamente come una
trasposizione tecnologicamente avanzata del libro, rappresenta indubbiamente un tentativo di
adattare a nuove esigenze una vecchia tecnologia di diffusione della cultura, conservandone alcuni
dei principi che ne hanno definito l’essenza – quegli stessi principi che i testi digitali diffusi dalla
rete sembrano aver sovvertito: suddivisione in pagine della stessa lunghezza, linearità, fissità,
proprietà intellettuale.
e-book: quando il libro diventa elettronico
26
In questo caso, dunque, l’opposizione tra vecchio e nuovo si direbbe duplice: da un lato l’ebook rappresenta una nuova tecnologia di diffusione della cultura, e va opposta al libro, di cui
supera i limiti fisici e le inefficienze della distribuzione; ma d’altro canto tende a dare al testo una
“forma” e dei criteri di accesso che appartengono al passato, se confrontati con le nuove possibilità
espressive dei testi diffusi – gratuitamente – dalla rete.
Il futuro dell’e-book va letto, dunque, lungo questo doppio binario: la possibilità di essere
preferito al libro cartaceo da un lato, la concorrenza di altre forme di testi digitali (siti internet e
CD-Rom) dall’altro.
5.1 Sostituibilità con il libro
Da un certo punto di vista, data la somiglianza di “formato” tra libro ed e-book, la loro
sostituibilità dovrebbe dipendere unicamente dalla resistenza dei lettori alle nuove tecnologie, dalla
loro disponibilità ad “aggiornarsi”, ad adattarsi ad un device di lettura ed a modalità di acquisto che
superano alcune delle inefficienze del vecchio sistema: si prenda il caso della macchina da scrivere,
e il modo in cui è stata quasi totalmente superata, come tecnologia di scrittura, dai mezzi
informatici. Ma, come sappiamo, processi del genere non sono mai lineari, né generalizzati, se è
vero che – riprendendo il nostro esempio – la penna stilografica rimane una tecnologia di scrittura
insostituibile.
Ferma restando la somiglianza di formato tra libro stampato e libro elettronico – fattore
questo che, come vedremo, non può certo essere dato per scontato anche nel lungo termine –
esistono dunque aspetti dell’una e dell’altra tecnologia che non le rendono immediatamente
sostituibili. Per quanto sia auspicabile che i più volte citati fattori di criticità dell’e-book vengano
superati con il tempo, permettendo dunque alle due tecnologie di affrontarsi “ad armi pari”, rimane
il fatto incontestabile che il libro elettronico, rispetto a quello stampato, perde in parte la sua
materialità e “stabilità” – la sua natura simbolica di “edificio” che conserva la cultura – e soprattutto
perde la sua “individualità” – ridotto a software intercambiabile in uno stesso supporto.
Il settore librario nel quale queste conseguenze del passaggio dall’una all’altra tecnologia
potrebbero risultare più evidenti è sicuramente quello dei tascabili, nel quale l’individualizzazione
quasi feticistica della copertina è ormai diventato un fattore fondamentale nel determinare il
successo di un titolo: si direbbe, insomma, che chi compra questo genere di libri intende comprare
un oggetto, e proprio quell’oggetto, da toccare, mettere in libreria, esibire in spiaggia o sull’autobus;
mentre il lettore di e-book si ritroverà a leggere il suo testo attraverso lo stesso rettangolo grigio dal
quale ha letto tutti gli altri libri del suo “scaffale”.
Per quanti vantaggi e progressi l’e-book permetta – o, al momento, “prometta” solamente –
non si può dire che, perlomeno in certi settori e per certi lettori, la sua sostituibilità con il libro
stampato sia molto elevata. Si può dunque pensare a casi di totale “opposizione” tra formato
cartaceo e digitale: titoli pubblicati esclusivamente in uno dei due formati, perché diretti ad un certo
tipo di lettore, e lettori che rifiutano a priori l’idea di utilizzare una “tecnologia di lettura”
differente, l’una troppo alienante, l’altra troppo scomoda.
Ma è anche possibile – anzi probabile, se l’e-book continuerà ad “assomigliare” al libro –
che i due canali di distribuzione (librerie ed internet) e le due tecnologie si sviluppino in parallelo,
in uno scenario in cui lo stesso titolo viene pubblicato (e venduto) nei due formati, lasciando che sia
il lettore ad accordare la propria preferenza, di volta in volta, verso l’una o l’altra modalità di lettura
a seconda delle circostanze o degli usi.
Parlando dell’utenza professionale, invece, sembra che il passaggio di tecnologia non
comporti alcuna perdita, e non è certamente il caso di ricordare tutti i vantaggi che la trasportabilità,
la compattezza e la flessibilità dei testi digitali hanno per questo genere di lettori. Questo discorso,
però, nasconde un’ambiguità di fondo che spesso non viene presa in considerazione: quanta
e-book: quando il libro diventa elettronico
27
esigenza hanno – o avranno – questi “professionisti” del genere di informazioni che si possono
trovare in un libro?
Difatti, è probabile che le modalità di fruizione e la necessità stessa dei testi di narrativa, ad
esempio, non cambieranno nel prossimo futuro – così come non sono cambiati sensibilmente finora
– ma parlando della consultazione e produzione di testi scientifici (in senso lato: la “non-fiction”),
alcuni cambiamenti sono sicuramente già avvenuti, ed è lecito supporre che continueranno ad
avvenire.
Basti pensare, infatti, al modo in cui si è evoluta, nei secoli, la diffusione della conoscenza:
prima oralmente, poi con la scrittura – e la sua protesi, la stampa – ed ora attraverso l’“oralità
secondaria” (Meyrowitz 1985) o la “visione non-alfabetica”
(Simone 2000), entrambe
caratteristiche della comunicazione via internet – fatta di frammenti, dibattiti, diagrammi, testi
sincretici – ed in piena opposizione con i caratteri della stampa. Insomma, il problema di fondo, al
quale è forse prematuro tentare di dare una risposta, è: a che tipo di conoscenze sarà preferibile
attingere, quelle destrutturate (e gratuite) della rete o quelle lineari e ordinate vendute con i libri
(stampati o digitali)?
È anche vero, comunque, che ci sono usi professionali del libro che non trovano alcun
sostituto nel mondo delle informazioni in rete. Quando il problema non è aggiornarsi o andare in
cerca di notizie particolari, ma archiviare i documenti già prodotti – o condividere, estrarre,
riorganizzare informazioni – è necessario disporre di una qualche tecnologia di stoccaggio che
garantisca la conservazione dei documenti nel tempo e (magari) ne faciliti la consultazione. In
questo caso l’e-book si rivela non solo utile, ma anche decisamente vantaggioso rispetto al suo
predecessore cartaceo, permettendo una drastica riduzione di ingombro ed inedite possibilità di
personalizzare la consultazione o la riorganizzazione dei testi archiviati.
5.2 Sostituibilità con altre forme di testualità digitale
Quanto durerà ancora questa “parentela” formale tra libro stampato e libro digitale? Se è
vero che l’e-book riprende un formato vecchio, è possibile che le sue future evoluzioni possano
spingerlo verso le nuove forme di testualità, nel qual caso la concorrenza da affrontare sarebbe
quella dei CD-Rom e dei siti internet, mentre la sostituibilità con il libro stampato diverrebbe
minima.
Dobbiamo infatti considerare che le potenzialità di questa tecnologia non sono state ancora
sfruttate a pieno, sia perché non sono stati ancora definiti né uno standard software, né uno
hardware; sia perché la produzione di e-book si è finora concentrata sulla trasposizione di testi già
esistenti in formato cartaceo – e dunque pensati per la stampa – nonostante sia già tecnicamente
possibile inserire form, animazioni, elementi di interattività, filmati e collegamenti ipertestuali.
Non è escluso che la competizione tra formati software – ed hardware – si possa giocare
proprio a colpi di “effetti speciali” in questo senso, attraverso la progressiva aggiunta di potenzialità
interattive.
In tal modo, però, l’e-book perderebbe la propria identità, diventando – più che un libro
digitale – un ambiente multimediale, che potrebbe certamente trarre vantaggio dalle possibilità di
protezione dei copyright e di fruizione attraverso device trasportabili, ma che farebbe a meno, ad
esempio, del “formato pagina”.
L’e-book inteso semplicemente come libro digitale, invece, non è affatto sostituibile con le
altre forme di testualità digitale: diversi sono i formati, i tipi di informazione, le modalità di
fruizione, e volendo anche prezzi e modalità di distribuzione.
I testi diffusi in CD-Rom, ad esempio, sono perlopiù opere di consultazione, decisamente
ipertestuali, con un ampio uso di grafica e anche piuttosto “consistenti” – e per questo vendute su un
apposito supporto e non diffuse in rete. L’opposizione (attualmente) è evidente: da un lato libri,
manuali o documenti da leggere con attenzione e integralmente; dall’altro enciclopedie, generali o
e-book: quando il libro diventa elettronico
28
tematiche, da consultare all’occorrenza. Ma nella prospettiva di un uso dell’e-book come tecnologia
di stoccaggio e compilazione personalizzata dei documenti, potrebbero evolversi forme di
cooperazione tra i due strumenti: si pensi ad un’enciclopedia nella quale una ricerca (sul proprio
monitor) ha come output un e-book personalizzato (da studiare su un device).
Piuttosto scarsa è anche la sostituibilità dell’e-book con i testi diffusi in rete. Questa è una
considerazione piuttosto banale, se si pensa che i siti internet sono “riviste” più che “libri”, ed
offrono informazioni destrutturate, puntuali ed aggiornate, come già detto in 5.1. È evidente,
insomma, che tra queste due tecnologie di diffusione delle informazioni ci sono differenze formali e
contenutistiche tali da renderle (al momento) decisamente incomparabili.
Ma è anche vero che, tra i tanti testi diffusi (gratuitamente) in internet, troviamo anche saggi
e racconti, i quali – lineari, unitari e “da leggere con attenzione” – non sfigurerebbero certamente in
formato e-book. In questo caso, dunque, un rapporto di sostituibilità può essere certamente stabilito,
e ci si rende conto che, anche se non diffusi a pagamento e anche se non letti attraverso appositi
device, questi testi trarrebbero comunque qualche vantaggio dal formato e-book: diventerebbero – o
perlomeno apparirebbero – più “autorevoli”.
Se, infatti, gran parte dell’autorità dei libri stampati (e, analogamente, gran parte
dell’attendibilità dei quotidiani) deriva dai loro caratteri formali (una delle tesi dei saggi in Nunberg
1996), in un contesto di informazione frammentaria e non sempre attendibile, come quello di
internet, a un documento che mostri una parentela formale con il libro sarà certamente assegnato
uno status particolare. Si può dunque supporre che molti dei testi diffusi in internet utilizzeranno – e
questa è una tendenza già in atto – questo formato per richiedere ai propri fruitori una lettura più
“attenta”.
5.3 Due ipotesi e mezza sul futuro dell’e-book
Insomma, che futuro ha l’e-book come tecnologia di diffusione delle conoscenze? Si
affiancherà ai volumi che troviamo in libreria o permetterà esperienze di lettura completamente
differenti da quelle a cui siamo stati abituati?
Come si è detto, l’e-book è ancora in cerca di definizione, di standard tecnici, di mercato e,
in fin dei conti, di identità. Ciò che si può fare ora, volendo analizzare il fenomeno, è formulare
qualche ipotesi sul suo futuro, tenendo in considerazione – più che lo stato attuale di questa
tecnologia – le esigenze che potrebbero convergere, in un prossimo futuro, su di essa.
Si tratta di mini-scenari che abbiamo sviluppato sulla base della nostra analisi di mercato e
che cercano di configurare l’e-book in una posizione originale all’interno della dialettica vecchio vs.
nuovo che lo caratterizza. In queste ipotesi, l’e-book è finalmente dotato di una precisa identità
culturale, la cui mancanza abbiamo lamentato all’inizio del lavoro.
5.3.1 Mondi portatili
L’e-book potrebbe diventare un ambiente multimediale e interattivo, decisamente lontano
dalla staticità della pagina bianca a righe allineate. Un contenitore per mondi portatili insomma.
Questa tecnologia, insomma, potrebbe permettere di rendere più flessibile la consultazione –
attraverso device trasportabili – e la commercializzazione – grazie a download dalla rete con
protezione dei diritti d’autore – di testi finora diffusi in formato CD-Rom.
In questo caso si sfrutterebbero a pieno le potenzialità del formato digitale, dotando questi
testi di funzionalità precluse alla carta stampata, e massimizzando la differenza, dunque, tra le due
tecnologie. È chiaro che in questo caso è più difficile parlare di “libro elettronico”: device che
permettono di interagire con questo genere di testi potrebbero essere assimilati più che altro a dei
“videogame educativi”.
Dal punto di vista tecnologico, testi arricchiti da elementi grafici possono essere già prodotti
e visualizzati su device, ma per produrre “mondi portatili” è necessario attendere ancora qualche
e-book: quando il libro diventa elettronico
29
progresso, non tanto sul piano della visibilità del testo alfabetico2 1 – visto che in questo caso il
problema di “leggere con attenzione” è secondario – quanto su quello dell’interattività e della
gestione di suoni e animazioni.
5.3.2 Tecnologia di stoccaggio
Nella nostra seconda ipotesi, l’e-book diventa una tecnologia di stoccaggio a servizio della
stampa dei testi. La Forrester Research predice una fortissima crescita dei testi distribuiti nella
forma di printing on-demand. Tuttavia, tra la stampa di un testo e il suo immagazzinamento nel
database dell’editore-librario, può essere necessario un passaggio intermedio in cui il testo digitale
viene messo a disposizione dell’utente. Questo passaggio intermedio potrebbe essere necessario per
dare all’utente una copia del testo in caso di deterioramento della stampa da cui richiedere una
nuova stampa, oppure per permettergli di trasferire l’e-book in una macchina equipaggiata delle
attrezzature di stampa più adatte per le sue esigenze (nell’ipotesi che la stampa sia svolta in forma
privata). In questo scenario, ovviamente i device perderebbero molto della loro importanza fino
quasi a scomparire.
5.3.3 Biblioteca da viaggio
Nella nostra ultima ipotesi – una mezza ipotesi in realtà –, l’e-book e il libro a stampa
convivono in maniera perfettamente complementare, mettendo ciascuno i propri pregi al servizio
del lettore. All’acquisto del libro a stampa dovrebbe essere sempre associata anche la possibilità di
prelevare il rispettivo e-book (e viceversa), senza alcuna modifica del prezzo di copertina. Il lettore
può gustarsi la lettura dal libro a stampa e il suo possesso fisico; allo stesso tempo, può contare su
una biblioteca digitale di riserva facilmente trasportabile. La collezione degli e-book diventerebbe
in altre parole una forma di biblioteca dia viaggio. Si tratterebbe di nuovo di un utilizzo dell’e-book
come tecnologia di stoccaggio – per questo diciamo che quest’ultima ipotesi vale solo la metà.
Questo scenario, per essere plausibile necessita ovviamente di una forte diffusione dei device; solo
in presenza di una loro massiccia diffusione, infatti, ha senso che e-book e libro a stampa siano
venduti insieme allo stesso prezzo. Infatti si corre il rischio che coloro che non possono accedere al
formato e-book non accettino di comprare il libro a stampa allo stesso prezzo di coloro che possono
invece fruirne. Allo stesso tempo, con la vendita del testo stampato con la sua versione elettronica a
prezzo molto più elevato della controparte senza e-book allegato, frenerebbe la creazione di una
biblioteca di riserva in formato elettronico.
21
Riprendiamo il termine visibilità da Lussu (1999), che lo riferisce all’insieme di “circostanze fisiche, fisiologiche e
percettive che garantiscono che un testo possa essere letto”. Da preferirsi, dunque, a leggibilità, il termine con il quale
viene spesso confuso, e che si riferisce, invece, ai fattori culturali (abitudini di lettura, circolazione di documenti simili,
ecc.) che rendono un testo più familiare alla lettura.
e-book: quando il libro diventa elettronico
30
Bibliografia
Questa bibliografia contiene riferimenti sia ai testi citati nel lavoro che ad altri documenti utili per
chi voglia approfondire lo studio degli e-book.
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