Le vostre domande a Paolo Ognibene
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Le vostre domande a Paolo Ognibene
66/MotoHelp 02:02:2005 12:11 Pagina 1 MOTOhelp Le vostre domande a Paolo Ognibene I lettori della nostra pubblicazione hanno a disposizione un numero telefonico per chiedere informazioni e per risolvere dubbi e difficoltà riguardanti l’assemblaggio e la messa a punto della Honda radiocomandata. A rispondere è Paolo Ognibene, non solo grande esperto di motomodellismo radiocomandato ma anche profondo conoscitore del piccolo bolide che avete costruito. Per forza di cose, solo una minoranza tra i lettori ha avuto l’opportunità di parlare direttamente con Ognibene. Abbiamo quindi chiesto a Paolo di selezionare le domande più frequenti, e le relative risposte, per mettere questo utile servizio a disposizione di tutti. In queste pagine incominciamo a pubblicare una prima parte delle cosiddette ‘FAQ’ (Frequently Asked Questions), cioè le domande che vengono poste più spesso. Gli argomenti affrontati sono relativi alla guida e alle variazioni d’assetto della vostra due ruote in miniatura. Come fa la moto a rimanere in equilibrio? Come gran parte dei modelli radiocomandati, la moto si pilota con un radiocomando proporzionale che aziona progressivamente i servomotori di acceleratore e sterzo per mezzo di un grilletto e di un volantino di controllo. Per restare in equilibrio la Honda radiocomandata deve procedere a una velocità minima che consenta di sfruttare l’effetto giroscopico delle ruote. Al di sotto di tale velocità tenderà a piegare, anche se non si sterza. È lo stesso principio che vale per le motociclette reali e le biciclette. È difficile da guidare? Come si fa a curvare? Non è difficile, è solamente diversa rispetto al sistema di guida di un modello a quattro ruote. Nella moto il trasferimento di carico laterale è alla base del controllo di direzione, al contrario dell’auto in cui la sua influenza è trascurabile. Le traiettorie sono fortemente condizionate dalla massa che, spostandosi a destra o a sinistra, determina i cambi di direzione. Per questa ragione nella guida dei motomodelli i movimenti sui comandi devono essere fluidi e anticipati. Sul modello manca un pilota che sposti il proprio peso da un parte o dall’altra. Questo compito è assolto dallo sterzo, la cui funzione non è quella di curvare la ruota anteriore per descrivere un raggio di sterzata, ma di sbilanciare la massa della moto e metterla in ‘piega’. Ecco perché per sterzare a destra si deve far girare la ruota a sinistra, e viceversa. Una volta piegato, il modello seguirà la traiettoria di un cerchio il cui raggio è direttamente proporzionale alla velocità. Come si pilota la moto? La messa a punto degli assetti della propria piccola moto è uno dei lavori più complessi e gratificanti per un appassionato di modellismo dinamico. Nella foto una Honda RC211V attende ai box gli ultimi controlli prima di scendere in pista. 89 66/MotoHelp 02:02:2005 12:11 Pagina 2 MOTOhelp Quali sono le principali regolazioni di assetto? Escludendo gli interventi che si possono fare sullo sterzo allungando o accorciando il tubo di silicone collegato alla squadretta del servo, le geometrie regolabili sono fondamentalmente due: l’inclinazione della forcella anteriore e l’angolazione del forcellone monobraccio posteriore. La prima viene registrata tramite il grano della testa di cavallo. L’angolazione del forcellone si può variare con un complesso intervento sull’ammortizzatore. Come influiscono le regolazioni di assetto sul comportamento della motocicletta? Per apprendere il sistema di guida di un motomodello occorrono un po’ di pratica e di perseveranza. In particolare, l’impostazione delle curve deve essere effettuata sbilanciando lateralmente la massa del modello, in modo da farlo piegare su un fianco. Questo compito è svolto dallo sterzo. 90 Qual è la funzione dei due archetti laterali? Servono a proteggere dagli urti le fiancate della moto, a facilitare la guida e a tenere sempre in presa sul terreno le due ruote, funzionando come terzo punto d’appoggio. Che velocità può raggiungere la Honda? Come nelle motociclette di dimensioni reali, la velocità finale è in relazione con il rapporto di trasmissione che si utilizza, con lo spazio che si ha a disposizione e con un’infinità di altri parametri. Comunque la Honda può raggiungere velocità intorno ai 60/70 km orari. Al contrario delle moto vere, però, il nostro modello non è provvisto di un cambio. Per aumentare la velocità, si può variare il rapporto di trasmissione sostituendo corona e pignone, ma così si peggiora la ripresa. Le regolazioni sulle geometrie agiscono sulla capacità del motomodello di essere più o meno reattivo ai cambi di direzione. Le variazioni sull’avantreno influiscono sulla sterzata, quelle sul retrotreno influenzano la spinta motrice e l’altezza del baricentro. Aumentando l’inclinazione della forcella anteriore, la Honda diventa più lenta nei cambi di direzione ma più stabile nelle curve veloci ad ampio raggio. Viceversa, più si avvicina la forcella al serbatoio, più diventa reattiva alla guida e nervosa nei comportamenti. Sul posteriore, più si alza il baricentro e più il modello è pronto ai cambi di direzione, ma lento nelle manovre a velocità ridotta. Al contrario, se si abbassa il baricentro, si diminuisce la reattività e si migliora il comportamento alle basse velocità. Il risvolto negativo in questo caso è che la carenatura è più soggetta a strisciare per terra. È possibile impennare? Come devono essere regolati gli ammortizzatori anteriori? Sì, ma più in teoria che in pratica. La frizione centrifuga e la coppia motrice ai bassi regimi rendono molto difficile impennare di potenza (cioè solo aprendo il gas), a meno che non intervengano fattori esterni come un avvallamento del terreno. Inoltre il controllo del modello su una ruota sola è un’operazione difficilissima, poiché non vi è la possibilità di governare il freno posteriore indipendentemente dall’acceleratore. Gli ammortizzatori anteriori vanno regolati in funzione della superficie sulla quale si adopera la moto: se l’asfalto è sconnesso, è meglio utilizzare un assetto morbido che permetta alle ruote di assecondare le irregolarità del terreno. Se invece la superficie è abbastanza liscia, un assetto più rigido abbassa il tempo di reazione del modello. In generale la risposta degli ammortizzatori dipende dalla quantità e dal tipo di olio in essi contenuto.