Le vostre domande a Paolo Ognibene

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Le vostre domande a Paolo Ognibene
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MOTOhelp
Le vostre domande
a Paolo Ognibene
I lettori della nostra pubblicazione
hanno a disposizione un numero telefonico per chiedere informazioni e
per risolvere dubbi e difficoltà riguardanti l’assemblaggio e la messa a
punto della Honda radiocomandata.
A rispondere è Paolo Ognibene, non
solo grande esperto di motomodellismo radiocomandato ma anche
profondo conoscitore del piccolo bolide che avete costruito. Per forza di
cose, solo una minoranza tra i lettori
ha avuto l’opportunità di parlare direttamente con Ognibene. Abbiamo
quindi chiesto a Paolo di selezionare
le domande più frequenti, e le relative
risposte, per mettere questo utile servizio a disposizione di tutti.
In queste pagine incominciamo a
pubblicare una prima parte delle cosiddette ‘FAQ’ (Frequently Asked
Questions), cioè le domande che
vengono poste più spesso. Gli argomenti affrontati sono relativi alla guida e alle variazioni d’assetto della vostra due ruote in miniatura.
Come fa la moto
a rimanere in equilibrio?
Come gran parte dei modelli radiocomandati, la moto si pilota con un radiocomando proporzionale che aziona
progressivamente i servomotori di acceleratore e sterzo per mezzo di un
grilletto e di un volantino di controllo.
Per restare in equilibrio la Honda radiocomandata deve procedere a una
velocità minima che consenta di
sfruttare l’effetto giroscopico delle
ruote. Al di sotto di tale velocità tenderà a piegare, anche se non si sterza. È lo stesso principio che vale per
le motociclette reali e le biciclette.
È difficile da guidare?
Come si fa a curvare?
Non è difficile, è solamente diversa rispetto al sistema di guida di un modello a quattro ruote. Nella moto il
trasferimento di carico laterale è alla
base del controllo di direzione, al
contrario dell’auto in cui la sua influenza è trascurabile. Le traiettorie
sono fortemente condizionate dalla
massa che, spostandosi a destra o a
sinistra, determina i cambi di direzione. Per questa ragione nella guida dei
motomodelli i movimenti sui comandi
devono essere fluidi e anticipati.
Sul modello manca un pilota che sposti il proprio peso da un parte o dall’altra. Questo compito è assolto dallo
sterzo, la cui funzione non è quella di
curvare la ruota anteriore per descrivere un raggio di sterzata, ma di sbilanciare la massa della moto e metterla in ‘piega’. Ecco perché per sterzare a destra si deve far girare la ruota a sinistra, e viceversa. Una volta
piegato, il modello seguirà la traiettoria di un cerchio il cui raggio è direttamente proporzionale alla velocità.
Come si pilota la moto?
La messa a punto
degli assetti della
propria piccola
moto è uno dei
lavori più complessi
e gratificanti per
un appassionato
di modellismo
dinamico. Nella
foto una Honda
RC211V attende
ai box gli ultimi
controlli prima di
scendere in pista.
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Quali sono le principali
regolazioni di assetto?
Escludendo gli interventi che si possono fare sullo sterzo allungando o
accorciando il tubo di silicone collegato alla squadretta del servo, le geometrie regolabili sono fondamentalmente due: l’inclinazione della forcella
anteriore e l’angolazione del forcellone monobraccio posteriore. La prima
viene registrata tramite il grano della
testa di cavallo. L’angolazione del forcellone si può variare con un complesso intervento sull’ammortizzatore.
Come influiscono le regolazioni
di assetto sul comportamento
della motocicletta?
Per apprendere il
sistema di guida
di un motomodello
occorrono un po’
di pratica e di
perseveranza.
In particolare,
l’impostazione
delle curve deve
essere effettuata
sbilanciando
lateralmente la
massa del modello,
in modo da farlo
piegare su un
fianco. Questo
compito è svolto
dallo sterzo.
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Qual è la funzione
dei due archetti laterali?
Servono a proteggere dagli urti le
fiancate della moto, a facilitare la guida e a tenere sempre in presa sul terreno le due ruote, funzionando come
terzo punto d’appoggio.
Che velocità può
raggiungere la Honda?
Come nelle motociclette di dimensioni
reali, la velocità finale è in relazione
con il rapporto di trasmissione che si
utilizza, con lo spazio che si ha a disposizione e con un’infinità di altri parametri. Comunque la Honda può raggiungere velocità intorno ai 60/70 km
orari. Al contrario delle moto vere,
però, il nostro modello non è provvisto di un cambio. Per aumentare la
velocità, si può variare il rapporto di
trasmissione sostituendo corona e pignone, ma così si peggiora la ripresa.
Le regolazioni sulle geometrie agiscono sulla capacità del motomodello di
essere più o meno reattivo ai cambi di
direzione. Le variazioni sull’avantreno
influiscono sulla sterzata, quelle sul
retrotreno influenzano la spinta motrice e l’altezza del baricentro. Aumentando l’inclinazione della forcella anteriore, la Honda diventa più lenta nei
cambi di direzione ma più stabile nelle
curve veloci ad ampio raggio. Viceversa, più si avvicina la forcella al serbatoio, più diventa reattiva alla guida e
nervosa nei comportamenti. Sul posteriore, più si alza il baricentro e più il
modello è pronto ai cambi di direzione, ma lento nelle manovre a velocità
ridotta. Al contrario, se si abbassa il
baricentro, si diminuisce la reattività e
si migliora il comportamento alle basse velocità. Il risvolto negativo in questo caso è che la carenatura è più
soggetta a strisciare per terra.
È possibile impennare?
Come devono essere regolati
gli ammortizzatori anteriori?
Sì, ma più in teoria che in pratica. La
frizione centrifuga e la coppia motrice
ai bassi regimi rendono molto difficile
impennare di potenza (cioè solo
aprendo il gas), a meno che non intervengano fattori esterni come un
avvallamento del terreno. Inoltre il
controllo del modello su una ruota
sola è un’operazione difficilissima,
poiché non vi è la possibilità di governare il freno posteriore indipendentemente dall’acceleratore.
Gli ammortizzatori anteriori vanno regolati in funzione della superficie sulla
quale si adopera la moto: se l’asfalto
è sconnesso, è meglio utilizzare un
assetto morbido che permetta alle
ruote di assecondare le irregolarità del
terreno. Se invece la superficie è abbastanza liscia, un assetto più rigido
abbassa il tempo di reazione del modello. In generale la risposta degli ammortizzatori dipende dalla quantità e
dal tipo di olio in essi contenuto.