FIIC824009_I MATERIALI
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FIIC824009_I MATERIALI
Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scientifico CURRICOLO DI SCIENZE A.S. 2013 - 2014 I MATERIALI: CLASSE PRIMA E SECONDA SCUOLA PRIMARIA “FERDINANDO PAOLIERI” IMPRUNETA CLASSI I A – B E II A DOCENTI: ADRIANA CANNATÀ CRISTOPHER MANNINI Il percorso di studi sui materiali si svolge tra le prime due classi di scuola primaria. In particolare, per la classe prima il percorso ha l'obiettivo di far indagare il bambino sul mondo che lo circonda per scoprire gli oggetti che stanno intorno a lui. Da questa osservazione si arriva alla scoperta delle proprietà e a una prima classificazione degli oggetti in base a determinate proprietà individuate. Infine, si passa all'analisi dei cinque sensi e alle informazioni che questi ci possono dare. Nella classe seconda, invece, il percorso si concentra sullo studio di un materiale in particolare: i metalli. Dopo aver ripreso i materiali di cui sono fatti gli oggetti, si passa allo studio dei metalli. I bambini sono portati, attraverso esperienze pratiche, a scoprire le proprietà di tale materiale. Attraverso tre esperimenti, si arriva alla riflessione su tre principali proprietà dei metalli: la conducibilità termica la fusione dello stagno esperienze con la calamita Infine, anche in collegamento con il progetto Coop “U-G-O” è stato fatto un percorso sul riciclaggio e la raccolta differenziata. Obiettivi essenziali di apprendimento Attraverso il percorso svolto nella classe prima e seconda, i docenti hanno voluto sviluppare la capacità dei bambini di osservare il mondo circostante sotto un profilo “scientifico”, individuandone le proprietà. In particolare, riprendendo gli obiettivi di apprendimento al termine della classe terza previsti nelle “Indicazioni”, il percorso ha voluto portare i bambini a: individuare, attraverso l’interazione diretta, la struttura di oggetti semplici, analizzarne qualità e proprietà, descriverli nella loro unitarietà e nelle loro parti, scomporli e ricomporli, riconoscerne funzioni e modi d’uso; seriare e classificare oggetti in base alle loro proprietà; Elementi salienti dell'approccio metodologico La sperimentazione sul campo e le riflessioni delle insegnanti coinvolte hanno evidenziato l’importanza che assumono alcune scelte metodologiche per il verificarsi di apprendimenti significativi da parte dei bambini. In particolare risulta indispensabile che le attività si riferiscano ad oggetti e situazioni concrete, direttamente osservabili, da manipolare e con cui “giocare”. Questo, sia perché il gioco è uno strumento particolarmente efficace per attivare e mantenere interesse e attenzione, sia perché l’educazione scientifica non può prescindere dall’osservazione diretta dei fenomeni delle realtà. Quanto detto rimane, comunque, poco significativo se non è affiancato da opportune attività, collettive e individuali, chepermettano di fissare le scoperte fatte nelle attività di osservazione, manipolazione e gioco. Le richieste di rielaborazione individuale, da introdurre gradualmente e progressivamente, possono consistere in disegni,annotazioni, descrizioni scritte di oggetti in base alle loro proprietà e descrizioni di esperienze. L’elaborazione individuale, successiva all’osservazione, oltre che essere uno strumento di riflessione e di strutturazione dell’esperienza per il bambino stesso, consente all’insegnante di verificare, in maniera più puntuale, le modalità di apprendimento e il livello di comprensione dei singoli alunni, anche di quelli che durante le attività collettive non si esprimono. Il quaderno personale dei ragazzi riporterà tutta la progressione della proposta didattica, rappresentando così un ulteriore documento per “leggere” il percorso svolto assieme ai compagni. Dopo l’impegno individuale, la socializzazione, il confronto e l’integrazione delle singole produzioni, diventa una fonte di arricchimento delle conoscenze personali. Questo modo di lavorare pone l’accento sulle competenze trasversali: osservare, analizzare, classificare, confrontare, capire……e impone la scelta di contenuti adeguati allo sviluppo cognitivo dei bambini. Si privilegia la qualità dell’apprendimento rispetto alla quantità dei contenuti trattati, si privilegia l’acquisizione di competenze piuttosto che la trasmissione di conoscenze. Materiali, apparecchi e strumenti usati. Nell'attuazione del percorso di classe prima sono stati utilizzati: Cartelloni Disegni Oggetti Per quanto riguarda il percorso della seconda classe, oltre agli oggetti sopra menzionati, sono stati usati: candela (per l'esperienza della conduzione termica) pentolino e fornellino (per l'esperienza della fusione); Calamita (per l'esperienza sul magnetismo) Ambienti di lavoro L'ambiente di lavoro è stata l'aula con tutti i suoi oggetti. In particolare, sono stati allestiti due “angoli” dedicati alle scienze: in uno è stato creato il “museo degli oggetti”, punto di partenza per tutte le riflessioni; una parete su cui sono stati disposti i cartelloni riguardanti le parole proprietà. Tempi L'esperienza “oggetti e materiali”è stata svolta, in entrambe le classi, a cavallo tra il primo e il secondo quadrimestre, nel periodo tra gennaio e aprile. I docenti hanno avuto la possibilità, durante questo periodo, di incontrare l'insegnante Elena Scubla per avere confronti e suggerimenti su come impostare l'attività didattica. La docente Scubla ha svolto la funzione di tutor, guidando i docenti durante il percorso. In totale, sono state svolte 8 ore di formazione. La documentazione del percorso ha richiesto 6 ore Descrizione del percorso per la prima classe: gli oggetti E' stato chiesto ai bambini di scegliere alcuni oggetti dell'aula per osservarli. Successivamente si è svolta una conversazione libera in cui sono state svolte alcune descrizioni e osservazioni sugli oggetti scelti. E' stato poi creato un “Museo degli oggetti” Dopo le prime descrizioni libere abbiamo indirizzato le descrizioni dei bambini verso le caratteristiche percettive di ciascun oggetto. Per rendere l’attività più motivante e divertente abbiamo proposto il gioco “indovina l’oggetto”: un bambino, a turno, esce fuori dall’aula e si discute con gli altri quale oggetto del nostro museo si può scegliere per farlo indovinare al bambino che è fuori. Ogni bambino disegna sul quaderno l’oggetto del gioco e scriverà, anche mediante copia dalla lavagna, le parole proprietà che lo distinguono. Attraverso il gioco “Indovina l'oggetto” i bambini scoprono le “parole proprietà”, cioè quelle parole che indicano “come è “ un oggetto e che distinguono un oggetto dall'altro. Dopo aver ripetuto varie volte il gioco, è stato costruito il “Cartellone delle parole proprietà”. Per utilizzare le parole del cartellone e rafforzare il concetto, ai bambini è stato proposto il gioco “Il trenino delle proprietà”. E' stato proposto anche “Il trenino degli oggetti” Successivamente è stata proposta l'attività di cercare oggetti che avessero una determinata proprietà. Dopo aver svolto in modo orale e collettivo, l'attività è stata riportata sul quaderno per fissare i concetti. Il gioco successivamente proposto è stato “Indovina la proprietà”. La classe è stata divisa in 5 gruppi e ad ogni gruppo è stato consegnato un cartellino con scritta una parola proprietà. I bambini hanno disegnato sul quaderno gli oggetti con quella determinata proprietà. L'ultimo gioco proposto è stato “dall'oggetto alla proprietà”. Ai bambini sono stati mostrati due oggetti, in questo caso un paio di forbici e il martello. Dopo averli disegnati sul quaderno, sono state scritte le parole proprietà che si riferiscono a quel determinato oggetto. L'ultima attività proposta ha lo scopo di classificare le varie parole proprietà in base ai sensi che le percepiscono. Ai bambini è stato chiesto “Quale senso si utilizza per percepire se un oggetto è.... (ruvido, rosso......). Le riflessioni collettive sono state poi riassunte in una tabella. Il percorso continua in classe seconda.... In seconda i bambini vengono invitati a riflettere sul materiale di cui sono fatti gli oggetti del museo. Per dare vita a ciò, si propone il gioco “A caccia di...”. La classe è stata divisa in cinque gruppi, ognuno dei quali ha a disposizione carta e penna. Ad ogni gruppo è stato assegnato un materiale (legno, plastica...) e si è impegnato a scrivere il maggio numero di oggetti. Successivamente, i bambini si accorgono che non esistono semplicemente oggetti fatti “solo” di un certo materiale, ma che i vari materiali si possono combinare insieme. Sul quaderno sono stati fatti i vari raggruppamenti degli oggetti trovati. Dopo questa fase, i bambini saranno guidati a distinguere fra la classe generale dei metalli e il tipo specifico di materiale (ferro, rame......). I bambini, infatti, tendono a confondere i termini ferro e metallo: per loro, tutti i metalli sono di ferro. I bambini dovranno arrivare ad acquisire il concetto che di metalli ce ne sono tanti e che il ferro è solo un tipo di metallo. Sono stati rappresentati sul quaderno tutti gli oggetti di metallo raccolti nel museo e che sono venuti fuori dal gioco “ A caccia …..” Ai bambini è stato chiesto..... Dopo aver letto le risposte di tutti i bambini e aver fatto una discussione collettiva, abbiamo scritto quali sono secondo noi le proprietà dei metalli... … facendo una puntualizzazione.... Ci siamo poi domandati.... Abbiamo poi fatto tre esperienze per “studiare” più da vicino i metalli: - esperienza sulla conducibilità termica; - esperienza sulla fusione dei metalli - esperienza con la calamita Prima esperienza: scotta o non scotta? Scriviamo sul quaderno i procedimenti... … e registriamo cosa accade su una tabella. Segue poi la riflessione personale.. Ed infine la riflessione collettiva. Seconda esperienza: fusione dello stagno Sul quaderno i bambini hanno scritto i materiali e i procedimenti necessari Dopo l'esperienza, abbiamo scritto le nostre osservazioni... Ci siamo poi domandati: “Secondo te, cosa ha determinato la trasformazione dello stagno da solido a liquido? E da liquido a solido?”. Ognuno ha risposto individualmente. Da una discussione collettiva, nascono le conclusioni. Terza esperienza: la calamita. Come sempre, sul quaderno abbiamo scritto gli strumenti necessari. Conclusa l'esperienza, raggruppiamo i comportamenti dei vari oggetti con i diagrammi. Segue poi la fase di riflessione individuale.... … e dalla lettura di tutte le risposte e la riflessione collettiva, vengono fuori le conclusioni. Una mappa per ricordare... Alla fine del percorso sui metalli, è stata proposta una verifica scritta. Prima di svolgere questa tipologia di prova, gli alunni sono stati esercitati a ripetere oralmente, uno per uno, le esperienze fatte. La settimana seguente l'esperienza, infatti, i bambini sono stati “interrogati” alla cattedra, esponendo ai compagni l'esperienza fatta. Questo ha portato i bambini ad un avviamento allo studio (i quaderni, infatti, venivano potati a casa per ripassare quanto fatto) e ad iniziare ad esporre oralmente davanti a un pubblico le loro conoscenze ed esperienze. Dopo il percorso sui metalli e i materiali, abbiamo svolto, in collegamento al progetto Coop U.G.O., un lavoro sui materiali, il riciclaggio e la raccolta differenziata. Questo stimolo è nato anche dall'interesse che i bambini hanno mostrato per l'argomento. Infatti, già dalla prima, in classe sono presenti vai bidoni per differenziare i rifiuti e la curiosità della classe è sempre stata quella di “vedere” dove finissero. Abbiamo ripreso l'esperienza fatta precedentemente. I bambini si sono poi esercitati a leggere un testo informativo, per ricavare informazioni da dove provenissero i materiali........ e sul significato di riciclare e differenziare... Anche per questo argomento, sono state create delle mappe. Infine è stato proposto un test a scelta multipla. I risultati ottenuti dall'esperienza sono stati positivi. I bambini di entrambe le classi si sono potuti approcciare al mondo delle scienze in modo pratico, sperimentale, costruendo da soli le proprie conoscenze e competenze. Il fatto di potersi soffermare, per un periodo abbastanza lungo, su alcuni argomenti di scienze in ogni anno del percorso di studi, permette al bambino di sedimentare le proprie conoscenze e di avere idee chiare su quanto fatto. Idee che non si traducono in semplici nozioni, ma in analisi critica della realtà circostante. I docenti di entrambe le classi ritengono l'esperienza positiva sia per i risultati ottenuti con gli allievi, sia per la propria formazione professionale. I docenti curatori della presentazione Adriana Cannatà Cristopher Mannini