PROGETTO ESECUTIVO - 1° lotto
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PROGETTO ESECUTIVO - 1° lotto
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO Direzione Tecnica MESSA A NORMA AI FINI DEL RILASCIO DEL CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI Palazzo Nuovo – Sede Facoltà Umanistiche Via Sant’ Ottavio 20 Via Po n° 31 – Tel. 0116704301 – Fax 011 6704347 PROGETTO ESECUTIVO - 1° lotto - 2014 Capogruppo Progetto Architettonico Strutturale BUONOMO VEGLIA srl c. Novara 99 10154 Torino t. 0112481365 fax 0110674473 [email protected] Ing. Lorenzo Buonomo Arch. Giuseppe Veglia Ing. Vincenzo Lacroce Progetto Impianti Meccanici STUDIO RENATO LAZZERINI c. Brescia 91 10152 Torino t. 011284465 fax 0112482216 Ing. Marco Lazzerini Ing. Paolo Lazzerini Progetto Impianti Elettrici EL ENGINEERING SERVICE srl v. Treviso 12 10144 Torino t. 0117714012 fax 011751959 Ing. Renzo Zorzi Ing. Luigi Arduino Progetto Illuminotecnico BUONOMO VEGLIA srl Dott. Stefano Veglia EL ENGINEERING SERVICE srl Ing. Renzo Zorzi GAE engineering srl c. Marconi 20 10125 Torino [email protected] Ing. Giuseppe Amaro Consulente prog. comm GENERALE ogg. fase 00341 cat. ES-14 RELAZIONE GENERALE Direzione Tecnica num red. LB approv. file 14_00341-EsGE00A_00.doc LB revis. n- data oggetto revisione 00 emissione 27/06/2014 N. Prot. verif. LB scala --:-- GE 00A foglio Il Responsabile del Procedimento Geom. Vittorio PIGOZZI Impresa appaltatrice timbro Firma del legale rappresentante SOMMARIO I. PROGETTO GENERALE 4 1 RISPONDENZA DEL PROGETTO ALLE FINALITÀ DELL’INTERVENTO 4 1.1 STORIA 4 1.2 SITUAZIONE ATTUALE 4 1.3 RIORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI NEL RISPETTO DELLA “MESSA A NORMA” 5 2 VINCOLI TECNICI DA RISPETTARE NELLE DESTINAZIONI D’USO DEI LOCALI 6 3 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO 6 3.1 NUOVE SCALE 6 3.2 FILTRI E NUOVI IMPIANTI ELEVATORI 7 3.3 ATRIO A QUOTA +2,50 7 3.4 GRANDI AULE 8 3.5 COMPARTIMENTAZIONI VERTICALI ED ORIZZONTALI 8 3.6 8 GRUPPO ELETTROGENO DI EMERGENZA 4 INDAGINI IDROGEOLOGICHE 8 5 DEMOLIZIONI RISPETTO NORMATIVA AMBIENTALE 9 6 SOLUZIONI ADOTTATE PER IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE 9 7 IDONEITÀ DELLE RETI ESTERNE DEI SERVIZI – INTERFERENZE CON I NUOVI MANUFATTI 9 8 SALVAGUARDIA DELL’ARCHITETTURA ORIGINALE 10 9 APPROVAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO 10 10 OPPORTUNITÀ OFFERTA DALL’IMPIEGO DELL’APPROCCIO INGEGNERISTICO PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO (DM 09/05/2007) 10 II. 12 PROGETTO ESECUTIVO 1° LOTTO-2014 11 MODIFICHE APPORTATE AL PROGETTO ESECUTIVO 1° LOTTO 201212 12 OPERE COMPRESE NEL 1° LOTTO 2014 13 13 CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI ESECUTIVE 13 14_00341-EsGE00A_00.doc 2 14 CRITERI SEGUITI E SCELTE EFFETTUATE PER TRASFERIRE SUL PIANO CONTRATTUALE E SUL PIANO COSTRUTTIVO LE SOLUZIONI PREVISTE DAL PROGETTO DEFINITIVO 13 14_00341-EsGE00A_00.doc 3 I . P R O G E T TO G E N E R A L E 1 RISPONDENZA DEL PROGETTO ALLE FINALITÀ DELL’INTERVENTO 1.1 Storia Nel 1959, in seguito ad un concorso ad inviti, l’Università degli Studi di Torino affidò l’incarico della progettazione per una nuova sede delle facoltà umanistiche ad un gruppo formato dai due vincitori ex equo del concorso: lo studio Bardelli-Morelli-Hutter e lo studio Levi-Montalcini. Completato nel 1966, Palazzo Nuovo era ricco di spunti formali: una grande hall “di ispirazione quasi ‘aeroportuale’” collega le tre grandi aule sbalzate dal volume su via S. Ottavio e le lastre degli istituti, “il tutto rilegato dallo zoccolo in pietra, sorgendo dal quale ogni corpo si caratterizza per trama e scansione oltre che per materiali”. L’apprezzamento di Palazzo Nuovo da parte dell’utenza ha sofferto negli anni per i cronici problemi dovuti al sovraffollamento della struttura e della difficile ed onerosa (e perciò scarsa) manutenzione. Questo nonostante l’edificio in se fosse di indubbio interesse formale, sia per l’impianto volumetrico, sia per le tecnologie impiegate che ne fanno uno dei più significativi esempi di architettura a struttura metallica e rivestimento a secco nel panorama italiano della sua epoca. 1.2 situazione attuale Con l’entrata in vigore della legge n.818 del 1984 sono stati eseguiti interventi di ristrutturazione mirati all’ottenimento del Nulla Osta Provvisorio (NOP). Il 9 dicembre 1993 la Direzione Generale del Coordinamento Territoriale del Ministero dei Lavori Pubblici (U.T. 1252), unitamente alla Regione Piemonte, ha proceduto, ai sensi dell’art. 81 del dpr. 14_00341-EsGE00A_00.doc 4 24 luglio 1977 n. 616 all’accertamento della conformità urbanistico-edilizia ed ha autorizzato l’esecuzione di tre Scale di Emergenza contrassegnate nel presente progetto 1.2. ; 2.2. ; 3.2. Il 15 dicembre 1994 con analoga procedura la Direzione Generale del Coordinamento Territoriale del Ministero dei Lavori Pubblici (U.T. 1144), ha autorizzato l’esecuzione della Nuova Biblioteca Centralizzata Interdipartimentale. Il 15.06.1998 (pratica 1830), il Comando VV.F. di Torino ha espresso parere favorevole all’Esame Progetto presentato in data 02.12.97, relativo all’adeguamento del complesso PALAZZO NUOVO alla vigente normativa di prevenzione incendi. Con Decreto Dirigenziale n. 268/OC del 22/02/99 è stato affidato l’incarico per la progettazione e direzione lavori delle opere necessarie all’ottenimento del CPI al raggruppamento di professionisti con capogruppo l’ing. Lorenzo Buonomo. Il 10 gennaio 2000 è stato redatto un primo e parziale progetto Preliminare. A seguito della nota del Responsabile del Procedimento del 20/04/01 prot. 375 è stata redatta una relazione integrativa al citato Preliminare. Su richiesta dell’Università (Decreto Dirigenziale n 4317 del 2002) è stato sviluppato uno Studio di Fattibilità datato novembre 2002 per coordinare gli interventi all’epoca allo studio: • Adeguamenti per l’ottenimento del CPI • Rifacimenti degli impianti termici • Ristrutturazione delle facciate con rimozione dell’amianto contenuto nei pannelli di tamponamento. Lo Studio di Fattibilità è stato esaminato dalla Commissione Edilizia nel dicembre 2002. Per la messa a norma ai fini del rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi allo stato attuale sono stati richiesti ed ottenuti pareri di conformità antincendio relativi alla Biblioteca Centralizzata Interdipartimentale alla Centrale Termica ed ai Gruppi di Cogenerazione Le tre Scale di Emergenza e la Nuova Biblioteca Centralizzata la Centrale Termica ed i gruppi di Cogenerazione sono stati realizzati e sono attualmente in esercizio. 1.3 Riorganizzazione degli spazi nel rispetto della “messa a norma” Nel corso degli ultimi anni la ristrutturazione degli ordinamenti universitari e l’acquisizione di nuovi spazi da destinare ad attività didattiche, ha comportato l’evidenziarsi di diverse esigenze dell’attività universitaria che hanno parzialmente modificato le ipotesi di base della valutazione dei rischi incendio e dei relativi interventi di adeguamento, espressi e descritti nella pratica approvata di Esame Progetto citata al punto 1.2. I principali aspetti che modificano i precedenti criteri di valutazione risultano: ¾ L’attivazione della Nuova Biblioteca Centralizzata Interdipartimentale che ha consentito l’eliminazione delle biblioteche di Istituto, con conseguente notevole riduzione del carico d’incendio di ciascun piano; ¾ La riduzione dell’affollamento, complessivo e di ciascun piano del fabbricato, che ha consentito un diverso e corretto dimensionamento dei percorsi di esodo e delle uscite di sicurezza per ogni piano; ¾ La definizione di aree con precise funzioni e destinazioni (uffici, attività didattiche, aule, sale lettura, depositi, centrali tecnologiche, ecc.) che ha consentito una netta separazione (compartimentazione) tra le varie zone, con percorsi di fuga specificatamente dedicati; 14_00341-EsGE00A_00.doc 5 Nelle planimetrie allegate è riportato lo stato di fatto con le attuali destinazioni d’uso. Nelle planimetrie sono evidenziate le funzioni incompatibili con il CPI e che dovranno trovare una differente collocazione e le funzioni delle quali è già previsto il trasferimento in altre sedi. 2 VINCOLI TECNICI DA RISPETTARE NELLE DESTINAZIONI D’USO DEI LOCALI Nelle planimetrie allegate sono individuate le aree con le destinazioni d’uso compatibili con il rilascio del CPI (uffici, attività didattiche, aule, sale lettura, depositi, centrali tecnologiche, ecc.). In particolare nelle aree “assimilate ad uffici” potranno trovare collocazione quelle attività che per affollamento sono assimilabili ad “uffici” aperti al pubblico. Potranno essere utilizzate come sale riunioni per piccoli gruppi, anche di studenti, nei limiti dell’affollamento previsto dal piano di evacuazione. Non potranno essere destinate ad accogliere Depositi di libri, Biblioteche, ecc. 3 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Le opere previste consistono sostanzialmente in: 1. Nuove scale n.4; n.5; n.6; n.7; 2. Filtri blocchi scale n.1; n. 2; n. 3 e nuovi impianti elevatori; 3. Ristrutturazione atrio a quota + 2,50; 4. Compartimentazioni verticali ed orizzontali: a. Compartimento “F” Grandi Aule b. Compartimento “D” aule a + 8,50 c. Compartimento “G” quota + 2,50 d. Compartimento “P” quota +2,50 e. Compartimento “H” quota – 1,00 f. Compartimento “I” quota –1,00; g. Compartimenti “AC - S” - 4,50; -7,00 3.1 Nuove scale Nell’ambito dell’appalto dei lavori di costruzione della Biblioteca Interdipartimentale sono state realizzate tre scale di sicurezza al servizio del corpo di fabbrica prospiciente via S. Ottavio. Il presente progetto prevede la costruzione di nuove scale al servizio della manica prospiciente via Roero di Cortanze. Una sarà realizzata sulla testata verso via Verdi che collegherà il primo piano (a quota + 8,50) al piano stradale; la stessa scala proseguirà fino al primo piano interrato al servizio della Biblioteca. Due gruppi di scale saranno realizzati per consentire l’evacuazione sempre dal primo piano a quota + 8,50 con sbarco sui cortili interni a quota + 2,50. 14_00341-EsGE00A_00.doc 6 Una quarta scala è prevista per collegare il cortile a quota + 2,50 con il piano stradale su via S. Ottavio angolo corso S. Maurizio. Le scale saranno in acciaio simili alle tre già realizzate. I lavori si sviluppano all’esterno dell’edificio; di conseguenza l’impatto del cantiere sulle attività universitarie è praticamente nullo. 3.2 Filtri e nuovi impianti elevatori Con le tre nuove scale costruite al servizio del corpo prospiciente via S. Ottavio, sono stati ristrutturati anche i servizi igienici attigui. Il presente progetto prevede la costruzione dei filtri a tenuta di fumo che disimpegnano le tre nuove scale, le preesistenti ed i vani ascensori. Attualmente ciascuna delle tre scale è dotata di tre ascensori di piccole dimensioni, inadeguati a soddisfare le esigenze. Il progetto prevede la rimozione degli impianti esistenti per installarne altri di maggiori dimensioni e tutti accessibili a portatori di handicap. Sono previste modifiche alle attuali strutture sia per creare le ventilazioni dei filtri, sia per allargare i vani corsa da destinare agli impianti elevatori. Ciascun gruppo di scale sarà dotato di un ascensore per 21 persone (con portata da 1.600 Kg) e di uno da 5 persone (con portata da 400 Kg). Gli impianti saranno dotati di sistemi di prenotazione programmabile; per aumentare la capacità e la velocità di trasporto. Gli impianti potranno essere programmati in modo differenziato ed essere dedicati a gruppi di piani predefiniti. I lavori interessano parti comuni del complesso edilizio; il cantiere interferirà con le vie di transito verticali ed orizzontali interne all’edificio. E’ necessario pianificare i lavori in più fasi operative per garantire sempre l’accessibilità dell’intero palazzo. 3.3 Atrio a quota +2,50 Nello schema generale di prevenzione incendi, l’atrio è diventato un “luogo sicuro dinamico” ossia uno spazio con caratteristiche fisiche di totale incombustibilità da cui è possibile una rapida evacuazione dell’edificio. L’atrio non può più essere sede di alcuna attività ma essere esclusivamente adibito al transito e alla distribuzione. L’atrio a quota + 2,50 sarà coinvolto, oltre che dai lavori per la formazione dei filtri e dei nuovi impianti elevatori, dai lavori necessari per proteggere dall’incendio le strutture portanti in acciaio. Verranno rimossi tutti materiali combustibili ed in particolare l’attuale pavimento in gomma per essere sostituiti con materiali in classe 0. Ciò ha comportato i seguenti interventi funzionali ed edilizi. Le pareti trasparenti, attualmente prevalentemente fisse, sono state sostituite da porte per uscite di sicurezza e conseguentemente sono state spostate tutte le panche in pietra e i sottostanti radiatori. Le panche in esubero sono state reimpiegate nel cortile interno e sulla terrazza esterna verso via S.Ottavio. I radiatori sono stati spostati nelle zone comprese tra una porta e l’altra con una miglior efficienza grazie al fatto di aver eliminato l’illogico schermo costituito dalle panche. I pavimenti in gomma sono stati rimossi e sostituiti con materiali in classe 0 (incombustibili) quali la pietra o il gres porcellanato. 14_00341-EsGE00A_00.doc 7 Gli ascensori, le scale e le altre zone dell’edificio sono stati disimpegnati da filtri. A soffitto è stato previsto un impianto di spegnimento automatico a “sprinkler”. Nella parte alta dei serramenti si è creato un carter continuo lungo tutta la facciata (sia verso via S.Ottavio che verso il cortile) per ospitare le dorsali degli impianti vecchi e nuovi. 3.4 Grandi Aule Le tre grandi aule che aggettano su via S. Ottavio dovranno essere separate dal resto del complesso edilizio mediante l’interposizione di una parete REI e la formazione (sempre con pareti REI) di un filtro in corrispondenza del vano scala. Durante i lavori l’attività delle Grandi Aule dovrà essere ridotta. Dovrà essere sviluppato un dettagliato programma dei lavori per minimizzare l’impatto del cantiere con l’attività universitaria. 3.5 Compartimentazioni Verticali ed Orizzontali Ai fini antincendio il Palazzo è stato diviso in 15 compartimenti. Non necessariamente i confini delle compartimentazioni coincidono con la suddivisione funzionale dell’attività istituzionale del Palazzo. Le porte che delimitano i compartimenti e relativi filtri antincendio che si trovano su percorsi di grande traffico saranno dotate di dispositivi “sempre aperto” comandato dall’impianto di rilevazione fumi. I lavori per realizzare le compartimentazioni verticali sono normalmente di modesta entità e circoscritti; modalità e tempi di intervento potranno essere concordati con gli utenti in fase esecutiva. Invece i lavori per realizzare le compartimentazioni orizzontali producono un elevato impatto sull’attività universitaria. Sarà infatti necessario rimuovere gli apparecchi degli impianti a soffitto (illuminazione), applicare un controsoffitto in cartongesso REI e ripristinare gli impianti in precedenza rimossi. 3.6 Gruppo elettrogeno di emergenza Il gruppo elettrogeno di emergenza attualmente ubicato in una porzione di prato presente sull’angolo tra corso San Maurizio e via Sant’Ottavio verrà ricollocato per fare spazio alla nuova scala di sicurezza 7. La posizione individuata per il ricollocamento del gruppo elettrogeno è in prossimità dell’angolo tra via Sant’Ottavio e via Verdi. L’intervento prevederà le realizzazione di un locale a cielo libero a quota -4.50. L’accesso avverrà da una scala dedicata ubicata sotto le scale su via sant’Ottavio. Il “pozzo” che accoglierà il gruppo elettrogeno sarà mascherato da griglie calpestabili. 4 INDAGINI IDROGEOLOGICHE Gli interventi strutturali previsti sono l’ampliamento dei vani corsa degli ascensori dei blocco scala 2 e l’inserimento delle nuove scale di sicurezza 4, 5, 6 e 7. 14_00341-EsGE00A_00.doc 8 Solo la scala 7 ubicata sull’angolo tra corso S. Maurizio e via S. Ottavio e la scala 6 su via Verdi dovranno essere dotate di nuove ed autonome fondazioni. i vani corsa ascensori e le restanti scale si poggeranno sulle strutture esistenti senza provocare apprezzabili incrementi dei carichi in fondazione. la natura del terreno di fondazione è sufficientemente nota attraverso gli interventi di recente realizzazione per la costruzione delle nuove scale n. 1, 2 e 3 e le indagini recentemente sviluppate per la costruzione dell’edificio sul confinante piazzale Aldo Moro; a queste ultime si farà riferimento per i dimensionamenti strutturali. 5 DEMOLIZIONI RISPETTO NORMATIVA AMBIENTALE Il progetto prevede scavi di modesta entità (circa 250 mc) per realizzare il vano tecnico interrato nel quale verrà collocato il Gruppo Elettrogeno e per la fondazione della scala n.7. Le terre e rocce da scavo, ai sensi dell'art. 186, comma 5, del D.Lgs. 152/06 sono sottoposte alle disposizioni in materia di rifiuti. Il Progetto non intende riutilizzare le terre e rocce da scavo, né nel sito di scavo né in altro sito; il sito in cui si effettua lo scavo non è definito "contaminato", né "potenzialmente contaminato", ai sensi dell'art. 240 del D.Lgs. 152/06; non si sono verificati eventi potenzialmente in grado di contaminare il sito. Non è quindi necessario redigere progetti di riutilizzo o piani di scavo. Ma verranno date all'Impresa disposizioni per gestire i materiali provenienti dalle demolizioni e scavi nel rispetto della normativa ambientale vigente. 6 SOLUZIONI ADOTTATE PER IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE L’edificio è già adeguato alla normativa; L’accessibilità sarà migliorata con la costruzione dei nuovi impianti elevatori dei blocchi scale n. 2 7 IDONEITÀ DELLE RETI ESTERNE DEI SERVIZI – INTERFERENZE CON I NUOVI MANUFATTI Il progetto non prevede incrementi delle forniture da parte delle reti dei servizi pubblici. Il progetto prevede la risoluzione dell’interferenza che si viene a creare con la costruzione della scala 7 con la tubazione del gas ed il gruppo elettrogeno. 14_00341-EsGE00A_00.doc 9 8 SALVAGUARDIA DELL’ARCHITETTURA ORIGINALE Come già detto in precedenza, completato nel 1966 Palazzo Nuovo era ricco di spunti formali. Tra questi spiccavano la struttura portante principale posta in vista all’esterno dei volumi e la grande hall che collega le grandi aule sbalzanti verso via S.Ottavio e i blocchi degli istituti. La messa a norma del Palazzo verrà effettuata nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di prevenzione incendi salvaguardando l’architettura aulica dell’edificio. Il pavimento in pietra, in parte rifatto a seguito degli interventi impiantistici, sarà rilucidato. Il pavimento in gomma (classe non certificata diversa da 0) in gomma , come già detto, sarà sostituito con speciali piastrelle in gres ceramico (classe 0) in lastre di grande dimensione e di minimo spessore per evitare il rifacimento dei sottofondi. Per poter mascherare l’impianto a “sprinkler” tutto il soffitto tra le grandi travi è controsoffittato e accoglie anche il nuovo impianto di illuminazione. La luce artificiale sarà in parte indiretta, generata da lampade nascoste in gole parallele alle travi, e in parte diretta proveniente da proiettori mimetizzati sulla superficie del controsoffitto. La combinazione tra luce indiretta e diretta regolabile, consente di realizzare una molteplicità di scenografie luminose adatte a tutte le condizioni d’uso dell’ambiente. Le quattro porte principali di normale utilizzo sono state dotate di bussole per ridurre dispersioni e sbalzi termici interno/esterno. Si tratta di volumi cubici in metallo rivestiti con pannelli di lamiera stirata che si inseriscono nella logica del montaggio meccanico propria del Palazzo. Il disegno “operato” dei pannelli ne arricchisce le superfici, colorate vivacemente, e dovrebbe ridurre i fenomeni di vandalismo. Analoghi volumi parallelepipedi costituiscono i nuovi filtri interni. Quelli davanti agli ascensori, per ovvie ragioni, sono a tutta altezza. 9 APPROVAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO Il progetto definitivo ha. ottenuto nel 2011 il parere favorevole ex art. 81 dpr 616/77. 10 OPPORTUNITÀ OFFERTA DALL’IMPIEGO DELL’APPROCCIO INGEGNERISTICO PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO (DM 09/05/2007) L’approccio prestazionale per la verifica della resistenza al fuoco delle strutture, introdotto con il dm 9 maggio 2007, e l’evoluzione della normativa antincendio (vedasi DRAFT 28 maggio 2014 del Corpo Nazionale dei VVF) hanno suggerito di approfondire gli studi mirati all’ottenimento del CPI. Le indagini effettuate a campione sulle strutture del piano a quota -1,00 e del piano delle aule a quota +8,50, hanno permesso di accertare che è possibile ottenere significativi risparmi economici (alcuni milioni di euro) oltre ad altrettanto significativi vantaggi indiretti derivanti dal minor impatto del cantiere sulle attività scolastiche. 14_00341-EsGE00A_00.doc 10 I lavori per applicare le protezione al fuoco delle strutture, necessarie per certificare la resistenza richiesta dall’approccio prescrittivo, ora possono essere evitati e sostituiti da verifiche e calcoli nell’ambito dell’approccio ingegneristico. Nelle more dell’ottenimento del nuovo parere favorevole dal Comando Provinciale dei VVF, per non interrompere il processo di messa a norma del Palazzo, il secondo lotto del progetto esecutivo potrà essere esteso a tutte le opere comunque necessarie (vie di esodo, compartimentazioni ed adeguamenti impiantistici, ecc.). 14_00341-EsGE00A_00.doc 11 I I . P R O G E T TO E S E C U T I V O 1 ° L O T TO 2014 11 MODIFICHE APPORTATE AL PROGETTO LOTTO 2012 ESECUTIVO 1° Alla versione del 2012 sono state apportate le seguenti modifiche: 1. Stralcio di tutti gli interventi previsti sulle facciate compresi il rifacimento dei serramenti dell’atrio a + 2,50 in quanto i serramenti sono stati già sostituiti recentemente nell’ambito del contratto di riqualificazione delle facciate dell’intero palazzo 2. Adeguamento del controsoffitto e del carter a protezione delle dorsali degli impianti ai nuovi serramenti. 3. Stralcio degli interventi previsti nella posizione dell’attuale guardiola che saranno rimandati al secondo lotto. Si verificherà la possibilità di conservare la guardiola nella posizione attuale ridimensionando le vie di esodo con la rinuncia alla predisposizione delle Grandi Aule per uso pubblico disgiunto dall’attività dell’Università. 4. Inserimento di protezioni REI alle scale di sicurezza per evitare gli interventi previsti sulle facciate appena ultimate. 5. Ridimensionamento dell’impianto di illuminazione utilizzando la nuova tecnologia LED con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e migliorare l’efficienza illuminotecnica. 6. Ridimensionamento dell’impianto di riscaldamento dell’atrio in funzione delle differenti caratteristiche dei serramenti realizzati rispetto a quelle previste nel progetto 2012. 7. Trasformazione dei totem dell’atrio da strutture fisse a strutture rimovibili. 14_00341-EsGE00A_00.doc 12 8. Rimozione dei pavimenti contenenti amianto nelle aree interessate dagli interventi. 9. Aggiornamento dell’Elenco Prezzi al prezziario della Regione in vigore 12 OPERE COMPRESE NEL 1° LOTTO 2014 Il Primo Lotto del presente Progetto Esecutivo comprende tutte le opere strutturali, edilizie ed impiantistiche necessarie per realizzare e rendere funzionanti i seguenti interventi che vengono più dettagliatamente illustrate nel Capitolato Speciale d’Appalto nel capitolo “Descrizione delle Lavorazioni”: • Scala 4 • Scala 5 • Blocco Scale 2 e relativi impianti elevatori • Filtro “L” • Filtro “M” • Filtro “N” • ATRIO • Compartimentazioni A-B e B-C alle quote +28,50; +24,90; +21,10; +17,30; +13,50. 13 CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI ESECUTIVE Le scelte progettuali del Progetto Esecutivo e relativi particolari costruttivi sono le stesse già sviluppate nel Progetto Definitivo approvato. Non è previsto l’impiego di componenti prefabbricati che richiedano particolari modalità di presentazione e di approvazione dei componenti da utilizzare. Le modalità di presentazione e di approvazione dei materiali e dei componenti da utilizzare sono disciplinate dal Capitolato Speciale d’Appalto – Schema di Contratto. 14 CRITERI SEGUITI E SCELTE EFFETTUATE PER TRASFERIRE SUL PIANO CONTRATTUALE E SUL PIANO COSTRUTTIVO LE SOLUZIONI PREVISTE DAL PROGETTO DEFINITIVO Poiché nell’edificio il Committente continuerà a svolgere la propria attività, il Progetto Esecutivo pone particolare vincoli contrattuali per l’accesso al cantiere e lo sviluppo del cantiere stesso per minimizzare e disciplinare le interferenze tra cantiere e attività istituzionali del Committente. Sono previste misure per contenere l’emissione di polveri, vibrazioni e rumori. 14_00341-EsGE00A_00.doc 13 Le aree di cantiere verranno delimitate da pareti provvisorie e per alcune attività sarà limitato l’orario. Il cantiere è articolato in più fasi operative descritte ed illustrate nel Cronoprogramma e nel Piano di Sicurezza. Negli elaborati relativi sono evidenziate le aree di “cantiere permanente” che l’appaltatore potrà utilizzare per l’installazione delle gru, per il deposito dei materiali e per la collocazione delle baracche ed i servizi per il personale. Negli elaborati è inoltre evidenziato, per ciascuna fase operativa lo stato di evoluzione articolato in: o Aree utilizzate e non ancora ristrutturate o Aree di cantiere temporaneo o Aree utilizzate e ristrutturate Il Cronoprogramma in formato “Microsoft Office Project” indica inoltre i vincoli delle sequenze da rispettare (predecessori-succesori); ovvero la fase che deve essere chiusa con il rilascio delle “certificazioni” che permettono l’agibilità prima di poter avviare l’allestimento dell’area di cantiere temporaneo della fase successiva. Per il sostanziale controllo della evoluzione del cantiere la ultimazione della “fase” e relativa registrazione contabile avviene con l’emissione delle “certificazioni” relative alle opere previste nella fase stessa. Capitolato Speciale d’Appalto – Schema di Contratto prevede un termine intermedio legato ad una penale per l’ultimazione del blocco scale 2 e dei relativi impianti elevatori. 14_00341-EsGE00A_00.doc 14