NEWS DEL 09/02/2016 - Ordine dei Veterinari di Mantova

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NEWS DEL 09/02/2016 - Ordine dei Veterinari di Mantova
NEWS
DALL’ORDINE
CORSI/CONVEGNI
L’Ordine è stato informato dei seguenti corsi e convegni:
1) SCIVAC:
http://registration.evsrl.it
www.scivac.it
Corso pratico - Oncologia specialistica 3 18-20 febbraio Cremona
Masterclass Chirugia: Certezze, incertezze e sfide nella chirurgia dei piccoli animali Cremona 26 febbraio
Aggiornamenti terapeutici in gastroenterologia e dermatologia Torino 28 febbraio
Chemioterapia: quando, dove e come 4 marzo Verona
Casi clinici internistici: mettiamoci alla prova Cremona 1 aprile
Medicina d'urgenza 1 Cremona 4/6 aprile
Ruolo dell'anestesista, visita pre-anestesiologica e premedicazione Cremona 7/9 aprile
Di fronte al problema: casi interattivi di neurologia clinica Cremona 15 aprile
Dietetica e nutrizione clinica nel cane e nel gatto Cremona 20/22 aprile
Corso pratico: Corso complementare per l'esame ESVPS-4° itinerario di chirurgia V parte Cremona 26-29
aprile
Corso pratico - Masterclass AO: Osteotomie correttive avanzate, arto posteriore e lussazione della rotula
Cremona 2-4 maggio
Corso Pratico Radiologia dell'addome III Parte - Diagnostica per Immagini 12/15 ottobre Cremona
Corso pratico: Approccio diagnostico ai problemi dermatologici del cane e del gatto II parte Cremona 12-15
ottobre
Corso Pratico Inserimento della protesi endoculare nel cane 14 ottobre Cremona
Corso Pratico AO Base III Parte - Ortopedia/Traumatologia 19/21 ottobre Cremona
Corso Pratico Patologie cardiorespiratorie V Parte - Medicina Interna 22/25 ottobre Cremona
2) SITOV: La displasia d’anca nel cane: diagnosi e soluzioni terapeutiche 20 febbraio Selvazzano Dentro (PD) [email protected]
3) Ordine Veterinari Pavia: Aspetti gestionali e terapeutici dell’otite esterna del cane: quali novità? 23 febbraio
Pavia - [email protected]
4) Società Italiana Sanità Pubblica Veterinaria: La sanità pubblica veterinaria 2016 Brescia 24/02-19/05/2016 www.sispv.it
5) Ordine Veterinari Verona: Introduzione degli oppioidi nella terapia del dolore 28 febbraio Verona [email protected]
6) AIVPAFE: Endocrinologia felina Bologna 13 marzo – www.aivpafe.it
Si informa che gli iscritti all’Ordine dei Veterinari di Mantova pagano € 50,00 (anziché 120,00) ed i
Neolaureati (A.A. 2014/2015) € 50,00 inclusa iscrizione AIVPAFE 2016
7) SIVAE: Utilizzo del Flotac e mini-flotac negli animali non convenzionali nella pratica clinica Cremona 20
marzo - [email protected]
8) SIVE:
www.sive.it
Ecografia tendinea di base: regione metacarpale, pastorale, nodello e grassella 1-2 aprile Perugia
XXII Congresso Internazionale SIVE 14-15 ottobre Assago (MI)
Aggiornamenti in Dermatologia 4 novembre Verona Fiera Cavalli
SIVE informa che i Neolaureati dell’ultimo triennio 2014-2016 possono sottoscrivere l’abbonamento
annuale alla SIVE a quota agevolata di € 50 anziché 100
9) Darwinlab: Giornata di oftalmologia 2 ottobre Rimini/San Marino - [email protected]
AVVISO DI PAGAMENTO QUOTA ISCRIZIONE 2016
spedita comunicazione per email e PEC
Il Consiglio Direttivo dello scrivente Ordine, nella seduta del 19/11/15, ha deliberato di confermare anche per
quest’anno:
- esenzione per i neo-iscritti per i primi due anni di iscrizione
-
mantenimento della quota a € 130,00 per tutti gli altri
Le novità introdotte sono:
- posticipo della scadenza di pagamento: 31 marzo anziché 28 febbraio; si tratta di un termine massimo, pertanto è
possibile pagare fin da oggi;
- maggiorazione di 10,00 euro per ogni mese di morosità. Visto il ritardo causato da alcuni Colleghi durante il
2015 ed i numerosi solleciti inviati con conseguente perdita di tempo e denaro, si è deciso di introdurre un
piccolo aumento della quota nel caso di eventuale morosità; fin da ora si precisa che verranno inviati 3 solleciti,
in un arco di tempo massimo di 6 mesi, dopodiché si avvieranno le procedure per la cancellazione dall’Albo.
Ricordiamo che alla FNOVI dobbiamo pagare ogni anno euro 50,00 circa per ciascun iscritto, pertanto una parte
considerevole delle entrate serve a coprire il contributo dovuto alla Federazione Nazionale.
Si chiede pertanto di versare la quota di iscrizione annuale mediante un bonifico bancario allo scrivente Ordine entro
il 31 marzo 2016:
BENEFICIARIO:
Ordine dei Veterinari della Provincia di Mantova
Via Accademia, 43/a - 46100 Mantova
IBAN:
IT34T0569611500000001851X57
CAUSALE:
Quota iscrizione 2016 Dr. ... (cognome e nome)
IMPORTO:
Euro 130,00
Chi invece si è iscritto all’Albo nel 2015 NON deve pagare nulla.
Si desidera precisare quanto segue:
- non è necessario inviare la copia dell’avvenuto versamento, in quanto rileviamo l’entrata direttamente dai
sistemi di home-banking.
- si sottolinea l’importanza di indicare il nominativo del veterinario nella causale poiché diversamente
potrebbe non essere possibile attribuire correttamente gli importi ricevuti.
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ANNUALE DEGLI ISCRITTI
verrà spedita comunicazione per posta prioritaria
E’ indetta l’Assemblea degli iscritti all’Ordine Provinciale dei Veterinari
VENERDI’ 4 MARZO 2016 ALLE ORE 20.30
PRESSO l’ASSOCIAZIONE MANTOVANA ALLEVATORI
Str. Ghisiolo, 57 – TRIPOLI DI SAN GIORGIO (MN)
con il seguente ordine del giorno:
1. RELAZIONE DEL PRESIDENTE
2. APPROVAZIONE BILANCIO CONSUNTIVO 2015
3. APPROVAZIONE BILANCIO PREVENTIVO 2016
4. GIURAMENTO NEO ISCRITTI
5. VARIE ED EVENTUALI
Data l’importanza degli argomenti e la necessità di sentire le opinioni degli iscritti, auspichiamo vivamente una cospicua
partecipazione.
Al termine dell’Assemblea: risotto per tutti!
IMPORTANTE: AGGIORNAMENTI ALBO PROFESSIONALE
Ricordo agli iscritti di comunicare all’Ordine eventuali variazioni di: indirizzo, cellulare, email, professione; poi
provvederò (segretaria dell’Ordine) ad aggiornare, oltre all’Albo Professionale, il database di ENPAV e FNOVI.
Secondo il D.P.R. n.137 del 7 agosto 2012 presso l’organismo ordinistico nazionale di ciascun Ordine, è tenuto l’Albo
Unico, formato dall’insieme degli Albi territoriali, i cui dati dovranno essere trasmessi telematicamente a cura degli
Ordini. Il Decreto, nel ribadire la natura pubblica degli Albi territoriali contenenti l’anagrafe di tutti gli iscritti,
introduce la novità della ulteriore e obbligatoria annotazione in essi dei provvedimenti disciplinari adottati nei loro
confronti.
Attenendosi a queste disposizioni di legge, l’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Mantova è da sempre
attivo nell’aggiornamento costante delle informazioni relative ai propri Iscritti inserite nell’Albo Unico Nazionale
tenuto dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Veterinari.
Art. 3
Albo unico nazionale
1. Gli albi territoriali relativi alle singole professioni regolamentate, tenuti dai rispettivi consigli dell'ordine o del
collegio territoriale, sono pubblici e recano l'anagrafe di tutti gli iscritti, con l'annotazione dei provvedimenti
disciplinari adottati nei loro confronti.
2. L'insieme degli albi territoriali di ogni professione forma l'albo unico nazionale degli iscritti, tenuto dal consiglio
nazionale competente. I consigli territoriali forniscono senza indugio per via telematica ai consigli nazionali tutte le
informazioni rilevanti ai fini dell’aggiornamento dell’albo unico nazionale.
Dunque si accentua l’importanza di comunicare tempestivamente allo scrivente Ordine ogni cambiamento che
riguarda i dati della vostra iscrizione.
CAGNA SMARRITA
da email Mirjam van der Laan 28/01/16
Lo smarrimento è avvenuto il 23/24 gennaio scorso. La cagna (Ursula) proveniva dalla Grecia con dei volontari per
raggiungere l’Olanda ed al benzinaio di Nogarole Rocca (VR) si è perso. IL CANE HA CHIP GRECO:
900032002344622. Il cane, intestato all’associazione Olandese, è momentaneamente registrato a nome di Mirjam
van der Laan (tel 339.1260459)
CANE RUBATO
La famiglia Fink (tel 0472/764403; 0472/766109 oppure cell +393313008813) ci scrive da Vipiteno (BZ) a seguito di
un furto del loro cane l’01/01/2016 da parte di una turista che si trovava qui per il periodo natalizio. Si tratta di un
volpino bianco di 17 anni di nome Einstein; microchip: 985120011254542, pelo: semi-lungo, bianco-crema. E’ stato
anche creato un sito Facebook che si chiama “Einstein, un cagnolino nonnino”. Verrà data una ricompensa di
3.000,00 Euro alla persona che ritroverà Einstein.
FISCO/SENTENZE/NORMATIVE
LINEE GUIDA MEDICINA TRASFUSIONALE IN CAMPO
VETERINARIO PUBBLICATE IN GAZZETTA
da Il Veterinario d'Italia nr. 16 del 2 febbraio 2016
Le nuove Linee Guida per l'esercizio della medicina trasfusionale in campo veterinario sono state pubblicate sulla
Gazzetta Ufficiale, Serie generale n. 25 del 1° febbraio 2016, in seguito all'Accordo siglato in Conferenza Stato
Regioni il 17 dicembre 2015. L'emanazione delle nuove Linee Guida abroga il precedente Accordo del 2007. Il
campo di applicazione riguarda il sangue intero prelevato da animale donatore idoneo (cane, gatto, cavallo)
regolarmente registrato in anagrafe (i derivati dal sangue per uso eterologo ricadono sotto il decreto legislativo
193/2006).
Autorizzazione delle strutture- Le strutture veterinarie trasfusionali (ambulatorio, clinica veterinaria, o ospedale
veterinario ai sensi dell'Accordo Stato Regioni del 2003) che svolgono attività trasfusionale di pronto impiego o per
emergenza esclusivamente al loro interno dovranno rispettare le disposizioni dettagliate dall'Accordo, così come le
strutture veterinarie che fungono da 'banca veterinaria del sangue', dove cioè è esercitata l'attività di prelevare,
analizzare, conservare e commercializzare il sangue prelevato da donatore idoneo, abituale o occasionale, previo
consenso del detentore/proprietario. Le regioni e le province autonome disciplinano le modalità per il rilascio delle
autorizzazioni delle strutture veterinarie con verifica periodica della permanenza dei requisiti; le regioni e le
province autonome comunicano al Ministero della Salute l'elenco delle banche veterinarie del sangue per la
pubblicazione sul sito web del salute.gov
Requisiti delle strutture- I requisiti (allegato 5 delle Linee Guida) delle strutture veterinarie trasfusionali e delle
banche veterinarie del sangue ai fini dell'autorizzazione alle attività trasfusionali- oltre a quelli previsti dall'Accordo
Stato Regioni del 2003- comprendono alcune attrezzature:
-pinza multifunzione e anellini di alluminio o pinza saldatrice;
-emofrigoteca a temperatura costante di 4-6°C con registratore di temperatura;
-agitatore meccanico per la raccolta del sangue intero;
-bilancia.
Inoltre i locali di raccolta del sangue intero adottano le misure idonee a valutare e prevenire la diffusione delle
malattie post-trasfusionali, principalmente quelle infettive. Per le operazioni di preparazione del sangue intero
dovranno essere utilizzate sacche autorizzate dal Ministero della Salute. Le tipologie dei prodotti emotrasfusionali
sono 3: 1) sangue intero fresco prelevato da 6-8 ore; 2) sangue intero conservato oltre le 6-8 ore dal prelievo; 3)
sangue intero in predeposito per autotrasfusioni: consiste in una unità di sangue intero prelevata dal paziente cui è
destinata per corrispondere a proprie esigenze terapeutiche.
Direttore sanitario- E' il medico veterinario che "fornisce guida, direzione, supervisione e qualità assicurativa alla
struttura veterinaria; è "il responsabile dell'assistenza sanitaria agli animali, del rispetto del benessere animale e del
coordinamento del personale sanitario operante nella struttura". Al Direttore sanitario delle strutture veterinarie
trasfusionali e delle banche veterinarie del sangue spetta il compito di definire un protocollo dettagliato delle
procedure di prelievo con particolare riguardo alla preparazione del paziente (area
dell'ambulatorio/clinica/ospedale/stalla/box tranquilla pulita e silenziosa), alla quantità di sangue da prelevare e alle
procedure in caso di emergenza clinica - per il donatore o per il ricevente- e vigila sulla sua applicazione. Il
Direttore Sanitario, inoltre, "codifica un protocollo per la gestione delle procedure e un manuale ad uso interno, in
cui sono descritte le modalità operative; assicura che tale documentazione sia costantemente aggiornata e che le
procedure prevedano l'identificazione e la gestione efficace dei punti critici nel prelievo, preparazione e
conservazione del sangue intero per le trasfusioni, al fine di minimizzare i rischi per la salute del donatore e
dimostrarne l'effettiva applicazione".
Consenso informato- Il proprietario dell'animale è preventivamente informato che la procedura non è esente da
rischi ed è tenuto ad esprimere per iscritto il proprio consenso compilando il Modulo per l'accertamento all'idoneità
alla donazione (all. 7 delle Linee Guida).
Idoneità alla donazione- Gli Allegati 1, 3 e 4 della Linea guida definiscono i criteri di idoneità alla donazione di
sangue e di esclusione (permanenti o temporanei); l'Allegato 2 riporta gli esami di laboratorio a cui deve essere
sottoposto l'animale donatore per escludere stati patologici e positività ad indicatori di malattie trasmissibili. Per
evitare sofferenza o distress ("condizione di non adattamento dell'animale a stimoli stressanti") il veterinario può
praticare al donatore, qualora lo ritenga opportuno, una sedazione.
Tracciabilità e informazioni minime ai controlli- Tutte le strutture, ai fini delle attività trasfusionali disciplinati
dalle Linee Guida devono dotarsi di "un sistema di registrazione e di archiviazione dei dati che consenta di
ricostruire il percorso di ogni unità di sangue, dal momento del prelievo fino alla sua destinazione finale". In caso di
controlli, vi sono alcune informazioni minime da esibire.
GAS MEDICALI: AIFA RINVIA DI UN ANNO LE DISPOSIZIONI
SULLE BOMBOLE PROPRIE
da Notizie Anmvi 23 dicembre 2015
Avrebbe dovuto scattare il 31 dicembre 2015 il temine ultimo per l’adeguamento all'uso di bombole proprie.
L'Agenzia Italiana dei Farmaci (AIFA) ricorda che i Titolari di AIC di gas medicinali non possono più riempire
bombole di proprietà di terzi (farmacie, distributori, ospedali, case di cura, autoambulanze, altri mezzi di soccorso,
studi medici, ecc.), ma devono utilizzare esclusivamente bombole proprie, rilasciate in accordo alle condizioni
previste dall’autorizzazione all’immissione in commercio. Tuttavia, in considerazione delle difficoltà tecniche
segnalate in merito al completamento del processo di acquisizione delle bombole di proprietà di terzi, al fine di
evitare carenze di gas medicinali, AIFA ritiene opportuno concedere una proroga fino al 31 dicembre del 2016.
Entro tale data il processo di acquisizione dovrà essere completato. La richiesta di proroga era stata avanzata da
Federfarma e Assogastecnici (l’associazione delle imprese produttrici di gas medicali): le aziende produttrici, in
sostanza, avranno fino al 31/12/16 per completare «il processo di acquisizione delle bombole di proprietà di terzi».
STUDI DI SETTORE, IN VISTA SEMPLIFICAZIONI E
RAZIONALIZZAZIONI
da Newsletter Federfarma 30/01/2016 e www.confprofessioni.eu 29-01-2016
Riorganizzazione e semplificazione all’orizzonte per gli studi di settore. L’intento è stato confermato dal ministro
dell’Economia, Padoan. Il viceministro Casero: «Strumento inutile per i professionisti, che hanno una contabilità di
cassa». Vanno ridotti di almeno il 30% e per raggiungere l’obiettivo il primo passo sarà l’abolizione degli studi di
settore per i liberi professionisti. Per contrastare l’evasione fiscale in modo efficace verranno potenziate la
fatturazione elettronica e la trasmissione telematica delle operazioni soggette a Iva. Nell’atto di indirizzo si legge
che la revisione degli studi di settore verrà condotta “per renderli maggiormente efficaci e massimizzare
l’attendibilità delle stime, assicurandone al contempo la semplificazione anche attraverso la riduzione del loro
numero”. Secondo alcune anticipazioni, si dovrebbe scendere dagli attuali 204 modelli a 170, mentre i circa 2mila
cluster, cioè i gruppi omogenei di ricavi e compensi, dovrebbero essere sostituiti dai “modelli organizzativi di
business”.
TELEVISORE IN SALA D'ASPETTO? SI PAGHERÀ COME L'ANNO
SCORSO
da AnmviOggi 29 gennaio 2016
Il canone RAI sui televisori installati al di fuori dell'ambito familiare sarà dello stesso importo del 2015. L'ha
stabilito il Ministero dello Sviluppo Economico.
Negozi, studi professionali, scuole, sedi associative, ricreative e religiose, insomma tutti i luoghi diversi dal cosidetto
"ambiente familiare" non troveranno il canone RAI addebitato sulla bolletta elettrica, ma procederanno al
pagamento secondo le vecchie regole e i vecchi importi.
L'ha stabilito il Ministero dello Sviluppo Economico che ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 30/12/2015 sul
pagamento del "canone speciale". Solo le utenze familiari (canone ordinario) da luglio vedranno l'importo del
canone (100 euro) sulla bolletta della luce; le utenze "speciali" invece verseranno l'abbonamento annuale RAI, in
base a parametri di versamento stabiliti dalle tabelle ministeriali in vigore nel 2015. Gli studi professionali- se è
presente un apparecchio televisivo- verseranno 195,87 euro; per la radio invece l'importo annuale è di 28,79. Non è
ancora stato emanato invece il decreto sull'esenzione dal canone in bolletta per le utenze elettriche che non
dispongano di televisori,
FARMACI
EMA: TUTTE LE RACCOMANDAZIONI SUI FARMACI
AUTORIZZATI NEL 2015
da www.ema.europa.eu 27/01/16
Bovini, polli, maiali, ma anche cani e cavalli. Sono 14 i nuovi farmaci veterinari approvati nel 2015 in Europa, la
metà dei quali con una nuova sostanza attiva. L'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha pubblicato una
panoramica delle raccomandazioni emesse in relazione alle autorizzazioni all'immissione in commercio di nuovi
prodotti destinati agli animali, sia d'allevamento che da compagnia. Approvati anche nuovi vaccini che
contribuiranno a prevenire malattie nelle specie da produzione alimentare, come bovini da latte, polli e maiali. Via
libera anche a farmaci con il potenziale di ridurre la necessità di trattamenti antimicrobici negli animali, che
contribuiranno a salvaguardare la sicurezza alimentare e la lotta contro il rischio di resistenza agli antibiotici. Per
un farmaco è stata autorizzata una nuova indicazione, mentre un altro è stato approvato per l'uso in un'altra specie
animale.
www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Other/2016/01/WC500200325.pdf
www.ema.europa.eu/ema/index.jsp?curl=pages/news_and_events/news/2016/01/news_detail_002459.jsp&mid=WC0b01
ac058004d5c1
COME SEGNALARE ZOONOSI, TOSSINFEZIONI ALIMENTARI E
ANTIBIOTICORESISTENZE
Da Notizie ANMVI 01/02/16
Gli Stati membri sono tenuti a raccogliere, attraverso propri sistemi di sorveglianza, dati sulle zoonosi, le
tossinfezioni alimentari e le resistenze antimicrobiche. I dati devono poi essere trasmessi alla Commissione Europea
per le opportune valutazioni e contromisure comunitarie. Per facilitare il lavoro degli Stati Membri e della stessa
Commissione, l'EFSA pubblica 3 Manuali, una guida alla rendicontazione armonizzata. Tutti i Manuali rientrano nel
quadro della Direttiva 2003/99/CE che stabilisce che gli Stati membri provvedano alla sorveglianza e alla
rendicontazione su zoonosi, tossinfezioni alimentari e resistenze antimicrobiche "nella misura in cui essi
costituiscono una minaccia per la sanità pubblica". Gli Stati membri devono raccogliere e trasmettere alla
Commissione Europea dati comparabili, che permettano di valutare le tendenze in atto nell'Unione Europea.
L'obiettivo dei Manuali è di guidare gli Stati Membri a segnalare i dati in modo armonizzato e a fornire dati
qualitativamente utili a alle valutazioni della Commissione. Tutti i manuali guidano alla rendicontazione di dati e
informazioni a partire dall'anno 2015.
Manuale per la segnalazione di tossinfezioni alimentari- Questo manuale fornisce una guida specifica per la
segnalazione sui focolai di tossinfezione alimentare, nel quadro della direttiva 2003/99/CE. Il formato della
relazione si basa su quello dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) con l'obiettivo di armonizzare e
semplificare la segnalazione all'EFSA dagli Stati membri. Il manuale include le definizioni e le variabili da
segnalare, con alcuni esempi su come segnalare e classificare gli agenti causali, veicoli alimentari, fattori
contribuenti, luoghi di esposizione e di origine dei problemi.
www.efsa.europa.eu/sites/default/files/scientific_output/files/main_documents/989e.pdf
Manuale per la segnalazione di zoonosi- Il manuale fornisce una guida per la segnalazione sulle zoonosi e degli
agenti zoonotici negli animali, alimenti e mangimi nel quadro della direttiva 2003/99/CE . L'obiettivo è quello di
armonizzare e razionalizzare le relazioni degli Stati membri per garantire che i dati raccolti siano pertinenti e facili
da analizzare a livello di Unione europea (UE).
www.efsa.europa.eu/sites/default/files/scientific_output/files/main_documents/991e.pdf
Manuale per la segnalazione di resistenza antimicrobica- Questo manuale fornisce una guida per la segnalazione
della resistenza agli antimicrobici nel quadro della direttiva 2003/99 e della Decisione di esecuzione 2013/652/UE .Si
tratta per lo più di Salmonella, Campylobacter coli e Campylobacter jejuni, ma vengono fornite delucidazioni anche
su Escherichia coli, Enterococcus e Staphylococcus aureus. Il manuale include una guida specifica per la
segnalazione dei dati obbligatori e volontari.
www.efsa.europa.eu/sites/default/files/scientific_output/files/main_documents/990e.pdf
SCORTE IN ESAURIMENTO-HERPESVIRUS DEGLI EQUINI:
ALMENO DUE MESI PER IL VACCINO
Da Notizie Anmvi 05/02/16
Problemi nella produzione dell’antigene nei laboratori europei stanno rendendo difficile per tutti gli ippiatri
l’approvvigionamento del vaccino contro la rinopolmonite equina e per la prevenzione dell’aborto nella cavalla. Le
difficoltà di reperimento del prodotto (immunologico/vaccino virale inattivato) si protraggono ormai da mesi e
travalicano i confini nazionali. Le scorte si stanno esaurendo in tutta Europa e l’industria farmaceutica, contattata da
ANMVI al riguardo, fa sapere di essere impegnata ad assicurare il ripristino della regolare disponibilità a partire da
aprile-maggio, a procedura produttiva e di validazione ultimata. La Rinopolmonite equina, malattia infettiva da
Herpes virus (EHV1), rappresenta un problema rilevante sotto il profilo sanitario e della tutela del patrimonio
equino. Quanto all’approvvigionamento all’estero, l'ANMVI e la SIVE ricordano che- tenuto conto che la
disponibilità del prodotto è un problema di scala internazionale- l'acquisto è consentito al Veterinario prescrittore,
senza che sia richiesta alcuna autorizzazione ministeriale. Una nota del Ministero della Salute- a suo tempo diffusa
per un problema analogo sollevato da SIVE- aveva precisato che, nei casi che rivestano l’eccezionalità prevista dagli
articoli 10 e 11 del DLgs 193/06, acquistando da canali esteri autorizzati alla vendita del farmaco veterinario e
mantenendo traccia della documentazione relativa all’acquisto, il Veterinario può acquistare personalmente il
farmaco, senza chiedere alcuna autorizzazione. Al di fuori dei canali tracciati l’approvvigionamento è illecito e il
medicinale non può ritenersi garantito sotto il profilo della sicurezza e dell’efficacia.
LA COLISTINA RESTERÀ DISPONIBILE?
da La Settimana Veterinaria N. 947/Febbraio 2016
L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha deciso di rivedere la sua posizione in merito alla colistina, che ormai può
essere considerata come critica. Il motivo è la scoperta, in Cina, del primo meccanismo trasferibile di resistenza alla
colistina: il gene MCR-1, isolato in suini e polli, ma anche in fonti batteriche prelevate dall’uomo. La Commissione
europea ha quindi chiesto all’Ema di rivedere il suo parere, pubblicato nel 2013, sull’uso della colistina in Medicina
veterinaria, nel quale si raccomandava di mantenere questo farmaco, in particolare nell’allevamento suino.
Autorizzazione da mantenere o no? L’Ema ha di conseguenza deciso di riunire il proprio gruppo di esperti, che
dovrà decidere se mantenere o meno l’autorizzazione all’uso della colistina. L’aggiornamento, previsto al più tardi
per il 30 giugno 2016, terrà conto dell’importanza di questo antibiotico in Medicina umana e veterinaria, l’impatto
della resistenza, la disponibilità di trattamenti sostitutivi e l’efficacia della gestione dei possibili rischi per la
protezione della salute pubblica e animale in Europa.
PICCOLI ANIMALI
L'ANAGRAFE NAZIONALE FELINA TI PREMIA ANCHE NEL 2016
da Notizie Anmvi 12 gennaio 2016
Al suo quinto compleanno, il database dell'Anagrafe Nazionale Felina è in ottima salute. Un servizio ai proprietari
di gatti utilizzato da 5 mila strutture veterinarie. Anche nel 2016, l'attività dei Veterinari per la registrazione
anagrafica del gatto è premiata con la campagna 'Meriti un Premio', in collaborazione con Frontline Combo e
Merial. L’Anagrafe, promossa da ANMVI insieme a Frontline Combo Education Program- è stata costantemente
implementata e oggi si deve ai Veterinari aderenti il ragguardevole numero di 31.644 gatti registrati, corrispondenti
a 22.566 proprietari/detentori.
Il servizio - L'Anagrafe Nazionale Felina informatizza i dati identificativi dei gatti dotati di microchip e dei loro
proprietari. Il servizio consiste nell'inoculazione di un microchip, atto medico veterinario, che non richiede anestesia
e che soltanto un Veterinario iscritto all'ordine può eseguire. La prestazione è fornita su richiesta del proprietario, su
compenso liberamente determinato fra le parti. L'adesione del Veterinario all'ANF avviene mediante registrazione
gratuita. I proprietari hanno a disposizione una funzione di ricerca per contattare la struttura veterinaria più vicina.
Qualunque utente del web, avendo a disposizione il numero di microchip, può risalire al proprietario dell'animale.
Meriti un Premio- Per ogni gatto registrato nella banca dati, il sistema assegna in automatico 1 punto e ogni volta
che viene raggiunta la quota-punteggio prevista, il veterinario riceve un avviso via email che lo informa di avere
diritto alla scelta di un premio: ogni 10, 30, 40 e 50 punti accumulati, conoscerà il punteggio raggiunto e i premi
corrispondenti: editoria scientifica, digitale e a stampa, iscrizione gratuita ad un congresso nazionale SCIVAC a
scelta. I premi vengono attribuiti rispettando il limite regolamentare di massimo 3 premi per ciascun veterinario,
nell’ambito della durata del concorso. Per conoscere i premi si può accedere all'area riservata ai Medici Veterinari,
previa registrazione.
Nuove funzionalità - La vitalità del database è testimoniata dall'interazione fra i Veterinari e l'assistenza tecnica
dell'helpdesk che, nel corso del tempo, ha portato al progressivo miglioramento delle funzionalità. Un menu
rinnovato, a disposizione dei Veterinari, vuole facilitare la navigazione e superare alcune difficoltà ricorrenti. Una
Guida per il Medico Veterinario è consultabile nell'area riservata ai Medici Veterinari, previa registrazione.
ANFI- Anche quest'anno, l'Anagrafe Nazionale Felina sarà promossa presso gli allevatori di gatti di razza in
occasione dell'edizione 2016 del Master per l’allevatore felino:
www.anfitalia.it/site/images/Pieghevole_Master_Felino.pdf
Una Guida per il Proprietario è liberamente raggiungibile dalla home page. Nell'area pubblica del sito è inoltre
disponibile un atlante dei gatti di razza.
www.anagrafenazionalefelina.it
NECESSITÀ DI TRASFUSIONE DOPO CHIRURGIE DIVERSE
Da Vet.journal 15 gennaio 2016
Uno studio retrospettivo ha confrontato la trasfusione di eritrociti (RBC) tra 207 cani sottoposti a lobectomia
epatica, splenectomia, gastrectomia parziale, rinotomia, tiroidectomia, erniorrafia perineale e chirurgia toracica. Si
confrontavano le esigenze trasfusionali (RBC concentrati, sangue intero e trasportatori di ossigeno a base di
emoglobina bovina) e il tasso di sopravvivenza 2 settimane dopo l’intervento tra i cani sottoposti ai diversi tipi di
chirurgia. I pazienti sottoposti a splenectomia e lobectomia epatica avevano una probabilità significativamente
maggiore di ricevere una trasfusione di RBC rispetto ai pazienti sottoposti a tutte le altre procedure. Si riscontrava
un’associazione significativa tra peso corporeo e trasfusione perioperatoria di RBC, con maggiore probabilità di
trasfusione all’aumentare del peso corporeo. I cani che ricevevano RBC periperatori avevano una probabilità
significativamente minore di sopravvivere fino a due settimane dopo l’intervento. I risultati indicano che i cani
sottoposti a splenectomia e lobectomia epatica possono necessitare di una trasfusione perioperatoria di RBC. Tali
procedure chirurgiche dovrebbero essere pianificate in accordo a questi risultati, garantendo la pronta disponibilità
di RBC concentrati e donatori, concludono gli autori.
DAL 15 FEBBRAIO: PREVENZIONE PRECOCE CONTRO LA
LEISHMANIOSI CANINA
Da AnmviOggi 29/01/16
Dal 15 febbraio al 15 marzo 2016 i proprietari di cani saranno invitati a recarsi dal Medico Veterinario: un mese di
prevenzione per sensibilizzare i proprietari di cani sull’importanza di una prevenzione precoce contro la
Leishmaniosi canina: l'iniziativa si chiama "Felici senza Leishmaniosi" ed è promossa da Virbac, che invita i
veterinari ad aderire registrandosi sul sito
www.felicisenzaleishmaniosi.com
Comunicazione- Un poster dedicato, da esporre in sala d’attesa, favorirà il coinvolgimento dei proprietari,
stimolandoli ad informarsi sulla prevenzione di una malattia mortale se non adeguatamente contrastata. Dal mese
di Febbraio Virbac attiverà una intensa campagna informativa, per invitare tutti i proprietari di cani ad aderire al
Mese della prevenzione. Sarà anche attiva la pagina facebook Leishmaniosinews Virbac con maggiori
approfondimenti sulla malattia.
Fad per i veterinari che adeririscono alla campagna "Felici senza Leishmaniosi"- I veterinari che si registreranno al
sito, potranno accedere gratuitamente alla FAD sugli aspetti dermatologici in corso di leishmaniosi Canina
sviluppata da Anmvi e Scivac che sarà presentata ufficialmente al congresso Scivac di Rimini.
La prevenzione della Leishmaniosi in 4 semplici mosse- Durante tutto l’anno ma in particolare in questo periodo,
con il Mese della prevenzione, Virbac invita i proprietari di cani a recarsi dal veterinario per effettuare il test
diagnosticio Speed Leish K (disponibile anche associato a filaria in Speed Duo Diro/Leish K o erlichia in Speed Duo
Leish K/Ehrli) per verificare immediatamente se l’animale è sano. Nei cani dai 6 mesi di vita in poi, con test
negativo, il Veterinario potrà procedere con la vaccinazione. È bene informare i proprietari che il vaccino può essere
effettuato in qualsiasi periodo dell’anno ma bisogna agire preventivamente per arrivare all’estate (e quindi al
periodo di maggior diffusione dei vettori della malattia) con il cane fortemente protetto contro la Leishmaniosi. La
carta vincente contro la Leishmaniosi è far sì che il sistema immunitario del cane sia pronto a reagire correttamente
contro il parassita. Oggi esistono sistemi all’avanguardia, sicuri ed efficaci contro la Leishmaniosi. Virbac elenca
quattro semplici mosse per prevenirla:
1. Vaccinare il cane con CaniLeish
2. Usare antiparassitari repellenti come Effitix che garantisce 4 settimane di protezione
3. Usare zanzariere a maglie fitte
4. Evitare il contatto cane-fleobotomo: No alle passeggiate serali, No al cane che dorme all’aperto di notte
ANGIOSTRONGILOSI DEL CANE
da VETPEDIA 30.01.2016
Angiostrongylus vasorum, comunemente noto come French heartworm, è un nematode metastrongilide causa
dell’angiostrongilosi cardiopolmonare canina. Il parassita, allo stadio adulto, si localizza a livello del ventricolo destro
e dell’arteria polmonare degli ospiti definitivi (cane, volpe e, occasionalmente, lupo, coyote e furetto) causando quadri
clinici di diversa importanza e gravità, sovente mortali. Il ciclo biologico è indiretto e prevede l’intervento di ospiti
intermedi, rappresentati da molluschi gasteropodi. L’infestazione da A. vasorum era in passato considerata circoscritta
ad aree geografiche ben identificate ed isolate (e.g. Nord America, sud-est della Francia, Regno Unito e Danimarca).
Tuttavia recenti segnalazioni in altri paesi, Italia compresa, dimostrano che l’areale di A. vasorum è in espansione.
Alla luce dell’aumento della diffusione dell’angiostrongilosi e della gravità clinica di questa patologia nel cane, negli
ultimi anni l’interesse nei confronti di tale parassita è in notevole aumento.
RUOLO PATOGENO E SINTOMATOLOGIA
La sintomatologia clinica osservabile in corso di angiostrongilosi è molto variabile. Si possono osservare
manifestazioni sintomatologiche lievi, pauci-sintomatiche, ovvero gravissimi sintomi cardio-polmonari e disordini
della coagulazione che possono portare a morte il soggetto infestato anche in tempi brevi. Le manifestazioni cliniche
risultano più gravi nei soggetti giovani e nei cani con difese immunitarie compromesse o insufficienti e, in generale,
quando la carica infestante è elevata. Le continue re-infestazioni, anche quando causate da un numero ridotto di
parassiti, possono altresì causare quadri mortali. I segni respiratori più comuni sono rappresentati da tosse, dispnea e
tachipnea, e sono causati dalla broncopolmonite indotta dalla presenza del parassita a livello dei vasi polmonari. La
presenza dei parassiti adulti nell’arteria polmonare, con conseguente trombosi vascolare ed ipertrofia muscolare, può
causare la comparsa di ipertensione polmonare accompagnata o meno da insufficienza ventricolare destra (cor
pulmonale). I sintomi clinici derivanti dalla compromissione cardiaca comprendono anche intolleranza all’esercizio,
ascite, pallore delle mucose, soffio cardiaco e sincope. Possono inoltre essere presenti disordini della coagulazione e
coagulopatie come, ad esempio, petecchie ed ecchimosi a livello della congiuntiva e della sclera, epistassi, emottisi,
ematomi post-chirurgici, sanguinamento intestinale, ematuria ed anemia. I meccanismi alla base di tali deficit
coagulativi non sono stati ancora perfettamente chiariti ma la causa potrebbe essere la comparsa di coagulopatia
intravasale disseminata cronica. Nei soggetti infestati si evidenziano infatti trombocitopenia, deplezione dei fattori
della coagulazione (V, VII) e prolungato tempo di attività della protrombina. Sono stati inoltre riportati casi di
trombocitopenia immunomediata. Altri possibili sintomi possono essere di tipo neurologico, causati dalla comparsa
di emorragie nel sistema nervoso centrale o da emboli parassitari in sede intracranica o subdurale: depressione del
sensorio, atassia, convulsioni, sintomi vestibolari, paralisi e dolore lombare acuto. Inoltre possono manifestarsi segni
di tipo oculare come uveiti e/o gastrointestinali come vomito, diarrea, anoressia e perdita di peso.
DIAGNOSI
La diagnosi clinica di angiostrongilosi è estremamente difficoltosa a causa dell’aspecificità del quadro. Tuttavia, è
possibile formulare un sospetto diagnostico sulla base del segnalamento, dell’anamnesi, dei rilievi ottenuti tramite le
indagini radiografiche ed ecografiche, e dei rilievi ematobiochimici. Le alterazioni radiografiche descritte in corso di
angiostrongilosi possono variare in relazione al periodo dell’infestazione e sono correlate alla gravità delle lesioni
indotte dal nematode a livello cardiopolmonare. I rilievi iniziali comprendono una lieve opacizzazione del parenchima
polmonare e lesioni focali caratterizzate da pattern interstiziale e/o alveolare. Trascorso il periodo di prepatenza le
lesioni alveolari tendono ad essere più evidenti ed è possibile riscontrare aree di consolidamento polmonare dovute
alle emorragie indotte dalle migrazioni larvali. Di solito, dalle 9 alle 21 settimane post infestazione, compaiono le
alterazioni più gravi, rappresentate da aumento dell’opacità interstiziale del polmone e delle dimensioni dell’ombra
cardiaca, dilatazione dell’arteria polmonare e, occasionalmente, pneumotorace. Nonostante la distribuzione
multifocale e/o periferica del pattern alveolare sia sempre presente in corso di infestazione da A. vasorum, nessuno
dei segni radiografici precedentemente descritti può essere considerato patognomonico. L’ecocardiografia, pur
permettendo di valutare il grado di compromissione cardiaca, non consente di giungere ad una diagnosi di certezza.
I principali rilievi evidenziabili (insufficienza valvolare tricuspidale e polmonare, eventualmente accompagnata da
rigurgito, ipertrofia ventricolare eccentrica e concentrica, e dilatazione dell’arteria polmonare) sono infatti del tutto
aspecifici e permettono esclusivamente di formulare una diagnosi di ipertensione polmonare e di cor pulmonale ed,
eventualmente, di valutarne la gravità. I test ematobiochimici possono rilevare la presenza di alterazioni compatibili
con disordini della coagulazione: deplezione dei fattori V e VII, prolungato tempo di attività della protrombina,
nonché trombocitopenia e anemia. Per conseguire una diagnosi di certezza è possibile mettere in evidenza la presenza
del parassita nel cane infestato. Le larve di A. vasorum possono essere isolate mediante l’esecuzione di un lavaggio
broncoalveolare o tracheale, ma queste tecniche sono molto indaginose e richiedono l’intervento di personale esperto.
L’esame copromicroscopico è la metodica più semplice per isolare ed identificare il parassita. È tuttavia necessario
considerare che, indipendentemente dalla presenza del nematode e dall’insorgere della sintomatologia clinica, non è
possibile evidenziare le L1 nelle feci nel periodo di prepatenza. Successivamente, le larve sono eliminate in maniera
incostante ed è quindi possibile avere risultati falsi negativi anche in corso di angiostrongilosi patente e clinicamente
evidente. Pertanto, l’esame copromicroscopico delle feci dovrebbe essere condotto su campioni raccolti per 3 giorni
consecutivi ovvero a giorni alterni per una settimana. L’esame delle feci mediante flottazione con soluzioni sature di
saccarosio, cloruro di sodio o solfato di zinco, con peso specifico di 1200-1350, può a volte permettere di rilevare la
presenza di A. vasorum ma, generalmente, queste soluzioni possono disidratare le L1, rendendole non identificabili
ed, inoltre, possono causarne la precipitazione.
La metodica di Baermann rappresenta il gold standard per la diagnosi di angiostrongilosi in quanto consente di isolare
le larve ancora vitali (Fig. 1). fruttando tale tecnica è dunque possibile identificare morfometricamente e
morfologicamente le L1 giungendo in tal modo ad una diagnosi di certezza. Tuttavia questa tecnica richiede tempi
di circa 24-36 ore e l’identificazione morfologica della larve deve essere effettuata da un operatore esperto poiché le
L1 di A. vasorum devono essere distinte dalle larve di altri parassiti del cane (ad es. Crenosoma vulpis, Filaroides spp.)
o da nematodi a vita libera. Le L1 di A. vasorum sono lunghe 310-400 µm (Fig. 2) e possiedono un’estremità caudale
curvata ad S e dotata di una spina dorsale. Recentemente sono state messe a punto metodiche di biologia molecolare
in grado di rilevare il DNA del parassita sia nel sangue sia nelle feci dei cani infestati, e test ELISA in grado di rilevare
la presenza di antigeni circolanti di A. vasorum. Molto recentemente è stato messo in commercio un test rapido in
grado di rilevare un antigene circolante di A. vasorum, con buoni valori di sensibilità e alti valori di specificità. Inoltre,
è molto importante tenere presente che in alcuni cani con angiostrongilosi, molti kit rapidi utilizzati per la diagnosi
della filariosi cardiopolmonare possono dare risultati falsi positivi, soprattutto se viene utilizzato il sangue intero.
Pertanto, è importante testare i cani positivi ai test antigenici anche con la metodica di Baermann per evitare sia
risultati falsi negativi sia falsi positivi.
TRATTAMENTO
Nonostante l’angiostrongilosi si possa manifestare in forma pauci-sintomatica, il trattamento antiparassitario è
sempre raccomandabile, anche nei casi meno gravi, alla luce della potenziale pericolosità della patologia per il cane.
Il fenbendazolo, somministrato al dosaggio di 25-50 mg/kg per os per 20 giorni consecutivi, presenta elevata efficacia
nel trattamento dell’angiostrongilosi, ma questa molecola non è registrata in molti paesi per A. vasorum. La
milbemicina ossima, in formulazione orale contenente anche il cestocida praziquantel, è registrata per il trattamento
dell’angiostrongilosi e, in particolare, per ridurre il livello di infestazione da A. vasorum in animali già infestati se
somministrata per os al dosaggio di 0.5 mg/kg una volta alla settimana per quattro settimane consecutive. La stessa
formulazione ha presentato, in condizioni sperimentali, una buona (~85%) efficacia preventiva quando somministrata
mensilmente. Analogamente, un’altra formulazione orale, contenente milbemicina ossima e l’insetticida spinosad,
presenta elevata efficacia, prossima al 99%, nella prevenzione mensile dell’angiostrongilosi. Una formulazione spoton contenente moxidectina 2,.5%/imidacloprid 10% è registrata in Italia sia per la terapia sia per la profilassi
dell’angiostrongilosi canina con elevati valori di efficacia, e pertanto, al momento, può essere considerato il prodotto
di scelta per il trattamento e la prevenzione dell’infestazione causata da A. vasorum. In particolare, è stato dimostrato,
sia in condizioni sperimentali sia in condizioni di campo, che tale formulazione spot-on applicata in singola dose è
efficace per la terapia dell’infestazione. A volte, nel caso di infestazioni massive, può essere necessaria una seconda
somministrazione a distanza di 2-4 settimane. Per quanto riguarda la prevenzione, una singola somministrazione
mensile di questa formulazione può infatti eliminare le larve in corso di sviluppo dopo l’infestazione dell’animale,
impedendo quindi che il parassita diventi adulto e che la parassitosi diventi patente e, quindi, limitando i danni
polmonari e la sintomatologia clinica. Nelle aree endemiche il ricorso ad una terapia profilattica è auspicabile alla
luce del potere patogeno rilevante di A. vasorum.
CARCINOMA A CELLULE DI TRANSIZIONE DEL CANE: STATO
DELLE CONOSCENZE
Da Vet.journal 3 febbraio 2016
Il carcinoma a cellule di transizione (TCC), definito anche carcinoma uroteliale, è la più comune forma di tumore
maligno vescicale del cane e colpisce decine di migliaia di cani in tutto il mondo ogni anno. Il TCC canino è
solitamente una neoplasia invasiva di grado elevato. I problemi associati a questo tumore includono l’ostruzione
delle vie urinarie, le metastasi distanza in >50% dei casi e segni clinici problematici sia per il cane sia per il
proprietario. I fattori di rischio includono l’esposizione a prodotti per il controllo delle pulci e diserbanti di vecchia
concezione, obesità, sesso femminile e un rischio molto forte associato alla razza. La conoscenza di questi aspetti sta
consentendo ai proprietari di ridurre il rischio di TCC nei loro cani. La diagnosi di TCC si effettua mediante l’esame
istopatologico di biopsie tissutali ottenute mediante cistoscopia, chirurgia e catetere. Gli aghi aspirati e le biopsie
percutanei dovrebbero essere evitati per ridurre il rischio di disseminazione di cellule neoplastiche. Il TCC è
solitamente localizzato nella regione del trigono vescicale, precludendo un’exeresi chirurgica completa. Il
trattamento medico è il pilastro della terapia del TCC del cane. Benché questa neoplasia non sia solitamente
curabile, più farmaci hanno un effetto contro questo tumore. Il 75% circa dei cani risponde favorevolmente al
trattamento e può godere di una buona qualità di vita per un periodo di alcuni mesi fino a un anno. Numerose
nuove promettenti terapie per il TCC stanno emergendo e data la stretta similitudine tra TCC del cane e cancro
della vescica invasivo di grado elevato nell’uomo, i nuovi trattamenti di successo derivati dagli studi sul cane
potrebbero essere di beneficio per il cane e successivamente essere traslati all’uomo, concludono gli autori.
DAL 2 FEBBRAIO I PETS SONO "COSE IMPIGNORABILI"
da Notizie ANMVI 27/01/16
Cani, gatti, cavalli e pets non convenzionali non finiranno all'asta. Entrerà in vigore il 2 febbraio la Legge 221/2015
che stabilisce l'impignorabilità degli animali d'affezione o da compagnia. Risolta una incertezza normativa: benchè
gli animali da compagnia non rientrassero nella prassi di esattori e creditori, mancava una norma di legge che li
escludesse espressamente dalla pignorabilità. L'articolo 77 del provvedimento modifica l'articolo 514 del codice di
procedura civile aggiungendo alle "cose mobili assolutamente impignorabili", due categorie di animali:
-gli "animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti,
senza fini produttivi, alimentari o commerciali;
-gli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli;
Benchè la pignorabilità di queste categorie di animali non fosse prassi, il Legislatore ha ritenuto di raccogliere le
sollecitazioni di parlamentari e le sensibilità della società civile. Vengono così riconosciuti come meritevoli di
apprezzamento, tutela e impignorabilità alla stregua di altre "cose", come le "cose sacre", l'anello nuziale, la
corrispondenza, i vestiti, la biancheria, i letti, i tavoli, la lavatrice, ecc. Non si tratta tuttavia di un cambio di status
dell'identità giuridica degli animali che rimangono "res", ma rientrano fra i beni che l'ordinamento non considera
strumentali alla rivalsa dei debitori, nemmeno se si tratta di animali di pregio economico.
RESPONSABILITA' PROFESSIONALE: DISPLASIA MAL CURATA,
SENTENZA DEL TRIBUNALE DI GENOVA
Fonte: l'Arena e AnmviOggi 02/02/2016
Il Tribunale civile di Genova ha riconosciuto il risarcimento civile e il danno esistenziale subito dalla proprietaria di
un meticcio. Con sentenza n.1004/2016 il giudice ha riconosciuto la responsabilità professionale di due veterinari
condannandoli al risarcimento. In seguito ad una diagnosi di displasia e di conseguente intervento chirurgico non
riuscito, il proprietario, dopo essersi rivolto ad un altro veterinario che confermava la compromissione della salute
del cane, ha avviato una causa legale ottenendo soddisfazione in Tribunale. Il 13 gennaio scorso il Giudice - oltre al
ristoro in sede civile- ha anche riconosciuto il danno esistenziale. In sentenza è scritto che "proprio perché il cane
non è di razza, le aspettative della padrona sono maggiormente amplificate a far si che sia inserito nel contesto
familiare a tutti gli effetti, ed è indubbio che nel comune sentire il valore di un animale d’affezione inserito in una
famiglia è elevato e cresce nel tempo".
GRANDI ANIMALI
I NUMERI DEI BOVINI E SUINI IN ITALIA NEL 1° SEMESTRE 2015
Da mangimiealimenti.it/ 04/02/16
Riguardo al settore zootecnico, sono disponibili informazioni di fonti diverse ma purtroppo non sempre concordanti
tra loro, il che rende complicata la scelta della o delle fonti informative per analisi interpretative di dinamiche e
trends. Tra le varie fonti interessate al settore zootecnico, indubbiamente, è da riconoscere valenza statistica alle
informazioni Istat ed alle dichiarazioni contenute nelle Anagrafi Zootecniche. Nel 1° semestre 2015, secondo Istat,
risultano macellati 1,3 milioni di capi bovini e bufalini per 379 tonnellate di carne - peso morto, con incrementi del
6,0% in termini di capi e del 13,8% per le quantità di carni rispetto al pari periodo 2014. Tali incrementi si
ridimensionano sensibilmente se si confrontano i dati 2015 con quelli analoghi del semestre immediatamente
precedente (rispettivamente -3,8% e +0,8). In parziale controtendenza le macellazioni di suini, il cui ammontare a
giugno 2015 risulta pari a 5.983 mila capi per 770 mila tonnellate di carne, con incrementi rispettivamente del 6,2%
e 15,8% nei confronti del pari semestre 2014 e dello 0,8% e 16,1% rispetto al 2° semestre 2014. Per il comparto
bovino (compresi i bufalini) gli incrementi quantitativi di carni ottenute dalle macellazioni hanno molto
verosimilmente influito sulle minori importazioni di animali vivi e di carni. Nei primi sei mesi 2015, secondo Istat,
l’Italia ha acquistato dall’estero 525 mila capi, con flessioni del 4,7 % rispetto al pari periodo 2014 e del 10,6%
rispetto al 2° semestre 2014. Anche le quantità di carni importate, pari a circa 201 mila tonnellate, hanno registrato
significativi decrementi (rispettivamente al -6,5% e -4,7%). Limitatamente al numero di capi, gli ingressi dall’estero
risultanti in Anagrafe sono quasi perfettamente concordanti con quelli Istat. Più o meno invariato per Istat,
soprattutto per gli ultimi due semestri considerati, il numero dei bovini e bufalini esportati (intorno ai 30 mila capi),
con la differenza, tuttavia, nel numero di capi esportati dichiarato in Anagrafe relativo al 2° semestre 2014 (32 mila
capi per Istat a fronte di 25 mila per l’Anagrafe). Dinamiche semestrali molto diversificate, per quanto concerne il
comparto suino. Secondo i dati Istat, nel 1° semestre 2015 risultano importati 731 mila capi, con marcati aumenti
del 30,5% rispetto al pari periodo 2014 e del 47,3% rispetto all’ultimo semestre 2014. Al contrario, le quantità di
carni con 528 mila tonnellate acquistate a tutto giugno 2015 si sono mantenute pressoché invariate (527 mila
nell’ultimo semestre 2014 e 521 mila nel 1° semestre 2014). In termini di capi acquistati, il trend oscillatorio dei tre
semestri considerati trova conferma dalle risultanze dell’Anagrafe, ma con valori molto marcatamente inferiori agli
analoghi Istat. In merito alle esportazioni Istat, mentre il numero dei capi venduti risulta rimasto pressoché
costante nel tempo (circa 2 mila capi), i quantitativi dii carni vendute, con 53 mila tonnellate, risultano in netto calo
(-14,5% rispetto alla prima parte del 2014 e -18,5% rispetto al 2° semestre). A completamento dell’analisi, l’Anagrafe
bovina fornisce informazioni anche sul numero di capi morti in azienda, di cui in stalla, e persi per furto e/o
smarrimento. Al riguardo, infatti, emerge che nel 1° semestre 2015 sono stati dichiarati morti in azienda poco più di
115 mila capi (93,2% morti in stalla), cui sono da aggiungere altre 16 mila unità circa perse per furto e/o
smarrimento (70,5% per solo smarrimento). Dai confronti semestrali risultano incrementi rispettivamente pari al
+17,6% e +19,7% sul 1° semestre 2014, e +8,0% e +14,2% sul semestre immediatamente precedente. È appena il caso
di richiamare l'attenzione sul fatto che qualora il numero dei bovini e bufalini morti e/o persi si aggiungessero a
quello dei capi allevati, si otterrebbe un ammontare di capi pressoché uguale alle consistenze Istat, specialmente
per quanto riguarda gli ultimi due semestri considerati.
ALLEVAMENTO 2.0 TRA ROBOT PER MUNGITURA E SMS
SEGNALA-PARTI
da www.sivemp.it 05-02-2016
Dai nuovi robot di mungitura al messaggio Sms che avvisa l'allevatore quando la bovina sta per
partorire. L'innovazione alla 112ª edizione di Fieragricola di Verona, in zootecnia si declina sui
fattori del tempo, del benessere animale e della produttività. Tra i padiglioni c'è il robot 'Lely
Astronaut A4', con una capacità di mungitura di 900.000 chilogrammi di latte all'anno, che
consente di essere impiegato per 80-85 bovine, contro i modelli precedenti in cui la capacità
massima di servizio era di poco superiore ai 70 capi. I tempi di mungitura per vacca scendono
così da 7 minuti e mezzo 6 sei, ma anche di un sistema che permette all'animale di uscire
frontalmente, grazie alla mungitura a scomparsa. Inoltre, sottolineano dalla fiera scaligera, tutti
i dati relativi ai litri di latte, ai parametri legati alla qualità e alla salubrità, possono essere inviati
sia sul telefono che su tutti i dispositivi informatici dell'allevatore. E fra le informazioni utili, il
robot di mungitura registra anche a distanza i battiti di ruminazione, cioè quanto un animale
mastica, indice di salute della bovina. Mentre l'Associazione Italiana Allevatori (Aia) propone un
sistema di monitoraggio remoto nel parto dell'animale. Un dispositivo elettronico avvisa, con
sms o una telefonata, quando il parto della manza o della vacca è prossimo. Fra l'avviso e il parto
intercorrono fra 45 minuti e un'ora, per permettere una pronta assistenza in stalla. Un sistema
efficace sia nella gestione degli allevamenti da carne che da latte, dove l'efficienza produttiva e
riproduttiva è un fattore economico rilevante. Novità anche dall'Associazione nazionale degli
allevatori di razza Frisona che ha presentato in Fiera il nuovo indice funzionale, di prossima
applicazione, in grado di soddisfare non soltanto le rinnovate esigenze degli allevatori in termini
di produttività e di fitness, e dunque di redditività, ma anche le richieste del consumatore sotto il
profilo della salute e del benessere animale.
FINALMENTE EFFETTIVA L’APERTURA DEL CANADA ALLE
CARNI SUINE
da Assica - 22.01.2016
Dopo circa 10 mesi dalla conclusione della valutazione dello status sanitario dell’Italia con riferimento alla Malattia
vescicolare del suino, da parte della Canadian Food Inspection Agency (CFIA), la Commissione europea ha
finalmente ottenuto dai canadesi l’approvazione del modello di certificato sanitario per l’esportazione di carni suine
e di preparazioni a base di carne suina. Le misure aggiuntive, previste solamente per i prodotti esportati dall’Italia,
unico Paese non indenne dalla Malattia vescicolare, limitavano le nostre possibilità di export ai salumi cotti e ai
prodotti stagionati un minimo di 30 giorni, se ottenuti da carni provenienti dall’Unione europea o dalle Regioni
italiane indenni da MVS, oppure almeno 400 giorni in caso di materia prima proveniente da Campania e Calabria.
Finalmente, a novembre, la Commissione ha potuto comunicare alle Autorità degli Stati membri la pubblicazione
su TRACES del modello di certificato che riporta le condizioni sanitarie per l’export di carni fresche e ha dato il via
alle prime esportazioni. Per contro, non è ancora stato approvato il nuovo certificato per i prodotti a base di carne, la
cui formalizzazione è necessaria per rendere effettiva la possibilità di esportare salumi stagionati meno di 30 giorni.
Si tratta di uno step meramente burocratico, benché di lentissima esecuzione, che non compromette l’entità del
successo conseguito. Infatti, la conquista anche in Canada dell’obiettivo – già raggiunto negli USA nel 2013 – di
liberalizzare le spedizioni dei nostri prodotti, superando gli ostacoli discendenti dalla permanenza della Malattia
vescicolare in alcune parti del nostro territorio, è un importantissimo risultato, perseguito con tenacia da ASSICA,
che è stato raggiunto grazie all’impegno profuso dal Ministero della Salute e dalla Commissione europea nel
richiedere con forza alla CFIA il pieno riconoscimento dell’equivalenza tra le normative applicabili alle carni e
l’abrogazione di ogni ulteriore garanzia aggiuntiva.
IBD EQUINA: ACCURATEZZA DELL’ECOGRAFIA
Da Vet.journal 3 febbraio 2016
Nel cavallo, la malattia infiammatoria intestinale (IBD) causa in genere una sindrome da deperimento cronico
(CWS) clinicamente aspecifica; per quest’ultimo motivo la diagnosi di questa condizione è spesso problematica. I
precedenti studi di ecografia addominale nei cavalli con sospetta IBD ne hanno sottolineato l’utilità nell’approccio
diagnostico ma, a conoscenza degli autori, non ne hanno valutato l’accuratezza. Uno studio ha valutato la sensibilità
e la specificità della misurazione ecografica dello spessore della parete del piccolo intestino nella diagnosi di IBD,
utilizzando la biopsia rettale come standard di riferimento. Si selezionavano retrospettivamente 35 cavalli visitati
per CWS in una popolazione clinica. La valutazione di sensibilità e specificità e l’elaborazione della curva ROC
venivano effettuate inizialmente per tutta la popolazione di pazienti e poi ripetute soltanto nei cavalli che
mostravano evidenze ecografiche di ispessimento diffuso della parete del piccolo intestino.
Considerando tutti i pazienti, un valore cutoff di 5,7 mm era il migliore compromesso tra sensibilità (36,8 %) e
specificità (87,5 %). Quando si consideravano solo i pazienti con ispessimento intestinale diffuso, un valore cutoff di
5 mm era il miglior compromesso tra sensibilità (50%) e specificità (100%). In accordo ai risultati ottenuti,
l’ecografia per essere considerata una metodica specifica per la valutazione dell’ispessimento della parete del
piccolo intestino e potrebbe essere utile nel protocollo diagnostico dell’IBD nei cavalli con CWS, concludono gli
autori.
PROTEINE ANIMALI TRASFORMATE (PAT): RIMOZIONE
DELL’OBBLIGO DEGLI ACCORDI BILATERALI PER L’EXPORT
da newsletter ministerodellasalute.it 04/02/16
L’Unione Europea ha eliminato l’obbligo di accordi bilaterali con Paesi Terzi per l’esportazione di Proteine Animali
Trasformate (PAT) derivate da non ruminanti destinate alla produzione di mangimi. Il Regolamento (UE) 2016/27,
che modifica il Regolamento (CE) 2001/999, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea
(G.U.U.E.) il 14 gennaio ed entra in vigore il 3 febbraio 2016. Resta immutato comunque il divieto di esportazione di
PAT derivate da ruminanti. Nonostante la rimozione dell’obbligo, il nuovo Regolamento prevede condizioni
particolari per la produzione e l’esportazione di PAT di non ruminanti che, in primo luogo, devono originare da
impianti di trasformazione dove non vengono lavorati sottoprodotti di ruminanti. A tale proposito, con nota 1362
del 20 gennaio 2016, il Ministero della Salute ha invitato le Regioni a fornire l’elenco degli impianti di
trasformazione autorizzati che intendono esportare PAT di non ruminanti verso Paesi Terzi e a verificare la
conformità di questi ultimi ai requisiti previsti dal regolamento.
STUDIO CANADESE: I MARCATORI GENETICI PER RIDURRE
L’ODORE DI VERRO
da La Settimana Veterinaria N. 947/Febbraio 2016
Uno studio realizzato da un’equipe di ricercatori canadesi ha avuto lo scopo di esplorare la possibilità di ridurre il
tasso di androstenone e scatolo nel tessuto adiposo di suini maschi interi per minimizzare l’“odore di verro”,
utilizzando marcatori genetici. Un campione di grasso e muscolo è stato raccolto in fase di macellazione o tramite
biopsia su animali vivi da 3.474 suini maschi interi, di razza pura (Duroc, Landrace e Yorkshire), per determinare la
concentrazione degli ormoni sessuali. Gli animali sono stati quindi genotipizzati per 97 SNP (single nucleotide
polymorphism ) su 40 geni candidati, codificanti per geni implicati nella sintesi e nella degradazione
dell’androstenone e dello scatolo. È stata poi eseguita un’analisi statistica in due tappe, per valutarne l’associazione
tra SNP e i livelli di androstenone e scatolo misurati. Circa la metà dei soggetti di razza Duroc e un quarto dei
Landrace e degli Yorkshire avevano un livello di androstenone superiore alla soglia di tolleranza (1.000 ng/g). Per lo
scatolo, circa il 95% dei Duroc aveva un livello inferiore alla soglia di tolleranza (200 ng/g). I livelli di scatolo erano
più alti nei Landrace e negli Yorkshire. Globalmente, il 5% circa dei soggetti testati si situava sopra la soglia di
tolleranza per entrambi gli ormoni, il 28% aveva livelli troppo elevati per l’androstenone ma accettabili per lo
scatolo , il 6% aveva livelli troppo elevati per lo scatolo ma accettabili per l’androstenone e il 62% degli animali
aveva livelli accettabili per entrambi gli ormoni. Dall’analisi dei dati genetici è emerso che il numero di alleli
sfavorevoli era significativamente correlato ai livelli di androstenone nel Duroc e dello scatolo nel Landrace. Nei
Duroc la percentuale di animali al di sopra della soglia di tolleranza per l’androstenone è risultata del 76% per i
suini con meno di 15 alleli sfavorevoli, e solo del 20% per i verri con 10 alleli sfavorevoli. Nella razza Yorkshire non
è stata trovata correlazione tra il numero di alleli sfavorevoli e il livello di scatolo, forse a causa dello scarso numero
di animali di questa razza che presentano un elevato tasso di questo ormone. I ricercatori concludono che questi
risultati, almeno a livello delle razze pure canadesi, sono incoraggianti rispetto alle potenzialità di utilizzare i
marcatori genetici per ridurre l’odore di verro, ma che andrebbero validati in condizioni commerciali, su incroci.
MANGIMI MEDICATI, IN GU L'ELENCO DEI DISTRIBUTORI
AUTORIZZATI
da Notizie ANMVI 3 febbraio 2016
Il Ministero della Salute ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l'elenco delle aziende autorizzate ai sensi di legge
alla distribuzione di mangimi medicati. In base al decreto ministeriale 16 novembre 1993 i grossisti titolari
dell'autorizzazione ministeriale (a norma del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 119) possono esercitare l'attività
di distribuzione di mangimi medicati e prodotti intermedi dal momento in cui presentano domanda di estensione
dell'attività al Ministero della Salute, e contestualmente inviino comunicazione alla unità sanitaria locale
competente per territorio e all'assessorato regionale alla sanità. Il Ministero della Salute provvede annualmente alla
redazione e pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana di un elenco completo contenente i
nominativi dei grossisti autorizzati a svolgere tale attività.
DISTOCIA BOVINA: UTILITÀ DI CIRCONFERENZA DELLO
ZOCCOLO E AREA INTRAPELVICA
Da www.vetjournal.it 13/01/2016
Uno studio ha determinato l’utilità clinica della misurazione della circonferenza dello zoccolo anteriore del vitello,
dell’area intrapelvica materna e di valori morfometrici selezionati nel prevedere la distocia nelle bovine da latte. Si
effettuava uno studio osservazionale utilizzando un campione di 103 manze Holstein-Friesian in tarda gestazione. Si
misuravano con un pelvimetro l’altezza e la larghezza intrapelvica materna e si calcolava l’area intrapelvica. Si
misuravano inoltre la circonferenza dello zoccolo anteriore e il peso alla nascita del vitello. Il punteggio di difficoltà
di parto (1–5) era maggiore nelle manze (mediana, 3,0) che nelle vacche (mediana, 1,0). L’area intrapelvica mediana
immediatamente prima del parto era minore nelle manze (268 cm2) che nella vacche (332 cm2), mentre la
circonferenza dello zoccolo anteriore e il peso alla nascita del vitello erano simili in entrambi i gruppi. Il punteggio
di difficoltà di parto era positivamente associato al peso alla nascita del vitello nelle manze e nelle vacche. La
regressione logistica binaria utilizzando i dati sia della madre sia del vitello indicava che il rapporto tra la
circonferenza dello zoccolo anteriore del vitello e l’area intrapelvica materna forniva il miglior indicatore predittivo
di distocia (punteggio di difficoltà di parto = 4 o 5), con sensibilità = 0,50 e specificità = 0,93 al cutpoint ottimale per
il rapporto (>0,068 cm/cm2). La determinazione del rapporto tra la circonferenza dello zoccolo anteriore del vitello e
l’area intrapelvica materna ha utilità clinica nel prevedere il punteggio di difficoltà di parto nelle bovine HolsteinFriesian, concludono gli autori.
EFFETTI CRONICI DEGLI OGM SULLE MUCCHE: PUBBLICATO
STUDIO “STORICO”
da www.sicurezzaalimentare.it 05/02/2016
Eric-Gilles Seralinì, il noto scienziato anti OGM francese, insieme ad altro ricercatore e allevatore dell’ente di ricerca
indipendente CRIIGEN- ha pubblicato un articolo sullo Scholarly Journal of Agricultural Science a gennaio 2016,
dal titolo “Pathology reports on the first cows fed with Bt176 maize (1997–2002)”. La premessa? In letteratura sono
assenti studi a lungo termine sugli Ogm, che sarebbero invece necessari in quanto gli effetti tossici sono cumulativi
e la cancerogenesi si evidenzia dopo anni o decenni di ripetuti stress cellulare. I dati si riferiscono proprio al periodo
dal 1997 al 2002, e quindi non sono certo nuovi. In base allo studio, che ha un valore descrittivo e non ha le pretese
di una esaustività statistica, i ricercatori infatti si premurano di sottolineare che sarebbero necessari altri studi più
approfonditi, e che ciononostante, lo studio rappresenta la serie storica di alimentazione con OGM più lunga ad
oggi disponibile. Lo studio avrebbe evidenziato danni cronici non imputabili ad altri fattori che non alla dieta con il
mais Bt 176 poi ritirato dal mercato. Il Mais BT 176 è stato il primo mais OGM introdotto sul mercato europeo. Nel
corso degli anni, e con un progressivo aumento degli OGM nella dieta (dallo 0 al 40%), la proporzione di mucche
sane è diminuita dal 70% - tasso normale- a solo un 40%. Aspetti di collasso renale, problemi epiteliali o alle mucose
sono stati collegati a questa diminuzione del benessere, in assenza di altre cause apparenti (come di origine
microbiologica, sebbene ricercate in profondità). I mangimi sono stati controllati in profondità su possibili fattori di
confondimento come le micotossine (assenti) o patogeni.
Il mais Bt176 GM non è mai stato coltivato su larga scala ed è stato sostituito dal mais Bt11 e MON810 , a causa di
restrizioni governative (dal 2000 in Germania) o di moratorie nazionali (come in Francia). E’ stato definitivamente e
ufficialmente ritirato dal mercato UE nel 2007. E 'stato geneticamente modificato per produrre un insetticida Bt
specificamente mutato dalla tossina dal gene naturale Cry1Ab. In esperimenti in vitro , la tossina Bt influenza le
cellule umane , sia da sola che in combinazione con altri erbicidi.
Ma vi sono aspetti misteriosi sulla vicenda. L’articolo infatti, pubblicato su una rivista poi accusata di essere al
centro di raggiri e frodi, scompare dalla rete per “decadimento del dominio web” e senza che gli autori ne fossero
informati. La rivista appare su una lista di riviste che potrebbero essere al centro di frodi, raggiri- la lista della
Scholarly Open Access-, che dichiara: “Questa è una lista di discutibili riviste “open access”. Si raccomanda agli
studiosi di leggere le recensioni disponibili, le valutazioni e le descrizioni fornite qui, e poi decidere da soli se
vogliono presentare articoli, servire come redattori o nel comitato editoriale.”
I criteri che portano sulla lista “squalificata” sono diversi: dall’impossibilità di identificare individui dietro la
redazione all’impossibilità di identificare il board di redazione; dalla carenza di informazioni sull’editore, lo staff e il
comitato dei revisori-nonché affiliazioni istituzionali; dall’evidenza che lo staff editoriale manchi dei requisiti
accademici e professionali adeguati per qualificarli; dalla presenza di comitati di redazione duplicati in riviste
diverse (stessi membri); dalla presenza di un numero insufficiente di membri del Comitato editoriale. Il vero rischio
però di tali siti è quello di scomparire improvvisamente, “predando” i contenuti editoriali che sono stati conferiti
dagli autori. Come sembra essere successo all’articolo sul mais Bt 176. Articolo però, rimasto sul sito di Seralinì,
CRIIGEN. Non è la prima volta che una pubblicazione di CRIIGEN è al centro di controversie. Ricordiamo la
“retractation” operata da da Food Chem & Toxicology, con ricusazione dello studio. In modo del tutto inusuale, e
senza i motivi necessari per l’operazione (come ad esempio, la volontà di manipolare dati o falsificare i risultati). Si
scoprì poi che nel comitato di redazione della rivista operavano ricercatori con forti legami con l’industria delle
biotecnologie. L’intervista che avevamo fatto a Seralinì sulla vicenda sconfessava diverse cose dette sul suo conto:
come che avesse ricevuto finanziamenti da grandi gruppi della distribuzione organizzata. Certamente, non finirà
qui- ne siamo certi. E il dibattito divampa.
Ente Nazionale Previdenza Assistenza Veterinari
AL VIA LA NUOVA POLIZZA DAL 1° GENNAIO DEL 2016
da www.enpav.it
La gara per l’affidamento della polizza sanitaria è stata aggiudicata ad RBM Salute per il biennio 2016/2017.
Alla raccolta delle adesioni provvederà Marsh, broker assicurativo di provata esperienza, ed in futuro gli associati
potranno ricevere comunicazioni anche da tale società.
Si potrà aderire fino al 29 febbraio 2016 attraverso una piattaforma web:
www.marshaffinity.it/enpav
(seguire la procedura che ad un certo punto indicherà i dati per effettuare il pagamento)
La polizza si articola in Piano Base e Piano Integrativo.
Il Piano Base è gratuito per tutti gli iscritti, che possono decidere di estendere a loro spese la copertura al proprio
nucleo familiare. Pensionati Enpav ed iscritti all’Albo professionale ma non all’Ente, possono acquistare il Piano
Base solo per se stessi o anche per il proprio nucleo familiare.
Il Piano Integrativo è a pagamento per tutti.
Elenco delle strutture convenzionate: www.rbmsalute.it/network.html
Il Piano Base decorre
• per gli iscritti, in forma diretta dal 1° gennaio 2016
• per le estensioni al nucleo familiare e le adesioni dei pensionati e degli iscritti all’Albo e non all’Ente,
effettuate con pagamento del relativo premio entro il 29 febbraio 2016, la copertura decorre dal 1° gennaio
2016 in forma rimborsuale e dal lunedì successivo al pagamento del premio in forma di assistenza diretta.
Il Piano Integrativo, per quanti effettuano adesione e pagamento entro il 29 febbraio, decorre
• dal 1° gennaio 2016 in forma rimborsuale
• dal lunedì successivo al pagamento, per la forma diretta
Novità Piano Base
• Indennità per maternità a rischio
Per le veterinarie iscritte libere professioniste, in caso di gravidanza a rischio, con totale astensione dal
lavoro, è prevista la corresponsione di un’indennità mensile di 600 Euro al mese per un periodo massimo di
5 mesi.
• Alta Specializzazione
Inserimento dell’Harmony Test, in alternativa al prelievo dei villi coriali o all’amniocentesi.
• Trattamenti fisioterapici riabilitativi, prima previsti solo per le ipotesi di infortunio, sono stati estesi anche
ai casi di malattia.
• Prevenzione, solo per il titolare. Le prestazioni di medicina preventiva sono state suddivise nei pacchetti
“prevenzione cardiovascolare” e “prevenzione oncologica”, differenziati per uomini e donne. L’Assicurato
può scegliere un unico pacchetto per anno assicurativo, con il vincolo che il pacchetto “prevenzione
oncologica” può essere effettuato una volta ogni due anni, e le prestazioni devono essere in un’unica
soluzione.
• Long term care. Erogazione di un’indennità di capitale di 6.000 Euro per 5 anni, in alternativa al rimborso
delle spese sanitarie e all’erogazione diretta di servizi di assistenza.
I premi del Piano Base
Iscritto
nessun costo
Pensionato/Cancellato Enpav
Euro 73,15
Coniuge o convivente more uxorio
Euro 73,15
Per ogni figlio
Euro 42,35
Novità Piano Integrativo
• Prevenzione. Le prestazioni di medicina preventiva incluse nei pacchetti “prevenzione cardiovascolare” e
“prevenzione oncologica” possono essere effettuate da un unico familiare per anno assicurativo
• Cure dentarie fino alla concorrenza di 1.000 Euro per le spese sostenute per:
o cure odontoiatriche e ortodontiche, comprese visite ed esami radiologici, con esclusione delle spese
per ablazione tartaro e courettage se effettuate a scopo preventivo
o acquisto e ribasamento di protesi odontoiatriche
I premi del Piano Integrativo
Costo annuo per single
(comprensivo di quota
associativa a Mutualitas)
Costo annuo per nucleo
(comprensivo del costo per il capo nucleo e della
quota associativa a Mutualitas)
Fino a 35 anni
Euro 323,00
Euro 554,00
Da 36 a 45 anni
Euro 400,00
Euro 708,00
Da 46 a 55 anni
Euro 631,00
Euro 1.016,00
Da 56 a 70 anni
Euro 785,00
Euro 1.247,00
Da 71 a 85 anni
Euro 862,00
Euro 1.401,00
Età dell’assicurato
I premi del Piano Integrativo sono differenziati in relazione alle fasce di età del titolare. Il Piano Integrativo “transita”
per una Mutua Assicurativa, “Mutualitas”, per poter usufruire del beneficio della detraibilità fiscale. La quota
associativa a Mutualitas ammonta a 15 Euro.
Il nucleo familiare assicurabile è composto dal coniuge o convivente more-uxorio fino agli 85 anni di età, e dai figli
conviventi o non conviventi purché fiscalmente a carico o nei confronti dei quali vi sia l’obbligo del mantenimento,
fino al compimento dei 30 anni di età.
Guida ai piani sanitari:
www.enpav.it/attachments/article/297/Guida%20ai%20Piani%20Sanitari.pdf
I recapiti di RBM Salute x info (no per adesioni):
• 800 991 804 da telefono fisso e cellulare (numero verde)
• +39 0422 174 4271 dall’estero
• 04221744771 fax
• indirizzo e-mail: [email protected]
Assistenza Marsh: 02/48538987 (per problemi tecnici sull’adesione)
ALIMENTI
CARNI ROSSE, IL PARERE DEL COMITATO NAZIONALE PER LA
SICUREZZA ALIMENTARE
da www.salute.gov.it 05/02/16
Il Ministro della Salute, on. Beatrice Lorenzin, ha ricevuto dalla Sezione competente del Comitato nazionale per la
sicurezza alimentare (CNSA) il parere richiesto immediatamente dopo la pubblicazione da parte della rivista "The
Lancet – Oncology" dell’abstract di una Monografia IARC che mette in relazione il consumo di carni rosse
trasformate e fresche con un aumentato rischio di insorgenza di tumori del colon retto. Il parere del CNSA è stato
reso al termine di una approfondita istruttoria svoltasi negli ultimi tre mesi. La Sezione del CNSA ha osservato
preliminarmente che una completa conoscenza del contesto e delle variabili alle quali si riferisce IARC, come pure
dei dati a supporto del lavoro pubblicato, sarà possibile solo quando, nel secondo semestre di quest’anno, sarà resa
disponibile la versione finale e completa della monografia. Nel merito scientifico, la Sezione ha ricordato che
l’insorgenza dei tumori è un evento derivante da più fattori di natura individuale, comportamentale e ambientale,
tra i quali vanno considerate anche le abitudini alimentari e che l’effetto cancerogeno delle carni è condizionato da
abitudini di cottura e trasformazione e che, d’altro canto, la carne costituisce una importante fonte di proteine ad
alto valore biologico e di altri nutrienti essenziali per la vita, soprattutto in alcune fasce d’età e condizioni di salute.
Sulla base di tali considerazioni, la Sezione del CNSA raccomanda di seguire costantemente un regime alimentare
vario, ispirato al modello mediterraneo. In particolare si raccomanda una riduzione di grassi e proteine animali e
una assunzione costante di cibi ricchi di vitamine e fibre.
per consultare il parere del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare:
www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=2473
PARMIGIANO REGGIANO, IL 2015 HA CHIUSO CON UN
AUMENTO DEI CONSUMI E UNA LIEVE RIPRESA DELLE
QUOTAZIONI
da Notiziario N. 77 del 13 /01/2016 Osservatorio Agri&Food di Cremonafiere
Prosegue l’ascesa dei consumi del Parmigiano Reggiano: nel periodo gennaio-novembre 2015 gli
acquisti nella Gdo sono aumentati del 3,1%. Lo rende noto il Consorzio di tutela che sottolinea
anche come le quotazioni, seppur lentamente, continuino a registrare una ripresa. Per l’Ente di
tutela il dato generale è soddisfacente e di segno completamente opposto rispetto a quel -5%
complessivo che hanno fatto segnare gli altri formaggi duri, sia Dop che non Dop. Inoltre, nel
bimestre ottobre-novembre 2015, si è registrato un picco del +15% rispetto allo stesso periodo
del 2014 grazie anche alla spinta promozionale impressa dalle catene distributive in relazione
alle ridotte quotazioni dei mesi passati. “Gli operatori della distribuzione e i commercianti
all’ingrosso – dichiara il Consorzio – evidenziano un andamento analogo anche per dicembre cui
va ad associarsi un incremento delle vendite dirette da parte dei caseifici, sia negli spacci
aziendali che con i canali online, che va oltre il 20% rispetto al Natale 2014”. Al buon andamento
dei consumi interni si affianca come dicevamo prima anche la progressiva ripresa delle
quotazioni. Nelle sedute della Borsa comprensoriale avvenute tra metà ottobre e metà dicembre,
si è infatti registrato un aumento di 45cent./kg (+6,1%) per il Parmigiano Reggiano stagionato 12
mesi, mentre per quello sottoposto a una maggiore stagionatura l’aumento è stato di 60cent./kg
(+7,5%). La produzione intanto appare stabile rispetto al 2014: a fine novembre i volumi dei
primi 11 mesi dell’anno hanno fatto segnare un modesto -0.3%. “Lo scenario internazionale del
settore lattiero-caseario induce comunque a prudenza nelle valutazioni di prospettiva – ha
dichiarato Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano – ma i dati legati a
consumi, export, flessione delle scorte, cui si associano le nuove azioni intraprese dal Consorzio
in tema di promozione in Italia e all’estero e quelle adottate con le modifiche apportate al
Disciplinare a tutela della qualità e a contrasto di ogni forma di contraffazione, inducono a
prevedere, a parità di produzione, una progressiva ripresa della redditività”.
FEFAC E ASSALZOO: A CHE PUNTO È ARRIVATA LA RICERCA DI
FONTI PROTEICHE ALTERNATIVE
da http://mangimiealimenti.it 15/01/16
La ricerca di fonti proteiche rappresenta la maggiore sfida in termini di sostenibilità, nell'ambito della produzione
dei mangimi per animali destinati all'alimentazione umana. L'industria mangimistica è impegnata a cercare
possibili fonti proteiche alternative, che siano in grado di rispettare il requisito fondamentale della sicurezza dei
mangimi. Di questo tema si è discusso durante il workshop: “Nuove fonti proteiche come garantire una efficace
analisi del rischio?”, che si è tenuto il 9 ottobre 2015 a Piacenza, su iniziativa di Fefac (European Feed Manufacturers'
Federation), la federazione dei produttori europei di mangimi, e di Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori
di Alimenti Zootecnici), che riunisce i principali rappresentanti dell'industria mangimistica italiana. Al convegno
hanno preso parte circa 130 partecipanti, tra i quali anche gli esperti dell'Efsa (Autorità europea per la sicurezza
alimentare). Durante l'evento si è discusso della possibilità di ricorrere a fonti proteiche alternative come insetti,
alghe, sostanze di origine vegetale e proteine unicellulari. È stato, quindi, aperto un focus specifico sulla valutazione
e sulla gestione dei rischi correlati all'impiego di questi elementi.
Fonti vegetali - Nel breve periodo, il concentrato di piselli e le alghe mostrano risultati incoraggianti come fonti
proteiche vegetali. Tuttavia, secondo il dott. Marinus van Krimpen dell'Università di Wageningen (Olanda), a lungo
andare la migliore alternativa economica alla soia importata consiste nel produrre la soia all'interno degli stati
dell'Unione Europea. Attualmente i produttori europei ottengono una quantità maggiore di proteine da un ettaro di
grano piuttosto che da uno di soia. Secondo Van Krimpen, i rendimenti derivanti dalla produzione europea di soia
dovrebbero, quindi, aumentare da 3 a 5 tonnellate per ettaro affinché il legume possa diventare un'alternativa
sostenibile.
Insetti - Elaine Fitches di Proteinsects e Antoine Hubert di Ipiff (International Platform of Insects for Food and
Feed) hanno illustrato gli aspetti qualitativi ed economici dell'allevamento degli insetti. Gli insetti possiedono
elevati livelli di proteine altamente digeribili (fino al 60%). Inoltre, possono raggiungere fino a 150 tonnellate per
ettaro in un lasso di tempo molto breve. Gli esperti non concordano, però sul substrato da utilizzare per fare in
modo che gli insetti diventino una fonte proteica sostenibile per l'industria mangimistica. Secondo l'Ipiff sarebbe
meglio impiegare substrati vegetali, che soddisfano i requisiti normativi previsti dall'Unione Europea. Il progetto
Proteinsects, finanziato dall'UE, prevede invece la sperimentazione di altri substrati, quali il letame e i rifiuti
alimentari, che attualmente non sono consentiti in Europa. L'esperto Efsa Tilemachos Goumperis ha evidenziato
che, sulla base dei dati disponibili, l'impiego degli insetti nella produzione di mangimi e alimenti appare sicuro, ma
ritiene che occorrano ulteriori ricerche per valutarne i rischi microbiologici e la contaminazione chimica. Fitches e
Hubert hanno invitato la Commissione Europea a rivedere la normativa secondo cui le proteine derivanti dagli
insetti devono sottostare agli stessi requisiti di macellazione di tutte le altre proteine animali trasformate, di origine
diversa da quella dei ruminanti. A loro avviso, eliminare questo ostacolo consentirebbe all'insetticoltura di essere
utilizzata nell'acquacoltura. Martha Ponghellini, Dirigente della Dg Sante, ha sottolineato che le materie prime
come gli insetti non dovrebbero essere considerate "nuovi mangimi", perché non rappresentano una novità.
L'innovazione, semmai, risiede a livello produttivo, nei progressi compiuti per raggiungere una produzione su vasta
scala.
Fonti proteiche marine - Enrico Bachis dell'Iffo (The Marine Ingredients Organisation), ha sottolineato che la
quantità di farina di pesce a disposizione sta diminuendo e che, per il momento, le alternative principali sono
l'impiego degli scarti dei pesci e l'acquacoltura. La farina ottenuta dagli scarti della pesca ha un ottimo profilo
aminoacidico. Tuttavia, rispetto alla farina di pesce, ha bassi livelli proteici e un'elevata presenza di ceneri. Inoltre,
la normativa che regola l'acquacoltura è più severa e, per di più, in questi prodotti il rischio che vi siano residui
chimici e antibiotici è maggiore. La produzione autotrofica di alghe poterebbe, quindi, rappresentare la via più
praticabile per ottenere nuove fonti proteiche. Tuttavia, i costi di produzione restano ancora alti. Bachis evidenzia i
lati positivi del krill, ma sottolinea che è presente in quantità troppo limitate per poter rappresentare una valida
alternativa alle fonti tradizionali. Infine, l'impiego dei vermi marini carnivori, che possono essere nutriti con gli
scarti di pesce, finora non si è dimostrato finanziariamente sostenibile. Oltre tutto, sembra che questi animali
accumulino sostanze contaminanti.
Proteine unicellulari - Philippe Tacon di Cofalec (Confederation of Yeast Producers) ha evidenziato che gli
organismi unicellulari come lieviti, batteri, funghi o microalghe rappresentano un'interessante fonte di proteine, in
particolare per l'acquacoltura. Questi esseri viventi possono essere allevati in campo agricolo, nei rifiuti umani e
animali. In particolare, i lieviti contengono il 49% di proteine altamente digeribili, con un profilo aminoacidico
vicino a quello della soia e della farina di pesce. Possono essere prodotti direttamente per la realizzazione di
mangimi (coltura primaria) o indirettamente, ad esempio tramite la fermentazione dei sottoprodotti derivanti dalle
fabbriche di birra. I lieviti sono anche immessi sul mercato sotto forma di cereali secchi distillati con sostanze
solubili, di solito provenienti dalle industrie di bioetanolo di Stati Uniti e Brasile. I controlli sui lieviti primari sono,
tuttavia, molto severi, a causa della potenziale contaminazione con microrganismi patogeni e dell'eventuale
presenza di microrganismi geneticamente modificati. Quest'ultimo aspetto va a toccare la legislazione sui mangimi
Ogm.
Alberto Allodi, Presidente Assalzoo, ritiene che nonostante i lodevoli sforzi profusi nella ricerca di fonti proteiche
alternative, nel prossimo futuro l'industria mangimistica europea continuerà a dipendere dalle importazioni di soia,
principalmente da Nord e Sud America, per ottenere le materie prime di cui ha bisogno per soddisfare le esigenze
del settore zootecnico.
VARIE
CENSIMENTO API: MINISTERO ACCORDA PROROGA AL 31
MARZO
da nota Ministero Salute N. prot. DGSAF in Docspa/PE
Esteso al 31 marzo 2016 il termine per la registrazione in BDN/BDR dei dati relativi al censimento 2015. Lo
comunica il Ministero della Salute in una nota ai Servizi Veterinari nella quale sono precisate le ragioni della
decisione di stendere al 31 marzo 2016 il termine per la registrazione in BDN/BDR dei dati relativi al censimento
2015 (così come consolidato al 31 dicembre). La legislazione vigente (DM 4 dicembre 2009 e DM 11 agosto 2014)
prevede l’obbligo di aggiornare annualmente la consistenza (censimento annuale) e la dislocazione degli apiari
posseduti nel periodo compreso tra il 1° novembre ed il 31 dicembre di ogni anno utilizzando le apposite
funzionalità informatiche presenti nella BDN/BDR. Tuttavia, una comunicazione del Ministero della Salute ai
Servizi Veterinari e alle associazioni del settore evidenzia che lo sviluppo del sistema informativo della Banca Dati
Apistica nazionale è stato completato nel secondo semestre del 2015 e che ancora oggi sono in corso attività di
allineamento del sistema a quanto previsto dalla normativa. Sono inoltre in corso sul territorio nazionale diverse
attività formative rivolte ai Servizi veterinari ed agli apicoltori al fine di migliorare le conoscenze nell’utilizzo
dell’applicativo informatizzato. Considerato che la normativa comunitaria inerente gli aiuti nel settore
dell’apicoltura prevede che gli Stati membri notificano alla Commissione il numero di alveari presenti nel proprio
territorio – sulla base di un metodo affidabile - a partire dal 2017, ovvero con la presentazione del prossimo
programma nazionale triennale 2017-2019- il Ministero della Salute ha disposto la proroga al 31 marzo 2016.
Sito web dell’anagrafe apistica: www.vetinfo.sanita.it/j6_bdn/common/public/?applCodice=API
INFLUENZA AVIARIA: LA PROTEINA CHE OSTACOLA IL VIRUS
da Settimanale della Veterinaria Preventiva nr. 1/17.01.16
E' una piccola differenza nella proteina ANP32A, che nei mammiferi ha 33 amminoacidi in meno che negli uccelli,
a impedire che i virus aviari siano trasmessi ai mammiferi e all'uomo. La trasmissione può quindi avvenire solo in
presenza di una specifica mutazione del virus. La comprensione di questo meccanismo potrà portare allo sviluppo di
nuovi farmaci antivirali. Ulteriori info su www.lescienze.it
NOVITA’ ONAOSI
Da Newsletter Opera Nazionale Assistenza Orfani Sanitari Italiani
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Corsi Post Graduate siglata la convenzione tra l'ONAOSI e l' Università di York
Don Ciotti ha aperto l'Anno di Studi 2015-2016 a Perugia
Orientamento scolastico professionale in favore dei giovani assistiti
Il 29 febbraio 2016 scade il termine della domanda per il contributo in denaro relativo a "soggiorno di
studio all'estero per corsi di lingua straniera 2015/2016"
• Contributi in denaro a domicilio per la formazione post-laurea, riservati agli assistiti Onaosi: scadenza
29/02/2016
• Riapertura Casa Vacanze di Nevegal (BL) stagione estiva 2016
Leggi tutto su www.onaosi.it
N.B.: L’Ordine declina ogni responsabilità sulla precisione delle informazioni contenute in questo servizio di rassegna
stampa, messo a disposizione dei propri iscritti. Inoltre si evidenzia che le notizie che compongono le News sono per ovvi
motivi sintetiche; per approfondimenti si rimanda alle fonti degli articoli.
Mantova, 9 febbraio 2016
Prot.: 88/16