Lezione 02 - UTE Cinisello
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Lezione 02 - UTE Cinisello
Elementi di Chimica Lezione 02 La tavola periodica degli elementi I 92 elementi chimici esistenti in natura, pur essendo diversi gli uni dagli altri, presentano a volte proprietà chimiche simili. Già nella prima metà del XIX secolo molti studiosi avevano osservato che alcuni elementi diversi presentavano delle caratteristiche chimiche analoghe e, più precisamente, che alcune proprietà si ripresentavano periodicamente dopo incrementi analoghi del peso atomico. Fu però un chimico russo, Dmitri Ivanovic Mendeleev, che nel 1869, con felice intuizione, riuscì a mettere ordine nei risultati delle ricerche effettuate sull’argomento e formulò una classificazione che prese il nome di “sistema periodico” o “tavola periodica” degli elementi che successivamente, finanche ai nostri giorni, ha ricevuto numerose importantissime conferme. La Figura 7 riporta una versione abbreviata6 della tavola periodica in cui gli elementi, già elencati nelle figure precedenti, sono disposti su sette righe e otto colonne sempre in ordine di numero atomico crescente. Le righe prendono il nome di “periodi” mentre le colonne prendono il nome di “gruppi”. Si può quindi anche dire che nella tavola periodica gli elementi sono classificati secondo sette periodi e otto gruppi. I periodi sono indicati con un numero naturale ed i gruppi con un numero romano. Per ogni elemento sono indicati, in alto a sinistra, il numero atomico (numero di protoni presenti nell’atomo) e, in basso a destra, il peso atomico arrotondato, cioè il peso dell’isotopo prevalente. Non entreremo nel dettaglio dei criteri che hanno ispirato questa disposizione, ma ci limiteremo a descriverla e a mostrarne gli aspetti più importanti, anticipando qualche concetto che sarà meglio chiarito più avanti. Innanzi tutti si rileva che tutti gli elementi che si trovano a sinistra della linea spezzata, disegnata in rosso ed in grassetto nella figura, che va dal boro all’astato hanno in comune le seguenti caratteristiche: sono quasi tutti solidi a temperatura ambiente7, sono dotati di lucentezza, hanno densità elevate, fondono a temperature molto alte, sono malleabili e sono buoni conduttori di elettricità e di calore. A questi elementi si dà il nome di “metalli”. Gli elementi che si trovano a destra della spezzata invece hanno caratteristiche opposte a quelle 6 L’abbreviazione consiste nel non aver inserito nella tabella gli elementi compresi fra i numeri atomici, evidenziati in rosso, 20 e 31, 38 e 49, 56 e 81 che saranno esaminati a parte e gli elementi artificiali cosiddetti “transuranici” che non sono presenti come tali in natura. 7 Eccetto il gallio, il cesio, il francio ed il mercurio (quest’ultimo, con numero atomico 80, è compreso fra quelli che non compaiono in figura). menzionate sopra e ad essi si dà il nome di “non metalli”8. Ancora più importanti sono le affinità che si riscontrano fra gli elementi che appartengono agli stessi gruppi, cioè quelli che si trovano allineati nella stessa colonna, in particolar modo quelli delle colonne estreme a sinistra e a destra. Nel I Gruppo infatti9, ci sono i cosiddetti “metalli alcalini”, litio,sodio,potassio,rubidio, cesio e francio, caratterizzati dal fatto di essere tutti monovalenti10, di reagire molto vivacemente con l’acqua anche a freddo dando prodotti dal comportamento molto simile, di essere fortemente elettropositivi. Nella II Gruppo ci sono i “metalli alcalino-terrosi”, berillio, magnesio, calcio, stronzio, bario e radio, che sono bivalenti, debolmente elettropositivi e reagiscono meno vivacemente con l’acqua dando prodotti che hanno caratteristiche molto simili. Nella VII Gruppo ci sono “gli alogeni”, fluoro, cloro, bromo, iodio e astato, che sono monovalenti, fortemente elettronegativi e tendenzialmente con molecole11 biatomiche. Infine nell’ VIII Gruppo ci sono “i gas nobili”, elio, neon, argo, cripto, xeno e radon, monoatomici, dotati di grande stabilità e scarsissima reattività. La regolarità con cui gli elementi si succedono nella tavola periodica ha permesso anche di scoprire nuovi elementi che ancora non erano noti ai tempi di Mendeleev, ma a cui era stato lasciato un posto perché tale regolarità fosse rispettata. Come esempi si possono citare, fra gli altri, il berillio, il tecnezio, il francio, il radio e l’uranio. Gli elementi non inseriti nella tavola periodica abbreviata sono riportati nella Figura 8. Se si lasciano ancora fuori 14 elementi compresi fra il lantanio e l’afnio e cioè fra i numeri atomici 57 e 72, essi possono essere ordinati secondo tre periodi di dieci elementi ciascuno in cui gli elementi che si trovano nella stessa colonna hanno proprietà chimiche molto simili, come per esempio rame (Cu) argento (Ag) e oro (Au) o come il nichel (Ni) il palladio (Pd) e il platino (Pt). Fra questi elementi sono compresi alcuni molto noti e importanti come, oltre quelli appena citati, il titanio (Ti) il cromo (Cr) il ferro (Fe) lo zinco (Zn) il mercurio (Hg) ecc. Meno noti invece sono i 14 elementi con numero atomico fra 58 e 71, riportati nella parte inferiore della figura. Ad essi si dà il nome di “lantanidi”, perché seguono il lantanio nella tavola periodica, o 8 Un tempo questi elementi si chiamavano “metalloidi” e questo termine è ancora molto diffuso tuttora. 9 Escludendo l’idrogeno che dovrebbe più propriamente fare gruppo a sé. 10 Il concetto di valenza sarà chiarito più avanti. 11 Anche il concetto di molecola sarà chiarito in seguito. I 1 1 II III IV V VI VII VIII 2 H He 1 3 2 4 4 Li Be 3 12 Na 19 4 20 K Ca 5 38 Rb Sr 85 55 6 56 Cs Ba 133 87 7 Fr Rd 223 Pb 204 89 Th 227 Pa 232 Br 53 Kr 84 54 I X 127 85 Po 131 86 At 209 92 40 36 80 Te 209 91 35 128 84 Bi 207 90 Ac 226 83 Ar 35 Se 122 20 18 Cl 79 52 Sb 119 82 Tl 137 88 Sn 115 81 51 17 S 75 Ne 19 32 34 As 73 50 In 88 33 10 F 16 16 P 9 O 31 Ge 70 49 15 28 32 Ga 40 N 14 Si 26 31 8 12 14 Al 24 39 37 13 7 C 11 Mg 23 6 Bo 9 7 11 5 Rn 210 222 U 231 238 Figura 7 – Tavola periodica (abbreviata) degli elementi 22 21 Sc 23 Ti 45 Y 51 41 Zr 89 91 La 59 58 Ce 140 Ta 178 141 75 Pm 63 66 65 Tb 159 163 65 48 Ag Cd 108 79 Pt 112 80 Au 195 Hg 197 201 64 Gd 152 67 Dy 78 192 Eu 150 47 106 Ir Zn 64 Pd 103 190 Sm 46 77 30 Cu 59 Rh Os 186 145 144 76 62 61 Nd 45 101 Re 184 Ni 59 Ru 98 W 181 60 Pr 44 96 74 Co 56 Tc 29 28 27 Fe 55 43 93 Hf 139 52 Mo 73 26 Mn 42 Nb 72 57 25 Cr 48 40 39 24 V 157 165 70 69 68 Ho Er 167 Tm 169 71 Yb 173 Figura 8 – Tavola periodica ‐ Elementi di transizione e lantanidi Lu 175 di “terre rare”, per la loro scarsa presenza in natura e, fino a qualche anno fa, erano oggetto solo di studi di laboratorio. La loro importanza tuttavia è andata crescendo sempre più negli ultimi anni (Figura 9)12 perché le loro caratteristiche chimico-fisiche li hanno resi idonei per le applicazioni tecnologiche più avanzate che l’industria moderna ha introdotto di recente. Nella Figura 10 sono riportati alcuni esempi di utilizzo di questi materiali in applicazioni come i motori elettrici e le batterie per auto ibride, i dischi fissi dei computer, le memorie dei cellulari, le macchine fotografiche digitali, le macchine a raggi X, le lampadine a risparmio energetico, le fibre ottiche ecc. Ioni In un atomo, come si è visto, il numero dei protoni è uguale al numero degli elettroni e, poiché i protoni e i neutroni sono dotati di cariche elettriche uguali ma di segno opposto, l’atomo risulta elettricamente neutro. In alcune condizioni però un atomo può perdere o acquisire uno o più elettroni ed in tal caso risultare non più bilanciato elettricamente. Più precisamente se un atomo perde elettroni risulta carico positivamente, se ne acquisisce risulta carico negativamente. Un atomo non bilanciato elettricamente si chiama “ione” (Figura 11). Uno ione si indica con lo stesso simbolo dell’elemento seguito da un apice formato da tanti segni + quanti sono gli elettroni che ha perso o tanti segni - quanti sono gli elettroni che ha acquisito. Per esempio uno ione idrogeno, che ha perso un elettrone, si indica con il simbolo H+, uno ione di alluminio, che ha perso tre elettroni, si indica con Al+ + + , uno ione cloro, che ha acquisito un - elettrone si indica con Cl , uno ione fosforo che ha acquisito cinque elettroni si indica con P- - - - - , ecc. Generalmente gli elementi classificati come metalli tendono a perdere elettroni e quindi a diventare ioni positivi (detti anche “cationi”) mentre i non metalli tendono ad acquisire elettroni e a diventare ioni negativi (detti anche “anioni”). 12 La figura è tratta da un articolo pubblicato sul Corriere della sera. Luci per gli stadi 21 Scandio Sc A p p l i c a z i o n i 39 Ittrio Y 57 Lantanio La E l e m e n t i 58 Cerio Ce 59 Praseodimio Pr 60 Neodimio Nd 61 Promezio Pm 62 Samario Sm 63 E 63 Europio Eu i E 65 Terbio Tb 66 Disprosio Dy Fibre ottiche Motori elettrici auto Batterie auto Additivi per lenti Additivi per lenti Disco fisso pc Cellulari Macchine foto digitali Missilistica Macchine raggi X Radar Lampadine energetiche Figura 9 – Applicazioni di elementi delle terre rare Sc Luci per gli stadi Fibre ottiche Y La Ce Pr Nd Pm Sm Eu Tb Dy X X X Motori elettrici auto X X X X X X Batterie auto X X X X X X Additivi per lenti X X X X Disco fisso computer X X X X Cellulari X X X X Macchine foto digitali X X X X Missilistica X Macchine raggi X X Radar Lampadine energetiche X X X Figura 10 – Materiali e applicazioni X X Atomo Perde elettroni Ione positivo Catione Atomo Acquista elettroni Ione negativo Anione H Perde l’elettrone Ione positivo H+ Al Perde 3 elettroni Ione positivo Al+++ Cl Acquista 1 elettrone l tt Ione negativo ti Cl‐ P Acquista 5 elettroni Ione negativo P‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Figura 11 ‐ Ioni