Scarica - Area Tecnica Passignano

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COMMITTENTE:
COMUNE DI
PASSIGNANO SUL TRASIMENO
INTERVENTO:
Procedimento di VAS relativo alla redazione del PRG Parte Strutturale ex LR 11/2005
LOCALITA’:
PASSIGNANO SUL TRASIMENO (PG)
TECNICI:
ARCH. BRUNO MARIO BROCCOLO - CAPOGRUPPO
ARCH. ROBERTA ALBI
ARCH. ALESSANDRA GUIDOTTI
ARCH. VALERIO MARINO
con la collaborazione del ARCH. MARIA ROSARIA VITIELLO
ASPETTI GEOLOGICI: LITHOS STUDIO
ASPETTI AGRONOMICI: LANDSCAPE OFFICE ENGIGNEERING s.r.l.
ASPETTI NATURALISTICI: STUDIO HYLA s.n.c.
con la collaborazione del DOTT. MAURO MAGRINI
DOCUMENTO*:
RAPPORTO AMBIENTALE DI VAS
Versione integrata a seguito della Conferenza dei Servizi del 18/09/2014
Piazza Mazzini 52| 06083 Bastia Umbra (PG)
www.osastudio.it| [email protected]
* I documenti che compongono questo fascicolo, anche se non firmati o siglati su ogni singolo foglio, si intendono accettati e convalidati dal committente e dai tecnici che hanno apposto la loro firma nella sezione “TIMBRI e FIRME”
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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Sommario
Premessa
1. Principali contenuti ed obiettivi del Piano
2. Quadro della programmazione e della pianificazione sovraordinate
3. Quadro conoscitivo del territorio: stato attuale
3.1 Il sistema naturalistico - ambientate
3.2 Atmosfera ed agenti fisici
3.3 Aspetti geologici, idrogeologici ed idraulici
3.4 Siti contaminati e rischio tecnologico
3.5 Il paesaggio ed il patrimonio culturale
3.6 Lo spazio rurale
3.7 Rifiuti ed energia
3.8 Popolazione ed attività antropiche
4. Problematiche ambientali esistenti
5. Evoluzione probabile dello stato attuale in assenza di piano
6. La fase di consultazione preliminare
7. La Conferenza di VAS
8. Alternative alle scelte adottate
9. Valutazione di coerenza
10. Effetti dell'attuazione del piano sull'ambiente
11. Misure per la riduzione e compensazione degli effetti negativi
12. Il monitoraggio: indicatori e target
13. Relazione di Incidenza (Valutazione di Incidenza Ambientale)
Bibliografia
Allegati
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Premessa
Riteniamo che lo scopo di questo documento, e di conseguenza i suoi contenuti, vadano rintracciati nelle
disposizioni di legge che lo istituiscono. Ci riferiamo dunque al Dlgs. 152/2006 e alla LR 12/2010. L'unica
distinzione che ci permettiamo di proporre, per poterne convenire, è quella tra effetti ed impatti. La direttiva
comunitaria parla infatti di effetti e non di impatti. Per impatto si intende infatti l'oggettiva differenza misurata tra
un “prima” e un “dopo” relativamente ad un evento che si suppone abbia delle conseguenze dirette. Riteniamo
dunque che l'impatto possa meglio riferirsi alla VIA, per esempio. Nel caso della VAS, invece, non siamo in
grado di determinare gli impatti, ma solo gli effetti, qualitativamente espressi: delle criticità, delle convergenze,
delle sinergie. Laddove sarà possibile, discuteremo e valuteremo gli impatti: in generale parleremo però di
effetti. Da queste considerazioni deriva anche il carattere “aperto” del documento. Esso è posto alla base del
confronto con gli altri enti anche e soprattutto per integrare apporti diversi.
Questo documento è in effetti quello integrato a seguito della Conferenza di VAS tenutasi il 18/09/2014 e dei
relativi pareri pervenuti. L'indice di questo documento era stato già definito nel Rapporto Preliminare: rispetto a
quello sono state necessarie alcune variazioni, conseguenti alla Conferenza citata.
Le foto di questo documento sono di Bruno Mario Broccolo, salvo diversa specificazione.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
1. Principali contenuti ed obiettivi del Piano
Il PRG di Passignano prevede sostanzialmente un riallineamento alla normativa regionale vigente in materia di
ambiente e di governo del territorio. Non ci sono infatti previsioni edificatorie significative, a parte un'opzione su
terreni ancora agricoli nell'area di Castel Rigone. Il PRG toglie in effetti molte previsioni edificatorie del PRG
attualmente vigente, confermando solo alcune aree in via di completamento. La riqualificazione dell'area
industriale dismessa ex SAI è anch'essa una riconferma di obiettivi già traguardati e perseguiti
dall'Amministrazione Comunale, prima dell'avvio di questo nuovo PRG. Questi cerca di integrare al proprio
interno anche questo obiettivo strategico. Altra grande infrastruttura lineare con effetti significativi è il nuovo
tracciato RFI, dall'area dello svincolo di San Donato fino al confine comunale a ovest. Anche in questo caso il
PRG non può far altro che recepire questa decisione e cercare di integrarla nel proprio disegno.
Si tratta dunque di un PRG costituito quindi più da azioni di government che di localizzazioni di opere o
previsioni di interventi edificatori consistenti. Abbiamo di conseguenza sintetizzato di seguito quelli che possono
avere una significativa ricaduta in termini territoriali e ambientali. Gli stessi obiettivi sono inoltre definiti a un
livello strutturale, che è il livello attuale del PRG. Non bisogna infatti dimenticare che a questo livello di
definizione seguirà un'altra fase (pianificatoria e valutativa), di livello operativo.
Rispetto agli obiettivi indicati nel Rapporto Ambientale adottato con DCC 12 del 08/05/2014 questo documento
presenta due obiettivi in meno, che sono stati stralciati dall'Amministrazione Comunale con DGC 129 del
02/12/2014: l'ampliamento della Zona Industriale e le Aree ERS in San Donato.
1. Il “Railway” Side
Si tratta di costruire, nei tratti in cui è possibile, e anche in momenti successivi, una pista ciclabile
(inter)comunale parallela alla ferrovia, che rafforzi il tracciato già esistente
La fascia di rispetto ferroviaria è dunque sottoposta ad una normativa simile a quella dell'art. 28 della LR
11/2005, che consente la traslazione delle capacità edificatorie e dei volumi lì esistenti, in zone di atterraggio (con
premio di SUC), in modo da liberare tutta la ferrovia all'interno di un cordone verde. La ferrovia sarebbe, nel
tempo, immersa in un corridoio totalmente verde di ca. 60 m di larghezza, funzionando come un parco lineare,
da ricollegare all’anello ciclo-pedonale del lago.
2. Aree agricole potenzialmente trasformabili
Viene prevista a Castel Rigone, ricucendo due aree già urbanizzate, per una ST di ca. 2 ettari. Sono aree su cui
il PRGO dovrà intervenire dettagliando in termini fondiari l’occupazione del suolo e la densità territoriale che
comunque non potrà superare i 0,3 mq/mq.
Le aree “opzionate” potranno funzionare anche come area di atterraggio di crediti edificatori, “decollati” da altre
aree del territorio, per esigenze legate a miglioramento ambientale, acustico, idraulico, ecc.
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L’assetto del territorio è ripensato intorno alla necessità di riqualificare tutto il territorio comunale di Passignano
sotto il profilo ecologico. I corridoi ecologici e la normativa prescritta hanno informato il PRGS e
condizioneranno il PRGO. Riteniamo che l'istanza della Rete Ecologica Comunale, accolta dal PRGS,
territorializzata in scala adeguata e accompagnata da specifica normativa, possa costituire motivo di vanto
dell’amministrazione. La sovrapposizione della REC con il PRG fornisce indicazioni molto utili per prevedere
un assetto che riesca a coniugare l'esigenza della ricostruzione di corridoi ecologici con l'esigenza di sviluppo
urbanistico. Si tratta di preservare i prati, i pascoli e gli incolti, e le fasce ecotonali.
5. Bypass veicolare del centro storico e risoluzione nodi critici
E' prevista, alla scala territoriale (non fondiaria, quindi), la possibilità di collegare la viabilità dall'area prossima
allo svincolo di San Donato alla viabilità della strada nazionale ad ovest della ex SAI. Il tracciato scelto ricalca
una viabilità le cui tracce sono rinvenibili nelle “storiche” tavolette dell'IGM, cercando quindi di avere il minimo
impatto possibile sull'ambiente esistente. Ciò consentirà di alleggerire il traffico nell'arco urbano del lungolago,
in special modo in corrispondenza del centro storico.
In alcuni nodi stradali particolari, uno dei quali è proprio l'uscita di San Donato, è prevista una rotatoria, così
come all’ingresso dell’area ex SAI. Il disegno di queste rotatorie è ancora indicativo: la precisa definizione in
termini fondiari è lasciata al PRGO.
La previsione del nuovo tracciato ferroviario proposto da RFI e riportato nelle planimetrie di Piano e la
conseguente dismissione della linea attuale consentono di fare una riflessione su una nuova mobilità di
attraversamento. Il binario attuale potrebbe essere riconvertito in un tratto destinato alla mobilità alternativa,
tema rafforzato anche da un sistema che vede due parcheggi di interscambio, a nord ed a sud del territorio, in
corrispondenza degli svincoli stradali.
6. Passignano: un brand
E' l'azione strategica principale: si tratta di costruire un vero e proprio marchio del territorio, basato sull'identità
e sui maggiori punti di forza: qualità della vita, paesaggio, dimensione limitata, accessibilità, ecc. In questo caso il
PRG si carica di quella dimensione strategica che veniva ricordata nell'apertura della Relazione Generale del
PRG: l'unica dimensione che può tenere insieme azioni che hanno una corrispondenza territoriale, con altre che
non hanno questa corrispondenza.
7. Smart city
Si tratta di rivedere la città ed i suoi meccanismi di funzionamento mettendo al primo posto l'energia. E'
un'azione strategica perché implica una rivisitazione sia delle scelte spaziali che di quelle relative al fattore
tempo.
Occorre a questo proposito integrare la mobilità con la telematica e gli usi con gli orari. Ripensare la mobilità
invertendo forse le priorità: prima il pedone, poi bicicletta e similari, poi l'auto. Implementare ancora di più le
auto elettriche e integrare i vari sistemi di trasporto per potersi spostare coordinando ferrovia, autobus, taxi,
battelli. Bisogna poi riqualificare la stazione ferroviaria ed il piazzale antistante.
3. Riclassificazione e riqualificazione delle aree edificate
Il PRGO potrà individuare delle zone sottoposte a riqualificazione profonda, possibilmente con dei meccanismi
premianti, che ne possano sostenere la fattibilità economica. Le parti insediate, senza particolari valori storici od
architettonici, devono essere ripensate consentendo una “pulsazione” del costruito, densificando in alcune parti e
dilatando in altre, in accordo con la REC.
Inutile negare che l’esempio più importante ed emblematico è nel recupero dell’area ex SAI, dove
l’amministrazione ha già adottato un piano attuativo. Tale piano cerca di connettersi fortemente con il centro
storico, anche attraverso la riqualificazione ed il potenziamento di Via della Vittoria.
4. La Rete Ecologica Comunale
8. Passignano “CLASSE AA”
Con questo slogan si vuole evidenziare la volontà di Passignano di porsi ai vertici delle classificazioni sia per
l'aspetto energetico, sia per la classe di sostenibilità ambientale regionale ex LR 17/2008.
Dovrà redigersi il bilancio delle risorse idriche e le politiche per la promozione della qualità bioclimatica, del
risparmio energetico, dell’utilizzo di risorse energetiche rinnovabili, e in generale per la qualificazione ecologica
del territorio. La sostenibilità sarà assunta come principio guida delle scelte della pianificazione.
Il consumo di suolo sarà ridotto al minimo essenziale, previa attenta valutazione delle aree interessate.
9. Banca dati del patrimonio comunale culturale
Consiste nel costruire un database del patrimonio culturale, da rendere pubblico e da integrare con la filiera del
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turismo. Il database dovrà arricchirsi di foto, video, fonti letterarie, documenti d'archivio, ecc. ed integrarsi con
quello che la Regione sta già approntando. Spingendosi un po’ in là, possiamo immaginare anche la città di
Passignano come "open source", come una città che mette a disposizione dei cittadini i suoi dati e che si rende
completamente trasparente.
E’ evidente che l’integrazione con comuni limitrofi potrebbe aumentare i benefici dell’operazione. A questo
scopo è probabilmente opportuno stabilire con Regione e Comuni un protocollo tecnico da popolare con dati
omogenei.
10. Nuovi strumenti per una nuova realtà
Si tratta di cominciare a programmare lo sviluppo di Passignano attraverso nuovi strumenti non più (o non solo)
regolativi, ma possibilisti ed aperti: Programmi urbanistici (LR 13/97; LR 11/2005, LR 12/2008…), Piano
Strategico, Quadro Strategico di Valorizzazione ex LR 12/2010, Progetto d’area per la valorizzazione del
paesaggio, Piano Energetico Comunale. La caratteristica di questi strumenti è di richiedere una intensa e leale
collaborazione con il privato. E la capacità del PRG di poterli “ospitare”.
La redazione di un Piano Strategico, anche di area intercomunale, sarebbe probabilmente lo strumento più
adatto per fornire una cornice coerente a tutti gli altri strumenti.
Infine: le regole. Anche in questo caso, la proliferazione normativa, di vario rango, con aggiornamenti asincroni,
ha contribuito a formare un sistema (sistema delle regole). Per quanto possibile si tratta di coordinare le
normative che hanno incidenza sul territorio e sulle attività. Vanno coordinati in un unico testo, per esempio, le
NTA Parte strutturale e Parte Operativa, il Regolamento Edilizio con il Regolamento delle Insegne od altri
simili. Quest'azione implica anche un ripensamento dell'architettura istituzionale. La co-pianificazione è ormai
entrata nel lessico ordinario di quasi tutti gli attori: è forse necessario aprire ad una co-gestione. Anche la
partecipazione del privato è essenziale, ed è auspicabile concordare con i tecnici del luogo un protocollo di
popolamento e di trasmissione dei dati per ogni pratica, in modo da implementare il bilancio urbanisticoambientale richiesto dalla legge.
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Le azioni strategiche dovranno riguardare:
- la promozione di politiche che incentivino le produzioni tipiche locali favorendo anche la certificazioni delle
stesse;
- la promozione della certificazione di qualità dei prodotti per legare il territorio alle produzioni tipiche;
- la vendita diretta (farmer market) dei prodotti ortofrutticoli;
- l'incentivazione dello sviluppo delle micro-filiere per la promozione dei prodotti tipici;
- l'aggregazione dell’offerta delle produzioni agricole (Organizzazione di produttori)
- incentivazione della coltivazione dell'olivo, sia per i risvolti economici che per la connotazione identitaria.
- rinnovamento e potenziamento del settore olivicolo verso forme produttive e commerciali tali da competere nei
mercati europei.
15. Fattorie energetiche e didattiche
E' il settore dell'agro-energia indicato anche dal Documento Annuale di progettazione (DAP). La promozione di
politiche che incentivino l’utilizzo di forme di energia rinnovabili, come ad esempio la certificazione degli edifici,
l’installazione di pannelli solari, la cogenerazione, la diffusione delle applicazioni di architettura bioclimatica ex
art. 38 della LR 1/2004 ed il controllo e la funzionalizzazione del ciclo delle acque.
16. Potenziamento e qualificazione del settore alberghiero
Il settore alberghiero può ancora avere margini di qualificazione dell'offerta. Il Piano Attuativo ex SAI prevede
già questa destinazione nel progetto di riqualificazione. Il PRGO consentirà poi questa destinazione, anche a
seguito di ristrutturazioni edilizie o urbanistiche.
17. Redazione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA)
Il PRG favorisce quanto più possibile l'uso degli edifici esistenti a questo scopo. E’ evidente che bisogna puntare
alla diversificazione delle attività economiche nelle aree rurali e sviluppo delle microimprese. Il patrimonio
edilizio nello spazio rurale deve poter ospitare anche tutti quei servizi (turistici, commerciali), utili ad integrare il
turismo e ad incentivare la residenzialità.
Il Piano, come già anticipato dal Documento Programmatico, deve essere redatto a livello urbano. Inoltre non
dovrebbe limitarsi né alla sola disabilità di deambulazione, né dovrebbe focalizzarsi su persone
permanentemente disabili. Il Piano è l’occasione per una politica inclusiva, rivolta alla migliore accessibilità e
fruizione della città da parte dei bambini, degli anziani, degli immigrati, delle donne incinte, dei malati. Inoltre,
non sembri cinico, sarebbe funzionale anche ad un turismo composto sempre più da famiglie (con figli), o da
anziani.
12. Conservazione degli elementi tipici del paesaggio agrario
20. Incremento calibrato del commercio di vicinato e dei mercati a Km 0
Gli elementi tipici dell'agricoltura (filari, siepi, alberi isolati e nuclei boscati, muretti a secco), contribuiscono a
definire e connotare alcuni paesaggi identitari. Tutela e conservazione degli elementi naturali esistenti, quali
filari, piante sparse e fascia di transizione del Lago, costituiscono un requisito essenziale dell’azione antropica. La
LR 17/2008, nei suoi aspetti più operativi, dovrà integrarsi con i criteri di conservazione appena menzionati. Si
tratta insomma di inquadrare l'agricoltura come intesa oggi a livello europeo, e quindi come un settore destinato
a fornire “servizi” allargati alla comunità: dal turismo, alla socialità, alla didattica, al leisure.
Ad una prima lettura le zone residenziali sono prive di piccoli esercizi di vicinato e risentono in maniera negativa
di una certa monofunzionalità.
E' possibile immaginare mercati a km zero, magari nell'area prossima al centro storico del capoluogo o in altre
aree dove appare più evidente la scarsità di questi servizi.
11. Incremento del turismo rurale e dei servizi di integrazione.
13. Qualificazione ulteriore della sentieristica ciclopedonale
Dopo la ricognizione della sentieristica esistente occorrerà procedere ad una ulteriore qualificazione,
integrandola con un'offerta turistica mirata. La DGR 1558/2011 ha già individuato una rete di mobilità dolce su
tutto il territorio regionale: si tratta di potenziarla, anche secondo i criteri di qualificazione indicati dalla DGR
1254/1999.
Un tratto di piste già esiste e trova una sola interruzione in prossimità del centro abitato. Si possono estendere
coniugandole tra l'altro con piste da mountain bike. Ed entrando in copianificazione con Comuni limitrofi.
14. Azioni strategiche per l’agroalimentare
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21. Fattoria didattica del lago
Si tratta di trasformare la elevatissima diversità ed interesse floristico e faunistico del lago in opportunità. Così
come esistono fattorie didattiche in piena campagna potrebbero esistere fattorie didattiche (micro-imprese
didattiche) che fanno del lago e della sua particolare ricchezza floristica e faunistica un punto qualificante
dell'offerta.
22. Risanamento acustico dei tracciati ferroviari e stradali
La zonizzazione acustica è stata approvata: ora resta da redigere un piano di risanamento acustico ed attuarlo,
con il sostegno di RFI ed ANAS.
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2. Quadro della programmazione e della pianificazione sovraordinate
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coerente con le vocazioni dell’Umbria in cui ricomporre questi temi per costruire un progetto unitario e in cui i
fattori di vantaggio competitivo del nostro territorio – espressi e ancora in potenziale – siano miscelati in maniera
unica e creativa.” (fonte: DAP 2014-2016, p. 25)
Il Documento Annuale di programmazione (DAP 2014-2016)1
Una riflessione innovativa ci pare infine di scorgere in questo passo:
Il DAP 2014-2016 postula uno sforzo particolare di miglioramento in modo da utilizzare la crisi economica come
un'occasione e un forte stimolo al cambiamento, definendolo espressivamente “discontinuità intelligente”.
Le maggiori sfide che l'Umbria si pone sono sintetizzate quindi come segue:"
“Proprio dalla dimensione territoriale occorre ripartire, nella consapevolezza che la crisi ha sradicato il
paradigma distrettuale quale modello di riferimento; è quindi necessario “leggere” il territorio non più nella
dimensione di una divisione data dai confini amministrativi che separano le politiche e le specializzazioni, quanto
piuttosto quale elemento essenziale nella lettura di opportunità e nella costruzione di elementi abilitanti l’attività
d’impresa, ferme restando le specificità ed i ritardi dello sviluppo che possono caratterizzare alcune delle aree
della regione su cui è necessario intervenire anche in modo non convenzionale.”
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completare le riforme istituzionali e il processo di semplificazione amministrativa e normativa disegnati
dalle Leggi regionali di riforma, nel quadro delle scelte nazionali in materia;
in coerenza con la strategia Europa 2020 per un’Umbria più intelligente, sostenibile ed inclusiva, in base
al documento “Verso il Quadro Strategico regionale 2014-2020” e alle risorse che saranno disponibili
per la programmazione operativa regionale: impostare le politiche per la ripresa economica sulla
specializzazione e innovazione dell’intero sistema produttivo regionale (agricoltura, manifatturiero e
terziario di mercato), attraverso strategie multisettoriali e integrate fondate sulle specializzazioni
territoriali e sulla valorizzazione delle competenze, attivando la cooperazione tra i sistemi della ricerca e
dell’impresa;
rafforzare il capitale umano regionale, aumentando le condizioni per l'accesso alle opportunità di
istruzione e formazione durante l'arco della vita attiva, sostenendo il passaggio da una politica della
formazione ad una dell'apprendimento, finalizzando le risorse sui fronti maggiormente rilevanti nel
contesto regionale, in particolare migliorando le competenze chiave delle persone, propedeutiche
all’effettiva qualificazione e produttività dell’intero sistema;
tutelare attivamente le risorse territoriali regionali con un’economia a minori emissioni di CO2, capace
di sfruttare le risorse – in particolare quelle energetiche – in modo efficiente, garantire la tutela
dell’ambiente e della biodiversità e promuovere lo sviluppo rurale, anche mediante nuove tecnologie e
metodi di produzione verdi;
promuovere politiche inclusive per chi vive in Umbria, anche nel territorio rurale, incrementando
l’occupazione delle componenti attive della società, nonché costruendo un welfare attento alla centralità
della persona, al supporto ed al sostegno alle famiglie, alla qualità e alla flessibilità dei servizi, alla
valorizzazione e alla messa in rete delle risorse del territorio;
mantenere l’universalità del Sistema sanitario regionale completando l’attuazione della Legge regionale
di riforma, con attenzione alla qualità dell’assistenza, sia territoriale che ospedaliera, secondo il principio
dell’appropriatezza e con le risorse finanziarie disponibili." (fonte: DAP 2014-2016, pp. 19-20)
La semplificazione amministrativa diventa quindi obiettivo importante del documento. Viene confermata anche
l'importanza della green economy:
“La scommessa su green economy, ricerca, innovazione si colloca in questo quadro e si traduce concretamente
nella definizione di strategie di trasformazione economica integrate e basate sul territorio. Questa idea di
“cultura” può essere una chiave per l’Italia e anche per l’Umbria, terra con una storia millenaria, terra di saperi,
di abilità, terra di università e di imprese che partendo da questa idea hanno saputo costruire il proprio successo.
Un vero e proprio fil-rouge che unisca le politiche per l’innovazione, la green economy, la specializzazione
intelligente, l’agenda digitale: settori che se presi in considerazione singolarmente, sulla scia della “voga” del
momento, fanno fatica a produrre risultati concreti. Una cornice dentro cui definire un quadro strategico
1
Il DAP preso in esame nella versione originaria del Rapporto Ambientale era quello che aveva come orizzonte operativo il 2013.
Con Delibera dell'Assemblea Legislativa del 04/02/2014, la Regione Umbria ha approvato il DAP (2014-2016). Questo paragrafo è stato di
conseguenza completamente riscritto per aderire più da vicino al nuovo strumento di programmazione.
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Altro elemento di grande importanza ci sembra la focalizzazione sul Piano Digitale 2013-2015 e sui cosiddetti
progetti trasversali:
“1. Programma di consolidamento datacenter/cloud – razionalizzazione del- le infrastrutture digitali (server e rete)
di tutto il sistema pubblico umbro (Giunta regionale, Agenzie regionali, Servizio Sanitario, Enti Locali), ed
implementazione del piano di razionalizzazione dei data center di tutta la PA umbra;
2. Progetto identità digitale e diffusione servizi infrastrutturali – evoluzione dell'identità digitale regionale e
sostegno per la diffusione dei servizi di identità, interoperabilità e cooperazione applicativa tra banche dati in
tutta la PA umbra;
3. Programma di digitalizzazione dei comuni – processo di digitalizzazione del SUAPE (Sportello Unico delle
Attività Produttive e dell'Edilizia) e di servizi associati nei Comuni, finanziando progetti di trasformazione
organizzativa, strettamente collegata anche al piano di riforma di cui alla l.r. n.18/2011;
4. Programma di digitalizzazione dell'Amministrazione regionale – attivazione della “scrivania digitale” e dei
relativi strumenti operativi per gli uffici in logica smart ("dai documenti ai dati") ed in ottica di sistema
informativo integrato;
5. Progetto Umbria Open Data – progetto strutturato per diffondere i dati aperti e dare vita ad un modello
democratico e sostenibile di produzione e pubblicazione dei dati aperti nelle PA umbre, anche in relazione
all’attivazione di iniziative progettuali del partenariato economico-sociale per lo sviluppo di servizi a partire dai
dati pubblicati dalle PA.” (fonte: DAP 2014-2016 pp. 31-32)
Un tema particolarmente attrattivo, anche in funzione della candidatura di Perugia - Assisi, è quello della Cultura
e delle Industrie creative:
“Un’integrazione che va messa in campo anche per il sistema culturale regionale: l’Umbria si caratterizza infatti
per una fittissima rete di musei e biblioteche, un patrimonio di opportunità per la collettività regionale che non
può essere dissipato. Occorre però prendere atto che, così com’è, questo sistema non può più essere mantenuto
e che è necessario ripensare il nostro modello eccessivamente frammentato e dunque troppo costoso. Nel corso
del 2014 verrà definito un progetto di valorizzazione del sistema culturale che, come avviene in molte realtà
europee, dovrà basarsi su un numero limitato di sub-sistemi regionali che attraverso la messa in rete degli istituti
– e quindi delle risorse finanziarie e professionali – rendano un servizio pubblico efficiente ed economico,
omogeneo sotto il profilo dell’offerta e improntato alla flessibilità, in funzione delle esigenze degli utenti e, più in
generale, del territorio di riferimento.” (fonte: DAP 2014-2016, p. 33)
Tema che si lega strettamente a quello del Turismo, settore nel quale occorre migliorare i servizi e metterli a
sistema.
Il tema dei Centri storici è trattato a p. 37, ma ci sembra in modo piuttosto “conservatore”, confermando
sostanzialmente la bontà degli strumenti messi in moto finora: dai Quadri Strategici di Valorizzazione ai
Programmi Urbani Complessi.
L'agricoltura è un altro obiettivo che la Regione Umbria intende declinare in una versione legata alla
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sostenibilità ambientale e alla valorizzazione della biodiversità (p. 39), in una strategia condivisa tra operatori
agricoli, agroalimentari, dei servizi e del turismo.
La crescita sostenibile (p. 47) si flette in sotto-obiettivi come le Politiche per l'efficienza energetica, il Trasporto
pubblico locale, la Gestione efficiente del sistema dei rifiuti, la Tutela delle acque, la Prevenzione dei rischi.
Per ciò che riguarda le politiche per l'efficienza energetica è stata adottata di recente (28/07/2014) la Strategia
Energetica Regionale (SEAR), che prevede l'ottenimento di un valore percentuale del 13,7% nel rapporto tra
consumo di fonti energetiche rinnovabili e consumi finali lordi sul territorio regionale al 2020, e che si declina in
4 obiettivi principali.
“La Strategia regionale individua, quindi, quattro obiettivi fondamentali: incremento delle fonti energetiche
rinnovabili, incremento dell’efficienza energetica, concorso allo sviluppo di una filiera industriale dell’energia,
miglioramento della governance. Prioritario è l’obiettivo generale della riduzione dei consumi da conseguire
attraverso azioni dirette ai diversi settori energivori con particolare riferimento all’edilizia, che da sola
rappresenta il 40% dei consumi, e ad un uso razionale e consapevole dell’energia, con particolare riferimento alle
fonti di produzione. Per quanto riguarda l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, si farà
leva su tutte le fonti possibili con particolare riguardo agli impianti in cogenerazione - anche considerando la
necessità di uno sviluppo dell’energia termica rinnovabile - con impianti di piccola taglia e distribuiti.” (fonte:
DAP 2014-2016, p. 48)
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Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2014)*
L’attuale quadro programmatorio e legislativo relativo alla PAC 2014-2020 prende le mosse dalla Comunicazione
della Commissione sul futuro della PAC “La PAC verso il 2020: rispondere alle future sfide dell’alimentazione,
delle risorse naturali e del territorio”, che definisce gli orientamenti di massima su cui si basano le proposte di
riforma e le opzioni strategiche suscettibili di dare una risposta alle sfide future per agricoltura e zone rurali. La
Comunicazione delinea gli obiettivi della PAC per il periodo 2014-2020 produzione alimentare redditizia,
gestione sostenibile delle risorse naturali e azione per il clima, sviluppo territoriale equilibrato.
Permane l’architettura della PAC su due pilastri.
Il I° pilastro continuerà a fornire aiuto diretto agli agricoltori e a sostenere le misure di mercato; il II°, inserito
nella cornice complessiva delle politiche strutturali europee, avrà il compito di sostenere competitività, sviluppo e
innovazione delle aree rurali europee, di fornire beni pubblici, di promuovere la diversificazione dell’attività
economica e la qualità della vita nelle aree rurali.
Le principali novità per il I° pilastro sono rappresentate da: greening obbligatorio, a cui sarà destinato il 30% dei
pagamenti diretti, subordinato al rispetto di una serie di pratiche ecologiche che andranno oltre la condizionalità;
la restrizione agli “agricoltori attivi” dei pagamenti diretti, che sembra portare verso una “professionalizzazione”
dell’attività agricola in UE e una esclusione dagli aiuti di soggetti con attività agricola assente o marginale; la
definizione di soglie minime sotto le quali i beneficiari cessano di esserlo (ad esempio in base alla superficie); la
definizione di un massimale del sostegno al reddito per le aziende più grandi (capping); la semplificazione del
sostegno per i piccoli agricoltori.
In generale si può immaginare che i riflessi della riduzione degli aiuti nell’ambito del I° pilastro sul secondo
debbano suggerire in fase di programmazione un potenziamento delle azioni in favore della competitività
dell’agricoltura basato su qualità, organizzazione di filiera, miglioramento dei rapporti con la grande
distribuzione e il mercato locale, senza tralasciare le funzioni dell’attività agricola come fornitrice di beni
pubblici.
La PAC sarà improntata su sei priorità, che saranno alla base della programmazione nazionale:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
trasferire le conoscenze e promuovere l’innovazione in agricoltura, silvicoltura e nelle zone rurali;
rafforzare la competitività di tutti i tipi di agricoltura e migliorare la produttività agricola;
promuovere l’organizzazione della catena alimentare e la gestione del rischio in agricoltura;
ripristinare, conservare e valorizzare gli ecosistemi che dipendono dall’agricoltura e dalle foreste;
transizione verso un’economia a basso carbonio e resistente ai cambiamenti climatici nel settore agricolo,
alimentare e forestale;
promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
Allo sviluppo rurale, coerentemente con la revisione del I° pilastro, vengono assegnati compiti in parte nuovi
rispetto all’attuale periodo di programmazione, e soprattutto con metodi nuovi. La politica di sviluppo rurale
2014-2020 è inserita infatti in un quadro regolatorio e programmatorio unico che comprende i tutti Fondi del
QSC. Le regole comuni per tali Fondi sono contenute nel Regolamento 615 del 2011, il cosiddetto “regolamento
ombrello”, con l’obiettivo di concentrare le risorse sugli obiettivi di Europa 2020 attraverso la massimizzazione
delle sinergie tra strumenti. Ai Fondi del QSC sono assegnati 11 obiettivi tematici, che convergono verso gli
obiettivi di Europa 2020.
La nuova programmazione dello sviluppo rurale, disciplinata dal Regolamento 627 del 2011, cambia
struttura, abbandonando quella per Assi; si articolerà infatti intorno a 6 Priorità specifiche, a loro volta declinate
in 18 Focus Area. Le misure possibili da Regolamento, 26, sono riconducibili alle Priorità e Focus Area secondo
*
RA po st Cd S R10
Il Rapporto Ambientale portato in adozione contemplava solo il PSR noto a quella data, e cioè quello della stagione
2007/2013. Oggi si sta avviando una nuova stagione di programmazione e quindi ci è parso opportuno leggere anche
questo documento.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
l’Allegato V del Regolamento stesso, che contiene un “elenco indicativo di misure aventi rilevanza per una o più
priorità”; in particolare, alcune misure hanno una rilevanza “trasversale”. Una singola misura può essere
programmata sotto differenti Focus Area.
Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2007/2013)
Il Programma di Sviluppo Rurale si configura sicuramente come il quadro fondamentale di riferimento per tutti
gli interventi riguardanti lo spazio rurale, redatto in linea con le seguenti strategie stabilite in tre livelli di
programmazione:
Strategia comunitaria: Documento strategico del Consiglio con le priorità UE per i tre assi (Orientamenti
Strategici Comunitari)
Strategia nazionale: Piani strategici a livello nazionale (PSN) per attuare le priorità comunitarie, assicurare
coerenza e complementarità con la politica di coesione, sviluppare le priorità nazionali (o regionali)
Programma di Sviluppo Rurale (per la Regione Umbria)
All’interno di quest’ultimo strumento di programmazione, redatto in base al Reg. CE 1698/2005, sono previsti
interventi finalizzati a perseguire lo “sviluppo rurale”, inteso non solo come spazio dove effettuare attività
agricola ma anche all’intero territorio rurale la cui gestione sta divenendo negli anni sempre più importante.
La politica di sviluppo rurale rappresenta il cosiddetto secondo pilastro della politica agricola comune (PAC) e
contribuisce al perseguimento delle politiche di sostegno alla crescita, all'occupazione (Strategia di Lisbona) e
allo sviluppo sostenibile (strategia di Goteborg). Il quadro normativo di tale politica è rappresentato dal
Reg.(CE) 1290/2005 che istituisce un unico fondo di finanziamento per lo sviluppo rurale (FEASR) e dal
Reg.(CE) 1698/2005 sul sostegno allo sviluppo rurale ed attuato mediate l'adozione di appositi strumenti di
programmazione (Programma di Sviluppo Rurale- PSR).
Il PSR per l'Umbria 2007-2013 è stato approvato dalla Commissione Europea con Decisione C(2007) 6011 del 29
novembre 2007, rettificata dalla Decisione C(2008) 552 del 7 febbraio 2008. Successivamente, con Decisione C
(2009) 10316 del 15/12/2009, la Commissione europea ha approvato la modifica del PSR per l'Umbria
intervenuta per accogliere le cosiddette "nuove sfide" introdotte a seguito dell'Health Check della PAC e del
Recovery Plan.
Il programma è articolato in 4 Assi:
ASSE 1 : Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale
ASSE 2 : Miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale attraverso la gestione del territorio
ASSE 3 : Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale
ASSE 4 : Approccio Leader
La sua dotazione finanziaria attuale è complessivamente pari ad € 792.389.362, di cui € 356.758.000 di quota
comunitaria (FEASR) e la restante quota di € 434.631.362 comprende le risorse messe a disposizione da Stato e
Regione.
Il PSR ha validità fino al 31.12.2013 e le risorse impegnate sul bilancio comunitario sono pagabili entro il
31.12.2015.
L’Asse 1 si pone quale obiettivo strategico il miglioramento della competitività dei settori agricolo, alimentare e
forestale, individuando in tale fattore lo strumento indispensabile per garantire, in un contesto fortemente
globalizzato, il mantenimento dei livelli occupazionali, dei redditi e della qualità della vita.
Le misure dell’Asse 1 rappresentano l’opportunità più concreta per attuare politiche strutturali anche in
riferimento alle ripercussioni derivanti dalle riforme operate in seno al primo pilastro della PAC, che permettano
alle imprese di sfruttare le opportunità che tali trasformazioni offrono.
Le risorse destinate alle azioni di sostegno per l’Asse 1 si concentrano, pertanto, su interventi che introducono
elementi stabili di qualificazione del potenziale umano (promozione della conoscenza), del capitale fisico
(ristrutturazione, sviluppo e innovazione) nonché delle produzioni agricole.
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L’Asse 2 individua tra i propri obiettivi strategici la tutela e la valorizzazione dell’identità territoriale umbra
attraverso la conservazione, la promozione e lo sviluppo sostenibile dell’ambiente agricolo, dello spazio rurale e
delle molteplici e straordinarie risorse naturali e paesaggistiche che contraddistinguono il territorio umbro.
Le misure dell’Asse 2 comprendono interventi indirizzati alla promozione dell’utilizzo sostenibile dei terreni
agricoli e delle superfici forestali, incentivando il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, anche attraverso un
esplicito riconoscimento dei servizi di carattere ambientale (preservazione degli habitat, del paesaggio e della
biodiversità, ricostituzione dei corpi idrici, etc.) che essa è in grado di assicurare.
L’Asse 3 indirizza i propri obiettivi al miglioramento dell’attrattività dei territori rurali umbri, al mantenimento e
alla creazione di opportunità occupazionali nonché al rafforzamento delle condizioni di crescita sostenibile sia in
termini economici che sociali ed ambientali.
Gli interventi finanziati nell’ambito dell’Asse 3 sono principalmente rivolti alla diversificazione dell’economia
rurale e al miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali.
L’Asse 4 Approccio Leader è finalizzato in linea generale al miglioramento della governance locale (cioè del
sistema di governo di un territorio), promuovendo e indirizzando l’azione congiunta degli attori locali verso gli
obiettivi individuati nei primi tre assi: l’aumento della competitività, la valorizzazione dell’ambiente e dello
spazio rurale, il miglioramento della qualità della vita delle popolazioni locali e la diversificazione delle attività
economiche. Viene quindi adottata una strategia innovativa di carattere integrato (approccio Leader) con
caratteristiche specifiche:
•
•
•
presenza di un partenariato pubblico-privato;
approccio “bottom-up” (“dal basso”), multisettoriale e integrato;
orientamento all’innovazione.
L’elemento portante è rappresentato dai Gruppi di Azione Locale (GAL), aggregazioni costituite da enti locali ed
operatori economici e sociali, appositamente istituite per ricevere i fondi previsti dal programma, nonché per
attrarre altre risorse pubbliche e private e dare attuazione agli specifici interventi previsti dalle varie misure del
programma.
Il comune di Passignano rientra nel GAL Trasimeno-Orvietano il quale opera su una superficie di circa 1.600
Kmq, con una popolazione complessiva di circa 92.900 abitanti, localizzata, per la Provincia di Perugia nei
comuni di: Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Panicale, Passignano sul Trasimeno,
Piegaro, Tuoro sul Trasimeno, e per la Provincia di Terni nei comuni di: San Venanzo, Orvieto, Allerona,
Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Parrano, Porano.
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Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Il Disegno strategico territoriale della Regione (DST)
Il “Disegno Strategico Territoriale (DST) per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria)” è stato approvato
con deliberazione della Giunta regionale n. 1903 del 22 dicembre 2008. Ci sembra che la migliore introduzione
al DST sia quella presente nel sito della Regione2, e quindi la riportiamo integralmente qui sotto.
"Il Disegno Strategico Territoriale rappresenta una rilevante novità nel modo di programmare lo sviluppo
territoriale della regione. In prospettiva infatti è destinato a sostituire il Piano Urbanistico Territoriale approvato
nel 2000, con un approccio aperto a favorire un raccordo più stretto, di carattere strategico, con la
programmazione economica e con la progettazione sviluppata a livello locale.
Attraverso il D.S.T. si ottempera a due esigenze fondamentali:
•
•
fornire un contributo al DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE (DSR) in termini di
consapevolezza degli interventi strutturali e funzionali necessari al superamento alle criticità riscontrate
nella nostra realtà territoriale, dando a tal fine coerenza alle azioni in una "visione-guida";
porre le basi per una rivisitazione del PIANO URBANISTICO TERRITORIALE (PUT), al fine di
passare da questo attuale rigido "piano quadro" ad uno strumento strategico più funzionale al
perseguimento dello sviluppo sostenibile dell'Umbria.
Una visione strategica e integrata del territorio
Con il DST la Regione Umbria vuole sostenere le politiche territoriali e di sviluppo per conseguire una "visione
strategica ed integrata" del proprio territorio, la quale è modellata sui seguenti criteri:
una definizione selettiva e forte che sia basata su pochi elementi strutturanti e strategici;
la coesistenza di un'azione centrifuga, verso il contesto nazionale ed europeo tramite la valorizzazione
competitiva delle risorse territoriali, e di una capacità di dare risposte ottimali alla domanda endogena di
trasformazione e valorizzazione del tessuto produttivo e dei valori identitari, favorendo la coesione e
l'integrazione territoriale.
La chiave di lettura
Nel perseguimento di questa "visione strategica integrata", il DST assume una doppia valenza:
strategica:
• è il riferimento metodologico e concettuale per l'orientamento delle politiche ed delle azioni;
operativa e strumentale:
• considerando soprattutto gli aspetti dimensionali, geografici e socio-economici, "il territorio è uno" e
pertanto è indispensabile disporre di un quadro di riferimento generale per l'armonizzazione delle
diverse politiche e degli strumenti correlati ("coesione strumentale").
I ruoli del DST
Attraverso la peculiare visione strategica del territorio regionale presupposta, il DST assume in sé diversi ruoli:
• strumento che contribuisce all'articolazione e territorializzazione delle politiche regionali di sviluppo e
dei contenuti programmatici del Piano Operativo Regionale (POR);
• strumento di contenuto programmatico-progettuale delle politiche paesistiche regionali, articolate ed
approfondite all'interno del Piano Paesaggistico Regionale (PPR);
• strumento di governance, quale riferimento per l'integrazione di temi e di competenze settoriali.
Gli strumenti attuativi
L'attuazione del DST avviene mediante progetti territoriali di sviluppo di interesse regionale, denominati Progetti
Strategici Territoriali, aperti ad un processo decisionale di condivisione che parte dal "basso". I Progetti Strategici
Territoriali costituiscono una AGENDA TERRITORIALE REGIONALE, perché, oltre a riguardare la struttura
essenziale del territorio, fanno sì che i diversi territori regionali non interessati direttamente dalle trasformazioni
2
http://www.territorio.regione.umbria.it/MEDIACENTER/FE/CategoriaMedia.aspx?idc=244&explicit=SI
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previste, ne siano comunque coinvolti, sia pure indirettamente, per beneficiarne degli effetti; inoltre, questi
Progetti realizzano il raccordo tra la programmazione economica e la territorializzazione delle scelte per lo
sviluppo del territorio, tant'è che negli ambiti territoriali individuati il processo di elaborazione di tali progetti
potrà assumere la valenza di Progetti Integrati Territoriali (P.I.T.), già previsti dal Programma Operativo
Regionale (P.O.R.), determinando il diretto riferimento dei progetti agli assi e alle misure definiti dal P.O.R."
Nel DST l’Umbria rappresenta un territorio-snodo.
In questo quadro, rendendo sistematiche sensibilità già da tempo presenti nella comunità regionale, l’idea guida
assunta dalla Regione alla base della costruzione del Disegno Strategico Territoriale è quella dell’Umbria
laboratorio di sostenibilità: un orizzonte in cui la qualità ambientale, mantenuta e perseguita ai diversi livelli, si
pone come quadro generale di riferimento attorno al quale addensare le energie istituzionali, sociali e produttive,
espresse nelle diverse possibili forme, in grado di definire un modello di sviluppo innovativo per la Regione e
per il suo obiettivo di qualificare la sua centralità nel contesto nazionale.
Il DST assume in primo luogo come riferimento essenziale la tripartizione degli insediamenti e delle maggiori
dinamiche sociali in aree della concentrazione insediativa, aree della diffusione policentrica, aree della
rarefazione, già patrimonio concettuale consolidato per la pianificazione umbra. In secondo luogo è il paesaggio
ad essere assunto come categoria interpretativa e programmatica. Il paesaggio viene pensato non come oggetto,
ma come “modo di guardare strategicamente il territorio”.
La visione strategica del territorio si fonda su tre elementi: i sistemi strutturanti; le linee strategiche di sviluppo; i
progetti strategici territoriali.
E’ possibile a questo proposito immaginare il ruolo dell’Umbria secondo tre scenari di sfondo diversi.
Lo scenario n. 1 è quello che il DST chiama delle “Disarticolazioni progressive”. E’ uno scenario che si fonde su
due fenomeni di attrazione che disarticolano appunto il perugino verso la Toscana ed il ternano verso l’area
metropolitana romana. I rischi di questo scenario sono evidenti, ed erano stati messi in luce nel PUT (LR
27/2000).
Lo scenario n. 2 è chiamato “Sviluppo autocentrato”. In questo caso lo sviluppo è tutto rivolto all’interno del
territorio regionale.
Lo scenario n. 3 è quello del “Policentrismo reticolare multilivello”. Questo scenario riconosce nelle reti
infrastrutturali, fisiche ed immateriali, gli elementi fondamentali per la competitività del territorio per la sua
coesione. Le città sono viste come nodi di reti a diverse scale, incardinati in una matrice multimodale ed
infrastrutturale di supporto. Questo scenario è percorribile soltanto dando attuazione ad un programma di
potenziamento infrastrutturale e delle telecomunicazioni, favorendo l’accessibilità.
I rischi sono legati innanzi tutto alla compromissione del patrimonio paesaggistico ambientale, derivanti da una
logica limitata alla sola realizzazione delle opere fisiche.
L’idea-guida dell’Umbria come laboratorio di sostenibilità assume come scenario di riferimento il n. 3.
Le linee strategiche di sviluppo si fondano sui Sistemi Strutturanti:
• le infrastrutture
• le reti di città
• il sistema ambientale, storico culturale
• il sistema produttivo
Per i diversi sistemi sono definite delle specifiche strategie settoriali.
A fianco ai sistemi strutturanti vi sono gli obiettivi di integrazione, in modo da non perdere poi una visione
unitaria.
Le azioni strategiche principali per le infrastrutture, sono:
• adeguare le infrastrutture stradali principali longitudinali (E45, via Flaminia) e trasversali (verso la
Toscana, le Marche, il Lazio), aumentandone lo standard funzionale e qualitativo;
• rafforzare le direttrici ferroviarie principali (Orte – Falconara, Foligno – Terontola) e secondarie
(Ferrovia centrale umbra), riconnettendole alle linee principali (verso Arezzo), e potenziandone il ruolo
nel servizio passeggeri e merci;
Passignano sul Trasimeno
•
•
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
favorire l’intermodalità tra sistemi di trasporto pubblico e privato, alle diverse scale;
favorire la realizzazione di nodi di scambio, il rafforzamento e la qualificazione dei minori e della
mobilità alternativa, in una prospettiva di promozione sostenibile dell’accessibilità ai centri storici e di
valorizzazione del patrimonio storico-culturale e del paesaggio.
Le azioni strategiche principali per le reti di città, sono:
• il rafforzamento dei nodi urbani principali e secondari, attraverso l’inserimento o lo sviluppo di funzioni
centrali e il miglioramento sostenibile della accessibilità; in particolare è da promuovere una maggiore
specializzazione e gerarchizzazione dei centri urbani, attribuendo funzioni adeguate al diverso rango
assunto nel sistema territoriale (a partire dai capoluoghi di provincia);
• la promozione di azioni di recupero dei centri storici, con particolare riguardo per i centri minori, che
comprendano la valorizzazione del patrimonio culturale, incentivi al rafforzamento delle funzioni
residenziali e per servizi qualificati, all’interno di una logica di rete.
Le azioni strategiche principali per il sistema ambientale e storico-culturale e lo spazio rurale, sono:
• promozione del riuso e della rifunzionalizzazione del costruito storico (centri storici, nuclei minori, beni
culturali diffusi) per attività residenziali, culturali e produttive compatibili e la sua messa in rete
attraverso la realizzazione di percorsi tematici, la promozione culturale, la dislocazione di attività e
servizi a sostegno della produzione agricola, della fruizione ambientale e paesistica, dell’organizzazione
insediativa complessiva. In particolare, i centri storici minori devono costituire i nodi della trama
insediativa e produttiva dello spazio rurale; i nuclei storici e il patrimonio diffuso devono svolgere il
ruolo essenziale di presidio territoriale, ai fini produttivi e ambientali dello spazio rurale;
• incentivazione all’insediamento di attività culturali e formative superiori e specializzate nei contesti
storici;
• promozione di forme compatibili di turismo culturale anche attraverso la connessione ai circuiti italiani
ed europei di conoscenza;
• incentivazione di coltivazioni di qualità, di modalità produttive e di forme di distribuzione e
promozione delle produzioni agricole sostenibili (tramite azioni quali la diffusione di prati che di
coltivazione biologica, lo sviluppo delle produzioni legate ai marchi di qualità, l’incentivazione dei
mercati locali, lo sviluppo delle “reti a chilometri zero” per l’abbattimento degli impatti dei trasporti dei
prodotti alimentari).
Le azioni strategiche principali per il sistema produttivo sono:
• la limitazione della nascita di nuove aree industriali e l’ulteriore frammentazione delle produttive,
promuovendo iniziative su base intercomunale;
• l’incentivazione del rafforzamento delle filiere produttive di qualità, con particolare alla specializzazione
tecnologica e alle certificazioni ambientali;
• l’incentivazione di forme di associazione tra imprese e costituzione di consorzi, per la razionalizzazione
delle localizzazioni;
• la promozione del recupero e riuso delle aree dismesse;
• la sperimentazione di progetti pilota sulla sostenibilità ambientale, paesistica e dei cicli e degli
insediamenti produttivi e sulla ridefinizione della logistica di supporto alle città (piatta forme, autoporti,
logistica di prossimità);
• la promozione di attività formative specializzate / superiori nel campo della qualificazione produttiva e
della sostenibilità ambientale;
• la promozione del ricorso alle energie alternative secondo forme compatibili con le caratteristiche
ambientali, paesistiche e insediative dei contesti territoriali.
Vi sono infine i Progetti Strategici Territoriali, che costituiscono l’Agenda territoriale:
a) la direttrice longitudinale nord-sud;
b) il sistema delle direttrici trasversali est-ovest;
c) il progetto Tevere;
d) il progetto Appennino;
e) il progetto Reti di città e centri storici;
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f) il progetto Capacità produttiva e sostenibilità;
g) la rete di cablaggio a banda larga.
Di questi progetti, l’area di Passignano è interessata al sistema delle trasversali est-ovest, al Progetto
Tevere, al Progetto reti di città e centri storici, al Progetto Capacità produttiva e sostenibilità.
b) Il sistema delle direttrici trasversali est-ovest.
L’area del Trasimeno: caratterizzata da una politica di valorizzazione del paesaggio e
dell’ambiente lacustre quale elemento dominante del territorio, vede già ora una serie di progetti quali il
recupero dei centri storici, una nuova strategia di sviluppo territoriale del sistema industriale, la definizione di
nuove politiche sui beni culturali, in vista di una ridefinizione dell’identità dell’area a partire dai valori di
sostenibilità e di eccellenza. Il potenziamento delle infrastrutture (fisiche e di comunicazione telematica,
attraverso il progetto istituzionale innovativo nel settore delle comunicazioni digitali) e quello dei servizi (sanitari
e scolastici) possono caratterizzare compiutamente il progetto di territorio del Trasimeno.
e) Il progetto Reti di città e centri storici.
Le reti di città rappresentano un sistema essenziale almeno da tre punti di vista:
• a livello sovraregionale, costituiscono uno dei principali connotati identitari e punti di forza della
struttura territoriale regionale (in termini di articolazione e qualità diffusa delle situazioni insediative);
• a livello regionale possono essere considerate la principale modalità di funzionamento del territorio:
l’Umbria “funziona” e si percepisce innanzitutto come un insieme di centri e nuclei “in rete”, di
dimensioni relativamente controllate, su distanze variabili ma in genere piuttosto ridotte, molto più di
altre realtà regionali contermini (maggiormente connotate dal rapporto tra grandi poli urbani e aree di
gravitazione esterna o da diffusione insediativa meno gerarchizzata), anche nelle situazioni di maggiore
concentrazione;
• a livello sub regionale (a scala vasta e locale) rappresentano l’armatura portante della percezione dei
suoi paesaggi; sia in quanto la mobilità sul territorio, legata ai rapporti funzionali tra centri, costituisce
un’occasione “continua” di percezione del paesaggio umbro, sia perché le motivazioni più frequenti per
la fruizione turistica e culturale della Regione sono riferibili alla polarizzazione verso una molteplicità di
centri e nuclei urbani storici.
f) Il progetto Capacità produttiva e sostenibilità.
L’attuale modello produttivo dimostra problemi e carenze che possono essere ricondotti a due ordini di
questioni:
1. Il sistema non funziona al meglio perché non risponde alla domanda, nel senso che non è in grado di
soddisfare tutte le diverse istanze che riguardano il settore produttivo (a partire da quelle espresse dai grandi
imprenditori e investitori, che non trovano condizioni adeguate alle loro esigenze, fino alla produttività e
all’efficienza delle singole piccole e medio-piccole imprese, parzialmente compromessa da costi elevati - in
termini monetari e in termini di consumo di risorse). È necessario quindi ipotizzare configurazioni e modelli
diversi che permettano di attivare processi e relazioni virtuose, a partire dalle procedure amministrative, dagli
assetti urbanistici, fino ai modi di coinvolgimento e alle responsabilità degli imprenditori.
2. Il sistema non funziona al meglio perché non tiene conto dell’offerta, o meglio delle disponibilità, nel senso
che non si basa (o si basa solo parzialmente) sulle risorse e sulle caratteristiche locali. Da questo punto di vista, lo
sfruttamento eccessivo delle risorse, gli impatti in termini di inquinamento e produzione di rifiuti, nonché, più in
generale, in termini di detrazione dal punto di vista ambientale, paesistico e percettivo, non sono solo un punto
di debolezza per il comparto produttivo e manifatturiero. Essi devono piuttosto essere considerati sintomi di un
modello che manifesta la sua non-sostenibilità, intesa nei suoi molteplici significati.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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attraverso:
• rafforzamento della complementarietà di diversi centri costituenti costellazioni interposte tra i più grandi
centri regionali, in termini di offerta commerciale legata al tessuto produttivo comunale e di specifici
servizi di scala territoriale,
• rafforzamento della dotazione minima dei servizi di prossimità in ciascun centro, per favorire
l’incremento della funzione residenziale,
• caratterizzazione di singoli centri in termini di:
presenze storiche e culturali (identità);
tessuto produttivo del territorio circostante o distretto (città del laterizio e delle
componenti di arredo, città della ceramica e dell’artigianato artistico, città dei prodotti
agricoli di eccellenza e dell’arte);
servizi complementari tra Comuni della medesima costellazione;
• rafforzamento delle reti connettive tra i centri, dei servizi leggeri di trasporto locale e dei mezzi di
trasporto sostenibili, ricostruzione di sistemi naturali interposti tra i centri, impianti collettivi comuni per
la sostenibilità ambientale, inseriti nel contesto storico-naturale.
Per ciò che riguarda “Componenti naturalistiche ed ecologiche”, dobbiamo segnalare che l’Umbria si è dotata di
un “Piano di tutela e risanamento della qualità dell’aria”. Il Piano è suddiviso in due fasi: una conoscitiva ed una
di individuazione delle misure di salvaguardia e protezione. Si tratta ovviamente di un piano per l’inquinamento
atmosferico. L’ARPA ha predisposto il progetto esecutivo per la realizzazione della rete di monitoraggio della
qualità dell’aria.
Per ciò che riguarda l’inquinamento acustico il quadro normativo regionale (LR 8/2002) ha imposto ai Comuni il
Piano di zonizzazione, a cui Passignano si è adeguato.
Figura 1 – Quadro d'unione dei progetti strategici - Fonte: Disegno Strategico Territoriale della Regione
Il DST si chiude poi con una parte dedicata ai Temi di riferimento ed iniziative in corso.
Ne riassumiamo qui i maggiori contenuti.
Per ciò che riguarda il tema delle “Infrastrutture e reti telematiche”, notiamo che il PRT (Piano Regionale dei
Trasporti) ha posto il raddoppio e la velocizzazione della linea Foligno-Perugia-Terontola come condizione
imprescindibile per il miglioramento del sistema ferroviario umbro.
Un contributo al rafforzamento dei collegamenti con l’area tirrenica e il nord del paese può essere costituito
anche dalla realizzazione di un prolungamento della linea FCU dal suo terminale nord, per assicurare una
connessione con le linee ferroviarie statali ad Arezzo, che, oltre a consentire un miglioramento per il trasporto
pubblico regionale, può fornire nuove opportunità anche per lo sviluppo del trasporto merci.
La riqualificazione ed il miglioramento delle reti esistenti dovranno passare attraverso:
• l’intermodalità ferro-gomma, con riferimento ai mezzi privati, dovrà essere assicurata in ogni stazione
del servizio ferroviario, lungo tutte le linee, e dovrà prevedere la realizzazione di adeguate aree
parcheggio da adibire alla sosta di autovetture e di altri mezzi individuali, la continuità e percorribilità
in sicurezza dei percorsi pedonali di adduzione, il miglioramento delle attrezzature per l’accoglienza dei
viaggiatori;
• l’intermodalità ferro-gomma, con riferimento ai mezzi collettivi, dovrà essere valorizzata al massimo e,
per favorire i servizi di adduzione del bus al treno, dovrà essere garantita nei punti di “interscambio per
la mobilità interbacino”, che costituiscono la “porta” di uscita e di entrata per le zone in cui operano i
servizi di area su autobus.
Il tema “Politiche urbane e reti di città”.
Il DST punta molto sull’attivazione dei Quadri Strategici di Valorizzazione ex LR 12/2008 e sui Programmi
Urbani Complessi per poter far fronte ad alcune delle criticità che caratterizzano i centri storici delle città umbre.
Ad un livello di pianificazione più alto, la Regione punta sulla co-pianificazione, sul programma urbanistico e
sulla perequazione per agevolare questi processi.
Nei centri storici medi interposti tra i centri maggiori (caso di Passignano) si pensa ad un riposizionamento
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Il DST evidenzia, per la componente Acqua in generale, alcune criticità:
• innumerevoli fonti di approvvigionamento, oggi esistenti, caratterizzate da portate molto variabili e dalla
sostanziale difficoltà di proteggerle dagli inquinamenti;
• le perdite in rete;
• assenza di reti dedicate, a servizio di aree industriali, per l’utilizzo di acque non idonee all’uso
idropotabile.
La Regione ha predisposto, ed è in fase di approvazione, la nuova disciplina sugli scarichi nell’ambito della
quale è previsto il censimento e la regolamentazione delle acque reflue industriali.
Altro tema molto importante è il “Suolo”. Prioritario è l’obiettivo di ridurre i rischi naturali del territorio
attraverso la protezione delle attività economiche e delle infrastrutture esistenti e l’avvio di una programmazione
sostenibile per nuovi investimenti. L'ambito in cui le attività si dovranno muovere per il raggiungimento di
un'efficace salvaguardia non può che essere quello definito dagli strumenti pianificatori vigenti, rappresentato dal
Piano per l'Assetto Idrogeologico (PAI). Per il Comune di Passignano il PAI prevede diverse misure, che
saranno analizzate in seguito.
Il tema “Rifiuti” è inserito da tempo nelle linee strategiche della Regione. Due sono comunque i punti principali
attorno ai quali incardinare la programmazione regionale:
• diminuzione dei rifiuti prodotti, in quantità assoluta
• aumento della percentuale della raccolta differenziata
Al riguardo è da rilevare, ad ogni buon conto, che nonostante il forte impegno profuso dai Comuni e
dall’Amministrazione Regionale, che ha consentito di incrementare in cinque anni di ben 17 punti percentuali i
livelli di raccolta differenziata, il valore raggiunto a livello regionale, pari al 29% nel 2006, è ancora distante
dall’ambizioso obiettivo del 45% prefissato dal Piano Regionale di settore ancora vigente e di prossimo
aggiornamento.
Per quello che concerne la “Rete ecologica”, l’Umbria deve registrare l’approntamento della RERU.
L’obiettivo principale del progetto RERU è realizzare una rete ecologica multifunzionale a scala regionale per
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integrare gli aspetti dell’assetto ecosistemico nei processi delle trasformazioni dei suoli e nelle attività di gestione
del territorio umbro. Vista l’ampia portata del tema, il progetto contribuisce pure all’attuazione di quelle strategie
a scala sovraregionali ed europee illustrate nella sezione precedente.
A livello regionale il progetto si propone, dopo una dettagliata analisi del territorio umbro, di formulare azioni
mirate sui sistemi ambientali ed ecologici al fine di evidenziare la struttura di una Rete Ecologica Regionale
Umbra (RERU) e le sue implicazioni territoriali. La RERU ricopre diverse funzioni di importanza strategica per
la tutela ambientale e per la qualità della vita, funzioni che spaziano dalla conservazione della natura all’offerta
di spazi più spiccatamente diretti alla fruizione umana. La RERU, in aggiunta, offre un supporto territoriale per
eventuali azioni future di ripristino e di riqualificazione ecosistemica, favorendo l’applicazione di tecniche di
pianificazione e di progettazione ecologica che distribuiscano e ottimizzino le iniziative gestionali volte alla
conservazione della natura e del paesaggio su tutto il territorio, anche quello non interessato da provvedimenti
localizzati di tutela ambientale.
Il Piano Forestale Regionale (DCR 662/1999), si occupa ovviamente di dare attuazione al tema “Boschi e
foreste”, previsto in documenti sovranazionali: Conferenza interministeriale per la protezione delle foreste in
Europa (MCPFE: Strasburgo, 1990; Helsinki, 1993; Lisbona, 1998; Vienna, 2003).
A livello nazionale con il Decreto MATT 16 giugno 2005, concernente le “Linee guida di programmazione
forestale” è stato inoltre stabilito che i piani forestali regionali costituiscono il riferimento obbligatorio per
qualsiasi azione o iniziativa che riguardi le foreste e più in generale il settore forestale.
Con D.G.R. n. 1098 del 6/7/2005 (BUR n. 34 del 10/8/2005) la Giunta Regionale ha stabilito precise modalità e
procedure per l’accertamento in termini fondiari delle aree boscate da definire negli strumenti urbanistici
generali, oggetto di tutela ai sensi dell’art. 15 della l.r. 27/2000 (PUT) e del P.T.C.P., oltre che per gli aspetti
paesaggistici.
Le “Aree protette” coprono una superficie di 63.200 kmq, pari al 7,5% del territorio regionale. Passignano è
interessata dal Parco regionale del Lago Trasimeno. E’ il più grande dei Parchi regionali ed il suo territorio, oltre
a quello che si estende lungo il perimetro del Lago Trasimeno, comprende tre isole: l’isola Polvese, che è
utilizzata come centro didattico e di studio ambientale; l’isola Maggiore, in cui è presente un grazioso borgo di
pescatori, risalente al ‘400 e l’isola Minore, di proprietà privata.
Il patrimonio faunistico è molto ricco ed articolato; vi trovano rifugio un folto numero di specie di uccelli legati
alle zone umide, che qui sostano per reintegrare le riserve energetiche necessarie per il proseguimento delle
migrazioni.
Un tema fondamentale per l’Umbria è poi quello dello “Spazio rurale”, sia nella sua dimensione produttiva sia
in quella di matrice per gli usi del patrimonio architettonico extra-urbano.
Lo spazio rurale, luogo della produzione primaria del settore agricolo, si sta trasformando in “contenitore
multifunzionale” che utilizza il suolo e il patrimonio edilizio storico come valori identitari fondamentali. Del
resto, anche la distinzione tra zone urbane e zone rurali si sta attenuando in quanto le funzioni rurali tradizionali
si stanno “urbanizzando” con l’industrializzazione dei processi di alcune produzioni agricole (allevamenti,
coltivazioni altamente intensive, ecc.), mentre alcune funzioni tradizionalmente urbane diventano “rurali”
(residenza, tempo libero, ricettività e ristorazione, ecc.).
Il suolo agricolo e le produzioni pregiate, nonché i borghi rurali, costituiscono pertanto delle risorse limitate, non
riproducibili e facilmente degradabili da fenomeni di esodo della popolazione e di marginalizzazione.
Ultimo tema affrontato dal DST è quello delle “Aree produttive ed ambiti di eccellenza”.
Il territorio umbro risulta caratterizzato da un elevato numero di aree urbanizzate per insediamenti produttivi
(oltre 1400 per una superficie di circa 7400 ha.), con dimensioni medie contenute in termini di superficie (12 ha.)
e sature nella quasi totalità dei casi (84%).
L’elevato grado di dispersione e di parcellizzazione degli agglomerati produttivi (collocati soprattutto lungo l’asse
della S.G.C. E45, a ridosso del sistema urbano nodo-lineare Corciano-Perugia-Bastia-Foligno-Spoleto, e nella
conca ternana) ha contribuito ad una disottimizzazione complessiva del territorio consentendo l’insediamento di
unità produttive di dimensioni medio-piccole. Gli spazi urbanizzati ancora disponibili sono in maggioranza
residui di vecchie lottizzazioni ormai in fase di saturazione e risultano, pertanto, di scarso interesse poiché ubicati
in contesti territoriali di scarsa fruibilità dal punto di vista logistico e infrastrutturale.
RA post C dS R10
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Si stanno sviluppando aggregazioni intercomunali volte a superare alcune criticità del sistema.
Tali aggregazioni dovrebbero essere ulteriormente incentivate in quanto consentono di:
• ottimizzare la gestione del territorio,
• contenere e suddividere i costi e le infrastrutture in maniera adeguata,
• realizzare dotazioni di servizi comuni (depuratore, aree di sosta attrezzate, centri servizi, ecc.) che
risulterebbero antieconomiche e difficilmente giustificabili per aree non intercomunali,
• monitorare efficacemente gli insediamenti dal punto di vista quanti/qualitativo.
In definitiva, si potrà avere una forte spinta competitiva e un mercato in rapida evoluzione attraverso:
 un’adeguata disponibilità di aree per insediamenti produttivi con operazioni diriqualificazione,
ampliamento o reperimento, ove necessario, di nuove aree, tutte comunque caratterizzate da elevati
standard di infrastrutture e servizi, anche ecologicamente attrezzate. Queste aree dovranno presentare
potenzialità dimensionali e qualitative tali da costituire un livello ottimale negli interventi infrastrutturali
e per servizi e, quindi, sarà utile privilegiare forme di programmazione almeno su scala intercomunale.
 la costruzione di una rete di servizi ed infrastrutture, oltre ad un insieme di criteri per la loro gestione,
che, in una logica integrata per ambiti territoriali di area vasta, si possa configurare come un autentico
modello insediativo condiviso con cui far competere il sistema Umbria.
 l’individuazione delle azioni di qualificazione e potenziamento delle principali reti infrastrutturali al fine
di collegare adeguatamente tali aree alle principali direttrici di traffico merci, anche attraverso
investimenti specifici nel settore della logistica;
 un’attenta progettazione degli insediamenti con criteri volti:Salla valorizzazione della qualità
architettonica e urbanistica dei piani e degli insediamenti;
• all’introduzione di opportune tecniche sia costruttive che d’impianto urbanistico volte alla più
efficace tutela ambientale e paesistica, anche utilizzando opportune soluzioni architettoniche
e/o urbanistiche che limitino gli impatti degli insediamenti nel territorio;
• a favorire il risparmio energetico anche attraverso la realizzazione di impianti di servizio
comune per la produzione e la distribuzione di energia elettrica e di calore;
• alla realizzazione di strutture di servizi comuni, come supporto all’occupazione in condizioni di
pari opportunità.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR)
Il Piano Paesaggistico Regionale è in via di approvazione e ne sono noti ormai i maggiori contenuti della parte
conoscitiva. Riassumiamo innanzi tutto in questa carta i rapporti tra il DST ed il PPR.
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a. relazione illustrativa;
b. quadro conoscitivo, che in particolare comprende l’atlante dei paesaggi con l’identificazione delle
risorse identitarie, l’attribuzione dei valori, la previsione dei rischi e delle vulnerabilità del paesaggio;
c. quadro strategico del paesaggio umbro, articolato nella visione guida, nelle linee guida rispetto a temi
prioritari della trasformazione e nel repertorio dei progetti strategici di paesaggio;
d. quadro di assetto del paesaggio regionale articolato ai diversi livelli di governo del territorio, con la
definizione degli obiettivi di qualità e delle discipline di tutela e valorizzazione, con particolare
riferimento ai beni paesaggistici e ai loro dintorni, nonché agli ambiti locali di pianificazione
paesaggistica con specifiche normative d’uso prevalenti sui piani regolatori comunali ai sensi
dell’articolo 135, commi 2 e 3 del d.lgs. 42/2004;
e. disposizioni di attuazione.
In definitiva la forma del Piano Paesaggistico Regionale (PPR) viene assunta come una combinazione di apparati
di base. Coerentemente con l’art.17 della LR 13/2009 (oggi riconfluito nella LR 1/2015), questi si articolano in
sistema delle conoscenze e valutazioni (comma b); sistema delle previsioni, sia di carattere strategico
programmatico (comma c) che regolativo (comma d), e infine delle disposizioni di attuazione (comma e). Le
diverse articolazioni sono rese interdipendenti da un processo di pianificazione che rifiuta la sequenza deduttiva
a favore di un approccio di natura circolare orientato all’interattività dei diversi apparati.
Il Piano paesaggistico dell’Umbria individua 19 paesaggi identitari regionali, come “Geni” che declinano
nell’immaginario collettivo regionale, nazionale e internazionale, la tradizionale percezione, positiva e
consolidata, dell’Umbria “Cuore Verde d’Italia”. Il Piano mira inoltre ad essere efficiente nella conservazione
(motivare, conoscere, sostenere, ecc.) e qualificante nella trasformazione attraverso la capacità di indirizzare le
trasformazioni verso la qualità paesaggistica e la capacità di convincere i soggetti operatori a far uso del
patrimonio conoscitivo e valutativo che il Piano offre e di cui favorisce la crescita.
I principali criteri posti a base della redazione del Piano paesaggistico regionale dell’Umbria sono così
sintetizzabili:
▪ strumento unico e organico di governo delle tutele;
▪ capacità complessiva di orientare positivamente gli interventi su tutto il territorio;
▪ promozione di specifici progetti per il paesaggio ai fini della valorizzazione di particolari contesti
identitari a valenza strategica.
In base alla legislazione vigente e a quanto previsto in particolare dalla legge regionale 13/2009, il Piano
Paesaggistico Regionale, mira ad assolvere a sei funzioni fondamentali:
▪ tutela dei beni paesaggistici;
▪ qualificazione paesaggistica dei diversi contesti, anche attraverso misure per il corretto inserimento;
▪ indirizzo strategico per le pianificazioni di settore;
▪ attivazione di progetti per il paesaggio;
▪ indirizzo alla pianificazione degli enti locali e di settore;
▪ monitoraggio e aggiornamento delle analisi delle trasformazioni del paesaggio regionale.
Figura 2– Schema del rapporto fra DTS e PPR - Fonte Piano Paesaggistico Regionale
Il Piano è organizzato secondo quanto previsto dagli artt. 135 e 143 del DLgs 42/2004, e dalla legge regionale
13/2009. In particolare è costituito dei seguenti elaborati, sia con testi scritti che specifiche cartografie:
RA po st Cd S R10
Dunque, pur mantenendo il riferimento di fondo alla natura trans-scalare del paesaggio, il Piano articola
operativamente i paesaggi a tre livelli, (intesi come ambiti ai sensi del comma 3, art.135 del DLgs 42/2004) a cui
corrispondono specifiche attribuzioni di governo del territorio per Regione, Province e Comuni :
▪ paesaggi regionali, ovvero quei paesaggi identitari (o del riconoscimento) che nella loro diversità
compongono l’immagine d’insieme e il senso prevalente del paesaggio umbro, come matrice e sfondo
di coerenza delle individualità percepibili a scale di maggior dettaglio. Sono da considerarsi paesaggi
del riconoscimento in quanto costituiscono il riferimento culturale per l’osservazione della regione
dall’esterno ma anche il tramite attraverso cui gli abitanti riconoscono la loro appartenenza al territorio
regionale;
▪ paesaggi di scala vasta, (o paesaggi della percezione) , ovvero i paesaggi identitari che sono misurabili
attraverso una percezione più diretta, a media distanza, in cui acquistano importanza crescente i segni
Passignano sul Trasimeno
▪
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
fisici e i modi dell’esperienza conoscitiva, e i cui significati sono comunque prevalentemente associati
alla interpretazione di contesti delimitati, osservabili nei loro margini e comprensibili nelle loro qualità
distintive;
paesaggi locali, (o paesaggi dell’abitare), ovvero i paesaggi di dimensioni contenute, “interni territoriali”
percepibili a distanza ravvicinata, commisurati prevalentemente alla scala dei ritmi della vita quotidiana
e alla sfera locale delle pratiche di uso del territorio. Sono i paesaggi i paesaggi che richiedono una più
assidua integrazione delle previsioni urbanistiche e di quelle paesaggistiche, entrambe accomunate dagli
obiettivi di qualità che si intendono conseguire localmente.
In particolare il PPR annette gran parte del territorio passignanese nel Paesaggio 2 FN_1 (a dominanza fisiconaturalistica), mentre una restante parte collinare appartiene al Paesaggio 1 SS (a dominanza storico-sociale), che
ha il proprio baricentro in Perugia. (si vedano gli allegati per le tavole del PPR)
La maggior parte del paesaggio, la Struttura di Paesaggio 1 (SdP_1) è connotata da un valore rilevante (V1),
originato dalla matrice degli indici di Integrità e di Rilevanza. Le altre SdP hanno invece dei valori “comuni”
(V3)
Nello specifico, nel tematismo della Visione Guida (QS1) Passignano presenta queste strategie di processo: è
inserito nel Paesaggio Transregionale T2 “Trasimeno Val di Chiana”. Passignano è connotato anche da un
paesaggio critico: Corridoi di sviluppo insediativo e Paesaggio incipiente. Condivide poi con il resto dei Comuni
del Lago il tema delle Grandi reti di Naturalità.
Per quanto riguarda il tema dei Paesaggi Transregionali, riportiamo il paragrafo degli obiettivi specifici e la
singola Azione e misura di intervento:
"2. Obiettivi specifici
Ai fini di una pianificazione coordinata dei paesaggi transregionali, il PPR prevede di costruire un quadro
conoscitivo condiviso, nonché di ricorrere a metodi coerenti nei diversi Piani Paesaggistici regionali per la
interpretazione delle qualità del paesaggio, la attribuzione dei valori, la previsione dei rischi e la definizione degli
obiettivi di qualità.
T12.1 Gestione integrata dei paesaggi transregionali.”
Per quanto riguarda i corridoi di sviluppo insediativo riportiamo il paragrafo 2, destinato agli obiettivi specifici e
sintetizziamo il paragrafo 3: Azioni e misure di intervento qui sotto.
“2. Obiettivi specifici
La strategia del PPR per i corridoi di sviluppo insediativo mira prioritariamente alla riqualificazione paesaggistica
e urbanistica dei loro spazi di pertinenza, utilizzando a questo scopo le occasioni derivanti dal completamento e
dalla messa in sicurezza delle infrastrutture di scorrimento veloce in programma. La leva principale da attivare
riguarda il controllo dei processi di dismissione e conseguente riuso del patrimonio immobiliare, per ottenere un
migliore inserimento dei manufatti edilizi nel loro contesto di appartenenza, anche con operazioni di
delocalizzazione pianificata di opere incongrue. Allo stesso tempo, assume rilievo la riqualificazione dei corridoi
infrastrutturali esistenti e degli spazi ad essi associati, privilegiando da un lato l’esperienza dell’attraversamento
veloce, dall’altro la riconfigurazione formale e figurativa della viabilità locale di attraversamento.
In ogni caso il PPR prevede di mantenere una sostanziale discontinuità nello sviluppo dei nuovi insediamenti
lungo i corridoi infrastrutturali, garantendo la permanenza di adeguate fasce di inedificabilità mirate alla
conservazione dei varchi e spazi tampone che consentono la continuità dei sistemi ambientali attraversati dalle
infrastrutture.
T2.1 Riqualificazione ambientale-paesaggistica degli insediamenti esistenti
T2.2 Recupero delle aree dismesse e delocalizzazione di opere incongrue
T 2.3 Riqualificazione integrata del corridoio infrastrutturale."
Per quanto riguarda il tema dei Paesaggi incipienti, riportiamo il paragrafo degli obiettivi specifici e la singola
Azione e misura di intervento:
“2. Obiettivi specifici
Il PPR prevede di intercettare preventivamente le situazioni in cui le trasformazioni incipienti prospettano rischi
rilevanti ai fini della conservazione di paesaggi di valore e in particolare dei Beni paesaggistici. A questo scopo
promuove la cooperazione tra le istituzioni competenti, e finalizza l’attività dell’Osservatorio regionale sulla
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qualità del paesaggio di cui all’art. 22 della L.R. 13/2009. Per i paesaggi incipienti che sono esposti a rischi
rilevanti di compromissione, il PPR predispone adeguate procedure di attivazione della cooperazione
interistituzionale con gli Enti di volta in volta interessati, istituendo per i casi più problematici appositi contesti
critici locali di copianificazione.
T4.1 Prevenire i rischi di compromissione delle risorse paesaggistiche.”
Per quanto riguarda il tema delle Grandi Reti di naturalità, riportiamo il paragrafo degli obiettivi specifici e le
Azioni e misure di intervento:
“2. Obiettivi specifici
L’attuazione della strategia paesaggistica per le grandi reti di naturalità muove dagli obiettivi connessi alla
riqualificazione del sistema delle acque umbre, in termini sia di rigenerazione ambientale ed ecologica degli
ecosistemi umidi, sia di tutela delle risorse idriche esistenti e di miglioramento della loro qualità, anche al fine di
favorire nuove forme di fruizione compatibili con le condizioni di vulnerabilità ecosistemica. Rispetto al quadro
più ampio definito dai grandi sistemi naturalistici rappresentati dalla Rete Ecologica Regionale, dalla Rete
Natura 2000 e dalle aree naturali protette, il PPR mira in particolare a favorire la valorizzazione in rete delle
emergenze naturali, integrandole con gli obiettivi di qualità dei paesaggi interessati.
T9.1 Promuovere la riqualificazione paesaggistica delle reti d’acqua
T9.2 Favorire l’integrazione paesaggistica dei grandi sistemi naturalistici”
Per quanto riguarda le Progettualità programmatiche (QS 3), il territorio di Passignano e fa parte del Progetto
Strategico di Paesaggio P1 “Braccio Tevere-Trasimeno” e del più ampio Progetto Territoriale strategico (DST)
chiamato DT1.
Sia lecito anticipare soltanto il fatto che molti degli obiettivi del PRG di Passignano sono in perfetta coerenza
con gli obiettivi specifici del PPR.
Il PPR descrive così il paesaggio dell'area del Trasimeno.
“Risorse storico-culturali
Il paesaggio è caratterizzato da una storia antica, prima richiamata, connessa alla natura geomorfologica del sito
e dunque connessa alle numerose e ripetute opere di bonifica eseguite sin dall'antichità. Le fasce costiere e
pianeggianti intorno al lago erano caratterizzate da una condizione paludosa, instabile, insalubre ai fini
dell'insediamento umano, dunque si cominciò ad infrastrutturare i rilievi e i promontori, per localizzare forme
sicure e stabili di insediamento. L'ambiente del lago non è era certamente come quello attuale, la profondità
dell'acqua era maggiore di quanto non lo sia attualmente, il territorio era maggiormente boscoso, si trattava di
un territorio particolarmente ricco di fauna e intensamente utilizzato a fini agricoli. Scavi archeologici,
abbastanza recenti, hanno dimostrato l'esistenza di ville romane, di grandi dimensioni, a Quarantaia nei pressi di
Passignano, forme di insediamento strettamente legate all'economia agricola e alla pesca, posizionate in suoli
sicuri rispetto agli acquitrini che caratterizzavano l'intorno dello specchio d'acqua e testimoniate dal ritrovamento
di utensili agricoli e per la pesca. I rilievi, che erano geomorfologicamente più adatti, furono utilizzati per
realizzare le strade di collegamento e i relativi abitati, rispetto alle aree meno adatte che venivano bonificate e
utilizzate per la produzione agricola vista la fertilità della terra. Il paesaggio è fortemente caratterizzato da forme
insediative fortificate, come rocche e castelli, che contornano i promontori attorno al bacino lacustre. La
ricchezza della terra del Trasimeno, in termini di prede da caccia e da pesca, di fertilità e produzioni agricole,
rese necessaria una forma di difesa e di fortificazione degli abitati. La costruzione di torri, castelli e fortezze rese
strategica la localizzazione sul Trasimeno, generando un vero e proprio sistema fortificato a vantaggio di Perugia,
che trovò giovamento nel realizzare un avamposto sicuro e protetto, nei confronti delle direttrici storiche
principali, verso Cortona e verso Chiusi. La ricchezza di questo territorio è testimoniata anche dalla diffusione
successiva degli Ordini religiosi come i Francescani e i Benedettini, ordini che si caratterizzavano per le forme
insediative monastiche legate strettamente con la produzione e la fertilità della terra, chi era fonte di
sostentamento e di conduzione della vita monastica. Del sistema fortificato di castelli e rocche, ciò che
caratterizza maggiormente il paesaggio sono le rocche legate agli centri storici di maggior rilievo come
Castiglione del Lago, dove troviamo la Rocca del Leone, una fortezza imponente, cinta da mura merlate del tipo
guelfo, a pianta poligonale, con quattro torri e il mastio triangolare, si trattava del principale insediamento
militare del Trasimeno. La caratterizzazione di Castiglione del Lago ruota intorno anche al noto Palazzo della
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Corgna che presto divenne simbolo del governo, da parte di Castiglione, di un territorio molto più vasto. La
famiglia Della Corgna ampliò l'impianto urbano verso il promontorio e il palazzo, portandolo a diventare una
costruzione imponente simbolo di un potere molto più vasto. In questo sistema difensivo costruito per mani
dell'uomo ve n'era un altro, del tutto naturale, costituito dalle tre isole, che erano abitate, proprio per la
posizione strategica che assumevano, in virtù di una condizione del lago diversa da quella attuale. L'Isola
Polvese , già abitata intorno all'anno 1000, si dotò dell'imponente Rocca, costruita nel 1431 a difesa degli abitanti
e a difesa degli Ordini religiosi che vi si insediarono: i monaci Olivetani di San Secondo. Si tratta di una
costruzione militare imponente, dalla pianta pentagonale irregolare, dotata di una torre posta su ogni vertice. Il
sistema di incastellamento del Trasimeno è l'elemento che più caratterizza il paesaggio e a questo scopo se ne
citano alcuni, tra quelli più rappresentativi, come Monte del Lago, un castello di pendio, presso Magione, posto
su un promontorio che sovrasta il lago, sempre nelle vicinanze di Magione, Zocco, Rocca Bagliona,
Montesperello, Rocca Monaldi. Il Castello di Belvedere e la Rocca di Passignano, nei pressi di Passignano stesso,
Il Castello Guglielmi a Isola Maggiore nel Comune di Tuoro sul Trasimeno e il Castello Montegualandro
sempre nel comune di Tuoro, posto al confine con la Toscana lungo la via storica che collegava il Trasimeno
con Cortona.
Risorse sociali-simboliche
Il paesaggio si caratterizza per l'immagine molto radicata e ben conservata del lago e delle città che si affacciano
sul lago stesso. Una immagine che lega i valori storici, naturali, tradizionali, economici e sociali, che si sono
sviluppati in questo rapporto tra forme insediative, morfologiche e geomorfologiche dei suoli, condizionati
storicamente dalla presenza del Largo Trasimeno. I segni della bonifica, i promontori fortificati, Le produzioni
agricole di qualità come l'olio e i prodotti della terra fertile, come la "fagiolina del Trasimeno", restituiscono
ancora un'immagine identitaria forte di questo paesaggio.
Risorse fisico-naturalistiche
Il paesaggio è fortemente caratterizzato dal Lago Trasimeno, dal quale emergono tre piccole isole, l'Isola
Maggiore, l'Isola Polvese e l'Isola Minore. Il paesaggio del lago è strettamente connesso ai limiti fisici e
naturalistici della conca, ovvero strettamente legato ai promontori che ne determinano le pareti perimetrali. La
connessione paesaggistica è inoltre stabilita dai numerosi insediamenti lacuali, ville e castelli, la cui posizione
strategica, rispetto al lago, è strettamente legata alla condizione geomorfologica del contesto. Il lago Trasimeno è
un invaso di grande estensione, il quarto in Italia in termini di superficie, e si contraddistingue per il rapporto tra
estensione e profondità, rapporto assolutamente sbilanciato tra i circa 124 km² e circa 6,5 m di profondità
massima o 4,72 m di profondità media. La sua forma, abbastanza circolare, occupa una depressione di natura
tettonica ed è un lago che non ha emissari naturali ed è dunque alimentato dalle acque meteoriche. Il suo stato
di salute, in termini di regime idrologico, dipende essenzialmente dall'andamento pluviometrico. Per quanto
riguarda il suo immissario artificiale, si tratta di un canale, il canale dell'Anguillara, che raccoglie le acque
torrentizia dei torrenti Tresa, Rio Maggiore, Moiano e Maranzano. L'emissario del lago, sempre artificiale, posto
nei pressi di San Savino, ha la funzione di canale regolatore del livello del lago stesso, riversando le acque nel
Tevere. Il sistema dei canali per il deflusso delle acque è un carattere che connota il contesto del lago fin dai
tempi dei Romani, i quali erano costantemente impegnati a realizzare opere di bonifica, fatte di canali artificiali
per ovviare ai problemi di impaludamento, nei periodi di secca e a problemi di allagamento, in periodi di
eccessiva piovosità, dunque di straripamento.
Per quanto riguarda l'area investita dalle coste del lago, il paesaggio è caratterizzato da una morfologia
sostanzialmente pianeggiante, ad eccezione dei promontori di Castiglione del Lago e di Monte del Lago, una
costa formata da ampie fasce, quasi continue, di canneti, che, in qualche zona, superano un'ampiezza di oltre 1
km, ampiezza determinata dalle variazioni di acclività della fascia costiera stessa. La fascia litoranea al bacino
lacuale inoltre caratterizzata da una vegetazione dominata da leccete, rovere, querce e giglio acquatico.
Il lago rappresenta inoltre una risorsa importante sotto il profilo biologico vista la sua natura e le sue
caratteristiche morfologiche e fisico-chimiche, che danno luogo ad una grande varietà e ricchezza di vita animale
e vegetale. Sotto il profilo vegetazionale il lago si caratterizza per una forte presenza di vegetazione acquatica
formata da alghe e idrofite sommerse. Il lago è inoltre caratterizzato per l'importante presenza di fauna ittica e
ornitica in considerazione del fatto che il contesto del lago rappresenta una importante zona di sosta e
svernamento.
Dallo specchio dell'acqua emergono tre isole, le già richiamate Isola Maggiore, Isola Polvese e Isola Minore. La
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prima è caratterizzata dal fatto di essere ancora abitata; l'Isola Polvese, situata nel settore sud-est del lago, è la più
estesa delle tre, con una superficie di 70 ha, e si caratterizza per il suo valore naturalistico: emerge la presenza di
una lecceta ad alto fusto, un esteso canneto e l'oliveto secolare. Il canneto è caratteristico della zona umida, dove
al largo dello stesso prevale la vegetazione acquatica, mentre lungo le sponde prevalgono salici e pioppi. L'area
di approdo all'isola in cui è localizzata l'area di servizio è caratterizzata dalla presenza di alberature ornamentali,
i viali si caratterizzano per gli ippocastani e i tigli, le aree a prato si caratterizzano per la presenza di acacie, pini,
platani e salici. Il settore settentrionale dell'isola è caratterizzato dalla prevalenza del bosco, un bosco tipico degli
ambienti mediterranei, con la dominanza di leccete, come la lecceta di San Leonardo. I versanti meridionali
sono caratterizzati da grandi estensioni di oliveti, una coltura che produce un olio di qualità, caratterizzato per il
tipo di produzione, vale a dire una spremitura a freddo, praticata nell'isola stessa. Le grandi estensioni di coltivi
sono arricchite da esemplari di piantate e da vecchie alberature da frutto, come ciliegi, noci albicocchi e fichi. La
sentieristica interna all'isola è ricca di arbusteti e cespugli, in particolare risalta il rosmarino e il melograno.
Assume una particolare rilevanza il noto Giardino delle Piante Acquatiche. Si tratta di un recupero di una
piscina realizzata all'interno di una cava dismessa di arenaria, interamente scavata nella roccia, che fornisce una
suggestione particolare durante la fioritura primaverile delle ricche piante acquatiche, dove prevalgono i fiori di
loto e i gigli d'acqua. L'Isola Minore, la più piccola, disabitata, si caratterizza per l'alto grado di naturalità,
manifestato da una macchia boschiva compatta.
Il paesaggio inoltre si caratterizza anche grazie a siti di dal grande valore naturalistico, come i Monti Marzolana e
Montali, riconosciuti come Sito di Interesse Comunitario, che costituiscono una piccola dorsale fatta da rilievi
collinari che non superano la quota dei 600 m e che presentano una vegetazione compatta, dominata dal leccio e
piccoli lembi boscati caducifoglie, posti a sud-est del lago. A ovest di detti rilievi, il paesaggio si caratterizza per
un altro sito di valore naturalistico, anche esso riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario, che prende il
nome di Boschi e Brughiere di Panicarola. Si tratta di una superficie prevalentemente pianeggiante, compresa tra
il lago, il torrente Tresa e l'abitato di Panicarola. Il paesaggio è dominato dalla presenza del bosco ed assume un
valore particolare per il fatto che rappresenta uno degli ultimi boschi planiziali dell'Umbria.
Infine il paesaggio si caratterizza, oltre che per i numerosi centri storici e castelli che dominano intorno al lago,
anche per l'insediamento di Magione, uno dei principali insediamenti di questo paesaggio, posto ad est del lago
stesso lungo la strada di collegamento con Perugia, la strada statale del Trasimeno. L'abitato si caratterizza per
l'importante espansione urbana, protesa ad uno sviluppo lineare, in particolare lungo la statale del Trasimeno,
dando luogo al fenomeno della "strada mercato", vale a dire uno sviluppo lineare intorno alla viabilità di
insediamenti prevalentemente produttivi e commerciali, fenomeno che sta investendo i principali corridoi
infrastrutturali dell'Umbria.”
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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Rete Natura 2000
La Rete “Natura 2000” istituita dall’Unione Europea, attraverso la Direttiva Habitat 92/43/CEE, e recepita a
livello nazionale con DPR 357/1997, è costituita da aree Zone Speciali di Conservazione (ZPS) e Siti di
Importanza Comunitaria (SIC) istituite con lo scopo di garantire e favorire uno stato di conservazione
soddisfacente degli habitat naturali e delle specie floristiche e faunistiche selvatiche di interesse comunitario.
Il territorio del comune di Passignano sul Trasimeno è interessato dalla presenza dei seguenti Siti Natura 2000:
▪
▪
▪
▪
SIC IT5210018 Sito di Importanza Comunitaria “Lago Trasimeno”
SIC IT5210016 Sito di Importanza Comunitaria “Boschi del Pischiello e Torre Civitella”
SIC IT5210017 Sito di Importanza Comunitaria “Boschi di Castel Rigone”
ZPS IT5210070 Zona di Protezione Speciale “Lago Trasimeno”
Figura 3 – Foto pontile ed isola minore - Passignano sul Trasimeno
Figura 5 – Estratto Aree protette, valorizzazione sistemi naturalistici e paesaggistici, aree sic (viola) e zps (giallo-arancio) Fonte: Web Gis Regione Umbria
Figura 4 –Tramonto sul Lago Trasimeno - Passignano sul Trasimeno
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Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Rete Ecologica Regionale Umbra
La frammentazione degli ambienti naturali è attualmente considerata una tra le principali minacce di origine
antropica alla diversità. La distruzione e la trasformazione degli ambienti naturali, la loro riduzione in superficie
e l’aumento dell’isolamento, tutte componenti del processo di frammentazione, influenzano infatti, la struttura e
la dinamica di determinate popolazioni e specie animali e vegetali sensibili, fino ad alterare i parametri di
comunità, le funzioni ecosistemiche e i processi ecologici.
E’ dimostrato come, a livello di specie, tale processo costituisca una delle cause dell’attuale elevato tasso
d’estinzione a scala globale.
La pianificazione delle reti ecologiche si pone come obiettivo prioritario quello di fornire agli ecosistemi residui
in paesaggi frammentati le condizioni necessarie a mantenere in essi la vitalità in tempi lunghi di popolazioni e
specie, con effetti anche a livelli ecologici superiori.
La Giunta Regionale umbra ha approvato il progetto di Rete Ecologica Regionale (R.E.R.U.) con Atto
Deliberativo n. 2003 del 30/11/2005, già recepita nel P.U.T. con L.R. n. 11 del 22/02/2005, modificando la L.R. n.
27 del 24/03/2000 (PUT).
Unità regionali di connessione ecologica
Le Unità regionali di connessione ecologica costituiscono aree dell’habitat delle specie ombrello di estensione
superiore alla soglia critica, reciprocamente connesse e relativa fascia di permeabilità ecologica.
Corridoi ecologici
I corridoi ecologici costituiscono aree di habitat di estensione inferiore alla soglia critica ma reciprocamente
connesse e relativa fascia di permeabilità ecologica in forma lineare o areale collegate con le unità regionali di
cui al punto precedente.
Frammenti ecologici
I frammenti ecologici costituiscono aree di habitat di estensione inferiore alla soglia critica, reciprocamente non
connesse e non collegate alle unità regionali ecologiche, ma circondate da una fascia di categorie ambientali non
selezionate dalle specie ombrello. Nei frammenti viene incentivata la ricostruzione di siepi e filari permanenti al
fine di ristabilire la continuità con le unità regionali di connessione ecologica.
Scopo della rete ecologica è quello di evitare la frammentazione degli habitat, conseguente ai fenomeni di
antropizzazione e, in secondo luogo, di connettere la politica specifica delle aree protette a quella più globale
della conservazione della natura.
La Rete Ecologica è intesa quindi come una rete di ecosistemi di importanza locale o globale, costituita da
corridoi quali zone umide, aree boscate, prati, pascoli, parchi di ville, corsi d’acqua naturali e artificiali, siepi,
filari e viali alberati, che connettono aree naturali di maggiore estensione, che sono di fatto serbatoi di
biodiversità. Nello specifico, il progetto ha permesso di individuare sull’intero territorio regionale quelle
connessioni vegetazionali, i “corridoi”, che favoriscono la biopermeabilità collegando tra loro i “nodi”
rappresentati dalle Aree Naturali Protette e dai Siti Natura 2000.
Si tratta concretamente di trovare soluzioni al fenomeno della frammentazione mediante la realizzazione di
corridoi di vegetazione forestale tra i frammenti e, ove possibile, operare il ripristino ambientale di aree lungo i
corridoi o tra frammenti con la funzione di sosta e collegamento per le specie animali. L’efficacia di un corridoio
ecologico dipende quindi dalla sua struttura, in termini di lunghezza, larghezza, forma, oltre che dal tipo e
qualità degli habitat compresi. La funzionalità del corridoio ecologico dipende inoltre dal grado di permeabilità
dei suoi margini e quindi dalla possibilità di essere attraversato da parte a parte.
Il presupposto di una rete ecologica si basa sul concetto che la continuità dell’habitat è una condizione
fondamentale per garantire la permanenza di una specie su un dato territorio.
Occorre pertanto perseguire la realizzazione di una rete continua di unità ecosistemiche naturali o para-naturali,
tramite la realizzazione di idonee connessioni ecologiche, in grado di svolgere ruoli funzionali necessari ad un
sistema complesso.
Figura 6 – Estratto RERU del Comune di Passignano - Fonte: Rete Ecologica Regionale Umbra
La rete ecologica individua 8 categorie:
▪ Unità Regionali di connessione ecologica (habitat)
▪ Unità Regionali di connessione ecologica (connettività)
▪ Corridoi ecologici e Pietre di guado (habitat)
▪ Corridoi ecologici e Pietre di guado (connettività)
▪ Frammenti (habitat)
▪ Frammenti (connettività)
▪ Barriere antropiche (aree edificate, strade e ferrovie)
▪ Matrice (Aree non selezionate dalle specie ombrello)
Gli elementi territoriali che costituiscono l’habitat sono le aree boscate, le formazioni arboree riparali e lineari,
alberi isolati, gli oliveti, i corsi d’acqua, i pascoli, le aree incolte e nude; integrano l’habitat le matrici che
costituiscono il tessuto connettivo: le aree agricole, gli orti, i frutteti, i vigneti, parchi e giardini.
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Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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Il PUT
Il PTCP
Il PUT (Piano Urbanistico Territoriale), tuttora vigente è stato approvato con la legge regionale n. 27/2000.
Non possiamo però nascondere che la LR 13/2009 ha istituito, tra le altre cose, il PUST (Piano Urbanistico
Strategico Territoriale), che dovrà sostituire dunque il PUT.
Il Piano Urbanistico Territoriale dell'Umbria (PUT) è lo strumento di pianificazione territoriale che costituisce il
riferimento programmatico regionale per la formulazione degli interventi essenziali di assetto del territorio, sulla
base del quale allocare le risorse economiche e finanziarie. Il sistema di sviluppo sostenibile per la nostra
regione, con i suoi contenuti economici, culturali e sociali espressi nei già esistenti documenti programmatici e
nelle dichiarazioni programmatiche del Consiglio Regionale determinano i riferimenti sui quali il Piano
Urbanistico Territoriale (PUT) trova l'indirizzo per la sua redazione.
Il PUT rappresenta uno strumento strategico che indica scenari di sviluppo, indirizzi e politiche, che
rappresentano un riferimento fondamentale per le scelte degli enti comunali, chiamati a contribuire a loro volta,
con le proprie scelte, ad implementarne i contenuti e a migliorarne gli effetti. Il PUT, in particolare, evidenzia i
seguenti obiettivi per uno sviluppo compatibile con i caratteri ambientali, insediativi, culturali e sociali del
territorio regionale, fondato su scelte di tutela, valorizzazione e gestione in linea con i principi di sostenibilità:
Il PTCP vigente è stato approvato con DCP 59/2002, con una variante di adeguamento al PUT.
Quale strumento di pianificazione di area vasta, si propone di perseguire i seguenti obiettivi generali:
a. promuovere e integrare, in relazione con gli altri strumenti di pianificazione e programmazione
territoriale dei vari Enti che hanno competenze sul territorio, una positiva e razionale coniugazione tra
le ragioni dello sviluppo e quelle proprie delle risorse naturali e paesaggistiche;
b. costruire un quadro conoscitivo complesso delle caratteristiche socio- economiche, ambientali ed
insediativo-infrastrutturali della realtà provinciale.
Esso costituisce:
a. lo strumento della pianificazione territoriale della Provincia e costituisce il quadro di riferimento per la
programmazione economica provinciale e per la pianificazione di settore;
b. lo strumento di indirizzo e coordinamento per la pianificazione urbanistica comunale e disciplina
l'assetto del territorio limitatamente alla tutela degli interessi sovracomunali;
c. lo strumento di riferimento per le politiche e le scelte di pianificazione territoriale, ambientale e
paesaggistica di rilevanza sovracomunale che si intendono attivare ai vari livelli istituzionali sul territorio
provinciale.
Il contenuto normativo del PTCP è suddiviso in criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni.
I criteri sono disposizioni attraverso le quali il P.T.C.P. definisce le modalità per la formazione degli strumenti
urbanistici e per la loro attuazione.
Gli indirizzi sono disposizioni attraverso le quali il PTCP definisce gli obiettivi per la pianificazione urbanistica
comunale. I Comuni in sede di predisposizione o adeguamento o varianti del PRG parte strutturale dovranno
affrontare ed approfondire i tematismi richiamati dagli indirizzi con margini di discrezionalità nella
specificazione, articolazione ed integrazione in relazione alle peculiarità locali.
Le direttive sono disposizioni attraverso le quali il PTCP specifica alcuni contenuti degli indirizzi e disciplina
l'assetto del territorio relativamente agli interessi sovracomunali. I Comuni in sede di predisposizione, o
adeguamento o varianti del PRG parte strutturale devono osservare tali direttive o motivarne gli eventuali
adattamenti alle peculiarità locali. A seguito della LR 1/2015, il PTCP ha visto una precisa ri-definizione dei
propri compiti e prerogative.
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individuare le risorse ambientali, economico-sociali e storico-culturali che connotano i paesaggi umbri e
che, per le specifiche qualità, costituiscono un vero e proprio patrimonio di interesse regionale da
tutelare. A tal riguardo va chiarito che la tutela dei beni ambientali e culturali deve costituire un
obiettivo non solo di natura culturale ma anche economico, che deve essere perseguito con forza a
tutti i livelli;
definire i parametri conoscitivi ed i vincoli per la tutela preventiva e l’uso delle aree esposte al rischio
sismico, idraulico ed idrogeologico;
realizzare un sistema territoriale delle reti infrastrutturali integrato con quelle interregionali e
nazionale;
potenziare i sistemi di trasporto pubblico, valorizzando il trasporto ferroviario e quello collettivo
rispetto all'uso del mezzo individuale, e ristrutturando il trasporto pubblico locale in area urbana
attraverso l'innovazione tecnologica ed un uso pi razionale delle risorse umane e materiali disponibili;
rendere le scelte insediative congruenti con i modelli della mobilità, alla scala regionale, delle
persone e delle merci;
stabilizzazione del modello insediativo nelle sue componenti: della concentrazione, del policentrismo
e della rarefazione, anche attraverso un maggior sostegno per le politiche di riuso e razionalizzazione
dell'esistente. Stabilizzazione che, per essere credibile, dovrà però essere perseguita con rigore
nelle azioni pianificatorie e programmatiche, nell'allocazione delle risorse (fondi comunitari
ecc.), nella localizzazione di grandi
servizi a scala territoriale, nell'adeguamento e
potenziamento delle reti infrastrutturali (viarie, ferroviarie, telematiche, energetiche ecc.);
garantire una funzionale distribuzione territoriale dei grandi insediamenti produttivi, direzionali,
commerciali e turistici.
Va sottolineato che le azioni a sostegno dello sviluppo, seppure entro una logica di sviluppo sostenibile, devono
porre l'attenzione alle attività produttive ed alle loro necessità di adeguamento.
Il miglioramento del sistema della mobilità e delle infrastrutture di trasporto è affidato, dal PUT, alla
realizzazione di un modello di riferimento basato sulla regione urbana policentrica, in cui al sistema di
mobilità spetta il compito di supportare una organizzazione reticolare del territorio, basata sulla
complementarietà ed integrabilità delle funzioni urbane finalizzata a riequilibrare l’attuale tendenza alla
concentrazione delle funzioni terziarie di livello elevato, in particolare su Perugia.
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Scendendo di scala, il PTCP descrive come segue alcuni fenomeni dell'area passignanese (i numeri fanno
riferimento a elaborati costitutivi del PTCP).
La Tav. I61 del PTCP descrive così l'area.
Sistema insediativo del policentrismo - Trasimeno: " Sistema insediativo policentrico diffuso e sostanzialmente
privo di polarità emergenti, strutturato sull'assetto agricolo tradizionale e sulle valenze paesistico-ambientali
connesse alle coltivazioni agricole specializzate tradizionali. L'intero sistema presenta capacità significative per il
settore turistico ambientale ancora inespresse sebbene favorite dall'inserimento nel sistema della mobilità
nazionale e regionale e situazioni problematiche relativamente alla gestione ecologica del territorio in ordine alla
compatibilità tra i sistemi funzionali insediati.
La Tav. A32 “Aree e siti archeologici” rileva delle presenze archeologiche (cfr. la Tav. n. EC G01 nord e sud ed
EP 01 nord e sud del PRGS): nn. 43, 44, 48, 49, 50, 51, 52, 52, 53, 54, 55, 57, 58, 59, 60, 415 e 420
La Tav. A34 individua con dei numeri e classifica come segue il tema delle vedute:
▪ da tutela paesaggistica e panoramica n.1
▪ da fonti letterarie nn. 63 e 68
▪ da documentazione fotografica nn. 12, 13, 14, 18 e 22 (si veda la Tav. n. EP 01 del PRGS nord e sud)
▪ da fonti iconografiche nn. 19 e 20 (si veda la Tav. n. EP 01 del PRGS nord e sud)
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Figura 7 – Scheda 1 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Figura 9 – Scheda 12 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP
Figura 10 – Veduta odierna visuale scheda n. 12 - Passignano sul Trasimeno
Figura 8 – Schede 63 e 64 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di PG, PTCP
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Figura 11 – Veduta odierna visuale scheda n. 12 - Passignano sul Trasimeno
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Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Figura 12 – Scheda 13 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP
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Figura 14 – Scheda 14 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP
Figura 15 – Veduta odierna visuale scheda n. 14 - Passignano sul Trasimeno
Figura 13 – Veduta odierna visuale scheda n. 13 - Passignano sul Trasimeno
Figura 16 – Veduta odierna visuale scheda n. 14 - Passignano sul Trasimeno
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Passignano sul Trasimeno
Figura 17 – Scheda 18 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Figura 19 – Veduta odierna visuale scheda n. 18 - Passignano sul Trasimeno
Figura 18 – Veduta odierna visuale scheda n. 18 - Passignano sul Trasimeno
Figura 20 – Scheda 22 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP
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Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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Figura 23 - Vista di Passignano da Tuoro - Lago Trasimeno
Figura 24 - Vista di Passignano dall'entroterra - Tuoro sul Trasimeno
Figura 21 – Scheda 19 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP
Figura 25 - Vista delle Isole dall'entroterra - Tuoro sul Trasimeno
Figura 22 – Scheda 20 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP
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Figura 26 - Vista di Passignano dall'entroterra, Montecognola - Magione
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Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Figura 27 - Vista di Passignano dall'entroterra, Montecognola - Magione
La Tav. A42 del PTCP individua i Sistemi paesaggistici ed unità di paesaggio che interessano il territorio di
Passignano:
▪ n. 39 (Colline tra Tuoro e Lisciano Niccone) sistema paesaggistico collinare
▪ n. 40 (Colline del Trasimeno nord) sistema paesaggistico collinare
▪ n. 41 (Conca del Trasimeno) sistema paesaggistico di pianura e di valle
▪ n. 42 (Colline del Trasimeno est) sistema paesaggistico collinare
Sono ambiti che il PTCP definisce come aventi il massimo grado di elementi paesaggistici di qualità e ambiti che
presentano elementi di qualità paesaggistica.
Per la maggior parte dei siti indicati valgono dunque le direttive della conservazione o trasformazione parziale,
a parte il capoluogo che è connotato come trasformato.
Le aree della evoluzione paesaggistica
Appartengono a questa tipologia le unità di paesaggio i cui tratti caratteristici sono stati relativamente trasformati
così da attuare un passaggio della forme storiche del paesaggio a quelle attuali in modo graduale e continuo.
Rappresentano le situazioni della evoluzione delle forme paesaggistiche tradizionali a quelle attuali e sono
contraddistinte dalla persistenza di alcuni segni e di alcuni usi anche se presenti in quantità e qualità tali da non
costituire più dominanti paesaggistiche come nella precedente categoria. Per tali aree è stata predisposta una
normativa di indirizzo volta alla individuazione gli elementi di valore e le regole delle preesistenze al fine di una
loro conservazione e/o reinterpretazione nelle future trasformazioni paesaggistiche e territoriali. Aree che sono
poi state classificate nella disciplina degli indirizzi relativi al controllo.
Indirizzi di controllo
Rientrano nei seguenti indirizzi gli ambiti territoriali che nel tempo hanno subito un processo evolutivo ove sono
compresenti, ed a volte confusi, caratteri di permanenza del paesaggio tradizionale con i caratteri della recente
trasformazione. Tali ambiti sono pertanto quelli per i quali è più necessario un approfondimento pianificatorio di
tipo paesaggistico e pertanto rappresentano ambiti di copianificiazione con i Comuni, anche ai sensi della lettera
d), 2, L.R. 21/10/87 n. 31. Gli interventi di trasformazione dei segni permanenti sul paesaggio devono rispettare i
risultati i risultati formali delle preesistenze adeguandosi ad essi ed interpretandoli solo in casi eccezionali. In
questi casi debbono essere previste misure di minimizzazione o di compensazione.
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Figura 28 – Foto del paesaggio rurale passignanese - Passignano sul Trasimeno
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Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI)
Il Piano di Assetto Idrogeologico è stato approvato con DPCM del 10/11/2006. La competenza e la gestione sono
dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere.
Esso ha una forte incidenza sul Comune di Passignano. La sua incisività si declina in prescrizioni
immediatamente efficaci anche sugli strumenti di pianificazione urbanistica.
Obiettivo del piano stralcio è la ricerca di un assetto che, salvaguardando le attese di sviluppo economico,
minimizzi il danno connesso ai rischi idrogeologici e costituisca un quadro di conoscenze e di regole atte a dare
sicurezza alle popolazioni, agli insediamenti, alle infrastrutture ed in generale agli investimenti nei territori che
insistono sul bacino del fiume Tevere.
In quanto premessa alle scelte di pianificazione in senso lato, il piano stralcio individua i meccanismi di azione,
l'intensità e la localizzazione dei processi estremi, la loro interazione con il territorio e quindi in definitiva la
caratterizzazione di quest'ultimo in termini di pericolosità e di rischio.
La struttura del PAI segue le direttrici già delineate nella Prima elaborazione del Piano di Bacino e si articola in
azioni di “Assetto geomorfologico” e in azioni di “Assetto idraulico”.
Gli obiettivi specifici del piano stralcio per il Trasimeno sono:
a. il recupero del deficit idrico annuale,
b. il recupero del livello idrometrico,
c. la riduzione progressiva dell’apporto di sostanze inquinanti ai corpi idrici e al suolo,
d. la manutenzione funzionale della rete idrografica;
e. la promozione di forme di controllo sui consumi idrici;
f. favorire l’introduzione di tecniche e di coltivazioni agricole mirate a razionalizzare ed ottimizzare i
consumi idrici, limitare l’uso di sostanze potenzialmente inquinanti, diffondere la certificazione di
qualità ambientale delle aziende;
g. le attività conoscitive complementari e di aggiornamento.
Per raggiungere questi obiettivi il piano stralcio detta specifiche norme di attuazione, che hanno incidenza anche
sulle previsioni urbanistiche dei comuni interessati.
Il Comune di Passignano è interessato dall’Area del Piano Stralcio per tutta la superficie lacustre di pertinenza e
per una parte delle aree collinari a nord. Vi è poi da segnalare un’opera di presa dal fiume Niccone che sfocia
nel Lago Trasimeno e che ricade nel territorio comunale.
Il Piano suddivide l’area di competenza in ambiti, per cui detta specifiche normative. Si vedano gli elaborati
conoscitivi Tav. G04 Zoning PS2.
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Il Testo Unico per le foreste (TUF)
Con l'approvazione del "Testo unico per le foreste" (legge regionale 19 novembre 2001, n. 28) e del relativo
"Regolamento di attuazione" (regolamento regionale 17 dicembre 2002, n. 7) si è conclusa l'attività di revisione
della normativa forestale.
Il Regolamento è stato impostato su due capisaldi principali:
▪ garantire un'efficace azione di tutela dei boschi e del territorio sotto l'aspetto idrogeologico;
▪ non creare ostacolo allo svolgimento delle attività tradizionali e sostenibili.
Gran parte del Regolamento tratta le norme di tutela forestale e idrogeologica. Prescrizioni di massima e di
polizia forestale per i boschi e i terreni di montagna sottoposti a vincolo, sono:
a. il mantenimento e lo sviluppo delle funzioni produttive nella gestione forestale;
b. il mantenimento e l'appropriato miglioramento delle risorse forestali e del loro contributo al ciclo del
carbonio;
c. il mantenimento della salute e vitalità dell'ecosistema forestale;
d. il mantenimento, la conservazione e l'appropriato miglioramento della diversità biologica negli
ecosistemi forestali;
e. il mantenimento e l'appropriato miglioramento delle funzioni protettive nella gestione forestale;
f. il mantenimento dei diritti locali, il miglioramento della sicurezza sul lavoro e lo sviluppo delle funzioni
sociali dei boschi.
Definizione di bosco
Costituisce bosco o foresta ogni appezzamento di terreno di superficie maggiore di duemila metri quadrati e di
larghezza complessiva, misurata al piede delle piante di confine, non inferiore a venti metri, in cui sia presente
una copertura arborea forestale superiore al venti per cento.
Si considerano bosco:
▪ i castagneti da frutto;
▪ le superfici boscate che, a seguito di interventi selvicolturali o di danni per calamità naturali o per
incendio, presentano una copertura arborea forestale anche inferiore al venti per cento;
▪ i terreni imboschiti o rimboschiti in qualsiasi stadio di sviluppo;
▪ le radure e tutte le superfici di estensione inferiore a 2.000 mq. che interrompono la continuità del
bosco.
Non si considerano bosco:
▪ gli impianti di arboricoltura da legno o da frutto;
▪ i giardini o parchi urbani;
▪ i boschi ricadenti nelle aree indicate al comma 2 dell’art. 146 del D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490, nei
termini ivi stabiliti.
Per arboricoltura da legno, individuata dalla Giunta regionale su apposita cartografia, si intende la coltivazione
di alberi, in terreni non boscati, finalizzata principalmente alla produzione di legno. La coltivazione è reversibile
al termine del ciclo colturale.
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Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Piano regionale dei Trasporti (PRT)
Con la legge regionale 37/98 e s.m.i. sono stati individuati i criteri con cui procedere alla redazione del Piano
Regionale dei Trasporti, strumento con il quale l’Amministrazione regionale mira a "[...]realizzare l'integrazione
fra i sistemi di trasporto su sede fissa compreso quello ferroviario, su gomma, aerei e lacuali, nonché delle
relative infrastrutture."
Obiettivi strategici del PRT
La salvaguardia dell’attuale struttura insediativa policentrica e la valorizzazione delle potenzialità locali nel
quadro di uno sviluppo armonico del territorio, rappresenta uno dei principali concetti della politica territoriale
regionale.
Da questo concetto-guida della politica territoriale discendono evidentemente gli
obiettivi strategici del PRT, che in termini generali sono quelli di:
▪ configurare un assetto ottimale del sistema plurimodale dei trasporti che sia in grado di servire il
territorio contribuendo a consolidarne la sua struttura policentrica;
▪ connettere più efficacemente il sistema regionale al contesto socio-economico nazionale e
internazionale;
▪ potenziamento e sviluppo delle infrastrutture viarie, aeroportuali e trasportistiche;
▪ ridurre i costi economici generalizzati del trasporto, incentivare il risparmio energetico e contenere gli
effetti negativi producibili sull'ambiente entro limiti oggettivamente "sostenibili";
▪ concorrere al raggiungimento degli obiettivi regionali in materia di tutela ambientale promuovendo
anche in questo settore, scelte coerenti con i principi dello sviluppo sostenibile che consentano il
contenimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico. Con riferimento alla qualità dell’aria,
riconoscendo come il settore del trasporto su strada sia cruciale nel determinare l’incidenza di molte
classi di inquinanti (specialmente in ambito urbano) questo piano si propone come importante
strumento per il miglioramento delle condizioni ambientali, affiancandosi sinergicamente al piano
regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria.
Figura 29– Foto del paesaggio urbanizzato - Passignano sul Trasimeno
Caratteristiche generali delle linee attuali
Complessivamente le linee FS, nel territorio umbro, assommano a 378,6 Km (2,3 % del totale nazionale), di cui
358 Km elettrificati e 182,4 Km a doppio binario.
La capillarità della rete FS è di 0,045 Km/Kmq, inferiore alla media nazionale che è di 0,055 Km/Kmq.
Tenuto conto dell’assetto attuale della rete F.S., il nodo di Perugia risulta in posizione defilata rispetto alle
direttrici nazionali di maggior importanza, anche rispetto all’unica trasversale di rilievo che interessa il territorio
umbro (la linea Orte-Falconara).
Anche la “Direttissima” Roma-Firenze serve l’intera regione in maniera indiretta e poco efficace, e le uniche
interconnessioni possibili sono in corrispondenza di Orte e Terontola.
Le connessioni al sistema infrastrutturale Ovest
Perugia è connessa con un tracciato primario all’autostrada A1 (il raccordo Perugia- Bettolle), che tuttavia non ha
le caratteristiche di sezione che le Nuove normative Ministeriali prescrivono per una autostrada.
Inoltre, la connessione Perugia-Bettolle ha un tracciato orientato verso Nord che favorisce la direzione FirenzeBologna-Milano a scapito della connessione verso Roma.
Il raccordo Perugia – Bettolle – Siena mette anche in relazione il capoluogo con la trasversale tirreno adriatica
E/78 (Grosseto – Fano).
Le relazioni con la capitale sono svolte per il tramite della E45 e della SS. 675, con accesso all’autostrada in
corrispondenza dello svincolo di Orte.
Il PRT 2014-2024 è stato recentemente preadottato con deliberazione n. 1522 del 24/11/2014 e conferma il ruolo
strategico del Comune di Passignano sul Trasimeno nell'ambito lacustre ed in funzione del trasporto a livello
In particolare il comune svolgerà ruolo intermodale per i servizi Regionali Veloci e Regionali su ferro, i sevizi su
gomma di Metrobus extraurbani e suburbani ed i servizi di Navigazione.
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Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Piano di Tutela delle Acque (PTA)
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Tutto ciò anche in riferimento agli obiettivi fissati dalla Direttiva 2000/60/CE che fornisce il nuovo quadro di
riferimento comunitario per tutte le azioni volte a tutelare, preservare e gestire correttamente le risorse idriche,
assumendo come oggetto di tutela non solo l’acqua ma tutto l’ambiente acquatico e territoriale circostante.
Il Consiglio Regionale dell'Umbria ha approvato, con Delibera n. 357 del 1 dicembre 2009, il Piano Regionale di
Tutela delle Acque.
Il Piano di Tutela delle Acque è stato introdotto dal Decreto Legislativo n 152 del 1999, concernente
"Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della Direttiva 91/271/CEE sul trattamento
delle acque reflue urbane e della Direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento
provocato da nitrati provenienti da fonti agricole" successivamente riproposto all’interno della Parte Terza del
Decreto Legislativo n 152 del 2006 concernente “Norme in materia ambientale”.
Il Piano di tutela rappresenta uno specifico piano di settore e contiene gli interventi volti a garantire il
raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di cui alla Parte Terza del decreto legislativo, nonché le misure
necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico.
L’Accordo di Programma Quadro si caratterizza inoltre come strumento concreto poiché individua con
precisione le risorse finanziarie necessarie a realizzare gli interventi previsti, la partecipazione finanziaria di ogni
soggetto che ha sottoscritto l’Accordo, nonché i comparti operativi dei vari attori responsabili delle materie
specifiche.
La tutela della acque è uno degli obiettivi fondamentali delle politiche ambientali della Regione Umbria: il
risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per gli usi di razionale sviluppo
economico e sociale, devono essere assicurati nel pieno rispetto del principio fondamentale che tutte le acque
sono pubbliche e costituiscono una risorsa che deve essere salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di
solidarietà. Qualsiasi uso delle acque deve essere effettuato salvaguardando le aspettative ed i diritti delle
generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale, indirizzandosi verso il risparmio ed il rinnovo
delle risorse per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, l'agricoltura, la fauna e la flora
acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici.
Al fine di perseguire obiettivi di sviluppo coerenti con quanto sopra descritto, la Regione Umbria, fin dal 1986, si
è dotata di un "Piano Regionale di risanamento delle acque dall'inquinamento e per il corretto e razionale uso
delle risorse idriche", redatto ai sensi della Legge 319 del 1976 (la cosiddetta legge "Merli"). Il Piano è stato poi
aggiornato a partire dal 1996 e fino all'anno 2000.
Nel 1999 il quadro normativo di riferimento è variato: con il Decreto Legislativo 11 maggio 1999, numero 152, lo
Stato italiano, intendendo recepire le direttive comunitarie 91/271/CE e 91/676/CE, ha dettato disposizioni in
materia di tutela delle acque dall'inquinamento imponendo a tutte le Regioni di dotarsi di appositi Piani di
Tutela delle Acque (PTA).
Il successivo Decreto Legislativo 3 aprile 2006, numero 152, recante "Norme in materia ambientale", nel recepire
la Direttiva quadro in materia di acque 2000/60/CE ha abrogato il precedente decreto del 1999 mantenendo,
però, i Piani di Tutela delle Acque quali strumenti di tutela regionale.
La materia trattata dal Testo Unico Ambientale influisce in modo sostanziale sullo sviluppo della comunità
regionale; è apparso dunque necessario introdurre con un'apposita legge regionale, in armonia con il Titolo V
della Costituzione della Repubblica Italiana, norme per la tutela dall'inquinamento e per una corretta gestione
delle risorse idriche umbre.
L’accordo integrativo finalizzato alla realizzazione di interventi infrastrutturali nelle situazioni di maggiore
criticità, ha come oggetto:
▪ la programmazione delle risorse di cui alla delibera CIPE n.3/2006 – Quota C.2 per un ammontare pari
a euro 5.130.796,00;
▪ la riprogrammazione di risorse statali e regionali precedentemente programmate all’interno
dell’Accordo di programma quadro in materia di “Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse
idriche” sottoscritto in data 1 marzo 2004;
▪ l’attivazione di altri due interventi di depurazione nella media Valle del Tevere.l’annullamento di due
interventi precedentemente inseriti all’interno dell’APQ del 2004 e che intervenivano in una area
limitata del bacino del fiume Nestore e l’attivazione, in loro sostituzione, dei primi tre lotti funzionali del
progetto complessivo per il sistema di raccolta, collettamento e depurazione delle acque reflue urbane
degli agglomerati posti lungo il bacino del fiume Nestore;
L’Accordo di Programma Quadro “Tutela delle Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche”, stipulato in
data 1 marzo 2004, rappresenta lo strumento di programmazione regionale degli interventi in materia di risorse
idriche e consente il raggiungimento degli obiettivi prefissati per questo specifico settore dall’Intesa Istituzionale
di Programma siglata tra lo Stato Italiano e la Regione dell'Umbria nel marzo 1999.
Attraverso questo strumento viene individuato e definito un percorso procedurale ed operativo mirato
all’attuazione degli interventi strutturali ritenuti prioritari per risolvere le maggiori criticità e per il raggiungimento
di una attenta ed oculata gestione di una risorsa ambientale che risente in maniera diretta delle pressioni e degli
impatti che i processi di sviluppo comportano.
I percorsi operativi individuati si concretizzano nelle seguenti linee di azione:
▪ tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei;
▪ ripristino degli usi legittimi;
▪ ripristino e tutela dei corpi idrici pregiati;
▪ riduzione degli scarichi di sostanze pericolose;
▪ gestione integrata della risorsa idrica.
RA post C dS R10
II° atto integrativo
In data 29 Novembre 2007 è stato sottoscritto tra Regione Umbria, Ministero dello Sviluppo
Economico, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare,Ministero delle Infrastrutture e
Trasporti e Ministero delle Politiche Agricole, il Secondo Accordo Integrativo all’Accordo di Programma
Quadro “Tutela delle Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche”.
Il costo complessivo degli interventi ammonta a euro 17.500.000,00 ed è interamente coperto da risorse statali,
regionali e dagli investimenti dell’ATO Umbria 1.
In particolare l’attivazione dell’intervento previsto per il bacino del fiume Nestore costituisce il primo e più
significativo passo per la completa attuazione delle finalità e degli obiettivi fissati dall’accordo programmatico
del 6 marzo 2006 firmato tra la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, i Comuni di Panicale, Perugia, Piegaro
e Marsciano e la Comunità Montana Trasimeno-Medio Tevere e volti non solo al risanamento dello stato
qualitativo delle acque, alla depurazione delle acque reflue con conseguenze riutilizzo per uso irriguo, ma anche
la riqualificazione fluviale del Nestore e dei suoi affluenti ed alla valorizzazione delle attività turistico-culturali,
ricreative ed agronomiche dell’area.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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sensi dell’Art. 7 della L.R. 9/95 (Art. 20.3).
3. Quadro conoscitivo del territorio: stato attuale
Dalla cartografia sotto riportata è possibile osservare come nel comune di Passignano sul Trasimeno insistano
quattro Sottozone riconducibili alla Zona 2.
La fase di Elaborazione, presentata in questo capitolo, prevede la caratterizzazione ambientale preliminare,
ovvero lo studio degli aspetti rilevanti dello stato attuale dell’ambiente.
Ad una tradizionale indagine del territorio basata sulla descrizione degli aspetti socio-economici che
caratterizzano il territorio, viene affiancata l’analisi ambientale condotta destrutturando l’ambiente nelle diverse
componenti strategiche (acqua, aria, suolo, ecc.) necessarie per una prima valutazione della sostenibilità.
La conoscenza preliminare del territorio permette di comprendere le dinamiche specifiche delle risorse del
luogo, al fine di valutare se i processi di trasformazione si indirizzano, o meno, verso un miglioramento della
qualità della vita.
3.1 Il sistema naturalistico - ambientale
In questa sezione forniamo alcuni elementi relativi a biodiversità, flora, fauna. Per completezza si vedano tuttavia
anche i contributi specialistici in materia ambientale, agronomica e geologica, allegati al PRGS adottato con
DCC n. 72 del 28/11/2012.
Aree Protette e Siti Natura 2000
Il Lago Trasimeno, ubicato tra le colline umbre nel settore centro-occidentale della regione, con circa 12.000
ettari di estensione, rappresenta lo specchio lacustre più vasto dell'Italia peninsulare. La notevole estensione e la
modesta profondità ne fanno il più grande lago laminare italiano.
La sua importanza come zona umida è riconosciuta dalla comunità scientifica nazionale e internazionale; il
Trasimeno rappresenta infatti un ecosistema ricco di habitat e specie di rilevanza notevole, che hanno consentito
di designare l’area come Sito di Interesse Comunitario secondo la Direttiva “Habitat” 92/43 CEE.
Il SIC identificato con la sigla IT5210018 è ubicato nei Comuni di Castiglione del Lago, Magione, Panicale,
Passignano sul Trasimeno e Tuoro sul Trasimeno, interessando complessivamente un’area di circa 14.200 ettari,
interamente collocata nel bacino del Lago Trasimeno.
Da sempre il lago, localizzato in posizione strategica lungo le rotte migratorie di molte specie legate alle zone
umide, ha rappresentato per l’avifauna acquatica un’importante area di svernamento, sosta e riproduzione e per
tale motivo il Ministero dell'Ambiente con D.M. 3 aprile 2000, ai sensi della Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE ha
istituito la Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Lago Trasimeno” (IT5210070), estesa 14.537 ettari.
Il Trasimeno si è andato arricchendo negli anni di aree protette fino al raggiungimento, con L.R. 9/95,
dell’istituzione del Parco Regionale, volta a “conservare, difendere e ripristinare il paesaggio e l’ambiente,
assicurare il corretto uso del territorio per scopi ricreativi, culturali, sociali, didattici e scientifici, qualificare e
valorizzare le risorse e l’economia locale”. L’area del Parco comprende la totalità dello specchio lacustre e
alcune porzioni di territorio circostante.
Con Delibera di Giunta della Comunità Montana Associazione dei comuni del Trasimeno - Medio Tevere n.
339 del 6/12/2011 e Delibera del Consiglio del medesimo Ente n. 8 del 6/12/2012 è stato pre-adottato il Piano del
Parco Regionale del Lago Trasimeno.
Con l’art. 7 del Regolamento di tale piano, si prevede una suddivisione del territorio in zone in base al diverso
grado di protezione, in accordo con la L.R. 9/95 (Art. 7.1.a):
▪ Zona A: riserve integrali;
▪ Zona B: riserve generali orientate;
▪ Zona C: aree di protezione;
▪ Zona D: aree di promozione economica e sociale.
▪
Le zone A e B, in prima applicazione del piano dell’Area naturale protetta, sono state individuate all’interno
della Zona 1 - “Ambito interno in cui è prevalente la protezione ambientale”, mentre nella Zona 2 - “Ambito
periferico e antropizzato”, sono state individuate le Zone C e D, così come definito in sede di perimetrazione ai
RA po st Cd S R10
Figura 30– Estratto della Zonizzazione del Piano del Parco - Fonte: Piano Parco
Sottozona 2a: riconducibile alla tipologia ‘C - Aree di protezione’ della L.R. 9/95 e s.m.i. Con riferimento al P.S.2
(II° Stralcio funzionale per il lago Trasimeno), è funzionalmente analoga alla ‘Zona A - Lo Specchio Lacustre’
per quanto riguarda lo specchio lacustre comprensivo del canneto a terra, ed alla ‘Zona B3 - Zona di elevato
pregio naturalistico’ per la restante parte.
Sottozona 2b: riconducibile alla tipologia ‘C - Aree di protezione’ della L.R. 9/95 e s.m.i. Con riferimento al P.S.2
(II° Stralcio funzionale per il lago Trasimeno), è funzionalmente analoga alla ‘Zona B1 - Zone Agricole di
Riqualificazione Ambientale’.
Sottozona 2c: riconducibile alla tipologia ‘C - Aree di protezione’ della L.R. 9/95 e s.m.i. Con riferimento al P.S.2
(II° Stralcio funzionale per il lago Trasimeno), è funzionalmente analoga alla ‘Zona B2 - Usi Misti e
Frammentati’.
Sottozona 2d: riconducibile alla tipologia ‘D - Aree di promozione economica e sociale’ della L.R. 9/95 e s.m.i.
Con riferimento al P.S.2 (II° Stralcio funzionale per il lago Trasimeno), è funzionalmente analoga alla ‘Zona F Zona degli Insediamenti’.
Oltre che dai citati SIC IT5210018 Sito di Importanza Comunitaria “Lago Trasimeno” e ZPS IT5210070 Zona di
Protezione Speciale “Lago Trasimeno”, il territorio del comune di Passignano sul Trasimeno è interessato dalla
presenza da altri due siti della Rete “Natura 2000” istituita dall’Unione Europea, attraverso la Direttiva Habitat
92/43/CEE, e recepita a livello nazionale con DPR 357/1997:
▪
▪
SIC IT5210016 Sito di Importanza Comunitaria “Boschi del Pischiello e Torre Civitella”;
SIC IT5210017 Sito di Importanza Comunitaria “Boschi di Castel Rigone”.
Di seguito si riporta una descrizione sintetica dei quattro Siti Natura 2000 che interessano il comune di
Passignano sul Trasimeno. Per gli elenchi completi di habitat, specie vegetali e specie animali si rimanda ai
quadri conoscitivi dei relativi piani di gestione.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Zona di Protezione Speciale ZPS IT5210070
Sito di Importanza Comunitaria SIC IT5210018
(medesima denominazione: Lago Trasimeno)
Le porzioni nord-occidentali dei Siti di Importanza Comunitaria ZPS IT5210070 “Lago Trasimeno” e SIC
IT5210018 “Lago Trasimeno” ricadono nel territorio di Passignano sul Trasimeno.
Il SIC “Lago Trasimeno” è interamente ricompreso all’interno della ZPS omonima che risulta essere leggermente
più estesa. Tale area comprendente l’intero specchio lacustre è una delle più estese della Rete Natura 2000 a
livello regionale.
Il SIC è occupato in prevalenza dallo specchio lacustre (86,50% compreso il canneto). Le restanti porzioni di
territorio sono interessate soprattutto da zone agricole con i seminativi che rappresentano la componente
principale (9,38%).
Sono segnalati nove Habitat d’interesse comunitario presenti all’interno dei Siti Natura 2000 (inseriti nell’Allegato
I della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE). Otto di essi sono costituiti da formazioni vegetali tipiche di ambienti
acquatici, dalla vegetazione di idrofite natanti e sommerse ai boschi ripariali a prevalenza di salici e pioppi.
Sull’Isola Minore è presente l’habitat 9340 rappresentato dal bosco di leccio.
All’interno del SIC/ZPS in oggetto non sono segnalate specie floristiche d’interesse comunitario (Allegato II della
Direttiva 92/43 CEE), mentre risultano presenti almeno 26 entità di rilevante interesse a livello regionale, per la
maggior parte specie erbacee acquatiche.
Tra le specie di Invertebrati segnalate il cervo volante e il cerambicide delle querce, appartenenti all’Ordine
sistematico dei Coleotteri, risultano inserite nell’allegato II della Direttiva Habitat 92/43/CEE tra le “specie
animali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione”,
il cerambicide delle querce risulta inoltre nell’allegato IV della stessa direttiva tra le “specie di interesse
comunitario che richiedono una protezione rigorosa”.
Relativamente alla classe dei Pesci, delle 19 specie presenti nel bacino lacustre, quelle autoctone sono solo
cinque e risultano non tutelate a livello europeo. Il ghiozzetto lagunare, il ghiozzetto cenerino e il cobite, tutte
specie alloctone, sono inserite nell’Allegato II della Direttiva Habitat 92/43/CEE.
Delle nove specie di Anfibi, la salamandrina dagli occhiali e il tritone crestato italiano sono inserite negli elenchi
delle specie di interesse comunitario sia in Allegato II che Allegato IV della Direttiva 92/43/CEE; la raganella
italiana, la rana dalmatina e la rana appenninica risultano invece in Allegato IV della stessa Direttiva.
Vengono segnalate come presenti 14 specie di Rettili di cui nove, la testuggine di Hermann, il ramarro
occidentale, la lucertola muraiola, la lucertola campestre, il colubro liscio, il cervone, il biacco, la natrice
tassellata e il saettone comune incluse tra le “specie animali di interesse comunitario che richiedono una
protezione rigorosa”. La testuggine di Hermann e il cervone sono inoltre inserite tra le “specie la cui
conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione”.
Nei due Siti Natura 2000 sono segnalate 192 specie di Uccelli di cui 58 risultano nidificanti nell’area. Tra tutte le
specie presenti, 50 sono elencate nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”, che elenca le specie per le
quali sono previste misure speciali di conservazione nel territorio della Unione Europea. Tra esse si ricordano: 7
specie di Ardeidi tra cui l’airone rosso, la moretta tabaccata, il succiacapre, il martin pescatore e l’averla piccola.
Relativamente ai Mammiferi sono segnalate 42 specie, di cui 14 di interesse comunitario; tra queste sono
accertate numerose specie di chirotteri (pipistrelli).
Sito di Importanza Comunitaria SIC IT5210017
Boschi di Pischiello - Torre Civitella
Il Sito di Importanza Comunitaria Boschi di Pischiello - Torre Civitella si colloca nell’Umbria Nord occidentale,
a nord dell’abitato di Passignano sul Trasimeno e a sud est dell’abitato di Lisciano Niccone, ricadendo per la
quasi totalità nel comune di Passignano sul Trasimeno.
Il territorio del SIC interessa un’area collinare con un’altitudine compresa tra 300 e 730 m s.l.m. (Poggio
Castelluccio) e presenta un’esposizione a sud-ovest, verso il Lago Trasimeno, e a nord-est verso Pian di Marte.
I versanti esposti a sud-ovest presentano condizioni più aride, sono caratterizzati dalla presenza di formazioni
arbustive, soprattutto di ginestre ed eriche, tipiche degli ambienti mediterranei, mentre tra le specie arboree
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prevalgono leccio e roverella. I versanti esposti a nord-est risultano più freschi, con una maggiore diffusione di
boschi e di specie arboree tipiche di questi ambienti quale il cerro.
Sono segnalati sette Habitat d’interesse comunitario, inseriti nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE). Tre di essi
sono costituiti da formazioni forestali, due da formazioni arbustive e due da formazioni erbacee.
All’interno del SIC in oggetto non sono segnalate specie vegetali di interesse comunitario mentre risultano
presenti altre di rilevante interesse floristico vegetazionale a livello regionale, tra cui Calluna vulgaris.
Tra le specie di Invertebrati segnalate, i coleotteri cervo volante e cerambicide delle querce sono inserite
nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE tra le “specie animali di interesse comunitario”. Il Lepidottero
Melanargia arge, risulta sia nell’Allegato II che nell’Allegato IV della suddetta Direttiva.
Delle otto specie di Anfibi riportate per il SIC, cinque, salamandrina dagli occhiali, tritone crestato italiano,
raganella italiana, rana dalmatina e rana appenninica sono inserite nell’Allegato IV della Direttiva Habitat
92/43/CEE; salamandrina dagli occhiali e tritone crestato italiano sono inoltre inclusi nell’Allegato II della stessa
Direttiva.
Sono segnalate undici specie di Rettili di cui sette, testuggine di Hermann, ramarro occidentale, lucertola
muraiola, lucertola campestre, biacco, natrice tassellata e saettone comune incluse nell’Allegato IV della
Direttiva Habitat 92/43/CEE; la testuggine di Hermann è inoltre inserita nell’Allegato II della stessa Direttiva.
All’area sono attribuite 71 specie di Uccelli di cui 53 nidificanti. Sette sono specie di interesse comunitario
(Allegato I della Direttiva 2009/147/CE): falco pecchiaiolo, biancone, pellegrino, tottavilla, calandro, magnanina e
averla piccola.
Sono segnalate 36 specie di Mammiferi, di cui 13 di interesse comunitario, tra esse alcuni chirotteri (pipistrelli) e
il lupo.
Sito di Importanza Comunitaria SIC IT5210067
Boschi di Castel Rigone
A nord dell’abitato di Castel Rigone si colloca il Sito di Importanza comunitaria Boschi di Castel Rigone,
parzialmente ricadente nel territorio comunale.
L’area si estende per circa 905 ha, è caratterizzata da rilievi collinari, con un’altitudine compresa tra 400 e 800 m
s.l.m., e dalla presenza di un vallone arenaceo.
Sono segnalati otto Habitat d’interesse comunitario, inseriti nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE. Quattro di
essi sono costituiti da formazioni forestali, due da formazioni arbustive e due da formazioni erbacee. Tutti gli
habitat segnalati per il SIC sono presenti nell’area del Comune di Passignano sul Trasimeno.
Anche in questo SIC non sono segnalate specie vegetali di interesse comunitario mentre risultano presenti altre
di rilevante interesse floristico vegetazionale a livello regionale, tra cui, ancora, Calluna vulgaris.
Oltre agli Invertebrati cervo volante e cerambicide delle querce, si annovera la presenza di 11 specie di Anfibi,
di cui 6 di interesse comunitario, tra cui salamandrina dagli occhiali, 11 di Rettili tra cui testuggine di Herman e
natrice tassellata. All’area sono attribuite 56 specie di Uccelli di cui 40 nidificanti. Sette sono
specie di interesse comunitario (Allegato I della Direttiva 2009/147/CE): biancone, succiacapre, tottavilla e averla
piccola. Sono segnalate 36 specie di Mammiferi, di cui 14 di interesse comunitario, tra esse alcuni chirotteri
(pipistrelli), l’istrice, il gatto selvatico europeo e il lupo.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Inquadramento vegetazionale
Dalla Carta della Vegetazione del Comprensorio del Trasimeno (Orsomando e Catorci, 1991) è possibile
estrarre le caratteristiche principali dell’assetto vegetazionale del territorio comunale di Passignano sul
Trasimeno.
Dalla carta si evince in primo luogo l’estesa diffusione di formazioni forestali distinte nelle seguenti categorie:
▪ Boschi termofili submediterranei a querce sempreverdi (boschi di leccio con altre sclerofille
sempreverdi come corbezzolo, fillirea e viburno);
▪ Boschi termofili collinari a querce caducifoglie (boschi di roverella caratteristici di suoli aridi e
soleggiati);
▪ Boschi meso-termofili a querce caducifoglie (boschi di cerro e roverella);
▪ Boschi mesofili submontani a querce caducifoglie (boschi a dominanza di cerro).
Per la vegetazione arbustiva sono segnalate le macchie a cisti, eriche, ginepro rosso, ginestra odorosa e ginestra
dei carbonai, nonché i cespuglieti a felce aquilina e ginestra dei carbonai.
I pascoli collinari e submontani sono costituiti da formazioni erbacee a prevalenza di Bromus erectus e
Brachypodium rupestre; in essi compaiono isolati cespugli di ginepro e ginestra odorosa, oltre a numerose specie
di orchidee spontanee.
La vegetazione elofitica delle sponde del Trasimeno comprende i canneti di Phragmites australis e altre
formazioni, sviluppate a nuclei, a prevalenza di Typha, Scirpus e Carex.
La vegetazione idrofitica natante e sommersa del lago, sviluppata oltre i canneti e fino alle acque aperte,
comprende numerose idrofite come morso di rana, lenticchia d’acqua, Potamogeton lucens e ninfea bianca.
Nella carta, inoltre sono anche segnalate le principali stazioni di specie poco diffuse, come in particolare la
Calluna vulgaris. Infine sono evidenziate le notevoli estensioni di coltivi e oliveti e i rimboschimenti a conifere
alloctone.
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I quadri conoscitivi contenuti nei Piani di Gestione di quattro Siti Natura 2000, adottati dalla Comunità Montana
- Associazione dei Comuni “Trasimeno - Medio Tevere” (SIC IT5210018 Lago Trasimeno, ZPS IT5210070 Lago
Trasimeno, SIC IT5210017 Boschi di Pischiello - Torre Civitella, SIC IT5210067 Boschi di Castel Rigone),
permettono di elencare una serie di habitat vegetazionali d’interesse comunitario presenti nel territorio comunale
di Passignano sul Trasimeno, di seguito riportati:
Tabella 1 – Habitat vegetazionali di Interesse Comunitario - Fonte: Siti Natura 2000
HABITAT D’INTERESSE COMUNITARIO SEGNALATI NEI SITI NATURA 2000
RICADENTI NEL COMUNE DI PASSIGNANO SUL TRASIMENO
Codici
Denominazione
3140
Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp.
3150
Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition
3170*
Stagni temporanei mediterranei
3270
Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p.
4030
Lande secche europee
5130
Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli
Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli
6210
su substrato calcareo (Festuco-Brometalia)
6220*
Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero-Brachypodietea)
6420
Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion
6430
Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile
91L0
Foreste illiriche di querce e carpino bianco (Erythronio-Carpinion betuli)
91M0
Foreste pannonico-balcaniche di cerro e rovere
9260
Foreste di Castanea sativa
92A0
Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba
9340
Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia
I050
Vegetazione palustre a dominanza di Cyperaceae (Magnocaricion elatae)
Secondo gli stessi quadri conoscitivi dei Siti Natura 2000, nei Siti di importanza comunitaria ricadenti nel
territorio comunale di Passignano sul Trasimeno non sono presenti specie vegetali d’interesse comunitario,
mentre sogno segnalate alcune entità floristiche di interesse regionale, tra cui Calluna vulgaris.
Figura 31 – Estratto della Carta della Vegetazione del Comprensorio del Trasimeno - Fonte: Orsomando e Catorci, 1991
RA po st Cd S R10
Figura 32 – Foto del paesaggio passignanese - Passignano sul Trasimeno
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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Riferimenti specie d’interesse conservazionistico
Inquadramento faunistico
Per la descrizione della componente faunistica (Invertebrati, Pesci, Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi) relativa
all’area del comune di Passignano sul Trasimeno, sono state considerate le seguenti fonti bibliografiche:
▪
▪
▪
▪
▪
▪
▪
▪
▪
▪
Formulari standard Natura 2000 (Regione Umbria) dei Siti Natura 2000 SIC IT5210018 Lago
Trasimeno, ZPS IT5210070 Lago Trasimeno, SIC IT5210017 Boschi di Pischiello - Torre Civitella, SIC
IT5210067 Boschi di Castel Rigone;
dati conoscitivi contenuti nei Piani di Gestione di detti Siti Natura 2000, adottati dalla Comunità
Montana - Associazione dei Comuni “Trasimeno - Medio Tevere”;
Siti Natura 2000 in Umbria - manuale per la conoscenza e l’uso (Orsomando et alii, 2004);
Atlante Ornitologico dell’Umbria (Magrini e Gambaro, 1997);
Atlante degli Uccelli nidificanti nel Comprensorio del Trasimeno (1989-1998) (Velatta, 2002);
Atlante dei Mammiferi dell’Umbria (Ragni, 2002);
Gli Uccelli del Trasimeno - Check-list 1987-2003 (Velatta et alii, 2004);
Gli Anfibi e i Rettili della Zona di Protezione Speciale Lago Trasimeno (IT5210070) (Carletti e Spilinga,
2006);
Anfibi e Rettili dell’Umbria (Ragni et alii, 2006);
dati inediti in possesso degli scriventi.
Per la definizione dello stato di conservazione dei taxa faunistici è stato fatto riferimento a:
▪ Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”;
▪ Direttiva 92/43 CEE “Habitat”;
▪ Libro Rosso degli animali d’Italia - Vertebrati (Bulgarini et alii, 1998);
▪ Nuova Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Italia (Calvario et alii., 1999);
▪ Birds in Europe 2: (BirdLife International, 2004).
Pesci, Anfibi, Rettili e Mammiferi
specie incluse nel Libro Rosso degli Animali d'Italia - Vertebrati
(Bulgarini et alii, 1998)
Uccelli
NE non valutata
specie incluse nella Nuova Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia
(Calvario et alii, 1999)
Le liste delle specie animali riferibili al territorio comunale di Passignano sul Trasimeno sono di seguito riportate;
per gli Uccelli si ritiene significativo elencare le specie nidificanti (possibili, probabili o certe secondo i criteri
internazionali di rilevamento).
Tabella 3– Lista degli Invertebrati
INVERTEBRATI
Nome comune
Granchio di fiume
Di seguito si riportano i riferimenti utilizzati per la definizione delle cosiddette specie d’interesse
conservazionistico, ovvero quelle contemplate in almeno uno dei documenti citati.
Tabella 2 – Riferimenti specie d'interesse conservazionistico
Riferimenti specie d’interesse conservazionistico
Invertebrati, Pesci, Anfibi, Rettili e Mammiferi
specie d’interesse comunitario (All. II e/o All. IV Direttiva 92/43/CEE - * = specie prioritaria)
CEE
Uccelli
specie d’interesse comunitario (All. 1 Direttiva 2009/147/CE)
CR in pericolo critico
1
presente
EN in pericolo
esclusivamente
VU vulnerabile
in Europa
D in declino
Uccelli
R rara
specie con sfavorevole stato di conservazione in
2
H a consistenza ridotta per
SPEC
Europa secondo Birds in Europe 2 (BirdLife
concentrata
decremento occorso in passato
International 2004)
in Europa
L localizzata
3
non concentrata
in Europa
LRI
Invertebrati
specie incluse nel Libro Rosso degli Animali d'Italia - Invertebrati
(Cerfolli et alii, 2002)
RA post C dS R10
( ) status provvisorio
EX estinta
CR in pericolo critico
EN in pericolo
VU vulnerabile
LR a più basso rischio
DD carenza di informazioni
Cervo volante
Cerambice delle querce
Nome scientifico
Simocephalus serrulatus
Anodonta anatina
Unio elongatulus
Ferrissia wautieri
Potamon fluviatile
Agrypnia varia
Ceraclea fulva
Glyphotaelius pellucidus
Oecetis lacustris
Tinodes antonioi
Ceriagrion tenellum
Ischnura pumilio
Orthetrum brunneum
Selysiothemis nigra
Libellula depressa
Lucanus cervus
Cerambyx cerdo
Melanargia arge
Aporia crataegi
Maculinea arion
CEE All. II
CEE All. IV
X
X
X
X
X
LRI
Tabella 4 – Lista dei Pesci
PESCI
Nome italiano
Anguilla
Alborella
Carassio dorato
Carpa erbivora
Carpa
Cavedano comune
Pseudorasbora
Scardola
Tinca
Nome scientifico
Anguilla anguilla
Alburnus alburnus alborella
Carassius auratus
Ctenopharingodon idellus
Cyprinus carpio
Leuciscus cephalus
Pseudorasbora parva
Scardinius erythrophthalmus
Tinca tinca
CEE All. II
CEE All. IV LRI
Ind. It.
X
X
Ind. C. It.
X
X
X
X
X
X
X
Passignano sul Trasimeno
PESCI
Nome italiano
Cobite
Pesce gatto
Luccio
Gambusia
Latterino
Persico sole
Persico trota
Persico reale
Ghiozzetto lagunare
Ghiozzetto cenerino
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Tabella 7 – Lista degli Uccelli Nidificanti
Nome scientifico
Cobitis taenia
Ictalurus melas
Esox lucius
Gambusia holbrooki
Atherina boyeri
Lepomis gibbosus
Micropterus salmoides
Perca fluviatilis
Knipowitschia panizzae
Pomatoschistus canestrinii
CEE All. II
X
CEE All. IV LRI
LR
LR
LR
LR
LR
X
X
Ind. It.
X
Ind. C. It.
X
X
X
X
X
Tabella 5 – Lista degli Anfibi
ANFIBI
Nome italiano
Salamandrina dagli occhiali
settentrionale
Tritone crestato italiano
Tritone punteggiato
Rospo comune
Raganella italiana
Rana di Berger
Rana di Uzzell
Rana dalmatina
Rana appenninica
Nome scientifico
CEE All. II
CEE All. IV LRI
Salamandrina perspicillata
X
X
Triturus carnifex
Lissotriton vulgaris
Bufo bufo
Hyla intermedia
Pelophylax bergeri
Pelophylax klepton hispanica
Rana dalmatina
Rana italica
X
X
LR
DD
X
DD
X
X
LR
Tabella 6 – Lista dei Rettili
RETTILI
Nome italiano
Testuggine palustre dalle orecchie rosse
Testuggine di Hermann
Orbettino
Ramarro occidentale
Lucertola muraiola
Lucertola campestre
Tarantola muraiola
Luscengola comune
Colubro liscio
Biacco
Natrice dal collare
Natrice tassellata
Saettone comune
Vipera comune
RA po st Cd S R10
Pag. 30 di 95
Nome scientifico
Trachemys scripta
Testudo hermanni
Anguis fragilis
Lacerta bilineata
Podarcis muralis
Podarcis siculus
Tarentola mauritanica
Chalcides chalcides
Coronella austriaca
Hierophis viridiflavus
Natrix natrix
Natrix tessellata
Zamenis longissimus
Vipera aspis
CEE All. II
CEE All. IV LRI
X
X
X
X
X
X
X
X
X
EN
UCCELLI NIDIFICANTI
Nome italiano
Germano reale
Starna
Quaglia
Fagiano comune
Tarabusino
Nitticora
Garzetta
Airone rosso
Tuffetto
Svasso maggiore
Falco pecchiaiolo
Nibbio bruno
Biancone
Albanella minore
Sparviere
Poiana
Gheppio
Lodolaio
Gallinella d'acqua
Folaga
Colombaccio
Tortora dal collare
Tortora selvatica
Cuculo
Barbagianni
Civetta
Succiacapre
Rondone comune
Upupa
Torcicollo
Picchio verde
Picchio rosso maggiore
Picchio rosso minore
Tottavilla
Allodola
Rondine
Balestruccio
Calandro
Ballerina bianca
Scricciolo
Pettirosso
Usignolo
Codirosso spazzacamino
Codirosso comune
Saltimpalo
Passero solitario
Merlo
Nome scientifico
Anas platyrhynchos
Perdix perdix
Coturnix coturnix
Phasianus colchicus
Ixobrychus minutus
Nycticorax nycticorax
Egretta garzetta
Ardea purpurea
Tachybaptus ruficollis
Podiceps cristatus
Pernis apivorus
Milvus migrans
Circaetus gallicus
Circus pygargus
Accipiter nisus
Buteo buteo
Falco tinnunculus
Falco subbuteo
Gallinula chloropus
Fulica atra
Columba palumbus
Streptopelia decaocto
Streptopelia turtur
Cuculus canorus
Tyto alba
Athene noctua
Caprimulgus europaeus
Apus apus
Upupa epops
Jynx torquilla
Picus viridis
Dendrocopos major
Dendrocopos minor
Lullula arborea
Alauda arvensis
Hirundo rustica
Delichon urbicum
Anthus campestris
Motacilla alba
Troglodytes troglodytes
Erithacus rubecula
Luscinia megarynchos
Phoenicurus ochruros
Phoenicurus phoenicurus
Saxicola torquatus
Monticola solitarius
Turdus merula
CEE
X
X
X
X
X
X
X
X
SPEC
LRI
3 VU
3 (H)
LR
LR
3 (H)
3H
LR
3 (D)
LR
3 (VU)
3 (R)
VU
VU
EN
VU
3D
VU
3D
X
3 (D)
3 (D)
2 (H)
3 (D)
3 (D)
2 (H)
LR
LR
LR
LR
X
X
2H
3 (H)
3H
3 (D)
3 (D)
2 (H)
3 (H)
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
UCCELLI NIDIFICANTI
Nome italiano
Tordo bottaccio
Tordela
Usignolo di fiume
Beccamoschino
Cannaiola comune
Cannareccione
Canapino comune
Capinera
Sterpazzola
Magnanina comune
Sterpazzolina comune
Occhiocotto
Luì bianco
Luì piccolo
Fiorrancino
Pigliamosche
Codibugnolo
Cinciarella
Cinciallegra
Cincia mora
Picchio muratore
Rampichino comune
Pendolino
Rigogolo
Averla piccola
Averla capirossa
Ghiandaia
Gazza
Taccola
Cornacchia grigia
Storno
Passera europea
Passera mattugia
Fringuello
Verzellino
Verdone
Cardellino
Frosone
Zigolo nero
Strillozzo
MAMMIFERI
Nome scientifico
Turdus philomelos
Turdus viscivorus
Cettia cetti
Cisticola juncidis
Acrocephalus scirpaceus
Acrocephalus arundinaceus
Hippolais poliglotta
Sylvia atricapilla
Sylvia communis
Sylvia undata
Sylvia cantillans
Sylvia melanocephala
Phylloscopus bonelli
Phylloscopus collybita
Regulus ignicapilla
Muscicapa striata
Aegithalos caudatus
Cyanistes caeruleus
Parus major
Periparus ater
Sitta europaea
Certhia brachydactyla
Remiz pendulinus
Oriolus oriolus
Lanius collurio
Lanius senator
Garrulus glandarius
Pica pica
Corvus monedula
Corvus cornix
Sturnus vulgaris
Passer domesticus
Passer montanus
Fringilla coelebs
Serinus serinus
Carduelis chloris
Carduelis carduelis
Coccothraustes coccothraustes
Emberiza cirlus
Emberiza calandra
CEE
X
SPEC
LRI
2 (H)
2 (D)
3H
X
3 (H)
2 (D)
LR
3D
3 (D)
LR
2 (D)
Tabella 8 – Lista dei Mammiferi
MAMMIFERI
Nome italiano
Riccio europeo
Toporagno appenninico
Toporagno d’acqua
RA post C dS R10
Pag. 31 di 95
Nome scientifico
Erinaceus europaeus
Sorex samniticus
Neomys fodiens
CEE All. II
CEE All. IV
LRI
DD
Nome italiano
Mustiolo
Crocidura ventre bianco
Crocidura minore
Talpa romana
Rinolofo minore
Vespertilio di Blyth
Vespertilio di Capaccini
Vespertilio di Daubenton
Vespertilio smarginato
Vespertilio maggiore
Pipistrello albolimbato
Pipistrello nano
Nottola di Leisler
Pipistrello di Savi
Serotino comune
Orecchione grigio
Lepre bruna
Silvilago
Scoiattolo comune
Quercino
Ghiro
Moscardino
Campagnolo rossastro
Arvicola di Savi
Topo selvatico collo giallo
Topo selvatico
Topolino delle risaie
Ratto bruno
Ratto nero
Topolino delle case
Istrice
Nutria
Volpe
Lupo
Gatto selvatico europeo
Tasso
Donnola
Puzzola
Faina
Cinghiale
Daino
Capriolo
Nome scientifico
Suncus etruscus
Crocidura leucodon
Crocidura suaveolens
Talpa romana
Rhinolophus hipposideros
Myotis blythii
Myotis capaccinii
Myotis daubentonii
Myotis emarginatus
Myotis myotis
Pipistrellus kuhlii
Pipistrellus pipistrellus
Nyctalus leisleri
Hypsugo savii
Eptesicus serotinus
Plecotus austriacus
Lepus europaeus
Sylvilagus floridanus
Sciurus vulgaris
Eliomys quercinus
Glis glis
Muscardinus avellanarius
Myodes glareolus
Microtus savii
Apodemus flavicollis
Apodemus sylvaticus
Micromys minutus
Rattus norvegicus
Rattus rattus
Mus domesticus
Hystrix cristata
Myocastor coypus
Vulpes volpes
Canis lupus
Felis silvestris silvestris
Meles meles
Mustela nivalis
Mustela putorius
Martes foina
Sus scrofa
Dama dama
Capreolus capreolus
CEE All. II
CEE All. IV
LRI
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
EN
VU
EN
VU
VU
VU
LR
LR
VU
LR
LR
LR
X
X
VU
VU
X
VU
VU
X
X
X
X
VU
VU
DD
Dall’analisi degli elenchi sopra riportati si evince, fra l’altro, quanto segue.
L’area ricadente nei confini comunali di Passignano sul Trasimeno si contraddistingue per la grande eterogeneità
ambientale che determina la presenza di una comunità faunistica ricca e diversificata. Il territorio è caratterizzato
dalle acque aperte e dalle sponde lacustri, da aree pianeggianti coltivate, da modesti rilievi che danno origine a
un’orografia articolata in sistemi collinari e basso-montani su cui si sviluppano notevoli estensioni boscate e
praterie secondarie.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Le specie ittiche presenti sono 19, di queste solo cinque (anguilla, cavedano comune, scardola, tinca, luccio)
risultano indigene, le restanti sono state introdotte volontariamente o involontariamente negli ultimi sessanta
anni.
Tra l’erpetofauna presente, degni di nota sono sicuramente la salamadrina dagli occhiali, endemismo
appenninico di estremo valore conservazionistico e la natrice tassellata, colubride appartenente al genere Natrix,
strettamente legato alle zone umide dove caccia prevalentemente pesci; piuttosto localizzata sul territorio
regionale, è comunemente osservabile lungo la fascia costiera di Passignano sul Trasimeno. Tra i Rettili è da
sottolineare anche la presenza della Testuggine di Hermann, specie minacciata in Italia e le cui segnalazioni per
l’area riguardano il paesaggio collinare con presenza di formazioni erbaceo-arbustive.
Le specie di uccelli nidificanti sono un’ottantina; tra esse si rinvengono almeno 30 specie d’interesse
conservazionistico. Il territorio comunale, in particolare le acque e le sponde del Lago Trasimeno, è un ambito
di notevole importanza anche per l’avifauna svernante e migratrice.
La sussistenza di spazi aperti quali praterie secondarie o aree agricole intervallate a formazioni boschive,
unitamente alla presenza dello specchio lacustre e di zone umide secondarie, rende il territorio di Passignano
sul Trasimeno idoneo alle esigenze ecologiche di numerose specie di Chirotteri, le quali utilizzano l’area quale
sito di rifugio, come punto di abbeverata e come zona di foraggiamento.
Di seguito sono stati riportati, in sintesi, i principali dati quantitativi inerenti alla biodiversità ed al sistema
naturalistico - ambientale del territorio passignanese. Si evince che il comune di Passignano sul Trasimeno è per
oltre il 50% interessato da aree protette, oasi faunistiche e siti di interesse naturalistico e che il suo indice di
biopermeabilità è del 90%.
Tabella 9 – Indicatori biodiversità
INDICATORE
Superfici aree boscate
Indice di boscosità (aree
boscate/sup. comunale totale)
Superficie aree boscate per
abitante
Superfici aree di interesse
naturalistico (SIC SIR ZPS)
UNITÀ
ha
%
DATO
2.218
27,35
ANNO E FONTE
P.R.G.S. adottato
P.R.G.S. adottato
NOTE
mq/ab
3.878
ha
Abitanti 2014 Istat
5.719
SIC IT5210016
SIC IT5210017
SIC IT5210018
Superfici Aree protette e oasi
faunistiche
Indice Aree protette, oasi
faunistiche, siti di interesse
naturalistico/superficie totale
comunale
Indice superficie ambiti fluviali e
lacustri/Superficie totale
comunale
Indice di connesione ecologicaunità di connessione ecologica
Indice di connesione ecologicacorridoi e pietre di guado
Indice di connesione ecologicamatrice
Superficie biopermeabile
ha
SIC
4.260
ZPS
2.550
0
P.R.G.S. adottato / ISTAT
2014
P.T.C.P - Regione Umbria
%
53
P.R.G.S. adottato
%
30,18
P.R.G.S. adottato
%
71,51
R.E.C./ P.R.G.S. adottato
%
3,2
R.E.C./ P.R.G.S. adottato
%
17,41
R.E.C./ P.R.G.S. adottato
ha
5.180
P.R.G.S. adottato Tavola
EC - C02
RA po st Cd S R10
2002 P.T.C.P
ha comune 8107,89
Pag. 32 di 95
Indice di biopermeabilità (Sup.
biopermeabile/superficie totale
comunale al netto di ambiti
fluviali e lacustri)
%
90
P.R.G.S. adottato PRGS
Tavola EC - C02
Superficie con vincolo
paesaggistico D.lgs. 42/2004
Indice superficie con vincolo /
sup. comunale totale
Aree studio
ha
2.207
P.R.G.S. adottato
%
27,22
P.R.G.S. adottato
ha
2.207,9
2002 P.T.C.P
superficie totale
comunale al netto di
ambiti fluviali e
lacustri 5.474 ha
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 33 di 95
3.2 Atmosfera ed agenti fisici
Qualità dell'aria e cambiamenti climatici
In continuità con l’impostazione della prima RSA e sulla base dei valori aggiornati al 1999, la RSA 2004
conferma e rafforza la valutazione di fondo sul carattere generale del clima regionale, dove emerge una tendenza
significativa alla diminuzione delle precipitazioni particolarmente marcata nell’ultimo trentennio e considerando
insieme l’andamento delle precipitazioni e delle temperature appare sensibile la tendenza a condizioni
relativamente più caldo-aride.
Qui sotto si riportano i dati relativi a precipitazioni, temperatura massima, temperatura minima, umidità relativa,
riferiti a Perugia e calcolati con le medie mensile tra il 68-90. (Fonte: Eurometeo ed Aeronautica militare).
Figura 33 – Temperatura minima e massima e Precipitazioni Perugia - Fonte: Eurometeo ed Aeronautica militare
Si riportano poi i dati tabellari di Passignano estrapolati dalla Norma UNI 10439 sui dati climatici.
▪ I gradi giorno del Comune dell'intervento sono 2.084 GG, determinati in base al D.P.R. 412 del
26/08/93 e successive modifiche ed integrazioni.
▪ La Zona climatica è "D", pertanto il periodo di riscaldamento previsto per legge è di giorni 166 e
precisamente dal 1/11 al 15/4.
▪ La temperatura minima di progetto dell'aria esterna secondo norma UNI 5364 e successivi
aggiornamenti è di -2.00 °C.
▪ Le temperature medie mensili determinate in base alla norma UNI 10349 sono le seguenti:
Tabella 10 - Temperature medie mensili
GEN
5.40
▪
FEB
6.40
MAR
9.50
APR
12.90
MAG
16.80
GIU
21.50
LUG
24.50
AGO
24.10
SET
21.00
OTT
15.50
NOV
10.80
DIC
6.90
Le irradiazioni medie mensili (espresse in MJ/giorno) relative al periodo di riscaldamento determinate
in base alla norma UNI 10349 sono le seguenti:
Tabella 11 - Irradiazioni medie mensili
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
GIU
LUG
AGO
SET
OTT
NOV
DIC
▪
RA post C dS R10
N
1.80
2.60
3.80
5.30
7.80
9.40
9.10
6.50
4.30
3.10
2.10
1.60
NE
2.00
3.20
5.40
8.10
11.00
12.60
13.20
10.40
7.10
4.40
2.40
1.70
E
4.30
5.90
8.70
11.00
13.70
14.90
16.30
14.20
11.40
8.40
4.90
3.60
SE
7.30
8.50
10.70
11.50
12.50
12.70
14.10
14.00
13.30
11.90
8.00
6.40
S
9.30
10.00
11.20
10.30
9.90
9.60
10.50
11.60
13.00
13.80
10.10
8.20
SW
7.30
8.50
10.70
11.50
12.50
12.70
14.10
14.00
13.30
11.90
8.00
6.40
W
4.30
5.90
8.70
11.00
13.70
14.90
16.30
14.20
11.40
8.40
4.90
3.60
NW
2.00
3.20
5.40
8.10
11.00
12.60
13.20
10.40
7.10
4.40
2.40
1.70
Oriz.
5.40
7.80
12.10
16.30
21.00
23.30
25.00
21.00
15.90
11.00
6.20
4.50
Le Umidità Relative medie mensili esterne determinate in base alla norma UNI 10349 sono le
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Tabella 15– Inventario emissioni in atmosfera: Gas serra - Fonte: Regione Umbria e Arpa
seguenti:
Emissioni
(t/anno)
Tabella 12 - Umidità Relativa media mensile
GEN
79.90
▪
FEB
81.60
MAR
66.70
APR
70.90
MAG
70.80
GIU
66.00
LUG
61.60
AGO
63.10
SET
74.50
OTT
78.20
NOV
85.50
DIC
84.20.00
CO2
CH4
N2O
Passignano
2004
23.789
64
8
2007
25.887
84
8
Provincia di Perugia
2010
27.523
128
8
2004
7.984.807
28.820
1.244
2007
8.523.527
23.362
1.252
2010
7.064.063
25.507
1.234
Incidenza Emissioni Comune su
Provincia di Perugia
% 2010
0,39
0,50
0,65
La velocità media del vento è 2.20 m/s.
Le attività prevalentemente inquinanti producenti emissioni in atmosfera a Passignano derivano prevalentemente
dagli impianti di combustione residenziali e dal traffico veicolare in seconda battuta.
Dalla analisi dei dati si evince che le emissioni del Comune di Passignano hanno un peso estremamente
modesto nella media Provinciale.
Inventario delle emissioni inquinanti
Il Comune di Passignano non possiede, ad oggi, postazioni di monitoraggio, ma i dati sono forniti da Arpa
Umbria e sono stimati tramite le metodologie condivise a livello internazionale come indicato dal D.Lgs
155/2010.
A seguito DGR 488 del 16/05/2011 il territorio Umbro è stato suddiviso in zone omogenee, ai fini della
valutazione della qualità dell'aria-ambiente, in base alle caratteristiche prevalenti di orografia, carico emissivo,
popolazione ed ubicazione altimetrica dei centri abitati.
Il Comune di Passignano fa parte della Zona collinare e montuosa (IT1006): "[...] zona omogenea più estesa del
territorio regionale caratterizzata da una bassa densità abitativa e da un relativo carico emissivo; le emissioni per
questa zona sono mediamente inferiori a quelle delle zone più urbanizzate, comunque generalmente
concentrayte in centri abitati di piccola e media grandezza ed in alcune limitate aree industriali.[...]" (allegato A
Piano regionale della Qualità dell'Aria)
Tabella 13– Inventario emissioni in atmosfera: Inquinanti principali - Fonte: Regione Umbria e Arpa
Emissioni
(t/anno)
CO
COVNM
NOX
PM10
PM2,5
SOX
NH3
Passignano
2004
297
132
107
29
25
4
15
2007
412
138
100
54
49
2
15
2010
441
144
82
71
66
1
25
Provincia di Perugia
2004
38.964
90.811
24.097
4.878
3.419
6.671
60.478
2007
47.712
30.190
24.676
6.876
5.330
5.961
12.984
2010
50.170
20.369
19.577
8.640
7.162
1.675
4.940
Incidenza Emissioni Comune su
Provincia di Perugia
% 2010
0,87
0,71
0,42
0,82
0,82
0,06
0,51
Tabella 14 – Inventario emissioni in atmosfera: IPA e metalli pesanti - Fonte: Regione Umbria e Arpa
Emissioni
(Kg/anno)
BAP
C6H6
AS
CD
CR
PB
NI
Pag. 34 di 95
Passignano
2004
3
2.538
0,02
0,4
0,9
4
0,5
RA po st Cd S R10
2007
10
3.518
0,02
0,7
1
1
0,5
2010
10
5.162
0,03
1
2
2
0,6
Provincia di Perugia
2004
354
467.731
177
102
376
1.627
384
2007
861
422.501
201
145
475
1.428
389
2010
1.085
562.348
176
182
500
1.399
311
Incidenza Emissioni Comune su
Provincia di Perugia
% 2010
0,92
0,92
0,02
0,55
0,4
0,14
0,19
Acustica e Campi elettromagnetici
In applicazione dell'art. 6 della Legge n. 447 del 26/10/1995, "Legge quadro sull'inquinamento acustico", il
comune di Passignano ha provveduto alla suddivisione del territorio in zone omogenee nelle sei classi acustiche
previste dal D.P.C.M. 13/11/1997 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore". I criteri adottati per la
suddivisione del territorio in zone omogenee ed attribuire le classi acustiche sono quelle indicare dal RR 1/2004.
Le classi sono:
▪ Aree particolarmente protette (classe 1)
▪ Aree ad uso prevalentemente residenziale (classe 2)
▪ Aree di tipo misto (classe 3)
▪ Aree di intensa attività umana (classe 4)
▪ Aree prevalentemente industriali (classe 5)
▪ Aree esclusivamente industriali (classe 6)
Tabella 16 – Rumore - Fonte: Arpa Umbria
INDICATORE
UNITÀ
DATO
ANNO E FONTE
Zonizzazione acustica adottata
si/no
si
2010 Arpa
Zonizzazione acustica approvata
si/no
sì
2010 Arpa
Tabella 17 – Campi Elettromagnetici - Radiazioni non ionizzanti - Fonte: Arpa Umbria
INDICATORE
Siti rtv
Impianti rtv
Siti srb
Impianti srb
Siti dvbh
Impianti dvbh
UNITÀ
n.
n.
n.
n.
n.
n.
DATO
0
0
3
14
0
0
ANNO E FONTE
2011 Arpa
2011 Arpa
2011 Arpa
2011 Arpa
2010 Arpa
2010 Arpa
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 35 di 95
Inquadramento idraulico
3.3 Aspetti geologici, idrogeologici ed idraulici
Inquadramento geologico e geomorfologico
Di seguito sono riportati degli estratti degli studi specialistici allegati alla delibera di adozione del PRGS n. 72 del
28/11/2012:
"Il territorio comunale (ed il bacino del Trasimeno in generale) è caratterizzato da due principali gruppi
formazionali:
▪ terreni neogenici di facies fluvio.lacustre (attuali e pleistocenici)
▪ terreni emipelagici dell'Unità Falterona-Trasimeno, appartenenti alla falda Toscana
Il bacino del Trasimeno è infatti tettonicamente caratterizzato dalla sovrapposizione della serie Toscana sulla
serie Umbro-Marchigiana.
E' possibile a sua volta caratterizzare l'unità Falterona-Trasimeno in due distinte entità formazionali:
▪ la scaglia Toscana
▪ le Arenarie del Trasimeno.
I terreni più antichi del territorio comunale sono rappresentati dalla Scaglia Toscana.
La particolarità geologica di tale unità nel territorio di Passignano sul Trasimeno oltre che nella sua età risiede
nel fatto di rappresentare l'unica formazione a litotipi calcarei in un ambiente essenzialmente torbiditico
(arenaceo)
[...]
Arenarie del Trasimeno è la Formazione caratterizzante tutto il rilievo del territorio comunale, nota in letteratura
con i nomi di "Macigno s.l.", "Arenarie del Carvarola-Falterona", ecc,, e stratigraficamente sovrastante
all'"Insieme Varicolore" con il quale mostra passaggio per alternanze.
[...]
Il territorio comunale può essere distinto in due unità geomorfologiche individuate sulla base delle litologie,
dell'azione e dei processi morfogenetici. Tali unità sono cartografabili in due fasce contigue con andamento
meridiano.
La prima unità geomorfologica è costituita dalle alluvioni attuali e recenti e da quelle antiche pleistoceniche.
Tale unità è rilevabile sulla piana circumlacuale e nella zona di raccordo tra la dorsale collinare e la piana
suddetta.
A Nord (monte) di tale unità è affiorante il bedrock arenaceo-marnoso.
La morfologia già originariamente pianeggiante è stata condizionata dall'intervento antropico che ne ha
ulteriormente normalizzato il profilo, in particolare in corrispondenza delle alluvioni villafranchiane.
Le quote medie sono comprese tra i 260 ed il 300 m circa con pendenze in genere irrisorie: è in questa unità che
si concentra la gran parte degli insediamenti.
All'interno di questa unità i processi morfologici dominanti sono ovviamente legati all'azione erosiva e di
sedimentazione dei fossi e del Lago Trasimeno, mentre non sono presenti fenomeni di dissesto gravitativo in
relazione alle modeste pendenze.
La seconda unità geologica è rappresentata dai rilievi dove affiora la Formazione delle Arenarie del Trasimeno.
Il rilievo collinare si presenta con morfologie arrotondate e quote medie interne ai 600 m che raggiungono gli
800 m nella porzione più occidentale (Monte Castiglione) ed orientale (Colle Campana).
Le pendenze sono in genere più elevate sul versante settentrionale, ma in ogni caso anche sul versante
meridionale i versanti tendono and esse re piuttosto acclivi.
In relazione alle condizioni morfologiche più sfavorevoli rispetto alla precedente, questa unità si presenta con
scarse zone abitate ad eccezione della frazione di Castel Rigone. [...]" (estratto relazione geologica pag. 6 - 8 e
pag. 12 - 13)
RA post C dS R10
Per un approfondimento dello studio dei Fossi Boiano, posto ad est del centro di Passignano e dei due siti
minori ad ovest del centro e dell'abitato di San Donato si rinvia alla "Relazione Tecnica dello studio Idrologico
ed Idraulico" ed ai relativi elaborati tematici.
"Il territorio comunale rientra nel Bacino Idrografico del Fiume Tevere.
Tutti i corsi d'acqua che si originano sul versante meridionale dell'allineamento collinare Monte Castiglione Torre Civitella - Monte Ruffano sono tributari del Lago Trasimeno; nel versante settentrionale invece
confluiscono in genere sul torrente Rimbocco.
I fossi del versante sud del rilievo sulla cui sommità sorge Castel Rigone confluiscono verso Il Formanuova,
mentre sul versante Nord di riversano sul torrente Vallaccia.
I reticoli idrografici sono in generale sub-paralleli ad asse circa perpendicolare alla dorsale da cui originano, il
reticolo che interessa direttamente Passignano capoluogo (bacino del lago Trasimeno) è orientato secondo la
direzione NE-SO.[...]
Il regime idrodinamico è a carattere torrentizio: si rivelano numerosi fossi con portate modeste e stagionali: i
principali sono il Boiano, il Perna, il fosso della Molinella (nel Bacino del Trasimeno), il fosso del Pignattari,
delle Crete (a Nord Ovest di Castel Rigone) e i fossi di S. Ellera e delle Roggie nel bacino del Formanuova.
[...] Il Trasimeno è il quarto lago italiano, ha un bacino idrografico di 383,4 kmq (compreso lo specchio che è
esteso mediamente per circa 121,5 kmq).
La profondità massima è attualmente dell'ordine dei 6 m per un livello medio di circa 257,1 m s.l.m. (da Dragoni
e Evangelisti 1999)
Lo zero idrometrico è attestato a 257,33 m s.l.m.; la presenza dell'emissario impedisce al Trasimeno di arrivare a
quote tali da provocare problemi all'agricoltura ed agli insediamenti abitativi.
L'Emissario presenta portata massima teorica di 12 m3/s ed è piuttosto efficace nello smaltimento delle piene."
(estratto relazione geologica pag. 23, 24)
Le acque: gli aspetti quanti-qualitativi
Si distinguono in sintesi due tipi di acquiferi:
▪ Acquiferi alluvionali confinati all’interno della zona pianeggiante, caratterizzati da falda superficiale ed
in genere da elevata vulnerabilità.
▪ Acquiferi della formazione del Macigno confinati all’interno dei litotipi marnoso-arenacei e con livello
idrico in genere profondo (modesta vulnerabilità e modeste circolazioni idriche).
Il territorio comunale non presenta fiumi o torrenti di particolare importanza, ma solo fossi a regime stagionale
con modeste portate ed assetto in generale subparallelo ad asse N-E a sottolineare l’orientazione del rilievo.
Non sono presenti aree a pericolosità idraulica censite dal PAI Fiume Tevere.
Tabella 18– Acque superficiali e sotterranee: aspetti quantitativi
INDICATORE
UNITÀ
DATO
ANNO E FONTE
Erogati civile + prelievi autonomi
Prelievi Acqua
Impianti di depurazione delle acque reflue
Abitanti equivalenti di progetto del depuratore
Abitanti equivalenti agglomerato
Autorizzazione scarichi totali domestici/assimilato
Autorizzazioni di scarichi di cui su suolo
Autorizzazione scarichi industriali
Autorizzazione scarichi urbani
Mmc/anno
Mc/pro-capite
n.
ab.
ab.
n.
n.
n.
n.
0,64
134,73
1
12.000
11,053
6
5
0
0
2001 Arpa Umbria
2001 Arpa Umbria
2012 Arpa Umbria
2012 Arpa Umbria
2012 Arpa Umbria
2008 ISTAT
2008 ISTAT
2008 ISTAT
2008 ISTAT
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Tabella 19 - Qualità delle acque del Comune di Passignano (2012-2015) - Fonte: Umbra Acque
INDICATORE
UNITÀ DI
MISURA
Pag. 36 di 95
Anno 2006
Data
PH
unità
pH
Ossigeno O2
saturazione
%
Trasparenza
m.
Coliformi
totali
ufc/100 ml
Coliformi
fecali
ufc/100 ml
Streptococchi
fecali
ufc/100 ml
16/05/2006
8,48
98,91
>1,20
8
1
0
06/06/2006
8,41
94,57
0,80
240
2
1
Ammonio
mg/l
VALORE
MEDIO
RILEVATO
2012
0,03
VALORE
MEDIO
RILEVATO
2015
<0,04
LIMITI
NORMATIVI
ANNO E FONTE
0,5
UMBRA ACQUE
20/06/2006
8,61
102,35
>1,20
39
3
1
Calcio
Clorito
Cloro residuo
Cloruri
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
87,5
< 125
0,02
18,07
87,5
<125
0,02
19,2
n.d.
700
consigliato 0,2
250
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
04/07/2006
8,54
90,48
>1,20
29
8
4
24/07/2006
8,70
117,72
1,0
24
3
2
01/08/2006
8,64
101,23
0,80
40
1
1
Concentrazione
ione idrogeno
Conducibilità
Durezza totale
Unità pH
7,48
7,6
6,5 <x <9,5
UMBRA ACQUE
09/08/2006
8,66
103,57
1,00
15
6
5
mS/cm
^F
621,22
24,59
600
31
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
23/08/2006
8,74
108,33
1,00
10
1
2
13/09/2006
8,47
87,78
0,50
33
19
13
27/09/2006
8,41
86,17
0,80
24
8
9
Ferro
Fluoruro
Magnesio
Manganese
Nitrato
Nitrito
Potassio
Residuo secco a
180°C
Sodio
Solfati
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
15
0,15
9,7
<5
19,19
0,02
1,06
417,06
15
0,15
9,7
<5
9,4
<0,01
1,06
385
2500
consigliato tra
15 e 50
200
1,50
n.d.
50
50
0,5
n.d.
da 100 a 500
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
I valori di oli minerali, fenoli, tensioattivi e colorazione sempre entro i limiti di legge
Ai sensi del D.Lgs. 11 luglio 2007 n.94, a partire dal 2008 il parametro Ossigeno disciolto non viene più valutato
ai fini dell’attribuzione dell’idoneità alla balneazione
In conformità all'art. 6, comma 7, del DPR 470/82, in caso di superamento del valore limite fissato per uno dei
parametri di cui alla tabella in All. 1, il laboratorio ARPA effettua opportune analisi di verifica su cinque
campioni prelevati in giorni diversi e nello stesso punto.
Qualora almeno quattro campioni diano risultati favorevoli per tutti i parametri, la balneazione non viene
sospesa".
mg/l
mg/l
15,3
19,79
15,3
24,4
200
250
UMBRA ACQUE
UMBRA ACQUE
Tabella 21 - Legenda dei limiti di legge secondo DPR 470/82 (per anni 2006-2008) - Fonte: Arpa Umbria
La qualità dell'acqua dell'acquedotto, secondo i parametri presi a riferimento sopra, è più che soddisfacente.
Monitoraggio delle acque del Lago Trasimeno
conforme
Le acque del lago Trasimeno sono sottoposte da anni a numerosi programmi di monitoraggio gestiti da ARPA
Umbria e descritti di seguito.
Dalle tabelle riportate qui sotto si deduce il miglioramento della qualità delle acque del lago.
Dal 2005 il monitoraggio per la valutazione dell’idoneità delle acque del lago per la produzione ad acque
potabili è stata sospesa a seguito di realizzazione di un nuovo acquedotto idrico, non lacuale.
Si riportano, di seguito, i valori portati nella Stazione: Kursaal - Comune di Passignano sul Trasimeno.
PH
unità pH
Ossigeno O2
saturazione
%
Trasparenza
m.
Coliformi
totali
ufc/100 ml
Coliformi
fecali
ufc/100 ml
Streptococchi
fecali
ufc/100 ml
>=6,00
<=9,00
>=70,00
<=120,00
>= 1,00
<=2000
<=100
<=100
>=50 e <70;
>= 0,50
>120 e<=170 mg/l < 1,00
-
-
-
<70,00 e >120,00
>2000
>100
>100
in deroga
non
conforme
<6,00 e
>9,00
< 1,00
Tabella 22 - Dati monitoraggio Lago Trasimeno, anno 2007, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria
Tabella 20 - Dati monitoraggio Lago Trasimeno, anno 2006, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria
Anno 2006
Data
PH
unità
pH
Ossigeno O2
saturazione
%
03/04/2006
8,43
26/04/2006
02/05/2006
RA po st Cd S R10
Trasparenza
m.
Coliformi
totali
ufc/100 ml
Coliformi
fecali
ufc/100 ml
Streptococchi
fecali
ufc/100 ml
102,94
1,00
3
2
6
8,52
102,11
>1,20
16
3
6
8,38
91,58
>1,20
1120
92
29
Anno 2007
Data
PH
Ossigeno O2
unità saturazione
pH
%
Trasparenza
m.
Coliformi
totali
ufc/100 ml
Coliformi
fecali
ufc/100 ml
Streptococchi
fecali
ufc/100 ml
02/04/2007
8,44
100,93
>1,20
2
0
0
16/04/2007
8,40
89,00
1,00
11
5
1
08/05/2007
8,49
91,49
>1,20
9
0
2
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 37 di 95
Anno 2007
Data
PH
Ossigeno O2
unità saturazione
pH
%
Trasparenza
m.
Coliformi
totali
ufc/100 ml
Coliformi
fecali
ufc/100 ml
Streptococchi
fecali
ufc/100 ml
Anno 2008
Data
PH
unità
pH
Trasparenza
m.
Coliformi totali
ufc/100 ml
Coliformi fecali
ufc/100 ml
Streptococchi fecali
ufc/100 ml
14/05/2007
8,46
98,82
>1,20
3
0
0
25/08/2008
9,12
0,30
60
2
2
04/06/2007
8,51
89,13
>1,20
25
14
1
26/08/2008
9,17
0,40
70
3
2
20/06/2007
8,55
93,67
1,10
52
25
8
08/09/2008
8,93
0,40
90
22
2
02/07/2007
8,57
97,56
1,00
210
190
32
22/09/2008
8,70
0,40
90
2
2
09/07/2007
8,64
102,38
0,80
100
72
2
10/07/2007
8,66
94,05
0,50
500
4
6
11/07/2007
8,63
94,12
0,50
30
2
1
12/07/2007
8,60
96,55
0,70
30
6
2
30/07/2007
8,76
102,47
0,60
18
4
0
08/08/2007
8,76
83,53
0,60
80
47
5
27/08/2007
8,74
88,51
0,50
90
8
4
10/09/2007
8,94
107,95
0,60
2
1
0
24/09/2007
8,85
97,87
0,70
40
7
20
I valori di oli minerali, fenoli, tensioattivi e colorazione sempre entro i limiti di legge
Ai sensi del D.Lgs. 11 luglio 2007 n.94, a partire dal 2008 il parametro Ossigeno disciolto non viene più valutato
ai fini dell’attribuzione dell’idoneità alla balneazione
Tabella 23 - Dati monitoraggio Lago Trasimeno, anno 2008, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria
Anno 2008
Data
11/04/2008
PH
unità
pH
8,52
Trasparenza
m.
1,10
Coliformi totali
ufc/100 ml
2
Coliformi fecali
ufc/100 ml
2
Streptococchi fecali
ufc/100 ml
2
29/04/2008
8,51
1,20
8
2
3
15/05/2008
8,58
>1,20
4
0
9
27/05/2008
8,65
>1,20
4
1
0
03/06/2008
8,60
1,00
12
1
0
17/06/2008
8,63
0,70
110
6
1
07/07/2008
8,80
0,60
240
11
0
21/07/2008
8,93
0,60
120
4
1
04/08/2008
8,95
0,60
330
4
0
20/08/2008
9,18
0,50
120
1
0
RA post C dS R10
I valori di oli minerali, fenoli, tensioattivi e colorazione sempre entro i limiti di legge
Ai sensi del D.Lgs. 11 luglio 2007 n.94, a partire dal 2008 il parametro Ossigeno disciolto non viene più valutato
ai fini dell’attribuzione dell’idoneità alla balneazione
Seguono i valori tabellati tra il 2009 ed il 2014, anch'essi sempre nei limiti di legge.
Tabella 24 - Tabella parametri di controllo ed altri parametri Lago Trasimeno, anno 2009, stazione Camping Europa,
Passignano - Fonte: Arpa Umbria
Anno
2009
Data
Coliformi
totali
ufc/100 ml
Coliformi
fecali
ufc/100 ml
Streptococchi
fecali
ufc/100 ml
Data
06/04/2009 54
10
3
27/04/2009 250
12
06/05/2009 180
PH
unità
pH
Ossigeno O2
saturazione
%
Trasparenza
m.
06/04/2009 8,52
99,04
1,00
8
27/04/2009 8,48
94,0
0,90
5
8
06/05/2009 8,52
96,91
1,00
18/05/2009 720
1
0
18/05/2009 8,57
102,30
1,20
09/06/2009 210
6
4
09/06/2009 8,46
87,78
0,30
24/06/2009 410
5
0
24/06/2009 8,50
85,87
1,00
06/07/2009 520
7
1
06/07/2009 8,63
100,00
1,00
20/07/2009 730
12
1
20/07/2009 8,74
101,19
0,50
03/08/2009 530
1
0
03/08/2009 8,97
113,58
0,40
19/08/2009 490
2
2
19/08/2009 9,18
135,90
0,50
07/09/2009 210
4
0
07/09/2009 8,90
102,22
0,30
28/09/2009 130
5
3
28/09/2009 8,60
86,96
0,30
Tabella 25 - Legenda dei limiti di legge secondo DPR 470/82 e sue modifiche e integrazioni e del D.Lgs. 94/07, Per i
parametri misurati negli anni compresi dal 2009 al 2012 - Fonte: Arpa Umbria
Coliformi totali
ufc/100 ml
Coliformi fecali
ufc/100 ml
Streptococchi fecali
ufc/100 ml
conforme
<=2000
<=100
<=100
non conforme
>2000
>100
>100
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 38 di 95
Tabella 26 - Tabella parametri di controllo ed altri parametri Lago Trasimeno, anno 2010, stazione Camping Europa,
Passignano - Fonte: Arpa Umbria
Tabella 26 - Tabella parametri di controllo ed altri parametri Lago Trasimeno, anno 2010, stazione Camping Europa,
Passignano - Fonte: Arpa Umbria
Anno 2012 Data
Enterococchi ufc/100 ml
Escherichia coliMPN/100ml
18/04/2012
1
9
15/05/2012
1
3
13/06/2012
1
10
10/07/2012
2
2
>1,20
06/08/2012
2
2
101,27
1,00
04/09/2012
25
16
02/08/2010 8,68
110,71
0,50
06/09/2010 8,83
97,70
0,50
PH
unità
pH
Ossigeno O2
saturazione %
Trasparenza
m.
06/04/2010 8,53
88,29
1,00
3,1
05/05/2010 8,42
90,43
1,20
4
1,0
07/06/2010 8,49
06/07/2010
4
27,5
06/07/2010 8,62
02/08/2010
0
2,0
06/09/2010
17
8,6
Anno 2010
Data
Enterococchi
ufc/100 ml
Escherichia
coliMPN/100ml
Data
06/04/2010
0
1,0
05/05/2010
2
07/06/2010
Tabella 27 - Legenda dei limiti di legge ai sensi del DM 30 marzo 2010 (Allegato A) - Fonte: Arpa Umbria
Enterococchi
ufc/100 ml
Escherichia
coliMPN/100ml
conforme
<=500
<=1000
non conforme
>500
>1000
Tabella 28 - Tabella parametri di controllo ed altri parametri Lago Trasimeno, anno 2011, stazione Camping Europa,
Passignano - Fonte: Arpa Umbria
PH
unità
pH
Ossigeno O2
saturazione %
Trasparenza
m.
20/04/2011
99,04
1,20
17/05/2011
93,62
1,00
3
13/06/2011
92,94
0,80
0
1
11/07/2011
106,17
0,80
08/08/2011
4
0
08/08/2011
97,53
0,60
05/09/2011
4
2
05/09/2011
92,86
0,20
Anno 2011
Data
Enterococchi
ufc/100 ml
Escherichia
coliMPN/100ml
20/04/2011
39
131,4
17/05/2011
2
14,6
13/06/2011
1
11/07/2011
RA po st Cd S R10
Tabella 29- Tabella parametri di controllo Lago Trasimeno, anno 2012, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa
Umbria
Data
Tabella 30 - Tabella parametri di controllo Lago Trasimeno, anno 2014, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa
Umbria
Anno 2014 Data
Enterococchi ufc/100 ml
Escherichia coliMPN/100ml
14/04/2014 10.20.00
15
8
12/05/2014 11.20.00
6
6
09/06/2014 11.05.00
0
0
09/07/2014 11.00.00
6
4
04/08/2014 10.30.00
4
11
03/09/2014 10.15.00
63
345
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Il Consiglio Regionale dell'Umbria ha approvato, con Delibera n. 357 del 1 dicembre 2009, il Piano Regionale
di Tutela delle Acque. Secondo il PTA, lo stato di qualità ambientale dei Lago Trasimeno è scadente (Cfr. Tav.
L – Tav. 10 PTA), ai sensi del Dlgs. 152/99. Il PTA individua anche il sistema fognario depurativo di Passignano
sul Trasimeno su un bacino di 10.000-15.000 Abitanti Equivalenti. Il PTA evidenzia nel territorio di Passignano
un solo punto di captazione dell'acquedotto, in prossimità di Castel Rigone. Il PTA (Tav. 5), evidenzia poi come
parte del territorio di Passignano sia vulnerabile a nitrati di origine agricola (in verde chiaro), a prodotti
fitosanitari (righe rosse orizzontali), e a desertificazione (righe blu verticali).
Il Consiglio Regionale dell'Umbria ha approvato, con Delibera n. 357 del 1 dicembre 2009, il Piano Regionale
di Tutela delle Acque. Secondo il PTA, lo stato di qualità ambientale dei Lago Trasimeno è scadente (Cfr. Tav.
L – Tav. 10 PTA), ai sensi del Dlgs. 152/99. Il PTA individua anche il sistema fognario depurativo di Passignano
sul Trasimeno su un bacino di 10.000-15.000 Abitanti Equivalenti. Il PTA evidenzia nel territorio di Passignano
un solo punto di captazione dell'acquedotto, in prossimità di Castel Rigone. Il PTA (Tav. 5), evidenzia poi come
parte del territorio di Passignano sia vulnerabile a nitrati di origine agricola (in verde chiaro), a prodotti
fitosanitari (righe rosse orizzontali), e a desertificazione (righe blu verticali).
Figura 34 – Estratto del PTA, il bacino del lago Trasimeno, fonte: Piano Tutela delle Acque
RA post C dS R10
Pag. 39 di 95
3.4 Siti contaminati e rischio tecnologico
Siti contaminati
L'unico dato significativo, indicato dalla Regione, che presume la contaminazione, è relativo al sito ex SAI
Tabella 31 – Indicatori di rischio industriale - Fonte: Regione Umbria
INDICATORE
Aziende RIR
Siti da bonificare di
competenza pubblica – Lista
A1
Siti da bonificare di
competenza privata
UNITÀ
n.
n.
DATO
0
0
n.
2
Siti a forte presunzione di
contaminazione di
competenza pubblica – Lista
A2
n.
0
Siti a forte presunzione di
contaminazione di
competenza provata – Lista
A2
n.
1
Siti oggetto di
comunicazione – Lista A3
n.
0
Aree da sottoporre a
monitoraggio ambientale –
Lista A4
n.
0
ANNO E FONTE
2014 ISPRA
2008 Regione Umbria –
Piano bonifica aree
inquinate
2008 Regione Umbria –
Piano bonifica aree
inquinate
Aggiornamento DGR 657
del 05/06/2012
2008 Regione Umbria –
Piano bonifica aree
inquinate
Aggiornamento DGR 657
del 05/06/2012
2008 Regione Umbria –
Piano bonifica aree
inquinate
Aggiornamento DGR 657
del 05/06/2012
2008 Regione Umbria –
Piano bonifica aree
inquinate Aggiornamento
DGR 657 del 05/06/2012
2008 Regione Umbria –
Piano bonifica aree
inquinate Aggiornamento
DGR 657 del 05/06/2012
NOTE
Fornitura di Carburanti
SS75 Km 36+240
(PG067) e Fornitura di
Carburanti Oliveto
(PG072)
Ex SAI (PG024)
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 40 di 95
3.5 Il paesaggio ed il patrimonio culturale
Il paesaggio
Riteniamo che la figura principale di Passignano come città e come territorio possa essere indicata
nell’attraversamento. Passignano è un territorio attraversato: dalla superstrada, dalla ferrovia. E’ probabile che
Passignano abbia tratto anche la propria individualità produttiva e sociale da questo essere “attraversato”.
Passignano è la porta occidentale dell'Umbria e bisogna riprendere coscienza di questo luogo di passaggio
(l'etimo è come sempre rivelatore).
Oltre a quanto detto già riportando la scheda specifica che gli dedica il PPR, (QC 12.12), si propone di seguito
una sintetica riflessione integrativa sul paesaggio.
Il Paesaggio è a nostro avviso la categoria concettuale in cui dovranno trovare equilibrio e sintesi le varie
“pressioni”, non solo perché il paesaggio è il dato ineludibile dal quale bisogna partire, ma perché è lo spazio di
integrazione dei valori estetici, ambientali, economici, sociali e storico-culturali che il territorio esprime. Sia detto
en passant, ma quest’ultima ci sembra anche la migliore definizione del termine paesaggio. Non si può parlare di
un paesaggio disgiunto dal proprio territorio o del territorio facendo a meno del concetto di suolo. In questo
caso particolare, il concetto di suolo si dovrà estendere fino a comprendere un elemento apparentemente
antinomico: l'acqua. Non c'è dubbio infatti che da un punto di vista architettonico (paesaggistico?), lo specchio
d'acqua di fronte a Passignano rappresenti nient'altro che una grande piazza urbana. Il ruolo della piazza è
confermato dal fatto che almeno una delle più grandi manifestazioni corali della città (Il palio delle barche), si
tenga tra il centro della città e il lago.
Figura 35 – Foto area Ex SAI, Passignano sul Trasimeno
Figura 36 – Foto area Ex SAI, Passignano sul Trasimeno
RA po st Cd S R10
Il cambio di paradigma che si chiede e ci si auspica di fare è di passare dal paesaggio preso come sfondo passivo
di un'azione umana più o meno attenta ai valori ambientali e storici, al paesaggio come categoria di progetto. Il
paesaggio non più come una cosa che risulta, ma il paesaggio come una cosa che indirizza, che sceglie. Non più
il paesaggio, quindi, come ciò-che-è dopo che la città consolidata, la città urbanizzata ha espresso i propri
appetiti, ma il paesaggio come elemento comprensivo della città: la città, insomma, come uno degli elementi del
paesaggio.
Dobbiamo dire che oggi Passignano viene colta, a nostro parere, in un momento di equilibrio. Fragile, ma di
equilibrio. Anche il paesaggio esprime insomma questa sostanziale “misura” tra le esigenze antropiche più
pressanti ed esigenze della natura. Questa “misura”, forse non deliberatamente cercata, è il risultato di una
sapienza collettiva locale, formata da singole individualità, guidate da un’innata sensibilità eco-logica, economica. Si lasci dire (anche se apparirà come scandalo), che anche l'edificato sparso nel territorio non sembra
inficiare questa particolare misura. La matrice identitaria del paesaggio passignanese è agreste, e tale resta anche
in questo PRG. Anzi: la sua vocazione viene ulteriormente rafforzata.
Occorre fare un inciso. Le tavole sulla biopermeabilità (Cfr. Tav. EC C02 nord e sud) dimostrano come ci sia
ancora una buona quantità di verde, anche all’interno del sistema urbano, ma come questo sia del tutto
frantumato o polverizzato. La dispersione dell’edificato (in alcuni casi apparentemente stocastica), non solo
implica un dubbio valore del disegno urbano, ma anche un modello di sopravvivenza energetica che al
momento non è più possibile sostenere. Bisogna probabilmente tornare a pensare ad una cintura urbana che si
vada a densificare in alcuni ambiti ed a diluire in altri, determinando un ritmo o almeno una pulsazione nel
continuo territoriale. Ciò significa immaginare anche consistenti demolizioni in alcuni isolati e ricostruzione (con
densificazione), in altri. In Europa questo fenomeno si è già fregiato di una sigla: BIMBY (Build in my backyard),
in opposizione alla ormai famosa NIMBY (Non nel mio cortile).
Il PRG ha suddiviso il paesaggio comunale in 4 sistemi ed in varie Unità subordinate. L’articolazione è utile e
funzionale ad una lettura conoscitiva, ma è anche richiesta dalla legge regionale e purtroppo appare sempre
prodromica e foriera di una (ulteriore) produzione normativa, che ci sembra invece già più che sufficiente, se
solo ci si prenda l’impegno di fare un’unione logica delle norme prevalenti (generali e di settore), che si
stratificano sul territorio passignanese. Qui basti solo anticipare che al di fuori delle Zone F del PS2 non sono
possibili nuove edificazioni (e non ne sono previste), e che gli interventi nelle zone vincolate saranno sottoposti
ad Autorizzazione Paesaggistica, Valutazione di Incidenza e conformità alle norme della Rete Ecologica
Comunale.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Il Paesaggio è elemento di cerniera tra discipline urbanistiche (o comunque di pianificazione territoriali), e
discipline più ambientali, più ecologiche. Di paesaggio si occupa anche l’ARPA, ad esempio, dedicandogli una
sezione degli indicatori nel proprio portale. Se non vi è dubbio che l’indicatore “aree tutelate” denota una
particolare attenzione al paesaggio, il dubbio permane invece relativamente alla capacità dell’indicatore di
esprimere la qualità e la bellezza di un paesaggio. E' evidente che la definizione di qualità o bellezza di un
paesaggio è un tema che fa tremare i polsi per la smodata ambizione, eppure bisogna affrancarsi dal rischio di
appiattire tutto il valore del paesaggio sul solo aspetto ambientale.
E questo porta ad una seconda questione importante per la quale il PRG confessa una propria “debolezza”: la
necessità di fare un progetto tematico del paesaggio. Il PRG non può farlo: mancano le condizioni di tempo, di
studio e di coinvolgimento dei vari attori. Il PRG si limita a fornire una cornice di assetto territoriale (di
conoscenza, normativo, localizzativo), e ad indicare il tema. Il tema è appunto il progetto sul paesaggio, del
paesaggio. Progetto che deve essere redatto da una squadra interdisciplinare, che deve coniugare il rispetto dei
migliori valori ambientali con la necessità di consentire lo sviluppo economico della collettività. Compito del
progetto è quindi anche individuare e definire un modello di sviluppo economico che si fondi sul territorio, e
che coinvolga, con responsabilità definite e formalizzate, i vari enti: Ente Parco, Agenzia Forestale, Regione,
Provincia, Autorità di Bacino, Regione. In questo senso ben venga il Contratto di paesaggio recentemente
formalizzato tra Comune e altri enti e istituzioni.
Appare evidente che in questa visione del territorio dovrà incardinarsi anche una visione e definizione del
rapporto tra città e campagna, non solo in termini ambientali ma anche economici e sociali.
Pag. 41 di 95
tempo senza una precisa maglia ordinatrice, e si è attestato piuttosto sulla viabilità esistente, anche di rango
secondario. Le piccole lottizzazioni realizzate hanno cercato nell'impianto un punto d'equilibrio tra
urbanizzazioni esistenti (seppure da valorizzare), e l'orografia locale. Gli altri edifici sono nati singolarmente, sulla
base di una pianificazione che lasciava all'intervento diretto la realizzazione. Ecco allora che l'insediamento
residenziale si dilata in modo consistente nell'anfiteatro naturale prospiciente il lago e posto alle spalle dell'antica
chiesa dell'Oliveto fino a arrivare a San Vincenzo e ai limiti del colle di Montigeto. Oltre tale colle, nella piana
che preannuncia gli insediamenti collinari di Pischiello, di Vernazzano e di Tuoro, ha trovato poi spazio
l'insediamento produttivo artigianale-industriale moderno. Ad est, una più complessa natura orografica del
territorio ha diluito i nuovi insediamenti lungolago fino ad espandersi nei terreni pianeggianti posti sotto l'antico
nucleo di San Donato, dando origine ad un nuovo polo residenziale.
Nel territorio agricolo vi sono insediamenti sparsi ed alcuni di questi sono di pregevole fattura.
Vi è una zona ben definita, verso ovest, dedicata agli edifici artigianali industriali. L'area si estende in direzione
sud ovest nord est ai piedi della villa del Pischiello ed in parallelo ad un magnifico filare binato di cipressi.
L'insediamento è piuttosto recente, essendo stato pianificato negli anni '90.
Infine occorre fare riferimento al nucleo di Castel Rigone. Castel Rigone è situato sulla viabilità che congiunge il
lago con Umbertide e quindi con la pianura dell'Alto Tevere. Anche qui la forma insediativa è quella
riconducibile all'incastellamento.
Anche a Castel Rigone si registra una edificazione successiva, piuttosto recente, ordinata prima secondo circoli
vagamente concentrici adagiati sulle curve di livello prospicienti la strada, ed ultimamente privi di qualsiasi
matrice geometrica precisa o comunque fondata.
Le forme insediative
Il Comune di Passignano presenta una diversità di forme insediative: alcune storiche, derivate
dall'agglomerazione degli edifici, oppure basate su percorsi matrice; altre più recenti, che non necessariamente
fanno riferimento ad una forma o che sono riconducibili ad una forma ben precisa.
Tra le forme agglomerate di impianto storico possiamo senz'altro considerare Passignano capoluogo ed il
nucleo di Castel Rigone.
Il capoluogo è attestato su uno sperone di roccia che lambisce il lago. La forma tipica è quella
dell'incastellamento, intorno al nucleo più forte, che è quello della rocca e della torre superstite. Si tratta, nella
composizione, di una tipica cittadina medievale umbra. Il tessuto è minuto e la densità piuttosto alta. Le strade
sono strette raggiungendo al massimo i 4 m di larghezza. Gli edifici che compongono il tessuto edilizio si basano
su schemi strutturali che prevedono affacci su strada di ca. 4-5 m. Le coperture sono tutte in laterizio. Le aperture
sono limitate allo stretto necessario. I materiali da costruzione sono laterizi e pietra arenaria. Oltre allo spazio
della rocca, Passignano ha guadagnato nel tempo una piazza nell'area pianeggiante, in prossimità del lago, quasi
una espansione oltre la prima cerchia di mura. L'uso attuale del centro storico è prevalentemente residenziale,
come si può vedere dalla planimetrie allegate al Quadro Conoscitivo del Documento programmatico, eccezion
fatta per la parte bassa, dedicata a piccole attività commerciali di vicinato.
In seguito è facile intuire uno sviluppo insediativo legato alla via di comunicazione circumlacuale, con una
testimonianza prestigiosa come quella della chiesa dell'Oliveto. Lungo questa strada si sono attestate gli edifici
dei quali a noi sono pervenuti solo quelli dell'ultimo secolo. Vi sono palazzine dei primi del '900 che se non
sono completamente liberty, risentono almeno del gusto floreale del tempo. La maggiore fabbrica (ex SAI), si è
attestata lungo la strada più importante del tempo, ed in prossimità della ferrovia.
Dopo l'arrivo della ferrovia le due infrastrutture (ferrovia e superstrada) costituiscono un sistema di cesure
parallele sul territorio e incentivano una pressione insediativa distribuita ai margini e nello spazio interstiziale. In
queste friches la Natura ha riconquistato un suo temporaneo predominio, definendo un “terzo paesaggio”. L'uso
è anche qui prevalentemente residenziale, sebbene vi siano due o tre insediamenti specialistici (stazioni di
rifornimento, esercizi commerciali food, bar) di recente impianto. All'antica relazione collina-lago che, seguendo
la natura morfologica del territorio, aveva costituito l'origine dell'assetto territoriale e definito la matrice degli
insediamenti, si è contrapposta con la realizzazione di grandi infrastrutture come la ferrovia prima, la S.S. 75 bis
e, in ultimo, il raccordo Perugia-Bettolle, una nuova relazione secondo appunto la direttrice est-ovest, che ha
divelto i vecchi schemi dando origine di assetti attuali. La qualità di questi manufatti è del tutto ordinaria.
Vi è tutto uno sviluppo edificatorio che ha occupato nel tempo l'area pedecollinare che va dalla strada
circumlacuale al nuovo tracciato della superstrada e che si arresta ai piedi di questa. Lo sviluppo è avvenuto nel
RA post C dS R10
Figura 37 – Foto del Centro Storico di Castel Rigone - Passignano sul Trasimeno
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
▪
La rimanente parte del territorio si presenta caratterizzata dagli insediamenti agricoli sparsi che, in alcuni casi, si
accentrano a costituire nuclei come nel caso di Pischiello, di Cerqueto, di Trecine, di San Vito.
Mentre Castel Rigone, sviluppatosi intorno ad antiche fortificazioni, si pone come un centro collinare di un vasto
territorio agro-montano, il capoluogo il capoluogo si pone sul lungolago ed interagisce con più ampi sistemi
territoriali.
Per tale ragione, il centro di Passignano ha avuto, in tempi relativamente recenti, un ampio sviluppo edilizio che
ha dilatato l'originario insediamento nella direttrice est-ovest parallela alla sponda del lago.
All'antica relazione collina-lago che, seguendo la natura morfologica del territorio, aveva costituito l'origine
dell'assetto territoriale e definito la matrice degli insediamenti, si è contrapposta con la realizzazione di grandi
infrastrutture come la ferrovia prima, la S.S. 75 bis e, in ultimo, il raccordo Perugia-Bettolle, una nuova relazione
secondo appunto la direttrice est-ovest, che ha divelto i vecchi schemi dando origine di assetti attuali.
La costa lacustre costituisce un altro degli elementi naturali distintivi del Comune.
Essa si sviluppa per circa 9.300 ml e passa da situazioni caratterizzate dalla prevalente fisionomia naturalistica a
quelle fortemente antropizzate e tali da appartenere direttamente al "sistema urbano".
▪
Pag. 42 di 95
il Santuario di Maria Santissima dei Miracoli, edificato nel XV secolo, conserva al suo interno alcuni
capolavori d’arte umbra del Rinascimento, come la Madonna del Rosario di Bernardo di Girolamo
Rosselli e l’Assunzione della Vergine della bottega del Caporali.
Poco fuori dal borgo di Passignano sul Trasimeno si trova l’area archeologica della Villa Romana,
rinvenuta occasionalmente qualche anno fa.
Figura 39 – Foto della facciata della Chiesa Madonna dell'Oliveto - Passignano sul Trasimeno
Tabella 32– Beni tutelati ex Dlgs. 42/2004 - Fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno e PPR
Figura 38 – Foto del Centro Storico - Passignano sul Trasimeno
Il patrimonio culturale
Tra il patrimonio culturale più significativo, oltre a parti significative di territorio, sono da ricordare:
▪ la Chiesa di San Rocco, cinquecentesca;
▪ il Museo delle Barche, in cui si conservano numerosi esemplari di barche usate dall’antichità fino ai
giorni nostri;
▪ la Pieve di san Cristoforo, tra le più antiche di Passignano, fu eretta nel IX secolo sui resti di un antico
tempio pagano; ▪ la Madonna dell’Oliveto, edificio religioso eretto nel XVI secolo in cui si conserva l’effige sacra della
Vergine in trono;
RA po st Cd S R10
N°
Località/ Indirizzo
Immobile
Foglio
Particella
D.M.
2388
Miralago
Castello
51
27/28/25/26/29/24
21/06/99
2005
Pian di Marte
Torre Fiume
8
12
21/05/88
2006
Pian di Marte
Torre Fiume
8
12
21/05/88
1571
Pischiello
Villa del Pischiello
3
36/38
18/03/73
2009
Via Adua
Ex Chiesa S. Rocco
40
148/358
29/08/88
2010
Via Adua
Ex Chiesa S. Rocco
40
148/358
29/08/88
2011
Via Adua
Ex Chiesa S. Rocco
40
148/358
29/08/88
2012
Via Adua
Ex Chiesa S. Rocco
40
148/358
29/08/88
2571
Via Marconi 7
Il Palazzone
40
301
21/05/07
2763
Monte Ruffiano
Torre di Monte Ruffiano
43
47
03/06/2010
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
N°
Località/ Indirizzo
Immobile
Foglio
Particella
D.M.
2780
Colpiccione Voc.
Villa Rancio
Chiesa del Sacro Cuore di
Gesù
53
92
08/09/2009
2950
Pischiello
Villa del Pischiello
9
Varie
12/07/1995
Pag. 43 di 95
Tabella 34 – Beni paesaggistici ex Dlgs. 42/2004, fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno
N°
Località/ Indirizzo
DLgs 42/2004
Provvedimento tutela
9
Castel Rigone
Art. 136 c.1, lett. d
DM 13/06/1949 rettificato e integrato
con DGR 1200 del 8/10/2012
62
Coste del Lago Trasimeno e Isola Art. 136 c.1, lett. c, d DM 16/05/1966
Minore
63
Colline del Lago Trasimeno
Art. 136 c.1, lett. d
DM 20/07/1966
Figura 40 - Foto della parete di roccia del Centro Storico - Passignano sul Trasimeno
Tabella 33 – Tabella Beni Culturali - Fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno
INDICATORE
UNITA'
DATO
ANNO E FONTE
Beni Vincolati
n.
7
Comune - PRGS
Edifici sparsi art. 33 LR 11/2005
n.
128
Comune - PRGS
Edifici sparsi art. 35 LR 11/2005
n.
35
Comune - PRGS
Ambiti di interesse archeologico
ha
87,63
P.R.G. vigente
Biblioteche e Musei
n.
2
Comune
Cinema e Teatri
n.
2
Comune
Grandi Manifestazioni ed eventi
n.
11
Comune
RA post C dS R10
Figura 41 – Foto del paesaggio verso l'entroterra - Passignano sul Trasimeno
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 44 di 95
3.6 Lo spazio rurale
3.6 Lo spazio rurale
Qualità e fertilità del suolo: agricoltura ed allevamenti
Grazie ai dati del 6° Censimento dell'Agricoltura è possibile analizzare i cambiamenti nel settore agricolo
nell'ultimo decennio.
Così come nel resto del territorio nazionale anche a Passignano assistiamo alla diminuzione del numero delle
aziende agricole, con quasi il meno 39% rispetto al dato analogo nel 2000. Il dato si riflette anche nella
diminuzione della dimensione media aziendale, sia in termini di Superficie agricola utilizzata che in Superficie
Agricola Totale, in linea con il trend di calo nazionale e regionale.
Tabella 35 - Numero aziende agricole, SAU e SAT nel 5° e 6° Censimento - Fonte: Uff. Statistica Regione Umbria
PASSIGNANO SUL
TRASIMENO
Aziende 2010 (nr)
Aziende 2000
Variazioni %
SAU 2010 (ha)
SAU 2000 (ha)
Variazioni %
SAT 2010 (ha)
SAT 2000 (ha)
Variazioni %
204
335
-39,1
1.968
2.325
-15,35
4.003
3.736
-6,67
PROVINCIA
PERUGIA
26.317
35.249
-25,33
257.402
280.137
-8,1
417.940
460.263
-9,2
UMBRIA
36.244
52.359
-30,77
326.876
366.510
-10,8
536.676
627.557
-14,5
ITALIA
1.620.884
2.405.453
-32,6
12.856.047
13.183.407
-2,5
17.081.099
18.775.271
-9,0
Figura 42 - Foto del paesaggio nell'entroterra - Passignano sul Trasimeno
Tabella 36 - Dimensione media aziendale - Fonte: Uff. Statistica Regione Umbria
PASSIGNANO SUL
TRASIMENO
SAU media 2010 (ha)
SAU media 2000 (ha)
Variazioni %
SAT media 2010 (ha)
SAT media 2000 (ha)
Variazioni %
9,6
6,9
39
19,6
11,2
76
PROVINCIA
PERUGIA
9,8
8,0
22,5
15,9
13,1
21,3
UMBRIA
9
6,5
38,5
14,8
11,4
29,8
ITALIA
8
5,5
45,4
10,5
7,8
34,6
Il trend in decrescita si ha soprattutto per le colture permanenti quali viti con il -36, 5 % e la diminuzione di prati
e pascoli permanenti con il -57,1%. Anche le coltivazioni familiari (gli orti) hanno subito una variazione negativa
del -81.9%.
Tabella 37 - Tipologia di Coltivazione 5° e 6° Censimento - Fonte: Uff. Statistica Regione Umbria
PASSIGNANO SUL
TRASIMENO
Seminativi 2010 (ha)
Seminativi 2000 (ha)
Variazione %
Legnose agrarie 2010 (ha)
Legnose agrarie 2000 (ha)
Variazione %
di cui vite (2010)
di cui vite (2000)
Variazione %
Orti familiari 2010 (ha)
Orti familiari 2000 (ha)
Variazione %
Prati permanenti e pascoli
2010 (ha)
Prati permanenti e pascoli
2000 (ha)
Variazione %
PROVINCIA
PERUGIA
UMBRIA
ITALIA
985,33
811,90
21,31
608,9
633,8
-3,93%
44,5
70,1
-36,5
1,25
8,3
-84,9
166.986,4
180.718,0
-7,6
31.806,6
31.530,65
8,7
7.625,4
8.418,30
-9,4
661,45
960,31
-31,1
211.262,6
233.159,42
-9,4
46.247,3
49.052,45
-5,5
12.505,2
14.227,09
-12,1
889,7
1269,89
-29,9
7.009.310,7
7.284.408,30
-3,7
2.380.768,5
2.444.276,70
-2,6
664.296,18
717.333,78
-7,4
31.895,55
39.508,86
-19,2
370,7
57.947,8
68.477,06
3.434.073,04
871,1
66.928,25
83.027,85
3.415.212,91
-57,4
-13,4
-17,5
-0,5
In campo zootecnico il numero delle aziende è sempre stato piuttosto esiguo, soprattutto se confrontato con i
RA po st Cd S R10
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 45 di 95
dati provinciali. Il numero delle aziende bovine si è mantenuto confrontate, ma il numero dei capi è aumentato
(in netto contrasto con il trend nazionale e regionale). In linea invece sono i dati in diminuzione del numero
delle aziende ovine e suine.
Tabella 38 - Numero aziende con allevamenti, 5° e 6° Censimento Agricoltura - Fonte: Uff. Statistica Regione Umbria
PASSIGNANO
Aziende
Bovini
2010
2000
Variazione %
Capi
2010
2000
Variazione %
Aziende
Ovini
2010
2000
Variazione %
Capi
2010
2000
Variazione %
Aziende
Suini
2010
2000
Variazione %
Capi
2010
2000
Variazione %
7
7
0
408
83
391,5
7
13
-46,15
1.359
1.964
-30,80
2
10
-80
31
19
63,2
PROVINCIA
PERUGIA
UMBRIA
2.011
2.694
-25,4
48.631
49.121
-0,9
1.108
2.728
-59,4
79.782
113.919
-32,5
610
5.250
-88,4
175.630
223.269
-21,3
2.687
3.553
-24,37
60.527
62.994
- 3,9
1.475
3.815
-61,3
107.126
149.814
-59,4
759
7.503
-89,7
190.174
250.492
-24
ITALIA
124.210
171.994
-27,7
5.592.700
6.049.252
-7,5
51.096
96.828
-47,3
6.782.179
6.809.959
-4
25.197
187.394
-86,2
9.331.314
8.634.930
8
Figura 43 – Foto del paesaggio dell'entroterra - Passignano sul Trasimeno
Tabella 39 - Indicatori attività agricola - Fonte: Arpa Umbria
INDICATORE
Aziende biologiche con produzioni vegetali
Superficie biologica
Aziende in conversione con produzioni vegetali
Superficie in conversione
Aziende miste con produzioni vegetali
Superficie delle miste
Aziende con produzioni zootecniche biologiche
Aziende di preparazione alimentare
Zone vulnerabili a nitrati
Pua presentati
Ha di ZV fertilizzati con PUA
Aree Fertirrigate
Aree a rischio di desertificazione
Zone vulnerabili ai fitofarmaci
UNITÀ
n.
ha
n.
ha
n.
ha
n.
n.
ha
n.
ha
ha
ha
ha
DATO
9
259
0
0
0
0
1
3
4.464
43
524
109
4.539
4.539
ANNO E FONTE
2010 Arpa
2010 Arpa
2010 Arpa
2010 Arpa
2010 Arpa
2010 Arpa
2010 Arpa
2010 Arpa
2014 Arpa
2008 Arpa
2008 Arpa
2005 Arpa
2008 Arpa
2008 Arpa
Suolo e foreste: aree di protezione ed incendi
Nel territorio di Passignano le aree percorse da fuoco tra il 2009 ed il 2012 sono state 8,2 ettari.
I valori medi tra 2007-2011 per la Regione Umbria sono stati di 98,90 incendi boschi, con una superficie totale
boscata incendiata di 296,87 ha per una media 2,65 ha di bosco perso ad incendio.
Tabella 40 - Aree di gestione ambientale
INDICATORE
Aziende faunistico-venatorie e agrituristicovenatorie
Zone di ripopolamento e cattura
UNITÀ
ha
DATO
274
ha
929,42
Oasi di protezione
ha
0
ANNO E FONTE
2008 ISTAT – Conoscere l’Umbria
2002 PTCP - Z.R.C. n.45
Nel 2014 ZRP specie Lepre dai dati ATC
Perugia 1
2008 ISTAT – Conoscere l’Umbria
Tabella 41 - Numero di incendi e superficie percorsa da fuoco
INDICATORE
Numero incendi 2009
Superficie forestale percorsa dal fuoco 2009
Numero incendi 2009
Superficie forestale percorsa dal fuoco 2009
Numero incendi 2010
RA post C dS R10
UNITÀ
DATO
n.
ha
n.
ha
n.
1
1,2
1
0,5
2
ANNO E FONTE
Regione Umbria
Regione Umbria
Regione Umbria
Regione Umbria
Regione Umbria
Passignano sul Trasimeno
INDICATORE
Superficie forestale percorsa dal fuoco 2010
Numero incendi 2011
Superficie forestale percorsa dal fuoco 2011
Numero incendi 2012
Superficie forestale percorsa dal fuoco 2012
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
UNITÀ
DATO
ha
n.
ha
n.
ha
2,2
2
4,3
0
0
ANNO E FONTE
Regione Umbria
Regione Umbria
Regione Umbria
Regione Umbria
Regione Umbria
Pag. 46 di 95
3.7 Rifiuti ed energia
Produzione e gestione dei rifiuti
Gli ambiti territoriali di riferimento individuati dal Piano sono gli Ambiti Territoriali Integrati (A.T.I.) istituiti con
Legge n. 23 del 9 luglio 2007 art 17 (vedi fig. 22 sottostante) che sostituiscono i precedenti Ambiti Territoriali
Ottimali.
Tutti gli obiettivi di Piano relativi alla gestione dei rifiuti urbani e assimilati vengono stabiliti a scala di ATI.
Per quanto riguarda la produzione dei rifiuti urbani l'obiettivo di Piano è "l'azzeramento delle dinamiche di
crescita" a meno della componente legata all'incremento demografico, obiettivo che si traduce nel mantenimento
della produzione annuale pro capite al valore di quella certificata nel 2006: 602 kg/ab.
Figura 44 – Foto strada panoramica con doppio filare di cipressi - Passignano sul Trasimeno
Figura 45 - Suddivisione della Regione Umbria in ATI
Nella Regione Umbria nell’anno 2013 sono state prodotte complessivamente circa 487.730 tonnellate di rifiuti
urbani, segnale della prosecuzione del trend di decrescita registrato anche negli anni precedenti. Il calo, rispetto
all'anno precedente è del 3,3% e se confrontato con il 2008 è superiore al 12%. Di questi il 48,5% (con un +4,5%
rispetto al 2012) sono rifiuti differenziati.
Il dato è nettamente superiore alla media nazionale, pari al 39,9% ed è ormai prossimo agli obiettivi posti dalle
normative nazionali e regionali vigenti del 50%. L'ATI 2 di cui fa parte il Comune di Passignano, sfiora quasi il
60% come media annuale di produzione differenziata, rendendolo l'ATI della Regione Umbria più performante.
La produzione pro capite del 2011 di 515 kg/ab ed è inferiore alla soglia individuata dal Piano regionale da non
RA po st Cd S R10
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
superare (pro capite certificato nel 2006): il dato è poco al di sopra della media nazionale (504 kg/ab) ed europea
(502 kg/ab) ma risulta nettamente inferiore alla media delle Regioni del Centro Italia (582 kg/ab).
Di seguito vengono riportati i dati di produzione e di gestione dei rifiuti per Passignano, appartenente all’ATI 2.
Come si evince il Comune è al di sotto della media annuale di produzione differenziata ed in generale nella
produzione di rifiuti pro-capite, se confrontati con i dati dell'ATI 2 e della Regione Umbria. La produzione dei
rifiuti soliti urbani si è mantenuta costante tra il 2012 ed il 2013, anche se nel complesso la percentuale di
produzione differenziata è aumenta dello 0,7% ed è di poco al di sotto dell'obiettivo imposto del 50%.
Tabella 42 - Produzione e gestione dei rifiuti
INDICATORI
Produzione rifiuti pericolosi
Produzione rifiuti speciali non pericolosi
Produzione rifiuti speciali totali
Totale RSU
UNITA'
t
t
t
t
Totale RSU
t
Variazione RSU 2013-2012
%
Produzione per abitante
kg/ab
Produzione rifiuti urbani indifferenziati
Produzione rifiuti urbani indifferenziati
t
t
Produzione rifiuti urbani indifferenziati
t
Spazzatura meccanica stradale
Spazzatura meccanica stradale
t
t
Spazzatura meccanica stradale
t
Numero isole ecologiche
Raccolta differenziata
Raccolta differenziata
n.
t
t
Raccolta differenziata
t
% Raccolta differenziata
%
% Raccolta differenziata
%
Produzione di rifiuti pericolosi
t
DATO
ANNO E FONTE
96,52010 Arpa - Regione Umbria
1.648,92010 Arpa - Regione Umbria
1.745,42010 Arpa - Regione Umbria
3.7942012 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
3.7852013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
- 0,22013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
5782013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
2.1212011 Rapporto Rifiuti Urbani Umbria – Arpa
1.7222012 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
1.7152013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
1962011 Rapporto Rifiuti Urbani Umbria – Arpa
2012012 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
1982013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
22010 Arpa - Regione Umbria
1.6302011 Rapporto Rifiuti Urbani Umbria – Arpa
1.7432012 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
1.7642013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
45,92012 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
46,62013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
222013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui
servizi di gestione dei rifiuti
Energia e fonti rinnovabili
Con il R.R. 7 del 29/07/2011, la Regione dell’Umbria ha disciplinato la localizzazione degli impianti di
produzione di energia da fonti rinnovabili e ha prodotto degli elaborati in cui sono individuate le aree non
idonee per la localizzazione delle fonti da energia rinnovabile. Il territorio di Passignano ha la maggior parte del
territorio non idoneo ad accogliere fonti di energia rinnovabile. Per l'individuazione delle singole aree si rimanda
RA post C dS R10
Pag. 47 di 95
alle tavole prodotte (Cfr. Elaborati VAS Tav 03a - 03b - 03c - 03d - 03e)
Tabella 43 - Fonti energetiche rinnovabili
INDICATORE
Impianti fotovoltaici totali (2007-2013)
Potenza installata degli impianti fotovoltaici
Impianti fotovoltaici 2012
Potenza installata degli impianti fotovoltaici 2012
Impianti fotovoltaici 2013
Potenza installata degli impianti fotovoltaici 2013
Impianti idroelettrici
Impianti a biogas
Potenza installata degli impianti a biogas
Impianti eolici
Impianti a oli vegetali
Potenza installata degli impianti a oli vegetali
Numero Certificazioni di sostenibilità ambientali rilasciate nel
2012
Numero Valutazioni preliminari di sostenibilità ambientali
rilasciate nel 2012
UNITÀ
n.
kW
n.
Kw
1
Kw.
n.
n.
kW
n.
n.
kW
n.
DATO
ANNO E FONTE
69
2015 GSE
1.525,7
2015 GSE
18
2015 GSE
152,65
2015 GSE
17
2015 GSE
61,17
2015, GSE
0
2010 Arpa
0
2010 Arpa
0
2010 Arpa
0
2010 Arpa
0
2010 Arpa
0
2010 Arpa
0 2012 Arpa/Regione Umbria
n.
2 2012 Arpa/Regione Umbria
Tabella 44 - Aree non idonee per impianti con fonti da energia rinnovabile a Passignano
INDICATORE
Superficie non idonea impianto fotovoltaico a terra
da potenza superiore a 20KW
Percentuale superficie non idonea impianto
fotovoltaico rispetto alla superficie comunale totale
Superficie non idonea impianto eolico da potenza
superiore a 20KW
Percentuale superficie non idonea impianto eolico
rispetto alla superficie comunale totale
Superficie non idonea impianto microeolico
Percentuale superficie non idonea impianto
microeolico rispetto alla superficie comunale totale
Superficie non idonea impianto minieolico
Percentuale superficie non idonea impianto
minieolico rispetto alla superficie comunale totale
Superficie non idonea impianto idroelettrico
Percentuale superficie non idonea impianto
idroelettrico rispetto alla superficie comunale totale
Superficie non idonea impianto biomasse
Percentuale superficie non idnea impianto biomasse
rispetto alla superficie comunale totale
UNITÀ
Kmq
DATO
72,08
ANNO E FONTE
Regione Umbria / PRGS 2015
%
88,9
Regione Umbria / PRGS 2015
Kmq
71,75
Regione Umbria / PRGS 2015
%
88,6
Regione Umbria / PRGS 2015
Kmq
%
0,3
0,4
Regione Umbria / PRGS 2015
Regione Umbria / PRGS 2015
Kmq
%
47,84
58,9
Regione Umbria / PRGS 2015
Regione Umbria / PRGS 2015
Kmq
%
42,81
52,8
Regione Umbria / PRGS 2015
Regione Umbria / PRGS 2015
Kmq
%
65,60
80,9
Regione Umbria / PRGS 2015
Regione Umbria / PRGS 2015
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 48 di 95
3.8
Popolazione ed attività antropiche
Andamento demografico
La popolazione passignanese ha subito nel periodo tra il 2001 ed il 2013 un incremento complessivo di 646 unità
(ca. il 12%), superiore alla media provinciale. Il numero dei componenti per famiglia ha superato il 2, seguendo
un trend di costante crescita. Considerando il tasso di natalità dell' 6,7% ed il tasso migratorio, superiore al
doppio, ovvero pari al 13,5%, si comprende anche come la componente straniera sia alta, ma sempre in media
con il dato provinciale, anche se il trend è in crescita. Infatti 11,5% della popolazione complessiva è straniera ed è
prevalentemente proveniente da Albania, Romania e Marocco.
Tabella 45– Popolazione 2001 - 2013 - Fonte: Istat
Figura 46 – Foto del paesaggio rurale - Passignano sul Trasimeno
Anno
Data rilevamento
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011*
2011**
2011
2012
2013
31 dicembre
31 dicembre
31 dicembre
31 dicembre
31 dicembre
31 dicembre
31 dicembre
31 dicembre
31 dicembre
31 dicembre
8 ottobre
9 ottobre
31 dicembre
31 dicembre
31 dicembre
Popolazione
residente
5.073
5.143
5.244
5.314
5.392
5.514
5.573
5.673
5.650
5.713
5.680
5.522
5.518
5.659
5.719
Variazione
assoluta
+70
+101
+70
+78
+122
+59
+100
-23
+63
-33
-158
-4
+141
+60
Variazione
percentuale
+1,38%
+1,96%
+1,33%
+1,47%
+2,26 %
+1,07 %
+1,79 %
-0,41%
+1,12 %
-0,58%
-2,78%
-0,07%
+2,56 %
+1,06 %
Numero
Famiglie
2.085
2.128
2.186
2.233
2.280
2.353
2.374
2.398
2.396
2.408
2.389
2.426
Media componenti
per famiglia
2,51
2,50
2,46
2,47
2,44
2,41
2,38
2,38
2,37
2,29
2,37
2,36
* popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011 giorno prima del censimento 2011
** popolazione censita l 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011
I dati dell'annuario statistico regionale attestano la crescita demografica, che riflette, sia in termini assoluti che in
valori percentuali l'incremento positivo sia su scala regionale che nazionale.
Inoltre la maggior parte della popolazione risiede nel centro abitato di Passignano mentre il 7,5% e il 11,7% della
popolazione risiede a Castel Rigone e nel tessuto rurale. Tale distribuzione si è mantenuta pressoché costante
anche con il trend di crescita nel decennio 2001-2011.
Tabella 46 – Andamento della popolazione nel periodo 1961 - 2010 % - Elaborazione da fonte Istat
Passignano
Provincia di Perugia
UMBRIA
ITALIA
1961
100
100
100
100
1971
104,41
96,98
97,61
106,94
1981
100,29
101,90
101,61
111,76
1991
119,50
103,27
102,15
112,16
2001
148,79
106,28
103,91
112,59
2010
168,02
117,83
114,06
119,76
Tabella 47- Popolazione residente per nuclei abitati (frazioni) - Elaborazione da fonte Istat
Frazioni
Passignano
RA po st Cd S R10
Residenti 2001
4.063
Residenti 2011
4464
Variazione (2011-2001)
+401
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Castel Rigone
Case Sparse
TOTALE
406
604
5073
415
648
5518
+9
+44
+445
Pag. 49 di 95
PASSIGNANO
Tasso di Disoccupazione
PROVINCIA PERUGIA
10,0
UMBRIA
10,5
ITALIA
10,4
12,2
Tabella 52 - Ricchezza Popolazione 2013 - Fonte: UrbIstat
Per quanto riguarda i dati relativi al saldo naturale analizzati tra il 2008 ed il 2013 il saldo naturale risulta in
media negativo anche se positivo se raffrontato con la media del dato provinciale.
L'età media è di 44,7 anni, con un tasso di vecchiaia di 168,61 per il 2013.
PASSIGNANO
Reddito Disponibile pro-capite (€)
Numero Indice Reddito Disponibile (Italia = 100)
PROVINCIA
PERUGIA
UMBRIA
ITALIA
15.808
18.575
18.158
18.364
86
101
98
100
Tabella 48 - Saldo naturale del Comune di Passignano e della Provincia di Perugia 2008-2013 - Elaborazione da fonte Istat
PASSIGNANO
08
Nati
Morti
Maschi
Saldo
naturale
Nati
Morti
Femmine
Saldo
naturale
Nati
Morti
Totale
Saldo
naturale
09
10
11
PROVINCIA PERUGIA
12
13
08
09
10
11
25
26
26
30
29
28
10
6
24
21
18
28
3.205
3.546
3.204
3.517
3.118
3.472
12
13
3.044 2.912 2.893
3.444 3.568 3.521
-1
27
23
-4
26
35
1
19
31
4
5
5
3
27
27
-10
20
27
-341
3.143
3.688
-313
2.921
3.558
-354
2849
3.586
-400 -656 -628
2.965 2.893 2.736
3.363 3.804 3.651
4
52
49
-9
52
65
-12
48
59
0
15
11
0
51
48
-7
38
55
-545
6.348
7.234
-637
6.125
7.075
-737
5.967
7.058
-671 -911 -915
6.009 5.805 5.629
7.080 7.372 7.172
3
-13
-11
4
3
-17
-886
-950
-1.091
-1071 -1.567 -1.543
Tabella 49 - Saldo migratorio del Comune di Passignano 2006-2013 - Elaborazione da fonte Istat
2006
Iscrizioni
Cancellazioni
Saldo migratorio
2007
217
99
118
2008
225
156
69
228
131
97
2009
170
180
-10
2010
2011
211
137
74
2012
165
204
-39
2013
269
131
138
230
153
77
Occupazione ed Imprese
Il mercato di occupazione di Passignano è al di sotto della media provinciale e regionale, ma in linea con quella
nazionale. Il tasso di disoccupazione è invece sempre inferiore. Inoltre dall'osservazione si evince che anche il
reddito medio degli abitanti del comune di Passignano è al di sotto della nazionale e regionale.
Tabella 50 - Occupazione (valore assoluto) anno 2013 - Fonte: UrbIstat ed elaborazioni Istat
PASSIGNANO
Non Forze Lavoro
Forze Lavoro
Occupati
Disoccupati
PROVINCIA PERUGIA
3.436
2.223
2.003
226
356.873
301.000
269.000
32.000
UMBRIA
ITALIA
486.239
400.000
359.000
42.000
34.152.227
25.533.000
22.420.000
3.113.000
Tabella 51 - Indicatori sull’occupazione (%), anno 2013 - Fonte: UrbIstat ed Istat
PASSIGNANO
Tasso di Attività
Tasso di Occupazione
RA post C dS R10
PROVINCIA PERUGIA
45,6
56,3
68,8
61,5
UMBRIA
68,3
61,1
ITALIA
63,5
55,6
Relativamente alle attività economiche, grazie ai dati aggiornati al 2014 della Camera di Commercio di Perugia,
si evidenzia che i settori predominanti sono quelli commerciali e turistici (alloggio e ristorazione). Tuttavia
rispetto all'anno precedente il trend commerciale è in decrescita, in linea con i dati provinciali ed il settore
alloggio e ristorazione tende faticosamente ad essere costante. Segue poi per produttività e numero il settore
dell'agricoltura e pesca con il 14,16%. Dall'analisi dei dati è evidente che Passignano risente, in generale, in tutti i
settori della crisi economica nazionale.
Tabella 53 - Imprese attive per settore di attività economica - Fonte: Camera di Commercio di Perugia
Agricoltura e pesca
Estrazione di minerali da
cave e miniere
Manifattura
Fornitura di energia
Fornitura di acqua e
gestione reti
Costruzioni
Commercio
Trasporti
Alloggio e ristorazione
Informazione e
comunicazione
Attività finanziarie
Attività immobiliari
Attività professionali
Noleggio, agenzie viaggio
e supporto imprese
Istruzione
Sanità e sociale
Attività artisticheintrattenimento
Altri servizi
Attività di famiglie come
datori di lavoro
Senza codifica
TOTALE
PASSIGNANO SUL TRASIMENO
II trimestre 2013 II trimestre 2014
Val. ass. %
Val. ass.
%
74 15,16
67 14,16
n.d.
n.d.
-
PROVINCIA DI PERUGIA
II trimestre 2013
II trimestre 2014
Val. ass
%
Val. ass
%
13.858
63,4
13.277
21,2
56
0,1
52
0,9
61
1
n.d.
12,5
0,2
-
60
1
n.d.
12,68
0,2
-
6.501
147
87
10,3
0,2
0,1
6.428
157
86
10,3
0,2
0,1
58
109
8
70
5
11,88
22,34
1,63
14,34
1,2
58
100
9
68
6
12,26
21,14
1,90
14,38
1,27
9.521
15.189
1.728
4.060
1.204
15,0
24,0
2,8
6,41
1,9
9.246
15.141
1.701
4.140
1.169
14,8
24,2
2,7
6,6
1,9
9
24
18
14
1,84
4,91
3,68
2,87
7
24
19
14
1,48
5,07
4,02
2,96
1.391
2.518
1.778
1.443
2,2
4,0
2,8
2,3
1.410
2.567
1.734
1.504
2,3
4,1
2,8
2,4
2
6
8
0,41
1,23
1,63
3
6
8
0,63
1,27
1,69
261
252
563
0,4
0,4
0,9
261
264
569
0,4
0,4
0,9
19
n.d.
3,89
-
19
n.d.
4,02
-
2.676
n.d.
4,2
2.728
1
4,4
2
488
0,41
100
3
473
0,63
100
127
63.360
0,2
100
104
62.539
0,2
100
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Tabella 54- Autorizzazioni integrate ambientali
INDICATORE
Istruttorie AIA tot completate
AIA Industrie
AIA Aziende Suinicole
AIA Aziende Avicole
UNITÀ
n.
n.
n.
n.
DATO
0
0
0
0
ANNO E FONTE
2011 Arpa
2011 Arpa
2011 Arpa
2011 Arpa
Pag. 50 di 95
periodo 2009-2011. Rilevante è la presenza straniera sempre maggiore rispetto a quella italiana,). Il trend nel
triennio è sempre in crescita con una variazione in termini assoluti di + 7260 turisti. La media invece degli arrivi
si mantiene constante. con un trend in termini assoluti in diminuzione nel 2010 ed in risalita nel 2011. Il tutto
conferma la vocazione assolutamente turistica del Comune ed il forte impatto in termini di flussi ed utenti che
gravitano nel territorio, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo.
Tabella 55 - Ricettività nel Comune di Passignano sul Trasimeno - Fonte: elaborazioni dati IAT Perugia
L’economia dei servizi, il commercio
A Passignano vi sono 12 negozi di parrucchieria-estetista, 23 bar, 3 tabaccherie
16 edicole, 3 farmacie, 57 negozi di vicinato, 4 medie strutture di vendita.
L'analisi spaziale evidenzia tuttavia che vi è una forte polarizzazione di detti servizi e che quindi molte aree
rimangono del tutto ai margini di questi servizi, obbligando a ricorrere alla mobilità individuale.
Gli stessi problemi legati ai vari servizi sono riscontrabili, con le debite proporzioni, a Castel Rigone. Qui vi è
una farmacia, un negozio di vicinato alimentare, due bar, un ristorante.
2010
Esercizi
2011
2014
Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto
0
0
0
0
0
0
2
331
2
n.d.
2
301
9
568
9
n.d.
9
507
1
38
1
38
1
38
1
24
1
24
1
24
0
0
0
0
0
0
13
961
13
945
13
890
2010
2011
2014
Esercizi
Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto
ALBERGHIERI
5 stelle
4 stelle
3 stelle
2 stelle
1 stella
Residenza d'epoca
Totale Alberghieri
EXTRALBERGHIERI
Case, app.ti x vacanze e affittacamere
18
3
12
14
47
60
Campeggi e villaggi turistici
Aziende Agrituristiche
Altri esercizi (B&B - country house - ostelli)
Totale Extralberghieri
TOTALE GENERALE
299
840
166
183
1.488
2.449
n.d.
n.d.
11
n.d.
46
59
n.d.
n.d.
178
n.d.
1.442
2.378
22
3
14
9
48
61
1.197
840
241
147
2.425
3.315
Tabella 56 - Movimento turistico nel Comune di Passignano sul Trasimeno (periodo 2009 - 2011) - Fonte: elaborazioni dati
IAT Perugia
Italiani
Stranieri
Totale
2009
2010
2011
Totale
Arrivi
Totale
Totale
25.204
19.195
44.399
Presenze
26.167
16.014
42.181
Arrivi
26.167
16.014
42.181
Presenze
73.231
97.769
171.000
Arrivi
23.933
19.646
43.579
Presenze
66.979
107.850
174.829
Trasporti Pubblici
Figura 47 – Lago e costa, Passignano sul Trasimeno - Foto da Google immagini
Turismo
Nel comune di Passignano nel 2014 sono stati censiti 13 alberghi per un totale di 890 posti letto e 48 attività
extralberghiere con 2.425 posti letto. Rispetto agli anni precedenti i dati sono tendenzialmente costanti per il
numero di attività iin campo, anche se i posti letto nelle attività extralberghiere sono sensibilmente aumentati.
Nelle attività extralberghiere sono predominanti le case, gl'appartamenti per vacanza ed affittacamere con 22
esercizi. Seguono le aziende agrituristiche con 14 attività.
I dati relativi al flusso turistico nel comprensorio e in particolare nel comune di Passignano sono risalenti al
RA po st Cd S R10
I mezzi pubblici sono limitati a delle corse di pullman verso Perugia in orario diurno.
La sosta degli autoveicoli è regolata da una società privata che gestisce gli stalli a ridosso del centro
storico, della darsena e del porto turistico.
Per quanto riguarda il traffico su rotaia, dal sito di RFI otteniamo i seguenti dati:
Tabella 57 - Treni da Perugia per Passignano - Fonte: RFI
CORSE DA PERUGIA - ORARI
06:34
07:55
08:33
NUMERO
3152
12002
12094
TIPO
RV
R
R
Passignano sul Trasimeno
CORSE DA PERUGIA - ORARI
10:28
12:07
13:08
14:07
14:59
16:07
17:45
18:07
19:15
20:07
21:24
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
NUMERO
1806
3158
21638
3162
12108
3166
21634
3172
12116
3176
12056
TIPO
RV
RV
R
RV
R
RV
R
RV
R
RV
R
R= regionale (solo 2^ classe)
RV= regionale veloce (solo 2^ classe con trasporto biciclette)
Tabella 58 - Treni da Arezzo per Passignano - Fonte: RFI
CORSE DA AREZZO - ORARI
07:20
09:51
12:41
13:49
15:02
15:49
17:01
17:49
19:01
19:49
21:52
NUMERO
12097
3153
3189
3157
21633
3159
12125
3161
21637
3165
3169
TIPO
R
RV
R
RV
R
RV
R
RV
R
RV
RV
R= regionale (solo 2^ classe)
RV= regionale veloce (solo 2^ classe con trasporto biciclette)
La frequenza media giornaliera delle corse da Perugia a Passignano è di 69 minuti, mentre da Arezzo è di 75
minuti. Inoltre le corse da Perugia sono complessivamente 14 mentre quelle da Arezzo sono 11.
Scuole
Scuole materne
Esistono 2 sedi nel capoluogo (via Rosselli e via dell'Asilo) e nessuna a Castel Rigone. Nella scuola materna
comunale di via Rosselli esistono 4 sezioni per un totale 105 bambini iscritti. Nella scuola materna privata di via
dell'Asilo ci sono 4 distinte sezioni per i suoi 98 iscritti + 28 bambini asilo nido.
Nel complesso gli iscritti alla scuola materna sono 208 + 28 (nido), parte dei quali proviene da zone limitrofe del
comune di Tuoro (Vernazzano). L'offerta dei servizi di scuola materna soddisfa al 100% della domanda espressa,
nel senso che non ci sono state domande di iscrizione rimaste inevase.
Vi è poi una scuola materna privata Sc. Materna Non Statale Sacro Cuore.
Scuole elementari
Alla scuola sono iscritti 227 bambini divisi in complessivamente in 11 classi.
L'Istituto Comprensivo "Dalmazio Birago", è composto da 21 classi di scuola Primaria, 11 di scuola Secondaria
di Primo Grado, 7 sezioni di scuola Infanzia Pubblica e 3 sezioni di scuola Infanzia privata. I Comuni di
Passignano e Tuoro, sul cui territorio insiste l'Istituto, sono inseriti nel distretto scolastico N°5. La composizione
delle famiglie è di tipo nucleare ed è abbastanza diffuso il lavoro di entrambi i genitori. Il livello culturale della
RA post C dS R10
Pag. 51 di 95
popolazione è medio - basso per titolo di studio. Gli alunni e le famiglie provenienti da paesi esteri o da altre
regioni italiane presentano, almeno inizialmente, difficoltà di inserimento ed adattamento, rapportabili
soprattutto alla crisi e trasformazione delle famiglie, alla difficoltà di inserimento ed integrazione dovuta alle
diversità culturali multi etniche e religiose.
Associazioni, proloco, feste, eventi
A Passignano vi sono 47 associazioni, che denotano una vivacità sociale ed un forte senso identitario.
Ricordiamo le maggiori: il Circolo San Donato, l'ARCI di San Vincenzo, l'Associazione Basket e Pallavolo, il
Club Velico, l'AVIS nel centro del Capoluogo, la Proloco e il Centro Anziani che troverà sede nella ex SAI.
Feste ed eventi si concentrano soprattutto nei periodi di maggior flusso turistico ovvero: il Palio delle Barche
(ultima domenica di luglio, rievocazione medievale),
il Festival dei Giovani Concertisti (luglio – agosto, località Castel Rigone, rassegna musicale di artisti
internazionali), Trasimeno Blues (seconda metà di luglio, rassegna di musica blues), la Festa dei Barbari - Giostra
di Arrigo (prima settimana di agosto, località Castel Rigone, rievocazione storica), la Festa della Padella - Sagra
del Pesce (2° o 3° decade di agosto, pesce di lago fritto nella padella più grande del mondo), la Festa di Fine
Estate (2a o 3a decade settembre, festa di chiusura della stagione estiva con concerti e manifestazioni varie), la
Festa di San Martino (novembre, sagra enogastronomica con degustazione di castagne e vino novello). Infine,
degno di nota il "Mercatino del Pidocchietto" (terzo week-end di ogni mese, collezionismo e antiquariato).
Attrezzature sociali e culturali
Auditorium
E' posto vicino al centro storico del capoluogo, ma è possibilmente da riqualificare.
Servizi socio-sanitari
Il Centro Ospedaliero di Riabilitazione Intensiva- CORI per pazienti affetti da disabilità neurologica e/o
ortopedica con possibilità di recupero.
Il Centro offre un ricovero riabilitativo in degenza o in Day hospital a pazienti post- acuti che richiedono
prestazioni complesse di carattere assistenziale e riabilitativo intensivo nell'arco delle 24 ore.
Nel CORI sono presenti:
* un reparto di degenza ordinaria per la riabilitazione;
* un servizio di Day Hospital riabilitativo;
* attività riabilitative quali: fisioterapia, logopedia, terapia occupazionale, idrochinesiterapia, trattamento per la
spasticità muscolare.
Anziani / Casa Albergo
In zona San Donato esiste un centro di riabilitazione (Villa Cecilia), con una disponibilità di circa 20 posti.
Lungo la strada nazionale interna vi è la caserma dei Carabinieri e il Corpo Forestale dello Stato.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
4. Problematiche ambientali esistenti
Problemi ambientali pertinenti
Riteniamo che i problemi relativi al tema Ambiente e di pertinenza del redigendo PRG siano quelli che
seguono.
Acqua
La maggior parte degli enti deputati al controllo ed alla classificazione delle acque giudicano scadente la qualità
delle acque superficiali del lago. (Cfr. Piano di Tutela delle Acque)
Vi è un'alta incidenza della Vulnerabilità degli acquiferi ai nitrati di origine antropica, per circa 4.464 ettari di cui
2.350 riguardano la porzione di lago entro i confini comunali.
Il territorio comunale non presenta fiumi o torrenti di particolare importanza, ma solo fossi a regime stagionale
con modeste portate ed assetto in generale subparallelo ad asse N-E a sottolineare l’orientazione del rilievo. Non
sono presenti aree a pericolosità idraulica censite dal PAI Fiume Tevere.
Relativamente alla vulnerabilità degli acquiferi rientrano in pericolosità alta le fasce circumlacuali con modesta
soggiacenza della falda (in prossimità dello specchio lacustre) e le zone pedemontane di detrito di falda e cono
di deiezione (zone appena a monte del capoluogo, a monte di San Donato e di San Vito).
Suolo ed aspetti geologici
Nel Comune di Passignano non sono presenti attività tali da determinare particolari rischi di contaminazione del
suolo o delle acque.
Va però sottolineata l’elevata vulnerabilità degli acquiferi nella zona pianeggiante circumlacuale dovuta alla
presenza di falda superficiale e da litologie spesso limo-sabbiose in superficie; l’assenza di fonti inquinanti in
detta zona quali discariche, impianti di compostaggio, colture intensive e la quasi totale assenza di scarichi civili
non conduttati in pubblica fognatura ridimensiona i potenziali rischi legati alla vulnerabilità degli acquiferi.
Le utilizzazioni agronomiche legate alle attività suinicole sono concentrate nell’area sub-pianeggiante di
Colpiccione-La Goga e di Pian di Marte caratterizzate anch’esse da elevata vulnerabilità degli acquiferi.
Nel territorio comunale sono censite (PAI Tevere, Progetto IFFI, PTCP-PUT) diverse aree in frana attive o
quiescenti localizzate prevalentemente in corrispondenza del rilievo su cui sorge la frazione di Castel Rigone, ma
tali da non interessare aree abitate; detti movimenti sono per lo più superficiali (soliflussi) ed interessano la coltre
di copertura sovrastante le arenarie mobilizzata da filtrazioni idriche.
Pericolosità sismica
Il Comune di Passignano sul Trasimeno è classificato in base alla DGR n. 852/2003 in zona sismica 2.
In conformità con la DGR 377/2010 si è provveduto a redigere la carta della pericolosità sismica locale.
Una prima sintesi permette di considerare ad alta pericolosità (geomorfologica) in particolare il versante
meridionale del colle su cui sorge Castel Rigone, appena a valle del centro abitato e fino all’abitato di
Colpiccione: prevalgono estese frane quiescenti, coalescenti disposte a cavallo della strada provinciale per
Magione, ma non interessanti direttamente fabbricati di civile abitazione.
In misura minore sono evidenziabili movimenti sulla dorsale collinare a monte del capoluogo.
Aria
Il traffico sulla superstrada è fonte di inquinamento dell'aria. Tuttavia il dato e l'impatto ci appare poco
significativo e in ogni caso fuori dal dominio di pertinenza del PRG di Passignano.
Biodiverstià
La ferrovia e la superstrada costituiscono delle forti barriere naturalistiche tra nord e sud del territorio.
Sotto la ferrovia sono presenti a intervalli più o meno lunghi, dei sottopassaggi, che consentono (anche se
debolmente), un minimo di permeabilità tra nord e sud. La ferrovia è poi di per sé più “porosa” rispetto alla
strada a carreggiate indipendenti. Le aree facenti parte della Rete Natura 2000 non sembrano avere fattori di
rischio incipienti.
RA po st Cd S R10
Pag. 52 di 95
Energia, trasporti, rifiuti
La ferrovia e la strada costituiscono elementi di inquinamento acustico. Anche in questo caso occorre distinguere
tra strada e ferrovia, poiché i due tipi di rumore sono differenti, sia come frequenza che come tipo e quindi
presuppongono risposte diverse.
Il traffico veicolare lungo la strada interna (lungolago) è fonte di inquinamento e pericolosità. L'inquinamento è
dovuto, oltre all'ordinarietà della produzione di C02 e PM10, a puntuali situazioni di rallentamento del traffico in
occasione di eventi particolarmente sentiti dalla collettività locale o in particolari orari, soprattutto nella bella
stagione. La pericolosità di un traffico intenso (tra l'altro con matrici O/D differenti) in una zona urbana molto
frequentata è evidente e non c'è bisogno di argomentare oltre.
Le strade comunali e provinciali che servono le frazioni collinari sono connotate da sezioni a volte troppo
limitate, da tracciati tortuosi, da opere d'arte inadeguate.
E' da segnalare la modesta quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. D'altra parte c'è da dire che il RR
7/2011 preclude molte possibilità.
Vi è un'alta produzione pro-capite di rifiuti, compensata dall'alta propensione alla raccolta differenziata.
Patrimonio culturale, Paesaggio
L'auditorium ha necessità di una riqualificazione edilizia ed urbana. I cantieri navali della Provincia
costituiscono un detrattore paesaggistico ed una barriera alla mobilità dolce sul lungolago.
L'area industriale ex SAI su fronte lago è da riqualificare.
L'area industriale è da qualificare ulteriormente in chiave ecologica.
Sintesi degli elementi critici dell'area sociale
▪ Le strutture per la riabilitazione sono già in fase di saturazione.
▪ Spicca l'assenza di cinema, teatro e pinacoteca.
▪ A Passignano non c'è la stazione principale degli autobus, o un luogo dell'interscambio modale.
▪ Isolamento e marginalizzazione della Frazione di Castel Rigone: d'inverno ci sono 350 abitanti.
Sintesi degli elementi critici dell'area economica
▪ A-sistematicità dei fattori produttivi del territorio.
▪ Assenza di artigianato qualificato.
▪ Agricoltura di nicchia ancora da sviluppare.
▪ Turismo da integrare con la filiera alimentare e la cultura.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 53 di 95
5. Evoluzione probabile dello attuale senza l'attuazione del Piano
Reputiamo che lo stato attuale dell'ambiente, in assenza di piano, possa solo (complessivamente) peggiorare.
Infatti, se la sostenibilità dell'ambiente deve essere declinata nei suoi tre aspetti principali (sociale, economico,
ambientale), e non solo, quindi, esclusivamente sotto il profilo ecologico, il peggioramento della situazione
generale, per la comunità di Passignano, sarebbe presto avviato.
Il PRG rappresenta infatti una sorta di “risposta” della collettività ad alcune necessità che hanno continuato a
manifestarsi e stratificarsi negli ultimi anni. Se dunque sotto l'aspetto meramente ecologico l'abbandono alla rinaturalizzazione spontanea dell'area ex SAI, per esempio, può rappresentare (al limite), un'opzione ipotizzabile,
la stessa opzione non può sostenersi sotto il profilo sociale ed economico.
Esaminiamo di seguito gli aspetti ambientali e la loro evoluzione senza Piano, ipotizzando di avere uno scenario
generale di sfondo essenzialmente inerziale. Assumiamo cioè che per i prossimi 10 anni circa non succederà
nulla di così significativo al contesto ambientale, normativo, energetico, ecc., che possa influire drasticamente sul
territorio di Passignano. Lo scenario che anche il DST assume per l'Umbria (Scenario C: territorio snodo), non
evidenzia grandi scostamenti rispetto a quello inerziale.
In via del tutto indicativa ed esemplificativa, un fattore che potrebbe cambiare significativamente la vita di
Passignano sarebbe l'attuazione del nuovo tracciato ferroviario e la nuova stazione ferroviaria. Tuttavia l'ipotesi è
molto remota e l'orizzonte temporale ci sembra ancora superiore ai 10 anni.
La qualità dell'acqua del Lago Trasimeno potrebbe in un primo tempo peggiorare, senza la necessaria azione di
monitoraggio prevista dal Piano. Così come quella dell'aria, in prossimità della superstrada e della provinciale
per il tratto che corre nell'ambito urbanizzato.
Il suolo continuerebbe ad essere consumato secondo le consuete modalità attuative (e secondo quello che
legittimamente il PRG vigente dispone ancora oggi per il territorio passignanese!), ed anche le pressioni non
sarebbero minimamente frenate. Senza il PRG, la collettività di Passignano si troverebbe di fronte ad un bivio,
ogni volta che venisse proposta un'istanza di trasformazione del territorio: sottostare ad una defatigante
procedura di valutazione dell'istanza alla conformità del PRG vigente ed agli strumenti sovraordinati, operando
ogni volta delle valutazioni ambientali, o invece abbandonare il progetto e rinunciare all'istanza.
Nel secondo caso, a lungo andare, il territorio sarebbe esposto ad un abbandono di iniziative economiche e ad
una perdita di residenzialità.
Flora, fauna e biodiversità in genere non trarrebbero alcun beneficio da un'ipotesi simile, ipotesi Zero in cui,
ovviamente, le pressioni degli altri Comuni e degli altri fattori rimarrebbero costanti, e incisivi anche nel
territorio di Passignano sul Trasimeno..
Abbiamo visto come i pilastri su cui si regge l'economia di Passignano siano il turismo (anche rurale), la
meccatronica, l'agricoltura.
Senza PRG, il turismo arriverebbe presto alla saturazione dell'offerta. In uno scenario di forte competitività
locale, Passignano rischierebbe di essere superata da territori con un'offerta migliore.
Per quanto riguarda l'agricoltura, il PRG ha voluto indicare qualche obiettivo per poter migliorare la condizione
economica degli addetti, sia favorendo forme di turismo, sia incitando al commercio di prossimità, sia puntando
ad un discorso di qualità per l'olivo. Senza il PRG è probabile che questo settore continui il suo percorso di alta
qualità del prodotto, ma di scarso valore aggiunto e, alla fine marginale rispetto all'economia locale.
RA post C dS R10
Figura 48 - Foto delle mura di Castel Rigone, Passignano sul Trasimeno
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
6. La fase di consultazione preliminare
La fase di Consultazione Preliminare è disciplinata in Umbria dall'art. 5 co2, LR 12/2010, che si riporta: “La
Conferenza di consultazione preliminare è convocata per consentire l'acquisizione di elementi informativi, contributi, prime
valutazioni e riferimenti ambientali, utili a definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel
Rapporto ambientale. La Conferenza si conclude entro novanta giorni dalla sua indizione, salvo quanto diversamente
stabilito nel corso dei suoi lavori. Alla Conferenza di consultazione preliminare, oltre ai soggetti portatori di competenze
ambientali di cui all' articolo 4, comma 3, partecipano le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria, le
organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell'ambiente e che soddisfano i requisiti previsti dalla
normativa statale in materia.”
Le sedute pubbliche della fase di consultazione preliminare (il 18/02/2011 e il 07/11/2011), non hanno portato
significativi contributi. A seguito di approvazione del Documento Programmatico da parte dell'amministrazione
comunale di Passignano con DCC n. 5 del 12/03/2012 sono pervenute le seguenti valutazioni e proposte dai
soggetti interessati come disposto dai commi 3 e 4 art. 9 della LR 11/05.
Tabella 59 - Regione Umbria – Servizio Urbanistica e espropriazioni – Determinazione Dirigenziale 4966 del 25/06/2012
Osservazioni Regionali
1. In relazione allo spazio urbano ed extraurbano il
PRG dovrà perseguire l'obiettivo di rafforzare i centri
già urbanizzati o consolidare i centri e i nuclei abitati
seguendo il naturale andamento morfologico e
orografico, rispettando quanto previsto dal comma 4,
art. 27, della l.r. 37/2000, in merito all'incremento del
10% delle previsioni edificatorie di tipo residenziale
nonché le disposizioni della comma 5 dell'art. 30,
opportunamente integrate e relazionate alle
disposizioni contenute agli artt. 2, 3 e 4 della l.r.
11/2005, oltre a relativa disciplina del PTCP e del
Piano di Bacino PS2.
2. In relazione alle attività produttive si condividono
gli obiettivi assunti dal Documento Programmatico.
In merito all'ampliamento proposto si sottolinea che
esso dovrà essere verificato sulla base di quanto
previsto dal Piano di Bacino del Fiume Tevere - II
Stralcio per il Lago Trasimeno (PS2) e sulla base
delle osservazioni già formulate con nota prot 178442
del 20/11/2008 del Servizio Urbanistica e Espropri.
3.1. Assumere come obiettivo primario per lo spazio
rurale quello della salvaguardia delle funzioni che i
terreni agricoli svolgono per il sistema socioeconomico, per la difesa dell'ambiente, per l'integrità
del paesaggio e per la conservazione degli aspetti
storici e culturali, garantendo il recupero del
patrimonio edilizio esistente. Si rimanda al comma 2
lett. 1) dell'art. 32 della LR 11/05.
RA po st Cd S R10
Modalità di recepimento nel Piano
1. Il PRG Parte Strutturale proposto tiene conto delle
indicazioni e dei riferimenti di legge sovraordinati
nella redazione dei propri obiettivi.
2. Si prende atto della condivisione degli obiettivi.
Previsioni insediative fuori dagli Ambiti F del PS2 non
si possono ipotizzare. L'unico luogo ragionevole per
l'ampliamento della zona industriale, obiettivo della
Amministrazione Comunale, ci è parso quello
contiguo ad una zona industriale esistente.
3.1. Si è tenuto conto di tale indicazione negli obiettivi
che sono stati posti dal PRG Parte Strutturale.
Osservazioni Regionali
3.2. Sviluppare ed incentivare una rete escursionistica
complementare (un tessuto infrastrutturale "morbido"
rispetto all'ambiente) a quella di interesse regionale
ed interregionale, che possa favorire itinerari alla
scoperta di paesaggi e tradizioni con aree attrezzate
anche in attuazione della l.r. 46 del 19/12/1997 e
dell'art. 37 della l.r. 27/2000. Si richiama anche la
DGR n. 1254 del 25/08/1999.
3.3. Date le caratteristiche ed il pregio del territorio
comunale, è opportuno prevedere azioni prioritarie
volte alla conservazione della biodiversità. Pertanto il
PRGS parte strutturale deve essere corredato della
relazione per la valutazione di incidenza, tendo conto
che relativa valutazione è effettuata all'interno della
procedura di VAS.
3.4. Tenere in considerazione le indicazioni del PUT
per il sistema ambientale, la rete ecologica, le aree di
particolare interesse naturalistico di cui art. 14, le
zone di elevata diversità floristica e vegetazionale,
nonché i siti di interesse naturalistico, le aree boscate
e le fasce di transizione.
3.5. Aggiornare il censimento degli immobili sparsi
costituenti beni culturali ai sensi art. 33 comma 5 e
art. 35 comma 4 della LR 11/05, nonché alle
indicazioni art. 29 del PUT e punto 7 della DGR
420/2007.
4. Per la Valutazione Ambientale dovrà essere
espletata la relativa proceduta di V.A.S. in conformità
alla LR 12/2010 e gli indicatori ambientali
opportunamente verificati e monitorati tendo conto
della lr 8/2011.
5. In relazione alla SUM deve essere applicata la
DGR 164 del 8/2/2010.
Pag. 54 di 95
Modalità di recepimento nel Piano
3.2. Si è tenuto conto di tale indicazione negli obiettivi
che sono stati posti dal PRG Parte Strutturale.
3.3 Il PRG Parte Strutturale ha redatto apposita
Relazione di Incidenza Ambientale ed un suo estratto
è stato inserito anche nel Rapporto Ambientale.
3.4. Il PRG Parte Strutturale ha tenuto conto delle
indicazioni sia a livello di NTA che nella elaborazione
di specifiche carte tematiche (si vedano le Tav "G02a
nord e sud, G02b nord e sud, G02c nord e sud, , I01
nord e sud ed I02"). Inoltre il PRGS ha posto la
redazione della Rete Ecologica Comunale come uno
strumento fondamentale al fine di riqualificare tutto il
territorio comunale sotto il profilo ecologico. Si
vedano Tav. "EP 05 nord e sud".
3.5. Si è provveduto ad aggiornare il censimento degli
immobili sparsi costituenti beni culturali ai sensi art. 33
comma 5 e art. 35 comma 4 della LR 11/05, posti in
allegato alle NTA.
4. La relativa proceduta di V.A.S. in conformità alla
LR 12/2010 è in corso e gli indicatori ambientali
proposti nel Rapporto Ambientale, opportunamente
verificati e monitorati, sono stati stabiliti tenendo
conto della LR 8/2011.
5. La SUM (si confrontino le Tav." SUM 01 e SUM
02" e la relazione specifica "Piano Comunale dei
Servizi e Struttura Urbana Minima") è stata redatta in
accordo alla DGR 164 del 8/2/2010.
Passignano sul Trasimeno
Osservazioni Regionali
6. Si ricorda di :
▪ rispettare la DGR 420 del 2007 per gli
interventi edilizi di recupero del patrimonio
esistente;
▪ rispettare la DGR 1098 del 2005 per
individuare le aree boscate;
▪ non trasferire nelle NTA dello strumento
urbanistico generale i parametri per il
calcolo delle superfici, delle volumetrie,
delle altezze e delle distanze relative
all'edificazione, disciplinate dal RR 9 del
2008;
▪ individuare norme atte all'incentivazione
delle modalità costruttive tradizionali e per
l'adozione di tecniche e parametri
dell'architettura bioclimatica (LR1/2004 e LR
17/2008);
▪ prestare attenzione alla DGR 1068/1999 per
le tipologie e le tecnico costruttive
innovative;
▪ applicare il RR7/2010 per le dotazioni
territoriali e funzionali minime degli
insediamenti e delle situazioni insediative;
▪ applicare le norme in materia di sostenibilità
ambientale degli interventi urbanistici ed
edilizi LR 17 del 2008: contiguità con gli
ambiti già previsti dagli strumenti urbanistici
(art.8) e che lo strumento contenga ciò che
prescritto negli artt. 9, 10, 12;
▪ rispettare il RR7/2011 per gli interventi legati
alla produzione di energia da fonti
rinnovabili.
7. Per gli aspetti paesaggistici tener conto di:
▪ i beni paesaggistici;
▪ il parco del Lago Trasimeno;
▪ le aree lett. c) comma 1 dell'art. 142 Dlgs
42/2004;
▪ le aree lett. b) comma 1 dell'art. 142 DLGS
42/2004;
▪ le aree lett. f) comma 1 dell'art. 142 DLGS
42/2004;
▪ Aree Siti d'Interesse Comunitario;
▪ PPR in itinere.
RA post C dS R10
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Modalità di recepimento nel Piano
6.
▪ Si è provveduto a richiamare il rispetto della
DGR 420/2007 per gli interventi edilizi di
recupero del patrimonio esistente;
▪ Si è provveduto a rispettare la DGR 1098 del
2005 per individuare le aree boscate e si è
provveduto a modificarne il disegno a seguito
di osservazioni da parte della Comunità
Montana pervenute al comune con Prot.
A7611 del 28/06/2013 e Prot. A8643 del
26/06/2013;
▪ Le NTA Parte Operativa dello strumento
urbanistico rimanderanno al RR 9 del 2008
per i parametri per il calcolo delle superfici,
delle volumetrie, delle altezze e delle distanze
relative all'edificazione;
▪ Le NTA Parte Operativa individueranno
norme atte all'incentivazione delle modalità
costruttive tradizionali e per l'adozione di
tecniche e parametri dell'architettura
bioclimatica (LR1/2004 e LR 17/2008);
▪ Si terrà conto della DGR 1068/1999 per le
tipologie e le tecnico costruttive innovative
nella redazione delle NTA Parte Operativa;
▪ Si è applicato il RR7/2010 per le dotazioni
territoriali e funzionali minime degli
insediamenti e delle situazioni insediative. (Si
confrontino la Tav. "PCS 01e PCS 02" e la
relazione specifica "Piano Comunale dei
Servizi e Struttura Urbana Minima")
▪ Le piccole aree di possibile espansione
residenziale e industriale sono state previste
in contiguità con gli ambiti già previsti dagli
strumenti urbanistici e nella redazione delle
NTA parte Operativa si terrà conto della LR
17/2008;
▪ Si provvederà a rispettare il RR7/2011 per gli
interventi legati alla produzione di energia da
fonti rinnovabili.
7. Nella redazione del PRG Parte Strutturale si è
tenuto conto di tutti gli aspetti paesaggistici ivi elencati
(si rimanda agli elaborati "C01 nord e sud, G01 nord e
sud, G02 a nord e sud")
Pag. 55 di 95
Osservazioni Regionali
8. Per gli aspetti territoriali tener conto di in merito
agli obiettivi del PRG anche delle strategie e degli
obiettivi di:
▪ DST
▪ Piano del Lago Trasimeno
9. Valutazione e proposte ai sensi dell'art.9 co. 4 della
LR 11/2005, con riferimento agli aspetti paesaggistici
si propone di:
* riqualificare le fasce ecotonali tra aree agricole e
urbanizzato, anche attraverso opere di
compensazione paesaggistica;
* guardare alla riqualificazione degli insediamenti
produttivi ed artigianali come progetti pilota e da
rendere buone pratiche con cui elevare la qualità
paesaggistica dei luoghi, accrescerne l'attrattività
estetica ed ambientale al fine di un maggior consenso
sociale e produttivo;
* incentivare gli usi turistici aventi contenuti
innovativi e a basso impatto sulle componenti
ambientali e paesaggistiche;
* implementare il quadro conoscitivo dell'area
comunale anche in chiave intercomunale;
* salvaguardare i siti archeologici, ed in particolare
quelli associati alla presenza di ville ed altri
insediamenti romani in prossimità del lago
(Quarantaia);
* per ogni nuovo intervento di notevole rilevanza per
caratteristiche dimensionali ed estensione, si
dovranno considerare le misure per il corretto
inserimento paesaggistico individuando il il bacino
visuale, in relazione alla dimensione dell'edificato
esistente, alle interrelazioni visive con borghi, strade
panoramiche, prospettive sul lago, coni visivi,
paesaggio naturale orografia ed idrografia, compresi i
beni paesaggistici e monumentali;
* in caso di installazione di impianti da fonti
rinnovalibi far riferimento al RR 7/2011.
Modalità di recepimento nel Piano
8. Per la redazione degli obiettivi del PRG si è tenuto
conto sia del DST che del Piano del Lago Trasimeno.
Si rimanda anche alle tabelle di coerenza presenti in
questo Rapporto Ambientale (Tab. 89).
9. Si è tenuto conto di tutte le indicazioni ivi
contenute nella definizione negli obiettivi (si rimanda
al Capitolo 1 del presente Rapporto Ambientale e la
Relazione Generale del PRGS) che sono stati posti dal
PRG Parte Strutturale e saranno tenute in
considerazione anche per gli aspetti afferenti alla Parte
Operativa.
Passignano sul Trasimeno
Osservazioni Regionali
10. Per gli aspetti inerenti mobilità e trasporti appare
opportuno:
* riferirsi al vigente Piano Regionale dei Trasporti;
* ricordare che la Regione Umbria e la Rete
Ferroviaria Italiana SpA hanno sottoscritto un
Protocollo d'Intesa per lo sviluppo di uno studio di
fatttibilità per il potenziamento della linea ferroviaria
Foligno-Perugia-Terontola, attraverso la
velocizzazione o il raddoppio della linea stessa. Le
risultanze dello Studio indicano la velocizzazione
dell'intera linea, di circa 82,2 km con il raddoppio
della sola tratta Magione-Tuoro. La soluzione
individuata risulta frazionata secondo quattro fasi
funzionali ed il Comune di Passignano risulta
interessato delle fasi 2 e 3.
Fase 2: tratta Posto Movimento Passignano Terontola (costo stimato 226M euro: doppio binario
di circa 8,3 km in galleria e 3,7 km in viadotto,
realizzazione del posto di movimento "Trasimeno",
dislocato tra Torricella e Passignano e nuova fermata
di Passignano nei pressi dell'imbocco della nuova
galleria, con adeguamento di stazioni e impianti.
Fase 3: tratta Magione - P.M. Passignano (sosto
stimano 114M euro: seconda variante in ordine di
lunghezza tra Magione e Torricella di circa 4,0 km di
cui 1,3 km in galleria e il tratto di raddoppio fra
Torricella e il P.M. Trasimeno che raccorda le due
varianti, nonché il riposizionamento della stazione di
Magione.
Pertanto si invita l'Amministrazione Comunale a
preservare da trasformazioni, le aree impegnate
nell'ipotesi di variante e ad indicare adeguate fasce di
rispetto;
si evidenzia che non sono previsti sull SS75bis del
Trasimeno di competenza del territorio di
Passignano, interventi che interferiscano con la
programmazione urbanistica;
si fa presente che il territorio di Passignano è
interessato da itinerari della "Rete di mobilità
ecologica" di interesse regionale: Anello ciclabile del
Trasimeno, Traversata dei Laghi e altri sentieri di
raccordo verso il Comune di Umbertide. Tali
percorsi dovrebbero essere recepiti dal redigendo
PRG e per l'Anello ciclabile del Trasimeno si segnala
la necessità di individuare un apposito corridoio per
garantirne la continuità su sede o in alternativa su
strade a basso traffico.
11. In relazione al PS2 (Piano di Assetto
Idrogeologico) si ricorda che è assegnata alla Regione
l'attuazione delle prescrizioni quadro contenute nelle
norme di Piano, in coerenza con gli indirizzi di
pianificazione territoriale.
RA po st Cd S R10
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Modalità di recepimento nel Piano
10. Il Progetto di Velocizzazione della Rete Ferroviaria
Italiana è inserito all'interno del PRG Pate strutturale,
sia negli Elaborati che nelle NTA. In particolare si
preservano da trasformazioni e aree impegnate
nell'ipotesi di variante e si indicano adeguate fasce di
rispetto
Il tema della "Rete di mobilità Ecologica" è stato
recepito dal PRGS (si rimanda agli Elaborati "B01
nord e sud" ed inoltre la mobilità "dolce e lenta" è
declinata in più obiettivi che il Piano vuole perseguire.
11. Si è tenuto conto di tali indicazioni e riferimenti.
Osservazioni Regionali
12. Si fa presente che gli aspetti geomorfologici ed
idraulici (PAI), attengono al Comune e alla Provincia
quale autorità competente in materia. Resta ferma,
secondo quanto previsto all'art. 39 comma 3 LR
11/2005 la competenza del Comune in materia di
compatibilità delle previsioni urbanistiche del PRG.
13. In relazione al PS2 si rammenta
all'Amministrazione Comunale che ha già formulato
le proprie osservazioni circa gli adempimenti di
trasposizione cartografica della delimitazione degli
ambiti e delle zone. (nota 178442 del 20/11/2008).
14. Si ricordano i criteri e gli indirizzi degli studi di
microzonazione sismica aggiornati con DGR 377 del
08/03/2010.
Pag. 56 di 95
Modalità di recepimento nel Piano
12. Si è tenuto conto di tali indicazioni e riferimenti.
13. Si è tenuto conto di tali indicazioni e riferimenti.
14. Si è tenuto conto di tali indicazioni e riferimenti.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 57 di 95
2. Necessità della preventiva autorizzazione da parte
dell'ente gestore o proprietario della strada.
7. La Conferenza di VAS
La Conferenza di VAS si è riunita, in prima seduta, il 18/09/2014 presso la Provincia di Perugia. Oltre a quanto
detto in quella sede (si rinvia all'estratto inserito di seguito ed all'allegato verbale per gli approfondimenti), sono
pervenuti i pareri che seguono e si evidenziano le azioni di recepimento compiute relativamente ad ogni parere.
2. Si prende atto del parere, anche se riteniamo lo
stesso poco pertinente in questa specifica fase del
procedimento.
Tabella 62 - Umbra Acque SpA – Prot. 397403 del 15/09/2014
Sintesi Parere
1. Si ricorda che nel prosieguo dell'iter del PRG
bisognerà tener conto nelle aree edificabili di un
idoneo sistema di collettamento e trattamento delle
acque reflue.
2. Necessità di tener conto del PTA.
3. Necessità di provvedere ad opere di bonifica per la
separazione delle acque bianche dalle nere.
Azioni conseguenti
1. Si prende atto del punto richiesto.
4. Per le aree di sviluppo urbanistico dovrà essere
verificato lo stato delle infrastrutture esistenti ed
eventualmente adeguate e/o potenziate.
4. Si prende atto del punto. Al momento non esistono
altre aree di sviluppo urbanistico.
2. Il PRG ha già tenuto conto del PTA.
3. Il punto sarà oggetto di approfondimento nel PRG
parte operativa.
Tabella 63 - Regione Umbria – Servizio Paesaggio, Territorio e Geografia – s. d. (ante 10/11/2014)
Sintesi Parere
1. Si richiama il parere emesso con
D.D. n. 4966 del 25/06/2012, in cui si
esprimevano valutazioni e proposte
da tenere in considerazione nella
stesura del Piano.
Figura 49 - Stralcio verbale Conferenza di Vas del 18/09/2014
L'incontro tra Provincia, Regione , ARPA e progettisti si è tenuta il 09/02/2015. In quella sede sono state fornite
alcune indicazioni per continuare e completare il Rapporto Ambientale.
Durante il periodo di pubblicità non sono pervenute osservazioni ai fini del procedimento di VAS.
Tabella 60 - Regione Umbria – Servizio risorse idriche e rischio idraulico – Prot. 398953 del 16/09/2014
Sintesi Parere
1. Necessità di adeguare i propri strumenti di
pianificazione urbanistica al PTA.
2. Necessità di allinearsi con il PS2 ex DPCM
19/07/2002.
3. Necessità di adeguarsi al Regolamento di
attuazione del Piano Regolatore Generale degli
Acquedotti approvato con DGR 219/2011
4. Necessità di far riferimento alle NTA del PAI e alla
DGR 447/1998.
Azioni conseguenti
1. Ci sembra che il PRG sia adeguato al PTA.
2. Il PRG è allineato con il PS2. Non ci sono nuove
previsioni insediative esterne all'ambito F.
3. Il PRG, anche con le NTA del PRG parte
Operativa, sarà allineato con quanto disposto dal RR
3/2011.
4. Le NTA del PAI sono state prese in considerazione
e trasfuse nelle NTA del PRG.
Tabella 61 - Provincia di Perugia – Servizio Pianificazione Stradale – Prot. 83521 del 16/09/2014
Sintesi Parere
1. In caso di interventi interferenti con la viabilità di
competenza, necessità di specifica progettazione.
RA post C dS R10
Azioni conseguenti
1. Si prende atto del parere, anche se riteniamo lo
stesso poco pertinente in questa specifica fase del
procedimento.
2. Necessità di enucleare la coerenza
programmatica con strumenti
sovraordinati quali PUT, PPR, DST.
3. Necessità di dimostrazione della
coerenza con il PUT soprattutto per le
“trasformazioni d'uso contrastanti”
con il PUT.
Azioni conseguenti
Si prende atto del richiamo. La Determinazione Dirigenziale citata,
oltre ad esprimere tutte le valutazioni del caso, sembrava (in sintesi),
non disprezzare il lavoro svolto. Ci sembra che le valutazioni e le
proposte regionali siano state prese in considerazione (nella sostanza),
attraverso la redazione di un PRG molto equilibrato e molto attento
alla sostenibilità in genere, al paesaggio, all'ambiente. Riteniamo in
ogni caso che ora, con le modifiche proposte, ci si sia pienamente
allineati a quanto richiesto dalla Regione.
Il Rapporto Ambientale è stato integrato con l'esame degli strumenti
sovraordinati ed è stato verificato il grado di coerenza con gli
strumenti sovraordinati alla tabella n.89.
A parte l'ampliamento potenziale della zona industriale (che
comunque è in linea con alcuni strumenti di programmazione
regionale), non ci sono trasformazioni d'uso “in contrasto con il PUT”.
Passignano sul Trasimeno
Sintesi Parere
4. Necessità di reperire altrove le aree
di ampliamento della zona industriale
o di compensare dette aree con altre
di particolare interesse agricolo.
5. Necessità di ottemperare ai disposti
dell'art. 25 co. 2 del PUT in ordine a
inedificabilità dei crinali e principali
infrastrutture per la mobilità, l'energia
e le telecomunicazioni.
RA po st Cd S R10
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Azioni conseguenti
Se l'obiettivo di un modesto ampliamento della zona industriale è
ancora un obiettivo legittimamente perseguibile da una
amministrazione comunale, occorre verificare dove possa essere
territorializzato. Ebbene, come è ben noto a tutti, il territorio
comunale di Passignano è di fatto (e di diritto) “ingessato” dal PS2
dell'Autorità di Bacino del Fiume Tevere. Previsioni fuori dagli
Ambiti F di detto PS2 non si possono fare. Di conseguenza, non vi era
teoricamente nessuna possibilità di prevedere, per Passignano, un
ampliamento della zona industriale. L'unico luogo ragionevole (e
questo ragionamento dovrebbe essere traguardato anche come
contributo all'Esame delle Alternative), ci è parso quello contiguo ad
una zona industriale esistente.
La Regione, in sede di DST, sottolinea come un problema delle aree
industriali umbre sia la loro frantumazione. Abbiamo di conseguenza
cercato di restare nella contiguità e di sfruttare le infrastrutture
esistenti, piuttosto che andare a consumare altro suolo in altri luoghi.
Anche se questo luogo non fosse stato di Particolare Interesse
Agricolo. Tra l'altro questo ampliamento previsto era definito
potenziale perché doveva sottostare a due condizioni: la prima, una
serrata trattativa da fare con l'Autorità di Bacino, sperando di avere al
proprio fianco la Regione; la seconda, una effettiva ed efficace (sotto il
profilo amministrativo) variante urbanistica al PRG. L'area è infatti
ancora agricola: di particolare interesse agricolo. Il PRG infatti non la
definiva e non la conformava direttamente come industriale, ma come
agricola.
E ciò vale, detto di passaggio, per tutte le aree potenzialmente
trasformabili previste dal PRG: sono ancora aree agricole, soprattutto
oggi, con la LR 1/2015 in vigore. Per essere trasformate avranno
bisogno di una attuazione variante al PRG. Infine, la riconsegna allo
Spazio Rurale di ca. 531 ha ci sembrava potesse ampiamente
compensare quello che sarebbe stato eventualmente “consumato” per
gli ampliamenti.
Ad ogni modo, vista la DGC 129/2014 del Comune di Passignano, il
punto ha perso completamente di importanza, poiché la previsione di
ampliamento è stata del tutto eliminata.
Le NTA e gli elaborati di progetto hanno individuato i crinali ed
hanno cercato di articolare i paesaggi di area vasta in Unità di
Paesaggio Locali. Si prende atto del punto e si riallineano le NTA e
gli elaborati grafici disponendo la inedificabilità dei crinali. (Tavv
EP01 nord e sud)
Riguardo alle Reti per la mobilità, l'energia e le telecomunicazioni
occorre precisare quanto segue. Le Reti per la mobilità erano già state
inserite negli elaborati conoscitivi del PRG. Era già stato inserito
anche il tracciato del nuovo tratto ferroviario che la Regione aveva
chiesto di considerare in sede di Documento Programmatico. In
riferimento alle telecomunicazioni non ci sono elementi di particolare
rilievo da segnalare a Passignano. Riguardo all'energia, soprattutto che
ciò che attiene alle energie da fonti rinnovabili, c'è da ricordare che la
Regione, con RR 7/2010 ha di fatto escluso ogni impianto significativo
dal territorio comunale (Cfr. Tavv. EVAS 03 a - 03b - 03c - 03d - 03e).
Ci è parso che l'azione della tutela della Regione al riguardo fosse
stata sufficientemente stringente e che non fosse necessario aggiungere
altri vincoli.
Sintesi Parere
6. Riguardo all'ampliamento della
zona industriale, necessità di tener
conto che si tratta di aree agricole di
particolare interesse.
7. Riguardo alle azioni di
Riqualificazione aree edificate e
Incentivazione turismo rurale, si
chiede di motivare la valutazione ed
esplicitare l'analisi per ogni singolo
“comparto/macroarea”, sempre
tenendo conto degli eventuali effetti
cumulativi.
8. Riallineamento della cartografia e
della disciplina per il bene n. 9 in
Castel Rigone.
9. Necessità di rivedere e di
approfondire il tema del paesaggio.
10. Necessità di precisa disamina per
gli ampliamenti produttivi (aree
potenzialmente trasformabili per
insediamenti produttivi), ricadente in
zona tutelata ex DM 20/05/1966 e nel
cono ottico del PTCP.
Pag. 58 di 95
Azioni conseguenti
Si veda quanto detto al punto 4.
La Riqualificazione delle aree edificate e l'Incentivazione del turismo
rurale sono due azioni del PRG che trovano fondamento, conferma e
sostegno, in tutti gli strumenti di programmazione della Regione
Umbria: dal DST al PUT, dalla LR 11/2005 (oggi LR 1/205) al PSR. Si
ritiene quindi la richiesta di motivare la valutazione già assolta dagli
strumenti sopra citati, senza bisogno di ulteriori approfondimenti.
Appare altresì eccessiva la richiesta di esplicitare l'analisi per ogni
singolo “comparto/macroarea”. La cosa è evidente per lo Spazio
Rurale, dove non ci sono Macroaree e ancora meno Comparti. E'
quindi impossibile esplicitare l'analisi per ogni singolo casolare. Per la
parte urbanizzata, bisogna dire che il PRG è stato articolato secondo
quanto previsto dalla LR 11/2005 (allora) e cioè individuando:
▪ i soli insediamenti di carattere storico ex art. 29 LR 27/2000
▪ gli altri insediamenti non facenti parte dell'art. 29 appena
citato.
Di fatto, quindi, oggi abbiamo un'unica Macroarea, se si vuole, che
comprende tutto il territorio urbanizzato (escludendo appunto le aree
ex art. 29 PUT citate). Il PRG, nella fase Strutturale, si deve limitare a
indicare le azioni da realizzare, da disciplinare poi con normative nel
PRG parte Operativa. L'analisi sarà eventualmente condotta in sede di
PRG parte Operativa.
Si prende atto della precisazione. Si fa notare che il DM del 1949 in
oggetto è stato rettificato con DGR del giorno 08/10/2012 e che il PRG
è stato adottato il 28/11/2012. Le NTA sono state riallineate,
recependo la precisazione.
Si prende atto anche qui dell'indicazione del Servizio regionale. Il
paragrafo sul paesaggio è stato completamente riscritto. Il paesaggio
rurale costituisce in ogni caso la matrice in cui è immerso il territorio
di Passignano e dunque non voleva essere una riduzione dei valori in
gioco. A nostro parere ha significato parlare di paesaggio urbano
(comunque lo si voglia definire), o di paesaggio infrastrutturale a
Passignano, solo se non considerandoli come elementi lineari o
puntuali immersi nella matrice rurale che Passignano ancora conserva.
Per ciò che concerne i valori, paesistico e panoramico, richiamati dai
provvedimenti di tutela succedutisi dal 1949 al 2012, e premesso che
abbiamo fatto delle fotografie dai punti di vista che hanno condotto
alle tutele, rispetto alla pubblicazione dell'utile libro della Provincia
del 2003 (su cui anche il PPR si appoggia) ci sembra di poter
confermare le riflessioni ivi presenti. Sono state fatte altre fotografie da
Montecolognola e Tuoro per verificare le eventuali interferenze delle
nuove previsioni.
Riguardo al tema dell'ampliamento dell'area industriale si ritiene di
aver sufficientemente detto al punto 4.
Passignano sul Trasimeno
Sintesi Parere
11. Necessità di precisa disamina per
gli ampliamenti residenziali (aree
potenzialmente trasformabili per
insediamenti residenziali), ricadente
in zona tutelata ex DM 16/05/1966 e
nel cono ottico del PTCP.
12. Necessità di precisa disamina per
aree di espansione ancora da
realizzare e ricomprese tra quelle
riconfermate rispetto al PRG
precedente (aree grigie Tav. 04).
RA post C dS R10
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Azioni conseguenti
Per ciò che attiene all'ampliamento delle aree residenziali, bisogna
reiterare in parte il discorso già fatto sulle aree industriali. Il territorio
di Passignano è disciplinato anche dalle NTA del PS2 dell'ABT, e
fuori dagli ormai noti “Ambiti F” non è possibile alcuna previsione
insediativa. Ammesso dunque c he sia ancora legittimo per
un'amministrazione comunale pensare ad un modesto ampliamento
delle proprie aree residenziali, le uniche aree possibili erano appunto
quelle opzionate dal redigendo PRG (Cfr. Tav. EP 03 nord e sud del
PRGS adottato nel 2012). Da un punto di vista urbanistico, tutte le
aree potenzialmente trasformabili sono state reperite in ambiti già
urbanizzati o in stretta connessione ad aree già urbanizzate, cercando
anche di ricucire il disegno di Piano pre-esistente. Dette aree ricadono
ovviamente in aree tutelate ex Dlgs 42/2004. D'altra parte, trovare a
Passignano delle aree contigue a quelle urbanizzate e non tutelate ex
Codice Beni Culturali è esercizio piuttosto difficile. Poiché la tutela
suddetta e i coni visuali non determinano ipso facto la inedificabilità
assoluta, ci è sembrato, anche in questo caso, che la soluzione
perseguita fosse ragionevole e comprensibile.
Ad ogni modo, il punto perde anche qui molta della sua importanza,
visto che la DGC 129/2014 del Comune ha stralciato le nuove
previsioni vicino al capoluogo, lasciando solo quella di Castel Rigone.
Il Servizio Regionale chiede poi di fare una precisa disamina anche
delle aree di espansione già presenti nel vigente PRG e riconfermate
dal PRG appena adottato. La richiesta ci sembra eccessiva. Fermo
rimanendo quanto già detto al punto 7 circa l'ambito di pertinenza del
PRG Strutturale e quanto detto all'art. 2 della LR 1/2015, si tratta di
aree tutte approvate, qualcuna in via di convenzionamento o
attuazione diretta condizionata (oggi), ex RR 2/2015. Si parla infatti di
aree che vanno da una Superficie Territoriale di 890 mq a un
massimo di 8000 mq. Sono aree già comprese nelle zone consolidate
e “compromesse” dall'edificazione, che non incidono su viste e su
beni tutelati. Sono state in ogni caso prodotte delle foto e degli
elaborati per documentare quanto asserito (Cfr. Fig. 55, 56, 57, 58, 59,
60, 61, 63 e Tav. EVAS 02). Sull'area ex SAI è già stato adottato un
Piano Attuativo in variante al PRG che sta facendo il suo percorso
autonomo di valutazione ambientale (VAS e VinCA).
Pag. 59 di 95
Sintesi Parere
13. Necessità di produrre, per i punti
9, 10, 11, elaborati di carattere
paesaggistico (fotosimulazioni,
intervisibilità, ecc.).
14. Necessità di inserire come
indicatore di monitoraggio la
percentuale di superficie edificata
soggetta a tutela paesaggistica ex art.
136 Dlgs 42/2004, con cadenza
almeno triennale.
15. Necessità di rivedere le NTA
adottate in merito agli oliveti.
16. Necessità di specificare le
destinazioni d'uso e i parametri
edificatori massimi previsti per gli
ambiti polifunzionali (A.P.F.).
Azioni conseguenti
In risposta al punto richiesto dalla Regione, si produce della
documentazione integrativa. In particolare delle fotografie e degli
elaborati tecnici relativi all'area di visibilità ed intervisibilità delle
nuove previsioni e di quelle riconfermate. Le tavole relative a
quest'ultimo tema sono state prodotte attraverso uno specifico
software, che ha calcolato tutte le possibili combinazioni di
intervisibilità delle nuove aree, suddividendo il territorio in cellule
spaziali di 40 m di lato e ipotizzando un'altezza massima di 6,50 m per
le edificazioni. (Cfr. Tav. EVAS 02) Occorre tuttavia anche in questo
caso capire in che modo usare queste elaborazioni e che senso dare a
esse. Come si può notare, infatti, la sommatoria delle varie aree è
molto estesa, ed è facilmente prevedibile che suddividendo il territorio
in cellule più piccole, l'area della intervisibilità sarebbe ancora più
estesa, a causa della dimensione frattale dell'informazione. Tutte
queste elaborazioni dicono in sostanza una cosa molto semplice, che
era stata scritta già in sede di Documento Programmatico, e cioè che
per tutta l'area compresa tra la il lago e l'orizzonte del primo crinale
(una sorta di grande cavea di un teatro, si confronti la Fig. n. 54), ogni
nuova previsione è teoricamente visibile e intervisibile. Si vuole dire
che il modello morfogenetico delle nuove previsioni edificatorie è
abbastanza semplice ed è schematizzato nella Fig. 64 e 65. Questo
modello è pervasivo e capillare e, se assunto rigidamente, non
consentirebbe alcuna alternativa alle piccole aree di espansione
previste da Passignano. Abbiamo dunque proposto, nel paragrafo
destinato alla mitigazione, alcune misure.
La fotosimulazione della sagoma delle previsioni nel contesto
paesaggistico, come richiesto dal Servizio Regionale, (Cfr. Fig. 55, 56,
57, 58, 59, 60, 61, 62 e 63), non fa altro che ribadire questo semplice
concetto.
Ci sia consentito argomentare, infine, che le nuove previsioni di
significativa rilevanza è forse solo una: quella di Castel Rigone.
Si recepisce l'indicazione della Regione e quindi uno degli indicatori
sarà la superficie edificata (immaginiamo che per Superficie Edificata
si intenda la ST Superficie Territoriale), ricadente in ambiti tutelati ex
art. 136 Dlgs. 42/2004.
Si recepisce l'indicazione della Regione: le NTA sono state adeguate a
quanto richiesto.
Si forniscono, in armonia anche con la LR 1/2015, la destinazione
d'uso prevalente, che è quella dei Servizi e di quella compatibile, che
è la Residenza. Le NTA vengono ulteriormente definite in questo
senso. Per quanto riguarda i parametri edificatori massimi, si richiama
ancora la LR 1/2015, che prevede che detti parametri siano dominio
esclusivo del PRG parte Operativa. In relazione al pregio
paesaggistico, si indicano le altezze massime, che sono quelle del
PRG vigente. (si confronti la tavola EC G07 - PRG vigente: altezze)
Passignano sul Trasimeno
Sintesi Parere
17. Necessità di verifica di conformità
alle norme vigenti delle aree di
espansione riconfermate.
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Azioni conseguenti
Le aree di espansione previste nel PRG vigente sono ovviamente
conformi alle leggi pre-vigenti, e nessuna norma è intervenuta (in
questo periodo) in maniera così incisiva da renderle difformi.
Ripetiamo ancora che si tratta di aree di espansione con Piano
Attuativo già approvato dal Consiglio Comunale per il 90% dei casi, e
per le quali si attende eventualmente la firma della convenzione
urbanistica. Tra l'altro, l'ipotesi alternativa alla riconferma nel PRG
attuale sarebbe la preliminare revoca o variante “unilaterale” (da parte
del Consiglio Comunale) di quei piani attuativi.
Per quanto riguarda la coerenza con i piani sovraordinati, non si
vedono grandi attriti: si tratta di piccole aree a destinazione
prevalentemente residenziale, all'interno di macroaree già edificate, di
altezza contenuta, di dimensioni contenute.
Tabella 64 - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Prot. 21867 del 18/11/2014
Sintesi Parere
1. Il parere è piuttosto articolato e inoltre soffre di un
altro problema: è reso sul PRG esistente e non sul
PRG adottato. Ci sentiamo dunque esonerati dal
riprodurlo.
Azioni conseguenti
1. Come già detto, si tratta di un errore grossolano
compiuto dalla Soprintendenza, che ha valutato il
PRG vigente e non l'adottato. Impossibile adeguarsi o
recepire quindi quanto lì riportato. Volendo cogliere
una parte costruttiva, si può leggere il suddetto parere
e guardare in “controluce” il PRG adottato, notando
che molte delle perplessità lì sollevate sono state
chiarite nel nuovo PRG.
Tabella 65 - Regione Umbria – Sevizio sistemi naturalistici e Zootecnica - Prot- *** del ***
Sintesi Parere
1. Parere favorevole in ambito di VAS in merito alla
Valutazione di Incidenza rispetto alle previsioni
previste dal Piano, con ovvia riserva di specifica
Valutazione di Incidenza per successivi altri piani,
progetti ed attività che possano comportare un
incidenza significativa su specie ed habitat
Azioni conseguenti
1. Si prende atto del parere.
Tabella 66 - Provincia di Perugia – Sevizio Difesa e Gestione idraulica - Prot- *** del ***
Sintesi Parere
1. Le analisi di dettaglio e gli studi relativi ai
fenomeni di pericolosità idraulica, sismica ed
idrogeologica che dovranno essere redatti ai sensi
dell'art 15 delle NTA del PTCP, di competenza del
Servizio, saranno valutati in una fase successiva
2. Si fa presente tenere a riferimento per i corsi
d'acqua demaniali il RD. 523/1904 e per lo
sfruttamento delle acque pubbliche il RD 1775/33 e
s.m.i. e il RD 726/1895.
Azioni conseguenti
1. Si prende atto del parere.
2. Si prende atto del punto richiesto.
Tabella 67 - Ambito territoriale integrato n. 2 - Prot- 2559 del 17/09/2014
Sintesi Parere
1. Il parere è coincidente con quello già trasmesso dal
RA po st Cd S R10
Azioni conseguenti
1. Si prende atto del nota e si rimanda alle precedenti
Pag. 60 di 95
gestore del Servizio Idrico Integrato Umbra Acque
S.P.A., con nota prot. 7348 del 15/09/2014.
azioni e risposte formulate per il parere prodotto da
Umbra Acque S.P.A., prot. 7348 del 15/09/2014, Tab.
n. 58.
Tabella 68 - Comune di Passignano sul Trasimeno DGC 129 del 02/12/2014.
Sintesi Parere
1. La deliberazione della Giunta Comunale è volta a
stralciare le previsioni di ampliamento della zona
industriale e delle due aree ERS in Loc. San Donato.
Azioni conseguenti
Si prende atto della volontà dell'amministrazione e si
modificano di conseguenza gli elaborati.
Elenco degli elaborati modificati
A seguito della Conferenza del 18/09/2014 e dei vari pareri pervenuti il PRGS è stato modificato in più punti.
Appare quindi utile e opportuno stilare un piccolo elenco delle modifiche apportate ai documenti adottati con
DCC n. 72 del 28/11/2012 e DCC n. 12 del 08/05/2014.
Tabella 69 - Elaborati modificati
Documento
Note
Norme Tecniche di Attuazione
Le NTA sono state modificate per recepire il parere regionale circa la tutela
degli oliveti, per recepire la “Disciplina di tutela ai sensi dell'art. 138 del Dlgs
42/2004”, per disciplinare l'edificabilità dei crinali, per stabilire l'altezza
massima delle macroaree.
Rapporto Ambientale
Il presente Rapporto Ambientale è stato modificato in più parti per adeguarsi
ai vari contributi pervenuti. ...
Sintesi non Tecnica
Integrata e modificata in funzione del Rapporto Ambientale
Relazione PCS e SUM
Piccola revisione dei servizi e modifica dei Bacini di livello elementare
VIncA
Eliminazione delle aree di espansione industriale e residenziale a Passignano
Centro ed inserimento della nuova area di potenziale trasformazione a Castel
Rigone
Elaborati Conoscitivi
Note
A01 nord e sud - Uso del Suolo
Aggiornamento cartiglio
B01 nord e sud - Viabilità
Aggiornamento cartiglio
B02 - Reti Tecnologiche
Aggiornamento cartiglio
C01 nord e sud - Sistema
Ambientale Paesistico
Aggiornamento cartiglio e revisione delle aree boscate reali
C02 nord e sud - Sistema della
Biopermaeabilità
Aggiornamento cartiglio
E01 - Sistema del Rischio
Aggiornamento cartiglio
G01 nord e sud - Vincoli
paesaggistici e storicoarchitettonici
Aggiornamento cartiglio e del bene paesaggistico n. 9 , con relativa vestizione.
Aggiunti ambiti archeologici indiziati
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 61 di 95
G02a nord e sud - Vincoli
ambientali
Aggiornamento cartiglio
03d - Aree non idonee
idroelettrico
Nuovo elaborato prodotto
G02b nord e sud - Siti PINA ex
PTCP
Aggiornamento cartiglio
03e - Aree non idonee biomasse
Nuovo elaborato prodotto
Elaborati SUM
Note
01 - Componenti strategiche
Aggiornamento cartiglio
02 - Componenti strategiche
Aggiornamento cartiglio e revisione degli spazi aperti sicuri ed attrezzati
Elaborati PCS
Note
01
Aggiornamento cartiglio e revisione dei Bacini di livello elementare
02
Aggiornamento cartiglio e revisione dei servizi
G02c nord e sud - Siti PINA Stato Aggiornamento cartiglio e revisione dello stato attuale delle classi
di Fatto
G02d nord e sud - REC
Tavola eliminata, in quanto presente anche come elaborato di progetto EP 05
G03 - Vincolo Idrogeologico
Aggiornamento cartiglio
G04 - Zoninzg PS2
Aggiornamento cartiglio
G05 - Scostamenti PS2 Previsioni Aggiornamento cartiglio e revisione degli scostamenti nella zona F in funzione
PRGS
dell'aggiornamento delle macroaree di progetto
G06 - PRG Vigente - zonizzazione Nuovo elaborato prodotto
G07 - PRG Vigente - altezze
Nuovo elaborato prodotto
G08 - Zonizzazione acustica
vigente
Nuovo elaborato prodotto
I01 nord e sud - Scostamenti aree Aggiornamento cartiglio e revisione delle aree boscate reali
boscate
I02 - Scostamenti aree di
particolare interesse agricolo
Nuovo elaborato prodotto
Elaborati Progetto
Note
01 nord e sud - Carta dei
contenuti paesaggistici
Aggiornamento cartiglio. Revisione dei coni visuali e aggiunti i tematismi dei
crinali e delle aree ad alta esposizione panoramica
02 - Siti PINA stato di progetto
Aggiornamento cartiglio, revisione dello stato attuale delle classi e modifica
delle aree di trasformazione
03 nord e sud - Carta dei
contenuti urbanistici
Aggiornamento cartiglio, revisione delle macroaree e delle aree boscate reali.
Modificate le aree di trasformazione ed introdotte rettifiche. Introdotti i
tematismi della aree archeologiche indiziate e d eliminato il tematismo dei
beni vincolati ex DLgs 42/2004 già presenti nell'Elaborato EC G01 nord e sud
04 - Comparazione spazio rurale
PRG previgente-progetto
Aggiornamento cartiglio e rettifica delle aree di potenziale trasformazione e di
quelle riconsegnate allo spazio rurale
05 nord e sud - REC
Aggiornamento cartiglio
Elaborati VAS
Note
01 - Carta della Propensione alla
Trasformazione Urbanistica
Nuovo elaborato prodotto
02 - Carta dell'Intervisibilità
Nuovo elaborato prodotto
03a - Aree non idonee
fotovoltaico
Nuovo elaborato prodotto
03b - Aree non idonee eolico
Nuovo elaborato prodotto
03c - Aree non idonee minieolico Nuovo elaborato prodotto
e microeolico
RA post C dS R10
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 62 di 95
RAILWAY SIDE
8. Alternative alle scelte adottate
Per dare conto delle alternative adottate, il paragrafo è stato leggermente modificato rispetto al Rapporto
Ambientale adottato il 28/11/2012, anche a seguito delle decisioni della Giunta Comunale del dicembre 2014.
Infatti reputiamo che sia più corretto parlare di alternative adottate, tutte all'interno di uno scenario assunto
appunto come cornice di sfondo. Lo scenario dovrebbe prendere in considerazioni i grandi fattori tendenziali
che modificano il quadro generale della società, sia a livello globale che locale. Elementi dello scenario sono
quindi le grandi tendenze rispetto alla demografia, all'energia, al lavoro, al clima, all'economia. Lo scenario è
dunque la cornice in cui le varie alternative possono essere valutate meglio, ivi compresa l'Alternativa Zero. Lo
scenario di sfondo assunto come valido è quello in cui tutte le macrovariabili citate sopra hanno tendenze lineari,
per cui non si prevedono, da qui a 5-10 anni, grandi variazioni.
Sinteticamente le possiamo riassumere immaginando un sempre crescente costo dell'energia, un'attenzione
sempre maggiore all'ambiente, un'occupazione sempre più terziarizzata e mobile.
HPP
Ipotesi
di
progetto
ZERO
Business
As Usual
Il PRG è composto e prevede una moltitudine di obiettivi e di scelte. Per necessità di comprensione si prendono
in considerazione gli obiettivi più significativi e che hanno ricadute territoriali incisive. Gli obiettivi vengono
definiti al livello di pianificazione corrente, che è quello strutturale.
La valutazione è relativa all'ambiente, all'economia, al sociale.
Le valutazioni delle alternative rispetto agli scenari saranno ritenute:
positive
+
-
IAL
In altro
luogo
=
Tabella 70 - Valutazione dell'obiettivo Railway Side
RAILWAY SIDE
ZERO
Business
As Usual
IAL
In altro
luogo
Sotto il profilo ambientale i lati del tracciato ferroviario si presentano come aree
disomogenee, alcune delle quali edificate. Non vi è una vera e propria continuità, per
cui il tracciato è interrotto in più parti.
Sotto il profilo sociale l'alternativa è da valutare moderatamente negativa, poiché
permane un’area di rispetto disomogenea e non praticabile dalla comunità.
=
HPP
Ipotesi
di
progetto
-
Sotto il profilo economico la scelta appare poco rilevante, anche se l'occasione della
ristrutturazione urbanistica di alcuni edifici potrebbe fornire qualche occasione in più a
piccole ditte locali.
Sotto il profilo ambientale l'alternativa non ha molto senso, in quanto l'ipotesi è legata
al tracciato ferroviario.
=
Sotto il profilo sociale non è rilevante per il motivo ricordato sopra.
=
Sotto il profilo economico non è perseguibile. Realizzare lo stesso percorso su altri
tracciati significa esporre l’amministrazione ad un esborso economico rilevantissimo.
-
RA po st Cd S R10
+
=
RIQUALIFICAZIONE AREE EDIFICATE
 ZERO – Ipotesi Zero, Business As Usual
 IAL – In altro luogo, in altri modi (prodotti o soluzioni alternative)
 HPP – Ipotesi di progetto
non rilevanti
+
Tabella 71 - Valutazione dell'obiettivo Riqualificazione Aree Edificate
Per la valutazione delle alternative prendiamo queste ipotesi di studio, salvo approfondimenti su qualche
obiettivo.
negative
Sotto il profilo ambientale la scelta appare rilevante ed ottimale, in quanto si tratta
della riconversione di un ambito compromesso in grado di ripristinare continuità ed
omogeneità, per una fascia di 60 m, in corrispondenza del sedime ferroviario. (+)
Sotto il profilo sociale la scelta appare rilevante ed auspicabile al fine di riconsegnare
spazi attrezzati alla collettività, collegando il parco lineare all’anello ciclo pedonale del
lago. (+)
Sotto il profilo economico la scelta appare moderatamente perseguibile, grazie alla
traslazione delle capacità edificatorie e dei volumi li esistenti in zone di atterraggio, con
premialità di superficie. (=)
-
Sotto il profilo ambientale l'alternativa è da valutare negativamente, poiché le aree
verdi, che pure ci sono, non sono messe in rete a formare un disegno ecologico
sensato.
Sotto il profilo sociale l'alternativa è neutra, se non debolmente negativa, in quanto il
patrimonio edilizio subisce un'obsolescenza fisiologica. Meglio dunque pensare ad una
forte azione di riqualificazione piuttosto che limitarsi ad una manutenzione ordinaria.
Sotto il profilo economico non è rilevante, se si esclude la riqualificazione dell'Area ex
SAI. Considerando anche questa, l'ipotesi Zero è negativa.
Sotto il profilo ambientale non è pertinente.
Sotto il profilo sociale non è pertinente.
Sotto il profilo economico non è pertinente.
Sotto il profilo ambientale è auspicabile nelle forme di dilatazione, nei tessuti con
carente qualità e valore architettonico, tali da migliorare ed implementare i corridoi
ecologici all’interno dei tessuti. Per quanto riguarda l'area ex SAI occorre dire che da
una parte la naturalità di questo “Terzo Paesaggio” potrebbe sembrare una ricchezza.
Dall'altra occorre considerare che forse l'area ha bisogno di essere bonificata da detriti
e coperture che forse non sono, per l'ambiente, un fattore positivo.
Sotto il profilo sociale è auspicabile e necessario, al fine di fornire un mix funzionale
più ampio e profondo delle aree edificate, migliorando l’offerta quanti e
qualitativamente del tessuto esistente. (+)
Sotto il profilo economico possibile ed auspicabile, grazie a meccanismi di premialità,
che ne garantiscano la fattibilità senza eccessivi aggravi sui bilanci comunali. L'attività
edilizia costituisce un motore per tutta l'economia locale. (+)
=
=
=
=
=
+
+
+
Tabella 72 - Valutazione dell'obiettivo Nuova Viabilità
NUOVA VIABILITA
ZERO
Business
As Usual
Sotto il profilo ambientale non realizzando altre infrastrutture non si avrebbero
ulteriori consumi di suolo e risorse; tuttavia la congestione ed il traffico del lungolago
continua ad inficiarne la qualità e la salubrità del luogo.
Sotto il profilo sociale l'ipotesi è da valutare negativamente, in quanto la viabilità nel
centro e lungolago risulta congestionata.
Sotto il profilo economico non ha incidenza, o forse una modesta incidenza negativa.
=
=
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Tabella 74- Valutazione dell'obiettivo Nuova Area Residenziale a Castel Rigone
NUOVA VIABILITA
IAL
In altro luogo
HPP
Ipotesi
di
progetto
Ulteriori
considerazioni
Sotto il profilo ambientale inciderebbe negativamente, poiché graverebbe su ambiti
non interessati da processi urbani o di trasformazione. Il tracciato previsto, infatti,
cerca di adeguarsi ad un minimo di viabilità già esistente.
Sotto il profilo sociale non è rilevante.
Sotto il profilo economico l'ipotesi è generalmente e complessivamente più
dispendiosa.
Sotto il profilo ambientale la fluidificazione del traffico veicolare inciderà
positivamente, permettendo il bypass del centro. Gli impatti per la realizzazione dei
due parcheggi di testata (est- ovest) saranno mitigati dall’inferiore traffico veicolare
nel nucleo urbano e conseguentemente da un minor impatto per polveri sottili ed
inquinamento.
Sotto il profilo sociale gli impatti sono estremamente positivi, soprattutto per
l’incentivazione ad una viabilità pedonale e ciclabile sul lungolago più sicura e non
congestionata dal traffico veicolare.
Sotto il profilo economico la scelta è incisiva, ma sostenibile tramite strumenti
adeguati di realizzazione e gestione, di iniziativa privata o mista.
Il PRG ha ponderato anche l'ipotesi di risolvere tutto il problema del traffico
attraverso una soluzione di mobilità che prevedesse due grandi parcheggi di
scambio (ad est ed ovest) del Comune. Ciò implica una forte politica basata su
trasporti pubblici o collettivi condivisa. L'ipotesi è percorribile, anche se in tempi
lunghi. Il PRG ha comunque previsto la possibilità dei due parcheggi di scambio alle
estremità del Comune fornendo un quadro di possibilità alle azioni da
intraprendere.
AREA AGRICOLA POTENZIALMENTE TRASFORMABILE A CASTEL RIGONE
=
+
Sotto il profilo sociale l'ipotesi è debolmente negativa.
Sotto il profilo economico l'alternativa è debolmente negativa.
Sotto il profilo ambientale non è pertinente.
IAL
In altro luogo
HPP
Ipotesi
di
progetto
RA post C dS R10
Sotto il profilo sociale non è pertinente.
Sotto il profilo economico non è pertinente.
Sotto il profilo ambientale è neutra, in quanto gli effetti positivi del presidio del
territorio, puntando sulla qualificazione e conservazione del pre-esistente e
sull’implementazione dei corridoi ecologici, sono compensati da una maggiore
pressione antropica sull'ambiente.
Sotto il profilo sociale è ottimale in quanto punta sulla promozione locale, tramite la
presa di coscienza delle proprie potenzialità e risorse dei luoghi identitari della
comunità.
Sotto il profilo economico è auspicabile la diversificazione tipologica delle attività e
delle microimprese rurali, al fine di incentivare la promozione, la conoscenza ed il
consumo della produzione tipica locale; Incentivazione delle forme competitive ed
identitarie.
IAL
In altro luogo
+
+
IAM
In altri modi
+
HPP
Ipotesi
di
progetto
INCENTIVAZIONE TURISMO RURALE
Sotto il profilo ambientale l'alternativa è neutra.
ZERO
Business
As Usual
Sotto il profilo ambientale l'ipotesi è da valutare positivamente da un punto di vista
di bilancio delle aree permeabili.
Sotto il profilo sociale l'ipotesi non ha incidenza.
Sotto il profilo economico l'alternativa non è rilevante.
Sotto il profilo ambientale non è pertinente.
Tabella 73 - Valutazione dell'obiettivo Incentivazione Turismo Rurale
ZERO
Business
As Usual
Pag. 63 di 95
=
=
=
=
=
+
+
Sotto il profilo sociale è negativa in quanto non si darebbe risposta alle necessità
residenziali espresse alla cittadinanza della frazione.
Sotto il profilo economico non è pertinente.
Sotto il profilo ambientale si potrebbe pensare a densificare le aree con
pianificazione pregressa della frazione a discapito della bassa densità e del rapporto
con il paesaggio che la frazione ha con il luogo. L'alternativa appare dunque negativa
e non sostenibile.
Sotto il profilo sociale l'ipotesi è NEGATIVA perché obbligherebbe all'esproprio.
Sotto il profilo economico l'ipotesi ha una incidenza positiva nell'ottica
dell'economia edile locale, tuttavia la densificazione si esprimerebbe in delle tipologie
edilizie non consone ai luoghi e quindi poco appetibili al mercato.
Sotto il profilo ambientale l'ipotesi dovrebbe essere valutata negativamente tendo
conto del mero bilancio del consumo di suolo, tuttavia con le misure di mitigazione
previste per i nuovi interventi residenziali (cfr. Fig. 64 e 65) è possibile renderla non
rilevante se non addirittura positiva, integrando perfettamente l'area al contesto e
riconsegnando al paesaggio le aree impermeabilizzate sottratte con superfici a verde.
(=)
Sotto il profilo sociale l'ipotesi è positiva in quanto risponderebbe, con un minimo
consumo di suolo, alle necessità espresse dalla cittadinanza della frazione. (+)
Sotto il profilo economico è auspicabile. L'attività edilizia costituisce un motore per
tutta l'economia locale. (+)
+
=
=
=
=
+
=
-
+
+
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 64 di 95
9. Valutazione di coerenza
Per quanto concerne la verifica di coerenza interna si rinvia alla matrice che segue e alle eventuali note esplicative.
+
Riqualificazione aree edificate
Rete Ecologica Comunale
+
Risoluzione nodi veicolari
+
Passignano: un brand
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
-
+
+
+
-
+
+
+
+
+
+
+
+
Incremento del turismo rurale
+
+
Elementi tipici del patrimonio agrario
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
Commercio di vicinato
+
+
+
+
+
+
+
+
+
Fattoria didattica del lago
+
+
+
+
+
+
+
+
Risanamento acustico
+
+
+
Potenziamento settore alberghiero
Fattoria didattica del lago
+
+
-
Fattorie energetiche
+
+
+
+
Commercio di vicinato
Piano Eliminazione barriere
architettoniche
Potenziamento settore alberghiero
Fattorie energetiche
Corridoi ecologici
Azioni strategiche per
agroalimentare
+
Azioni strategiche per agroalimentare
RA po st Cd S R10
+
+
Nuovi strumenti
Risanamento acustico
+
+
+
+
+
+
-
+
Piano Eliminazione barriere architettoniche
Sentieristica ciclopedonale
Elementi tipici del patrimonio
agrario
Incremento del turismo rurale
Nuovi Strumenti
+
+
Corridoi ecologici
+
+
+
+
+
Banca dati del patrimonio comunale
Sentieristica ciclopedonale
+
+
+
Passignano Classe AA
+
+
+
+
+
Aree residenziali
Smart City
Banca dati del patrimonio culturale
+
Passignano Classe AA
+
Smart City
Passignano: un brand
+
Aree residenziali
Risoluzione nodi veicolari
+
Rete Ecologica Comunale
Railway Side
Riqualificazione aree edificate
Railway Side
Tabella 75 - Matrice di Coerenza Interna
+
+
+
+
+
+
+
+
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Rispetto all'esterno, si prendono in considerazione gli strumenti sovraordinati che seguono: DAP, PSR, DST,
PPR, Rete Natura 2000, RERU, PUT, PTCP, TUF, PRT, PTA e PS2. E' opportuno premettere inoltre che in
Comune non esistono particolari documenti di indirizzo o piani di settore, per cui si presume che, essendo stato
condiviso strettamente con l'amministrazione, il Piano sia coerente con le strategie che la stessa amministrazione
persegue.
Tabella 76 - Coerenza del Piano rispetto al DAP
Pag. 65 di 95
temporale compatibile con il PRG stesso), e prevedendo dei nodi di scambio in prossimità degli svincoli della
SS75. Riguardo allo spazio rurale, tutte le istanze indicate dal DST sono recepite nel PRGS: turismo integrato,
coltivazioni biologiche, rifunzionalizzazione del costruito, ecc. Anche rispetto alle attività produttive il PRGS si
muove in sintonia con il DST e amplia l'area industriale in contiguità con l'esistente. Infine il PRGS accoglie
con favore il Progetto Strategico Territoriale, che vede nella valorizzazione del paesaggio e dell'ambiente e
nella definizione di nuove politiche sui beni culturali i punti principali. Per quanto riguarda il tema "Suolo", ci
sembra che il Piano sia stato estremamente attento. Per la RERU, reputiamo di aver pienamente centrato
l'obiettivo, approntando di fatto una Rete Ecologica Comunale e definendo delle norme specifiche di
comportamento nelle NTA.
Coerenza del Piano rispetto al Documento Annuale di Programmazione (Regionale)
Il PRGS si muove in armonia al DAP, i cui punti fondamentali sono: l'economia della conoscenza e la green
economy, la valorizzazione della risorsa Umbria attraverso la filiera turismo-ambiente-cultura, politiche per
l'agricoltura di qualità e lo sviluppo rurale, la qualità ambientale e sviluppo del territorio. Il DAP mette poi
l'accento sulla cultura ed il paesaggio, e ci sembra che a questo proposito, per quanto possibile, il PRGS
condivida questi obiettivi.
Tabella 77 - Coerenza del Piano rispetto al PSR
Tabella 80 - Coerenza del Piano rispetto al PPR
Coerenza del Piano rispetto al Piano Paesaggistico Regionale
Il PPR fornisce per ora un apparato conoscitivo, poiché è stata adottata dalla Regione solo la prima parte,
relativa appunto alla parte conoscitiva. Il PRGS recepisce quanto lì descritto.
Tabella 81 - Coerenza del Piano rispetto alla Rete Natura 2000
Coerenza del Piano rispetto al Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013
Coerenza del Piano rispetto alla Rete Natura 2000
Il PSR è articolato in 4 Assi:
▪ ASSE 1 : Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale
▪ ASSE 2 : Miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale attraverso la gestione del territorio
▪ ASSE 3 : Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia
rurale
▪ ASSE 4 : Approccio Leader
Il PRGS coglie, per quanto possibile, le 4 istanze, consentendo l'integrazione del reddito agricolo attraverso la
possibilità dei servizi connessi, migliorando l'ambiente e la gestione del territorio attraverso norme stringenti,
auspicando un un partenariato pubblico-privato molto forte.
Il PRGS recepisce le aree tutelate dalla Rete Natura 2000 ed in merito alle potenziali aree di espansione ha
redatto la Valutazione di Incidenza Ambientale, si cui segue a fine documento una sintesi e a cui si rimanda. In
ogni caso la Valutazione ha ricevuto parere positivo dalla Regione Umbria – Sevizio sistemi naturalistici e
Zootecnica Tab. n. 61.
Tabella 78 - Coerenza del Piano rispetto al PSR 2014/202
Coerenza del Piano rispetto al Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020
La
▪
▪
▪
▪
▪
PAC sarà improntata su sei priorità, che saranno alla base della programmazione nazionale:
trasferire le conoscenze e promuovere l’innovazione in agricoltura, silvicoltura e nelle zone rurali;
rafforzare la competitività di tutti i tipi di agricoltura e migliorare la produttività agricola;
promuovere l’organizzazione della catena alimentare e la gestione del rischio in agricoltura;
ripristinare, conservare e valorizzare gli ecosistemi che dipendono dall’agricoltura e dalle foreste;
transizione verso un’economia a basso carbonio e resistente ai cambiamenti climatici nel settore agricolo,
alimentare e forestale;
▪ promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
Il PRGS coglie per quanto è possibile le priorità della programmazione del nuovo PSR nei propri obiettivi.
Tabella 79 - Coerenza del Piano rispetto al DST
Coerenza del Piano rispetto al Disegno Strategico Territoriale
Il DST è destinato nel tempo a sostituire il PUT. Il DST assume come scenario di riferimento il "Policentrismo
reticolare multilivello", in cui le reti infrastrutturali, fisiche ed immateriali, sono gli elementi fondamentali per la
competitività e la coesione. Il PRGS recepisce le azioni strategiche del DST, accogliendo il tracciato del nuovo
tracciato ferroviario (seppure con molte incertezze rispetto alla concreta fattibilità dell'intervento in un orizzonte
RA post C dS R10
Tabella 82 - Coerenza del Piano rispetto alla RERU
Coerenza del Piano alla Rete Ecologica Regionale Umbria
Il PRGS ha .approfondito il tematismo della Rete Ecologica Regionale scendendo di scala fino ad arrivare a
scala 1/5000, fino a costruire dunque una Rete Ecologica Comunale. Le NTA del PRG si sono informate anche
ai criteri della REC per cui gli interventi di trasformazione del territorio sono valutate anche alla stregua di
queste norme. Il disegno del PRG è stato concepito in parallelo con le esigenze ambientali.
Tabella 83 - Coerenza del Piano rispetto al PUT
Coerenza del Piano rispetto al Piano Urbanistico Territoriale
Il PUT evidenzia obiettivi per uno sviluppo compatibile con i caratteri ambientali, insediativi, culturali e
sociali del territorio regionale, fondato su scelte di tutela, valorizzazione e gestione in linea con i principi di
sostenibilità:
* individuare le risorse ambientali, economico-sociali e storico-culturali che connotano i paesaggi umbri e che,
per le specifiche qualità, costituiscono un vero e proprio patrimonio di interesse regionale da tutelare. (non
solo a livello culturale, ma anche a livello economico);
* definire i parametri conoscitivi ed i vincoli per la tutela preventiva e l’uso delle aree esposte al rischio
sismico, idraulico ed idrogeologico;
* realizzare un sistema territoriale delle reti infrastrutturali integrato con quelle interregionali e
nazionale;
* potenziare i sistemi di trasporto pubblico, valorizzando il trasporto ferroviario e quello collettivo
rispetto all'uso del mezzo individuale, e ristrutturando il trasporto pubblico locale;
* rendere le scelte insediative congruenti con i modelli della mobilità, alla scala regionale, delle persone
e delle merci;
* stabilizzazione del modello insediativo nelle sue componenti: della concentrazione, del policentrismo e della
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
rarefazione, anche attraverso un maggior sostegno per le politiche di riuso e razionalizzazione dell'esistente;
garantire una funzionale distribuzione territoriale dei grandi insediamenti produttivi, direzionali, commerciali e
turistici.
Il PRGS si pone in accordo al PUT declinandone le strategie e gli obiettivi nei propri.
Tabella 84- Coerenza del Piano rispetto al PTCP
Coerenza del Piano rispetto al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
Il PTCP è stato approvato con DCP 59/2002, con una variante di adeguamento al PUT. Il PRGS ha compiuto
un'attenta lettura del PTCP, recependo negli elaborati conoscitivi tutte le informazioni del PTCP e segnalando
gli eventuali scostamenti o peculiarità locali. In secondo luogo ha assunto i criteri ed indirizzi del PTCP come
linee di indirizzo per la formulazione dei propri obiettivi. Si veda, per esempio, la localizzazione delle nuove
previsioni od il dimensionamento complessivo.
Tabella 85 - Coerenza del Piano rispetto al TUF
Coerenza del Piano al Testo Unico per le Foreste
Il Piano ha analizzato il TUF ed il suo Regolamento. In coerenza ai principi, alle strategie ed alla definizione di
bosco si è provveduto alla verifica delle aree boscate nel territorio di Passignano, sia da ortofotocarta
aggiornata, che con rilievo diretto. Inoltre sono stati recepiti i pareri in merito da Parte della Comunità
Montana. A livello Normativo si è provveduto alla disciplina delle aree boscate nel TITOLO 6 Capo 1.
Tabella 86 - Coerenza del Piano rispetto al PRT
Coerenza del Piano rispetto al Piano Regionale dei Trasporti
IL PRGS ha analizzato il PRT ed ha recepito al proprio interno il progetto di velocizzazione della Rete
Ferroviaria Italiana per la linea Foligno-Perugia-Terontola, con la realizzazione nel comune di Passignano di
una variante del tracciato a doppio binario a monte di quello esistente, per una lunghezza circa di 8,2 km di cui
2 km in galleria e 3,7 km in viadotto e con la realizzazione della nuova Stazione "Passignano" all'uscita della
galleria. Inoltre è stata recepita la esistente "Rete di Mobilità Ecologica" e si sono previsti negli obiettivi anche
interventi di potenziamento e miglioramento, in coerenza al PRT.
Tabella 87 - Coerenza del Piano rispetto alla PTA
Coerenza del Piano rispetto al Piano di Tutela delle Acque
Il PRGS ha analizzato il PTA e ne ha assunto la parte conoscitiva come elemento importante. Per quanto
possibile, attraverso le NTA, ha cercato di tutelare i corpi idrici superficiali e sotterranei. Per quanto riguarda la
gestione della risorsa idrica, il PRG non può che rinviare a strumenti e livelli di governance diversi.
Tabella 88 - Coerenza del Piano rispetto al PS2
Coerenza del Piano rispetto al Piano Stralcio del Trasimeno (PS2)
Il PRGS ha recepito lo zoning e le NTA del PS2, definendole prevalenti sulle altri. L'unica area di previsione al
di fuori del PS2 era l'ampliamento della zona industriale che è stato eliminata dall'amministrazione comunale
con DGC 129 del 02/12/2014.
Tutte le altre previsioni “urbanistiche” sono dentro alla Zona F del Piano Stralcio. Non solo, il PRGS ha
integrato la conoscenza del PS2 con uno studio idraulico sui fossi minori, definendo delle norme di tutela
ulteriori.
RA po st Cd S R10
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Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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La verifica di coerenza viene affrontata con il metodo matriciale mettendo a confronto gli obiettivi del piano con gli strumenti esterni. Per ciascun confronto viene quindi indicata:
coerenza
incoerenza
+
-
nessuna correlazione
Tabella 89- Matrice di Coerenza tra PRG - Programmi e Piani
DAP
PSR
DST
PPR
Rete Natura
2000
RERU
PUT
PTCP
Railway Side
+
+
+
+
+
+
+
+
Riqualificazione aree edificate
+
+
+
+
+
+
+
Rete Ecologica Comunale
+
Risoluzione nodi veicolari
Passignano: un brand
+
+
Aree residenziali
+
+
+
+
+
+
+
+
+
PRT
+
+
+
+
+
+
Passignano Classe AA
+
+
+
+
+
Banca dati del patrimonio comunale
+
+
+
+
+
+
Nuovi strumenti
+
Incremento del turismo rurale
+
+
+
Elementi tipici del patrimonio agrario
+
+
+
+
+
+
Sentieristica ciclopedonale
+
+
+
+
+
+
Azioni strategiche per agroalimentare
+
+
+
+
+
Corridoi ecologici
+
+
+
Fattorie energetiche
+
Potenziamento settore alberghiero
+
+
+
+
Piano Eliminazione barriere architettoniche
+
+
+
+
Commercio di vicinato
+
+
+
Fattoria didattica del lago
+
+
+
Risanamento acustico
+
+
+
+
PTA
PS2
-
-
-
-
+
Smart City
RA post C dS R10
TUF
+
+
+
+
+
+
+
-
+
+
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
10. Effetti dell'attuazione del piano sull'ambiente
Caratteristiche ambientali che potrebbero essere significativamente interessate
Il territorio di Passignano sul Trasimeno è potenzialmente esposto a conseguenze derivanti dal consumo di
suolo, per lo più agricolo, e dalla creazione o potenziamento di barriere che impediscono il collegamento
funzionale ecologico tra ambiti diversi. In questo caso, entrambi i fenomeni potrebbero manifestarsi fisicamente
nelle aree planiziali e nelle prime pendici collinari che ad esse si susseguono, ma risulta evidente il
coinvolgimento di qualsiasi altra fascia del territorio comunale, dalle acque aperte e loro sponde, alle più elevate
quote delle colline. La fascia compresa tra le sponde del lago e i rilievi collinari, è già quella maggiormente
interessata da insediamenti residenziali e produttivi e da estese infrastrutture lineari di notevole “peso” (S.S.
75bis, ferrovia). Meno esposte, ma solo nei loro ambiti e caratteri intrinseci, appaiono le zone classificate come
aree protette (il Parco Regionale del Trasimeno) e/o come Siti Natura 2000). Anche e soprattutto per esse va
tenuta in debito conto la necessità di mantenere e possibilmente potenziare ogni “occasione” di collegamento
reciproco. Ciò in quanto si riconosce che il sistema ecologico vero e proprio è quello costituito dall’intero
gradiente di ambienti presenti nel territorio comunale, sinteticamente: acque e sponde, aree agricole, boschi di
versante, pascoli collinari sommitali.
Accettato quanto sopra esposto, lo sforzo di pianificazione è stato rivolto ad attenuare ogni possibile contrasto tra
esigenze d’uso del territorio e conservazione dei caratteri ambientali ed ecologici presenti, alcuni dei quali di
notevole interesse scientifico e oltretutto funzionali a garantire un elevato livello della qualità della vita. È per
questi motivi che, fatto salvo lo stato di diritto di certi ambiti già pianificati, si è cercato in particolare di attenuare
l’occupazione di suoli agricoli, di mantenere la permeabilità dei sistemi in ogni ambito ritenuto funzionale allo
scopo, di salvaguardare ancor meglio, a priori, gli elementi di connettività ecologica rappresentati da elementi
individuati dalla RERU e qui meglio focalizzati e descritti attraverso il suo adeguamento alla scala comunale. Si è
cercato, in altre parole, di agire “a monte” (nella Parte Strutturale), per non relegare solo nelle successive fasi
pianificatorie e progettuali le necessarie attenzioni alla salvaguardia dei sistemi ambientali. Questa appare la
prima e più importante misura per la riduzione dei potenziali effetti negativi che ogni piano potrebbe
determinare, da associare, necessariamente, a coerenti attività di monitoraggio attraverso efficaci indicatori
descritti nel paragrafo che segue.
Il nuovo PRG sembra traguardare molti più effetti positivi rispetto a quelli negativi. Ne ribadiamo sinteticamente
alcuni, che sono desumibili anche dagli indicatori scelti per il monitoraggio: la restituzione allo Spazio rurale ad
alta valenza ambientale di ca. 531 ettari di terreno e cioè circa il 6,5% del territorio comunale (il 9,3% se si esclude
l'ambito lacustre e si valutano le sole terre emerse); l'accento posto sull'aspetto regolativo e comportamentale,
piuttosto che su quello pianificatorio; l'attenzione posta alle forme di produzione “dolce” e legate alla filiera
agricola e ricettiva.
Analisi preliminare di impatto
Per valutare preliminarmente gli eventuali impatti del PRG in progetto sull’ambiente del territorio comunale e su
specifici ambiti di particolare pregio naturalistico, è possibile prendere in considerazione alcuni dati derivanti dal
confronto del piano in progetto con quello previgente. In particolare appare piuttosto significativo che il PRG in
progetto individui come tessuto urbanizzato ed urbanizzabile una superficie di circa 422 ettari contro gli 953
circa del piano previgente (il 7,3% della superficie comunale al netto del “reticolo idrografico” contro il
“previgente” 16,7%); nei 422 ettari di tessuto urbanizzato è peraltro compresa la superficie dell’unica nuova area
potenzialmente trasformabile (residenziale) di circa 2 ettari e le aree opzionate per i parcheggi intermodali di
progetto. (CFR. Tav. EP 03 nord e sud ed EP 04)
Tale scelta permette di ridefinire, e pianificare, propriamente come zona agricola una superficie di circa 531
ettari che il piano previgente aveva assimilato ad altre categorie.
Altro elemento da tenere in considerazione è che le individuazioni più “pesanti” del PRG (fatta eccezione per la
ex SAI, ce tuttavia avrà ulteriori percorsi di salvaguardia ambientale), in progetto sembrano non coinvolgere
direttamente, in misura significativa, nessuno degli ambiti di particolare pregio naturalistico-ambientale, ovvero il
Parco Regionale del Trasimeno e i Siti Natura 2000 (SIC e ZPS) ricadenti nel territorio comunale.
RA po st Cd S R10
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11. Misure per la riduzione e compensazione dei potenziali effetti negativi
Scendendo un po' più nel merito, possiamo dire altresì che i loro potenziali effetti negativi sono questi:
▪ Inquinamento acustico del nuovo tracciato RFI
▪ Inquinamento “paesaggistico” del nuovo tracciato RFI
▪ Visibilità dei potenziali nuovi interventi edificatori di Castel Rigone (Cfr. Fig. 51)
▪ Visibilità degli interventi edificatori in riqualificazione dell'area ex SAI (Cfr. Fig. 52)
▪ Aumenti del traffico in corrispondenza dell'area ex SAI riqualificata
▪ Interventi su edifici dello spazio rurale.
▪ Parcheggi di scambio (est e ovest)
Stanti le considerazioni esposte nei precedenti paragrafi, si può anticipare che la riduzione dei potenziali effetti
negativi derivanti dall’attuazione del PRG in progetto, sia, in questo caso, garantita in buona parte dalle
attenzioni poste già nel suo “disegno”. Ovviamente questo potrebbe rivelarsi comunque non sufficiente quando
si analizzassero singole situazioni (previsioni) particolari, ovvero nel momento in cui esse dovranno essere
giudicate a maggior dettaglio. È infatti vero che, se a livello generale una previsione potrebbe apparire di nullo o
scarso impatto sull’assetto degli ambiti di maggior pregio ambientale (Siti Natura 2000, Parco regionale del
Trasimeno), a livello locale, di sito effettivamente interessato dalla trasformazione, entrano in gioco elementi più
minuti che vanno esaminati con maggior “raffinatezza”; è infatti il sistema che essi contribuiscono a comporre
che potrebbe risultare danneggiato dalle scelte di pianificazione, ma più ancora dalla “qualità” di specifici piani e
progetti che investono l’area. Sarà pertanto indispensabile che ciascuna di queste azioni sia accompagnata da
tutte le valutazioni di dettaglio dello “stato di fatto” del territorio, elaborate da specialisti in diverse discipline,
come botanici, idrobiologi, zoologi, allo scopo di minimizzare gli impatti e di individuare le indispensabili
misure di compensazione. La procedura dovrà essere applicata, necessariamente, nelle aree dei Siti Natura 2000
(tramite Valutazione di Incidenza Ambientale), così nelle aree a essi limitrofe e funzionalmente collegate, così nel
territorio del Parco del Trasimeno, ma così anche in tutte le zone risultanti del territorio comunale, e in
particolare nei confronti della Rete Ecologica Comunale (REC) e dei suoi elementi costitutivi. Allo scopo,
l’adeguamento elaborato, nell’ambito di questo PRG, a partire dalla Rete Ecologica Regionale dell’Umbria
(RERU), costituisce un documento aggiornato e di elevato dettaglio (1:5000), che descrive e chiarisce
l’importanza del sistema e delle sue componenti (unità, corridoi, pietre di guado e altri), un “dato di fatto”
impossibile da ignorare, corredato anche da una procedura normativa (cfr NTA) che, se rispettata, appare
un’ulteriore, ottima garanzia per la conservazione della biodiversità e dei sistemi ecologici.
 Il nuovo tracciato RFI.
E’ evidente che il nuovo tracciato incide sull’abitato di Passignano. La Regione Umbria, con la Determinazione
Dirigenziale 4966 del 25/06/2012, in fase di Documento programmatico, aveva chiesto di tenerne conto, e così è
stato fatto. Anche in questo caso dobbiamo dire però che il PRG adottato si limita a recepire un’indicazione che
proviene da uno strumento di settore (Piano Regionale dei Trasporti: PRT), senza poter influire più di tanto su
di esso. In questo caso, cioè, non vi è scelta possibile, e ci sembra che la VAS di questo PRG possa a questo
punto dire ben poco. Possiamo evidentemente cercare di comprendere quali sono le pressioni ambientali che il
nuovo tracciato potrà produrre. Si tratta tuttavia di stime con un alto range di oscillazione, in quanto molto
dipende da variabili tecniche e tecnologiche che ancora nessuno conosce, che rende la simulazione al limite
della pura aleatorietà.
Poiché si tratta di una stazione per una velocità più alta dell’attuale, immaginiamo che le soste saranno meno
frequenti delle attuali. Aumenterà il traffico veicolare da e per la stazione, in certi momenti della giornata.
Traffico che occorre immaginare diverso dall’attuale, e quindi con mezzi più leggeri e meno inquinanti degli
attuali. Possiamo a questo punto immaginare di dotare il piazzale della stazione di colonnine di ricarica elettrica.
Per le ovvie scontate barriere fonoassorbenti occorre una partnership con RFI, poiché sarebbe imposiibile per il
Comune far fronte a questo problema.
Una delle conseguenze del nuovo tracciato sarà la possibilità di riqualificare il tracciato ferroviario esistente oggi.
Reputiamo che esso possa diventare un asse ciclabile, alleggerendo la densità del traffico veicolare sulla strada
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
lungolago. Ci sembra che questa soluzione sia più green rispetto alla riconsegna del tracciato alle vetture, poiché
il tratto in galleria avrebbe bisogno di infrastrutturazioni più onerose.
 La ex SAI.
L’area è attualmente in abbandono, con il rischio di fenomeni di vandalismo e di degenerazione sotto il profilo
sociale e ambientale (Cfr. Fig. 23 e 24), nonché fonte di pericolo in quanto non più strutturalmente connessi. Da
un punto di vista del diritto, il PRG vigente individua l’area come destinata agli usi industriali. Ciò vuol dire che
oggi un privato che volesse ricostruire un opificio di ca. 200.000 mc potrebbe procedere con un semplice
Permesso di Costruire.
Nel 2006 era stato adottato un Piano Attuativo in variante al PRG che tuttavia si è fermato alla sola adozione.
Sono state proposte altre varianti, l’ultima delle quali adottata di recente. Sulla variante del 2006 era stato
prodotto anche lo Studio di Impatto Ambientale (SIA), mentre per le altre adozioni (compresa l’ultima), il
procedimento di VIA non è stato nemmeno iniziato e non è stato prodotto nemmeno lo SIA.
Appare comunque improcrastinabile il recupero e la riqualificazione di quell’area, posta a ridosso della città.
L’amministrazione ha appunto manifestato di recente la propria volontà per quell’area, concordando con i
proprietari un mix di funzioni (residenziale, commerciale, turistico), per una capacità edificatoria complessiva di
40.000 mq. Le altezze massime previste si attestano sui 13 m, abbassandosi progressivamente verso il lago.
Di seguito sono riportate le tabelle delle consistenze e destinazioni in gioco nel Piano Attuativo dell'area Ex SAI,
nel suo excursus temporale.
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Tabella 92 - Confronto tra il Piano adottato nel 2007 e ultima variante presentata - Fonte: Comune di Passignano sul
Trasimeno
Edificabilità zone del PRG
Residenziale
N. abitanti teorici insediabili 1 ab./150 mc
Edifici che verranno mantenuti in tutto o
in parte
Piano 2007
DRS, H10, FVA
52% del volume totale
601
Variante Attuale
DRS e in H10 solo recupero volumi
esistenti
24,8% del volume totale
253
22% del volume totale
32.997,00 mc
Tabella 93 - Dati ultima variante Piano Attuativo Ex SAI - Fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno
Destinazione d'uso
Superifcie lorda (mq)
Turistico - produttivo
Commerciale
Direzionale
Residenziale
Altra Residenza
Totale
14.560,00
6.538,00
7.036,00
11.635,75
1.838,25
41.608,00
SUC (mq)
14.072,00
6.449,00
6.765,00
10.957,75
1.724,25
39.968,00
Volume
(mc)
50.095,80
29.572,10
29.262,60
38,027,30
5.882,40
152.80.20
Rapporto percentuale (%)
32,78
19,35
19,15
24,88
3,85
100,00
Tabella 90 - Piano Attuativo Ex SAI adottato con DCC 32/2006 - Fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno
Ambito ha. 11,56 di cui
Ha 9,7 di proprietà della Michelangelo s.r.l.
Ha 1,86 del Demanio Provinciale e Ferrovie dello Stato
Abitanti teorici insediabili (indice di 100 mc/abitanti) n. 1.138
Indici urbanistici
Mc
volumetria complessiva
212.419,10
residenziale
113.792
turistico - ricettivo
34.943
terziario servizi
10.700
terziario direzionale e commerciale
53.055
Superficie lorda (SUC) Mq
64.323
36.904
11.090
2.322
14.007
Tabella 91 - Piano Attuativo Ex SAI adottato con DCC 91/2007 - Fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno
Ambito ha. 11,56 di cui
Ha 9,7 di proprietà della Michelangelo s.r.l.
Ha 1,86 del Demanio Provinciale e Ferrovie dello Stato
Abitanti teorici insediabili (indice di 150 mc/abitanti) n. 601
Indici urbanistici
volumetria complessiva
residenziale
turistico - ricettivo
turistico - residenziale
terziario servizi
terziario direzionale e commerciale
RA post C dS R10
Mc
172.000,00
90.202,98
18.037,50
63.759,52
Superficie lorda (SUC) Mq
53.392,80
30.067,66
5.740
5.580
2.322
9.683,14
 Area di espansione residenziale a Castel Rigone
L’area di espansione residenziale individuata è di modeste dimensione, circa 2 ha ed è localizzata a sud del
centro di Castel Rigone.
Da un punto di vista del diritto, il PRG vigente individua l’area come destinata a verde di rispetto privato, che in
fase di prima adozione con la DCC n. 72 del 22/11/2012 era stata riportata nelle aree agricole ordinarie. A
seguito di osservazioni pervenute (n. 15 prot. A865 del 22/01/2013 e n. 35 prot n. A2233 del 25/02/2014) con la
richiesta di creare un comparto edificatorio residenziale di espansione C0 (azzonamento del vigente piano),
ritenute dai tecnici meritevoli di parziale accoglimento e a seguito di votazione positiva da parte del Consiglio
Comunale del 20/03/2014, si è provveduto a modificare tale area come "potenzialmente trasformabile",
demandando al PRG Parte Operativa la definizione degli indici. Dato l'alto valore del paesaggio e del contesto
sono stati effettuati studi della visibilità ed intervisibilità dell'intervento e sono già state previste forme di
mitigazione a cui si rimanda alla specifico capitolo del presente elaborato.
Inoltre dal punto di vista del bilancio urbanistico l'area non dovrebbe essere considerata come un nuovo
consumo di suolo agricolo in quanto già individuata in ambito urbano dal vigente PRG.
 Visibilità dei nuovi interventi edificatori
L'effetto negativo delle nuove costruzioni, sullo sfondo del colore delle colline, non è dato dalla grandezza degli
edifici, quanto dal loro contrasto cromatico. Infatti, eccezion fatta per il paesaggio urbano, fatto di palazzi e case
anche molto colorate, il colore che connota molto dello spazio rurale di Passignano e dell'Umbria tutta è invece
un colore che si accorda al colore dominate della campagna. Questo accordo non è frutto di una deliberata
azione progettuale, di una intenzione programmatica, bensì figlio del tempo: tempo cronologico e
meteorologico. Le costruzioni rurali, infatti, ad eccezione delle ville padronali, venivano tutte realizzate con
materiali del luogo, sia che fossero utilizzati sotto forma di pietre che di malta legante. Ne deriva che la cromìa
dominante, una volta caduto il primo intonaco di protezione, era quella del materiale sottostante: pietre e malta
del luogo. Infine, anche se si fosse mantenuto e tinteggiato l'intonaco, il colore dello stesso era pur sempre un
colore povero, che avrebbe sbiadito nel tempo, rivelando ancora una volta la matrice costitutiva. Le sole
variazioni a questa regola generale, dal 1950 ca. in poi, sono date da un tinteggio azzurro, che avrebbe
degenerato presto, e un rosa pallido. L'azzurro proveniva dal solfato di rame (anticrittogamico usato per la vite),
e quindi materiale usato dai contadini e di costo accessibile. Il solfato di rame consentiva, unito alla calce, anche
una leggera azione igienizzante. Il colore rosa, usato solo negli episodi particolari, risultava colore locale di
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 70 di 95
particolare gradevolezza, compensando la pervasiva e continua presenza del verde. Intuitivamente, insomma, si
cercava di ovviare all'effetto Chevreul relativo ai colori complementari. Il colore rosa si trova facilmente in
Umbria: dalla pietra del Subasio a quella di San Terenziano. Inoltre si ottiene facilmente dal rosso degli ossidi di
ferro, relativamente a buon mercato.
Si tenga conto, infine, che le case coloniche non avrebbero mai sopportato alberi di alto fusto e sempreverdi
nelle vicinanze della casa, per una vitale necessità di soleggiamento. Ne deriva che le suddette case erano
corredate, nel primo intorno, di qualche albero a foglia caduca e possibilmente fruttifero. La conseguenza è che
per circa metà dell'anno i colori della casa, degli alberi spogli e del terreno erano tutti sulla stessa stessa scala
cromatica e con simili percentuali di saturazione.
Un discorso a parte va fatto per le ville padronali e le chiese, che potevano permettersi a volte il lusso di intonaci
colorati (bicromi, nella maggior parte dei casi), o materiali lapidei faccia a vista.
Le ville avevano poi la possibilità di annunciarsi con lunghi viali e recinzioni di una certa importanza, limitando
di fatto il loro impatto quando si era ormai entrati nel loro “territorio”.
Un altro fattore negativo di impatto sul territorio è dato dal nuovo rapporto tra edificio e terreno che il
professionismo corrente persegue (cfr. Fig. 64 e 65). Mentre, infatti, in passato il mutuo rapporto si esplicitava in
grande naturalità e leggerezza, oggi chi costruisce vuole avere avanti a sé un terreno pianeggiante di una certa
entità. Questo obbliga a dei movimenti di terreno significativi e a delle conseguenti opere di contenimento del
terreno.
Vi è poi il tema della permeabilità. Anche in questo caso, è evidente che il modo di adagiarsi al terreno del
vecchio casolare o delle abitazioni, non prevedeva grandi aree impermeabilizzate (Cfr. Fig. 28). Ogni spazio
aperto, anche se pavimentato, era comunque permeabile (cfr. Fig. 64 e 65). E' giunto probabilmente il momento
di tornare a soluzioni di questo tipo, anche attraverso nuovi materiali, transitabili e permeabili.
Non è questa la sede per disciplinare adeguatamente il fenomeno, che sarà trattato con più pertinenza in sede di
normativa per il PRG Operativo. Riteniamo che qui sia sufficiente evidenziare i temi e proporre un criterio.
Riguardo agli effetti, prendendo come modello di riflessione la Fig. 65, è sufficiente dire che le nuove previsioni
edificatorie dovranno presentare verso valle una schermatura di alberi per affievolire la loro presenza. Da monte,
guardando verso valle, si potrebbe invece prescrivere che i tetti siano in laterizio tradizionale o trattati a giardini
pensili. Gli eventuali pannelli solari, orientati verso valle (sud), saranno schermati dalle alberature citate prima.
Riguardo agli interventi da farsi sui casolari dello spazio rurale, questi dovranno attuarsi nel rispetto della DGR
420/2007 e del censimento dei Beni culturali, parte del PRG appena adottato. Ci sembra che la DGR citata sia
infatti sufficiente a tutelare i vari beni e che non sia necessario dire altro per quanto riguarda gli edifici. Per le
aree aperte di pertinenza, invece, vale quanto già detto ai paragrafi precedenti.
 Riqualificazione area ex SAI
Riguardo alle nuove costruzioni da realizzare nell'area ex SAI, oltre a quanto già detto, si possono fin da ora
esplicitare alcuni criteri progettuali:
1. l'edificazione dovrà modulare le altezze, partendo con le minime possibili in prossimità del lago ed
eventualmente accrescendo le stesse verso la ferrovia, in modo da riprodurre l'attuale paesaggio urbano di
Passignano, connotato da sequenze e piani successivi;
2. le nuove edificazioni non potranno superare quelle esistenti;
3. le nuove edificazioni fronte lago dovranno essere schermate da un piano alberato caducifoglie;
4. le cromie dei nuovi edifici dovranno essere sottoposte a uno studio specifico;
5. dovrà essere risolto il nodo veicolare che verrà a costituirsi all'ingresso della nuova area, in modo da evitare
quanto più possibile ingorghi e rallentamenti del traffico;
6. la nuova area dovrà studiare anche un percorso pedonale di qualità che colleghi il centro della città e
soprattutto il collegamento pedonale verso il lungolago oggi più frequentato, con una particolare attenzione
verso persone disabili.
RA po st Cd S R10
Figura 50 - Foto area Ex SAI - Passignano sul Trasimeno
 Parcheggi di scambio
Riguardo i parcheggi di scambio da realizzarsi in Passignano est e Passignano ovest, si potrà limitare il loro
effetto negativo prevedendo una pavimentazione che raccolga l'acqua piovana e che la purifichi, prima di
reimmetterla in circolo.
Inoltre dovranno prevedersi delle piccole costruzioni di ristoro e delle colonnine elettriche per la ricarica di
eventuali veicoli.
Passignano sul Trasimeno
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Figura 51 - Visibilità nuovi interventi edificatori a Castel Rigone - Passignano sul Trasimeno
RA post C dS R10
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Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Figura 52 - Visibilità interventi edificatori in riqualificazione dell'area Ex SAI - Passignano sul Trasimeno
RA po st Cd S R10
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Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Figura 53 - Visibilità delle aree con nuovi interventi edificatori e con disciplina pregressa - Passignano sul Trasimeno
RA post C dS R10
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Passignano sul Trasimeno
Figura 54 - Ambito dell'intervisibilità e visibilità - Passignano sul Trasimeno
RA po st Cd S R10
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Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Figura 55 - Vista 01 dal Raccordo A1 verso i crinali: assenza di visibilità di Castel Rigone - Passignano sul Trasimeno
Figura 56 - Vista 02 Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio - Passignano sul Trasimeno
Figura 57- Vista 03 - Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio - Passignano sul Trasimeno
RA post C dS R10
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Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Figura 58- Vista 04 - Vista del Lago Trasimeno dal Crinale Principale - Passignano sul Trasimeno
Figura 59 - Vista 05 - Vista di Castel Rigone e del Lago Trasimeno dal Crinale Principale - Passignano sul Trasimeno
RA po st Cd S R10
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Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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Figura 60 - Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio - Passignano sul Trasimeno
Figura 62 - Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio - Passignano sul Trasimeno - Foto da Google immagini
Figura 61 - Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio - Passignano sul Trasimeno - Foto da Google immagini
Figura 63 - Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio di Castel Rigone - Passignano sul Trasimeno
RA post C dS R10
Passignano sul Trasimeno
Figura 64 - Sezione tipo- Rapporto tra edifici e terreno - Passignano sul Trasimeno
Figura 65 - Criteri di mitigazione degli interventi di nuova edificazione - Passignano sul Trasimeno
RA po st Cd S R10
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Passignano sul Trasimeno
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12. Definizione dei set di indicatori per il monitoraggio
Il monitoraggio ha come finalità di valutare l’influenza del piano sulle varie componenti assicurando
contemporaneamente un controllo degli effetti derivanti dall’attuazione del PRG ed il raggiungimento degli
obiettivi prefissati.
In relazione a quanto appena esposto e perché il monitoraggio possa essere:
▪
▪
▪
applicabile,
gestibile nel tempo,
propedeutico all’aggiornamento del Piano, all’introduzione di eventuali varianti, all’individuazione di
azioni correttive
la selezione degli indici utilizzati ha necessariamente seguito criteri di semplicità di definizione, di elevata
comprensibilità, di economia nelle procedure di misura, e di contenimento del numero complessivo dei
parametri.
La Governance
La governance che dovrà gestire il sistema di monitoraggio è piuttosto semplice e reputiamo che possa consistere
in due soggetti principali: il Comune e ARPA Umbria.
Il Comune è obbligato ad aggiornare i dati in suo possesso ogni due anni o ogni volta che ci sia una variazione
significativa a seguito di una fase attuativa precisa e incisiva. Queste fasi corrispondono normalmente alla
dinamica edilizia e soprattutto ad eventi straordinari (piani attuativi in variante al PRG, SUAP in variante al
PRG, Accordo di Programma, programma Urbanistico, ecc.).
ARPA trasmetterà i propri dati al Comune (Uff. Ambiente) che provvederà ad aggiornarli.
La tabella con gli indicatori del monitoraggio saranno pubblicati in formato aperto sul sito del Comune di
Passignano.
Gli indicatori
Per la definizione e qualificazione degli indicatori è stato preso a modello il riferimento proposto dal MATTM,
che distingue gli indicatori in: di processo, di contributo, di contesto.
Gli indicatori di processo sono quelli che noi abbiamo chiamato indicatori di progetto e che sono quindi
conseguenza di una volontà di progetto. Sono collegati agli obiettivi perseguiti dal piano.
Gli indicatori di contributo sono gli indicatori che misurano quanto il processo/piano/progetto intende innovare
rispetto al contesto.
Gli indicatori di contesto sono indicatori che misurano lo stato attuale del contesto e che sono spesso anche
esogeni, e cioè fuori dall’ambito di dominio del processo/piano/progetto.
Rispetto a questa tripartizione abbiamo operato delle variazioni. La prima è che tra gli Indicatori di processo
(Ip) intendiamo inserire anche indicatori che non sono propriamente ambientali, ma che riflettono le idee
progettuali del piano. Sono tali, per esempio, il numero dei posti letto, i giorni di permanenza, ecc.
Riguardo agli indicatori di contributo (Indicatori di variazione: Iv), abbiamo deciso di toglierli. Riteniamo che
questi possano essere sostituiti da una maggior frequenza di lettura degli indicatori di processo (Ip) e da quelli di
contesto (Ip). Eventualmente potranno essere sempre reintrodotti lungo la durata del Piano di Monitoraggio.
Gli indici e relativi indicatori proposti per valutare i possibili effetti sulla componente “biodiversità e
connettività” sono:
RA post C dS R10
Tabella 94 - Indicatori per il monitoraggio
Indicatore
Unità di
misura
DPSIR
Fonte
Periodicità
Occupazione del suolo
%
P
Comune (Tavv. EP 03 sud e nord –
Carta dei contenuti urbanistici del
PRGS)
due anni
Uso del suolo
ha
S
Comune (Tavv. A01 sud e nord - Uso
due anni
del suolo – PRGS)
Indice di trasformazione delle
sponde
%
P
Comune
Ortofoto volo 2011
due anni
Indici di connessione ecologica
%
P
Comune (Tavv. EP 05 sud e nord Rete Ecologica Comunale – PRGS)
due anni
Occupazione del suolo.
L'indicatore proposto fornisce informazioni rispetto all'incidenza del fenomeno urbanizzativo in relazione alla
superficie totale del comune, indipendentemente dall'effettiva urbanizzazione.
Il dato viene calcolato come rapporto tra l’urbanizzato inteso come tessuto urbano, edificati rurali e viabilità sul
totale e delle terre emerse e viene riportato in percentuale.
Le categorie considerate sono: raccordo A1, ferrovia e macroaree lorde.
Il valore dell'indice calcolato è pari a 7,3% (Urbanizzato: 416,2 ha - Superficie totale del comune escluso la
porzione occupata dallo specchio d'acqua: 5702,91 ha)
La frequenza con cui applicare il suddetto indice è di due anni.
Uso del suolo. L'indice fornisce informazioni sulla variazione a distanza di anni della tipologia e dell'estensione
delle principali attività antropiche sul territorio consentendo di rilevare i cambiamenti nell'uso del suolo in
agricoltura e nelle aree urbane e l'evoluzione dei sistemi naturali e seminaturali.
L'estensione delle varie aree dell'uso del suolo derivano dalle Tavv. A01 sud e nord - Carta dell'uso del suolo
realizzata mediante rilievi di campo e interpretazione di foto aeree (volo 2011).
La frequenza con cui applicare il suddetto indice è di due anni.
Di seguito le superfici sono riportate le categorie di calcolo, presi dall'aggregazione dall'uso del suolo:
Superfici artificiali: area portuale, campeggio, cimitero, depuratore, edificato produttivo, edificato rurale,
edificato rurale produttivo, edificato urbano, impianto sportivo, viabilità, ferrovia, pertinenza stradale o
ferroviaria, verde pubblico, verde privato e verde urbano;
Superfici agricole: arboricoltura, frutteti, oliveti, vigneti, seminativo, seminativo arborato, rimboschimento;
Territori boscati: bosco, terreni abbandonati, gruppo puro o misto di vegetazione, pascolo, pascolo arborato,
vegetazione ripariale
Corpi idrici: reticolo idrografico, invaso artificiale e fascia di transizione
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Tabella 95 - Categorie e superfici di Uso del Suolo nel Comune di Passignano, anno 2012
CATEGORIA
Superfici artificiali
Superfici agricole
Territori boscati
Corpi idrici
totale superficie comunale
Superficie (Ha)
549,12
1573,71
3538,71
2446,59
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L’indice verrà aggiornato sottraendo o sommando alla lunghezza della sponda trasformata la lunghezza del tratto
interessato dalla variazione: si sottrarrà nel caso di interventi di rinaturalizzazione o di dismissione di attività
antropiche, mentre si sommerà nel caso di trasformazione di tratti con assetto naturale o seminaturale.
Nel novero delle porzioni di sponde trasformate ricadono situazioni piuttosto diversificate: si passa infatti da
sponde in cui risulta semplicemente rimossa la vegetazione del canneto, a sponde occupate da strutture e
attrezzature di notevole impatto, come darsene, moli e altri edifici. È auspicabile che, con dovuti tempi e risorse,
l’indice proposto possa essere ulteriormente affinato, rivolgendolo, in particolare, a valutare la pressione
antropica (qualità/quantità della trasformazione) anche all’interno di quella che qui viene meramente definita
porzione trasformata.
8108,13
Indici di connessione ecologica. L'indice fornisce informazioni rispetto alla variazione delle categorie individuate
Rete Ecologica Regionale dell’Umbria – RERU (AA VV, 2009).
Viene calcolato facendo il rapporto tra la superficie occupata dall’indicatore i-esimo con la superficie comunale.
La fonte di riferimento per la costruzione dell’indice di connessione ecologica è rappresentata dall'adeguamento
della Rete Ecologica Regionale dell’Umbria – RERU (AA VV, 2009) a scala 1:5000 per il territorio del Comune
di Passignano sul Trasimeno (Rete Ecologica Comunale - REC).
Tra le tre categorie individuate da tale cartografia gli indicatori del grado di connessione ecologica presente
nell’area precedentemente alla realizzazione del progetto o piano in valutazione sono:
- Unità di connessione ecologica
- Corridoi e pietre di guado-habitat
- Matrice
Nella misurazione della connessione ecologica dell’area in valutazione tutti e tre gli indicatori devono essere
utilizzati in quanto capaci di fornire informazioni reciprocamente integrative e complementari. La frequenza con
cui applicare il suddetto indice è di due anni.
Considerando che la superficie totale del comune escluso la porzione occupata dallo specchio d'acqua è pari a
5702,91 ha, in tabella sono riportati i dati per il calcolo dei tre indici ed il valore dello stesso.
Tabella 96 - Indicatore di Connessione Ecologica
Denominazione
dell’indicatore
CORRIDOI (c)
Denominazione del
corrispondente tema REC
Unità di connessione
ecologica
Corridoi e pietre di guado
MATRICE (m)
Matrice
UNITÀ (u)
Figura 66 - Foto area Ex SAI - Passignano sul Trasimeno
Indice di trasformazione delle sponde.
L'indice fornisce informazioni rispetto all'incidenza delle attività umane sulla sponda del lago.
Il dato è calcolato mettendo in relazione la lunghezza delle sponde interessate da trasformazioni di vario genere
dell’assetto naturale (come spiagge attrezzate, attività commerciali, pontili, darsene, parchi gioco) con la
lunghezza complessiva delle sponde lacustri ricadenti nel Comune di Passignano sul Trasimeno. Sono
considerate naturali, in questo caso, anche situazioni di carattere “seminaturale”, come varchi e interruzioni del
canneto, operate dall’uomo, che comunque non abbiano originato più che superfici con vegetazione erbacea
spontanea.
La lunghezza delle sponde del lago comprese nel territorio comunale è stata misurata mediante
fotointerpretazione sull’ortofotocarta (volo 2011) alla scala di 1:1000; medesima procedura è stata attuata per
individuare i tratti di sponda trasformati. La lunghezza complessiva delle sponde è pari a 10669 m; attualmente
2199 m risultano trasformati, pertanto il valore dell'indice calcolato è pari 20,61% (2199/10669*100).
La frequenza con cui applicare l’indice è di due anni, ma ancor più efficace sarà la valutazione, caso per caso, in
occasione di ogni nuova intenzione di trasformazione.
RA po st Cd S R10
Indice
Superficie
indicatore (ha)
Valore indice
(%)
ICp = Sp / St
4078
71,51
ICc = Sc / St
182
3,20
ICm = Sm/ St
993
17,41
Caratteristica principale di un monitoraggio è quella di essere un’attività che si ripete nel tempo con
una tempistica predefinita; in questa ottica le fasi saranno necessariamente contraddistinte da un tempo t0
precedente all’attuazione del piano e una serie di tn successivi all’attuazione con frequenza di due anni per la
raccolta dati e conseguente elaborazione degli indici.
Riteniamo che altri indicatori utili possano essere quelli indicati nella matrice Tab. 97 e 98, di cui non si dà
descrizione perché sufficientemente esplicativi di per sé.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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Tabella 97 - Indicatori di Contesto
INDICATORI DI CONTESTO
Tematica Strategica
Cambiamenti climatici e
energia pulita
Cambiamenti climatici e
energia pulita
Cambiamenti climatici e
energia pulita
Cambiamenti climatici e
energia pulita
Cambiamenti climatici e
energia pulita
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Contributi e Tematiche
Ambientali
Regione Umbria, Inventario
regionale delle emissioni
Regione Umbria, Inventario
regionale delle emissioni
Unità di
misura
Tonn./ann
o
Tonn./ann
o
Energia prodotta da biomasse
Comune/ARPA Umbria
Energia prodotta da fonte eolica
Questione Ambientale
Indicatore di Contesto
Fattori climatici e energia
Emissioni gas serra
Emissioni di gas serra totali e per settori
Fattori climatici e energia
Emissioni gas serra
Emissioni totali di CO2 - macrosettori SNAP 97
Fattori climatici e energia
Fattori climatici e energia
Fattori climatici e energia
Atmosfera e agenti fisici
Atmosfera e agenti fisici
Atmosfera e agenti fisici
Atmosfera e agenti fisici
Atmosfera e agenti fisici
Atmosfera e agenti fisici
Atmosfera e agenti fisici
Acqua
Anno
2010
27.523
2010
kW
0
2010
Comune/ARPA Umbria
kW
0
2010
Energia prodotta da fonte solare
Atlasole GSE/Comune
kW
1.525,7
Qualità dell'aria
Giorni di blocco del traffico (annui)
Comune
N.
0
2012
Inquinamento
elettromagnetico
Inquinamento
elettromagnetico
Inquinamento
elettromagnetico
Inquinamento
elettromagnetico
Inquinamento
elettromagnetico
Inquinamento
elettromagnetico
Tutela delle acque a
specifica destinazione
d’uso
Densità degli impianti di telecomunicazione (n.
impianti / superficie)
ARPA Umbria
N./kmq
0
2011
Impianti per tele-radiocomunicazione (RTV)
ARPA Umbria
N.
0
2011
Siti RTV
ARPA Umbria
N.
0
2011
Impianti Stazioni Radio Base (SRB)
ARPA Umbria
N.
14
2011
Densità impianti SRB
ARPA Umbria
N./Kmq
0,17
2011
Siti SRB
ARPA Umbria
N.
3
2011
Corpi idrici intesi a scopo ricreativo, comprese
le aree designate come acque di balneazione a
norma della direttiva 76/160/CEE
ARPA Umbria
%
7,2
2014
Prod. Energia da fonti
rinnovabili
Prod. Energia da fonti
rinnovabili
Prod. Energia da fonti
rinnovabili
ha
0
2012
%
0
2012
%
0
2006
Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
ARPA Umbria
ha
4.464
2014
Perdita di biodiversità
Superficie di aree protette (SIC, ZPS, zone
umide, parchi, riserve nazionali e regionali,
aree marine protette)
Rete Natura 2000
ha
SIC 4.260 ZPS 2.550
2012
Biodiversità, Flora e
Fauna
Perdita di biodiversità
Percentuale aree protette / superficie comunale
Rete Natura 2000
%
53
2012
Suolo
Spazio rurale
Superfici aree di particolare interesse agricolo:
APIA)
PRGS adottato
Ha
391,28
2012
Suolo
Spazio rurale
Percentuale aree di particolare interesse
agricolo su aree agricole totali
PRGS adottato
%
14,65
2015
Suolo
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Gestione sostenibile
delle foreste
Percentuale superficie percorsa da incendi su
superficie totale comunale
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Dissesto idrogeologico
Percentuale di superficie a rischio
idrogeologico
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Contaminazione del
suolo e delle acque
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Biodiversità, Flora e
Fauna
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Note
2007 2015
Elaborazione Regione
Umbria su dati Corpo
forestale dello Stato
Elaborazione Regione
Umbria su dati Corpo
forestale dello Stato
Autorità di Bacino del
fiume Tevere, Piano stralcio
di assetto idrogeologico
Superficie percorsa da incendi e percentuale su
superficie totale comunale
RA post C dS R10
Dato
27.659
Gestione sostenibile
delle foreste
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Fonte
Aree balneabili del lago entro il
confine comunale 168,9.ha Specchio
lacustre 2350 ha
Carta Contenuti urbanistici del PRGS
- EP 03 nord e sud
Carta Contenuti urbanistici del PRGS
- EP 03 nord e sud Aree agricole totali
2.617,08 ha (AAO+APIA)
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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INDICATORI DI CONTESTO
Tematica Strategica
Contributi e Tematiche
Ambientali
Questione Ambientale
Indicatore di Contesto
Fonte
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Spazio rurale
Superfici aree agricole ordinarie AAO
PRGS adottato
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Spazio rurale
Superfici destinata ad agricoltura biologica /
SAU
ARPA Umbria/Regione
Umbria
Unità di
misura
Ha
%
Dato
Anno
2.225,8
2015
13,16
2010
caprini n.8
ovini n.1.088
bovini da
carne n.363
suini n.1.514
avicoli da
carne n.33.000
2012
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Spazio rurale
Attività zootecniche
Comune/Asl 2 servizio
veterinario
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Spazio rurale
Aree destinate a fertirrigazione
Comune/ARPA Umbria
Ha
109
2005
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Gestione sostenibile
delle foreste
Superfici aree boscate
PRGS adottato
Ha
2.739
2015
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Gestione sostenibile
delle foreste
Indice di boscosità (aree boscate su superficie
comunale totale)
PRGS adottato
%
33,78
2015
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Gestione sostenibile
delle foreste
Superficie aree boscate per abitante
PRGS adottato
Mq/ab
4.789
2014
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Biodiversità, Flora e
Fauna
Perdita di biodiversità
Indice superficie ambiti fluviali e lacustri /
Superficie totale comunale
PRGS adottato
%
30,18
2012
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Biodiversità, Flora e
Fauna
Biodiversità, Flora e
Fauna
PRGS adottato
Ha
2.207
2012
PRGS adottato
%
27,22
2012
RA po st Cd S R10
Perdita di biodiversità
Perdita di biodiversità
Atmosfera e agenti fisici
Inquinamento acustico
Atmosfera e agenti fisici
Inquinamento acustico
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Suolo
Trattamento delle
acque reflue
Trattamento delle
acque reflue
Trattamento delle
acque reflue
Trattamento delle
acque reflue
Contaminazione del
suolo e delle acque
Superfici con vincolo paesaggistico D.lgs.
42/2004
Superfici con vincolo paesaggistico D.lgs.
42/2004/superficie totale comunale
Stato di attuazione del piano di zonizzazione
acustica
Approvazione del piano di risanamento
acustico
N. capi
Comune
SI/NO
SI
Comune
SI/NO
NO
Note
Carta Contenuti urbanistici del PRGS
- EP 03 nord e sud (AAO + l'area
Zauni di Castel Rigone e le aree
opzionate per i parcheggi)
SAU 2010 1.968 ha Superficie bio
2010 259 ha
Carta Contenuti urbanistici del PRGS
- EP 03 nord e sud Aree boscate al
netto delle macroaree
Carta Contenuti urbanistici del PRGS
- EP 03 nord e sud Aree boscate al
netto delle macroaree
ISTAT 2014 5.719 ab
Corpi idrici (reticolo idrografico,
invaso artificiale, fascia di transizione)
Categorie dalla Tav. Uso del Suolo
Carta G01 Vincoli Paesaggistici e
storico-architettonci
Carta G01 Vincoli Paesaggistici e
storico-architettonci
Estensione della rete fognaria
PRGS adottato
Km
7,83
2012
Depuratori civili
PRGS adottato
N.
1
2012
Depuratori industriali
PRGS adottato
N.
0
2012
Abitanti allacciati al servizio di depurazione
ARPA Umbria
N.%/utenze
tot.
92
2012
Abitanti equivalenti 12.000 - abitanti
allacciati 11.053
Acquifero vulnerato da nitrati
PTA
ha
2.350
2006
Intero bacino del Trasimeno
Suolo
Dissesto idrogeologico
Fascia A,B,C
PAI
Kmq
0
2006
Suolo
Dissesto idrogeologico
Aree a rischio R1, R2, R3, R4
PAI
Kmq
0
2006
Suolo
Dissesto idrogeologico
Interventi di consolidamento e di sistemazione
per aree a rischio da dissesto
PAI
Kmq
0
2006
Carta B02 Reti Tecnologiche
PAI
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 83 di 95
INDICATORI DI CONTESTO
Tematica Strategica
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Contributi e Tematiche
Ambientali
Suolo
Suolo
Fonte
Unità di
misura
Questione Ambientale
Indicatore di Contesto
Dissesto idrogeologico
Superficie assoggettata a vincolo idrogeologico
PRGS adottato
Kmq
49,52
2012
49.527.391 mq - Tavola G03 - Vincolo
idrogeologico
Dissesto idrogeologico
Indice di rischio idrogeologico (Sup. tot.
urbanizzata A, B, C, D, F / Sup. aree a rischio
da dissesto da esondazione e con vincolo
idrogeologico)
PRGS adottato
%
7,78
2012
S.U. da PRGS 385 ha (macroaree
lorde senza aree Zauni, raccordo A1 e
ferrovia)
N.
2 siti di
competenza
privata lista A1
1 sito di
competenza
privata lista A2
2008
2
2003
A
Suolo
Contaminazione del
suolo
Siti contaminati riconosciuti
Piano Bonifica aree
inquinate Regione Umbria
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Dissesto idrogeologico
Rischio sismico
ARPA Umbria
Grado
Dato
Anno
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Biodiversità, Flora e
Fauna
Occupazione del suolo
Occupazione del suolo
PRGS adottato
%
7,3
2015
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Uso del Suolo
Uso del suolo: Superfici artificiali
PRGS adottato
ha
549,12
2012
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Uso del Suolo
Uso del suolo: Superfici agricole
PRGS adottato
ha
1.573,71
2012
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Uso del Suolo
Uso del suolo: Territori boscati
PRGS adottato
ha
3.538,71
2012
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Suolo
Uso del Suolo
Uso del suolo: Corpi idrici
PRGS adottato
ha
2.446,59
2012
Erosione delle coste
Indice di Trasformazione delle Sponde
Comune Ortofoto volo
2011
%
20,61
2011
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Biodiversità, Flora e
Fauna
Perdita di biodiversità
Indice di connessione ecologica - unità di
connessione ecologica
PRGS adottato
%
71,51
2012
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Biodiversità, Flora e
Fauna
Perdita di biodiversità
Indice di connessione ecologica - corridoi e
pietre di guado
PRGS adottato
%
3,2
2012
RA post C dS R10
Note
Carta dei Contenuti Urbanistici del
PRGS EP 03 categoria Urbanizzato
(raccordo A1, ferrovia e macroaree
lorde senza aree Zauni) 416,2ha /
Superficie comunale totale escluso lo
specchio d'acqua 5702,91 ha
Carta Uso del Suolo del PRGS EC
A01 categoria area portuale,
campeggio, cimitero, depuratore,
edificato produttivo, edificato rurale,
edificato rurale produttivo, edificato
urbano, impianto sportivo, viabilità,
ferrovia, pertinenza stradale o
ferroviaria, verde pubblico, verde
privato e verde urbano
Carta Uso del Suolo del PRGS EC
A01 categorie arboricoltura, frutteti,
oliveti, vigneti, seminativo, seminativo
arborato, rimboschimento
Carta Uso del Suolo del PRGS EC
A01categorie bosco, terreni
abbandonati, gruppo puro o misto di
vegetazione, pascolo, pascolo
arborato, vegetazione ripariale
Carta Uso del Suolo del PRGS EC
A01categorie reticolo idrografico,
invaso artificiale e fascia di transizione
Lunghezza complessiva sponde 10669
m di cui 2.199 m risultano trasformate
Carta Rete Ecologica Comunale EP05
Superficie indicatore su superficie
comunale al netto del lago
Carta Rete Ecologica Comunale EP05
Superficie indicatore su superficie
comunale al netto del lago
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 84 di 95
INDICATORI DI CONTESTO
Tematica Strategica
Contributi e Tematiche
Ambientali
Conservazione e gestione
delle risorse naturali
Biodiversità, Flora e
Fauna
Consumo e Produzione
sostenibili
Certificazioni
Consumo e Produzione
sostenibili
Certificazioni
Consumo e Produzione
sostenibili
Consumo e Produzione
sostenibili
Consumo e Produzione
sostenibili
Rifiuti
Consumo e Produzione
sostenibili
Rifiuti
Consumo e Produzione
sostenibili
Rifiuti
Consumo e Produzione
sostenibili
Rifiuti
Rifiuti
Rifiuti
Questione Ambientale
Perdita di biodiversità
Certificazione
ambientale di prodotto
e di processo
Certificazione
ambientale di prodotto
e di processo
Produzione di rifiuti
totali e urbani
Produzione di rifiuti
pericolosi
Raccolta differenziata
Smaltimento in
discarica e
incenerimento
Smaltimento in
discarica e
incenerimento
Smaltimento in
discarica e
incenerimento
Indicatore di Contesto
Anno
Note
Carta Rete Ecologica Comunale EP05
Superficie indicatore su superficie
comunale al netto del lago
%
17,41
2012
Imprese agricole certificate EMAS e/o
certificate ISO 14000
Sincert/ARPA Umbria
N.
0
2010
Imprese artigianali/industriali registrate EMAS
e/o certificate ISO 14000
ARPA Umbria
N.
0
2010
Produzione di rifiuti urbani totale procapite
ARPA Umbria/ATI2
kg/ab*ann
o
578
2013
Rapporto Rifiuti 2013
Produzione di rifiuti pericolosi
ARPA Umbria/ATI2
t/anno
22
2013
Rapporto Rifiuti 2013
Percentuale di RU raccolti in maniera
differenziata distinti per frazione merceologica
ARPA Umbria/ATI2
%
46,3
2013
Rapporto Rifiuti 2013
Punti di raccolta differenziata (Isole ecologiche)
Comune
N.
2
2010
Discariche autorizzate
Comune
N.
0
Discarica di Borgogiglione nel
Comune di Magione
Indice territoriale di detrazione ambientale
(discariche autorizzate / sup. totale comunale)
Comune
%
0
Discarica di Borgogiglione nel
Comune di Magione
Ambiente Urbano
Attrezzature e servizi
PRG
Ambiente Urbano
Attrezzature e servizi
Indice di compensazione ecologica residenziale
(Superficie residenziale urbanizzata / Superficie
verde urbano e territoriale)
PRG
Attività Produttive
Produttivo
Procedure di VIA realizzate per impianti
produttivi
Risorse culturali e
paesaggio
Patrimonio culturale,
architettonico e
archeologico Paesaggio
Risorse culturali e
paesaggio
Patrimonio culturale,
architettonico e
archeologico Paesaggio
Risorse culturali e
paesaggio
Patrimonio culturale,
architettonico e
archeologico Paesaggio
RA po st Cd S R10
Dato
PRGS adottato
PRG
Tutela e gestione del
patrimonio culturale,
architettonico e
archeologico
Tutela e gestione del
patrimonio culturale,
architettonico e
archeologico
Unità di
misura
Indice di connessione ecologica - matrice
Superficie disponibile di verde urbano
pubblico per abitante
Tutela del Paesaggio
Fonte
PRGS adottato/PCS
Mq/ab.
17,7
2015
PRGS adottato
%
29,86
2015
Comune/ARPA Umbria
N.
0
Superficie degli ambiti paesaggistici tutelati
MIBAC
UmbriaGeo
Numero dei Beni dichiarati d'interesse
culturale e vincolati da provvedimento
PRGS adottato
PPR
Numero presenze archeologiche
PRGS adottato
kmq
verde attuato 55.087 mq verde
previsto e 46.123 mq di verde di
gestione comunale. Il verde non
attuato e di progetto 74.350 mq
S.U. residenziale da PRGS mq
3.022.185 (aree per insediamenti
prevalentemente residenziali,
insediamenti storici, ambiti
polifunzionali e nuclei storici)/verde
attuato 101.210 mq
Documento Programmatico
22,11
2012
n.
7
2012
n.
17
2012
Carta G01 Vincoli Paesaggistici e
storico-architettonci (calcolati sia i beni
paesaggistici son decreto di vincolo
che i beni architettonici vincolati)
2210,87 ha
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 85 di 95
INDICATORI DI CONTESTO
Tematica Strategica
Contributi e Tematiche
Ambientali
Risorse culturali e
paesaggio
Patrimonio culturale,
architettonico e
archeologico Paesaggio
Salute pubblica
Salute
Trasporti sostenibili
Trasporti
Trasporti sostenibili
Trasporti
Trasporti sostenibili
Trasporti
Trasporti sostenibili
Trasporti
Questione Ambientale
Tutela e gestione del
patrimonio culturale,
architettonico e
archeologico
Incidentalità stradale
Emissioni in atmosfera
dai trasporti
Emissioni in atmosfera
dai trasporti
Emissioni in atmosfera
dai trasporti
Frammentazione del
territorio
Indicatore di Contesto
Unità di
misura
Fonte
Ambiti di interesse archeologico
PRGS adottato
N. incidenti stradali
Comune/ISTAT
Regione Umbria, Inventario
regionale delle emissioni
Regione Umbria, Inventario
regionale delle emissioni
Regione Umbria, Inventario
regionale delle emissioni
n.
Tonn./ann
o
Tonn./ann
o
PRGS adottato
Emissioni di gas serra dai trasporti
Emissioni di inquinanti dai trasporti
Emissioni di inquinanti dai trasporti
Densità di infrastrutture di trasporto (kmq
rete/kmq)
Ha
Dato
Anno
Note
87,63
2012
0
2012
10.817,41
2010
184,72
2010
Inquinanti principali
Kg/anno
468,94
2010
IPA e metalli pesanti
kmq/kmq
0,022
2012
Carta EC A01 del PRGS categoria
viabilità e ferrovia 1.826.300 mq
Tabella 98- Indicatori di Piano
INDICATORI DI PIANO
Questione Ambientale
Attrezzature e servizi
Attrezzature e servizi
Certificazione ambientale
di prodotto e di processo
Contaminazione del suolo
e delle acque
Contaminazione del suolo
e delle acque
Erosione delle coste
Frammentazione del
territorio
Incidentalità stradale
Inquinamento acustico
Inquinamento acustico
Occupazione ed
impermeabilizzazione del
suolo
Perdita di biodiversità
Perdita di biodiversità
Perdita di biodiversità
Produzione di rifiuti totali
e urbani
RA post C dS R10
Indicatore di Piano
Superficie disponibile di verde urbano pubblico per
abitante
Indice di compensazione ecologica residenziale
(Superficie residenziale urbanizzata / Superficie
verde urbano e territoriale)
Numero di registrazioni EMAS (suddivise per
organizzazione e sito)
Unità di
misura
Fonte
T0
(Approvazione
PRGO)
Target
Anni
PRGS adottato / PCS
Mq/ab.
18,09
27,36
2
PRGS adottato
%
21,69
17,1
2
ARPA Umbria
N.
0
1
2
Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
ARPA Umbria
ha
4.464
4.400
2
Acquifero vulnerato da nitrati
PTA
ha
2.350
2.300
2
Indice di Trasformazione delle Sponde
Comune Ortofoto volo 2011
%
20,61
20,61
2
Densità di infrastrutture di trasporto
PRGS adottato
kmq/kmq
0,022
0,023
2
N. incidenti stradali
Stato di attuazione del piano di zonizzazione
acustica
Approvazione del piano di risanamento acustico
Comune / ISTAT
n.
0
0
2
Comune
SI/NO
SI
SI
2
Comune
SI/NO
NO
SI
2
Occupazione del suolo
PRGS adottato
%
7,3
7,4
2
PRGS adottato
%
71,51
72
2
PRGS adottato
%
3,2
4
2
PRGS adottato
%
17,41
18
2
ARPA Umbria / ATI2
kg/ab*anno
578
520
2
Indice di connessione ecologica - unità di
connessione ecologica
Indice di connessione ecologica - corridoi e pietre
di guado
Indice di connessione ecologica - matrice
Produzione di rifiuti urbani totale procapite
Note
Con l'attuazione di tutte le aree previste 177.787 mq e con
popolazione prevista di 6.497 abitanti
Con l'attuazione di tutte le aree previste 177.787 mq e la
superficie residenziale attuata con l'area Zauni di Castel Rigone
S.U. residenziale da PRGS mq 3.042.835
Carta Uso del Suolo del PRGS EC A01 categoria viabilità e
ferrovia 1.826.300 mq e lunghezza tracciato nuovo ferrovia 8,2
km x 12 m = 98.400 mq
Aggiunte nuova area residenziale 2 ha e parcheggi di
interscambio 3,8 ha = 422 ha
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 86 di 95
INDICATORI DI PIANO
PIANO
Questione Ambientale
Qualità dell'aria
Raccolta differenziata
Indicatore di Piano
Unità di
misura
Fonte
Giorni di blocco del traffico (annui)
Percentuale di RU raccolti in maniera differenziata
distinti per frazione merceologica
Comune
N.
ARPA Umbria / ATI2
%
T0
(Approvazione
PRGO)
Anni
Target
0
0
2
46,3
51
2
Smaltimento in discarica e
incenerimento
Smaltimento in discarica e
incenerimento
Smaltimento in discarica e
incenerimento
Punti di raccolta differenziata (Isole ecologiche)
Comune
N.
2
2
2
Discariche autorizzate
Comune
N.
0
0
2
Indice territoriale di detrazione ambientale
(discariche autorizzate/sup. totale comunale)
Comune
%
0
0
2
Spazio rurale
Superfici aree agricole ordinarie (AAO)
PRGS adottato
ha
2.225,8
2.220
2
Spazio rurale
Superfici destinata ad agricoltura biologica/SAU
13,16
14
2
Spazio rurale
Trattamento delle acque
reflue
Trattamento delle acque
reflue
Trattamento delle acque
reflue
Trattamento delle acque
reflue
Tutela delle acque a
specifica destinazione
d’uso
Uso del Suolo
Note
Sono state sottratte alle aree agricole ordinarie i futuri parcheggi
e l'area ZAUNI
Aree destinate a fertirrigazione
ARPA Umbria / Regione
Umbria
Comune / ARPA Umbria
Ha
109
98
2
Estensione della rete fognaria
PRGS adottato
Km
7,83
8
2
Depuratori civili
comune
N.
1
1
2
Depuratori industriali
comune
N.
0
0
3 anni
Abitanti allacciati al servizio di depurazione
ARPA Umbria
%/utenze
tot.
92
97
3 anni
Corpi idrici intesi a scopo ricreativo,comprese le
aree designate come acque di balneazione a norma
della direttiva 76/160/CEE
Uso del suolo: Superfici artificiali
ARPA Umbria
%
7,2
8
2
PRGS adottato
ha
549,12
2
Nuova area Castel Rigone 2 ha e parcheggi di progetto 3,7 ha
Uso del Suolo
Uso del suolo: Superfici agricole
PRGS adottato
ha
1.573,71
554,7
1.568
2
Nuova area Castel Rigone 2 ha eparcheggi di progetto 3,7 ha
Uso del Suolo
Uso del Suolo
Uso del suolo: Territori boscati
Uso del suolo: Corpi idrici
Agriturismi
Posti letto in agriturismi
Presenze
PRGS adottato
PRGS adottato
Comune / IAT
Comune / IAT
Comune / IAT
ha
ha
Num
Num.
Num.
3.538,71
2.446,59
14
241
174.829
3.539
2.447
15
265
183.570
2
2
2
2
2
Estensione Rete escursionistica
Comune / IAT
Km
48,9
54
2
SUC Commercio di vicinato/abitanti
Comune
Mq/abitanti
0,76
0,85
2
Colonne elettriche
Alberi monumentali
Fattorie sociali
Fattorie didattiche
Criticità paesaggistiche
Interventi in fascia di rispetto RFI (ST liberata)
Banca dati patrimonio
Interventi edilizi in classe A ex art. 17/2008
Comune
Comune
Comune
Comune
PRGS adottato
Comune
Comune
Comune
Num.
Num
Num.
Num
Ha
Ha
SI/NO
Num
2
0
0
5
10,1
0
NO
0
5
50
1
6
0
5
SI
10
2
2
2
2
2
2
2
2
Elenco Regionale
ex sai sito 91.988 mq e area cantiere provincia (circa 8.850 mq
Nuovi strumenti
Comune
Num.
0
3
2
Piano Energetico, Contratto di Paesaggio e Piano Strategico
Intercomunale
Piano Eliminazione Barriere Architettoniche
Comune
SI/NO
NO
SI
2
RA post CdS R10_
%
dato al 2014
dato al 2014
dato al 2011 (incremento del 5%)
calcolati i soli itinerari tematici + incremento di progetto del
10%
Superficie di vendita 3.085 mq per un totale di 4.377 mq
abitanti al 2014 5.719
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Figura 67 - Indicatore di contesto: Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
RA post C dS R10
Pag. 87 di 95
Passignano sul Trasimeno
Figura 68 - Indicatori di contesto: Superfici aree di particolare interesse agricolo, aree agricole ordinarie
RA po st Cd S R10
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 88 di 95
Passignano sul Trasimeno
Figura 69 - Indicatore di contesto: Occupazione di Suolo
RA post C dS R10
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 89 di 95
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Figura 70 - Indicatori di Piano: Uso del Suolo - Superfici artificiali, superfici agricole, territori boscati e corpi idrici
RA po st Cd S R10
Pag. 90 di 95
Passignano sul Trasimeno
Figura 71 - Indicatore di Piano: Estensione rete escursionistica
RA post C dS R10
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Pag. 91 di 95
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
13. Relazione di Incidenza (Valutazione di Incidenza Ambientale)
La previsione di insediamento residenziale a Castel Rigone, pur ricadendo esternamente ad un buffer di 500 m
da tutti i Siti Natura 2000 che interessano il comune di Passignano sul Trasimeno, è oggetto della presente
integrazione alla valutazione di incidenza in quanto si colloca in un’area che può risultare di connessione
ecologica tra i Siti Natura 2000 presenti.
Inoltre sono state escluse in tale sede eventuali valutazioni sulla fabbrica ora dismessa ex SAI, per la quale
l’amministrazione comunale ha predisposto uno specifico piano attuativo ai sensi dell’art. 28 della L.R. 11/2005
(adottato con D.C. n. 57 e 58 del 22/10/2012), il quale è oggetto di specifica Valutazione di Incidenza.
È da premettere che gli ambiti di previsione sono definiti in termini territoriali e non fondiari pertanto la
superficie ed il perimetro del comparto potrebbero subire variazioni in sede di Piano Regolatore
Generale Operativo. La tavola che segue mostra gli ambiti di previsione e la loro localizzazione spaziale rispetto
ai Siti Natura 2000.
Pag. 92 di 95
Tabella 99 - Ambiti di Previsione ed incidenze
Sito Natura 2000 interessato
Possibili incidenze significative sul sito
ZPS
Lago
Trasim
eno
SIC Lago
Trasimeno
SIC Boschi di
Pischiello Torre Civitella
SIC Castel
Rigone
ZPS Lago
Trasimeno
SIC Lago
Trasimeno
SIC Boschi
di Pischiello
- Torre
Civitella
SIC Castel
Rigone
AP-01
(SI)
(SI)
NO
NO
1-2-4
1-2-4
Nessuna
Nessuna
AP-04
(SI)
(SI)
NO
NO
1-2-4
1-2-4
Nessuna
Nessuna
AP-05
(SI)
(SI)
NO
NO
1-2-4
1-2-4
Nessuna
Nessuna
AP-06
NO
NO
NO
NO
Nessuna
Nessuna
Nessuna
2-4
ID
Tabella 100 - Misure di mitigazione proposte
Misure di mitigazione proposte
ID
ZPS Lago
Trasimeno
SIC Lago
Trasimeno
SIC Boschi di Pischiello Torre Civitella
SIC Castel Rigone
AP-01
SI
SI
Nessuna
Nessuna
AP-04
SI
SI
Nessuna
Nessuna
AP-05
SI
SI
Nessuna
Nessuna
AP-06
Nessuna
Nessuna
Nessuna
SI
Per ogni ambito individuato vengono di seguito sinteticamente descritte le maggiori criticità riscontrate e le
necessarie misure di mitigazione da applicare, al fine di limitare l’impatto nei confronti dei Siti Natura 2000
presenti sul territorio comunale.
Figura 72 - Localizzazione delle previsioni rispetto ai Siti Natura 2000 (in arancione la previsioni stralciate in rosso quella
aggiunta)
Livello 1: valutazione appropriata
Di seguito è riportata una tabella riassuntiva in cui vengono sintetizzate, per ogni ambito, le possibili incidenze
significative sui siti Natura 2000 e le misure di mitigazione che sarebbe necessario applicare.
Le possibili incidenze individuate, codificate con numeri progressivi da 1 a 4, sono riassumibili in:
consumo di suolo (1), sottrazione di habitat faunistico (2), sottrazione di habitat di interesse comunitario (3) e
interruzione della connettività ecologica (4).
Nella tabella sono non sono riportati gli ambiti (AP – 02 e AP – 03) stralciati.
RA po st Cd S R10
AP - 01 area di parcheggio, svincolo Passignano Ovest
L’attuazione della previsione potrebbe comportare un ampliamento dell’effetto barriera determinato dalla
presenza della S.S. 75 bis, linea ferroviaria e RA06 a sud e dalla presenza della zona industriale ad est.
Al fine di limitare la frammentazione ecologica, in fase di attuazione, si indica di potenziare la connettività nord
– sud mediante la piantumazione di siepi e filari alberati.
Anche se al margine della ZPS gli interventi in detto ambito dovranno essere sottoposti alla procedura di
Valutazione di Incidenza.
Inoltre sarebbe opportuno che l’attuazione della previsione fosse subordinata alla strutturazione di un piano di
mobilità alternativo, obiettivo del presente PRG, che metta in evidenza il ruolo e l’utilità della realizzazione di
tale parcheggio.
AP - 04 area di parcheggio, Loc. Colle
Considerando la localizzazione dell’ambito non si ritiene che l’attuazione della previsione possa compromettere
gli elementi di pregio del SIC e ZPS Lago Trasimeno, comunque, al fine di limitare l’effetto barriera lungo la
viabilità esistente si indica di mantenere un certo grado di connettività nord - sud favorendo la piantumazione di
siepi e filari alberati. Comunque sarebbe opportuno che l’attuazione della previsione fosse subordinata alla
strutturazione di un piano di mobilità alternativo, obiettivo del presente piano, che metta in evidenza il ruolo e
l’utilità della realizzazione di tale parcheggio.
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
AP - 05 area di parcheggio, Loc. Villa Miralago
L’area oggetto di previsione presenta elementi importanti dal punto di vista paesaggistico ed ecologico, tipici del
paesaggio agricolo tradizionale quali: filari, piccoli nuclei di vegetazione arborea, frammenti di siepi.
Al fine di analizzare l’effettivo impatto dell’intervento sui suddetti elementi, data la localizzazione (limitrofa alla
ZPS Lago Trasimeno) e le dimensioni del comparto individuato (22510 mq), il piano attuativo dovrà prevedere,
il minimo consumo di suolo, la conservazione della vegetazione arborea e il mantenimento di un certo grado di
connettività nord - sud mediante l’incremento degli elementi lineari presenti. Comunque, qualsiasi valutazione
appropriata dovrà essere effettuata in sede di Valutazione di Incidenza dello specifico progetto.
Inoltre, come già evidenziato per le altre aree di parcheggio in previsione, anche in questo caso, sarebbe
opportuno inquadrare l’intervento in un piano di mobilità alternativo che interessi il territorio comunale.
AP - 06 area ERS Castel Rigone
Data la localizzazione dell’ambito di previsione, la maggiore criticità che si riscontrata è aumentare il grado di
discontinuità, già determinato dalla presenza dell’abitato di Castel Rigone e delle strade presenti. Tale elemento
si collocherebbe comunque in un’area che, pur presentando la barriera dell’abitato di Castel Rigone,
complessivamente, come evidenziato sia dalla RERU che dalla REC, risulta presentare una buona permeabilità.
Pur trovandosi all’esterno dei Siti Natura 2000 di circa 900, considerando quanto appena detto, si reputa
opportuno sottoporre a Valutazione di Incidenza le previsioni dell’intero comparto, con l’obiettivo di limitare al
massimo il consumo di suolo e l’effetto barriera che la realizzazione dello stesso potrebbe generare rispetto alle
connessioni ecologiche
L’analisi dei documenti prodotti in seno alla stesura del Piano Regolatore Generale di Passignano sul Trasimeno
- Parte Strutturale consente di ipotizzare che le previsioni che interessano i Siti Natura 2000 Lago Trasimeno,
Boschi di Pischiello - Torre Civitella e Boschi di Castel Rigone, considerando la loro localizzazione ed
estensione, e tenuto presente quanto riportato nel presente documento, non avranno
significative incidenze negative sugli elementi floristico - vegetazionali, faunistici ed ecologici per i quali tali siti
sono stati istituiti.
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Allegati
Allegati
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Riproduzione in formato A3 Tavole QC7 "Trasimeno" del PPR
Riproduzione in formato A3 Tavola A01 Nord e Sud: Uso del Suolo
Riproduzione in formato A3 Tavola C02 Nord e Sud: Sistema della Biopermeabilità
Riproduzione in formato A3 Tavola G06 PRG vigente: zonizzazione
Riproduzione in formato A3 Tavola G07 PRG vigente: altezze
Riproduzione in formato A3 Tavola EP 01 Nord e Sud: Carta dei contenuti paesaggistici
Riproduzione in formato A3 Tavola EP 03 Nord e Sud: Carta dei contenuti urbanistici
Riproduzione in formato A3 Tavola EP 04: Comparazione spazio rurale PRG vigente - progetto
Riproduzione in formato A3 Tavola EP 05 Nord e Sud: Rete Ecologica Comunale
Riproduzione in formato A3 Tavola EVAS 01: Carta della Propensione alla Trasformazione Urbanistica
Riproduzione in formato A3 Tavola EVAS 02: Carta dell'intervisibilità
Verbale Conferenza di VAS del 18/09/2014 presso la Provincia di Perugia
Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
Bibliografia
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RA po st Cd S R10
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Passignano sul Trasimeno
Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale
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Gruppo di lavoro:
ARCH. BRUNO MARIO BROCCOLO - CAPOGRUPPO
ARCH. ROBERTA ALBI
ARCH. ALESSANDRA GUIDOTTI
ARCH. VALERIO MARINO
con la collaborazione del ARCH. MARIA ROSARIA VITIELLO
ASPETTI GEOLOGICI: LITHOS STUDIO
ASPETTI AGRONOMICI: LANDSCAPE OFFICE ENGIGNEERING s.r.l.
ASPETTI NATURALISTICI: STUDIO HYLA s.n.c.
con la collaborazione del DOTT. MAURO MAGRINI
ITER
OGGETTO
File address:
C:\Users\admin\Desktop\RA post CdS R10.doc
Page number:
95
Tag:
Passignano, VAS, Rapporto Ambientale post CdS
Prodotto da:
BMB
08/02/15
Viewed by:
BMB
12/05/15
Approved by:
BMB
13/05/15
Delivery to:
Comune di Passignano sul Trasimeno - Responsabile Ing.
Gianluca Pierini
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Firme e timbri
RA post C dS R10
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