Scarica - Area Tecnica Passignano
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COMMITTENTE: COMUNE DI PASSIGNANO SUL TRASIMENO INTERVENTO: Procedimento di VAS relativo alla redazione del PRG Parte Strutturale ex LR 11/2005 LOCALITA’: PASSIGNANO SUL TRASIMENO (PG) TECNICI: ARCH. BRUNO MARIO BROCCOLO - CAPOGRUPPO ARCH. ROBERTA ALBI ARCH. ALESSANDRA GUIDOTTI ARCH. VALERIO MARINO con la collaborazione del ARCH. MARIA ROSARIA VITIELLO ASPETTI GEOLOGICI: LITHOS STUDIO ASPETTI AGRONOMICI: LANDSCAPE OFFICE ENGIGNEERING s.r.l. ASPETTI NATURALISTICI: STUDIO HYLA s.n.c. con la collaborazione del DOTT. MAURO MAGRINI DOCUMENTO*: RAPPORTO AMBIENTALE DI VAS Versione integrata a seguito della Conferenza dei Servizi del 18/09/2014 Piazza Mazzini 52| 06083 Bastia Umbra (PG) www.osastudio.it| [email protected] * I documenti che compongono questo fascicolo, anche se non firmati o siglati su ogni singolo foglio, si intendono accettati e convalidati dal committente e dai tecnici che hanno apposto la loro firma nella sezione “TIMBRI e FIRME” Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 2 di 95 Sommario Premessa 1. Principali contenuti ed obiettivi del Piano 2. Quadro della programmazione e della pianificazione sovraordinate 3. Quadro conoscitivo del territorio: stato attuale 3.1 Il sistema naturalistico - ambientate 3.2 Atmosfera ed agenti fisici 3.3 Aspetti geologici, idrogeologici ed idraulici 3.4 Siti contaminati e rischio tecnologico 3.5 Il paesaggio ed il patrimonio culturale 3.6 Lo spazio rurale 3.7 Rifiuti ed energia 3.8 Popolazione ed attività antropiche 4. Problematiche ambientali esistenti 5. Evoluzione probabile dello stato attuale in assenza di piano 6. La fase di consultazione preliminare 7. La Conferenza di VAS 8. Alternative alle scelte adottate 9. Valutazione di coerenza 10. Effetti dell'attuazione del piano sull'ambiente 11. Misure per la riduzione e compensazione degli effetti negativi 12. Il monitoraggio: indicatori e target 13. Relazione di Incidenza (Valutazione di Incidenza Ambientale) Bibliografia Allegati RA po st Cd S R10 Premessa Riteniamo che lo scopo di questo documento, e di conseguenza i suoi contenuti, vadano rintracciati nelle disposizioni di legge che lo istituiscono. Ci riferiamo dunque al Dlgs. 152/2006 e alla LR 12/2010. L'unica distinzione che ci permettiamo di proporre, per poterne convenire, è quella tra effetti ed impatti. La direttiva comunitaria parla infatti di effetti e non di impatti. Per impatto si intende infatti l'oggettiva differenza misurata tra un “prima” e un “dopo” relativamente ad un evento che si suppone abbia delle conseguenze dirette. Riteniamo dunque che l'impatto possa meglio riferirsi alla VIA, per esempio. Nel caso della VAS, invece, non siamo in grado di determinare gli impatti, ma solo gli effetti, qualitativamente espressi: delle criticità, delle convergenze, delle sinergie. Laddove sarà possibile, discuteremo e valuteremo gli impatti: in generale parleremo però di effetti. Da queste considerazioni deriva anche il carattere “aperto” del documento. Esso è posto alla base del confronto con gli altri enti anche e soprattutto per integrare apporti diversi. Questo documento è in effetti quello integrato a seguito della Conferenza di VAS tenutasi il 18/09/2014 e dei relativi pareri pervenuti. L'indice di questo documento era stato già definito nel Rapporto Preliminare: rispetto a quello sono state necessarie alcune variazioni, conseguenti alla Conferenza citata. Le foto di questo documento sono di Bruno Mario Broccolo, salvo diversa specificazione. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale 1. Principali contenuti ed obiettivi del Piano Il PRG di Passignano prevede sostanzialmente un riallineamento alla normativa regionale vigente in materia di ambiente e di governo del territorio. Non ci sono infatti previsioni edificatorie significative, a parte un'opzione su terreni ancora agricoli nell'area di Castel Rigone. Il PRG toglie in effetti molte previsioni edificatorie del PRG attualmente vigente, confermando solo alcune aree in via di completamento. La riqualificazione dell'area industriale dismessa ex SAI è anch'essa una riconferma di obiettivi già traguardati e perseguiti dall'Amministrazione Comunale, prima dell'avvio di questo nuovo PRG. Questi cerca di integrare al proprio interno anche questo obiettivo strategico. Altra grande infrastruttura lineare con effetti significativi è il nuovo tracciato RFI, dall'area dello svincolo di San Donato fino al confine comunale a ovest. Anche in questo caso il PRG non può far altro che recepire questa decisione e cercare di integrarla nel proprio disegno. Si tratta dunque di un PRG costituito quindi più da azioni di government che di localizzazioni di opere o previsioni di interventi edificatori consistenti. Abbiamo di conseguenza sintetizzato di seguito quelli che possono avere una significativa ricaduta in termini territoriali e ambientali. Gli stessi obiettivi sono inoltre definiti a un livello strutturale, che è il livello attuale del PRG. Non bisogna infatti dimenticare che a questo livello di definizione seguirà un'altra fase (pianificatoria e valutativa), di livello operativo. Rispetto agli obiettivi indicati nel Rapporto Ambientale adottato con DCC 12 del 08/05/2014 questo documento presenta due obiettivi in meno, che sono stati stralciati dall'Amministrazione Comunale con DGC 129 del 02/12/2014: l'ampliamento della Zona Industriale e le Aree ERS in San Donato. 1. Il “Railway” Side Si tratta di costruire, nei tratti in cui è possibile, e anche in momenti successivi, una pista ciclabile (inter)comunale parallela alla ferrovia, che rafforzi il tracciato già esistente La fascia di rispetto ferroviaria è dunque sottoposta ad una normativa simile a quella dell'art. 28 della LR 11/2005, che consente la traslazione delle capacità edificatorie e dei volumi lì esistenti, in zone di atterraggio (con premio di SUC), in modo da liberare tutta la ferrovia all'interno di un cordone verde. La ferrovia sarebbe, nel tempo, immersa in un corridoio totalmente verde di ca. 60 m di larghezza, funzionando come un parco lineare, da ricollegare all’anello ciclo-pedonale del lago. 2. Aree agricole potenzialmente trasformabili Viene prevista a Castel Rigone, ricucendo due aree già urbanizzate, per una ST di ca. 2 ettari. Sono aree su cui il PRGO dovrà intervenire dettagliando in termini fondiari l’occupazione del suolo e la densità territoriale che comunque non potrà superare i 0,3 mq/mq. Le aree “opzionate” potranno funzionare anche come area di atterraggio di crediti edificatori, “decollati” da altre aree del territorio, per esigenze legate a miglioramento ambientale, acustico, idraulico, ecc. Pag. 3 di 95 L’assetto del territorio è ripensato intorno alla necessità di riqualificare tutto il territorio comunale di Passignano sotto il profilo ecologico. I corridoi ecologici e la normativa prescritta hanno informato il PRGS e condizioneranno il PRGO. Riteniamo che l'istanza della Rete Ecologica Comunale, accolta dal PRGS, territorializzata in scala adeguata e accompagnata da specifica normativa, possa costituire motivo di vanto dell’amministrazione. La sovrapposizione della REC con il PRG fornisce indicazioni molto utili per prevedere un assetto che riesca a coniugare l'esigenza della ricostruzione di corridoi ecologici con l'esigenza di sviluppo urbanistico. Si tratta di preservare i prati, i pascoli e gli incolti, e le fasce ecotonali. 5. Bypass veicolare del centro storico e risoluzione nodi critici E' prevista, alla scala territoriale (non fondiaria, quindi), la possibilità di collegare la viabilità dall'area prossima allo svincolo di San Donato alla viabilità della strada nazionale ad ovest della ex SAI. Il tracciato scelto ricalca una viabilità le cui tracce sono rinvenibili nelle “storiche” tavolette dell'IGM, cercando quindi di avere il minimo impatto possibile sull'ambiente esistente. Ciò consentirà di alleggerire il traffico nell'arco urbano del lungolago, in special modo in corrispondenza del centro storico. In alcuni nodi stradali particolari, uno dei quali è proprio l'uscita di San Donato, è prevista una rotatoria, così come all’ingresso dell’area ex SAI. Il disegno di queste rotatorie è ancora indicativo: la precisa definizione in termini fondiari è lasciata al PRGO. La previsione del nuovo tracciato ferroviario proposto da RFI e riportato nelle planimetrie di Piano e la conseguente dismissione della linea attuale consentono di fare una riflessione su una nuova mobilità di attraversamento. Il binario attuale potrebbe essere riconvertito in un tratto destinato alla mobilità alternativa, tema rafforzato anche da un sistema che vede due parcheggi di interscambio, a nord ed a sud del territorio, in corrispondenza degli svincoli stradali. 6. Passignano: un brand E' l'azione strategica principale: si tratta di costruire un vero e proprio marchio del territorio, basato sull'identità e sui maggiori punti di forza: qualità della vita, paesaggio, dimensione limitata, accessibilità, ecc. In questo caso il PRG si carica di quella dimensione strategica che veniva ricordata nell'apertura della Relazione Generale del PRG: l'unica dimensione che può tenere insieme azioni che hanno una corrispondenza territoriale, con altre che non hanno questa corrispondenza. 7. Smart city Si tratta di rivedere la città ed i suoi meccanismi di funzionamento mettendo al primo posto l'energia. E' un'azione strategica perché implica una rivisitazione sia delle scelte spaziali che di quelle relative al fattore tempo. Occorre a questo proposito integrare la mobilità con la telematica e gli usi con gli orari. Ripensare la mobilità invertendo forse le priorità: prima il pedone, poi bicicletta e similari, poi l'auto. Implementare ancora di più le auto elettriche e integrare i vari sistemi di trasporto per potersi spostare coordinando ferrovia, autobus, taxi, battelli. Bisogna poi riqualificare la stazione ferroviaria ed il piazzale antistante. 3. Riclassificazione e riqualificazione delle aree edificate Il PRGO potrà individuare delle zone sottoposte a riqualificazione profonda, possibilmente con dei meccanismi premianti, che ne possano sostenere la fattibilità economica. Le parti insediate, senza particolari valori storici od architettonici, devono essere ripensate consentendo una “pulsazione” del costruito, densificando in alcune parti e dilatando in altre, in accordo con la REC. Inutile negare che l’esempio più importante ed emblematico è nel recupero dell’area ex SAI, dove l’amministrazione ha già adottato un piano attuativo. Tale piano cerca di connettersi fortemente con il centro storico, anche attraverso la riqualificazione ed il potenziamento di Via della Vittoria. 4. La Rete Ecologica Comunale 8. Passignano “CLASSE AA” Con questo slogan si vuole evidenziare la volontà di Passignano di porsi ai vertici delle classificazioni sia per l'aspetto energetico, sia per la classe di sostenibilità ambientale regionale ex LR 17/2008. Dovrà redigersi il bilancio delle risorse idriche e le politiche per la promozione della qualità bioclimatica, del risparmio energetico, dell’utilizzo di risorse energetiche rinnovabili, e in generale per la qualificazione ecologica del territorio. La sostenibilità sarà assunta come principio guida delle scelte della pianificazione. Il consumo di suolo sarà ridotto al minimo essenziale, previa attenta valutazione delle aree interessate. 9. Banca dati del patrimonio comunale culturale Consiste nel costruire un database del patrimonio culturale, da rendere pubblico e da integrare con la filiera del RA post C dS R10 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale turismo. Il database dovrà arricchirsi di foto, video, fonti letterarie, documenti d'archivio, ecc. ed integrarsi con quello che la Regione sta già approntando. Spingendosi un po’ in là, possiamo immaginare anche la città di Passignano come "open source", come una città che mette a disposizione dei cittadini i suoi dati e che si rende completamente trasparente. E’ evidente che l’integrazione con comuni limitrofi potrebbe aumentare i benefici dell’operazione. A questo scopo è probabilmente opportuno stabilire con Regione e Comuni un protocollo tecnico da popolare con dati omogenei. 10. Nuovi strumenti per una nuova realtà Si tratta di cominciare a programmare lo sviluppo di Passignano attraverso nuovi strumenti non più (o non solo) regolativi, ma possibilisti ed aperti: Programmi urbanistici (LR 13/97; LR 11/2005, LR 12/2008…), Piano Strategico, Quadro Strategico di Valorizzazione ex LR 12/2010, Progetto d’area per la valorizzazione del paesaggio, Piano Energetico Comunale. La caratteristica di questi strumenti è di richiedere una intensa e leale collaborazione con il privato. E la capacità del PRG di poterli “ospitare”. La redazione di un Piano Strategico, anche di area intercomunale, sarebbe probabilmente lo strumento più adatto per fornire una cornice coerente a tutti gli altri strumenti. Infine: le regole. Anche in questo caso, la proliferazione normativa, di vario rango, con aggiornamenti asincroni, ha contribuito a formare un sistema (sistema delle regole). Per quanto possibile si tratta di coordinare le normative che hanno incidenza sul territorio e sulle attività. Vanno coordinati in un unico testo, per esempio, le NTA Parte strutturale e Parte Operativa, il Regolamento Edilizio con il Regolamento delle Insegne od altri simili. Quest'azione implica anche un ripensamento dell'architettura istituzionale. La co-pianificazione è ormai entrata nel lessico ordinario di quasi tutti gli attori: è forse necessario aprire ad una co-gestione. Anche la partecipazione del privato è essenziale, ed è auspicabile concordare con i tecnici del luogo un protocollo di popolamento e di trasmissione dei dati per ogni pratica, in modo da implementare il bilancio urbanisticoambientale richiesto dalla legge. Pag. 4 di 95 Le azioni strategiche dovranno riguardare: - la promozione di politiche che incentivino le produzioni tipiche locali favorendo anche la certificazioni delle stesse; - la promozione della certificazione di qualità dei prodotti per legare il territorio alle produzioni tipiche; - la vendita diretta (farmer market) dei prodotti ortofrutticoli; - l'incentivazione dello sviluppo delle micro-filiere per la promozione dei prodotti tipici; - l'aggregazione dell’offerta delle produzioni agricole (Organizzazione di produttori) - incentivazione della coltivazione dell'olivo, sia per i risvolti economici che per la connotazione identitaria. - rinnovamento e potenziamento del settore olivicolo verso forme produttive e commerciali tali da competere nei mercati europei. 15. Fattorie energetiche e didattiche E' il settore dell'agro-energia indicato anche dal Documento Annuale di progettazione (DAP). La promozione di politiche che incentivino l’utilizzo di forme di energia rinnovabili, come ad esempio la certificazione degli edifici, l’installazione di pannelli solari, la cogenerazione, la diffusione delle applicazioni di architettura bioclimatica ex art. 38 della LR 1/2004 ed il controllo e la funzionalizzazione del ciclo delle acque. 16. Potenziamento e qualificazione del settore alberghiero Il settore alberghiero può ancora avere margini di qualificazione dell'offerta. Il Piano Attuativo ex SAI prevede già questa destinazione nel progetto di riqualificazione. Il PRGO consentirà poi questa destinazione, anche a seguito di ristrutturazioni edilizie o urbanistiche. 17. Redazione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) Il PRG favorisce quanto più possibile l'uso degli edifici esistenti a questo scopo. E’ evidente che bisogna puntare alla diversificazione delle attività economiche nelle aree rurali e sviluppo delle microimprese. Il patrimonio edilizio nello spazio rurale deve poter ospitare anche tutti quei servizi (turistici, commerciali), utili ad integrare il turismo e ad incentivare la residenzialità. Il Piano, come già anticipato dal Documento Programmatico, deve essere redatto a livello urbano. Inoltre non dovrebbe limitarsi né alla sola disabilità di deambulazione, né dovrebbe focalizzarsi su persone permanentemente disabili. Il Piano è l’occasione per una politica inclusiva, rivolta alla migliore accessibilità e fruizione della città da parte dei bambini, degli anziani, degli immigrati, delle donne incinte, dei malati. Inoltre, non sembri cinico, sarebbe funzionale anche ad un turismo composto sempre più da famiglie (con figli), o da anziani. 12. Conservazione degli elementi tipici del paesaggio agrario 20. Incremento calibrato del commercio di vicinato e dei mercati a Km 0 Gli elementi tipici dell'agricoltura (filari, siepi, alberi isolati e nuclei boscati, muretti a secco), contribuiscono a definire e connotare alcuni paesaggi identitari. Tutela e conservazione degli elementi naturali esistenti, quali filari, piante sparse e fascia di transizione del Lago, costituiscono un requisito essenziale dell’azione antropica. La LR 17/2008, nei suoi aspetti più operativi, dovrà integrarsi con i criteri di conservazione appena menzionati. Si tratta insomma di inquadrare l'agricoltura come intesa oggi a livello europeo, e quindi come un settore destinato a fornire “servizi” allargati alla comunità: dal turismo, alla socialità, alla didattica, al leisure. Ad una prima lettura le zone residenziali sono prive di piccoli esercizi di vicinato e risentono in maniera negativa di una certa monofunzionalità. E' possibile immaginare mercati a km zero, magari nell'area prossima al centro storico del capoluogo o in altre aree dove appare più evidente la scarsità di questi servizi. 11. Incremento del turismo rurale e dei servizi di integrazione. 13. Qualificazione ulteriore della sentieristica ciclopedonale Dopo la ricognizione della sentieristica esistente occorrerà procedere ad una ulteriore qualificazione, integrandola con un'offerta turistica mirata. La DGR 1558/2011 ha già individuato una rete di mobilità dolce su tutto il territorio regionale: si tratta di potenziarla, anche secondo i criteri di qualificazione indicati dalla DGR 1254/1999. Un tratto di piste già esiste e trova una sola interruzione in prossimità del centro abitato. Si possono estendere coniugandole tra l'altro con piste da mountain bike. Ed entrando in copianificazione con Comuni limitrofi. 14. Azioni strategiche per l’agroalimentare RA po st Cd S R10 21. Fattoria didattica del lago Si tratta di trasformare la elevatissima diversità ed interesse floristico e faunistico del lago in opportunità. Così come esistono fattorie didattiche in piena campagna potrebbero esistere fattorie didattiche (micro-imprese didattiche) che fanno del lago e della sua particolare ricchezza floristica e faunistica un punto qualificante dell'offerta. 22. Risanamento acustico dei tracciati ferroviari e stradali La zonizzazione acustica è stata approvata: ora resta da redigere un piano di risanamento acustico ed attuarlo, con il sostegno di RFI ed ANAS. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale 2. Quadro della programmazione e della pianificazione sovraordinate Pag. 5 di 95 coerente con le vocazioni dell’Umbria in cui ricomporre questi temi per costruire un progetto unitario e in cui i fattori di vantaggio competitivo del nostro territorio – espressi e ancora in potenziale – siano miscelati in maniera unica e creativa.” (fonte: DAP 2014-2016, p. 25) Il Documento Annuale di programmazione (DAP 2014-2016)1 Una riflessione innovativa ci pare infine di scorgere in questo passo: Il DAP 2014-2016 postula uno sforzo particolare di miglioramento in modo da utilizzare la crisi economica come un'occasione e un forte stimolo al cambiamento, definendolo espressivamente “discontinuità intelligente”. Le maggiori sfide che l'Umbria si pone sono sintetizzate quindi come segue:" “Proprio dalla dimensione territoriale occorre ripartire, nella consapevolezza che la crisi ha sradicato il paradigma distrettuale quale modello di riferimento; è quindi necessario “leggere” il territorio non più nella dimensione di una divisione data dai confini amministrativi che separano le politiche e le specializzazioni, quanto piuttosto quale elemento essenziale nella lettura di opportunità e nella costruzione di elementi abilitanti l’attività d’impresa, ferme restando le specificità ed i ritardi dello sviluppo che possono caratterizzare alcune delle aree della regione su cui è necessario intervenire anche in modo non convenzionale.” • • • • • • completare le riforme istituzionali e il processo di semplificazione amministrativa e normativa disegnati dalle Leggi regionali di riforma, nel quadro delle scelte nazionali in materia; in coerenza con la strategia Europa 2020 per un’Umbria più intelligente, sostenibile ed inclusiva, in base al documento “Verso il Quadro Strategico regionale 2014-2020” e alle risorse che saranno disponibili per la programmazione operativa regionale: impostare le politiche per la ripresa economica sulla specializzazione e innovazione dell’intero sistema produttivo regionale (agricoltura, manifatturiero e terziario di mercato), attraverso strategie multisettoriali e integrate fondate sulle specializzazioni territoriali e sulla valorizzazione delle competenze, attivando la cooperazione tra i sistemi della ricerca e dell’impresa; rafforzare il capitale umano regionale, aumentando le condizioni per l'accesso alle opportunità di istruzione e formazione durante l'arco della vita attiva, sostenendo il passaggio da una politica della formazione ad una dell'apprendimento, finalizzando le risorse sui fronti maggiormente rilevanti nel contesto regionale, in particolare migliorando le competenze chiave delle persone, propedeutiche all’effettiva qualificazione e produttività dell’intero sistema; tutelare attivamente le risorse territoriali regionali con un’economia a minori emissioni di CO2, capace di sfruttare le risorse – in particolare quelle energetiche – in modo efficiente, garantire la tutela dell’ambiente e della biodiversità e promuovere lo sviluppo rurale, anche mediante nuove tecnologie e metodi di produzione verdi; promuovere politiche inclusive per chi vive in Umbria, anche nel territorio rurale, incrementando l’occupazione delle componenti attive della società, nonché costruendo un welfare attento alla centralità della persona, al supporto ed al sostegno alle famiglie, alla qualità e alla flessibilità dei servizi, alla valorizzazione e alla messa in rete delle risorse del territorio; mantenere l’universalità del Sistema sanitario regionale completando l’attuazione della Legge regionale di riforma, con attenzione alla qualità dell’assistenza, sia territoriale che ospedaliera, secondo il principio dell’appropriatezza e con le risorse finanziarie disponibili." (fonte: DAP 2014-2016, pp. 19-20) La semplificazione amministrativa diventa quindi obiettivo importante del documento. Viene confermata anche l'importanza della green economy: “La scommessa su green economy, ricerca, innovazione si colloca in questo quadro e si traduce concretamente nella definizione di strategie di trasformazione economica integrate e basate sul territorio. Questa idea di “cultura” può essere una chiave per l’Italia e anche per l’Umbria, terra con una storia millenaria, terra di saperi, di abilità, terra di università e di imprese che partendo da questa idea hanno saputo costruire il proprio successo. Un vero e proprio fil-rouge che unisca le politiche per l’innovazione, la green economy, la specializzazione intelligente, l’agenda digitale: settori che se presi in considerazione singolarmente, sulla scia della “voga” del momento, fanno fatica a produrre risultati concreti. Una cornice dentro cui definire un quadro strategico 1 Il DAP preso in esame nella versione originaria del Rapporto Ambientale era quello che aveva come orizzonte operativo il 2013. Con Delibera dell'Assemblea Legislativa del 04/02/2014, la Regione Umbria ha approvato il DAP (2014-2016). Questo paragrafo è stato di conseguenza completamente riscritto per aderire più da vicino al nuovo strumento di programmazione. RA post C dS R10 Altro elemento di grande importanza ci sembra la focalizzazione sul Piano Digitale 2013-2015 e sui cosiddetti progetti trasversali: “1. Programma di consolidamento datacenter/cloud – razionalizzazione del- le infrastrutture digitali (server e rete) di tutto il sistema pubblico umbro (Giunta regionale, Agenzie regionali, Servizio Sanitario, Enti Locali), ed implementazione del piano di razionalizzazione dei data center di tutta la PA umbra; 2. Progetto identità digitale e diffusione servizi infrastrutturali – evoluzione dell'identità digitale regionale e sostegno per la diffusione dei servizi di identità, interoperabilità e cooperazione applicativa tra banche dati in tutta la PA umbra; 3. Programma di digitalizzazione dei comuni – processo di digitalizzazione del SUAPE (Sportello Unico delle Attività Produttive e dell'Edilizia) e di servizi associati nei Comuni, finanziando progetti di trasformazione organizzativa, strettamente collegata anche al piano di riforma di cui alla l.r. n.18/2011; 4. Programma di digitalizzazione dell'Amministrazione regionale – attivazione della “scrivania digitale” e dei relativi strumenti operativi per gli uffici in logica smart ("dai documenti ai dati") ed in ottica di sistema informativo integrato; 5. Progetto Umbria Open Data – progetto strutturato per diffondere i dati aperti e dare vita ad un modello democratico e sostenibile di produzione e pubblicazione dei dati aperti nelle PA umbre, anche in relazione all’attivazione di iniziative progettuali del partenariato economico-sociale per lo sviluppo di servizi a partire dai dati pubblicati dalle PA.” (fonte: DAP 2014-2016 pp. 31-32) Un tema particolarmente attrattivo, anche in funzione della candidatura di Perugia - Assisi, è quello della Cultura e delle Industrie creative: “Un’integrazione che va messa in campo anche per il sistema culturale regionale: l’Umbria si caratterizza infatti per una fittissima rete di musei e biblioteche, un patrimonio di opportunità per la collettività regionale che non può essere dissipato. Occorre però prendere atto che, così com’è, questo sistema non può più essere mantenuto e che è necessario ripensare il nostro modello eccessivamente frammentato e dunque troppo costoso. Nel corso del 2014 verrà definito un progetto di valorizzazione del sistema culturale che, come avviene in molte realtà europee, dovrà basarsi su un numero limitato di sub-sistemi regionali che attraverso la messa in rete degli istituti – e quindi delle risorse finanziarie e professionali – rendano un servizio pubblico efficiente ed economico, omogeneo sotto il profilo dell’offerta e improntato alla flessibilità, in funzione delle esigenze degli utenti e, più in generale, del territorio di riferimento.” (fonte: DAP 2014-2016, p. 33) Tema che si lega strettamente a quello del Turismo, settore nel quale occorre migliorare i servizi e metterli a sistema. Il tema dei Centri storici è trattato a p. 37, ma ci sembra in modo piuttosto “conservatore”, confermando sostanzialmente la bontà degli strumenti messi in moto finora: dai Quadri Strategici di Valorizzazione ai Programmi Urbani Complessi. L'agricoltura è un altro obiettivo che la Regione Umbria intende declinare in una versione legata alla Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale sostenibilità ambientale e alla valorizzazione della biodiversità (p. 39), in una strategia condivisa tra operatori agricoli, agroalimentari, dei servizi e del turismo. La crescita sostenibile (p. 47) si flette in sotto-obiettivi come le Politiche per l'efficienza energetica, il Trasporto pubblico locale, la Gestione efficiente del sistema dei rifiuti, la Tutela delle acque, la Prevenzione dei rischi. Per ciò che riguarda le politiche per l'efficienza energetica è stata adottata di recente (28/07/2014) la Strategia Energetica Regionale (SEAR), che prevede l'ottenimento di un valore percentuale del 13,7% nel rapporto tra consumo di fonti energetiche rinnovabili e consumi finali lordi sul territorio regionale al 2020, e che si declina in 4 obiettivi principali. “La Strategia regionale individua, quindi, quattro obiettivi fondamentali: incremento delle fonti energetiche rinnovabili, incremento dell’efficienza energetica, concorso allo sviluppo di una filiera industriale dell’energia, miglioramento della governance. Prioritario è l’obiettivo generale della riduzione dei consumi da conseguire attraverso azioni dirette ai diversi settori energivori con particolare riferimento all’edilizia, che da sola rappresenta il 40% dei consumi, e ad un uso razionale e consapevole dell’energia, con particolare riferimento alle fonti di produzione. Per quanto riguarda l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, si farà leva su tutte le fonti possibili con particolare riguardo agli impianti in cogenerazione - anche considerando la necessità di uno sviluppo dell’energia termica rinnovabile - con impianti di piccola taglia e distribuiti.” (fonte: DAP 2014-2016, p. 48) Pag. 6 di 95 Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2014)* L’attuale quadro programmatorio e legislativo relativo alla PAC 2014-2020 prende le mosse dalla Comunicazione della Commissione sul futuro della PAC “La PAC verso il 2020: rispondere alle future sfide dell’alimentazione, delle risorse naturali e del territorio”, che definisce gli orientamenti di massima su cui si basano le proposte di riforma e le opzioni strategiche suscettibili di dare una risposta alle sfide future per agricoltura e zone rurali. La Comunicazione delinea gli obiettivi della PAC per il periodo 2014-2020 produzione alimentare redditizia, gestione sostenibile delle risorse naturali e azione per il clima, sviluppo territoriale equilibrato. Permane l’architettura della PAC su due pilastri. Il I° pilastro continuerà a fornire aiuto diretto agli agricoltori e a sostenere le misure di mercato; il II°, inserito nella cornice complessiva delle politiche strutturali europee, avrà il compito di sostenere competitività, sviluppo e innovazione delle aree rurali europee, di fornire beni pubblici, di promuovere la diversificazione dell’attività economica e la qualità della vita nelle aree rurali. Le principali novità per il I° pilastro sono rappresentate da: greening obbligatorio, a cui sarà destinato il 30% dei pagamenti diretti, subordinato al rispetto di una serie di pratiche ecologiche che andranno oltre la condizionalità; la restrizione agli “agricoltori attivi” dei pagamenti diretti, che sembra portare verso una “professionalizzazione” dell’attività agricola in UE e una esclusione dagli aiuti di soggetti con attività agricola assente o marginale; la definizione di soglie minime sotto le quali i beneficiari cessano di esserlo (ad esempio in base alla superficie); la definizione di un massimale del sostegno al reddito per le aziende più grandi (capping); la semplificazione del sostegno per i piccoli agricoltori. In generale si può immaginare che i riflessi della riduzione degli aiuti nell’ambito del I° pilastro sul secondo debbano suggerire in fase di programmazione un potenziamento delle azioni in favore della competitività dell’agricoltura basato su qualità, organizzazione di filiera, miglioramento dei rapporti con la grande distribuzione e il mercato locale, senza tralasciare le funzioni dell’attività agricola come fornitrice di beni pubblici. La PAC sarà improntata su sei priorità, che saranno alla base della programmazione nazionale: 1) 2) 3) 4) 5) 6) trasferire le conoscenze e promuovere l’innovazione in agricoltura, silvicoltura e nelle zone rurali; rafforzare la competitività di tutti i tipi di agricoltura e migliorare la produttività agricola; promuovere l’organizzazione della catena alimentare e la gestione del rischio in agricoltura; ripristinare, conservare e valorizzare gli ecosistemi che dipendono dall’agricoltura e dalle foreste; transizione verso un’economia a basso carbonio e resistente ai cambiamenti climatici nel settore agricolo, alimentare e forestale; promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali. Allo sviluppo rurale, coerentemente con la revisione del I° pilastro, vengono assegnati compiti in parte nuovi rispetto all’attuale periodo di programmazione, e soprattutto con metodi nuovi. La politica di sviluppo rurale 2014-2020 è inserita infatti in un quadro regolatorio e programmatorio unico che comprende i tutti Fondi del QSC. Le regole comuni per tali Fondi sono contenute nel Regolamento 615 del 2011, il cosiddetto “regolamento ombrello”, con l’obiettivo di concentrare le risorse sugli obiettivi di Europa 2020 attraverso la massimizzazione delle sinergie tra strumenti. Ai Fondi del QSC sono assegnati 11 obiettivi tematici, che convergono verso gli obiettivi di Europa 2020. La nuova programmazione dello sviluppo rurale, disciplinata dal Regolamento 627 del 2011, cambia struttura, abbandonando quella per Assi; si articolerà infatti intorno a 6 Priorità specifiche, a loro volta declinate in 18 Focus Area. Le misure possibili da Regolamento, 26, sono riconducibili alle Priorità e Focus Area secondo * RA po st Cd S R10 Il Rapporto Ambientale portato in adozione contemplava solo il PSR noto a quella data, e cioè quello della stagione 2007/2013. Oggi si sta avviando una nuova stagione di programmazione e quindi ci è parso opportuno leggere anche questo documento. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale l’Allegato V del Regolamento stesso, che contiene un “elenco indicativo di misure aventi rilevanza per una o più priorità”; in particolare, alcune misure hanno una rilevanza “trasversale”. Una singola misura può essere programmata sotto differenti Focus Area. Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2007/2013) Il Programma di Sviluppo Rurale si configura sicuramente come il quadro fondamentale di riferimento per tutti gli interventi riguardanti lo spazio rurale, redatto in linea con le seguenti strategie stabilite in tre livelli di programmazione: Strategia comunitaria: Documento strategico del Consiglio con le priorità UE per i tre assi (Orientamenti Strategici Comunitari) Strategia nazionale: Piani strategici a livello nazionale (PSN) per attuare le priorità comunitarie, assicurare coerenza e complementarità con la politica di coesione, sviluppare le priorità nazionali (o regionali) Programma di Sviluppo Rurale (per la Regione Umbria) All’interno di quest’ultimo strumento di programmazione, redatto in base al Reg. CE 1698/2005, sono previsti interventi finalizzati a perseguire lo “sviluppo rurale”, inteso non solo come spazio dove effettuare attività agricola ma anche all’intero territorio rurale la cui gestione sta divenendo negli anni sempre più importante. La politica di sviluppo rurale rappresenta il cosiddetto secondo pilastro della politica agricola comune (PAC) e contribuisce al perseguimento delle politiche di sostegno alla crescita, all'occupazione (Strategia di Lisbona) e allo sviluppo sostenibile (strategia di Goteborg). Il quadro normativo di tale politica è rappresentato dal Reg.(CE) 1290/2005 che istituisce un unico fondo di finanziamento per lo sviluppo rurale (FEASR) e dal Reg.(CE) 1698/2005 sul sostegno allo sviluppo rurale ed attuato mediate l'adozione di appositi strumenti di programmazione (Programma di Sviluppo Rurale- PSR). Il PSR per l'Umbria 2007-2013 è stato approvato dalla Commissione Europea con Decisione C(2007) 6011 del 29 novembre 2007, rettificata dalla Decisione C(2008) 552 del 7 febbraio 2008. Successivamente, con Decisione C (2009) 10316 del 15/12/2009, la Commissione europea ha approvato la modifica del PSR per l'Umbria intervenuta per accogliere le cosiddette "nuove sfide" introdotte a seguito dell'Health Check della PAC e del Recovery Plan. Il programma è articolato in 4 Assi: ASSE 1 : Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale ASSE 2 : Miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale attraverso la gestione del territorio ASSE 3 : Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale ASSE 4 : Approccio Leader La sua dotazione finanziaria attuale è complessivamente pari ad € 792.389.362, di cui € 356.758.000 di quota comunitaria (FEASR) e la restante quota di € 434.631.362 comprende le risorse messe a disposizione da Stato e Regione. Il PSR ha validità fino al 31.12.2013 e le risorse impegnate sul bilancio comunitario sono pagabili entro il 31.12.2015. L’Asse 1 si pone quale obiettivo strategico il miglioramento della competitività dei settori agricolo, alimentare e forestale, individuando in tale fattore lo strumento indispensabile per garantire, in un contesto fortemente globalizzato, il mantenimento dei livelli occupazionali, dei redditi e della qualità della vita. Le misure dell’Asse 1 rappresentano l’opportunità più concreta per attuare politiche strutturali anche in riferimento alle ripercussioni derivanti dalle riforme operate in seno al primo pilastro della PAC, che permettano alle imprese di sfruttare le opportunità che tali trasformazioni offrono. Le risorse destinate alle azioni di sostegno per l’Asse 1 si concentrano, pertanto, su interventi che introducono elementi stabili di qualificazione del potenziale umano (promozione della conoscenza), del capitale fisico (ristrutturazione, sviluppo e innovazione) nonché delle produzioni agricole. RA post C dS R10 Pag. 7 di 95 L’Asse 2 individua tra i propri obiettivi strategici la tutela e la valorizzazione dell’identità territoriale umbra attraverso la conservazione, la promozione e lo sviluppo sostenibile dell’ambiente agricolo, dello spazio rurale e delle molteplici e straordinarie risorse naturali e paesaggistiche che contraddistinguono il territorio umbro. Le misure dell’Asse 2 comprendono interventi indirizzati alla promozione dell’utilizzo sostenibile dei terreni agricoli e delle superfici forestali, incentivando il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, anche attraverso un esplicito riconoscimento dei servizi di carattere ambientale (preservazione degli habitat, del paesaggio e della biodiversità, ricostituzione dei corpi idrici, etc.) che essa è in grado di assicurare. L’Asse 3 indirizza i propri obiettivi al miglioramento dell’attrattività dei territori rurali umbri, al mantenimento e alla creazione di opportunità occupazionali nonché al rafforzamento delle condizioni di crescita sostenibile sia in termini economici che sociali ed ambientali. Gli interventi finanziati nell’ambito dell’Asse 3 sono principalmente rivolti alla diversificazione dell’economia rurale e al miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali. L’Asse 4 Approccio Leader è finalizzato in linea generale al miglioramento della governance locale (cioè del sistema di governo di un territorio), promuovendo e indirizzando l’azione congiunta degli attori locali verso gli obiettivi individuati nei primi tre assi: l’aumento della competitività, la valorizzazione dell’ambiente e dello spazio rurale, il miglioramento della qualità della vita delle popolazioni locali e la diversificazione delle attività economiche. Viene quindi adottata una strategia innovativa di carattere integrato (approccio Leader) con caratteristiche specifiche: • • • presenza di un partenariato pubblico-privato; approccio “bottom-up” (“dal basso”), multisettoriale e integrato; orientamento all’innovazione. L’elemento portante è rappresentato dai Gruppi di Azione Locale (GAL), aggregazioni costituite da enti locali ed operatori economici e sociali, appositamente istituite per ricevere i fondi previsti dal programma, nonché per attrarre altre risorse pubbliche e private e dare attuazione agli specifici interventi previsti dalle varie misure del programma. Il comune di Passignano rientra nel GAL Trasimeno-Orvietano il quale opera su una superficie di circa 1.600 Kmq, con una popolazione complessiva di circa 92.900 abitanti, localizzata, per la Provincia di Perugia nei comuni di: Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Piegaro, Tuoro sul Trasimeno, e per la Provincia di Terni nei comuni di: San Venanzo, Orvieto, Allerona, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Parrano, Porano. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Il Disegno strategico territoriale della Regione (DST) Il “Disegno Strategico Territoriale (DST) per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria)” è stato approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1903 del 22 dicembre 2008. Ci sembra che la migliore introduzione al DST sia quella presente nel sito della Regione2, e quindi la riportiamo integralmente qui sotto. "Il Disegno Strategico Territoriale rappresenta una rilevante novità nel modo di programmare lo sviluppo territoriale della regione. In prospettiva infatti è destinato a sostituire il Piano Urbanistico Territoriale approvato nel 2000, con un approccio aperto a favorire un raccordo più stretto, di carattere strategico, con la programmazione economica e con la progettazione sviluppata a livello locale. Attraverso il D.S.T. si ottempera a due esigenze fondamentali: • • fornire un contributo al DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE (DSR) in termini di consapevolezza degli interventi strutturali e funzionali necessari al superamento alle criticità riscontrate nella nostra realtà territoriale, dando a tal fine coerenza alle azioni in una "visione-guida"; porre le basi per una rivisitazione del PIANO URBANISTICO TERRITORIALE (PUT), al fine di passare da questo attuale rigido "piano quadro" ad uno strumento strategico più funzionale al perseguimento dello sviluppo sostenibile dell'Umbria. Una visione strategica e integrata del territorio Con il DST la Regione Umbria vuole sostenere le politiche territoriali e di sviluppo per conseguire una "visione strategica ed integrata" del proprio territorio, la quale è modellata sui seguenti criteri: una definizione selettiva e forte che sia basata su pochi elementi strutturanti e strategici; la coesistenza di un'azione centrifuga, verso il contesto nazionale ed europeo tramite la valorizzazione competitiva delle risorse territoriali, e di una capacità di dare risposte ottimali alla domanda endogena di trasformazione e valorizzazione del tessuto produttivo e dei valori identitari, favorendo la coesione e l'integrazione territoriale. La chiave di lettura Nel perseguimento di questa "visione strategica integrata", il DST assume una doppia valenza: strategica: • è il riferimento metodologico e concettuale per l'orientamento delle politiche ed delle azioni; operativa e strumentale: • considerando soprattutto gli aspetti dimensionali, geografici e socio-economici, "il territorio è uno" e pertanto è indispensabile disporre di un quadro di riferimento generale per l'armonizzazione delle diverse politiche e degli strumenti correlati ("coesione strumentale"). I ruoli del DST Attraverso la peculiare visione strategica del territorio regionale presupposta, il DST assume in sé diversi ruoli: • strumento che contribuisce all'articolazione e territorializzazione delle politiche regionali di sviluppo e dei contenuti programmatici del Piano Operativo Regionale (POR); • strumento di contenuto programmatico-progettuale delle politiche paesistiche regionali, articolate ed approfondite all'interno del Piano Paesaggistico Regionale (PPR); • strumento di governance, quale riferimento per l'integrazione di temi e di competenze settoriali. Gli strumenti attuativi L'attuazione del DST avviene mediante progetti territoriali di sviluppo di interesse regionale, denominati Progetti Strategici Territoriali, aperti ad un processo decisionale di condivisione che parte dal "basso". I Progetti Strategici Territoriali costituiscono una AGENDA TERRITORIALE REGIONALE, perché, oltre a riguardare la struttura essenziale del territorio, fanno sì che i diversi territori regionali non interessati direttamente dalle trasformazioni 2 http://www.territorio.regione.umbria.it/MEDIACENTER/FE/CategoriaMedia.aspx?idc=244&explicit=SI RA po st Cd S R10 Pag. 8 di 95 previste, ne siano comunque coinvolti, sia pure indirettamente, per beneficiarne degli effetti; inoltre, questi Progetti realizzano il raccordo tra la programmazione economica e la territorializzazione delle scelte per lo sviluppo del territorio, tant'è che negli ambiti territoriali individuati il processo di elaborazione di tali progetti potrà assumere la valenza di Progetti Integrati Territoriali (P.I.T.), già previsti dal Programma Operativo Regionale (P.O.R.), determinando il diretto riferimento dei progetti agli assi e alle misure definiti dal P.O.R." Nel DST l’Umbria rappresenta un territorio-snodo. In questo quadro, rendendo sistematiche sensibilità già da tempo presenti nella comunità regionale, l’idea guida assunta dalla Regione alla base della costruzione del Disegno Strategico Territoriale è quella dell’Umbria laboratorio di sostenibilità: un orizzonte in cui la qualità ambientale, mantenuta e perseguita ai diversi livelli, si pone come quadro generale di riferimento attorno al quale addensare le energie istituzionali, sociali e produttive, espresse nelle diverse possibili forme, in grado di definire un modello di sviluppo innovativo per la Regione e per il suo obiettivo di qualificare la sua centralità nel contesto nazionale. Il DST assume in primo luogo come riferimento essenziale la tripartizione degli insediamenti e delle maggiori dinamiche sociali in aree della concentrazione insediativa, aree della diffusione policentrica, aree della rarefazione, già patrimonio concettuale consolidato per la pianificazione umbra. In secondo luogo è il paesaggio ad essere assunto come categoria interpretativa e programmatica. Il paesaggio viene pensato non come oggetto, ma come “modo di guardare strategicamente il territorio”. La visione strategica del territorio si fonda su tre elementi: i sistemi strutturanti; le linee strategiche di sviluppo; i progetti strategici territoriali. E’ possibile a questo proposito immaginare il ruolo dell’Umbria secondo tre scenari di sfondo diversi. Lo scenario n. 1 è quello che il DST chiama delle “Disarticolazioni progressive”. E’ uno scenario che si fonde su due fenomeni di attrazione che disarticolano appunto il perugino verso la Toscana ed il ternano verso l’area metropolitana romana. I rischi di questo scenario sono evidenti, ed erano stati messi in luce nel PUT (LR 27/2000). Lo scenario n. 2 è chiamato “Sviluppo autocentrato”. In questo caso lo sviluppo è tutto rivolto all’interno del territorio regionale. Lo scenario n. 3 è quello del “Policentrismo reticolare multilivello”. Questo scenario riconosce nelle reti infrastrutturali, fisiche ed immateriali, gli elementi fondamentali per la competitività del territorio per la sua coesione. Le città sono viste come nodi di reti a diverse scale, incardinati in una matrice multimodale ed infrastrutturale di supporto. Questo scenario è percorribile soltanto dando attuazione ad un programma di potenziamento infrastrutturale e delle telecomunicazioni, favorendo l’accessibilità. I rischi sono legati innanzi tutto alla compromissione del patrimonio paesaggistico ambientale, derivanti da una logica limitata alla sola realizzazione delle opere fisiche. L’idea-guida dell’Umbria come laboratorio di sostenibilità assume come scenario di riferimento il n. 3. Le linee strategiche di sviluppo si fondano sui Sistemi Strutturanti: • le infrastrutture • le reti di città • il sistema ambientale, storico culturale • il sistema produttivo Per i diversi sistemi sono definite delle specifiche strategie settoriali. A fianco ai sistemi strutturanti vi sono gli obiettivi di integrazione, in modo da non perdere poi una visione unitaria. Le azioni strategiche principali per le infrastrutture, sono: • adeguare le infrastrutture stradali principali longitudinali (E45, via Flaminia) e trasversali (verso la Toscana, le Marche, il Lazio), aumentandone lo standard funzionale e qualitativo; • rafforzare le direttrici ferroviarie principali (Orte – Falconara, Foligno – Terontola) e secondarie (Ferrovia centrale umbra), riconnettendole alle linee principali (verso Arezzo), e potenziandone il ruolo nel servizio passeggeri e merci; Passignano sul Trasimeno • • Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale favorire l’intermodalità tra sistemi di trasporto pubblico e privato, alle diverse scale; favorire la realizzazione di nodi di scambio, il rafforzamento e la qualificazione dei minori e della mobilità alternativa, in una prospettiva di promozione sostenibile dell’accessibilità ai centri storici e di valorizzazione del patrimonio storico-culturale e del paesaggio. Le azioni strategiche principali per le reti di città, sono: • il rafforzamento dei nodi urbani principali e secondari, attraverso l’inserimento o lo sviluppo di funzioni centrali e il miglioramento sostenibile della accessibilità; in particolare è da promuovere una maggiore specializzazione e gerarchizzazione dei centri urbani, attribuendo funzioni adeguate al diverso rango assunto nel sistema territoriale (a partire dai capoluoghi di provincia); • la promozione di azioni di recupero dei centri storici, con particolare riguardo per i centri minori, che comprendano la valorizzazione del patrimonio culturale, incentivi al rafforzamento delle funzioni residenziali e per servizi qualificati, all’interno di una logica di rete. Le azioni strategiche principali per il sistema ambientale e storico-culturale e lo spazio rurale, sono: • promozione del riuso e della rifunzionalizzazione del costruito storico (centri storici, nuclei minori, beni culturali diffusi) per attività residenziali, culturali e produttive compatibili e la sua messa in rete attraverso la realizzazione di percorsi tematici, la promozione culturale, la dislocazione di attività e servizi a sostegno della produzione agricola, della fruizione ambientale e paesistica, dell’organizzazione insediativa complessiva. In particolare, i centri storici minori devono costituire i nodi della trama insediativa e produttiva dello spazio rurale; i nuclei storici e il patrimonio diffuso devono svolgere il ruolo essenziale di presidio territoriale, ai fini produttivi e ambientali dello spazio rurale; • incentivazione all’insediamento di attività culturali e formative superiori e specializzate nei contesti storici; • promozione di forme compatibili di turismo culturale anche attraverso la connessione ai circuiti italiani ed europei di conoscenza; • incentivazione di coltivazioni di qualità, di modalità produttive e di forme di distribuzione e promozione delle produzioni agricole sostenibili (tramite azioni quali la diffusione di prati che di coltivazione biologica, lo sviluppo delle produzioni legate ai marchi di qualità, l’incentivazione dei mercati locali, lo sviluppo delle “reti a chilometri zero” per l’abbattimento degli impatti dei trasporti dei prodotti alimentari). Le azioni strategiche principali per il sistema produttivo sono: • la limitazione della nascita di nuove aree industriali e l’ulteriore frammentazione delle produttive, promuovendo iniziative su base intercomunale; • l’incentivazione del rafforzamento delle filiere produttive di qualità, con particolare alla specializzazione tecnologica e alle certificazioni ambientali; • l’incentivazione di forme di associazione tra imprese e costituzione di consorzi, per la razionalizzazione delle localizzazioni; • la promozione del recupero e riuso delle aree dismesse; • la sperimentazione di progetti pilota sulla sostenibilità ambientale, paesistica e dei cicli e degli insediamenti produttivi e sulla ridefinizione della logistica di supporto alle città (piatta forme, autoporti, logistica di prossimità); • la promozione di attività formative specializzate / superiori nel campo della qualificazione produttiva e della sostenibilità ambientale; • la promozione del ricorso alle energie alternative secondo forme compatibili con le caratteristiche ambientali, paesistiche e insediative dei contesti territoriali. Vi sono infine i Progetti Strategici Territoriali, che costituiscono l’Agenda territoriale: a) la direttrice longitudinale nord-sud; b) il sistema delle direttrici trasversali est-ovest; c) il progetto Tevere; d) il progetto Appennino; e) il progetto Reti di città e centri storici; RA post C dS R10 Pag. 9 di 95 f) il progetto Capacità produttiva e sostenibilità; g) la rete di cablaggio a banda larga. Di questi progetti, l’area di Passignano è interessata al sistema delle trasversali est-ovest, al Progetto Tevere, al Progetto reti di città e centri storici, al Progetto Capacità produttiva e sostenibilità. b) Il sistema delle direttrici trasversali est-ovest. L’area del Trasimeno: caratterizzata da una politica di valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente lacustre quale elemento dominante del territorio, vede già ora una serie di progetti quali il recupero dei centri storici, una nuova strategia di sviluppo territoriale del sistema industriale, la definizione di nuove politiche sui beni culturali, in vista di una ridefinizione dell’identità dell’area a partire dai valori di sostenibilità e di eccellenza. Il potenziamento delle infrastrutture (fisiche e di comunicazione telematica, attraverso il progetto istituzionale innovativo nel settore delle comunicazioni digitali) e quello dei servizi (sanitari e scolastici) possono caratterizzare compiutamente il progetto di territorio del Trasimeno. e) Il progetto Reti di città e centri storici. Le reti di città rappresentano un sistema essenziale almeno da tre punti di vista: • a livello sovraregionale, costituiscono uno dei principali connotati identitari e punti di forza della struttura territoriale regionale (in termini di articolazione e qualità diffusa delle situazioni insediative); • a livello regionale possono essere considerate la principale modalità di funzionamento del territorio: l’Umbria “funziona” e si percepisce innanzitutto come un insieme di centri e nuclei “in rete”, di dimensioni relativamente controllate, su distanze variabili ma in genere piuttosto ridotte, molto più di altre realtà regionali contermini (maggiormente connotate dal rapporto tra grandi poli urbani e aree di gravitazione esterna o da diffusione insediativa meno gerarchizzata), anche nelle situazioni di maggiore concentrazione; • a livello sub regionale (a scala vasta e locale) rappresentano l’armatura portante della percezione dei suoi paesaggi; sia in quanto la mobilità sul territorio, legata ai rapporti funzionali tra centri, costituisce un’occasione “continua” di percezione del paesaggio umbro, sia perché le motivazioni più frequenti per la fruizione turistica e culturale della Regione sono riferibili alla polarizzazione verso una molteplicità di centri e nuclei urbani storici. f) Il progetto Capacità produttiva e sostenibilità. L’attuale modello produttivo dimostra problemi e carenze che possono essere ricondotti a due ordini di questioni: 1. Il sistema non funziona al meglio perché non risponde alla domanda, nel senso che non è in grado di soddisfare tutte le diverse istanze che riguardano il settore produttivo (a partire da quelle espresse dai grandi imprenditori e investitori, che non trovano condizioni adeguate alle loro esigenze, fino alla produttività e all’efficienza delle singole piccole e medio-piccole imprese, parzialmente compromessa da costi elevati - in termini monetari e in termini di consumo di risorse). È necessario quindi ipotizzare configurazioni e modelli diversi che permettano di attivare processi e relazioni virtuose, a partire dalle procedure amministrative, dagli assetti urbanistici, fino ai modi di coinvolgimento e alle responsabilità degli imprenditori. 2. Il sistema non funziona al meglio perché non tiene conto dell’offerta, o meglio delle disponibilità, nel senso che non si basa (o si basa solo parzialmente) sulle risorse e sulle caratteristiche locali. Da questo punto di vista, lo sfruttamento eccessivo delle risorse, gli impatti in termini di inquinamento e produzione di rifiuti, nonché, più in generale, in termini di detrazione dal punto di vista ambientale, paesistico e percettivo, non sono solo un punto di debolezza per il comparto produttivo e manifatturiero. Essi devono piuttosto essere considerati sintomi di un modello che manifesta la sua non-sostenibilità, intesa nei suoi molteplici significati. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 10 di 95 attraverso: • rafforzamento della complementarietà di diversi centri costituenti costellazioni interposte tra i più grandi centri regionali, in termini di offerta commerciale legata al tessuto produttivo comunale e di specifici servizi di scala territoriale, • rafforzamento della dotazione minima dei servizi di prossimità in ciascun centro, per favorire l’incremento della funzione residenziale, • caratterizzazione di singoli centri in termini di: presenze storiche e culturali (identità); tessuto produttivo del territorio circostante o distretto (città del laterizio e delle componenti di arredo, città della ceramica e dell’artigianato artistico, città dei prodotti agricoli di eccellenza e dell’arte); servizi complementari tra Comuni della medesima costellazione; • rafforzamento delle reti connettive tra i centri, dei servizi leggeri di trasporto locale e dei mezzi di trasporto sostenibili, ricostruzione di sistemi naturali interposti tra i centri, impianti collettivi comuni per la sostenibilità ambientale, inseriti nel contesto storico-naturale. Per ciò che riguarda “Componenti naturalistiche ed ecologiche”, dobbiamo segnalare che l’Umbria si è dotata di un “Piano di tutela e risanamento della qualità dell’aria”. Il Piano è suddiviso in due fasi: una conoscitiva ed una di individuazione delle misure di salvaguardia e protezione. Si tratta ovviamente di un piano per l’inquinamento atmosferico. L’ARPA ha predisposto il progetto esecutivo per la realizzazione della rete di monitoraggio della qualità dell’aria. Per ciò che riguarda l’inquinamento acustico il quadro normativo regionale (LR 8/2002) ha imposto ai Comuni il Piano di zonizzazione, a cui Passignano si è adeguato. Figura 1 – Quadro d'unione dei progetti strategici - Fonte: Disegno Strategico Territoriale della Regione Il DST si chiude poi con una parte dedicata ai Temi di riferimento ed iniziative in corso. Ne riassumiamo qui i maggiori contenuti. Per ciò che riguarda il tema delle “Infrastrutture e reti telematiche”, notiamo che il PRT (Piano Regionale dei Trasporti) ha posto il raddoppio e la velocizzazione della linea Foligno-Perugia-Terontola come condizione imprescindibile per il miglioramento del sistema ferroviario umbro. Un contributo al rafforzamento dei collegamenti con l’area tirrenica e il nord del paese può essere costituito anche dalla realizzazione di un prolungamento della linea FCU dal suo terminale nord, per assicurare una connessione con le linee ferroviarie statali ad Arezzo, che, oltre a consentire un miglioramento per il trasporto pubblico regionale, può fornire nuove opportunità anche per lo sviluppo del trasporto merci. La riqualificazione ed il miglioramento delle reti esistenti dovranno passare attraverso: • l’intermodalità ferro-gomma, con riferimento ai mezzi privati, dovrà essere assicurata in ogni stazione del servizio ferroviario, lungo tutte le linee, e dovrà prevedere la realizzazione di adeguate aree parcheggio da adibire alla sosta di autovetture e di altri mezzi individuali, la continuità e percorribilità in sicurezza dei percorsi pedonali di adduzione, il miglioramento delle attrezzature per l’accoglienza dei viaggiatori; • l’intermodalità ferro-gomma, con riferimento ai mezzi collettivi, dovrà essere valorizzata al massimo e, per favorire i servizi di adduzione del bus al treno, dovrà essere garantita nei punti di “interscambio per la mobilità interbacino”, che costituiscono la “porta” di uscita e di entrata per le zone in cui operano i servizi di area su autobus. Il tema “Politiche urbane e reti di città”. Il DST punta molto sull’attivazione dei Quadri Strategici di Valorizzazione ex LR 12/2008 e sui Programmi Urbani Complessi per poter far fronte ad alcune delle criticità che caratterizzano i centri storici delle città umbre. Ad un livello di pianificazione più alto, la Regione punta sulla co-pianificazione, sul programma urbanistico e sulla perequazione per agevolare questi processi. Nei centri storici medi interposti tra i centri maggiori (caso di Passignano) si pensa ad un riposizionamento RA po st Cd S R10 Il DST evidenzia, per la componente Acqua in generale, alcune criticità: • innumerevoli fonti di approvvigionamento, oggi esistenti, caratterizzate da portate molto variabili e dalla sostanziale difficoltà di proteggerle dagli inquinamenti; • le perdite in rete; • assenza di reti dedicate, a servizio di aree industriali, per l’utilizzo di acque non idonee all’uso idropotabile. La Regione ha predisposto, ed è in fase di approvazione, la nuova disciplina sugli scarichi nell’ambito della quale è previsto il censimento e la regolamentazione delle acque reflue industriali. Altro tema molto importante è il “Suolo”. Prioritario è l’obiettivo di ridurre i rischi naturali del territorio attraverso la protezione delle attività economiche e delle infrastrutture esistenti e l’avvio di una programmazione sostenibile per nuovi investimenti. L'ambito in cui le attività si dovranno muovere per il raggiungimento di un'efficace salvaguardia non può che essere quello definito dagli strumenti pianificatori vigenti, rappresentato dal Piano per l'Assetto Idrogeologico (PAI). Per il Comune di Passignano il PAI prevede diverse misure, che saranno analizzate in seguito. Il tema “Rifiuti” è inserito da tempo nelle linee strategiche della Regione. Due sono comunque i punti principali attorno ai quali incardinare la programmazione regionale: • diminuzione dei rifiuti prodotti, in quantità assoluta • aumento della percentuale della raccolta differenziata Al riguardo è da rilevare, ad ogni buon conto, che nonostante il forte impegno profuso dai Comuni e dall’Amministrazione Regionale, che ha consentito di incrementare in cinque anni di ben 17 punti percentuali i livelli di raccolta differenziata, il valore raggiunto a livello regionale, pari al 29% nel 2006, è ancora distante dall’ambizioso obiettivo del 45% prefissato dal Piano Regionale di settore ancora vigente e di prossimo aggiornamento. Per quello che concerne la “Rete ecologica”, l’Umbria deve registrare l’approntamento della RERU. L’obiettivo principale del progetto RERU è realizzare una rete ecologica multifunzionale a scala regionale per Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale integrare gli aspetti dell’assetto ecosistemico nei processi delle trasformazioni dei suoli e nelle attività di gestione del territorio umbro. Vista l’ampia portata del tema, il progetto contribuisce pure all’attuazione di quelle strategie a scala sovraregionali ed europee illustrate nella sezione precedente. A livello regionale il progetto si propone, dopo una dettagliata analisi del territorio umbro, di formulare azioni mirate sui sistemi ambientali ed ecologici al fine di evidenziare la struttura di una Rete Ecologica Regionale Umbra (RERU) e le sue implicazioni territoriali. La RERU ricopre diverse funzioni di importanza strategica per la tutela ambientale e per la qualità della vita, funzioni che spaziano dalla conservazione della natura all’offerta di spazi più spiccatamente diretti alla fruizione umana. La RERU, in aggiunta, offre un supporto territoriale per eventuali azioni future di ripristino e di riqualificazione ecosistemica, favorendo l’applicazione di tecniche di pianificazione e di progettazione ecologica che distribuiscano e ottimizzino le iniziative gestionali volte alla conservazione della natura e del paesaggio su tutto il territorio, anche quello non interessato da provvedimenti localizzati di tutela ambientale. Il Piano Forestale Regionale (DCR 662/1999), si occupa ovviamente di dare attuazione al tema “Boschi e foreste”, previsto in documenti sovranazionali: Conferenza interministeriale per la protezione delle foreste in Europa (MCPFE: Strasburgo, 1990; Helsinki, 1993; Lisbona, 1998; Vienna, 2003). A livello nazionale con il Decreto MATT 16 giugno 2005, concernente le “Linee guida di programmazione forestale” è stato inoltre stabilito che i piani forestali regionali costituiscono il riferimento obbligatorio per qualsiasi azione o iniziativa che riguardi le foreste e più in generale il settore forestale. Con D.G.R. n. 1098 del 6/7/2005 (BUR n. 34 del 10/8/2005) la Giunta Regionale ha stabilito precise modalità e procedure per l’accertamento in termini fondiari delle aree boscate da definire negli strumenti urbanistici generali, oggetto di tutela ai sensi dell’art. 15 della l.r. 27/2000 (PUT) e del P.T.C.P., oltre che per gli aspetti paesaggistici. Le “Aree protette” coprono una superficie di 63.200 kmq, pari al 7,5% del territorio regionale. Passignano è interessata dal Parco regionale del Lago Trasimeno. E’ il più grande dei Parchi regionali ed il suo territorio, oltre a quello che si estende lungo il perimetro del Lago Trasimeno, comprende tre isole: l’isola Polvese, che è utilizzata come centro didattico e di studio ambientale; l’isola Maggiore, in cui è presente un grazioso borgo di pescatori, risalente al ‘400 e l’isola Minore, di proprietà privata. Il patrimonio faunistico è molto ricco ed articolato; vi trovano rifugio un folto numero di specie di uccelli legati alle zone umide, che qui sostano per reintegrare le riserve energetiche necessarie per il proseguimento delle migrazioni. Un tema fondamentale per l’Umbria è poi quello dello “Spazio rurale”, sia nella sua dimensione produttiva sia in quella di matrice per gli usi del patrimonio architettonico extra-urbano. Lo spazio rurale, luogo della produzione primaria del settore agricolo, si sta trasformando in “contenitore multifunzionale” che utilizza il suolo e il patrimonio edilizio storico come valori identitari fondamentali. Del resto, anche la distinzione tra zone urbane e zone rurali si sta attenuando in quanto le funzioni rurali tradizionali si stanno “urbanizzando” con l’industrializzazione dei processi di alcune produzioni agricole (allevamenti, coltivazioni altamente intensive, ecc.), mentre alcune funzioni tradizionalmente urbane diventano “rurali” (residenza, tempo libero, ricettività e ristorazione, ecc.). Il suolo agricolo e le produzioni pregiate, nonché i borghi rurali, costituiscono pertanto delle risorse limitate, non riproducibili e facilmente degradabili da fenomeni di esodo della popolazione e di marginalizzazione. Ultimo tema affrontato dal DST è quello delle “Aree produttive ed ambiti di eccellenza”. Il territorio umbro risulta caratterizzato da un elevato numero di aree urbanizzate per insediamenti produttivi (oltre 1400 per una superficie di circa 7400 ha.), con dimensioni medie contenute in termini di superficie (12 ha.) e sature nella quasi totalità dei casi (84%). L’elevato grado di dispersione e di parcellizzazione degli agglomerati produttivi (collocati soprattutto lungo l’asse della S.G.C. E45, a ridosso del sistema urbano nodo-lineare Corciano-Perugia-Bastia-Foligno-Spoleto, e nella conca ternana) ha contribuito ad una disottimizzazione complessiva del territorio consentendo l’insediamento di unità produttive di dimensioni medio-piccole. Gli spazi urbanizzati ancora disponibili sono in maggioranza residui di vecchie lottizzazioni ormai in fase di saturazione e risultano, pertanto, di scarso interesse poiché ubicati in contesti territoriali di scarsa fruibilità dal punto di vista logistico e infrastrutturale. RA post C dS R10 Pag. 11 di 95 Si stanno sviluppando aggregazioni intercomunali volte a superare alcune criticità del sistema. Tali aggregazioni dovrebbero essere ulteriormente incentivate in quanto consentono di: • ottimizzare la gestione del territorio, • contenere e suddividere i costi e le infrastrutture in maniera adeguata, • realizzare dotazioni di servizi comuni (depuratore, aree di sosta attrezzate, centri servizi, ecc.) che risulterebbero antieconomiche e difficilmente giustificabili per aree non intercomunali, • monitorare efficacemente gli insediamenti dal punto di vista quanti/qualitativo. In definitiva, si potrà avere una forte spinta competitiva e un mercato in rapida evoluzione attraverso: un’adeguata disponibilità di aree per insediamenti produttivi con operazioni diriqualificazione, ampliamento o reperimento, ove necessario, di nuove aree, tutte comunque caratterizzate da elevati standard di infrastrutture e servizi, anche ecologicamente attrezzate. Queste aree dovranno presentare potenzialità dimensionali e qualitative tali da costituire un livello ottimale negli interventi infrastrutturali e per servizi e, quindi, sarà utile privilegiare forme di programmazione almeno su scala intercomunale. la costruzione di una rete di servizi ed infrastrutture, oltre ad un insieme di criteri per la loro gestione, che, in una logica integrata per ambiti territoriali di area vasta, si possa configurare come un autentico modello insediativo condiviso con cui far competere il sistema Umbria. l’individuazione delle azioni di qualificazione e potenziamento delle principali reti infrastrutturali al fine di collegare adeguatamente tali aree alle principali direttrici di traffico merci, anche attraverso investimenti specifici nel settore della logistica; un’attenta progettazione degli insediamenti con criteri volti:Salla valorizzazione della qualità architettonica e urbanistica dei piani e degli insediamenti; • all’introduzione di opportune tecniche sia costruttive che d’impianto urbanistico volte alla più efficace tutela ambientale e paesistica, anche utilizzando opportune soluzioni architettoniche e/o urbanistiche che limitino gli impatti degli insediamenti nel territorio; • a favorire il risparmio energetico anche attraverso la realizzazione di impianti di servizio comune per la produzione e la distribuzione di energia elettrica e di calore; • alla realizzazione di strutture di servizi comuni, come supporto all’occupazione in condizioni di pari opportunità. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) Il Piano Paesaggistico Regionale è in via di approvazione e ne sono noti ormai i maggiori contenuti della parte conoscitiva. Riassumiamo innanzi tutto in questa carta i rapporti tra il DST ed il PPR. Pag. 12 di 95 a. relazione illustrativa; b. quadro conoscitivo, che in particolare comprende l’atlante dei paesaggi con l’identificazione delle risorse identitarie, l’attribuzione dei valori, la previsione dei rischi e delle vulnerabilità del paesaggio; c. quadro strategico del paesaggio umbro, articolato nella visione guida, nelle linee guida rispetto a temi prioritari della trasformazione e nel repertorio dei progetti strategici di paesaggio; d. quadro di assetto del paesaggio regionale articolato ai diversi livelli di governo del territorio, con la definizione degli obiettivi di qualità e delle discipline di tutela e valorizzazione, con particolare riferimento ai beni paesaggistici e ai loro dintorni, nonché agli ambiti locali di pianificazione paesaggistica con specifiche normative d’uso prevalenti sui piani regolatori comunali ai sensi dell’articolo 135, commi 2 e 3 del d.lgs. 42/2004; e. disposizioni di attuazione. In definitiva la forma del Piano Paesaggistico Regionale (PPR) viene assunta come una combinazione di apparati di base. Coerentemente con l’art.17 della LR 13/2009 (oggi riconfluito nella LR 1/2015), questi si articolano in sistema delle conoscenze e valutazioni (comma b); sistema delle previsioni, sia di carattere strategico programmatico (comma c) che regolativo (comma d), e infine delle disposizioni di attuazione (comma e). Le diverse articolazioni sono rese interdipendenti da un processo di pianificazione che rifiuta la sequenza deduttiva a favore di un approccio di natura circolare orientato all’interattività dei diversi apparati. Il Piano paesaggistico dell’Umbria individua 19 paesaggi identitari regionali, come “Geni” che declinano nell’immaginario collettivo regionale, nazionale e internazionale, la tradizionale percezione, positiva e consolidata, dell’Umbria “Cuore Verde d’Italia”. Il Piano mira inoltre ad essere efficiente nella conservazione (motivare, conoscere, sostenere, ecc.) e qualificante nella trasformazione attraverso la capacità di indirizzare le trasformazioni verso la qualità paesaggistica e la capacità di convincere i soggetti operatori a far uso del patrimonio conoscitivo e valutativo che il Piano offre e di cui favorisce la crescita. I principali criteri posti a base della redazione del Piano paesaggistico regionale dell’Umbria sono così sintetizzabili: ▪ strumento unico e organico di governo delle tutele; ▪ capacità complessiva di orientare positivamente gli interventi su tutto il territorio; ▪ promozione di specifici progetti per il paesaggio ai fini della valorizzazione di particolari contesti identitari a valenza strategica. In base alla legislazione vigente e a quanto previsto in particolare dalla legge regionale 13/2009, il Piano Paesaggistico Regionale, mira ad assolvere a sei funzioni fondamentali: ▪ tutela dei beni paesaggistici; ▪ qualificazione paesaggistica dei diversi contesti, anche attraverso misure per il corretto inserimento; ▪ indirizzo strategico per le pianificazioni di settore; ▪ attivazione di progetti per il paesaggio; ▪ indirizzo alla pianificazione degli enti locali e di settore; ▪ monitoraggio e aggiornamento delle analisi delle trasformazioni del paesaggio regionale. Figura 2– Schema del rapporto fra DTS e PPR - Fonte Piano Paesaggistico Regionale Il Piano è organizzato secondo quanto previsto dagli artt. 135 e 143 del DLgs 42/2004, e dalla legge regionale 13/2009. In particolare è costituito dei seguenti elaborati, sia con testi scritti che specifiche cartografie: RA po st Cd S R10 Dunque, pur mantenendo il riferimento di fondo alla natura trans-scalare del paesaggio, il Piano articola operativamente i paesaggi a tre livelli, (intesi come ambiti ai sensi del comma 3, art.135 del DLgs 42/2004) a cui corrispondono specifiche attribuzioni di governo del territorio per Regione, Province e Comuni : ▪ paesaggi regionali, ovvero quei paesaggi identitari (o del riconoscimento) che nella loro diversità compongono l’immagine d’insieme e il senso prevalente del paesaggio umbro, come matrice e sfondo di coerenza delle individualità percepibili a scale di maggior dettaglio. Sono da considerarsi paesaggi del riconoscimento in quanto costituiscono il riferimento culturale per l’osservazione della regione dall’esterno ma anche il tramite attraverso cui gli abitanti riconoscono la loro appartenenza al territorio regionale; ▪ paesaggi di scala vasta, (o paesaggi della percezione) , ovvero i paesaggi identitari che sono misurabili attraverso una percezione più diretta, a media distanza, in cui acquistano importanza crescente i segni Passignano sul Trasimeno ▪ Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale fisici e i modi dell’esperienza conoscitiva, e i cui significati sono comunque prevalentemente associati alla interpretazione di contesti delimitati, osservabili nei loro margini e comprensibili nelle loro qualità distintive; paesaggi locali, (o paesaggi dell’abitare), ovvero i paesaggi di dimensioni contenute, “interni territoriali” percepibili a distanza ravvicinata, commisurati prevalentemente alla scala dei ritmi della vita quotidiana e alla sfera locale delle pratiche di uso del territorio. Sono i paesaggi i paesaggi che richiedono una più assidua integrazione delle previsioni urbanistiche e di quelle paesaggistiche, entrambe accomunate dagli obiettivi di qualità che si intendono conseguire localmente. In particolare il PPR annette gran parte del territorio passignanese nel Paesaggio 2 FN_1 (a dominanza fisiconaturalistica), mentre una restante parte collinare appartiene al Paesaggio 1 SS (a dominanza storico-sociale), che ha il proprio baricentro in Perugia. (si vedano gli allegati per le tavole del PPR) La maggior parte del paesaggio, la Struttura di Paesaggio 1 (SdP_1) è connotata da un valore rilevante (V1), originato dalla matrice degli indici di Integrità e di Rilevanza. Le altre SdP hanno invece dei valori “comuni” (V3) Nello specifico, nel tematismo della Visione Guida (QS1) Passignano presenta queste strategie di processo: è inserito nel Paesaggio Transregionale T2 “Trasimeno Val di Chiana”. Passignano è connotato anche da un paesaggio critico: Corridoi di sviluppo insediativo e Paesaggio incipiente. Condivide poi con il resto dei Comuni del Lago il tema delle Grandi reti di Naturalità. Per quanto riguarda il tema dei Paesaggi Transregionali, riportiamo il paragrafo degli obiettivi specifici e la singola Azione e misura di intervento: "2. Obiettivi specifici Ai fini di una pianificazione coordinata dei paesaggi transregionali, il PPR prevede di costruire un quadro conoscitivo condiviso, nonché di ricorrere a metodi coerenti nei diversi Piani Paesaggistici regionali per la interpretazione delle qualità del paesaggio, la attribuzione dei valori, la previsione dei rischi e la definizione degli obiettivi di qualità. T12.1 Gestione integrata dei paesaggi transregionali.” Per quanto riguarda i corridoi di sviluppo insediativo riportiamo il paragrafo 2, destinato agli obiettivi specifici e sintetizziamo il paragrafo 3: Azioni e misure di intervento qui sotto. “2. Obiettivi specifici La strategia del PPR per i corridoi di sviluppo insediativo mira prioritariamente alla riqualificazione paesaggistica e urbanistica dei loro spazi di pertinenza, utilizzando a questo scopo le occasioni derivanti dal completamento e dalla messa in sicurezza delle infrastrutture di scorrimento veloce in programma. La leva principale da attivare riguarda il controllo dei processi di dismissione e conseguente riuso del patrimonio immobiliare, per ottenere un migliore inserimento dei manufatti edilizi nel loro contesto di appartenenza, anche con operazioni di delocalizzazione pianificata di opere incongrue. Allo stesso tempo, assume rilievo la riqualificazione dei corridoi infrastrutturali esistenti e degli spazi ad essi associati, privilegiando da un lato l’esperienza dell’attraversamento veloce, dall’altro la riconfigurazione formale e figurativa della viabilità locale di attraversamento. In ogni caso il PPR prevede di mantenere una sostanziale discontinuità nello sviluppo dei nuovi insediamenti lungo i corridoi infrastrutturali, garantendo la permanenza di adeguate fasce di inedificabilità mirate alla conservazione dei varchi e spazi tampone che consentono la continuità dei sistemi ambientali attraversati dalle infrastrutture. T2.1 Riqualificazione ambientale-paesaggistica degli insediamenti esistenti T2.2 Recupero delle aree dismesse e delocalizzazione di opere incongrue T 2.3 Riqualificazione integrata del corridoio infrastrutturale." Per quanto riguarda il tema dei Paesaggi incipienti, riportiamo il paragrafo degli obiettivi specifici e la singola Azione e misura di intervento: “2. Obiettivi specifici Il PPR prevede di intercettare preventivamente le situazioni in cui le trasformazioni incipienti prospettano rischi rilevanti ai fini della conservazione di paesaggi di valore e in particolare dei Beni paesaggistici. A questo scopo promuove la cooperazione tra le istituzioni competenti, e finalizza l’attività dell’Osservatorio regionale sulla RA post C dS R10 Pag. 13 di 95 qualità del paesaggio di cui all’art. 22 della L.R. 13/2009. Per i paesaggi incipienti che sono esposti a rischi rilevanti di compromissione, il PPR predispone adeguate procedure di attivazione della cooperazione interistituzionale con gli Enti di volta in volta interessati, istituendo per i casi più problematici appositi contesti critici locali di copianificazione. T4.1 Prevenire i rischi di compromissione delle risorse paesaggistiche.” Per quanto riguarda il tema delle Grandi Reti di naturalità, riportiamo il paragrafo degli obiettivi specifici e le Azioni e misure di intervento: “2. Obiettivi specifici L’attuazione della strategia paesaggistica per le grandi reti di naturalità muove dagli obiettivi connessi alla riqualificazione del sistema delle acque umbre, in termini sia di rigenerazione ambientale ed ecologica degli ecosistemi umidi, sia di tutela delle risorse idriche esistenti e di miglioramento della loro qualità, anche al fine di favorire nuove forme di fruizione compatibili con le condizioni di vulnerabilità ecosistemica. Rispetto al quadro più ampio definito dai grandi sistemi naturalistici rappresentati dalla Rete Ecologica Regionale, dalla Rete Natura 2000 e dalle aree naturali protette, il PPR mira in particolare a favorire la valorizzazione in rete delle emergenze naturali, integrandole con gli obiettivi di qualità dei paesaggi interessati. T9.1 Promuovere la riqualificazione paesaggistica delle reti d’acqua T9.2 Favorire l’integrazione paesaggistica dei grandi sistemi naturalistici” Per quanto riguarda le Progettualità programmatiche (QS 3), il territorio di Passignano e fa parte del Progetto Strategico di Paesaggio P1 “Braccio Tevere-Trasimeno” e del più ampio Progetto Territoriale strategico (DST) chiamato DT1. Sia lecito anticipare soltanto il fatto che molti degli obiettivi del PRG di Passignano sono in perfetta coerenza con gli obiettivi specifici del PPR. Il PPR descrive così il paesaggio dell'area del Trasimeno. “Risorse storico-culturali Il paesaggio è caratterizzato da una storia antica, prima richiamata, connessa alla natura geomorfologica del sito e dunque connessa alle numerose e ripetute opere di bonifica eseguite sin dall'antichità. Le fasce costiere e pianeggianti intorno al lago erano caratterizzate da una condizione paludosa, instabile, insalubre ai fini dell'insediamento umano, dunque si cominciò ad infrastrutturare i rilievi e i promontori, per localizzare forme sicure e stabili di insediamento. L'ambiente del lago non è era certamente come quello attuale, la profondità dell'acqua era maggiore di quanto non lo sia attualmente, il territorio era maggiormente boscoso, si trattava di un territorio particolarmente ricco di fauna e intensamente utilizzato a fini agricoli. Scavi archeologici, abbastanza recenti, hanno dimostrato l'esistenza di ville romane, di grandi dimensioni, a Quarantaia nei pressi di Passignano, forme di insediamento strettamente legate all'economia agricola e alla pesca, posizionate in suoli sicuri rispetto agli acquitrini che caratterizzavano l'intorno dello specchio d'acqua e testimoniate dal ritrovamento di utensili agricoli e per la pesca. I rilievi, che erano geomorfologicamente più adatti, furono utilizzati per realizzare le strade di collegamento e i relativi abitati, rispetto alle aree meno adatte che venivano bonificate e utilizzate per la produzione agricola vista la fertilità della terra. Il paesaggio è fortemente caratterizzato da forme insediative fortificate, come rocche e castelli, che contornano i promontori attorno al bacino lacustre. La ricchezza della terra del Trasimeno, in termini di prede da caccia e da pesca, di fertilità e produzioni agricole, rese necessaria una forma di difesa e di fortificazione degli abitati. La costruzione di torri, castelli e fortezze rese strategica la localizzazione sul Trasimeno, generando un vero e proprio sistema fortificato a vantaggio di Perugia, che trovò giovamento nel realizzare un avamposto sicuro e protetto, nei confronti delle direttrici storiche principali, verso Cortona e verso Chiusi. La ricchezza di questo territorio è testimoniata anche dalla diffusione successiva degli Ordini religiosi come i Francescani e i Benedettini, ordini che si caratterizzavano per le forme insediative monastiche legate strettamente con la produzione e la fertilità della terra, chi era fonte di sostentamento e di conduzione della vita monastica. Del sistema fortificato di castelli e rocche, ciò che caratterizza maggiormente il paesaggio sono le rocche legate agli centri storici di maggior rilievo come Castiglione del Lago, dove troviamo la Rocca del Leone, una fortezza imponente, cinta da mura merlate del tipo guelfo, a pianta poligonale, con quattro torri e il mastio triangolare, si trattava del principale insediamento militare del Trasimeno. La caratterizzazione di Castiglione del Lago ruota intorno anche al noto Palazzo della Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Corgna che presto divenne simbolo del governo, da parte di Castiglione, di un territorio molto più vasto. La famiglia Della Corgna ampliò l'impianto urbano verso il promontorio e il palazzo, portandolo a diventare una costruzione imponente simbolo di un potere molto più vasto. In questo sistema difensivo costruito per mani dell'uomo ve n'era un altro, del tutto naturale, costituito dalle tre isole, che erano abitate, proprio per la posizione strategica che assumevano, in virtù di una condizione del lago diversa da quella attuale. L'Isola Polvese , già abitata intorno all'anno 1000, si dotò dell'imponente Rocca, costruita nel 1431 a difesa degli abitanti e a difesa degli Ordini religiosi che vi si insediarono: i monaci Olivetani di San Secondo. Si tratta di una costruzione militare imponente, dalla pianta pentagonale irregolare, dotata di una torre posta su ogni vertice. Il sistema di incastellamento del Trasimeno è l'elemento che più caratterizza il paesaggio e a questo scopo se ne citano alcuni, tra quelli più rappresentativi, come Monte del Lago, un castello di pendio, presso Magione, posto su un promontorio che sovrasta il lago, sempre nelle vicinanze di Magione, Zocco, Rocca Bagliona, Montesperello, Rocca Monaldi. Il Castello di Belvedere e la Rocca di Passignano, nei pressi di Passignano stesso, Il Castello Guglielmi a Isola Maggiore nel Comune di Tuoro sul Trasimeno e il Castello Montegualandro sempre nel comune di Tuoro, posto al confine con la Toscana lungo la via storica che collegava il Trasimeno con Cortona. Risorse sociali-simboliche Il paesaggio si caratterizza per l'immagine molto radicata e ben conservata del lago e delle città che si affacciano sul lago stesso. Una immagine che lega i valori storici, naturali, tradizionali, economici e sociali, che si sono sviluppati in questo rapporto tra forme insediative, morfologiche e geomorfologiche dei suoli, condizionati storicamente dalla presenza del Largo Trasimeno. I segni della bonifica, i promontori fortificati, Le produzioni agricole di qualità come l'olio e i prodotti della terra fertile, come la "fagiolina del Trasimeno", restituiscono ancora un'immagine identitaria forte di questo paesaggio. Risorse fisico-naturalistiche Il paesaggio è fortemente caratterizzato dal Lago Trasimeno, dal quale emergono tre piccole isole, l'Isola Maggiore, l'Isola Polvese e l'Isola Minore. Il paesaggio del lago è strettamente connesso ai limiti fisici e naturalistici della conca, ovvero strettamente legato ai promontori che ne determinano le pareti perimetrali. La connessione paesaggistica è inoltre stabilita dai numerosi insediamenti lacuali, ville e castelli, la cui posizione strategica, rispetto al lago, è strettamente legata alla condizione geomorfologica del contesto. Il lago Trasimeno è un invaso di grande estensione, il quarto in Italia in termini di superficie, e si contraddistingue per il rapporto tra estensione e profondità, rapporto assolutamente sbilanciato tra i circa 124 km² e circa 6,5 m di profondità massima o 4,72 m di profondità media. La sua forma, abbastanza circolare, occupa una depressione di natura tettonica ed è un lago che non ha emissari naturali ed è dunque alimentato dalle acque meteoriche. Il suo stato di salute, in termini di regime idrologico, dipende essenzialmente dall'andamento pluviometrico. Per quanto riguarda il suo immissario artificiale, si tratta di un canale, il canale dell'Anguillara, che raccoglie le acque torrentizia dei torrenti Tresa, Rio Maggiore, Moiano e Maranzano. L'emissario del lago, sempre artificiale, posto nei pressi di San Savino, ha la funzione di canale regolatore del livello del lago stesso, riversando le acque nel Tevere. Il sistema dei canali per il deflusso delle acque è un carattere che connota il contesto del lago fin dai tempi dei Romani, i quali erano costantemente impegnati a realizzare opere di bonifica, fatte di canali artificiali per ovviare ai problemi di impaludamento, nei periodi di secca e a problemi di allagamento, in periodi di eccessiva piovosità, dunque di straripamento. Per quanto riguarda l'area investita dalle coste del lago, il paesaggio è caratterizzato da una morfologia sostanzialmente pianeggiante, ad eccezione dei promontori di Castiglione del Lago e di Monte del Lago, una costa formata da ampie fasce, quasi continue, di canneti, che, in qualche zona, superano un'ampiezza di oltre 1 km, ampiezza determinata dalle variazioni di acclività della fascia costiera stessa. La fascia litoranea al bacino lacuale inoltre caratterizzata da una vegetazione dominata da leccete, rovere, querce e giglio acquatico. Il lago rappresenta inoltre una risorsa importante sotto il profilo biologico vista la sua natura e le sue caratteristiche morfologiche e fisico-chimiche, che danno luogo ad una grande varietà e ricchezza di vita animale e vegetale. Sotto il profilo vegetazionale il lago si caratterizza per una forte presenza di vegetazione acquatica formata da alghe e idrofite sommerse. Il lago è inoltre caratterizzato per l'importante presenza di fauna ittica e ornitica in considerazione del fatto che il contesto del lago rappresenta una importante zona di sosta e svernamento. Dallo specchio dell'acqua emergono tre isole, le già richiamate Isola Maggiore, Isola Polvese e Isola Minore. La RA po st Cd S R10 Pag. 14 di 95 prima è caratterizzata dal fatto di essere ancora abitata; l'Isola Polvese, situata nel settore sud-est del lago, è la più estesa delle tre, con una superficie di 70 ha, e si caratterizza per il suo valore naturalistico: emerge la presenza di una lecceta ad alto fusto, un esteso canneto e l'oliveto secolare. Il canneto è caratteristico della zona umida, dove al largo dello stesso prevale la vegetazione acquatica, mentre lungo le sponde prevalgono salici e pioppi. L'area di approdo all'isola in cui è localizzata l'area di servizio è caratterizzata dalla presenza di alberature ornamentali, i viali si caratterizzano per gli ippocastani e i tigli, le aree a prato si caratterizzano per la presenza di acacie, pini, platani e salici. Il settore settentrionale dell'isola è caratterizzato dalla prevalenza del bosco, un bosco tipico degli ambienti mediterranei, con la dominanza di leccete, come la lecceta di San Leonardo. I versanti meridionali sono caratterizzati da grandi estensioni di oliveti, una coltura che produce un olio di qualità, caratterizzato per il tipo di produzione, vale a dire una spremitura a freddo, praticata nell'isola stessa. Le grandi estensioni di coltivi sono arricchite da esemplari di piantate e da vecchie alberature da frutto, come ciliegi, noci albicocchi e fichi. La sentieristica interna all'isola è ricca di arbusteti e cespugli, in particolare risalta il rosmarino e il melograno. Assume una particolare rilevanza il noto Giardino delle Piante Acquatiche. Si tratta di un recupero di una piscina realizzata all'interno di una cava dismessa di arenaria, interamente scavata nella roccia, che fornisce una suggestione particolare durante la fioritura primaverile delle ricche piante acquatiche, dove prevalgono i fiori di loto e i gigli d'acqua. L'Isola Minore, la più piccola, disabitata, si caratterizza per l'alto grado di naturalità, manifestato da una macchia boschiva compatta. Il paesaggio inoltre si caratterizza anche grazie a siti di dal grande valore naturalistico, come i Monti Marzolana e Montali, riconosciuti come Sito di Interesse Comunitario, che costituiscono una piccola dorsale fatta da rilievi collinari che non superano la quota dei 600 m e che presentano una vegetazione compatta, dominata dal leccio e piccoli lembi boscati caducifoglie, posti a sud-est del lago. A ovest di detti rilievi, il paesaggio si caratterizza per un altro sito di valore naturalistico, anche esso riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario, che prende il nome di Boschi e Brughiere di Panicarola. Si tratta di una superficie prevalentemente pianeggiante, compresa tra il lago, il torrente Tresa e l'abitato di Panicarola. Il paesaggio è dominato dalla presenza del bosco ed assume un valore particolare per il fatto che rappresenta uno degli ultimi boschi planiziali dell'Umbria. Infine il paesaggio si caratterizza, oltre che per i numerosi centri storici e castelli che dominano intorno al lago, anche per l'insediamento di Magione, uno dei principali insediamenti di questo paesaggio, posto ad est del lago stesso lungo la strada di collegamento con Perugia, la strada statale del Trasimeno. L'abitato si caratterizza per l'importante espansione urbana, protesa ad uno sviluppo lineare, in particolare lungo la statale del Trasimeno, dando luogo al fenomeno della "strada mercato", vale a dire uno sviluppo lineare intorno alla viabilità di insediamenti prevalentemente produttivi e commerciali, fenomeno che sta investendo i principali corridoi infrastrutturali dell'Umbria.” Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 15 di 95 Rete Natura 2000 La Rete “Natura 2000” istituita dall’Unione Europea, attraverso la Direttiva Habitat 92/43/CEE, e recepita a livello nazionale con DPR 357/1997, è costituita da aree Zone Speciali di Conservazione (ZPS) e Siti di Importanza Comunitaria (SIC) istituite con lo scopo di garantire e favorire uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat naturali e delle specie floristiche e faunistiche selvatiche di interesse comunitario. Il territorio del comune di Passignano sul Trasimeno è interessato dalla presenza dei seguenti Siti Natura 2000: ▪ ▪ ▪ ▪ SIC IT5210018 Sito di Importanza Comunitaria “Lago Trasimeno” SIC IT5210016 Sito di Importanza Comunitaria “Boschi del Pischiello e Torre Civitella” SIC IT5210017 Sito di Importanza Comunitaria “Boschi di Castel Rigone” ZPS IT5210070 Zona di Protezione Speciale “Lago Trasimeno” Figura 3 – Foto pontile ed isola minore - Passignano sul Trasimeno Figura 5 – Estratto Aree protette, valorizzazione sistemi naturalistici e paesaggistici, aree sic (viola) e zps (giallo-arancio) Fonte: Web Gis Regione Umbria Figura 4 –Tramonto sul Lago Trasimeno - Passignano sul Trasimeno RA post C dS R10 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Rete Ecologica Regionale Umbra La frammentazione degli ambienti naturali è attualmente considerata una tra le principali minacce di origine antropica alla diversità. La distruzione e la trasformazione degli ambienti naturali, la loro riduzione in superficie e l’aumento dell’isolamento, tutte componenti del processo di frammentazione, influenzano infatti, la struttura e la dinamica di determinate popolazioni e specie animali e vegetali sensibili, fino ad alterare i parametri di comunità, le funzioni ecosistemiche e i processi ecologici. E’ dimostrato come, a livello di specie, tale processo costituisca una delle cause dell’attuale elevato tasso d’estinzione a scala globale. La pianificazione delle reti ecologiche si pone come obiettivo prioritario quello di fornire agli ecosistemi residui in paesaggi frammentati le condizioni necessarie a mantenere in essi la vitalità in tempi lunghi di popolazioni e specie, con effetti anche a livelli ecologici superiori. La Giunta Regionale umbra ha approvato il progetto di Rete Ecologica Regionale (R.E.R.U.) con Atto Deliberativo n. 2003 del 30/11/2005, già recepita nel P.U.T. con L.R. n. 11 del 22/02/2005, modificando la L.R. n. 27 del 24/03/2000 (PUT). Unità regionali di connessione ecologica Le Unità regionali di connessione ecologica costituiscono aree dell’habitat delle specie ombrello di estensione superiore alla soglia critica, reciprocamente connesse e relativa fascia di permeabilità ecologica. Corridoi ecologici I corridoi ecologici costituiscono aree di habitat di estensione inferiore alla soglia critica ma reciprocamente connesse e relativa fascia di permeabilità ecologica in forma lineare o areale collegate con le unità regionali di cui al punto precedente. Frammenti ecologici I frammenti ecologici costituiscono aree di habitat di estensione inferiore alla soglia critica, reciprocamente non connesse e non collegate alle unità regionali ecologiche, ma circondate da una fascia di categorie ambientali non selezionate dalle specie ombrello. Nei frammenti viene incentivata la ricostruzione di siepi e filari permanenti al fine di ristabilire la continuità con le unità regionali di connessione ecologica. Scopo della rete ecologica è quello di evitare la frammentazione degli habitat, conseguente ai fenomeni di antropizzazione e, in secondo luogo, di connettere la politica specifica delle aree protette a quella più globale della conservazione della natura. La Rete Ecologica è intesa quindi come una rete di ecosistemi di importanza locale o globale, costituita da corridoi quali zone umide, aree boscate, prati, pascoli, parchi di ville, corsi d’acqua naturali e artificiali, siepi, filari e viali alberati, che connettono aree naturali di maggiore estensione, che sono di fatto serbatoi di biodiversità. Nello specifico, il progetto ha permesso di individuare sull’intero territorio regionale quelle connessioni vegetazionali, i “corridoi”, che favoriscono la biopermeabilità collegando tra loro i “nodi” rappresentati dalle Aree Naturali Protette e dai Siti Natura 2000. Si tratta concretamente di trovare soluzioni al fenomeno della frammentazione mediante la realizzazione di corridoi di vegetazione forestale tra i frammenti e, ove possibile, operare il ripristino ambientale di aree lungo i corridoi o tra frammenti con la funzione di sosta e collegamento per le specie animali. L’efficacia di un corridoio ecologico dipende quindi dalla sua struttura, in termini di lunghezza, larghezza, forma, oltre che dal tipo e qualità degli habitat compresi. La funzionalità del corridoio ecologico dipende inoltre dal grado di permeabilità dei suoi margini e quindi dalla possibilità di essere attraversato da parte a parte. Il presupposto di una rete ecologica si basa sul concetto che la continuità dell’habitat è una condizione fondamentale per garantire la permanenza di una specie su un dato territorio. Occorre pertanto perseguire la realizzazione di una rete continua di unità ecosistemiche naturali o para-naturali, tramite la realizzazione di idonee connessioni ecologiche, in grado di svolgere ruoli funzionali necessari ad un sistema complesso. Figura 6 – Estratto RERU del Comune di Passignano - Fonte: Rete Ecologica Regionale Umbra La rete ecologica individua 8 categorie: ▪ Unità Regionali di connessione ecologica (habitat) ▪ Unità Regionali di connessione ecologica (connettività) ▪ Corridoi ecologici e Pietre di guado (habitat) ▪ Corridoi ecologici e Pietre di guado (connettività) ▪ Frammenti (habitat) ▪ Frammenti (connettività) ▪ Barriere antropiche (aree edificate, strade e ferrovie) ▪ Matrice (Aree non selezionate dalle specie ombrello) Gli elementi territoriali che costituiscono l’habitat sono le aree boscate, le formazioni arboree riparali e lineari, alberi isolati, gli oliveti, i corsi d’acqua, i pascoli, le aree incolte e nude; integrano l’habitat le matrici che costituiscono il tessuto connettivo: le aree agricole, gli orti, i frutteti, i vigneti, parchi e giardini. RA po st Cd S R10 Pag. 16 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 17 di 95 Il PUT Il PTCP Il PUT (Piano Urbanistico Territoriale), tuttora vigente è stato approvato con la legge regionale n. 27/2000. Non possiamo però nascondere che la LR 13/2009 ha istituito, tra le altre cose, il PUST (Piano Urbanistico Strategico Territoriale), che dovrà sostituire dunque il PUT. Il Piano Urbanistico Territoriale dell'Umbria (PUT) è lo strumento di pianificazione territoriale che costituisce il riferimento programmatico regionale per la formulazione degli interventi essenziali di assetto del territorio, sulla base del quale allocare le risorse economiche e finanziarie. Il sistema di sviluppo sostenibile per la nostra regione, con i suoi contenuti economici, culturali e sociali espressi nei già esistenti documenti programmatici e nelle dichiarazioni programmatiche del Consiglio Regionale determinano i riferimenti sui quali il Piano Urbanistico Territoriale (PUT) trova l'indirizzo per la sua redazione. Il PUT rappresenta uno strumento strategico che indica scenari di sviluppo, indirizzi e politiche, che rappresentano un riferimento fondamentale per le scelte degli enti comunali, chiamati a contribuire a loro volta, con le proprie scelte, ad implementarne i contenuti e a migliorarne gli effetti. Il PUT, in particolare, evidenzia i seguenti obiettivi per uno sviluppo compatibile con i caratteri ambientali, insediativi, culturali e sociali del territorio regionale, fondato su scelte di tutela, valorizzazione e gestione in linea con i principi di sostenibilità: Il PTCP vigente è stato approvato con DCP 59/2002, con una variante di adeguamento al PUT. Quale strumento di pianificazione di area vasta, si propone di perseguire i seguenti obiettivi generali: a. promuovere e integrare, in relazione con gli altri strumenti di pianificazione e programmazione territoriale dei vari Enti che hanno competenze sul territorio, una positiva e razionale coniugazione tra le ragioni dello sviluppo e quelle proprie delle risorse naturali e paesaggistiche; b. costruire un quadro conoscitivo complesso delle caratteristiche socio- economiche, ambientali ed insediativo-infrastrutturali della realtà provinciale. Esso costituisce: a. lo strumento della pianificazione territoriale della Provincia e costituisce il quadro di riferimento per la programmazione economica provinciale e per la pianificazione di settore; b. lo strumento di indirizzo e coordinamento per la pianificazione urbanistica comunale e disciplina l'assetto del territorio limitatamente alla tutela degli interessi sovracomunali; c. lo strumento di riferimento per le politiche e le scelte di pianificazione territoriale, ambientale e paesaggistica di rilevanza sovracomunale che si intendono attivare ai vari livelli istituzionali sul territorio provinciale. Il contenuto normativo del PTCP è suddiviso in criteri, indirizzi, direttive, prescrizioni. I criteri sono disposizioni attraverso le quali il P.T.C.P. definisce le modalità per la formazione degli strumenti urbanistici e per la loro attuazione. Gli indirizzi sono disposizioni attraverso le quali il PTCP definisce gli obiettivi per la pianificazione urbanistica comunale. I Comuni in sede di predisposizione o adeguamento o varianti del PRG parte strutturale dovranno affrontare ed approfondire i tematismi richiamati dagli indirizzi con margini di discrezionalità nella specificazione, articolazione ed integrazione in relazione alle peculiarità locali. Le direttive sono disposizioni attraverso le quali il PTCP specifica alcuni contenuti degli indirizzi e disciplina l'assetto del territorio relativamente agli interessi sovracomunali. I Comuni in sede di predisposizione, o adeguamento o varianti del PRG parte strutturale devono osservare tali direttive o motivarne gli eventuali adattamenti alle peculiarità locali. A seguito della LR 1/2015, il PTCP ha visto una precisa ri-definizione dei propri compiti e prerogative. ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ individuare le risorse ambientali, economico-sociali e storico-culturali che connotano i paesaggi umbri e che, per le specifiche qualità, costituiscono un vero e proprio patrimonio di interesse regionale da tutelare. A tal riguardo va chiarito che la tutela dei beni ambientali e culturali deve costituire un obiettivo non solo di natura culturale ma anche economico, che deve essere perseguito con forza a tutti i livelli; definire i parametri conoscitivi ed i vincoli per la tutela preventiva e l’uso delle aree esposte al rischio sismico, idraulico ed idrogeologico; realizzare un sistema territoriale delle reti infrastrutturali integrato con quelle interregionali e nazionale; potenziare i sistemi di trasporto pubblico, valorizzando il trasporto ferroviario e quello collettivo rispetto all'uso del mezzo individuale, e ristrutturando il trasporto pubblico locale in area urbana attraverso l'innovazione tecnologica ed un uso pi razionale delle risorse umane e materiali disponibili; rendere le scelte insediative congruenti con i modelli della mobilità, alla scala regionale, delle persone e delle merci; stabilizzazione del modello insediativo nelle sue componenti: della concentrazione, del policentrismo e della rarefazione, anche attraverso un maggior sostegno per le politiche di riuso e razionalizzazione dell'esistente. Stabilizzazione che, per essere credibile, dovrà però essere perseguita con rigore nelle azioni pianificatorie e programmatiche, nell'allocazione delle risorse (fondi comunitari ecc.), nella localizzazione di grandi servizi a scala territoriale, nell'adeguamento e potenziamento delle reti infrastrutturali (viarie, ferroviarie, telematiche, energetiche ecc.); garantire una funzionale distribuzione territoriale dei grandi insediamenti produttivi, direzionali, commerciali e turistici. Va sottolineato che le azioni a sostegno dello sviluppo, seppure entro una logica di sviluppo sostenibile, devono porre l'attenzione alle attività produttive ed alle loro necessità di adeguamento. Il miglioramento del sistema della mobilità e delle infrastrutture di trasporto è affidato, dal PUT, alla realizzazione di un modello di riferimento basato sulla regione urbana policentrica, in cui al sistema di mobilità spetta il compito di supportare una organizzazione reticolare del territorio, basata sulla complementarietà ed integrabilità delle funzioni urbane finalizzata a riequilibrare l’attuale tendenza alla concentrazione delle funzioni terziarie di livello elevato, in particolare su Perugia. RA post C dS R10 Scendendo di scala, il PTCP descrive come segue alcuni fenomeni dell'area passignanese (i numeri fanno riferimento a elaborati costitutivi del PTCP). La Tav. I61 del PTCP descrive così l'area. Sistema insediativo del policentrismo - Trasimeno: " Sistema insediativo policentrico diffuso e sostanzialmente privo di polarità emergenti, strutturato sull'assetto agricolo tradizionale e sulle valenze paesistico-ambientali connesse alle coltivazioni agricole specializzate tradizionali. L'intero sistema presenta capacità significative per il settore turistico ambientale ancora inespresse sebbene favorite dall'inserimento nel sistema della mobilità nazionale e regionale e situazioni problematiche relativamente alla gestione ecologica del territorio in ordine alla compatibilità tra i sistemi funzionali insediati. La Tav. A32 “Aree e siti archeologici” rileva delle presenze archeologiche (cfr. la Tav. n. EC G01 nord e sud ed EP 01 nord e sud del PRGS): nn. 43, 44, 48, 49, 50, 51, 52, 52, 53, 54, 55, 57, 58, 59, 60, 415 e 420 La Tav. A34 individua con dei numeri e classifica come segue il tema delle vedute: ▪ da tutela paesaggistica e panoramica n.1 ▪ da fonti letterarie nn. 63 e 68 ▪ da documentazione fotografica nn. 12, 13, 14, 18 e 22 (si veda la Tav. n. EP 01 del PRGS nord e sud) ▪ da fonti iconografiche nn. 19 e 20 (si veda la Tav. n. EP 01 del PRGS nord e sud) Passignano sul Trasimeno Figura 7 – Scheda 1 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Figura 9 – Scheda 12 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP Figura 10 – Veduta odierna visuale scheda n. 12 - Passignano sul Trasimeno Figura 8 – Schede 63 e 64 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di PG, PTCP RA po st Cd S R10 Figura 11 – Veduta odierna visuale scheda n. 12 - Passignano sul Trasimeno Pag. 18 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Figura 12 – Scheda 13 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP Pag. 19 di 95 Figura 14 – Scheda 14 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP Figura 15 – Veduta odierna visuale scheda n. 14 - Passignano sul Trasimeno Figura 13 – Veduta odierna visuale scheda n. 13 - Passignano sul Trasimeno Figura 16 – Veduta odierna visuale scheda n. 14 - Passignano sul Trasimeno RA post C dS R10 Passignano sul Trasimeno Figura 17 – Scheda 18 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Figura 19 – Veduta odierna visuale scheda n. 18 - Passignano sul Trasimeno Figura 18 – Veduta odierna visuale scheda n. 18 - Passignano sul Trasimeno Figura 20 – Scheda 22 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP RA po st Cd S R10 Pag. 20 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 21 di 95 Figura 23 - Vista di Passignano da Tuoro - Lago Trasimeno Figura 24 - Vista di Passignano dall'entroterra - Tuoro sul Trasimeno Figura 21 – Scheda 19 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP Figura 25 - Vista delle Isole dall'entroterra - Tuoro sul Trasimeno Figura 22 – Scheda 20 - Fonte: "Il Belvedere tra memoria e attualità", Provincia di Perugia, PTCP RA post C dS R10 Figura 26 - Vista di Passignano dall'entroterra, Montecognola - Magione Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Figura 27 - Vista di Passignano dall'entroterra, Montecognola - Magione La Tav. A42 del PTCP individua i Sistemi paesaggistici ed unità di paesaggio che interessano il territorio di Passignano: ▪ n. 39 (Colline tra Tuoro e Lisciano Niccone) sistema paesaggistico collinare ▪ n. 40 (Colline del Trasimeno nord) sistema paesaggistico collinare ▪ n. 41 (Conca del Trasimeno) sistema paesaggistico di pianura e di valle ▪ n. 42 (Colline del Trasimeno est) sistema paesaggistico collinare Sono ambiti che il PTCP definisce come aventi il massimo grado di elementi paesaggistici di qualità e ambiti che presentano elementi di qualità paesaggistica. Per la maggior parte dei siti indicati valgono dunque le direttive della conservazione o trasformazione parziale, a parte il capoluogo che è connotato come trasformato. Le aree della evoluzione paesaggistica Appartengono a questa tipologia le unità di paesaggio i cui tratti caratteristici sono stati relativamente trasformati così da attuare un passaggio della forme storiche del paesaggio a quelle attuali in modo graduale e continuo. Rappresentano le situazioni della evoluzione delle forme paesaggistiche tradizionali a quelle attuali e sono contraddistinte dalla persistenza di alcuni segni e di alcuni usi anche se presenti in quantità e qualità tali da non costituire più dominanti paesaggistiche come nella precedente categoria. Per tali aree è stata predisposta una normativa di indirizzo volta alla individuazione gli elementi di valore e le regole delle preesistenze al fine di una loro conservazione e/o reinterpretazione nelle future trasformazioni paesaggistiche e territoriali. Aree che sono poi state classificate nella disciplina degli indirizzi relativi al controllo. Indirizzi di controllo Rientrano nei seguenti indirizzi gli ambiti territoriali che nel tempo hanno subito un processo evolutivo ove sono compresenti, ed a volte confusi, caratteri di permanenza del paesaggio tradizionale con i caratteri della recente trasformazione. Tali ambiti sono pertanto quelli per i quali è più necessario un approfondimento pianificatorio di tipo paesaggistico e pertanto rappresentano ambiti di copianificiazione con i Comuni, anche ai sensi della lettera d), 2, L.R. 21/10/87 n. 31. Gli interventi di trasformazione dei segni permanenti sul paesaggio devono rispettare i risultati i risultati formali delle preesistenze adeguandosi ad essi ed interpretandoli solo in casi eccezionali. In questi casi debbono essere previste misure di minimizzazione o di compensazione. RA po st Cd S R10 Figura 28 – Foto del paesaggio rurale passignanese - Passignano sul Trasimeno Pag. 22 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) Il Piano di Assetto Idrogeologico è stato approvato con DPCM del 10/11/2006. La competenza e la gestione sono dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere. Esso ha una forte incidenza sul Comune di Passignano. La sua incisività si declina in prescrizioni immediatamente efficaci anche sugli strumenti di pianificazione urbanistica. Obiettivo del piano stralcio è la ricerca di un assetto che, salvaguardando le attese di sviluppo economico, minimizzi il danno connesso ai rischi idrogeologici e costituisca un quadro di conoscenze e di regole atte a dare sicurezza alle popolazioni, agli insediamenti, alle infrastrutture ed in generale agli investimenti nei territori che insistono sul bacino del fiume Tevere. In quanto premessa alle scelte di pianificazione in senso lato, il piano stralcio individua i meccanismi di azione, l'intensità e la localizzazione dei processi estremi, la loro interazione con il territorio e quindi in definitiva la caratterizzazione di quest'ultimo in termini di pericolosità e di rischio. La struttura del PAI segue le direttrici già delineate nella Prima elaborazione del Piano di Bacino e si articola in azioni di “Assetto geomorfologico” e in azioni di “Assetto idraulico”. Gli obiettivi specifici del piano stralcio per il Trasimeno sono: a. il recupero del deficit idrico annuale, b. il recupero del livello idrometrico, c. la riduzione progressiva dell’apporto di sostanze inquinanti ai corpi idrici e al suolo, d. la manutenzione funzionale della rete idrografica; e. la promozione di forme di controllo sui consumi idrici; f. favorire l’introduzione di tecniche e di coltivazioni agricole mirate a razionalizzare ed ottimizzare i consumi idrici, limitare l’uso di sostanze potenzialmente inquinanti, diffondere la certificazione di qualità ambientale delle aziende; g. le attività conoscitive complementari e di aggiornamento. Per raggiungere questi obiettivi il piano stralcio detta specifiche norme di attuazione, che hanno incidenza anche sulle previsioni urbanistiche dei comuni interessati. Il Comune di Passignano è interessato dall’Area del Piano Stralcio per tutta la superficie lacustre di pertinenza e per una parte delle aree collinari a nord. Vi è poi da segnalare un’opera di presa dal fiume Niccone che sfocia nel Lago Trasimeno e che ricade nel territorio comunale. Il Piano suddivide l’area di competenza in ambiti, per cui detta specifiche normative. Si vedano gli elaborati conoscitivi Tav. G04 Zoning PS2. Pag. 23 di 95 Il Testo Unico per le foreste (TUF) Con l'approvazione del "Testo unico per le foreste" (legge regionale 19 novembre 2001, n. 28) e del relativo "Regolamento di attuazione" (regolamento regionale 17 dicembre 2002, n. 7) si è conclusa l'attività di revisione della normativa forestale. Il Regolamento è stato impostato su due capisaldi principali: ▪ garantire un'efficace azione di tutela dei boschi e del territorio sotto l'aspetto idrogeologico; ▪ non creare ostacolo allo svolgimento delle attività tradizionali e sostenibili. Gran parte del Regolamento tratta le norme di tutela forestale e idrogeologica. Prescrizioni di massima e di polizia forestale per i boschi e i terreni di montagna sottoposti a vincolo, sono: a. il mantenimento e lo sviluppo delle funzioni produttive nella gestione forestale; b. il mantenimento e l'appropriato miglioramento delle risorse forestali e del loro contributo al ciclo del carbonio; c. il mantenimento della salute e vitalità dell'ecosistema forestale; d. il mantenimento, la conservazione e l'appropriato miglioramento della diversità biologica negli ecosistemi forestali; e. il mantenimento e l'appropriato miglioramento delle funzioni protettive nella gestione forestale; f. il mantenimento dei diritti locali, il miglioramento della sicurezza sul lavoro e lo sviluppo delle funzioni sociali dei boschi. Definizione di bosco Costituisce bosco o foresta ogni appezzamento di terreno di superficie maggiore di duemila metri quadrati e di larghezza complessiva, misurata al piede delle piante di confine, non inferiore a venti metri, in cui sia presente una copertura arborea forestale superiore al venti per cento. Si considerano bosco: ▪ i castagneti da frutto; ▪ le superfici boscate che, a seguito di interventi selvicolturali o di danni per calamità naturali o per incendio, presentano una copertura arborea forestale anche inferiore al venti per cento; ▪ i terreni imboschiti o rimboschiti in qualsiasi stadio di sviluppo; ▪ le radure e tutte le superfici di estensione inferiore a 2.000 mq. che interrompono la continuità del bosco. Non si considerano bosco: ▪ gli impianti di arboricoltura da legno o da frutto; ▪ i giardini o parchi urbani; ▪ i boschi ricadenti nelle aree indicate al comma 2 dell’art. 146 del D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490, nei termini ivi stabiliti. Per arboricoltura da legno, individuata dalla Giunta regionale su apposita cartografia, si intende la coltivazione di alberi, in terreni non boscati, finalizzata principalmente alla produzione di legno. La coltivazione è reversibile al termine del ciclo colturale. RA post C dS R10 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Piano regionale dei Trasporti (PRT) Con la legge regionale 37/98 e s.m.i. sono stati individuati i criteri con cui procedere alla redazione del Piano Regionale dei Trasporti, strumento con il quale l’Amministrazione regionale mira a "[...]realizzare l'integrazione fra i sistemi di trasporto su sede fissa compreso quello ferroviario, su gomma, aerei e lacuali, nonché delle relative infrastrutture." Obiettivi strategici del PRT La salvaguardia dell’attuale struttura insediativa policentrica e la valorizzazione delle potenzialità locali nel quadro di uno sviluppo armonico del territorio, rappresenta uno dei principali concetti della politica territoriale regionale. Da questo concetto-guida della politica territoriale discendono evidentemente gli obiettivi strategici del PRT, che in termini generali sono quelli di: ▪ configurare un assetto ottimale del sistema plurimodale dei trasporti che sia in grado di servire il territorio contribuendo a consolidarne la sua struttura policentrica; ▪ connettere più efficacemente il sistema regionale al contesto socio-economico nazionale e internazionale; ▪ potenziamento e sviluppo delle infrastrutture viarie, aeroportuali e trasportistiche; ▪ ridurre i costi economici generalizzati del trasporto, incentivare il risparmio energetico e contenere gli effetti negativi producibili sull'ambiente entro limiti oggettivamente "sostenibili"; ▪ concorrere al raggiungimento degli obiettivi regionali in materia di tutela ambientale promuovendo anche in questo settore, scelte coerenti con i principi dello sviluppo sostenibile che consentano il contenimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico. Con riferimento alla qualità dell’aria, riconoscendo come il settore del trasporto su strada sia cruciale nel determinare l’incidenza di molte classi di inquinanti (specialmente in ambito urbano) questo piano si propone come importante strumento per il miglioramento delle condizioni ambientali, affiancandosi sinergicamente al piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria. Figura 29– Foto del paesaggio urbanizzato - Passignano sul Trasimeno Caratteristiche generali delle linee attuali Complessivamente le linee FS, nel territorio umbro, assommano a 378,6 Km (2,3 % del totale nazionale), di cui 358 Km elettrificati e 182,4 Km a doppio binario. La capillarità della rete FS è di 0,045 Km/Kmq, inferiore alla media nazionale che è di 0,055 Km/Kmq. Tenuto conto dell’assetto attuale della rete F.S., il nodo di Perugia risulta in posizione defilata rispetto alle direttrici nazionali di maggior importanza, anche rispetto all’unica trasversale di rilievo che interessa il territorio umbro (la linea Orte-Falconara). Anche la “Direttissima” Roma-Firenze serve l’intera regione in maniera indiretta e poco efficace, e le uniche interconnessioni possibili sono in corrispondenza di Orte e Terontola. Le connessioni al sistema infrastrutturale Ovest Perugia è connessa con un tracciato primario all’autostrada A1 (il raccordo Perugia- Bettolle), che tuttavia non ha le caratteristiche di sezione che le Nuove normative Ministeriali prescrivono per una autostrada. Inoltre, la connessione Perugia-Bettolle ha un tracciato orientato verso Nord che favorisce la direzione FirenzeBologna-Milano a scapito della connessione verso Roma. Il raccordo Perugia – Bettolle – Siena mette anche in relazione il capoluogo con la trasversale tirreno adriatica E/78 (Grosseto – Fano). Le relazioni con la capitale sono svolte per il tramite della E45 e della SS. 675, con accesso all’autostrada in corrispondenza dello svincolo di Orte. Il PRT 2014-2024 è stato recentemente preadottato con deliberazione n. 1522 del 24/11/2014 e conferma il ruolo strategico del Comune di Passignano sul Trasimeno nell'ambito lacustre ed in funzione del trasporto a livello In particolare il comune svolgerà ruolo intermodale per i servizi Regionali Veloci e Regionali su ferro, i sevizi su gomma di Metrobus extraurbani e suburbani ed i servizi di Navigazione. RA po st Cd S R10 Pag. 24 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Piano di Tutela delle Acque (PTA) Pag. 25 di 95 Tutto ciò anche in riferimento agli obiettivi fissati dalla Direttiva 2000/60/CE che fornisce il nuovo quadro di riferimento comunitario per tutte le azioni volte a tutelare, preservare e gestire correttamente le risorse idriche, assumendo come oggetto di tutela non solo l’acqua ma tutto l’ambiente acquatico e territoriale circostante. Il Consiglio Regionale dell'Umbria ha approvato, con Delibera n. 357 del 1 dicembre 2009, il Piano Regionale di Tutela delle Acque. Il Piano di Tutela delle Acque è stato introdotto dal Decreto Legislativo n 152 del 1999, concernente "Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della Direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue urbane e della Direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato da nitrati provenienti da fonti agricole" successivamente riproposto all’interno della Parte Terza del Decreto Legislativo n 152 del 2006 concernente “Norme in materia ambientale”. Il Piano di tutela rappresenta uno specifico piano di settore e contiene gli interventi volti a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di cui alla Parte Terza del decreto legislativo, nonché le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico. L’Accordo di Programma Quadro si caratterizza inoltre come strumento concreto poiché individua con precisione le risorse finanziarie necessarie a realizzare gli interventi previsti, la partecipazione finanziaria di ogni soggetto che ha sottoscritto l’Accordo, nonché i comparti operativi dei vari attori responsabili delle materie specifiche. La tutela della acque è uno degli obiettivi fondamentali delle politiche ambientali della Regione Umbria: il risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per gli usi di razionale sviluppo economico e sociale, devono essere assicurati nel pieno rispetto del principio fondamentale che tutte le acque sono pubbliche e costituiscono una risorsa che deve essere salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà. Qualsiasi uso delle acque deve essere effettuato salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale, indirizzandosi verso il risparmio ed il rinnovo delle risorse per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, l'agricoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici. Al fine di perseguire obiettivi di sviluppo coerenti con quanto sopra descritto, la Regione Umbria, fin dal 1986, si è dotata di un "Piano Regionale di risanamento delle acque dall'inquinamento e per il corretto e razionale uso delle risorse idriche", redatto ai sensi della Legge 319 del 1976 (la cosiddetta legge "Merli"). Il Piano è stato poi aggiornato a partire dal 1996 e fino all'anno 2000. Nel 1999 il quadro normativo di riferimento è variato: con il Decreto Legislativo 11 maggio 1999, numero 152, lo Stato italiano, intendendo recepire le direttive comunitarie 91/271/CE e 91/676/CE, ha dettato disposizioni in materia di tutela delle acque dall'inquinamento imponendo a tutte le Regioni di dotarsi di appositi Piani di Tutela delle Acque (PTA). Il successivo Decreto Legislativo 3 aprile 2006, numero 152, recante "Norme in materia ambientale", nel recepire la Direttiva quadro in materia di acque 2000/60/CE ha abrogato il precedente decreto del 1999 mantenendo, però, i Piani di Tutela delle Acque quali strumenti di tutela regionale. La materia trattata dal Testo Unico Ambientale influisce in modo sostanziale sullo sviluppo della comunità regionale; è apparso dunque necessario introdurre con un'apposita legge regionale, in armonia con il Titolo V della Costituzione della Repubblica Italiana, norme per la tutela dall'inquinamento e per una corretta gestione delle risorse idriche umbre. L’accordo integrativo finalizzato alla realizzazione di interventi infrastrutturali nelle situazioni di maggiore criticità, ha come oggetto: ▪ la programmazione delle risorse di cui alla delibera CIPE n.3/2006 – Quota C.2 per un ammontare pari a euro 5.130.796,00; ▪ la riprogrammazione di risorse statali e regionali precedentemente programmate all’interno dell’Accordo di programma quadro in materia di “Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche” sottoscritto in data 1 marzo 2004; ▪ l’attivazione di altri due interventi di depurazione nella media Valle del Tevere.l’annullamento di due interventi precedentemente inseriti all’interno dell’APQ del 2004 e che intervenivano in una area limitata del bacino del fiume Nestore e l’attivazione, in loro sostituzione, dei primi tre lotti funzionali del progetto complessivo per il sistema di raccolta, collettamento e depurazione delle acque reflue urbane degli agglomerati posti lungo il bacino del fiume Nestore; L’Accordo di Programma Quadro “Tutela delle Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche”, stipulato in data 1 marzo 2004, rappresenta lo strumento di programmazione regionale degli interventi in materia di risorse idriche e consente il raggiungimento degli obiettivi prefissati per questo specifico settore dall’Intesa Istituzionale di Programma siglata tra lo Stato Italiano e la Regione dell'Umbria nel marzo 1999. Attraverso questo strumento viene individuato e definito un percorso procedurale ed operativo mirato all’attuazione degli interventi strutturali ritenuti prioritari per risolvere le maggiori criticità e per il raggiungimento di una attenta ed oculata gestione di una risorsa ambientale che risente in maniera diretta delle pressioni e degli impatti che i processi di sviluppo comportano. I percorsi operativi individuati si concretizzano nelle seguenti linee di azione: ▪ tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei; ▪ ripristino degli usi legittimi; ▪ ripristino e tutela dei corpi idrici pregiati; ▪ riduzione degli scarichi di sostanze pericolose; ▪ gestione integrata della risorsa idrica. RA post C dS R10 II° atto integrativo In data 29 Novembre 2007 è stato sottoscritto tra Regione Umbria, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare,Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Ministero delle Politiche Agricole, il Secondo Accordo Integrativo all’Accordo di Programma Quadro “Tutela delle Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche”. Il costo complessivo degli interventi ammonta a euro 17.500.000,00 ed è interamente coperto da risorse statali, regionali e dagli investimenti dell’ATO Umbria 1. In particolare l’attivazione dell’intervento previsto per il bacino del fiume Nestore costituisce il primo e più significativo passo per la completa attuazione delle finalità e degli obiettivi fissati dall’accordo programmatico del 6 marzo 2006 firmato tra la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, i Comuni di Panicale, Perugia, Piegaro e Marsciano e la Comunità Montana Trasimeno-Medio Tevere e volti non solo al risanamento dello stato qualitativo delle acque, alla depurazione delle acque reflue con conseguenze riutilizzo per uso irriguo, ma anche la riqualificazione fluviale del Nestore e dei suoi affluenti ed alla valorizzazione delle attività turistico-culturali, ricreative ed agronomiche dell’area. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 26 di 95 sensi dell’Art. 7 della L.R. 9/95 (Art. 20.3). 3. Quadro conoscitivo del territorio: stato attuale Dalla cartografia sotto riportata è possibile osservare come nel comune di Passignano sul Trasimeno insistano quattro Sottozone riconducibili alla Zona 2. La fase di Elaborazione, presentata in questo capitolo, prevede la caratterizzazione ambientale preliminare, ovvero lo studio degli aspetti rilevanti dello stato attuale dell’ambiente. Ad una tradizionale indagine del territorio basata sulla descrizione degli aspetti socio-economici che caratterizzano il territorio, viene affiancata l’analisi ambientale condotta destrutturando l’ambiente nelle diverse componenti strategiche (acqua, aria, suolo, ecc.) necessarie per una prima valutazione della sostenibilità. La conoscenza preliminare del territorio permette di comprendere le dinamiche specifiche delle risorse del luogo, al fine di valutare se i processi di trasformazione si indirizzano, o meno, verso un miglioramento della qualità della vita. 3.1 Il sistema naturalistico - ambientale In questa sezione forniamo alcuni elementi relativi a biodiversità, flora, fauna. Per completezza si vedano tuttavia anche i contributi specialistici in materia ambientale, agronomica e geologica, allegati al PRGS adottato con DCC n. 72 del 28/11/2012. Aree Protette e Siti Natura 2000 Il Lago Trasimeno, ubicato tra le colline umbre nel settore centro-occidentale della regione, con circa 12.000 ettari di estensione, rappresenta lo specchio lacustre più vasto dell'Italia peninsulare. La notevole estensione e la modesta profondità ne fanno il più grande lago laminare italiano. La sua importanza come zona umida è riconosciuta dalla comunità scientifica nazionale e internazionale; il Trasimeno rappresenta infatti un ecosistema ricco di habitat e specie di rilevanza notevole, che hanno consentito di designare l’area come Sito di Interesse Comunitario secondo la Direttiva “Habitat” 92/43 CEE. Il SIC identificato con la sigla IT5210018 è ubicato nei Comuni di Castiglione del Lago, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno e Tuoro sul Trasimeno, interessando complessivamente un’area di circa 14.200 ettari, interamente collocata nel bacino del Lago Trasimeno. Da sempre il lago, localizzato in posizione strategica lungo le rotte migratorie di molte specie legate alle zone umide, ha rappresentato per l’avifauna acquatica un’importante area di svernamento, sosta e riproduzione e per tale motivo il Ministero dell'Ambiente con D.M. 3 aprile 2000, ai sensi della Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE ha istituito la Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Lago Trasimeno” (IT5210070), estesa 14.537 ettari. Il Trasimeno si è andato arricchendo negli anni di aree protette fino al raggiungimento, con L.R. 9/95, dell’istituzione del Parco Regionale, volta a “conservare, difendere e ripristinare il paesaggio e l’ambiente, assicurare il corretto uso del territorio per scopi ricreativi, culturali, sociali, didattici e scientifici, qualificare e valorizzare le risorse e l’economia locale”. L’area del Parco comprende la totalità dello specchio lacustre e alcune porzioni di territorio circostante. Con Delibera di Giunta della Comunità Montana Associazione dei comuni del Trasimeno - Medio Tevere n. 339 del 6/12/2011 e Delibera del Consiglio del medesimo Ente n. 8 del 6/12/2012 è stato pre-adottato il Piano del Parco Regionale del Lago Trasimeno. Con l’art. 7 del Regolamento di tale piano, si prevede una suddivisione del territorio in zone in base al diverso grado di protezione, in accordo con la L.R. 9/95 (Art. 7.1.a): ▪ Zona A: riserve integrali; ▪ Zona B: riserve generali orientate; ▪ Zona C: aree di protezione; ▪ Zona D: aree di promozione economica e sociale. ▪ Le zone A e B, in prima applicazione del piano dell’Area naturale protetta, sono state individuate all’interno della Zona 1 - “Ambito interno in cui è prevalente la protezione ambientale”, mentre nella Zona 2 - “Ambito periferico e antropizzato”, sono state individuate le Zone C e D, così come definito in sede di perimetrazione ai RA po st Cd S R10 Figura 30– Estratto della Zonizzazione del Piano del Parco - Fonte: Piano Parco Sottozona 2a: riconducibile alla tipologia ‘C - Aree di protezione’ della L.R. 9/95 e s.m.i. Con riferimento al P.S.2 (II° Stralcio funzionale per il lago Trasimeno), è funzionalmente analoga alla ‘Zona A - Lo Specchio Lacustre’ per quanto riguarda lo specchio lacustre comprensivo del canneto a terra, ed alla ‘Zona B3 - Zona di elevato pregio naturalistico’ per la restante parte. Sottozona 2b: riconducibile alla tipologia ‘C - Aree di protezione’ della L.R. 9/95 e s.m.i. Con riferimento al P.S.2 (II° Stralcio funzionale per il lago Trasimeno), è funzionalmente analoga alla ‘Zona B1 - Zone Agricole di Riqualificazione Ambientale’. Sottozona 2c: riconducibile alla tipologia ‘C - Aree di protezione’ della L.R. 9/95 e s.m.i. Con riferimento al P.S.2 (II° Stralcio funzionale per il lago Trasimeno), è funzionalmente analoga alla ‘Zona B2 - Usi Misti e Frammentati’. Sottozona 2d: riconducibile alla tipologia ‘D - Aree di promozione economica e sociale’ della L.R. 9/95 e s.m.i. Con riferimento al P.S.2 (II° Stralcio funzionale per il lago Trasimeno), è funzionalmente analoga alla ‘Zona F Zona degli Insediamenti’. Oltre che dai citati SIC IT5210018 Sito di Importanza Comunitaria “Lago Trasimeno” e ZPS IT5210070 Zona di Protezione Speciale “Lago Trasimeno”, il territorio del comune di Passignano sul Trasimeno è interessato dalla presenza da altri due siti della Rete “Natura 2000” istituita dall’Unione Europea, attraverso la Direttiva Habitat 92/43/CEE, e recepita a livello nazionale con DPR 357/1997: ▪ ▪ SIC IT5210016 Sito di Importanza Comunitaria “Boschi del Pischiello e Torre Civitella”; SIC IT5210017 Sito di Importanza Comunitaria “Boschi di Castel Rigone”. Di seguito si riporta una descrizione sintetica dei quattro Siti Natura 2000 che interessano il comune di Passignano sul Trasimeno. Per gli elenchi completi di habitat, specie vegetali e specie animali si rimanda ai quadri conoscitivi dei relativi piani di gestione. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Zona di Protezione Speciale ZPS IT5210070 Sito di Importanza Comunitaria SIC IT5210018 (medesima denominazione: Lago Trasimeno) Le porzioni nord-occidentali dei Siti di Importanza Comunitaria ZPS IT5210070 “Lago Trasimeno” e SIC IT5210018 “Lago Trasimeno” ricadono nel territorio di Passignano sul Trasimeno. Il SIC “Lago Trasimeno” è interamente ricompreso all’interno della ZPS omonima che risulta essere leggermente più estesa. Tale area comprendente l’intero specchio lacustre è una delle più estese della Rete Natura 2000 a livello regionale. Il SIC è occupato in prevalenza dallo specchio lacustre (86,50% compreso il canneto). Le restanti porzioni di territorio sono interessate soprattutto da zone agricole con i seminativi che rappresentano la componente principale (9,38%). Sono segnalati nove Habitat d’interesse comunitario presenti all’interno dei Siti Natura 2000 (inseriti nell’Allegato I della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE). Otto di essi sono costituiti da formazioni vegetali tipiche di ambienti acquatici, dalla vegetazione di idrofite natanti e sommerse ai boschi ripariali a prevalenza di salici e pioppi. Sull’Isola Minore è presente l’habitat 9340 rappresentato dal bosco di leccio. All’interno del SIC/ZPS in oggetto non sono segnalate specie floristiche d’interesse comunitario (Allegato II della Direttiva 92/43 CEE), mentre risultano presenti almeno 26 entità di rilevante interesse a livello regionale, per la maggior parte specie erbacee acquatiche. Tra le specie di Invertebrati segnalate il cervo volante e il cerambicide delle querce, appartenenti all’Ordine sistematico dei Coleotteri, risultano inserite nell’allegato II della Direttiva Habitat 92/43/CEE tra le “specie animali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione”, il cerambicide delle querce risulta inoltre nell’allegato IV della stessa direttiva tra le “specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa”. Relativamente alla classe dei Pesci, delle 19 specie presenti nel bacino lacustre, quelle autoctone sono solo cinque e risultano non tutelate a livello europeo. Il ghiozzetto lagunare, il ghiozzetto cenerino e il cobite, tutte specie alloctone, sono inserite nell’Allegato II della Direttiva Habitat 92/43/CEE. Delle nove specie di Anfibi, la salamandrina dagli occhiali e il tritone crestato italiano sono inserite negli elenchi delle specie di interesse comunitario sia in Allegato II che Allegato IV della Direttiva 92/43/CEE; la raganella italiana, la rana dalmatina e la rana appenninica risultano invece in Allegato IV della stessa Direttiva. Vengono segnalate come presenti 14 specie di Rettili di cui nove, la testuggine di Hermann, il ramarro occidentale, la lucertola muraiola, la lucertola campestre, il colubro liscio, il cervone, il biacco, la natrice tassellata e il saettone comune incluse tra le “specie animali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa”. La testuggine di Hermann e il cervone sono inoltre inserite tra le “specie la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione”. Nei due Siti Natura 2000 sono segnalate 192 specie di Uccelli di cui 58 risultano nidificanti nell’area. Tra tutte le specie presenti, 50 sono elencate nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”, che elenca le specie per le quali sono previste misure speciali di conservazione nel territorio della Unione Europea. Tra esse si ricordano: 7 specie di Ardeidi tra cui l’airone rosso, la moretta tabaccata, il succiacapre, il martin pescatore e l’averla piccola. Relativamente ai Mammiferi sono segnalate 42 specie, di cui 14 di interesse comunitario; tra queste sono accertate numerose specie di chirotteri (pipistrelli). Sito di Importanza Comunitaria SIC IT5210017 Boschi di Pischiello - Torre Civitella Il Sito di Importanza Comunitaria Boschi di Pischiello - Torre Civitella si colloca nell’Umbria Nord occidentale, a nord dell’abitato di Passignano sul Trasimeno e a sud est dell’abitato di Lisciano Niccone, ricadendo per la quasi totalità nel comune di Passignano sul Trasimeno. Il territorio del SIC interessa un’area collinare con un’altitudine compresa tra 300 e 730 m s.l.m. (Poggio Castelluccio) e presenta un’esposizione a sud-ovest, verso il Lago Trasimeno, e a nord-est verso Pian di Marte. I versanti esposti a sud-ovest presentano condizioni più aride, sono caratterizzati dalla presenza di formazioni arbustive, soprattutto di ginestre ed eriche, tipiche degli ambienti mediterranei, mentre tra le specie arboree RA post C dS R10 Pag. 27 di 95 prevalgono leccio e roverella. I versanti esposti a nord-est risultano più freschi, con una maggiore diffusione di boschi e di specie arboree tipiche di questi ambienti quale il cerro. Sono segnalati sette Habitat d’interesse comunitario, inseriti nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE). Tre di essi sono costituiti da formazioni forestali, due da formazioni arbustive e due da formazioni erbacee. All’interno del SIC in oggetto non sono segnalate specie vegetali di interesse comunitario mentre risultano presenti altre di rilevante interesse floristico vegetazionale a livello regionale, tra cui Calluna vulgaris. Tra le specie di Invertebrati segnalate, i coleotteri cervo volante e cerambicide delle querce sono inserite nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE tra le “specie animali di interesse comunitario”. Il Lepidottero Melanargia arge, risulta sia nell’Allegato II che nell’Allegato IV della suddetta Direttiva. Delle otto specie di Anfibi riportate per il SIC, cinque, salamandrina dagli occhiali, tritone crestato italiano, raganella italiana, rana dalmatina e rana appenninica sono inserite nell’Allegato IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE; salamandrina dagli occhiali e tritone crestato italiano sono inoltre inclusi nell’Allegato II della stessa Direttiva. Sono segnalate undici specie di Rettili di cui sette, testuggine di Hermann, ramarro occidentale, lucertola muraiola, lucertola campestre, biacco, natrice tassellata e saettone comune incluse nell’Allegato IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE; la testuggine di Hermann è inoltre inserita nell’Allegato II della stessa Direttiva. All’area sono attribuite 71 specie di Uccelli di cui 53 nidificanti. Sette sono specie di interesse comunitario (Allegato I della Direttiva 2009/147/CE): falco pecchiaiolo, biancone, pellegrino, tottavilla, calandro, magnanina e averla piccola. Sono segnalate 36 specie di Mammiferi, di cui 13 di interesse comunitario, tra esse alcuni chirotteri (pipistrelli) e il lupo. Sito di Importanza Comunitaria SIC IT5210067 Boschi di Castel Rigone A nord dell’abitato di Castel Rigone si colloca il Sito di Importanza comunitaria Boschi di Castel Rigone, parzialmente ricadente nel territorio comunale. L’area si estende per circa 905 ha, è caratterizzata da rilievi collinari, con un’altitudine compresa tra 400 e 800 m s.l.m., e dalla presenza di un vallone arenaceo. Sono segnalati otto Habitat d’interesse comunitario, inseriti nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE. Quattro di essi sono costituiti da formazioni forestali, due da formazioni arbustive e due da formazioni erbacee. Tutti gli habitat segnalati per il SIC sono presenti nell’area del Comune di Passignano sul Trasimeno. Anche in questo SIC non sono segnalate specie vegetali di interesse comunitario mentre risultano presenti altre di rilevante interesse floristico vegetazionale a livello regionale, tra cui, ancora, Calluna vulgaris. Oltre agli Invertebrati cervo volante e cerambicide delle querce, si annovera la presenza di 11 specie di Anfibi, di cui 6 di interesse comunitario, tra cui salamandrina dagli occhiali, 11 di Rettili tra cui testuggine di Herman e natrice tassellata. All’area sono attribuite 56 specie di Uccelli di cui 40 nidificanti. Sette sono specie di interesse comunitario (Allegato I della Direttiva 2009/147/CE): biancone, succiacapre, tottavilla e averla piccola. Sono segnalate 36 specie di Mammiferi, di cui 14 di interesse comunitario, tra esse alcuni chirotteri (pipistrelli), l’istrice, il gatto selvatico europeo e il lupo. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Inquadramento vegetazionale Dalla Carta della Vegetazione del Comprensorio del Trasimeno (Orsomando e Catorci, 1991) è possibile estrarre le caratteristiche principali dell’assetto vegetazionale del territorio comunale di Passignano sul Trasimeno. Dalla carta si evince in primo luogo l’estesa diffusione di formazioni forestali distinte nelle seguenti categorie: ▪ Boschi termofili submediterranei a querce sempreverdi (boschi di leccio con altre sclerofille sempreverdi come corbezzolo, fillirea e viburno); ▪ Boschi termofili collinari a querce caducifoglie (boschi di roverella caratteristici di suoli aridi e soleggiati); ▪ Boschi meso-termofili a querce caducifoglie (boschi di cerro e roverella); ▪ Boschi mesofili submontani a querce caducifoglie (boschi a dominanza di cerro). Per la vegetazione arbustiva sono segnalate le macchie a cisti, eriche, ginepro rosso, ginestra odorosa e ginestra dei carbonai, nonché i cespuglieti a felce aquilina e ginestra dei carbonai. I pascoli collinari e submontani sono costituiti da formazioni erbacee a prevalenza di Bromus erectus e Brachypodium rupestre; in essi compaiono isolati cespugli di ginepro e ginestra odorosa, oltre a numerose specie di orchidee spontanee. La vegetazione elofitica delle sponde del Trasimeno comprende i canneti di Phragmites australis e altre formazioni, sviluppate a nuclei, a prevalenza di Typha, Scirpus e Carex. La vegetazione idrofitica natante e sommersa del lago, sviluppata oltre i canneti e fino alle acque aperte, comprende numerose idrofite come morso di rana, lenticchia d’acqua, Potamogeton lucens e ninfea bianca. Nella carta, inoltre sono anche segnalate le principali stazioni di specie poco diffuse, come in particolare la Calluna vulgaris. Infine sono evidenziate le notevoli estensioni di coltivi e oliveti e i rimboschimenti a conifere alloctone. Pag. 28 di 95 I quadri conoscitivi contenuti nei Piani di Gestione di quattro Siti Natura 2000, adottati dalla Comunità Montana - Associazione dei Comuni “Trasimeno - Medio Tevere” (SIC IT5210018 Lago Trasimeno, ZPS IT5210070 Lago Trasimeno, SIC IT5210017 Boschi di Pischiello - Torre Civitella, SIC IT5210067 Boschi di Castel Rigone), permettono di elencare una serie di habitat vegetazionali d’interesse comunitario presenti nel territorio comunale di Passignano sul Trasimeno, di seguito riportati: Tabella 1 – Habitat vegetazionali di Interesse Comunitario - Fonte: Siti Natura 2000 HABITAT D’INTERESSE COMUNITARIO SEGNALATI NEI SITI NATURA 2000 RICADENTI NEL COMUNE DI PASSIGNANO SUL TRASIMENO Codici Denominazione 3140 Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp. 3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition 3170* Stagni temporanei mediterranei 3270 Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p. 4030 Lande secche europee 5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli 6210 su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) 6220* Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero-Brachypodietea) 6420 Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion 6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile 91L0 Foreste illiriche di querce e carpino bianco (Erythronio-Carpinion betuli) 91M0 Foreste pannonico-balcaniche di cerro e rovere 9260 Foreste di Castanea sativa 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia I050 Vegetazione palustre a dominanza di Cyperaceae (Magnocaricion elatae) Secondo gli stessi quadri conoscitivi dei Siti Natura 2000, nei Siti di importanza comunitaria ricadenti nel territorio comunale di Passignano sul Trasimeno non sono presenti specie vegetali d’interesse comunitario, mentre sogno segnalate alcune entità floristiche di interesse regionale, tra cui Calluna vulgaris. Figura 31 – Estratto della Carta della Vegetazione del Comprensorio del Trasimeno - Fonte: Orsomando e Catorci, 1991 RA po st Cd S R10 Figura 32 – Foto del paesaggio passignanese - Passignano sul Trasimeno Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 29 di 95 Riferimenti specie d’interesse conservazionistico Inquadramento faunistico Per la descrizione della componente faunistica (Invertebrati, Pesci, Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi) relativa all’area del comune di Passignano sul Trasimeno, sono state considerate le seguenti fonti bibliografiche: ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ Formulari standard Natura 2000 (Regione Umbria) dei Siti Natura 2000 SIC IT5210018 Lago Trasimeno, ZPS IT5210070 Lago Trasimeno, SIC IT5210017 Boschi di Pischiello - Torre Civitella, SIC IT5210067 Boschi di Castel Rigone; dati conoscitivi contenuti nei Piani di Gestione di detti Siti Natura 2000, adottati dalla Comunità Montana - Associazione dei Comuni “Trasimeno - Medio Tevere”; Siti Natura 2000 in Umbria - manuale per la conoscenza e l’uso (Orsomando et alii, 2004); Atlante Ornitologico dell’Umbria (Magrini e Gambaro, 1997); Atlante degli Uccelli nidificanti nel Comprensorio del Trasimeno (1989-1998) (Velatta, 2002); Atlante dei Mammiferi dell’Umbria (Ragni, 2002); Gli Uccelli del Trasimeno - Check-list 1987-2003 (Velatta et alii, 2004); Gli Anfibi e i Rettili della Zona di Protezione Speciale Lago Trasimeno (IT5210070) (Carletti e Spilinga, 2006); Anfibi e Rettili dell’Umbria (Ragni et alii, 2006); dati inediti in possesso degli scriventi. Per la definizione dello stato di conservazione dei taxa faunistici è stato fatto riferimento a: ▪ Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”; ▪ Direttiva 92/43 CEE “Habitat”; ▪ Libro Rosso degli animali d’Italia - Vertebrati (Bulgarini et alii, 1998); ▪ Nuova Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Italia (Calvario et alii., 1999); ▪ Birds in Europe 2: (BirdLife International, 2004). Pesci, Anfibi, Rettili e Mammiferi specie incluse nel Libro Rosso degli Animali d'Italia - Vertebrati (Bulgarini et alii, 1998) Uccelli NE non valutata specie incluse nella Nuova Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia (Calvario et alii, 1999) Le liste delle specie animali riferibili al territorio comunale di Passignano sul Trasimeno sono di seguito riportate; per gli Uccelli si ritiene significativo elencare le specie nidificanti (possibili, probabili o certe secondo i criteri internazionali di rilevamento). Tabella 3– Lista degli Invertebrati INVERTEBRATI Nome comune Granchio di fiume Di seguito si riportano i riferimenti utilizzati per la definizione delle cosiddette specie d’interesse conservazionistico, ovvero quelle contemplate in almeno uno dei documenti citati. Tabella 2 – Riferimenti specie d'interesse conservazionistico Riferimenti specie d’interesse conservazionistico Invertebrati, Pesci, Anfibi, Rettili e Mammiferi specie d’interesse comunitario (All. II e/o All. IV Direttiva 92/43/CEE - * = specie prioritaria) CEE Uccelli specie d’interesse comunitario (All. 1 Direttiva 2009/147/CE) CR in pericolo critico 1 presente EN in pericolo esclusivamente VU vulnerabile in Europa D in declino Uccelli R rara specie con sfavorevole stato di conservazione in 2 H a consistenza ridotta per SPEC Europa secondo Birds in Europe 2 (BirdLife concentrata decremento occorso in passato International 2004) in Europa L localizzata 3 non concentrata in Europa LRI Invertebrati specie incluse nel Libro Rosso degli Animali d'Italia - Invertebrati (Cerfolli et alii, 2002) RA post C dS R10 ( ) status provvisorio EX estinta CR in pericolo critico EN in pericolo VU vulnerabile LR a più basso rischio DD carenza di informazioni Cervo volante Cerambice delle querce Nome scientifico Simocephalus serrulatus Anodonta anatina Unio elongatulus Ferrissia wautieri Potamon fluviatile Agrypnia varia Ceraclea fulva Glyphotaelius pellucidus Oecetis lacustris Tinodes antonioi Ceriagrion tenellum Ischnura pumilio Orthetrum brunneum Selysiothemis nigra Libellula depressa Lucanus cervus Cerambyx cerdo Melanargia arge Aporia crataegi Maculinea arion CEE All. II CEE All. IV X X X X X LRI Tabella 4 – Lista dei Pesci PESCI Nome italiano Anguilla Alborella Carassio dorato Carpa erbivora Carpa Cavedano comune Pseudorasbora Scardola Tinca Nome scientifico Anguilla anguilla Alburnus alburnus alborella Carassius auratus Ctenopharingodon idellus Cyprinus carpio Leuciscus cephalus Pseudorasbora parva Scardinius erythrophthalmus Tinca tinca CEE All. II CEE All. IV LRI Ind. It. X X Ind. C. It. X X X X X X X Passignano sul Trasimeno PESCI Nome italiano Cobite Pesce gatto Luccio Gambusia Latterino Persico sole Persico trota Persico reale Ghiozzetto lagunare Ghiozzetto cenerino Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Tabella 7 – Lista degli Uccelli Nidificanti Nome scientifico Cobitis taenia Ictalurus melas Esox lucius Gambusia holbrooki Atherina boyeri Lepomis gibbosus Micropterus salmoides Perca fluviatilis Knipowitschia panizzae Pomatoschistus canestrinii CEE All. II X CEE All. IV LRI LR LR LR LR LR X X Ind. It. X Ind. C. It. X X X X X Tabella 5 – Lista degli Anfibi ANFIBI Nome italiano Salamandrina dagli occhiali settentrionale Tritone crestato italiano Tritone punteggiato Rospo comune Raganella italiana Rana di Berger Rana di Uzzell Rana dalmatina Rana appenninica Nome scientifico CEE All. II CEE All. IV LRI Salamandrina perspicillata X X Triturus carnifex Lissotriton vulgaris Bufo bufo Hyla intermedia Pelophylax bergeri Pelophylax klepton hispanica Rana dalmatina Rana italica X X LR DD X DD X X LR Tabella 6 – Lista dei Rettili RETTILI Nome italiano Testuggine palustre dalle orecchie rosse Testuggine di Hermann Orbettino Ramarro occidentale Lucertola muraiola Lucertola campestre Tarantola muraiola Luscengola comune Colubro liscio Biacco Natrice dal collare Natrice tassellata Saettone comune Vipera comune RA po st Cd S R10 Pag. 30 di 95 Nome scientifico Trachemys scripta Testudo hermanni Anguis fragilis Lacerta bilineata Podarcis muralis Podarcis siculus Tarentola mauritanica Chalcides chalcides Coronella austriaca Hierophis viridiflavus Natrix natrix Natrix tessellata Zamenis longissimus Vipera aspis CEE All. II CEE All. IV LRI X X X X X X X X X EN UCCELLI NIDIFICANTI Nome italiano Germano reale Starna Quaglia Fagiano comune Tarabusino Nitticora Garzetta Airone rosso Tuffetto Svasso maggiore Falco pecchiaiolo Nibbio bruno Biancone Albanella minore Sparviere Poiana Gheppio Lodolaio Gallinella d'acqua Folaga Colombaccio Tortora dal collare Tortora selvatica Cuculo Barbagianni Civetta Succiacapre Rondone comune Upupa Torcicollo Picchio verde Picchio rosso maggiore Picchio rosso minore Tottavilla Allodola Rondine Balestruccio Calandro Ballerina bianca Scricciolo Pettirosso Usignolo Codirosso spazzacamino Codirosso comune Saltimpalo Passero solitario Merlo Nome scientifico Anas platyrhynchos Perdix perdix Coturnix coturnix Phasianus colchicus Ixobrychus minutus Nycticorax nycticorax Egretta garzetta Ardea purpurea Tachybaptus ruficollis Podiceps cristatus Pernis apivorus Milvus migrans Circaetus gallicus Circus pygargus Accipiter nisus Buteo buteo Falco tinnunculus Falco subbuteo Gallinula chloropus Fulica atra Columba palumbus Streptopelia decaocto Streptopelia turtur Cuculus canorus Tyto alba Athene noctua Caprimulgus europaeus Apus apus Upupa epops Jynx torquilla Picus viridis Dendrocopos major Dendrocopos minor Lullula arborea Alauda arvensis Hirundo rustica Delichon urbicum Anthus campestris Motacilla alba Troglodytes troglodytes Erithacus rubecula Luscinia megarynchos Phoenicurus ochruros Phoenicurus phoenicurus Saxicola torquatus Monticola solitarius Turdus merula CEE X X X X X X X X SPEC LRI 3 VU 3 (H) LR LR 3 (H) 3H LR 3 (D) LR 3 (VU) 3 (R) VU VU EN VU 3D VU 3D X 3 (D) 3 (D) 2 (H) 3 (D) 3 (D) 2 (H) LR LR LR LR X X 2H 3 (H) 3H 3 (D) 3 (D) 2 (H) 3 (H) Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale UCCELLI NIDIFICANTI Nome italiano Tordo bottaccio Tordela Usignolo di fiume Beccamoschino Cannaiola comune Cannareccione Canapino comune Capinera Sterpazzola Magnanina comune Sterpazzolina comune Occhiocotto Luì bianco Luì piccolo Fiorrancino Pigliamosche Codibugnolo Cinciarella Cinciallegra Cincia mora Picchio muratore Rampichino comune Pendolino Rigogolo Averla piccola Averla capirossa Ghiandaia Gazza Taccola Cornacchia grigia Storno Passera europea Passera mattugia Fringuello Verzellino Verdone Cardellino Frosone Zigolo nero Strillozzo MAMMIFERI Nome scientifico Turdus philomelos Turdus viscivorus Cettia cetti Cisticola juncidis Acrocephalus scirpaceus Acrocephalus arundinaceus Hippolais poliglotta Sylvia atricapilla Sylvia communis Sylvia undata Sylvia cantillans Sylvia melanocephala Phylloscopus bonelli Phylloscopus collybita Regulus ignicapilla Muscicapa striata Aegithalos caudatus Cyanistes caeruleus Parus major Periparus ater Sitta europaea Certhia brachydactyla Remiz pendulinus Oriolus oriolus Lanius collurio Lanius senator Garrulus glandarius Pica pica Corvus monedula Corvus cornix Sturnus vulgaris Passer domesticus Passer montanus Fringilla coelebs Serinus serinus Carduelis chloris Carduelis carduelis Coccothraustes coccothraustes Emberiza cirlus Emberiza calandra CEE X SPEC LRI 2 (H) 2 (D) 3H X 3 (H) 2 (D) LR 3D 3 (D) LR 2 (D) Tabella 8 – Lista dei Mammiferi MAMMIFERI Nome italiano Riccio europeo Toporagno appenninico Toporagno d’acqua RA post C dS R10 Pag. 31 di 95 Nome scientifico Erinaceus europaeus Sorex samniticus Neomys fodiens CEE All. II CEE All. IV LRI DD Nome italiano Mustiolo Crocidura ventre bianco Crocidura minore Talpa romana Rinolofo minore Vespertilio di Blyth Vespertilio di Capaccini Vespertilio di Daubenton Vespertilio smarginato Vespertilio maggiore Pipistrello albolimbato Pipistrello nano Nottola di Leisler Pipistrello di Savi Serotino comune Orecchione grigio Lepre bruna Silvilago Scoiattolo comune Quercino Ghiro Moscardino Campagnolo rossastro Arvicola di Savi Topo selvatico collo giallo Topo selvatico Topolino delle risaie Ratto bruno Ratto nero Topolino delle case Istrice Nutria Volpe Lupo Gatto selvatico europeo Tasso Donnola Puzzola Faina Cinghiale Daino Capriolo Nome scientifico Suncus etruscus Crocidura leucodon Crocidura suaveolens Talpa romana Rhinolophus hipposideros Myotis blythii Myotis capaccinii Myotis daubentonii Myotis emarginatus Myotis myotis Pipistrellus kuhlii Pipistrellus pipistrellus Nyctalus leisleri Hypsugo savii Eptesicus serotinus Plecotus austriacus Lepus europaeus Sylvilagus floridanus Sciurus vulgaris Eliomys quercinus Glis glis Muscardinus avellanarius Myodes glareolus Microtus savii Apodemus flavicollis Apodemus sylvaticus Micromys minutus Rattus norvegicus Rattus rattus Mus domesticus Hystrix cristata Myocastor coypus Vulpes volpes Canis lupus Felis silvestris silvestris Meles meles Mustela nivalis Mustela putorius Martes foina Sus scrofa Dama dama Capreolus capreolus CEE All. II CEE All. IV LRI X X X X X X X X X X X X X X X EN VU EN VU VU VU LR LR VU LR LR LR X X VU VU X VU VU X X X X VU VU DD Dall’analisi degli elenchi sopra riportati si evince, fra l’altro, quanto segue. L’area ricadente nei confini comunali di Passignano sul Trasimeno si contraddistingue per la grande eterogeneità ambientale che determina la presenza di una comunità faunistica ricca e diversificata. Il territorio è caratterizzato dalle acque aperte e dalle sponde lacustri, da aree pianeggianti coltivate, da modesti rilievi che danno origine a un’orografia articolata in sistemi collinari e basso-montani su cui si sviluppano notevoli estensioni boscate e praterie secondarie. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Le specie ittiche presenti sono 19, di queste solo cinque (anguilla, cavedano comune, scardola, tinca, luccio) risultano indigene, le restanti sono state introdotte volontariamente o involontariamente negli ultimi sessanta anni. Tra l’erpetofauna presente, degni di nota sono sicuramente la salamadrina dagli occhiali, endemismo appenninico di estremo valore conservazionistico e la natrice tassellata, colubride appartenente al genere Natrix, strettamente legato alle zone umide dove caccia prevalentemente pesci; piuttosto localizzata sul territorio regionale, è comunemente osservabile lungo la fascia costiera di Passignano sul Trasimeno. Tra i Rettili è da sottolineare anche la presenza della Testuggine di Hermann, specie minacciata in Italia e le cui segnalazioni per l’area riguardano il paesaggio collinare con presenza di formazioni erbaceo-arbustive. Le specie di uccelli nidificanti sono un’ottantina; tra esse si rinvengono almeno 30 specie d’interesse conservazionistico. Il territorio comunale, in particolare le acque e le sponde del Lago Trasimeno, è un ambito di notevole importanza anche per l’avifauna svernante e migratrice. La sussistenza di spazi aperti quali praterie secondarie o aree agricole intervallate a formazioni boschive, unitamente alla presenza dello specchio lacustre e di zone umide secondarie, rende il territorio di Passignano sul Trasimeno idoneo alle esigenze ecologiche di numerose specie di Chirotteri, le quali utilizzano l’area quale sito di rifugio, come punto di abbeverata e come zona di foraggiamento. Di seguito sono stati riportati, in sintesi, i principali dati quantitativi inerenti alla biodiversità ed al sistema naturalistico - ambientale del territorio passignanese. Si evince che il comune di Passignano sul Trasimeno è per oltre il 50% interessato da aree protette, oasi faunistiche e siti di interesse naturalistico e che il suo indice di biopermeabilità è del 90%. Tabella 9 – Indicatori biodiversità INDICATORE Superfici aree boscate Indice di boscosità (aree boscate/sup. comunale totale) Superficie aree boscate per abitante Superfici aree di interesse naturalistico (SIC SIR ZPS) UNITÀ ha % DATO 2.218 27,35 ANNO E FONTE P.R.G.S. adottato P.R.G.S. adottato NOTE mq/ab 3.878 ha Abitanti 2014 Istat 5.719 SIC IT5210016 SIC IT5210017 SIC IT5210018 Superfici Aree protette e oasi faunistiche Indice Aree protette, oasi faunistiche, siti di interesse naturalistico/superficie totale comunale Indice superficie ambiti fluviali e lacustri/Superficie totale comunale Indice di connesione ecologicaunità di connessione ecologica Indice di connesione ecologicacorridoi e pietre di guado Indice di connesione ecologicamatrice Superficie biopermeabile ha SIC 4.260 ZPS 2.550 0 P.R.G.S. adottato / ISTAT 2014 P.T.C.P - Regione Umbria % 53 P.R.G.S. adottato % 30,18 P.R.G.S. adottato % 71,51 R.E.C./ P.R.G.S. adottato % 3,2 R.E.C./ P.R.G.S. adottato % 17,41 R.E.C./ P.R.G.S. adottato ha 5.180 P.R.G.S. adottato Tavola EC - C02 RA po st Cd S R10 2002 P.T.C.P ha comune 8107,89 Pag. 32 di 95 Indice di biopermeabilità (Sup. biopermeabile/superficie totale comunale al netto di ambiti fluviali e lacustri) % 90 P.R.G.S. adottato PRGS Tavola EC - C02 Superficie con vincolo paesaggistico D.lgs. 42/2004 Indice superficie con vincolo / sup. comunale totale Aree studio ha 2.207 P.R.G.S. adottato % 27,22 P.R.G.S. adottato ha 2.207,9 2002 P.T.C.P superficie totale comunale al netto di ambiti fluviali e lacustri 5.474 ha Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 33 di 95 3.2 Atmosfera ed agenti fisici Qualità dell'aria e cambiamenti climatici In continuità con l’impostazione della prima RSA e sulla base dei valori aggiornati al 1999, la RSA 2004 conferma e rafforza la valutazione di fondo sul carattere generale del clima regionale, dove emerge una tendenza significativa alla diminuzione delle precipitazioni particolarmente marcata nell’ultimo trentennio e considerando insieme l’andamento delle precipitazioni e delle temperature appare sensibile la tendenza a condizioni relativamente più caldo-aride. Qui sotto si riportano i dati relativi a precipitazioni, temperatura massima, temperatura minima, umidità relativa, riferiti a Perugia e calcolati con le medie mensile tra il 68-90. (Fonte: Eurometeo ed Aeronautica militare). Figura 33 – Temperatura minima e massima e Precipitazioni Perugia - Fonte: Eurometeo ed Aeronautica militare Si riportano poi i dati tabellari di Passignano estrapolati dalla Norma UNI 10439 sui dati climatici. ▪ I gradi giorno del Comune dell'intervento sono 2.084 GG, determinati in base al D.P.R. 412 del 26/08/93 e successive modifiche ed integrazioni. ▪ La Zona climatica è "D", pertanto il periodo di riscaldamento previsto per legge è di giorni 166 e precisamente dal 1/11 al 15/4. ▪ La temperatura minima di progetto dell'aria esterna secondo norma UNI 5364 e successivi aggiornamenti è di -2.00 °C. ▪ Le temperature medie mensili determinate in base alla norma UNI 10349 sono le seguenti: Tabella 10 - Temperature medie mensili GEN 5.40 ▪ FEB 6.40 MAR 9.50 APR 12.90 MAG 16.80 GIU 21.50 LUG 24.50 AGO 24.10 SET 21.00 OTT 15.50 NOV 10.80 DIC 6.90 Le irradiazioni medie mensili (espresse in MJ/giorno) relative al periodo di riscaldamento determinate in base alla norma UNI 10349 sono le seguenti: Tabella 11 - Irradiazioni medie mensili GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC ▪ RA post C dS R10 N 1.80 2.60 3.80 5.30 7.80 9.40 9.10 6.50 4.30 3.10 2.10 1.60 NE 2.00 3.20 5.40 8.10 11.00 12.60 13.20 10.40 7.10 4.40 2.40 1.70 E 4.30 5.90 8.70 11.00 13.70 14.90 16.30 14.20 11.40 8.40 4.90 3.60 SE 7.30 8.50 10.70 11.50 12.50 12.70 14.10 14.00 13.30 11.90 8.00 6.40 S 9.30 10.00 11.20 10.30 9.90 9.60 10.50 11.60 13.00 13.80 10.10 8.20 SW 7.30 8.50 10.70 11.50 12.50 12.70 14.10 14.00 13.30 11.90 8.00 6.40 W 4.30 5.90 8.70 11.00 13.70 14.90 16.30 14.20 11.40 8.40 4.90 3.60 NW 2.00 3.20 5.40 8.10 11.00 12.60 13.20 10.40 7.10 4.40 2.40 1.70 Oriz. 5.40 7.80 12.10 16.30 21.00 23.30 25.00 21.00 15.90 11.00 6.20 4.50 Le Umidità Relative medie mensili esterne determinate in base alla norma UNI 10349 sono le Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Tabella 15– Inventario emissioni in atmosfera: Gas serra - Fonte: Regione Umbria e Arpa seguenti: Emissioni (t/anno) Tabella 12 - Umidità Relativa media mensile GEN 79.90 ▪ FEB 81.60 MAR 66.70 APR 70.90 MAG 70.80 GIU 66.00 LUG 61.60 AGO 63.10 SET 74.50 OTT 78.20 NOV 85.50 DIC 84.20.00 CO2 CH4 N2O Passignano 2004 23.789 64 8 2007 25.887 84 8 Provincia di Perugia 2010 27.523 128 8 2004 7.984.807 28.820 1.244 2007 8.523.527 23.362 1.252 2010 7.064.063 25.507 1.234 Incidenza Emissioni Comune su Provincia di Perugia % 2010 0,39 0,50 0,65 La velocità media del vento è 2.20 m/s. Le attività prevalentemente inquinanti producenti emissioni in atmosfera a Passignano derivano prevalentemente dagli impianti di combustione residenziali e dal traffico veicolare in seconda battuta. Dalla analisi dei dati si evince che le emissioni del Comune di Passignano hanno un peso estremamente modesto nella media Provinciale. Inventario delle emissioni inquinanti Il Comune di Passignano non possiede, ad oggi, postazioni di monitoraggio, ma i dati sono forniti da Arpa Umbria e sono stimati tramite le metodologie condivise a livello internazionale come indicato dal D.Lgs 155/2010. A seguito DGR 488 del 16/05/2011 il territorio Umbro è stato suddiviso in zone omogenee, ai fini della valutazione della qualità dell'aria-ambiente, in base alle caratteristiche prevalenti di orografia, carico emissivo, popolazione ed ubicazione altimetrica dei centri abitati. Il Comune di Passignano fa parte della Zona collinare e montuosa (IT1006): "[...] zona omogenea più estesa del territorio regionale caratterizzata da una bassa densità abitativa e da un relativo carico emissivo; le emissioni per questa zona sono mediamente inferiori a quelle delle zone più urbanizzate, comunque generalmente concentrayte in centri abitati di piccola e media grandezza ed in alcune limitate aree industriali.[...]" (allegato A Piano regionale della Qualità dell'Aria) Tabella 13– Inventario emissioni in atmosfera: Inquinanti principali - Fonte: Regione Umbria e Arpa Emissioni (t/anno) CO COVNM NOX PM10 PM2,5 SOX NH3 Passignano 2004 297 132 107 29 25 4 15 2007 412 138 100 54 49 2 15 2010 441 144 82 71 66 1 25 Provincia di Perugia 2004 38.964 90.811 24.097 4.878 3.419 6.671 60.478 2007 47.712 30.190 24.676 6.876 5.330 5.961 12.984 2010 50.170 20.369 19.577 8.640 7.162 1.675 4.940 Incidenza Emissioni Comune su Provincia di Perugia % 2010 0,87 0,71 0,42 0,82 0,82 0,06 0,51 Tabella 14 – Inventario emissioni in atmosfera: IPA e metalli pesanti - Fonte: Regione Umbria e Arpa Emissioni (Kg/anno) BAP C6H6 AS CD CR PB NI Pag. 34 di 95 Passignano 2004 3 2.538 0,02 0,4 0,9 4 0,5 RA po st Cd S R10 2007 10 3.518 0,02 0,7 1 1 0,5 2010 10 5.162 0,03 1 2 2 0,6 Provincia di Perugia 2004 354 467.731 177 102 376 1.627 384 2007 861 422.501 201 145 475 1.428 389 2010 1.085 562.348 176 182 500 1.399 311 Incidenza Emissioni Comune su Provincia di Perugia % 2010 0,92 0,92 0,02 0,55 0,4 0,14 0,19 Acustica e Campi elettromagnetici In applicazione dell'art. 6 della Legge n. 447 del 26/10/1995, "Legge quadro sull'inquinamento acustico", il comune di Passignano ha provveduto alla suddivisione del territorio in zone omogenee nelle sei classi acustiche previste dal D.P.C.M. 13/11/1997 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore". I criteri adottati per la suddivisione del territorio in zone omogenee ed attribuire le classi acustiche sono quelle indicare dal RR 1/2004. Le classi sono: ▪ Aree particolarmente protette (classe 1) ▪ Aree ad uso prevalentemente residenziale (classe 2) ▪ Aree di tipo misto (classe 3) ▪ Aree di intensa attività umana (classe 4) ▪ Aree prevalentemente industriali (classe 5) ▪ Aree esclusivamente industriali (classe 6) Tabella 16 – Rumore - Fonte: Arpa Umbria INDICATORE UNITÀ DATO ANNO E FONTE Zonizzazione acustica adottata si/no si 2010 Arpa Zonizzazione acustica approvata si/no sì 2010 Arpa Tabella 17 – Campi Elettromagnetici - Radiazioni non ionizzanti - Fonte: Arpa Umbria INDICATORE Siti rtv Impianti rtv Siti srb Impianti srb Siti dvbh Impianti dvbh UNITÀ n. n. n. n. n. n. DATO 0 0 3 14 0 0 ANNO E FONTE 2011 Arpa 2011 Arpa 2011 Arpa 2011 Arpa 2010 Arpa 2010 Arpa Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 35 di 95 Inquadramento idraulico 3.3 Aspetti geologici, idrogeologici ed idraulici Inquadramento geologico e geomorfologico Di seguito sono riportati degli estratti degli studi specialistici allegati alla delibera di adozione del PRGS n. 72 del 28/11/2012: "Il territorio comunale (ed il bacino del Trasimeno in generale) è caratterizzato da due principali gruppi formazionali: ▪ terreni neogenici di facies fluvio.lacustre (attuali e pleistocenici) ▪ terreni emipelagici dell'Unità Falterona-Trasimeno, appartenenti alla falda Toscana Il bacino del Trasimeno è infatti tettonicamente caratterizzato dalla sovrapposizione della serie Toscana sulla serie Umbro-Marchigiana. E' possibile a sua volta caratterizzare l'unità Falterona-Trasimeno in due distinte entità formazionali: ▪ la scaglia Toscana ▪ le Arenarie del Trasimeno. I terreni più antichi del territorio comunale sono rappresentati dalla Scaglia Toscana. La particolarità geologica di tale unità nel territorio di Passignano sul Trasimeno oltre che nella sua età risiede nel fatto di rappresentare l'unica formazione a litotipi calcarei in un ambiente essenzialmente torbiditico (arenaceo) [...] Arenarie del Trasimeno è la Formazione caratterizzante tutto il rilievo del territorio comunale, nota in letteratura con i nomi di "Macigno s.l.", "Arenarie del Carvarola-Falterona", ecc,, e stratigraficamente sovrastante all'"Insieme Varicolore" con il quale mostra passaggio per alternanze. [...] Il territorio comunale può essere distinto in due unità geomorfologiche individuate sulla base delle litologie, dell'azione e dei processi morfogenetici. Tali unità sono cartografabili in due fasce contigue con andamento meridiano. La prima unità geomorfologica è costituita dalle alluvioni attuali e recenti e da quelle antiche pleistoceniche. Tale unità è rilevabile sulla piana circumlacuale e nella zona di raccordo tra la dorsale collinare e la piana suddetta. A Nord (monte) di tale unità è affiorante il bedrock arenaceo-marnoso. La morfologia già originariamente pianeggiante è stata condizionata dall'intervento antropico che ne ha ulteriormente normalizzato il profilo, in particolare in corrispondenza delle alluvioni villafranchiane. Le quote medie sono comprese tra i 260 ed il 300 m circa con pendenze in genere irrisorie: è in questa unità che si concentra la gran parte degli insediamenti. All'interno di questa unità i processi morfologici dominanti sono ovviamente legati all'azione erosiva e di sedimentazione dei fossi e del Lago Trasimeno, mentre non sono presenti fenomeni di dissesto gravitativo in relazione alle modeste pendenze. La seconda unità geologica è rappresentata dai rilievi dove affiora la Formazione delle Arenarie del Trasimeno. Il rilievo collinare si presenta con morfologie arrotondate e quote medie interne ai 600 m che raggiungono gli 800 m nella porzione più occidentale (Monte Castiglione) ed orientale (Colle Campana). Le pendenze sono in genere più elevate sul versante settentrionale, ma in ogni caso anche sul versante meridionale i versanti tendono and esse re piuttosto acclivi. In relazione alle condizioni morfologiche più sfavorevoli rispetto alla precedente, questa unità si presenta con scarse zone abitate ad eccezione della frazione di Castel Rigone. [...]" (estratto relazione geologica pag. 6 - 8 e pag. 12 - 13) RA post C dS R10 Per un approfondimento dello studio dei Fossi Boiano, posto ad est del centro di Passignano e dei due siti minori ad ovest del centro e dell'abitato di San Donato si rinvia alla "Relazione Tecnica dello studio Idrologico ed Idraulico" ed ai relativi elaborati tematici. "Il territorio comunale rientra nel Bacino Idrografico del Fiume Tevere. Tutti i corsi d'acqua che si originano sul versante meridionale dell'allineamento collinare Monte Castiglione Torre Civitella - Monte Ruffano sono tributari del Lago Trasimeno; nel versante settentrionale invece confluiscono in genere sul torrente Rimbocco. I fossi del versante sud del rilievo sulla cui sommità sorge Castel Rigone confluiscono verso Il Formanuova, mentre sul versante Nord di riversano sul torrente Vallaccia. I reticoli idrografici sono in generale sub-paralleli ad asse circa perpendicolare alla dorsale da cui originano, il reticolo che interessa direttamente Passignano capoluogo (bacino del lago Trasimeno) è orientato secondo la direzione NE-SO.[...] Il regime idrodinamico è a carattere torrentizio: si rivelano numerosi fossi con portate modeste e stagionali: i principali sono il Boiano, il Perna, il fosso della Molinella (nel Bacino del Trasimeno), il fosso del Pignattari, delle Crete (a Nord Ovest di Castel Rigone) e i fossi di S. Ellera e delle Roggie nel bacino del Formanuova. [...] Il Trasimeno è il quarto lago italiano, ha un bacino idrografico di 383,4 kmq (compreso lo specchio che è esteso mediamente per circa 121,5 kmq). La profondità massima è attualmente dell'ordine dei 6 m per un livello medio di circa 257,1 m s.l.m. (da Dragoni e Evangelisti 1999) Lo zero idrometrico è attestato a 257,33 m s.l.m.; la presenza dell'emissario impedisce al Trasimeno di arrivare a quote tali da provocare problemi all'agricoltura ed agli insediamenti abitativi. L'Emissario presenta portata massima teorica di 12 m3/s ed è piuttosto efficace nello smaltimento delle piene." (estratto relazione geologica pag. 23, 24) Le acque: gli aspetti quanti-qualitativi Si distinguono in sintesi due tipi di acquiferi: ▪ Acquiferi alluvionali confinati all’interno della zona pianeggiante, caratterizzati da falda superficiale ed in genere da elevata vulnerabilità. ▪ Acquiferi della formazione del Macigno confinati all’interno dei litotipi marnoso-arenacei e con livello idrico in genere profondo (modesta vulnerabilità e modeste circolazioni idriche). Il territorio comunale non presenta fiumi o torrenti di particolare importanza, ma solo fossi a regime stagionale con modeste portate ed assetto in generale subparallelo ad asse N-E a sottolineare l’orientazione del rilievo. Non sono presenti aree a pericolosità idraulica censite dal PAI Fiume Tevere. Tabella 18– Acque superficiali e sotterranee: aspetti quantitativi INDICATORE UNITÀ DATO ANNO E FONTE Erogati civile + prelievi autonomi Prelievi Acqua Impianti di depurazione delle acque reflue Abitanti equivalenti di progetto del depuratore Abitanti equivalenti agglomerato Autorizzazione scarichi totali domestici/assimilato Autorizzazioni di scarichi di cui su suolo Autorizzazione scarichi industriali Autorizzazione scarichi urbani Mmc/anno Mc/pro-capite n. ab. ab. n. n. n. n. 0,64 134,73 1 12.000 11,053 6 5 0 0 2001 Arpa Umbria 2001 Arpa Umbria 2012 Arpa Umbria 2012 Arpa Umbria 2012 Arpa Umbria 2008 ISTAT 2008 ISTAT 2008 ISTAT 2008 ISTAT Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Tabella 19 - Qualità delle acque del Comune di Passignano (2012-2015) - Fonte: Umbra Acque INDICATORE UNITÀ DI MISURA Pag. 36 di 95 Anno 2006 Data PH unità pH Ossigeno O2 saturazione % Trasparenza m. Coliformi totali ufc/100 ml Coliformi fecali ufc/100 ml Streptococchi fecali ufc/100 ml 16/05/2006 8,48 98,91 >1,20 8 1 0 06/06/2006 8,41 94,57 0,80 240 2 1 Ammonio mg/l VALORE MEDIO RILEVATO 2012 0,03 VALORE MEDIO RILEVATO 2015 <0,04 LIMITI NORMATIVI ANNO E FONTE 0,5 UMBRA ACQUE 20/06/2006 8,61 102,35 >1,20 39 3 1 Calcio Clorito Cloro residuo Cloruri mg/l mg/l mg/l mg/l 87,5 < 125 0,02 18,07 87,5 <125 0,02 19,2 n.d. 700 consigliato 0,2 250 UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE 04/07/2006 8,54 90,48 >1,20 29 8 4 24/07/2006 8,70 117,72 1,0 24 3 2 01/08/2006 8,64 101,23 0,80 40 1 1 Concentrazione ione idrogeno Conducibilità Durezza totale Unità pH 7,48 7,6 6,5 <x <9,5 UMBRA ACQUE 09/08/2006 8,66 103,57 1,00 15 6 5 mS/cm ^F 621,22 24,59 600 31 UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE 23/08/2006 8,74 108,33 1,00 10 1 2 13/09/2006 8,47 87,78 0,50 33 19 13 27/09/2006 8,41 86,17 0,80 24 8 9 Ferro Fluoruro Magnesio Manganese Nitrato Nitrito Potassio Residuo secco a 180°C Sodio Solfati mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l 15 0,15 9,7 <5 19,19 0,02 1,06 417,06 15 0,15 9,7 <5 9,4 <0,01 1,06 385 2500 consigliato tra 15 e 50 200 1,50 n.d. 50 50 0,5 n.d. da 100 a 500 UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE I valori di oli minerali, fenoli, tensioattivi e colorazione sempre entro i limiti di legge Ai sensi del D.Lgs. 11 luglio 2007 n.94, a partire dal 2008 il parametro Ossigeno disciolto non viene più valutato ai fini dell’attribuzione dell’idoneità alla balneazione In conformità all'art. 6, comma 7, del DPR 470/82, in caso di superamento del valore limite fissato per uno dei parametri di cui alla tabella in All. 1, il laboratorio ARPA effettua opportune analisi di verifica su cinque campioni prelevati in giorni diversi e nello stesso punto. Qualora almeno quattro campioni diano risultati favorevoli per tutti i parametri, la balneazione non viene sospesa". mg/l mg/l 15,3 19,79 15,3 24,4 200 250 UMBRA ACQUE UMBRA ACQUE Tabella 21 - Legenda dei limiti di legge secondo DPR 470/82 (per anni 2006-2008) - Fonte: Arpa Umbria La qualità dell'acqua dell'acquedotto, secondo i parametri presi a riferimento sopra, è più che soddisfacente. Monitoraggio delle acque del Lago Trasimeno conforme Le acque del lago Trasimeno sono sottoposte da anni a numerosi programmi di monitoraggio gestiti da ARPA Umbria e descritti di seguito. Dalle tabelle riportate qui sotto si deduce il miglioramento della qualità delle acque del lago. Dal 2005 il monitoraggio per la valutazione dell’idoneità delle acque del lago per la produzione ad acque potabili è stata sospesa a seguito di realizzazione di un nuovo acquedotto idrico, non lacuale. Si riportano, di seguito, i valori portati nella Stazione: Kursaal - Comune di Passignano sul Trasimeno. PH unità pH Ossigeno O2 saturazione % Trasparenza m. Coliformi totali ufc/100 ml Coliformi fecali ufc/100 ml Streptococchi fecali ufc/100 ml >=6,00 <=9,00 >=70,00 <=120,00 >= 1,00 <=2000 <=100 <=100 >=50 e <70; >= 0,50 >120 e<=170 mg/l < 1,00 - - - <70,00 e >120,00 >2000 >100 >100 in deroga non conforme <6,00 e >9,00 < 1,00 Tabella 22 - Dati monitoraggio Lago Trasimeno, anno 2007, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria Tabella 20 - Dati monitoraggio Lago Trasimeno, anno 2006, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria Anno 2006 Data PH unità pH Ossigeno O2 saturazione % 03/04/2006 8,43 26/04/2006 02/05/2006 RA po st Cd S R10 Trasparenza m. Coliformi totali ufc/100 ml Coliformi fecali ufc/100 ml Streptococchi fecali ufc/100 ml 102,94 1,00 3 2 6 8,52 102,11 >1,20 16 3 6 8,38 91,58 >1,20 1120 92 29 Anno 2007 Data PH Ossigeno O2 unità saturazione pH % Trasparenza m. Coliformi totali ufc/100 ml Coliformi fecali ufc/100 ml Streptococchi fecali ufc/100 ml 02/04/2007 8,44 100,93 >1,20 2 0 0 16/04/2007 8,40 89,00 1,00 11 5 1 08/05/2007 8,49 91,49 >1,20 9 0 2 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 37 di 95 Anno 2007 Data PH Ossigeno O2 unità saturazione pH % Trasparenza m. Coliformi totali ufc/100 ml Coliformi fecali ufc/100 ml Streptococchi fecali ufc/100 ml Anno 2008 Data PH unità pH Trasparenza m. Coliformi totali ufc/100 ml Coliformi fecali ufc/100 ml Streptococchi fecali ufc/100 ml 14/05/2007 8,46 98,82 >1,20 3 0 0 25/08/2008 9,12 0,30 60 2 2 04/06/2007 8,51 89,13 >1,20 25 14 1 26/08/2008 9,17 0,40 70 3 2 20/06/2007 8,55 93,67 1,10 52 25 8 08/09/2008 8,93 0,40 90 22 2 02/07/2007 8,57 97,56 1,00 210 190 32 22/09/2008 8,70 0,40 90 2 2 09/07/2007 8,64 102,38 0,80 100 72 2 10/07/2007 8,66 94,05 0,50 500 4 6 11/07/2007 8,63 94,12 0,50 30 2 1 12/07/2007 8,60 96,55 0,70 30 6 2 30/07/2007 8,76 102,47 0,60 18 4 0 08/08/2007 8,76 83,53 0,60 80 47 5 27/08/2007 8,74 88,51 0,50 90 8 4 10/09/2007 8,94 107,95 0,60 2 1 0 24/09/2007 8,85 97,87 0,70 40 7 20 I valori di oli minerali, fenoli, tensioattivi e colorazione sempre entro i limiti di legge Ai sensi del D.Lgs. 11 luglio 2007 n.94, a partire dal 2008 il parametro Ossigeno disciolto non viene più valutato ai fini dell’attribuzione dell’idoneità alla balneazione Tabella 23 - Dati monitoraggio Lago Trasimeno, anno 2008, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria Anno 2008 Data 11/04/2008 PH unità pH 8,52 Trasparenza m. 1,10 Coliformi totali ufc/100 ml 2 Coliformi fecali ufc/100 ml 2 Streptococchi fecali ufc/100 ml 2 29/04/2008 8,51 1,20 8 2 3 15/05/2008 8,58 >1,20 4 0 9 27/05/2008 8,65 >1,20 4 1 0 03/06/2008 8,60 1,00 12 1 0 17/06/2008 8,63 0,70 110 6 1 07/07/2008 8,80 0,60 240 11 0 21/07/2008 8,93 0,60 120 4 1 04/08/2008 8,95 0,60 330 4 0 20/08/2008 9,18 0,50 120 1 0 RA post C dS R10 I valori di oli minerali, fenoli, tensioattivi e colorazione sempre entro i limiti di legge Ai sensi del D.Lgs. 11 luglio 2007 n.94, a partire dal 2008 il parametro Ossigeno disciolto non viene più valutato ai fini dell’attribuzione dell’idoneità alla balneazione Seguono i valori tabellati tra il 2009 ed il 2014, anch'essi sempre nei limiti di legge. Tabella 24 - Tabella parametri di controllo ed altri parametri Lago Trasimeno, anno 2009, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria Anno 2009 Data Coliformi totali ufc/100 ml Coliformi fecali ufc/100 ml Streptococchi fecali ufc/100 ml Data 06/04/2009 54 10 3 27/04/2009 250 12 06/05/2009 180 PH unità pH Ossigeno O2 saturazione % Trasparenza m. 06/04/2009 8,52 99,04 1,00 8 27/04/2009 8,48 94,0 0,90 5 8 06/05/2009 8,52 96,91 1,00 18/05/2009 720 1 0 18/05/2009 8,57 102,30 1,20 09/06/2009 210 6 4 09/06/2009 8,46 87,78 0,30 24/06/2009 410 5 0 24/06/2009 8,50 85,87 1,00 06/07/2009 520 7 1 06/07/2009 8,63 100,00 1,00 20/07/2009 730 12 1 20/07/2009 8,74 101,19 0,50 03/08/2009 530 1 0 03/08/2009 8,97 113,58 0,40 19/08/2009 490 2 2 19/08/2009 9,18 135,90 0,50 07/09/2009 210 4 0 07/09/2009 8,90 102,22 0,30 28/09/2009 130 5 3 28/09/2009 8,60 86,96 0,30 Tabella 25 - Legenda dei limiti di legge secondo DPR 470/82 e sue modifiche e integrazioni e del D.Lgs. 94/07, Per i parametri misurati negli anni compresi dal 2009 al 2012 - Fonte: Arpa Umbria Coliformi totali ufc/100 ml Coliformi fecali ufc/100 ml Streptococchi fecali ufc/100 ml conforme <=2000 <=100 <=100 non conforme >2000 >100 >100 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 38 di 95 Tabella 26 - Tabella parametri di controllo ed altri parametri Lago Trasimeno, anno 2010, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria Tabella 26 - Tabella parametri di controllo ed altri parametri Lago Trasimeno, anno 2010, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria Anno 2012 Data Enterococchi ufc/100 ml Escherichia coliMPN/100ml 18/04/2012 1 9 15/05/2012 1 3 13/06/2012 1 10 10/07/2012 2 2 >1,20 06/08/2012 2 2 101,27 1,00 04/09/2012 25 16 02/08/2010 8,68 110,71 0,50 06/09/2010 8,83 97,70 0,50 PH unità pH Ossigeno O2 saturazione % Trasparenza m. 06/04/2010 8,53 88,29 1,00 3,1 05/05/2010 8,42 90,43 1,20 4 1,0 07/06/2010 8,49 06/07/2010 4 27,5 06/07/2010 8,62 02/08/2010 0 2,0 06/09/2010 17 8,6 Anno 2010 Data Enterococchi ufc/100 ml Escherichia coliMPN/100ml Data 06/04/2010 0 1,0 05/05/2010 2 07/06/2010 Tabella 27 - Legenda dei limiti di legge ai sensi del DM 30 marzo 2010 (Allegato A) - Fonte: Arpa Umbria Enterococchi ufc/100 ml Escherichia coliMPN/100ml conforme <=500 <=1000 non conforme >500 >1000 Tabella 28 - Tabella parametri di controllo ed altri parametri Lago Trasimeno, anno 2011, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria PH unità pH Ossigeno O2 saturazione % Trasparenza m. 20/04/2011 99,04 1,20 17/05/2011 93,62 1,00 3 13/06/2011 92,94 0,80 0 1 11/07/2011 106,17 0,80 08/08/2011 4 0 08/08/2011 97,53 0,60 05/09/2011 4 2 05/09/2011 92,86 0,20 Anno 2011 Data Enterococchi ufc/100 ml Escherichia coliMPN/100ml 20/04/2011 39 131,4 17/05/2011 2 14,6 13/06/2011 1 11/07/2011 RA po st Cd S R10 Tabella 29- Tabella parametri di controllo Lago Trasimeno, anno 2012, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria Data Tabella 30 - Tabella parametri di controllo Lago Trasimeno, anno 2014, stazione Camping Europa, Passignano - Fonte: Arpa Umbria Anno 2014 Data Enterococchi ufc/100 ml Escherichia coliMPN/100ml 14/04/2014 10.20.00 15 8 12/05/2014 11.20.00 6 6 09/06/2014 11.05.00 0 0 09/07/2014 11.00.00 6 4 04/08/2014 10.30.00 4 11 03/09/2014 10.15.00 63 345 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Il Consiglio Regionale dell'Umbria ha approvato, con Delibera n. 357 del 1 dicembre 2009, il Piano Regionale di Tutela delle Acque. Secondo il PTA, lo stato di qualità ambientale dei Lago Trasimeno è scadente (Cfr. Tav. L – Tav. 10 PTA), ai sensi del Dlgs. 152/99. Il PTA individua anche il sistema fognario depurativo di Passignano sul Trasimeno su un bacino di 10.000-15.000 Abitanti Equivalenti. Il PTA evidenzia nel territorio di Passignano un solo punto di captazione dell'acquedotto, in prossimità di Castel Rigone. Il PTA (Tav. 5), evidenzia poi come parte del territorio di Passignano sia vulnerabile a nitrati di origine agricola (in verde chiaro), a prodotti fitosanitari (righe rosse orizzontali), e a desertificazione (righe blu verticali). Il Consiglio Regionale dell'Umbria ha approvato, con Delibera n. 357 del 1 dicembre 2009, il Piano Regionale di Tutela delle Acque. Secondo il PTA, lo stato di qualità ambientale dei Lago Trasimeno è scadente (Cfr. Tav. L – Tav. 10 PTA), ai sensi del Dlgs. 152/99. Il PTA individua anche il sistema fognario depurativo di Passignano sul Trasimeno su un bacino di 10.000-15.000 Abitanti Equivalenti. Il PTA evidenzia nel territorio di Passignano un solo punto di captazione dell'acquedotto, in prossimità di Castel Rigone. Il PTA (Tav. 5), evidenzia poi come parte del territorio di Passignano sia vulnerabile a nitrati di origine agricola (in verde chiaro), a prodotti fitosanitari (righe rosse orizzontali), e a desertificazione (righe blu verticali). Figura 34 – Estratto del PTA, il bacino del lago Trasimeno, fonte: Piano Tutela delle Acque RA post C dS R10 Pag. 39 di 95 3.4 Siti contaminati e rischio tecnologico Siti contaminati L'unico dato significativo, indicato dalla Regione, che presume la contaminazione, è relativo al sito ex SAI Tabella 31 – Indicatori di rischio industriale - Fonte: Regione Umbria INDICATORE Aziende RIR Siti da bonificare di competenza pubblica – Lista A1 Siti da bonificare di competenza privata UNITÀ n. n. DATO 0 0 n. 2 Siti a forte presunzione di contaminazione di competenza pubblica – Lista A2 n. 0 Siti a forte presunzione di contaminazione di competenza provata – Lista A2 n. 1 Siti oggetto di comunicazione – Lista A3 n. 0 Aree da sottoporre a monitoraggio ambientale – Lista A4 n. 0 ANNO E FONTE 2014 ISPRA 2008 Regione Umbria – Piano bonifica aree inquinate 2008 Regione Umbria – Piano bonifica aree inquinate Aggiornamento DGR 657 del 05/06/2012 2008 Regione Umbria – Piano bonifica aree inquinate Aggiornamento DGR 657 del 05/06/2012 2008 Regione Umbria – Piano bonifica aree inquinate Aggiornamento DGR 657 del 05/06/2012 2008 Regione Umbria – Piano bonifica aree inquinate Aggiornamento DGR 657 del 05/06/2012 2008 Regione Umbria – Piano bonifica aree inquinate Aggiornamento DGR 657 del 05/06/2012 NOTE Fornitura di Carburanti SS75 Km 36+240 (PG067) e Fornitura di Carburanti Oliveto (PG072) Ex SAI (PG024) Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 40 di 95 3.5 Il paesaggio ed il patrimonio culturale Il paesaggio Riteniamo che la figura principale di Passignano come città e come territorio possa essere indicata nell’attraversamento. Passignano è un territorio attraversato: dalla superstrada, dalla ferrovia. E’ probabile che Passignano abbia tratto anche la propria individualità produttiva e sociale da questo essere “attraversato”. Passignano è la porta occidentale dell'Umbria e bisogna riprendere coscienza di questo luogo di passaggio (l'etimo è come sempre rivelatore). Oltre a quanto detto già riportando la scheda specifica che gli dedica il PPR, (QC 12.12), si propone di seguito una sintetica riflessione integrativa sul paesaggio. Il Paesaggio è a nostro avviso la categoria concettuale in cui dovranno trovare equilibrio e sintesi le varie “pressioni”, non solo perché il paesaggio è il dato ineludibile dal quale bisogna partire, ma perché è lo spazio di integrazione dei valori estetici, ambientali, economici, sociali e storico-culturali che il territorio esprime. Sia detto en passant, ma quest’ultima ci sembra anche la migliore definizione del termine paesaggio. Non si può parlare di un paesaggio disgiunto dal proprio territorio o del territorio facendo a meno del concetto di suolo. In questo caso particolare, il concetto di suolo si dovrà estendere fino a comprendere un elemento apparentemente antinomico: l'acqua. Non c'è dubbio infatti che da un punto di vista architettonico (paesaggistico?), lo specchio d'acqua di fronte a Passignano rappresenti nient'altro che una grande piazza urbana. Il ruolo della piazza è confermato dal fatto che almeno una delle più grandi manifestazioni corali della città (Il palio delle barche), si tenga tra il centro della città e il lago. Figura 35 – Foto area Ex SAI, Passignano sul Trasimeno Figura 36 – Foto area Ex SAI, Passignano sul Trasimeno RA po st Cd S R10 Il cambio di paradigma che si chiede e ci si auspica di fare è di passare dal paesaggio preso come sfondo passivo di un'azione umana più o meno attenta ai valori ambientali e storici, al paesaggio come categoria di progetto. Il paesaggio non più come una cosa che risulta, ma il paesaggio come una cosa che indirizza, che sceglie. Non più il paesaggio, quindi, come ciò-che-è dopo che la città consolidata, la città urbanizzata ha espresso i propri appetiti, ma il paesaggio come elemento comprensivo della città: la città, insomma, come uno degli elementi del paesaggio. Dobbiamo dire che oggi Passignano viene colta, a nostro parere, in un momento di equilibrio. Fragile, ma di equilibrio. Anche il paesaggio esprime insomma questa sostanziale “misura” tra le esigenze antropiche più pressanti ed esigenze della natura. Questa “misura”, forse non deliberatamente cercata, è il risultato di una sapienza collettiva locale, formata da singole individualità, guidate da un’innata sensibilità eco-logica, economica. Si lasci dire (anche se apparirà come scandalo), che anche l'edificato sparso nel territorio non sembra inficiare questa particolare misura. La matrice identitaria del paesaggio passignanese è agreste, e tale resta anche in questo PRG. Anzi: la sua vocazione viene ulteriormente rafforzata. Occorre fare un inciso. Le tavole sulla biopermeabilità (Cfr. Tav. EC C02 nord e sud) dimostrano come ci sia ancora una buona quantità di verde, anche all’interno del sistema urbano, ma come questo sia del tutto frantumato o polverizzato. La dispersione dell’edificato (in alcuni casi apparentemente stocastica), non solo implica un dubbio valore del disegno urbano, ma anche un modello di sopravvivenza energetica che al momento non è più possibile sostenere. Bisogna probabilmente tornare a pensare ad una cintura urbana che si vada a densificare in alcuni ambiti ed a diluire in altri, determinando un ritmo o almeno una pulsazione nel continuo territoriale. Ciò significa immaginare anche consistenti demolizioni in alcuni isolati e ricostruzione (con densificazione), in altri. In Europa questo fenomeno si è già fregiato di una sigla: BIMBY (Build in my backyard), in opposizione alla ormai famosa NIMBY (Non nel mio cortile). Il PRG ha suddiviso il paesaggio comunale in 4 sistemi ed in varie Unità subordinate. L’articolazione è utile e funzionale ad una lettura conoscitiva, ma è anche richiesta dalla legge regionale e purtroppo appare sempre prodromica e foriera di una (ulteriore) produzione normativa, che ci sembra invece già più che sufficiente, se solo ci si prenda l’impegno di fare un’unione logica delle norme prevalenti (generali e di settore), che si stratificano sul territorio passignanese. Qui basti solo anticipare che al di fuori delle Zone F del PS2 non sono possibili nuove edificazioni (e non ne sono previste), e che gli interventi nelle zone vincolate saranno sottoposti ad Autorizzazione Paesaggistica, Valutazione di Incidenza e conformità alle norme della Rete Ecologica Comunale. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Il Paesaggio è elemento di cerniera tra discipline urbanistiche (o comunque di pianificazione territoriali), e discipline più ambientali, più ecologiche. Di paesaggio si occupa anche l’ARPA, ad esempio, dedicandogli una sezione degli indicatori nel proprio portale. Se non vi è dubbio che l’indicatore “aree tutelate” denota una particolare attenzione al paesaggio, il dubbio permane invece relativamente alla capacità dell’indicatore di esprimere la qualità e la bellezza di un paesaggio. E' evidente che la definizione di qualità o bellezza di un paesaggio è un tema che fa tremare i polsi per la smodata ambizione, eppure bisogna affrancarsi dal rischio di appiattire tutto il valore del paesaggio sul solo aspetto ambientale. E questo porta ad una seconda questione importante per la quale il PRG confessa una propria “debolezza”: la necessità di fare un progetto tematico del paesaggio. Il PRG non può farlo: mancano le condizioni di tempo, di studio e di coinvolgimento dei vari attori. Il PRG si limita a fornire una cornice di assetto territoriale (di conoscenza, normativo, localizzativo), e ad indicare il tema. Il tema è appunto il progetto sul paesaggio, del paesaggio. Progetto che deve essere redatto da una squadra interdisciplinare, che deve coniugare il rispetto dei migliori valori ambientali con la necessità di consentire lo sviluppo economico della collettività. Compito del progetto è quindi anche individuare e definire un modello di sviluppo economico che si fondi sul territorio, e che coinvolga, con responsabilità definite e formalizzate, i vari enti: Ente Parco, Agenzia Forestale, Regione, Provincia, Autorità di Bacino, Regione. In questo senso ben venga il Contratto di paesaggio recentemente formalizzato tra Comune e altri enti e istituzioni. Appare evidente che in questa visione del territorio dovrà incardinarsi anche una visione e definizione del rapporto tra città e campagna, non solo in termini ambientali ma anche economici e sociali. Pag. 41 di 95 tempo senza una precisa maglia ordinatrice, e si è attestato piuttosto sulla viabilità esistente, anche di rango secondario. Le piccole lottizzazioni realizzate hanno cercato nell'impianto un punto d'equilibrio tra urbanizzazioni esistenti (seppure da valorizzare), e l'orografia locale. Gli altri edifici sono nati singolarmente, sulla base di una pianificazione che lasciava all'intervento diretto la realizzazione. Ecco allora che l'insediamento residenziale si dilata in modo consistente nell'anfiteatro naturale prospiciente il lago e posto alle spalle dell'antica chiesa dell'Oliveto fino a arrivare a San Vincenzo e ai limiti del colle di Montigeto. Oltre tale colle, nella piana che preannuncia gli insediamenti collinari di Pischiello, di Vernazzano e di Tuoro, ha trovato poi spazio l'insediamento produttivo artigianale-industriale moderno. Ad est, una più complessa natura orografica del territorio ha diluito i nuovi insediamenti lungolago fino ad espandersi nei terreni pianeggianti posti sotto l'antico nucleo di San Donato, dando origine ad un nuovo polo residenziale. Nel territorio agricolo vi sono insediamenti sparsi ed alcuni di questi sono di pregevole fattura. Vi è una zona ben definita, verso ovest, dedicata agli edifici artigianali industriali. L'area si estende in direzione sud ovest nord est ai piedi della villa del Pischiello ed in parallelo ad un magnifico filare binato di cipressi. L'insediamento è piuttosto recente, essendo stato pianificato negli anni '90. Infine occorre fare riferimento al nucleo di Castel Rigone. Castel Rigone è situato sulla viabilità che congiunge il lago con Umbertide e quindi con la pianura dell'Alto Tevere. Anche qui la forma insediativa è quella riconducibile all'incastellamento. Anche a Castel Rigone si registra una edificazione successiva, piuttosto recente, ordinata prima secondo circoli vagamente concentrici adagiati sulle curve di livello prospicienti la strada, ed ultimamente privi di qualsiasi matrice geometrica precisa o comunque fondata. Le forme insediative Il Comune di Passignano presenta una diversità di forme insediative: alcune storiche, derivate dall'agglomerazione degli edifici, oppure basate su percorsi matrice; altre più recenti, che non necessariamente fanno riferimento ad una forma o che sono riconducibili ad una forma ben precisa. Tra le forme agglomerate di impianto storico possiamo senz'altro considerare Passignano capoluogo ed il nucleo di Castel Rigone. Il capoluogo è attestato su uno sperone di roccia che lambisce il lago. La forma tipica è quella dell'incastellamento, intorno al nucleo più forte, che è quello della rocca e della torre superstite. Si tratta, nella composizione, di una tipica cittadina medievale umbra. Il tessuto è minuto e la densità piuttosto alta. Le strade sono strette raggiungendo al massimo i 4 m di larghezza. Gli edifici che compongono il tessuto edilizio si basano su schemi strutturali che prevedono affacci su strada di ca. 4-5 m. Le coperture sono tutte in laterizio. Le aperture sono limitate allo stretto necessario. I materiali da costruzione sono laterizi e pietra arenaria. Oltre allo spazio della rocca, Passignano ha guadagnato nel tempo una piazza nell'area pianeggiante, in prossimità del lago, quasi una espansione oltre la prima cerchia di mura. L'uso attuale del centro storico è prevalentemente residenziale, come si può vedere dalla planimetrie allegate al Quadro Conoscitivo del Documento programmatico, eccezion fatta per la parte bassa, dedicata a piccole attività commerciali di vicinato. In seguito è facile intuire uno sviluppo insediativo legato alla via di comunicazione circumlacuale, con una testimonianza prestigiosa come quella della chiesa dell'Oliveto. Lungo questa strada si sono attestate gli edifici dei quali a noi sono pervenuti solo quelli dell'ultimo secolo. Vi sono palazzine dei primi del '900 che se non sono completamente liberty, risentono almeno del gusto floreale del tempo. La maggiore fabbrica (ex SAI), si è attestata lungo la strada più importante del tempo, ed in prossimità della ferrovia. Dopo l'arrivo della ferrovia le due infrastrutture (ferrovia e superstrada) costituiscono un sistema di cesure parallele sul territorio e incentivano una pressione insediativa distribuita ai margini e nello spazio interstiziale. In queste friches la Natura ha riconquistato un suo temporaneo predominio, definendo un “terzo paesaggio”. L'uso è anche qui prevalentemente residenziale, sebbene vi siano due o tre insediamenti specialistici (stazioni di rifornimento, esercizi commerciali food, bar) di recente impianto. All'antica relazione collina-lago che, seguendo la natura morfologica del territorio, aveva costituito l'origine dell'assetto territoriale e definito la matrice degli insediamenti, si è contrapposta con la realizzazione di grandi infrastrutture come la ferrovia prima, la S.S. 75 bis e, in ultimo, il raccordo Perugia-Bettolle, una nuova relazione secondo appunto la direttrice est-ovest, che ha divelto i vecchi schemi dando origine di assetti attuali. La qualità di questi manufatti è del tutto ordinaria. Vi è tutto uno sviluppo edificatorio che ha occupato nel tempo l'area pedecollinare che va dalla strada circumlacuale al nuovo tracciato della superstrada e che si arresta ai piedi di questa. Lo sviluppo è avvenuto nel RA post C dS R10 Figura 37 – Foto del Centro Storico di Castel Rigone - Passignano sul Trasimeno Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale ▪ La rimanente parte del territorio si presenta caratterizzata dagli insediamenti agricoli sparsi che, in alcuni casi, si accentrano a costituire nuclei come nel caso di Pischiello, di Cerqueto, di Trecine, di San Vito. Mentre Castel Rigone, sviluppatosi intorno ad antiche fortificazioni, si pone come un centro collinare di un vasto territorio agro-montano, il capoluogo il capoluogo si pone sul lungolago ed interagisce con più ampi sistemi territoriali. Per tale ragione, il centro di Passignano ha avuto, in tempi relativamente recenti, un ampio sviluppo edilizio che ha dilatato l'originario insediamento nella direttrice est-ovest parallela alla sponda del lago. All'antica relazione collina-lago che, seguendo la natura morfologica del territorio, aveva costituito l'origine dell'assetto territoriale e definito la matrice degli insediamenti, si è contrapposta con la realizzazione di grandi infrastrutture come la ferrovia prima, la S.S. 75 bis e, in ultimo, il raccordo Perugia-Bettolle, una nuova relazione secondo appunto la direttrice est-ovest, che ha divelto i vecchi schemi dando origine di assetti attuali. La costa lacustre costituisce un altro degli elementi naturali distintivi del Comune. Essa si sviluppa per circa 9.300 ml e passa da situazioni caratterizzate dalla prevalente fisionomia naturalistica a quelle fortemente antropizzate e tali da appartenere direttamente al "sistema urbano". ▪ Pag. 42 di 95 il Santuario di Maria Santissima dei Miracoli, edificato nel XV secolo, conserva al suo interno alcuni capolavori d’arte umbra del Rinascimento, come la Madonna del Rosario di Bernardo di Girolamo Rosselli e l’Assunzione della Vergine della bottega del Caporali. Poco fuori dal borgo di Passignano sul Trasimeno si trova l’area archeologica della Villa Romana, rinvenuta occasionalmente qualche anno fa. Figura 39 – Foto della facciata della Chiesa Madonna dell'Oliveto - Passignano sul Trasimeno Tabella 32– Beni tutelati ex Dlgs. 42/2004 - Fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno e PPR Figura 38 – Foto del Centro Storico - Passignano sul Trasimeno Il patrimonio culturale Tra il patrimonio culturale più significativo, oltre a parti significative di territorio, sono da ricordare: ▪ la Chiesa di San Rocco, cinquecentesca; ▪ il Museo delle Barche, in cui si conservano numerosi esemplari di barche usate dall’antichità fino ai giorni nostri; ▪ la Pieve di san Cristoforo, tra le più antiche di Passignano, fu eretta nel IX secolo sui resti di un antico tempio pagano; ▪ la Madonna dell’Oliveto, edificio religioso eretto nel XVI secolo in cui si conserva l’effige sacra della Vergine in trono; RA po st Cd S R10 N° Località/ Indirizzo Immobile Foglio Particella D.M. 2388 Miralago Castello 51 27/28/25/26/29/24 21/06/99 2005 Pian di Marte Torre Fiume 8 12 21/05/88 2006 Pian di Marte Torre Fiume 8 12 21/05/88 1571 Pischiello Villa del Pischiello 3 36/38 18/03/73 2009 Via Adua Ex Chiesa S. Rocco 40 148/358 29/08/88 2010 Via Adua Ex Chiesa S. Rocco 40 148/358 29/08/88 2011 Via Adua Ex Chiesa S. Rocco 40 148/358 29/08/88 2012 Via Adua Ex Chiesa S. Rocco 40 148/358 29/08/88 2571 Via Marconi 7 Il Palazzone 40 301 21/05/07 2763 Monte Ruffiano Torre di Monte Ruffiano 43 47 03/06/2010 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale N° Località/ Indirizzo Immobile Foglio Particella D.M. 2780 Colpiccione Voc. Villa Rancio Chiesa del Sacro Cuore di Gesù 53 92 08/09/2009 2950 Pischiello Villa del Pischiello 9 Varie 12/07/1995 Pag. 43 di 95 Tabella 34 – Beni paesaggistici ex Dlgs. 42/2004, fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno N° Località/ Indirizzo DLgs 42/2004 Provvedimento tutela 9 Castel Rigone Art. 136 c.1, lett. d DM 13/06/1949 rettificato e integrato con DGR 1200 del 8/10/2012 62 Coste del Lago Trasimeno e Isola Art. 136 c.1, lett. c, d DM 16/05/1966 Minore 63 Colline del Lago Trasimeno Art. 136 c.1, lett. d DM 20/07/1966 Figura 40 - Foto della parete di roccia del Centro Storico - Passignano sul Trasimeno Tabella 33 – Tabella Beni Culturali - Fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno INDICATORE UNITA' DATO ANNO E FONTE Beni Vincolati n. 7 Comune - PRGS Edifici sparsi art. 33 LR 11/2005 n. 128 Comune - PRGS Edifici sparsi art. 35 LR 11/2005 n. 35 Comune - PRGS Ambiti di interesse archeologico ha 87,63 P.R.G. vigente Biblioteche e Musei n. 2 Comune Cinema e Teatri n. 2 Comune Grandi Manifestazioni ed eventi n. 11 Comune RA post C dS R10 Figura 41 – Foto del paesaggio verso l'entroterra - Passignano sul Trasimeno Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 44 di 95 3.6 Lo spazio rurale 3.6 Lo spazio rurale Qualità e fertilità del suolo: agricoltura ed allevamenti Grazie ai dati del 6° Censimento dell'Agricoltura è possibile analizzare i cambiamenti nel settore agricolo nell'ultimo decennio. Così come nel resto del territorio nazionale anche a Passignano assistiamo alla diminuzione del numero delle aziende agricole, con quasi il meno 39% rispetto al dato analogo nel 2000. Il dato si riflette anche nella diminuzione della dimensione media aziendale, sia in termini di Superficie agricola utilizzata che in Superficie Agricola Totale, in linea con il trend di calo nazionale e regionale. Tabella 35 - Numero aziende agricole, SAU e SAT nel 5° e 6° Censimento - Fonte: Uff. Statistica Regione Umbria PASSIGNANO SUL TRASIMENO Aziende 2010 (nr) Aziende 2000 Variazioni % SAU 2010 (ha) SAU 2000 (ha) Variazioni % SAT 2010 (ha) SAT 2000 (ha) Variazioni % 204 335 -39,1 1.968 2.325 -15,35 4.003 3.736 -6,67 PROVINCIA PERUGIA 26.317 35.249 -25,33 257.402 280.137 -8,1 417.940 460.263 -9,2 UMBRIA 36.244 52.359 -30,77 326.876 366.510 -10,8 536.676 627.557 -14,5 ITALIA 1.620.884 2.405.453 -32,6 12.856.047 13.183.407 -2,5 17.081.099 18.775.271 -9,0 Figura 42 - Foto del paesaggio nell'entroterra - Passignano sul Trasimeno Tabella 36 - Dimensione media aziendale - Fonte: Uff. Statistica Regione Umbria PASSIGNANO SUL TRASIMENO SAU media 2010 (ha) SAU media 2000 (ha) Variazioni % SAT media 2010 (ha) SAT media 2000 (ha) Variazioni % 9,6 6,9 39 19,6 11,2 76 PROVINCIA PERUGIA 9,8 8,0 22,5 15,9 13,1 21,3 UMBRIA 9 6,5 38,5 14,8 11,4 29,8 ITALIA 8 5,5 45,4 10,5 7,8 34,6 Il trend in decrescita si ha soprattutto per le colture permanenti quali viti con il -36, 5 % e la diminuzione di prati e pascoli permanenti con il -57,1%. Anche le coltivazioni familiari (gli orti) hanno subito una variazione negativa del -81.9%. Tabella 37 - Tipologia di Coltivazione 5° e 6° Censimento - Fonte: Uff. Statistica Regione Umbria PASSIGNANO SUL TRASIMENO Seminativi 2010 (ha) Seminativi 2000 (ha) Variazione % Legnose agrarie 2010 (ha) Legnose agrarie 2000 (ha) Variazione % di cui vite (2010) di cui vite (2000) Variazione % Orti familiari 2010 (ha) Orti familiari 2000 (ha) Variazione % Prati permanenti e pascoli 2010 (ha) Prati permanenti e pascoli 2000 (ha) Variazione % PROVINCIA PERUGIA UMBRIA ITALIA 985,33 811,90 21,31 608,9 633,8 -3,93% 44,5 70,1 -36,5 1,25 8,3 -84,9 166.986,4 180.718,0 -7,6 31.806,6 31.530,65 8,7 7.625,4 8.418,30 -9,4 661,45 960,31 -31,1 211.262,6 233.159,42 -9,4 46.247,3 49.052,45 -5,5 12.505,2 14.227,09 -12,1 889,7 1269,89 -29,9 7.009.310,7 7.284.408,30 -3,7 2.380.768,5 2.444.276,70 -2,6 664.296,18 717.333,78 -7,4 31.895,55 39.508,86 -19,2 370,7 57.947,8 68.477,06 3.434.073,04 871,1 66.928,25 83.027,85 3.415.212,91 -57,4 -13,4 -17,5 -0,5 In campo zootecnico il numero delle aziende è sempre stato piuttosto esiguo, soprattutto se confrontato con i RA po st Cd S R10 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 45 di 95 dati provinciali. Il numero delle aziende bovine si è mantenuto confrontate, ma il numero dei capi è aumentato (in netto contrasto con il trend nazionale e regionale). In linea invece sono i dati in diminuzione del numero delle aziende ovine e suine. Tabella 38 - Numero aziende con allevamenti, 5° e 6° Censimento Agricoltura - Fonte: Uff. Statistica Regione Umbria PASSIGNANO Aziende Bovini 2010 2000 Variazione % Capi 2010 2000 Variazione % Aziende Ovini 2010 2000 Variazione % Capi 2010 2000 Variazione % Aziende Suini 2010 2000 Variazione % Capi 2010 2000 Variazione % 7 7 0 408 83 391,5 7 13 -46,15 1.359 1.964 -30,80 2 10 -80 31 19 63,2 PROVINCIA PERUGIA UMBRIA 2.011 2.694 -25,4 48.631 49.121 -0,9 1.108 2.728 -59,4 79.782 113.919 -32,5 610 5.250 -88,4 175.630 223.269 -21,3 2.687 3.553 -24,37 60.527 62.994 - 3,9 1.475 3.815 -61,3 107.126 149.814 -59,4 759 7.503 -89,7 190.174 250.492 -24 ITALIA 124.210 171.994 -27,7 5.592.700 6.049.252 -7,5 51.096 96.828 -47,3 6.782.179 6.809.959 -4 25.197 187.394 -86,2 9.331.314 8.634.930 8 Figura 43 – Foto del paesaggio dell'entroterra - Passignano sul Trasimeno Tabella 39 - Indicatori attività agricola - Fonte: Arpa Umbria INDICATORE Aziende biologiche con produzioni vegetali Superficie biologica Aziende in conversione con produzioni vegetali Superficie in conversione Aziende miste con produzioni vegetali Superficie delle miste Aziende con produzioni zootecniche biologiche Aziende di preparazione alimentare Zone vulnerabili a nitrati Pua presentati Ha di ZV fertilizzati con PUA Aree Fertirrigate Aree a rischio di desertificazione Zone vulnerabili ai fitofarmaci UNITÀ n. ha n. ha n. ha n. n. ha n. ha ha ha ha DATO 9 259 0 0 0 0 1 3 4.464 43 524 109 4.539 4.539 ANNO E FONTE 2010 Arpa 2010 Arpa 2010 Arpa 2010 Arpa 2010 Arpa 2010 Arpa 2010 Arpa 2010 Arpa 2014 Arpa 2008 Arpa 2008 Arpa 2005 Arpa 2008 Arpa 2008 Arpa Suolo e foreste: aree di protezione ed incendi Nel territorio di Passignano le aree percorse da fuoco tra il 2009 ed il 2012 sono state 8,2 ettari. I valori medi tra 2007-2011 per la Regione Umbria sono stati di 98,90 incendi boschi, con una superficie totale boscata incendiata di 296,87 ha per una media 2,65 ha di bosco perso ad incendio. Tabella 40 - Aree di gestione ambientale INDICATORE Aziende faunistico-venatorie e agrituristicovenatorie Zone di ripopolamento e cattura UNITÀ ha DATO 274 ha 929,42 Oasi di protezione ha 0 ANNO E FONTE 2008 ISTAT – Conoscere l’Umbria 2002 PTCP - Z.R.C. n.45 Nel 2014 ZRP specie Lepre dai dati ATC Perugia 1 2008 ISTAT – Conoscere l’Umbria Tabella 41 - Numero di incendi e superficie percorsa da fuoco INDICATORE Numero incendi 2009 Superficie forestale percorsa dal fuoco 2009 Numero incendi 2009 Superficie forestale percorsa dal fuoco 2009 Numero incendi 2010 RA post C dS R10 UNITÀ DATO n. ha n. ha n. 1 1,2 1 0,5 2 ANNO E FONTE Regione Umbria Regione Umbria Regione Umbria Regione Umbria Regione Umbria Passignano sul Trasimeno INDICATORE Superficie forestale percorsa dal fuoco 2010 Numero incendi 2011 Superficie forestale percorsa dal fuoco 2011 Numero incendi 2012 Superficie forestale percorsa dal fuoco 2012 Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale UNITÀ DATO ha n. ha n. ha 2,2 2 4,3 0 0 ANNO E FONTE Regione Umbria Regione Umbria Regione Umbria Regione Umbria Regione Umbria Pag. 46 di 95 3.7 Rifiuti ed energia Produzione e gestione dei rifiuti Gli ambiti territoriali di riferimento individuati dal Piano sono gli Ambiti Territoriali Integrati (A.T.I.) istituiti con Legge n. 23 del 9 luglio 2007 art 17 (vedi fig. 22 sottostante) che sostituiscono i precedenti Ambiti Territoriali Ottimali. Tutti gli obiettivi di Piano relativi alla gestione dei rifiuti urbani e assimilati vengono stabiliti a scala di ATI. Per quanto riguarda la produzione dei rifiuti urbani l'obiettivo di Piano è "l'azzeramento delle dinamiche di crescita" a meno della componente legata all'incremento demografico, obiettivo che si traduce nel mantenimento della produzione annuale pro capite al valore di quella certificata nel 2006: 602 kg/ab. Figura 44 – Foto strada panoramica con doppio filare di cipressi - Passignano sul Trasimeno Figura 45 - Suddivisione della Regione Umbria in ATI Nella Regione Umbria nell’anno 2013 sono state prodotte complessivamente circa 487.730 tonnellate di rifiuti urbani, segnale della prosecuzione del trend di decrescita registrato anche negli anni precedenti. Il calo, rispetto all'anno precedente è del 3,3% e se confrontato con il 2008 è superiore al 12%. Di questi il 48,5% (con un +4,5% rispetto al 2012) sono rifiuti differenziati. Il dato è nettamente superiore alla media nazionale, pari al 39,9% ed è ormai prossimo agli obiettivi posti dalle normative nazionali e regionali vigenti del 50%. L'ATI 2 di cui fa parte il Comune di Passignano, sfiora quasi il 60% come media annuale di produzione differenziata, rendendolo l'ATI della Regione Umbria più performante. La produzione pro capite del 2011 di 515 kg/ab ed è inferiore alla soglia individuata dal Piano regionale da non RA po st Cd S R10 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale superare (pro capite certificato nel 2006): il dato è poco al di sopra della media nazionale (504 kg/ab) ed europea (502 kg/ab) ma risulta nettamente inferiore alla media delle Regioni del Centro Italia (582 kg/ab). Di seguito vengono riportati i dati di produzione e di gestione dei rifiuti per Passignano, appartenente all’ATI 2. Come si evince il Comune è al di sotto della media annuale di produzione differenziata ed in generale nella produzione di rifiuti pro-capite, se confrontati con i dati dell'ATI 2 e della Regione Umbria. La produzione dei rifiuti soliti urbani si è mantenuta costante tra il 2012 ed il 2013, anche se nel complesso la percentuale di produzione differenziata è aumenta dello 0,7% ed è di poco al di sotto dell'obiettivo imposto del 50%. Tabella 42 - Produzione e gestione dei rifiuti INDICATORI Produzione rifiuti pericolosi Produzione rifiuti speciali non pericolosi Produzione rifiuti speciali totali Totale RSU UNITA' t t t t Totale RSU t Variazione RSU 2013-2012 % Produzione per abitante kg/ab Produzione rifiuti urbani indifferenziati Produzione rifiuti urbani indifferenziati t t Produzione rifiuti urbani indifferenziati t Spazzatura meccanica stradale Spazzatura meccanica stradale t t Spazzatura meccanica stradale t Numero isole ecologiche Raccolta differenziata Raccolta differenziata n. t t Raccolta differenziata t % Raccolta differenziata % % Raccolta differenziata % Produzione di rifiuti pericolosi t DATO ANNO E FONTE 96,52010 Arpa - Regione Umbria 1.648,92010 Arpa - Regione Umbria 1.745,42010 Arpa - Regione Umbria 3.7942012 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti 3.7852013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti - 0,22013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti 5782013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti 2.1212011 Rapporto Rifiuti Urbani Umbria – Arpa 1.7222012 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti 1.7152013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti 1962011 Rapporto Rifiuti Urbani Umbria – Arpa 2012012 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti 1982013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti 22010 Arpa - Regione Umbria 1.6302011 Rapporto Rifiuti Urbani Umbria – Arpa 1.7432012 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti 1.7642013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti 45,92012 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti 46,62013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti 222013 - ATI2 - Relazione Attività di Controllo sui servizi di gestione dei rifiuti Energia e fonti rinnovabili Con il R.R. 7 del 29/07/2011, la Regione dell’Umbria ha disciplinato la localizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e ha prodotto degli elaborati in cui sono individuate le aree non idonee per la localizzazione delle fonti da energia rinnovabile. Il territorio di Passignano ha la maggior parte del territorio non idoneo ad accogliere fonti di energia rinnovabile. Per l'individuazione delle singole aree si rimanda RA post C dS R10 Pag. 47 di 95 alle tavole prodotte (Cfr. Elaborati VAS Tav 03a - 03b - 03c - 03d - 03e) Tabella 43 - Fonti energetiche rinnovabili INDICATORE Impianti fotovoltaici totali (2007-2013) Potenza installata degli impianti fotovoltaici Impianti fotovoltaici 2012 Potenza installata degli impianti fotovoltaici 2012 Impianti fotovoltaici 2013 Potenza installata degli impianti fotovoltaici 2013 Impianti idroelettrici Impianti a biogas Potenza installata degli impianti a biogas Impianti eolici Impianti a oli vegetali Potenza installata degli impianti a oli vegetali Numero Certificazioni di sostenibilità ambientali rilasciate nel 2012 Numero Valutazioni preliminari di sostenibilità ambientali rilasciate nel 2012 UNITÀ n. kW n. Kw 1 Kw. n. n. kW n. n. kW n. DATO ANNO E FONTE 69 2015 GSE 1.525,7 2015 GSE 18 2015 GSE 152,65 2015 GSE 17 2015 GSE 61,17 2015, GSE 0 2010 Arpa 0 2010 Arpa 0 2010 Arpa 0 2010 Arpa 0 2010 Arpa 0 2010 Arpa 0 2012 Arpa/Regione Umbria n. 2 2012 Arpa/Regione Umbria Tabella 44 - Aree non idonee per impianti con fonti da energia rinnovabile a Passignano INDICATORE Superficie non idonea impianto fotovoltaico a terra da potenza superiore a 20KW Percentuale superficie non idonea impianto fotovoltaico rispetto alla superficie comunale totale Superficie non idonea impianto eolico da potenza superiore a 20KW Percentuale superficie non idonea impianto eolico rispetto alla superficie comunale totale Superficie non idonea impianto microeolico Percentuale superficie non idonea impianto microeolico rispetto alla superficie comunale totale Superficie non idonea impianto minieolico Percentuale superficie non idonea impianto minieolico rispetto alla superficie comunale totale Superficie non idonea impianto idroelettrico Percentuale superficie non idonea impianto idroelettrico rispetto alla superficie comunale totale Superficie non idonea impianto biomasse Percentuale superficie non idnea impianto biomasse rispetto alla superficie comunale totale UNITÀ Kmq DATO 72,08 ANNO E FONTE Regione Umbria / PRGS 2015 % 88,9 Regione Umbria / PRGS 2015 Kmq 71,75 Regione Umbria / PRGS 2015 % 88,6 Regione Umbria / PRGS 2015 Kmq % 0,3 0,4 Regione Umbria / PRGS 2015 Regione Umbria / PRGS 2015 Kmq % 47,84 58,9 Regione Umbria / PRGS 2015 Regione Umbria / PRGS 2015 Kmq % 42,81 52,8 Regione Umbria / PRGS 2015 Regione Umbria / PRGS 2015 Kmq % 65,60 80,9 Regione Umbria / PRGS 2015 Regione Umbria / PRGS 2015 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 48 di 95 3.8 Popolazione ed attività antropiche Andamento demografico La popolazione passignanese ha subito nel periodo tra il 2001 ed il 2013 un incremento complessivo di 646 unità (ca. il 12%), superiore alla media provinciale. Il numero dei componenti per famiglia ha superato il 2, seguendo un trend di costante crescita. Considerando il tasso di natalità dell' 6,7% ed il tasso migratorio, superiore al doppio, ovvero pari al 13,5%, si comprende anche come la componente straniera sia alta, ma sempre in media con il dato provinciale, anche se il trend è in crescita. Infatti 11,5% della popolazione complessiva è straniera ed è prevalentemente proveniente da Albania, Romania e Marocco. Tabella 45– Popolazione 2001 - 2013 - Fonte: Istat Figura 46 – Foto del paesaggio rurale - Passignano sul Trasimeno Anno Data rilevamento 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011* 2011** 2011 2012 2013 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 8 ottobre 9 ottobre 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre Popolazione residente 5.073 5.143 5.244 5.314 5.392 5.514 5.573 5.673 5.650 5.713 5.680 5.522 5.518 5.659 5.719 Variazione assoluta +70 +101 +70 +78 +122 +59 +100 -23 +63 -33 -158 -4 +141 +60 Variazione percentuale +1,38% +1,96% +1,33% +1,47% +2,26 % +1,07 % +1,79 % -0,41% +1,12 % -0,58% -2,78% -0,07% +2,56 % +1,06 % Numero Famiglie 2.085 2.128 2.186 2.233 2.280 2.353 2.374 2.398 2.396 2.408 2.389 2.426 Media componenti per famiglia 2,51 2,50 2,46 2,47 2,44 2,41 2,38 2,38 2,37 2,29 2,37 2,36 * popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011 giorno prima del censimento 2011 ** popolazione censita l 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011 I dati dell'annuario statistico regionale attestano la crescita demografica, che riflette, sia in termini assoluti che in valori percentuali l'incremento positivo sia su scala regionale che nazionale. Inoltre la maggior parte della popolazione risiede nel centro abitato di Passignano mentre il 7,5% e il 11,7% della popolazione risiede a Castel Rigone e nel tessuto rurale. Tale distribuzione si è mantenuta pressoché costante anche con il trend di crescita nel decennio 2001-2011. Tabella 46 – Andamento della popolazione nel periodo 1961 - 2010 % - Elaborazione da fonte Istat Passignano Provincia di Perugia UMBRIA ITALIA 1961 100 100 100 100 1971 104,41 96,98 97,61 106,94 1981 100,29 101,90 101,61 111,76 1991 119,50 103,27 102,15 112,16 2001 148,79 106,28 103,91 112,59 2010 168,02 117,83 114,06 119,76 Tabella 47- Popolazione residente per nuclei abitati (frazioni) - Elaborazione da fonte Istat Frazioni Passignano RA po st Cd S R10 Residenti 2001 4.063 Residenti 2011 4464 Variazione (2011-2001) +401 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Castel Rigone Case Sparse TOTALE 406 604 5073 415 648 5518 +9 +44 +445 Pag. 49 di 95 PASSIGNANO Tasso di Disoccupazione PROVINCIA PERUGIA 10,0 UMBRIA 10,5 ITALIA 10,4 12,2 Tabella 52 - Ricchezza Popolazione 2013 - Fonte: UrbIstat Per quanto riguarda i dati relativi al saldo naturale analizzati tra il 2008 ed il 2013 il saldo naturale risulta in media negativo anche se positivo se raffrontato con la media del dato provinciale. L'età media è di 44,7 anni, con un tasso di vecchiaia di 168,61 per il 2013. PASSIGNANO Reddito Disponibile pro-capite (€) Numero Indice Reddito Disponibile (Italia = 100) PROVINCIA PERUGIA UMBRIA ITALIA 15.808 18.575 18.158 18.364 86 101 98 100 Tabella 48 - Saldo naturale del Comune di Passignano e della Provincia di Perugia 2008-2013 - Elaborazione da fonte Istat PASSIGNANO 08 Nati Morti Maschi Saldo naturale Nati Morti Femmine Saldo naturale Nati Morti Totale Saldo naturale 09 10 11 PROVINCIA PERUGIA 12 13 08 09 10 11 25 26 26 30 29 28 10 6 24 21 18 28 3.205 3.546 3.204 3.517 3.118 3.472 12 13 3.044 2.912 2.893 3.444 3.568 3.521 -1 27 23 -4 26 35 1 19 31 4 5 5 3 27 27 -10 20 27 -341 3.143 3.688 -313 2.921 3.558 -354 2849 3.586 -400 -656 -628 2.965 2.893 2.736 3.363 3.804 3.651 4 52 49 -9 52 65 -12 48 59 0 15 11 0 51 48 -7 38 55 -545 6.348 7.234 -637 6.125 7.075 -737 5.967 7.058 -671 -911 -915 6.009 5.805 5.629 7.080 7.372 7.172 3 -13 -11 4 3 -17 -886 -950 -1.091 -1071 -1.567 -1.543 Tabella 49 - Saldo migratorio del Comune di Passignano 2006-2013 - Elaborazione da fonte Istat 2006 Iscrizioni Cancellazioni Saldo migratorio 2007 217 99 118 2008 225 156 69 228 131 97 2009 170 180 -10 2010 2011 211 137 74 2012 165 204 -39 2013 269 131 138 230 153 77 Occupazione ed Imprese Il mercato di occupazione di Passignano è al di sotto della media provinciale e regionale, ma in linea con quella nazionale. Il tasso di disoccupazione è invece sempre inferiore. Inoltre dall'osservazione si evince che anche il reddito medio degli abitanti del comune di Passignano è al di sotto della nazionale e regionale. Tabella 50 - Occupazione (valore assoluto) anno 2013 - Fonte: UrbIstat ed elaborazioni Istat PASSIGNANO Non Forze Lavoro Forze Lavoro Occupati Disoccupati PROVINCIA PERUGIA 3.436 2.223 2.003 226 356.873 301.000 269.000 32.000 UMBRIA ITALIA 486.239 400.000 359.000 42.000 34.152.227 25.533.000 22.420.000 3.113.000 Tabella 51 - Indicatori sull’occupazione (%), anno 2013 - Fonte: UrbIstat ed Istat PASSIGNANO Tasso di Attività Tasso di Occupazione RA post C dS R10 PROVINCIA PERUGIA 45,6 56,3 68,8 61,5 UMBRIA 68,3 61,1 ITALIA 63,5 55,6 Relativamente alle attività economiche, grazie ai dati aggiornati al 2014 della Camera di Commercio di Perugia, si evidenzia che i settori predominanti sono quelli commerciali e turistici (alloggio e ristorazione). Tuttavia rispetto all'anno precedente il trend commerciale è in decrescita, in linea con i dati provinciali ed il settore alloggio e ristorazione tende faticosamente ad essere costante. Segue poi per produttività e numero il settore dell'agricoltura e pesca con il 14,16%. Dall'analisi dei dati è evidente che Passignano risente, in generale, in tutti i settori della crisi economica nazionale. Tabella 53 - Imprese attive per settore di attività economica - Fonte: Camera di Commercio di Perugia Agricoltura e pesca Estrazione di minerali da cave e miniere Manifattura Fornitura di energia Fornitura di acqua e gestione reti Costruzioni Commercio Trasporti Alloggio e ristorazione Informazione e comunicazione Attività finanziarie Attività immobiliari Attività professionali Noleggio, agenzie viaggio e supporto imprese Istruzione Sanità e sociale Attività artisticheintrattenimento Altri servizi Attività di famiglie come datori di lavoro Senza codifica TOTALE PASSIGNANO SUL TRASIMENO II trimestre 2013 II trimestre 2014 Val. ass. % Val. ass. % 74 15,16 67 14,16 n.d. n.d. - PROVINCIA DI PERUGIA II trimestre 2013 II trimestre 2014 Val. ass % Val. ass % 13.858 63,4 13.277 21,2 56 0,1 52 0,9 61 1 n.d. 12,5 0,2 - 60 1 n.d. 12,68 0,2 - 6.501 147 87 10,3 0,2 0,1 6.428 157 86 10,3 0,2 0,1 58 109 8 70 5 11,88 22,34 1,63 14,34 1,2 58 100 9 68 6 12,26 21,14 1,90 14,38 1,27 9.521 15.189 1.728 4.060 1.204 15,0 24,0 2,8 6,41 1,9 9.246 15.141 1.701 4.140 1.169 14,8 24,2 2,7 6,6 1,9 9 24 18 14 1,84 4,91 3,68 2,87 7 24 19 14 1,48 5,07 4,02 2,96 1.391 2.518 1.778 1.443 2,2 4,0 2,8 2,3 1.410 2.567 1.734 1.504 2,3 4,1 2,8 2,4 2 6 8 0,41 1,23 1,63 3 6 8 0,63 1,27 1,69 261 252 563 0,4 0,4 0,9 261 264 569 0,4 0,4 0,9 19 n.d. 3,89 - 19 n.d. 4,02 - 2.676 n.d. 4,2 2.728 1 4,4 2 488 0,41 100 3 473 0,63 100 127 63.360 0,2 100 104 62.539 0,2 100 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Tabella 54- Autorizzazioni integrate ambientali INDICATORE Istruttorie AIA tot completate AIA Industrie AIA Aziende Suinicole AIA Aziende Avicole UNITÀ n. n. n. n. DATO 0 0 0 0 ANNO E FONTE 2011 Arpa 2011 Arpa 2011 Arpa 2011 Arpa Pag. 50 di 95 periodo 2009-2011. Rilevante è la presenza straniera sempre maggiore rispetto a quella italiana,). Il trend nel triennio è sempre in crescita con una variazione in termini assoluti di + 7260 turisti. La media invece degli arrivi si mantiene constante. con un trend in termini assoluti in diminuzione nel 2010 ed in risalita nel 2011. Il tutto conferma la vocazione assolutamente turistica del Comune ed il forte impatto in termini di flussi ed utenti che gravitano nel territorio, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo. Tabella 55 - Ricettività nel Comune di Passignano sul Trasimeno - Fonte: elaborazioni dati IAT Perugia L’economia dei servizi, il commercio A Passignano vi sono 12 negozi di parrucchieria-estetista, 23 bar, 3 tabaccherie 16 edicole, 3 farmacie, 57 negozi di vicinato, 4 medie strutture di vendita. L'analisi spaziale evidenzia tuttavia che vi è una forte polarizzazione di detti servizi e che quindi molte aree rimangono del tutto ai margini di questi servizi, obbligando a ricorrere alla mobilità individuale. Gli stessi problemi legati ai vari servizi sono riscontrabili, con le debite proporzioni, a Castel Rigone. Qui vi è una farmacia, un negozio di vicinato alimentare, due bar, un ristorante. 2010 Esercizi 2011 2014 Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto 0 0 0 0 0 0 2 331 2 n.d. 2 301 9 568 9 n.d. 9 507 1 38 1 38 1 38 1 24 1 24 1 24 0 0 0 0 0 0 13 961 13 945 13 890 2010 2011 2014 Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto Esercizi Posti letto ALBERGHIERI 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Residenza d'epoca Totale Alberghieri EXTRALBERGHIERI Case, app.ti x vacanze e affittacamere 18 3 12 14 47 60 Campeggi e villaggi turistici Aziende Agrituristiche Altri esercizi (B&B - country house - ostelli) Totale Extralberghieri TOTALE GENERALE 299 840 166 183 1.488 2.449 n.d. n.d. 11 n.d. 46 59 n.d. n.d. 178 n.d. 1.442 2.378 22 3 14 9 48 61 1.197 840 241 147 2.425 3.315 Tabella 56 - Movimento turistico nel Comune di Passignano sul Trasimeno (periodo 2009 - 2011) - Fonte: elaborazioni dati IAT Perugia Italiani Stranieri Totale 2009 2010 2011 Totale Arrivi Totale Totale 25.204 19.195 44.399 Presenze 26.167 16.014 42.181 Arrivi 26.167 16.014 42.181 Presenze 73.231 97.769 171.000 Arrivi 23.933 19.646 43.579 Presenze 66.979 107.850 174.829 Trasporti Pubblici Figura 47 – Lago e costa, Passignano sul Trasimeno - Foto da Google immagini Turismo Nel comune di Passignano nel 2014 sono stati censiti 13 alberghi per un totale di 890 posti letto e 48 attività extralberghiere con 2.425 posti letto. Rispetto agli anni precedenti i dati sono tendenzialmente costanti per il numero di attività iin campo, anche se i posti letto nelle attività extralberghiere sono sensibilmente aumentati. Nelle attività extralberghiere sono predominanti le case, gl'appartamenti per vacanza ed affittacamere con 22 esercizi. Seguono le aziende agrituristiche con 14 attività. I dati relativi al flusso turistico nel comprensorio e in particolare nel comune di Passignano sono risalenti al RA po st Cd S R10 I mezzi pubblici sono limitati a delle corse di pullman verso Perugia in orario diurno. La sosta degli autoveicoli è regolata da una società privata che gestisce gli stalli a ridosso del centro storico, della darsena e del porto turistico. Per quanto riguarda il traffico su rotaia, dal sito di RFI otteniamo i seguenti dati: Tabella 57 - Treni da Perugia per Passignano - Fonte: RFI CORSE DA PERUGIA - ORARI 06:34 07:55 08:33 NUMERO 3152 12002 12094 TIPO RV R R Passignano sul Trasimeno CORSE DA PERUGIA - ORARI 10:28 12:07 13:08 14:07 14:59 16:07 17:45 18:07 19:15 20:07 21:24 Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale NUMERO 1806 3158 21638 3162 12108 3166 21634 3172 12116 3176 12056 TIPO RV RV R RV R RV R RV R RV R R= regionale (solo 2^ classe) RV= regionale veloce (solo 2^ classe con trasporto biciclette) Tabella 58 - Treni da Arezzo per Passignano - Fonte: RFI CORSE DA AREZZO - ORARI 07:20 09:51 12:41 13:49 15:02 15:49 17:01 17:49 19:01 19:49 21:52 NUMERO 12097 3153 3189 3157 21633 3159 12125 3161 21637 3165 3169 TIPO R RV R RV R RV R RV R RV RV R= regionale (solo 2^ classe) RV= regionale veloce (solo 2^ classe con trasporto biciclette) La frequenza media giornaliera delle corse da Perugia a Passignano è di 69 minuti, mentre da Arezzo è di 75 minuti. Inoltre le corse da Perugia sono complessivamente 14 mentre quelle da Arezzo sono 11. Scuole Scuole materne Esistono 2 sedi nel capoluogo (via Rosselli e via dell'Asilo) e nessuna a Castel Rigone. Nella scuola materna comunale di via Rosselli esistono 4 sezioni per un totale 105 bambini iscritti. Nella scuola materna privata di via dell'Asilo ci sono 4 distinte sezioni per i suoi 98 iscritti + 28 bambini asilo nido. Nel complesso gli iscritti alla scuola materna sono 208 + 28 (nido), parte dei quali proviene da zone limitrofe del comune di Tuoro (Vernazzano). L'offerta dei servizi di scuola materna soddisfa al 100% della domanda espressa, nel senso che non ci sono state domande di iscrizione rimaste inevase. Vi è poi una scuola materna privata Sc. Materna Non Statale Sacro Cuore. Scuole elementari Alla scuola sono iscritti 227 bambini divisi in complessivamente in 11 classi. L'Istituto Comprensivo "Dalmazio Birago", è composto da 21 classi di scuola Primaria, 11 di scuola Secondaria di Primo Grado, 7 sezioni di scuola Infanzia Pubblica e 3 sezioni di scuola Infanzia privata. I Comuni di Passignano e Tuoro, sul cui territorio insiste l'Istituto, sono inseriti nel distretto scolastico N°5. La composizione delle famiglie è di tipo nucleare ed è abbastanza diffuso il lavoro di entrambi i genitori. Il livello culturale della RA post C dS R10 Pag. 51 di 95 popolazione è medio - basso per titolo di studio. Gli alunni e le famiglie provenienti da paesi esteri o da altre regioni italiane presentano, almeno inizialmente, difficoltà di inserimento ed adattamento, rapportabili soprattutto alla crisi e trasformazione delle famiglie, alla difficoltà di inserimento ed integrazione dovuta alle diversità culturali multi etniche e religiose. Associazioni, proloco, feste, eventi A Passignano vi sono 47 associazioni, che denotano una vivacità sociale ed un forte senso identitario. Ricordiamo le maggiori: il Circolo San Donato, l'ARCI di San Vincenzo, l'Associazione Basket e Pallavolo, il Club Velico, l'AVIS nel centro del Capoluogo, la Proloco e il Centro Anziani che troverà sede nella ex SAI. Feste ed eventi si concentrano soprattutto nei periodi di maggior flusso turistico ovvero: il Palio delle Barche (ultima domenica di luglio, rievocazione medievale), il Festival dei Giovani Concertisti (luglio – agosto, località Castel Rigone, rassegna musicale di artisti internazionali), Trasimeno Blues (seconda metà di luglio, rassegna di musica blues), la Festa dei Barbari - Giostra di Arrigo (prima settimana di agosto, località Castel Rigone, rievocazione storica), la Festa della Padella - Sagra del Pesce (2° o 3° decade di agosto, pesce di lago fritto nella padella più grande del mondo), la Festa di Fine Estate (2a o 3a decade settembre, festa di chiusura della stagione estiva con concerti e manifestazioni varie), la Festa di San Martino (novembre, sagra enogastronomica con degustazione di castagne e vino novello). Infine, degno di nota il "Mercatino del Pidocchietto" (terzo week-end di ogni mese, collezionismo e antiquariato). Attrezzature sociali e culturali Auditorium E' posto vicino al centro storico del capoluogo, ma è possibilmente da riqualificare. Servizi socio-sanitari Il Centro Ospedaliero di Riabilitazione Intensiva- CORI per pazienti affetti da disabilità neurologica e/o ortopedica con possibilità di recupero. Il Centro offre un ricovero riabilitativo in degenza o in Day hospital a pazienti post- acuti che richiedono prestazioni complesse di carattere assistenziale e riabilitativo intensivo nell'arco delle 24 ore. Nel CORI sono presenti: * un reparto di degenza ordinaria per la riabilitazione; * un servizio di Day Hospital riabilitativo; * attività riabilitative quali: fisioterapia, logopedia, terapia occupazionale, idrochinesiterapia, trattamento per la spasticità muscolare. Anziani / Casa Albergo In zona San Donato esiste un centro di riabilitazione (Villa Cecilia), con una disponibilità di circa 20 posti. Lungo la strada nazionale interna vi è la caserma dei Carabinieri e il Corpo Forestale dello Stato. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale 4. Problematiche ambientali esistenti Problemi ambientali pertinenti Riteniamo che i problemi relativi al tema Ambiente e di pertinenza del redigendo PRG siano quelli che seguono. Acqua La maggior parte degli enti deputati al controllo ed alla classificazione delle acque giudicano scadente la qualità delle acque superficiali del lago. (Cfr. Piano di Tutela delle Acque) Vi è un'alta incidenza della Vulnerabilità degli acquiferi ai nitrati di origine antropica, per circa 4.464 ettari di cui 2.350 riguardano la porzione di lago entro i confini comunali. Il territorio comunale non presenta fiumi o torrenti di particolare importanza, ma solo fossi a regime stagionale con modeste portate ed assetto in generale subparallelo ad asse N-E a sottolineare l’orientazione del rilievo. Non sono presenti aree a pericolosità idraulica censite dal PAI Fiume Tevere. Relativamente alla vulnerabilità degli acquiferi rientrano in pericolosità alta le fasce circumlacuali con modesta soggiacenza della falda (in prossimità dello specchio lacustre) e le zone pedemontane di detrito di falda e cono di deiezione (zone appena a monte del capoluogo, a monte di San Donato e di San Vito). Suolo ed aspetti geologici Nel Comune di Passignano non sono presenti attività tali da determinare particolari rischi di contaminazione del suolo o delle acque. Va però sottolineata l’elevata vulnerabilità degli acquiferi nella zona pianeggiante circumlacuale dovuta alla presenza di falda superficiale e da litologie spesso limo-sabbiose in superficie; l’assenza di fonti inquinanti in detta zona quali discariche, impianti di compostaggio, colture intensive e la quasi totale assenza di scarichi civili non conduttati in pubblica fognatura ridimensiona i potenziali rischi legati alla vulnerabilità degli acquiferi. Le utilizzazioni agronomiche legate alle attività suinicole sono concentrate nell’area sub-pianeggiante di Colpiccione-La Goga e di Pian di Marte caratterizzate anch’esse da elevata vulnerabilità degli acquiferi. Nel territorio comunale sono censite (PAI Tevere, Progetto IFFI, PTCP-PUT) diverse aree in frana attive o quiescenti localizzate prevalentemente in corrispondenza del rilievo su cui sorge la frazione di Castel Rigone, ma tali da non interessare aree abitate; detti movimenti sono per lo più superficiali (soliflussi) ed interessano la coltre di copertura sovrastante le arenarie mobilizzata da filtrazioni idriche. Pericolosità sismica Il Comune di Passignano sul Trasimeno è classificato in base alla DGR n. 852/2003 in zona sismica 2. In conformità con la DGR 377/2010 si è provveduto a redigere la carta della pericolosità sismica locale. Una prima sintesi permette di considerare ad alta pericolosità (geomorfologica) in particolare il versante meridionale del colle su cui sorge Castel Rigone, appena a valle del centro abitato e fino all’abitato di Colpiccione: prevalgono estese frane quiescenti, coalescenti disposte a cavallo della strada provinciale per Magione, ma non interessanti direttamente fabbricati di civile abitazione. In misura minore sono evidenziabili movimenti sulla dorsale collinare a monte del capoluogo. Aria Il traffico sulla superstrada è fonte di inquinamento dell'aria. Tuttavia il dato e l'impatto ci appare poco significativo e in ogni caso fuori dal dominio di pertinenza del PRG di Passignano. Biodiverstià La ferrovia e la superstrada costituiscono delle forti barriere naturalistiche tra nord e sud del territorio. Sotto la ferrovia sono presenti a intervalli più o meno lunghi, dei sottopassaggi, che consentono (anche se debolmente), un minimo di permeabilità tra nord e sud. La ferrovia è poi di per sé più “porosa” rispetto alla strada a carreggiate indipendenti. Le aree facenti parte della Rete Natura 2000 non sembrano avere fattori di rischio incipienti. RA po st Cd S R10 Pag. 52 di 95 Energia, trasporti, rifiuti La ferrovia e la strada costituiscono elementi di inquinamento acustico. Anche in questo caso occorre distinguere tra strada e ferrovia, poiché i due tipi di rumore sono differenti, sia come frequenza che come tipo e quindi presuppongono risposte diverse. Il traffico veicolare lungo la strada interna (lungolago) è fonte di inquinamento e pericolosità. L'inquinamento è dovuto, oltre all'ordinarietà della produzione di C02 e PM10, a puntuali situazioni di rallentamento del traffico in occasione di eventi particolarmente sentiti dalla collettività locale o in particolari orari, soprattutto nella bella stagione. La pericolosità di un traffico intenso (tra l'altro con matrici O/D differenti) in una zona urbana molto frequentata è evidente e non c'è bisogno di argomentare oltre. Le strade comunali e provinciali che servono le frazioni collinari sono connotate da sezioni a volte troppo limitate, da tracciati tortuosi, da opere d'arte inadeguate. E' da segnalare la modesta quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. D'altra parte c'è da dire che il RR 7/2011 preclude molte possibilità. Vi è un'alta produzione pro-capite di rifiuti, compensata dall'alta propensione alla raccolta differenziata. Patrimonio culturale, Paesaggio L'auditorium ha necessità di una riqualificazione edilizia ed urbana. I cantieri navali della Provincia costituiscono un detrattore paesaggistico ed una barriera alla mobilità dolce sul lungolago. L'area industriale ex SAI su fronte lago è da riqualificare. L'area industriale è da qualificare ulteriormente in chiave ecologica. Sintesi degli elementi critici dell'area sociale ▪ Le strutture per la riabilitazione sono già in fase di saturazione. ▪ Spicca l'assenza di cinema, teatro e pinacoteca. ▪ A Passignano non c'è la stazione principale degli autobus, o un luogo dell'interscambio modale. ▪ Isolamento e marginalizzazione della Frazione di Castel Rigone: d'inverno ci sono 350 abitanti. Sintesi degli elementi critici dell'area economica ▪ A-sistematicità dei fattori produttivi del territorio. ▪ Assenza di artigianato qualificato. ▪ Agricoltura di nicchia ancora da sviluppare. ▪ Turismo da integrare con la filiera alimentare e la cultura. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 53 di 95 5. Evoluzione probabile dello attuale senza l'attuazione del Piano Reputiamo che lo stato attuale dell'ambiente, in assenza di piano, possa solo (complessivamente) peggiorare. Infatti, se la sostenibilità dell'ambiente deve essere declinata nei suoi tre aspetti principali (sociale, economico, ambientale), e non solo, quindi, esclusivamente sotto il profilo ecologico, il peggioramento della situazione generale, per la comunità di Passignano, sarebbe presto avviato. Il PRG rappresenta infatti una sorta di “risposta” della collettività ad alcune necessità che hanno continuato a manifestarsi e stratificarsi negli ultimi anni. Se dunque sotto l'aspetto meramente ecologico l'abbandono alla rinaturalizzazione spontanea dell'area ex SAI, per esempio, può rappresentare (al limite), un'opzione ipotizzabile, la stessa opzione non può sostenersi sotto il profilo sociale ed economico. Esaminiamo di seguito gli aspetti ambientali e la loro evoluzione senza Piano, ipotizzando di avere uno scenario generale di sfondo essenzialmente inerziale. Assumiamo cioè che per i prossimi 10 anni circa non succederà nulla di così significativo al contesto ambientale, normativo, energetico, ecc., che possa influire drasticamente sul territorio di Passignano. Lo scenario che anche il DST assume per l'Umbria (Scenario C: territorio snodo), non evidenzia grandi scostamenti rispetto a quello inerziale. In via del tutto indicativa ed esemplificativa, un fattore che potrebbe cambiare significativamente la vita di Passignano sarebbe l'attuazione del nuovo tracciato ferroviario e la nuova stazione ferroviaria. Tuttavia l'ipotesi è molto remota e l'orizzonte temporale ci sembra ancora superiore ai 10 anni. La qualità dell'acqua del Lago Trasimeno potrebbe in un primo tempo peggiorare, senza la necessaria azione di monitoraggio prevista dal Piano. Così come quella dell'aria, in prossimità della superstrada e della provinciale per il tratto che corre nell'ambito urbanizzato. Il suolo continuerebbe ad essere consumato secondo le consuete modalità attuative (e secondo quello che legittimamente il PRG vigente dispone ancora oggi per il territorio passignanese!), ed anche le pressioni non sarebbero minimamente frenate. Senza il PRG, la collettività di Passignano si troverebbe di fronte ad un bivio, ogni volta che venisse proposta un'istanza di trasformazione del territorio: sottostare ad una defatigante procedura di valutazione dell'istanza alla conformità del PRG vigente ed agli strumenti sovraordinati, operando ogni volta delle valutazioni ambientali, o invece abbandonare il progetto e rinunciare all'istanza. Nel secondo caso, a lungo andare, il territorio sarebbe esposto ad un abbandono di iniziative economiche e ad una perdita di residenzialità. Flora, fauna e biodiversità in genere non trarrebbero alcun beneficio da un'ipotesi simile, ipotesi Zero in cui, ovviamente, le pressioni degli altri Comuni e degli altri fattori rimarrebbero costanti, e incisivi anche nel territorio di Passignano sul Trasimeno.. Abbiamo visto come i pilastri su cui si regge l'economia di Passignano siano il turismo (anche rurale), la meccatronica, l'agricoltura. Senza PRG, il turismo arriverebbe presto alla saturazione dell'offerta. In uno scenario di forte competitività locale, Passignano rischierebbe di essere superata da territori con un'offerta migliore. Per quanto riguarda l'agricoltura, il PRG ha voluto indicare qualche obiettivo per poter migliorare la condizione economica degli addetti, sia favorendo forme di turismo, sia incitando al commercio di prossimità, sia puntando ad un discorso di qualità per l'olivo. Senza il PRG è probabile che questo settore continui il suo percorso di alta qualità del prodotto, ma di scarso valore aggiunto e, alla fine marginale rispetto all'economia locale. RA post C dS R10 Figura 48 - Foto delle mura di Castel Rigone, Passignano sul Trasimeno Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale 6. La fase di consultazione preliminare La fase di Consultazione Preliminare è disciplinata in Umbria dall'art. 5 co2, LR 12/2010, che si riporta: “La Conferenza di consultazione preliminare è convocata per consentire l'acquisizione di elementi informativi, contributi, prime valutazioni e riferimenti ambientali, utili a definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto ambientale. La Conferenza si conclude entro novanta giorni dalla sua indizione, salvo quanto diversamente stabilito nel corso dei suoi lavori. Alla Conferenza di consultazione preliminare, oltre ai soggetti portatori di competenze ambientali di cui all' articolo 4, comma 3, partecipano le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria, le organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell'ambiente e che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa statale in materia.” Le sedute pubbliche della fase di consultazione preliminare (il 18/02/2011 e il 07/11/2011), non hanno portato significativi contributi. A seguito di approvazione del Documento Programmatico da parte dell'amministrazione comunale di Passignano con DCC n. 5 del 12/03/2012 sono pervenute le seguenti valutazioni e proposte dai soggetti interessati come disposto dai commi 3 e 4 art. 9 della LR 11/05. Tabella 59 - Regione Umbria – Servizio Urbanistica e espropriazioni – Determinazione Dirigenziale 4966 del 25/06/2012 Osservazioni Regionali 1. In relazione allo spazio urbano ed extraurbano il PRG dovrà perseguire l'obiettivo di rafforzare i centri già urbanizzati o consolidare i centri e i nuclei abitati seguendo il naturale andamento morfologico e orografico, rispettando quanto previsto dal comma 4, art. 27, della l.r. 37/2000, in merito all'incremento del 10% delle previsioni edificatorie di tipo residenziale nonché le disposizioni della comma 5 dell'art. 30, opportunamente integrate e relazionate alle disposizioni contenute agli artt. 2, 3 e 4 della l.r. 11/2005, oltre a relativa disciplina del PTCP e del Piano di Bacino PS2. 2. In relazione alle attività produttive si condividono gli obiettivi assunti dal Documento Programmatico. In merito all'ampliamento proposto si sottolinea che esso dovrà essere verificato sulla base di quanto previsto dal Piano di Bacino del Fiume Tevere - II Stralcio per il Lago Trasimeno (PS2) e sulla base delle osservazioni già formulate con nota prot 178442 del 20/11/2008 del Servizio Urbanistica e Espropri. 3.1. Assumere come obiettivo primario per lo spazio rurale quello della salvaguardia delle funzioni che i terreni agricoli svolgono per il sistema socioeconomico, per la difesa dell'ambiente, per l'integrità del paesaggio e per la conservazione degli aspetti storici e culturali, garantendo il recupero del patrimonio edilizio esistente. Si rimanda al comma 2 lett. 1) dell'art. 32 della LR 11/05. RA po st Cd S R10 Modalità di recepimento nel Piano 1. Il PRG Parte Strutturale proposto tiene conto delle indicazioni e dei riferimenti di legge sovraordinati nella redazione dei propri obiettivi. 2. Si prende atto della condivisione degli obiettivi. Previsioni insediative fuori dagli Ambiti F del PS2 non si possono ipotizzare. L'unico luogo ragionevole per l'ampliamento della zona industriale, obiettivo della Amministrazione Comunale, ci è parso quello contiguo ad una zona industriale esistente. 3.1. Si è tenuto conto di tale indicazione negli obiettivi che sono stati posti dal PRG Parte Strutturale. Osservazioni Regionali 3.2. Sviluppare ed incentivare una rete escursionistica complementare (un tessuto infrastrutturale "morbido" rispetto all'ambiente) a quella di interesse regionale ed interregionale, che possa favorire itinerari alla scoperta di paesaggi e tradizioni con aree attrezzate anche in attuazione della l.r. 46 del 19/12/1997 e dell'art. 37 della l.r. 27/2000. Si richiama anche la DGR n. 1254 del 25/08/1999. 3.3. Date le caratteristiche ed il pregio del territorio comunale, è opportuno prevedere azioni prioritarie volte alla conservazione della biodiversità. Pertanto il PRGS parte strutturale deve essere corredato della relazione per la valutazione di incidenza, tendo conto che relativa valutazione è effettuata all'interno della procedura di VAS. 3.4. Tenere in considerazione le indicazioni del PUT per il sistema ambientale, la rete ecologica, le aree di particolare interesse naturalistico di cui art. 14, le zone di elevata diversità floristica e vegetazionale, nonché i siti di interesse naturalistico, le aree boscate e le fasce di transizione. 3.5. Aggiornare il censimento degli immobili sparsi costituenti beni culturali ai sensi art. 33 comma 5 e art. 35 comma 4 della LR 11/05, nonché alle indicazioni art. 29 del PUT e punto 7 della DGR 420/2007. 4. Per la Valutazione Ambientale dovrà essere espletata la relativa proceduta di V.A.S. in conformità alla LR 12/2010 e gli indicatori ambientali opportunamente verificati e monitorati tendo conto della lr 8/2011. 5. In relazione alla SUM deve essere applicata la DGR 164 del 8/2/2010. Pag. 54 di 95 Modalità di recepimento nel Piano 3.2. Si è tenuto conto di tale indicazione negli obiettivi che sono stati posti dal PRG Parte Strutturale. 3.3 Il PRG Parte Strutturale ha redatto apposita Relazione di Incidenza Ambientale ed un suo estratto è stato inserito anche nel Rapporto Ambientale. 3.4. Il PRG Parte Strutturale ha tenuto conto delle indicazioni sia a livello di NTA che nella elaborazione di specifiche carte tematiche (si vedano le Tav "G02a nord e sud, G02b nord e sud, G02c nord e sud, , I01 nord e sud ed I02"). Inoltre il PRGS ha posto la redazione della Rete Ecologica Comunale come uno strumento fondamentale al fine di riqualificare tutto il territorio comunale sotto il profilo ecologico. Si vedano Tav. "EP 05 nord e sud". 3.5. Si è provveduto ad aggiornare il censimento degli immobili sparsi costituenti beni culturali ai sensi art. 33 comma 5 e art. 35 comma 4 della LR 11/05, posti in allegato alle NTA. 4. La relativa proceduta di V.A.S. in conformità alla LR 12/2010 è in corso e gli indicatori ambientali proposti nel Rapporto Ambientale, opportunamente verificati e monitorati, sono stati stabiliti tenendo conto della LR 8/2011. 5. La SUM (si confrontino le Tav." SUM 01 e SUM 02" e la relazione specifica "Piano Comunale dei Servizi e Struttura Urbana Minima") è stata redatta in accordo alla DGR 164 del 8/2/2010. Passignano sul Trasimeno Osservazioni Regionali 6. Si ricorda di : ▪ rispettare la DGR 420 del 2007 per gli interventi edilizi di recupero del patrimonio esistente; ▪ rispettare la DGR 1098 del 2005 per individuare le aree boscate; ▪ non trasferire nelle NTA dello strumento urbanistico generale i parametri per il calcolo delle superfici, delle volumetrie, delle altezze e delle distanze relative all'edificazione, disciplinate dal RR 9 del 2008; ▪ individuare norme atte all'incentivazione delle modalità costruttive tradizionali e per l'adozione di tecniche e parametri dell'architettura bioclimatica (LR1/2004 e LR 17/2008); ▪ prestare attenzione alla DGR 1068/1999 per le tipologie e le tecnico costruttive innovative; ▪ applicare il RR7/2010 per le dotazioni territoriali e funzionali minime degli insediamenti e delle situazioni insediative; ▪ applicare le norme in materia di sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi LR 17 del 2008: contiguità con gli ambiti già previsti dagli strumenti urbanistici (art.8) e che lo strumento contenga ciò che prescritto negli artt. 9, 10, 12; ▪ rispettare il RR7/2011 per gli interventi legati alla produzione di energia da fonti rinnovabili. 7. Per gli aspetti paesaggistici tener conto di: ▪ i beni paesaggistici; ▪ il parco del Lago Trasimeno; ▪ le aree lett. c) comma 1 dell'art. 142 Dlgs 42/2004; ▪ le aree lett. b) comma 1 dell'art. 142 DLGS 42/2004; ▪ le aree lett. f) comma 1 dell'art. 142 DLGS 42/2004; ▪ Aree Siti d'Interesse Comunitario; ▪ PPR in itinere. RA post C dS R10 Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Modalità di recepimento nel Piano 6. ▪ Si è provveduto a richiamare il rispetto della DGR 420/2007 per gli interventi edilizi di recupero del patrimonio esistente; ▪ Si è provveduto a rispettare la DGR 1098 del 2005 per individuare le aree boscate e si è provveduto a modificarne il disegno a seguito di osservazioni da parte della Comunità Montana pervenute al comune con Prot. A7611 del 28/06/2013 e Prot. A8643 del 26/06/2013; ▪ Le NTA Parte Operativa dello strumento urbanistico rimanderanno al RR 9 del 2008 per i parametri per il calcolo delle superfici, delle volumetrie, delle altezze e delle distanze relative all'edificazione; ▪ Le NTA Parte Operativa individueranno norme atte all'incentivazione delle modalità costruttive tradizionali e per l'adozione di tecniche e parametri dell'architettura bioclimatica (LR1/2004 e LR 17/2008); ▪ Si terrà conto della DGR 1068/1999 per le tipologie e le tecnico costruttive innovative nella redazione delle NTA Parte Operativa; ▪ Si è applicato il RR7/2010 per le dotazioni territoriali e funzionali minime degli insediamenti e delle situazioni insediative. (Si confrontino la Tav. "PCS 01e PCS 02" e la relazione specifica "Piano Comunale dei Servizi e Struttura Urbana Minima") ▪ Le piccole aree di possibile espansione residenziale e industriale sono state previste in contiguità con gli ambiti già previsti dagli strumenti urbanistici e nella redazione delle NTA parte Operativa si terrà conto della LR 17/2008; ▪ Si provvederà a rispettare il RR7/2011 per gli interventi legati alla produzione di energia da fonti rinnovabili. 7. Nella redazione del PRG Parte Strutturale si è tenuto conto di tutti gli aspetti paesaggistici ivi elencati (si rimanda agli elaborati "C01 nord e sud, G01 nord e sud, G02 a nord e sud") Pag. 55 di 95 Osservazioni Regionali 8. Per gli aspetti territoriali tener conto di in merito agli obiettivi del PRG anche delle strategie e degli obiettivi di: ▪ DST ▪ Piano del Lago Trasimeno 9. Valutazione e proposte ai sensi dell'art.9 co. 4 della LR 11/2005, con riferimento agli aspetti paesaggistici si propone di: * riqualificare le fasce ecotonali tra aree agricole e urbanizzato, anche attraverso opere di compensazione paesaggistica; * guardare alla riqualificazione degli insediamenti produttivi ed artigianali come progetti pilota e da rendere buone pratiche con cui elevare la qualità paesaggistica dei luoghi, accrescerne l'attrattività estetica ed ambientale al fine di un maggior consenso sociale e produttivo; * incentivare gli usi turistici aventi contenuti innovativi e a basso impatto sulle componenti ambientali e paesaggistiche; * implementare il quadro conoscitivo dell'area comunale anche in chiave intercomunale; * salvaguardare i siti archeologici, ed in particolare quelli associati alla presenza di ville ed altri insediamenti romani in prossimità del lago (Quarantaia); * per ogni nuovo intervento di notevole rilevanza per caratteristiche dimensionali ed estensione, si dovranno considerare le misure per il corretto inserimento paesaggistico individuando il il bacino visuale, in relazione alla dimensione dell'edificato esistente, alle interrelazioni visive con borghi, strade panoramiche, prospettive sul lago, coni visivi, paesaggio naturale orografia ed idrografia, compresi i beni paesaggistici e monumentali; * in caso di installazione di impianti da fonti rinnovalibi far riferimento al RR 7/2011. Modalità di recepimento nel Piano 8. Per la redazione degli obiettivi del PRG si è tenuto conto sia del DST che del Piano del Lago Trasimeno. Si rimanda anche alle tabelle di coerenza presenti in questo Rapporto Ambientale (Tab. 89). 9. Si è tenuto conto di tutte le indicazioni ivi contenute nella definizione negli obiettivi (si rimanda al Capitolo 1 del presente Rapporto Ambientale e la Relazione Generale del PRGS) che sono stati posti dal PRG Parte Strutturale e saranno tenute in considerazione anche per gli aspetti afferenti alla Parte Operativa. Passignano sul Trasimeno Osservazioni Regionali 10. Per gli aspetti inerenti mobilità e trasporti appare opportuno: * riferirsi al vigente Piano Regionale dei Trasporti; * ricordare che la Regione Umbria e la Rete Ferroviaria Italiana SpA hanno sottoscritto un Protocollo d'Intesa per lo sviluppo di uno studio di fatttibilità per il potenziamento della linea ferroviaria Foligno-Perugia-Terontola, attraverso la velocizzazione o il raddoppio della linea stessa. Le risultanze dello Studio indicano la velocizzazione dell'intera linea, di circa 82,2 km con il raddoppio della sola tratta Magione-Tuoro. La soluzione individuata risulta frazionata secondo quattro fasi funzionali ed il Comune di Passignano risulta interessato delle fasi 2 e 3. Fase 2: tratta Posto Movimento Passignano Terontola (costo stimato 226M euro: doppio binario di circa 8,3 km in galleria e 3,7 km in viadotto, realizzazione del posto di movimento "Trasimeno", dislocato tra Torricella e Passignano e nuova fermata di Passignano nei pressi dell'imbocco della nuova galleria, con adeguamento di stazioni e impianti. Fase 3: tratta Magione - P.M. Passignano (sosto stimano 114M euro: seconda variante in ordine di lunghezza tra Magione e Torricella di circa 4,0 km di cui 1,3 km in galleria e il tratto di raddoppio fra Torricella e il P.M. Trasimeno che raccorda le due varianti, nonché il riposizionamento della stazione di Magione. Pertanto si invita l'Amministrazione Comunale a preservare da trasformazioni, le aree impegnate nell'ipotesi di variante e ad indicare adeguate fasce di rispetto; si evidenzia che non sono previsti sull SS75bis del Trasimeno di competenza del territorio di Passignano, interventi che interferiscano con la programmazione urbanistica; si fa presente che il territorio di Passignano è interessato da itinerari della "Rete di mobilità ecologica" di interesse regionale: Anello ciclabile del Trasimeno, Traversata dei Laghi e altri sentieri di raccordo verso il Comune di Umbertide. Tali percorsi dovrebbero essere recepiti dal redigendo PRG e per l'Anello ciclabile del Trasimeno si segnala la necessità di individuare un apposito corridoio per garantirne la continuità su sede o in alternativa su strade a basso traffico. 11. In relazione al PS2 (Piano di Assetto Idrogeologico) si ricorda che è assegnata alla Regione l'attuazione delle prescrizioni quadro contenute nelle norme di Piano, in coerenza con gli indirizzi di pianificazione territoriale. RA po st Cd S R10 Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Modalità di recepimento nel Piano 10. Il Progetto di Velocizzazione della Rete Ferroviaria Italiana è inserito all'interno del PRG Pate strutturale, sia negli Elaborati che nelle NTA. In particolare si preservano da trasformazioni e aree impegnate nell'ipotesi di variante e si indicano adeguate fasce di rispetto Il tema della "Rete di mobilità Ecologica" è stato recepito dal PRGS (si rimanda agli Elaborati "B01 nord e sud" ed inoltre la mobilità "dolce e lenta" è declinata in più obiettivi che il Piano vuole perseguire. 11. Si è tenuto conto di tali indicazioni e riferimenti. Osservazioni Regionali 12. Si fa presente che gli aspetti geomorfologici ed idraulici (PAI), attengono al Comune e alla Provincia quale autorità competente in materia. Resta ferma, secondo quanto previsto all'art. 39 comma 3 LR 11/2005 la competenza del Comune in materia di compatibilità delle previsioni urbanistiche del PRG. 13. In relazione al PS2 si rammenta all'Amministrazione Comunale che ha già formulato le proprie osservazioni circa gli adempimenti di trasposizione cartografica della delimitazione degli ambiti e delle zone. (nota 178442 del 20/11/2008). 14. Si ricordano i criteri e gli indirizzi degli studi di microzonazione sismica aggiornati con DGR 377 del 08/03/2010. Pag. 56 di 95 Modalità di recepimento nel Piano 12. Si è tenuto conto di tali indicazioni e riferimenti. 13. Si è tenuto conto di tali indicazioni e riferimenti. 14. Si è tenuto conto di tali indicazioni e riferimenti. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 57 di 95 2. Necessità della preventiva autorizzazione da parte dell'ente gestore o proprietario della strada. 7. La Conferenza di VAS La Conferenza di VAS si è riunita, in prima seduta, il 18/09/2014 presso la Provincia di Perugia. Oltre a quanto detto in quella sede (si rinvia all'estratto inserito di seguito ed all'allegato verbale per gli approfondimenti), sono pervenuti i pareri che seguono e si evidenziano le azioni di recepimento compiute relativamente ad ogni parere. 2. Si prende atto del parere, anche se riteniamo lo stesso poco pertinente in questa specifica fase del procedimento. Tabella 62 - Umbra Acque SpA – Prot. 397403 del 15/09/2014 Sintesi Parere 1. Si ricorda che nel prosieguo dell'iter del PRG bisognerà tener conto nelle aree edificabili di un idoneo sistema di collettamento e trattamento delle acque reflue. 2. Necessità di tener conto del PTA. 3. Necessità di provvedere ad opere di bonifica per la separazione delle acque bianche dalle nere. Azioni conseguenti 1. Si prende atto del punto richiesto. 4. Per le aree di sviluppo urbanistico dovrà essere verificato lo stato delle infrastrutture esistenti ed eventualmente adeguate e/o potenziate. 4. Si prende atto del punto. Al momento non esistono altre aree di sviluppo urbanistico. 2. Il PRG ha già tenuto conto del PTA. 3. Il punto sarà oggetto di approfondimento nel PRG parte operativa. Tabella 63 - Regione Umbria – Servizio Paesaggio, Territorio e Geografia – s. d. (ante 10/11/2014) Sintesi Parere 1. Si richiama il parere emesso con D.D. n. 4966 del 25/06/2012, in cui si esprimevano valutazioni e proposte da tenere in considerazione nella stesura del Piano. Figura 49 - Stralcio verbale Conferenza di Vas del 18/09/2014 L'incontro tra Provincia, Regione , ARPA e progettisti si è tenuta il 09/02/2015. In quella sede sono state fornite alcune indicazioni per continuare e completare il Rapporto Ambientale. Durante il periodo di pubblicità non sono pervenute osservazioni ai fini del procedimento di VAS. Tabella 60 - Regione Umbria – Servizio risorse idriche e rischio idraulico – Prot. 398953 del 16/09/2014 Sintesi Parere 1. Necessità di adeguare i propri strumenti di pianificazione urbanistica al PTA. 2. Necessità di allinearsi con il PS2 ex DPCM 19/07/2002. 3. Necessità di adeguarsi al Regolamento di attuazione del Piano Regolatore Generale degli Acquedotti approvato con DGR 219/2011 4. Necessità di far riferimento alle NTA del PAI e alla DGR 447/1998. Azioni conseguenti 1. Ci sembra che il PRG sia adeguato al PTA. 2. Il PRG è allineato con il PS2. Non ci sono nuove previsioni insediative esterne all'ambito F. 3. Il PRG, anche con le NTA del PRG parte Operativa, sarà allineato con quanto disposto dal RR 3/2011. 4. Le NTA del PAI sono state prese in considerazione e trasfuse nelle NTA del PRG. Tabella 61 - Provincia di Perugia – Servizio Pianificazione Stradale – Prot. 83521 del 16/09/2014 Sintesi Parere 1. In caso di interventi interferenti con la viabilità di competenza, necessità di specifica progettazione. RA post C dS R10 Azioni conseguenti 1. Si prende atto del parere, anche se riteniamo lo stesso poco pertinente in questa specifica fase del procedimento. 2. Necessità di enucleare la coerenza programmatica con strumenti sovraordinati quali PUT, PPR, DST. 3. Necessità di dimostrazione della coerenza con il PUT soprattutto per le “trasformazioni d'uso contrastanti” con il PUT. Azioni conseguenti Si prende atto del richiamo. La Determinazione Dirigenziale citata, oltre ad esprimere tutte le valutazioni del caso, sembrava (in sintesi), non disprezzare il lavoro svolto. Ci sembra che le valutazioni e le proposte regionali siano state prese in considerazione (nella sostanza), attraverso la redazione di un PRG molto equilibrato e molto attento alla sostenibilità in genere, al paesaggio, all'ambiente. Riteniamo in ogni caso che ora, con le modifiche proposte, ci si sia pienamente allineati a quanto richiesto dalla Regione. Il Rapporto Ambientale è stato integrato con l'esame degli strumenti sovraordinati ed è stato verificato il grado di coerenza con gli strumenti sovraordinati alla tabella n.89. A parte l'ampliamento potenziale della zona industriale (che comunque è in linea con alcuni strumenti di programmazione regionale), non ci sono trasformazioni d'uso “in contrasto con il PUT”. Passignano sul Trasimeno Sintesi Parere 4. Necessità di reperire altrove le aree di ampliamento della zona industriale o di compensare dette aree con altre di particolare interesse agricolo. 5. Necessità di ottemperare ai disposti dell'art. 25 co. 2 del PUT in ordine a inedificabilità dei crinali e principali infrastrutture per la mobilità, l'energia e le telecomunicazioni. RA po st Cd S R10 Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Azioni conseguenti Se l'obiettivo di un modesto ampliamento della zona industriale è ancora un obiettivo legittimamente perseguibile da una amministrazione comunale, occorre verificare dove possa essere territorializzato. Ebbene, come è ben noto a tutti, il territorio comunale di Passignano è di fatto (e di diritto) “ingessato” dal PS2 dell'Autorità di Bacino del Fiume Tevere. Previsioni fuori dagli Ambiti F di detto PS2 non si possono fare. Di conseguenza, non vi era teoricamente nessuna possibilità di prevedere, per Passignano, un ampliamento della zona industriale. L'unico luogo ragionevole (e questo ragionamento dovrebbe essere traguardato anche come contributo all'Esame delle Alternative), ci è parso quello contiguo ad una zona industriale esistente. La Regione, in sede di DST, sottolinea come un problema delle aree industriali umbre sia la loro frantumazione. Abbiamo di conseguenza cercato di restare nella contiguità e di sfruttare le infrastrutture esistenti, piuttosto che andare a consumare altro suolo in altri luoghi. Anche se questo luogo non fosse stato di Particolare Interesse Agricolo. Tra l'altro questo ampliamento previsto era definito potenziale perché doveva sottostare a due condizioni: la prima, una serrata trattativa da fare con l'Autorità di Bacino, sperando di avere al proprio fianco la Regione; la seconda, una effettiva ed efficace (sotto il profilo amministrativo) variante urbanistica al PRG. L'area è infatti ancora agricola: di particolare interesse agricolo. Il PRG infatti non la definiva e non la conformava direttamente come industriale, ma come agricola. E ciò vale, detto di passaggio, per tutte le aree potenzialmente trasformabili previste dal PRG: sono ancora aree agricole, soprattutto oggi, con la LR 1/2015 in vigore. Per essere trasformate avranno bisogno di una attuazione variante al PRG. Infine, la riconsegna allo Spazio Rurale di ca. 531 ha ci sembrava potesse ampiamente compensare quello che sarebbe stato eventualmente “consumato” per gli ampliamenti. Ad ogni modo, vista la DGC 129/2014 del Comune di Passignano, il punto ha perso completamente di importanza, poiché la previsione di ampliamento è stata del tutto eliminata. Le NTA e gli elaborati di progetto hanno individuato i crinali ed hanno cercato di articolare i paesaggi di area vasta in Unità di Paesaggio Locali. Si prende atto del punto e si riallineano le NTA e gli elaborati grafici disponendo la inedificabilità dei crinali. (Tavv EP01 nord e sud) Riguardo alle Reti per la mobilità, l'energia e le telecomunicazioni occorre precisare quanto segue. Le Reti per la mobilità erano già state inserite negli elaborati conoscitivi del PRG. Era già stato inserito anche il tracciato del nuovo tratto ferroviario che la Regione aveva chiesto di considerare in sede di Documento Programmatico. In riferimento alle telecomunicazioni non ci sono elementi di particolare rilievo da segnalare a Passignano. Riguardo all'energia, soprattutto che ciò che attiene alle energie da fonti rinnovabili, c'è da ricordare che la Regione, con RR 7/2010 ha di fatto escluso ogni impianto significativo dal territorio comunale (Cfr. Tavv. EVAS 03 a - 03b - 03c - 03d - 03e). Ci è parso che l'azione della tutela della Regione al riguardo fosse stata sufficientemente stringente e che non fosse necessario aggiungere altri vincoli. Sintesi Parere 6. Riguardo all'ampliamento della zona industriale, necessità di tener conto che si tratta di aree agricole di particolare interesse. 7. Riguardo alle azioni di Riqualificazione aree edificate e Incentivazione turismo rurale, si chiede di motivare la valutazione ed esplicitare l'analisi per ogni singolo “comparto/macroarea”, sempre tenendo conto degli eventuali effetti cumulativi. 8. Riallineamento della cartografia e della disciplina per il bene n. 9 in Castel Rigone. 9. Necessità di rivedere e di approfondire il tema del paesaggio. 10. Necessità di precisa disamina per gli ampliamenti produttivi (aree potenzialmente trasformabili per insediamenti produttivi), ricadente in zona tutelata ex DM 20/05/1966 e nel cono ottico del PTCP. Pag. 58 di 95 Azioni conseguenti Si veda quanto detto al punto 4. La Riqualificazione delle aree edificate e l'Incentivazione del turismo rurale sono due azioni del PRG che trovano fondamento, conferma e sostegno, in tutti gli strumenti di programmazione della Regione Umbria: dal DST al PUT, dalla LR 11/2005 (oggi LR 1/205) al PSR. Si ritiene quindi la richiesta di motivare la valutazione già assolta dagli strumenti sopra citati, senza bisogno di ulteriori approfondimenti. Appare altresì eccessiva la richiesta di esplicitare l'analisi per ogni singolo “comparto/macroarea”. La cosa è evidente per lo Spazio Rurale, dove non ci sono Macroaree e ancora meno Comparti. E' quindi impossibile esplicitare l'analisi per ogni singolo casolare. Per la parte urbanizzata, bisogna dire che il PRG è stato articolato secondo quanto previsto dalla LR 11/2005 (allora) e cioè individuando: ▪ i soli insediamenti di carattere storico ex art. 29 LR 27/2000 ▪ gli altri insediamenti non facenti parte dell'art. 29 appena citato. Di fatto, quindi, oggi abbiamo un'unica Macroarea, se si vuole, che comprende tutto il territorio urbanizzato (escludendo appunto le aree ex art. 29 PUT citate). Il PRG, nella fase Strutturale, si deve limitare a indicare le azioni da realizzare, da disciplinare poi con normative nel PRG parte Operativa. L'analisi sarà eventualmente condotta in sede di PRG parte Operativa. Si prende atto della precisazione. Si fa notare che il DM del 1949 in oggetto è stato rettificato con DGR del giorno 08/10/2012 e che il PRG è stato adottato il 28/11/2012. Le NTA sono state riallineate, recependo la precisazione. Si prende atto anche qui dell'indicazione del Servizio regionale. Il paragrafo sul paesaggio è stato completamente riscritto. Il paesaggio rurale costituisce in ogni caso la matrice in cui è immerso il territorio di Passignano e dunque non voleva essere una riduzione dei valori in gioco. A nostro parere ha significato parlare di paesaggio urbano (comunque lo si voglia definire), o di paesaggio infrastrutturale a Passignano, solo se non considerandoli come elementi lineari o puntuali immersi nella matrice rurale che Passignano ancora conserva. Per ciò che concerne i valori, paesistico e panoramico, richiamati dai provvedimenti di tutela succedutisi dal 1949 al 2012, e premesso che abbiamo fatto delle fotografie dai punti di vista che hanno condotto alle tutele, rispetto alla pubblicazione dell'utile libro della Provincia del 2003 (su cui anche il PPR si appoggia) ci sembra di poter confermare le riflessioni ivi presenti. Sono state fatte altre fotografie da Montecolognola e Tuoro per verificare le eventuali interferenze delle nuove previsioni. Riguardo al tema dell'ampliamento dell'area industriale si ritiene di aver sufficientemente detto al punto 4. Passignano sul Trasimeno Sintesi Parere 11. Necessità di precisa disamina per gli ampliamenti residenziali (aree potenzialmente trasformabili per insediamenti residenziali), ricadente in zona tutelata ex DM 16/05/1966 e nel cono ottico del PTCP. 12. Necessità di precisa disamina per aree di espansione ancora da realizzare e ricomprese tra quelle riconfermate rispetto al PRG precedente (aree grigie Tav. 04). RA post C dS R10 Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Azioni conseguenti Per ciò che attiene all'ampliamento delle aree residenziali, bisogna reiterare in parte il discorso già fatto sulle aree industriali. Il territorio di Passignano è disciplinato anche dalle NTA del PS2 dell'ABT, e fuori dagli ormai noti “Ambiti F” non è possibile alcuna previsione insediativa. Ammesso dunque c he sia ancora legittimo per un'amministrazione comunale pensare ad un modesto ampliamento delle proprie aree residenziali, le uniche aree possibili erano appunto quelle opzionate dal redigendo PRG (Cfr. Tav. EP 03 nord e sud del PRGS adottato nel 2012). Da un punto di vista urbanistico, tutte le aree potenzialmente trasformabili sono state reperite in ambiti già urbanizzati o in stretta connessione ad aree già urbanizzate, cercando anche di ricucire il disegno di Piano pre-esistente. Dette aree ricadono ovviamente in aree tutelate ex Dlgs 42/2004. D'altra parte, trovare a Passignano delle aree contigue a quelle urbanizzate e non tutelate ex Codice Beni Culturali è esercizio piuttosto difficile. Poiché la tutela suddetta e i coni visuali non determinano ipso facto la inedificabilità assoluta, ci è sembrato, anche in questo caso, che la soluzione perseguita fosse ragionevole e comprensibile. Ad ogni modo, il punto perde anche qui molta della sua importanza, visto che la DGC 129/2014 del Comune ha stralciato le nuove previsioni vicino al capoluogo, lasciando solo quella di Castel Rigone. Il Servizio Regionale chiede poi di fare una precisa disamina anche delle aree di espansione già presenti nel vigente PRG e riconfermate dal PRG appena adottato. La richiesta ci sembra eccessiva. Fermo rimanendo quanto già detto al punto 7 circa l'ambito di pertinenza del PRG Strutturale e quanto detto all'art. 2 della LR 1/2015, si tratta di aree tutte approvate, qualcuna in via di convenzionamento o attuazione diretta condizionata (oggi), ex RR 2/2015. Si parla infatti di aree che vanno da una Superficie Territoriale di 890 mq a un massimo di 8000 mq. Sono aree già comprese nelle zone consolidate e “compromesse” dall'edificazione, che non incidono su viste e su beni tutelati. Sono state in ogni caso prodotte delle foto e degli elaborati per documentare quanto asserito (Cfr. Fig. 55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 63 e Tav. EVAS 02). Sull'area ex SAI è già stato adottato un Piano Attuativo in variante al PRG che sta facendo il suo percorso autonomo di valutazione ambientale (VAS e VinCA). Pag. 59 di 95 Sintesi Parere 13. Necessità di produrre, per i punti 9, 10, 11, elaborati di carattere paesaggistico (fotosimulazioni, intervisibilità, ecc.). 14. Necessità di inserire come indicatore di monitoraggio la percentuale di superficie edificata soggetta a tutela paesaggistica ex art. 136 Dlgs 42/2004, con cadenza almeno triennale. 15. Necessità di rivedere le NTA adottate in merito agli oliveti. 16. Necessità di specificare le destinazioni d'uso e i parametri edificatori massimi previsti per gli ambiti polifunzionali (A.P.F.). Azioni conseguenti In risposta al punto richiesto dalla Regione, si produce della documentazione integrativa. In particolare delle fotografie e degli elaborati tecnici relativi all'area di visibilità ed intervisibilità delle nuove previsioni e di quelle riconfermate. Le tavole relative a quest'ultimo tema sono state prodotte attraverso uno specifico software, che ha calcolato tutte le possibili combinazioni di intervisibilità delle nuove aree, suddividendo il territorio in cellule spaziali di 40 m di lato e ipotizzando un'altezza massima di 6,50 m per le edificazioni. (Cfr. Tav. EVAS 02) Occorre tuttavia anche in questo caso capire in che modo usare queste elaborazioni e che senso dare a esse. Come si può notare, infatti, la sommatoria delle varie aree è molto estesa, ed è facilmente prevedibile che suddividendo il territorio in cellule più piccole, l'area della intervisibilità sarebbe ancora più estesa, a causa della dimensione frattale dell'informazione. Tutte queste elaborazioni dicono in sostanza una cosa molto semplice, che era stata scritta già in sede di Documento Programmatico, e cioè che per tutta l'area compresa tra la il lago e l'orizzonte del primo crinale (una sorta di grande cavea di un teatro, si confronti la Fig. n. 54), ogni nuova previsione è teoricamente visibile e intervisibile. Si vuole dire che il modello morfogenetico delle nuove previsioni edificatorie è abbastanza semplice ed è schematizzato nella Fig. 64 e 65. Questo modello è pervasivo e capillare e, se assunto rigidamente, non consentirebbe alcuna alternativa alle piccole aree di espansione previste da Passignano. Abbiamo dunque proposto, nel paragrafo destinato alla mitigazione, alcune misure. La fotosimulazione della sagoma delle previsioni nel contesto paesaggistico, come richiesto dal Servizio Regionale, (Cfr. Fig. 55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 62 e 63), non fa altro che ribadire questo semplice concetto. Ci sia consentito argomentare, infine, che le nuove previsioni di significativa rilevanza è forse solo una: quella di Castel Rigone. Si recepisce l'indicazione della Regione e quindi uno degli indicatori sarà la superficie edificata (immaginiamo che per Superficie Edificata si intenda la ST Superficie Territoriale), ricadente in ambiti tutelati ex art. 136 Dlgs. 42/2004. Si recepisce l'indicazione della Regione: le NTA sono state adeguate a quanto richiesto. Si forniscono, in armonia anche con la LR 1/2015, la destinazione d'uso prevalente, che è quella dei Servizi e di quella compatibile, che è la Residenza. Le NTA vengono ulteriormente definite in questo senso. Per quanto riguarda i parametri edificatori massimi, si richiama ancora la LR 1/2015, che prevede che detti parametri siano dominio esclusivo del PRG parte Operativa. In relazione al pregio paesaggistico, si indicano le altezze massime, che sono quelle del PRG vigente. (si confronti la tavola EC G07 - PRG vigente: altezze) Passignano sul Trasimeno Sintesi Parere 17. Necessità di verifica di conformità alle norme vigenti delle aree di espansione riconfermate. Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Azioni conseguenti Le aree di espansione previste nel PRG vigente sono ovviamente conformi alle leggi pre-vigenti, e nessuna norma è intervenuta (in questo periodo) in maniera così incisiva da renderle difformi. Ripetiamo ancora che si tratta di aree di espansione con Piano Attuativo già approvato dal Consiglio Comunale per il 90% dei casi, e per le quali si attende eventualmente la firma della convenzione urbanistica. Tra l'altro, l'ipotesi alternativa alla riconferma nel PRG attuale sarebbe la preliminare revoca o variante “unilaterale” (da parte del Consiglio Comunale) di quei piani attuativi. Per quanto riguarda la coerenza con i piani sovraordinati, non si vedono grandi attriti: si tratta di piccole aree a destinazione prevalentemente residenziale, all'interno di macroaree già edificate, di altezza contenuta, di dimensioni contenute. Tabella 64 - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Prot. 21867 del 18/11/2014 Sintesi Parere 1. Il parere è piuttosto articolato e inoltre soffre di un altro problema: è reso sul PRG esistente e non sul PRG adottato. Ci sentiamo dunque esonerati dal riprodurlo. Azioni conseguenti 1. Come già detto, si tratta di un errore grossolano compiuto dalla Soprintendenza, che ha valutato il PRG vigente e non l'adottato. Impossibile adeguarsi o recepire quindi quanto lì riportato. Volendo cogliere una parte costruttiva, si può leggere il suddetto parere e guardare in “controluce” il PRG adottato, notando che molte delle perplessità lì sollevate sono state chiarite nel nuovo PRG. Tabella 65 - Regione Umbria – Sevizio sistemi naturalistici e Zootecnica - Prot- *** del *** Sintesi Parere 1. Parere favorevole in ambito di VAS in merito alla Valutazione di Incidenza rispetto alle previsioni previste dal Piano, con ovvia riserva di specifica Valutazione di Incidenza per successivi altri piani, progetti ed attività che possano comportare un incidenza significativa su specie ed habitat Azioni conseguenti 1. Si prende atto del parere. Tabella 66 - Provincia di Perugia – Sevizio Difesa e Gestione idraulica - Prot- *** del *** Sintesi Parere 1. Le analisi di dettaglio e gli studi relativi ai fenomeni di pericolosità idraulica, sismica ed idrogeologica che dovranno essere redatti ai sensi dell'art 15 delle NTA del PTCP, di competenza del Servizio, saranno valutati in una fase successiva 2. Si fa presente tenere a riferimento per i corsi d'acqua demaniali il RD. 523/1904 e per lo sfruttamento delle acque pubbliche il RD 1775/33 e s.m.i. e il RD 726/1895. Azioni conseguenti 1. Si prende atto del parere. 2. Si prende atto del punto richiesto. Tabella 67 - Ambito territoriale integrato n. 2 - Prot- 2559 del 17/09/2014 Sintesi Parere 1. Il parere è coincidente con quello già trasmesso dal RA po st Cd S R10 Azioni conseguenti 1. Si prende atto del nota e si rimanda alle precedenti Pag. 60 di 95 gestore del Servizio Idrico Integrato Umbra Acque S.P.A., con nota prot. 7348 del 15/09/2014. azioni e risposte formulate per il parere prodotto da Umbra Acque S.P.A., prot. 7348 del 15/09/2014, Tab. n. 58. Tabella 68 - Comune di Passignano sul Trasimeno DGC 129 del 02/12/2014. Sintesi Parere 1. La deliberazione della Giunta Comunale è volta a stralciare le previsioni di ampliamento della zona industriale e delle due aree ERS in Loc. San Donato. Azioni conseguenti Si prende atto della volontà dell'amministrazione e si modificano di conseguenza gli elaborati. Elenco degli elaborati modificati A seguito della Conferenza del 18/09/2014 e dei vari pareri pervenuti il PRGS è stato modificato in più punti. Appare quindi utile e opportuno stilare un piccolo elenco delle modifiche apportate ai documenti adottati con DCC n. 72 del 28/11/2012 e DCC n. 12 del 08/05/2014. Tabella 69 - Elaborati modificati Documento Note Norme Tecniche di Attuazione Le NTA sono state modificate per recepire il parere regionale circa la tutela degli oliveti, per recepire la “Disciplina di tutela ai sensi dell'art. 138 del Dlgs 42/2004”, per disciplinare l'edificabilità dei crinali, per stabilire l'altezza massima delle macroaree. Rapporto Ambientale Il presente Rapporto Ambientale è stato modificato in più parti per adeguarsi ai vari contributi pervenuti. ... Sintesi non Tecnica Integrata e modificata in funzione del Rapporto Ambientale Relazione PCS e SUM Piccola revisione dei servizi e modifica dei Bacini di livello elementare VIncA Eliminazione delle aree di espansione industriale e residenziale a Passignano Centro ed inserimento della nuova area di potenziale trasformazione a Castel Rigone Elaborati Conoscitivi Note A01 nord e sud - Uso del Suolo Aggiornamento cartiglio B01 nord e sud - Viabilità Aggiornamento cartiglio B02 - Reti Tecnologiche Aggiornamento cartiglio C01 nord e sud - Sistema Ambientale Paesistico Aggiornamento cartiglio e revisione delle aree boscate reali C02 nord e sud - Sistema della Biopermaeabilità Aggiornamento cartiglio E01 - Sistema del Rischio Aggiornamento cartiglio G01 nord e sud - Vincoli paesaggistici e storicoarchitettonici Aggiornamento cartiglio e del bene paesaggistico n. 9 , con relativa vestizione. Aggiunti ambiti archeologici indiziati Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 61 di 95 G02a nord e sud - Vincoli ambientali Aggiornamento cartiglio 03d - Aree non idonee idroelettrico Nuovo elaborato prodotto G02b nord e sud - Siti PINA ex PTCP Aggiornamento cartiglio 03e - Aree non idonee biomasse Nuovo elaborato prodotto Elaborati SUM Note 01 - Componenti strategiche Aggiornamento cartiglio 02 - Componenti strategiche Aggiornamento cartiglio e revisione degli spazi aperti sicuri ed attrezzati Elaborati PCS Note 01 Aggiornamento cartiglio e revisione dei Bacini di livello elementare 02 Aggiornamento cartiglio e revisione dei servizi G02c nord e sud - Siti PINA Stato Aggiornamento cartiglio e revisione dello stato attuale delle classi di Fatto G02d nord e sud - REC Tavola eliminata, in quanto presente anche come elaborato di progetto EP 05 G03 - Vincolo Idrogeologico Aggiornamento cartiglio G04 - Zoninzg PS2 Aggiornamento cartiglio G05 - Scostamenti PS2 Previsioni Aggiornamento cartiglio e revisione degli scostamenti nella zona F in funzione PRGS dell'aggiornamento delle macroaree di progetto G06 - PRG Vigente - zonizzazione Nuovo elaborato prodotto G07 - PRG Vigente - altezze Nuovo elaborato prodotto G08 - Zonizzazione acustica vigente Nuovo elaborato prodotto I01 nord e sud - Scostamenti aree Aggiornamento cartiglio e revisione delle aree boscate reali boscate I02 - Scostamenti aree di particolare interesse agricolo Nuovo elaborato prodotto Elaborati Progetto Note 01 nord e sud - Carta dei contenuti paesaggistici Aggiornamento cartiglio. Revisione dei coni visuali e aggiunti i tematismi dei crinali e delle aree ad alta esposizione panoramica 02 - Siti PINA stato di progetto Aggiornamento cartiglio, revisione dello stato attuale delle classi e modifica delle aree di trasformazione 03 nord e sud - Carta dei contenuti urbanistici Aggiornamento cartiglio, revisione delle macroaree e delle aree boscate reali. Modificate le aree di trasformazione ed introdotte rettifiche. Introdotti i tematismi della aree archeologiche indiziate e d eliminato il tematismo dei beni vincolati ex DLgs 42/2004 già presenti nell'Elaborato EC G01 nord e sud 04 - Comparazione spazio rurale PRG previgente-progetto Aggiornamento cartiglio e rettifica delle aree di potenziale trasformazione e di quelle riconsegnate allo spazio rurale 05 nord e sud - REC Aggiornamento cartiglio Elaborati VAS Note 01 - Carta della Propensione alla Trasformazione Urbanistica Nuovo elaborato prodotto 02 - Carta dell'Intervisibilità Nuovo elaborato prodotto 03a - Aree non idonee fotovoltaico Nuovo elaborato prodotto 03b - Aree non idonee eolico Nuovo elaborato prodotto 03c - Aree non idonee minieolico Nuovo elaborato prodotto e microeolico RA post C dS R10 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 62 di 95 RAILWAY SIDE 8. Alternative alle scelte adottate Per dare conto delle alternative adottate, il paragrafo è stato leggermente modificato rispetto al Rapporto Ambientale adottato il 28/11/2012, anche a seguito delle decisioni della Giunta Comunale del dicembre 2014. Infatti reputiamo che sia più corretto parlare di alternative adottate, tutte all'interno di uno scenario assunto appunto come cornice di sfondo. Lo scenario dovrebbe prendere in considerazioni i grandi fattori tendenziali che modificano il quadro generale della società, sia a livello globale che locale. Elementi dello scenario sono quindi le grandi tendenze rispetto alla demografia, all'energia, al lavoro, al clima, all'economia. Lo scenario è dunque la cornice in cui le varie alternative possono essere valutate meglio, ivi compresa l'Alternativa Zero. Lo scenario di sfondo assunto come valido è quello in cui tutte le macrovariabili citate sopra hanno tendenze lineari, per cui non si prevedono, da qui a 5-10 anni, grandi variazioni. Sinteticamente le possiamo riassumere immaginando un sempre crescente costo dell'energia, un'attenzione sempre maggiore all'ambiente, un'occupazione sempre più terziarizzata e mobile. HPP Ipotesi di progetto ZERO Business As Usual Il PRG è composto e prevede una moltitudine di obiettivi e di scelte. Per necessità di comprensione si prendono in considerazione gli obiettivi più significativi e che hanno ricadute territoriali incisive. Gli obiettivi vengono definiti al livello di pianificazione corrente, che è quello strutturale. La valutazione è relativa all'ambiente, all'economia, al sociale. Le valutazioni delle alternative rispetto agli scenari saranno ritenute: positive + - IAL In altro luogo = Tabella 70 - Valutazione dell'obiettivo Railway Side RAILWAY SIDE ZERO Business As Usual IAL In altro luogo Sotto il profilo ambientale i lati del tracciato ferroviario si presentano come aree disomogenee, alcune delle quali edificate. Non vi è una vera e propria continuità, per cui il tracciato è interrotto in più parti. Sotto il profilo sociale l'alternativa è da valutare moderatamente negativa, poiché permane un’area di rispetto disomogenea e non praticabile dalla comunità. = HPP Ipotesi di progetto - Sotto il profilo economico la scelta appare poco rilevante, anche se l'occasione della ristrutturazione urbanistica di alcuni edifici potrebbe fornire qualche occasione in più a piccole ditte locali. Sotto il profilo ambientale l'alternativa non ha molto senso, in quanto l'ipotesi è legata al tracciato ferroviario. = Sotto il profilo sociale non è rilevante per il motivo ricordato sopra. = Sotto il profilo economico non è perseguibile. Realizzare lo stesso percorso su altri tracciati significa esporre l’amministrazione ad un esborso economico rilevantissimo. - RA po st Cd S R10 + = RIQUALIFICAZIONE AREE EDIFICATE ZERO – Ipotesi Zero, Business As Usual IAL – In altro luogo, in altri modi (prodotti o soluzioni alternative) HPP – Ipotesi di progetto non rilevanti + Tabella 71 - Valutazione dell'obiettivo Riqualificazione Aree Edificate Per la valutazione delle alternative prendiamo queste ipotesi di studio, salvo approfondimenti su qualche obiettivo. negative Sotto il profilo ambientale la scelta appare rilevante ed ottimale, in quanto si tratta della riconversione di un ambito compromesso in grado di ripristinare continuità ed omogeneità, per una fascia di 60 m, in corrispondenza del sedime ferroviario. (+) Sotto il profilo sociale la scelta appare rilevante ed auspicabile al fine di riconsegnare spazi attrezzati alla collettività, collegando il parco lineare all’anello ciclo pedonale del lago. (+) Sotto il profilo economico la scelta appare moderatamente perseguibile, grazie alla traslazione delle capacità edificatorie e dei volumi li esistenti in zone di atterraggio, con premialità di superficie. (=) - Sotto il profilo ambientale l'alternativa è da valutare negativamente, poiché le aree verdi, che pure ci sono, non sono messe in rete a formare un disegno ecologico sensato. Sotto il profilo sociale l'alternativa è neutra, se non debolmente negativa, in quanto il patrimonio edilizio subisce un'obsolescenza fisiologica. Meglio dunque pensare ad una forte azione di riqualificazione piuttosto che limitarsi ad una manutenzione ordinaria. Sotto il profilo economico non è rilevante, se si esclude la riqualificazione dell'Area ex SAI. Considerando anche questa, l'ipotesi Zero è negativa. Sotto il profilo ambientale non è pertinente. Sotto il profilo sociale non è pertinente. Sotto il profilo economico non è pertinente. Sotto il profilo ambientale è auspicabile nelle forme di dilatazione, nei tessuti con carente qualità e valore architettonico, tali da migliorare ed implementare i corridoi ecologici all’interno dei tessuti. Per quanto riguarda l'area ex SAI occorre dire che da una parte la naturalità di questo “Terzo Paesaggio” potrebbe sembrare una ricchezza. Dall'altra occorre considerare che forse l'area ha bisogno di essere bonificata da detriti e coperture che forse non sono, per l'ambiente, un fattore positivo. Sotto il profilo sociale è auspicabile e necessario, al fine di fornire un mix funzionale più ampio e profondo delle aree edificate, migliorando l’offerta quanti e qualitativamente del tessuto esistente. (+) Sotto il profilo economico possibile ed auspicabile, grazie a meccanismi di premialità, che ne garantiscano la fattibilità senza eccessivi aggravi sui bilanci comunali. L'attività edilizia costituisce un motore per tutta l'economia locale. (+) = = = = = + + + Tabella 72 - Valutazione dell'obiettivo Nuova Viabilità NUOVA VIABILITA ZERO Business As Usual Sotto il profilo ambientale non realizzando altre infrastrutture non si avrebbero ulteriori consumi di suolo e risorse; tuttavia la congestione ed il traffico del lungolago continua ad inficiarne la qualità e la salubrità del luogo. Sotto il profilo sociale l'ipotesi è da valutare negativamente, in quanto la viabilità nel centro e lungolago risulta congestionata. Sotto il profilo economico non ha incidenza, o forse una modesta incidenza negativa. = = Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Tabella 74- Valutazione dell'obiettivo Nuova Area Residenziale a Castel Rigone NUOVA VIABILITA IAL In altro luogo HPP Ipotesi di progetto Ulteriori considerazioni Sotto il profilo ambientale inciderebbe negativamente, poiché graverebbe su ambiti non interessati da processi urbani o di trasformazione. Il tracciato previsto, infatti, cerca di adeguarsi ad un minimo di viabilità già esistente. Sotto il profilo sociale non è rilevante. Sotto il profilo economico l'ipotesi è generalmente e complessivamente più dispendiosa. Sotto il profilo ambientale la fluidificazione del traffico veicolare inciderà positivamente, permettendo il bypass del centro. Gli impatti per la realizzazione dei due parcheggi di testata (est- ovest) saranno mitigati dall’inferiore traffico veicolare nel nucleo urbano e conseguentemente da un minor impatto per polveri sottili ed inquinamento. Sotto il profilo sociale gli impatti sono estremamente positivi, soprattutto per l’incentivazione ad una viabilità pedonale e ciclabile sul lungolago più sicura e non congestionata dal traffico veicolare. Sotto il profilo economico la scelta è incisiva, ma sostenibile tramite strumenti adeguati di realizzazione e gestione, di iniziativa privata o mista. Il PRG ha ponderato anche l'ipotesi di risolvere tutto il problema del traffico attraverso una soluzione di mobilità che prevedesse due grandi parcheggi di scambio (ad est ed ovest) del Comune. Ciò implica una forte politica basata su trasporti pubblici o collettivi condivisa. L'ipotesi è percorribile, anche se in tempi lunghi. Il PRG ha comunque previsto la possibilità dei due parcheggi di scambio alle estremità del Comune fornendo un quadro di possibilità alle azioni da intraprendere. AREA AGRICOLA POTENZIALMENTE TRASFORMABILE A CASTEL RIGONE = + Sotto il profilo sociale l'ipotesi è debolmente negativa. Sotto il profilo economico l'alternativa è debolmente negativa. Sotto il profilo ambientale non è pertinente. IAL In altro luogo HPP Ipotesi di progetto RA post C dS R10 Sotto il profilo sociale non è pertinente. Sotto il profilo economico non è pertinente. Sotto il profilo ambientale è neutra, in quanto gli effetti positivi del presidio del territorio, puntando sulla qualificazione e conservazione del pre-esistente e sull’implementazione dei corridoi ecologici, sono compensati da una maggiore pressione antropica sull'ambiente. Sotto il profilo sociale è ottimale in quanto punta sulla promozione locale, tramite la presa di coscienza delle proprie potenzialità e risorse dei luoghi identitari della comunità. Sotto il profilo economico è auspicabile la diversificazione tipologica delle attività e delle microimprese rurali, al fine di incentivare la promozione, la conoscenza ed il consumo della produzione tipica locale; Incentivazione delle forme competitive ed identitarie. IAL In altro luogo + + IAM In altri modi + HPP Ipotesi di progetto INCENTIVAZIONE TURISMO RURALE Sotto il profilo ambientale l'alternativa è neutra. ZERO Business As Usual Sotto il profilo ambientale l'ipotesi è da valutare positivamente da un punto di vista di bilancio delle aree permeabili. Sotto il profilo sociale l'ipotesi non ha incidenza. Sotto il profilo economico l'alternativa non è rilevante. Sotto il profilo ambientale non è pertinente. Tabella 73 - Valutazione dell'obiettivo Incentivazione Turismo Rurale ZERO Business As Usual Pag. 63 di 95 = = = = = + + Sotto il profilo sociale è negativa in quanto non si darebbe risposta alle necessità residenziali espresse alla cittadinanza della frazione. Sotto il profilo economico non è pertinente. Sotto il profilo ambientale si potrebbe pensare a densificare le aree con pianificazione pregressa della frazione a discapito della bassa densità e del rapporto con il paesaggio che la frazione ha con il luogo. L'alternativa appare dunque negativa e non sostenibile. Sotto il profilo sociale l'ipotesi è NEGATIVA perché obbligherebbe all'esproprio. Sotto il profilo economico l'ipotesi ha una incidenza positiva nell'ottica dell'economia edile locale, tuttavia la densificazione si esprimerebbe in delle tipologie edilizie non consone ai luoghi e quindi poco appetibili al mercato. Sotto il profilo ambientale l'ipotesi dovrebbe essere valutata negativamente tendo conto del mero bilancio del consumo di suolo, tuttavia con le misure di mitigazione previste per i nuovi interventi residenziali (cfr. Fig. 64 e 65) è possibile renderla non rilevante se non addirittura positiva, integrando perfettamente l'area al contesto e riconsegnando al paesaggio le aree impermeabilizzate sottratte con superfici a verde. (=) Sotto il profilo sociale l'ipotesi è positiva in quanto risponderebbe, con un minimo consumo di suolo, alle necessità espresse dalla cittadinanza della frazione. (+) Sotto il profilo economico è auspicabile. L'attività edilizia costituisce un motore per tutta l'economia locale. (+) + = = = = + = - + + Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 64 di 95 9. Valutazione di coerenza Per quanto concerne la verifica di coerenza interna si rinvia alla matrice che segue e alle eventuali note esplicative. + Riqualificazione aree edificate Rete Ecologica Comunale + Risoluzione nodi veicolari + Passignano: un brand + + + + + + + + + + - + + + - + + + + + + + + Incremento del turismo rurale + + Elementi tipici del patrimonio agrario + + + + + + + + + + + + + + + + + Commercio di vicinato + + + + + + + + + Fattoria didattica del lago + + + + + + + + Risanamento acustico + + + Potenziamento settore alberghiero Fattoria didattica del lago + + - Fattorie energetiche + + + + Commercio di vicinato Piano Eliminazione barriere architettoniche Potenziamento settore alberghiero Fattorie energetiche Corridoi ecologici Azioni strategiche per agroalimentare + Azioni strategiche per agroalimentare RA po st Cd S R10 + + Nuovi strumenti Risanamento acustico + + + + + + - + Piano Eliminazione barriere architettoniche Sentieristica ciclopedonale Elementi tipici del patrimonio agrario Incremento del turismo rurale Nuovi Strumenti + + Corridoi ecologici + + + + + Banca dati del patrimonio comunale Sentieristica ciclopedonale + + + Passignano Classe AA + + + + + Aree residenziali Smart City Banca dati del patrimonio culturale + Passignano Classe AA + Smart City Passignano: un brand + Aree residenziali Risoluzione nodi veicolari + Rete Ecologica Comunale Railway Side Riqualificazione aree edificate Railway Side Tabella 75 - Matrice di Coerenza Interna + + + + + + + + Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Rispetto all'esterno, si prendono in considerazione gli strumenti sovraordinati che seguono: DAP, PSR, DST, PPR, Rete Natura 2000, RERU, PUT, PTCP, TUF, PRT, PTA e PS2. E' opportuno premettere inoltre che in Comune non esistono particolari documenti di indirizzo o piani di settore, per cui si presume che, essendo stato condiviso strettamente con l'amministrazione, il Piano sia coerente con le strategie che la stessa amministrazione persegue. Tabella 76 - Coerenza del Piano rispetto al DAP Pag. 65 di 95 temporale compatibile con il PRG stesso), e prevedendo dei nodi di scambio in prossimità degli svincoli della SS75. Riguardo allo spazio rurale, tutte le istanze indicate dal DST sono recepite nel PRGS: turismo integrato, coltivazioni biologiche, rifunzionalizzazione del costruito, ecc. Anche rispetto alle attività produttive il PRGS si muove in sintonia con il DST e amplia l'area industriale in contiguità con l'esistente. Infine il PRGS accoglie con favore il Progetto Strategico Territoriale, che vede nella valorizzazione del paesaggio e dell'ambiente e nella definizione di nuove politiche sui beni culturali i punti principali. Per quanto riguarda il tema "Suolo", ci sembra che il Piano sia stato estremamente attento. Per la RERU, reputiamo di aver pienamente centrato l'obiettivo, approntando di fatto una Rete Ecologica Comunale e definendo delle norme specifiche di comportamento nelle NTA. Coerenza del Piano rispetto al Documento Annuale di Programmazione (Regionale) Il PRGS si muove in armonia al DAP, i cui punti fondamentali sono: l'economia della conoscenza e la green economy, la valorizzazione della risorsa Umbria attraverso la filiera turismo-ambiente-cultura, politiche per l'agricoltura di qualità e lo sviluppo rurale, la qualità ambientale e sviluppo del territorio. Il DAP mette poi l'accento sulla cultura ed il paesaggio, e ci sembra che a questo proposito, per quanto possibile, il PRGS condivida questi obiettivi. Tabella 77 - Coerenza del Piano rispetto al PSR Tabella 80 - Coerenza del Piano rispetto al PPR Coerenza del Piano rispetto al Piano Paesaggistico Regionale Il PPR fornisce per ora un apparato conoscitivo, poiché è stata adottata dalla Regione solo la prima parte, relativa appunto alla parte conoscitiva. Il PRGS recepisce quanto lì descritto. Tabella 81 - Coerenza del Piano rispetto alla Rete Natura 2000 Coerenza del Piano rispetto al Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 Coerenza del Piano rispetto alla Rete Natura 2000 Il PSR è articolato in 4 Assi: ▪ ASSE 1 : Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale ▪ ASSE 2 : Miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale attraverso la gestione del territorio ▪ ASSE 3 : Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale ▪ ASSE 4 : Approccio Leader Il PRGS coglie, per quanto possibile, le 4 istanze, consentendo l'integrazione del reddito agricolo attraverso la possibilità dei servizi connessi, migliorando l'ambiente e la gestione del territorio attraverso norme stringenti, auspicando un un partenariato pubblico-privato molto forte. Il PRGS recepisce le aree tutelate dalla Rete Natura 2000 ed in merito alle potenziali aree di espansione ha redatto la Valutazione di Incidenza Ambientale, si cui segue a fine documento una sintesi e a cui si rimanda. In ogni caso la Valutazione ha ricevuto parere positivo dalla Regione Umbria – Sevizio sistemi naturalistici e Zootecnica Tab. n. 61. Tabella 78 - Coerenza del Piano rispetto al PSR 2014/202 Coerenza del Piano rispetto al Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020 La ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ PAC sarà improntata su sei priorità, che saranno alla base della programmazione nazionale: trasferire le conoscenze e promuovere l’innovazione in agricoltura, silvicoltura e nelle zone rurali; rafforzare la competitività di tutti i tipi di agricoltura e migliorare la produttività agricola; promuovere l’organizzazione della catena alimentare e la gestione del rischio in agricoltura; ripristinare, conservare e valorizzare gli ecosistemi che dipendono dall’agricoltura e dalle foreste; transizione verso un’economia a basso carbonio e resistente ai cambiamenti climatici nel settore agricolo, alimentare e forestale; ▪ promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali. Il PRGS coglie per quanto è possibile le priorità della programmazione del nuovo PSR nei propri obiettivi. Tabella 79 - Coerenza del Piano rispetto al DST Coerenza del Piano rispetto al Disegno Strategico Territoriale Il DST è destinato nel tempo a sostituire il PUT. Il DST assume come scenario di riferimento il "Policentrismo reticolare multilivello", in cui le reti infrastrutturali, fisiche ed immateriali, sono gli elementi fondamentali per la competitività e la coesione. Il PRGS recepisce le azioni strategiche del DST, accogliendo il tracciato del nuovo tracciato ferroviario (seppure con molte incertezze rispetto alla concreta fattibilità dell'intervento in un orizzonte RA post C dS R10 Tabella 82 - Coerenza del Piano rispetto alla RERU Coerenza del Piano alla Rete Ecologica Regionale Umbria Il PRGS ha .approfondito il tematismo della Rete Ecologica Regionale scendendo di scala fino ad arrivare a scala 1/5000, fino a costruire dunque una Rete Ecologica Comunale. Le NTA del PRG si sono informate anche ai criteri della REC per cui gli interventi di trasformazione del territorio sono valutate anche alla stregua di queste norme. Il disegno del PRG è stato concepito in parallelo con le esigenze ambientali. Tabella 83 - Coerenza del Piano rispetto al PUT Coerenza del Piano rispetto al Piano Urbanistico Territoriale Il PUT evidenzia obiettivi per uno sviluppo compatibile con i caratteri ambientali, insediativi, culturali e sociali del territorio regionale, fondato su scelte di tutela, valorizzazione e gestione in linea con i principi di sostenibilità: * individuare le risorse ambientali, economico-sociali e storico-culturali che connotano i paesaggi umbri e che, per le specifiche qualità, costituiscono un vero e proprio patrimonio di interesse regionale da tutelare. (non solo a livello culturale, ma anche a livello economico); * definire i parametri conoscitivi ed i vincoli per la tutela preventiva e l’uso delle aree esposte al rischio sismico, idraulico ed idrogeologico; * realizzare un sistema territoriale delle reti infrastrutturali integrato con quelle interregionali e nazionale; * potenziare i sistemi di trasporto pubblico, valorizzando il trasporto ferroviario e quello collettivo rispetto all'uso del mezzo individuale, e ristrutturando il trasporto pubblico locale; * rendere le scelte insediative congruenti con i modelli della mobilità, alla scala regionale, delle persone e delle merci; * stabilizzazione del modello insediativo nelle sue componenti: della concentrazione, del policentrismo e della Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale rarefazione, anche attraverso un maggior sostegno per le politiche di riuso e razionalizzazione dell'esistente; garantire una funzionale distribuzione territoriale dei grandi insediamenti produttivi, direzionali, commerciali e turistici. Il PRGS si pone in accordo al PUT declinandone le strategie e gli obiettivi nei propri. Tabella 84- Coerenza del Piano rispetto al PTCP Coerenza del Piano rispetto al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Il PTCP è stato approvato con DCP 59/2002, con una variante di adeguamento al PUT. Il PRGS ha compiuto un'attenta lettura del PTCP, recependo negli elaborati conoscitivi tutte le informazioni del PTCP e segnalando gli eventuali scostamenti o peculiarità locali. In secondo luogo ha assunto i criteri ed indirizzi del PTCP come linee di indirizzo per la formulazione dei propri obiettivi. Si veda, per esempio, la localizzazione delle nuove previsioni od il dimensionamento complessivo. Tabella 85 - Coerenza del Piano rispetto al TUF Coerenza del Piano al Testo Unico per le Foreste Il Piano ha analizzato il TUF ed il suo Regolamento. In coerenza ai principi, alle strategie ed alla definizione di bosco si è provveduto alla verifica delle aree boscate nel territorio di Passignano, sia da ortofotocarta aggiornata, che con rilievo diretto. Inoltre sono stati recepiti i pareri in merito da Parte della Comunità Montana. A livello Normativo si è provveduto alla disciplina delle aree boscate nel TITOLO 6 Capo 1. Tabella 86 - Coerenza del Piano rispetto al PRT Coerenza del Piano rispetto al Piano Regionale dei Trasporti IL PRGS ha analizzato il PRT ed ha recepito al proprio interno il progetto di velocizzazione della Rete Ferroviaria Italiana per la linea Foligno-Perugia-Terontola, con la realizzazione nel comune di Passignano di una variante del tracciato a doppio binario a monte di quello esistente, per una lunghezza circa di 8,2 km di cui 2 km in galleria e 3,7 km in viadotto e con la realizzazione della nuova Stazione "Passignano" all'uscita della galleria. Inoltre è stata recepita la esistente "Rete di Mobilità Ecologica" e si sono previsti negli obiettivi anche interventi di potenziamento e miglioramento, in coerenza al PRT. Tabella 87 - Coerenza del Piano rispetto alla PTA Coerenza del Piano rispetto al Piano di Tutela delle Acque Il PRGS ha analizzato il PTA e ne ha assunto la parte conoscitiva come elemento importante. Per quanto possibile, attraverso le NTA, ha cercato di tutelare i corpi idrici superficiali e sotterranei. Per quanto riguarda la gestione della risorsa idrica, il PRG non può che rinviare a strumenti e livelli di governance diversi. Tabella 88 - Coerenza del Piano rispetto al PS2 Coerenza del Piano rispetto al Piano Stralcio del Trasimeno (PS2) Il PRGS ha recepito lo zoning e le NTA del PS2, definendole prevalenti sulle altri. L'unica area di previsione al di fuori del PS2 era l'ampliamento della zona industriale che è stato eliminata dall'amministrazione comunale con DGC 129 del 02/12/2014. Tutte le altre previsioni “urbanistiche” sono dentro alla Zona F del Piano Stralcio. Non solo, il PRGS ha integrato la conoscenza del PS2 con uno studio idraulico sui fossi minori, definendo delle norme di tutela ulteriori. RA po st Cd S R10 Pag. 66 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 67 di 95 La verifica di coerenza viene affrontata con il metodo matriciale mettendo a confronto gli obiettivi del piano con gli strumenti esterni. Per ciascun confronto viene quindi indicata: coerenza incoerenza + - nessuna correlazione Tabella 89- Matrice di Coerenza tra PRG - Programmi e Piani DAP PSR DST PPR Rete Natura 2000 RERU PUT PTCP Railway Side + + + + + + + + Riqualificazione aree edificate + + + + + + + Rete Ecologica Comunale + Risoluzione nodi veicolari Passignano: un brand + + Aree residenziali + + + + + + + + + PRT + + + + + + Passignano Classe AA + + + + + Banca dati del patrimonio comunale + + + + + + Nuovi strumenti + Incremento del turismo rurale + + + Elementi tipici del patrimonio agrario + + + + + + Sentieristica ciclopedonale + + + + + + Azioni strategiche per agroalimentare + + + + + Corridoi ecologici + + + Fattorie energetiche + Potenziamento settore alberghiero + + + + Piano Eliminazione barriere architettoniche + + + + Commercio di vicinato + + + Fattoria didattica del lago + + + Risanamento acustico + + + + PTA PS2 - - - - + Smart City RA post C dS R10 TUF + + + + + + + - + + Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale 10. Effetti dell'attuazione del piano sull'ambiente Caratteristiche ambientali che potrebbero essere significativamente interessate Il territorio di Passignano sul Trasimeno è potenzialmente esposto a conseguenze derivanti dal consumo di suolo, per lo più agricolo, e dalla creazione o potenziamento di barriere che impediscono il collegamento funzionale ecologico tra ambiti diversi. In questo caso, entrambi i fenomeni potrebbero manifestarsi fisicamente nelle aree planiziali e nelle prime pendici collinari che ad esse si susseguono, ma risulta evidente il coinvolgimento di qualsiasi altra fascia del territorio comunale, dalle acque aperte e loro sponde, alle più elevate quote delle colline. La fascia compresa tra le sponde del lago e i rilievi collinari, è già quella maggiormente interessata da insediamenti residenziali e produttivi e da estese infrastrutture lineari di notevole “peso” (S.S. 75bis, ferrovia). Meno esposte, ma solo nei loro ambiti e caratteri intrinseci, appaiono le zone classificate come aree protette (il Parco Regionale del Trasimeno) e/o come Siti Natura 2000). Anche e soprattutto per esse va tenuta in debito conto la necessità di mantenere e possibilmente potenziare ogni “occasione” di collegamento reciproco. Ciò in quanto si riconosce che il sistema ecologico vero e proprio è quello costituito dall’intero gradiente di ambienti presenti nel territorio comunale, sinteticamente: acque e sponde, aree agricole, boschi di versante, pascoli collinari sommitali. Accettato quanto sopra esposto, lo sforzo di pianificazione è stato rivolto ad attenuare ogni possibile contrasto tra esigenze d’uso del territorio e conservazione dei caratteri ambientali ed ecologici presenti, alcuni dei quali di notevole interesse scientifico e oltretutto funzionali a garantire un elevato livello della qualità della vita. È per questi motivi che, fatto salvo lo stato di diritto di certi ambiti già pianificati, si è cercato in particolare di attenuare l’occupazione di suoli agricoli, di mantenere la permeabilità dei sistemi in ogni ambito ritenuto funzionale allo scopo, di salvaguardare ancor meglio, a priori, gli elementi di connettività ecologica rappresentati da elementi individuati dalla RERU e qui meglio focalizzati e descritti attraverso il suo adeguamento alla scala comunale. Si è cercato, in altre parole, di agire “a monte” (nella Parte Strutturale), per non relegare solo nelle successive fasi pianificatorie e progettuali le necessarie attenzioni alla salvaguardia dei sistemi ambientali. Questa appare la prima e più importante misura per la riduzione dei potenziali effetti negativi che ogni piano potrebbe determinare, da associare, necessariamente, a coerenti attività di monitoraggio attraverso efficaci indicatori descritti nel paragrafo che segue. Il nuovo PRG sembra traguardare molti più effetti positivi rispetto a quelli negativi. Ne ribadiamo sinteticamente alcuni, che sono desumibili anche dagli indicatori scelti per il monitoraggio: la restituzione allo Spazio rurale ad alta valenza ambientale di ca. 531 ettari di terreno e cioè circa il 6,5% del territorio comunale (il 9,3% se si esclude l'ambito lacustre e si valutano le sole terre emerse); l'accento posto sull'aspetto regolativo e comportamentale, piuttosto che su quello pianificatorio; l'attenzione posta alle forme di produzione “dolce” e legate alla filiera agricola e ricettiva. Analisi preliminare di impatto Per valutare preliminarmente gli eventuali impatti del PRG in progetto sull’ambiente del territorio comunale e su specifici ambiti di particolare pregio naturalistico, è possibile prendere in considerazione alcuni dati derivanti dal confronto del piano in progetto con quello previgente. In particolare appare piuttosto significativo che il PRG in progetto individui come tessuto urbanizzato ed urbanizzabile una superficie di circa 422 ettari contro gli 953 circa del piano previgente (il 7,3% della superficie comunale al netto del “reticolo idrografico” contro il “previgente” 16,7%); nei 422 ettari di tessuto urbanizzato è peraltro compresa la superficie dell’unica nuova area potenzialmente trasformabile (residenziale) di circa 2 ettari e le aree opzionate per i parcheggi intermodali di progetto. (CFR. Tav. EP 03 nord e sud ed EP 04) Tale scelta permette di ridefinire, e pianificare, propriamente come zona agricola una superficie di circa 531 ettari che il piano previgente aveva assimilato ad altre categorie. Altro elemento da tenere in considerazione è che le individuazioni più “pesanti” del PRG (fatta eccezione per la ex SAI, ce tuttavia avrà ulteriori percorsi di salvaguardia ambientale), in progetto sembrano non coinvolgere direttamente, in misura significativa, nessuno degli ambiti di particolare pregio naturalistico-ambientale, ovvero il Parco Regionale del Trasimeno e i Siti Natura 2000 (SIC e ZPS) ricadenti nel territorio comunale. RA po st Cd S R10 Pag. 68 di 95 11. Misure per la riduzione e compensazione dei potenziali effetti negativi Scendendo un po' più nel merito, possiamo dire altresì che i loro potenziali effetti negativi sono questi: ▪ Inquinamento acustico del nuovo tracciato RFI ▪ Inquinamento “paesaggistico” del nuovo tracciato RFI ▪ Visibilità dei potenziali nuovi interventi edificatori di Castel Rigone (Cfr. Fig. 51) ▪ Visibilità degli interventi edificatori in riqualificazione dell'area ex SAI (Cfr. Fig. 52) ▪ Aumenti del traffico in corrispondenza dell'area ex SAI riqualificata ▪ Interventi su edifici dello spazio rurale. ▪ Parcheggi di scambio (est e ovest) Stanti le considerazioni esposte nei precedenti paragrafi, si può anticipare che la riduzione dei potenziali effetti negativi derivanti dall’attuazione del PRG in progetto, sia, in questo caso, garantita in buona parte dalle attenzioni poste già nel suo “disegno”. Ovviamente questo potrebbe rivelarsi comunque non sufficiente quando si analizzassero singole situazioni (previsioni) particolari, ovvero nel momento in cui esse dovranno essere giudicate a maggior dettaglio. È infatti vero che, se a livello generale una previsione potrebbe apparire di nullo o scarso impatto sull’assetto degli ambiti di maggior pregio ambientale (Siti Natura 2000, Parco regionale del Trasimeno), a livello locale, di sito effettivamente interessato dalla trasformazione, entrano in gioco elementi più minuti che vanno esaminati con maggior “raffinatezza”; è infatti il sistema che essi contribuiscono a comporre che potrebbe risultare danneggiato dalle scelte di pianificazione, ma più ancora dalla “qualità” di specifici piani e progetti che investono l’area. Sarà pertanto indispensabile che ciascuna di queste azioni sia accompagnata da tutte le valutazioni di dettaglio dello “stato di fatto” del territorio, elaborate da specialisti in diverse discipline, come botanici, idrobiologi, zoologi, allo scopo di minimizzare gli impatti e di individuare le indispensabili misure di compensazione. La procedura dovrà essere applicata, necessariamente, nelle aree dei Siti Natura 2000 (tramite Valutazione di Incidenza Ambientale), così nelle aree a essi limitrofe e funzionalmente collegate, così nel territorio del Parco del Trasimeno, ma così anche in tutte le zone risultanti del territorio comunale, e in particolare nei confronti della Rete Ecologica Comunale (REC) e dei suoi elementi costitutivi. Allo scopo, l’adeguamento elaborato, nell’ambito di questo PRG, a partire dalla Rete Ecologica Regionale dell’Umbria (RERU), costituisce un documento aggiornato e di elevato dettaglio (1:5000), che descrive e chiarisce l’importanza del sistema e delle sue componenti (unità, corridoi, pietre di guado e altri), un “dato di fatto” impossibile da ignorare, corredato anche da una procedura normativa (cfr NTA) che, se rispettata, appare un’ulteriore, ottima garanzia per la conservazione della biodiversità e dei sistemi ecologici. Il nuovo tracciato RFI. E’ evidente che il nuovo tracciato incide sull’abitato di Passignano. La Regione Umbria, con la Determinazione Dirigenziale 4966 del 25/06/2012, in fase di Documento programmatico, aveva chiesto di tenerne conto, e così è stato fatto. Anche in questo caso dobbiamo dire però che il PRG adottato si limita a recepire un’indicazione che proviene da uno strumento di settore (Piano Regionale dei Trasporti: PRT), senza poter influire più di tanto su di esso. In questo caso, cioè, non vi è scelta possibile, e ci sembra che la VAS di questo PRG possa a questo punto dire ben poco. Possiamo evidentemente cercare di comprendere quali sono le pressioni ambientali che il nuovo tracciato potrà produrre. Si tratta tuttavia di stime con un alto range di oscillazione, in quanto molto dipende da variabili tecniche e tecnologiche che ancora nessuno conosce, che rende la simulazione al limite della pura aleatorietà. Poiché si tratta di una stazione per una velocità più alta dell’attuale, immaginiamo che le soste saranno meno frequenti delle attuali. Aumenterà il traffico veicolare da e per la stazione, in certi momenti della giornata. Traffico che occorre immaginare diverso dall’attuale, e quindi con mezzi più leggeri e meno inquinanti degli attuali. Possiamo a questo punto immaginare di dotare il piazzale della stazione di colonnine di ricarica elettrica. Per le ovvie scontate barriere fonoassorbenti occorre una partnership con RFI, poiché sarebbe imposiibile per il Comune far fronte a questo problema. Una delle conseguenze del nuovo tracciato sarà la possibilità di riqualificare il tracciato ferroviario esistente oggi. Reputiamo che esso possa diventare un asse ciclabile, alleggerendo la densità del traffico veicolare sulla strada Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale lungolago. Ci sembra che questa soluzione sia più green rispetto alla riconsegna del tracciato alle vetture, poiché il tratto in galleria avrebbe bisogno di infrastrutturazioni più onerose. La ex SAI. L’area è attualmente in abbandono, con il rischio di fenomeni di vandalismo e di degenerazione sotto il profilo sociale e ambientale (Cfr. Fig. 23 e 24), nonché fonte di pericolo in quanto non più strutturalmente connessi. Da un punto di vista del diritto, il PRG vigente individua l’area come destinata agli usi industriali. Ciò vuol dire che oggi un privato che volesse ricostruire un opificio di ca. 200.000 mc potrebbe procedere con un semplice Permesso di Costruire. Nel 2006 era stato adottato un Piano Attuativo in variante al PRG che tuttavia si è fermato alla sola adozione. Sono state proposte altre varianti, l’ultima delle quali adottata di recente. Sulla variante del 2006 era stato prodotto anche lo Studio di Impatto Ambientale (SIA), mentre per le altre adozioni (compresa l’ultima), il procedimento di VIA non è stato nemmeno iniziato e non è stato prodotto nemmeno lo SIA. Appare comunque improcrastinabile il recupero e la riqualificazione di quell’area, posta a ridosso della città. L’amministrazione ha appunto manifestato di recente la propria volontà per quell’area, concordando con i proprietari un mix di funzioni (residenziale, commerciale, turistico), per una capacità edificatoria complessiva di 40.000 mq. Le altezze massime previste si attestano sui 13 m, abbassandosi progressivamente verso il lago. Di seguito sono riportate le tabelle delle consistenze e destinazioni in gioco nel Piano Attuativo dell'area Ex SAI, nel suo excursus temporale. Pag. 69 di 95 Tabella 92 - Confronto tra il Piano adottato nel 2007 e ultima variante presentata - Fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno Edificabilità zone del PRG Residenziale N. abitanti teorici insediabili 1 ab./150 mc Edifici che verranno mantenuti in tutto o in parte Piano 2007 DRS, H10, FVA 52% del volume totale 601 Variante Attuale DRS e in H10 solo recupero volumi esistenti 24,8% del volume totale 253 22% del volume totale 32.997,00 mc Tabella 93 - Dati ultima variante Piano Attuativo Ex SAI - Fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno Destinazione d'uso Superifcie lorda (mq) Turistico - produttivo Commerciale Direzionale Residenziale Altra Residenza Totale 14.560,00 6.538,00 7.036,00 11.635,75 1.838,25 41.608,00 SUC (mq) 14.072,00 6.449,00 6.765,00 10.957,75 1.724,25 39.968,00 Volume (mc) 50.095,80 29.572,10 29.262,60 38,027,30 5.882,40 152.80.20 Rapporto percentuale (%) 32,78 19,35 19,15 24,88 3,85 100,00 Tabella 90 - Piano Attuativo Ex SAI adottato con DCC 32/2006 - Fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno Ambito ha. 11,56 di cui Ha 9,7 di proprietà della Michelangelo s.r.l. Ha 1,86 del Demanio Provinciale e Ferrovie dello Stato Abitanti teorici insediabili (indice di 100 mc/abitanti) n. 1.138 Indici urbanistici Mc volumetria complessiva 212.419,10 residenziale 113.792 turistico - ricettivo 34.943 terziario servizi 10.700 terziario direzionale e commerciale 53.055 Superficie lorda (SUC) Mq 64.323 36.904 11.090 2.322 14.007 Tabella 91 - Piano Attuativo Ex SAI adottato con DCC 91/2007 - Fonte: Comune di Passignano sul Trasimeno Ambito ha. 11,56 di cui Ha 9,7 di proprietà della Michelangelo s.r.l. Ha 1,86 del Demanio Provinciale e Ferrovie dello Stato Abitanti teorici insediabili (indice di 150 mc/abitanti) n. 601 Indici urbanistici volumetria complessiva residenziale turistico - ricettivo turistico - residenziale terziario servizi terziario direzionale e commerciale RA post C dS R10 Mc 172.000,00 90.202,98 18.037,50 63.759,52 Superficie lorda (SUC) Mq 53.392,80 30.067,66 5.740 5.580 2.322 9.683,14 Area di espansione residenziale a Castel Rigone L’area di espansione residenziale individuata è di modeste dimensione, circa 2 ha ed è localizzata a sud del centro di Castel Rigone. Da un punto di vista del diritto, il PRG vigente individua l’area come destinata a verde di rispetto privato, che in fase di prima adozione con la DCC n. 72 del 22/11/2012 era stata riportata nelle aree agricole ordinarie. A seguito di osservazioni pervenute (n. 15 prot. A865 del 22/01/2013 e n. 35 prot n. A2233 del 25/02/2014) con la richiesta di creare un comparto edificatorio residenziale di espansione C0 (azzonamento del vigente piano), ritenute dai tecnici meritevoli di parziale accoglimento e a seguito di votazione positiva da parte del Consiglio Comunale del 20/03/2014, si è provveduto a modificare tale area come "potenzialmente trasformabile", demandando al PRG Parte Operativa la definizione degli indici. Dato l'alto valore del paesaggio e del contesto sono stati effettuati studi della visibilità ed intervisibilità dell'intervento e sono già state previste forme di mitigazione a cui si rimanda alla specifico capitolo del presente elaborato. Inoltre dal punto di vista del bilancio urbanistico l'area non dovrebbe essere considerata come un nuovo consumo di suolo agricolo in quanto già individuata in ambito urbano dal vigente PRG. Visibilità dei nuovi interventi edificatori L'effetto negativo delle nuove costruzioni, sullo sfondo del colore delle colline, non è dato dalla grandezza degli edifici, quanto dal loro contrasto cromatico. Infatti, eccezion fatta per il paesaggio urbano, fatto di palazzi e case anche molto colorate, il colore che connota molto dello spazio rurale di Passignano e dell'Umbria tutta è invece un colore che si accorda al colore dominate della campagna. Questo accordo non è frutto di una deliberata azione progettuale, di una intenzione programmatica, bensì figlio del tempo: tempo cronologico e meteorologico. Le costruzioni rurali, infatti, ad eccezione delle ville padronali, venivano tutte realizzate con materiali del luogo, sia che fossero utilizzati sotto forma di pietre che di malta legante. Ne deriva che la cromìa dominante, una volta caduto il primo intonaco di protezione, era quella del materiale sottostante: pietre e malta del luogo. Infine, anche se si fosse mantenuto e tinteggiato l'intonaco, il colore dello stesso era pur sempre un colore povero, che avrebbe sbiadito nel tempo, rivelando ancora una volta la matrice costitutiva. Le sole variazioni a questa regola generale, dal 1950 ca. in poi, sono date da un tinteggio azzurro, che avrebbe degenerato presto, e un rosa pallido. L'azzurro proveniva dal solfato di rame (anticrittogamico usato per la vite), e quindi materiale usato dai contadini e di costo accessibile. Il solfato di rame consentiva, unito alla calce, anche una leggera azione igienizzante. Il colore rosa, usato solo negli episodi particolari, risultava colore locale di Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 70 di 95 particolare gradevolezza, compensando la pervasiva e continua presenza del verde. Intuitivamente, insomma, si cercava di ovviare all'effetto Chevreul relativo ai colori complementari. Il colore rosa si trova facilmente in Umbria: dalla pietra del Subasio a quella di San Terenziano. Inoltre si ottiene facilmente dal rosso degli ossidi di ferro, relativamente a buon mercato. Si tenga conto, infine, che le case coloniche non avrebbero mai sopportato alberi di alto fusto e sempreverdi nelle vicinanze della casa, per una vitale necessità di soleggiamento. Ne deriva che le suddette case erano corredate, nel primo intorno, di qualche albero a foglia caduca e possibilmente fruttifero. La conseguenza è che per circa metà dell'anno i colori della casa, degli alberi spogli e del terreno erano tutti sulla stessa stessa scala cromatica e con simili percentuali di saturazione. Un discorso a parte va fatto per le ville padronali e le chiese, che potevano permettersi a volte il lusso di intonaci colorati (bicromi, nella maggior parte dei casi), o materiali lapidei faccia a vista. Le ville avevano poi la possibilità di annunciarsi con lunghi viali e recinzioni di una certa importanza, limitando di fatto il loro impatto quando si era ormai entrati nel loro “territorio”. Un altro fattore negativo di impatto sul territorio è dato dal nuovo rapporto tra edificio e terreno che il professionismo corrente persegue (cfr. Fig. 64 e 65). Mentre, infatti, in passato il mutuo rapporto si esplicitava in grande naturalità e leggerezza, oggi chi costruisce vuole avere avanti a sé un terreno pianeggiante di una certa entità. Questo obbliga a dei movimenti di terreno significativi e a delle conseguenti opere di contenimento del terreno. Vi è poi il tema della permeabilità. Anche in questo caso, è evidente che il modo di adagiarsi al terreno del vecchio casolare o delle abitazioni, non prevedeva grandi aree impermeabilizzate (Cfr. Fig. 28). Ogni spazio aperto, anche se pavimentato, era comunque permeabile (cfr. Fig. 64 e 65). E' giunto probabilmente il momento di tornare a soluzioni di questo tipo, anche attraverso nuovi materiali, transitabili e permeabili. Non è questa la sede per disciplinare adeguatamente il fenomeno, che sarà trattato con più pertinenza in sede di normativa per il PRG Operativo. Riteniamo che qui sia sufficiente evidenziare i temi e proporre un criterio. Riguardo agli effetti, prendendo come modello di riflessione la Fig. 65, è sufficiente dire che le nuove previsioni edificatorie dovranno presentare verso valle una schermatura di alberi per affievolire la loro presenza. Da monte, guardando verso valle, si potrebbe invece prescrivere che i tetti siano in laterizio tradizionale o trattati a giardini pensili. Gli eventuali pannelli solari, orientati verso valle (sud), saranno schermati dalle alberature citate prima. Riguardo agli interventi da farsi sui casolari dello spazio rurale, questi dovranno attuarsi nel rispetto della DGR 420/2007 e del censimento dei Beni culturali, parte del PRG appena adottato. Ci sembra che la DGR citata sia infatti sufficiente a tutelare i vari beni e che non sia necessario dire altro per quanto riguarda gli edifici. Per le aree aperte di pertinenza, invece, vale quanto già detto ai paragrafi precedenti. Riqualificazione area ex SAI Riguardo alle nuove costruzioni da realizzare nell'area ex SAI, oltre a quanto già detto, si possono fin da ora esplicitare alcuni criteri progettuali: 1. l'edificazione dovrà modulare le altezze, partendo con le minime possibili in prossimità del lago ed eventualmente accrescendo le stesse verso la ferrovia, in modo da riprodurre l'attuale paesaggio urbano di Passignano, connotato da sequenze e piani successivi; 2. le nuove edificazioni non potranno superare quelle esistenti; 3. le nuove edificazioni fronte lago dovranno essere schermate da un piano alberato caducifoglie; 4. le cromie dei nuovi edifici dovranno essere sottoposte a uno studio specifico; 5. dovrà essere risolto il nodo veicolare che verrà a costituirsi all'ingresso della nuova area, in modo da evitare quanto più possibile ingorghi e rallentamenti del traffico; 6. la nuova area dovrà studiare anche un percorso pedonale di qualità che colleghi il centro della città e soprattutto il collegamento pedonale verso il lungolago oggi più frequentato, con una particolare attenzione verso persone disabili. RA po st Cd S R10 Figura 50 - Foto area Ex SAI - Passignano sul Trasimeno Parcheggi di scambio Riguardo i parcheggi di scambio da realizzarsi in Passignano est e Passignano ovest, si potrà limitare il loro effetto negativo prevedendo una pavimentazione che raccolga l'acqua piovana e che la purifichi, prima di reimmetterla in circolo. Inoltre dovranno prevedersi delle piccole costruzioni di ristoro e delle colonnine elettriche per la ricarica di eventuali veicoli. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Figura 51 - Visibilità nuovi interventi edificatori a Castel Rigone - Passignano sul Trasimeno RA post C dS R10 Pag. 71 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Figura 52 - Visibilità interventi edificatori in riqualificazione dell'area Ex SAI - Passignano sul Trasimeno RA po st Cd S R10 Pag. 72 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Figura 53 - Visibilità delle aree con nuovi interventi edificatori e con disciplina pregressa - Passignano sul Trasimeno RA post C dS R10 Pag. 73 di 95 Passignano sul Trasimeno Figura 54 - Ambito dell'intervisibilità e visibilità - Passignano sul Trasimeno RA po st Cd S R10 Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 74 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Figura 55 - Vista 01 dal Raccordo A1 verso i crinali: assenza di visibilità di Castel Rigone - Passignano sul Trasimeno Figura 56 - Vista 02 Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio - Passignano sul Trasimeno Figura 57- Vista 03 - Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio - Passignano sul Trasimeno RA post C dS R10 Pag. 75 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Figura 58- Vista 04 - Vista del Lago Trasimeno dal Crinale Principale - Passignano sul Trasimeno Figura 59 - Vista 05 - Vista di Castel Rigone e del Lago Trasimeno dal Crinale Principale - Passignano sul Trasimeno RA po st Cd S R10 Pag. 76 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 77 di 95 Figura 60 - Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio - Passignano sul Trasimeno Figura 62 - Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio - Passignano sul Trasimeno - Foto da Google immagini Figura 61 - Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio - Passignano sul Trasimeno - Foto da Google immagini Figura 63 - Aree dell'inserimento dei nuovi volumi nel paesaggio di Castel Rigone - Passignano sul Trasimeno RA post C dS R10 Passignano sul Trasimeno Figura 64 - Sezione tipo- Rapporto tra edifici e terreno - Passignano sul Trasimeno Figura 65 - Criteri di mitigazione degli interventi di nuova edificazione - Passignano sul Trasimeno RA po st Cd S R10 Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 78 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 79 di 95 12. Definizione dei set di indicatori per il monitoraggio Il monitoraggio ha come finalità di valutare l’influenza del piano sulle varie componenti assicurando contemporaneamente un controllo degli effetti derivanti dall’attuazione del PRG ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In relazione a quanto appena esposto e perché il monitoraggio possa essere: ▪ ▪ ▪ applicabile, gestibile nel tempo, propedeutico all’aggiornamento del Piano, all’introduzione di eventuali varianti, all’individuazione di azioni correttive la selezione degli indici utilizzati ha necessariamente seguito criteri di semplicità di definizione, di elevata comprensibilità, di economia nelle procedure di misura, e di contenimento del numero complessivo dei parametri. La Governance La governance che dovrà gestire il sistema di monitoraggio è piuttosto semplice e reputiamo che possa consistere in due soggetti principali: il Comune e ARPA Umbria. Il Comune è obbligato ad aggiornare i dati in suo possesso ogni due anni o ogni volta che ci sia una variazione significativa a seguito di una fase attuativa precisa e incisiva. Queste fasi corrispondono normalmente alla dinamica edilizia e soprattutto ad eventi straordinari (piani attuativi in variante al PRG, SUAP in variante al PRG, Accordo di Programma, programma Urbanistico, ecc.). ARPA trasmetterà i propri dati al Comune (Uff. Ambiente) che provvederà ad aggiornarli. La tabella con gli indicatori del monitoraggio saranno pubblicati in formato aperto sul sito del Comune di Passignano. Gli indicatori Per la definizione e qualificazione degli indicatori è stato preso a modello il riferimento proposto dal MATTM, che distingue gli indicatori in: di processo, di contributo, di contesto. Gli indicatori di processo sono quelli che noi abbiamo chiamato indicatori di progetto e che sono quindi conseguenza di una volontà di progetto. Sono collegati agli obiettivi perseguiti dal piano. Gli indicatori di contributo sono gli indicatori che misurano quanto il processo/piano/progetto intende innovare rispetto al contesto. Gli indicatori di contesto sono indicatori che misurano lo stato attuale del contesto e che sono spesso anche esogeni, e cioè fuori dall’ambito di dominio del processo/piano/progetto. Rispetto a questa tripartizione abbiamo operato delle variazioni. La prima è che tra gli Indicatori di processo (Ip) intendiamo inserire anche indicatori che non sono propriamente ambientali, ma che riflettono le idee progettuali del piano. Sono tali, per esempio, il numero dei posti letto, i giorni di permanenza, ecc. Riguardo agli indicatori di contributo (Indicatori di variazione: Iv), abbiamo deciso di toglierli. Riteniamo che questi possano essere sostituiti da una maggior frequenza di lettura degli indicatori di processo (Ip) e da quelli di contesto (Ip). Eventualmente potranno essere sempre reintrodotti lungo la durata del Piano di Monitoraggio. Gli indici e relativi indicatori proposti per valutare i possibili effetti sulla componente “biodiversità e connettività” sono: RA post C dS R10 Tabella 94 - Indicatori per il monitoraggio Indicatore Unità di misura DPSIR Fonte Periodicità Occupazione del suolo % P Comune (Tavv. EP 03 sud e nord – Carta dei contenuti urbanistici del PRGS) due anni Uso del suolo ha S Comune (Tavv. A01 sud e nord - Uso due anni del suolo – PRGS) Indice di trasformazione delle sponde % P Comune Ortofoto volo 2011 due anni Indici di connessione ecologica % P Comune (Tavv. EP 05 sud e nord Rete Ecologica Comunale – PRGS) due anni Occupazione del suolo. L'indicatore proposto fornisce informazioni rispetto all'incidenza del fenomeno urbanizzativo in relazione alla superficie totale del comune, indipendentemente dall'effettiva urbanizzazione. Il dato viene calcolato come rapporto tra l’urbanizzato inteso come tessuto urbano, edificati rurali e viabilità sul totale e delle terre emerse e viene riportato in percentuale. Le categorie considerate sono: raccordo A1, ferrovia e macroaree lorde. Il valore dell'indice calcolato è pari a 7,3% (Urbanizzato: 416,2 ha - Superficie totale del comune escluso la porzione occupata dallo specchio d'acqua: 5702,91 ha) La frequenza con cui applicare il suddetto indice è di due anni. Uso del suolo. L'indice fornisce informazioni sulla variazione a distanza di anni della tipologia e dell'estensione delle principali attività antropiche sul territorio consentendo di rilevare i cambiamenti nell'uso del suolo in agricoltura e nelle aree urbane e l'evoluzione dei sistemi naturali e seminaturali. L'estensione delle varie aree dell'uso del suolo derivano dalle Tavv. A01 sud e nord - Carta dell'uso del suolo realizzata mediante rilievi di campo e interpretazione di foto aeree (volo 2011). La frequenza con cui applicare il suddetto indice è di due anni. Di seguito le superfici sono riportate le categorie di calcolo, presi dall'aggregazione dall'uso del suolo: Superfici artificiali: area portuale, campeggio, cimitero, depuratore, edificato produttivo, edificato rurale, edificato rurale produttivo, edificato urbano, impianto sportivo, viabilità, ferrovia, pertinenza stradale o ferroviaria, verde pubblico, verde privato e verde urbano; Superfici agricole: arboricoltura, frutteti, oliveti, vigneti, seminativo, seminativo arborato, rimboschimento; Territori boscati: bosco, terreni abbandonati, gruppo puro o misto di vegetazione, pascolo, pascolo arborato, vegetazione ripariale Corpi idrici: reticolo idrografico, invaso artificiale e fascia di transizione Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Tabella 95 - Categorie e superfici di Uso del Suolo nel Comune di Passignano, anno 2012 CATEGORIA Superfici artificiali Superfici agricole Territori boscati Corpi idrici totale superficie comunale Superficie (Ha) 549,12 1573,71 3538,71 2446,59 Pag. 80 di 95 L’indice verrà aggiornato sottraendo o sommando alla lunghezza della sponda trasformata la lunghezza del tratto interessato dalla variazione: si sottrarrà nel caso di interventi di rinaturalizzazione o di dismissione di attività antropiche, mentre si sommerà nel caso di trasformazione di tratti con assetto naturale o seminaturale. Nel novero delle porzioni di sponde trasformate ricadono situazioni piuttosto diversificate: si passa infatti da sponde in cui risulta semplicemente rimossa la vegetazione del canneto, a sponde occupate da strutture e attrezzature di notevole impatto, come darsene, moli e altri edifici. È auspicabile che, con dovuti tempi e risorse, l’indice proposto possa essere ulteriormente affinato, rivolgendolo, in particolare, a valutare la pressione antropica (qualità/quantità della trasformazione) anche all’interno di quella che qui viene meramente definita porzione trasformata. 8108,13 Indici di connessione ecologica. L'indice fornisce informazioni rispetto alla variazione delle categorie individuate Rete Ecologica Regionale dell’Umbria – RERU (AA VV, 2009). Viene calcolato facendo il rapporto tra la superficie occupata dall’indicatore i-esimo con la superficie comunale. La fonte di riferimento per la costruzione dell’indice di connessione ecologica è rappresentata dall'adeguamento della Rete Ecologica Regionale dell’Umbria – RERU (AA VV, 2009) a scala 1:5000 per il territorio del Comune di Passignano sul Trasimeno (Rete Ecologica Comunale - REC). Tra le tre categorie individuate da tale cartografia gli indicatori del grado di connessione ecologica presente nell’area precedentemente alla realizzazione del progetto o piano in valutazione sono: - Unità di connessione ecologica - Corridoi e pietre di guado-habitat - Matrice Nella misurazione della connessione ecologica dell’area in valutazione tutti e tre gli indicatori devono essere utilizzati in quanto capaci di fornire informazioni reciprocamente integrative e complementari. La frequenza con cui applicare il suddetto indice è di due anni. Considerando che la superficie totale del comune escluso la porzione occupata dallo specchio d'acqua è pari a 5702,91 ha, in tabella sono riportati i dati per il calcolo dei tre indici ed il valore dello stesso. Tabella 96 - Indicatore di Connessione Ecologica Denominazione dell’indicatore CORRIDOI (c) Denominazione del corrispondente tema REC Unità di connessione ecologica Corridoi e pietre di guado MATRICE (m) Matrice UNITÀ (u) Figura 66 - Foto area Ex SAI - Passignano sul Trasimeno Indice di trasformazione delle sponde. L'indice fornisce informazioni rispetto all'incidenza delle attività umane sulla sponda del lago. Il dato è calcolato mettendo in relazione la lunghezza delle sponde interessate da trasformazioni di vario genere dell’assetto naturale (come spiagge attrezzate, attività commerciali, pontili, darsene, parchi gioco) con la lunghezza complessiva delle sponde lacustri ricadenti nel Comune di Passignano sul Trasimeno. Sono considerate naturali, in questo caso, anche situazioni di carattere “seminaturale”, come varchi e interruzioni del canneto, operate dall’uomo, che comunque non abbiano originato più che superfici con vegetazione erbacea spontanea. La lunghezza delle sponde del lago comprese nel territorio comunale è stata misurata mediante fotointerpretazione sull’ortofotocarta (volo 2011) alla scala di 1:1000; medesima procedura è stata attuata per individuare i tratti di sponda trasformati. La lunghezza complessiva delle sponde è pari a 10669 m; attualmente 2199 m risultano trasformati, pertanto il valore dell'indice calcolato è pari 20,61% (2199/10669*100). La frequenza con cui applicare l’indice è di due anni, ma ancor più efficace sarà la valutazione, caso per caso, in occasione di ogni nuova intenzione di trasformazione. RA po st Cd S R10 Indice Superficie indicatore (ha) Valore indice (%) ICp = Sp / St 4078 71,51 ICc = Sc / St 182 3,20 ICm = Sm/ St 993 17,41 Caratteristica principale di un monitoraggio è quella di essere un’attività che si ripete nel tempo con una tempistica predefinita; in questa ottica le fasi saranno necessariamente contraddistinte da un tempo t0 precedente all’attuazione del piano e una serie di tn successivi all’attuazione con frequenza di due anni per la raccolta dati e conseguente elaborazione degli indici. Riteniamo che altri indicatori utili possano essere quelli indicati nella matrice Tab. 97 e 98, di cui non si dà descrizione perché sufficientemente esplicativi di per sé. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 81 di 95 Tabella 97 - Indicatori di Contesto INDICATORI DI CONTESTO Tematica Strategica Cambiamenti climatici e energia pulita Cambiamenti climatici e energia pulita Cambiamenti climatici e energia pulita Cambiamenti climatici e energia pulita Cambiamenti climatici e energia pulita Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Contributi e Tematiche Ambientali Regione Umbria, Inventario regionale delle emissioni Regione Umbria, Inventario regionale delle emissioni Unità di misura Tonn./ann o Tonn./ann o Energia prodotta da biomasse Comune/ARPA Umbria Energia prodotta da fonte eolica Questione Ambientale Indicatore di Contesto Fattori climatici e energia Emissioni gas serra Emissioni di gas serra totali e per settori Fattori climatici e energia Emissioni gas serra Emissioni totali di CO2 - macrosettori SNAP 97 Fattori climatici e energia Fattori climatici e energia Fattori climatici e energia Atmosfera e agenti fisici Atmosfera e agenti fisici Atmosfera e agenti fisici Atmosfera e agenti fisici Atmosfera e agenti fisici Atmosfera e agenti fisici Atmosfera e agenti fisici Acqua Anno 2010 27.523 2010 kW 0 2010 Comune/ARPA Umbria kW 0 2010 Energia prodotta da fonte solare Atlasole GSE/Comune kW 1.525,7 Qualità dell'aria Giorni di blocco del traffico (annui) Comune N. 0 2012 Inquinamento elettromagnetico Inquinamento elettromagnetico Inquinamento elettromagnetico Inquinamento elettromagnetico Inquinamento elettromagnetico Inquinamento elettromagnetico Tutela delle acque a specifica destinazione d’uso Densità degli impianti di telecomunicazione (n. impianti / superficie) ARPA Umbria N./kmq 0 2011 Impianti per tele-radiocomunicazione (RTV) ARPA Umbria N. 0 2011 Siti RTV ARPA Umbria N. 0 2011 Impianti Stazioni Radio Base (SRB) ARPA Umbria N. 14 2011 Densità impianti SRB ARPA Umbria N./Kmq 0,17 2011 Siti SRB ARPA Umbria N. 3 2011 Corpi idrici intesi a scopo ricreativo, comprese le aree designate come acque di balneazione a norma della direttiva 76/160/CEE ARPA Umbria % 7,2 2014 Prod. Energia da fonti rinnovabili Prod. Energia da fonti rinnovabili Prod. Energia da fonti rinnovabili ha 0 2012 % 0 2012 % 0 2006 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola ARPA Umbria ha 4.464 2014 Perdita di biodiversità Superficie di aree protette (SIC, ZPS, zone umide, parchi, riserve nazionali e regionali, aree marine protette) Rete Natura 2000 ha SIC 4.260 ZPS 2.550 2012 Biodiversità, Flora e Fauna Perdita di biodiversità Percentuale aree protette / superficie comunale Rete Natura 2000 % 53 2012 Suolo Spazio rurale Superfici aree di particolare interesse agricolo: APIA) PRGS adottato Ha 391,28 2012 Suolo Spazio rurale Percentuale aree di particolare interesse agricolo su aree agricole totali PRGS adottato % 14,65 2015 Suolo Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Gestione sostenibile delle foreste Percentuale superficie percorsa da incendi su superficie totale comunale Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Dissesto idrogeologico Percentuale di superficie a rischio idrogeologico Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Contaminazione del suolo e delle acque Conservazione e gestione delle risorse naturali Biodiversità, Flora e Fauna Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Note 2007 2015 Elaborazione Regione Umbria su dati Corpo forestale dello Stato Elaborazione Regione Umbria su dati Corpo forestale dello Stato Autorità di Bacino del fiume Tevere, Piano stralcio di assetto idrogeologico Superficie percorsa da incendi e percentuale su superficie totale comunale RA post C dS R10 Dato 27.659 Gestione sostenibile delle foreste Conservazione e gestione delle risorse naturali Fonte Aree balneabili del lago entro il confine comunale 168,9.ha Specchio lacustre 2350 ha Carta Contenuti urbanistici del PRGS - EP 03 nord e sud Carta Contenuti urbanistici del PRGS - EP 03 nord e sud Aree agricole totali 2.617,08 ha (AAO+APIA) Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 82 di 95 INDICATORI DI CONTESTO Tematica Strategica Contributi e Tematiche Ambientali Questione Ambientale Indicatore di Contesto Fonte Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Spazio rurale Superfici aree agricole ordinarie AAO PRGS adottato Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Spazio rurale Superfici destinata ad agricoltura biologica / SAU ARPA Umbria/Regione Umbria Unità di misura Ha % Dato Anno 2.225,8 2015 13,16 2010 caprini n.8 ovini n.1.088 bovini da carne n.363 suini n.1.514 avicoli da carne n.33.000 2012 Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Spazio rurale Attività zootecniche Comune/Asl 2 servizio veterinario Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Spazio rurale Aree destinate a fertirrigazione Comune/ARPA Umbria Ha 109 2005 Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Gestione sostenibile delle foreste Superfici aree boscate PRGS adottato Ha 2.739 2015 Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Gestione sostenibile delle foreste Indice di boscosità (aree boscate su superficie comunale totale) PRGS adottato % 33,78 2015 Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Gestione sostenibile delle foreste Superficie aree boscate per abitante PRGS adottato Mq/ab 4.789 2014 Conservazione e gestione delle risorse naturali Biodiversità, Flora e Fauna Perdita di biodiversità Indice superficie ambiti fluviali e lacustri / Superficie totale comunale PRGS adottato % 30,18 2012 Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Biodiversità, Flora e Fauna Biodiversità, Flora e Fauna PRGS adottato Ha 2.207 2012 PRGS adottato % 27,22 2012 RA po st Cd S R10 Perdita di biodiversità Perdita di biodiversità Atmosfera e agenti fisici Inquinamento acustico Atmosfera e agenti fisici Inquinamento acustico Acqua Acqua Acqua Acqua Suolo Trattamento delle acque reflue Trattamento delle acque reflue Trattamento delle acque reflue Trattamento delle acque reflue Contaminazione del suolo e delle acque Superfici con vincolo paesaggistico D.lgs. 42/2004 Superfici con vincolo paesaggistico D.lgs. 42/2004/superficie totale comunale Stato di attuazione del piano di zonizzazione acustica Approvazione del piano di risanamento acustico N. capi Comune SI/NO SI Comune SI/NO NO Note Carta Contenuti urbanistici del PRGS - EP 03 nord e sud (AAO + l'area Zauni di Castel Rigone e le aree opzionate per i parcheggi) SAU 2010 1.968 ha Superficie bio 2010 259 ha Carta Contenuti urbanistici del PRGS - EP 03 nord e sud Aree boscate al netto delle macroaree Carta Contenuti urbanistici del PRGS - EP 03 nord e sud Aree boscate al netto delle macroaree ISTAT 2014 5.719 ab Corpi idrici (reticolo idrografico, invaso artificiale, fascia di transizione) Categorie dalla Tav. Uso del Suolo Carta G01 Vincoli Paesaggistici e storico-architettonci Carta G01 Vincoli Paesaggistici e storico-architettonci Estensione della rete fognaria PRGS adottato Km 7,83 2012 Depuratori civili PRGS adottato N. 1 2012 Depuratori industriali PRGS adottato N. 0 2012 Abitanti allacciati al servizio di depurazione ARPA Umbria N.%/utenze tot. 92 2012 Abitanti equivalenti 12.000 - abitanti allacciati 11.053 Acquifero vulnerato da nitrati PTA ha 2.350 2006 Intero bacino del Trasimeno Suolo Dissesto idrogeologico Fascia A,B,C PAI Kmq 0 2006 Suolo Dissesto idrogeologico Aree a rischio R1, R2, R3, R4 PAI Kmq 0 2006 Suolo Dissesto idrogeologico Interventi di consolidamento e di sistemazione per aree a rischio da dissesto PAI Kmq 0 2006 Carta B02 Reti Tecnologiche PAI Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 83 di 95 INDICATORI DI CONTESTO Tematica Strategica Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Contributi e Tematiche Ambientali Suolo Suolo Fonte Unità di misura Questione Ambientale Indicatore di Contesto Dissesto idrogeologico Superficie assoggettata a vincolo idrogeologico PRGS adottato Kmq 49,52 2012 49.527.391 mq - Tavola G03 - Vincolo idrogeologico Dissesto idrogeologico Indice di rischio idrogeologico (Sup. tot. urbanizzata A, B, C, D, F / Sup. aree a rischio da dissesto da esondazione e con vincolo idrogeologico) PRGS adottato % 7,78 2012 S.U. da PRGS 385 ha (macroaree lorde senza aree Zauni, raccordo A1 e ferrovia) N. 2 siti di competenza privata lista A1 1 sito di competenza privata lista A2 2008 2 2003 A Suolo Contaminazione del suolo Siti contaminati riconosciuti Piano Bonifica aree inquinate Regione Umbria Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Dissesto idrogeologico Rischio sismico ARPA Umbria Grado Dato Anno Conservazione e gestione delle risorse naturali Biodiversità, Flora e Fauna Occupazione del suolo Occupazione del suolo PRGS adottato % 7,3 2015 Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Uso del Suolo Uso del suolo: Superfici artificiali PRGS adottato ha 549,12 2012 Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Uso del Suolo Uso del suolo: Superfici agricole PRGS adottato ha 1.573,71 2012 Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Uso del Suolo Uso del suolo: Territori boscati PRGS adottato ha 3.538,71 2012 Conservazione e gestione delle risorse naturali Suolo Uso del Suolo Uso del suolo: Corpi idrici PRGS adottato ha 2.446,59 2012 Erosione delle coste Indice di Trasformazione delle Sponde Comune Ortofoto volo 2011 % 20,61 2011 Conservazione e gestione delle risorse naturali Conservazione e gestione delle risorse naturali Biodiversità, Flora e Fauna Perdita di biodiversità Indice di connessione ecologica - unità di connessione ecologica PRGS adottato % 71,51 2012 Conservazione e gestione delle risorse naturali Biodiversità, Flora e Fauna Perdita di biodiversità Indice di connessione ecologica - corridoi e pietre di guado PRGS adottato % 3,2 2012 RA post C dS R10 Note Carta dei Contenuti Urbanistici del PRGS EP 03 categoria Urbanizzato (raccordo A1, ferrovia e macroaree lorde senza aree Zauni) 416,2ha / Superficie comunale totale escluso lo specchio d'acqua 5702,91 ha Carta Uso del Suolo del PRGS EC A01 categoria area portuale, campeggio, cimitero, depuratore, edificato produttivo, edificato rurale, edificato rurale produttivo, edificato urbano, impianto sportivo, viabilità, ferrovia, pertinenza stradale o ferroviaria, verde pubblico, verde privato e verde urbano Carta Uso del Suolo del PRGS EC A01 categorie arboricoltura, frutteti, oliveti, vigneti, seminativo, seminativo arborato, rimboschimento Carta Uso del Suolo del PRGS EC A01categorie bosco, terreni abbandonati, gruppo puro o misto di vegetazione, pascolo, pascolo arborato, vegetazione ripariale Carta Uso del Suolo del PRGS EC A01categorie reticolo idrografico, invaso artificiale e fascia di transizione Lunghezza complessiva sponde 10669 m di cui 2.199 m risultano trasformate Carta Rete Ecologica Comunale EP05 Superficie indicatore su superficie comunale al netto del lago Carta Rete Ecologica Comunale EP05 Superficie indicatore su superficie comunale al netto del lago Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 84 di 95 INDICATORI DI CONTESTO Tematica Strategica Contributi e Tematiche Ambientali Conservazione e gestione delle risorse naturali Biodiversità, Flora e Fauna Consumo e Produzione sostenibili Certificazioni Consumo e Produzione sostenibili Certificazioni Consumo e Produzione sostenibili Consumo e Produzione sostenibili Consumo e Produzione sostenibili Rifiuti Consumo e Produzione sostenibili Rifiuti Consumo e Produzione sostenibili Rifiuti Consumo e Produzione sostenibili Rifiuti Rifiuti Rifiuti Questione Ambientale Perdita di biodiversità Certificazione ambientale di prodotto e di processo Certificazione ambientale di prodotto e di processo Produzione di rifiuti totali e urbani Produzione di rifiuti pericolosi Raccolta differenziata Smaltimento in discarica e incenerimento Smaltimento in discarica e incenerimento Smaltimento in discarica e incenerimento Indicatore di Contesto Anno Note Carta Rete Ecologica Comunale EP05 Superficie indicatore su superficie comunale al netto del lago % 17,41 2012 Imprese agricole certificate EMAS e/o certificate ISO 14000 Sincert/ARPA Umbria N. 0 2010 Imprese artigianali/industriali registrate EMAS e/o certificate ISO 14000 ARPA Umbria N. 0 2010 Produzione di rifiuti urbani totale procapite ARPA Umbria/ATI2 kg/ab*ann o 578 2013 Rapporto Rifiuti 2013 Produzione di rifiuti pericolosi ARPA Umbria/ATI2 t/anno 22 2013 Rapporto Rifiuti 2013 Percentuale di RU raccolti in maniera differenziata distinti per frazione merceologica ARPA Umbria/ATI2 % 46,3 2013 Rapporto Rifiuti 2013 Punti di raccolta differenziata (Isole ecologiche) Comune N. 2 2010 Discariche autorizzate Comune N. 0 Discarica di Borgogiglione nel Comune di Magione Indice territoriale di detrazione ambientale (discariche autorizzate / sup. totale comunale) Comune % 0 Discarica di Borgogiglione nel Comune di Magione Ambiente Urbano Attrezzature e servizi PRG Ambiente Urbano Attrezzature e servizi Indice di compensazione ecologica residenziale (Superficie residenziale urbanizzata / Superficie verde urbano e territoriale) PRG Attività Produttive Produttivo Procedure di VIA realizzate per impianti produttivi Risorse culturali e paesaggio Patrimonio culturale, architettonico e archeologico Paesaggio Risorse culturali e paesaggio Patrimonio culturale, architettonico e archeologico Paesaggio Risorse culturali e paesaggio Patrimonio culturale, architettonico e archeologico Paesaggio RA po st Cd S R10 Dato PRGS adottato PRG Tutela e gestione del patrimonio culturale, architettonico e archeologico Tutela e gestione del patrimonio culturale, architettonico e archeologico Unità di misura Indice di connessione ecologica - matrice Superficie disponibile di verde urbano pubblico per abitante Tutela del Paesaggio Fonte PRGS adottato/PCS Mq/ab. 17,7 2015 PRGS adottato % 29,86 2015 Comune/ARPA Umbria N. 0 Superficie degli ambiti paesaggistici tutelati MIBAC UmbriaGeo Numero dei Beni dichiarati d'interesse culturale e vincolati da provvedimento PRGS adottato PPR Numero presenze archeologiche PRGS adottato kmq verde attuato 55.087 mq verde previsto e 46.123 mq di verde di gestione comunale. Il verde non attuato e di progetto 74.350 mq S.U. residenziale da PRGS mq 3.022.185 (aree per insediamenti prevalentemente residenziali, insediamenti storici, ambiti polifunzionali e nuclei storici)/verde attuato 101.210 mq Documento Programmatico 22,11 2012 n. 7 2012 n. 17 2012 Carta G01 Vincoli Paesaggistici e storico-architettonci (calcolati sia i beni paesaggistici son decreto di vincolo che i beni architettonici vincolati) 2210,87 ha Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 85 di 95 INDICATORI DI CONTESTO Tematica Strategica Contributi e Tematiche Ambientali Risorse culturali e paesaggio Patrimonio culturale, architettonico e archeologico Paesaggio Salute pubblica Salute Trasporti sostenibili Trasporti Trasporti sostenibili Trasporti Trasporti sostenibili Trasporti Trasporti sostenibili Trasporti Questione Ambientale Tutela e gestione del patrimonio culturale, architettonico e archeologico Incidentalità stradale Emissioni in atmosfera dai trasporti Emissioni in atmosfera dai trasporti Emissioni in atmosfera dai trasporti Frammentazione del territorio Indicatore di Contesto Unità di misura Fonte Ambiti di interesse archeologico PRGS adottato N. incidenti stradali Comune/ISTAT Regione Umbria, Inventario regionale delle emissioni Regione Umbria, Inventario regionale delle emissioni Regione Umbria, Inventario regionale delle emissioni n. Tonn./ann o Tonn./ann o PRGS adottato Emissioni di gas serra dai trasporti Emissioni di inquinanti dai trasporti Emissioni di inquinanti dai trasporti Densità di infrastrutture di trasporto (kmq rete/kmq) Ha Dato Anno Note 87,63 2012 0 2012 10.817,41 2010 184,72 2010 Inquinanti principali Kg/anno 468,94 2010 IPA e metalli pesanti kmq/kmq 0,022 2012 Carta EC A01 del PRGS categoria viabilità e ferrovia 1.826.300 mq Tabella 98- Indicatori di Piano INDICATORI DI PIANO Questione Ambientale Attrezzature e servizi Attrezzature e servizi Certificazione ambientale di prodotto e di processo Contaminazione del suolo e delle acque Contaminazione del suolo e delle acque Erosione delle coste Frammentazione del territorio Incidentalità stradale Inquinamento acustico Inquinamento acustico Occupazione ed impermeabilizzazione del suolo Perdita di biodiversità Perdita di biodiversità Perdita di biodiversità Produzione di rifiuti totali e urbani RA post C dS R10 Indicatore di Piano Superficie disponibile di verde urbano pubblico per abitante Indice di compensazione ecologica residenziale (Superficie residenziale urbanizzata / Superficie verde urbano e territoriale) Numero di registrazioni EMAS (suddivise per organizzazione e sito) Unità di misura Fonte T0 (Approvazione PRGO) Target Anni PRGS adottato / PCS Mq/ab. 18,09 27,36 2 PRGS adottato % 21,69 17,1 2 ARPA Umbria N. 0 1 2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola ARPA Umbria ha 4.464 4.400 2 Acquifero vulnerato da nitrati PTA ha 2.350 2.300 2 Indice di Trasformazione delle Sponde Comune Ortofoto volo 2011 % 20,61 20,61 2 Densità di infrastrutture di trasporto PRGS adottato kmq/kmq 0,022 0,023 2 N. incidenti stradali Stato di attuazione del piano di zonizzazione acustica Approvazione del piano di risanamento acustico Comune / ISTAT n. 0 0 2 Comune SI/NO SI SI 2 Comune SI/NO NO SI 2 Occupazione del suolo PRGS adottato % 7,3 7,4 2 PRGS adottato % 71,51 72 2 PRGS adottato % 3,2 4 2 PRGS adottato % 17,41 18 2 ARPA Umbria / ATI2 kg/ab*anno 578 520 2 Indice di connessione ecologica - unità di connessione ecologica Indice di connessione ecologica - corridoi e pietre di guado Indice di connessione ecologica - matrice Produzione di rifiuti urbani totale procapite Note Con l'attuazione di tutte le aree previste 177.787 mq e con popolazione prevista di 6.497 abitanti Con l'attuazione di tutte le aree previste 177.787 mq e la superficie residenziale attuata con l'area Zauni di Castel Rigone S.U. residenziale da PRGS mq 3.042.835 Carta Uso del Suolo del PRGS EC A01 categoria viabilità e ferrovia 1.826.300 mq e lunghezza tracciato nuovo ferrovia 8,2 km x 12 m = 98.400 mq Aggiunte nuova area residenziale 2 ha e parcheggi di interscambio 3,8 ha = 422 ha Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 86 di 95 INDICATORI DI PIANO PIANO Questione Ambientale Qualità dell'aria Raccolta differenziata Indicatore di Piano Unità di misura Fonte Giorni di blocco del traffico (annui) Percentuale di RU raccolti in maniera differenziata distinti per frazione merceologica Comune N. ARPA Umbria / ATI2 % T0 (Approvazione PRGO) Anni Target 0 0 2 46,3 51 2 Smaltimento in discarica e incenerimento Smaltimento in discarica e incenerimento Smaltimento in discarica e incenerimento Punti di raccolta differenziata (Isole ecologiche) Comune N. 2 2 2 Discariche autorizzate Comune N. 0 0 2 Indice territoriale di detrazione ambientale (discariche autorizzate/sup. totale comunale) Comune % 0 0 2 Spazio rurale Superfici aree agricole ordinarie (AAO) PRGS adottato ha 2.225,8 2.220 2 Spazio rurale Superfici destinata ad agricoltura biologica/SAU 13,16 14 2 Spazio rurale Trattamento delle acque reflue Trattamento delle acque reflue Trattamento delle acque reflue Trattamento delle acque reflue Tutela delle acque a specifica destinazione d’uso Uso del Suolo Note Sono state sottratte alle aree agricole ordinarie i futuri parcheggi e l'area ZAUNI Aree destinate a fertirrigazione ARPA Umbria / Regione Umbria Comune / ARPA Umbria Ha 109 98 2 Estensione della rete fognaria PRGS adottato Km 7,83 8 2 Depuratori civili comune N. 1 1 2 Depuratori industriali comune N. 0 0 3 anni Abitanti allacciati al servizio di depurazione ARPA Umbria %/utenze tot. 92 97 3 anni Corpi idrici intesi a scopo ricreativo,comprese le aree designate come acque di balneazione a norma della direttiva 76/160/CEE Uso del suolo: Superfici artificiali ARPA Umbria % 7,2 8 2 PRGS adottato ha 549,12 2 Nuova area Castel Rigone 2 ha e parcheggi di progetto 3,7 ha Uso del Suolo Uso del suolo: Superfici agricole PRGS adottato ha 1.573,71 554,7 1.568 2 Nuova area Castel Rigone 2 ha eparcheggi di progetto 3,7 ha Uso del Suolo Uso del Suolo Uso del suolo: Territori boscati Uso del suolo: Corpi idrici Agriturismi Posti letto in agriturismi Presenze PRGS adottato PRGS adottato Comune / IAT Comune / IAT Comune / IAT ha ha Num Num. Num. 3.538,71 2.446,59 14 241 174.829 3.539 2.447 15 265 183.570 2 2 2 2 2 Estensione Rete escursionistica Comune / IAT Km 48,9 54 2 SUC Commercio di vicinato/abitanti Comune Mq/abitanti 0,76 0,85 2 Colonne elettriche Alberi monumentali Fattorie sociali Fattorie didattiche Criticità paesaggistiche Interventi in fascia di rispetto RFI (ST liberata) Banca dati patrimonio Interventi edilizi in classe A ex art. 17/2008 Comune Comune Comune Comune PRGS adottato Comune Comune Comune Num. Num Num. Num Ha Ha SI/NO Num 2 0 0 5 10,1 0 NO 0 5 50 1 6 0 5 SI 10 2 2 2 2 2 2 2 2 Elenco Regionale ex sai sito 91.988 mq e area cantiere provincia (circa 8.850 mq Nuovi strumenti Comune Num. 0 3 2 Piano Energetico, Contratto di Paesaggio e Piano Strategico Intercomunale Piano Eliminazione Barriere Architettoniche Comune SI/NO NO SI 2 RA post CdS R10_ % dato al 2014 dato al 2014 dato al 2011 (incremento del 5%) calcolati i soli itinerari tematici + incremento di progetto del 10% Superficie di vendita 3.085 mq per un totale di 4.377 mq abitanti al 2014 5.719 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Figura 67 - Indicatore di contesto: Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola RA post C dS R10 Pag. 87 di 95 Passignano sul Trasimeno Figura 68 - Indicatori di contesto: Superfici aree di particolare interesse agricolo, aree agricole ordinarie RA po st Cd S R10 Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 88 di 95 Passignano sul Trasimeno Figura 69 - Indicatore di contesto: Occupazione di Suolo RA post C dS R10 Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 89 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Figura 70 - Indicatori di Piano: Uso del Suolo - Superfici artificiali, superfici agricole, territori boscati e corpi idrici RA po st Cd S R10 Pag. 90 di 95 Passignano sul Trasimeno Figura 71 - Indicatore di Piano: Estensione rete escursionistica RA post C dS R10 Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 91 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale 13. Relazione di Incidenza (Valutazione di Incidenza Ambientale) La previsione di insediamento residenziale a Castel Rigone, pur ricadendo esternamente ad un buffer di 500 m da tutti i Siti Natura 2000 che interessano il comune di Passignano sul Trasimeno, è oggetto della presente integrazione alla valutazione di incidenza in quanto si colloca in un’area che può risultare di connessione ecologica tra i Siti Natura 2000 presenti. Inoltre sono state escluse in tale sede eventuali valutazioni sulla fabbrica ora dismessa ex SAI, per la quale l’amministrazione comunale ha predisposto uno specifico piano attuativo ai sensi dell’art. 28 della L.R. 11/2005 (adottato con D.C. n. 57 e 58 del 22/10/2012), il quale è oggetto di specifica Valutazione di Incidenza. È da premettere che gli ambiti di previsione sono definiti in termini territoriali e non fondiari pertanto la superficie ed il perimetro del comparto potrebbero subire variazioni in sede di Piano Regolatore Generale Operativo. La tavola che segue mostra gli ambiti di previsione e la loro localizzazione spaziale rispetto ai Siti Natura 2000. Pag. 92 di 95 Tabella 99 - Ambiti di Previsione ed incidenze Sito Natura 2000 interessato Possibili incidenze significative sul sito ZPS Lago Trasim eno SIC Lago Trasimeno SIC Boschi di Pischiello Torre Civitella SIC Castel Rigone ZPS Lago Trasimeno SIC Lago Trasimeno SIC Boschi di Pischiello - Torre Civitella SIC Castel Rigone AP-01 (SI) (SI) NO NO 1-2-4 1-2-4 Nessuna Nessuna AP-04 (SI) (SI) NO NO 1-2-4 1-2-4 Nessuna Nessuna AP-05 (SI) (SI) NO NO 1-2-4 1-2-4 Nessuna Nessuna AP-06 NO NO NO NO Nessuna Nessuna Nessuna 2-4 ID Tabella 100 - Misure di mitigazione proposte Misure di mitigazione proposte ID ZPS Lago Trasimeno SIC Lago Trasimeno SIC Boschi di Pischiello Torre Civitella SIC Castel Rigone AP-01 SI SI Nessuna Nessuna AP-04 SI SI Nessuna Nessuna AP-05 SI SI Nessuna Nessuna AP-06 Nessuna Nessuna Nessuna SI Per ogni ambito individuato vengono di seguito sinteticamente descritte le maggiori criticità riscontrate e le necessarie misure di mitigazione da applicare, al fine di limitare l’impatto nei confronti dei Siti Natura 2000 presenti sul territorio comunale. Figura 72 - Localizzazione delle previsioni rispetto ai Siti Natura 2000 (in arancione la previsioni stralciate in rosso quella aggiunta) Livello 1: valutazione appropriata Di seguito è riportata una tabella riassuntiva in cui vengono sintetizzate, per ogni ambito, le possibili incidenze significative sui siti Natura 2000 e le misure di mitigazione che sarebbe necessario applicare. Le possibili incidenze individuate, codificate con numeri progressivi da 1 a 4, sono riassumibili in: consumo di suolo (1), sottrazione di habitat faunistico (2), sottrazione di habitat di interesse comunitario (3) e interruzione della connettività ecologica (4). Nella tabella sono non sono riportati gli ambiti (AP – 02 e AP – 03) stralciati. RA po st Cd S R10 AP - 01 area di parcheggio, svincolo Passignano Ovest L’attuazione della previsione potrebbe comportare un ampliamento dell’effetto barriera determinato dalla presenza della S.S. 75 bis, linea ferroviaria e RA06 a sud e dalla presenza della zona industriale ad est. Al fine di limitare la frammentazione ecologica, in fase di attuazione, si indica di potenziare la connettività nord – sud mediante la piantumazione di siepi e filari alberati. Anche se al margine della ZPS gli interventi in detto ambito dovranno essere sottoposti alla procedura di Valutazione di Incidenza. Inoltre sarebbe opportuno che l’attuazione della previsione fosse subordinata alla strutturazione di un piano di mobilità alternativo, obiettivo del presente PRG, che metta in evidenza il ruolo e l’utilità della realizzazione di tale parcheggio. AP - 04 area di parcheggio, Loc. Colle Considerando la localizzazione dell’ambito non si ritiene che l’attuazione della previsione possa compromettere gli elementi di pregio del SIC e ZPS Lago Trasimeno, comunque, al fine di limitare l’effetto barriera lungo la viabilità esistente si indica di mantenere un certo grado di connettività nord - sud favorendo la piantumazione di siepi e filari alberati. Comunque sarebbe opportuno che l’attuazione della previsione fosse subordinata alla strutturazione di un piano di mobilità alternativo, obiettivo del presente piano, che metta in evidenza il ruolo e l’utilità della realizzazione di tale parcheggio. Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale AP - 05 area di parcheggio, Loc. Villa Miralago L’area oggetto di previsione presenta elementi importanti dal punto di vista paesaggistico ed ecologico, tipici del paesaggio agricolo tradizionale quali: filari, piccoli nuclei di vegetazione arborea, frammenti di siepi. Al fine di analizzare l’effettivo impatto dell’intervento sui suddetti elementi, data la localizzazione (limitrofa alla ZPS Lago Trasimeno) e le dimensioni del comparto individuato (22510 mq), il piano attuativo dovrà prevedere, il minimo consumo di suolo, la conservazione della vegetazione arborea e il mantenimento di un certo grado di connettività nord - sud mediante l’incremento degli elementi lineari presenti. Comunque, qualsiasi valutazione appropriata dovrà essere effettuata in sede di Valutazione di Incidenza dello specifico progetto. Inoltre, come già evidenziato per le altre aree di parcheggio in previsione, anche in questo caso, sarebbe opportuno inquadrare l’intervento in un piano di mobilità alternativo che interessi il territorio comunale. AP - 06 area ERS Castel Rigone Data la localizzazione dell’ambito di previsione, la maggiore criticità che si riscontrata è aumentare il grado di discontinuità, già determinato dalla presenza dell’abitato di Castel Rigone e delle strade presenti. Tale elemento si collocherebbe comunque in un’area che, pur presentando la barriera dell’abitato di Castel Rigone, complessivamente, come evidenziato sia dalla RERU che dalla REC, risulta presentare una buona permeabilità. Pur trovandosi all’esterno dei Siti Natura 2000 di circa 900, considerando quanto appena detto, si reputa opportuno sottoporre a Valutazione di Incidenza le previsioni dell’intero comparto, con l’obiettivo di limitare al massimo il consumo di suolo e l’effetto barriera che la realizzazione dello stesso potrebbe generare rispetto alle connessioni ecologiche L’analisi dei documenti prodotti in seno alla stesura del Piano Regolatore Generale di Passignano sul Trasimeno - Parte Strutturale consente di ipotizzare che le previsioni che interessano i Siti Natura 2000 Lago Trasimeno, Boschi di Pischiello - Torre Civitella e Boschi di Castel Rigone, considerando la loro localizzazione ed estensione, e tenuto presente quanto riportato nel presente documento, non avranno significative incidenze negative sugli elementi floristico - vegetazionali, faunistici ed ecologici per i quali tali siti sono stati istituiti. RA post C dS R10 Pag. 93 di 95 Allegati Allegati ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ Riproduzione in formato A3 Tavole QC7 "Trasimeno" del PPR Riproduzione in formato A3 Tavola A01 Nord e Sud: Uso del Suolo Riproduzione in formato A3 Tavola C02 Nord e Sud: Sistema della Biopermeabilità Riproduzione in formato A3 Tavola G06 PRG vigente: zonizzazione Riproduzione in formato A3 Tavola G07 PRG vigente: altezze Riproduzione in formato A3 Tavola EP 01 Nord e Sud: Carta dei contenuti paesaggistici Riproduzione in formato A3 Tavola EP 03 Nord e Sud: Carta dei contenuti urbanistici Riproduzione in formato A3 Tavola EP 04: Comparazione spazio rurale PRG vigente - progetto Riproduzione in formato A3 Tavola EP 05 Nord e Sud: Rete Ecologica Comunale Riproduzione in formato A3 Tavola EVAS 01: Carta della Propensione alla Trasformazione Urbanistica Riproduzione in formato A3 Tavola EVAS 02: Carta dell'intervisibilità Verbale Conferenza di VAS del 18/09/2014 presso la Provincia di Perugia Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Bibliografia ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ ▪ AA.VV., Il "belvedere" tra memoria e attualità per una tutela attiva dell'immagine dell'Umbria, a cura di Provincia di Perugia - Area Pianificazione e Assetto del Territorio - Servizio PTCP e Urbanistica, Grafica Salvi, 2003 AA.VV., La Valutazione Ambientale Strategica nella pianificazione degli usi dei suoli, a cura di Osservatorio Città Sostenibili Dipartimento Interateneo Territorio Politecnico e Università di Torino, Alinea Editrice, Città di Castello, 2008 AA.VV., Pianificazione Urbanistica e Valutazione Ambientale - Nuove Metodologie per l'efficacia, a cura di Loreto Colombo, Edizioni Le Penseur, Brienza, 2012 AA.VV., Rete Ecologica Regionale dell’Umbria – RERU, Petruzzi Editore, Città di Castello, 2009 AA.VV., Valutare i Piani - Efficacia e metodi della valutazione ambientale strategica, a cura di Besio Mariolina, Brunetta Grazia e Marcello Magoni, Bruno Mondadori, Lavis, 2013 Aleo Massimo, Vautazioni Ambientali - Le procedure di VAS, VIA, AIA e VI nel governo del territorio, GRAFILL, Bagheria, 2010 Cagnoli Paolo, VAS Valutazione ambientale strategica . Fondamenti teorici e tecniche operative, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2010 Farina Almo, Ecologia del Paesaggio - Principi, metodi e applicazioni, UTET Libreria, Torino, 2001 Ferrari Carlo, Biodiversità - Dal genoma al paesaggio, Zanichelli, San Lazzaro di Savena, 2011 Ingegnoli Vittorio, Binomia del paesaggio - L'ecologia del paesaggio biologico-integrata per la formazione di un "medico" dei sistemi ecologici, Springer, Milano, 2011 Karrer Francesco e Fidanza Alessandra, La Valutazione Ambientale Strategica - Tecniche e Procedure, Edizioni Le Penseur, Brienza, 2010 Paolillo Pier Luigi, La tecnica paesaggistica - Stimare il valore dei paeasaggi nel piano, Maggioli Editore, Repubblica di San Marino, 2013 RA po st Cd S R10 Pag. 94 di 95 Passignano sul Trasimeno Procedimento di VAS - Rapporto Ambientale Pag. 95 di 95 Gruppo di lavoro: ARCH. BRUNO MARIO BROCCOLO - CAPOGRUPPO ARCH. ROBERTA ALBI ARCH. ALESSANDRA GUIDOTTI ARCH. VALERIO MARINO con la collaborazione del ARCH. MARIA ROSARIA VITIELLO ASPETTI GEOLOGICI: LITHOS STUDIO ASPETTI AGRONOMICI: LANDSCAPE OFFICE ENGIGNEERING s.r.l. ASPETTI NATURALISTICI: STUDIO HYLA s.n.c. con la collaborazione del DOTT. MAURO MAGRINI ITER OGGETTO File address: C:\Users\admin\Desktop\RA post CdS R10.doc Page number: 95 Tag: Passignano, VAS, Rapporto Ambientale post CdS Prodotto da: BMB 08/02/15 Viewed by: BMB 12/05/15 Approved by: BMB 13/05/15 Delivery to: Comune di Passignano sul Trasimeno - Responsabile Ing. Gianluca Pierini Document: Order: Occurrence: Distribution: Firme e timbri RA post C dS R10 Controllata (n. 1 copie) DATE