Giovanni Molino Il Casale come trampolino di lancio

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Giovanni Molino Il Casale come trampolino di lancio
Giovanni Molino
Il Casale come trampolino di lancio
La società granata
aveva inoltre inviato il terzino Grassini in prestito per
tutelarsi da possibili infortuni al
suo nuovo acquisto che avrebbe
dovuto pertanto
solo allenarsi e
giocare coi giovani
per un anno in attesa di spiccare il
volo verso il capoluogo piemontese.
Però successe un
imprevisto
e...
"Grassini s'infortunò e il sottoscritto
riprese il suo posto
nella linea difensiva
per non lasciarlo più
sino al termine della
stagione che, sotto la
guida di Foni, il Casale concluse nei
quartieri alti della
classifica sfiorando
la promozione in serie B." Una stagione al Torino (che
pagò al Casale
quaranta milioni
più la cessione di Gambino) poi, con il
rientro di mister Rossetti in nerostellato,
al capezzale di una squadra in lotta disperata per la salvezza, Molino risponde sì all'appello che gli viene dalla sua vecchia
società: "Un gruppo di dirigenti validi a cui
non si poteva dire di no, dal presidente Ferraris ai vari Ameglio, Viale, Piacco, Pagliano,
Patrucco, ecc." Però: "Ogni sforzo fu vano.
La ristrutturazione dei tornei che ridimensionava la terza serie nazionale e qualificava per
la C dell'anno successivo solamente la primissime di ogni girone, rese inutile ogni tentativo
di recupero, dopo un avvio non esaltante. Il
Giovanni Molino, detto Giancarlo, vive attualmente a Caresana e del calcio si
interessa ormai
poco, ma i ricordi di quando calcava i rettagoli
di gioco li conserva ancora intatti. Di quando
ancora giovanissimo, il Casale,
allora in serie C,
lo lanciò nel firmamento calcistico nazionale,
lui talentuoso e
scattante terzino
destro dalle movenze felpate,
non si può dimenticare. "Avevo sedici anni e
mezzo quando il
Casale mi prelevò
dalla Caresanese,
la squadra del mio
paese, per provarmi in una partita
amichevole contro
la Pro Vercelli. Era
il giorno dell'Epifania del 1948," ricorda
Molino. "L'impatto con i nuovi compagni fu
buono e così mister Rossetti decise di inserirmi
da subito in prima squadra. Il Casale di allora volava e s'impose con ampio vantaggio nel
girone D della Lega nord, ma purtroppo quell'anno non erano previste promozioni e la stagione seguente per noi fu ancora serie C." Ma
intanto il futuro di Molino stava per
prendere altre strade; Rossetti passato in
granata spingeva perchè il suo pupillo lo
raggiungesse, e così: "Al termine della stagione '48-’49 il Torino mi bloccò, tenendomi
in parcheggio ancora per un anno a Casale."
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