Libretto - Kwa Dunia

Transcript

Libretto - Kwa Dunia
 Sommario 3 5 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45 47 ∗
Due parole su di noi e sulla nostra casa Obiettivi, metodo educativo e valori guida PERCORSI SCUOLE PRIMARIE Parola d’albero Esperienze d’acqua Dall’Africa allo Zafferano∗ Rassicuriamoci* PERCORSI SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO A nostro agio* L’incontro con l’altro tra paura e desiderio Noi e non noi Principi di storie Immaginando ombre. Dall’immagine all’immaginario e ritorno La danza fuori dal cerchio Diritti & Rovesci Scambi sleali La guerra tra le mani. Alla scoperta della connessioni nascoste tra guerre lontane e prodotti vicini Noci di cola. Il Senegal in viaggio Viaggio intorno al cibo. Monocolture della mente e della terra* Civil_mente Narr‐azioni nella diversità Realizzabile anche nelle classi della scuola secondaria di primo grado.
3
L’Associazione Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale si è costituita nel 2003 a partire dalla decennale esperienza di volontariato di “Kwa Dunìa – Le culture del mappamondo” (attiva dal 1994) condividendone lo stesso spirito nel diffondere i valori della solidarietà internazionale e della valorizzazione delle culture. Assumere questo impegno significa confrontarsi continuamente con la realtà dei flussi migratori, con le differenze culturali, significa comprendere e problematizzare i rapporti fra i paesi del Nord e del Sud del mondo, favorire spazi di ascolto e narrazione fra le persone, ricercare possibilità e percorsi alternativi per una politica di sviluppo autocentrata e di valorizzazione delle specificità di ogni paese e di solidarietà reciproca. Kwa Dunìa promuove nel territorio di Parma e provincia differenti attività e servizi di tipo educativo e culturale: percorsi formativi per educatori, per insegnanti e per gruppi giovanili. L’associazione realizza anche eventi culturali e formativi rivolti alla cittadinanza, per la sensibilizzazione e la diffusione di un pensiero critico sui rapporti che legano le culture e sulle dinamiche economiche e sociali. Si adopera nella produzione e pubblicazione di testi e materiale informativo/didattico. Gestisce, inoltre, un archivio didattico specialistico sui temi dell’educazione interculturale e offre consulenza per la costruzione di percorsi didattici nelle scuole. Dal 2005 gestisce le attività nella CasaLaboratorio dell’Asinara (Casaltone – PR): è un luogo dove i giovani hanno la possibilità di vivere modi di gestione del tempo, dello spazio e delle relazioni diversi da quelli abitualmente proposti loro. Proposte educative
5
LA CASALABORATORIO DELL’ASINARA Impegnati da oltre quindici anni, come associazione, nell’educazione alla mondialità rivolta ad insegnanti, alunni e cittadini, ci siamo resi conto dell’importanza, nel momento formativo, di uscire da spazi e tempi troppo scanditi e strutturati, che non lasciano spazio alla sorpresa, alla scoperta e alla creazione. Sentiamo l’esigenza di uno spazio dove sia possibile svolgere attività di formazione fondate sull’esperienza: di condivisione in uno spazio largo e leggero e in un tempo lungo; di emozioni, di sentimenti, di sensazioni, di atmosfere e saperi. Per questo abbiamo pensato ad una CasaLaboratorio: una casa, dove si possa vivere una dimensione intima e familiare che sia anche laboratorio di idee, di narrazione, di sogni, di progetti, di creatività. La nostra CasaLaboratorio, inaugurata nel 2005, non è quindi un istituto deputato alla formazione tout‐court ma un luogo di riaffidamento del processo di apprendimento alla complessità delle relazioni tra individui di un gruppo. Ciò si costruisce, appunto, attraverso l’unificazione dei luoghi destinati allo studio, alla socializzazione e alla vita quotidiana, fino alla fusione tra i corrispondenti momenti del processo di crescita e all’identificazione delle persone come appartenenti ad una comunità. Una comunità non più, quindi, come semplice somma di singolarità ma come "villaggio" in evoluzione. Tale casa è uno spazio ove vivere laboratori esperienziali, emotivi e quindi stimolanti la riflessione e il ripensamento di se stessi. L’incontro diviene occasione di confronto, di testimonianza, di scambio tra saperi e vissuti anche molto diversi tra loro. Una condivisione così ampliata rende possibile il decentramento da sé e la messa in discussione del proprio punto di vista. Il momento formativo non è prettamente frontale né concentrato nel tempo, ma appartiene all’intero gruppo e all’intera giornata, quindi è a misura di tutti e tutti ne sono partecipi. Uno spazio "svuotato" (meno denso) dai tanti oggetti, dalle tante parole e informazioni con cui quotidianamente conviviamo, il ri‐
6
Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
avvicinamento alla natura e la partecipazione ad una quotidianità fortemente condivisa permettono una ridefinizione dei propri bisogni, dei propri desideri e la scoperta di un diverso rapporto tra le persone e con l’ambiente. La specificità della nostra associazione ci induce a favorire, all’interno della casa laboratorio, l’incontro tra diverse culture, tra persone di diversi paesi per sperimentare la possibilità di una crescita collettiva attraverso la valorizzazione delle differenze, non solo individuali, ma culturali, religiose ed etniche. Attività • Laboratori interculturali • Campi estivi per bambini e ragazzi • Laboratori di formazione pedagogica per educatori, insegnanti ed animatori sociali • Laboratori di teatro, musica, danza, cucina... • Laboratori di formazione per volontari del Servizio Civile e di progetti di cooperazione internazionale • Eventi culturali (incontri con autori, proiezioni di film e documentari, feste interculturali…) Proposte educative
7
OBIETTIVI - Riflettere sulla costruzione di una comunità plurale, progetto realizzabile attraverso la decostruzione delle rappresentazioni sociali ingiuste ed un continuo esercizio di ascolto e di prossimità a sé e all’altro. - Riconoscere e valorizzare le differenze culturali e, allo stesso tempo, imparare a percepirsi come identità multiple e dinamiche, aperte a continui meticciamenti e trasformazioni. - Promuovere attività che permettano di "scambiare i ruoli", di "mettersi nei panni di...", per comprendere i differenti punti di vista degli altri. - Favorire atteggiamenti di prossimità fra le persone per decostruire stereotipi e pregiudizi. - Promuovere un atteggiamento critico e riflessivo su quanto ci circonda. - Creare occasioni e contesti dove sia possibile raccontarsi e ascol‐
tarsi. - Favorire una riflessione sul disequilibrio esistente fra il Nord e il Sud del mondo, al fine di renderci promotori attivi di cambiamenti nei nostri stili di vita. - Riflettere sull’importanza delle diversità culturali come base per la conservazione delle diversità biologiche. - Riscoprire modi nuovi di rapportarci alla Natura, più intimi e più filiali. 8
Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
METODO EDUCATIVO In ogni errore giace la possibilità di una storia. Gianni Rodari Partecipazione attiva degli alunni Attraverso giochi di simulazione, di ruolo, esercizi interattivi si vuole creare un clima relazionale atto ad accrescere negli studenti la fiducia in se stessi, il senso di partecipazione e il decentramento da sé. Problematizzazione delle tematiche affrontate Attraverso la problematizzazione delle tematiche proposte si intende favorire la consapevolezza circa la complessità della realtà nella quale viviamo. Utilizzo di differenti linguaggi I linguaggi utilizzati saranno di tipo narrativo, scritto e corporeo. Crediamo, infatti, che il dialogo, lo scambio di esperienze, il gioco possano facilitare il superamento della dicotomia tra piano intellet‐
tuale e piano emotivo. L’uso di strumentazione audiovisiva sarà funzionale ad una lettura critica delle modalità di trasmissione im‐
piegate comunemente e alla ricerca di un impiego alternativo di essa. Presenza di una persona migrante Lo scambio di esperienze, di racconti, di emozioni, di idee con una persona a cavallo fra più culture favorisce il decentramento da sé e dalle proprie cornici culturali e, al tempo stesso, stimola la curiosità, spesso frenata da paure e pregiudizi. Incontro di programmazione Prima della realizzazione del percorso scelto è previsto un incontro di programmazione con l’insegnante referente perché la proposta sia aderente alle esigenze e ai desideri della classe coinvolta. Tale incontro ha i seguenti scopi: Proposte educative
9
- definire in modo più dettagliato il percorso - presentare la classe agli operatori - definire il ruolo dell’insegnante durante la realizzazione del percorso. Ruolo dell’insegnante Pensiamo che l’insegnante abbia un importante ruolo di per la realizzazione del percorso, in quanto sa leggere le dinamiche tra gli studenti, rilevando differenze e consonanze con le dinamiche quotidiane. Ci piacerebbe quindi che l’insegnante svolgesse un ruolo di ascolto e lettura attenta di ciò che avviene, nell’ottica di un continuo confronto con i conduttori e di un arricchimento per il proprio lavoro. 10 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
VALORI GUIDA Pluralità dell’io Una concezione pedagogica dell’individuo come sé multiplo, ossia dotato di parti differenti del proprio io: parola, manualità, percezione del passato, del presente e del futuro, persone conosciute e interiorizzate, ecc., in comunicazione tra loro, anche conflittuale. Questi elementi tutti importanti della persona sono da coltivare attraverso esperienze diverse per costruire sintesi del soggetto momentanee e sempre mutevoli. Condivisione Come momento di messa in comune delle proprie esperienze per sentirsi parte di un gruppo sempre più grande (cittadino del mondo). Senza nascondere possibili problemi provocati dallo stare insieme, ma cercando nel gruppo soluzioni possibili. Racconto di sé La capacità di raccontare con parola e corpo la propria biografia per poter riflettere sulla stessa, interrogandoci sul cammino intrapreso, sulle scelte fatte, sui propri desideri e sogni. Il fare qualcosa da sé (oggetti in rame, lavorazione del pane, ecc.) aiuta il racconto perché l’oggetto parla di noi, rivela le nostre abilità, la nostra creatività e i nostri sogni, diventa memoria forte della nostra storia. Libertà Si privilegia l’espressione di sé con parole, azioni e manufatti non in base alla scelta di un copione già fatto ma attraverso la creazione spontanea di una forma che ci appartiene. L’altro come specchio “L’altro” come valore che ci permette la scoperta della nostra identità, nei suoi limiti e nelle sue potenzialità. “L’altro” come dilatazione del nostro sé in orizzonti di senso più grandi, non circoscritti all’ego o al locale, bensì planetari. Proposte educative 11
Partecipazione Molto importante è una pedagogia attiva che vede i fruitori della formazione come soggetti responsabili: in grado di creare, scegliere e sbagliare. L’errore in questa ottica è motivo di crescita ulteriore. Alcuni effetti immediati della partecipazione sono quelli del sentirci a livello percettivo costruttori della propria storia, riconoscendoci sia una certa autonomia, sia una complementarità con l’altro. Crediamo infatti che la soddisfazione di una persona sia anche una diretta conseguenza del suo grado di partecipazione all’attività stessa. Artigianato Sostituire la rigida ottica evoluzionistica che decreta il passaggio da forme “primitive” artigianali a forme “evolute” industriali con una visione che vede il mutare delle forme attraverso il recupero e la fusione di valori del presente con valori del passato. L’artigianato è una scelta che valorizza l’essere produttori e creatori dell’oggetto, a discapito dell’essere consumatori passivi di un bisogno definito e precostruito da altri. Si possono, inoltre, privilegiare materiali ecologicamente compatibili o riutilizzare e recuperare materiali già usati. Il dono e lo scambio Recuperare il valore della reciprocità, attraverso lo scambio informale di beni ed il valore della gratuità, attraverso il gesto del dono. 12 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
PERCORSI SCUOLE PRIMARIE PAROLA D’ALBERO Un raggio di luce io sono, una foglia sull’albero di stirpi innumerevoli le cui genti antiche vissero in boschi e in migrazione.. Hermann Hesse “Un albero, un altro albero di fronte distinti si ergono e l’aria e il vento dichiarano il loro distacco. Ma sotto la coperta della terra tendono le lunghe radici nel profondo dove nessuno vede attorcigliano insieme i filamenti” Ai Ch’ing, Poesia cinese moderna Obiettivi - Attivare una riflessione sulla propria identità e sul proprio legame con la Natura, attraverso l’albero come metafora. - Approfondire la conoscenza di alberi del territorio, della loro fisiologia, del loro contesto ambientale e sociale, e, al tempo stesso, favorire la conoscenza di alcuni alberi di altri paesi. - Promuovere una riflessione sulle connessioni esistenti fra ambienti naturali, modelli sociali e interazioni culturali. - Favorire la conoscenza di aspetti culturali del nostro territorio e di altri paesi. - Far vivere un’esperienza di condivisione legata all'abitare in modo collettivo un luogo che è al tempo stesso casa e laboratorio di ricerca educativa. Descrizione Parola d’albero, lo dice il pioppo, il tiglio, il salice… Come d’incanto ascoltiamo narrarsi le storie degli alberi che come linfa ci nutrono e ci guidano per l’intero percorso. Nel legno delle piante troviamo conservato tutto il sapere accumulato dalla natura. Proposte educative 15
Ad esso si legano valori, miti usi e tradizioni trasversali ad ogni cultura. Ed è proprio la correlazione tra il mondo degli alberi e quello dell’uomo il centro della nostra proposta. Come le diverse parti dell’albero, attraverso precisi rapporti di peso – dimensioni e funzioni vanno a costituire un albero nella sua interezza, così le diverse parti dell’identità di ciascuno di noi attraverso un costante gioco di equilibrio, costituiscono la persona nella sua integrità. Le fasi di lavoro si snoderanno attraverso l’esplorazione dell’albero: chioma, fusto e radici dal punto di vista funzionale e fisiologico e dal punto di vista metaforico, per arrivare ad una visione dell’albero ‐ identità nella sua interezza. Le educazioni ambientali ed interculturali camminano al fianco in un percorso che tende a promuovere la strada verso uno sviluppo sostenibile e il recupero di un’armonia tra uomo e uomo. Metodologia Viene privilegiata una partecipazione attiva degli alunni per accrescere in ciascuno il potere, la fiducia e il senso di partecipazione. Per facilitare l’espressione creativa del gruppo sono proposti spunti d’avvio tra cui: esercizi con il corpo, con la voce, visualizzazioni, con gli elementi naturali e con delle domande in modo da smuovere nelle persone possibili risposte Destinatari Secondo ciclo della scuola primaria di primo grado Durata Una giornata in casa laboratorio o 4 incontri in classe 16 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
ESPERIENZE D’ACQUA “Il Dio sole, per vendicarsi dell’offesa ricevuta da un contadino, scatenò i suoi raggi sulla terra. Dopo alcuni mesi la terra divenne arida e secca, mentre piante e uomini morivano. Ciò preoccupò gli altri Dei perché, se fossero morti tutti gli uomini, nessuno avrebbe più reso loro omaggio con preghiere, doni e sacrifici. Cercarono allora di far desistere il Dio Sole dal suo intento, ma il Dio era talmente offeso, da non prendere in considerazione il desiderio degli Dei. Costoro, disperati all’idea di rimanere soli, si misero a piangere tutti insieme, e piansero così tanto che in breve dal cielo caddero un infinità di lacrime che in poco tempo fecero tornare la vita sulla terra”. Racconto indiano Obiettivi - Attivare una riflessione sulla propria identità e sul proprio legame con la natura, attraverso l’acqua come esperienza evocatrice. - Porre attenzione alle diverse sfumature che l’acqua sollecita nei sensi dell’olfatto, del tatto, della vista, del gusto e dell’udito. - Approfondire la conoscenza e l’influenza dell’acqua nel territorio, del contesto ambientale e sociale che la circonda e le interazioni culturali. - Recuperare attraverso il mito o la fiaba il significato originario che ad essa si attribuisce - Accrescere le potenzialità espressive del gruppo facilitando l’identificazione degli uni con gli altri. - Far vivere un esperienza di condivisione legata all’abitare in modo collettivo un luogo che è al tempo stesso casa e laboratorio di ricerca educativa. Descrizione Nel corso del laboratorio si lavorerà sul rapporto stretto e vitale che esiste tra l’acqua e l’uomo. Proposte educative 17
In ogni cultura e tradizione popolare l’acqua ha sempre avuto caratteristiche di elemento straordinario, magico e misterioso in grado di purificare e rigenerare persone, luoghi e situazioni pur mantenendo in sé un elemento di imprevedibilità. Scopriremo i diversi mondi dell’acqua: dall’acqua del ricordo del luogo della CasaLaboratorio, all’acqua personale del ricordo degli studenti, passeremo poi all’acqua del torrente che parla ai nostri sensi e incontreremo l’acqua del mito o della fiaba. Particolare attenzione verrà data ai luoghi d’acqua che circondano la CasaLaboratorio. Metodologia Viene privilegiata una partecipazione attiva degli alunni per accrescere in ciascuno il potere, la fiducia e il senso di partecipazione. Per facilitare l’espressione creativa del gruppo sono proposti spunti d’avvio tra cui: esercizi con il corpo, con la voce, visualizzazioni, con gli elementi naturali e con delle domande in modo da smuovere nelle persone possibili risposte Destinatari Scuole primarie Durata Percorso semi‐residenziale in CasaLaboratorio 18 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
DALL’AFRICA ALLO ZAFFERANO Viaggio sensoriale tra i saperi e i sapori del mondo Gli studenti saranno condotti all’interno di uno spazio da cui inizieranno il loro viaggio alle origini della storia dell’umanità. Per avere accesso a questo nuovo mondo serve un capovolgimento di prospettiva. Ci sono spezie, legumi e profumi da indovinare, toccare, annusare e scoprirne l’origine… In mezzo c’è un pentolone di rame, se ci si mette il naso dentro si inizia a viaggiare tra gusti e disgusti che girano per il mondo… Il percorso si potrà snodare attraverso i seguenti temi: ‐ le diversità culturali e le biodiversità, le diverse cucine, i gusti e i disgusti, le abitudini e i tabù alimentari, il potere e la magia delle spezie; ‐ la sapienza del cucinare e la sapienza del gusto; ‐ i luoghi di produzione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei cibi; ‐ le interdipendenze fra i diversi paesi del mondo e le ingiustizie negli scambi economici. Si alterneranno momenti di narrazione di storie e leggende popolari a pratiche manuali e sensoriali, in cui i sensi serviranno a capire, indovinare, percepire ciò che le parole non possono, e le mani e ad impastare, mescolare e attendere la magia di un cibo che parte seme e finisce così buono da mangiare. I giochi di simulazione e l’utilizzo del planisfero serviranno a comprendere alcune dinamiche che intercorrono fra i diversi paesi nella produzione e commercializzazione di cibo: fame e obesità, importazione di cibi e capacità dei paesi di auto‐sostenersi, desertificazione, impoverimento dei suoli, mancato accesso alla terra e all’acqua. Alcuni prodotti e racconti illustreranno le esperienze attivate da gruppi e movimenti per mettere giustizia nella produzione e nella commercializzazione degli alimenti. Proposte educative 19
Metodologia Destinatari Durata Giochi ed esercizi sensoriali, scambi di narrazioni, racconti ed esperienze, utilizzo del planisfero, giochi di simulazione, produzione di un cibo Scuole primarie (su richiesta anche secondaria di primo grado) Laboratorio semi‐residenziale in CasaLaboratorio 20 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
RASSICURIAMOCI È il posto che mi fa più paura perché cie tanta gente e mi possono rubare. Io una volta mi sono perso e io non mi voglio perdere quindi devo stare vicino alla mamma. Bambino torinese Il percorso didattico si prefigge di esplorare la percezione della sicurezza e dell’ambiente urbano nei bambini. Quindi, inizialmente, il lavoro con gli alunni è rivolto alla costruzione di una sorta di “cassetta degli attrezzi” che permetta loro di affinare gli strumenti di osservazione dell’ambiente e della società. Partendo dalla considerazione che chi vive quotidianamente un luogo possiede elementi di valutazione di cui nemmeno un esperto può disporre, si cerca di valorizzare le competenze “non specialistiche” degli studenti e di individuare le aree critiche della città per un possibile miglioramento. Si alterneranno attività che richiedono l’uso della parola – orale o scritta – ad attività che permettono altri tipi di espressione e comprensione, mettendo in gioco tutti i cinque sensi. L’attività didattica toccherà i seguenti temi: I luoghi La scelta di lavorare con i bambini su un tema così delicato, quale la sicurezza urbana, necessita, innanzi tutto, di aprire le porte della percezione dello spazio, sia quello reale in cui essi si muovono e vivono, sia quello immaginario, che tanta parte ha nella costruzione della loro dimensione ludica. I due modelli di spazio hanno entrambi fondamentale importanza ed è necessario lavorare su di essi per ricercare le strategie di miglioramento dei luoghi della città. Si individueranno i luoghi frequentati e quelli sottratti all’uso dei bambini. Proposte educative 21
L’insicurezza L’insicurezza è condizione oggettiva, tangibile, reale; ma anche condizione mentale, immaginata, relazionale. Si pensa di operare sulla duplice dimensione cercando di far emergere gli aspetti che rendono insicura la quotidianità dei bambini [i percorsi casa‐scuola, la casa, il parco giochi, la strada, ecc.], e quelli che invece caratterizzano l’avventura del crescere e del conoscere il mondo [con un’attenzione particolare alle esperienze di scambio culturale con le culture “altre”]. Progettare partecipando L’attività “partecipata” ha lo scopo di lavorare con i bambini su alcune ipotesi di ri‐appropriazione dei luoghi, su una loro trasformazione a misura di bambino e sul superamento della paura della diversità come causa di insicurezza. Si utilizzerà anche un gioco‐strumento che è stato realizzato con i bambini e che consiste in un mazzo di carte in cui sono raccolti gli elementi chiave per pensare un futuro diverso. Metodologia Il percorso prevede alcuni incontri in aula e altri da realizzare all’aperto per ricercare i luoghi peculiari e sperimentare la percezione dell’ambiente fisico direttamente sul campo. Si utilizzeranno giochi di ruolo, esercizi creativi e narrativi e attività espressive Destinatari Scuole primarie (su richiesta anche secondaria di primo grado) Durata 10 incontri di due ore 22 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
PERCORSI SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO A NOSTRO AGIO Laboratorio di accoglienza, narrazione e cooperazione Obiettivi - Approfondire le dinamiche relazionali all’interno di un gruppo nel quale coesistono molteplici diversità. - Riconoscere e valorizzare atteggiamenti di curiosità, desiderio d’incontro e riconoscimento. - Aiutare a riconoscere negli incidenti relazionali i fattori di conflitto, le paure personali e i pregiudizi per trasformarli in elementi utili al cambiamento e al confronto. - Facilitare l’emergere di nodi conflittuali e lo svilupparsi di pratiche di gestione centrate sull’ascolto, la fiducia, la cooperazione. Descrizione La società contemporanea ci pone costantemente la necessità di un confronto profondo con la diversità e l’acquisizione di un atteggiamento più consapevole rispetto alle istanze di una comunità multiculturale. In questa epoca di rapidi mutamenti il ruolo dei più giovani e degli adolescenti risulta fondamentale almeno per un duplice motivo: per un verso, infatti, essi sono parte in causa del mutamento, in quanto rappresentanti di quell’età in cui si formano e consolidano gli sguardi sul mondo; per un altro verso, essi sono portatori di una sensibilità privilegiata nel rapportarsi con i coetanei, di cui sanno leggere e comprendere le dinamiche comportamentali, i bisogni di espressione, i linguaggi. D’altra parte, da più fronti giungono richieste di intervento per la promozione dell’agio giovanile, per tentare di tamponare l’insorgere e la diffusione di fenomeni di malessere personale e sociale, di atteggiamenti talvolta distruttivi nei confronti delle persone e delle cose. In tal senso si ritiene fondamentale proporre modelli diversi di ben‐
essere, ossia organizzare momenti di incontro tra i giovani che favoriscano l’esplorazione di sé in relazione all’alterità, ma anche attività in cui, attraverso la costruzione materica delle cose, l’uso del Proposte educative 25
proprio corpo, la narrazione del sé si riesca a sollecitare l’espressività giovanile in un percorso di valorizzazione delle esperienze e degli oggetti. Il laboratorio proposto si propone di lavorare in modo specifico sul gruppo‐classe all’inizio dell’anno scolastico, cercando di favorire e migliorare l’ascolto dell’“altro” per gettare le basi per una convivenza serena. Laddove possibile, si auspica di poter completare l’esperienza con un ulteriore laboratorio a fine anno scolastico. Tra le altre cose, si lavorerà sulla fiducia verso l’altro, premessa per l’apertura e l’accettazione delle diversità che ci caratterizzano. Si cercherà inoltre di favorire la conoscenza e l’ascolto di sé per riflettere sul valore delle azioni di ciascuno e di conseguenza sulle ricadute che queste hanno sulla relazione con l’altre, cercando di innescare dinamiche positive all’interno del gruppo classe. Metodologia Giochi di ruolo e di simulazione, giochi cooperativi, attività manuali e creative, esperienze narrative e autobiografiche Destinatari Scuole secondarie di 1° e di 2° grado (particolarmente indicato per le classi prime) Durata 1 giornata semi‐residenziale presso la CasaLaboratorio dell’Asinara (si può aggiungere un’altra giornata a fine anno) 26 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
L’INCONTRO CON L’ALTRO TRA PAURA E DESIDERIO Le storie ingrassano carrucole e pulegge, stimolano l’adrenalina, ci mostrano la via d’uscita in basso o in alto e aprono per noi grandi finestre in muri prima ciechi, aperture che conducono nella terra dei sogni… Clarissa Pincola Estés Un laboratorio per esplorare attraverso la lettura creativa, il suono orale e il segno scritto, le narrazioni autobiografiche dei partecipanti. L’espressione delle persone da quella scritta a quella orale permette la ricerca di intimi segreti, chiarisce l’esistenza e la natura dei rapporti, inoltre le scoperte di ciascuno nutrono pure il vicino, adulto o bambino che sia. Circa la storia degli individui la ricercatrice Deena Metzger afferma che ogni persona interiorizza nel proprio sé dei racconti vissuti o uditi il cui senso ultimo è il mistero. Continua la scrittrice che la storia: «dobbiamo arrivare a conoscerla. Essa ci viene data come ci viene data la nostra persona; è l’origine e il marchio della nostra identità. Forse è anche tutto ciò che ci resta alla fine della nostra vita, e tutto ciò che conta». Il modulo affronta le storie di vita degli studenti attraverso sia degli esercizi di lettura creativa sia di espressione scritta e orale. Il lavoro del gruppo è giocato sull’equilibrio tra polarità complementari: ascolto ed espressione, individuo e gruppo, riflessione e azione, sogno e realtà. Viene privilegiata una partecipazione attiva degli alunni per accrescere in ciascuno il potere, la fiducia e il senso di partecipazione. Gli obiettivi molteplici del laboratorio sono di accrescere nel gruppo le potenzialità espressive (corpo, voce, oralità e scrittura ), di facilitare l’identificazione degli uni con gli altri, di consolidare relazioni conviviali, di maturare esperienze autentiche, di facilitare l’ascolto come processo che accoglie l’intimo altrui attraverso i cinque sensi, coinvolgendo pure la mente, le emozioni e tutta la Proposte educative 27
creatura, di praticare un dialogo creativo disciplinato, di esercitare nelle persone la memoria memorizzando gli eventi significativi, di connettere sia la teoria con la prassi sia la parola con l’azione. Inoltre nel laboratorio sarà presente una persona appartenente ad una cultura diversa. Lo scambio di esperienze, di racconti, di emozioni, di idee con una persona di una cultura ‘altra’ favorisce il decentramento da sé e dalla propria cultura e, al tempo stesso, stimola la curiosità, spesso frenata da paure e pregiudizi. Metodologia Per facilitare l’espressione creativa del gruppo sono proposti spunti d’avvio (che considerano non solo l’età ma anche l’ordine di scuola degli studenti) tra cui: esercizi con la lettura, con il corpo, con la voce, con la scrittura e con delle domande in modo da smuovere nelle persone possibili risposte. Sono quindi privilegiate quelle attività che tengono presente gli interessi degli studenti e dove il comune denominatore è l’imparare facendo Destinatari Scuole secondarie di 2° grado (su richiesta anche secondarie di 1° grado) Durata 8 incontri di due ore o 2 giornate semi‐
residenziali in CasaLaboratorio + 2 incontri in classe 28 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
NOI E “NON NOI”. L’INCONTRO CON L’ALTERITÀ Dal punto di vista degli indios delle isole caraibiche, Cristoforo Colombo, con il suo copricapo di piume e il suo mantello di velluto rosso, era un pappagallo di dimensioni mai viste. Eduardo Galeano Parlare di alterità significa fare memoria dei momenti in cui ognuno di noi ha incontrato l’altro. «L’uomo incontrò se stesso e non si riconobbe», così Ernesto Balducci descriveva l’incontro‐scontro fra i nativi delle Americhe e i conquistatori europei. Obiettivo del percorso è di andare alle origini del rifiuto degli altri e di capire come si è costruita e modificata nel tempo la categoria esistenziale dello “straniero”. I nodi tematici sui quali lavoreremo saranno: L’incontro fra culture differenti. Esploreremo le dinamiche che si attivano quando persone di diverse culture interagiscono. Rifletteremo sul pregiudizio come atteggiamento che caratterizza i processi di conoscenza fra le persone e sullo stereotipo come rappresentazione mentale che guida le relazioni fra i diversi gruppi sociali. Il concetto di alterità nella storia. Intraprenderemo un percorso di analisi storica intorno ad eventi che riteniamo cruciali nella costruzione del mito della modernità attraverso l’occultamento dell’altro. I motivi e l’esperienza del migrare, ieri e oggi. Ricercheremo connessioni per uguaglianza e per differenza tra il trascorso fenomeno migratorio italiano e le attuali migrazioni. Fra passato e presente, in luoghi diversi esistono elementi ricorrenti nei comportamenti delle persone e nelle fasi dei cicli migratori, così come esistono delle differenze. Il fenomeno migratorio in Italia e a Parma. Le persone immigrate: quante sono? Dove sono, dove abitano? Cosa fanno nel tempo libero? Quali lavori svolgono? Cosa mangiano? Dove pregano? Proposte educative 29
Metodologia
Destinatari
Durata
Giochi di ruolo e di simulazione, lettura di brani, ricerca e raccolta di materiale, lavori di gruppo, attività ed esercizi di decentramento dal proprio punto di vista.
Studenti delle scuole secondarie secondo grado
8 incontri di due ore 30 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
PRINCIPI DI STORIE Per noi una storia è una persona viva e cara, sicché ci pare affatto sensato, così come un amico invita un altro amico a unirsi alla conversazione, che una certa storia ne richiami un’altra, la quale a sua volta evoca una terza, e di frequente anche una quarta e una quinta, e talvolta parecchie altre ancora, finché la risposta ad un’unica domanda ha la lunghezza di tante storie in fila. Clarissa Pinkola Estés Partiremo da quanto altri hanno scritto di sé e del mondo. Cominceremo da testi di autori noti e meno noti, capaci di evocare in noi immagini, pensieri, ricordi. Leggeremo e ascolteremo parole di scrittori di diversi paesi e con quelle ci misureremo: quali sono e come sono i luoghi vitali per ciascuno di noi; chi sono e come sono i nostri antenati; il significato e la storia dei nostri nomi; i cibi che segnano momenti importanti,… Leggeremo e ascolteremo storie di persone che hanno scelto di scrivere il potere della parola, del racconto, quanto sia stato vitale per loro l’incontro con un luogo, con un libro, con una persona, con un evento per iniziare a narrare e da questo trarre forza, identità e significato. Alterneremo, quindi, momenti di lettura del testo, a momenti di evocazione, ricerca e approfondimento degli spunti offerti dalla lettura, attraverso esercizi e attività di gioco. Particolare importanze avranno: - i riti di inizio, per prepararci a ciò che avverrà e attenderlo; - le letture circolari, in cui sperimenteremo l’attenzione, l’uso della voce, il ritmo della parola; - gli esercizi di ascolto e narrazione, a coppie e a gruppi, per scoprire l’altro come specchio di sé; - le prove di scrittura, perché si possano rivedere i propri pensieri e ci si possa riconoscere capaci di lasciare un segno; Proposte educative 31
-
la costruzione di storie collettive, per imparare a tenere insieme le diversità, a non scartare nulla, ma a vedere trasformato tutto. Le storie che costruiremo avranno la forma di inizi, in ugual modo tratteremo i brani dei testi che leggeremo, inizi per costruire, per arricchire, per dirci che c’è un costante bisogno di immaginarci il domani e di pensare il passato, per suggerirci che le nostre storie non sono che princìpi di altre e altrui storie. Metodologia Giochi di ruolo e di simulazione, lettura di brani, ricerca e raccolta di materiale, lavori di gruppo, attività ed esercizi di decentramento dal proprio punto di vista. Destinatari Scuole secondarie di secondo grado Durata Due laboratori semi‐residenziali in casa‐
laboratorio oppure 8 incontri da due ore a scuola 32 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
IMMAGINANDO OMBRE Dall’immagine all’immaginario e ritorno Obiettivi - Lavorare con i ragazzi sui punti di vista dell’altro e sugli spostamenti da compiere per mettersi nei panni altri. - Lavorare su personaggi minori di storie/miti e favole note per tentare di capire un punto di vista nuovo, convinti che l’esterno non corrisponda all’immagine‐statica che l’immaginario delle storie ci ha consegnato. - Concentrarsi sul pregiudizio che ogni “immagine” (dell’altro) accumula nel tempo con il preciso intento di comprendere quali sono i meccanismi di formazione del pregiudizio e quali strategie ci permettono di de‐mistificarlo. - Comprendere che il pregiudizio è uno strumento “utile” e ci aiuta a vincere le paure che normalmente si affacciano quando conosciamo l’altro (se io sono imbarazzato o timido meglio pensare che l’altro è aggressivo ecc…) Descrizione Cosa pensa davvero l’altro? L’occasione di lavorare su personaggi fantastici fornirà la possibilità di riflettere sul meccanismo universale di “appiattimento” dell’alterità. Si tenterà di andare oltre l’immagine fissa di quelle che ci sembrano situazioni immutabili. Cercheremo di andare oltre il ruolo, al gesto convenzionale, al linguaggio convenzionale, ricordandoci che nella relazione siamo prima di tutto davanti ad una persona. Il laboratorio prevede una prima fase di “riscaldamento”, con alcuni esercizi ad hoc mutuati dalle tecniche del Teatro dell’Oppresso; una fase di riflessione in cui i ragazzi sono chiamati a discutere, dietro alcune precise sollecitazioni (brani, giochi e video); una fase centrale durante la quale verranno presentate storie ri‐lette da punti di vista inconsueti (per es. di personaggi minori o di animali); segue infine una fase in cui i ragazzi saranno chiamati a costruire le loro storie e a metterle in scena attraverso le tecniche del teatro delle ombre. Proposte educative 33
Metodologia Destinatari Durata Esercizi collettivi con tecniche del Teatro dell’Oppresso, lavoro interattivo su brani e brevi video a tema, giochi di gruppo a tema, costruzione di un breve spettacolo con il teatro delle ombre Scuole secondarie di secondo grado 2 giornate semi‐residenziali in CasaLaboratorio 34 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
LA DANZA FUORI DAL CERCHIO Ero pronto a sfidare mare e monti, venti e piogge, tanto Méka quanto mio padre, mia madre, l’anziano Togbé, la mia tradizione, e perfino gli dei. Volevo espandermi chissà dove. Kpan Teagbeu Simplice Proponiamo un percorso di ricerca e di costruzione di racconti autobiografici a partire dalla lettura del testo “La danza fuori dal cerchio” di Kpan Teagbeu Simplice, che dovrà essere adottato dagli studenti. Alterneremo momenti di lettura del testo, affidati agli studenti guidati dagli insegnanti, a momenti di evocazione, ricerca e approfondimento degli spunti offerti dalla lettura. Tra le molteplici tematiche presenti nel testo, ne abbiamo individuate alcune sulle quali sarà possibile lavorare: Il tempo: il tempo libero e il tempo occupato; il tempo misurato e il tempo che passa; La comunità: il valore del gruppo e dell’individuo; il gruppo che accoglie e che emargina; il gruppo che protegge e che provoca. I rapporti fra generazioni diverse: per me, per Simplice, per i miei nonni (quando avevano la mia età), per i miei genitori (quando avevano la mia età). Gli spazi dell’incontro: i luoghi pubblici e privati nelle relazioni. Le feste: quali riti, quali tempi, quali spazi, quale significato. I mentori: le figure di riferimento per la nostra crescita, le persone che ci hanno aiutato ad orientarci, che rappresentano un punto fisso nello smarrimento. Le mani e il corpo: per costruire, per ornare, per riparare, per sentirsi gratificati, per utilizzare, per creare. Si prevede che un incontro sia condotto insieme all’autore del testo. Metodologia Esercizi di narrazione e di ascolto, tecniche autobiografiche, giochi di ruolo, giochi Proposte educative 35
Destinatari Durata cooperativi, esercizi di manualità e di creatività (costruzione di oggetti). Studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado 10 incontri di due ore 36 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
DIRITTI E ROVESCI I diritti umani hanno ormai alle spalle una lunga storia di riflessioni, scritture e tentativi di applicazione nei contesti sociali e culturali che li hanno prodotti. Un approccio al tema dei diritti, oggi, ha necessariamente bisogno di riflettere sul senso profondo che noi come individui e come collettività siamo capaci di dare a questa parola, cioè necessita di capire le ragioni che rendono le dichiarazioni sui diritti così affascinanti ma al contempo così fragili e difficilmente applicabili. Obiettivi Obiettivo del percorso sarà la costruzione di una carta delle condizioni necessarie alla realizzazione dei diritti, in quanto riteniamo che sia fondamentale riuscire a capire e ragionare propositivamente su ciò che impedisce ai diritti di trovare spazio nelle relazioni quotidiane sul nostro Pianeta. I temi trattati saranno diversi. Il concetto di universalità dei diritti è il primo che cercheremo di indagare, alla scoperta di quegli elementi che spostano il fuoco dell’attenzione sulle identità delle persone, sulle loro peculiarità culturali, sui condizionamenti sociali. Spesso infatti accade che il parlare di diritti universali ci porti su un piano astratto del vivere e ci faccia dimenticare le implicazioni e l’impegno che ci dovrebbe coinvolgere in prima persona per l’affermazione dei diritti stessi. Un’altra pista di lavoro è costituita dalla lettura dei diritti umani in chiave culturale: strada non scontata e soprattutto non facile da attraversare per via di tutti quei “trabocchetti” che l’appartenenza consolidata ad una forma di pensiero induce: sarà un’occasione per riflettere sulla scrittura delle dichiarazioni dei diritti e sulla loro specificità culturale. Un ulteriore passo ci porterà ad esplorare la condizione dei diritti naturali, quelli che ci appartengono in quanto esseri viventi: la Proposte educative 37
riflessione si sposterà “naturalmente” sui bisogni che ciascuno di noi ha, al di fuori dei condizionamenti che la comunità a cui apparteniamo determina sul nostro comportamento. Fondamentale sarà l’apporto culturale dato dal confronto con persone provenienti da altri Paesi, per arricchire il quadro conoscitivo e dare spunti al confronto con modelli di vita diversi. Metodologia Il lavoro si baserà su giochi di simulazione, lavori di gruppo, su letture individuali e collettive, su esercizi di decentramento narrativo e di scrittura riflessiva e circolare. Saranno possibili incontri aggiuntivi curati da altre associazioni che operano nel campo della tutela dei diritti nel mondo Destinatari Scuole secondarie di secondo grado Durata 8 incontri da due ore 38 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
SCAMBI SLEALI Interdipendenze tra Nord e Sud del Mondo Voi parlate sempre di un mondo migliore, mentre costruite bombe sempre più potenti per distruggere questo mondo che ora avete. Tatanga Mani (nativo d’America) È un dato di fatto che l’interdipendenza fra varie aree geografiche e culturali sia uno dei fattori più significativi del nostro tempo. Gli squilibri fra paesi del Nord del mondo e paesi del Sud non ci permettono un’applicazione acritica del termine. Troppo spesso le interdipendenze determinano rapporti di disequilibrio economico, ambientale e sociale fra le parti in questione. Per questo ci sembra importante analizzare tali interdipendenze, al fine di ricercare possibili alternative all’attuale sistema di sviluppo in vista di una sua “sostenibilità” da parte del Pianeta e dei suoi abitanti. Gli obiettivi del percorso sono: - analizzare i rapporti di interdipendenza fra il Nord e il Sud del mondo - problematizzare intorno ai fattori che condizionano il triangolo produzione‐distribuzione‐consumo delle risorse alimentari mondiali - sottolineare le strette interazioni che sussistono fra i paesi del Sud del mondo e i paesi industrializzati riguardo alle problematiche dell’inquinamento e dello sfruttamento intensivo delle risorse - prendere consapevolezza delle possibilità di impegno concreto in una dimensione locale, come alternativa ai comportamenti predominanti nella nostra vita quotidiana, al fine di incidere attivamente alla realizzazione di una società più equa. La presenza di un mediatore immigrato in uno o due incontri arricchirà il confronto e il dibattito, aggiungendo differenti possibilità di lettura delle questioni in esame. Proposte educative 39
Metodologia
Destinatari
Durata
giochi di simulazione e di ruolo, giochi cooperativi, lavori di gruppo, visione di diapositive e video‐cassette
Studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado
8 incontri di cui 6 della durata di due ore e due della durata di tre ore
40 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
LA GUERRA TRA LE MANI Alla scoperta della connessioni nascoste tra guerre lontane e prodotti vicini Chi avrebbe mai pensato che ci fosse una connessione tra i nostri Gsm, e addirittura la Play Station e una delle guerre più sanguinose degli ultimi anni? I bambini che pretendono la Play Station per non essere da meno dei loro compagni di classe entrano senza rendersene conto (e senza che se ne rendano conto nemmeno i loro genitori) dentro alle dinamiche delle economie di guerra. Non ci può essere un’immagine più paradigmatica dell’odierna “banalità economica del male”. Marco Deriu Obiettivi - Approfondire le caratteristiche distintive dei conflitti contemporanei; - Comprendere in che modo sono mutati modi, tempi e luoghi della guerra; - Individuare le connessioni tra conflitti nel sud e consumi e stili di vita nel nord del mondo; - Costruire una mappa globale che evidenzi tali connessioni; - Aumentare la consapevolezza e lo spirito critico dei giovani cittadini/consumatori. Descrizione Il mondo contemporaneo continua ad essere attraversato da conflitti interni ed internazionali che segnano la vita di milioni di persone, non solo di chi si trova al centro di un teatro di guerra, ma anche i cittadini di quei paesi – come il nostro che si considerano “in pace”. Negli ultimi vent’anni i conflitti sono cambiati in modo sostanziale al punto che è ormai comune parlare di “nuove guerre”: il numero di civili supera di gran lunga il numero dei militari colpiti negli scontri armati; è sempre più difficile distinguere in modo netto e definitivo il teatro della battaglia; il fronte e persino gli schieramenti si Proposte educative 41
moltiplicano andando a coinvolgere, oltre ai tradizionali eserciti, anche gruppi armati più o meno organizzati, signori della guerra, militari privati, civili armati; il tempo stesso della guerra è sempre più dilatato e confuso, con un alternarsi di scontri diretti, conflitti a bassa intensità, periodi di pace apparente. Su queste basi si può dire non solo i modi, ma anche i tempi e i luoghi della guerra sono radicalmente mutati. Oggi è sempre più necessario attrezzarsi con strumenti nuovi per comprendere le dimensioni economiche e politiche delle guerre contemporanee e per cogliere appieno le connessioni profonde che legano conflitti apparentemente lontani e locali (spesso localizzati nel sud del mondo) alle dinamiche del mercato globale, e quindi ai consumi e alle vite di ciascuno di noi. Occorre quindi chiedersi quanto gli oggetti, le tecnologie, i materiali del nostro quotidiano sono legati a situazioni e conflitti distanti anche migliaia di chilometri. E da dove traggono origine le materie prime che compongono il paesaggio abituale e pacifico delle nostre case, delle nostre scuole, delle nostre città? Questo laboratorio si propone di fornire alcune chiavi di lettura sui conflitti contemporanei, avvalendosi anche della collaborazione di studiosi esperti del settore, e di ricostruire insieme agli studenti una possibile mappa che evidenzi le connessioni tra luoghi e comunità da cui provengono le materie prime e le persone (in ultima analisi, tutti noi…) che godono dell’acquisto e dell’uso di prodotti finiti che sembrano aver perso ogni traccia del lungo cammino, spesso insanguinato, che hanno percorso. Metodologia Metodologia interattiva basata sull’utilizzo di giochi di simulazione, giochi di ruolo, esercizi cooperativi, lettura di brani, come strumenti per stimolare la riflessione e il confronto sul tema Destinatari Scuole secondarie di secondo grado Durata 6 incontri da due ore ciascuno a scuola oppure uno o due laboratori semi‐residenziali in CasaLaboratorio 42 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
NOCI DI COLA Il Senegal in viaggio Quando si accoglie un ospite, si condivide una noce di cola tagliata a metà. La noce di cola non la puoi mai mangiare da solo. Obiettivi - Approfondire la conoscenza della storia del Senegal. - Comprendere le connessioni tra passato (schiavitù e colonialismo) e presente (flussi migratori) del Senegal. - Acquisire conoscenza sulla presenza senegalese, e più in generale degli immigrati, a Parma. - Intraprendere un viaggio tra storie, musiche e arte senegalese. Descrizione Parlare di alterità significa fare memoria. Entreremo attraverso un viaggio metaforico nello stato del Senegal scoprendone, a partire dalla sua collocazione geografica, la storia e le sue conseguenze che hanno segnato questo paese e l’intero continente africano passando attraverso la schiavitù prima e il colonialismo poi. Quante, chi come e perché sono state prese le persone nel periodo della schiavitù? Cercheremo di analizzare ed approfondire le motivazioni ma anche le conseguenze che anche oggi rendono il Senegal un paese di forte migrazione. Ricercheremo connessioni per uguaglianza e per differenza tra il trascorso fenomeno migratorio italiano e le attuali migrazioni. Fra passato e presente, in luoghi diversi esistono elementi ricorrenti nei comportamenti delle persone che migrano, nelle fasi dei cicli migratori, così come esistono delle differenze. Ha senso parlare di un mondo sviluppato e di uno sottosviluppato? Sottosviluppo rispetto a che cosa? A partire da queste domande cercheremo di entrare nell’universo culturale del Senegal fatto di tradizioni, feste, ricorrenze e riti, per arrivare ad addentraci nella Proposte educative 43
cultura senegalese attraverso le storie ed il loro significato, così come le hanno tramandate generazioni di griots. Le storie appartengono ad ogni cultura ed attraverso di esse noi ne scopriamo caratteristiche, differenze ma anche somiglianze ed analogie. Esse contengono aspetti interculturali che stimolano la curiosità e la ricerca verso nuovi mondi possibili che ci auspichiamo possano avere come fine ultimo la costruzione di contesti comuni. Il percorso, che verrà realizzato in collaborazione con un educatore senegalese, affronterà questo viaggio attraverso approfondimenti storici e culturali, esperienze narrative e musicali, laboratori creativi con la tecnica della tenture. Metodologia Giochi di ruolo, racconti e costruzione di storie attraverso attività manuali ed espressive Destinatari Scuole secondarie di secondo grado Durata 5 incontri di due ore in classe più una giornata in CasaLaboratorio 44 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
VIAGGIO INTORNO AL CIBO Monocolture della mente e della terra Dati della FAO ci dicono che il numero degli affamati nel mondo sta crescendo al tasso di 4 milioni all’anno contrariamente agli impegni assunti nel 1996 da 185 paesi, durante il primo Summit mondiale dell’alimentazione promosso dalla stessa FAO,: dimezzare il numero degli affamati entro il 2015. A più di metà della strada rispetto alla scadenza, il numero di persone non solo non si è ridotto ma anzi è salito a 945 milioni, ben 150 in più rispetto a tredici anni fa (solo nell’anno 2007, come conseguenza della crisi alimentare, il numero di affamati è salito di 40 milioni). Di questi, il 98% vive nei paesi del Sud del mondo. Eppure i segnali di contraddizione sono evidenti. L’agricoltura mondiale produce 2800 calorie pro capite al giorno, quantità superiore a quanto è necessario per il fabbisogno umano. Su 2.232 milioni di tonnellate di cereali ‐ la base alimentare di ogni popolazione ‐ prodotte nel mondo nel 2008, meno della metà è de‐
stinata a sfamare direttamente gli esseri umani (nel 2008 è stimata in 1.006 milioni di tonnellate). Il resto, circa la metà del consumo mondiale di cereali, ad esclusione degli scarti e dell’aliquota desti‐
nata alla produzione di semente, viene dirottato verso mangiatoie animali e utilizzi industriali (traducibili in gran parte in carburanti vegetali). Il percorso si articolerà a partire da questi paradossi per cercare di comprendere le cause del disequilibrio economico fra i diversi paesi del mondo e, nello specifico, delle ingiustizie del sistema di produzione, commercializzazione e distribuzione di cibo. Attraverso attività di simulazione e di ruolo si giocherà a muoversi tra le dinamiche del sistema economico mondiale. Articoli e testi favoriranno l’approfondimento, al fine di costruire una lettura e un pensiero critico che tenga conto della complessità della situazione globale ma anche delle precise scelte e responsabilità di soggetti nazionali e internazionali sul sistema economico e alimentare mondiale. Proposte educative 45
Si cercherà, inoltre, a partire da esperienze e pratiche di economia solidale e consumo critico già attive a livello locale e internazionale, di riflettere su proposte di impegno concreto praticabili dai cittadini al fine di incidere positivamente sulla costruzione di una società più giusta. Cercheremo risposte alle domande: cosa posso fare io? cosa possiamo fare noi? Metodologia Metodologia interattiva basata sull’utilizzo di giochi di simulazione, giochi di ruolo, esercizi cooperativi, lettura di brani, come strumenti per stimolare la riflessione e il confronto sul tema Destinatari Scuole secondarie di secondo grado Durata 6 incontri da due ore ciascuno a scuola oppure uno o due laboratori semi‐residenziali in CasaLaboratorio a seconda di quanto di desidera approfondire 46 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
CIVIL_MENTE Percorsi di cittadinanza e partecipazione “Chi resta a casa quando la battaglia comincia e lascia che gli altri combattano per la sua causa deve stare attento: perché chi non partecipa alla battaglia parteciperà alla disfatta. Neppure evita la battaglia chi la battaglia vuole evitare: perché combatterà per la causa del nemico chi per la propria causa non ha combattuto”. Bertold Brecht Obiettivi - Fornire spunti di riflessione sull’assunzione di responsabilità individuali e collettive di fronte ai processi sociali e storici; - Offrire informazioni sulle nuove modalità di partecipazione democratica che vanno al di là della rappresentanza; - Presentare il Servizio Civile Nazionale e Regionale come una delle possibili modalità di partecipazione nella società contemporanea; - Guidare i ragazzi nella messa a punto di un progetto finalizzato all’animazione (aumento della partecipazione) nella loro scuola (su richiesta del collegio docenti). Descrizione Il percorso prende spunto dall’idea che ciascuno di noi sia inter‐
dipendente rispetto agli altri e dalla consapevolezza che eventi e realtà storiche divengono possibili solo perché tutti vi partecipano, tanto chi compie determinate azioni quanto chi non le compie (e in tal modo agisce). Non‐esserci non è possibile, per parafrasare la celebre frase per cui non‐comunicare è impossibile. Quindi, non‐
essere‐responsabili non è possibile: non possiamo assolverci. Ciò che possiamo fare è muoverci in maniera più consapevole sulla scena, vale a dire imparare a cogliere le conseguenze e le implicazioni del nostro agire. La proposta di percorso breve si concentrerà in particolare sulla diffusione di informazioni e sulla promozione del Servizio Civile Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
47
Nazionale e Regionale come modo per essere realmente presenti e protagonisti nella realtà sociale in cui si vive e si opera. La proposta di percorso lungo amplierà lo sguardo ad altri aspetti. Come fare per far sentire la propria voce, che essa sia di dissenso o di nuova proposta? Alcune esperienze ci dimostrano che è possibile: a partire da Porto Alegre, vorremmo proporre ai ragazzi alcuni progetti di cittadinanza attiva (bilancio partecipativo, consumo critico, commercio equo solidale, progettazione partecipata…), ponendo particolare attenzione alle esperienze che hanno coinvolto altre realtà scolastiche e giovani della loro stessa età. Se richiesto dal collegio docenti della classe coinvolta, si può procedere con l’individuare insieme ai ragazzi alcuni aspetti della loro scuola che vorrebbero modificare (mettere a fuoco bisogni e desideri), valutare con loro quali di essi siano prioritari (priorità) e quali siano sostenibili (fattibilità, risorse in campo). A partire da questo tavolo di lavoro, si può individuare un possibile iter di ‘democratizzazione’ della scuola da proporre agli altri studenti e agli insegnanti. Il nostro scopo non è seguire i ragazzi nel corso dell’intero iter di progettazione (cosa che sarebbe interessante fosse fatta in autonomia e con la collaborazione dei professori), ma dare gli strumenti per comprendere come si imposta un progetto di animazione. Si rimane comunque a disposizione per consulenze e tutoraggi successivi. Metodologia Giochi di ruolo e di simulazione, giochi cooperativi, attività manuali e creative, esperienze narrative e autobiografiche, letture, proiezione di brevi filmati, progettazione partecipata Destinatari Scuole secondarie di secondo grado Durata Percorso breve (incentrato sulla promozione della partecipazione e del Servizio Civile Nazionale e Regionale): 2 incontri di due ore; Percorso lungo: 2 giornate in CasaLaboratorio o 8 incontri di due ore in classe 48 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale
NARR‐AZIONI NELLA DIVERSITÀ Tutti possono fare teatro anche gli attori. Augusto Boal L’espressione corporea unita all’uso della voce e del movimento sono strumenti ideali per favorire l’educazione alla differenza, la gestione dei conflitti e la didattica interculturale. I laboratori teatrali proposti non sono finalizzati ad apprendere l’arte della recitazione ma intendono essere utili strumenti nell’affrontare le proprie difficoltà, ad incontrare i propri limiti e a superarli o gestirli in maniera positiva. Riconoscere e gestire le proprie emozioni e i propri pregiudizi, prendere coscienza delle situazioni di oppressione proprie e altrui, lavorare in gruppo sulla propria espressione corporea, accrescere le competenze nella comunicazione con gli altri: per lavorare in queste direzioni si sono scelte le tecniche del Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal, un tipo di teatro che si è ritenuto particolarmente adeguato e in grado di sfruttare tutte le sue potenzialità connesse al contesto scuola. L’approccio teatrale di Boal permette di partire da situazioni individuali o di gruppo vissute come problemi/conflitti per poi renderle collettivamente fruibili e affrontabili attraverso una discussione teatrale. Tema trasversale dei laboratori sarà il lavoro sul senso di sicurezza/disagio che genera l’incontro con la diversità. Ci si auspica possa nascere uno spettacolo interattivo da presentare alla scuola; sarà comunque cura del conduttore valutarne l’opportunità privilegiando il percorso con i ragazzi piuttosto che lo spettacolo finale. Metodologia Attività espressiva attraverso l’uso del corpo e l’esplorazione dei sensi con l’utilizzo di giochi‐
esercizi di “demecanizzazione”, di fiducia, di conoscenza e ascolto. Raccolta di storie con l’utilizzo del Teatro–immagine e della narrazione gestuale Improvvisazione e la Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale 49
Destinatari Durata messa in scena con l’utilizzo del Teatro–forum e del Teatro‐giornale. Studenti delle scuole secondarie secondo grado. Si precisa che la scelta del laboratorio dovrebbe essere su base volontaria o almeno condivisa dagli studenti. 10 incontri di due ore 50 Kwa Dunìa – Laboratorio di Educazione Interculturale