Autorità di Informazione Finanziaria. Rapporto Annuale 2015
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Autorità di Informazione Finanziaria. Rapporto Annuale 2015
0 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA RAPPORTO ANNUALE ANNO IV - 2015 CITTÀ DEL VATICANO 2016 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA RAPPORTO ANNUALE ANNO IV - 2015 CITTÀ DEL VATICANO 2016 1 2 Autorità di Informazione Finanziaria Palazzo San Carlo 00120 Città del Vaticano Tel.: (+39) 06 69871522 Fax.: (+39) 06 69884497 e-mail: [email protected] AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 3 SOMMARIO PRESENTAZIONE PARTE I Funzioni istituzionali e ruolo nel quadro della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. 1. Quadro giuridico ed economico-finanziario. 1.1. Quadro giuridico in materia di vigilanza degli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria e di informazione (o intelligence) finanziaria. 1.2. Quadro economico e finanziario dello Stato della Città del Vaticano. 2. Funzioni istituzionali. 2.1. Funzioni statutarie e status. 2.2. Organizzazione. 2.3. Enti sottoposti a vigilanza. 2.3.1. Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA). 2.3.2. Istituto per le Opere di Religione (IOR). 2.4. Collaborazione e scambio di informazioni a livello interno e internazionale. 3. Principali attività svolte. 3.1. Vigilanza degli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria. 3.1.1. Vigilanza per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. 3.1.2. Vigilanza prudenziale. 3.1.3. Collaborazione e scambio di informazioni a livello interno e internazionale. 3.2. Informazione (o intelligence) finanziaria. 3.2.1. Raccolta delle segnalazioni di attività sospette. 3.2.2. Analisi delle segnalazioni. 3.2.3. Misure preventive. 3.2.4. Attività in materia di prevenzione e contrasto del finanziamento del terrorismo. 3.2.5. Trasmissione di rapporti all’Ufficio del Promotore di Giustizia presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. 3.2.6. Collaborazione e scambio di informazioni a livello interno e internazionale. 3.3. Ulteriori funzioni svolte a livello interno e internazionale. 3.3.1. Raccolta e analisi delle dichiarazioni di trasporto transfrontaliero di denaro contante. 3.3.2. Attività in ambito fiscale. 3.3.3. Valutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo (“Risk Assessment”). 3.3.4. Altre attività a livello internazionale. PARTE II Statistiche 1) Vigilanza e regolamentazione 2) Informazione finanziaria 3) Raccolta e analisi delle dichiarazioni di trasporto transfrontaliero di denaro contante 4 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 5 PRESENTAZIONE Il 2015 segna una chiave di volta nell’attività dell’Autorità di Informazione Finanziaria (“AIF”), contribuendo alla transizione del quadro istituzionale e giuridico del settore finanziario della Santa Sede 1 dalla fase di fondazione al suo effettivo funzionamento.2 Nell’ambito della vigilanza per la prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, l’AIF ha proseguito nel monitoraggio sugli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria nello Stato della Città del Vaticano, anche attraverso ispezioni in loco, per rafforzare i presidi di prevenzione e controllo, inclusi i sistemi di segnalazione e le procedure per l’adeguata verifica degli utenti con un approccio basato sul rischio. Sul piano strutturale, processi complessi – avviati nei due anni precedenti – sono stati definitivamente condotti a conclusione, come la chiusura dei rapporti non più in linea alla normativa vaticana e alle politiche adottate dagli enti vigilati, e la segregazione degli attivi finanziari dei medesimi enti da quelli gestiti per conto degli utenti. Si tratta di un aspetto particolarmente importante anche in vista dell’attuazione degli accordi internazionali in materia fiscale siglati dalla Santa Sede con l’Italia3 e gli Stati Uniti d’America4. Inoltre, in linea con le migliori pratiche internazionali,5 l’AIF ha fornito agli enti vigilati linee guida per prevenire che i programmi di collaborazione volontaria in materia fiscale (“voluntary tax compliance programmes”) avviati da Stati esteri siano abusati per eludere gli obblighi stabiliti in materia di contrasto al riciclaggio e all’auto-riciclaggio, assicurando il costante scambio di informazioni con le Autorità estere competenti. Nell’ambito della vigilanza prudenziale, il Regolamento AIF n. 1 ha introdotto un solido quadro regolamentare, inclusa una procedura di autorizzazione per gli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria nello Stato della Città del Vaticano. Entro tale cornice, l’AIF ha avviato un monitoraggio sul piano organizzativo e gestionale degli enti vigilati, con una particolare attenzione alla verifica dei requisiti di adeguatezza patrimoniale e di liquidità, dei criteri di gestione dei rischi, nonché dei requisiti di competenza e onorabilità dei membri della direzione e dell’alta dirigenza, e più in generale per i membri degli organi interni di controllo. Infine, sono stati dettati criteri per una trasparente e corretta informazione agli utenti e al pubblico. Ciò anche ai fini dell’attuazione degli impegni assunti dalla Santa Sede con la Convenzione monetaria tra l’Unione europea e lo Stato della Città del Vaticano del 20096 ed il successivo Accordo “ad hoc” del Comitato misto di attuazione del 2014.7 Cfr. la Legge n. XVIII dell’8 ottobre 2013 in materia di Trasparenza, vigilanza ed informazione finanziaria e il Regolamento AIF n. 1 in materia di Vigilanza prudenziale degli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria del 13 gennaio 2015. 2 Cfr. Committee of Experts on the Evaluation of Anti-Money Laundering Measures and the Financing of Terrorism ( MONEYVAL), Holy See Progress report and written analysis by the Secretariat of Core Recommendations, 8 December 2015, Doc. MONEYVAL(2015)36. 3 Convenzione tra la Santa Sede e il Governo della Repubblica Italiana in materia fiscale, 1 aprile 2015. 4 Accordo fra la Santa Sede, anche a nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, e gli Stati Uniti d’America, per favorire l’osservanza a livello internazionale degli obblighi fiscali e attuare la Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA),10 giugno 2015. 5 Cfr. Financial Action Task Force ( FATF), Best Practices Paper, Managing The Anti-Money Laundering And Counter-Terrorist Financing Policy Implications Of Voluntary Tax Compliance Programmes, October 2012. 6 Monetary Agreement between the European Union and the Vatican City State, 17 December 2009, Doc. 2010/C 28/05. 7 Ad hoc arrangement of the Joint Committee on a request from the Holy See and Vatican City State on the inclusion of relevant rules applicable to entities carrying out financial activities on a professional basis, 19 December 2014; e la successiva Decisione della Commissione europea del 12 maggio 2015 che modifica l’allegato della Convenzione monetaria tra l’Unione europea e lo Stato della Città del Vaticano (Decisione (UE) 2015/767). 1 6 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 La collaborazione internazionale con le Autorità estere di vigilanza si è intensificata e c’è stato uno scambio di informazioni in 12 casi (rispetto ai 4 nel 2014). Sono, inoltre, in corso negoziati per la stipula di Protocolli d’intesa con Autorità di vigilanza estere, dopo quelli firmati con le rispettive Autorità di Germania, Lussemburgo e Stati Uniti d’America. Nel 2015 si registra un incremento anche nell’attività di intelligence finanziaria. L’AIF ha ricevuto 544 segnalazioni di attività sospette (triplicando le 147 registrate nel 2014). Ciò non a causa di un più elevato tasso di criminalità nel settore finanziario, ma quale effetto di un certo numero di fattori, quali: la chiusura dei rapporti non più in linea alla normativa vaticana e alle politiche adottate dagli enti vigilati; il monitoraggio sulle adesioni degli utenti ai programmi di “voluntary tax compliance” avviati da Stati esteri; e, in generale, il rafforzamento dei sistemi di segnalazione e la crescente consapevolezza degli obblighi di segnalazione da parte degli enti vigilati. Lungo la medesima linea, si riscontra un aumento delle misure cautelari adottate dall’AIF (8 sospensioni di transazioni e 4 blocchi di rapporti, rispetto alle 3 sospensioni nel 2014). I dati relativi alla collaborazione con le Autorità della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano possono essere interpretati secondo le medesime linee: si registra, infatti, un maggiore scambio di informazioni (108 casi rispetto ai 41 registrati nel 2014), così come i rapporti all’Ufficio del Promotore di Giustizia (17 rispetto ai 7 nel 2014). Nell’ambito dell’intelligence finanziaria, si è intensificata la collaborazione internazionale e c’è stato uno scambio di informazioni in 380 casi (triplicando i 113 registrati nel 2014) con le Unità di Informazione Finanziaria (“UIF”). L’AIF ha, inoltre, stipulato Protocolli d’intesa con le UIF dei seguenti 6 Stati esteri: Albania, Cuba, Lussemburgo, Norvegia, Paraguay e Ungheria (per un totale di 27 Protocolli d’intesa dal 2013). Ad uno sguardo d’insieme dei dati relativi alla cooperazione internazionale, emerge un elemento significativo: nella maggior parte dei casi è stata l’AIF a richiedere la collaborazione delle controparti estere, assumendo un ruolo propulsivo e non solo collaborativo nell’ambito della vigilanza (10 casi su 12) e in quello dell’intelligence finanziaria (199 casi su 380). Nell’ambito della prevenzione e contrasto del finanziamento del terrorismo, l’ AIF ha rafforzato la propria attività a livello interno ed internazionale, inclusa quella con le UIF degli Stati esteri maggiormente esposti al rischio di attacchi terroristici, che nel 2015 hanno toccato tragicamente anche la regione europea. Infine, merita una menzione l’avvio del programma di “risk assessment” per la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano da parte del Comitato di Sicurezza Finanziaria (“COSIFI”), svolto con la metodologia e il supporto tecnico della Banca Mondiale e coordinato dall’AIF. Trasparenza e integrità del settore finanziario sono obiettivi fondamentali. Il perseguimento di tali obiettivi è un dovere sul piano strategico e operativo, ma è, soprattutto, un dovere sul piano morale, in considerazione della missione della Santa Sede nel mondo. Questo è l’orizzonte verso il quale si proietta l’attività dell’ AIF, nel quale si esprime anche nel settore finanziario il convinto contributo della Santa Sede per il perseguimento di obiettivi condivisi dalla comunità internazionale. TOMMASO DI RUZZA Direttore AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 PARTE I FUNZIONI ISTITUZIONALI E RUOLO NEL QUADRO DELLA SANTA SEDE E DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO 7 8 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 9 1. QUADRO GIURIDICO ED ECONOMICO-FINANZARIO. 1.1. QUADRO GIURIDICO IN MATERIA DI VIGILANZA DEGLI ENTI CHE SVOLGONO PROFESSIONALMENTE ATTIVITÀ DI NATURA FINANZIARIA E DI INFORMAZIONE (O INTELLIGENCE) FINANZIARIA. La normativa in materia di vigilanza degli enti che svolgono professionalmente attività finanziaria e quella in materia di informazione (o intelligence) finanziaria si fonda sulla Lettera Apostolica in forma di “Motu Proprio” di Papa Francesco “per la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e della proliferazione di armi di distruzione di massa” dell’ 8 agosto 2013 e sulla Legge “recante norme in materia di trasparenza, vigilanza ed informazione finanziaria”, n. XVIII dell’8 ottobre 2013 (“Legge n. XVIII”). Il regime di vigilanza e regolamentazione è stabilito dai Titoli II e III della Legge n. XVIII, ai fini, rispettivamente, della prevenzione e del contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, e prudenziali. In attuazione del Titolo III della Legge n. XVIII, il Consiglio direttivo dell’AIF ha approvato, nella seduta del 25 settembre 2014, il Regolamento n. 1 in materia di “vigilanza prudenziale degli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria” (“Regolamento n. 1”), entrato in vigore il 13 gennaio 2015, per effetto del Decreto n. LXVI del Cardinale Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Bertello. Il Regolamento n. 1 ha introdotto, fra l’altro, una procedura di autorizzazione da parte dell’AIF allo svolgimento di attività di natura finanziaria in maniera professionale da parte degli enti, inclusa la verifica dei requisiti di capitale, degli assetti organizzativi e gestionali e dei requisiti di competenza e onorabilità dei membri dell’alta dirigenza e della direzione, e in generale delle funzioni di controllo. L’attività di informazione (o intelligence) finanziaria è regolata dal Capo VIII del Titolo II della Legge n. XVIII. 1.2. QUADRO ECONOMICO-FINANZIARIO DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO. Per effetto della Legge n. V del 7 giugno 1929, nello Stato della Città del Vaticano vige un regime pubblico nei settori economico, commerciale e professionale, incluso il settore finanziario. Nello Stato, quindi, non sono svolte attività produttive e non è stabilito un settore privato. Nel settore finanziario, in particolare, non sono attivi soggetti o intermediari privati, ma operano enti riconducibili alla Santa Sede che, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali, svolgono professionalmente attività di natura finanziaria, ovvero per conto di determinate categorie di soggetti terzi. AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 10 2. FUNZIONI ISTITUZIONALI. 2.1. FUNZIONI STATUTARIE E STATUS. L’Autorità di Informazione Finanziaria (“AIF”) è stata istituita da Papa Benedetto XVI con Lettera Apostolica in forma di “Motu Proprio” “per la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario” del 30 dicembre 2010, riformata e consolidata da Papa Francesco con Lettera Apostolica in forma di “Motu Proprio” “con la quale è approvato il nuovo statuto dell’Autorità di Informazione Finanziaria” del 15 novembre 2013. A norma dell’art. 2 dello Statuto l’AIF svolge, in piena autonomia e indipendenza, le seguenti funzioni: (a) vigilanza e regolamentazione degli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria, ai fini, sia della prevenzione e del contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, sia prudenziali; (b) informazione (o intelligence) finanziaria. L’AIF ha lo status di “Istituzione collegata con la Santa Sede”, a norma degli artt. 186 e ss. della Costituzione Apostolica “Pastor bonus” del 28 giugno 1988 [art. 1 (1) dello Statuto], è dotata di personalità giuridica canonica pubblica e ha sede nello Stato della Città del Vaticano [art. 1 (2) dello Statuto]. 2.2. ORGANIZZAZIONE. L’organizzazione dell’AIF è stabilita dallo Statuto approvato da Papa Francesco con “Motu Proprio” del 15 novembre 2013. A norma dell’art. 3 (1), gli organi dell’AIF sono: (a) il Consiglio direttivo, che formula le linee di politica generale e le strategie fondamentali dell’Autorità; (b) il Presidente, che presiede il Consiglio direttivo, ha la rappresentanza legale dell’Autorità e il potere di firma; (c) il Direttore, che dirige, organizza e controlla l’attività dell’Autorità, partecipa alle sedute del Comitato di Sicurezza Finanziaria (“COSIFI”) e alle delegazioni della Santa Sede presso gli organismi internazionali competenti in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Il Consiglio direttivo è composto dai seguenti Membri: Dott.ssa Maria Bianca Farina (Italia), Dott. Marc Odendall (Svizzera), Dott. Joseph Yuvaray Pillay (Singapore) e Dott. Juan C. Zarate (Stati Uniti d’America). Il Presidente è il Dott. René Brülhart (Svizzera). AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 11 Il Direttore è il Dott. Tommaso Di Ruzza (Italia). A norma dell’art. 3 (2) dello Statuto, la struttura interna dell’AIF è suddivisa in due Uffici: (a) l’Ufficio per la vigilanza e la regolamentazione; (b) l’Ufficio per l’informazione finanziaria. La separazione dei due Uffici, garantita a norma dell’art. 3 (3) dello Statuto, è volta al rispetto della distinzione sul piano funzionale dell’attività di vigilanza e regolamentazione da quella di informazione (o intelligence) finanziaria, che implicano anche canali diversi di collaborazione e scambio di informazioni a livello internazionale. Entrambi gli Uffici rispondono al Direttore a garanzia di un efficace funzionamento e coordinamento interno. 2.3. ENTI SOTTOPOSTI A VIGILANZA. Secondo il “Motu Proprio” di Papa Francesco dell’8 agosto 2013 (supra 1.3) in linea di principio tutti i Dicasteri della Curia Romana e gli altri organismi ed enti dipendenti dalla Santa Sede, nonché le organizzazioni senza scopo di lucro aventi personalità giuridica canonica e sede in Vaticano, sono tenuti ad osservare le leggi dello Stato in materia di: (a) misure per la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo; (b) misure contro i soggetti che minacciano la pace e la sicurezza internazionali; (c) vigilanza prudenziale degli enti che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziaria. Con il Titolo III della Legge n. XVIII e il Regolamento n. 1 è stata introdotta una procedura di autorizzazione da parte dell’AIF degli enti che svolgono professionalmente di attività di natura finanziaria. Nel 2015 gli enti sottoposti alla vigilanza dell’AIF sono l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA) e l’Istituto per le Opere di Religione (IOR). 2.3.1. Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA). L’APSA è l’Ufficio competente per l’amministrazione dei beni di proprietà della Santa Sede, destinati a fornire i fondi necessari all’adempimento delle funzioni della Curia Romana [art. 172 della Costituzione Apostolica “Pastor Bonus” del 28 giugno 1988]. La vigilanza dell’AIF, nel rispetto dei principi coerenza e di proporzionalità stabilito dalla Legge n. XVIII [art. 7 (2)], è stata rivolta alle attività di natura finanziaria svolte dall’ APSA in maniera professionale, e non a quelle istituzionali, che come tali ricadono sotto un diverso regime normativo e di vigilanza. 12 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 L’attività di vigilanza mirata dell’APSA è stata avviata nel 2012 ed è culminata nello svolgimento di un’ispezione in loco, che ha consentito all’AIF di disporre la cessazione dei presupposti per l’attribuzione della qualifica di “ente che svolge professionalmente attività di natura finanziaria”. L’APSA è quindi fuoriuscita dall’ambito di competenza dell’AIF al temine del 2015, ricadendo sotto il regime di vigilanza stabilito da Papa Francesco con Lettera Apostolica in forma di “Motu Proprio” “Fidelis dispensator et prudens per la costituzione di una nuova struttura di coordinamento degli affari economici e amministrativi della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano” del 24 febbraio 2014. In capo all’APSA permane in ogni caso l’obbligo di registrazione e conservazione per dieci anni di tutti i dati, informazioni e documenti relativi alle attività sottoposte al regime di vigilanza, sempre accessibili all’AIF anche mediante ispezioni in loco, nonché l’obbligo di segnalazione di attività sospette secondo quanto stabilito dalla Legge n. XVIII. L’eventuale svolgimento in maniera professionale di attività di natura finanziaria da parte dell’APSA comporterebbe di nuovo la sottoposizione dell’ente all’ambito di competenza dell’AIF, che a norma dell’art. 4 della Legge n. XVIII, tiene aggiornata la lista degli enti vigilati sottoposti al regime stabilito dai Titoli II e III della medesima Legge n. XVIII. 2.3.2. Istituto per le Opere di Religione (IOR). Lo IOR è l’Ente con lo “scopo […] di provvedere alla custodia e all’amministrazione dei beni mobili ed immobili trasferiti od affidati […] da persone fisiche o giuridiche e destinati ad opere di religione e di carità [, nonché di] accettare depositi di beni da parte di Enti e persone della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano” (art. 2 dello Statuto, annesso al Chirografo di Papa Giovanni Paolo II del 1 marzo 1990). Lo IOR è sottoposto alla piena ed esclusiva vigilanza dell’AIF. 2.4. COLLABORAZIONE E SCAMBIO DI INFORMAZIONI A LIVELLO INTERNO E INTERNAZIONALE. A norma dell’art. 69 (a) (b) della Legge n. XVIII, l’AIF collabora e scambia informazioni con le Autorità della Santa Sede e dello Stato (che forniscono all’AIF i documenti, i dati e le informazioni rilevanti), e con le Autorità analoghe di Stati esteri, a condizioni di reciprocità e sulla base di protocolli d’intesa. Sul piano multilaterale, l’AIF dopo l’ammissione nel 2013, assume un ruolo progressivamente più attivo anche nel quadro del “Gruppo Egmont”, il forum globale che riunisce le unità di informazione finanziaria di 153 Paesi e giurisdizioni, e nel cui contesto vengono condivisi principi e migliori prassi per la collaborazione e lo scambio di informazioni. AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 13 3. PRINCIPALI ATTIVITÀ. 3.1. VIGILANZA DEGLI ENTI CHE SVOLGONO PROFESSIONALMENTE ATTIVITÀ DI NATURA FINANZIARIA. Il 2015 è stato caratterizzato da una notevole intensificazione dell’attività di vigilanza, sia in ambito di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo sia in ambito prudenziale. In particolare, la vigilanza si è estesa agli aspetti gestionali e organizzativi degli enti vigilati, con lo svolgimento di approfondite attività di analisi da cui sono scaturite indicazioni di natura strategica ed operativa. L’incremento delle attività ha riguardato anche il costante supporto fornito agli enti vigilati, con la conseguenza di una più considerevole percezione del quadro regolamentare esistente. 3.1.1. Vigilanza per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. A norma dell’art. 46 della Legge n. XVIII, l’AIF è l’autorità centrale della Santa Sede e dello Stato per la vigilanza e la regolamentazione per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Nel 2015, in tale ambito si registrano le seguenti principali attività. (a) Revisione dei rapporti accesi presso gli enti vigilati. L’AIF ha monitorato la fase di revisione ed estinzione dei rapporti non più rispondenti al quadro normativo vaticano vigente e alle politiche adottate dagli enti vigilati, intensificando la collaborazione e lo scambio di informazioni a livello internazionale, tenuto conto della nazionalità o residenza dell’utente e della destinazione dei fondi. Con riferimento allo IOR, nell’ottobre 2015 si è concluso il processo di revisione ed estinzione dei rapporti, che ha condotto all’estinzione di circa 4.800 rapporti. L’attività si è svolta in tre fasi: (i) analisi di tutti i rapporti esistenti, anche per identificare tutte le informazioni potenzialmente mancanti o non sufficienti ai fini della conformità ai requisiti di identificazione degli utenti previsti dalla Legge n. XVIII [cfr. artt. 16 ss.]; (ii) analisi di tutti i rapporti esistenti sulla base della nuova politica sull’utenza adottata nel corso del 2013, che ha significativamente ampliato i requisiti oggettivi e soggettivi richiesti per accendere e mantenere una relazione economica con lo IOR; (iii) estinzione di tutti i rapporti non conformi al quadro regolamentare vaticano vigente e alla politica sull’utenza adottata dallo IOR. 14 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 (b) Monitoraggio sulla segregazione degli attivi finanziari gestiti dagli enti vigilati. L’AIF ha attentamente monitorato l’attuazione della completa segregazione, già presente ai fini operativi e contabili, tra gli attivi finanziari gestiti dagli enti vigilati per conto proprio e per conto degli utenti. Nel dicembre 2015, l’AIF ha svolto ispezioni in loco presso i soggetti vigilati, a seguito delle quali è stata registrata l’adozione di tutte le misure necessarie (compresi nuovi sistemi informatici) per la completa segregazione a livello strutturale a partire nel primo trimestre del 2016. La segregazione si rendeva necessaria per la piena conformità all’ordinamento vaticano vigente, in particolare alla Legge n. XVIII e al Regolamento n. 1, nonché in vista dell’attuazione degli accordi in materia fiscale sottoscritti dalla Santa Sede con il Governo della Repubblica Italiana (1 aprile 2015) e con gli Stati Uniti d’America (10 giugno 2015). (c) Vigilanza sull’applicazione degli adempimenti in materia di adeguata verifica. Nel quadro della segregazione degli attivi finanziari amministrati dagli enti vigilati per conto proprio e per conto degli utenti, l’AIF ha intensificato i controlli sull’attuazione degli obblighi di adeguata verifica, e di separazione della gestione relativa agli utenti di “natura istituzionale” da quella relativa agli utenti di “natura non istituzionale”. In tale ambito, l’AIF ha fornito un costante supporto agli enti vigilati per la “valutazione dei rischi” e l’adozione di un “approccio basato sul rischio” [artt. 10 e 22 della Legge n. XVIII] in maniera coerente alla categoria di utente e alla ragione economica sottostante al rapporto. (d) Monitoraggio sulle attività di collaborazione volontaria in materia fiscale degli utenti. Aderendo alle migliori prassi raccomandate dal Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (“GAFI”), l’AIF ha fornito agli enti vigilati indicazioni, comprensive di specifici “indici di anomalia”, finalizzate ad evitare che i programmi di collaborazione volontaria in materia fiscale avviati da Stati esteri (“voluntary tax compliance programmes”) siano potenzialmente abusati dagli utenti per eludere l’attuazione degli obblighi stabiliti dalla normativa vaticana vigente. Considerata la natura sensibile della fattispecie, l’AIF ha avviato un monitoraggio costante su tutti gli utenti (persone fisiche e giuridiche) degli enti vigilati che aderiscono a tali programmi, riscontrando una loro positiva e fattiva collaborazione. 3.1.2. Vigilanza prudenziale. A norma dell’art. 65 della Legge n. XVIII, l’AIF è l’autorità centrale della Santa Sede e dello Stato per la vigilanza e la regolamentazione prudenziale degli enti che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziaria. AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 15 In attuazione del Titolo III della Legge n. XVIII, il Consiglio direttivo dell’AIF ha approvato, nella seduta del 25 settembre 2014, il Regolamento n. 1 in materia di “vigilanza prudenziale degli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria” (“Regolamento n. 1”), entrato in vigore il 13 gennaio 2015, per effetto del Decreto n. LXVI del Cardinale Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Bertello. Il Regolamento n. 1 ha costituito un passo decisivo nel percorso di completamento del quadro normativo vaticano in materia di vigilanza prudenziale, anche ai fini del consolidamento della trasparenza, stabilità e sostenibilità del settore finanziario e dell’attività degli enti che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziaria nello Stato. In particolare, è stata introdotta, nel rispetto del principio di coerenza e proporzionalità al quadro istituzionale e giuridico della Santa Sede e dello Stato, e in linea con i migliori standard condivisi a livello internazionale ed europeo, un nuovo quadro regolamentare in materia di: (a) autorizzazione allo svolgimento di un’attività di natura finanziaria in maniera professionale; (b) criteri di organizzazione e gestione degli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria; (c) requisiti di adeguatezza patrimoniale e di liquidità degli enti che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziaria; (d) criteri di gestione dei rischi da parte degli enti che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziaria (prevedendo le categorie di rischio di mercato, di credito, di pagamento e di liquidità, di interesse e di cambio, di intermediazione, di mancata conformità alla legge, ai regolamenti e alle procedure interne, legale, nonché operativo e reputazionale); (e) requisiti di competenza e onorabilità dei membri della direzione, degli organi di controllo e dell’alta dirigenza o di coloro che ricoprono o dovranno ricoprire cariche analoghe all’interno dell’ente che svolge professionalmente un’attività di natura finanziaria, ed esaminare i potenziali conflitti di interesse; (f) procedure di invio da parte degli enti che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziaria, dei documenti, dei dati o delle informazioni richiesti ai fini della vigilanza prudenziale. Infine, agli enti che già svolgevano professionalmente un’attività di natura finanziaria nello Stato è stato concesso un fisiologico periodo transitorio, a partire dall’entrata in vigore del Regolamento, per completare il processo di adeguamento ai requisiti imposti dal nuovo quadro regolamentare. Nel 2015, nell’ambito della vigilanza prudenziale si registrano le seguenti principali attività. (a) Autorizzazione allo svolgimento in maniera professionale di attività di natura finanziaria. A norma dell’art. 121 (1) del Regolamento n. 1, gli enti devono presentare all’AIF una richiesta per l’autorizzazione allo svolgimento in maniera professionale di attività di natura finanziaria, corredata dai dati, documenti e informazioni rilevanti. AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 16 Con riferimento allo IOR, il 10 luglio 2015 l’AIF ha concesso l’autorizzazione a svolgere professionalmente le seguenti attività di natura finanziaria nello Stato stabilite dall’art. 1 (1) della Legge n. XVIII: (i) raccolta di depositi e di altri fondi rimborsabili dagli utenti autorizzati ad intrattenere un rapporto di natura economica con lo IOR [cfr. art. 1 (1) (a)]; (ii) concessione di anticipazioni al personale dello IOR (a fronte dell’accredito degli emolumenti da lavoro o pensione), al personale di ruolo della Santa Sede e dello Stato (in proporzione al TFR maturato e a fronte di una trattenuta diretta in busta paga) e agli utenti (in proporzione agli attivi finanziari detenuti presso l’Istituto e a fronte di una garanzia sugli stessi) [cfr. art. 1 (1) (b)]; (iii) trasferimento di fondi [cfr. art. 1 (1) (d)]; (iv) emissione e gestione di mezzi di pagamento [cfr. art. 1 (1) (e)]; (v) rilascio di garanzie e impegni di firma [cfr. art. 1 (1) (f)]; (vi) intermediazione per qualsiasi tipologia di strumenti finanziari [cfr. art. 1 (1) (g)]; (vii) gestione di portafogli di titoli sia individuali, sia collettivi [cfr. art. 1 (1) (i)]; (viii) raccolta e gestione di denaro contante o altri titoli al portatore [cfr. art. 1 (1) (j)]; (ix) qualsiasi altra forma di investimento, di amministrazione o di gestione di fondi o risorse economiche [cfr. art. 1 (1) (k)]; (x) cambio moneta o valuta [cfr. art. 1 (1) (m)]; (xi) servizi di consulenza relativi alle predette attività [cfr. art. 1 (1) (n)]. In considerazione della natura delle attività di natura finanziaria che lo IOR è stato autorizzato a svolgere in maniera professionale e, in particolare di quanto evidenziato nei precedenti punti (i) e (ii), lo IOR non svolge né attività di raccolta di depositi nei confronti del pubblico (ovvero, di un insieme indistinto di persone), né attività di concessione di credito per conto proprio. A norma dell’art. 4 del Regolamento n. 1, qualunque estensione o variazione nelle attività che lo IOR è stato autorizzato a svolgere richiede la preventiva autorizzazione da parte dell’AIF. (b) Vigilanza sui criteri di organizzazione e di gestione. Sul piano organizzativo, l’AIF ha seguito il processo di definizione delle strutture interne avviato dagli enti vigilati ai fini della conformità ai requisiti richiesti dal Regolamento n. 1. In particolare, l’AIF ha predisposto le indicazioni e i relativi piani d’azione, con conseguente monitoraggio in fase esecutiva, in merito alle “funzioni di controllo” (gestione dei rischi, revisione interna e conformità) e alle politiche di esternalizzazione di ruoli e servizi. AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 17 Sul piano gestionale, l’AIF ha avviato un programma di monitoraggio sui rapporti attualmente attivi tra gli enti vigilati e gli istituti finanziari e gli enti creditizi esteri, ai fini di completare il processo di razionalizzazione della attività di corrispondenza. (c) Vigilanza sui requisiti di adeguatezza patrimoniale e di liquidità. L’AIF ha analizzato la struttura patrimoniale degli enti vigilati, anche ai fini della determinazione di un “capitale”, “patrimonio di vigilanza”, nonché di coefficienti di vigilanza prudenziale, in linea con quanto previsto dal Regolamento n. 1. (d) Vigilanza sui requisiti di competenza ed onorabilità. L’AIF ha svolto le verifiche sul possesso dei requisiti di competenza ed onorabilità da parte dei membri dell’alta dirigenza, della direzione e degli organi di controllo degli enti vigilati, stabilite dal Regolamento n. 1. Nell’ambito di tale attività, sono rientrate anche le verifiche necessarie in occasione del rinnovo della Direzione Generale dello IOR. 3.1.3. Collaborazione e scambio di informazioni a livello interno e internazionale. Nel corso del 2015, sono stati attivati contatti con le Autorità di vigilanza di diversi Paesi rilevanti ai fini del monitoraggio delle relazioni tra gli enti sottoposti ai rispettivi regimi di vigilanza, anche in vista di una formalizzazione della collaborazione, a condizioni di reciprocità e in linea agli standard internazionali condivisi. Nel 2015, l’AIF ha avuto 12 scambi di informazioni, di cui 10 a seguito di richieste effettuate dall’AIF e 2 a seguito di richieste effettuate da controparti estere. Il grado di collaborazione offerto dalle controparti estere è abbastanza positivo, specialmente in termini qualitativi, e complessivamente si è potuto verificare un progressivo consolidamento nella collaborazione a livello internazionale. 3.2. INFORMAZIONE (O INTELLIGENCE) FINANZIARIA. L’attività di informazione finanziaria dell’AIF si articola in tre fasi fondamentali: 3.2.1. Raccolta delle segnalazioni di attività sospette. Il cardine dell’attività di informazione (o intelligence) finanziaria è la ricezione delle segnalazioni di attività sospette. AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 18 A norma dell’art. 40 (1) della Legge n. XVIII gli enti vigilati inviano una segnalazione all’AIF: (i) qualora sospettino, o abbiano motivi ragionevoli di sospettare, che fondi o altre risorse economiche siano i proventi di attività criminose, oppure siano collegati o connessi al finanziamento del terrorismo o destinati ad essere utilizzati per atti di terrorismo o da organizzazioni terroristiche o da coloro che finanziano il terrorismo; (ii) in caso di attività, operazioni o transazioni che essi considerino particolarmente atte, per loro natura, ad avere un collegamento o una connessione con il riciclaggio o con il finanziamento del terrorismo o con atti di terrorismo o con organizzazioni terroristiche o con coloro che finanziano il terrorismo. Inoltre, la normativa stabilisce un generale dovere di collaborazione attiva ai fini della segnalazione di attività sospette (all’AIF) anche in capo alle Autorità competenti della Santa Sede e dello Stato, a norma dell’art. 40 (2) della Legge n. XVIII. L’AIF ha ricevuto 544 segnalazioni di attività sospette: 537 dagli enti vigilati, 6 dalle Autorità della Santa Sede e dello Stato e 1 da altri Enti. Rispetto agli anni precedenti si è registrato un incremento del numero delle segnalazioni. Ciò è dipeso principalmente dall’ultimazione della revisione e chiusura di rapporti non più rispondenti al quadro normativo vaticano vigente e alle politiche sull’utenza adottate dagli enti vigilati, nonché dal monitoraggio degli utenti che hanno aderito a programmi di collaborazione volontaria in materia fiscale avviati da Stati esteri (“voluntary tax compliance programmes”). Non si registra, quindi, un incremento delle attività illecite anche solo tentate. Piuttosto, emerge il consolidamento dei sistemi di segnalazione, inclusa la crescente consapevolezza degli obblighi di segnalazione. 3.2.2. Analisi delle segnalazioni. L’analisi delle segnalazioni si svolge su due livelli: (i) livello operativo (utilizzando documenti, dati e informazioni disponibili o ottenibili per identificare obiettivi specifici, seguire il percorso di operazioni e di transazioni, per stabilire i legami tra i suddetti obiettivi e gli eventuali proventi di reato); (ii) livello strategico (utilizzando documenti, dati e informazioni disponibili o ottenibili, per implicazioni più generali anche in relazione all’evoluzione e alla tendenza dei fenomeni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo). Ai fini dell’analisi l’AIF si avvale di avanzati sistemi informatici e banche dati. A norma dell’art. 50 (a) della Legge n. XVIII, ai fini dell’analisi, l’AIF è dotata del potere di accedere in maniera tempestiva a tutte le informazioni di natura amministrativa e investigativa rilevanti ai fini della prevenzione e del contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo possedute sia dai soggetti segnalanti, sia dalle persone giuridiche con sede o iscritte nei registri tenuti presso lo Stato. AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 19 3.2.3. Misure preventive. A norma dell’art. 48 della Legge n. XVIII, l’AIF: (a) “sospende l’esecuzione, fino a cinque giorni lavorativi, di transazioni e operazioni sospette di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, nonché ogni altra operazione o transazione collegata, inclusa ogni movimentazione di fondi, qualora ciò non ostacoli l’attività investigativa e giudiziaria” [art. 48 (j)]; (b) “adotta il blocco preventivo dei conti correnti, fondi e altre risorse economiche, fino a cinque giorni lavorativi, in caso di sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, qualora ciò non ostacoli l’attività investigativa e giudiziaria” [art. 48 (k)]. Nel 2015, l’AIF ha disposto 8 sospensioni di transazioni e operazioni (per un totale di 8.262.565,42 euro e 1.714.800 dollari statunitensi) e 4 blocchi preventivi (per un totale di 7.051.422,42 euro e 654.800 dollari statunitensi). 3.2.4. Attività in materia di prevenzione e contrasto del finanziamento del terrorismo. A norma dell’art. 71 (1) della Legge n. XVIII, il Presidente del Governatorato, sentita la Segreteria di Stato, approva e aggiorna periodicamente, con propria Ordinanza, una lista recante i nominativi dei soggetti (persone fisiche o giuridiche) in relazione ai quali sussista fondato motivo di ritenere che minaccino la pace e la sicurezza internazionali. Nel redigere la lista, il Presidente del Governatorato esamina le designazioni fatte dai competenti organi del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dell’Unione europea e degli altri Stati. In questo ambito, secondo quanto stabilito dalla Legge n. XVIII, l’AIF è l’autorità competente per la comunicazione delle liste e i loro aggiornamenti agli enti che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziaria [art. 71 (3)], incluse la proposta di iscrizione e rimozione nella lista promulgata dal Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano [artt. 72 (3) e 73 (2)] e l’adozione di misure cautelari [art. 76 (1) (2)]. Inoltre, a norma dell’art. 75 (2) della medesima Legge, l’AIF ha il potere di ordinare agli enti vigilati il blocco preventivo: (a) dei fondi o altre risorse economiche di proprietà, posseduti, controllati o detenuti, in maniera esclusiva o congiunta, diretta o indiretta, dai soggetti iscritti nella lista; (b) dei frutti e dei profitti generati dai o altre risorse economiche di cui al punto precedente; (c) dei fondi o altre risorse economiche posseduti o controllati da altre soggetti, persone fisiche o enti, in nome, per conto o in favore dei soggetti iscritti nella lista. Il 29 gennaio 2015, il Presidente del Governatorato, con l’Ordinanza n. LXVI, ha approvato una lista aggiornata dei soggetti che minacciano la pace e la sicurezza internazionale, anche sulla base delle Risoluzioni rilevanti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La lista è stata aggiornata con la successiva Ordinanza n. LXXV del 18 maggio 2015. 20 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 Contestualmente alle due Ordinanze, l’AIF ha pubblicato la lista sul proprio sito internet, comunicandole agli enti vigilati e disponendo il blocco preventivo dei beni e delle risorse economiche eventualmente riconducibili ai soggetti iscritti nella lista. 3.2.5. Trasmissione di rapporti all’Ufficio del Promotore di Giustizia presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. A norma dell’art. 48 (e) della Legge n. XVIII l’AIF trasmette rapporti, documenti, dati e informazioni all’Ufficio del Promotore di Giustizia presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. La trasmissione all’Ufficio del Promotore di Giustizia avvengono con procedure e misure adeguate a garantire l’integrità, sicurezza e riservatezza dei documenti, dati e informazioni. Nel 2015, l’AIF ha trasmesso 17 Rapporti all’Ufficio del Promotore di Giustizia. Nella maggior parte dei casi le ipotesi di reato presupposto sullo sfondo sono potenziali casi di frode ed evasione o elusione fiscale. Si registrano, tuttavia, anche ipotesi di reato più complesse e strutturate nel settore finanziario, come la turbativa del mercato in Stati esteri. 3.2.6. Collaborazione e scambio di informazioni a livello interno e internazionale. A norma dell’art. 69 (a) (b) della Legge n. XVIII l’AIF collabora e scambia informazioni con le Autorità della Santa Sede e dello Stato, e con le Autorità analoghe di altri Stati, a condizioni di reciprocità e sulla base di protocolli d’intesa. A livello interno, nel 2015, l’AIF ha avuto scambi di informazioni in 108 casi con altre competenti Autorità della Santa Sede e dello Stato. A livello internazionale, nel 2015, l’AIF ha sottoscritto Protocolli di intesa per lo scambio di informazioni con le unità di informazione finanziaria dei seguenti 6 Stati esteri: Albania, Cuba, Lussemburgo, Norvegia, Paraguay e Ungheria. Attualmente, l’AIF intrattiene rapporti formali le unità di informazione finanziaria di 27 Paesi: oltre a quelli menzionati, Argentina, Australia, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Malta, Monaco, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Regno Unito, Romania, San Marino, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d’America, Sud Africa e Svizzera. Più nel dettaglio, nel 2015 l’AIF ha avuto 380 scambi di informazioni a livello internazionale, di cui 199 su richiesta dell’AIF e 181 su richiesta di controparti estere. Il grado di collaborazione offerto dalle controparti estere è positivo, e complessivamente si registra un progressivo consolidamento della collaborazione e dello scambio di informazioni a livello internazionale. Infine, l’appartenenza al “Gruppo Egmont”, che consente l’interazione dell’AIF con le unità di informazione finanziaria di 153 Paesi e Giurisdizioni. AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 21 3.3. ULTERIORI ATTIVITÀ SVOLTE A LIVELLO INTERNO E INTERNAZIONALE. 3.3.1. Raccolta e analisi delle dichiarazioni di trasporto transfrontaliero di denaro contante. A norma dell’art. 81 della Legge n. XVIII, chiunque effettua un trasporto transfrontaliero di denaro contante (o beni mobili equivalenti), in entrata o in uscita dallo Stato, per un importo pari o superiore a 10.000 euro, è tenuto ad una dichiarazione scritta presso gli uffici del Corpo della Gendarmeria o presso gli uffici autorizzati dall’AIF. Una copia della dichiarazione è inoltrata entro 24 ore all’AIF. Nel 2015, sono state raccolte 367 dichiarazioni in entrata (per un totale di 9.697.570,61 euro) e 1.196 dichiarazioni in uscita (per un totale di 24.122.412,23 euro). 3.3.2. Attività in ambito fiscale. Il 10 giugno 2015 è stato sottoscritto l’Accordo tra la Santa Sede gli Stati Uniti d’America ai fini della conformità e dello scambio di informazioni fiscali ai sensi del “Foreign Account Tax Compliance Act” (“FATCA”). In tale contesto, il 10 novembre 2015 l’AIF e la Segreteria per l’Economia (individuata come l’Autorità competente per l’esecuzione delle attività operative previste dal predetto Accordo) hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa, attraverso il quale l’AIF è stata delegata a svolgere le attività di controllo sull’adempimento degli obblighi informativi ai fini FATCA da parte degli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria nello Stato della Città del Vaticano. 3.3.3. Valutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo (“Risk Assessment”). Nel corso del 2015 il Comitato di Sicurezza Finanziaria (“COSIFI”) ha avviato il programma di valutazione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo (c.d. “Risk Assessment”) per la Santa Sede e per lo Stato della Città del Vaticano secondo la metodologia e con il supporto tecnico dalla Banca Mondiale. Il coordinamento del progetto è stato affidato all’AIF. 3.3.4. Altre attività a livello internazionale. L’AIF ha partecipato alla riunione del Comitato e del Gruppo di Lavoro tenutasi a Berlino (25-28 gennaio 2015) e alla 23a riunione Plenaria tenutasi a Bridgetown (8-12 giugno 2015) del “Gruppo Egmont” delle Unità di Informazione Finanziaria. L’AIF ha preso parte della Delegazione della Santa Sede alla 47a (14-17 aprile 2015), 48a (14-18 settembre 2015) e 49a riunione Plenaria (8-11 dicembre 2015) del Comitato degli Esperti sulla valutazione delle misure per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo (“MONEYVAL”) del Consiglio d’Europa, che l’8 dicembre 2015 ha adottato all’unanimità il 2° “Rapporto sui progressi” presentato dalla Santa Sede. 22 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 PARTE II STATISTICHE 23 24 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 25 1. VIGILANZA E REGOLAMENTAZIONE. Collaborazione a livello internazionale 2011 2012 2013 2014 2015 Richieste di informazioni (inoltrate) ad autorità estere Richieste di informazioni (ricevute) da autorità estere 0 0 0 2 10 0 0 0 2 2 Nel 2015, si registra una intensificazione della cooperazione e scambio di informazioni con le Autorità di vigilanza di Paesi terzi, con le quali c’è stato uno scambio di informazioni in 12 casi, rispetto ai 4 nel 2014. 2. INFORMAZIONE (O INTELLIGENCE) FINANZIARIA. Con riferimento alle segnalazioni di attività sospette, dal quarto trimestre del 2012 i dati mostrato una notevole tendenza verso l’aumento, dovuta anche alle riforme legislative del 2012 e del 2013, e al rafforzamento del sistema di segnalazione e di collaborazione e scambio di informazioni a livello interno e internazionale. Nel 2013, questa tendenza si è intensificata, fino a raggiungere dei picchi nel secondo semestre dell’anno. Il 2014 ha rappresentato un anno di stabilizzazione, con una riduzione delle segnalazioni rispetto all’anno precedente. Nel 2015 si è registrato un incremento del numero delle segnalazioni, che sono state 544, rispetto alle 147 del 2014 e alle 202 del 2013. Si conferma inoltre l’intensificazione della cooperazione interna con le Autorità della Santa Sede e dello Stato, con le quali c’è stato uno scambio di informazioni in 108 casi, rispetto ai 41 nel 2014 e agli 11 nel 2013. Nel 2015, in connessione a segnalazioni di attività sospette da parte degli enti vigilati, sono stati adottati: (a) 8 provvedimenti di sospensione di transazioni o operazioni, per un ammontare di 8.262.565,42 euro e 1.714.800 dollari statunitensi; (b) 4 provvedimenti di blocco preventivo, per un ammontare di 7.051.422,42 euro e 654.800 dollari statunitensi. I Rapporti all’Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano sono stati 17, rispetto ai 7 del 2014 e agli 8 del 2013. La tendenza appare stabile se connessa all’andamento del numero delle segnalazioni di attività sospette registrate nel 2015. Si registra infine una intensificazione della cooperazione e scambio di informazioni con le Unità di Informazione Finanziaria di Paesi terzi, con le quali i c’è stato uno scambio di informazioni in 380 casi, rispetto ai 103 nel 2014 e agli 81 nel 2013. AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 26 Segnalazioni di attività sospette Numero delle segnalazioni Soggetti segnalanti 2011 2012 2013 2014 2015 1 6 202 147 544 Soggetti vigilati 1 Soggetti vigilati 5 Soggetti vigilati 193 Soggetti vigilati 141 Soggetti vigilati 537 Autorità S. Sede/SCV Autorità S. Sede/SCV 1 Autorità S. Sede/SCV 5 Autorità S. Sede/SCV 4 Autorità S. Sede/SCV 6 Altri Enti Altri Enti Altri Enti 4 Altri Enti 2 Altri Enti 1 Misure preventive 2014 Numero provvedimenti Sospensione di transazioni e operazioni 2014 Ammontare 2015 Numero provvedimenti € 561.574,89 3 € 8.262.565,42 $ 1.714.800 € 7.051.422,42 $ 654.800 8 Blocco preventivo dei conti correnti, fondi e altre risorse economiche Collaborazione a livello interno Scambio di informazioni con autorità interne Rapporti all’Ufficio del Promotore di Giustizia 2015 Ammontare 4 2011 1 0 Collaborazione a livello internazionale Richieste di informazioni (inoltrate) ad autorità estere Richieste di informazioni (ricevute) da autorità estere 2012 2 2 2011 2013 11 8 2012 2013 2014 41 7 2015 108 17 2014 2015 1 1 28 20 199 7 3 53 93 181 AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA - RAPPORTO ANNUALE 2015 27 3. RACCOLTA E ANALISI DELLE DICHIARAZIONI TRANSFRONTALIERO DI DENARO CONTANTE. DI TRASPORTO Nel 2015, i dati relativi alle dichiarazioni di trasporto transfrontaliero di denaro contante mostrano una riduzione e stabilizzazione del trasporto transfrontaliero di denaro contante, soprattutto in uscita, avviata nel 2012, a seguito del consolidamento del quadro istituzionale e giuridico interno dello Stato. Tale andamento conferma la tendenza registrata già nel 2013 e nel 2014. Dichiarazioni Numero delle dichiarazioni in entrata Numero delle dichiarazioni in uscita 2011 (a partire da Aprile) 658 1.894 2012 2013 2014 2015 598 1.782 550 1.557 429 1.111 367 1.196