Fabbrica: un modo di pensare e disegnare la società, di costruire

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Fabbrica: un modo di pensare e disegnare la società, di costruire
San Lazzaro di Savena, gennaio 2016
revisione agosto 2016
“Lavoreremo per una Comunità aperta, pronta ad accogliere contributi da parte di tutte le
realtà locali, consapevoli che non esiste felicità senza condivisione e quindi nessuna
istanza può essere ignorata.
Sono momenti difficili e complessi: tutti noi siamo chiamati all’impegno di proporre
soluzioni concrete ma siamo anche chiamati a trasformare la crisi dell’economia e delle
istituzioni in slancio per il progresso e speranza per il futuro.
Tanto c’è da fare ma c’è anche uno straordinario patrimonio da valorizzare: San Lazzaro
è una città fiera del suo sviluppo civico, della sua rete di associazioni impegnate a
stabilire giustizia sociale, equità, solidarietà.
San Lazzaro è una città orgogliosa. E bella. Per questo rivendica con fierezza la sua
appartenenza ai valori di rettitudine, di impegno civile, di capacità, competenza,
innovazione. Questi valori sono premessa imprescindibile per guardare al futuro con occhi
nuovi.”
(Programma di mandato 2014 – 2019)
Fabbrica
Un progetto di Comunità
Comune di San Lazzaro di Savena • Vicesindaco
Piazza Bracci, 1 • 40068 San Lazzaro di Savena • (BO) • www.comune.sanlazzaro.bo.it
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Cos’è il capitale sociale?
Le istituzioni, le relazioni e le norme che danno forma alla qualità e
quantità di interazioni sociali; ma il capitale sociale non è soltanto la
somma algebrica delle istituzioni che sorreggono la società, è la colla che
le tiene unite. Il capitale sociale è senso civico, partecipazione,
reciprocità, reti di relazioni, fiducia, coesione sociale, è l’etica che
tiene unita una comunità e affronta insieme le sfide del futuro.
La coesione sociale, qui intesa come elemento qualificante del capitale
sociale, attiene alla percezione di appartenenza, al radicamento, al valore,
alla capacità di agire in modo solidale. Ha una dimensione strutturale (che
guarda ai meccanismi di inclusione, di mobilità sociale, alle
disuguaglianze), identitaria (che valuta il senso appartenenza alla
comunità), culturale (il grado di condivisione di valori e norme) e legata
all’azione concreta (la partecipazione e l’impegno alla vita collettiva).
Un aspetto qualificante del capitale e della coesione sociale è la capacità
cumulativa, rifacendosi al concetto di risorse morali di Hirschman: sono
quelle risorse la cui fornitura aumenta con l’uso invece di diminuire e che
rischiano di esaurirsi solo con il disuso. Si tratta di un processo,
un’abilità che la società è in grado di rigenerare continuamente.
Come la cultura, le virtù civiche hanno un effetto cumulativo e virtuoso
corrono il rischio di atrofizzarsi solo se abbandonate a se stesse.
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Perché il capitale sociale?
Onestà, impegno civico e fiducia sociale non solo sono strettamente
collegati ma si rinforzano a vicenda: l’impegno civico, l’associazionismo
assicura un approccio più democratico delle istituzioni e contribuisce a
determinare una maggiore coesione sociale.
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La fiducia è ciò che dà impulso alla fertilità economica e sociale: un
contesto sociale permeato di valori etici, comportamenti fiduciari e
relazioni di qualità consentono di spiegare quella parte del successo
economico che la teoria economica classica, per esempio, non riesce
ancora a spiegare con le misure più tradizionali. Dare e meritare fiducia,
muoversi sulla falsariga di valori etici, consente di aumentare il benessere
proprio e degli altri.
La qualità della vita è il risultato combinato di situazioni pubbliche
favorevoli, come per esempio la qualità dei servizi, alti livelli di
partecipazione civica, ma si è visto che è anche frutto della qualità delle
relazioni che gli individui instaurano nell’arco della propria vita.
Il capitale sociale è una risorsa che crea un contesto di sviluppo e
fioritura di cui beneficia tutta la comunità. Si tratta di un mezzo
per realizzare comunità meno vulnerabili, più in grado di
rispondere alle domande emergenti e di prevenire e contrastare
ogni forma di esclusione.
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Il ruolo della Pubblica Amministrazione
La Banca Mondiale ha avviato da tempo rami di ricerca sul capitale sociale,
soprattutto sui legami tra capitale sociale e povertà, sostenendone il ruolo
strategico nell’ambito degli obiettivi di sradicamento della povertà, del
raggiungimento dell’uguaglianza di genere e nella promozione di uno
sviluppo sostenibile.
La costituzione e il mantenimento di una struttura sociale che
faciliti il benessere dipende largamente da strutture di governo
meritevoli di fiducia: emerge la centralità di una società in cui
prevalga la fiducia e di autorità che ne siano degne.
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Un contesto più civico aiuta a plasmare un governo migliore. Cittadini più
informati, attenti e altruisti sono anche più esigenti nei confronti delle
Amministrazioni e questo rappresenta un rafforzamento del principio e
dell’esercizio democratico stesso.
Un ambiente sociale ricco di opportunità di partecipazione e una comunità
civica attiva sono in grado di migliorare l’ambiente economico e quello
sociale. Un ambiente che favorisce le interazioni sociali e crea l’occasione
di incontrarsi e partecipare costituisce un terreno fertile per coltivare e
rafforzare valori condivisi e norme di reciprocità.
Tra le istituzioni e il capitale sociale vige una relazione biunivoca: le prime
influenzano il comportamento degli individui e possono favorire la
reciprocità e la cooperazione, alimentando quindi il capitale sociale.
Questo però è a sua volta in grado di generare efficienza ed efficacia delle
istituzioni. L’attuale configurazione della società, così ricca di reti di
relazioni sia sociali che imprenditoriali, fa emergere sempre maggiori
interconnessioni, legami, interazioni produttive e cooperazioni che
richiedono risorse istituzionali adeguate a gestire la complessità e
garantire stabilità e certezze.
La portata e la qualità del capitale sociale è quindi un fattore
chiave di successo per una comunità.
Vivere in un territorio ricco di capitale sociale significa avere una comunità
attiva e partecipe, direttamente interessata al territorio in cui vive e in cui
le persone decidono di crescere i figli, in cui interagiscono e fanno progetti
per il futuro e in cui partecipano direttamente a prendere decisioni che li
riguardano.
Il capitale sociale è il risultato di un processo dinamico e si
concretizza nell’azione creativa dei cittadini e nella realizzazione
di progetti pratici.
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Perché un Ente Locale deve affrontare questa sfida?
La scelta degli Amministratori locali di coinvolgere nei processi decisionali
e nella progettazione della politiche la cittadinanza destinataria di quelle
azioni è una scelta precisa di investimento nel capitale sociale, nell’idea
che cittadini più informati e attivi siano cittadini più felici e leali, nella
scelta dell’investimento nel rapporto di fiducia tra settore pubblico e
cittadini.
Chiamare in causa i cittadini rendendoli consapevoli delle sfide e dei
problemi
all’orizzonte
rappresenta
una
presa
di
coscienza
dell’imprescindibilità di qualche forma di cooperazione, anche e
soprattutto in un momento di grande frammentazione sociale.
P.A. inefficienti generano sfiducia, pessimismo, slealtà fiscale; se una
Amministrazione desidera coinvolgere e ottenere l’aiuto dei propri cittadini
nel perseguire un obiettivo comune deve innanzitutto dimostrarsi
affidabile, efficiente e capace. Questo processo può realizzarsi più
facilmente in una comunità abituata a cooperare, partecipe, politicamente
vivace, informata, esigente e che condivida l’importanza della socialità e
delle forme di reciprocità.
Più una comunità è coesa, maggiori sono le possibilità di
affrontare i mutamenti in corso. Lavorare per una società coesa,
inclusiva e vivace è inoltre condizione necessaria per lo sviluppo
locale.
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Fattori chiave e cassetta degli attrezzi
Sulla falsariga di alcune caratteristiche evidenziate da Elinor Ostrom
(1999), è utile ragionare su tre aspetti:
1) Il successo di qualsiasi investimento in capitale sociale necessita
della partecipazione e della convinzione dei membri di una
comunità affinché possa verificarsi in modo efficiente.
2) Ha una riuscita migliore se risulta organizzato su più livelli e in
forme diverse, perché esistono diverse forme di capitale sociale e
ciascuna di queste forme impatta sul successo o l’insuccesso delle
altre.
3) Le istituzioni influiscono notevolmente sulla quantità e sulle
forme di capitale sociale che determinano il successo degli sforzi
individuali nella direzione dello sviluppo di lungo termine: quando i
governi occupano troppo spazio limitando l’iniziativa degli individui,
questi diventano troppo dipendenti dallo Stato e l’effetto di questa
scelta è la distruzione di una buona parte del capitale sociale
accumulato fino a quel momento.
Serve quindi una cornice di sistema che armonizzi gli interventi
finalizzati alla costruzione di una comunità più inclusiva, equa,
solidale, innovatrice; una cornice che sia in grado di valorizzare le
relazioni tra i membri della comunità e che si faccia promotrice di
un’assunzione collettiva di responsabilità, che ponga i problemi dei
singoli come problemi comuni da affrontare insieme.
L’azione coordinata, sotto molteplici ambiti di azione, consiste nella
creazione di reti di solidarietà, nel contrasto all’emarginazione, nel
rafforzamento della capacità di gestire le diversità trasformandole da
difficoltà in fonti di arricchimento reciproco.
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Uno sguardo al passato e un rilancio al futuro
Antonio Genovesi, economista napoletano del Settecento, considera, in
linea col pensiero degli umanisti civili milanesi del Quattrocento, la vita
civile come un luogo in cui le virtù civili possono pienamente esprimersi.
La felicità o pubblica felicità fu il modo di esprimersi della tradizione civile
dell’economia del Settecento italiano e deriva il suo nome da libro di
Ludovico Antonio Muratori “Della pubblica felicità” del 1749 che sostiene
come l’interesse privato non si risolva nella pubblica felicità perché questa
è il frutto di virtù civili “in noi il desiderio maestro, e padre di tanti altri, è
quello del nostro privato bene, della nostra particolare felicità… di sfera
più sublime, e di origine più nobile vi è un altro Desiderio, cioè
quello del Bene della Società, del Bene Pubblico, o sia della
Pubblica Felicità. Nasce il primo dalla natura, quest’altro ha per
madre le virtù”.
L’aggettivo pubblico, da quel momento in avanti, viene associato al
termine felicità, sottintendendo che diversamente dalla ricchezza, la
felicità può essere goduta solo grazie agli altri e in loro compagnia: la
felicità richiede socialità.
Non si può essere felici se gli altri non lo sono, afferma Genovesi.
L’essere umano per realizzarsi ha bisogno di reciprocità e solo grazie a
questa può condurre una vita buona e felice.
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Il 25 settembre 2014 inizia formalmente, attraverso la Delibera di Giunta
Comunale n. 153, il percorso di implementazione delle pratiche di
collaborazione tra cittadini e Amministrazione con l’approvazione della
Carta sulla Collaborazione tra Cittadini e Amministrazione per la
Cura e la Rigenerazione dei Beni Comuni. Una carta che nasce come
chiara evocazione dell’art. 118 della Costituzione, ed in particolare il 4°
comma che recepisce il concetto di sussidiarietà orizzontale; una Carta
che rimanda all’evoluzione sia a livello nazionale sia regionale degli
inquadramenti del volontariato, dell’economia solidale e delle agevolazioni
nei confronti di cittadini che investono nella qualità della città.
Una Carta che nasce dalle esperienze e dalla ricchezza umana del
territorio di San Lazzaro con la volontà di mettere a sistema un modello di
sviluppo solidale che, attraverso le molteplici risorse del territorio,
costituisca un laboratorio di coesione sociale all’interno di una società
sempre più complessa e in continua evoluzione.
La Carta sulla Collaborazione si avvale del patrimonio conoscitivo
maturato negli anni dal Labsus – Laboratorio per la Sussidiarietà e lancia
una sfida quotidiana sulla cura di San Lazzaro, intesa essa stessa come
bene comune.
A partire da questa base fondativa di un modello di pòlis collaborativa,
solidale e innovatrice, muovono molte delle azioni messe in campo nel
corso di questo anno. Molte altre sono in corso di definizione e, data la
natura mutevole e aperta del rapporto Amministrazione-cittadini, molto
altro nascerà progettandolo insieme.
Vari progetti in corso, tutti legati da:
-
partecipazione e condivisione con i membri della comunità
-
organizzati su più livelli e in forme diverse, per contaminarsi
positivamente
-
forza promotrice delle istituzioni per influire
sulla quantità e
sulle forme di capitale sociale.
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Fabbrica
Un progetto di Comunità
Cos’è questa fabbrica comunitaria?
E’ un luogo di lavoro dove alberga la giustizia, ove domina il
progresso, dove si fa luce la bellezza, nei dintorni della quale
l’amore, la carità, la tolleranza sono nomi e voci non prive di senso.
(Adriano Olivetti, Le fabbriche di bene, 1951)
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Art. 7 Promozione dell’innovazione sociale
1. Il Comune promuove l’innovazione sociale, attivando connessioni tra le
diverse risorse presenti nella società, attivando legami sociali e forme
inedite di collaborazione civica.
2. Il Comune promuove l’innovazione sociale per attivare processi generativi
di beni comuni materiali, immateriali e digitali.
(Carta sulla Collaborazione tra Cittadini e Amministrazione per la Cura e la
Rigenerazione dei Beni Comuni, 2014)
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Progetti realizzati e avviati nel corso del 2015 e 2016
Albo dei Cittadini Virtuosi
(Art. 11 Interventi di cura occasionale e Albo dei Cittadini Virtuosi
Comma 3: Per facilitare e incoraggiare le pratiche di cittadinanza attiva e solidale, il
Comune istituisce l’Albo dei Cittadini Virtuosi che decidono di attivarsi per la
conservazione e il miglioramento degli spazi pubblici)
Una cittadinanza solidale e coesa si manifesta attraverso molte forme di cura
della propria comunità: attenzione e sostegno per chi attraversa momenti di
difficoltà, capacità di cogliere i mutamenti e includere le diversità, ma sempre di
più si sta trasformando in crescenti interesse e consapevolezza per la cura del
proprio territorio. Dalla salvaguardia di criticità importanti, al recupero di spazi
degradati fino ad arrivare a un’opera fondamentale di quotidiano presidio e
attività solidaristiche di cura degli spazi pubblici.
L’Albo dei cittadini virtuosi consente di vivere pienamente questa attività di cura,
in modo sicuro e organizzato e rappresenta, oltre a un momento importante di
miglioramento della propria città, una bella occasione di socialità e una palestra
di integrazione. I cittadini virtuosi hanno molto in comune, devono solo
incontrarsi, conoscersi, scoprire le loro storie e immaginare insieme il futuro di
San Lazzaro.
-------------Concorso Umarell
(Art. 4 Ruolo dei cittadini
Comma 1: L’intervento di cura e di rigenerazione dei beni comuni, inteso quale concreta
manifestazione della partecipazione alla vita della comunità e strumento per il pieno
sviluppo della persona umana, è aperto a tutti)
Cos’è in fondo l’umarell, il classico anziano urbano che osserva implacabile lo
svolgersi dei lavori nella propria città? E’ un cittadino virtuoso ante litteram. Un
cittadino che, con zelo e forse un eccesso di intraprendenza, monitora, prende
nota, scruta e necessariamente prende iniziativa nell’ambito dei cantieri cittadini.
A modo suo sta tutelando la propria città, si fa portavoce degli interessi della
propria comunità, impiega il suo tempo libero a presidiare il suo territorio.
E più il cantiere si fa imponente e si prolunga nel tempo, più l’occasione per tutti
gli umarells diventa ghiotta. Un Comune non può sottrarsi dal celebrare tanta
dedizione e così, con leggerezza, l’umarell merita visibilità, riconoscenza e
l’esempio lieve che comunità si fa col sorriso sulle labbra.
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Comunicazione efficace e inclusiva
(Art. 25 Comunicazione collaborativa
Comma 1: Il Comune, al fine di favorire il progressivo radicamento della collaborazione
con i cittadini, utilizza tutti i canali di comunicazione a sua disposizione per informare
sulle opportunità di partecipazione alla cura ed alla rigenerazione dei beni comuni.
Comma 2: Il rapporto di collaborazione mira in particolare a:
a) consentire ai cittadini di migliorare le informazioni, arricchendole delle diverse
esperienze
a
disposizione;
b) favorire il consolidamento di reti di relazioni fra gruppi di cittadini, per promuovere lo
scambio
di
esperienze
e
di
strumenti;
c) mappare i soggetti e le esperienze di cura e rigenerazione dei beni comuni, facilitando
ai cittadini interessati l'individuazione delle situazioni per cui attivarsi)
Nel 2015 la comunicazione del Comune ha subito una rivoluzione. Si è
trasformata in una comunicazione allegra, moderna, efficace, riconoscibile; ha
puntato su grafiche moderne e su un’immagine coordinata che oggi consente di
riconoscere le produzioni sanlazzaresi con un solo sguardo.
Si è ripensata la rivista del Comune, che è diventato un magazine di
approfondimento e racconto della città che evolve, si è puntato molto sul
racconto fotografico di qualità, per testimoniare e conservare la memoria di ciò
che accade. La rivista ha smesso di essere un mero racconto degli appuntamenti
in agenda o un veloce resoconto del passato ma ha puntato sul racconto della
città, sulla comunità che vive e partecipa.
Il nuovo sito è più fruibile, navigabile e intuitivo, ma soprattutto è mobile
friendly, ovvero pensato per essere consultato da smartphone, che ormai è il
mezzo con cui la maggior parte degli italiani naviga sul web. Le sezioni tematiche
rendono più immediata la consultazione, la funzione di ricerca è più funzionale e
in lavorazione c’è lo sviluppo di un’app.
La revisione della grafica e dello stile dei contenuti ha riguardato anche i cartelli
per la fruizione dei parchi cittadini, che da elenco di divieti sono diventati
un’esortazione propositiva al corretto utilizzo dei luoghi.
Dall’esperienza del cantiere BoBo e del concorso Umarell si è deciso di giocare coi
cantieri cittadini, trasformandoli da disagio in opportunità, in gioco, in scoperta.
Così la comunicazione dei cantieri è diventata un’occasione per tutti per
ritrovarsi, discutere, ridere e seguire da vicino le evoluzioni dei lavori.
La comunicazione sociale, in tutto il paese, per troppi anni è stata quasi punitiva
sia nei contenuti e nei linguaggi, sia nella veste grafica; oggi il sociale deve
rappresentare un’opportunità, la risposta giusta a una sfida complessa, un
appello alle energie che vogliano rispondere con soluzioni nuove a problemi
crescenti e quindi oggi più che mai ha bisogno di essere comunicato bene. Da
almeno un decennio si è assistito a uno scollamento tra la realtà della vecchia
concezione del sociale, ormai superata, e le forme che guardano alla comunità
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come soluzione dei problemi. E’ a quella comunità che bisogna appellarsi, a
quelle forme di cittadinanza attiva che oggi rappresentano il futuro –l’unico
possibile- del volontariato e consentono al sopravvivenza di un sistema di welfare
pensato in altri tempi e con altri numeri altrimenti destinato al collasso.
-------------WiFi libera, per tutti
(Art. 3 Principi generali
Comma 1: La collaborazione tra cittadini e amministrazione si ispira ai seguenti valori e
principi generali:
d) Fiducia reciproca e leale collaborazione: ferme restando le prerogative pubbliche in
materia di vigilanza, programmazione e verifica, l’Amministrazione e i cittadini
improntano i loro rapporti alla fiducia e leale collaborazione reciproca e presuppongono
che la rispettiva volontà di collaborazione sia orientata al perseguimento di finalità di
interesse generale.
Art. 7 Promozione dell’innovazione sociale
Comma 1: Il Comune promuove l’innovazione sociale, attivando connessioni tra le
diverse risorse presenti nella società, attivando legami sociali e forme inedite di
collaborazione civica.
Comma 2: Il Comune promuove l’innovazione sociale per attivare processi generativi di
beni comuni materiali, immateriali e digitali)
Una città aperta, libera, moderna, sempre più digitale e connessa. Luoghi di
aggregazione accoglienti e inclusivi. Così come si riserva un’attenzione
importante alla fruizione dei luoghi pubblici per tutti gli utenti, li si dota di
strutture ludiche per i più piccoli, di aree di sgambatura per cani, di arredo
urbano di qualità, altrettanto importante è l’attenzione da riservare ai beni
comuni digitali. Mentre quasi tutta Europa è già dotata di hotspot gratuiti per la
connessione senza richiesta di autenticazione, il nostro paese per troppi anni è
rimasto immobile, vittima di interpretazioni fin troppo caute. L’Emilia Romagna,
da sempre un’avanguardia nel panorama italiano, ospita i pochi Comuni virtuosi
che hanno aperto i propri hotspot a tutti, senza necessità di iscrizione. Può
navigare liberamente nei tanti luoghi cittadini (in crescita) dotati di free wifi lo
studente
nativo digitale, l’anziano reduce dai corsi di informatica, il
professionista, il turista, lo straniero che tiene i contatti con la sua famiglia e
chiunque senta la necessità –o anche solo ami l’idea di poterlo fare- di mettersi
in relazione col mondo là fuori.
Cresce anche il numero dei luoghi in cui connettersi liberamente, dai parchi alle
piazze del centro cittadino fino alle frazioni, per connettere con infrastrutture
fisiche e digitali i cittadini di San Lazzaro. In fase di implementazione, infatti, i
punti wifi di Ponticella, Idice e Mura San Carlo.
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-------------Agevolazioni fiscali per chi investe nell’arredo urbano
(Art. 18 Esenzioni e agevolazioni in materia di canoni e tributi locali
Comma 1: Alcune attività svolte nell'ambito dei patti di collaborazione di cui all'articolo 5
della presente carta potranno essere considerate di particolare interesse pubblico agli
effetti delle agevolazioni previste dal regolamento comunale per l'occupazione di suolo
pubblico e per l'applicazione del relativo canone)
Commercianti, cittadini, passanti, studenti, lavoratori: un piccolo elenco per
indicare quanti beneficiano di un contesto cittadino più ordinato, omogeneo,
gradevole e pulito. Ci si può prendere cura della propria città in molti modi,
alcuni richiedono un’operatività maggiore, altri passano attraverso il
finanziamento di attività sociali o culturali, altre ancora sono forme di
sponsorizzazione sulla qualità della città. Così, per consentire una piena
attuazione delle recenti normative regionali e della Carta sulla Collaborazione, il
bilancio del Comune ha previsto nuove forme di agevolazione tributaria per chi
decide di investire nella bellezza e fruibilità della città col supporto dei
competenti uffici tecnici, per una detrazione TARI di 200€ a fronte di 1000€
investiti.
-------------Agricoltura sociale
Agevolazioni fiscali per la messa a disposizione di terreni per finalità
sociali
(Art. 18 Esenzioni e agevolazioni in materia di canoni e tributi locali
Comma 1: Alcune attività svolte nell'ambito dei patti di collaborazione di cui all'articolo 5
della presente carta potranno essere considerate di particolare interesse pubblico agli
effetti delle agevolazioni previste dal regolamento comunale per l'occupazione di suolo
pubblico e per l'applicazione del relativo canone)
Sempre nel bilancio 2015, per la prima volta trova ospitalità un’agevolazione
fiscale consistente nell’applicazione dell’aliquota minima (ovvero nella rinuncia da
parte dell’Ente alla quota IMU dovuta) per i terreni agricoli soggetti a pagamento
IMU, in caso di sottoscrizione di patti di collaborazione con il Comune, a fronte di
progetti aventi finalità sociale. Un primo importante passo per creare le basi per
progettualità legate a nuove forme di agricoltura sociale.
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-------------Centri Sociali per un welfare di comunità
(Art. 12 Gestione condivisa di spazi pubblici e spazi privati ad uso pubblico
Comma 3: I cittadini non possono realizzare attività o interventi che contrastino con la
fruizione collettiva del bene. Sarà favorita la promozione di criteri di fruizione
intergenerazionale degli spazi e delle attività, anche al fine di innescare processi di
maggior inclusione sociale)
Inclusione, fiducia, salute e felicità: le parole chiave dello stare insieme nei centri
sociali cittadini. Scadute le concessioni per l’utilizzo degli spazi dei Centri Sociali,
si è provveduto al rinnovo delle convenzioni puntando su una visione sempre più
inclusiva e plurale dei centri nella vita della comunità.
Centri sociali come luoghi delle possibilità, come parte fondante di una rete di
welfare cittadino che rende i centri soggetti attivi e promotori di benessere.
Spazio di incontro tra generazioni, tra culture, tra idee e sensibilità: il luogo
ideale, proprio perché pubblico e di tutti, per sentirsi a casa.
Un luogo in cui
costruire e consolidare una rete con le realtà associative del territorio, affiatare i
soggetti operanti in ambito socio-culturale e condividere per tali finalità i luoghi
assegnati. Le novità: la costruzione di un coordinamento dei centri sociali della
comunità, per mettere in rete le informazioni sulle attività dei Centri, coordinare
azioni comuni, pianificare un mutuo ausilio, un reciproco scambio di competenze
e risorse e collaborare fattivamente nei progetti. Secondo il principio di reciproca
sussidiarietà è stata introdotta la previsione di compiti di supporto del Centro
Sociale ad attività istituzionali del Comune che interessino la Comunità, oltre alla
esplicita impossibilità di detenere slot machine e videolottery.
-------------Festa di Comunità
Fine Ramadan tra cous cous e crescentine
(Art. 12 Gestione condivisa di spazi pubblici e spazi privati ad uso pubblico
Comma 3: I cittadini non possono realizzare attività o interventi che contrastino con la
fruizione collettiva del bene. Sarà favorita la promozione di criteri di fruizione
intergenerazionale degli spazi e delle attività, anche al fine di innescare processi di
maggior inclusione sociale)
Un salto nel vuoto, ma anche una scommessa vinta. L’idea di dare piena
attuazione al principio di massima inclusività dei beni comuni, di sperimentare
l’incontro tra generazioni e culture, tra stili di vita e abitudini diverse e di farlo in
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un luogo fortemente identitario di San Lazzaro. Il Centro sociale Fiorenzo
Malpensa diventa così un laboratorio di integrazione e contaminazione, di
arricchimento reciproco e di divertimento per tutte le età.
A partire dalla fine del Ramadan 2015 nasce un’occasione di festa e scoperta a
suon di hip hop, ritmi libanesi e musica siriana, per stare insieme e scoprire cibi
tradizionali del Ghana preparati dai richiedenti asilo e rispondere con crescentine
e salumi.
Quello che doveva essere un esperimento si è trasformato in un
percorso ricco e partecipato che ha portato ad una collaborazione sempre più
stretta tra il centro, i richiedenti asilo e il Comune con l’attivazione di corsi di
informatica, lezioni di italiano, pranzi solidali e un forte legame umano che ne
esce rafforzato dopo aver messo da parte le iniziali diffidenze. L’appuntamento è
ormai atteso e condiviso da un numero crescente di cittadini, felici di poter
condividere un momento di scambio e integrazione.
-------------Donazione di pc dismessi
(Art. 8 Promozione della creatività e dell’innovazione digitale
Comma 1: Il Comune promuove la creatività, le arti, la formazione e la sperimentazione
artistica come uno degli strumenti fondamentali per la riqualificazione delle aree urbane o
dei singoli beni, per la produzione di valore per il territorio, per la coesione sociale e per
lo sviluppo delle capacità.
Comma 4: Il Comune favorisce l’innovazione digitale attraverso interventi di
partecipazione all’ideazione, al disegno e alla realizzazione di servizi e applicazioni da
parte della comunità, con particolare attenzione all’uso di dati e infrastrutture aperti, in
un’ottica di beni comuni digitali)
L’usuale avvicendarsi delle dotazioni tecnologiche del Comune porta a dover
sostituire, con cadenze prefissate, i pc in uso al personale comunale: si tratta di
pc in ottime condizioni, anche se non più adeguati alle nuove esigenze lavorative.
Da qui l’idea di renderli disponibili alle associazioni iscritte al registro comunale e
a progetti specifici individuati dall’Amministrazione. L’esperienza della Festa di
comunità ci ha consegnato un’occasione fervida di collaborazione tra gli anziani
del centro, i luoghi a disposizione e i ragazzi ex Mare Nostrum; così è partita la
prima fornitura di pc al centro Malpensa per dei corsi di alfabetizzazione
informatica realizzati dagli universitari volontari camerunensi ospitati dalla
Caritas bolognese. Visto però il buon numero di pc a disposizione, questi sono
stati consegnati direttamente alle strutture ospitanti i richiedenti asilo, in modo
che potessero accelerare la loro pratica informatica; al Malpensa la fornitura è
stata incrementata per consentire l’avvio di altri laboratori intergenerazionali
anche in collaborazione con il Comune, così come anche il Centro Tonelli ha
richiesto e ottenuto dei pc, al pari dell’Avis. I prossimi, già prenotati, stanno per
essere consegnati al centro La Terrazza e, in base alle disponibilità, alle
Comune di San Lazzaro di Savena • Vicesindaco
Piazza Bracci, 1 • 40068 San Lazzaro di Savena • (BO) • www.comune.sanlazzaro.bo.it
Telefono 051 622 8036 • fax 051 622 8283 • e-mail [email protected]
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associazioni che ne faranno richiesta… perché i pc abbiamo nuova vita e
continuino a generare progetti.
--------------
Raccolta Solidale
(Art. 3 Principi generali
Comma 1: La collaborazione tra cittadini e amministrazione si ispira ai seguenti valori e
principi
generali:
b) Promozione e sviluppo dei beni relazionali: il Comune e i cittadini riconoscono e
valorizzano i legami di socialità che si esprimono nella cura condivisa e responsabile dei
beni
comuni;
c) Non discriminazione: la collaborazione nei confronti del Comune è aperta a tutti, senza
discriminazione alcuna, tale principio informa ogni attività svolta ai sensi della presente
carta e deve essere rispettato da tutti i soggetti che partecipano ad ogni tipo di iniziativa;
d) Fiducia reciproca e leale collaborazione: ferme restando le prerogative pubbliche in
materia di vigilanza, programmazione e verifica, l’Amministrazione e i cittadini
improntano i loro rapporti alla fiducia e leale collaborazione reciproca e presuppongono
che la rispettiva volontà di collaborazione sia orientata al perseguimento di finalità di
interesse
generale.
f) Responsabilità: l’amministrazione valorizza la responsabilità, propria e dei cittadini,
quale elemento centrale nella relazione con i cittadini stessi, nonché quale presupposto
necessario affinché la collaborazione risulti effettivamente orientata alla produzione di
risultati
utili
e
misurabili.
g) Inclusività e apertura: gli interventi di cura e rigenerazione dei beni comuni devono
essere organizzati in modo da consentire che anche altri cittadini interessati possano
aggregarsi
alle
attività.
m) Informalità: l’amministrazione richiede che la relazione con i cittadini avvenga nel
rispetto di specifiche formalità solo quando ciò è previsto dalla legge. Nei restanti casi
assicura flessibilità e semplicità nella relazione, purché sia possibile garantire il rispetto
dell'etica pubblica, così come declinata dal codice di comportamento dei dipendenti
pubblici
e
dei
principi
di
imparzialità,
buon
andamento
e
trasparenza.
n) Autonomia civica: l’Amministrazione riconosce l’autonoma iniziativa dei cittadini e
predispone le misure necessarie a garantirne l’esercizio effettivo da parte dei cittadini)
Una staffetta di solidarietà. Una rete di oltre 150 cittadini che nell’arco di tutto
l’anno tesse una tela di relazioni solidaristiche, gestisce centri di ascolto,
supporta famiglie in difficoltà, fornisce orientamento, sostegno economico e
operativo, distribuisce regolarmente generi alimentari e prodotti per l’igiene,
include persone con disagio e nuovi italiani nella propria cerchia, in stretta
collaborazione con i servizi sociali comunali. Circa 170 i nuclei familiari
beneficiati.
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Un progetto ereditato dal passato che
ha
saputo
arricchirsi
della
partecipazione di nuovi cittadini
volonterosi, di formazioni sociali
informali, di giovani, di sanlazzaresi
per caso. Così, agli storici volontari di
Ausilio, della Parrocchia di San
Lazzaro, di San Francesco D’Assisi, al
Centro di ascolto Mura San Carlo, alla
Chiesa Evangelica EbenEzer, ai Centri
sociali La Terrazza, Annalena Tonelli e
Fiorenzo Malpensa, è tornata a
collaborare l’Opera di Padre Marella e
si sono uniti il presidio di Libera, il
gruppo Facebook Sei di San Lazzaro
di Savena se… e altri cittadini virtuosi
che si prestano alla gara pur non
appartenendo a nessuna specifica
realtà associativa.
Dati Raccolta ottobre 2015
Per tutto il 2015 a dare il proprio
importante
contributo
anche
i
richiedenti asilo ospiti dell’Opera
Padre Marella e di Piazza Grande. In
crescita anche i punti di raccolta
coinvolti:
sette
i
supermercati
aderenti e due spin off collaborativi
con la palestra Curves e le scuole per
educare
i
piccoli
cittadini
alla
solidarietà. Nel 2016 è cresciuto il
numero di supermercati aderenti e
sono nate anche nuove collaborazioni
con istituti scolastici bolognesi che
hanno
voluto
generosamente
contribuire alla nostra Raccolta.
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Raccolta Doni di Natale
(Art. 3 Principi generali
Comma 1: La collaborazione tra cittadini e amministrazione si ispira ai seguenti valori e
principi
generali:
b) Promozione e sviluppo dei beni relazionali: il Comune e i cittadini riconoscono e
valorizzano i legami di socialità che si esprimono nella cura condivisa e responsabile dei
beni
comuni;
c) Non discriminazione: la collaborazione nei confronti del Comune è aperta a tutti, senza
discriminazione alcuna, tale principio informa ogni attività svolta ai sensi della presente
carta e deve essere rispettato da tutti i soggetti che partecipano ad ogni tipo di iniziativa;
d) Fiducia reciproca e leale collaborazione: ferme restando le prerogative pubbliche in
materia di vigilanza, programmazione e verifica, l’Amministrazione e i cittadini
improntano i loro rapporti alla fiducia e leale collaborazione reciproca e presuppongono
che la rispettiva volontà di collaborazione sia orientata al perseguimento di finalità di
interesse
generale.
f) Responsabilità: l’amministrazione valorizza la responsabilità, propria e dei cittadini,
quale elemento centrale nella relazione con i cittadini stessi, nonché quale presupposto
necessario affinché la collaborazione risulti effettivamente orientata alla produzione di
risultati
utili
e
misurabili.
g) Inclusività e apertura: gli interventi di cura e rigenerazione dei beni comuni devono
essere organizzati in modo da consentire che anche altri cittadini interessati possano
aggregarsi
alle
attività.
m) Informalità: l’amministrazione richiede che la relazione con i cittadini avvenga nel
rispetto di specifiche formalità solo quando ciò è previsto dalla legge. Nei restanti casi
assicura flessibilità e semplicità nella relazione, purché sia possibile garantire il rispetto
dell'etica pubblica, così come declinata dal codice di comportamento dei dipendenti
pubblici e dei principi di imparzialità, buon andamento e trasparenza)
L’analisi dei beni conferiti durante le Raccolte Solidali consegna una forte
sensibilità del donatore sanlazzarese nei confronti delle famiglie e dei bambini.
C’è una crescente attenzione verso i prodotti per l’infanzia e una inclinazione a
privilegiare i prodotti per bambini e neonati. Da questa valutazione e dalla
considerazione che Natale deve essere un momento di gioia per tutti, che la
magia di un periodo di festa e di celebrazione di ritmi familiari più a misura
d’uomo debba essere un diritto di ciascun bambino, nasce una maratona solidale
natalizia per raccogliere doni di Natale per i più piccoli. La comunità di San
Lazzaro risponde, per il secondo anno di seguito, con grande generosità e 216
minori in carico alla nostra Asl hanno ricevuto un dono da un Babbo Natale fatto
di 32mila cittadini che amano prendersi cura dell’altro. Altrettanti doni, seminuovi
e in buone condizioni, sono andati alle case famiglia che ospitano mamme sole
con bimbi in carico al Tribunale, ai centri di ascolto e alle parrocchie e Caritas,
per rafforzare la rete di solidarietà che coopera e condivide.
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Pranzo di Natale
(Art. 3 Principi generali
Comma 1: La collaborazione tra cittadini e amministrazione si ispira ai seguenti valori e
principi
generali:
b) Promozione e sviluppo dei beni relazionali: il Comune e i cittadini riconoscono e
valorizzano i legami di socialità che si esprimono nella cura condivisa e responsabile dei
beni
comuni;
c) Non discriminazione: la collaborazione nei confronti del Comune è aperta a tutti, senza
discriminazione alcuna, tale principio informa ogni attività svolta ai sensi della presente
carta e deve essere rispettato da tutti i soggetti che partecipano ad ogni tipo di iniziativa;
d) Fiducia reciproca e leale collaborazione: ferme restando le prerogative pubbliche in
materia di vigilanza, programmazione e verifica, l’Amministrazione e i cittadini
improntano i loro rapporti alla fiducia e leale collaborazione reciproca e presuppongono
che la rispettiva volontà di collaborazione sia orientata al perseguimento di finalità di
interesse
generale.
f) Responsabilità: l’amministrazione valorizza la responsabilità, propria e dei cittadini,
quale elemento centrale nella relazione con i cittadini stessi, nonché quale presupposto
necessario affinché la collaborazione risulti effettivamente orientata alla produzione di
risultati
utili
e
misurabili.
g) Inclusività e apertura: gli interventi di cura e rigenerazione dei beni comuni devono
essere organizzati in modo da consentire che anche altri cittadini interessati possano
aggregarsi
alle
attività.
m) Informalità: l’amministrazione richiede che la relazione con i cittadini avvenga nel
rispetto di specifiche formalità solo quando ciò è previsto dalla legge. Nei restanti casi
assicura flessibilità e semplicità nella relazione, purché sia possibile garantire il rispetto
dell'etica pubblica, così come declinata dal codice di comportamento dei dipendenti
pubblici
e
dei
principi
di
imparzialità,
buon
andamento
e
trasparenza.
n) Autonomia civica: l’Amministrazione riconosce l’autonoma iniziativa dei cittadini e
predispone le misure necessarie a garantirne l’esercizio effettivo da parte dei cittadini)
Natale può rappresentare un periodo magico ma anche tra i più faticosi per chi
ha difficoltà economiche, sanitarie o per chi è solo. Un momento in cui tutti
sembrano essere più felici e ricchi di aspettative per il futuro, porta con sé tutta
l’amarezza per cosa si è perso, le paure per il futuro incerto, l’esasperazione di
una solitudine che tutto sommato durante il resto dell’anno è quasi tollerabile.
Il pranzo solidale di Natale nasce come occasione di incontro con le famiglie e gli
anziani segnalati dai servizi sociali, dall’Asl, dalle parrocchie, dalla Caritas e dai
centri d’ascolto; un momento conviviale, allegro, per ritrovarsi, stare insieme,
conoscere nuove persone e tessere una nuova tela di contatti. Per le famiglie,
specialmente straniere, può rappresentare l’occasione di trovare una rete di
protezione, un nonno adottivo, un luogo di accoglienza come il centro Malpensa
che rappresenta un luogo sicuro per tutti. Un luogo di accettazione, di
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cooperazione, di nuove sfide e di allegra condivisione. Circa 80 i commensali, tra
anziani, bambini, giovani famiglie; a ciascun bimbo sono stati consegnati regali e
dolcetti a fine pasto per celebrare insieme una tradizione natalizia che non sta
tanto nel bene donato in sé, ma nel gesto stesso del dono. Il pranzo è possibile
grazie alla grande generosità di Conad San Lazzaro, ai volontari del centro,
all’Opera Marella, al trasporto Auser e ai tanti ragazzi volontari, intrattenitori,
infaticabili lavapiatti, camerieri e straordinarie risorse di una comunità attiva.
-------------Settimana della cittadinanza solidale – San Lazzaro Bene Comune
(Art. 3 Principi generali
Comma 1: La collaborazione tra cittadini e amministrazione si ispira ai seguenti valori e
principi
generali:
b) Promozione e sviluppo dei beni relazionali: il Comune e i cittadini riconoscono e
valorizzano i legami di socialità che si esprimono nella cura condivisa e responsabile dei
beni
comuni;
c) Non discriminazione: la collaborazione nei confronti del Comune è aperta a tutti, senza
discriminazione alcuna, tale principio informa ogni attività svolta ai sensi della presente
carta e deve essere rispettato da tutti i soggetti che partecipano ad ogni tipo di iniziativa;
d) Fiducia reciproca e leale collaborazione: ferme restando le prerogative pubbliche in
materia di vigilanza, programmazione e verifica, l’Amministrazione e i cittadini
improntano i loro rapporti alla fiducia e leale collaborazione reciproca e presuppongono
che la rispettiva volontà di collaborazione sia orientata al perseguimento di finalità di
interesse
generale.
f) Responsabilità: l’amministrazione valorizza la responsabilità, propria e dei cittadini,
quale elemento centrale nella relazione con i cittadini stessi, nonché quale presupposto
necessario affinché la collaborazione risulti effettivamente orientata alla produzione di
risultati
utili
e
misurabili.
g) Inclusività e apertura: gli interventi di cura e rigenerazione dei beni comuni devono
essere organizzati in modo da consentire che anche altri cittadini interessati possano
aggregarsi
alle
attività.
m) Informalità: l’amministrazione richiede che la relazione con i cittadini avvenga nel
rispetto di specifiche formalità solo quando ciò è previsto dalla legge. Nei restanti casi
assicura flessibilità e semplicità nella relazione, purché sia possibile garantire il rispetto
dell'etica pubblica, così come declinata dal codice di comportamento dei dipendenti
pubblici
e
dei
principi
di
imparzialità,
buon
andamento
e
trasparenza.
n) Autonomia civica: l’Amministrazione riconosce l’autonoma iniziativa dei cittadini e
predispone le misure necessarie a garantirne l’esercizio effettivo da parte dei cittadini)
Nell’ambito della giornata che la Regione Emilia Romagna ha istituito nel 2014
con la finalità di incrementare iniziative di cittadinanza attiva e solidale,
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l’Amministrazione comunale ha deciso di attivare percorsi di cittadinanza attiva
che includano il maggior numero di interlocutori possibili.
Ritenendo non più attuale e proficuo un confine troppo netto tra associazionismo,
commercio e profit e no profit, a San Lazzaro ciascuno può essere portavoce di
finalità anche sociali che abbiano una ricaduta positiva sul proprio territorio e
sugli altri. Nessuno può e vuole chiamarsi fuori da una celebrazione della propria
città: un momento in cui ognuno partecipi con le proprie forze e le proprie
aspirazioni.
Da queste considerazioni nasce il cartellone di iniziative che il Comune, col
patrocinio di Regione e Città Metropolitana, e molte realtà del territorio hanno
realizzato per celebrare insieme San Lazzaro Bene Comune e per declinare forme
di cittadinanza attiva e solidale attraverso varie proposte, tutte legate dalla
voglia di stare insieme e condividere delle esperienze.
La settimana dal 20 al 27 settembre ha celebrato la cultura della solidarietà, il
volontariato giovanile locale ed europeo, il servizio civile, la mobilità sostenibile
che aggrega i cittadini, le esperienze di integrazione, l'educazione alimentare
affrontata col sorriso, fino ad arrivare a una grande festa che ha fatto sentire
tutti parte di una San Lazzaro che cambia. Per chiudere in bellezza, il parco della
Resistenza ha ospitato una giornata dedicata allo sport, per giocare e tifare
insieme per la comunità che si mescola e collabora. L’appuntamento, articolato e
partecipato, celebrerà ogni anno la comunità sanlazzarese.
La settimana del 2016 prevede, oltre ai due eventi del sabato e della domenica
(festa e sport, inclusivi e socializzanti), appuntamenti legati alla fotografia e al
racconto della Resilienza, grazie ad una delle vincitrici del Bando dei giovani
talenti Creativi; un appuntamento sul mondo dell’accoglienza e dell’integrazione,
una serata dedicata al contrasto alle azzardopatie e all’analisi del fenomeno del
gioco d’azzardo, dal punto di vista matematico, sanitario e culturale. La
Fondazione Adriano Olivetti porta il suo racconto delle Fabbriche di Bene e delle
esperienze delle Comunità fondate dall’illuminato imprenditore Olivetti. E infine
una celebrazione di Fabbrica, a un anno di distanza da dove tutto nacque, per
raccontare questo intenso periodo e tutti i compagni di viaggio.
-------------Tavoli di Progettazione della Comunità del Futuro
(Art. 16 Finalità della formazione
Comma 5: Per promuovere lo spirito della presente carta, saranno creati dei momenti di
formazione volti ad acquisire le seguenti competenze:
a) conoscere e applicare le tecniche di facilitazione, mediazione e ascolto attivo;
b) conoscere e utilizzare gli approcci delle metodologie per la progettazione
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partecipata
e
per
creare
e
sviluppare
comunità;
c) conoscere e utilizzare gli strumenti di comunicazione collaborativi, anche digitali)
Inaugurati con una conferenza sulla democrazia partecipativa e l’amministrazione
condivisa venerdì 25 settembre 2015, si sono attivati dei tavoli di lavoro per dare
vita a un vero e proprio Laboratorio di Cittadinanza Attiva per la progettazione
della comunità del futuro.
Sei gli ambiti tematici: welfare, cultura, cooperazione internazionale, giovani,
sport e disabilità, delineati sulle specifiche esigenze e domande del nostro
territorio. Un modo per ragionare insieme sui progetti futuri, da sviluppare nel
tempo, per cogliere nuovi stimoli e criticità, per attivare le energie presenti sul
territorio che hanno voglia di occuparsi e migliorare la propria comunità. Sei i
coordinatori d’eccellenza, uno per ciascun ambito; una decina gli iscritti a ciascun
tavolo, per un lavoro che proseguirà e sta già portando risultati progettuali
significativi.
-------------Aperitivi e nuove professioni / Work in Progress
Formazione sulle nuove professioni
(Art. 16 Finalità della formazione
Comma 1: Il Comune riconosce la formazione come strumento capace di orientare e
sostenere le azioni necessarie a trasformare i bisogni che nascono dalla collaborazione
tra cittadini e Amministrazione, in occasioni di cambiamento)
Cogliere la sfida del cambiamento, rispondere con coraggio alla rassegnazione,
trovare gli strumenti per stare al passo con un mercato del lavoro in grande
trasformazione. Imparare, condividere, confrontarsi e misurarsi con le nuove
professioni o con quelle intramontabili ma rinnovate nei linguaggi e nei mezzi.
Un viaggio che sfrutta tutti i linguaggi di comunicazione e interazione per
ragionare insieme, ridere, formarsi e orientarsi su università e lavoro. Un
percorso collettivo di conoscenza delle opportunità lavorative e formative del
territorio, di condivisione di esperienze, di analisi della realtà che si trasforma.
Una chiamata alle armi delle eccellenze del contesto territoriale per trasmettere
conoscenze, lanciare stimoli e orientare i nostri giovani.
Un’occasione di progettazione partecipata di iniziative e realizzazione di momenti
di formazione, anche grazie ad eccellenti professionisti nonché cittadini virtuosi:
quando la comunità si mette a disposizione della comunità.
--------------
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Bando Giovani Talenti Creativi
(Art. 8 Promozione della creatività e dell’innovazione digitale
Comma 1: Il Comune promuove la creatività, le arti, la formazione e la sperimentazione
artistica come uno degli strumenti fondamentali per la riqualificazione delle aree urbane o
dei singoli beni, per la produzione di valore per il territorio, per la coesione sociale e per
lo sviluppo delle capacità)
Giovani e crisi. Giovani e alienazione. Giovani e incertezza. Precariato. Rinuncia.
Frustrazione.
Una fotografia sconfortante da qualsiasi punto la si guardi: dal mondo produttivo,
che rischia di privarsi della sua forza innovatrice; dal contesto familiare, coi suoi
equilibri in trasformazione; dal governo della cosa pubblica, spesso incapace di
analizzare e affrontare con decisione i processi di cambiamento; dallo sguardo
della società civile, scoraggiata e intimorita da scenari preoccupanti.
Senza la pretesa di cambiare il mondo o San Lazzaro, il bando destinato a far
emergere e sostenere la creatività giovanile tende una mano ai talenti dell’area
metropolitana, per scovare le migliori energie, dare loro visibilità e valorizzare il
nostro contesto territoriale. Trentamila euro destinati ai creativi tra i 18 e i 35
anni, un’opportunità e un’iniezione di fiducia rare di questi tempi.
I vincitori hanno realizzato per San Lazzaro un grande murales a tema sportivo
sulla parete della palestra Rodriguez, due mostre fotografiche sulle vite degli
altri, un racconto per bambini, una decorazione sul tema della lettura e
dell’ecologia all’interno della Mediateca, un fumetto sulla storia di Carlo Jussi, un
festival culturale, una indagine collettiva sulle migrazioni, uno spettacolo teatrale
e uno show musicale.
-------------Agevolazioni tributarie per le imprese che assumono over 50 e
neomamme
(Art. 18 Esenzioni e agevolazioni in materia di canoni e tributi locali
Comma 3: Gli eventuali interventi di agevolazione di cui ai commi precedenti saranno
individuati puntualmente con successivi atti adottati dagli organi competenti)
La lunga crisi economica che ha investito pesantemente il nostro paese a
partire dal 2007 ha invertito la concezione di categorie deboli a cui
eravamo abituati da decenni. Se prima la fascia debole era il pensionato,
negli ultimi anni si è ribaltata la realtà trascinando la disoccupazione
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giovanile a livelli mai sperimentati finora, determinando una modifica
sostanziale sia del mercato del lavoro, sia della struttura della società. Ma,
a fianco della nuova categoria debole dei giovani precari, disoccupati o
variamente impiegati in mansioni non adeguate o con contratti per anni
improbabili, la categoria degli adulti usciti dal mondo del lavoro è anche
più critica. Così come le giovani donne, appena diventate madri, così poco
appetibili per il mercato del lavoro che ancora traccia differenze troppo
nette e discriminanti. Tra aziende che razionalizzano ruoli e spese, riforme
delle pensioni che hanno lasciato a loro stesse alcune fasce d’età e la
piena consapevolezza che un Ente locale non ha poteri e competenze sul
mercato del lavoro, la leva dei tributi locali può essere il segnale e lo
stimolo per politiche di salvaguardia sociale e politiche attive per il lavoro.
Così come nei due anni precedenti erano previste agevolazioni per
imprese che investivano in formazione dei giovani, oggi il salto di qualità
impone di farsi carico degli over 50 che devono rientrare nel mondo del
lavoro.
-------------Calpestare il Mondo
Camminate cittadine
(Art. 3 Principi generali
Comma 1: La collaborazione tra cittadini e amministrazione si ispira ai seguenti valori e
principi generali:
b) Promozione e sviluppo dei beni relazionali: il Comune e i cittadini riconoscono e
valorizzano i legami di socialità che si esprimono nella cura condivisa e responsabile dei
beni comuni.
Art. 7 Promozione dell’innovazione sociale
Comma 1: Il Comune promuove l’innovazione sociale, attivando connessioni tra le
diverse risorse presenti nella società, attivando legami sociali e forme inedite di
collaborazione civica)
Sport per tutti.
La dotazione di impianti sportivi e la diffusione e grande varietà delle discipline a
San Lazzaro ha segnato la storia di questo Comune, sempre nell’ottica di sport
inteso come benessere fisico e salute, ma anche come occasione di socialità,
inclusione e cooperazione. Nel solco della tradizione sociale dello sport di San
Lazzaro, assieme alla rinnovata attenzione per la tutela del territorio e alla
valorizzazione dei parchi urbani, nasce il progetto delle camminate di comunità,
attraverso la pratica del nordic walking nei parchi urbani, per riappropriarsi del
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verde cittadino attrezzato, per fare movimento in compagnia di altri cittadini e
sperimentare il connubio benessere e comunità.
-------------Mai più sfitti
Uso temporaneo di sfitto cittadino
(Art. 8 Promozione della creatività e dell’innovazione digitale
Comma 3: Il Comune promuove la creatività urbana anche attraverso la valorizzazione
temporanea di spazi e immobili di proprietà comunale in attesa di una destinazione d’uso
definitiva. I suddetti beni possono essere destinati a usi temporanei valorizzandone la
vocazione artistica, evitando in tal modo la creazione di vuoti urbani e luoghi di conflitto
sociale)
Le serrande abbassate generano disagio, degrado e rischiano di aver un impatto
negativo sul commercio collocato nei pressi dell’attività che ha chiuso ma anche
sull’intera città. La complessità delle diverse realtà cittadine porta ragioni diverse
per questo fenomeno: in alcuni comuni è il commercio ad essere in crisi, in altre
sono alcune categorie merceologiche a non avere più mercato, a San Lazzaro c’è
anche il fenomeno degli affitti esosi richiesti ai commercianti dai proprietari degli
immobili. Il fenomeno ci impone una riflessione su quali strumenti un Comune
possa mettere in campo per contrastare questo fenomeno, pur consapevoli,
ancora una volta, dei forti limiti di azione entro cui possiamo muoverci. Nel
bilancio di previsione 2016 ha trovato spazio un’agevolazione per i proprietari di
locali commerciali che riducano il canone di affitto agli esercizi ospitati nei loro
locali, così come è stata prevista l’aliquota IMU minima dello 0,76% per i
proprietari che tirino su la serranda.
-------------Progetti in corso di realizzazione 2016
OFFicine San LaB
(Art. 8 Promozione della creatività e dell’innovazione digitale
Comma 1: Il Comune promuove la creatività, le arti, la formazione e la sperimentazione
artistica come uno degli strumenti fondamentali per la riqualificazione delle aree urbane o
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dei singoli beni, per la produzione di valore per il territorio, per la coesione sociale e per
lo sviluppo delle capacità.
Comma 2: Per il perseguimento di tale finalità il Comune riserva una quota degli spazi e
degli edifici di cui alla presente carta allo svolgimento di attività volte alla promozione
della creatività urbana e in particolare di quella giovanile)
L’Economist la presenta come la terza rivoluzione industriale, dopo la
meccanizzazione e la produzione di massa: la manifattura diventa digitale. Come
ogni rivoluzione, in economia e sul mercato del lavoro il risultato è duplice:
distruzione e creazione. Per la società rappresenta una sfida innovatrice e per un
Ente locale si tratta di investire in una politica formativa e sociale che può
determinare il successo e il rafforzamento della propria comunità.
Le OFFicine San LaB, strategicamente collocate nel centro del capoluogo, sono un
importante polo di orientamento, formazione, sperimentazione e scambio per
giovani. Un luogo di aggregazione dotato di un centro servizi integrato destinato
alla formazione e sperimentazione, al lavoro, all’Europa, al sostegno per le
giovani generazioni. Affiancate dalle Botteghe 2.0, un contenitore di lavoro e
manifattura, di scambio di competenze e prove sul campo: coworking e fab lab.
Il Comune ha aderito, tramite la messa a disposizione decennale delle Botteghe
2.0, a un progetto metropolitano OF – Opus Facere, Fare per Capire, che ha
beneficiato in un finanziamento di 750mila euro ministeriali e circa altri 1,2
milioni di euro di cofinanziamento di imprese ed Enti Pubblici.
-------------Mondo Bizzarro
Centro Giovanile
(Art. 8 Promozione della creatività e dell’innovazione digitale
Comma 1: Il Comune promuove la creatività, le arti, la formazione e la sperimentazione
artistica come uno degli strumenti fondamentali per la riqualificazione delle aree urbane o
dei singoli beni, per la produzione di valore per il territorio, per la coesione sociale e per
lo sviluppo delle capacità.
Comma 2: Per il perseguimento di tale finalità il Comune riserva una quota degli spazi e
degli edifici di cui alla presente carta allo svolgimento di attività volte alla promozione
della creatività urbana e in particolare di quella giovanile)
Creatività, sperimentazione, autonomia. Il centro giovanile di Idice, in fase
di riqualificazione, sarà il luogo della creatività e della sperimentazione, il
luogo in cui il sogno diventa possibile, in cui trovare dell’intrattenimento
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pensato, curato e in cui mettersi in discussione, incontrare ragazzi,
collaborare e permettere alle idee di trovare la loro realizzazione.
Come il suo parente, le OFFicine San LaB, sarà più destinato alla
formazione, all’orientamento, alla creatività digitale e artigianale orientata
al lavoro, lo spazio di Idice –anche per le caratteristiche di collocazione
all’aperto e lontano da abitazioni- potrà essere il luogo della creatività e
della sperimentazione artistica.
Mondo Bizzarro sarà uno spazio destinato ad ospitare laboratori creativi,
teatrali, circensi per giovani e bambini; ospiterà anche uno skate lab, un
laboratorio per la costruzione e l’elaborazione di skateboard da utilizzare
nello skate park che andrà realizzato al posto dell’attuale pista di
pattinaggio, attualmente in disuso e in stato di degrado. Nell’ampia area
verde andranno previste attrezzature per il parkour, in modo da
catalizzare l’interesse delle giovani generazioni utilizzando luoghi ospitali
pensati per stimolare il protagonismo e l’autonomia, prima di scivolare in
situazioni di disagio spesso dovute a mancanza di un’adeguata offerta
territoriale.
La rimessa in funzione del centro, ripensato e studiato in funzione delle
attuali esigenze espresse dal territorio e in linea con le politiche portate
avanti dall’Amministrazione comunale e quella regionale, consentirà di
valorizzare anche l’importante area di parco fluviale tra le più belle della
città.
-------------Mappatura degli edifici da rigenerare
(Art. 14 Individuazione degli edifici
Comma 1: La Giunta individua periodicamente nell’ambito del patrimonio immobiliare del
Comune gli edifici in stato di parziale o totale disuso o deperimento che, per ubicazione,
caratteristiche strutturali e destinazione funzionale, si prestano ad interventi di cura e
rigenerazione da realizzarsi mediante patti di collaborazione tra cittadini e
Amministrazione)
In accordo con il servizio Patrimonio dell’Ente si sta provvedendo a stilare un
elenco degli edifici di proprietà comunale che attualmente risultano dismessi,
inutilizzati o parzialmente inutilizzati. La quasi totalità di questi necessita di
interventi di ristrutturazione o rigenerazione imponenti, tali da aver finora
impedito all’Ente di intervenire direttamente nella loro manutenzione
straordinaria che comporterebbe investimenti consistenti. Nell’ottica della
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rigenerazione urbana e del rafforzamento di una comunità coesa, l’individuazione
e la progettualità legata al destino di questi beni risulta strategica.
--------------
Baobab
Animati dal sentimento dell’urgenza
Centro culturale di Ponticella
(Art. 8 Promozione della creatività e dell’innovazione digitale
Comma 1: Il Comune promuove la creatività, le arti, la formazione e la sperimentazione
artistica come uno degli strumenti fondamentali per la riqualificazione delle aree urbane o
dei singoli beni, per la produzione di valore per il territorio, per la coesione sociale e per
lo sviluppo delle capacità.
Comma 2: Per il perseguimento di tale finalità il Comune riserva una quota degli spazi e
degli edifici di cui alla presente carta allo svolgimento di attività volte alla promozione
della creatività urbana e in particolare di quella giovanile)
Animati dal sentimento dell’urgenza, come i giovani, gli adolescenti, gli
scapestrati, i curiosi, gli sperimentatori. Grazie a una suggestione presa in
prestito da de Saint-Exupéry e traslata ai giorni d’oggi.
“Ogni giorno imparavo qualche cosa sul pianeta, sulla partenza, sul viaggio... Fu così che
al terzo giorno conobbi il dramma dei baobab...
Ma
i
semi
sono
invisibili.
Dormono nel segreto della terra fino a che all'uno o all'altro pigli la fantasia di
risvegliarsi..
Ora, un baobab, se si arriva troppo tardi, non si riesce più a
sbarazzarsene. Ingombra tutto il pianeta. Lo trapassa con le sue radici.
E se il pianeta è troppo piccolo e i baobab troppo numerosi, lo fanno scoppiare...
Voi mi domanderete forse: Perché non ci sono in questo libro altri disegni altrettanto
grandiosi
come
quello
dei
baobab?
La
risposta
è
molto
semplice:
Ho cercato di farne uno, ma non ci sono riuscito.
Quando ho disegnato i baobab ero animato dal sentimento dell'urgenza”.
Il centro giovanile di Ponticella era destinato ad adolescenti e fino ad oggi
aperto soltanto un pomeriggio a settimana, anche per le condizioni di
decadimento degli ambienti che lo componevano. Un accurato piano di
riqualificazione, grazie a un intervento positivo tra settori dell’Ente e forze
volontarie dei cittadini virtuosi, ha permesso di ripensare gli spazi
rendendoli moderni, allegri, gradevoli, confortevoli e flessibili per
potenziare l’attività al suo interno e il numero di fruitori. Grazie alla
collaborazione con Opengroup e Radio Città del Capo, Baobab ospiterà una
webradio di giovani che osserveranno e racconteranno la loro città e chi la
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abita. La Compagnia Teatro dell’Argine abiterà le stanze di Baobab per
proporre una nuova offerta culturale per giovanissimi e famiglie. La
rinnovata collaborazione tra l’Informagiovani e il mondo del welfare
consente di aggiungere un nuovo punto nella mappa dei luoghi per giovani
di San Lazzaro. Baobab per preadolescenti e adolescenti; Mondo Bizzarro
per giovani e famiglie; OFFicine San LaB per giovani e giovani adulti; la
Mediateca il luogo dedicato allo studio e il centro giovanile di Mura San
Carlo, per la musica, l’integrazione e il teatro di strada.
-------------Zazie
Centro culturale di Mura San Carlo
(Art. 8 Promozione della creatività e dell’innovazione digitale
Comma 1: Il Comune promuove la creatività, le arti, la formazione e la sperimentazione
artistica come uno degli strumenti fondamentali per la riqualificazione delle aree urbane o
dei singoli beni, per la produzione di valore per il territorio, per la coesione sociale e per
lo sviluppo delle capacità.
Comma 2: Per il perseguimento di tale finalità il Comune riserva una quota degli spazi e
degli edifici di cui alla presente carta allo svolgimento di attività volte alla promozione
della creatività urbana e in particolare di quella giovanile)
Zazie è una ragazzina impertinente, straripante, insolente, vitale, bizzarra,
provocatrice. Zazie è una bambina terribile. Una ragazzina curiosa e
complessa che osserva e vive il mondo, che lo giudica e lo esplora.
“Perché vuoi fare la maestra?
- Per rompere le balle alle bambine, – rispose Zazie – Quelle che avranno la mia età fra
dieci, tra vent’anni, tra cinquant’anni, fra cento anni, fra mille anni. Aver sempre da
rompere le balle a qualcuno. Voglio esser carogna…. Porterò gli stivali. D’inverno. Alti così
(gesto). Con gran speroni per scorticar la ciccia delle chiappe.
– Sai, – disse Gabriel con calma – stando a quel che dicono i giornali non è proprio in
codesta direzione che si sta orientando l’educazione moderna. E poi, tra vent’anni non ci
saranno più maestre.
– Allora – dichiarò – farò l’astronauta per andare a rompere le balle ai Marziani”.
Zazie è la curiosità, l’energia, la sfacciataggine, il desiderio di esprimersi e
crescere, l’irriverenza degli adolescenti che cercano una strada, un
talento, una direzione.
Zazie, a La Mura San Carlo, diventa così il luogo in cui le difficoltà cercano
una voce, in cui la voglia di diventare grandi trova il conforto e la guida di
attività a misura di ragazzi. Zazie è un laboratorio di hip hop per
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raccontare le delusioni e i successi, per osservare il mondo e cercare di
abitarlo, un luogo per liberare le energie e vivere le attrezzature sportive
della frazione. Zazie è la bellezza dell’imperfezione, il rito del diventare
grandi, insieme.
-------------Progetti in fase di definizione
Parchi da vivere
Parkour per giovani e adolescenti, giochi per bimbi con ogni abilità
(Art. 8 Promozione della creatività e dell’innovazione digitale
Comma 1: Il Comune promuove la creatività, le arti, la formazione e la sperimentazione
artistica come uno degli strumenti fondamentali per la riqualificazione delle aree urbane o
dei singoli beni, per la produzione di valore per il territorio, per la coesione sociale e per
lo sviluppo delle capacità)
San Lazzaro è ricca di parchi cittadini, ha una lunga tradizione di città giardino.
Negli anni i parchi sono stati variamente attrezzati con arredo urbano, giochi per
bambini, aree di sgambatura per consentire il migliore e più vario utilizzo da
parte di tutti i fruitori. Vista anche la tradizione e forte sensibilità sanlazzarese
sulle disabilità, la nuova dotazione di giochi per le aree verdi è stata improntata
nella fornitura di giochi destinati anche a bimbi disabili, ma anche ad un’attenta
selezione di giochi per varie fasce d’età… dai piccolissimi ai più grandi.
La diffusione della pratica del parkour un po’ in tutto il mondo che vede giovani
adolescenti spericolati muoversi tra manufatti e sculture cittadine in una sorta di
danza urbana o movimento spontaneo, ci porta a considerare di attrezzare delle
aree verdi con dotazioni ad hoc più sicure. Per non rinunciare all’aggregazione
spontanea, ma anzi coltivarla, e arricchire i parchi di nuovi acrobati urbani che
cercano il loro spazio.
-------------Cooperativa di Comunità
(Art. 13 Interventi di rigenerazione di spazi pubblici
Comma 1: Il patto di collaborazione può avere ad oggetto interventi di rigenerazione
degli spazi pubblici o privati ad uso pubblico, da realizzare grazie a un contributo
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economico, totale o prevalente, dei cittadini. In tal caso il Comune valuta la proposta
sotto il profilo tecnico e rilascia o acquisisce le autorizzazioni prescritte dalla normativa.
Comma 2: Le proposte di collaborazione che prefigurino interventi di rigenerazione dello
spazio pubblico devono pervenire all’Amministrazione corredate dalla documentazione
atta a descrivere con chiarezza l’intervento che si intende realizzare. Devono in
particolare essere presenti: relazione illustrativa, programma di manutenzione, tavole
grafiche in scala adeguata della proposta progettuale, stima dei lavori da eseguirsi.
Comma 3: Il patto di collaborazione può prevedere che i cittadini assumano in via diretta
l'esecuzione degli interventi di rigenerazione.
Comma 5: Resta ferma per i lavori eseguiti mediante interventi di rigenerazione la
normativa vigente in materia di requisiti e qualità degli operatori economici, esecuzione e
collaudo di opere pubbliche, ove applicabile)
Un’idea e una suggestione, un progetto che deve trovare ancora la sua forma ma
che punta all’idea di un’aggregazione di cittadini in situazioni di disagio o
marginalità, ma che possono essere portatori di grandi competenze o capacità e
che consenta loro di ripartire. L’occasione, la prima chance di formarsi, trovare
un’occupazione temporanea che consenta di rimettersi in pista, formarsi e
trovare la propria strada.
--------------
Mercato Spontaneo
Social Market San Lazzaro – l’Emporio Solidale
(Art. 3 Principi generali
Comma 1: La collaborazione tra cittadini e amministrazione si ispira ai seguenti valori e
principi
generali:
b) Promozione e sviluppo dei beni relazionali: il Comune e i cittadini riconoscono e
valorizzano i legami di socialità che si esprimono nella cura condivisa e responsabile dei
beni
comuni;
c) Non discriminazione: la collaborazione nei confronti del Comune è aperta a tutti, senza
discriminazione alcuna, tale principio informa ogni attività svolta ai sensi della presente
carta e deve essere rispettato da tutti i soggetti che partecipano ad ogni tipo di iniziativa;
d) Fiducia reciproca e leale collaborazione: ferme restando le prerogative pubbliche in
materia di vigilanza, programmazione e verifica, l’Amministrazione e i cittadini
improntano i loro rapporti alla fiducia e leale collaborazione reciproca e presuppongono
che la rispettiva volontà di collaborazione sia orientata al perseguimento di finalità di
interesse
generale.
f) Responsabilità: l’amministrazione valorizza la responsabilità, propria e dei cittadini,
quale elemento centrale nella relazione con i cittadini stessi, nonché quale presupposto
necessario affinché la collaborazione risulti effettivamente orientata alla produzione di
risultati
utili
e
misurabili.
g) Inclusività e apertura: gli interventi di cura e rigenerazione dei beni comuni devono
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essere organizzati in modo da consentire che anche altri cittadini interessati possano
aggregarsi
alle
attività.
m) Informalità: l’amministrazione richiede che la relazione con i cittadini avvenga nel
rispetto di specifiche formalità solo quando ciò è previsto dalla legge. Nei restanti casi
assicura flessibilità e semplicità nella relazione, purché sia possibile garantire il rispetto
dell'etica pubblica, così come declinata dal codice di comportamento dei dipendenti
pubblici
e
dei
principi
di
imparzialità,
buon
andamento
e
trasparenza.
n) Autonomia civica: l’Amministrazione riconosce l’autonoma iniziativa dei cittadini e
predispone le misure necessarie a garantirne l’esercizio effettivo da parte dei cittadini)
Gli Empori solidali nascono dal bisogno di dare risposte e supporto a una
comunità provata dalla crisi economica e sociale; ridare dignità ai poveri
combattendo l’emarginazione sociale che sempre di più attanaglia le
famiglie che si vedono impossibilitate anche a compiere un gesto naturale
come il fare la spesa. Questo è l’obiettivo degli empori: non più mero
assistenzialismo, ma partecipazione attiva dei donatori, dei volontari, degli
utenti e di tutta la comunità a un percorso di equità e inclusione sociale.
Tra gli obiettivi fondamentali, per cui gli Enti locali sono uno degli
ingranaggi –il più prossimo ai cittadini e quello con le risposte più
immediate-, c’è quello di dotare la società della capacità di garantire a
tutti gli individui il raggiungimento degli standard essenziali di vita, di pari
passo all’obiettivo strategico più ampio di riduzione degli effetti negativi
delle disuguaglianze economiche tra gli individui.
L’emporio non è e non deve essere solo un magazzino che distribuisce
alimenti e soddisfa un bisogno immediato di mercato, ma attraverso
l’Emporio il bene di consumo diventa un bene relazionale perché
rispondendo al bisogno alimentare si creano e si condividono relazioni,
opportunità, incontri, aiuto reciproco, informazioni utili per una
cittadinanza attiva di prossimità. Le implicazioni oltre che economiche
sono psicologiche, sociologiche e ovviamente relazionali.
E’ un progetto che coinvolge una rete consistente di volontari e porta con
sé una serie di misure accessorie (servizi di consulenza e orientamento)
che possano rendere sostenibile il modello e spostare sul vincente
intreccio pubblico-privato-terzo settore la soluzione a sfide che non
accenneranno ad arrestarsi.
L’emporio di San Lazzaro, Mercato Spontaneo, nasce con l’idea di
soddisfare un bisogno alimentare ma anche e soprattutto relazionale,
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quindi. Questo luogo consente un rafforzamento della relazione tra la rete
dei volontari storici, dei nuovi volontari intercettati con la YoungER Card
regionale che incentiva il volontariato giovanile, dei cittadini virtuosi che
per la prima volta si approcciano a modelli di dono, al fianco di un forte
presidio dei servizi sociali e di un intreccio positivo con le scuole del
territorio che vedono nell’emporio un esempio e una palestra di
solidarietà.
-------------Progetti in fase di programmazione
Casa Bastelli
(Art. 3 Principi generali
Comma 1: La collaborazione tra cittadini e amministrazione si ispira ai seguenti valori e
principi
generali:
b) Promozione e sviluppo dei beni relazionali: il Comune e i cittadini riconoscono e
valorizzano i legami di socialità che si esprimono nella cura condivisa e responsabile dei
beni
comuni;
c) Non discriminazione: la collaborazione nei confronti del Comune è aperta a tutti, senza
discriminazione alcuna, tale principio informa ogni attività svolta ai sensi della presente
carta e deve essere rispettato da tutti i soggetti che partecipano ad ogni tipo di iniziativa;
d) Fiducia reciproca e leale collaborazione: ferme restando le prerogative pubbliche in
materia di vigilanza, programmazione e verifica, l’Amministrazione e i cittadini
improntano i loro rapporti alla fiducia e leale collaborazione reciproca e presuppongono
che la rispettiva volontà di collaborazione sia orientata al perseguimento di finalità di
interesse
generale.
f) Responsabilità: l’amministrazione valorizza la responsabilità, propria e dei cittadini,
quale elemento centrale nella relazione con i cittadini stessi, nonché quale presupposto
necessario affinché la collaborazione risulti effettivamente orientata alla produzione di
risultati
utili
e
misurabili.
g) Inclusività e apertura: gli interventi di cura e rigenerazione dei beni comuni devono
essere organizzati in modo da consentire che anche altri cittadini interessati possano
aggregarsi
alle
attività.
m) Informalità: l’amministrazione richiede che la relazione con i cittadini avvenga nel
rispetto di specifiche formalità solo quando ciò è previsto dalla legge. Nei restanti casi
assicura flessibilità e semplicità nella relazione, purché sia possibile garantire il rispetto
dell'etica pubblica, così come declinata dal codice di comportamento dei dipendenti
pubblici
e
dei
principi
di
imparzialità,
buon
andamento
e
trasparenza.
n) Autonomia civica: l’Amministrazione riconosce l’autonoma iniziativa dei cittadini e
predispone le misure necessarie a garantirne l’esercizio effettivo da parte dei cittadini)
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Casa Bastelli può rappresentare, nella mappa dei luoghi del welfare di San
Lazzaro, un importante punto di connessione ideale di creazione di valore
e innovazione sociale lungo la via Emilia: con un percorso che inizia dalle
OFFicine San LAB, un luogo nel capoluogo dedicato ai giovani e alla
costruzione del loro futuro lavorativo e formativo; prosegue con Mercato
Spontaneo, tra la frazione Cicogna e Idice, il social market che nasce per
sostenere nei bisogni alimentari ed educativi le famiglie seguite dai servizi
sociali; prosegue a Idice con Mondo Bizzaro, il centro giovanile destinato a
nuove forme di sperimentazione e creatività giovanile.
Casa Bastelli, nella frazione Cicogna, diventa un luogo di generazione di
valore sociale attraverso la creazione di un ristorante formativo che
produca formazione e inserimenti lavorativi di utenti svantaggiati con
disabilità anche importanti, ragazzi in dispersione scolastica, disoccupati
ultracinquantenni e richiedenti asilo ospitati sul territorio. Un bistrot,
aperto alla città, che diventi un simbolo di nuove possibilità. Il
ripensamento e l’abbattimento della vecchia struttura del Centro Europa
Uno, completamente rivestita di amianto in cattive condizioni e
attualmente chiuso e inutilizzabile, può consentire il recupero di aree
impermeabilizzate dalla presenza di piattaforme di cemento su cui sono
ospitate strutture in condizioni precarie, per un recupero del terreno
nuovamente permeabile e coltivato con la restituzione di aree ortive che
possono assumere una duplice valenza: l’inserimento lavorativo e
formativo per utenti in carico ai servizi sociali e all’Asl, spazio
logisticamente dedicato ad allestimenti per catering e ristorazione.
Il luogo può diventare anche un centro nevralgico e aperto
quotidianamente, non solo per gli aspetti formativi e ristorativi, ma anche
per gruppi di acquisto solidale e iniziative di divulgazione di approcci
generativi di welfare di comunità.
La nuova Casa Bastelli, restituita alla comunità, diventa così il fulcro che
mette a sistema un percorso intrapreso negli ultimi due anni che vede
nella valorizzazione delle realtà sociali e cooperative di inclusione sociale
un nuovo centro di sperimentazione sociale.
--------------
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Ex scuola di via Russo
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artistica come uno degli strumenti fondamentali per la riqualificazione delle aree urbane o
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lo sviluppo delle capacità.
Comma 2: Per il perseguimento di tale finalità il Comune riserva una quota degli spazi e
degli edifici di cui alla presente carta allo svolgimento di attività volte alla promozione
della creatività urbana e in particolare di quella giovanile)
La ex scuola di via Russo, nella periferia di Borgatella, è stata chiusa in
seguito al sisma del 2012 che ha provocato una serie di danni che ne
hanno reso impraticabile i luoghi. Si tratta di un edificio grande, di pregio,
inserito in un contesto verde e in ambito residenziale che attualmente
risulta degradato proprio per lo stato di abbandono dell’edificio.
Il recupero della struttura consentirebbe il ripensamento della
destinazione che trasformerebbe lo spazio in un luogo di elaborazione di
pratiche sociali innovative, di contaminazione tra le realtà che potrebbero
essere ospitate nelle molteplici articolazioni del luogo: ambienti destinati
alla musica, sia per i giovani, sia per le sezioni musicali dei circoli didattici
1 e 2, associazioni culturali, associazioni a vocazione ambientalista,
laboratori di riciclo e recupero dei materiali.
Gli ampi spazi che compongono la struttura possono essere agevolmente
ripensati come spazi dedicati all’apprendimento e perfezionamento della
musica, diventando così un centro di eccellenza metropolitano. Inoltre lo
spazio sarebbe la risposta perfetta all’investimento fatto in questi anni
verso un rafforzamento del sentimento di appartenenza europea, ma
senza poter mai intercettare in entrata un volontariato giovanile europeo a
causa di una carenza di luoghi da mettere a disposizione: i volontari
europei, con rimborso spese erogato dalla Commissione Europea,
sarebbero impegnati in iniziative di welfare e solidarietà del Comune
(l’emporio solidale, i gruppi degli anziani fragili, il sostegno relazionale nei
centri diurni e residenziali, il supporto nelle attività culturali e generative
di welfare, quali ad esempio Casa Bastelli e i centri giovanili).
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Una cornice, si diceva in apertura. Serve una cornice di sistema che tracci
un filo invisibile ma percepibile tra tutte le azioni messe in campo a
sostegno di una comunità inclusiva, coesa, solidale, meno fragile e
promotrice di innovazione.
La cornice è Fabbrica, un progetto di Comunità.
Un modo di pensare e disegnare la società, di costruire insieme la migliore
San Lazzaro possibile.
Il Vicesindaco
Claudia D'Eramo
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