relazione EMISSIONI ATMOSFERA CIVITAVECCHIA rev 3.0
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relazione EMISSIONI ATMOSFERA CIVITAVECCHIA rev 3.0
TEMPIO CREMATORIO DI CIVITAVECCHIA DOMANDA AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE DPR 59/2013 EX ART 269 DEL D.Lgs. 152/06 PER EMISSIONI DERIVANTI DA IMPIANTO CREMAZIONE SALME SOCIETA’ RICHIEDENTE: TEMPIO CREMATORIO CIVITAVECCHIA srl Via Braccianese Claudia, 68 00053 CIVITAVECCHIA (RM) P.IVA 13058261002 INDICE Permessa 1 La cremazione 2 Analisi del bacino di utenza e criteri utilizzati 3 Descrizione del processo di cremazione 4 Descrizione del progetto 5 Descrizione tecnica impianto di cremazione salme 6 Analisi chimica degli elementi di cremazione – fattori inquinanti e modalità di abbattimento 7 Dettagli dei punti di emissione 8 Valutazione previsionale di inquinamento atmosferico 9 Caratteristiche Autorizzazione richiesta 2 PREMESSA La società TEMPIO CREMATORIO CIVITAVECCHIA srl ha sottoscritto con l’Amministrazione Comunale di Civitavecchia contratto di convenzione (repertorio 28 serie IT79 del 14/01/2016) finalizzato alla progettazione, costruzione e gestione di un tempio crematorio; la costruzione dell’impianto interessa le aree identificabili al N.C.T. al foglio n. 12 part. 1490 per una superficie complessiva di 1.827 mq. di cui 385 mq, di superficie coperta, destinati all’impianto di cremazione e sue pertinenze che avrà invece superficie utile lorda di 650 mq. , la rimanente parte sarà destinata a verde, parcheggi e percorsi interni all’area di progetto come indicato in planimetria di cui agli ALLEGATI DI PROGETTO - A. Tav. EA.01 Estratti Cartografici Tav. EA.02 Planimetria di inquadramento Tav. EA.03 Pianta piano seminterrato Tav. EA.04 Pianta piano rialzato Tav. EA.05 Pianta piano copertura Tav. EA.06 Prospetti e sezioni Tav. EA.07 Prospetti e sezioni Tav. EA.08 Layout impianto cremazione Più precisamente la concessione ha per oggetto, ai sensi dell’art. 143 D.Lgs 12/04/2006 n.163, le seguenti attività: • La progettazione definitiva ed esecutiva del nuovo tempio crematorio di Civitavecchia; • La realizzazione dell’opera come sopra identificata; • La manutenzione ordinaria e straordinaria come specificato nel progetto tecnico allegato alla convenzione per tutta la durata della concessione; • La gestione dei servizi derivanti dal nuovo impianto di cremazione, ovvero la custodia degli immobili, la gestione dei rifiuti speciali, etc… L’area oggetto di intervento è posta all’interno del recinto cimiteriale del cimitero di via Braccianese Claudia nel Comune di Civitavecchia. 3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE PLANIMETRIA TEMPIO CREMATORIO CIVITAVECCHIA Obiettivo del progetto sarà quello di realizzare un opera che dal punto di vista tecnologico e strutturale sia in grado di rispondere ai fabbisogni dell’area di territorio di riferimento. In particolare il nuovo complesso, oltre a garantire ai cittadini di poter usufruire del servizio di cremazione in un ambiente consono ai criteri e canoni moderni, sarà concepito in modo da limitare il più possibile l’impatto ambientale (in termini di emissioni in atmosfera, odori, rumore, ecc.), le scelte architettoniche si sono assunte con l’obiettivo principale di integrare la struttura nell’intorno cimiteriale rimanendo in tutto coerenti con le scelte dello strumento di pianificazione cimiteriale del Comune di Civitavecchia. Particolari attenzione è stata dedicata anche alla progettazione degli interni, sia in termini di spazi che di scelta degli arredi, delle luci ed in generale di tutti gli elementi di finitura che dovranno 4 garantire all’utenza una condizione di intimità e di serenità propri alla cerimonia di cremazione di un proprio caro. Il progetto degli impianti meccanici e degli impianti elettrici è stato sviluppato con l’obiettivo di contenere i consumi e le emissioni in atmosfera; è previsto l’impiego di pompe di calore per la climatizzazione dei locali e per riscaldare l’acqua ad uso sanitario. Verrà riutilizzato per mezzo di uno scambiatore termico il calore prodotto dall’impianto crematorio. E’ prevista l’installazione di pannelli solari per la produzione di energia che sarà impiegata per alimentare le pompe di calore e l’impianto crematorio. 1 – LA CREMAZIONE La cremazione è la pratica di ridurre, tramite combustione, un cadavere nei suoi elementi base (gas e frammenti ossei). Contrariamente a quanto si possa pensare, la cremazione non riduce il cadavere in cenere: i resti di tale pratica sono frammenti ossei friabili che, in un secondo momento, vengono sminuzzati fino a formare una cenere che poi, a seconda degli usi, delle consuetudini o delle ultime volontà della persona defunta, vengono custodite in un'urna, tumulate, sparse, o altro. L'acqua corporea totale rappresenta da sola il 60-65% del peso di un essere umano. Il resto della massa corporea è dato da numerosi altri componenti, presenti in particolare nella struttura scheletrica dell'individuo. Nei resti cremati residuano prevalentemente fosfati di calcio e altri minerali minori, quali sali di sodio e potassio. Lo zolfo corporeo e il carbonio vengono prevalentemente eliminati come gas durante il processo della cremazione. Pur nell'ambito di una ampia variabilità individuale, la cremazione produce in un individuo adulto circa il 3,5% in ceneri del suo peso corporeo. Questa percentuale scende al 2,5% se l'individuo era un bimbo, fino all'1% nel caso di un feto. Mediamente quindi un cadavere produce circa 2,4 kg di ceneri, con un peso leggermente più elevato nel genere maschile rispetto al genere femminile. Contrariamente a quanto si può credere, il peso delle ceneri correla maggiormente con il parametro della statura che non con altri parametri (sesso, età, peso,ecc.). La Cei in data 2 marzo 2012 ha presentato la seconda edizione italiana del "Libro delle esequie" che sancisce un "Sì" condizionato alla pratica di cremare i defunti: le ceneri, per la Chiesa cattolica, devono essere conservate nei cimiteri e non dispersi in mare o altrove in natura né conservate in casa o in giardino. Il testo approvato dai vescovi è obbligatorio dal 2 novembre 2012. Invece la maggior parte delle chiese evangeliche e protestanti non solleva alcuna obiezione contro la cremazione. Le Chiese ortodosse, al contrario, la vietano in maniera assoluta, obbligando l'inumazione. Le cremazioni effettuate nel corso del 2012 sono cresciute del 15% rispetto all’anno precedente, traducendosi in un aumento di 13.300 unità. Nel 2012 si sono registrate a consuntivo 101.842 cremazioni di feretri, contro le 88.542 del 2011 (erano 76.868 nel 2010 a dimostrazione di un trend in continua crescita): il superamento di quota 100.000 cremazioni e la continua crescita di questo numero derivano da una serie di fattori: su tutti la presenza di un maggior numero di impianti sul territorio e la crisi economica. L’ISTAT ha recentemente diffuso i dati demografici relativi al 2012 rilevando 612.883 decessi: l’incidenza effettiva della cremazione sul totale delle sepolture, per l’anno 2012, è pertanto del 16,62%. Analizzando il dato territoriale si può valutare che le regioni dove la cremazione è più sviluppata – in termini di rapporto percentuale delle cremazioni eseguite sul territorio rispetto al dato nazionale – sono: Lombardia (25,7%), Piemonte (13,7%) e Veneto (12,3%). 5 Le regioni che hanno visto la crescita percentuale maggiore nel 2012 rispetto al 2011 sono invece: Sardegna (+63,9%), Emilia Romagna (+32,8%) e Umbria (+31,7%): incidono in queste variazioni soprattutto la messa in funzione o il fermo/rallentamento operativo di uno o più impianti. Le regioni che rispetto all’anno precedente hanno registrato una crescita numerica più elevata sono state: Emilia Romagna (+3.003), Lombardia (+2.993) e Piemonte (+ 2.665). Il ricorso alla cremazione continua ad avvenire soprattutto al Nord anche grazie ad una più capillare presenza di impianti, ma anche il Centro sta raggiungendo interessanti valori percentuali. Roma, Milano e Genova si riconfermano, come negli anni precedenti, le città col maggior numero di cremazioni di cadaveri effettuate, rispettivamente con 9.078, 8.238, 5.895 (anche se è bene chiarire che si tratta di cremazioni svolte per un’area che spesso è almeno provinciale, se non ancor più estesa), mentre Torino (3.706) viene superata da Livorno (4.815) e Mantova (3.950). La regione in assoluto dove si crema di più è, come sempre, la Lombardia (che è tra quelle meglio dotate di impianti di cremazione), con 26.191 cremazioni, seguite da Piemonte (13.968) e Veneto (12.541). I dati sopra riportati ed elaborati in questo documento derivano dalla circolare 1/8/2013 p.n. 3812/AG di Federutility SEFIT che ogni anno censisce il numero di cremazioni svolte in ogni crematorio d'Italia, attraverso un rilevamento che è l'unico svolto sull'intero territorio nazionale e che consente di comprendere il livello di diffusione di tale pratica funebre. 6 7 2 – ANALISI DEL BACINO DI UTENZA E CRITERI UTILIZZATI Il Comune di Civitavecchia si colloca lungo l’asse autostradale costituito dalla A12 e quindi facilmente raggiungibile; la densità insediativa è caratterizzata da un sistema della mobilità lineare. La maglia viaria si suddivide in 3 tipologie diverse: grande percorrenza (Autostrada A12); media percorrenza (Statale 1 e 1bis) e percorrenza locale (viabilità di zona). L’analisi fatta , finalizzata sia all’analisi del progetto economico che architettonico/tecnologico, è stata documento fondamentale per dare corso all’iniziativa; si sono individuate sostanzialmente due diverse fasce di utenza , la prima facente perno su Civitavecchia ed una prima isocrona che si estende a nord fino a Montalto di Castro e a sud fino al raccordo anulare di Roma, Fascia A; la seconda fascia considera i comuni compresi nell’area del Comune di Viterbo e parte del territorio Toscano a ridosso di Grosseto unitamente alla città di Roma, Fascia B, che dispone di impianti per la cremazione. Nelle tabelle che seguono si evidenziano i Comuni che compongono le varie fasce di utenza. L’analisi della domanda necessita di un preventivo esame, più che mai attento, del bacino territoriale di utenza; un primo passo, consiste nella sua identificazione, prima ancora che nella sua valutazione. 8 INDIVIDUAZIONE DEL BACINO DI UTENZA E DEGLI IMPIANTI ESISTENTI Il modello utilizzato per la individuazione del bacino si basa sulla costruzione di predefinite isocrone dal centroide scelto. Le isocrone sono state valutate in funzione dei seguenti parametri: 1. 2. 3. Distanza dal centroide; Velocità media; Tempo di dissuasione. La velocità media, in considerazione della tipologia e gerarchia delle sedi stradali che dovranno accogliere gli spostamenti (strade statali, strade provinciali, strade comunali), nonché dei massimali di velocità associati a ciascuna di dette tipologie, ed imposti dal vigente codice della strada, è stata stimata nell’ordine dei 50 Km/h. Ai fini, poi, della determinazione del tempo di dissuasione si è assunto, pari a 60 minuti, il limite temporale massimo per il raggiungimento di un impianto localizzato nel centroide di riferimento. Vista ed analizzata la rete viaria risulta quindi naturale che il bacino di utenza si sviluppi essenzialmente lungo l’Autostrada A14 ipotizzando un tempo di percorrenza pari a circa 1 ora. Dalla determinazione delle distanze e dall’analisi della tempistica media di percorrenza, è emerso che i comuni che risultino possedere popolazione “gravitabile” intorno al centroide (Civitavecchia) sono elencati nelle tabelle seguenti. 9 FASCIA “A” PROVINCIA di ROMA Comuni CIVITAVECCHIA ALLUMIERE TOLFA MANZIANA BRACCIANO CERVETERI LADISPOLI SANTA MARINELLA ANGUILLARA S. TREVIGNANO R. FIUMICINO CAPRANICA ANNO 2009 Abitanti Decessi 52200 517 4289 42 5247 55 6712 64 18377 140 35524 277 39828 260 17954 148 18435 139 5880 38 67589 505 6553 76 278588 2261 ANNO 2010 Abitanti Decessi 52249 530 4277 58 5255 67 6863 77 18742 153 35961 259 40657 264 18243 156 18748 131 5923 40 69827 464 6631 67 283376 2266 ANNO 2011 Abitanti Decessi 51778 546 4200 44 5200 55 7027 80 18718 150 35779 277 39096 304 17926 166 18746 144 5602 47 69315 478 6659 52 280046 2343 ANNO 2012 Abitanti Decessi 51355 576 4139 54 5168 64 7186 65 18874 156 35926 247 37315 276 17722 182 18713 138 5264 56 68669 459 6656 61 276987 2334 PROVINCIA di VITERBO Comuni ORIOLO ROMANO MONTEROSI BASSANO ROMANO SUTRI VEJANO BARBARANO R. VILLA S. GIOVANNI VETRALLA BLERA MONTE ROMANO TARQUINIA MONTALTO CASTRO TUSCANIA ANNO 2009 Abitanti Decessi 3682 32 3819 34 4933 50 6494 60 2294 37 1098 15 1338 18 13320 134 3340 36 2005 25 16513 161 8856 67 8202 113 75894 782 ANNO 2010 Abitanti Decessi 3741 34 3994 28 5015 49 6627 59 2307 26 1108 16 1358 16 13461 162 3381 32 1996 24 16651 152 8951 84 8255 103 76845 785 ANNO 2011 Abitanti Decessi 3704 25 3974 36 4939 46 6625 70 2319 23 1093 13 1340 20 13499 180 3383 29 2003 19 16362 190 8872 72 8215 105 76328 828 ANNO 2012 Abitanti Decessi 3698 37 3934 29 4904 49 6617 60 2301 29 1065 13 1310 17 13515 153 3352 35 2016 28 16122 167 8766 104 8128 96 75728 817 10 FASCIA “B” PROVINCIA di VITERBO Comuni VITERBO SORIANO CIMINO VASANELLO VIGNANELLO VALLERANO CANEPINA ORTE FABRICA DI ROMA CAPRAROLA CARBOGNANO GALLESE VITORCHIANO BASSANO TEVERINA MONTEFIASCONE MARTA PIANSANO BOLSENA S. LORENZO NUOVO GRADOLI CAPODIMONTE VALENTANO LATERA CANINO ARLENA DI CSTRO TESSENNANNO ISCHIA DI CASTRO CELLERE FARNESE CORCHIANO CIVITA CASTELLANA NEPI RONCAGLIONE CASTEL S. ELIA ANNO 2009 Abitanti Decessi 62627 640 8700 113 4182 49 4835 78 2660 22 3199 42 8920 89 8305 61 6553 76 2078 27 3021 37 4617 37 1287 16 13623 187 3576 53 2220 33 4233 51 2181 29 1486 23 1833 32 2967 47 974 26 5321 65 905 17 380 9 2433 33 1291 13 1688 29 3811 42 16778 146 9361 88 8931 85 2617 33 207593 2328 ANNO 2010 Abitanti Decessi 63205 588 8721 123 4219 36 4830 78 2669 31 3211 43 9028 95 8471 78 6631 67 2074 35 3002 35 4773 26 1305 14 13694 190 3564 55 2200 20 4212 66 2188 29 1490 25 1815 32 2973 35 958 24 5324 62 904 17 371 5 2421 30 1284 19 1680 25 3832 40 16775 193 9578 77 8925 108 2641 39 208968 2340 ANNO 2011 Abitanti Decessi 63344 637 8626 102 4208 48 4818 68 2639 38 3180 39 8856 104 8329 74 6659 52 2059 21 2931 27 4899 44 1300 21 13553 182 3535 50 2169 31 4165 45 2172 27 1481 30 1764 21 2934 40 939 24 5292 50 893 13 358 7 2397 27 1254 25 1647 30 3788 42 16204 155 9524 87 8605 95 2602 19 207124 2275 ANNO 2012 Abitanti Decessi 63399 681 8502 108 4175 40 4797 74 2634 37 3137 32 8717 104 8161 76 6656 61 2030 26 2982 37 5029 33 1303 10 13462 206 3510 46 2139 29 4145 59 2147 26 1458 23 1723 28 2904 35 914 18 5274 58 877 16 342 6 2393 30 1209 23 1615 41 3763 34 16095 191 9458 92 8386 99 2563 27 205899 2406 11 PROVINCIA di GROSSETO Comuni ANNO 2009 Abitanti Decessi 3990 58 4282 27 15184 171 13007 106 7616 108 PITIGLIANO CAPALBIO ORBETELLO MONTE ARGENTARIO MANCIANO 44079 470 ANNO 2010 Abitanti Decessi 3949 68 4297 54 15232 200 13010 100 7630 108 44118 530 ANNO 2011 Abitanti Decessi 3886 66 4173 47 14956 193 12768 102 7449 107 43232 515 ANNO 2012 Abitanti Decessi 3846 70 4093 57 14700 177 12497 96 7284 120 42420 520 PROVINCIA di ROMA Comuni ROMA PONZANO ROMANO CIVITELLA S. PAOLO RIGNANO FLAMINIO S. ORESTE FIANO ROMANO MORLUPO CAPENA CASTELNUOVO PORTO RIANO FORMELLO SACROFANO CAMPAGNANO DI ROMA MAGLIANO ROMANO MAZZANO ROMANO FALERIA ANNO 2009 4132360 38352 1170 10 1910 21 9240 84 3842 30 13013 84 8313 73 9102 46 8745 70 9247 70 12274 80 7373 45 10869 98 1524 14 2923 26 2323 20 ANNO 2010 4174376 38333 1172 14 1978 19 9555 71 3872 30 13674 83 8421 60 9523 71 8848 60 9657 82 12606 72 7483 49 11095 97 1525 16 3029 33 2308 25 ANNO 2011 4094659 38691 1177 14 1882 21 9678 71 3782 44 13521 82 8297 87 9590 86 8464 61 9714 84 12400 75 7088 59 11148 130 1495 11 3060 27 2214 22 ANNO 2012 4017532 39844 1198 15 1783 21 9751 53 3669 45 13276 88 8161 90 9708 62 8047 74 9625 73 12059 81 6731 52 11200 94 1468 14 3106 34 2147 30 4234228 4279122 4198169 4119461 39123 39115 39565 40670 Occorre ora dare “valore” a detto bacino, considerandone il peso in termini demografici. Le tabelle che seguono descrivono, sia in termini assoluti che in termini relativi, la composizione della popolazione residente in ciascuno dei comuni compresi nel bacino, riferita alle rilevazioni ISTAT (dicembre 2010 – fonte Comuni-Italiani.it). Come si può notare, nell’intero bacino insiste una popolazione pari ad oltre 1.195.626 abitanti con un numero di decessi pari a 15.605 così suddivisi: FASCIA A B POPOLAZIONE 352.715 4.367.780 DECESSI 3.151 43.596 La metodologia applicata per la stima della domanda potenziale è stata articolata prendendo in considerazione, in una sequenza logico-progressiva, i seguenti elementi: − − Il territorio interessato (bacino di utenza), come visto in precedenza, individuato mediante il modello basato sulle predefinite isocrone; Il coefficiente di domanda, ovvero la percentuale di popolazione interessata alla pratica 12 − − della cremazione; Presenza di altre strutture crematorie, tariffe e politiche tariffarie disincentivanti alla migrazione verso altri impianti (l’impianto di Roma ha tariffe molto basse ed stata fissata una tassa nel caso di uscita fuori comune); nella fattispecie considerate le precedenti la domanda in percentuale assegnata per fascia è pari al 95% per la FASCIA A e 30% per la FASCIA B; Il coefficiente di accesso, che tiene conto del tempo impiegato per raggiungere l’impianto (per ciascuno dei centri preventivamente inclusi nel “bacino di base A+B”); in rapporto al tempo di dissuasione, ovvero al tempo massimo di 60 minuti. Per la determinazione della domanda reale si è fatto riferimento ai dati inseriti nel rapporto SEFIT ( Federutility Servizi Funerari ) – aggiornamento 2012 – riportati in precedenza. Il rapporto evidenzia una percentuale di cremazioni rispetto ai decessi nella regione Lazio pari al 9,1% ; la media nazionale si attesta oggi al 15 % ed aumenta in modo significativo in presenza di adeguati servizi. In ottemperanza alle assunzioni di base, i risultati hanno condotto a stimare una domanda di base pari a 299 = 3151x10%x95% (FASCIA A con percentuale di intercettazione del 95%) + 1.307=43.596x10%x30% (FASCIA B con percentuale di intercettazione del 30%) quindi un totale di 1606 servi cremazione all’anno (raggiungibili a regime dopo uno start up di almeno un anno) senza contare gli esiti di esumazione/estumulazione. E’ evidente che la suddetta analisi può essere smentita in eccesso o in difetto da fattori non prevedibili o difficilmente valutabili quali ad esempio: - La scarsa qualità del servizio di un impianto limitrofo porta a preferire l’impianto con prestazione migliori; - Modifica delle tariffe o delle politiche di incentivazione di cui sopra; - Costruzione di nuovi impianti; - Malfunzionamento o addirittura fermo di uno o più impianti nel territorio; A conferma delle previsioni di cui sopra gli impianti esistenti ad oggi nel territorio, Roma e Viterbo, registrano i dati di cui di seguito: IMPIANTO CREMAZIONI 2011 CREMAZIONI 2012 ROMA VITERBO 8180 719 9078 1380 Si segnala che è in corso di attivazione un impianto crematorio a sud di Roma presso il cimitero comunale di San Cesareo. 3 – DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI CREMAZIONE Il gruppo ALTAIR, leader in Italia nel settore delle cremazioni, ha sposato quale linea guida per la progettazione degli impianti crematori e per la loro conduzione un propria linea di principio che si può riassumere in poche parole: PERSONE PRIMA CHE UTENTI. Questa è l’impostazione che guida gli operatori di tutti gli impianti del gruppo e che è possibile rilevare già dagli elaborati progettuali dell’impianto di Civitavecchia. Verranno pertanto adottate, nello svolgimento della futura attività, tutti gli accorgimenti necessari a rispondere alle diverse sensibilità dei famigliari sia nella fase dell’accoglimento del feretro che in quella successiva della consegna delle urne cinerarie. Tale obiettivo viene ottenuto grazie alla meticolosa formazione del nostro personale. 13 La stessa cura verrà riservata ai nostri interlocutori pubblici ed agli operatori del settore, con i quali verrà instaurato un rapporto di collaborazione professionale basato sul rispetto puntuale degli adempimenti contrattuali e sulla serietà nei rapporti. Particolare attenzione verrà riservata inoltre alle tempistiche al fine di evitare liste di attesa: è normalmente garantita la cremazione nelle 12 – 24 ore dall’arrivo del defunto presso il tempio crematorio. I servizi erogati dal nuovo Tempio Crematorio di Civitavecchia saranno i seguenti: • accoglienza del feretro, assistenza con proprio personale alla cerimonia di commiato e messa a disposizione di tutti gli spazi necessari alla cerimonia stessa; • possibilità di visualizzare l’ingresso del feretro e rintracciabilità dell’urna cineraria; • cremazione di arti riconoscibili e consegna delle ceneri in urna cineraria; • cremazione di resti umani derivanti da riesumazioni e/o estumulazioni cimiteriali o altro; • custodia per ragioni giudiziarie e/o conservazione dei feretri; • conservazione in cella frigorifera di resti derivanti da estumulazioni o riesumazioni destinati alla cremazione; • sala del commiato; Di seguito una breve descrizione del processo di cremazione analizzando il profilo industriale. In attuazione del Regolamento di Polizia Mortuaria nazionale oltre a quello del Comune di Civitavecchia, il servizio di cremazione verrà svolto negli orari di apertura al pubblico, previo appuntamento/pianificazione e previa verifica di tutte le autorizzazioni amministrative e sanitarie ai sensi delle normative vigenti. I feretri, su richiesta dei familiari, potranno essere trasportati da società di onoranze funebri autorizzate (IOF) presso la struttura di cremazione e/o riposte nelle celle frigorifero in attesa del saluto presso la Sala del Commiato. I feretri derivanti da estumulazioni e esumazioni, su richiesta dei familiari, potranno essere trasportati, da società di onoranze funebri autorizzate, presso la struttura di cremazione e/o riposte nelle celle frigorifero in attesa della cremazione. I resti di cremazione verranno restituiti in urne cinerarie apposite e conformi alle normative igienico-sanitarie vigenti contestualmente agli eventuali accessori metallici di corredo del cofano, fatte salve eventuali disposizione diverse. Il servizio di cremazione potrà essere svolto, in forma privata o pubblica (visione per mezzo di video a circuito chiuso) , nel pieno rispetto delle volontà del defunto o dei familiari. Si accetteranno esclusivamente feretri, resti mortali ed ossei, arti riconoscibili, ecc, accompagnati dalle obbligatorie certificazioni ed autorizzazioni di legge. Il forno crematorio possiede due camere di combustione (per linea), ed ognuna impiega un bruciatore a gas metano. La prima camera è la principale (detta camera di combustione o camera di cremazione), in cui viene inserita la salma, mentre la seconda è quella di postcombustione, necessaria a completare la combustione dei fumi. La cremazione avviene nella prima camera. La cremazione avviene a circa 1000 °C. Il consumo medio di gas metano è di circa 20 m3/cremazione. Per ogni cremazione si prevede l’utilizzo di 400 – 500 grammi del reagente Factivate 20. Nella seconda camera un secondo bruciatore garantisce temperature minime di 850 °C. 14 Il computer regola automaticamente l’accensione dei bruciatori e l’ingresso differenziato di aria nella due camere in modo da mantenere la combustione (e di conseguenza le temperature) ed il livello di ossigeno all’interno dei valori previsti. L’impianto di aspirazione dei fumi viene regolato in modo da mantenere costantemente entrambe le camere in depressione, a garanzia che i fumi prodotti vengano espulsi tramite il punto di emissione autorizzato. Fase 1: accettazione L’operatore riceve il feretro e la documentazione di corredo. Effettuati i controlli di congruenza e autenticità della documentazione, viene aperta una posizione nell’archivio contenente i dati standard di identificazione del feretro, il protocollo di lavorazione e i dati di presa in carico (operatore, data e ora ricevimento, ecc.). Viene assegnato al feretro o al resto un codice di identificabilità univoco leggibile durante tutte le fasi della cremazione. Fase 2: celle frigo Nel caso in cui non sia stato possibile calendarizzare la cremazione contestualmente all’arrivo del feretro all’impianto crematorio l’operatore provvede all’eventuale posizionamento del feretro nella cella frigo assegnata. Fase 3: cremazione Il feretro viene trasportato (mediante carrelli a spinta manuale) nella sala introduzione dell’impianto; vengono rimossi dal feretro tutte le parti metalliche ed eventuali accessori esterni (simboli religiosi, maniglie, ecc.) che vengono inseriti in una busta identificata per essere riconsegnati assieme all’urna (fase 5). L’operazione, come tutte le altre, viene registrata dall’operatore incaricato, identificando il feretro e controllando che sia rispettato il protocollo di lavorazione. 3A – accensione impianto: L’accensione dell’impianto avviene ad opera di un operatore successivamente alla messa in sicurezza dell’impianto stesso. L’impianto utilizza gas metano quale combustibile per i n. 2 bruciatori relativi alla camera di combustione ed a quella di post-combustione. Il processore che controlla l’impianto di cremazione non permette l’introduzione del feretro fin tanto che la temperatura nelle due camere di combustione sia di 850° per la camera di post combustione e 1000°C per la camera di combustione (anche detta camera di cremazione). Questa fase avviene solo ad inizio giornata lavorativa. 3B – ingresso bara: Ogni cremazione prevede l’inserimento di una singola bara nella camera di combustione principale. L’ingresso della bara avviene su binari in modo automatico: l’operatore attiva il carrello elettrico tramite un comando remoto, permettendogli di allontanarsi dall’ingresso del forno. 3C – cremazione: A seconda del tipo di bara e del peso del corpo un sistema di controllo computerizzato modifica automaticamente il programma di combustione, in modo che funzioni in modo ottimale. Fase 4: recupero delle ceneri A completamento delle operazioni avviene il recupero dei resti da cremazione, per procedere alle successive lavorazioni completamente automatizzate in ambiente depressurizzato quali il recupero delle parti metalliche e riduzione in polvere dei resti. Con la stessa attrezzatura si procede al trasferimento delle ceneri nell’urna. 4A – raccolta ceneri: Il termine della cremazione è determinato dalla raccolta delle ceneri in fondo al forno ed alla loro espulsione. L’accesso per il rastrellamento delle ceneri viene effettuata attraverso lo sportello in fondo al forno parzialmente aperto da parte 15 dell’operatore. I resti calcinati e le ceneri vengono fatti cadere in apposito contenitore tramite un cono rivestito da materiale refrattario e raffreddati automaticamente da un flusso di aria fredda. L’estrazione del contenitore contenente le ceneri avviene da uno sportello apposito posto sotto lo sportello esistente al fondo del forno. 4B – frantumazione resti calcinati: I resti calcinati e le ceneri raffreddate vengono introdotti in apposita macchina che trasforma il tutto in cenere finissima. La frantumazione avviene in un ambiente confinato ed in leggera depressione. Processo di confezionamento ceneri: 1. Una volta messe nel contenitore vengono portate al frantumatore . Qui subiscono il processo di frantumazione delle parti ossee che vengono separate dai residui metallici ( se presenti ) tramite una griglia microforata. 2. Le ceneri vengono così convogliate in altro contenitore mentre le parti ferrose rimangono nel contenitore originale del forno . 3. Le parti ferrose vengono travasate nel contenitore dei rifiuti metallici e smaltite tramite contratto con apposita azienda autorizzata. 4. Il contenitore con le ceneri viene portato e introdotto nell’armadio di trasferimento dove le ceneri vengono travasate nell’urna definitiva . Tutte le operazioni , sia nel frantumatore che nell’armadio di trasferimento avvengono in regime di pressione negativa, quindi le ceneri non possono fuoriuscire. Fase 5: consegna dell’urna A seguito delle operazioni di sigillatura delle urne, la stessa assieme agli accessori metallici di corredo della cassa, vengono consegnati previa identificazione ai dolenti o alla persona autorizzata ( I.O.F ). 16 3A – accensione impianto (solo primo ciclo giornata) 3B – Ingresso bara 3C – cremazione Nuovo ciclo 4A – raccolta ceneri (fine cremazione) 4B – frantumazione resti calcinati 6 – spegnimento impianto (fine giornata) 17 Fase prevista periodicamente - Programma di manutenzione e pulizia dell’impianto Un impianto di cremazione deve costruire la qualità del servizio offerto sulla qualità della struttura e degli spazi interni ed esterni fruiti dai famigliari e dai dolenti. Si tratta di un elemento fondamentale: la qualità e la cura degli ambienti, l’ordine e la pulizia rappresentano elemento di soddisfazione per l’utente, contribuendo così ad uno stato d’animo meglio predisposto a superare il triste momento che l’ha portato in una simile struttura. Di seguito vengono sintetizzati e schematizzati i principali interventi di pulizia, manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria utili al raggiungimento degli obiettivi appena illustrati. Per quanto concerne l’impianto di cremazione la scheda riportata è la fedele copia del manuale di manutenzione fornito dalla ditta produttrice che la società Tempio Crematorio Civitavecchia srl intende osservare in maniera scrupolosa. MANUTENZIONE ORDINARIA – ELENCO DEI CONTROLLI ANNUAL E BIENNAL E BIENNAL E SEMEST RALE TRIMEST RALE MENSILE X X X X X Thermocouples 24” simplex Thermocouples 18” simplex Thermocouples 12” simplex Spark electrode Flame probe Packing glass fibre 75 mm x 6 mm doors seal Ceramic rope 6mm flue ports 110 v sbc lamps Lamps 24 VAC LED red Temperature detecting label ( Pk 10 ) Ceramic filter O ring seal ( Pk 10 ) Relay G2R-2SN 24 VAC Relay G2R-2SN 240 VAC Relay G2R-1SN 24 VAC Temp. inst. CB 103 Control box satron. TMG740-3MOD Transducer 222-D-1 110/240Volt Motor damper AM 24-S 24V Zirconia cell for probe SEMEST RALE TRIMEST RALE DESCRIZIONE CONTROLLI MENSILE SCHEDA DI MANUTENZIONE – a cura di tecnici della Facoultative Technologies CREMATORIO SETTIMA NALE 2 ANNUAL E pulizie verifica corretta pressione circuiti verifica corretta temperatura verifica livelli serbatoi controlli di carattere generale SETTIMA NALE DESCRIZIONE LAVORI GIORNAL IERO SCHEDA DI MANUTENZIONE – a cura del personale dell’impianto IMPIANTO PER LA CREMAZIONE GIORNAL IERO 1 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 18 WASTE BOILER Metre 30mm 4kt glass packaging DN20 60x28x1,5 mm flange packaging DN20 70x35x1,5 mm flange packaging DN20 107x61x1,5 mm flange packaging 100x150x10 packaging M10x63 bakelite ball FILTER FOR GAS CLEANING Roller chain ( 210 type:1 ) Flange bearing ( 304) Pilot control valve type 128 Magnetic coil type 400 Diaphrage valve ( 3722 ) O ring type OR33 VOLUMETRIC FEEDER Seal kit REAGENT DISCHARGE SYSTEM Ø 100 mm tubolar screw conveyor Shaft seals Main bearing Ø 100 mm tubolar screw elevator Shaft seals Main bearing Waste drum support stand Drum lid seal Drum lid seal COMPRESSOR & OIL/WATER SEPARATOR Air filter ( 9001 ) Oil filter ( 6105 ) Separator ( 0523 ) Element DD32 ( 0526 ) Element PD32 ( 0527 ) Owamat 2 bag ( T02BF ) PNEUMATIC ACTUATOR Seal kit ( SP043 ) Limit switches to suit kinetrol ( 004-002 ) Replacement 24V AC solenoid REAGENT DISCHARGE SYSTEM Ø 100 mm tubolar screw conveyor Chaindrive complete 0,75 Kw rossi geared motor Ø 100 mm tubolar screw elevator Flexible coupling 0,75 Kw rossi geared motor AIR BLAST WATER COOLER Suggested spares Spare fan motor only Spare complete fan set BIENNAL E ANNUAL E SEMEST RALE TRIMEST RALE MENSILE DESCRIZIONE LAVORI SETTIMA NALE SCHEDA DI MANUTENZIONE – a cura di tecnici della Facoultative Technologies FILTRI - BOILER GIORNAL IERO 3 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 19 MANUTENZIONE STRAORDINARIA e ADEGUAMENTO TECNOLOGICO Sostituzione termocoppie Sostituzione tubi sonda ossigeno Rifacimento refrattari forno Pulizia filtri Sostituzione filtri Sostituzione sonda ossigeno Ritinteggiature locali tecnici forno Ritinteggiatura locali Sostituzione apparecchiature Sostituzione arredi BIENNAL E ANNUAL E SEMEST RALE TRIMEST RALE MENSILE DESCRIZIONE LAVORI SETTIMA NALE SCHEDA DI MANUTENZIONE – a cura di personale specializzato e/o di tecnici della Facultatieve Technologies IMPIANTO PER LA CREMAZIONE e STRUTTURA GIORNAL IERO 1 X X X X Dopo 15.000 cremazioni circa Dopo 20.000 cremazioni circa X X In caso di mancata efficienza delle stesse A seconda dell’usura Ovviamente il programma di manutenzione straordinaria non può essere pianificato con precisione: eventi eccezionali o anomalie nell’usura potrebbero comportare diverse tempistiche negli interventi. In ogni caso il Concessionario si impegna a riconsegnare al Comune di Civitavecchia, al termine della concessione, una struttura in perfetto stato ed un impianto in perfetta efficienza. L’adeguamento tecnologico sarà costante allo scopo di mantenere uno standard qualitativo del servizio offerto di alto livello; L’aggiornamento dei software utilizzati e l’adeguamento delle procedure ad innovazioni tecnologiche che dovessero garantire una ancor più efficace gestione del servizio verranno effettuati nell’interesse non soltanto dell’utenza e del concedente, ma del concessionario stesso. 4 – DESCRIZIONE DEL PROGETTO Nel presente capitolo si descrive la divisione degli spazi, gli ambienti a disposizione degli utenti e quelli riservati agli operatori in relazione proprio all’organizzazione del servizio. Gli allegati di progetto: Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. EA.01 EA.02 EA.03 EA.04 EA.05 EA.06 EA.07 EA.08 Estratti Cartografici Planimetria di inquadramento Pianta piano seminterrato Pianta piano rialzato Pianta piano copertura Prospetti e sezioni Prospetti e sezioni Layout impianto cremazione sono funzionali alla corretta interpretazione di quanto di seguito. 20 AREE APERTE AI DOLENTI: • una sala principale (sala del commiato) destinata alle cerimonie, dotata di due accessi e collegata direttamente alla hall e allo spazio reception. • Le pareti interne sono rivestite parzialmente con una boiserie in legno e l’illuminazione naturale viene garantita da grandi vetrate poste su tre lati del locale . • La sala potrà essere allestita diversamente a seconda delle esigenze di ciascuna cerimonia; • All’ingresso due salottini destinati all’attesa, al termine di ogni cerimonia, accessibili dall’atrio di distribuzione principale. La possibilità per gli utenti di attendere il completamento delle procedure al termine della cerimonia garantirà la privacy ed eviterà la sovrapposizione di flussi tra partecipanti a diverse cerimonie; • servizi igienici sempre accessibili dall’atrio del piano terra e dotati anche di sanitari appositi per gli utenti disabili; • uno spazio reception in corrispondenza dell’ingresso destinato all’accoglienza dei partecipanti alle cerimonie e all’organizzazione delle stesse; AREE RISERVATE AGLI ADETTI: • un locale di alloggiamento del forno, e di tutti gli impianti tecnologici necessari, di 150 mq destinato alla cremazione delle salme, dotato di accesso diretto sia dall’esterno che dall’interno, l’ambiente è dotato di portone di servizio necessario per l’ingresso di macchinari ed attrezzature tecnologiche nel locale; • un’area di manovra per l’introduzione dei feretri nel forno; • una zona per i comandi e il controllo dei forni, dal quale è possibile impostare e monitorare ogni singola attività all’interno del processo di cremazione; • Due zone destinate alle celle refrigerate; sono previste celle per il mantenimento di n.20 feretri in casse da funerale; • spogliatoio e servizi igienici per il personale. • un ufficio per la direzione; • un ufficio amministrativo 21 UBICAZIONE STRUTTURA TEMPIO CREMATORIO E PUNTO DI EMISSIONE Il tempio crematorio si trova all’interno del cimitero di via Braccianese Claudia 22 SCHEMA STRUTTURA PIANO RIALZATO – quota + 0,00 PIANO SEMINTERRATO – quota – 4,35 INGRESSO ARE RISERVATE INGRESSO AREE APERTE 23 Sala principale del commiato Questo ambiente costituisce il vero e proprio fulcro dell’edificio: si tratta di un locale a pianta poligonale regolare che occupa la parte verso il giardino dell’edificio. L’ambiente architettonico caratterizzante l’intera struttura dell’impianto sarà proprio la sala del commiato concepita da un punto di vista progettuale nel rispetto dei concetti base che contraddistinguono la cultura cremazionista ed i suoi principi fondamentali. Primo di tutti quello della libertà di pensiero che mette sullo stesso piano di rispetto ogni confessione religiosa senza privilegiarne alcuna. In linea quindi con i concetti sin qui espressi è stata concepita una sala di ampie dimensioni realizzata in modo semplice ed essenziale senza alcun riferimento a confessioni religiose specifiche ma con elementi architettonici o semplicemente dimensionali di cui ognuno sarà libero di interpretarne il significato in relazione al proprio credo. Riferendosi agli aspetti tecnici, la sala sarà composta da un’unica volumetria. La sala è dotata di altezza importante, oltre che da ampie vetrate per l’illuminazione e l’aerazione naturale, è dotata di sedute per gli intervenuti ed un palco con leggio dal quale sarà possibile condurre la cerimonia o semplicemente dare un saluto in pubblico al defunto. Complessivamente la sala avrà una superficie pari a circa 85 mq e sarà capace di contenere contemporaneamente circa 50 persone. La sala sarà dotata di schermo par la proiezione di immagini del congiunto e, nel caso di richiesta della famiglia, sarà possibile trasmettere le fasi di introduzione del feretro nella bocca del forno tramite impianto TV a circuito chiuso. Il feretro raggiungerà la zona operativa dei forni tramite un montaferetri a pantografo . Servizi igienici per il pubblico In prossimità dell’atrio, vi sono i servizi igienici per i partecipanti. L’accesso ai servizi igienici avverrà tramite il medesimo disimpegno di accesso alla sala del commiato. Per quanto riguarda la dotazione dei servizi sono presenti due servizi per il pubblico dotati di antibagno con il relativo lavello di cui uno con dimensioni tali da essere accessibile da parte delle persone con ridotte capacità motorie. Ingresso – attesa - ricevimento L’accesso all’edificio avviene dal piazzale; in prossimità del serramento di ingresso vi è la zona di attesa e di incontro di parenti e amici del defunto. Uffici Riservati alla direzione e all’amministrazione, l’ufficio reception sarà accessibile dal locale atrio. Gli altri locali riservati all’amministrazione sono ubicati al piano sottostante. Spazio filtro e di manovra Collega gli ambienti dell’edificio principale , aperti al pubblico, con gli ambienti tecnologici per la cremazione tramite il citato montaferetri. Locale impianto crematorio Il cuore tecnologico della struttura è dato certamente dall’impianto di cremazione. Si tratta di un locale di circa 150 mq dotato di accesso interno e di portone esterno per l’accesso dei crematori e di ogni componente tecnologica ad essi connessa. Per garantire la compartimentazione degli ambienti contenenti impianti tecnologici, il locale è dotato di porte e pareti interne con caratteristiche REI 120. 24 Area di manovra feretri Si tratta di un’area situata all’interno del locale di cremazione; attraverso un unico tavolo mobile, i feretri provenienti dal locale con le celle refrigerate o dalla sala del commiato verranno introdotti nel forno. Locale comandi e controllo forni Ricavato appositamente all’interno dell’ambiente di manovra e caricamento dei feretri, per consentire l’osservazione del processo da parte dell’operatore, da questo locale è possibile impostare e monitorare ogni singola attività all’interno del processo di cremazione. Area celle refrigerate L’area è situata in prossimità dell’ingresso dal cortile tecnico . Sono presenti celle per il mantenimento di n.20 feretri in casse da funerale. Si ritiene che la dotazione complessiva sia in grado di ottemperare ampiamente i bisogni della struttura a regime, la posizione delle celle risulta idonea per la successiva fase di cremazione. Spogliatoio e servizi igienici Come tutti gli ambienti di lavoro, la nuova struttura sarà dotata dei servizi richiesti dalla normativa di riferimento in materia. Si tratta di ambienti riservati all’utilizzo esclusivo del personale addetto. I servizi igienici saranno dotati di wc, locale doccia e lavelli. L’accesso del personale agli spogliatoi avverrà dall’area di ingresso comune e questo consentirà quindi di cambiarsi prima di entrare negli ambienti di lavoro. 25 Impianto di cremazione L’impianto di cremazione costituisce il fulcro, ovvero la destinazione d’uso complessiva che si deve attribuire dell’edificio. TAVOLO DI INTRODUZIONE FORNO VENTOLA DI RAFFREDDAMENTO (A TETTO) PIANTA PIANO SEMINTERRATO FRANTUMATORE ARMADIO DI TRASFERIMENTO 26 VENTOLA DI RAFFREDDAMENTO (A TETTO) ACCESSO ALLA COPERTURA BYPASS EMERGENZA E2 PUNTO EMISSIONE E1 BYPASS EMERGENZA E3 PIANTA DI COPERTURA 5 – DESCRIZIONE TECNICA IMPIANTO PER LA CREMAZIONE SALME E’ opportuno premettere che il fornitore dell’impianto crematorio fornisce l’intero sistema costituente l’impianto crematorio certificandolo come unica macchina ai sensi della direttiva europea 2006/42/CEE del 17 maggio 2006: corpo principale impianto crematorio (camera di combustione primaria, camera di post combustione e area raccolta ceneri), boiler, opere meccaniche intese come condotti ed aspiratore di coda, sistema di iniezione del reagente, impianto filtrante, blast cooler esterno di raffreddamento nonché qualsiasi impianto tecnologico a supporto dell’impianto; il committente fornisce esclusivamente i locali opportunamente dimensionati e non si occupa quindi dell’assemblaggio, progettazione e/o composizione di macchine ausiliarie. In tal senso si propone in ALLEGATO C1 descrizione tecnica impianto crematorio fornita dal costruttore. L’intero complesso costituisce proprio ai sensi della direttiva 2006/42/CEE come per altro ripresa dal D.Lgs. 81/2008 unica macchina fornita da un unico costruttore (Facultatieve Technologies) che se ne assume gli oneri di analisi dei RES e di conseguenza ne fornisce certificazione. Si allega inoltre documento illustrante le specifiche tecniche dell’impianto di “Raffreddamento, filtraggio dei gas di combustione” di cui in ALLEGATO D1 sempre redatto dal costruttore. Per comprendere in via preliminare la conformazione dell’impianto crematorio si propone di seguito schema con documentazione fotografica inerente le singole parti costituenti una singola linea dell’impianto crematorio (foto di repertorio gruppo ALTAIR relative all’impianto operativo in Olbia): 27 1 – CAMERA DI COMBUSTIONE PRIMARIA E SECONDARIA (fasi di montaggio e posizionamento iniziali) 2 BOILER (fasi di posizionamento iniziali e conclusione lavori) 3 - SISTEMA DI INEZIONE REAGENTE 4 - IMPIANTO FILTRANTE + ASPIRATORE DI CODA (fase di montaggio + situazione a lavori conclusi) 28 5 – BLAST COOLER ESTERNO DI RAFFREDDAMENT O LIQUIDO In merito ai calcoli dimensionali del sistema post-combustione, oltre ai conti di verifica di cui al capitolo successivo, si allegano i calcoli forniti dal costruttore (Facultatieve Technologies) in sede di dimensionamento e progettazione di cui agli ALLEGATO D2 ed ALLEGATO D3. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO FORNO CREMATORIO L’impianto crematorio come fornito dal costruttore è costituito da: • • • • • Blocco principale costituito dalle due camere di cremazione (camera di cremazione e camera di post combustione); nel caso dell’impianto di Civitavecchia essendoci due linee ci saranno due camere per tipologia; Una carrello automatico per caricamento e l’introduzione del feretro nelle camere di combustione; il carrello scorre su binari annegati nel pavimento permettendo l’impiego dello stesso e l’introduzione del feretro in entrambe in entrambe le linee; Ventilatore “di coda” funzionale al mantenimento in depressione del sistema di convogliamento fumi; Sistema elettronico di misurazione e controllo del tiraggio del gas di combustione; Sistema di controllo automatico PLC completo di: 1. Interfaccia Uomo-Macchina (MMI) consistente in un processore a bordo forno e d uno per il controllo remoto da postazione; 2. Attrezzatura per il monitoraggio dei gas di combustione - che utilizza sistemi di analisi dei fumi, e comprende misuratori dell’O2 con cella di zirconio e monitor indicativo della polverosità; 3. Stazione di registrazione dei dati; 4. Sistema remoto di supporto per il funzionamento del macchinario – via Modem; Il crematorio comprende una camera principale (o camera di cremazione/combustione) di dimensioni importanti, nella quale viene inserita la bara e in cui ha luogo la combustione principale. Il fondo di questa camera, le pareti e la volta superiore sono costruite in piastrelle di sillimanite. I materiali di combustioni sono trattenuti nella camera di combustione, mentre i gas di scarto prodotti (in questa fase del procedimento di prima combustione) fuoriescono dalla camera attraverso un foro di passaggio nella parete laterale della camera, discendendo sotto il camino nella camera di combustione secondaria, in cui ha luogo la fase di combustione completa del gas. La combustione nella camera di cremazione avviene per mezzo di un bruciatore alimentato a gas metano della potenza massima di 270kw. I gas entrano nella camera di post-combustione sono invece riscaldati dal bruciatore secondario, della potenza di 350kw, e trattati con l’introduzione di aria aggiuntiva. I gas di combustione percorrono numerosi passaggi nella zona di combustione secondaria, dove la temperatura dei La 29 temperatura dei gas di combustione è mantenuta automaticamente al di sopra degli 850°C. Le informazioni trasmesse dai trasduttori del sistema di controllo garantiscono il monitoraggio automatico continuo dei fumi in uscita dalla camera di post combustione. Nella parte posteriore della camera di post combustione è alloggiato il bruciatore mentre nelle pareti sono predisposti due sistemi di gettito d’aria controllati indipendentemente che comprendono: • Getti d’aria superiori lungo la sommità della volta; • Getti d’aria laterale lungo la parete laterale del crematorio leggermente al di sopra della suola; La camera secondaria di combustione (camera di POST-COMBUSTIONE) ha capienza di 3,2 m3 di volume, proporzioni sufficienti per assicurare un periodo di permanenza del gas di combustione di almeno due secondi, in qualsiasi momento dell’operazione. Tale zona secondaria di combustione, comprendente una serie di passaggi nella parte sottostante e ad un lato della camera principale. Adeguati rifornimenti d’aria e la scia tortuosa dei fumi assicurano alti livelli di turbolenza in modo da provocare una combustione completa. Il dimensionamento della camera secondaria garantisce la completa combustione dei gas all’interno di questa zona, quindi l’eliminazione di odori e la dissociazione chimica degli inquinanti. Entrambi i bruciatori sono controllati da un PLC interfacciato ad un processore, operano in automatico; il sistema è protetto da da un’eventuale mancanza di fiamma, in accordo quindi con le disposizioni del gas e EN 746. L’inserimento controllato di aria di combustione nel processo è effettuato da cinque valvole a sfera singolarmente controllate dal processore atte a garantire iniezioni d'aria nella camera principale ed aria della camera di combustione secondaria. La camera principale del crematorio operate in pressione negativa è monitorata da un trasduttore differenziale di pressione che protegge per altro anche il sistema da eventuali sovrappressioni. La temperatura della camera principale e della camera secondaria è misurata per mezzo di termocoppie tipo K; dette temperature vengono visualizzate sugli strumenti della temperatura come sulla stazione di controllo del computer. Il crematorio è anche è dotato di valvole regolanti la pressione dell’aria di combustione, come pure di interruttori di pressione per ogni bruciatore. Sono inoltre presenti valvole per la regolazione automatica della pressione del gas ai bruciatori. Il crematorio è dotato di un ventilatore forzato per il rifornimento del sistema di combustione in grado fi fornire la pressione e il flusso d’aria richiesti dal processore di controllo. La ventola sarà collocata dentro a una custodia integrale per attutire i livelli del rumore acustico durante l’operazione di cremazione. La sottopressione dell’apparato di convogliamento fumi e la generazione del tiraggio è garantito da un ventilatore di coda posizionato a valle dell’impianto filtrante e comandato da diversi trasduttori di misurazione dei carichi tra i quali un misuratore differenziale di pressione installato a valle/monte dell’impianto filtrante. In caso di sovrappressione il crematorio interromperà il suo funzionamento fino a quando non viene identificata la causa del problema (per esempio, potrebbe esserci un guasto del sistema di tiraggio del gas di combustione) e viene attivato il sistema d’emergenza di controllo del tiraggio. 30 Il crematorio è dotato di un apposito PLC (Regolatore Logico Programmabile), che sovrintende all’operazione del crematoio e al procedimento di combustione. Il sistema di controllo è progettato per monitorare molti segnali di input compresi l’ossigeno e i livelli della temperatura nella camera di post-combustione ed è in grado di usare questi segnali per controllare il tasso di combustione al suo livello ottimale. Il sistema di controllo computerizzato modifica automaticamente il programma di combustione a seconda delle caratteristiche del feretro (peso del corpo, ecc.). Il pannello di controllo del crematorio e di interfaccia con il PLC è affidato ad processore, completo di inputs ed output digitali: - regolazione di pulitura del filtro; display differenziale di pressione per il filtro (digitale); regolazione della principale ventola di tiraggio indotto, con l’utilizzo di un convertitore di frequenza; regolazione della coclea per trasporto (reversiblile); regolazione della valvola rotativa; regolazione del sistema di dosaggio additivo/reagente; misuratore della temperatura dopo il raffreddamento; misuratore della temperatura nel filtro; regolatore del compressore dell’aria; regolatore del riscaldamento di traccia; regolatore del sistema di controllo dell’acqua nel refrigeratore; controllo delle ventole di raffreddamento dal refrigeratore; regolatore di pressione negativa in connessione con la principale ventola; radiale a seconda della velocità; regolatore della valvola pneumatica dopo il refrigeratore; I sistemi di sicurezza del bruciatore e di verifica della fiamma del bruciatore sono installati separatamente dal bruciatore stesso. Essi comprendono relè di sicurezza nel caso di mancanza di fiamma, collegati con una sonda di rettificazione della fiamma, per controllare la fiamma d'accensione e la fiamma principale, in modo da disinnescare le valvole del gas e di rifornimento d’aria nel caso di mancanza di fiamma del bruciatore principale o del bruciatore secondario, e per prevenire l’accensione del bruciatore se circuiti di sicurezza non sono in funzione. Interruttori separati del gas e della pressione dell’aria vengono installati per spegnere il bruciatore nel caso che la pressione dell’aria o del gas scenda al di sotto di determinati livelli. Il crematorio è dotato di un sistema di analisi del gas di combustione, che comprende un misuratore di ossigeno, un misuratore elettrico all’ossido di zirconio e di un monitor per la polverosità del gas di combustione. L’operatore potrà visualizzare in qualsiasi momento: • Ossigeno • Monitoraggio dei polveri dopo il filtro; • Temperatura della camera principale; • Temperatura della camera di post-combustione; CARATTERISTICHE DI COSTRUZIONE E DATI DIMENSIONALI Involucro e intelaiatura L’involucro e l’intelaiatura sono fabbricati con lastre d’acciaio e sezioni di acciaio, dimensionate per ospitare i materiali refrattari e isolanti con i quali viene rivestito internamente. La dimensione del crematorio indicativamente saranno: • Lunghezza 3,73 metri • Larghezza 2.12 metri • Altezza 2.45 metri 31 • • Altezza sopra l’ingranaggio dello sportello: 3.30 metri Il peso totale del crematorio sarà di circa 12.600 kg. Rivestimento refrattario Il materiale refrattario è di alta qualità, comprendente mattoni refrattari, materiali refrattari semiisolanti e materiali refrattari leggeri. E’ stata usata fibra di ceramica per il rivestimento dello sportello di inserimento del feretro. Il mattone refrattario impiegato è costruito con il 42% di allumina, che può resistere a una temperatura massima di 1400°C. Nelle zone di maggior rivestimento, come il camino principale e le zone di alta turbolenza, si è usato un mattone con il 63% di allumina che ha un’alta resistenza all’abrasione e all’urto termale e può resistere a una temperatura massima di 1600°C. L’isolante Silicato di Calcio è usato nelle zone intorno all’involucro tra il materiale refrattario e il rivestimento di acciaio: esso resiste a una temperatura massima di 1000°C. La qualità e lo spessore del materiale isolante è tale che l’involucro del crematorio è mantenuto a una temperatura sicura al contatto. Sportello di carico Lo sportello di carico, rivestito di materiale isolante, sarà posto davanti al crematorio, è controbilanciato e sospeso su catene a rulli di precisione per una maggior facilità di funzionamento. La sua mobilità è garantita da un motore elettrico a fase singola, controllato da pulsanti adiacenti, con dispositivi di blocco per impedire qualsiasi rischio di contatto accidentale. La sua apertura è sempre condizionata all’assenso del processore in modo da impedire aperture non consentite (quali ad esempio l’inserimento del feretro a temperature della camera di combustione secondaria inferiori a 850°C. Le dimensioni dell’apertura di carico sono: - Larghezza 0.90 metri; - Altezza 0.80 metri; Rimozione delle ceneri L’accesso per il rastrellamento delle ceneri verrà effettuato attraverso lo sportello di carico del crematorio. Alla fine della cremazione lo sportello verrà aperto parzialmente (posizione di ripulitura delle ceneri) da un pulsante, in modo che l’operatore possa accedere ai resti calcinati. Le ceneri quindi si potranno raccogliere, usando un rastrello per la cenere, e rimosse direttamente, tramite uno scivolo per la cenere, nel cono refrattario, che si trova al di sopra della contenitore di recupero ceneri. Terminato il rastrellamento e chiuso il portello di inserimento l’operatore potrà estrarre il contenitore contenenti le ceneri. Si precisa che la possibilità di estrarre le ceneri è subordinata al consenso del processore che per mezzo di un trasduttore legge la temperatura delle ceneri. Accesso per la Manutenzione Nella progettazione del crematorio, si è tenuto conto della necessità di un accesso agevole per la manutenzione delle camere e dei canali della combustione per la pulitura periodica delle stesse. Rivestimento esterno Esternamente l’involucro principale del crematorio è rivestito da pannelli verniciati e rifiniti. Questi pannelli, oltre ad avere una funzione estetica, assicurano la sicurezza dell’operatore contro rischi di contatto con parti in temperatura, impigliamento, abrasione ecc. I pannelli assicurano la circolazione d’aria tra l’involucro del crematoio e le superfici esterne. Lo sportello di carico nella parte anteriore del crematorio sarà rivestito di acciaio inossidabile e l’apertura dello stesso sarà rifinita con una cornice di acciaio inossidabile. 32 Altri dati dimensionali dell’impianto crematorio Dimensioni della camera principale del crematorio • Larghezza 900 mm • Altezza 960 mm • Lunghezza 2500 mm Dimensioni massime della bara • Larghezza 860 mm • Altezza 700 mm • Lunghezza 2350 mm Camera accessoria di combustione • Volume della camera accessoria 3,2 m3 • Periodo di permanenza nella camera > 2 secondi Bruciatore della camera principale • Fuoco massimo 270 kW • Minimo 60 kW Bruciatore della camera secondaria • Fuoco massimo 350 kW • Minimo 150 kW Combustibile del bruciatore: • Gas metano Bruciatore di accensione • Valvola di controllo di sicurezza del gas, a 240V, regolabile. Postbruciatore • Valvola di controllo di sicurezza del gas, a 240V, regolabile Consumo medio di gas • 15 - 20 m3 di Gas metano settimana) Consumo medio di elettricità • 13 kWh (solo forno) (a una media di 3/5 cremazioni al giorno,6 giorni alla Aria di combustione per la camera principale • Flusso da regolare • Min 0 m3 n/h • Max 500 m3 n/h Aria della camera accessoria • Flusso da regolare • Min 0 m3 n/h • Max 900 m3 n/h Capacità della ventola d’aria • Volume 1400 m3 n/h • Pressione 4500 Pascal • Motore 5,5 kW 33 Temperature delle camere di combustione • Temperatura della camera principale cremazione) Max 1050°C; • Temperatura della camera secondaria Min 850°C (varia con il procedere della Min 850°C Max 1150°C; Pressione Sottopressione statica della camera principale -1 a -7 mm di colonna d’acqua Perdita di calore del crematorio Sebbene costruito con i materiali refrattari ed isolanti della più alta qualità, il crematorio emana calore nello spazio circostante. La perdita di calore si verifica via convezione, da tutte le sue superfici, ed è calcolata di 11 kW quando il crematorio è a temperatura di regime e completamente funzionante. IMPIANTO DI PULIZIA E RAFFREDDAMENO GAS DI COMBUSTIONE Descrizione generale del sistema Al fine di consentire la filtrazione dei gas di combustione, è fondamentale che questi ultimi vengano portati alla temperatura di lavoro ottimale per il sistema di depurazione, e quindi i fumi in uscita dalla camera di cremazione devono essere raffreddati. Il gas di scarico proveniente dal forno crematorio viene messo in circolazione nel boiler refrigeratore ad acqua attraverso un condotto rivestito in materiale refrattario e raffreddato ad una temperatura non superiore i 150°C (temperatura di accesso al filtro). Il calore termico del gas di combustione è trasferito nell’apposita unità Refrigeratore ad Aria che mette in circolo acqua fredda. Nel passaggio dal boiler al filtro, ai gas di combustione viene aggiunto un reagente (additivo FACTIVATE 20 – scheda tecnica ALLEGATO E1). I gas di combustione e l’additivo reagente vengono quindi miscelati in modo omogeneo in un volume di reazione prima di entrare nel filtro a maniche. All’interno del sistema filtrante a maniche si forma uno strato di additivo e polvere sulle singole unità di filtrazione (sacche o maniche del filtro). Lo specifico sistema di controllo del depuratore assicura il funzionamento del filtro (per mezzo di un rilevatore di pressione differenziale) e garantisce che durante l’operazione ci sia additivo sufficiente nelle sacche del filtro. L’assorbimento del mercurio, delle diossine e dei furani avviene nel flusso d’aria grazie all’additivo reagente, e quindi nel pannello di additivo e polvere presente nelle sacche del filtro. La presenza di gas nocivi come l’SO2 e specialmente l’HF e l’HCl è ridotta per un processo di reazione chimica con lo stesso reagente chimico (FACTIVATE 20). Durante il processo di pulitura periodica del filtro, lo strato di polvere esausto viene fatto cadere nella tramoggia collocata alla base dell’unità di filtrazione. Un trasportatore a coclea a motore convoglia la polvere e il reagente esausto viene ricondotto in un fusto ermetico destinato allo smaltimento quale rifiuto speciale. La regolazione dell’aspiratore principale avviene tramite un sistema ad inverter con variazione di frequenza in maniera da garantire un funzionamento modulante del sistema durante tutte le varie fasi di funzionamento dell’impianto. Il flusso d’aria indotto dall’aspiratore principale è modulato in modo tale da superare qualsiasi resistenza o perdita di carico all’interno del forno crematorio, dello scambiatore primario fumi/acqua, e dell’impianto di filtrazione. Il sistema di depurazione è dotato di un compressore che garantisce la presenza di aria compressa sia al filtro, che agli altri componenti pneumatici del sistema. 34 L’additivo reagente sarà fornito all’interno di contenitori sigillati facilmente maneggevoli, che andranno ad essere introdotti nella cellula appositamente predisposta per il rifornimento del reagente. Con un sistema di controllo automatico, tramite un motoriduttore provvisto di regolazione tramite inverter, il reagente è dosato nel sistema filtrante in conformità con le norme locali sull’emissione dei gas. La linea completa di depurazione è dotata di un sistema a sicurezza positiva, in modo da garantire un funzionamento sicuro in ogni momento. Se il sistema di controllo dell'impianto rivela un qualsiasi problema che possa determinare un funzionamento non sicuro del sistema, si avrà lo scarico diretto in atmosfera dei gas di combustione mediante il camino di bypass o emergenza. In questo caso la cremazione già in corso finisce lentamente e senza rischi per l'operatore e per l'impianto stesso. DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI PULIZIA E RAFFREDDAMENTO DEI GAS DI COMBUSTIONE Schema funzionale dell’impianto installato Aria di combustione Il forno è dotato di ventola per l’introduzione dell’aria di combustione, la ventola è montata a bordo macchina e preleva aria dall’ambiente. Fumi I fumi prodotti dal ciclo in uscita dal forno passano vengono convogliati in all’interno di un fascio tubiero costituente il boiler di raffreddamento. Il calore dei fumi viene ceduto ad un liquido vettore (25% di glicole in acqua) contenuto all’interno del vaso boiler posto in circolo verso un stazione di raffreddamento (blast cooler) posizionato in copertura. Chiaramente i fumi ed il vettore termico non vengono mai in contatto. L’impianto di abbattimento della temperatura è un impianto a ciclo chiuso ed esclusivamente dedicato al raffreddamento dei fumi. Dal sistema di filtrazione i fumi sono convogliati nel condotto di espulsione ed in questo tratto è stato predisposto il punto di prelievo per le analisi. Lo schema riportato evidenzia le l’ubicazione dei singoli componenti 35 PUNTO DI PRELIEVO EMISSIONE RAFFREDDATORE FILTRO FORNO EMISSIONE E1 BYPASS EMERGENZA FORNO 1 – E2 FORNO 1 BYPASS EMERGENZA FORNO 2 – E3 FORNO 2 36 VENTOLA ASPIRAZIONE FILTRO QUADRO ELETTRICO RACCOLTA REAGENTE ESAUSTO Dati tecnici del sistema di abbattimento e filtrante Ore di funzionamento: Temperatura all’interno della camera Di cremazione: Capacità Boiler (Scambiatore primario): Temperatura all’ingresso del gruppo di filtrazione: fino a sedici ore al giorno Normale Massima Temporanea 850°C 1100°C 1200°C per 10 min. 1950 Nm3/h Circa Picco massimo 130°C 150°C 5% della cremazione HCl in ingresso nel filtro: 60-100 mg/Nm3 SO2 in ingresso nel filtro: 70 mg/Nm3 Tipo di polvere in uscita dal gruppo di filtrazione cenere Grandezza dei grani: in uscita dal gruppo di filtrazione fine / molto fine Densità della polvere: in uscita dal gruppo di filtrazione 0,7 – 0,8 kg/dm3 Contenuto del mercurio al ingresso del gruppo di filtrazione 1.5 mg/Nm3 (Massimo 3g per ogni cremazione) Volume della polvere: Posizionamento del filtro ~ 200 mg/Nm3 all’ interno dell’edificio Condizione climatiche: Europa occidentale 37 Boiler ad acqua calda Il refrigeratore gas di combustione è progettato come un boiler convenzionale per la dissipazione del calore a tre vie. Il boiler è costruito in modo tale da far passare I 1s di combustione all’interno del boiler e l’acqua all’esterno del fascio tubero. Dati tecnici: Volume gas di combustione Temperatura gas in entrata Temperatura gas in uscita Potere di convezione Temperatura dell’acqua in entrata Temperature dell’acqua in uscita Volume dell’acqua Pressione differenziale del gas Pressione differenziale dell’acqua 1950 Nm3/h 800°C (normale) 150°C 450 kW (da progetto) 600 kW (massimo termico) 70°C 90°C 21.0 m3/h 410 Pa (normale) 1170 Pa (massima) 400mBar (normale) Sistema di controllo dell’acqua Nel rispetto dei relativi standard nazionali, è composto da una pompa di circolazione ed isolamento, e include due (valvole) connessioni per consentire il recupero dell’acqua. L'impianto comprende in oltre un scambiatore ricuperatore di calore. Questa energia è trasferita a un circuito d'acqua secondario per riscaldamento del edificio. Tipo di scambiatore Potenza massima Portata d'acqua Temperatura d'acqua Pressione differenziale a piastra 120kW 12 m3/ora 55 a 65 °C (∆T = 10°C) 32 Pa Additivo/Reagente – Sistema di dosaggio Stazione additivo reagente Consiste in una unità di carica dotata di struttura di supporto per accogliere i contenitori da 15 kg di reagente . Ciascun contenitore una volta adeguatamente collocato entro la cellula di carica attraverso l’apposita porta, permetterà l’addizione automatica del reagente in condizioni di pulizia e sicurezza. Il sistema è dotato di una coclea a frequenza di dosaggio controllato e modulante, e in un dispositivo di iniezione per inserire l’additivo reagente nel condotto del gas di combustione. Intervallo di dosaggio: 0,5 – 2,0 kg/h Filtro compatto Il filtro è dotato di un sistema di pulizia automatico che ciclicamente provvede alla regolare pulizia dello stesso. Il filtro è fornito completo di tutti gli elementi per il suo corretto funzionamento. E’ comprensivo degli elementi del filtro e del sistema ad aria compressa. E’ formato da: - Cassa in lamiera d’acciaio completamente saldata dotata di compartimenti separati per il gas pulito e il gas sporco. - Porte d’ispezione che consentono un facile accesso per svolgere un lavoro di manutenzione ed ispezione. - Sistema di depurazione con riduttore di pressione, serbatoio aria compressa, valvole ugelli iniettori, e tubi di scarico. 38 - Anelli collettori per il passaggio del gas di combustione e tramoggia a raccolta polvere. Dati tecnici: Progettato per pressione negativa fino a: Numero massimo di cassette del filtro: Consumo medio di aria compressa; 600 daPa 30 pcs 12 Nm3/h Dati tecnici filtro: Filtro: Temperatura resistente fino a: Temperatura di autoiniezione: Area totale di installazione del filtro: Area totale di efficacia del filtro: Aramid ( o simile ) 190°C >485°C 60m2 60m2 Cappa gas di scarico E’ posta sopra gli elementi del filtro in lamiera d’acciaio completamente saldata con deflettori per condurre il flusso del gas di scarico e anello di connessione per il condotto del gas di scarico. Tramoggia di raccolta polvere E’ posta sotto gli elementi del filtro per la raccolta della polvere esausta. In lamiera d’acciaio completamente saldata con anelli connessi alla cassa del filtro e alla coclea semplice. Struttura di supporto in acciaio opportunamente progettata. Sistema recupero reagente esausto Formato da una coclea semplice posta sotto il filtro per il convoglio della polvere esausta. E’ realizzato in lamiera d’acciaio completamente saldata con anelli connessi alla tramoggia di raccolta polvere e alla valvola rotativa di scarico. Include motoriduttore 1.1 kW 22,5 rpm. Struttura di supporto in acciaio opportunamente progettata. Contenitore per la polvere Disposto sotto la coclea, serve per la raccolta il prodotto esausto in uscita dalla tramoggia del filtro; capacità fino a 200 litri. Ventola per il tiraggio indotto Per il trasporto del gas pulito attraverso il crematorio totale integrato e l’impianto di filtraggio. Tipo: Aspiratore a stadio singolo, con un solo lato Ventola installata direttamente sul tubo della ventola, tipo a sporgenza, con due cuscinetti Progetto: Ventola industriale per servizi pesanti, costruzione ST 37 in lamiera d’acciaio completamente saldata Involucro con apertura per la pulizia e buco di scarico per la condensazione. Aspiratore con lame inclinate all’indietro Bilanciata elettrodinamicamente su due piani Quadro di comando del motore per il motore di guida azionato da manicotti elastici tra il tubo della ventola e il motore. Data tecnici: (come da progetto) Percentuale di flusso Pressione totale a 20°C Pressione totale a 130°C Energia necessaria a 20°C 3850 Am3/h 920 daPa 12 kg/m3 670 daPa 15,9kW; 1.2 kg/m3 39 Energia necessaria a 130°C Velocità dell’aspiratore 11,6kW 2,925 min-1 Disco di raffreddamento della ventola per il tiraggio indotto per il raffreddamento del tubo della ventola radiale. Disposta tra l’involucro della ventola e il motore, comprendente protezione contro urti accidentali. Manicotti elastici / Dispositivi di accoppiamento – 1 set di aspirazione – giunto di pressione comprendente morsetti d’attacco. Morsetti antivibrazione – 1 set per il montaggio anti-vibrazione sulla ventola comprendente lamine di fissaggio. Motore elettrico di guida per la ventola a tiraggio indotto In accordo con la normativa IEC Con coppia d’avviamento di approssimativamente 2,5 Indicatori di resistenza installati sul computer Progettato per il controllo della frequenza per mezzo di un sistema separato di inverter. Emissione del motore Velocità Stazione di aria compressa Tipo di compressore d’aria: 18,5 kW 3000 min-1 Compressore a vite Dati tecnici: Volume d’aria effettiva a 7 bar Pressione massima: Motore elettrico: Serbatoio d’aria compressa: Capacità: Pressione massima: Temperatura massima Essiccatoio d’aria compressa: 1 x 0,24 m3/min 8 bar 2,2 kW/400 V/50 Hz 1 disinserito 250 litri 11 bar 50°C 1 disinserito Rete di tubi di materiale refrattario Per convogliare I gas caldi di combustione dal nuovo crematorio ai canali di sfogo del gas di scarico, sono installate tubature rivestite di fibra ceramica, fabbricate con acciaio dolce, rivestite internamente con materiale refrattario a 1420 deg C. la rete di tubature sarà completa di valvole di tiraggio per il controllo del tiraggio ad alta temperatura. Per assicurare le operazioni di messa in sicurezza durante le situazioni di emergenza, è fornita di un tubo di derivazione, dotato di una valvola di tiraggio azionata elettricamente, che si apre quando rileva condizioni di emergenza. Il tubo è dotato di un dispositivo per raffreddare I gas prima che essi entrino nel condotto del camino. Rete di tubi E’ progettata e realizzata in lamiera d’acciaio saldata St 37, tenendo in considerazione le caratteristiche di flusso aerodinamiche, comprendente tutte le flange, accessori, pezzo di collegamento, viti e guarnizioni necessari essa consiste di: - Tubo di collegamento dal boiler al filtro - Tubo di collegamento del filtro by-pass preriscaldato - Tubo di collegamento del filtro alla ventola di tiraggio indotto - Tubo di collegamento dalla ventola di tiraggio indotto al camino 40 Valvola di derivazione del filtro E’ sistemata nella rete di tubazioni per permettere ai gas di scarico di bypassare il sistema del filtro, generalmente usata per il preriscaldamento del sistema prima della cremazione, per proteggere il sistema del filtro contro l’umidità del gas di scarico. Comprendente un dispositivo di due valvole a farfalla azionate pneumaticamente, completa di valvole di tiraggio di sfiato . Valvola di scarico del filtro E’ posta nella rete delle tubature allo sbocco del filtro, per assicurare l’isolamento del filtro dai gas di combustione durante la condizione di bypass, in modo da evitare qualsiasi rischio al filtro a causa a gas caldi. Comprendete un dispositivo di valvole a farfalla azionate pneumaticamente. Isolamento termico Per le superfici esterne dell’impianto, si andrà a realizzare un impianto di isolamento termico sia per proteggere il personale durante il contatto, sia per evitare il raffreddamento delle parti dell’impianto. Spessore del materiale di lana minerale Gravità specifica Involucro fatto di lamiere strutturali di alluminio = = 75 mm 100 kg/m3 1mm Aree interessate: - Isolamento del refrigeratore - Isolamento del reattore di missaggio statico - Isolamento dell’involucro del filtro – cappuccio e convogliatore delle viti - Isolamento delle tubature Controllo e sistema dell’apparecchiatura di manovra elettrica Per l’operazione integrata automatica del refrigeratore del gas di combustione e dei sistemi del filtro. Emissioni sonore provenienti dall’impianto di filtraggio. Il livello di pressione sonora LAeq ai sensi di DIN 45635 parte 1 presso l’impianto dovrà avere un massimo di 75 dB(A) ad una distanza di 1 m. Questo è solo valido per condizioni in campo libero senza riflessioni. I livelli di pressione sonora indicati sono validi per il funzionamento non rallentato dell’impianto, cioè un rendimento della ventola del 100 %. Descrizione dell’andamento della temperatura dell’impianto L’impianto lavora a regime ad una temperatura di circa 850°c. Il Piano Gestionale dell’impianto elaborato dalla Tempio Crematorio di Civitavecchia srl prevede il funzionamento dell’impianto dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 18.00. In questi orari la temperatura di funzionamento, monitorata in continuo, sarà quindi intorno agli 850°c di cui sopra. Il programma di spegnimento automatico del forno prevede che dalle ore 18.00 la temperatura inizi a scendere gradualmente: intorno alle ore 5.00 il software di gestione dell’impianto inizia ad alzare nuovamente la temperature per riportarla agli 850°c intorno alle ore 8.00. Il camino di emergenza funziona per temperature inferiori ai 110°c che, nel normale funzionamento (quindi in assenza di fermi impianto per manutenzione o altri eventi), si riscontrano esclusivamente nel riavvio del lunedì mattina per pochi minuti. 41 ANDAMENTO TEMPERATURA IMPIANTO 1500 1000 ANDAMENTO TEMPERATURA IMPIANTO 500 0 Dettaglio dalle 0.00 alle 24.00 temperatura 110°C 1050 1000 900 850 800 750 700 650 600 550 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 0,00 6– 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 7,00 8,00 9,00 10,00 11,00 12,00 13,00 14,00 15,00 16,00 17,00 18,00 19,00 20,00 21,00 22,00 23,00 24,00 orario ANALISI CHIMICA DEGLI ELEMENTI DI CREMAZIONE – FATTORI INQUINANTI E MODALITA’ DI ABBATTIMENTO Il presente capitolo ha lo scopo di illustrare i meccanismi chimico-fisici secondo i quali sono prodotti, a seguito di combustione, gli inquinanti derivanti dal processo di cremazione. Le considerazioni e le analisi di seguito proposte si propongono considerando le normative vigenti di seguito elencate: • • • • D.M. 19/11/1997 n. 503 Norme per l’attuazione delle direttive 89/369/CEE e 89/429/CEE concernenti la prevenzione dell’inquinamento atmosferico provocato dagli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani e la disciplina delle emissioni e delle condizioni di combustione degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani, di rifiuti speciali non pericolosi, nonché di taluni rifiuti sanitari Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152: “Norme in materia ambientale” Norme in materia di tutela ambientale Regione Lombardia Legge n. 130 del 30 Marzo 2001: "Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri" In materia di emissioni l’articolo 8 della L. 130/01 fa riferimento ad uno specifico provvedimento interministeriale non ancora intervenuto. 42 Il processo tecnologico scelto dal progettista/costruttore (Facultatieve Technologies) dell’impianto crematorio per l’abbattimento/cattura degli affluenti inquinanti è articolato come segue: CAMERA POST-COMBUSTIONE: la permanenza nella camera di post combustione dei fumi (per almeno 2 secondi ed alla temperatura minima di 850 °C) determina l’ossidazione dei fumi di combustione e la dissociazione termochimica dei microinquinanti. Si precisa che il sistema di controllo software/hardware impedisce l’avvio della cremazione se la temperatura della camera di post-combustione non raggiunge gli 850 °C nonché controlla il bruciatore secondario della camera di postcombustione in modo da mantenere la temperatura minima della camera secondaria superiore a tale valore, si veda ALLEGATO D2, ALLEGATO D3. BOILER/SCAMBIATORE – raffreddamento fumi (110/150 °C) - recupero calore (per mezzo di uno scambiatore termico a piastra): al fine di poter trattare l’effluente in uscita dalla camera di post combustione, rendere efficace l’intervento del reagente (carbonato di sodio + carbone attivo) e diminuirne la volatilità dei fumi il processo di raffreddamento è dimensionato per garantire l’abbattimento della temperatura degli effluenti compresa tra gli 850 – 1100 °C fino a 110 - 150 °C) - si veda ALLEGATO D1. Il boiler è costituito da un fascio tubiero all’interno del quale scorre un liquido (mezzo di scambio) costituito da acqua/glicole etilenico funzionale alla scambio (per mezzo di scambiatore termico a piastra)/ trasporto-dissipazione del calore per mezzo di un sistema esterno di dissipazione posto sulla copertura dell’edificio. L’aggiunta di glicole etilenico ha la funzione di anticongelante. INIZIEZIONE REAGENTE – iniezione del reagente Factivate 20 - (70% Carbonato di Sodio + 30% carboni attivi) - Una tecnica per l'abbattimento spinto dei metalli pesanti, diossine, furani, HF, HCl, SO2, mercurio ecc., consiste nel trattamento dei fumi con carbone attivo. L’impiego per iniezione del reagente (all’intento del condotto in ingresso all’impianto filtrante) si basa sul principio dell’adsorbimento dell’inquinante; metalli, diossine, mercuri e gli inquinati propri del caso in questione vengono adsorbiti nella matrice carboniosa. L’uso di filtri a tessuto per la cattura del particolato favorisce l’efficienza di abbattimento degli inquinanti a seguito della formazione di uno strato di materiale solido che favorisce i tempi di reazione. Il sistema di iniezione del reagente è controllato direttamente dalla sezione software/hardware che governa l’impianto crematorio; il processo di inserimento nel condotto è effettuato mediante una vite senza fine di pescaggio. Un sistema di pesatura della quantità di reagente avvisa l’utente sulla quantità di reagente caricato e non consente l’avvio del ciclo di cremazione se non è presente una quantità di reagente utile a soddisfare l’intero processo. Si veda ALLEGATO E1. SISTEMA DI FILTRAGGIO – Nei filtri a manica le polveri vengono separate dai fumi tramite un effetto di filtrazione vera e propria, ottenuta facendo passare la corrente gassosa attraverso maniche di tessuto aramidico dotato di maglie con adeguate luci di apertura. L'effetto filtrante è fornito, in un primo tempo, dalla maglia stessa; con il procedere dell'operazione, assume progressivamente importanza l’effetto aggiuntivo determinato dallo strato di polvere depositatosi sulle maniche. Il sistema è dotato di un sistema automatico di scuotimento/pulizia delle parti filtranti; il recupero dei residuati avviene per caduta in una tramoggia di scarico collegata ad un recipiente ermetico predisposto per il conferimento del prodotto di risulta quale rifiuto speciale. Si veda ALLEGATO B1. TIPO DI TESSUTO FILTRANTE: ARAMIDE GRAMMATURA DEL TESSUTO FILTRANTE (g/m2): 500 1 2 3 4 Si allega scheda tecnica del prodotto reagente in ALLEGATO E1. Nelle considerazione di seguito proposte si assumo inoltre i seguenti parametri: • • • peso della salma medio 80kg; peso del feretro 50kg; Durata media della combustione 1h (60 min) e massima di 1,4 h (84 min); 43 • La temperatura minima dei fumi nella camera di post-combustione paria a 850°C; Il Regolamento di Polizia mortuaria nazionale prevede che i feretri destinati alla cremazione debbano essere in legno con caratteristiche di scarsa durabilità (preferibilmente abete, pioppo, pino, larice, ecc.) con uno spessore delle lastre compreso fra i 2 ed i 3 cm. Nell’ipotesi in cui la salma giunga al crematorio in duplice cassa (esterna in metallo, interna in legno) la cassa in metallo verrà rimossa prima dell’effettuazione della cremazione. • QUADRO RIASSUNTIVO CARATTERISTICHE DELLE CASSE DA REGOLAMENTO POLIZIA MORTUARIA provenienza a cremazione nel Comune legno con caratteristiche di scarsa durabilità da Comune a Comune <=100Km legno con spessore tra 20 e 30 mm da Comune a Comune >=100Km duplice cassa metallo esterno ermeticamente chiusa e legno interno, morti per malattie infettive duplice cassa metallo esterno ermeticamente chiusa e legno interno Prima dell’inserimento nel forno del feretro vengono rimossi dallo stesso, ad opera degli addetti dell’impianto, tutti gli addobbi presenti e gli elementi metallici (viti, croci, targhetta con nome, ecc.) che verranno poi smaltiti secondo le previsioni di legge. La composizione chimica complessiva degli elementi di cremazione risulta dalla tabella seguente: Tabella 1 - Analisi chimica elementi di cremazione (riferita al secco senza cenere) Elemento Simbolo chimico Massa atomica Composizione [g/mol] elementare [%] Massa [kg] Carbonio C 12,0107 51,86 30,48 Ossigeno O 15,9994 35,68 20,97 Idrogeno H 7,54 4,43 Azoto N 14,0067 4,33 2,54 Zolfo S 32,065 0,40 0,23 Cloro Cl 35,453 0,18 0,11 1,00794 A tali elementi si aggiungono le ceneri (2,64 kg) e l'acqua (44,59 kg). Secondo le ipotesi di progetto del costruttore (Facultatieve Technologies), le condizioni più critiche si hanno ca. 10 minuti dopo l'inizio della cremazione, quando la velocità di combustione della carica (salma+bara) è pari a 124,6 kg/h. A tale valore corrispondono i flussi materiali indicati nella seguente tabella, calcolati attraverso la stechiometria delle reazioni chimiche. 44 Tabella 2 - Flussi materiali delle specie chimiche coinvolte nella cremazione Specie Flusso di massa [kg/h] Prodotto di combustione Flusso di massa [kg/h] Carbonio 35,83 Anidride carbonica 131,29 Ossigeno 24,65 Ossigeno 24,65 Idrogeno 5,21 Acqua 46,54 Azoto 2,99 Azoto 2,99 Zolfo 0,27 Anidride solforosa 0,55 Cloro 0,12 Acido cloridrico 0,13 Ceneri 3,10 Ceneri 3,10 Acqua 52,43 Acqua 52,43 Il combustibile ausiliario utilizzato nelle camere di combustione è gas naturale (miscela gassosa costituita principalmente da metano), la cui composizione elementare media è assunta secondo i dati riportati nella seguente tabella. Tabella 3 - Analisi chimica elementi gas naturale Elemento Simbolo chimico Massa atomica Composizione [g/mol] elementare [%] Carbonio C 12,0107 73,27 Ossigeno O 15,9994 0,38 Idrogeno H Azoto N 1,00794 14,0067 23,89 2,46 La portata di gas naturale, corrispondente alla potenza di 350 kW dei bruciatori, è pari a 27,5 kg/h. Anche in questo caso si possono quindi calcolare i flussi materiali delle specie chimiche legate alla combustione: Tabella 4 - Flussi materiali delle specie chimiche coinvolte nella cremazione Specie Flusso di massa [kg/h] Prodotto di combustione Anidride carbonica Flusso di massa [kg/h] Carbonio 20,17 74,25 Ossigeno 0,10 Ossigeno Idrogeno 6,58 Acqua 59,29 Azoto 0,68 Azoto 0,68 0,10 45 Sulla base delle stechiometrie di reazione è possibile inoltre calcolare la quantità di ossigeno necessario alla combustione e conseguentemente la portata di aria (considerando che l'aria secca contiene ca. il 21% in volume di ossigeno ossia il 23,2% in massa). Dai calcoli (si rimanda all' ALLEGATO D3 per maggiori dettagli) risulta che le portate di aria secca necessarie alla combustione sono di 486 kg/h per la carica e 460 kg/h per il gas naturale. Se si considera però un eccesso di ossigeno pari al 7,21% in volume nei fumi secchi, le portate effettive di aria diventano di 735 kg/h per la carica e 677 kg/h per il gas naturale. Complessivamente risulta quindi che i prodotti di combustione all'uscita del forno siano così costituiti: Tabella 5 - Flussi materiali all'uscita del forno di cremazione Sostanza Flusso di massa [kg/h] Flusso di massa [Nm³/h] Frazione massica [%] Anidride carbonica 205,90 104,87 13,13 Ossigeno 107,54 75,33 6,86 1085,14 863,69 69,19 Anidride solforosa 0,55 0,19 0,03 Acido cloridrico 0,13 0,08 0,01 Acqua 169,06 210,34 10,78 Totale 1568,32 1254,49 100,00 Azoto La portata totale di 1254,49 Nm³/h corrisponde alle condizioni di progetto (temperatura di 850 °C e pressione atmosferica) ad una portata di 5158 m³/h. La camera di post-combustione ha un volume di 3,2 m³, per cui il tempo di residenza dei gas nella camera risulta pari a 2,23 s. Essendo il tempo di permanenza minimo richiesto dalla normativa pari a 2 secondi, l'impianto risulta quindi correttamente dimensionato. Portata fumi = 5158 m3/h/3600 = 1.43 m3/s Tempo di permanenza = 3,2 m/ 1,43 m3/s = 2.23 m3/s In riferimento ai possibili effetti sulla salute dell'uomo e sull'ambiente, i principali inquinanti che potrebbero svilupparsi nella combustione del feretro e della salma ed essere emessi con i fumi sono: − polveri (PM) − monossido di carbonio (CO) − ossidi di azoto (NOx) − biossido di zolfo (SO2) − acido cloridrico (HCl) − metalli pesanti (Hg, ecc.) − diossine e furani (PCDD/PCDF) − altri composti organici volatili incombusti (COV) 46 In assenza di sistemi di abbattimento, valori tipici di concentrazione degli inquinanti prodotti dalla cremazione sono quelli indicati nella seguente tabella (valori medi cortesemente forniti da Facultatieve Technologies Ltd.). Inquinante Concentrazione media nei fumi [mg/Nm³, rif. gas secco 11% O2] NOx 300 polveri 100 SOx 60 HCl 35 CO 10 COV 6 metalli (escluso Hg) 0,76 Hg 0,67 PCDD/PCDF < 1·10-6 Ai fini della presente analisi, l'impianto può considerarsi costituito dalle seguenti sezioni: 1) camera di combustione primaria 2) camera di combustione secondaria 3) boiler 4) reattore bifase a letto trascinato 5) filtro a tessuto (maniche di Aramid) La funzione dei vari componenti è di seguito descritta. Nella camera primaria avviene la cremazione della salma e si liberano gli inquinanti nei gas di combustione. Nella camera secondaria avviene una post-combustione (a temperatura superiore a 850 °C e per un tempo di residenza di almeno 2 s) che è finalizzata alla termodistruzione delle diossine eventualmente sviluppatesi nel processo di cremazione e serve inoltre ad ossidare il monossido di carbonio e i COV ad anidride carbonica. Il boiler ha lo scopo di raffreddare i fumi a valori di temperatura ottimali per le successive fasi ed evitare che si sviluppino nuovamente diossine. Il reattore bifase è costituito da una tubazione in cui viene iniettato uno specifico reagente in polvere (Factivate 20) che è composto essenzialmente da bicarbonato di sodio e carbone attivo. Si tratta quindi di un sistema di abbattimento a secco + carboni attivi, il quale consente di catturare diversi inquinanti: − il bicarbonato di sodio reagisce con i gas acidi quali acido cloridrico e anidride solforosa che sono separati come sali in particelle solide, secondo le seguenti reazioni chimiche: HCl (g) + NaHCO3 (s) → NaCl (s) + CO2 (g) + H2O (v) SO2 (v) + 2 NaHCO3 (s) → Na2SO3 (s) + 2 CO2 (g) + H2O (v) 47 − il carbone attivo adsorbe i composti organici volatili; − l'iniezione congiunta di bicarbonato e carbone attivo permette l'assorbimento di mercurio e PCDD/PCDF. Il filtro separa quindi sia le polveri prodotte direttamente dalla combustione (ceneri le quali contengono i metalli non volatili), sia quelle sviluppate nel precedente reattore (cloruri, solfiti, bicarbonato residuo, carbone attivo potenzialmente contaminato da mercurio e microinquinanti organici). Secondo le linee guida ministeriali il sistema di abbattimento a secco + carboni attivi risulta: − "ottimale" per il trattamento di polveri, metalli; − "buona"/"ottimale" per il trattamento delle diossine; − "buona" per il trattamento dei gas acidi. La riduzione dei restanti inquinanti di riferimento (CO e NOx) è possibile attraverso una opportuna regolazione dei parametri di processo, quali temperatura di combustione e apporto di aria. Di seguito il calcolo fornito dal progettista/costruttore dell’impianto (Facultatieve Technologies) in merito alle perdite di carico dell’intero sistema di aspirazione/abbattimento: 48 7 – DETTAGLI DEI PUNTI DI EMISSIONE I camini esistenti sulla copertura del fabbricato destinato ad impianto crematorio sono relativi alle emissioni del camino principale ed dei camini E1, E3 camini di emergenza. Di seguito esempio in documentazione fotografica di un camino principale ed un camino di emergenza dell’impianto crematorio di Olbia. Il bocchello per l’esecuzione dei prelevamenti ha un diametro di 7,6 cm; è di facile accesso e governo. I camini, nonché la copertura dell’impianto, saranno raggiungibili mediante una scala posizionata in corrispondenza del corsello tecnico dell’impianto crematorio; Si evidenzia negli allegati tecnici di progetto l’inquadramento del fabbricato impianto crematorio con indicazione della posizione dei camini E1, E2 ed E3, punti di accesso, ecc. La scala di accesso sarà conforme a quanto disposto dall’art.113 del D.Lgs.81/08, quindi provvista di una solida gabbia metallica di protezione avente maglie di protezione funzionali ad impedire la caduta accidentale della persona verso l’esterno. 8 – VALUTAZIONE PREVISIONALE DI INQUINAMENTO ATMOSFERICO Al fine di analizzare , attraverso l’applicazione di idonei modelli di simulazione , l’impatto sull’atmosfera delle emissioni prodotte dall’Impianto di cremazione di Civitavecchia è stato effettato un documento di valutazione previsionale di inquinamento atmosferico che ne ha simulato la possibile dispersione nel territorio. Si rimandano le conclusioni agli allegati della richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale costituiti dai seguenti elaborati : 49 RELAZIONE TECNICA PREVISIONALE DI IMPATTO ARMOSFERICO APPENDICE “A” ANALISI METEOROLOGICA APPENDICE “B1” MAPPE DI CONCENTRAZIONE APPENDICE “B2” MAPPE DI CONCENTRAZIONE 50 Cimitero di CIVITAVECCHIA di via Braccianese Claudia Tempio Crematorio – Relazione tecnico illustrativa del processo di cremazione 9 – CARATTERISTICHE AUTORIZZAZIONE RICHIESTA QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI (DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI D.LGS 152/06) n° p.to emissione provenienza portata (Nm3/h) durata emissione (h/giorno) frequenza emissione nelle 24 ore temperatura (°C) tipo di sostanza inquinante conc. inquinante in emissione (*) (mg/Nm3) E1 Aspirazione da n. 1 Forno crematorio a due linee 4000 16 continua 150 Polveri totali SO2 NO2 HCl COT CO HF HCN Cd e TI Hg Zn Metalli totali (Sb/As/Pb/Cr/ Co/Cu/Mn/Ni/ V/Sn) <10 <50 <300 <10 <10 <50 <1 <0,5 <0,05 <0,05 <5 PCDD+PCDF 1-10-7 <0,5 (*) concentrazione riferita all’11% di Ossigeno *E2 – camino di emergenza – non soggetto ad autorizzazione Pag. 51di 51 altezza p.to diametro o di emissione lati sezione (m) 4,8 Ø360 (interno) impianto di abbattimento addizione Factivate 20 + filtro a maniche ARAMID