02. carattere - architetturatecnica3

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 02. CARATTERE Magritte, Ceci n'est pas une pomme, 1964 A. SEGNO GRAFICO CONVENZIONALE CUI SI ATTRIBUISCE UN SIGNIFICATO B. QUALITA’, SEGNO PARTICOLARE CHE DISTINGUE UNA COSA DA UN’ALTRA C. INDOLE, NATURA, TEMPERAMENTO. DEFINIZIONE DIZIONARIO LINGUA ITALIANA ‐ GARZANTI CARATTERE – Vocabolo greco formato dal verbo ………. (incidere‐imprimere) e significa in senso proprio una marca, un segno distintivo di un oggetto qualunque ….. DIZIONARIO STORICO DI ARCHITETTURA (QUATREMERE DE QUINCY), p. 152. Tuttavia nel senso comune non viene applicata la parola o l’idea di carattere che ad un ridotto numero di segni distintivi, ovvero a quelli che consentono di evidenziarne una serie di proprietà specifiche rispetto ad altri. La fisonomia, si connota attraverso una selezione di caratteri distintivi, ad esempio quelli che si distinguono per lineamenti pronunciati. Dunque i caratteri vengono associati ai “lineamenti” primari di un oggetto, che esprimono il suo “vero” modo di essere. COME INDICARE DUNQUE IL CARATTERE DI UN’OPERA DI ARCHITETTURA? ‐ RIGUARDA SOLO ALCUNI TRATTI DISTINTIVI DELL’OGGETTO OPPURE AMBISCE AD ESSERNE UNA SINTESI? IL CARATTERE E UNA FORMA? Ovvero si potrebbe collegare alla nozione di carattere le peculiarità formali di un edificio? Ciò presume una attività di comparazione con edifici già esistenti che vengono assunti come MODELLI da imitare (es. Architettura del Rinascimento, uso dei modelli classici). Oppure: il CARATTERE è una QUALITA’ della forma? (un segno distintivo, una marca della forma che una volta definito consente di rappresentare l’oggetto) M. FOUCAULT – LE PAROLE E LE COSE, 1978. La somiglianza (la mimesi) è, nel sapere del XVI, secolo la base della conoscenza e del suo trasferimento. Fino ad allora la rappresentazione di una cosa (ciò che di lei si dice, si scrive, si disegna, si tramanda) e la cosa stessa intrattenevano un rapporto di SOMIGLIANZA (secondo le categorie dell’emulazione, convenienza, analogia, simpatia). La frattura epistemologica che sia attua con il pensiero illuminista sarà quella di sostituire la MIMESI con il concetto della RAPPRESENTAZIONE di una cosa, a cui poi si collegherà, nel corso del XIX, il concetto di FUNZIONE, che è proprio del pensiero positivista. IL CARATTERE E LA STRUTTURA (intesa come “nome”, pura designazione) “Conoscere le piante …. è sapere con esattezza i nomi che sono stati ad esse attribuiti in riferimento alla STRUTTURA di alcune loro parti …. Ma al fine di stabilire le identità e le differenze tra tutti gli esseri naturali bisognerebbe tener conto di ogni tratto che può essere menzionato in una descrizione. Compito infinito … se non esistessero tecniche …. Con cui limitare il lavoro di confronto” SISTEMA: lo studio si muove all’interno di un insieme finito e limitato di tratti di cui verranno studiati in tutti gli individui che si presentano le costanti o la variazioni. METODO: si istituiscono confronti all’interno di gruppi empiricamente costituiti ove il numero delle somiglianze sia cosi alto da permettere di restituire una numerazione esaustiva delle differenze. … gli animali (che si agitano follemente, innumerevoli, disegnati con un pennello finissimo di cammello...) esistono solo nel non luogo del linguaggio / nella pagina che li trascrive. LA CONOSCENZA OGGETTIVA: Una volta riscontrato che un oggetto ha una determinata caratteristica questa QUALITÀ sarà riconoscibile da ogni soggetto (RICONOSCIMENTO = CONOSCENZA CHE RISIEDE NELL’ESPERIENZA). MA GLI EDIFICI (O LE OPERE DI ARCHITETTURA) PRESENTANO UN NUMERO INFINITO DI CARATTERIZZAZIONI E SPECIFICITA’ NON FACILMENTE ENUCLEABILI SE NON IN TERMINI DI ELEMENTI (COSTRUTTIVI IN PRIMIS) MA MENO COME RELAZIONI FUNZIONALI TRA LE PARTI. Un solaio ad ordito e’ sempre uguale a se stesso indipendentemente che sia costituito da legno, acciaio, cls, … la sua rappresentazione e’ pero mediata da un sistema che seleziona il dato, in questo caso la funzione (CONOSCENZA OGGETTIVA DEI CARATTERI DI UN OGGETTO A MEZZO DI ALCUNE RELAZIONI FUNZIONALI ‐ CLASSIFICAZIONI) 1. DESCRIZIONE (pensiero empirico) – 2. CLASSIFICAZIONE – 3. SPIEGAZIONE (teorie del pensiero scientifico) 1. Attività descrittiva fondata sulla continua stratificazione delle esperienze intenzionali (progressivo disvelamento dell’essenza di un oggetto ‐ secondo la dottrina fenomenologica) (una mela: non posso affermare di conoscerla interamente perché ne ho identificato la collocazione scientifica della sua specie, oppure ne ho definito con esattezza i dati dimensionali, lo spessore, ecc.. perché la “melinità” è fatta di odore, colore, sapore, tatto … dunque di esperienze di tipo sensoriale e soggettivo. E quale senso potrebbero mai avere queste esperienze se non potessimo ricorrere alla descrizioni? In questa visione l’intenzionalità del soggetto e la struttura essente dell’oggetto, la SOGGETTIVITA’ E L’OGGETTIVITA’, si incontrano in un unico processo conoscitivo che rompe le barriere tra le due culture, umanistica e scientifica. LA CONOSCENZA CONSISTE NEL COMPRENDERE IL SENSO DELLE NOSTRE ESPERIENZE E DEGLI OGGETTI CHE NE SONO A FONDAMENTO. LA CONOSCENZA NON E’ UN FATTO, E’ UN PROCESSO (J. PIAGET – L’EPISTEMOLOGIA GENETICA) L’INTESOGGETTIVITA’: UN PROCESSO CHE SI ATTUA ATTRAVERSO UN APPORTO SOGGETTIVO DI TIPO DIALETTICO