Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera - Anarca-bolo

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Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera - Anarca-bolo
Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera
Dati aggiornati al: 15/03/2017 ore 01:32
ID: 566
MIKHAÏLO Marie-Christine
Responsabile di un pensionato, responsabile del CIRA di Losanna.
Maîtresse de pension, responsable du CIRA
Helsinki (allora Gran ducato di Russia) 11.12.1916 da Stefan Söderhjelm e Marie-Madeleine David – Losanna /VD
8.11.2004.
Già Mikhaïlov, Gos, Enckell, nata Söderjelm (andando a ritroso)
"Ha vissuto altrettante esistenze quanti sono i cognomi successiviamente adottati. La vita anarchica ha inizio cinquant'anni or sono,
all'età di circa 37 anni, dopo aver messo al mondo 5 figli, reduce da due matrimoni parzialmente falliti, il primo con un ambasciatore
finlandese, il secondo con un medico elvetico.
Nata in un granducato russo, diventato territorio finlandese, da padre svedese e da madre svizzera, la nostra compagna aveva
vissuto a Stoccolma e a Parigi prima di stabilirsi a Losanna /VD, ove la conobbi nel 1954, appena giunto clandestinamente in Svizzera
ed essendo allora ospite di sua zia Lise David, vedova di Pierre Ceresole fondatore del Servizio civile internazionale (la quale, in tarda
età, diventò anche lei attiva nel nostro movimento, assumendo la responsabilità di cassiera del Fondo di solidarietà per i resistenti
alla guerra d'Algeria e, più tardi, una delle prime iscritte al Centro internazionale di ricerche sull'anarchismo – CIRA – organismi da
me fondati a Ginevra).
Nella mia opera di proselitismo non mi sono mai “vantato” di aver “convertito” chicchessia alle nostre idee: per pudore e per
rispetto. Se per MC ho fatto un'eccezione questo avviene perché lei stessa lo ha dichiarato pubblicamente in varie occasioni, l'ultima
delle quali è forse la bella videocassetta della collezione “Plans Fixes”, in un'intervista con Bertil Galland. Il di lei impegno si
manifesta progressivamente dal 1954 in poi. Dapprima si occupa di solidarietà aiutanto esuli di ogni provenienza, ospitandoli nella
vasta dimora di “Beaumont”, a quell'epoca una pensione per studenti stranieri. Un compagno bulgaro, esperantista e vegetariano,
fra i tanti rifugiati da me “raccomandati”, diventerà poi il terzo marito e lo rimarrà sino alla fine, precedendola di qualche mese nella
tomba [Mikhaïlov, poi Mikhaïlo Stojadine].
Quando nel 1957 venne fondato il CIRA, vi si iscrisse immediatamente e collaborò intensamente traducendo le nostre prime circolari
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in lingue a me ignote, come il finlandese e lo svedese, oppure ostiche, come il tedesco. Nel 1962-1963 subentrò una gran crisi nelle
nostre attività ginevrine in seguito alla minaccia di espulsione nei miei riguardi (e in quelli di altri 15 compagni) che non si riuscì ad
evitare. In una riunione del gennaio 1963, MC annunciò in extremis che avrebbe fatto le miei veci e fu così che la sede del CIRA
venne spostata da Ginevra a Losanna, con l'aiuto della figlia [Marianne Enckell], non ancora ventenne, ma che si era avvcinata alle
nostre idee.
La biblioteca del CIRA era nata in una stanza sovrastante la mia abitazione all'avevnue Henri-Dunant, messami a disposizione da
André Bösiger, il quale, poco dopo, scovò e affittò un locale più capiente e decente al n. 11 della rue des Granges, nel centro storico.
La sede visse altre vicende, sinché un locale venne appositamente costruito nel bel parco di Beaumont. La collezione crebbe da un
migliaio a decine di migliaia di “pezzi” e MC, coadiuvata dalla figlia e da un gruppo di volontari, la mandò avanti per 40 anni
trasformandola in un quel ch'è diventata oggi: la maggior collezione prettamente anarchica nel mondo.
Colta, intelligente, multilingue MC, pur essendo dotata di uno stile eccezionale, ha pubblicato molto poco (per mancanza di tempo
NON di talento) preferendo rendersi utile catalogando, corrispondendo, organizzando. L'ultimo suo articolo è apparso in Italia nella
Rivista storica dell'anarchismo (IX, n.2 – 18 del luglio-dicembre 2002, pp 89-93) ed è appunto una ricostituzione della storia del CIRA
da quando l'avevo lasciato io a quando subentrò la figlia per alleviarle la fatica.
MC si è spenta serenamente l'8 novembre 2004, qualche settimana dopo aver festeggiato l'ottantesimo [88esimo!] compleanno,
circondata dalla famiglia e dagli amici intimi. Ha scelto una citazione di Eliseo Reclus (oltre ad essere il di lei e il mio autore anarchico
preferito, il geografo francese aveva visitato “Beaumont” quando si era rifugiato in Svizzera in seguito alla disfatta della Comune di
Parigi nel 1871) per illustrare la propria vita: La continuità della vita, oltre la tomba, avviene grazie all'affetto ininterrotto e tramite la
solidarietà che si estende da un'esistenza all'altra. Massima che la famiglia e i compagni sottoscrivono volentieri." (Pietro Ferrua).
Accoglie numerosi compagni nel corso dei "grandi anni" dal 1968 al 1974, periodo in cui il CIRA è oggetto di una sorveglianza
giornaliera da parte della Polizia politica svizzera (anche telefonica).
Nel 2002 un grave incidente cardio-vascolare la rende impotente, muore due anni dopo a casa sua, a Beaumont, Losanna, lasciando
al CIRA una parte della sua eredità.
Née Marie-Christine Söderhjelm le 11.12.1916 à Helsinki (Finlande, alors grand-duché de Russie), décédée le
8.11.2004 à Lausanne. Fille de Stefan Söderhjelm et de Marie-Madeleine David, de Genève et Lausanne. Epouse Ralph Enckell
(1913-2001), dont elle aura cinq enfants, puis Stoyadin Mikhailov (puis Mikhaïlo), réfugié bulgare (1908-2004).
Responsable d’une pension pour étudiants à Lausanne, elle fait la connaissance de Pietro Ferrua, objecteur de conscience italien
réfugié en Suisse, anarchiste, qui fondera la bibliothèque du CIRA (Centre international de recherches sur l’anarchisme) à Genève en
1957. Lors de l’expulsion de Ferrua du pays en janvier 1963, elle prend avec sa fille Marianne Enckell la responsabilité du CIRA, qui
déménagera à Lausanne en 1964. Elle accueille de nombreux compagnons pendant les « grandes années » de 1968 à 1974, période
pendant laquelle le CIRA fait l’objet d’une surveillance constante de la part de la Police politique suisse. Le CIRA retourne à Genève
en 1975, et sa collaboration se fait plus épisodique. En 1988, elle donne au CIRA l’usufruit d’une partie de sa propriété à Lausanne,
où de nouveaux locaux pour la bibliothèque et les archives sont construits par des compagnons. Elle reprend alors des permanences
quasiment quotidiennes.
En 2002, un grave accident cardio-vasculaire la rend impotente, et elle décède en novembre 2004 à la maison, laissant au CIRA une
part de son héritage.
Marie-Christine Mikhailo (1916 - 2004)
"Wollt ihr denen Gutes tun,
die der Tod getroffen,
Menschen, laßt die Toten ruhn
und erfüllt ihr Hoffen!"
Erich Mühsam
Am 8. November 2004 starb in Lausanne im Alter von 88 Jahren die Anarchistin Marie-Christine Mikhailo.
Als libertäre Archivarin hat sie gemeinsam mit ihrer Tochter Marianne Enckell und einigen GenossInnen ab 1963 in der französischen
Schweiz das 1957 gegründete Centre International de Recherches sur l'Anarchisme (CIRA) zu einem der weltweit größten
Dokumentationszentren des Anarchismus ausgebaut und geprägt.
Anfang der 60er Jahre fiel Marie-Christine in "die anarchistische Grube". Fortan träumte sie von einer herrschaftslosen, gewaltfreien
Gesellschaft. Und sie tat viel, um diesen Traum Wirklichkeit werden zu lassen. Rund 40 Jahre lang arbeitete sie im CIRA, knüpfte
global libertäre Netzwerke, unterstütze Initiativen, engagierte sich als unermüdliche Aktivistin. Ihr Anarchismus war Weltanschauung,
Abenteuer und gelebtes Leben zugleich. Bevor sie sich selbst als Anarchistin verstand, hat sie allein fünf Kinder großgezogen. Für die
eigene Politisierung, politische Arbeit und libertäre Agitation war da zunächst nur wenig Raum und Zeit. Ihren Kindern hat sie die
Freiheit gelassen, war Freundin, Diskussionspartnerin und Mutter zugleich. Und so ist vielleicht auch zu erklären, dass sie zeitgleich
mit ihrer Tochter Marianne vom "anarchistischen Virus" infiziert wurde. Beflügelt wurden ihre libertären Ideen und Träume durch die
Lektüre anarchistischer Literatur und den intensiven Kontakt zu spanischen und französischen AnarchistInnen.
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Als ich in den 90er Jahren meine Doktorarbeit über anarchistische Presse in Ost- und Westdeutschland schrieb und deshalb auch von
Marie-Christine Zeitungskopien und Briefe bekam, hatte ich sie noch nicht persönlich kennen gelernt. Ich hätte sie zu dieser Zeit
aufgrund ihrer elanvollen Schreibe vielleicht auf Mitte 20 geschätzt. Marie-Christine strahlte auch als über 80jährige noch eine
unglaubliche Herzlichkeit und Stärke aus. Als ich das CIRA im Juni 1998 mit meiner Familie und den GenossInnen Michael Halfbrodt,
Ralf Burnicki und Maryam Sharif besucht habe, hat sie großen Spaß daran gehabt, mit meinem ältesten, damals fünfjährigen Sohn
Deniz zu spielen und ihn zum Lachen zu bringen. In meinem Gedächtnis höre ich noch ihr Lachen und ihre Geschichten, etwa wie
geflohene Deserteure aus dem Algerienkrieg versteckt und unterstützt wurden. Oder ihre Anekdote vom alten Anarchosyndikalisten
Augustin Souchy, und auf welch abenteuerliche Weise ein während der NS-Zeit verstecktes FAUD-Archiv von München nach
Lausanne gebracht wurde. Der mit Marie-Christine befreundete Souchy war in den 20er Jahren Sekretär und eine herausragende
Persönlichkeit der anarchosyndikalistischen Freien Arbeiter Union Deutschlands (FAUD). Nach seiner Flucht vor den Nazis kämpfte er
auf Seite der AnarchistInnen im Spanischen Bürgerkrieg gegen die Franco-Faschisten. Ein Archiv der FAUD war 1933 in der Wohnung
eines Münchner Genossen eingemauert worden, weil es den Nazis nicht in die Hände fallen durfte, aber auch nicht mehr rechtzeitig
außer Landes gebracht werden konnte. Marie-Christine: "Irgendwann in den frühen 80ern hat dann der schon über 90jährige, aber
immer noch Handstand machende Augustin angerufen und gesagt, das Münchner Archiv müsse unbedingt nach Lausanne. Sein
einstiger FAUD-Genosse, der es vor den Nazis versteckt hatte, sei mittlerweile zum Kommunisten geworden und wolle die Sammlung
verkaufen oder dem Altpapier zuführen. Wir hatten damals kein Auto. So trampte eine unserer Mitarbeiterinnen nach München,
packte das Material dort in Pakete, schickte diese mit der Post nach Lausanne und trampte zurück. So kam ein Teil des AugustinSouchy-Archivs ins CIRA."
Froh bin ich, dass ich Iven Saadi, Christian Kaindl und Gesa Wilhelm, die im Sommer 2000 als StudentInnen in meinem AnarchismusSeminar an der Uni Münster saßen, dazu motivieren konnte, anstelle einer schriftlichen Hausarbeit einen Film über Marie-Christine
Mikhailo, Marianne Enckell und das CIRA zu drehen. Dieser Streifen wurde u.a. während des 30-Jahre-GraswurzelrevolutionKongresses im Juni 2002 in Münster gezeigt. Als Zeitdokument erinnert er auch an die lebensfrohe Alt-Anarchistin Marie-Christine (2).
Im Jahre 2002 erlitt Marie-Christine einen Schlaganfall. Von da an saß sie im Rollstuhl, konnte nicht mehr sprechen und wurde
daheim in der Avenue de Beaumont von ihren Kindern liebevoll gepflegt.
Marie-Christine war ein großer Sonnenschein. Ich werde sie sehr vermissen und in Erinnerung halten.
Bernd Drücke
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FONTI:
Pietro Ferrua in Recherches sur l'anarchisme-R.A. forum [+ GB] per la scheda in italiano //
ME per quella francese / Collaboration au Bulletin du CIRA, 1962-2001; Marie-Christine Mikhaïlo, anarchiste, film Plan Fixe, Suisse,
1995; Ephéméride anarchiste; souvenirs personnels; Rivista storica dell'anarchismo, luglio-dicembre 2002//
Scheda/ricordi in tedesco a cura di Bernd Drücke //
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