Pat Metheny all` Arena "A Napoli ho vissuto i concerti più belli" La

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Pat Metheny all` Arena "A Napoli ho vissuto i concerti più belli" La
10 luglio 2016
Pagina 15
La Repubblica (ed.
Napoli)
Arena Flegrea
Pat Metheny all' Arena "A Napoli ho vissuto i
concerti più belli"
ILARIA URBANI «PINO Daniele ed io stavamo
pensando di suonare di nuovo insieme. Adoro
tutte le sue canzoni. Sono ancora molto triste
per la sua morte».
Pat Metheny e Pino Daniele progettavano un
nuovo tour insieme. Non hanno fatto in tempo.
Il grande chitarrista jazz di Kansas City
martedì dedicherà il concerto con il
leggendario contrabbassista Ron Carter all'
Arena Flegrea all' amico e grande bluesman
partenopeo scomparso (ore 21.15, viale
Kennedy 54; biglietti da 30 a 45 euro).
Mr. Metheny, dedicherà il suo concerto a
Pino Daniele. Che ricordi ha di Pino e del
vostro tour del 1995?
«Stavamo pensando ad un nuovo progetto.
Pino era prima di tutto una gran bella persona,
un ragazzo meraviglioso. Ci siamo divertiti
molto a suonare insieme. Negli ultimi tempi
non ci siamo visti, ma siamo rimasti in contatto
grazie ad amici comuni e certamente ci
saremmo incontrati di nuovo. Pino è stato un
ambasciatore straordinario di Napoli e della
pop music italiana. Amo tutte le sue canzoni».
I suoi concerti al Teatro Tenda negli anni '80
sono impressi nella memoria di migliaia di
napoletani «È vero, per me c' è stata una sorta di "età dell' oro" a Napoli, direi tra i primi anni Ottanta e
metà dei Novanta.
Sono sicuro che, quando sarò vecchio e riguarderò al mio passato di performer musicale, i concerti al
Teatro Tenda a Napoli saranno il vertice di ciò che per me può succedere in musica. Migliaia di persone
completamente in sintonia con la mia musica, cantavano in coro la melodia con lo speciale spirito
napoletano di quel tempo: guardi, non è paragonabile a nulla che io abbia vissuto né prima né dopo, né
altrove. Sono state le migliori serate della mia vita da musicista. Considero quei concerti a Napoli come
qualcosa cui dovrebbe tendere qualsiasi disco o tour.
Quello è stato il mio punto d' arrivo.
Stavolta all' Arena Flegrea sarà differente, cercherò di offrire un altro aspetto di quello che amo in
musica.
Napoli sarà sempre speciale per me.
Sono sempre elettrizzato all' idea di tornare a suonarci».
Farà qualche omaggio alla musica napoletana?
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Napoli)
Arena Flegrea
«Non proverei mai a suonare qualcosa in stile napoletano, ho troppo rispetto per questa tradizione.
Penso che il pubblico partenopeo apprezzi nella mia musica il fatto che sono sempre onesto su chi sono
e da dove vengo».
All' Arena suonerà con uno dei più grandi contrabbassisti al mondo Ron Carter. Che concerto
sarà?
«È una cosa speciale per me condividere il palco con mister Carter. È uno dei musicisti più completi di
sempre.
Ha suonato letteralmente con migliaia di gruppi diversi, ognuno unico. E sa sempre trovare il modo di
tirare fuori il meglio da chi suona con lui. Spero di dargli lo stesso in cambio. Suonare in duo offre
opportunità uniche, inedite.
Carter mi ha stregato all' età di 11 anni quando l' ho sentito suonare con Miles Davis in " 'Four' & More".
Abbiamo suonato già diverse volte insieme con Herbie Hancock, Milton Nascimento e Stanley
Turrentine, ma mai in duo. In più con noi a Napoli ci sarà Gwilym Simcock, fantastico pianista inglese».
Tempo fa lei diceva di voler vivere in Italia?
«Sì, ma credo che rimarrà solo un sogno. Adesso ho tre figli che crescono a New York e vogliono
continuare la scuola lì per rimanere con i loro amici».
Suona diversi generi, jazz, folk e sperimentale, e con artisti diversi, tra questi Ornette Coleman.
Cosa le dà ciascuno di questi mondi?
«La musica è una sola e universale.
Non mi piacciono i generi, ma ammiro i musicisti con un bagaglio e una visione non solo musicali, ma
della vita per illuminare le cose che amano attraverso il suono. Finché il suono va, cerco sempre di far
decidere alla musica quali arrangiamenti fare. Sono felice di suonare in tutti i modi, denso o rarefatto,
forte o piano: gli accordi non contano, assonanti o dissonanti, conta quel che accade in quel preciso
momento».
A 12 anni i suoi genitori non volevano che suonasse, allora lavorò come l' imbianchino per
comprare la sua prima chitarra. Oggi cosa consiglia ad un ragazzo che vuole fare il musicista?
«Incoraggio tutti a fare quel che amano. Essere musicista è gratificante. Scegliere la musica è un
processo naturale, ma cercare di diventare un bravo musicista è difficile. Credo che essere un
musicista di alto livello richiede una dedizione totale, come forse in nessun altro campo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA "Io e Pino Daniele avevamo in mente un tour insieme. Adoro tutte le
sue canzoni, tutte..." Sul palco anche Ron Carter IL CONCERTO Pat Metheny sul palco in un concerto
di qualche anno fa.
ILARIA URBANI
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