Annual Report 2010
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Annual Report 2010
A partire dall’Unità d’Italia – di cui quest’anno celebriamo il 150° anniversario – la Lombardia è sempre stata scenario dei più importanti sviluppi infrastrutturali che hanno interessato il nostro Paese e il resto del continente. Nel solco di tale tradizione, che trae origine dalla posizione di crocevia di importanti direttrici commerciali e dalla vocazione economico-sociale della nostra regione, il Governo lombardo si è impegnato fortemente nella realizzazione di opere volte a confermare il protagonismo della Lombardia non solo in Italia, ma anche in Europa. La Lombardia, protagonista in Europa Per raggiungere questo importante obiettivo, Regione Lombardia ha dovuto svolgere un forte ruolo di governance, assumere precise responsabilità politico-istituzionali e creare modelli di gestione innovativi, utili a imprimere una netta accelerazione allo sviluppo di un vasto sistema di opere. Ci siamo dunque dotati di uno strumento capace di unire un’expertise di primo livello e un’alta efficienza procedurale: Infrastrutture Lombarde. Uno strumento che, valorizzando le iniziative dei soggetti pubblici e privati in un contesto di competizione reale, è in grado di creare le condizioni per progettare le opere, avviarne la realizzazione e vigilare sugli impegni assunti. Nell’anno appena trascorso abbiamo raggiunto risultati notevoli come il collaudo e la messa in esercizio di Palazzo Lombardia, degli ospedali di Vimercate, Como, Legnano, Niguarda. Abbiamo, inoltre, aperto venti cantieri correlati al piano di edilizia sanitaria, nonché avviato quelli relativi all’autostrada Pedemontana, attraverso la società collegata CAL. Tutto ciò è stato realizzato nei tempi previsti, con alti livelli di qualità e senza maggiori esborsi. Guardare al futuro delle infrastrutture significa per il Governo regionale avere un occhio vigile alle nuove esigenze dei cittadini e delle imprese. Sono certo che Infrastrutture Lombarde saprà alimentare sempre di più questa capacità di individuare i segnali delle trasformazioni che si affacciano al presente e che richiedono risposte lungimiranti. Roberto Formigoni Presidente della Regione Lombardia Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Infrastrutture Lombarde SpA dal 12 luglio 2010 Guardare al futuro delle infrastrutture "significa per il Governo regionale avere un occhio vigile alle nuove esigenze dei cittadini e delle imprese " L’Annual Report di Infrastrutture Lombarde è un appuntamento graditissimo perché mi consente di fare il punto sulle opere e sui cantieri che, anche grazie a ILSpA, stiamo portando avanti in Lombardia. Queste pagine, che sfoglio ogni anno con grande piacere, sono la testimonianza concreta dei tanti interventi avviati o conclusi che interessano il nostro territorio. In Italia – e soprattutto in una regione produttiva come la Lombardia – abbiamo bisogno di infrastrutture per colmare il gap che ancora esiste rispetto agli altri Paesi europei. Il World Economic Forum, su 141 nazioni, posiziona il nostro Paese al 45° posto per dotazione ferroviaria, al 53° posto per dotazione stradale e al 72° posto per la qualità delle infrastrutture. Le infrastrutture: ponti per lo sviluppo Per invertire questa "spirale negativa" di cui il nostro Paese è vittima, in Lombardia abbiamo dato vita negli ultimi anni ad un vero e proprio cambio di marcia che si basa su un coinvolgimento sempre più diretto del territorio e su un ricorso sempre più diffuso al project financing. Ciò ha permesso di finanziare opere senza un euro di contributo pubblico. Abbiamo sperimentato che la sussidiarietà funziona anche nel campo delle infrastrutture e delle opere pubbliche. Non dimentichiamo inoltre che gli investimenti in infrastrutture rappresentano un moltiplicatore potente per lo sviluppo socio-economico e per la competitività di un’area. Esse hanno un impatto significativo sul reddito prodotto, fungono da catalizzatore di attività a più alto valore aggiunto e conseguentemente generano benessere per i cittadini. Le infrastrutture fanno crescere il territorio non lo indeboliscono. Ma l’ambito infrastrutturale si può sostenere oggi solo percorrendo vie nuove. Siamo tutti consapevoli di essere di fronte ad un contesto difficile caratterizzato da scarsità di risorse e fondi pubblici sempre più limitati. Questo significa impiegare bene i pochi soldi pubblici per finanziare opere e servizi non altrimenti realizzabili, ma al contempo significa sperimentare nuove forme di cattura del valore generato dalle infrastrutture e spingere a fondo il modello della partnership pubblico-privato ogni volta che ciò sia possibile per non pesare sulla già magra finanza pubblica. Con ILSpA stiamo percorrendo proprio questa strada che non solo è la più convincente, ma probabilmente l’unica a poter essere percorsa con successo. Le infrastrutture sono importanti e sono innanzitutto ponti che collegano i diversi territori della Lombardia. Un trampolino verso il futuro. Raffaele Cattaneo Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Infrastrutture Lombarde SpA fino al 12 luglio 2010 Abbiamo dato vita ad un vero e proprio "cambio di marcia che si basa su un coinvolgimento sempre più diretto del territorio e su un ricorso sempre più diffuso al project financing. Ciò ha permesso di finanziare opere senza un euro di contributo pubblico " Una strada che avanza, un palazzo che sale, un ospedale che sorge, un ponte che unisce. Senza troppe parole, senza promesse, ma con la forza dei fatti, dei tempi rispettati e senza spreco di denaro pubblico. Questo è il lavoro di Infrastrutture Lombarde, questa è la missione che ci ha affidato Regione Lombardia. Un lavoro che è frutto dell’impegno costante dei nostri dipendenti, insostituibile risorsa dell'azienda. Un lavoro di grande responsabilità che consente di migliorare la qualità della vita di tutti. Un lavoro importante che assume ancor più valore in questo periodo di grave crisi, perché l’infrastrutturazione del territorio può rappresentare un volano per il sistema economico e produttivo. Il nostro impegno per costruire il futuro ILSpA ha un fatturato medio pro capite per addetto di 399.000 euro che, paragonato con quello di qualunque altra società di committenza pubblica o privata in Italia, dimostra l’efficienza raggiunta in termini di rapporto tra costo del personale e produzione realizzata. Nel 2010 il nostro impegno quotidiano ha consentito la messa in esercizio di Palazzo Lombardia, ad oggi l’edificio in cemento armato più alto d’Italia. Esso non solo ospita gli uffici regionali, ma con la sua straordinaria piazza coperta – e gli esercizi commerciali che la renderanno viva 24 ore su 24 – si offre anche a tutti i cittadini lombardi come luogo da abitare. Ancora, abbiamo reso disponibili i nuovi ospedali di Vimercate, Como, Legnano e il Niguarda a Milano, consegnato le aziende agricole di Carpaneta e Riccagioia, aperto 20 nuovi cantieri di edilizia sanitaria. E mentre si avvicina il grande restauro della Villa Reale di Monza, grazie al lavoro della nostra partecipata CAL l’autostrada Pedemontana, attesa da decenni, diventa realtà. L'altra grande svolta del 2010 si è avuta con l’avvio di attività in ambito extraregionale: il nostro patrimonio di esperienze, la nostra professionalità, la nostra specializzazione si pongono così, sempre sotto la guida di Regione Lombardia, anche come punto di riferimento nazionale per la realizzazione di interventi ad elevata complessità. È il caso della sottoscrizione del Protocollo di Intesa tra la Regione Lombardia e la Regione Calabria per la realizzazione in project finance di quattro nuovi ospedali sul territorio calabrese, nonché della convenzione con Expo 2015 SpA per l’assistenza al Responsabile Unico del Procedimento nell’espletamento delle procedure di gara ad evidenza pubblica. Questo per noi è motivo di orgoglio, ci rende consapevoli del ruolo strategico della nostra Società e della responsabilità che ciascuno di noi ha nello svolgere con efficienza ed efficacia il proprio compito al servizio dei cittadini. Lasciare ai nostri figli opere che resteranno nel tempo contribuendo a generare condizioni di sviluppo economico e sociale rappresenta la vera motivazione che anima il nostro impegno quotidiano. Giovanni Bozzetti Presidente del Consiglio di Gestione di Infrastrutture Lombarde SpA nostro patrimonio di esperienze, "laIlnostra professionalità si pongono come punto di riferimento nazionale per la realizzazione di interventi ad elevata complessità " Nel 2010 si è compiuto un primo passo importante nel processo di ammodernamento delle opere pubbliche nella nostra Regione. Penso alla messa in esercizio dei nuovi ospedali di Niguarda, Legnano, Vimercate e Como, strutture moderne che stanno dando dimostrazione di grande efficienza in termini di prestazione di servizi sanitari offerti, a riprova della loro corretta ideazione e realizzazione, in linea con le attuali esigenze sanitarie. Penso inoltre ai cantieri attualmente in corso per la costruzione, l’ampliamento e l’adeguamento di 20 presidi ospedalieri. Penso, infine, a Palazzo Lombardia, totalmente operativo e diventato a tutti gli effetti la nuova sede della Regione, con indubbi vantaggi in termini di efficienza del sistema oltreché economici. Opere di primaria importanza che Infrastrutture Lombarde ha saputo realizzare nel rispetto dei tempi previsti, dei costi e della qualità. Un compito che la nostra Società, sotto la guida della Regione Lombardia, svolge con entusiasmo e passione secondo un metodo di lavoro ormai “collaudato” e ricorrendo a strumenti complessi, come il project financing, per promuovere il più possibile logiche di partenariato pubblicoprivato, attivando risorse e capitali privati per la realizzazione delle opere. Analizzare i bisogni, trovare soluzioni Il 2010 ha confermato l’efficienza di ILSpA anche nel campo infrastrutturale: penso in particolare all’avvio dei lavori dell’autostrada Pedemontana e alla progressione dei cantieri della BreBeMi per i quali la nostra controllata CAL, Concessioni Autostradali Lombarde, agisce da Ente Concedente. Realizzare opere come Palazzo Lombardia, i nuovi ospedali, le nuove autostrade significa rispondere ai bisogni crescenti dei cittadini lombardi che chiedono istituzioni sempre più vicine, un sistema sanitario sempre più efficiente, una mobilità adeguata e sostenibile. Infrastrutture Lombarde ha raggiunto questi obiettivi perchè si avvale del contributo, dell’esperienza e della professionalità di donne e uomini che lavorano tutti i giorni alacremente, con grande senso di responsabilità e dedizione, con un metodo di lavoro basato sull'ascolto e sul coinvolgimento delle parti interessate, sulla pianificazione direi quasi “maniacale” delle singole fasi progettuali e realizzative, sul monitoraggio puntuale delle attività in corso, attraverso strumenti altamente professionali ed innovativi. Dopo il successo ottenuto con la costruzione della Casa dello Studente a L’Aquila in Abruzzo, il recente Protocollo di Intesa siglato da Regione Lombardia e Regione Calabria, nell’ambito del quale stiamo offrendo il nostro supporto alla Stazione Appaltante e al Responsabile Unico del Procedimento per la realizzazione dei nuovi ospedali di Vibo Valentia, Piana di Gioia Tauro, Sibaritide e – da ultimo – quello di Catanzaro, è un esempio di come il “modello” di ILSpA possa essere utilizzato a supporto delle amministrazioni pubbliche per garantire l’efficienza nella gestione dei processi connessi alla realizzazione delle opere. E così anche la scelta da parte di Expo 2015 SpA di affidare a Infrastrutture Lombarde l’assistenza tecnicoamministrativa nella predisposizione e nell’indizione delle gare per i lavori sul futuro sito espositivo è un chiaro riconoscimento dell’esperienza accumulata in questi anni di lavoro da parte della nostra Società. Infrastrutture Lombarde, costituita sette anni or sono per merito della coraggiosa intuizione del Presidente Formigoni, è oggi una realtà di primo piano nel panorama delle società di engineering e committenza pubblica, pronta a dare il proprio contributo e a portare la propria esperienza laddove sia necessario per realizzare opere pubbliche in grado di rispondere ai bisogni del territorio e soddisfare le esigenze dei cittadini trovando adeguate soluzioni tecniche e operative. Antonio Giulio Rognoni Direttore Generale di Infrastrutture Lombarde SpA Lombarde è pronta a portare "laInfrastrutture propria esperienza laddove sia necessario per realizzare opere pubbliche in grado di rispondere ai bisogni del territorio e soddisfare le esigenze dei cittadini " La società Infrastrutture Lombarde, società di capitali posseduta al 100% da Regione Lombardia, è stata costituita nel 2003 per gestire e valorizzare il patrimonio regionale e per coordinare la realizzazione di nuovi progetti infrastrutturali in attuazione al “Piano straordinario per lo sviluppo delle infrastrutture lombarde 2002/2010". Corrispondendo perciò agli indirizzi strategici stabiliti da Regione Lombardia, da un lato ILSpA promuove la messa a reddito, la conservazione, il miglioramento e l’incremento del patrimonio immobiliare di proprietà regionale e degli altri asset reali ad esso collegati, anche attraverso l’utilizzo di specifici strumenti finanziari; dall'altro favorisce lo startup e la realizzazione di nuovi progetti infrastrutturali, nonché la conservazione, il miglioramento e l’incremento dei beni infrastrutturali esistenti. Infine, svolge il compito di soggetto aggiudicatore, ai sensi delle vigenti norme regionali, nazionali e comunitarie sugli appalti. I componenti del Consiglio di Gestione • Giovanni Bozzetti, Presidente • Benito Benedini • Alberto Bonetti Baroggi L'amministrazione e il controllo della società sono esercitati secondo il cosiddetto "sistema dualistico" disciplinato dagli articoli 2409-octies e seguenti del Codice Civile, che prevede la compresenza, nell'amministrazione della società, di un Consiglio di Sorveglianza che detta gli indirizzi strategici all’interno dei quali Infrastrutture Lombarde esplica le attività indicate nel proprio oggetto sociale, verifica il perseguimento degli scopi sociali e l’aderenza agli obiettivi regionali, e di un Consiglio di Gestione, organo esecutivo che ha il compito di gestire l’impresa e compiere tutte le azioni attribuitegli dalla legge e/o dallo statuto per il perseguimento dell’oggetto sociale. Tale assetto, vista la stretta correlazione tra Infrastrutture Lombarde e Regione Lombardia, risponde all'esigenza fondamentale di disciplinare in maniera efficace il rapporto tra proprietà e società nell'ambito delle rispettive funzioni e competenze. Ciò garantisce a Regione Lombardia, oltre ad un’efficiente e celere gestione amministrativa della società, il proprio ruolo istituzionale di soggetto politico che detta gli obiettivi e la stessa mission aziendale e, attraverso il Consiglio di Sorveglianza, ne vigila sulla gestione e sull’operato. • Adriano Canziani • Stefano Cecchin I componenti del Consiglio di Sorveglianza • Roberto Formigoni, Presidente • Daniele Belotti • Luciano Bresciani • Raffaele Cattaneo • Riccardo Marchioro La struttura organizzativa Assemblea dei Soci Consiglio di Sorveglianza Organismo di Vigilanza Consiglio di Gestione Internal audit Direttore Generale Assistente Direttore Generale e personale Gare e contratti Sistemi informativi Amministrazione finanza e controllo Area Sanità Area Infrastrutture Qualità e sicurezza Area Infrastrutture a rete Rapporti istituzionali Finanza di progetto Progettazione Area Valorizzazione immobiliare Pianificazione e controllo Area Facility Alcuni componenti del Consiglio di Gestione e il Direttore Generale Antonio Rognoni con l'Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo. Annual Report 2010 | 11 Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Le aree di attività Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Sanità Infrastrutture Lombarde è responsabile per conto di Regione Lombardia dell'esecuzione dei lavori di costruzione o riassetto di 27 strutture ospedaliere distribuite su tutto il territorio regionale, che nel loro complesso mettono a disposizione dei cittadini lombardi più di 6.500 nuovi posti letto e oltre 150 sale operatorie. Lo stile e la filosofia di tali interventi – che rientrano nel "Piano straordinario per lo sviluppo delle infrastrutture lombarde 2002-2010" e per i quali la Giunta ha stanziato oltre 5 miliardi di euro – sono frutto della piena adesione della Regione al nuovo modello di ospedale, elaborato nel 2001 in sede ministeriale, che in Lombardia sta rivoluzionando l'edilizia sanitaria. Nel corso del 2010 la società ha collaudato e consegnato alle rispettive aziende i nuovi ospedali di Vimercate, Como, Legnano e il blocco sud dell'ospedale milanese di Niguarda. Il 2010 è stato anche l'anno dell'apertura di 20 cantieri correlati al piano di edilizia sanitaria del cosiddetto IV stralcio, finanziati cioè in base al IV Atto integrativo del 2008 all’Accordo di Programma Quadro in Materia di Sanità del 1999. Individuata da Regione Lombardia come amministrazione aggiudicatrice di tali interventi di costruzione, ampliamento e adeguamento strutturale e impiantistico, nel 2009 Infrastrutture Lombarde aveva coordinato, in qualità di Stazione Appaltante, le attività di progettazione e aveva acquisito i titoli autorizzativi. Concluse le attività progettuali e ottenuta con decreto ministeriale l’ammissione al finanziamento, aveva attivato le procedure di affidamento degli interventi, contribuendo ad un rapido avvio dei cantieri in tutti gli ospedali coinvolti. Anche la realizzazione del nuovo Ospedale di Garbagnate Milanese, la cui gara è stata aggiudicata nel novembre 2009 e i cui lavori inizieranno nel luglio 2011, rientra nello stesso Atto integrativo. Il modello degli ospedali lombardi e la loro realizzazione secondo gli schemi della finanza di progetto sono ormai diventati un esempio a livello nazionale. Non a caso, in dicembre, il Presidente della Regione Calabria in qualità di Commissario Delegato per l’emergenza socio-economico-sanitaria ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con Regione Lombardia, in base al quale sorgeranno in territorio calabrese tre nuovi ospedali che disporranno di quasi 1.000 posti letto. Per queste opere ILSpA è chiamata a svolgere le attività di assistenza tecnica, di supporto alla Stazione Appaltante e al Responsabile Unico del Procedimento, di Project & Construction Management e di Alta Sorveglianza. Annual Report 2010 | 15 Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Infrastrutture Il 21 marzo 2011 Palazzo Lombardia è stato inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dell'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi. L'evento, reso ancora più solenne dalla coincidenza con i festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, ha offerto l'occasione al Presidente Formigoni per ribadire l'invito ai cittadini a prendere possesso della loro nuova casa, a frequentarla, a renderla viva. D'altro canto, questo processo è iniziato proprio nel 2010, con l'allestimento degli uffici e il trasferimento nella nuova sede di 3.000 dipendenti regionali. Anche quest'anno quella di Palazzo Lombardia è stata dunque la grande opera che ha caratterizzato il lavoro di Infrastrutture Lombarde, ma l'universo delle commesse di costruzione, ampliamento e ristrutturazione dei beni immobili che ILSpA gestisce per conto della Regione è molto più ampio. Nel 2010 la società ha bandito la gara per l’affidamento del contratto di concessione per il recupero e la valorizzazione del corpo centrale della Villa Reale di Monza. L'intervento restituirà ai cittadini la parte di Villa più rappresentativa e di maggior pregio artistico. Per quando riguarda l'ex Manifattura Tabacchi di viale Fulvio Testi a Milano, dopo la conclusione dei lavori che hanno interessato l'edificio n. 14, ILSpA ha assunto il ruolo di Stazione Appaltante e ha indetto la gara per il recupero dell'edificio n. 4. Si completerà così la trasformazione di questa bella archeologia industriale in sede del nuovo Polo cine-audio-visuale lombardo. Anche il programma di valorizzazione "Provalpi" ha fatto passi importanti: gli interventi del Polo Forestale Alpeggi – 20 in tutto e dislocati in diverse province montane – sono in via di conclusione, mentre è terminato il recupero funzionale e l'ampliamento delle antiche aziende di Carpaneta (MN) e Riccagioia (PV). È inoltre in corso la ristrutturazione dell'Enoteca regionale di Broni (PV) e la redazione del masterplan per la realizzazione del nuovo quartiere di housing sociale presso il quartiere di Ponte Lambro a Milano. Infine, Infrastrutture Lombarde è impegnata in progetti di ripristino e riqualificazione ambientale, tra cui la messa in sicurezza del lago d'Idro nelle Prealpi bresciane e la sistemazione del sito di Borsano in provincia di Varese. Annual Report 2010 | 17 Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Infrastrutture a rete Una rete efficiente di strade e autostrade è fattore determinante in un sistema integrato di mobilità. Serve a collegare il territorio con le grandi città, ma anche col resto d'Europa. Ha ricadute evidenti sul mondo dell’industria e del commercio e incide notevolmente anche sulla qualità della vita di ogni individuo che ne fruisce in modo diretto e indiretto. L'efficienza di un'infrastruttura, però, si dimostra già a partire dalla sua costruzione e si esprime nel tempo anche nella sua gestione. Con questa consapevolezza nel 2005 Regione Lombardia ha affidato a Infrastrutture Lombarde le funzioni di Ente Concendente per la realizzazione delle autostrade regionali Cremona-Mantova e BroniStradella/Pavia-Mortara e nel 2008 per l’autostrada regionale Interconnessione Pedemontana-BreBeMi (IPB). Queste grandi infrastrutture avvicineranno non solo idealmente Milano e la Lombardia al resto d'Europa. La Cremona-Mantova e la Broni-Stradella/ Pavia-Mortara, in particolare, s'inseriranno come tasselli importanti del cosiddetto Corridoio 5 che collegherà Lisbona a Kiev, offrendo all'Italia un ruolo strategico nel processo di integrazione di quei Paesi che dal 1° maggio 2004 sono entrati a far parte dell'Unione Europea. Quanto alle altre tre opere prioritarie per il territorio lombardo – le autostrade Pedemontana, BreBeMi e la nuova Tangenziale Est Esterna di Milano – Regione Lombardia si è fatta carico della loro realizzazione all'inizio della scorsa legislatura, attraverso l’assunzione di una forte responsabilità politica e istituzionale. Dal 2006 la Regione ha infatti svolto un importante lavoro con il Ministero delle Infrastrutture per poter gestire a livello regionale, tramite ILSpA, queste opere di competenza nazionale. Nel 2007 il Governo ha trasferito le funzioni di soggetto concedente per la loro realizzazione da ANAS SpA a una nuova società partecipata al 50% dalla stessa ANAS e da Regione Lombardia attraverso Infrastrutture Lombarde denominata Concessioni Autostradali Lombarde SpA (CAL). CAL ha dimostrato la sua efficienza, sveltendo le procedure autorizzative, attraendo i capitali privati nel finanziamento delle opere e coinvolgendo il territorio nella delicata fase di costruzione del consenso. Il 29 luglio 2010 è stata sottoscritta la convenzione di concessione tra CAL e TEM SpA per la Tangenziale Est Esterna di Milano. Il progetto definitivo, elaborato dal Concessionario, è stato poi approvato per quanto di competenza da CAL. I lavori dell’autostrada BreBeMi, avviati nel luglio 2009, e quelli dell’autostrada Pedemontana, iniziati nel febbraio 2010, proseguono nel rispetto dei tempi. Annual Report 2010 | 19 Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Valorizzazione immobiliare Infrastrutture Lombarde si occupa della valorizzazione e razionalizzazione degli immobili di proprietà regionale che non ospitano più le loro funzioni originarie e possono essere utilmente riconvertiti a vantaggio della collettività. Per farlo, la società si avvale delle sue competenze in campo urbanistico e della sua esperienza in campo immobiliare, offrendo servizi di asset management che vanno dall'analisi del contesto storico e urbanistico in cui si trova l'immobile allo studio di progettazione e allo sviluppo di proposte sui possibili riutilizzi, fino alla gestione dell'alienazione con il ruolo di Stazione Appaltante. Nel 2010 quest'attività ha riguardato gli edifici di largo Barozzi a Bergamo e di via Candiani a Legnano, sede degli ospedali storici delle due città lombarde, la cui alienazione e conseguente riqualificazione è prevista a partire dal 2011. A Bergamo, l'intervento interessa una superficie di 140.000 metri quadrati. Il suo obiettivo è quello di valorizzarne le emergenze architettoniche, ambientali e urbane. Da un lato saranno recuperati e sviluppati gli spazi dell'impianto centrale dell'ex ospedale, architettura storica protetta da vincolo monumentale, dall'altro il comparto sarà collegato al tessuto urbano e al sistema del verde che lo circonda. Il progetto prevede la presenza nell'area di un adeguato mix funzionale di attività ad uso pubblico (chiesa, asilo, ludoteca), residenze anche di edilizia convenzionata e protetta, funzioni ricettive, commerciali, spazi destinati al terziario, servizi universitari, parcheggi pubblici interrati. Il recupero della cosiddetta Casa rossa offrirà l'ambiente adatto alla realizzazione di servizi universitari sulla base di un’intesa con l’Università degli studi di Bergamo. A Legnano, l'area interessata misura 75.500 metri quadrati. Anche in questo caso si tratta di un intervento di riconversione che prevede il reinserimento delle aree nel contesto urbano. Oltre alla ristrutturazione degli immobili, sarà realizzato un grande parco, mentre spazi aperti e pedonali saranno riorganizzati in modo da garantire la permeabilità tra le tre aree del comparto e la connessione alle aree pubbliche e private adiacenti. La demolizione del monoblocco dell'ex ospedale consentirà la creazione di un "cannocchiale verde"di pregio. Gli edifici storici – donati da industriali e filantropi d'inizio scorso secolo – saranno invece ristrutturati e ospiteranno servizi sanitari dedicati agli anziani (day hospital, recupero lungodegenze, visite specialistiche ambulatoriali). Questo nuovo polo, esteso su un'area di 23.000 metri quadrati, porterà il nome significativo di Cittadella della Fragilità. Annual Report 2010 | 21 Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Facility Infrastrutture Lombarde cura il coordinamento e la gestione dei servizi di Facility Management e Global Service dell'intero patrimonio immobiliare di Regione Lombardia e di tutte le sedi in uso, anche non di proprietà, istituzionali, centrali o territoriali. Gli appalti in corso, aggiudicati sul finire dello scorso anno e validi a partire dal 1° marzo 2010, hanno una durata quinquennale e riguardano le attività di Hard (manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti tecnologici, di sollevamento, elettrici e edili, manutenzione del verde) e Soft Facility (servizi di pulizia, commessi, portierato e movimentazione di beni) in tutti gli edifici dislocati sia in Milano sia nei capoluoghi di provincia per una superficie complessiva di circa 220.000 metri quadrati. Nell’appalto sono incluse anche la attività relative ai servizi di Hard e Soft Facility di Palazzo Lombardia, Manifattura Tabacchi, Museo Bagatti Valsecchi e della sede di Bruxelles di Regione Lombardia. Infrastrutture Lombarde ha visto dunque aumentare l'importanza di quest'area di attività, confermando il trend di costante crescita degli ultimi anni. La società gestisce inoltre gli spazi di alta rappresentanza del Palazzo Pirelli quali Belvedere (il Trentunesimo piano restituito alla città), Auditorium Giorgio Gaber (prestigiosa sala congressi che può ospitare 340 persone oltre i relatori) e Spazi Eventi (area aperta al pubblico attrezzata per mostre d'arte ed esposizioni). Nel corso del 2010 ILSpA ha coordinato e gestito le attività tecnico-operative necessarie allo svolgimento di eventi ospitati in questi spazi, tra cui una mostra che ha raccontato il connubio tra Gio Ponti e la Manifattura Richard Ginori, una presentazione di oggetti Cartier e una dedicata agli orologi Rolex, il convegno "L'appropriatezza nella gestione dell'epatite B cronica" patrocinato da alcune Aziende Ospedaliere e Fondazioni IRCCS lombarde. Infrastrutture Lombarde continua infine ad essere il coordinatore unico per tutte le attività di monitoraggio delle sedi regionali. Ciò le consente di esercitare un’opera di prevenzione completa, che armonizza la conservazione e la valorizzazione degli immobili con la garanzia del buon funzionamento dei servizi e il mantenimento dell’efficienza degli stabili di proprietà di Regione Lombardia. Annual Report 2010 | 23 Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility I progetti, le opere Sanità Progetto 01 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Nuovo Complesso Ospedaliero di Vimercate Annual Report 2010 | 27 Nuovo Complesso Ospedaliero di Vimercate I lavori del nuovo Complesso Ospedaliero di Vimercate si sono conclusi il 15 ottobre 2009. A metà gennaio 2010, in anticipo rispetto alle previsioni, il Concessionario ha consegnato la struttura all'Azienda Ospedaliera, iniziando a erogare i servizi previsti nel contratto di concessione. I collaudi sono stati effettuati nel mese di aprile. Nella prima metà del 2010 l'Azienda Ospedaliera ha completato le attività che le spettavano: - fornitura, installazione e collaudo delle attrezzature medicali di alta tecnologia; - completamento e collaudo delle aree a rustico; - arredamento e collocazione di segnaletica e attrezzature medicali di media e bassa tecnologia. In settembre direzione e uffici amministrativi dell’Azienda Ospedaliera si sono spostati dalla vecchia struttura nel centro di Vimercate al nuovo complesso. Il 16 novembre è iniziato il trasferimento delle attività sanitarie e dei pazienti. Dal 1° dicembre l’ospedale è in funzione con tutte le sue attività, comprese quelle di emergenza-urgenza e Pronto Soccorso. Tipo di intervento Nuova costruzione Posti auto 1.350 Data inizio lavori Novembre 2006 Valore dell'opera 142 milioni di euro Data ultimazione lavori Ottobre 2009 Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante Superficie complessiva dell’intervento 115.588 mq Tipo di contratto Concessione di progettazione, costruzione e gestione Posti letto 538 Concessionario Vimercate Salute SpA Sale operatorie 11 + 1 sala parto Sanità Progetto 01 La nuova struttura si trova a sud della città, sul territorio della frazione di Oreno, in un’area facilmente raggiungibile grazie ai collegamenti con l’uscita della Tangenziale Est e con la provinciale Vimercate-Monza. Chi non usa l'auto può scegliere di sfruttare il percorso ciclabile creato ad hoc oppure le navette del servizio pubblico collegate al centro di Vimercate. Il complesso si sviluppa in senso orizzontale, con ampie corti grazie alle quali la maggior parte degli spazi interni viene rischiarata da luce naturale in molte ore del giorno. L’intera area interna è attraversata da una rete capillare di percorsi, mentre i parcheggi sono ben integrati nel verde. Alla presenza e alla funzione del verde è dedicata una particolare attenzione. Il progetto ha previsto la semina del parco posto ad ovest dell’ospedale, delle corti interne alla piastra, delle aree a sud del parcheggio, di quelle poste a nord e a sud della piastra e di molti altri spazi. Ciò garantisce un minimo impatto ambientale della struttura e un ambiente accogliente per pazienti, personale e visitatori. Annual Report 2010 | 29 Sanità Progetto 01 I circa 100.000 metri quadrati del nuovo complesso sono suddivisi in tre blocchi. Il primo, su tre piani e con un livello seminterrato, è destinato all’accoglienza: al primo piano del parallelepipedo si trova l’area commerciale, il servizio di ricezione e accettazione dell’ospedale. La struttura si rivolge verso la città secondo il principio dell’ospedale “aperto”. Il secondo blocco consiste in un edificio rettangolare, la cosiddetta piastra, che ospita i servizi veri e propri dell’ospedale: chirurgia, sale operatorie, radiologia, Pronto Soccorso e tutte le funzioni sanitarie. Il terzo blocco, destinato alla degenza, è immerso nel verde. Collegato con la piastra, è costituito da quattro edifici “a petalo” disposti a semiraggiera. Una delle caratteristiche di questo ospedale è la sua flessibilità, la possibilità di adeguarsi a eventuali cambiamenti e nuove esigenze future. Ciò anzitutto grazie al modulo strutturale 7,50 x 7,50 metri, che lascia una grande libertà distributiva, e all'utilizzo interno di pareti in cartongesso, facilmente removibili e sostituibili. Oltre al rispetto delle vigenti normative antincendio – con conseguente inserimento di pareti e porte tagliafuoco, zone filtro con ventilazione, serrande tagliafuoco sugli impianti, ecc. –, l'intero complesso è direttamente accessibile dai Vigili del Fuoco grazie a percorsi dedicati che corrono tutto intorno agli edifici e a due corselli tra agli edifici stessi. Dotata di una centrale di cogenerazione da 6 MW, la struttura è in grado di autoprodurre l'energia elettrica e il calore di cui ha bisogno. La ridondanza degli impianti, la cogenerazione a gas, i gruppi elettronici alimentati a gasolio e l'approvvigionamento di corrente dalla rete Enel permettono di affrontare i compiti della struttura ospedaliera con la massima sicurezza e le migliori garanzie di funzionamento. Annual Report 2010 | 31 Sanità Progetto 02 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Nuovo Ospedale Sant’Anna di Como Annual Report 2010 | 33 Sanità Progetto 02 Nuovo Ospedale Sant’Anna di Como Per il nuovo Ospedale Sant’Anna il 2010 è stato l’anno dei collaudi, ultimati con esito positivo il 31 maggio, e dell’avviamento della struttura. Nel frattempo, il 15 marzo si è proceduto alla consegna anticipata della struttura all'Azienda Ospedaliera che ha avviato le attività di ultimazione e allestimento dei locali di alta tecnologia (TAC, risonanza magnetica, acceleratori lineari, apparecchiature di radiologia tradizionali), oltre che l’arredo di tutto l’ospedale. Il trasferimento dei pazienti si è compiuto a tempo di record, in soli tre giorni, a fine settembre. Da allora l'ospedale è perfettamente funzionante. I piani interrati costituiscono la piastra principale, mentre gli altri tre si sviluppano in cinque corpi, quattro disposti a ventaglio e il quinto perpendicolare ad essi. Il secondo dei due piani interrati è dedicato alle aree di servizio, logistica, mensa, guardaroba e spogliatoi. Vi sono inoltre collocate la camera mortuaria e le sale dolenti. Il primo piano interrato ospita il servizio diagnostico, il blocco operatorio e il Pronto Soccorso. Il complesso è situato nella zona pianeggiante che si estende tra l’autostrada e le pendici delle colline in località Tre Camini, tra i comuni di Como, San Fermo della Battaglia e Montano Lucino e rappresenta il centro dell’attività sanitaria comasca. Il progetto dell’edificio e il suo stile interpretano fedelmente il principio della centralità della persona – principio ispiratore del modello della Sanità lombarda – rendendolo un accogliente luogo di cura. La struttura si sviluppa su cinque piani, di cui due interrati, integrandosi in modo armonico con l’ambiente circostante. Tipo di intervento Nuova costruzione Posti auto 1.486 Data inizio lavori Gennaio 2007 Valore dell'opera 199 milioni di euro Data ultimazione lavori Novembre 2009 Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante Superficie complessiva dell’intervento 244.090 mq Tipo di contratto Concessione di progettazione, costruzione e gestione Posti letto 589 Concessionario Progetto Nuovo Sant’Anna Srl Sale operatorie 13 + 2 nel blocco parto Annual Report 2010 | 35 I visitatori accedono alla struttura dal piano terra dove sono collocate l’accettazione, i negozi, la nursery, le aree di day hospital e gli ambulatori. Il primo piano, oltre ad ospitare gli uffici amministrativi, è destinato alla degenza e ai servizi di dialisi. Nel secondo si trovano altri uffici amministrativi, altre aree di degenza e il reparto neonatale con le sale parto. L’ospedale è dotato di un impianto di cogenerazione alimentato a gas che garantisce la completa copertura del fabbisogno di energia elettrica richiesto dalla struttura. La potenza della centrale è di 3 MW, con tre motori da 1 MW ciascuno. Il calore generato dalla produzione di corrente viene utilizzato in inverno per l’impianto di riscaldamento e in estate per quello di condizionamento; lo stesso calore viene sfruttato anche per la produzione di acqua calda per usi sanitari e per la produzione di vapore. Di particolare rilievo e interesse è il sistema di gestione informatico del magazzino di farmacia, che accelera e semplifica le attività di smistamento dei farmaci, sia in entrata che in uscita. Annual Report 2010 | 37 Sanità Progetto 03 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Eliporto di Villa Guardia Annual Report 2010 | 39 Sanità Progetto 03 Eliporto di Villa Guardia Nell’ambito della realizzazione del nuovo Ospedale Sant’Anna è prevista anche la costruzione della nuova sede del 118 nel Comune di Villa Guardia, in provincia di Como. Si tratta di un complesso con annessa elisuperficie, un hangar per la manutenzione degli elicotteri e i locali di ricovero per le ambulanze. La forma dell'edificio consente una completa integrazione con il paesaggio circostante e rappresenta un continuum con il colle verde, i prati e le aree boscate di orizzonte. Questo risultato è raggiunto anche attraverso la realizzazione della copertura verde, la selezione accurata dei colori e dei materiali utilizzati e la preferenza per forme curvilinee di raccordo con la linea di terra dell'orizzonte. La scelta progettuale di ridurre l'altezza dei fabbricati consente il mantenimento costante delle percezioni visuali del paesaggio. I lavori sono iniziati nel novembre 2009 e si sono conclusi il 22 dicembre 2010, ad eccezione di una piccola parte, relativa alla realizzazione di un’opera complementare, che verrà ultimata a marzo 2011. L'edificio otterrà la targa energetica in classe A da parte del CENED, Certificazione Energetica degli Edifici. Tipo di intervento Nuova costruzione Valore dell'opera 5,3 milioni di euro Data inizio lavori Novembre 2009 Ruolo di ILSpA Data fine lavori Dicembre 2010 Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Superficie complessiva dell’intervento 3.573 mq Tipo di contratto Appalto integrato Posti auto 83 Appaltatore RTC tra GDM Costruzioni SpA e Fondamenta Srl Annual Report 2010 | 41 Sanità Progetto 04 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Nuovo Ospedale di Legnano Annual Report 2010 | 43 Nuovo Ospedale di Legnano La visita del Presidente Formigoni, il 4 febbraio 2010, ha segnato ufficialmente la fine dei lavori del nuovo Ospedale di Legnano. L'ultima parte ad essere completata, in gennaio, è stata la piastra (blocco 4 e blocco 5) con i servizi di sterilizzazione, i laboratori e la diagnostica per immagini. I mesi successivi sono stati dedicati ai collaudi e alla collocazione degli arredi e delle attrezzature elettromedicali, in parte trasferiti dal vecchio Ospedale Civile e in parte rinnovati. La nuova struttura è infine entrata in funzione in ottobre. speciali prodotti per le tinteggiature interne che, in base alla tecnologia Pps (Proactive Photocatalytic System), provvedono alla riduzione catalitica degli inquinanti ambientali, mantenendo l’estetica e la funzionalità delle superfici alle quali vengono applicati. La particolare attenzione dedicata alla salvaguardia dell’ambiente trova ampia applicazione nella tecnologia impiantistica adottata. Il nuovo ospedale è infatti alimentato da una moderna rete di cogenerazione. Collocato nella periferia ovest della città, l'ospedale è caratterizzato da un assetto modulare: i vari blocchi in cui si articola sono stati concepiti in modo tale da favorire ampliamenti futuri. In fase di progettazione si è optato per una costruzione tecnologicamente avanzata e accogliente al tempo stesso, formata da edifici bassi, da corti e piazze che ricalcano il modello della cascina lombarda e suddivisa in dipartimenti che assicurano contiguità spaziale tra le aree di maggiore interazione. Gli spazi per la degenza, la diagnosi e la cura occupano il 50% della superficie totale. Ampie zone sono riservate anche ai servizi pubblici: il nuovo ospedale ospita infatti un’area commerciale e una banca. Di innovativa concezione tecnologica, nell’ottica di una sempre maggiore coscienza ambientale, è l’utilizzo di nuovi Tipo di intervento Nuova costruzione Valore dell'opera 136 milioni di euro Data inizio lavori Marzo 2006 Ruolo di ILSpA Data ultimazione lavori Febbraio 2010 Project & Construction Management Superficie complessiva dell'intervento 180.000 mq Tipo di contratto Concessione di progettazione anche preliminare (Promoter), costruzione e gestione Posti letto 550 Concessionario Genesi Uno SpA Sale operatorie 21 + 1 sala parto Posti auto complessivi (visitatori + personale) 1.000 + 920 = 1.920 Annual Report 2010 | 45 Sanità Progetto 05 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Nuovo Ospedale Beato Giovanni XXIII di Bergamo Annual Report 2010 | 47 Nuovo Ospedale Beato Giovanni XXIII di Bergamo Il nuovo Ospedale di Bergamo Beato Giovanni XXIII è uno dei maggiori ospedali di nuova costruzione in Italia e in virtù dell’elevata specializzazione, dell’eccellenza dei servizi sanitari e ospedalieri e dell’utilizzo di tecnologie d’avanguardia, oltre che dell'ampia capacità di accoglienza, mira a diventare un polo attrattivo non solo per l’area bergamasca e interregionale, ma anche per pazienti provenienti da altre regioni italiane. L'ospedale dispone di un numero elevato di spazi per la diagnosi e cura – con oltre 6.300 metri quadrati per la terapia intensiva, 4.000 per il Pronto Soccorso e 11.000 per i servizi di diagnosi strumentale – e può essere raggiunto agevolmente anche grazie a nuovi e migliori collegamenti logistici e funzionali, come la nuova stazione ferroviaria e la nuova base per l’elisoccorso che consentirà un pronto servizio di emergenza e urgenza ad ampio raggio. La soluzione architettonica adottata è quella di un monoblocco centrale circondato da sette “torri”. Il monoblocco ospita il cuore tecnologico del nuovo ospedale – la cosiddetta piastra su tre piani – con le funzioni di diagnosi e cura, mentre le torri, che si sviluppano su cinque piani, accolgono le aree degenza e gli ambulatori. Piastra e torri saranno collegati da una rete di percorsi interni rapidi riservati a personale e pazienti e da una grande galleria vetrata – la cosiddetta hospital street – all'interno della quale il pubblico troverà tutti i servizi che gli sono dedicati, dall'accoglienza al Centro Unico Prenotazioni e Servizi (CUPS), dal bar al ristorante, ai negozi. La piastra tecnologica comprende inoltre l’unità Emergenza Alta Specialità, EAS, cioè il Pronto Soccorso, ed è collegata direttamente con la nuova elisuperficie realizzata a nord del complesso ospedaliero. Sono stati costruiti inoltre un edificio a due piani dedicato ai servizi generali e amministrativi e alle centrali tecnologiche, un centro congressi da 500 posti e diversi parcheggi, sia a raso che pluripiano. Tipo di intervento Nuova costruzione Data inizio lavori Ottobre 2005 Data ultimazione lavori Novembre 2010 Data inizio lavori concessione Ottobre 2009 Data ultimazione lavori concessione Giugno 2010 Superficie complessiva dell'intervento 320.000 mq Posti letto Numero massimo 1.200, ipotesi di attivazione 931 Ambulatori 226 Sale operatorie 32 + 8 sale travaglio-parto Valore degli appalti 315 milioni di euro Valore dei lavori di concessione 36,5 milioni di euro Ruolo di ILSpA Project & Construction Management per l’appalto principale e l'appalto lavori integrativi. Stazione Appaltante per la concessione di costruzione e gestione delle opere complementari Tipo di contratto Appalto di lavori e concessione di costruzione e gestione Appaltatore RTC tra Dec SpA, Sacaim SpA, Busi Impianti SpA e Termigas Bergamo SpA (appalto principale) e tra Dec SpA, Kone SpA, Busi Impianti SpA e Termigas Bergamo SpA (appalto lavori integrativi) Concessionario GESNOB Srl Sanità Progetto 05 Particolare attenzione è stata riservata all’impatto estetico dell’insieme, progettato all’insegna di un carattere di leggerezza reso sia dalla trasparenza delle torri che dalla luminosità della grande galleria pubblica vetrata. Al quarto trimestre 2010, mentre erano in corso gli ultimi ritocchi sulle finiture interne, sono stati avviati tutti i collaudi. Sono iniziati, in particolare, i collaudi dei fluidi energetici, degli impianti di condizionamento, dell’impianto vapore, dell’impianto antincendio, degli impianti elettrici e speciali. Sono in corso inoltre tutte le prove specifiche sulle sale operatorie e sulle terapie intensive, quali le prove di isolamento acustico, di circolazione dell’aria, degli impianti gas medicali, per garantire la perfetta funzionalità di tali ambienti. Sono già terminati, invece, i collaudi statici delle strutture primarie e secondarie. produzione e distribuzione principale del “caldo” e del “freddo”, del vapore, dei gas medicali a servizio del nuovo ospedale, oltre che dei sistemi di trasporto automatizzato (pesante, leggero, posta pneumatica), nonché il completamento di aree ospedaliere (mensa e ristorazione, sterilizzazione, gestione biancheria, centrali gas medicali) correlate al successivo espletamento di servizi non sanitari, funzionali alla gestione dell'ospedale e che verranno erogati dal Concessionario con durata ventennale. Il trasferimento di tutte le funzioni dalla sede di largo Barozzi alla nuova struttura è previsto entro il 2012. Stanno per essere completate, infine, tutte le sistemazioni esterne e il verde, che vedranno l’ospedale inserito all’interno di un complesso di parchi e verde pubblico di oltre 700.000 metri quadrati. In questa fase, in particolare, ILSpA ha svolto un ruolo decisivo nella risoluzione delle problematiche verificatesi in sede di collaudo e legate alla presenza di falde sotterranee sull’area del nuovo ospedale, contribuendo alla individuazione delle soluzioni e degli interventi necessari. L'Azienda Ospedaliera ha preso in consegna le prime torri per poter iniziare le attività di installazione degli arredi e ha avviato i lavori di realizzazione delle alte tecnologie nelle aree di neurologia e radiodiagnostica, per l’installazione delle risonanze magnetiche, TAC e acceleratori lineari, che costituiranno l’eccellenza delle tecnologia medica del nuovo ospedale. Nel mese di giugno 2010 ILSpA ha concluso le opere di completamento nel pieno e puntuale rispetto dei tempi contrattuali previsti. I lavori hanno riguardato, tra gli altri, la realizzazione di tutte le centrali tecnologiche di Annual Report 2010 | 49 Sanità Progetto 06 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Ospedali di Luino, Cittiglio, Circolo, Del Ponte e ambulatori di via Monterosa Annual Report 2010 | 51 L'Azienda Ospedaliera di Varese comprende due presidi ospedalieri e un ampio sistema ambulatoriale articolato sul territorio provinciale. Del Presidio di Varese fanno parte l'Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi e l'Ospedale Filippo Del Ponte, entrambi a Varese, e l'Ospedale di Cuasso al Monte. L’Ospedale Causa Pia Luvini di Cittiglio e l’Ospedale Luini Confalonieri di Luino, confluiti nell’Azienda Ospedaliera nel 1998, costituiscono il Presidio Ospedaliero del Verbano. Sanità Progetto 06 Ospedali di Luino e Cittiglio L’ospedale di Cittiglio, situato nel centro abitato, accanto alla stazione ferroviaria e alle vie di collegamento con la Valcuvia, è in grado di gestire le emergenze e di soddisfare una domanda di medio-elevata complessità. L’ospedale di Luino, situato nelle immediate vicinanze del centro storico, si caratterizza per la capacità di far fronte non solo a una domanda di media complessità, ma anche per la dotazione di servizi e strutture adeguate all'emergenza-urgenza. Gli interventi che li riguardano fanno parte di un unico appalto. Come le opere del primo lotto appena ultimate, anche questi lavori, che rendono le strutture rispondenti alle attuali norme di accreditamento sanitario e di sicurezza, riqualificano l’offerta sanitaria del presidio. A Cittiglio i lavori riguardano, al piano terra, la ristrutturazione dell’ingresso principale e la realizzazione del nuovo punto prelievi con sala di attesa; al secondo piano, la ristrutturazione del reparto di medicina generale, la costruzione di un reparto ambulatoriale e day hospital oncologico e il completamento della dotazione di locali per i medici di ostetricia e ginecologia; al terzo piano, la ristrutturazione edile e impiantistica degli ambienti da destinarsi al reparto di pediatria. A Luino gli interventi interessano il padiglione centrale e il Pronto Soccorso. Il primo sarà dotato di nuovi spogliatoi centralizzati, situati al piano seminterrato, mentre al piano rialzato saranno realizzati nuovi ambulatori attrezzati anche per piccoli interventi di endoscopia. Nel Pronto Soccorso è prevista la ristrutturazione edile e impiantistica dei locali al primo e al terzo piano che ospiteranno poliambulatori. Al terzo piano sarà inoltre collocato il reparto di neuropsichiatria infantile. L'aggiudicazione dell'appalto è avvenuta nel febbraio 2010 e il cantiere è stato avviato in ottobre. Ad attività iniziate si sono rilevate delle criticità riguardanti la rispondenza dei solai alla normativa statica ed è stato necessario procedere ad una variante al progetto già approvato. Tipo di intervento Ristrutturazione Valore dell'opera 2,9 milioni di euro Data inizio lavori Ottobre 2010 Ruolo di ILSpA Data ultimazione lavori Luglio 2012 Stazione Appaltante e Direzione Lavori Superficie complessiva dell’intervento 4.112 mq Tipo di contratto Appalto integrato Appaltatore CFC Costruzioni Srl Posti letto (Cittiglio) 57 + 4 day hospital Annual Report 2010 | 53 Sanità Progetto 06 Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi La struttura ospedaliera è costituita da tipologie edilizie di differente datazione storica e di diversa morfologia planimetrica. All’interno del programma di riqualificazione generale, dopo la costruzione del monoblocco inaugurato nel 2006, è stata considerata prioritaria la realizzazione di un nuovo padiglione che accoglierà gli ambulatori, i laboratori di analisi e il day center per la centralizzazione delle funzioni rivolte ai pazienti esterni e delle attività diurne ora dislocate in diversi punti dell'ospedale. L'appalto è stato aggiudicato nel marzo 2010. Il cantiere, aperto in ottobre, ha dovuto superare diverse difficoltà causate dalla preventiva deviazione di tutti i sottoservizi attivi presenti nel sedime e dalla necessità di realizzare una viabilità provvisoria – veicolare e pedonale – in modo da non interrompere la normale attività dell’ospedale. Il padiglione, situato nell’area di edifici esistenti che vengono demoliti, è direttamente collegato con un percorso coperto al monoblocco, in modo da garantire le necessarie relazioni funzionali con il Pronto Soccorso, la rianimazione, la terapia intensiva e con tutti i reparti di degenza. La sua realizzazione, rispondente agli attuali criteri di accreditamento sanitario e normativo, permetterà in futuro la demolizione di alcuni vecchi padiglioni ormai obsoleti. Il fabbricato, costituito da tre piani fuori terra e uno seminterrato, accoglierà al suo interno le seguenti attività: day surgery, degenza diurna, oculistica, nefrologia, dialisi, ampia area per 28 ambulatori, il nuovo centro trasfusionale, i locali amministrativi per il CUP, i laboratori del centro trasfusionale, di microbiologia e genetica e di chimica clinica oltre alle altre funzioni accessorie quali gli spogliatoi per il personale, depositi, vani tecnici. Tipo di intervento Ristrutturazione e potenziamento Valore dell'opera 13,7 milioni di euro Data inizio lavori Ottobre 2010 Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante e Direzione Lavori Data ultimazione lavori Febbraio 2012 Tipo di contratto Appalto concorso Superficie complessiva dell’intervento 6.151 mq Appaltatore Posti letto 48 RTC tra Albini & Castelli Srl, Tagliabue SpA e Co.Ge.S. Consorzio stabile Annual Report 2010 | 55 Ospedale Filippo Del Ponte All’interno della struttura aziendale questo ospedale costituisce il riferimento per le prestazioni di alta specializzazione in campo diagnostico, clinico e chirurgico per le patologie dell’età pediatrica e della sfera ostetrico-ginecologica. È posto in prossimità del centro storico di Varese, della stazione ferroviaria e a breve distanza dall’Ospedale di Circolo. Il complesso è costituito da edifici costruiti in epoche diverse: una villa storica ottocentesca (il cui edificio è già stato consolidato staticamente nel 2002), il padiglione Ottagono costruito nel 1935, il padiglione Vedani del 1958 e il padiglione Nuovo del 1972. sale operatorie. Infine, viene collocato un nuovo montalettighe antincendio a servizio del padiglione Nuovo. L'appalto è stato aggiudicato nel gennaio 2010 e il cantiere è stato aperto in maggio. Si sono riscontrate alcune difficoltà operative a causa dei ristretti spazi per gli approvvigionamenti e lo stoccaggio dei materiali. Sono state inoltre introdotte delle varianti per il rinforzo strutturale di alcune pareti portanti della Villa e per migliorare la qualità delle finiture. Il progetto si articola in diversi interventi. Nella Villa viene realizzato il completamento edile e impiantistico del fabbricato, ora allo stato rustico, per accogliere il CUP al piano terra, gli ambulatori e studi medici ai piani primo e secondo e la sottocentrale termica al piano interrato. Nel padiglione Nuovo si procede alla ristrutturazione edile e impiantistica del quinto piano degenze con aumento dei posti letto da 193 a 221; all'adeguamento normativo del fabbricato e a interventi di manutenzione straordinaria; all'ampliamento al piano terra del Punto di primo intervento pediatrico con separazione dei percorsi e alla realizzazione della camera calda del Pronto Soccorso. Per quanto riguarda i collegamenti al blocco operatorio, viene realizzato un percorso coperto tra il padiglione Nuovo e il padiglione Vedani, sede delle Tipo di intervento Ristrutturazione e adeguamento normativo Data inizio lavori Maggio 2010 Data ultimazione lavori Febbraio 2012 Superficie complessiva dell’intervento 12.797 mq Posti letto 221 Sale operatorie 1 Valore dell'opera 4,6 milioni di euro Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante e Direzione Lavori Tipo di contratto Appalto integrato Appaltatore Consorzio Cooperative Costruzioni Annual Report 2010 | 57 Sanità Progetto 06 Ambulatori di via Monte Rosa Situato a Varese in posizione centrale, il fabbricato che ospita gli ambulatori di via Monterosa è un edificio storico costruito nel 1930 e quindi sottoposto al vincolo della Soprintendenza per i Beni Architettonici. Dal 1998 è proprietà dell'Azienda Ospedaliera e accoglie diverse attività ambulatoriali. È costituito da tre piani fuori terra e un piano seminterrato. Il progetto prevede non solo la ristrutturazione edile e impiantistica, ma anche l’adeguamento alle attuali norme di accreditamento e di sicurezza dei primi due piani ambulatoriali e del piano seminterrato. Più precisamente, nel seminterrato viene realizzata una nuova centrale termica, oltre a locali tecnici, nuovi spogliatoi e spazi di deposito; al piano rialzato viene costruito il nuovo CUP, locali di attesa e ambulatori, un nuovo centro prelievi oltre ai vari locali di supporto; al primo altri locali di attesa, ambulatori e locali di supporto. L'appalto è stato aggiudicato nel febbraio 2010. È stato necessario procedere alla redazione di due perizie di variante: la prima per il rinforzo strutturale dei solai, la seconda per una serie di interventi migliorativi richiesti dall’Azienda Ospedaliera. Tipo di intervento Ristrutturazione e adeguamento normativo Valore dell'opera 1,7 milioni di euro Data inizio lavori Agosto 2010 Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante e Direzione Lavori Data ultimazione lavori Agosto 2011 Tipo di contratto Appalto integrato Superficie complessiva dell’intervento 2.646 mq Appaltatore Ar.Co. Lavori S.C.C. Annual Report 2010 | 59 Sanità Progetto 07 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Presidi Ospedalieri di Sondrio, Sondalo e Morbegno Annual Report 2010 | 61 I presidi ospedalieri di Sondrio, Sondalo e Morbegno fanno parte dell'Azienda Ospedaliera Valtellina Valchiavenna, che comprende anche il Presidio di Chiavenna e sette centri ambulatoriali sparsi sul territorio. Costituita nel 2003, l’Azienda Ospedaliera serve un ambito territoriale interamente montano e molto vasto, oltre 3.000 chilometri quadrati, con un bacino di utenza di 78 comuni e circa 178.000 abitanti. La sua offerta sanitaria deve perciò tenere in considerazione la dispersione spaziale e altimetrica nonché la presenza di flussi turistici rilevanti, concentrati in luoghi e in tempi diversi. Se dunque ogni presidio deve da un lato rispondere in modo integrato alle necessità dell'intero territorio, dall'altro deve essere in grado di soddisfare i fondamentali bisogni di salute degli abitanti della sua zona, offrendo i servizi di ricovero, diagnosi e cura delle patologie acute; fornendo visite mediche e assistenza infermieristica; erogando atti e procedure di tipo diagnostico, terapeutico e riabilitativo; garantendo operazioni di soccorso in situazioni di urgenza ed emergenza medica. Gli interventi in programma, aggiudicati nel marzo 2010, miglioreranno le condizioni di sicurezza e comfort di pazienti e personale, eleveranno la qualità delle prestazioni e consentiranno l'accreditamento delle strutture. Sanità Progetto 07 Presidio Ospedaliero di Sondrio Il Presidio Ospedaliero di Sondrio, struttura costituita da tipologie edilizie di differente datazione storica e di diversa morfologia planimetrica, ospita circa 400 posti letto accreditati in tre distinti padiglioni. All’interno del programma di riqualificazione generale, è stata considerata prioritaria la realizzazione di un nuovo blocco operatorio. L’attuale attività chirurgica (circa 6.500 interventi l'anno) viene svolta in tre blocchi operatori distinti, ciascuno dotato di un proprio servizio di sterilizzazione e composto da due sale operatorie. Tale organizzazione determina una profonda dispersione di risorse. Il progetto di ristrutturazione e ampliamento, mentre aumenta da 6 a 8 il numero delle sale operatorie, prevede la centralizzazione dell’attività chirurgica e la creazione di una sola centrale di sterilizzazione idonea per l’attività dell'intero presidio. di degenza al letto operatorio e viceversa al termine dell’intervento chirurgico (il cosiddetto "filtro di entrata degli operandi"). Si prevedono ampi spazi per lo stoccaggio del materiale pulito, delle attrezzature, dei farmaci e presidi. È stata inoltre posta particolare attenzione ai percorsi annessi alle sale operatorie: per l’ingresso del personale, attraverso spogliatoi filtro; per l’ingresso dei pazienti attraverso il "filtro di entrata degli operandi"; per la raccolta del materiale sporco in uscita dalle sale e per l’ingresso del materiale sterile attraverso l’inserimento di montacarichi. Essi collegheranno il blocco operatorio con la nuova centrale di sterilizzazione posta al piano sottostante e affiancata dalla centrale impianti. Il nuovo blocco, situato nell’area a verde prospiciente il padiglione sud, viene posizionato in modo da garantire le necessarie relazioni funzionali con il Pronto Soccorso, la rianimazione, la terapia intensiva e con i reparti di degenza chirurgica. Le sale operatorie saranno realizzate con telaio in acciaio di tipo autoportante e dotate di portici quadrangolari pensili attrezzati. L’accesso dei pazienti al gruppo operatorio, con percorso dedicato, avverrà attraverso una zona dove saranno trasferiti dal loro letto Tipo di intervento Ristrutturazione e ampliamento Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Data inizio lavori Novembre 2010 Data ultimazione lavori Dicembre 2011 Tipo di contratto Appalto integrato Superficie complessiva dell’intervento 2.429 mq Appaltatore Sale operatorie 8 RTC tra Contessa Giulio Srl, Carnazzola Camillo SpA e Sielv Srl Valore dell'opera 6,1 milioni di euro Annual Report 2010 | 63 Sanità Progetto 07 Presidio Ospedaliero di Sondalo La Struttura di Ricovero e Cura di Sondalo nasce dall'iniziativa dell'insigne pneumologo Eugenio Morelli (18811960), impegnato nella prima metà del Novecento nella lotta contro la tubercolosi e le malattie polmonari sociali. La tipologia del villaggio sanatoriale Morelli riflette le conoscenze scientifiche e mediche dell'epoca in cui è stato costruito, gli anni Trenta. Si articolava in origine in nove padiglioni grandi e luminosi, di cui oggi ne sono attivi cinque. Il progetto di ristrutturazione interessa esclusivamente il padiglione 4, imponente struttura di 8 piani che ospita già il Pronto Soccorso, la radiologia, l'ortopedia, l'endoscopia, l'urologia, le degenze di chirurgia toracica, vascolare e generale, il blocco operatorio e la rianimazione. L'intervento prevede l’adeguamento antincendio della struttura e la ristrutturazione, ai fini dell’accreditamento, dei reparti di degenza di ostetriciaginecologia e di neurochirurgia. Lo spostamento del reparto porta evidenti vantaggi, perché lo avvicina alle unità anestesia-rianimazione e cardiocoronarica, facilitando così la gestione delle emergenzeurgenze. Il nuovo reparto di neurochirurgia, al secondo piano seminterrato, sarà invece dotato di 25 posti letto ordinari, un posto per day hospital e uno per day surgery. Per corrispondere alla nuova normativa di prevenzione incendi e ai requisiti di accreditamento, sarà anche realizzato un nuovo impianto di distribuzione dei gas medicinali e di energia elettrica. Principio guida dell'intervento è stato quello di tutelare il più possibile il valore intrinseco della struttura dell’edificio esistente, vincolato secondo il D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42, evitando, ove possibile, di intervenire con opere invasive che avrebbero potuto cambiarne la morfologia. Le fasi del cantiere si svolgeranno nel rispetto delle attività sanitarie che per la centralità del presidio sul territorio non possono essere sospese. Nel padiglione 4 sarà realizzata una nuova rete idrica antincendio, un impianto di rilevazione incendi e luci di emergenza, zone filtro a prova di fumo e compartimentazioni, due scale di emergenza esterne. Il nuovo reparto di ginecologia-ostetricia, posto al primo piano seminterrato, sarà dotato di un blocco parto e di 14 posti letto ordinari, un posto per day hospital e uno per day surgery per un totale di 16 così distribuiti: 12 posti letto per ginecologia e 4 per ostetricia con rooming-in. Tipo di intervento Ristrutturazione e adeguamento normativo Data inizio lavori Novembre 2010 Data ultimazione lavori Settembre 2012 Superficie complessiva dell’intervento 16.653 mq Posti letto 43 Valore dell'opera 4,4 milioni di euro Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Tipo di contratto Appalto integrato Appaltatore Consorzio Litta Annual Report 2010 | 65 Presidio Ospedaliero di Morbegno Fino ad oggi il Presidio Ospedaliero di Morbegno si è caratterizzato come polo medico-riabilitativo, con forte presenza di attività ambulatoriale e di diagnostica. Allo stesso tempo ha permesso di effettuare in loco anche quella parte dell’attività interventistica chirurgica che non richiedeva prolungata degenza o elevata complessità d’intervento. e di quello per alimentazione in continuità assoluta per le utenze delle sale operatorie e i nuovi quadri di distribuzione. In un'ottica di ampliamento e miglioramento dell'offerta dei servizi e ai fini dell'accreditamento verranno perciò ristrutturati i reparti di lungodegenza e medicina generale e contestualmente il blocco operatorio. Verrà poi effettuato il trasferimento del Cup/Cassa dal padiglione S. Antonio al Mattei-Vanoni e si procederà con l'adeguamento alla normativa antincendio dei padiglioni Mattei-Vanoni e Parravicini. Questi ultimi saranno dotati di nuova rete idrica antincendio, impianto di rilevazione incendi e luci di emergenza, zone filtro a prova di fumo e compartimentazioni, due scale di emergenza esterne, una sul lato Mattei ed una sul lato Vanoni. L’attuale impianto di distribuzione dei gas medicinali, alimentato dalle centrali di produzione ed erogazione site in distinti locali a nord del presidio, verrà modificato e integrato. Per quanto riguarda la rete elettrica, è prevista una serie di interventi di carattere generale, tra cui il rifacimento della cabina elettrica di trasformazione medio-bassa tensione, la realizzazione dell’impianto per alimentazione di emergenza con gruppo elettrogeno Tipo di intervento Ristrutturazione e adeguamento normativo Data inizio lavori Ottobre 2010 Data ultimazione lavori Maggio 2012 Superficie complessiva dell’intervento 12.700 mq Posti letto 25 Sale operatorie 2 Valore dell’opera 3,4 milioni di euro Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Tipo di contratto Appalto integrato Appaltatore Ar.Co. Lavori S.C.C. Annual Report 2010 | 67 Sanità Progetto 08 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Presidio Ospedaliero di Mariano Comense Annual Report 2010 | 69 Presidio Ospedaliero di Mariano Comense L’Ospedale Felice Villa, appartenente all’Azienda Ospedaliera Sant’Anna di Como, si trova nel centro cittadino di Mariano Comense ed è costituito da diversi edifici realizzati in epoche differenti. I lavori di ristrutturazione, avviati nel dicembre 2009, riguardano l’edificio centrale, il cosiddetto corpo A-monoblocco. L’intervento prevede la ristrutturazione dei reparti di degenza dell’ala est, dal piano rialzato al terzo, ed esige una cura particolare nella gestione delle interferenze con le attività sanitarie in corso ai piani limitrofi. A novembre 2010 è stato riattivato il piano rialzato e sono stati sostituiti gli ascensori interni, mentre entro la metà del prossimo anno è previsto il completamento e il trasferimento di tutti gli altri piani di degenza. A seguire sarà realizzato un nuovo montalettighe antincendio esterno e si procederà all'ammodernamento dei locali spogliatoio del personale collocati al piano seminterrato. Tali migliorie, tra cui anche il rifacimento dei servizi igienici per garantire l’accessibilità dei disabili, hanno lo scopo di adeguare la struttura alle norme di accreditamento, mentre il rifacimento dell’impianto di gas medicali e la realizzazione dell'impianto di aria condizionata porteranno all’adeguamento impiantistico dei reparti di degenza. Tipo di intervento Ristrutturazione e adeguamento normativo Data inizio lavori Dicembre 2009 Data ultimazione lavori Gennaio 2012 Superficie complessiva dell’intervento 3.260 mq Posti letto 84 Valore dell'opera 2,3 milioni di euro Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Tipo di contratto Appalto di lavori Appaltatore PSP SpA Annual Report 2010 | 71 Sanità Progetto 09 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Presidi Ospedalieri di Gavardo e Manerbio Annual Report 2010 | 73 I presidi ospedalieri di Gavardo e Manerbio fanno parte dell'Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda, che complessivamente serve un potenziale bacino d'utenza di oltre 300.000 abitanti, con picchi maggiori nel periodo estivo dovuti al notevole afflusso turistico nell'area. In entrambi la struttura è connotata come ospedale per acuti: a Gavardo sono concentrate tutte le specialità di base; a Manerbio vi sono anche quelle intermedie e le terapie intensive (unità coronarica, patologia neonatale, rianimazione). Questo fa sì che la loro collocazione nella rete d'emergenza e urgenza sia diversa: a Gavardo si trova il Pronto Soccorso, mentre Manerbio è sede di Dipartimento Emergenza e Accettazione (DEA). Sanità Progetto 09 Presidio Ospedaliero di Gavardo L’area di intervento è situata nel settore settentrionale del Comune di Gavardo, in località Montecroce. L'ospedale si articola in corpi di fabbrica realizzati in tempi diversi e raccordati tra loro da corpi di collegamento e da altri quattro edifici destinati a servizi e impianti tecnologici. Ospita, tra l'altro, una morgue che sarà demolita e sostituita da un nuovo spazio per il cordoglio dei defunti. Le criticità della struttura sono l'insufficienza delle aree destinate alle degenze; l'inadeguatezza della disposizione planimetrica che non soddisfa le relazioni prioritarie tra le aree funzionali né le necessarie separazioni tra flussi; la compressione dell’area del Pronto Soccorso; l'inadeguata fruibilità diretta dall’esterno e verso la morgue; l'interferenza con i percorsi interni all’area ospedaliera. aspetti compositivi e dimensionali degli ambienti progettati, ma coinvolgono la globalità dei sistemi tecnologici, migliorando la qualità degli spazi, ma anche il rendimento complessivo della struttura sanitaria, la sua resa energetica e il conseguente impatto ambientale. Nel febbraio del 2010 sono stati avviati i lavori. Le prime attività di cantiere, quali la realizzazione delle palificate e lo scavo di sbancamento, si sono dimostrate fin da subito complesse a fronte della situazione geologica del sito caratterizzata dalla presenza sia di trovanti lapidei di grandi dimensioni sia dell’acqua di falda. Il costante impegno di ILSpA ha portato in tempi brevi alla risoluzione di tali criticità. Si prevede pertanto la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica che ospiterà Pronto Soccorso, morgue, degenza, logistica ed emodinamica. Nel far fronte ai problemi dell’attuale presidio, il progetto ha posto particolare cura nel ridisegno dei percorsi, in modo da ottimizzare l’accessibilità da parte degli utenti interni ed esterni, oltre che soddisfare le nuove esigenze dimensionali. L’attenzione all’aspetto funzionale ha poi comportato soluzioni progettuali che non si traducono esclusivamente in Tipo di intervento Ampliamento Valore dell'opera 16 milioni di euro Data inizio lavori Febbraio 2010 Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante Data ultimazione lavori Febbraio 2012 Tipo di contratto Appalto concorso Superficie complessiva dell’intervento 10.326 mq Appaltatore RTC tra Siram SpA e Ar.Co. Lavori S.C.C. Posti letto 97 Annual Report 2010 | 75 Presidio Ospedaliero di Manerbio Il Presidio di Manerbio si trova nelle immediate vicinanze del paese e serve una vasta area della bassa bresciana con una popolazione residente di oltre 120.000 abitanti. La struttura esistente, composta da quattro fabbricati, necessita di interventi di ampliamento e ristrutturazione finalizzati all’accreditamento e alle nuove esigenze sanitarie. L'intervento riguarda l'ampliamento dell'ala ovest, dove al piano rialzato sarà realizzata un’unità operativa per complessivi 38 posti letto; l’ala est, dove al piano rialzato saranno collocate fisioterapia e sala gessi e al secondo piano il nuovo gruppo parto; il corpo ottagonale al piano primo, che ospiterà la nuova unità di rianimazione. La struttura del nuovo corpo di fabbrica è stata dimensionata per accogliere le esigenze di eventuali futuri ampliamenti: essa si svilupperà infatti per due piani fuori terra, ma potrà supportarne in futuro complessivamente cinque. La prima fase, che consiste nella ristrutturazione del primo piano del corpo ottagonale e nella realizzazione del nuovo corpo di ampliamento nell'ala ovest, è stata avviata nel gennaio 2010. La tipologia dei lavori e la particolarità dell’ambito in cui essi si svolgono richiedono, per l’intera durata del cantiere, un impegno costante nel coordinamento e nella gestione delle interferenze, per garantire e tutelare l’attività sanitaria in corso nelle aree limitrofe al cantiere. Tipo di intervento Ristrutturazione e ampliamento Valore dell'opera 4 milioni di euro Data inizio lavori Gennaio 2010 Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante Data ultimazione lavori Luglio 2013 Tipo di contratto Appalto di lavori Superficie complessiva dell’intervento 3.800 mq Appaltatore RTC tra Steda SpA e Europa Elettroindustriale Srl Posti letto 44 Annual Report 2010 | 77 Sanità Progetto 10 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Ospedale di Saronno Annual Report 2010 | 79 Sanità Progetto 10 Ospedale di Saronno L’Ospedale di Saronno, afferente l'Azienda Ospedaliera Ospedale di Circolo di Busto Arsizio, occupa un’area di circa 36.000 metri quadrati e si trova immediatamente a ridosso del centro storico della città. I lavori di ristrutturazione e ampliamento, che interessano alcuni piani del nuovo padiglione specialistico, renderanno la struttura corrispondente ai requisiti di accreditamento. Il progetto, che recepisce le necessità funzionali e persegue gli obiettivi strategici dell’Azienda Ospedaliera, prevede tre interventi. Il primo si realizza con il trasferimento del servizio dialisi, attualmente collocato nel padiglione di medicina generale, nel semipiano ovest del piano rialzato del padiglione. Se dunque fino ad oggi la dialisi, oltre che poco integrata con il resto della struttura, si è trovata distante dall’ingresso principale, ora viene spostata proprio in prossimità dell’ingresso, negli spazi attualmente occupati dai poliambulatori, al fine di migliorare l’accessibilità dei pazienti al servizio. Il secondo intervento riguarda il trasferimento del reparto di ostetricia dal secondo al quarto piano del nuovo padiglione specialistico, destinato fino a oggi alle degenze di ortotraumatologia. Lo spostamento coinvolge anche il blocco parto, che viene anch’esso trasferito qui dall'ottavo piano e quindi integrato al reparto. Il terzo porterà le degenze di neurologia, oggi collocate al nono piano del padiglione, al secondo piano, attualmente destinato alle degenze di ostetricia e ginecologia. Il poliambulatorio che occupa il semipiano rialzato ovest e la degenza di ortotraumatologia verranno trasferiti in altra sede indicata in seguito dall'Azienda Ospedaliera. Le attività non disturberanno la continuità del servizio di quei piani non direttamente interessati dall’intervento (terzo, primo e rialzato), a eccezione di brevi periodi indispensabili alle realizzazioni impiantistiche di attraversamento. L'appalto è stato aggiudicato nell'aprile 2010. Il cantiere, che aprirà a gennaio 2011, si svilupperà in tre fasi. La prima vedrà la realizzazione del nuovo reparto di ostetricia e blocco parto, con la ristrutturazione del quarto piano del nuovo padiglione specialistico. La seconda fase consisterà nella costruzione del nuovo reparto dialisi e del collettore fognario. Una volta completati e attivati i reparti del quarto piano e del rialzato, potranno avere inizio i lavori di ristrutturazione al secondo piano. Tipo di intervento Ristrutturazione e ampliamento Sale operatorie 1 Data inizio lavori Gennaio 2011 Valore dell'opera 3,5 milioni di euro Data ultimazione lavori Luglio 2012 Ruolo di ILSpA Superficie complessiva dell’intervento 3.190 mq Stazione Appaltante e Direzione Lavori Tipo di contratto Appalto integrato Posti letto 46 Appaltatore Consorzio Stabile Consta Annual Report 2010 | 81 Sanità Progetto 11 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Presidi Ospedalieri di Cuggiono e Magenta Annual Report 2010 | 83 I presidi ospedalieri di Cuggiono e Magenta, in provincia di Milano, fanno parte dell'Azienda Ospedaliera di Legnano. Gli interventi che li interessano rientrano in un più ampio programma di riqualificazione dell'intera rete ospedaliera legnanese. Sanità Progetto 11 Presidio Ospedaliero di Cuggiono L’intervento rappresenta una rivisitazione strategica finalizzata a una profonda riorganizzazione del presidio, anche a fronte delle recenti modifiche normative che comportano adeguamenti sostanziali di funzioni, servizi e reparti. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo edificio concepito come ampliamento dell’esistente e, pertanto, costruito in maniera contigua al corpo di collegamento tra il padiglione Ala Nuova del 1997 e il padiglione che risale al 1967. Al suo interno è previsto l’inserimento di alcune importanti funzioni di alta tecnologia che interessano nel dettaglio il quartiere operatorio, la diagnostica per immagini, il servizio di riabilitazione e la centrale di sterilizzazione collegate alle attività sanitarie esistenti. Particolare attenzione è dedicata alla definizione dei collegamenti sia verticali che orizzontali e alla differenziazione dei percorsi. I lavori sono iniziati il 10 novembre 2010 con la realizzazione dei parcheggi a raso e gli scavi propedeutici alla realizzazione del nuovo edificio in ampliamento. Tipo di intervento Ristrutturazione e ampliamento Posti auto 67 Data inizio lavori Novembre 2010 Valore dell'opera 8 milioni di euro Data ultimazione lavori Ottobre 2012 Ruolo di ILSpA Superficie complessiva dell’intervento 5.432 mq Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Posti letto 49 Tipo di contratto Appalto concorso Sale operatorie 3 Appaltatore RTC tra Ar.Co. Lavori S.C.C., Acmar SCpA e Ceir S.C.C. Annual Report 2010 | 85 Presidio Ospedaliero di Magenta I lavori in corso presso le ali C e D del cosiddetto monoblocco consistono principalmente nell'adeguamento del sistema edilizio e di quello impiantistico ai fini dell’accreditamento. Inoltre si interviene sulla struttura mediante il posizionamento di shock transmitters, ovvero dispositivi di vincolo dinamico tra i giunti dei vari elementi che costituiscono il monoblocco. I lavori sono iniziati il 13 dicembre 2010 con la realizzazione della nuova cabina elettrica e le opere di ristrutturazione del nono piano. Per quanto riguarda il sistema dei collegamenti verticali, è prevista la messa a norma generale attraverso la sostituzione degli ascensori e dei montalettighe, in conformità ai nuovi regolamenti vigenti. Per quanto attiene invece alle degenze, gli interventi riguardano la ristrutturazione integrale delle aree attraverso la sostituzione dei serramenti, il rifacimento dei pavimenti e dei controsoffitti, la posa di un impianto di gas medicali rispondenti alle più recenti normative e la realizzazione ex novo di un impianto di condizionamento dell’aria, con nuove UTA in copertura e un nuovo gruppo frigo posizionato nel cortile dell’ospedale. L'intera struttura sarà alimentata da una nuova cabina elettrica di media tensione con relativi trasformatori e tutti i più moderni sistemi di sicurezza. Il progetto pone particolare attenzione allo studio dei colori, delle finiture e degli arredi che andranno a caratterizzare le degenze dei piani oggetto di intervento. Tipo di intervento Adeguamento strutturale e impiantistico Data inizio lavori Dicembre 2010 Data ultimazione lavori Settembre 2013 Superficie complessiva dell’intervento 10.900 mq Posti letto 259 Valore dell'opera 9,7 milioni di euro Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Tipo di contratto Appalto concorso Appaltatore Ar.Co. Lavori S.C.C. Annual Report 2010 | 87 Sanità Progetto 12 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Presidi Ospedalieri di Melzo e Vizzolo Predabissi Annual Report 2010 | 89 Con i sei presidi di Melzo, Vizzolo Predabissi, Cernusco sul Naviglio, Gorgonzola, Cassano d'Adda, Vaprio d'Adda, l’Azienda Ospedaliera di Melegnano serve 14 comuni della provincia di Milano e ha un potenziale bacino di utenza di oltre mezzo milione di cittadini. Gli interventi previsti a Melzo e Vizzolo miglioreranno le condizioni di sicurezza e comfort di pazienti e personale, renderanno la struttura adeguata alle più recenti normative regionali e nazionali, elevando il livello delle sue prestazioni. Sanità Progetto 12 Presidio Ospedaliero di Melzo L’area su cui insiste il complesso ospedaliero è situata alla periferia nord-est di Melzo ed è circondata da insediamenti agricoli, residenziali e di terziario. Il complesso è formato da due blocchi: l’edificio storico e il più recente monoblocco, oltre ai fabbricati minori che hanno funzione tecnica e di servizio. L’intervento si articola in quattro fasi funzionali, che garantiranno il normale svolgimento dell'attività sanitaria nonché la regolare prosecuzione delle lavorazioni. L'aggiudicazione dell'appalto è avvenuta nell'aprile 2010 e i lavori sono stati avviati in dicembre. L’edificio storico presenta quattro livelli: il piano interrato, il rialzato, il primo piano e la copertura. Su questo corpo di fabbrica si interverrà effettuando il riassetto distributivo e funzionale delle aree dei piani rialzato e primo per circa 1.600 metri quadrati. Vengono rifunzionalizzati i reparti di degenza e day hospital oncologici, laboratori e CUP/Accettazione/Centro Prelievi e di tutti gli spazi annessi. Scopo finale dell’intervento è l’accreditamento dell’intero complesso ospedaliero. Il monoblocco, invece, è costituito da otto livelli: un piano interrato, uno rialzato, quattro di degenza e lungodegenza, uno con spazi di servizio e supporto e un piano copertura per un totale di circa 6.500 metri quadrati. I lavori interessano le degenze dei reparti di chirurgia pediatrica, ortopedia, medicina generale, ginecologia e otorinolaringoiatria. Nella parte esterna è prevista la realizzazione di due elevatori, una vasca antincendio e una cabina elettrica. Tipo di intervento Razionalizzazione e adeguamento normativo Data inizio lavori Dicembre 2010 Data ultimazione lavori Aprile 2013 Superficie complessiva dell’intervento 8.710 mq Posti letto 182 Sale operatorie 4 Valore dell'opera 8,5 milioni di euro Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Tipo di contratto Appalto integrato Appaltatore RTC tra Sielv SpA e Soimper SpA Annual Report 2010 | 91 Presidio Ospedaliero di Vizzolo Predabissi Il territorio su cui sorge il Presidio di Vizzolo Predabissi è attraversato dall'importante arteria di comunicazione stradale tracciata sull'antica Emilia. Più precisamente, il complesso ospedaliero si affaccia sulla storica via Pandina. La zona è anche facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici sia dai dintorni e che dalla città di Milano. Costruito tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, l'ospedale è caratterizzato da edifici di dimensioni relativamente piccole a corpo triplo, sorti in tempi diversi ma tutti collegati tra loro. Gli interventi che riguardano il blocco "ex infettivi" portano a trasferire qui tutte le attività connesse al centro prelievi, alla dialisi e al centro unico di prenotazione, CUP, che viene ampliato. Dal monoblocco i laboratori si spostano al quinto piano delle ali nuove, dove vengono riorganizzati e dotati di spazi di supporto all’accoglienza e di un servizio immunotrasfusionale con banca del sangue, patologia clinica e microbiologia. Il complesso è costituito da tre corpi di fabbrica principali ai quali è stato aggiunto, negli anni Novanta, un quarto edificio secondo la stessa logica aggregativa, in sequenza lineare. I quattro blocchi si identificano come corpi bassi, monoblocco, edificio “ex infettivi” e ali nuove. Gli interventi, in modo e in misura diversa, toccano ciascuno di essi e ne migliorano l'efficienza attraverso una più razionale riorganizzazione delle funzioni. Nei corpi bassi, dove si concentrano le attività di diagnosi e cura ed emergenzaurgenza, vengono ristrutturati il Pronto Soccorso al piano interrato e la centrale di sterilizzazione al piano terra. Al primo piano del monoblocco, dove fino a oggi hanno trovato posto i laboratori di analisi, viene ubicato il nuovo blocco operatorio. Accanto ad esso si colloca il reparto di rianimazione. Per la morgue al piano terra si prevede una ridistribuzione del layout interno. Tipo di intervento Ampliamento e adeguamento normativo Data inizio lavori Dicembre 2010 Data ultimazione lavori Agosto 2013 Superficie complessiva dell’intervento 9.266 mq Posti letto 350 Sale operatorie 8 Valore dell'opera 11,8 milioni di euro Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Tipo di contratto Appalto integrato Appaltatore Co.Ve.Co COOP SpA Sanità Progetto 12 Infine, per migliorare la capacità ricettiva del complesso, il progetto rivede il sistema dei percorsi esterni delle emergenze, dei visitatori e dei dipendenti. È prevista una nuova area destinata a parcheggio. Per migliorare l'efficienza dei flussi si interviene sulla camera calda che viene spostata rispetto all’ubicazione originaria, ampliata e dotata di nuove predisposizioni impiantistiche interne. Per agevolare invece l'ingresso alla morgue da parte dei visitatori viene modificato il suo accesso pedonale e sostituito il cancello esistente con un nuovo cancello carrabile automatizzato. Tra le eccellenze del progetto è da sottolineare la realizzazione di un brise soleil in cotto sulla facciata dei corpi bassi, che migliora le caratteristiche performanti in termini di habitat funzionale degli spazi oltre a svolgere le funzioni di raccordo estetico architettonico con il resto del corpi di fabbrica preesistenti e mascheramento dell’ingombro degli impianti in copertura dei corpi bassi. Nell'aprile 2010 Infrastrutture Lombarde ha aggiudicato l'appalto. Il progetto, che anche in questo caso prevede una realizzazione per fasi, è stato approvato in dicembre. Annual Report 2010 | 93 Sanità Progetto 13 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Presidi Ospedalieri di Mantova, Asola e Bozzolo Annual Report 2010 | 95 Sviluppare le vocazioni già presenti nelle strutture sanitarie rendendole sempre più moderne e funzionali, improntate alla flessibilità organizzativa. Questo è l'obiettivo dei lavori che interessano i presidi di Mantova, Asola e Bozzolo dell'Azienda Carlo Poma. Si intende così migliorare la rete di servizi ospedalieri, ambulatoriali e psichiatrici attiva sul territorio provinciale, in particolare per quanto attiene ai servizi di emergenzaurgenza, alla rete oncologica e ai dipartimenti interaziendali. Gli interventi di ristrutturazione definiscono la volontà di dare un'immediata risposta all’utenza nel campo dell’accoglienza, nel settore dell’emergenza e nello sviluppo dell’offerta di prestazioni specialistiche chirurgiche. Sanità Progetto 13 Presidio Ospedaliero di Mantova Gli interventi che riguardano il Presidio Ospedaliero di Mantova hanno lo scopo di adeguare le attività e i servizi agli standard previsti dalle vigenti norme in materia di accreditamento, fornendo un ambiente il più possibile confortevole per utenti e lavoratori e garantendo le migliori condizioni di sicurezza, nonché la possibilità di utilizzare adeguatamente le nuove tecnologie introdotte in ambito sanitario. I lavori si concentrano nel blocco B e nel blocco C del padiglione polichirurgico. Il blocco B corrisponde al terzo lotto polichirurgico, iniziato a costruire nel 1974 e inaugurato vent'anni dopo, nel 1994. Qui è prevista la ristrutturazione del comparto operatorio, viene potenziato il reparto di rianimazione e realizzata una nuova sala parto con conseguente spostamento del reparto di fecondazione assistita negli ambulatori “ex amniocentesi”. Viene infine costruito un gruppo di poliambulatori polispecialistici negli spazi precedentemente occupati dal nido (di cui è previsto lo spostamento nel blocco C). Il blocco C corrisponde al primo lotto polichirurgico. È stato completato e attivato nel 1977. Vi si prevede la realizzazione del rooming-in nell’unità operativa di ostetricia e il potenziamento delle unità operative di cardiologia, ortopedia e oculistica. Per quest’ultima, si pone particolare attenzione al day surgery, dove ormai si concentra prevalentemente l’attività. Tipo di intervento Ristrutturazione e adeguamento normativo Data inizio lavori Maggio 2010 Data ultimazione lavori Luglio 2015 Superficie complessiva dell’intervento 32.425 mq Posti letto 166 La riorganizzazione dei reparti di degenza privilegerà le camere a uno e due posti letto, riducendo il numero delle stanze a tre posti. Al fine di garantire la continuità nell’erogazione dei servizi sanitari, gli interventi edili e impiantistici sono stati suddivisi in 28 fasi successive. I lavori sono iniziati il 20 maggio 2010, con le prime demolizioni all’interno del blocco operatorio. Il 21 giugno sono stati avviati i lavori anche all’interno della radiologia. Sono in corso le opere di realizzazione di nuove pareti, sottofondi, compartimentazioni REI e reti impiantistiche sia all’interno del blocco operatorio che della radiologia. Inoltre, sono iniziate le attività di realizzazione delle prime canne shunt, canne fumarie che servono più utenze. L’intervento di ILSpA ha permesso l’integrazione di due progetti inizialmente distinti (blocco B e blocco C), con conseguente compressione dei tempi previsti per la realizzazione (da 8 a 5 anni). Sale operatorie 8 Valore dell'opera 12,1 milioni di euro Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante Tipo di contratto Appalto di lavori Appaltatore Consorzio Cooperative Costruzioni CCC Annual Report 2010 | 97 Presidio Ospedaliero di Asola Il Presidio Ospedaliero di Asola deriva da costruzioni non omogenee, edificate in epoche successive sui resti di un antico convento secentesco. Gli interventi in programma consentiranno la riorganizzazione complessiva di tutte le aree funzionali, garantendo il rispetto dei requisiti di accreditamento. Aumenteranno i posti letto di degenza diurna, con l’istituzione di un intero reparto dedicato alla day care. Saranno potenziati i servizi ambulatoriali, grazie alla realizzazione di una zona dedicata agli ambulatori specialistici e di un’area diagnostica di endoscopia. Sarà ampliato il Pronto Soccorso, con una nuova area di osservazione e una più ampia camera calda. Saranno poi realizzati una degenza di medicina per 27 posti letto, un punto nascita con annessa degenza di ostetricia, una day surgery integrata con un'area ambulatoriale e un piccolo blocco operatorio dedicato. L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare le vocazioni già presenti nella struttura sanitaria: • realizzando una struttura moderna e funzionale improntata alla flessibilità organizzativa con un forte incremento dei posti letto di day hospital e day surgery; • offrendo agli ospiti uno spiccato senso di umanizzazione dell’assistenza, un luogo ben organizzato funzionalmente e facile nei percorsi di accesso e interni; La ristrutturazione proposta garantirà la piena funzionalità sanitaria, elevando nel contempo le attuali condizioni di sicurezza con la realizzazione di nuovi corpi di fabbrica e di adeguate vie d’esodo. Al fine di assicurare la continuità nell’erogazione dei servizi sanitari, gli interventi edili e impiantistici del Presidio Ospedaliero di Asola saranno realizzati in due fasi successive. Nella fase A gli interventi interesseranno il corpo di fabbrica anni Settanta. Contemporaneamente saranno realizzati i nuovi volumi 1 e 2, adibiti a luogo sicuro, e il volume 3, destinato a camera calda, che andrà ad ampliare il Pronto Soccorso. Nella fase B, oltre alla ristrutturazione dei piani terra e primo, si realizzerà il nuovo volume 4 adibito a luogo sicuro ed area tecnica. A dicembre 2010 sono state completate le demolizioni all'interno delle aree consegnate di fase A e sono in corso sia la realizzazione dei nuovi fabbricati (volumi 1, 2 e 3), sia le attività all'interno delle aree consegnate. • motivando il già forte senso di appartenenza e il forte legame con la comunità e il territorio. Tipo di intervento Ristrutturazione Sale operatorie 2 Data inizio lavori Luglio 2010 Valore dell'opera 3,1 milioni di euro Data ultimazione lavori Luglio 2013 Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante Superficie complessiva dell’intervento 4.774 mq Tipo di contratto Appalto di lavori Appaltatore Posti letto 67 RFM Costruzioni Generali Scarl Annual Report 2010 | 99 Presidio Riabilitativo Multifunzionale di Bozzolo L’intervento è localizzato nel centro abitato di Bozzolo, in stretta connessione con la realtà urbana del paese, posto al limite del centro storico individuato dall’asse di via Bonoldi e con accesso nella zona periurbana a vocazione residenziale di via XXV Aprile. L’insieme sistematico degli interventi previsti per il presidio si propone di individuare un riequilibrio funzionale che garantisca i requisiti minimi di sicurezza e che consenta l’accreditamento della struttura. Gli interventi di ristrutturazione si possono ricondurre a tre categorie: • sistemazione e razionalizzazione delle aree esterne, necessarie a garantire la separazione dei flussi; • lavori di recupero sui vecchi fabbricati dell'Antico Ospitale, che verranno riabilitati per mantenere funzioni tipicamente amministrative e di servizio; locale richiede, ma in particolare il DPR 14 gennaio 1997, il DGR 6 agosto 1998 n. 6/38133 e le successive circolari interpretative. I lavori sono quindi, in generale, di manutenzione e ristrutturazione, ma, in un'ottica di omogeneità funzionale, prevedono anche una ricollocazione di settori ora dislocati in modo non razionale. Al fine di garantire la continuità nell’erogazione dei servizi sanitari, gli interventi edili ed impiantistici del presidio sono suddivisi in 12 fasi successive. A dicembre 2010 sono stati ultimati i lavori all’interno del fabbricato tecnologico. È in corso la costruzione della nuova camera calda, nonché la ristrutturazione dell’area accettazione e del Centro Unico Prenotazioni, CUP. • razionalizzazione dei nuovi edifici, anche mediante la riqualificazione del fabbricato tecnologico, la realizzazione della piazzola ecologica, il potenziamento della zona riservata alla diagnostica di laboratorio, la creazione di una camera calda con accettazione attraverso un tunnel coperto e la realizzazione di altre opere accessorie. Gli interventi saranno finalizzati a soddisfare tutti i requisiti che la normativa nazionale, regionale e Tipo di intervento Ristrutturazione Valore dell'opera 3,3 milioni di euro Data inizio lavori Maggio 2010 Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante Data ultimazione lavori Giugno 2013 Tipo di contratto Appalto di lavori Superficie complessiva dell’intervento 14.984 mq Appaltatore RTC tra Sielv SpA e Soimper SpA Posti letto 100 Annual Report 2010 | 101 Sanità Progetto 14 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Ospedale Niguarda Ca' Granda Annual Report 2010 | 103 Sanità Progetto 14 Ospedale Niguarda Ca' Granda Obiettivo degli interventi che stanno rinnovando l'Ospedale di Niguarda è dotare lo storico nosocomio milanese di due nuovi blocchi dedicati rispettivamente a high e low care. I nuovi blocchi hanno la stessa impostazione degli edifici preesistenti: sono costituiti da una piastra centrale di cinque livelli, delimitata a est e a ovest da due edifici a corpo quintuplo di sei livelli complessivi, dedicati in gran parte alla degenza dei pazienti. Le funzioni dell’ospedale saranno divise, non solo idealmente, proprio dalla presenza dei due blocchi: un’area sarà dedicata all’emergenza-urgenza, alle alte specialità e al trattamento di pazienti in terapia intensiva, mentre l’altra sarà destinata alla media assistenza, al dipartimento materno-infantile e alle specialità di base. Saranno inoltre realizzati una moderna centrale di cogenerazione e un fabbricato per i servizi logistici centralizzati. Il progetto, già molto impegnativo, deve anche tenere conto della rilevanza architettonica del complesso, esempio di architettura sanitaria razionalista tutelato dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici. Tipo di intervento Nuova costruzione e ristrutturazione Data inizio lavori fase 1 Marzo 2007 Data ultimazione lavori fase 1 Dicembre 2009 Data inizio lavori fase 2 Gennaio 2011 Data ultimazione lavori fase 2 Dicembre 2013 Superficie complessiva dell’intervento 220.000 mq Posti letto 971 Sale operatorie 31 Valore dell'opera 240 milioni di euro Ruolo di ILSpA Project & Construction Management, Alta Sorveglianza Tipo di contratto Concessione di progettazione, costruzione e servizi no-core Concessionario Progeni SpA Annual Report 2010 | 105 Nel dicembre 2009 si è conclusa la prima fase dei lavori, ovvero le opere che hanno riguardato la ristrutturazione del padiglione Ponti e la realizzazione del primo dei due blocchi, il cosiddetto blocco sud (con 17 sale operatorie, 77 ambulatori, 469 posti letto di degenza, 27 postazioni di terapia intensiva, 6 sale interventistiche). La fase 1 ha dotato l'ospedale anche di un parcheggio multipiano per 727 posti auto, di un polo logistico per attività di servizi (cucina, farmacia, ecc.), della centrale di cogenerazione (tre motori a gas in grado di erogare complessivamente 12 MW), e di circa 2 chilometri di cunicoli sotterranei che collegano gli edifici suddetti, utilizzabili separatamente per collegare gli impianti idrici ed elettrici, i trasporti automatizzati Nel 70° anniversario dalla fondazione e i percorsi pedonali. Il 4 gennaio 2010 tali opere sono state consegnate all'Azienda Ospedaliera in modo che potessero essere completate le attività propedeutiche al trasferimento dei pazienti, quali ad esempio gli allestimenti delle apparecchiature biomediche, il training del personale, ecc. Durante questi mesi si sono svolte inoltre, con il supporto di ILSpA, le procedure per ottenere l’accreditamento, che si sono concluse a metà aprile 2010. L'8 giugno 2010 sono terminate anche tutte le attività di collaudo delle opere. Il mese successivo l’Azienda Ospedaliera ha avviato i trasferimenti nel nuovo blocco. Nel corso del 2010 il Presidente Formigoni ha visitato due volte il blocco sud. La prima, a fine lavori, l'8 gennaio; la seconda il 14 settembre, a trasferimenti avvenuti e attività avviate. Due settimane dopo, il 30 settembre, il nuovo blocco è stato visitato anche dalla Commissione Salute del Comune di Milano. Il 25 marzo, a conclusione delle celebrazioni per il 70° anniversario dalla fondazione dell'ospedale, il Cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi vi ha tenuto una Lectio magistralis dal titolo “Cura e Speranza". Sanità Progetto 14 Nel mese di agosto vi sono state effettuate le prime operazioni di trapianto di cuore. Tra luglio e dicembre sono stati eseguiti 2.558 ricoveri, 79.553 interventi ambulatoriali, 1.168 interventi in day hospital. Nel gennaio 2011 inizierà la fase 2 che prevede la realizzazione di un altro nuovo blocco ospedaliero – il cosiddetto blocco nord – e la ristrutturazione del padiglione Pizzamiglio. Nel corso del 2010 tale progetto è stato sottoposto a verifica. In ottobre è stata indetta la Conferenza di Servizi per l’approvazione del progetto definitivo, che si è conclusa con esito positivo. Tra le opere della fase 2 è compresa anche la realizzazione, avviata il 22 luglio 2010, di un cunicolo energetico di collegamento tra il polo tecnologico già realizzato e il blocco nord. Il completamento è previsto per fine maggio. Annual Report 2010 | 107 Sanità Progetto 15 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Nuovo Ospedale di Garbagnate Milanese Annual Report 2010 | 109 Nuovo Ospedale di Garbagnate Milanese La realizzazione del nuovo Ospedale di Garbagnate, insieme alla ristrutturazione di alcune aree del Presidio di Rho, rientra negli interventi previsti dal IV Atto integrativo, sottoscritto il 23 gennaio 2008, all’Accordo di Programma Quadro in Materia di Sanità del 1999. Le opere che saranno avviate a Garbagnate e a Rho, in particolare, preludono alla creazione del sistema ospedaliero a rete dell’Azienda Ospedaliera Salvini di Garbagnate Milanese. Nel marzo 2009 il progetto preliminare è stato presentato presso gli enti competenti per l’ottenimento dei relativi pareri e in luglio è stato approvato dalla Direzione Generale Sanità di Regione Lombardia. Dopo l'ammissione al finanziamento da parte del Ministero della Salute, ILSpA ha pubblicato il bando per la selezione del concessionario, aggiudicando la concessione nel mese di novembre 2009. È in corso la redazione del progetto definitivo. Nella nuova struttura ospedaliera, che si estenderà su 57.000 metri quadrati di superficie, confluiranno le attività ad oggi presenti nell’attuale ospedale, integrate da prestazioni specialistiche riabilitative. Il nuovo fabbricato è inserito all’interno di un'area di circa 130.000 metri quadrati, adiacente al vecchio ospedale e posta all’interno del comprensorio del Parco Regionale delle Groane. L'edificio originale viene in gran parte ripulito delle costruzioni accessorie che attualmente caratterizzano il fronte nord dell'ala occidentale. La nuova edificazione, pur nella modernità delle sue linee e soluzioni formali, si allinea formalmente all'impianto originario. L’architettura del nuovo Ospedale di Garbagnate Milanese è caratterizzata dal principio di orizzontalità. Il volume che compone l’edificio risulta essere strutturato come un incastro, complesso ma leggibile, di volumi puri. Sanità Progetto 15 L’inserimento di ampie superfici vetrate conferisce all’insieme un aspetto di grande leggerezza. L’impianto planimetrico del fabbricato è strutturato secondo un asse di distribuzione centrale orientato sull’asse est-ovest dell’edificio su cui da un lato si innesta il “pettine” generato dai tre corpi che ospiteranno le degenze – collocate qui in modo che gli spazi interni possano maggiormente fruire del doppio affaccio est-ovest e della sua aeroilluminazione –, mentre dall’altro si sviluppa la piastra, al cui interno sono stati inseriti ampi patii per garantire l’illuminazione e l’aerazione di tutti gli ambienti interni. Nella spina centrale connettiva, oltre ai corridoi di distribuzione orizzontale, sono presenti i collegamenti verticali distinti per visitatori, interni, personale e materiali nonché ampie corti vetrate che andranno ad illuminare i corridoi di collegamento. Tipo di intervento Nuova costruzione Posti auto 990 Data inizio lavori Luglio 2011 Valore dell'opera 151 milioni di euro Data ultimazione lavori Luglio 2015 Ruolo di ILSpA Ente Concedente Superficie complessiva dell’intervento 57.000 mq Tipo di contratto Concessione di costruzione e gestione Posti letto 499 Concessionario Garbagnate Salute SpA Sale operatorie 7 + 1 nel blocco parto Annual Report 2010 | 111 Sanità Progetto 15 Il nuovo fabbricato si sviluppa su tre livelli fuori terra, con un ulteriore livello che ospita le tecnologie impiantistiche. È poi caratterizzato dalla presenza di altri tre livelli interrati che accolgono la quasi totalità dei posti auto per i dipendenti ed i visitatori. Gli spazi verdi, progettati come incursioni del paesaggio nel cuore dell'ospedale, creano continuità tra ambiente circostante e interno della struttura. Il sistema del verde, abbracciando la parte edificata, sfuma gradualmente, da una minore densità nell’area a parcheggio a una maggiore densità verso il parco. Il nuovo ospedale è composto da una piastra di diagnosi e cura con Pronto Soccorso, ambulatori, centro prelievi, dialisi, blocco operatorio con sette sale operatorie, blocco parto con cinque sale parto e una sala operatoria, servizio di endoscopia, servizio di diagnostica per immagini e laboratori. Attenzione all’ambiente e alla sostenibilità ambientale Le aree di degenza si sviluppano su tre corpi che ospitano al piano terra l'area di degenza diurna e riabilitativa, chirurgica e materno infantile al piano primo, medica al piano secondo. La struttura dispone di otto posti letto intensivi e quattro di unità coronarica. In corrispondenza dell’ingresso principale al piano terra è collocata l’area di accoglienza dell’ospedale con i servizi al pubblico quali area reception-informazioni, caffetteria e la zona dedicata agli spazi commerciali. Viene previsto inoltre un auditorium con circa 85 posti e accesso dedicato. La progettazione complessiva, le sue caratteristiche architettoniche e quelle relative alle sistemazioni esterne prevedono già nel concept interventi che possono essere ricondotti ad opere di mitigazione ambientale. La congiunzione dell’area a giardino con l’area a bosco, l'altezza dell'edificio in relazione all'altezza delle alberature presenti e di nuovo impianto al loro massimo accrescimento, il trattamento delle superfici, un linguaggio compositivo volutamente semplice e scevro da particolari decorativi, sono solo alcuni degli accorgimenti progettuali volti all’inserimento in generale del nuovo ospedale nel suo particolare contesto ambientale. Il passaggio dal parco, disegnato in modo geometrico, al bosco, dove prevale un impianto naturaliforme, avviene in modo graduale mano a mano che ci si allontana dall’edificio ospedaliero. Le nuove piantagioni arboree saranno scelte in modo da creare continuità con la struttura boschiva esistente e con l’utilizzo di specie autoctone. L’intervento inoltre prevede un progetto di compensazione della zona boschiva oggetto di trasformazione attraverso la piantumazione di nuove aree boscate e l’individuazione di altre in cui vengano ripresi gli elementi della cultura agricola della pianura. Annual Report 2010 | 113 Sanità Progetto 16 Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Nuovi Ospedali di Vibo Valentia, della Piana di Gioia Tauro e della Sibaritide Annual Report 2010 | 115 Nuovi Ospedali di Vibo Valentia, della Piana di Gioia Tauro e della Sibaritide Il 20 dicembre 2010 Regione Lombardia, Regione Calabria e il suo Presidente in qualità di Commissario Delegato per l’emergenza socio-economico-sanitaria hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa che definisce gli interventi necessari alla realizzazione dei nuovi ospedali di Vibo Valentia, della Piana di Gioia Tauro e della Sibaritide. Queste strutture erano già previste dal 2007, in base a un Accordo di Programma sottoscritto tra Ministero della Salute e Regione Calabria, ma solo ora il progetto si avvia a diventare realtà. 2011, a valle dell'acquisizione della disponibilità delle aree di intervento. L’attività di aggiornamento dei progetti verrà ultimata entro lo stesso mese, con consegna definitiva alla Regione Calabria per le necessarie approvazioni, insieme ai capitolati prestazionali, ai piani economico-finanziari e agli schemi di contratto di concessione per ciascuno dei tre interventi. L'Ordinanza regionale del 6 luglio 2010, successivamente modificata dall’Ordinanza del 14 febbraio 2011, ha stabilito il luogo in cui sorgeranno e il numero di posti letto di cui dovranno disporre. Il modello organizzativo e l'impianto architettonico dei nuovi presidi calabresi trovano il loro fondamento nei concetti sviluppati nel Programma di ricerca del Ministero della Salute/Agenzia per i servizi sanitari regionali “Linee-Guida per la progettazione di ospedali ad alta tecnologia e assistenza” del 2001. Il nuovo Ospedale di Vibo Valentia sarà localizzato lungo l’asse viario che collega il capoluogo con S. Onofrio e con l’innesto dell’autostrada A3. Avrà 350 posti letto. I nuovi presidi si configurano come ospedali polispecialistici per acuti con livello di assistenza media, organizzati in dipartimenti. Il nuovo Ospedale della Piana di Gioia Tauro sarà costruito nel territorio comunale di Palmi, a ridosso dell’uscita autostradale. Disporrà di 314 posti letto. I principi costruttivi adottati tengono conto di una relazione funzionale/ strutturale in cui le strutture fisiche ed organizzative consentono un rapido adattamento alle esigenze dei processi di cura. Sarà sempre possibile modificarne contenuti di funzione ed attività, in parallelo con le dinamiche di sviluppo clinico e tecnologico ed in coerenza con le esigenze della domanda dei singoli cittadini e della collettività. Il nuovo Ospedale della Sibaritide si collocherà in Comune di Corigliano Calabro, in località Insiti e conterà 334 posti letto. Regione Lombardia ha sottoscritto una convenzione con Infrastrutture Lombarde in seguito alla quale la società ha proceduto all'elaborazione degli avvisi di pre-informazione delle tre procedure di gara e alla stima dell’investimento complessivo per i nuovi ospedali, da realizzarsi in concessione. Il 30 dicembre tali avvisi sono stati pubblicati con l'indicazione del valore stimato dei singoli interventi. ILSpA ha inoltre proceduto alla revisione e all'aggiornamento dei tre progetti preliminari. La pubblicazione dei bandi è prevista entro la fine del mese di maggio Alla base dell’impianto planivolumetrico vi sono da un lato la complanarità delle funzioni primarie e dall'altro la corretta separazione tra flussi primari e logistici. Le dotazioni di servizio (ambulatori, blocchi operatori, laboratori, apparecchiature diagnostiche, ecc.) saranno il più possibile centralizzate. I rapporti di contiguità fra i servizi agevoleranno un modello organizzativo dipartimentale in cui le risorse verranno condivise fra le unità operative e utilizzate nel modo più efficiente possibile, evitando sprechi. Sanità Progetto 16 Con un’area di degenza calibrata sulle reali esigenze del bacino d’utenza, i nuovi ospedali uniranno all’alta capacità di prestazioni un elevato tasso di utilizzazione delle attrezzature. Le aree funzionali sono state sottoposte a una doppia analisi: la prima volta a ottimizzarne il funzionamento interno in termini di layout spaziale, di sistema relazionale e di definizione delle singole unità ambientali minime; la seconda volta a evidenziarne il sistema e il grado di relazioni con le altre aree funzionali. L’obiettivo è sempre quello di migliorarne la posizione in rapporto al sistema dei flussi e dei percorsi, al livello di privatezza, al grado di flessibilità e di espandibilità richiesti. Da un punto di vista tipologico il modello si compone di quattro corpi principali organizzati intorno a una corte verde. Questa si sviluppa su due livelli ed è attraversata da un percorso che conduce all’atrio centrale. Il primo corpo, rettangolare, ospita le funzioni pubbliche e amministrative e si orienta verso l’accesso dei visitatori. Di fronte, altri due corpi, a forma di L, rappresentano i lati contrapposti della corte interna e si protendono con due ali verso l’esterno. Ai due piani superiori ospiteranno le degenze e al piano terra gli ambulatori. Il quarto edificio è la piastra tecnologica che accoglie tutte le principali funzioni ad alta tecnologia, sia di diagnosi sia di cura, oltre all’emergenza con accesso diretto. Centralità del malato, umanizzazione ed efficienza organizzativa sono i punti cardine che hanno orientato la progettazione del modello comune ai tre ospedali, declinato poi in tre diverse configurazioni aderenti alle realtà locali e al contesto fisico. Per tutti e tre l’obiettivo è quello indicato dalla Commissione ministeriale ovvero realizzare un “villaggio della salute” inteso come un complesso molto compatto, immerso nel verde, a prevalente sviluppo orizzontale e di massimo quattro piani, in modo da non superare l'altezza degli alberi del parco circostante. Annual Report 2010 | 117 Sanità Infrastrutture Progetto 17 Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Ex stabilimento della Manifattura Tabacchi Annual Report 2010 | 119 Ex stabilimento della Manifattura Tabacchi Il progetto che dà nuova vita all’ex Manifattura Tabacchi è stato formalizzato da un Accordo di Programma, siglato nel gennaio del 2005 da Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, Agenzia del Demanio, Fintecna SpA e Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia. Sulla base di tale accordo enti pubblici e soggetti privati hanno intrapreso un percorso comune per la completa riqualificazione e riconversione del comparto in un Polo cine-audio-visuale, destinato a diventare una vera e propria “cittadella del cinema”, un centro propulsore per lo sviluppo dell’arte e della tecnica cinematografica e audiovisiva in cui potranno trovare spazio attività di promozione, formazione, di ricerca e sperimentazione tecnico-scientifica e di produzione legate al settore. I lavori, iniziati a settembre 2007, hanno finora interessato l’edificio n. 14, il cui recupero è stato completato nel corso del 2009. L'edificio, inaugurato il 13 luglio 2009, ospita dall'inizio del 2010 la nuova sede lombarda del Centro Sperimentale di Cinematografia, primo tassello del futuro Polo cine-audio-visuale. In questa prima fase Infrastrutture Lombarde ha curato l’attività di monitoraggio sull’appalto, ha vigilato con la Direzione Lavori individuata da Fintecna SpA sul buon esito dell’intervento, Tipo di intervento Riqualificazione e valorizzazione delle aree e degli immobili Data inizio lavori (edificio 14) Settembre 2007 Data ultimazione lavori (edificio 14) Giugno 2009 Superficie complessiva dell'intervento (edifici 14 e 4) 12.000 mq Valore dell'opera (edifici 14 e 4) 20 milioni di euro Ruolo di ILSpA Alta Sorveglianza sui lavori per l’edificio 14, studio di fattibilità e Stazione Appaltante per l'edificio 4 Tipo di contratto (edificio 14) Appalto di lavori (con Fintecna Immobiliare SpA in qualità di Ente Appaltante) Appaltatore (edificio 14) Consorzio Cooperative Costruzioni Tipo di contratto (edificio 4) Concessione di progettazione, costruzione e gestione Concessionario (edificio 4) Concessione in fase di aggiudicazione Infrastrutture Progetto 17 garantendo il rispetto dei tempi di esecuzione e degli importi stanziati nel quadro tecnico-economico dell’intervento. La seconda fase prevede la ristrutturazione dell’edificio n. 4. Immediatamente retrostante il n. 14, ospiterà la nuova sede delle Scuole Civiche di Cinema, Televisione e nuovi media del Comune di Milano, la Fondazione Cineteca Italiana e Lombardia Film Commission, nonché operatori privati attivi nel settore audiovisivo. Regione Lombardia, Comune di Milano e Fondazione Scuole Civiche hanno sottoscritto l'Accordo per la sua riqualificazione e gestione nel maggio 2010. Infrastrutture Lombarde, assunto il ruolo di Stazione Appaltante, ha predisposto la progettazione propedeutica all’emissione del bando di gara per il recupero dell'edificio, completata la quale è stata avviata la procedura per l’affidamento della concessione che comprende la sua progettazione, riqualificazione e gestione. L’aggiudicazione provvisoria è avvenuta nel dicembre 2010. Gli interventi e le attività previsti nell’edificio n. 4 daranno completezza al Polo cine-audio-visuale, che diventerà a tutti gli effetti il centro di eccellenza che Milano ancora non aveva nel settore. Tra i suoi punti di forza, la collaborazione costante tra importanti scuole di formazione, imprese di produzione e imprese private, fondazioni e associazioni di eccellenza nella categoria. Il valore aggiunto del Polo sarà rappresentato dalle tecnologie digitali, che consentiranno di creare una forte sinergia tra le attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio e di divulgazione e fruizione da parte del pubblico. Inoltre andranno a colmare una lacuna che attualmente vincola gli operatori, presenti in grande numero nell’area metropolitana, costretti finora a rivolgersi a strutture presenti in altre città o fuori Italia. Annual Report 2010 | 121 Sanità Infrastrutture Progetto 18 Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Palazzo Lombardia Annual Report 2010 | 123 Palazzo Lombardia A Palazzo Lombardia tutti gli spazi dedicati ad uffici sono ormai abitati: ospitano 15 direzioni generali, 15 assessorati e la Presidenza, per un numero complessivo di 3.000 dipendenti regionali. I traslochi, avviati in ottobre e conclusi in due mesi, hanno portato al nuovo indirizzo circa 50 persone al giorno. Un trasferimento così rapido è stato possibile grazie alla buona organizzazione delle attività e all’efficienza dimostrata dalle squadre operative che hanno gestito i traslochi. Ciò ha permesso all’Ente di non interrompere mai le attività lavorative e istituzionali. Tipo di intervento Nuova costruzione Data inizio lavori Novembre 2006 Data ultimazione lavori Una nuova architettura e nuovi ambienti comportano anche un modo diverso di utilizzare gli spazi e gli strumenti, di relazionarsi, di lavorare. Superati i primi momenti necessari all'adattamento, i vantaggi sono stati evidenti: più efficienza nella comunicazione tra settori e competenze che fino a ieri risultavano fisicamente separate, maggiori capacità e qualità di relazione, maggior senso di appartenenza a un unico sistema, più qualità nei servizi al cittadino, che nella sede unificata può trovare migliori risposte e maggiore semplificazione. Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Febbraio 2010 Tipo di contratto Appalto integrato Superficie complessiva dell'intervento 195.000 mq Appaltatore Consorzio Torre Valore dell'opera 228 milioni di euro Annual Report 2010 | 125 Infrastrutture Progetto 18 I nuovi uffici sono stati arredati secondo uno stile sobrio e lineare, perfettamente integrato nell’architettura e conforme all’impronta che i progettisti degli studi Pei Cobb Freed & Partners, Caputo Partnership e Sistema Duemila hanno inteso dare al palazzo. Per consentire il massimo accesso del mercato alla fase di affidamento delle forniture, sono state sviluppate e aggiudicate 8 procedure di gara. Esse hanno riguardato gli allestimenti degli uffici, dagli arredi operativi a quelli speciali e su misura alle pavimentazioni, la segnaletica direzionale per l’orientamento interno, i complementi e accessori finali dei servizi igienici, delle aree break e delle aree attesa. Sia la gestione delle gare, sia le conseguenti attività di allestimento si sono succedute senza soluzione di continuità consentendo nei tempi previsti l'ingresso nel palazzo dei dipendenti regionali. Nel mese di dicembre sono stati completati i giardini pensili in copertura, con 3.000 metri quadrati di superfici coltivate e un giardino di erbe aromatiche di 300 metri quadrati. Sul tavolo di Infrastrutture Lombarde si stanno chiudendo più di 10.000 tavole di progetto costruttivo, circa 50 autorizzazioni e permessi ottenuti da tutti gli enti responsabili dei procedimenti autorizzativi, 600 prove e collaudi funzionali su impianti, 5.000 moduli ispettivi relativi ad analisi condotte su materiali, lavorazioni e forniture. Annual Report 2010 | 127 Infrastrutture Progetto 18 Il 2010 ha quindi segnato passi importanti: da un lato i nuovi spazi sono stati progressivamente abitati, dall'altro il sistema regionale ha iniziato a beneficiare dei risparmi ottenuti con la dismissione di tutti gli edifici precedentemente occupati e con l'eliminazione delle relative spese di gestione. Un monumento all'Italia delle autonomie Il 2011 sarà l'anno della piazza e delle aree esterne al palazzo. Nel corso dei mesi saranno attivati tutti gli spazi commerciali ai piedi della torre, i grandi ristoranti, i servizi al pubblico, sarà ultimata la viabilità lungo la via Restelli e messo in funzione l’eliporto. Palazzo Lombardia sarà a tutti gli effetti una realtà viva nella città. L'inaugurazione solenne di Palazzo Lombardia è avvenuta il 21 marzo 2011 e ha coinciso con la visita a Milano del Presidente della Repubblica, nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia e durante le celebrazioni per le Cinque Giornate (18-22 marzo 1848). Il Presidente Formigoni lo ha invitato sul palco allestito in piazza Città di Lombardia insieme all'arcivescovo Dionigi Tettamanzi, che ha impartito la benedizione. Entrambi hanno voluto sottolineare l'importanza simbolica di questo nuovo, straordinario edificio. Napolitano lo ha definito "un monumento all'Italia delle autonomie". Annual Report 2010 | 129 Sanità Infrastrutture Progetto 19 Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Frana del Ruinon di Valfurva Quella del Ruinon è la frana attiva più grande d’Italia, di volume stimato fra i 30 e i 40 milioni di metri cubi sulla sinistra idrografica del torrente Frodolfo. Si muove in modo variabile, sia nel tempo sia a zone. Già segnalata in uno studio del 1989, i suoi primi movimenti significativi risalgono al 1998. Da allora la frana è stata costantemente monitorata, nei primi anni con strumenti manuali, poi con un sistema più evoluto che sfrutta le rilevazioni di strumenti automatizzati e radar. Il tratto di valle su cui insiste la frana non è abitato, ma è attraversato dalla strada provinciale del Passo Gavia (ex SS 300), unica via di collegamento per l’alta Valfurfa (verso Santa Caterina e altre frazioni). Basterebbero collassi di dimensioni ridotte per interromperla e renderla inagibile. In caso di collasso catastrofico anche parziale dell’ammasso roccioso interessato, sono stati evidenziati scenari di rischio in cui sarebbero coinvolte parti dei centri abitati situati a valle lungo il torrente (frazioni di Valfurva, Bormio e Valdisotto). Nel 2008 è stato sottoscritto un protocollo tra Dipartimento Nazionale Protezione Civile, Regione Lombardia, Provincia di Sondrio, Comuni di Valfurva, Bormio e Valdisotto, Comunità Montana Alta Valtellina e Parco Nazionale dello Stelvio per l’individuazione e la progettazione di una soluzione condivisa volta a mettere in sicurezza strada e abitati. Tipo di intervento Data inizio dello studio In particolare il Dipartimento per la Protezione Civile ha inserito la frana del Ruinon fra le priorità di livello nazionale e ha dichiarato la disponibilità a reperire dei fondi a fronte della disponibilità di una soluzione definita e quotata, verificata anche sotto il profilo ambientale. A Infrastrutture Lombarde è stato affidato l’incarico di mettere a fuoco una proposta di base al fine di attivare un bando di gara per la progettazione preliminare degli interventi necessari. L’obiettivo non è soltanto garantire la sicurezza degli abitati a valle della frana, ma anche del transito sulla strada provinciale, per evitare il rischio di isolamento dell’alta Valfurva. ILSpA ha effettuato le necessarie verifiche preliminari e ha individuato un’ipotesi di fattibilità. Tale ipotesi tiene conto della necessità di: • realizzare un bypass idraulico in galleria per evitare la formazione di un eventuale lago e il conseguente rischio derivante da rottura dello sbarramento o da impatto di una frana; • realizzare un bypass stradale in galleria per garantire la sicurezza e l’accessibilità; • verificare la possibilità di allontanare le acque superficiali e/o d’infiltrazione nella frana del Ruinon per rallentarne l’evoluzione; • verificare l’adeguatezza delle opere di difesa della strada esistenti rispetto ai fenomeni di minore entità, ma più frequenti (cadute massi e colate detritiche). Sulla base di tali studi e valutazioni Regione Lombardia intende procedere al più presto con lo sviluppo di un progetto preliminare complessivo delle opere necessarie per mettere in sicurezza al meglio il territorio interessato dagli effetti della frana, realizzabile per lotti successivi in funzione della possibilità di reperire le risorse finanziarie necessarie. Protezione e valorizzazione dei territori dell’Alta Valtellina attraverso la difesa degli abitati e delle infrastrutture dalla frana Gennaio 2010 Data ultimazione dello studio Marzo 2010 Valore dell'opera 110 milioni di euro Ruolo di ILSpA Redazione dello studio di fattibilità preliminare Annual Report 2010 | 131 Sanità Infrastrutture Progetto 20 Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Provalpi Polo Forestale Alpeggi Annual Report 2010 | 133 Provalpi Polo Forestale Alpeggi Il Polo Forestale Alpeggi, voce importante nel Programma di Valorizzazione del Patrimonio Immobiliare "Provalpi" dell’Ente Regionale Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, comprende venti interventi dislocati nell’intero arco alpino regionale in provincia di Como, Lecco, Bergamo, Brescia e Sondrio. Obiettivo di "Provalpi" è valorizzare le proprietà demaniali attraverso progetti di conservazione, ricostruzione, rifunzionalizzazione, per rendere sempre più fruibile il patrimonio regionale. Tipo di intervento Valorizzazione e rifunzionalizzazione Data inizio dei progetti Ottobre 2006 Data ultimazione lavori Giugno 2011 Il programma vede tra l'altro nella valorizzazione del demanio anche un'importante funzione di esempio innovativo, sia per ciò che riguarda la ricerca di pratiche tecnologiche e produttive, sia per ciò che attiene i modelli di gestione, sia per quanto riguarda il corretto inserimento nell’ambiente circostante, in fase realizzativa come in quella di funzionamento a regime. Valore delle opere 3,4 milioni di euro Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante Tipo di contratti Appalti di lavori Annual Report 2010 | 135 Per questo, gli interventi sono stati studiati nell’ottica di una completa ecocompatibilità e si avvalgono di tutte le tecniche di bioedilizia applicabili. Prima ancora, la loro progettazione è stata orientata al contenimento dei costi energetici e di manutenzione. Approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'ERSAF nel gennaio 2004, nel dicembre dello stesso anno "Provalpi" ha ottenuto il consenso di Regione Lombardia al suo Piano Attuativo con DGR n. VII/20080. Sette degli interventi previsti sono stati completati entro il 2009. Altri sei si sono conclusi nel 2010. Questi ultimi hanno interessato l'alpeggio di Alpe Gotta, la Strada delle Alpi e la Strada della Valsolda, in provincia di Como; l'alpeggio di Azzaredo Casù, in provincia di Lecco, l'Alpe Boron, in provincia di Sondrio, e l'Alpeggio Fornel, in provincia di Brescia. In particolare ad Azzaredo Casù sono stati installati alcuni pannelli fotovoltaici che forniscono energia elettrica con tecnologie ecocompatibili. Per l’Alpe Boron si è provveduto a ristrutturare e ampliare gli edifici esistenti, creando locali accessori e riqualificando la struttura del fienile. Per quanto riguarda il Fornel, oltre a ristrutturare alcuni edifici del complesso, è stata realizzata l’adduzione idrica di collegamento con l’acquedotto comunale e sono stati installati pannelli solari per garantire il fabbisogno di acqua calda sanitaria. In aprile intanto sono stati avviati i lavori della Segheria Veneziana e di Stallone Spino, in provincia di Brescia, e in agosto quelli di Costa del Palio, in provincia di Bergamo. Il primo intervento riqualifica un'antica segheria che si trova nel territorio comunale di Valvestino. Con questo progetto ERSAF ha inteso salvaguardare l’aspetto storico dell’attività di taglio e della commercializzazione del legname, rilevando a suo tempo dalla vecchia proprietà la concessione d’uso e l’attrezzatura di una segheria elettrica d'inizio Novecento ancora in grado di funzionare. Infrastrutture Progetto 20 Accanto ad essa si trovavano i ruderi di una ancor più antica segheria con lama di taglio verticale e ruota ad acqua, detta appunto alla “veneziana”. Con un'opera di restauro raffinato è stata perfettamente ricostruita. I lavori di Stallone Spino riguardano invece il recupero di un fabbricato a Toscolano Maderno, in prossimità dell’omonimo passo. L’edificio, un'antica stalla, viene riconvertito in centro di educazione didattica sulla tematica delle “vie della migrazione degli uccelli”. La sua attività andrà a integrare quella della Stazione Ornitologica Regionale già collocata presso il Passo Spino. Il progetto prevede la possibilità di coinvolgere i visitatori nella cura di questi luoghi, nel presidio e nella manutenzione del territorio. L'intervento si inserisce così in una serie di iniziative volte non solo a recuperare e valorizzare un bene demaniale, ma anche a sviluppare e far conoscere la realtà rurale e montana intorno ad esso. L’Alpe di Costa del Palio, situata nel Comune di Morterone a 1.460 metri di quota, è composta da due edifici isolati adibiti ad alpeggio e agriturismo. Obiettivo del progetto è la sistemazione funzionale del complesso. I lavori renderanno la struttura confacente alla funzione agrituristica e di bivacco. Una porzione dell’edificio resterà autonoma e disponibile tutto l’anno, per accogliere anche gli escursionisti invernali. L’intervento prevede anche la sistemazione di un tratto di strada forestale che conduce all’alpeggio. Annual Report 2010 | 137 Sanità Infrastrutture Progetto 21 Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Provalpi Azienda agroforestale di Carpaneta e Polo vitivinicolo di Riccagioia Annual Report 2010 | 139 Del programma di valorizzazione "Provalpi" fanno parte anche gli interventi che interessano i due poli di Riccagioia e Carpaneta, entrambi di proprietà di Regione Lombardia e gestiti dall’Ente Regionale Servizi all’Agricoltura e alle Foreste. particolare attenzione all’uso di energie rinnovabili; Riccagioia sarà invece un centro di alta formazione e ricerca sperimentale nel campo vitivinicolo e svilupperà le sue attività produttive conservando la biodiversità viticola e frutticola. L’Azienda agroforestale di Carpaneta si estende sul territorio del Comune di Bigarello, in provincia di Mantova, per 220 ettari. La struttura, che ospita anche gli uffici di una delle nove sedi operative di ERSAF, comprende edifici degli anni Trenta, di notevole interesse storico-artistico, accanto a costruzioni più recenti. Il Centro Sperimentale di Riccagioia, che si sviluppa su un’area di 55 ettari nel Comune di Torrazza Coste, in provincia di Pavia, si trova nel cuore del comprensorio vinicolo dell’Oltrepò pavese: qui l’ERSAF svolge la propria attività nel campo della viticoltura in collaborazione con la facoltà di Agraria dell’Università di Milano. "Provalpi" prevede la riqualificazione architettonica e funzionale di queste due aree attraverso il restauro e il risanamento conservativo dei fabbricati storici, la manutenzione di quelli legati ad attività agricola e la costruzione di nuovi corpi di fabbrica. L'obiettivo è quello di costruire un vero modello innovativo per il settore agricolo: Carpaneta diventerà un’azienda multifunzionale dove sarà dedicata Recupero funzionale e valorizzazione delle aziende attraverso interventi di ristrutturazione, ampliamento e nuova costruzione Valore dell'opera 19 milioni di euro Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante Tipo di contratto Appalto integrato Data inizio lavori Settembre 2007 Appaltatore Grassi & Crespi Srl Data ultimazione lavori Giugno 2010 Superficie complessiva dell’intervento 275 ettari Tipo di intervento Infrastrutture Progetto 21 Azienda agroforestale di Carpaneta I lavori hanno previsto la ristrutturazione della casa padronale, delle stalle (stalla bovini e stalla vitelli), dei ricoveri attrezzi e macchine agricole oltre alla costruzione di un nuovo caseificio didattico-sperimentale con annesso laboratorio e di un nuovo polo energetico con centrale termica a biomasse. Il 30 ottobre 2009, con un anticipo di 8 mesi rispetto alla data di fine lavori dell’intero complesso, sono state ultimate le stalle e riconsegnati ad ERSAF gli edifici denominati stalla bovini, stalla vitelli, stalla secondaria e deposito foraggi. Le stalle, che possono ospitare più di 200 capi, occupano una superficie di 3.500 metri quadrati. Nel 2009 è stata completata inoltre la nuova via di accesso all’azienda dalla strada comunale via Ghisiolo. Successivamente i lavori si sono concentrati sugli edifici di supporto all’attività agricola (polo energetico, uffici, ricovero attrezzi e macchine) e sul nuovo caseificio didattico-sperimentale. Dopo aver superato le criticità legate alla falda alta, il 30 giugno 2010 il caseificio e il polo energetico sono stati completati. Nel caseificio gli spazi a disposizione degli addetti sono ampi e forniti di attrezzature specialistiche all’avanguardia. Gli studenti in visita al polo, attraverso grandi vetrate poste al piano superiore, potranno seguire tutti i passaggi di lavorazione. Nei numerosi laboratori realizzati si eseguono analisi scientifiche legate alla produzione in loco, da quelle chimico-agrarie a quelle sensoriali. Il polo energetico utilizza due caldaie con piatti rotanti per il carico del cippato che viene depositato nell’ampio piazzale coperto adiacente. Sono infine proseguiti celermente anche i lavori che hanno visto la trasformazione della casa padronale in struttura con uffici e sale riunioni. Annual Report 2010 | 141 Azienda agroforestale di Riccagioia Nei primi mesi del 2010 sono stati consegnati a ERSAF quattro nuovi edifici che vanno ad integrare gli spazi storici esistenti. ed Enologia della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano, è pronto per diventare la sede di riferimento dell'intero corso di laurea. Tre di questi ospitano la nuova cantina sperimentale (300 mq) con annessa bottiglieria (90 mq), gli uffici per gli addetti e le associazioni tra cui la Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato di Pavia (300 mq) e i laboratori in cui si svolge anche attività di sperimentazione (450 mq). Il quarto, consegnato a fine aprile, è dedicato agli uffici per il personale (300 mq). I lavori della porzione dedicata a questo scopo sono stati completati alla fine di giugno. Il Centro Vitivinicolo di Riccagioia, che già da qualche anno ospitava il terzo anno del corso di laurea in Viticoltura La superficie complessiva di questi spazi è di 2.500 metri quadrati e comprende laboratori didattici con annessi spogliatoi, aule didattiche, sale per conferenze e seminari, biblioteca con sala studio e appartamento per il custode. È stato infine previsto uno spazio in cui sarà possibile insediare camere per ospitare gli studenti in trasferta. Annual Report 2010 | 143 Sanità Infrastrutture Progetto 22 Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Ponte Lambro Nuovo quartiere di housing sociale Annual Report 2010 | 145 Ponte Lambro Nuovo quartiere di housing sociale Il progetto, avviato nel giugno 2010, nasce dalla volontà di rinnovare una parte della città caratterizzata dal degrado e da una difficile situazione sociale, ma anche di realizzare un progetto di quartiere modello che al pari di analoghe realtà europee garantisca alti livelli di comfort in termini ambientali e tecnologici. Servito dalla tangenziale, dalla stazione dell’alta velocità di Rogoredo, dalla linea metropolitana M3 e dal trasporto pubblico di superficie, il nuovo quartiere intende sfatare l'idea di periferia quale luogo isolato dal resto della città e quindi abbandonato a sé stesso e ai suoi problemi. Tenendo conto dell’ambiente costruito esistente (caratteristiche del tessuto urbano, sua posizione e sua densità) e basandosi sui principi di ecosostenibilità ed ecocompatibilità, il masterplan presentato da Infrastrutture Lombarde disegna un quartiere in equilibrio con l’ambiente, con le caratteristiche microclimatiche del luogo e con le condizioni urbane al contorno. Lo contraddistingue un ampio parco pubblico di forma rettangolare che, oltre a conferire unitarietà all’insieme, si candida per essere il punto in cui saranno concentrate gran parte delle funzioni pubbliche e delle attività collettive. Diventerà il cuore del nuovo quartiere e dell'intera area di Ponte Lambro. Il parco sarà attraversato da un percorso in direzione nord-sud e da un altro in direzione est-ovest. Il primo, provenendo dal Parco Forlanini, raggiunge il Parco Sud, riannodando la cintura verde urbana. Tipo di intervento Realizzazione di un nuovo quartiere di housing sociale localizzato su un'area di proprietà del Comune di Milano Superficie complessiva dell'intervento 74.000 mq Ruolo di ILSpA Redazione del masterplan e attività di condivisione dei contenuti del progetto con Regione Lombardia e Comune di Milano Infrastrutture Progetto 22 Il secondo proviene dalla Cascina Grande a est del Lambro e giunge alla stazione ferroviaria di Rogoredo. Il masterplan si caratterizza inoltre per: • controllo della distanza ed altezza degli edifici per facilitare la penetrazione della luce solare diretta; • ottimizzazione dello sfruttamento dell’energia solare e varietà di orientamenti per migliorare la qualità degli spazi; • consumi energetici molto limitati ed utilizzo elevato delle fonti di energia rinnovabili. Sono previste infine opere di mitigazione per diminuire l’inquinamento acustico della vicina Tangenziale Est di Milano e connessioni ciclopedonali che costituiscono il collegamento con il vicino Parco del Lambro e con la realtà agricola al di là del fiume. Per quanto riguarda la mobilità, il progetto propone di strutturare l’accessibilità e la viabilità attraverso la realizzazione di una spina principale di attraversamento. Essa permetterebbe da un lato la connessione alla rete esterna e quindi l’accesso all’area sia da nord che da sud, e dall'altro lo sviluppo di una rete secondaria di servizio alle residenze. Importante elemento dell’idea di progetto è la presenza di una linea di trasporto pubblico di tipo tranviario, che attraverserebbe il nuovo quartiere mettendolo in connessione a nord con il centro città e a sud con la stazione della metropolitana di San Donato e con la stazione ferroviaria di Rogoredo. Le funzioni pubbliche insediate, oltre a garantire il livello minimo di servizi necessari al quartiere, prevedono altre funzioni aggiuntive capaci di inserire il quartiere di Ponte Lambro all’interno di un sistema più ampio di servizi pubblici di tipo educativo. Annual Report 2010 | 147 Sanità Infrastrutture Progetto 23 Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Enoteca di Broni Annual Report 2010 | 149 Enoteca di Broni Per l'enoteca di Broni, in provincia di Pavia, si avvicina il momento dell'inaugurazione. La nuova cantina, di 200 metri quadrati, viene realizzata scavando il terreno sotto il fabbricato esistente per una profondità di circa 3 metri, mentre stalla e fienile, restaurati, si trasformano in spazi espositivi, didattici e ludici per un'estensione di 350 metri quadrati. Un nuovo solaio ospiterà la Biblioteca del vino, a contatto con la struttura lignea che regge il tetto. Gli spazi a disposizione permetteranno di esporre complessivamente circa 1.000 bottiglie di vino. La filosofia dell’intervento prevede il massimo rispetto della struttura originaria (vincolata ai sensi del D.Lgs. 42/04) e il mantenimento di quella atmosfera rurale che il contesto propone. Ottenuti nel novembre 2009 i necessari pareri e autorizzazioni sul progetto definitivo, ILSpA ha bandito la gara di appalto, ha stipulato il contratto e comprimendo in soli 4 mesi sia i rilievi e i sondaggi preliminari, sia le attività di progettazione, ha potuto dare l'avvio ai lavori nel maggio 2010. Essi hanno però subito un rallentamento per l'imprevista scoperta, durante gli scavi della nuova cantina, di strutture murarie ignote celate nel sottosuolo. In seguito alla necessaria revisione delle strutture di fondazione e alla redazione di una perizia di variante, gli scavi sono stati infine compiuti nell’autunno del 2010 e sono stati condotti per strette sezioni di ampiezza, così da garantire l’adeguato livello di sicurezza nelle lavorazioni. Per irrigidire la struttura muraria originale, ai lavori di scavo sono stati alternati l’esecuzione delle sottomurazioni e delle nuove fondazioni dell’enoteca. Dopo aver assunto nel luglio 2009 le funzioni di Stazione Appaltante, Infrastrutture Lombarde ha redatto il progetto preliminare e il progetto definitivo, coinvolgendo nel percorso progettuale la Soprintendenza, il Comune di Broni e gli altri enti interessati. La Regione sottoscriveva intanto con il Comune di Broni una convenzione per la cessione di parte del complesso immobiliare regionale denominato "Cascina Cassino Po" e per la rifunzionalizzazione della restante porzione del complesso a sede di enoteca regionale mediante la copertura finanziaria delle somme della cessione. Tipo di intervento Ristrutturazione, valorizzazione e rifunzionalizzazione Data inizio lavori Maggio 2010 Data ultimazione lavori Marzo 2011 Superficie complessiva dell'intervento 2.900 mq Valore dell’opera 1,5 milioni di euro Ruolo di ILSpA Attività di progettazione preliminare e definitiva, Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Tipo di contratto Appalto di lavori e forniture Appaltatore Brignoli Srl e CD Elettrica Srl Annual Report 2010 | 151 Sanità Infrastrutture Progetto 24 Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Sito di Borsano Annual Report 2010 | 153 Infrastrutture Progetto 24 Sito di Borsano Il sito di Borsano è localizzato all’estremità meridionale del territorio comunale di Busto Arsizio, in località Borsano, lungo la strada comunale per Arconate. Nel sito è collocata una ex vasca di stoccaggio costruita nel 1995, che contiene i fanghi ed i terreni misti a fanghi risultanti dalle operazioni di bonifica sia delle ex vasche di disperdimento in falda della fognatura di Busto Arsizio sia dei bacini d’invaso delle acque dei Torrenti Rile e Tenore in Comune di Cassano Magnago. Esso deve essere pertanto integrato con parte del materiale di scavo originario del sito ancora presente in cumuli nell’area. Terminato il riempimento del sito con l’ausilio di tali materiali, si procederà alla sua ricopertura ed alla sistemazione ambientale definitiva. Poiché la capacità della vasca è risultata superiore al quantitativo di materiale in essa conferito, il suo riempimento si presenta attualmente incompleto, con una volumetria residua stimata in sede di progetto preliminare pari a 90.000 metri cubi. Nel 2010 Infrastrutture Lombarde ha indetto la gara d'appalto per la progettazione di un intervento che tenesse conto di questa particolarità. Il progetto vincitore prevede quindi di utilizzare il materiale di scavo e i sedimenti di fondo da asportare dal Bacino n. 3 del Torrente Arno in Comune di Lonate Pozzolo, in occasione di futuri interventi di manutenzione straordinaria già programmati, per il riempimento e la sagomatura della volumetria residua del sito di Borsano. Questo materiale, del quale furono a suo tempo accertate caratteristiche geotecniche e qualitative adatte a tale scopo, non è tuttavia sufficiente a completare la volumetria residua disponibile. Tipo di intervento Ripristino ambientale Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante Data inizio lavori 2011 Tipo di contratto Data ultimazione lavori 2012 Appalto per servizi di progettazione esecutiva, appalto di lavori Valore dell'opera 3 milioni di euro Progettista Cipa Srl e Sinesis SpA Annual Report 2010 | 155 Sanità Infrastrutture Progetto 25 Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Villa Reale di Monza Annual Report 2010 | 157 Infrastrutture Progetto 25 Villa Reale di Monza Alla fine del 2003 Regione Lombardia e Comune di Monza hanno indetto un concorso internazionale per individuare il soggetto cui affidare l’incarico di progettazione per il recupero e la valorizzazione della Villa Reale, del suo Parco e delle relative pertinenze. Il soggetto giuridico cui sono stati affidati l'elaborazione e lo sviluppo dei piani di valorizzazione e la gestione delle relative attività è il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, costituito il 20 luglio 2009. Il mandato ricevuto dall'ATP vincitrice del concorso (“Progetto Villa Reale di Monza” con capogruppo il Prof. Arch. Giovanni Carbonara) insisteva in particolare su due punti: da un lato indicava chiaramente la direzione “conservativa” e “rivelativa” dell'intervento (Carta di Venezia, 1964, art. 9); dall'altro dichiarava con altrettanta forza l’esigenza di una forma di “conservazione integrata” (Dichiarazione di Amsterdam, 1975), in grado di dare nuova vita alla Villa. Tale approccio ha permesso di predisporre un progetto rispondente alle esigenze delle amministrazioni coinvolte e l’individuazione di un mix di funzioni in grado di favorire la copertura finanziaria dell’intervento e la virtuosa gestione nel corso degli anni. Lo strumento legislativo che supporta questa grande opera è l'Accordo per la valorizzazione della Villa Reale, sottoscritto il 30 luglio 2008 dai soggetti che condividono la proprietà del complesso, cioè Stato italiano – attraverso il Ministero per i Beni e le Attività culturali –, Regione Lombardia, Comune di Milano e Comune di Monza. Tipo di intervento Recupero e valorizzazione della Villa Reale di Monza e dei giardini di pertinenza - Primo lotto funzionale del corpo centrale Data inizio lavori Marzo 2012 Data ultimazione lavori Marzo 2014 Superficie complessiva dell'intervento 7.200 mq Valore dell'opera 31 milioni di euro Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante Tipo di contratto Concessione di costruzione e gestione Concessionario Concessione in fase di aggiudicazione Annual Report 2010 | 159 Ne fanno parte i proprietari del complesso al quale, in un secondo momento, si sono affiancati provincia di Monza e Brianza e Camera di Commercio di Monza e Brianza. Attraverso un'apposita convenzione sottoscritta tra Regione Lombardia, Infrastrutture Lombarde e Consorzio, sono stati definiti i criteri e le modalità per l’esecuzione degli interventi di conservazione, recupero e adeguamento funzionale del complesso, stabilendo allo stesso tempo che tali interventi sarebbero stati sviluppati prevedendo diverse fasi. Sulla base del progetto unitario redatto dall’ATP “Progetto Villa Reale di Monza” e delle disponibilità finanziarie garantite in primo luogo dalla Regione Lombardia, si è proceduto all’individuazione di un primo lotto funzionale, che corrisponde al corpo centrale della Villa e dei relativi spazi accessori. Il restauro del corpo centrale e dei locali annessi garantirà la messa in fruibilità della zona della Villa maggiormente rappresentativa e di maggior pregio artistico e decorativo. I piani nobili (primo e secondo) saranno serviti da attività di accoglienza e assistenza alla didattica e divulgazione (piano terra) e da aree sosta-ristoro al belvedere (sottotetto). Sono inoltre previsti box espositivo-commerciali per l’artigianato locale (piano terra). Nei piani nobili della Villa potranno essere realizzati, sempre mantenendo un attento monitoraggio delle condizioni di conservazione dei manufatti, eventi istituzionali e privati, mostre, concerti ed esposizioni temporanee. Potranno inoltre essere organizzati percorsi a tema e attività didattiche destinate a migliorare la conoscenza e la fruizione della Villa, anche in collaborazione con le attività museali ed espositive già attive nelle altre ali della Villa. Il recupero del corpo centrale, come prima parte dell’attuazione del progetto complessivo, assume la valenza di operazione volano in grado di riportare la Villa al centro di attività ed eventi che strutturano e rappresentano la vita civile del territorio, con particolare riferimento agli importanti eventi istituzionali che potranno avervi luogo nei prossimi anni. Nel marzo 2010 ILSpA ha bandito la gara a procedura ristretta per l’affidamento del contratto di concessione relativo all’intervento di recupero e valorizzazione del corpo centrale della Villa. Ricevuta ed esaminata la documentazione inviata dai concorrenti, nel dicembre 2010 si è tenuta la prima seduta pubblica. A seguito dell’individuazione del soggetto vincitore si prevede di chiudere la progettazione definitiva e quella esecutiva entro febbraio 2012 e di ultimare i lavori nel marzo 2014. Annual Report 2010 | 161 Sanità Infrastrutture Progetto 26 Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Nuove opere di regolazione della messa in sicurezza del lago d'Idro Il lago d’Idro, situato tra il lago di Garda e il lago di Iseo a 368 metri di altitudine, è formato dal fiume Chiese che è suo immissario ed emissario. Il costante monitoraggio di cui è oggetto, attivato dalla Regione Lombardia e da Arpa Lombardia, mostra la presenza di un fenomeno di frana in sponda sinistra del fiume Chiese, poco a valle di Pieve Vecchia, circa in corrispondenza dell’esistente traversa di sbarramento. L’area è perimetrata ai sensi della Legge 267/98 e la zona di massima pericolosità (R1) interessa direttamente la traversa esistente e lo sbocco della galleria degli agricoltori. Tali opere presentano problemi strutturali che hanno determinato le limitazioni d’invaso imposte dal Registro Italiano Dighe. Il muro in sponda sinistra della traversa mobile di regolazione ha subito cedimenti che hanno portato ad eseguire un intervento di rafforzamento della struttura. La galleria di svaso è stata oggetto di interventi urgenti di ripristino e consolidamento, ma le condizioni di dissesto strutturale sono in rapida evoluzione. I fenomeni in atto nel pendio potrebbero determinare l’improvvisa indisponibilità della galleria. In caso di collasso della frana e conseguente ostruzione dell’alveo, il lago si troverebbe senza recapito. Per tale motivo, il progetto definitivo ha previsto la realizzazione di una nuova galleria di bypass, esterna Tipo di intervento Realizzazione di una nuova galleria di svaso e di una traversa per la messa in sicurezza del lago Data inizio lavori 2013 Data ultimazione lavori 2015 Valore dell'opera 48 milioni di euro all’area interessata dal movimento franoso, attraverso la quale far defluire in sicurezza le acque del lago, e la contestuale creazione di una nuova traversa e galleria di bypass. In dettaglio il progetto prevede: • la costruzione di una nuova traversa di sbarramento e regolazione del lago posta circa 300 metri a monte dell’esistente traversa avente 3 luci complessive, di cui: 2 luci principali di 11,50 metri con soglia a quota 366,50 metri s.m. e una luce secondaria in destra idraulica, atta a funzionare sotto battente, comprensiva di scala di risalita dei pesci con soglia a quota 365,72 metri s.m. per garantire il rilascio del deflusso minimo vitale ed il transito di fauna ittica; • la costruzione di una nuova galleria idraulica a sezione policentrica di bypass della traversa, lunga circa 1,2 chilometri con manufatto di presa a lago a imbocco sommerso alla quota di 361,55 metri s.m. ed estradosso a quota 366,05 metri s.m. e sbocco in Comune di Lavenone; • la sistemazione dell’alveo del Chiese nel tratto compreso tra la nuova traversa e l’opera di sbocco della galleria; • la dismissione dell’attuale galleria di svaso detta “degli agricoltori” e della traversa esistente. Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante, Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione Tipo di contratto Appalto per servizi di progettazione definitiva, appalto integrato Progettista Favero e Milan Ingegneria SpA Annual Report 2010 | 163 Sanità Infrastrutture Progetto 27 Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Complesso Aler di Pieve Emanuele Il Piano di Recupero Urbano dell'area ex-Enpam darà a Pieve Emanuele, in provincia di Milano, la disponibilità di nuovi alloggi destinati a residenza a canone sociale, a canone moderato, con locazione a proprietà differita, a residenza convenzionata, a residenza libera e commercio. L'area sarà servita da scuole, centri polivalenti, aree verdi e percorsi ciclopedonali. Ad oggi è in corso, ad opera dell'Azienda Lombarda per l'Edilizia Residenziale, la redazione del masterplan del Piano. I nuovi edifici destinati ad edilizia residenziale pubblica, che sostituiranno quattro stabili preesistenti ridotti in stato di abbandono e degrado, saranno collocati nel comparto di via delle Rose, via dei Tulipani e via dei Pini, originariamente di proprietà dell'Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Medici ed Odontoiatri e attualmente parte del patrimonio di Aler. Tipo di intervento Realizzazione del Piano di Recupero Urbano dell'area ex-Enpam; realizzazione del sistema di teleriscaldamento asservito al comparto Data inizio lavori 2012 Data ultimazione lavori 2018 A seguito della necessità espressa dall’amministrazione comunale di Pieve Emanuele di dare un segno tangibile alla cittadinanza che gli interventi di riqualificazione del quartiere sono in corso, si è deciso di anticipare le opere di demolizione dei quattro edifici esistenti in Via delle Rose e in Via dei Tulipani. Infrastrutture Lombarde ha indetto, nell’ottobre 2010, la gara per l’affidamento delle opere di demolizione degli edifici con utilizzo di micro cariche esplosive. Tale sistema di demolizione, che rispetto ai metodi tradizionali richiede una competenza specifica, ha il vantaggio di ridurre i tempi di realizzazione e di creare un forte impatto simbolico sulla collettività. Superficie lorda complessiva dell'intervento 66.000 mq Ruolo di ILSpA Stazione Appaltante per la realizzazione degli edifici di edilizia residenziale pubblica e della centrale di cogenerazione Annual Report 2010 | 165 Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Progetto 28 Valorizzazione immobiliare Facility Autostrada regionale Cremona-Mantova Annual Report 2010 | 167 Autostrada regionale Cremona-Mantova L’autostrada regionale Cremona-Mantova è inserita tra le opere viabilistiche prioritarie della Regione Lombardia. La sua realizzazione risponde a un triplice ordine di obiettivi. Servirà a creare un asse intermodale di nuova concezione, collocato al centro della Pianura Padana, con specifiche funzioni di cerniera tra le infrastrutture nazionali e locali. Costituirà un collegamento tra gli aeroporti padani, i due porti fluviali di Cremona e di Mantova e i relativi poli logistici, con possibilità di interscambio tra ferrovia, strada e via d’acqua. Risponderà alla necessità di creare un nuovo corridoio alternativo rispetto alle autostrade A4 e A1, andando a costituire una maglia che offra percorsi diversi e meno congestionati. Il progetto preliminare, sviluppato dal promotore Autostrade Centropadane SpA e confermato dal progetto definitivo di Stradivaria SpA, prevede la realizzazione di un’autostrada a 2+2 corsie per senso di marcia con le seguenti caratteristiche: Sviluppo in rilevato 58,4 km Sviluppo in galleria artificiale 0,15 km Sviluppo in viadotto 0,6 km Larghezza piattaforma 26,50 m Interconnessioni autostradali 4 Svincoli autostradali 5 Aree di servizio 2 Aree di sosta 2 Il costo complessivo dell’intervento, di 813 milioni di euro, è pari a 13,7 milioni di euro per chilometro e la tempistica prevista dal Concessionario prevede la successiva realizzazione di tre lotti funzionali. I criteri di progettazione seguiti hanno mirato al raggiungimento di un elevato standard di sicurezza e alla minimizzazione degli impatti sul territorio urbanizzato e agricolo, sull’ambiente naturale e sul paesaggio. Si è posta inoltre forte attenzione al mantenimento di un ottimale livello di servizio in ogni condizione di traffico nonché all’utilizzo di avanzate tecnologie impiantistiche, organizzative e gestionali. Nel dicembre 2003 Regione Lombardia ha approvato il progetto preliminare e nel febbraio 2005 ha assegnato a ILSpA le funzioni di Ente Concedente per l’assegnazione e il conseguente sviluppo della progettazione definitiva ed esecutiva, la realizzazione dei lavori e la gestione funzionale ed economica dell’autostrada. La gara di concessione, svolta nel 2005, dopo l’aggiudicazione provvisoria all’ATI spagnola Cintra-Merloni ha visto l’assegnazione della concessione al Promotore, che si è poi costituito nella società Stradivaria SpA: il 3 dicembre 2007 è stata sottoscritta la convenzione di concessione ed è stata avviata l’elaborazione del progetto definitivo e del relativo Studio di Impatto Ambientale, che si è conclusa il 3 aprile 2008. Tipo di intervento Nuova costruzione Valore dell'opera 813 milioni di euro Data inizio lavori 2011 Ruolo di ILSpA Ente Concedente Data ultimazione lavori I fase 2013 II fase 2026 III fase 2031 Tipo di contratto Concessione di progettazione, costruzione e gestione Concessionario Stradivaria SpA Sviluppo dell'asse 59,1 km Infrastrutture a rete Progetto 28 Dopo le attività di ILSpA volte a verificare completezza, qualità e coerenza degli elaborati, il 29 giugno 2008 è avvenuta la pubblicazione del progetto e dello Studio di Impatto Ambientale ai fini della valutazione di impatto ambientale nazionale. Il 31 luglio 2009 sono state pubblicate alcune integrazioni al progetto definitivo e al SIA, che hanno riguardato sia aspetti di carattere generale (approfondimenti alle analisi fatte per le componenti ambientali rumore; aria-atmosfera; rete ecologica regionale; paesaggio; traffico e analisi costi-benefici; salute pubblica e benessere), che ottimizzazioni più puntuali. La seduta plenaria per la conclusione dell’istruttoria tecnica della Commissione VIA si è svolta l'8 aprile 2010 e in giugno il Ministero per i Beni e le Attività culturali ha espresso parere positivo, con prescrizioni. È attesa ora l’emissione del Decreto congiunto Ministero dell'AmbienteMinistero per i Beni e le Attività culturali di chiusura del procedimento a cui seguirà la Conferenza di Servizi regionale per l’approvazione del progetto definitivo. Le ottimizzazioni hanno consentito significativi miglioramenti progettuali nelle località di Isolello (la Commissione VIA e la Soprintendenza avevano messo in evidenza il valore architettonico vedutistico del complesso architettonico che si trova a sud dell’autostrada), Torre dé Picenardi (la modifica del tracciato autostradale ha permesso un minor impatto sulla componente paesaggio e un beneficio sociale complessivo), Pontirolo Capredoni (la galleria artificiale prevista sarà ricoperta da terreno di coltivo e rinverdita) e Castellucchio (l’autostazione è stata riprogettata per garantire un minore impatto sul contesto del paleo alveo del Mincio denominato Fossa Viva). Annual Report 2010 | 169 Infrastrutture a rete Progetto 28 È stata inoltre studiata un'alternativa di tracciato per il tratto autostradale compreso tra lo scavalco della S62 in Comune di Virgilio e l’interconnessione con l’autostrada A22, nei comuni di Virgilio e Bagnolo San Vito. Il nuovo assetto autostradale risponde a esigenze territoriali, ambientali e funzionali. Si pone come compromesso razionale tra le richieste avanzate dagli enti interpellati al riguardo e le risultanze dell’analisi di varie componenti ambientali e consente la tutela e la valorizzazione dell’importante sito archeologico del “Forcello”, nonché della realtà agroproduttiva locale di eccellenza. Il progetto definitivo, in coerenza con l’offerta di gara, ha comportato notevoli elementi migliorativi sia alla concessione che al progetto dell’infrastruttura, tra i quali: • riduzione dei tempi di realizzazione (4 anni per il primo lotto funzionale); • riduzione delle tariffe di pedaggio e della durata della concessione; • aumento del canone annuo da corrispondere all’Amministrazione Concedente; • offerta qualitativa in particolare caratterizzata dalla previsione di: - materiali ecoattivi utilizzati per stazioni di pedaggio, svincoli, barriere antirumore, gallerie, aree di servizio e sosta; - cave di prestito determinate e nella disponibilità dei soci dell’ATI; - pannelli fotovoltaici previsti su barriere antirumore e per le stazioni di pedaggio e punto affari, aree di sosta e di servizio; - realizzazione di un impianto a biogas di produzione energia elettrica e termica da 1 MW; - impegno a portare connettività a banda larga sul territorio interferito. Per garantire la massima celerità alla fase di progetto e predisporsi ad un rapido iter approvativo, ILSpA, subito dopo l’avvio della concessione, ha stabilito un serrato confronto con tutti gli enti locali interessati dall’opera per giungere ad un progetto di alta qualità e il più possibile condiviso dal territorio. Annual Report 2010 | 171 Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Progetto 29 Valorizzazione immobiliare Facility Sistema di viabilità di accesso all'area Expo 2015 Annual Report 2010 | 173 Sistema di viabilità di accesso all'area Expo 2015 L'occasione di Expo 2015 ha generato uno straordinario sistema di azioni di riqualificazione e innovazione territoriale e urbana, finalizzate a valorizzare il territorio lombardo nel suo complesso. In tale contesto trova collocazione, nell'area nord-ovest della periferia milanese, il collegamento viario tra la ex strada statale 11 all'altezza di Molino Dorino e l’autostrada A8. Obiettivo dell'intervento è quello di assicurare una piena integrazione del polo espositivo Expo 2015 con il territorio e un'adeguata accessibilità al sito attraverso la realizzazione di una strada a scorrimento veloce in prossimità della nuova Fiera di Rho-Pero. Il ruolo di ILSpA per questo intervento trae origine dal trasferimento al Tavolo Lombardia delle competenze per l’attuazione delle opere essenziali di Expo 2015 dalla 7a alla 9d (tali opere sono dettagliate e descritte nell’Allegato A al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 aprile 2009, Tabella “Accessibilità Expo 2015”). In seguito il Tavolo Lombardia ha individuato, quale soggetto attuatore, Regione Lombardia tramite Infrastrutture Lombarde, in base alla convenzione del 9 settembre 2009. Con tale accordo, Regione Lombardia delega a ILSpA le funzioni di Stazione Appaltante e tutte le attività di supporto connesse alla realizzazione delle opere essenziali dalla 7a alla 7c (collegamento Molino Dorino-A8 e adeguamento A8 tra svincolo Fiera e svincolo Expo) e dalla 9a a 9d (parcheggi). In particolare, il nuovo collegamento viario tra Molino Dorino e l’autostrada A8 rappresenta un'integrazione che valorizza e migliora il sistema viario milanese. Proprio per la sua importanza Infrastrutture Lombarde, che nel 2009 ha seguito direttamente la redazione del progetto preliminare, ha individuato nell'appalto concorso la modalità di affidamento più idonea allo sviluppo delle varie fasi di progettazione e di realizzazione dell’opera. Attraverso l'appalto concorso sarà infatti selezionato un unico soggetto imprenditoriale in grado di eseguire l’intera opera, garantendo una qualificata proposta progettuale e l’utilizzo dei più avanzati materiali e componenti tecnologici offerti dal mercato. La procedura di appalto concorso è stata ufficialmente autorizzata dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici mediante specifico nulla osta rilasciato nel dicembre 2009. La soluzione tecnico-architettonica finale dovrà essere, oltre che di alto livello tecnologico ed estetico, discreta nell'impatto e allo stesso tempo ben identificabile, per minimizzare da un lato le interferenze col territorio attraversato e dall'altro segnarlo in modo significativo, poiché la nuova strada coinciderà con l’ingresso nel capoluogo per chi proviene da ovest e da nordovest lungo la rete autostradale. Tipo di intervento Nuova costruzione Valore delle opere 123 milioni di euro Data inizio lavori Gennaio 2012 Ruolo di ILSpA Data ultimazione lavori Ottobre 2014 Attività di progettazione preliminare e Stazione Appaltante Sviluppo dell'asse 3 km Tipo di contratto Appalto concorso Infrastrutture a rete Progetto 29 Per questo motivo – e in linea con il tema di Expo 2015, direttamente connesso alla salvaguardia dell’ambiente in quanto ecosistema dell’agricoltura –, anche l’inserimento paesaggistico rivestirà un ruolo di primo piano nella soluzione definitiva prescelta. Prioritari e inderogabili sono ovviamente i tempi di completamento dell'opera, che dovrà essere disponibile per l'inaugurazione di Expo 2015. Nel corso del 2010, dopo l’attività di validazione del progetto preliminare e la conclusione della procedura di screening per l’esclusione di assoggettabilità a VIA, Infrastrutture Lombarde ha avviato la gara per l'affidamento degli ulteriori livelli di progettazione e l'esecuzione dei lavori, che porterà all’aggiudicazione definitiva entro l’estate del 2011. nord-est – con tracciato in galleria artificiale che sottopassa l’area interessata dal Programma Integrato di Intervento di Cascina Merlata, attualmente in fase di riqualificazione –, quindi intercetta la viabilità di progetto afferente il nuovo svincolo sulla A4 Milano-Torino e una viabilità comunale primaria nel Comune di Milano in corso di realizzazione (strada di interquartiere). Circa a metà del suo sviluppo, piega verso nord e sovrapassa lo scalo F.S. Milano Certosa della linea Milano-Novara, l’autostrada A4 e l’area destinata a Expo 2015, per terminare con svincolo parziale a salto di montone sull’autostrada A8 Milano-Laghi in direzione nord-ovest. Le principali opere da realizzare, che costituiscono di fatto la sintesi dell’intervento, sono la galleria artificiale che sottopassa l’area del P.I.I. di Cascina Merlata e il viadotto che ha origine a sud della linea ferroviaria interferita e che termina in corrispondenza della A8. Dal punto di vista prettamente viabilistico, il collegamento è una naturale prosecuzione della variante alla SS 11 Padana Superiore nel Comune di Milano. Prendendo origine dall’intersezione di quest’ultima con la SS 33 del Sempione, si sviluppa in direzione Annual Report 2010 | 175 Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Progetto 30 Valorizzazione immobiliare Facility Autostrada regionale Broni-Stradella/Pavia-Mortara Annual Report 2010 | 177 Autostrada regionale Broni-Stradella/Pavia-Mortara Tra le opere viabilistiche che Regione Lombardia identifica come prioritarie, la realizzazione della nuova autostrada Broni-Mortara risponde a effettive e riconosciute esigenze del territorio. La Broni-Mortara separerà il traffico di scorrimento da quello locale, creando, insieme alla Cremona-Mantova e all’attuale A21, una valida alternativa all’autostrada A4 e offrendo un servizio e un’opportunità di sviluppo produttivo alle aree interessate dalla sua realizzazione. Con riferimento alla zona dell’Oltrepò, la nuova opera corrisponde al programma viabilistico della provincia di Pavia, che già da tempo aveva localizzato e progettato un intervento stradale per collegare San Martino Siccomario e Bressana Bottarone attraverso la realizzazione di un nuovo ponte sul Po. Le caratteristiche tecniche dell’opera saranno le seguenti: Tratta 1: BroniGroppello Cairoli 23,6 km Tratta 2: Groppello Cairoli-Mortara 27,6 km Sviluppo in rilevato 42,5 km Sviluppo in trincea 1,0 km Sviluppo in viadotto 7,7 km Categoria stradale (D.M. 5/11/2001) A extraurb. 2+2 corsie per senso di marcia Interconnessioni autostradali 2 (A21 “TO-PCBS”; A7 “MI-GE”) Svincoli 6 (Verrua Po, Pavia Sud, Garlasco, Tromello, Mortara, Castello d’Agogna) L’attivazione sul territorio provinciale di alcuni poli di attrazione per attività logistiche integrate, inoltre, aumenterà l’attrattività di questi luoghi per le attività produttive: il Polo Logistico Integrato di Mortara potrà infatti costituire un nodo fondamentale per la logistica e l’interscambio modale delle merci in un’ottica di complementarietà con l’Interporto di Novara. Lo studio di fattibilità è stato elaborato dal Comitato Promotore della nuova autostrada – costituito nel 2003 su iniziativa della provincia di Pavia – ed è stato consegnato nel giugno 2005 a Regione Lombardia. A livello superiore la nuova arteria contribuirà ad alleggerire il carico di traffico della A4 proponendosi, assieme alle infrastrutture esistenti dell’A1, A21, A26/4, A4/5 ed A5, come un tracciato alternativo di collegamento tra il centro Italia e il traforo del Monte Bianco. Nello stesso anno la Regione ha conferito a ILSpA il ruolo di Ente Concedente delle autostrade regionali, attribuendole innanzitutto il compito di proseguire con le attività di istruttoria tecnica e quindi di procedere nelle successive attività concessorie. Tipo di intervento Nuova costruzione Ruolo di ILSpA Ente Concedente Data inizio lavori 2012 Tipo di contratto Data ultimazione lavori 2015 Concessione di progettazione, costruzione e gestione Sviluppo dell'asse 51,2 km Concessionario Sabrom SpA Valore dell'opera 750 milioni di euro Infrastrutture a rete Progetto 30 A seguito di gara internazionale, nel maggio 2006 ILSpA ha individuato nella società di progetto Sabrom SpA il soggetto promotore che avrebbe sviluppato il progetto preliminare. La Giunta Regionale ha quindi indetto la Conferenza di Servizi per l’approvazione del progetto, che si è aperta l’11 dicembre 2006 e si è conclusa con esito favorevole il 7 febbraio 2007. Le determinazioni sono state assunte dalla Regione con DGR n. VIII/4659 del 4 maggio 2007. Il 29 giugno 2007 ILSpA ha potuto dare avvio alla gara per la ricerca del futuro concessionario che si è conclusa il 4 luglio 2008 con l’aggiudicazione provvisoria al promotore Sabrom SpA. Annual Report 2010 | 179 L’aggiudicazione definitiva e l’avvio della concessione erano rimaste sospese nel 2009 a causa di un ricorso presentato da un concorrente che però il Tar della Lombardia ha respinto con sentenza del 28 maggio 2010. Il 15 luglio la Giunta Regionale ha espresso parere favorevole in merito all’aggiudicazione definitiva a Sabrom SpA, quindi si è proceduto alla sottoscrizione della convenzione di concessione il 16 settembre 2010. A valle della sottoscrizione il Concessionario ha avviato l’elaborazione del progetto definitivo e del correlato SIA. La consegna è prevista per marzo 2011. Merita di essere sottolineata non soltanto la notevole rapidità di Infrastrutture Lombarde (6 mesi dallo studio di fattibilità all’aggiudicazione del promotore, 3 mesi per l’elaborazione del progetto preliminare, 2 mesi per la sua approvazione attraverso la Conferenza di Servizi), ma anche l’innovativa gestione della progettazione. Per la progettazione preliminare si è infatti lavorato fin dall’inizio in un clima di partecipazione, confronto e interscambio con tutti gli Enti locali interessati dal percorso, sia mediante incontri plenari (oltre 70 tra l’elaborazione del progetto e i lavori della Conferenza di Servizi), sia grazie all’istituzione di un sito web su cui sono state pubblicate le varie proposte progettuali. Analogamente si procederà per la progettazione definitiva. Questo ha permesso notevoli miglioramenti al progetto, sotto diversi punti di vista. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, si è passati dai 15 anni complessivi dello studio di fattibilità ai 36 mesi del progetto preliminare; la gara di concessione ha portato poi a un’ulteriore riduzione dei tempi di tre mesi, a un ribasso del 5% dei pedaggi e a notevoli vantaggi economici per l’Amministrazione (e quindi per l’interesse pubblico), avendo alzato (+88%) il canone di concessione e annullato il contributo pubblico inizialmente previsto dalla Regione. L’apertura al traffico avverrà entro la fine del 2015. Anche la qualità dell’infrastruttura ne è uscita potenziata: modifiche migliorative del tracciato da un punto di vista sia territoriale che urbanistico, utilizzo di innovativi sistemi di sicurezza, interventi di compensazione ambientale. Infrastrutture a rete Progetto 30 Annual Report 2010 | 181 Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Progetto 31 Valorizzazione immobiliare Facility Autostrada regionale Interconnessione Pedemontana-BreBeMi Annual Report 2010 | 183 Autostrada regionale Interconnessione Pedemontana-BreBeMi Nel 2002, tra le autostrade da realizzare in concessione regionale ai sensi della LR n. 9/2001, la Giunta Regionale lombarda ha individuato con DGR n. VII/9865 anche l’Interconnessione PedemontanaBrebemi, più semplicemente detta IPB. L'IPB, che collegherà il sistema viabilistico pedemontano (la cosiddetta Pedemontana) con il raccordo diretto Brescia-Milano (BreBeMi), risolve un annoso problema di congestione dei collegamenti stradali nord-sud tra Bergamo e Treviglio, secondo centro provinciale e nodo fondamentale di interscambio multimodale. L'approvazione del progetto preliminare dell'opera risale al dicembre 2002, quando Regione Lombardia ha accolto con DGR n. VII/11578 la proposta presentata dalla neonata IPB SpA, costituita da Autostrade Lombarde SpA, provincia di Bergamo, ABM SpA. La Giunta lombarda ne ha dichiarato la coerenza con la programmazione regionale, riconoscendo la qualifica di Promotore alla società, pur sospendendone la procedura approvativa in attesa dell’esatta definizione della Pedemontana e della BreBeMi, capisaldi dell’autostrada regionale. Il 16 ottobre 2008, con apposita convenzione, Regione Lombardia ha trasferito a Infrastrutture Lombarde le funzioni di Ente Concedente dell’autostrada regionale, con il compito di avviarne l’aggiornamento del progetto e la fase approvativa, bandire la gara di concessione, governarne la progettazione, realizzazione e gestione. Nel febbraio 2009 il Promotore, con la vigilanza di Infrastrutture Lombarde, ha concluso l’aggiornamento del progetto preliminare che è stato quindi consegnato a Regione Lombardia per avviare le procedure finalizzate alla sua approvazione (verifica del consenso e Conferenza di Servizi) e all’avvio della concessione autostradale (gara di concessione ai sensi della LR n. 9/2001). Sviluppo in rilevato 3,8 km Sviluppo in galleria artificiale 1,3 km Sviluppo in viadotto 0,3 km Larghezza piattaforma 25 m Interconnessioni autostradali 2 Svincoli autostradali 5 Categoria stradale (D.M. 5/11/2001) A extraurbana 2+2 corsie per senso di marcia L’opera prevista sarà di tipo autostradale extraurbana e si svilupperà, partendo da nord, in corrispondenza dell’innesto con il sistema Pedemontano, in sponda sinistra del fiume Brembo, e fino alla prevista direttissima Brescia-Milano, posta a sud in Comune di Treviglio sulla ex SS 11. Il sistema di esazione configurato sarà di tipo chiuso, con la predisposizione di barriere automatiche con “telepedaggio” sulle rampe monosenso di ciascuno svincolo di progetto. Tipo di intervento Nuova costruzione Ruolo di ILSpA Ente Concedente Data inizio lavori 2014 Tipo di contratto Data ultimazione lavori 2017 Concessione di progettazione, costruzione e gestione Sviluppo dell'asse 17,8 km Promotore Autostrade Bergamasche SpA Valore dell'opera 251,6 milioni di euro Infrastrutture a rete Progetto 31 Il tracciato autostradale si svilupperà per un tratto di circa 12,3 chilometri comprendendo 5 svincoli di collegamento con la viabilità locale principale e ulteriori 8,4 chilometri di opere connesse. In fase di aggiornamento del progetto preliminare è stata aggiunta un’importante opera connessa di collegamento alla Tangenziale Sud di Bergamo. Tale opera, già programmata dalla Provincia e fortemente voluta dalla cittadinanza sul territorio, consente di migliorare in modo notevole la funzionalità infrastrutturale e trasportistica dell’intero intervento e la sua sostenibilità economico-finanziaria. A valle di tale sviluppo e dell’approvazione del progetto definitivo dell’autostrada Pedemontana Lombarda avvenuta il 6 novembre 2009, è stato avviato un ulteriore aggiornamento del progetto. Telepedaggio: l'innovazione al servizio dei cittadini La nuova ipotesi progettuale ed economico-finanziaria è stata completata e consegnata dal Promotore nell’aprile 2010. Le successive attività saranno sostanzialmente di competenza regionale – con il supporto di Infrastrutture Lombarde – e riguarderanno la verifica del consenso territoriale sull’opera e l’indizione della Conferenza di Servizi per l’approvazione del progetto preliminare e la successiva messa a gara dello stesso per l’avvio della concessione. L’IPB nasce fin dalle prime fasi progettuali con l’adozione dei più moderni sistemi di esazione, consentendo quindi già dall’inizio un notevole risparmio territoriale, grazie alla previsione progettuale di semplici svincoli a rotatoria a due livelli in luogo delle tradizionali uscite con caselli. L’esazione pedaggi sarà completamente automatizzata, con gestione a distanza delle anomalie di transito, del corretto funzionamento degli impianti di esazione e tecnologici delle stazioni e della eventuale telesorveglianza delle aree e dei fabbricati. Incentivare l’utilizzo dei sistemi di pedaggio automatizzati comporta una velocizzazione delle operazioni di esazione con minori perdite di tempo per l’utenza, nonché il contenimento dei costi di gestione e di investimento per strutture civili ed impianti. Annual Report 2010 | 185 Sanità Infrastrutture Infrastrutture a rete Valorizzazione immobiliare Facility Una società all'opera Il project finance e le opere pubbliche realizzate. Non solo in Lombardia Il project finance – una delle tipologie applicative dei cosiddetti partenariati pubblico-privato – rappresenta oggi per le amministrazioni una possibile soluzione per la realizzazione, il finanziamento e la gestione di opere pubbliche o di pubblica utilità altrimenti non finanziabili attraverso le sole risorse provenienti dalla fiscalità generale. L’utilizzo di tali tecniche, entrato “a regime” in Italia a partire dal 2002, è sempre più diffuso sul territorio nazionale e, in particolare, su quello della Lombardia, una delle regioni maggiormente attive e che hanno raggiunto i migliori risultati nell’uso dello strumento. Il potenziale dei partenariati pubblico-privato e del project finance è ampiamente riconosciuto a livello internazionale ed europeo. Una recente comunicazione della Commissione Europea (COM/2009/615), ribadendo che “l’investimento in progetti infrastrutturali è modo essenziale per mantenere l’attività economica durante la crisi e accelerare il ritorno ad una crescita economica sostenuta”, riconosce che “i partenariati pubblico-privato (PPP) possono offrire modi efficaci per realizzare progetti infrastrutturali, fornire servizi pubblici e, in senso più ampio, portare innovazione nell’ambito degli sforzi per stimolare la ripresa. Allo stesso tempo, i PPP sono anche strumenti interessanti per lo sviluppo strutturale a lungo termine di infrastrutture e servizi perché riuniscono i vantaggi del settore privato e di quello pubblico”. L’eccellenza nella sanità Nell’applicazione delle tecniche del project finance, Regione Lombardia primeggia soprattutto nel settore dell’edilizia sanitaria, con una copertura del mercato nazionale del 30% in termini di valore degli investimenti. Lo dimostra la scelta di questo strumento per la realizzazione e il finanziamento di cinque nuovi ospedali. Tra gli altri, anche il nuovo Ospedale di Garbagnate Milanese, per il quale l’aggiudicazione è avvenuta nel corso del 2010 e si è attualmente in fase di sviluppo del progetto definitivo. La Regione detiene inoltre un primato assoluto in termini di opere in corso di ultimazione, che abbiano quindi superato senza criticità la fase procedurale, di progettazione e di chiusura dei contratti di finanziamento. Si consideri infatti che, a livello nazionale, nel settore ospedaliero, su 73 progetti da realizzarsi in finanza di progetto avviati a partire dal 2002, 48 sono gli interventi (di importo superiore a 50 milioni di euro) che sono giunti all’aggiudicazione. Di queste iniziative, 17 sono localizzate in Lombardia e, tra queste, sono ricompresi i quattro ospedali lombardi già in fase di gestione (Como, Vimercate, Niguarda e Legnano), seguiti da ILSpA con un costante monitoraggio e governo dell’avanzamento della progettazione e della realizzazione e giunti nei tempi previsti alla fine dei lavori. Laddove ILSpA ha assunto il ruolo di Stazione Appaltante (Vimercate e Como), i progetti hanno registrato un grado di accelerazione di maggiore entità rispetto a quelli già in essere e per i quali la società ha invece assunto solo il ruolo di Project & Construction Management (Niguarda e Legnano). La performance complessiva degli ospedali lombardi è di notevole rilievo non solo in relazione ai tempi di esecuzione dei lavori (mediamente 3 anni e un mese), ma anche con riguardo ai tempi relativi all’espletamento della procedura concorsuale (circa 8 mesi dalla pubblicazione del bando all’aggiudicazione), nonostante l’elevato livello di confronto competitivo. Tali dati assumono particolare significatività nel confronto con ciò che avviene nel panorama nazionale, considerato che, per opere di valore superiore ai 50 milioni di euro, quali quelle gestite da ILSpA e riportate nella tabella che segue, i tempi di realizzazione si attestano mediamente su 10 anni e 8 mesi (di cui 4 anni e 3 mesi per progettazione ed espletamento della gara e 6 anni e 5 mesi per l’esecuzione del contratto). Gestire in tempo reale l’imprevisto, governare gli effetti di variazioni progettuali in termini anche di impatti giuridici e amministrativi ed economicofinanziari, nel contesto della normativa sui lavori pubblici – disegnata sullo strumento dell’appalto, e quindi poco attenta alle implicazioni sui contratti di concessione – è un’attività particolarmente complessa, per la quale ILSpA ha dimostrato di possedere le capacità e competenze necessarie. ILSpA Niguarda Legnano 2006 2007 2008 2009 marzo 2007 2010 dicembre 2009 2011 2012 marzo 2006 2014 2015 dicembre 2013 gennaio 2011 FASE 1 2013 FASE 2 febbraio 2010 luglio 2011 luglio 2015 Garbagnate Vimercate novembre 2006 gennaio 2007 Como ottobre 2009 novembre 2009 CAL gennaio 2011 TEM BreBeMi Pedemontana inizio lavori luglio 2009 febbraio 2010 aprile 2015 giugno 2013 dicembre 2013 dicembre 2014 fine lavori Annual Report 2010 | 189 La collaborazione con la Regione Calabria L’esperienza acquisita in Lombardia è una ricchezza per tutti. Proprio nel 2010, a dicembre, la nostra Regione ha sottoscritto con la Regione Calabria e il suo Presidente in qualità di Commissario Delegato per l’emergenza socio-economicosanitaria un Protocollo d’Intesa in base al quale tre nuovi ospedali che sorgeranno in territorio calabrese saranno realizzati secondo gli schemi della finanza di progetto. Si tratta dei nuovi presidi della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro, che metteranno a disposizione dei cittadini quasi 1.000 posti letto. Per queste opere ILSpA è chiamata a svolgere le attività di assistenza tecnica, di supporto alla Stazione Appaltante e al Responsabile Unico del Procedimento, di Project & Construction Management e di Alta Sorveglianza. Nell’ambito di tali funzioni, ILSpA dovrà supportare la struttura regionale tecnica nell’elaborazione della documentazione di gara, ivi incluse le analisi economico-finanziarie e la relativa documentazione contrattuale. Il project finance e l’approccio di ILSpA Il project finance applicato alle opere pubbliche consiste nell’affidare a un soggetto privato, a seguito di una procedura ad evidenza pubblica, la progettazione e la realizzazione di un’opera da finanziare con propri capitali e con l’attivazione di linee di debito dedicate. Lo strumento assume differenti caratteristiche, in particolare nella fase di gestione dell’opera e con riguardo alle modalità di remunerazione del capitale investito da parte del privato, secondo la tipologia delle opere cui viene applicato. Nel caso di opere a diretto utilizzo delle pubbliche amministrazioni, come gli ospedali, tale remunerazione viene garantita principalmente da: • un "corrispettivo di disponibilità", ovvero un canone che la pubblica amministrazione versa al concessionario, strutturato in maniera tale da mantenere il rischio a carico del privato, che deve mantenere l’opera in perfetto stato manutentivo e renderla sempre disponibile in tutte le sue parti; • un "corrispettivo per i servizi no-core", ovvero un canone che l'amministrazione versa a fronte della fornitura, da parte del privato, di servizi di supporto non sanitari quali mensa, lavanderia, pulizia, versato previa verifica del rispetto dei livelli quali-quantitativi stabiliti contrattualmente; • lo sfruttamento economico delle aree commerciali poste all’interno dell’opera (ad esempio, bar e piccole superfici di vendita). A fronte della realizzazione di tali opere è inoltre spesso previsto un contributo pubblico a fondo perduto che finanzi parte dei lavori. Nel caso di opere a tariffazione sull’utenza, quali quelle autostradali, la remunerazione dell’investimento del concessionario passa invece attraverso la riscossione, a carico dello stesso, delle tariffe autostradali offerte in fase di gara, con totale allocazione al privato del rischio di domanda derivante dall’effettivo utilizzo dell’opera. All’interno di tali differenti tipologie, l’approccio adottato da Infrastrutture Lombarde si caratterizza per il controllo continuo degli aspetti procedurali, tecnico-progettuali, operativi ed economico-finanziari, con particolare riguardo all’individuazione e valutazione dei rischi connessi alle differenti fasi di sviluppo di un progetto, al fine di garantire al contempo la fattibilità dello stesso sul mercato privato e il rispetto dei vincoli posti dagli operatori pubblici coinvolti, sia in fase di progettazione e costruzione sia in fase di gestione. L’approccio si è dimostrato vincente. Senza che siano mai stati disattesi i dettami della Decisione Eurostat 2004 e della Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri del marzo 2009, la risposta del mercato – sia degli operatori sia degli istituti finanziari – è stata positiva e le gare bandite da ILSpA sono state caratterizzate da una elevata competizione. È proprio il check-up complessivo condotto sulle differenti anime del progetto che rende quella di Infrastrutture Lombarde una best practice a livello italiano. A conferma di ciò, ILSpA ha sottoscritto una lettera di intenti con l’Unità Tecnica Finanza di Progetto – istituita, nell'ambito del CIPE dall'art. 7 della Legge 17 maggio 1999, n. 144, con il compito di promuovere, all'interno delle pubbliche amministrazioni, l'utilizzo di tecniche di finanziamento di infrastrutture con ricorso a capitali privati – al fine di avviare un rapporto di collaborazione finalizzato allo sviluppo e alla condivisione di best practices da applicare a interventi di partenariato pubblico-privato nei settori in cui ILSpA ha sviluppato la propria attività, fornendo dunque esperienze di successo concrete che potranno essere poi studiate a replicate a livello nazionale. Annual Report 2010 | 191 Il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo Nel corso del 2010 Infrastrutture Lombarde ha svolto le proprie attività nel rispetto degli adempimenti dettati dal Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231. In particolare, con il supporto del Gruppo di Lavoro 231 e secondo le indicazioni dell’Organismo di Vigilanza, la società ha avviato e concluso l’aggiornamento del Modello 231 in relazione alla prevenzione dei delitti di criminalità organizzata, contraffazione e delitti contro l'industria e il commercio, delitti in violazione del diritto d'autore e induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria. In seguito a variazioni dell’organizzazione societaria, all'introduzione di nuove procedure aziendali e del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, il Modello è stato modificato e integrato; il 25 gennaio 2011 è stato approvato dal Consiglio di Gestione di Infrastrutture Lombarde. Contestualmente a tale aggiornamento sono state adeguate le procedure e le istruzioni operative interne ai protocolli preventivi. Poi, come previsto dal citato decreto, è stata erogata la formazione sulla conoscenza e corretta applicazione del Modello sia al personale apicale che a quello subordinato. Il Modello 231 e il Codice Etico sono stati inoltre portati a conoscenza degli stakeholders, sia attraverso il sito internet di ILSpA, sia con l’inserimento di apposite clausole di trasparenza nei contratti stipulati con le società che operano a vario titolo con Infrastrutture Lombarde. Tali clausole prevedono, tra l'altro, l’impegno della controparte al rispetto dei contenuti del Codice e all’astensione da comportamenti idonei a configurare uno dei reati previsti dal D.Lgs. 231/01. A integrazione del Protocollo di Intesa per la tutela della legalità nel settore degli appalti di lavori pubblici, il 16 marzo 2010 Infrastrutture Lombarde ha poi sottoscritto, di concerto con le organizzazioni sindacali CGL, CISL e UIL, un Protocollo di intenti sulla regolarità e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che, come il precedente, integra la documentazione di gara e contrattuale. L’Organismo di Vigilanza ha condiviso tutte le fasi operative e l’attività del Gruppo di Lavoro in merito all'integrazione del Modello rispetto ai nuovi reati e ha verificato l’applicazione dei suoi protocolli, sia seguendo l’implementazione delle procedure, sia effettuando su di esse specifici interventi di audit al fine di valutarne l’efficacia operativa. Nel corso dell’anno l’Organismo di Vigilanza ha partecipato alle riunioni degli organi societari ogni qualvolta i medesimi hanno rilevato la necessità di avere chiarimenti in merito alla sua attività di vigilanza sul Modello 231, anche per il tramite del suo Presidente e del Responsabile Internal Auditing. Ha contribuito, inoltre, con valutazioni motivate, alla risoluzione di questioni riguardanti la società ogni qualvolta le stesse potessero interferire con le fattispecie previste dal D.Lgs. 231/01. Struttura del Modello Il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo di Infrastrutture Lombarde è composto da una Parte Generale e da nove Parti Speciali. La Parte Generale, unitamente ai relativi allegati, descrive i contenuti del decreto, i principi base e gli obiettivi del Modello, le modalità di adozione, diffusione, aggiornamento e applicazione, i principi contenuti nel Codice Etico, i compiti dell’Organismo di Vigilanza e i flussi informativi da e verso il medesimo, il sistema organizzativo aziendale, nonché le modalità sanzionatorie afferenti il sistema disciplinare. Le Parti Speciali descrivono nel dettaglio, con riferimento alle specifiche tipologie di reato, la mappa delle attività sensibili, il sistema dei controlli preventivi, nonché i relativi protocolli specifici. A questo proposito va infatti sottolineato che seppur l’adozione del Modello – quale strumento capace di orientare il comportamento dei soggetti che operano all’interno della società e di promuovere modalità di agire improntate a legalità e correttezza – si riflette positivamente sulla prevenzione di qualsiasi reato previsto dall’ordinamento, esso assume particolare rilevanza con riferimento a quelle condotte illecite la cui commissione sia astrattamente ipotizzabile con riferimento alla peculiarità dell’attività aziendale propria di ILSpA. Proprio in ragione di tale considerazione e al fine precipuo di ottemperare in modo quanto più puntuale possibile alle esigenze preventive previste dal D.Lgs. 231/01, sono state prese in considerazione, e quindi specificamente esaminate nel Modello, solo le fattispecie di reato a cui fanno riferimento le singole Parti Speciali. Tale selezione fonda il proprio presupposto su un'approfondita e preliminare analisi del contesto aziendale, che ha portato conseguentemente all'individuazione delle attività nell’ambito delle quali si è ravvisato un potenziale rischio di commissione reato (in particolare, trattasi dei cosiddetti reati in danno alla pubblica amministrazione, reati commessi in ambito societario, reati colposi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, cyber crimes, reati in materia di riciclaggio, ricettazione e di utilizzo di denaro, beni o altre utilità di provenienza illecita, delitti di criminalità organizzata, contraffazione e delitti contro l'industria ed il commercio, delitti in violazione del diritto d'autore e induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'Autorità Giudiziaria). Annual Report 2010 | 193 L’Organismo di Vigilanza L'adozione del Modello ha comportato la nomina, da parte del Consiglio di Gestione, di un Organismo di Vigilanza di natura collegiale – composto da membri di comprovata esperienza e competenza – al quale, in ottemperanza ai contenuti del D.Lgs. 231/01, è stato affidato il compito di vigilare sull’efficacia e adeguatezza del Modello stesso. All'Organismo, dotato di propria indipendenza e autonomia, è anche affidato il compito di vigilare sulla concreta osservanza delle prescrizioni previste dal Modello da parte degli organi sociali, dei dipendenti e di tutti gli altri destinatari dei principi e delle regole che vi sono contenute. Inoltre, ogni qualvolta lo ritenga opportuno a seguito di novità legislative o di riscontrate carenze organizzative, può proporre l’aggiornamento del Modello o la sua modificazione, per mantenere sempre adeguata la sua efficacia preventiva. Le fasi del progetto Il progetto di adeguamento e implementazione del Modello, sviluppato a partire dall’anno 2008, è stato frutto di un’analisi metodologica approfondita e condivisa tra tutti coloro che hanno contribuito alla sua definizione, a partire dal management e dagli organi societari fino a coinvolgere fattivamente i soggetti che a vario titolo operano all’interno e nell’interesse della società. LE FASI DEL PROGETTO IDENTIFICAZIONE DELLE AREE/ATTIVITÀ SENSIBILI OBIETTIVI ATTIVITÀ Rappresentare le attività nonchè le funzioni maggiormente critiche rispetto alle previsioni del D.Lgs. 231/01 Raccolta ed analisi della documentazione societaria/organizzativa Rilevazione delle aree/attività “sensibili” e delle relative responsabilità funzionali (Key Officer) GAP ANALYSIS Individuare le azioni di miglioramento dell’attuale sistema di controllo interno e i requisiti organizzativi essenziali per la definizione di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo “idoneo” ai sensi del D.Lgs. 231/01 Interviste guidate con i Key Officer e relativa formalizzazione dell’As ls Analisi comparativa tra il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo esistente (As ls) ed il Modello a tendere (To Be) Condivisione con i Key Officer delle soluzioni prospettate DEFINIZIONE DEL MODELLO Definire il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo “idoneo” ai sensi del D.Lgs. 231/01 Studio dei requisiti normativi e delle linee guida di categoria Redazione di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo personalizzato Condivisione finale Descrizione delle fasi del progetto FASE 1 Identificazione delle aree/attività sensibili FASE 1 Identificazione delle aree/attività sensibili ATTIVITÀ DESCRIZIONE PRODOTTI ATTIVITÀ DESCRIZIONE PRODOTTI Avvio del progetto Avvio del progetto Individuazione fattispecie Individuazione di attività sensibili fattispecie di attività sensibili Individuazione dei Key Officer Individuazione dei Key Officer • Costituzione del Gruppo di Lavoro (GdL 231) • Definizione della metodologia • Costituzione del Gruppo di Lavoro (GdL 231) e pianificazione delle attività • Definizione della metodologia • Presentazione del progetto al vertice aziendale e pianificazione delle attività • Presentazione del progetto al vertice aziendale • Raccolta ed analisi della documentazione organizzativa (es. procure, procedure, ecc.) • Raccolta ed analisi della documentazione • Individuazione preliminare delle fattispecie organizzativa (es. procure, procedure, ecc.) di attività sensibili • Individuazione preliminare delle fattispecie di attività sensibili Piano delle attività Piano delle attività Elenco fattispecie attività sensibili Elenco fattispecie attività sensibili Elenco dei Key Officer Elenco dei Key Officer • Individuazione dei Key Officer per fattispecie di attività sensibili • Individuazione dei Key Officer per fattispecie di attività sensibili FASE 2 Gap Analysis FASE 2 Gap Analysis ATTIVITÀ DESCRIZIONE PRODOTTI ATTIVITÀ DESCRIZIONE PRODOTTI Analisi dei processi/ attività Analisi deisensibili processi/ attività sensibili Gap Analysis eGap Action Plan Analysis e Action Plan • Pianificazione delle interviste ai Key Officer • Esecuzione delle interviste ai Key Officer al fine • Pianificazione delle interviste ai Key Officer di analizzare i presidi di controllo per ciascuna • Esecuzione delle interviste ai Key Officer al fine fattispecie di attività “sensibile” (ad esempio: di analizzare i presidi di controllo per ciascuna procedure/istruzioni esistenti, verificabilità, fattispecie di attività “sensibile” (ad esempio: tracciabilità, congruenza e coerenza procedure/istruzioni esistenti, verificabilità, delle operazioni, separazione dei compiti) tracciabilità, congruenza e coerenza • Formalizzazione e condivisione delle operazioni, separazione dei compiti) dei questionari con i Key Officer • Formalizzazione e condivisione • Condivisione dei risultati con il vertice aziendale dei questionari con i Key Officer • Condivisione dei risultati con il vertice aziendale Questionari ai Key Officer Questionari ai Key Officer Documento di Gap Analysis Documento e Action Plan di Gap Analysis e Action Plan • Analisi, rilevazione e documentazione del sistema dei controlli a presidio • Analisi, rilevazione e documentazione delle attività a rischio identificate del sistema dei controlli a presidio • Analisi comparativa tra il Modello di Organizzazione, delle attività a rischio identificate Gestione e Controllo esistente (”As ls”) ed il Modello • Analisi comparativa tra il Modello di Organizzazione, a tendere (”To Be”) ai sensi della normativa ed Gestione e Controllo esistente (”As ls”) ed il Modello individuazione delle azioni correttive (”Action Plan”) a tendere (”To Be”) ai sensi della normativa ed • Condivisione dei risultati della Gap Analysis individuazione delle azioni correttive (”Action Plan”) con il vertice aziendale • Condivisione dei risultati della Gap Analysis con il vertice aziendale FASE 3 Definizione del Modello FASE 3 Definizione del Modello ATTIVITÀ DESCRIZIONE PRODOTTI ATTIVITÀ DESCRIZIONE PRODOTTI Definizione del Modello di Organizzazione, Definizione del Modello Gestione e Controllo di Organizzazione, Gestione e Controllo • Predisposizione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01 • Predisposizione del Modello di Organizzazione, con tutte le sue componenti: Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01 • Parte Generale con tutte le sue componenti: • Allegati • Parte Generale • Parti Speciali • Allegati Modello di Organizzazione, Modello Gestione di Organizzazione, e Controllo Gestione di Infrastrutture e Controllo Lombarde di Infrastrutture Annual Report 2010 | 195 Gap Analysis e Action Plan • Analisi, rilevazione e documentazione del sistema dei controlli a presidio delle attività a rischio identificate • Analisi comparativa tra il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo esistente (”As ls”) ed il Modello a tendere (”To Be”) ai sensi della normativa ed individuazione delle azioni correttive (”Action Plan”) • Condivisione dei risultati della Gap Analysis con il vertice aziendale FASE 3 Definizione del Modello ATTIVITÀ Definizione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo DESCRIZIONE • Predisposizione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01 con tutte le sue componenti: • Parte Generale • Allegati • Parti Speciali PRODOTTI Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo di Infrastrutture Lombarde • Approvazione del Modello da parte del vertice aziendale Le attività del 2011 Anche nel corso del 2011 Infrastrutture Lombarde si impegnerà nel dare seguito alle attività avviate negli anni precedenti al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, con particolare attenzione alla fase applicativa dei protocolli preventivi. La società continuerà altresì nelle attività di sensibilizzazione del personale, con apposite sessioni formative, verificando l’effettiva conoscenza del D.Lgs. 231/01 e dei principi comportamentali contenuti nel Codice Etico, nonché nelle attività di comunicazione all’esterno e ai soggetti che a vario titolo hanno rapporti con la medesima. Allo stesso tempo proseguiranno le attività dell’Organismo di Vigilanza, supportato dalla funzione Internal Auditing, anche sulla scorta delle indicazioni del Consiglio di Gestione e delle disposizioni in materia di Regione Lombardia. Riconoscimenti Quest'anno i Real Estate Awards, gli "oscar del mattone", hanno previsto una categoria speciale dedicata ai progetti per la ricostruzione in Abruzzo, regione ferita dal terremoto dell'aprile 2009. Infrastrutture Lombarde si è candidata presentando il progetto della nuova residenza universitaria dell'Aquila, la Casa dello Studente donata dalla Lombardia all'Abruzzo. Realizzata in base a un accordo interregionale, costruita a tempo di record in soli 87 giorni e inaugurata dal Presidente Formigoni il 4 novembre 2009, la residenza è un complesso formato da tre corpi di fabbrica, capace di ospitare fino a 128 studenti e dotato di mense, biblioteca, area studio, palestre. Nel giugno 2010 ILSpA ha ricevuto per quest'opera il Mattone d'oro per il "miglior progetto per l’istruzione". Negli anni scorsi ILSpA si era già distinta in questa competizione. Nel 2008 aveva vinto due Mattoni d'oro. Il primo nella categoria “miglior progetto eco-sostenibile” per il progetto di Altra Sede di Regione Lombardia, il secondo nella categoria “miglior progetto in project financing” per il progetto del nuovo Ospedale Sant’Anna di Como. Nell'edizione 2009 dei Real Estate Awards, lo stesso premio è andato per il progetto BreBeMi a Concessioni Autostradali Lombarde SpA. Il collegamento autostradale BresciaBergamo-Milano è stato giudicato la migliore opera infrastrutturale dell'anno nonché uno degli interventi strategici di maggior interesse nazionale. Annual Report 2010 | 197 Indice La Lombardia, protagonista in Europa Roberto Formigoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Presidente della Regione Lombardia Le infrastrutture: ponti per lo sviluppo Raffaele Cattaneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Il nostro impegno per costruire il futuro Giovanni Bozzetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Presidente del Consiglio di Gestione di Infrastrutture Lombarde SpA Analizzare i bisogni, trovare soluzioni Antonio Giulio Rognoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Direttore Generale di Infrastrutture Lombarde SpA La società . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Le aree di attività Sanità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 Infrastrutture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Infrastrutture a rete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 Valorizzazione immobiliare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 Facility . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 I progetti, le opere Sanità Nuovo Complesso Ospedaliero di Vimercate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 Nuovo Ospedale Sant’Anna di Como . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 e Eliporto di Villa Guardia Nuovo Ospedale di Legnano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 Nuovo Ospedale Beato Giovanni XXIII di Bergamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47 Ospedali di Luino, Cittiglio, Circolo, Del Ponte e ambulatori di via Monterosa . . . . . . . . . . . . . . . 51 Presidi Ospedalieri di Sondrio, Sondalo e Morbegno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61 Presidio Ospedaliero di Mariano Comense . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69 Presidi Ospedalieri di Gavardo e Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73 Ospedale di Saronno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79 Presidi Ospedalieri di Cuggiono e Magenta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83 Presidi Ospedalieri di Melzo e Vizzolo Predabissi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 Presidi Ospedalieri di Mantova, Asola e Bozzolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95 Ospedale Niguarda Ca' Granda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103 Nuovo Ospedale di Garbagnate Milanese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109 Nuovi Ospedali di Vibo Valentia, della Piana di Gioia Tauro e della Sibaritide . . . . . . . . . . . . . . 115 Infrastrutture Ex stabilimento della Manifattura Tabacchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119 Palazzo Lombardia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123 Frana del Ruinon di Valfurva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131 Provalpi – Polo Forestale Alpeggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133 Provalpi – Azienda agroforestale di Carpaneta e Polo vitivinicolo di Riccagioia . . . . . . . . . . . . 139 Ponte Lambro – Nuovo quartiere di housing sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145 Enoteca di Broni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149 Sito di Borsano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153 Villa Reale di Monza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157 Nuove opere di regolazione della messa in sicurezza del lago d'Idro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163 Complesso Aler di Pieve Emanuele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165 Infrastrutture a rete Autostrada regionale Cremona-Mantova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 167 Sistema di viabilità di accesso all'area Expo 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173 Autostrada regionale Broni-Stradella/Pavia-Mortara . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177 Autostrada regionale Interconnessione Pedemontana-BreBeMi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183 Una società all'opera Il project finance e le opere pubbliche realizzate. Non solo in Lombardia . . . . . . . . . . . . . . . . . 188 Il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192 Riconoscimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197 Annual Report 2010 | 199 Fotografie Piero Mollica – Archivio Infrastrutture Lombarde SpA Piero Mollica ringrazia Vittorio Maggioni e Ambra Zeni per la collaborazione Disegni e render Archivio Infrastrutture Lombarde SpA Progetto grafico And Communication srl – Novara Stampa Leva SpA Arti Grafiche – Sesto S. Giovanni (MI) Chiuso in redazione il 5 agosto 2011 Infrastrutture Lombarde SpA Via Nicolò Copernico, 38 - 20125 Milano Tel (+39) 02 67 97 17 11 Fax (+39) 02 67 97 17 99 www.ilspa.it [email protected] www.ilspa.it