Annual Report 2010

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Annual Report 2010
A partire dall’Unità d’Italia – di cui
quest’anno celebriamo il 150° anniversario
– la Lombardia è sempre stata scenario
dei più importanti sviluppi infrastrutturali
che hanno interessato il nostro Paese
e il resto del continente.
Nel solco di tale tradizione, che trae
origine dalla posizione di crocevia di
importanti direttrici commerciali e dalla
vocazione economico-sociale della
nostra regione, il Governo lombardo
si è impegnato fortemente nella
realizzazione di opere volte a confermare
il protagonismo della Lombardia non
solo in Italia, ma anche in Europa.
La Lombardia,
protagonista in Europa
Per raggiungere questo importante
obiettivo, Regione Lombardia ha dovuto
svolgere un forte ruolo di governance,
assumere precise responsabilità
politico-istituzionali e creare modelli di
gestione innovativi, utili a imprimere
una netta accelerazione allo sviluppo
di un vasto sistema di opere.
Ci siamo dunque dotati di uno strumento
capace di unire un’expertise di primo
livello e un’alta efficienza procedurale:
Infrastrutture Lombarde. Uno strumento
che, valorizzando le iniziative dei
soggetti pubblici e privati in un contesto
di competizione reale, è in grado di
creare le condizioni per progettare
le opere, avviarne la realizzazione
e vigilare sugli impegni assunti.
Nell’anno appena trascorso abbiamo
raggiunto risultati notevoli come
il collaudo e la messa in esercizio
di Palazzo Lombardia, degli ospedali
di Vimercate, Como, Legnano,
Niguarda. Abbiamo, inoltre, aperto
venti cantieri correlati al piano di edilizia
sanitaria, nonché avviato quelli relativi
all’autostrada Pedemontana, attraverso
la società collegata CAL. Tutto ciò è
stato realizzato nei tempi previsti, con alti
livelli di qualità e senza maggiori esborsi.
Guardare al futuro delle infrastrutture
significa per il Governo regionale avere
un occhio vigile alle nuove esigenze dei
cittadini e delle imprese. Sono certo
che Infrastrutture Lombarde saprà
alimentare sempre di più questa capacità
di individuare i segnali delle trasformazioni
che si affacciano al presente e che
richiedono risposte lungimiranti.
Roberto Formigoni
Presidente della Regione Lombardia
Presidente del Consiglio di Sorveglianza
di Infrastrutture Lombarde SpA dal 12 luglio 2010
Guardare al futuro delle infrastrutture
"significa
per il Governo regionale avere
un occhio vigile alle nuove esigenze
dei cittadini e delle imprese
"
L’Annual Report di Infrastrutture
Lombarde è un appuntamento
graditissimo perché mi consente di fare
il punto sulle opere e sui cantieri che,
anche grazie a ILSpA, stiamo portando
avanti in Lombardia. Queste pagine,
che sfoglio ogni anno con grande
piacere, sono la testimonianza concreta
dei tanti interventi avviati o conclusi
che interessano il nostro territorio.
In Italia – e soprattutto in una regione
produttiva come la Lombardia – abbiamo
bisogno di infrastrutture per colmare il
gap che ancora esiste rispetto agli altri
Paesi europei. Il World Economic Forum,
su 141 nazioni, posiziona il nostro Paese
al 45° posto per dotazione ferroviaria, al
53° posto per dotazione stradale e al 72°
posto per la qualità delle infrastrutture.
Le infrastrutture:
ponti per lo sviluppo
Per invertire questa "spirale negativa"
di cui il nostro Paese è vittima,
in Lombardia abbiamo dato vita
negli ultimi anni ad un vero e proprio
cambio di marcia che si basa su un
coinvolgimento sempre più diretto del
territorio e su un ricorso sempre più
diffuso al project financing. Ciò ha
permesso di finanziare opere senza un
euro di contributo pubblico. Abbiamo
sperimentato che la sussidiarietà
funziona anche nel campo delle
infrastrutture e delle opere pubbliche.
Non dimentichiamo inoltre che
gli investimenti in infrastrutture
rappresentano un moltiplicatore potente
per lo sviluppo socio-economico e per la
competitività di un’area. Esse hanno un
impatto significativo sul reddito prodotto,
fungono da catalizzatore di attività a più
alto valore aggiunto e conseguentemente
generano benessere per i cittadini.
Le infrastrutture fanno crescere
il territorio non lo indeboliscono.
Ma l’ambito infrastrutturale
si può sostenere oggi solo
percorrendo vie nuove.
Siamo tutti consapevoli di essere
di fronte ad un contesto difficile
caratterizzato da scarsità di risorse
e fondi pubblici sempre più limitati.
Questo significa impiegare bene i pochi
soldi pubblici per finanziare opere e
servizi non altrimenti realizzabili, ma al
contempo significa sperimentare nuove
forme di cattura del valore generato
dalle infrastrutture e spingere a fondo il
modello della partnership pubblico-privato
ogni volta che ciò sia possibile per non
pesare sulla già magra finanza pubblica.
Con ILSpA stiamo percorrendo proprio
questa strada che non solo è la più
convincente, ma probabilmente l’unica
a poter essere percorsa con successo.
Le infrastrutture sono importanti e
sono innanzitutto ponti che collegano
i diversi territori della Lombardia.
Un trampolino verso il futuro.
Raffaele Cattaneo
Assessore alle Infrastrutture
e Mobilità della Regione Lombardia
Presidente del Consiglio di Sorveglianza
di Infrastrutture Lombarde SpA fino al 12 luglio 2010
Abbiamo dato vita ad un vero e proprio
"cambio
di marcia che si basa su un
coinvolgimento sempre più diretto del
territorio e su un ricorso sempre più
diffuso al project financing. Ciò ha
permesso di finanziare opere senza
un euro di contributo pubblico
"
Una strada che avanza, un palazzo
che sale, un ospedale che sorge,
un ponte che unisce. Senza troppe
parole, senza promesse, ma con la
forza dei fatti, dei tempi rispettati
e senza spreco di denaro pubblico.
Questo è il lavoro di Infrastrutture
Lombarde, questa è la missione che
ci ha affidato Regione Lombardia.
Un lavoro che è frutto dell’impegno
costante dei nostri dipendenti,
insostituibile risorsa dell'azienda.
Un lavoro di grande responsabilità che
consente di migliorare la qualità della vita
di tutti. Un lavoro importante che assume
ancor più valore in questo periodo di
grave crisi, perché l’infrastrutturazione
del territorio può rappresentare un volano
per il sistema economico e produttivo.
Il nostro impegno
per costruire il futuro
ILSpA ha un fatturato medio pro capite
per addetto di 399.000 euro che,
paragonato con quello di qualunque
altra società di committenza pubblica
o privata in Italia, dimostra l’efficienza
raggiunta in termini di rapporto tra costo
del personale e produzione realizzata.
Nel 2010 il nostro impegno quotidiano
ha consentito la messa in esercizio
di Palazzo Lombardia, ad oggi l’edificio
in cemento armato più alto d’Italia.
Esso non solo ospita gli uffici regionali,
ma con la sua straordinaria piazza
coperta – e gli esercizi commerciali
che la renderanno viva 24 ore su 24 –
si offre anche a tutti i cittadini lombardi
come luogo da abitare. Ancora, abbiamo
reso disponibili i nuovi ospedali di
Vimercate, Como, Legnano e il Niguarda
a Milano, consegnato le aziende agricole
di Carpaneta e Riccagioia, aperto 20
nuovi cantieri di edilizia sanitaria.
E mentre si avvicina il grande restauro
della Villa Reale di Monza, grazie
al lavoro della nostra partecipata
CAL l’autostrada Pedemontana,
attesa da decenni, diventa realtà.
L'altra grande svolta del 2010 si è
avuta con l’avvio di attività in ambito
extraregionale: il nostro patrimonio di
esperienze, la nostra professionalità,
la nostra specializzazione si pongono
così, sempre sotto la guida di Regione
Lombardia, anche come punto di
riferimento nazionale per la realizzazione
di interventi ad elevata complessità.
È il caso della sottoscrizione del
Protocollo di Intesa tra la Regione
Lombardia e la Regione Calabria per
la realizzazione in project finance di
quattro nuovi ospedali sul territorio
calabrese, nonché della convenzione
con Expo 2015 SpA per l’assistenza al
Responsabile Unico del Procedimento
nell’espletamento delle procedure
di gara ad evidenza pubblica.
Questo per noi è motivo di orgoglio,
ci rende consapevoli del ruolo strategico
della nostra Società e della responsabilità
che ciascuno di noi ha nello svolgere
con efficienza ed efficacia il proprio
compito al servizio dei cittadini.
Lasciare ai nostri figli opere che
resteranno nel tempo contribuendo a
generare condizioni di sviluppo economico
e sociale rappresenta la vera motivazione
che anima il nostro impegno quotidiano.
Giovanni Bozzetti
Presidente del Consiglio di Gestione
di Infrastrutture Lombarde SpA
nostro patrimonio di esperienze,
"laIlnostra
professionalità si pongono
come punto di riferimento nazionale
per la realizzazione di interventi
ad elevata complessità
"
Nel 2010 si è compiuto un primo
passo importante nel processo di
ammodernamento delle opere pubbliche
nella nostra Regione. Penso alla messa
in esercizio dei nuovi ospedali di
Niguarda, Legnano, Vimercate e Como,
strutture moderne che stanno dando
dimostrazione di grande efficienza
in termini di prestazione di servizi
sanitari offerti, a riprova della loro
corretta ideazione e realizzazione, in
linea con le attuali esigenze sanitarie.
Penso inoltre ai cantieri attualmente in
corso per la costruzione, l’ampliamento
e l’adeguamento di 20 presidi ospedalieri.
Penso, infine, a Palazzo Lombardia,
totalmente operativo e diventato
a tutti gli effetti la nuova sede della
Regione, con indubbi vantaggi in termini
di efficienza del sistema oltreché
economici. Opere di primaria importanza
che Infrastrutture Lombarde ha
saputo realizzare nel rispetto dei tempi
previsti, dei costi e della qualità.
Un compito che la nostra Società, sotto
la guida della Regione Lombardia, svolge
con entusiasmo e passione secondo
un metodo di lavoro ormai “collaudato”
e ricorrendo a strumenti complessi, come
il project financing, per promuovere il più
possibile logiche di partenariato pubblicoprivato, attivando risorse e capitali
privati per la realizzazione delle opere.
Analizzare i bisogni,
trovare soluzioni
Il 2010 ha confermato l’efficienza di
ILSpA anche nel campo infrastrutturale:
penso in particolare all’avvio dei lavori
dell’autostrada Pedemontana e alla
progressione dei cantieri della BreBeMi
per i quali la nostra controllata CAL,
Concessioni Autostradali Lombarde,
agisce da Ente Concedente.
Realizzare opere come Palazzo
Lombardia, i nuovi ospedali, le nuove
autostrade significa rispondere ai bisogni
crescenti dei cittadini lombardi che
chiedono istituzioni sempre più vicine,
un sistema sanitario sempre più efficiente,
una mobilità adeguata e sostenibile.
Infrastrutture Lombarde ha raggiunto
questi obiettivi perchè si avvale del
contributo, dell’esperienza e della
professionalità di donne e uomini che
lavorano tutti i giorni alacremente,
con grande senso di responsabilità
e dedizione, con un metodo di lavoro
basato sull'ascolto e sul coinvolgimento
delle parti interessate, sulla pianificazione
direi quasi “maniacale” delle singole
fasi progettuali e realizzative, sul
monitoraggio puntuale delle attività in
corso, attraverso strumenti altamente
professionali ed innovativi.
Dopo il successo ottenuto con la
costruzione della Casa dello Studente a
L’Aquila in Abruzzo, il recente Protocollo
di Intesa siglato da Regione Lombardia
e Regione Calabria, nell’ambito del quale
stiamo offrendo il nostro supporto alla
Stazione Appaltante e al Responsabile
Unico del Procedimento per la
realizzazione dei nuovi ospedali di Vibo
Valentia, Piana di Gioia Tauro, Sibaritide
e – da ultimo – quello di Catanzaro, è un
esempio di come il “modello” di ILSpA
possa essere utilizzato a supporto delle
amministrazioni pubbliche per garantire
l’efficienza nella gestione dei processi
connessi alla realizzazione delle opere.
E così anche la scelta da parte di Expo
2015 SpA di affidare a Infrastrutture
Lombarde l’assistenza tecnicoamministrativa nella predisposizione
e nell’indizione delle gare per i lavori
sul futuro sito espositivo è un chiaro
riconoscimento dell’esperienza
accumulata in questi anni di lavoro
da parte della nostra Società.
Infrastrutture Lombarde, costituita
sette anni or sono per merito della
coraggiosa intuizione del Presidente
Formigoni, è oggi una realtà di primo
piano nel panorama delle società di
engineering e committenza pubblica,
pronta a dare il proprio contributo e a
portare la propria esperienza laddove
sia necessario per realizzare opere
pubbliche in grado di rispondere ai
bisogni del territorio e soddisfare le
esigenze dei cittadini trovando adeguate
soluzioni tecniche e operative.
Antonio Giulio Rognoni
Direttore Generale
di Infrastrutture Lombarde SpA
Lombarde è pronta a portare
"laInfrastrutture
propria esperienza laddove sia necessario
per realizzare opere pubbliche in grado
di rispondere ai bisogni del territorio
e soddisfare le esigenze dei cittadini
"
La società
Infrastrutture Lombarde, società
di capitali posseduta al 100% da Regione
Lombardia, è stata costituita nel 2003
per gestire e valorizzare il patrimonio
regionale e per coordinare la realizzazione
di nuovi progetti infrastrutturali
in attuazione al “Piano straordinario
per lo sviluppo delle infrastrutture
lombarde 2002/2010".
Corrispondendo perciò agli indirizzi
strategici stabiliti da Regione Lombardia,
da un lato ILSpA promuove la messa
a reddito, la conservazione,
il miglioramento e l’incremento del
patrimonio immobiliare di proprietà
regionale e degli altri asset reali
ad esso collegati, anche attraverso
l’utilizzo di specifici strumenti finanziari;
dall'altro favorisce lo startup e
la realizzazione di nuovi progetti
infrastrutturali, nonché la conservazione,
il miglioramento e l’incremento dei beni
infrastrutturali esistenti. Infine, svolge
il compito di soggetto aggiudicatore,
ai sensi delle vigenti norme regionali,
nazionali e comunitarie sugli appalti.
I componenti del Consiglio
di Gestione
• Giovanni Bozzetti, Presidente
• Benito Benedini
• Alberto Bonetti Baroggi
L'amministrazione e il controllo della
società sono esercitati secondo
il cosiddetto "sistema dualistico"
disciplinato dagli articoli 2409-octies e
seguenti del Codice Civile, che prevede
la compresenza, nell'amministrazione della
società, di un Consiglio di Sorveglianza
che detta gli indirizzi strategici all’interno
dei quali Infrastrutture Lombarde esplica
le attività indicate nel proprio oggetto
sociale, verifica il perseguimento degli
scopi sociali e l’aderenza agli obiettivi
regionali, e di un Consiglio di Gestione,
organo esecutivo che ha il compito di
gestire l’impresa e compiere tutte le azioni
attribuitegli dalla legge e/o dallo statuto
per il perseguimento dell’oggetto sociale.
Tale assetto, vista la stretta correlazione
tra Infrastrutture Lombarde e Regione
Lombardia, risponde all'esigenza
fondamentale di disciplinare in
maniera efficace il rapporto tra
proprietà e società nell'ambito delle
rispettive funzioni e competenze.
Ciò garantisce a Regione Lombardia,
oltre ad un’efficiente e celere gestione
amministrativa della società, il proprio
ruolo istituzionale di soggetto politico
che detta gli obiettivi e la stessa
mission aziendale e, attraverso il
Consiglio di Sorveglianza, ne vigila
sulla gestione e sull’operato.
• Adriano Canziani
• Stefano Cecchin
I componenti del Consiglio
di Sorveglianza
• Roberto Formigoni, Presidente
• Daniele Belotti
• Luciano Bresciani
• Raffaele Cattaneo
• Riccardo Marchioro
La struttura organizzativa
Assemblea
dei Soci
Consiglio
di Sorveglianza
Organismo
di Vigilanza
Consiglio
di Gestione
Internal
audit
Direttore
Generale
Assistente
Direttore Generale
e personale
Gare e
contratti
Sistemi
informativi
Amministrazione
finanza
e controllo
Area
Sanità
Area
Infrastrutture
Qualità e
sicurezza
Area
Infrastrutture
a rete
Rapporti
istituzionali
Finanza
di progetto
Progettazione
Area
Valorizzazione
immobiliare
Pianificazione
e controllo
Area
Facility
Alcuni componenti del Consiglio di Gestione e il Direttore Generale Antonio Rognoni con
l'Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo.
Annual Report 2010 |
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Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Le aree di attività
Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Sanità
Infrastrutture Lombarde è responsabile
per conto di Regione Lombardia
dell'esecuzione dei lavori di costruzione
o riassetto di 27 strutture ospedaliere
distribuite su tutto il territorio
regionale, che nel loro complesso
mettono a disposizione dei cittadini
lombardi più di 6.500 nuovi posti
letto e oltre 150 sale operatorie.
Lo stile e la filosofia di tali interventi –
che rientrano nel "Piano straordinario
per lo sviluppo delle infrastrutture
lombarde 2002-2010" e per i quali la
Giunta ha stanziato oltre 5 miliardi di
euro – sono frutto della piena adesione
della Regione al nuovo modello di
ospedale, elaborato nel 2001 in sede
ministeriale, che in Lombardia sta
rivoluzionando l'edilizia sanitaria.
Nel corso del 2010 la società ha
collaudato e consegnato alle rispettive
aziende i nuovi ospedali di Vimercate,
Como, Legnano e il blocco sud
dell'ospedale milanese di Niguarda.
Il 2010 è stato anche l'anno dell'apertura
di 20 cantieri correlati al piano
di edilizia sanitaria del cosiddetto
IV stralcio, finanziati cioè in base al
IV Atto integrativo del 2008 all’Accordo
di Programma Quadro in Materia di
Sanità del 1999. Individuata da Regione
Lombardia come amministrazione
aggiudicatrice di tali interventi di
costruzione, ampliamento e adeguamento
strutturale e impiantistico, nel 2009
Infrastrutture Lombarde aveva
coordinato, in qualità di Stazione
Appaltante, le attività di progettazione
e aveva acquisito i titoli autorizzativi.
Concluse le attività progettuali e ottenuta
con decreto ministeriale l’ammissione
al finanziamento, aveva attivato le
procedure di affidamento degli interventi,
contribuendo ad un rapido avvio dei
cantieri in tutti gli ospedali coinvolti.
Anche la realizzazione del nuovo
Ospedale di Garbagnate Milanese, la cui
gara è stata aggiudicata nel novembre
2009 e i cui lavori inizieranno nel luglio
2011, rientra nello stesso Atto integrativo.
Il modello degli ospedali lombardi e la
loro realizzazione secondo gli schemi
della finanza di progetto sono ormai
diventati un esempio a livello nazionale.
Non a caso, in dicembre, il Presidente
della Regione Calabria in qualità di
Commissario Delegato per l’emergenza
socio-economico-sanitaria ha sottoscritto
un Protocollo d’Intesa con Regione
Lombardia, in base al quale sorgeranno in
territorio calabrese tre nuovi ospedali che
disporranno di quasi 1.000 posti letto.
Per queste opere ILSpA è chiamata
a svolgere le attività di assistenza
tecnica, di supporto alla Stazione
Appaltante e al Responsabile Unico del
Procedimento, di Project & Construction
Management e di Alta Sorveglianza.
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Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Infrastrutture
Il 21 marzo 2011 Palazzo Lombardia
è stato inaugurato alla presenza del
Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano e dell'arcivescovo di Milano
Dionigi Tettamanzi. L'evento, reso
ancora più solenne dalla coincidenza
con i festeggiamenti per il 150°
anniversario dell'Unità d'Italia, ha
offerto l'occasione al Presidente
Formigoni per ribadire l'invito ai cittadini
a prendere possesso della loro nuova
casa, a frequentarla, a renderla viva.
D'altro canto, questo processo è iniziato
proprio nel 2010, con l'allestimento
degli uffici e il trasferimento nella nuova
sede di 3.000 dipendenti regionali.
Anche quest'anno quella di Palazzo
Lombardia è stata dunque la grande
opera che ha caratterizzato il lavoro di
Infrastrutture Lombarde, ma l'universo
delle commesse di costruzione,
ampliamento e ristrutturazione dei beni
immobili che ILSpA gestisce per conto
della Regione è molto più ampio.
Nel 2010 la società ha bandito la gara per
l’affidamento del contratto di concessione
per il recupero e la valorizzazione
del corpo centrale della Villa Reale di
Monza. L'intervento restituirà ai cittadini
la parte di Villa più rappresentativa
e di maggior pregio artistico.
Per quando riguarda l'ex Manifattura
Tabacchi di viale Fulvio Testi a Milano,
dopo la conclusione dei lavori che
hanno interessato l'edificio n. 14,
ILSpA ha assunto il ruolo di Stazione
Appaltante e ha indetto la gara per il
recupero dell'edificio n. 4. Si completerà
così la trasformazione di questa bella
archeologia industriale in sede del nuovo
Polo cine-audio-visuale lombardo.
Anche il programma di valorizzazione
"Provalpi" ha fatto passi importanti: gli
interventi del Polo Forestale Alpeggi –
20 in tutto e dislocati in diverse province
montane – sono in via di conclusione,
mentre è terminato il recupero funzionale
e l'ampliamento delle antiche aziende
di Carpaneta (MN) e Riccagioia (PV).
È inoltre in corso la ristrutturazione
dell'Enoteca regionale di Broni (PV)
e la redazione del masterplan per la
realizzazione del nuovo quartiere di
housing sociale presso il quartiere
di Ponte Lambro a Milano.
Infine, Infrastrutture Lombarde è
impegnata in progetti di ripristino e
riqualificazione ambientale, tra cui la
messa in sicurezza del lago d'Idro nelle
Prealpi bresciane e la sistemazione del
sito di Borsano in provincia di Varese.
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Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Infrastrutture a rete
Una rete efficiente di strade e autostrade
è fattore determinante in un sistema
integrato di mobilità. Serve a collegare
il territorio con le grandi città, ma anche
col resto d'Europa. Ha ricadute evidenti
sul mondo dell’industria e del commercio
e incide notevolmente anche sulla
qualità della vita di ogni individuo che
ne fruisce in modo diretto e indiretto.
L'efficienza di un'infrastruttura,
però, si dimostra già a partire dalla
sua costruzione e si esprime nel
tempo anche nella sua gestione.
Con questa consapevolezza nel
2005 Regione Lombardia ha
affidato a Infrastrutture Lombarde
le funzioni di Ente Concendente
per la realizzazione delle autostrade
regionali Cremona-Mantova e BroniStradella/Pavia-Mortara e nel 2008 per
l’autostrada regionale Interconnessione
Pedemontana-BreBeMi (IPB).
Queste grandi infrastrutture
avvicineranno non solo idealmente Milano
e la Lombardia al resto d'Europa. La
Cremona-Mantova e la Broni-Stradella/
Pavia-Mortara, in particolare, s'inseriranno
come tasselli importanti del cosiddetto
Corridoio 5 che collegherà Lisbona a Kiev,
offrendo all'Italia un ruolo strategico nel
processo di integrazione di quei Paesi
che dal 1° maggio 2004 sono entrati
a far parte dell'Unione Europea.
Quanto alle altre tre opere prioritarie
per il territorio lombardo – le autostrade
Pedemontana, BreBeMi e la nuova
Tangenziale Est Esterna di Milano –
Regione Lombardia si è fatta carico della
loro realizzazione all'inizio della scorsa
legislatura, attraverso l’assunzione
di una forte responsabilità politica e
istituzionale. Dal 2006 la Regione ha
infatti svolto un importante lavoro con il
Ministero delle Infrastrutture per poter
gestire a livello regionale, tramite ILSpA,
queste opere di competenza nazionale.
Nel 2007 il Governo ha trasferito le
funzioni di soggetto concedente per
la loro realizzazione da ANAS SpA
a una nuova società partecipata al
50% dalla stessa ANAS e da Regione
Lombardia attraverso Infrastrutture
Lombarde denominata Concessioni
Autostradali Lombarde SpA (CAL).
CAL ha dimostrato la sua
efficienza, sveltendo le procedure
autorizzative, attraendo i capitali
privati nel finanziamento delle opere e
coinvolgendo il territorio nella delicata
fase di costruzione del consenso.
Il 29 luglio 2010 è stata sottoscritta la
convenzione di concessione tra CAL e
TEM SpA per la Tangenziale Est Esterna
di Milano. Il progetto definitivo, elaborato
dal Concessionario, è stato poi approvato
per quanto di competenza da CAL. I
lavori dell’autostrada BreBeMi, avviati
nel luglio 2009, e quelli dell’autostrada
Pedemontana, iniziati nel febbraio 2010,
proseguono nel rispetto dei tempi.
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Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Valorizzazione
immobiliare
Infrastrutture Lombarde si occupa
della valorizzazione e razionalizzazione
degli immobili di proprietà regionale
che non ospitano più le loro funzioni
originarie e possono essere utilmente
riconvertiti a vantaggio della collettività.
Per farlo, la società si avvale delle sue
competenze in campo urbanistico e della
sua esperienza in campo immobiliare,
offrendo servizi di asset management
che vanno dall'analisi del contesto
storico e urbanistico in cui si trova
l'immobile allo studio di progettazione
e allo sviluppo di proposte sui possibili
riutilizzi, fino alla gestione dell'alienazione
con il ruolo di Stazione Appaltante.
Nel 2010 quest'attività ha riguardato gli
edifici di largo Barozzi a Bergamo e di via
Candiani a Legnano, sede degli ospedali
storici delle due città lombarde, la cui
alienazione e conseguente riqualificazione
è prevista a partire dal 2011.
A Bergamo, l'intervento interessa una
superficie di 140.000 metri quadrati.
Il suo obiettivo è quello di valorizzarne
le emergenze architettoniche,
ambientali e urbane. Da un lato
saranno recuperati e sviluppati gli spazi
dell'impianto centrale dell'ex ospedale,
architettura storica protetta da vincolo
monumentale, dall'altro il comparto
sarà collegato al tessuto urbano e al
sistema del verde che lo circonda.
Il progetto prevede la presenza nell'area
di un adeguato mix funzionale di
attività ad uso pubblico (chiesa, asilo,
ludoteca), residenze anche di edilizia
convenzionata e protetta, funzioni
ricettive, commerciali, spazi destinati al
terziario, servizi universitari, parcheggi
pubblici interrati. Il recupero della
cosiddetta Casa rossa offrirà l'ambiente
adatto alla realizzazione di servizi
universitari sulla base di un’intesa con
l’Università degli studi di Bergamo.
A Legnano, l'area interessata misura
75.500 metri quadrati. Anche in
questo caso si tratta di un intervento
di riconversione che prevede il
reinserimento delle aree nel contesto
urbano. Oltre alla ristrutturazione degli
immobili, sarà realizzato un grande parco,
mentre spazi aperti e pedonali saranno
riorganizzati in modo da garantire la
permeabilità tra le tre aree del comparto
e la connessione alle aree pubbliche
e private adiacenti. La demolizione
del monoblocco dell'ex ospedale
consentirà la creazione di un
"cannocchiale verde"di pregio.
Gli edifici storici – donati da industriali e
filantropi d'inizio scorso secolo – saranno
invece ristrutturati e ospiteranno
servizi sanitari dedicati agli anziani
(day hospital, recupero lungodegenze,
visite specialistiche ambulatoriali).
Questo nuovo polo, esteso su un'area di
23.000 metri quadrati, porterà il nome
significativo di Cittadella della Fragilità.
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Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Facility
Infrastrutture Lombarde cura il
coordinamento e la gestione dei servizi
di Facility Management e Global Service
dell'intero patrimonio immobiliare
di Regione Lombardia e di tutte le
sedi in uso, anche non di proprietà,
istituzionali, centrali o territoriali.
Gli appalti in corso, aggiudicati sul finire
dello scorso anno e validi a partire
dal 1° marzo 2010, hanno una durata
quinquennale e riguardano le attività
di Hard (manutenzione ordinaria e
straordinaria degli impianti tecnologici,
di sollevamento, elettrici e edili,
manutenzione del verde) e Soft Facility
(servizi di pulizia, commessi, portierato e
movimentazione di beni) in tutti gli edifici
dislocati sia in Milano sia nei capoluoghi di
provincia per una superficie complessiva
di circa 220.000 metri quadrati.
Nell’appalto sono incluse anche la attività
relative ai servizi di Hard e Soft Facility
di Palazzo Lombardia, Manifattura
Tabacchi, Museo Bagatti Valsecchi e della
sede di Bruxelles di Regione Lombardia.
Infrastrutture Lombarde ha visto dunque
aumentare l'importanza di quest'area
di attività, confermando il trend di
costante crescita degli ultimi anni.
La società gestisce inoltre gli spazi
di alta rappresentanza del Palazzo
Pirelli quali Belvedere (il Trentunesimo
piano restituito alla città), Auditorium
Giorgio Gaber (prestigiosa sala
congressi che può ospitare 340
persone oltre i relatori) e Spazi Eventi
(area aperta al pubblico attrezzata
per mostre d'arte ed esposizioni).
Nel corso del 2010 ILSpA ha coordinato
e gestito le attività tecnico-operative
necessarie allo svolgimento di eventi
ospitati in questi spazi, tra cui una mostra
che ha raccontato il connubio tra Gio
Ponti e la Manifattura Richard Ginori, una
presentazione di oggetti Cartier e una
dedicata agli orologi Rolex, il convegno
"L'appropriatezza nella gestione
dell'epatite B cronica" patrocinato
da alcune Aziende Ospedaliere e
Fondazioni IRCCS lombarde.
Infrastrutture Lombarde continua
infine ad essere il coordinatore unico
per tutte le attività di monitoraggio
delle sedi regionali. Ciò le consente
di esercitare un’opera di prevenzione
completa, che armonizza la
conservazione e la valorizzazione
degli immobili con la garanzia del
buon funzionamento dei servizi e il
mantenimento dell’efficienza degli stabili
di proprietà di Regione Lombardia.
Annual Report 2010 |
23
Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
I progetti, le opere
Sanità
Progetto
01
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Nuovo Complesso Ospedaliero
di Vimercate
Annual Report 2010 |
27
Nuovo Complesso Ospedaliero
di Vimercate
I lavori del nuovo Complesso Ospedaliero
di Vimercate si sono conclusi il 15
ottobre 2009. A metà gennaio 2010,
in anticipo rispetto alle previsioni,
il Concessionario ha consegnato la
struttura all'Azienda Ospedaliera,
iniziando a erogare i servizi previsti nel
contratto di concessione. I collaudi sono
stati effettuati nel mese di aprile.
Nella prima metà del 2010 l'Azienda
Ospedaliera ha completato le
attività che le spettavano:
- fornitura, installazione e collaudo delle
attrezzature medicali di alta tecnologia;
- completamento e collaudo delle aree
a rustico;
- arredamento e collocazione di
segnaletica e attrezzature medicali
di media e bassa tecnologia.
In settembre direzione e uffici amministrativi
dell’Azienda Ospedaliera si sono spostati
dalla vecchia struttura nel centro di
Vimercate al nuovo complesso.
Il 16 novembre è iniziato il trasferimento
delle attività sanitarie e dei pazienti. Dal
1° dicembre l’ospedale è in funzione con
tutte le sue attività, comprese quelle di
emergenza-urgenza e Pronto Soccorso.
Tipo di intervento
Nuova costruzione
Posti auto
1.350
Data inizio lavori
Novembre 2006
Valore dell'opera
142 milioni di euro
Data ultimazione lavori
Ottobre 2009
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
Superficie complessiva
dell’intervento
115.588 mq
Tipo di contratto
Concessione di progettazione,
costruzione e gestione
Posti letto
538
Concessionario
Vimercate Salute SpA
Sale operatorie
11 + 1 sala parto
Sanità
Progetto
01
La nuova struttura si trova a sud
della città, sul territorio della frazione
di Oreno, in un’area facilmente
raggiungibile grazie ai collegamenti con
l’uscita della Tangenziale Est e con la
provinciale Vimercate-Monza. Chi non
usa l'auto può scegliere di sfruttare
il percorso ciclabile creato ad hoc
oppure le navette del servizio pubblico
collegate al centro di Vimercate.
Il complesso si sviluppa in senso
orizzontale, con ampie corti grazie
alle quali la maggior parte degli spazi
interni viene rischiarata da luce
naturale in molte ore del giorno.
L’intera area interna è attraversata da
una rete capillare di percorsi, mentre i
parcheggi sono ben integrati nel verde.
Alla presenza e alla funzione del verde
è dedicata una particolare attenzione. Il
progetto ha previsto la semina del parco
posto ad ovest dell’ospedale, delle corti
interne alla piastra, delle aree a sud del
parcheggio, di quelle poste a nord e a
sud della piastra e di molti altri spazi. Ciò
garantisce un minimo impatto ambientale
della struttura e un ambiente accogliente
per pazienti, personale e visitatori.
Annual Report 2010 |
29
Sanità
Progetto
01
I circa 100.000 metri quadrati del nuovo
complesso sono suddivisi in tre blocchi.
Il primo, su tre piani e con un livello
seminterrato, è destinato all’accoglienza:
al primo piano del parallelepipedo si
trova l’area commerciale, il servizio di
ricezione e accettazione dell’ospedale. La
struttura si rivolge verso la città secondo
il principio dell’ospedale “aperto”.
Il secondo blocco consiste in un
edificio rettangolare, la cosiddetta
piastra, che ospita i servizi veri e
propri dell’ospedale: chirurgia, sale
operatorie, radiologia, Pronto Soccorso
e tutte le funzioni sanitarie.
Il terzo blocco, destinato alla degenza,
è immerso nel verde. Collegato con la
piastra, è costituito da quattro edifici
“a petalo” disposti a semiraggiera.
Una delle caratteristiche di questo
ospedale è la sua flessibilità, la
possibilità di adeguarsi a eventuali
cambiamenti e nuove esigenze future.
Ciò anzitutto grazie al modulo strutturale
7,50 x 7,50 metri, che lascia una
grande libertà distributiva, e all'utilizzo
interno di pareti in cartongesso,
facilmente removibili e sostituibili.
Oltre al rispetto delle vigenti normative
antincendio – con conseguente
inserimento di pareti e porte tagliafuoco,
zone filtro con ventilazione, serrande
tagliafuoco sugli impianti, ecc. –, l'intero
complesso è direttamente accessibile dai
Vigili del Fuoco grazie a percorsi dedicati
che corrono tutto intorno agli edifici e
a due corselli tra agli edifici stessi.
Dotata di una centrale di cogenerazione
da 6 MW, la struttura è in grado
di autoprodurre l'energia elettrica
e il calore di cui ha bisogno.
La ridondanza degli impianti, la
cogenerazione a gas, i gruppi
elettronici alimentati a gasolio e
l'approvvigionamento di corrente dalla
rete Enel permettono di affrontare
i compiti della struttura ospedaliera
con la massima sicurezza e le migliori
garanzie di funzionamento.
Annual Report 2010 |
31
Sanità
Progetto
02
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Nuovo Ospedale Sant’Anna
di Como
Annual Report 2010 |
33
Sanità
Progetto
02
Nuovo Ospedale Sant’Anna
di Como
Per il nuovo Ospedale Sant’Anna
il 2010 è stato l’anno dei collaudi,
ultimati con esito positivo il 31 maggio,
e dell’avviamento della struttura. Nel
frattempo, il 15 marzo si è proceduto
alla consegna anticipata della struttura
all'Azienda Ospedaliera che ha avviato
le attività di ultimazione e allestimento
dei locali di alta tecnologia (TAC,
risonanza magnetica, acceleratori lineari,
apparecchiature di radiologia tradizionali),
oltre che l’arredo di tutto l’ospedale.
Il trasferimento dei pazienti si è compiuto
a tempo di record, in soli tre giorni, a
fine settembre. Da allora l'ospedale è
perfettamente funzionante.
I piani interrati costituiscono la piastra
principale, mentre gli altri tre si sviluppano
in cinque corpi, quattro disposti a ventaglio
e il quinto perpendicolare ad essi.
Il secondo dei due piani interrati è
dedicato alle aree di servizio, logistica,
mensa, guardaroba e spogliatoi.
Vi sono inoltre collocate la camera
mortuaria e le sale dolenti.
Il primo piano interrato ospita
il servizio diagnostico, il blocco
operatorio e il Pronto Soccorso.
Il complesso è situato nella zona
pianeggiante che si estende tra
l’autostrada e le pendici delle colline
in località Tre Camini, tra i comuni
di Como, San Fermo della Battaglia
e Montano Lucino e rappresenta il
centro dell’attività sanitaria comasca.
Il progetto dell’edificio e il suo stile
interpretano fedelmente il principio
della centralità della persona –
principio ispiratore del modello
della Sanità lombarda – rendendolo
un accogliente luogo di cura.
La struttura si sviluppa su cinque piani,
di cui due interrati, integrandosi in modo
armonico con l’ambiente circostante.
Tipo di intervento
Nuova costruzione
Posti auto
1.486
Data inizio lavori
Gennaio 2007
Valore dell'opera
199 milioni di euro
Data ultimazione lavori
Novembre 2009
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
Superficie complessiva
dell’intervento
244.090 mq
Tipo di contratto
Concessione di progettazione,
costruzione e gestione
Posti letto
589
Concessionario
Progetto Nuovo Sant’Anna Srl
Sale operatorie
13 + 2 nel blocco parto
Annual Report 2010 |
35
I visitatori accedono alla struttura
dal piano terra dove sono collocate
l’accettazione, i negozi, la nursery,
le aree di day hospital e gli ambulatori.
Il primo piano, oltre ad ospitare
gli uffici amministrativi, è destinato
alla degenza e ai servizi di dialisi.
Nel secondo si trovano altri uffici
amministrativi, altre aree di degenza
e il reparto neonatale con le sale parto.
L’ospedale è dotato di un impianto
di cogenerazione alimentato a gas
che garantisce la completa copertura
del fabbisogno di energia elettrica
richiesto dalla struttura. La potenza
della centrale è di 3 MW, con tre motori
da 1 MW ciascuno. Il calore generato
dalla produzione di corrente viene
utilizzato in inverno per l’impianto
di riscaldamento e in estate per
quello di condizionamento; lo stesso
calore viene sfruttato anche per la
produzione di acqua calda per usi
sanitari e per la produzione di vapore.
Di particolare rilievo e interesse è il
sistema di gestione informatico del
magazzino di farmacia, che accelera
e semplifica le attività di smistamento
dei farmaci, sia in entrata che in uscita.
Annual Report 2010 |
37
Sanità
Progetto
03
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Eliporto
di Villa Guardia
Annual Report 2010 |
39
Sanità
Progetto
03
Eliporto
di Villa Guardia
Nell’ambito della realizzazione del
nuovo Ospedale Sant’Anna è prevista
anche la costruzione della nuova
sede del 118 nel Comune di Villa
Guardia, in provincia di Como.
Si tratta di un complesso con
annessa elisuperficie, un hangar per
la manutenzione degli elicotteri e i
locali di ricovero per le ambulanze.
La forma dell'edificio consente
una completa integrazione con il
paesaggio circostante e rappresenta
un continuum con il colle verde, i prati
e le aree boscate di orizzonte.
Questo risultato è raggiunto anche
attraverso la realizzazione della copertura
verde, la selezione accurata dei colori
e dei materiali utilizzati e la preferenza
per forme curvilinee di raccordo
con la linea di terra dell'orizzonte.
La scelta progettuale di ridurre
l'altezza dei fabbricati consente
il mantenimento costante delle
percezioni visuali del paesaggio.
I lavori sono iniziati nel novembre
2009 e si sono conclusi il 22 dicembre
2010, ad eccezione di una piccola
parte, relativa alla realizzazione
di un’opera complementare, che
verrà ultimata a marzo 2011.
L'edificio otterrà la targa energetica
in classe A da parte del CENED,
Certificazione Energetica degli Edifici.
Tipo di intervento
Nuova costruzione
Valore dell'opera
5,3 milioni di euro
Data inizio lavori
Novembre 2009
Ruolo di ILSpA
Data fine lavori
Dicembre 2010
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Superficie complessiva
dell’intervento
3.573 mq
Tipo di contratto
Appalto integrato
Posti auto
83
Appaltatore
RTC tra GDM Costruzioni SpA
e Fondamenta Srl
Annual Report 2010 |
41
Sanità
Progetto
04
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Nuovo Ospedale
di Legnano
Annual Report 2010 |
43
Nuovo Ospedale
di Legnano
La visita del Presidente Formigoni, il 4
febbraio 2010, ha segnato ufficialmente
la fine dei lavori del nuovo Ospedale
di Legnano. L'ultima parte ad essere
completata, in gennaio, è stata la
piastra (blocco 4 e blocco 5) con i
servizi di sterilizzazione, i laboratori
e la diagnostica per immagini.
I mesi successivi sono stati dedicati ai
collaudi e alla collocazione degli arredi e
delle attrezzature elettromedicali, in parte
trasferiti dal vecchio Ospedale Civile e
in parte rinnovati. La nuova struttura è
infine entrata in funzione in ottobre.
speciali prodotti per le tinteggiature
interne che, in base alla tecnologia Pps
(Proactive Photocatalytic System),
provvedono alla riduzione catalitica
degli inquinanti ambientali, mantenendo
l’estetica e la funzionalità delle
superfici alle quali vengono applicati.
La particolare attenzione dedicata
alla salvaguardia dell’ambiente trova
ampia applicazione nella tecnologia
impiantistica adottata. Il nuovo
ospedale è infatti alimentato da una
moderna rete di cogenerazione.
Collocato nella periferia ovest della
città, l'ospedale è caratterizzato da un
assetto modulare: i vari blocchi in cui
si articola sono stati concepiti in modo
tale da favorire ampliamenti futuri. In
fase di progettazione si è optato per
una costruzione tecnologicamente
avanzata e accogliente al tempo stesso,
formata da edifici bassi, da corti e piazze
che ricalcano il modello della cascina
lombarda e suddivisa in dipartimenti
che assicurano contiguità spaziale
tra le aree di maggiore interazione.
Gli spazi per la degenza, la diagnosi e la
cura occupano il 50% della superficie
totale. Ampie zone sono riservate anche
ai servizi pubblici: il nuovo ospedale ospita
infatti un’area commerciale e una banca.
Di innovativa concezione tecnologica,
nell’ottica di una sempre maggiore
coscienza ambientale, è l’utilizzo di nuovi
Tipo di intervento
Nuova costruzione
Valore dell'opera
136 milioni di euro
Data inizio lavori
Marzo 2006
Ruolo di ILSpA
Data ultimazione lavori
Febbraio 2010
Project & Construction
Management
Superficie complessiva
dell'intervento
180.000 mq
Tipo di contratto
Concessione di progettazione
anche preliminare (Promoter),
costruzione e gestione
Posti letto
550
Concessionario
Genesi Uno SpA
Sale operatorie
21 + 1 sala parto
Posti auto complessivi
(visitatori + personale)
1.000 + 920 = 1.920
Annual Report 2010 |
45
Sanità
Progetto
05
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Nuovo Ospedale
Beato Giovanni XXIII
di Bergamo
Annual Report 2010 |
47
Nuovo Ospedale
Beato Giovanni XXIII
di Bergamo
Il nuovo Ospedale di Bergamo Beato
Giovanni XXIII è uno dei maggiori
ospedali di nuova costruzione in Italia
e in virtù dell’elevata specializzazione,
dell’eccellenza dei servizi sanitari
e ospedalieri e dell’utilizzo di
tecnologie d’avanguardia, oltre che
dell'ampia capacità di accoglienza,
mira a diventare un polo attrattivo
non solo per l’area bergamasca e
interregionale, ma anche per pazienti
provenienti da altre regioni italiane.
L'ospedale dispone di un numero elevato
di spazi per la diagnosi e cura – con
oltre 6.300 metri quadrati per la terapia
intensiva, 4.000 per il Pronto Soccorso
e 11.000 per i servizi di diagnosi
strumentale – e può essere raggiunto
agevolmente anche grazie a nuovi e
migliori collegamenti logistici e funzionali,
come la nuova stazione ferroviaria
e la nuova base per l’elisoccorso
che consentirà un pronto servizio di
emergenza e urgenza ad ampio raggio.
La soluzione architettonica adottata
è quella di un monoblocco centrale
circondato da sette “torri”.
Il monoblocco ospita il cuore tecnologico
del nuovo ospedale – la cosiddetta
piastra su tre piani – con le funzioni di
diagnosi e cura, mentre le torri, che si
sviluppano su cinque piani, accolgono
le aree degenza e gli ambulatori.
Piastra e torri saranno collegati da una
rete di percorsi interni rapidi riservati
a personale e pazienti e da una
grande galleria vetrata – la cosiddetta
hospital street – all'interno della quale
il pubblico troverà tutti i servizi che
gli sono dedicati, dall'accoglienza al
Centro Unico Prenotazioni e Servizi
(CUPS), dal bar al ristorante, ai negozi.
La piastra tecnologica comprende inoltre
l’unità Emergenza Alta Specialità, EAS,
cioè il Pronto Soccorso, ed è collegata
direttamente con la nuova elisuperficie
realizzata a nord del complesso
ospedaliero. Sono stati costruiti inoltre
un edificio a due piani dedicato ai
servizi generali e amministrativi e
alle centrali tecnologiche, un centro
congressi da 500 posti e diversi
parcheggi, sia a raso che pluripiano.
Tipo di intervento
Nuova costruzione
Data inizio lavori
Ottobre 2005
Data ultimazione lavori
Novembre 2010
Data inizio lavori
concessione
Ottobre 2009
Data ultimazione lavori
concessione
Giugno 2010
Superficie complessiva
dell'intervento
320.000 mq
Posti letto
Numero massimo 1.200,
ipotesi di attivazione 931
Ambulatori
226
Sale operatorie
32 + 8 sale travaglio-parto
Valore degli appalti
315 milioni di euro
Valore dei lavori di
concessione
36,5 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Project & Construction
Management per l’appalto
principale e l'appalto
lavori integrativi. Stazione
Appaltante per la concessione
di costruzione e gestione
delle opere complementari
Tipo di contratto
Appalto di lavori e concessione
di costruzione e gestione
Appaltatore
RTC tra Dec SpA, Sacaim
SpA, Busi Impianti SpA e
Termigas Bergamo SpA
(appalto principale) e tra Dec
SpA, Kone SpA, Busi Impianti
SpA e Termigas Bergamo SpA
(appalto lavori integrativi)
Concessionario
GESNOB Srl
Sanità
Progetto
05
Particolare attenzione è stata riservata
all’impatto estetico dell’insieme,
progettato all’insegna di un carattere di
leggerezza reso sia dalla trasparenza
delle torri che dalla luminosità della
grande galleria pubblica vetrata.
Al quarto trimestre 2010, mentre erano
in corso gli ultimi ritocchi sulle finiture
interne, sono stati avviati tutti i collaudi.
Sono iniziati, in particolare, i collaudi
dei fluidi energetici, degli impianti di
condizionamento, dell’impianto vapore,
dell’impianto antincendio, degli impianti
elettrici e speciali. Sono in corso inoltre
tutte le prove specifiche sulle sale
operatorie e sulle terapie intensive,
quali le prove di isolamento acustico,
di circolazione dell’aria, degli impianti
gas medicali, per garantire la perfetta
funzionalità di tali ambienti. Sono già
terminati, invece, i collaudi statici delle
strutture primarie e secondarie.
produzione e distribuzione principale
del “caldo” e del “freddo”, del vapore,
dei gas medicali a servizio del nuovo
ospedale, oltre che dei sistemi di
trasporto automatizzato (pesante,
leggero, posta pneumatica), nonché
il completamento di aree ospedaliere
(mensa e ristorazione, sterilizzazione,
gestione biancheria, centrali gas medicali)
correlate al successivo espletamento di
servizi non sanitari, funzionali alla gestione
dell'ospedale e che verranno erogati dal
Concessionario con durata ventennale.
Il trasferimento di tutte le funzioni
dalla sede di largo Barozzi alla nuova
struttura è previsto entro il 2012.
Stanno per essere completate,
infine, tutte le sistemazioni esterne
e il verde, che vedranno l’ospedale
inserito all’interno di un complesso
di parchi e verde pubblico di
oltre 700.000 metri quadrati.
In questa fase, in particolare, ILSpA ha
svolto un ruolo decisivo nella risoluzione
delle problematiche verificatesi in sede
di collaudo e legate alla presenza di falde
sotterranee sull’area del nuovo ospedale,
contribuendo alla individuazione delle
soluzioni e degli interventi necessari.
L'Azienda Ospedaliera ha preso in
consegna le prime torri per poter iniziare
le attività di installazione degli arredi e
ha avviato i lavori di realizzazione delle
alte tecnologie nelle aree di neurologia e
radiodiagnostica, per l’installazione delle
risonanze magnetiche, TAC e acceleratori
lineari, che costituiranno l’eccellenza delle
tecnologia medica del nuovo ospedale.
Nel mese di giugno 2010 ILSpA ha
concluso le opere di completamento
nel pieno e puntuale rispetto dei tempi
contrattuali previsti. I lavori hanno
riguardato, tra gli altri, la realizzazione
di tutte le centrali tecnologiche di
Annual Report 2010 |
49
Sanità
Progetto
06
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Ospedali di Luino, Cittiglio,
Circolo, Del Ponte e ambulatori
di via Monterosa
Annual Report 2010 |
51
L'Azienda Ospedaliera di Varese comprende due presidi ospedalieri
e un ampio sistema ambulatoriale articolato sul territorio provinciale.
Del Presidio di Varese fanno parte l'Ospedale di Circolo
e Fondazione Macchi e l'Ospedale Filippo Del Ponte,
entrambi a Varese, e l'Ospedale di Cuasso al Monte.
L’Ospedale Causa Pia Luvini di Cittiglio e l’Ospedale Luini
Confalonieri di Luino, confluiti nell’Azienda Ospedaliera nel
1998, costituiscono il Presidio Ospedaliero del Verbano.
Sanità
Progetto
06
Ospedali
di Luino e Cittiglio
L’ospedale di Cittiglio, situato nel
centro abitato, accanto alla stazione
ferroviaria e alle vie di collegamento
con la Valcuvia, è in grado di gestire
le emergenze e di soddisfare una
domanda di medio-elevata complessità.
L’ospedale di Luino, situato nelle
immediate vicinanze del centro storico,
si caratterizza per la capacità di far
fronte non solo a una domanda di
media complessità, ma anche per
la dotazione di servizi e strutture
adeguate all'emergenza-urgenza.
Gli interventi che li riguardano fanno
parte di un unico appalto. Come
le opere del primo lotto appena
ultimate, anche questi lavori, che
rendono le strutture rispondenti alle
attuali norme di accreditamento
sanitario e di sicurezza, riqualificano
l’offerta sanitaria del presidio.
A Cittiglio i lavori riguardano, al piano
terra, la ristrutturazione dell’ingresso
principale e la realizzazione del nuovo
punto prelievi con sala di attesa; al
secondo piano, la ristrutturazione
del reparto di medicina generale, la
costruzione di un reparto ambulatoriale
e day hospital oncologico e il
completamento della dotazione di locali
per i medici di ostetricia e ginecologia;
al terzo piano, la ristrutturazione
edile e impiantistica degli ambienti da
destinarsi al reparto di pediatria.
A Luino gli interventi interessano il
padiglione centrale e il Pronto Soccorso.
Il primo sarà dotato di nuovi spogliatoi
centralizzati, situati al piano seminterrato,
mentre al piano rialzato saranno realizzati
nuovi ambulatori attrezzati anche per
piccoli interventi di endoscopia.
Nel Pronto Soccorso è prevista la
ristrutturazione edile e impiantistica
dei locali al primo e al terzo piano
che ospiteranno poliambulatori. Al
terzo piano sarà inoltre collocato il
reparto di neuropsichiatria infantile.
L'aggiudicazione dell'appalto è
avvenuta nel febbraio 2010 e il
cantiere è stato avviato in ottobre.
Ad attività iniziate si sono rilevate delle
criticità riguardanti la rispondenza
dei solai alla normativa statica ed è
stato necessario procedere ad una
variante al progetto già approvato.
Tipo di intervento
Ristrutturazione
Valore dell'opera
2,9 milioni di euro
Data inizio lavori
Ottobre 2010
Ruolo di ILSpA
Data ultimazione lavori
Luglio 2012
Stazione Appaltante
e Direzione Lavori
Superficie complessiva
dell’intervento
4.112 mq
Tipo di contratto
Appalto integrato
Appaltatore
CFC Costruzioni Srl
Posti letto (Cittiglio)
57 + 4 day hospital
Annual Report 2010 |
53
Sanità
Progetto
06
Ospedale di Circolo
e Fondazione Macchi
La struttura ospedaliera è costituita
da tipologie edilizie di differente
datazione storica e di diversa
morfologia planimetrica.
All’interno del programma di
riqualificazione generale, dopo la
costruzione del monoblocco inaugurato
nel 2006, è stata considerata prioritaria
la realizzazione di un nuovo padiglione
che accoglierà gli ambulatori, i
laboratori di analisi e il day center per la
centralizzazione delle funzioni rivolte ai
pazienti esterni e delle attività diurne ora
dislocate in diversi punti dell'ospedale.
L'appalto è stato aggiudicato nel marzo
2010. Il cantiere, aperto in ottobre,
ha dovuto superare diverse difficoltà
causate dalla preventiva deviazione
di tutti i sottoservizi attivi presenti nel
sedime e dalla necessità di realizzare
una viabilità provvisoria – veicolare e
pedonale – in modo da non interrompere
la normale attività dell’ospedale.
Il padiglione, situato nell’area di edifici
esistenti che vengono demoliti, è
direttamente collegato con un percorso
coperto al monoblocco, in modo
da garantire le necessarie relazioni
funzionali con il Pronto Soccorso,
la rianimazione, la terapia intensiva
e con tutti i reparti di degenza.
La sua realizzazione, rispondente
agli attuali criteri di accreditamento
sanitario e normativo, permetterà
in futuro la demolizione di alcuni
vecchi padiglioni ormai obsoleti.
Il fabbricato, costituito da tre piani fuori
terra e uno seminterrato, accoglierà al
suo interno le seguenti attività:
day surgery, degenza diurna, oculistica,
nefrologia, dialisi, ampia area per 28
ambulatori, il nuovo centro trasfusionale, i
locali amministrativi per il CUP, i laboratori
del centro trasfusionale, di microbiologia e
genetica e di chimica clinica oltre alle altre
funzioni accessorie quali gli spogliatoi
per il personale, depositi, vani tecnici.
Tipo di intervento
Ristrutturazione
e potenziamento
Valore dell'opera
13,7 milioni di euro
Data inizio lavori
Ottobre 2010
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
e Direzione Lavori
Data ultimazione lavori
Febbraio 2012
Tipo di contratto
Appalto concorso
Superficie complessiva
dell’intervento
6.151 mq
Appaltatore
Posti letto
48
RTC tra Albini & Castelli
Srl, Tagliabue SpA e
Co.Ge.S. Consorzio stabile
Annual Report 2010 |
55
Ospedale
Filippo Del Ponte
All’interno della struttura aziendale
questo ospedale costituisce il riferimento
per le prestazioni di alta specializzazione
in campo diagnostico, clinico e chirurgico
per le patologie dell’età pediatrica e
della sfera ostetrico-ginecologica.
È posto in prossimità del centro storico
di Varese, della stazione ferroviaria
e a breve distanza dall’Ospedale di
Circolo. Il complesso è costituito da
edifici costruiti in epoche diverse: una
villa storica ottocentesca (il cui edificio
è già stato consolidato staticamente nel
2002), il padiglione Ottagono costruito
nel 1935, il padiglione Vedani del 1958
e il padiglione Nuovo del 1972.
sale operatorie. Infine, viene collocato
un nuovo montalettighe antincendio
a servizio del padiglione Nuovo.
L'appalto è stato aggiudicato nel
gennaio 2010 e il cantiere è stato
aperto in maggio. Si sono riscontrate
alcune difficoltà operative a causa dei
ristretti spazi per gli approvvigionamenti
e lo stoccaggio dei materiali. Sono
state inoltre introdotte delle varianti
per il rinforzo strutturale di alcune
pareti portanti della Villa e per
migliorare la qualità delle finiture.
Il progetto si articola in diversi
interventi. Nella Villa viene realizzato
il completamento edile e impiantistico
del fabbricato, ora allo stato rustico,
per accogliere il CUP al piano terra, gli
ambulatori e studi medici ai piani primo
e secondo e la sottocentrale termica al
piano interrato. Nel padiglione Nuovo
si procede alla ristrutturazione edile e
impiantistica del quinto piano degenze
con aumento dei posti letto da 193 a
221; all'adeguamento normativo del
fabbricato e a interventi di manutenzione
straordinaria; all'ampliamento al piano
terra del Punto di primo intervento
pediatrico con separazione dei
percorsi e alla realizzazione della
camera calda del Pronto Soccorso.
Per quanto riguarda i collegamenti
al blocco operatorio, viene realizzato
un percorso coperto tra il padiglione
Nuovo e il padiglione Vedani, sede delle
Tipo di intervento
Ristrutturazione e
adeguamento normativo
Data inizio lavori
Maggio 2010
Data ultimazione lavori
Febbraio 2012
Superficie complessiva
dell’intervento
12.797 mq
Posti letto
221
Sale operatorie
1
Valore dell'opera
4,6 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
e Direzione Lavori
Tipo di contratto
Appalto integrato
Appaltatore
Consorzio Cooperative
Costruzioni
Annual Report 2010 |
57
Sanità
Progetto
06
Ambulatori
di via Monte Rosa
Situato a Varese in posizione centrale,
il fabbricato che ospita gli ambulatori
di via Monterosa è un edificio storico
costruito nel 1930 e quindi sottoposto
al vincolo della Soprintendenza per
i Beni Architettonici. Dal 1998 è
proprietà dell'Azienda Ospedaliera e
accoglie diverse attività ambulatoriali.
È costituito da tre piani fuori
terra e un piano seminterrato.
Il progetto prevede non solo la
ristrutturazione edile e impiantistica, ma
anche l’adeguamento alle attuali norme
di accreditamento e di sicurezza dei
primi due piani ambulatoriali e del piano
seminterrato. Più precisamente, nel
seminterrato viene realizzata una nuova
centrale termica, oltre a locali tecnici,
nuovi spogliatoi e spazi di deposito; al
piano rialzato viene costruito il nuovo
CUP, locali di attesa e ambulatori,
un nuovo centro prelievi oltre ai vari
locali di supporto; al primo altri locali di
attesa, ambulatori e locali di supporto.
L'appalto è stato aggiudicato nel
febbraio 2010. È stato necessario
procedere alla redazione di due perizie
di variante: la prima per il rinforzo
strutturale dei solai, la seconda per
una serie di interventi migliorativi
richiesti dall’Azienda Ospedaliera.
Tipo di intervento
Ristrutturazione e
adeguamento normativo
Valore dell'opera
1,7 milioni di euro
Data inizio lavori
Agosto 2010
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
e Direzione Lavori
Data ultimazione lavori
Agosto 2011
Tipo di contratto
Appalto integrato
Superficie complessiva
dell’intervento
2.646 mq
Appaltatore
Ar.Co. Lavori S.C.C.
Annual Report 2010 |
59
Sanità
Progetto
07
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Presidi Ospedalieri
di Sondrio, Sondalo
e Morbegno
Annual Report 2010 |
61
I presidi ospedalieri di Sondrio, Sondalo e Morbegno fanno parte dell'Azienda
Ospedaliera Valtellina Valchiavenna, che comprende anche il Presidio
di Chiavenna e sette centri ambulatoriali sparsi sul territorio.
Costituita nel 2003, l’Azienda Ospedaliera serve un ambito territoriale interamente
montano e molto vasto, oltre 3.000 chilometri quadrati, con un bacino di
utenza di 78 comuni e circa 178.000 abitanti. La sua offerta sanitaria deve
perciò tenere in considerazione la dispersione spaziale e altimetrica nonché la
presenza di flussi turistici rilevanti, concentrati in luoghi e in tempi diversi.
Se dunque ogni presidio deve da un lato rispondere in modo integrato alle necessità
dell'intero territorio, dall'altro deve essere in grado di soddisfare i fondamentali
bisogni di salute degli abitanti della sua zona, offrendo i servizi di ricovero, diagnosi
e cura delle patologie acute; fornendo visite mediche e assistenza infermieristica;
erogando atti e procedure di tipo diagnostico, terapeutico e riabilitativo; garantendo
operazioni di soccorso in situazioni di urgenza ed emergenza medica.
Gli interventi in programma, aggiudicati nel marzo 2010, miglioreranno le
condizioni di sicurezza e comfort di pazienti e personale, eleveranno la qualità
delle prestazioni e consentiranno l'accreditamento delle strutture.
Sanità
Progetto
07
Presidio Ospedaliero
di Sondrio
Il Presidio Ospedaliero di Sondrio,
struttura costituita da tipologie edilizie di
differente datazione storica e di diversa
morfologia planimetrica, ospita circa
400 posti letto accreditati in tre distinti
padiglioni. All’interno del programma
di riqualificazione generale, è stata
considerata prioritaria la realizzazione
di un nuovo blocco operatorio.
L’attuale attività chirurgica (circa 6.500
interventi l'anno) viene svolta in tre
blocchi operatori distinti, ciascuno dotato
di un proprio servizio di sterilizzazione
e composto da due sale operatorie.
Tale organizzazione determina una
profonda dispersione di risorse.
Il progetto di ristrutturazione e
ampliamento, mentre aumenta da 6
a 8 il numero delle sale operatorie,
prevede la centralizzazione dell’attività
chirurgica e la creazione di una sola
centrale di sterilizzazione idonea
per l’attività dell'intero presidio.
di degenza al letto operatorio e
viceversa al termine dell’intervento
chirurgico (il cosiddetto "filtro
di entrata degli operandi").
Si prevedono ampi spazi per lo
stoccaggio del materiale pulito, delle
attrezzature, dei farmaci e presidi.
È stata inoltre posta particolare
attenzione ai percorsi annessi alle
sale operatorie: per l’ingresso del
personale, attraverso spogliatoi filtro;
per l’ingresso dei pazienti attraverso il
"filtro di entrata degli operandi"; per la
raccolta del materiale sporco in uscita
dalle sale e per l’ingresso del materiale
sterile attraverso l’inserimento di
montacarichi. Essi collegheranno il blocco
operatorio con la nuova centrale di
sterilizzazione posta al piano sottostante
e affiancata dalla centrale impianti.
Il nuovo blocco, situato nell’area a
verde prospiciente il padiglione sud,
viene posizionato in modo da garantire
le necessarie relazioni funzionali con
il Pronto Soccorso, la rianimazione,
la terapia intensiva e con i reparti di
degenza chirurgica. Le sale operatorie
saranno realizzate con telaio in acciaio
di tipo autoportante e dotate di portici
quadrangolari pensili attrezzati.
L’accesso dei pazienti al gruppo
operatorio, con percorso dedicato,
avverrà attraverso una zona dove
saranno trasferiti dal loro letto
Tipo di intervento
Ristrutturazione e ampliamento
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Data inizio lavori
Novembre 2010
Data ultimazione lavori
Dicembre 2011
Tipo di contratto
Appalto integrato
Superficie complessiva
dell’intervento
2.429 mq
Appaltatore
Sale operatorie
8
RTC tra Contessa Giulio Srl,
Carnazzola Camillo SpA
e Sielv Srl
Valore dell'opera
6,1 milioni di euro
Annual Report 2010 |
63
Sanità
Progetto
07
Presidio Ospedaliero
di Sondalo
La Struttura di Ricovero e Cura di
Sondalo nasce dall'iniziativa dell'insigne
pneumologo Eugenio Morelli (18811960), impegnato nella prima metà
del Novecento nella lotta contro la
tubercolosi e le malattie polmonari sociali.
La tipologia del villaggio sanatoriale
Morelli riflette le conoscenze scientifiche
e mediche dell'epoca in cui è stato
costruito, gli anni Trenta. Si articolava
in origine in nove padiglioni grandi e
luminosi, di cui oggi ne sono attivi cinque.
Il progetto di ristrutturazione interessa
esclusivamente il padiglione 4, imponente
struttura di 8 piani che ospita già il Pronto
Soccorso, la radiologia, l'ortopedia,
l'endoscopia, l'urologia, le degenze di
chirurgia toracica, vascolare e generale,
il blocco operatorio e la rianimazione.
L'intervento prevede l’adeguamento
antincendio della struttura e la
ristrutturazione, ai fini dell’accreditamento,
dei reparti di degenza di ostetriciaginecologia e di neurochirurgia.
Lo spostamento del reparto porta evidenti vantaggi,
perché lo avvicina alle unità anestesia-rianimazione e cardiocoronarica, facilitando così la gestione delle emergenzeurgenze. Il nuovo reparto di neurochirurgia, al secondo
piano seminterrato, sarà invece dotato di 25 posti letto
ordinari, un posto per day hospital e uno per day surgery.
Per corrispondere alla nuova normativa di prevenzione incendi
e ai requisiti di accreditamento, sarà anche realizzato un nuovo
impianto di distribuzione dei gas medicinali e di energia elettrica.
Principio guida dell'intervento è stato quello di tutelare il
più possibile il valore intrinseco della struttura dell’edificio
esistente, vincolato secondo il D.Lgs. 22 gennaio 2004
n. 42, evitando, ove possibile, di intervenire con opere
invasive che avrebbero potuto cambiarne la morfologia.
Le fasi del cantiere si svolgeranno nel rispetto delle
attività sanitarie che per la centralità del presidio
sul territorio non possono essere sospese.
Nel padiglione 4 sarà realizzata una
nuova rete idrica antincendio, un
impianto di rilevazione incendi e luci
di emergenza, zone filtro a prova
di fumo e compartimentazioni, due
scale di emergenza esterne.
Il nuovo reparto di ginecologia-ostetricia,
posto al primo piano seminterrato,
sarà dotato di un blocco parto e di
14 posti letto ordinari, un posto per
day hospital e uno per day surgery
per un totale di 16 così distribuiti:
12 posti letto per ginecologia e 4
per ostetricia con rooming-in.
Tipo di intervento
Ristrutturazione e
adeguamento normativo
Data inizio lavori
Novembre 2010
Data ultimazione lavori
Settembre 2012
Superficie complessiva
dell’intervento
16.653 mq
Posti letto
43
Valore dell'opera
4,4 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Tipo di contratto
Appalto integrato
Appaltatore
Consorzio Litta
Annual Report 2010 |
65
Presidio Ospedaliero
di Morbegno
Fino ad oggi il Presidio Ospedaliero di
Morbegno si è caratterizzato come polo
medico-riabilitativo, con forte presenza
di attività ambulatoriale e di diagnostica.
Allo stesso tempo ha permesso di
effettuare in loco anche quella parte
dell’attività interventistica chirurgica
che non richiedeva prolungata degenza
o elevata complessità d’intervento.
e di quello per alimentazione in continuità
assoluta per le utenze delle sale operatorie
e i nuovi quadri di distribuzione.
In un'ottica di ampliamento e
miglioramento dell'offerta dei servizi e ai
fini dell'accreditamento verranno perciò
ristrutturati i reparti di lungodegenza e
medicina generale e contestualmente il
blocco operatorio. Verrà poi effettuato
il trasferimento del Cup/Cassa dal
padiglione S. Antonio al Mattei-Vanoni
e si procederà con l'adeguamento alla
normativa antincendio dei padiglioni
Mattei-Vanoni e Parravicini. Questi
ultimi saranno dotati di nuova rete idrica
antincendio, impianto di rilevazione
incendi e luci di emergenza, zone filtro
a prova di fumo e compartimentazioni,
due scale di emergenza esterne, una
sul lato Mattei ed una sul lato Vanoni.
L’attuale impianto di distribuzione
dei gas medicinali, alimentato dalle
centrali di produzione ed erogazione
site in distinti locali a nord del presidio,
verrà modificato e integrato.
Per quanto riguarda la rete elettrica,
è prevista una serie di interventi di
carattere generale, tra cui il rifacimento
della cabina elettrica di trasformazione
medio-bassa tensione, la realizzazione
dell’impianto per alimentazione di
emergenza con gruppo elettrogeno
Tipo di intervento
Ristrutturazione e
adeguamento normativo
Data inizio lavori
Ottobre 2010
Data ultimazione lavori
Maggio 2012
Superficie complessiva
dell’intervento
12.700 mq
Posti letto
25
Sale operatorie
2
Valore dell’opera
3,4 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Tipo di contratto
Appalto integrato
Appaltatore
Ar.Co. Lavori S.C.C.
Annual Report 2010 |
67
Sanità
Progetto
08
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Presidio Ospedaliero
di Mariano Comense
Annual Report 2010 |
69
Presidio Ospedaliero
di Mariano Comense
L’Ospedale Felice Villa, appartenente
all’Azienda Ospedaliera Sant’Anna
di Como, si trova nel centro
cittadino di Mariano Comense
ed è costituito da diversi edifici
realizzati in epoche differenti.
I lavori di ristrutturazione, avviati
nel dicembre 2009, riguardano
l’edificio centrale, il cosiddetto
corpo A-monoblocco.
L’intervento prevede la ristrutturazione
dei reparti di degenza dell’ala est,
dal piano rialzato al terzo, ed esige
una cura particolare nella gestione
delle interferenze con le attività
sanitarie in corso ai piani limitrofi.
A novembre 2010 è stato riattivato
il piano rialzato e sono stati sostituiti
gli ascensori interni, mentre entro la
metà del prossimo anno è previsto
il completamento e il trasferimento
di tutti gli altri piani di degenza.
A seguire sarà realizzato un nuovo
montalettighe antincendio esterno
e si procederà all'ammodernamento
dei locali spogliatoio del personale
collocati al piano seminterrato.
Tali migliorie, tra cui anche il rifacimento
dei servizi igienici per garantire
l’accessibilità dei disabili, hanno lo
scopo di adeguare la struttura alle
norme di accreditamento, mentre il
rifacimento dell’impianto di gas medicali
e la realizzazione dell'impianto di aria
condizionata porteranno all’adeguamento
impiantistico dei reparti di degenza.
Tipo di intervento
Ristrutturazione e
adeguamento normativo
Data inizio lavori
Dicembre 2009
Data ultimazione lavori
Gennaio 2012
Superficie complessiva
dell’intervento
3.260 mq
Posti letto
84
Valore dell'opera
2,3 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Tipo di contratto
Appalto di lavori
Appaltatore
PSP SpA
Annual Report 2010 |
71
Sanità
Progetto
09
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Presidi Ospedalieri
di Gavardo e Manerbio
Annual Report 2010 |
73
I presidi ospedalieri di Gavardo e Manerbio fanno parte
dell'Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda, che
complessivamente serve un potenziale bacino d'utenza
di oltre 300.000 abitanti, con picchi maggiori nel periodo
estivo dovuti al notevole afflusso turistico nell'area.
In entrambi la struttura è connotata come ospedale per acuti:
a Gavardo sono concentrate tutte le specialità di base;
a Manerbio vi sono anche quelle intermedie e le terapie
intensive (unità coronarica, patologia neonatale, rianimazione).
Questo fa sì che la loro collocazione nella rete d'emergenza
e urgenza sia diversa: a Gavardo si trova il Pronto
Soccorso, mentre Manerbio è sede di Dipartimento
Emergenza e Accettazione (DEA).
Sanità
Progetto
09
Presidio Ospedaliero
di Gavardo
L’area di intervento è situata nel settore
settentrionale del Comune di Gavardo, in
località Montecroce. L'ospedale si articola
in corpi di fabbrica realizzati in tempi
diversi e raccordati tra loro da corpi di
collegamento e da altri quattro edifici
destinati a servizi e impianti tecnologici.
Ospita, tra l'altro, una morgue che
sarà demolita e sostituita da un nuovo
spazio per il cordoglio dei defunti.
Le criticità della struttura sono
l'insufficienza delle aree destinate
alle degenze; l'inadeguatezza della
disposizione planimetrica che non
soddisfa le relazioni prioritarie tra le aree
funzionali né le necessarie separazioni
tra flussi; la compressione dell’area
del Pronto Soccorso; l'inadeguata
fruibilità diretta dall’esterno e verso la
morgue; l'interferenza con i percorsi
interni all’area ospedaliera.
aspetti compositivi e dimensionali degli
ambienti progettati, ma coinvolgono
la globalità dei sistemi tecnologici,
migliorando la qualità degli spazi, ma
anche il rendimento complessivo della
struttura sanitaria, la sua resa energetica
e il conseguente impatto ambientale.
Nel febbraio del 2010 sono stati avviati
i lavori. Le prime attività di cantiere, quali
la realizzazione delle palificate e lo scavo
di sbancamento, si sono dimostrate fin da
subito complesse a fronte della situazione
geologica del sito caratterizzata dalla
presenza sia di trovanti lapidei di grandi
dimensioni sia dell’acqua di falda.
Il costante impegno di ILSpA ha portato
in tempi brevi alla risoluzione di tali criticità.
Si prevede pertanto la realizzazione
di un nuovo corpo di fabbrica che
ospiterà Pronto Soccorso, morgue,
degenza, logistica ed emodinamica.
Nel far fronte ai problemi dell’attuale
presidio, il progetto ha posto
particolare cura nel ridisegno dei
percorsi, in modo da ottimizzare
l’accessibilità da parte degli utenti
interni ed esterni, oltre che soddisfare
le nuove esigenze dimensionali.
L’attenzione all’aspetto funzionale ha
poi comportato soluzioni progettuali
che non si traducono esclusivamente in
Tipo di intervento
Ampliamento
Valore dell'opera
16 milioni di euro
Data inizio lavori
Febbraio 2010
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
Data ultimazione lavori
Febbraio 2012
Tipo di contratto
Appalto concorso
Superficie complessiva
dell’intervento
10.326 mq
Appaltatore
RTC tra Siram SpA
e Ar.Co. Lavori S.C.C.
Posti letto
97
Annual Report 2010 |
75
Presidio Ospedaliero
di Manerbio
Il Presidio di Manerbio si trova nelle
immediate vicinanze del paese e
serve una vasta area della bassa
bresciana con una popolazione
residente di oltre 120.000 abitanti.
La struttura esistente, composta da
quattro fabbricati, necessita di interventi
di ampliamento e ristrutturazione
finalizzati all’accreditamento e
alle nuove esigenze sanitarie.
L'intervento riguarda l'ampliamento
dell'ala ovest, dove al piano rialzato
sarà realizzata un’unità operativa per
complessivi 38 posti letto; l’ala est,
dove al piano rialzato saranno collocate
fisioterapia e sala gessi e al secondo
piano il nuovo gruppo parto; il corpo
ottagonale al piano primo, che ospiterà
la nuova unità di rianimazione.
La struttura del nuovo corpo di fabbrica
è stata dimensionata per accogliere le
esigenze di eventuali futuri ampliamenti:
essa si svilupperà infatti per due piani
fuori terra, ma potrà supportarne in
futuro complessivamente cinque.
La prima fase, che consiste nella
ristrutturazione del primo piano del
corpo ottagonale e nella realizzazione
del nuovo corpo di ampliamento nell'ala
ovest, è stata avviata nel gennaio 2010.
La tipologia dei lavori e la particolarità
dell’ambito in cui essi si svolgono
richiedono, per l’intera durata del cantiere,
un impegno costante nel coordinamento
e nella gestione delle interferenze, per
garantire e tutelare l’attività sanitaria
in corso nelle aree limitrofe al cantiere.
Tipo di intervento
Ristrutturazione e ampliamento
Valore dell'opera
4 milioni di euro
Data inizio lavori
Gennaio 2010
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
Data ultimazione lavori
Luglio 2013
Tipo di contratto
Appalto di lavori
Superficie complessiva
dell’intervento
3.800 mq
Appaltatore
RTC tra Steda SpA e
Europa Elettroindustriale Srl
Posti letto
44
Annual Report 2010 |
77
Sanità
Progetto
10
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Ospedale
di Saronno
Annual Report 2010 |
79
Sanità
Progetto
10
Ospedale
di Saronno
L’Ospedale di Saronno, afferente
l'Azienda Ospedaliera Ospedale
di Circolo di Busto Arsizio, occupa
un’area di circa 36.000 metri quadrati
e si trova immediatamente a ridosso
del centro storico della città.
I lavori di ristrutturazione e ampliamento,
che interessano alcuni piani del nuovo
padiglione specialistico, renderanno
la struttura corrispondente ai
requisiti di accreditamento.
Il progetto, che recepisce le
necessità funzionali e persegue
gli obiettivi strategici dell’Azienda
Ospedaliera, prevede tre interventi.
Il primo si realizza con il trasferimento
del servizio dialisi, attualmente
collocato nel padiglione di medicina
generale, nel semipiano ovest del
piano rialzato del padiglione.
Se dunque fino ad oggi la dialisi,
oltre che poco integrata con il resto
della struttura, si è trovata distante
dall’ingresso principale, ora viene spostata
proprio in prossimità dell’ingresso,
negli spazi attualmente occupati dai
poliambulatori, al fine di migliorare
l’accessibilità dei pazienti al servizio.
Il secondo intervento riguarda il
trasferimento del reparto di ostetricia
dal secondo al quarto piano del
nuovo padiglione specialistico,
destinato fino a oggi alle degenze di
ortotraumatologia. Lo spostamento
coinvolge anche il blocco parto, che
viene anch’esso trasferito qui dall'ottavo
piano e quindi integrato al reparto.
Il terzo porterà le degenze di neurologia,
oggi collocate al nono piano del padiglione,
al secondo piano, attualmente destinato
alle degenze di ostetricia e ginecologia.
Il poliambulatorio che occupa il
semipiano rialzato ovest e la degenza
di ortotraumatologia verranno
trasferiti in altra sede indicata in
seguito dall'Azienda Ospedaliera.
Le attività non disturberanno la continuità
del servizio di quei piani non direttamente
interessati dall’intervento (terzo,
primo e rialzato), a eccezione di brevi
periodi indispensabili alle realizzazioni
impiantistiche di attraversamento.
L'appalto è stato aggiudicato nell'aprile
2010. Il cantiere, che aprirà a gennaio
2011, si svilupperà in tre fasi. La
prima vedrà la realizzazione del nuovo
reparto di ostetricia e blocco parto,
con la ristrutturazione del quarto piano
del nuovo padiglione specialistico. La
seconda fase consisterà nella costruzione
del nuovo reparto dialisi e del collettore
fognario. Una volta completati e
attivati i reparti del quarto piano e del
rialzato, potranno avere inizio i lavori
di ristrutturazione al secondo piano.
Tipo di intervento
Ristrutturazione e ampliamento
Sale operatorie
1
Data inizio lavori
Gennaio 2011
Valore dell'opera
3,5 milioni di euro
Data ultimazione lavori
Luglio 2012
Ruolo di ILSpA
Superficie complessiva
dell’intervento
3.190 mq
Stazione Appaltante
e Direzione Lavori
Tipo di contratto
Appalto integrato
Posti letto
46
Appaltatore
Consorzio Stabile Consta
Annual Report 2010 |
81
Sanità
Progetto
11
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Presidi Ospedalieri
di Cuggiono e Magenta
Annual Report 2010 |
83
I presidi ospedalieri di Cuggiono e Magenta, in provincia di Milano, fanno parte
dell'Azienda Ospedaliera di Legnano. Gli interventi che li interessano rientrano
in un più ampio programma di riqualificazione dell'intera rete ospedaliera legnanese.
Sanità
Progetto
11
Presidio Ospedaliero
di Cuggiono
L’intervento rappresenta una rivisitazione
strategica finalizzata a una profonda
riorganizzazione del presidio, anche a
fronte delle recenti modifiche normative
che comportano adeguamenti sostanziali
di funzioni, servizi e reparti.
Il progetto prevede la realizzazione
di un nuovo edificio concepito come
ampliamento dell’esistente e, pertanto,
costruito in maniera contigua al corpo
di collegamento tra il padiglione Ala Nuova
del 1997 e il padiglione che risale al 1967.
Al suo interno è previsto l’inserimento
di alcune importanti funzioni di alta
tecnologia che interessano nel dettaglio
il quartiere operatorio, la diagnostica
per immagini, il servizio di riabilitazione
e la centrale di sterilizzazione collegate
alle attività sanitarie esistenti.
Particolare attenzione è dedicata
alla definizione dei collegamenti
sia verticali che orizzontali e alla
differenziazione dei percorsi.
I lavori sono iniziati il 10 novembre 2010
con la realizzazione dei parcheggi a raso
e gli scavi propedeutici alla realizzazione
del nuovo edificio in ampliamento.
Tipo di intervento
Ristrutturazione e ampliamento
Posti auto
67
Data inizio lavori
Novembre 2010
Valore dell'opera
8 milioni di euro
Data ultimazione lavori
Ottobre 2012
Ruolo di ILSpA
Superficie complessiva
dell’intervento
5.432 mq
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Posti letto
49
Tipo di contratto
Appalto concorso
Sale operatorie
3
Appaltatore
RTC tra Ar.Co. Lavori S.C.C.,
Acmar SCpA e Ceir S.C.C.
Annual Report 2010 |
85
Presidio Ospedaliero
di Magenta
I lavori in corso presso le ali C e D del
cosiddetto monoblocco consistono
principalmente nell'adeguamento del
sistema edilizio e di quello impiantistico
ai fini dell’accreditamento. Inoltre si
interviene sulla struttura mediante il
posizionamento di shock transmitters,
ovvero dispositivi di vincolo dinamico
tra i giunti dei vari elementi che
costituiscono il monoblocco.
I lavori sono iniziati il 13 dicembre
2010 con la realizzazione della
nuova cabina elettrica e le opere di
ristrutturazione del nono piano.
Per quanto riguarda il sistema dei
collegamenti verticali, è prevista la
messa a norma generale attraverso
la sostituzione degli ascensori e
dei montalettighe, in conformità
ai nuovi regolamenti vigenti.
Per quanto attiene invece alle degenze,
gli interventi riguardano la ristrutturazione
integrale delle aree attraverso la
sostituzione dei serramenti, il rifacimento
dei pavimenti e dei controsoffitti, la
posa di un impianto di gas medicali
rispondenti alle più recenti normative e
la realizzazione ex novo di un impianto
di condizionamento dell’aria, con nuove
UTA in copertura e un nuovo gruppo
frigo posizionato nel cortile dell’ospedale.
L'intera struttura sarà alimentata da
una nuova cabina elettrica di media
tensione con relativi trasformatori e
tutti i più moderni sistemi di sicurezza.
Il progetto pone particolare attenzione
allo studio dei colori, delle finiture e degli
arredi che andranno a caratterizzare le
degenze dei piani oggetto di intervento.
Tipo di intervento
Adeguamento strutturale
e impiantistico
Data inizio lavori
Dicembre 2010
Data ultimazione lavori
Settembre 2013
Superficie complessiva
dell’intervento
10.900 mq
Posti letto
259
Valore dell'opera
9,7 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Tipo di contratto
Appalto concorso
Appaltatore
Ar.Co. Lavori S.C.C.
Annual Report 2010 |
87
Sanità
Progetto
12
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Presidi Ospedalieri
di Melzo e Vizzolo Predabissi
Annual Report 2010 |
89
Con i sei presidi di Melzo, Vizzolo Predabissi, Cernusco
sul Naviglio, Gorgonzola, Cassano d'Adda, Vaprio d'Adda,
l’Azienda Ospedaliera di Melegnano serve 14 comuni della
provincia di Milano e ha un potenziale bacino di utenza
di oltre mezzo milione di cittadini.
Gli interventi previsti a Melzo e Vizzolo miglioreranno
le condizioni di sicurezza e comfort di pazienti e personale,
renderanno la struttura adeguata alle più recenti normative
regionali e nazionali, elevando il livello delle sue prestazioni.
Sanità
Progetto
12
Presidio Ospedaliero
di Melzo
L’area su cui insiste il complesso
ospedaliero è situata alla
periferia nord-est di Melzo ed è
circondata da insediamenti agricoli,
residenziali e di terziario.
Il complesso è formato da due blocchi:
l’edificio storico e il più recente
monoblocco, oltre ai fabbricati minori che
hanno funzione tecnica e di servizio.
L’intervento si articola in quattro fasi
funzionali, che garantiranno il normale
svolgimento dell'attività sanitaria nonché
la regolare prosecuzione delle lavorazioni.
L'aggiudicazione dell'appalto è
avvenuta nell'aprile 2010 e i lavori
sono stati avviati in dicembre.
L’edificio storico presenta quattro livelli:
il piano interrato, il rialzato, il primo
piano e la copertura. Su questo corpo
di fabbrica si interverrà effettuando
il riassetto distributivo e funzionale
delle aree dei piani rialzato e primo per
circa 1.600 metri quadrati. Vengono
rifunzionalizzati i reparti di degenza
e day hospital oncologici, laboratori e
CUP/Accettazione/Centro Prelievi e
di tutti gli spazi annessi. Scopo finale
dell’intervento è l’accreditamento
dell’intero complesso ospedaliero.
Il monoblocco, invece, è costituito da
otto livelli: un piano interrato, uno rialzato,
quattro di degenza e lungodegenza, uno
con spazi di servizio e supporto e un
piano copertura per un totale di circa
6.500 metri quadrati. I lavori interessano
le degenze dei reparti di chirurgia
pediatrica, ortopedia, medicina generale,
ginecologia e otorinolaringoiatria.
Nella parte esterna è prevista la
realizzazione di due elevatori, una vasca
antincendio e una cabina elettrica.
Tipo di intervento
Razionalizzazione e
adeguamento normativo
Data inizio lavori
Dicembre 2010
Data ultimazione lavori
Aprile 2013
Superficie complessiva
dell’intervento
8.710 mq
Posti letto
182
Sale operatorie
4
Valore dell'opera
8,5 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Tipo di contratto
Appalto integrato
Appaltatore
RTC tra Sielv SpA
e Soimper SpA
Annual Report 2010 |
91
Presidio Ospedaliero
di Vizzolo Predabissi
Il territorio su cui sorge il Presidio di
Vizzolo Predabissi è attraversato
dall'importante arteria di comunicazione
stradale tracciata sull'antica Emilia.
Più precisamente, il complesso
ospedaliero si affaccia sulla storica via
Pandina. La zona è anche facilmente
raggiungibile con i mezzi pubblici sia
dai dintorni e che dalla città di Milano.
Costruito tra gli anni Settanta e gli anni
Ottanta, l'ospedale è caratterizzato
da edifici di dimensioni relativamente
piccole a corpo triplo, sorti in tempi
diversi ma tutti collegati tra loro.
Gli interventi che riguardano il blocco
"ex infettivi" portano a trasferire qui
tutte le attività connesse al centro
prelievi, alla dialisi e al centro unico di
prenotazione, CUP, che viene ampliato.
Dal monoblocco i laboratori si spostano
al quinto piano delle ali nuove, dove
vengono riorganizzati e dotati di spazi di
supporto all’accoglienza e di un servizio
immunotrasfusionale con banca del
sangue, patologia clinica e microbiologia.
Il complesso è costituito da tre corpi
di fabbrica principali ai quali è stato
aggiunto, negli anni Novanta, un quarto
edificio secondo la stessa logica
aggregativa, in sequenza lineare. I quattro
blocchi si identificano come corpi bassi,
monoblocco, edificio “ex infettivi” e ali
nuove. Gli interventi, in modo e in misura
diversa, toccano ciascuno di essi e ne
migliorano l'efficienza attraverso una più
razionale riorganizzazione delle funzioni.
Nei corpi bassi, dove si concentrano le
attività di diagnosi e cura ed emergenzaurgenza, vengono ristrutturati il Pronto
Soccorso al piano interrato e la centrale
di sterilizzazione al piano terra.
Al primo piano del monoblocco, dove fino
a oggi hanno trovato posto i laboratori
di analisi, viene ubicato il nuovo blocco
operatorio. Accanto ad esso si colloca
il reparto di rianimazione.
Per la morgue al piano terra si prevede
una ridistribuzione del layout interno.
Tipo di intervento
Ampliamento e
adeguamento normativo
Data inizio lavori
Dicembre 2010
Data ultimazione lavori
Agosto 2013
Superficie complessiva
dell’intervento
9.266 mq
Posti letto
350
Sale operatorie
8
Valore dell'opera
11,8 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Tipo di contratto
Appalto integrato
Appaltatore
Co.Ve.Co COOP SpA
Sanità
Progetto
12
Infine, per migliorare la capacità ricettiva
del complesso, il progetto rivede il sistema
dei percorsi esterni delle emergenze, dei
visitatori e dei dipendenti. È prevista una
nuova area destinata a parcheggio.
Per migliorare l'efficienza dei flussi
si interviene sulla camera calda che
viene spostata rispetto all’ubicazione
originaria, ampliata e dotata di nuove
predisposizioni impiantistiche interne.
Per agevolare invece l'ingresso alla
morgue da parte dei visitatori viene
modificato il suo accesso pedonale e
sostituito il cancello esistente con un
nuovo cancello carrabile automatizzato.
Tra le eccellenze del progetto è da
sottolineare la realizzazione di un brise
soleil in cotto sulla facciata dei corpi
bassi, che migliora le caratteristiche
performanti in termini di habitat funzionale
degli spazi oltre a svolgere le funzioni di
raccordo estetico architettonico con il
resto del corpi di fabbrica preesistenti
e mascheramento dell’ingombro degli
impianti in copertura dei corpi bassi.
Nell'aprile 2010 Infrastrutture Lombarde
ha aggiudicato l'appalto. Il progetto,
che anche in questo caso prevede
una realizzazione per fasi, è
stato approvato in dicembre.
Annual Report 2010 |
93
Sanità
Progetto
13
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Presidi Ospedalieri
di Mantova, Asola e Bozzolo
Annual Report 2010 |
95
Sviluppare le vocazioni già presenti nelle strutture
sanitarie rendendole sempre più moderne e funzionali,
improntate alla flessibilità organizzativa. Questo è
l'obiettivo dei lavori che interessano i presidi di Mantova,
Asola e Bozzolo dell'Azienda Carlo Poma.
Si intende così migliorare la rete di servizi ospedalieri,
ambulatoriali e psichiatrici attiva sul territorio provinciale,
in particolare per quanto attiene ai servizi di emergenzaurgenza, alla rete oncologica e ai dipartimenti interaziendali.
Gli interventi di ristrutturazione definiscono la volontà
di dare un'immediata risposta all’utenza nel campo
dell’accoglienza, nel settore dell’emergenza e nello sviluppo
dell’offerta di prestazioni specialistiche chirurgiche.
Sanità
Progetto
13
Presidio Ospedaliero
di Mantova
Gli interventi che riguardano il Presidio
Ospedaliero di Mantova hanno lo
scopo di adeguare le attività e i servizi
agli standard previsti dalle vigenti
norme in materia di accreditamento,
fornendo un ambiente il più possibile
confortevole per utenti e lavoratori
e garantendo le migliori condizioni
di sicurezza, nonché la possibilità di
utilizzare adeguatamente le nuove
tecnologie introdotte in ambito sanitario.
I lavori si concentrano nel blocco B e nel
blocco C del padiglione polichirurgico.
Il blocco B corrisponde al terzo lotto
polichirurgico, iniziato a costruire nel
1974 e inaugurato vent'anni dopo, nel
1994. Qui è prevista la ristrutturazione
del comparto operatorio, viene
potenziato il reparto di rianimazione
e realizzata una nuova sala parto
con conseguente spostamento del
reparto di fecondazione assistita
negli ambulatori “ex amniocentesi”.
Viene infine costruito un gruppo di
poliambulatori polispecialistici negli spazi
precedentemente occupati dal nido
(di cui è previsto lo spostamento
nel blocco C).
Il blocco C corrisponde al primo lotto
polichirurgico. È stato completato e
attivato nel 1977. Vi si prevede la
realizzazione del rooming-in nell’unità
operativa di ostetricia e il potenziamento
delle unità operative di cardiologia,
ortopedia e oculistica. Per quest’ultima,
si pone particolare attenzione al day
surgery, dove ormai si concentra
prevalentemente l’attività.
Tipo di intervento
Ristrutturazione e
adeguamento normativo
Data inizio lavori
Maggio 2010
Data ultimazione lavori
Luglio 2015
Superficie complessiva
dell’intervento
32.425 mq
Posti letto
166
La riorganizzazione dei reparti di
degenza privilegerà le camere a
uno e due posti letto, riducendo il
numero delle stanze a tre posti.
Al fine di garantire la continuità
nell’erogazione dei servizi sanitari,
gli interventi edili e impiantistici sono
stati suddivisi in 28 fasi successive.
I lavori sono iniziati il 20 maggio 2010, con
le prime demolizioni all’interno del blocco
operatorio. Il 21 giugno sono stati avviati
i lavori anche all’interno della radiologia.
Sono in corso le opere di realizzazione di
nuove pareti, sottofondi, compartimentazioni
REI e reti impiantistiche sia all’interno del
blocco operatorio che della radiologia.
Inoltre, sono iniziate le attività di
realizzazione delle prime canne shunt,
canne fumarie che servono più utenze.
L’intervento di ILSpA ha permesso
l’integrazione di due progetti
inizialmente distinti (blocco B
e blocco C), con conseguente
compressione dei tempi previsti per
la realizzazione (da 8 a 5 anni).
Sale operatorie
8
Valore dell'opera
12,1 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
Tipo di contratto
Appalto di lavori
Appaltatore
Consorzio Cooperative
Costruzioni CCC
Annual Report 2010 |
97
Presidio Ospedaliero
di Asola
Il Presidio Ospedaliero di Asola deriva
da costruzioni non omogenee, edificate
in epoche successive sui resti di
un antico convento secentesco. Gli
interventi in programma consentiranno
la riorganizzazione complessiva di
tutte le aree funzionali, garantendo il
rispetto dei requisiti di accreditamento.
Aumenteranno i posti letto di degenza
diurna, con l’istituzione di un intero
reparto dedicato alla day care. Saranno
potenziati i servizi ambulatoriali, grazie
alla realizzazione di una zona dedicata
agli ambulatori specialistici e di un’area
diagnostica di endoscopia. Sarà ampliato
il Pronto Soccorso, con una nuova
area di osservazione e una più ampia
camera calda. Saranno poi realizzati
una degenza di medicina per 27 posti
letto, un punto nascita con annessa
degenza di ostetricia, una day surgery
integrata con un'area ambulatoriale e
un piccolo blocco operatorio dedicato.
L’obiettivo del progetto è quello di
sviluppare le vocazioni già presenti
nella struttura sanitaria:
• realizzando una struttura moderna e
funzionale improntata alla flessibilità
organizzativa con un forte incremento
dei posti letto di day hospital e day surgery;
• offrendo agli ospiti uno spiccato senso
di umanizzazione dell’assistenza, un
luogo ben organizzato funzionalmente
e facile nei percorsi di accesso e interni;
La ristrutturazione proposta garantirà la
piena funzionalità sanitaria, elevando nel
contempo le attuali condizioni di sicurezza
con la realizzazione di nuovi corpi di
fabbrica e di adeguate vie d’esodo.
Al fine di assicurare la continuità
nell’erogazione dei servizi sanitari,
gli interventi edili e impiantistici del
Presidio Ospedaliero di Asola saranno
realizzati in due fasi successive.
Nella fase A gli interventi interesseranno
il corpo di fabbrica anni Settanta.
Contemporaneamente saranno realizzati
i nuovi volumi 1 e 2, adibiti a luogo sicuro,
e il volume 3, destinato a camera calda,
che andrà ad ampliare il Pronto Soccorso.
Nella fase B, oltre alla ristrutturazione
dei piani terra e primo, si realizzerà
il nuovo volume 4 adibito a luogo
sicuro ed area tecnica.
A dicembre 2010 sono state completate
le demolizioni all'interno delle aree
consegnate di fase A e sono in
corso sia la realizzazione dei nuovi
fabbricati (volumi 1, 2 e 3), sia le attività
all'interno delle aree consegnate.
• motivando il già forte senso di
appartenenza e il forte legame
con la comunità e il territorio.
Tipo di intervento
Ristrutturazione
Sale operatorie
2
Data inizio lavori
Luglio 2010
Valore dell'opera
3,1 milioni di euro
Data ultimazione lavori
Luglio 2013
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
Superficie complessiva
dell’intervento
4.774 mq
Tipo di contratto
Appalto di lavori
Appaltatore
Posti letto
67
RFM Costruzioni
Generali Scarl
Annual Report 2010 |
99
Presidio Riabilitativo
Multifunzionale di Bozzolo
L’intervento è localizzato nel centro
abitato di Bozzolo, in stretta connessione
con la realtà urbana del paese, posto
al limite del centro storico individuato
dall’asse di via Bonoldi e con accesso
nella zona periurbana a vocazione
residenziale di via XXV Aprile.
L’insieme sistematico degli interventi
previsti per il presidio si propone
di individuare un riequilibrio funzionale
che garantisca i requisiti minimi
di sicurezza e che consenta
l’accreditamento della struttura.
Gli interventi di ristrutturazione si
possono ricondurre a tre categorie:
• sistemazione e razionalizzazione
delle aree esterne, necessarie a
garantire la separazione dei flussi;
• lavori di recupero sui vecchi fabbricati
dell'Antico Ospitale, che verranno
riabilitati per mantenere funzioni
tipicamente amministrative e di servizio;
locale richiede, ma in particolare
il DPR 14 gennaio 1997, il DGR
6 agosto 1998 n. 6/38133 e le
successive circolari interpretative.
I lavori sono quindi, in generale, di
manutenzione e ristrutturazione, ma,
in un'ottica di omogeneità funzionale,
prevedono anche una ricollocazione di
settori ora dislocati in modo non razionale.
Al fine di garantire la continuità
nell’erogazione dei servizi sanitari,
gli interventi edili ed impiantistici del
presidio sono suddivisi in 12 fasi
successive.
A dicembre 2010 sono stati ultimati
i lavori all’interno del fabbricato
tecnologico. È in corso la costruzione
della nuova camera calda, nonché la
ristrutturazione dell’area accettazione
e del Centro Unico Prenotazioni, CUP.
• razionalizzazione dei nuovi edifici,
anche mediante la riqualificazione
del fabbricato tecnologico,
la realizzazione della piazzola
ecologica, il potenziamento della
zona riservata alla diagnostica di
laboratorio, la creazione di una camera
calda con accettazione attraverso
un tunnel coperto e la realizzazione
di altre opere accessorie.
Gli interventi saranno finalizzati
a soddisfare tutti i requisiti che la
normativa nazionale, regionale e
Tipo di intervento
Ristrutturazione
Valore dell'opera
3,3 milioni di euro
Data inizio lavori
Maggio 2010
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
Data ultimazione lavori
Giugno 2013
Tipo di contratto
Appalto di lavori
Superficie complessiva
dell’intervento
14.984 mq
Appaltatore
RTC tra Sielv SpA
e Soimper SpA
Posti letto
100
Annual Report 2010 |
101
Sanità
Progetto
14
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Ospedale Niguarda
Ca' Granda
Annual Report 2010 |
103
Sanità
Progetto
14
Ospedale Niguarda
Ca' Granda
Obiettivo degli interventi che stanno
rinnovando l'Ospedale di Niguarda
è dotare lo storico nosocomio
milanese di due nuovi blocchi dedicati
rispettivamente a high e low care.
I nuovi blocchi hanno la stessa
impostazione degli edifici preesistenti:
sono costituiti da una piastra centrale
di cinque livelli, delimitata a est e a ovest
da due edifici a corpo quintuplo di sei
livelli complessivi, dedicati in gran parte
alla degenza dei pazienti. Le funzioni
dell’ospedale saranno divise, non solo
idealmente, proprio dalla presenza
dei due blocchi: un’area sarà dedicata
all’emergenza-urgenza, alle alte specialità
e al trattamento di pazienti in terapia
intensiva, mentre l’altra sarà destinata
alla media assistenza, al dipartimento
materno-infantile e alle specialità di base.
Saranno inoltre realizzati una moderna
centrale di cogenerazione e un fabbricato
per i servizi logistici centralizzati.
Il progetto, già molto impegnativo, deve
anche tenere conto della rilevanza
architettonica del complesso, esempio
di architettura sanitaria razionalista
tutelato dalla Soprintendenza
dei Beni Architettonici.
Tipo di intervento
Nuova costruzione
e ristrutturazione
Data inizio lavori
fase 1
Marzo 2007
Data ultimazione lavori
fase 1
Dicembre 2009
Data inizio lavori
fase 2
Gennaio 2011
Data ultimazione lavori
fase 2
Dicembre 2013
Superficie complessiva
dell’intervento
220.000 mq
Posti letto
971
Sale operatorie
31
Valore dell'opera
240 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Project & Construction
Management, Alta
Sorveglianza
Tipo di contratto
Concessione di progettazione,
costruzione e servizi no-core
Concessionario
Progeni SpA
Annual Report 2010 |
105
Nel dicembre 2009 si è conclusa la
prima fase dei lavori, ovvero le opere
che hanno riguardato la ristrutturazione
del padiglione Ponti e la realizzazione
del primo dei due blocchi, il cosiddetto
blocco sud (con 17 sale operatorie,
77 ambulatori, 469 posti letto di
degenza, 27 postazioni di terapia
intensiva, 6 sale interventistiche).
La fase 1 ha dotato l'ospedale anche
di un parcheggio multipiano per 727
posti auto, di un polo logistico per
attività di servizi (cucina, farmacia,
ecc.), della centrale di cogenerazione
(tre motori a gas in grado di erogare
complessivamente 12 MW), e di circa
2 chilometri di cunicoli sotterranei che
collegano gli edifici suddetti, utilizzabili
separatamente per collegare gli impianti
idrici ed elettrici, i trasporti automatizzati
Nel 70°
anniversario
dalla
fondazione
e i percorsi pedonali. Il 4 gennaio 2010
tali opere sono state consegnate
all'Azienda Ospedaliera in modo che
potessero essere completate le attività
propedeutiche al trasferimento dei
pazienti, quali ad esempio gli allestimenti
delle apparecchiature biomediche,
il training del personale, ecc.
Durante questi mesi si sono svolte inoltre,
con il supporto di ILSpA, le procedure
per ottenere l’accreditamento, che si
sono concluse a metà aprile 2010.
L'8 giugno 2010 sono terminate
anche tutte le attività di collaudo
delle opere. Il mese successivo
l’Azienda Ospedaliera ha avviato i
trasferimenti nel nuovo blocco.
Nel corso del 2010 il Presidente Formigoni ha visitato due volte il blocco sud.
La prima, a fine lavori, l'8 gennaio; la seconda il 14 settembre, a trasferimenti
avvenuti e attività avviate. Due settimane dopo, il 30 settembre, il nuovo blocco
è stato visitato anche dalla Commissione Salute del Comune di Milano.
Il 25 marzo, a conclusione delle celebrazioni per il 70° anniversario
dalla fondazione dell'ospedale, il Cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi
vi ha tenuto una Lectio magistralis dal titolo “Cura e Speranza".
Sanità
Progetto
14
Nel mese di agosto vi sono state
effettuate le prime operazioni di
trapianto di cuore. Tra luglio e dicembre
sono stati eseguiti 2.558 ricoveri,
79.553 interventi ambulatoriali,
1.168 interventi in day hospital.
Nel gennaio 2011 inizierà la fase 2 che
prevede la realizzazione di un altro
nuovo blocco ospedaliero – il cosiddetto
blocco nord – e la ristrutturazione
del padiglione Pizzamiglio.
Nel corso del 2010 tale progetto è stato
sottoposto a verifica. In ottobre è stata
indetta la Conferenza di Servizi per
l’approvazione del progetto definitivo,
che si è conclusa con esito positivo.
Tra le opere della fase 2 è compresa
anche la realizzazione, avviata
il 22 luglio 2010, di un cunicolo
energetico di collegamento tra il
polo tecnologico già realizzato e
il blocco nord. Il completamento
è previsto per fine maggio.
Annual Report 2010 |
107
Sanità
Progetto
15
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Nuovo Ospedale
di Garbagnate Milanese
Annual Report 2010 |
109
Nuovo Ospedale
di Garbagnate Milanese
La realizzazione del nuovo Ospedale di
Garbagnate, insieme alla ristrutturazione
di alcune aree del Presidio di Rho,
rientra negli interventi previsti dal IV Atto
integrativo, sottoscritto il 23 gennaio
2008, all’Accordo di Programma Quadro
in Materia di Sanità del 1999. Le opere
che saranno avviate a Garbagnate
e a Rho, in particolare, preludono alla
creazione del sistema ospedaliero
a rete dell’Azienda Ospedaliera
Salvini di Garbagnate Milanese.
Nel marzo 2009 il progetto preliminare
è stato presentato presso gli enti
competenti per l’ottenimento dei relativi
pareri e in luglio è stato approvato dalla
Direzione Generale Sanità di Regione
Lombardia. Dopo l'ammissione al
finanziamento da parte del Ministero
della Salute, ILSpA ha pubblicato il bando
per la selezione del concessionario,
aggiudicando la concessione nel
mese di novembre 2009. È in corso
la redazione del progetto definitivo.
Nella nuova struttura ospedaliera, che
si estenderà su 57.000 metri quadrati di
superficie, confluiranno le attività ad oggi
presenti nell’attuale ospedale, integrate
da prestazioni specialistiche riabilitative.
Il nuovo fabbricato è inserito all’interno
di un'area di circa 130.000 metri
quadrati, adiacente al vecchio ospedale
e posta all’interno del comprensorio
del Parco Regionale delle Groane.
L'edificio originale viene in gran parte
ripulito delle costruzioni accessorie che
attualmente caratterizzano il fronte
nord dell'ala occidentale. La nuova
edificazione, pur nella modernità delle
sue linee e soluzioni formali, si allinea
formalmente all'impianto originario.
L’architettura del nuovo Ospedale di
Garbagnate Milanese è caratterizzata
dal principio di orizzontalità. Il volume
che compone l’edificio risulta essere
strutturato come un incastro, complesso
ma leggibile, di volumi puri.
Sanità
Progetto
15
L’inserimento di ampie superfici
vetrate conferisce all’insieme un
aspetto di grande leggerezza.
L’impianto planimetrico del fabbricato
è strutturato secondo un asse di
distribuzione centrale orientato sull’asse
est-ovest dell’edificio su cui da un lato si
innesta il “pettine” generato dai tre corpi
che ospiteranno le degenze – collocate
qui in modo che gli spazi interni possano
maggiormente fruire del doppio affaccio
est-ovest e della sua aeroilluminazione –,
mentre dall’altro si sviluppa la piastra,
al cui interno sono stati inseriti ampi patii
per garantire l’illuminazione e l’aerazione
di tutti gli ambienti interni. Nella spina
centrale connettiva, oltre ai corridoi di
distribuzione orizzontale, sono presenti i
collegamenti verticali distinti per visitatori,
interni, personale e materiali nonché
ampie corti vetrate che andranno ad
illuminare i corridoi di collegamento.
Tipo di intervento
Nuova costruzione
Posti auto
990
Data inizio lavori
Luglio 2011
Valore dell'opera
151 milioni di euro
Data ultimazione lavori
Luglio 2015
Ruolo di ILSpA
Ente Concedente
Superficie complessiva
dell’intervento
57.000 mq
Tipo di contratto
Concessione di
costruzione e gestione
Posti letto
499
Concessionario
Garbagnate Salute SpA
Sale operatorie
7 + 1 nel blocco parto
Annual Report 2010 |
111
Sanità
Progetto
15
Il nuovo fabbricato si sviluppa su tre
livelli fuori terra, con un ulteriore livello
che ospita le tecnologie impiantistiche.
È poi caratterizzato dalla presenza di
altri tre livelli interrati che accolgono
la quasi totalità dei posti auto per
i dipendenti ed i visitatori.
Gli spazi verdi, progettati come incursioni
del paesaggio nel cuore dell'ospedale,
creano continuità tra ambiente circostante
e interno della struttura. Il sistema del
verde, abbracciando la parte edificata,
sfuma gradualmente, da una minore
densità nell’area a parcheggio a una
maggiore densità verso il parco.
Il nuovo ospedale è composto da una
piastra di diagnosi e cura con Pronto
Soccorso, ambulatori, centro prelievi,
dialisi, blocco operatorio con sette sale
operatorie, blocco parto con cinque
sale parto e una sala operatoria,
servizio di endoscopia, servizio di
diagnostica per immagini e laboratori.
Attenzione
all’ambiente
e alla
sostenibilità
ambientale
Le aree di degenza si sviluppano su tre
corpi che ospitano al piano terra l'area
di degenza diurna e riabilitativa, chirurgica
e materno infantile al piano primo, medica
al piano secondo. La struttura dispone
di otto posti letto intensivi e quattro di
unità coronarica.
In corrispondenza dell’ingresso principale
al piano terra è collocata l’area di
accoglienza dell’ospedale con i servizi
al pubblico quali area reception-informazioni,
caffetteria e la zona dedicata agli
spazi commerciali. Viene previsto
inoltre un auditorium con circa
85 posti e accesso dedicato.
La progettazione complessiva, le sue caratteristiche architettoniche e quelle relative alle sistemazioni esterne
prevedono già nel concept interventi che possono essere ricondotti ad opere di mitigazione ambientale.
La congiunzione dell’area a giardino con l’area a bosco, l'altezza dell'edificio in relazione all'altezza delle
alberature presenti e di nuovo impianto al loro massimo accrescimento, il trattamento delle superfici,
un linguaggio compositivo volutamente semplice e scevro da particolari decorativi, sono solo alcuni degli
accorgimenti progettuali volti all’inserimento in generale del nuovo ospedale nel suo particolare contesto
ambientale. Il passaggio dal parco, disegnato in modo geometrico, al bosco, dove prevale un impianto
naturaliforme, avviene in modo graduale mano a mano che ci si allontana dall’edificio ospedaliero.
Le nuove piantagioni arboree saranno scelte in modo da creare continuità con la struttura boschiva
esistente e con l’utilizzo di specie autoctone. L’intervento inoltre prevede un progetto di compensazione
della zona boschiva oggetto di trasformazione attraverso la piantumazione di nuove aree boscate e
l’individuazione di altre in cui vengano ripresi gli elementi della cultura agricola della pianura.
Annual Report 2010 |
113
Sanità
Progetto
16
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Nuovi Ospedali di Vibo Valentia,
della Piana di Gioia Tauro
e della Sibaritide
Annual Report 2010 |
115
Nuovi Ospedali di Vibo Valentia,
della Piana di Gioia Tauro
e della Sibaritide
Il 20 dicembre 2010 Regione Lombardia,
Regione Calabria e il suo Presidente
in qualità di Commissario Delegato per
l’emergenza socio-economico-sanitaria
hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa
che definisce gli interventi necessari alla
realizzazione dei nuovi ospedali di Vibo
Valentia, della Piana di Gioia Tauro e della
Sibaritide. Queste strutture erano già
previste dal 2007, in base a un Accordo
di Programma sottoscritto tra Ministero
della Salute e Regione Calabria, ma solo
ora il progetto si avvia a diventare realtà.
2011, a valle dell'acquisizione della
disponibilità delle aree di intervento.
L’attività di aggiornamento dei progetti
verrà ultimata entro lo stesso mese,
con consegna definitiva alla Regione
Calabria per le necessarie approvazioni,
insieme ai capitolati prestazionali,
ai piani economico-finanziari e agli
schemi di contratto di concessione
per ciascuno dei tre interventi.
L'Ordinanza regionale del 6 luglio
2010, successivamente modificata
dall’Ordinanza del 14 febbraio 2011,
ha stabilito il luogo in cui sorgeranno
e il numero di posti letto di cui dovranno
disporre.
Il modello organizzativo e l'impianto
architettonico dei nuovi presidi calabresi
trovano il loro fondamento nei concetti
sviluppati nel Programma di ricerca
del Ministero della Salute/Agenzia per
i servizi sanitari regionali “Linee-Guida
per la progettazione di ospedali ad alta
tecnologia e assistenza” del 2001.
Il nuovo Ospedale di Vibo Valentia sarà
localizzato lungo l’asse viario che collega
il capoluogo con S. Onofrio e con l’innesto
dell’autostrada A3. Avrà 350 posti letto.
I nuovi presidi si configurano come
ospedali polispecialistici per acuti con
livello di assistenza media, organizzati
in dipartimenti.
Il nuovo Ospedale della Piana di Gioia
Tauro sarà costruito nel territorio
comunale di Palmi, a ridosso dell’uscita
autostradale. Disporrà di 314 posti letto.
I principi costruttivi adottati tengono
conto di una relazione funzionale/
strutturale in cui le strutture fisiche
ed organizzative consentono un
rapido adattamento alle esigenze dei
processi di cura. Sarà sempre possibile
modificarne contenuti di funzione ed
attività, in parallelo con le dinamiche
di sviluppo clinico e tecnologico ed in
coerenza con le esigenze della domanda
dei singoli cittadini e della collettività.
Il nuovo Ospedale della Sibaritide si
collocherà in Comune di Corigliano
Calabro, in località Insiti e conterà
334 posti letto.
Regione Lombardia ha sottoscritto
una convenzione con Infrastrutture
Lombarde in seguito alla quale la società
ha proceduto all'elaborazione degli avvisi
di pre-informazione delle tre procedure
di gara e alla stima dell’investimento
complessivo per i nuovi ospedali,
da realizzarsi in concessione.
Il 30 dicembre tali avvisi sono stati
pubblicati con l'indicazione del
valore stimato dei singoli interventi.
ILSpA ha inoltre proceduto alla
revisione e all'aggiornamento
dei tre progetti preliminari.
La pubblicazione dei bandi è prevista
entro la fine del mese di maggio
Alla base dell’impianto planivolumetrico
vi sono da un lato la complanarità delle
funzioni primarie e dall'altro la corretta
separazione tra flussi primari e logistici.
Le dotazioni di servizio (ambulatori,
blocchi operatori, laboratori,
apparecchiature diagnostiche, ecc.)
saranno il più possibile centralizzate.
I rapporti di contiguità fra i servizi
agevoleranno un modello organizzativo
dipartimentale in cui le risorse
verranno condivise fra le unità
operative e utilizzate nel modo più
efficiente possibile, evitando sprechi.
Sanità
Progetto
16
Con un’area di degenza calibrata
sulle reali esigenze del bacino d’utenza,
i nuovi ospedali uniranno all’alta
capacità di prestazioni un elevato
tasso di utilizzazione delle attrezzature.
Le aree funzionali sono state sottoposte
a una doppia analisi: la prima volta a
ottimizzarne il funzionamento interno
in termini di layout spaziale, di sistema
relazionale e di definizione delle singole
unità ambientali minime; la seconda volta
a evidenziarne il sistema e il grado di
relazioni con le altre aree funzionali.
L’obiettivo è sempre quello di
migliorarne la posizione in rapporto
al sistema dei flussi e dei percorsi,
al livello di privatezza, al grado di
flessibilità e di espandibilità richiesti.
Da un punto di vista tipologico il
modello si compone di quattro corpi
principali organizzati intorno a una
corte verde. Questa si sviluppa su due
livelli ed è attraversata da un percorso
che conduce all’atrio centrale.
Il primo corpo, rettangolare, ospita le
funzioni pubbliche e amministrative e
si orienta verso l’accesso dei visitatori.
Di fronte, altri due corpi, a forma di
L, rappresentano i lati contrapposti
della corte interna e si protendono
con due ali verso l’esterno. Ai due
piani superiori ospiteranno le degenze
e al piano terra gli ambulatori.
Il quarto edificio è la piastra tecnologica
che accoglie tutte le principali funzioni ad
alta tecnologia, sia di diagnosi sia di cura,
oltre all’emergenza con accesso diretto.
Centralità del malato, umanizzazione
ed efficienza organizzativa sono
i punti cardine che hanno orientato
la progettazione del modello comune
ai tre ospedali, declinato poi in tre
diverse configurazioni aderenti alle
realtà locali e al contesto fisico. Per
tutti e tre l’obiettivo è quello indicato
dalla Commissione ministeriale ovvero
realizzare un “villaggio della salute” inteso
come un complesso molto compatto,
immerso nel verde, a prevalente sviluppo
orizzontale e di massimo quattro piani,
in modo da non superare l'altezza
degli alberi del parco circostante.
Annual Report 2010 |
117
Sanità
Infrastrutture
Progetto
17
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Ex stabilimento
della Manifattura Tabacchi
Annual Report 2010 |
119
Ex stabilimento
della Manifattura Tabacchi
Il progetto che dà nuova vita all’ex
Manifattura Tabacchi è stato formalizzato
da un Accordo di Programma, siglato
nel gennaio del 2005 da Regione
Lombardia, Provincia di Milano, Comune
di Milano, Agenzia del Demanio,
Fintecna SpA e Fondazione Centro
Sperimentale di Cinematografia.
Sulla base di tale accordo enti pubblici
e soggetti privati hanno intrapreso
un percorso comune per la completa
riqualificazione e riconversione del
comparto in un Polo cine-audio-visuale,
destinato a diventare una vera e propria
“cittadella del cinema”, un centro
propulsore per lo sviluppo dell’arte e della
tecnica cinematografica e audiovisiva
in cui potranno trovare spazio attività
di promozione, formazione, di ricerca
e sperimentazione tecnico-scientifica
e di produzione legate al settore.
I lavori, iniziati a settembre 2007, hanno
finora interessato l’edificio n. 14, il cui
recupero è stato completato nel corso
del 2009. L'edificio, inaugurato il 13
luglio 2009, ospita dall'inizio del 2010
la nuova sede lombarda del Centro
Sperimentale di Cinematografia, primo
tassello del futuro Polo cine-audio-visuale.
In questa prima fase Infrastrutture
Lombarde ha curato l’attività di
monitoraggio sull’appalto, ha vigilato con la
Direzione Lavori individuata da Fintecna
SpA sul buon esito dell’intervento,
Tipo di intervento
Riqualificazione
e valorizzazione delle
aree e degli immobili
Data inizio lavori
(edificio 14)
Settembre 2007
Data ultimazione lavori
(edificio 14)
Giugno 2009
Superficie complessiva
dell'intervento
(edifici 14 e 4)
12.000 mq
Valore dell'opera
(edifici 14 e 4)
20 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Alta Sorveglianza sui lavori
per l’edificio 14, studio
di fattibilità e Stazione
Appaltante per l'edificio 4
Tipo di contratto
(edificio 14)
Appalto di lavori (con
Fintecna Immobiliare SpA in
qualità di Ente Appaltante)
Appaltatore (edificio 14)
Consorzio Cooperative
Costruzioni
Tipo di contratto
(edificio 4)
Concessione di progettazione,
costruzione e gestione
Concessionario
(edificio 4)
Concessione in fase
di aggiudicazione
Infrastrutture
Progetto
17
garantendo il rispetto dei tempi di
esecuzione e degli importi stanziati nel
quadro tecnico-economico dell’intervento.
La seconda fase prevede la
ristrutturazione dell’edificio n. 4.
Immediatamente retrostante il n. 14,
ospiterà la nuova sede delle Scuole
Civiche di Cinema, Televisione e
nuovi media del Comune di Milano, la
Fondazione Cineteca Italiana e Lombardia
Film Commission, nonché operatori
privati attivi nel settore audiovisivo.
Regione Lombardia, Comune di
Milano e Fondazione Scuole Civiche
hanno sottoscritto l'Accordo per la
sua riqualificazione e gestione nel
maggio 2010. Infrastrutture Lombarde,
assunto il ruolo di Stazione Appaltante,
ha predisposto la progettazione
propedeutica all’emissione del bando
di gara per il recupero dell'edificio,
completata la quale è stata avviata
la procedura per l’affidamento della
concessione che comprende la sua
progettazione, riqualificazione e gestione.
L’aggiudicazione provvisoria è
avvenuta nel dicembre 2010.
Gli interventi e le attività previsti
nell’edificio n. 4 daranno completezza al
Polo cine-audio-visuale, che diventerà a
tutti gli effetti il centro di eccellenza che
Milano ancora non aveva nel settore.
Tra i suoi punti di forza, la collaborazione
costante tra importanti scuole di
formazione, imprese di produzione e
imprese private, fondazioni e associazioni
di eccellenza nella categoria.
Il valore aggiunto del Polo sarà
rappresentato dalle tecnologie digitali,
che consentiranno di creare una forte
sinergia tra le attività di conservazione
e valorizzazione del patrimonio e di
divulgazione e fruizione da parte del
pubblico. Inoltre andranno a colmare
una lacuna che attualmente vincola
gli operatori, presenti in grande
numero nell’area metropolitana,
costretti finora a rivolgersi a strutture
presenti in altre città o fuori Italia.
Annual Report 2010 |
121
Sanità
Infrastrutture
Progetto
18
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Palazzo Lombardia
Annual Report 2010 |
123
Palazzo Lombardia
A Palazzo Lombardia tutti gli spazi
dedicati ad uffici sono ormai abitati:
ospitano 15 direzioni generali,
15 assessorati e la Presidenza,
per un numero complessivo di
3.000 dipendenti regionali.
I traslochi, avviati in ottobre e conclusi
in due mesi, hanno portato al nuovo
indirizzo circa 50 persone al giorno.
Un trasferimento così rapido è stato
possibile grazie alla buona organizzazione
delle attività e all’efficienza dimostrata
dalle squadre operative che hanno
gestito i traslochi. Ciò ha permesso
all’Ente di non interrompere mai le
attività lavorative e istituzionali.
Tipo di intervento
Nuova costruzione
Data inizio lavori
Novembre 2006
Data ultimazione lavori
Una nuova architettura e nuovi ambienti
comportano anche un modo diverso
di utilizzare gli spazi e gli strumenti, di
relazionarsi, di lavorare. Superati i primi
momenti necessari all'adattamento,
i vantaggi sono stati evidenti: più
efficienza nella comunicazione tra settori
e competenze che fino a ieri risultavano
fisicamente separate, maggiori capacità
e qualità di relazione, maggior senso
di appartenenza a un unico sistema,
più qualità nei servizi al cittadino, che
nella sede unificata può trovare migliori
risposte e maggiore semplificazione.
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Febbraio 2010
Tipo di contratto
Appalto integrato
Superficie complessiva
dell'intervento
195.000 mq
Appaltatore
Consorzio Torre
Valore dell'opera
228 milioni di euro
Annual Report 2010 |
125
Infrastrutture
Progetto
18
I nuovi uffici sono stati arredati secondo
uno stile sobrio e lineare, perfettamente
integrato nell’architettura e conforme
all’impronta che i progettisti degli
studi Pei Cobb Freed & Partners,
Caputo Partnership e Sistema Duemila
hanno inteso dare al palazzo.
Per consentire il massimo accesso
del mercato alla fase di affidamento
delle forniture, sono state sviluppate e
aggiudicate 8 procedure di gara. Esse
hanno riguardato gli allestimenti degli
uffici, dagli arredi operativi a quelli
speciali e su misura alle pavimentazioni, la
segnaletica direzionale per l’orientamento
interno, i complementi e accessori finali
dei servizi igienici, delle aree break e
delle aree attesa. Sia la gestione delle
gare, sia le conseguenti attività di
allestimento si sono succedute senza
soluzione di continuità consentendo
nei tempi previsti l'ingresso nel
palazzo dei dipendenti regionali.
Nel mese di dicembre sono stati
completati i giardini pensili in copertura,
con 3.000 metri quadrati di superfici
coltivate e un giardino di erbe
aromatiche di 300 metri quadrati.
Sul tavolo di Infrastrutture Lombarde
si stanno chiudendo più di 10.000
tavole di progetto costruttivo, circa 50
autorizzazioni e permessi ottenuti da
tutti gli enti responsabili dei procedimenti
autorizzativi, 600 prove e collaudi
funzionali su impianti, 5.000 moduli
ispettivi relativi ad analisi condotte
su materiali, lavorazioni e forniture.
Annual Report 2010 |
127
Infrastrutture
Progetto
18
Il 2010 ha quindi segnato passi
importanti: da un lato i nuovi spazi
sono stati progressivamente abitati,
dall'altro il sistema regionale ha
iniziato a beneficiare dei risparmi
ottenuti con la dismissione di
tutti gli edifici precedentemente
occupati e con l'eliminazione delle
relative spese di gestione.
Un
monumento
all'Italia delle
autonomie
Il 2011 sarà l'anno della piazza e delle
aree esterne al palazzo. Nel corso
dei mesi saranno attivati tutti gli
spazi commerciali ai piedi della torre,
i grandi ristoranti, i servizi al pubblico,
sarà ultimata la viabilità lungo la via
Restelli e messo in funzione l’eliporto.
Palazzo Lombardia sarà a tutti gli
effetti una realtà viva nella città.
L'inaugurazione solenne di Palazzo Lombardia è avvenuta il 21 marzo 2011 e ha coinciso
con la visita a Milano del Presidente della Repubblica, nel 150° anniversario dell'Unità
d'Italia e durante le celebrazioni per le Cinque Giornate (18-22 marzo 1848).
Il Presidente Formigoni lo ha invitato sul palco allestito in piazza Città di Lombardia insieme all'arcivescovo
Dionigi Tettamanzi, che ha impartito la benedizione. Entrambi hanno voluto sottolineare l'importanza simbolica
di questo nuovo, straordinario edificio. Napolitano lo ha definito "un monumento all'Italia delle autonomie".
Annual Report 2010 |
129
Sanità
Infrastrutture
Progetto
19
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Frana del Ruinon
di Valfurva
Quella del Ruinon è la frana attiva
più grande d’Italia, di volume stimato
fra i 30 e i 40 milioni di metri cubi
sulla sinistra idrografica del torrente
Frodolfo. Si muove in modo variabile,
sia nel tempo sia a zone.
Già segnalata in uno studio del 1989, i
suoi primi movimenti significativi risalgono
al 1998. Da allora la frana è stata
costantemente monitorata, nei primi anni
con strumenti manuali, poi con un sistema
più evoluto che sfrutta le rilevazioni
di strumenti automatizzati e radar.
Il tratto di valle su cui insiste la frana
non è abitato, ma è attraversato dalla
strada provinciale del Passo Gavia
(ex SS 300), unica via di collegamento
per l’alta Valfurfa (verso Santa
Caterina e altre frazioni). Basterebbero
collassi di dimensioni ridotte per
interromperla e renderla inagibile.
In caso di collasso catastrofico
anche parziale dell’ammasso roccioso
interessato, sono stati evidenziati
scenari di rischio in cui sarebbero
coinvolte parti dei centri abitati situati
a valle lungo il torrente (frazioni di
Valfurva, Bormio e Valdisotto).
Nel 2008 è stato sottoscritto un
protocollo tra Dipartimento Nazionale
Protezione Civile, Regione Lombardia,
Provincia di Sondrio, Comuni di
Valfurva, Bormio e Valdisotto,
Comunità Montana Alta Valtellina e
Parco Nazionale dello Stelvio per
l’individuazione e la progettazione
di una soluzione condivisa volta a
mettere in sicurezza strada e abitati.
Tipo di intervento
Data inizio dello studio
In particolare il Dipartimento per la Protezione Civile
ha inserito la frana del Ruinon fra le priorità di livello
nazionale e ha dichiarato la disponibilità a reperire dei
fondi a fronte della disponibilità di una soluzione definita
e quotata, verificata anche sotto il profilo ambientale.
A Infrastrutture Lombarde è stato affidato l’incarico di
mettere a fuoco una proposta di base al fine di attivare un
bando di gara per la progettazione preliminare degli interventi
necessari. L’obiettivo non è soltanto garantire la sicurezza degli
abitati a valle della frana, ma anche del transito sulla strada
provinciale, per evitare il rischio di isolamento dell’alta Valfurva.
ILSpA ha effettuato le necessarie verifiche preliminari
e ha individuato un’ipotesi di fattibilità.
Tale ipotesi tiene conto della necessità di:
• realizzare un bypass idraulico in galleria per evitare la
formazione di un eventuale lago e il conseguente rischio
derivante da rottura dello sbarramento o da impatto
di una frana;
• realizzare un bypass stradale in galleria per garantire
la sicurezza e l’accessibilità;
• verificare la possibilità di allontanare le acque
superficiali e/o d’infiltrazione nella frana del
Ruinon per rallentarne l’evoluzione;
• verificare l’adeguatezza delle opere di difesa della
strada esistenti rispetto ai fenomeni di minore entità,
ma più frequenti (cadute massi e colate detritiche).
Sulla base di tali studi e valutazioni Regione Lombardia
intende procedere al più presto con lo sviluppo di un progetto
preliminare complessivo delle opere necessarie per mettere
in sicurezza al meglio il territorio interessato dagli effetti
della frana, realizzabile per lotti successivi in funzione della
possibilità di reperire le risorse finanziarie necessarie.
Protezione e valorizzazione
dei territori dell’Alta Valtellina
attraverso la difesa degli
abitati e delle infrastrutture
dalla frana
Gennaio 2010
Data ultimazione
dello studio
Marzo 2010
Valore dell'opera
110 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Redazione dello studio
di fattibilità preliminare
Annual Report 2010 |
131
Sanità
Infrastrutture
Progetto
20
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Provalpi
Polo Forestale Alpeggi
Annual Report 2010 |
133
Provalpi
Polo Forestale Alpeggi
Il Polo Forestale Alpeggi, voce importante
nel Programma di Valorizzazione del
Patrimonio Immobiliare "Provalpi"
dell’Ente Regionale Servizi all’Agricoltura
e alle Foreste, comprende venti
interventi dislocati nell’intero arco
alpino regionale in provincia di Como,
Lecco, Bergamo, Brescia e Sondrio.
Obiettivo di "Provalpi" è valorizzare
le proprietà demaniali attraverso
progetti di conservazione, ricostruzione,
rifunzionalizzazione, per rendere sempre
più fruibile il patrimonio regionale.
Tipo di intervento
Valorizzazione e
rifunzionalizzazione
Data inizio dei progetti
Ottobre 2006
Data ultimazione lavori
Giugno 2011
Il programma vede tra l'altro nella
valorizzazione del demanio anche
un'importante funzione di esempio
innovativo, sia per ciò che riguarda
la ricerca di pratiche tecnologiche e
produttive, sia per ciò che attiene i
modelli di gestione, sia per quanto
riguarda il corretto inserimento
nell’ambiente circostante, in
fase realizzativa come in quella
di funzionamento a regime.
Valore delle opere
3,4 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
Tipo di contratti
Appalti di lavori
Annual Report 2010 |
135
Per questo, gli interventi sono stati
studiati nell’ottica di una completa
ecocompatibilità e si avvalgono di
tutte le tecniche di bioedilizia applicabili.
Prima ancora, la loro progettazione
è stata orientata al contenimento dei
costi energetici e di manutenzione.
Approvato dal Consiglio di
Amministrazione dell'ERSAF nel gennaio
2004, nel dicembre dello stesso anno
"Provalpi" ha ottenuto il consenso
di Regione Lombardia al suo Piano
Attuativo con DGR n. VII/20080.
Sette degli interventi previsti sono stati
completati entro il 2009. Altri sei si sono
conclusi nel 2010. Questi ultimi hanno
interessato l'alpeggio di Alpe Gotta,
la Strada delle Alpi e la Strada della
Valsolda, in provincia di Como; l'alpeggio
di Azzaredo Casù, in provincia di Lecco,
l'Alpe Boron, in provincia di Sondrio, e
l'Alpeggio Fornel, in provincia di Brescia.
In particolare ad Azzaredo Casù sono
stati installati alcuni pannelli fotovoltaici
che forniscono energia elettrica
con tecnologie ecocompatibili.
Per l’Alpe Boron si è provveduto a
ristrutturare e ampliare gli edifici esistenti,
creando locali accessori e riqualificando la
struttura del fienile. Per quanto riguarda
il Fornel, oltre a ristrutturare alcuni
edifici del complesso, è stata realizzata
l’adduzione idrica di collegamento con
l’acquedotto comunale e sono stati
installati pannelli solari per garantire il
fabbisogno di acqua calda sanitaria.
In aprile intanto sono stati avviati
i lavori della Segheria Veneziana
e di Stallone Spino, in provincia di
Brescia, e in agosto quelli di Costa
del Palio, in provincia di Bergamo.
Il primo intervento riqualifica un'antica
segheria che si trova nel territorio
comunale di Valvestino. Con questo
progetto ERSAF ha inteso salvaguardare
l’aspetto storico dell’attività di taglio
e della commercializzazione del
legname, rilevando a suo tempo dalla
vecchia proprietà la concessione
d’uso e l’attrezzatura di una
segheria elettrica d'inizio Novecento
ancora in grado di funzionare.
Infrastrutture
Progetto
20
Accanto ad essa si trovavano i ruderi
di una ancor più antica segheria con
lama di taglio verticale e ruota ad
acqua, detta appunto alla “veneziana”.
Con un'opera di restauro raffinato è
stata perfettamente ricostruita.
I lavori di Stallone Spino riguardano
invece il recupero di un fabbricato
a Toscolano Maderno, in prossimità
dell’omonimo passo. L’edificio, un'antica
stalla, viene riconvertito in centro di
educazione didattica sulla tematica
delle “vie della migrazione degli uccelli”.
La sua attività andrà a integrare
quella della Stazione Ornitologica
Regionale già collocata presso il
Passo Spino. Il progetto prevede la
possibilità di coinvolgere i visitatori
nella cura di questi luoghi, nel presidio
e nella manutenzione del territorio.
L'intervento si inserisce così in una serie
di iniziative volte non solo a recuperare
e valorizzare un bene demaniale, ma
anche a sviluppare e far conoscere la
realtà rurale e montana intorno ad esso.
L’Alpe di Costa del Palio, situata nel
Comune di Morterone a 1.460 metri
di quota, è composta da due edifici
isolati adibiti ad alpeggio e agriturismo.
Obiettivo del progetto è la sistemazione
funzionale del complesso. I lavori
renderanno la struttura confacente
alla funzione agrituristica e di bivacco.
Una porzione dell’edificio resterà
autonoma e disponibile tutto l’anno,
per accogliere anche gli escursionisti
invernali. L’intervento prevede anche
la sistemazione di un tratto di strada
forestale che conduce all’alpeggio.
Annual Report 2010 |
137
Sanità
Infrastrutture
Progetto
21
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Provalpi
Azienda agroforestale di Carpaneta
e Polo vitivinicolo di Riccagioia
Annual Report 2010 |
139
Del programma di valorizzazione
"Provalpi" fanno parte anche gli
interventi che interessano i due poli
di Riccagioia e Carpaneta, entrambi
di proprietà di Regione Lombardia
e gestiti dall’Ente Regionale Servizi
all’Agricoltura e alle Foreste.
particolare attenzione all’uso di
energie rinnovabili; Riccagioia sarà
invece un centro di alta formazione
e ricerca sperimentale nel campo
vitivinicolo e svilupperà le sue
attività produttive conservando la
biodiversità viticola e frutticola.
L’Azienda agroforestale di Carpaneta
si estende sul territorio del Comune
di Bigarello, in provincia di Mantova,
per 220 ettari. La struttura, che
ospita anche gli uffici di una delle
nove sedi operative di ERSAF,
comprende edifici degli anni Trenta,
di notevole interesse storico-artistico,
accanto a costruzioni più recenti.
Il Centro Sperimentale di Riccagioia, che
si sviluppa su un’area di 55 ettari nel
Comune di Torrazza Coste, in provincia di
Pavia, si trova nel cuore del comprensorio
vinicolo dell’Oltrepò pavese: qui l’ERSAF
svolge la propria attività nel campo della
viticoltura in collaborazione con la facoltà
di Agraria dell’Università di Milano.
"Provalpi" prevede la riqualificazione
architettonica e funzionale di queste
due aree attraverso il restauro e
il risanamento conservativo dei
fabbricati storici, la manutenzione di
quelli legati ad attività agricola e la
costruzione di nuovi corpi di fabbrica.
L'obiettivo è quello di costruire un vero
modello innovativo per il settore agricolo:
Carpaneta diventerà un’azienda
multifunzionale dove sarà dedicata
Recupero funzionale e
valorizzazione delle aziende
attraverso interventi di
ristrutturazione, ampliamento
e nuova costruzione
Valore dell'opera
19 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
Tipo di contratto
Appalto integrato
Data inizio lavori
Settembre 2007
Appaltatore
Grassi & Crespi Srl
Data ultimazione lavori
Giugno 2010
Superficie complessiva
dell’intervento
275 ettari
Tipo di intervento
Infrastrutture
Progetto
21
Azienda agroforestale
di Carpaneta
I lavori hanno previsto la ristrutturazione
della casa padronale, delle stalle
(stalla bovini e stalla vitelli), dei ricoveri
attrezzi e macchine agricole oltre alla
costruzione di un nuovo caseificio
didattico-sperimentale con annesso
laboratorio e di un nuovo polo energetico
con centrale termica a biomasse.
Il 30 ottobre 2009, con un anticipo
di 8 mesi rispetto alla data di fine
lavori dell’intero complesso, sono
state ultimate le stalle e riconsegnati
ad ERSAF gli edifici denominati stalla
bovini, stalla vitelli, stalla secondaria e
deposito foraggi. Le stalle, che possono
ospitare più di 200 capi, occupano una
superficie di 3.500 metri quadrati.
Nel 2009 è stata completata inoltre
la nuova via di accesso all’azienda
dalla strada comunale via Ghisiolo.
Successivamente i lavori si sono
concentrati sugli edifici di supporto
all’attività agricola (polo energetico, uffici,
ricovero attrezzi e macchine) e sul nuovo
caseificio didattico-sperimentale. Dopo
aver superato le criticità legate alla falda
alta, il 30 giugno 2010 il caseificio e il
polo energetico sono stati completati.
Nel caseificio gli spazi a disposizione
degli addetti sono ampi e forniti
di attrezzature specialistiche
all’avanguardia. Gli studenti in visita
al polo, attraverso grandi vetrate
poste al piano superiore, potranno
seguire tutti i passaggi di lavorazione.
Nei numerosi laboratori realizzati si
eseguono analisi scientifiche legate
alla produzione in loco, da quelle
chimico-agrarie a quelle sensoriali.
Il polo energetico utilizza due caldaie
con piatti rotanti per il carico
del cippato che viene depositato
nell’ampio piazzale coperto adiacente.
Sono infine proseguiti celermente
anche i lavori che hanno visto la
trasformazione della casa padronale
in struttura con uffici e sale riunioni.
Annual Report 2010 |
141
Azienda agroforestale
di Riccagioia
Nei primi mesi del 2010 sono stati
consegnati a ERSAF quattro nuovi
edifici che vanno ad integrare
gli spazi storici esistenti.
ed Enologia della Facoltà di Agraria
dell'Università degli Studi di Milano,
è pronto per diventare la sede di
riferimento dell'intero corso di laurea.
Tre di questi ospitano la nuova cantina
sperimentale (300 mq) con annessa
bottiglieria (90 mq), gli uffici per gli
addetti e le associazioni tra cui la Camera
di Commercio Industria Agricoltura
e Artigianato di Pavia (300 mq) e i
laboratori in cui si svolge anche attività
di sperimentazione (450 mq). Il quarto,
consegnato a fine aprile, è dedicato
agli uffici per il personale (300 mq).
I lavori della porzione dedicata a questo
scopo sono stati completati alla fine di
giugno.
Il Centro Vitivinicolo di Riccagioia, che
già da qualche anno ospitava il terzo
anno del corso di laurea in Viticoltura
La superficie complessiva di questi spazi
è di 2.500 metri quadrati e comprende
laboratori didattici con annessi spogliatoi,
aule didattiche, sale per conferenze e
seminari, biblioteca con sala studio e
appartamento per il custode.
È stato infine previsto uno spazio in
cui sarà possibile insediare camere
per ospitare gli studenti in trasferta.
Annual Report 2010 |
143
Sanità
Infrastrutture
Progetto
22
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Ponte Lambro
Nuovo quartiere di housing sociale
Annual Report 2010 |
145
Ponte Lambro
Nuovo quartiere di housing sociale
Il progetto, avviato nel giugno 2010, nasce
dalla volontà di rinnovare una parte della
città caratterizzata dal degrado e da
una difficile situazione sociale, ma anche
di realizzare un progetto di quartiere
modello che al pari di analoghe realtà
europee garantisca alti livelli di comfort
in termini ambientali e tecnologici.
Servito dalla tangenziale, dalla
stazione dell’alta velocità di Rogoredo,
dalla linea metropolitana M3 e dal
trasporto pubblico di superficie, il
nuovo quartiere intende sfatare l'idea
di periferia quale luogo isolato dal
resto della città e quindi abbandonato
a sé stesso e ai suoi problemi.
Tenendo conto dell’ambiente costruito
esistente (caratteristiche del tessuto
urbano, sua posizione e sua densità) e
basandosi sui principi di ecosostenibilità
ed ecocompatibilità, il masterplan
presentato da Infrastrutture Lombarde
disegna un quartiere in equilibrio con
l’ambiente, con le caratteristiche
microclimatiche del luogo e con le
condizioni urbane al contorno.
Lo contraddistingue un ampio parco
pubblico di forma rettangolare che,
oltre a conferire unitarietà all’insieme, si
candida per essere il punto in cui saranno
concentrate gran parte delle funzioni
pubbliche e delle attività collettive.
Diventerà il cuore del nuovo quartiere
e dell'intera area di Ponte Lambro.
Il parco sarà attraversato da un percorso
in direzione nord-sud e da un altro in
direzione est-ovest. Il primo, provenendo
dal Parco Forlanini, raggiunge il Parco
Sud, riannodando la cintura verde urbana.
Tipo di intervento
Realizzazione di un nuovo
quartiere di housing sociale
localizzato su un'area di
proprietà del Comune di Milano
Superficie complessiva
dell'intervento
74.000 mq
Ruolo di ILSpA
Redazione del masterplan
e attività di condivisione
dei contenuti del progetto
con Regione Lombardia
e Comune di Milano
Infrastrutture
Progetto
22
Il secondo proviene dalla Cascina Grande
a est del Lambro e giunge alla stazione
ferroviaria di Rogoredo.
Il masterplan si caratterizza inoltre per:
• controllo della distanza ed altezza degli
edifici per facilitare la penetrazione
della luce solare diretta;
• ottimizzazione dello sfruttamento
dell’energia solare e varietà di
orientamenti per migliorare la qualità
degli spazi;
• consumi energetici molto limitati ed
utilizzo elevato delle fonti di energia
rinnovabili.
Sono previste infine opere di mitigazione
per diminuire l’inquinamento acustico
della vicina Tangenziale Est di Milano
e connessioni ciclopedonali che
costituiscono il collegamento con il vicino
Parco del Lambro e con la realtà agricola
al di là del fiume. Per quanto riguarda la
mobilità, il progetto propone di strutturare
l’accessibilità e la viabilità attraverso la
realizzazione di una spina principale di
attraversamento. Essa permetterebbe da
un lato la connessione alla rete esterna e
quindi l’accesso all’area sia da nord che
da sud, e dall'altro lo sviluppo di una rete
secondaria di servizio alle residenze.
Importante elemento dell’idea di
progetto è la presenza di una linea di
trasporto pubblico di tipo tranviario,
che attraverserebbe il nuovo quartiere
mettendolo in connessione a nord con
il centro città e a sud con la stazione
della metropolitana di San Donato e con
la stazione ferroviaria di Rogoredo.
Le funzioni pubbliche insediate, oltre
a garantire il livello minimo di servizi
necessari al quartiere, prevedono
altre funzioni aggiuntive capaci di
inserire il quartiere di Ponte Lambro
all’interno di un sistema più ampio di
servizi pubblici di tipo educativo.
Annual Report 2010 |
147
Sanità
Infrastrutture
Progetto
23
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Enoteca di Broni
Annual Report 2010 |
149
Enoteca di Broni
Per l'enoteca di Broni, in
provincia di Pavia, si avvicina il
momento dell'inaugurazione.
La nuova cantina, di 200 metri
quadrati, viene realizzata scavando il
terreno sotto il fabbricato esistente
per una profondità di circa 3 metri,
mentre stalla e fienile, restaurati, si
trasformano in spazi espositivi, didattici
e ludici per un'estensione di 350 metri
quadrati. Un nuovo solaio ospiterà la
Biblioteca del vino, a contatto con la
struttura lignea che regge il tetto. Gli
spazi a disposizione permetteranno
di esporre complessivamente
circa 1.000 bottiglie di vino.
La filosofia dell’intervento prevede il
massimo rispetto della struttura originaria
(vincolata ai sensi del D.Lgs. 42/04) e
il mantenimento di quella atmosfera
rurale che il contesto propone.
Ottenuti nel novembre 2009 i necessari pareri e autorizzazioni
sul progetto definitivo, ILSpA ha bandito la gara di appalto,
ha stipulato il contratto e comprimendo in soli 4 mesi sia i
rilievi e i sondaggi preliminari, sia le attività di progettazione,
ha potuto dare l'avvio ai lavori nel maggio 2010.
Essi hanno però subito un rallentamento per l'imprevista
scoperta, durante gli scavi della nuova cantina, di
strutture murarie ignote celate nel sottosuolo.
In seguito alla necessaria revisione delle strutture di
fondazione e alla redazione di una perizia di variante, gli
scavi sono stati infine compiuti nell’autunno del 2010 e
sono stati condotti per strette sezioni di ampiezza, così da
garantire l’adeguato livello di sicurezza nelle lavorazioni.
Per irrigidire la struttura muraria originale, ai lavori
di scavo sono stati alternati l’esecuzione delle
sottomurazioni e delle nuove fondazioni dell’enoteca.
Dopo aver assunto nel luglio 2009
le funzioni di Stazione Appaltante,
Infrastrutture Lombarde ha redatto
il progetto preliminare e il progetto
definitivo, coinvolgendo nel percorso
progettuale la Soprintendenza, il Comune
di Broni e gli altri enti interessati.
La Regione sottoscriveva intanto con
il Comune di Broni una convenzione
per la cessione di parte del complesso
immobiliare regionale denominato
"Cascina Cassino Po" e per la
rifunzionalizzazione della restante
porzione del complesso a sede di
enoteca regionale mediante la copertura
finanziaria delle somme della cessione.
Tipo di intervento
Ristrutturazione, valorizzazione
e rifunzionalizzazione
Data inizio lavori
Maggio 2010
Data ultimazione lavori
Marzo 2011
Superficie complessiva
dell'intervento
2.900 mq
Valore dell’opera
1,5 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Attività di progettazione
preliminare e definitiva,
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Tipo di contratto
Appalto di lavori e forniture
Appaltatore
Brignoli Srl e CD Elettrica Srl
Annual Report 2010 |
151
Sanità
Infrastrutture
Progetto
24
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Sito di Borsano
Annual Report 2010 |
153
Infrastrutture
Progetto
24
Sito di Borsano
Il sito di Borsano è localizzato all’estremità
meridionale del territorio comunale di
Busto Arsizio, in località Borsano, lungo
la strada comunale per Arconate.
Nel sito è collocata una ex vasca di
stoccaggio costruita nel 1995, che
contiene i fanghi ed i terreni misti
a fanghi risultanti dalle operazioni
di bonifica sia delle ex vasche di
disperdimento in falda della fognatura
di Busto Arsizio sia dei bacini d’invaso
delle acque dei Torrenti Rile e Tenore
in Comune di Cassano Magnago.
Esso deve essere pertanto integrato con
parte del materiale di scavo originario del
sito ancora presente in cumuli nell’area.
Terminato il riempimento del sito con
l’ausilio di tali materiali, si procederà
alla sua ricopertura ed alla sistemazione
ambientale definitiva.
Poiché la capacità della vasca è
risultata superiore al quantitativo
di materiale in essa conferito, il suo
riempimento si presenta attualmente
incompleto, con una volumetria
residua stimata in sede di progetto
preliminare pari a 90.000 metri cubi.
Nel 2010 Infrastrutture Lombarde
ha indetto la gara d'appalto per la
progettazione di un intervento che
tenesse conto di questa particolarità.
Il progetto vincitore prevede quindi
di utilizzare il materiale di scavo e
i sedimenti di fondo da asportare
dal Bacino n. 3 del Torrente Arno in
Comune di Lonate Pozzolo, in occasione
di futuri interventi di manutenzione
straordinaria già programmati, per il
riempimento e la sagomatura della
volumetria residua del sito di Borsano.
Questo materiale, del quale
furono a suo tempo accertate
caratteristiche geotecniche e
qualitative adatte a tale scopo, non
è tuttavia sufficiente a completare
la volumetria residua disponibile.
Tipo di intervento
Ripristino ambientale
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
Data inizio lavori
2011
Tipo di contratto
Data ultimazione lavori
2012
Appalto per servizi di
progettazione esecutiva,
appalto di lavori
Valore dell'opera
3 milioni di euro
Progettista
Cipa Srl e Sinesis SpA
Annual Report 2010 |
155
Sanità
Infrastrutture
Progetto
25
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Villa Reale di Monza
Annual Report 2010 |
157
Infrastrutture
Progetto
25
Villa Reale di Monza
Alla fine del 2003 Regione Lombardia
e Comune di Monza hanno indetto un
concorso internazionale per individuare
il soggetto cui affidare l’incarico di
progettazione per il recupero e la
valorizzazione della Villa Reale, del suo
Parco e delle relative pertinenze.
Il soggetto giuridico cui sono stati affidati
l'elaborazione e lo sviluppo dei piani di
valorizzazione e la gestione delle relative
attività è il Consorzio Villa Reale e Parco
di Monza, costituito il 20 luglio 2009.
Il mandato ricevuto dall'ATP vincitrice del
concorso (“Progetto Villa Reale di Monza”
con capogruppo il Prof. Arch. Giovanni
Carbonara) insisteva in particolare
su due punti: da un lato indicava
chiaramente la direzione “conservativa”
e “rivelativa” dell'intervento (Carta di
Venezia, 1964, art. 9); dall'altro dichiarava
con altrettanta forza l’esigenza di una
forma di “conservazione integrata”
(Dichiarazione di Amsterdam, 1975),
in grado di dare nuova vita alla Villa.
Tale approccio ha permesso di
predisporre un progetto rispondente
alle esigenze delle amministrazioni
coinvolte e l’individuazione di un mix
di funzioni in grado di favorire la
copertura finanziaria dell’intervento e la
virtuosa gestione nel corso degli anni.
Lo strumento legislativo che supporta
questa grande opera è l'Accordo
per la valorizzazione della Villa Reale,
sottoscritto il 30 luglio 2008 dai
soggetti che condividono la proprietà
del complesso, cioè Stato italiano –
attraverso il Ministero per i Beni e le
Attività culturali –, Regione Lombardia,
Comune di Milano e Comune di Monza.
Tipo di intervento
Recupero e valorizzazione
della Villa Reale di Monza
e dei giardini di pertinenza
- Primo lotto funzionale
del corpo centrale
Data inizio lavori
Marzo 2012
Data ultimazione lavori
Marzo 2014
Superficie complessiva
dell'intervento
7.200 mq
Valore dell'opera
31 milioni di euro
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante
Tipo di contratto
Concessione di
costruzione e gestione
Concessionario
Concessione in fase
di aggiudicazione
Annual Report 2010 |
159
Ne fanno parte i proprietari del
complesso al quale, in un secondo
momento, si sono affiancati provincia
di Monza e Brianza e Camera di
Commercio di Monza e Brianza.
Attraverso un'apposita convenzione
sottoscritta tra Regione Lombardia,
Infrastrutture Lombarde e Consorzio,
sono stati definiti i criteri e le modalità
per l’esecuzione degli interventi di
conservazione, recupero e adeguamento
funzionale del complesso, stabilendo
allo stesso tempo che tali interventi
sarebbero stati sviluppati prevedendo
diverse fasi.
Sulla base del progetto unitario redatto
dall’ATP “Progetto Villa Reale di Monza”
e delle disponibilità finanziarie garantite in
primo luogo dalla Regione Lombardia, si è
proceduto all’individuazione di un primo
lotto funzionale, che corrisponde al corpo
centrale della Villa e dei relativi spazi
accessori.
Il restauro del corpo centrale e dei locali
annessi garantirà la messa in fruibilità
della zona della Villa maggiormente
rappresentativa e di maggior pregio
artistico e decorativo.
I piani nobili (primo e secondo) saranno
serviti da attività di accoglienza e
assistenza alla didattica e divulgazione
(piano terra) e da aree sosta-ristoro
al belvedere (sottotetto). Sono inoltre
previsti box espositivo-commerciali
per l’artigianato locale (piano terra).
Nei piani nobili della Villa potranno
essere realizzati, sempre mantenendo
un attento monitoraggio delle condizioni
di conservazione dei manufatti, eventi
istituzionali e privati, mostre, concerti ed
esposizioni temporanee.
Potranno inoltre essere organizzati percorsi a tema e attività didattiche destinate
a migliorare la conoscenza e la fruizione della Villa, anche in collaborazione
con le attività museali ed espositive già attive nelle altre ali della Villa.
Il recupero del corpo centrale, come prima parte dell’attuazione del progetto
complessivo, assume la valenza di operazione volano in grado di riportare
la Villa al centro di attività ed eventi che strutturano e rappresentano
la vita civile del territorio, con particolare riferimento agli importanti
eventi istituzionali che potranno avervi luogo nei prossimi anni.
Nel marzo 2010 ILSpA ha bandito la gara a procedura ristretta per l’affidamento
del contratto di concessione relativo all’intervento di recupero e valorizzazione
del corpo centrale della Villa. Ricevuta ed esaminata la documentazione inviata
dai concorrenti, nel dicembre 2010 si è tenuta la prima seduta pubblica.
A seguito dell’individuazione del soggetto vincitore si prevede
di chiudere la progettazione definitiva e quella esecutiva entro
febbraio 2012 e di ultimare i lavori nel marzo 2014.
Annual Report 2010 |
161
Sanità
Infrastrutture
Progetto
26
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Nuove opere di regolazione
della messa in sicurezza
del lago d'Idro
Il lago d’Idro, situato tra il lago di
Garda e il lago di Iseo a 368 metri di
altitudine, è formato dal fiume Chiese
che è suo immissario ed emissario.
Il costante monitoraggio di cui è oggetto,
attivato dalla Regione Lombardia e da
Arpa Lombardia, mostra la presenza
di un fenomeno di frana in sponda
sinistra del fiume Chiese, poco a valle di
Pieve Vecchia, circa in corrispondenza
dell’esistente traversa di sbarramento.
L’area è perimetrata ai sensi della
Legge 267/98 e la zona di massima
pericolosità (R1) interessa direttamente
la traversa esistente e lo sbocco della
galleria degli agricoltori. Tali opere
presentano problemi strutturali che
hanno determinato le limitazioni d’invaso
imposte dal Registro Italiano Dighe.
Il muro in sponda sinistra della
traversa mobile di regolazione
ha subito cedimenti che hanno
portato ad eseguire un intervento
di rafforzamento della struttura.
La galleria di svaso è stata oggetto
di interventi urgenti di ripristino e
consolidamento, ma le condizioni di
dissesto strutturale sono in rapida
evoluzione. I fenomeni in atto nel
pendio potrebbero determinare
l’improvvisa indisponibilità della galleria.
In caso di collasso della frana e
conseguente ostruzione dell’alveo, il
lago si troverebbe senza recapito.
Per tale motivo, il progetto definitivo
ha previsto la realizzazione di una
nuova galleria di bypass, esterna
Tipo di intervento
Realizzazione di una nuova
galleria di svaso e di una
traversa per la messa
in sicurezza del lago
Data inizio lavori
2013
Data ultimazione lavori
2015
Valore dell'opera
48 milioni di euro
all’area interessata dal movimento
franoso, attraverso la quale far defluire
in sicurezza le acque del lago, e la
contestuale creazione di una nuova
traversa e galleria di bypass.
In dettaglio il progetto prevede:
• la costruzione di una nuova traversa
di sbarramento e regolazione del
lago posta circa 300 metri a monte
dell’esistente traversa avente 3 luci
complessive, di cui: 2 luci principali di
11,50 metri con soglia a quota 366,50
metri s.m. e una luce secondaria in
destra idraulica, atta a funzionare
sotto battente, comprensiva di scala
di risalita dei pesci con soglia a quota
365,72 metri s.m. per garantire il
rilascio del deflusso minimo vitale
ed il transito di fauna ittica;
• la costruzione di una nuova galleria
idraulica a sezione policentrica di
bypass della traversa, lunga circa
1,2 chilometri con manufatto di
presa a lago a imbocco sommerso
alla quota di 361,55 metri s.m. ed
estradosso a quota 366,05 metri s.m.
e sbocco in Comune di Lavenone;
• la sistemazione dell’alveo del Chiese nel
tratto compreso tra la nuova traversa
e l’opera di sbocco della galleria;
• la dismissione dell’attuale galleria
di svaso detta “degli agricoltori”
e della traversa esistente.
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante, Direzione
Lavori e Coordinamento della
sicurezza in fase di esecuzione
Tipo di contratto
Appalto per servizi di
progettazione definitiva,
appalto integrato
Progettista
Favero e Milan Ingegneria SpA
Annual Report 2010 |
163
Sanità
Infrastrutture
Progetto
27
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Complesso Aler
di Pieve Emanuele
Il Piano di Recupero Urbano dell'area
ex-Enpam darà a Pieve Emanuele, in
provincia di Milano, la disponibilità di
nuovi alloggi destinati a residenza a
canone sociale, a canone moderato,
con locazione a proprietà differita,
a residenza convenzionata, a
residenza libera e commercio.
L'area sarà servita da scuole, centri
polivalenti, aree verdi e percorsi
ciclopedonali. Ad oggi è in corso, ad
opera dell'Azienda Lombarda per
l'Edilizia Residenziale, la redazione
del masterplan del Piano.
I nuovi edifici destinati ad edilizia
residenziale pubblica, che sostituiranno
quattro stabili preesistenti ridotti in
stato di abbandono e degrado, saranno
collocati nel comparto di via delle
Rose, via dei Tulipani e via dei Pini,
originariamente di proprietà dell'Ente
Nazionale di Previdenza ed Assistenza
Medici ed Odontoiatri e attualmente
parte del patrimonio di Aler.
Tipo di intervento
Realizzazione del Piano
di Recupero Urbano dell'area
ex-Enpam; realizzazione del
sistema di teleriscaldamento
asservito al comparto
Data inizio lavori
2012
Data ultimazione lavori
2018
A seguito della necessità espressa
dall’amministrazione comunale di Pieve
Emanuele di dare un segno tangibile
alla cittadinanza che gli interventi di
riqualificazione del quartiere sono in
corso, si è deciso di anticipare le opere
di demolizione dei quattro edifici esistenti
in Via delle Rose e in Via dei Tulipani.
Infrastrutture Lombarde ha
indetto, nell’ottobre 2010, la gara
per l’affidamento delle opere di
demolizione degli edifici con utilizzo
di micro cariche esplosive.
Tale sistema di demolizione, che
rispetto ai metodi tradizionali
richiede una competenza specifica,
ha il vantaggio di ridurre i tempi di
realizzazione e di creare un forte
impatto simbolico sulla collettività.
Superficie lorda
complessiva
dell'intervento
66.000 mq
Ruolo di ILSpA
Stazione Appaltante per
la realizzazione degli edifici
di edilizia residenziale
pubblica e della centrale
di cogenerazione
Annual Report 2010 |
165
Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Progetto
28
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Autostrada regionale
Cremona-Mantova
Annual Report 2010 |
167
Autostrada regionale
Cremona-Mantova
L’autostrada regionale Cremona-Mantova
è inserita tra le opere viabilistiche
prioritarie della Regione Lombardia. La
sua realizzazione risponde a un triplice
ordine di obiettivi. Servirà a creare un
asse intermodale di nuova concezione,
collocato al centro della Pianura Padana,
con specifiche funzioni di cerniera tra
le infrastrutture nazionali e locali.
Costituirà un collegamento tra gli
aeroporti padani, i due porti fluviali di
Cremona e di Mantova e i relativi poli
logistici, con possibilità di interscambio
tra ferrovia, strada e via d’acqua.
Risponderà alla necessità di creare
un nuovo corridoio alternativo rispetto
alle autostrade A4 e A1, andando a
costituire una maglia che offra percorsi
diversi e meno congestionati. Il progetto
preliminare, sviluppato dal promotore
Autostrade Centropadane SpA e
confermato dal progetto definitivo di
Stradivaria SpA, prevede la realizzazione
di un’autostrada a 2+2 corsie per senso
di marcia con le seguenti caratteristiche:
Sviluppo in rilevato
58,4 km
Sviluppo in galleria
artificiale
0,15 km
Sviluppo in viadotto
0,6 km
Larghezza piattaforma
26,50 m
Interconnessioni
autostradali
4
Svincoli autostradali
5
Aree di servizio
2
Aree di sosta
2
Il costo complessivo dell’intervento, di 813
milioni di euro, è pari a 13,7 milioni di euro
per chilometro e la tempistica prevista
dal Concessionario prevede la successiva
realizzazione di tre lotti funzionali.
I criteri di progettazione seguiti
hanno mirato al raggiungimento di
un elevato standard di sicurezza
e alla minimizzazione degli impatti
sul territorio urbanizzato e agricolo,
sull’ambiente naturale e sul paesaggio.
Si è posta inoltre forte attenzione al
mantenimento di un ottimale livello di
servizio in ogni condizione di traffico
nonché all’utilizzo di avanzate tecnologie
impiantistiche, organizzative e gestionali.
Nel dicembre 2003 Regione Lombardia
ha approvato il progetto preliminare
e nel febbraio 2005 ha assegnato a
ILSpA le funzioni di Ente Concedente
per l’assegnazione e il conseguente
sviluppo della progettazione definitiva
ed esecutiva, la realizzazione dei
lavori e la gestione funzionale ed
economica dell’autostrada.
La gara di concessione, svolta nel
2005, dopo l’aggiudicazione provvisoria
all’ATI spagnola Cintra-Merloni ha visto
l’assegnazione della concessione al
Promotore, che si è poi costituito nella
società Stradivaria SpA: il 3 dicembre
2007 è stata sottoscritta la convenzione
di concessione ed è stata avviata
l’elaborazione del progetto definitivo e
del relativo Studio di Impatto Ambientale,
che si è conclusa il 3 aprile 2008.
Tipo di intervento
Nuova costruzione
Valore dell'opera
813 milioni di euro
Data inizio lavori
2011
Ruolo di ILSpA
Ente Concedente
Data ultimazione lavori
I fase 2013
II fase 2026
III fase 2031
Tipo di contratto
Concessione di progettazione,
costruzione e gestione
Concessionario
Stradivaria SpA
Sviluppo dell'asse
59,1 km
Infrastrutture
a rete
Progetto
28
Dopo le attività di ILSpA volte a
verificare completezza, qualità e
coerenza degli elaborati, il 29 giugno
2008 è avvenuta la pubblicazione
del progetto e dello Studio di Impatto
Ambientale ai fini della valutazione
di impatto ambientale nazionale.
Il 31 luglio 2009 sono state pubblicate
alcune integrazioni al progetto definitivo
e al SIA, che hanno riguardato sia aspetti
di carattere generale (approfondimenti
alle analisi fatte per le componenti
ambientali rumore; aria-atmosfera;
rete ecologica regionale; paesaggio;
traffico e analisi costi-benefici;
salute pubblica e benessere), che
ottimizzazioni più puntuali.
La seduta plenaria per la
conclusione dell’istruttoria
tecnica della Commissione VIA
si è svolta l'8 aprile 2010 e in
giugno il Ministero per i Beni e
le Attività culturali ha espresso
parere positivo, con prescrizioni.
È attesa ora l’emissione del Decreto
congiunto Ministero dell'AmbienteMinistero per i Beni e le Attività culturali di
chiusura del procedimento a cui seguirà
la Conferenza di Servizi regionale per
l’approvazione del progetto definitivo.
Le ottimizzazioni hanno consentito
significativi miglioramenti progettuali
nelle località di Isolello (la Commissione
VIA e la Soprintendenza avevano messo
in evidenza il valore architettonico
vedutistico del complesso architettonico
che si trova a sud dell’autostrada), Torre
dé Picenardi (la modifica del tracciato
autostradale ha permesso un minor
impatto sulla componente paesaggio e un
beneficio sociale complessivo), Pontirolo
Capredoni (la galleria artificiale prevista
sarà ricoperta da terreno di coltivo e
rinverdita) e Castellucchio (l’autostazione
è stata riprogettata per garantire un
minore impatto sul contesto del paleo
alveo del Mincio denominato Fossa Viva).
Annual Report 2010 |
169
Infrastrutture
a rete
Progetto
28
È stata inoltre studiata un'alternativa
di tracciato per il tratto autostradale
compreso tra lo scavalco della S62 in
Comune di Virgilio e l’interconnessione
con l’autostrada A22, nei comuni di
Virgilio e Bagnolo San Vito.
Il nuovo assetto autostradale risponde
a esigenze territoriali, ambientali e
funzionali. Si pone come compromesso
razionale tra le richieste avanzate dagli
enti interpellati al riguardo e le risultanze
dell’analisi di varie componenti ambientali
e consente la tutela e la valorizzazione
dell’importante sito archeologico del
“Forcello”, nonché della realtà agroproduttiva locale di eccellenza.
Il progetto definitivo, in coerenza
con l’offerta di gara, ha comportato
notevoli elementi migliorativi sia
alla concessione che al progetto
dell’infrastruttura, tra i quali:
• riduzione dei tempi di realizzazione
(4 anni per il primo lotto funzionale);
• riduzione delle tariffe di pedaggio
e della durata della concessione;
• aumento del canone annuo da
corrispondere all’Amministrazione
Concedente;
• offerta qualitativa in particolare
caratterizzata dalla previsione di:
- materiali ecoattivi utilizzati per
stazioni di pedaggio, svincoli,
barriere antirumore, gallerie,
aree di servizio e sosta;
- cave di prestito determinate e nella
disponibilità dei soci dell’ATI;
- pannelli fotovoltaici previsti su barriere
antirumore e per le stazioni di pedaggio
e punto affari, aree di sosta e di servizio;
- realizzazione di un impianto a biogas
di produzione energia elettrica e termica
da 1 MW;
- impegno a portare connettività a
banda larga sul territorio interferito.
Per garantire la massima celerità alla fase
di progetto e predisporsi ad un rapido
iter approvativo, ILSpA, subito dopo
l’avvio della concessione, ha stabilito un
serrato confronto con tutti gli enti locali
interessati dall’opera per giungere ad un
progetto di alta qualità e il più possibile
condiviso dal territorio.
Annual Report 2010 |
171
Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Progetto
29
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Sistema di viabilità
di accesso all'area Expo 2015
Annual Report 2010 |
173
Sistema di viabilità
di accesso all'area Expo 2015
L'occasione di Expo 2015 ha generato
uno straordinario sistema di azioni di
riqualificazione e innovazione territoriale
e urbana, finalizzate a valorizzare il
territorio lombardo nel suo complesso.
In tale contesto trova collocazione,
nell'area nord-ovest della periferia
milanese, il collegamento viario tra
la ex strada statale 11 all'altezza di
Molino Dorino e l’autostrada A8.
Obiettivo dell'intervento è quello di
assicurare una piena integrazione
del polo espositivo Expo 2015 con il
territorio e un'adeguata accessibilità
al sito attraverso la realizzazione di
una strada a scorrimento veloce in
prossimità della nuova Fiera di Rho-Pero.
Il ruolo di ILSpA per questo intervento
trae origine dal trasferimento al Tavolo
Lombardia delle competenze per
l’attuazione delle opere essenziali di Expo
2015 dalla 7a alla 9d (tali opere sono
dettagliate e descritte nell’Allegato A
al Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri del 7 aprile 2009, Tabella
“Accessibilità Expo 2015”).
In seguito il Tavolo Lombardia ha
individuato, quale soggetto attuatore,
Regione Lombardia tramite Infrastrutture
Lombarde, in base alla convenzione del
9 settembre 2009. Con tale accordo,
Regione Lombardia delega a ILSpA le
funzioni di Stazione Appaltante e tutte
le attività di supporto connesse alla
realizzazione delle opere essenziali dalla
7a alla 7c (collegamento Molino Dorino-A8
e adeguamento A8 tra svincolo Fiera e
svincolo Expo) e dalla 9a a 9d (parcheggi).
In particolare, il nuovo collegamento
viario tra Molino Dorino e l’autostrada
A8 rappresenta un'integrazione che
valorizza e migliora il sistema viario
milanese. Proprio per la sua importanza
Infrastrutture Lombarde, che nel 2009
ha seguito direttamente la redazione
del progetto preliminare, ha individuato
nell'appalto concorso la modalità di
affidamento più idonea allo sviluppo
delle varie fasi di progettazione e di
realizzazione dell’opera. Attraverso
l'appalto concorso sarà infatti
selezionato un unico soggetto
imprenditoriale in grado di eseguire
l’intera opera, garantendo una qualificata
proposta progettuale e l’utilizzo dei
più avanzati materiali e componenti
tecnologici offerti dal mercato.
La procedura di appalto concorso
è stata ufficialmente autorizzata
dal Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici mediante specifico nulla
osta rilasciato nel dicembre 2009.
La soluzione tecnico-architettonica
finale dovrà essere, oltre che di alto
livello tecnologico ed estetico, discreta
nell'impatto e allo stesso tempo ben
identificabile, per minimizzare da
un lato le interferenze col territorio
attraversato e dall'altro segnarlo in modo
significativo, poiché la nuova strada
coinciderà con l’ingresso nel capoluogo
per chi proviene da ovest e da nordovest lungo la rete autostradale.
Tipo di intervento
Nuova costruzione
Valore delle opere
123 milioni di euro
Data inizio lavori
Gennaio 2012
Ruolo di ILSpA
Data ultimazione lavori
Ottobre 2014
Attività di progettazione
preliminare e Stazione
Appaltante
Sviluppo dell'asse
3 km
Tipo di contratto
Appalto concorso
Infrastrutture
a rete
Progetto
29
Per questo motivo – e in linea con il tema
di Expo 2015, direttamente connesso
alla salvaguardia dell’ambiente in quanto
ecosistema dell’agricoltura –, anche
l’inserimento paesaggistico rivestirà
un ruolo di primo piano nella soluzione
definitiva prescelta.
Prioritari e inderogabili sono ovviamente
i tempi di completamento dell'opera,
che dovrà essere disponibile per
l'inaugurazione di Expo 2015.
Nel corso del 2010, dopo l’attività di
validazione del progetto preliminare e la
conclusione della procedura di screening
per l’esclusione di assoggettabilità a VIA,
Infrastrutture Lombarde ha avviato la
gara per l'affidamento degli ulteriori livelli
di progettazione e l'esecuzione dei lavori,
che porterà all’aggiudicazione definitiva
entro l’estate del 2011.
nord-est – con tracciato in galleria artificiale che sottopassa
l’area interessata dal Programma Integrato di Intervento di
Cascina Merlata, attualmente in fase di riqualificazione –,
quindi intercetta la viabilità di progetto afferente il nuovo
svincolo sulla A4 Milano-Torino e una viabilità comunale
primaria nel Comune di Milano in corso di realizzazione (strada
di interquartiere). Circa a metà del suo sviluppo, piega verso
nord e sovrapassa lo scalo F.S. Milano Certosa della linea
Milano-Novara, l’autostrada A4 e l’area destinata a Expo
2015, per terminare con svincolo parziale a salto di montone
sull’autostrada A8 Milano-Laghi in direzione nord-ovest.
Le principali opere da realizzare, che costituiscono di
fatto la sintesi dell’intervento, sono la galleria artificiale
che sottopassa l’area del P.I.I. di Cascina Merlata e
il viadotto che ha origine a sud della linea ferroviaria
interferita e che termina in corrispondenza della A8.
Dal punto di vista prettamente
viabilistico, il collegamento è una
naturale prosecuzione della variante
alla SS 11 Padana Superiore nel
Comune di Milano. Prendendo origine
dall’intersezione di quest’ultima con la SS
33 del Sempione, si sviluppa in direzione
Annual Report 2010 |
175
Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Progetto
30
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Autostrada regionale
Broni-Stradella/Pavia-Mortara
Annual Report 2010 |
177
Autostrada regionale
Broni-Stradella/Pavia-Mortara
Tra le opere viabilistiche che Regione
Lombardia identifica come prioritarie,
la realizzazione della nuova autostrada
Broni-Mortara risponde a effettive e
riconosciute esigenze del territorio.
La Broni-Mortara separerà il traffico di
scorrimento da quello locale, creando,
insieme alla Cremona-Mantova e
all’attuale A21, una valida alternativa
all’autostrada A4 e offrendo un servizio e
un’opportunità di sviluppo produttivo alle
aree interessate dalla sua realizzazione.
Con riferimento alla zona dell’Oltrepò, la
nuova opera corrisponde al programma
viabilistico della provincia di Pavia,
che già da tempo aveva localizzato
e progettato un intervento stradale
per collegare San Martino Siccomario
e Bressana Bottarone attraverso la
realizzazione di un nuovo ponte sul Po.
Le caratteristiche tecniche
dell’opera saranno le seguenti:
Tratta 1: BroniGroppello Cairoli
23,6 km
Tratta 2: Groppello
Cairoli-Mortara
27,6 km
Sviluppo in rilevato
42,5 km
Sviluppo in trincea
1,0 km
Sviluppo in viadotto
7,7 km
Categoria stradale
(D.M. 5/11/2001)
A extraurb. 2+2
corsie per senso
di marcia
Interconnessioni
autostradali
2 (A21 “TO-PCBS”; A7 “MI-GE”)
Svincoli
6 (Verrua Po,
Pavia Sud,
Garlasco, Tromello,
Mortara, Castello
d’Agogna)
L’attivazione sul territorio provinciale
di alcuni poli di attrazione per attività
logistiche integrate, inoltre, aumenterà
l’attrattività di questi luoghi per le
attività produttive: il Polo Logistico
Integrato di Mortara potrà infatti
costituire un nodo fondamentale per la
logistica e l’interscambio modale delle
merci in un’ottica di complementarietà
con l’Interporto di Novara.
Lo studio di fattibilità è stato elaborato
dal Comitato Promotore della nuova
autostrada – costituito nel 2003 su
iniziativa della provincia di Pavia –
ed è stato consegnato nel giugno
2005 a Regione Lombardia.
A livello superiore la nuova arteria
contribuirà ad alleggerire il carico di
traffico della A4 proponendosi, assieme
alle infrastrutture esistenti dell’A1, A21,
A26/4, A4/5 ed A5, come un tracciato
alternativo di collegamento tra il centro
Italia e il traforo del Monte Bianco.
Nello stesso anno la Regione ha
conferito a ILSpA il ruolo di Ente
Concedente delle autostrade regionali,
attribuendole innanzitutto il compito di
proseguire con le attività di istruttoria
tecnica e quindi di procedere nelle
successive attività concessorie.
Tipo di intervento
Nuova costruzione
Ruolo di ILSpA
Ente Concedente
Data inizio lavori
2012
Tipo di contratto
Data ultimazione lavori
2015
Concessione di progettazione,
costruzione e gestione
Sviluppo dell'asse
51,2 km
Concessionario
Sabrom SpA
Valore dell'opera
750 milioni di euro
Infrastrutture
a rete
Progetto
30
A seguito di gara internazionale, nel maggio 2006 ILSpA ha
individuato nella società di progetto Sabrom SpA il soggetto
promotore che avrebbe sviluppato il progetto preliminare.
La Giunta Regionale ha quindi indetto la Conferenza di
Servizi per l’approvazione del progetto, che si è aperta
l’11 dicembre 2006 e si è conclusa con esito favorevole
il 7 febbraio 2007. Le determinazioni sono state assunte
dalla Regione con DGR n. VIII/4659 del 4 maggio 2007.
Il 29 giugno 2007 ILSpA ha potuto dare avvio alla gara per la
ricerca del futuro concessionario che si è conclusa il 4 luglio 2008
con l’aggiudicazione provvisoria al promotore Sabrom SpA.
Annual Report 2010 |
179
L’aggiudicazione definitiva e l’avvio della
concessione erano rimaste sospese nel
2009 a causa di un ricorso presentato
da un concorrente che però il Tar della
Lombardia ha respinto con sentenza del
28 maggio 2010. Il 15 luglio la Giunta
Regionale ha espresso parere favorevole
in merito all’aggiudicazione definitiva
a Sabrom SpA, quindi si è proceduto
alla sottoscrizione della convenzione di
concessione il 16 settembre 2010.
A valle della sottoscrizione il Concessionario
ha avviato l’elaborazione del progetto
definitivo e del correlato SIA. La
consegna è prevista per marzo 2011.
Merita di essere sottolineata non
soltanto la notevole rapidità di
Infrastrutture Lombarde (6 mesi dallo
studio di fattibilità all’aggiudicazione del
promotore, 3 mesi per l’elaborazione
del progetto preliminare, 2 mesi per
la sua approvazione attraverso la
Conferenza di Servizi), ma anche
l’innovativa gestione della progettazione.
Per la progettazione preliminare si
è infatti lavorato fin dall’inizio in un
clima di partecipazione, confronto e
interscambio con tutti gli Enti locali
interessati dal percorso, sia mediante
incontri plenari (oltre 70 tra l’elaborazione
del progetto e i lavori della Conferenza
di Servizi), sia grazie all’istituzione di un
sito web su cui sono state pubblicate
le varie proposte progettuali.
Analogamente si procederà per
la progettazione definitiva.
Questo ha permesso notevoli
miglioramenti al progetto, sotto diversi
punti di vista. Per quanto riguarda i
tempi di realizzazione, si è passati dai 15
anni complessivi dello studio di fattibilità
ai 36 mesi del progetto preliminare; la
gara di concessione ha portato poi a
un’ulteriore riduzione dei tempi di tre
mesi, a un ribasso del 5% dei pedaggi
e a notevoli vantaggi economici per
l’Amministrazione (e quindi per l’interesse
pubblico), avendo alzato (+88%) il
canone di concessione e annullato il
contributo pubblico inizialmente previsto
dalla Regione. L’apertura al traffico
avverrà entro la fine del 2015.
Anche la qualità dell’infrastruttura ne è
uscita potenziata: modifiche migliorative
del tracciato da un punto di vista sia
territoriale che urbanistico, utilizzo di
innovativi sistemi di sicurezza, interventi
di compensazione ambientale.
Infrastrutture
a rete
Progetto
30
Annual Report 2010 |
181
Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Progetto
31
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Autostrada regionale
Interconnessione
Pedemontana-BreBeMi
Annual Report 2010 |
183
Autostrada regionale
Interconnessione Pedemontana-BreBeMi
Nel 2002, tra le autostrade da realizzare
in concessione regionale ai sensi della LR
n. 9/2001, la Giunta Regionale lombarda
ha individuato con DGR n. VII/9865
anche l’Interconnessione PedemontanaBrebemi, più semplicemente detta IPB.
L'IPB, che collegherà il sistema
viabilistico pedemontano (la cosiddetta
Pedemontana) con il raccordo diretto
Brescia-Milano (BreBeMi), risolve un
annoso problema di congestione dei
collegamenti stradali nord-sud tra
Bergamo e Treviglio, secondo centro
provinciale e nodo fondamentale
di interscambio multimodale.
L'approvazione del progetto preliminare
dell'opera risale al dicembre 2002,
quando Regione Lombardia ha accolto
con DGR n. VII/11578 la proposta
presentata dalla neonata IPB SpA,
costituita da Autostrade Lombarde
SpA, provincia di Bergamo, ABM SpA.
La Giunta lombarda ne ha dichiarato
la coerenza con la programmazione
regionale, riconoscendo la qualifica
di Promotore alla società, pur
sospendendone la procedura
approvativa in attesa dell’esatta
definizione della Pedemontana
e della BreBeMi, capisaldi
dell’autostrada regionale.
Il 16 ottobre 2008, con apposita
convenzione, Regione Lombardia ha
trasferito a Infrastrutture Lombarde
le funzioni di Ente Concedente
dell’autostrada regionale, con il compito
di avviarne l’aggiornamento del progetto
e la fase approvativa, bandire la
gara di concessione, governarne la
progettazione, realizzazione e gestione.
Nel febbraio 2009 il Promotore, con la
vigilanza di Infrastrutture Lombarde,
ha concluso l’aggiornamento del
progetto preliminare che è stato quindi
consegnato a Regione Lombardia per
avviare le procedure finalizzate alla sua
approvazione (verifica del consenso e
Conferenza di Servizi) e all’avvio della
concessione autostradale (gara di
concessione ai sensi della LR n. 9/2001).
Sviluppo in rilevato
3,8 km
Sviluppo in galleria
artificiale
1,3 km
Sviluppo in viadotto
0,3 km
Larghezza piattaforma
25 m
Interconnessioni
autostradali
2
Svincoli autostradali
5
Categoria stradale
(D.M. 5/11/2001)
A extraurbana
2+2 corsie per
senso di marcia
L’opera prevista sarà di tipo autostradale
extraurbana e si svilupperà, partendo da
nord, in corrispondenza dell’innesto con il
sistema Pedemontano, in sponda sinistra
del fiume Brembo, e fino alla prevista
direttissima Brescia-Milano, posta a sud
in Comune di Treviglio sulla ex SS 11.
Il sistema di esazione configurato sarà
di tipo chiuso, con la predisposizione di
barriere automatiche con “telepedaggio”
sulle rampe monosenso di ciascuno
svincolo di progetto.
Tipo di intervento
Nuova costruzione
Ruolo di ILSpA
Ente Concedente
Data inizio lavori
2014
Tipo di contratto
Data ultimazione lavori
2017
Concessione di progettazione,
costruzione e gestione
Sviluppo dell'asse
17,8 km
Promotore
Autostrade Bergamasche SpA
Valore dell'opera
251,6 milioni di euro
Infrastrutture
a rete
Progetto
31
Il tracciato autostradale si svilupperà
per un tratto di circa 12,3 chilometri
comprendendo 5 svincoli di collegamento
con la viabilità locale principale e ulteriori
8,4 chilometri di opere connesse.
In fase di aggiornamento del progetto
preliminare è stata aggiunta un’importante
opera connessa di collegamento alla
Tangenziale Sud di Bergamo. Tale opera,
già programmata dalla Provincia e
fortemente voluta dalla cittadinanza sul
territorio, consente di migliorare in modo
notevole la funzionalità infrastrutturale
e trasportistica dell’intero intervento e la
sua sostenibilità economico-finanziaria.
A valle di tale sviluppo e dell’approvazione
del progetto definitivo dell’autostrada
Pedemontana Lombarda avvenuta il
6 novembre 2009, è stato avviato un
ulteriore aggiornamento del progetto.
Telepedaggio:
l'innovazione
al servizio
dei cittadini
La nuova ipotesi progettuale ed
economico-finanziaria è stata
completata e consegnata dal
Promotore nell’aprile 2010.
Le successive attività saranno
sostanzialmente di competenza regionale
– con il supporto di Infrastrutture
Lombarde – e riguarderanno la verifica
del consenso territoriale sull’opera e
l’indizione della Conferenza di Servizi per
l’approvazione del progetto preliminare
e la successiva messa a gara dello
stesso per l’avvio della concessione.
L’IPB nasce fin dalle prime fasi progettuali con l’adozione dei più moderni sistemi
di esazione, consentendo quindi già dall’inizio un notevole risparmio territoriale,
grazie alla previsione progettuale di semplici svincoli a rotatoria
a due livelli in luogo delle tradizionali uscite con caselli.
L’esazione pedaggi sarà completamente automatizzata, con gestione a distanza
delle anomalie di transito, del corretto funzionamento degli impianti di esazione e
tecnologici delle stazioni e della eventuale telesorveglianza delle aree e dei fabbricati.
Incentivare l’utilizzo dei sistemi di pedaggio automatizzati comporta una
velocizzazione delle operazioni di esazione con minori perdite di tempo
per l’utenza, nonché il contenimento dei costi di gestione
e di investimento per strutture civili ed impianti.
Annual Report 2010 |
185
Sanità
Infrastrutture
Infrastrutture
a rete
Valorizzazione
immobiliare
Facility
Una società all'opera
Il project finance
e le opere pubbliche realizzate.
Non solo in Lombardia
Il project finance – una delle tipologie applicative dei cosiddetti partenariati
pubblico-privato – rappresenta oggi per le amministrazioni una possibile
soluzione per la realizzazione, il finanziamento e la gestione di opere pubbliche
o di pubblica utilità altrimenti non finanziabili attraverso le sole risorse
provenienti dalla fiscalità generale. L’utilizzo di tali tecniche, entrato “a regime”
in Italia a partire dal 2002, è sempre più diffuso sul territorio nazionale e,
in particolare, su quello della Lombardia, una delle regioni maggiormente
attive e che hanno raggiunto i migliori risultati nell’uso dello strumento.
Il potenziale dei partenariati pubblico-privato e del project finance è ampiamente
riconosciuto a livello internazionale ed europeo. Una recente comunicazione della
Commissione Europea (COM/2009/615), ribadendo che “l’investimento in progetti
infrastrutturali è modo essenziale per mantenere l’attività economica durante la
crisi e accelerare il ritorno ad una crescita economica sostenuta”, riconosce che “i
partenariati pubblico-privato (PPP) possono offrire modi efficaci per realizzare progetti
infrastrutturali, fornire servizi pubblici e, in senso più ampio, portare innovazione
nell’ambito degli sforzi per stimolare la ripresa. Allo stesso tempo, i PPP sono anche
strumenti interessanti per lo sviluppo strutturale a lungo termine di infrastrutture
e servizi perché riuniscono i vantaggi del settore privato e di quello pubblico”.
L’eccellenza nella sanità
Nell’applicazione delle tecniche del project finance, Regione Lombardia primeggia
soprattutto nel settore dell’edilizia sanitaria, con una copertura del mercato nazionale
del 30% in termini di valore degli investimenti. Lo dimostra la scelta di questo strumento
per la realizzazione e il finanziamento di cinque nuovi ospedali. Tra gli altri, anche il
nuovo Ospedale di Garbagnate Milanese, per il quale l’aggiudicazione è avvenuta
nel corso del 2010 e si è attualmente in fase di sviluppo del progetto definitivo.
La Regione detiene inoltre un primato assoluto in termini di opere in corso di
ultimazione, che abbiano quindi superato senza criticità la fase procedurale,
di progettazione e di chiusura dei contratti di finanziamento.
Si consideri infatti che, a livello nazionale, nel settore ospedaliero, su 73 progetti da
realizzarsi in finanza di progetto avviati a partire dal 2002, 48 sono gli interventi (di
importo superiore a 50 milioni di euro) che sono giunti all’aggiudicazione. Di queste
iniziative, 17 sono localizzate in Lombardia e, tra queste, sono ricompresi i quattro
ospedali lombardi già in fase di gestione (Como, Vimercate, Niguarda e Legnano),
seguiti da ILSpA con un costante monitoraggio e governo dell’avanzamento della
progettazione e della realizzazione e giunti nei tempi previsti alla fine dei lavori.
Laddove ILSpA ha assunto il ruolo di Stazione Appaltante (Vimercate e
Como), i progetti hanno registrato un grado di accelerazione di maggiore entità
rispetto a quelli già in essere e per i quali la società ha invece assunto solo
il ruolo di Project & Construction Management (Niguarda e Legnano).
La performance complessiva degli ospedali lombardi è di notevole rilievo
non solo in relazione ai tempi di esecuzione dei lavori (mediamente 3
anni e un mese), ma anche con riguardo ai tempi relativi all’espletamento
della procedura concorsuale (circa 8 mesi dalla pubblicazione del bando
all’aggiudicazione), nonostante l’elevato livello di confronto competitivo.
Tali dati assumono particolare significatività nel confronto con ciò che avviene nel
panorama nazionale, considerato che, per opere di valore superiore ai 50 milioni di euro,
quali quelle gestite da ILSpA e riportate nella tabella che segue, i tempi di realizzazione
si attestano mediamente su 10 anni e 8 mesi (di cui 4 anni e 3 mesi per progettazione
ed espletamento della gara e 6 anni e 5 mesi per l’esecuzione del contratto).
Gestire in tempo reale l’imprevisto, governare gli effetti di variazioni
progettuali in termini anche di impatti giuridici e amministrativi ed economicofinanziari, nel contesto della normativa sui lavori pubblici – disegnata sullo
strumento dell’appalto, e quindi poco attenta alle implicazioni sui contratti di
concessione – è un’attività particolarmente complessa, per la quale ILSpA
ha dimostrato di possedere le capacità e competenze necessarie.
ILSpA
Niguarda
Legnano
2006
2007
2008
2009
marzo 2007
2010
dicembre 2009
2011
2012
marzo 2006
2014
2015
dicembre 2013
gennaio 2011
FASE 1
2013
FASE 2
febbraio 2010
luglio 2011
luglio 2015
Garbagnate
Vimercate
novembre 2006
gennaio 2007
Como
ottobre 2009
novembre 2009
CAL
gennaio 2011
TEM
BreBeMi
Pedemontana
inizio lavori
luglio 2009
febbraio 2010
aprile 2015
giugno 2013
dicembre 2013 dicembre 2014
fine lavori
Annual Report 2010 |
189
La collaborazione con la Regione Calabria
L’esperienza acquisita in Lombardia è una ricchezza per tutti. Proprio nel 2010,
a dicembre, la nostra Regione ha sottoscritto con la Regione Calabria e il suo
Presidente in qualità di Commissario Delegato per l’emergenza socio-economicosanitaria un Protocollo d’Intesa in base al quale tre nuovi ospedali che sorgeranno in
territorio calabrese saranno realizzati secondo gli schemi della finanza di progetto.
Si tratta dei nuovi presidi della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia
Tauro, che metteranno a disposizione dei cittadini quasi 1.000 posti letto.
Per queste opere ILSpA è chiamata a svolgere le attività di assistenza
tecnica, di supporto alla Stazione Appaltante e al Responsabile Unico del
Procedimento, di Project & Construction Management e di Alta Sorveglianza.
Nell’ambito di tali funzioni, ILSpA dovrà supportare la struttura regionale
tecnica nell’elaborazione della documentazione di gara, ivi incluse le analisi
economico-finanziarie e la relativa documentazione contrattuale.
Il project finance e l’approccio di ILSpA
Il project finance applicato alle opere pubbliche consiste nell’affidare a
un soggetto privato, a seguito di una procedura ad evidenza pubblica,
la progettazione e la realizzazione di un’opera da finanziare con
propri capitali e con l’attivazione di linee di debito dedicate.
Lo strumento assume differenti caratteristiche, in particolare nella fase di gestione
dell’opera e con riguardo alle modalità di remunerazione del capitale investito
da parte del privato, secondo la tipologia delle opere cui viene applicato.
Nel caso di opere a diretto utilizzo delle pubbliche amministrazioni, come
gli ospedali, tale remunerazione viene garantita principalmente da:
• un "corrispettivo di disponibilità", ovvero un canone che la pubblica
amministrazione versa al concessionario, strutturato in maniera tale da
mantenere il rischio a carico del privato, che deve mantenere l’opera in perfetto
stato manutentivo e renderla sempre disponibile in tutte le sue parti;
• un "corrispettivo per i servizi no-core", ovvero un canone che l'amministrazione
versa a fronte della fornitura, da parte del privato, di servizi di supporto
non sanitari quali mensa, lavanderia, pulizia, versato previa verifica
del rispetto dei livelli quali-quantitativi stabiliti contrattualmente;
• lo sfruttamento economico delle aree commerciali poste all’interno
dell’opera (ad esempio, bar e piccole superfici di vendita).
A fronte della realizzazione di tali opere è inoltre spesso previsto un
contributo pubblico a fondo perduto che finanzi parte dei lavori.
Nel caso di opere a tariffazione sull’utenza, quali quelle autostradali, la remunerazione
dell’investimento del concessionario passa invece attraverso la riscossione, a carico
dello stesso, delle tariffe autostradali offerte in fase di gara, con totale allocazione
al privato del rischio di domanda derivante dall’effettivo utilizzo dell’opera.
All’interno di tali differenti tipologie, l’approccio adottato da Infrastrutture
Lombarde si caratterizza per il controllo continuo degli aspetti procedurali,
tecnico-progettuali, operativi ed economico-finanziari, con particolare riguardo
all’individuazione e valutazione dei rischi connessi alle differenti fasi di sviluppo
di un progetto, al fine di garantire al contempo la fattibilità dello stesso sul
mercato privato e il rispetto dei vincoli posti dagli operatori pubblici coinvolti,
sia in fase di progettazione e costruzione sia in fase di gestione.
L’approccio si è dimostrato vincente. Senza che siano mai stati disattesi i
dettami della Decisione Eurostat 2004 e della Circolare della Presidenza
del Consiglio dei Ministri del marzo 2009, la risposta del mercato – sia
degli operatori sia degli istituti finanziari – è stata positiva e le gare bandite
da ILSpA sono state caratterizzate da una elevata competizione.
È proprio il check-up complessivo condotto sulle differenti anime del progetto
che rende quella di Infrastrutture Lombarde una best practice a livello italiano.
A conferma di ciò, ILSpA ha sottoscritto una lettera di intenti con l’Unità Tecnica
Finanza di Progetto – istituita, nell'ambito del CIPE dall'art. 7 della Legge 17 maggio
1999, n. 144, con il compito di promuovere, all'interno delle pubbliche amministrazioni,
l'utilizzo di tecniche di finanziamento di infrastrutture con ricorso a capitali privati – al
fine di avviare un rapporto di collaborazione finalizzato allo sviluppo e alla condivisione
di best practices da applicare a interventi di partenariato pubblico-privato nei
settori in cui ILSpA ha sviluppato la propria attività, fornendo dunque esperienze di
successo concrete che potranno essere poi studiate a replicate a livello nazionale.
Annual Report 2010 |
191
Il Modello di Organizzazione,
Gestione e Controllo
Nel corso del 2010 Infrastrutture Lombarde ha svolto le proprie attività nel
rispetto degli adempimenti dettati dal Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231.
In particolare, con il supporto del Gruppo di Lavoro 231 e secondo le indicazioni
dell’Organismo di Vigilanza, la società ha avviato e concluso l’aggiornamento del Modello
231 in relazione alla prevenzione dei delitti di criminalità organizzata, contraffazione e
delitti contro l'industria e il commercio, delitti in violazione del diritto d'autore e induzione
a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria.
In seguito a variazioni dell’organizzazione societaria, all'introduzione di nuove
procedure aziendali e del sistema di gestione della salute e sicurezza sul
lavoro, il Modello è stato modificato e integrato; il 25 gennaio 2011 è stato
approvato dal Consiglio di Gestione di Infrastrutture Lombarde.
Contestualmente a tale aggiornamento sono state adeguate le
procedure e le istruzioni operative interne ai protocolli preventivi.
Poi, come previsto dal citato decreto, è stata erogata la formazione sulla conoscenza
e corretta applicazione del Modello sia al personale apicale che a quello subordinato.
Il Modello 231 e il Codice Etico sono stati inoltre portati a conoscenza degli
stakeholders, sia attraverso il sito internet di ILSpA, sia con l’inserimento di
apposite clausole di trasparenza nei contratti stipulati con le società che operano
a vario titolo con Infrastrutture Lombarde. Tali clausole prevedono, tra l'altro,
l’impegno della controparte al rispetto dei contenuti del Codice e all’astensione da
comportamenti idonei a configurare uno dei reati previsti dal D.Lgs. 231/01.
A integrazione del Protocollo di Intesa per la tutela della legalità nel settore
degli appalti di lavori pubblici, il 16 marzo 2010 Infrastrutture Lombarde ha
poi sottoscritto, di concerto con le organizzazioni sindacali CGL, CISL e UIL,
un Protocollo di intenti sulla regolarità e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che,
come il precedente, integra la documentazione di gara e contrattuale.
L’Organismo di Vigilanza ha condiviso tutte le fasi operative e l’attività
del Gruppo di Lavoro in merito all'integrazione del Modello rispetto ai
nuovi reati e ha verificato l’applicazione dei suoi protocolli, sia seguendo
l’implementazione delle procedure, sia effettuando su di esse specifici
interventi di audit al fine di valutarne l’efficacia operativa.
Nel corso dell’anno l’Organismo di Vigilanza ha partecipato alle riunioni degli
organi societari ogni qualvolta i medesimi hanno rilevato la necessità di avere
chiarimenti in merito alla sua attività di vigilanza sul Modello 231, anche
per il tramite del suo Presidente e del Responsabile Internal Auditing.
Ha contribuito, inoltre, con valutazioni motivate, alla risoluzione di
questioni riguardanti la società ogni qualvolta le stesse potessero
interferire con le fattispecie previste dal D.Lgs. 231/01.
Struttura del Modello
Il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo di Infrastrutture Lombarde
è composto da una Parte Generale e da nove Parti Speciali.
La Parte Generale, unitamente ai relativi allegati, descrive i contenuti
del decreto, i principi base e gli obiettivi del Modello, le modalità di
adozione, diffusione, aggiornamento e applicazione, i principi contenuti
nel Codice Etico, i compiti dell’Organismo di Vigilanza e i flussi informativi
da e verso il medesimo, il sistema organizzativo aziendale, nonché
le modalità sanzionatorie afferenti il sistema disciplinare.
Le Parti Speciali descrivono nel dettaglio, con riferimento alle
specifiche tipologie di reato, la mappa delle attività sensibili, il sistema
dei controlli preventivi, nonché i relativi protocolli specifici.
A questo proposito va infatti sottolineato che seppur l’adozione del Modello –
quale strumento capace di orientare il comportamento dei soggetti che operano
all’interno della società e di promuovere modalità di agire improntate a legalità
e correttezza – si riflette positivamente sulla prevenzione di qualsiasi reato
previsto dall’ordinamento, esso assume particolare rilevanza con riferimento
a quelle condotte illecite la cui commissione sia astrattamente ipotizzabile
con riferimento alla peculiarità dell’attività aziendale propria di ILSpA.
Proprio in ragione di tale considerazione e al fine precipuo di ottemperare in modo
quanto più puntuale possibile alle esigenze preventive previste dal D.Lgs. 231/01,
sono state prese in considerazione, e quindi specificamente esaminate nel Modello,
solo le fattispecie di reato a cui fanno riferimento le singole Parti Speciali.
Tale selezione fonda il proprio presupposto su un'approfondita e preliminare
analisi del contesto aziendale, che ha portato conseguentemente all'individuazione
delle attività nell’ambito delle quali si è ravvisato un potenziale rischio di
commissione reato (in particolare, trattasi dei cosiddetti reati in danno alla
pubblica amministrazione, reati commessi in ambito societario, reati colposi
in materia di salute e sicurezza sul lavoro, cyber crimes, reati in materia di
riciclaggio, ricettazione e di utilizzo di denaro, beni o altre utilità di provenienza
illecita, delitti di criminalità organizzata, contraffazione e delitti contro l'industria
ed il commercio, delitti in violazione del diritto d'autore e induzione a non rendere
dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'Autorità Giudiziaria).
Annual Report 2010 |
193
L’Organismo di Vigilanza
L'adozione del Modello ha comportato la nomina, da parte del Consiglio di Gestione,
di un Organismo di Vigilanza di natura collegiale – composto da membri di comprovata
esperienza e competenza – al quale, in ottemperanza ai contenuti del D.Lgs. 231/01,
è stato affidato il compito di vigilare sull’efficacia e adeguatezza del Modello stesso.
All'Organismo, dotato di propria indipendenza e autonomia, è anche
affidato il compito di vigilare sulla concreta osservanza delle prescrizioni
previste dal Modello da parte degli organi sociali, dei dipendenti e di tutti
gli altri destinatari dei principi e delle regole che vi sono contenute.
Inoltre, ogni qualvolta lo ritenga opportuno a seguito di novità legislative o di
riscontrate carenze organizzative, può proporre l’aggiornamento del Modello o la
sua modificazione, per mantenere sempre adeguata la sua efficacia preventiva.
Le fasi del progetto
Il progetto di adeguamento e implementazione del Modello, sviluppato a
partire dall’anno 2008, è stato frutto di un’analisi metodologica approfondita
e condivisa tra tutti coloro che hanno contribuito alla sua definizione, a partire
dal management e dagli organi societari fino a coinvolgere fattivamente i
soggetti che a vario titolo operano all’interno e nell’interesse della società.
LE FASI DEL PROGETTO
IDENTIFICAZIONE
DELLE AREE/ATTIVITÀ SENSIBILI
OBIETTIVI
ATTIVITÀ
Rappresentare le attività
nonchè le funzioni
maggiormente critiche
rispetto alle previsioni
del D.Lgs. 231/01
Raccolta ed analisi
della documentazione
societaria/organizzativa
Rilevazione delle aree/attività
“sensibili” e delle relative
responsabilità funzionali
(Key Officer)
GAP
ANALYSIS
Individuare le azioni
di miglioramento dell’attuale
sistema di controllo interno
e i requisiti organizzativi
essenziali per la definizione
di un Modello di Organizzazione,
Gestione e Controllo
“idoneo” ai sensi
del D.Lgs. 231/01
Interviste guidate
con i Key Officer e relativa
formalizzazione dell’As ls
Analisi comparativa tra
il Modello di Organizzazione,
Gestione e Controllo
esistente (As ls) ed il
Modello a tendere (To Be)
Condivisione
con i Key Officer delle
soluzioni prospettate
DEFINIZIONE
DEL MODELLO
Definire il Modello di
Organizzazione, Gestione
e Controllo “idoneo”
ai sensi del D.Lgs. 231/01
Studio dei requisiti
normativi e delle linee
guida di categoria
Redazione di un Modello
di Organizzazione,
Gestione e Controllo
personalizzato
Condivisione finale
Descrizione delle fasi del progetto
FASE 1 Identificazione delle aree/attività sensibili
FASE 1 Identificazione delle aree/attività sensibili
ATTIVITÀ
DESCRIZIONE
PRODOTTI
ATTIVITÀ
DESCRIZIONE
PRODOTTI
Avvio del progetto
Avvio del progetto
Individuazione
fattispecie
Individuazione
di attività
sensibili
fattispecie
di attività sensibili
Individuazione
dei Key Officer
Individuazione
dei Key Officer
• Costituzione del Gruppo di Lavoro (GdL 231)
• Definizione della metodologia
• Costituzione del Gruppo di Lavoro (GdL 231)
e pianificazione delle attività
• Definizione della metodologia
• Presentazione del progetto al vertice aziendale
e pianificazione delle attività
• Presentazione del progetto al vertice aziendale
• Raccolta ed analisi della documentazione
organizzativa (es. procure, procedure, ecc.)
• Raccolta ed analisi della documentazione
• Individuazione preliminare delle fattispecie
organizzativa (es. procure, procedure, ecc.)
di attività sensibili
• Individuazione preliminare delle fattispecie
di attività sensibili
Piano delle attività
Piano delle attività
Elenco fattispecie
attività sensibili
Elenco fattispecie
attività sensibili
Elenco dei Key Officer
Elenco dei Key Officer
• Individuazione dei Key Officer per fattispecie
di attività sensibili
• Individuazione dei Key Officer per fattispecie
di attività sensibili
FASE 2 Gap Analysis
FASE 2 Gap Analysis
ATTIVITÀ
DESCRIZIONE
PRODOTTI
ATTIVITÀ
DESCRIZIONE
PRODOTTI
Analisi dei processi/
attività
Analisi
deisensibili
processi/
attività sensibili
Gap Analysis
eGap
Action
Plan
Analysis
e Action Plan
• Pianificazione delle interviste ai Key Officer
• Esecuzione delle interviste ai Key Officer al fine
• Pianificazione delle interviste ai Key Officer
di analizzare i presidi di controllo per ciascuna
• Esecuzione delle interviste ai Key Officer al fine
fattispecie di attività “sensibile” (ad esempio:
di analizzare i presidi di controllo per ciascuna
procedure/istruzioni esistenti, verificabilità,
fattispecie di attività “sensibile” (ad esempio:
tracciabilità, congruenza e coerenza
procedure/istruzioni esistenti, verificabilità,
delle operazioni, separazione dei compiti)
tracciabilità, congruenza e coerenza
• Formalizzazione e condivisione
delle operazioni, separazione dei compiti)
dei questionari con i Key Officer
• Formalizzazione e condivisione
• Condivisione dei risultati con il vertice aziendale
dei questionari con i Key Officer
• Condivisione dei risultati con il vertice aziendale
Questionari
ai Key Officer
Questionari
ai Key Officer
Documento
di Gap Analysis
Documento
e Action Plan
di Gap Analysis
e Action Plan
• Analisi, rilevazione e documentazione
del sistema dei controlli a presidio
• Analisi, rilevazione e documentazione
delle attività a rischio identificate
del sistema dei controlli a presidio
• Analisi comparativa tra il Modello di Organizzazione,
delle attività a rischio identificate
Gestione e Controllo esistente (”As ls”) ed il Modello
• Analisi comparativa tra il Modello di Organizzazione,
a tendere (”To Be”) ai sensi della normativa ed
Gestione e Controllo esistente (”As ls”) ed il Modello
individuazione delle azioni correttive (”Action Plan”)
a tendere (”To Be”) ai sensi della normativa ed
• Condivisione dei risultati della Gap Analysis
individuazione delle azioni correttive (”Action Plan”)
con il vertice aziendale
• Condivisione dei risultati della Gap Analysis
con il vertice aziendale
FASE 3 Definizione del Modello
FASE 3 Definizione del Modello
ATTIVITÀ
DESCRIZIONE
PRODOTTI
ATTIVITÀ
DESCRIZIONE
PRODOTTI
Definizione del Modello
di Organizzazione,
Definizione del Modello
Gestione e Controllo
di Organizzazione,
Gestione e Controllo
• Predisposizione del Modello di Organizzazione,
Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01
• Predisposizione del Modello di Organizzazione,
con tutte le sue componenti:
Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01
• Parte Generale
con tutte le sue componenti:
• Allegati
• Parte Generale
• Parti Speciali
• Allegati
Modello
di Organizzazione,
Modello
Gestione
di Organizzazione,
e Controllo
Gestione
di Infrastrutture
e Controllo
Lombarde
di Infrastrutture
Annual Report 2010 |
195
Gap Analysis
e Action Plan
• Analisi, rilevazione e documentazione
del sistema dei controlli a presidio
delle attività a rischio identificate
• Analisi comparativa tra il Modello di Organizzazione,
Gestione e Controllo esistente (”As ls”) ed il Modello
a tendere (”To Be”) ai sensi della normativa ed
individuazione delle azioni correttive (”Action Plan”)
• Condivisione dei risultati della Gap Analysis
con il vertice aziendale
FASE 3 Definizione del Modello
ATTIVITÀ
Definizione del Modello
di Organizzazione,
Gestione e Controllo
DESCRIZIONE
• Predisposizione del Modello di Organizzazione,
Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01
con tutte le sue componenti:
• Parte Generale
• Allegati
• Parti Speciali
PRODOTTI
Modello
di Organizzazione,
Gestione
e Controllo
di Infrastrutture
Lombarde
• Approvazione del Modello
da parte del vertice aziendale
Le attività del 2011
Anche nel corso del 2011 Infrastrutture Lombarde si impegnerà nel dare seguito
alle attività avviate negli anni precedenti al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati,
con particolare attenzione alla fase applicativa dei protocolli preventivi.
La società continuerà altresì nelle attività di sensibilizzazione del
personale, con apposite sessioni formative, verificando l’effettiva
conoscenza del D.Lgs. 231/01 e dei principi comportamentali contenuti
nel Codice Etico, nonché nelle attività di comunicazione all’esterno e
ai soggetti che a vario titolo hanno rapporti con la medesima.
Allo stesso tempo proseguiranno le attività dell’Organismo di Vigilanza,
supportato dalla funzione Internal Auditing, anche sulla scorta delle indicazioni
del Consiglio di Gestione e delle disposizioni in materia di Regione Lombardia.
Riconoscimenti
Quest'anno i Real Estate Awards, gli
"oscar del mattone", hanno previsto una
categoria speciale dedicata ai progetti
per la ricostruzione in Abruzzo, regione
ferita dal terremoto dell'aprile 2009.
Infrastrutture Lombarde si è
candidata presentando il progetto
della nuova residenza universitaria
dell'Aquila, la Casa dello Studente
donata dalla Lombardia all'Abruzzo.
Realizzata in base a un accordo
interregionale, costruita a tempo di
record in soli 87 giorni e inaugurata dal
Presidente Formigoni il 4 novembre 2009,
la residenza è un complesso formato da
tre corpi di fabbrica, capace di ospitare
fino a 128 studenti e dotato di mense,
biblioteca, area studio, palestre.
Nel giugno 2010 ILSpA ha ricevuto
per quest'opera il Mattone d'oro per
il "miglior progetto per l’istruzione".
Negli anni scorsi ILSpA si era già
distinta in questa competizione. Nel
2008 aveva vinto due Mattoni d'oro. Il
primo nella categoria “miglior progetto
eco-sostenibile” per il progetto di Altra
Sede di Regione Lombardia, il secondo
nella categoria “miglior progetto in
project financing” per il progetto del
nuovo Ospedale Sant’Anna di Como.
Nell'edizione 2009 dei Real Estate
Awards, lo stesso premio è andato
per il progetto BreBeMi a Concessioni
Autostradali Lombarde SpA. Il
collegamento autostradale BresciaBergamo-Milano è stato giudicato la
migliore opera infrastrutturale dell'anno
nonché uno degli interventi strategici
di maggior interesse nazionale.
Annual Report 2010 |
197
Indice
La Lombardia, protagonista in Europa
Roberto Formigoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
Presidente della Regione Lombardia
Le infrastrutture: ponti per lo sviluppo
Raffaele Cattaneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia
Il nostro impegno per costruire il futuro
Giovanni Bozzetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Presidente del Consiglio di Gestione di Infrastrutture Lombarde SpA
Analizzare i bisogni, trovare soluzioni
Antonio Giulio Rognoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Direttore Generale di Infrastrutture Lombarde SpA
La società . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
10
Le aree di attività
Sanità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
Infrastrutture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
Infrastrutture a rete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
Valorizzazione immobiliare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
Facility . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
I progetti, le opere
Sanità
Nuovo Complesso Ospedaliero di Vimercate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
Nuovo Ospedale Sant’Anna di Como . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
e Eliporto di Villa Guardia
Nuovo Ospedale di Legnano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
Nuovo Ospedale Beato Giovanni XXIII di Bergamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47
Ospedali di Luino, Cittiglio, Circolo, Del Ponte e ambulatori di via Monterosa . . . . . . . . . . . . . . . 51
Presidi Ospedalieri di Sondrio, Sondalo e Morbegno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
Presidio Ospedaliero di Mariano Comense . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
Presidi Ospedalieri di Gavardo e Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73
Ospedale di Saronno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
Presidi Ospedalieri di Cuggiono e Magenta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83
Presidi Ospedalieri di Melzo e Vizzolo Predabissi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89
Presidi Ospedalieri di Mantova, Asola e Bozzolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95
Ospedale Niguarda Ca' Granda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
Nuovo Ospedale di Garbagnate Milanese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109
Nuovi Ospedali di Vibo Valentia, della Piana di Gioia Tauro e della Sibaritide . . . . . . . . . . . . . . 115
Infrastrutture
Ex stabilimento della Manifattura Tabacchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
Palazzo Lombardia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
Frana del Ruinon di Valfurva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131
Provalpi – Polo Forestale Alpeggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
Provalpi – Azienda agroforestale di Carpaneta e Polo vitivinicolo di Riccagioia . . . . . . . . . . . . 139
Ponte Lambro – Nuovo quartiere di housing sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145
Enoteca di Broni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149
Sito di Borsano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153
Villa Reale di Monza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157
Nuove opere di regolazione della messa in sicurezza del lago d'Idro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163
Complesso Aler di Pieve Emanuele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165
Infrastrutture a rete
Autostrada regionale Cremona-Mantova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 167
Sistema di viabilità di accesso all'area Expo 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173
Autostrada regionale Broni-Stradella/Pavia-Mortara . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177
Autostrada regionale Interconnessione Pedemontana-BreBeMi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183
Una società all'opera
Il project finance e le opere pubbliche realizzate. Non solo in Lombardia . . . . . . . . . . . . . . . . . 188
Il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192
Riconoscimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197
Annual Report 2010 |
199
Fotografie
Piero Mollica – Archivio Infrastrutture Lombarde SpA
Piero Mollica ringrazia Vittorio Maggioni e Ambra Zeni per la collaborazione
Disegni e render
Archivio Infrastrutture Lombarde SpA
Progetto grafico
And Communication srl – Novara
Stampa
Leva SpA Arti Grafiche – Sesto S. Giovanni (MI)
Chiuso in redazione il 5 agosto 2011
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