La Sicilia / 19 marzo 2013
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La Sicilia / 19 marzo 2013
LA SICILIA 30. MARTEDÌ 19 MARZO 2013 CATANIA oggi dove Teatro Metropolitan. Alle 21, Gigi Proietti voce narrante di Pierino e il Lupo di Prokofiev con l’ochetsra del teatro Cilea diretta da Michelangelo Galeati. Teatro Brancati. Alle 21, «Fumo negli occhi» di Faele e Romano, regia di Nicasio Anzelmo, con Tuccio Musumeci. Palazzo della cultura. In via Vittorio Emanuele 121, mostra di Giuseppe Apa, «Catania and Other. Monumentis streets & portraits», nella sala refettorio. Aperto da lunedì a sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15,30 alle 19. Domenica aperto dalle 9 alle 13. L’area permanente di libero scambio di libri per bambini e adulti aperto da lunedì a sabato dalle 9 alle 13. Fondazione Puglisi Cosentino. In via Vittorio Emanuele 122, fino al 5 maggio in mostra «I grandi capolavori del corallo». Ingresso gratuito, visitabile tutti i giorni - tranne lunedì - dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Visite guidate sono prenotabili al numero 095/7152228. Tecno Cad. In via D’Annunzio 31/c, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, nei giorni feriali, mostra personale di pittura di Salvo Grimaldi. Castello Ursino. In piazza Federico di Svevia, è aperto da lunedì a sabato dalle 9 alle 13,30 e dalle 14,15 alle 19. Domenica apertura dalle 9 alle 13,30. La biglietteria chiude 30 minuti prima. Prenotazione gruppi e visite guidate: segreteria organizzativa 095345830. Monastero dei Benedettini. Visite dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 (ultimo tour) con partenza ogni ora (segreteria organizzativa ai numeri 095.7102767 334.9242464). Segnalazioni al fax 095253495 o cronaca@lasicilia. it. GIORNO & NOTTE AL METROPOLITAN STASERA E DOMANI Proietti, “Pierino e il lupo e molto altro” Attore, regista, autore, travolgente affabulatore, voce carismatica, mattatore della scena Gigi Proietti arriva a Catania, stasera e domani al Teatro Metropolitan (e venerdì 22 al Teatro Duemila di Ragusa) con un imperdibile “Pierino e il lupo... e molto altro! ” (prodotto dalla Mind & Art di Gabriele Guidi) di Prokof’ev, un capolavoro della tradizione russa, con l’orchestra del Teatro Cilea diretta da Michelangelo Galeati. Proietti sarà voce narrante mentre, uno ad uno, caratterizzati dal suono degli strumenti, entreranno nella storia i tanti personaggi, a partire da Pierino (rappresentato dagli archi), all’uccellino (il flauto traverso), l’anatra (l’oboe), il gatto (il clarinetto), il nonno (il fagotto), il lupo (i corni), i cacciatori (i fiati) fino allo sparo dei fucili (i timpani). «E’ uno spettacolo delizioso che porto in giro da tempo, dura però circa 40 minuti, un po’ poco per il pubblico - racconta Proietti - così ho voluto aggiungere una seconda parte, quel “molto altro” del titolo in cui mi piace restare con gli spettatori e presentare qualche brano del mio repertorio. Con in più l’onore di avere a disposizione un’orchestra sinfonica di 50 elementi che nobilita i miei pezzi, scelti tra quelli più noti e amati dal pubblico: il “vecchietto”, qualche canzone, il “Gastone” GIGI PROIETTI di Petrolini». Così, dall’enorme repertorio della sua carriera quasi cinquantennale, Proietti, “pesca” alcuni dei suoi straordinari ruoli, da lui interpretati e noti al grande pubblico: caricature e maschere tragicomiche, macchiette e personaggi che alterna a versi e canzoni accompagnato dall’orchestra. Una straordinaria lezione di teatro, di improvvisazione, di ecclettismo e interpretazione dove Proietti si diverte a sperimentare, a mescolare generi diversi, nobili e popolari, in una lettura giocosa che offre un assoluto e continuo divertimento alla platea. Lo spettacolo è in tournée da più di un anno e mezzo con grande successo e ha fatto tappa in teatri prestigiosi da Genova a Bologna, da Palermo a Bari, e a maggio sarà agli Arcimboldi di Milano. “Pierino e il lupo” è un classico per grandi e bambini, una fiaba in musica che ha sempre conquistato attori e musicisti, che lo hanno affrontato: Dario Fo, Eduardo De Filippo, Roberto Benigni, Paolo Poli, ed ancora all’estero Leonard Bernstein, Peter Ustinov, Alec Guinness, Fernandel, Sean Connery, Ben Kingsley, Mia Farrow, Charles Aznavour. O. G. DOMANI AL CINETEATRO ALLIATA LA PRIMA DEL FILM «W ZAPPATORE» DI VERDESCA Un chitarrista rock, Sandra Milo e Guia Jelo Domani, per un’unica proiezione evento, il Cineteatro Francesco Alliata, all’interno della Vecchia Dogana, si trasformerà in un tempio della musica metal. Alle 20.30 sarà presentato, in contemporanea all’uscita nazionale e in esclusiva per Catania, “W Zappatore”, il film di Massimiliano Verdesca con Marcello Zappatore, Sandra Milo e Guia Jelo, già finalista al Brooklyn Film Festival e al Festival del Cinema Europeo di Lecce. Marcello Zappatore è un ragazzo di 33 anni che si guadagna da vivere suonando la chitarra elettrica in una band metal satanista, famosa nella provincia di Lecce. La vita di Marcello è presto sconvolta da uno straordinario evento: un fastidioso prurito al costato si rivela essere una stigmate. Dono divino o necessità di cambiamento? Questo Marcello non lo sa, ma la stigmate gli procura non pochi problemi, portandolo ad affrontare un viaggio intimo e personale attraverso due mondi apparentemente incompatibili: quello di Dio e quello del rock ‘n roll. In questo percorso è accompagnato da una madre bigotta, che lo instrada verso l’espiazione in un convento, e da una nonna strampalata che lo incoraggia a non mollare la via del Rock. Ma qual è la cosa giusta per Marcello? Esiste forse un punto d’incontro anche tra universi opposti? Parteciperà alla serata Guia Jelo, che qui interpreta straordinariamente il ruolo della madre della rockstar e che saluterà il pubblico in sala con un’introduzione al film. Prima e dopo la proiezione, inoltre, sarà distribuito agli spettatori il primo “G-Movie” realizzato dalla società Distribuzione indipendente, ovvero un dvd gratuito dell’horror movie “The Ghostmaker”. O VENERDÌ AI MERCATI GENERALI in breve FELTRINELLI Primo cd dell’Orchestra Joubès Oggi alle ore 18 nel bistot de la Feltrinelli Libri e Musica di via Etnea 285 “Orchestra Joubès” presenta dal vivo il primo album che porta lo stesso nome della formazione. L’album mette insieme la duttilità chitarristica di Ernesto Nobili (che oltre all’acustica, alla classica, all’elettrica e al bouzouki ne suona anche una con accordatura di sua invenzione), la profonda conoscenza della musica popolare di Antonio Fraioli (violino e percussioni, nella fattispecie tammorra e oggetti vari, un bidone per la carta straccia, dei tubi di plastica di diverse lunghezze) e l’esperienza nella sonorizzazione di immagini e nell’elettronica minimale di Davide Mastropaolo (pianoforte, harmonium e samples/elettronica). La sfida dell’Orchestra Joubès è quella di proporre una musica che sia innovativa e al tempo stesso affondi la sua ragione di essere nelle cosiddette musiche del mondo, lontano dai clichè o dalle imitazioni a buon mercato, ma con la convinzione che abbia ancora un senso concreto utilizzare in musica il termine contaminazione. L’Orchestra Joubès sarà stasera alle 20 al Centro Zo. PALAZZO BISCARI Concerto di Julia Kent GUIA JELO, SANDRA MILO E IL REGISTA MASSIMILIANO VERDESCA Giovedì 21 marzo nel Salone delle feste di Palazzo Biscari, alle 21.30 concerto di Julia Kent violoncello solo. Alle 20.30 degustazione vini e presentazione progetto musicale di Federica Italiano. Violoncellista elegante e intensa, nota soprattutto per essere parte integrante della band di Antony, Julia Kent porta avanti da qualche anno un progetto solista nel quale eleva il suo strumento a protagonista assoluto di partiture dense di suggestioni cinematiche, dal carattere malinconico e minimale. Prenotazioni sms: 347 8588300 telefono: 095 7152450 e-mail: info@efest. it TEATRO DEL CANOVACCIO: FINO A SABATO LA PIÈCE DI GENET ADATTATA DA SARO MINARDI «Bonnes», passioni e gelosie dal profondo dell’anima Tre allegri ragazzi morti, blues e immaginazione Tre Allegri Ragazzi Morti, la band di Pordenone, che ha inciso di recente il settimo album “Nel giardino dei fantasmi”, sarà in concerto venerdì prossimo, 22 marzo, alle 22.30, ai MercatiGenerali. “Nel giardino dei fantasmi”, che segue il fortunato “Primitivi del futuro” del 2010, è stato registrato da marzo a settembre del 2012 all’Alambic Studio di Valvasone per la produzione di Paolo Baldini. Undici le nuove canzoni. A detta degli stessi “Allegri ragazzi morti”, continua il viaggio dentro la musica. Il produttore Paolo Baldini ha infatti organizzato un orizzonte sonoro inedito per il trio. È un disco folk, o etnico, ma di un’etnia immaginaria. I segreti dello Space Echo si fondono con le chitarre naïf di Toffolo, le architetture della musica caraibica si vestono con i giri blues imparati ascoltando innumerevoli dischi africani. I “Tre allegri ragazzi morti” sono Luca Masseroni alla batteria e percussioni, Enrico Molteni al basso elettrico e acustico e Davide Toffolo alle chitarre elettriche e acustiche, oltre che alla voce. Alcune chitarre sono state suonate da Andrea Maglia (che segue il trio dal vivo), Giulio Frausin (Mellow Mood e The Sleeping Tree) e dallo stesso Baldini. I gemelli Garzia (sempre Mellow Mood) si sono prestati a numerosi cori. Saro Minardi, per il suo adattamento delle “Bonnes” di Jean Genet – in scena presso il Canovaccio fino al 23 marzo – ha scelto i modi forti, l’espressionismo aspro, l’urlo rabbioso, i contrasti netti. Un modo di vedere le cose contro cui aveva messo in guardia lo stesso autore, ma trattandosi di un adattamento è ovvio che ciascuno può leggere i testi a suo modo. E questa lettura dai chiaroscuri accentuati è piaciuta al pubblico che la commentava favorevolmente alla fine della recita e poi continuava ad analizzare in appassionate conversazioni. Si tratta in effetti di un ritratto di vita esasperato: ma se non sono esasperate le visioni che cosa lo sarà mai? E del resto proprio ad apertura di sipario veniva scandita nettamente la voce del sogno freudiano, di un Es profondo ribelle alle convenzioni sociali, morali, anche del buonsenso. Le interpreti, Luana Toscano ed Egle Doria, così calate nei ruoli che si fa fatica a riconoscerne i tratti, rappresentano le passioni che vengono allo scoperto quando due cameriere di una sofistica- IL GRUPPO DI ALBERTO ASERO CON GEA LIVIA ZARBA SERATA DI JAZZ AMERICANO CON IL TROMBETTISTA MICHAEL SUPNICK Si è svolto al Garden Hotel il concerto jazz del trombettista americano Michael Supnick (nella foto) accompagnato dal Gruppo del vibrafonista Alberto Asero, composto da Riccardo Randisi al pianoforte, Fabrizio Scalzo al contrabbasso, Gianpaolo Terranova alla batteria. Ospiti della serata il sassofonista Giuseppe Asero e la enfant prodige del jazz siciliano la tredicenne Gea Livia Zarba. Il Gruppo ha eseguito famosi brani del jazz americano e italiano davanti a un pubblico competente ed entusiasta accorso numerosissimo ad applaudirlo. Il trombettista Michael Supnick è noto per le sue performance anche sul grande schermo, ha partecipato al film “ La leggenda sull’oceano” di Giuseppe Tornatore e inoltre ha suonato con Renzo Arbore e Lino Patruno. Il vibrafonista Alberto Asero si è esibito in alcune pregevoli esecuzioni di standard jazz americani degli Anni Trenta. La vocalist Gea Livia Zarba (allieva della nota Jazzista catanese Rosalba Bentivoglio) è reduce da successi in campo nazionale e internazionale anche con l’esecuzione di canzoni jazz scritte per lei (nella foto Supnick e il gruppo jazz di Alberto Asero, con Giuseppe Aseo e Gea Livia Zarba). Luana Toscano ed Egle Doria sono le protagoniste femminili di “Bonnes” (Le serve) di Jean Gilet, adattamento di Saro Minardi. Sergio Valastro interpreta la signora tissima e ricchissima signora, esprimono le proprie gelosie, le proprie aspettative, le invidie, gli impulsi omicidi. Tutto il marcio, che si raccoglie nel fondo anche inconsapevole dell’anima, viene fuori: sboccato, bramoso, ansioso di invertire i ruoli sociali: la serva vuol fare la padrona, ucciderla, calunniarne il marito. Questo studio di caratteri è condotto con assoluta padronanza espressiva dalle due artiste che mescolano frammenti di romanticismo, urli disperati, malizie lubriche, viltà di temperamenti morbosi: e la girandola si esaspera quando in scena compare la lussu (ri) osa signora che con coerente scelta viene affidata a Sergio Valastro che ne fa un androgino sensuale e aggressivo, disperato e vigoroso, con continue impennate di eccessi caratteriali. C’è l’atmosfera di Grosz, di Fassbinder che liberarono gli spettri inconfessabili del disagio esistenziale. I tre caratteri sono coerenti tra di loro: mostrano che l’interpretazione del subconscio umano può diventare tragica, che la sua comparsa nella vita, oltre il rassicurante confine della finzione letteraria, può essere letale. SERGIO SCIACCA