e` ora di aprire gli occhi!

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e` ora di aprire gli occhi!
SOUND AND VISON PRESENTA
THEBESTOFSOULBLACKFUNKAFROBEATSELECTIONS
FOR THE FIRST TIME: DJ & VIDEO SET!!!
BACK
TO
BLACK
SAB 24 GENNAIO 2009 - ROCKCAFE’ (TV)
VEN 30 GENNAIO 2009 - SARTEA (VI)
MIND THE STEP
EDITORIALE 1.0
di DANIELE P. (The Editor)
E’ ORA DI APRIRE GLI OCCHI!
NON C’E’ PIU’ TEMPO! E’ ORA DI APRIRE GLI OCCHI!
APRENDOLI VI ACCORGERESTE CHE
LA
NON E’ COME VE LA RACCONTANO!
SPEGNETE LE TELEVISIONI! INFORMATEVI
REALTA’
UTILIZZANDO FORME ALTERNATIVE COME IL WEB
PREPARATEVI A COMBATTERE LA GUERRA PIU’
DURA DELLA VOSTRA ESISTENZA!
POLITICA
COMBATTETE LA
, COMBATTETE IL MALCOSTUME
CHE STA UCCIDENDO IL NOSTRO PAESE!
SE UN VILLAGGIO SENZA MUSICA E’ UN VILLAGGIO
MORTO, UN PAESE SENZA INFORMAZIONE SARA’ ANCHE
QUESTO UN PAESE MORTO!
E’ ORA CHE APRIATE GLI OCCHI! PRIMA CHE SIA
TROPPO TARDI!!!
di STEFANO ROSSI - [email protected]
BACK TO THE FUTURE
Addio 2008, eccoci nell'anno nuovo, un 009 che
“esperti” e “tecnici” presagiscono pessimo per
l'economia. Ok, ne prendiamo atto, ma mica
possiamo angosciarci tutto il tempo pensando che
l'Italia è in recessione: in fondo, mica è colpa nostra,
almeno questa volta... A noi interessa la musica. E
quest'anno promette bene. Proprio in questi giorni,
mentre scriviamo, è stata annunciata la quinta
edizione del Jazz Not Dead Festival, che l'amico Dax
Dj organizza ogni anno al bar Sartea, locale che è
uno dei pochi rimasti a Vicenza a proporre musica
seria. Elettronica a gogò, dunque, tra febbraio e
marzo, ogni martedì sera. In occasione dello scorso
Natale, è stato annunciato con grande fervore che
gli Mp3 hanno superato nelle vendite i Cd: ci voleva
un genio, per capirlo. Se poi mettiamo in conto gli
S&V INFO POINT:
Info Commerciali: 349.1970263
Web
www.soundandvision.it
Email
[email protected]
Myspace
myspace.com/soundandvisionzine
Facebook
Cercateci tra i gruppi!
scaricamenti illegali (ricordate che chi fa musica
deve anche vivere...) il paragone non esiste
neanche. Mi sembra ieri, quando un amico mi
raccontò – nell'era dei Walkman a cassetta e
dell'appena nato Cd - che il futuro era nei microchip
che avrebbero contenuto in pochi millimetri un
intero album. Adesso siamo ancor più avanti, ma
abbiamo forse perso la magia della musica, proprio
perché spesso è fin troppo facile da ottenere.
Quando si era ragazzini, si doveva risparmiare per
settimane onde riuscire ad acquistare l'ultimo Lp di
questo o quel gruppo, e la lista era sempre
lunghissima. Adesso, la musica di qualità
scarseggia, sembra che nulla di nuovo si riesca a
ottenere... Per gli appassionati come me di prog
rock (questa è una sorta di “outing”...) l'avvento
della musica in digitale ha avuto almeno una
caratteristica oltremodo positiva: non limita la
durata di un brano ai 20/25' di un lato di un Lp.
Esagerato, direte. Non troppo, se si pensa che
moltissimi artisti dovevano dividere i propri lavori
pensando al fattore tempo. Emblematica fu l'uscita,
alla nascita del cd (durata iniziale sui 70', poi arrivati
a 80') di Mike Rutherford, bassista e chitarrista degli
allora seri Genesis: finalmente – disse – si può
comporre senza pensare ai limiti di una facciata di
un album. Così avevano dovuto fare i Marillion con il
loro album più conosciuto, “Misplaced Childhood”,
diviso in due sul disco, ma tutt'uno dal vivo. Queste
annotazioni libere possono far capire come spesso
non solo l'ispirazione, o la tecnica o la preparazione
influenzino la creazione di musica. Spesso anche il
supporto, o anche gli strumenti musicali stessi
caratterizzano gli stili musicali. A proposito, buon
anno e... buona musica!
Anno 5 - N° 59 - Gennaio 2009
Aut. Trib. Bassano d. G. N° 8/03 del 3.09.2003
Direttore Responsabile: Stefano Rossi - Editore: Daniele Pensavalle
Grafica di DJD - Cover : Andrea Blitz Studio (VR) - IconCover: Osvaldo Casanova Officine Vanilla
Redazione: S. Rossi (VI) - Ilaria Rebecchi (VI) - L. Lago (VI) - A. Lo Giudice (VI) -Dunia (VI) - F. Nicolli (VI)
A. Battista (Glasgow) - G. Mari (VI) - MrCury (VI) - D. Bedin aka DjDax (VI) - L. Sartor (TV)
EDITORIALE 1.0
MUSIC
RECENSIONI a cura di DjD
ANTONY AND
THE JOHNSONS
“THE CRYING LIGHT”
Antony Hegarty è un
omaccione alto un paio di
metri e largo un bel po', con
un'espressione fanciullesca e
una voce decisamente fuori dal
normale. L'album, dedicato al
ballerino Kazuo Ohno, parte da
un'ottica diversa rispetto ai
suoi predecessori, mostrando
la crescita artistica di Hegarty.
"The Crying Light" cerca una
dimensione ancor più
profonda e apre all'uomo in
generale e all'universale,
guardando al mondo e alla
natura, ai principi delle cose. I
Johnsons del primo disco
erano un ensemble che faceva
s e nt i re i l p ro p r i o p e s o
caricando d'enfasi i brani.
Quelli del secondo erano
diventati una pop rock band
essenziale - anche se non certo
p o v e ra - p i e ga n d o s i a l
messaggio. "The Crying Light"
presenta invece un Antony
cantautoriale, che recupera
spazio alle orchestrazioni e ne
toglie alla batteria, che
abbandona modelli esterni per
ergersi a proprio modello.
Stupisce la profondità
dell'introversione in cui si
inabissa "One Dove", e la
classe con cui questo avviene.
Stupisce ancor di più il guizzo
con cui la melodia viene fuori
dalla risacca: una nota di piano,
la voce che cambia i giri, i violini
che accompagnano un testo
splendidamente semplice e
credibile. E' il vertice dell'intero
disco, incastonato fra altri due
gioielli atipici quali la
multiforme "Epilepsy Is
Dancing", ricca di cambi di
umore, e l'immaginifica "Kiss
My Name", un inatteso passo
di danza. Gli arrangiamenti
tanto fervidi quanto misurati
ne glorificano la scrittura
mordiba e fantasiosa. La
decina di canzoni di cui si
compone questa sorta di
concept album sul mondo e i
suoi chiaroscuri ("Daylight and
the Sun") fa venire in mente
una delle parole più abusate da
chi parla di musica: artista.
Antony and the Johnsons
trovano la loro sintesi ideale
nel disco più fascinoso, più
elaborato, più consapevole. Se
il lavoro precedente poteva
ben definirsi il manifesto di
Hegarty, "The Crying Light"
mostra quanto ampie possano
essere le vie parallele e quanto
gloriosamente siano
percorribili.
VELVET GOTH
& DARK SH
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MUSIC
REPORT DI Ilaria Rebecchi + FOTO by Ambra
Linea 77 @ New Age -
20 dicembre 2008
Fedeli alla Linea
Linea 77 live? Due ore di
musica, divertimento, energia e
parole penetranti. Se
nell'ultimo singolo della band,
La Nuova Musica Italiana,
accompagnato da un videoclip
in cui i 5 di Venaria (Emiliano
Audisio e Nicola Sangermano voci, Paolo Pavanello - chitarra,
Davide Pavanello - basso e
Christian Montanarella batteria; meglio conosciuti dai
fan e non solo come Emo, Nitto,
CHinaski, Dade e Tozzo), sono
affiancati dai migliori e più
interessanti musicisti italiani
(da Afterhours a Teatro degli
Orrori, passando per Dufresne
e Caparezza), il manifesto
artistico di questa band regina
del crossover del belpaese si
palesa in particolare nei live che
li vedono proprio migliori
persino degli stessi album in
studio. Ad aprire i Linea 77 i
torinesi Arsenico, emergente
band post punk-hc, che
presenta l'album d'esordio,
"Esistono Distanze", che
sviluppa la tematica delle
distanze tra persone, luoghi e
pensieri, tra chitarre dure e
melodie fruibili dotate di
intermezzi screamo. Freschi e
briosi sul palco. Poi Linea 77 che
da Evoluzione, cantata a
squarciagola dal pubblico nelle
sue rime più provocatorie e
reali, passando per brani noti
come Fantasma o la multiforme
Third Moon, hanno illustrato
anche l'ultimo disco (“Horror
Vacui"), dalla corale Sempre
Meglio, alla poetica Penelope,
la possente Grotesque, al primo
singolo di denuncia sociale Il
Mostro a Touch 2.0. Trionfano
live per sonorità toste
affiancate dall'eclettismo della
chitarra e da quell'alternarsi
azzeccato tra le due differenti
voci di Emo e Nitto, nella
s i nto n i a vo ca l e t ra co r i
melodiosi, rap coinvolgente e
screamo accattivante.
L'energia raziocinante che
dipinge la rabbiosa essenza
della società contemporanea e
dell'arte ragionata che
racconta, dichiara e denuncia in
sonorità complesse e varie.
Energici trascinatori!
Linea 77 on line:
Linea 77 - www.myspace.com/linea77
Arsenico - www.myspace.com/arsenico
MUSIC
“STATE A SENTIRE!...” di Ilaria Rebecchi
"The Puritans"
Casador
Una nuova avventura artistica
per l'eclettico Alessandro
Raina. La malinconica voce,
un po' ruvida un po' elettrica,
degli Amor Fou (ed ex Giardini
di Mirò), ritorna con un
raffinato progetto solista,
sotto lo pseudonimo di
Casador, per Homesleep.
Dopo "Colonia Paradi'es"
(1999) e "Nema Fictione",
ecco "The Puritans", un ep
delicato e trasognante, che in
3 canzoni dipinge attraverso
ballate dal sapore folk e
surreale la storia dell'episodio
della spada di Damocle, in una
moderna trasposizione a
veicolare il passaggio dalla
fanciullezza alla maturità
dell'uomo contemporaneo,
tra problematiche e strade da
percorrere. Ascoltando "The
Puritans" si viene assorbiti in
atmosfere rarefatte
magicamente assemblate
attraverso la purezza del
suono, retrò, nobile e
radioheadiano. Così Story Of
Damocles si palesa il in
delicati e semplici versi che in
un'atmosfera sonora
rarefatta si riversano per
sciogliersi in uno stupore
evocativo che apre le porte
alla penetrazione mnemonica
delle stesse liriche ("it will
come a time when my eyes
will disintegrate and fade"). E
la scrittura in inglese sembra
infiammare la vena più
delicata di Casador, che in The
Puritans sfiora la perfezione
nell'evocazione ad occhi
chiusi di immagini autunnali
romantici e d'altri tempi
("wherever you might fall
from grace I might not encode
your signal of decay"). Infine
Vermillion, che ha proprio
nella leggerezza onirica il
proprio punto di forza. E così
("I won't amuse me in the dark
of evanescence and lust I still
have to pay what I cannot do
for you") appaiono dolci
dichiarazioni di debolezza e
forza contemporaneamente.
Un ep in cui si mescolano
esperienze e tecniche, in
paesaggi cinematografici e
fotografie immaginarie di
vita, tra perdizione e
melanconia morbida, nella
splendida arte del sogno
musicale che ci fugge dalla
realtà. Misticismo onirico e
soavità romantica.
Meraviglioso!
"Day & Age"
The Killers
Ecco tornare The Killers con
l'ennesimo grande album,
“Day & Age”. La band di Las
Vegas, capitanata
dall'istrionico Brandon
Flowers, immenso interprete
d a i t o n i t e a t ra l i , p o n e
nell'ultima fatica discografica
tutta l'avanguardia futuristica
di influenze elettroniche,
funky, rock, punk e d'autore. E
il risultato è uno dei migliori
album del 2008. “Day & Age”
ripesca le risonanze
sintetiche di “Hot Fuss” con
maturità, per un'opera popro c k , e p i c a , l u c c i c a n te ,
divertente ed originale. Tra
sintetizzatori cosmici, climax
ascendente e vocalità
t rav o l g e n t e , j a z z , ro c k ,
elettronica e funky, sonorità
'70s e nuove. Da Losing Touch,
un groove che ricopre il
dolore con una patina di
sonorità vaporose. Poi
Human, il primo singolo,
omaggio alla new wave '80s.
Le segue Spaceman, inno alla
Bowie in cui la voce di Flowers
si fa cantabile persino nelle
vette più alte, spiritata ed
eclettica. Joy Ride è pop music
europea ed americana anni
'80, mentre A Dustland
Fairytale è rock elegante
intriso del piano incalzante e
di un crescendo emozionale
cinematografico, magnetica
nell'uso del violoncello. Uno
dei migliori brani dell'album,
e dei Killers. Poi c'è This Is
Your Life, che attraverso una
sostanziosa base di cori tribali
africani e clavicembalo,
ammalia per echi teatrali.
Ancora I Can't Stay, country e
jazz, piena di clavicembalo ed
arpa ed estiva. Neon Tiger
colpisce per poca
ostentazione strumentale e
The World We Live In è un
lieve melodramma in cui la
doppia sovrapposizione della
voce di Flowers vince per
b e l l e z za . I n c h i u s u ra i l
capolavoro Goodnight, Travel
Well, sublimata da una
semplicità apparente ed
intimista, in 6 minuti di sinistri
sospiri cantati di Brandon,
commovente riflessione sul
dolore e sulla morte, fino alla
straziante supplica "stay,
don't leave me, the stars can
wait for your sign, don't signal
now". Senza fiato.“Day & Age”
è un capolavoro popolare,
glam, rock e malinconico.
SIMPLY THE BEST
OGNI FINE SETTIMANA DJ SET
13 GEN - DEGUSTAZIONE PESCE CRUDO
27 GEN - DEGUSTAZIONE CARNE E TARTUFO
ORGANIZZAZIONE CENE E COMPLEANNI SU PRENOTAZIONE
VIA GARIBALDI 26 - LONIGO (VI)
MUSIC
RECE di CAZALE + Intervista di S&V Mag
SHI-SOUND
rock SURVIVORS in bassano del grappa
SYNCOOP
“Professional dreamer”
Scrivo mentre controllo in
cuffia l'andamento generale di
questo “Professional dreamer”
opera prima dei SYNCOOP
band Bassanese che gira da
diverso tempo negli spazi
ristretti a disposizione dei
musicanti residenti. Il
“professional” è azzeccato, nel
senso che per trattarsi di
un'autoproduzione c'è da
leccarsi i baffi, com'è
altrettanto vero che i mezzi
odierni sono alla portata anche
di chi non ha risorse. Qui però
c'è un particolare che non
coincide con la tecnologia: I
Syncoop suonano alla grande e
la prova è la loro ultima
esibizione allo Shindy club,
Totalmente immersi nel loro
viaggio di rabbia e liberazione
usando il modo migliore per
attraversarlo: la musica.
“Bornthenreborn” e “Toy” in
apertura sfruttano al meglio
l'equazione grunge fatta di 4/4
di distorsione punk su tempo
metal con esplosione armonica
e r i l a n c i o, c ' è t u t t a l a
generazione post
Rage/Manson/Nirvana ma il
sound dei Syncoop comincia ad
andare oltre col primo pezzo
“pesante” della raccolta “Slave
of this programme” viaggio
turbolento con una risalita
finale di umore gotico da
brivido. Il “wall of sound”
continua con “The flight” e io
abbasso leggermente il
volume della cuffia per
ascoltare meglio i toni caldi
della voce nel marasma di
frequenze medie quadrilama
che escono dagli auricolari. “If
only i could” è il motivo
m i g l i o re p e r co m p e ra re
questo cd. Alcune raffinatezze
di arrangiamento
specialmente nelle parti
vocali, quella parvenza da hit
che implode su se stesso e
soprattutto l'equilibrio
generale ne fa il loro
capolavoro. A chiusura di
questa gita negli inferi le note
dolenti e malate di “Virginia” ci
lasciano un respiro che si
trasforma subito in affanno,
una ballata sofferta che la
versione demo rende ancor
più dolce e straziante. Gli
elementi dunque sembrano
esserci tutti, un live act
disinvolto e impattante,
un'età che lascia margini
infiniti di crescita e cosa più
importante una capacità
compositiva invidiabile. Ora,
per come la vedo io, è
fondamentale l'elemento
innovativo, l'unica via per
riuscire a fare la differenza.
INTERVISTA ai Syncoop
www.myspace.com/syncoopprogressive
I Syncoop sono una novella
band italiana che si destreggia
tra sonorità hardcore e melodie
fruibili, e che è recentemente
uscita con l'album di debutto
"Professional Dreamer". Ecco
cosa mi hanno raccontato di sé
e della loro musica. Come è
nato “Professional Dreamer”?
"Professional Dreamer" è il
frutto del nostro amore per la
musica, puro, liscio e genuino.
Rappresenta le anime di 4
giovani musicisti in 13
tondeggianti centimetri, anime
che da due anni praticamente
condividono ogni cosa vivano
nella loro vita : sfighe,
fratelli maggiori! Il vostro è un
genere musicale che sembra
s p a z i a re d a l m e ta l - co re
all'hardcore, passando per un
post-punk evoluto.. si può
quindi definire crossover?
Abbiamo sempre suonato
fregandocene del genere che
facevamo, lo vediamo come un
modo per rendere la nostra
musica più sincera,
sicuramente è rock'n' roll e ci
basta questo! Come mai la
scelta di cantare in inglese?
Vediamo la lingua di una band
praticamente come un
ulteriore strumento,
probabilmente il più
espressivo. L'inglese per un
cantante (e per chi ascolta)
risulta sempre affascinante e
vario, e comunque l'italiano
nelle nostre canzoni non
funziona tanto! Ci sono band
italiane o estere con le quali
ambite a suonare in futuro?
Tutte le band con cui abbiamo
avuto l'opportunità di suonare
ci hanno sempre fatto crescere,
rendendoci conto che la varietà
della musica è semplicemente
fantastica! Ovviamente ci sono
molte band con cui ci
piacerebbe dividere i palchi. In
Italia: Subsonica, Elisa, Fine
Before You Came, mentre
all'estero i primi che ci vengono
in mente sono Norma Jean,
quel che rimane dei Korn,
Finch, Gizmachi, Protest the
Hero e Paramore.. Come è nata
la vostra band? Prima dei
Syncoop Pietro(batteria) e
Nicola(basso) suonavano in
una pop band mentre
io(Mattia, voce) e
Stefano(chitarra) suonavamo
in una band metal. Ci siamo
ritrovati in sala prove facendo
c o v e r, e d o p o q u a l c h e
scazzottata per metterci
d'accordo abbiamo cominciato
a comporre e abbiamo trovato
un armonia innata. Agli inizi
abbiamo suonato nei dintorni
di Bassano perché nessuno di
noi aveva la patente e
trasportare la strumentazione
di un'intera band per
chilometri con dei motorini
non è semplice! Adesso stiamo
crescendo.(di Ilaria Rebecchi)
THE FORTY MOOSTACHY
Three Rooms, Some Songs…
Ovvero, “Americana” parte
prima. Il sole batte forte sulla
testa, mentre cammino sul ciglio
della strada, con gli stivali gialli
di sabbia. Non incrocio un
automobilista da ore. Nessun
rumore se non il vento che porta
a spasso polvere e
tumbleweeds. Ma io continuo
ad andare avanti- e devo farlo in
fretta- perché anche solo
voltarsi potrebbe rivelarsi
estremamente pericoloso.
Arizona? Col cavolo, siamo a
Vicenza, patria del trio super
stoner the Forty Moostachy
autori di questo debutto saturo
di distorsioni abrasive, riffoni
pieni, inquietanti sabbie mobili
ritmiche e crunch ipnotici come
il sole della death valley che ti
batte in testa a mezzogiorno. E
con testi che parlano di uomini
in motocicletta che scappano
veloci, inseguiti da mostri con
sette braccia e sette gambe. No,
non mi sono fumato una canna,
sono solo ubriaco spolpo.
di Antonio Lo Giudice
WINE BAR - WI-FI ZONE
VIA BARBIERI 25 - BASSANO DEL GRAPPA (VI)
ESSERI INDUSTRIALI
Ho appena finito di farmi le
pippe su “Post-Punk” di Simon
Reynolds (libro con cui vorrei
essere seppellito, non fosse che
neanche morto entrerei in una
bara) che, oltre a darmi ulteriore
conferma del fatto che la musica
rock ha raggiunto il suo apice a
cavallo tra gli anni '70 e '80 - con
buona pace di tutti i fricchettoni
che ancora ci ammorbano con i
pallosissimi sixties -, si è rivelato
inesauribile fonte di spunti per
nuovi ascolti (di quelli che ti
fanno caricare all'inverosimile il
mulo). Tra le scoperte che mi
hanno più colpito (“piaciuto”
non è il termine esatto- non è
roba che può “piacere” a
persone sane di mente – non
che io lo sia, ovvio, ma qualcuno
vi dovrà pur mettere
sull'avviso!), c'è stata la scena cd
“industriale” che ruotava
attorno a Throbbing Gristle. Non
è agevole oggi dare una
definizione di “industrial”,
tenuto conto che, in passato,
con questo termine è stata
erroneamente definita una
certa scena rock (Nine Inch
Nails, Atari Teenage Riot e, in
parte, anche Rammstein e
Marilyn Manson) caratterizzata
da un abbondante uso dei
campionamenti e ritmi
danzerecci. Ecco, l'”industrial”
vero e proprio usa sì i
campionamenti, ma non è rocke, tanto meno, dance! O meglio,
raggiunge risultati che, alla fine,
possono essere definiti rock, pur
rifiutando alla radice ogni
tradizione legata a questo
genere musicale (robetta come
ritmo, melodia e struttura). E' il
suono di macchinari
sferraglianti, filtrato e trattato
da altre macchine più moderne.
E' il riverbero delle onde sonore
lanciate dentro un tubo. E' la
musica del mondo dominato
dagli androidi in “Terminator” o
“Matrix”. Certo, c'è anche
l'aspetto umano- ma che fa
preferire di gran lunga le
macchine! Titoli di brani dei
Throbbing Gristle come
“Zyklon-B Zombie”, “We Hate
You (little girls)” o “Hamburger
Lady” lasciano intuire di quale
immaginario si nutrissero i
quattro inglesi: pornografia,
pedofilia (meglio se omicida),
sofferenze, violenza e anche
qualche flirt nazistoide
(ostentato più che reale, dato
che si trattava di ex figli dei fiori
col pallino della provocazione).
Musica inumana per temi
inumani (o troppo umani). Sfido
chiunque ad mettere su un
disco dei TG prima di andare a
nanna e poi non avere gli incubi.
Sfido chiunque ad ascoltare
l'idiozia paramilitare di
“ D i s c i p l i n e ” s e n za ave re
attacchi di riso convulso o la
voglia di buttare fuori dalla
finestra il ciddì con tutto lo
stereo attorno. Un obbrobrio,
certo…ma un obbrobrio
seminale, tenuto conto della
quantità “industriale” di gruppi,
dai Depeche Mode fino a quelli
sopra citati, che, influenzati in
qualche modo dai TG, hanno
cominciato a rimpolpare il loro
sound con lamiere percosse,
sibili da acciaieria e riverberi di
dubbia provenienza.
di Antonio Lo Giudice
Il sole filtra appena tra la nebbia e i rami degli alberi, che si abbassano quasi a cercare l'acqua fetida della palude. Me ne resto
acquattato tra le radici e attendo, ascoltando il gracidare delle rane e il ronzio delle zanzare. L'atmosfera è malata, pigra e
appicicaticcia, seppur gravida di un'inspiegabile tensione. Florida? Sbagliato, Pistoia, città di Samuel Katarro (la kappa è un
evidente tributo agli Skiantos), anello mancante tra quel Robert Johnson che aveva venuto l'anima al diavolo e David Thomas,
leader dei Pere Ubu, che la sua anima cercava disperatamente di salvarla nella Cleveland di fine anni '70. “Beach Party” è la
perfetta e paradossale sintesi tra il nerissimo blues del delta e il rumore bianco della new wave più intellettuale. E anche del Nostro
si può dire che canta come un orco a cui non sono scese le palle (definizione non mia per descrivere la voce del Sig. Thomas).
“L’EQUIVOCO PIACERE DI FLAGELLARSI LE ORECCHIE” di A. Lo Giudice
SAMUEL KATARRO
“BEACH PARTY”
MUSIC
MUSIC
“ROCK ICONS” di Ilaria Rebecchi
JANIS JOPLIN
La più grande voce femminile
della storia della musica,
l'essenza bestiale e
melodrammatica della musica,
la prima femminista della storia
del rock e il più immenso
esempio di passione blues: Janis
Joplin. Nata in Texas nel gennaio
del 1943, e cresciuta in
un'abbiente famiglia di Port
A r t h u r, J a n i s , r a g a z z i n a
complessata e complicata,
divenne fin da piccola
appassionata di quel carisma
incisivo della musica blues, per
lei che fino alle scuole superiori
era interessata principalmente
alla pittura. Iniziò a cantare brani
folk e blues, anche per scappare
dalla stasi familiare che la
opprimeva per tensione ed
insofferenza, prima nel coro
cittadino di Port Arthur, ed
inseguito nei club di Houston,
Beaumont e Austin, dove si
t ra sfe r ì p e r f re q u e nta re
l'università vivendo in una
comune, o meglio in “The
Ghetto” ed iniziando già da
allora ad entrare nel mondo
degli ideali della cultura hippy
di cui fu incontrastata regina
musicale. Fin dai suoi esordi
palesò un'unica vocalità rude e
forte, che divenne poi la
perfetta colonna sonora dei
'60s, oltre che emblema
dell'energica emotività
maledetta degli eroi dell'epoca.
Trasferitasi a San Francisco, e
dopo qualche registrazionetributo personale dell'artista
alla sua musa ispiratrice Bessie
Smith (uscito postumo), nel
1964 Janis Joplin registrò
insieme all'amico (e futuro
c h i t a r r i s t a d e i J e f fe rs o n
Airplane), Jorma Kaukonen, 7
pezzi blues con, come
sottofondo, il battere dei tasti di
una macchina da scrivere (da cui
il titolo “The Typewriter Tape”),
tra cui Trouble In Mind, Nobody
Knows You When You're Down
And Out e Hesitation Blues. Due
anni dopo, nel 1966, Janis entrò
nella band Big Brother and the
Holding Company su
suggerimento dell'amico Chet
Helms, manager della band che
cercava una voce femminile. La
miscela esplosiva creata dalla
fusione del rude blues del
gruppo con la carismatica ed
abrasiva voce di Janis si rivelò un
successo, al punto da far
conoscere da subito la band fino
a che, nel 1967, vennero
chiamati ad esibirsi al
celeberrimo rock Festival di
Monterey. Janis ebbe la propria
esaltazione personale durante il
Fe s t i va l , p r e s e n t a n d o l a
canzone Ball And Chain, e
spiccando incontrastata per
q u e l l o s t i l e c a r i s m a t i c o,
doloroso e passionale nel
cantato ispirato alla potenza
nera blues e al folk più incisivo,
raffinato da quelle estensioni
vocali mai sentite fino ad allora,
capaci di stravolgere ogni brano
da Janis interpretato in perfetto
stile Flower Power. La sua era
musica che penetrava senza
dosature nello spirito
dell'ascoltatore, straziandolo di
rabbia e malinconia e vincendo
per fascino innovatore al punto
che tutto il pubblico e la critica
del festival venne turbato
amabilmente da quella giovane
ra ga z za s e m i - s co n o s c i u ta
capace di sprigionare emozioni
con il solo suono accattivante
della propria meravigliosa voce,
e, soprattutto, al punto da
stravolgere la cultura maschile
dell'epoca che vedeva unici
trionfatori dei palchi gli uomini
rock del mondo. Arrivò così il
disco d'esordio omonimo della
Big Brother And The Holding
Company band a cui fece
seguito una numerosa serie di
concerti in tutti gli Stati Uniti.
Nel 1968 registrò il secondo
album del gruppo, “Cheap
Thrills”, nel quale emersero per
intensità e stupore sonoro
capolavori della musica quali
l'universale Piece Of My Heart
(“.. Have another little piece of
my heart now, baby, You know
you got it if it makes you feel
good..”). e la versione reinventata dalla Joplin in maniera
più che mai straziante e potente
del brano Summertime di
George Gershwin. Nel 1969, si
allontanò dalla band mossa dal
furore e dal successo che la
circondavano rendendola
regina della musica ed alter-ego
di nomi come Jim Morrison e
Mick Jagger, fino all'apice
raggiunto con la memorabile ed
immortale performance a
Woodstock. Con i musicisti della
Kozmic Blues Band (tra cui una
sessione di fiati ed un ex Big
Brother, ovvero il chitarrista
Sam Andrew) pubblicò il primo
album per la Columbia, “I Got
Dem Ol' Kozimic Blues Again
Mama!”, album che vide Janis
affiancata da una band dal
sound più pulito e buono, ma
spesso concentrata verso un
soul-rock forzato e meno
incisivo, ma che comprendeva
pezzi storici come Little Girl
Blue, Work Me Lord e Try in
particolare, brano dotato di una
carica commovente e possente.
Era per Janis un momento di
radicale importanza e novità,
altalenante tra la volontà di
allontanarsi da quella vita fatta
di illusioni devianti, da lei stessa
dipinto nella frase “Quando
sono sul palco faccio l'amore
con ventimila persone, poi
torno a casa da sola”, e quella
stessa solitudine affascinante e
pericolosa che la portò a
collezionare amori sbagliati ed
eccessi tra dipendenza ed
alcolismo. Nell'era del rock
psichedelico, inattaccabile da
compromessi e puro, in cui le
bande avevano l'assoluto
controllo della loro musica, al
colo fine dell'espressione della
propria auto-esplorazione, il
timbro glacialmente passionale
ed infuocato di Janis penetrava
senza respiro nell'assoluzione
divina e macabra dell'infinita
disperazione personale, tra
lamenti, sospiri, urla strazianti a
dipingere la rabbia furente delle
note peccaminose che la
veicolavano come antidoto ad
una più rovente e magnetica
sostanza psicologica dell'artista,
così invasa nella più
raccapricciante oscurità della
solitudine. Cantare era la via di
fuga, la soluzione, l'arma di
difesa, lo spiraglio luminoso e
puro per la sua così ferita anima
tormentata, e la sua voce ne era
manifesto, corpo, amore,
violenza e sangue. La
passionalità di Janis nel cantare
come nella vita non si placò con
la KBB, al punto che cambiò
nuovamente band formando,
all'inizio del 1970, la Full-Tilt
Boogie Band, una formazione
più versatile e meglio composta
che le permise di registrare il
capolavoro della sua carriera
“Pearl” (album prodotto da quel
Paul Rothschild che aveva
p o te n z i a t o l e a t m o s fe re
misteriose ed oniriche dei Doors
che uscì però solo qualche mese
dopo al sua scomparsa e che
portava in titolo il soprannome
di Janis per gli amici più cari).
“Pearl” è un mix di tutto e nulla,
tra soul, folk, rock, psichedelica,
romanticismo e blues, tutto
questo e molto di più. Il singolo
da esso estrapolato, in vetta alla
classifica USA come mai non
accade a Janis in vita, ovvero
quella Me And Bobby McGee di
Kris Kristofferson, insieme alla
ben nota e struggente Cry Baby,
all'umoristica Mercedez Benz e
a Get It While You Can elevarono
la regina del blues a miglior
interprete blues-rock femminile
ad oggi insuperabile. Il 4 ottobre
del 1970 venne trovata senza
vita, a soli 27 anni, in una stanza
del Landmark Hotel di
Hollywood, a 15 giorni di
distanza dall'amico e mito Jimi
Hendrix, stroncata da
un'overdose di eroina, e come
da miglior finale della più
appassionata vita rock, le sue
ceneri vennero lasciate al vento
sull'Oceano lungo la costa
americana. Qualche settimana
prima di lasciare la vita Janis
profeticamente acquistò la
macabra e profetica lapide della
tomba di Bessie Smith, la sua
musa ispiratrice. Si interruppe
così tragicamente la breve e
pregna esistenza della voce più
appassionata e straziante della
musica moderna, che sapeva
unire dolcezza e tenerezza a
malinconia e rock, psichedelia
ed inquietudine, dolore e
tormento a ruvidità nel fuoco
incessante che animò lo spirito
ardente dell'incontrastata ed
unica sacerdotessa della
musica, che seppe attraverso la
propria esperienza e vita e
grazie ai doni meravigliosi delle
sue interpretazioni, ispirare
generazioni di donne rock, su
tutte Patti Smith. Janis inaugurò
così la stagione delle cantanti
sexy, rock e sfrontate, anche giù
dal palco, aprendo le porte ad
u n n u o v o s c e n a r i o ro c k
femminile ed inventando un
imponente stile vocale, poi
imitato da centinaia di interpreti
fino ai giorni nostri. Stupore
vocale di scintille e profezie di
dolore e vita, come nell'ultimo
brano di Janis, che celava la più
rivelatrice delle profezie:
“Buried alive in blues”, sepolta
viva nel blues.
HTTP://WWW.OFFICIALJANIS.COM
MUSIC
REPORT DI Ilaria Rebecchi + FOTO by Ambra
AFTERHOURS
@ NEW AGE - 30 Novembre 2008
Strategie afterhoursiane
Quando la magia musicale si fa
spirito attivo e reattivo che
incorpora le anime. Afterhours:
la band che in vent'anni di
carriera ha regalato meraviglie
sonore nel panorama
alternative italiano, tra rock,
grunge e sperimentazione,
post-punk e momenti noise. I
sei milanesi capitanati da
Manuel Agnelli (Roberto
Dell'Era - basso, Giorgio
CIccarelli - chitarra, Giorgio
Prette - batteria, Rodrigo
D'Erasmo - violino e Enrico
Gabrielli - tastiere, sax, flauto)
salgono sul palco del New Age
tra gli applausi della folla. Ed è
l'inizio della creazione
dell'opera d'arte. Questa nuova
formazione afterhoursiana
(che vede dal 2005 l'ingresso di
Dell'Era, dal 2006 quello del
polistrumentista e giovane
Gabrielli e da quest'anno il
violino passionale di
D'Erasmo), sembra proprio
quella di maggiore equilibrio
tra le varie che nel corso degli
anni hanno calcato i palchi con
questa bandiera. A ragion
veduta infatti, la band è reduce
da un mini tour negli states,
dove si è esibita, tra gli altri, a
Toronto e New York. Ed eccoli
palesare pillole di maestria, alla
faccia di chi ancora non li ama e
di chi osa dire che gli Afterhours
sono noiosi. Tre ore ininterrotte
di musica, tra i brani più vecchi,
e storici, come Bye Bye Bombay,
Strategie e L'Estate, agli ultimi
pezzi del più recente album, "I
Milanesi Ammazzano Il
Sabato", probabilmente il più
difficile della carriera intera
della band. A partire da quella
scintillante cover dei Nirvana
(You Know You're Right) che il
Manuelone nazionale ha
presentato anche all'Università
d i To r i n o i n a c u st i co i l
pomeriggio prima del suo
grandioso concerto al Torino
Traffic Free Festival al fianco di
Patti Smith. Meravigliosa,
grunge, sofferta. Gli Afterhours,
magistralmente trainati dal loro
istrionico frontman (che
nonostante ideatore, voce,
chitarra ed autore dei testi,
riesce a non rubare
completamente la scena ai
compagni di band), orchestrano
nel corso dei minuti, canzone
dopo canzone, un
considerevole numero di
strumenti d'ogni genere, del
resto è anche l'eclettismo
strumentale delle canzoni a
renderle così piacevolmente
distorte ed accattivanti. Velvet
Underground del nuovo secolo,
tra provocazione, malinconia,
disillusione e sensualità. E il
pubblico, ad ogni live, si
infiamma. E del resto si sta
parlando della più importante
band italiana, quella che,
insieme ai Marlene Kuntz, ha
saputo coltivare perle dal
fango, uscendo nel corso degli
anni, dal marasma italiano
musicale, e spiccando per
poesia, energia, fervore ed
originalità. Grandiosa
l'interpretazione di Il Sangue Di
Giuda, e di Tutti Gli Uomini Del
Presidente, pezzo tratto dal più
recente album e cantato dal
bassista Roberto Dell'Era.
Chitarre rocciose, voce maschia
e ruvida, violenza travolgente
sugli strumenti, ritmi
i n d o m a b i l i , f l a u t i s o av i ,
sassofoni sensuali, violini
ammalianti, malinconici e
sofferti. Afterhours: superbi.
RISTORANTE - WINE BAR
16 GENNAIO
LARRY
N e i l Y o u n g Tr i b u t e
23 GENNAIO
TRIO DE JANEIRO
latino americano
30 GENNAIO
DARK SYMPHONY
E v a n e s c e n c e Tr i b u t e
6 FEBBRAIO
GHOST WAY DUO
pop 80
Tutti i Mercoledi’ sera
“Gnoccolada”! Assaggi di gnocchi
a Euro 15 (Menu’ Fisso)
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MUSIC
a cura di Antonio Lo Giudice
CLEOPATRAS+Creesyvegins
(PunkyReaggaePub 27.12.2008)
Le Cleopatras salveranno il
rock? Di certo hanno salvato
il mio fine settimana! Non mi
girava per niente bene
(depressione post natalizia?
bilanci di fine anno? seghe
mentali?), sarebbe
continuata a girarmi male e,
mentre scrivo, non hanno
ancora smesso di girarmi!
Ve n e rd ì p o m e r i g g i o a l
PunkyReggae di Liedolo,
dove fanno sempre gran
concerti nonostante gli orari
infelici, finalmente un di
raggio di sole! Dopo il buon
hardcore californiano dei
Creesyvegins (che, però,
d e c i s a m e nte n o n s o n o
californiani!), ecco piombare
sul palco (palco?) le
Cleopatras: cinque
cazzutissime fanciulle
toscane in minigonna zebrata
(purtroppo con i collant sotto
visto il freddo), camicetta,
cravatte rosse e corna
fluorescenti in testa che mi
hanno regalato uno dei
concerti più divertenti del
2008. Garage rozzo, energico
e sensuale suonato con grinta
e personalità. In poco più di
un'oretta di spettacolo, le
re g i n e e g i z i a n e h a n n o
mitragliato ottimi brani
autografi alternati a cover di
livello stellare (“Real Wild
Child” di Jerry Lee Lewis!
“Walk Like an Egyptian” delle
Bangles!! “Mongoloid” dei
Devo !!!! “Lamette” della
Rettore !!!!!!!! Ho finito i
punti esclamativi.). Peccato
che non si era in tanti e
peccato che quei pochi
avessero il culo piombato e
non ballassero. Ah, ma loro se
ne sono fregate e ci hanno
dato dentro- specie la
fichissima cantante e la
batterista dalle urla feroci. Mi
sarei divertito anche se fossi
stato il solo in sala (no, non in
quel senso, maledetti
maliziosi - e poi chi cacchio
sono, Rocco Siffredi? Lobo
l'Ultimo Czarniano? Lemmy
d o p o u n a s u p p o sta d i
viagra?). A fine concerto, mi
hanno detto che non sono
riuscite a finire la scaletta.
Motivo in più per sperare che
tornino da queste parti al più
presto e, magari stavolta,
davanti ad un pubblico meno
ibernato.
MUSIC
a cura di Ilaria Rebecchi
VICENZA COME LONDRA
BRAINSTORMING SULLA NUOVA SCENA MUSICALE VICENTINA
Una grossa quantità di eventi
musicali sta rinvigorendo la
materia artistica della piccola
perla veneta, troppo spesso
dimenticata, in un
entusiasmante incrocio di
culture musicali differenti,
dall'hardcore al punk, dal poprock all'elettronica.
Occasional Disaster Booking,
ovvero Alberto ed Enrico
(batterista dei punk-rock
Argetti), in pochi mesi ha
modificato l'assetto della città,
creando eventi musicali in cui
far esibire band italiane ed
estere. L'o.d.b. ha visto nei
mesi passati il susseguirsi di
realtà punk-rock registrando
costantemente il pienone,
dagli americani Off With Their
Heads, ai rock-blues berlinesi
Evilmrsod, dai post hardcore
usa Git Some ai pop-rock
svedesi Holmes, gli inglesi
punkeg gianti The Living
Daylights e la nota band punk
di Richmond Smoke Or Fire. La
lista di appuntamenti che
l'o.d.b. prevede per i prossimi
mesi i milanesi AIM, band nota
soprattutto all'estero, il
prossimo 24 gennaio, gli
olandesi Smash The Statues e i
powerpop britannici Buck
Brothers. Global Beat è invece
Filippo Mursia, abile dj (In My
Bedroom e Granturismo) ed
organizzatore di eventi di
musica elettronica, in
modalità innovative che
sfociano dalla scontata idea di
dj-set, anteponendovi la
performance live ed unendovi
visual art e fotografia. A ciò si
aggiunga il fatto che ha
organizzato concerti con grossi
nomi della scena mondiale
(come la star di Los Angeles
Daedelus che ha avuto l'onore
di suonare una canzone in
supporto a Barak Obama, e
Jimmi Edgar), e un recente
concerto dei B_Co.Me in
occasione della “Settimana
della Lingua Italiana nel
Mondo” in Angola. Global Beat
si occupa di concerti sia
Vicenza che a Milano ed oltre.
Filippo sogna anche un grande
concerto di raffinata ricerca
elettronica nelle esclusive
location storiche della città,
come il Teatro Olimpico o
Piazza dei Signori. Freemosh
Team è invece una squadra di
amanti dell'hardcore, che
Alberto ha raggruppato con lo
scopo far a suonare nella sua
città le band dei suoi maggiori
ascolti. Così Freemosh è
diventata una vera e propria
organizzazione che si nutre di
hardcore proprio in una città in
cui la maggiore tendenza
musicale si inclina verso
questo genere. Dopo un
rodaggio di circa un anno, da
fine maggio 2008 con
maggiore assiduità, Freemosh
ha visto esibirsi band di fama
mondiale come i californiani
The Warriors, i milanesi La
Crisi, i Concrete Block from
Torino, i Trapped Under Ice e i
londinesi Dirty Money, ad
esempio. Nei prossimi mesi il
Freemosh avrà i romani To Kill,
gli americani Bishop e
Kingdom e i tedeschi Ritual.
Dulcis in fundo Alternative
Night, ovvero un gruppo di
amici con una viscerale
passione per la musica, che
organizzano eventi con lo
scopo di unire i live di band
regine del panorama italiano
in particolare, dal rock al punk
toccando l'hip-hop e il reggae,
a dj set alternativi pre e post
concerto, in modo da
concentrare in un unico
spazio e tempo varie forme
musicali insieme. Si
prevedono nomi come
Caparezza, Linea77 e Tre
Allegri Ragazzi Morti, e
l'Alternative è riuscita a far
suonare già Forty Winks,
Fratelli Calafuria, dj-set Emo
(Linea77), The Electric
Diorama e dj-set Olly (The Fire
e Shandon). 4 proposte
c re at i ve , s p o nta n e e e d
interessanti, che elevano
Vicenza tra le più attive realtà
musicali d'Italia. Alla faccia di
chi dice che in città non c'è
nulla e di chi pensa che la
musica sia solo quella passata
in tv. Svegliatevi, prendete
esempio e fatevi una cultura!
VICENZA
Occasional Disaster Booking: www.myspace.com/occasionalbooking
Global Beat: www.myspace.com/globalbeatevent
Freemosh Team: www.myspace.com/freemoshteam
Alternative Night: www.myspace.com/alternativenightvi
MUSIC
Intervista esclusiva di Lara Lago
abitualmente come fonico per
gli States pur producendo dal
suo Studiobeat di Treviso.
Sound&Vision l'ha intervistato
pochi giorni prima di una sua
nuova partenza per l'America,
"questa volta anche Los Angeles
e Miami e non solo New York",
per scoprire che "la prima volta
che ho registrato degli archi mi
sono commosso". S&V: Quanto
è cambiato da quando hai fatto
venire alla luce Studiobeat? Ho
West, Jay-Z, Redman, The imparato moltissimo da un
Dilated Peoples, Jennifer Lopez sacco di esperienze (anche
o addirittura mixare il nuovo all'estero) che mi hanno
disco di 88 Keys. E' successo a p e r m e s s o d i a m p l i a r e
Maurizio Sera, in arte Irko, un tantissimo il mio bagaglio. In
ragazzo italiano che lavora origine ho aperto una piccola
IRKO:UN ITALIANO IN AMERICA
Guadagnarsi un frammento di
cielo d'oltreoceano si può.
Serve la capacità di captare il
ritmo dei tempi e soprattutto il
loro suono. E si può arrivare a
collaborare agli album di Kanye
realtà che era destinata alla
registrazione di piccoli progetti
e piano piano sono arrivato a
fare cose molto piu grosse.
Posso dire che sono molto
soddisfatto anche se quello che
ho fatto, ad oggi, è solo una
piccola parte del mio grande
progetto. S&V: Quali sono le 3
caratteristiche fondamentali
che deve avere un fonico oggi?
Quali le 3 per un produttore?
Per un fonico conta avere una
preparazione scolastica di alto
livello, essere imprenditore,
sapere rapportarsi col
prossimo. Per un produttore
invece essere al passo coi
tempi, conoscere la musica e
nuovo
ASTRA
Bar
STATO DI FESTINA PERMANENTE
SAB 10 NESTA KING (Acoustic Reggae)
SAB 17 LUBJAN (Acoustic Folk)
Contra barche - VI
SAB 24 BLUE VELVET (LOUNGE JAZZ)
SAB 31 ACOUSTIC SPIRIT (BLUES-FOLK)
UNICO PUNTO UFFICIALE DI RITROVO, IN ITALIA, DELLA LOGGIA DEL LEOPARDO
ancora sapere rapportarsi col
prossimo. S&V: Come mai
secondo te dalle sonorità della
Golden Era ci si sta dirigendo
sempre più verso il south? Il
business della Musica si chiama
Industria perche produce e
vende beni richiesti. l'Hip-Hop
diventa mainstream ed ecco che
non sono piu solo gli otto milioni
di New York-esi il bacino di
utenza del genere. Ma 300
milioni di Americani.
Proporzionalmente New York è
ben poco rispetto a tutto il
resto. Ed ecco che ci vende di piu
il mixtape di un Lil flip piu che un
album di un Eric Sermon.
L'industria discografica quindi
inizia a spingere di più il suono
che vende di più, quello nel
quale piu clienti si identificano.
Anni dopo piace di più (in tutto il
Mondo) quello che i colossi
americani spingono. Questo
tipo di cosa si ritrova in
qualunque altro mercato, vedi il
mercato automobilistico o
quello delle comunicazioni.
L'offerta cambia in base alla
richiesta.
S&V: Cosa si
guadagna e cosa si perde dal
suono di uno strumento al
campionatore? Ci racconti le
motivazioni che si celano dietro
al tuo preferire l'analogico? Il
campionatore è una macchina,
lo strumento è vero ed è
suonato da un uomo. Serve
davvero che spieghi la
differenza?! Gli strumenti veri
sono una figata. Così giusto per
dirne una, la prima volta che ho
registrato degli archi io mi sono
commosso. S&V: Qual è la
differenza più grande tra il
mercato discografico europeo,
italiano nello specifico, e quello
d'oltre oceano? Le dinamiche
sono quelle ma la maggiore
dimensione del mercato
Americano determina che la
selezione naturale abbia dei
livelli più alti che qui. S&V:
Un'esperienza di
collaborazione che vorresti fare
in futuro? il ricordo più
piacevole di una collaborazione
già fatta. Ci sono un sacco di
artisti con cui vorrei lavorare,
troppi per nominarli. Una per
tutti Santogold. La maggior
parte dei lavori che faccio
lasciano un ottimo sapore in
mente! In qualche modo riesco
ad attrarre bella gente! S&V: Per
questo nuovo anno appena
iniziato S&V ti vuole regalare un
v i a g getto s u M a r te , c h e
ovviamente tu accetterai ma
con l'unico patto di poter
produrre un buon beat nel
frattempo... Ti concediamo di
portare al massimo 5 fonti di
i s p i ra z i o n e , c o s a s c e g l i ?
Mi porto gli anni '70, una
manciata di musicisti e spero di
tornare piu facilmente di Arnold
Schwarzenegger in Atto di forza!
MUSIC
Intervista eclusiva di Ilaria Rebecchi
SUPER ELASTIC BUBBLE PLASTIC
S&V EXCLUSIVE REVIEW + INTERVIEW
www.myspace.com/superelasticbubbleplastic
I Super Elastic Bubble Plastic,
rock band mantovana
composta da Gionata Mirai
( vo c e , c h i ta r ra ) , G i a n n i
Morandini (basso) e Alessio
Capra (batteria), che, grazie ad
una particolare incisività
magnetica di testi ben pensati
e sonorità accattivanti, si è
guadagnata un posto
importante nel panorama
indie-rock italiano, è fresca
dell'uscita della terza fatica
discografica, “Chances”, il
nuovo manifesto della band,
che riassume la passionalità
più ardente del rock tra
riflessioni e vita, con quella
vocalità ruvida ed avvolgente
che ne corona i messaggi. Ho
incontrato la band in
occasione del JestraiRock, per
un live tra successi passati e
novità. S&V: “Chances” è il
vostro ultimo album. Avete
voglia di parlarmene un po'?
Gionata: Chances significa
opportunità e possibilità,
colte, perse o sopravvalutate.
Il disco un'opportunità. Si
parla di amore, sesso, politica,
forza, addirittura di ottimismo.
L'ultima traccia, “A Tale From
The Bottom”, è un brano molto
atipico, con fiati e mandolini e
ottimismo come a lasciare un
finale luminoso, cosa molto
strana perché di norma io
scrivo quando sono
particolarmente pessimista o
pensieroso. S&V: C'è un brano
di “Chances” sul quale
puntereste maggiormente?
Gionata: Ogni canzone suona
in modo autonomo e c'è poca
omogeneità a livello di suoni,
ma molta continuità per il
mood. E' un disco nudo e
sincero. Ci siamo noi nel bene e
nel male. E' registrato bene ma
con dei difetti. Credo che la
perfezione sia molto noiosa.
S&V: Quindi “Chances” è un
disco molto più vero e maturo
rispetto a “Small Rooms” e a
“The Swindler”? Gionata: Il
primo era molto ingenuo, il
secondo un po' pauroso. Ora
siamo più vecchi e con più
esperienza e non abbiamo
paura di dimostrare ciò che
siamo. S&V: “Chances” è un
disco autoprodotto e che non
vede la collaborazione di
Giulio Favero... Alessio: E' stato
un passaggio obbligato e
coraggioso. Avevamo voglia di
metterci in gioco e di provare a
proporci senza alcun tipo di
filtro. Questo è il nostro suono
al 100%. S&V: Gionata, la tua
esperienza ne Il Teatro Degli
Orrori come ha inciso nei
SEBP? Gionata: Lavorare con
personaggi che vivono nella
musica da molto più tempo di
me è meraviglioso. Pierpaolo
Capovilla è un maestro. Io ho
cercato di trasmettere tutto ai
miei compagni di band oltre che
applicarmi con devozione e
costanza nella ma vita
quotidiana. E' un lavoro molto
difficile ed intenso, ma è la
strada giusta. S&V: Che mi dite
della musica in Italia? Gionata:
Ci sono realtà più che scene.
Non c'è un effettivo scambio tra
artisti, non c'è solidarietà né
sodalizi né aiuti tra band o
et i c h ette . C i s o n o ta nte
proposte musicali, ma poca
comunicazione, pochi locali e
soprattutto band che valgono
poco. Fare il musicista in Italia
oggi è un lavoro duro, spesso
senza troppe gratificazioni,
perciò o si smette o si investe in
ciò che più si ama. E' durissima,
ma è l'unica strada.
GRATIS!!!
Sound & Vision ti dà la possibilità di vincere 2
biglietti per il concerto dei Super Elastic Bubble
Plastic al New Age Club. Per partecipare manda
una mail a [email protected] oppure a
[email protected] con nome, località e
come oggetto "MI MANDA SOUND & VISION".
MUSIC
Recensione a cura di Ilaria Rebecchi
"Chances"
Super Elastic Bubble Plastic
Etichetta:
Super Fake
genere:
rock-noise-hardcore
voto: 8+
Che i Super Elastic Bubble
Plastic fossero maestri
dell'arte rock nella cesellatura
di un sound compatto e reale
come straziante ed oscuro, era
cosa già ben nota. “Chances”, il
terzo album della band
mantovana, ne è l'esaltazione
totale nella complessità ruvida
di testi lacrimosi e fascinosi,
concretizzati da scariche
adrenaliniche strumentali e
vocalità matura, focosa ed
esistenziale. Dall'esplosiva
Someone Nice To Kiss, alla
Refused, a Like The Sea,
fruibile, o al singolone Fake
Queen veloce ed adrenalinica,
tra influenze noise e hard, e
New Personalities a donare
respiro all'emotività sofferta.
Segue l'epifania lirica di Lovers
Heart, una ballata dolorosa
che dipinge tra sbalzi rock e
liriche strazianti la morte di un
amore. Poi Mister P, post
punk, Travis rocciosa, e Young
Shark, per oltre 6 minuti di
visioni cinematografiche e
sincerità nuda e cruda. What
Else è coronata dall'eterna
voce di Gionata, magnifico
interprete della purezza
musicale tra noise inquieto e
rock appassionato. In chiusura
Bad News, altalenante e
dotata di un conturbante
intermezzo di violino, e A Tale
From The Bottom,
l'incantevole saluto della band
arricchito dalla miscela di
svariati strumenti, tra folk,
c o u n t r y, r o c k , c a n z o n e
d'autore ed ipnotismo
raffinato. Potenza, lacrime,
sudore, passione, velocità,
addii e misteri sonori. Da non
perdere!
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BIRRE SCELTE
WINE BAR
DJ SET
COCKTAIL BAR
FOOD
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“Sabotage it's Louder than Loud!”
Incastonato all'interno della
Basilica Palladiana nel cuore del
salotto vicentino tra antico e
moderno, il Borsa caffè, in una
nuova veste propone arte, musica,
un ottima selezione di vini
accompagnati da cicchetti e
tartine, splendidi piatti freddi,
formaggi e innovative insalate. Alla
s e ra fa n t a s i o s i c o ck t a i l s
movimentati da atmosfere musicali
dal vivo e selezioni di mix
elettronici dei nostri Countermove
resident DJ's.
Chiuso Mercoledì
Il centro di Vicenza, al centro del
mondo, nel centro della musica!
“Nuovo Bar Astra” powered by his
eclectic owner Mopi and his
amazing staff. Music every day,
music every night ,,, music inside.
Taste us and you never forget us!
Peace & Love!Da non perdere i
mitici concerti e dj set aperitivo.
Chiuso Lunedì
Locale storico di Vicenza che da
anni allieta e propone importanti
novità. JND Festival Electronic
Music, che ha portato il Sartea a
livelli internazionali grazie ad una
selezione ricercata di djs di ottimo
livello provenienti dai Clubs di
Berlino, New York e Londra.
Ambiente liberty, affascinante e
ricercato che risalta la qualità del
servizio.
Chiuso Lunedì
LIVE MUSIC
BIRRE SCELTE
WINE BAR
DJ SET
COCKTAIL BAR
FOOD
SELECTED S&V
NEW
OSTERIA DEL TEMPO PERSO
WINE ENOTECA
YOURBAN
RISIGO
Via Paolo Lioy 36 (VI)
Tel. 340.2113919
Via Garibaldi - Lonigo (VI)
Via 51° Stormo - Thiene (VI)
Tel. 0445.374482
Via dell’Industria - Piovene(VI)
Tel. 0445.650005
ARCI
L'Osteria del Tempo Perso unisce
l'esigenza del pranzo veloce con
quella di una cena tranquilla a base
di bruschette e piatti locali. Ogni
giovedì si serve Trippe alla Veneta
ed ogni Venerdi “Baccalà alla
Vicentina” ad un prezzo fisso molto
conveniente. La Carta Vini è ricca e
prevede tutte etichette di prestigio:
cicchetti e spuncioti vengono creati
al momenti in abbinamento al vino
scelto e secondo l'estro dell'oste.
Disponibile per feste di laurea e
feste a tema.
Chiuso la Domenica.
Wine Enoteca quest’anno si fa in
due! La parte “vecchia” è rimasta
per gli amanti della degustazione
vini e degli assaggi di formaggi
francesi e delle ottime cruditè di
pesce. La seconda e nuovissima
sala è per gli amanti dai cocktails
e della ottima musica proposta
ogni ven, sab e dom da selezionati
djs. Lo spazio esterno ricavato
nella galleria vi sorprenderà! La
qualità dai vini non si discute:
sono cento le etichette in
mescita. Passate una serata al
Wine! Diventerà il vostro locale
per sempre!
Yourban Music Club è la vera nuova
proposta in provincia. Uno spazio
polifunzionale che ospitarà una
ampia programmazione con DjSet
e Live. Ma non solo: all’interno 4
sale prova insonorizzate ed
attrezzate a disposizione dei
gruppi, un bar sempre attivo e
ampio spazio ad ogni forma di
espressione artistica. Per tutti noi
fuori da ogni schema ma dentro la
YOURBAN Culture.
www.yourban.org
Aperto Venerdì e Sabato
Risigo..Locale ricercato, curato in
ogni particolare vi offre una pausa
pranzo con menù a prezzo fisso in
un ambiente rilassante. Vi propone
serate tranquille accompagnate da
una cucina tradizionale stagionale.
Alla sera, nell’atmosfera giusta,
potrete cenare abbinando ai piatti
scelti ottimi vini o con ottime birre
in bottiglia.
Chiuso Domenica
SHINDY CLUB
WHY NOT?
CONTRA’ GRANDA
MONTE CROCETTA
Via S. Giorgio - Bassano (VI)
Tel. 0424.500.000
Via Roma - Bassano (VI)
Via Barbieri 25 - Bassano (VI)
Info 347.7597201
Loc. Monte Crocetta
Bassano (VI) - Tel. 0424.502017
Lo Shindy Club da trent’anni è la
discoteca dei bassanesi doc,
informale ed “alternativa” offre
serate di vario genere: il venerdì
concerti live, il Sabato rock puro al
primo piano, e musica elettronica
nell’ Electric Ballroom. Avete
presente la pubblicità “cosa
sarebbe il mondo senza la
Nutella?” Decisamente si abbina a
“cosa sarebbe Bassano senza lo
Shindy!”. Enjoy! .
Aperto Venerdì e Sabato
Chi non rimane ipnotizzato dal
brillìo di un cocktail appena
versato in un bicchiere? Prima o
dopo cena e anche durante i
pomeriggi più lunghi e noiosi il
Why Not Cafè è un"porto franco"
per la gioventù bassanese. Questo
lounge bar, rosso come un Negroni
e dorato come uno Stinger, può
aggiungere brio alla tua serata
grazie anche a un ricco dj-set.
Chiuso Lunedì
Alla mattina ottime colazioni a
base di spremute e centrifughe di
frutta fresca, a mezzogiorno e sera
a far compagnia agli aperitivi :
gustosi tramezzini, stuzzichini e
bruschette. Speciale il Venerdì e
Sabato con ricercati cocktails e
sangria accompagnati dalla
selezione musicali dei djs.
Disponibile per feste private.
Chiuso Lunedì
L’Osteria Moderna Monte Cruz si
trova a “20 metri al di sopra
dell’energia negativa”. A pochi
passi dal centro storico, immersa
in un’oasi verde, offre un
suggestivo panorama su Bassano
d. G.. Una parte del locale è
arredata in stile “liberty”, mentre
l’altra addobbata con rarissime
locandine dei film horror degli anni
‘50. Da maggio a settembre con le
mod session dj set. “Un villaggio
senza musica, è un villaggio
morto”.
Chiuso Lunedì
LIVE MUSIC
BIRRE SCELTE
WINE BAR
DJ SET
COCKTAIL BAR
FOOD
SELECTED S&V
JACK THE RIPPER
LA LOGGIA
ZWEIBAR
PUNKY REGGAE PUB
Via Nuova 9 - Roncà - Verona
Tel 045.9971260
Corso Guà - Cologna Veneta
Verona - Tel. 0442 410 41
Via Ponte Pagnano - Asolo
Treviso - Tel 0423.952761
Via Barbarigo 15
Liedolo di S. Zenone
Un vero tempio del Rock! Un punto
d'incontro obbligatorio per la
buona musica.Da qui sono
passate le migliori band
underground del pianeta e se Elvis
fosse ancora vivo dopo Las Vegas
avrebbe scelto questo posto per
esibirsi.Il Jack The Ripper è
alternativo,fuori dal mucchio,
inossidabile, una garanzia di
qualità e continuità. Rochenròl !!
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Situato nel centro storico di
Cologna Veneta Il Loggia cafè è un
perfetto punto di partenza per la
vostra serata. Tutti i week-end
con i migliori D.j. set.
Chiuso il Lunedì
Z we i b a r I s t Wu n d e r b a r !
Ristorante non convenzionale con
menù che cambia spesso e
accompagnato da ottimi vini.
Cocktail fatti a regola d' arte e
snack diversi dai soliti, in più...... la
Nostra Musica (vedi Rock Cafe).
Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all'
affettato al coltello, fino al pesce
crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di
comodo parcheggio Zweibar è
aperto dal Mercoledi alla
Domenica dalle 17.30 all3 2.00.
Prenotazioni allo 0423/952761.
Juke boxe: va in continuazione.
Pizza: ma dove la trovi fino alle 2?!
Sala fumatori: panoramica e
arieggiata..Giochi da tavolo: tanti
per chi ha le gambe “stracche”.
Allegria: non si capisce se è di più
questa o la birra! Staff: vedi
nell'enciclopedia….e cani sciolti a
4 e 2 zampe. Se pensi che
qualcosamanchi: vieni e vedi che ti
s b ag l i ! ! Te l 0 4 2 3 . 9 6 9 6 2 5
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Chiuso il Lunedì
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GENNAIO 2009
Gio 8
Ven 9
Mer 14
- SABOTAGE (VI) - The Review Dj : Black Sabbath²
- SABOTAGE (VI) - Madman (Black Sabbath Trib.)± - CONTRA’ GRANDA (Bassano) - LRST (Electro Dj Set) ²
- RICKYS PUB (PD) - Open Party by Dj Ignoranza (Garage) ²
- SABOTAGE (VI) - Live : My Evil Me (Rock Metal)±
- ROCKCAFE’ (TV) - Piol Live (Bowie Trib)±
- RICKYS PUB (PD) - Thyresia (Iron Maiden Trib.) ±
- JACK THE RIPPER (VR) - Live: Andromeda (Indie/Rock)±
- CACAO (TV) - Piol Live (Bowie Trib) ±
- NEW AGE (TV) - Radiofiera Live±
- A. FLOG (FI) - Diaframma Live±
Gio 15
Sab 10
- SABOTAGE (VI) - Live: Revinal (Nu Metal)±
- JACK THE RIPPER (VR) - I Gelati (Skiantos Trib)±
- SHINDY (Bassano) - 11th Bowie Bash ²
±
- RICKYS PUB (PD) - Nowhere + Against My Will Live±
- CONTRA’ GRANDA (Bassano) - Esh (Electro Dj Set) ²
- BAR ASTRA (VI) - Live : Nesta King (Reggae)±
- SABOTAGE (VI) - Live : Ozzmosisi (Ozzy Trib)±
- YOURBAN (Thiene) - The Krooks (Punk Rock)±
- RICKYS PUB (PD) - Plasmatica (Subsonica Trib.) ±
- JACK THE RIPPER (VR) - Friday I’m In Love (Cure Trib)±
- ESTRAGON (BO) - Live: Marsh Mallows ± Ven 16
- SHINDY (Bassano) - I Love Minimal (House) ²
- CONTRA’ GRANDA (Bassano) - Kink P (Garage Dj Set) ²
- SARTEA (VI) - Live: Argetti (Punk Rock)±
Dom 11
- SABOTAGE (VI) - Live: Gonzales (Hard Rock)±
- SABOTAGE (VI) - The Review Dj : Ramones²
- YOURBAN (Thiene) - The Orange (Nogio fm MTV)±
- PUNKYREGGAE (TV) - The Krooks + The twinkles±
- RISIGO (Piovene R.) - Larry (Neil Young Trib.)±
- RICKYS PUB (PD) - Grande Rock Party: The Sade +
- RICKYS PUB (PD) - DogBone (Ac/Dc & more) Live±
Jading Babies + Dj Set ²
±
- NEW AGE (TV) - IndiepenDance: Popof²
- JACK THE RIPPER (VR) - Cheap Wine (Rock)±
Mar 13
- SARTEA (VI) - Vinyl Lover: Dj Dax + Guest²Sab 17
- SHINDY (Bassano) - Go Down Festival ±
- CONTRA’ GRANDA (Bassano) - Esh (Electro Dj Set) ²
- SARTEA (VI) - Live: Smako Acustico (Acoustic Rock)±
- BAR ASTRA (VI) - Live : Lubjan (Folk)±
- SABOTAGE (VI) - Live: Eisi Disi (AC/DC Trib)±
- YOURBAN (Thiene) - The New Dark Night±
²
- RICKYS PUB (PD) - Blck Diamonds (Kiss trib.) Live±
- JACK THE RIPPER (VR) - King Automatic (Garage)±
- ESTRAGON (BO) - Live: Hormonauts ±
GENNAIO 2009
Dom 18
Sab 24
Gio 29
- SABOTAGE (VI) - Live: Kryptonite (Rock a Billy)±
- SHINDY (Bassano) - Classic Shindy (Dj Set)±
- SABOTAGE (VI) - The Review Dj : Guns n Roses & C. ²
- PUNKYREGGAE (TV) - Poison Delux + Matra ±- BAR ASTRA (VI) - Live : Blue Velvet (Lounge Jazz)±
- JACK THE RIPPER (VR) - The Indipendents (Punk/Rock)±
- RICKYS PUB (PD) - Live: Deltametrina + Sunday Tunes±
- SABOTAGE (VI) - Live: Jester Flames (Death Metal)±
- YOURBAN (Thiene) - Aut Party (Ackeejuice Dj Set)²
- ROCKCAFE’ (TV) - Back To Black: Dj D (Funk Soul) ²
- RICKYS PUB (PD) - Live: The Civilian Project±Ven 30
Mar 20
- SARTEA (VI) - Vinyl Lover: Dj Dax + Guest² - NEW AGE (TV) - MEG Live±
- SHINDY (Bassano) - Reghe Explosion ²
- JACK THE RIPPER (VR) - The Peawees (Punk/Rock)±
- CONTRA’ GRANDA (Bassano) - Ali Selecta (Rap Dj Set) ²
- ESTRAGON (BO) - Live: Tre Allegri Ragazzi Morti ±
- SABOTAGE (VI) - Live: Adam Bomb (USA)±
- ROLLING STONES (MI) - The Stranglers Live±
- SARTEA (VI) - Back To Black: Dj D (Funk Soul)²
Mer 21
- YOURBAN (Thiene) - Devotion Release Party²
- RISIGO (Piovene R.) - Dark Symphony (Evanescence Trib)±
- SABOTAGE (VI) - The Review Dj : O. Osbourne²
- RICKYS PUB (PD) - Live: Mechanics (Megadeth Trib.) ±
- RICKYS PUB (PD) - Open Party by Dj MarioTo (HR&HM) ²
Dom 25
- ROCKCAFE’ (TV) - Claudio P Dj Set ²
- CIRCOLO MAGNOLIA (MI) - Fleshtones (Garage)±
- SABOTAGE (VI) - Live: Kiss Cowboy + guest±
- NEW AGE (TV) - Super Elastic Bubble Plastic Live±
- SARTEA (VI) - Live : Esdem ±
- ESTRAGON (BO) - Frankie Hi NRG MC Live±
- PUNKYREGGAE (TV) - Live: Kamikaze Queens±
- RICKYS PUB (PD) - Live: Unplay (Acoustic Rock)±
Gio 22
- SABOTAGE (VI) - Live: Ninth (Sludge Metal)±
- JACK THE RIPPER (VR) - Zona Sismica (Rock)±
Sab 31
- SHINDY (Bassano) - Live: Lubjan ±
Mar 27
- LOLA LOUNGE (Bassano) - Live: The Forwarders ±
- SARTEA (VI) - Smash The Statues (Punk Hd fm NL) +
- BAR ASTRA (VI) - Live : Acoustic Spirit (Blues/Folk)±
Suncity Falls (VI) ±
- SABOTAGE (VI) - Live: Burning Black + Prolifigate ±
- RICKYS PUB (PD) - Happy Bday Lorenzo² - YOURBAN (Thiene) - B Special Night²
Ven 23
- RICKYS PUB (PD) - The Dirt Show + Ulcledog (Rockmetal)±
- SHINDY (Bassano) - 80’s Party (Duran Duran Trib) ²
±
- NEW AGE (TV) - Frankie Hi NRG MC Live±
- CONTRA’ GRANDA (Bassano) - Stra (Elettronica Dj Set) ²
- JACK THE RIPPER (VR) - Trio Loski (Rock n roll)±
- SABOTAGE (VI) - Live: 3 Eyes Left + Kayleth± Mer 28
- BRONSON (RA) - Live: Giant Sand±
- SARTEA (VI) - Afrobeat DjSet ²
- SARTEA (VI) - Presentazione JND Festival ²
- JACK HOLE (VI) - Live: Iron Souls ±
- SABOTAGE (VI) - The Review Dj : Korn²
- YOURBAN (Thiene) - Les Soleil (Theatre Lab) Paris ®
±
- RICKYS PUB (PD) - Open Party by Dj MatZoombie (R&R) ²
- RISIGO (Piovene R.) - Trio De Janeiro (Latino Amricano)±
- A. FLOG (FI) - Gutter Twins Live±
- RICKYS PUB (PD) - Live: Jester’s Flames (In Flames Trib.)±
- ROCKCAFE’ (TV) - ExcuseMe Dj Set ²
- NEW AGE (TV) - The Stranglers Live±
- ESTRAGON (BO) - Live: Calexico ±
- A. FLOG (FI) - Casinò Royale Live±
ROCK HISTORY
PUNKY
REGGAE
PUB
VEN 23 NEW AGE - TV
H 17
/19
The Stranglers sono un gruppo
musicale punk rock fondato l'11
settembre 1974 a Guilford nel Surrey.
In origine il nome del gruppo era The
Guilford Stranglers. I componenti
originari del gruppo sono il chitarrista
e cantante Hugh Cornwell, il
batterista Jet Black (Brian Duffy), il bassista (e voce) Jean Jacques Burnel e il
tastierista e Dave Greenfield. Nonostante siano comunemente associati al
punk rock, gli Stranglers non venivano considerati tali dagli altri gruppi della
scena punk. Infatti gli Stranglers composero una serie di hit da top ten, come
No More Heroes e Peaches, che collocò il gruppo all'interno della scena new
wave. Gli stessi componenti del gruppo hanno più volte confermato di non
considerarsi un gruppo punk, anche se i problemi con la legge ed il discreto
seguito che ebbero dalle gang britanniche li collocano all'interno della scena
punk. I loro primi album, in particolare Rattus Norvegicus (la copertina del
disco presenta un interno di castello medioevale, con armature e teste di
uccello impagliate alle pareti, dai cui anfratti spuntano le figure dei musicisti,
mentre la parte interna presenta la silhouette del ratto che accompagnerà a
lungo la band), No More Heroes (la copertina presenta una corona di fiori ed
una lapide con inciso il titolo dell'album), Black and White (del quale fa parte il
pezzo Death, Night and Blood, dedicata da Burnel al suo maestro di karate
ucciso in un combattimento) vennero accolti bene dalla critica. Nel maggio del
2006 Paul Roberts ha lasciato il gruppo. Attualmente il ruolo di cantante viene
ricoperto principalmente dal chitarrista Baz Warne, oltre a Burnel, che canta in
diversi pezzi dal vivo. Un pezzo di storia del punk rock da non perdersi ...
LIV
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VIA BARBARIGO 15/17
LIEDOLO DI S. ZENONE (TV)
TEL + 39 0423.969625
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DOM 11
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DOM 18
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DOM 25
KAMIKAZE QUEENS
VIA ROMA 7 - BASSANO DEL GRAPPA (VI)
WINE & COCKTAILS BAR
why NOT café
MUSIC
a cura di Giorgio Mari
A MASTERPIECE
PETER HAMMILL
NADIR'S BIG CHANCE
Se state cercando un disco che
vi lasci un segno come solo
alcune opere Rock sanno fare,
allora aggiungete pure alla
vostra collezione questo disco
di Peter Hammill, in arte Rikki
Nadir. Potete metterlo vicino a
titoli come, Electric Warrior di
Bolan, Fun House degli
Stooges, New York Dolls, Ziggy
Stardust, Transformer, The
Modern Lovers, Roxy Music. E'
un ottimo disco pUnk e quello
che lo caratterizza è la sua
potenza evocativa, fatta di
contrasti e di brillanti
intuizioni. Mi riferisco al suono
secco e aperto delle sue
chitarre, all'uso minimale del
sax suonato da David Jaxon,
inoltre la voce di Hammill a
volte è pungente altre posata
e grave, sempre per
sottolineare gli estremi. La
sezione ritmica, tutta Van Der
Graff Generator con Hugh
Banton al basso e il mitico Guy
Evans alla batteria, e quanto di
più lineare e semplice si possa
immaginare. All'interno del
disco non c'è nulla che
riconduca alla produzione
classica di Hammill & soci, una
sopresa che allepoca deve
aver spiazzato più di qualcuno.
Ad esempio anche l'uso delle
tastiere è stato minimo, con i
tappeti di hammond e
pianoforte. Questo
pseudonimo, Rikki Nadir, era
utilizzato da PH per le sue
produzioni da solista, la cosa
che soprende però è che con
questo disco Hammill riesce
anche a fare il verso al migliore
Bowie, un esempio è la
splendida People You Were
Going To, una canzone che non
avrebbe per nulla sfigurato in
un album come Diamond Dogs.
Questo e' sicuramente il primo
disco pUnk della storia, tantè
che la parola pUnk viene qui
citata per la prima volta (…The
tasty pUnk song…), ma è anche
il meno conosciuto. Già dal
titolo si capisce che il suo
contenuto è di tutto rispetto,
ma la sua forza principale sta
proprio nel fatto che è
visceralmente pUnk. Lo è per
l'attitudine assolutamente
nichilista e di rottura che
sprigiona, per i testi
dissacranti, diretti e
volutamente non riportati nel
disco, nella grafica, con
l'utilizzo delle foto sfuocate in
bianco e nero con lui che
indossa un giubbotto da
vecchio rocker. Questa urgenza
espressiva è anche ribadita
dallo stesso Hammill nelle note
a margine di copertina del
disco, un elogio alla semplicità
per un capolavoro registrato in
una sola settimana e mixato in
un paio di giorni, un chiaro
monito lanciato a tutti i suoi
vecchi colleghi presi nel vortice
del music business. Apre il
disco Nadir's Big Chance che è
la canzone manifesto in quanto
esprime la nausea chre prova
nei confronti degli eccessi del
rock dell'epoca, fatto di tutine
e lustrini, stivali con la zeppa,
ed evocando più semplicità
chiudendo con un proclama
che ha l'aria d far piazza pulita
“Smash the system with the
song ! “. Riflettendo, tutto
questo è davvero interessante,
a maggior ragione se pensiamo
che Nadir's Big Chanche è stato
realizzato da un genio assoluto
di quel corso conosciuto da
tutti come progressive music e
coadiuvato al gran completo
dai vecchi compagni della Van
Der Graff Generator. Il primo
disco pUnk della storia è fedele
al suo nome ed è perciò una
anomalia, uno ghigno peffardo
realizzato da una band che
faceva progressive per
l'etichetta specializzata in
questo genere, la Charisma,
san cen d o n e co sì la su a
definitiva morte, ha-ha-ha ! Il
periodo di registrazione,
dicembre del 1974, è
certamente un anno cruciale
per la musica anglosassone,
dove l'unica cosa che era
controcorrente era il suono
Hard Rock di alcune band,
mentre la stragande
mag gioranza dei ragazzi
andavano ancora a ballare il
vecchio Northern Soul, poi
dall'altra parte della
staccionata nei club alla moda
incominciava ad imperversare
la disco music. Tutto questo
accadeva mentre i potenti del
rock se ne stavano fermi a
riposare per smaltire la sbornia
dei loro eccessi. Nelle poche
interviste rilasciate all'epoca,
Hammill spiega che il disco è
stato realizzato perché sentiva
l'esigenza di ribadire la sua
totale estraneità ad un sistema
discografico malato e
stagnante e per prendere le
distanze da un certo ambiente
rock. Per questo è un disco
straordinario, che va oltre,
inoltre vi sono cenni molto
evidenti anche di un certo
suono che poi si sentirà solo
nel 1979 con la prima new
wave, in questo senso ne è un
buon esempio un pezzo come
Nobody's Business. Quindi la
domanda nasce spontanea;
cosa ha tenuto lontano dalla
massa questo disco per
renderlo così sconosciuto ? La
sua importanza è tale che ho
cercato di capire perché è stato
così scarsamente considerato
dalla critica e da buona parte
degli appassionati del Rock. Il
dj John Peel fu il primo a
trasmetterlo alla BBC, da certi
articoli si capisce che già nel
febbraio del 1975 lo fece
ascoltare alla radio e questo
sollevò un certo polverone.
Evidentemente ne fù così
c o l p i t o c h e b e n p re s t o
incominciò a suonarlo e a
risuonarlo, coinvolgendo molti
ascoltatori, poi è risaputo che
nel 1976 JP fu il primo a
prendere definitivamente le
distanze dal progressive rock
per dare ampio spazio alla
musica pUnk. I continui
passaggi radio di questo disco
da parte di JP hanno con molta
probabilità influenzato le
nuove generazioni, John Lydon
(J.Rotten) infatti lo cita come
uno dei dischi più importanti
della sua vita. Ma è lecito
pensare che molti gruppi punk
dell'epoca abbiano preso
ispirazione da questo vinile,
come i Buzzcocks, Damned,
Magazine, Stranglers, XtC,
Psychedelic Furs, e la lista
potrebbe continuare, infatti nei
loro primi dischi ci sono molti
riferimenti che riportano al
suono di questo capolavoro.
Nel manifesto punk e nei
proclami rilasciati nelle varie
fanzine e alle testate
giornalistiche dell'epoca, i
punks mandavano
letteralmente a quel paese
gruppi come i Floyd, i Genesis,
gli ELP,e appunto VDGG.
Nell'aria c'era solo voglia di
rivoluzione e perciò le distanze
dei giovani musicisti pUnk da
questi artisti era d'obbligo.
Facile capire come molti di loro
abbiano volutamente nascosto
il loro debito nei confronti di
questo disco. Ma Nadir's Big
Chance è stato rifiutato anche
dal pubblico che amava il
p ro g r e s s i v e ro c k e n o n
dimentichiamo poi
la
p ro v e r b i a l e t i m i d ez za e
riluttanza di Hammill nei
confronti della stampa e la
totale mancanza di
rappresentazioni live del disco.
Tutto queste cose hanno fatto sì
che il disco venisse ben presto
dimenticato e poi seppellito
dalla furia della nuova ondata
Punk, il resto è storia e questo
disco è certamente il primo
componente fondamentale.
VINTAGE
a cura di Sir Taylor
BEDROOM
REVOLUTION
AA.VV. THE CHRISTMAS RECORD COLLECTION
LPS O 45S: UNA POTENZIALE RACCOLTA INFINITA....
Sono appena passate le
festività natalizie e non
essendo riuscito a preparare qs
a r t i c o l o p e r t e m p o, m i
sembrava comunque simpatico
raccontare due cose su una
abitudine sopratutto
anglosassone di realizzare
dischi con tema natalizio.
Cercando di essere il più
analitico e conciso possibile
affrontando un argomento che
potrebbe originare un libro
intero, direi che esistono
possiamo dividere questi dischi
in tre categorie fondamentali :
Pop (intendendo cantanti di
musica leggera da classifica..),
Rock (rock'n'roll/punk/rock70s
etc) e Jazz (soprattutto cantanti
soul,funk e melodici,ma anche
famosi jazzisti) . Le varie
compilation esistenti sono
molto spesso realizzate da
cataloghi improbabili e il fai da
te oggi, con mp3 e scaricamenti
vari puo' offrire la soluzione
migliore per i meno disposti a
spendere. Per i malati gravi di
vinilite invece il safari su ebay
puo' offrire grosse sorprese e
soddisfazioni! Tralasciando la
categoria pop/classifica solo
per motivi di spazio (vedi “Do
They Know It's Christmas Time'
o Madonna, Wham etc..per
altro molto collezionabili)
vediamo cosa si puo' trovare di
sorprendente, interessante e
va l i d o . I c o l o s s i c h e s i
contendono il primato sono
sicuramente i Beatles con i loro
flexidisc augurali realizzati per i
fanclub nei vari paesi del
mondo (dal 1963 al 1969
;anche in italia..); sette in tutto
con lettera augurale ed inserti
vari - difficilissimo trovarli
completi ed in buono stato,
quindi costosissimi, sia che li
cerchiate in versione flexi
originale o compilati nell’lp
”From Them To You:The Beatles
'xmas Album' su Apple LYN2154
- di cui molto interessante
quello del 1967 con “Christmas
Time Is Here Again” (LYNTONE
LYN1360) un vero e proprio
brano originale in puro 'macca
style' che perfortuna è stato
ristampato nel 1995 come b
side di 'free As A Bird' (UK45
PS,APPLE NR7243.8.58497).
Poi l'altro mito che ha sfornato
una quantità mostruosa di
dischi natalizi è Elvis Presley che
data la lunga carriera ha avuto
modo e tempo di proporre una
notevole quantità di standard e
brani composti appositamente
per i suoi XMAS ep ed albums
con stile vario tra rock and roll,
gospel, country-blues. Non
sono particolarmente difficili
da reperire se non cercate le
prime stampe originali
americane perchè hanno avuto
parecchie riedizioni e quasi
tutti credo sono stati riversati in
formato digitale. Il terzo
mito...non ve lo aspettereste
sono i Sex Pistols con il mitico
“Lentilmas” flexi della Virgin
Record stampato nel 1977 in
cui sembra che nel coro siano
presenti le voci di J.Rotten & co.
Costosissimo, ultrararo è poco
più di una curiosità priva di
concreto appeal musicale e a
mio parere solo frutto di grosse
speculazioni (per quei soldi si
puo' avere ben altro...). Come
detto sono molti i gruppi rock
che a vario titolo hanno
registrato canzoni di
argomento natalizio
soprattutto in formato 45 giri,
molto più interessanti e rari dei
corrispettivi lps e quindi super
co l l ez i o n a b i l i . Tra i p i ù
interessanti e costosi metterei
U 2 “J e s u s C h r i st / bw
J.Mellencamp” disco solo
p r o m o z i o n a l e d i c o v e r,
dedicato a W. Guthrie , uscito
nel dic. 1988 non propriamente
natalizio in senso stretto); Yobs
ovvero i Boys noto gruppo
punk77 che hanno realizzato un
album e tre 45 specifici
( Yo b s ' X m a s A l b u m ; R u n
Rudolph Run , Silent Night; Rub
a Dum ); “Run Rudolph Run” fu
un grosso successo per Chuck
Berry nel Natale del 63 e fu
ancora ripreso da un suo grosso
fan, un certo K. Richard nel
natale del 1979 (singolo
pubblicato anche in Italia su
rollin' stone records e
parecchio raro oggi). Ancora in
periodo punk/wave segnalerei
gli Xtc sotto lo pseudonimo di 3
Wise Men con Thanx For
Xmas/Countdown To Xmas
Party Time - molto raro e bello ancora i mitici Dickies con
l'ultraclassico Silent
Night/Sound of Silence
(rigorosamente in vinile
colorato bianco!!) e non
potevano mancare i Ramones
con “Merry Xmas (don't wanna
fight tonite) b side di un singolo
dell 1989.Da cercare
sicuramente anche Patty Smith
- sotto pseudonimo di R.E.F.M. con una chicca molto rara da
t ro va re W h i t e X m a s / N o
Jestering del 1978 ed un altro
rarissimo brano “We Three
Kings” nella rara compilation A
Very Special Christmas album.
Tra i più recenti i Pearl Jam
possono vantare una nutrita
serie di 45 realizzati per il loro
fan club e venduti
esclusivamente per
corrispondenza ed un album
Christmas Time veramente
notevole curato dalla mitica Ze
records con Material, Kid
Creole, Suicide , Christina e
infine i Contortions (con Xmas
With The Devil!!!): ma
attenzione che esistono 2
edizioni una delle quali non
comprende i Contortions. In
ambito jazz/funk/soul/crooner
c'è solo da perdere la testa,
ancora una volta i 45 giri sono i
più interessanti nel funk con
autori del calibro di James
Brown, Joe Tex, Otis Redding,
Sam Cooke. I più costosi sono
sicuramente i due album di
J.Brown - il più raro ristampato
dalla rhino rec. - ma il lp di Duke
Pearson su Blue Note record
non scherza, così come il 45 di
Lou Donaldson su Atlantic rec.
(so che esiste ed è stato
compilato ma non sono mai
riuscito a vederne una
copia!!!). Della Motown
Records segnalo gli album
natalizi di Steve Wonder,
Supremes, Jackson 5 (con
M.Jackson ovviamente),
Temptations tutti non comuni
nella loro prima edizione ma
con dei gran brani originali
inclusi !!!. Per l' Italia segnalerei
un super album di Augusto
Martelli (su Sun record, raro e
bello con ritmi bossa e funk per
lo più cantato in italiano) e il 45
di Rocky Roberts “Jingle Bells' in
versione super soul !!!!
Molto bello l’ lp del 1963 curato
da Phil Spector che era il
produttore delle band in
questione, la stampa originale:
A Christmas Gift For You
( L o n d o n H AU 8 8 1 4 1 ) m a
ristampato dai Beatles su
APPLE.APCOR24 nel 1972:
include gruppi del calibro di
Shirelles, Ronnettes etc...il
meglio del wall of sound a
cavallo tra rock, pop e soul!
Queste sono alcuni dei dischi
che spesso suono nei dj set
natalizi ed una minima parte
della collezione. Come consigli
per gli acquisti direi di cercare
questi dischi in periodi non
natalizi....magari in estate per
ovvi e meri motivi economici.
A me Babbo Natale ha portato
un 45 spagnolo dei Television
con copertina unica e uno degli
Specials portoghese....erano
circa 3 anni che li aspettavo!!!
STYLE
a cura di Anna Battista
La moda come arte:
Hussein Chalayan
Si apre il 21 gennaio al Design Museum di Londra la mostra
dedicata alla carriera dello stilista Hussein Chalayan, un
evento considerato tra gli imperdibili del 2009.
Già nel 1993, anno della laurea
presso il Central St Martin's
College di Londra, critici ed
esperti di moda avevano capito
c h e i l g i o va n e H u s s e i n
Chalayan sarebbe diventato
uno degli stilisti più importanti
dei nostri tempi. La prima
collezione di Chalayan
esplorava infatti concetti come
il cambiamento e la
trasformazione attraverso capi
sotterrati in un giardino
assieme a vecchi pezzi di ferro.
Con il passare degli anni le
collezioni di Chalayan sono
diventate vere e proprie
esplorazioni nella natura,
nell'architettura e nella
tecnologia. Lo stilista trae
spesso le sue ispirazioni da
temi non legati al mondo della
moda come l'esilio,
l'alienazione, l'emigrazione, il
nomadismo e l'oppressione. La
mostra non esplorerà solo i
materiali e le tecnologie
innovative impiegate da
Chalayan, ma si soffermerà
anche sul suo approccio alla
moda e ai significati delle varie
collezioni. Tra i capi più
importanti che verranno
esposti vi sono alcuni pezzi
d e l l a co l l ez i o n e
Autunno/Inverno 2000-01
intitolata “After Words”,
ispirata allo stilista dalle
immagini dei rifugiati kosovari
in fuga dalla loro terra, con
tavoli in legno che si
trasformano in gonne, sedie
che diventano valige ed
elementi di tappezzeria
trasformabili in abiti; il vestito
realizzato con cristalli
Swarovski e piccole luci al LED
d e l l a co l l ez i o n e
Primavera/Estate 2008
“Readings”, un capo ispirato
all'adorazione del sole e al
culto della celebrità, e alcune
delle creazioni della più
recente collezione per la
prossima primavera/estate. In
quest'ultima Chalayan ha
esplorato il tema della velocità
e delle sue conseguenze
creando fantasie con stampe di
automobili incidentate e
applicandole ad eterei vestiti di
chiffon e completi pantalone
dalle linee rigide e realizzando
mini-abiti scolpiti in materiali
aerodinamici con punte che
protrudono dal retro come se
gli abiti fossero stati bloccati in
un vortice spazio-temporale e
in una fase di pre/post
collisione. L'evento presso il
Design Museum sarà
imperdibile per gli ammiratori
dello stilista, ma anche per chi
si interessa di filosofia, scienza,
antropologia e tecnologia.
Tro ve ra n n o i nte re s s a nte
l'evento anche gli appassionati
di arte dal momento che, dal
2003, Chalayan ha partecipato
a diversi progetti artistici con
video e filmati brevi proiettati
durante rassegne
internazionali. Per molti la
moda è un mondo finto ed
effimero. Eppure essa ha
un'importante valenza
sociologica e culturale dal
m o m e nto c h e re g i st ra i
cambiamenti che avvengono
nella società in cui viviamo,
stagione dopo stagione, anno
dopo anno. Chalayan ha
registrato queste
trasformazioni in maniera
straordinaria, permettendoci di
ra g i o n a rc i s u att rave rs o
creazioni concettuali e capi dal
design senza tempo.
Hussein Chalayan Works
‘94 – ‘09, Design Museum,
Shad Thames, Londra,
dal 21 gennaio
al 17 maggio 2009.
MITI
a cura di DjD
Senza di lei non ci sarebbe stato il
burlesque,la moda fetish e Dita Von
Teese. Bettie Page, una delle pin-up
più fotografate negli anni 50, è morta
a 85 anni in nottata in un ospedale di
Los Angeles, dove era ricoverata da
tre settimane per una polmonite,
Bettie Page, la regina delle pin up
americane. Nata a Nashville, nel
Tennessee, il 22 aprile 1923, Bettie, o
Betty, Page da segretaria divenne
una delle modelle più fotografate
negli anni '50 del secolo scorso,
quando fu una regina delle riviste per
soli uomini. Nel gennaio 1955 anche
Hugh Hefner la scelse per essere
'coniglietta' del mese. Quei capelli
corvini incorniciati da una frangetta
maliziosa, quelle gambe inguainatre
da calze di seta velatissime, quei
vertiginosi tacchi a spillo, quelle pose
da dominatrix con tanto di frusta,
incantarono una generazione stanca
di torte di mele e bamboline bionde.
Con le sue fotografie stuzzicanti e i
ADDIO A
BETTIE PAGE
REGINA DELLE PIN UP
suoi mediometraggi sadomaso
anticipò la rivoluzione sessuale degli
anni Sessanta. Smise di posare nel
1957, e un paio d'anni dopo divenne
una 'born again Christian'. Ebbe un
revival negli anni Ottanta, quando
una nuova generazione di fan decise
di farne la propria icona. Nel 2006 le
avevano dedicato un biopic (inedito
in Italia): The Notorious Bettie Page
diretto da Mary Haron. La Page era
stata ricoverata, in seguito a un
infarto in un ospedale della zona di
Los Angeles quattro settimane fa. La
sua morte è stata annunciata dal suo
agente Mark Roesler nel sito online a
lei dedicato.
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LA GRANDE LIVELLA?
LA CRISI.
Marni è una delle case che ha scelto di non
far sfilare la sua collezione uomo questo
gennaio, ma di optare per una più sobria e
semplice presentazione dedicata solo alla
stampa.
Se fate parte di quella vasta maggioranza di
persone che fa fatica ad arrivare alla fine del
mese, a dar da mangiare alla propria famiglia, a
pagare le bollette e le altre spese, sappiate che
il 2009 è il vostro anno. Ormai i crolli finanziari
dell'anno passato vi hanno non solo abituato al
peggio, ma resi resistenti alla crisi e, dopo aver
toccato il fondo, ora potrete solo rialzarvi. Sono
tempi duri invece quelli che attendono i ricchi
che non hanno ancora assaggiato l'amaro
boccone della crisi. Solo qualche settimana fa il
Wall Street Journal e il Guardian annunciavano
con preoccupazione e una punta di rammarico
che molte case di moda rinunceranno alle
sfilate di febbraio perchè troppo costose. Per
chi non lo sapesse, il prezzo di una sfilata
“modesta” parte dai $150,000, ma può
raggiungere facilmente svariati milioni di
dollari, a seconda dei set, delle modelle
ingaggiate e dei team di stylist scelti. Milioni
bruciati per uno show che raggiunge a stento i
15 minuti. Facile quindi capire perchè alcune
case opteranno per semplici presentazioni,
forse meno spettacolari ma ugualmente
efficaci, mentre altre proporranno installazioni,
video e show online. Dover vedere alcune case
di moda ridimensionare i loro comportamenti e
il loro budget dopo tanto inutile sfarzo non può
che riempire di gioia. Ma non finisce qui: a dire
della stampa specializzata, i ricchi si
vergognano: in America chi compra online dal
sito dei grandi magazzini Neiman Marcus, prega
spesso la ditta di inviare i propri acquisti avvolti
in semplice carta marrone affinchè non diano
troppo nell'occhio; altri chiedono alle case di
moda di farsi portare direttamente a casa capi e
accessori da scegliere ed eventualmente
acquistare per evitare di farsi vedere in strada
carichi di pacchi e pacchettini. Che sia questa la
tendenza per il 2009? Un anno in cui non solo i
ricchi inizieranno a vergognarsi, ma perderanno
il loro potere? Gli economisti dicono di sì. Avete
resistito stoicamente negli ultimi 12 mesi
affrontando avversità economiche, problemi di
salute e famiglia? Siete stati eroici e supererete
anche il 2009. La crisi vi ha reso resistenti e vi ha
ispirato nuove e più creative idee di
sopravvivenza. I ricchi? Lasciate che festeggino
pure a champagne e caviale l'arrivo del nuovo
anno. State pur certi che tra qualche settimana
(o mese, al massimo...) dovranno trovarsi un
nuovo lavoro anche loro.
[Anno nuovo, rubrica nuova. Avete presente i biscottini
cinesi della fortuna con quei curiosi bigliettini al loro interno
che contengono un saggio consiglio? Questa rubrica è un po'
come quei biscotti, contiene in poche righe un messaggio
che, si spera, ispirerà in qualche modo I lettori.]
GENNAIO SVENDITA TOTALE
VIRTUALTOREAL
a cura di Anna Battista
KITSCH E SUPER-COOL: PRIESTESS NYC
La crisi finanziaria impazza, ma Cody Ross, designer e fondatore della
Priestess NYC, non sembra affatto preoccupato. In tempi di crisi, dice,
saranno proprio i marchi più ottimistici e originali come il suo ad avere più
successo. Con celebrità del calibro di Björk, Juliette Lewis e Tyra Banks tra le
sue clienti, Ross sembra proprio non dover temere nulla dalla recessione.
Live in: New York - Work as: Fashion designer - Age: 30 - Zodiac: Capricorn
Cosa ti ha ispirato a lanciare
Priestess NYC? Dopo essermi
laureato alla London School of
Economics ho lavorato per anni
nel mondo della finanza. Il
ritmo del lavoro era però
semplicemente stressante e la
tentazione di lasciarmi alle
spalle la routine quotidiana per
dedicarmi a qualcosa di più
creativo era grande. Così mi
sono iscritto a un corso breve di
moda e design al Central St.
Martins College di Londra e,
una volta tornato a New York,
ho lanciato Priestess NYC.
USATO ALLO STATO PURO
ANNI 60’-70’-80’-90’-2000
C o m e d e f i n i re st i l e t u e
creazioni? “Kitsch e super
c o o l ”. A l m o m e n t o s t o
lavorando con la modella Greta
Cavazzoni a una linea di
acessori che sarà piuttosto
glam. Sto inoltre sviluppando
una nuova linea di gioielli in
stoffa, dal momento che quella
precedente ha riscosso un
ottimo sccesso. Ci descrivi il tuo
atelier? Lo studio/atelier
Priestess NYC si trova nel cuore
del West Village ed è un luogo
pieno di oggetti trash e kitsch –
bambole assassine, spade da
samurai, scheletri, riviste di
moda e rotoli di stoffa. La follia
kitsch che mi circonda mi aiuta
a trovare l'ispirazione per le
mie collezioni. Chi ha
influenzato la tua carriera? Mio
padre, che mi ha insegnato un
po' tutto sulla finanza e il
marketing, i miei designer
preferiti, tra i quali vi sono
anche Rick Owens, Marjan
Pejoski e Jeremy Scott, e filosofi
del calibro di Ludwig von Mises
e Ayn Rand. Pensi che la crisi
globale inciderà sull'industria
della moda? Abbiamo tutti
vissuto un periodo di forte crisi
negli ultimi mesi e spero che
presto ci rialzeremo.
L'andamento dei mercati
globali ha fortemente inciso
sull'industria della moda, ma
credo che la crisi sia una lezione
importante perchè è proprio in
tempi di crisi che nascono
spesso le idee migliori. Penso
inoltre che d'ora in poi saranno
proprio i brand più originali e
innovativi come Priestess NYC
ad avere la meglio sul mercato.
COOPERATIVA FERRACINA
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ORARI : 10-12.30/15.30-19.00
CHIUSO DOMENICA-LUNEDI’-VENERDI’
Cooperativa Sociale Onlus, Via Spin 57 Romano d’Ezzelino Tel 0424382202 int. 1 - [email protected]
KULT MOVIE
a cura di FOX (Plasticost)
L' IMPERDIBILE PEGGIO DELLO SPAGHETTI WESTERN
“TUTTI PER UNO BOTTE PER TUTTI”
Bruno Corbucci non ebbe lo
stesso successo, nel western
all' italiana, del fratello Sergio,
pezzo da novanta assieme a
Leone; tra i tanti diresse
Django, il grande silenzio e
vamos a matar companeros. A
Bruno invece la notorietà
giunse con l' azione all' italiana
che ha un nome su tutti, quello
di Er Pirata Nico Giraldi, più o
meno sosia del Monnezza
interpretato da Thomas Milian.
Entra anche lui a nella nostra
rubrica, con una demenziale
parodia addirittura dei Tre
Moschettieri di Dumas, qui in
una versione cialtronesca e
assolutamente irriverente
nelle sue tinte "provincialotte".
Erano gli anni del cinema
sfornato come il pane, con le
sale parrocchiali che
r i c h i e d eva n o p ro d o tt i a
dismisura e dove qualsiasi cosa
andava bene, tanto c'era il
parroco che vedeva prima e
dava qualche sforbiciata a baci
(forse per questo non sono
numerosi nello spaghetti
western) o a qualche fondo
schiena sfuggito alla
produzione. L' idea di
trasportare nel Far West un'
opera distante anni luce la dice
lunga sulla incontrollabile
mente del formidabile circuito
ro m a n o d e l l o s p a g h e tt i
western, sempre pronto a
sfornare assurdità senza rivali
in tutto il B-movie
internazionale; se poi ci
troviamo di fronte a tre sfaticati
rangers invece che a tre
moschettieri dall'animo nobile
dobbiamo per forza pensare
che almeno una nube
radioattiva abbia colpito gli
ambienti frequentati da questi
surreali registi. I tre rangers
a d d i r i tt u ra s i c h i a m a n o
MacAthos, Aramirez e
Porthland, nomi che
chiaramente riprendono in
versione scozzese, messicana
ed inglese gli eterni Athos,
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Aramis e Porthos. Il primo beve,
il secondo è un baro a carte ed il
terzo mangia tortillas a scrocco.
La vicenda gira attorno ad una
recluta di Cheese Valley,
località dove ovviamente si
produce un formaggio di capra
dall' odore nauseabondo. Il
ragazzo dalle note doti di
donnaiolo, viene nominato
ranger dallo zio sergente ed
incaricato di sellare al più
presto un mulo capriccioso per
partire alla ricerca dei tre
sfaticati oramai destinati ad
una vita lussuriosa e senza
futuro. L' incarico coincide con
una festa del villaggio animata
da un gruppo musicale italiano
e che finirà a caciotte di ricotta
di capra in faccia in pieno stile
comico d'altri tempi. La vicenda
si intreccia con l'ennesimo
carico d'oro trasportato in
modo occulto da una
affascinante dottoressa in un
carro della croce rossa. Come si
potrà immaginare, tutto il film
sarà costruito su scazzottate,
detti da osteria e situazioni
t r u ffa l d i n e co m p i u te d a
personaggi in vista
completamente inaffidabili e
corrotti. Tra i protagonisti di
questo ambiente circense va
segnalato “Cochi il rognoso”
capo di una banda di malfattori
assolutamente allergici
all'acqua. I soggetti non si
lavano da anni e Cochi viene
addirittura legato a delle assi e
calato in un rivolo affinchè egli
spifferi il necessario ai tre
moschettieri-rangers. Tutto in
stile fagioli-western, il film non
manca di andare ben oltre al
consueto, inserendo alcune
trovate a dir poco
sorprendenti, come un
omaggio fin troppo palese al
cinema di kung fu, dove si
citano anche i titoli di alcuni
films che resero mitico Bruce
Lee, e la trovata di ben cinque
minuti ininterrotti di giochi di
prestigio con le carte con
camera puntata solo sulle mani
magiche di Aramirez. La fine del
film è affidata ad un "Se po fa",
detto proprio in romanesco e
c h e r i p o r t a a l l a n o s t ra
memoria tale esclamazione
affermata in un' altra occasione
e luogo ben più “formali”. Vuoi
vedere che qualcuno era un fan
di Aramirez?
NEW STAR
a cura di Anna Battista
DA S A N P AO L O A L O N D R A :
IL SOUND INTERNAZIONALE DI CIBELLE
Musicista, cantante e artista, Cibelle Cavalli Bastos, nata e
cresciuta in Brasile ma ormai residente a Londra, è la regina
di un nuovo genere musicale tra tropical, punk e jazz.
Sound & Vision: Cosa sognavi di
diventare da grande?
Cibelle: Sono sempre stata
immersa in attività creative da
quando avevo 6 anni e studiavo
chitarra acustica, pianoforte,
recitazione e arte. Ero una
ragazzina un po' strana, lo
ammetto: ho letto Sofocle
quando avevo 11 anni e
credevo di essere una tipa
davvero super, anche se sapevo
di non esserlo dal momento che
passavo ore da sola a scrivere
poesie e a far finta di cantare
con una spazzola per capelli
come microfono.
S&V: Com'è stata la prima volta
che sei entrata in studio di
registrazione? Cibelle: La prima
volta ho registrato con il
produttore serbo Suba ed è
stato fantastico. Da allora ho
continuato a lavorare ai miei
album e ad andare in tour,
anche se allo stesso tempo mi
sono dedicata all'arte e lo
scorso anno ho preso parte a tre
mostre.
S&V: In quanto tempo hai
registrato il tuo ultimo album
“The Shine of Dried Electric
Leaves”? Cibelle: Ho registrato
il mio secondo album nell'arco
di un anno. In genere mi ci vuole
sempre un bel po' per riuscire a
finire un nuovo lavoro perchè
mi piace molto lavorare con
altri artisti come Sam Genders e
Josh Weller, e quest'album
doveva riassumere un po' il mio
modus operandi, quel viaggiare
con il computer sottobraccio, e
collaborare, creare e produrre
pezzi con vari artisti di tutto il
mondo in modo da influenzarci
l'un l'altro. Il pezzo che
preferisco su quest'album è
'Green Grass', una cover
malinconicamente dolce di Tom
Waits, un artista che amo.
S&V: Cosa ispira la tua musica?
Cibelle: Al momento l'exotica
ma con un tocco di punk, la
purezza delle note di Yma
Sumac e l'atmosfera di Dalston,
la zona di Londra dove vivo.
S&V: Ti consideri più un'artista
o una musicista? Cibelle: Mi
sento una visual artist che si
esprime al momento attraverso
la musica e utilizza la voce come
uno strumento, un veicolo per
dare emozioni.
S&V: C'è un regista con il quale
ti piacerebbe girare un video?
Cibelle: Michael Gondry. L'ho
incontrato recentemente in
Brasile e siamo finiti a fare
jamming nel locale di un mio
amico, con lui alla batteria e io
alla voce. Purtroppo però non
mi ha ancora proposto di girare
un video diretto da lui.
S&V: Quali sono i locali più belli
dove hai cantato? Cibelle: Circo
Voador a Rio de Janeiro; Scala e
Koko a Londra.
S&V: Che progetti hai per il
2009? Cibelle: Finire il mio
nuovo album. Sono già in tour
con la mia band, Los
Stroboscopious Luminous, un
gruppo che raccoglie artisti
internazionali che lavorano a
progetti personali e si uniscono
a me per fare musica quando
vogliono o possono.
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Via Cà Moro 121 - Cittadella (PD)
FREE ZONE LIVE
Via Ferrarin - S. Giuseppe Cassola
INTERNO14
S. Donato - Cittadella (PD)
COOPERATIVA FERRACINA
Via Spin 57 - Romano d’Ezzelino
LA GABBIA MC - SS Cittadella/Padova
S. Giorgio in Bosco (PD)
WHY NOT CAFE’
Via Roma - Bassano d G.
RICKY’S PUB
Via Commerciale 12 - Abbazia Pisani (PD)
OGM TATTOO
Via Sette Comuni - Valstagna (VI)
a Treviso e Prov.
Nuovo Punto Ufficiale
RIVIERA’S - Via S. Antonio - Marostica
(Tel 0424.72512) www.rivieras.it
CONTRA’ GRANDA
Via Barbieri - Bassano d. G.
PLAYLIFE
Via Vittorelli - Bassano d. G.
Punto Ufficiale
ROCK CAFE’
Strada dei Colli 2 - Castelcucco (TV)
ZWEIBAR - Via Ponte Pagnano 3
Pagnano/Asolo - www.zweibar.tk (TV)
REPLAY
Via Marcoai 1 - Asolo (TV) www.replay.it
CACAO AMERICAN & WINE BAR
Via Roma 7 Crespano del Grappa (TV)
a Venezia e Prov.
PENNY LANE SHOP
Via S. Croce 29 - VE
DISCOVERY RECORDING STUDIO
Via Monte Popera 12 - S. Donà di Piave (VE)
OSTERIA LA VIDA NOVA
Piazzale Candiani, 7 - Mestre
HELMUT
Via Verdi 34 - Mestre
www.myspace.com/helmutvia34
a Firenze
PENNY LANE
Via Verdi 53r - FIRENZE
REX CAFÉ
Via Fiesolana 23/r - FIRENZE
MAYDAY CLUB
Via Dante Alighieri 16/r - FIRENZE
BEBOP MUSIC CLUB
Via Dè Servi 76/r - FIRENZE
AUDITORIUM FLOG
Via Mercati Michele 24/b - FIRENZE
PUBLIC HOUSE
Via Palazzuolo 27/r - FIRENZE
ROCKBOTTOM RECORDS
Via degli Alfani 34r - FIRENZE
CAFÈ LA CITÉ
Borgo san Frediano 20r - FIRENZE
BAR PUB "AL PARLAMENTO"
Sestiere Cannaregio, 511 - Venezia
CENTRO CULTURALE BOLDÙ
Cannaregio 6000 Venezia
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LIGHT MY FIRE
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GENNAIO 2009
16V I
MINIMAL
17S GO DOWN FESTIVAL
MATRA from Milano
+ THE SADE + GLINCOLTI (OJM sideproject)
DURAN DURAN TRIBUTE
23V 80’s PARTY Nite romantics live
30V REGHE EXPLOSION
31S LUBJAN live ore 23