agosto 2011 - Belluno Magazine
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agosto 2011 - Belluno Magazine
Il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno AGOSTO 2011 Anno III n. 8 - Editrice Media Belluno srl Autorizzazione Tribunale di Belluno n. 691/2009 del 26/08/09 > Seren del Grappa e il tesoro di Amalasunta >Dolomiti Contemporanee: un laboratorio d’arti visive in ambiente > Just married... in New York > Belluno - New York solo andata > Il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore > AAA Lavoro all’estero cercasi > Il Piccolo Principe e i no che aiutano a crescere > I Planet Brain artisti del pop-prog > Alessandro Arrighi e l’arte della falconeria > La pelle e il sole Le 5Wdella Grande Mela www.bellu nomagazine.it In questo numero EDITORIALE La lezione di Guido Rossa 3 FELTRINO Seren del Grappa e il tesoro di Amalasunta 4 ARTE Dolomiti Contemporanee: un laboratorio d’arti visive in ambiente 5 54esima Biennale di Venezia: “ILLUMInazioni“ di Bice Curiger 14 NEW YORK Le 5 W della Grande Mela 6 Pronti? Via! 7 Just married... in New York 8 Belluno - New York solo andata 10 LAVORO AAA Lavoro all’estero cercasi 11 CADORE Il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore 12 BELLUNESI NEL MONDO 1966-2011: il 45° dell’Associazione Bellunesi nel Mondo13 CUCINA E TURISMO Le idee non mancano alla Trattoria Enoteca Col di Salce 15 PSICOLOGIA Il Piccolo Principe e i no che aiutano a crescere 16 ENGLISH? YES, PLEASE! Beer and The Pub, a quick guide 18 SPORT Valbelluna Basket, una realtà tutta nuova 19 Il Nuoto Belluno esce dai confini nazionali e… dalla piscina 28 MUSICA I Planet Brain artisti del pop-prog 20 CUCINA & SALUTE Conosciuto dagli antichi egizi: il porro 21 NEL NOME DELLA LEGGE Porta si, porta no? 22 IL PERSONAGGIO Alessandro Arrighi e l’arte della falconeria 23 STORIA La beffa di Baldenich 24 MEDICINA ESTETICA La pelle e il sole 25 VOLONTARIATO Qui ci siamo per uno scambio: Mi a Ti, Ti a Mi 26 LETTO PER VOI Intervista a Giovanni Bianconi 27 I NOSTRI SOLDI Il metallo giallo e l’aumento dei costi 29 AGORDINO Cantieri aperti 31 GIORNALISTA PER UN GIORNO L’Albero 32 L’OROSCOPO 32 AGOSTO 2011 Anno III n. 8 - Editrice Media Belluno srl Autorizzazione Tribunale di Belluno n. 691/2009 del 26/08/09 Il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Direttore responsabile Andrea Ferrazzi Direzione redazione e amministrazione Chiara Reolon Via Monte Grappa, 346 - 32100 Belluno Editore Media Belluno srl Stampa Tipografia Nero su Bianco - Pieve d’Alpago Concept ed impaginazione chiaravaccari.it Contatti Tel. 347 6773331 - Fax 0437 1830108 [email protected] - www.bellunomagazine.it Hanno collaborato a questo numero: Simone Mocellin, Gianluca D’Incà Levis, Cristina Rubinato, Mauro Lazzarin, Chiara Giardini, Patrizia Burigo, Elena Bussolaro, Michele Gorin, Chiara De Bona, Nadia Sala, Nick Simcock, Massimo Tomas, Lucia Maracchi, Ambra Bosa, Gianluca Puglisi,Valeria Benni, Daniele Tormen, Ettore Saronide, Massimiliano Bruni, Maurizio Colussi, Mirko Mezzacasa, Paola Bisinella, Mago Yamil Si ringraziano per le foto: Settimo Rizzotto, Enrico Vivian Per la tua pubblicità su BM chiama il 340 7788290 oppure invia una mail a [email protected] Per segnalazioni, consigli ed informazioni scrivi a [email protected] BM è anche su Iscriviti al gruppo per condividere le tue opinioni ed essere sempre aggiornato sulle novità. www.bellunomagazine.it Numeri precedenti Anno I - n. 0 Anno I - n. 1 Anno II - n. 2 Anno II - n. 3 Anno II - n. 4 Anno II - n. 5 Anno III - n. 6 Anno III - n. 7 lezione > Editoriale La di Guido Rossa di Andrea Ferrazzi il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Belluno Magazine L’operaio e sindacalista Guido Rossa dedicò la sua vita a un’ideologia sbagliata, ma a degli ideali giusti. Era un comunista. Parlava di “classi dominanti”, di “colpi di mano reazionari”, ma anche di “riformismo”, di “diritti dei lavoratori di partecipare al potere decisionale”, di “lotta per importanti riforme sociali”. Leggeva Marcuse e Bertrand Russel, dai quali ricavava la convinzione che fosse necessario costruire una società nuova, non dominata dal denaro che genera la schiavitù dell’uomo. Teorie di moda, negli anni Settanta. Anni di piombo e di sangue. Di impegno politico e sociale e di terrorismo. Rossa, l’operaio di origine bellunese, visse quella stagione partecipando all’attività sindacale, con riflessioni profonde sulla situazione politica e sociale. La sua adesione all’ideologia comunista non cancella il valore di alcuni insegnamenti che si possono trarre dalla lettura del libro scritto da Giovanni Bianconi, giornalista del Corriere della Sera. Il coraggio, l’onestà, la sensibilità verso i problemi dei più deboli, la coerenza tra parola e azione: valori che sono merce rara nella scena pubblica attuale, ma che sono alla base di una convivenza civile e democratica. A prescindere dalle opinioni e dalle sensibilità politiche di ciascuno, perché rappresentano l’humus di quello che dovrebbe essere un terreno comune. Scrisse Guido Rossa: “Penso che anche noi dobbiamo finalmente scendere giù in mezzo agli uomini e lottare con loro, allargando la nostra solidarietà che porti al raggiungimento di una maggior giustizia sociale, che lasci una traccia, un segno tra gli uomini di tutti i giorni, e ci aiuti a rendere valida l’esistenza nostra e dei nostri simili”. Serve aggiungere altro? Belluno Magazine il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno L’operaio e sindacalista Guido Rossa dedicò la sua vita a un’ideologia sbagliata, ma a degli ideali giusti. 2 3 di e il tesoro Amalasunta di Simone Mocellin > arte > feltrino Seren del Grappa Dolomiti Contemporanee: un laboratorio d’arti visive in ambiente di Gianluca D’Incà Levis [email protected] 4 Foto di Settimo Rizzotto - www.settimorizzotto.it La leggenda del tesoro del castello è rimasta così viva che, tuttora la località è denominata “Castel” e quando, negli anni ‘40 del Novecento, la famiglia di contadini che lavorava quel terreno lasciò il paese ed acquistò una vasta proprietà in provincia di Treviso, i vicini sparsero la voce che ciò era avvenuto grazie al ritrovamento del tesoro. Mentre altri raccontano di aver visto nelle notti senza luna delle donne bellissime sedute su un trono dorato, le anguane di Seren sul trono di Amalasunta! • Dolomiti Contemporanee è un progetto nuovo, sperimentale, che porta l’arte contemporanea a indagare lo spazio dolomitico. Un progetto integrativo, articolato ed ambizioso. Abbiamo individuato un luogo, speciale per potenzialità, perlopiù ignoto. Sass Muss, l’ex polo chimico di Sospirolo. Un complesso d’archeologia industriale, una serie di grandi padiglioni (oltre 3.000 mq), dislocati in un’area verde, come in una sorta di biennale pedemontana. Un luogo sorprendente che, per la prima volta in vent’anni, sarà utilizzato, per ospitarvi una serie di eventi espositivi e sociali, tra il 30 luglio ed il 15 ottobre 2011. Diversi curatori, decine di giovani artisti, provenienti da tutta Italia e dall’estero, verranno a Sass Muss.Vi soggiorneranno, studieranno il paesaggio, la montagna, la roccia. Impareranno a conoscere quest’ambiente, e realizzeranno le loro opere a ispirandosi ai soggetti individuati. I lavori verranno esposti nei padiglioni, a rotazione, in diverse mostre. Per oltre due mesi, sarà dunque attiva questa stazione di scambio e produzione artistica, che vuole proporre uno stimolo culturale forte e dare un impulso dinamico al territorio. Numerosi soggetti sono stati coinvolti nell’iniziativa, per rafforzarla ed estenderla, costruendo un’architettura di rete. Tra questi, Regione Veneto, Provincia di Belluno, Comuni di Belluno e Sospirolo, Confindustria Belluno Dolomiti, Consorzio BIM Piave, Fondazione Dolomiti Unesco, Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, diversi enti e sponsor privati. Dopo Sass Muss, il progetto Dolomiti Contemporanee continuerà a svilupparsi, in altri modi, in altri luoghi. • intervento rapido o servizio chiavi in man uno stimolo culturale forte e un impulso dinamico al territorio Notizie, info, programma degli eventi su www.dolomiticontemporanee.net Indicazioni stradali per arrivare a Sass Muss (6 km. dal centro di Belluno). Da Belluno si arriva al Mas di Sedico per Stalale Agordina SS203 Girare a sinistra imboccando il ponte Mas Al termine del ponte girare a sinistra Proseguire sulla rampetta in salita per circa 100 m. e al bivio girare ancora a sinistra in discesa in direzione località Masiere Seguire la strada per circa 1 km fino all’arrivo in località Sass Muss * installazione e riparazione ascensori * installazione e riparazione montacarichi * manutenzione ascensori * ascensori per condomini * ascensori da scale * ascensori per disabili * montacarichi per ristoranti * servoscale a piattaforma * montavivande * servoscale a poltroncina BELLUNO Via Del Favero 63 - Tel. 0437 927509 - Fax 0437 920014 - E-mail: [email protected] il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Amalasunta era la figlia di Teodorico il re dei Goti che, nel 526 D.C., era morto senza eredi maschi, e poiché il figlio di Amalasunta, Atalarico, era troppo piccolo per governare, lei aveva preso la reggenza dello Stato invece del figlioletto. Era una donna bellissima e raffinata che oltre la sua lingua parlava il greco ed il latino e, profondamente influenzata dalla cultura romana, aveva cercato di riportare la pace tra gli italiani ed i Goti. Questa scelta però l’aveva portata ad avere molti nemici. C’erano stati dei morti in scontri tra Goti e i Romani, e i parenti dei Goti uccisi avevano giurato di vendicarli, inoltre la nobiltà le aveva sottratto la cura dell’educazione del figlio Atalirico allo scopo di farne un futuro re che potesse governare secondo le tradizioni degli antenati. Quando nel 534 D.C. Atalarico muore di tubercolosi, a causa degli strapazzi a cui l’avevano sottoposto i nobili, Amalasunta per potersi difendere da quest’ultimi, decise di associarsi al trono il cugino Teodato, l’ultimo erede maschio della casa di Teodorico Ma questa non si rivelò una buona scelta. Teodato infatti era un uomo inetto ed imbelle, ma avido e senza scrupoli. Si era già scontrato, in passato con Amalasunta, che lo aveva costretto a restituire le terre da lui abusivamente occupate in Etruria. Ora aveva l’occasione per vendicarsi e per compiacere, ad un tempo, il partito goto nazionalista e, forse, la corte di Costantinopoli, ansiosa di un pretesto per la guerra. Pochi mesi dopo l’associazione infatti, questi fece arrestare Amalasunta e la relegò nell’isola Martana, nel Lago di Bolsena ove sorgeva un imprendibile castello. Amalasunta, presagendo il tradimento di Teodato, prima di tornare alla corte di Ravenna dove l’avrebbbero arrestata, soggiornò per alcuni giorni nel castello di Seren, e qui nascose il tesoro dei Goti ereditato dal padre, tra cui un trono completamente d’oro, con l’intenzione di usarlo in seguito per la sua riscossa. A difesa del tesoro mise le Anguane di Seren, spiriti che proteggevano i boschi, donne bellissime dai piedi caprini che vivevano in prossimità dei corsi d’acqua, e che lo avrebbero custodito fino al suo ritorno. Purtroppo alcuni mesi dopo l’arresto, Amalasunta venne strangolata dai sicari di Teodato mandati nottetempo nell’isola ad ucciderla e così non potè mai recuperare il tesoro, ancora oggi difeso dalle Anguane di Seren, in attesa del suo ritorno. L’arte è una risorsa, uno scandaglio. Applicata ad un oggetto, lo legge, vi entra. Concentra l’idea, dandole corpo, ricavandone forme ed immagini sintetiche. Belluno Magazine Belluno Magazine il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno A Seren del Grappa, su di un colle poco lontano dalla chiesa di San Martino e precisamente nella frazione di Rasai, una leggenda popolare nella quale la storia si confonde con il mito, racconta dell’esistenza di un castello, il castello di Amalasunta la regina dei Goti. 5 Chi, quando, dove, cosa e soprattutto perché New York? di Cristina Rubinato [email protected] Belluno Magazine il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno New York da record: 48,7 milioni di visitatori nel 2010. La città simbolo degli Stati Uniti resta una meta irrinunciabile. 6 Chi è, dove si trova, quando è al massimo del suo splendore, cosa offre e soprattutto perché scegliere proprio un viaggio a New York? Who? Gotham City per i fumetti, la capitale del mondo per la finanza, la Grande Mela negli anni ‘30 e ‘40 per i musicisti jazz. E ancora l’ombelico del mondo, la città che non dorme mai. È stata chiamata in tanti modi, ma all’anagrafe è New York City. 8 milioni di abitanti per la città più popolosa degli Stati Uniti, situata nell’omonimo stato che ha per capitale Albany. Frizzante grazie alle sue mille luci, energica perché sprigiona una carica che poche altre città sono in grado di generare, eclettica perché basta cambiare quartiere per respirare un’aria differente e rendersi conto di essere nella culla del melting pot. Seducente, perché il suo fascino non smette mai di stupire, attirare e far sognare milioni di persone da tutto il mondo. When? Parlando di clima, i mesi migliori per visitare la città sono settembre e ottobre, oltre maggio e giugno. Le estati sono torride e gli inverni gelidi con abbondanti nevicate, ma, temperature a parte, il calendario newyorchese rende la città accattivante tutto l’anno. A novembre l’appuntamento annuale con la maratona, seguita dai festeggiamenti di Natale e Capodanno quando la città diventa uno scintillio di luci e la neve imbianca Central Park. Gennaio tempo di saldi a New York, il freddo si fa ancora sentire, ma da aprile maggio, con l’arrivo della primavera il clima diventa nuovamente invitante. Where? Sorge sulla costa orientale dell’America settentrionale affacciata sull’Oceano Atlantico. Si trova in parte sulla terraferma e in parte su isole ed è amministrativamente divisa in cinque distretti: Manhattan, Bronx, Queens, Brooklyn e Staten Island. Manhattan è la parte più famosa di New York perché in pochi chilometri raccoglie i luoghi più importanti della città come Times Square, l’Empire State Buiding, Central Park, la Quinta Strada, Wall Street, Il Moma, Il Met, il Museo di Storia Naturale, il palazzo di vetro dell’Onu, oltre che quartieri famosi come Harlem, Soho, il Village, Tribeca, China Town, Little Italy. I distretti invece offrono uno scorcio di realtà molto lontana dai grattaceli che popolano Manhattan e che vale la pena scoprire. What? Central Park. Chiamato anche “il polmone verde di New York”, un rettangolo di 4 km × 800 m che ospita laghi artificiali, sentieri, piste di pattinaggio e uno zoo. Il parco, aperto nel 1856 sembra naturale, ma è in gran parte costruito dall’uomo, e durante l’estate è palcoscenico di rappresentazioni teatrali all’aperto. All’interno del parco si trova il leggendario Strawberry (Manhattan, Woody Allen) Fields un’area di 10.000 m2 dedicata alla memoria di John Lennon dove i fans si recano per portare candele e fiori. Empire State Building. Il grattacielo di King Kong è l’edificio più famoso di New York e uno dei più fotografati, con i suoi 448,7 m è il più alto della città dopo il crollo delle Torri Gemelle. All’86° piano si trova una terrazza panoramica, che regala una vista a 360°, suggestiva di giorno e mozzafiato di sera. Times Square famosa per i suoi grandi cartelloni pubblicitari animati e digitali e le sue insegne luminose. La notte di San Silvestro migliaia di persone si riuniscono qui a vedere la sfera luminosa scendere sulla folla per augurare a tutti buon anno nuovo. Nei dintorni ci sono tantissimi hotel, ristoranti, negozi e i famosi teatri di Broadway. Quinta Strada. È la strada dello shopping più famosa del mondo, una passerella lungo la quale si incontrano negozi di lusso accanto a icone Si ringrazia per le foto Rossella Buzzo De Nardo come Central Park, Rockefeller Center, Empire State Building, la New York Public Library, la cattedrale di Saint Patrick. Il lato est della Quinta Strada che costeggia Central Park è sede di importanti musei come il Met (Metropolitan Museum of Art) e il Guggenheim Museum. Rockfeller Center. Costituito da un complesso di 19 edifici è uno dei centri commerciali e turistici di New York. Al centro c’è Rockefeller Plaza, dove si trova la celebre pista di pattinaggio e l’albero di Natale più volte immortalati in tanti film. Soho. Uno dei quartieri più alla moda di Manhattan. Soprannominato il “quartiere della ghisa” per la forte presenza di edifici industriali trasformati in loft. Alla fine del 1800 Soho era un quartiere industriale che negli anni ‘60 venne abbandonato e poi salvato dagli artisti che, avendo bisogno di spazio, si stabilirono nei vecchi magazzini commerciali trasformandoli in studi d’arte. Greenwich Village. Si respira un’aria bohemien in questo quartiere dove risiede anche la prestigiosa New York University e dove impazzano ristoranti all’aperto, locali alla moda, bar e librerie. All’angolo tra Grove Street e Bedford Street sorge l’appartamento usato per le ripre- se esterne del telefilm Friends. Little Italy. Si trova nella parte meridionale di Manhattan, oggi quasi completamente assorbita dalla confinante Chinatown. Gli immigrati di origine italiana si sono trasferiti in altre zone della città e che quello che rimane della vecchia Italia sono bandiere tricolore che sovrastano le vie e ristoranti e caffetterie dal nome italiano che si susseguono lungo Mulberry Street. Statua della Libertà. Monumento simbolo degli Stati Uniti sorge all’entrata del porto sul fiume Hudson. Era la prima immagine che accoglieva gli immigrati in America, simbolo di benvenuto e di speranza. È alta 93 m ed è visibile fino a 40 Km di distanza. Nel 1924 la statua è diventata monumento nazionale. Ponte di Brooklyn. Completato nel 1883 e lungo di 1825 m collega l’isola di Manhattan con il distretto di Brooklyn. È possibile attraversarlo a piedi grazie alla passerella di legno sopraelevata che passa sopra le corsie riservate alle automobili. Why? Le ragioni per visitarla non bastano mai. Ci sono sempre dei buoni motivi per partire e altrettanti per tornare in questa città-calamita. E allora perché New York? 1. per ammirare lo skyline di Manhattan dalla terrazza panoramica dell’Empire State Building 2. per fare un giro in battello intorno alla Statua della Libertà. Bella, maestosa, dignitosa signora che per anni ha dato il benvenuto ai nostri italiani che sono corsi da lei inseguendo un sogno da realizzare 3. per assistere ad un musical nei teatri di Broadway e scegliere tra i più famosi Mamma mia, il Re Leone, Billy Elliot, Mary Poppins, Chicago… 4. per attraversare a piedi il ponte di Brooklyn e ammirare il panorama su Lower Manhattan che ti viene incontro man mano che ti avvicini 5. per ascoltare musica jazz in un locale del Lower East Side 6. per salire sulla metropolitana la domenica mattina e andare ad Harlem ed assistere a una messa gospel 7. per assistere ad una partita di hockey dei New York Rangers al Madison Square Garden 8. per sorseggiare un caffè to go fumante comprato nei baracchini ambulanti 9. per restare a bocca aperta di fronte al tripudio di luci e colori di Times Square e scoprire che di notte può essere ancora più sorprendente 10. per riscoprire tutti quegli angoli, parchi, edifici e strade, i taxi gialli e i tombini fumanti visti e rivisti sul grande schermo in produzioni come The day after tomorrow, Carlito’s Way, Manhattan, La febbre del sabato sera, Colazione da Tiffany, SpiderMan e in celebri telefilm come Friends, Sex & the City, CSI New York, Gossip Girl. Perché New York è ricca di prospettive da scoprire e da riscoprire e accoglie i suoi viaggiatori con infinite sorprese alternate a mille deja vù. Domenica 6 novembre un colpo di cannone darà il via alla 41ª edizione della Maratona di New York. Si parte da Staten Island e precisamente dal ponte di Verrazzano, poi Brooklyn, il Queens, una puntatina nel Bronx e infine Manhattan, con arrivo e taglio del traguardo a Central Park. Le tappe della maratona toccano tutti e 5 i distretti di New York, che da anni, ogni prima domenica di novembre, si ferma per fare spazio ai suoi runners. La prima edizione organizzata dalla NYRR (New York Road Runners) risale al 1970. 127 i partecipanti, solo 55 tagliarono il traguardo di fronte a un centinaio di spettatori, dopo 4 giri di Central Park. Sei anni più tardi, nel 1976 i partecipanti erano 2090 e il percorso venne ridisegnato in modo simile a quello attuale. Sono passati 41 anni e le cifre di questo evento sono esplose. 45000 podisti nel 2010, percorrono la Grande Mela per 42 Km e 195 m acclamati da 2 milioni di spettatori. Si allenano per mesi atleti professionisti e dilettanti, provenienti da tutto il mondo. Compresi gli italiani, sempre ben rappresentati, che si sono aggiudicati negli anni numerose soddisfazioni. Da Orlando Pizzolato vincitore per due anni consecutivi (1984-85), Gianni Poli (1986), a Giacomo Leone (1996) che con un tempo di 2 ore, 9 minuti e 54 secondi, detiene il record dell’italiano più veloce alla Maratona di New York. Franca Fiacconi (1998) per la categoria femminile, è stata l’unica donna italiana ad aggiudicarsi la vittoria. Francesca Porcellato (2001), vincitrice nella categoria disabili. Un evento sentito a livello internazionale, da atleti e non solo. Una gara emozionante e un contorno suggestivo in cui i podisti sono accompagnati durante la corsa da applausi e incoragSi ringrazia per la concessione delle foto Enrico Vivian enricovivian.blogspot.com giamenti di un caloroso pubblico di spettatori che li sostiene lungo il percorso e li aspetta alla finish line nell’incantevole cornice di Central Park. A New York, la mattina del prossimo 6 novembre, un colpo di cannone segnerà lo start e un fiume di corridori ricoprirà il ponte di Verrazzano, dando vita ad una delle fotografie più belle ed emblematiche della maratona più famosa del mondo. > new york “Capitolo primo. Adorava New York. La idolatrava smisuratamente”. No, no, è meglio “La mitizzava smisuratamente” Via! il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Grande Mela Pronti? Belluno Magazine > new york Le 5 W della 7 di Cristina Rubinato [email protected] Belluno Magazine il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Ci siamo incontrati e poi ci siamo incontrati con New York. Volevamo sposarci e volevamo suggellare anche il nostro amore per questa città con un gesto importante. In poco tempo scopriamo che il nostro sogno poteva realizzarsi. 8 Mettiamo le basi: ci documentiamo e prenotiamo. Raccogliamo le informazioni sul da farsi dal sito dell’Office of City Clerk di Manhattan che ospiterà il nostro matrimonio. Siamo a dicembre, a marzo ci sposiamo, e prenotiamo: - Park Central Hotel. Consigliato per il rapporto qualità/prezzo e per la sua posizione nel cuore pulsante di Manhattan, esci dall’hotel e vedi le luci di Times Square e sei a due passi da Central Park. - volo diretto Venezia-New York JFK della Delta Airlines per 460 euro A/R - assicurazione sanitaria Io e il mio futuro sposo siamo pronti. Abbiamo le fedi, abbiamo i testimoni, la damigella e il paggetto. Mio fratello con la famiglia ci accompagneranno in questa avventura partendo da Roma dato che abitano in Sardegna e noi in Veneto. Ci ritroveremo nella Grande Mela. Il meteo: si dice marzo pazzerello… Siamo un po’ preoccupati per il tempo, ci sposeremo a marzo. Temiamo il freddo e la neve, invece, a parte il primo giorno, troviamo un tempo stupendo e una temperatura molto piacevole. Pronti via! Si parte. Sabato 13 marzo 2010 ore 12 si parte. Il volo passa velocemente, arriviamo pure con un’ora di anticipo, salvo poi… Contrattempi… Ci avvertono che su New York il tempo non è dei migliori e incontreremo un po’ di turbolenza in fase di atterraggio… balliamo un bel po’ finché il pilota decide che non possiamo atterrare e ci porta ad Hartford nel Connecticut (circa 190 Km da NY). Dobbiamo fermarci lì per fare rifornimento ma non possiamo scendere dall’aereo perché ad Hartford non c’è la dogana. Ci armiamo di pazienza e dopo un’ora e mezza ripartiamo pieni di belle speranze… ma no… la fortuna non è dalla nostra parte e il tempo è troppo brutto per atterrare a New York… arriveremo fino ad Atlanta in Georgia (1424 Km da NY). Atterriamo ad Atlanta alle 9 pm ora locale, scopriamo che mio fratello e la sua famiglia sono riusciti, con un atterraggio turbolento, ad atterrare a New York, e mentre noi siamo ad Atlanta a chiederci come fare a ripartire, loro si stanno godendo la prima serata newyorchese. Scendiamo dall’aereo e in aeroporto c’è una marea di gente nella nostra situazione; il tempo non ha perdonato tanti altri viaggiatori che come noi si mettono in fila in attesa del rebooking per poter ripartire il prima possibile e mettere finalmente il piede nella tanto agognata Big Apple. Ci mettiamo in fila e siamo fortunati perché nell’attesa di conoscere le nostra sorti facciamo amicizia con altri viaggiatori. Formiamo una piccola colonia di italiani desiderosi di arrivare a New York e la nottata passa con piacere, nonostante la stanchezza e le voci di corridoi che dicevano non ci fosse modo di ripartire in mattinata. E’ il nostro turno per il rebooking sono le 3 del mattino, la hostess mi dice che non ci sono più posti per partire in mattinata. Panico! Ma noi dobbiamo sposarci! “La prego, ci dobbiamo sposare, dobbiamo partire!” Per fortuna la compagnia aerea era organizzata e hanno messo in piedi tutti i voli necessari per portarci tutti a New York. Alle 7 del mattino, (4 ore dopo) si parte col primo volo… finalmente! Entrata a Manhattan: sorseggiando Brandy in limousine 2 ore di volo e siamo al JFK. Il nostro amico incontrato in aereo, esperto di viaggi e compagno di avventura ci da un passaggio fino all’hotel con la sua auto, una limousine nera con autista che ci accompagna in hotel in tutta comodità sorseggiando un bicchierino di brandy! Non male come arrivo per una coppietta di futuri sposi! Just walking in the rain Finalmente ci riuniamo ai nostri compagni di viaggio. C’è una leggera pioggerellina ma non dà fastidio, anzi, crea una particolare atmosfera mentre passeggiamo sotto il Plaza Hotel (incantevole), Fao Swartz (i bimbi si sono scatenati sul pianoforte gigante visto nel film Toys con Tom Hanks). Ci facciamo una passeggiata lungo la Fifth Avenue. Tanta gente, negozi dalle vetrine accattivanti. Arriviamo a Rockfeller Center, guardiamo la gente pattinare e ci gustiamo dei cupcakes che acquistiamo da Magnolia (famosa pasticceria conosciuta anche grazie al telefim Sex and the City). Torniamo in hotel, cominciamo ad essere stanchi e dopo un sandwich andiamo a dormire. Domani iniziano i preparativi per il matrimonio. Durata dei preparativi: ten minutes! Ci alziamo presto e andiamo al Office of City Clerk in zona Lower Manhattan. Alberto, Roberta e i bimbi vanno a vedere Ground Zero e noi ci rechiamo all’ufficio per ritirare la licenza matrimoniale. In 10 minuti ce la sbrighiamo e raggiungiamo gli altri. il giorno dopo dobbiamo tornare per il “Sì”… ops… per lo “YES”! Raggiungiamo gli altri a Ground Zero. C’è un cantiere enorme dove gli americani stanno ricostruendo con una dignità e umanità che commuove. Visitiamo il museo dedicato all’11 settembre. È molto toccante, ed oltre alla tristezza nasce un senso di ammirazione per questo paese che sa ricostruire se stesso e allo stesso tempo ricordare con rispetto i suoi fratelli volati in cielo. Visitiamo la zona di Lower Manhattan: Trinity Church, Wall Street, la Federal Hall e la Borsa di New York. Andiamo a vedere the bull, il grosso toro in bronzo e dopo le “foto di rito” ci infiliamo in un taxi e andiamo nel Lower East Side, destinazione Katz’s Deli. Il Katz’a è famoso per essere il locale dove è stata girata la scena cult del film “Harry ti presento Sally”, alzate la testa verso il soffitto quando entrate e saprete esattamente dove era seduta Meg Ryan! Ordiniamo tutti Sandwich al pastrami (pane di segale con carne di manzo stufata, tipico piatto della cucina ebraica) e io mi tolgo lo sfizio ed assaggio un egg cream, che è una bevanda tipica newyorchese (non mi fa impazzire, si tratta di acqua frizzante con cacao, ma ci pensa il mio nipotino Simone a finirla!) Con la pance piene passeggiamo per Chinatown, poi andiamo a Little italy che pullula di localini dal nome italiano. Entriamo in uno di questi per un espresso italian style! Addio al celibato e addio al nubilato L’addio al celibato degli uomini, Giuliano (lo sposo), Alberto (mio fratello e “best man”) e Simone (3 anni) sarà dalle Hooters. Una simpatica catena di locali stile pub molto caratteristico, dove mangeranno a sazietà con cheesburger, patatine e coke! Noi donne, io (Cristina, la sposa), Roberta (“best woman”) e Sara (5 anni) andiamo a vedere un musical a Broadway. Scegliamo Mamma Mia. Un’esperienza unica, gli attori sono bravissimi, il teatro è un sogno e lo spettacolo con le canzoni degli Abba è coinvolgente e frizzante! Il gran giorno: martedì 16 marzo 2010. Credevo sarei stata molto più rilassata, infondo abbiamo scelto un matrimonio molto intimo e informale… invece sono agitatissima! Decidiamo di rompere tutte le tradizioni e invece dell’incontro fra sposo e sposa davanti al municipio, partiamo tutti insieme dall’hotel con il taxi giallo che ci porterà al luogo dello “Yes”. Arriviamo all’Office of City Clerk, prendiamo il nostro numero (stile supermercato) e in meno di mezz’ora è il nostro turno. Davanti a noi infatti c’erano altre 4 coppie in attesa… Entriamo in una saletta, noi sposi con i nostri testimoni e i bimbi e in 5 minuti ci ritroviamo sposati. La formula matrimoniale recitata in inglese è d’impatto, ci emoziona e in pochi minuti il ministro dice a Giuliano che può baciare la sposa e si allontana con qualche “Congratulations!”. Usciamo con i nostri anelli al dito e siamo felici, sposati e a New York. Lo rifarei mille volte. Ricevimento Restiamo in zona per sbrigare le pratiche per il riconoscimento del matrimonio in Italia. Finiamo ed è ora di pranzo, i bimbi hanno fame e anche noi. Ci infiliamo in una tavola calda assieme ad impiegati e lavoratori del posto. Non avrei mai immaginato che il pranzo del mio matrimonio sarebbe stato in una tavola calda … ma era tutto perfetto perché un altro pezzo di vita americana entra a far parte dell’esperienza del nostro matrimonio. Regalo di matrimonio Il mio sposo mi sorprende con un regalo che diventerà anche un ricordo di quest’avventura. > new york New York pieno di immagini di New York. Foto del giorno del matrimonio si intervallano a foto che ritraggono l’Empire State Buiding, Central Park, Times Square, Lady Liberty, e si chiude con il nostro brindisi a bicchieri incrociati accanto alla foto del ponte di Brooklyn. Se dovessi descrivere il mio matrimonio solo con un’ immagine, sarebbe questa ... il ponte di Brooklyn e la sua meravigliosa vista su Manhattan, non si può spiegare ma chi ha visto questo panorama sa cosa si prova. Grazie New York per essere stata location e coprotagonista del nostro matrimonio! CHEERS! La tua vacanza? …indimenticabile! it ggi. www.piazzatizianovia Tel. 0435 32556 - [email protected] il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno in married... Belluno Magazine > new york Just Torniamo sulla Fifth Avenue ed entriamo nella famosa gioielleria Tiffany’s. Io e mia cognata usciremo di lì con al polso il famoso braccialetto col cuore. Concludiamo il pomeriggio sulla pista di pattinaggio del Rockfeller Center. Festeggiamenti made in USA La sera festeggiamo il matrimonio con una tipica cena all’americana e andiamo al BBQ Dallas, zona Times Square e scelta azzeccatissima. Il locale è accogliente e affollato, ordiniamo una cena tipicamente americana: steak con french fries. Anche la cena di matrimonio all’insegna del made in USA. Ultime fatiche - da groom and bride a marito e moglie Nei giorni seguenti concluderemo le pratiche per il riconoscimento del matrimonio in Italia (altrimenti è valido solo nello stato di New York). Si tratta solo di recarsi al Consolato Italiano e depositare dei documenti. Si occuperanno loro di mettersi in contatto con il nostro Comune per formalizzare il tutto. In 2 settimane eravamo legalmente sposati anche per l’Italia. Ed ora … luna di miele tra le strade di New York Nei giorni seguenti abbiamo ammirato e spiato la città in lungo e il largo. In metropolitana, sui pullman, dai taxi e soprattutto a piedi. Questa è una città che va vissuta, respirata, assaggiata e ammirata. Le cose da vedere sono tante, ma la cosa bella di New York è mettere la cartina in tasca e passeggiare. New York è una città che ti accoglie, c’è un’atmosfera unica, ti basta passeggiare tra la gente, sederti ad un caffè con le vetrate e ti senti uno di loro, come se un pezzetto di New York fosse anche un po’ casa tua. Tra le cose visitate fra le più belle c’è stata la passeggiata sul ponte di Brooklyn e la vista sullo skyline di Lower Manhattan. E poi Harlem. Siamo a nord di Central Park, nel quartiere afro-americano, lontani dai grattaceli e dal lusso. Passeggiamo lungo la Martin Luther King Blvd, andiamo da un parrucchiere e Saretta si fa fare le treccine come le portano le ragazze di colore.Vogliamo immergerci completamente in questa atmosfera fatta di gente comune, di colore, di vita vera, di sapori autentici e di tradizione. Assistiamo ad una messa gospel. L’accoglienza della gente ti resta nel cuore così come il calore di quelle voci e dei loro canti, dei corpi che si muovono a ritmo di musica durante le celebrazioni. Ad Harlem proviamo il soul food, tipo di cucina americana proveniente dalla comunità afro-americana nel sud degli Stati Uniti. Noi ci siamo fatti consigliare da loro qualcosa di tipico e abbiamo gustato costolette d’agnello, pollo fritto, fagioli, mac and chees, mash potatos, patate dolci fritte. Passeggiata a Central park e salita sull’Empire State Building. Arriviamo esattamente per goderci il tramonto. Non si può descrivere, è un’emozione che va vissuta. Bella da togliere il fiato. Il libro del matrimonio Il nostro libro con le foto del matrimonio è 9 di Michele Gorin di Mauro Lazzarin Belluno Magazine 10 Tutte le occasioni erano buone per guardare e riguardare documentari, film ed immagini della Big Apple: gli altissimi building di Mid Town, la vita frenetica, il suo meltinpot, i palazzi di Wall Street. Sognavo di poter un giorno camminare come un vero newyorkese per le avenues della città. Un vero sogno che è rimasto con me fino a quando - mettendo da parte alcuni risparmi - sono riuscito a sbarcare per la prima volta a New York. Avevo ventidue anni quando ho potuto respirare per una settimana l’aria newyorkese. Purtroppo, dopo pochi giorni tutto è terminato e il rientro nella nostra piccola realtà locale è stato davvero traumatico. Da quel momento in poi la mia voglia di New York ha continuato a crescere, tant’è che ho tentato la carta della fortuna partecipando alla famosa “Green Card Lottery”: una vera e propria lotteria che permette a un cittadino straniero di poter regolare la sua situazione lavorativa e abitativa negli States e di rimanere nel territorio statunitense legalmente, cosa altrimenti impossibile senza la cittadinanza americana. Nel 2008 arriva la notizia: ho vinto la Green Card e, dopo una sofferta decisione, sono en- [email protected] trato negli Stati Uniti nel mese di novembre 2009! La felicità era immensa ma per inseguire questo sogno ho lasciato la mia famiglia, gli amici, il lavoro e la mia piccola e amata Belluno. E così, come un vero emigrante del ‘900 sono partito da Belluno con solo una valigia. Ora sono quasi due anni che vivo a New York: dapprima nel Queens, nel quartiere di Jackson Heights, dove ho vissuto con la famiglia bellunese dei Coletti, emigrata a New York agli inizi degli anni ‘70, e da poco più di sei mesi sono cittadino di Manhattan, precisamente a Midtown, nel quartiere di Murray Hill. Inizialmente la fase di adattamento è stata molto difficile sotto tutti gli aspetti, partendo dal più semplice: la lingua. Purtroppo tra il vero inglese e l’americano c’e un abisso, nonostante la grammatica sia la stessa. Qui si usano molti modi di dire, frasi fatte e slang d’ogni genere. Vivere a New York significa abituarsi alla sua frenesia, alla velocità di una città sempre in movimento e che realmente non dorme mai. Tutt’ora trovo strano andare a fare la spesa nei Grocery aperti 24 ore su 24, mangiare a tutte le ore e trovare ristoranti aperti fino a tarda notte. La cosa che più mi affascina di New York è la sua multiculturalità: le 150 e più lingue differenti che si parlano, le differenze profonde dei quartieri divisi solo da poche streets. In poco meno di un km puoi passare da Korea Town e attraverso Little India, imbatterti negli ultimi due blocks rimasti di Little Italy per poi finire nella maestosa China Town, una vera fotocopia di una qualsiasi città cinese... tutto questo, solo a New York! Fortunatamente le mie origini bellunesi mi hanno aiutato anche professionalmente e - ancora una volta - il destino ha voluto che nonostante la distanza di oltre 6000 km, ritrovassi un po’ di Belluno anche qui! Da poco più di un anno infatti, lavoro per Brooks Brothers, la storica azienda americana acquistata nel 2001 dal bellunese Claudio Del Vecchio, conosciuta per le camicie button down più famose al mondo, status simbol per business man, intellettuali, giornalisti e professionisti di ogni settore. Del resto la lista dei clienti famosi inizia con la bellezza di otto Presidenti degli Stati Uniti a cominciare da Abramh Lincoln che, nel giorno del suo insediamento alla Casa Bianca indossava proprio un vestito confezionato per lui da Brook Brothers. Che dire di più? • Bar LaDolceVita Bar • Edicola di Igor Picozzi e Sara Bonvissuto Sedico (BL) - Via Bolago, 3 - Tel. 349 3221876 - e-mail: [email protected] - Facebook: LADOLCEVITA I nostri orari: Mar - Gio 7:00 - 13:00 / 15:00 - 1:00 Ven - Sab 7:00 - 13:00 / 15:00 - 2:00 Dom: 7:00 - 13:00 / 15:00 - 1:00 Ogni anno 60mila giovani lasciano l’Italia e il 70% è laureato. Nei primi dieci mesi del 2010 si sono trasferiti 65mila ragazzi under 30 (fonte Istat). Tra i difetti del nostro Paese che li spingono a fuggire, la tendenza delle nostre aziende a privilegiare i contratti a termine e il precariato, la difficoltà di essere assunti senza esperienza, la diffusione delle raccomandazioni e la crisi economica. Lavorare all’estero può essere una risposta a tutto questo e divenire sicuramente un’esperienza entusiasmante e altamente formativa. Tuttavia, trovare un lavoro in un altro paese può non essere cosa semplice. Essere cittadini del mondo globalizzato offre infatti molti vantaggi, ma di certo non mancano anche gli ostacoli e le difficoltà derivanti da una sempre maggiore richiesta di dinamismo, intraprendenza e flessibilità. Uno dei principali problemi che si riscontra quando si ha l’intenzione di andare a lavorare all’estero è il vedere riconosciute e accettate le proprie qualifiche e competenze. All’interno del territorio dell’Unione Europea un professionista qualificato per un’attività in uno Stato membro può usare il proprio titolo in qualsiasi altro Stato membro (come lavoratore dipendente o autonomo), anche se la formazione acquisita è differente da Stato a Stato. Le professioni regolamentate godono di un riconoscimento automatico dei titoli di studio da parte delle autorità degli Stati membri, ma in alcune occasioni occorre seguire un iter burocratico per il riconoscimento dei titoli. Innanzitutto bisogna informare le autorità competenti sulla professione che si intende svolgere e fornire una serie di documenti (tra cui il certificato di nazionalità e il certificato di residenza e i documenti che comprovano il possesso delle qualifiche professionali). Nel caso di differenze sostanziali tra le qualifiche professionali del richiedente e la formazione richiesta dalle norme nazionali l’autorità può prevedere misure compensative (un tirocinio di adattamento oppure il superamento di una prova attitudinale). Le norme e le pratiche che regolano il riconoscimento dei titoli in Paesi extraeuropei sono diverse da Paese a Paese e non esistono né normative internazionali né procedure coordinate in grado di facilitare il riconoscimento professionale. Informazioni sono disponibili presso le Rappresentanze diplomatico-consolari del Paese straniero in Italia oppure l’ente competente nel Paese dove ci si intende recare. Cercare lavoro all’estero non è molto dissimile dal cercare lavoro in Italia. Due sono le modalità: inviare la propria candidatura in risposta a un’offerta di lavoro oppure inviare la propria autocandidatura. Nel primo caso si inizia con il tenere monitorate sistematicamente tutte le fonti di offerte di lavoro a propria conoscenza, nel secondo si inizia con lo stilare un elenco di possibili datori di lavoro a cui proporsi per un lavoro. Sarà compito di chi cerca lavoro stabilire in base al proprio progetto a quali servizi sia più utile e proficuo rivolgersi, e in quale ordine di tempo. La ricerca di aziende, enti, fondazioni, associazioni, ecc. può essere svolta con l’ausilio di internet o delle pagine gialle dei singoli Paesi. È consigliabile partire con una discreta conoscenza della lingua del Paese dove ci si intende recare. In ogni caso è opportuno conoscere sufficientemente la lingua inglese, almeno per sapersi esprimere durante le prime conversazioni nel nuovo Paese. I Paesi più ricercati sono quelli del Nord Europa, il Canada, l’Australia. Ma anche Olanda, Francia e Germania oltre ai nuovi mondi, Cina e India. Sono in caduta la Spagna e l’Irlanda dopo la crisi economica. Si scelgono Paesi che nelle classifiche internazionali risultano con una buona qualità della vita. Le modalità di selezione del personale all’estero possono essere di diversa natura. Un albergo può selezionare e assumere lungo l’intero arco dell’anno, i villaggi turistici, solitamente, iniziano la selezione a febbraio e proseguono fino aprile per la stagione estiva (a settembre/ottobre iniziano le selezioni per la stagione invernale), e assumono per i quattro mesi estivi, da giugno a settembre (in certi casi, da maggio a ottobre, oppure nei mesi invernali, si pensi alle mete turistiche sul Mar Rosso, per esempio). Le conoscenze linguistiche variano in base alle mansioni, un cuoco necessita di una conoscenza meno approfondita della lingua straniera rispetto ad un addetto alle rampe d’imbarco degli aeroporti. In alcuni casi ai candidati selezionati è offerto un corso di formazione o giornate di orientamento alla professione, che possono essere gratuiti, oppure a pagamento. Ci sono agenzie italiane (ad esempio: www.wep-italia.org, www.mbscambi.com) che collocano nel Regno Unito, Scozia e Spagna per lavori senza qualifica, principalmente nella ristorazione o negli alberghi. Per personale qualificato non esistono delle vere e proprie agenzie specializzate. Per questi il sistema EURES degli uffici di collocamento europeo può esser un punto di informazione e consulenza. In generale al giovane che cerca un lavoro all’estero consiglio di rispettare le seguenti regole: portare con sé una riserva di denaro sufficiente a mantenersi almeno per un mese (alloggio, vitto, trasporti e qualche svago); partire con tutta la documentazione necessaria e in regola: curriculum vitae redatto nella lingua del Paese di destinazione, carta d’identità valida, tessera europea per l’assistenza sanitaria, possibilmente una carta di credito per le emergenze; nutrire modeste aspettative per il primo rapido inserimento nel mercato del lavoro; essere coscienti che i problemi da affrontare sono tanti: trovare un alloggio, mettersi in regola con la burocrazia, crearsi una nuova rete di conoscenze e amicizie; la lingua s’impara solo parlando, chi non apre bocca, resta muto in tutte le lingue; il clima, il cibo, gli orari, le abitudini italiane si trovano solo in Italia; armarsi di pazienza, spirito di adattamento, tolleranza, costanza, e senz’altro coraggio! • LAVASECCO SERRAVALLE U RATO SE RV IZ IO ACC Vittorio Veneto (TV) - Via Petrarca 17 - Tel. 0438 941342 il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Come molti giovani della mia generazione fin da piccolo ho sempre avuto una forte passione per tutto quello che riguarda l’America ed in particolare per la città di New York. all’estero cercasi www.michelegorin.it > lavoro solo andata AAA Lavoro Belluno Magazine > new york Belluno - New York Il Dott. Michele Gorin si occupa di consulenza e formazione nell’ambito della gestione e dello sviluppo delle Risorse Umane per importanti aziende sia a livello nazionale che internazionale. 11 di Chiara Giardini Cadore Bellunesi nel [email protected] In alto. Il Leone di San Marco. Anche in questo numero di Belluno Magazine, continua il nostro excursus sull’arte e l’architettura cadorina. Belluno Magazine il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Invito, questa volta, i lettori a visitare il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore. Il progetto per la costruzione dell’edificio della piazza di Pieve di Cadore parte nel Quattrocento e solamente alla fine del secolo raggiunge la sua organicità con l’edificazione della torre civica. Qui trova posto la campana detta dell’arengo, così indicata perché chiamava a raccolta i deputati del Consiglio della Magnifica Comunità. Dopo soli vent’anni il palazzo fu saccheggiato durante le guerre cambraiche e nel 1513 iniziarono i lavori di ristrutturazione. La sfortuna volle che nel 1588 il Palazzo subì i danni di un violento incendio. Nel 1683 furono realizzati i locali delle carceri giudiziarie, parte degli odierni spazi del Gran Caffè Tiziano. Qui venivano rinchiusi gli accusati in attesa di processo. Le prigioni peniten- 12 > bellunesi nel mondo di il 45° dell’Associazione Mondo di Patrizia Burigo vicepresidente Abm In alto. La doppia scalinata in pietra di Castellavazzo. Sotto. La facciata del Palazzo. ziarie, invece, erano in un luogo ben più isolato, precisamente nel Castello sul Monterico. Nel 1727 si costruì la doppia scalinata di pietra caratterizzata dalle colonnine in pietra di Castellavazzo e che ancora oggi si può ammirare. Elemento singolare di questa facciata è il quadrante dell’orologio della torre che guarda verso la piazza e che segna non dodici ore, bensì ventiquattro. Al di sotto, il sempre presente Leone di San Marco. Alla base della stessa torre si può osservare il monumento a Pier Fortunato Calvi, glorioso combattente per l’indipendenza cadorina nel 1848; il monumento fu inaugurato nel 1875. Lascio al prossimo numero della nostra rivista la visita agli interni del Palazzo invitandovi ad anticiparla con una gita a Pieve di Cadore.• PREZZI DI PENSIONE COMPLETA PER GIORNO E PERSONA 06.08 – 21.08 € 75,00 21.08 – 27.08 € 62,00 27.08 – 14.09 € 54,00 • Tutte le camere sono dotate di bagno, balcone, telefono, TV-Sat, cassaforte ed aria condizionata • Internet Point a disposizione dei clienti • Internet WI-FI in tutto l’hotel • Servizio gratuito di navetta elettrica ogni sera da e per Viale Ceccarini • Hotel convenzionato con i parchi AQUAFAN ed OLTREMARE di Riccione • Biciclette a disposizione degli ospiti • Locale attrezzato per ciclo-amatori RICCIONE - Tel. 0039.0541.642476 - Fax 0039.0541.646746 www.hoteldeste.com - email: [email protected] Il 9 gennaio 1966, all’indomani della tragedia di Mattmark, in Svizzera, in cui persero la vita, fra gli altri, 17 operai bellunesi che stavano lavorando in un cantiere di alta montagna, nacque, ad opera di alcune persone molto sensibili alle tematiche migratorie tra cui il vescovo di allora, Mons. Muccin, e l’ing. Vincenzo Barcelloni Corte che fu il primo presidente, l’Associazione Emigranti Bellunesi. Agli inizi degli anni Novanta, essendosi i nostri conterranei oramai integrati nei Paesi dove si erano stabiliti, l’Associazione assunse il nome di “Bellunesi nel Mondo”. Attualmente le “Famiglie Bellunesi” in Italia e nel mondo sono circa un centinaio, a testimonianza del desiderio di aggregazione e dell’attaccamento alle radici; si tratta praticamente di circoli operativi della nostra associazione, alcuni dei quali sono molto attivi con iniziative ed eventi in ambito culturale e sociale. Un altro segno della presenza dell’Abm sono le “Famiglie ex emigranti”, sorte nel territorio provinciale al fine di tramandare la memoria e valorizzare il patrimonio di esperienze e di idee di chi, dopo tanti anni di lavoro all’estero, è ritornato al paese di origine. Accanto al mensile “Bellunesi nel mondo” che raggiunge ininterrottamente dal 1966 i soci presenti in tutti i continenti, l’Abm si serve anche dei nuovi strumenti informatici per dialogare in particolare con le nuove generazioni. Grazie alla collaborazione della Camera di Commercio e della Provincia è sorta, infatti, “Bellunoradici.net”, la rete dei talenti bellunesi nel mondo che vogliono mantenere un contatto con la loro terra e tra di loro. Nella sede di via Cavour, a Belluno, è ospitata anche la Biblioteca dell’Emigrazione “Dino Buzzati”, dotata di ricca documentazione e aperta a quanti, in particolare le scolaresche, sono interessati allo studio del fenomeno migratorio. Fra le tante attività, l’Abm promuove iniziative culturali, assemblee e dibattiti sui temi di maggiore interesse, organizza visite alle “Famiglie” all’estero, offre consulenza agli associati e, grazie anche alla vivace ed attiva Sezione giovani, favorisce il contatto con i giovani oriundi per una loro maggiore conoscenza del fenomeno migratorio, della storia e della cultura della loro terra di origine.• Dall’alto. Foto 1. Il vescovo Andrich celebra la messa a Mattmark, in Svizzera, sul luogo della tragedia. Foto 2. Sfilata con i gonfaloni delle “Famiglie” Foto 3. Assemblea annuale dell’Abm: la relazione del Presidente Bratti. In basso. Incontro a Belluno dei giovani veneti nel mondo. LAVANDERIA SELF-SERVICE Acqua & Agenzia Generale di Belluno - F. Vedana - F. Ziliotto Snc Via S. Gervasio 15 - BELLUNO - Tel 0437 942934 - Fax 0437 943120 - [email protected] A S S I C U R A Z I O N I S U T ULIMANA T T- Via I LaI Cal, R91A- Tel. M320 I 4168472 Aperto dalle 22.00 R . Ctutti . Si giorni U V E I7.00 C alle OL I S(aTO IC I in direzione centro di Limana) 100 m dallaR rotatoria per Belluno il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Magnifica Comunità Belluno Magazine > cadore 1966-2011: Il Palazzo della 13 alla Trattoria [email protected] E R B M E T T E S 17 o t a sab UFFICIALE… L'INAUGURAZIONE UF V I AS PET T IA M O ! CUSIGHE PONTE NELLE ALPI Nel nuovo punto vendita troverete anche una piacevole novità per il pubblico femminile: Col di Salce di Ambra Bosa [email protected] Autoctonia è la parola d’ordine della gestione toscana che da due anni ha aperto la Trattoria Enoteca ‘Col di Salce’. La scelta imprenditoriale di Luca ed Elena si presenta semplice e casalinga, con primi e dolci fatti in casa e piatti tipici della tradizione bellunese. Il menu è espressione di dinamicità con piatti che vengono proposti in base alla stagionalità e alla freschezza dei prodotti, con l’unica costante della carne alla griglia (di provenienza italiana, irlandese e argentina). La trattoria è composta da due sale, una al piano terra con caminetto a vista dove vengono preparati secondi di carne e pesce alla brace, una terrazza estiva con circa 50 posti a sedere ed un’enoteca al piano superiore, nella quale è possibile scegliere tra oltre 100 etichette di vini, divisi per regione, provenienti dall’intero territorio nazionale. Il fine di questa ricercata offerta è la valorizzazione dei vitigni autoctoni italiani e la possibilità per il cliente di scegliere, nell’85% dei casi, un vino che offra un’ottima combinazione qualità-prezzo con un budget contenuto (dai 10 ai 20 euro a bottiglia). Per incentivare la conoscenza dei prodotti enogastronomici e per festeggiare il 150esimo anniversario dell’unificazione d’Italia, la trattoria propone un calendario dedicato alle 20 regioni italiane. Da settembre infatti si aprirà la stagione delle serate culinarie, che verranno dedicate alle varie regioni con cadenza e durata mensile, per proporre ed abbinare le specialità tipiche del territorio ai vini che ancora rimangono poco conosciuti. Il ristorante è aperto a pranzo dal martedì alla domenica con menu a prezzo fisso di 12 euro e la sera dal giovedì alla domenica con ampia scelta di carne e pesce, anche crudo su prenotazione. Si organizzano ricorrenze varie, feste di compleanno, cene aziendali o romantiche. La cucina offre orari flessibili con possibilità di pranzare fino le 14 e cenare fino le 22. Per info e prenotazioni 0437 915292 oppure 393 9187737. TRATTORIA - ENOTECA Specialità carne e pesce alla griglia Siamo chiusi per ferie dal 15 al 31 agosto. Vi aspettiamo il 1° settembre con tante fantastiche novità! d’Oro CENTRO Via daglie e V. le M Vit to rio Ve n eto li Belluno Magazine A sinistra. Italia di stracci, Michelangelo Pistoletto, Padiglione Italia Zambelli ame G. M 14 violazioni della democrazia di nazioni molto diverse tra loro, dalla Cina agli Stati Uniti, e una immancabile citazione anche dell’Italia e Berlusconi, che viene ritratto umoristicamente in un cartone animato. Premiato con il Leone d’Oro il video di Christian Marclay, The Clock, montaggio di 24 ore di spezzoni di film famosi dove appaiono riferimenti all’ora reale vissuta dallo spettatore. Numerose le nuove partecipazioni nazionali: Arabia Saudita, Bangladesh, India, Haiti, Iraq e Andorra. • Via il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Il titolo scelto, “ILLUMInazioni”, vuole porre l’attenzione sulle diverse nazionalità che entrano in relazione tra loro nella dimensione della Biennale, ma anche sul tema della “illuminazione”, di cui sono rappresentative le tele recentemente restaurate di Jacopo Tintoretto, pittore della luce, esposte in apertura nel padiglione centrale. Una Biennale che si apre tra le polemiche, rivolte soprattutto al direttore del padiglione italiano Vittorio Sgarbi. La selezione delle circa 200 opere è avvenuta grazie alla segnalazione di artisti da parte di 150 intellettuali, scelti e contattati dal curatore stesso. Le critiche sono state numerose, sia per l’eterogeneità e il gran numero di opere esposte, sia per la modalità di scelta, con la decisione di non partecipare da parte di alcuni degli artisti coinvolti; resta comunque interessante l’intento di contestazione dell’ambiente dell’arte contemporaneo, spesso elitario e separato dalla realtà. I padiglioni nazionali presentano anche in questa edizione tematiche attuali, in particolare l’esposizione della Danimarca che propone una riflessione sulla libertà di pensiero e parola, con riferimenti alle In alto. Inaugurazione del Padiglione Italiano: Italia in croce di Gaetano Pesce A sinistra. Citazione della Pietà di Michelangelo, Padiglione Coreano Enoteca C I TRO VERE TE IN V I A V I TTO RI O VENE TO 296 A BELLUNO DIETRO CLM FERRAMENTA > cucina e turismo non mancano di Elena Bussolaro È aperta dal 4 giugno la 54esima Biennale dell’arte di Venezia, con la direzione di Bice Curiger, storica dell’arte e curatrice di livello internazionale. idee BELLUNO - Via Col di Salce, 32 Tel. 0437 915292 - Cell. 393 9187737 Chiuso domenica sera e lunedì il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno “ILLUMInazioni” di Bice Curiger Belluno Magazine > arte Le 54esima Biennale di Venezia: 15 di Chiara De Bona Psicologa dell’età evolutiva Master in psicologia scolastica Corso di Specializzazione in Psicopatologia dell’Apprendimento [email protected] e Nadia Sala Belluno Magazine il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Psicopedagogista Corso di Specializzazione in Psicopatologia dell’Apprendimento [email protected] 16 ... In quel momento apparve la volpe. “Buon giorno”, disse la volpe. “Buon giorno”, rispose gentilmente il piccolo principe “Chi sei?” “Sono una volpe”, rispose la volpe. “Vieni a giocare con me”, le propose il piccolo principe. “Non posso giocare con te, non sono addomesticata” “Che cosa vuol dire addomesticare?” “E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…” “Creare dei legami?” “Certo”, disse la volpe. “Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo e io sarò per te unica al mondo”. “Comincio a capire”, disse il piccolo principe. La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: “Per favore…addomesticami”, disse. Il brano sopracitato tratto dal libro “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupéry introduce molto bene l’argomento delle regole e del loro utilizzo in campo educativo. Nella storia la volpe chiede al piccolo principe di “essere addomesticata”: se addomesticare vuol dire creare dei legami, affinché essi siano vissuti come sicuri e stabili, ci vogliono appunto delle regole, dei modi di fare condivisi, prevedibili e organizzanti la relazione di chi ne fa parte. Perché allora per alcuni bambini esse creano sconforto, delusione e angoscia così forti da sfociare in comportamenti di scontro e attacco alle regole stesse così ben conosciuti negli ambienti scolastici? Quasi sempre questo tipo di problematica non è correlato a difficoltà di tipo cognitivo: i bambini che manifestano disagio in questo senso, molto spesso sono cognitivamente dotati ed intelligenti, ma risultano molto fragili sul piano emotivo e relazionale. Di conseguenza, le strategie educative che si dovranno mettere in atto, di comprensione prima e di risposta poi, al problema, devono puntare non ai sintomi più apparenti e “disturbanti”, ma al nucleo del problema stesso. Dunque quand’è che una regola (il “NO”) viene vissuta da un individuo come una crescita, una fonte di rassicurazione, come elemento irrinunciabile della propria libertà, e quando invece è vissuta come una limitazione e una frustrazione spesso inaccettabile? Nella scuola, come in quasi tutti gli ambienti socialmente ed istituzionalmente organizzati, il sistema di norme che governa e disciplina le relazioni umane, si differenzia anche in base all’età degli utenti cui il servizio educativo si rivolge. Innanzitutto a dar forza e valenza ad un sistema di regole é la condivisione di senso, esplicita tra tutti i membri di una collettività. Ad esempio, il codice della strada sancisce la libertà di circolare: il semaforo rosso infatti non è vissuto come una mortificazione, ma come elemento essenziale di libertà. In questo caso i sistemi di comportamenti codificati, interpretati e prevedibili è condiviso da tutti, e solo in questo modo una persona può realmente “andare dove vuole”. In campo educativo e in particolare in campo scolastico, sistema ben di- Se dietro ad ogni regola, ritroviamo un legame con una persona ritenuta importante, accettare delle regole diventa un’esperienza che struttura ed arricchisce la personalità stessa. sciplinato, tale condivisione di senso deve essere ottenuta attraverso un percorso che non faccia vivere le regole di convivenza sociale come una limitazione personale, ma come postulato per stare bene insieme, per non darsi fastidio reciprocamente e come arricchimento della personalità individuale. Perché ci sia tale condivisone diventa però imprescindibile che ci siano nel bambino capacità mentali sufficientemente mature, che possano sostenerlo in situazioni di crisi emotiva e relazionale. Nella prima infanzia, infatti è difficile applicare questo modello educativo per fondare una reale e sana convivenza civile, dal momento che le capacità mentali e cognitive dei bambini non sono ancora sviluppate per favorire tale processo. Per il bambino piccolo (primi anni di vita), infatti, il sistema di regole, essenzialmente i SI e i NO, sono il modo con cui si organizzano i rapporti tra lui e gli adulti importanti, prima fra tutti la madre. Queste disposizioni avranno dunque una forte connotazione emozionale ed affettiva, non avranno solo un esclusivo valore in sé come norme etiche, perché dietro la regola stessa, ci sarà sempre la presenza di una figura adulta che la rinforza. Il vero potere educativo della regola sarà dunque determinato dal legame con l’adulto “che c’è dietro”. E’ dunque l’adulto che ha il vero potere educativo in questo senso, che può decidere i “sì” e i “no” che strutturano. Dai tre ai sei anni, periodo della scuola dell’infanzia, il bambino è pronto a sperimentare il sistema organizzato delle relazioni che ha conosciuto ed elaborato. Sarà propenso a “staccarsi” dalla mamma per affrontare altre esperienze e legami importanti: imparerà che anche i rapporti con i coetanei e con l’ambiente esterno devono essere governati da regole che divente- DOLOMITITOURS è un’azienda specializzata nel noleggio di pullman con conducente per gite organizzate, viaggi turistici e di lavoro, escursioni e trasferimenti per ogni destinazione in Italia e in Europa. Nata nel cuore delle Dolomiti - riconosciute dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità - l’Azienda offre un servizio di eccellenza, garantito da oltre novant’anni di storia e di esperienza nel settore del trasporto di persone grazie a Dolomitibus e da una flotta di mezzi sempre all’avanguardia, perfettamente attrezzati anche per le esigenze delle persone disabili. Con i pullman di nuova generazione, si viaggia in sicurezza e tranquillità, seduti comodamente su poltrone ergonomiche reclinabili e distanziabili dall’altro passeggero, con tutti i comfort a disposizione. Per DOLOMITITOURS, sicurezza significa anche certezza della partenza: grazie ad una flotta di ben 18 mezzi, non si corre mai il rischio di rimanere a piedi. L’attenzione ai bisogni del viaggiatore, la puntualità negli impegni presi, la cordialità e la sensibilità nei rapporti, la cura dei dettagli e l’affidabilità dei mezzi e del personale sono i punti di forza dell’azienda. Grazie a questo impegno, DOLOMITITOURS ...Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l’ora della partenza fu vicina: “Ah!” disse la volpe, “…piangerò” offre ai propri clienti la certezza di viaggiare serenamente su pullman tecnologicamente all’avanguardia e meccanicamente sicuri. Garantire la massima sicurezza è il primo obiettivo, infatti nelle officine, dotate di ogni evoluta attrezzatura e di personale tecnico altamente qualificato, vengono effettuati costanti controlli e puntuali manutenzioni dei veicoli. Come la sorella maggiore Dolomiti Bus, anche DOLOMITITOURS si avvale dell’esperienza di personale preparato e altamente specializzato. Grazie alla costante formazione, gli autisti, oltre a garantire sicurezza e competenza alla guida, sono dei veri e propri compagni di viaggio che uniscono alla serietà professionale la simpatia e il calore umano, ingredienti necessari per rendere piacevole qualsiasi tour. Dolomitibus e Dolomiti Tours impiegano personale qualificato regolarmente assunto, in possesso di regolare CQC (Carta Qualificazione Conducente). Il nostro personale e’ sottoposto a visita di prima assunzione e a controlli con cadenze prefissate presso RFI Rete Ferroviaria Italiana. DOLOMITITOURS: viaggi in sicurezza dalla partenza al ritorno! > psicologia a crescere “La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…” “E’ certo”, disse la volpe. “Ma allora che ci guadagni?” “Ci guadagno”, disse la volpe “il colore del grano”. Poi soggiunse: “Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo”… Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose. “Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente”, disse. “Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno.Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo”. E ritornò dalla volpe. “Io sono responsabile della mia rosa…” ripeté il piccolo principe per ricordarselo. • Centro Studi e Ricerche FormArte Ponte nelle Alpi (BL) Via Piaia 37/G www.formarte.it » TRASPORTO PUBBLICO LOCALE (linee atipiche e linee commerciali) » NOLEGGIO PULLMAN GRAN TURISMO PER SERVIZI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI (tours, escursioni, trasferimenti ad aeroporti) » VIAGGI D’ISTRUZIONE E TURISTICI DOLOMITOURS gruppo Dolomitibus BELLUNO - Via Col da Ren, 14 Tel. 0437 944559 - Fax 0437 940522 [email protected] www.dolomititours.com il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno aiutano Se questa proiezione della relazione regola-adulto, difetta o viene a mancare, le regole stesse non diventano valide come dovrebbero per la costruzione della personalità del bambino. Il periodo della scuola primaria (6-11 anni), racchiude quel passaggio difficile, quanto delicato tra condivisione emotiva (infanzia) e condivisione mentale di senso, (preadolescenza), naturalmente in modo diverso e progressivo secondo il carattere e l’età del bambino. Lungo questo percorso importante sarà l’insegnante per far maturare i bambini in tale processo. Egli infatti potrà sostenerli per renderli capaci di affermare i loro diritti senza violare, aggredire o infrangere quelli degli altri, diventando un sostegno ed un valido alleato. L’educazione alle regole (dalla prima infanzia all’adolescenza) è fondamentale nella formazione dell’io di ogni bambino, è necessaria perché ognuno si senta sicuro e sereno e diventa indispensabile per acquisire fiducia in sé e nell’appoggio dell’adulto importante. Belluno Magazine > psicologia Il Piccolo Principe e i no che ranno organizzanti per la sua personalità (il suo Io) perché mediate e in un certo senso facilitate, ancora in questo periodo, da significative relazioni, connotate da una forte valenza emotiva. Dunque, se dietro ad ogni regola, come una sottile filigrana, ritroviamo un legame con una persona ritenuta importante, allora accettare delle regole (ma anche darle), come anche saper riconoscere dei confini, dei limiti, diventa un’esperienza che struttura ed arricchisce la personalità stessa e non viene vissuta come mortificante e frustrante per l’io. Conseguentemente, anche ogni comportamento di contrasto delle regole da parte del bambino durante l’infanzia, va letto come diretto messaggio all’adulto che sarà sempre dietro la regola. Nella quotidianità scolastica, le difficoltà di alcuni bambini a rispettare e condividere le norme sono da riferirsi alle difficoltà dei bambini di riconoscere l’autorevolezza dell’adulto. Il problema riconduce quindi alla difficoltà di tali bambini nel relazionarsi, con adulti per loro importanti, con la sicurezza e la fiducia che da questo legame dovrebbe derivare. Proprio questo è il senso che in campo educativo deve prendere l’educazione alle regole. 17 una realtà a quick guide di Massimo Tomas di Nick Simcock www.tiellephoto.it [email protected] During the Middle Ages beer was the most common drink in Great Britain and ever since it has been consumed every day. The success of the pub is due to the beerhouse law created in 1830. Upon paying for a license, which cost around 2 euros at today’s prices, you could legally brew and sell your own beer from a private or public house. Recently it has been estimated that there are about 50,000 pubs in the UK. Pub names and signs Pub names never include the name of the owner, instead they often relate directly to the history of the area, like The Blacksmith or The Castle. Back in the days when many people could not read, a brightly coloured illustration on the sign helped people locate the right pub. There are thousands of different pub names in the UK, some common ones are: The Rose and Crown, The Red Lion and The Rising Sun. The pub and the community For many towns and villages the local pub is a very important aspect of the community. You go to the pub not only to “have a pint”, but also to catch up on the latest You go to the pub not only to “have a pint”, but also to catch up on the latest news and gossip with your friends and family. news and gossip with your friends and family. You alternative to bitter, it has a lower alcohol level; can play traditional pub games like cards, dominos, - Stout: a very dark and heavy beer, an exampool or darts. Musical events such as DJ’s and Ka- ple is the world famous Guinness. raoke have become popular in recent years, but Lager, the most popular beer in all of Europe, is many small pubs avoid loud music to maintain the not considered real ale because it is brewed in a different way, is light in colour, fizzy and served quiet social atmosphere. chilled. Hungry? A pint of beer can leave you feeling hungry, but Finding a quality pub with real ale you can always go back to the bar and buy a bag The city centre isn’t always the best place to find of peanuts or crisps for example. A big pub may a traditional pub with well trained staff and a good “do food”, which could range from a simple dish selection of beer, so move away from the centre like sausage and chips to roast meats with po- and look for a small privately run pub, sometimes tatoes and vegetables. “Having a pub meal” isn’t called a “free house” (meaning free to serve any like eating in a fancy restaurant, it’s simple quality kind of beer and not just from one brewery). Betfood in an informal environment. Many families ter still, go to the wonderful green countryside have Sunday lunch in their local pub. and find a pub with a beer garden to enjoy this fine tradition to the maximum. Once at the bar, Ordering at the bar To order drinks, snacks or food in a pub you need to choose “a half” or “a pint” of good quality beer to go to the bar and wait your turn. While you first find the tall wooden leavers. These “handwait your turn you will have time to choose from pumps” are used to physically pump the beer a large number of drinks on offer, don’t be em- up from the cellar to the bar above and without barrassed to ask the barman for help as he will be doubt they will offer the best beers.Then to make your final choice ask the barman about the diffehappy to assist you. rent tastes and strengths of the beers. Watching Beer, also called Real Ale The choice of beers available in a pub differs gre- an expert barman “pulling a pint” of real ale in this atly depending on what part of the UK you are in. traditional method is a glorious sight. Happy and This is because traditionally beer has always been safe drinking! • brewed and consumed locally, so a certain area will have its own brewery and associated beers. The beer often finishes brewing in its barrel in the cellar of the pub. When it’s ready to be served, it is connected by pipes to the bar above and pumped up to the waiting customers by the barman. Beer brewed and served in attrezzature e prodotti per i capelli this way is also called “real ale”, a term invented by the Campaign for Real Ale (CAMRA). http://en.wikipedia.org/ wiki/Campaign_for_ BELLUNO Real_Ale. Real ale is dark in coViale Dolomiti 44/B - Tel. 0437 981121 lour, non-gassy and served at room temperature. The three most common types of real SEDICO ale are: - Bitter: a dark Via Agordina 41/B - Tel. 0437 852036 beer available in varying strengths of alcohol; - Mild: once a cheap BATTISTON > sport Valbelluna Basket, tutta nuova Il Circolo ASTRA di Ponte nelle Alpi, grazie all’arrivo del signor Ricci Claudio, istruttore di ginnastica proveniente dall’Uruguay ma di origine Italiana, apre nel 2006 con i primi corsi di minibasket presso il palazzetto di Ponte nelle Alpi con soli 6 bambini iscritti. L’anno successivo il numero dei partecipanti aumenta, permettendo così la creazione di una prima squadra a livello esordienti. Il gruppo si affiata sempre più, coinvolgendo anche i genitori. Al compimento dei 13 anni la squadra va a disputare il campionato Under 13 e visto che il Circolo ASTRA ha solo l’iscrizione presso la FIP come centro minibasket, Claudio Ricci prende i primi accordi con il Presidente Cavallini Raffaele dell’ASD Sedico Valbelluna Basket. Nasce così una collaborazione tra le due squadre bellunesi, tanto da tesserare gli atleti pontalpini con la squadra del Sedico. Nella stagione 2009-10 i ragazzi sono impegnati nel campionato Under 14. Con l’ingresso di Massimo Tomas come responsabile, vengono presi i primi contatti con il concittadino Raffaele Costantini, istruttore di basket in forza alla squadra padovana della US. Arcella, ed avviene la prima partecipazione al Torneo Internazionale di Vienna. Si rivela subito un’avventura molto interessante e che coinvolge anche due giovani atleti del Sedico: Paolo Piccoli e Lorenzo Cadorin. L’approccio al torneo è dei più timidi, ma con tanto entusiasmo nei ragazzi in quel mondo un po’ surreale e così, partita dopo partita, ci si accorge che questo gruppo di ragazzi ha una potenzialità notevole.Vengono superate anche le fasi dei quarti e la semifinale, per poi esausti approdare alla finale della categoria Under 14 che all’inizio contava ben 40 squadre. Come avversari una squadra Tedesca, che fin dall’inizio applicava una difesa a zona (vietata dal regolamento) con i ragazzi bellunesi non preparati per osteggiarla e così con uno scarto di soli 5 punti gli atleti di Tomas e Costantini raggiungono il secondo posto. Dopo l’esperienza di Vienna il gruppo di Ponte nella Alpi partecipa al Trofeo della Marca, andando così a rimarcando il salto di qualità del gruppo per vincere successivamente il titolo. A fine campionato, gli atleti Paolo Piccoli, Lorenzo Cadorin e il pont’alpino Enrico Bianchi, dopo dei provini, vengono confermati nelle file della Benetton Basket per la stagione 2010-11. Nel frattempo le due società, Ponte nelle Alpi e Sedico, iniziano un dialogo più profondo e collaborativo e, con il supporto logistico dato con l’aiuto del Comune di Ponte nelle Alpe, nasce così nella stagione 201011 il “VALBELLUNA BASKET”. Subito il gruppo si compatta ed entrano nel direttivo cinque ge- nitori del Ponte nelle Alpi, con Massimo Tomas che subito viene chiamato a ricoprire la carica di Vice Presidente. La stagione agonistica si rileva subito molto impegnativa e, contando il numero di squadre iscritte, abbiamo: 2 Under 13 Maschili, 1 Under 13 femminile, 1 under 14 maschile, 1 under 15 maschile, 1 under 17 maschile, 1 under 17 Femminile. Non mancano i primi risultati tra i quali l’under 17 maschile, vincitore del Trofeo della Marca, e l’under 15 maschile che si è piazzato quarto alla fase regionale. Il Valbelluna Basket non è solo a livello agonistico, ma con la fusione tra il Ponte nelle Alpi e il Sedico, ha creato sei centri minibasket dislocati tra l’Alpago, Ponte nelle Alpi, Longarone, Limana, Mas e Sedico. La prossima stagione 2011-12 vede questa società bellunese molto attiva nell’organizzarsi anche a livello strutturale, distribuendo compiti ben precisi a partire da quello tecnico, inserendo una persona che darà precise informazioni ai vari allenatori. Inoltre il Valbelluna Basket sta collaborando attivamente con altre società della provincia come Feltre e Belluno, con l’intento di realizzare un progetto molto più ampio, dando la completezza nel mondo del Basket, dal settore giovanile alle prime squadre.• Riparazioni mountainbik e SIMONE DA SOIS - P.zzetta Bivio n. 1 - Ponte nelle Alpi (BL) Cell. 327 2399568 - [email protected] nza Centro assiste sbee Fri bici elettriche il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno www.nicksimcock.com Belluno Magazine > english? yes, please! il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Belluno Magazine 18 Beer and The Pub, Nick Simcock è nato a Stoke on Trent in Inghilterra nel 1971. Vive e lavora a Belluno dal 2002. I suoi programmi radiofonici “The English lesson” e “Good afternoon” si possono ascoltare sulle frequenze di Radio Belluno www.radiobelluno.it 19 nella cultura di Ettore Saronide artisti del pop-prog [email protected] Conosciuto dagli antichi egizi: il porro. di Lucia Maracchi [email protected] Belluno Magazine il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Che abbiano la stoffa delle grandi band inglesi? Sembra proprio di sì: sonorità brit-pop, English label, testi malinconici e un tour firmato UK nell’ultimo week-end di giugno. 20 Dopo le anteprime italiane per presentare l’ultimo EP, “Forecasts”, pubblicato dalla Function Records, distribuito in Italia da Good Fellas, i Planet Brain volano in Inghiletrra per tre concerti, al The Hydrant di Brighton (24/6), The Cellar di Oxford (25/6), al Bull&Gate di London (26/6), nei Live music venues, alternandosi sul palcoscenico con altre band. Marcello Batelli, Nicola Zangrando e Claudio Larese, vantano un rapporto consolidato da quattro anni con l’etichetta inglese e tre album al loro attivo. Sono quelli dello “shoegaze”, del pop-prog, che spaziano tra i commenti in internet, di chi li vede come “cugini” di Smashing Pumpkins e Radiohead, ma la tracklist di “Forecasts” rivela un genere rinnovato e uno stile sempre più personale. BM: Quattro anni di lavoro segnati da tre tappe fondamentali: “Compromises and Carnivals” nel 2007, “No One Cares About Your Blog - EP”, nel 2008 e “Planet Brain/Lebatol SPLIT” nel 2009: cosa è cambiato da allora e cosa contraddistingue il nuovo album? PB: Compromises and Carnivals è stato il debutto ufficiale, l’occasione per uscire dal percorso dei tanti demo registrati negli anni precedenti. Da lì, la decisione di andare in studio per una summa dei 10 brani più significativi scritti negli anni precedenti, poi arrangiati e registrati in una settimana. Il nuovo EP, invece, ha una lavorazione più unitaria, progressiva e più coerente. A livello strutturale, è stata raggiunta una forma più stabile di quel particolare processo compositivo già intrapreso con Compromises and Carnivals: sviluppare le canzoni partendo da improvvisazioni o nuclei di idee, andando a formare lunghe sequenze temporali di musica, per poi tagliarle in brani definiti. I suoni che avevamo previsto in fase di pre-produzione sono stati raggiunti nell’effetto finale: sono risultati più pesanti, aggressivi, e allo stesso tempo delicati ed eterei, mettendo in contrasto i due momenti, evitando di sfruttare dinamiche lente e altalenanti come avevamo fatto in passato. BM: Le collaborazioni con altre band, come i “Non voglio che Clara” vi elevano tra i musicisti che sanno arricchirsi delle esperienze di altri, senza contrasti: come è stato lavorare con Fabio De Min e Giulio Ragno Favero? PB: Siamo sempre stati a favore dell’incontro tra generi diversi. Solo in zona Belluno, abbiamo condiviso il palco con band di estrazioni completamente differenti, tra cui, per esempio, Wrath Prophecy, Blooming Day, Storm{0}, Suspectra. Per quanto riguarda il discorso discografico, invece, la nostra esperienza di collaborazione si limitava allo split, l’album in comune con la band inglese dei Lebatol. Ma le registrazioni erano state effettuate nel nostro piccolo home studio ad Auronzo. Per questo EP, invece, ci siamo affidati a musicisti di fiducia, non solo tecnici audio: alcuni interventi sulle canzoni o sui suoni da adottare, comprese alcune soluzioni di arrangiamento sono state pensate insieme o realizzate in toto da Fabio e Giulio. Abbiamo inserito tastiere, synth, partiture di violini e anche una string machine - uno popolare bellunese © Marco Brunato 2011 strumento degli anni ’60 (che nel disco suona un ulteriore ospite: Martino Cuman, frontman dei Forensick, nonché musicista nei Public e nei Non Voglio Che Clara). Le collaborazioni dell’EP, fra l’altro, non si fermano solo all’aspetto strettamente tecnico o musicale, ma coinvolgono anche l’artwork, disegnato da un altro apprezzato artista bellunese, Emanuele Kabu, realizzato da Alberto Merlin. BM: I Planet Brain non si rivolgono ad un target preciso: è un problema o un vantaggio? PB: Da un lato comporta una difficile classificazione e quindi un difficile inserimento in una “scena”. Dall’altra, siamo stati apprezzati anche di fronte a un pubblico eterogeneo, con nostra grande soddisfazione. Per definirci, ci piace l’espressione “pop-prog”, che fa il verso un po’ al pop-rock con cui sbrigativamente siamo stati etichettati più volte, e un po’ al progressive. E’ una formula contraddittoria, e per questo ancora più significativa, poiché promuove una sintesi tra un aspetto popolare, orecchiabile, fruibile della musica e il suo quasi esatto contrario. BM: Esibirsi in Italia ed esibirsi a Londra: cosa significa? Stesso concerto o tracklist differenziate? PB: Entrambi i palchi sono emozionanti e intimorenti nella stessa misura, anche se quello inglese è un’esperienza del tutto diversa: salirci da italiano per cantare in inglese di fronte a un pubblico inglese può essere un problema, che, in realtà, dalla prima volta in cui l’ho affrontato di petto, mi ha aiutato anche a comporre meglio i testi; mi sono chiesto: “canterei davvero queste cose di fronte a un pubblico madrelingua?”. Il pubblico, in Inghilterra, sta più in silenzio, presta più attenzione, più rispetto, e c’è anche più feedback immediato, per cui l’energia che si trasmette dal palco ritorna indietro e, in questo modo, il concerto, se va bene, si autoalimenta continuamente tra spettatori e band. La tracklist dei nostri concerti non è mai fissa, per cui non cambia se suoniamo in Inghilterra o in Italia. I tempi di esibizione inglesi sono, mediamente, più corti, per cui - anche nell’ultimo concerto - abbiamo suonato non più di 35-40 minuti a serata, decidendo di eseguire l’intero nuovo EP in sequenza, con altri pezzi più vecchi a fine scaletta. BM: Qual è il brano che più di tutti identifica i Planet Brain? PB: Tra i brani del nuovo EP, in un certo senso Why Bother mi sembra condensare molti elementi importanti del nostro suono, ed è un po’ il brano che segna il fulcro del nuovo disco. Ma ce ne sono molti altri, sia nuovi (Send me a Souvenir) sia vecchi (All That Remains Are Skeletons) che mi appaiono come direzioni importanti da intraprendere, altrettanto significative. BM: Quando vi vedremo di nuovo in concerto in Italia? E a Belluno? PB: Stiamo pianificando un po’ di concerti ancora, l’EP inizia in questi giorni a ricevere le prime recensioni. A Belluno lo abbiamo appena presentato in tre date, anche con uno showcase acustico a Lo Stanzone, Salotto della Musica (il nuovo importante negozio di dischi di Feltre), trasmesso in diretta webcam da Radio Belluno (grazie a Nick Simcock) - per cui se faremo altre date in zona saranno quasi sicuramente dopo l’estate. • MAXI SCHE RMO pe r ve de re tu tt a la se rie A e la Ch am pio ns Le ag ue Su pe re na lo tt o Bi lia rdo Serate con mus ica dal vivo “...E’ opportuno parlare del porro, soprattutto dacché, recentemente, ... è diventato importante per l’uso praticato dall’imperatore Nerone, che a giorni fissi, tutti i mesi, per curare la propria voce, mangiava porri all’olio e nient’altro, senza neppure l’accompagnamento del pane...”. Questo è quanto dice Plinio (lib. XIX, 108, Hist. Nat.) di questo ortaggio comunissimo sia negli orti, sia nei campi aridi e al margine delle strade. Il suo nome scientifico è Allium ampeloprasum, una specie spontanea conosciuta da tempi immemorabili dalla quale deriva la varietà nota con il nome di porro e comunemente coltivata. Esso possiede un odore pungente ed un sapore caratteristico, dovuto ad un olio essenziale contenuto anche nelle cipolle, ma con un carattere meno acuto e più delicato. Il porro è conosciuto fin dall’antichità anche come pianta medicinale. Lo stesso Ippocrate, infatti, nel De Morbis Mulieribus lo indica come medicamento utile per curare i “crampi uterini” e per accrescere la “fecondità” femminile. Mentre Plinio diceva - molto più verosimilmente - che guariva la tosse e i “catarri di petto”. Quest’ultima affermazione, confermata anche ai giorni nostri, è dovuta principalmente all’attività antisettica e secretolitica dei polisolfuri contenuti nella pianta. A scopo alimentare si usano le guaine fogliari che possono essere consumate sia crude in insalata - dove la pianta è particolarmente indicata come contorno all’arrosto di carne - sia per fare minestre e frittate. Una buona frittata di porri, per esempio, si realizza con 400 grammi della nostra liliacea mondati, tagliati in modo grossolano e messi a bollire per almeno 15 minuti in abbondante acqua salata. Scolati andranno poi fatti bollire per altri 10 minuti circa sempre in acqua salata. La cottura in due acque separate serve per rendere i porri più dolci senza togliere loro il caratteristico sapore. Dopo averli infarinati leggermente, si metteranno a rosolare in una padella con un po’ d’olio fino a quando avranno assunto una colorazione bruna. A questo punto si unirà uno sbattuto fatto con 5 uova, salate, pepate e mescolate con 50 grammi di pecorino grattugiato. Il tutto andrà cotto a fuoco non troppo alto. Si tratta di un piatto decisamente saporito da accostare ad un vino Tocai la cui temperatura non deve superare i 10-12 gradi. Anche gli antichi egizi con i porri realizzavano una specie di frittata. È quanto si legge in un papiro che testimonia come la gente più umile si nutriva ai tempi dei Faraoni. Tale frittata è decisamente diversa da quella proposta in precedenza tanto da ricordare, almeno in parte, la famosa “tortilla spagnola”. Da quanto si legge, gli egizi, per la sua realizzazione, usavano, oltre a uova di gallina, anche quelle degli uccelli di palude e di passo che transitavano sulle rive del Nilo. Il ripieno comprendeva verdure, frutta secca, carne o pesce. La pseudo frittata veniva consumata calda oppure conservata fredda per il giorno dopo. Modernizzata per quanto possibile essa prevede l’utilizzo di tre cucchiai di olio, tre porri finemente affettati, due zucchine tagliate a listelle, un pane arabo tagliato a pezzi e inzuppato nel latte, due cucchiai di pinoli oppure di mandorle e naturalmente 8 uova. Da quanto si legge gli antichi egiziani scaldavano l’olio in una padella piuttosto grande dove aggiungevano porri e zucchine. Il tutto andava coperto e cotto a fuoco lento fino a quando si ammorbidiva completamente. Veniva quindi aggiunto il pane inzuppato nel latte, e la frutta secca. Mescolato il tutto molto bene, a parte venivano sbattute le uova unitamente a sale e pepe e versato l’amalgama nella padella. L’insieme andava cotto a fuoco lento per una quindicina di minuti e quindi gustato dopo che la frittata si era in parte raffreddata. Per chi vuol provare si tratta di un piatto veramente appetitoso e direi anche molto gustoso.• ASSAGGIATECI... capirete perchE` siamo orgogliosi di esserE salami ! tutti i nostri prodotti sono senza conservanti e li puoi trovare in tutti i migliori negozi della provincia MACELLERIA SALUMERIA GRETTI ERMEN - Sedico (BL) V.le Venezia 41/43 - Tel. 0437 852134 - 335 5389385 il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Brain piante spontanee > cucina & salute L’utilizzo delle Belluno Magazine > musica I Planet 21 www.bellunomagazine.it Per la tua pubblicità su BM chiama il 340 www. e l’ di Valeria Benni [email protected] L’Imperatore Federico II° di Svevia , detto dai suoi contemporanei “stupor mundi”, per la sua grandezza e abilità politica, aveva una grande passione: l’arte della Falconeria. sul bene comune e quindi, qualora venisse adottata, Lei potrebbe impugnarla con successo dinanzi all’autorità giudiziaria. • Avv. Gianluca Puglisi Avvocato del Foro di Belluno Puoi rivolgere i tuoi quesiti giuridici a BM inviando una e-mail a [email protected] Fatti ammirare e spicca il volo! 7788290 - [email protected] Villa Zasso Matrimoni e avvenimenti di prestigio di mouse! Tutte le notizie... a portarta L a concretezza e Il fascino dell’eleganza e del prestigio, la magia di un sogno da vivere ad occhi aperti nel meraviglioso scenario delle Dolomiti Bellunesi. Promuovi la tua attività su newsbelluno.it e fatti conoscere con un solo click. Villa Zasso Moldoi Per la tua pubblicità chiama il 340 7788290 Sospirolo (BL) - Tel. 0437 89323 [email protected] - www.villazasso.it o invia una e-mail a [email protected] Questa passione era tale che lo spinse, nel tempo libero dagli impegni di governo, a scrivere un libro “De arte venandi cum avibus”, che rimane ancor oggi il testo di riferimento per questa pratica. Cosa abbia suscitato in Federico tale amore diventa evidente quando si guardano Alessandro e il suo falco pellegrino Àsad compiere l’antico rito del volo. Il vorticare e il lancio del logoro, richiamo costituito da una corda di canapa al cui estremo è fissata un’esca, le picchiate e il volo radente del falco, in una sintonia di gesti che si ripetono immutati da migliaia d’anni. BM: Alessandro come si decide di diventare falconieri? A: Credo che falconieri un po’ si nasca, è qualcosa che abbiamo dentro e che deve solo trovare un pretesto per uscire. Per me questo pretesto è stato la passione per la storia medievale e in particolare per l’arte di quel periodo. Nei miei studi mi sono imbattuto spesso in immagini raffiguranti dei falconieri con un falco al pugno, o già in volo e la nobiltà e il fascino di tali rappresentazioni, unito al mio amore per gli animali, mi hanno convinto ad intraprendere questa strada. BM: Ma quale può essere il ruolo di un falconiere nel XXI° sec.? A: Mi rendo conto che in effetti può sembrare un’attività anacronistica, ma in realtà sono diversi i campi in cui può essere impiegata. Io mi dedico prevalentemente alla didattica e all’educazione ambientale. Tengo lezioni nelle scuole di qualunque ordine e grado, ma non solo, partecipo ad eventi pubblici e privati illustrando la storia della falconeria, delle attrezzature e dei materiali utilizzati e raccontando il mondo dei rapaci. Soprattutto però cerco di trasmettere l’amore per la natura e per questi magnifici animali, visti spesso in passato come predatori di pollai, da uccidere e sterminare. Credo infatti che far capire, con l’esperienza diretta, che rapporto di collaborazione e di affetto possa crearsi tra un uomo e un falco, animale libero e selvaggio per eccellenza, contribuisca a sviluppare un’attenzione per il mondo naturale nel suo insieme, anche per quello che sembra più lontano e meno accessibile. Un altro campo in cui trova oggi impiego il falconiere è il “bird control”. I rapaci vengono utilizzati per allontanare altri tipi di uccelli la cui presenza può creare problemi di vario genere. Molti aeroporti italiani hanno dei falconieri in servizio, che nel caso sopraggiungano stormi di uccelli o selvaggina a pelo, lanciano i loro falchi per liberare lo spazio aereo e terrestre per garantire la sicurezza dei voli. I rapaci vengono anche utilizzati per sgombrare i centri storici dai piccioni che tendono a nidificare nei palazzi, oppure per allontanare gli uccelli dai campi coltivati o ancora per liberare i cieli sopra le discariche. Un ultimo impiego della Falconeria, che io non pratico, ma che è indubbiamente lo scopo per cui è nata è quello della caccia ammessa anche dalla legislazione italiana. BM: A questo punto credo che diverse persone vorranno sapere come si diventa falconieri.. A: Chiunque può acquistare un falco, questo però non significa diventare falconieri. Per contatti: Alessandro Arrighi e-mail: [email protected] far capire il rapporto di collaborazione e di affetto che può crearsi tra un uomo e un falco, animale libero e selvaggio per eccellenza, contribuisca a sviluppare un’attenzione per il mondo naturale nel suo insieme, anche per quello che sembra più lontano e meno accessibile Bisogna inizialmente affiancarsi ad un falconiere esperto per apprendere le tecniche dell’allevamento e del volo, la realizzazione delle varie attrezzature necessarie e naturalmente l’etologia dei rapaci. Ci vuole molto tempo da dedicare al rapace e molta passione. Io sconsiglio di affidare un falco ad un minore, se non c’è già in famiglia un falconiere esperto, perché spesso il bambino non ha la costanza necessaria per seguire l’allevamento e l’addestramento di questi animali. • il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Belluno Magazine 22 arte della falconeria Caro BM, sono proprietario di un appartamento al piano terra di un condominio: ho informato gli altri condomini che vorrei aprire una porta sul muro comune, in modo da poter accedere direttamente al cortile dal mio appartamento e non dover necessariamente usufruire dell’ingresso principale. I condomini si sono allarmati ed hanno indetto un’assemblea straordinaria per impedirmi di aprire la porta: mi chiedo se possano farlo e come posso tutelarmi. Caro lettore, per il codice civile ciascun condomino può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine ogni condomino può apportare le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa, ovviamente a proprie spese. Ciascun comproprietario può quindi trarre dal bene comune un’utilità anche maggiore e più intensa di quella eventualmente tratta in concreto dagli altri comproprietari, sempreché non pregiudichi il pari diritto all’uso spettante a tutti. L’apertura di una porta non altera la destinazione del muro comune, che continua a svolgere la propria funzione e mantiene la sua utilità per tutti i condomini, e non lede il pari diritto su di esso spettante da parte degli altri partecipanti, i quali continuano a goderne come prima: qualora la porta non pregiudichi la stabilità dell’edificio, pertanto, le Sue intenzioni debbono ritenersi legittime e l’assemblea condominiale non può impedirLe di metterle in atto. L’eventuale delibera con cui la maggioranza assembleare le vietasse di aprire la porta sarebbe nulla perché violerebbe il suo diritto di proprietà Arrighi > il personaggio Alessandro Belluno Magazine > nel nome della legge Porta si, porta no? 23 Uno degli episodi più celebri occorsi nel bellunese durante la seconda guerra mondiale è senza dubbio quella che poi sarà definita “la beffa di Baldenich”. Belluno Magazine il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Siamo nel giugno del 1944, momento topico della guerra: gli alleati sono appena sbarcati in Normandia (il 6) e due giorni prima, nello scenario italiano si è assistito alla liberazione di Roma. Tra le truppe di occupazione tedesche regna una comprensibile tensione dovuta anche al fatto che la zona alpina è teatro principe della guerra partigiana: non casualmente la provincia di Belluno è stata incorporata nella c.d Alpenvorland, sotto il diretto controllo del Reich. In questo contesto si sviluppa l’azione di un commando partigiano della divisione Nino Nannetti, teso a liberare un nutrito numero di detenuti ristretti entro il carcere di Belluno, a Baldenich. Il 16 giugno, 8 uomini travestiti da soldati tedeschi con al seguito altri quattro partigiani come finti prigionieri, penetrano all’interno dell’edificio e riescono a liberare ben 70 persone detenute nel carcere presidiato dai carabinieri. I partigiani sono comandati da Mariano Mandolesi, “Carlo”, (tra l’altro insignito della cittadinanza onoraria di Belluno alcuni anni dopo) e l’azione condotta rasenta la perfezione. Si pensi che il carcere di Baldenich è collocato in zona semicentrale e nei dintorni vi era una congruo numero di caserme occupate da militari della Repubblica sociale e da soldati tedeschi; una su tutte la caserma Tasso, 24 dove stazionavano le SS del tenente Karl che distava poche centinaia di metri dal luogo dell’incursione e rappresentava un pericolo repentino e mortale. In modo avventuroso e audace comunque l’impresa riesce: i partigiani liberano i prigionieri e l’azione si conclude senza che venga nemmeno sparato un colpo grazie alla maestria dei partigiani che riescono a immobilizzare i carabinieri e a liberare i carcerati. Si conclude così nel migliore dei modi quella che sarà ricordata come “la beffa di Baldenich”. Successivamente un’azione analoga verrà ripetuta nell’aprile del 1945 ormai alla fine del conflitto. • 1° Corso di QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE per SOMMELIERS LA FORMAZIONE DEL SOMMELIER: Le tecniche di servizio • La viticoltura • La degustazione •I distillati Inizio corso: 17 Ottobre 2011 - Fine corso: 6 Febbraio 2012 e il sole Estate, tempo di sole e di abbronzatura. La nostra pelle in questo periodo viene sottoposta ad uno stress notevole soprattutto a carico dei raggi ultravioletti presenti nella luce solare. Per evitare al minimo i danni cutanei da troppa esposizione è bene tenere a mente alcuni punti. I raggi ultravioletti si dividono in ultravioletti A (UVA) e ultravioletti B (UVB). I raggi UVB sono quelli responsabili della scottatura solare; ci segnalano, quindi, che l’esposizione solare è troppo intensa e ci suggersicono in un certo senso di metterci all’ombra. I raggi UVA, invece, sono molto più subdoli e pericolosi perché, non dando troppi segni di se, generando conseguenze e danni molto più seri di quelli da UVB. Sono responsabili dell’aumento dello spessore delle fibre elastiche del derma e della alterazione della loro composizione qualitativa, della alterazione della struttura delle fibre collage e, quindi, dell’aumento della profondità delle rughe, e di un incremento della formazione dei tumori cutanei quali il melanoma. In altre parole i raggi UVA (che del resto sono quelli che vengono emanati dalle lampade abbronzanti) sono responsabili del fotoaging, invecchiamento della pelle da luce solare, e del melanoma. Dopo questa veloce premessa è necessario dare alcuni consigli per la prevenzione e la cura. Innanzi tutto è bene che vi affidiate sempre a un medico esperto del settore della medicina estetica: solo lui può rapportare il problema particolare alla situazione generale del vostro organismo e quindi proporvi la terapia ed il trattamento più idonei. L’aspetto più importante è la protezione solare attraverso l’uso di creme o gel specifici (filtri solari) che bloccano l’azione dei raggi UVB e UVA. L’uso di questi prodotti dovrebbe ormai entrare a far parte delle nostre abitudini quotidiane: come si usa la crema idratante, così va utilizzato il filtro solare: quotidianamente e più volte al giorno. In questo modo si protegge la pelle dalle possibili azioni nocive della luce solare. Importante è anche idratarla molto bene usando delle buone creme che ristabiliscano la giusta quantità idrica a livello dell’epidermide. Una volta che il danno è stato creato bisogna intervenire con tecniche L’aspetto più importante è la protezione solare attraverso l’uso di creme o gel specifici (filtri solari) che bloccano l’azione dei raggi UVB e UVA ... più specifiche che andranno a migliorare i danni provocati. La Biorivitalizzazione cutanea viene molto usata per ridare tono al derma danneggiato: consiste nella infiltrazione a livello del derma di una sostanza composta da aminoacidi, vitamine ed acido ialuronico e viene eseguita esclusivamente dal medico e va praticata ogni 15-20 giorni per 3-4 volte consecutive. L’effetto è quello di una pelle più tonica e più idratata. Questo trattamento, in genere, viene associato ai peeling chimici superficiali e medi; lo scopo è quello di migliorare la texture della pelle appesantita dall’esposizione solare e comunque rinnovare lo strato superficiale della pelle in modo da ridare luminosità e uniformità al volto. Si usano sostanze quali l’Acido Glicolico, l’Acido Tricloroacetico a basse concentrazioni, l’Acido Piruvico e Salicilico in base al problema riscontrato. Dopo il periodo di esposizione solare ci si preoccuperà anche di migliorare le rughe più profonde attraverso il riempimento con sostanze chiamate Filler, composte esclusivamente da Acido Ialuronico: l’unica sostanza affidabile dal punto di vista della sicurezza e in grado di essere riassorbita nel tempo dal nostro corpo senza lasciare traccia. Altri tipi di rughe trovano giovamento dall’uso combinato con la tossina botulinica. Anche queste tecniche, ovviamente, sono di uso esclusivo del medico. Un altro trattamento praticato spesso è il Thermage: l’unica vera radiofrequenza che con, una seduta unica, garantisce un lifting non chirurgico per la cura dei rilassamenti cutanei del viso e soprattutto del collo e del corpo. Infine si può anche usufruire della tecnica a Luce pulsata per la cura delle macchie cutanee e della couperose, patologie che in genere si aggravano dopo un periodo di esposizione solare. Il Laser Frazionato è riservato ai casi di smagliature, pori dilatati e cicatrici da acne e chirurgiche. Il concetto fondamentale è che l’esposizione solare è un trauma per la pelle e quindi il danno va ridotto al minimo. Quasi tutti i danni si possono comunque migliorare senza pretendere cambiamenti drastici del proprio aspetto; infatti lo scopo della Medicina Estetica e, in particolare dei centri all’avanguardia come il nostro, è quello di mantenere in buono stato il proprio corpo, sapendo che comunque l’azione del tempo è inevitabile. Forse uno spunto di riflessione interessante è quello di imparare a convivere con qualche piccola ruga in più. • Sede del corso: Feltre c/o Ristorante La Casona - Orario 20:30 - 23:00 Per iscrizioni ed adesioni al corso: delegato di Belluno: Roberto Ferro Tel. 0437 30673 - 333 5390369 [email protected] - [email protected] DELEGAZIONE DI BELLUNO w w w. m e d i c i n a e s t e t i c a b e l l u n o . i t > medicina estetica [email protected] pelle il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno di Daniele Tormen La Belluno Magazine > storia La beffa di Baldenich 25 il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno ANTIFURTO • ANTINCENDIO • VIDEOSORVEGLIANZA PORTE BLINDATE • CASSEFORTI BELLUNO - Via Vittorio Veneto, 165/A Tel. 0437 999105 - Cell. 336 669901 - [email protected] Orari di apertura al pubblico: Lun e Mer 16:00 - 18:00 Sab 9.00-11:00 Per info Servizi sociali Comune di Limana Tel. 0437 970111 - corsi di comunicazione rivolti a genitori e coppie; - incontri con associazioni che si occupano di problemi legati alla famiglia, ad esempio le famiglie aperte; - incontri con i responsabili del Servizio Spazio Incontro dell’ ULSS; - incontri sull’utilizzo di pannolini lavabili e quindi riutilizzabili; - incontri con ostetrica - vari laboratori che coinvolgono bambini e genitori e l’ultimo aperto ai volontari e famiglie tenuto dal dott. Claudio Gramaglia psicologo di comunità di Padova sul tema delle Reti Solidali nella comunità che cambia. Si svolgono inoltre nella Biblioteca Comunale di Limana, a cura della bibliotecaria e con il supporto dell’educatrice dello Spazio Incontro dell’ ULSS degli incontri per avvicinare i bambini alla lettura, e stimolare attraverso essa l’immaginazione e la creatività nei piccoli lettori. Ogni lunedì è inoltre presente l’educatrice dello Spazio Incontro dell’ULSS che può servire a genitori e famiglie per dar loro un supporto, e allo stesso tempo per capire quali possano essere tematiche comuni, da poter approfondire con degli esperti, in incontri aperti a tutti. L’aspetto logistico dell’organizzazione del centro viene gestito da 15 volontarie (nonne, mamme, zie ecc), coordinate dalla consigliere comunale Wally Broi, che si alternano in base alle loro possibilità per dare un’apertura regolare al centro in 3 giorni alla settimana. Si incontrano per mantenere ordinato il centro, per incontri di formazione di vario tipo, tenuti da responsabili del ULSS, dal Comune e per scambiare le proprie esperienze con i responsabili degli altri centri aperti a Sedico e Ponte nelle Alpi, ciascuno dei quali Finanziato con un progetto del CSV “Centro Servizi per il Volontariato” di Belluno. Il Mi a Ti, Ti a Mi di Limana è stato aperto il 15 maggio 2010, da allora le persone che hanno frequentato il centro sono state 303, è stato possibile donare a 227 famiglie materiale vario: abiti, passeggini, giochi, lettini ecc... L’interesse sistematico per lo scambio si è rivelato alto sul numero di fruitori in quanto solo 1/3 vi si reca solo 1 o 2 volte. Il rimanente 2/3 vi si reca frequentemente per donare e ricevere oppure solo per donare o solo per ricevere e per partecipare agli incontri a tema. Il Mi a ti, ti a mi in questo mondo frenetico diventa finalmente un modo per riscoprire la solidarietà tra le persone e per creare un tessuto sociale attento alla condivisione di se stessi con gli altri. • Aperture automatiche Portoni per garage Antifurti e videosorveglianza Chiusure blindate PONTE NELLE ALPI (BL) Viale Stazione, 5 Tel. 0437 999105 - [email protected] > letto per voi Intervista a Giovanni Bianconi giornalista del Corriere della Sera e autore di un libro sul sindacalista morto in un agguato nel 1979 di Andrea Ferrazzi C’è un libro la cui lettura dovrebbe essere obbligatoria, o quantomeno caldeggiata, nelle scuole. L’ha scritto Giovanni Bianconi, un giornalista del “Corriere della Sera” esperto di vicende giudiziarie del nostro Paese. Il protagonista è un operaio e sindacalista di origine bellunese, nato a Cesiomaggiore il primo dicembre del 1934 e morto a Genova il 24 gennaio del 1979. Ucciso dalle Brigate Rosse, in un agguato che segnò una pagina fondamentale della storia del terrorismo in Italia. In queste pagine appassionate e appassionanti, Bianconi dà voce a Vincenzo Guagliardo, il brigatista che sparò all’operaio comunista e che, sino ad oggi, è rimasto in silenzio. E a Sabina Rossa, la figlia della vittima di uno dei crimini più contraddittori ed enigmatici degli anni di piombo. Ne “Il brigatista e l’operaio” si ricostruisce, dunque, la storia di un omicidio e le vicende umane e politiche che lo accompagnarono. Ma dal libro emerge anche la figura di un uomo che, pur abbandonando da giovanissimo la sua terra natale, conservò i tratti caratteriali del montanaro e l’amore per l’alpinismo. Come emerge da un articolo citato nel testo, Guido Rossa “non si prendeva troppo sul serio, era schivo, mascherava gli affetti e i sentimenti, in qualche modo tratteneva la sua umanità”, ma “nei momenti del bisogno venivano fuori le sue attenzioni”. “Era un montanaro nel carattere – spiega l’autore del libro – una persona decisa e di poche parole, a volte anche un po’ burbera. Ma capace di scalare anche le difficoltà, di affrontare con coraggio i problemi in fabbrica e le questioni politiche di una stagione difficile per il paese”. Amava le montagne, non l’ambiente degli alpinisti. “Perché – dice Giovanni Bianconi – un po’ gli dava fastidio gli alpinisti si impegnassero poco nella vita civile”, lui che alle questioni sociali e politiche dedicò la sua vita sino alla morte. Decisa dalle Brigate Rosse come conseguenza della sua denuncia di un collega di fabbrica che divulgava materiale propagandistico della stessa organizzazione terroristica all’interno dell’Italsider di Genova. Dove In alto. Guido Rossa con la figlia Guido Rossa è operaio metalmeccanico e delegato sindacale. La mattina del 25 ottobre del 1978, un giorno particolarmente nervoso e inquieto in fabbrica come nel Paese, vicino alle macchinette del caffè e sui davanzali delle finestre vengono lasciate delle copie di un opuscolo brigatista. Rossa sospetta che a distribuire questo materiale sia Francesco Berardi. Lo segue e, alla fine, decide di denunciarlo. E’ l’unico a deporre e a testimoniare. Prima davanti al magistrato, poi in aula. Ma nella sua requisitoria il pubblico ministero, come si legge nel libro, dedica toni quasi di comprensione per il presunto brigatista alla sbarra. Che però viene condannato a quattro anni e sei mesi. Una sentenza che per Guido Rossa avrà conseguenze peggiori. Lui sa che cosa rischia. Eppure si espone. Con coraggio. “In quel particolare momento storico – osserva Giovanni Bianconi – c’era un modo di pensare collettivo che spingeva qualcuno a dedicare la propria vita all’impegno politico”. Come Guido Rossa, che le Br decidono di punire. Per evitare che passi il principio che un simpatizzante può essere denunciato senza conseguenze. E poco importa che Guido Rossa sia un comunista: serve una lezione. Scartata l’idea della gogna pubblica, decidono di gambizzarlo. Ma nell’agguato succede qualcosa di inaspettato. Di non programmato. Guagliardo spara tre colpi e lo ferisce al ginocchio. Ma non finisce così. Riccardo Dura, l’altro brigatista, si avvicina all’auto e fa ancora fuoco. Altri tre proiettili. Uno al cuore. Muore così un uomo, un operaio, un sindacalista, un marito e un padre. Ma anche “un simbolo, colpito dal piombo brigatista, che i suoi assassini dipingono con sprezzo”. Un simbolo come altri “eroi” della nostra storia recente. Abbandonati nel momento più difficile. Come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ad esempio.“Due situazioni gravi – sostiene il giornalista del Corriere della Sera – ma diverse. I due magistrati sono stati lasciati soli dallo Stato. Rossa è stato abbandonato dai suoi colleghi e dal sindacato, quel sindacato che subito si è reso conto dell’errore commesso”. Subito, ma troppo tardi. “L’omicidio di Guido Rossa – afferma ancora l’autore del libro – è anche un dramma interno alla famiglia comunista che non si è mai ricomposto”. Ma nel volume di Giovanni Bianconi c’è un’altra presenza forte: quella della figlia Sabina Rossa. “Di lei – conclude il giornalista – colpisce il carattere, è una persona schietta e decisa. E’ figlia di suo padre”. Le pagine che raccontano di quando la figlia della vittima è andata a cercare l’assassino di suo padre sono un pugno nello stomaco che aiuta a riflettere. Così come le riflessioni dei e sui brigatisti, criminali che non possono essere giustificati perché uccisero con l’intento di costruire una società nuova e più giusta. Nel secolo delle idee assassine ci può essere spazio per il perdono, come dimostrano le scelte di Sabina Rossa. Ma non per un giustificazionismo ideologico che calpesta la memoria di molte vittime innocenti della follia umana.• il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Mi a Ti, Ti a Mi... Il via a questo progetto è stato dato dall’associazione Conz, ideatore in primis di questa esperienza, al quale si sono aggiunti poi nuove realtà. Entrando nel piccolo ambiente realizzato a Limana, fortemente voluto dall’Assessore ai servizi sociali del Comune di Limana, Renata Dal Farra, ci si trova in un ambiente famigliare, con ripiani e scaffali dove i volontari collocano ciò che viene donato, e un piccolo spazio per il gioco dei bambini mentre i genitori hanno modo di guardare ciò che viene messo a disposizione.. Questa possibilità di scambio consente alle famiglie di poter risparmiare nel vestiario dei bambini che, come si sa, crescono velocemente, e quindi, c’è un continuo bisogno di aggiornare l’abbigliamento del bambino. Ecco quindi che chi non ha più la necessità di alcuni capi, può recarsi al Mi a Ti,Ti a Mi, per donare, mentre qualcun altro vi si rivolgerà per ricevere. Qualunque famiglia può gratuitamente farne uso, e in un anno di attività si sono avvicendate circa 303 persone di cui 30 stranieri, che hanno usufruito del Mi a Ti, Ti a Mi, per prendere ma anche per donare. Anche gli stranieri hanno capito l’importanza dello scambio attraverso il donare oltre che al ricevere. Ma la funzione sociale di questo centro non risiede solo nello scambio di oggetti, ma anche nello scambio di vite vissute, sull’incontro con professionisti del settore per illustrare diverse tematiche legate al mondo dell’infanzia e della famiglia. Si sono trattati i seguenti temi: - alimentazione: corretto uso del latte, dello zucchero e altri prodotti per l’infanzia; Belluno Magazine ucciso dalle Brigate Rosse per uno scambio: L’idea di fondo si rifà a ciò che normalmente succede in famiglia quando ci sono dei figli a pochi anni di distanza. Ovvero vestiti e giocattoli del bambino più grande vengono tramandati al nuovo arrivato. 26 Guido Rossa, l’operaio bellunese ci siamo Belluno Magazine > volontariato Qui 27 “Traversata del Golfo di Pirano”. La manifestazione è conosciuta anche come “Nuotata dell’amicizia” in quanto il percorso, che misura 4 km, vede i partecipanti partire da Portorose in Slovenia per approdare in Croazia, unendo così idealmente due paesi che, per ragioni politiche e storiche, spesso si sono contrastati. Nonostante il mare parzialmente mosso ed un percorso di non facile interpretazione, i nuotatori bellunesi hanno chiuso con soddisfazione la loro partecipazione all’evento, merito anche di una splendida giornata di sole, della bellezza dei luoghi, nonché della disponibilità e cortesia riservata alla rappresentanza bellunese da parte degli organizzatori locali (quella dei “montanari” Master Belluno era la più numerosa tra le squadre italiane presenti). Prossime tappe della stagione la partecipazione al nostrano “Circuito Alto Adriatico” con le gare che si terranno (dopo quella già disputata a Monfalcone) a Trieste, Caorle e Chioggia sulle distanze di 3 e 5 km. Non mancheranno poi trasferte in Liguria e in Sicilia, e successivamente un ritorno in terra croata con la gara di Abazia (5 km) e la nuotata di 7 km lungo il Canale di Limsk nei pressi di Parenzo. Per chi ama godere in compagnia della passione per il nuoto e del contatto più pieno con la natura, le occasioni di divertimento non mancheranno di certo.• Gentile Walter, non vi è dubbio che i costi estrattivi del metallo in questione siano correlati al suo prezzo, ma non è così scontato quale sia la causa e quale l’effetto. I costi di estrazione dell’oro hanno una forchetta molto ampia a seconda delle miniere prese in considerazione e possono andare dai 200/250$/Oz (oncia - 31,1035 grammi) agli oltre 750$/Oz: dipendono dall’infrastruttura della miniera, dalla quantità di oro presenti in vena e sua conformazione, dai costi di ricerca, dai costi energetici, dai costi strumentali, quelli assicurativi, di trasporto e nolo, dagli stipendi, dagli oneri sociali, dal cambio valutario, dall’imposizione fiscale del paese di riferimento. Il prezzo in genere viene influenzato anche dagli oneri di estrazione della miniera più costosa, ma è a questo punto che la causa e l’effetto si confondono.Valutazioni più elevate del metallo giallo portano a sua volta a considerazioni differenti sul vantaggio di utilizzare o meno miniere con costi estrattivi maggiori (ad es. miniere più povere e/o a maggiori profondità), facendo figurare sia mediamente che marginalmente un Maurizio Colussi +39 335 6905323 Promotore Finanziario certificato €uropean Financial Advisor - €FA™ PANIFICIO ! la vo ta ra st vo a ll su à it al qu ra st no La Agenzia Generale di Belluno - F. Vedana - F. Ziliotto Snc Via S. Gervasio 15 - BELLUNO - Tel 0437 942934 - Fax 0437 943120 - [email protected] ASSICURAZIONI SU TUTTI I RAMI R . C . S U V E I C O L I S TO R I C I > i nostri soldi aumento dei costi. Quindi se nel breve periodo può sembrare che siano i costi di estrazione ad influenzare i prezzi (tra gli altri fattori), nel lungo periodo sembra invece che sia il mercato stesso a stabilirne gli oneri d’estrazione. L’accantonamento oppure la messa in circolazione dell’oro da parte delle compagnie aurifere, è infine un altro elemento che concorre a influenzarne il prezzo alla stregua dell’Opec nei confronti dell’altro oro, quello nero.• Mas di Sedico (BL) - P.zza 1 Maggio, 3 - Tel. 0437 847056 il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno N U O OT P P A RU in Acque Libere Buongiorno, sono Walter residente a Feltre. Per alcuni anni ho avuto degli interessi nell’acquisto e vendita del metallo giallo, e notavo che le fluttuazioni erano legate anche a costi estrattivi, volevo conoscere il suo pensiero in merito. Belluno Magazine il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Belluno Magazine 28 stringere la mano ai compagni di fatiche una volta arrivati a destinazione: questo lo spirito del nuoto “openwater”, o, per dirla in italiano, del nuoto “in acque libere”. Il neo costituito GNL (Gruppo Nuotatori Liberi) nasce come costola del Master Nuoto Belluno ed è composto dai nuotatori locali che, nella bella stagione, si cimentano nelle gare di mezzofondo (1,5 km – 5 Km) e di fondo (dai 5 km in su) incluse nel circuito nazionale FIN dedicato alle competizioni in “acque libere” (ovvero in ambiente naturale). Sabato 25 giugno alcuni atleti bellunesi (Massimiliano Bruni, Angelo Dioguardi, Tullio Franceschini, Gianluca Puglisi, Chiara Reolon e Raimondo Da Deppo) hanno “sconfinato”, partecipando per la prima volta alla ... Evadere dagli spazi limitati degli impianti artificiali e sapersi orientare nell’ambiente aperto dei laghi o dei mari; dimenticare l’odore del cloro ed assaporare il profumo del mare; godersi una nuotata che può durare qualche ora, fronteggiando onde e correnti; nuotare fianco a fianco con gli altri atleti cercando un punto di riferimento o l’andatura giusta; i s ci na Iniziata la stagione estiva, i Master del Nuoto Belluno abbandonano per un po’ l’ambiente consueto delle competizioni in vasca e “si tuffano” nell’avventura delle nuotate in mare. tare in p di Massimiliano Bruni nuo piscina o ea dalla giallo e l’aumento dei costi st nazionali e… Il metallo L...fIa B E R I R tti n on I TO f G > sport Il Nuoto Belluno esce dai confini 29 e poi ti telefonano. 30 di Mirko Mezzacasa [email protected] 0437 659611 Lun - Ven 9.00 / 19.00 Agenzia BTC Via dell’Anta, 105 BELLUNO www.btcworld.it “Ci sono una cinquantina di cantieri aperti in provincia. Questo è stato possibile grazie al denaro fresco introitato dal Demanio Idrico, soldi che prima finivano nelle casse della Regione. Come Provincia abbiamo concordato e deliberato di investire l’intero importo per la difesa del suolo. Di qui l’organizzazione di una serie di lavori molto importanti”. Lo ha detto l’assessore provinciale, Bruno Zanolla, presentando la conclusione dei lavori in località La Muda (Comune di La Valle) dove sono state realizzate barriere paramassi e valli di contenimento in seguito al furioso incendio del 10 maggio che ha distrutto la vegetazione sul Monte Celo che sovrasta la piccola frazione agordina dove insistono una decina di abitazioni sulle quali per lunghe settimane è pesata l’ordinanza di evacuazione (che sarà revocata non appena la Provincia dichiarerà conclusi i lavori). L’incendio in parte ha evidenziato ed in parte ha accentuato una situazione di notevole pericolosità per le abitazioni sottostanti. (la competenza della Provincia è relativa alla protezione degli abitati). Sono stati, pertanto, predisposti i progetti ed avviati 3 cantieri distinti in modo tale da poter accelerare in lavori. Due cantieri hanno riguardato la posa di barriere paramassi per 130 m ed un cantiere la realizzazione di un vallo della lunghezza di circa 140 m. Progettazione e direzione dei lavori interna al Servizio Difesa del Suolo della Provincia di Belluno. I lavori sono stati consegnati in urgenza il 30 maggio e sono stati ultimati entro l’11 luglio. L’importo complessivo dei lavori 92.000 euro e 72.000 per le barriere, 35.000 euro per il vallo. Altro cantiere che sta per chiudere: lungo la provinciale per Rivamonte dal bivio di Ponte Alto. Tutto il versante percorso dalla SP3 della Valle Imperina denota dei cedimenti - anche notevoli - ed è stato oggetto negli anni di con- tinui e ripetuti interventi. L’intervento è consistito a grandi linee in: realizzazione di un muro a ciglio strada lungo circa 90 m poggiante su micropali lunghi 20 m e tirantato mediante trefoli, consolidamento del muro esistente sottostrada mediante muretto di base (anch’essopoggiante su micropali) e stabilizzato da contrafforti e tiranti, sistemazione finale della strada (fresatura, ricalibratura delle pendenze, asfaltatura, retescarico acque meteoriche). L’importo complessivo del progetto 300.000 euro. Attualmente nell’Agordino sono inoltre in esecuzione: Barriere paramassi in loc Soppause (Colle S. Lucia) 260.000 euro; opere a difesa della strada verso l’abitato di Chenet (Cencenighe Agordino) 500.000 euro; asportazione materiale limoso dal lago di Alleghe 120.000 euro.• “Ancora una persona è ospite in albergo” dice il sindaco Tiziano De Col - “mentre in altri casi non c’è stata nemmeno la necessità di questa sistemazione perché i proprietari dell’abitazione a La Muda o avevano altre case (o comunque quella è la seconda casa), oppure hanno trovato sistemazione da parenti”. A quando il cessato pericolo e quindi il ritorno alla normalità per tutti i cittadini della frazione? “Nel momento in cui la Provincia mi comunicherà la fine ufficiale dei lavori, sarà mia cura provvedere ad informare i cittadini. La revoca dell’ordinanza di evacuazione è già scritta. Divieti che invece rimangono per tutti i sentieri del monte Celo percorsi dal fuoco dell’incendio”. il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno web. Un potenziale cliente, un fornitore o un partner che riceve un’e-mail dall’azienda, riceve allo stesso tempo le coordinate per curiosare sul sito web aziendale. Sembrerebbe ovvio, e invece sono ancora molte le aziende in italia ad utilizzare indirizzi del tipo @alice.it @virgilio.it @libero.it @hotmail.com ecc. ecc. Uno dei primi passi è quindi acquistare un proprio dominio, con un nome appropriato (solitamente il nome della propria azienda, se possibile, ma non è detto che sia la scelta migliore per il posizionamento su Google...) e poi un po’ di caselle di posta elettronica (di solito ce ne sono già 5 in dotazione). Sarà sufficiente scegliere uno dei tanti provider che effettuano questo servizio e che si trovano facilmente in rete. Questa è un’operazione economica e molto semplice da realizzare. Si pensarà subito dopo ad un’analisi per la realizzazione di un sito web appropriato per l’azienda che centri gli obiettivi preposti. Un’altra cosa fondamentale e che da credibilità all’azienda nel web è mettere i propri riferimenti aziendali molto chiaramente, ci riferiamo quindi alla ragione sociale, indirizzo, città, partita iva, rea (dati che tra l’altro sono da indicare obbligatoriamente per legge su ogni sito commerciale) e soprattutto un recapito telefonico, possibilmente di rete fissa. Questo del telefono fisso potrebbe sembrare un particolare secondario (e infatti ancora molti siti non riportano un contatto telefonico!). Invece è dimostrato che il telefono fa ancora la differenza in molti casi (soprattutto nell’e-commerce). Per prima cosa da credibilità e suscita una maggiore fiducia nel visitatore, soprattutto se si tratta di acquistare on line. In molti casi per risolvere diverse problematiche e per ricevere maggiori informazioni è molto meglio fare una telefonata. Il visitatore “sente” personalmente chi c’è dall’altra parte, “sente” che l’azienda è viva, se il prodotto è disponibile, se c’è un ritardo nella spedizione ecc. ecc.. Viene rassicurato dal dialogo con una persona, viva e pensante. Un colloquio telefonico è immediato e fornisce subito una risposta. L’e-mail invece ci fa presupporre una risposta differita (“ha letto l’e-mail?”) e purtroppo si ha sempre il dubbio che il nostro messaggio non sia stato ne letto ne compreso e che sia finito nel cestino insieme al resto delle e-mail spazzatura che riceviamo giornalmente, tanto basta la pressione del tasto CANC. Per questo il telefono si sta riqualificando molto come mezzo di comunicazione se integrato alla strategia web, soprattutto se si tratta di comprare e vendere on line. Saper gestire una comunicazione telefonica e lasciare all’utente questa possibilità, risulta quindi un aspetto molto importante e una mossa sicuramente premiante per la maggior parte dei siti commerciali. REALIZZAZIONE SITI WEB & E-COMMERCE Per informazioni aperti Belluno Magazine Belluno Magazine il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Le statistiche sull’uso dei motori di ricerca parlano chiaro, l’83% degli italiani che accedono ad Internet utilizza i motori di ricerca (in particolare Google) per trovare informazioni in previsione di un’acquisto. Avere un sito web significa poter essere trovati e contattati da queste persone. Il sito web è diventato quindi uno degli strumenti di comunicazione aziendale tra i più importanti, e deve essere il più efficace possibile, trasmettendo all’utente un messaggio chiaro ed immediato. Un sito caotico e troppo imbottito di sezioni, sotto sezioni, colonne e microscopici link scoraggia il visitatore che chiuderà la pagina dopo pochi secondi perchè disorientato, proseguendo con il prossimo risultato fornito da Google (probabilmente sarà il sito di un tuo concorrente!). Questo tipo di dinamica accade perchè il visitatore non trova velocemente l’informazione che cerca. Deve leggere troppe cose, magari scritte in piccolo. L’utente di oggi invece ha esigenze diverse. Ha bisogno di contenuti rapidi ed esausitvi, il tutto molto velocemente. In pochi secondi deve trovare una risposta ad una domanda che si è posto e che lo ha fatto andare su Google a cercare. Quindi non c’è una seconda possibilità per la prima impressione. Se il sito presenta male i contenuti nella sua pagina di ingresso (home page) è probabile che verrà chiuso dopo pochi secondi da molti dei suoi visitatori. I siti internet di nuova generazione, anche se ricchi di contenuti, devono tenere conto di questo aspetto fondamentale, conducendo l’utente in una navigazione progressiva, e quindi, categorizzando e aggregando molto accuratamente i contenuti. Per centrare questo obiettivo nella realizzazione di un progetto web, è necessario effettuare un’analisi delle esigenze caso per caso, poichè esistono degli schemi di rappresentazione più efficaci di altri, e questo può fare la differenza in termini di contatti avvenuti e vendite realizzate. Un indirizzo e-mail che coincida con l’indirizzo del proprio sito internet è un metodo di pubblicizzare in modo semplice ed efficace il proprio sito Cantieri > agordino I clienti ti trovano su Google 31 > giornalista per un giorno il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno Belluno Magazine 32 L’ Albero di Paola Bisinella [email protected] L’albero..., un essere vivente che comunica con noi... basta accostarsi al suo tronco per sentire la sua energia positiva, la sua tranquilla sicurezza, la sua partecipazione al nostro stato d’ animo...ma non solo... è anche Potenza vitale che sprona... e poi è Bellezza. E la Bellezza la riconosci perchè quando si presenta davanti ai tuoi occhi ti offre anche la chiave per percepirla (basta coglierla...). Questa chiave, questo ponte fra Lei e noi si chiama Contemplazione: un’esperienza che ferma l’attenzione, che ci fa concentrare ed entrare in quello che abbiamo davanti con il piacere di farlo. Provare, con l’atto contemplativo, a ricollegarsi, a riconnettersi con questi quadri viventi che la Natura ci offre ci metterebbe in una condizione ideale per favorire la riscoperta di una sintonia e di un equilibrio con noi stessi e con l’Altro oltre ad aiutare il nostro pensare donando leggerezza, limpidezza e profondità.• L’Oroscopo di BM a cura del MAGO YAMIL - [email protected] Cari amici dell’ariete vi sentirete un po’ titubanti in amore, con la persona amata avete paura di proporre cose nuove o iniziative e rischiate di compensare questo disagio dandovi allo shopping, fate attenzione a non esagerare nelle spese. È estate e vi piace godervi la tranquillità, magari in ferie, attenti a dolci e alcool, moderazione! Non tutto va per il verso giusto in amore, vorreste più stabilità ma la cosa vi sfugge, tranquilli è solo il periodo. Buoni i riconoscimenti nel lavoro, quanto meno per l’impegno dimostrato, vi sentite gratificati. Relax e ancora relax, ogni volta che vi sentite un po’ giù di tono fermatevi. Bene i rapporti affettivi, in particolare l’intesa con il partner va per il verso giusto e vi sentite padroni della situazione. Nel lavoro è il momento di prendere in mano situazioni lasciate a se stesse per troppo tempo. Fatelo anche se vi sentite stanchi e giù di tono, aiutatevi eventualmente con degli integratori. In amore cercate di avere più fiducia in voi stessi e di trasmetterla anche a chi vi sta vicino. Ottimo periodo per il lavoro e gli aiuti inattesi, è probabile che persone influenti si siano accorte di voi. Per quanto concerne la salute, sembra che ossa e schiena siano il punto debole per voi in quest’estate, ginnastica soft e un’attenta postura sono di aiuto. PAURA DI CAMBIARE? AFFIDATI ALLA LOGISTICA IN OUTSOURCING Con il sole nel segno anche la serenità familiare ne giova e potreste essere chiamati a decisioni di responsabilità. Potrebbero esserci delle novità importanti e positive nel lavoro, prestate comunque attenzione e ponderate bene prima di ogni decisione. Avete bisogno di essere supportati da persone che sanno stimolarvi e darvi coraggio, trascorrete del tempo con loro. Basta un malinteso per mettervi di cattivo umore? Vi piace chiudervi in voi stessi? Meglio evitare tutto questo e reagire. Suggerimento utile anche per la sfera lavorativa, dove anche da soli, riuscirete a spuntarla su tutti. È probabile che tanto stress vi faccia sentire stanchi ed è plausibile un calo di pressione, monitorate la situazione. In amore possibili gelosie e incomprensioni, tutto sembra vi sfugga di mano, abbiate fiducia ed evitate azioni di impulso o di rivalsa. Nel lavoro vi sentirete sicuri delle vostre capacità ed i riconoscimenti sperati arriveranno. Un po’ di riposo per recuperare energie vi è dovuto. È il momento per spronare il vostro rapporto affettivo, avete tanto entusiasmo positivamente contagioso. Nel lavoro siate cauti nelle decisioni, in particolare se vi propongono prospettive di maggior guadagno ed in tempi veloci, siate cauti. Sono possibili problemi di circolazione, se avvertite le gambe pesanti fatevi controllare. È un ottimo periodo per le relazioni affettive, supererete ostacoli e vi sentirete al settimo cielo. Meno bene per il lavoro, sappiate portare pazienza, non è periodo per reagire rischiando di peggiorare la situazione. Per un paio di mesi cercate di curare l’alimentazione, è probabile cha abbiate esagerato, una dieta più sana fa al caso vostro. Un estate dove è necessario far da parte il vostro egoismo, il vostro partner ha certamente difetti, ma a voi il compito di concentrarvi sui pregi gratificandolo. Nel lavoro cautela, non agite in modo impulsivo ma ragionate e accettate le disposizioni dei superiori cercando il dialogo. Un po’ di sano movimento e il vostro stato di salute ne gioverà. Ti piace scrivere e vorresti condividere questa passione? BM ti offre uno spazio gratuito per dare sfogo alla tua creatività. Invia i tuoi articoli e le tue foto a: [email protected] I lavori verranno giudicati dalla redazione e i migliori saranno pubblicati. Tutti i materiali pervenuti non saranno restituiti. INTRALOGISTICA: LA LOGISTICA IN EVOLUZIONE un sistema innovativo per abbattere i costi della gestione dei magazzini. Un esempio: stoccare un pallet al costo di € 1,50 al mese. 2011: AMPLIAMENTO CENTRI LOGISTICI 10.000 mq, capacità di stoccaggio 15.000 pallets. Deposito doganale e fiscale. Posizione strategica in Belluno, vicino a tutte le aziende Bellunesi. In amore ventata di cambiamenti e voglia di uscire dalla monotonia, attenti però non tutto ciò che luccica è oro, datevi del tempo per vedere come si trasformano gli eventi. Fase no per il lavoro, in particolare se vi occupate di affari, nel limite del possibile rimandate gli appuntamenti. Probabili problemi di digestione, non fatevi prendere dal nervosismo del periodo. Estate difficile questa, quanto mai irascibili in amore. È solamente una fase giù e dovete far affidamento al vostro selfcontrol. Anche nel lavoro vale lo stesso vsuggerimento, ma se preferite coltivare inimicizie siate pure irruenti. Attenzione a troppo sole, meglio la moderazione. Bevete molta acqua, idratatevi più del solito, la pressione è a rischio. DA ROLD Srl Direzione Operativa Trasporti Via Vittorio Veneto, 223 32100 Belluno (BL) Italy tel: +39 0437 931100 fax: +39 0437 930137 [email protected] www.darold.it Centro Logistico Belluno Loc. Volpere, 1 32035 Santa Giustina Bellunese (BL) Italy tel: +39 0437 889136 fax: +39 0437 888942 [email protected] Centro Logistico Treviso Via F.lli Rosselli 7/18 31020 VILLORBA (TV) Italy tel: +39 0422 912482 fax: +39 0422 912482 [email protected]