agosto 2011 - Belluno Magazine

Transcript

agosto 2011 - Belluno Magazine
Il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
AGOSTO 2011
Anno III n. 8 - Editrice Media Belluno srl
Autorizzazione Tribunale di Belluno n. 691/2009 del 26/08/09
> Seren del Grappa e il tesoro di Amalasunta
>Dolomiti Contemporanee:
un laboratorio d’arti visive in ambiente
> Just married... in New York
> Belluno - New York solo andata
> Il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore
> AAA Lavoro all’estero cercasi
> Il Piccolo Principe e i no che aiutano a crescere
> I Planet Brain artisti del pop-prog
> Alessandro Arrighi e l’arte della falconeria
> La pelle e il sole
Le 5Wdella
Grande Mela
www.bellu nomagazine.it
In questo numero
EDITORIALE
La lezione di Guido Rossa
3
FELTRINO
Seren del Grappa e il tesoro di Amalasunta
4
ARTE
Dolomiti Contemporanee:
un laboratorio d’arti visive in ambiente
5
54esima Biennale di Venezia:
“ILLUMInazioni“ di Bice Curiger
14
NEW YORK
Le 5 W della Grande Mela
6
Pronti? Via!
7
Just married... in New York
8
Belluno - New York solo andata
10
LAVORO
AAA Lavoro all’estero cercasi
11
CADORE
Il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore
12
BELLUNESI NEL MONDO
1966-2011: il 45° dell’Associazione Bellunesi nel Mondo13
CUCINA E TURISMO
Le idee non mancano alla Trattoria Enoteca Col di Salce 15
PSICOLOGIA
Il Piccolo Principe e i no che aiutano a crescere
16
ENGLISH? YES, PLEASE!
Beer and The Pub, a quick guide
18
SPORT
Valbelluna Basket, una realtà tutta nuova
19
Il Nuoto Belluno esce dai confini nazionali e… dalla piscina 28
MUSICA
I Planet Brain artisti del pop-prog
20
CUCINA & SALUTE
Conosciuto dagli antichi egizi: il porro
21
NEL NOME DELLA LEGGE
Porta si, porta no?
22
IL PERSONAGGIO
Alessandro Arrighi e l’arte della falconeria
23
STORIA
La beffa di Baldenich
24
MEDICINA ESTETICA
La pelle e il sole
25
VOLONTARIATO
Qui ci siamo per uno scambio: Mi a Ti, Ti a Mi
26
LETTO PER VOI
Intervista a Giovanni Bianconi
27
I NOSTRI SOLDI
Il metallo giallo e l’aumento dei costi
29
AGORDINO
Cantieri aperti
31
GIORNALISTA PER UN GIORNO
L’Albero
32
L’OROSCOPO
32
AGOSTO 2011
Anno III n. 8 - Editrice Media Belluno srl
Autorizzazione Tribunale di Belluno
n. 691/2009 del 26/08/09
Il periodico gratuito di informazione
ed attualità della Provincia di Belluno
Direttore responsabile
Andrea Ferrazzi
Direzione redazione e amministrazione
Chiara Reolon
Via Monte Grappa, 346 - 32100 Belluno
Editore
Media Belluno srl
Stampa
Tipografia Nero su Bianco - Pieve d’Alpago
Concept ed impaginazione
chiaravaccari.it
Contatti
Tel. 347 6773331 - Fax 0437 1830108
[email protected] - www.bellunomagazine.it
Hanno collaborato a questo numero:
Simone Mocellin, Gianluca D’Incà Levis, Cristina Rubinato, Mauro Lazzarin, Chiara Giardini, Patrizia Burigo, Elena Bussolaro, Michele Gorin, Chiara De Bona,
Nadia Sala, Nick Simcock, Massimo Tomas, Lucia
Maracchi, Ambra Bosa, Gianluca Puglisi,Valeria Benni,
Daniele Tormen, Ettore Saronide, Massimiliano Bruni,
Maurizio Colussi, Mirko Mezzacasa, Paola Bisinella,
Mago Yamil
Si ringraziano per le foto: Settimo Rizzotto, Enrico
Vivian
Per la tua pubblicità su BM
chiama il 340 7788290
oppure invia una mail a
[email protected]
Per segnalazioni, consigli ed informazioni
scrivi a [email protected]
BM è anche su
Iscriviti al gruppo per condividere le tue opinioni
ed essere sempre aggiornato sulle novità.
www.bellunomagazine.it
Numeri precedenti
Anno I - n. 0
Anno I - n. 1
Anno II - n. 2
Anno II - n. 3
Anno II - n. 4
Anno II - n. 5
Anno III - n. 6
Anno III - n. 7
lezione
> Editoriale
La
di Guido Rossa
di Andrea Ferrazzi
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Belluno Magazine
L’operaio e sindacalista Guido Rossa dedicò la sua vita a un’ideologia sbagliata,
ma a degli ideali giusti. Era un comunista. Parlava di “classi dominanti”, di “colpi
di mano reazionari”, ma anche di “riformismo”, di “diritti dei lavoratori di partecipare al potere decisionale”, di “lotta per importanti riforme sociali”. Leggeva
Marcuse e Bertrand Russel, dai quali ricavava la convinzione che fosse necessario costruire una società nuova, non dominata dal denaro che genera la schiavitù
dell’uomo. Teorie di moda, negli anni Settanta. Anni di piombo e di sangue. Di
impegno politico e sociale e di terrorismo. Rossa, l’operaio di origine bellunese,
visse quella stagione partecipando all’attività sindacale, con riflessioni profonde
sulla situazione politica e sociale.
La sua adesione all’ideologia comunista non cancella il valore di alcuni insegnamenti che si possono trarre dalla lettura del libro scritto da Giovanni Bianconi, giornalista del Corriere della Sera. Il coraggio, l’onestà, la sensibilità verso i
problemi dei più deboli, la coerenza tra parola e azione: valori che sono merce
rara nella scena pubblica attuale, ma che sono alla base di una convivenza civile
e democratica. A prescindere dalle opinioni e dalle sensibilità politiche di ciascuno, perché rappresentano l’humus di quello che dovrebbe essere un terreno
c­omune.
Scrisse Guido Rossa: “Penso che anche noi dobbiamo finalmente scendere
giù in mezzo agli uomini e lottare con loro, allargando la nostra solidarietà che
porti al raggiungimento di una maggior giustizia sociale, che lasci una traccia, un
segno tra gli uomini di tutti i giorni, e ci aiuti a rendere valida l’esistenza nostra
e dei nostri simili”.
Serve aggiungere altro?
Belluno Magazine
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
L’operaio e sindacalista ­Guido Rossa dedicò la
sua vita a ­un’ideologia sbagliata, ma a ­degli
ideali giusti.
2
3
di
e il
tesoro
Amalasunta
di Simone Mocellin
> arte
> feltrino
Seren del Grappa
Dolomiti Contemporanee:
un
laboratorio
d’arti visive
in
ambiente
di Gianluca D’Incà Levis
[email protected]
4
Foto di Settimo Rizzotto - www.settimorizzotto.it
La leggenda del tesoro del castello è rimasta così viva che, tuttora la
località è denominata “Castel” e quando, negli anni ‘40 del Novecento, la
famiglia di contadini che lavorava quel terreno lasciò il paese ed acquistò
una vasta proprietà in provincia di Treviso, i vicini sparsero la voce che
ciò era avvenuto grazie al ritrovamento del tesoro.
Mentre altri raccontano di aver visto nelle notti senza luna delle donne
bellissime sedute su un trono dorato, le anguane di Seren sul trono di
Amalasunta! •
Dolomiti Contemporanee è un progetto nuovo, sperimentale, che porta l’arte contemporanea a indagare lo spazio dolomitico.
Un progetto integrativo, articolato ed ambizioso.
Abbiamo individuato un luogo, speciale per potenzialità, perlopiù ignoto.
Sass Muss, l’ex polo chimico di Sospirolo. Un complesso d’archeologia
industriale, una serie di grandi padiglioni (oltre 3.000 mq), dislocati in
un’area verde, come in una sorta di biennale pedemontana. Un luogo
sorprendente che, per la prima volta in vent’anni, sarà utilizzato, per
ospitarvi una serie di eventi espositivi e sociali, tra il 30 luglio ed il
15 ottobre 2011.
Diversi curatori, decine di giovani artisti, provenienti da tutta Italia e
dall’estero, verranno a Sass Muss.Vi soggiorneranno, studieranno il paesaggio, la montagna, la roccia. Impareranno a conoscere quest’ambiente,
e realizzeranno le loro opere a ispirandosi ai soggetti individuati. I lavori
verranno esposti nei padiglioni, a rotazione, in diverse mostre.
Per oltre due mesi, sarà dunque attiva questa stazione di scambio e
produzione artistica, che vuole proporre uno stimolo culturale forte e
dare un impulso dinamico al territorio.
Numerosi soggetti sono stati
coinvolti nell’iniziativa, per rafforzarla ed estenderla, costruendo
un’architettura di rete. Tra questi,
Regione Veneto, Provincia
di Belluno, Comuni di Belluno e Sospirolo, Confindustria Belluno Dolomiti,
Consorzio BIM Piave, Fondazione Dolomiti Unesco,
Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, diversi enti e
sponsor privati.
Dopo Sass Muss, il progetto Dolomiti Contemporanee continuerà a svilupparsi, in altri modi, in
altri luoghi. •
intervento rapido
o
servizio chiavi in man
uno stimolo
culturale forte e
un impulso
dinamico
al territorio
Notizie, info, programma degli eventi su
www.dolomiticontemporanee.net
Indicazioni stradali per arrivare a Sass Muss
(6 km. dal centro di Belluno).
Da Belluno si arriva al Mas di Sedico per Stalale Agordina SS203
Girare a sinistra imboccando il ponte Mas
Al termine del ponte girare a sinistra
Proseguire sulla rampetta in salita per circa
100 m. e al bivio girare ancora a sinistra in
discesa in direzione località Masiere
Seguire la strada per circa 1 km fino all’arrivo
in località Sass Muss
* installazione e riparazione ascensori
* installazione e riparazione montacarichi
* manutenzione ascensori
* ascensori per condomini
* ascensori da scale
* ascensori per disabili
* montacarichi per ristoranti
* servoscale a piattaforma
* montavivande
* servoscale a poltroncina
BELLUNO Via Del Favero 63 - Tel. 0437 927509 - Fax 0437 920014 - E-mail: [email protected]
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Amalasunta era la figlia di Teodorico il re dei Goti che, nel 526 D.C., era
morto senza eredi maschi, e poiché il figlio di Amalasunta, Atalarico, era
troppo piccolo per governare, lei aveva preso la reggenza dello Stato
invece del figlioletto. Era una donna bellissima e raffinata che oltre la sua
lingua parlava il greco ed il latino e, profondamente influenzata dalla cultura romana, aveva cercato di riportare la pace tra gli italiani ed i Goti.
Questa scelta però l’aveva portata ad avere molti nemici. C’erano stati
dei morti in scontri tra Goti e i Romani, e i parenti dei Goti uccisi avevano giurato di vendicarli, inoltre la nobiltà le aveva sottratto la cura
dell’educazione del figlio Atalirico allo scopo di farne un futuro re che
potesse governare secondo le tradizioni degli antenati.
Quando nel 534 D.C. Atalarico muore di tubercolosi, a causa degli strapazzi a cui l’avevano sottoposto i nobili, Amalasunta per potersi difendere da quest’ultimi, decise di associarsi al trono il cugino Teodato, l’ultimo
erede maschio della casa di Teodorico
Ma questa non si rivelò una buona scelta.
Teodato infatti era un uomo inetto ed imbelle, ma avido e senza scrupoli.
Si era già scontrato, in passato con Amalasunta, che lo aveva costretto
a restituire le terre da lui abusivamente occupate in Etruria. Ora aveva
l’occasione per vendicarsi e per compiacere, ad un tempo, il partito goto
nazionalista e, forse, la corte di Costantinopoli, ansiosa di un pretesto
per la guerra. Pochi mesi dopo l’associazione infatti, questi fece arrestare
Amalasunta e la relegò nell’isola Martana, nel Lago di Bolsena ove sorgeva un imprendibile castello.
Amalasunta, presagendo il tradimento di ­Teodato, prima di tornare alla
corte di Ravenna dove l’avrebbbero arrestata, soggiornò per alcuni giorni nel castello di Seren, e qui nascose il tesoro dei Goti ereditato dal padre, tra cui un trono completamente d’oro, con
l’intenzione di usarlo in seguito per la sua riscossa. A difesa
del tesoro mise le Anguane di Seren, spiriti che proteggevano i boschi,
donne bellissime dai piedi caprini che vivevano in prossimità dei corsi
d’acqua, e che lo avrebbero custodito fino al suo ritorno. Purtroppo
alcuni mesi dopo l’arresto, Amalasunta venne strangolata dai sicari di
Teodato mandati nottetempo nell’isola ad ucciderla e così non potè mai
recuperare il tesoro, ancora oggi difeso dalle Anguane di Seren, in attesa
del suo ritorno.
L’arte è una risorsa, uno scandaglio. Applicata ad
un oggetto, lo legge, vi entra. Concentra l’idea,
dandole corpo, ricavandone forme ed immagini
sintetiche.
Belluno Magazine
Belluno Magazine
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
A Seren del Grappa, su di un colle poco lontano
dalla chiesa di San Martino e precisamente nella frazione di Rasai, una leggenda popolare nella
quale la storia si confonde con il mito, racconta
dell’esistenza di un castello, il castello di Amalasunta la regina dei Goti.
5
Chi, quando, dove, cosa e ­soprattutto perché New York?
di Cristina Rubinato
[email protected]
Belluno Magazine
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
New York da record: 48,7 milioni di visitatori nel 2010.
La città simbolo degli Stati Uniti resta una meta
­irrinunciabile.
6
Chi è, dove si trova, quando è al massimo del
suo splendore, cosa offre e soprattutto perché
scegliere proprio un viaggio a New York?
Who?
Gotham City per i fumetti, la capitale del mondo per la finanza, la Grande Mela negli anni ‘30
e ‘40 per i musicisti jazz. E ancora l’ombelico
del mondo, la città che non dorme mai. È stata
chiamata in tanti modi, ma all’anagrafe è New
York City.
8 milioni di abitanti per la città più popolosa
degli Stati Uniti, situata nell’omonimo stato che
ha per capitale Albany.
Frizzante grazie alle sue mille luci, energica
perché sprigiona una carica che poche altre
città sono in grado di generare, eclettica
perché basta cambiare quartiere per respirare
un’aria differente e rendersi conto di essere
nella culla del melting pot. Seducente, perché il suo fascino non smette mai di stupire,
attirare e far sognare milioni di persone da
tutto il mondo.
When?
Parlando di clima, i mesi migliori per visitare la
città sono settembre e ottobre, oltre maggio e
giugno. Le estati sono torride e gli inverni gelidi con abbondanti nevicate, ma, temperature a
parte, il calendario newyorchese rende la città
accattivante tutto l’anno. A novembre l’appuntamento annuale con la maratona, seguita dai
festeggiamenti di Natale e Capodanno quando
la città diventa uno scintillio di luci e la neve
imbianca Central Park. Gennaio tempo di saldi
a New York, il freddo si fa ancora sentire, ma
da aprile maggio, con l’arrivo della primavera il
clima diventa nuovamente invitante.
Where?
Sorge sulla costa orientale dell’America settentrionale affacciata sull’Oceano Atlantico. Si
trova in parte sulla terraferma e in parte su
isole ed è amministrativamente divisa in cinque
distretti: Manhattan, Bronx, Queens, Brooklyn
e Staten Island. Manhattan è la parte più famosa
di New York perché in pochi chilometri raccoglie i luoghi più importanti della città come
Times Square, l’Empire State Buiding, Central
Park, la Quinta Strada, Wall Street, Il Moma,
Il Met, il Museo di Storia Naturale, il palazzo
di vetro dell’Onu, oltre che quartieri famosi
come Harlem, Soho, il Village, Tribeca, China
Town, Little Italy.
I distretti invece offrono uno scorcio di realtà molto lontana dai grattaceli che popolano
Manhattan e che vale la pena scoprire.
What?
Central Park. Chiamato anche “il polmone verde di New York”, un rettangolo di 4 km × 800
m che ospita laghi artificiali, sentieri, piste di
pattinaggio e uno zoo. Il parco, aperto nel 1856
sembra naturale, ma è in gran parte costruito
dall’uomo, e durante l’estate è palcoscenico di
rappresentazioni teatrali all’aperto. All’interno
del parco si trova il leggendario Strawberry
(Manhattan, Woody Allen)
Fields un’area di 10.000 m2 dedicata alla memoria di John Lennon dove i fans si recano per
portare candele e fiori.
Empire State Building. Il grattacielo di King
Kong è l’edificio più famoso di New York e uno
dei più fotografati, con i suoi 448,7 m è il più
alto della città dopo il crollo delle Torri Gemelle. All’86° piano si trova una terrazza panoramica, che regala una vista a 360°, suggestiva di
giorno e mozzafiato di sera.
Times Square famosa per i suoi grandi cartelloni pubblicitari animati e digitali e le sue insegne
luminose. La notte di San Silvestro migliaia di
persone si riuniscono qui a vedere la sfera luminosa scendere sulla folla per augurare a tutti
buon anno nuovo. Nei dintorni ci sono tantissimi hotel, ristoranti, negozi e i famosi teatri di
Broadway.
Quinta Strada. È la strada dello shopping più famosa del mondo, una passerella lungo la quale
si incontrano negozi di lusso accanto a icone
Si ringrazia per le foto Rossella Buzzo De Nardo
come Central Park, Rockefeller Center, Empire State Building, la New York Public Library, la
cattedrale di Saint Patrick. Il lato est della Quinta Strada che costeggia Central Park è sede di
importanti musei come il Met (Metropolitan
Museum of Art) e il Guggenheim Museum.
Rockfeller Center. Costituito da un complesso di 19 edifici è uno dei centri commerciali e
turistici di New York. Al centro c’è Rockefeller
Plaza, dove si trova la celebre pista di pattinaggio e l’albero di Natale più volte immortalati
in tanti film.
Soho. Uno dei quartieri più alla moda di Manhattan. Soprannominato il “quartiere della ghisa” per la forte presenza di edifici industriali trasformati in loft. Alla fine del 1800 Soho
era un quartiere industriale che negli anni ‘60
venne abbandonato e poi salvato dagli artisti
che, avendo bisogno di spazio, si stabilirono nei
vecchi magazzini commerciali trasformandoli
in studi d’arte.
Greenwich Village. Si respira un’aria bohemien
in questo quartiere dove risiede anche la prestigiosa New York University e dove impazzano ristoranti all’aperto, locali alla moda, bar e
librerie. All’angolo tra Grove Street e Bedford
Street sorge l’appartamento usato per le ripre-
se esterne del telefilm Friends.
Little Italy. Si trova nella parte meridionale di
Manhattan, oggi quasi completamente assorbita dalla confinante Chinatown. Gli immigrati di
origine italiana si sono trasferiti in altre zone
della città e che quello che rimane della vecchia
Italia sono bandiere tricolore che sovrastano
le vie e ristoranti e caffetterie dal nome italiano che si susseguono lungo Mulberry Street.
Statua della Libertà. Monumento simbolo degli
Stati Uniti sorge all’entrata del porto sul fiume
Hudson. Era la prima immagine che accoglieva
gli immigrati in America, simbolo di benvenuto
e di speranza. È alta 93 m ed è visibile fino a 40
Km di distanza. Nel 1924 la statua è diventata
monumento nazionale.
Ponte di Brooklyn. Completato nel 1883 e lungo di 1825 m collega l’isola di Manhattan con il
distretto di Brooklyn. È possibile attraversarlo
a piedi grazie alla passerella di legno sopraelevata che passa sopra le corsie riservate alle
automobili.
Why?
Le ragioni per visitarla non bastano mai. Ci
sono sempre dei buoni motivi per partire e altrettanti per tornare in questa città-calamita.
E allora perché New York?
1. per ammirare lo skyline di Manhattan dalla terrazza panoramica dell’Empire State Building
2. per fare un giro in battello intorno alla
Statua della Libertà. Bella, maestosa, dignitosa
signora che per anni ha dato il benvenuto ai
nostri italiani che sono corsi da lei inseguendo
un sogno da realizzare
3. per assistere ad un musical nei teatri di
Broadway e scegliere tra i più famosi Mamma
mia, il Re Leone, Billy Elliot, Mary Poppins, Chicago…
4. per attraversare a piedi il ponte di Brooklyn e ammirare il panorama su Lower Manhattan che ti viene incontro man mano che ti
avvicini
5. per ascoltare musica jazz in un locale del
Lower East Side
6. per salire sulla metropolitana la domenica
mattina e andare ad Harlem ed assistere a una
messa gospel
7. per assistere ad una partita di hockey dei
New York Rangers al Madison Square Garden
8. per sorseggiare un caffè to go fumante
comprato nei baracchini ambulanti
9. per restare a bocca aperta di fronte al
tripudio di luci e colori di Times Square e scoprire che di notte può essere ancora più sorprendente
10. per riscoprire tutti quegli angoli, parchi,
edifici e strade, i taxi gialli e i tombini fumanti
visti e rivisti sul grande schermo in produzioni
come The day after tomorrow, Carlito’s Way,
Manhattan, La febbre del sabato sera, Colazione da Tiffany, SpiderMan e in celebri telefilm
come Friends, Sex & the City, CSI New York,
Gossip Girl.
Perché New York è ricca di prospettive da scoprire e da riscoprire e accoglie i suoi viaggiatori
con infinite sorprese alternate a mille deja vù.
Domenica 6 novembre un colpo di
cannone darà il via alla 41ª edizione
della Maratona di New York.
Si parte da Staten Island e precisamente dal
ponte di Verrazzano, poi Brooklyn, il Queens, una
puntatina nel Bronx e infine Manhattan, con
arrivo e taglio del traguardo a Central Park. Le
tappe della maratona toccano tutti e 5 i distretti
di New York, che da anni, ogni prima domenica di novembre, si ferma per fare spazio ai suoi
runners.
La prima edizione organizzata dalla NYRR (New
York Road Runners) risale al 1970. 127 i partecipanti, solo 55 tagliarono il traguardo di fronte a
un centinaio di spettatori, dopo 4 giri di Central
Park. Sei anni più tardi, nel 1976 i partecipanti
erano 2090 e il percorso venne ridisegnato in
modo simile a quello attuale. Sono passati 41
anni e le cifre di questo evento sono esplose.
45000 podisti nel 2010, percorrono la Grande
Mela per 42 Km e 195 m acclamati da 2 milioni
di spettatori.
Si allenano per mesi atleti professionisti e dilettanti, provenienti da tutto il mondo. Compresi gli
italiani, sempre ben rappresentati, che si sono
aggiudicati negli anni numerose soddisfazioni.
Da Orlando Pizzolato vincitore per due anni consecutivi (1984-85), Gianni Poli (1986), a Giacomo Leone (1996) che con un tempo di 2 ore, 9
minuti e 54 secondi, detiene il record dell’italiano
più veloce alla Maratona di New York. Franca
Fiacconi (1998) per la categoria femminile, è
stata l’unica donna italiana ad aggiudicarsi la vittoria. Francesca Porcellato (2001), vincitrice nella
categoria disabili.
Un evento sentito a livello internazionale, da
atleti e non solo. Una gara emozionante e un
contorno suggestivo in cui i podisti sono accompagnati durante la corsa da applausi e incoragSi ringrazia per la concessione delle foto Enrico Vivian
enricovivian.blogspot.com
giamenti di un caloroso pubblico di spettatori che
li sostiene lungo il percorso e li aspetta alla finish
line nell’incantevole cornice di Central Park.
A New York, la mattina del prossimo 6 novembre, un colpo di cannone segnerà lo start e un
fiume di corridori ricoprirà il ponte di Verrazzano,
dando vita ad una delle fotografie più belle ed
emblematiche della maratona più famosa del
mondo.
> new york
“Capitolo primo.
Adorava New York. La
idolatrava smisuratamente”.
No, no, è meglio
“La mitizzava smisuratamente”
Via!
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Grande Mela
Pronti?
Belluno Magazine
> new york
Le 5 W della
7
di Cristina Rubinato
[email protected]
Belluno Magazine
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Ci siamo incontrati e poi ci
siamo incontrati con New
York. Volevamo sposarci e
volevamo suggellare anche il
nostro amore per questa città con un gesto importante.
In poco tempo scopriamo che
il nostro sogno poteva realizzarsi.
8
Mettiamo le basi: ci documentiamo e
prenotiamo.
Raccogliamo le informazioni sul da farsi dal
sito dell’Office of City Clerk di Manhattan che
ospiterà il nostro matrimonio.
Siamo a dicembre, a marzo ci sposiamo, e prenotiamo:
- Park Central Hotel. Consigliato per il rapporto qualità/prezzo e per la sua posizione nel
cuore pulsante di Manhattan, esci dall’hotel e
vedi le luci di Times Square e sei a due passi da
Central Park.
- volo diretto Venezia-New York JFK della Delta Airlines per 460 euro A/R
- assicurazione sanitaria
Io e il mio futuro sposo siamo pronti. Abbiamo le fedi, abbiamo i testimoni, la damigella
e il paggetto. Mio fratello con la famiglia ci accompagneranno in questa avventura partendo
da Roma dato che abitano in Sardegna e noi in
Veneto. Ci ritroveremo nella Grande Mela.
Il meteo: si dice marzo pazzerello…
Siamo un po’ preoccupati per il tempo, ci sposeremo a marzo. Temiamo il freddo e la neve,
invece, a parte il primo giorno, troviamo un
tempo stupendo e una temperatura molto piacevole.
Pronti via! Si parte.
Sabato 13 marzo 2010 ore 12 si parte. Il volo
passa velocemente, arriviamo pure con un’ora
di anticipo, salvo poi…
Contrattempi…
Ci avvertono che su New York il tempo non è
dei migliori e incontreremo un po’ di turbolenza in fase di atterraggio… balliamo un bel po’
finché il pilota decide che non possiamo atterrare e ci porta ad Hartford nel Connecticut
(circa 190 Km da NY). Dobbiamo fermarci lì
per fare rifornimento ma non possiamo scendere dall’aereo perché ad Hartford non c’è la
dogana.
Ci armiamo di pazienza e dopo un’ora e mezza
ripartiamo pieni di belle speranze… ma no…
la fortuna non è dalla nostra parte e il tempo
è troppo brutto per atterrare a New York…
arriveremo fino ad Atlanta in Georgia (1424
Km da NY).
Atterriamo ad Atlanta alle 9 pm ora locale,
scopriamo che mio fratello e la sua famiglia
sono riusciti, con un atterraggio turbolento, ad
atterrare a New York, e mentre noi siamo ad
Atlanta a chiederci come fare a ripartire, loro si
stanno godendo la prima serata newyorchese.
Scendiamo dall’aereo e in aeroporto c’è
una marea di gente nella nostra situazione; il
tempo non ha perdonato tanti altri viaggiatori
che come noi si mettono in fila in attesa del
rebooking per poter ripartire il prima possibile
e mettere finalmente il piede nella tanto agognata Big Apple.
Ci mettiamo in fila e siamo fortunati perché
nell’attesa di conoscere le nostra sorti facciamo amicizia con altri viaggiatori. Formiamo una
piccola colonia di italiani desiderosi di arrivare a New York e la nottata passa con piacere,
nonostante la stanchezza e le voci di corridoi
che dicevano non ci fosse modo di ripartire in
mattinata.
E’ il nostro turno per il rebooking sono le
3 del mattino, la hostess mi dice che non ci
sono più posti per partire in mattinata. Panico!
Ma noi dobbiamo sposarci! “La prego, ci dobbiamo sposare, dobbiamo partire!” Per fortuna
la compagnia aerea era organizzata e hanno
messo in piedi tutti i voli necessari per portarci tutti a New York. Alle 7 del mattino, (4 ore
dopo) si parte col primo volo… finalmente!
Entrata a Manhattan: sorseggiando
Brandy in limousine
2 ore di volo e siamo al JFK. Il nostro amico
incontrato in aereo, esperto di viaggi e compagno di avventura ci da un passaggio fino
all’hotel con la sua auto, una limousine nera
con autista che ci accompagna in hotel in tutta
comodità sorseggiando un bicchierino di brandy! Non male come arrivo per una coppietta
di futuri sposi!
Just walking in the rain
Finalmente ci riuniamo ai nostri compagni di
viaggio. C’è una leggera pioggerellina ma non
dà fastidio, anzi, crea una particolare atmosfera
mentre passeggiamo sotto il Plaza Hotel (incantevole), Fao Swartz (i bimbi si sono scatenati sul pianoforte gigante visto nel film Toys con
Tom Hanks). Ci facciamo una passeggiata lungo
la Fifth Avenue. Tanta gente, negozi dalle vetrine accattivanti. Arriviamo a Rockfeller Center,
guardiamo la gente pattinare e ci gustiamo dei
cupcakes che acquistiamo da Magnolia (famosa
pasticceria conosciuta anche grazie al telefim
Sex and the City). Torniamo in hotel, cominciamo ad essere stanchi e dopo un sandwich andiamo a dormire. Domani iniziano i preparativi
per il matrimonio.
Durata dei preparativi: ten minutes!
Ci alziamo presto e andiamo al Office of City
Clerk in zona Lower Manhattan. Alberto, Roberta e i bimbi vanno a vedere Ground Zero e
noi ci rechiamo all’ufficio per ritirare la licenza
matrimoniale. In 10 minuti ce la sbrighiamo e
raggiungiamo gli altri. il giorno dopo dobbiamo
tornare per il “Sì”… ops… per lo “YES”!
Raggiungiamo gli altri a Ground Zero. C’è un
cantiere enorme dove gli americani stanno
ricostruendo con una dignità e umanità che
commuove. Visitiamo il museo dedicato all’11
settembre. È molto toccante, ed oltre alla tristezza nasce un senso di ammirazione per questo paese che sa ricostruire se stesso e allo
stesso tempo ricordare con rispetto i suoi fratelli volati in cielo.
Visitiamo la zona di Lower Manhattan: Trinity
Church, Wall Street, la Federal Hall e la Borsa di New York. Andiamo a vedere the bull, il
grosso toro in bronzo e dopo le “foto di rito”
ci infiliamo in un taxi e andiamo nel Lower East
Side, destinazione Katz’s Deli. Il Katz’a è famoso per essere il locale dove è stata girata la scena cult del film “Harry ti presento Sally”, alzate
la testa verso il soffitto quando entrate e saprete esattamente dove era seduta Meg Ryan!
Ordiniamo tutti Sandwich al pastrami (pane di
segale con carne di manzo stufata, tipico piatto
della cucina ebraica) e io mi tolgo lo sfizio ed
assaggio un egg cream, che è una bevanda tipica
newyorchese (non mi fa impazzire, si tratta di
acqua frizzante con cacao, ma ci pensa il mio
nipotino Simone a finirla!)
Con la pance piene passeggiamo per Chinatown, poi andiamo a Little italy che pullula di
localini dal nome italiano. Entriamo in uno di
questi per un espresso italian style!
Addio al celibato e addio al nubilato
L’addio al celibato degli uomini, Giuliano (lo
sposo), Alberto (mio fratello e “best man”) e
Simone (3 anni) sarà dalle Hooters. Una simpatica catena di locali stile pub molto caratteristico, dove mangeranno a sazietà con cheesburger, patatine e coke!
Noi donne, io (Cristina, la sposa), Roberta
(“best woman”) e Sara (5 anni) andiamo a vedere un musical a Broadway. Scegliamo Mamma
Mia. Un’esperienza unica, gli attori sono bravissimi, il teatro è un sogno e lo spettacolo con le
canzoni degli Abba è coinvolgente e frizzante!
Il gran giorno: martedì 16 marzo
2010.
Credevo sarei stata molto più rilassata, infondo
abbiamo scelto un matrimonio molto intimo
e informale… invece sono agitatissima! Decidiamo di rompere tutte le tradizioni e invece
dell’incontro fra sposo e sposa davanti al municipio, partiamo tutti insieme dall’hotel con il
taxi giallo che ci porterà al luogo dello “Yes”.
Arriviamo all’Office of City Clerk, prendiamo il nostro numero (stile supermercato) e in
meno di mezz’ora è il nostro turno. Davanti a
noi infatti c’erano altre 4 coppie in attesa…
Entriamo in una saletta, noi sposi con i nostri
testimoni e i bimbi e in 5 minuti ci ritroviamo
sposati. La formula matrimoniale recitata in inglese è d’impatto, ci emoziona e in pochi minuti
il ministro dice a Giuliano che può baciare la
sposa e si allontana con qualche “Congratulations!”. Usciamo con i nostri anelli al dito e
siamo felici, sposati e a New York. Lo rifarei
mille volte.
Ricevimento
Restiamo in zona per sbrigare le pratiche per
il riconoscimento del matrimonio in Italia. Finiamo ed è ora di pranzo, i bimbi hanno fame
e anche noi. Ci infiliamo in una tavola calda assieme ad impiegati e lavoratori del posto. Non
avrei mai immaginato che il pranzo del mio matrimonio sarebbe stato in una tavola calda …
ma era tutto perfetto perché un altro pezzo di
vita americana entra a far parte dell’esperienza
del nostro matrimonio.
Regalo di matrimonio
Il mio sposo mi sorprende con un regalo che
diventerà anche un ricordo di quest’avventura.
> new york
New York
pieno di immagini di New York. Foto del giorno
del matrimonio si intervallano a foto che ritraggono l’Empire State Buiding, Central Park,
Times Square, Lady Liberty, e si chiude con il
nostro brindisi a bicchieri incrociati accanto
alla foto del ponte di Brooklyn.
Se dovessi descrivere il mio matrimonio solo
con un’ immagine, sarebbe questa ... il ponte di
Brooklyn e la sua meravigliosa vista su Manhattan, non si può spiegare ma chi ha visto questo
panorama sa cosa si prova. Grazie New York
per essere stata location e coprotagonista del
nostro matrimonio!
CHEERS!
La tua vacanza?
…indimenticabile!
it
ggi.
www.piazzatizianovia
Tel. 0435 32556 - [email protected]
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
in
married...
Belluno Magazine
> new york
Just
Torniamo sulla Fifth Avenue ed entriamo nella famosa gioielleria Tiffany’s. Io e mia cognata
usciremo di lì con al polso il famoso braccialetto col cuore.
Concludiamo il pomeriggio sulla pista di pattinaggio del Rockfeller Center.
Festeggiamenti made in USA
La sera festeggiamo il matrimonio con una tipica cena all’americana e andiamo al BBQ Dallas,
zona Times Square e scelta azzeccatissima. Il
locale è accogliente e affollato, ordiniamo una
cena tipicamente americana: steak con french
fries. Anche la cena di matrimonio all’insegna
del made in USA.
Ultime fatiche - da groom and bride
a marito e moglie
Nei giorni seguenti concluderemo le pratiche
per il riconoscimento del matrimonio in Italia (altrimenti è valido solo nello stato di New
York). Si tratta solo di recarsi al Consolato
Italiano e depositare dei documenti. Si occuperanno loro di mettersi in contatto con il
nostro Comune per formalizzare il tutto. In 2
settimane eravamo legalmente sposati anche
per l’Italia.
Ed ora … luna di miele tra le strade
di New York
Nei giorni seguenti abbiamo ammirato e spiato
la città in lungo e il largo. In metropolitana, sui
pullman, dai taxi e soprattutto a piedi. Questa
è una città che va vissuta, respirata, assaggiata
e ammirata. Le cose da vedere sono tante, ma
la cosa bella di New York è mettere
la cartina in tasca e passeggiare. New
York è una città che ti accoglie, c’è un’atmosfera unica, ti basta passeggiare tra la gente, sederti ad un caffè con le vetrate e ti senti uno di
loro, come se un pezzetto di New York fosse
anche un po’ casa tua.
Tra le cose visitate fra le più belle c’è stata la
passeggiata sul ponte di Brooklyn e la vista sullo skyline di Lower Manhattan.
E poi Harlem. Siamo a nord di Central Park,
nel quartiere afro-americano, lontani dai grattaceli e dal lusso. Passeggiamo lungo la Martin
Luther King Blvd, andiamo da un parrucchiere
e Saretta si fa fare le treccine come le portano
le ragazze di colore.Vogliamo immergerci completamente in questa atmosfera fatta di gente
comune, di colore, di vita vera, di sapori autentici e di tradizione. Assistiamo ad una messa gospel. L’accoglienza della gente ti resta nel
cuore così come il calore di quelle voci e dei
loro canti, dei corpi che si muovono a ritmo
di musica durante le celebrazioni. Ad Harlem
proviamo il soul food, tipo di cucina americana
proveniente dalla comunità afro-americana nel
sud degli Stati Uniti. Noi ci siamo fatti consigliare da loro qualcosa di tipico e abbiamo gustato costolette d’agnello, pollo fritto, fagioli, mac
and chees, mash potatos, patate dolci fritte.
Passeggiata a Central park e salita sull’Empire State Building. Arriviamo esattamente per
goderci il tramonto. Non si può descrivere, è
un’emozione che va vissuta. Bella da togliere il
fiato.
Il libro del matrimonio
Il nostro libro con le foto del matrimonio è
9
di Michele Gorin
di Mauro Lazzarin
Belluno Magazine
10
Tutte le occasioni erano buone per guardare e
riguardare documentari, film ed immagini della
Big Apple: gli altissimi building di Mid Town, la
vita frenetica, il suo meltinpot, i palazzi di Wall
Street. Sognavo di poter un giorno camminare
come un vero newyorkese per le avenues della
città.
Un vero sogno che è rimasto con me fino a
quando - mettendo da parte alcuni risparmi
- sono riuscito a sbarcare per la prima volta
a New York. Avevo ventidue anni quando ho
potuto respirare per una settimana l’aria newyorkese. Purtroppo, dopo pochi giorni tutto è
terminato e il rientro nella nostra piccola realtà locale è stato davvero traumatico.
Da quel momento in poi la mia voglia di New
York ha continuato a crescere, tant’è che ho
tentato la carta della fortuna partecipando
alla famosa “Green Card Lottery”: una vera e
propria lotteria che permette a un cittadino
straniero di poter regolare la sua situazione
lavorativa e abitativa negli States e di rimanere
nel territorio statunitense legalmente, cosa altrimenti impossibile senza la cittadinanza americana.
Nel 2008 arriva la notizia: ho vinto la Green
Card e, dopo una sofferta decisione, sono en-
[email protected]
trato negli Stati Uniti nel mese di novembre
2009!
La felicità era immensa ma per inseguire questo sogno ho lasciato la mia famiglia, gli amici,
il lavoro e la mia piccola e amata Belluno. E
così, come un vero emigrante del ‘900
sono partito da Belluno con solo una
valigia.
Ora sono quasi due anni che vivo a New York:
dapprima nel Queens, nel quartiere di Jackson Heights, dove ho vissuto con la famiglia
bellunese dei Coletti, emigrata a New York agli
inizi degli anni ‘70, e da poco più di sei mesi
sono cittadino di Manhattan, precisamente a
Midtown, nel quartiere di Murray Hill.
Inizialmente la fase di adattamento è stata
molto difficile sotto tutti gli aspetti, partendo
dal più semplice: la lingua. Purtroppo tra il vero
inglese e l’americano c’e un abisso, nonostante
la grammatica sia la stessa. Qui si usano molti
modi di dire, frasi fatte e slang d’ogni genere.
Vivere a New York significa abituarsi
alla sua frenesia, alla velocità di una
città sempre in movimento e che realmente non dorme mai. Tutt’ora trovo strano
andare a fare la spesa nei Grocery aperti 24
ore su 24, mangiare a tutte le ore e trovare
ristoranti aperti fino a tarda notte.
La cosa che più mi affascina di New York è la
sua multiculturalità: le 150 e più lingue differenti che si parlano, le differenze profonde dei
quartieri divisi solo da poche streets. In poco
meno di un km puoi passare da Korea
Town e attraverso Little India, imbatterti negli ultimi due blocks rimasti di Little Italy per poi finire nella
maestosa China Town, una vera fotocopia
di una qualsiasi città cinese... tutto questo, solo
a New York!
Fortunatamente le mie origini bellunesi mi
hanno aiutato anche professionalmente e - ancora una volta - il destino ha voluto che nonostante la distanza di oltre 6000 km, ritrovassi
un po’ di Belluno anche qui! Da poco più di
un anno infatti, lavoro per Brooks Brothers, la
storica azienda americana acquistata nel 2001
dal bellunese Claudio Del Vecchio, conosciuta
per le camicie button down più famose al mondo, status simbol per business man, intellettuali,
giornalisti e professionisti di ogni settore. Del
resto la lista dei clienti famosi inizia con la
bellezza di otto Presidenti degli Stati Uniti a
cominciare da Abramh Lincoln che, nel giorno
del suo insediamento alla Casa Bianca indossava proprio un vestito confezionato per lui da
Brook Brothers. Che dire di più? •
Bar LaDolceVita
Bar • Edicola
di Igor Picozzi e Sara Bonvissuto
Sedico (BL) - Via Bolago, 3 - Tel. 349 3221876 - e-mail: [email protected] - Facebook: LADOLCEVITA
I nostri orari: Mar - Gio 7:00 - 13:00 / 15:00 - 1:00 Ven - Sab 7:00 - 13:00 / 15:00 - 2:00 Dom: 7:00 - 13:00 / 15:00 - 1:00
Ogni anno 60mila giovani lasciano l’Italia e
il 70% è laureato. Nei primi dieci mesi del
2010 si sono trasferiti 65mila ragazzi under
30 (fonte Istat).
Tra i difetti del nostro Paese che li spingono a fuggire, la tendenza delle nostre
aziende a privilegiare i contratti a termine e il precariato, la difficoltà di essere assunti senza esperienza, la diffusione delle raccomandazioni e la crisi economica.
Lavorare all’estero può essere una risposta a tutto questo e divenire sicuramente un’esperienza entusiasmante e altamente formativa.
Tuttavia, trovare un lavoro in un altro paese può non essere cosa semplice.
Essere cittadini del mondo globalizzato offre infatti molti vantaggi, ma di certo
non mancano anche gli ostacoli e le difficoltà derivanti da una sempre maggiore
richiesta di dinamismo, intraprendenza e flessibilità.
Uno dei principali problemi che si riscontra quando si ha l’intenzione di andare
a lavorare all’estero è il vedere riconosciute e accettate le proprie qualifiche e
competenze.
All’interno del territorio dell’Unione Europea un professionista qualificato per un’attività in uno Stato membro può usare
il proprio titolo in qualsiasi altro Stato membro (come lavoratore
dipendente o autonomo), anche se la formazione acquisita è differente da Stato a Stato.
Le professioni regolamentate godono di un riconoscimento automatico dei titoli di studio da parte delle autorità degli Stati membri, ma in alcune occasioni
occorre seguire un iter burocratico per il riconoscimento dei titoli. Innanzitutto
bisogna informare le autorità competenti sulla professione che si intende svolgere e fornire una serie di documenti (tra cui il certificato di nazionalità e il certificato di residenza e i documenti che comprovano il possesso delle qualifiche
professionali). Nel caso di differenze sostanziali tra le qualifiche professionali del
richiedente e la formazione richiesta dalle norme nazionali l’autorità può prevedere misure compensative (un tirocinio di adattamento oppure il superamento
di una prova attitudinale).
Le norme e le pratiche che regolano il riconoscimento dei titoli in Paesi extraeuropei sono diverse da Paese a Paese e non esistono né normative internazionali
né procedure coordinate in grado di facilitare il riconoscimento professionale.
Informazioni sono disponibili presso le Rappresentanze diplomatico-consolari
del Paese straniero in Italia oppure l’ente competente nel Paese dove ci si intende recare.
Cercare lavoro all’estero non è molto dissimile dal cercare lavoro in Italia.
Due sono le modalità: inviare la propria candidatura in risposta a un’offerta di
lavoro oppure inviare la propria autocandidatura. Nel primo caso si inizia con il
tenere monitorate sistematicamente tutte le fonti di offerte di lavoro a propria
conoscenza, nel secondo si inizia con lo stilare un elenco di possibili datori di
lavoro a cui proporsi per un lavoro.
Sarà compito di chi cerca lavoro stabilire in base al proprio progetto a quali
servizi sia più utile e proficuo rivolgersi, e in quale ordine di tempo.
La ricerca di aziende, enti, fondazioni, associazioni, ecc. può essere svolta con
l’ausilio di internet o delle pagine gialle dei singoli Paesi.
È consigliabile partire con una discreta conoscenza della lingua del Paese dove
ci si intende recare. In ogni caso è opportuno conoscere sufficientemente la
lingua inglese, almeno per sapersi esprimere durante le prime conversazioni nel
nuovo Paese.
I Paesi più ricercati sono quelli del Nord Europa, il Canada, l’Australia.
Ma anche Olanda, Francia e Germania oltre ai nuovi mondi, Cina e India.
Sono in caduta la Spagna e l’Irlanda dopo la crisi economica.
Si scelgono Paesi che nelle classifiche internazionali risultano con una buona
qualità della vita.
Le modalità di selezione del personale all’estero possono essere di diversa natura.
Un albergo può selezionare e assumere lungo l’intero arco dell’anno, i villaggi
turistici, solitamente, iniziano la selezione a febbraio e proseguono fino aprile
per la stagione estiva (a settembre/ottobre iniziano le selezioni per la stagione
invernale), e assumono per i quattro mesi estivi, da giugno a settembre (in certi
casi, da maggio a ottobre, oppure nei mesi invernali, si pensi alle mete turistiche
sul Mar Rosso, per esempio).
Le conoscenze linguistiche variano in base alle mansioni, un cuoco necessita di
una conoscenza meno approfondita della lingua straniera rispetto ad un addetto
alle rampe d’imbarco degli aeroporti.
In alcuni casi ai candidati selezionati è offerto un corso di formazione o giornate di orientamento alla professione, che possono essere gratuiti, oppure a
pagamento.
Ci sono agenzie italiane (ad esempio: www.wep-italia.org, www.mbscambi.com)
che collocano nel Regno Unito, Scozia e Spagna per lavori senza qualifica, principalmente nella ristorazione o negli alberghi. Per personale qualificato non esistono delle vere e proprie agenzie specializzate.
Per questi il sistema EURES degli uffici di collocamento europeo può esser un
punto di informazione e consulenza.
In generale al giovane che cerca un lavoro all’estero consiglio di rispettare le
seguenti regole: portare con sé una riserva di denaro sufficiente a
mantenersi almeno per un mese (alloggio, vitto, trasporti e qualche svago); partire con tutta la documentazione necessaria e in regola:
curriculum vitae redatto nella lingua del Paese di destinazione,
carta d’identità valida, tessera europea per l’assistenza sanitaria, possibilmente una carta di credito per le emergenze; nutrire
modeste aspettative per il primo rapido inserimento nel mercato del lavoro;
essere coscienti che i problemi da affrontare sono tanti: trovare un alloggio, mettersi in regola con la burocrazia, crearsi una nuova rete di conoscenze e amicizie;
la lingua s’impara solo parlando, chi non apre bocca, resta muto in tutte le lingue;
il clima, il cibo, gli orari, le abitudini italiane si trovano solo in Italia; armarsi di
pazienza, spirito di adattamento, tolleranza, costanza, e senz’altro coraggio! •
LAVASECCO SERRAVALLE
U RATO
SE RV IZ IO ACC
Vittorio Veneto (TV) - Via Petrarca 17 - Tel. 0438 941342
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Come molti giovani della mia
generazione fin da piccolo
ho sempre avuto una forte
passione per tutto quello che
riguarda l’America ed in particolare per la città di New
York.
all’estero cercasi
www.michelegorin.it
> lavoro
solo andata
AAA Lavoro
Belluno Magazine
> new york
Belluno - New York
Il Dott. Michele Gorin si occupa di consulenza e formazione nell’ambito della gestione
e dello sviluppo delle Risorse
Umane per importanti aziende sia a livello nazionale che
­internazionale.
11
di Chiara Giardini
Cadore
Bellunesi
nel
[email protected]
In alto. Il Leone di San Marco.
Anche in questo numero di Belluno Magazine, continua il nostro
excursus sull’arte e l’architettura
cadorina.
Belluno Magazine
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Invito, questa volta, i lettori a visitare il Palazzo
della Magnifica Comunità di Cadore.
Il progetto per la costruzione dell’edificio della
piazza di Pieve di Cadore parte nel Quattrocento e solamente alla fine del secolo raggiunge la sua organicità con l’edificazione della
torre civica. Qui trova posto la campana detta
dell’arengo, così indicata perché chiamava a
raccolta i deputati del Consiglio della Magnifica
Comunità.
Dopo soli vent’anni il palazzo fu saccheggiato durante le guerre cambraiche e nel 1513 iniziarono i lavori di ristrutturazione. La sfortuna
volle che nel 1588 il Palazzo subì i danni di un
violento incendio.
Nel 1683 furono realizzati i locali delle carceri
giudiziarie, parte degli odierni spazi del Gran
Caffè Tiziano. Qui venivano rinchiusi gli accusati in attesa di processo. Le prigioni peniten-
12
> bellunesi nel mondo
di
il 45° dell’Associazione
Mondo
di Patrizia Burigo
vicepresidente Abm
In alto. La doppia scalinata in pietra di Castellavazzo.
Sotto. La facciata del Palazzo.
ziarie, invece, erano in un luogo ben più isolato,
precisamente nel Castello sul Monterico.
Nel 1727 si costruì la doppia scalinata di pietra
caratterizzata dalle colonnine in pietra di Castellavazzo e che ancora oggi si può ammirare.
Elemento singolare di questa facciata è il quadrante dell’orologio della torre che guarda
verso la piazza e che segna non dodici ore, bensì ventiquattro. Al di sotto, il sempre presente
Leone di San Marco.
Alla base della stessa torre si può osservare
il monumento a Pier Fortunato Calvi, glorioso
combattente per l’indipendenza cadorina nel
1848; il monumento fu inaugurato nel 1875.
Lascio al prossimo numero della nostra rivista
la visita agli interni del Palazzo invitandovi ad
anticiparla con una gita a Pieve di Cadore.•
PREZZI DI PENSIONE COMPLETA
PER GIORNO E PERSONA
06.08 – 21.08 € 75,00
21.08 – 27.08 € 62,00
27.08 – 14.09 € 54,00
• Tutte le camere sono dotate di bagno, balcone,
telefono, TV-Sat, cassaforte ed aria condizionata
• Internet Point a disposizione dei clienti
• Internet WI-FI in tutto l’hotel
• Servizio gratuito di navetta elettrica ogni sera
da e per Viale Ceccarini
• Hotel convenzionato con i parchi AQUAFAN
ed OLTREMARE di Riccione
• Biciclette a disposizione degli ospiti
• Locale attrezzato per ciclo-amatori
RICCIONE - Tel. 0039.0541.642476 - Fax 0039.0541.646746
www.hoteldeste.com - email: [email protected]
Il 9 gennaio 1966, all’indomani della tragedia di Mattmark, in Svizzera, in cui persero la vita, fra gli altri, 17
operai bellunesi che stavano
lavorando in un cantiere di
alta montagna, nacque, ad
opera di alcune persone molto sensibili alle tematiche migratorie tra cui il vescovo di
allora, Mons. Muccin, e l’ing.
Vincenzo Barcelloni Corte
che fu il primo presidente,
l’Associazione Emigranti Bellunesi.
Agli inizi degli anni Novanta, essendosi i nostri
conterranei oramai integrati nei Paesi dove si
erano stabiliti, l’Associazione assunse il nome
di “Bellunesi nel Mondo”.
Attualmente le “Famiglie Bellunesi” in Italia e
nel mondo sono circa un centinaio, a testimonianza del desiderio di aggregazione e dell’attaccamento alle radici; si tratta praticamente
di circoli operativi della nostra associazione,
alcuni dei quali sono molto attivi con iniziative
ed eventi in ambito culturale e sociale.
Un altro segno della presenza dell’Abm sono
le “Famiglie ex emigranti”, sorte nel territorio
provinciale al fine di tramandare la memoria
e valorizzare il patrimonio di esperienze e di
idee di chi, dopo tanti anni di lavoro all’estero,
è ritornato al paese di origine.
Accanto al mensile “Bellunesi nel mondo” che
raggiunge ininterrottamente dal 1966 i soci
presenti in tutti i continenti, l’Abm si serve
anche dei nuovi strumenti informatici per dialogare in particolare con le nuove generazioni. Grazie alla collaborazione della Camera di
Commercio e della Provincia è sorta, infatti,
“Bellunoradici.net”, la rete dei talenti bellunesi nel mondo che vogliono mantenere un
contatto con la loro terra e tra di loro.
Nella sede di via Cavour, a Belluno, è ospitata
anche la Biblioteca dell’Emigrazione “Dino Buzzati”, dotata di ricca documentazione e aperta
a quanti, in particolare le scolaresche, sono interessati allo studio del fenomeno migratorio.
Fra le tante attività, l’Abm promuove iniziative
culturali, assemblee e dibattiti sui temi di maggiore interesse, organizza visite alle “Famiglie”
all’estero, offre consulenza agli associati e, grazie anche alla vivace ed attiva Sezione giovani,
favorisce il contatto con i giovani oriundi per
una loro maggiore conoscenza del fenomeno
migratorio, della storia e della cultura della
loro terra di origine.•
Dall’alto.
Foto 1. Il vescovo Andrich celebra la messa a
­Mattmark, in Svizzera, sul luogo della tragedia.
Foto 2. Sfilata con i gonfaloni delle “Famiglie”
Foto 3. Assemblea annuale dell’Abm: la
­relazione del Presidente Bratti.
In basso. Incontro a Belluno dei giovani veneti nel mondo.
LAVANDERIA SELF-SERVICE
Acqua &
Agenzia Generale di Belluno - F. Vedana - F. Ziliotto Snc
Via S. Gervasio 15 - BELLUNO - Tel 0437 942934 - Fax 0437 943120 - [email protected]
A S S I C U R A Z I O N I S U T ULIMANA
T T- Via
I LaI Cal,
R91A- Tel.
M320
I 4168472
Aperto
dalle
22.00
R . Ctutti
. Si giorni
U V
E I7.00
C alle
OL
I S(aTO
IC
I in direzione centro di Limana)
100 m dallaR
rotatoria
per Belluno
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Magnifica Comunità
Belluno Magazine
> cadore
1966-2011:
Il Palazzo della
13
alla Trattoria
[email protected]
E
R
B
M
E
T
T
E
S
17
o
t
a
sab
UFFICIALE…
L'INAUGURAZIONE UF
V I AS PET T IA M O !
CUSIGHE
PONTE NELLE ALPI
Nel nuovo punto vendita
troverete anche una piacevole
novità per il pubblico femminile:
Col di Salce
di Ambra Bosa
[email protected]
Autoctonia è la parola
d’ordine della gestione toscana che da due anni ha
aperto la Trattoria Enoteca ‘Col di Salce’.
La scelta imprenditoriale di Luca ed Elena si
presenta semplice e casalinga, con primi e
dolci fatti in casa e piatti tipici della
tradizione bellunese. Il menu è espressione di dinamicità con piatti che vengono proposti in base alla stagionalità e alla freschezza
dei prodotti, con l’unica costante della carne
alla griglia (di provenienza italiana, irlandese e
argentina).
La trattoria è composta da due sale, una al piano terra con caminetto a vista dove vengono
preparati secondi di carne e pesce alla brace,
una terrazza estiva con circa 50 posti a sedere
ed un’enoteca al piano superiore, nella quale
è possibile scegliere tra oltre 100 etichette di
vini, divisi per regione, provenienti dall’intero
territorio nazionale. Il fine di questa ricercata offerta è la valorizzazione dei vitigni
autoctoni italiani e la possibilità per il
cliente di scegliere, nell’85% dei casi,
un vino che offra un’ottima combinazione qualità-prezzo con un budget
contenuto (dai 10 ai 20 euro a bottiglia).
Per incentivare la conoscenza dei prodotti
enogastronomici e per festeggiare il 150esimo
anniversario dell’unificazione d’Italia, la trattoria propone un calendario dedicato alle 20
regioni italiane. Da settembre infatti si
aprirà la stagione delle serate culinarie, che verranno dedicate alle varie
regioni con cadenza e durata mensile,
per proporre ed abbinare le specialità tipiche del territorio ai vini che
ancora rimangono poco conosciuti.
Il ristorante è aperto a pranzo dal martedì
alla domenica con menu a prezzo fisso di 12
euro e la sera dal giovedì alla domenica con
ampia scelta di carne e pesce, anche crudo su
prenotazione. Si organizzano ricorrenze varie,
feste di compleanno, cene aziendali o romantiche.
La cucina offre orari flessibili con possibilità di
pranzare fino le 14 e cenare fino le 22.
Per info e prenotazioni 0437 915292
oppure 393 9187737.
TRATTORIA - ENOTECA
Specialità carne e pesce alla griglia
Siamo chiusi per
ferie dal 15 al 31 agosto.
Vi aspettiamo il 1° settembre
con tante fantastiche novità!
d’Oro
CENTRO
Via
daglie
e
V. le M
Vit
to
rio
Ve
n
eto
li
Belluno Magazine
A sinistra.
Italia di stracci, Michelangelo
Pistoletto, Padiglione Italia
Zambelli
ame
G. M
14
violazioni della democrazia di nazioni molto diverse tra loro, dalla Cina
agli Stati Uniti, e una
immancabile citazione
anche dell’Italia e Berlusconi, che viene ritratto
umoristicamente in un
cartone animato.
Premiato con il Leone
d’Oro il video di Christian Marclay, The Clock,
montaggio di 24 ore di
spezzoni di film famosi
dove appaiono riferimenti all’ora reale vissuta dallo spettatore.
Numerose le nuove
partecipazioni nazionali:
Arabia Saudita, Bangladesh, India, Haiti, Iraq e
Andorra. •
Via
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Il titolo scelto, “ILLUMInazioni”, vuole porre l’attenzione sulle diverse nazionalità che entrano in relazione tra
loro nella dimensione della Biennale, ma anche sul tema
della “illuminazione”, di cui sono rappresentative le tele
recentemente restaurate di Jacopo Tintoretto, pittore
della luce, esposte in apertura nel padiglione centrale. Una Biennale che si apre tra le polemiche, rivolte
soprattutto al direttore del padiglione italiano Vittorio
Sgarbi. La selezione delle circa 200 opere è avvenuta
grazie alla segnalazione di artisti da parte di 150 intellettuali, scelti e contattati dal curatore stesso. Le critiche sono state numerose, sia per l’eterogeneità e il gran
numero di opere esposte, sia per la modalità di scelta,
con la decisione di non partecipare da parte di alcuni
degli artisti coinvolti; resta comunque interessante l’intento di contestazione dell’ambiente
dell’arte contemporaneo, spesso elitario e
separato dalla realtà.
I padiglioni nazionali presentano anche in questa edizione tematiche attuali, in particolare l’esposizione della
Danimarca che propone una riflessione sulla libertà di pensiero e parola, con riferimenti alle
In alto.
Inaugurazione del
Padiglione Italiano:
Italia in croce di
Gaetano Pesce
A sinistra.
Citazione della Pietà
di Michelangelo,
Padiglione Coreano
Enoteca
C I TRO VERE TE IN
V I A V I TTO RI O VENE TO 296
A BELLUNO
DIETRO CLM FERRAMENTA
> cucina e turismo
non mancano
di Elena Bussolaro
È aperta dal 4 giugno la 54esima
Biennale dell’arte di Venezia,
con la direzione di Bice Curiger, storica dell’arte e curatrice di livello i­nternazionale.
idee
BELLUNO - Via Col di Salce, 32
Tel. 0437 915292 - Cell. 393 9187737
Chiuso domenica sera e lunedì
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
“ILLUMInazioni”
di Bice
Curiger
Belluno Magazine
> arte
Le
54esima Biennale di Venezia:
15
di Chiara De Bona
Psicologa dell’età evolutiva
Master in psicologia scolastica
Corso di Specializzazione in Psicopatologia dell’Apprendimento
[email protected]
e Nadia Sala
Belluno Magazine
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Psicopedagogista
Corso di Specializzazione in Psicopatologia dell’Apprendimento
[email protected]
16
... In quel momento apparve la volpe.
“Buon giorno”, disse la volpe.
“Buon giorno”, rispose gentilmente il piccolo principe
“Chi sei?”
“Sono una volpe”, rispose la volpe.
“Vieni a giocare con me”, le propose il piccolo principe.
“Non posso giocare con te, non sono addomesticata”
“Che cosa vuol dire addomesticare?”
“E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei
legami…”
“Creare dei legami?”
“Certo”, disse la volpe. “Tu, fino ad ora, per me, non sei
che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho
bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono
per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu
mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu
sarai per me unico al mondo e io sarò per te unica al
mondo”.
“Comincio a capire”, disse il piccolo principe.
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: “Per
favore…addomesticami”, disse.
Il brano sopracitato tratto dal libro “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint
Exupéry introduce molto bene l’argomento delle regole e del loro utilizzo
in campo educativo.
Nella storia la volpe chiede al piccolo principe di “essere addomesticata”:
se addomesticare vuol dire creare dei legami, affinché essi siano vissuti
come sicuri e stabili, ci vogliono appunto delle regole, dei modi di fare condivisi, prevedibili e organizzanti la relazione di chi ne fa parte.
Perché allora per alcuni bambini esse creano sconforto, delusione e angoscia così forti da sfociare in comportamenti di scontro e attacco alle regole
stesse così ben conosciuti negli ambienti scolastici?
Quasi sempre questo tipo di problematica non è correlato a difficoltà di
tipo cognitivo: i bambini che manifestano disagio in questo senso, molto spesso sono cognitivamente dotati ed intelligenti,
ma risultano molto fragili sul piano emotivo e relazionale.
Di conseguenza, le strategie educative che si dovranno mettere in atto, di
comprensione prima e di risposta poi, al problema, devono puntare non ai
sintomi più apparenti e “disturbanti”, ma al nucleo del problema stesso.
Dunque quand’è che una regola (il “NO”) viene vissuta da un individuo
come una crescita, una fonte di rassicurazione, come elemento irrinunciabile
della propria libertà, e quando invece è vissuta come una limitazione e una
frustrazione spesso inaccettabile?
Nella scuola, come in quasi tutti gli ambienti socialmente ed istituzionalmente organizzati, il sistema di norme che governa e disciplina le relazioni
umane, si differenzia anche in base all’età degli utenti cui il servizio educativo
si rivolge.
Innanzitutto a dar forza e valenza ad un sistema di regole é la
condivisione di senso, esplicita tra tutti i membri di una collettività.
Ad esempio, il codice della strada sancisce la libertà di circolare: il semaforo
rosso infatti non è vissuto come una mortificazione, ma come elemento
essenziale di libertà. In questo caso i sistemi di comportamenti codificati,
interpretati e prevedibili è condiviso da tutti, e solo in questo modo una
persona può realmente “andare dove vuole”.
In campo educativo e in particolare in campo scolastico, sistema ben di-
Se dietro ad ogni regola, ritroviamo un
legame con una persona ritenuta importante,
accettare delle regole diventa un’esperienza che
struttura ed arricchisce la personalità stessa.
sciplinato, tale condivisione di senso deve essere ottenuta attraverso un
percorso che non faccia vivere le regole di convivenza sociale come una
limitazione personale, ma come postulato per stare bene insieme, per non
darsi fastidio reciprocamente e come arricchimento della personalità individuale.
Perché ci sia tale condivisone diventa però imprescindibile che ci siano nel
bambino capacità mentali sufficientemente mature, che possano sostenerlo
in situazioni di crisi emotiva e relazionale.
Nella prima infanzia, infatti è difficile applicare questo modello educativo
per fondare una reale e sana convivenza civile, dal momento che le capacità
mentali e cognitive dei bambini non sono ancora sviluppate per favorire tale
processo.
Per il bambino piccolo (primi anni di vita), infatti, il sistema di regole, essenzialmente i SI e i NO, sono il modo con cui si organizzano i rapporti tra lui
e gli adulti importanti, prima fra tutti la madre.
Queste disposizioni avranno dunque una forte connotazione emozionale
ed affettiva, non avranno solo un esclusivo valore in sé come norme etiche,
perché dietro la regola stessa, ci sarà sempre la presenza di una figura adulta
che la rinforza.
Il vero potere educativo della regola sarà dunque determinato dal legame
con l’adulto “che c’è dietro”. E’ dunque l’adulto che ha il vero potere educativo in questo senso, che può decidere i “sì” e i
“no” che strutturano.
Dai tre ai sei anni, periodo della scuola dell’infanzia, il bambino è pronto a sperimentare il sistema organizzato delle relazioni che ha conosciuto
ed elaborato. Sarà propenso a “staccarsi” dalla mamma per affrontare altre
esperienze e legami importanti: imparerà che anche i rapporti con i coetanei
e con l’ambiente esterno devono essere governati da regole che divente-
DOLOMITITOURS è un’azienda specializzata nel noleggio di pullman con conducente per gite organizzate, viaggi turistici
e di lavoro, escursioni e trasferimenti per
ogni destinazione in Italia e in Europa.
Nata nel cuore delle Dolomiti - riconosciute dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità
- l’Azienda offre un servizio di eccellenza,
garantito da oltre novant’anni di storia e di
esperienza nel settore del trasporto di persone grazie a Dolomitibus e da una flotta
di mezzi sempre all’avanguardia, perfettamente attrezzati anche per le esigenze
delle persone disabili.
Con i pullman di nuova generazione, si
viaggia in sicurezza e tranquillità,
seduti comodamente su poltrone
ergonomiche reclinabili e distanziabili
dall’altro passeggero, con tutti i comfort a
disposizione. Per DOLOMITITOURS, sicurezza significa anche certezza della partenza:
grazie ad una flotta di ben 18 mezzi, non si
corre mai il rischio di rimanere a piedi.
L’attenzione ai bisogni del viaggiatore, la
puntualità negli impegni presi, la cordialità e la sensibilità nei rapporti, la cura dei
dettagli e l’affidabilità dei mezzi e del personale sono i punti di forza dell’azienda.
Grazie a questo impegno, DOLOMITITOURS
...Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l’ora della partenza fu vicina:
“Ah!” disse la volpe, “…piangerò”
offre ai propri clienti la certezza di viaggiare serenamente su pullman tecnologicamente all’avanguardia e meccanicamente
sicuri.
Garantire la massima sicurezza è il primo obiettivo, infatti nelle officine, dotate
di ogni evoluta attrezzatura e di personale
tecnico altamente qualificato, vengono effettuati costanti controlli e puntuali manutenzioni dei veicoli.
Come la sorella maggiore Dolomiti Bus,
anche DOLOMITITOURS si avvale dell’esperienza di personale preparato e altamente
specializzato. Grazie alla costante formazione, gli autisti, oltre a garantire sicurezza
e competenza alla guida, sono dei veri e
propri compagni di viaggio che uniscono
alla serietà professionale la simpatia e il
calore umano, ingredienti necessari per
rendere piacevole qualsiasi tour. Dolomitibus e Dolomiti Tours impiegano personale qualificato regolarmente assunto, in
possesso di regolare CQC (Carta Qualificazione Conducente). Il nostro personale e’
sottoposto a visita di prima assunzione e a
controlli con cadenze prefissate presso RFI
Rete Ferroviaria Italiana.
DOLOMITITOURS: viaggi in sicurezza dalla partenza al ritorno!
> psicologia
a crescere
“La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “io non ti
volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…”
“E’ certo”, disse la volpe.
“Ma allora che ci guadagni?”
“Ci guadagno”, disse la volpe “il colore del grano”.
Poi soggiunse: “Va a rivedere le rose. Capirai che la
tua è unica al mondo”…
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
“Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non
siete ancora niente”, disse. “Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno.Voi siete
come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale
a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora
è per me unica al mondo”.
E ritornò dalla volpe.
“Io sono responsabile della mia rosa…” ripeté il piccolo principe per ricordarselo. •
Centro Studi e Ricerche FormArte
Ponte nelle Alpi (BL)
Via Piaia 37/G
www.formarte.it
» TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
(linee atipiche e linee commerciali)
» NOLEGGIO PULLMAN
GRAN TURISMO PER SERVIZI
NAZIONALI ED INTERNAZIONALI
(tours, escursioni, trasferimenti ad aeroporti)
» VIAGGI D’ISTRUZIONE E TURISTICI
DOLOMITOURS gruppo Dolomitibus
BELLUNO - Via Col da Ren, 14
Tel. 0437 944559 - Fax 0437 940522
[email protected]
www.dolomititours.com
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
aiutano
Se questa proiezione della relazione regola-adulto, difetta o viene a mancare, le regole stesse non
diventano valide come dovrebbero per la costruzione della personalità del bambino.
Il periodo della scuola primaria (6-11 anni),
racchiude quel passaggio difficile, quanto delicato
tra condivisione emotiva (infanzia) e condivisione
mentale di senso, (preadolescenza), naturalmente
in modo diverso e progressivo secondo il carattere e l’età del bambino.
Lungo questo percorso importante sarà l’insegnante per far maturare i bambini in tale processo. Egli infatti potrà sostenerli per renderli capaci
di affermare i loro diritti senza violare, aggredire
o infrangere quelli degli altri, diventando un sostegno ed un valido alleato.
L’educazione alle regole (dalla prima infanzia all’adolescenza) è fondamentale nella
formazione dell’io di ogni bambino, è
necessaria perché ognuno si senta sicuro e sereno e diventa indispensabile
per acquisire fiducia in sé e nell’appoggio dell’adulto importante.
Belluno Magazine
> psicologia
Il Piccolo Principe
e i no che
ranno organizzanti per la sua personalità (il suo
Io) perché mediate e in un certo senso facilitate,
ancora in questo periodo, da significative relazioni, connotate da una forte valenza emotiva.
Dunque, se dietro ad ogni regola, come una
sottile filigrana, ritroviamo un legame con una
persona ritenuta importante, allora accettare
delle regole (ma anche darle), come anche saper
riconoscere dei confini, dei limiti, diventa un’esperienza che struttura ed arricchisce la personalità
stessa e non viene vissuta come mortificante e
frustrante per l’io.
Conseguentemente, anche ogni comportamento di contrasto delle regole da parte del bambino durante l’infanzia, va
letto come diretto messaggio all’adulto
che sarà sempre dietro la regola.
Nella quotidianità scolastica, le difficoltà di alcuni bambini a rispettare e condividere le norme
sono da riferirsi alle difficoltà dei bambini di riconoscere l’autorevolezza dell’adulto. Il problema
riconduce quindi alla difficoltà di tali bambini nel
relazionarsi, con adulti per loro importanti, con
la sicurezza e la fiducia che da questo legame dovrebbe derivare.
Proprio questo è il senso che in campo educativo
deve prendere l’educazione alle regole.
17
una realtà
a quick guide
di Massimo Tomas
di Nick Simcock
www.tiellephoto.it
[email protected]
During the Middle Ages beer
was the most common drink
in Great Britain and ever
­since it has been consumed
every day.
The success of the pub is due to the beerhouse
law created in 1830. Upon paying for a license,
which cost around 2 euros at today’s prices, you
could legally brew and sell your own beer from
a private or public house. Recently it has been
estimated that there are about 50,000 pubs in the
UK.
Pub names and signs
Pub names never include the name of the owner,
instead they often relate directly to the history of
the area, like The Blacksmith or The Castle. Back
in the days when many people could not read, a
brightly coloured illustration on the sign helped
people locate the right pub. There are thousands
of different pub names in the UK, some common
ones are: The Rose and Crown, The Red Lion and
The Rising Sun.
The pub and the community
For many towns and villages the local
pub is a very important aspect of the
community. You go to the pub not only to
“have a pint”, but also to catch up on the latest
You go to the pub not only
to “have a pint”, but also
to catch up on the
latest news and gossip
with your friends and family.
news and gossip with your friends and family. You alternative to bitter, it has a lower alcohol level;
can play traditional pub games like cards, dominos, - Stout: a very dark and heavy beer, an exampool or darts. Musical events such as DJ’s and Ka- ple is the world famous Guinness.
raoke have become popular in recent years, but Lager, the most popular beer in all of Europe, is
many small pubs avoid loud music to maintain the not considered real ale because it is brewed in a
different way, is light in colour, fizzy and served
quiet social atmosphere.
chilled.
Hungry?
A pint of beer can leave you feeling hungry, but Finding a quality pub with real ale
you can always go back to the bar and buy a bag The city centre isn’t always the best place to find
of peanuts or crisps for example. A big pub may a traditional pub with well trained staff and a good
“do food”, which could range from a simple dish selection of beer, so move away from the centre
like sausage and chips to roast meats with po- and look for a small privately run pub, sometimes
tatoes and vegetables. “Having a pub meal” isn’t called a “free house” (meaning free to serve any
like eating in a fancy restaurant, it’s simple quality kind of beer and not just from one brewery). Betfood in an informal environment. Many families ter still, go to the wonderful green countryside
have Sunday lunch in their local pub.
and find a pub with a beer garden to enjoy this
fine tradition to the maximum. Once at the bar,
Ordering at the bar
To order drinks, snacks or food in a pub you need to choose “a half” or “a pint” of good quality beer
to go to the bar and wait your turn. While you first find the tall wooden leavers. These “handwait your turn you will have time to choose from pumps” are used to physically pump the beer
a large number of drinks on offer, don’t be em- up from the cellar to the bar above and without
barrassed to ask the barman for help as he will be doubt they will offer the best beers.Then to make
your final choice ask the barman about the diffehappy to assist you.
rent tastes and strengths of the beers. Watching
Beer, also called Real Ale
The choice of beers available in a pub differs gre- an expert barman “pulling a pint” of real ale in this
atly depending on what part of the UK you are in. traditional method is a glorious sight. Happy and
This is because traditionally beer has always been safe drinking! •
brewed and consumed locally, so a certain area
will have its own brewery
and associated beers.
The beer often finishes
brewing in its barrel in
the cellar of the pub.
When it’s ready to be
served, it is connected
by pipes to the bar above and pumped up to
the waiting customers
by the barman. Beer
brewed and served in
attrezzature e prodotti per i capelli
this way is also called
“real ale”, a term invented by the Campaign
for Real Ale (CAMRA).
http://en.wikipedia.org/
wiki/Campaign_for_
BELLUNO
Real_Ale.
Real ale is dark in coViale Dolomiti 44/B - Tel. 0437 981121
lour, non-gassy and
served at room temperature. The three most
common types of real
SEDICO
ale are:
- Bitter: a dark
Via Agordina 41/B - Tel. 0437 852036
beer available in varying
strengths of alcohol;
- Mild: once a cheap
BATTISTON
> sport
Valbelluna Basket,
tutta nuova
Il Circolo ASTRA di Ponte nelle Alpi, grazie all’arrivo
del signor Ricci Claudio, istruttore di ginnastica proveniente dall’Uruguay ma di origine Italiana, apre nel
2006 con i primi corsi di minibasket presso il palazzetto di Ponte nelle Alpi con soli 6 bambini iscritti.
L’anno successivo il numero dei partecipanti aumenta, permettendo così
la creazione di una prima squadra a livello esordienti. Il gruppo si affiata
sempre più, coinvolgendo anche i genitori. Al compimento dei 13 anni
la squadra va a disputare il campionato Under 13 e visto che il Circolo ASTRA ha solo l’iscrizione presso la FIP come centro minibasket,
Claudio Ricci prende i primi accordi con il Presidente Cavallini Raffaele
dell’ASD Sedico Valbelluna Basket. Nasce così una collaborazione tra
le due squadre bellunesi, tanto da tesserare gli atleti pontalpini con la
squadra del Sedico. Nella stagione 2009-10 i ragazzi sono impegnati nel
campionato Under 14. Con l’ingresso di Massimo Tomas come responsabile, vengono presi i primi contatti con il concittadino Raffaele Costantini, istruttore di basket in forza alla squadra padovana della US. Arcella,
ed avviene la prima partecipazione al Torneo Internazionale di Vienna. Si
rivela subito un’avventura molto interessante e che coinvolge anche due
giovani atleti del Sedico: Paolo Piccoli e Lorenzo Cadorin. L’approccio
al torneo è dei più timidi, ma con tanto entusiasmo nei ragazzi in quel
mondo un po’ surreale e così, partita dopo partita, ci si accorge che
questo gruppo di ragazzi ha una potenzialità notevole.Vengono superate
anche le fasi dei quarti e la semifinale, per poi esausti approdare alla finale della categoria Under 14 che all’inizio contava ben 40 squadre. Come
avversari una squadra Tedesca, che fin dall’inizio applicava una difesa a
zona (vietata dal regolamento) con i ragazzi bellunesi non preparati per
osteggiarla e così con uno scarto di soli 5 punti gli atleti di Tomas e
Costantini raggiungono il secondo posto. Dopo l’esperienza di Vienna il
gruppo di Ponte nella Alpi partecipa al Trofeo della Marca, andando così
a rimarcando il salto di qualità del gruppo per vincere successivamente
il titolo. A fine campionato, gli atleti Paolo Piccoli, Lorenzo Cadorin e il
pont’alpino Enrico Bianchi, dopo
dei provini, vengono confermati
nelle file della Benetton Basket
per la stagione 2010-11.
Nel frattempo le due società,
Ponte nelle Alpi e Sedico, iniziano un dialogo più profondo e
collaborativo e, con il supporto
logistico dato con l’aiuto del
Comune di Ponte nelle Alpe,
nasce così nella stagione 201011 il “VALBELLUNA BASKET”.
Subito il gruppo si compatta ed
entrano nel direttivo cinque ge-
nitori del Ponte nelle Alpi, con
Massimo Tomas che subito viene
chiamato a ricoprire la carica
di Vice Presidente. La stagione
agonistica si rileva subito molto
impegnativa e, contando il numero di squadre iscritte, abbiamo: 2 Under 13 Maschili,
1 Under 13 femminile, 1
under 14 maschile, 1 under 15 maschile, 1 under
17 maschile, 1 under 17
Femminile. Non mancano i
primi risultati tra i quali l’under
17 maschile, vincitore del Trofeo della Marca, e l’under 15 maschile che
si è piazzato quarto alla fase regionale. Il Valbelluna Basket non è
solo a livello agonistico, ma con la fusione tra il Ponte nelle Alpi e il Sedico, ha creato sei centri minibasket dislocati
tra l’Alpago, Ponte nelle Alpi, Longarone, Limana, Mas e
Sedico. La prossima stagione 2011-12 vede questa società bellunese
molto attiva nell’organizzarsi anche a livello strutturale, distribuendo
compiti ben precisi a partire da quello tecnico, inserendo una persona
che darà precise informazioni ai vari allenatori. Inoltre il Valbelluna Basket sta collaborando attivamente con altre società della provincia come
Feltre e Belluno, con l’intento di realizzare un progetto molto più ampio,
dando la completezza nel mondo del Basket, dal settore giovanile alle
prime squadre.•
Riparazioni mountainbik
e
SIMONE DA SOIS - P.zzetta Bivio n. 1 - Ponte nelle Alpi (BL)
Cell. 327 2399568 - [email protected]
nza
Centro assiste sbee
Fri
bici elettriche
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
www.nicksimcock.com
Belluno Magazine
> english? yes, please!
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Belluno Magazine
18
Beer and The Pub,
Nick Simcock è nato a Stoke on Trent in Inghilterra nel
1971. Vive e lavora a Belluno dal 2002. I suoi programmi radiofonici “The English lesson” e “Good afternoon”
si possono ascoltare sulle frequenze di Radio Belluno
www.radiobelluno.it
19
nella cultura
di Ettore Saronide
artisti del
pop-prog
[email protected]
Conosciuto dagli antichi egizi: il porro.
di Lucia Maracchi
[email protected]
Belluno Magazine
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Che abbiano la stoffa delle grandi band inglesi? Sembra proprio di sì: sonorità brit-pop, English label, testi malinconici e un tour firmato UK
nell’ultimo week-end di giugno.
20
Dopo le anteprime italiane per presentare l’ultimo EP, “Forecasts”, pubblicato dalla Function Records, distribuito in Italia da Good Fellas, i Planet
Brain volano in Inghiletrra per tre concerti, al The Hydrant di Brighton
(24/6), The Cellar di Oxford (25/6), al Bull&Gate di London (26/6), nei Live
music venues, alternandosi sul palcoscenico con altre band. Marcello Batelli,
Nicola Zangrando e Claudio Larese, vantano un rapporto consolidato da
quattro anni con l’etichetta inglese e tre album al loro attivo. Sono quelli
dello “shoegaze”, del pop-prog, che spaziano tra i commenti in internet, di
chi li vede come “cugini” di Smashing Pumpkins e Radiohead, ma la tracklist
di “Forecasts” rivela un genere rinnovato e uno stile sempre più personale.
BM: Quattro anni di lavoro segnati da tre tappe fondamentali: “Compromises and Carnivals” nel 2007, “No One Cares About Your Blog - EP”, nel
2008 e “Planet Brain/Lebatol SPLIT” nel 2009: cosa è cambiato da allora e
cosa contraddistingue il nuovo album?
PB: Compromises and Carnivals è stato il debutto ufficiale, l’occasione per
uscire dal percorso dei tanti demo registrati negli anni precedenti. Da lì, la
decisione di andare in studio per una summa dei 10 brani più significativi
scritti negli anni precedenti, poi arrangiati e registrati in una settimana. Il
nuovo EP, invece, ha una lavorazione più unitaria, progressiva e più coerente.
A livello strutturale, è stata raggiunta una forma più stabile di quel particolare processo compositivo già intrapreso con Compromises and Carnivals:
sviluppare le canzoni partendo da improvvisazioni o nuclei di idee, andando
a formare lunghe sequenze temporali di musica, per poi tagliarle in brani
definiti. I suoni che avevamo previsto in fase di pre-produzione sono stati
raggiunti nell’effetto finale: sono risultati più pesanti, aggressivi, e allo stesso
tempo delicati ed eterei, mettendo in contrasto i due momenti, evitando di
sfruttare dinamiche lente e altalenanti come avevamo fatto in passato.
BM: Le collaborazioni con altre band, come i “Non voglio che Clara” vi
elevano tra i musicisti che sanno arricchirsi delle esperienze di altri, senza
contrasti: come è stato lavorare con Fabio De Min e Giulio Ragno Favero?
PB: Siamo sempre stati a favore dell’incontro tra generi diversi. Solo in zona
Belluno, abbiamo condiviso il palco con band di estrazioni completamente
differenti, tra cui, per esempio, Wrath Prophecy, Blooming Day, Storm{0},
Suspectra. Per quanto riguarda il discorso discografico, invece, la nostra
esperienza di collaborazione si limitava allo split, l’album in comune con
la band inglese dei Lebatol. Ma le registrazioni erano state effettuate nel
nostro piccolo home studio ad Auronzo. Per questo EP, invece, ci siamo affidati a musicisti di fiducia, non solo tecnici audio: alcuni interventi sulle canzoni o sui suoni da adottare, comprese alcune soluzioni di arrangiamento
sono state pensate insieme o realizzate in toto da Fabio e Giulio. Abbiamo
inserito tastiere, synth, partiture di violini e anche una string machine - uno
popolare bellunese
© Marco Brunato 2011
strumento degli anni ’60 (che nel disco suona un ulteriore ospite: Martino
Cuman, frontman dei Forensick, nonché musicista nei Public e nei Non
Voglio Che Clara). Le collaborazioni dell’EP, fra l’altro, non si fermano solo
all’aspetto strettamente tecnico o musicale, ma coinvolgono anche l’artwork, disegnato da un altro apprezzato artista bellunese, Emanuele Kabu,
realizzato da Alberto Merlin.
BM: I Planet Brain non si rivolgono ad un target preciso: è un problema o
un vantaggio?
PB: Da un lato comporta una difficile classificazione e quindi un difficile
inserimento in una “scena”. Dall’altra, siamo stati apprezzati anche di fronte
a un pubblico eterogeneo, con nostra grande soddisfazione. Per definirci, ci
piace l’espressione “pop-prog”, che fa il verso un po’ al pop-rock con cui
sbrigativamente siamo stati etichettati più volte, e un po’ al progressive. E’
una formula contraddittoria, e per questo ancora più significativa, poiché
promuove una sintesi tra un aspetto popolare, orecchiabile, fruibile della
musica e il suo quasi esatto contrario.
BM: Esibirsi in Italia ed esibirsi a Londra: cosa significa? Stesso concerto o
tracklist differenziate?
PB: Entrambi i palchi sono emozionanti e intimorenti nella stessa misura,
anche se quello inglese è un’esperienza del tutto diversa: salirci da italiano per cantare in inglese di fronte a un pubblico inglese può essere un
problema, che, in realtà, dalla prima volta in cui l’ho affrontato di petto,
mi ha aiutato anche a comporre meglio i testi; mi sono chiesto: “canterei
davvero queste cose di fronte a un pubblico madrelingua?”. Il pubblico,
in Inghilterra, sta più in silenzio, presta più attenzione, più
rispetto, e c’è anche più feedback immediato, per cui l’energia
che si trasmette dal palco ritorna indietro e, in questo modo, il concerto,
se va bene, si autoalimenta continuamente tra spettatori e band. La tracklist
dei nostri concerti non è mai fissa, per cui non cambia se suoniamo in Inghilterra o in Italia. I tempi di esibizione inglesi sono, mediamente, più corti,
per cui - anche nell’ultimo concerto - abbiamo suonato non più di 35-40
minuti a serata, decidendo di eseguire l’intero nuovo EP in sequenza, con
altri pezzi più vecchi a fine scaletta.
BM: Qual è il brano che più di tutti identifica i Planet Brain?
PB: Tra i brani del nuovo EP, in un certo senso Why Bother mi sembra
condensare molti elementi importanti del nostro suono, ed è un po’ il
brano che segna il fulcro del nuovo disco. Ma ce ne sono molti altri, sia
nuovi (Send me a Souvenir) sia vecchi (All That Remains Are Skeletons)
che mi appaiono come direzioni importanti da intraprendere, altrettanto
significative.
BM: Quando vi vedremo di nuovo in concerto in Italia? E a Belluno?
PB: Stiamo pianificando un po’ di concerti ancora, l’EP inizia in questi giorni
a ricevere le prime recensioni. A Belluno lo abbiamo appena presentato in
tre date, anche con uno showcase acustico a Lo Stanzone, Salotto della Musica (il nuovo importante negozio di dischi di Feltre), trasmesso in diretta
webcam da Radio Belluno (grazie a Nick Simcock) - per cui se faremo altre
date in zona saranno quasi sicuramente dopo l’estate. •
MAXI SCHE RMO
pe r ve de re tu tt a la se rie A
e la Ch am pio ns Le ag ue
Su pe re na lo tt o
Bi lia rdo
Serate con mus ica dal vivo
“...E’ opportuno parlare del porro,
soprattutto dacché, recentemente,
... è diventato importante per l’uso
praticato dall’imperatore Nerone,
che a giorni fissi, tutti i mesi, per curare la propria
voce, mangiava porri all’olio e nient’altro, senza
neppure l’accompagnamento del pane...”.
Questo è quanto dice Plinio (lib. XIX, 108, Hist.
Nat.) di questo ortaggio comunissimo sia negli orti, sia nei campi aridi e al margine delle
strade. Il suo nome scientifico è Allium ampeloprasum, una specie spontanea conosciuta da
tempi immemorabili dalla quale deriva la varietà nota con il nome di porro e comunemente
coltivata. Esso possiede un odore pungente ed
un sapore caratteristico, dovuto ad un olio essenziale contenuto anche nelle cipolle, ma con
un carattere meno acuto e più delicato. Il porro è conosciuto fin dall’antichità anche come
pianta medicinale. Lo stesso Ippocrate, infatti,
nel De Morbis Mulieribus lo indica come medicamento utile per curare i “crampi
uterini” e per accrescere la “fecondità” femminile. Mentre Plinio diceva - molto
più verosimilmente - che guariva la tosse
e i “catarri di petto”. Quest’ultima affermazione, confermata anche ai giorni nostri, è
dovuta principalmente all’attività antisettica
e secretolitica dei polisolfuri contenuti nella
pianta.
A scopo alimentare si usano le guaine fogliari che possono essere consumate sia crude in
insalata - dove la pianta è particolarmente indicata come contorno all’arrosto di carne - sia
per fare minestre e frittate.
Una buona frittata di porri, per esempio,
si realizza con 400 grammi della nostra liliacea
mondati, tagliati in modo grossolano e messi
a bollire per almeno 15 minuti in abbondante
acqua salata. Scolati andranno poi fatti bollire
per altri 10 minuti circa sempre in acqua salata. La cottura in due acque separate serve per
rendere i porri più dolci senza togliere loro
il caratteristico sapore. Dopo averli infarinati
leggermente, si metteranno a rosolare in una
padella con un po’ d’olio fino a quando avranno assunto una colorazione bruna. A questo
punto si unirà uno sbattuto fatto con 5 uova,
salate, pepate e mescolate con 50 grammi di
pecorino grattugiato. Il tutto andrà cotto a
fuoco non troppo alto. Si tratta di un piatto
decisamente saporito da accostare ad un vino
Tocai la cui temperatura non deve superare i
10-12 gradi.
Anche gli antichi egizi con i porri realizzavano una specie di frittata. È quanto si legge in un
papiro che testimonia come la gente più umile
si nutriva ai tempi dei Faraoni. Tale frittata è
decisamente diversa da quella proposta in precedenza tanto da ricordare, almeno in parte, la
famosa “tortilla spagnola”. Da quanto si legge,
gli egizi, per la sua realizzazione, usavano,
oltre a uova di gallina, anche quelle
degli uccelli di palude e di passo che transitavano sulle rive del Nilo. Il ripieno comprendeva verdure, frutta secca, carne o pesce. La
pseudo frittata veniva consumata calda oppure
conservata fredda per il giorno dopo. Modernizzata per quanto possibile essa prevede l’utilizzo di tre cucchiai di olio, tre porri finemente
affettati, due zucchine tagliate a listelle, un pane
arabo tagliato a pezzi e inzuppato nel latte, due
cucchiai di pinoli oppure di mandorle e naturalmente 8 uova. Da quanto si legge gli antichi
egiziani scaldavano l’olio in una padella piuttosto grande dove aggiungevano porri e zucchine.
Il tutto andava coperto e cotto a fuoco lento
fino a quando si ammorbidiva completamente.
Veniva quindi aggiunto il pane inzuppato nel
latte, e la frutta secca. Mescolato il tutto molto
bene, a parte venivano sbattute le uova unitamente a sale e pepe e versato l’amalgama nella
padella. L’insieme andava cotto a fuoco lento
per una quindicina di minuti e quindi gustato
dopo che la frittata si era in parte raffreddata.
Per chi vuol provare si tratta di un piatto veramente appetitoso e direi anche molto gustoso.•
ASSAGGIATECI...
capirete perchE` siamo
orgogliosi di esserE
salami !
tutti i nostri prodotti sono senza conservanti
e li puoi trovare in tutti i migliori negozi della provincia
MACELLERIA SALUMERIA GRETTI ERMEN - Sedico (BL)
V.le Venezia 41/43 - Tel. 0437 852134 - 335 5389385
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Brain
piante spontanee
> cucina & salute
L’utilizzo delle
Belluno Magazine
> musica
I Planet
21
www.bellunomagazine.it
Per la tua pubblicità su BM chiama il 340
www.
e l’
di Valeria Benni
[email protected]
L’Imperatore Federico II° di
Svevia , detto dai suoi contemporanei “stupor mundi”, per la
sua grandezza e abilità politica, aveva una grande passione:
l’arte della Falconeria.
sul bene comune e quindi, qualora venisse adottata, Lei potrebbe impugnarla con successo dinanzi all’autorità giudiziaria. •
Avv. Gianluca Puglisi
Avvocato del Foro di Belluno
Puoi rivolgere i tuoi quesiti giuridici a BM
inviando una e-mail a [email protected]
Fatti
ammirare
e spicca
il volo!
7788290 - [email protected]
Villa Zasso
Matrimoni e avvenimenti di prestigio
di mouse!
Tutte le notizie... a portarta
L
a concretezza e Il fascino dell’eleganza e del prestigio,
la magia di un sogno da vivere ad occhi aperti nel
meraviglioso scenario delle Dolomiti Bellunesi.
Promuovi la tua attività su newsbelluno.it
e fatti conoscere con un solo click.
Villa Zasso Moldoi
Per la tua pubblicità chiama il 340 7788290
Sospirolo (BL) - Tel. 0437 89323
[email protected] - www.villazasso.it
o invia una e-mail a [email protected]
Questa passione era tale che lo spinse, nel
tempo libero dagli impegni di governo, a scrivere un libro “De arte venandi cum avibus”, che
rimane ancor oggi il testo di riferimento per
questa pratica.
Cosa abbia suscitato in Federico tale amore diventa evidente quando si guardano Alessandro
e il suo falco pellegrino Àsad compiere l’antico
rito del volo. Il vorticare e il lancio del logoro,
richiamo costituito da una corda di canapa al
cui estremo è fissata un’esca, le picchiate e il
volo radente del falco, in una sintonia di gesti
che si ripetono immutati da migliaia d’anni.
BM: Alessandro come si decide di diventare
falconieri?
A: Credo che falconieri un po’ si nasca, è
qualcosa che abbiamo dentro e che deve solo
trovare un pretesto per uscire. Per me questo
pretesto è stato la passione per la storia medievale e in particolare per l’arte di quel periodo. Nei miei studi mi sono imbattuto spesso in
immagini raffiguranti dei falconieri con un falco
al pugno, o già in volo e la nobiltà e il fascino
di tali rappresentazioni, unito al mio amore per
gli animali, mi hanno convinto ad intraprendere
questa strada.
BM: Ma quale può essere il ruolo di un falconiere nel XXI° sec.?
A: Mi rendo conto che in effetti può sembrare
un’attività anacronistica, ma in realtà sono diversi i campi in cui può essere impiegata. Io mi
dedico prevalentemente alla didattica e all’educazione ambientale. Tengo lezioni nelle scuole
di qualunque ordine e grado, ma non solo, partecipo ad eventi pubblici e privati illustrando
la storia della falconeria, delle attrezzature e
dei materiali utilizzati e raccontando il mondo
dei rapaci. Soprattutto però cerco di trasmettere l’amore per la natura e per
questi magnifici animali, visti spesso
in passato come predatori di pollai,
da uccidere e sterminare. Credo infatti che far capire, con l’esperienza diretta, che
rapporto di collaborazione e di affetto possa
crearsi tra un uomo e un falco, animale libero e
selvaggio per eccellenza, contribuisca a sviluppare un’attenzione per il mondo naturale nel
suo insieme, anche per quello che sembra più
lontano e meno accessibile.
Un altro campo in cui trova oggi impiego il falconiere è il “bird control”. I rapaci vengono utilizzati per allontanare altri tipi
di uccelli la cui presenza può creare
problemi di vario genere. Molti aeroporti
italiani hanno dei falconieri in servizio, che nel
caso sopraggiungano stormi di uccelli o selvaggina a pelo, lanciano i loro falchi per liberare lo
spazio aereo e terrestre per garantire la sicurezza dei voli. I rapaci vengono anche utilizzati
per sgombrare i centri storici dai piccioni che
tendono a nidificare nei palazzi, oppure per allontanare gli uccelli dai campi coltivati o ancora
per liberare i cieli sopra le discariche. Un ultimo impiego della Falconeria, che io non pratico, ma che è indubbiamente lo scopo per
cui è nata è quello della caccia ammessa
anche dalla legislazione italiana.
BM: A questo
punto credo
che diverse
persone
vorranno sapere
come si diventa falconieri..
A: Chiunque può acquistare un falco, questo però
non significa diventare falconieri.
Per contatti: Alessandro Arrighi
e-mail: [email protected]
far capire il rapporto
di collaborazione e
di affetto che può crearsi tra
un uomo e un falco, animale
libero e selvaggio per eccellenza,
contribuisca a sviluppare
un’attenzione per il mondo
naturale nel suo insieme,
anche per quello che sembra
più lontano e meno accessibile
Bisogna inizialmente affiancarsi ad un falconiere esperto per apprendere le tecniche dell’allevamento e del volo, la realizzazione delle
varie attrezzature necessarie e naturalmente
l’etologia dei rapaci. Ci vuole molto tempo da
dedicare al rapace e molta passione. Io sconsiglio di affidare un falco ad un minore, se non
c’è già in famiglia un falconiere esperto, perché
spesso il bambino non ha la costanza necessaria per seguire l’allevamento e l’addestramento
di questi animali. •
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Belluno Magazine
22
arte della falconeria
Caro BM, sono proprietario di un appartamento
al piano terra di un condominio: ho informato gli
altri condomini che vorrei aprire una porta sul
muro comune, in modo da poter accedere direttamente al cortile dal mio appartamento e non
dover necessariamente usufruire dell’ingresso
principale. I condomini si sono allarmati ed hanno indetto un’assemblea straordinaria per impedirmi di aprire la porta: mi chiedo se possano farlo e come posso tutelarmi.
Caro lettore, per il codice civile ciascun condomino può servirsi della
cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli
altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto.
A tal fine ogni condomino può apportare le modificazioni necessarie
per il miglior godimento della cosa, ovviamente a proprie spese. Ciascun
comproprietario può quindi trarre dal bene comune un’utilità anche
maggiore e più intensa di quella eventualmente tratta in concreto dagli
altri comproprietari, sempreché non pregiudichi il pari diritto all’uso
spettante a tutti.
L’apertura di una porta non altera la destinazione del
muro comune, che continua a svolgere la propria funzione e mantiene la sua utilità per tutti i condomini, e non lede il pari diritto su di esso
spettante da parte degli altri partecipanti, i quali continuano a goderne
come prima: qualora la porta non pregiudichi la stabilità dell’edificio,
pertanto, le Sue intenzioni debbono ritenersi legittime e l’assemblea
condominiale non può impedirLe di metterle in atto.
L’eventuale delibera con cui la maggioranza assembleare le vietasse di
aprire la porta sarebbe nulla perché violerebbe il suo diritto di proprietà
Arrighi
> il personaggio
Alessandro
Belluno Magazine
> nel nome della legge
Porta si,
porta no?
23
Uno degli episodi più celebri occorsi nel
bellunese durante la seconda guerra mondiale è senza dubbio quella che poi sarà definita “la beffa di Baldenich”.
Belluno Magazine
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Siamo nel giugno del 1944, momento topico della guerra: gli alleati sono
appena sbarcati in Normandia (il 6) e due giorni prima, nello scenario
italiano si è assistito alla liberazione di Roma.
Tra le truppe di occupazione tedesche regna una comprensibile tensione
dovuta anche al fatto che la zona alpina è teatro principe della guerra
partigiana: non casualmente la provincia di Belluno è stata incorporata
nella c.d Alpenvorland, sotto il diretto controllo del Reich.
In questo contesto si sviluppa l’azione di un commando partigiano della
divisione Nino Nannetti, teso a liberare un nutrito numero di detenuti
ristretti entro il carcere di Belluno, a Baldenich.
Il 16 giugno, 8 uomini travestiti da soldati tedeschi con al seguito altri
quattro partigiani come finti prigionieri, penetrano all’interno dell’edificio e riescono a liberare ben 70 persone detenute nel carcere presidiato
dai carabinieri.
I partigiani sono comandati da Mariano Mandolesi, “Carlo”, (tra l’altro
insignito della cittadinanza onoraria di Belluno alcuni anni dopo) e l’azione condotta rasenta la perfezione.
Si pensi che il carcere di Baldenich è collocato in zona semicentrale e nei
dintorni vi era una congruo numero di caserme occupate da militari della Repubblica sociale e da soldati tedeschi; una su tutte la caserma Tasso,
24
dove stazionavano le SS del tenente Karl che distava poche centinaia di
metri dal luogo dell’incursione e rappresentava un pericolo repentino
e mortale.
In modo avventuroso e audace comunque l’impresa riesce: i partigiani
liberano i prigionieri e l’azione si conclude senza che venga nemmeno
sparato un colpo grazie alla maestria dei partigiani che riescono a immobilizzare i carabinieri e a liberare i carcerati.
Si conclude così nel migliore dei modi quella che sarà ricordata come
“la beffa di Baldenich”.
Successivamente un’azione analoga verrà ripetuta nell’aprile del 1945
ormai alla fine del conflitto. •
1° Corso
di QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE
per SOMMELIERS
LA FORMAZIONE DEL SOMMELIER:
Le tecniche di servizio • La viticoltura • La degustazione •I distillati
Inizio corso: 17 Ottobre 2011 - Fine corso: 6 Febbraio 2012
e il
sole
Estate, tempo di sole e di abbronzatura. La nostra pelle in questo periodo viene sottoposta ad uno stress notevole soprattutto a carico dei raggi
ultravioletti presenti nella luce solare.
Per evitare al minimo i danni cutanei
da troppa esposizione è bene tenere a
mente alcuni punti.
I raggi ultravioletti si dividono in ultravioletti
A (UVA) e ultravioletti B (UVB). I raggi UVB
sono quelli responsabili della scottatura solare; ci segnalano, quindi, che l’esposizione
solare è troppo intensa e ci suggersicono in
un certo senso di metterci all’ombra. I raggi
UVA, invece, sono molto più subdoli e pericolosi perché, non dando troppi segni di
se, generando conseguenze e danni molto
più seri di quelli da UVB. Sono responsabili dell’aumento dello spessore delle fibre
elastiche del derma e della alterazione della
loro composizione qualitativa, della alterazione della struttura delle fibre
collage e, quindi, dell’aumento della profondità delle rughe, e di un incremento della formazione dei tumori cutanei quali il melanoma. In altre
parole i raggi UVA (che del resto sono quelli che vengono
emanati dalle lampade abbronzanti) sono responsabili
del fotoaging, invecchiamento della pelle da luce solare,
e del melanoma.
Dopo questa veloce premessa è necessario dare alcuni consigli per
la prevenzione e la cura. Innanzi tutto è bene che vi affidiate sempre
a un medico esperto del settore della medicina estetica: solo lui può
rapportare il problema particolare alla situazione generale del vostro
organismo e quindi proporvi la terapia ed il trattamento più idonei.
L’aspetto più importante è la protezione solare attraverso l’uso di creme o gel specifici (filtri solari) che bloccano l’azione dei raggi UVB e
UVA. L’uso di questi prodotti dovrebbe ormai entrare a far parte delle
nostre abitudini quotidiane: come si usa la crema idratante, così va utilizzato il filtro solare: quotidianamente e più volte al giorno. In questo
modo si protegge la pelle dalle possibili azioni nocive della luce solare.
Importante è anche idratarla molto bene usando delle buone creme che
ristabiliscano la giusta quantità idrica a livello dell’epidermide.
Una volta che il danno è stato creato bisogna intervenire con tecniche
L’aspetto più importante è la protezione solare
attraverso l’uso di creme o gel specifici
(filtri solari) che bloccano
l’azione dei raggi UVB e UVA ...
più specifiche che andranno a migliorare i danni provocati. La Biorivitalizzazione cutanea viene molto usata per ridare tono al
derma danneggiato: consiste nella infiltrazione a livello del derma
di una sostanza composta da aminoacidi, vitamine ed acido ialuronico
e viene eseguita esclusivamente dal medico e va praticata ogni 15-20
giorni per 3-4 volte consecutive. L’effetto è quello di una pelle più tonica
e più idratata. Questo trattamento, in genere, viene associato ai peeling
chimici superficiali e medi; lo scopo è quello di migliorare la texture
della pelle appesantita dall’esposizione solare e comunque rinnovare lo
strato superficiale della pelle in modo da ridare luminosità e uniformità
al volto. Si usano sostanze quali l’Acido Glicolico, l’Acido Tricloroacetico
a basse concentrazioni, l’Acido Piruvico e Salicilico in base al problema
riscontrato. Dopo il periodo di esposizione solare ci si preoccuperà
anche di migliorare le rughe più profonde attraverso il riempimento con
sostanze chiamate Filler, composte esclusivamente da Acido Ialuronico:
l’unica sostanza affidabile dal punto di vista della sicurezza e in grado
di essere riassorbita nel tempo dal nostro corpo senza lasciare traccia. Altri tipi di rughe trovano giovamento dall’uso combinato con
la tossina botulinica. Anche queste tecniche, ovviamente, sono di
uso esclusivo del medico. Un altro trattamento praticato spesso è il
Thermage: l’unica vera radiofrequenza che con, una seduta unica, garantisce un lifting non chirurgico per la cura
dei rilassamenti cutanei del viso e soprattutto del collo e
del corpo.
Infine si può anche usufruire della tecnica a Luce pulsata per la cura
delle macchie cutanee e della couperose, patologie che in genere si aggravano dopo un periodo di esposizione solare. Il Laser Frazionato è
riservato ai casi di smagliature, pori dilatati e cicatrici da acne e chirurgiche.
Il concetto fondamentale è che l’esposizione solare è un trauma per la
pelle e quindi il danno va ridotto al minimo. Quasi tutti i danni si possono comunque migliorare senza pretendere cambiamenti drastici del
proprio aspetto; infatti lo scopo della Medicina Estetica e, in particolare
dei centri all’avanguardia come il nostro, è quello di mantenere in buono
stato il proprio corpo, sapendo che comunque l’azione del tempo è
inevitabile.
Forse uno spunto di riflessione interessante è quello di imparare a convivere con qualche piccola ruga in più. •
Sede del corso: Feltre c/o Ristorante La Casona - Orario 20:30 - 23:00
Per iscrizioni ed adesioni al corso:
delegato di Belluno: Roberto Ferro Tel. 0437 30673 - 333 5390369
[email protected] - [email protected]
DELEGAZIONE DI BELLUNO
w w w. m e d i c i n a e s t e t i c a b e l l u n o . i t
> medicina estetica
[email protected]
pelle
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
di Daniele Tormen
La
Belluno Magazine
> storia
La beffa
di Baldenich
25
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
ANTIFURTO • ANTINCENDIO • VIDEOSORVEGLIANZA
PORTE BLINDATE • CASSEFORTI
BELLUNO - Via Vittorio Veneto, 165/A
Tel. 0437 999105 - Cell. 336 669901 - [email protected]
Orari di apertura al pubblico:
Lun e Mer 16:00 - 18:00
Sab 9.00-11:00
Per info Servizi sociali Comune di Limana
Tel. 0437 970111
- corsi di comunicazione rivolti a genitori e coppie;
- incontri con associazioni che si occupano di problemi legati alla famiglia, ad
esempio le famiglie aperte;
- incontri con i responsabili del Servizio Spazio Incontro dell’ ULSS;
- incontri sull’utilizzo di pannolini lavabili e quindi riutilizzabili;
- incontri con ostetrica
- vari laboratori che coinvolgono bambini e genitori
e l’ultimo aperto ai volontari e famiglie tenuto dal dott. Claudio Gramaglia psicologo di comunità di Padova sul tema delle Reti Solidali nella comunità che
cambia.
Si svolgono inoltre nella Biblioteca Comunale di Limana, a cura della bibliotecaria
e con il supporto dell’educatrice dello Spazio Incontro dell’ ULSS degli incontri
per avvicinare i bambini alla lettura, e stimolare attraverso essa l’immaginazione e
la creatività nei piccoli lettori.
Ogni lunedì è inoltre presente l’educatrice dello Spazio Incontro
dell’ULSS che può servire a genitori e famiglie per dar loro un
supporto, e allo stesso tempo per capire quali possano essere tematiche comuni, da poter approfondire con degli esperti, in incontri aperti a tutti.
L’aspetto logistico dell’organizzazione del centro viene gestito da 15 volontarie
(nonne, mamme, zie ecc), coordinate dalla consigliere comunale Wally Broi, che
si alternano in base alle loro possibilità per dare un’apertura regolare al centro
in 3 giorni alla settimana. Si incontrano per mantenere ordinato il centro, per
incontri di formazione di vario tipo, tenuti da responsabili del ULSS, dal Comune
e per scambiare le proprie esperienze con i responsabili degli altri centri aperti a
Sedico e Ponte nelle Alpi, ciascuno dei quali Finanziato con un progetto del CSV
“Centro Servizi per il Volontariato” di Belluno.
Il Mi a Ti, Ti a Mi di Limana è stato aperto il 15 maggio 2010, da allora le persone
che hanno frequentato il centro sono state 303, è stato possibile donare a 227
famiglie materiale vario: abiti, passeggini, giochi, lettini ecc... L’interesse sistematico per lo scambio si è rivelato alto sul numero di fruitori in quanto solo 1/3 vi
si reca solo 1 o 2 volte. Il rimanente 2/3 vi si reca frequentemente per donare
e ricevere oppure solo per donare o solo per ricevere e per partecipare agli
incontri a tema.
Il Mi a ti, ti a mi in questo mondo frenetico diventa finalmente
un modo per riscoprire la solidarietà tra le persone e per creare
un tessuto sociale attento alla condivisione di se stessi con gli
altri. •
Aperture automatiche
Portoni per garage
Antifurti e videosorveglianza
Chiusure blindate
PONTE NELLE ALPI (BL) Viale Stazione, 5
Tel. 0437 999105 - [email protected]
> letto per voi
Intervista a Giovanni Bianconi giornalista
del Corriere della Sera e autore di un libro
sul sindacalista morto in un agguato nel 1979
di Andrea Ferrazzi
C’è un libro la cui lettura dovrebbe essere obbligatoria,
o quantomeno caldeggiata,
nelle scuole.
L’ha scritto Giovanni Bianconi, un giornalista del “Corriere della Sera” esperto di vicende giudiziarie del nostro
Paese.
Il protagonista è un operaio e sindacalista
di origine bellunese, nato a Cesiomaggiore il primo dicembre del 1934 e morto
a Genova il 24 gennaio del 1979. Ucciso
dalle Brigate Rosse, in un agguato che segnò una pagina fondamentale della storia
del terrorismo in Italia. In queste pagine
appassionate e appassionanti, Bianconi dà
voce a Vincenzo Guagliardo, il brigatista
che sparò all’operaio comunista e che,
sino ad oggi, è rimasto in silenzio. E a Sabina Rossa, la figlia della vittima di uno dei
crimini più contraddittori ed enigmatici
degli anni di piombo.
Ne “Il brigatista e l’operaio” si ricostruisce, dunque, la storia di un omicidio e le
vicende umane e politiche che lo accompagnarono. Ma dal libro emerge anche la
figura di un uomo che, pur abbandonando
da giovanissimo la sua terra natale, conservò i tratti caratteriali del montanaro e
l’amore per l’alpinismo. Come emerge da
un articolo citato nel testo, Guido Rossa
“non si prendeva troppo sul serio,
era schivo, mascherava gli affetti
e i sentimenti, in qualche modo
tratteneva la sua umanità”, ma
“nei momenti del bisogno venivano fuori le sue attenzioni”. “Era un
montanaro nel carattere – spiega l’autore
del libro – una persona decisa e di poche
parole, a volte anche un po’ burbera. Ma
capace di scalare anche le difficoltà, di affrontare con coraggio i problemi in fabbrica e le questioni politiche di una stagione
difficile per il paese”.
Amava le montagne, non l’ambiente degli
alpinisti. “Perché – dice Giovanni Bianconi – un po’ gli dava fastidio gli alpinisti si
impegnassero poco nella vita civile”, lui
che alle questioni sociali e politiche dedicò la sua vita sino alla morte. Decisa
dalle Brigate Rosse come conseguenza
della sua denuncia di un collega di fabbrica
che divulgava materiale propagandistico
della stessa organizzazione terroristica
all’interno dell’Italsider di Genova. Dove
In alto. Guido Rossa con la figlia
Guido Rossa è operaio metalmeccanico e
delegato sindacale. La mattina del 25 ottobre del 1978, un giorno particolarmente
nervoso e inquieto in fabbrica come nel
Paese, vicino alle macchinette del caffè e
sui davanzali delle finestre vengono lasciate delle copie di un opuscolo brigatista.
Rossa sospetta che a distribuire questo
materiale sia Francesco Berardi. Lo segue
e, alla fine, decide di denunciarlo.
E’ l’unico a deporre e a testimoniare. Prima davanti al magistrato, poi in aula. Ma
nella sua requisitoria il pubblico ministero,
come si legge nel libro, dedica toni quasi
di comprensione per il presunto brigatista
alla sbarra. Che però viene condannato a
quattro anni e sei mesi.
Una sentenza che per Guido Rossa avrà
conseguenze peggiori. Lui sa che cosa rischia. Eppure si espone. Con coraggio. “In
quel particolare momento storico – osserva Giovanni Bianconi – c’era un modo
di pensare collettivo che spingeva qualcuno a dedicare la propria vita all’impegno
politico”. Come Guido Rossa, che le Br
decidono di punire. Per evitare che passi
il principio che un simpatizzante può essere denunciato senza conseguenze. E poco
importa che Guido Rossa sia un comunista: serve una lezione. Scartata l’idea della
gogna pubblica, decidono di gambizzarlo.
Ma nell’agguato succede qualcosa di inaspettato. Di non programmato. Guagliardo spara tre colpi e lo ferisce al ginocchio.
Ma non finisce così. Riccardo Dura, l’altro
brigatista, si avvicina all’auto e fa ancora
fuoco. Altri tre proiettili. Uno al cuore.
Muore così un uomo, un operaio, un sindacalista, un marito e un padre. Ma anche “un
simbolo, colpito dal piombo brigatista, che
i suoi assassini dipingono con sprezzo”.
Un simbolo come altri “eroi” della nostra
storia recente. Abbandonati nel momento
più difficile. Come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ad esempio.“Due situazioni
gravi – sostiene il giornalista del Corriere
della Sera – ma diverse. I due magistrati
sono stati lasciati soli dallo Stato. Rossa è
stato abbandonato dai suoi colleghi e dal
sindacato, quel sindacato che subito si è
reso conto dell’errore commesso”. Subito, ma troppo tardi. “L’omicidio di Guido
Rossa – afferma ancora l’autore del libro
– è anche un dramma interno alla famiglia
comunista che non si è mai ricomposto”.
Ma nel volume di Giovanni Bianconi c’è
un’altra presenza forte: quella della figlia
Sabina Rossa. “Di lei – conclude il giornalista – colpisce il carattere, è una persona
schietta e decisa. E’ figlia di suo padre”.
Le pagine che raccontano di quando la
figlia della vittima è andata a cercare l’assassino di suo padre sono un pugno nello
stomaco che aiuta a riflettere. Così come
le riflessioni dei e sui brigatisti, criminali
che non possono essere giustificati perché uccisero con l’intento di costruire una
società nuova e più giusta. Nel secolo delle idee assassine ci può essere spazio per
il perdono, come dimostrano le scelte di
Sabina Rossa. Ma non per un giustificazionismo ideologico che calpesta la memoria di molte vittime innocenti della follia
umana.•
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Mi a Ti, Ti a Mi...
Il via a questo progetto è stato dato dall’associazione Conz, ideatore in primis di
questa esperienza, al quale si sono aggiunti poi nuove realtà.
Entrando nel piccolo ambiente realizzato a Limana, fortemente voluto dall’Assessore ai servizi sociali del Comune di Limana, Renata Dal Farra, ci si trova in
un ambiente famigliare, con ripiani e scaffali dove i volontari collocano ciò che
viene donato, e un piccolo spazio per il gioco dei bambini mentre i genitori hanno modo di guardare ciò che viene messo a disposizione.. Questa possibilità di
scambio consente alle famiglie di poter risparmiare nel vestiario dei bambini che,
come si sa, crescono velocemente, e quindi, c’è un continuo bisogno di aggiornare
l’abbigliamento del bambino. Ecco quindi che chi non ha più la necessità di alcuni
capi, può recarsi al Mi a Ti,Ti a Mi, per donare, mentre qualcun altro vi si rivolgerà
per ricevere. Qualunque famiglia può gratuitamente farne uso, e in un anno di attività si sono avvicendate circa 303 persone di cui 30 stranieri, che hanno usufruito
del Mi a Ti, Ti a Mi, per prendere ma anche per donare. Anche gli stranieri hanno
capito l’importanza dello scambio attraverso il donare oltre che al ricevere.
Ma la funzione sociale di questo centro non risiede solo nello scambio di oggetti,
ma anche nello scambio di vite vissute, sull’incontro con professionisti del settore per illustrare diverse tematiche legate al mondo
dell’infanzia e della famiglia.
Si sono trattati i seguenti temi:
- alimentazione: corretto uso del latte, dello zucchero e altri prodotti per l’infanzia;
Belluno Magazine
ucciso dalle Brigate Rosse
per uno scambio:
L’idea di fondo si rifà a ciò che normalmente succede in famiglia quando ci sono dei figli a pochi anni di
distanza. Ovvero vestiti e giocattoli del bambino più
grande vengono tramandati al nuovo arrivato.
26
Guido Rossa, l’operaio bellunese
ci siamo
Belluno Magazine
> volontariato
Qui
27
“Traversata del Golfo di Pirano”. La manifestazione è conosciuta anche
come “Nuotata dell’amicizia” in quanto il percorso, che misura 4 km,
vede i partecipanti partire da Portorose in Slovenia per approdare in
Croazia, unendo così idealmente due paesi che, per ragioni politiche e
storiche, spesso si sono contrastati.
Nonostante il mare parzialmente mosso ed un percorso di non facile
interpretazione, i nuotatori bellunesi hanno chiuso con soddisfazione la
loro partecipazione all’evento, merito anche di una splendida giornata
di sole, della bellezza dei luoghi, nonché della disponibilità e cortesia
riservata alla rappresentanza bellunese da parte degli organizzatori locali (quella dei “montanari” Master Belluno era la più numerosa tra le
squadre italiane presenti).
Prossime tappe della stagione la partecipazione al nostrano “Circuito
Alto Adriatico” con le gare che si terranno (dopo quella già disputata a
Monfalcone) a Trieste, Caorle e Chioggia sulle distanze di 3 e 5 km. Non
mancheranno poi trasferte in Liguria e in Sicilia, e successivamente un
ritorno in terra croata con la gara di Abazia (5 km) e la nuotata di 7 km
lungo il Canale di Limsk nei pressi di Parenzo.
Per chi ama godere in compagnia della passione per il
nuoto e del contatto più pieno con la natura, le occasioni
di divertimento non mancheranno di certo.•
Gentile Walter, non vi è dubbio che i costi estrattivi del metallo in questione siano correlati al suo
prezzo, ma non è così scontato quale sia la causa e
quale l’effetto.
I costi di estrazione dell’oro hanno una forchetta
molto ampia a seconda delle miniere prese in considerazione e possono andare dai 200/250$/Oz (oncia - 31,1035 grammi) agli oltre 750$/Oz: dipendono
dall’infrastruttura della miniera, dalla quantità di oro presenti in vena
e sua conformazione, dai costi di ricerca, dai costi energetici, dai costi
strumentali, quelli assicurativi, di trasporto e nolo, dagli stipendi, dagli
oneri sociali, dal cambio valutario, dall’imposizione fiscale del paese di
riferimento.
Il prezzo in genere viene influenzato anche dagli oneri di estrazione
della miniera più costosa, ma è a questo punto che la causa e l’effetto si
confondono.Valutazioni più elevate del metallo giallo portano a sua volta
a considerazioni differenti sul vantaggio di utilizzare o meno miniere
con costi estrattivi maggiori (ad es. miniere più povere e/o a maggiori profondità), facendo figurare sia mediamente che marginalmente un
Maurizio Colussi
+39 335 6905323
Promotore Finanziario certificato €uropean Financial Advisor - €FA™
PANIFICIO
!
la
vo
ta
ra
st
vo
a
ll
su
à
it
al
qu
ra
st
no
La
Agenzia Generale di Belluno - F. Vedana - F. Ziliotto Snc
Via S. Gervasio 15 - BELLUNO - Tel 0437 942934 - Fax 0437 943120 - [email protected]
ASSICURAZIONI SU TUTTI I RAMI
R . C . S U V E I C O L I S TO R I C I
> i nostri soldi
aumento dei costi. Quindi
se nel breve periodo
può sembrare che
siano i costi di estrazione ad influenzare i
prezzi (tra gli altri fattori), nel lungo periodo
sembra invece che
sia il mercato stesso
a stabilirne gli oneri
d’estrazione.
L’accantonamento oppure
la messa in circolazione
dell’oro da parte delle
compagnie aurifere, è infine un altro elemento che
concorre a influenzarne il prezzo alla stregua
dell’Opec nei confronti dell’altro oro, quello
nero.•
Mas di Sedico (BL) - P.zza 1 Maggio, 3 - Tel. 0437 847056
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
N
U
O
OT
P
P
A
RU
in Acque Libere
Buongiorno, sono Walter residente a ­Feltre.
Per alcuni anni ho avuto degli interessi
nell’acquisto e vendita del metallo giallo, e
notavo che le fluttuazioni erano legate anche
a costi estrattivi, volevo conoscere il suo pensiero in merito.
Belluno Magazine
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Belluno Magazine
28
stringere la mano ai compagni di fatiche una volta arrivati a destinazione: questo lo spirito del nuoto “openwater”, o, per dirla in italiano, del
nuoto “in acque libere”.
Il neo costituito GNL (Gruppo Nuotatori Liberi) nasce come costola
del Master Nuoto Belluno ed è composto dai nuotatori locali che, nella
bella stagione, si cimentano nelle gare di mezzofondo (1,5 km – 5 Km) e
di fondo (dai 5 km in su) incluse nel circuito nazionale FIN dedicato alle
competizioni in “acque libere” (ovvero in ambiente naturale).
Sabato 25 giugno alcuni atleti bellunesi (Massimiliano Bruni, Angelo Dioguardi, Tullio Franceschini, Gianluca Puglisi, Chiara Reolon e Raimondo
Da Deppo) hanno “sconfinato”, partecipando per la prima volta alla
...
Evadere dagli spazi limitati degli impianti artificiali e sapersi orientare
nell’ambiente aperto dei laghi o dei mari; dimenticare l’odore del cloro
ed assaporare il profumo del mare; godersi una nuotata che può durare qualche ora, fronteggiando onde e correnti; nuotare fianco a fianco
con gli altri atleti cercando un punto di riferimento o l’andatura giusta;
i s ci
na
Iniziata la stagione estiva, i Master del
Nuoto Belluno abbandonano per un po’
l’ambiente consueto delle competizioni in
vasca e “si tuffano” nell’avventura delle
nuotate in mare.
tare in p
di Massimiliano Bruni
nuo
piscina
o
ea
dalla
giallo
e l’aumento dei costi
st
nazionali e…
Il metallo
L...fIa B E R
I
R
tti n
on I
TO
f
G
> sport
Il Nuoto Belluno
esce
dai confini
29
e poi ti telefonano.
30
di Mirko Mezzacasa
[email protected]
0437 659611
Lun - Ven 9.00 / 19.00
Agenzia BTC
Via dell’Anta, 105
BELLUNO
www.btcworld.it
“Ci sono una cinquantina di
cantieri aperti in provincia.
Questo è stato possibile grazie
al denaro fresco introitato dal
Demanio Idrico, soldi che prima
finivano nelle casse della Regione. Come Provincia abbiamo
concordato e deliberato di investire l’intero importo per la
difesa del suolo. Di qui l’organizzazione di una serie di lavori
molto i­mportanti”.
Lo ha detto l’assessore provinciale, Bruno Zanolla, presentando la conclusione dei lavori in
località La Muda (Comune di La
Valle) dove sono state realizzate barriere paramassi e valli di contenimento in seguito al furioso incendio del 10 maggio che ha distrutto
la vegetazione sul Monte Celo che sovrasta la
piccola frazione agordina dove insistono una
decina di abitazioni sulle quali per lunghe settimane è pesata l’ordinanza di evacuazione (che
sarà revocata non appena la Provincia dichiarerà conclusi i lavori).
L’incendio in parte ha evidenziato ed in parte ha accentuato una situazione di notevole
pericolosità per le abitazioni sottostanti. (la
competenza della Provincia è relativa alla protezione degli abitati). Sono stati, pertanto, predisposti i progetti ed avviati 3 cantieri distinti
in modo tale da poter accelerare in lavori. Due
cantieri hanno riguardato la posa di barriere
paramassi per 130 m ed un cantiere la realizzazione di un vallo della lunghezza di circa 140
m. Progettazione e direzione dei lavori interna
al Servizio Difesa del Suolo della Provincia di
Belluno. I lavori sono stati consegnati in urgenza il 30 maggio e sono stati ultimati entro l’11
luglio. L’importo complessivo dei lavori 92.000
euro e 72.000 per le barriere, 35.000 euro per
il vallo.
Altro cantiere che sta per chiudere: lungo la
provinciale per Rivamonte dal bivio di Ponte
Alto. Tutto il versante percorso dalla SP3 della
Valle Imperina denota dei cedimenti - anche
notevoli - ed è stato oggetto negli anni di con-
tinui e ripetuti interventi. L’intervento è consistito a grandi linee in: realizzazione di un muro
a ciglio strada lungo circa 90 m poggiante su
micropali lunghi 20 m e tirantato mediante
trefoli, consolidamento del muro esistente sottostrada mediante muretto di base (anch’essopoggiante su micropali) e stabilizzato da
contrafforti e tiranti, sistemazione finale della
strada (fresatura, ricalibratura delle pendenze, asfaltatura, retescarico acque meteoriche).
L’importo complessivo del progetto 300.000
euro. Attualmente nell’Agordino sono inoltre
in esecuzione: Barriere paramassi in loc Soppause (Colle S. Lucia) 260.000 euro; opere a
difesa della strada verso l’abitato di Chenet
(Cencenighe Agordino) 500.000 euro; asportazione materiale limoso dal lago di Alleghe
120.000 euro.•
“Ancora una persona è ospite in albergo” dice il sindaco Tiziano De Col - “mentre in
altri casi non c’è stata nemmeno la necessità
di questa sistemazione perché i proprietari
dell’abitazione a La Muda o avevano altre
case (o comunque quella è la seconda casa),
oppure hanno trovato sistemazione da parenti”. A quando il cessato pericolo e quindi il
ritorno alla normalità per tutti i cittadini della
frazione? “Nel momento in cui la Provincia mi
comunicherà la fine ufficiale dei lavori, sarà
mia cura provvedere ad informare i cittadini.
La revoca dell’ordinanza di evacuazione è già
scritta. Divieti che invece rimangono per tutti
i sentieri del monte Celo percorsi dal fuoco
dell’incendio”.
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
web. Un potenziale cliente, un fornitore o un partner che riceve un’e-mail
dall’azienda, riceve allo stesso tempo le coordinate per curiosare sul sito
web aziendale.
Sembrerebbe ovvio, e invece sono ancora molte le aziende in italia ad utilizzare indirizzi del tipo @alice.it @virgilio.it @libero.it @hotmail.com ecc.
ecc.
Uno dei primi passi è quindi acquistare un proprio dominio, con un nome
appropriato (solitamente il nome della propria azienda, se possibile, ma
non è detto che sia la scelta migliore per il posizionamento su Google...)
e poi un po’ di caselle di posta elettronica (di solito ce ne sono già 5 in
dotazione). Sarà sufficiente scegliere uno dei tanti provider che effettuano
questo servizio e che si trovano facilmente in rete. Questa è un’operazione economica e molto semplice da realizzare. Si pensarà subito dopo ad
un’analisi per la realizzazione di un sito web appropriato per l’azienda che
centri gli obiettivi preposti.
Un’altra cosa fondamentale e che da credibilità all’azienda nel web è mettere i propri riferimenti aziendali molto chiaramente, ci riferiamo quindi alla
ragione sociale, indirizzo, città, partita iva, rea (dati che tra l’altro sono da
indicare obbligatoriamente per legge su ogni sito commerciale) e soprattutto un recapito telefonico, possibilmente di rete fissa. Questo del telefono
fisso potrebbe sembrare un particolare secondario (e infatti ancora molti
siti non riportano un contatto telefonico!). Invece è dimostrato che il telefono fa ancora la differenza in molti casi (soprattutto nell’e-commerce).
Per prima cosa da credibilità e suscita una maggiore fiducia nel visitatore,
soprattutto se si tratta di acquistare on line. In molti casi per risolvere diverse problematiche e per ricevere maggiori informazioni è molto meglio fare
una telefonata. Il visitatore “sente” personalmente chi c’è dall’altra parte,
“sente” che l’azienda è viva, se il prodotto è disponibile, se c’è un ritardo
nella spedizione ecc. ecc.. Viene rassicurato dal dialogo con una persona,
viva e pensante. Un colloquio telefonico è immediato e fornisce subito una
risposta.
L’e-mail invece ci fa presupporre una risposta differita (“ha letto l’e-mail?”)
e purtroppo si ha sempre il dubbio che il nostro messaggio non sia stato ne
letto ne compreso e che sia finito nel cestino insieme al resto delle e-mail
spazzatura che riceviamo giornalmente, tanto basta la pressione del tasto
CANC. Per questo il telefono si sta riqualificando molto come mezzo di
comunicazione se integrato alla strategia web, soprattutto se si tratta di
comprare e vendere on line. Saper gestire una comunicazione telefonica
e lasciare all’utente questa possibilità, risulta quindi un aspetto molto importante e una mossa sicuramente premiante per la maggior parte dei siti
commerciali.
REALIZZAZIONE SITI WEB & E-COMMERCE
Per informazioni
aperti
Belluno Magazine
Belluno Magazine
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Le statistiche sull’uso dei motori di ricerca parlano chiaro, l’83% degli
italiani che accedono ad Internet utilizza i motori di ricerca (in particolare Google) per trovare informazioni in previsione di un’acquisto.
Avere un sito web significa poter essere trovati e contattati da queste
persone.
Il sito web è diventato quindi uno degli strumenti di comunicazione aziendale tra i più importanti, e deve essere il più efficace possibile, trasmettendo all’utente un messaggio chiaro ed immediato. Un sito caotico e troppo
imbottito di sezioni, sotto sezioni, colonne e microscopici link scoraggia il
visitatore che chiuderà la pagina dopo pochi secondi perchè disorientato,
proseguendo con il prossimo risultato fornito da Google (probabilmente
sarà il sito di un tuo concorrente!).
Questo tipo di dinamica accade perchè il visitatore non trova velocemente
l’informazione che cerca. Deve leggere troppe cose, magari scritte in piccolo.
L’utente di oggi invece ha esigenze diverse. Ha bisogno di contenuti rapidi ed esausitvi, il tutto molto velocemente. In pochi secondi deve trovare
una risposta ad una domanda che si è posto e che lo ha fatto andare su
Google a cercare.
Quindi non c’è una seconda possibilità per la prima impressione. Se il sito
presenta male i contenuti nella sua pagina di ingresso (home page) è
probabile che verrà chiuso dopo pochi secondi da molti dei suoi visitatori.
I siti internet di nuova generazione, anche se ricchi di contenuti, devono
tenere conto di questo aspetto fondamentale, conducendo l’utente in una
navigazione progressiva, e quindi, categorizzando e aggregando molto accuratamente i contenuti.
Per centrare questo obiettivo nella realizzazione di un progetto web, è necessario effettuare un’analisi delle esigenze caso per caso, poichè esistono
degli schemi di rappresentazione più efficaci di altri, e questo può fare la
differenza in termini di contatti avvenuti e vendite realizzate.
Un indirizzo e-mail che coincida con l’indirizzo del proprio sito internet è
un metodo di pubblicizzare in modo semplice ed efficace il proprio sito
Cantieri
> agordino
I clienti ti trovano su Google
31
> giornalista per un giorno
il periodico gratuito di informazione ed attualità della Provincia di Belluno
Belluno Magazine
32
L’ Albero
di Paola Bisinella
[email protected]
L’albero..., un essere vivente che
comunica con noi...
basta accostarsi al suo tronco per sentire la sua energia positiva, la sua tranquilla sicurezza,
la sua partecipazione al nostro stato d’ animo...ma non solo...
è anche Potenza vitale che sprona... e poi è Bellezza.
E la Bellezza la riconosci perchè quando si presenta davanti
ai tuoi occhi ti offre anche la chiave per percepirla (basta coglierla...).
Questa chiave, questo ponte fra Lei e noi si chiama Contemplazione: un’esperienza che ferma l’attenzione, che ci fa
concentrare ed entrare in quello che abbiamo davanti con il
piacere di farlo.
Provare, con l’atto contemplativo, a ricollegarsi, a riconnettersi con questi quadri viventi che la Natura ci offre ci metterebbe in una condizione ideale per favorire la riscoperta di una
sintonia e di un equilibrio con noi stessi e con l’Altro oltre
ad aiutare il nostro pensare donando leggerezza, limpidezza
e profondità.•
L’Oroscopo
di
BM
a cura del MAGO YAMIL - [email protected]
Cari amici dell’ariete vi sentirete un po’ titubanti in amore, con la
persona amata avete paura di proporre cose nuove o iniziative e
rischiate di compensare questo disagio dandovi allo shopping, fate
attenzione a non esagerare nelle spese.
È estate e vi piace godervi la tranquillità, magari in ferie, attenti a
dolci e alcool, moderazione!
Non tutto va per il verso giusto in amore, vorreste più stabilità ma
la cosa vi sfugge, tranquilli è solo il periodo.
Buoni i riconoscimenti nel lavoro, quanto meno per l’impegno dimostrato, vi sentite gratificati. Relax e ancora relax, ogni volta che
vi sentite un po’ giù di tono fermatevi.
Bene i rapporti affettivi, in particolare l’intesa con il partner va per
il verso giusto e vi sentite padroni della situazione.
Nel lavoro è il momento di prendere in mano situazioni lasciate a
se stesse per troppo tempo. Fatelo anche se vi sentite stanchi e giù
di tono, aiutatevi eventualmente con degli integratori.
In amore cercate di avere più fiducia in voi stessi e di trasmetterla
anche a chi vi sta vicino. Ottimo periodo per il lavoro e gli aiuti
inattesi, è probabile che persone influenti si siano accorte di voi.
Per quanto concerne la salute, sembra che ossa e schiena siano il
punto debole per voi in quest’estate, ginnastica soft e un’attenta
postura sono di aiuto.
PAURA
DI CAMBIARE?
AFFIDATI
ALLA LOGISTICA
IN OUTSOURCING
Con il sole nel segno anche la serenità familiare ne giova e potreste
essere chiamati a decisioni di responsabilità.
Potrebbero esserci delle novità importanti e positive nel lavoro,
prestate comunque attenzione e ponderate bene prima di ogni decisione. Avete bisogno di essere supportati da persone che sanno
stimolarvi e darvi coraggio, trascorrete del tempo con loro.
Basta un malinteso per mettervi di cattivo umore? Vi piace chiudervi in voi stessi? Meglio evitare tutto questo e reagire.
Suggerimento utile anche per la sfera lavorativa, dove anche da soli,
riuscirete a spuntarla su tutti.
È probabile che tanto stress vi faccia sentire stanchi ed è plausibile
un calo di pressione, monitorate la situazione.
In amore possibili gelosie e incomprensioni, tutto sembra vi sfugga
di mano, abbiate fiducia ed evitate azioni di impulso o di rivalsa.
Nel lavoro vi sentirete sicuri delle vostre capacità ed i riconoscimenti sperati arriveranno.
Un po’ di riposo per recuperare energie vi è dovuto.
È il momento per spronare il vostro rapporto affettivo, avete tanto
entusiasmo positivamente contagioso.
Nel lavoro siate cauti nelle decisioni, in particolare se vi propongono prospettive di maggior guadagno ed in tempi veloci, siate cauti.
Sono possibili problemi di circolazione, se avvertite le gambe pesanti fatevi controllare.
È un ottimo periodo per le relazioni affettive, supererete ostacoli e
vi sentirete al settimo cielo.
Meno bene per il lavoro, sappiate portare pazienza, non è periodo
per reagire rischiando di peggiorare la situazione.
Per un paio di mesi cercate di curare l’alimentazione, è probabile
cha abbiate esagerato, una dieta più sana fa al caso vostro.
Un estate dove è necessario far da parte il vostro egoismo, il vostro partner ha certamente difetti, ma a voi il compito di concentrarvi sui pregi gratificandolo.
Nel lavoro cautela, non agite in modo impulsivo ma ragionate e
accettate le disposizioni dei superiori cercando il dialogo.
Un po’ di sano movimento e il vostro stato di salute ne gioverà.
Ti piace scrivere e vorresti condividere
questa passione?
BM ti offre uno spazio gratuito
per dare sfogo alla tua creatività.
Invia i tuoi articoli e le tue foto a: [email protected]
I lavori verranno giudicati dalla redazione e i migliori saranno pubblicati.
Tutti i materiali pervenuti non saranno restituiti.
INTRALOGISTICA: LA LOGISTICA IN EVOLUZIONE
un sistema innovativo per abbattere i costi
della gestione dei magazzini.
Un esempio: stoccare un pallet al costo di € 1,50 al mese.
2011: AMPLIAMENTO CENTRI LOGISTICI
10.000 mq, capacità di stoccaggio 15.000 pallets.
Deposito doganale e fiscale. Posizione strategica
in Belluno, vicino a tutte le aziende Bellunesi.
In amore ventata di cambiamenti e voglia di uscire dalla monotonia,
attenti però non tutto ciò che luccica è oro, datevi del tempo
per vedere come si trasformano gli eventi. Fase no per il lavoro, in
particolare se vi occupate di affari, nel limite del possibile rimandate gli appuntamenti. Probabili problemi di digestione, non fatevi
prendere dal nervosismo del periodo.
Estate difficile questa, quanto mai irascibili in amore. È solamente
una fase giù e dovete far affidamento al vostro selfcontrol.
Anche nel lavoro vale lo stesso vsuggerimento, ma se preferite
coltivare inimicizie siate pure irruenti. Attenzione a troppo sole,
meglio la moderazione. Bevete molta acqua, idratatevi più del solito, la pressione è a rischio.
DA ROLD Srl
Direzione Operativa Trasporti
Via Vittorio Veneto, 223
32100 Belluno (BL) Italy
tel: +39 0437 931100 fax: +39 0437 930137
[email protected] www.darold.it
Centro Logistico Belluno
Loc. Volpere, 1
32035 Santa Giustina Bellunese (BL) Italy
tel: +39 0437 889136 fax: +39 0437 888942
[email protected]
Centro Logistico Treviso
Via F.lli Rosselli 7/18
31020 VILLORBA (TV) Italy
tel: +39 0422 912482 fax: +39 0422 912482
[email protected]