La moda italiana La storia dell`alta moda italiana

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La moda italiana La storia dell`alta moda italiana
La moda italiana
La storia dell’alta moda italiana nasce ufficialmente il 25 febbraio 1951 quando, a Firenze, il conte
Giovan Battista Giorgini organizzò, negli splendidi saloni del suo antico palazzo nobiliare, la prima
sfilata della moda tricolore: in quell’occasione, il conte Giorgini riunì 10 stilisti cui diede occasione
di presentare 18 modelli ciascuno e convinse un piccolo gruppo di compratori americani - perlopiù
direttori dei più prestigiosi magazzini newyorchesi - a venire a vedere l’eleganza e lo stile italiani
prima di affollare le sfilate della Settimana della Moda di Parigi. Il successo fu immediato tanto che
a Parigi, e poi in America, non si parlò d’altro - e quando il conte Giorgini organizzò una seconda
sfilata, furono più di 300 i compratori che vennero per l’occasione dall’America!
Con gli anni Sessanta poi cambia tutto: cambiano i ruoli e cambiano gli status sociali. Sono gli anni
del nuovo rilancio industriale e della contestazione, della minigonna e dei blue-jeans. Nascono i
modelli della confezione in serie, destinati a vestire elegantemente e a basso prezzo le donne di
mezzo mondo: l’abito diventa, in questo momento storico, uno strumento di riscatto sociale e di
innalzamento di classe, attraverso il quale ogni donna interpreta i miti del proprio tempo. Si arriva
così all’affermazione internazionale di quello che chiamiamo oggi “made in Italy”.
Amata e imitata in tutto il mondo, la moda italiana è il fiore all’occhiello dell’eccellenza del “made
in Italy”. A detta della direttrice di Vogue, Anne Wintour, (e cito) “non esiste paese al mondo con
una così alta concentrazione di marchi come l’Italia. Questi marchi sono famosi e hanno un enorme
successo perché sono il risultato di menti creative, di un processo interamente artigianale sinonimo
di alte competenze e conoscenze. Gli stilisti italiani - continua la direttrice di Vogue - sono talmente
famosi da essere citati in film stranieri o il cui nome è diventato il titolo stesso di un film, nelle
strade dello shopping di lusso di ogni città o paese i negozi italiani sono sempre i più numerosi, nei
grandi magazzini di tutto il mondo i marchi italiani hanno sempre più spazio (fine della citazione).
Le capitali della moda italiana sono Milano con il suo celebre Quadrilatero della Moda (ovvero un
quadrato immaginario composto da quattro vie del centro di Milano in cui si concentrano i negozi e
gli atelier delle più importanti case di moda), e ancora Roma con la sua centralissima Via Condotti
e, seppur in misura minore, anche Firenze con la sua famosa Via Tornabuoni. Tra le centinaia di
stilisti italiani conosciuti e celebrati in tutto il mondo, vale la pena di ricordarne almeno tre: Fendi,
Gucci e Dolce & Gabbana. Vediamo nel dettaglio queste tre case di moda. Il marchio Fendi nasce
nel 1925 quando i coniugi Fendi, artigiani pellicciai, aprono a Roma il loro primo negozio: oggi,
oltre alle storiche pellicce, Fendi produce anche calzature, borse, cinture, abbigliamento uomo
donna e bambino, profumi, gioielli di lusso e articoli per neonati e da arredamento. Il marchio
Gucci invece - il secondo più venduto al mondo, dopo Louis Vuitton - nasce nel 1921 quando
Guccio Gucci apre a Firenze il primo negozio di pelletteria, di articoli da equitazione e da viaggio.
Per ultimo, il marchio Dolce & Gabbana: nasce nel 1985 dai due stilisti siciliani Domenico Dolce e
Stefano Gabbana - si ricordi come, ad oggi, Dolce & Gabbana vesta le Nazionali Italiane di Calcio e
di Ciclismo.
Vetrine della moda tricolore sono le due edizioni annuali della Settimana della Moda di Milano organizzate rispettivamente tra febbraio/marzo e settembre/ottobre: si tratta di un evento dell’
industria della moda della durata di circa una settimana che permette ai vari stilisti e alle più
prestigiose case di moda italiane di presentare le loro ultime collezioni e al pubblico - compratori
americani, europei e asiatici venuti ad ammirare l’eccellenza del “made in Italy” - consente di
realizzare quali siano le tendenze del momento. Vale infine la pena di ricordare che, per quanto il
concetto della “moda democratica” si diffonda in numerosi paesi europei e non (ed emblemi ne
sono, per esempio, H&M e Zara)… bene, per quanto questo principio si diffonda in tutto il mondo,
gli italiani continuano a preferire l’eleganza e il lusso quali principi unici dell’inconfondibile e
intramontabile stile italiano.