Guida alla rete domestica parte 2/ WIFI

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Guida alla rete domestica parte 2/ WIFI
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GUIDA ALLA RETE DOMESTICA
PARTE 2: WiFi
Il WIFI per molti è un vero cruccio: per chi vorrebbe usarlo ma incontra difficoltà, per chi non riesce a
destreggiarsi tra access point, router, bridge, extender e via dicendo e per chi semplicemente non ha
voglia di metter le mani “nella marmellata”. Col WIFI si possono fare molte cose, è una tecnologia davvero
comoda, ma padroneggiarla non è così semplice e a volte può creare qualche frustrazione.
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Quello che c’è da premettere, proprio per non arrivare a questi livelli di frustrazione, è che il WIFI non è
una scienza esatta. Come tutto quello che viene trasmesso nell’etere, risente di interferenze e ostacoli
fisici e/o elettromagnetici. Pensate soltanto a quanti anni ci sono voluti per arrivare a una rete cellulare
stabile e affidabile come quella attuale. Questo perché l’etere non è un mezzo trasmissivo facile da
domare.
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Se abitate in un palazzo con diverse reti WIFI, sappiate che il pericolo di incontrare problematiche non
risolvibili con la semplice teoria è più che concreto, anzi addirittura probabile. Detto questo, andiamo a
dare due nozioni basilari:
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Il WIFI è nient’altro che un protocollo per la trasmissioni di dati nell’etere. Come abbiamo detto nella
prima parte della guida, sostituisce in tutto e per tutto il cavo. Niente di più, niente di meno.
Qualcuno si domanderà allora a cosa servono le lettere che spesso accompagnano la sigla WIFI (o la
sua traduzione più tecnica, ovvero la sigla “802.11” relativa allo standard IEEE). Magari avrete notato le
lettere a/b/g/n anche sui nuovi smartphone. Le lettere identificano i vari standard di velocità che nel
tempo si sono succeduti. Più lettere saranno presenti dopo la sigla, più standard di velocità
supporterà il dispositivo WIFI che stiamo utilizzando.
Il WIFI può trasmettere su 13 canali. Questi canali servono proprio a cercare di aggirare problemi di
interferenze con altre reti. E’ bene saperlo in caso di problemi derivanti da situazioni d’affollamento,
tuttavia consiglio di far operare il cambio di canale da una persona che abbia un po’ di pratica con la
configurazione degli apparecchi.
Normalmente, l’avrete visto anche dall’immagine del router di esempio presente nella prima parte della
guida, è molto probabile che il router che avete in casa sia già un ROUTER WIFI, ovvero che abbia
integrato anche un ACCESS POINT. Cos’è l’ACCESS POINT? Come dice il termine, è un punto d’accesso alla
rete. Ovvero è quel dispositivo che trasforma il segnale che normalmente passa sul cavo di rete, in un
segnale trasportato dall’aria. (Qui in basso una rappresentazione grafica)
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L’ACCESS POINT, in altri termini, riceve i dati provenienti da un dispositivo come il vostro smartphone e lo
trasforma in un cavo che entra direttamente nel vostro ROUTER. Provate a immaginarlo proprio come se
fosse un ponte radio tra il ROUTER e il dispositivo che avete nelle mani. Esiste un altro dispositivo che
opera una trasformazione del genere e ne facciamo già un breve accenno perché presto ci tornerà utile: il
POWER LINE ADAPTER. (Di seguito un immagine rappresentativa)
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Cos’è POWER LINE ADAPTER? E’ un dispositivo con la stessa logica dell’ACCESS POINT, ma con la differenza
che, al posto di trasformare il segnale del cavo di rete in un segnale che viaggia sull’etere, lo trasforma in
un segnale trasportato dall’impianto della corrente elettrica. Inserendo una coppia di adattatori POWER
LINE nelle prese della correte in due estremità della casa, potrò far viaggiare il segnale di rete attraverso
l’impianto della corrente. Da questi adattatori escono poi due cavi di rete, che potrò usare come meglio
credo. Per esempio mettendone uno nel ROUTER e l’altro, posizionato all’altra estremità della casa, nel
mio PC. Così facendo ho portato la mia rete dati da una parte all’altra della casa senza usare il WIFI. Ci sarà
utile, ne parleremo tra poco, in tutti quei casi dove non è opportuno, o non è possibile, raggiungere una
zona remota della casa tramite WIFI.
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Prendiamo per esempio il caso di una taverna o un garage, dove spesso la soletta del soffitto/pavimento
è molto spessa e non si riesce a penetrarla facilmente con un segnale radio (intendiamo sempre il nostro
caro WIFI). In questi casi è sbagliatissimo ricorrere ad antenne WIFI molto potenti, a router multi-antenna
o ancora a router che supportano standard più performanti. Si rischia soltanto di avere un’altissima
potenza di emissione di onde radio nella zona dov’è presente l’antenna e comunque un segnale
insufficiente dove serve arrivare. L’ostacolo infatti, come il pavimento o un muro particolarmente spesso,
abbatterà comunque il segnale, sia esso molto potente che molto performante. In questi casi è
consigliabile arrivare nella zona desiderata tramite impianto elettrico, ovvero tramite adattatori POWER
LINE, che non risente dei problemi derivanti dagli ostacoli. Poi, se avrò bisogno del WIFI nella zona
raggiunta, potrò usare all’uscita dell’adattatore POWER LINE un comune ACCESS POINT.
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Facciamo un esempio concreto:
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Router
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Nell’esempio in figura, ho il router all’ingresso del piano terra e voglio portare il wifi in taverna (piano
interrato) e in mansarda (primo piano). La cosa migliore che posso fare è comprare due coppie di
adattatori POWER LINE e due ACCESS POINT. Le due coppie di adattatori POWER LINE li collegherò al
ROUTER e alle prese della correte della taverna e della mansarda. Così facendo, avrò portato la rete
cablata in entrambi i posti senza difficoltà. Agli adattatori POWER LINE collegherò, tramite il cavo di rete
che esce dagli stessi, gli ACCESS POINT. Così avrò creato la mia rete WIFI localmente negli ambienti che mi
interessa connettere. Così avrò il WIFI in tutti e tre i piani, con una potenza e una copertura di segnale
ottimale senza vivere la frustrazione dell’abbattimento di segnale che sicuramente il pavimento avrebbe
determinato.
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Se avessi preteso di coprire tutto tramite WIFI, sicuramente non avrei raggiunto comodamente tutti gli
angoli degli ambienti, con una copertura a macchia di leopardo e con prestazioni molto basse.
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La configurazione di tutto questo può sembrare complesso ma in realtà non lo è. Sempre più spesso
infatti, questi dispositivi sono auto-configuranti. L’unico inconveniente che potreste incontrare, nella
configurazione degli ACCESS POINT, è il fatto di doverli adeguare alla configurazione della vostra rete
tramite l’indirizzo IP di cui abbiamo parlato nella prima parte della guida. Ma questo, oltre ad essere un
caso raro, è facilmente risolvibile proprio leggendo la prima parte della guida.
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E’ comunque un caso raro, si diceva, perché nel 90% dei casi basta acquistare un comune ACCESS POINT,
collegarlo al ROUTER, connettersi alla rete WIFI col nome che normalmente è scritto sul manuale o su
un’etichetta attaccata sotto l’ACCESS POINT, indicare la password anch’essa fornita negli stessi posti e il
gioco è fatto. Anche se l’ACCESS POINT avrà una configurazione IP differente da quella che ho adottato
nella mia rete non importa, in questo caso infatti il dispositivo lascerà passare il traffico dati senza
ostacolarlo pur essendo configurato diversamente.
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