Il Linguaggio visuale
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Il Linguaggio visuale
Il Linguaggio visuale Il punto Il punto è il più elementare elemento visivo. Nel linguaggio visuale il punto è concreto: lo vediamo emergere dal fondo, possiamo identificarlo, dargli dimensione e significato. La forma e la dimensione del punto possono dipendere: • dalla materia con cui è realizzato • dallo strumento utilizzato • dal supporto su cui è impresso • dalla pressione della mano P. Klee, Polifonia, 1932 1 Il Linguaggio visuale Il segno Il segno è un’espressione immediata per comunicare un pensiero o uno stato d’animo. Segni grafici: tracciati su un foglio o incisi su una superficie solida; in questo tipo di segni prevalgono il punto e la linea. Segni pittorici: realizzati dai pittori, spesso esclusivamente con il colore. Ideogrammi giapponesi V. Van Gogh, Ricordo del giardino di Etten, 1888, part. 2 Il Linguaggio visuale Il segno Segni plastici: in rilievo, fondamentali nella scultura. Donatello, David-Mercurio, particolare Segni architettonici: nelle facciate o negli interni degli edifici. S. Holl, Makuhari Housing, 1996 3 Il Linguaggio visuale La linea La linea può essere retta, curva, spezzata, mista; aperta, chiusa o intrecciata. Possiede numerose funzioni: • è alla base della scrittura; • è elemento di contorno e di separazione tra le figure; • è elemento decorativo (es.: stile Liberty). 4 Il Linguaggio visuale La linea • indica il movimento • definisce le superfici • definisce le forme e i volumi (funzione strutturale) • ha un valore espressivo (determinato dallo spessore, dall’andamento e dall’articolazione) • rappresenta l’immediatezza del gesto dell’artista 5 Il Linguaggio visuale La superficie Ogni superficie è riconoscibile per la sua texture. La texture è composta da una trama di punti, di linee o forme, omogenea al punto da apparire unitaria e uniforme. Le texture possono essere: M. Nigro, Spazio totale: interruzione, 1954 • naturali: elementi uguali o assai simili, aggregati in modo casuale (corteccia, mare increspato, ecc.). • artificiali: segni ed elementi geometrici, accostati in modo da formare reticoli omogenei (grafiche o pittoriche). 6 Il Linguaggio visuale La superficie Nella pittura la superficie texturizzata coincide con il segno dell’artista. Nella scultura l’artista incide la pietra, il marmo, il legno, dà forma al metallo, aggiunge nuova materia. In architettura la qualità della superficie è determinata dai materiali, dalla struttura o da scelte formali e stilistiche dell’architetto. 7 Il Linguaggio visuale La forma La forma è l’insieme di elementi che ci forniscono il modo per identificare l’oggetto che vediamo. Possiamo distinguere: forme naturali e forme artificiali, forme geometriche e forme libere, forme semplici e forme complesse. Ogni forma possiede una dimensione, per cui un oggetto è grande, piccolo, ecc. Scala a chiocciola Gli artisti e i grafici pubblicitari alterano le dimensioni degli oggetti per attirare l’attenzione. 8 Il Linguaggio visuale La forma Forme geometriche: il triangolo Il triangolo equilatero è un poligono formato da tre lati uguali ed avente tre angoli di 60°. Struttura portante È la forma più stabile in natura: si percepisce come forma immobile. Struttura modulare Nel linguaggio visivo, esprime significati simbolici legati al numero tre: armonia, Struttura proiettiva proporzione, principio divino, vita. 9 Il Linguaggio visuale La forma Forme geometriche: il quadrato Il quadrato è un poligono regolare formato da quattro lati uguali, con quattro angoli retti. Struttura portante Comunica solidità, stabilità ed equilibrio. Struttura modulare È associato all’idea del recinto, della casa, della comunità; è un simbolo terreno. Struttura proiettiva 10 Il Linguaggio visuale La forma Forme geometriche: il cerchio Il cerchio è considerato figura perfetta, perché è conclusa in se stessa e non presenta elementi di discontinuità. È associato all’idea di movimento, alla ruota, allo spazio chiuso Struttura portante che delimita l’area di molte città. Simbolo celeste, è legato alla perfezione, all’unità e alla spiritualità; rappresenta la divinità. Struttura modulare È la figura base del tempo (eternità). 11 Il Linguaggio visuale La forma Forme geometriche: i poligoni Il pentagono rappresenta l’unità fra elementi diseguali; è alla base della struttura di elementi naturali (fiori). L’esagono è composto da sei triangoli equilateri; in natura si trova in forme ben definite (alveare). L’ottagono, nel campo delle arti, è simbolo battesimale e di resurrezione; l’otto è il numero dell’equilibrio cosmico. 12 Il Linguaggio visuale Il colore Il colore è generato dalla luce. I diversi colori (arcobaleno) sono dovuti alle varie lunghezze d’onda della luce, che appare bianca. Esperimento di scomposizione della luce (Newton, 1666): un raggio di luce solare che passa da una fessura orizzontale se incontra un prisma di cristallo si scompone, rivelando lo spettro luminoso. Lo spettro luminoso è formato da: rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto. 13 Il Linguaggio visuale Il colore Le proprietà del colore Il colore è percepito quando la luce viene riflessa da un oggetto. Esempio: una superficie gialla assorbe la luce solo in parte, e riflette la componente luminosa (la lunghezza d’onda) caratterizzata dal colore giallo. 14 Il Linguaggio visuale Il colore Le proprietà del colore 1 Colori primari della luce: Rosso, Verde e Blu. Combinando fra loro due colori primari si forma un colore secondario (sintesi additiva). Colori secondari della luce: Rosso magenta (Rosso + blu), Blu ciano (Verde + Blu) e Giallo (Rosso + Verde). 15 Il Linguaggio visuale Il colore Le proprietà del colore 2 Nella realtà, il colore di un oggetto è dato dalla presenza di pigmenti e si forma per sottrazione, cioè per assorbimento, da parte del pigmento, di una parte della radiazione luminosa (sintesi ROSSO MAGENTA sottrattiva). GIALLO BLU CYAN Nella sintesi sottrattiva i colori primari sono: Blu ciano, Rosso magenta, Giallo. 16 Il Linguaggio visuale Il colore Il cerchio cromatico di Itten Il triangolo al centro contiene i colori primari. Mescolando i primari a due a due si ottengono i colori secondari (arancione, verde, viola). Componendo un primario con un suo secondario si ottengono i sei colori intermedi (terziari). Il cerchio esterno è composto dai tre primari, i tre secondari e i sei terziari. I colori in posizioni diametralmente opposte sono chiamati colori complementari o opposti. 17 Il Linguaggio visuale Il colore Proprietà fondamentali del colore Tinta: è il colore vero e proprio, determinato dalla specifica lunghezza d’onda. Tono: indica la quantità di luce presente in un colore. Cambia mescolando il colore con uno più chiaro o più scuro, per aumentarne o meno la luminosità. Saturazione: è il grado di purezza di un colore: se è saturo, appare brillante. Diminuisce se vengono aggiunti il bianco (il colore diventerà scialbo), il grigio (opaco) o il nero (spento). Accostando i colori si ottengono effetti di contrasto e armonia. 18 Il Linguaggio visuale Il colore Il bianco e il nero Il bianco e il nero sono detti colori acromatici (senza colore). La luce bianca è data dalla somma di tutti i colori dello spettro solare, il nero corrisponde alla mancanza di colori. L’accostamento del bianco e del nero crea il massimo contrasto tonale. Unendo bianco e nero ad altri colori, si ottengono gradazioni di tono monocromatiche. Il nero diminuisce la luminosità dei colori. 19 Il Linguaggio visuale Il colore Il grigio e le terre I grigi corrispondono alla gamma di colori neutri. Grigi colorati: ottenuti mescolando due colori complementari in proporzioni diverse. Terre: colori derivati da sostanze minerali naturali. Si possono ottenere anche mescolando i tre secondari (primari terrosi). 20 Il Linguaggio visuale Il colore Verde Complementare del rosso, simboleggia la conservazione e la difesa. Si ottiene mescolando giallo e blu, colori della terra e del cielo: è simbolo dell’aria. Associato alla rigenerazione della vita e alla giovinezza, ma anche all’invidia. Essendo un colore secondario, risulta instabile, di transizione. 830 tonalità di verde Applicato al corpo umano assume un significato di tristezza e disarmonia. Verdi sono i rettili, che nella cultura occidentale simboleggiano il mostruoso o l’oscuro. 21 Il Linguaggio visuale Il colore Rosso È un colore caldo, associato all’energia e alla passionalità. Colore simbolo dell’amore, delle emozioni, della vitalità, ma indica anche l’azione come attacco, violenza e aggressività (associato al dio Marte). Il porpora era simbolo di regalità (vesti dei sovrani e delle autorità religiose). In Egitto aveva un significato negativo, in Occidente il rosso M. Rothko, N. 46, 1946 vivo e luminoso rappresenta la Passione e l’amore per Cristo. È un colore forte: risalta rispetto ad altri vicini (soprattutto con il verde o su uno sfondo scuro). 22 Il Linguaggio visuale Il colore Blu Colore dell’acqua e dell’aria, è associato all’infinito. È un colore freddo: domina con la sua profondità, creando un’atmosfera rilassata e misteriosa. Gli antichi Greci e i Romani non apprezzavano il blu: non nobile, associato alla sofferenza. Alcune civiltà, tra cui i Maya, non consideravano il blu un colore autonomo. Nel Cristianesimo è associato alla Madonna e alla spiritualità. 23 Il Linguaggio visuale Il colore Viola È un colore di transizione: appare mutevole, mai pienamente definito. Colore del tramonto, della riflessione e dell’ispirazione. Rappresenta l’equilibrio tra il rosso (la passione) e il blu (lo spirito), tra l’amore e la saggezza. Nella cultura e nell’arte dell’Occidente rappresenta la penitenza. M. Rothko, Senza titolo, 1969 24 Il Linguaggio visuale Il colore Giallo È un colore dal timbro “alto”, in alcune tonalità risulta addirittura “acido”, stridente. Domina rispetto agli altri colori: per la sua luminosità. È l’attributo della potenza di re, principi, imperatori. Ha spesso assunto il significato simbolico della luce divina, trasformandosi in oro, come nelle aureole dei santi. Ha anche un significato negativo: nel Medioevo era il colore dei ladri, degli usurai e dei traditori; esprime dolore. 25 Il Linguaggio visuale Il colore Contrasto di colori L’accostamento dei colori può determinare diversi effetti. Esistono 7 tipi di contrasto: Contrasto di colori puri: conferisce grande vivacità. Contrasto di freddo e caldo: l’accostamento di colori caldi (rosso, Contrasto di chiaro e di scuro: raggiunge grande arancio) e di colori freddi (blu, verde). intensità espressiva accostando bianco e nero. Contrasto di colori complementari: determina un Contrasto di quantità: distribuzione dei forte effetto di contrasto che ne aumenta l’intensità. colori in base alla loro luminosità. Contrasto di simultaneità: osservando un colore puro, Contrasto di qualità: l’accostamento di un dopo qualche istante si percepisce anche il suo colore molto saturo con uno opaco o neutro. complementare. 26 Il Linguaggio visuale Il colore Espressività del colore Il colore possiede una funzione comunicativa e viene usato secondo codici universali. Indica il comportamento da assumere: come nei segnali stradali. Informa sulle proprietà della materia di cui è fatto un oggetto: se lucido o ruvido, se caldo o freddo ecc. Esprime attrazione o rifiuto, persuade e affascina. Evoca emozioni o stati d’animo: è questa la funzione utilizzata dagli artisti. Masaccio, Crocifissione, 1426 27 Il Linguaggio visuale La composizione M. C. Escher, Metamorfosi I, 1437 La composizione è il modo in cui vengono disposte le varie parti dell’immagine. L’artista dispone le forme e i colori per attirare l’attenzione verso alcune parti dell’immagine. È fondamentale individuare i princìpi di composizione usati più frequentemente per capire come i singoli elementi sono in rapporto tra loro. 28 Il Linguaggio visuale La composizione La direzione prevalente: l’osservatore percepisce spontaneamente la direzione di una composizione, in alcuni casi è molto evidente, in altri invece è più nascosta. La collocazione spaziale: all’interno dell’immagine le figure si limitano a suggerire l’idea di profondità in base agli indicatori spaziali della profondità: 1. la grandezza relativa. 2. la collocazione degli oggetti. 3. la sovrapposizione delle forme. 4. la convergenza di linee parallele. 5. i gradienti di profondità del colore. 6. gli effetti di trasparenza. 7. la modulazione della texture. 29 Il Linguaggio visuale La composizione Il peso visivo: si riferisce al senso di leggerezza o gravità (peso) che ci comunica la disposizione delle forme nel campo visivo, cioè nell’immagine o nello spazio che vediamo. L’idea di peso visivo richiama quella dell’equilibrio tra le parti; il nostro occhio percepisce immediatamente quali sono gli elementi che hanno un ruolo dominante nella composizione. 30 Il Linguaggio visuale La composizione Nuclei e linee di forza: in un’immagine (cioè all’interno del campo visivo) si creano raggruppamenti di figure e di forme, oppure si formano linee di forza in base alla disposizione degli elementi. Andamento orizzontale: calma e staticità. Andamento verticale: equilibrio verso l’alto. Andamento diagonale: effetti di movimento. P. Cézanne, Natura morta, 1880 31 Il Linguaggio visuale La composizione Simmetria e asimmetria Simmetria: si ha simmetria in un oggetto quando gli elementi che lo compongono si trovano in esatta corrispondenza rispetto a un asse o a un centro di rotazione. Asimmetria: è la negazione della simmetria e si ha quando in un oggetto non si può riconoscere un asse o un centro di rotazione. 32 Il Linguaggio visuale La composizione Modulo e ritmo Il modulo: è una forma base elementare che si può ripetere più volte fino a realizzare una forma complessa. Il ritmo: nelle immagini si manifesta come il succedersi regolare di forme, di colori, di segni, di luci e ombre, di pieni e di vuoti. 33 Il Linguaggio visuale La composizione Tassellazioni Tassellare significa disporre una serie di forme a comporre un mosaico che riempie completamente una superficie. Le tassellazioni possono essere più o meno regolari in base alle forme geometriche che le caratterizzano. 34 Il Linguaggio visuale Luce e ombra La luce: si distribuisce sugli oggetti, suggerendone la tridimensionalità. Ombre proprie Ombre autoportate Le ombre: si formano nella parte dell’oggetto che non è investita dalla luce; la loro intensità deriva dalla direzione della luce e dall’inclinazione dei raggi. Ombre portate 35 Il Linguaggio visuale Luce e ombra Tipi di illuminazione 1. La luce investe frontalmente l’oggetto che risulta abbagliato. 2. Sui lati dell’oggetto si formano zone d’ombra che fanno risaltare le superfici. 1. Luce frontale 2. Luce laterale 3. L’oggetto è posto tra osservatore e sorgente di luce: l’ombra è uniforme e i volumi si appiattiscono. 3. Controluce 4. La luce si distribuisce uniformemente 4. Luce diffusa sull’oggetto e non crea ombre particolari. 36 Il Linguaggio visuale Luce e ombra Quando muta la quantità o la qualità della luce, uno stesso oggetto viene percepito in modo diverso. D. Flavin, allestimento, 2007 Le ombre colorate: anche se le ombre sembrano nere o grigie, in realtà sono colorate perché derivano da una variazione dell’intensità della luce, che per sua natura, contiene tutti i colori. U. Boccioni, Rissa in galleria, 1910 37 Il Linguaggio visuale Lo spazio L’occhio umano percepisce lo spazio in due modi diversi: Lo spazio aperto naturale 1. la visione stereoscopica: la relazione tra le immagini che ciascun occhio percepisce crea una sola immagine tridimensionale; questo ci permette di cogliere le distanze e le dimensioni degli oggetti. Lo spazio naturale e urbanizzato 2. la visione cinestetica: siamo in grado di ricostruire nella nostra mente oggetti visti solo parzialmente o il contesto in cui si inseriscono. Lo spazio interno dell’architettura 38 Il Linguaggio visuale Lo spazio La prospettiva La prospettiva è un metodo di rappresentazione grafica che crea l’illusione della profondità spaziale. La prospettiva centrale: in Età rinascimentale si utilizzava la prospettiva con un solo punto di fuga, che pone al centro l’uomo che osserva il mondo dal suo punto di vista. Il punto di fuga: è il punto lontano in cui sembrano Punto di fuga convergere tutte le linee parallele. Melozzo da Forlì, Sisto IV conferisce la carica di prefetto della Biblioteca Vaticana, 1477 39 Il Linguaggio visuale Lo spazio La prospettiva geometrica Quadro prospettico LT: linea di terra LO: linea d’orizzonte PV: punto di vista PS: Punto di stazione PP: punto principale pp: proiezione del PP F: punto di fuga h: altezza orizzonte Piano di terra 40 Il Linguaggio visuale Lo spazio La prospettiva Nella prospettiva centrale (o frontale) il punto di fuga è uno solo e l’osservatore si colloca frontalmente. Nella prospettiva accidentale, invece, i punti di fuga sono due e l’osservatore si colloca obliquamente alla scena. La prospettiva accidentale dilata lo spazio e fa intuire la sua prosecuzione oltre l’immagine o i margini della tela (pittura). 41 Titolo del capitolo Argomento Titoletto Inserire il testo Inserire il testo Inserire il testo Inserire l’immagine nel riquadro.