Vendite allo scoperto (Short Selling)
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Vendite allo scoperto (Short Selling)
Vendite allo scoperto (Short Selling) Lo Short Selling è un operazione finanziaria che consiste nella vendita di strumenti finanziari non posseduti con successivo riacquisto La vendita allo scoperto (o short selling) è un operazione finanziaria che consiste nella vendita di strumenti finanziari non posseduti con successivo riacquisto. Questa operazione si effettua se si ritiene che il prezzo al quale gli strumenti finanziari si riacquisteranno sarà inferiore al prezzo inizialmente incassato attraverso la vendita. Nel caso in cui si verificasse quanto detto, il rendimento complessivo dell'operazione sarà positivo; al contrario risulterà negativo se il prezzo dello strumento è aumentato. Colui che decide di vendere strumenti finanziari allo scoperto, non essendo in possesso degli stessi, deve richiederli in prestito ad un broker e, entro una certa scadenza, riacquistare gli strumenti per riconsegnarli al cedente. Solitamente, per il prestito suddetto, viene pagato un interesse annuale al broker in relazione alla durata in giorni dell'operazione di vendita allo scoperto. Oltre a pretendere l'interesse annuale stabilito (che può variare anche in base al singolo titolo), il broker richiede un margine di garanzia per l'operazione (ad esempio il 50% del controvalore scambiato). Tale comportamento trova giustificazione negli articoli 1813 e seguenti del Codice civile secondo i quali con l'operazione di prestito, gli strumenti finanziari oggetto del contratto ed i diritti accessori (di intervento all'assemblea, di voto, diritto di recesso, diritto alla quota di liquidazione) passano in proprietà di colui che li riceve in prestito. Un esempio può chiarire l'operazione: Supponiamo che un investitore ritenga che il titolo X vada incontro ad un movimento dei prezzi ribassista, egli può decidere di vendere questo titolo anche se non lo possiede. Ad esempio decide di vendere 1000 azioni X al prezzo corrente, poniamo 10 euro. Verificata la disponibilità da parte del broker a prestare il quantitativo del titolo X oggetto di vendita, l'investitore vende ed incassa il controvalore, pari a 10.000 euro. Il broker congela quanto l'investitore ha incassato dalla vendita più un ulteriore importo detto margine di garanzia (supponiamo il 50%, quindi 5.000 euro). Qualora l'operazione non venga chiusa in giornata, il broker richiederà all'investitore il pagamento di un interesse sul controvalore dell'operazione, supponiamo pari al 20% su base annua. L'importo degli interessi dipenderà dalla durata dell'operazione. Ipotizzando che questa sia di 5 giorni, gli interessi da pagare saranno pari a (10.000 euro x 20 x 5) / 36500, cioè a 27,7 euro. Supponiamo che, dopo 5 giorni, alla data di chiusura dell'operazione, le previsioni si siano rivelate esatte e il prezzo del titolo sia sceso a 9 euro. L'investitore potrà riacquistare 1000 azioni X al prezzo di 9 euro spendendo 9.000 e restituirle al broker che glie le aveva prestate. Il profitto totale realizzato sarà pari a 972,3 euro (cioè 10.000 – 9.000 – 27,7).