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presenta
A cura di
Giulia Favero
INTRODUZIONE
I monti del mare, quindi Portofino, o la vetta più alta della Liguria, cioè il Saccarello? Un piccolo
tour del Monviso o il giro dei forti del Tenda?
Ecco, la scelta degli itinerari non è stata semplice, ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Ed eccovi una
piccola guida di escursioni che potrete “testare”e poi commentare, fotografare e mostrarci!
Delle indicazioni che non vogliono certo essere esaustive, ma che vi accompagnano al luogo di
partenza della gita a vi offre qualche spunto sul paesaggio.
Una guida che si basa anche sulla generosità della guida escursionistica Andrea Parodi che ci ha
permesso di utilizzare alcuni suoi itinerari. Abbiamo deciso di proporvi una gita per regione delle
cinque che compongono Med-Alp e che hanno un significato particolare.
Regione Liguria: monte Antola;
Regione Piemonte: rifugio Vallanta;
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Regione PACA: lac di Allos;
Regione Rhone-Alpes: refuge de la leisse
Regione Valle d’Aosta: rifugio Vittorio Emanuele II.
Attrezzatura
Per poter godere appieno di una bella giornata in montagna è certamente necessario disporre di
un’adeguata attrezzatura.
Quindi ci occorrono uno zaino (almeno 20 o 30 litri), degli scarponi da trekking, indumenti
adeguati (è saggio vestirsi a strati), degli indumenti di ricambio, una borraccia, l’altimetro, una
mantella o giacchina a vento, un cappello, i bastoncini (che permettono di scaricare il peso del
corpo e sono utilissimi soprattutto in discesa), un piccolo kit di pronto soccorso.
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LE ESCURSIONI
La Liguria è stretta tra le Alpi e gli Appennini e si adagia sul mar Ligure che rende anche lo scenario
montano spesso spettacolare.
I vari ecosistemi presenti nella seppur
piccola regione, hanno permesso la
creazione di ben un parco nazionale,
otto regionali, tre riserve naturali e una
nazionale
e
diciannove
comunità
montane.
L’Antola è il monte dei genovesi per
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antonomasia!
Il perché è da ricercarsi oltre che
dall’importante
posizionamento
geografico, dal grande panorama di cui
si può godere dalla vetta. Se si è
fortunati e il tempo concede una
giornata
limpida
e
tersa,
potrete
ammirare Genova, la Corsica, le Alpi
Marittime, gli Appennini.
Il
monte
Antola
sorge
all’interno
dell’omonimo parco, istituito nel 1995.
E’ possibile raggiungere il Parco con l’autostrada A7 (uscite di Busalla, Ronco Scrivia e Isola del
Cantone).
Per l’ascesa vi proponiamo la salita da Bavastrelli; frazione del comune di Propata sorge nei pressi
del Lago del Brugneto (lago artificiale che costituisce la principale riserva idrica di Genova e
Piacenza).
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(E’ l’itinerario numero 41 contenuto nel libro “La catena dell’Antola”, di Andrea Parodi, Parodi
editore).
Difficoltà: E
Dislivello salita: 766 m
Tempo: 2-2.15 ore
Il segnavia è costituito da due quadrati gialli vuoti.
Il sentiero inizia nei pressi della chiesa di Bavastrelli, dove si prende via Monte Antola e si prosegue
su una mulattiera di ciottoli, superando il cancello di un pascolo.
La mulattiera si innalza tra fasce abbandonate e boscaglia, offrendo belle vedute sul lago artificiale
del Brugneto.
Dopo un tratto quasi in piano si incontra la Cappelletta di Sant’Antonio, si oltrepassa una fontana e
si raggiunge la diroccata Casa Boccaiosa (1168 m). Poco più avanti la mulattiera piega in direzione
nord e sale ripida tra rocce e arbusti, passando accanto alla Cappelletta della Madonna delle
Grazie.
Verso i 1400 metri si entra in una faggeta e, con un ampio semicerchio verso sinistra, si raggiunge
il contrafforte meridionale del Monte. Proseguendo verso nord nella faggeta si giunge al ripiano
dove sorge il Rifugio dell’Antola e da qui si sale sulla calotta erbosa che costituisce la sommità del
monte (1597 m) dove si erge la grande croce bianca, posta nel 1907 che distingue la vetta di tale
monte.
Il Rifugio dell’Antola è situato a 1460 m ed è stato inaugurato nel luglio 2007. Si tratta di una
struttura totalmente autosufficiente e in grado di sfruttare le energie rinnovabili grazie ad otto
pannelli solari, 33 celle fotovoltaiche, una caldaia a legna e ad un impianto idrico che sfrutta
l’acqua di sorgente.
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Il Monviso…il monte degli italiani e dei francesi!
Il “Re di pietra” è la montagna più alta delle Alpi Cozie e ai suoi piedi si trovano le sorgenti del Po, il
fiume più lungo d’Italia. Dalla parte italiana il Monviso ha una caratteristica forma piramidale che
lo rende visibile e riconoscibilissimo anche a notevoli distanze.
Punto di partenza della nostra escursione è Castello (Pontechianale).
Castello, frazione di Pontechianale si trova nella lunga Valle Varaita, una delle più interessanti
dell’intero arco alpino.
(E’ l’itinerario numero 5a contenuto nel libro “Intorno al Monviso”, di Andrea Parodi, Parodi
editore).
Difficoltà: E
Dislivello salita: 847 m
Tempo: 2.30-2.45 ore
Si segue la comoda mulattiera che rimonta
il Vallone di Vallanta. Sembra che in origine
il rettilineo vallone si chiamasse “Vallauta”
(valle alta).
Presso la chiesa della borgata Castello (1603 m) s’imbocca una mulattiera segnalata che sale verso
nord-est ed entra nel vallone di Vallanta.
Giunti all’altezza di Grange Gheit ( 1912 m) si trascura il sentiero per il bivacco Bertoglio e si
prosegue sulla mulattiera principale che costeggia il torrente.
Si superano le Grange Soulieres (1932 m), poi si attraversa il torrente su di una passerella.
Procedendo sul lato sinistro idrografico si passa sotto le Grange del Rio (1988 m) e dopo una breve
salita si giunge ad un bivio: si trascura la diramazione per i bivacchi Boarelli e Berardo, per
continuare sulla mulattiera che rimonta il vallone principale.
S’incontra dapprima la Fontana della Salute e i casolari Gias d’Ajaut (2036 m), poi si attraversa
nuovamente il torrente su un’altra passerella. La mulattiera rimonta ora lungo una conca prativa,
passando ai piedi di una grossa frana. Giunti quasi al termine del lungo pianoro che ospita i ruderi
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del Gias Soubeyran, s’incontra il sentiero proveniente dalle Conce. La mulattiera s’innalza poi
lungo un pendio ripido fino a Pian Para (2350 m), dove a sinistra si stacca il sentiero per il passo
della Losetta. Proseguendo a destra su una mulattiera, si taglia un versante roccioso fino a una
piccola conca. Qui si lascia a sinistra il sentiero per il Passo Vallanta e piegando a destra si sale sul
poggio roccioso dove sorge il rifugio Vallanta (2450 m), sovrastato dall’imponente Viso di Vallanta.
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Il rifugio Vittorio Emanuele II si trova in Valsavarenche, a 2732 metri ed è gestito dalla sezione CAI
di Torino. Immerso nel parco Nazionale del Gran paradiso, rappresenta un ottimo punto di
partenza per escursioni e ascensioni nella catena del Gran Paradiso, la cui cima omonima
rappresenta con i suoi 4061 m il punto più elevato.
Fu costruito per ospitare il sovrano Vittorio Emanuele II nelle sue battute di caccia allo stambecco.
Partenza: l’abitato di Pont, 1960 m
Dislivello: 755m
Tempo di percorrenza: 2.30 h
Accesso stradale: autostrada A5, Torino-
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Aosta, uscita Aosta ovest. Si prosegue fino a
Villeneuve, si devia a sinistra percorrendo la
strada che porta sino a Pont Valsavaranche
(37 km da Villeneuve).
L’itinerario ha inizio a Pont, nei pressi della
casetta di legno delle Guide. Si tratta di una camminata che si svolge su un ottimo sentiero, che fu
spianato per permettere al re di giungere al rifugio a cavallo.
Si attraversa il fiume su comodi ponticelli e si guadagna quote con serpentine ripide, ma sempre
ben segnalate.
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Vi proponiamo una gita davvero semplice, accessibile a tutti, ma in un posto caratteristico e
importante per la nostra Euroregione, il lago di Allos. In realtà è possibile rendere l’escursione più
impegnativa, impiegando 2 giorni, effettuando la traversata Colmars-Allos.
Il lago di Allos è il bacino naturale più grande d’Europa a elevate quote: 2230 m d’altezza.
Posizionato nel cuore del parco nazionale del Mercanotour, è sovrastato dal monte Pelat, 3052
metri e si estende per 50 metri, con una profondità massima di 49 metri.
Poco distante dal lago e dal comune sorge il Colle di Allos. Si tratta di un valico che unisce la valle
dell’Ubaye nel dipartimento delle Alpi dell’Alta Provenza e la valle del Verdon in quello delle
Marittime.
Partenza: parcheggio del Laus, 2110m
Dislivello: 120m
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Tempo: 1h 15
Dal parcheggio del Laus (nel comune di
Allos) bisogna prendere la strada in
direzione del lago di Allos, che sale tra i
larici con una pendenza mediamente ripida.
Lungo il sentiero (ben visibile!) si trovano dei pannelli esplicativi che facilitano e permettono una
migliore conoscenza dell’ambiente circostante.
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Il Colle dell’Iseran, 2770m, mette in comunicazione la Moriana e la Tarantasia. Si tratta del valico
stradale più alto d’Europa: proprio per questo è aperto soltanto da giugno a settembre.
E’ stato affrontato nel 2007 al Tour de France e si è trattato del colle più alto di quell’edizione.
L’itinerario che vi proponiamo conduce al rifugio della Leisse, che sorge su un promontorio a
2487m, nel cuore del Parco nazionale della Vanoise. Istituito nel 1963, il Parco è raggiungibile
dall’Italia attraverso i valichi del Moncenisio o del Piccolo San Bernardo, e dalla Francia attraverso
Grenoble e Chambery.
Itinerario: lasciare la strada al
Colle
dell’Iseran
nel
primo
gomito a Termignon-la Vanoise
e prendere la stradina che
porta
al
parcheggio
Bellecombe. Dal 1 luglio al 31
agosto è possibile usufruire di
un servizio navetta fino al
ponte
della
Renaudière
(2100m) che vi risparmia circa
1h 30 di cammino. Dal ponte è
necessario prendere il sentiero GR 55 e seguire il torrente Leisse.
Il sentiero sale progressivamente fino al rifugio situato a 2487m d’altezza.
Per gli orari delle navette: [email protected]
E’ possibile anche la salita da Tignes (circa 3.30h) o da Val d’Isère (4.30h).
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Volete cimentarvi in qualche giorno di trekking?
Ecco ciò che fa per voi! La guida escursionistica, alpinista e scrittore Andrea Parodi propone alcune
alternative.
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Giro del monte Gelas
Trekking di tre giorni nei parchi delle Marittime e Mercantour che si terrà a fine agosto-inizio
settembre.

Trekking delle meraviglie
Il trekking verrà effettuato il 5, 6, 7 settembre.

La via del mare (e del sale)
Questo trekking di quattro giorni attraverso l’Appennino Ligure verrà effettuato dall’1 al 4 ottobre
oppure dall’8 all’11.
Per qualsiasi informazione potete chiamare i numeri 010 9183297 oppure 347 6702312
Oppure mandare una mail [email protected] e consultare il sito www.parodieditore.it
Cogliamo l’occasione per ringraziare Andrea Parodi per averci dato la possibilità di pubblicare due
dei suoi itinerari. Consultate i suoi esaurientissimi libri!
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