Ginnastica Rubattino

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Ginnastica Rubattino
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Ginnastica Rubattino
Sull'Annuario Ligure dello Sport
2006, proprio in queste pagine
dedicate alla storica Ginnastica
Ribattino, vi avevamo parlato del
progetto di via Saluzzo che
intendeva (e intende tutt'ora) porre
fine ad un nomadismo non più
sostenibile per l’inadeguatezza degli
spazi e l’onerosità delle locazioni
degli immobili dove opera la
Società, l’ultimo dei quali, palestra
di corso Firenze, incide sul bilancio
sociale con un canone annuo di
60.000 Euro.
"Dopo un anno e mezzo - racconta
Michele Cioffi, presidente della
Rubattino - siamo tornati indietro con una prospettiva
di un affossamento della nostra città ma anche di un
pezzo importante della nostra città".
Ripercorriamo le tappe vissute da Cioffi e dalla Rubattino
per capire, anche se è difficilissimo, come ci si ritrova
oggi all'impasse.
Nove anni fa, era il 1998, il Ministero per i Beni Culturali
dava l'ok alla demolizione della vecchia sede storica di
Via Saluzzo che avrebbe dovuto essere demolita per
fare spazio all'impianto moderno di circa 3000 metri
quadrati dove avrebbero potuto svilupparsi le 4
discipline olimpiche della ginnastica.
"Sarebbe quel centro federale - sottolinea Cioffi - che
tanto manca e che la stessa Federazione Ginnastica
Nazionale si augura arrivi presto per dotare anche la
Liguria di un centro adeguato per la preparazione
olimpica".
Non solo: l'impianto avrebbe tutte le caratteristiche per
soddisfare anche la base del movimento e per dare
alla città una opportunità in più con l' utilizzo concesso
alle Scuole nelle mattine come da convenzione già
sottoscritta dalla Ginnastica Rubattino con il Comune
di Genova. "Certo, già due anni fa raggiungemmo in
tal senso un accordo e per noi era motivo di orgoglio
dare al quartiere e alla città una soluzione così
importante all'annoso problema di reperire spazi anche
per scuole dove fare attività ricreativa e sportiva".
Insomma si demolivano i vetusti 180 metri quadrati
della vecchia palestra (si badi bene senza alcun
particolare di reale valore storico e/o architettonico),
per altro fuori norma e in perenne prorogatio, per dotare
il quartiere e la città di un moderno centro di quasi
3000 metri quadrati con caratteristiche importanti e
utili anche per i residenti, quali
parcheggi e giardino pubblico
pensile in una zona come quella
di Tommaseo particolarmente
trafficata e caotica.
"Da quell'ok di nove anni fa denuncia Michele Cioffi - ecco
come si è arrivati allo stallo. La
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nostra società ha realizzato il
progetto, a suo carico, abbiamo
percorso tutti gli iter regolamentari
e nella primavera del 2006 il
progetto è arrivato in Consiglio
Comunale per superare l'ultimo
ostacolo e ottenere l'ultima
autorizzazione".
Per una volta tutte le forze politiche
concordano sulla bontà e necessità
dell'iniziativa. Un valore aggiunto
per la città e soprattutto una
operazione senza speculazioni
edilizie e senza interessi privatistici.
E ancor di più, senza il minimo
esborso
da
parte
dell'Amministrazione che si ritroverebbe così un impianto
all'avanguardia proprio in un momento in cui è evidente
che l'impiantistica genovese è una delle più arretrate a
livello italiano.
Tutto bene? Certo che no.
"Nell'agosto 2006 - prosegue Cioffi - interviene il
Ministero per i Beni Culturali (Sovrintendenza regionale
ligure) che, rimangiandosi quanto affermato nove anni
fa, dichiara che sulla vetusta palestra di Via Saluzzo
viene posto un vincolo storico-culturale. Per altro il
particolare così prezioso non è altro che un portale
nell'ingresso dell'edificio di epoca fascista. Insomma
se fosse davvero questo il problema vorrebbe dire che
il progetto della nuova palestra potrebbe avere una
variante per il mantenimento del portale per i nostalgici
di quel periodo. Credete davvero che sia così? Ma siamo
seri....".
Le contraddizioni sono però ben più gravi. Si legge nella
documentazione ministeriale in mano a Cioffi: "In
ambito genovese il semplice riferimento alla Rubattino
evoca non solo per le generazioni ormai anziane, ma
anche per i giovani, un luogo e un edificio che costituisce
patrimonio collettivo di identità e cultura sportiva".
Insomma quasi quasi da Roma non vogliono demolire
quella scatola così piccola e fuori norma in cui sono
stati costretti ad allenarsi fino ad oggi gli atleti della
Rubattino.
"E' una argomentazione infondata", sottolinea Michele
Cioffi. "Il vero patrimonio collettivo di identità e cultura
sportiva è la storia della Rubattino svoltasi non soltanto
dentro l'edificio di Via Saluzzo ma anche e soprattutto
dentro tutti gli altri edifici e luoghi in cui per oltre 60
anni la Rubattino ha addestrato migliaia di giovani,
diffondendo la pratica sportiva
sul territorio metropolitano
genovese:
dal
Castello
Mackenzie ai due cinema e un
teatro, dalle palestre scolastiche
al proprio impianto di calcetto".
"Quella del Ministero - non hanno
dubbi alla Rubattino - è una
illegittima decisione e la nostra Società ha proposto
ricorso davanti al Tar Ligure. Chiediamo l'annullamento
dell'atto e ci auguriamo che anche il nuovo Consiglio
Comunale apra gi occhi e prenda una posizione netta e
decisiva a favore di una operazione che va nella
direzione di dare alla città una nuova chance. Se così
non sarà - avverte Cioffi - la città perderà una
opportunità eccezionale (mantenendo a proprio carico
un rudere che potrà anche diventare ricovero per
delinquenti), ma perderà di sicuro una società storica
che in 113 anni di vita ha educato, forgiato e cresciuto
migliaia di giovani sportivi genovesi".
Il progetto firmato Ginnastica Rubattino e realizzato
dall'architetto Emilio Morasso (lo stesso che ha
progettato l'attuale Vaillant Palace) e' ancora nel
cassetto. Pronto. Quella che vedete nellapagina a
sinistra e' la bozza di cio' che Genova sta incredilmente
rifiutando. Insomma la Rusca e la Gregorini potrebbero
essere le ultime atlete che dalla Rubattino sono arrivate
alle Olimpiadi. Loro hanno portato Genova fino a Sydney
nel 2000. Oggi la Marletta può seguirne le orme. Il
domani è a rischio, per colpa di un portale posto
nell'ingresso di un edificio inadeguato e fuori norma
che viene considerato da qualcuno patrimonio storico.
La Campionessa
Francesca Marletta è il volto vincente e sorridente di oggi della Ginnastica Rubattino.
L’ennesima perla di una lunga serie di campioni. Ha conquistato il titolo regionale
di artistica nel 2005, 2006 e 2007. Dalla stagione 2006 partecipa alla Serie A1 in
forza alla Pestalozzi Catania. Passata nel 2006 alla categoria Senior (nella foto
l'inizio del suo esercizio alle parallele) punta ad affermarsi anche nell’attività
agonistica internazionale. La Rubattino, oggi, concentra la propria attività nella
formazione dei vivai nell’Artistica e nella Ritmica. Alle spalle della Marletta già si
intravvedono altri talenti, come Elisa Fuliano che si è già fatta notare grazie alla
vittoria nella prima gara regionale 2005 nella categoria Allieve, terza nelle Allieve
a livello regionale.
L'Evento
Nella prima settimana di giugno 2008 si terrà, come per tradizione,
“Poesia del Movimento”, la rassegna che chiude l’anno sportivo 20072008 della Rubattino. Appuntamento, come già per le passate
edizioni, al Vaillant Palace dove si esibiranno tutte le sezioni della
Società con le premiazioni di squadre e delle ginnaste che
compongono il movimento dello storico sodalizio genovese.
Consiglio e Riferimenti
Presidente: Michele Cioffi
Vice Presidente: Franco Pelacchi
Segretaria: Alessandra Paravella
Consiglieri: Costanza Calvini, Fiorella Colombo, Angelo Tresca
Revisori Conti: Sergio Donegà, Giovanna Garaventa, Elvio Varni.
Probiviri: Roberta Cavanna, Clara Capeti, Franco Donegà
Orari di segreteria per informazioni e iscrizioni
Martedì-Giovedì dalle 10 alle 11
Lunedì-Mercoledì-Giovedì dalle 15.30 alle 19
Email per informazioni: [email protected]
Palestra di via Saluzzo 17c
Telefono: 010.31.75.86 - Fax: 010.36.94.673
Centro Polisportivo di Corso Firenze 70c
Telefono: 010.27.25.474
Centro Calcetto Rubattino di via Melegari
Telefono prenotazioni: 333.16.22.017
Telefono segreteria: 010.25.18.614
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