PROG_Semplicemente Bambini-signed

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PROG_Semplicemente Bambini-signed
Firmato digitalmente da
Michelangelo
Chiurchiu'
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
O = non presente
C = IT
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
CESC Project
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ00081
Nazionale
1^
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
SEMPLICEMENTE BAMBINI
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
A 08 - Assistenza pazienti affetti da patologie temporaneamente e/o
permanentemente invalidanti e/o in fase terminale
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
A) Introduzione
Il presente progetto vuole intervenire nell’ambito dell’Assistenza pazienti affetti da
patologie temporaneamente e/o permanentemente invalidanti, prevedendo la
collaborazione con le sedi di Associazione Marchigiana Bambino Cardipoatico
Onlus di Ancona e di Lega Italiana Fibrosi Cistica (LIFC) Marche Onlus di
Chiaravalle (AN).
B) Il contesto territoriale e l’area di intervento
La popolazione residente nelle Marche al Censimento 2011, è risultata composta da
1.541.319 individui. Si tratta della Regione italiana fra quelle a più lunga
sopravvivenza. La speranza di vita alla nascita, nel periodo 2004 – 2011, è
aumentata in entrambi i generi, anche se l’incremento più consistente riguarda gli
uomini.
Rapporto BES (benessere equo e sostenibile) Marche, 2013, tratto da scheda 1.1
I dati più recenti riguardanti il fenomeno della mortalità infantile (2004 – 2009),
evidenziano per le Marche un andamento irregolare e, anche se il territorio regionale
si mantiene comunque su un livello inferiore di quelli della media italiana e del
centro Italia, nell’ultimo anno della rilevazione ha mostrato un aumento consistente,
toccando il valore di quasi 40 nati morti ogni 10.000 nati vivi, un valore vicino a
quello di alcune regioni del sud come Puglia e Basilicata.
Rapporto BES (benessere equo e sostenibile) Marche, 2013, tratto da scheda 1.5
Questi due primi dati sintetici offrono la possibilità di una prima considerazione. Se
la mortalità infantile (relativa al periodo del primo anno di vita) è correlata al tema
di alcune cardiopatie pediatriche, quello dell’aspettativa di vita si intreccia invece
più da vicino con la patologia della Fibrosi cistica. Per entrambe le patologie si pone
un quesito che riguarda la qualità della vita all’interno della sua durata complessiva.
Per entrambe le patologie si pone poi un problema di carattere quantitativo. La loro
incidenza epidemiologica non è tale da conquistare grandi evidenze dal punto di
vista della comunicazione sociale (anche in una temperie di diminuzione delle
risorse per la ricerca a livello nazionale e regionale), pur presentandosi come realtà
molto traumatiche per la vita degli individui e della loro rete familiare.
Nonostante questo è facile rintracciare in alcuni dati regionali di carattere generale
(quelli sui ricoveri pediatrici per esempio) un’incidenza, diretta e indiretta, delle due
realtà patologiche.
In un decennio i ricoveri pediatrici, sono passati dai 27.693 del 2001 al 19.715
del 2011 con una diminuzione percentuale del 26%. Nonostante questo i dati
percentuali relativi ad alcune tipologie di disturbi che necessitano di cure
ospedaliere rimangono pressoché invariati1. Nel 2011 nelle Marche i ricoveri nella
1
I dati riportati in tutto il paragrafo hanno come fonte l’Assessorato alle politiche sociali della Regione Marche,
Quaderno sulla salute dell’Infanzia e dell’adolescenza, 2012, Ancona.
fascia 0 – 14 anni causati da disturbi del sistema cardiocircolatorio hanno inciso
per l’1,5 del totale (contro lo 0,9 a livello nazionale); nella fascia 15 – 17 per il 2,8%
(dato nazionale al 2,6), quelli causati da disturbo all’apparato respiratorio (per
inciso uno delle principali conseguenze della fibrosi cistica) hanno inciso per il 15%
nella fascia 0 – 14 e per il 7,5% in quella 15 – 17 (in sostanziale linea col dato
nazionale). I ricoveri riguardanti le condizioni morbose di origine perinatale2
nella fascia 0 – 14 hanno riguardato il 6,4% (in sostanziale linea col dato nazionale).
Anche se il dato più allarmante soprattutto la fascia 0 – 14 è la non meglio precisata
voce “fattori che influenzano lo stato di salute” che incide sulle marche per il
24,4% dei ricoveri pediatrici (col dato nazionale al 7,9%), che richiama alla
necessità di migliorare in alcuni casi la diagnosi sostanziale, allorquando ci si trovi
in presenza di sintomi, segni e stati morbosi non definiti e in secondo luogo (ma in
modo tutto sommato meno preoccupante), la diagnosi formale con l’attribuzione di
un codice di riconoscimento a valenza statistica. Per una parte tale voce chiama
quindi in causa il tema della ricerca medica e della diagnosi precoce (fondamentale
anche per le patologie evidenziate nel presente progetto).
Guardando invece in modo più stretto alle due famiglie di patologie (cardiopatie
pediatriche e fibrosi cistica) un punto di vista più squisitamente epidemiologico
sulla regione, riportiamo col massimo della sintesi quanto segue.
Cardiopatie pediatriche nella regione Marche e gli interventi in atto.
La natalità nelle Marche si attesta su una percentuale del 9 per mille per cui sulle
dimensione della popolazione sopra riportata nascono meno di 15.000 bambini ogni
anno dei quali circa 120 sono portatori di cardiopatie congenite. Di questi circa il
25% (25–30 neonati) nascono con cardiopatie severe ed incompatibili con la vita,
che necessitano di una correzione d'urgenza entro i primi giorni di vita.
Diversamente una quota pari a circa il 30% presenta una cardiopatia lieve che si
corregge spontaneamente entro i primi anni di vita. La restante parte, con
cardiopatie congenite moderate, può essere trattata non chirurgicamente. [Dati
sanitari Regione Marche, 2012]
L’U.T.I.P. (Unità di Terapia Intensiva Pediatrica) del Presidio cardiologico Lancisi
ad Ancona è l’unico centro specialistico di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica
della Regione Marche e inoltre rappresenta l’unico punto di riferimento per le
regioni del medio e basso Adriatico nonché i paesi dell’ex Jugoslavia.
Il reparto ricovera pazienti pediatrici da 0 a 14 anni:
- che abbiano necessità di effettuare esami diagnostici e trattamenti terapeutici
medici o chirurgici urgenti per presenza di cardiopatia con complicanze in
atto o potenziali;
- nel pre/post-operatorio cardiochirurgico;
- per esami invasivi interventistici quali angioplastiche e valvuloplastiche
percutanee, esami elettrofisiologici ed ablazioni di aritmie, occlusione non
chirurgica di DIA, DIV, PDA, fistole artero-venose.
Attualmente comprende 18 posti letto, suddivisi come segue:
. n. 6 di Intensiva Pediatrica;
2
Con perinatale si intende un periodo compreso tra la 28^ settimana di gestazione e la prima settimana di vita.
. n. 4 di Semintensiva neonatale;
. n. 2 di Degenza sub intensiva Pediatrica;
. n. 6 di Degenza, D.H. e Continuità Assistenziale.
Il numero dei ricoveri, negli ultimi due anni, si attesta su una media di 600, di cui
circa 200 chirurgici.
L'AMBAC – Associazione Marchigiana per il bambino cardiopatico "Il Cuore è
Vita" - è nata ad Ancona nel 1993 per dare un supporto morale e materiale ai
bambini cardiopatici delle Marche o ricoverati negli Istituti Pubblici Marchigiani.
Le attività del progetto si svolgono presso la struttura del Centro di specializzazione
cardiologico "G.M.Lancisi" di Ancona e in specifico dell’Unità di Terapia Intensiva
Pediatrica, al cui interno è collocata la sede di attuazione (vedi alla voce 16).
L’azione centrale dell’AMBAC presso il reparto è finalizzata a creare condizioni per
mettere nel miglior agio possibile i bambini utenti, in relazione alle loro
caratteristiche e dimensioni psicologiche e nel contesto di patologie invasive e cure
connesse. Essa si esplica in una serie di dimensioni:
• attività ludica, con giochi, clownerie, colorerie, etc
• attività di cura e assistenza, con accompagnamenti nei reparti, supporto per i
bisogni quotidiani e contingenti
• attività conversazionale, tramite compagnia e condivisione anche con le
famiglie
• attività narrativa e di lettura , attraverso racconti di favole, letture varie, fumetti
• attività di sostegno didattico, laddove ci siano condizioni ed esigenze che lo
richiedono, con tutoraggio per continuare in parallelo l’apprendimento
scolastico.
Nell’ultimo anno hanno fruito delle attività dei volontari dell’Ambac 106 bambini
ospedalizzati nell’Utip, per una media settimanale di 12 ore di impegno e attività.
L’attività dell’AMBAC non si esaurisce nell’assistenza e cura diretta presso la
propria sede di attuazione. Ci sono altri livelli di intervento:
o Assistenza alle famiglie
L’attività consiste sia in un sostegno psicologico e morale, sia in un sostegno
organizzativo e materiale, in specifico per utenti non residenti, attraverso l’alloggio
temporaneo presso la casa d’accoglienza “Il Cuoricino”, in via Tagliamento ad
Ancona. L’ospitalità nella casa alloggio è gratuita e viene concessa esclusivamente
ai familiari dei minori ricoverati all’UTIP; consta di 7 posti letto, con soggiorno e
cucina. L’associazione coordina e garantisce la logistica e la cura organizzativa della
struttura, l’orientamento ai servizi e al territorio nei confronti delle famiglie e, in
casi di particolare necessità, il collegamento tra casa Alloggio “Il Cuoricino” e il
Centro Lancisi. Nel 2010 sono state circa 90 le famiglie ospitate e accompagnate
con maggior cura orientativa rispetto alla loro permanenza.
o Attività di sensibilizzazione
Da ultimo continua l’azione di promozione e sensibilizzazione sul territorio, di cui
di fatto anche il progetto “Accoglienza Ospedali” è un’appendice attraverso alcuni
eventi: nel 2010 sono stati realizzati 2 spettacoli teatrali, in concorso con altre
associazioni, e 3 manifestazioni aperte (rassegne sportive, convegni, etc).
Nel 2011 ci si pone l’obiettivo di aumentare da 2 a 5 (indicatore per gli obiettivi)
gli incontri con le scuole del territorio ed in particolare dell’obbligo, sia per una
campagna di informazione e prevenzione per sottoporre i bambini ad esame
EcoCardioGramma, con il patrocinio di Comune e Provincia.
Fibrosi cistica3 nella regione Marche
I malati di Fibrosi Cistica nella Regione Marche sono 147, che diventano 166
considerando persone in cura provenienti da altre Regioni limitrofe nelle strutture
marchigiane (altri 19 pazienti). Nella Marche siamo in presenza di un’incidenza di 1
malato ogni 3.495 abitanti. La provincia con maggiore concentrazione è Ancona con
54 persone e il 35,5%. La situazione complessiva è riportata nel seguente grafico:
La popolazione interessata presenta le seguenti caratteristiche:
Caratteristiche demografiche:
- maschi =82 (49%), femmine = 84 (51%)
- età mediana = 13.91 anni (range: 0.42-60.44 anni)
- età <18 anni = 103 (62%)
- età >18 anni = 63 (38%)
- età mediana alla diagnosi = 0.59 anni (range: 0.04-45.48)
Ma l’impatto maggiore rispetto alla Fibrosi Cistica è dato dal numero molto più
consistente dei portatori sani, stimati in 1 ogni 25 abitanti, per cui stimati in totale
intorno ai 60.000 individui, che rappresentano da sempre la popolazione regionale
su cui dover intervenire per le attività di prevenzione.
3
La fibrosi cistica è una malattia genetica da mutazione del gene CFTR che causa un’alterazione nello scambio
di acqua e sale a livello di membrana cellulare. Di conseguenza colpisce gli organi corporei con ghiandole a
secrezione mucosa, che risultano intasati e, senza diagnosi precoce e relative cure, vengono compromessi
configurando una prospettiva di morte prematura, laddove non si intervenga tempestivamente con il trapianto
d’organi. Appare evidente l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce.
Lega Italiana Fibrosi Cistica - LIFC Marche sviluppa costantemente le seguenti
azioni:
- Attività di informazione e formazione
- Attività di sportello, front office e accoglienza:
Si è passati dalle 10 ore (2012) alle 12 ore settimanali di attività 2013, con 170
colloqui a sportello e 78 interventi. Tale risultato, pur soddisfacente, riflette
ancora delle inadeguatezze di offerta, considerando che la richiesta complessiva
di interventi è stata pari nel 2013 a 300 accessi.
- Attività di sensibilizzazione territoriale
Giornate seminariali annue (n.4), partecipazione ad eventi annuali (n.10) con stand
informativi (per esempio Da rosa nasce cosa), si sono attivati nel 2013 due percorsi
con le scuole superiori della Regione in collaborazione con l’Ufficio scolastico:
- Campagna di sensibilizzazione donazione organi DonAction (contatti con 1500
classi e 13.700 studenti).
A metà 2013 è stato stabilito il contatto, da settembre 2013 fino a tutto il 2014 si
vogliono svolgere gli incontri presso le scuole interessate (almeno n. 50 percorsi).
- Campagna “A scuola con la FC”, in collaborazione con ANISN4, per fare
sensibilizzazione attraverso lo studio della FC come esemplificativa di patologia
genetica tipo. Il Progetto prevede percorsi per gli insegnanti, affinché diventino
moltiplicatori durante la didattica (almeno 10 percorsi da 25 partecipanti per 5
ore).
- Nel corso dell’anno 2013, è stato pubblicato in tiratura di 2000 copie il libro
illustrato per le scuole dell’infanzia e primarie:Un bacio salato può diventare
dolce? Scritto da una volontaria attualmente in servizio civile. Il libro sarà
presentato nell’anno scolastico 2013 – 2014 nelle scuole per l’infanzia e primarie
della provincia di Pesaro Urbino (35 incontri) e sarà il pretesto per una
sensibilizzazione delle insegnanti sulle buone pratiche per l’integrazione scolastica
di bambini con FC.
- Attività di comunicazione e promozione
Azione di networking territoriale. Nel 2013 il sito è passato da 529 contatti mensili
del 2012 a 600. E’ stata aperta la pagina Facebook della Onlus, cha conta 99
seguaci. Sono stati realizzati una guida orientativa nel 2011 e 1 volume scientifico
nel 2012.
- Attività di cura e assistenza
Dalla sua nascita l’Associazione sostiene pazienti seguiti a oggi presso il Centro
Regionale di ricerca sulla Fibrosi Cistica dell’Ospedale Salesi di Ancona (che insiste
sul medesimo polo ospedaliero dove opera associazione Ambac), sono 175 con età
media 18 anni.
L’incremento assoluto di pazienti (dai 132 del 2010) vede anche un incremento
percentuale della popolazione adulta (40%) attualmente considerata fuori screening.
La Lifc Marche rimane sostegno per persone in terapia; attualmente sono sostenute a
vario titolo presso il Presidio sanitario 20 situazioni su 175 casi in cura. La
collaborazione proseguirà per arrivare al prelievo della flora batterica polmonare
degli assistiti in modalità domiciliare, ai fini di dignosi e di ricerca.
C) Offerta del territorio
La peculiarità del servizio offerto rende Ambac l’unica Associazione sul territorio
ad offrire assistenza, animazione e sostegno ai bambini cardiopatici e alle loro
famiglie, mentre LIFC Marche (con Delibera Regionale 2009), risulta come unico
4
Associazione nazionale insegnanti di scienze naturali.
ente attivatore per la prevenzione e cura della Fibrosi Cistica.
D) Il problema evidenziato nel contesto
la bassa incidenza di pazienti relativamente alle patologia di cui abbiamo fin qui
parlato non rende facile il reperimento di risorse per intervenire in maniera adeguata
ed efficace, ma soprattutto determina una situazione di scarsa conoscenza da parte
dell’opinione pubblica delle problematiche. Senza la giusta attenzione su realtà così
serie, le battaglie, le sofferenze e la fatica restano tutte a carico dei pazienti, della
rete familiare e in parte degli addetti ai lavori.
Sembra fondamentale dare continuità da fronte civico, a quella parte di attività che
allevi, con poche, piccole e organizzate azioni, una parte di carico ai diretti
interessati, accendendo uno “spot” su casi individuali che però contribuiscono ad
incidere sul benessere e sulla capacità di mutualità di tutta una comunità. Per tenere
desta un’attenzione e un’efficacia adeguate, risulta importante anche moltiplicare la
collaborazione tra chi già opera su specifici parte del settore assistenza, per
rafforzare la rete, come nel caso dell’azione di collaborazione tra le realtà inserite
nel progetto.
E) Destinatari e beneficiari
Destinatari:
• Almeno 100 bambini ospedalizzati presso l’unità pediatrica cardiologica;
• Le 166 persone con Fibrosi Cistica seguite dalle strutture regionali;
• Le famiglie dei pazienti cardiologici provenienti da fuori;
• La popolazione marchigiana dei portatori sani di fibrosi cistica.
Beneficiari:
• Le strutture sanitarie che promuovono lo screening per la prevenzione
delle patologie;
• L’unità pediatrica cardiologica che aumenta le proprie capacità di presa in
carico globale del paziente (non solo medica);
• Il Centro di Ricerca per la fibrosi Cistica che beneficia di attività di
contatto e pubbliche relazioni territoriali.
F) Conclusioni
Sembra fondamentale dare continuità da fronte civico, a quella parte di attività che
allevi, con poche, piccole e organizzate azioni, una parte di carico ai diretti
interessati, accendendo uno “spot” su casi individuali che però contribuiscono ad
incidere sul benessere e sulla capacità di mutualità di tutta una comunità. Per tenere
desta un’attenzione e un’efficacia adeguate, risulta importante anche moltiplicare la
collaborazione tra chi già opera su specifici parte del settore assistenza, per
rafforzare la rete, come nel caso dell’azione di collaborazione tra le realtà inserite
nel progetto.
7) Obiettivi del progetto:
L’obiettivo specifico del progetto consiste nel:
Potenziare l'azione di prevenzione, sensibilizzazione e care rispetto alle cardiopatie
infantili e alla fibrosi cistica
Attraverso i seguenti indicatori, perseguiti mediante lo svolgimento delle attività elencate
al punto 8
-
-
-
Incremento di almeno il 100% il numero di contatti dello Sportello informativo
LIFC di Chiaravalle da 170 a 340, aumentare i contatti mensili del sito da 600 a
circa 1500, della pagina social Facebook da 99 a 450.
Promozione di più iniziative territoriali da 4 a 7 grandi eventi annuali di
prevenzione e informazione.
Aumento del 20% le azioni di sostegno, orientamento e presa in carico di utenti
(da 78 a 95) e famiglie; aumentare del 20% il numero dei pazienti accompagnati e
sostenuti presso Centro di Riferimento regionale per la Fibrosi Cistica
aumentare le ore settimanali di presenza nel reparto da parte degli operatori delle
attività con i bambini nel reparto pediatrico cardiologico da 12 a 24
aumentare il numero medio di accompagnamenti mensili alle famiglie di bambini
cardiopatici: da7 a 12
realizazzione di due strumenti informativi sulla cardiopatia infantile: 1 sito e 1
guida cartacea
aumento delle ore di impegno per le attività di informazione e orientamento: da 1 a
5
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Il piano di azioni di seguito descritto è finalizzato al conseguimento dell’obiettivo sopra
individuato, e consiste nell’implementazione di una serie di attività ad esso strettamente
correlate, mirate al potenziamento dell’offerta di servizi presso le sedi di progetto.
Il flusso delle attività del progetto si articolerà secondo la seguente scomposizione
gerarchica del lavoro (analisi WBS – Work Breakdown Structure):
1. Azione 1: Avvio progetto
1.1. Costituzione di un equipe multidisciplinare di coordinamento del progetto: si
costituirà sotto il coordinamento di un project manager unico tra i due servizi
coinvolti uno staff di gestione del progetto;
1.2. Analisi dettagliata della tempistica del progetto e delle sue sottospecifiche
(sottoattività, risultati attesi, prodotti);
1.3. Team Building del gruppo: incontri di kickoff e costituzione formale dello staff,
condivisione dell’organigramma di progetto e assegnazione dei ruoli;
1.4. Presentazione allo staff del Piano di progetto dettagliato;
1.5. Costruzione degli strumenti logistici per la gestione e il networking: mappatura
stakeholder, banche dati, registri, verbali riunioni, manuali operativi, ecc.;
1.6. Costruzione strumenti di gestione dell’utenza: schede utente, formulari di
progettazione individualizzata, raccolta cartelle cliniche, ecc.
2. Azione 2: Networking del progetto
2.1. Definizione degli stakeholder da coinvolgere nel progetto: si procederà a una
mappatura completa di tutti i soggetti pubblici e privati, persone fisiche e persone
giuridiche in grado di dare un apporto significativo alle attività di progetto: aziende
sponsor, associazioni sportive, gruppi parrocchiali, associazioni culturali,
volontariato organizzato e volontariato informale, uffici servizi sociali municipali e
Asl, ecc.;
2.2. Pianificazione della comunicazione: si predisporranno strategie, misure e materiali
necessari al contatto e coinvolgimento degli stakeholder sopra individuati;
2.2.1. Definizione del cliente per differenti target comunicativi;
2.2.2. Costruzione dei prodotti per la comunicazione (eventi, testi, brochure,
volantini, poster, inserzioni web, editoriali radio ecc.)
2.2.3. Presa di contatto coi media e stipula accordi (radio locali, testate locali, siti
istituzionali)
2.2.4. Progettazione di un evento-festa di coinvolgimento degli stakeholder: si
pianificherà un evento finale che concluda la campagna di comunicazione,
sensibilizzi la popolazione target sugli obiettivi del progetto e dia l’avvio alle
attività specifiche del progetto con l’apporto originale dei nuovi co-promotori
così individuati;
2.3. Implementazione della comunicazione: si darà seguito alle strategie e alle misure
sopra individuate:
2.3.1. Diffusione dei materiali della comunicazione per differenti target
comunicativi;
2.3.2. Sensibilizzazione “porta a porta” degli stakeholder strategici (grandi
sponsor, fondazioni, associazioni ed enti di particolare rilievo ecc.);
2.4. Realizzazione evento finale a conclusione della campagna di comunicazione;
2.5. Raccolta e analisi dei risultati della campagna: si analizzeranno i risultati
conseguiti, quanto ad adesioni di enti e persone fisiche;
3. Implementazione delle attività esterne e interne di sensibilizzazione, informazione
e cura (sia assistenza che del “prendersi cura”: care) a beneficio degli utenti;
3.1. Progettazione delle attività di sensibilizzazione, informazione, ricerca e care a
beneficio degli utenti;
3.1.1. Pianificazione iniziale, sulla base delle risultanze del piano di
coinvolgimento degli stakeholder, delle nuove attività di sensibilizzazione ai
servizi a beneficio degli utenti, quali: campagne di prevenzione,
comunicazione e promozione;
3.1.2. Analisi e aggiornamento della progettazione delle attività di care (attività di
cura e assistenza, attività relazionali e segretariato sociale)
3.1.3. Allocazione delle nuove attività tra le misure di ciascun progetto educativo
individualizzato o di gruppo o di diffusione territoriale;
3.1.4. Individuazione dei tempi di fruizione di ciascuna attività;
3.2. Realizzazione delle attività
3.2.1. Realizzazione delle attività relazionali e di accoglienza (accoglienza
famiglie, attività animative, attività conversazionali, attività di abbellimento
degli spazi)
3.2.2. Realizzazione delle attività di care e segretariato sociale;
3.2.3. Realizzazione delle attività di informazione, sensibilizzazione e ricerca;
3.2.4. Monitoraggio delle attività e adeguamento eventuale del piano;
4. Azione 4: Chiusura del progetto
4.1. Analisi quantitativa dei risultati conseguiti;
4.2. Analisi qualitativa dei risultati conseguiti;
4.3. Definizione situazione di arrivo e nuova analisi del contesto alla luce dei risultati
conseguiti;
4.4. Definizione delle misure di follow up da intraprendere e nuova progettazione.
ID
MESI
ATTIVITÀ
1
1
[+] Progetto Semplicemente bambini
2
7
[+] Azione 1. Avvio progetto
[-] Costituzione di un equipe multidisciplinare di
coordinamento del progetto
[-] Analisi dettagliata della tempistica del progetto e
delle sue sottospecifiche
[-] Team Building del gruppo: incontri di kickoff e
costituzione formale dello staff
[-] Presentazione allo staff del Piano di progetto
dettagliato
[-] Costruzione degli strumenti logistici per la
gestione e il networking
8
[-] Costruzione strumenti di gestione dell’utenza
X
3
4
5
6
9
10
11
12
13
14
15
16
[+] Azione 2. Networking del progetto
[-] Definizione degli stakeholder da coinvolgere nel
progetto
[+] Pianificazione della comunicazione (strategie
misure e materiali)
[-] Definizione del cliente per differenti target
comunicativi
[-] Costruzione dei prodotti per la comunicazione
[-] Presa di contatto coi media e stipula accordi
(radio locali, testate locali, siti istituzionali)
[-] Progettazione di un evento-festa di
coinvolgimento degli stakeholder
19
[+] Implementazione della comunicazione
[-] Diffusione dei materiali della comunicazione per
differenti target comunicativi
[-] Sensibilizzazione “porta a porta” degli
stakeholder strategici
[-] Realizzazione evento finale a conclusione della
campagna di comunicazione
20
[-] Raccolta e analisi dei risultati della campagna
17
18
2
3
4 5 6 7 8 9 10 11 12
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Riguardo alle risorse umane necessarie per lo sviluppo delle attività sopra indicate è utile
far riferimento allo schema sotto indicato:
Azioni
Azione 1: Avvio progetto
- Costituzione di un equipe multidisciplinare di
coordinamento del progetto;
- Analisi dettagliata della tempistica del
progetto e delle sue sottospecifiche
Quantità e
funzione risorse
umane coinvolte
- N. 1
Coordinatore,
40 ore;
- N. 1
assistente
Titoli, qualifiche ed
esperienza attinenti
- Coordinatore: medico
pediatra, dirigente di
azienda sanitaria locale;
- Assistente sociale:
diploma di laurea in
(sottoattività, risultati attesi, prodotti);
Team Building del gruppo: incontri di kickoff
e costituzione formale dello staff;
- Presentazione allo staff del Piano di progetto
dettagliato;
- Costruzione degli strumenti logistici per la
gestione e il networking;
- Costruzione strumenti di gestione dell’utenza.
Azione 2: Networking del progetto
- Definizione degli stakeholder da coinvolgere
nel progetto;
- Pianificazione della comunicazione;
- Definizione del cliente per differenti target
comunicativi;
- Costruzione dei prodotti per la comunicazione
(eventi, testi, brochure, volantini, poster,
inserzioni web, editoriali radio ecc.);
- Presa di contatto coi media e stipula accordi
(radio locali, testate locali, siti istituzionali);
- Progettazione di un evento-festa di
coinvolgimento degli stakeholder;
- Implementazione della comunicazione;
- Diffusione dei materiali della comunicazione
per differenti target comunicativi;
- Sensibilizzazione “porta a porta” degli
stakeholder strategici;
- Realizzazione evento finale a conclusione
della campagna di comunicazione;
- Raccolta e analisi dei risultati della campagna.
sociale, 40
ore
-
Azione 3: Implementazione delle attività esterne e
interne di sensibilizzazione, informazione e cura (sia
assistenza che del “prendersi cura”: care) a
beneficio degli utenti;
- Progettazione delle attività di
sensibilizzazione, informazione, ricerca e care
a beneficio degli utenti;
- Pianificazione iniziale, sulla base delle
risultanze del piano di coinvolgimento degli
stakeholder, delle nuove attività di
sensibilizzazione ai servizi a beneficio degli
utenti;
- Analisi e aggiornamento della progettazione
delle attività di care;
- Allocazione delle nuove attività tra le misure
di ciascun progetto educativo individualizzato
o di gruppo o di diffusione territoriale;
- Individuazione dei tempi di fruizione di
ciascuna attività;
- Realizzazione delle attività
- Realizzazione delle attività relazionali e di
accoglienza Realizzazione delle attività di care
e segretariato sociale;
- Realizzazione delle attività di informazione,
sensibilizzazione e ricerca;
- Monitoraggio delle attività e adeguamento
eventuale del piano.
Azione 4: Chiusura del progetto
- Analisi quantitativa dei risultati conseguiti;
- Analisi qualitativa dei risultati conseguiti;
- Definizione situazione di arrivo e nuova
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
servizio sociale;
coordinatrice area socio sanitaria.
N. 1
Coordinatore,
40 ore
N. 1 addetta
segreteria, 80
ore;
N. 1
assistente
sociale, 80
ore;
N. 1 operatore
esperto in
comunicazion
ee
realizzazione
eventi, 60 ore;
N. 1 operatore
informatico,
40 ore
- Coordinatore: v. sopra
- Addetta segreteria:
diploma magistrale, con
compiti di addetta alla
comunicazione
istituzionale;
- Assistente sociale: v.
sopra
- Esperto in comunicazione
e realizzazione eventi:
diploma in Economia e
Commercio, consulente su
comunicazione e gestione
eventi;
- Operatore Informatico:
Laurea in scienze
informatiche, web
designer
N. 1
Coordinatore,
120 ore
N. 1 Addetto
segretariato
sociale, 200
ore
N. 1
assistente
sociale, 200
ore;
N. 2
Animatori per
le attività
esterne, 300
ore
N. 1 operatore
informatico,
50 ore
N. 2
Animatori
socio –
sanitari, 300
ore
- Coordinatore: v. sopra
- Addetto segretariato
sociale: laurea Servizio
sociale e titoli di
Operatore Socio Sanitario
- Assistente sociale: v.
sopra
- Animatori attività esterne:
formatori e consulenti di
comunicazione sociale
- Operatore Informatico:
Laurea in scienze
informatiche, web
designer
- Animatori Socio Sanitari:
Educatori ed Operatori
Socio Sanitari (OSS)
N. 1
Coordinatore,
120 ore
N. 1 Addetto
- Coordinatore: v. sopra
- Addetto segretariato
sociale: v. sopra
- Assistente sociale: v.
-
analisi del contesto alla luce dei risultati
conseguiti;
Definizione delle misure di follow up da
intraprendere e nuova progettazione.
-
segretariato
sociale, 120
ore
N. 1
assistente
sociale, 120
ore.
TOTALE RISORSE IMPIEGATE (STAFF DI PROGETTO)
sopra
11
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto.
Si riportano, a titolo comunque esemplificativo, le attività e le azioni previste per i
volontari nell’ambito del progetto. Occorre comunque – in tutti i casi – tener presente che il
supporto del volontario all’operatività dei servizi non sarà mai considerato sostitutivo di
compiti e mansioni attinenti al personale deputato.
Azioni
Azione 1: Avvio progetto
- Costituzione di un equipe
multidisciplinare di coordinamento del
progetto;
- Analisi dettagliata della tempistica del
progetto e delle sue sottospecifiche
(sottoattività, risultati attesi, prodotti);
- Team Building del gruppo: incontri di
kickoff e costituzione formale dello
staff;
- Presentazione allo staff del Piano di
progetto dettagliato;
- Costruzione degli strumenti logistici
per la gestione e il networking;
- Costruzione strumenti di gestione
dell’utenza.
Azione 2: Networking del progetto
- Definizione degli stakeholder da
coinvolgere nel progetto;
- Pianificazione della comunicazione;
- Definizione del cliente per differenti
target comunicativi;
- Costruzione dei prodotti per la
comunicazione (eventi, testi, brochure,
volantini, poster, inserzioni web,
editoriali radio ecc.);
- Presa di contatto coi media e stipula
accordi (radio locali, testate locali, siti
istituzionali);
- Progettazione di un evento-festa di
coinvolgimento degli stakeholder;
- Implementazione della comunicazione;
- Diffusione dei materiali della
comunicazione per differenti target
comunicativi;
- Sensibilizzazione “porta a porta” degli
stakeholder strategici;
- Realizzazione evento finale a
conclusione della campagna di
comunicazione;
- Raccolta e analisi dei risultati della
campagna.
Ruolo e attività dei volontari
-
Partecipazione
agli
incontri
multiequipe di inizio progetto
-
-
-
-
Collaborazione
raccolta
documentazione;
Aggiornamento
archivi,
indirizzari e costruzione mailing
list;
Collaborazione nella costruzione
della rete dei contatti
Attività di costruzione logistica
degli eventi e collaborazione
nella costruzione ideativa degli
eventi
Collaborazione nella presa di
contatti con gli enti pubblici e
privati del territorio
Collaborazione redazionale nella
stesura di comunicati o testi
divulgativi.
Azione 3: Implementazione delle attività
esterne e interne di sensibilizzazione,
informazione e cura (sia assistenza che del
“prendersi cura”: care) a beneficio degli
utenti;
- Progettazione delle attività di
sensibilizzazione, informazione, ricerca
e care a beneficio degli utenti;
- Pianificazione iniziale, sulla base delle
risultanze del piano di coinvolgimento
degli stakeholder, delle nuove attività
di sensibilizzazione ai servizi a
beneficio degli utenti;
- Analisi e aggiornamento della
progettazione delle attività di care;
- Allocazione delle nuove attività tra le
misure di ciascun progetto educativo
individualizzato o di gruppo o di
diffusione territoriale;
- Individuazione dei tempi di fruizione di
ciascuna attività;
- Realizzazione delle attività
- Realizzazione delle attività relazionali e
di accoglienza Realizzazione delle
attività di care e segretariato sociale;
- Realizzazione delle attività di
informazione, sensibilizzazione e
ricerca;
- Monitoraggio delle attività e
adeguamento eventuale del piano.
Azione 4: Chiusura del progetto
- Analisi quantitativa dei risultati
conseguiti;
- Analisi qualitativa dei risultati
conseguiti;
- Definizione situazione di arrivo e
nuova analisi del contesto alla luce dei
risultati conseguiti;
- Definizione delle misure di follow up
da intraprendere e nuova progettazione.
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
-
-
-
-
-
-
-
Aggiornamento di contenuti a
carattere informativo sul
progetto su sito
Collaborazione nella stesura del
programma di intervento
Collaborazione nello
svolgimento di piccole attività, o
grandi eventi;
Attività di front office e back
office nelle attività di
segretariato sociale (contatto
con servizi socio – sanitari)
Ricerca internet di informazioni,
materiali e contenuti per lo
svolgimento degli incontri
Affiancamento di formatori,
consulenti e animatori nelle
attività presso il polo
ospedaliero, scuole e altri luoghi
pubblici (animazione
territoriale)
Partecipazioni ad eventi di
sensibilizzazione, promozione e
prevenzione presso il polo
ospedaliero, scuole, istituzioni o
luoghi pubblici in genere
Scrittura di report riguardanti le
attività svolte in ottica di
monitoraggio
4
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
4
12) Numero posti con solo vitto:
0
1400
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
minimo ore settimanali: 12
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Rispetto della normativa sulla privacy (D.Lgs. 196/2003) per fatti o notizie
di cui si è venuti a conoscenza durante l’espletamento del progetto;
rispetto delle norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di
lavoro
L’invio in missione o trasferta anche fuori provincia per attività inerenti
alla realizzazione del progetto, entro il limite dei trenta giorni annuali, come da
normativa vigente;
La partecipazione agli incontri di formazione generale e specifica anche
fuori dal Comune e dalla Provincia ove si svolge il progetto;
La flessibilità nell’orario, in relazione ad iniziative specifiche o in casi di
urgenza e necessità;
L’impiego nei giorni festivi, per attività particolari e/o dietro motivate
esigenze del progetto, con possibilità di recupero durante la settimana
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
1
Sede di
attuazione del
progetto
ASSOCIAZION
E
MARCHIGIAN
A BAMBINO
CARDIOPATIC
O
Comune
Indirizzo
Cod.
N. vol. per
ident. sede
sede
2
ANCONA
Lega Italiana
Chiarava
2 Fibrosi Cistica
lle (AN)
Marche
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
VIA CONCA
TORRETTE 71
Corso Giacomo
Matteotti, 38
118861
110009
2
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Cognome e
nome
Data di
nascita
C.F.
CAMPAG
NA
ANTONIN
CMPNNN51
O
15.01.1951
A15L331M
MSSVC55
Massetti 30.06.195
H30H769
Vincenzo
5
V
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e Data di
nome
nascita
C.F.
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DEL SERVIZIO CIVILE E DEL
PROGETTO SPECIFICO
Predisposizione materiali informativi cartacei e on line
Pubblicazione del progetto sui siti web dell’associazioni LIFC Marche Onlus
e Ambac, e portale Cesc Project http://www.cescproject.org;
- Predisposizione di materiale informativo sul Servizio civile nazionale come
manifesti e volantini;
Totale: 2 ore
•
-
Attività di promozione a livello provinciale:
Informazione offerta ai centri Informagiovani dei del Comune e della
Provincia di Ancona;
- Campagne di mailing secondo le liste delle segreterie universitarie;
Totale ore: 8 ore
•
-
Attività di promozione locale:
Realizzazione di incontri e affissione di manifesti presso coordinamenti
studenti, università, associazioni e luoghi di aggregazione giovanile del
Comune interessato;
- Campagne presso scuole secondarie di 2° grado dei comuni e delle provincie
interessate;
Totale ore: 15
•
-
Totale per le attività di promozione e sensibilizzazione: 25 ore
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si rinvia al sistema di selezione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
CESC Project NZ00081
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’UNSC in sede di accreditamento
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
CESC Project NZ00081
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti
dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
18
Rispetto della normativa sulla privacy (D.Lgs. 196/2003) per fatti o notizie
di cui si è venuti a conoscenza durante l’espletamento del progetto;
rispetto delle norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di
lavoro
L’invio in missione o trasferta anche fuori provincia per attività inerenti alla
realizzazione del progetto, entro il limite dei trenta giorni annuali, come da
normativa vigente;
La partecipazione agli incontri di formazione generale e specifica anche
fuori dal Comune e dalla Provincia ove si svolge il progetto;
La flessibilità nell’orario, in relazione ad iniziative specifiche o in casi di
urgenza e necessità;
L’impiego nei giorni festivi, per attività particolari (eventi sulla
prevenzione) e/o dietro motivate esigenze del progetto, con recuperi a credito del
volontario durante la settimana.
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
Azioni
Tipologia
Azione 1: Avvio progetto
- Costituzione di un equipe multidisciplinare;
- Analisi dettagliata della tempistica del progetto;
- Team Building del gruppo;
- Presentazione allo staff del Piano di progetto dettagliato;
- Costruzione degli strumenti logistici per la gestione e il
networking;
- Costruzione strumenti di gestione dell’utenza.
-
N. 1 Coordinatore, 40 ore
1.562,50
-
N. 1 Assistente sociale, 40 ore
1.250,00
-
Grafica e stampe
1.000,00
-
Spedizioni
400,00
-
Diffusione messaggi
200,00
-
Cancelleria
400,00
Totale azione 1
Azione 2: Networking del progetto
- Definizione degli stakeholder da coinvolgere nel
progetto;
- Pianificazione della comunicazione;
- Definizione del cliente per differenti target comunicativi;
- Costruzione dei prodotti per la comunicazione (eventi,
testi, brochure, volantini, poster, inserzioni web,
editoriali radio ecc.);
- Presa di contatto coi media e stipula accordi (radio locali,
testate locali, siti istituzionali);
- Progettazione di un evento-festa di coinvolgimento degli
stakeholder;
- Implementazione della comunicazione;
- Diffusione dei materiali della comunicazione per
differenti target comunicativi;
- Sensibilizzazione “porta a porta” degli stakeholder
strategici;
- Realizzazione evento finale a conclusione della
campagna di comunicazione;
- Raccolta e analisi dei risultati della campagna.
Costo
4.812,00
-
N. 1 Coordinatore, 40 ore
1.562,00
-
N. 1 Addetta segreteria, 80 ore
1.680,00
-
N. 1 Assistente sociale, 80 ore
1.875,00
-
N. 1 Operatore
comunicazione, 60 ore
1.550,00
-
N. 1 Operatore informatico,
40 ore
1.320,00
-
Montaggio video
2.000,00
-
Grafica e stampe
1.200,00
19
Totale azione 2
Azione 3: Implementazione delle attività esterne e interne di
sensibilizzazione, informazione e cura (sia assistenza che del
“prendersi cura”: care) a beneficio degli utenti;
- Progettazione delle attività di sensibilizzazione,
informazione, ricerca e care a beneficio degli utenti;
- Pianificazione iniziale, sulla base delle risultanze del
piano di coinvolgimento degli stakeholder;
- Analisi e aggiornamento della progettazione delle attività
di care;
- Allocazione delle nuove attività tra le misure di ciascun
progetto educativo individualizzato o di gruppo o di
diffusione territoriale;
- Individuazione dei tempi di fruizione di ciascuna attività;
- Realizzazione delle attività
- Realizzazione delle attività relazionali e di accoglienza
Realizzazione delle attività di care e segretariato sociale;
- Realizzazione delle attività di informazione,
sensibilizzazione e ricerca;
Monitoraggio delle attività e adeguamento eventuale del
piano.
11.187,00
-
N. 1 Coordinatore, 120 ore
- N. 1 Addetta segretariato
sociale, 200 ore
2.680,00
-
N. 1 Assistente sociale, 200 ore
3.520,00
-
N. 3 animatori attività, 300
ore
3.000,00
-
N. 1 Operatore informatico,
50 ore
1.400,00
-
N. 3 Animatori socio sanitari
3.000,00
Totale azione 3
Azione 4: Chiusura del progetto
- Analisi quantitativa dei risultati conseguiti;
- Analisi qualitativa dei risultati conseguiti;
- Definizione situazione di arrivo e nuova analisi del
contesto alla luce dei risultati conseguiti;
- Definizione delle misure di follow up da intraprendere e
nuova progettazione.
16.600,00
-
N. 1 Coordinatore, 20 ore
500,00
-
N. 1 addetto segreteria, 20 ore
325,00
-
N. 1 Assistente sociale, 20 ore
450,00
-
Pubblicazione finale
400,00
Totale azione 4
Formazione specifica
1.675,00
-
N. 1 aula formativa, 75 ore
-
Docenti
-
Materiale didattico
TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA
Attrezzature
3.000,00
750,00
1.875,00
400,00
3.025,00
-
N. 2 pc desktop
200,00
-
N. 1 pc notebook
120,00
-
Software
250,00
-
N. 1 stampante di rete
60,00
-
N. 2 telefoni cellulari
80,00
20
-
N. 1 macchina fotocopiatrice
200,00
-
N. 1 videoproiettore
160,00
TOTALE ATTREZZATURE
Promozione del Servizio Civile
1.070,00
Stampe e grafica
- Inserzioni radio e a mezzo
stampa
1.800,00
2.000,00
- Affissioni e distribuzione
materiali
TOTALE PROMOZIONE DEL SERVIZIO CIVILE
TOTALE RISORSE AGGIUNTIVE AL PROGETTO
900,00
4.700,00
€ 38.275,00
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
ENTI PROFIT
TERI – Teri s.r.l. Mette a disposizione: (Ente Profit)
•
Disponibilità di professionisti che offrano consulenza per attività finalizzate
al raggiungimento della massima autonomia possibile;
•
Disponibilità di ausili (carrozzine, sollevatori) finalizzati a facilitare
l’autonomia personale.
La SKIANET S.A.S. – P.IVA/Cod.Fisc. 01734270448 (Ente Profit), per le sue
peculiarità e finalità, concorre al raggiungimento degli obiettivi del progetto
mettendo a disposizione gratuitamente :
• Ospitalità sui propri server i siti destinati alla promozione delle attività dei
progetti di servizio civile;
• Personale professionalizzato per sviluppo del software per Internet, della
realizzazioni di software multimediale, della fornitura, progettazione e
realizzazione di WAN e LAN;
• Progettazione realizzazione, implementazione e gestione reti locali (LAN),
reti geografiche (WAN), utilizzando i protocolli più diffusi e la gestione dei
siti dei progetti di servizio civile.
GRAFICA STEF snc, per le sue peculiarità e finalità, concorre al raggiungimento
degli obiettivi dei progetti mettendo a disposizione gratuitamente :
3.000 copie di depliant illustrativi destinati alla promozione delle attività dei
progetti di servizio civile;
100 copie di poster destinati alla promozione dei progetti di servizio civile
Personale professionalizzato per progettazione grafica di depliant e poster.
L’Istituto di ORTOFONOLOGIA s.r.l. per le sue peculiarità e finalità, concorre al
raggiungimento degli obiettivi del progetto mettendo a disposizione risorse
materiali, umane:
• Disponibilità di professionisti (psicologi, educatori) che offrano consulenza
per attività di supervisione delle équipe e per interventi diretti sui minori
finalizzati a favorire la massima integrazione sociale possibile;
21
•
Riviste e libri specializzati per l’aggiornamento del personale impegnato
nell’Ente.
ENTI NON PROFIT
FOAI – FEDERAZIONE ORGANISMI PER L’ASSISTENZA ALLE
PERSONE DISABILI (Ente non- Profit) mette a disposizione:
• Disponibilità di professionisti che offrano consulenza per attività finalizzate
al raggiungimento della massima autonomia possibile;
• Disponibilità di ausili (carrozzine, sollevatori) finalizzati a facilitare
l’autonomia personale.
CO.IN. Cooperative Integrate ONLUS tramite il servizio di Portale Sociale.it
fornirà:
• rassegna-stampa periodica di ambito sociale;
• supporto tecnico specifico nello sviluppo e formazione di banche dati
informatizzate per la realizzazione delle attività di consultazione di
manuali, testi, riviste, guide turistiche in materia di disabilità e di
imprenditoria sociale.
L’Associazione Istituto di Ortofonologia per le sue peculiarità e finalità, concorre
al raggiungimento degli obiettivi del progetto mettendo a disposizione risorse
materiali, umane:
• Disponibilità di professionisti (psicologi, educatori) che offrano consulenza
per attività di supervisione delle équipe e per interventi diretti sui minori
finalizzati a favorire la massima integrazione sociale possibile;
• Riviste e libri specializzati per l’aggiornamento del personale impegnato
nell’Ente.
•
UNIVERSITÀ
L’Università degli Studi di Camerino contribuisce a sostenere il progetto
fornendo:
Accesso ai programmi universitari con modalità specifiche per studenti
disabili
collaborazione reciproca in attività di ricerca, sviluppo ed innovazione
nell’ambito della formazione e della cittadinanza attiva che coinvolgono in
particolare ambiti d’innovazione a forte impatto territoriale;
organizzazione di conferenze, dibattiti e seminari inerenti le attività di
ricerca dell’Università per le Aree di intervento del Servizio Civile
Nazionale (SCN) nelle Marche;
stage e tirocini formativi presso gli enti associati a CESC PROJECT sia in
Italia che all’estero.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Progetto Cittadini competenti – RISORSE TECNICHE E STRUMENTALI PREVISTE
Descrizione attività
Risorse
Azione 1: Avvio del progetto
Spazi e strutture logistiche: coincidenti con sedi di
Azione 2: Networking
progetto
Azione 3: Chiusura del progetto
Hardware e macchine da ufficio:
22
-
Azione 3: Implementazione delle
attività esterne e interne di
sensibilizzazione, informazione e
cura
Formazione specifica dei
volontari
N. 3 personal computer Desktop Tower Mod. CDC
PREMIUM H5CD;
- N. 2 pc notebook
- N. 3 stampanti
Software:
- N. 3 Sistemi operativi Win 7;
- N. 3 licenze MS Office 2003 pro e office 2007
- N. 3 licenza MS Office Project
Servizi di connettività:
- Connettività a banda larga e telefonia
Hosting web:
- Hosting web Aruba + Database MySql e servizio
backup
Materiali comunicativi:
- Poster 50cm.x70cm
- Poster 1mtx50cm
- Depliant bicromatici
- Brochure bicromatiche
- Volantini bicromatici
Telefoni mobili:
9 Cellulari
Spazi e strutture logistiche: v. sopra
Hardware: v. sopra
Software: v. sopra + software Pinnacle Studio 10 x
montaggio video
Servizi di connettività: v. sopra
9 Aule didattica di 25 mq attrezzata con i seguenti
presidi:
- N. 1 lavagna a fogli mobili;
- N. 1 video proiettore mod. Acer PIKO K 10;
- Hardware e software: vedi sopra
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NO
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
NO
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Ente Terzo
Associazione “Capodarco Formazione Roma” Onlus, Cod.Fisc. 10158601004,
riconosce come titoli per l’inserimento lavorativo negli Enti del privato sociale, le
competenze e le professionalità nelle aree SOCIO-EDUCATIVE E CULTURALI
acquisite dai volontari nell’esperienza del servizio civile, svolto presso il CESC
PROJECT, e certifica le competenze acquisite in ambito socio-educativo e
culturale in seguito alla partecipazione al progetto di servizio civile rilasciando ai
volontari, al temine del servizio, un attestato valido ai fini del curriculum vitae. In
particolare le competenze riconosciute e certificate sono:
23
esperienza nella relazione di auto-aiuto;
esperienza di collaborazione nell’équipe di operatori per il servizio di
assistenza a pazienti affetti da patologie temporaneamente e/o
permanentemente invalidanti e/o in fase terminale;
conoscenza dei servizi territoriali e loro funzionamento.
•
•
Ente attuatore
Il Cesc Project, nella veste di promotore del progetto, certifica e riconosce le
competenze e le professionalità acquisite con lo stesso:
Competenze pedagogiche :
• gestire l'esperienza acquisita,
• incrementare le conoscenze
• favorire il cambiamento in un processo circolare.
Competenze psicologiche :
• capacità di comprendere le componenti psicologiche nel soggetto in ogni fase
della sua evoluzione;
• La capacità di individuare la presenza di dinamiche relazionali nei contesti della
famiglia, gruppo, comunità
Competenze relazionali:
• Saper lavorare in équipe.
• Sapersi avvicinare e rapportarsi con l’utente e con la famiglia, comunicando in
modo partecipativo in tutte la attività quotidiane di assistenza;
• Saper rispondere esaurientemente, coinvolgendo e stimolando al dialogo.
• Saper interagire, in collaborazione con il personale sociale e sanitario, con
l’utente in difficoltà
• Saper coinvolgere le reti informali, sa rapportarsi con le strutture sociali,
ricreative, culturali dei territori.
• Saper sollecitare e organizzare momenti di socializzazione, fornendo sostegno
alla partecipazione a iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in
ambito residenziale.
• Partecipare all’accoglimento dell’utente per assicurare una puntuale
informazione sul Servizio e sulle risorse.
• Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità.
Competenze per operare interventi di tipo riabilitativo:
• manuale-operativo,
• intellettuale,
• psicologico-relazionale;
• espressivo-creativa.
Competenze di carattere socio-culturale
• conoscenza di tecniche di conduzione dei gruppi e delle dinamiche psico-sociali;
• conoscenza di tecniche professionali di animazione volte a favorire processi di
aggregazione, integrazione, socializzazione delle persone e di valorizzazione
delle risorse territoriali;
• essere in grado di progettare e gestire in modo qualificato attività animative,
eventi, attività ludiche, laboratori creativi e iniziative.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
24
• Via San Giovanni Bosco 26/a – Porto Sant’Elpidio (FM)
• Corso Giacomo Matteotti, 38 - Chiaravalle (AN)
• Via Conca Torrette, 71 - Ancona
30) Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente, con formatori dell’ente.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
CESC Project NZ00081
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Metodologia
La metodologia usata è equamente distribuita tra lezioni frontali e dinamiche non
formali (50% ciascuna).
La lezione frontale: rappresenta lo strumento tradizionale di insegnamento e di
trasmissione di contenuti didattici, dove i docenti ed i discenti riproducono funzioni
e ruoli acquisiti e consolidati. Affinché la lezione frontale sia finalizzata alla
promozione di processi di apprendimento e non limitata alla mera illustrazione di
contenuti, l’abbiamo resa più interattiva, integrandola con momenti di confronto e di
discussione tra i partecipanti. Per ogni tematica trattata, quindi, ci sarà un momento
di riflessione dei partecipanti sui contenuti proposti, con conseguenti dibattiti con i
relatori, nei quali sarà dato ampio spazio a domande, chiarimenti e riflessioni.
Le dinamiche non formali: utilizzeremo una metodologia formativa che, stimolando
le dinamiche di gruppo, facilita la percezione e l’utilizzo delle risorse interne ad
esso, costituite dall’esperienza e dal patrimonio culturale di ciascun volontario, sia
come individuo che come parte di una comunità. Queste risorse, integrate da quelle
messe a disposizione dalla struttura formativa, facilitano i processi di
apprendimento, in quanto le conoscenze non sono calate dall’alto, ma partono dai
saperi dei singoli individui e dal gruppo nel suo complesso per diventare patrimonio
comune di tutti i componenti. Se nella lezione frontale la relazione tra
formatore/docente e discente è ancora di tipo “verticale”, con l’utilizzo delle
dinamiche non formali si struttura una relazione “orizzontale/circolare”, di tipo
interattivo, in cui i discenti ed il formatore sviluppano insieme conoscenze e
competenze. Tramite queste tecniche l’apprendimento è organizzato come un
duplice processo in cui le persone, attraverso la partecipazione diretta, lo scambio di
esperienze e l’interazione, imparano le une dalle altre (apprendimento reciproco).
Risorse tecniche impiegate
La formazione si svolgerà sempre in aule abbastanza grandi da permettere l’utilizzo
di attività in movimento, attrezzate con sistemi audiovisivi e lavagna a fogli mobili,
per facilitare la partecipazione, l’esposizione dei contenuti e utilizzare una adeguata
varietà di metodologie didattiche.
Il gruppo dei formatori ha predisposto il materiale didattico e le dispense relativi ai
contenuti dei corsi per i volontari.
Per alcuni temi da trattare potremmo avvalerci di esperti, in ogni caso sarà presente
in aula un formatore accreditato.
25
33) Contenuti della formazione:
Macroaree e moduli formativi
1 “Valori e identità del SCN”
1.1 L’identità del gruppo in formazione e patto formativo
1.2 Dall’obiezione di coscienza al SCN
1.3 Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e Nonviolenta
1.4 La normativa vigente e la Carta di impegno etico
2 “La cittadinanza attiva”
2.1 La formazione civica
2.2 Le forme di cittadinanza
2.3 La protezione civile
2.4 La rappresentanza dei volontari nel servizio civile
3 “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”
3.1 Presentazione dell’ente
3.2 Il lavoro per progetti
3.3 L’organizzazione del servizio civile e le sue figure
3.4 Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale
3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti
34) Durata:
42 ore. Tutte le ore di formazione dichiarate saranno erogate entro il 180° giorno
dall’avvio del progetto.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
• Corso Giacomo Matteotti, 38 - Chiaravalle (AN)
• Via Conca Torrette, 71 - Ancona
36) Modalità di attuazione:
In proprio con formatori dell’ente
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
1.
2.
3.
4.
Bettuzzi Maria Grazia nata a CIMOLAIS (PN) il 08/12/1951
Tricarico Gerardo nato a POTENZA il 24/09/1954;
Gagliardini Rolando nato a JESI il 25/02/1950.
Francesco Paolo Venditti nato a Capracotta (IS), il 27/06/1957.
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
26
Bettuzzi Maria Grazia: Laurea in medicina e chirurgia, specialista in pediatria
specialista malattie apparato cardiovascolare Esperienza pluriennale e competenze
nell’ambito della formazione relativa alle tematiche attinenti alle patologie
cardiovascolari. Moduli 1, 2, 3, 4, 5.
Tricarico Gerardo: Laurea in medicina e chirurgia. Esperienza pluriennale e
competenze nell’ambito della formazione relativa alle tematiche attinenti alla
patologia della fibrosi cistica. Moduli 1, 2, 3, 4
Gagliardini Rolando: Laurea in medicina e chirurgia. Esperienza pluriennale e
competenze nell’ambito della formazione relativa alle seguenti aree di intervento e
attività nell’ambito della formazione relativa alle tematiche attinenti alla patologia
della fibrosi cistica. Moduli 1, 2, 3, 4, 5
Francesco Paolo Venditti: Dal 1997 a oggi Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione presso l’Ente Comunità Capodarco di Roma e dal 2013 a
oggi per le Associazioni CESC Project e Gondwana. Modulo 6
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Nell’implementare gli interventi formativi si farà ricorso a un approccio disciplinare
multi dimensionale, variando le tecniche in base alla natura della tematica trattata. In
linea generale, un posto di rilievo sarà tenuto dalle tecniche di educazione non
formale, essendo obiettivo generale del processo di formazione specifica abilitare i
volontari sul piano del “saper essere” e del “saper fare”, più che su quello del mero
sapere teorico, strumentale ai primi due livelli di apprendimento. In sintesi le
tecniche formative utilizzate per ciascun modulo saranno:
Moduli
Tecniche e metodologie
Modulo 1: La costruzione e la
gestione degli interventi socio
sanitari (15 ore)
-
Modulo 2: Il lavoro di networking
nell’intervento socio sanitario (10
ore)
-
-
-
Modulo 3: La comunicazione sociale
e la promozione territoriale (12 ore)
-
Modulo 4: L’intervento di
animazione comunitaria per la
presentazione di campagne di
prevenzione medica (20 ore)
-
Formazione d’aula mediante
didattica frontale, con uso di slide e
screenshot;
Esercitazioni di gruppo
Formazione d’aula mediante
didattica frontale, con uso di slide e
screenshot;
Esercitazioni di gruppo
Formazione d’aula mediante
didattica frontale, con uso di slide e
lavagna a fogli mobili;
Studi di caso;
Formazione non formale e
informale, con effettuazione di
dinamiche e simulate tratte dalla
metodologia del T-Group.
Formazione d’aula mediante
didattica frontale, con uso di slide e
lavagna a fogli mobili;
Studi di caso;
Formazione non formale e
informale, con effettuazione di
27
dinamiche e simulate tratte dalla
metodologia del T-Group.
-
Modulo 5: Elementi di relazione
d’aiuto (10 ore)
Modulo 6: Formazione e
informazione sui rischi connessi
all’impiego dei volontari in progetti
di servizio civile (8 ore)
Formazione d’aula mediante
didattica frontale, con uso di slide e
lavagna a fogli mobili;
- Studi di caso;
- Formazione non formale e
informale, con effettuazione di
dinamiche e simulate tratte dalla
metodologia del T-Group.
Formazione d’aula mediante didattica
frontale, con uso di slide e lavagna a
fogli mobili;
- Esercitazioni di gruppo;
- Studi di caso
40) Contenuti della formazione:
Azioni del progetto
-
-
Azione 1:
Avvio del
Progetto e
networking
Azione 4:
chiusura del
Progetto
Attività dei Volontari
del Servizio Civile
Nazionale
-
-
Partecipazione agli
incontri
multiequipe di
inizio progetto
Scrittura di report
riguardanti le
attività svolte in
ottica di
monitoraggio
Moduli e
durata
Modulo 1: La
costruzione e
la gestione
degli
interventi
socio sanitari
(15 ore)
Contenuti
-
L’analisi di
contesto;
-
La pianificazione
e il controllo
delle attività;
-
La
documentazione
del progetto;
-
Il lavoro di
gruppo nei
progetti socio –
sanitari
-
La riunione di
equipe
-
La scrittura dei
report
28
-
-
-
-
-
Azione 2.
Networking
del progetto
-
-
-
Azione 3.
Implementaz
ione delle
attività di
sensibilizzazi
one,
informazione
, ricerca e
cura a
beneficio
degli utenti;
-
-
-
-
Collaborazione
raccolta
documentazione;
Aggiornamento
archivi, indirizzari
e
costruzione
mailing list;
Collaborazione
nella costruzione
della
rete
dei
contatti
Attività
di
costruzione
logistica
degli
eventi
e
collaborazione
nella costruzione
ideativa
degli
eventi
Collaborazione
nella
presa
di
contatti con gli enti
pubblici e privati
del territorio
Collaborazione
redazionale nella
stesura
di
comunicati o testi
divulgativi.
Aggiornamento di
contenuti a
carattere
informativo sul
progetto su sito
Collaborazione
nella stesura del
programma di
intervento
Collaborazione
nello svolgimento
di piccole attività,
o grandi eventi;
Attività di front
office e back office
nelle attività di
Modulo 2: Il
lavoro di
networking
nell’intervent
o socio
sanitario (10
ore)
Modulo 3: La
comunicazion
e sociale e la
promozione
territoriale
(12 ore)
-
La logica del
lavoro sociosanitario;
-
La rete degli
stakeholder
locali;
-
Comunicare
risultati e
fabbisogni di un
progetto;
-
Il sistema e il
processo del
welfare locale
(L. 328/2000);
-
Il ruolo del Terzo
Settore;
-
Il ruolo della
Regione Marche,
della Provincia e
degli Ambiti
Comunali nella
gestione del POR
FSE 2007-2013 e
le sue
opportunità
-
Il trattamento
dei dati
-
La mappatura per
la
comunicazione
sociale
-
L’utilizzo degli
strumenti
multimediali
-
Elementi di
marketing
territoriale
29
-
-
Tutte le azioni
-
segretariato sociale
(contatto con
servizi socio –
sanitari)
Ricerca internet di
informazioni,
materiali e
contenuti per lo
svolgimento degli
incontri
Affiancamento di
formatori,
consulenti e
animatori nelle
attività presso il
polo ospedaliero,
scuole e altri
luoghi pubblici
(animazione
territoriale)
Partecipazioni ad
eventi di
sensibilizzazione,
promozione e
prevenzione presso
il polo ospedaliero,
scuole, istituzioni o
luoghi pubblici in
genere
Tutte le attività
Modulo 4:
L’intervento
di animazione
comunitaria
per la
presentazione
di campagne
di prevenzione
medica (20
ore)
Modulo 5:
Elementi di
relazione
d’aiuto (10
ore)
Modulo 6:
Formazione e
informazione
sui rischi
connessi
all’impiego
dei volontari
in progetti di
servizio civile
(8 ore)
-
La mappatura
territoriale
-
Elementi di
animazione di
comunità
-
Presentare le
ricerche
epidemiologiche
in modalità
divulgativa
-
Potere nella
relazione d’aiuto
-
L’accoglienza
ospedaliera
-
La relazione
d’aiuto nel
segretariato
sociale
-
Elementi
strutturali della
relazione d’aiuto
-
Elementi di
tecnica di
colloquio in
ambito socio
sanitario
-
La normativa in
Italia sulla
sicurezza (D.Lgs
81/2008): ruoli,
funzioni, prassi
-
I rischi generici
comuni connessi
a tutte le attività
di progetto
-
I rischi specifici
connessi ai
luoghi di lavoro
in cui è svolta
30
l’attività,
secondo il
Documento di
valutazione dei
rischi
dell’organizzazio
ne
41) Durata:
75 ore.
Il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il
restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
Si sceglie di utilizzare tale opzione poiché mentre garantisce una base congrua in
termini di addestramento a inizio percorso (competenze di base), favorisce allo
stesso tempo anche quegli apprendimenti che vengono acquisiti solo in una
situazione di dialogo ricorsivo tra la teoria e la pratica, attraverso l’esperienza
(competenze trasversali).
Intendiamo per “competenze di base” quel set di strumenti che permette al
volontario di svolgere l’attività. Mentre intendiamo per “competenze trasversali”
quel set di strumenti che, a partire dalla propria esperienza, consentono di mettere in
atto risorse per migliorare la propria performance secondo le richieste specifiche del
contesto di riferimento.
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Sistema di monitoraggio presentato e verificato dall’UNSC in sede di
accreditamento
Roma, 28/07/2014
Il Responsabile legale dell’ente/
Il Responsabile del Servizio civile nazionale
31