PROG_Semplicemente Bambini-signed
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Firmato digitalmente da Michelangelo Chiurchiu' SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN O = non presente C = IT SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: CESC Project 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ00081 Nazionale 1^ CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: SEMPLICEMENTE BAMBINI 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A 08 - Assistenza pazienti affetti da patologie temporaneamente e/o permanentemente invalidanti e/o in fase terminale 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: A) Introduzione Il presente progetto vuole intervenire nell’ambito dell’Assistenza pazienti affetti da patologie temporaneamente e/o permanentemente invalidanti, prevedendo la collaborazione con le sedi di Associazione Marchigiana Bambino Cardipoatico Onlus di Ancona e di Lega Italiana Fibrosi Cistica (LIFC) Marche Onlus di Chiaravalle (AN). B) Il contesto territoriale e l’area di intervento La popolazione residente nelle Marche al Censimento 2011, è risultata composta da 1.541.319 individui. Si tratta della Regione italiana fra quelle a più lunga sopravvivenza. La speranza di vita alla nascita, nel periodo 2004 – 2011, è aumentata in entrambi i generi, anche se l’incremento più consistente riguarda gli uomini. Rapporto BES (benessere equo e sostenibile) Marche, 2013, tratto da scheda 1.1 I dati più recenti riguardanti il fenomeno della mortalità infantile (2004 – 2009), evidenziano per le Marche un andamento irregolare e, anche se il territorio regionale si mantiene comunque su un livello inferiore di quelli della media italiana e del centro Italia, nell’ultimo anno della rilevazione ha mostrato un aumento consistente, toccando il valore di quasi 40 nati morti ogni 10.000 nati vivi, un valore vicino a quello di alcune regioni del sud come Puglia e Basilicata. Rapporto BES (benessere equo e sostenibile) Marche, 2013, tratto da scheda 1.5 Questi due primi dati sintetici offrono la possibilità di una prima considerazione. Se la mortalità infantile (relativa al periodo del primo anno di vita) è correlata al tema di alcune cardiopatie pediatriche, quello dell’aspettativa di vita si intreccia invece più da vicino con la patologia della Fibrosi cistica. Per entrambe le patologie si pone un quesito che riguarda la qualità della vita all’interno della sua durata complessiva. Per entrambe le patologie si pone poi un problema di carattere quantitativo. La loro incidenza epidemiologica non è tale da conquistare grandi evidenze dal punto di vista della comunicazione sociale (anche in una temperie di diminuzione delle risorse per la ricerca a livello nazionale e regionale), pur presentandosi come realtà molto traumatiche per la vita degli individui e della loro rete familiare. Nonostante questo è facile rintracciare in alcuni dati regionali di carattere generale (quelli sui ricoveri pediatrici per esempio) un’incidenza, diretta e indiretta, delle due realtà patologiche. In un decennio i ricoveri pediatrici, sono passati dai 27.693 del 2001 al 19.715 del 2011 con una diminuzione percentuale del 26%. Nonostante questo i dati percentuali relativi ad alcune tipologie di disturbi che necessitano di cure ospedaliere rimangono pressoché invariati1. Nel 2011 nelle Marche i ricoveri nella 1 I dati riportati in tutto il paragrafo hanno come fonte l’Assessorato alle politiche sociali della Regione Marche, Quaderno sulla salute dell’Infanzia e dell’adolescenza, 2012, Ancona. fascia 0 – 14 anni causati da disturbi del sistema cardiocircolatorio hanno inciso per l’1,5 del totale (contro lo 0,9 a livello nazionale); nella fascia 15 – 17 per il 2,8% (dato nazionale al 2,6), quelli causati da disturbo all’apparato respiratorio (per inciso uno delle principali conseguenze della fibrosi cistica) hanno inciso per il 15% nella fascia 0 – 14 e per il 7,5% in quella 15 – 17 (in sostanziale linea col dato nazionale). I ricoveri riguardanti le condizioni morbose di origine perinatale2 nella fascia 0 – 14 hanno riguardato il 6,4% (in sostanziale linea col dato nazionale). Anche se il dato più allarmante soprattutto la fascia 0 – 14 è la non meglio precisata voce “fattori che influenzano lo stato di salute” che incide sulle marche per il 24,4% dei ricoveri pediatrici (col dato nazionale al 7,9%), che richiama alla necessità di migliorare in alcuni casi la diagnosi sostanziale, allorquando ci si trovi in presenza di sintomi, segni e stati morbosi non definiti e in secondo luogo (ma in modo tutto sommato meno preoccupante), la diagnosi formale con l’attribuzione di un codice di riconoscimento a valenza statistica. Per una parte tale voce chiama quindi in causa il tema della ricerca medica e della diagnosi precoce (fondamentale anche per le patologie evidenziate nel presente progetto). Guardando invece in modo più stretto alle due famiglie di patologie (cardiopatie pediatriche e fibrosi cistica) un punto di vista più squisitamente epidemiologico sulla regione, riportiamo col massimo della sintesi quanto segue. Cardiopatie pediatriche nella regione Marche e gli interventi in atto. La natalità nelle Marche si attesta su una percentuale del 9 per mille per cui sulle dimensione della popolazione sopra riportata nascono meno di 15.000 bambini ogni anno dei quali circa 120 sono portatori di cardiopatie congenite. Di questi circa il 25% (25–30 neonati) nascono con cardiopatie severe ed incompatibili con la vita, che necessitano di una correzione d'urgenza entro i primi giorni di vita. Diversamente una quota pari a circa il 30% presenta una cardiopatia lieve che si corregge spontaneamente entro i primi anni di vita. La restante parte, con cardiopatie congenite moderate, può essere trattata non chirurgicamente. [Dati sanitari Regione Marche, 2012] L’U.T.I.P. (Unità di Terapia Intensiva Pediatrica) del Presidio cardiologico Lancisi ad Ancona è l’unico centro specialistico di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica della Regione Marche e inoltre rappresenta l’unico punto di riferimento per le regioni del medio e basso Adriatico nonché i paesi dell’ex Jugoslavia. Il reparto ricovera pazienti pediatrici da 0 a 14 anni: - che abbiano necessità di effettuare esami diagnostici e trattamenti terapeutici medici o chirurgici urgenti per presenza di cardiopatia con complicanze in atto o potenziali; - nel pre/post-operatorio cardiochirurgico; - per esami invasivi interventistici quali angioplastiche e valvuloplastiche percutanee, esami elettrofisiologici ed ablazioni di aritmie, occlusione non chirurgica di DIA, DIV, PDA, fistole artero-venose. Attualmente comprende 18 posti letto, suddivisi come segue: . n. 6 di Intensiva Pediatrica; 2 Con perinatale si intende un periodo compreso tra la 28^ settimana di gestazione e la prima settimana di vita. . n. 4 di Semintensiva neonatale; . n. 2 di Degenza sub intensiva Pediatrica; . n. 6 di Degenza, D.H. e Continuità Assistenziale. Il numero dei ricoveri, negli ultimi due anni, si attesta su una media di 600, di cui circa 200 chirurgici. L'AMBAC – Associazione Marchigiana per il bambino cardiopatico "Il Cuore è Vita" - è nata ad Ancona nel 1993 per dare un supporto morale e materiale ai bambini cardiopatici delle Marche o ricoverati negli Istituti Pubblici Marchigiani. Le attività del progetto si svolgono presso la struttura del Centro di specializzazione cardiologico "G.M.Lancisi" di Ancona e in specifico dell’Unità di Terapia Intensiva Pediatrica, al cui interno è collocata la sede di attuazione (vedi alla voce 16). L’azione centrale dell’AMBAC presso il reparto è finalizzata a creare condizioni per mettere nel miglior agio possibile i bambini utenti, in relazione alle loro caratteristiche e dimensioni psicologiche e nel contesto di patologie invasive e cure connesse. Essa si esplica in una serie di dimensioni: • attività ludica, con giochi, clownerie, colorerie, etc • attività di cura e assistenza, con accompagnamenti nei reparti, supporto per i bisogni quotidiani e contingenti • attività conversazionale, tramite compagnia e condivisione anche con le famiglie • attività narrativa e di lettura , attraverso racconti di favole, letture varie, fumetti • attività di sostegno didattico, laddove ci siano condizioni ed esigenze che lo richiedono, con tutoraggio per continuare in parallelo l’apprendimento scolastico. Nell’ultimo anno hanno fruito delle attività dei volontari dell’Ambac 106 bambini ospedalizzati nell’Utip, per una media settimanale di 12 ore di impegno e attività. L’attività dell’AMBAC non si esaurisce nell’assistenza e cura diretta presso la propria sede di attuazione. Ci sono altri livelli di intervento: o Assistenza alle famiglie L’attività consiste sia in un sostegno psicologico e morale, sia in un sostegno organizzativo e materiale, in specifico per utenti non residenti, attraverso l’alloggio temporaneo presso la casa d’accoglienza “Il Cuoricino”, in via Tagliamento ad Ancona. L’ospitalità nella casa alloggio è gratuita e viene concessa esclusivamente ai familiari dei minori ricoverati all’UTIP; consta di 7 posti letto, con soggiorno e cucina. L’associazione coordina e garantisce la logistica e la cura organizzativa della struttura, l’orientamento ai servizi e al territorio nei confronti delle famiglie e, in casi di particolare necessità, il collegamento tra casa Alloggio “Il Cuoricino” e il Centro Lancisi. Nel 2010 sono state circa 90 le famiglie ospitate e accompagnate con maggior cura orientativa rispetto alla loro permanenza. o Attività di sensibilizzazione Da ultimo continua l’azione di promozione e sensibilizzazione sul territorio, di cui di fatto anche il progetto “Accoglienza Ospedali” è un’appendice attraverso alcuni eventi: nel 2010 sono stati realizzati 2 spettacoli teatrali, in concorso con altre associazioni, e 3 manifestazioni aperte (rassegne sportive, convegni, etc). Nel 2011 ci si pone l’obiettivo di aumentare da 2 a 5 (indicatore per gli obiettivi) gli incontri con le scuole del territorio ed in particolare dell’obbligo, sia per una campagna di informazione e prevenzione per sottoporre i bambini ad esame EcoCardioGramma, con il patrocinio di Comune e Provincia. Fibrosi cistica3 nella regione Marche I malati di Fibrosi Cistica nella Regione Marche sono 147, che diventano 166 considerando persone in cura provenienti da altre Regioni limitrofe nelle strutture marchigiane (altri 19 pazienti). Nella Marche siamo in presenza di un’incidenza di 1 malato ogni 3.495 abitanti. La provincia con maggiore concentrazione è Ancona con 54 persone e il 35,5%. La situazione complessiva è riportata nel seguente grafico: La popolazione interessata presenta le seguenti caratteristiche: Caratteristiche demografiche: - maschi =82 (49%), femmine = 84 (51%) - età mediana = 13.91 anni (range: 0.42-60.44 anni) - età <18 anni = 103 (62%) - età >18 anni = 63 (38%) - età mediana alla diagnosi = 0.59 anni (range: 0.04-45.48) Ma l’impatto maggiore rispetto alla Fibrosi Cistica è dato dal numero molto più consistente dei portatori sani, stimati in 1 ogni 25 abitanti, per cui stimati in totale intorno ai 60.000 individui, che rappresentano da sempre la popolazione regionale su cui dover intervenire per le attività di prevenzione. 3 La fibrosi cistica è una malattia genetica da mutazione del gene CFTR che causa un’alterazione nello scambio di acqua e sale a livello di membrana cellulare. Di conseguenza colpisce gli organi corporei con ghiandole a secrezione mucosa, che risultano intasati e, senza diagnosi precoce e relative cure, vengono compromessi configurando una prospettiva di morte prematura, laddove non si intervenga tempestivamente con il trapianto d’organi. Appare evidente l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. Lega Italiana Fibrosi Cistica - LIFC Marche sviluppa costantemente le seguenti azioni: - Attività di informazione e formazione - Attività di sportello, front office e accoglienza: Si è passati dalle 10 ore (2012) alle 12 ore settimanali di attività 2013, con 170 colloqui a sportello e 78 interventi. Tale risultato, pur soddisfacente, riflette ancora delle inadeguatezze di offerta, considerando che la richiesta complessiva di interventi è stata pari nel 2013 a 300 accessi. - Attività di sensibilizzazione territoriale Giornate seminariali annue (n.4), partecipazione ad eventi annuali (n.10) con stand informativi (per esempio Da rosa nasce cosa), si sono attivati nel 2013 due percorsi con le scuole superiori della Regione in collaborazione con l’Ufficio scolastico: - Campagna di sensibilizzazione donazione organi DonAction (contatti con 1500 classi e 13.700 studenti). A metà 2013 è stato stabilito il contatto, da settembre 2013 fino a tutto il 2014 si vogliono svolgere gli incontri presso le scuole interessate (almeno n. 50 percorsi). - Campagna “A scuola con la FC”, in collaborazione con ANISN4, per fare sensibilizzazione attraverso lo studio della FC come esemplificativa di patologia genetica tipo. Il Progetto prevede percorsi per gli insegnanti, affinché diventino moltiplicatori durante la didattica (almeno 10 percorsi da 25 partecipanti per 5 ore). - Nel corso dell’anno 2013, è stato pubblicato in tiratura di 2000 copie il libro illustrato per le scuole dell’infanzia e primarie:Un bacio salato può diventare dolce? Scritto da una volontaria attualmente in servizio civile. Il libro sarà presentato nell’anno scolastico 2013 – 2014 nelle scuole per l’infanzia e primarie della provincia di Pesaro Urbino (35 incontri) e sarà il pretesto per una sensibilizzazione delle insegnanti sulle buone pratiche per l’integrazione scolastica di bambini con FC. - Attività di comunicazione e promozione Azione di networking territoriale. Nel 2013 il sito è passato da 529 contatti mensili del 2012 a 600. E’ stata aperta la pagina Facebook della Onlus, cha conta 99 seguaci. Sono stati realizzati una guida orientativa nel 2011 e 1 volume scientifico nel 2012. - Attività di cura e assistenza Dalla sua nascita l’Associazione sostiene pazienti seguiti a oggi presso il Centro Regionale di ricerca sulla Fibrosi Cistica dell’Ospedale Salesi di Ancona (che insiste sul medesimo polo ospedaliero dove opera associazione Ambac), sono 175 con età media 18 anni. L’incremento assoluto di pazienti (dai 132 del 2010) vede anche un incremento percentuale della popolazione adulta (40%) attualmente considerata fuori screening. La Lifc Marche rimane sostegno per persone in terapia; attualmente sono sostenute a vario titolo presso il Presidio sanitario 20 situazioni su 175 casi in cura. La collaborazione proseguirà per arrivare al prelievo della flora batterica polmonare degli assistiti in modalità domiciliare, ai fini di dignosi e di ricerca. C) Offerta del territorio La peculiarità del servizio offerto rende Ambac l’unica Associazione sul territorio ad offrire assistenza, animazione e sostegno ai bambini cardiopatici e alle loro famiglie, mentre LIFC Marche (con Delibera Regionale 2009), risulta come unico 4 Associazione nazionale insegnanti di scienze naturali. ente attivatore per la prevenzione e cura della Fibrosi Cistica. D) Il problema evidenziato nel contesto la bassa incidenza di pazienti relativamente alle patologia di cui abbiamo fin qui parlato non rende facile il reperimento di risorse per intervenire in maniera adeguata ed efficace, ma soprattutto determina una situazione di scarsa conoscenza da parte dell’opinione pubblica delle problematiche. Senza la giusta attenzione su realtà così serie, le battaglie, le sofferenze e la fatica restano tutte a carico dei pazienti, della rete familiare e in parte degli addetti ai lavori. Sembra fondamentale dare continuità da fronte civico, a quella parte di attività che allevi, con poche, piccole e organizzate azioni, una parte di carico ai diretti interessati, accendendo uno “spot” su casi individuali che però contribuiscono ad incidere sul benessere e sulla capacità di mutualità di tutta una comunità. Per tenere desta un’attenzione e un’efficacia adeguate, risulta importante anche moltiplicare la collaborazione tra chi già opera su specifici parte del settore assistenza, per rafforzare la rete, come nel caso dell’azione di collaborazione tra le realtà inserite nel progetto. E) Destinatari e beneficiari Destinatari: • Almeno 100 bambini ospedalizzati presso l’unità pediatrica cardiologica; • Le 166 persone con Fibrosi Cistica seguite dalle strutture regionali; • Le famiglie dei pazienti cardiologici provenienti da fuori; • La popolazione marchigiana dei portatori sani di fibrosi cistica. Beneficiari: • Le strutture sanitarie che promuovono lo screening per la prevenzione delle patologie; • L’unità pediatrica cardiologica che aumenta le proprie capacità di presa in carico globale del paziente (non solo medica); • Il Centro di Ricerca per la fibrosi Cistica che beneficia di attività di contatto e pubbliche relazioni territoriali. F) Conclusioni Sembra fondamentale dare continuità da fronte civico, a quella parte di attività che allevi, con poche, piccole e organizzate azioni, una parte di carico ai diretti interessati, accendendo uno “spot” su casi individuali che però contribuiscono ad incidere sul benessere e sulla capacità di mutualità di tutta una comunità. Per tenere desta un’attenzione e un’efficacia adeguate, risulta importante anche moltiplicare la collaborazione tra chi già opera su specifici parte del settore assistenza, per rafforzare la rete, come nel caso dell’azione di collaborazione tra le realtà inserite nel progetto. 7) Obiettivi del progetto: L’obiettivo specifico del progetto consiste nel: Potenziare l'azione di prevenzione, sensibilizzazione e care rispetto alle cardiopatie infantili e alla fibrosi cistica Attraverso i seguenti indicatori, perseguiti mediante lo svolgimento delle attività elencate al punto 8 - - - Incremento di almeno il 100% il numero di contatti dello Sportello informativo LIFC di Chiaravalle da 170 a 340, aumentare i contatti mensili del sito da 600 a circa 1500, della pagina social Facebook da 99 a 450. Promozione di più iniziative territoriali da 4 a 7 grandi eventi annuali di prevenzione e informazione. Aumento del 20% le azioni di sostegno, orientamento e presa in carico di utenti (da 78 a 95) e famiglie; aumentare del 20% il numero dei pazienti accompagnati e sostenuti presso Centro di Riferimento regionale per la Fibrosi Cistica aumentare le ore settimanali di presenza nel reparto da parte degli operatori delle attività con i bambini nel reparto pediatrico cardiologico da 12 a 24 aumentare il numero medio di accompagnamenti mensili alle famiglie di bambini cardiopatici: da7 a 12 realizazzione di due strumenti informativi sulla cardiopatia infantile: 1 sito e 1 guida cartacea aumento delle ore di impegno per le attività di informazione e orientamento: da 1 a 5 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Il piano di azioni di seguito descritto è finalizzato al conseguimento dell’obiettivo sopra individuato, e consiste nell’implementazione di una serie di attività ad esso strettamente correlate, mirate al potenziamento dell’offerta di servizi presso le sedi di progetto. Il flusso delle attività del progetto si articolerà secondo la seguente scomposizione gerarchica del lavoro (analisi WBS – Work Breakdown Structure): 1. Azione 1: Avvio progetto 1.1. Costituzione di un equipe multidisciplinare di coordinamento del progetto: si costituirà sotto il coordinamento di un project manager unico tra i due servizi coinvolti uno staff di gestione del progetto; 1.2. Analisi dettagliata della tempistica del progetto e delle sue sottospecifiche (sottoattività, risultati attesi, prodotti); 1.3. Team Building del gruppo: incontri di kickoff e costituzione formale dello staff, condivisione dell’organigramma di progetto e assegnazione dei ruoli; 1.4. Presentazione allo staff del Piano di progetto dettagliato; 1.5. Costruzione degli strumenti logistici per la gestione e il networking: mappatura stakeholder, banche dati, registri, verbali riunioni, manuali operativi, ecc.; 1.6. Costruzione strumenti di gestione dell’utenza: schede utente, formulari di progettazione individualizzata, raccolta cartelle cliniche, ecc. 2. Azione 2: Networking del progetto 2.1. Definizione degli stakeholder da coinvolgere nel progetto: si procederà a una mappatura completa di tutti i soggetti pubblici e privati, persone fisiche e persone giuridiche in grado di dare un apporto significativo alle attività di progetto: aziende sponsor, associazioni sportive, gruppi parrocchiali, associazioni culturali, volontariato organizzato e volontariato informale, uffici servizi sociali municipali e Asl, ecc.; 2.2. Pianificazione della comunicazione: si predisporranno strategie, misure e materiali necessari al contatto e coinvolgimento degli stakeholder sopra individuati; 2.2.1. Definizione del cliente per differenti target comunicativi; 2.2.2. Costruzione dei prodotti per la comunicazione (eventi, testi, brochure, volantini, poster, inserzioni web, editoriali radio ecc.) 2.2.3. Presa di contatto coi media e stipula accordi (radio locali, testate locali, siti istituzionali) 2.2.4. Progettazione di un evento-festa di coinvolgimento degli stakeholder: si pianificherà un evento finale che concluda la campagna di comunicazione, sensibilizzi la popolazione target sugli obiettivi del progetto e dia l’avvio alle attività specifiche del progetto con l’apporto originale dei nuovi co-promotori così individuati; 2.3. Implementazione della comunicazione: si darà seguito alle strategie e alle misure sopra individuate: 2.3.1. Diffusione dei materiali della comunicazione per differenti target comunicativi; 2.3.2. Sensibilizzazione “porta a porta” degli stakeholder strategici (grandi sponsor, fondazioni, associazioni ed enti di particolare rilievo ecc.); 2.4. Realizzazione evento finale a conclusione della campagna di comunicazione; 2.5. Raccolta e analisi dei risultati della campagna: si analizzeranno i risultati conseguiti, quanto ad adesioni di enti e persone fisiche; 3. Implementazione delle attività esterne e interne di sensibilizzazione, informazione e cura (sia assistenza che del “prendersi cura”: care) a beneficio degli utenti; 3.1. Progettazione delle attività di sensibilizzazione, informazione, ricerca e care a beneficio degli utenti; 3.1.1. Pianificazione iniziale, sulla base delle risultanze del piano di coinvolgimento degli stakeholder, delle nuove attività di sensibilizzazione ai servizi a beneficio degli utenti, quali: campagne di prevenzione, comunicazione e promozione; 3.1.2. Analisi e aggiornamento della progettazione delle attività di care (attività di cura e assistenza, attività relazionali e segretariato sociale) 3.1.3. Allocazione delle nuove attività tra le misure di ciascun progetto educativo individualizzato o di gruppo o di diffusione territoriale; 3.1.4. Individuazione dei tempi di fruizione di ciascuna attività; 3.2. Realizzazione delle attività 3.2.1. Realizzazione delle attività relazionali e di accoglienza (accoglienza famiglie, attività animative, attività conversazionali, attività di abbellimento degli spazi) 3.2.2. Realizzazione delle attività di care e segretariato sociale; 3.2.3. Realizzazione delle attività di informazione, sensibilizzazione e ricerca; 3.2.4. Monitoraggio delle attività e adeguamento eventuale del piano; 4. Azione 4: Chiusura del progetto 4.1. Analisi quantitativa dei risultati conseguiti; 4.2. Analisi qualitativa dei risultati conseguiti; 4.3. Definizione situazione di arrivo e nuova analisi del contesto alla luce dei risultati conseguiti; 4.4. Definizione delle misure di follow up da intraprendere e nuova progettazione. ID MESI ATTIVITÀ 1 1 [+] Progetto Semplicemente bambini 2 7 [+] Azione 1. Avvio progetto [-] Costituzione di un equipe multidisciplinare di coordinamento del progetto [-] Analisi dettagliata della tempistica del progetto e delle sue sottospecifiche [-] Team Building del gruppo: incontri di kickoff e costituzione formale dello staff [-] Presentazione allo staff del Piano di progetto dettagliato [-] Costruzione degli strumenti logistici per la gestione e il networking 8 [-] Costruzione strumenti di gestione dell’utenza X 3 4 5 6 9 10 11 12 13 14 15 16 [+] Azione 2. Networking del progetto [-] Definizione degli stakeholder da coinvolgere nel progetto [+] Pianificazione della comunicazione (strategie misure e materiali) [-] Definizione del cliente per differenti target comunicativi [-] Costruzione dei prodotti per la comunicazione [-] Presa di contatto coi media e stipula accordi (radio locali, testate locali, siti istituzionali) [-] Progettazione di un evento-festa di coinvolgimento degli stakeholder 19 [+] Implementazione della comunicazione [-] Diffusione dei materiali della comunicazione per differenti target comunicativi [-] Sensibilizzazione “porta a porta” degli stakeholder strategici [-] Realizzazione evento finale a conclusione della campagna di comunicazione 20 [-] Raccolta e analisi dei risultati della campagna 17 18 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 X X X X X X X X X X X X X X X 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Riguardo alle risorse umane necessarie per lo sviluppo delle attività sopra indicate è utile far riferimento allo schema sotto indicato: Azioni Azione 1: Avvio progetto - Costituzione di un equipe multidisciplinare di coordinamento del progetto; - Analisi dettagliata della tempistica del progetto e delle sue sottospecifiche Quantità e funzione risorse umane coinvolte - N. 1 Coordinatore, 40 ore; - N. 1 assistente Titoli, qualifiche ed esperienza attinenti - Coordinatore: medico pediatra, dirigente di azienda sanitaria locale; - Assistente sociale: diploma di laurea in (sottoattività, risultati attesi, prodotti); Team Building del gruppo: incontri di kickoff e costituzione formale dello staff; - Presentazione allo staff del Piano di progetto dettagliato; - Costruzione degli strumenti logistici per la gestione e il networking; - Costruzione strumenti di gestione dell’utenza. Azione 2: Networking del progetto - Definizione degli stakeholder da coinvolgere nel progetto; - Pianificazione della comunicazione; - Definizione del cliente per differenti target comunicativi; - Costruzione dei prodotti per la comunicazione (eventi, testi, brochure, volantini, poster, inserzioni web, editoriali radio ecc.); - Presa di contatto coi media e stipula accordi (radio locali, testate locali, siti istituzionali); - Progettazione di un evento-festa di coinvolgimento degli stakeholder; - Implementazione della comunicazione; - Diffusione dei materiali della comunicazione per differenti target comunicativi; - Sensibilizzazione “porta a porta” degli stakeholder strategici; - Realizzazione evento finale a conclusione della campagna di comunicazione; - Raccolta e analisi dei risultati della campagna. sociale, 40 ore - Azione 3: Implementazione delle attività esterne e interne di sensibilizzazione, informazione e cura (sia assistenza che del “prendersi cura”: care) a beneficio degli utenti; - Progettazione delle attività di sensibilizzazione, informazione, ricerca e care a beneficio degli utenti; - Pianificazione iniziale, sulla base delle risultanze del piano di coinvolgimento degli stakeholder, delle nuove attività di sensibilizzazione ai servizi a beneficio degli utenti; - Analisi e aggiornamento della progettazione delle attività di care; - Allocazione delle nuove attività tra le misure di ciascun progetto educativo individualizzato o di gruppo o di diffusione territoriale; - Individuazione dei tempi di fruizione di ciascuna attività; - Realizzazione delle attività - Realizzazione delle attività relazionali e di accoglienza Realizzazione delle attività di care e segretariato sociale; - Realizzazione delle attività di informazione, sensibilizzazione e ricerca; - Monitoraggio delle attività e adeguamento eventuale del piano. Azione 4: Chiusura del progetto - Analisi quantitativa dei risultati conseguiti; - Analisi qualitativa dei risultati conseguiti; - Definizione situazione di arrivo e nuova - - - - - - - - - - - - - servizio sociale; coordinatrice area socio sanitaria. N. 1 Coordinatore, 40 ore N. 1 addetta segreteria, 80 ore; N. 1 assistente sociale, 80 ore; N. 1 operatore esperto in comunicazion ee realizzazione eventi, 60 ore; N. 1 operatore informatico, 40 ore - Coordinatore: v. sopra - Addetta segreteria: diploma magistrale, con compiti di addetta alla comunicazione istituzionale; - Assistente sociale: v. sopra - Esperto in comunicazione e realizzazione eventi: diploma in Economia e Commercio, consulente su comunicazione e gestione eventi; - Operatore Informatico: Laurea in scienze informatiche, web designer N. 1 Coordinatore, 120 ore N. 1 Addetto segretariato sociale, 200 ore N. 1 assistente sociale, 200 ore; N. 2 Animatori per le attività esterne, 300 ore N. 1 operatore informatico, 50 ore N. 2 Animatori socio – sanitari, 300 ore - Coordinatore: v. sopra - Addetto segretariato sociale: laurea Servizio sociale e titoli di Operatore Socio Sanitario - Assistente sociale: v. sopra - Animatori attività esterne: formatori e consulenti di comunicazione sociale - Operatore Informatico: Laurea in scienze informatiche, web designer - Animatori Socio Sanitari: Educatori ed Operatori Socio Sanitari (OSS) N. 1 Coordinatore, 120 ore N. 1 Addetto - Coordinatore: v. sopra - Addetto segretariato sociale: v. sopra - Assistente sociale: v. - analisi del contesto alla luce dei risultati conseguiti; Definizione delle misure di follow up da intraprendere e nuova progettazione. - segretariato sociale, 120 ore N. 1 assistente sociale, 120 ore. TOTALE RISORSE IMPIEGATE (STAFF DI PROGETTO) sopra 11 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto. Si riportano, a titolo comunque esemplificativo, le attività e le azioni previste per i volontari nell’ambito del progetto. Occorre comunque – in tutti i casi – tener presente che il supporto del volontario all’operatività dei servizi non sarà mai considerato sostitutivo di compiti e mansioni attinenti al personale deputato. Azioni Azione 1: Avvio progetto - Costituzione di un equipe multidisciplinare di coordinamento del progetto; - Analisi dettagliata della tempistica del progetto e delle sue sottospecifiche (sottoattività, risultati attesi, prodotti); - Team Building del gruppo: incontri di kickoff e costituzione formale dello staff; - Presentazione allo staff del Piano di progetto dettagliato; - Costruzione degli strumenti logistici per la gestione e il networking; - Costruzione strumenti di gestione dell’utenza. Azione 2: Networking del progetto - Definizione degli stakeholder da coinvolgere nel progetto; - Pianificazione della comunicazione; - Definizione del cliente per differenti target comunicativi; - Costruzione dei prodotti per la comunicazione (eventi, testi, brochure, volantini, poster, inserzioni web, editoriali radio ecc.); - Presa di contatto coi media e stipula accordi (radio locali, testate locali, siti istituzionali); - Progettazione di un evento-festa di coinvolgimento degli stakeholder; - Implementazione della comunicazione; - Diffusione dei materiali della comunicazione per differenti target comunicativi; - Sensibilizzazione “porta a porta” degli stakeholder strategici; - Realizzazione evento finale a conclusione della campagna di comunicazione; - Raccolta e analisi dei risultati della campagna. Ruolo e attività dei volontari - Partecipazione agli incontri multiequipe di inizio progetto - - - - Collaborazione raccolta documentazione; Aggiornamento archivi, indirizzari e costruzione mailing list; Collaborazione nella costruzione della rete dei contatti Attività di costruzione logistica degli eventi e collaborazione nella costruzione ideativa degli eventi Collaborazione nella presa di contatti con gli enti pubblici e privati del territorio Collaborazione redazionale nella stesura di comunicati o testi divulgativi. Azione 3: Implementazione delle attività esterne e interne di sensibilizzazione, informazione e cura (sia assistenza che del “prendersi cura”: care) a beneficio degli utenti; - Progettazione delle attività di sensibilizzazione, informazione, ricerca e care a beneficio degli utenti; - Pianificazione iniziale, sulla base delle risultanze del piano di coinvolgimento degli stakeholder, delle nuove attività di sensibilizzazione ai servizi a beneficio degli utenti; - Analisi e aggiornamento della progettazione delle attività di care; - Allocazione delle nuove attività tra le misure di ciascun progetto educativo individualizzato o di gruppo o di diffusione territoriale; - Individuazione dei tempi di fruizione di ciascuna attività; - Realizzazione delle attività - Realizzazione delle attività relazionali e di accoglienza Realizzazione delle attività di care e segretariato sociale; - Realizzazione delle attività di informazione, sensibilizzazione e ricerca; - Monitoraggio delle attività e adeguamento eventuale del piano. Azione 4: Chiusura del progetto - Analisi quantitativa dei risultati conseguiti; - Analisi qualitativa dei risultati conseguiti; - Definizione situazione di arrivo e nuova analisi del contesto alla luce dei risultati conseguiti; - Definizione delle misure di follow up da intraprendere e nuova progettazione. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: - - - - - - - Aggiornamento di contenuti a carattere informativo sul progetto su sito Collaborazione nella stesura del programma di intervento Collaborazione nello svolgimento di piccole attività, o grandi eventi; Attività di front office e back office nelle attività di segretariato sociale (contatto con servizi socio – sanitari) Ricerca internet di informazioni, materiali e contenuti per lo svolgimento degli incontri Affiancamento di formatori, consulenti e animatori nelle attività presso il polo ospedaliero, scuole e altri luoghi pubblici (animazione territoriale) Partecipazioni ad eventi di sensibilizzazione, promozione e prevenzione presso il polo ospedaliero, scuole, istituzioni o luoghi pubblici in genere Scrittura di report riguardanti le attività svolte in ottica di monitoraggio 4 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 4 12) Numero posti con solo vitto: 0 1400 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: minimo ore settimanali: 12 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Rispetto della normativa sulla privacy (D.Lgs. 196/2003) per fatti o notizie di cui si è venuti a conoscenza durante l’espletamento del progetto; rispetto delle norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro L’invio in missione o trasferta anche fuori provincia per attività inerenti alla realizzazione del progetto, entro il limite dei trenta giorni annuali, come da normativa vigente; La partecipazione agli incontri di formazione generale e specifica anche fuori dal Comune e dalla Provincia ove si svolge il progetto; La flessibilità nell’orario, in relazione ad iniziative specifiche o in casi di urgenza e necessità; L’impiego nei giorni festivi, per attività particolari e/o dietro motivate esigenze del progetto, con possibilità di recupero durante la settimana 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. 1 Sede di attuazione del progetto ASSOCIAZION E MARCHIGIAN A BAMBINO CARDIOPATIC O Comune Indirizzo Cod. N. vol. per ident. sede sede 2 ANCONA Lega Italiana Chiarava 2 Fibrosi Cistica lle (AN) Marche 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 VIA CONCA TORRETTE 71 Corso Giacomo Matteotti, 38 118861 110009 2 Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita C.F. CAMPAG NA ANTONIN CMPNNN51 O 15.01.1951 A15L331M MSSVC55 Massetti 30.06.195 H30H769 Vincenzo 5 V Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e Data di nome nascita C.F. 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DEL SERVIZIO CIVILE E DEL PROGETTO SPECIFICO Predisposizione materiali informativi cartacei e on line Pubblicazione del progetto sui siti web dell’associazioni LIFC Marche Onlus e Ambac, e portale Cesc Project http://www.cescproject.org; - Predisposizione di materiale informativo sul Servizio civile nazionale come manifesti e volantini; Totale: 2 ore • - Attività di promozione a livello provinciale: Informazione offerta ai centri Informagiovani dei del Comune e della Provincia di Ancona; - Campagne di mailing secondo le liste delle segreterie universitarie; Totale ore: 8 ore • - Attività di promozione locale: Realizzazione di incontri e affissione di manifesti presso coordinamenti studenti, università, associazioni e luoghi di aggregazione giovanile del Comune interessato; - Campagne presso scuole secondarie di 2° grado dei comuni e delle provincie interessate; Totale ore: 15 • - Totale per le attività di promozione e sensibilizzazione: 25 ore 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Si rinvia al sistema di selezione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI CESC Project NZ00081 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’UNSC in sede di accreditamento 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI CESC Project NZ00081 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: 18 Rispetto della normativa sulla privacy (D.Lgs. 196/2003) per fatti o notizie di cui si è venuti a conoscenza durante l’espletamento del progetto; rispetto delle norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro L’invio in missione o trasferta anche fuori provincia per attività inerenti alla realizzazione del progetto, entro il limite dei trenta giorni annuali, come da normativa vigente; La partecipazione agli incontri di formazione generale e specifica anche fuori dal Comune e dalla Provincia ove si svolge il progetto; La flessibilità nell’orario, in relazione ad iniziative specifiche o in casi di urgenza e necessità; L’impiego nei giorni festivi, per attività particolari (eventi sulla prevenzione) e/o dietro motivate esigenze del progetto, con recuperi a credito del volontario durante la settimana. 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Azioni Tipologia Azione 1: Avvio progetto - Costituzione di un equipe multidisciplinare; - Analisi dettagliata della tempistica del progetto; - Team Building del gruppo; - Presentazione allo staff del Piano di progetto dettagliato; - Costruzione degli strumenti logistici per la gestione e il networking; - Costruzione strumenti di gestione dell’utenza. - N. 1 Coordinatore, 40 ore 1.562,50 - N. 1 Assistente sociale, 40 ore 1.250,00 - Grafica e stampe 1.000,00 - Spedizioni 400,00 - Diffusione messaggi 200,00 - Cancelleria 400,00 Totale azione 1 Azione 2: Networking del progetto - Definizione degli stakeholder da coinvolgere nel progetto; - Pianificazione della comunicazione; - Definizione del cliente per differenti target comunicativi; - Costruzione dei prodotti per la comunicazione (eventi, testi, brochure, volantini, poster, inserzioni web, editoriali radio ecc.); - Presa di contatto coi media e stipula accordi (radio locali, testate locali, siti istituzionali); - Progettazione di un evento-festa di coinvolgimento degli stakeholder; - Implementazione della comunicazione; - Diffusione dei materiali della comunicazione per differenti target comunicativi; - Sensibilizzazione “porta a porta” degli stakeholder strategici; - Realizzazione evento finale a conclusione della campagna di comunicazione; - Raccolta e analisi dei risultati della campagna. Costo 4.812,00 - N. 1 Coordinatore, 40 ore 1.562,00 - N. 1 Addetta segreteria, 80 ore 1.680,00 - N. 1 Assistente sociale, 80 ore 1.875,00 - N. 1 Operatore comunicazione, 60 ore 1.550,00 - N. 1 Operatore informatico, 40 ore 1.320,00 - Montaggio video 2.000,00 - Grafica e stampe 1.200,00 19 Totale azione 2 Azione 3: Implementazione delle attività esterne e interne di sensibilizzazione, informazione e cura (sia assistenza che del “prendersi cura”: care) a beneficio degli utenti; - Progettazione delle attività di sensibilizzazione, informazione, ricerca e care a beneficio degli utenti; - Pianificazione iniziale, sulla base delle risultanze del piano di coinvolgimento degli stakeholder; - Analisi e aggiornamento della progettazione delle attività di care; - Allocazione delle nuove attività tra le misure di ciascun progetto educativo individualizzato o di gruppo o di diffusione territoriale; - Individuazione dei tempi di fruizione di ciascuna attività; - Realizzazione delle attività - Realizzazione delle attività relazionali e di accoglienza Realizzazione delle attività di care e segretariato sociale; - Realizzazione delle attività di informazione, sensibilizzazione e ricerca; Monitoraggio delle attività e adeguamento eventuale del piano. 11.187,00 - N. 1 Coordinatore, 120 ore - N. 1 Addetta segretariato sociale, 200 ore 2.680,00 - N. 1 Assistente sociale, 200 ore 3.520,00 - N. 3 animatori attività, 300 ore 3.000,00 - N. 1 Operatore informatico, 50 ore 1.400,00 - N. 3 Animatori socio sanitari 3.000,00 Totale azione 3 Azione 4: Chiusura del progetto - Analisi quantitativa dei risultati conseguiti; - Analisi qualitativa dei risultati conseguiti; - Definizione situazione di arrivo e nuova analisi del contesto alla luce dei risultati conseguiti; - Definizione delle misure di follow up da intraprendere e nuova progettazione. 16.600,00 - N. 1 Coordinatore, 20 ore 500,00 - N. 1 addetto segreteria, 20 ore 325,00 - N. 1 Assistente sociale, 20 ore 450,00 - Pubblicazione finale 400,00 Totale azione 4 Formazione specifica 1.675,00 - N. 1 aula formativa, 75 ore - Docenti - Materiale didattico TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA Attrezzature 3.000,00 750,00 1.875,00 400,00 3.025,00 - N. 2 pc desktop 200,00 - N. 1 pc notebook 120,00 - Software 250,00 - N. 1 stampante di rete 60,00 - N. 2 telefoni cellulari 80,00 20 - N. 1 macchina fotocopiatrice 200,00 - N. 1 videoproiettore 160,00 TOTALE ATTREZZATURE Promozione del Servizio Civile 1.070,00 Stampe e grafica - Inserzioni radio e a mezzo stampa 1.800,00 2.000,00 - Affissioni e distribuzione materiali TOTALE PROMOZIONE DEL SERVIZIO CIVILE TOTALE RISORSE AGGIUNTIVE AL PROGETTO 900,00 4.700,00 € 38.275,00 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): ENTI PROFIT TERI – Teri s.r.l. Mette a disposizione: (Ente Profit) • Disponibilità di professionisti che offrano consulenza per attività finalizzate al raggiungimento della massima autonomia possibile; • Disponibilità di ausili (carrozzine, sollevatori) finalizzati a facilitare l’autonomia personale. La SKIANET S.A.S. – P.IVA/Cod.Fisc. 01734270448 (Ente Profit), per le sue peculiarità e finalità, concorre al raggiungimento degli obiettivi del progetto mettendo a disposizione gratuitamente : • Ospitalità sui propri server i siti destinati alla promozione delle attività dei progetti di servizio civile; • Personale professionalizzato per sviluppo del software per Internet, della realizzazioni di software multimediale, della fornitura, progettazione e realizzazione di WAN e LAN; • Progettazione realizzazione, implementazione e gestione reti locali (LAN), reti geografiche (WAN), utilizzando i protocolli più diffusi e la gestione dei siti dei progetti di servizio civile. GRAFICA STEF snc, per le sue peculiarità e finalità, concorre al raggiungimento degli obiettivi dei progetti mettendo a disposizione gratuitamente : 3.000 copie di depliant illustrativi destinati alla promozione delle attività dei progetti di servizio civile; 100 copie di poster destinati alla promozione dei progetti di servizio civile Personale professionalizzato per progettazione grafica di depliant e poster. L’Istituto di ORTOFONOLOGIA s.r.l. per le sue peculiarità e finalità, concorre al raggiungimento degli obiettivi del progetto mettendo a disposizione risorse materiali, umane: • Disponibilità di professionisti (psicologi, educatori) che offrano consulenza per attività di supervisione delle équipe e per interventi diretti sui minori finalizzati a favorire la massima integrazione sociale possibile; 21 • Riviste e libri specializzati per l’aggiornamento del personale impegnato nell’Ente. ENTI NON PROFIT FOAI – FEDERAZIONE ORGANISMI PER L’ASSISTENZA ALLE PERSONE DISABILI (Ente non- Profit) mette a disposizione: • Disponibilità di professionisti che offrano consulenza per attività finalizzate al raggiungimento della massima autonomia possibile; • Disponibilità di ausili (carrozzine, sollevatori) finalizzati a facilitare l’autonomia personale. CO.IN. Cooperative Integrate ONLUS tramite il servizio di Portale Sociale.it fornirà: • rassegna-stampa periodica di ambito sociale; • supporto tecnico specifico nello sviluppo e formazione di banche dati informatizzate per la realizzazione delle attività di consultazione di manuali, testi, riviste, guide turistiche in materia di disabilità e di imprenditoria sociale. L’Associazione Istituto di Ortofonologia per le sue peculiarità e finalità, concorre al raggiungimento degli obiettivi del progetto mettendo a disposizione risorse materiali, umane: • Disponibilità di professionisti (psicologi, educatori) che offrano consulenza per attività di supervisione delle équipe e per interventi diretti sui minori finalizzati a favorire la massima integrazione sociale possibile; • Riviste e libri specializzati per l’aggiornamento del personale impegnato nell’Ente. • UNIVERSITÀ L’Università degli Studi di Camerino contribuisce a sostenere il progetto fornendo: Accesso ai programmi universitari con modalità specifiche per studenti disabili collaborazione reciproca in attività di ricerca, sviluppo ed innovazione nell’ambito della formazione e della cittadinanza attiva che coinvolgono in particolare ambiti d’innovazione a forte impatto territoriale; organizzazione di conferenze, dibattiti e seminari inerenti le attività di ricerca dell’Università per le Aree di intervento del Servizio Civile Nazionale (SCN) nelle Marche; stage e tirocini formativi presso gli enti associati a CESC PROJECT sia in Italia che all’estero. 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Progetto Cittadini competenti – RISORSE TECNICHE E STRUMENTALI PREVISTE Descrizione attività Risorse Azione 1: Avvio del progetto Spazi e strutture logistiche: coincidenti con sedi di Azione 2: Networking progetto Azione 3: Chiusura del progetto Hardware e macchine da ufficio: 22 - Azione 3: Implementazione delle attività esterne e interne di sensibilizzazione, informazione e cura Formazione specifica dei volontari N. 3 personal computer Desktop Tower Mod. CDC PREMIUM H5CD; - N. 2 pc notebook - N. 3 stampanti Software: - N. 3 Sistemi operativi Win 7; - N. 3 licenze MS Office 2003 pro e office 2007 - N. 3 licenza MS Office Project Servizi di connettività: - Connettività a banda larga e telefonia Hosting web: - Hosting web Aruba + Database MySql e servizio backup Materiali comunicativi: - Poster 50cm.x70cm - Poster 1mtx50cm - Depliant bicromatici - Brochure bicromatiche - Volantini bicromatici Telefoni mobili: 9 Cellulari Spazi e strutture logistiche: v. sopra Hardware: v. sopra Software: v. sopra + software Pinnacle Studio 10 x montaggio video Servizi di connettività: v. sopra 9 Aule didattica di 25 mq attrezzata con i seguenti presidi: - N. 1 lavagna a fogli mobili; - N. 1 video proiettore mod. Acer PIKO K 10; - Hardware e software: vedi sopra CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: NO 27) Eventuali tirocini riconosciuti : NO 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Ente Terzo Associazione “Capodarco Formazione Roma” Onlus, Cod.Fisc. 10158601004, riconosce come titoli per l’inserimento lavorativo negli Enti del privato sociale, le competenze e le professionalità nelle aree SOCIO-EDUCATIVE E CULTURALI acquisite dai volontari nell’esperienza del servizio civile, svolto presso il CESC PROJECT, e certifica le competenze acquisite in ambito socio-educativo e culturale in seguito alla partecipazione al progetto di servizio civile rilasciando ai volontari, al temine del servizio, un attestato valido ai fini del curriculum vitae. In particolare le competenze riconosciute e certificate sono: 23 esperienza nella relazione di auto-aiuto; esperienza di collaborazione nell’équipe di operatori per il servizio di assistenza a pazienti affetti da patologie temporaneamente e/o permanentemente invalidanti e/o in fase terminale; conoscenza dei servizi territoriali e loro funzionamento. • • Ente attuatore Il Cesc Project, nella veste di promotore del progetto, certifica e riconosce le competenze e le professionalità acquisite con lo stesso: Competenze pedagogiche : • gestire l'esperienza acquisita, • incrementare le conoscenze • favorire il cambiamento in un processo circolare. Competenze psicologiche : • capacità di comprendere le componenti psicologiche nel soggetto in ogni fase della sua evoluzione; • La capacità di individuare la presenza di dinamiche relazionali nei contesti della famiglia, gruppo, comunità Competenze relazionali: • Saper lavorare in équipe. • Sapersi avvicinare e rapportarsi con l’utente e con la famiglia, comunicando in modo partecipativo in tutte la attività quotidiane di assistenza; • Saper rispondere esaurientemente, coinvolgendo e stimolando al dialogo. • Saper interagire, in collaborazione con il personale sociale e sanitario, con l’utente in difficoltà • Saper coinvolgere le reti informali, sa rapportarsi con le strutture sociali, ricreative, culturali dei territori. • Saper sollecitare e organizzare momenti di socializzazione, fornendo sostegno alla partecipazione a iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambito residenziale. • Partecipare all’accoglimento dell’utente per assicurare una puntuale informazione sul Servizio e sulle risorse. • Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità. Competenze per operare interventi di tipo riabilitativo: • manuale-operativo, • intellettuale, • psicologico-relazionale; • espressivo-creativa. Competenze di carattere socio-culturale • conoscenza di tecniche di conduzione dei gruppi e delle dinamiche psico-sociali; • conoscenza di tecniche professionali di animazione volte a favorire processi di aggregazione, integrazione, socializzazione delle persone e di valorizzazione delle risorse territoriali; • essere in grado di progettare e gestire in modo qualificato attività animative, eventi, attività ludiche, laboratori creativi e iniziative. Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: 24 • Via San Giovanni Bosco 26/a – Porto Sant’Elpidio (FM) • Corso Giacomo Matteotti, 38 - Chiaravalle (AN) • Via Conca Torrette, 71 - Ancona 30) Modalità di attuazione: In proprio, presso l’ente, con formatori dell’ente. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI CESC Project NZ00081 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Metodologia La metodologia usata è equamente distribuita tra lezioni frontali e dinamiche non formali (50% ciascuna). La lezione frontale: rappresenta lo strumento tradizionale di insegnamento e di trasmissione di contenuti didattici, dove i docenti ed i discenti riproducono funzioni e ruoli acquisiti e consolidati. Affinché la lezione frontale sia finalizzata alla promozione di processi di apprendimento e non limitata alla mera illustrazione di contenuti, l’abbiamo resa più interattiva, integrandola con momenti di confronto e di discussione tra i partecipanti. Per ogni tematica trattata, quindi, ci sarà un momento di riflessione dei partecipanti sui contenuti proposti, con conseguenti dibattiti con i relatori, nei quali sarà dato ampio spazio a domande, chiarimenti e riflessioni. Le dinamiche non formali: utilizzeremo una metodologia formativa che, stimolando le dinamiche di gruppo, facilita la percezione e l’utilizzo delle risorse interne ad esso, costituite dall’esperienza e dal patrimonio culturale di ciascun volontario, sia come individuo che come parte di una comunità. Queste risorse, integrate da quelle messe a disposizione dalla struttura formativa, facilitano i processi di apprendimento, in quanto le conoscenze non sono calate dall’alto, ma partono dai saperi dei singoli individui e dal gruppo nel suo complesso per diventare patrimonio comune di tutti i componenti. Se nella lezione frontale la relazione tra formatore/docente e discente è ancora di tipo “verticale”, con l’utilizzo delle dinamiche non formali si struttura una relazione “orizzontale/circolare”, di tipo interattivo, in cui i discenti ed il formatore sviluppano insieme conoscenze e competenze. Tramite queste tecniche l’apprendimento è organizzato come un duplice processo in cui le persone, attraverso la partecipazione diretta, lo scambio di esperienze e l’interazione, imparano le une dalle altre (apprendimento reciproco). Risorse tecniche impiegate La formazione si svolgerà sempre in aule abbastanza grandi da permettere l’utilizzo di attività in movimento, attrezzate con sistemi audiovisivi e lavagna a fogli mobili, per facilitare la partecipazione, l’esposizione dei contenuti e utilizzare una adeguata varietà di metodologie didattiche. Il gruppo dei formatori ha predisposto il materiale didattico e le dispense relativi ai contenuti dei corsi per i volontari. Per alcuni temi da trattare potremmo avvalerci di esperti, in ogni caso sarà presente in aula un formatore accreditato. 25 33) Contenuti della formazione: Macroaree e moduli formativi 1 “Valori e identità del SCN” 1.1 L’identità del gruppo in formazione e patto formativo 1.2 Dall’obiezione di coscienza al SCN 1.3 Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e Nonviolenta 1.4 La normativa vigente e la Carta di impegno etico 2 “La cittadinanza attiva” 2.1 La formazione civica 2.2 Le forme di cittadinanza 2.3 La protezione civile 2.4 La rappresentanza dei volontari nel servizio civile 3 “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile” 3.1 Presentazione dell’ente 3.2 Il lavoro per progetti 3.3 L’organizzazione del servizio civile e le sue figure 3.4 Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale 3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti 34) Durata: 42 ore. Tutte le ore di formazione dichiarate saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del progetto. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: • Corso Giacomo Matteotti, 38 - Chiaravalle (AN) • Via Conca Torrette, 71 - Ancona 36) Modalità di attuazione: In proprio con formatori dell’ente 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: 1. 2. 3. 4. Bettuzzi Maria Grazia nata a CIMOLAIS (PN) il 08/12/1951 Tricarico Gerardo nato a POTENZA il 24/09/1954; Gagliardini Rolando nato a JESI il 25/02/1950. Francesco Paolo Venditti nato a Capracotta (IS), il 27/06/1957. 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: 26 Bettuzzi Maria Grazia: Laurea in medicina e chirurgia, specialista in pediatria specialista malattie apparato cardiovascolare Esperienza pluriennale e competenze nell’ambito della formazione relativa alle tematiche attinenti alle patologie cardiovascolari. Moduli 1, 2, 3, 4, 5. Tricarico Gerardo: Laurea in medicina e chirurgia. Esperienza pluriennale e competenze nell’ambito della formazione relativa alle tematiche attinenti alla patologia della fibrosi cistica. Moduli 1, 2, 3, 4 Gagliardini Rolando: Laurea in medicina e chirurgia. Esperienza pluriennale e competenze nell’ambito della formazione relativa alle seguenti aree di intervento e attività nell’ambito della formazione relativa alle tematiche attinenti alla patologia della fibrosi cistica. Moduli 1, 2, 3, 4, 5 Francesco Paolo Venditti: Dal 1997 a oggi Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione presso l’Ente Comunità Capodarco di Roma e dal 2013 a oggi per le Associazioni CESC Project e Gondwana. Modulo 6 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Nell’implementare gli interventi formativi si farà ricorso a un approccio disciplinare multi dimensionale, variando le tecniche in base alla natura della tematica trattata. In linea generale, un posto di rilievo sarà tenuto dalle tecniche di educazione non formale, essendo obiettivo generale del processo di formazione specifica abilitare i volontari sul piano del “saper essere” e del “saper fare”, più che su quello del mero sapere teorico, strumentale ai primi due livelli di apprendimento. In sintesi le tecniche formative utilizzate per ciascun modulo saranno: Moduli Tecniche e metodologie Modulo 1: La costruzione e la gestione degli interventi socio sanitari (15 ore) - Modulo 2: Il lavoro di networking nell’intervento socio sanitario (10 ore) - - - Modulo 3: La comunicazione sociale e la promozione territoriale (12 ore) - Modulo 4: L’intervento di animazione comunitaria per la presentazione di campagne di prevenzione medica (20 ore) - Formazione d’aula mediante didattica frontale, con uso di slide e screenshot; Esercitazioni di gruppo Formazione d’aula mediante didattica frontale, con uso di slide e screenshot; Esercitazioni di gruppo Formazione d’aula mediante didattica frontale, con uso di slide e lavagna a fogli mobili; Studi di caso; Formazione non formale e informale, con effettuazione di dinamiche e simulate tratte dalla metodologia del T-Group. Formazione d’aula mediante didattica frontale, con uso di slide e lavagna a fogli mobili; Studi di caso; Formazione non formale e informale, con effettuazione di 27 dinamiche e simulate tratte dalla metodologia del T-Group. - Modulo 5: Elementi di relazione d’aiuto (10 ore) Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8 ore) Formazione d’aula mediante didattica frontale, con uso di slide e lavagna a fogli mobili; - Studi di caso; - Formazione non formale e informale, con effettuazione di dinamiche e simulate tratte dalla metodologia del T-Group. Formazione d’aula mediante didattica frontale, con uso di slide e lavagna a fogli mobili; - Esercitazioni di gruppo; - Studi di caso 40) Contenuti della formazione: Azioni del progetto - - Azione 1: Avvio del Progetto e networking Azione 4: chiusura del Progetto Attività dei Volontari del Servizio Civile Nazionale - - Partecipazione agli incontri multiequipe di inizio progetto Scrittura di report riguardanti le attività svolte in ottica di monitoraggio Moduli e durata Modulo 1: La costruzione e la gestione degli interventi socio sanitari (15 ore) Contenuti - L’analisi di contesto; - La pianificazione e il controllo delle attività; - La documentazione del progetto; - Il lavoro di gruppo nei progetti socio – sanitari - La riunione di equipe - La scrittura dei report 28 - - - - - Azione 2. Networking del progetto - - - Azione 3. Implementaz ione delle attività di sensibilizzazi one, informazione , ricerca e cura a beneficio degli utenti; - - - - Collaborazione raccolta documentazione; Aggiornamento archivi, indirizzari e costruzione mailing list; Collaborazione nella costruzione della rete dei contatti Attività di costruzione logistica degli eventi e collaborazione nella costruzione ideativa degli eventi Collaborazione nella presa di contatti con gli enti pubblici e privati del territorio Collaborazione redazionale nella stesura di comunicati o testi divulgativi. Aggiornamento di contenuti a carattere informativo sul progetto su sito Collaborazione nella stesura del programma di intervento Collaborazione nello svolgimento di piccole attività, o grandi eventi; Attività di front office e back office nelle attività di Modulo 2: Il lavoro di networking nell’intervent o socio sanitario (10 ore) Modulo 3: La comunicazion e sociale e la promozione territoriale (12 ore) - La logica del lavoro sociosanitario; - La rete degli stakeholder locali; - Comunicare risultati e fabbisogni di un progetto; - Il sistema e il processo del welfare locale (L. 328/2000); - Il ruolo del Terzo Settore; - Il ruolo della Regione Marche, della Provincia e degli Ambiti Comunali nella gestione del POR FSE 2007-2013 e le sue opportunità - Il trattamento dei dati - La mappatura per la comunicazione sociale - L’utilizzo degli strumenti multimediali - Elementi di marketing territoriale 29 - - Tutte le azioni - segretariato sociale (contatto con servizi socio – sanitari) Ricerca internet di informazioni, materiali e contenuti per lo svolgimento degli incontri Affiancamento di formatori, consulenti e animatori nelle attività presso il polo ospedaliero, scuole e altri luoghi pubblici (animazione territoriale) Partecipazioni ad eventi di sensibilizzazione, promozione e prevenzione presso il polo ospedaliero, scuole, istituzioni o luoghi pubblici in genere Tutte le attività Modulo 4: L’intervento di animazione comunitaria per la presentazione di campagne di prevenzione medica (20 ore) Modulo 5: Elementi di relazione d’aiuto (10 ore) Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8 ore) - La mappatura territoriale - Elementi di animazione di comunità - Presentare le ricerche epidemiologiche in modalità divulgativa - Potere nella relazione d’aiuto - L’accoglienza ospedaliera - La relazione d’aiuto nel segretariato sociale - Elementi strutturali della relazione d’aiuto - Elementi di tecnica di colloquio in ambito socio sanitario - La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi - I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto - I rischi specifici connessi ai luoghi di lavoro in cui è svolta 30 l’attività, secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazio ne 41) Durata: 75 ore. Il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto. Si sceglie di utilizzare tale opzione poiché mentre garantisce una base congrua in termini di addestramento a inizio percorso (competenze di base), favorisce allo stesso tempo anche quegli apprendimenti che vengono acquisiti solo in una situazione di dialogo ricorsivo tra la teoria e la pratica, attraverso l’esperienza (competenze trasversali). Intendiamo per “competenze di base” quel set di strumenti che permette al volontario di svolgere l’attività. Mentre intendiamo per “competenze trasversali” quel set di strumenti che, a partire dalla propria esperienza, consentono di mettere in atto risorse per migliorare la propria performance secondo le richieste specifiche del contesto di riferimento. 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Sistema di monitoraggio presentato e verificato dall’UNSC in sede di accreditamento Roma, 28/07/2014 Il Responsabile legale dell’ente/ Il Responsabile del Servizio civile nazionale 31