la definizione della fusione

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la definizione della fusione
Fusioni e acquisizioni
Economia industriale
Università Bicocca
Christian Garavaglia © - Giugno 2006
Tipi di fusioni
Orizzontali: fusione fra due imprese concorrenti
(beni sostituti)
Verticali: fusione fra imprese operanti a stadi diversi
del processo produttivo (beni complementi)
Conglomerate: assenza di una chiara relazione di
sostituibilità/complementarietà
Ondate di fusioni
1887-1904: acquisizioni orizzontali, multi-firm, promonopolizzazione
1916-1929: fusioni verticali, public utilities, ricerca
economie di scala/varietà
Anni ’60: fusioni conglomerate: product line extension,
market extension,conglomerate pure
Anni ’80: depressione borsa, motivazioni finanziarie,
scalate ostili
Motivazioni delle fusioni
a) Impresa acquisita (seller)
– failing firm (ma solo 5% delle grandi imprese è in perdita nella fase
pre-acquisizione)
– disinvestimento familiare
– Conflitto interno tra i soci
b) Impresa acquirente (buyer)
– Motivi fiscali e speculativi
– Diversificazione del rischio
– Motivi difensivi
– Obiettivo di crescita
– Ricerca di posizioni monopolistiche
– Guadagni di efficienza
“Paradosso delle fusioni orizzontali”
• Triopolio di Cournot con bene omogeneo
• Funzione di domanda di mercato: P(Q) = a – Q
con Q=q1+q2+q3
• Funzione di costo impresa i: Ci=cqi
• Funzione di profitto impresa i:
π i = (a − Q − c )q i
• Dal modello di Cournot a n imprese
q
NC
a−c
(3 ) =
4
π
(
a − c)
(3 ) =
2
NC
16
• Supponiamo che 2 imprese si fondano:
a−c
NC
q (2 ) =
3
π
(
a − c)
(2 ) =
2
NC
9
• Profitto della nuova impresa si riduce:
2π
(
a − c)
(3 ) =
2
NC
8
>π
(
a − c)
(2 ) =
2
NC
9
• Profitto dell’impresa rimasta fuori da fusione
aumenta:
π
(
a − c)
(2 ) =
2
NC
9
>π
(
a − c)
(3 ) =
2
NC
16
Fusioni orizzontali e vantaggi di efficienza
• Il risultato precedente dipende dal fatto che il
modello ignora vantaggi di efficienza dell’impresa
nata dalla fusione
• Risultato cambia se assumiamo che, a seguito della
fusione, impresa assuma leadership Stackelberg…
• …o riduca i costi rispetto alle imprese concorrenti
A) Fusione che riduce costi fissi
• Triopolio di Cournot
• Funzione di costo impresa i: Ci=cqi + F
• Funzione di profitto impresa i:
π i = (a − Q − c )q i − F
• Fusione fra due delle tre imprese permette di ridurre
costi fissi I costi fissi della nuova impresa sono
pari ad (1+α)F con a∈[0,1). Assumiamo α=0.
• Profitti di duopolio e triopolio per impresa conglomerata
2
(
)
a
−
c
π NC (3 ) =
16
2
(
)
a
−
c
π NC (2 ) =
−F
9
−F
• Profitti di triopolio non negativi per:
π
NC
(3 ) > 0
F ≤
per
(a − c )2
16
• Fusione risulta profittevole se:
2
(
)
a
−
c
π NC (2 ) =
9
−F ≥
(a − c )2
8
ossia:
F ≥
(a − c )2
72
− 2 F = 2π
NC
(3)
B) Fusione che riduce costi variabili
• Triopolio di Cournot
• Funzione di costo impresa i: Ci ( qi ) = c qi
• Funzione di profitto impresa i:
π i = (a − Q − c )q i
• Fusione fra due delle tre imprese permette di
ridurre costi variabili per la nuova impresa dal
livello c al livello c.
• Profitti di triopolio e duopolio per impresa conglomerata:
2
(
)
a
−
c
π NC (3 ) =
16
2
(
)
a
+
c
−
2
c
π NC (2 ) =
9
• Se costi variabili ante-fusione sono elevati e vantaggi
c≈0
di costo da fusione rilevanti, ad es. c = a 2
2
2
a
a
2π NC (3 ) = 2
<
=π
64 16
NC
(2 )
• Fusione risulta profittevole solo se i vantaggi di costo
che risultano da essa sono rilevanti
Fusioni e benessere sociale (Lettura)
• Regolatore valuta effetti fusione su variazione benessere
sociale (BS) dato dalla somma dei profitti e del surplus
dei consumatori (CS)
n
BS ( n ) =
∑ π ( n ) + CS ( n )
i
i =1
• Benessere sociale in triopolio (nel caso A precedente) è
dato da:
(
a − c )2
BS ( 3) = 3
16
9 (a − c )2 15 (a − c )2
− 3F +
=
− 3F
32
32
P
a
1 9 (a − c )
9 (a − c )
CS (3) =
=
2
16
32
2
2
3(a − c )
π i (3) =
∑
16
i =1
3
a + 3c
P =
4
2
*
c
3(a − c )
4
3( a − c )
Q (3) =
4
*
Q
• Dopo la fusione (sempre nel caso A precedente)
BS(2) diventa:
BS ( 2 ) = CS (2 ) + 2π ( 2 )
2
4
2
2
(a − c )
BS ( 2 ) = (a − c ) − 2 F +
9
18
4
2
= (a − c ) − 2 F
9
P
a
1 4 (a − c )
4 (a − c )
CS ( 2 ) =
=
2
9
18
2
2
2 (a − c )
π i ( 2) =
∑
9
i =1
2
a + 2c
P =
3
*
2
c
2(a − c )
3
2( a − c )
Q (2 ) =
3
*
Q
• La fusione è socialmente vantaggiosa solo se:
BS ( 2 ) > BS ( 3)
4
15
2
(a − c ) − 2 F > (a − c )2 − 3 F
9
32
 15 4 
2
F >
−  (a − c )
 32 9 
7
2
(a − c )
F >
288
• La fusione è vantaggiosa sotto il profilo privato se:
π i ( 2 ) > 2π i ( 3 )
(a − c)
(a − c)
−F >2
− 2F
9
16
2
2
(a − c)
(a − c)
−
2F − F >
8
9
2
(
a − c)
>
2
F
72
2
7
2
(a − c )
<
288
• Per tutti i valori di F tali che:
 (a − c )2 7

2
(a − c ) 
F∈
,
288
 72

la fusione è vantaggiosa sotto il profilo privato, ma
non sotto quello del benessere sociale: il regolatore
dovrebbe opporsi a tale fusione.
Normativa antitrust nei confronti delle fusioni
• Stati Uniti – primo paese ad adottare politiche antitrust
nei confronti delle fusioni
- Sherman Act (1890), Sezioni 1 e 2
- Clayton Act (1914), Sezione 7
- Celler-Kefauver Act (1950) states that:
(…) no corporation shall acquire the the whole or any
part of the stocks (…) or of the assets of another
corporation (…), where in any line of commerce in any
section of the country, the effect of such acquisition may
be substantially to lessen competition, or to tend to create
a monopoly
Problemi nell’applicazione della normativa
• Definizione del mercato rilevante
(fondamentale)
- criteri: merceologico/geografico
- metodi: elasticità incrociata/correlazione
prezzi/price elevation test (5%)
- caso Staples-Office Depot
• Definizione dei livelli di concentrazione
• Considerazioni accessorie
- Facilità di entrata
- Guadagni di efficienza da fusione
Merger guidelines (USA)
• Uso dell’indice di Herfindahl
• Fusione approvata se:
- HHI < 1000
- 1000 < HHI < 1800
e
∆HHI <100
• Fusione sicuramente bloccata se:
- HHI > 1800
e
∆HHI >100
• Fusione valutata criticamente se:
- 1000 < HHI < 1800
e
∆HHI > 100
- HHI > 1800
e
50 < ∆HHI <100
Trattamento delle fusioni nella UE
• Trattato di Roma non prevede normativa specifica nei
confronti delle fusioni
• Regolamento sulle fusioni 4064/89. Devono essere
proibite le fusioni che
“creano o rafforzano una posizione dominante a causa della
quale l’effettivo grado di concorrenza nel mercato comune o
in una sua parte potrebbe deteriorarsi in misura significativa”
• Definizione di soglie quantitative al di sopra delle quali
le fusioni possono essere definite di dimensione
“comunitaria”