Lo utilizzi come cane addestrato
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Lo utilizzi come cane addestrato
Lo utilizzi come cane addestrato - Vuoi fare di testa tua? E allora vattene. - Chi ti credi di essere! Sloggia tu piuttosto. - Sicuro che lo faccio: mi trasferisco di sopra, e tu resti nel seminterrato. - Benissimo, ma la luce è sempre a carico tuo. Io ne uso poca. - Però tu paghi il gas fino all’ultimo centesimo. E sia chiaro, il parco giochi è mio. - Se ti diverti… Ma la capra viene da me, e anche il serpente. E il cammello, s’intende. - Io prendo pesci, colombe, agnelli, palme, e pellicani. E le pecore tutte quante. - Esoso eh! Può andarmi bene, ma solo se ti acchiappi pure il bipede. - Che intendi, il pollo? - No, quello con venti cosi, cinque per zeppo… senza penne. - Chi? La canna pensante? - Canna sì, ma pensante… vedi un po’ tu. Beh? - Per carità, che me ne faccio? - Lo utilizzi come cane addestrato. - Figurati, proprio quello! Si rivolta. Te lo lascio. - Non lo voglio. E’ arrogante come te: ti assomiglia. - Ma che assomiglia e assomiglia! Lo dice lui! Invece ha preso da te il carattere. - Senti, pigliatelo e ti ci aggiungo l’iPod ultima generazione. Ci fai tutto. - Non se ne parla. - Ti posto su Facebook, sai i contatti che rimedi! Sei un po’ a corto, mi pare. - Macché! E’ una noia, poi mi tocca aggiornarlo con le apparizioni. - Sai che ti dico allora? Ce lo giochiamo. - A che? - Morra cinese: chi perde due di fila si porta via il bipede e niente storie. - Ci sto. Meno tre-due-uno. Via! - Sasso. - Ti incarto. - Forbici. - Ti schiaccio. - Dannazione! Ho perso! Ma… un attimo: non è che hai utilizzato l’onniscienza? - Scusa. - Hai imbrogliato. Così non vale. Giura che non lo rifai. - Scusaaa