Programma: Città` metropolitana e municipalità

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Programma: Città` metropolitana e municipalità
Programma: Città' metropolitana e municipalità
Responsabile: Dott.ssa Daria Maistri (Direttore Centrale Decentramento e Servizi al Cittadino)
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
A partire dall’imponente processo di urbanizzazione del secondo dopoguerra la necessità di disporre di enti di governo di area vasta , è un tema che ricorre in modo costante nel
dibattito politico del nostro Paese ed ha trovato una configurazione istituzionale con la riforma del titolo V della Costituzione che ha istituito le Città metropolitane come
specifico livello di organizzazione amministrativo-territoriale.
Il processo legislativo di definizione delle norme relative ha visto la promulgazione il 7 agosto 2012 della legge n. 135 che, all’art. 18, prevede l’istituzione della Città
metropolitana di Milano a partire dal 1 gennaio 2014.
La legge attribuisce alla Città metropolitana, oltre alle funzioni fondamentali delle Province, queste altre funzioni fondamentali:
pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali;
la struttura di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, nonché l’organizzazione dei servizi pubblici d’interesse generale di ambito metropolitano;
la mobilità e viabilità;
la promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale.
S’intende pertanto proseguire con il percorso attivato lo scorso anno per la costituzione del nuovo ente, in sinergia e collaborazione con i vari livelli istituzionali e le forze
economiche e sociali del territorio, con una sollecitazione al Parlamento per il completamento entro l’anno, come disposto dalla legge di stabilità 2013, della normativa istitutiva
a regime della Città metropolitana, e con lo svolgimento dei passaggi propedeutici all’insediamento dal 1 gennaio 2014 del sindaco del comune capoluogo come Sindaco
metropolitano, con una conseguente profonda trasformazione degli assetti istituzionali di governo dell’area milanese.
Le disposizioni normative, contenute nell’art. 18 della legge n. 135, oltre alla costituzione della Città metropolitana, prevedono tra l’altro la eventuale articolazione del territorio
della Città metropolitana in comuni, con una procedura specifica da attivare, la possibilità che comuni di altre province limitrofe chiedano di rientrare nell’Area metropolitana e le
modalità per la definizione dello Statuto del nuovo ente.
La significatività del tema ha portato l’Amministrazione ad indicare nel Piano Generale di Sviluppo 2011-2016 una specifica linea strategica d’intervento riassumibile nella
denominazione Milano 2016 – Città metropolitana e municipalità vicine alle cittadine e ai cittadini, i cui punti salienti sono rappresentati da:
percorso costitutivo verso la Città metropolitana
rafforzamento dei poteri e competenze delle Zone fino all’istituzione formale dei Municipi nel territorio cittadino entro la fine del mandato
riorientamento verso il decentramento della struttura organizzativa e funzionale del Comune di Milano
L’approccio metodologico per lo sviluppo del processo istitutivo del nuovo ente sarà di tipo partecipativo, con l’intenzione di coinvolgere nel percorso le diverse istituzioni
locali, le forze economiche e sociali, in modo da favorire la loro adesione al progetto, così come verrà fatto nei confronti dei cittadini/e anche in vista dell’eventuale
pronunciamento, mediante referendum, sull’articolazione del territorio della Città metropolitana in comuni, opzione prevista dall’art. 18 della legge n. 135.
All’obiettivo di favorire il processo generativo della Città metropolitana di Milano, come risposta all’esigenza di autorevoli azioni di governo sovracomunale e basato sul criterio
di legittimazione democratica delle forme di governo, si accompagnerà in parallelo quello della trasformazione del Comune di Milano che verrà articolato in Municipalità.
Nel corso dello scorso anno è stato attivato il confronto con le esperienze italiane di Municipalità, sviluppate in alcuni grandi comuni (Roma, Venezia, Genova, Napoli,..), da cui
è scaturito l’intento di procedere con il potenziamento delle funzioni effettivamente svolte dalle attuali zone di decentramento, a Statuto invariato, nella logica di avvicinare,
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secondo un principio di sussidiarietà verticale, gli ambiti istituzionali ai cittadini. Contestualmente ci si è orientati per l’adozione di ulteriori provvedimenti per il rafforzamento
del Decentramento, possibili con l’attuale normativa per i Comuni sopra la soglia dei 300.000 abitanti, fino ad arrivare alla effettiva costituzione di Municipalità, con attribuzione
di nuovi compiti e configurazione a più elevata autonomia gestionale.
MOTIVAZIONE DELLE SCELTE
L’area metropolitana milanese è l’agglomerato urbano più ricco e produttivo del Paese. È storicamente il centro economico d’Italia e continua ancora oggi a garantire la
creazione di circa il 10% del PIL nazionale. Poche realtà possono infatti vantare un sistema economico solido e ben bilanciato come quello milanese; tuttavia il mutato quadro
economico internazionale non consente più di affrontare in modo adeguato la competizione globale senza una nuova visione dello sviluppo capace di valorizzare appieno il
potenziale dei sistemi territoriali locali. Il territorio milanese rischia di accumulare un forte ritardo e d’incrementare un grande svantaggio competitivo rispetto alle altre
metropoli europee e nel mondo, ove non si procedesse alla strutturazione di una nuova architettura istituzionale capace di raccogliere le sfide della competizione internazionale.
I due obiettivi, quello di dare vita ad un nuove ente di governo di area vasta e quello di procedere all’articolazione del Comune di Milano sono fortemente complementari: per
migliorare le risposte ai bisogni dei cittadini e dei city user servono infatti da un lato interventi di carattere sovra comunali e dall’altro servizi di prossimità più efficienti che
possono essere garantiti solo da una organizzazione e una articolazione della struttura comunale fortemente decentrata.
FINALITA’ DA CONSEGUIRE
L’attuazione degli interventi strategici previsti prevede un percorso operativo che si svilupperà per fasi parallele.
Per quanto riguarda il processo di costituzione della Città metropolitana si opererà per:
realizzare un convegno, in collaborazione con l’Università del Politecnico, su casi internazionali di gestione di area vasta (aree metropolitane di Parigi, Stoccarda e
Barcellona), per un confronto con i modelli esistenti, a stadi diversi del processo di istituzionalizzazione del governo metropolitano, in contesti emblematici in regioni
urbane ad elevata difficoltà e frammentazione
favorire la partecipazione dei cittadini/e al percorso istitutivo tramite la presentazione di proprie riflessioni e proposte su un sito dedicato al tema della Città metropolitana,
prodotto in collaborazione con il Centro Studi per la Programmazione Intercomunale dell’Area metropolitana (PIM)
promuovere tra i comuni della Provincia di Milano e quelli delle Provincie limitrofe interessati occasioni d’incontro per l’elaborazione, su base volontaria, di una ipotesi
condivisa di Statuto della Città metropolitana, per la cui redazione ci si potrà avvalere del supporto delle quattro Università milanesi della Cattolica, Statale, Bocconi e
Bicocca, che si sono offerte di collaborare sul piano dell’analisi delle problematiche di carattere giuridico e amministrativo
focalizzare, all’interno degli incontri tra i sindaci della Provincia, l’attenzione sulle funzioni della Città metropolitana, con il supporto tecnico scientifico del PIM, che
predisporrà dossier tematici per le materie inerenti le funzioni citate.
Per quanto concerne invece il processo relativo all’articolazione del Comune in Municipalità si procederà per :
avviare il confronto sulle ipotesi di revisione del decentramento, con presentazione dei criteri di lettura della morfologia urbana milanese che consentono la prospettazione
di nuove geografie politico amministrative, con il supporto tecnico scientifico dell’Università del Politecnico, con prime sollecitazioni destinate a rappresentanti del Consigli
di Zona e a esponenti qualificati dei circuiti think tank e del giornalismo ambrosiano
organizzare una Conferenza cittadina sul Decentramento, quale occasione di illustrazione alla città, da parte dell’Amministrazione nel suo complesso, dei passi effettuati
verso il potenziamento del decentramento e delle ipotesi di ridisegno del decentramento, preliminari alla istituzione delle Municipalità, in modo da raccogliere le
osservazioni e le proposte provenienti dagli stakeholders ma anche da singoli cittadini, in una fase di ascolto attivo delle istanze manifestate
avviare la redazione del nuovo Statuto comunale che preveda l’articolazione in Municipi e del relativo nuovo Regolamento del Decentramento.
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Con riferimento all’attuale assetto istituzionale del Decentramento Territoriale, l’Amministrazione comunale intende attuare il potenziamento del Decentramento politico,
attribuendo ai Consigli di Zona il ruolo che dovrebbe competere a tali Organi nell’assunzione delle scelte politiche del Comune, così come avvenuto con l’assunzione, da parte
della Giunta Comunale, della deliberazione n. 420 del 2/3/2012.
In tale ottica, le Zone dovranno intervenire nell’attività di programmazione dell’Ente, compartecipando nella definizione delle scelte impattanti a livello zonale. La
compartecipazione dovrà altresì riguardare le attività di ridefinizione dei servizi sia per garantire risposte adeguate ai bisogni, sia per progettare il livello qualitativo delle
prestazioni da erogare. Le Zone, infine, dovranno svolgere autonomamente un insieme di compiti che, per loro natura, impattano territorialmente a livello di quartiere o di zona.
Da quanto sopra detto, discende la necessità di proseguire nell’individuazione di percorsi operativi e modalità idonee ad accompagnare il processo di attivazione e rafforzamento
dei compiti in capo alle Zone attraverso:
 il consolidamento delle nuove procedure necessarie ad assicurare la compartecipazione delle Zone all’attività programmatoria centrale/sovrazonale;
 l’esplicitazione degli “ambiti di interesse zonale” a cui il vigente Regolamento del Decentramento Territoriale fa continuamente rinvio per indicare la competenza delle Zone;
 l’individuazione di modalità operative che consentano la progressiva articolazione per Zona del bilancio comunale;
 il graduale rafforzamento della struttura organizzativa dei Settori Zona, al fine di garantire un adeguato supporto agli Organi zonali nello svolgimento delle funzioni da
consolidare ed attivare per il potenziamento del decentramento politico, sia in termini di organico che di revisione di competenze, che di promozione dell’aggiornamento
professionale del personale assegnato.
Fondamentale sarà la partecipazione del personale delle strutture “Decentramento” ai programmi di formazione, atti a sostenere tutti i cambiamenti in atto, così come la creazione
di siti web che consentano alle Zone di mettere in atto un sistema di comunicazione vicino ai cittadini.
All’interno del panorama descritto in precedenza le singole Zone di Decentramento opereranno anche per la realizzazione di obiettivi specifici.
ZONA 1
La Zona 1 intende porre particolare attenzione ai seguenti temi:
mobilità in specie pedonale e ciclistica;
esigenze di recupero e valorizzazione degli elementi storici presenti sul territorio, anche attraverso la mappatura degli immobili demaniali; alle criticità degli spazi pubblici,
in particolare nelle ore notturne;
rivitalizzazione dell’offerta aggregativa, in funzione partecipativa;
programmazione della manutenzione delle scuole e del verde e partecipazione dei cittadini nella valorizzazione delle aree verdi
ZONE 2, 7, 8, 9
Le Zone 2, 7, 8 e 9, nell’ambito di una programmazione integrata con particolare riferimento ai programmi dell’Amministrazione relativi alla città metropolitana ed all’
innovazione dei servizi al cittadino, si propongono la realizzazione dei seguenti progetti comuni:
Programma città metropolitana:
individuazione e sperimentazione di innovativi modelli di valorizzazione degli apporti delle associazioni, comitati, gruppi informali e singoli cittadini al fine di sostenere la
coesione sociale e l’elaborazione delle politiche degli organi zonali, anche mediante la sperimentazione di tavoli tematici
promozione di un’azione di studio e monitoraggio al fine di identificare i bisogni dei cittadini che possono essere soddisfatti mediante l’istituzione di nuovi servizi di
prossimità, anche attraverso l’eventuale confronto con realtà italiane e europee analoghe.
Programma Innovazione e servizi al cittadino:
miglioramento della relazione con l’utenza e dell’ascolto dei bisogni del territorio, attraverso la definizione di procedure per la gestione efficace dei reclami, segnalazioni e
suggerimenti, armonicamente con altre procedure già in atto presso altri servizi e uffici centrali;
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-
miglioramento e sviluppo della relazione con l’utenza interna ed esterna, in un’ottica di massima trasparenza, attraverso una maggiore attenzione all’accoglienza dei luoghi,
il potenziamento degli strumenti di informazione e aumento dei canali di accesso, sviluppando in particolare le pagine dedicate alle Zone del sito internet del Comune di
Milano e la rete intranet dedicata, quale canale privilegiato di relazione con gli Amministratori;
valorizzazione del personale impiegato nelle Zone, attraverso un percorso di formazione finalizzato allo sviluppo delle capacità e delle competenze in termini di relazione
con gli utenti e di comunicazione esterna.
ZONA 3
La Zona 3, all’interno del percorso in atto di rafforzamento dei poteri e delle competenze delle Zone – da realizzarsi anche mediante ampio coinvolgimento dei cittadini e
cittadine attraverso la sperimentazione di nuovi processi partecipativi e conseguente riorientamento dell’azione del comune – parteciperà attivamente nella prosecuzione del
processo di adeguamento organizzativo e gestionale anche avvalendosi dell’attività formativa, sia per le nuove competenze, sia per quelle storicamente svolte con finalità di
omogeneizzazione delle procedure e delle prassi in uso.
Nel quadro della riprogettazione delle attività connesse all’Expo 2015, la Zona 3 parteciperà alla redazione del piano degli eventi culturali.
ZONA 4
La Zona 4 ritiene prioritaria la prosecuzione dell’impegno finalizzato a potenziare i momenti di aggregazione collettiva dei cittadini, sviluppando iniziative sportive, ricreative,
sociali e culturali, nonché momenti di informazione/formazione, potenziando sempre di più la rete costituita con i soggetti associativi che operano nel territorio zonale.
In tale ottica la Zona 4 ha iniziato un percorso che porterà nel 2013 all’attivazione di una serie di sportelli finalizzati a dare risposte a realtà problematiche presenti nel
territorio (“Telefono Blu” - rivolto ai giovani-adolescenti contro ogni forma di violenza e bullismo, lo “Sportello del precario”; la creazione di materiale informativo plurilingue
finalizzato a promuovere l’attività dei Consultori familiari, facendo rete, coinvolgendo ASL, farmacie, medici di base e dirigenti scolastici).
Inoltre in collaborazione con i numerosi centri di aggregazione presenti nel territorio (es. i C.A.G.) si prevede di organizzare eventi sportivi, momenti culturali –musicali per
rivitalizzare quartieri periferici come Ponte Lambro, iniziative ludico ricreative rivolte soprattutto alla fascia adolescenziale utilizzando il POLO Ferrara, iniziative legate alla
mobilità.
ZONA 5
La Zona 5 intende implementare il rapporto con la cittadinanza migliorando l’accesso ai servizi zonali e censendo la capacità delle attività d’iniziativa zonale di penetrare il
territorio. A tal fine si impegnerà:
in un’azione di Customer satisfaction rispetto ai frequentatori del Centri di Aggregazione Multifunzionali;
realizzerà grazie all’apporto del Settore Arredo Urbano e Verde un appezzamento organizzato ad orti e assegnerà fino a 66 particelle ortive nell’area sita nel Quartiere
Gratosoglio, via Teresa Noce;
svilupperà un data base per censire tutte le iniziative del Consiglio di Zona realizzate anche attraverso la collaborazione con enti e associazioni per dare il senso
dell’incisività dell’attività istituzionale nel territorio.
ZONA 6
La Zona 6 intende promuovere alcune tematiche, emerse nel corso della recente evoluzione delle dinamiche di governo che hanno coinvolto l'azione zonale sul territorio.
Una prima tematica è connessa con l'evento EXPO e, attraverso l’utilizzo della ex Fornace sita in Via Alzaia Naviglio Pavese 16 prospiciente alla Darsena, intende proporre
la Zona come luogo di incontri , riflessioni, partecipazione cittadina sul tema a delle "Vie d'acqua" e della realizzazione delle opere connesse all'evento EXPO.
Un secondo tema programmatico, già avviato, riguarda la creazione di occasioni, di iniziative e di dinamiche relazionali sul terreno dell'integrazione etnica- sociale tra
cittadini della Zona, di diverse identità culturali e di diversa provenienza geografica. In particolare si prevede la creazione di eventi articolati sui temi del rapporto tra
cittadini nelle loro varie diversità e del rapporto tra cittadini e luoghi del territorio zonale, sia per valorizzare il ruolo dei cittadini che per favorire la riappropriazione da
parte loro dei luoghi del territorio.
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Un terzo tema programmatico pone in rilevo il perfezionamento del percorso evolutivo del Decentramento Cittadino, con particolare riferimento alla pianificazione e
programmazione della Zona in materia di verde e arredo urbano, prestando particolare attenzione all’analisi del rapporto con il servizio cittadino in materia, in equilibrio
con una potestà programmatoria propria dell'Ente Zona.
COERENZA CON GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELL’ENTE
Il riassetto istituzionale previsto dalla costituzione della Città metropolitana e dei Municipalità ha come unico riferimento possibile, per quanto concerne la programmazione, le
linee d’intervento indicate all’interno del Piano Generale di Sviluppo.
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3.4 – PROGRAMMA 62 – CITTA’ METROPOLITANA E MUNICIPALITA’
3.5 – RISORSE CORRENTI ED IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA
ENTRATE
Anno 2013
Anno 2014
Legge di
finanziamento e
articolo
Anno 2015
ENTRATE SPECIFICHE
0
0
0
300.000,00
300.000,00
300.000,00
PROVINCIA
0
0
0

UNIONE EUROPEA
0
0
0

CASSA DD. PP. - CREDITO SPORTIVO ISTITUTI DI PREVIDENZA
0
0
0

ALTRI INDEBITAMENTI (1)
0
0
0

ALTRE ENTRATE
861.250,00
861.250,00
861.250,00
1.161.250,00
1.161.250,00
1.161.250,00
0
0
0
0,00
0,00
0,00
24.365.534,00
19.642.040,00
18.505.530,00
TOTALE (C)
24.365.534,00
19.642.040,00
18.505.530,00
TOTALE GENERALE (A+B+C)
25.526.784,00
20.803.290,00
19.666.780,00

STATO

REGIONE

TOTALE (A)
PROVENTI DA SERVIZI
TOTALE (B)
QUOTE DI RISORSE GENERALI
(1) Prestiti da istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili
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3.6 – SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA – IMPIEGHI
Anno 2013
Spesa corrente
Consolidata
Entità
(a)
%
24.485.880,00
95,92
Di sviluppo
Entità
(b)
Spesa per investimento
%
0,00
Totale (a+b+c)
Entità
(c)
0,00
% su spese
finali
%
1.040.904,00
4,08
25.526.784,00
0,35
Anno 2014
Spesa corrente
Consolidata
Entità
(a)
20.803.290,00
%
100,00
Di sviluppo
Entità
(b)
Spesa per investimento
Entità
(c)
%
0,00
Totale (a+b+c)
0,00
% su spese
finali
%
0,00
0,00
20.803.290,00
0,27
Anno 2015
Spesa corrente
Consolidata
Entità
(a)
19.666.780,00
%
100,00
Di sviluppo
Entità
(b)
0,00
Spesa per investimento
Totale (a+b+c)
Entità
(c)
%
0,00
329
% su spese
finali
%
0,00
0,00
19.666.780,00
0,22