Centonove numero 22
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Centonove numero 22
centonove POLICLINICO DI MESSINA. QUELLE PROTESI POCO PRO...TETTE Medici nella bufera per l’utilizzo di materiale di cui non conosce la provenienza. Scatta l’inchiesta ATM EMERGENZA RIFIUTI SERVIZIO RISCOSSIONE Settimanale di Politica, Cultura, Economia SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) come AMMINISTRATIVE A MESSINA uscire dalla crisi IMPRESA ANNO XX N. 22 7 GIUGNO 2013 EURO 1,50 PAG. 17 INFRASTRUTTURE & COSTRUZIONI SERVIZI SOCIALI Trasporti, Messinambiente, riscossione fiscale e welfare. Tutti i nodi da sciogliere per dare una svolta alla citta’. Ecco programmi e libro dei sogni comm.giuseppe santalco mess.elettorale con lo spettro del default comm.francesca pavone TRIBUTI dei candidati a sindaco. In una vigilia elettorale 7 GIUGNO 2013 il punto centonove EDIT Una città normale SCATTA LʼORA del silenzio per le elezioni amministrative. Mentre la città resta in bilico, dissesto sì, dissesto nì, lʼunica certezza è che per risanare la situazione finanziaria occorreranno non meno di cinque anni, per risanare quella ambientae e morale non meno di cinquanta. In questa prospettiva scendono in campo settecento candidati con facce da figurine Panini e poi cinque volti noti a contendersi la carica di sindaco. “Lotta senza Quartieri” è lo slogan della grillina Maria Cristina Saija, che non crede più nella struttura del decentramento e non presenta candidati per le circoscrizioni. Per Forza Italia, Enzo Garofalo, sogna una città “normale”, segno che quella nella quale viviamo è il frutto di tante patologie: sporcizia, clientelismo, malaffare. Funambolico, il candidato del Pd, Felice Calabrò grida “Ora Basta”. A che? Non è noto ancora il livello del punto di rottura con alcuni potentati messinesi. Lʼuomo della destra, Gianfranco Scoglio, mister projet financing, ha avuto una idea a campata unica: ripristinare il progetto del Ponte sullo Stretto. Lʼesatto contrario di chi “vuole partire dal Basso” come Renato Accorinti, outsider della campagna elettorale, in crisi con la sua maglietta rossa perché il Ponte non si fa più. E ora più che un No Ponte, bisogna pensare a qualcosa a cui dire sì. Perché col vento che tira sullo Stretto, dopo tanto “sballottare”, è arrivata lʼora dei ballottaggi. Crocetta, il comizio è finito Non è più tempo di megafono e annunci. La realtà della Sicilia, non solo nelle piazze che rischiano di esplodere, è più complessa. A cominciare dal rischio default DI ENZO BASSO QUANTO DURERAʼ ROSARIO Crocetta? E la sua è una rivoluzione vera, o solo apparente? Più che ai siciliani attoniti, abituati a guardare le capriole e gli accoppiamenti dei partiti con secolare disincanto, oggi a porsi la domanda sono gli alleati politici del governatore. Che, sempre più sbigottiti, hanno a che fare con una nuova tipologia comportamentale, quella del Camaleonte politico. Crocetta, nella sua faretra, ha una serie di frecce che lancia a raffica ai giornali: il codice antimafioso, la lotta agli sprechi, la rivoluzione dolce della burocrazia che va disinquinata. Tre cardini che si trasformano nella gogna mediatica di aziende come il gruppo Ventura, cacciati col bollo di mafiosi e poi reintegrati nei lavori dellʼExpo dal Consiglio di Stato. La lotta agli sprechi, poi, va dalle battaglie epocali come quella sulla formazione, dove si fa la lista delle parentopoli, con mappa cromosomica di appartenenza, per arrivare poi alla nuova legge che reintegra fondi e assunzioni: enti prima dis-creditati e poi ri-accreditati e sindacati che fanno da stampella e ora leccano i baffi. E ringraziano. Non così allʼUfficio stampa della Presidenza, azzerato con un colpo di machete: Crocetta non vuole la macelleria sociale, ma non disdegna la macelleria professionale. Ad essere preoccupati di questo andazzo sono soprattutto Pd e Udc, i più stretti alleati del Camaleonte. Perché Crocetta sostituisce assessori scientificamente stralunati come Zichichi o poeticamente “scurrili” come Battiato, senza concordare nulla con il suo partito e con gli alleati. Per una semplice ragione: il suo partito prima che il Pd è ora la sua creatura, il Megafono. Come sui taxi i clienti si imbarcano a turno, ad alzata di mano: vanno e vengono. Così se prima il catto-comunista Crocetta concordava il rimpasto con Gianpiero DʼAlia, Udc, ora preferisce direttamente il “pasto” e discute davanti a un pauro al sale con Lino Leanza, sezione staccata al gruppo Misto, logo distintivo del veicolo, Articolo 4. Nuova chiamata, le elezioni etnee. Come finira? Se Lino Leanza, Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore: Kimon scrl: Via S. Camillo, 8 MESSINA tel.: 090/9430208 Fax: 090/9430210 P. Iva 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11- 92 del 4 maggio 1992 Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229 Stampa: Sts Spa - Società tipografica Siciliana spa Strada 5 n. 35 - zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti via San Camillo, 8 98122 (ME), CCP n° 90443839 Copie arretrate Euro 3,00; Internet: http://www.centonove.it e-mail [email protected] centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile davanti a un pauro al sale, a tavola stringe un nuovo patto e nuovi equilibri con Crocetta, lʼUdc e il Pd, è il caso di dire… non sanno che pesci pigliare: hanno preso un granchio e si ritrovano già alla frutta. Si arriva al teatrino: il segretario del Pd, Lupo, deve mediare non solo a Enna, dove il senatore Crisafulli grida che il Pd in Sicilia è “bisex”: cʼè il partito ufficiale e quello personale del Presidente. Il senatore Lumia, lʼalter ego di Crocetta, dice pure che i Pd sono due, uno fortemente contro la mafia, lʼaltro un poʼ meno. ll presidente dellʼArs, Giovanni Ardizzone, costretto a misurare la febbre elettorale di Crocetta, ammette che il governo finora ha fatto “pochino”. Ma la realtà della Sicilia, non solo nelle piazze che rischiano di esplodere più che in Turchia, è più complessa: a Roma si sta seriamente valutando il rischio default, rilevato dalle agenzie di rating. La spesa degli assessorati è ferma. Il bilancio varato dallʼArs è un poligono di tiro a segno per le freccette del commissario dello Stato. Si vive come quelli che son sospesi: le Province sono state tagliate per decreto, ma i consorzi dei Comuni sono di là da venire. Se si pensa allʼesperienza degli Ato per acqua e rifiuti, si capisce perché il tasso di disoccupazione giovanile supera in Sicilia la soglia del 50%. Ci sono debiti ancora per due generazioni. La strategia della denuncia, dal Muos di Niscemi allʼinquinamento della raffineria di Gela, che dovrebbe riportare alla ricostruzione morale ed economica, sembra ora una nenia da campesinos sudamericano, “hasta la revoluzione siempre”, come arringava Ugo Chavez. Peccato che il Venezuela abbia ancora riserve petrolifere per 50 anni e la Sicilia ha solo il 4% di greggio e raffinerie arrugginite, da disinquinare. Ma soprattutto ha una economia strozzata e una struttura sociale allo stremo. ll megafono e gli annunci, come i comizi, sono finiti. Quanto durerà Crocetta? Chi lo sa? Forse la domanda corretta è: quanto può durare così la Sicilia? E la rivoluzione? Partirà dal Palazzo o dalle piazze? Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA telefono 090/692508 Distributore regionale Eagleservices via M.Rapisardi, 62 95021 Acicastello (Ct) Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090/9430208 Fax: 090/9430211-9430210. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm3,5 x 4,5); Manchette prima pagina Euro 206, 58; Finestrella prima pagina Euro 438,99; commerciali a mod. Euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod Euro 129,11; Legali/Aste/Sentenze a mod. Euro 129,11; redazionali Euro 77,47; una pagina interna Euro 1.446,08; ultima pagina Euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + Euro 387,34. Graziella Lombardo Garante del lettore Attilio Raimondi pagina 2 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011 Sommario centonove 7 GIUGNO 2013 PRIMO PIANO TOP SECRET Crisi? Te la risolvo io I programmi “ufficiali” degli aspiranti sindaci di Messina e il Comune sullʼorlo del dissesto. Sei ricette che vanno dal liberismo allʼanticasta A PAGINA 6/7/8/9 CONSORZIO AUTOSTRADE L’Anas: “Si revochi la concessione” POLITICA Candidati alla Giostra Alla quinta circoscrizione di Messina il centrosinistra si spacca con la sfida tra lʼuscente Russo e Morabito A PAGINA Sesto, una poltrona per sei 10 Il quartiere più a Nord di Messina fa il pieno di pretendenti alla carica di presidente. E il Megafono rompe lo schieramento A PAGINA 11 Pescatori al porto di Messina PAG.22 Stranieri, in 9 per la città Paralisi in teatro Hanno deciso di scendere in campo i messinesi di nuova generazione. In prima linea la comunità filippina con sette candidati. Due soli i cingalesi Lʻassessore Michela Stancheris prepara il commissariamento dellʼente regionale. Bocciato il previsionale 2013 A PAGINA Elezioni a pancia piena POSTER A PAGINA 12 Non solo comizi e conferenze, per un voto Il nuovo rettore Pietro Navarra “scalpita” per indossare lʼermellino. Ma il Magnifico intenzionato a restare in carico fino alla fine A PAGINA 19 Pescatori, fronte del Porto Messi “fuori legge”, gli appassionati della pesca rivogliono le banchine A PAGINA Alle donne ci pensa Life 22 A SantʼAgata Militello nuovo blitz contro la prostituzione. Nel mirino, unʼassociazione “ricreativa” nebroidea A PAGINA in più, i candidati messinesi prendono per la gola gli elettori. In prima linea cʼè Ivano Cantello, “allievo” di Cateno De Luca A PAGINA 13 Alluvione sul comizio Alle urne col gelato Candidati sul ring Nonostante i canoni siano aumentati del 600% i gestori restano fiduciosi A PAGINA Pro loco al verde A PAGINA 14 34 L’orgoglio di essere Boo Daci’s RUBRICHE 4/5 26 26 30 30 30 34 34 36/37 38/39 38 39 39 39 39 15 24 SICILIA 25 Protesi poco pro...tette Sospesi tre medici al policlinico di Messina. Facevano interventi di chirurgia vietati A PAGINA 17 27 La Regione chiamata a guidare il cluster bio-mediterraneo 28 Crisi, ultimatum a Crocetta I sindacati dettano la linea al presidente della Regione con una manifestazione A PAGINA 29 pagina 3 MESSINA. Chiude il giornale “Affari”, ma allʼorizzonte si profilano altre due iniziative nello stesso settore. La prima iniziativa si pone in continuità con la testata tradizionale che pubblica gli annunci economici, la seconda è invece una iniziativa multimediale, integrata alla carta stampata, programmata dai primi soci fondatori. ROMA. Quindici su 19 postazioni di videosorveglianza, “nascosti in rilevatori di fumo o in lampade di alluminio”, violano il diritto alla riservatezza dei giornalisti e dei dipendenti. Il Garante della legge sulla Privacy ha bacchettato la Ses, editrice della Gazzetta del Sud. Nella diffida, si invita lʼazienda a riformulare pure gli schedari degli abbonati secondo le prescrizioni di legge. Valanga di progetti nel triangolo che da Gela porta a Niscemi. Messina resta a guardare A PAGINA Affari chiude, Arrivano due giornali Videosorveglianza Garante bacchetta la Ses Sicilia, “capofiliera” del bio 16 MESSINA. Il Consiglio dellʼOrdine di Barcellona ha denunciato alla Procura diretta da Salvatore De Luca il praticante Giuseppe Giovanni Maria Foti. Titolare di uno studo a Novara di Sicilia patrocinava in giudizio i clienti come se fosse un avvocato abilitato. PRIVACY ECONOMIA A PAGINA L’Ordine denuncia il finto avvocato EDITORIA Settegiorni Qui Scuola Istruzioni per l'Uso Uomini & Business Notizie dai Consulenti del Lavoro Consumatori La Classifica Lacerti di Letture Weekend Lettere & Commenti Heritage Eliodoro 150 Parole da Palermo Antibuddaci Animal House Start up, ritorno al futuro Lʼassessore Sparacino e lʼantagonista Melato scaldano gli animi A PAGINA A PAGINA Il coordinatore delle associazioni turistiche lancia lʼallarme a Messina Un bar battezza nuovi gusti con i nomi delle liste amministrative A PAGINA 23 Aumentano i costi, ma io...Lido Le ditte creditrici del comune di Roccalumera bloccano gli interventi A PAGINA Il libro di Miccone ribalta un luogo comune A tu per tu con il gruppo di musicisti messinesi A PAGINA 35 A Barcellona Pozzo di Gotto, la pulizia del cimitero prevede lʼutilizzo dei quadrupedi. Lʼidea è della cooperativa Astu A PAGINA 20/21 PAG.28 A Messina formazione e sperimentazione A PAGINA 32/33 “Tomasello accetti la sconfitta” Il giornalista? E’ filosofo A cavallo tra i defunti Dario Cartabellotta BARCELLONA Romeo, Giuletta e Messina 18 MESSINA. Eʼ approdata sul tavolo dei ministri dellʼEconomia e delle Infrastrutture la richiesta di togliere al Cas la gestione dei 300 chilometri di autistrada siciliana avanzata dallʼAnas. Alla base della richiesta le mancate manutenzioni cui lʼente regionale è obbligato per garantire la sicurezza. Nel 2009 per gli stessi motivi la concessine era stata già tolta un prima volta e riacciuffata grazie alla carta bollata. Laboratori teatrale a Messina PAG.32 7 GIUGNO 2013 CHI SALE L Nino Germanà MESSINA. Il deputato del Pdl, nonostante le amministrative, non perde dʼocchio i problemi del territorio. La sua ultima presa di posizione è stata sullʼaumento del 600% del canone demaniale marittimo, che Germanà ha definito calcisticamente “unʼentrata a gamba tesa… da espulsione” del governo regionale. 7giorni centonove POLEMICHE. FA DISCUTERE L’ARTICOLO DI MORI SU IL FOGLIO DI FERRARA SOCIETA’ Il generale e la mafia Lipari, Naomi Campbell accusata di lesioni L’ex comandante dei Ros attacca politici, magistrati e avvocati “complottisti”. A partire da Beppe Lumia LIPARI. Lesioni personali e violenza ai danni del fotografo liparoto Gaetano Di Giovanni. Con questa ipotesi di reato Naomi Campbell è stata citata a giudizio e il 4 dicembre prossimo dovra' comparire davanti al giudice della sezione distaccata del tribunale delle Eolie. Il rinvio a giudizio è stato firmato dal sostituto procuratore Francesco Massara. A fine luglio 2009 la top-model era stata denunciata per aver aggredito e picchiato il giovane fotografo. MESSINA. Il candidato sindaco di Nuova Alleanza ha strappato un aplauso virtuale su Twitter per un messaggio che molti non si aspettavano da lui. Scoglio, infatti, per comunicare lo slittamento di un incontro pubblico, ha così twittato, tra il serio e il faceto: “Cucche hanno fatto piovere. Comizio rinviato a mercoledì a Matteotti”- PALERMO. “La lotta alla mafia? Per taluni unʼattività con i suoi ritorni anche di natura concreta…”. Non capita tutti i giorni che un generale dei carabinieri, A Caritas ortaggi e pesce in eccedenza ex comandante del Ros, prenda carta CATANIA. Trasformare gli sprechi in risorse. E' la finalità e penna e scriva un articolo per un del progetto 'Last minute market': una convenzione tra i giornale, il Foglio di Giuliano Ferrara. mercati agroalimentari di Sicilia (Maas) di contrada JunLo ha fatto il generale Mario Mori. Che getto a Catania e la Caritas diocesana per la raccolta dei senza esitazione alcuna ha indicato prodotti in eccedenza. La merce invenduta, frutta, verduanche i nomi dei magistrati, dei politici, ra, ortaggi e pesce confluirà in un centro di raccolta e sarà degli avvocati e di carrieristi di vario donata ai meno abbienti che ogni giorno chiedono aiuto genere che denunciano complotti o perchè in stato di indigenza. reati, come nel caso della trattativa Stato-Mafia, da inquisizio-generalis”, “di scarsa plausibilità, come figura Alga invasiva scoperta nel ragusano specifica di reato, per usare le parole di RAGUSA. Si chiama "Caulerpa Disticophylla" ed è un'alga inun noto giurista, il professore Giovanni vasiva, di origine australiana, scoperta lungo le coste del raFiandaca. Ma chi sono, questi gusano. L'analisi dell'organismo vegetale è avvenuta grazie protagonisti-complottisti, che, ricorda ad un team internazionale di cui ha fatto parte anche il Cenancora Mori, Gerardo Chiaromonte tro per l'educazione ambientale Legambiente di Donnalucaavrebbe definito “una giurisdizione ta. Secondo Davide Campo, biologo del Cea Legambiente di parallela di tipo politico-mediatico”. Nel Donnalucata “lʼalga corrisponde alla Caulerpa disticophylla mondo politico, Mori, indica due australiana, probabilmente arrivata tramite le acque di sentipersone in servizio permanente, il na delle navi, come indica anche il suo riscontro in un'area senatore Beppe Lumia e della Turchia dove é presente un intenso traffico di petrolielʼeuroparlamentare, Sonia Alfano. Che re". I cambiamenti biologici del mar Mediterraneo, sono ogsi avvalgono del sostegno di altri getto di una ricerca finanziata dall'Assessorato alla Pesca delcolleghi, come Antonio Di Pietro, Fabio la Regione. Granata, Angela Napoli, Luigi Li Gotti Mario Mori e, pensate un poʼ, Rosario Crocetta e Leoluca Orlando. A fare da supporter, sempre secondo Mori, dal mondo delle professioni EOLIE. APPELLO ALLA CANCELLIERA DALLA CITTADINA TEDESCA KAROL HOFFMAN spiccano poi lʼavvocato messinese Fabio Repici, il vicequestore ora avvocato Gioacchino Genchi, il giornalista Marco Travaglio. Questi signori di volta in volta possono poi contare sul sostegno di Francesco Pancho Pardi, Concita De Gregorio, MESSINA. "A Ginostra tanti problemi sono ancora irrisolti: il più graSandra Amurri, Saverio Lodato, Don Andrea ve è la centralina fotovoltaica che è ormai vetusta e spesso va in tilt e Gallo, Giuseppe Lo Bianco, collegati ad rimaniamo al buio. Abbiamo chiesto l'aiuto della Regione e del goverassociazioni come Agende Rosse, Antimafia 2000 no nazionale ma siamo abbandonati al nostro destino. Non ci resta e altro. Ma come arriva a queste conclusioni Mori? che lanciare un appello al cancelliere Merkel (nella foto accanDalle stesse tecniche adottate per anni da questi to)". Questo l'appello della cittadina tedesca Karol Hoffman, che soggetti: ha preparato un lungo dossier, pieno di da oltre 30 anni risiede alle Eolie insieme ad una decina di condate, circostastanze, collegamenti, fili di pensiero. nazionali. "Ogni anno - aggiunge - i tedeschi che affittano le noCome dire: ora si va allo scontro aperto. E Mori stre casette sono circa 200. E' giusto quindi che la Merkel chiude il suo articolo con un preciso messaggio a continua- abbia anche un occhio di riguardo, attraverso l'Uproposito dellʼaccusa di alto tradimento al nione Europea, per questo lembo di terra che nonostante la giuramento di fedeltà alla Repubblica: “Il signor sua bellezza e la sua unicità, continua ad essere dimenticato dal pubblico ministero non ha conoscenze adeguate e mondo e colgo anche l'occasione per invitarla a Ginostra". quindi sufficienti per esprimere un tale giudizio…” L Attilio Borda Bossana ANNUNCI. ZAMPARINI: «SARA’ IL PROSSIMO ALLENATORE DEL PALERMO” L Michele Ainis MESSINA. Da saggista a “saggio”. Il costituzionalista messinese, in esercizio allʼUniversità di Roma, che spazia con i suoi editoriali dal Corsera allʼEspresso, è stato inserito tra i 35 esperti che dovranno indicare al governo Letta la via virtuosa delle riforme istituzionali. L Felice Calabrò MESSINA. Il candidato del centrosinistra a sindaco di Messina ha deciso di indossare una maglietta con scritto un grande “sì”. A chi gli ha chiesto se fosse contrapposto al “no” (al ponte) della tshirt dellʼavversario Renato Accorinti, ha detto: «Sulla contrarietà al Ponte siamo dʼaccordo. Il mio sì è ai progetti per la città». L Gianfranco Scoglio MESSINA. Nuovo volume per lʼex capo ufficio stampa del Comune di Messina. Borda Bossana, infatti, ha curato il libro “Centocinquant'anni di navi passeggeri a Messina”, che si avvale del contributo del collezionista Giovanni Peditto e racconta il porto attraverso le navi che vi hanno fatto scalo dal 1861 ad oggi. Ginostra? Cara Merkel pensaci tu Gattuso rosanero Gallarate, dove ci sono i miei uffici". Zamparini parla poi della conferma di Allegri sulla panchina del Milan. ROMA. "Gattuso? Sarà il prossimo "Berlusconi pensa di esser il miglior allenatore del Palermo appena avrò allenatore del mondo, e probabilmente concluso la mia diatriba con Sannino". ha ragione. Se avrei tenuto il tecnico? Io La conferma arriva dal presidente del sì, perchè Allegri ha fatto bene, i Palermo, Maurizio Zamparini, giocatori lo vogliono, quindi lo avrei intervenuto ai microfoni di tenuto. Solo che sono tanti anni che 'Un Giorno da Pecora' su comprano poco, forse è quello Radio2. Il patron rosanero il problema - precisa il scherza poi sul rapporto presidente del Palermo che con l'ex giocatore poi parla dell'affaire Ilicic rossonero: "Domani mi che sembra interessare al porta il pesce e me lo Milan-. Se me lo pagano si, cucina lui. Lui ha un negozio ma Galliani non vuole Gennaro Gattuso di pesce qui vicino a spendere niente...". pagina 4 IL CASO Si fa prete, concessi i domiciliari PALERMO. Era finito in carcere accusato di clonare carte di credito oltre che di frode e ricettazione. Ma in cella si converte, ammette i crimini che gli sono stati contestati e diventa prete ortodosso. E' la storia di Andrei Traian Agape, romeno arrestato alla fine dello scorso anno per una storia di truffe risalenti al 2009 ed al 2010. Una raggiro del valore di migliaia di euro la cui base operativa era a Palermo ma che si ramificava anche all'estero. Secondo il 'Giornale di Sicilia, Agape ha deciso di cambiare vita. Un mutamento 'certificato' dall'essere diventato un prete ortodosso della chiesa di Cagliari. Agape lascia cosìil carcere ma resta comunque agli arresti domiciliari. 7giorni centonove PALERMO. LA SVOLTA DELLE ISTITUZIONI PER GARANTIRE PARI DIGNITÀ MODICA. DEI FRATELLI FIASCONARO Boldrini e Idem al Gay Pride Bruce Springsteen Chitarra al cioccolato PALERMO. «Per portare un segnale di attenzione ai diritti di gay e lesbiche ho deciso di partecipare con la presidente della Camera Laura Boldrini al pride nazionale di Palermo il 14 giugno. Serve un forte impegno a livello nazionale e europeo per contrastare ogni tipo di discriminazione, per garantire parità di trattamento e dignità delle persone lgbt». Lo ha detto Josefa Idem, ministra per le Pari opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili, nel corso di un'audizione in Commissione Lavoro della Camera. La ministra Idem ha poi anticipato che lavorerà con la collega ministra per la Cooperazione, Cecile Kyenge «per prevenire e contrastare gli odiosi episodi discriminatori» con un «piano biennale nazionale contro il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza. Il Pride nazionale 2013 celebrerà quest'anno la giornata modiale dell'orgoglio omosessuale a Palermo il 22 giugno. Ad aprire le attività un incontro pubblico sul tema dei diritti LGBT e dei diritti umani e vedrà la partecipazione del ministro per le Pari ROMA. "Oh my God!". E' l'esclamazione del 'Boss', Bruce Spingsteen di fronte all'opera d'arte realizzata dall'azienda siciliana dei Fratelli Fiasconaro: una chitarra in cioccolato di Modica Igp uguale, per forma e dimensione, alla mitica Fender. Allo stadio di San Siro echeggiano ancora le note del concerto milanese di Bruce Springsteen quando, durante il rinfresco, l'artista compare a sorpresa davanti alla teca nella quale è esposta la chitarra. Sorrisi, complimenti e una palpabile emozione per gli artisti del cioccolato, abbracciati dal Boss. L'entourage del cantante dichiara che Bruce ha voluto scendere in sala per ringraziare il Maestro Pastic-cere Nicola Fiasconaro (nella foto), del distretto del dolce tipico siciliano. Josefa Idem e Laura Boldrini opportunità, Josefa Idem, e del presidente della Camera, Laura Boldrini. Ad accompagnare e anticipare Palermo ci sarà il Pride di Roma, che si svolgerà nella capitale il 15 giugno prossimo. Testimonial del Pride nazionale, l'attrice Maria Grazia Cucinotta. Per la Sicilia e Palermo si tratta di un evento storico, che vedrà la partecipazione di decine di migliaia di persone provenienti da tutta Italia. L'evento è supportato dall'Amministrazione comunale di Palermo, che ha sostenuto la candidatura della città al Pride Nazionale. Il Palermo Pride avrà vita dal 14 al 23 giugno in uno spazio allestito al centro della città. Dieci giorni di grandi eventi d'arte, musica, teatro, cinema e convegni con protagonisti di portata internazionale. ROSA E NERO Addio all’attrice Franca Rame MESSINA. Eʼ morta a Milano lʼattrice Franca Rame, simbolo di infinite battaglie sociali e civili. Lʼultima il 16 gennaio scorso, poco prima delle elezioni politiche, quando chiede ai dirigenti del Pd, di “cancellare dalle liste dei candidati i nomi degli “indegni”: condannati, imputati, indagati, portatori di conflitti dʼinteresse e amici degli amici, soprattutto in Campania e in Sicilia”. Franca Rame, nata a Parabiago nel 1929, avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 18 luglio. Accanto a lei il marito Dario Fo e il figlio Jacopo. Domenica 27 giugno, nello scenario di Villa Pantò, a Catania, il premio intitolato a Franca Rame sarà consegnato alla giornalista e pr Agata Patrizia Saccone, già direttore artistico del noto Gala della moda “Catania, Talenti & Dintorni”. Un secolo di vita per Saverio Maisano MESSINA. GLI ALUNNI DELLA SCUOLA “SIMONE NERI” ALLO SLOW FOOD DAY Antichi sapori, iI successo della I A MESSINA. Prima la premiazione al Salone delle Bandiere e poi protagonisti dello Slow Food Day organizzato a Forte Petrazza. Sono gli alunni della I A della scuola Simone Neri (Giampilieri) – I istituto Comprensivo Leonardo da Vinci che, nei mesi scorsi, hanno partecipato al concorso “Dess Unesco 2012 “Cucina senza rifiuti: consapevole, sana ed economica”. Gli studenti coordinati dalle professoresse Caterina La Speme, Maria Arruzza, Rosa La Cauza, Tina Corrado e Teresa DʼAndrea hanno realizzato un “quaderno” di cucina, nello stile degli antichi ricettari delle nonne, ricavati su pezzi di carta cuciti fra loro, sui quali appuntavano le ricette tramandate e quelle sperimentate, utilizzando alimenti tipici e spesso poveri della cucina siciliana. Gli alunni hanno così imparato a utilizzare i prodotti agricoli per valorizzare una alimentazione sana riutilizzando i rifiuti, sia in termini di “scarti” alimentari sia in termini di riciclo degli imballaggi utilizzati per la commercializzazione. SIRACUSA. Saverio Maisano ha festeggiato il suo primo secolo di vita. Nato a Milazzo il 25 maggio 1913 e vissuto a Siracusa, ha potuto vivere i più importanti avvenimenti storici. Sposato con Concetta Nicotera (98 anni), 77 anni di matrimonio, che hanno visto nascere 5 figli. Il Comune di Siracusa ha donato una targa ricordo. Bimbi immigrati, 90 cittadini onorari CASTELVETRANO. In occasione della celebrazione del 67° Anniversario della nascita della Repubblica, Castelvetrano, onorando i caduti di tutte le guerre, ha conferito a novanta minori, natie residenti in città, figli di genitori stranieri, la cittadinanza onoraria. Alla presenza del Presidente del Club Unesco, Nicola Miceli, del responsabile Unicef, Esther Clemente, e dell' assessore all'immigrazione Francesca Catania, i "nuovi concittadini" hanno ricevuto dal sindaco Felice Errante, un attestato e una copia della Costituzione. pagina 5 7 GIUGNO 2013 CHI SCENDE M Ciccio Curcio MESSINA. L'ex consigliere comunale di Messina è uno spericolato guidatore. Noncurante del clamoroso senso unico, Curcio si è avventurato con la sua macchina cabrio in controsenso sul corso Cavour, percorrendo la corsia preferenziale degli autobus, con tanto di sigaro in bocca e cellulare al'orecchio. M Andrea Soffli MESSINA. Già gettonatissimo, il cosiddetto “tedesco” ha aumentato in maniera esponenziale i suoi clienti da quando è in campagna elettorale per il Comune. Il motivo? A chiunque si presenti al bancone bar, infatti, Soffli omaggia con un sorriso aperto granite con panna e brioches: “Offre la casa!”. M Peppe Alessi MESSINA. Il consigliere uscente del Pdl al V quartiere sta utilizzando un curioso stratagemma per mantenere inalterati i voti conquistati cinque anni fa. Per il suo santino elettorale, infatti, Alessi ha deciso di riciclare la foto utilizzata nel 2008, dove mostrava una fronte meno... spaziosa. MGiovanni Frazzica MESSINA. Lʼex veterano del Pd, da qualche tempo transitato in Grande Sud, è stato vittima di un virus informatico. A rivelarlo, il giornalista Lorenzo Ferrigno, che sulla bacheca Facebook di Frazzica, ha scritto: “Ho appena eliminato, segnalandola come spam una foto di sesso esplicito che sarebbe stata linkata da Giovanni”. MRoberto Jaci MESSINA. Eʼ uscito dalla porta per rientrare dalla finestra. Licenziato dal Cus, lʼex responsabile degli impianti della cittadella universitaria trova lavoro alle dipendenze della società sportiva Leones, a cui Unime Sport ha dato in appalto la gestione degli stessi impianti. La circostanza ha stupito i suoi colleghi di “sventura”, licenziati e “a spasso” 7 GIUGNO 2013 primopiano centonove AMMINISTRATIVE. I programmi ufficiali degli aspiranti sindaci di Messina Crisi? Te la risolvo io Scoglio liberista, Accorinti per il pubblico, Tinaglia spinge sull’innovazione, Maria Cristina contro la Casta, Garofalo e Calabrò “volano bassi”. Ecco i temi caldi secondo i candidati DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Qualche giorno ancora, e Messina avrà una nuova amministrazione, che arriverà a prendere in mano la situazione nel momento più difficile della città con lʼeccezione di guerre e calamità naturali. Su come uscirne fuori, dalla crisi, ciascuno dei sei candidati ha le sue idee, spesso diametralmente opposte. Gianfranco Scoglio di Nuova Alleanza, ex assessore della giunta retta da Giuseppe Buzzanca, è un liberista che aprirebbe ai privati, se ci fossero. Renato Accorinti è a favore del mantenimento del monopolio pubblico. Il movimento 5 Stelle manda in avanscoperta Maria Cristina Saija, se la prende con la casta e vuole lʼacqua pubblica e maggiore uso della rete per tutti, Alessandro Tinaglia di Reset punta tutto sui professionisti, sulle loro idee e sulla spinta propulsiva di chi ha sempre “subito” la politica suo malgrado, mentre i due candidati di centrodestra e centrosinistra, Enzo Garofalo e Felice Calabrò, “volano bassi” ed il libro dei sogni a questa tornata lo tengono chiuso nel cassetto. Il programma, i sei candidati lʼhanno depositato, come legge prescrive, nelle mani del segretario generale di palazzo Zanca Santi Alligo. Ecco cosa cʼè dentro sui temi più “caldi” di palazzo Zanca. RIFIUTI. Di “rifiuti zero” e razionalizzazione del servizio si parla da almeno tre tornate elettorali, ed il risultato è una differenziata con percentuali ridicole, una città sporca come una favelas sudamericana, e due partecipate che si occupano di rifiuti, Messinambiente ed Ato3, massacrate dai rifiuti, con oltre seicento dipendenti a carico ed entrambe in liquidazione. Come se ne esce? Gianfranco Scoglio non sembra essere troppo ottimista: lo definisce “Il problema della città, il problema del secolo”, e via twitter spiega che, finchè la regione non muoverà i suoi passi, Messinambiente e lʼAto3 potranno fare ben poco. Nonostante questo, Scoglio sarebbe per lʼaffidamento in concessione a privati del ciclo di raccolta e smaltimento, eventualmente attraverso la privatizzazione di Messinambiente. Per questo sarà necessaria una discarica nel territorio comunale. Per abbattere i costi, Scoglio prevede la progressiva esenzione della Tares per i residenti che provvederanno direttamente al conferimento presso i centri di raccolta. Nessun riferimento diretto alla differenziata. Secondo Felice Calabrò le direttrici saranno tre: la riduzione della produzione di rifiuti, riuso, riciclo e recupero della materia e dellʼenergia, e smaltimento dei rifiuti. “Esiste la concreta possibilità di raggiungere lʼautonomia nella gestione dei rifiuti nellʼarco di un anno attraverso la realizzazione di impianti di raccolta e trattamento, i cui progetti sono in stato avanzato”. A parlare di “rifiuti zero” ci pensa invece Renato Accorinti, secondo il quale è necessario abolire i cassonetti stradali ed attivare la raccolta domiciliare, da finanziare coi materiali non più conferiti in discarica, ed istituire di riuso, recupero, riparazione e baratto. Rifiuti zero anche per Maria Cristina Saija del movimento 5 Stelle: progressiva diffusione della raccolta porta a porta, sconti sulla tares per gli esercizi che aboliscono lʼ”usa e getta” e tariffazione secondo il principio “meno indifferenzi meno paghi”. Punto di contatto con Accorinti lʼistituzione di punti di distribuzione di prodotti “alla spina”, punto di divergenza con Scoglio, che vuole la discarica in città, il blocco alla costruzione di inceneritori. Enzo Garofalo, nei primi cento giorni, propone un piano di pulizia straordinaria della città. A seguire lʼambizioso progetto del 70% di differenziata entro un anno con differenziazione delle tariffe in base alla effettiva capacità di produzione dei rifiuti, affidamento di tutti i servizi a Messinambiente e lʼistituzione dellʼoperatore ecologico di quartiere. Per ultimo Alessandro Tinaglia di Reset. Stringatissimo e dritto al punto, anche lui punta su zero rifiuti. Come? Differenziazione a monte, porta a porta, due centrali di compostaggio, centri raccolta dislocati sul territorio, via i cassonetti in due anni, trasformazione e riutilizzo. TRASPORTI. Sono i numeri a parlare: lʼAtm ha un totale di debiti che nessuno è mai riuscito a quantificare perchè dal 2004 sono si approvano i bilanci, e che orbita intorno ai settanta milioni. Ed i seicento dipendenti servono a mettere in strada venti bus e quattro vetture del tram. Dulcis in fundo, lʼazienda è in liquidazione, ma di creare la società per azioni che dovrebbe nascere dalle ceneri dellʼAtm, il consiglio comunale non se ne è mai assunto la responsabilità. Anche questo, un tema sul quale si discute da un decennio almeno, senza concludere mai nulla. Programmaticamente Enzo Garofalo si pone in controtendenza: “ribaltare la visione attuale che è incentrata sugli aspetti societari e sulle modalità di copertura dei FALLIMENTI La resa dei...conti 500 milioni di debiti per il commissario, 78 per il ragioniere generale. Adesso si spera nel ministero Luigi Croce MESSINA. Sinteticamente gli schieramenti sarebbero due: pro dissesto e contro dissesto. I sei candidati a sindaco si incontrano con Luigi Croce, e dal “vertice” viene fuori una letterina di mezza paginetta che il commissario straordinario, accogliendo la richiesta di cinque dei sei (Maria Cristina Saija non era dʼaccordo) ha inoltrato al ministero dellʼEconomia perchè “congeli” i tempi per la sicura bocciatura del piano di riequilibrio, e permetta alla prossima amministrazione di “rivederlo”. Quello che è venuto fuori dallʼincontro sono 500 milioni di euro di debiti, che incredibilmente lievitano di settimana in settimana. E che puntualmente sono smentiti. A puntare lʼindice pagina 6 contro i calcoli di Croce e dei suoi esperti, Nino Dalmazio, Luigi Saccà, Paolo Tomasello e Luigi Montalbano, sono il ragioniere generale Nando Coglitore e Giovanni De Leo. Che rilanciano sulla cifra, ma al ribasso. Molto ribasso: i debiti censiti sarebbero di “appena” 78 milioni ai quali sono stati aggiunti, come debiti latenti, circa 200 milioni di euro. Sono quelli che palazzo Zanca dovrebbe sborsare se, per una concatenazione di cause talmente remota da sfiorare lʼimpossibilità, dovesse perdere tutte le cause che ha in corso. Una guerra di cifre che non terminerà probabilmente nemmeno quando Croce lascerà, senza alcun rimpianto, la poltrona più alta di palazzo Zanca al suo legittimo successore. Che, dovesse essere Alessandro Tinaglia, Felice Calabrò, Gianfranco Scoglio o Enzo Garofalo, di dissesto non vuole neanche sentire parlare. Renato Accorinti è più possibilista. Il professore ha già spiegato più volte che, a suo modo di vedere, il dissesto sarebbe un male minore rispetto al piano di rientro dal debito, mentre la Saija è ancora più risoluta: dissesto senza se e senza ma. Pur- centonove primopiano costi, per ripartire invece dalle esigenze e dalla qualità dei servizi”. Tradotto, per il candidato del centrodestra, oggi, lʼAtm è uno stipendificio. Come soluzioni, Garofalo propone intanto la verifica della sostenibilità del tram, da molti indicato come il principale dei problemi, poi nuovi mezzi, controllori a bordo e mobilità di personale in eccedenza, intermodalità ed affidamento allʼAtm di una lunga serie di servizi, compreso il “pronto intervento sulla rete stradale”. Dellʼambizioso piano sui trasporti di Reset, nel documento consegnato da Alessandro Tinaglia al Comune non cʼè traccia, se non un generico accenno. Il candidato di Reset ha però spiegato altrove come uscire dalla sacca, in maniera parecchio originale: trasposto gratuito per due anni, in maniera da far riabituare gli utenti allʼuso di bus e tram. I costi? In capo al Comune. Reset ha comunque presentato un piano industriale alternativo, che prevede addirittura lʼacquisto di altre vetture, ma del quale nel programma depositato in segreteria generale non cʼè traccia. Di trasformazione dellʼAtm in Spa, seppure in una riga soltanto, parla chiaramente Felice Calabrò. Secondo il candidato del centrosinistra è necessario un sistema di trasporti integrato e “la liberazione della cortina dal tram”. Anche qui, nessun accenno a come pagare il debito attuale della partecipata. “Ultraliberista” il progetto di Gianfranco Scoglio: affidamento ai privati delle concessioni di utilizzo delle linee e creazione di una società mista con Rfi e privati per la gestione di tram e metroferrovia, con collegamenti a pettine dai villaggi alle stazioni. E i dipendenti? Mobilità, con pari contratto, per gli esuberi. Di parere completamente opposto è invece Renato Accorinti, secondo il quale va invece salvaguardata la natura pubblica dellʼazienda, il cui bilancio si fonderà su incremento dei mezzi da pagare con fondi regionali, un contratto di servizio (atteso da oltre dieci anni e tuttora fermo in consiglio comunale, ndr), e gestione di quei servizi che “fanno cassa”, dai parcheggi alle officine, dalla mobilità per i turisti alla pubblicità. Torna, con Accorinti, anche lʼidea che originariamente era prevista per il tram: bus navetta a pettine rispetto alla linea tramviaria. SERVIZI SOCIALI. Sostanzialmente fallito il sistema delle cooperative, i servizi sociali, in città, sono praticamente smantellati, e pressochè tutti, data la congiuntura economica, “aprono” al mondo del volontariato. Il “vantaggio”, per vedere il bicchiere pieno fino allʼorlo, è che il nuovo sindaco si troverà a ripartire dallʼanno zero. Come? Maria Cristina Saija non lo dice. Nel programma dei grillini, infatti, di servizi sociali non se ne parla nemmeno in una riga. In compenso si discute di politica sanitaria e volontariato civico. Altrettanto stringato Alessandro Tinaglia, che parla di “gestione oculata, adeguata programmazione e concertazione tra il A fianco, Enzo Garofalo. In alto a sinistra Felice Calabrò troppo, o per fortuna, la dichiarazione di dissesto non è una scelta politica, ma una conseguenza di un decennio almeno di scelte politiche dissennate che, nellʼultimo anno, hanno fatto perdere la pazienza alla Corte dei Conti, indispettita da cinque anni in cui da palazzo Zanca arrivavano messaggi di “niente paura, tutto sotto controllo” quando invece i passivi lievitavano ed i correttivi andavano miseramente fallendo. Il piano di dismissione degli immobili, “progetto Manhattan” dellʼex assessore al Bilancio Orazio Miloro, che avrebbe dovuto ripianare una voragine di settanta milioni di euro, è riuscito a raccattarne appena un paio, e sorte peggiore ha avuto il piano di riequilibrio concepito da Croce e dai suoi esperti, votato in consiglio comunale e naufragato sulla bocciatura da parte dellʼaula del contratto di servizio tra Palazzo Zanca ed Amam, che avrebbe assicurato 150 milioni di euro in dieci anni ma aveva contro i pareri di revisori e collegio di difesa. E ora? Ci si rimette alla clemenza del ministero dellʼEconomia. Con la sensazione, netta, che si tratti solo di accanimento terapeutico. (A.C.) pagina 7 7 GIUGNO 2013 Comune e gli altri attori”. Molto più nello specifico entra invece Scoglio: “passaggio dallʼaffidamento a mezzo appalto dei servizi sociali a quello di accreditamento delle strutture per lʼassistenza domiciliare ed i servizi alla persona”, e “vaucher di importo proporzionale ai redditi goduti da spendere presso le strutture abilitate”. Per casa Serena Scoglio prevede lʼaffido in concessione, e infine lʼistituzione di una Casa della salute allʼex ospedale Margherita. Anche Renato Accorinti ci presta parecchia attenzione. Sostegno a donne e lavoratrici con istituzione di asili nido e punti gioco e lettura per bambini, un dipartimento che interagisca coi cittadini e lʼistituzione di una consulta del volontariato e di una “banca del tempo” sono i suoi punti fondamentali. Felice Calabrò propone una “agenzia per le famiglie”, e unʼintegrazione tra tutte le strutture col Comune a fare da cabina di e di welfare dello sviluppo, enunciando per lo più principii. Come Scoglio, di cittadella della salute allʼex ospedale Margherita e di voucher parla anche Enzo Garofalo, che in più degli altri mette sul piatto una proposta di richiedere allʼaffidatario degli appalti una fideiussione bancaria che garantisca gli stipendi per almeno quattro mesi anche in caso di ritardo nei pagamenti da parte del Comune: lʼesperienza degli anni scorsi il candidato del centrodestra lʼha recepita. URBANISTICA E INFRASTRUTTURE. Tutti più o meno concordi: basta sfruttare il suolo cittadino già abbondantemente martoriato (ed affollato), si punta sul “riuso” da prevedere nel nuovo piano regolatore generale. E sulle infrastrutture, tutti concordi su via del Mare, secondo approdo, strada “di mezza costa” e generici riferimenti a zone a verde. Garofalo lancia il progetto “100 piazze” e promette più aree pedonali (veramente pedonali), un nuovo piano regolatore che si concentri sul recupero e riconversione di aree degradate e sottoutilizzate (ospedali, caserme e fiera). Per lʼedilizia, il deputato del Pdl propone lo snellimento delle procedure tramite sportello unico, il piano del colore e agevolazioni per ristrutturazione di facciate esterne e miglioramento dellʼefficienza energetica. Lʼinfrastruttura? Copertura dei torrenti Annunziata e Papardo. Alessandro 7 GIUGNO 2013 primopiano centonove OUTSIDERS. Da sinistra, la candidata del movimento 5 Stelle Maria Cristina Saija, e Renato Accorinti, supportato dalla lista che porta il suo nome Tinaglia, che di mestiere fa lʼarchitetto, si spinge più in là con un gioco di parole: “Ri.u.so”, acronimo di rigenerazione urbana sostenibile, niente utilizzo di nuovo suolo, recupero edilizio e valorizzazione del patrimonio paesaggistico ed architettonico. Anche per Tinaglia, fondamentale è il recupero delle aree mal utilizzate, e la creazione del Parco dei peloritani. Felice Calabrò parte dal piano per la rigenerazione urbana e si spinge fino alla green economy secondo il motto “tutti in classe A”, non solo per i singoli edifici. “La crescita urbana sarà arginata”, scrive il candidato sindaco del centrosinistra. Curiosamente, pur avendo indicato come assessore lʼurbanista Franco Cardullo, Calabrò non menziona mai esplicitamente il nuovo Prg. Delle infrastrutture se ne occuperà lʼagenzia per la mobilità cittadina. Renato Accorinti vuole un regime di vincoli più stringente, prevenzione antisismica e messa in sicurezza della viabilità, con lʼobiettivo di annullare il consumo di suolo. Innovativa lʼidea di “fruizione comune ed autogestita” di patrimonio ed aree comunali non utilizzate. Come anche Reset, Accorinti parla di una flotta comunale per l'attraversamento dello Stretto. Non si occupa specificamente di territorio il programma del movimento 5 Stelle, se non prevedendo il blocco della costruzione di nuovi parcheggi in città e lʼimplementazione delle piste ciclabili. Per lʼedilizia, Maria Cristina Saija immagina concessioni edilizie solo per demolizione e ricostruzione o per cambi di destinazione dʼuso. Di nuovo Prg anche qui non si parla. Come sempre, Scoglio è pragmatico: in sei mesi definizione di tutte le pratiche edilizie pendenti, poi coinvolgimento delle imprese nella realizzazione di alloggi comunali da locare e incentivi urbanistici e fiscali per premi di cubatura per le costruzioni con materiali ecosostenibili e sviluppo in altezza per non consumare altro suolo. Sulla infrastrutture, ovviamente, Scoglio si sbizzarrisce, portando avanti i progetti contenuto nel piano strategico 2020 di cui è padre: sdemanializzazione di aree portuali e militari, nuova portualità, logistica e distribuzione delle merci, e “urban lab. E poi porticcioli turistici, tra Cittadella, case basse di Paradiso e Guardia. IMPRESA E INNOVAZIONE. Oltre agli ormai triti richiami a turismo e artigianato, ciascuno dei candidati ha almeno unʼidea innovativa in materia. Reset presenta la più originale: il “ME-Lab” ed i parchi tecnologici sperimentali, luogo dʼincontro tra ricerca, sviluppo e turismo e integrazione sociale che, per Alessandro Tinaglia, connoterebbero in maniera forte il “prodotto Messina”. Renato Accorinti punta su “Salvalavoro” e “Crescimpresa”: costituzione di un fondo di sostegno al lavoro finanziato con la contrazione dei costi della politica, una rete che aggreghi soggetti istituzionali a supporto delle “start- up”. Lʼidea innovativa è la creazione di una Cittadella del made in Sicily. La localizzazione? La dogana, per esempio. Accorinti parla anche di Green shipping per il trasporto marittimo. Enzo Garofalo propone lʼistituzione di un “quartiere degli artisti”, di un museo dʼarte contemporanea e del...Messina in serie A, che insieme al ritorno di una rassegna cinematografica, del carnevale e dellʼagosto messinese potrebbero portare turismo. “La nostra amministrazione punterà moltissimo sullʼegovernment”, promette il candidato del centrodestra. Come? Con lʼaccessibilità online di tutte le pratiche commerciali, per esempio, per facilitare lʼapertura di nuove imprese. Per Felice Calabrò, Messina dovrà diventare una “Smart city”, “per migliorare la vita dei suoi cittadini”. Come? Il candidato del centrosinistra lancia il tema della Creattività”, per mettere in rete cultura, arte, spettacolo, sport e turismo, e la valorizzazione dei prodotti agroindustriali APPELLI “Ascoltateci per favore” I giovani imprenditori di Confindustria scrivono al prossimo sindaco. Chiunque sia Simona Caratozzolo MESSINA. Per favore, aiutateci. Anzi, ascoltateci. Lʼappello, ai candidati sindaci, arriva dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Messina. “A tutti - scrive il presidente Simona caratozzolo - a chi siederà al vertice di Palazzo Zanca, ma anche a chi sarà destinato a fare opposizione; perché tutti dovranno fare la propria parte. Tra i tanti temi di discussione, siamo riusciti a toccare solo le questioni calde del momento - si legge nella lettera aperta - il risanamento finanziario, le previsioni per lʼImu sugli immobili, la valorizzazione e gestione del patrimonio artistico della città, le misure per il settore edilizio, le politiche giovanili ed i servizi municipali. Su questi argomenti tutti i candidati hanno dato voce ai propri intendimen- pagina 8 ti, in base al programma, o agli orientamenti, o ad eventuali evoluzioni possibili. Al di là delle scelte - continua Simona Caratozzolo i Giovani Imprenditori di Messina auspicano che ci sia unʼautentica strategia di sviluppo per la città, con chiarezza dei punti di forza su cui è possibile fare leva e delle risorse che bisogna mettere in campo. Da giovani, - continua la lettera - che hanno dato vita a nuove realtà imprenditoriali o stanno tentando di traghettare storiche imprese messinesi sullo scenario della competitività globale, chiediamo al prossimo sindaco di amministrare la nostra città come un imprenditore gestisce la propria impresa, con rigore e chiari piani di sviluppo; fattori senza i quali lʼimpresa non ha futuro. Lo chiediamo per i cittadini che lo abitano, per i tanti lavoratori che hanno diritto al reddito, per sé e per le famiglie. Lo chiediamo perché lʼImpresa ha un valore sociale innegabile: produce reddito e lavoro, e ciò non può realizzarsi in un contesto che non sia votato a migliorarsi e rigenerarsi. Cari candidati questa città ha bisogno di motivazioni forti - conclude Simona Caratozzolo - Un “in bocca al lupo” a tutti, ai candidati e a noi messinesi. centonove primopiano 7 GIUGNO 2013 STILI A CONFRONTO. I sei programmi, uno contro l’altro Lessico e... nuvole Una pagina per Reset, ventisei per il centrodestra. Dal mellifluo al colloquiale, dal caporalesco all’accusatorio, ecco cosa scrivono. E come Gianfranco Scoglio Alessandro Tinaglia locali. Secondo Calabrò, il cui programma rinuncia alle “stravaganze” per tenersi adeguato alla realtà, è necessario che pubblico e privato collaborino per offrire servizi adeguati a chi sbarca dalle navi da crociera. “Più connettività, più informazione, più trasparenza” è il progetto di Maria Cristina Saija per lʼinnovazione: ogni residente avrà un indirizzo di posta elettronica certificata per lʼaccesso gratuito a servizi e sistemi informatici. Il movimento 5 Stelle punta molto sullʼacqua pubblica, e ne fa un punto fondante dellʼintero programma. Per il resto, spazio a “km 0” e sostegno comunale alle imprese no-profit. Gianfranco Scoglio di Nuova Alleanza spazia a tutto campo, partendo sempre però dal piano strategico, pietra filosofale di tutto il suo programma. Fuori dal “Messina 2020”, Scoglio punta su artigianato e commercio: agevolazioni sulla tassa di occupazione suolo per i commercianti che “abbelliscano” gli spazi di loro competenza, incentivi fiscali per i proprietari di arre agricole nei villaggi in caso di affidamento dei terreni a cooperative giovanili, creazione di un marchio Messina e valorizzazione dellʼartigianato locale ai proprietari di botteghe nel centro storico che le affittino per artigianato di qualità. RISCOSSIONE TRIBUTI. La liberalizzazione del mercato di riscossione sarebbe unʼottima occasione per razionalizzare un settore che, stando ai dati, fa acqua da tutte le parti. A settembre, lʼex dirigenti ai Tributi Romolo dellʼAcqua scriveva alla Serit (agente di riscossione per Messina), lamentando che il totale del riscosso sullʼaccertato della tariffa per la spazzatura, era incredibilmente lo 0,24%. Nessuno dei candidati, però, se ne è occupato. Solo Guido Signorino, assessore della giunta Accorinti, si è sbilanciato, auspicando che il servizio torni “in house” a palazzo Zanca, senza concessionari esterni. MESSINA. Il più lungo? Quello di Enzo Garofalo, quasi dieci mega di file e ventisei pagine. Il più breve? Quello di Reset, una paginetta e 55 kb appena. I programmi dei candidati sindaco vanno in pubblicazione allʼalbo pretorio, e si scoprono immediatamente le differenze di “impostazione” tra i partiti ed i movimenti. Il deputato del Pdl candidato a sindaco per il centrodestra la prende bella larga, e si presenta con un lungo preambolo: “Messina ha cinquanta km di costa e si alza sopra i mille metri sul livello del mare”, e via descrivendo e magnificando, e infatti il primo capitolo si intitola “Messina 1955-2013, dal suo passato per il suo futuro”. Per arrivare alle priorità non basta la seconda pagina, per gli obiettivi strategici la quarta. Ogni voce, Garofalo la sviscera nei minimi particolari, non lesinando commenti e indulgendo spesso in prime persone plurali. Tutto il contrario del programma di Reset: telegrafico fino quasi ad assomigliare ad un dispaccio militare, di caporalesco ha non solo lʼimpostazione ma anche il tono: verbi allʼinfinito presente che suonano quasi come imperativi categorici, articoli determinativi banditi, massimo cinque righe quando su un argomento ci si vuole dilungare oltremisura, nel giro di una pagina Alessandro Tinaglia spiega per filo e per segno il suo ambizioso (e articolato) programma in un miracolo di sintesi, riuscendo incredibilmente a infilarci dentro anche i nomi di tutti e sette gli assessori, mentre gli altri, in pagine e pagine, si sono limitati a quattro. Il programma di Gianfranco Scoglio di Nuova Alleanza ha le sembianze di una tesi di laurea, il cui frontespizio recita “programma amministrativo del candidato sindaco Gianfranco Scoglio e criteri per la nomina degli assessori”. In seconda pagina cʼè lʼindice, in terza lʼintroduzione, con considerazioni quasi da...esaminando: “queste sono le elezioni amministrative più importanti della nostra città perchè i problemi che si presenteranno agli amministratori sono molteplici”. Lʼintroduzione termina alla settima pagina, poi parte la presentazione del candidato, rigorosamente in prima persona: “Mi chiamo Gianfranco Scoglio...”. Arrivato ai temi Scoglio, come da sua IL COMMENTO La “finestra rotta” ESISTE, IN CRIMINOLOGIA, una ben nota teoria, la teoria della “finestra rotta”. Per risanare un ambiente, degradato, viene sostenuto, si può partire da un “micro-intervento”, la riparazione, ad esempio, di una finestra con i vetri rotti, che innescherà imitazione ed emulazione così da risolvere, di seguito, situazioni ben più problematiche. Abbiamo assistito ad un variegato dibattito elettorale dove i programmi sono stati “spacchettati” puntando su una più efficace loro comunicazione. Dunque, ogni giorno, il libro delle promesse ha aggiunto una pagina relativa a potenziali fattori di sviluppo, azioni opportune per il rilancio dellʼeconomia, interventi finalizzati ad un miglioramento della qualità della vita nella nostra città. In vista dellʼinevitabile ballottaggio vorremmo sottoporre ai probabili sfidanti sin dʼora tre proposte piccole piccole, a costo zero, temi finora ignorati dai programmi. Concedere la cittadinanza ad honorem ai figli degli immigrati in vista del riconoscimento dello ius soli. Attenzione ad un diritto negato ma anche incentivo al rilancio demografico di Messina. Far dialogare tra loro, in un “tavolino”, Metromare, Aeroporto di Reggio Calabria ed Alitalia così da far ragionevolmente coincidere (con opportune tolleranze) gli orari dʼarrivo e partenza dei relativi mezzi. Sostituire il grottesco Topolino che accoglie i turisti condotti nello slargo di Cristo Re per una visione panoramica di Messina (una delle poche start-up cittadine) con un più acconcio Colapesce (teniamoci sul mitico per evitare scortesie diplomatiche). Cose piccole, piccole rispetto alla mancanza di posti di lavoro, allʼindigenza in aumento, alla scomparsa di servizi essenziali. Ma come insegna la teoria della “finestra rotta” si può anche partire da aspetti negativi apparentemente minimali nella vita di una città per risolvere altri ben più complessi. Mario Centorrino Margherita Billeri pagina 9 formazione, si sbizzarrisce con cifre e numeri ben circostanziati. A metà fa capolino persino un grafico. Il movimento 5 Stelle mette in chiaro immediatamente gli intenti che ne animano il sacro fuoco: il primo punto, subito dopo il logo a colori, Maria Cristina Saija lo intitola in maniera emblematica Progetto “basta con la casta”, e conta ben 15 punti. Un movimento nato dalla rete con la stessa rete non può che avere un occhio di riguardo: e infatti il secondo punto è il progetto “più connettività, più informazione, più trasparenza”. Sette progetti, cinque pagine e il programma è servito. Per essere un pacifista, Renato Accorinti è particolarmente agguerrito nellʼesposizione del suo programma: “inaudita criticità economica”, “malagestione delle amministrazioni”, “immediata due diligence sui conti”, “imporre criteri”. Messa da parte la verve battagliera, però, arrivano i temi cari al professore attivista: partecipazione dal basso, bene comune, gestione pubblica. In sei pagine fitte fitte, Accorinti enuncia una enorme mole di punti, “spuntando” ogni proposta e facendo iniziare ogni periodo con un infinito presente, tra green shipping, banca del tempo e assessorati alla partecipazione. Anche Felice Calabrò inizia con toni da tribuno: “Ora basta”, recita il primo neretto del programma, scarno graficamente e condensato in quattro fittissime e spartane pagine, in cui lo spazio maggiore se lo prende di fatto lʼinvettiva iniziale sulla città “martoriata, stanca, sdegnata, ignorata”. I punti, tutti, sono elencati spiegando per principio ogni intervento, evitando di citare cifre e numeri e prediligendo lʼaspetto colloquiale. (A.C.) Politica 7 GIUGNO 2013 SANTINO MORABITO (CENTROSINISTRA) Trentanove anni, fa l'imprenditore e ha due figli, Lorenzo e Riccardo. E' stato già consigliere nel '98 . Nel 2003 è stato eletto presidente della ex X circoscrizione. Crede fermamente nella vittoria di Felice Calabrò: «Siamo la forza principale, la mia coalizione è ampia e anche se è composta da diverse realtà saprà fare squadra». Su possibili defezioni di sostegno ribatte: «Ci sarà molto voto disgiunto, so, ad esempio, di persone che votano Accorinti sindaco, ma che alla circoscrizione scelgono di appoggiare me» MASSIMO CERRITO (RESET) Quarantaquattro anni, fa l'assicuratore e ha due figli. Ha aderito a “Reset” perchè rappresenta appieno quella che è la sua idea di politica: «Impegno e competenza a servizio del territorio». A spingerlo alla candidatura parecchi amici. «Basta con i soliti volti - dice - in questa corsa alla presidenza sono l'unico a rappresentare una novità. Intendo lavorare sodo per migliorare la vivibilità della V circoscrizione, ascoltando tutti i cittadini e cercando di dare loro risposte e soluzioni che fino ad oggi sono mancate» CIRCOSCRIZIONE/5. Il centrosinistra si spacca in due. E il Popolo delle Libertà gongola Candidati alla Giostra L’Uscente Russo prova a riagguantare la poltrona con Adesso Messina, “sgambettando” Morabito, indicato dalla coalizione. E mentre Croce compatta il centrodestra, Reset punta su Cerrito DI TIZIANA CARUSO MESSINA. Stoccate incrociate negli ultimi scorci di campagna elettorale per la presidenza della V circoscrizione. «Il mio competitor naturale è Ferdinando Croce - dice Santino Morabito, sostenuto dal centrosinistra - è legittimo per tutti candidarsi ma non credo che Russo abbia mostrato particolare rispetto per la coalizione e ora raccoglie voti provenienti sia dall'estrema sinistra che dall'estrema destra». Ma Alessandro Russo, presidente uscente, renziano, che si candida, senza il simbolo del Pd, con una lista civica sostenuta anche dal gruppo di Renato Accorinti e verso cui ha manifestato il suo appoggio anche Gianfranco Scoglio, non le manda a dire. «A differenza di Morabito e Croce non sono un uomo d'apparato, non ho e non voglio un voto di struttura - ribatte il renziano - i miei elettori non li cerco all'interno di partiti, ma fra i cittadini liberi, tra quelli che non ne possono più di un sistema politico che decide nelle stanze di una segreteria». Più mite Ferdinando Croce che, per età e frequentazioni, vede in Russo il suo principale avversario. «Penso di rappresentare una buona sintesi tra Russo e Morabito: il primo è molto popolare tra la gente, il secondo è una figura vicina ai vertici del centrosinistra. Io credo di godere sia della stima di molte persone che di quella dei leader locali del Pdl». Massimo Cerrito, non si lascia intimidire dalla “caratura” dei suoi tre rivali e spiega: «Molti amici mi hanno chiesto di candidarmi e credo che la mia sia l'unica voce di novità rispetto alle altre, non sarà una sfida facile ma, certamente, battaglierò». Si presentano così i candidati alla carica di presidente che si contenderanno i circa 35mila potenziali elettori della V circoscrizione. Non tra le più grandi, ma, in proporzione, tra le più urbanizzate. Proprio da questo punto parte il renziano Russo: «Una delle priorità è certamente quella di continuare a lottare contro l'assalto alle colline, contro gli interessi dei privati a danno della cittadinanza. Hanno costruito dappertutto - spiega Russo - e qui ci sono ancora persone che vivono nelle baracche». Oltre al fattore sicurezza, ecco, dunque, servito un altro punto tra le priorità del presidente uscente: lo sbaraccamento. Per Croce, invece, bisogna partire «dall'azzeramento delle emergenze»: rifiuti e mobilità su tutte. «È necessario, soprattutto, garantire la normalità», sostiene il candidato del Pdl. Morabito sceglie sicurezza e mobilità. «Non c'è un “manifesto” specifico per la V circoscrzione. Le forze che si sono coese attorno a Felice Calabrò hanno un programma per l'intera città e attorno a quello si muoveranno le nostre azioni mettendo al centro sicurezza e viabilità». Cerrito, che vorrebbe fare ordine nel «caos indiscriminato che regna nella V circoscrizione» pone come primo obiettivo la riqualificazione delle aree degradate. Le sue idee di “problem solving” le spiega così: «Le circoscrizioni attualmente hanno poteri limitati, per questo il mio primo obiettivo sarà quello di rendermi portavoce di ogni istanza del territorio, un impegno battente attraverso segnalazioni a tutto campo: dalle possibili alternative per migliorare la viabilità all'altezza delle rotatorie di viale Giostra ai disservizi nell'illuminazione pubblica, passando per la scriteriata logistica dei contenitori per l'immondizia che centonove non fanno altro che aggravare le carenze nel settore della raccolta rifiuti». Morabito spera innanzitutto che l'apertura, seppur parziale, degli svincoli possa rappresentare una boccata d'ossigeno per la viabilità della zona e punta sul progetto lanciato in sinergia con l'assessore regionale Marcello Bartolotta per la copertura del torrente Annunziata. «Oltre a queste iniziative serve trasformare la V circoscrizione in un quartiere normale di una città normale, attraverso la cura dell'esistente, le manutenzioni del verde pubblico e del manto stradale da realizzare attraverso la riduzione degli sprechi della macchina comunale e i contratti aperti di quartiere con il personale di Palazzo Zanca dislocato a servizio della circoscrizione attuando un serio decentramento». Idee condivise anche da Croce: «Sarebbe necessario dotare le circoscrizioni di risorse finanziarie e trasferire personale dal Comune ad uffici tecnici di circoscrizione. Attraverso il risparmio e l'ottimizzazione dei servizi gestiti dall'Atm - spiega Croce - pagina 10 dovrebbero essere attivate delle navette “mare-monti”, vorrei che fosse ripristinato il servizio bus gratuito per gli studenti universitari e l'Atm potrebbe gestire i parcheggi dell'Annunziata. Per i rifiuti immagino una circoscrizione protagonista di campagne di promozione della differenziata con la messa in funzione delle isole ecologiche». Croce punta anche sul marketing territoriale: «Bisognerebbe attrarre turismo conclude il candidato - promuovendo visite alla presunta tomba di Antonello o organizzando, come ho in progetto di fare, manifestazioni per l'anniversario del terremoto che coinciderà proprio con la fine di un eventuale mandato». «È inutile parlare di una Messina turistica quando ci sono quartieri a cui non è stato dato un briciolo di decoro, un po' di dignità. Certe affermazioni - ribatte Russo - stridono con la realtà di una città che, gestita da menti scarse, ha perso decine di finanziamenti per il social housing e la mitigazione del rischio idrogeologico. Chi ha governato sperava ancora nella legge 10 e giocava invece di fare progettazione. Come si propongono alla guida di una città che loro stessi hanno messo in ginocchio?». ALESSANDRO RUSSO (ADESSO MESSINA) Laurea in Scienze politiche alla Luiss. Battaglie: il rilancio di forte Ogliastri, l'assegnazione degli alloggi di Fondo Basile, gli indennizzi alle famiglie residenti sotto gli svincoli e la lotta contro la realizzazione di una pompa di benzina a discapito di un agrumeto a San Licandro FERDINANDO CROCE (CENTRODESTRA) Croce è avvocato, cultore di Diritto amministrativo e dottore di ricerca a Catania. Vanta: la nuova denominazione della circoscrizione, la pulizia del lungo mare del Ringo, il “pressing” sulla sicurezza del torrente San Michele centonove Politica 7 GIUGNO 2013 GIOVANNI LA ROSA (RESET) Ha 33 anni, è sposato e ha una figlia. Sotto ufficiale della Marina, segue la politica da quando aveva 18 anni. E' già stato candidato al quartiere con Cateno De Luca ORAZIO LAGANAʼ (DR) Consigliere uscente, anche lui è uno degli ex Pdl che hanno scelto lʼarea del centrosinistra per queste amministrative. Laganà, infatti, è candidato con i Dr CIRCOSCRIZIONE/6. Il quartiere più a Nord di Messina fa il pieno di pretendenti Sesto, una poltrona per sei Il Megafono rompe lo schieramento, lanciando Nino Scimone in sovrapposizione al prescelto dei Dr, Orazio Laganà. Il Popolo delle Libertà sostiene una presidente rosa, Pinella Mantarro MESSINA. In sei tenteranno la breccia sulla presidenza della VI circoscrizione che conta 38.200 elettori e, per estensione territoriale, è la più ampia. Santi Arria con la lista “Servizio Pubblico Peloro”, Andrea Brancato per “Cambiamo Messina dal basso”, Orazio Laganà per una parte del centrosinistra, Giovanni La Rosa per Reset, Pinella Mantarro per il Pdl e Nino Scimone per il “Megafono”. Saranno loro a scontrarsi, vista anche la frammentazione, a colpi di apparentamento. Tre i “nodi” principali su cui ruota la VI circoscrizione: sicurezza, mobilità e turismo. Così Nino Scimone punta sulla salute dei cittadini. «Da tempo ormai con alcune associazioni della zona ci occupiamo della tutela della salute vista anche la presenza della centrale Snam. Un altro “nodo” è la viabilità nelle zone di Faro Superiore e Sperone, dove insistono un ospedale e la Facoltà di Ingegneria. Tra i miei obiettivi continua Scimone - c'è anche quello riqualificare gli spazi verdi creando delle aree attrezzate e dei punti di ritrovo per bambini e adulti. Bisogna poi trovare delle soluzioni per il ripascimento della costa da Mortelle a Santo Saba. L'obiettivo - spiega Scimone - è quello di fare diventare la zona nord un polo turistico, cercando inoltre di dirottare i crocieristi a Ganzirri e Torre Faro». Consapevole delle difficoltà economiche in cui versano le casse comunali Scimone chiede a gran voce il decentramento: «Adesso che sono state abolite anche le Province se i quartieri non hanno autonomia economica è inutile che esistano». Pinella Mantarro, candidata del Pdl, parte invece dal decoro urbano. «È necessario ripristinare condizioni igieniche decenti per poi investire sulle potenzialità turistiche della zona». Piano spiagge, pulizia preventiva, valorizzazione della riserva di Capo peloro, fruizione dell'Istituto Marino, classificazione delle acque del lago di Ganzirri per consentire la pesca delle vongole, miglioramenti nel trasporto pubblico, messa in sicurezza delle strade e delle zone collinari, aree attrezzate per bambini e centri diurni per anziani. C'è di tutto e di più nel programma della candidata del Pdl. Ma i soldi? La Mantarro punta sulla progettazione e sull'intercettazione di finanziamenti europei, pur ammettendo che la NINO SCIMONE (MEGAFONO) Oncologo e consigliere provinciale uscente. Ex Pdl, si candida col Megafono di Rosario Crocetta. È già stato al quartiere dal '90 al '98. Ha la sua roccaforte di voti a Torre Faro precedente amministrazione, nel campo, non si sia distinta per efficienza. «La metà degli assessori della ex giunta di centrodestra, oggi si candida altrove, questo la dice lunga», commenta la candidata. Giovanni La Rosa di Reset pone al centro la questione rifiuti e i trasporti. «Con soluzioni immediatamente realizzabili perchè basterebbe attivare la raccolta differenziata e il compostaggio. Mentre per la questione mobilità - continua La Rosa - sarebbero necessarie alcune modifiche ai tragitti degli autobus, magari facendo partire il 79 direttamente dall'Annunziata per consentire più corse». La Rosa fa leva anche sul turismo: «Ma basta con nuove costruzioni, bisogna sfruttare la tecnica dell'albergo diffuso. Certo, per un serio rilancio turistico conclude PINELLA MANTARRO Ha 33 anni, è sposata da 13 e ha 3 figli. Già candidata al consiglio della ex XI circoscrizione nel '98 e nel 2003, è moglie del consigliere uscente Stefano Donato. Crede che con la guida di Garofalo e Germanà sia nato un “nuovo corso” per il Popolo delle Libertà. Di mestiere fa l'operatrice nel campo della formazione professionale per l'Ancol. Da un mese, si ritrova però in mobilità ANDREA BRANCATO (ACCORINTI) Classe '69, lavora nel campo della comunicazione anche attraverso progetti nelle scuole finanziati dalla Regione. Alle politiche si è candidato con i Radicali il candidato di Reset - sarebbe necessario occuparsi maggiormente della riserva naturale di Capo Peloro, della manutenzione spiagge e dell'erosione delle coste, effettuando interventi risolutivi e non a macchia di leopardo». Secondo Andrea Brancato, «bisogna trasformare la circoscrizione da stipendificio a cassa di risonanza e proposta». Il candidato di “Cambiamo Messina dal basso” si concentra sulla viabilità: «Molti cittadini si lamentano per l'assoluta inutilità di alcuni servizi, come l'autobus che da Ponte Gallo arriva a Messina. In realtà serve solo ai residenti a Villafranca - spiega - basterebbe modificare il tragitto per renderlo fruibile a tutti». Brancato pensa anche al turismo: «Bisogna puntare sulle bellezze della circoscrizione, ma oltre al sostegno dell'Amministrazione, serve un cambiamento nella mentalità nei cittadini: non si può pretendere di parcheggiare l'auto sulla spiaggia o di avere la barca ormeggiata davanti alla propria abitazione». Santi Arria parte invece dalla sicurezza del territorio, con particolare attenzione al torrente Papardo. Prende di mira l'Amministrazione Buzzanca, colpevole di «aver spostato altrove fondi già destinati alla messa in sicurezza del torrente». «Mi farò inoltre promotore in ogni sede istituzionale di una richiesta risarcitoria - continua Arria - contro i 30 anni di sottomissione della zona nord alla realizzazione del Ponte, hanno negato ogni possibilità di sviluppo a un territorio che dalle molteplici potenzialità». Il candidato della lista civica “Servizio pubblico” punta infine anche sul turismo e promette di battersi per la nascita di consorzio che gestisca “finalmente” in maniera ottimale la riserva di Capo Peloro coinvolgendo Università, Cnr, cooperative e associazioni che già operano all'interno della riserva. (T.C.) SANTI ARRIA Trentacinque anni, imprenditore, single. Consigliere di Confapi Sicilia, proprietario della “Fornarina” è anche azionista di una società che si occupa di marketing e product placement pagina 11 Politica 7 GIUGNO 2013 Catherine Hernandez Da sinistra, Jayson Andres e Jemmalyn Narciso Giuseppe Ortega SVOLTE. Hanno deciso di scendere in campo. Sono i messinesi di nuova generazione Stranieri, in 9 per la città La comunità filippina è la più presente nelle liste per le circoscrizioni con 7 candidati provenienti dalle tre associazioni. Solo due i cingalesi in pista, uno dei quali per il Comune con la “Farfalla” MESSINA. Sono circa 10mila. Alcuni di loro, i pionieri, giunsero in riva allo Stretto addirittura 35 anni fa. Sono gli stranieri residenti a Messina, in gran parte extraeuropei. Nonostante la lunga permanenza, in pochi hanno richiesto la cittadinanza italiana. Ma i loro figli sono nati a Messina, studiano allʼUniversità peloritana e, in occasione della tornata elettorale di domenica prossima, sono scesi in campo. Qualcuno fa parte della carica dei 700 che ambisce ai 40 risicatissimi scranni del Consiglio Comunale. Ma la maggior parte ha deciso di spendere la propria candidatura nellʼambito del quartiere, soprattutto tra IV e V circoscrizione, zone di residenza delle comunità più consistenti della città: la filippina e la srilankese. ASSOCIAZIONISMO FILIPPINO. Non si tratta di un fronte compatto, anzi. Sono spalmati nelle diverse liste della composita coalizione di centro-sinistra i sette candidati di origine filippina che si presentano ai Consigli di IV e V Circoscrizione. Quasi tutti giovani, sono espressione del variegato mondo associativo filippino, «che però non è legato direttamente ai partiti e alle liste di riferimento». «Chi è sceso in campo lo ha fatto in modo autonomo, contando sulla propria rete personale di amicizie e conoscenze. Tanto che abbiamo candidati della stessa associazione che si presentano in diverse liste, e candidati della stessa lista che fanno capo a diverse associazioni», spiega Jeffrey David Padul, 23 anni, studente di Medicina. Jeffrey è tra i fondatori dellʼACF, lʼassociazione Comunitaria Filippina, nata circa 4 anni fa in seno al Circolo Arci Thomas Sankara. «È quella che ha più iscritti e raggruppa molti giovani: organizziamo attività sportive, spettacoli e facciamo rete con le altre comunità del Sud Italia. LʼACF è laica, a differenze delle altre due associazioni filippine della città». Si tratta della Don Bosco, la più antica tra le organizzazioni a cui fa riferimento la comunità asiatica, e della Couples for Christ, entrambe ultracattoliche. GIOVANI CANDIDATI. Erano emozionatissimi Jayson Andres e Jemmalyn Narciso alla loro apericena pre-elettorale, organizzata domenica scorsa in un locale del centro storico. Classe ʻ90 lui, classe ʼ91 lei, scendono in centonove lizza alla IV Circoscrizione con Adesso Messina, a sostegno di Ciccio Palano Quero, e di Giuseppe Siracusano al Consiglio Comunale. «Mi sono sempre indignato per il modo in cui viene gestita la città. Adesso voglio essere in prima linea per migliorare quantomeno il mio quartiere, il posto in cui sono nato», spiega Jayson, studente di Infermieristica. «A cominciare dalla vivibilità e dalla sicurezza delle zone in cui ci si incontra, ad esempio Piazza San Vincenzo e la Passeggiata a Mare. Per non parlare poi della necessità di recuperare il quartiere fieristico». Si è commossa Jemmalyn, parlando delle condizioni in cui vivono i disabili a Messina: lei, che sta facendo un tirocinio al Don Orione, vorrebbe battersi per rimuovere le barriere architettoniche presenti nel quartiere, che «non consentono ai diversamente abili neanche di fare una passeggiata». Ha appena 18 anni, invece, Catherine Hernandez: sempre per “Adesso Messina”, si candida alla V Circoscrizione a sostegno di Alessandro Russo. Tutti e tre provengono dalle file dellʼACF, così come Michael John Macabeo, candidato nella lista dellʼUDC alla IV Circoscrizione, e Montserrat Montemajor: classe 1946, è stata una delle prime migranti a giungere a Messina, più di 30 anni fa; oggi sposata con un orafo italiano, Montserrat si presenta al IV quartiere nella lista Felice Per Messina, a sostegno di Peppuccio Santalco al Consiglio Comunale. Nella stessa lista, ma alla V Circoscrizione, si presenta James Joseph Valdes, studente universitario di Fisica e membro dellʼassociazione Couples for Christ. Si candida invece con Reset, alla IV Circoscrizione, Giuseppe Ortega, espressione dellʼassociazione Don Bosco. PERCHÈ DIVISI? «I filippini a Messina sono circa 3000. Ma il peso di chi vota è molto relativo: gli elettori non saranno più di 200, tra naturalizzati e ragazzi di seconda generazione, che, come me, hanno chiesto e ottenuto la cittadinanza al compimento dei 18 anni», spiega Padul. «Punto molto sui voti degli amici e dei conoscenti, certo non solo sui filippini!», aggiunge Andres. Quasi assente sulla scena politica di queste elezioni amministrative, invece, lʼaltra grande comunità cittadina, quella srilankese. Con due giovanissime eccezioni: Don Wickramapala Arachchige, che si presenta alla III e IV Circoscrizione in lista con Reset, e Thines Jegatheeswaran, in lista al consiglio comunale con la Farfalla di Beppe Grioli. Entrambi hanno 21 anni. Valentina Costa BUONI PROPOSITI «Accoglienza prima di tutto» I progetti dell’assessore designato Carmen Currò POLITICHE SOCIALI. Carmen Currò MESSINA. «La città sociale che vogliamo è soprattutto la città dellʼaccoglienza e dellʼospitalità dove siano combattuti tutti gli elementi di disagio. Messina deve diventare la città delle famiglie e dove alle singole famiglie sia garantita più sicurezza e più tutela». Lo ha assicurato il candidato sindaco del centro-sinistra, Felice Calabrò, intervenendo alla conferenza stampa dellʼassessore designata alle Politiche sociali ed ai diritti di cittadinanza, Carmen Currò. «Non possiamo più chiedere alle famiglie di colmare i vuoti che uno Stato sociale deve invece garantire - ha detto la probabile componente della giunta comunale in caso di vittoria - dobbiamo far sì che lʼamministrazione torni ad essere “amica” del cittadino. Oggi lo Stato sociale lo fanno le donne, basti pensare che a Messina ci sono solo due asili nido comunali. Dobbiamo inver- pagina 12 tire la tendenza e diventare attori del cambiamento». Tra gli obiettivi da raggiungere subito Felice Calabrò e Carmen Currò hanno individuato lʼutilizzo dei finanziamenti della legge 328/2000 fino a pochi giorni fa rimasti congelati, la creazione di “laboratori sociali nei quartieri” in base alle singole specificità ed esigenze, la stipula di protocolli dʼintesa con le Forze dellʼordine e le Istituzioni per dare più attenzione alla prevenzione, alla sicurezza ed allʼinformazione. «Gli asili nido dovranno non solo essere potenziati - ha spiegato Carmen Currò - ma anche diversificati, tenendo conto di tutte le esperienze che in questi decenni sono state fatte nel settore, come ad esempio i nidi aziendali, i micronidi e le mamme di giorno. Puntiamo poi alla realizzazione di strutture di supporto allʼamministrazione come ad esempio lʼAgenzia per le famiglie o una Cabina di regia che servano non soltanto a monitorare bisogni ed esigenze ma anche a coordinare le singole iniziative e ad proporre soluzioni innovative che coinvolgano in modo sinergico i soggetti pubblici e privati». centonove Politica 7 GIUGNO 2013 STRATEGIE. Non solo comizi e conferenze, per una preferenza in più si provoca la gola Elezioni a pancia piena Sulle orme del suo ex mentore Cateno De Luca, a spopolare con vere e proprie mangiate di piazza è Ivano Cantello. Che guida la truppa di coloro che puntano al contatto con la “gente” MESSINA. Non solo buste della spesa. Si va dalle cozze alle salsicce, passando per i maccheroni al sugo di maiale nero dei Nebrodi. Anche se i “tavoli elettorali” possono assumere un tono più glamour con brunch e after dinner organizzati nei locali più “cool” della “Messina-bene” o eleganti tavole apparecchiate su terrazze del centro cittadino arredate a mo' di giardino d'inverno. Mai come in tempo elettorale, cibo gratis per tutti. Degustazioni di prodotti tipici, centinaia di caffè, un aperitivo o più a sera, focacciate al comitato e nelle più note rosticcerie messinesi. Persino gite religiose con pranzo al sacco. E' il marketing elettorale. Perchè il voto si conquista anche così. Durante l'ultimo scorcio della corsa alle amministrative a fare scuola nel prendere per la gola gli elettori è stato senza dubbio un esperto del settore, Pippo Famulari, titolare del glorioso bar del “Pappagallo” e ricandidato al Consiglio della Quarta circoscrizione. “Ti pari, cu tutti sti manciati, pigghia un saccu i voti”, commenta qualcuno dando uno sguardo alle locandine delle manifestazioni dal “sapore politico” organizzate dal candidato del Pdl. Sul versante destrorso anche i candidati della lista “SiAmo Messina” si sono dati parecchio da fare con focacciate ai comitati e riunioni elettorali come ad esempio, quella organizzata dal candidato Ernesto Marcianò per Enzo Garofalo in un locale della Cortina. Ma il convivio è trasversale a tutti gli schieramenti. Persino i Cinque Stelle che, pur avendo organizzato una riunione di tutti i sostenitori in un noto ritrovo del pieno centro cittadino, hanno però chiarito: «Abbiamo a disposizione la sala, consumazioni escluse». Nel gruppo di Accorinti c'è chi, come Saro Visicaro e Raffaella Spadaro, ha pensato all'evento “Brindiamo per Messina” organizzato nella sede di “Officina delle idee”. Ma nel campo del vero e proprio “schiticchio”, tra le file del centrosinistra, è stato a dir poco insuperabile Ivano Cantello, consigliere comunale uscente e oggi candidato nella lista “Felice per Messina”, che, sulla scia del suo mentore politico, Cateno De Luca, per gli ultimi di giorni di campagna elettorale ha puntato tutto sulle “mangiate” di piazza. Spaziando da nord a sud, ha organizzato una salsicciata con tanto di esibizione sportiva a piazza San Vincenzo, mentre per la “grande chiusura” ha scelto piazza San Nicolò, nella “sua” Zafferia. In programma un comizio con degustazione di prodotti tipici e intrattenimento musicale. Grandi movimenti mandibolari al comitato di Giuseppe Santalco, aperto anche fino a tarda sera. Ma la segreteria di Santalco non è l'unica “sempre aperta”. D'altronde, oltre alle tavolate, un altro cavallo di battaglia di molti candidati al Consiglio comunale è quello di “stare a contatto con la gente” sfruttando qualsiasi occasione. “Grazie a tutti per l'affetto che mi state dimostrando - scrive infatti Paolo David - Per tutti voi la mia segreteria assieme ai miei collaboratori è sempre a vostra disposizione”. David non si fa scrupolo a lasciare al popolo di internet anche il suo numero personale, specificando inoltre: “per qualsiasi problema”. Giovanna Crifò, nonostante sia in campagna elettorale, non rinuncia alle sue credenze religiose e non fa mai mancare la sua presenza in mezzo alla gente. Devota a Santa Rita ha sfilato a piedi nudi durante la processione che si è svolta alla fine di maggio. E proprio in mezzo alla gente i candidati a sindaco hanno deciso di chiudere la campagna elettorale, scegliendo come location le piazze cittadine. Enzo Garofalo, come i Grillini, ha puntato su piazza Duomo. Per i pentastellati l'appuntamento è oggi (venerdì 7 giugno) alle 19 davanti alla Basilica Cattedrale, mentre per il candidato del Pdl “l'inizio delle danze” (durante la manifestazione si esibiranno anche numerosi gruppi musicali) è previsto per le 21. Felice Calabrò calerà il sipario della sua campagna proprio dove spera che inizi la sua nuova avventura politica: alle 20 sono convocati a piazza Municipio tutti i sostenitori della coalizione di centrosinistra. Alessandro Tinaglia di Reset chiuderà la sua campagna elettorale con un comizio che prenderà il via alle 19 a piazza Cairoli. Mentre Renato Accorinti ha virato sull'auditorium della chiesa di San Matteo, nel quartiere di Giostra, per l'ultimo appello al voto. (T.C.) In alto a sinistra, Ivano Cantello durante una delle mangiate di piazza. A destra, dallʼalto, Peppuccio Santalco e Paolo David. Sopra, a sinistra, Giovanna Crifò. Sopra, Vincenzo Garofalo ed Ernesto Marcianò INARRESTABILE Pippo, il cuore d’oro comm. maria torre -mess.elettorale Famulari tra maccheroni e Madonna delle Lacrime MESSINA. È il re del panorama di Cristo Re grazie al suo bar, il “Pappagallo”, e ambisce alla riconferma come consigliere della IV circoscrizione. Per l'occasione Pippo Famulari, vice presidente uscente, ha organizzato anche un “Gran Galà con i vicini di casa” invitando tutti gli elettori del IV quartiere a una serata danzante con tanto di esibizione musicale del gruppo “Dalusa live”. Location dell'evento il campo sportivo di Cristo Re vicino all'Istituto per sordomuti Annibale Maria di Francia. E non poteva mancare l'intrattenimento gastronomico. Per questo Famulari ha puntato su una sagra a base di maccheroni al sugo di maiale dei Nebrodi e su una degustazione di prodotti tipici. Ma non è finita qui, perchè Famulari ha anche organizzato una gita al Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa con tanto di colazione a sacco gratis. (T.C.) pagina 13 Politica 7 GIUGNO 2013 centonove ROCCALUMERA. Le ditte creditrici del Comune occupano la piazza e bloccano l’intervento di Stracuzzi Alluvione sul comizio Attendono dal 2009 il pagamento degli interventi dopo le frane. Il presidente del consiglio Garufi voleva convocare l’aula per approvare i debiti fuori bilancio. Ma il segretario blocca tutto DI GIUSEPPE PISTONE ROCCALUMERA. Stava per degenerare lʼultima settimana di campagna elettorale a causa della protesta (pacifica) di alcune delle ditte creditrici del comune che hanno bloccato i comizi. Il sindaco uscente Gianni Miasi, a quanto pare, avrebbe promesso di liquidare loro parte delle spettanze relative al 2009 prima della fine del suo mandato. promessa non mantenuta. Stanchi e avviliti i titolari delle ditte hanno acceso i motori dei loro mezzi di lavoro e “occupato” piazza Fabbrica con bobcat, un auto articolato ed un furgone, impedendo, di fatto, lo svolgimento del comizio della lista “Patto generazionale” del candidato sindaco Carmelo Stracuzzi. Ad infuocare i comizi dellʼultimo scampolo di campagna elettorale la seduta di consiglio comunale del 30 maggio scorso, che ha aperto una vera e propria voragine disorientando gli elettori. Sembrava tutto deciso in camera caritatis tra maggioranza e minoranza per lʼapprovazione delle 24 delibere relative ad ordinanze del 13 gennaio 2009. Un provvedimento che avrebbe permesso di sbloccare 500 mila euro, di cui la metà per saldare alcune delle ditte creditrici impegnate per lʼalluvione del 2009. Ma al momento del voto la minoranza, guidata dal capogruppo Giuseppe Campagna, Natia Basile e Carmelo Spadaro, abbandona lʼaula, facendo venire meno il numero legale. E scoppia un putiferio con tafferugli che dallʼaula consiliare, si trascinano prima in piazza municipio, poi in mess.elettorale In alto la protesta delle ditte che hanno bloccato con i propri mezzi la piazza dove era previsto il comizio del candidato Carmelo Stracuzzi. In alto Francesco Santisi. Sotto Gaetano Argiroffi piazza Fabbrica. Scatenando lʼira del sindaco Gianni Miasi che il giorno dopo in una conferenza stampa unificata con tutti e tre i candidati avrebbe persino minacciato di “proibire” i comizi, qualora venisse minato lʼordine e la coesione sociale. «Questo provvedimento che si voleva far passare in aula è solo un criterio elettorale a favore di qualcuno e a sfavore di altri, il metro deve essere uguale per tutti - ha stigmatizzato il candidato sindaco Stracuzzi - Devono essere messi sul tavolo tutti i crediti con le ditte, dal 2007 al 2012 e non solo alcune. La verità è che avete nascosto i debiti e le fatture sbotta». «Non è stata fatta alcuna discriminazione – ha puntualizzato altresì, il vice sindaco, Francesco Santisi – era pagina 14 quello che avremmo potuto pagare dal 2009 al 2010 con i fondi disponibili». Il sindaco Gianni Miasi avrebbe chiesto sino allʼultimo al presidente del consiglio Antonio Garufi, una nuova convocazione dellʼaula, poche ore prima del voto, per far approvare in aula lʼapprovazione di quei debiti. Rigettata infine dal segretario comunale Rossana Carruba per la mancanza dei presupposti di urgenza e improrogabilità degli atti come previsto per legge. Intanto i tre candidati a sindaco, Gaetano Argiroffi, Francesco Santisi e Carmelo Stracuzzi, lanciano proclami dellʼultima ora, tra strette di mano, abbracci affettuosi e sorrisi per tutti. E ognuno assicura il suo successo. Cercando però conforto nelle piazze, che fino allʼultimo diventano il vero termometro elettorale. Anche se non sono già mancati tradimenti, più o meno sotterranei che nessuno vuole rivelare. Intanto Francesco Santisi potrà contare sulla “carica dei sindaci”, dallʼuscente Gianni Miasi a Giuseppe Di Tommaso di Nizza di Sicilia, che più volte si è visto sotto il palco a fare il “tifo”. Ma lui non si è risparmiato alcuna fatica. Nelle ultime ore si è dato persino al “volantinaggio”, distribuendo personalmente casa per casa santini e programma elettorale in compagnia di Massimo Puglisi e Ada Maccarrone intenti a segnare indirizzo e numero civico. E nei comizi non fa altro che placare i toni delle polemiche, parlando ciò che è stato fatto. «Alla fine - dice con cautela – sarete voi a scegliere il 9 e 10 giugno chi sarà allʼaltezza di amministrare il paese. Noi non facciamo promesse faraoniche, ma siamo realisti su ciò che faremo e invita tutti alla integrità morale”. Carmelo Stracuzzi oltre ad illustrare i suoi programmi ha improntato una campagna elettorale allʼinsegna del “Jʼaccuse” contro questo sistema fallimentare di fare politica a Roccalumera. E non risparmia attacchi al vetriolo contro lʼuno e lʼaltro della lista. «La mia è una candidatura sana, libera e pulita, non espressione di inciuci. Con un solo obiettivo. Riqualificare e risollevare attraverso un radicale cambiamento politico – sociale. Musica per le orecchie di Giuseppe Campagna, espressione di “Roccalumera nel cuore” forte dellʼesperienza di capogruppo di minoranza. Il candidato sindaco Gaetano Argiroffi, dal canto suo nei suoi ultimi comizi ribadisce il suo “dovere esserci”. E fa un appello ai cittadini affinché Roccalumera torni ad essere un paese libero e civile. E oggi – ribadisce il dottore chi rappresenta la continuità non può lavarsi le mani come Ponzio Pilato, facendo finta di niente. Mentre dallo stesso palco Ettore Fleres scomoda il film di Totò: “Uomini e Caporali”. e invita gli elettori a tornare ad essere uomini. Ma su una cosa due candidati, sono dʼaccordo. “La politica del fare” in Argiroffi. “Eʼ il momento di fare” in Stracuzzi. Insomma una cosa è certa che loro hanno una sviscerata voglia di…fare. centonove Politica 7 GIUGNO 2013 TERME VIGLIATORE. Un bar battezza nuovi gusti con i nomi delle liste amministrative Alle urne col gelato Comizi sempre più tesi. La Maestra si scaglia contro gli inciuci dei vecchi politici. Giunta lancia le class action. Torre presenta il programma “fai da te”. Cipriano elenca i suoi “successi” DI PASQUALINO MATERIA TERME VIGLIATORE. Il sondaggio delle amministrative 2013? Lo faranno i cittadini che si recheranno al Bar Saitta dove ad ogni candidato a sindaco è stato abbinato un gusto che è stato variato di giorno in giorno. Dalla scelta del gusto/candidato, si sono potuti fare i primi exitpool …di gusto. La lista “Alternativa cʼè “ che ha candidato Santino La Maestra a sindaco sembra per gusto…quella prescelta dagli avventori del noto bar, seguita da quella di Giovanni Torre, Bartolino Cipriano e Filippo Giunta. Il gusto, quindi, premierebbe il farmacista locale, ma ovviamente è solo un modo nuovo per attirare i clienti appassionati di politica. Intanto, dopo i pesanti attacchi anche personali che la lista Torre ha portato alla lista del sindaco uscente I gelati con i nomi delle liste che si contendono la guida di Terme Vigliatore Bartolino Cipriano, sono cominciati portato sul palco il segretario di pesantemente soprattutto Giovanni Torre gli screzi e i comizi si sono surriscaldati e Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, perché secondo lui in questa lista ci la carta bollata non è più una minaccia ma ha proposto la sua ricetta per rilanciare sarebbero gli “scontenti”, quelli cioè che una cosa concreta. «Abbiamo dimostrato fino a pochi mesi hanno condiviso ogni con i fatti di aver messo in piedi una lista di Terme Vigliatore. «Gli assi portanti su cui rilanciare lo sviluppo dell'economia del cosa del suo operato, e oggi si ritrovano alto profilo e di elevata competenza Comune devono ruotare attorno ai settori dallʼaltra parte perché avrebbero voluto un assicura Santi La Maestra - Grazie alla del floroviavaismo, del turismo, del mondo tutto loro. Per lʼuscente leader mia coalizione i cittadini hanno potuto termalismo, della valorizzazione del sito locale, la lista di La Maestra è invece la sentir parlare di progetti politici e di archeologico della villa romana e di tutto rappresentazione dellʼantipolitica, una programmi, anziché la solita parata di quel patrimonio ambientale e lista fatta da persone incompetenti insulti che le altre liste si sono scambiati. Il paesaggistico rimasto in stato di nostro modo innovativo di interpretare la abbandono - dice - Tra le priorità la politica ha dato fastidio, e per questo In alto le vaschette installazione di centraline di monitoraggio abbiamo ricevuto anche attacchi gratuiti, di gelato con i simboli per il rilevamento del tasso di come se fossimo noi ad aver gestito gli delle liste civiche inquinamento dell'aria, la pubblicità dei ultimi 20 anni la divisione di poltrone e il che si contendono risultati delle analisi dell'acqua potabile. malgoverno della città. Per l'ennesima lʼamministrazione. Vorrei dar il via anche a class action per il volta il sindaco uscente ha deciso di voler Il gusto più risarcimento di danni a favore della vincere ad ogni costo le elezioni, venduto, secondo colletività per i danni subiti in questi anni alleandosi con i suoi ex nemici, quelli che i titolari del bar dal transito degli autocompattatori verso la lo hanno sempre combattuto: Crisafulli, che ha lanciato il discarica di Mazzarra S.Andrea». Bartolo Sottile, Munafò, Salamone, che hanno sondaggio è stato Cipriano, dopo una fase soft, negli ultimi stretto alleanza con lui per pura sete di Santino La Maestra giorni è tornato ad attaccare potere». Filippo Giunta, invece, dopo aver Campagna poco elettorale I due candidati a sindaco, Sidoti e Buzzanca, hanno evitati confronti e incontri in piazza MONTAGNAREALE. A poche ore dalla chiusura della campagna elettorale in molti si domandano se la stessa sia mai iniziata. Si è trattato, infatti, di una competizione passata quasi inosservata quella che ha visto i due ingegneri candidati a sindaco impegnati a mantenere i toni al minimo preferendo evitare confronti diretti o comizi in piazza. Gli unici appuntamenti pubblici sono stati quelli riservati alla presentazione delle liste e dei rispettivi programmi. Poca atmosfera elettorale, quindi, e se non fosse per qualche manifesto e la presenza nel- le strade di candidati e sostenitori direttamente coinvolti nella ricerca di consensi, pochi si accorgerebbero che domenica prossima si andrà a votare. I cittadini, quasi indifferenti e insofferenti alle questioni politiche, saranno comunque chiamati a scegliere tra il rinnovamento proposto dalla lista “Rinnovamento e Futuro” con Salvatore Buzzanca sindaco, e la “tradizione” voluta dai “Democratici del Terzo Millennio” insieme al sindaco uscente Anna Sidoti. Sidoti vuole consolidare la trentennale tradizione familiare cercando una riconferma con i fedelissimi. Dallʼaltra parte, invece, Buzzanca punta decisamente al rinnovamento sostenendo che «questo è lʼunico modo per fermare il declino di un paese che negli ultimi trentʼanni ha perso circa mille abitanti”. In chiusura di campagna elettorale solo i giovani di “Rinnovamento e Futuro” per venerdì 7 giugno stanno organizzando una festicciola in piazza per stare tutti insieme. (Pamela Arena) pagina 15 mess.elettorale MONTAGNAREALE politicamente parlando e che mai potranno guidare il paese per la loro impreparazione. Cipriano, poi, oltre ad aver menzionato tutte le opere che da 5 anni a questa parte è riuscito a realizzare (Ripascimento della spiaggia, strada di collegamento via mare con Barcellona, la nuova caserma dei carabinieri a Vigliatore, la nuova piazza municipio, la via di fuga nel quartiere marchesana, il completamento della piazza Mollerino, la piazza Cattafi, a cura del verde ecc.), ha parlato anche dei suoi programmi.”.Il progetto di riqualificazione urbana della fascia costiera, con il completamento del ripascimento delle spiaggie da acquitta al torrente Mazzarrà, il rilancio e il supporto al settore vivaistico vero traino dellʼeconomia locale, il rilancio sia delle “terme” che della Villa Romana di San Biagio per la quale è già stato approvato un progetto con la sopraintendenza ai beni culturali». Ma anche per i rifiuti: «Siamo fra i paesi più puliti della Sicilia ha detto - non abbiamo mai avuto spazzatura per le strade, abbiamo avuto il coraggio di uscire dallʼAto ed abbassato così pure le bollette sia della spazzatura ma anche dellʼImu». Giovanni Torre è invece quello che ha basato la sua campagna elettorale su un nuovo modo di far politica. «La gente per la prima volta nella storia ha scelto liberamente il proprio candidato a sindaco con le primarie - ha detto - millesettecento persone si sono recate alle urne senza alcuna costrizione. Noi abbiamo iniziato lo scorso anno il nostro progetto e ci siamo recati nelle varie frazioni a chiedere alla gente di dirci cosa per loro era importante inserire nel programma del sindaco. Il programma che adesso abbiamo presentato, quindi, non è il programma di Giovanni Torre ma dei cittadini. Vogliamo realizzare i cantieri per i disoccupati con i quali sistemare il paese e dare ristoro allʼ economia locale. Sistemare la zona a mare del paese, me tante opere per gli anziani e i giovani che amano lo sport. Il nostro è un programma di cose concrete, non di sogni». Politica 7 GIUGNO 2013 ALLE URNE. L’assessore Carmelo Sparacino e l’antagonista Nino Melato scaldano gli animi Candidati sul ring Tensione durante un comizio sulla costruzione di una strada che conduce allo stadio. A Furci Siculo a fare da arbitro all’incontro tra Francilia e Foti sarà Mario Balletta DI GIUSEPPE PISTONE alla domande della gente. «La soddisfazione più grande? Ascoltare la gente – ha detto il medico - la novità sono stati loro, che adesso vogliono puntare in alto». Mentre Giuseppe Marino, già vice sindaco dellʼuscente Lorenzo Grasso, scommette sul sociale e sullʼarea delle terme, unica risorsa su cui puntare. Poi si fa scudo con Grasso, candidato alla presidenza del consiglio, lʼunico che gli garantirebbe una vittoria. Non più scontata. Il condizionale è dʼobbligo. Dopo il comm. santi sorrenti -mess.elettorale ALIʼ TERME. Ad arroventare il rush finale di questa battaglia elettorale sono stati i malumori tra le piazze. E anche nel paese termale gli ultimi giorni di campagna elettorale stavano finendo in rissa. A sedare gli animi, nel corso di un comizio in piazza Prestia della lista del candidato sindaco Giuseppe Marino di “Ali Terme nel cuore”, sono dovuti intervenire persino i carabinieri. Al centro del dibattito la destinazione di 9 mila euro per la costruzione di una strada di collegamento con il campo di calcio in contrada “Sadano”, come sostenuto dallʼassessore uscente Carmelo Sparacino. Mentre lʼantagonista Nino Melato avrebbe sostenuto a dire di Sparacino che quella somma sarebbe servita diversamente ad organizzare un torneo di calcetto. Una battuta che Melato non avrebbe mai detto. «Eʼ solo una mera strumentalizzazione politica - avrebbe detto il professionista da sotto il palco». Eʼ bastato a scatenare una forte tensione con spintoni e qualche schiaffo che ha coinvolto alcuni sostenitori dei diversi schieramenti. Concluso infine con una stretta di mano tra Melato e Sparacino. Mentre il candidato sindaco, Antongiacomo Rizzo per conquistare la leadership del suo paese con la lista “Alì Terme, costruiamo futuro”, gli ultimi giorni di campagna elettorale, ha trasformato i suoi comizi in dibattiti pubblici, rispondendo Nelle foto in alto da sinistra Carmelo Sparacino e Nino Melato. Durante un comizio hanno riscaldato gli animi e tra il pubblico sarebbe volato qualche spintone. Sopra Matteo Francilia candidato a sindaco di Furci Siculo contro il medico Sebastiano Foti sorpasso, alle ultime battute, del suo acerrimo nemico Antongiacomo Rizzo. A Furci Siculo, il giovane trentenne Matteo Francilia è arrivato stremato al termine del suo tour elettorale. Ha girato tutte le piazze del paese e visitato porta per porta quasi tutte le case. Insomma una campagna elettorale a tappeto. Con un solo obiettivo. Vincere, vincere a tutti i costi il suo medico, il decano della politica furcese, Sebastiano Foti. Ma a determinare il responso delle urne sarebbe Mario Balletta, ex vice sindaco di Foti e candidato alla carica di primo cittadino nella precedente elezione, che starebbe meditando a chi destinare il suo patrimonio elettorale. Indiscrezioni rivelano che potrebbe non consegnarlo al medico Foti. Adesso agli elettori, non resta altro che decidere in piazza Sacro Cuore di fronte a due striscioni. “Matteo Francilia la scelta giusta”. Accanto. Attaccato. “Decidi Tu qual è la scelta giusta – scrive invece Sebastiano Foti”. Un quadro che non lascia spazio ad equivoci. Matteo sogna di trasformare il suo paese in un vero e proprio villaggio turistico lungo 800 metri, con tanto di anfiteatro, pista ciclabile e tanto verde, mettendo in rete B&B, hotel, case estive e ristoranti con spiagge attrezzate già dal mese di aprile. Tutto a costo zero. Mentre Foti, dice di essere sicuro di aver già vinto le elezioni. E pensa a riorganizzare la macchina amministrativa per far ripartire il paese. Per il momento i due fanno la faccia feroce e si guardano in cagnesco. E si sono limitati a colpo su colpo alle loro rispettive invettive. Ma cʼè chi dice che pace ci sarà solo nel post elezioni e solo a certe condizioni che verranno determinate non dai singoli, ma dal responso delle urne. pagina 16 centonove PATTI Verso il rimpasto di buona Lena Mauro Aquino rimescola le carte nell’esecutivo. Trema il suo vice PATTI. “Se il copione è buono gli attori non avranno difficoltà ad adattarsi”. Questo il commento di alcuni consiglieri comunali di opposizione alla notizia del possibile rimpasto in giunta che secondo molti il sindaco Mauro Aquino dovrebbe effettuare entro la fine di questo mese. Con tale manovra, già prevista allʼinizio del mandato elettorale e tanto attesa dal consigliere Tino Giuttari, fra i membri dellʼesecutivo dovrebbe figurare una quota rosa proprio come prevede la recente normativa che impone il ri- Nino Lena spetto della parità di genere, e secondo molti sarebbe proprio Alessia Bonanno (in quota Santi Formica) a subentrare al posto di un assessore che dovrebbe fare un passo indietro. A traballare è soprattutto la poltrona del vice sindaco Nino Lena, ma ciò che si chiedono in molti e se tale sostituzione potrebbe essere di beneficio per il paese. Secondo Achille Fortunato, che in consiglio comunale non sostiene più il sindaco e fa parte del gruppo misto, «In un momento di profonda crisi qualsiasi manovra potrebbe essere sbagliata soprattutto se a prevalere è la necessità di assecondare le logiche di partito piuttosto che le necessità del paese». A non temere che tutto ciò avvenga è lo stesso vicesindaco Nino Lena: «Si tratterebbe di una scelta del sindaco ma non credo che si arrivi a questo dichiara Lena facendosi forte della sua esperienza e della professionalità maturata da ben 35 anni - non mi è mai piaciuto dar credito ai pettegolezzi mirati a farmi mettere da parte - dichiara – Ciò che a me importa è dare risposte alla mia comunità che è la sola verso cui ho preso un impegno. Tutto il resto non mi pesa anche perché posso dire di aver raccolto già dei frutti in pochi mesi di attività amministrativa e lʼapertura della mensa scolastica è uno dei risultati che mi pregio di aver portato a compimento”. A dichiarare che un rimpasto in giunta non è un argomento allʼordine del giorno è, invece, lo stesso sindaco Aquino che tranquillizza (più o meno) tutti ricordando che non ha alcuna fretta. Pamela Arena Sicilia centonove Enrico Calbo DA SX, Massimo Marullo, Elio Calbo 7 GIUGNO 2013 IL MANAGER. Giuseppe Pecoraro POLICLINICO. Sospesi tre medici accusati di effettuare interventi di Chirurgia estetica vietati. E si scopre... Protesi poco pro...tette La commissione di indagine interna scopre che non è possibile stabilire chi e quando le ha prodotte. Si sospetta un giro di denaro. Il primario Calbo, padre del medico che operava: «Solo irregolarità amministrative» DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Hanno nei loro seni delle protesi ma nessuno sa quale ditta le ha prodotte e se sono conformi alle norme a tutela della salute. Gliele ha impiantate un medico specializzando del Policlinico universitario di Messina nel reparto di Endocrinochirurgia diretto dal padre e sempre alla presenza dello stesso chirurgo strutturato (e dello stesso anestesista) nellʼambito di interventi chirurgici che secondo i vertici dellʼazienda universitaria venivano mascherati da interventi di cura ma erano in realtà di tipo estetico, e dunque vietati. Tantʼè che le protesi non venivano fornite dalla Farmacia dellʼazienda universitaria ma acquistate direttamente dai pazienti o, secondo lʼipotesi più verosimile, dagli stessi chirurghi. Così come vietati e allo stesso modo mascherati da interventi necessari per curare patologie risultano una serie di interventi di riduzione del seno e di eliminazione del grasso allʼaddome. I tre, Lelio Calbo (il primario), Massimo Marullo (il chirurgo strutturato) ed Enrico Calbo (lo specializzando figlio dʼarte), infatti, sono stati sospesi per un mese dal manager Giuseppe Pecoraro. DISTRAZIONI. La vicenda è venuta alla luce a seguito delle proteste di un collega, eppure il tipo degli interventi che effettuava il giovane specializzando e la circostanza che impiantava protesi non comprate dallʼazienda, erano conoscibili in tempo reale dallʼ Unità operativa Staff della direzione generale, diretta da Ninni Artemisia, a cui affluiscono tutti i dati relativi allʼattività operatoria svolta allʼinterno dellʼazienda. Come mai nessuno si era accorto prima della strana divergenza? La domanda, insieme ad altre relative alla stessa vicenda, viene girata attraverso lʼaddetto stampa ai vertici aziendali. La risposta è lapidaria: «Lʼazienda non rilascia dichiarazioni». SALUTE A RISCHIO. Seppure Lelio Calbo, ritiene “che dopo la presentazione delle controdeduzioni la vicenda si sgonfierà perchè si è trattato sono di unʼirregolarità amministrativa”, il provvedimento di sospensione dei tre medici non chiude la vicenda. Anzi, getta ombre fosche anche sulla salute dei pazienti che hanno subito gli interventi. Dallʼesame delle cartelle cliniche dei pazienti trattati da Enrico Calbo e Massimo Marullo, coadiuvati quasi sempre dallʼanestesista Rossella Siliotti, infatti, è emerso che sulle stesse non è stato applicato, come dovrebbe essere in ogni caso in cui si impiantano protesi, lʼetichetta necessaria alla tracciabilità delle stesse. ENIGMA. «Chiamare i pazienti ed avvertirli della circostanza o lasciare correre rischiando che qualcuno di loro tra qualche tempo lamenti dei problemi e presenti delle denunce o delle richieste di risarcimento danni?: è questo lʼenigma che turba i sonni dei vertici aziendali dopo che la Commisione dʼinchiesta ha comunicato il dato. Il primario di endocrinochirurgia, pur tentando di sottrarsi allʼintervista, dietro le sollecitazioni insistite del cronista che lo intercetta in un corridoio dellʼospedale, si lascia sfuggire, rassicurante: «Le protesi sono di elevatissima qualità». Cʼè, tra gli addetti ai lavori, però, chi dubita che lʼattività fosse svolta gratuitamente e che, invece, dietro gli interventi ci fosse un giro di denaro: «Niente di niente. Neanche un euro. Molte delle persone trattate erano amici di famiglia», dice Calbo. Che sottolinea: «Lʼattività era lecita, cʼera lʼindicazione per effettuare gli interventi. Altro che chirurgia estetica». Ma se cʼerano le indicazioni perchè non servirsi delle protesi fornite dal Policlinico? A questa domanda il primario fatica a trovare una risposta, poi dice: «Quelle del Policlinico sono di minore qualità, le pazienti volevano quelle di qualità più elevata. Si può fare. Le compravano loro ma eravano noi ad indicare i fornitori da cui potevano servirsi», osserva Calbo padre. Smentito, però, dalle regole che disciplinano lʼattività sanitaria nelle strutture pubbliche che impongono di usare esclusivamente il materiale protesico e la strumentazione fornita dalla struttura, presupposto essenziale perchè poi lʼattività sia coperta dallʼassicurazione. Non solo. Formalmente la diagnosi che veniva fatta figurare è quella, per esempio, di “Mastopatia cistica” o di “Fibrosclerosi della mammella”, ma come hanno rilevato i membri della Commisione dʼinchiesta manca lʼesame istologico necessario a corroborare la diagnosi. Eʼ proprio dalla necessità di smarcarsi da responsabilità per eventuali futuri contenziosi con i pazienti che si facciano avanti per reclamare i danni, non coperti, in questo caso, dallʼassicurazione, che secondo indiscrezioni, la direzione aziendale ha trasmesso le carte alla Procura della Repubblica. Enrico Calbo faceva comprare le protesi ai pazienti ma poi il Drg che trasmetteva allo Staff della Direzione e finiva alla regione Sicilia per il rimborso prevedeva una tariffa che invece contemplava il costo della protesi. Ecco perchè Elio Calbo parla di “semplice irregolarità amministrativa”. RETROSCENA. La vicenda è venuta alla luce perchè una paziente si è rivolta al primario di Chirurgia Plastica, Francesco Stagno Dʼalcontres, reduce da 5 anni da parlamentare . «Professore mi può mettere i seni nuovi e togliere il grasso alla pancia». «No, non ci sono indicazioni nella struttura pubblica non lo possiamo fare», ha risposto Dʼalcontres. «Ma come, al piano di sopra il dottore Calbo mi ha detto che questi interventi me li può fare lui», ha protestato la paziente. Che infatti è stata operata dal giovane Calbo. DʼAlcontres ha segnalato il caso al direttore del Dipartimento Ciro Famulari e la vicenda è approdata alla direzione generale. LA PASSIONE. Enrico Calbo una passione per la chirurgia plastica ce lʼha sempre avuta. Dottorando di ricerca in Endocrinopatie di interesse chirurgico (la disciplina del padre), ha partecipato al concorso per entrare nelle scuola di Specializzazione di Chirurgia plastica ma non ci è riuscito. Si è consolato effettuando pratica di chirurgia estetica al fianco di Fabio Senna Castro Simoes, chirurgo estetico brasiliano molto noto in città. PARADOSSI I privilegiati della specializzazione Mentre il figlio d’arte imperava in sala operatoria 20 colleghi denunciavano l’inoperosità MESSINA. Enrico Calbo, figlio dʼarte, in sala operatoria effettuava come primo operatore interventi, secondo i vertici aziendali, vietati. Invece, qualche settimana prima che scoppiasse la vicenda 20 specializzandi di Chirurgia generale dellʼUniversità di Messina, colleghi di Calbo, hanno denunciato al rettore Franco Tomasello di non svolgere nei 5 anni di tirocinio lʼattività si sala operatoria imposta dalla legge. «Molti di noi specializzandi in servizio nelle Unità operative complesse del Policlinico non stanno effettuando le attività professionalizzanti obbligatorie per il raggiungimento delle finalità didattiche, ovvero le attività chirurgiche di primo e secondo operatore». Che gli specializzandi in Chirurgia debbano effettuare pagina 17 interventi come primo e secondo operatore è imposto dallo Statuto della Scuola di specializzazione approvato dal Ministero dellʼIstruzione: «Gli specializzandi in Chirurgia devono effettuare 50 interventi di alta chirurgia di cui il 10% come primo operatore; 100 di media chirurgia (il 25 come primo operatore, il resto come secondo); almeno 250 interventi di piccola chirurgia (il 40% come primo operatore)», stabilisce lo Statuto. Lʼesame dei curricula degli specializzandi mostra come ci sia un buon numero di loro che dopo 5 anni di formazione hanno totalizzato qualche intervento per unghia incarnita. Tuttavia, conseguono il diploma di specializzazione, in barba alla legge che stabilisce che “si potrà concorrere al diploma dopo aver completato lʼattività chirurgica”. La denuncia aveva allarmato il rettore. Lo Stato per avere un giorno chirurghi veramente formati corrisponde a ciascuno di loro mille e 700 euro al mese per i 5 anni. «Eʼ inaccettabile. Cʼè il rischio che vengano revocate le Borse», ha scritto il rettore. Che ha convocato gli specializzandi. «Il nuovo coordinatore della Scuola di specializzazione spieghi cosa vuole fare per invertire la rotta», ha ordinato. (M.S.) Sicilia 7 GIUGNO 2013 centonove MESSINA. La regione boccia il bilancio preventivo del Vittorio Emanuele Paralisi in Teatro L’assessore Stancheris prepara il commissarimento preoccupata per l’enorme contenzioso con i dipendenti. Alla base l’assenza di pianta organica palleggiata tra lo Stretto e Palermo per 10 anni e mai approvata MESSINA. La norma regionale che imponeva di accantonare il 20% delle risorse per la stabilizzazione dei componenti dellʼorchestra è del 2004. Tuttavia, la regione Sicilia si è accorta che il Teatro di Messina non lʼavesse mai rispettata nel 2013, 8 anni dopo, in sede di approvazione del Bilancio preventivo. Che è stato così bocciato. La decisione prelude alla nomina di un commissario straordinario, più volte annunciato dallʼex assessore al Turismo e spettacolo, Daniele Tranchida e mai, però, arrivato. «Sarà un funzionario regionale ma il suo lavoro sarà seguito da vicino dallʼassessore attraverso i suoi stretti collaboratori. Eʼ ora che questo ente venga governato davvero secondo i principi di legge», ha assicurato Jacopo Torrisi, capo di gabinetto inviato appositamente a Messina dallʼ assessore bergamasca, nel corso di una riunione sindacale tenuta giovedì 6 giugno. Al di là della bocciatura del bilancio preventivo, lʼassessore ha toccato con mano come lʼente regionale sia stato governato negli anni in maniera poco virtuosa e ridotto in una situazione di caos e disorganizzazione ben peggiore degli altri Teatri siciliani, quello di Catania e quello di Palermo. A Michela Stancheris e ai suoi collaboratori non è piaciuto affatto la giustificazione che hanno dato il Sovrintendente Paolo Magaudda e il Presidente del Cda Luciano Ordile allʼindomani della bocciatura del preventivo: «Dopo le dimissioni dei tre consiglieri del Cda Ciccio Rizzo, Daniela Faranda e Carmelina David, oltre il presidente Ordile, ne sono rimasti due (Carmelo Ietto e Gustavo Ricevuto). Il Cda non può deliberare. La regione provveda a sostituire almeno il membro di sua nomina», si è sfogato il Sopra, lʼassessore al Turismo e Spettacoli, Michela Stancheris. Sopra in alto a destra, il sovrintendente Paolo Magaudda sovrintendente Magaudda. Bocciato, a stretto giro di posta, da Jacopo Torrisi: «Eʼ falso. Basta leggere lo Statuto. Il Cda può operare», ha detto il braccio destro della Stancheris davanti ai lavoratori e ai sindacati. VORAGINI. Alla regione Sicilia cʼè preoccupazione per lʼenorme contenzioso giudiziario che hanno i lavoratori, strutturati, stagionali e precari con lʼente. Se si risolvesse a loro favore per il Teatro sarebbe il crack definitivo. Secondo alcuni calcoli il salasso, gravato di interessi e di rivalutazione monetaria, per le casse disastrate dell’ente teatro di Messina potrebbe arrivare a sei o sette milioni di euro: praticamente il budget che ogni anno e` trasferito dalla Regione al “Vittorio Emanuele”. I lavoratori reclamano l’inquadramento previsto dalla legge che disciplina gli ente regionali e il riconoscimento delle mansioni (più elevate) che effettivamente svolgono. VIZIO ORIGINARIO. Alla base del contenzioso la mancanza di una pianta organica che lʼente non ha mai avuto benchè avesse un direttore amministrativo, Fernado Caudo (pagato 5mila euro netti al mese per 14 mensilità all’anno), che si doveva occupare di dare allʼente lo strumento principale di gestione del personale. Nel 2004 l’ente Teatro allora presieduto da Pompeo Oliva aveva dato lʼ incarico di elaborare tabelle di equiparazone e pianta organica al docente universitario e legale amministrativista Mario Caldarera. Che il lavoro l’aveva pure portato regolarmente a termine. La pianta organica e la proposta di equiparazione, dipendente per dipendente, era stata così trasmessa all’assessorato regionale al Personale. Da dove era tornata indietro con delle osservazioni cui era necessario uniformarsi. L’operazione non fu mai compiuta e lo scambio epistolare tra il “Vittorio Emanuele” e l’assessorato è rimasto nei cassetti: dimenticata anche dalle sigle sindacali che per anni se ne sono stati in silenzio. Finchè nel 2010, dopo che Caudo passò allʼAsi di Messina per mobilità non riemerse dai cassetti. La scoperta nonostante la nomina da parte di Tranchida di un commissario ad acta non portò a nulla di risolutivo. REAZIONI. «Abbiamo toccato con mano la maggiore determinazione di questo assessore rispetto a quelli che si sono succeduti nel passato. Eʼ necessario che il commissario arrivi subito e si attui il Piano di riordino e di rilancio del Teatro», osserva Pippo Di Guardo, segretario generale della SLC Cgil. (M.S.) mess.elettorale - comm. giuseppe trischitta SCIVOLONI Concorso fatale Magaudda a giudizio per dare all’ente un direttore. Che non era previsto MESSINA. Il posto di direttore amministrativo in pianta organica non cʼè mai stato anche se Fernando Caudo è stato pagato per anni per ricoprirlo finchè non è passato allʼAsi (Area di Sviluppo industriale). Ma il concorso per sostituirlo è costato al Sovrintendente Paolo Magaudda il rinvio a giudizio per abuso dʼufficio. La denuncia è stato presentata da Carmelo Briante, dirigenti della regione che aspirava al posto. Briante in prima battuta era risultato il vincitore del concorso. La commissione presieduta da pagina 18 Magaudda, però, in un secondo tempo lo retrocesse al secondo posto a favore di Massimo Gambardella, direttore generale del Comune di Piacenza. Briante si rivolse anche al Giudice del Lavoro che gli diede ragione. Tuttavia non si è mai insediato visto che nel frattempo si prese coscienza che la pianta organica non cʼera (e così neanche il relativo posto). A giudizio anche gli altri membri della Commissione: Santi Alligo, segretario generale del Comune e Giuseppe Spadaro, dirigente della Provincia. In prima battuta la Procura aveva chiesto lʼarchiviazione ma lʼinchiesta è stata avocata dalla Procura generale secondo cui la retrocessione di Briante era illegittima ed era fatta per svantaggiarlo e per favorire il concorrente. Paolo Magaudda aveva depositato, sempre in Procura, una denuncia nei confronti di Briante accusandolo di aver presentato un titolo falso. (M.S.) centonove Sicilia 7 GIUGNO 2013 UNIVERSITA’. Il nuovo rettore Pietro Navarra scalpita per vestire l’ermellino «Tomasello accetti la sconfitta» L’economista sfida il Magnifico deciso però a rimanere in carica sino al 30 settembre. In gioco il governo dell’ateneo di Messina e il futuro della Fondazione universitaria. DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Franco Tomasello, il rettore uscente non ha nessuna intenzione di dimettersi prima della scadenza del mandato fissata al 30 settembre del 2013. Pietro Navarra, il nuovo rettore incoronato dalla comunità accademica dellʼateneo di Messina nelle elezioni di fine maggio in cui ha sbaragliato la concorrenza di Giacomo Dugo, candidato del rettore, di cui Navarra è stato per 7 anni braccio destro prima di smarcarsi giusto in tempo per candidarsi nel segno della “discontinuità”, aspetta non senza impazienza di insediarsi. Professore, prima delle elezioni aveva detto se Dugo avesse perso il rettore si sarebbe dovuto dimettere prendendo atto di non avere il consenso della comunità accademica. Che rischi corre, sotto il profilo amministrativo e contabile, l'ateneo se Tomasello non si dimette? Cʼè il rischio di uno stallo? «Nessun rischio sotto lʼaspetto amministrativo e contabile. Si tratta solo di una scelta che potrebbe essere presa. Starà al Rettore in carica doverlo decidere a seguito del desiderio di cambiamento espresso da circa due terzi di coloro che hanno votato giorno 27 maggio scorso. A questo si aggiunga poi anche il ruolo attivo svolto dal Rettore in carica in ogni singolo passaggio della campagna elettorale a sostegno di un candidato che è risultato sconfitto alle urne». Per la sua elezione è stata decisiva lʼalleanza con Giovanni Cupaiuolo, candidato del gruppo di oppositiori alla gestione Tomaselliana dellʼateneo di cui lei è stato parte. In molti hanno avuto l'impressione, a cose fatte, che c'era già un accordo con Cupaiuolo, o con un gruppo nutrito che lo sosteneva. E vero? «Non cʼera nessuna intesa con il professore Cupaiuolo. Cʼerano certamente diversi punti di contatto nei nostri rispettivi programmi e, soprattutto, unʼattenzione Franco Tomasello Pietro Navarra rivolta a quella parte largamente maggioritaria del corpo elettorale che desiderava un cambiamento nei metodi di governo dellʼUniversità di Messina». Oltre ai principi, ci sono degli impegni concreti che ha assunto in cambio dei 228 voti? «Lʼaccordo con il professore Cupaiuolo si fonda su una gestione unitaria dellʼUniversità di Messina nei prossimi sei anni, senza distinzione tra gruppi o fazioni superando la logica che contrappone lʼamico al nemico, i guelfi ai ghibellini. Naturalmente, sono stati presi anche impegni concreti: un ripensamento complessivo della Fondazione dellʼUniversità di Messina, un rinnovato impegno nellʼaffermazione della specificità universitaria dellʼAzienda Policlinico, unʼampia riorganizzazione della macchina amministrativa, un deciso impulso alla trasparenza negli atti amministrativi attraverso una più efficace comunicazione delle scelte di governo al fine di aumentare gli spazi di partecipazione democratica allʼinterno dellʼAteneo. A proposito di Fondazione, Tomasello lʼha voluta, vi ha trasferito molte delle competenze universitarie e si è fatto è designare presidente. Lo Statuto dice che la sua carica non può essere revocata ma lʼatto costitutivo non è stato mai registrato da un notaio. Lei cosa farà? «Credo che la designazione di Tomasello sia poco vincolante così come tutto quello che rigurda la Fondazione che va riformata. Mi sembra pazzesca la norma che prevede lʼirrevocablità del presidente» Nominerà nella sua squadra di governo professori che lo sono stati anche in quella di Tomasello? «Nominerò, in pieno accordo con chi mi ha sostenuto con il suo voto, coloro che hanno voglia di spendere disinteressatamente le proprie competenze per il nostro Ateneo. Naturalmente, sarà necessario che condividano la linea politica con chi è stato chiamato a guidare lʼamministrazione e il desiderio di voltare pagina con il corpo elettorale. Credo, comunque, che il miglior modo di partire sia quello di smettere di rivolgere lo sguardo al passato e guardare con fiducia al futuro». Avrà studiato insieme ai suoi collaboratori la nuova Legge anticorruzione. Ritiene che si applichi al rettore condannato in primo grado per tentata concussione e quindi Tomasello possa essere costretto a lasciare? «Sul punto la questione è controversa e la norma è nuova. Valgono di più i principi di opportunità» AMMISSIONE A MEDICINA Il Cga salva il test del 2012 Per i giudici amministrativi la violazione dell’anonimato c’è in astratto ma non è stata in concreto provata Fausto Gennuso MESSINA. «In astratto la violazione dellʼanonimato ci può essere stata ma non è stata fornita alcuna prova che ciò sia davvero concretamente avvenuto». Eʼ questa, in sintesi, la motivazione con cui il Consiglio di Giustizia amministrativa ha salvato il test di ammissione alla Facoltà di Medicina e chirurgia dellʼUniversità di Messina per lʼanno accademico 2012/2013, tenuto il 5 settembre del 2012 e a cui avevano partecipato oltre mille e 500 aspiranti medici. I giudici amministrativi di secondo grado, confermando una analoga decisione del Tar di Catania, hanno rigettato il ricorso di 40 candidati esclusi che avevano lamentato la violazione della regola dellʼanonimato. I ricorrenti assistiti dal legale Santi Delia, avevano so- pagina 19 stenuto che il modo in cui era stata organizzata la prova consentiva, attraverso lʼassociazione del codice alfanumerico a barre al nome e cognome di ciascun candidato, lʼidentificazione postuma della scheda e dunque la possibilità di una correzione postuma delle prove. «Il fatto di poter ipotizzare la violazione dellʼanonimato non implica, per questo che lʼevenienza si è verificata. Una concreta violazione dellʼanonimato non è stata denuncia e appare inverosimile per lʼelevato numero di candidati», ha scritto il giudice estensore Alessandro Corbino, nominato dal presidente della regione, noto a Messina per aver scritto un testo di diritto romano insieme allʼex preside della Facoltà di Giurisprudenza, Antonino Metro. La prova del 2012 era stata caratterizzata dalla scomparsa dei plichi contenenti i fogli di brutta copia, essenziali per verificare se cʼerano stati alterazioni postume delle schede. Erano custodite al rettorato. Dopo varie sollecitazioni del legale Delia, Fausto Gennuso, il dirigente dellʼUniversità che aveva la responsabilità del test ne ha denunciato la scomparsa alla Digos il 6 dicembre 2012, tre mesi dopo le prove. (M.S.) Sicilia 7 GIUGNO 2013 centonove BARCELLONA. La pulizia del cimitero avviene con l’utilizzo dei quadrupedi A cavallo tra i defunti La cooperativa Astu, composta da ex internati dell’ospedale psichiatrico del Longano, riesce a ragiungere le zone impervie della struttura in sella agli animali BARCELLONA. Dopo gli asini di Castelbuono arrivano i cavalli di Barcellona. Se andate a visitare un “caro estinto” al cimitero di Barcellona e vi ritrovate un cavallo che gira indisturbato tra le tombe, non vi preoccupate: è un operatore ecologico...a quattro zampe. Un poʼ come avviene a Castelbuono, comune del palermitano, balzato agli onori dela cronaca perchè da anni utilizza Maria Teresa Collica asinelli nella raccolta quotidiana dei rifiuti nel centro storico. Da settimane la cura della pulizia del cimitero di Barcellona è stata affidata alla cooperativa sociale "Astu" che opera con l'impiego di sei unità di cui quattro soggetti svantaggiati dimessi dall'ospedale pischiatrico giudiziario "Vittorio Madia". E un cavallo. La cooperativa sociale, presieduta da Carmelo Puliafito, impiegherà nelle operazioni di pulizia - per quei vialetti irraggiungibili dai mezzi meccanici - cavalli muniti di Carmelo Puliafito ceste di vimini nei quali gli operatori riporranno sterpaglie e sociale, la Astu». Il servizio è complicato fiori secchi. l costo annuo del servizio per non solo per le dimensioni del cimitero, le casse comunali sarà di 22 mila euro su ma anche per lʼinaccessibilità di alcune un importo a base d' asta che era di poco parti ai mezzi meccanici. In particolare la più di 28 mila euro. «Abbiamo tentato di parte vecchia che costeggia la strada gestire in house il servizio dopo avere Barcellona - San Paolo. Ed ecco arrivare rinunciato alla gestione esterna per in aiuto i cavalli che vengono utilizzati questioni di costi - spiega il vice sindaco dalla cooperativa per il servizio di Giuseppe Saja - ma nonostante ippoterapia. «Si è trattato di una scelta lʼintegrazione delle ore al personale non concordata con lʼamministrazione interno non si riusciva a garantirlo in spiega il presidente della coop, Carmelo modo efficente. Così abbiamo bandito Puliafito - il loro utilizzo non era imposto una gara vinta da una cooperativa Il cavallo dell’Astu al lavoro nel cimitero messaggio elettorale DI GIANFRANCO CUSUMANO pagina 20 Sicilia 7 GIUGNO 2013 CASTELBUONO I rifiuti? Roba da asini Nel centro storico la raccolta fatta da esemplari ragusani CASTELBUONO. Il comune siciliano di Castelbuono, in provincia di Palermo, è stato il primo in Italia ad utilizzare delle asine per la raccolta dei rifiuti porta a porta. Un'iniziativa virtuosa che si colloca in una più ampia politica sostenibile intrapresa dagli amministratori locali e dai cittadini (9 mila anime) e che ha reso Castelbuono uno dei comuni italiani più attenti alle buone prassi relative al rispetto dellʼambiente. Sin da marzo 2007, infatti, il sindaco Cicero ha adottato un team costituito da asine di razza ragusana. I benefici apportati dallʼutilizzo delle asine nella raccolta differenziata parlano chiaro: in termini di economico-finanziari un rilevante risparmio deriva dal mancato acquisto di furgoni o autocompattatori, il cui costo stimato è di circa 30 mila euro; si risparmia sulla manutenzione, sul pagamento di bolli, di assicurazioni, di rifornimento di gasolio con delle economie annuali medie intorno ai 7/8 mila euro a fronte di costi notevolmente inferiori per il mantenimento delle asine (acquisto, alimentazione, stalla, cure, pulizia e attrezzatura rappresentano un costo di circa 2 mila euro). In passato a tentare questa strada sono stati anche dei comuni messinesi della valle dellʼAlcantara, ma il progetto non è mai decollato. nel capitolato ma, visto la difficoltà, ci è venuto spontaneo utilizzare questi animali che ci consente di coniugare efficenza del servizio ed ecologia». Fino ad oggi i cavalli hanno svolto il servizio in modo efficente. La cooperativa sta ultimando una pulizia straordinaria visto che la struttura era a dir poco trascurata. Anche se la ripetitività dei gesti ogni tanto infastidisce il cavallo. «Il fatto di doversi muovere per ore in spazi ristretti alla fine li stanca, ma presto troveremo una soluzione nel rispetto della loro indole», assicura Puliafito. La cooperativa sociale è nata nel 2002. Principalmente si occupa di lavorazione del ferro e lavori di falegnameria su commissione principalmente di privati. La cura del verde e giardinaggio è una parte minoritaria dellʼattività. Il degrado in cui versava il cimitero di Barcellona era stato più volte denunciato da consiglieri comunali. L' iniziativa è stata presentata dal sindaco Maria teresa Collica nel corso di una conferenza stampa allʼingresso della struttura. Ad intervenire anche padre Pippo Insana. All' avvio dei lavori era presente anche il direttore dell' Opg Nunziante Rosania e l' esperto del sindaco Francesco Caizzone. , da sempre impegnato nei progetti di recupero degli internati dell' Opg. messaggio elettorale centonove pagina 21 Sicilia 7 GIUGNO 2013 centonove LE LEGGENDE Quella lampuga gigante MESSINA. «Lʼaltro giorno, da riva, pigghiau un totano di 4 chili e menzu. Un picciriddu. Lʼepperu aiutare per uscirlo dallʼacqua», si sente raccontare nel negozio di Franco Di Bella. Cambiano le abitudini, cambia la città, ma i racconti dei pescatori non mutano mai. Così alcune “pescate” sono diventate leggendarie. Cʼè chi si è fatto fotografare con un palamito da 7,2 kg, appena pescato. Poi cʼè la spigola da 6,8 chili, quella che Antonio Donato riuscì a prendere con un filo spesso un decimo di millimetro, più sottile di un capello. Antonella Tricomi mostra le ossa della bocca di unʼorata da 3 chili e, nel frattempo, racconta di quando al porto fu preso a mano, con un “piede di gallina”, un mostruoso polpo di 6 chili. Ma il record ce lʼha Pino “Bicicletta”: circa otto anni fa pescò una lampuga da 14 chili. (V.C.) Franco Di Bella e Davide Fragale AL TRAMONTO. Pescatori in azione al porto Antonella e Massimo Tricomi MESSINA. Messi “fuori legge”, gli appassionati della pesca rivogliono le banchine Pescatori, fronte del Porto Le disposizioni di legge seguite all’attentato delle Torri Gemelle del 2001, insieme a un’ordinanza della Capitaneria, hanno vietato l’accesso. La battaglia della nuova associazione Messiamare DI VALENTINA COSTA MESSINA. «Tutto è cominciato qualche anno dopo gli attentati alle Torri Gemelle», comincia così a raccontare Davide Fragale, trentenne, appassionato di pesca e segretario della neonata associazione Messinamare. «Prima una recinzione sul molo, vicino allʼacqua. Poi la cancellata che ha chiuso definitivamente la banchina. E tra i pescatori messinesi, molti dei quali anziani, è cominciato uno psicodramma». Era il 2008. «Da allora il porto, anima stessa di Messina, è diventato off-limits per i suoi cittadini». Nasce da qui Porto Aperto ai Pescatori, lʼiniziativa-cardine della neonata associazione Messinamare. Costituitasi formalmente lo scorso 16 maggio, lʼassociazione ha già raccolto 700 adesioni. «Vogliamo che il porto venga riaperto ai pescatori, ma anche alla fruizione dei messinesi, che hanno perso un punto dʼincontro storico». Una battaglia fatta con il cuore, che va però a scontrarsi con un sistema legislativo che lascia poco spazio di manovra. VIETATO LʼACCESSO. A decretare la chiusura del Porto è stata infatti una normativa internazionale, recepita dallʼItalia, che, dopo lʼ11 settembre 2001, prevede la messa in sicurezza delle aree “sensibili”, al fine di prevenire eventuali azioni terroristiche. Il Porto di Messina rientra tra queste aree. Lʼaccesso al Porto Commerciale è ormai strettamente regolamentato: ci sono precise responsabilità penali a carico dei concessionari delle aree portuali, qualora dovesse verificarsi qualche incidente. Inoltre, a vietare esplicitamente la pesca, nelle “acque del porto di Messina” e nello specchio dʼacqua compreso allʼinterno della linea immaginaria che congiunge il Faro di San Raineri con la foce del Torrente Annunziata, è stata unʼordinanza della Capitaneria di Porto (la 114/2009). E se sulla pesca a terra dal Lungomare del Ringo e dagli scogli della Passeggiata a Mare si chiude un occhio, altrettanto non vale sulla banchina del porto. IN ROVINA Lʼordinanza è stata una doccia gelida per la composita comunità dei pescatori messinesi: molti sono pensionati senza mezzi di trasporto, impossibilitati a raggiungere le riviere nord e sud. Divisi tra professionisti e amatori, i più assidui si radunano in gruppi che fanno capo ai diversi dettaglianti che vendono attrezzature da pesca. Sono proprio loro, i commercianti, soprattutto quelli della cortina del porto, ad avere pagato il conto più salato. Franco Di Bella ne è il decano. Sin da bambino, in compagnia del padre che di mestiere faceva il portuale, pescava dalla banchina. Allʼinterno del porto aveva costruito la sua fortuna: dal suo camion vendeva tutto ciò che serviva ai pescatori che, dʼestate, si affollavano a decine sul molo per “andare a palamiti”. Ti si rompeva un filo? No problem, cʼera Don Ciccio. Oggi Franco Di Bella ha un bel negozio allʼaltezza della fermata del tram “Palazzo Reale”. Ma il sorriso non ce lʼha più. «Prima il tram. Poi hanno chiuso il porto. Negli ultimi anni abbiamo avuto un calo dellʼ80%», spiega Di Bella, che dellʼAssociazione Messinamare è il presidente. E per quantificare la crisi, mostra i dati di vendita del coreano, lʼesca più comune. «Prima ordinavamo 20 cartoni a settimana. Oggi se ne vendono solo 2». Stesse drammatiche percentuali per Massimo e Antonella Tricomi, costretti a cambiare locali alla propria attività. «Nessuno ci ha mai rimborsati dei danni subiti», spiega Antonella. Che racconta: «Al di là della pesca, quello che si è perso è un modo di stare insieme dei messinesi. Nelle calde sere dʼestate intere famiglie scendevano al porto a prendere un poʼ di fresco. Si organizzavano tavolate di focaccia e pasta ʻncaciata. Volevi un poʼ di pace? Ti sedevi su una bitta e guardavi il mare. Oggi non lo puoi più fare». «Conosciamo la normativa, ma ci sono delle soluzioni di compromesso», sostiene Nazzareno Costa, vicepresidente di Messinamare. «Ho navigato per anni, ed ho visto che in altre città di mare i porti non sono completamente chiusi. A Palermo e a Genova, ad esempio, alcune zone sono aperte alla pesca: i pescatori consegnano un documento di riconoscimento e possono entrare. Si potrebbe fare anche qui: concedere una zona ai pescatori e regolamentare il tutto». Una soluzione, questʼultima, che eviterebbe alcuni malcostumi del passato (come gli “incontri” notturni tra prostitute e camionisti) e garantirebbe uno spazio in centro città alle centinaia di pescatori che non possono spostarsi. LA “CONTROPARTE” Le soluzioni di De Simone Il presidente dell’Authority pronto a discutere MESSINA. La battaglia per riaprire il porto, i pescatori messinesi se lʼerano già intestata qualche anno fa, con una raccolta firme che però era finita in un nulla di fatto. Con la costituzione dellʼAssociazione Messinamare è ripreso il dialogo con lʼAutorità Portuale di Messina. E sulle soluzioni prospettate, a parlare è il presidente Antonino De Simone. Eʼ possibile destinare una zona del porto di Messina alla pesca, come in altre città italiane? «Allʼinterno di tutti i porti commerciali nazionali non è consentito pescare. Forse, nei casi a cui si fa riferimento, si tratta di zone destinate specificatamente ai pescatori che, anche se interne al porto, non sono utilizzate dal traffico commerciale. Unʼeventualità che a Messina è da escludere, perché gli spazi sono già strettissimi». pagina 22 Quale soluzione si prospetta allora? «Abbiamo invitato gli interessati a presentare unʼistanza generica, in modo da poter valutare, di concerto con lʼautorità marittima, quale zona, vicina al porto commerciale ma esterna ad esso, possa essere dedicata unicamente alla pesca da terra. Si tratterebbe di unʼarea accessibile in tutte le stagioni e gestita dai pescatori stessi. Abbiamo in tal senso già fatto delle proposte: unʼopzione sarebbe lʼarea compresa tra il Circolo Canottieri Thalatta e la Guardia di Finanza; lʼaltra sarebbe una zona posta dallʼaltro lato della zona Falcata, dopo il Molo Norimberga: lì stiamo provvedendo, insieme alla Capitaneria di Porto, a rimuovere un vecchio pontone arrugginito, di proprietà di un privato». Quali i prossimi passi? «Lʼistanza è già stata presentata. Si tratta adesso di convocare lʼAssociazione Messinamare e lʼAutorità Marittima, per verificare le planimetrie delle aree e stabilire, in accordo, come procedere». (V.C.) centonove Sicilia 7 GIUGNO 2013 L’ingresso del “Life” Una delle ragazze che si esibiva al Life SANT’AGATA MILITELLO. Nuovo blitz anti prostituzione sui Nebrodi. Nel mirino un’associazione...ricreativa Alle donne ci pensa Life Secondo la Procura oltre a spettacoli di lap dance il locale consentiva ai clienti di avere extra a luci rosse. Una ragazza inviata a Cefalù per un festino. Così i dettagli dell’inchiesta DI NINO DRAGOTTO SANTʼAGATA MILITELLO. Cinquanta euro per un fugace incontro di 10 minuti, nelle salette privè, fino a 170 euro richiesti per il cosiddetto “pacchetto completo”. Sogni erotici finiti allʼalba con lʼintervento del commissariato di polizia e le accuse di associazione a delinquere, finalizzata al reato della prostituzione. Morte ingloriosa per il club “Life” di contrada San Giuseppe, luogo dʼincontro per emozioni notturne a luci rosse, sopravvissuto per pochi mesi al blitz disposto dalla Procura di Patti che il 15 ottobre scorso ha portato la chiusura di altri tre locali notturni: “Dubai” a Caronia, “Dolce Vita” e “Deja Vu” a Torrenova. Dopo la Irina Ievska sospensione delle attività a dicembre doveva riaprire in questi giorni con lʼinsegna “Sotto le stelle”. Gli uomini del commissariato hanno fatto scattare lʼoperazione “Life”, che prende il nome dal locale notturno (in attività fino a dicembre scorso) e che secondo il rapporto dellʼindagine, «costituiva un famoso centro di richiamo per utenti provenienti da molte province siciliane, almeno fino ad un suo sopravvenuto cambio di gestione». Due arresti domiciliari e tre obblighi di dimora sono le misure cautelari eseguite lunedì dagli agenti di polizia, al comando del dirigente Carmelo Alba, procedendo su ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Patti, Maria Pina Scolaro su richiesta del sostituto procuratore, Rosanna Casabona. Ad ottobre scorso lʼoperazione della polizia, ordinata dal Gip, Francesca Bonanzinga aveva portato allʼarresto di sette persone, la misura cautelare di arresto ai domiciliari di altre sei persone, un provvedimento dellʼobbligo di dimora nel paese di residenza, e la denuncia per altri 20 soggetti coinvolti. Diciannove misure cautelari e 20 indagati sono i dati di questʼultima operazione che dovrebbero chiudere il cerchio sui locali notturni camuffati da circoli privati, che, secondo lʼordinanza cautelare sarebbero «gestiti da associazioni per delinquere che sono tolleranti su festini privati e sesso a pagamento con ragazze straniere registrate come socie». Le indagini degli investigatori del commissariato santagatese (partite dopo controlli amministrativi svolti nel locale e sviluppate con pedinamenti, appostamenti ed intercettazioni telefoniche), hanno consentito di accertare che nel locale, dalle prime ore della notte e fino alle prime luci dellʼalba, i molti clienti, mascherati da forme di un finto tesseramento, pagavano per fruire di servizi dal contenuto variabile: consumazione di bevande, spettacoli di lap dance e spogliarelli, ma anche la compagnia delle ragazze, soprattutto straniere, reclutate con la mediazione di veri e propri impresari del settore, impiegate nel night e retribuite con fissi e provvigioni per erogare servizi erotici e sessuali, il cui prezzo veniva incassato direttamente dai gestori del locale secondo un preciso tariffario. Le ragazze reclutate, venivano indirizzate verso incontri intimi in luoghi diversi dal locale notturno, anche ubicati fuori dal territorio provinciale: così gli investigatori hanno ricostruito un incontro Aldo Prestianni pagina 23 “galante” organizzato dal titolare del night, in un residence di Cefalù, tra un ragazza sudamericana e vari clienti. Le indagini si sono rilevate lunghe e faticose, e potrebbero risultare inappropriate al termine dei diversi gradi giudiziari. Cinque sono i destinatari dei provvedimenti cautelari, Aldo Prestianni, Alfio Christian Vasi, entrambi di SantʼAgata sottoposti agli arresti domiciliari, e tra le tre persone con obbligo di dimora figura la compagna di Prestianni, Iryna Ievska , presidente del club “Life”, 31 anni, ucraina, oggi domiciliata a Parma. Non si è proceduto alla chiusura del locale per cessata attività a fine 2012 per difficoltà finanziarie tra gestori. Martedì sera il club doveva riaprire i battenti con altro nome “Sotto le Stelle”. Per lʼincensurato Aldo Prestianni, 53 anni, personaggio in vista con picchi alti e precipitosi bassi in carriera, lunedì è caduta in testa una brutta tegola, nel ritrovarsi puntati i riflettori come protagonista principale dellʼoperazione “Life”. Ad ottobre scorso le luce dei riflettori erano tutte puntate sugli arresti dei big del club “Dubai” di Caronia,Giuseppe Lo Re, e la sua compagna Dimona Dimitrova Gueorguieva. Aldo Prestianni, ammirato centravanti del SantʼAgata Calcio, in serie D, ha le porte aperte per una carriera brillante, un impiego ricco di prospettive in Telecom, un matrimonio con la figlia di uno dei più facoltosi commercianti della città. Ma la fortuna gli gira le spalle quando apre il club della notte, “Life”. Un inno alle piacevolezze della “Vita”, voluto da un rampante over 50 del posto, per rialzarsi dopo varie vicissitudini, tra cui quella di venditore di abbigliamento per ballerine da Lap Dance, e di piazzista di pannelli pubblicitari, ed ha deciso di darsi unʼopportunità con il club di località San Giuseppe, dove erano in tante le ragazze diventate amiche nelle sue scorribande per i locali notturni. A SantʼAgata Militello era prevista la riapertura di altri due club privati “Sotto le Stelle” (ex Life) e “Master Pub”, ma potrebbero non vedere mai lʼAlba. Sicilia 7 GIUGNO 2013 centonove TAORMINA. Nonostante i canoni aumentati del 600% i gestori confidono in una stagione positiva Aumentano i costi ma io...Lido A maggio i turisti stranieri hanno premiato il comprensorio. Per combattere la crisi i prezzi saranno “calmierati”. Sebastiano De Luca (Confindustria): «Prenotazioni in crescita per gli alberghi a 5 stelle». Sebastiano De Luca DI ENRICO SCANDURRA TAORMINA. Molto Chardonnay, bruschetta di pesce azzurro e canoni demaniali alle stelle. Sono questi gli ingredienti della calda estate taorminese, che si appresta ad arrivare a ritmo di carte bollate e veleni di ogni genere. Unʼestate che porterà con sé lo spauracchio delle concessioni demaniali aumentate del 600%, ma che non riuscirà ad incutere paura ai turisti provenienti da ogni parte dʼEuropa e del mondo. Meno italiani, dunque, faranno le valigie per assaporare il sole, il mare e la movida della capitale del turismo siciliano. Più stranieri, invece, assaliranno le spiagge, ma non solo, di Letojanni, Taormina e Giardini Naxos. Le previsioni sono piuttosto confortanti. Dopo un aprile e un maggio da record, il litorale taorminese si prepara a fare lʼen plein come ogni anno. Ma le eccezioni non mancano. E perciò, tra le stravaganze e le spese folli dei turisti più esigenti, i risparmi degli italiani e “il mordi e fuggi” dei croceristi, tutto appare chiaro, anzi chiarissimo. Ma quanto costerà, questʼanno, una vacanza a Taormina e dintorni? E soprattutto a quanto ammonteranno le spese dei titolari degli stabilimenti balneari, dei ristoranti e degli alberghi? Tra i proprietari dei lidi che non hanno aumentato i prezzi degli ombrelloni e dei lettini spicca Giovanni Ardizzone, che a Letojanni gestisce il ristorante e lido “Da Nino”. Qui, per una giornata al mare, bisognerà sborsare solo 10 euro giornalieri, accompagnati da un ottimo servizio in spiaggia e dalla possibilità di pranzare in uno dei locali più importanti della riviera. Meta di vip e personaggi politici nazionali, è frequentato da Matteo Renzi e da Rosario Fiorello, che qui è davvero di casa. Sempre a Letojanni è ubicato lʼHotel e lido San Pietro, dove i prezzi sono davvero stracciati, nonostante vi sia un buon rapporto qualità-servizio. Per una giornata in spiaggia si pagherà 4 euro compreso lʼingresso e la cabina. Davvero strano, considerato che i costi di gestione della spiaggia sono aumentati drasticamente. Russi e scandinavi i turisti più presenti, mentre mancano gli italiani del nord. Spostandoci verso il centro abbiamo lʼimbarazzo della scelta. Questʼanno, alla faccia della crisi, sono sorti ben tre nuovi lidi. Tra questi il Golà di Franco Sciacca ed Eliana Russo, che gestiscono anche il ristorante e lounge bar, con eventi musicali durante tutta lʼestate. Qui per un ombrellone e due lettini compreso lʼingresso bisognerà pagare 15 euro per un target abbastanza alto. E a Taormina mare? Tra stabilimenti balneari, discoteche e ristoranti rinomati, molti sceglieranno la qualità più che la quantità. E proprio al lido “La Pigna”, a Mazzarò, i costi aumenteranno drasticamente. Da 25 euro nel mese di luglio a 30 euro ad agosto, proprio in mezzo alla stagione estiva. Prezzi davvero paradossali che si scontrano con lʼaria di crisi che aleggia a Taormina. Al “Lido di Naxos” di Giardini, tutto è rimasto invariato come lʼanno scorso. Un posto al sole costerà sui 20/25 euro al dì. Tutto accompagnato da eventi sia di giorno che di notte, organizzati dal proprietario Giovanni Cacciola, che promette: «nonostante i canoni demaniali, i nostri clienti potranno godersi le ferie senza lʼassillo dei costi troppo alti». Prezzi che sono rimasti invariati anche nei maggiori alberghi di Taormina e dintorni. Il presidente di Confindustria Alberghi e Turismo Taormina e Riviera Jonica, Sebastiano De Luca, ammette che maggio 2013 è stato un ottimo mese per il turismo della Perla dello Jonio: «cʼè stato un aumento del 20 % delle prenotazioni negli hotel a quattro e a cinque stelle, grazie a meeting e ad eventi. Tedeschi e scandinavi in arrivo, mentre gli americani stanno ritornando». E nei ristoranti quale sarà il piatto dellʼestate? Al ristorante “La capinera”, dello chef Pietro DʼAgostino, si potranno gustare le prelibatezze della cucina siciliana e internazionale, con delle novità davvero curiose. La bruschetta di pesce azzurro con contorno di verdure grigliate e la parmigiana dolce con i migliori Chardonnay e Brunelli di Montalcino. I prezzi oscillano dai 70 ai 75 euro a persona. E come diceva il maestro di Milo, Franco Battiato: “passammo lʼestate su una spiaggia solitaria e già arrivava lʼeco di un cinema allʼaperto…”, si spera che di spiagge deserte, questʼanno, non ce ne sia completamente traccia. MILAZZO A Ponente c’è vento di crisi Riaprono gli impianti ma gli affari sono altalenanti. Così le proposte La spiaggia di Ponente MILAZZO. Nonostante gli aumenti dei canoni demaniali a Milazzo i gestori dei lidi del lugomare di Ponente resistono e riapriranno ombrelloni e sedie a sdraio da mettere a disposizione dei bagnanti. A bruciare tutti sul tempo sarà il lido La Fenice, che ha già fissato la data di apertura: il 16 giugno. Si tratta di un lido, nella spiaggia adiacente il vecchio palazzetto dello sport di via Tukery, pensato per accogliere anche ai diversamenti abili. In attesa dei turisti si cerca di invogliare i milazzesi con lezioni di “Acqua zumba”. I lidi hanno vita dura a Milazzo perchè con sette km di spiaggia quasi tutta libera i bagnanti tendono a disertarli. A mettersi di mezzo anche lʼimpossibilità di organizzare serate dance per la vicinanza alle pagina 24 abitazioni. A riaprire sarà anche il lido Open Sea. La struttura è gestita dallʼAssociazione italia sclerosi multipla. Anche questo è stato pensato per essere accessibile a chi ha problemi di deambulazione. A fine giugno non mancherà allʼappuntamento neanche il Sayonara Beach club, quasi al confine tra Milazzo e Barcellona. A gestirlo la famiglia Anastasi. «La nostra concessione risale al 2000 - spiega Carmen Anastasi - è tra le prime rilasciate nella nostra zona. La mia famiglia da sempre crede nello sviluppo turistico e nel suo piccolo vuole dare un contributo. Riusciamo ad andare avanti perchè lo gestiamo quasi senza personale esterno. Lʼapertura di un lido dalle nostre parti, a queste condizioni, non può essere inteso come investimento, sarebbe fallimentare». Anastasi commenta anche lʼaumento dei canoni. «Ancora non so quanto dovremo pagare, è anche vero che i costi dovrebbero essere rapportati alle singole aree. Noi non possiamo essere paragonati a Taormina». Una stoccata va anche al Comune. «Gli investimenti possono essere fatti solo se vi è sinergia sul territorio. Occorrono servizi di qualità, trasporti efficenti e pacchetti turistici competitivi offerti dagli alberghi», conclude. centonove Sicilia 7 GIUGNO 2013 Santino Gentile Il direttivo della Pro Loco di Spadafora, una delle più dinamiche MESSINA. Il coordinatore delle associazioni turistiche lancia l’allarme. «Rischiamo di chiudere» Pro loco al verde Santino Gentile lamenta il taglio continuo dei fondi relativi al mantenimento delle strutture nei comuni. La Provincia regionale prima dimezza i fondi, poi blocca le somme. Magistri: «Sarà caos legislativo» DI ANTONIO BONACCORSO MESSINA. «Le Pro Loco della provincia di Messina sono con l'acqua alla gola». È il grido d'allarme che parte dalle base delle associazioni turistiche che, ormai da anni, sono costrette a combattere contro la carenza di contributi economici. Quella delle Pro Loco è una realtà che conta oltre 4 mila volontari iscritti a 60 associazioni distribuite in tutto il territorio in riva allo Stretto. Santino Gentile, a capo della pro Loco di Gaggi e presidente provinciale delle associazioni messinesi, già tre anni fa si era detto pronto a esporre il cartello con su scritto “Chiusura per mancanza di fondi”. Il periodo di crisi ed i tagli non risparmiano, dunque, queste organizzazioni “no profit” che svolgono la loro opera per amore esclusivo della propria terra. « Eʼ un attività che viene compiuta con disinteresse e passione, spesso con il solo scopo di rendere vivo il luogo dove si risiede, promuovendo storia e tradizioni in tutte le occasioni possibili. Ma non possiamo far sopravvivere le Pro Loco - dice Gentile - con l'esclusivo volontariato e i contributi più o meno a fondo perduto dei relativi presidenti». Le Pro Loco vengono iscritte ad un albo Regionale ed ammesse allo stesso con decreto dell'Assessorato al Turismo della Regione Sicilia. Sono, poi, soggette proprio al controllo delle Province Regionali, alle quali hanno lʼobbligo di inviare tutti gli atti prodotti, compresi i bilanci, affinché ne verifichino la legittimità. Ma è proprio dai rappresentanti di Palazzo dei Leoni che le Pro Loco si sentono “abbandonate”. Ci sono voluti, infatti, due anni di “inseguimenti” al Consiglio provinciale per giungere all'approvazione di un regolamento allʼaccesso ai finanziamenti, così come avveniva nel momento in cui operavano le Aapit, ma nonostante tutto questo non è bastato. «Dopo riunioni ed incontri in Commissione Cultura si era arrivati - raccontano i vertici provinciali Pro Loco - alla decisione di stanziare 60 mila euro per le nostre associazioni, ma in sede di approvazione di bilancio la somma venne già ridotta a 30 mila. Ed alla fine, come se non bastasse, una volta stabilite le modalità di presentazione delle istanze per l'accesso ai contributi, una comunicazione a firma del dirigente Francesco Alibrandi ci informava che non sarebbe stata impegnata alcuna somma in favore delle nostre associazioni». Numerosi erano stati ZOOM Voglia di info point Negli ultimi 5 anni raddoppiato il numero delle associaizioni MESSINA. Nonostante la crisi e il disinteresse della classe politica, la crescita delle Pro Loco messinesi non si è arrestata nel tempo. Basti pensare che negli ultimi cinque anni il numero di queste associazioni è raddoppiato passando da 30 a 60. Ultima ad essere “battezzata” lo scorso mese la Pro Loco di Merì, mentre sono in fase di costituzione quelle di Roccavaldina e San Pier Niceto. Nonostante il riconoscimento regionale risultano in “pausa di riflessione”, invece, le associazioni di Rometta e Venetico. Grande fermento si respira nella Pro Loco gli incontri interlocutori con il presidente Nanni Ricevuto e la sua giunta, e «speravamo nel riconoscimento del ruolo di accoglienza turistica che le Pro Loco svolgono ormai da anni ma, visto l'ormai prossimo termine del mandato per il Consiglio provinciale, adesso si aggiunge la problematica di ripartire da zero nel rapportarsi con la figura del Commissario che andrà ad insediarsi». Questi fondi mai arrivati, ci tiene a precisare il presidente provinciale, non sarebbero serviti allʼorganizzazione di manifestazioni e attività, bensì per pagare le spese correnti quali affitto, bollette, spese legate allʼapertura degli sportelli di info-point turistico. E proprio su quest'ultimo aspetto Santino Gentile non nasconde qualche perplessità riguardo alle annunciate aperture di vari Sportelli della Provincia, come quelli di Roccalumera e Cesarò, o di quello già inaugurato a Santo Stefano di Camastra, voluti anche per incentivare il potenziamento delle attività turistiche. Dal punto di vista delle Pro Loco una ulteriore “beffa” che li priverebbe del ruolo di informazione e messa in rete del settore del turismo, estremamente importante per la valorizzazione delle risorse del territorio. A temere il caos legislativo è il consigliere provinciale Simone Magistri, componente della IV Commissione consiliare che si occupa di turismo. «Ormai è certo che queste associazioni dovranno auto finanziarsi con iniziative o sponsorizzazioni - sostiene Magistri - Gli enti pubblici non solo hanno dimostrato di non avere la possibilità nemmeno di contribuire alle spese vive, ma con lʼabolizione delle Province si rischia un vuoto legislativo. La cosa assurda è che sta avvenendo nel momento in cui nei comuni si registra un maggiore interesse nei confronti delle tematiche turistiche e del territorio». La Galleria d’Arte di Spadafora che, grazie all'intesa con la Sovrintendenza e ad un protocollo d'intesa con una cooperativa, avrà a disposizione del personale a titolo gratuito per svolgere funzione di informazione ed accoglienza turistica all'interno del Castello settecentesco, al quale verrà, dunque, garantita fruibilità tutti i giorni. «Stiamo lavorando, inoltre, ad una manifestazione commemorativa - spiega il Presidente Nino Scibilia - per i caduti civili nei bombardamenti del 13 agosto 1943. Nella ricorrenza del settantesimo anniversario verrano ricordati i 28 spadaforesi e i tre sfollati che persero la vita». A Milazzo invece, la Pro loco riaprirà i battenti nei prossimi giorni nei nuovi locali sul Molo Marullo. Farà da info point per i turisti. I locali sono stati “sottratti” dal comune alllʼassociazione Stella Maris che per anni ha, in modo volontario, fornito assitenza ai marinai che approdano nel porto mamertino. pagina 25 Il Sagittario Maria Tripoli “Emozioni, gesti e …” inaugurazione mostra sabato 8 giugno ore 18,30 Presentazione Enzo Salsetta Esposizione fino al 30 giugno 2013 Via XXIV Maggio 108 98122 Messina Tel. 090.53410 www.ilsagittario.com e-mail: [email protected] Qui Scuola 7 GIUGNO 2013 VADEMCUM. COMINCIANO IL 19 GIUGNO CON LA PROVA SCRITTA. ECCO TUTTE LE REGOLE PER STUDENTI. E DOCENTI Esami di stato, i 10 comandamenti MESSINA. Il 12 giugno avranno termine le lezioni e subito dopo inizieranno le scrutini finali, che determineranno lʼesito dellʼanno scolastico per gli studenti. In particolare, per le classi finali degli istituti di secondo grado, coloro i quali riporteranno la sufficienza in tutte le materie, ivi compresa la valutazione sul comportamento, saranno ammessi agli esami di Stato, che inizieranno il 19 giugno con la prima prova scritta. Appare utile, quindi, riepilogare le principali scadenze e le notizie utili per lʼevento che rappresenta la conclusione di un percorso scolastico durato tredici anni e lʼinizio di quello accademico o professionale. Le commissioni: Il Presidente e i commissari esterni delle due classi abbinate, unitamente ai membri interni di ciascuna delle due classi, si riuniscono, in seduta plenaria, presso l'istituto di assegnazione, il 17 giugno 2013 alle ore 8,30. In assenza del presidente, la funzione è espletata dal componente più anziano. Prove scritte: prima prova scritta mercoledì 19 giugno 2013, con inizio alle ore 8.30; seconda prova scritta, grafica o scritto-grafica giovedì 20 giugno 2013, sempre alle ore 8.30. Per gli esami nei licei artistici e negli istituti dʼarte lo svolgimento della seconda prova continua, con esclusione del sabato, nei due giorni feriali seguenti per la durata giornaliera indicata nei testi proposti; terza prova scritta lunedì 24 giugno 2013. Ciascuna commissione, entro il giorno di venerdì 21 giugno, definisce collegialmente la struttura della terza prova scritta, in coerenza con il documento del consiglio di classe. Contestualmente, il Presidente stabilisce, per ciascuna delle commissioni, l'orario d'inizio della prova, dandone comunicazione all'albo dell'Istituto o degli eventuali istituti interessati. Non viene, invece, data alcuna comunicazione circa le materie oggetto della prova. Il 24 giugno ogni commissione predispone collegialmente il testo della terza prova scritta, sulla base delle proposte avanzate da ciascun componente. La Commissione, in relazione alla natura e alla complessità della prova, stabilisce anche la durata massima della prova stessa. Per i licei artistici e gli istituti d'arte la prova può svolgersi anche in due giorni. Per i licei artistici e gli istituti d'arte le relative commissioni definiscono collegialmente la struttura della terza prova scritta entro il giorno successivo al termine della seconda prova scritta. La terza prova scritta inizia il giorno successivo alla definizione della struttura della prova medesima; la quarta prova scritta, nei licei ed istituti tecnici presso i quali è presente il progetto sperimentale Esabac e nei licei con sezioni ad opzione internazionale spagnola e tedesca, si svolgerà martedì 25 giugno 2013, ore 8.30. Prove suppletive: prima prova scritta suppletiva lunedì 1 luglio 2013 alle ore 8.30; seconda prova 2 luglio 2013, con eventuale prosecuzione, per gli esami nei licei artistici e istituti d'arte; terza prova scritta suppletiva il secondo giorno successivo a quello della seconda prova scritta suppletiva. quarta prova scritta, per gli istituti interessati, il giorno successivo a quello della terza prova. Le prove, ove centonove previsto, proseguono nei giorni successivi, ad eccezione del sabato; in tal caso proseguono il lunedì successivo. Prove orali: il Presidente, il giorno della prima prova scritta, invita i candidati, indicando anche il termine e le modalità stabilite precedentemente dalla commissione, a comunicare la tipologia dei lavori prescelti per dare inizio al colloquio: titolo dell'argomento; esperienza di ricerca o di progetto, presentata anche in forma multimediale; esecuzione di un brano musicale per gli indirizzi pedagogico musicali; esecuzione di una breve performance coreutica per gli indirizzi sperimentali coreutici. Il Presidente della commissione dà notizia mediante affissione all'albo dell'istituto sede di esame del diario dei colloqui. Punteggio a disposizione (100): 45 punti per le prove scritte, 30 punti per il colloquio, 25 punti credito scolastico . Risultato finale: per superare l'esame di Stato è sufficiente un punteggio minimo complessivo di 60/100. Ai candidati che abbiano ottenuto nella prova dʼesame un risultato pari ad almeno 70 punti e vantino un credito scolastico di almeno 15 punti, la commissione può, fermo restando il punteggio massimo di cento, motivatamente integrare il punteggio fino ad un massimo di cinque punti. La lode: la Commissione allʼunanimità può motivatamente attribuire la lode a coloro che conseguono il punteggio massimo di 100 punti senza fruire di alcuna integrazione del punteggio, a condizione che: abbiano conseguito il credito scolastico massimo complessivo attribuibile senza fruire di integrazione; abbiano riportato negli scrutini finali relativi alle classi terzultima, penultima e ultima solo voti uguali o superiori a otto decimi, ivi compresa la valutazione del comportamento. Misure di sicurezza: nei giorni delle prove scritte è vietato utilizzare a scuola telefoni cellulari di qualsiasi tipo, nonché dispositivi a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere. Nei confronti degli studenti che fossero sorpresi ad utilizzarli è prevista, secondo le norme vigenti in materia di pubblici esami, lʼesclusione da tutte le prove. È inoltre vietato lʼuso di apparecchiature elettroniche portatili di tipo “palmare” o personal computer portatili di qualsiasi genere, in grado di collegarsi allʼesterno degli edifici scolastici tramite connessioni “wireless”, comunemente diffusi nelle scuole, o alla normale rete telefonica con protocolli Umts, Gprs o Gsm o Bluetooth. A.S. ISTRUZIONE PER L’USO di Andrea Smith Proroga contratti supplenze ORMAI LʼANNO SCOLASTICO è agli sgoccioli, le lezioni infatti avranno termine il prossimo 12 giugno, e si ripropongono le solite situazioni che possono dare o meno diritto alla proroga dei contratti dei supplenti in servizio. In merito il MIUR, con circolare del 30 maggio, ha confermato la validità delle disposizioni diramate per i precedenti anni scolastici. Il personale docente supplente del titolare rientrato in servizio dopo il 30 aprile, per ragioni di continuità didattica, ove l´assenza del titolare si sia prolungata per periodi non inferiori a 150 giorni, ridotti a 90 per le classi terminali, è mantenuto in servizio per gli scrutini e le valutazioni finali. Da ciò consegue la proroga del precedente contratto, originariamente previsto fino al termine delle lezioni, fino al termine delle operazioni di scrutinio o di esami (esclusi gli esami di Stato del secondo ciclo) del mese di giugno cui ha diritto di partecipare. Per il restante personale docente supplente temporaneo con contratto fino al termine delle lezioni, dovrà essere disposto non il mantenimento in servizio sino al termine delle attività di valutazione, bensì uno specifico contratto per i giorni strettamente necessari della presenza del docente supplente nelle predette attività di scrutinio e valutazione finale. Al supplente temporaneo con servizio effettivamente svolto sino al termine delle lezioni, esclusivamente nel caso in cui sia nominato quale commissario interno nella medesima scuola, compete l´attribuzione di un nuovo contratto,con lo stesso numero di ore di insegnamento di quello precedente, con decorrenza dal giorno della seduta preliminare della commissione pagina 26 e termine nel giorno conclusivo della sessione d´esame. Nelle operazioni suppletive di scrutinio nelle scuole secondarie di II grado nei mesi di luglio o agosto al termine dei corsi di recupero dei debiti formativi, laddove si debba ricorrere a personale supplente temporaneo, verrà disposto un apposito contratto di supplenza temporanea per il periodo degli scrutini suppletivi cui partecipa, per un numero di ore settimanali pari a quelle dell´ultimo contratto con cui ha insegnato nella scuola medesima o, comunque, pari a quelle dell´insegnante che sostituisce. Al personale con contratto di supplenza temporanea sino al termine delle attività didattiche (30 giugno), se nominato negli esami di Stato, compete la proroga del relativo contratto fino al giorno conclusivo della rispettiva sessione di esami, oltre agli specifici compensi previsti. 7 GIUGNO 2013 Economia centonove Le sartorie, così come la coltivazione di lumache, sono tra i progetti finanziabili presentati allo “Sturt up Generation” INIZIATIVE. Valanga di progetti nel triangolo che da Gela porta a Niscemi. Messina resta a guardare Start up, ritorno al futuro La Banca del Nisseno ha messo sul piatto un milione e 200mila euro. Quaranta le imprese finanziabili che puntano a non far morire le attività artigianali e l’entroterra. Dalle sartorie alla coltivazione di lumache MESSINA. I numeri fanno spavento: la disoccupazione giovanile al Sud, e soprattutto in Sicilia, rappresenta ormai la metà della popolazione censita. Economisti e studiosi, come il presidente della Fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo, concordano tutti su un fatto: solo dalla imprenditoria giovanile, dal percorso di autodeterminazione dei giovani, si può uscire dal “grande equivoco” del posto sicuro, che è allʼorigine di frustrazione e apatia dei giovani “nemo”, quelli che, stanchi, non provano più a cercare occupazione. Ma come fare per uscire da questo pantano? Se lo sono chiesti i tanti giovani che hanno partecipato allo “Start Up Generation”, lʼiniziativa del Carlo Borgomeo, presidente Fondazione per il Sud Dipartimento di Economia dellʼUniversità di Catania, protagonisti Domenico Messina di Ceo, Servizi Integrati e Aldo Monaca, di Explore Marine Sboss, che hanno provato a indagare questi due mondi solo apparentemente contrapposti: quello dei giovani che vogliono fare e quello degli anziani, che, ricchi della loro esperienza, vogliono aiutarli a provarci. Un tutoraggio e un traferimento di know how che, notano gli analisti, quando “pone un brodo culturale positivo” e non manca di dare i suoi frutti. Un esempio pratico? Eʼ il caso virtuoso della Fondazione per il Sud che insieme alla Banca di Credito cooperativo del Nisseno e lʼArci hanno avviato, in una delle aree più depresse del Paese, il triangolo che da Gela porta a Butera, Mazzarino e Niscemi. La Banca del Nisseno ha messo sul piatto un milione e 200mila euro, e “i progetti sono piovuti a iosa”. Segno che lʼentusiasmo e la volontà di fare ai giovani siciliani non manca”, fanno notare i promotori. Su ottanta progetti finanziabili, le imprese sturt-up che hanno chiesto alla Banca un finanziamento al tasso agevolato del 1,5% fino a un massimo di quindicimila euro, sono più della metà. Cʼè chi vuole coltivare lumache, chi punta sulla creazione di un cimitero per gli animali, chi agli oli delle friggitorie da riciclare. Ma cʼè anche chi punta allʼartigianato e alla possibilità di non fare morire attività preziose, come le sartorie, patrimonio di un sapere da difendere in tutto lʼentroterra siciliano. “Gli spazi di cresciuta sono davvero tanti, ha rilevato Luciana Carfì, presidente dellʼArci, “lʼimportante è avere una buona idea imprenditoriale…”. Perché le regole del business sono alla fine sempre le stesse: una buona idea, uno studio sulla potenziale concorrenza, lʼentità del mercato. E qui si innesta la grande scommessa della tecnologia: alcuni giovani hanno messo a punto una applicazione che gira su Android, riservata alle aziende della logistica. Una idea che nasce provincia di Caltanissetta ma che può essere utilizzata in tutto il mondo. Fino ad attirare lʼattenzione dei ventur capital, i business angels che accompagnano lʼazienda alla fase di maturazione di mercato, e poi cedono le quote, sperando in laute plusvalenze. Ma se è vero che, come ha sottolineato Sheila Scebba, della Fondazione per il microcredito, vanno “dissuasi i giovani che si presentano per avere una buona idea, anzichè darla”, le possibilità per chi strappa la prima fase del finanziamento, lʼammissione al microcredito, spalanca poi le porte anche allʼaccesso ai fondi europei. Il percorso virtuoso è stato preso a modello già da Rete-Imprese Italia e confcooperative che con i progetti “Buona Impresa” e “Kublai” hanno già rifinanziato 34 imprese, con importi fino a 100mila euro e tassi agevolati dalle Casse rurali per lʼacquisto di beni strumentali e leasing. Un modello che entusiasma la Toscana. Qui Confartiganato, con Banca Cr Firenze e Regione hanno promosso “Giovani Net” nelle dieci province con lʼinsolita iniziativa di favorire gli incontri con i giovani con lʼaperitivo, per parlare di innovazione, e possibilità di farcela da soli. I risultati, secondo Gianfranco Simoncini, assessore regionale al lavoro, sono incoraggianti. Perché quella dei giovani è una spinta propulsiva al cambiamento”. Lʼesatto contrario di quello che accade in Sicilia. A Messina lʼincubatore di imprese dentro lʼUniversità, progettato insieme a Sviluppo Italia è desolamente vuoto. Lʼunica azienda che occupava i locali era Eurolink, gruppo oggi impegnato a cercare i risarcimenti allo Stato p0er il Ponte che non si fa più. Sviluppo Italia Sicilia, dove che la Regione ha rilevato le quote dalla società-madre, conta settanta dipendenti, ma non ha ancora la convenzione firmata con la Regione. Di più la Regione Sicilia spende 400milioni di euro lʼanno in formazione professionale, con risultati occupazioni che secondo le ultime rilevazioni sono al di sotto dello 0,2%. In compenso si registrano quasi ottomila formatori da cassintegrare, secondo le linee guida della riforma in cantiere del neo assessore Nelly Scilabra. Precari, sindacati e dipendenti protestano sotto Palazzo dʼOrleans, ma un rapido conteggio fatto dalla Corte dei Conti sui soldi spesi in formazione professionale in Sicilia negli ultimi dieci anni determinerebbero il risanamento di piccoli Stati in default come Cipro. Peccato che in Sicilia, con la Formazione professionale, cʼè anche chi si è arricchito…con una scia di indagini giudiziarie al seguito. LA SCHEDA Fondazione... con il Sud LA FONDAZIONE CON il Sud è un ente non profit privato nato nel novembre 2006 (come Fondazione per il Sud) dallʼalleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato per promuovere lʼinfrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, ovvero favorire percorsi di coesione sociale per lo sviluppo. La Fondazione sostiene interventi “esemplari” per lʼeducazione dei ragazzi alla legalità e per il contrasto alla dispersione scolastica, per valorizzare i giovani talenti e attrarre i “cervelli” al Sud, per la tutela e valorizzazione dei beni comuni (patrimonio storico-artistico e culturale, ambiente, riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie), per la qualificazione dei servizi socio-sanitari, per lʼintegrazione degli immigrati, per favorire il welfare di comunità. La Fondazione con il Sud ha sostenuto oltre 430 iniziative, tra cui la nascita delle prime 3 Fondazioni di Comunità del Mezzogiorno, coinvolgendo nelle partnership di progetto oltre 5.500 organizzazioni ed erogando complessivamente oltre 96 milioni di euro. pagina 27 Economia 7 GIUGNO 2013 centonove IL PROGRAMMA Nutrire il Pianeta Energia per la vita INIZIATIVE. La Regione chiamata a guidare il cluster bio-mediterraneo Sicilia, “capofiliera” del bio La scommessa dell’assessore alle risorse alimentari per l’esposizione universale dell’Expo di Milano. Quindici i paesi coinvolti nelle regole della “Dieta mediterranea” PALERMO. Il modello è quello che Slow Food, con il titolo di “Terra Nostra”, ha già sperimentato a Torino. Ma la scommessa cui è chiamata la Sicilia, isola-continente, a fare da capofila per il cluster bio-mediterraneo, in programma per lʼesposizione universale dellʼExpo di Milano, dal primo maggio al 31 ottobre 2015, è un triplo salto mortale. COLLANTE SICILIA. La Trinacria, sotto la regia dellʼassessorato regionale delle risorse alimentari, farà da collante tra quindici paesi: Albania, Algeria, Cipro, Croazia, Egitto, Grecia, Libano, Dario Cartabellotta Libia, Malta, Marocco, Montenegro, Serbia, San Marino, Tunisia. Una popolazione di 260 milioni di abitanti, da fare ricadere nelle regole della “Dieta Mediterranea”, che da tanti studiosi è stata indicata come una nuova frontiera della corretta alimentazione da portare a modello nel mondo. A questo appuntamento ambizioso, che alla presenza dellʼamministratore delegato dellʼExpo Giuseppe Sala, è stato presentato la settimana scorsa a Palazzo dei Normanni, la Sicilia si presenta con una griglia di ventisei prodotti Igp-Dop, cher vanno dal cappero di Pantelleria alla ciliegia dellʼEtna. Tra i prodotti messinesi spiccano il salame SantʼAngelo, lʼolio extravergine di oliva della Valdemone e lʼimmnancabile Limone Interdonato. IL PROGRAMMA. Obiettivo dellʼassessorato retto da Dario Cartabellotta è quello di coinvolgere nel programma altri tre assessorati-chiave: le attività produttive, il turismo e i beni culturali, che non a caso ora richiamano lʼidentità siciliana. “La presenza della Regione Siciliana ad EXPO 2015 – ha dichiarato lʼassessore regionale alle Risorse Agricole Dario Cartabellotta- può contribuire a diffondere la cultura e la tradizione che sono alla base della dieta mediterranea, ad aumentare l'attenzione del mondo sulle produzioni agricole di queste aree geografiche e ad accrescere il flusso turistico in queste aree con le conseguenti ricadute positive sull'economia dell'isola e dei paesi mediterranei. Con la partecipazione al progetto Cluster Bio-mediterraneo la Regione Siciliana potrà inoltre rafforzare i rapporti di collaborazione con i paesi aderenti al cluster e con quelli del Nord Africa, condividendo con loro iniziative e progetti per lo sviluppo di quest'area di comune interesse culturale ed economico. Aspetto, quest'ultimo, di particolare rilevanza, in questo momento di aumento delle tensioni sociali e politiche in alcuni di questi paesi dove sono in corso importanti cambiamenti geopolitici”. PROVA A DIRE CLUSTER BIO. Ma PALERMO. Oltre 130 Paesi stranieri, in occasione dellʼEsposizione Universale di Milano, sul tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” racconteranno, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, ad oltre 21 milioni di visitatori, la storia ed il futuro del ruolo globale dell'alimentazione e dell'agricoltura, presentandone i prodotti, le opere culturali e le tecnologie più rappresentative. I Paesi che parteciperanno all'Expo 2015 saranno divisi tra Paesi che costituiranno il proprio padiglione nazionale e Paesi che parteciperanno all'interno di un Cluster tematico esponendo una filiera produttiva comune o sviluppando insieme il tema della biodiversità. Gli organizzatori di EXPO 2015 hanno programmato la costruzione di un cluster del Biomediterraneo che ospiterà una serie di Paesi interessati allo sviluppo della Dieta Mediterranea tra cui: Albania, Cipro, Croazia, Egitto, Grecia, Libano, Libia, Malta, Montenegro, Tunisia, Algeria e Marocco, Serbia, San Marino, paesi verso i quali la Sicilia sta sviluppando sempre più relazioni internazionali. La Sicilia, in tale contesto, assumerà il ruolo di capofila del Cluster del Biomediterraneo. cosa è il cluster bio-mediterraneo? Eʼ un modo per richiamare sotto un unico denominatore le politiche agricole e della pesca promuovendo la collaborazione dei paesi del Mediterraneo e del Nord-Africa. Lo slogan che accomuna i paesi è: “Nutrire il paese, Energia per la Vita”. In un unico spazio tematico, alla cui ideazione del concept hanno contribuito la Scuola Superiore di Architettura di Madrid e la Birzeit University della Palestina. Altri cluster previsti sono quelli dei cereali, del cacao, , del caffè, del riso, della frutta e legumi e delle spezie. CASTELBUONO Divino Festival con Catena Fiorello CASTELBUONO. Arriva unʼaltra conferma e unʼaltra partecipazione di prestigio per il DiVino Festival 2013, evento dedicato alla cultura, bellezze e bontà enogastronomiche , che quest'anno si svolgerà, dal 30 luglio a 3 agosto 2013. Come di consueto lʼevento sarà accolto tra le mura e le piazze di Castelbuono, in un connubio di degustazioni, musica e spettacoli, con interessanti convegni sullʼenologia, premi prestigiosi, fiera e ospiti dʼeccezione. Catena Fiorello, che calcherà il palco del DiVino Festival il 3 agosto 2012 per ricevere il premio internazionale Gusto Divino (il premio che porta bene) , presenterà anche la sua ultima fatica letteraria. “Catena è una grande donna ed un ottima scrittrice, rappresenta la Sicilia. Una Sicilia fatta di bellezze e tradizioni uniche al mondo. Lei, attraverso i suoi romanzi diventa ambasciatrice in tutta Italia della nostra terra e della nostra cultura nonchè modello per altre donne” ecco la dichiarazione del direttore artistico e presidente del festival Dario Guarcello. Ci parlerà di “Dacci Oggi Il nostro Pane Quotidiano” edito da Rizzoli. Catena, sorella di Rosario e di Giuseppe Fiorello, celebri volti della televisione e della fiction, parla di una storia auto biografica che si sviluppa in Sicilia, sua terra di origine. pagina 28 centonove Economia 7 GIUGNO 2013 ALL’ATTACCO. I sindacati dettano la linea al presidente della Regione BANCHE Crisi, ultimatum a Crocetta La posizione di Cgil, Cisl e Uil emersa durante la manifestazione unitaria del 5 giugno su lavoro, sviluppo e tutele: «Il governo deve aprire al dialogo e individuare una strategia condivisa» PALERMO. I sindacati dettano lʼultimatum al governo regionale. E lo fanno durante la manifestazione unitaria che si è tenuta giovedì 6 su “Lavoro, sviluppo, tutele”. La Regione «deve sentire l'urgenza e il dovere di attrezzarsi con una strategia anticrisi. È questo il nostro unico obiettivo per il quale rivendichiamo il confronto sociale generale». A dirlo, il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava. Che aggiunge: «Il tema della crisi, e della necessaria strategia anticrisi e per lo sviluppo produttivo è di fatto scomparso dall'agenda delle priorità. Ma dalla crisi si esce solo se concorrono con strategie efficaci, rapide e mirate, sia il governo nazionale che quello regionale. Dunque, la Sicilia deve sentire l'urgenza e il dovere, non solo politico, di attrezzarsi con una propria strategia anticrisi, che al momento non cʼè. È questo il nostro unico obiettivo, per il quale rivendichiamo il confronto sociale generale: che sia definita e varata rapidamente una tale strategia, con politiche per attrarre e sostenere investimenti rilanciando le infrastrutture materiali e immateriali e rendendo produttivi tutti gli ambiti, dalla pubblica amministrazione ai tanti capannoni e aree industriali abbandonati. MR UIL. Claudio Barone Noi - ribadisce - siamo pronti al dialogo e a portare il contributo del mondo del lavoro. Ma Palazzo d'Orleans batta un colpo e faccia la sua, di proposta. E che la faccia presto al tavolo, che ancora non si vede, del confronto sociale generale». Aggiunge Claudio Barone, segretario regionale della Uil: «Siamo stati sempre critici sul modo in cui si è governato in Sicilia e intendiamo sostenere chi dichiara di voler cambiare le cose. Ma diciamo anche, e con chiarezza, che difficilmente l'Amministrazione potrà farlo senza il coinvolgimento dei sindacati. Siamo convinti che ci siano soluzioni valide per tutte le emergenze sociali, che si possano tutelare i lavoratori e creare condizioni per lo sviluppo. Allʼincontro di domani chiederemo alla Regione di fare la propria parte fino in fondo. Buono l'accordo già siglato per la Formazione professionale. Adesso resta ad affrontare la stabilizzazione dei precari. Bisogna fare ripartire l'edilizia e in generale provvedere al pagamento dei debiti delle Pubbliche amministrazioni». Per Rosario Pagliaro della Cgil, inoltre, «dialogo e negoziato: è quello che i sindacati confederali chiedono al presidente della Regione, Rosario Crocetta, per costruire un progetto condiviso e riformista per il lavoro e lo sviluppo, nel cui ambito siano garantite le tutele sociali e i diritti dei lavoratori». Aggiunge il segretario: In Sicilia dal 2008 si sono persi 100 mila posti di lavoro ed è venuto meno il 30% dell'apparato industriale. Di fronte a questo cosa aspetta il governo regionale? Pensa che si possa andare avanti sforbiciando sui forestali, non dando risposte agli edili, rinviando la soluzione dei problemi dei precari, bacchettando chi protesta?». Messina “innovativa” Boom dei nuovi servizi in città MESSINA. Messina sembra essere particolarmente ricettiva ai servizi bancari innovativi e questo processo sta mostrando unʼaccelerazione straordinaria. Nel primo trimestre del 2013 infatti UniCredit ha registrato tassi di accesso ai canali alternativi rispetto allo sportello tradizionale decisamente elevati: attraverso ATM, chioschi e internet banking sono stati effettuati il 91,2% dei prelievi, il 62,1% dei versamenti di assegni e contanti sul conto corrente e il 51,4% dei pagamenti. Se si aggiungono poi i dati relativi alle operazioni di pagamento delle imposte (86,6%) e delle disposizioni di bonifico (85,9%) effettuate tramite canali evoluti si ha un quadro completo della tendenza in atto. A Messina e provincia sono presenti 91 ATM (postazioni bancomat), di cui 39 evoluti, ovvero in grado di svolgere anche le funzioni di versamento contanti e assegni. Sono attivi poi presso le filiali messinesi di UniCredit 50 chioschi PC e multifunzione, ossia postazioni dalle quali è possibile accedere ai servizi di home banking. Sempre a Messina e provincia sono oltre 53mila i clienti aderenti ai servizi di banca diretta multicanale. Nel primo trimestre 2013, inoltre, UniCredit ha erogato tramite canali alternativi 1,8 milioni di euro di prestiti ai privati nella provincia. LEGALMENTE AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE PALERMO AVVISO DI GARA Questa Azienda ha indetto, con deliberazione n.345 del 15.5.2013, una procedura aperta per il servizio di cassa per un periodo pari a 2 anni. Gli atti di gara sono disponibili sul sito internet:www.asppalermo.org. Il termine di presentazione delle offerte è fissato per le ore 09,00 del 18.07.2013. Il bando è stato inviato alla G.U.E. il 28.5.2013. IL DIRETTORE U.O.C. PROVVEDITORATO Avv.to Fabio Damiani centonove Settimanale di Politica, Cultura, Economia PUBBLICA GLI AVVISI ED ESITI DI GARA D’APPALTO SU CENTONOVE PER CONTATTARE LA REDAZIONE CHIAMA I SEGUENTI NUMERI: 090.9430208 - 9430206 FAX 090.9430210 - 090.9430211 RICHIEDI I PREVENTIVI ANCHE VIA E-MAIL A: [email protected] pagina 29 Economia 7 GIUGNO 2013 IL COMMENTO di Carlo Maletta* UOMINI&BISINESS Disoccupazione, il decalogo anticrisi MESSINA. Una ricetta-decalogo per il lavoro che cambia in tempi di crisi. Dieci punti da trascrivere e commentare, per avere una idea precisa delle problematiche legate al lavoro e alla disoccupazione giovanile. favorire lʼingresso nel modo del lavoro dei giovani con lʼapprendistato. Si rende necessario, affinché questo possa realizzarsi, una definizione dei profili formativi, la gestione dei corsi di formazione che devono essere affidati ad enti bilaterali o ad associazioni di categoria o professionali capaci di trasmettere ai giovani le capacità di base. La formazione residua deve essere erogata da titolare o azienda. Occorre rivedere i salari dʼingresso degli apprendisti. Infatti alcuni contratti collettivi prevedono quale salario dʼingresso due livelli in meno rispetto ad un dipendente qualificato; l'imprenditore che non consentono lo sviluppo di questo istituto. Occorre pertanto rivedere tali salari riportando il salario in percentuale ed in aumento con il passare del periodo di apprendistato diminuire il carico contributivo che gli imprenditori pagano per i dipendenti deve rappresentare un obiettivo che il prossimo Governo deve perseguire per la ripresa dei consumi; è infatti inaccettabile che gli oneri indiretti incidono nella misura del 100% della retribuzione erogata al lavoratore. Il costo del lavoro è altissimo per 1 2 3 centonove alcuni comparti. Basti pensare che un dipendente del settore edile ha costi orari tra i 21/24 euro. Qui è necessario lʼimpegno della Regione che possa consentire delle agevolazioni contributive a sostegno dellʼoccupazione il contratto collettivo nazionale del lavoro non può rappresentare egualmente i lavoratori del nord e quelli del Sud. Le differenze economiche strutturali con consentono lʼapplicazione della retribuzione su tutto il territorio nazionali. Sono pertanto necessarie delle logiche contrattuali territoriali che tengano conto delle realtà economiche del territorio. riformare i centri per l'impiego. Il sistema di inserimento dei dati dei lavoratori disoccupati ed in cerca di impiego funziona solo in entrata. Non è infatti possibile ai datori di lavoro di poter riscontrare profili o curriculum dei lavoratori da assumere. Ad oggi non sono diffusi i dati relativi alle comunicazioni di assunzioni e licenziamento che quotidianamente i consulenti del lavoro inviano alla piattaforma informatica del ministero del lavoro. La conoscenza dei dati si rende necessaria per acquisire informazioni sul mondo del lavoro, verificare i flussi e le tipologie di assunzioni utilizzate. Non si possono effettuare politiche del lavoro se non si conoscono i dati sul lavoro. Eʼ necessario avvicinare i giovani al lavoro durante lʼattività di studio. Gli istituti professionali o tecnici devono favorire, attraverso la stipula di convenzioni con gli enti 4 5 6 7 autorizzati, l'attivazione dei tirocini formativi. Questo consentirà ai giovani di prendere confidenza con il lavoro ed alle aziende di conoscere i nuovi giovani consentendo eventuali inserimenti lavorativi al temine del ciclo di studio. Tale opportunità deve essere riconosciuta anche ai giovani universitari. La formazione dei dipendenti deve essere uno strumento necessario per investire sulla professionalità del personale dipendente. La formazione potrà servire per nuove competenze e per migliorare il bagaglio tecnico del personale dipendente. Eʼ una sfida che tutte le aziende devono intraprendere per la propria competitività. Eʼ necessaria una formazione di base per gli imprenditori. Oltre al proprio talento è necessario che lʼimprenditore acquisisca quelle informazioni utili per la conoscenza delle problematiche lavorative, fiscali, creditizie e di sicurezza. Un imprenditore cosciente di tali principi sarà più attento alla gestione aziendale. Non può esserci ripresa senza semplificazione amministrativa, accesso al credito e sicurezza. Gli imprenditori hanno necessità di poter aprire un azienda sapendo di tempi certi per la concessione di autorizzazioni o licenze, poter accedere al credito bancario e fronteggiare i momenti di difficoltà e poter contare su una rete di controlli che garantisca la sicurezza del territorio contro microcriminalità e criminalità organizzata. presidente-coordinatore Consulenti del lavoro Messina 8 9 10 FORMAZIONE NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO C’è l’accordo sindacati-Regione Detassazione con accordo IL SISTEMA DELLA detassazione 2013 presenta caratteri innovativi rispetto alla gestione vigente fino allo scorso anno. Intanto è bene chiarire di che cosa si tratta: è una misura fiscale a favore dei lavoratori, che consente lʼapplicazione dellʼaliquota sostitutiva del 10% dellʼIrpef e delle addizionali regionali, in capo a quei soggetti che nel corso dellʼanno dʼimposta 2012 non abbiano percepito un reddito da lavoro dipendente superiore a 40mila euro lordi, nel limite massimo detassabile di euro 2.500 lordi nel 2013. In primo luogo occorre precisare le regole principali che costituiscono la condizione essenziale per il beneficio della detassazione: la base deve sempre consistere in un accordo collettivo aziendale o territoriale, che abbia come obiettivo lʼincremento della produttività. Nel primo caso può essere sottoscritto dalle rappresentanze sindacali presenti in azienda (Rsa o Rsu), ovvero – per le aziende che ne sono prive – dalle associazioni dei lavoratori a livello territoriale, in possesso del grado di rappresentatività richiesto dalla norma. A parte la nozione di retribuzione di produttività che forma oggetto delle intese suddette, la quale è stata innovata rispetto al passato e su cui il ministero del Lavoro – in occasione del Forum Lavoro 2013 organizzato dal Consiglio Nazionale dellʼOrdine dei consulenti del lavoro – ha chiarito che possono rientrare anche gli straordinari (purché volti a sollecitare unʼeffettiva “efficientazione” aziendale), lʼaltra novità per il 2013 riguarda lʼobbligo di deposito degli accordi presso le Direzioni territoriali del lavoro, entro 30 giorni dalla loro sottoscrizione. Allʼatto del deposito, ovvero nel corpo degli accordi, il datore di lavoro dovrà altresì allegare unʼautodichiarazione di conformità volta a confermare la rispondenza dei contenuti del contratto con le condizioni stabilite dal decreto attuativo della Presidenza del Consiglio dei ministri. I datori di lavoro interessati, potranno mettere in campo tutti gli adempimenti propedeutici alla piena operatività della detassazione con il supporto dei consulenti del lavoro. La complessità della materia è altresì affrontata in una Guida, disponibile nello store della Fondazione Studi: infatti, vanno gestiti con gli opportuni aggiustamenti anche gli effetti in busta paga, dopo aver effettuato le verifiche sulla situazione soggettiva dei lavoratori interessati. PALERMO. Centinaia di lavoratori della formazione sono radunati in piazza a Palermo, per partecipare alla giornata di mobilitazione regionale indetta da Cgil, Cisl e Uil, che hanno proclamato lo sciopero generale unitario del settore. Chiedono al governo regionale una riforma condivisa del sistema, risposte sul proprio futuro occupazionale, l'erogazione della Cig in deroga, il pagamento degli arretrati. L'assessore Scilabra e alcuni sindacati hanno raggiunto un'intesa che prevede l'incremento dei fondi per l'avviso 20, da 200 a 220 milioni, la copertura degli sportelli multifunzionali e lo sblocco entro il mese di giugno di tutti i pagamenti arretrati, per gli enti che hanno presentato la rendicontazione corretta. «La via da proseguire sostiene il governatore Crocetta - è quella del confronto, evitando tensioni che non servono a favorire il processo di riforme necessarie». pagina 30 UIL Giancarlo Mattone segretario Temp.P@ CATANIA. Giancarlo Mattone, catanese, 33 anni, è il nuovo segretario generale della Uil Tem.P@. Sicilia, l'organizzazione Uil dei lavoratori temporanei, autonomi, atipici e partite Iva. "Noi esistiamo e vogliamo ulteriormente radicarci tra le lavoratrici e i lavoratori siciliani - ha affermato Giancarlo Mattone - perché nessuno sia escluso dalle tutele di diritti elementari". CISL Tre nuovi eletti in segreteria regionale PALERMO. Tre nuovi ingressi nella segreteria della Cgil Sicilia. Il direttivo regionale del sindacato ha eletto infatti oggi Mimma Argurio, Monica Genovese ed Enzo Campo che andranno ad affiancare il segretario generale, Michele Pagliaro e gli altri due componenti di segreteria Elvira Morana e Ferruccio Donato. Esce dalla segreteria regionale Antonio Riolo che andrà a ricoprire, a Roma, un incarico presso l'Ires. CONSUMATORI Il drink? E’ giovane IL CONSUMO PRO CAPITE in questi ultimi anni di alcolici secondo le indicazioni del Ministero della Salute è diminuito, ma mentre calano i consumi aumentano i comportamenti a rischio, come il consumo fuori pasto, e i maggiori consumatori sono donne e giovani. Nella città di Messina questo problema è presente e crescente e coinvolge tanti giovani di ceto sociale diverso che frequentano pub, paninoteche, snack bar, che con pochi euro offrono da bere alcolici miscelati a succhi di frutta dal gusto dolce e dalle confezioni appariscenti dal primo pomeriggio in poi. Premesso che la tendenza dei giovani è sempre quella di ubriacarsi, per divertirsi con gli amici in occasione di feste o uscite in discoteca, per sentirsi meglio e per rilassarsi, ma allo stesso modo del fumo lʼalcol è una sorta di rito di iniziazione e un segno di emancipazione. A preoccupare ulteriormente è il vistoso aumento del consumo degli alcolici tra i 14 e i 16 anni e riguarda soprattutto le ragazze. Le figure centrali per la dissuasione, paragonabile a quella contro il fumo, sono i genitori; infatti, loro devono essere i primi ad informare i propri ragazzi sui rischi connessi prima che raggiungano lʼadolescenza, perché farlo più avanti, specie se con atteggiamenti aggressivi o proibitivi, potrebbe sortire lʼeffetto contrario, quello di invogliarli allʼabuso. Come associazione dei consumatori riteniamo che una delle priorità da perseguire è la prevenzione dellʼuso ed abuso degli alcolici perché sono la causa di incidenti stradali, anche mortali soprattutto nelle ore serali e, questi interessano giovani e in particolare adolescenti. Eʼ importante, pertanto, che le Autorità cittadine programmino iniziative socialmente utili attraverso una campagna di prevenzione e di sensibilizzazione per dire basta e per tenere lontano i giovani da questa insidia. Francesco Sabatino, Adoc Uil Messina centonove ROMEO, GIULIETTA E MESSINA Formazione, ricerca e sperimentazione teatrale in riva allo Stretto PAGINA 32 poster 7 GIUGNO 2013 L’ORGOGLIO DI ESSERE BOO DACI’S Il primo cd della formazione messinese tra Reggae e riflessioni PAGINA 35 MURALES DI UMANITA VARIA EVENTI. Le esposizioni a Piazza Armerina dal 5 al 22 giugno curate da Giada Cantamessa Galleria d’arte “Villa Romana” Un nuovo progetto che accoglie l’arte contemporanea nel percorso della residenza archeologica che resterà aperta per tutta l’estate ininterrottamente. Ecco gli artisti in mostra nelle “Zat” PIAZZA ARMERINA. Legarsi sempre più al territorio e sviluppare percorsi che ne caratterizzino lʼidentità. La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina si prepara allʼestate e, forte dellʼesperienza dello scorso anno, con le attività di “Artesiana”, propone un nuovo progetto che accoglie lʼarte contemporanea nel percorso della residenza romana che, dal 5 giugno, si potrà visitare ogni giorno, anche in notturna, secondo gli indirizzi dellʼAssessorato Regionale dei Beni Culturali, con la collaborazione del Comune di Piazza Armerina. Su questo filo prende vita il nuovo tema “Le forme dellʼidentità” che prevede installazioni artistiche, in aree espositive precise allʼinterno della Villa, le cosiddette ZAT, Zone Artistiche Temporanee. Una manifestazione resa possibile grazie alla sponsorizzazione del Sicilia Outlet Village. Dal 5 giugno al 22 settembre si alterneranno alla Villa Romana del Casale, numerose esposizioni: lʼasse portante è costituito dalle sculture in materiali poveri e assemblati di Franco Politano (“Percorsi di vita”, dal 5 giugno al 22 settembre), e dalle installazioni legate allʼacqua con cui lʼartista svedese Richard Brixel dà forma ai suoi “filosofi” (“Vita Nova”, dal 26 giugno al 22 settembre). Le opere saranno disseminate lungo lʼintera area della residenza, illuminate ad arte durante la visita in notturna. Lungo tutto lʼarco della manifestazione, in alcuni week end di giugno, luglio e agosto, prenderanno corpo le installazioni di altri cinque artisti, che saranno ospitati nel cuore della domus romana. Si andrà dallo Pietro Zuccaro smembramento di Dioniso da parte dei Titani con la conseguente frammentazione dellʼunità del reale nellʼintervento site-specific di Piero Roccasalvo Rub (“Circle”, dal 21 al 23 giugno), al riferimento allʼacqua, elemento identitario del sito archeologico, visibile nelle tele di Piero Zuccaro, attraversate da gocce che sembrano tessere di mosaico per densità materica (“Orme dʼacqua”, dal 12 al 14 luglio); dal viaggio che parte dal Caos primordiale e giunge allʼInfinito di Francesco Rinzivillo (“Dal nulla allʼinfinito”, dal 26 al 28 luglio) alle apparizioni e lontane presenze di Giuseppe Puglisi (“Fatamorgana”, dal 2 al 4 agosto); fino alle video installazioni di Donatella Capraro che concilia la SANT’ANGELO DI BROLO Looking to the children SANTʼANGELO DI BROLO. Lʼ8 giugno alle ore 18 sarà inaugurata presso il Museo degli Angeli di SantʼAngelo di Brolo, la mostra personale del duo artistico: Trapani Calabretta dal titolo “Looking to the children”. La mostra a cura di Vinny Scorsone segue una precedente iniziativa del Museo degli Angeli realizzata a gennaio a seguito del delittuoso evento della strage dei bambini di Newtown nella quale morirono 20 bambini e sei insegnanti uccisi barbaramente per mano di un folle assassino senza attenuanti. Adam Lanza (così si chiamava lʼassassino) entrava nella Sandy Hook Elementary School e sparando allʼimpazzata compiva una strage. In questi giorni il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama ha inviato al sindaco di SantʼAngelo di Brolo una lettera ringraziandolo per lʼattenzione avuta a suo tempo nel volere ricordare con una mostra le 26 vittime e con una installazione di TrapaniCalabretta la drammaticità dellʼevento. Lʼevento che si presenta oggi è un occhio puntato sulla storia e sulle stragi di bambini innocenti la cui unica colpa è quella di essere venuti al mondo. La mostra resterà aperta fino al 30 giugno. pagina 31 tecnologia con i segni della tradizione siciliana, veri amuleti ricchi di significati antropici (“Mosaico dʼaffetti”, dal 23 al 25 agosto). Le mostre sono curate dallo storico dellʼarte Giada Cantamessa, con la consulenza artistica di Giovanni Iudice. Dal 5 giugno la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina sarà aperta con orario ininterrotto, tutti i giorni, dalle 9 alle 23,30. posterpalcoscenico 7 GIUGNO 2013 centonove Sasà Neri Giuseppe Ministeri Un momento al laboratorio “Romeo, Giulietta e la città” TEATRO. Formazione, ricerca e sperimentazione in riva allo Stretto Romeo, Giulietta e Messina Sboccia l’attività artistica e trova finanziamenti europei. Dal progetto Daf al laboratorio di Sasà Neri passando dall’Accademia Sarabanda, ecco come la città diventa palcoscenico DI VALENTINA COSTA MESSINA. In una città in cui la parola “teatro” è immediatamente associata ai problemi in cui si dibatte il Vittorio Emanuele, lʼattività artistica si rivela in realtà viva e pulsante sul fronte della formazione, della ricerca e della sperimentazione. E, tenendo gli occhi ben aperti (e rivolti a Bruxelles e a Palermo), trova anche spazi di finanziamento. “Per “Romeo, Giulietta e la Città” siamo riusciti a ottenere fondi europei per 113mila euro. Abbiamo partecipato a un bando dellʼAssessorato Regionale ai Beni Culturali”, spiega Giuseppe Ministeri, presidente dellʼAssociazione Daf – Teatro dellʼEsatta Fantasia. “La cosa ci ha consentito di programmare, con una tranquillità sconosciuta negli anni scorsi, un laboratorio di alto livello, che sta coinvolgendo una trentina di persona e coprirà uno spazio temporale di sette mesi”. Il laboratorio di ricerca teatrale, iniziato il 7 maggio, ha lʼobiettivo di “costruire” la città in cui si svolge la tragedia shakespeariana, ed è suddiviso in tre fasi: la prima, conclusasi sabato scorso, ha coinvolto attori o aspiranti tali tra i 18 e i 55 anni, ed è stata diretta da Annibale Pavone e Angelo Campolo; a settembre partiranno invece i laboratori di scenografia e Daniele Gonciaruk drammaturgia, tenuti da Francesca Cannavò e Tino Caspanello. Il lavoro culminerà nello spettacolo finale, che andrà in scena a dicembre. “Spero che da questo laboratorio escano non tanto degli attori, quanto degli spettatori consapevoli che comprendano lo spirito dellʼattività teatrale”, afferma il giovane attore messinese Angelo Campolo. “Un modo per dimostrare che Messina vede nel teatro uno spazio di socialità, non solo un CRISI Ma non si canta... Vittorio Stagione salva, anche quella musicale. Magaudda: «Attenzione puntata sulla riforma” Paolo Magaudda MESSINA. La stagione 2013 del Teatro Vittorio Emanuele è salva. Anche quella musicale, che si chiuderà a dicembre con la Boheme di Puccini. Dato lʼallarmante balletto di cifre degli ultimi mesi, è una buona notizia. “La Regione ha confermato per Messina quasi 5milioni di euro di fondi”, spiega il sovrintendente Paolo Magaudda. Lʼoperetta “Eterno Amore” e la serata Čajkovskij sono rinviate a ottobre, “ma solo per questioni tecniche relative alle cifre da impegnare nel bilancio preventivo 2013, su cui non si è avuta certezza fino allʼapprovazione della finanziaria regionale”. Il bilancio è ora a Palermo: non pagina 32 dovrebbero esserci sorprese per la sua approvazione. “Ora attendiamo il tavolo tecnico con lʼassessore Stancheris, per capire in cosa consisterà lʼannunciata riforma dei teatri siciliani”, conclude Magaudda. A coinvolgere gli operatori professionali del teatro invita Giuseppe Ministeri, della Daf: “condividiamo le ansie e le preoccupazioni di un settore in crisi drammatica da un punto di vista economico, ma anche istituzionale e organizzativo. Adesso bisogna sedersi intorno ad un tavolo e prendere decisioni, anche difficili. Ma bisogna farlo presto”. Conclude lʼoperatore culturale: “Diciamo sì ad una riorganizzazione, purché si salvaguardi lʼofferta culturale per la comunità, la produzione artistica in loco e la valorizzazione delle professionalità messinesi. In tal senso non può sfuggire come oggi le esperienze dʼavanguardia passano attraverso il ruolo crescente svolto dagli operatori privati”. V.C. centonove posterpalcoscenico CRESCERE EMOZIONANDOSI Se il Teatro passa dai bimbi MESSINA. “Il teatro è uno strumento per imparare a lavorare sulle emozioni. Ma è anche un gioco: in inglese, teatro si dice “play”. Per questo i bambini rimangono il mio target numero uno”, spiega lʼattore e regista messinese Vincenzo Tripodo, alla guida delle scuole Actorgym e Actorkids. I corsi da lui organizzati, ad esempio, si rivolgono ai piccoli dai 4 ai Vincenzo Tripodo 12 anni. “I bambini imparano non solo a cantare, a recitare e a gestire il movimento del loro corpo. Apprendono soprattutto a relazionarsi con gli altri e a diventare creativi”. I giovanissimi attori si esibiranno a fine giugno, alla Sala Laudamo, in un musical tratto da Il Mago di Oz. I bambini sono anche entusiasti spettatori. Buon successo, infatti, stanno avendo negli ultimi anni le fiabe animate: una nicchia nellʼofferta teatrale messinese, che vive grazie al passaparola di mamme e papà, ma viene poco pubblicizzata. Così il Vittorio Emanuele, da 8 anni, propone con Accademia Sarabanda una rassegna di favole rivolta ai piccoli dai 3 ai 10 anni, a cui si sono aggiunti quattro spettacoli dellʼOpera dei Pupi della Famiglia Gargano. Iperpopolare il prezzo di accesso: 5 euro per un genitore con figlio, con un supplemento di 3 euro per ogni bimbo in più. Molto meno di un cinema. Rassegne domenicali di favole, con accesso su prenotazione, sono andate in scena anche al Teatro dei Naviganti. Mentre Accademia Sarabanda organizza, per i ragazzi delle scuole medie, una rassegna (questʼanno allʼAuditorium del Palacultura) basata su unʼalternanza annuale di favole classiche, musicali e moderne. «andare a vedere uno spettacolo»”. Lʼinsegnamento in scuole e corsi di teatro è diventato essenziale per la sopravvivenza degli attori messinesi, che affiancano la formazione allʼattività artistica. “Sono tempi duri per gli attori. Guardando alle esperienze dei giovani della compagnia, vedo che emigrare non significa necessariamente trovare degli spazi”, spiega Gianni Fortunato Pisani, da quasi 30 anni alla guida di Accademia Sopra fiabe domenicali con il Teatro dei Naviganti. Nella foto in basso, la compagnia teatrale Vaudeville insieme a Paride Acacia Sarabanda. “Bisogna stringere i denti e lottare qui”. Lʼattore questʼanno non ha organizzato laboratori aperti al pubblico. “Per impegni personali. Ma anche perché, tra i colleghi, in moltissimi lavorano sulla formazione: cʼè ormai unʼinflazione di corsi di teatro”. “Ritengo che il proliferare di scuole di teatro sia un bene e che ci sia spazio per tutti”, afferma Paride Acacia, che con la Compagnia Teatrale Vaudeville, diretta da Alessandro Alù, lavora su due percorsi, uno sulla prosa e uno sul musical. “Molti, soprattutto adulti, si approcciano al teatro per passione, per esigenza personale, per trovare una valvola di sfogo giornaliera. E si tratta di un impegno che vuole dedizione: noi facciamo lezione due volte a settimana dalle 15 alle 21”. La Compagnia ha messo in scena lo scorso 26 maggio, al Teatro dei Naviganti, lo spettacolo “Discorsi Sconnessi”, scritto dallo stesso Paride Acacia; mentre si esibirà il prossimo 22 giugno al Savio nel musical “Sister Act”. Intanto, si è chiuso con lo spettacolo la “Città dei Pazzi”, le cui ultime repliche sono andate in scena lo scorso venerdì alla Sala Laudamo, il laboratorio sperimentale tenuto da Daniele Gonciaruk, in cui una selezione di ragazzi degli istituti superiori messinesi si è trovata a lavorare insieme ad attori professionisti. “Dovevano essere solo tre o quattro mercoledì di formazione per i ragazzi. Sono diventati tre mesi di appuntamenti settimanali. I 14 studenti che hanno deciso di continuare a seguire il laboratorio sono diventati parte integrante dello spettacolo, che è stato proposte alle scuole”, racconta lʼattore messinese. “Al di là dei personaggi principali, interpretati da 10 professionisti, i ragazzi si sono alternati nei ruoli ed esibiti in improvvisazioni. Vedere tanta passione, tanto entusiasmo, nei corridoi di solito silenziosi del Vittorio Emanuele, è stato come assistere ad un piccolo miracolo”. E un altro miracolo lo hanno compiuto i giovanissimi e pluripremiati ragazzi del Laboratorio Teatrale del Liceo Maurolico, diretto da Sasà Neri. Con la loro interpretazione de “I Giganti della Montagna”, testo di Pirandello rimasto incompleto, si sono aggiudicati il premio della critica a “PulciNellaMente”, una delle più prestigiose rassegne nazionali di Teatro Scuola. Esibitisi nella suggestiva cornice del Teatro Antico lo scorso 11 maggio, hanno anche vinto la XII Edizione del concorso Tindari Teatro Giovani. pagina 33 7 GIUGNO 2013 Spiro Scimone e Francesco Sframeli IL LIBRO A proposito di “Teatranti” Attori, autori e registi del ‘900 nella storiografia di Bonaventura MESSINA. Una storiografia dell'istante teatrale che si fa saggio, una testimonianza del presente di allora che con un sapiente maquillage di parole e circostanze, diventa fonte da cui attingere quando i teatri di prosa sono chiusi e la sete delle luci di sala che si spengono si fa sentire. L'invito è quello di sfogliare "Teatranti – attori, autori, registi nel '900 "di Vincenzo Bonaventura col gusto di chi legge un libro che è fresco di stampa, senza lasciarsi sfuggire neanche una nota. Il volume è stato appena pubblicato con il contributo della fondazione Bonino-Pulejo per la storica casa editrice Pungitopo, in piedi dal 1977, da sempre attenta a tradizioni della cultura siciliana e a nomi e penne dei nostri luoghi, con lo sguardo spesso lanciato anche altrove. In questo ultimo suo volume Vincenzo Bonaventura, giornalista professionista per più di trent'anni critico teatrale della Gazzetta del Sud, tira fuori dal suo archivio personale articoli che nel corso del tempo ha pubblicato in prevalenza sul quotidiano stampato a Messina, li arricchisce e li ristruttura aggiungendo quello che forse prima non aveva avuto modo di scrivere per una questione di spazio, li correda di note tutt'altro che leziose a creare un livello parallelo e agile di lettura, per chi è già appassionato di teatro e per colui che vuole addentrarsi ancor di più nella materia. Anche la preziosa bibliografia in appendice strizza l'occhio al curioso, pur presentando testi imprescindibili per chi il teatro lo studia. Qui questi attori, autori, registi nel '900 del sottotitolo sono per l'esattezza trentadue, fra cui troviamo i mai troppo citati Spiro Scimone e Francesco Sframeli, Leonida Répaci e Beniamino Joppolo, rispettivamente palmese e pattese, ma anche Julian Beck del Living Theatre – col ricordo di quando il teatro vivente fu ospite alla prima edizione del Festival del Teatro di Taormina nel '76 il Nobel Dario Fo, Eduardo De Filippo. Non si tratta di recensioni pure, ma di pezzi pubblicati in occasione di una ricorrenza, di una prima, di un evento particolare. Altri tre exarticoli in chiusura, "Un palcoscenico dal cuore siciliano" sul Teatro Stabile di Catania, "Cinquant'anni di Piccolo Teatro (e di Strehler)" e "Il palcoscenico terapeutico, lo psicodramma". Con l'attenzione intima dell'autore dedicata a Peter Brook, "il teatrante che più di tutti ammiro", colui che ricorda di non prendersi mai troppo sul serio, di tenersi forte e lasciarsi andare con dolcezza. Un monito, un augurio, di cui "Teatranti" si fa dignitoso portatore. Nunzia Lo Presti posterlibri 7 GIUGNO 2013 centonove SAGGI. Il libro di Davide Miccone ribalta un luogo comune NOVITA’ Il giornalista? E’ filosofo Caravaggio in Sicilia secondo Italiano In “La vita commentata”, l’interpretazione dei Glosari di Eugenio D’Ors, redattore catalano di fine Ottocento. Destinata a “salvare” i cronisti DI AUGUSTO CAVADI PALERMO. Eʼ possibile essere un filosofo e un giornalista insieme? La stragrande maggioranza dei filosofi lo esclude. E, per ragioni opposte, lo nega anche la stragrande maggioranza dei giornalisti. Nel suo ultimo libro, come al (suo) solito brillante nella forma e documentato nei contenuti, Davide Miccione (La vita commentata. Una interpretazione dei Glosari di Eugenio DʼOrs, Bonanno, Acireale – Roma 2012) risponde, invece, che non solo si può essere pensatori e pubblicisti: per molti versi, lo si deve. O li si dovrebbe essere. Ma procediamo con ordine. E innanzitutto: chi è, o meglio chi era, Eugenio DʼOrs? Confesso che, prima di avere in mano questa acuta e gradevole monografia, non ne avevo sentito neppure il nome. Scorrendone le prime pagine ho appreso che si tratta di un catalano nato nel 1882 e morto nel 1954, appassionato redattore di una rubrica giornalistica (i “Glosari”) apparsa, quasi quotidianamente, per decenni, prima in catalano e poi in spagnolo. Al silenzio tombale caduto su di lui nella cultura europea non sono stati certi estranei né il suo conservatorismo filo-franchista né le sue prese di distanza teoretica da alcuni mostri sacri conterranei (come Unamuno o Ortega y Gasset): ma, a giudizio di Miccione, queste sue posizioni politico-intellettuali, discutibili e discusse, non giustificano la rinunzia a riprendere molti passaggi del suo insegnamento e della sua testimonianza. Quali in particolare? Senza pretesa di esaustività ne segnalo alcuni che mi hanno colpito particolarmente. Innnzitutto il genere letterario preferito: la glossa, la nota in calce alla cronaca, lʼarticolo-elzeviro con cui “DʼOrs affronta e tenta una risoluzione dei problemi che lʼarte, la storia, il pensiero della sua epoca gli pongono. Sta allʼinterprete cercare il bandolo della matassa, dirimere e raccogliere i testi che spieghino con esattezza il pensiero orsiano. Facile perdersi. Ma ancora più facile far finta di aver trovato la strada” (p. 23). Infatti, raccolti in poderosi tomi, questi pezzi giornalistici unʼopera “apparentabile a prima vista a un enorme zibaldone leopardiano, a un Dizionario filosofico volteriano che, espandendosi, abbia smarrito lʼordine alfabetico, oppure a una raccolta della Fackel, in chiave dandy, svagata e rabbonita” (pp. 22 – 23). Con questa opzione DʼOrs punta su una fiosofia che non mira al sistema, bensì al frammento: o, se si preferisce, che approda a un “antisistematico sistema” (p. 19). La scelta del genere letterario della “glossa” (Anders la definirebbe “un ibrido incrocio tra metafisica e giornalismo”) esprime unʼidea più radicale sulla filosofia come sguardo “al mondo nella sua totalità ma anche nella sua frastagliata e accidentata singolarità” (p. 55) . Come “andirivieni” fra il particolare e lʼuniversale, lʼoccasionale e il perenne. Con questa dialettica, la filosofia prova a rispettare e A CURA DI CARMELO CELONA riprodurre il rapporto, più in generale, fra ragione e vita: ciascuna delle quali perderebbe senso senza lʼaltra, perché la ragione assolutizzata si riduce a forma vuota e la vita, abbandonata a sé stessa, scade nel caos. E, salvaguardando i diritti della ragione e della vita, la filosofia salva se stessa dallʼirrilevanza pubblica cui sembra condannarla quellʼaccademismo di maniera che la riduce “a fare meditazioni su meditazioni, a elaborare libri sopra i libri” (p. 80). Che non sia destinata a salvare anche il giornalismo, nato come scopritore di notizie e destinato - nellʼepoca dellʼiperinformazione – a sopravvivere solo come selezionatore delle notizie e interprete del significato meno apparente di ciò che i media si limitano a registrare in tempi sempre più stretti? LA CLASSIFICA LʼEBBREZZA Eʼ UNA grande piacevole contraddizione. “Il vino è come lʼuomo: un miscuglio di bene e di male; non si può mai sapere quale dei due prevalga.” Il rifugio nella droga tra tutte le fughe è la più vigliacca. “Lʼuomo ha voluto creare il Paradiso con la farmacia.” Lʼintelligenza rifugge dalla celebrità, gli crea imbarazzo. “Un uomo molto celebre, è un grande imbecille al tempo stesso, cosa che, a quanto pare, vanno benissimo dʼaccordo.” Chi non ha provato lʼebbrezza del vino è un carenziato emotivo inconsapevole. “Oh gioie profonde del vino, chi non vi ha conosciute? ” Il genio irrita il potere, perché questi non ha la capacità di capirlo e di avvalersene. “Dite! in coscienza, voi, uomini di mondo, che la felicità rende amabili e ai quali la fortuna rende facili la virtù e la buona salute, dite! Chi di voi avrà il coraggio disumano di Pamela Arena di Felice Irrera Andrea Vitali, Un bel sogno dʼamore 371 p., Garzanti Libri (Narratori moderni) € 17,60 A Bellano gira voce che presso il cinema della Casa del Popolo verrà proiettato "Ultimo tango a Parigi". Siamo nel febbraio del 1973, e per i vicoli del paese si scatena una guerra senza frontiere tra gli impazienti che fantasticano sulle vertiginose scene di nudo e coloro che pretendono di evitare a Bellano una simile depravazione. I tempi però sono cambiati. Adelaide, giovane e volitiva operaia del cotonificio... Danh Brown - Inferno Joël Dicker - La verità sul caso Harry Quebert - Bompiani 1Mondadori 4 Saviano - Zero Zero ZeAndrea Camilleri - Un covo di viro - Feltrinelli pere - Sellerio Editore Palermo 2Roberto 5 Violetta - Il mio diario - Walt DiLuigi Bisignani - Lʼuomo che susai potenti - Chiarelettere 3sney Company Italia 6surrava wuz.it LACERTI DI LETTURE Gioie profonde BARCELLONA. Eʼ stato pubblicato nei giorni scorsi il libro del giovane scrittore Andrea Italiano (nella foto) “Caravaggio in Sicilia Lʼultima Rivoluzione”, edito da Giambra Editori di Terme Vigliatore. Il libro indaga, con un linguaggio accurato ma al tempo stesso accessibile, la permanenza di Caravaggio in Sicilia tra il 1608 e il 1609, ricostruendone la vicenda umana e analizzando le opere dal grande pittore lombardo lasciate sullʼisola. Dal Seppellimento di Santa Lucia alla Resurrezione di Lazzaro, dallʼAdorazione dei Pastori alla perduta Natività di Palermo, Italiano si sofferma sui quadri per dare al lettore preziose indicazioni di analisi per meglio apprezzare i quadri merisiani. Lo studio, partendo dal Caravaggio, si dilunga poi sugli altri artisti presenti in Sicilia prima e dopo il 1609 e che hanno subito il fascino di quella pittura nuova, intensa e rivoluzionaria. La carrellata passa dunque ad analizzare i caravaggeschi siciliani (Rodriguez e Minniti), i pittori minori influenzati dal caravaggismo, per terminare con quelle figure di artisti che sebbene non possano dirsi caravaggeschi hanno in qualche maniera modificato il loro stile in seguito al passaggio del “mito”. Il libro è impreziosito da oltre cinquanta foto a colori, che ci fanno apprezzare appieno i capolavori siciliani. Andrea, originario di Barcellona, è un giovane trentenne laureato al Dams di Palermo con una tesi sul pittore messinese seicentesco Alonzo Rodriguez. I suoi studi recenti hanno riguardato la pittura messinese del Seicento. Ha pubblicato su varie riviste specialistiche saggi su Antonio Barbalonga, Jan Van Houbracken, Filippo Jannelli. Nel 2011 ha pubblicato una plaquette di poesie, dal titolo “Guerra alla tonnara” (Ladolfi Editore, Borgomanero). frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore condannare lʼuomo che beve genialità?” Quelle baldorie festive in cui Bacco trionfa in tutta la sua orgiastica potenza hanno il retrogusto amaro di essere, per alcuni, lʼunica fuga dal tedio dellʼesistenza. “Il lavoro rende i giorni prosperi, il vino rende le domeniche felici.” Quel linguaggio misterioso del vino che ci esalta rendendoci suoi adepti . “Scenderò in fondo al tuo petto, come unʼambrosia vegetale. Sarò il grano che feconda il solco scavato con dolore. La nostra intima unione creerà la poesia. Noi due insieme saremo un Dio, e volteggeremo verso lʼinfinito, come gli uccelli, le farfalle, i fili di ragno, i profumi e tutte le cose alate.” Senza ebbrezza ci sarebbe più tristezza e forse meno creatività. “Se il vino scomparisse dalla produzione degli uomini credo che nella salute e nellʼintelletto del pianeta verrebbe a crearsi un vuoto, unʼassenza, un difetto assai più orribile di tutti gli eccessi e le deviazioni di cui il vino viene ritenuto responsabile.” pagina 34 Con Bacco in corpo è difficile dissimulare. “Un uomo che beve soltanto acqua ha un segreto da nascondere ai propri simili.” Il vino è una delle tante prodezze di Dio, fatta per offrire allʼuomo un succedaneo o unʼidea del senso impalpabile ed evanescente della felicità. “Nulla eguaglia la gioia dellʼuomo che beve se non la gioia del vino di essere bevuto. In realtà il vino ha una funzione intima nella vita dellʼumanità, talmente intima che non mi meraviglierei se alcune menti ragionevoli, sedotte dallʼidea panteistica, gli attribuissero una sorta di personalità” A volte il vino è come unʼamante turbolento e fatale che non si riesce a lasciare. “Il vino e lʼuomo mi fanno pensare a due lottatori tra loro amici, che si combattono senza tregua, e continuamente rifanno la pace. Il vinto abbraccia sempre il vincitore.” Lacerti tratti da: “Del Vino e dellʼHashish” - 1851 Charles Baudelaire postermusica centonove 7 GIUGNO 2013 REGGAE. A "tu per tu" con il gruppo di musicisti messinese L’orgoglio di essere Boo Daci's Uscito il primo cd omonimo della formazione. Che, già supporter dei Sud Sound System, in siciliano "parla" dei problemi della propria terra DI MARIA TIZIANA SIDOTI MESSINA. Potrebbe sembrare di essere in Giamaica a ballare tra le vie di Kingston. Se non fosse che la parlata che incalza il ritmo risuona da un'altra isola, non tra il mar dei Caraibi, ma nell'ombelico del Mediterraneo. E la lingua che batte sui bassi, con un flow che dalle viscere sale pieno alla gola, ha Dna tutto siculo, anzi messinese. È la musica reggae dei Boo Daci's: RootsMonkey ovvero Francesco Ciccio Papalia nella vita di tutti i giorni segretario d'ufficio ma anche speaker e conduttore radiofonico, il producer e beatmaker Rico Manlio ossia Federico Farina, studente di tecnica del suono a Bologna, Maittha cioè Martha Micali, fotografa fresca di laurea al Dams, Danilo Trischitta alias o meglio a.k.a. Triska, anche nel gruppo rap Livello O come Rico, Jareed ossia Antonino Giacopello, e Dj Tony Proe al secolo Antonio Arena, anche grafico e tatuatore. 6 ragazzi, età media 26 anni, che hanno deciso di unirsi in un mix di esperienze diverse e di suoni, dall'hip pop al reggae, tra beat americani, africani e mediterranei, frullato nell'idioma di Sicilia. Così nascono i Boo Daci's nel gennaio 20011. Prima un'intensa stagione live in terra siciliana, da soli e come supporter di gruppi noti nel reggae nazionale come Sud Sound System, Mama Marjas, Gioman & Killicat o Brusco, oltre al Bonarma Day, il concertone di Roy Paci a Barcellona dopo l'alluvione del 2011 per sensibilizzare sul dissesto del territorio siciliano, con ad altri artisti dell'isola. Poi arriva il primo cd, omonimo, autoprodotto, il 21 dicembre 2012, la data dei Maya per la fine del mondo, illustrazioni di Daniele "Tofi" Morganti, grafica di Tony e mixaggio di Rico: 13 tracce, pubblicate prima sul web, tranne 3 inediti. Qui la "street" è "a strada". Dove le persone per campare, s'inventano "u' travagghiu", s'accontentano della fame, ma "ghicanu a schina e fannu i servi di padruni". E, mentre il ritmo ti fa ballare a volte fino a stordirti, la rima ti ferma a pensare, quasi in un ossimoro, con i Boo Daci's che ti dicono "e semu ca e senti bonu comu va, cu tutti i traffici c'avemu in Sicilia, e cun l'amuri e senza scantu, nui videmu, nui sintemu, nui parramu e ti cuntamu a virità". La vostra è una formazione eterogenea di differente provenienza artistica: come nasce il progetto Boo Daci's? «Un giorno, durante l'occupazione del Rettorato dell'Università di Messina, dopo inevitabili discussioni sulla musica, decidiamo di unire le nostre esperienze (ognuno aveva infatti progetti autonomi che spaziavano dal Rap, al Reggae allo Ska) e di farle confluire in un progetto Reggae. Ci incontriamo all'ormai andato studio di Forte Petrazza (dei nostri fratelli Livello 0) e nasce Terra Mia, su una riddim prodotta da Rico e suonata da Ciccio e Maittha». Il nome Boo Daci's: è un gioco ironico di sonorità tra inglese e dialetto che si richiama al termine buddace, un pesce dalla bocca grande con cui si intende il messinese per dire che parla molto senza concludere ma voi al contrario volete "parlare" per "dire" su questa terra? Può essere anche una sintesi tra cultura americana e siciliana? «Boo Daci's nasce proprio per ironizzare sulla nomina tipica del messinese di essere "dalla bocca larga", parlare troppo e fare poco, con una volontà ovviamente polemica verso questo atteggiamento. La decisione di sezionare la parola e modificarla ci ha permesso di creare una serie di giochi di suoni e significati. Boo infatti può essere tradotto in "dissenso" "protesta", con un respiro però poco politico e più sociale. C'è, sì, un'influenza dal movimento musicale Jamaicano ma contestualizzato per parlare delle nostre realtà, cultura e radici». Vi muovete nel range del reggae: cosa c'è? Rocksteady, roots, political, dj style, dancehall, raggamuffin fino ad arrivare al rap? «Viviamo questa cultura musicale senza paletti, questo ci porta a spaziare nei sottogeneri del reggae liberamente, anche perchè siamo in sei e ci sono molti imput e proposte diverse che cerchiamo di unire e armonizzare per ogni brano». Tranne un brano e qualche rima tutto il cd è in dialetto e pieno di proverbi tipici. Come nasce un pezzo dei Boo Daci's? Rico prepara i beat... «Ci riuniamo, scegliamo una produzione esistente (riddim) o prodotta da noi, ci confrontiamo ascoltandola e in base alle suggestioni che ci lancia la musica scegliamo di cosa parlare e come armonizzare le voci». Vi siete esibiti come supporter di gruppi affermati del panorama reggae italiano come i Sud Sound System: cosa vi ha dato quest'esperienza? «E' stato emozionante aprire concerti di alcuni degli artisti italiani più rappresentativi della scena Reggae, e ci ha dato più sicurezza di gruppo e sul palco». Collaborate spesso con "Sbeberz Rasta Radio": quali altri canali usate per portare la vostra musica? «...e con il Rumble in The Jungle. Ci proponiamo attraverso il Web soprattuto, ai contatti che abbiamo costruito con altri esponenti del genere, e all'attività live su territorio siciliano». Prossimi impegni? «Stiamo lavorando ad alcuni singoli e per un nuovo album con riddim prodotte da noi, o in collaborazione con altri producer, che speriamo esca nella primavera 2014». ZOOM Vocabolario per non addetti ai lavori: da ska a flow IL REGGAE, NATO in Giamaica negli anni '60, in origine si ispirò soprattutto allo ska, musica dalla ritmica in levare, ascoltata in quegli anni, sviluppandosi come variante del rocksteady, uno ska rallentato per metà con prevalenza di basso e batteria. Tra i sottogeneri del reggae il roots reggae, ascoltato da chi predica il rastafarianesimo, tratta temi spirituali e religiosi tipici della fede e cultura rastafari; political reggae si occupa di temi politici di protesta; nel dj style su ritmi giamaicani si pratica il toasting, uno stile vocale, consistente nel parlare o cantare, cantilenare su un riddim o beat sì da creare un flusso sonoro ininterrotto con parole abbreviate, storpiate o pronunciate molto rapidamente; la dancehall dal nome del grande spazio al chiuso o all'aperto, dove i dj possono installare i sound system, impianti musicali mobili, si basa su ritmo reggae con aggiunta di drum-machine, strumento musicale elettronico per riprodurre tamburi e percussioni; questi ultimi sono reputati progenitori del rap; il raggamuffin ha basi digitali. (M.T.S.) pagina 35 posterweekend 7 GIUGNO 2013 come... dove... quando... venerdi' 7 giugno sabato 8 giugno MESSINA. Le Troiane rassegna di spettacoli classici "Teatro dei due mari". Teatro antico di Tindari ore 19 MESSINA. Suoni buoni dj set di Luciano Fiorino, Alfredo Reni e Davide Pedelì. La Bottegaia (via Tommaso Cannizzaro, 118) ore 22 MESSINA. Intelaiatura MUSICA centonove Basimale, cover band. Underground (Via Cratemene, is. 312) ore 22 MESSINA. Platonic Love, dJ Set di Justin Robertson (Fabric/UK) Centro Multiculturale Officina (Via Croce Rossa 67 - 69) ore 23 CATANIA. 'Dreamcity', novità assoluta di Antonio MESSINA. Alcesti, rassegna di spettacoli classici "Teatro dei due mari". Teatro antico di Tindari - ore 19 MESSINA. Finalmente Rocky! da "The Rocky Horror Picture Show", a cura dell'ass. Excursus. Teatro Savio ore 21 MESSINA. DiscoNight dj set a cura di Alefio Underground (Via Caruso, con Antonio Caruso, Daniele Sapio, Antonio Starrantino, Cristina Brischetto, Cindy Cardillo. Scene e costumi di Donatella Marù. Direzione artistica Fulvio D'Angelo. Sala Lomax ore 17 - 21 PALERMO. Sergio Vespertino in ''Il Signor Vattelappesca'. Al CCP Agricantus. Ore 18.45 Cratemene, is. 312) ore 22 MESSINA. Cesare Basile Retronouveau (Via Crocerossa 39) ore 22.30 a seguire dj set Davide Patania MESSINA. In direzione ostinata e contraria Centro Multiculturale Officina (Via Croce Rossa 67 - 69 ) ore 21.30 CATANIA. 'Dreamcity', novità assoluta di Antonio Caruso, con Antonio Caruso, Daniele Sapio, Antonio Starrantino, Cristina Brischetto, Cindy Cardillo. Scene e costumi di Donatella Marù. Direzione artistica Fulvio D'Angelo. Sala Lomax ore 17 - 21 PALERMO. Sergio Vespertino in ''Il Signor Vattelappesca'. Al CCP Agricantus. Ore 18.45 di Cesare Natoli Addio a Mulgrew Miller SE NʼEʼ ANDATO allʼetà di 57 anni, Mulgrew Miller. Si spegne così unʼaltra leggenda del jazz internazionale. Il pianista americano di colore era nato a Greenwood, nel Mississippi, il 13 agosto del 1955. Partendo dalle sue origini e dal gospel, ha portato avanti un linguaggio pianistico vicino a Oscar Peterson (a proposito del quale Miller dichiarava di aver intrapreso la strada del jazz dopo averlo visto suonare in televisione) e, più tardi, a McCoy Tyner. Avviato allo studio del pianoforte a 6 anni, inizia la sua carriera a metà degli anni ʼ70. Da allora, ha registrando oltre 400 dischi con i più importanti jazzisti americani, a partire dalla cantante Betty Carter (1980) e dal trombettista Woody Shaw (1981-1983). È stato inoltre membro del Jazz Messengers di Art Blakey (1983-1986). Successivamente, ha collaborato con il batterista Tony Williams e registrato album insieme a Kenny Garrett, Freddie Hubbard, Joe Lovano e decine di altri artisti. Nel 2006, Miller ha ottenuto la laurea honoris causa in arti al Lafayette College, mentre nel 2006 è diventato direttore di studi jazz alla William Paterson University a Greenwood. NUOVEVISIONI GIBELLINA. Presentata la XXX edizione di Marco Olivieri Orestiadi 2013, si danza “Il grande Gatsby” ERA IL 1974. Francis Ford Coppola scriveva la sceneggiatura, dal romanzo di Francis Scott Fitzgerald, mentre il meno noto Jack Clayton firmava la regia. Così “Il grande Gatsby”, con Robert Redford e Mia Farrow, rimaneva nellʼimmaginario. Ora, Baz Luhrmann, reduce dai divertentissimi “Romeo + Juliet” e “Moulin Rouge!”, senza dimenticare il disastroso “Australia“, si cimenta con le peripezie di Gatsby negli anni Venti americani, tra opulenza e falsità. Il super cast, con Leonardo Di Caprio e Tobey Maguire, e la maestria registica di Luhrmann, in una continua ricerca di incanti visivi e di scene e colori, rende lo spettacolo accattivante. Tra invenzioni e altre situazioni più convenzionali, il regista australiano si distingue per la sua tendenza ad accumulare immagini e avventure, come in un videogioco infinito che sembra sfuggire alla profondità. Senza il lampo di unʼautentica ispirazione. “Il grande Gatsby” in 3D alle Multisale Apollo, Iris e Uci Cinemas di Messina musica DI PAOLO RANDAZZO GIBELLINA. È stata presentata mercoledì scorso a Palermo la XXXII edizione delle Orestiadi di Gibellina ma, coi tempi che corrono, la vera notizia è che questa manifestazione, diversamente da molte altre, resiste e conserva il suo interesse. Per chi non lo sapesse si tratta del più importante Festival di teatro contemporaneo attivo in Sicilia e tra i più prestigiosi del panorama nazionale. A dirigerlo anche questʼanno Claudio Collovà ed anche questʼanno, finalmente, potranno vedersi dalle nostre parti produzioni di musica, teatro e danza di prestigio internazionale. Ecco le date: il 26 giugno “Concerto Accademia XXI”, a cura del Laboratorio orchestrale per la musica Moderna e Contemporanea. Il 27 giugno, alle 19.30 tavola rotonda sul tema “Conversazioni con Francesco Pennisi”: e alle 21.30, “Gruppi e solisti dellʼEnsemble Aula 50” del Conservatorio di Palermo. Il 28 giugno, alle 19.30, presentazione del volume di Valentina Garavaglia “Lʼeffimero e concorsi Jazz in progress a Palermo PALERMO. Eʼ un evento atteso quello che vedrà sul palco del Teatro di Villa Pantelleria, alle 21,30 di sabato 8 giugno, Anna Bonomolo, il cui stile interpretativo cattura sin da subito, rendendo il tutto veramente magico. Alla sua prima esperienza da solista, questa cantante siciliana, nota per la sua particolarissima vocalità e il suo timbro unico, è stata definita una cantante nero-bianca. “Jazz in progress”, questo il titolo del lavoro che presenterà sabato prossimo, è una Si apre con il Concerto Accademia XXI. Il 23 luglio gran finale con Abraço rivisitazione raffinata e sobria, a volte jazzy a volte bluesy, ma anche molto pop, di alcuni degli standard più conosciuti dello scorso secolo, il cui unico filo conduttore è molto la sua capacità interpretativa. Anna Bonomolo, vanta un curriculum artistico di tutto rispetto. Ha partecipato e superato le audizioni, al Teatro Massimo di Palermo, per la costituzione del gruppo Duke Ellington Singers, diretto dal Maestro Enzo Randisi; nel 1997, si è classificata seconda al BengioFestival. automodellismo MareFestival Salina, al via i casting MESSINA. Da Messina a Sanremo, passando per Salina: sono tre i concorsi proposti in occasione della II edizione di MareFestival, kermesse di musica, cinema, teatro, libri, arte e moda, che si svolgerá a luglio a Messina (semifinali) e dall'1 al 5 agosto a Santa Marina Salina (finalissime). Aperte le iscrizioni gratuite online (www.marefestivalsalina. it), riservate a cantanti, registi e modelle, che sognano il mondo dello spettacolo e cercano opportunitá e visibilitá. Il vincitore del concorso canoro e la prima classificata di quello dedicato a bellezza e moda, Miss MareFestival, saranno infatti i testimonial del progetto "Saremo a Sanremo", evento collaterale al noto Festival, promosso dall'associazione culturale Prima Sicilia nel febbraio 2014, in collaborazione con la Camera di Commercio. I casting si terranno sabato 29 giugno a partire dalle ore 17 al Centro Commerciale di Tremestieri: i cantanti (16-40 anni) canteranno un pezzo a scelta libera, valutato da una giuria di esperti; per le aspiranti miss (etá 16-25) é prevista una sfilata, per giudicare portamento ed espressivitá. Chi passerá il turno andrá direttamente in semifinale a metá luglio a Messina (saranno scelti 16 cantanti e 20 ragazze); la finale invece sará ai primi di agosto nell'incantevole scenario di piazza Santa Marina sull'isola di Salina, in cui si sfideranno i cantanti, in una serata interamente dedicata a Sanremo, e pagina 36 altrettante modelle. "Un mare di corti" é il concorso cinematografico dedicato a corti e mediometraggi prodotti o girati nel 2011, 2012 o 2013 su qualsiasi tematica: una giuria di qualitá ne selezionerá 10 che andranno in proiezione sull'isola di Salina nei giorni festivalieri, tre dei quali vinceranno il premio MareFestival oro, argento e bronzo. Le opere vanno inviate online all'email concorsi@marefestivalsa lina.it o consegnate su dvd alla segreteria di MareFestival entro il 10 luglio. Start al trofeo del Tirreno SAN PIER NICETO. Si articolerà in due prove e scatterà proprio domenica prossima 9 giugno il trofeo del Tirreno di automodellismo. Piloti e appassionati si daranno appuntamento per la prima prova a San Pier Niceto sin dalle ore 9 per quello che si annuncia un evento interessante per tutta la provincia peloritana, con appassionati di modellismo di navigata esperienza. La pista off road nicetana metterà di fronte per la prima volta i piloti che si sfideranno al meglio delle loro possibilità. Il bis è stato già programmato per domenica 7 luglio in altro luogo. In quellʼoccasione, infatti, sempre dalle ore 9 in poi, il palcoscenico del Rally game sarà la piazza di Corso Sicilia a Scala Torregrotta, e la manifestazione richiamerà certamente spettatori da tutto il comprensorio tirrenico, pronti ad apprezzare le particolarità dei modellini di automobili e la bravura dei piloti. posterweekend centonove domenica 9 giugno MESSINA. Addio alle scene (o forse no)di e con Guido Luciani Bottega Rapa Nui (Via Monsignor Grano 3 ) ore 21 MESSINA. Wine Club with A20, Live opening sunday jam session Underground (Via Cratemene, is. 312) ore 21.30 lunedi' 10 CATANIA. 'Dreamcity', novità assoluta di e con Antonio Caruso,. Sala Lomax ore 17 - 21 CATANIA. L'Altalena - di Nino Martoglio. Palazzo Platamone ore 21 PALERMO. Sergio Vespertino in ''Il Signor Vattelappesca'. Al CCP Agricantus. Ore 18.45 MESSINA. MadeinSicily Piazzetta della Terra - ore 16.30 19.30 collettiva fotografica CATANIA. Etna. Ragione e Magia di Lucia Giuffrida mostra a Banca Sella lʼeterno. Lʼesperienza teatrale di Gibellina”; alle 21.30 “Concerto dellʼEnsemble 28/48” del Conservatorio di Palermo. Sabato 29 giugno, un classico del teatro italiano contemporaneo “Camillo Olivetti, alle radici di un sogno” di e con Laura Curino, regia di Gabriele Vacis. Il 4 luglio, in scena due atti unici di Esteve Soler: “Contro lʼamore” e “I need literature to survive”, questʼultimo in prima nazionale. Sabato 6 luglio, “Opera”: regia di Vincenzo Schino: un lavoro che si pone il problema della rappresentazione e del senso di stare su un palcoscenico. Sempre di Schino, il 7 luglio, “Sonno”, drammaturgia di Letizia Buoso, cura del movimento di Marta Bichisao. Mercoledì 10 luglio, concerto per voce e danza “Carne Trita”: progetto, regia e coreografia di Roberto Castello, danza e voce di Alessandra Moretti, Fabio Pagano, Giselda Ranieri, Elisa Capecchi e Irene Russolillo. Venerdì 12 luglio “Sonate Bach di fronte al dolore degli altri”, coreografia e regia di Virgilio Sieni; ancora Sieni, il 13 luglio, con “Di fronte agli occhi degli altri”. Il 17 luglio, Teatri alchemici presentano “Al prolèter”, regia di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, musiche originali di Giuseppe Rizzo. Venerdì 19 e sabato 20 luglio il ritorno di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, con la nuova produzione “Fratto_X”. Il 23 luglio gran finale con “Abraço”, progetto di Santina Franco, coreografie di Fernando Suels Mendoza, Enrico Morelli, Michele Merola, Ohad Naharin, Mats Ek. lirica Terranova “Caruso” a Taormina TAORMINA. Gianluca Terranova, il versatile tenore e attore romano che nei panni di Enrico Caruso ha conquistato con la sua voce e l'appassionata interpretazione il pubblico televisivo di Rai Uno, sarà il Duca di Mantova nel "Rigoletto" verdiano in scena il 7 e 9 luglio al Teatro Antico di Taormina. Il nuovo allestimento aprirà la stagione lirica al Teatro Antico di Taormina e si avvale della regia e delle scene di Enrico Castiglione, che firmerà anche le attese produzioni di "Cavalleria rusticana" (8 e 12 agosto) e "Pagliacci" (10 e 14 agosto), gli altri due titoli della stagione lirica programmata, questʼestate, nella suggestiva cavea classica taorminese. Gianluca Terranova è considerato tra i miglior interpreti al mondo nelle vesti del volubile Duca, affascinante e seduttore, ruolo vocalmente impervio che ha sancito il suo definitivo lancio internazionale, prima allʼArena di Verona e alla Scala, e in rapida successione nei maggiori teatri dʼEuropa e oltreoceano. Gli appassionati che hanno apprezzato Gianluca Terranova nella fiction "Caruso, la voce dellʼamore", potranno ora ammirarlo dal vivo nella pienezza dei suoi mezzi vocali e attoriali, rendere omaggio al bicentenario della nascita di Verdi. martedi' 11 giugno MESSINA. Caravaggio. Resurrezion e di Lazzaro. Il capolavoro restaurato, mostra prorogata sino al 30 giugno 2013 Museo Regionale ore 09 - 19 MESSINA. Made inSicily Piazzetta della Terra ore 16.30 19.30 collettiva fotografica 7 GIUGNO 2013 mercoledi' 12 giugno MESSINA. Festival dell'orchestra e del coro, direttore Luigi Presitipino, musiche di Mozart. Basilica di S. Antonio (Via Santa Cecilia 121) ore 20 PALERMO. Renato Giarrizzo e Ranieri Schicchi (pianoforte a quattro mani). IN MEMORIA giovedi' 13 giugno Musiche di Dvorak. Nell'ambito della Stagione musicale 2013 del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo. ore 21.00, presso la Sala Scarlatti del Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini MESSINA. Happy Wine con gli A20, dj set underground. Underground (Via Cratemene, is. 312) ore 21 MESSINA. Caravaggio. Resurrezione di Lazzaro. Il capolavoro restaurato, mostra prorogata sino al 30 giugno 2013 Museo Regionale ore 09 - 19 MESSINA. Made inSicily Piazzetta della Terra - ore 16.30 - 19.30 collettiva fotografica DE GUSTIBUS di Massimo Lanza lIl circuito dei cocktail Franco Scaldati (foto di Pietro Motisi) Addio Scaldati Scomparso il grande drammaturgo che ha raccontato Palermo PALERMO. Sabato scorso è morto Franco Scaldati, aveva settantʼanni ed era malato. È stato un grandissimo artista: drammaturgo di valore (tra gli altri riconoscimenti, Premio Ubu e Premio della Critica), regista, attore, poeta vero, una tra le voci più autentiche e potenti di una Palermo, bellissima e disperata, dalla quale la sua arte ha sempre saputo attingere linfa creativa per decenni e fino alla stagione scorsa. Sono moltissimi gli artisti palermitani, di almeno tre generazioni, che si sono nutriti del suo linguaggio teatrale ed in esso sono cresciuti sviluppando a loro volta esperienze dʼarte importanti e autonome, ma mai del tutto scevre dallʼimpronta del suo generoso magistero. Molti palermitani, artisti e non, sono andati a tributargli lʼestremo saluto nella camera ardente allestita sul palco del “Biondo” e i funerali sono stati celebrati lunedì nella Chiesa di San Francesco allʼAlbergheria, il suo quartiere. Moltissime cose saranno dette per ricordarlo, per ricordarne gli spettacoli più celebri (si pensi al “Pozzo dei pazzi”), moltissime parole si spenderanno per onorarne la memoria, ma cʼè un lato amaro di questa vicenda che oggi più che mai occorre tener presente: a questʼartista, che non ha voluto lasciare la sua città e la sua terra, la sua città e la sua terra non hanno mai voluto concedere quello che sarebbe stato normale in qualsiasi altro luogo al mondo: semplicemente un teatro dove lavorare, non uno spazio qualunque ma un teatro, uno spazio teatrale vero, in cui esprimersi con calma, serenità e fiducia. Certo il “Biondo” di Carriglio, specialmente negli ultimi anni, non ha mancato di apprezzarne concretamente la grandezza artistica producendo diversi suoi lavori e certo Scaldati per qualche anno ha diretto le Orestiadi, ma parliamo di un maestro vero e un maestro ha bisogno più di tutto di un luogo in cui costruire ed esprimere il suo magistero. Cʼè solo un modo dunque per onorare con giustizia la memoria di Scaldati ed è cominciare, finalmente, ad assegnare i teatri palermitani (e siciliani) ai tanti artisti, giovani o meno, che con autorevolezza e prestigio portano in giro la loro arte senza remore nel dirsi “siciliani”, mentre in Sicilia non hanno la possibilità di dirigere nemmeno un teatrino parrocchiale. È necessario reagire a tale vergogna, farlo adesso, anche nel nome di Scaldati, e occorre che la politica si renda conto che questa vicenda è una macchia indelebile sullʼonore della nostra terra. P.R. pagina 37 LA SEZIONE REGIONALE siciliana dell'Aibes, l'associazione che riunisce i barman e i loro sostenitori organizza per la prima volta in Sicilia il prossimo 19 giugno il Circuito del Cocktail, ovvero una vera e propria competizione divisa in più tappe in giro per la Sicilia dove barman professionisti, aspiranti barman ma anche semplici appassionati potranno competere con le loro creazioni che verranno giudicate e premiate da una giuria tra i presenti all'evento. Messina vanta una grande tradizione per quanto riguarda il bere miscelato, chi di voi non ha mai preso un aperitivo preparato da uno dei tanti e bravi barman messinesi. Scrivendo non posso fare a meno di ricordare con un sorriso una persona che molti di voi hanno sicuramente conosciuto, un caro amico prematuramente scomparso, il bravissimo e indimenticabile Mike Libro che ha fatto da maestro a tanti giovani barman ma che ha anche tirato su più un paio di generazioni di messinesi con i suoi cocktail avvicinandoli a quella che è l'alta grande cultura del bere miscelato, dei cocktail fatti a regola d'arte, della creatività nel mixer. Ma a Messina operano e lavorano quotidianamente barman del calibro di Franco Toscano, Nino Santoro e Giuseppe Porco solo per ricordare i più conosciuti e anche più premiati in ambito nazionale e regionale. Se ricordate infatti all'ultimo concorso regionale i barman messinesi hanno letteralmente stravinto conquistando il gradino più alto del podio in quasi tutte le categorie in competizione. Ma tornando al Circuito del Cocktail l'appuntamento è per mercoledi 19 giugno in piazza Duomo a Messina alle ore 17 nel gazebo del Bar Dolce Vita, qui dopo la registrazione e l'iscrizione barman professionisti e non potranno cimentarsi nella preparazione del loro cocktail preferito o di un cocktail di loro ideazione che verrà poi sottoposto alla valutazione della giuria. Tre le categorie Long Drink, Pre Dinner e Sparkling i partecipanti dovranno essere forniti dei loro strumenti di lavoro e dei prodotti con cui prepareranno la ricetta. SICILIA DA ASSAGGIARE! Raviole siciliane PRODOTTO TIPICO DELLA CUCINA ITALIANA tipicizzato secondo una ricetta siciliana. Ingredienti: 300 g farina bianca, 3 uova, 400 g ricotta, 150 g zucchero semolato, chiodi di garofano, zucchero al velo, cannella in polvere. Procedimento: Impastare la farina con le uova, 50 g di zucchero e tre chiodi di garofano macinati. Lavorare con l'acqua necessaria ad avere un impasto liscio ed elastico. Mescolare in una terrina la ricotta passata al setaccio, lo zucchero semolato rimasto ed un poʼ di cannella. Col mattarello tirare una sfoglia sottile di pasta: su di una età porre delle montagnole di ricotta ben distanti l'un dall'altra. Ricoprire con l'altra metà della sfoglia e con le dite fare pressione con le dita tra un ripieno e l'altro e tagliare delle mezzelune con la rotellina. Riscaldare dell'olio in padella e friggere i ravioli, pochi alla volta; farli sgocciolare quando prenderanno un colore dorato e aggiungere dello zucchero a velo di sopra. Disio Hostaria C.da Romeo (Parco degli Ulivi)-98049 Villafranca Tirrena (Me) tel. +39 329 7967075- www.disiohostaria.com [email protected]. posterlettere&... 7 GIUGNO 2013 DISCUTIAMONE di Giuseppe Ruggeri HERITAGE di Sergio Bertolami Dodici punti per il sindaci che verrà MESSINA. Non è mai sterile un confronto sullʼidentità, o almeno così ritiene uno che di “febbre identitaria” – parafrasando Claudio Magris – comunque non vorrebbe mai vivere né, tanto meno, morire. In questo particolare momento della vita cittadina, approssimandosi il rinnovo degli organi amministrativi locali, mi sembra tuttavia opportuno fare il bilancio su quello che è ormai diventato un vero e proprio “tormentone”. E il tormentone è questo: possiede ancora Messina, se mai ce lʼha avuto, un suo “genius loci”? Un elemento caratterizzante, in altre parole, che consenta di distinguerla da tutte le altre città non solo dellʼisola, sʼintende, ma anche del resto dʼItalia e infine del mondo? Il recupero dellʼidentità messinese è stato il tema di un confronto-dibattito con i candidati a sindaco svoltosi nel pomeriggio del 4 giugno nei locali del “Gabinetto di Lettura”. Istituzione prestigiosa, questʼultima, la cui fondazione risale addirittura al 1839, quando alcuni uomini di nobiltà e ingegno – una volta usava così – sullʼesempio del “Viesseux” di Firenze crearono un sodalizio in uno stabile di Piazza Duomo dove si riunivano per discutere dʼarte, cultura e politica. Scelta non casuale quella della “location”, dunque, per il suo elevato valore simbolico. Perché simbolica, a tutti gli effetti, è la proposta di un insieme di punti programmatici (dodici in tutto) che i candidati alla massima carica istituzionale della città si impegnano ad attuare in caso di elezione. Nove associazioni culturali (Antonello da Messina, Legambiente Messina, il Centauro, Comunità Ellenica dello Stretto, Cineforum Don Orione, Messinaweb.eu, Centro Italiano ATTUALITA’ centonove Reinserimento Sociale, Occhio e, appunto, il Gabinetto di Lettura) redigono e approvano un “Manifesto dellʼidentità messinese” (Marx ed Engels non cʼentrano affatto, credete) il quale, al di là dei singoli punti trattati, auspica una collaborazione sempre più orizzontale con le forze politiche chiamate ad amministrare la città. Democrazia partecipata, se volete, ma con un “plus-valore” incontrovertibile: la speranza, anzi la necessità, che i cittadini si riapproprino della propria casa. Che non può più essere soltanto lo spazio domestico, ma deve ampliarsi mondo, dove la forte propulsione data dal crocierismo ai flussi turistici può e deve rappresentare importante volano economico per il rilancio locale. Ma, si potrà obiettare a questo punto, che ci azzecca lʼidentità in un discorso del genere? Ecco, la scommessa sta proprio qui: riappropriandosi finalmente della sua città, cominciando ad amarla e ad apprezzarne le bellezze naturali oltre che architettoniche, cimentandosi nella “catalogazione” dei cosiddetti “luoghisimbolo” (tutto lʼopposto dei “nonluoghi” di Marc Augé), il messinese potrebbe spiccare un salto di qualità decisivo. Originale, tra tutte, lʼidea di un I DODICI PUNTI censimento degli spazi culturali con fissazione di 1) La Piazza come Agorà e luogo tariffe agevolate per le di aggregazione e di cultura identitaria relative associazioni e la 2) Nuova toponomastica redazione di progetti di 3) Promozione del turismo crocieristico e non partenariato tra pubblico e – Promozione del circuito dei forti collinari privato che potrebbero 4) Recupero e valorizzazione delle attività dare impulso legate al mare allʼoccupazione giovanile. 5) Realizzazione di un museo multimediale Il concetto di cultura quale della città mezzo di formazione, 6) Realizzazione di un museo della storia, del certo, ma anche di crescita cinema e dello spettacolo a Messina socio-economica non è 7) Recupero conservativo dellʼarea di peraltro nuovo e merita di Roccaguelfonia e dellʼarea del Tirone essere approfondito in un 8) Recupero, riqualificazione e valorizzazione contesto dominato da un di Massa S. Nicola come “borgo diffuso” terziario sempre meno 9) Ripristino delle fontane storiche, delle tutelato in termini scalinate e di Badiazza contrattuali e, soprattutto, 10) Allestimento di una mostra permanente previdenziali. Ma chi dovrà su Antonello da Messina con circuito occuparsi del regolare culturale funzionamento di tutto questo? Una consulta 11) Realizzazione di un circuito dei siti permanente - organo non archeologici urbani solo propositivo ma anche 12) Recupero delle Gallerie INA-INPS, S. di controllo sulla Marta e Vittorio Emanuele e del Gabinetto di progettazione e Lettura lʼesecuzione degli interventi - viene vista come una soluzione praticabile, a patto però che non si fino a comprendere tutto quanto è confonda con lʼennesimo organismo situato allʼinterno del perimetro urbano. pletorico messo in piedi dal solito Una città bella e vivibile, fatta di piazze apparato politico clientelare impegnato che divengono luoghi dʼincontro e di a lucrare consensi con ogni mezzo scambi umani, aperta al resto del possibile. Si volterà finalmente pagina? Denis: una lezione americana MESSINA.Qualcuno dice che cʼè un modo alternativo per fare architettura. Anziché creare oggetti immaginosi e luccicanti, recuperare la bellezza antica. In Santa Maria Alemanna, Denis Schofield ha avvalorato lʼidea che ce nʼè uno solo: aprire un legame con il contesto. «Per informare il futuro». Denis è un ragazzo dallʼapparenza disinvolta, informale, architetto senior associate dello studio statunitense BCJ (Bohlin Cywinski Jackson). Lavora con altri 64 progettisti, ripartiti in cinque sedi differenti. Solo questo basterebbe a chiarire il divario con i presenti, perché da noi in Italia il 30% degli studi di architettura contano il solo titolare, a scapito del vantaggio economico. Di qui le ripetute domande sulla natura dei clienti e dei progetti. Denis risponde che lʼarchitettura la fanno coloro che possono permettersi dʼinvestire in qualità: è lʼunico modo per avere un profitto. «Il guadagno lordo per metro quadrato di questo negozio supera quello di qualsiasi altro negozio della terra». Lo dichiarava fiero Steve Jobs, riferendosi allʼApple Store in Fifth Avenue a Manhattan: 50mila visitatori alla settimana. Allʼinterno dellʼequipe di Peter Bohlin, Denis Schofield è uno dei creatori di quello spettacolare cubo di vetro, ma anche del quartier generale della Pixar oppure dei 3700 metri quadrati immersi nel verde che Bill Gates ha voluto a Seattle come abitazione. Dallo schizzo alla realizzazione, sono idee sostenute da una ricchezza dʼinformazioni. Manifesta ad ogni diapositiva – la prima casa per suo zio o il Visitor center del Parco nazionale Grand Teton – ciò che ha imparato della lezione organicista. Progettiamo per la gente spazi che possano arricchire la vita. Per ispirare la curiosità dei bambini. Per identificarci con il luogo. Leggere la direzione del vento o della pioggia, lʼarco della luce solare. Considerare le qualità emotive dei materiali naturali. Una miriade di elementi al contorno. Servono a prendere spunti da calare nella complessità del nostro tempo. Si chiama architettura. [email protected] di Rocco Chirieleison Sul concetto di “Società civile” FRA LE TANTE manifestazioni politiche che in questo periodo elettorale si stanno svolgendo a Messina mi è capitato, accettando lʼinvito di un carissimo amico, di assistere alla convention di un candidato della coalizione di centro-sinistra al consiglio comunale. In conclusione dei lavori è intervenuto il candidato a Sindaco di quella coalizione, Felice Calabrò, il quale, fra le altre cose, si è voluto impegnare in una sorta di dissertazione polemica sul significato del termine “società civile” e sul fatto che qualcuno dei suoi avversari si dichiari come proveniente da “quellʼambiente” e che, in quanto tale, vorrebbe cambiare Messina “dal basso”. Ma perché, si chiedeva Calabrò, io da dove vengo? Non faccio forse anchʼio parte della “società civile”? Che sono, incivile? E via di questo passo. In estrema sintesi, il concetto espresso da Calabrò era suppergiù questo: tutti apparteniamo alla “società civile”, e non può essere certo il fatto che poi uno decida di impegnarsi in politica a cancellare, o a fare passare in secondo piano, lʼambita provenienza. Insomma, protestava, non è proprio possibile che qualcuno si appropri in esclusiva della qualifica, come si trattasse di un marchio Doc, e come se quel qualcuno fosse lʼunico a potersene fregiare! Lasciando perdere le definizioni socio-filosofiche del concetto di “società civile”, voglio sottolineare che il sentire comune, quando in politica la si invoca, la “società civile” perché si vuole pervenire ad un profondo, salutare e liberatorio cambiamento - non fa riferimento alla definizione socio-filosofica ma alle qualità intrinseche del soggetto, al suo ispirare fiducia fra gli elettori attraverso comportamenti, idee, azioni in sintonia con la sua convinzione e determinazione a portare avanti il suo progetto nellʼinteresse esclusivo della comunità, senza secondi e pagina 38 nascosti fini, senza apparati e direttori dʼorchestra alle spalle, senza lacci e lacciuoli. Libero nel pensiero e nellʼazione. Insomma, per essere ancora più chiari, se una persona proveniente dal mondo delle professioni, dal mondo dellʼimprenditoria, dal mondo della cultura decide di “darsi” alla politica e lo fa con i soliti noti - con partiti e uomini, cioè, che, direttamente o indirettamente, per incapacità o altro, si sono resi responsabili dei disastri di una città - beh, quella persona può anche provenire dalla “società civile”, in senso tecnico, ma non lo è secondo il sentire comune. In questa tornata elettorale messinese, fortunatamente, alcune reali e credibili presenze di “società civile” sono presenti, il che la dice lunga anche sul livello di esasperazione che affligge la cittadinanza. E allora, per evitare che la storia si ripeta, perché non si prova a cogliere lʼoccasione per cambiarla davvero Messina? Se poi il cambiamento arriverà dal “basso” o da qualche altra parte non credo abbia molta importanza! centonove poster...commenti L’INTERVENTO di Francesco Palazzo Beato Puglisi palpita al Foro italico NEI GRANDI EVENTI, per chi scrive, c'è una dimensione critica, che ho già avuto modo di affrontare altrove, e una dimensione intima, alla fine la più importante per te come persona. Che sei costretto, per forza di cose, a tenerti per te. Ma in questo caso, la beatificazione di don Puglisi, come persona nata e vissuta a Brancaccio e avendo conosciuto don Pino, l'occasione è troppo particolare per lasciare tutto dentro. Ho vissuto questi ultimi mesi, da ottobre dello scorso anno, approfondendo la figura di 3P per scrivere insieme ad Augusto Cavadi e Rosaria Cascio un libro uscito nel mese in corso (Beato fra i mafiosi, Ed. Di Girolamo). E' stata una lunga tappa di avvicinamento al giorno della beatificazione. Ho vissuto la vigilia come la preparazione di una festa. Cosa può uscire di buono da un quartiere come Brancaccio? Tanta gente perbene, ieri e oggi, insieme a tanta mafia e a fasce di degrado ma anche di ceto medio e professionale molto presenti nel rione di diecimila persone. Adesso, dalle strade dove hai vissuto la tua infanzia, che ancora percorri, viene fuori nientemeno che un santo. Il sabato mattina del giorno previsto (il 25 maggio) la giornata è una delle migliori che Palermo sa sovente regalarti. Un sole splendido, cielo terso e quel venticello che non ti fa sentire neanche caldo. La colazione sotto casa e il giornale in edicola quel giorno hanno un sapore diverso. L'autobus che dalla zona residenziale ti porta nel cuore del centro storico scivola nel lungo viale semivuoto. Via Libertà, il salotto di Palermo, ti sembra più bello del solito. Scendo ai quattro canti di città, a due passi dall'imponente Palazzo Comunale. La discesa verso il mare da Corso Vittorio Emanuele, il vecchio Cassaro, dove la nobiltà palermitana festeggiò il suo splendore e visse la sua decadenza, la faccio in compagnia di gruppetti o singoli che vanno verso il palco del Foro Italico. Innalzato fra l'erba e il mare. E, forse, Don Puglisi un primo miracolo lo sta già compiendo. Decine di migliaia di palermitani, dopo che per tanto tempo hanno dato le spalle al mare, saranno costretti a guardarlo tutti insieme e nello stesso momento. Il clima è da subito rilassato, non c'è grande folla all'inizio e non vi sarà sino alla fine. Tutto si svolge in un'intimità che dona alla celebrazione un fascino particolare. L'erba, il mare, le navi che passano dietro il bianco del palco-altare, il telo bianco che copre la gigantografia del beatificando. E le colombe bianche che vengono fatte volare nel momento in cui viene scoperta la grande immagine sorridente di don Pino, cioè nell'attimo in cui viene proclamato servo di Dio. Le lacrime in quel momento non sono facili da trattenere. Ed anche nella tribuna dei giornalisti si segue il tutto non soltanto come un normale evento su cui poi riferire agli altri, ma cercando una dimensione personale che possa rimanere incisa nell'anima. Brancaccio, la mafia, Palermo, la Sicilia In quelle dure ore, dalle 10 e 30 alle 12 e 30, non pensi ad altro che a quella figura che ti sorride. Vestito come lui si vestiva. Un semplice indumento nero, che era maglietta in estate e maglioncino in inverno. Un prete che non si vestiva da prete. Così conciato si presentò una volta ad un gruppo di ragazzi che giocavano a pallone. Sono Padre Puglisi, disse. Gli risposerò. Padre di chi? Non generò figli biologici 3P. Ma un sabato di maggio migliaia di suoi figli che egli ha seminato per le strade di Palermo, della Sicilia e del mondo, erano lì a piangere e basta. E a ridere. Perché è soprattutto un giorno di festa. Da ricordare. In mezzo alla folla c'è anche un figlio particolare di don Pino. Un ragazzo di Brancaccio, era un ragazzo adesso è un uomo, che da giovane studente in medicina assistette alla sua autopsia e ora vive, da quasi vent'anni, fuori dalla Sicilia perché testimone di giustizia. Le sue lacrime e la sua gioia sono le più vere. Perché le più sofferte. La messa è finita. Così presto? La tranquillità connota anche l'allontanamento della folla dal Foro Italico Umberto I, che d'ora in poi dovrebbe chiamarsi Foro Italico Beato Puglisi. Alla fine, tornando a casa, ripenso a quel colpo alla nuca del 15 settembre 1993. Tutto ebbe inizio quella sera. Lui stava per mettere le chiavi nella serratura del portone e quei due lo fermano. Padre è una rapina. Lo avevo capito dice lui e si rigira incredibilmente per completare l'apertura dell'uscio di casa. Come se quei due non esistessero. Gregorio Porcaro, viceparroco di don Puglisi a Brancaccio, legge questa cosa in tal modo. “Io me lo spiego quel gesto, lui magari già aveva pensato di invitarli su a discutere”. E, aggiungo io, a convincerli che quella non era vita. Non gliene hanno dato il tempo, i due assassini, perché tutto doveva compiersi. Tra l'erba e il mare. ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano La Cina degli orrori MESSINA. La Cina è un'inesauribile fonte di ispirazione. Una terra spesso capace di divenire una musa ispiratrice in grado di generare orrori e reazioni di puro sgomento. Un festival di incubi e brividi, soprattutto quando si riflette sul trattamento riservato agli animali, che non godono degli effetti di una legislazione volta a tutelarli. La Cina è pressoché priva di misure il cui scopo sia salvaguardare gli animali e finisce frequentemente al centro di polemiche: certe storie cfanno accapponare la pelle. Sacchettini di plastica contenenti animali acquatici di piccole dimensioni, come tartarughe, pesciolini rossi, salamandre, ritenuti dei simpatici portafortuna. Vivi e intrappolati in borsette, che diventeranno le loro anguste tombe, piene di ossigeno e liquidi nutrizionali al fine di garantirne la sopravvivenza per un periodo di circa due mesi. Non poco disgusto ha provocato il riproporsi della notizia, che già circolava ai tempi delle Olimpiadi tenutesi a Pechino nel 2008 e recentemente riportata da blog e siti. Per alcuni una bufala, ma resta indicativo che la Cina, ancora una volta, sia stata riconosciuta come luogo d'origine della barbarie in questione. Il dato da sottolineare è esattamente questo: visto che lì gli animali sono coinvolti in atrocità di ogni genere, non ci sarebbe da restare granché sorpresi e stupefatti se i cinesi si fossero spinti ad un'efferatezza del genere. A fare l'elenco dei crimini commessi sul suolo cinese ai danni degli animali non basterebbe l'inchiostro. Si può avere fiducia nella capacità umana di costruire una società civile, se la si costruisce calpestando gli altri esseri viventi? pagina 39 7 GIUGNO 2013 ELIODORO E che fiducia!!! CATANIA. "La natura fiduciaria dell'incarico" è prevista dalla legge, ma anche la fiducia ha un limite stabilito dalla legge, soprattutto quando prevede specifiche incompatibilità. Tre incarichi, insomma, per lo stesso ruolo, in enti diversi sono troppi, anche per la prof. avv. Loredana Zappalà, 40enne docente di Diritto del lavoro all'Università di Catania. Di sicuro, lo dimostrano gli atti, merita la fiducia della famiglia Firrarello-Castiglione, che l'ha incaricata, in contemporanea prima, nel dicembre 2010, presidente dell'Organismo indipendente di valutazione del Comune di Bronte (sindaco Firrarello), poi nel marzo 2011 coordinatrice dell'O.I.V della Provincia regionale di Catania (presidente Castiglione) e, tris finale, nel dicembre 2011 componente unico dell'O.I.V dell'ATO 2 Catania Acque, presidente del Cda Castiglione). Troppi incarichi che violano il requisito di esclusività nel rapporto professionale, come ha accertato il commissario straordinario della Provincia di Catania, che ne ha revocato la nomina. A trarre in inganno la burocrazia provinciale "il curriculum non aggiornato e incompleto di dati" dalla stessa avv. prof. Zappalà, evidentemente distratta dal troppo lavoro. 150 PAROLE DA PALERMO Palermo, la normalità che manca FACCIAMO DI PALERMO una città normale: questo, alcuni anni fa, lo slogan in campagna elettorale per eleggere sindaco e consiglio comunale. Ma Palermo non può ancora fregiarsi di tale aggettivo. Se la città fosse diventata “normale”, chi si serve dei mezzi pubblici potrebbe controllare oggi alle fermate lʼorario in cui passerà lʼautobus; inoltre la gente non lascerebbe la macchina in doppia fila: mentre ora in città “normale” continua a essere il posteggio selvaggio. Ancora, in una città normale, lʼimmondizia verrebbe raccolta ogni giorno, magari dopo unʼattenta differenziazione. Invece da tempo i palermitani convivono con lʼemergenza rifiuti. Così, quando qualche domenica fa finalmente lʼautomezzo dellʼAmia ha raccolto i cumuli di spazzatura ammucchiati sotto casa mia, tutti gli abitanti del quartiere si sono affacciati per godere lo spettacolo. Perché, parafrasando Jovanotti, nella nostra città anormale, vedere che qualcuno porta via i rifiuti diviene quasi il più grande spettacolo dopo il Big Bang. Maria DʼAsaro ANTIBUDDACI di Dino Calderone Elezioni e unioni di fatto MESSINA. L'istituzione del registro delle unioni di fatto è uno dei temi più dibattuti negli ultimi anni. Non pochi Comuni danno infatti la possibilità a coppie eterosessuali e omosessuali di registrarsi per poter godere di alcuni diritti, ma con quali risultati? Secondo recenti statistiche il numero delle coppie che ha fatto questa scelta risulta basso e comunque poco rilevante rispetto alle aspettative di chi ha promosso l'iniziativa. Anche a Messina, durante la campagna elettorale per le amministrative, una delle domande più trasversali ai programmi dei candidati a sindaco toccava proprio questo punto. Un gruppo di recente costituzione “Partecipazione e sussidiarietà”, composto da cattolici di diversa appartenenza ecclesiale, ha incontrato i sei candidati per un confronto sui problemi più gravi della città (crisi finanziaria, lavoro, servizi sociali, famiglia, protezione ambientale, qualità della vita) ottenendo risposte spesso differenziate, ma sul tema del registro delle unioni di fatto ci sono stati quattro si (Accorinti, Saya, Scoglio, Tinaglia), un “ci devo pensare meglio” (Calabrò) e un solo no esplicito, quello di Garofalo, che però, ha tenuto a precisare, auspica una legge nazionale sui diritti delle coppie di fatto sia etero che omo. E' la conferma che su questo tema sensibile, almeno per una parte dell'opinione pubblica, la divisione cattolici-laici e sinistra-destra appare sempre più irrilevante anche a Messina e che l'importanza della famiglia fondata sul matrimonio fra uomo e donna debba essere sostenuta in termini più promozionali che esclusivamente difensivistici. [email protected] mess.elettorale - comm. nino germanà Caro elettore, la brevità della campagna elettorale non mi consente, come avrei voluto, di incontrarti insieme ai cari amici di tante belle battaglie elettorali. Sono impegnato, questa volta, come se fossi in prima persona, per Daniela Faranda, candidata al Consiglio Comunale di Messina nella lista del Pdl, la figlia di mia sorella Marisa Germanà. Non è solo il legame familiare a sollecitarmi ed a mobilitarmi. Daniela è da tanti anni impegnata socialmente e può proseguire con incisività nell’ambito politico. Le sue qualità personali, la sua disponibilità e la sensibilità che le è propria sono garanzia per tutti. Sono certo che vorrai sostenerla elettoralmente anche attraverso parenti e amici, insieme ad Enzo Garofalo candidato Sindaco. Cari Saluti On. Ninì Germanà