Centonove numero 22

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Centonove numero 22
centonove
POLICLINICO DI MESSINA. QUELLE PROTESI POCO PRO...TETTE
Medici nella bufera per l’utilizzo di materiale di cui non conosce la provenienza. Scatta l’inchiesta
ATM
EMERGENZA
RIFIUTI
SERVIZIO
RISCOSSIONE
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME)
come
AMMINISTRATIVE A MESSINA
uscire
dalla crisi
IMPRESA
ANNO XX N. 22
7 GIUGNO 2013
EURO 1,50
PAG. 17
INFRASTRUTTURE
&
COSTRUZIONI
SERVIZI
SOCIALI
Trasporti, Messinambiente, riscossione fiscale e welfare.
Tutti i nodi da sciogliere per dare una svolta alla citta’.
Ecco programmi e libro dei sogni
comm.giuseppe santalco
mess.elettorale
con lo spettro del default
comm.francesca pavone
TRIBUTI
dei candidati a sindaco. In una vigilia elettorale
7 GIUGNO 2013
il punto
centonove
EDIT
Una città
normale
SCATTA LʼORA del silenzio per
le elezioni amministrative.
Mentre la città resta in bilico,
dissesto sì, dissesto nì, lʼunica
certezza è che per risanare la
situazione finanziaria
occorreranno non meno di
cinque anni, per risanare quella
ambientae e morale non meno
di cinquanta. In questa
prospettiva scendono in campo
settecento candidati con facce
da figurine Panini e poi cinque
volti noti a contendersi la carica
di sindaco. “Lotta senza
Quartieri” è lo slogan della
grillina Maria Cristina Saija, che
non crede più nella struttura del
decentramento e non presenta
candidati per le circoscrizioni.
Per Forza Italia, Enzo Garofalo,
sogna una città “normale”,
segno che quella nella quale
viviamo è il frutto di tante
patologie: sporcizia,
clientelismo, malaffare.
Funambolico, il candidato del
Pd, Felice Calabrò grida “Ora
Basta”. A che? Non è noto
ancora il livello del punto di
rottura con alcuni potentati
messinesi. Lʼuomo della destra,
Gianfranco Scoglio, mister
projet financing, ha avuto una
idea a campata unica:
ripristinare il progetto del Ponte
sullo Stretto. Lʼesatto contrario
di chi “vuole partire dal Basso”
come Renato Accorinti,
outsider della campagna
elettorale, in crisi con la sua
maglietta rossa perché il Ponte
non si fa più. E ora più che un
No Ponte, bisogna pensare a
qualcosa a cui dire sì. Perché
col vento che tira sullo Stretto,
dopo tanto “sballottare”, è
arrivata lʼora dei ballottaggi.
Crocetta, il comizio è finito
Non è più tempo di megafono e annunci. La realtà della Sicilia, non solo nelle piazze
che rischiano di esplodere, è più complessa. A cominciare dal rischio default
DI ENZO BASSO
QUANTO DURERAʼ ROSARIO Crocetta? E la sua è una
rivoluzione vera, o solo apparente? Più che ai siciliani attoniti,
abituati a guardare le capriole e gli accoppiamenti dei partiti con
secolare disincanto, oggi a porsi la domanda sono gli alleati politici
del governatore. Che, sempre più sbigottiti, hanno a che fare con
una nuova tipologia comportamentale, quella del Camaleonte
politico. Crocetta, nella sua faretra, ha una serie di frecce che
lancia a raffica ai giornali: il codice antimafioso, la lotta agli sprechi,
la rivoluzione dolce della burocrazia che va disinquinata. Tre
cardini che si trasformano nella gogna mediatica di aziende come
il gruppo Ventura, cacciati col bollo di mafiosi e poi reintegrati nei
lavori dellʼExpo dal Consiglio di Stato. La lotta agli sprechi, poi, va
dalle battaglie epocali come quella sulla formazione, dove si fa la
lista delle parentopoli, con mappa cromosomica di appartenenza,
per arrivare poi alla nuova legge che reintegra fondi e assunzioni:
enti prima dis-creditati e poi ri-accreditati e sindacati che fanno da
stampella e ora leccano i baffi. E ringraziano. Non così allʼUfficio
stampa della Presidenza, azzerato con un colpo di machete:
Crocetta non vuole la macelleria sociale, ma non disdegna la
macelleria professionale. Ad essere preoccupati di questo
andazzo sono soprattutto Pd e Udc, i più stretti alleati del
Camaleonte. Perché Crocetta sostituisce assessori
scientificamente stralunati come Zichichi o poeticamente “scurrili”
come Battiato, senza concordare nulla con il suo partito e con gli
alleati. Per una semplice ragione: il suo partito prima che il Pd è
ora la sua creatura, il Megafono. Come sui taxi i clienti si
imbarcano a turno, ad alzata di mano: vanno e vengono. Così se
prima il catto-comunista Crocetta concordava il rimpasto con
Gianpiero DʼAlia, Udc, ora preferisce direttamente il “pasto” e
discute davanti a un pauro al sale con Lino Leanza, sezione
staccata al gruppo Misto, logo distintivo del veicolo, Articolo 4.
Nuova chiamata, le elezioni etnee. Come finira? Se Lino Leanza,
Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione:
Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore:
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centonove
SETTIMANALE REGIONALE
DI POLITICA
CULTURA ED ECONOMIA
Direttore responsabile
davanti a un pauro al sale, a tavola stringe un nuovo patto e nuovi
equilibri con Crocetta, lʼUdc e il Pd, è il caso di dire… non sanno
che pesci pigliare: hanno preso un granchio e si ritrovano già alla
frutta. Si arriva al teatrino: il segretario del Pd, Lupo, deve mediare
non solo a Enna, dove il senatore Crisafulli grida che il Pd in Sicilia
è “bisex”: cʼè il partito ufficiale e quello personale del Presidente.
Il senatore Lumia, lʼalter ego di Crocetta, dice pure che i Pd sono
due, uno fortemente contro la mafia, lʼaltro un poʼ meno.
ll presidente dellʼArs, Giovanni Ardizzone, costretto a misurare la
febbre elettorale di Crocetta, ammette che il governo finora ha
fatto “pochino”. Ma la realtà della Sicilia, non solo nelle piazze che
rischiano di esplodere più che in Turchia, è più complessa: a
Roma si sta seriamente valutando il rischio default, rilevato dalle
agenzie di rating. La spesa degli assessorati è ferma. Il bilancio
varato dallʼArs è un poligono di tiro a segno per le freccette del
commissario dello Stato. Si vive come quelli che son sospesi: le
Province sono state tagliate per decreto, ma i consorzi dei Comuni
sono di là da venire. Se si pensa allʼesperienza degli Ato per
acqua e rifiuti, si capisce perché il tasso di disoccupazione
giovanile supera in Sicilia la soglia del 50%. Ci sono debiti ancora
per due generazioni. La strategia della denuncia, dal Muos di
Niscemi allʼinquinamento della raffineria di Gela, che dovrebbe
riportare alla ricostruzione morale ed economica, sembra ora una
nenia da campesinos sudamericano, “hasta la revoluzione
siempre”, come arringava Ugo Chavez. Peccato che il Venezuela
abbia ancora riserve petrolifere per 50 anni e la Sicilia ha solo il
4% di greggio e raffinerie arrugginite, da disinquinare. Ma
soprattutto ha una economia strozzata e una struttura sociale allo
stremo. ll megafono e gli annunci, come i comizi, sono finiti.
Quanto durerà Crocetta? Chi lo sa? Forse la domanda corretta è:
quanto può durare così la Sicilia? E la rivoluzione? Partirà dal
Palazzo o dalle piazze?
Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA
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Graziella Lombardo
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pagina 2
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Sommario
centonove
7 GIUGNO 2013
PRIMO PIANO
TOP SECRET
Crisi? Te la risolvo io
I programmi “ufficiali” degli aspiranti
sindaci di Messina e il Comune sullʼorlo
del dissesto. Sei ricette che vanno
dal liberismo allʼanticasta
A PAGINA 6/7/8/9
CONSORZIO AUTOSTRADE
L’Anas: “Si revochi
la concessione”
POLITICA
Candidati alla Giostra
Alla quinta circoscrizione di Messina
il centrosinistra si spacca con la sfida
tra lʼuscente Russo e Morabito
A PAGINA
Sesto, una poltrona per sei
10
Il quartiere più a Nord di Messina fa il pieno
di pretendenti alla carica di presidente.
E il Megafono rompe lo schieramento
A PAGINA 11
Pescatori al porto di Messina
PAG.22
Stranieri, in 9 per la città
Paralisi in teatro
Hanno deciso di scendere in campo
i messinesi di nuova generazione.
In prima linea la comunità filippina
con sette candidati. Due soli i cingalesi
Lʻassessore Michela Stancheris prepara
il commissariamento dellʼente regionale.
Bocciato il previsionale 2013
A PAGINA
Elezioni a pancia piena
POSTER
A PAGINA
12
Non solo comizi e conferenze, per un voto
Il nuovo rettore Pietro Navarra “scalpita”
per indossare lʼermellino. Ma il Magnifico
intenzionato a restare in carico fino alla fine
A PAGINA 19
Pescatori, fronte del Porto
Messi “fuori legge”, gli appassionati
della pesca rivogliono le banchine
A PAGINA
Alle donne ci pensa Life
22
A SantʼAgata Militello nuovo blitz
contro la prostituzione. Nel mirino,
unʼassociazione “ricreativa” nebroidea
A PAGINA
in più, i candidati messinesi prendono
per la gola gli elettori. In prima linea cʼè
Ivano Cantello, “allievo” di Cateno De Luca
A PAGINA 13
Alluvione sul comizio
Alle urne col gelato
Candidati sul ring
Nonostante i canoni siano aumentati
del 600% i gestori restano fiduciosi
A PAGINA
Pro loco al verde
A PAGINA
14
34
L’orgoglio di essere Boo Daci’s
RUBRICHE
4/5
26
26
30
30
30
34
34
36/37
38/39
38
39
39
39
39
15
24
SICILIA
25
Protesi poco pro...tette
Sospesi tre medici al policlinico di Messina.
Facevano interventi di chirurgia vietati
A PAGINA 17
27
La Regione chiamata a guidare
il cluster bio-mediterraneo
28
Crisi, ultimatum a Crocetta
I sindacati dettano la linea al presidente
della Regione con una manifestazione
A PAGINA
29
pagina 3
MESSINA. Chiude il giornale
“Affari”, ma allʼorizzonte si
profilano altre due iniziative
nello stesso settore. La prima
iniziativa si pone in continuità
con la testata tradizionale che
pubblica gli annunci economici, la seconda è invece una
iniziativa multimediale, integrata alla carta stampata, programmata dai primi soci fondatori.
ROMA. Quindici su 19 postazioni di videosorveglianza,
“nascosti in rilevatori di fumo
o in lampade di alluminio”,
violano il diritto alla riservatezza dei giornalisti e dei dipendenti. Il Garante della legge sulla Privacy ha bacchettato la Ses, editrice della Gazzetta del Sud. Nella diffida, si
invita lʼazienda a riformulare
pure gli schedari degli abbonati secondo le prescrizioni di
legge.
Valanga di progetti nel triangolo
che da Gela porta a Niscemi.
Messina resta a guardare
A PAGINA
Affari chiude,
Arrivano due giornali
Videosorveglianza
Garante bacchetta la Ses
Sicilia, “capofiliera” del bio
16
MESSINA. Il Consiglio dellʼOrdine di Barcellona ha denunciato alla Procura diretta da
Salvatore De Luca il praticante Giuseppe Giovanni Maria
Foti. Titolare di uno studo a
Novara di Sicilia patrocinava
in giudizio i clienti come se
fosse un avvocato abilitato.
PRIVACY
ECONOMIA
A PAGINA
L’Ordine denuncia
il finto avvocato
EDITORIA
Settegiorni
Qui Scuola
Istruzioni per l'Uso
Uomini & Business
Notizie dai Consulenti del Lavoro
Consumatori
La Classifica
Lacerti di Letture
Weekend
Lettere & Commenti
Heritage
Eliodoro
150 Parole da Palermo
Antibuddaci
Animal House
Start up, ritorno al futuro
Lʼassessore Sparacino e lʼantagonista
Melato scaldano gli animi
A PAGINA
A PAGINA
Il coordinatore delle associazioni
turistiche lancia lʼallarme a Messina
Un bar battezza nuovi gusti con i nomi
delle liste amministrative
A PAGINA
23
Aumentano i costi, ma io...Lido
Le ditte creditrici del comune
di Roccalumera bloccano gli interventi
A PAGINA
Il libro di Miccone ribalta un luogo comune
A tu per tu con il gruppo di musicisti messinesi
A PAGINA 35
A Barcellona Pozzo di Gotto, la pulizia
del cimitero prevede lʼutilizzo dei quadrupedi.
Lʼidea è della cooperativa Astu
A PAGINA 20/21
PAG.28
A Messina formazione e sperimentazione
A PAGINA 32/33
“Tomasello accetti la sconfitta” Il giornalista? E’ filosofo
A cavallo tra i defunti
Dario Cartabellotta
BARCELLONA
Romeo, Giuletta e Messina
18
MESSINA. Eʼ approdata sul tavolo dei ministri dellʼEconomia e delle Infrastrutture la richiesta di togliere al Cas la gestione dei 300 chilometri di autistrada siciliana avanzata dallʼAnas. Alla base della richiesta le mancate manutenzioni
cui lʼente regionale è obbligato per garantire la sicurezza.
Nel 2009 per gli stessi motivi
la concessine era stata già tolta un prima volta e riacciuffata grazie alla carta bollata.
Laboratori teatrale a Messina
PAG.32
7 GIUGNO 2013
CHI SALE
L
Nino Germanà
MESSINA. Il deputato del Pdl,
nonostante le amministrative, non perde dʼocchio i problemi del territorio. La sua ultima presa di posizione è stata sullʼaumento del 600% del
canone demaniale marittimo,
che Germanà ha definito calcisticamente “unʼentrata a
gamba tesa… da espulsione”
del governo regionale.
7giorni
centonove
POLEMICHE. FA DISCUTERE L’ARTICOLO DI MORI SU IL FOGLIO DI FERRARA
SOCIETA’
Il generale e la mafia
Lipari, Naomi Campbell accusata di lesioni
L’ex comandante dei Ros attacca politici, magistrati
e avvocati “complottisti”. A partire da Beppe Lumia
LIPARI. Lesioni personali e violenza ai danni del fotografo
liparoto Gaetano Di Giovanni. Con questa ipotesi di reato
Naomi Campbell è stata citata a giudizio e il 4 dicembre
prossimo dovra' comparire davanti al giudice della sezione distaccata del tribunale delle Eolie. Il rinvio a giudizio è
stato firmato dal sostituto procuratore Francesco Massara. A fine luglio 2009 la top-model era stata denunciata per
aver aggredito e picchiato il giovane fotografo.
MESSINA. Il candidato sindaco di Nuova Alleanza ha
strappato un aplauso virtuale su Twitter per un messaggio che molti non si aspettavano da lui. Scoglio, infatti,
per comunicare lo slittamento di un incontro pubblico, ha così twittato, tra il serio e il faceto: “Cucche hanno fatto piovere. Comizio
rinviato a mercoledì a Matteotti”-
PALERMO. “La lotta alla mafia? Per
taluni unʼattività con i suoi ritorni anche
di natura concreta…”. Non capita tutti i
giorni che un generale dei carabinieri,
A Caritas ortaggi e pesce in eccedenza
ex comandante del Ros, prenda carta
CATANIA. Trasformare gli sprechi in risorse. E' la finalità
e penna e scriva un articolo per un
del progetto 'Last minute market': una convenzione tra i
giornale, il Foglio di Giuliano Ferrara.
mercati agroalimentari di Sicilia (Maas) di contrada JunLo ha fatto il generale Mario Mori. Che
getto a Catania e la Caritas diocesana per la raccolta dei
senza esitazione alcuna ha indicato
prodotti in eccedenza. La merce invenduta, frutta, verduanche i nomi dei magistrati, dei politici,
ra, ortaggi e pesce confluirà in un centro di raccolta e sarà
degli avvocati e di carrieristi di vario
donata ai meno abbienti che ogni giorno chiedono aiuto
genere che denunciano complotti o
perchè in stato di indigenza.
reati, come nel caso della trattativa
Stato-Mafia, da inquisizio-generalis”,
“di scarsa plausibilità, come figura
Alga invasiva scoperta nel ragusano
specifica di reato, per usare le parole di
RAGUSA. Si chiama "Caulerpa Disticophylla" ed è un'alga inun noto giurista, il professore Giovanni
vasiva, di origine australiana, scoperta lungo le coste del raFiandaca. Ma chi sono, questi
gusano. L'analisi dell'organismo vegetale è avvenuta grazie
protagonisti-complottisti, che, ricorda
ad un team internazionale di cui ha fatto parte anche il Cenancora Mori, Gerardo Chiaromonte
tro per l'educazione ambientale Legambiente di Donnalucaavrebbe definito “una giurisdizione
ta. Secondo Davide Campo, biologo del Cea Legambiente di
parallela di tipo politico-mediatico”. Nel
Donnalucata “lʼalga corrisponde alla Caulerpa disticophylla
mondo politico, Mori, indica due
australiana, probabilmente arrivata tramite le acque di sentipersone in servizio permanente, il
na delle navi, come indica anche il suo riscontro in un'area
senatore Beppe Lumia e
della Turchia dove é presente un intenso traffico di petrolielʼeuroparlamentare, Sonia Alfano. Che
re". I cambiamenti biologici del mar Mediterraneo, sono ogsi avvalgono del sostegno di altri
getto di una ricerca finanziata dall'Assessorato alla Pesca delcolleghi, come Antonio Di Pietro, Fabio
la Regione.
Granata, Angela Napoli, Luigi Li Gotti
Mario Mori
e, pensate un poʼ, Rosario Crocetta e
Leoluca Orlando. A fare da supporter,
sempre secondo Mori, dal mondo delle professioni EOLIE. APPELLO ALLA CANCELLIERA DALLA CITTADINA TEDESCA KAROL HOFFMAN
spiccano poi lʼavvocato messinese Fabio Repici, il
vicequestore ora avvocato Gioacchino Genchi, il
giornalista Marco Travaglio. Questi signori di volta
in volta possono poi contare sul sostegno di
Francesco Pancho Pardi, Concita De Gregorio,
MESSINA. "A Ginostra tanti problemi sono ancora irrisolti: il più graSandra Amurri, Saverio Lodato, Don Andrea
ve è la centralina fotovoltaica che è ormai vetusta e spesso va in tilt e
Gallo, Giuseppe Lo Bianco, collegati ad
rimaniamo al buio. Abbiamo chiesto l'aiuto della Regione e del goverassociazioni come Agende Rosse, Antimafia 2000
no nazionale ma siamo abbandonati al nostro destino. Non ci resta
e altro. Ma come arriva a queste conclusioni Mori?
che lanciare un appello al cancelliere Merkel (nella foto accanDalle stesse tecniche adottate per anni da questi
to)". Questo l'appello della cittadina tedesca Karol Hoffman, che
soggetti: ha preparato un lungo dossier, pieno di
da oltre 30 anni risiede alle Eolie insieme ad una decina di condate, circostastanze, collegamenti, fili di pensiero.
nazionali. "Ogni anno - aggiunge - i tedeschi che affittano le noCome dire: ora si va allo scontro aperto. E Mori
stre casette sono circa 200. E' giusto quindi che la Merkel chiude il suo articolo con un preciso messaggio a
continua- abbia anche un occhio di riguardo, attraverso l'Uproposito dellʼaccusa di alto tradimento al
nione Europea, per questo lembo di terra che nonostante la
giuramento di fedeltà alla Repubblica: “Il signor
sua bellezza e la sua unicità, continua ad essere dimenticato dal
pubblico ministero non ha conoscenze adeguate e
mondo e colgo anche l'occasione per invitarla a Ginostra".
quindi sufficienti per esprimere un tale giudizio…”
L Attilio Borda Bossana
ANNUNCI. ZAMPARINI: «SARA’ IL PROSSIMO ALLENATORE DEL PALERMO”
L Michele Ainis
MESSINA. Da saggista a
“saggio”. Il costituzionalista
messinese, in esercizio allʼUniversità di Roma, che spazia
con i suoi editoriali dal Corsera allʼEspresso, è stato inserito tra i 35 esperti che dovranno indicare al governo
Letta la via virtuosa delle
riforme istituzionali.
L Felice Calabrò
MESSINA. Il candidato del
centrosinistra a sindaco di
Messina ha deciso di indossare una maglietta con scritto un grande “sì”. A chi gli ha
chiesto se fosse contrapposto al “no” (al ponte) della tshirt dellʼavversario Renato
Accorinti, ha detto: «Sulla
contrarietà al Ponte siamo
dʼaccordo. Il mio sì è ai progetti per la città».
L
Gianfranco Scoglio
MESSINA. Nuovo volume
per lʼex capo ufficio stampa
del Comune di Messina. Borda Bossana, infatti, ha curato il libro “Centocinquant'anni di navi passeggeri a Messina”, che si avvale del contributo del collezionista Giovanni Peditto e
racconta il porto attraverso
le navi che vi hanno fatto
scalo dal 1861 ad oggi.
Ginostra? Cara Merkel pensaci tu
Gattuso rosanero
Gallarate, dove ci sono i miei uffici".
Zamparini parla poi della conferma di
Allegri sulla panchina del Milan.
ROMA. "Gattuso? Sarà il prossimo
"Berlusconi pensa di esser il miglior
allenatore del Palermo appena avrò
allenatore del mondo, e probabilmente
concluso la mia diatriba con Sannino".
ha ragione. Se avrei tenuto il tecnico? Io
La conferma arriva dal presidente del
sì, perchè Allegri ha fatto bene, i
Palermo, Maurizio Zamparini,
giocatori lo vogliono, quindi lo avrei
intervenuto ai microfoni di
tenuto. Solo che sono tanti anni che
'Un Giorno da Pecora' su
comprano poco, forse è quello
Radio2. Il patron rosanero
il problema - precisa il
scherza poi sul rapporto
presidente del Palermo che
con l'ex giocatore
poi parla dell'affaire Ilicic
rossonero: "Domani mi
che sembra interessare al
porta il pesce e me lo
Milan-. Se me lo pagano si,
cucina lui. Lui ha un negozio
ma Galliani non vuole
Gennaro Gattuso
di pesce qui vicino a
spendere niente...".
pagina 4
IL CASO
Si fa prete, concessi i domiciliari
PALERMO. Era finito in carcere accusato di clonare
carte di credito oltre che di frode e ricettazione. Ma in
cella si converte, ammette i crimini che gli sono stati
contestati e diventa prete ortodosso. E' la storia di Andrei Traian Agape, romeno arrestato alla fine dello
scorso anno per una storia di truffe risalenti al 2009 ed
al 2010. Una raggiro del valore di migliaia di euro la cui
base operativa era a Palermo ma che si ramificava anche all'estero. Secondo il 'Giornale di Sicilia, Agape ha
deciso di cambiare vita. Un mutamento 'certificato'
dall'essere diventato un prete ortodosso della chiesa
di Cagliari. Agape lascia cosìil carcere ma resta comunque agli arresti domiciliari.
7giorni
centonove
PALERMO. LA SVOLTA DELLE ISTITUZIONI PER GARANTIRE PARI DIGNITÀ
MODICA. DEI FRATELLI FIASCONARO
Boldrini e Idem al Gay Pride
Bruce Springsteen
Chitarra al cioccolato
PALERMO. «Per portare un
segnale di attenzione ai diritti di
gay e lesbiche ho deciso di
partecipare con la presidente
della Camera Laura Boldrini al
pride nazionale di Palermo il 14
giugno. Serve un forte impegno
a livello nazionale e europeo per
contrastare ogni tipo di
discriminazione, per garantire
parità di trattamento e dignità
delle persone lgbt». Lo ha detto
Josefa Idem, ministra per le Pari
opportunità, lo Sport e le
Politiche giovanili, nel corso di
un'audizione in Commissione
Lavoro della Camera.
La ministra Idem ha poi
anticipato che lavorerà con la
collega ministra per la
Cooperazione, Cecile Kyenge
«per prevenire e contrastare gli
odiosi episodi discriminatori» con
un «piano biennale nazionale
contro il razzismo, la xenofobia e
l'intolleranza.
Il Pride nazionale 2013 celebrerà
quest'anno la giornata modiale
dell'orgoglio omosessuale a
Palermo il 22 giugno. Ad aprire le
attività un incontro pubblico sul
tema dei diritti LGBT e dei diritti
umani e vedrà la partecipazione
del ministro per le Pari
ROMA. "Oh my God!". E'
l'esclamazione del 'Boss', Bruce
Spingsteen di fronte all'opera
d'arte realizzata dall'azienda
siciliana dei Fratelli Fiasconaro:
una chitarra in cioccolato di
Modica Igp uguale, per forma e
dimensione, alla mitica Fender.
Allo stadio di San Siro
echeggiano ancora le note del
concerto milanese di Bruce
Springsteen quando, durante il
rinfresco, l'artista compare a
sorpresa davanti alla teca nella
quale è esposta la chitarra.
Sorrisi, complimenti e una
palpabile emozione per gli artisti
del cioccolato, abbracciati dal
Boss. L'entourage
del cantante
dichiara che Bruce
ha voluto scendere
in sala per
ringraziare il
Maestro
Pastic-cere
Nicola
Fiasconaro
(nella
foto), del
distretto del
dolce tipico
siciliano.
Josefa Idem e Laura Boldrini
opportunità, Josefa Idem, e del
presidente della Camera, Laura
Boldrini. Ad accompagnare e
anticipare Palermo ci sarà il
Pride di Roma, che si svolgerà
nella capitale il 15 giugno
prossimo. Testimonial del Pride
nazionale, l'attrice Maria Grazia
Cucinotta. Per la Sicilia e
Palermo si tratta di un evento
storico, che vedrà la
partecipazione di decine di
migliaia di persone provenienti da
tutta Italia. L'evento è supportato
dall'Amministrazione comunale di
Palermo, che ha sostenuto la
candidatura della città al Pride
Nazionale. Il Palermo Pride avrà
vita dal 14 al 23 giugno in uno
spazio allestito al centro della
città. Dieci giorni di grandi eventi
d'arte, musica, teatro, cinema e
convegni con protagonisti di
portata internazionale.
ROSA E NERO
Addio all’attrice Franca Rame
MESSINA. Eʼ morta a Milano lʼattrice Franca Rame, simbolo di infinite battaglie sociali e civili. Lʼultima il 16 gennaio
scorso, poco prima delle elezioni politiche, quando chiede
ai dirigenti del Pd, di “cancellare dalle liste dei candidati i nomi degli “indegni”: condannati, imputati, indagati, portatori
di conflitti dʼinteresse e amici degli amici, soprattutto in Campania e in Sicilia”. Franca Rame, nata a Parabiago nel 1929,
avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 18 luglio. Accanto a
lei il marito Dario Fo e il figlio Jacopo. Domenica 27 giugno,
nello scenario di Villa Pantò, a Catania, il premio intitolato a
Franca Rame sarà consegnato alla giornalista e pr Agata
Patrizia Saccone, già direttore artistico del noto Gala della
moda “Catania, Talenti & Dintorni”.
Un secolo di vita per Saverio Maisano
MESSINA. GLI ALUNNI DELLA SCUOLA “SIMONE NERI” ALLO SLOW FOOD DAY
Antichi sapori, iI successo della I A
MESSINA. Prima la premiazione al Salone delle Bandiere e poi protagonisti
dello Slow Food Day organizzato a Forte Petrazza. Sono gli alunni della I A
della scuola Simone Neri (Giampilieri) – I istituto Comprensivo Leonardo da
Vinci che, nei mesi scorsi, hanno partecipato al concorso “Dess Unesco 2012
“Cucina senza rifiuti: consapevole, sana ed economica”. Gli studenti coordinati
dalle professoresse Caterina La Speme, Maria Arruzza, Rosa La Cauza,
Tina Corrado e Teresa DʼAndrea hanno realizzato un “quaderno” di cucina,
nello stile degli antichi ricettari delle nonne, ricavati su pezzi di carta cuciti fra
loro, sui quali appuntavano le ricette tramandate e quelle sperimentate,
utilizzando alimenti tipici e spesso poveri della cucina siciliana. Gli alunni
hanno così imparato a utilizzare i prodotti agricoli per valorizzare una
alimentazione sana riutilizzando i rifiuti, sia in termini di “scarti” alimentari sia in
termini di riciclo degli imballaggi utilizzati per la commercializzazione.
SIRACUSA. Saverio Maisano ha festeggiato il suo primo
secolo di vita. Nato a Milazzo il 25 maggio 1913 e vissuto a
Siracusa, ha potuto vivere i più importanti avvenimenti storici. Sposato con Concetta Nicotera (98 anni), 77 anni di matrimonio, che hanno visto nascere 5 figli. Il Comune di Siracusa ha donato una targa ricordo.
Bimbi immigrati, 90 cittadini onorari
CASTELVETRANO. In occasione della celebrazione del
67° Anniversario della nascita della Repubblica, Castelvetrano, onorando i caduti di tutte le guerre, ha conferito a novanta minori, natie residenti in città, figli di genitori stranieri, la cittadinanza onoraria. Alla presenza del Presidente del
Club Unesco, Nicola Miceli, del responsabile Unicef, Esther
Clemente, e dell' assessore all'immigrazione Francesca
Catania, i "nuovi concittadini" hanno ricevuto dal sindaco
Felice Errante, un attestato e una copia della Costituzione.
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7 GIUGNO 2013
CHI SCENDE
M Ciccio Curcio
MESSINA. L'ex consigliere
comunale di Messina è uno
spericolato guidatore. Noncurante del clamoroso senso
unico, Curcio si è avventurato con la sua macchina cabrio
in controsenso sul corso Cavour, percorrendo la corsia
preferenziale degli autobus,
con tanto di sigaro in bocca e
cellulare al'orecchio.
M Andrea Soffli
MESSINA. Già gettonatissimo, il cosiddetto “tedesco”
ha aumentato in maniera
esponenziale i suoi clienti da
quando è in campagna elettorale per il Comune. Il motivo? A chiunque si presenti al
bancone bar, infatti, Soffli
omaggia con un sorriso aperto granite con panna e brioches: “Offre la casa!”.
M Peppe Alessi
MESSINA. Il consigliere
uscente del Pdl al V quartiere
sta utilizzando un curioso
stratagemma per mantenere
inalterati i voti conquistati
cinque anni fa. Per il suo santino elettorale, infatti, Alessi
ha deciso di riciclare la foto
utilizzata nel 2008, dove mostrava una fronte meno... spaziosa.
MGiovanni Frazzica
MESSINA. Lʼex veterano del
Pd, da qualche tempo transitato in Grande Sud, è stato vittima di un virus informatico.
A rivelarlo, il giornalista Lorenzo Ferrigno, che sulla bacheca Facebook di Frazzica,
ha scritto: “Ho appena eliminato, segnalandola come
spam una foto di sesso esplicito che sarebbe stata linkata
da Giovanni”.
MRoberto Jaci
MESSINA. Eʼ uscito dalla porta per rientrare dalla finestra.
Licenziato dal Cus, lʼex responsabile degli impianti della cittadella universitaria trova lavoro alle dipendenze della società sportiva Leones, a
cui Unime Sport ha dato in appalto la gestione degli stessi
impianti. La circostanza ha
stupito i suoi colleghi di
“sventura”, licenziati e “a
spasso”
7 GIUGNO 2013
primopiano
centonove
AMMINISTRATIVE. I programmi ufficiali degli aspiranti sindaci di Messina
Crisi? Te la risolvo io
Scoglio liberista, Accorinti per il pubblico, Tinaglia spinge sull’innovazione, Maria Cristina
contro la Casta, Garofalo e Calabrò “volano bassi”. Ecco i temi caldi secondo i candidati
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Qualche giorno ancora, e
Messina avrà una nuova amministrazione,
che arriverà a prendere in mano la
situazione nel momento più difficile della
città con lʼeccezione di guerre e calamità
naturali. Su come uscirne fuori, dalla crisi,
ciascuno dei sei candidati ha le sue idee,
spesso diametralmente opposte.
Gianfranco Scoglio di Nuova Alleanza,
ex assessore della giunta retta da
Giuseppe Buzzanca, è un liberista che
aprirebbe ai privati, se ci fossero. Renato
Accorinti è a favore del mantenimento del
monopolio pubblico. Il movimento 5 Stelle
manda in avanscoperta Maria Cristina
Saija, se la prende con la casta e vuole
lʼacqua pubblica e maggiore uso della rete
per tutti, Alessandro Tinaglia di Reset
punta tutto sui professionisti, sulle loro idee
e sulla spinta propulsiva di chi ha sempre
“subito” la politica suo malgrado, mentre i
due candidati di centrodestra e
centrosinistra, Enzo Garofalo e Felice
Calabrò, “volano bassi” ed il libro dei sogni
a questa tornata lo tengono chiuso nel
cassetto. Il programma, i sei candidati
lʼhanno depositato, come legge prescrive,
nelle mani del segretario generale di
palazzo Zanca Santi Alligo. Ecco cosa cʼè
dentro sui temi più “caldi” di palazzo
Zanca.
RIFIUTI. Di “rifiuti zero” e razionalizzazione
del servizio si parla da almeno tre tornate
elettorali, ed il risultato è una differenziata
con percentuali ridicole, una città sporca
come una favelas sudamericana, e due
partecipate che si occupano di rifiuti,
Messinambiente ed Ato3, massacrate dai
rifiuti, con oltre seicento dipendenti a
carico ed entrambe in liquidazione. Come
se ne esce? Gianfranco Scoglio non
sembra essere troppo ottimista: lo
definisce “Il
problema della città,
il problema del
secolo”, e via twitter
spiega che, finchè la
regione non
muoverà i suoi
passi,
Messinambiente e
lʼAto3 potranno fare
ben poco.
Nonostante questo,
Scoglio sarebbe per
lʼaffidamento in
concessione a
privati del ciclo di
raccolta e
smaltimento,
eventualmente
attraverso la
privatizzazione di
Messinambiente.
Per questo sarà necessaria una discarica
nel territorio comunale. Per abbattere i
costi, Scoglio prevede la progressiva
esenzione della Tares per i residenti che
provvederanno direttamente al
conferimento presso i centri di raccolta.
Nessun riferimento diretto alla
differenziata. Secondo Felice Calabrò le
direttrici saranno tre: la riduzione della
produzione di rifiuti, riuso, riciclo e recupero
della materia e dellʼenergia, e smaltimento
dei rifiuti. “Esiste la concreta possibilità di
raggiungere lʼautonomia nella gestione dei
rifiuti nellʼarco di un anno attraverso la
realizzazione di impianti di raccolta e
trattamento, i cui progetti sono in stato
avanzato”. A parlare di “rifiuti zero” ci pensa
invece Renato Accorinti, secondo il quale è
necessario abolire i cassonetti stradali ed
attivare la raccolta domiciliare, da
finanziare coi materiali non più conferiti in
discarica, ed istituire di riuso, recupero,
riparazione e baratto. Rifiuti zero anche per
Maria Cristina Saija del movimento 5
Stelle: progressiva diffusione della raccolta
porta a porta, sconti sulla tares per gli
esercizi che aboliscono lʼ”usa e getta” e
tariffazione secondo il principio “meno
indifferenzi meno paghi”. Punto di contatto
con Accorinti lʼistituzione di punti di
distribuzione di prodotti “alla spina”, punto
di divergenza con Scoglio, che vuole la
discarica in città, il blocco alla costruzione
di inceneritori. Enzo Garofalo, nei primi
cento giorni, propone un piano di pulizia
straordinaria della città. A seguire
lʼambizioso progetto del 70% di
differenziata entro un anno con
differenziazione delle tariffe in base alla
effettiva capacità di produzione dei rifiuti,
affidamento di tutti i servizi a
Messinambiente e lʼistituzione
dellʼoperatore ecologico di quartiere. Per
ultimo Alessandro Tinaglia di Reset.
Stringatissimo e dritto al punto, anche lui
punta su zero rifiuti. Come?
Differenziazione a monte, porta a porta,
due centrali di compostaggio, centri
raccolta dislocati sul territorio, via i
cassonetti in due anni, trasformazione e
riutilizzo.
TRASPORTI. Sono i numeri a parlare:
lʼAtm ha un totale di debiti che nessuno è
mai riuscito a quantificare perchè dal 2004
sono si approvano i bilanci, e che orbita
intorno ai settanta milioni. Ed i seicento
dipendenti servono a mettere in strada
venti bus e quattro vetture del tram. Dulcis
in fundo, lʼazienda è in liquidazione, ma di
creare la società per azioni che dovrebbe
nascere dalle ceneri dellʼAtm, il consiglio
comunale non se ne è mai assunto la
responsabilità. Anche questo, un tema sul
quale si discute da un decennio almeno,
senza concludere mai nulla.
Programmaticamente Enzo Garofalo si
pone in controtendenza: “ribaltare la
visione attuale che è incentrata sugli aspetti
societari e sulle modalità di copertura dei
FALLIMENTI
La resa dei...conti
500 milioni di debiti per il commissario, 78 per
il ragioniere generale. Adesso si spera nel ministero
Luigi Croce
MESSINA. Sinteticamente gli schieramenti sarebbero due: pro
dissesto e contro dissesto. I sei candidati a sindaco si incontrano con Luigi Croce, e dal “vertice” viene fuori una letterina
di mezza paginetta che il commissario straordinario, accogliendo la richiesta di cinque dei sei (Maria Cristina Saija non
era dʼaccordo) ha inoltrato al ministero dellʼEconomia perchè
“congeli” i tempi per la sicura bocciatura del piano di riequilibrio, e permetta alla prossima amministrazione di “rivederlo”.
Quello che è venuto fuori dallʼincontro sono 500 milioni di euro di debiti, che incredibilmente lievitano di settimana in settimana. E che puntualmente sono smentiti. A puntare lʼindice
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contro i calcoli di Croce e dei suoi esperti, Nino Dalmazio, Luigi Saccà, Paolo Tomasello e Luigi Montalbano, sono il ragioniere generale Nando Coglitore e Giovanni De Leo. Che
rilanciano sulla cifra, ma al ribasso. Molto ribasso: i debiti censiti sarebbero di “appena” 78 milioni ai quali sono stati aggiunti, come debiti latenti, circa 200 milioni di euro. Sono quelli che
palazzo Zanca dovrebbe sborsare se, per una concatenazione di cause talmente remota da sfiorare lʼimpossibilità, dovesse perdere tutte le cause che ha in corso. Una guerra di cifre
che non terminerà probabilmente nemmeno quando Croce lascerà, senza alcun rimpianto, la poltrona più alta di palazzo
Zanca al suo legittimo successore. Che, dovesse essere Alessandro Tinaglia, Felice Calabrò, Gianfranco Scoglio o Enzo Garofalo, di dissesto non vuole neanche sentire parlare.
Renato Accorinti è più possibilista. Il professore ha già spiegato più volte che, a suo modo di vedere, il dissesto sarebbe
un male minore rispetto al piano di rientro dal debito, mentre la
Saija è ancora più risoluta: dissesto senza se e senza ma. Pur-
centonove
primopiano
costi, per ripartire invece dalle esigenze e
dalla qualità dei servizi”. Tradotto, per il
candidato del centrodestra, oggi, lʼAtm è
uno stipendificio. Come soluzioni, Garofalo
propone intanto la verifica della
sostenibilità del tram, da molti indicato
come il principale dei problemi, poi nuovi
mezzi, controllori a bordo e mobilità di
personale in eccedenza, intermodalità ed
affidamento allʼAtm di una lunga serie di
servizi, compreso il “pronto intervento sulla
rete stradale”. Dellʼambizioso piano sui
trasporti di Reset, nel documento
consegnato da Alessandro Tinaglia al
Comune non cʼè traccia, se non un
generico accenno. Il candidato di Reset ha
però spiegato altrove come uscire dalla
sacca, in maniera parecchio originale:
trasposto gratuito per due anni, in maniera
da far riabituare gli utenti allʼuso di bus e
tram. I costi? In capo al Comune. Reset ha
comunque presentato un piano industriale
alternativo, che prevede addirittura
lʼacquisto di altre vetture, ma del quale nel
programma depositato in segreteria
generale non cʼè traccia. Di trasformazione
dellʼAtm in Spa, seppure in una riga
soltanto, parla chiaramente Felice Calabrò.
Secondo il candidato del centrosinistra è
necessario un sistema di trasporti integrato
e “la liberazione della cortina dal tram”.
Anche qui, nessun accenno a come
pagare il debito attuale della partecipata.
“Ultraliberista” il progetto di Gianfranco
Scoglio: affidamento ai privati delle
concessioni di utilizzo delle linee e
creazione di una società mista con Rfi e
privati per la gestione di tram e
metroferrovia, con collegamenti a pettine
dai villaggi alle stazioni. E i dipendenti?
Mobilità, con pari contratto, per gli esuberi.
Di parere completamente opposto è invece
Renato Accorinti, secondo il quale va
invece salvaguardata la natura pubblica
dellʼazienda, il cui bilancio si fonderà su
incremento dei mezzi da pagare con fondi
regionali, un contratto di servizio (atteso da
oltre dieci anni e tuttora fermo in consiglio
comunale, ndr), e gestione di quei servizi
che “fanno cassa”, dai parcheggi alle
officine, dalla mobilità per i turisti alla
pubblicità. Torna, con Accorinti, anche
lʼidea che originariamente era prevista per il
tram: bus navetta a pettine rispetto alla
linea tramviaria.
SERVIZI SOCIALI. Sostanzialmente fallito
il sistema delle cooperative, i servizi sociali,
in città, sono praticamente smantellati, e
pressochè tutti, data la congiuntura
economica, “aprono” al mondo del
volontariato. Il “vantaggio”, per vedere il
bicchiere pieno fino allʼorlo, è che il nuovo
sindaco si troverà a ripartire dallʼanno zero.
Come? Maria Cristina Saija non lo dice.
Nel programma dei grillini, infatti, di servizi
sociali non se ne parla nemmeno in una
riga. In compenso si discute di politica
sanitaria e volontariato civico. Altrettanto
stringato Alessandro Tinaglia, che parla di
“gestione oculata, adeguata
programmazione e concertazione tra il
A fianco,
Enzo Garofalo.
In alto a sinistra
Felice Calabrò
troppo, o per fortuna, la dichiarazione di dissesto non è una scelta politica, ma una conseguenza di un decennio almeno di scelte politiche dissennate che, nellʼultimo anno, hanno fatto perdere la pazienza alla Corte dei Conti, indispettita da cinque anni in cui da palazzo Zanca arrivavano messaggi di “niente paura, tutto sotto controllo” quando invece i passivi lievitavano ed
i correttivi andavano miseramente fallendo. Il piano di dismissione degli immobili, “progetto Manhattan” dellʼex assessore al
Bilancio Orazio Miloro, che avrebbe dovuto ripianare una voragine di settanta milioni di euro, è riuscito a raccattarne appena un paio, e sorte peggiore ha avuto il piano di riequilibrio concepito da Croce e dai suoi esperti, votato in consiglio comunale e naufragato sulla bocciatura da parte dellʼaula del contratto
di servizio tra Palazzo Zanca ed Amam, che avrebbe assicurato 150 milioni di euro in dieci anni ma aveva contro i pareri di revisori e collegio di difesa. E ora? Ci si rimette alla clemenza del
ministero dellʼEconomia. Con la sensazione, netta, che si tratti
solo di accanimento terapeutico. (A.C.)
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7 GIUGNO 2013
Comune e gli altri attori”. Molto più nello
specifico entra invece Scoglio: “passaggio
dallʼaffidamento a mezzo appalto dei
servizi sociali a quello di accreditamento
delle strutture per lʼassistenza domiciliare
ed i servizi alla persona”, e “vaucher di
importo proporzionale ai redditi goduti da
spendere presso le strutture abilitate”. Per
casa Serena Scoglio prevede lʼaffido in
concessione, e infine lʼistituzione di una
Casa della salute allʼex ospedale
Margherita. Anche Renato Accorinti ci
presta parecchia attenzione. Sostegno a
donne e lavoratrici con istituzione di asili
nido e punti gioco e lettura per bambini, un
dipartimento che interagisca coi cittadini e
lʼistituzione di una consulta del volontariato
e di una “banca del tempo” sono i suoi punti
fondamentali. Felice Calabrò propone una
“agenzia per le famiglie”, e unʼintegrazione
tra tutte le strutture col Comune a fare da
cabina di e di welfare dello sviluppo,
enunciando per lo più principii. Come
Scoglio, di cittadella della salute allʼex
ospedale Margherita e di voucher parla
anche Enzo Garofalo, che in più degli altri
mette sul piatto una proposta di richiedere
allʼaffidatario degli appalti una fideiussione
bancaria che garantisca gli stipendi per
almeno quattro mesi anche in caso di
ritardo nei pagamenti da parte del
Comune: lʼesperienza degli anni scorsi il
candidato del centrodestra lʼha recepita.
URBANISTICA E INFRASTRUTTURE.
Tutti più o meno concordi: basta sfruttare il
suolo cittadino già abbondantemente
martoriato (ed affollato), si punta sul “riuso”
da prevedere nel nuovo piano regolatore
generale. E sulle infrastrutture, tutti
concordi su via del Mare, secondo
approdo, strada “di mezza costa” e generici
riferimenti a zone a verde. Garofalo lancia il
progetto “100 piazze” e promette più aree
pedonali (veramente pedonali), un nuovo
piano regolatore che si concentri sul
recupero e riconversione di aree degradate
e sottoutilizzate (ospedali, caserme e fiera).
Per lʼedilizia, il deputato del Pdl propone lo
snellimento delle procedure tramite
sportello unico, il piano del colore e
agevolazioni per ristrutturazione di facciate
esterne e miglioramento dellʼefficienza
energetica. Lʼinfrastruttura? Copertura dei
torrenti Annunziata e Papardo. Alessandro
7 GIUGNO 2013
primopiano
centonove
OUTSIDERS. Da sinistra, la candidata del movimento 5 Stelle Maria Cristina Saija, e Renato Accorinti, supportato dalla lista che porta il suo nome
Tinaglia, che di mestiere fa lʼarchitetto, si
spinge più in là con un gioco di parole:
“Ri.u.so”, acronimo di rigenerazione
urbana sostenibile, niente utilizzo di nuovo
suolo, recupero edilizio e valorizzazione del
patrimonio paesaggistico ed architettonico.
Anche per Tinaglia, fondamentale è il
recupero delle aree mal utilizzate, e la
creazione del Parco dei peloritani. Felice
Calabrò parte dal piano per la
rigenerazione urbana e si spinge fino alla
green economy secondo il motto “tutti in
classe A”, non solo per i singoli edifici. “La
crescita urbana sarà arginata”, scrive il
candidato sindaco del centrosinistra.
Curiosamente, pur avendo indicato come
assessore lʼurbanista Franco Cardullo,
Calabrò non menziona mai esplicitamente
il nuovo Prg. Delle infrastrutture se ne
occuperà lʼagenzia per la mobilità cittadina.
Renato Accorinti vuole un regime di vincoli
più stringente, prevenzione antisismica e
messa in sicurezza della viabilità, con
lʼobiettivo di annullare il consumo di suolo.
Innovativa lʼidea di “fruizione comune ed
autogestita” di patrimonio ed aree comunali
non utilizzate. Come anche Reset,
Accorinti parla di una flotta comunale per
l'attraversamento dello Stretto. Non si
occupa specificamente di territorio il
programma del movimento 5 Stelle, se non
prevedendo il blocco della costruzione di
nuovi parcheggi in città e
lʼimplementazione delle piste ciclabili. Per
lʼedilizia, Maria Cristina Saija immagina
concessioni edilizie solo per demolizione e
ricostruzione o per cambi di destinazione
dʼuso. Di nuovo Prg anche qui non si parla.
Come sempre, Scoglio è pragmatico: in sei
mesi definizione di tutte le pratiche edilizie
pendenti, poi coinvolgimento delle imprese
nella realizzazione di alloggi comunali da
locare e incentivi urbanistici e fiscali per
premi di cubatura per le costruzioni con
materiali ecosostenibili e sviluppo in
altezza per non consumare altro suolo.
Sulla infrastrutture, ovviamente, Scoglio si
sbizzarrisce, portando avanti i progetti
contenuto nel piano strategico 2020 di cui è
padre: sdemanializzazione di aree portuali
e militari, nuova portualità, logistica e
distribuzione delle merci, e “urban lab. E
poi porticcioli turistici, tra Cittadella, case
basse di Paradiso e Guardia.
IMPRESA E INNOVAZIONE. Oltre agli
ormai triti richiami a turismo e artigianato,
ciascuno dei candidati ha almeno unʼidea
innovativa in materia. Reset presenta la più
originale: il “ME-Lab” ed i parchi tecnologici
sperimentali, luogo dʼincontro tra ricerca,
sviluppo e turismo e integrazione sociale
che, per Alessandro Tinaglia,
connoterebbero in maniera forte il “prodotto
Messina”. Renato Accorinti punta su
“Salvalavoro” e “Crescimpresa”:
costituzione di un fondo di sostegno al
lavoro finanziato con la contrazione dei
costi della politica, una rete che aggreghi
soggetti istituzionali a supporto delle “start-
up”. Lʼidea innovativa è la creazione di una
Cittadella del made in Sicily. La
localizzazione? La dogana, per esempio.
Accorinti parla anche di Green shipping per
il trasporto marittimo. Enzo Garofalo
propone lʼistituzione di un “quartiere degli
artisti”, di un museo dʼarte contemporanea
e del...Messina in serie A, che insieme al
ritorno di una rassegna cinematografica,
del carnevale e dellʼagosto messinese
potrebbero portare turismo. “La nostra
amministrazione punterà moltissimo sullʼegovernment”, promette il candidato del
centrodestra. Come? Con lʼaccessibilità
online di tutte le pratiche commerciali, per
esempio, per facilitare lʼapertura di nuove
imprese. Per Felice Calabrò, Messina
dovrà diventare una “Smart city”, “per
migliorare la vita dei suoi cittadini”. Come?
Il candidato del centrosinistra lancia il tema
della Creattività”, per mettere in rete
cultura, arte, spettacolo, sport e turismo, e
la valorizzazione dei prodotti agroindustriali
APPELLI
“Ascoltateci per favore”
I giovani imprenditori di Confindustria
scrivono al prossimo sindaco. Chiunque sia
Simona Caratozzolo
MESSINA. Per favore, aiutateci. Anzi, ascoltateci. Lʼappello, ai candidati sindaci, arriva dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Messina. “A tutti - scrive il presidente Simona caratozzolo - a
chi siederà al vertice di Palazzo Zanca, ma anche a chi sarà destinato a fare opposizione; perché tutti dovranno fare la propria parte.
Tra i tanti temi di discussione, siamo riusciti a toccare solo le questioni calde del momento - si legge nella lettera aperta - il risanamento finanziario, le previsioni per lʼImu sugli immobili, la valorizzazione e gestione del patrimonio artistico della città, le misure per il
settore edilizio, le politiche giovanili ed i servizi municipali. Su questi argomenti tutti i candidati hanno dato voce ai propri intendimen-
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ti, in base al programma, o agli orientamenti, o ad eventuali evoluzioni possibili. Al di là delle scelte - continua Simona Caratozzolo i Giovani Imprenditori di Messina auspicano che ci sia unʼautentica
strategia di sviluppo per la città, con chiarezza dei punti di forza su
cui è possibile fare leva e delle risorse che bisogna mettere in campo. Da giovani, - continua la lettera - che hanno dato vita a nuove
realtà imprenditoriali o stanno tentando di traghettare storiche imprese messinesi sullo scenario della competitività globale, chiediamo al prossimo sindaco di amministrare la nostra città come un imprenditore gestisce la propria impresa, con rigore e chiari piani di
sviluppo; fattori senza i quali lʼimpresa non ha futuro. Lo chiediamo
per i cittadini che lo abitano, per i tanti lavoratori che hanno diritto al
reddito, per sé e per le famiglie. Lo chiediamo perché lʼImpresa ha
un valore sociale innegabile: produce reddito e lavoro, e ciò non può
realizzarsi in un contesto che non sia votato a migliorarsi e rigenerarsi. Cari candidati questa città ha bisogno di motivazioni forti - conclude Simona Caratozzolo - Un “in bocca al lupo” a tutti, ai candidati
e a noi messinesi.
centonove
primopiano
7 GIUGNO 2013
STILI A CONFRONTO. I sei programmi, uno contro l’altro
Lessico e... nuvole
Una pagina per Reset, ventisei per il centrodestra. Dal mellifluo
al colloquiale, dal caporalesco all’accusatorio, ecco cosa scrivono. E come
Gianfranco Scoglio
Alessandro Tinaglia
locali. Secondo Calabrò, il cui programma
rinuncia alle “stravaganze” per tenersi
adeguato alla realtà, è necessario che
pubblico e privato collaborino per offrire
servizi adeguati a chi sbarca dalle navi da
crociera. “Più connettività, più
informazione, più trasparenza” è il progetto
di Maria Cristina Saija per lʼinnovazione:
ogni residente avrà un indirizzo di posta
elettronica certificata per lʼaccesso gratuito
a servizi e sistemi informatici. Il movimento
5 Stelle punta molto sullʼacqua pubblica, e
ne fa un punto fondante dellʼintero
programma. Per il resto, spazio a “km 0” e
sostegno comunale alle imprese no-profit.
Gianfranco Scoglio di Nuova Alleanza
spazia a tutto campo, partendo sempre
però dal piano strategico, pietra filosofale di
tutto il suo programma. Fuori dal “Messina
2020”, Scoglio punta su artigianato e
commercio: agevolazioni sulla tassa di
occupazione suolo per i commercianti che
“abbelliscano” gli spazi di loro competenza,
incentivi fiscali per i proprietari di arre
agricole nei villaggi in caso di affidamento
dei terreni a cooperative giovanili,
creazione di un marchio Messina e
valorizzazione dellʼartigianato locale ai
proprietari di botteghe nel centro storico
che le affittino per artigianato di qualità.
RISCOSSIONE TRIBUTI. La
liberalizzazione del mercato di riscossione
sarebbe unʼottima occasione per
razionalizzare un settore che, stando ai
dati, fa acqua da tutte le parti. A settembre,
lʼex dirigenti ai Tributi Romolo dellʼAcqua
scriveva alla Serit (agente di riscossione
per Messina), lamentando che il totale del
riscosso sullʼaccertato della tariffa per la
spazzatura, era incredibilmente lo 0,24%.
Nessuno dei candidati, però, se ne è
occupato. Solo Guido Signorino,
assessore della giunta Accorinti, si è
sbilanciato, auspicando che il servizio torni
“in house” a palazzo Zanca, senza
concessionari esterni.
MESSINA. Il più lungo?
Quello di Enzo Garofalo,
quasi dieci mega di file e
ventisei pagine. Il più
breve? Quello di Reset,
una paginetta e 55 kb
appena. I programmi dei
candidati sindaco vanno in
pubblicazione allʼalbo
pretorio, e si scoprono
immediatamente le
differenze di
“impostazione” tra i partiti
ed i movimenti. Il deputato
del Pdl candidato a
sindaco per il centrodestra
la prende bella larga, e si
presenta con un lungo
preambolo: “Messina ha
cinquanta km di costa e si
alza sopra i mille metri
sul livello del mare”, e via
descrivendo e
magnificando, e infatti il
primo capitolo si intitola
“Messina 1955-2013, dal
suo passato per il suo
futuro”. Per arrivare alle
priorità non basta la
seconda pagina, per gli
obiettivi strategici la
quarta. Ogni voce,
Garofalo la sviscera nei
minimi particolari, non
lesinando commenti e
indulgendo spesso in
prime persone plurali.
Tutto il contrario del
programma di Reset:
telegrafico fino quasi ad
assomigliare ad un
dispaccio militare, di
caporalesco ha non solo
lʼimpostazione ma anche il
tono: verbi allʼinfinito
presente che suonano
quasi come imperativi
categorici, articoli
determinativi banditi,
massimo cinque righe
quando su un argomento
ci si vuole dilungare
oltremisura, nel giro di una
pagina Alessandro
Tinaglia spiega per filo e
per segno il suo ambizioso
(e articolato) programma
in un miracolo di sintesi,
riuscendo incredibilmente
a infilarci dentro anche i
nomi di tutti e sette gli
assessori, mentre gli altri,
in pagine e pagine, si sono
limitati a quattro. Il
programma di Gianfranco
Scoglio di Nuova
Alleanza ha le sembianze
di una tesi di laurea, il cui
frontespizio recita
“programma
amministrativo del
candidato sindaco
Gianfranco Scoglio e
criteri per la nomina degli
assessori”. In seconda
pagina cʼè lʼindice, in terza
lʼintroduzione, con
considerazioni quasi
da...esaminando: “queste
sono le elezioni
amministrative più
importanti della nostra
città perchè i problemi che
si presenteranno agli
amministratori sono
molteplici”. Lʼintroduzione
termina alla settima
pagina, poi parte la
presentazione del
candidato, rigorosamente
in prima persona: “Mi
chiamo Gianfranco
Scoglio...”. Arrivato ai temi
Scoglio, come da sua
IL COMMENTO
La “finestra rotta”
ESISTE, IN CRIMINOLOGIA, una ben nota teoria, la teoria della
“finestra rotta”. Per risanare un ambiente, degradato, viene
sostenuto, si può partire da un “micro-intervento”, la riparazione,
ad esempio, di una finestra con i vetri rotti, che innescherà
imitazione ed emulazione così da risolvere, di seguito, situazioni
ben più problematiche. Abbiamo assistito ad un variegato
dibattito elettorale dove i programmi sono stati “spacchettati”
puntando su una più efficace loro comunicazione. Dunque, ogni
giorno, il libro delle promesse ha aggiunto una pagina relativa a
potenziali fattori di sviluppo, azioni opportune per il rilancio
dellʼeconomia, interventi finalizzati ad un miglioramento della
qualità della vita nella nostra città. In vista dellʼinevitabile
ballottaggio vorremmo sottoporre ai probabili sfidanti sin dʼora
tre proposte piccole piccole, a costo zero, temi finora ignorati dai
programmi. Concedere la cittadinanza ad honorem ai figli degli
immigrati in vista del riconoscimento dello ius soli. Attenzione ad
un diritto negato ma anche incentivo al rilancio demografico di
Messina. Far dialogare tra loro, in un “tavolino”, Metromare,
Aeroporto di Reggio Calabria ed Alitalia così da far
ragionevolmente coincidere (con opportune tolleranze) gli orari
dʼarrivo e partenza dei relativi mezzi. Sostituire il grottesco
Topolino che accoglie i turisti condotti nello slargo di Cristo Re
per una visione panoramica di Messina (una delle poche start-up
cittadine) con un più acconcio Colapesce (teniamoci sul mitico
per evitare scortesie diplomatiche). Cose piccole, piccole rispetto
alla mancanza di posti di lavoro, allʼindigenza in aumento, alla
scomparsa di servizi essenziali. Ma come insegna la teoria della
“finestra rotta” si può anche partire da aspetti negativi
apparentemente minimali nella vita di una città per risolvere altri
ben più complessi.
Mario Centorrino
Margherita Billeri
pagina 9
formazione, si sbizzarrisce
con cifre e numeri ben
circostanziati. A metà fa
capolino persino un
grafico. Il movimento 5
Stelle mette in chiaro
immediatamente gli intenti
che ne animano il sacro
fuoco: il primo punto,
subito dopo il logo a colori,
Maria Cristina Saija lo
intitola in maniera
emblematica Progetto
“basta con la casta”, e
conta ben 15 punti. Un
movimento nato dalla rete
con la stessa rete non può
che avere un occhio di
riguardo: e infatti il
secondo punto è il
progetto “più connettività,
più informazione, più
trasparenza”. Sette
progetti, cinque pagine e il
programma è servito. Per
essere un pacifista,
Renato Accorinti è
particolarmente agguerrito
nellʼesposizione del suo
programma: “inaudita
criticità economica”,
“malagestione delle
amministrazioni”,
“immediata due diligence
sui conti”, “imporre criteri”.
Messa da parte la verve
battagliera, però, arrivano
i temi cari al professore
attivista: partecipazione
dal basso, bene comune,
gestione pubblica. In sei
pagine fitte fitte, Accorinti
enuncia una enorme mole
di punti, “spuntando” ogni
proposta e facendo
iniziare ogni periodo con
un infinito presente, tra
green shipping, banca del
tempo e assessorati alla
partecipazione. Anche
Felice Calabrò inizia con
toni da tribuno: “Ora
basta”, recita il primo
neretto del programma,
scarno graficamente e
condensato in quattro
fittissime e spartane
pagine, in cui lo spazio
maggiore se lo prende di
fatto lʼinvettiva iniziale
sulla città “martoriata,
stanca, sdegnata,
ignorata”. I punti, tutti,
sono elencati spiegando
per principio ogni
intervento, evitando di
citare cifre e numeri e
prediligendo lʼaspetto
colloquiale. (A.C.)
Politica
7 GIUGNO 2013
SANTINO MORABITO
(CENTROSINISTRA)
Trentanove anni, fa l'imprenditore e ha due figli, Lorenzo
e Riccardo. E' stato già consigliere nel '98 . Nel 2003 è
stato eletto presidente della ex X circoscrizione. Crede
fermamente nella vittoria di Felice Calabrò: «Siamo la
forza principale, la mia coalizione è ampia e anche se è
composta da diverse realtà saprà fare squadra». Su
possibili defezioni di sostegno ribatte: «Ci sarà molto
voto disgiunto, so, ad esempio, di persone che votano
Accorinti sindaco, ma che alla circoscrizione scelgono di
appoggiare me»
MASSIMO CERRITO
(RESET)
Quarantaquattro anni, fa l'assicuratore e ha due figli. Ha
aderito a “Reset” perchè rappresenta appieno quella
che è la sua idea di politica: «Impegno e competenza a
servizio del territorio». A spingerlo alla candidatura
parecchi amici. «Basta con i soliti volti - dice - in questa
corsa alla presidenza sono l'unico a rappresentare una
novità. Intendo lavorare sodo per migliorare la vivibilità
della V circoscrizione, ascoltando tutti i cittadini e
cercando di dare loro risposte e soluzioni che fino ad
oggi sono mancate»
CIRCOSCRIZIONE/5. Il centrosinistra si spacca in due. E il Popolo delle Libertà gongola
Candidati alla Giostra
L’Uscente Russo prova a riagguantare la poltrona con Adesso Messina, “sgambettando”
Morabito, indicato dalla coalizione. E mentre Croce compatta il centrodestra, Reset punta su Cerrito
DI TIZIANA CARUSO
MESSINA. Stoccate incrociate negli
ultimi scorci di campagna elettorale per
la presidenza della V circoscrizione. «Il
mio competitor naturale è Ferdinando
Croce - dice Santino Morabito,
sostenuto dal centrosinistra - è legittimo
per tutti candidarsi ma non credo che
Russo abbia mostrato particolare
rispetto per la coalizione e ora raccoglie
voti provenienti sia dall'estrema sinistra
che dall'estrema destra». Ma
Alessandro Russo, presidente uscente,
renziano, che si candida, senza il
simbolo del Pd, con una lista civica
sostenuta anche dal gruppo di Renato
Accorinti e verso cui ha manifestato il
suo appoggio anche Gianfranco
Scoglio, non le manda a dire. «A
differenza di Morabito e Croce non sono
un uomo d'apparato, non ho e non voglio
un voto di struttura - ribatte il renziano - i
miei elettori non li cerco all'interno di
partiti, ma fra i cittadini liberi, tra quelli
che non ne possono più di un sistema
politico che decide nelle stanze di una
segreteria». Più mite Ferdinando Croce
che, per età e frequentazioni, vede in
Russo il suo principale avversario.
«Penso di rappresentare una buona
sintesi tra Russo e Morabito: il primo è
molto popolare tra la gente, il secondo è
una figura vicina ai vertici del
centrosinistra. Io credo di godere sia
della stima di molte persone che di
quella dei leader locali del Pdl».
Massimo Cerrito, non si lascia intimidire
dalla “caratura” dei suoi tre rivali e
spiega: «Molti amici mi hanno chiesto di
candidarmi e credo che la mia sia l'unica
voce di novità rispetto alle altre, non sarà
una sfida facile ma, certamente,
battaglierò». Si presentano così i
candidati alla carica di presidente che si
contenderanno i circa 35mila potenziali
elettori della V circoscrizione. Non tra le
più grandi, ma, in proporzione, tra le più
urbanizzate. Proprio da questo punto
parte il renziano Russo: «Una delle
priorità è certamente quella di continuare
a lottare contro l'assalto alle colline,
contro gli interessi dei privati a danno
della cittadinanza. Hanno costruito
dappertutto - spiega Russo - e qui ci
sono ancora persone che vivono nelle
baracche». Oltre al fattore sicurezza,
ecco, dunque, servito un altro punto tra
le priorità del presidente uscente: lo
sbaraccamento. Per Croce, invece,
bisogna partire «dall'azzeramento delle
emergenze»: rifiuti e mobilità su tutte. «È
necessario, soprattutto, garantire la
normalità», sostiene il candidato del Pdl.
Morabito sceglie sicurezza e mobilità.
«Non c'è un “manifesto” specifico per la
V circoscrzione. Le forze che si sono
coese attorno a Felice Calabrò hanno
un programma per l'intera città e attorno
a quello si muoveranno le nostre azioni
mettendo al centro sicurezza e viabilità».
Cerrito, che vorrebbe fare ordine nel
«caos indiscriminato che regna nella V
circoscrizione» pone come primo
obiettivo la riqualificazione delle aree
degradate. Le sue idee di “problem
solving” le spiega così: «Le circoscrizioni
attualmente hanno poteri limitati, per
questo il mio primo obiettivo sarà
quello di rendermi portavoce di
ogni istanza del territorio, un
impegno battente attraverso
segnalazioni a tutto campo:
dalle possibili alternative
per migliorare la viabilità
all'altezza delle rotatorie di
viale Giostra ai disservizi
nell'illuminazione pubblica,
passando per la scriteriata
logistica dei contenitori
per l'immondizia che
centonove
non fanno altro che aggravare le carenze
nel settore della raccolta rifiuti».
Morabito spera innanzitutto che
l'apertura, seppur parziale, degli svincoli
possa rappresentare una boccata
d'ossigeno per la viabilità della zona e
punta sul progetto lanciato in sinergia
con l'assessore regionale Marcello
Bartolotta per la copertura del torrente
Annunziata. «Oltre a queste iniziative
serve trasformare la V circoscrizione in
un quartiere normale di una città
normale, attraverso la cura
dell'esistente, le manutenzioni del verde
pubblico e del manto stradale da
realizzare attraverso la riduzione degli
sprechi della macchina comunale e i
contratti aperti di quartiere con il
personale di Palazzo Zanca dislocato a
servizio della circoscrizione attuando un
serio decentramento». Idee condivise
anche da Croce: «Sarebbe
necessario dotare le
circoscrizioni di risorse
finanziarie e trasferire
personale dal Comune
ad uffici tecnici di
circoscrizione.
Attraverso il
risparmio e
l'ottimizzazione dei
servizi gestiti
dall'Atm - spiega
Croce -
pagina 10
dovrebbero essere attivate delle navette
“mare-monti”, vorrei che fosse
ripristinato il servizio bus gratuito per gli
studenti universitari e l'Atm potrebbe
gestire i parcheggi dell'Annunziata. Per i
rifiuti immagino una circoscrizione
protagonista di campagne di promozione
della differenziata con la messa in
funzione delle isole ecologiche». Croce
punta anche sul marketing territoriale:
«Bisognerebbe attrarre turismo conclude il candidato - promuovendo
visite alla presunta tomba di Antonello o
organizzando, come ho in progetto di
fare, manifestazioni per l'anniversario del
terremoto che coinciderà proprio con la
fine di un eventuale mandato». «È inutile
parlare di una Messina turistica quando
ci sono quartieri a cui non è stato dato un
briciolo di decoro, un po' di dignità. Certe
affermazioni - ribatte Russo - stridono
con la realtà di una città che, gestita da
menti scarse, ha perso decine di
finanziamenti per il social housing e la
mitigazione del rischio idrogeologico. Chi
ha governato sperava ancora nella legge
10 e giocava invece di fare
progettazione. Come si propongono alla
guida di una città che loro stessi hanno
messo in ginocchio?».
ALESSANDRO RUSSO (ADESSO MESSINA)
Laurea in Scienze politiche alla Luiss. Battaglie: il
rilancio di forte Ogliastri, l'assegnazione degli alloggi di Fondo Basile, gli indennizzi alle
famiglie residenti sotto gli svincoli e la
lotta contro la realizzazione di una
pompa di benzina a discapito di
un agrumeto a San Licandro
FERDINANDO CROCE
(CENTRODESTRA)
Croce è avvocato, cultore di
Diritto amministrativo e dottore di ricerca a Catania. Vanta: la nuova denominazione
della circoscrizione, la pulizia
del lungo mare del Ringo, il
“pressing” sulla sicurezza del
torrente San Michele
centonove
Politica
7 GIUGNO 2013
GIOVANNI
LA ROSA
(RESET)
Ha 33 anni, è sposato e ha
una figlia. Sotto ufficiale
della Marina, segue la
politica da quando aveva
18 anni. E' già stato
candidato al quartiere con
Cateno De Luca
ORAZIO
LAGANAʼ
(DR)
Consigliere uscente,
anche lui è uno degli ex
Pdl che hanno scelto
lʼarea del centrosinistra
per queste amministrative.
Laganà, infatti, è
candidato con i Dr
CIRCOSCRIZIONE/6. Il quartiere più a Nord di Messina fa il pieno di pretendenti
Sesto, una poltrona per sei
Il Megafono rompe lo schieramento, lanciando Nino Scimone in sovrapposizione al prescelto
dei Dr, Orazio Laganà. Il Popolo delle Libertà sostiene una presidente rosa, Pinella Mantarro
MESSINA. In sei tenteranno la breccia
sulla presidenza della VI circoscrizione
che conta 38.200 elettori e, per
estensione territoriale, è la più ampia.
Santi Arria con la lista “Servizio Pubblico
Peloro”, Andrea Brancato per
“Cambiamo Messina dal basso”, Orazio
Laganà per una parte del centrosinistra,
Giovanni La Rosa per Reset, Pinella
Mantarro per il Pdl e Nino Scimone per
il “Megafono”. Saranno loro a scontrarsi,
vista anche la frammentazione, a colpi di
apparentamento. Tre i “nodi” principali su
cui ruota la VI circoscrizione: sicurezza,
mobilità e turismo. Così Nino Scimone
punta sulla salute dei cittadini. «Da
tempo ormai con alcune associazioni
della zona ci occupiamo della tutela della
salute vista anche la presenza della
centrale Snam. Un altro “nodo” è la
viabilità nelle zone di Faro Superiore e
Sperone, dove insistono un ospedale e la
Facoltà di Ingegneria. Tra i miei obiettivi continua Scimone - c'è anche quello
riqualificare gli spazi verdi creando delle
aree attrezzate e dei punti di ritrovo per
bambini e adulti. Bisogna poi trovare
delle soluzioni per il ripascimento della
costa da Mortelle a Santo Saba.
L'obiettivo - spiega Scimone - è quello di
fare diventare la zona nord un polo
turistico, cercando inoltre di dirottare i
crocieristi a Ganzirri e Torre Faro».
Consapevole delle difficoltà economiche
in cui versano le casse comunali
Scimone chiede a gran voce il
decentramento: «Adesso che sono state
abolite anche le Province se i quartieri
non hanno autonomia economica è
inutile che esistano». Pinella Mantarro,
candidata del Pdl, parte invece dal
decoro urbano. «È necessario ripristinare
condizioni igieniche decenti per poi
investire sulle potenzialità turistiche della
zona». Piano spiagge, pulizia preventiva,
valorizzazione della riserva di Capo
peloro, fruizione dell'Istituto Marino,
classificazione delle acque del lago di
Ganzirri per consentire la pesca delle
vongole, miglioramenti nel trasporto
pubblico, messa in sicurezza delle strade
e delle zone collinari, aree attrezzate per
bambini e centri diurni per anziani. C'è di
tutto e di più nel programma della
candidata del Pdl. Ma i soldi? La
Mantarro punta sulla progettazione e
sull'intercettazione di finanziamenti
europei, pur ammettendo che la
NINO
SCIMONE
(MEGAFONO)
Oncologo
e consigliere
provinciale uscente.
Ex Pdl,
si candida
col Megafono
di Rosario Crocetta.
È già stato al quartiere
dal '90 al '98.
Ha la sua roccaforte
di voti a Torre Faro
precedente amministrazione, nel campo,
non si sia distinta per efficienza. «La
metà degli assessori della ex giunta di
centrodestra, oggi si candida altrove,
questo la dice lunga», commenta la
candidata. Giovanni La Rosa di Reset
pone al centro la questione rifiuti e i
trasporti. «Con soluzioni
immediatamente realizzabili perchè
basterebbe attivare la raccolta
differenziata e il compostaggio.
Mentre per la questione
mobilità - continua La Rosa - sarebbero
necessarie alcune modifiche ai tragitti
degli autobus, magari facendo partire il
79 direttamente dall'Annunziata per
consentire più corse». La Rosa fa leva
anche sul turismo: «Ma basta con nuove
costruzioni, bisogna sfruttare la tecnica
dell'albergo diffuso.
Certo, per un
serio rilancio
turistico conclude
PINELLA MANTARRO
Ha 33 anni, è sposata
da 13 e ha 3 figli.
Già candidata
al consiglio della ex XI
circoscrizione nel '98
e nel 2003, è moglie
del consigliere
uscente Stefano
Donato. Crede
che con la guida
di Garofalo e Germanà
sia nato un “nuovo
corso” per il Popolo
delle Libertà.
Di mestiere
fa l'operatrice
nel campo
della formazione
professionale
per l'Ancol.
Da un mese, si ritrova
però in mobilità
ANDREA
BRANCATO
(ACCORINTI)
Classe '69, lavora nel
campo della
comunicazione anche
attraverso progetti nelle
scuole finanziati dalla
Regione. Alle politiche si è
candidato con i Radicali
il candidato di Reset - sarebbe
necessario occuparsi maggiormente
della riserva naturale di Capo Peloro,
della manutenzione spiagge e
dell'erosione delle coste, effettuando
interventi risolutivi e non a macchia di
leopardo».
Secondo Andrea Brancato, «bisogna
trasformare la circoscrizione da
stipendificio a cassa di risonanza e
proposta». Il candidato di “Cambiamo
Messina dal basso” si concentra sulla
viabilità: «Molti cittadini si lamentano per
l'assoluta inutilità di alcuni servizi, come
l'autobus che da Ponte Gallo arriva a
Messina. In realtà serve solo ai residenti
a Villafranca - spiega - basterebbe
modificare il tragitto per renderlo fruibile
a tutti». Brancato pensa anche al
turismo: «Bisogna puntare sulle bellezze
della circoscrizione, ma oltre al sostegno
dell'Amministrazione, serve un
cambiamento nella mentalità nei cittadini:
non si può pretendere di parcheggiare
l'auto sulla spiaggia o di avere la barca
ormeggiata davanti alla propria
abitazione». Santi Arria parte invece
dalla sicurezza del territorio, con
particolare attenzione al torrente
Papardo. Prende di mira
l'Amministrazione Buzzanca, colpevole
di «aver spostato altrove fondi già
destinati alla messa in sicurezza del
torrente». «Mi farò inoltre promotore in
ogni sede istituzionale di una richiesta
risarcitoria - continua Arria - contro i 30
anni di sottomissione della zona nord alla
realizzazione del Ponte, hanno negato
ogni possibilità di sviluppo a un territorio
che dalle molteplici potenzialità». Il
candidato della lista civica “Servizio
pubblico” punta infine anche sul turismo
e promette di battersi per la nascita di
consorzio che gestisca “finalmente” in
maniera ottimale la riserva di Capo
Peloro coinvolgendo Università, Cnr,
cooperative e associazioni che già
operano all'interno della riserva. (T.C.)
SANTI ARRIA
Trentacinque anni, imprenditore, single.
Consigliere di Confapi Sicilia, proprietario
della “Fornarina” è anche azionista
di una società che si occupa di marketing
e product placement
pagina 11
Politica
7 GIUGNO 2013
Catherine Hernandez
Da sinistra, Jayson Andres e Jemmalyn Narciso
Giuseppe Ortega
SVOLTE. Hanno deciso di scendere in campo. Sono i messinesi di nuova generazione
Stranieri, in 9 per la città
La comunità filippina è la più presente nelle liste per le circoscrizioni con 7 candidati provenienti
dalle tre associazioni. Solo due i cingalesi in pista, uno dei quali per il Comune con la “Farfalla”
MESSINA. Sono circa 10mila. Alcuni di
loro, i pionieri, giunsero in riva allo Stretto
addirittura 35 anni fa. Sono gli stranieri
residenti a Messina, in gran parte extraeuropei. Nonostante la lunga
permanenza, in pochi hanno richiesto la
cittadinanza italiana. Ma i loro figli sono
nati a Messina, studiano allʼUniversità
peloritana e, in occasione della tornata
elettorale di domenica prossima, sono
scesi in campo. Qualcuno fa parte della
carica dei 700 che ambisce ai 40
risicatissimi scranni del Consiglio
Comunale. Ma la maggior parte ha deciso
di spendere la propria candidatura
nellʼambito del quartiere, soprattutto tra IV
e V circoscrizione, zone di residenza delle
comunità più consistenti della città: la
filippina e la srilankese.
ASSOCIAZIONISMO FILIPPINO. Non si
tratta di un fronte compatto, anzi. Sono
spalmati nelle diverse liste della
composita coalizione di centro-sinistra i
sette candidati di origine filippina che si
presentano ai Consigli di IV e V
Circoscrizione. Quasi tutti giovani, sono
espressione del variegato mondo
associativo filippino, «che però non è
legato direttamente ai partiti e alle liste di
riferimento». «Chi è sceso in campo lo ha
fatto in modo autonomo, contando sulla
propria rete personale di amicizie e
conoscenze. Tanto che abbiamo
candidati della stessa associazione che si
presentano in diverse liste, e candidati
della stessa lista che fanno capo a diverse
associazioni», spiega Jeffrey David
Padul, 23 anni, studente di Medicina.
Jeffrey è tra i fondatori dellʼACF,
lʼassociazione Comunitaria Filippina, nata
circa 4 anni fa in seno al Circolo Arci
Thomas Sankara. «È quella che ha più
iscritti e raggruppa molti giovani:
organizziamo attività sportive, spettacoli e
facciamo rete con le altre comunità del
Sud Italia. LʼACF è laica, a differenze delle
altre due associazioni filippine della città».
Si tratta della Don Bosco, la più antica tra
le organizzazioni a cui fa riferimento la
comunità asiatica, e della Couples for
Christ, entrambe ultracattoliche.
GIOVANI CANDIDATI. Erano
emozionatissimi Jayson Andres e
Jemmalyn Narciso alla loro apericena
pre-elettorale, organizzata domenica
scorsa in un locale del centro storico.
Classe ʻ90 lui, classe ʼ91 lei, scendono in
centonove
lizza alla IV Circoscrizione con Adesso
Messina, a sostegno di Ciccio Palano
Quero, e di Giuseppe Siracusano al
Consiglio Comunale. «Mi sono sempre
indignato per il modo in cui viene gestita la
città. Adesso voglio essere in prima linea
per migliorare quantomeno il mio
quartiere, il posto in cui sono nato», spiega
Jayson, studente di Infermieristica. «A
cominciare dalla vivibilità e dalla sicurezza
delle zone in cui ci si incontra, ad esempio
Piazza San Vincenzo e la Passeggiata a
Mare. Per non parlare poi della necessità
di recuperare il quartiere fieristico». Si è
commossa Jemmalyn, parlando delle
condizioni in cui vivono i disabili a
Messina: lei, che sta facendo un tirocinio al
Don Orione, vorrebbe battersi per
rimuovere le barriere architettoniche
presenti nel quartiere, che «non
consentono ai diversamente abili neanche
di fare una passeggiata». Ha appena 18
anni, invece, Catherine Hernandez:
sempre per “Adesso Messina”, si candida
alla V Circoscrizione a sostegno di
Alessandro Russo. Tutti e tre
provengono dalle file dellʼACF, così come
Michael John Macabeo, candidato nella
lista dellʼUDC alla IV Circoscrizione, e
Montserrat Montemajor: classe 1946, è
stata una delle prime migranti a giungere a
Messina, più di 30 anni fa; oggi sposata
con un orafo italiano, Montserrat si
presenta al IV quartiere nella lista Felice
Per Messina, a sostegno di Peppuccio
Santalco al Consiglio Comunale. Nella
stessa lista, ma alla V Circoscrizione, si
presenta James Joseph Valdes,
studente universitario di Fisica e membro
dellʼassociazione Couples for Christ. Si
candida invece con Reset, alla IV
Circoscrizione, Giuseppe Ortega,
espressione dellʼassociazione Don Bosco.
PERCHÈ DIVISI? «I filippini a Messina
sono circa 3000. Ma il peso di chi vota è
molto relativo: gli elettori non saranno più
di 200, tra naturalizzati e ragazzi di
seconda generazione, che, come me,
hanno chiesto e ottenuto la cittadinanza al
compimento dei 18 anni», spiega Padul.
«Punto molto sui voti degli amici e dei
conoscenti, certo non solo sui filippini!»,
aggiunge Andres. Quasi assente sulla
scena politica di queste elezioni
amministrative, invece, lʼaltra grande
comunità cittadina, quella srilankese. Con
due giovanissime eccezioni: Don
Wickramapala Arachchige, che si
presenta alla III e IV Circoscrizione in lista
con Reset, e Thines Jegatheeswaran, in
lista al consiglio comunale con la Farfalla
di Beppe Grioli. Entrambi hanno 21 anni.
Valentina Costa
BUONI PROPOSITI
«Accoglienza prima di tutto»
I progetti dell’assessore designato Carmen Currò
POLITICHE SOCIALI. Carmen Currò
MESSINA. «La città sociale che vogliamo è soprattutto la città dellʼaccoglienza e dellʼospitalità dove siano combattuti tutti gli elementi di disagio. Messina deve diventare la città delle famiglie e
dove alle singole famiglie sia garantita più sicurezza e più tutela».
Lo ha assicurato il candidato sindaco del centro-sinistra, Felice
Calabrò, intervenendo alla conferenza stampa dellʼassessore designata alle Politiche sociali ed ai diritti di cittadinanza, Carmen
Currò. «Non possiamo più chiedere alle famiglie di colmare i vuoti che uno Stato sociale deve invece garantire - ha detto la probabile componente della giunta comunale in caso di vittoria - dobbiamo far sì che lʼamministrazione torni ad essere “amica” del cittadino. Oggi lo Stato sociale lo fanno le donne, basti pensare che
a Messina ci sono solo due asili nido comunali. Dobbiamo inver-
pagina 12
tire la tendenza e diventare attori del cambiamento».
Tra gli obiettivi da raggiungere subito Felice Calabrò e Carmen
Currò hanno individuato lʼutilizzo dei finanziamenti della legge
328/2000 fino a pochi giorni fa rimasti congelati, la creazione di
“laboratori sociali nei quartieri” in base alle singole specificità ed
esigenze, la stipula di protocolli dʼintesa con le Forze dellʼordine
e le Istituzioni per dare più attenzione alla prevenzione, alla sicurezza ed allʼinformazione.
«Gli asili nido dovranno non solo essere potenziati - ha spiegato
Carmen Currò - ma anche diversificati, tenendo conto di tutte le
esperienze che in questi decenni sono state fatte nel settore, come ad esempio i nidi aziendali, i micronidi e le mamme di giorno.
Puntiamo poi alla realizzazione di strutture di supporto allʼamministrazione come ad esempio lʼAgenzia per le famiglie o una Cabina di regia che servano non soltanto a monitorare bisogni ed esigenze ma anche a coordinare le singole iniziative e ad proporre
soluzioni innovative che coinvolgano in modo sinergico i soggetti pubblici e privati».
centonove
Politica
7 GIUGNO 2013
STRATEGIE. Non solo comizi e conferenze, per una preferenza in più si provoca la gola
Elezioni a pancia piena
Sulle orme del suo ex mentore Cateno De Luca, a spopolare con vere e proprie mangiate
di piazza è Ivano Cantello. Che guida la truppa di coloro che puntano al contatto con la “gente”
MESSINA. Non solo buste della spesa.
Si va dalle cozze alle salsicce, passando
per i maccheroni al sugo di maiale nero
dei Nebrodi. Anche se i “tavoli elettorali”
possono assumere un tono più glamour
con brunch e after dinner organizzati nei
locali più “cool” della “Messina-bene” o
eleganti tavole apparecchiate su terrazze
del centro cittadino arredate a mo' di
giardino d'inverno. Mai come in tempo
elettorale, cibo gratis per tutti.
Degustazioni di prodotti tipici, centinaia di
caffè, un aperitivo o più a sera, focacciate
al comitato e nelle più note rosticcerie
messinesi. Persino gite religiose con
pranzo al sacco. E' il marketing elettorale.
Perchè il voto si conquista anche così.
Durante l'ultimo scorcio della corsa alle
amministrative a fare scuola nel prendere
per la gola gli elettori è stato senza
dubbio un esperto del settore, Pippo
Famulari, titolare del glorioso bar del
“Pappagallo” e ricandidato al Consiglio
della Quarta circoscrizione. “Ti pari, cu
tutti sti manciati, pigghia un saccu i voti”,
commenta qualcuno dando uno sguardo
alle locandine delle manifestazioni dal
“sapore politico” organizzate dal
candidato del Pdl. Sul versante destrorso
anche i candidati della lista “SiAmo
Messina” si sono dati parecchio da fare
con focacciate ai comitati e riunioni
elettorali come ad esempio, quella
organizzata dal candidato Ernesto
Marcianò per Enzo Garofalo in un
locale della Cortina. Ma il convivio è
trasversale a tutti gli schieramenti.
Persino i Cinque Stelle che, pur avendo
organizzato una riunione di tutti i
sostenitori in un noto ritrovo del pieno
centro cittadino, hanno però chiarito:
«Abbiamo a disposizione la sala,
consumazioni escluse». Nel gruppo di
Accorinti c'è chi, come Saro Visicaro e
Raffaella Spadaro, ha pensato
all'evento “Brindiamo per Messina”
organizzato nella sede di “Officina delle
idee”. Ma nel campo del vero e proprio
“schiticchio”, tra le file del centrosinistra,
è stato a dir poco insuperabile Ivano
Cantello, consigliere comunale uscente
e oggi candidato nella lista “Felice per
Messina”, che, sulla scia del suo mentore
politico, Cateno De Luca, per gli ultimi di
giorni di campagna elettorale ha puntato
tutto sulle “mangiate” di piazza.
Spaziando da nord a sud, ha organizzato
una salsicciata con tanto di esibizione
sportiva a piazza San Vincenzo, mentre
per la “grande chiusura” ha scelto piazza
San Nicolò, nella “sua” Zafferia. In
programma un comizio con degustazione
di prodotti tipici e intrattenimento
musicale. Grandi movimenti mandibolari
al comitato di Giuseppe Santalco,
aperto anche fino a tarda sera. Ma la
segreteria di Santalco non è l'unica
“sempre aperta”. D'altronde, oltre alle
tavolate, un altro cavallo di battaglia di
molti candidati al Consiglio comunale è
quello di “stare a contatto con la gente”
sfruttando qualsiasi occasione. “Grazie a
tutti per l'affetto che mi state dimostrando
- scrive infatti Paolo David - Per tutti voi
la mia segreteria assieme ai miei
collaboratori è sempre a vostra
disposizione”. David non si fa scrupolo a
lasciare al popolo di internet anche il suo
numero personale, specificando inoltre:
“per qualsiasi problema”. Giovanna
Crifò, nonostante sia in campagna
elettorale, non rinuncia alle sue credenze
religiose e non fa mai mancare la sua
presenza in mezzo alla gente. Devota a
Santa Rita ha sfilato a piedi nudi durante
la processione che si è svolta alla fine di
maggio. E proprio in mezzo alla gente i
candidati a sindaco hanno deciso di
chiudere la campagna elettorale,
scegliendo come location le piazze
cittadine. Enzo Garofalo, come i Grillini,
ha puntato su piazza Duomo. Per i
pentastellati l'appuntamento è oggi
(venerdì 7 giugno) alle 19 davanti alla
Basilica Cattedrale, mentre per il
candidato del Pdl “l'inizio delle danze”
(durante la manifestazione si esibiranno
anche numerosi gruppi musicali) è
previsto per le 21. Felice Calabrò calerà
il sipario della sua campagna proprio
dove spera che inizi la sua nuova
avventura politica: alle 20 sono convocati
a piazza Municipio tutti i sostenitori della
coalizione di centrosinistra. Alessandro
Tinaglia di Reset chiuderà la sua
campagna elettorale con un comizio che
prenderà il via alle 19 a piazza Cairoli.
Mentre Renato Accorinti ha virato
sull'auditorium della chiesa di San
Matteo, nel quartiere di Giostra, per
l'ultimo appello al voto. (T.C.)
In alto a sinistra,
Ivano Cantello
durante una delle
mangiate di piazza.
A destra, dallʼalto,
Peppuccio Santalco
e Paolo David.
Sopra, a sinistra,
Giovanna Crifò.
Sopra, Vincenzo
Garofalo ed Ernesto
Marcianò
INARRESTABILE
Pippo, il cuore d’oro
comm. maria torre -mess.elettorale
Famulari tra maccheroni e Madonna delle Lacrime
MESSINA. È il re del panorama di Cristo Re grazie al suo bar, il “Pappagallo”, e ambisce alla riconferma come consigliere della IV circoscrizione. Per l'occasione Pippo Famulari, vice presidente uscente, ha organizzato anche un “Gran Galà con i vicini di casa” invitando tutti gli elettori del IV quartiere a una serata danzante con tanto di
esibizione musicale del gruppo “Dalusa live”. Location dell'evento il
campo sportivo di Cristo Re vicino all'Istituto per sordomuti Annibale Maria di Francia. E non poteva mancare l'intrattenimento gastronomico. Per questo Famulari ha puntato su una sagra a base di maccheroni al sugo di maiale dei Nebrodi e su una degustazione di prodotti tipici. Ma non è finita qui, perchè Famulari ha anche organizzato una gita al Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa con
tanto di colazione a sacco gratis. (T.C.)
pagina 13
Politica
7 GIUGNO 2013
centonove
ROCCALUMERA. Le ditte creditrici del Comune occupano la piazza e bloccano l’intervento di Stracuzzi
Alluvione sul comizio
Attendono dal 2009 il pagamento degli interventi dopo le frane. Il presidente del consiglio Garufi
voleva convocare l’aula per approvare i debiti fuori bilancio. Ma il segretario blocca tutto
DI GIUSEPPE PISTONE
ROCCALUMERA. Stava per
degenerare lʼultima settimana di
campagna elettorale a causa della
protesta (pacifica) di alcune delle
ditte creditrici del comune che hanno
bloccato i comizi. Il sindaco uscente
Gianni Miasi, a quanto pare, avrebbe
promesso di liquidare loro parte delle
spettanze relative al 2009 prima
della fine del suo mandato.
promessa non mantenuta. Stanchi e
avviliti i titolari delle ditte hanno
acceso i motori dei loro mezzi di
lavoro e “occupato” piazza Fabbrica
con bobcat, un auto articolato ed un
furgone, impedendo, di fatto, lo
svolgimento del comizio della lista
“Patto generazionale” del candidato
sindaco Carmelo Stracuzzi. Ad
infuocare i comizi dellʼultimo
scampolo di campagna elettorale la
seduta di consiglio comunale del 30
maggio scorso, che ha aperto una
vera e propria voragine
disorientando gli elettori. Sembrava
tutto deciso in camera caritatis tra
maggioranza e minoranza per
lʼapprovazione delle 24 delibere
relative ad ordinanze del 13 gennaio 2009.
Un provvedimento che avrebbe permesso
di sbloccare 500 mila euro, di cui la metà
per saldare alcune delle ditte creditrici
impegnate per lʼalluvione del 2009. Ma al
momento del voto la minoranza, guidata
dal capogruppo Giuseppe Campagna,
Natia Basile e Carmelo Spadaro,
abbandona lʼaula, facendo venire meno il
numero legale. E scoppia un putiferio con
tafferugli che dallʼaula consiliare, si
trascinano prima in piazza municipio, poi in
mess.elettorale
In alto la protesta
delle ditte che hanno
bloccato
con i propri mezzi
la piazza dove era
previsto il comizio
del candidato
Carmelo Stracuzzi.
In alto Francesco
Santisi. Sotto
Gaetano Argiroffi
piazza Fabbrica. Scatenando lʼira del
sindaco Gianni Miasi che il giorno dopo in
una conferenza stampa unificata con tutti e
tre i candidati avrebbe persino minacciato
di “proibire” i comizi, qualora venisse
minato lʼordine e la coesione sociale.
«Questo provvedimento che si voleva far
passare in aula è solo un criterio elettorale
a favore di qualcuno e a sfavore di altri, il
metro deve essere uguale per tutti - ha
stigmatizzato il candidato sindaco
Stracuzzi - Devono essere messi sul
tavolo tutti i crediti con le ditte, dal 2007 al
2012 e non solo alcune. La verità è che
avete nascosto i debiti e le fatture sbotta». «Non è stata fatta alcuna
discriminazione – ha puntualizzato altresì,
il vice sindaco, Francesco Santisi – era
pagina 14
quello che avremmo potuto pagare dal
2009 al 2010 con i fondi disponibili». Il
sindaco Gianni Miasi avrebbe chiesto sino
allʼultimo al presidente del consiglio
Antonio Garufi, una nuova convocazione
dellʼaula, poche ore prima del voto, per far
approvare in aula lʼapprovazione di quei
debiti. Rigettata infine dal segretario
comunale Rossana Carruba per la
mancanza dei presupposti di urgenza e
improrogabilità degli atti come previsto per
legge. Intanto i tre candidati a sindaco,
Gaetano Argiroffi, Francesco Santisi e
Carmelo Stracuzzi, lanciano proclami
dellʼultima ora, tra strette di mano, abbracci
affettuosi e sorrisi per tutti. E ognuno
assicura il suo successo. Cercando però
conforto nelle piazze, che fino allʼultimo
diventano il vero termometro elettorale.
Anche se non sono già mancati tradimenti,
più o meno sotterranei che nessuno vuole
rivelare. Intanto Francesco Santisi potrà
contare sulla “carica dei sindaci”,
dallʼuscente Gianni Miasi a Giuseppe Di
Tommaso di Nizza di Sicilia, che più volte
si è visto sotto il palco a fare il “tifo”. Ma lui
non si è risparmiato alcuna fatica. Nelle
ultime ore si è dato persino al
“volantinaggio”, distribuendo
personalmente casa per casa santini e
programma elettorale in compagnia di
Massimo Puglisi e Ada Maccarrone intenti
a segnare indirizzo e numero civico. E nei
comizi non fa altro che placare i toni delle
polemiche, parlando ciò che è stato fatto.
«Alla fine - dice con cautela – sarete voi a
scegliere il 9 e 10 giugno chi sarà
allʼaltezza di amministrare il paese. Noi
non facciamo promesse faraoniche, ma
siamo realisti su ciò che faremo e invita
tutti alla integrità morale”. Carmelo
Stracuzzi oltre ad illustrare i suoi
programmi ha improntato una campagna
elettorale allʼinsegna del “Jʼaccuse” contro
questo sistema fallimentare di fare politica
a Roccalumera. E non risparmia attacchi
al vetriolo contro lʼuno e lʼaltro della lista.
«La mia è una candidatura sana, libera e
pulita, non espressione di inciuci. Con un
solo obiettivo. Riqualificare e risollevare
attraverso un radicale cambiamento
politico – sociale. Musica per le orecchie di
Giuseppe Campagna, espressione di
“Roccalumera nel cuore” forte
dellʼesperienza di capogruppo di
minoranza. Il candidato sindaco Gaetano
Argiroffi, dal canto suo nei suoi ultimi
comizi ribadisce il suo “dovere esserci”. E
fa un appello ai cittadini affinché
Roccalumera torni ad essere un paese
libero e civile. E oggi – ribadisce il dottore chi rappresenta la continuità non può
lavarsi le mani come Ponzio Pilato,
facendo finta di niente. Mentre dallo stesso
palco Ettore Fleres scomoda il film di Totò:
“Uomini e Caporali”. e invita gli elettori a
tornare ad essere uomini. Ma su una cosa
due candidati, sono dʼaccordo. “La politica
del fare” in Argiroffi. “Eʼ il momento di fare”
in Stracuzzi. Insomma una cosa è certa
che loro hanno una sviscerata voglia
di…fare.
centonove
Politica
7 GIUGNO 2013
TERME VIGLIATORE. Un bar battezza nuovi gusti con i nomi delle liste amministrative
Alle urne col gelato
Comizi sempre più tesi. La Maestra si scaglia contro gli inciuci dei vecchi politici. Giunta lancia
le class action. Torre presenta il programma “fai da te”. Cipriano elenca i suoi “successi”
DI PASQUALINO MATERIA
TERME VIGLIATORE. Il sondaggio
delle amministrative 2013? Lo
faranno i cittadini che si recheranno
al Bar Saitta dove ad ogni candidato
a sindaco è stato abbinato un gusto
che è stato variato di giorno in
giorno. Dalla scelta del
gusto/candidato, si sono potuti fare i
primi exitpool …di gusto. La lista
“Alternativa cʼè “ che ha candidato
Santino La Maestra a sindaco
sembra per gusto…quella prescelta
dagli avventori del noto bar, seguita
da quella di Giovanni Torre,
Bartolino Cipriano e Filippo Giunta. Il
gusto, quindi, premierebbe il
farmacista locale, ma ovviamente è
solo un modo nuovo per attirare i
clienti appassionati di politica.
Intanto, dopo i pesanti attacchi
anche personali che la lista Torre ha
portato alla lista del sindaco uscente I gelati con i nomi delle liste che si contendono la guida di Terme Vigliatore
Bartolino Cipriano, sono cominciati
portato sul palco il segretario di
pesantemente soprattutto Giovanni Torre
gli screzi e i comizi si sono surriscaldati e
Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero,
perché secondo lui in questa lista ci
la carta bollata non è più una minaccia ma
ha proposto la sua ricetta per rilanciare
sarebbero gli “scontenti”, quelli cioè che
una cosa concreta. «Abbiamo dimostrato
fino a pochi mesi hanno condiviso ogni
con i fatti di aver messo in piedi una lista di Terme Vigliatore. «Gli assi portanti su cui
rilanciare lo sviluppo dell'economia del
cosa del suo operato, e oggi si ritrovano
alto profilo e di elevata competenza Comune devono ruotare attorno ai settori
dallʼaltra parte perché avrebbero voluto un
assicura Santi La Maestra - Grazie alla
del floroviavaismo, del turismo, del
mondo tutto loro. Per lʼuscente leader
mia coalizione i cittadini hanno potuto
termalismo, della valorizzazione del sito
locale, la lista di La Maestra è invece la
sentir parlare di progetti politici e di
archeologico della villa romana e di tutto
rappresentazione dellʼantipolitica, una
programmi, anziché la solita parata di
quel patrimonio ambientale e
lista fatta da persone incompetenti
insulti che le altre liste si sono scambiati. Il
paesaggistico rimasto in stato di
nostro modo innovativo di interpretare la
abbandono - dice - Tra le priorità la
politica ha dato fastidio, e per questo
In alto le vaschette
installazione di centraline di monitoraggio
abbiamo ricevuto anche attacchi gratuiti,
di gelato con i simboli
per il rilevamento del tasso di
come se fossimo noi ad aver gestito gli
delle liste civiche
inquinamento dell'aria, la pubblicità dei
ultimi 20 anni la divisione di poltrone e il
che si contendono
risultati delle analisi dell'acqua potabile.
malgoverno della città. Per l'ennesima
lʼamministrazione.
Vorrei dar il via anche a class action per il
volta il sindaco uscente ha deciso di voler
Il gusto più
risarcimento di danni a favore della
vincere ad ogni costo le elezioni,
venduto, secondo
colletività per i danni subiti in questi anni
alleandosi con i suoi ex nemici, quelli che
i titolari del bar
dal transito degli autocompattatori verso la
lo hanno sempre combattuto: Crisafulli,
che ha lanciato il
discarica di Mazzarra S.Andrea». Bartolo
Sottile, Munafò, Salamone, che hanno
sondaggio è stato
Cipriano, dopo una fase soft, negli ultimi
stretto alleanza con lui per pura sete di
Santino La Maestra
giorni è tornato ad attaccare
potere». Filippo Giunta, invece, dopo aver
Campagna poco elettorale
I due candidati a sindaco, Sidoti e Buzzanca,
hanno evitati confronti e incontri in piazza
MONTAGNAREALE. A poche ore dalla chiusura della
campagna elettorale in molti si domandano se la stessa sia mai iniziata. Si è trattato, infatti, di una competizione passata quasi inosservata quella che ha visto i due
ingegneri candidati a sindaco impegnati a mantenere i
toni al minimo preferendo evitare confronti diretti o comizi in piazza. Gli unici appuntamenti pubblici sono stati quelli riservati alla presentazione delle liste e dei rispettivi programmi. Poca atmosfera elettorale, quindi, e
se non fosse per qualche manifesto e la presenza nel-
le strade di candidati e sostenitori direttamente coinvolti nella ricerca di consensi, pochi si accorgerebbero che
domenica prossima si andrà a votare. I cittadini, quasi
indifferenti e insofferenti alle questioni politiche, saranno comunque chiamati a scegliere tra il rinnovamento
proposto dalla lista “Rinnovamento e Futuro” con Salvatore Buzzanca sindaco, e la “tradizione” voluta dai
“Democratici del Terzo Millennio” insieme al sindaco
uscente Anna Sidoti. Sidoti vuole consolidare la trentennale tradizione familiare cercando una riconferma
con i fedelissimi. Dallʼaltra parte, invece, Buzzanca punta decisamente al rinnovamento sostenendo che «questo è lʼunico modo per fermare il declino di un paese che
negli ultimi trentʼanni ha perso circa mille abitanti”. In
chiusura di campagna elettorale solo i giovani di “Rinnovamento e Futuro” per venerdì 7 giugno stanno organizzando una festicciola in piazza per stare tutti insieme. (Pamela Arena)
pagina 15
mess.elettorale
MONTAGNAREALE
politicamente parlando e che mai
potranno guidare il paese per la loro
impreparazione. Cipriano, poi, oltre ad
aver menzionato tutte le opere che da 5
anni a questa parte è riuscito a realizzare
(Ripascimento della spiaggia, strada di
collegamento via mare con Barcellona, la
nuova caserma dei carabinieri a
Vigliatore, la nuova piazza municipio, la
via di fuga nel quartiere marchesana, il
completamento della piazza Mollerino, la
piazza Cattafi, a cura del verde ecc.), ha
parlato anche dei suoi programmi.”.Il
progetto di riqualificazione urbana della
fascia costiera, con il completamento del
ripascimento delle spiaggie da acquitta al
torrente Mazzarrà, il rilancio e il supporto
al settore vivaistico vero traino
dellʼeconomia locale, il rilancio sia delle
“terme” che della Villa Romana di San
Biagio per la quale è già stato approvato
un progetto con la sopraintendenza ai
beni culturali». Ma anche per i rifiuti:
«Siamo fra i paesi più puliti della Sicilia ha detto - non abbiamo mai avuto
spazzatura per le strade, abbiamo avuto il
coraggio di uscire dallʼAto ed abbassato
così pure le bollette sia della spazzatura
ma anche dellʼImu». Giovanni Torre è
invece quello che ha basato la sua
campagna elettorale su un nuovo modo di
far politica. «La gente per la prima volta
nella storia ha scelto liberamente il proprio
candidato a sindaco con le primarie - ha
detto - millesettecento persone si sono
recate alle urne senza alcuna costrizione.
Noi abbiamo iniziato lo scorso anno il
nostro progetto e ci siamo recati nelle
varie frazioni a chiedere alla gente di dirci
cosa per loro era importante inserire nel
programma del sindaco. Il programma
che adesso abbiamo presentato, quindi,
non è il programma di Giovanni Torre ma
dei cittadini. Vogliamo realizzare i cantieri
per i disoccupati con i quali sistemare il
paese e dare ristoro allʼ economia locale.
Sistemare la zona a mare del paese, me
tante opere per gli anziani e i giovani che
amano lo sport. Il nostro è un programma
di cose concrete, non di sogni».
Politica
7 GIUGNO 2013
ALLE URNE. L’assessore Carmelo Sparacino e l’antagonista Nino Melato scaldano gli animi
Candidati sul ring
Tensione durante un comizio sulla costruzione di una strada che conduce allo stadio.
A Furci Siculo a fare da arbitro all’incontro tra Francilia e Foti sarà Mario Balletta
DI GIUSEPPE PISTONE
alla domande della gente. «La
soddisfazione più grande? Ascoltare la
gente – ha detto il medico - la novità sono
stati loro, che adesso vogliono puntare in
alto». Mentre Giuseppe Marino, già vice
sindaco dellʼuscente Lorenzo Grasso,
scommette sul sociale e sullʼarea delle
terme, unica risorsa su cui puntare. Poi si
fa scudo con Grasso, candidato alla
presidenza del consiglio, lʼunico che gli
garantirebbe una vittoria. Non più scontata.
Il condizionale è dʼobbligo. Dopo il
comm. santi sorrenti -mess.elettorale
ALIʼ TERME. Ad arroventare il rush finale
di questa battaglia elettorale sono stati i
malumori tra le piazze. E anche nel paese
termale gli ultimi giorni di campagna
elettorale stavano finendo in rissa. A
sedare gli animi, nel corso di un comizio in
piazza Prestia della lista del candidato
sindaco Giuseppe Marino di “Ali Terme nel
cuore”, sono dovuti intervenire persino i
carabinieri. Al centro del dibattito la
destinazione di 9 mila euro per la
costruzione di una strada di collegamento
con il campo di calcio in contrada
“Sadano”, come sostenuto dallʼassessore
uscente Carmelo Sparacino. Mentre
lʼantagonista Nino Melato avrebbe
sostenuto a dire di Sparacino che quella
somma sarebbe servita diversamente ad
organizzare un torneo di calcetto. Una
battuta che Melato non avrebbe mai detto.
«Eʼ solo una mera strumentalizzazione
politica - avrebbe detto il professionista da
sotto il palco». Eʼ bastato a scatenare una
forte tensione con spintoni e qualche
schiaffo che ha coinvolto alcuni sostenitori
dei diversi schieramenti. Concluso infine
con una stretta di mano tra Melato e
Sparacino. Mentre il candidato sindaco,
Antongiacomo Rizzo per conquistare la
leadership del suo paese con la lista “Alì
Terme, costruiamo futuro”, gli ultimi giorni
di campagna elettorale, ha trasformato i
suoi comizi in dibattiti pubblici, rispondendo
Nelle foto in alto
da sinistra
Carmelo Sparacino
e Nino Melato.
Durante un comizio
hanno riscaldato
gli animi e tra
il pubblico
sarebbe volato
qualche spintone.
Sopra Matteo Francilia
candidato
a sindaco di Furci
Siculo contro
il medico
Sebastiano Foti
sorpasso, alle ultime battute, del suo
acerrimo nemico Antongiacomo Rizzo.
A Furci Siculo, il giovane trentenne Matteo
Francilia è arrivato stremato al termine del
suo tour elettorale. Ha girato tutte le piazze
del paese e visitato porta per porta quasi
tutte le case. Insomma una campagna
elettorale a tappeto. Con un solo obiettivo.
Vincere, vincere a tutti i costi il suo medico,
il decano della politica furcese, Sebastiano
Foti. Ma a determinare il responso delle
urne sarebbe Mario Balletta, ex vice
sindaco di Foti e candidato alla carica di
primo cittadino nella
precedente elezione, che
starebbe meditando a chi
destinare il suo patrimonio
elettorale. Indiscrezioni
rivelano che potrebbe non
consegnarlo al medico
Foti. Adesso agli elettori,
non resta altro che
decidere in piazza Sacro
Cuore di fronte a due
striscioni. “Matteo Francilia
la scelta giusta”. Accanto.
Attaccato. “Decidi Tu qual
è la scelta giusta – scrive
invece Sebastiano Foti”.
Un quadro che non lascia
spazio ad equivoci.
Matteo sogna di trasformare il suo paese in
un vero e proprio villaggio turistico lungo
800 metri, con tanto di anfiteatro, pista
ciclabile e tanto verde, mettendo in rete
B&B, hotel, case estive e ristoranti con
spiagge attrezzate già dal mese di aprile.
Tutto a costo zero. Mentre Foti, dice di
essere sicuro di aver già vinto le elezioni. E
pensa a riorganizzare la macchina
amministrativa per far ripartire il paese. Per
il momento i due fanno la faccia feroce e si
guardano in cagnesco. E si sono limitati a
colpo su colpo alle loro rispettive invettive.
Ma cʼè chi dice che pace ci sarà solo nel
post elezioni e solo a certe condizioni che
verranno determinate non dai singoli, ma
dal responso delle urne.
pagina 16
centonove
PATTI
Verso il rimpasto
di buona Lena
Mauro Aquino rimescola le carte
nell’esecutivo. Trema il suo vice
PATTI. “Se il copione è buono gli attori non avranno difficoltà ad adattarsi”. Questo il commento di alcuni consiglieri comunali di opposizione alla
notizia del possibile rimpasto in giunta che secondo molti il sindaco Mauro Aquino dovrebbe effettuare entro
la fine di questo mese. Con tale manovra, già prevista allʼinizio del mandato elettorale e tanto attesa dal consigliere Tino Giuttari, fra i membri dellʼesecutivo dovrebbe figurare una
quota rosa proprio come prevede la
recente normativa che impone il ri-
Nino Lena
spetto della parità di genere, e secondo molti sarebbe proprio Alessia Bonanno (in quota Santi Formica) a subentrare al posto di un assessore che
dovrebbe fare un passo indietro. A traballare è soprattutto la poltrona del vice sindaco Nino Lena, ma ciò che si
chiedono in molti e se tale sostituzione potrebbe essere di beneficio per il
paese. Secondo Achille Fortunato,
che in consiglio comunale non sostiene più il sindaco e fa parte del
gruppo misto, «In un momento di
profonda crisi qualsiasi manovra potrebbe essere sbagliata soprattutto se
a prevalere è la necessità di assecondare le logiche di partito piuttosto che
le necessità del paese».
A non temere che tutto ciò avvenga è
lo stesso vicesindaco Nino Lena: «Si
tratterebbe di una scelta del sindaco
ma non credo che si arrivi a questo dichiara Lena facendosi forte della
sua esperienza e della professionalità
maturata da ben 35 anni - non mi è mai
piaciuto dar credito ai pettegolezzi mirati a farmi mettere da parte - dichiara
– Ciò che a me importa è dare risposte alla mia comunità che è la sola verso cui ho preso un impegno. Tutto il
resto non mi pesa anche perché posso dire di aver raccolto già dei frutti in
pochi mesi di attività amministrativa
e lʼapertura della mensa scolastica è
uno dei risultati che mi pregio di aver
portato a compimento”.
A dichiarare che un rimpasto in giunta non è un argomento allʼordine del
giorno è, invece, lo stesso sindaco
Aquino che tranquillizza (più o meno)
tutti ricordando che non ha alcuna
fretta.
Pamela Arena
Sicilia
centonove
Enrico Calbo
DA SX, Massimo Marullo, Elio Calbo
7 GIUGNO 2013
IL MANAGER. Giuseppe Pecoraro
POLICLINICO. Sospesi tre medici accusati di effettuare interventi di Chirurgia estetica vietati. E si scopre...
Protesi poco pro...tette
La commissione di indagine interna scopre che non è possibile stabilire chi e quando le ha prodotte.
Si sospetta un giro di denaro. Il primario Calbo, padre del medico che operava: «Solo irregolarità amministrative»
DI MICHELE SCHINELLA
MESSINA. Hanno nei loro seni delle
protesi ma nessuno sa quale ditta le ha
prodotte e se sono conformi alle norme a
tutela della salute. Gliele ha impiantate un
medico specializzando del Policlinico
universitario di Messina nel reparto di
Endocrinochirurgia diretto dal padre e
sempre alla presenza dello stesso chirurgo
strutturato (e dello stesso anestesista)
nellʼambito di interventi chirurgici che
secondo i vertici dellʼazienda universitaria
venivano mascherati da interventi di cura
ma erano in realtà di tipo estetico, e
dunque vietati. Tantʼè che le protesi non
venivano fornite dalla Farmacia
dellʼazienda universitaria ma acquistate
direttamente dai pazienti o, secondo
lʼipotesi più verosimile, dagli stessi
chirurghi. Così come vietati e allo stesso
modo mascherati da interventi necessari
per curare patologie risultano una serie di
interventi di riduzione del seno e di
eliminazione del grasso allʼaddome.
I tre, Lelio Calbo (il primario), Massimo
Marullo (il chirurgo strutturato) ed Enrico
Calbo (lo specializzando figlio dʼarte),
infatti, sono stati sospesi per un mese dal
manager Giuseppe Pecoraro.
DISTRAZIONI. La vicenda è venuta alla
luce a seguito delle proteste di un collega,
eppure il tipo degli interventi che effettuava
il giovane specializzando e la circostanza
che impiantava protesi non comprate
dallʼazienda, erano conoscibili in tempo
reale dallʼ Unità operativa Staff della
direzione generale, diretta da Ninni
Artemisia, a cui affluiscono tutti i dati
relativi allʼattività operatoria svolta
allʼinterno dellʼazienda. Come mai
nessuno si era accorto prima della strana
divergenza? La domanda, insieme ad altre
relative alla stessa vicenda, viene girata
attraverso lʼaddetto stampa ai vertici
aziendali. La risposta è lapidaria:
«Lʼazienda non rilascia dichiarazioni».
SALUTE A RISCHIO. Seppure Lelio
Calbo, ritiene “che dopo la presentazione
delle controdeduzioni la vicenda si
sgonfierà perchè si è trattato sono di
unʼirregolarità amministrativa”, il
provvedimento di sospensione dei tre
medici non chiude la vicenda. Anzi, getta
ombre fosche anche sulla salute dei
pazienti che hanno subito gli interventi.
Dallʼesame delle cartelle cliniche dei
pazienti trattati da Enrico Calbo e Massimo
Marullo, coadiuvati quasi sempre
dallʼanestesista Rossella Siliotti, infatti, è
emerso che sulle stesse non è stato
applicato, come dovrebbe essere in ogni
caso in cui si impiantano protesi, lʼetichetta
necessaria alla tracciabilità delle stesse.
ENIGMA. «Chiamare i pazienti ed avvertirli
della circostanza o lasciare correre
rischiando che qualcuno di loro tra qualche
tempo lamenti dei problemi e presenti delle
denunce o delle richieste di risarcimento
danni?: è questo lʼenigma che turba i sonni
dei vertici aziendali dopo che la
Commisione dʼinchiesta ha comunicato il
dato. Il primario di endocrinochirurgia, pur
tentando di sottrarsi allʼintervista, dietro le
sollecitazioni insistite del cronista che lo
intercetta in un corridoio dellʼospedale, si
lascia sfuggire, rassicurante: «Le protesi
sono di elevatissima qualità». Cʼè, tra gli
addetti ai lavori, però, chi dubita che
lʼattività fosse svolta gratuitamente e che,
invece, dietro gli interventi ci fosse un giro
di denaro: «Niente di niente. Neanche un
euro. Molte delle persone trattate erano
amici di famiglia», dice Calbo. Che
sottolinea: «Lʼattività era lecita, cʼera
lʼindicazione per effettuare gli interventi.
Altro che chirurgia estetica». Ma se cʼerano
le indicazioni perchè non servirsi delle
protesi fornite dal Policlinico? A questa
domanda il primario fatica a trovare una
risposta, poi dice: «Quelle del Policlinico
sono di minore qualità, le pazienti volevano
quelle di qualità più elevata. Si può fare. Le
compravano loro ma eravano noi ad
indicare i fornitori da cui potevano servirsi»,
osserva Calbo padre. Smentito, però, dalle
regole che disciplinano lʼattività sanitaria
nelle strutture pubbliche che impongono di
usare esclusivamente il materiale protesico
e la strumentazione fornita dalla struttura,
presupposto essenziale perchè poi lʼattività
sia coperta dallʼassicurazione. Non solo.
Formalmente la diagnosi che veniva fatta
figurare è quella, per esempio, di
“Mastopatia cistica” o di “Fibrosclerosi della
mammella”, ma come hanno rilevato i
membri della Commisione dʼinchiesta
manca lʼesame istologico necessario a
corroborare la diagnosi. Eʼ proprio dalla
necessità di smarcarsi da responsabilità
per eventuali futuri contenziosi con i
pazienti che si facciano avanti per
reclamare i danni, non coperti, in questo
caso, dallʼassicurazione, che secondo
indiscrezioni, la direzione aziendale ha
trasmesso le carte alla Procura della
Repubblica. Enrico Calbo faceva comprare
le protesi ai pazienti ma poi il Drg che
trasmetteva allo Staff della Direzione e
finiva alla regione Sicilia per il rimborso
prevedeva una tariffa che invece
contemplava il costo della protesi. Ecco
perchè Elio Calbo parla di “semplice
irregolarità amministrativa”.
RETROSCENA. La vicenda è venuta alla
luce perchè una paziente si è rivolta al
primario di Chirurgia Plastica, Francesco
Stagno Dʼalcontres, reduce da 5 anni da
parlamentare . «Professore mi può mettere
i seni nuovi e togliere il grasso alla pancia».
«No, non ci sono indicazioni nella struttura
pubblica non lo possiamo fare», ha risposto
Dʼalcontres. «Ma come, al piano di sopra il
dottore Calbo mi ha detto che questi
interventi me li può fare lui», ha protestato
la paziente. Che infatti è stata operata dal
giovane Calbo. DʼAlcontres ha segnalato il
caso al direttore del Dipartimento Ciro
Famulari e la vicenda è approdata alla
direzione generale.
LA PASSIONE. Enrico Calbo una
passione per la chirurgia plastica ce lʼha
sempre avuta. Dottorando di ricerca in
Endocrinopatie di interesse chirurgico (la
disciplina del padre), ha partecipato al
concorso per entrare nelle scuola di
Specializzazione di Chirurgia plastica ma
non ci è riuscito. Si è consolato effettuando
pratica di chirurgia estetica al fianco di
Fabio Senna Castro Simoes, chirurgo
estetico brasiliano molto noto in città.
PARADOSSI
I privilegiati della specializzazione
Mentre il figlio d’arte imperava in sala operatoria
20 colleghi denunciavano l’inoperosità
MESSINA. Enrico Calbo, figlio dʼarte, in sala operatoria effettuava come primo operatore interventi, secondo i vertici aziendali, vietati. Invece, qualche settimana prima che scoppiasse la vicenda
20 specializzandi di Chirurgia generale dellʼUniversità di Messina,
colleghi di Calbo, hanno denunciato al rettore Franco Tomasello
di non svolgere nei 5 anni di tirocinio lʼattività si sala operatoria imposta dalla legge. «Molti di noi specializzandi in servizio nelle Unità
operative complesse del Policlinico non stanno effettuando le attività professionalizzanti obbligatorie per il raggiungimento delle finalità didattiche, ovvero le attività chirurgiche di primo e secondo
operatore». Che gli specializzandi in Chirurgia debbano effettuare
pagina 17
interventi come primo e secondo operatore è imposto dallo Statuto della Scuola di specializzazione approvato dal Ministero dellʼIstruzione: «Gli specializzandi in Chirurgia devono effettuare 50 interventi di alta chirurgia di cui il 10% come primo operatore; 100 di
media chirurgia (il 25 come primo operatore, il resto come secondo); almeno 250 interventi di piccola chirurgia (il 40% come primo
operatore)», stabilisce lo Statuto. Lʼesame dei curricula degli specializzandi mostra come ci sia un buon numero di loro che dopo 5
anni di formazione hanno totalizzato qualche intervento per unghia
incarnita. Tuttavia, conseguono il diploma di specializzazione, in
barba alla legge che stabilisce che “si potrà concorrere al diploma
dopo aver completato lʼattività chirurgica”. La denuncia aveva allarmato il rettore. Lo Stato per avere un giorno chirurghi veramente formati corrisponde a ciascuno di loro mille e 700 euro al mese
per i 5 anni. «Eʼ inaccettabile. Cʼè il rischio che vengano revocate
le Borse», ha scritto il rettore. Che ha convocato gli specializzandi. «Il nuovo coordinatore della Scuola di specializzazione spieghi cosa vuole fare per invertire la rotta», ha ordinato. (M.S.)
Sicilia
7 GIUGNO 2013
centonove
MESSINA. La regione boccia il bilancio preventivo del Vittorio Emanuele
Paralisi in Teatro
L’assessore Stancheris prepara il commissarimento preoccupata per l’enorme contenzioso con i dipendenti.
Alla base l’assenza di pianta organica palleggiata tra lo Stretto e Palermo per 10 anni e mai approvata
MESSINA. La norma regionale che
imponeva di accantonare il 20% delle
risorse per la stabilizzazione dei
componenti dellʼorchestra è del 2004.
Tuttavia, la regione Sicilia si è accorta che
il Teatro di Messina non lʼavesse mai
rispettata nel 2013, 8 anni dopo, in sede di
approvazione del Bilancio preventivo. Che
è stato così bocciato. La decisione
prelude alla nomina di un commissario
straordinario, più volte annunciato dallʼex
assessore al Turismo e spettacolo,
Daniele Tranchida e mai, però, arrivato.
«Sarà un funzionario regionale ma il suo
lavoro sarà seguito da vicino
dallʼassessore attraverso i suoi stretti
collaboratori. Eʼ ora che questo ente
venga governato davvero secondo i
principi di legge», ha assicurato Jacopo
Torrisi, capo di gabinetto inviato
appositamente a Messina dallʼ assessore
bergamasca, nel corso di una riunione
sindacale tenuta giovedì 6 giugno.
Al di là della bocciatura del bilancio
preventivo, lʼassessore ha toccato con
mano come lʼente regionale sia stato
governato negli anni in maniera poco
virtuosa e ridotto in una situazione di caos
e disorganizzazione ben peggiore degli
altri Teatri siciliani, quello di Catania e
quello di Palermo.
A Michela Stancheris e ai suoi
collaboratori non è piaciuto affatto la
giustificazione che hanno dato il
Sovrintendente Paolo Magaudda e il
Presidente del Cda Luciano Ordile
allʼindomani della bocciatura del
preventivo: «Dopo le dimissioni dei tre
consiglieri del Cda Ciccio Rizzo, Daniela
Faranda e Carmelina David, oltre il
presidente Ordile, ne sono rimasti due
(Carmelo Ietto e Gustavo Ricevuto). Il
Cda non può deliberare. La regione
provveda a sostituire almeno il membro di
sua nomina», si è sfogato il
Sopra, lʼassessore al
Turismo e Spettacoli,
Michela
Stancheris.
Sopra in alto a destra,
il sovrintendente
Paolo Magaudda
sovrintendente Magaudda. Bocciato, a
stretto giro di posta, da Jacopo Torrisi: «Eʼ
falso. Basta leggere lo Statuto. Il Cda può
operare», ha detto il braccio destro della
Stancheris davanti ai lavoratori e ai
sindacati.
VORAGINI. Alla regione Sicilia cʼè
preoccupazione per lʼenorme contenzioso
giudiziario che hanno i lavoratori,
strutturati, stagionali e precari con lʼente.
Se si risolvesse a loro favore per il Teatro
sarebbe il crack definitivo. Secondo
alcuni calcoli il salasso, gravato di
interessi e di rivalutazione monetaria, per
le casse disastrate dell’ente teatro di
Messina potrebbe arrivare a sei o sette
milioni di euro: praticamente il budget che
ogni anno e` trasferito dalla Regione al
“Vittorio Emanuele”. I lavoratori reclamano
l’inquadramento previsto dalla legge che
disciplina gli ente regionali e il
riconoscimento delle mansioni (più
elevate) che effettivamente svolgono.
VIZIO ORIGINARIO. Alla base del
contenzioso la mancanza di una pianta
organica che lʼente non ha mai avuto
benchè avesse un direttore
amministrativo, Fernado Caudo (pagato
5mila euro netti al mese per 14 mensilità
all’anno), che si doveva occupare di dare
allʼente lo strumento principale di gestione
del personale.
Nel 2004 l’ente Teatro allora presieduto
da Pompeo Oliva aveva dato lʼ incarico di
elaborare tabelle di equiparazone e pianta
organica al docente universitario
e legale amministrativista Mario
Caldarera. Che il lavoro l’aveva pure
portato regolarmente a termine. La pianta
organica e la proposta di equiparazione,
dipendente per dipendente, era stata così
trasmessa all’assessorato regionale
al Personale. Da dove era tornata
indietro con delle osservazioni cui era
necessario uniformarsi. L’operazione non
fu mai compiuta e lo scambio epistolare
tra il “Vittorio Emanuele” e l’assessorato
è rimasto nei cassetti: dimenticata anche
dalle sigle sindacali che per anni se ne
sono stati in silenzio. Finchè nel 2010,
dopo che Caudo passò allʼAsi di Messina
per mobilità non riemerse dai cassetti. La
scoperta nonostante la nomina da parte di
Tranchida di un commissario ad acta non
portò a nulla di risolutivo.
REAZIONI. «Abbiamo toccato con mano
la maggiore determinazione di questo
assessore rispetto a quelli che si sono
succeduti nel passato. Eʼ necessario che il
commissario arrivi subito e si attui il Piano
di riordino e di rilancio del Teatro»,
osserva Pippo Di Guardo, segretario
generale della SLC Cgil. (M.S.)
mess.elettorale - comm. giuseppe trischitta
SCIVOLONI
Concorso fatale
Magaudda a giudizio per dare all’ente
un direttore. Che non era previsto
MESSINA. Il posto di direttore amministrativo in
pianta organica non cʼè mai stato anche se
Fernando Caudo è stato pagato per anni per
ricoprirlo finchè non è passato allʼAsi (Area di
Sviluppo industriale). Ma il concorso per sostituirlo
è costato al Sovrintendente Paolo Magaudda il
rinvio a giudizio per abuso dʼufficio.
La denuncia è stato presentata da Carmelo Briante,
dirigenti della regione che aspirava al posto.
Briante in prima battuta era risultato il vincitore del
concorso. La commissione presieduta da
pagina 18
Magaudda, però, in un secondo tempo lo
retrocesse al secondo posto a favore di Massimo
Gambardella, direttore generale del Comune di
Piacenza. Briante si rivolse anche al Giudice del
Lavoro che gli diede ragione. Tuttavia non si è mai
insediato visto che nel frattempo si prese coscienza
che la pianta organica non cʼera (e così neanche il
relativo posto). A giudizio anche gli altri membri
della Commissione: Santi Alligo, segretario
generale del Comune e Giuseppe Spadaro,
dirigente della Provincia. In prima battuta la
Procura aveva chiesto lʼarchiviazione ma lʼinchiesta
è stata avocata dalla Procura generale secondo cui
la retrocessione di Briante era illegittima ed era
fatta per svantaggiarlo e per favorire il concorrente.
Paolo Magaudda aveva depositato, sempre in
Procura, una denuncia nei confronti di Briante
accusandolo di aver presentato un titolo falso. (M.S.)
centonove
Sicilia
7 GIUGNO 2013
UNIVERSITA’. Il nuovo rettore Pietro Navarra scalpita per vestire l’ermellino
«Tomasello accetti la sconfitta»
L’economista sfida il Magnifico deciso però a rimanere in carica sino al 30 settembre.
In gioco il governo dell’ateneo di Messina e il futuro della Fondazione universitaria.
DI MICHELE SCHINELLA
MESSINA. Franco Tomasello, il rettore
uscente non ha nessuna intenzione di
dimettersi prima della scadenza del
mandato fissata al 30 settembre del 2013.
Pietro Navarra, il nuovo rettore incoronato
dalla comunità accademica dellʼateneo di
Messina nelle elezioni di fine maggio in cui
ha sbaragliato la concorrenza di Giacomo
Dugo, candidato del rettore, di cui Navarra
è stato per 7 anni braccio destro prima di
smarcarsi giusto in tempo per candidarsi
nel segno della “discontinuità”, aspetta non
senza impazienza di insediarsi.
Professore, prima delle elezioni aveva
detto se Dugo avesse perso il rettore si
sarebbe dovuto dimettere prendendo
atto di non avere il consenso della
comunità accademica. Che rischi corre,
sotto il profilo amministrativo e
contabile, l'ateneo se Tomasello non si
dimette? Cʼè il rischio di uno stallo?
«Nessun rischio sotto lʼaspetto
amministrativo e contabile. Si tratta solo di
una scelta che potrebbe essere presa.
Starà al Rettore in carica doverlo decidere
a seguito del desiderio di cambiamento
espresso da circa due terzi di coloro che
hanno votato giorno 27 maggio scorso. A
questo si aggiunga poi anche il ruolo attivo
svolto dal Rettore in carica in ogni singolo
passaggio della campagna elettorale a
sostegno di un candidato che è risultato
sconfitto alle urne».
Per la sua elezione è stata decisiva
lʼalleanza con Giovanni Cupaiuolo,
candidato del gruppo di oppositiori alla
gestione Tomaselliana dellʼateneo di
cui lei è stato parte. In molti hanno
avuto l'impressione, a cose fatte, che
c'era già un accordo con Cupaiuolo, o
con un gruppo nutrito che lo
sosteneva. E vero?
«Non cʼera nessuna intesa con il
professore Cupaiuolo. Cʼerano certamente
diversi punti di contatto nei nostri rispettivi
programmi e, soprattutto, unʼattenzione
Franco Tomasello
Pietro Navarra
rivolta a quella parte largamente
maggioritaria del corpo elettorale che
desiderava un cambiamento nei metodi di
governo dellʼUniversità di Messina».
Oltre ai principi, ci sono degli impegni
concreti che ha assunto in cambio dei
228 voti?
«Lʼaccordo con il professore Cupaiuolo si
fonda su una gestione unitaria
dellʼUniversità di Messina nei prossimi sei
anni, senza distinzione tra gruppi o fazioni
superando la logica che contrappone
lʼamico al nemico, i guelfi ai ghibellini.
Naturalmente, sono stati presi anche
impegni concreti: un ripensamento
complessivo della Fondazione
dellʼUniversità di Messina, un rinnovato
impegno nellʼaffermazione della specificità
universitaria dellʼAzienda Policlinico,
unʼampia riorganizzazione della macchina
amministrativa, un deciso impulso alla
trasparenza negli atti amministrativi
attraverso una più efficace comunicazione
delle scelte di governo al fine di aumentare
gli spazi di partecipazione democratica
allʼinterno dellʼAteneo.
A proposito di Fondazione, Tomasello
lʼha voluta, vi ha trasferito molte delle
competenze universitarie e si è fatto è
designare presidente. Lo Statuto dice
che la sua carica non può essere
revocata ma lʼatto costitutivo non è
stato mai registrato da un notaio. Lei
cosa farà?
«Credo che la designazione di Tomasello
sia poco vincolante così come tutto quello
che rigurda la Fondazione che va riformata.
Mi sembra pazzesca la norma che prevede
lʼirrevocablità del presidente»
Nominerà nella sua squadra di governo
professori che lo sono stati anche in
quella di Tomasello?
«Nominerò, in pieno accordo con chi mi ha
sostenuto con il suo voto, coloro che hanno
voglia di spendere disinteressatamente le
proprie competenze per il nostro Ateneo.
Naturalmente, sarà necessario che
condividano la linea politica con chi è stato
chiamato a guidare lʼamministrazione e il
desiderio di voltare pagina con il corpo
elettorale. Credo, comunque, che il miglior
modo di partire sia quello di smettere di
rivolgere lo sguardo al passato e guardare
con fiducia al futuro».
Avrà studiato insieme ai suoi
collaboratori la nuova Legge
anticorruzione. Ritiene che si applichi al
rettore condannato in primo grado per
tentata concussione e quindi Tomasello
possa essere costretto a lasciare?
«Sul punto la questione è controversa e la
norma è nuova. Valgono di più i principi di
opportunità»
AMMISSIONE A MEDICINA
Il Cga salva il test del 2012
Per i giudici amministrativi la violazione dell’anonimato
c’è in astratto ma non è stata in concreto provata
Fausto Gennuso
MESSINA. «In astratto la violazione dellʼanonimato ci può essere
stata ma non è stata fornita alcuna prova che ciò sia davvero concretamente avvenuto». Eʼ questa, in sintesi, la motivazione con cui
il Consiglio di Giustizia amministrativa ha salvato il test di ammissione alla Facoltà di Medicina e chirurgia dellʼUniversità di Messina per lʼanno accademico 2012/2013, tenuto il 5 settembre del 2012
e a cui avevano partecipato oltre mille e 500 aspiranti medici. I giudici amministrativi di secondo grado, confermando una analoga
decisione del Tar di Catania, hanno rigettato il ricorso di 40 candidati esclusi che avevano lamentato la violazione della regola dellʼanonimato. I ricorrenti assistiti dal legale Santi Delia, avevano so-
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stenuto che il modo in cui era stata organizzata la prova consentiva, attraverso lʼassociazione del codice alfanumerico a barre al nome e cognome di ciascun candidato, lʼidentificazione postuma della scheda e dunque la possibilità di una correzione postuma delle
prove. «Il fatto di poter ipotizzare la violazione dellʼanonimato non
implica, per questo che lʼevenienza si è verificata. Una concreta
violazione dellʼanonimato non è stata denuncia e appare inverosimile per lʼelevato numero di candidati», ha scritto il giudice estensore Alessandro Corbino, nominato dal presidente della regione, noto a Messina per aver scritto un testo di diritto romano insieme allʼex preside della Facoltà di Giurisprudenza, Antonino Metro. La prova del 2012 era stata caratterizzata dalla scomparsa dei
plichi contenenti i fogli di brutta copia, essenziali per verificare se
cʼerano stati alterazioni postume delle schede. Erano custodite al
rettorato. Dopo varie sollecitazioni del legale Delia, Fausto Gennuso, il dirigente dellʼUniversità che aveva la responsabilità del test ne ha denunciato la scomparsa alla Digos il 6 dicembre 2012,
tre mesi dopo le prove. (M.S.)
Sicilia
7 GIUGNO 2013
centonove
BARCELLONA. La pulizia del cimitero avviene con l’utilizzo dei quadrupedi
A cavallo tra i defunti
La cooperativa Astu, composta da ex internati dell’ospedale psichiatrico del Longano,
riesce a ragiungere le zone impervie della struttura in sella agli animali
BARCELLONA. Dopo gli asini di
Castelbuono arrivano i cavalli di
Barcellona. Se andate a visitare un “caro
estinto” al cimitero di Barcellona e vi
ritrovate un cavallo che gira indisturbato
tra le tombe, non vi preoccupate: è un
operatore ecologico...a quattro zampe.
Un poʼ come avviene a Castelbuono,
comune del palermitano, balzato agli
onori dela cronaca perchè da anni utilizza
Maria Teresa Collica
asinelli nella raccolta quotidiana
dei rifiuti nel centro storico. Da
settimane la cura della pulizia del
cimitero di Barcellona è stata
affidata alla cooperativa sociale
"Astu" che opera con l'impiego di
sei unità di cui quattro soggetti
svantaggiati dimessi dall'ospedale
pischiatrico giudiziario "Vittorio
Madia". E un cavallo. La
cooperativa sociale, presieduta da
Carmelo Puliafito, impiegherà
nelle operazioni di pulizia - per
quei vialetti irraggiungibili dai
mezzi meccanici - cavalli muniti di
Carmelo Puliafito
ceste di vimini nei quali gli
operatori riporranno sterpaglie e
sociale, la Astu». Il servizio è complicato
fiori secchi. l costo annuo del servizio per
non solo per le dimensioni del cimitero,
le casse comunali sarà di 22 mila euro su
ma anche per lʼinaccessibilità di alcune
un importo a base d' asta che era di poco
parti ai mezzi meccanici. In particolare la
più di 28 mila euro. «Abbiamo tentato di
parte vecchia che costeggia la strada
gestire in house il servizio dopo avere
Barcellona - San Paolo. Ed ecco arrivare
rinunciato alla gestione esterna per
in aiuto i cavalli che vengono utilizzati
questioni di costi - spiega il vice sindaco
dalla cooperativa per il servizio di
Giuseppe Saja - ma nonostante
ippoterapia. «Si è trattato di una scelta
lʼintegrazione delle ore al personale
non concordata con lʼamministrazione interno non si riusciva a garantirlo in
spiega il presidente della coop, Carmelo
modo efficente. Così abbiamo bandito
Puliafito - il loro utilizzo non era imposto
una gara vinta da una cooperativa
Il cavallo dell’Astu al lavoro nel cimitero
messaggio elettorale
DI GIANFRANCO CUSUMANO
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Sicilia
7 GIUGNO 2013
CASTELBUONO
I rifiuti? Roba da asini
Nel centro storico la raccolta fatta da esemplari ragusani
CASTELBUONO. Il comune siciliano di Castelbuono, in provincia di Palermo,
è stato il primo in Italia ad utilizzare delle asine per la raccolta dei rifiuti porta a
porta. Un'iniziativa virtuosa che si colloca in una più ampia politica sostenibile
intrapresa dagli amministratori locali e dai cittadini (9 mila anime) e che ha reso
Castelbuono uno dei comuni italiani più attenti alle buone prassi relative al rispetto dellʼambiente. Sin da marzo 2007, infatti, il sindaco Cicero ha adottato un
team costituito da asine di razza ragusana. I benefici apportati dallʼutilizzo delle asine nella raccolta differenziata parlano chiaro: in termini di economico-finanziari un rilevante risparmio deriva dal mancato acquisto di furgoni o autocompattatori, il cui costo stimato è di circa 30 mila euro; si risparmia sulla manutenzione, sul pagamento di bolli, di assicurazioni, di rifornimento di gasolio
con delle economie annuali medie intorno ai 7/8 mila euro a fronte di costi notevolmente inferiori per il mantenimento delle asine (acquisto, alimentazione, stalla, cure, pulizia e attrezzatura rappresentano un costo di circa 2 mila euro). In
passato a tentare questa strada sono stati anche dei comuni messinesi della valle dellʼAlcantara, ma il progetto non è mai decollato.
nel capitolato ma, visto la difficoltà, ci è
venuto spontaneo utilizzare questi
animali che ci consente di coniugare
efficenza del servizio ed ecologia». Fino
ad oggi i cavalli hanno svolto il servizio in
modo efficente. La cooperativa sta
ultimando una pulizia straordinaria visto
che la struttura era a dir poco trascurata.
Anche se la ripetitività dei gesti ogni tanto
infastidisce il cavallo. «Il fatto di doversi
muovere per ore in spazi ristretti alla fine
li stanca, ma presto troveremo una
soluzione nel rispetto della loro indole»,
assicura Puliafito. La cooperativa sociale
è nata nel 2002. Principalmente si occupa
di lavorazione del ferro e lavori di
falegnameria su commissione
principalmente di privati. La cura del
verde e giardinaggio è una parte
minoritaria dellʼattività. Il degrado in cui
versava il cimitero di Barcellona era stato
più volte denunciato da consiglieri
comunali. L' iniziativa è stata presentata
dal sindaco Maria teresa Collica nel corso
di una conferenza stampa allʼingresso
della struttura. Ad intervenire anche
padre Pippo Insana. All' avvio dei lavori
era presente anche il direttore dell' Opg
Nunziante Rosania e l' esperto del
sindaco Francesco Caizzone. , da
sempre impegnato nei progetti di
recupero degli internati dell' Opg.
messaggio elettorale
centonove
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Sicilia
7 GIUGNO 2013
centonove
LE LEGGENDE
Quella lampuga gigante
MESSINA. «Lʼaltro giorno, da riva, pigghiau un totano di 4 chili e menzu. Un
picciriddu. Lʼepperu aiutare per uscirlo dallʼacqua», si sente raccontare nel
negozio di Franco Di Bella. Cambiano
le abitudini, cambia la città, ma i racconti dei pescatori non mutano mai.
Così alcune “pescate” sono diventate
leggendarie. Cʼè chi si è fatto fotografare con un palamito da 7,2 kg, appena pescato. Poi cʼè la spigola da 6,8
chili, quella che Antonio Donato riuscì
a prendere con un filo spesso un decimo di millimetro, più sottile di un capello. Antonella Tricomi mostra le ossa della bocca di unʼorata da 3 chili e,
nel frattempo, racconta di quando al
porto fu preso a mano, con un “piede
di gallina”, un mostruoso polpo di 6
chili. Ma il record ce lʼha Pino “Bicicletta”: circa otto anni fa pescò una
lampuga da 14 chili. (V.C.)
Franco Di Bella e Davide Fragale
AL TRAMONTO. Pescatori in azione al porto
Antonella e Massimo Tricomi
MESSINA. Messi “fuori legge”, gli appassionati della pesca rivogliono le banchine
Pescatori, fronte del Porto
Le disposizioni di legge seguite all’attentato delle Torri Gemelle del 2001, insieme a un’ordinanza
della Capitaneria, hanno vietato l’accesso. La battaglia della nuova associazione Messiamare
DI VALENTINA COSTA
MESSINA. «Tutto è cominciato qualche
anno dopo gli attentati alle Torri Gemelle»,
comincia così a raccontare Davide
Fragale, trentenne, appassionato di pesca
e segretario della neonata associazione
Messinamare. «Prima una recinzione sul
molo, vicino allʼacqua. Poi la cancellata
che ha chiuso definitivamente la banchina.
E tra i pescatori messinesi, molti dei quali
anziani, è cominciato uno psicodramma».
Era il 2008. «Da allora il porto, anima
stessa di Messina, è diventato off-limits
per i suoi cittadini». Nasce da qui Porto
Aperto ai Pescatori, lʼiniziativa-cardine
della neonata associazione Messinamare.
Costituitasi formalmente lo scorso 16
maggio, lʼassociazione ha già raccolto 700
adesioni. «Vogliamo che il porto venga
riaperto ai pescatori, ma anche alla
fruizione dei messinesi, che hanno perso
un punto dʼincontro storico». Una battaglia
fatta con il cuore, che va però a scontrarsi
con un sistema legislativo che lascia poco
spazio di manovra.
VIETATO LʼACCESSO. A decretare la
chiusura del Porto è stata infatti una
normativa internazionale, recepita
dallʼItalia, che, dopo lʼ11 settembre 2001,
prevede la messa in sicurezza delle aree
“sensibili”, al fine di prevenire eventuali
azioni terroristiche. Il Porto di Messina
rientra tra queste aree. Lʼaccesso al Porto
Commerciale è ormai strettamente
regolamentato: ci sono precise
responsabilità penali a carico dei
concessionari delle aree portuali, qualora
dovesse verificarsi qualche incidente.
Inoltre, a vietare esplicitamente la pesca,
nelle “acque del porto di Messina” e nello
specchio dʼacqua compreso allʼinterno
della linea immaginaria che congiunge il
Faro di San Raineri con la foce del
Torrente Annunziata, è stata unʼordinanza
della Capitaneria di Porto (la 114/2009). E
se sulla pesca a terra dal Lungomare del
Ringo e dagli scogli della Passeggiata a
Mare si chiude un occhio, altrettanto non
vale sulla banchina del porto.
IN ROVINA Lʼordinanza è stata una doccia
gelida per la composita comunità dei
pescatori messinesi: molti sono pensionati
senza mezzi di trasporto, impossibilitati a
raggiungere le riviere nord e sud. Divisi tra
professionisti e amatori, i più assidui si
radunano in gruppi che fanno capo ai
diversi dettaglianti che vendono
attrezzature da pesca. Sono proprio loro, i
commercianti, soprattutto quelli della
cortina del porto, ad avere pagato il conto
più salato. Franco Di Bella ne è il decano.
Sin da bambino, in compagnia del padre
che di mestiere faceva il portuale, pescava
dalla banchina. Allʼinterno del porto aveva
costruito la sua fortuna: dal suo camion
vendeva tutto ciò che serviva ai pescatori
che, dʼestate, si affollavano a decine sul
molo per “andare a palamiti”. Ti si rompeva
un filo? No problem, cʼera Don Ciccio.
Oggi Franco Di Bella ha un bel negozio
allʼaltezza della fermata del tram “Palazzo
Reale”. Ma il sorriso non ce lʼha più.
«Prima il tram. Poi hanno chiuso il porto.
Negli ultimi anni abbiamo avuto un calo
dellʼ80%», spiega Di Bella, che
dellʼAssociazione Messinamare è il
presidente. E per quantificare la crisi,
mostra i dati di vendita del coreano, lʼesca
più comune. «Prima ordinavamo 20
cartoni a settimana. Oggi se ne vendono
solo 2». Stesse drammatiche percentuali
per Massimo e Antonella Tricomi,
costretti a cambiare locali alla propria
attività. «Nessuno ci ha mai rimborsati dei
danni subiti», spiega Antonella. Che
racconta: «Al di là della pesca, quello che
si è perso è un modo di stare insieme dei
messinesi. Nelle calde sere dʼestate intere
famiglie scendevano al porto a prendere
un poʼ di fresco. Si organizzavano tavolate
di focaccia e pasta ʻncaciata. Volevi un poʼ
di pace? Ti sedevi su una bitta e guardavi il
mare. Oggi non lo puoi più fare».
«Conosciamo la normativa, ma ci sono
delle soluzioni di compromesso», sostiene
Nazzareno Costa, vicepresidente di
Messinamare. «Ho navigato per anni, ed
ho visto che in altre città di mare i porti non
sono completamente chiusi. A Palermo e a
Genova, ad esempio, alcune zone sono
aperte alla pesca: i pescatori consegnano
un documento di riconoscimento e
possono entrare. Si potrebbe fare anche
qui: concedere una zona ai pescatori e
regolamentare il tutto». Una soluzione,
questʼultima, che eviterebbe alcuni
malcostumi del passato (come gli “incontri”
notturni tra prostitute e camionisti) e
garantirebbe uno spazio in centro città alle
centinaia di pescatori che non possono
spostarsi.
LA “CONTROPARTE”
Le soluzioni di De Simone
Il presidente dell’Authority pronto a discutere
MESSINA. La battaglia per riaprire il porto, i pescatori messinesi se lʼerano già intestata qualche anno fa, con una raccolta firme che però era finita in un nulla di fatto. Con la costituzione dellʼAssociazione Messinamare è ripreso il dialogo con lʼAutorità
Portuale di Messina. E sulle soluzioni prospettate, a parlare è il
presidente Antonino De Simone.
Eʼ possibile destinare una zona del porto di Messina alla pesca, come in altre città italiane?
«Allʼinterno di tutti i porti commerciali nazionali non è consentito
pescare. Forse, nei casi a cui si fa riferimento, si tratta di zone destinate specificatamente ai pescatori che, anche se interne al porto, non sono utilizzate dal traffico commerciale. Unʼeventualità che
a Messina è da escludere, perché gli spazi sono già strettissimi».
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Quale soluzione si prospetta allora?
«Abbiamo invitato gli interessati a presentare unʼistanza generica, in modo da poter valutare, di concerto con lʼautorità
marittima, quale zona, vicina al porto commerciale ma esterna ad esso, possa essere dedicata unicamente alla pesca da
terra. Si tratterebbe di unʼarea accessibile in tutte le stagioni
e gestita dai pescatori stessi. Abbiamo in tal senso già fatto
delle proposte: unʼopzione sarebbe lʼarea compresa tra il Circolo Canottieri Thalatta e la Guardia di Finanza; lʼaltra sarebbe una zona posta dallʼaltro lato della zona Falcata, dopo il
Molo Norimberga: lì stiamo provvedendo, insieme alla Capitaneria di Porto, a rimuovere un vecchio pontone arrugginito,
di proprietà di un privato».
Quali i prossimi passi?
«Lʼistanza è già stata presentata. Si tratta adesso di convocare
lʼAssociazione Messinamare e lʼAutorità Marittima, per verificare le planimetrie delle aree e stabilire, in accordo, come procedere». (V.C.)
centonove
Sicilia
7 GIUGNO 2013
L’ingresso del “Life”
Una delle ragazze che si esibiva al Life
SANT’AGATA MILITELLO. Nuovo blitz anti prostituzione sui Nebrodi. Nel mirino un’associazione...ricreativa
Alle donne ci pensa Life
Secondo la Procura oltre a spettacoli di lap dance il locale consentiva ai clienti di avere extra
a luci rosse. Una ragazza inviata a Cefalù per un festino. Così i dettagli dell’inchiesta
DI NINO DRAGOTTO
SANTʼAGATA MILITELLO. Cinquanta
euro per un fugace incontro di 10 minuti,
nelle salette privè, fino a 170 euro richiesti
per il cosiddetto “pacchetto completo”.
Sogni erotici finiti allʼalba con lʼintervento
del commissariato di polizia e le accuse di
associazione a delinquere, finalizzata al
reato della prostituzione. Morte ingloriosa
per il club “Life” di contrada San Giuseppe,
luogo dʼincontro per emozioni notturne a
luci rosse, sopravvissuto per pochi mesi al
blitz disposto dalla Procura di Patti che il 15
ottobre scorso ha portato la chiusura di altri
tre locali notturni: “Dubai” a Caronia, “Dolce
Vita” e “Deja Vu” a Torrenova. Dopo la
Irina Ievska
sospensione delle attività a dicembre
doveva riaprire in questi giorni con
lʼinsegna “Sotto le stelle”. Gli uomini del
commissariato hanno fatto scattare
lʼoperazione “Life”, che prende il nome dal
locale notturno (in attività fino a dicembre
scorso) e che secondo il rapporto
dellʼindagine, «costituiva un famoso centro
di richiamo per utenti provenienti da molte
province siciliane, almeno fino ad un suo
sopravvenuto cambio di gestione». Due
arresti domiciliari e tre obblighi di dimora
sono le misure cautelari eseguite lunedì
dagli agenti di polizia, al comando del
dirigente Carmelo Alba, procedendo su
ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di
Patti, Maria Pina Scolaro su richiesta del
sostituto procuratore, Rosanna Casabona.
Ad ottobre scorso lʼoperazione della
polizia, ordinata dal Gip, Francesca
Bonanzinga aveva portato allʼarresto di
sette persone, la misura cautelare di
arresto ai domiciliari di altre sei persone,
un provvedimento dellʼobbligo di dimora
nel paese di residenza, e la denuncia per
altri 20 soggetti coinvolti. Diciannove
misure cautelari e 20 indagati sono i dati di
questʼultima operazione che dovrebbero
chiudere il cerchio sui locali notturni
camuffati da circoli privati, che, secondo
lʼordinanza cautelare sarebbero «gestiti da
associazioni per delinquere che sono
tolleranti su festini privati e sesso a
pagamento con ragazze straniere
registrate come socie». Le indagini degli
investigatori del commissariato
santagatese (partite dopo controlli
amministrativi svolti nel locale e sviluppate
con pedinamenti, appostamenti ed
intercettazioni telefoniche), hanno
consentito di accertare che nel locale, dalle
prime ore della notte e fino alle prime luci
dellʼalba, i molti clienti, mascherati da forme
di un finto tesseramento, pagavano per
fruire di servizi dal contenuto variabile:
consumazione di bevande, spettacoli di lap
dance e spogliarelli, ma anche la
compagnia delle ragazze, soprattutto
straniere, reclutate con la mediazione di
veri e propri impresari del settore,
impiegate nel night e retribuite con fissi e
provvigioni per erogare servizi erotici e
sessuali, il cui prezzo veniva incassato
direttamente dai gestori del locale secondo
un preciso tariffario. Le ragazze reclutate,
venivano indirizzate verso incontri intimi in
luoghi diversi dal locale notturno, anche
ubicati fuori dal territorio provinciale: così gli
investigatori hanno ricostruito un incontro
Aldo Prestianni
pagina 23
“galante” organizzato dal titolare del night,
in un residence di Cefalù, tra un ragazza
sudamericana e vari clienti. Le indagini si
sono rilevate lunghe e faticose, e
potrebbero risultare inappropriate al
termine dei diversi gradi giudiziari. Cinque
sono i destinatari dei provvedimenti
cautelari, Aldo Prestianni, Alfio Christian
Vasi, entrambi di SantʼAgata sottoposti agli
arresti domiciliari, e tra le tre persone con
obbligo di dimora figura la compagna di
Prestianni, Iryna Ievska , presidente del
club “Life”, 31 anni, ucraina, oggi
domiciliata a Parma. Non si è proceduto
alla chiusura del locale per cessata attività
a fine 2012 per difficoltà finanziarie tra
gestori. Martedì sera il club doveva riaprire i
battenti con altro nome “Sotto le Stelle”.
Per lʼincensurato Aldo Prestianni, 53 anni,
personaggio in vista con picchi alti e
precipitosi bassi in carriera, lunedì è
caduta in testa una brutta tegola, nel
ritrovarsi puntati i riflettori come
protagonista principale dellʼoperazione
“Life”. Ad ottobre scorso le luce dei riflettori
erano tutte puntate sugli arresti dei big del
club “Dubai” di Caronia,Giuseppe Lo Re, e
la sua compagna Dimona Dimitrova
Gueorguieva. Aldo Prestianni, ammirato
centravanti del SantʼAgata Calcio, in serie
D, ha le porte aperte per una carriera
brillante, un impiego ricco di prospettive in
Telecom, un matrimonio con la figlia di uno
dei più facoltosi commercianti della città.
Ma la fortuna gli gira le spalle quando apre
il club della notte, “Life”. Un inno alle
piacevolezze della “Vita”, voluto da un
rampante over 50 del posto, per rialzarsi
dopo varie vicissitudini, tra cui quella di
venditore di abbigliamento per ballerine da
Lap Dance, e di piazzista di pannelli
pubblicitari, ed ha deciso di darsi
unʼopportunità con il club di località San
Giuseppe, dove erano in tante le ragazze
diventate amiche nelle sue scorribande per
i locali notturni. A SantʼAgata Militello era
prevista la riapertura di altri due club privati
“Sotto le Stelle” (ex Life) e “Master Pub”,
ma potrebbero non vedere mai lʼAlba.
Sicilia
7 GIUGNO 2013
centonove
TAORMINA. Nonostante i canoni aumentati del 600% i gestori confidono in una stagione positiva
Aumentano i costi ma io...Lido
A maggio i turisti stranieri hanno premiato il comprensorio. Per combattere la crisi i prezzi saranno
“calmierati”. Sebastiano De Luca (Confindustria): «Prenotazioni in crescita per gli alberghi a 5 stelle».
Sebastiano De Luca
DI ENRICO SCANDURRA
TAORMINA. Molto Chardonnay,
bruschetta di pesce azzurro e canoni
demaniali alle stelle. Sono questi gli
ingredienti della calda estate taorminese,
che si appresta ad arrivare a ritmo di carte
bollate e veleni di ogni genere. Unʼestate
che porterà con sé lo spauracchio delle
concessioni demaniali aumentate del
600%, ma che non riuscirà ad incutere
paura ai turisti provenienti da ogni parte
dʼEuropa e del mondo. Meno italiani,
dunque, faranno le valigie per assaporare il
sole, il mare e la movida della capitale del
turismo siciliano. Più stranieri, invece,
assaliranno le spiagge, ma non solo, di
Letojanni, Taormina e Giardini Naxos. Le
previsioni sono piuttosto confortanti. Dopo
un aprile e un maggio da record, il litorale
taorminese si prepara a fare lʼen plein
come ogni anno. Ma le eccezioni non
mancano. E perciò, tra le stravaganze e le
spese folli dei turisti più esigenti, i risparmi
degli italiani e “il mordi e fuggi” dei
croceristi, tutto appare chiaro, anzi
chiarissimo. Ma quanto costerà,
questʼanno, una vacanza a Taormina e
dintorni? E soprattutto a quanto
ammonteranno le spese dei titolari degli
stabilimenti balneari, dei ristoranti e degli
alberghi? Tra i proprietari dei lidi che non
hanno aumentato i prezzi degli ombrelloni
e dei lettini spicca Giovanni Ardizzone, che
a Letojanni gestisce il ristorante e lido “Da
Nino”. Qui, per una giornata al mare,
bisognerà sborsare solo 10 euro giornalieri,
accompagnati da un ottimo servizio in
spiaggia e dalla possibilità di pranzare in
uno dei locali più importanti della riviera.
Meta di vip e personaggi politici nazionali, è
frequentato da Matteo Renzi e da Rosario
Fiorello, che qui è davvero di casa. Sempre
a Letojanni è ubicato lʼHotel e lido San
Pietro, dove i prezzi sono davvero
stracciati, nonostante vi sia un buon
rapporto qualità-servizio. Per una giornata
in spiaggia si pagherà 4 euro compreso
lʼingresso e la cabina. Davvero strano,
considerato che i costi di gestione della
spiaggia sono aumentati drasticamente.
Russi e scandinavi i turisti più presenti,
mentre mancano gli italiani del nord.
Spostandoci verso il centro abbiamo
lʼimbarazzo della scelta. Questʼanno, alla
faccia della crisi, sono sorti ben tre nuovi
lidi. Tra questi il Golà di Franco Sciacca ed
Eliana Russo, che gestiscono anche il
ristorante e lounge bar, con eventi musicali
durante tutta lʼestate. Qui per un
ombrellone e due lettini compreso
lʼingresso bisognerà pagare 15 euro per un
target abbastanza alto. E a Taormina
mare? Tra stabilimenti balneari, discoteche
e ristoranti rinomati, molti sceglieranno la
qualità più che la quantità. E proprio al lido
“La Pigna”, a Mazzarò, i costi
aumenteranno drasticamente. Da 25 euro
nel mese di luglio a 30 euro ad agosto,
proprio in mezzo alla stagione estiva.
Prezzi davvero paradossali che si
scontrano con lʼaria di crisi che aleggia a
Taormina. Al “Lido di Naxos” di Giardini,
tutto è rimasto invariato come lʼanno
scorso. Un posto al sole costerà sui 20/25
euro al dì. Tutto accompagnato da eventi
sia di giorno che di notte, organizzati dal
proprietario Giovanni Cacciola, che
promette: «nonostante i canoni demaniali, i
nostri clienti potranno godersi le ferie senza
lʼassillo dei costi troppo alti». Prezzi che
sono rimasti invariati anche nei maggiori
alberghi di Taormina e dintorni. Il
presidente di Confindustria Alberghi e
Turismo Taormina e Riviera Jonica,
Sebastiano De Luca, ammette che maggio
2013 è stato un ottimo mese per il turismo
della Perla dello Jonio: «cʼè stato un
aumento del 20 % delle prenotazioni negli
hotel a quattro e a cinque stelle, grazie a
meeting e ad eventi. Tedeschi e scandinavi
in arrivo, mentre gli americani stanno
ritornando». E nei ristoranti quale sarà il
piatto dellʼestate? Al ristorante “La
capinera”, dello chef Pietro DʼAgostino, si
potranno gustare le prelibatezze della
cucina siciliana e internazionale, con delle
novità davvero curiose. La bruschetta di
pesce azzurro con contorno di verdure
grigliate e la parmigiana dolce con i migliori
Chardonnay e Brunelli di Montalcino. I
prezzi oscillano dai 70 ai 75 euro a
persona. E come diceva il maestro di Milo,
Franco Battiato: “passammo lʼestate su
una spiaggia solitaria e già arrivava lʼeco di
un cinema allʼaperto…”, si spera che di
spiagge deserte, questʼanno, non ce ne sia
completamente traccia.
MILAZZO
A Ponente c’è vento di crisi
Riaprono gli impianti ma gli affari
sono altalenanti. Così le proposte
La spiaggia di Ponente
MILAZZO. Nonostante gli aumenti dei canoni demaniali a Milazzo i
gestori dei lidi del lugomare di Ponente resistono e riapriranno
ombrelloni e sedie a sdraio da mettere a disposizione dei bagnanti.
A bruciare tutti sul tempo sarà il lido La Fenice, che ha già fissato la
data di apertura: il 16 giugno. Si tratta di un lido, nella spiaggia
adiacente il vecchio palazzetto dello sport di via Tukery, pensato per
accogliere anche ai diversamenti abili. In attesa dei turisti si cerca di
invogliare i milazzesi con lezioni di “Acqua zumba”. I lidi hanno vita
dura a Milazzo perchè con sette km di spiaggia quasi tutta libera i
bagnanti tendono a disertarli. A mettersi di mezzo anche
lʼimpossibilità di organizzare serate dance per la vicinanza alle
pagina 24
abitazioni. A riaprire sarà anche il lido Open Sea. La struttura è gestita
dallʼAssociazione italia sclerosi multipla. Anche questo è stato
pensato per essere accessibile a chi ha problemi di deambulazione.
A fine giugno non mancherà allʼappuntamento neanche il Sayonara
Beach club, quasi al confine tra Milazzo e Barcellona. A gestirlo la
famiglia Anastasi. «La nostra concessione risale al 2000 - spiega
Carmen Anastasi - è tra le prime rilasciate nella nostra zona. La mia
famiglia da sempre crede nello sviluppo turistico e nel suo piccolo
vuole dare un contributo. Riusciamo ad andare avanti perchè lo
gestiamo quasi senza personale esterno. Lʼapertura di un lido dalle
nostre parti, a queste condizioni, non può essere inteso come
investimento, sarebbe fallimentare». Anastasi commenta anche
lʼaumento dei canoni. «Ancora non so quanto dovremo pagare, è
anche vero che i costi dovrebbero essere rapportati alle singole aree.
Noi non possiamo essere paragonati a Taormina». Una stoccata va
anche al Comune. «Gli investimenti possono essere fatti solo se vi
è sinergia sul territorio. Occorrono servizi di qualità, trasporti efficenti
e pacchetti turistici competitivi offerti dagli alberghi», conclude.
centonove
Sicilia
7 GIUGNO 2013
Santino Gentile
Il direttivo della Pro Loco di Spadafora, una delle più dinamiche
MESSINA. Il coordinatore delle associazioni turistiche lancia l’allarme. «Rischiamo di chiudere»
Pro loco al verde
Santino Gentile lamenta il taglio continuo dei fondi relativi al mantenimento delle strutture nei comuni.
La Provincia regionale prima dimezza i fondi, poi blocca le somme. Magistri: «Sarà caos legislativo»
DI ANTONIO BONACCORSO
MESSINA. «Le Pro Loco della provincia di
Messina sono con l'acqua alla gola». È il
grido d'allarme che parte dalle base delle
associazioni turistiche che, ormai da anni,
sono costrette a combattere contro la
carenza di contributi economici. Quella
delle Pro Loco è una realtà che conta oltre
4 mila volontari iscritti a 60 associazioni
distribuite in tutto il territorio in riva allo
Stretto. Santino Gentile, a capo della pro
Loco di Gaggi e presidente provinciale
delle associazioni messinesi, già tre anni fa
si era detto pronto a esporre il cartello con
su scritto “Chiusura per mancanza di
fondi”. Il periodo di crisi ed i tagli non
risparmiano, dunque, queste
organizzazioni “no profit” che svolgono la
loro opera per amore esclusivo della
propria terra. « Eʼ un attività che viene
compiuta con disinteresse e passione,
spesso con il solo scopo di rendere vivo il
luogo dove si risiede, promuovendo storia
e tradizioni in tutte le occasioni possibili. Ma
non possiamo far sopravvivere le Pro Loco
- dice Gentile - con l'esclusivo volontariato
e i contributi più o meno a fondo perduto
dei relativi presidenti». Le Pro Loco
vengono iscritte ad un albo Regionale ed
ammesse allo stesso con decreto
dell'Assessorato al Turismo della Regione
Sicilia. Sono, poi, soggette proprio al
controllo delle Province Regionali, alle quali
hanno lʼobbligo di inviare tutti gli atti
prodotti, compresi i bilanci, affinché ne
verifichino la legittimità. Ma è proprio dai
rappresentanti di Palazzo dei Leoni che le
Pro Loco si sentono “abbandonate”. Ci
sono voluti, infatti, due anni di
“inseguimenti” al Consiglio provinciale per
giungere all'approvazione di un
regolamento allʼaccesso ai finanziamenti,
così come avveniva nel momento in cui
operavano le Aapit, ma nonostante tutto
questo non è bastato. «Dopo riunioni ed
incontri in Commissione Cultura si era
arrivati - raccontano i vertici provinciali Pro
Loco - alla decisione di stanziare 60 mila
euro per le nostre associazioni, ma in sede
di approvazione di bilancio la somma
venne già ridotta a 30 mila. Ed alla fine,
come se non bastasse, una volta stabilite le
modalità di presentazione delle istanze per
l'accesso ai contributi, una comunicazione
a firma del dirigente Francesco Alibrandi ci
informava che non sarebbe stata
impegnata alcuna somma in favore delle
nostre associazioni». Numerosi erano stati
ZOOM
Voglia di info point
Negli ultimi 5 anni raddoppiato
il numero delle associaizioni
MESSINA. Nonostante la crisi e il disinteresse della
classe politica, la crescita delle Pro Loco messinesi
non si è arrestata nel tempo. Basti pensare che negli
ultimi cinque anni il numero di queste associazioni è
raddoppiato passando da 30 a 60. Ultima ad essere
“battezzata” lo scorso mese la Pro Loco di Merì,
mentre sono in fase di costituzione quelle di
Roccavaldina e San Pier Niceto. Nonostante il
riconoscimento regionale risultano in “pausa di
riflessione”, invece, le associazioni di Rometta e
Venetico. Grande fermento si respira nella Pro Loco
gli incontri interlocutori con il presidente
Nanni Ricevuto e la sua giunta, e
«speravamo nel riconoscimento del ruolo
di accoglienza turistica che le Pro Loco
svolgono ormai da anni ma, visto l'ormai
prossimo termine del mandato per il
Consiglio provinciale, adesso si aggiunge
la problematica di ripartire da zero nel
rapportarsi con la figura del Commissario
che andrà ad insediarsi». Questi fondi mai
arrivati, ci tiene a precisare il presidente
provinciale, non sarebbero serviti
allʼorganizzazione di manifestazioni e
attività, bensì per pagare le spese correnti
quali affitto, bollette, spese legate
allʼapertura degli sportelli di info-point
turistico. E proprio su quest'ultimo aspetto
Santino Gentile non nasconde qualche
perplessità riguardo alle annunciate
aperture di vari Sportelli della Provincia,
come quelli di Roccalumera e Cesarò, o di
quello già inaugurato a Santo Stefano di
Camastra, voluti anche per incentivare il
potenziamento delle attività turistiche. Dal
punto di vista delle Pro Loco una ulteriore
“beffa” che li priverebbe del ruolo di
informazione e messa in rete del settore
del turismo, estremamente importante per
la valorizzazione delle risorse del territorio.
A temere il caos legislativo è il consigliere
provinciale Simone Magistri, componente
della IV Commissione consiliare che si
occupa di turismo. «Ormai è certo che
queste associazioni dovranno auto
finanziarsi con iniziative o sponsorizzazioni
- sostiene Magistri - Gli enti pubblici non
solo hanno dimostrato di non avere la
possibilità nemmeno di contribuire alle
spese vive, ma con lʼabolizione delle
Province si rischia un vuoto legislativo. La
cosa assurda è che sta avvenendo nel
momento in cui nei comuni si registra un
maggiore interesse nei confronti delle
tematiche turistiche e del territorio».
La Galleria d’Arte
di Spadafora che, grazie all'intesa con la
Sovrintendenza e ad un protocollo d'intesa con una
cooperativa, avrà a disposizione del personale a
titolo gratuito per svolgere funzione di informazione
ed accoglienza turistica all'interno del Castello
settecentesco, al quale verrà, dunque, garantita
fruibilità tutti i giorni. «Stiamo lavorando, inoltre, ad
una manifestazione commemorativa - spiega il
Presidente Nino Scibilia - per i caduti civili nei
bombardamenti del 13 agosto 1943. Nella ricorrenza
del settantesimo anniversario verrano ricordati i 28
spadaforesi e i tre sfollati che persero la vita». A
Milazzo invece, la Pro loco riaprirà i battenti nei
prossimi giorni nei nuovi locali sul Molo Marullo. Farà
da info point per i turisti. I locali sono stati “sottratti”
dal comune alllʼassociazione Stella Maris che per
anni ha, in modo volontario, fornito assitenza ai
marinai che approdano nel porto mamertino.
pagina 25
Il Sagittario
Maria Tripoli
“Emozioni, gesti e …”
inaugurazione mostra sabato 8 giugno ore 18,30
Presentazione Enzo Salsetta
Esposizione fino al 30 giugno 2013
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Qui Scuola
7 GIUGNO 2013
VADEMCUM. COMINCIANO IL 19 GIUGNO CON LA PROVA SCRITTA. ECCO TUTTE LE REGOLE PER STUDENTI. E DOCENTI
Esami di stato, i 10 comandamenti
MESSINA. Il 12 giugno avranno termine le
lezioni e subito dopo inizieranno le scrutini
finali, che determineranno lʼesito dellʼanno
scolastico per gli studenti. In particolare,
per le classi finali degli istituti di secondo
grado, coloro i quali riporteranno la
sufficienza in tutte le materie, ivi compresa
la valutazione sul comportamento, saranno
ammessi agli esami di Stato, che
inizieranno il 19 giugno con la prima prova
scritta. Appare utile, quindi, riepilogare le
principali scadenze e le notizie utili per
lʼevento che rappresenta la conclusione di
un percorso scolastico durato tredici anni e
lʼinizio di quello accademico o
professionale.
Le commissioni: Il Presidente e i
commissari esterni delle due classi
abbinate, unitamente ai membri interni di
ciascuna delle due classi, si riuniscono, in
seduta plenaria, presso l'istituto di
assegnazione, il 17 giugno 2013 alle ore
8,30. In assenza del presidente, la funzione
è espletata dal componente più anziano.
Prove scritte: prima prova scritta
mercoledì 19 giugno 2013, con inizio alle
ore 8.30; seconda prova scritta, grafica o
scritto-grafica giovedì 20 giugno 2013,
sempre alle ore 8.30. Per gli esami nei licei
artistici e negli istituti dʼarte lo svolgimento
della seconda prova continua, con
esclusione del sabato, nei due giorni feriali
seguenti per la durata giornaliera indicata
nei testi proposti; terza prova scritta lunedì
24 giugno 2013. Ciascuna commissione,
entro il giorno di venerdì 21 giugno,
definisce collegialmente la struttura della
terza prova scritta, in coerenza con il
documento del consiglio di classe.
Contestualmente, il Presidente stabilisce,
per ciascuna delle commissioni, l'orario
d'inizio della prova, dandone
comunicazione all'albo dell'Istituto o degli
eventuali istituti interessati. Non viene,
invece, data alcuna comunicazione circa le
materie oggetto della prova. Il 24 giugno
ogni commissione predispone
collegialmente il testo della terza prova
scritta, sulla base delle proposte avanzate
da ciascun componente. La Commissione,
in relazione alla natura e alla complessità
della prova, stabilisce anche la durata
massima della prova stessa. Per i licei
artistici e gli istituti d'arte la prova può
svolgersi anche in due giorni. Per i licei
artistici e gli istituti d'arte le relative
commissioni definiscono collegialmente la
struttura della terza prova scritta entro il
giorno successivo al termine della seconda
prova scritta. La terza prova scritta inizia il
giorno successivo alla definizione della
struttura della prova medesima; la quarta
prova scritta, nei licei ed istituti tecnici
presso i quali è presente il progetto
sperimentale Esabac e nei licei con sezioni
ad opzione internazionale spagnola e
tedesca, si svolgerà martedì 25 giugno
2013, ore 8.30.
Prove suppletive: prima prova scritta
suppletiva lunedì 1 luglio 2013 alle ore
8.30; seconda prova 2 luglio 2013, con
eventuale prosecuzione, per gli esami nei
licei artistici e istituti d'arte; terza prova
scritta suppletiva il secondo giorno
successivo a quello della seconda prova
scritta suppletiva. quarta prova scritta, per
gli istituti interessati, il giorno successivo a
quello della terza prova. Le prove, ove
centonove
previsto, proseguono nei giorni successivi,
ad eccezione del sabato; in tal caso
proseguono il lunedì successivo.
Prove orali: il Presidente, il giorno della
prima prova scritta, invita i candidati,
indicando anche il termine e le modalità
stabilite precedentemente dalla
commissione, a comunicare la tipologia dei
lavori prescelti per dare inizio al colloquio:
titolo dell'argomento; esperienza di ricerca
o di progetto, presentata anche in forma
multimediale; esecuzione di un brano
musicale per gli indirizzi pedagogico
musicali; esecuzione di una breve
performance coreutica per gli indirizzi
sperimentali coreutici. Il Presidente della
commissione dà notizia mediante
affissione all'albo dell'istituto sede di esame
del diario dei colloqui. Punteggio a
disposizione (100): 45 punti per le prove
scritte, 30 punti per il colloquio, 25 punti
credito scolastico .
Risultato finale: per superare l'esame di
Stato è sufficiente un punteggio minimo
complessivo di 60/100. Ai candidati che
abbiano ottenuto nella prova dʼesame un
risultato pari ad almeno 70 punti e vantino
un credito scolastico di almeno 15 punti, la
commissione può, fermo restando il
punteggio massimo di cento,
motivatamente integrare il punteggio fino
ad un massimo di cinque punti.
La lode: la Commissione allʼunanimità può
motivatamente attribuire la lode a coloro
che conseguono il punteggio massimo di
100 punti senza fruire di alcuna
integrazione del punteggio, a condizione
che: abbiano conseguito il credito
scolastico massimo complessivo
attribuibile senza fruire di integrazione;
abbiano riportato negli scrutini finali relativi
alle classi terzultima, penultima e ultima
solo voti uguali o superiori a otto decimi, ivi
compresa la valutazione del
comportamento.
Misure di sicurezza: nei giorni delle prove
scritte è vietato utilizzare a scuola telefoni
cellulari di qualsiasi tipo, nonché dispositivi
a luce infrarossa o ultravioletta di ogni
genere. Nei confronti degli studenti che
fossero sorpresi ad utilizzarli è prevista,
secondo le norme vigenti in materia di
pubblici esami, lʼesclusione da tutte le
prove. È inoltre vietato lʼuso di
apparecchiature elettroniche portatili di tipo
“palmare” o personal computer portatili di
qualsiasi genere, in grado di collegarsi
allʼesterno degli edifici scolastici tramite
connessioni “wireless”, comunemente
diffusi nelle scuole, o alla normale rete
telefonica con protocolli Umts, Gprs o Gsm
o Bluetooth.
A.S.
ISTRUZIONE PER L’USO di Andrea Smith
Proroga contratti supplenze
ORMAI LʼANNO SCOLASTICO è agli sgoccioli, le
lezioni infatti avranno termine il prossimo 12 giugno, e
si ripropongono le solite situazioni che possono dare
o meno diritto alla proroga dei contratti dei supplenti
in servizio. In merito il MIUR, con circolare del 30
maggio, ha confermato la validità delle disposizioni
diramate per i precedenti anni scolastici. Il personale
docente supplente del titolare rientrato in servizio
dopo il 30 aprile, per ragioni di continuità didattica,
ove l´assenza del titolare si sia prolungata per periodi
non inferiori a 150 giorni, ridotti a 90 per le classi
terminali, è mantenuto in servizio per gli scrutini e le
valutazioni finali. Da ciò consegue la proroga del
precedente contratto, originariamente previsto fino al
termine delle lezioni, fino al termine delle operazioni
di scrutinio o di esami (esclusi
gli esami di Stato del secondo ciclo) del
mese di giugno cui ha diritto di
partecipare. Per il restante personale
docente supplente temporaneo con
contratto fino al termine delle lezioni,
dovrà essere disposto non il mantenimento in servizio
sino al termine delle attività di valutazione, bensì uno
specifico contratto per i giorni strettamente necessari
della presenza del docente supplente nelle predette
attività di scrutinio e valutazione finale. Al supplente
temporaneo con servizio effettivamente svolto sino al
termine delle lezioni, esclusivamente nel caso in cui
sia nominato quale commissario interno nella
medesima scuola, compete l´attribuzione di un nuovo
contratto,con lo stesso numero di ore di
insegnamento di quello precedente, con decorrenza
dal giorno della seduta preliminare della commissione
pagina 26
e termine nel giorno conclusivo della sessione
d´esame. Nelle operazioni suppletive di scrutinio nelle
scuole secondarie di II grado nei mesi di luglio o
agosto al termine dei corsi di recupero dei debiti
formativi, laddove si debba ricorrere a personale
supplente temporaneo, verrà disposto un apposito
contratto di supplenza temporanea per
il periodo degli scrutini suppletivi cui partecipa, per
un numero di ore settimanali pari a quelle dell´ultimo
contratto con cui ha insegnato nella scuola medesima
o, comunque, pari a quelle dell´insegnante che
sostituisce. Al personale con contratto di supplenza
temporanea sino al termine delle attività
didattiche (30 giugno), se nominato negli esami di
Stato, compete la proroga del relativo
contratto fino al giorno conclusivo della rispettiva
sessione di esami, oltre agli specifici compensi
previsti.
7 GIUGNO 2013
Economia
centonove
Le sartorie, così come la coltivazione di lumache, sono tra i progetti finanziabili presentati allo “Sturt up Generation”
INIZIATIVE. Valanga di progetti nel triangolo che da Gela porta a Niscemi. Messina resta a guardare
Start up, ritorno al futuro
La Banca del Nisseno ha messo sul piatto un milione e 200mila euro. Quaranta le imprese finanziabili
che puntano a non far morire le attività artigianali e l’entroterra. Dalle sartorie alla coltivazione di lumache
MESSINA. I numeri fanno spavento: la
disoccupazione giovanile al Sud, e
soprattutto in Sicilia, rappresenta ormai
la metà della popolazione censita.
Economisti e studiosi, come il
presidente della Fondazione con il Sud,
Carlo Borgomeo, concordano tutti su un
fatto: solo dalla imprenditoria giovanile,
dal percorso di autodeterminazione dei
giovani, si può uscire dal “grande
equivoco” del posto sicuro, che è
allʼorigine di frustrazione e apatia dei
giovani “nemo”, quelli che, stanchi, non
provano più a cercare occupazione.
Ma come fare per uscire da questo
pantano? Se lo sono chiesti i tanti
giovani che hanno partecipato allo
“Start Up Generation”, lʼiniziativa del
Carlo Borgomeo, presidente Fondazione per il Sud
Dipartimento di Economia
dellʼUniversità di Catania, protagonisti
Domenico Messina di Ceo, Servizi
Integrati e Aldo Monaca, di Explore
Marine Sboss, che hanno provato a
indagare questi due mondi solo
apparentemente contrapposti: quello
dei giovani che vogliono fare e quello
degli anziani, che, ricchi della loro
esperienza, vogliono aiutarli a provarci.
Un tutoraggio e un traferimento di know
how che, notano gli analisti, quando
“pone un brodo culturale positivo” e non
manca di dare i suoi frutti. Un esempio
pratico? Eʼ il caso virtuoso della
Fondazione per il Sud che insieme alla
Banca di Credito cooperativo del
Nisseno e lʼArci hanno avviato, in una
delle aree più depresse del Paese, il
triangolo che da Gela porta a Butera,
Mazzarino e Niscemi. La Banca del
Nisseno ha messo sul piatto un milione
e 200mila euro, e “i progetti sono piovuti
a iosa”. Segno che lʼentusiasmo e la
volontà di fare ai giovani siciliani non
manca”, fanno notare i promotori.
Su ottanta progetti finanziabili, le
imprese sturt-up che hanno chiesto alla
Banca un finanziamento al tasso
agevolato del 1,5% fino a un massimo di
quindicimila euro, sono più della metà.
Cʼè chi vuole coltivare lumache, chi
punta sulla creazione di un cimitero per
gli animali, chi agli oli delle friggitorie da
riciclare. Ma cʼè anche chi punta
allʼartigianato e alla possibilità di non
fare morire attività preziose, come le
sartorie, patrimonio di un sapere da
difendere in tutto lʼentroterra siciliano.
“Gli spazi di cresciuta sono davvero
tanti, ha rilevato Luciana Carfì,
presidente dellʼArci, “lʼimportante è
avere una buona idea
imprenditoriale…”. Perché le regole del
business sono alla fine sempre le
stesse: una buona idea, uno studio sulla
potenziale concorrenza, lʼentità del
mercato. E qui si innesta la grande
scommessa della tecnologia: alcuni
giovani hanno messo a punto una
applicazione che gira su Android,
riservata alle aziende della logistica.
Una idea che nasce provincia di
Caltanissetta ma che può essere
utilizzata in tutto il mondo. Fino ad
attirare lʼattenzione dei ventur capital, i
business angels che accompagnano
lʼazienda alla fase di maturazione di
mercato, e poi cedono le quote,
sperando in laute plusvalenze.
Ma se è vero che, come ha sottolineato
Sheila Scebba, della Fondazione per il
microcredito, vanno “dissuasi i giovani
che si presentano per avere una buona
idea, anzichè darla”, le possibilità per chi
strappa la prima fase del finanziamento,
lʼammissione al microcredito, spalanca
poi le porte anche allʼaccesso ai fondi
europei. Il percorso virtuoso è stato preso
a modello già da Rete-Imprese Italia e
confcooperative che con i progetti “Buona
Impresa” e “Kublai” hanno già rifinanziato
34 imprese, con importi fino a 100mila
euro e tassi agevolati dalle Casse rurali
per lʼacquisto di beni strumentali e
leasing. Un modello che entusiasma la
Toscana. Qui Confartiganato, con Banca
Cr Firenze e Regione hanno promosso
“Giovani Net” nelle dieci province con
lʼinsolita iniziativa di favorire gli incontri
con i giovani con lʼaperitivo, per parlare di
innovazione, e possibilità di farcela da
soli. I risultati, secondo Gianfranco
Simoncini, assessore regionale al lavoro,
sono incoraggianti. Perché quella dei
giovani è una spinta propulsiva al
cambiamento”.
Lʼesatto contrario di quello che accade in
Sicilia. A Messina lʼincubatore di imprese
dentro lʼUniversità, progettato insieme a
Sviluppo Italia è desolamente vuoto.
Lʼunica azienda che occupava i locali era
Eurolink, gruppo oggi impegnato a
cercare i risarcimenti allo Stato p0er il
Ponte che non si fa più. Sviluppo Italia
Sicilia, dove che la Regione ha rilevato le
quote dalla società-madre, conta settanta
dipendenti, ma non ha ancora la
convenzione firmata con la Regione. Di
più la Regione Sicilia spende 400milioni
di euro lʼanno in formazione
professionale, con risultati occupazioni
che secondo le ultime rilevazioni sono al
di sotto dello 0,2%. In compenso si
registrano quasi ottomila formatori da
cassintegrare, secondo le linee guida
della riforma in cantiere del neo
assessore Nelly Scilabra. Precari,
sindacati e dipendenti protestano sotto
Palazzo dʼOrleans, ma un rapido
conteggio fatto dalla Corte dei Conti sui
soldi spesi in formazione professionale in
Sicilia negli ultimi dieci anni
determinerebbero il risanamento di piccoli
Stati in default come Cipro. Peccato che
in Sicilia, con la Formazione
professionale, cʼè anche chi si è
arricchito…con una scia di indagini
giudiziarie al seguito.
LA SCHEDA
Fondazione... con il Sud
LA FONDAZIONE CON il Sud è un ente non profit privato nato nel novembre 2006
(come Fondazione per il Sud) dallʼalleanza tra le fondazioni di origine bancaria
e il mondo del terzo settore e del volontariato per promuovere lʼinfrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, ovvero favorire percorsi di coesione sociale per
lo sviluppo. La Fondazione sostiene interventi “esemplari” per lʼeducazione dei
ragazzi alla legalità e per il contrasto alla dispersione scolastica, per valorizzare i giovani talenti e attrarre i “cervelli” al Sud, per la tutela e valorizzazione dei
beni comuni (patrimonio storico-artistico e culturale, ambiente, riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie), per la qualificazione dei servizi socio-sanitari,
per lʼintegrazione degli immigrati, per favorire il welfare di comunità. La Fondazione con il Sud ha sostenuto oltre 430 iniziative, tra cui la nascita delle prime 3
Fondazioni di Comunità del Mezzogiorno, coinvolgendo nelle partnership di progetto oltre 5.500 organizzazioni ed erogando complessivamente oltre 96 milioni di euro.
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Economia
7 GIUGNO 2013
centonove
IL PROGRAMMA
Nutrire il Pianeta
Energia per la vita
INIZIATIVE. La Regione chiamata a guidare il cluster bio-mediterraneo
Sicilia, “capofiliera” del bio
La scommessa dell’assessore alle risorse alimentari per l’esposizione universale
dell’Expo di Milano. Quindici i paesi coinvolti nelle regole della “Dieta mediterranea”
PALERMO. Il modello è quello che
Slow Food, con il titolo di “Terra
Nostra”, ha già sperimentato a
Torino. Ma la scommessa cui è
chiamata la Sicilia, isola-continente, a
fare da capofila per il
cluster bio-mediterraneo, in programma
per lʼesposizione universale
dellʼExpo di Milano, dal primo maggio al
31 ottobre 2015, è un triplo salto
mortale.
COLLANTE SICILIA. La Trinacria,
sotto la regia dellʼassessorato regionale
delle risorse alimentari, farà da collante
tra quindici paesi: Albania, Algeria,
Cipro, Croazia, Egitto, Grecia, Libano,
Dario Cartabellotta
Libia, Malta, Marocco, Montenegro,
Serbia, San Marino, Tunisia.
Una popolazione di 260 milioni di
abitanti, da fare ricadere nelle regole
della “Dieta Mediterranea”, che da tanti
studiosi è stata indicata come una
nuova frontiera della corretta
alimentazione da portare a modello nel
mondo. A questo appuntamento
ambizioso, che alla presenza
dellʼamministratore delegato dellʼExpo
Giuseppe Sala, è stato presentato la
settimana scorsa a Palazzo dei
Normanni, la Sicilia si presenta con una
griglia di ventisei prodotti Igp-Dop, cher
vanno dal cappero di Pantelleria alla
ciliegia dellʼEtna. Tra i prodotti
messinesi spiccano il salame
SantʼAngelo, lʼolio extravergine di oliva
della Valdemone e lʼimmnancabile
Limone Interdonato.
IL PROGRAMMA. Obiettivo
dellʼassessorato retto da Dario
Cartabellotta è quello di coinvolgere nel
programma altri tre assessorati-chiave:
le attività produttive, il turismo e i beni
culturali, che non a caso ora richiamano
lʼidentità siciliana. “La presenza della
Regione Siciliana ad EXPO 2015 – ha
dichiarato lʼassessore regionale alle
Risorse Agricole Dario
Cartabellotta- può contribuire a
diffondere la cultura e la tradizione che
sono alla base della dieta
mediterranea, ad aumentare
l'attenzione del mondo sulle produzioni
agricole di queste aree geografiche e
ad accrescere il flusso turistico in
queste aree con le conseguenti
ricadute positive sull'economia
dell'isola e dei paesi mediterranei. Con
la partecipazione al progetto Cluster
Bio-mediterraneo la Regione Siciliana
potrà inoltre rafforzare i rapporti di
collaborazione con i paesi aderenti al
cluster e con quelli del Nord Africa,
condividendo con loro iniziative e
progetti per lo sviluppo di quest'area di
comune interesse culturale ed
economico. Aspetto, quest'ultimo, di
particolare rilevanza, in questo
momento di aumento delle tensioni
sociali e politiche in alcuni di questi
paesi dove sono in corso importanti
cambiamenti geopolitici”.
PROVA A DIRE CLUSTER BIO. Ma
PALERMO. Oltre 130 Paesi stranieri, in occasione dellʼEsposizione Universale di Milano, sul tema
“Nutrire il Pianeta, Energia per la
Vita” racconteranno, dal 1 maggio
al 31 ottobre 2015, ad oltre 21 milioni di visitatori, la storia ed il futuro del ruolo globale dell'alimentazione e dell'agricoltura, presentandone i prodotti, le opere culturali e le tecnologie più rappresentative.
I Paesi che parteciperanno all'Expo 2015 saranno divisi tra Paesi
che costituiranno il proprio padiglione nazionale e Paesi che parteciperanno all'interno di un Cluster
tematico esponendo una filiera
produttiva comune o sviluppando
insieme il tema della biodiversità.
Gli organizzatori di EXPO 2015
hanno programmato la costruzione di un cluster del Biomediterraneo che ospiterà una serie di Paesi interessati allo sviluppo della
Dieta Mediterranea tra cui: Albania, Cipro, Croazia, Egitto, Grecia,
Libano, Libia, Malta, Montenegro,
Tunisia, Algeria e Marocco, Serbia,
San Marino, paesi verso i quali la
Sicilia sta sviluppando sempre più
relazioni internazionali.
La Sicilia, in tale contesto, assumerà il ruolo di capofila del Cluster
del Biomediterraneo.
cosa è il cluster bio-mediterraneo? Eʼ
un modo per richiamare sotto un unico
denominatore le politiche agricole e
della pesca promuovendo la
collaborazione dei paesi del
Mediterraneo e del Nord-Africa. Lo
slogan che accomuna i paesi è: “Nutrire
il paese, Energia per la Vita”. In un
unico spazio tematico, alla cui
ideazione del concept hanno contribuito
la Scuola Superiore di Architettura di
Madrid e la Birzeit University della
Palestina. Altri cluster previsti sono
quelli dei cereali, del cacao, , del caffè,
del riso, della frutta e legumi e delle
spezie.
CASTELBUONO
Divino Festival con Catena Fiorello
CASTELBUONO. Arriva unʼaltra conferma e unʼaltra partecipazione di prestigio per
il DiVino Festival 2013, evento dedicato alla cultura, bellezze e bontà enogastronomiche , che quest'anno si svolgerà, dal 30 luglio a 3 agosto 2013. Come di consueto lʼevento sarà accolto tra le mura e le piazze di Castelbuono, in un connubio di degustazioni, musica e spettacoli, con interessanti convegni sullʼenologia, premi prestigiosi, fiera e ospiti dʼeccezione. Catena Fiorello, che calcherà il palco del DiVino
Festival il 3 agosto 2012 per ricevere il premio internazionale Gusto Divino (il premio
che porta bene) , presenterà anche la sua ultima fatica letteraria. “Catena è una grande donna ed un ottima scrittrice, rappresenta la Sicilia. Una Sicilia fatta di bellezze e
tradizioni uniche al mondo. Lei, attraverso i suoi romanzi diventa ambasciatrice in
tutta Italia della nostra terra e della nostra cultura nonchè modello per altre donne”
ecco la dichiarazione del direttore artistico e presidente del festival Dario Guarcello. Ci parlerà di “Dacci Oggi Il nostro Pane Quotidiano” edito da Rizzoli. Catena, sorella di Rosario e di Giuseppe Fiorello, celebri volti della televisione e della fiction,
parla di una storia auto biografica che si sviluppa in Sicilia, sua terra di origine.
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centonove
Economia
7 GIUGNO 2013
ALL’ATTACCO. I sindacati dettano la linea al presidente della Regione
BANCHE
Crisi, ultimatum a Crocetta
La posizione di Cgil, Cisl e Uil emersa durante la manifestazione unitaria del 5 giugno su lavoro,
sviluppo e tutele: «Il governo deve aprire al dialogo e individuare una strategia condivisa»
PALERMO. I sindacati dettano lʼultimatum
al governo regionale. E lo fanno durante la
manifestazione unitaria che si è tenuta
giovedì 6 su “Lavoro, sviluppo, tutele”. La
Regione «deve sentire l'urgenza e il dovere
di attrezzarsi con una strategia anticrisi. È
questo il nostro unico obiettivo per il quale
rivendichiamo il confronto sociale
generale». A dirlo, il segretario della Cisl
Sicilia, Maurizio Bernava. Che aggiunge:
«Il tema della crisi, e della necessaria
strategia anticrisi e per lo sviluppo
produttivo è di fatto scomparso dall'agenda
delle priorità. Ma dalla crisi si esce solo se
concorrono con strategie efficaci, rapide e
mirate, sia il governo nazionale che quello
regionale. Dunque, la Sicilia deve sentire
l'urgenza e il dovere, non solo politico, di
attrezzarsi con una propria strategia
anticrisi, che al momento non cʼè. È questo
il nostro unico obiettivo, per il quale
rivendichiamo il confronto sociale generale:
che sia definita e varata rapidamente una
tale strategia, con politiche per attrarre e
sostenere investimenti rilanciando le
infrastrutture materiali e immateriali e
rendendo produttivi tutti gli ambiti, dalla
pubblica amministrazione ai tanti
capannoni e aree industriali abbandonati.
MR UIL. Claudio Barone
Noi - ribadisce - siamo pronti al dialogo e a
portare il contributo del mondo del lavoro.
Ma Palazzo d'Orleans batta un colpo e
faccia la sua, di proposta. E che la faccia
presto al tavolo, che ancora non si vede,
del confronto sociale generale». Aggiunge
Claudio Barone, segretario regionale
della Uil: «Siamo stati sempre critici sul
modo in cui si è governato in Sicilia e
intendiamo sostenere chi dichiara di voler
cambiare le cose. Ma diciamo anche, e
con chiarezza, che difficilmente
l'Amministrazione potrà farlo senza il
coinvolgimento dei sindacati. Siamo
convinti che ci siano soluzioni valide per
tutte le emergenze sociali, che si possano
tutelare i lavoratori e creare condizioni per
lo sviluppo. Allʼincontro di domani
chiederemo alla Regione di fare la propria
parte fino in fondo. Buono l'accordo già
siglato per la Formazione professionale.
Adesso resta ad affrontare la
stabilizzazione dei precari. Bisogna fare
ripartire l'edilizia e in generale provvedere
al pagamento dei debiti delle Pubbliche
amministrazioni». Per Rosario Pagliaro
della Cgil, inoltre, «dialogo e negoziato: è
quello che i sindacati confederali chiedono
al presidente della Regione, Rosario
Crocetta, per costruire un progetto
condiviso e riformista per il lavoro e lo
sviluppo, nel cui ambito siano garantite le
tutele sociali e i diritti dei lavoratori».
Aggiunge il segretario: In Sicilia dal 2008 si
sono persi 100 mila posti di lavoro ed è
venuto meno il 30% dell'apparato
industriale. Di fronte a questo cosa aspetta
il governo regionale? Pensa che si possa
andare avanti sforbiciando sui forestali,
non dando risposte agli edili, rinviando la
soluzione dei problemi dei precari,
bacchettando chi protesta?».
Messina “innovativa”
Boom dei nuovi servizi in città
MESSINA. Messina sembra essere
particolarmente ricettiva ai servizi
bancari innovativi e questo processo
sta mostrando unʼaccelerazione
straordinaria. Nel primo trimestre del
2013 infatti UniCredit ha registrato tassi di accesso ai canali alternativi rispetto allo sportello tradizionale decisamente elevati: attraverso ATM,
chioschi e internet banking sono stati
effettuati il 91,2% dei prelievi, il 62,1%
dei versamenti di assegni e contanti
sul conto corrente e il 51,4% dei pagamenti. Se si aggiungono poi i dati relativi alle operazioni di pagamento delle imposte (86,6%) e delle disposizioni di bonifico (85,9%) effettuate tramite canali evoluti si ha un quadro completo della tendenza in atto. A Messina e provincia sono presenti 91 ATM
(postazioni bancomat), di cui 39 evoluti, ovvero in grado di svolgere anche
le funzioni di versamento contanti e
assegni. Sono attivi poi presso le filiali messinesi di UniCredit 50 chioschi
PC e multifunzione, ossia postazioni
dalle quali è possibile accedere ai servizi di home banking. Sempre a Messina e provincia sono oltre 53mila i
clienti aderenti ai servizi di banca diretta multicanale. Nel primo trimestre
2013, inoltre, UniCredit ha erogato tramite canali alternativi 1,8 milioni di euro di prestiti ai privati nella provincia.
LEGALMENTE
AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE
PALERMO
AVVISO DI GARA
Questa Azienda ha indetto, con deliberazione n.345 del 15.5.2013, una procedura aperta per il servizio di cassa per un periodo pari a 2 anni. Gli atti di gara
sono disponibili sul sito internet:www.asppalermo.org. Il termine di presentazione delle offerte è fissato per le ore 09,00 del 18.07.2013. Il bando è stato inviato
alla G.U.E. il 28.5.2013.
IL DIRETTORE
U.O.C. PROVVEDITORATO
Avv.to Fabio Damiani
centonove
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
PUBBLICA GLI AVVISI ED ESITI DI GARA D’APPALTO
SU CENTONOVE
PER CONTATTARE LA REDAZIONE CHIAMA I SEGUENTI
NUMERI: 090.9430208 - 9430206
FAX 090.9430210 - 090.9430211
RICHIEDI I PREVENTIVI ANCHE VIA E-MAIL
A: [email protected]
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Economia
7 GIUGNO 2013
IL COMMENTO di Carlo Maletta*
UOMINI&BISINESS
Disoccupazione, il decalogo anticrisi
MESSINA. Una ricetta-decalogo per il
lavoro che cambia in tempi di crisi. Dieci
punti da trascrivere e commentare, per
avere una idea precisa delle problematiche
legate al lavoro e alla disoccupazione
giovanile.
favorire lʼingresso nel modo del lavoro
dei giovani con lʼapprendistato. Si rende
necessario, affinché questo possa
realizzarsi, una definizione dei profili
formativi, la gestione dei corsi di formazione
che devono essere affidati ad enti bilaterali
o ad associazioni di categoria o
professionali capaci di trasmettere ai
giovani le capacità di base. La formazione
residua deve essere erogata da titolare o
azienda.
Occorre rivedere i salari dʼingresso degli
apprendisti. Infatti alcuni contratti
collettivi prevedono quale salario dʼingresso
due livelli in meno rispetto ad un dipendente
qualificato; l'imprenditore che non
consentono lo sviluppo di questo istituto.
Occorre pertanto rivedere tali salari
riportando il salario in percentuale ed in
aumento con il passare del periodo di
apprendistato
diminuire il carico contributivo che gli
imprenditori pagano per i dipendenti
deve rappresentare un obiettivo che il
prossimo Governo deve perseguire per la
ripresa dei consumi; è infatti inaccettabile
che gli oneri indiretti incidono nella misura
del 100% della retribuzione erogata al
lavoratore. Il costo del lavoro è altissimo per
1
2
3
centonove
alcuni comparti. Basti pensare che un
dipendente del settore edile ha costi orari tra i
21/24 euro. Qui è necessario lʼimpegno della
Regione che possa consentire delle
agevolazioni contributive a sostegno
dellʼoccupazione
il contratto collettivo nazionale del lavoro
non può rappresentare egualmente i
lavoratori del nord e quelli del Sud. Le
differenze economiche strutturali con
consentono lʼapplicazione della retribuzione su
tutto il territorio nazionali. Sono pertanto
necessarie delle logiche contrattuali territoriali
che tengano conto delle realtà economiche del
territorio.
riformare i centri per l'impiego. Il sistema di
inserimento dei dati dei lavoratori
disoccupati ed in cerca di impiego funziona
solo in entrata. Non è infatti possibile ai datori
di lavoro di poter riscontrare profili o curriculum
dei lavoratori da assumere.
Ad oggi non sono diffusi i dati relativi alle
comunicazioni di assunzioni e
licenziamento che quotidianamente i
consulenti del lavoro inviano alla piattaforma
informatica del ministero del lavoro. La
conoscenza dei dati si rende necessaria per
acquisire informazioni sul mondo del lavoro,
verificare i flussi e le tipologie di assunzioni
utilizzate. Non si possono effettuare politiche
del lavoro se non si conoscono i dati sul lavoro.
Eʼ necessario avvicinare i giovani al lavoro
durante lʼattività di studio. Gli istituti
professionali o tecnici devono favorire,
attraverso la stipula di convenzioni con gli enti
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5
6
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autorizzati, l'attivazione dei tirocini formativi.
Questo consentirà ai giovani di prendere
confidenza con il lavoro ed alle aziende di
conoscere i nuovi giovani consentendo
eventuali inserimenti lavorativi al temine del
ciclo di studio. Tale opportunità deve essere
riconosciuta anche ai giovani universitari.
La formazione dei dipendenti deve essere
uno strumento necessario per investire
sulla professionalità del personale dipendente.
La formazione potrà servire per nuove
competenze e per migliorare il bagaglio
tecnico del personale dipendente. Eʼ una sfida
che tutte le aziende devono intraprendere per
la propria competitività.
Eʼ necessaria una formazione di base per
gli imprenditori. Oltre al proprio talento è
necessario che lʼimprenditore acquisisca
quelle informazioni utili per la conoscenza delle
problematiche lavorative, fiscali, creditizie e di
sicurezza. Un imprenditore cosciente di tali
principi sarà più attento alla gestione
aziendale.
Non può esserci ripresa senza
semplificazione amministrativa, accesso
al credito e sicurezza. Gli imprenditori hanno
necessità di poter aprire un azienda sapendo
di tempi certi per la concessione di
autorizzazioni o licenze, poter accedere al
credito bancario e fronteggiare i momenti di
difficoltà e poter contare su una rete di controlli
che garantisca la sicurezza del territorio contro
microcriminalità e criminalità organizzata.
presidente-coordinatore Consulenti del
lavoro Messina
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FORMAZIONE
NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO
C’è l’accordo
sindacati-Regione
Detassazione con accordo
IL SISTEMA DELLA detassazione 2013 presenta caratteri innovativi rispetto alla gestione vigente fino allo scorso anno. Intanto è bene chiarire di che cosa si
tratta: è una misura fiscale a favore dei lavoratori, che consente lʼapplicazione
dellʼaliquota sostitutiva del 10% dellʼIrpef e delle addizionali regionali, in capo a
quei soggetti che nel corso dellʼanno dʼimposta 2012 non abbiano percepito un
reddito da lavoro dipendente superiore a 40mila euro lordi, nel limite massimo
detassabile di euro 2.500 lordi nel 2013.
In primo luogo occorre precisare le regole principali che costituiscono la condizione essenziale per il beneficio della detassazione: la base deve sempre consistere in un accordo
collettivo aziendale o territoriale, che abbia come
obiettivo lʼincremento della produttività. Nel primo
caso può essere sottoscritto dalle rappresentanze
sindacali presenti in azienda (Rsa o Rsu), ovvero
– per le aziende che ne sono prive – dalle associazioni dei lavoratori a livello territoriale, in possesso del grado di rappresentatività richiesto dalla
norma. A parte la nozione di retribuzione di produttività che forma oggetto delle intese suddette, la quale è stata innovata rispetto
al passato e su cui il ministero del Lavoro – in occasione del Forum Lavoro 2013
organizzato dal Consiglio Nazionale dellʼOrdine dei consulenti del lavoro – ha
chiarito che possono rientrare anche gli straordinari (purché volti a sollecitare
unʼeffettiva “efficientazione” aziendale), lʼaltra novità per il 2013 riguarda lʼobbligo di deposito degli accordi presso le Direzioni territoriali del lavoro, entro 30 giorni dalla loro sottoscrizione. Allʼatto del deposito, ovvero nel corpo degli accordi,
il datore di lavoro dovrà altresì allegare unʼautodichiarazione di conformità volta
a confermare la rispondenza dei contenuti del contratto con le condizioni stabilite dal decreto attuativo della Presidenza del Consiglio dei ministri. I datori di lavoro interessati, potranno mettere in campo tutti gli adempimenti propedeutici alla piena operatività della detassazione con il supporto dei consulenti del lavoro.
La complessità della materia è altresì affrontata in una Guida, disponibile nello
store della Fondazione Studi: infatti, vanno gestiti con gli opportuni aggiustamenti
anche gli effetti in busta paga, dopo aver effettuato le verifiche sulla situazione
soggettiva dei lavoratori interessati.
PALERMO. Centinaia di
lavoratori della formazione
sono radunati in piazza a
Palermo, per partecipare
alla giornata di mobilitazione
regionale indetta da Cgil,
Cisl e Uil, che hanno
proclamato lo sciopero
generale unitario del settore.
Chiedono al governo
regionale una riforma
condivisa del sistema,
risposte sul proprio futuro
occupazionale, l'erogazione
della Cig in deroga, il
pagamento degli arretrati.
L'assessore Scilabra e
alcuni sindacati hanno
raggiunto un'intesa che
prevede l'incremento dei
fondi per l'avviso 20, da 200
a 220 milioni, la copertura
degli sportelli multifunzionali
e lo sblocco entro il mese di
giugno di tutti i pagamenti
arretrati, per gli enti che
hanno presentato la
rendicontazione corretta.
«La via da proseguire sostiene il governatore
Crocetta - è quella del
confronto, evitando tensioni
che non servono a favorire il
processo di riforme
necessarie».
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UIL
Giancarlo Mattone
segretario Temp.P@
CATANIA. Giancarlo Mattone,
catanese, 33 anni, è il nuovo segretario generale della Uil
Tem.P@. Sicilia, l'organizzazione Uil dei lavoratori temporanei,
autonomi, atipici e partite Iva.
"Noi esistiamo e vogliamo ulteriormente radicarci tra le lavoratrici e i lavoratori siciliani - ha affermato Giancarlo Mattone - perché nessuno sia escluso dalle
tutele di diritti elementari".
CISL
Tre nuovi eletti
in segreteria regionale
PALERMO. Tre nuovi ingressi
nella segreteria della Cgil Sicilia.
Il direttivo regionale del sindacato ha eletto infatti oggi Mimma
Argurio, Monica Genovese ed
Enzo Campo che andranno ad
affiancare il segretario generale, Michele Pagliaro e gli altri due
componenti di segreteria Elvira
Morana e Ferruccio Donato.
Esce dalla segreteria regionale
Antonio Riolo che andrà a ricoprire, a Roma, un incarico presso l'Ires.
CONSUMATORI
Il drink? E’ giovane
IL CONSUMO PRO CAPITE in questi ultimi anni di
alcolici secondo le indicazioni del Ministero della Salute
è diminuito, ma mentre calano i consumi aumentano i
comportamenti a rischio, come il consumo fuori pasto, e
i maggiori consumatori sono donne e giovani. Nella città
di Messina questo problema è presente e crescente e
coinvolge tanti giovani di ceto sociale diverso che
frequentano pub, paninoteche, snack bar, che con
pochi euro offrono da bere alcolici miscelati a succhi di
frutta dal gusto dolce e dalle confezioni appariscenti dal
primo pomeriggio in poi. Premesso che la tendenza dei
giovani è sempre quella di ubriacarsi, per divertirsi con
gli amici in occasione di feste o uscite in discoteca, per
sentirsi meglio e per rilassarsi, ma allo stesso modo del
fumo lʼalcol è una sorta di rito di iniziazione e un segno
di emancipazione. A preoccupare ulteriormente è il
vistoso aumento del consumo degli alcolici tra i 14 e i 16
anni e riguarda soprattutto le ragazze. Le figure centrali
per la dissuasione, paragonabile a quella contro il fumo,
sono i genitori; infatti, loro devono essere i primi ad
informare i propri ragazzi sui rischi connessi prima che
raggiungano lʼadolescenza, perché farlo più avanti,
specie se con atteggiamenti aggressivi o proibitivi,
potrebbe sortire lʼeffetto contrario, quello di invogliarli
allʼabuso. Come associazione dei consumatori
riteniamo che una delle priorità da perseguire è la
prevenzione dellʼuso ed abuso degli alcolici perché
sono la causa di incidenti stradali, anche mortali
soprattutto nelle ore serali e, questi interessano giovani
e in particolare adolescenti. Eʼ importante, pertanto, che
le Autorità cittadine programmino iniziative socialmente
utili attraverso una campagna di prevenzione e di
sensibilizzazione per dire basta e per tenere lontano i
giovani da questa insidia.
Francesco Sabatino, Adoc Uil Messina
centonove
ROMEO, GIULIETTA
E MESSINA
Formazione, ricerca e sperimentazione
teatrale in riva allo Stretto
PAGINA 32
poster
7 GIUGNO 2013
L’ORGOGLIO DI ESSERE
BOO DACI’S
Il primo cd della formazione messinese
tra Reggae e riflessioni
PAGINA 35
MURALES DI UMANITA VARIA
EVENTI. Le esposizioni a Piazza Armerina dal 5 al 22 giugno curate da Giada Cantamessa
Galleria d’arte “Villa Romana”
Un nuovo progetto che accoglie l’arte contemporanea nel percorso della residenza archeologica
che resterà aperta per tutta l’estate ininterrottamente. Ecco gli artisti in mostra nelle “Zat”
PIAZZA ARMERINA. Legarsi sempre più
al territorio e sviluppare percorsi che ne
caratterizzino lʼidentità. La Villa Romana
del Casale di Piazza Armerina si prepara
allʼestate e, forte dellʼesperienza dello
scorso anno, con le attività di “Artesiana”,
propone un nuovo progetto che accoglie
lʼarte contemporanea nel percorso della
residenza romana che, dal 5 giugno, si
potrà visitare ogni giorno, anche in
notturna, secondo gli indirizzi
dellʼAssessorato Regionale dei Beni
Culturali, con la collaborazione del
Comune di Piazza Armerina. Su questo
filo prende vita il nuovo tema “Le forme
dellʼidentità” che prevede installazioni
artistiche, in aree espositive precise
allʼinterno della Villa, le cosiddette ZAT,
Zone Artistiche Temporanee. Una
manifestazione resa possibile grazie alla
sponsorizzazione del Sicilia Outlet
Village. Dal 5 giugno al 22 settembre si
alterneranno alla Villa Romana del
Casale, numerose esposizioni: lʼasse
portante è costituito dalle sculture in
materiali poveri e assemblati di Franco
Politano (“Percorsi di vita”, dal 5 giugno al
22 settembre), e dalle installazioni legate
allʼacqua con cui lʼartista svedese
Richard Brixel dà forma ai suoi “filosofi”
(“Vita Nova”, dal 26 giugno al 22
settembre). Le opere saranno
disseminate lungo lʼintera area della
residenza, illuminate ad arte durante la
visita in notturna. Lungo tutto lʼarco della
manifestazione, in alcuni week end di
giugno, luglio e agosto, prenderanno
corpo le installazioni di altri cinque artisti,
che saranno ospitati nel cuore della
domus romana. Si andrà dallo
Pietro Zuccaro
smembramento di Dioniso da parte dei
Titani con la conseguente
frammentazione dellʼunità del reale
nellʼintervento site-specific di Piero
Roccasalvo Rub (“Circle”, dal 21 al 23
giugno), al riferimento allʼacqua,
elemento identitario del sito archeologico,
visibile nelle tele di Piero Zuccaro,
attraversate da gocce che sembrano
tessere di mosaico per densità materica
(“Orme dʼacqua”, dal 12 al 14 luglio); dal
viaggio che parte dal Caos primordiale e
giunge allʼInfinito di Francesco Rinzivillo
(“Dal nulla allʼinfinito”, dal 26 al 28 luglio)
alle apparizioni e lontane presenze di
Giuseppe Puglisi (“Fatamorgana”, dal 2 al
4 agosto); fino alle video installazioni di
Donatella Capraro che concilia la
SANT’ANGELO DI BROLO
Looking to the children
SANTʼANGELO DI BROLO. Lʼ8 giugno alle ore 18 sarà inaugurata presso il Museo
degli Angeli di SantʼAngelo di Brolo, la mostra personale del duo artistico: Trapani Calabretta dal titolo “Looking to the children”. La mostra a cura di Vinny Scorsone segue una precedente iniziativa del Museo degli Angeli realizzata a gennaio
a seguito del delittuoso evento della strage dei bambini di Newtown nella quale
morirono 20 bambini e sei insegnanti uccisi barbaramente per mano di un folle assassino senza attenuanti. Adam Lanza (così si chiamava lʼassassino) entrava nella Sandy Hook Elementary School e sparando allʼimpazzata compiva una strage.
In questi giorni il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama ha inviato al sindaco di
SantʼAngelo di Brolo una lettera ringraziandolo per lʼattenzione avuta a suo tempo nel volere ricordare con una mostra le 26 vittime e con una installazione di TrapaniCalabretta la drammaticità dellʼevento. Lʼevento che si presenta oggi è un occhio puntato sulla storia e sulle stragi di bambini innocenti la cui unica colpa è
quella di essere venuti al mondo. La mostra resterà aperta fino al 30 giugno.
pagina 31
tecnologia con i segni della tradizione
siciliana, veri amuleti ricchi di significati
antropici (“Mosaico dʼaffetti”, dal 23 al 25
agosto). Le mostre sono curate dallo
storico dellʼarte Giada Cantamessa, con
la consulenza artistica di Giovanni Iudice.
Dal 5 giugno la Villa Romana del Casale
di Piazza Armerina sarà aperta con orario
ininterrotto, tutti i giorni, dalle 9 alle 23,30.
posterpalcoscenico
7 GIUGNO 2013
centonove
Sasà Neri
Giuseppe Ministeri
Un momento al laboratorio “Romeo, Giulietta e la città”
TEATRO. Formazione, ricerca e sperimentazione in riva allo Stretto
Romeo, Giulietta e Messina
Sboccia l’attività artistica e trova finanziamenti europei. Dal progetto Daf al laboratorio
di Sasà Neri passando dall’Accademia Sarabanda, ecco come la città diventa palcoscenico
DI VALENTINA COSTA
MESSINA. In una città in cui la parola
“teatro” è immediatamente associata ai
problemi in cui si dibatte il Vittorio
Emanuele, lʼattività artistica si rivela in
realtà viva e pulsante sul fronte della
formazione, della ricerca e della
sperimentazione. E, tenendo gli occhi ben
aperti (e rivolti a Bruxelles e a Palermo),
trova anche spazi di finanziamento.
“Per “Romeo, Giulietta e la Città” siamo
riusciti a ottenere fondi europei per 113mila
euro. Abbiamo partecipato a un bando
dellʼAssessorato Regionale ai Beni
Culturali”, spiega Giuseppe Ministeri,
presidente dellʼAssociazione Daf – Teatro
dellʼEsatta Fantasia. “La cosa ci ha
consentito di programmare, con una
tranquillità sconosciuta negli anni scorsi, un
laboratorio di alto livello, che sta
coinvolgendo una trentina di persona e
coprirà uno spazio temporale di sette
mesi”. Il laboratorio di ricerca teatrale,
iniziato il 7 maggio, ha lʼobiettivo di
“costruire” la città in cui si svolge la tragedia
shakespeariana, ed è suddiviso in tre fasi:
la prima, conclusasi sabato scorso, ha
coinvolto attori o aspiranti tali tra i 18 e i 55
anni, ed è stata diretta da Annibale Pavone
e Angelo Campolo; a settembre partiranno
invece i laboratori di scenografia e
Daniele Gonciaruk
drammaturgia, tenuti da Francesca
Cannavò e Tino Caspanello. Il lavoro
culminerà nello spettacolo finale, che andrà
in scena a dicembre. “Spero che da questo
laboratorio escano non tanto degli attori,
quanto degli spettatori consapevoli che
comprendano lo spirito dellʼattività
teatrale”, afferma il giovane attore
messinese Angelo Campolo. “Un modo per
dimostrare che Messina vede nel teatro
uno spazio di socialità, non solo un
CRISI
Ma non si canta... Vittorio
Stagione salva, anche quella musicale.
Magaudda: «Attenzione puntata sulla riforma”
Paolo Magaudda
MESSINA. La stagione 2013 del Teatro Vittorio Emanuele
è salva. Anche quella musicale, che si chiuderà a
dicembre con la Boheme di Puccini. Dato lʼallarmante
balletto di cifre degli ultimi mesi, è una buona notizia. “La
Regione ha confermato per Messina quasi 5milioni di euro
di fondi”, spiega il sovrintendente Paolo Magaudda.
Lʼoperetta “Eterno Amore” e la serata Čajkovskij sono
rinviate a ottobre, “ma solo per questioni tecniche relative
alle cifre da impegnare nel bilancio preventivo 2013, su
cui non si è avuta certezza fino allʼapprovazione della
finanziaria regionale”. Il bilancio è ora a Palermo: non
pagina 32
dovrebbero esserci sorprese per la sua approvazione.
“Ora attendiamo il tavolo tecnico con lʼassessore
Stancheris, per capire in cosa consisterà lʼannunciata
riforma dei teatri siciliani”, conclude Magaudda. A
coinvolgere gli operatori professionali del teatro invita
Giuseppe Ministeri, della Daf: “condividiamo le ansie e le
preoccupazioni di un settore in crisi drammatica da un
punto di vista economico, ma anche istituzionale e
organizzativo. Adesso bisogna sedersi intorno ad un
tavolo e prendere decisioni, anche difficili. Ma bisogna
farlo presto”. Conclude lʼoperatore culturale: “Diciamo sì
ad una riorganizzazione, purché si salvaguardi lʼofferta
culturale per la comunità, la produzione artistica in loco e
la valorizzazione delle professionalità messinesi. In tal
senso non può sfuggire come oggi le esperienze
dʼavanguardia passano attraverso il ruolo crescente
svolto dagli operatori privati”.
V.C.
centonove
posterpalcoscenico
CRESCERE EMOZIONANDOSI
Se il Teatro passa
dai bimbi
MESSINA. “Il teatro è uno strumento per
imparare a lavorare sulle emozioni. Ma è
anche un gioco: in inglese, teatro si dice
“play”. Per questo i bambini rimangono
il mio target numero uno”, spiega lʼattore e regista messinese Vincenzo Tripodo, alla guida delle scuole Actorgym e
Actorkids. I corsi da lui organizzati, ad
esempio, si rivolgono ai piccoli dai 4 ai
Vincenzo Tripodo
12 anni. “I bambini imparano non solo a
cantare, a recitare e a gestire il movimento del loro corpo. Apprendono soprattutto a relazionarsi
con gli altri e a diventare creativi”. I giovanissimi attori si esibiranno a fine giugno, alla Sala Laudamo, in un musical tratto da Il Mago di Oz. I bambini sono anche entusiasti spettatori. Buon successo, infatti, stanno avendo negli ultimi anni
le fiabe animate: una nicchia nellʼofferta teatrale messinese,
che vive grazie al passaparola di mamme e papà, ma viene
poco pubblicizzata. Così il Vittorio Emanuele, da 8 anni, propone con Accademia Sarabanda una rassegna di favole rivolta ai piccoli dai 3 ai 10 anni, a cui si sono aggiunti quattro
spettacoli dellʼOpera dei Pupi della Famiglia Gargano. Iperpopolare il prezzo di accesso: 5 euro per un genitore con figlio, con un supplemento di 3 euro per ogni bimbo in più. Molto meno di un cinema. Rassegne domenicali di favole, con
accesso su prenotazione, sono andate in scena anche al Teatro dei Naviganti. Mentre Accademia Sarabanda organizza,
per i ragazzi delle scuole medie, una rassegna (questʼanno
allʼAuditorium del Palacultura) basata su unʼalternanza annuale di favole classiche, musicali e moderne.
«andare a vedere uno spettacolo»”.
Lʼinsegnamento in scuole e corsi di teatro è
diventato essenziale per la sopravvivenza
degli attori messinesi, che affiancano la
formazione allʼattività artistica. “Sono tempi
duri per gli attori. Guardando alle
esperienze dei giovani della compagnia,
vedo che emigrare non significa
necessariamente trovare degli spazi”,
spiega Gianni Fortunato Pisani, da quasi
30 anni alla guida di Accademia
Sopra fiabe
domenicali
con il Teatro
dei Naviganti.
Nella foto in basso,
la compagnia
teatrale Vaudeville
insieme
a Paride Acacia
Sarabanda. “Bisogna stringere i denti e
lottare qui”. Lʼattore questʼanno non ha
organizzato laboratori aperti al pubblico.
“Per impegni personali. Ma anche perché,
tra i colleghi, in moltissimi lavorano sulla
formazione: cʼè ormai unʼinflazione di corsi
di teatro”. “Ritengo che il proliferare di
scuole di teatro sia un bene e che ci sia
spazio per tutti”, afferma Paride Acacia,
che con la Compagnia Teatrale Vaudeville,
diretta da Alessandro Alù, lavora su due
percorsi, uno sulla prosa e uno sul musical.
“Molti, soprattutto adulti, si approcciano al
teatro per passione, per esigenza
personale, per trovare una valvola di sfogo
giornaliera. E si tratta di un impegno che
vuole dedizione: noi facciamo lezione due
volte a settimana dalle 15 alle 21”. La
Compagnia ha messo in scena lo scorso
26 maggio, al Teatro dei Naviganti, lo
spettacolo “Discorsi Sconnessi”, scritto
dallo stesso Paride Acacia; mentre si
esibirà il prossimo 22 giugno al Savio nel
musical “Sister Act”.
Intanto, si è chiuso con lo spettacolo la
“Città dei Pazzi”, le cui ultime repliche sono
andate in scena lo scorso venerdì alla Sala
Laudamo, il laboratorio sperimentale
tenuto da Daniele Gonciaruk, in cui una
selezione di ragazzi degli istituti superiori
messinesi si è trovata a lavorare insieme
ad attori professionisti. “Dovevano essere
solo tre o quattro mercoledì di formazione
per i ragazzi. Sono diventati tre mesi di
appuntamenti settimanali. I 14 studenti che
hanno deciso di continuare a seguire il
laboratorio sono diventati parte integrante
dello spettacolo, che è stato proposte alle
scuole”, racconta lʼattore messinese. “Al di
là dei personaggi principali, interpretati da
10 professionisti, i ragazzi si sono alternati
nei ruoli ed esibiti in improvvisazioni.
Vedere tanta passione, tanto entusiasmo,
nei corridoi di solito silenziosi del Vittorio
Emanuele, è stato come assistere ad un
piccolo miracolo”.
E un altro miracolo lo hanno compiuto i
giovanissimi e pluripremiati ragazzi del
Laboratorio Teatrale del Liceo Maurolico,
diretto da Sasà Neri. Con la loro
interpretazione de “I Giganti della
Montagna”, testo di Pirandello rimasto
incompleto, si sono aggiudicati il premio
della critica a “PulciNellaMente”, una
delle più prestigiose rassegne nazionali di
Teatro Scuola. Esibitisi nella suggestiva
cornice del Teatro Antico lo scorso 11
maggio, hanno anche vinto la XII
Edizione del concorso Tindari Teatro
Giovani.
pagina 33
7 GIUGNO 2013
Spiro Scimone
e Francesco
Sframeli
IL LIBRO
A proposito di “Teatranti”
Attori, autori e registi del ‘900 nella storiografia di Bonaventura
MESSINA. Una storiografia
dell'istante teatrale che si fa
saggio, una testimonianza
del presente di allora che
con un sapiente maquillage
di parole e circostanze,
diventa fonte da cui attingere
quando i teatri di prosa sono
chiusi e la sete delle luci di
sala che si spengono si fa
sentire.
L'invito è quello di sfogliare
"Teatranti – attori, autori,
registi nel '900 "di Vincenzo
Bonaventura col gusto di chi
legge un libro che è fresco di
stampa, senza lasciarsi
sfuggire neanche
una nota.
Il volume è stato
appena
pubblicato con il
contributo della
fondazione
Bonino-Pulejo per
la storica casa
editrice
Pungitopo, in
piedi dal 1977, da
sempre attenta a
tradizioni della
cultura siciliana e a nomi e
penne dei nostri luoghi, con
lo sguardo spesso lanciato
anche altrove. In questo
ultimo suo volume Vincenzo
Bonaventura, giornalista
professionista per più di
trent'anni critico teatrale
della Gazzetta del Sud, tira
fuori dal suo archivio
personale articoli che nel
corso del tempo ha
pubblicato in prevalenza sul
quotidiano stampato a
Messina, li arricchisce e li
ristruttura aggiungendo
quello che forse prima non
aveva avuto modo di
scrivere per una questione di
spazio, li correda di note
tutt'altro che leziose a creare
un livello parallelo e agile di
lettura, per chi è già
appassionato di teatro e per
colui che vuole addentrarsi
ancor di più nella materia.
Anche la preziosa
bibliografia in appendice
strizza l'occhio al curioso,
pur presentando testi
imprescindibili per chi il
teatro lo studia.
Qui questi attori, autori,
registi nel '900 del sottotitolo
sono per l'esattezza
trentadue, fra cui troviamo i
mai troppo citati Spiro
Scimone e Francesco
Sframeli, Leonida Répaci e
Beniamino Joppolo,
rispettivamente palmese e
pattese, ma
anche Julian Beck
del Living Theatre
– col ricordo di
quando il teatro
vivente fu ospite
alla prima
edizione del
Festival del
Teatro di
Taormina nel '76 il Nobel Dario Fo,
Eduardo De
Filippo. Non si
tratta di recensioni pure, ma
di pezzi pubblicati in
occasione di una ricorrenza,
di una prima, di un evento
particolare. Altri tre exarticoli in chiusura, "Un
palcoscenico dal cuore
siciliano" sul Teatro Stabile
di Catania, "Cinquant'anni di
Piccolo Teatro (e di
Strehler)" e "Il palcoscenico
terapeutico, lo
psicodramma".
Con l'attenzione intima
dell'autore dedicata a Peter
Brook, "il teatrante che più di
tutti ammiro", colui che
ricorda di non prendersi mai
troppo sul serio, di tenersi
forte e lasciarsi andare con
dolcezza. Un monito, un
augurio, di cui "Teatranti" si
fa dignitoso portatore.
Nunzia Lo Presti
posterlibri
7 GIUGNO 2013
centonove
SAGGI. Il libro di Davide Miccone ribalta un luogo comune
NOVITA’
Il giornalista? E’ filosofo
Caravaggio in Sicilia
secondo Italiano
In “La vita commentata”, l’interpretazione dei Glosari di Eugenio D’Ors,
redattore catalano di fine Ottocento. Destinata a “salvare” i cronisti
DI AUGUSTO CAVADI
PALERMO. Eʼ possibile essere
un filosofo e un giornalista
insieme? La stragrande
maggioranza dei filosofi lo
esclude. E, per ragioni opposte, lo
nega anche la stragrande
maggioranza dei giornalisti. Nel
suo ultimo libro, come al (suo)
solito brillante nella forma e
documentato nei contenuti,
Davide Miccione (La vita
commentata. Una interpretazione
dei Glosari di Eugenio DʼOrs,
Bonanno, Acireale – Roma 2012)
risponde, invece, che non solo si
può essere pensatori e
pubblicisti: per molti versi, lo si
deve. O li si dovrebbe essere.
Ma procediamo con ordine. E
innanzitutto: chi è, o meglio chi
era, Eugenio DʼOrs? Confesso
che, prima di avere in mano
questa acuta e gradevole
monografia, non ne avevo sentito
neppure il nome. Scorrendone le
prime pagine ho appreso che si
tratta di un catalano nato nel 1882
e morto nel 1954, appassionato
redattore di una rubrica
giornalistica (i “Glosari”) apparsa,
quasi quotidianamente, per
decenni, prima in catalano e poi in
spagnolo. Al silenzio tombale
caduto su di lui nella cultura
europea non sono stati certi
estranei né il suo
conservatorismo filo-franchista né
le sue prese di distanza teoretica
da alcuni mostri sacri conterranei
(come Unamuno o Ortega y
Gasset): ma, a giudizio di
Miccione, queste sue posizioni
politico-intellettuali, discutibili e
discusse, non giustificano la
rinunzia a riprendere molti passaggi
del suo insegnamento e della sua
testimonianza. Quali in particolare?
Senza pretesa di esaustività ne
segnalo alcuni che mi hanno colpito
particolarmente.
Innnzitutto il genere letterario
preferito: la glossa, la nota in calce
alla cronaca, lʼarticolo-elzeviro con
cui “DʼOrs affronta e tenta una
risoluzione dei problemi che lʼarte,
la storia, il pensiero della sua epoca
gli pongono. Sta allʼinterprete
cercare il bandolo della matassa,
dirimere e raccogliere i testi che
spieghino con esattezza il pensiero
orsiano. Facile perdersi. Ma ancora
più facile far finta di aver trovato la
strada” (p. 23). Infatti, raccolti in
poderosi tomi, questi pezzi
giornalistici unʼopera “apparentabile
a prima vista a un enorme
zibaldone leopardiano, a un
Dizionario filosofico volteriano che,
espandendosi, abbia smarrito
lʼordine alfabetico, oppure a una
raccolta della Fackel, in chiave
dandy, svagata e rabbonita” (pp. 22
– 23). Con questa opzione DʼOrs
punta su una fiosofia che non mira
al sistema, bensì al frammento: o,
se si preferisce, che approda a un
“antisistematico sistema” (p. 19).
La scelta del genere letterario della
“glossa” (Anders la definirebbe “un
ibrido incrocio tra metafisica e
giornalismo”) esprime unʼidea più
radicale sulla filosofia come
sguardo “al mondo nella sua totalità
ma anche nella sua frastagliata e
accidentata singolarità” (p. 55) .
Come “andirivieni” fra il particolare
e lʼuniversale, lʼoccasionale e il
perenne. Con questa dialettica, la
filosofia prova a rispettare e
A CURA DI CARMELO CELONA
riprodurre il rapporto, più in
generale, fra ragione e vita:
ciascuna delle quali perderebbe
senso senza lʼaltra, perché la
ragione assolutizzata si riduce a
forma vuota e la vita,
abbandonata a sé stessa, scade
nel caos. E, salvaguardando i
diritti della ragione e della vita, la
filosofia salva se stessa
dallʼirrilevanza pubblica cui
sembra condannarla
quellʼaccademismo di maniera
che la riduce “a fare
meditazioni su meditazioni, a
elaborare libri sopra i libri” (p.
80). Che non sia destinata a
salvare anche il giornalismo,
nato come scopritore di notizie e
destinato - nellʼepoca
dellʼiperinformazione – a
sopravvivere solo come
selezionatore delle notizie e
interprete del significato meno
apparente di ciò che i media si
limitano a registrare in tempi
sempre più stretti?
LA CLASSIFICA
LʼEBBREZZA Eʼ UNA grande piacevole contraddizione.
“Il vino è come lʼuomo: un miscuglio di bene e di male;
non si può mai sapere quale dei due prevalga.” Il rifugio
nella droga tra tutte le fughe è la più vigliacca. “Lʼuomo ha
voluto creare il Paradiso con la farmacia.” Lʼintelligenza
rifugge dalla celebrità, gli crea imbarazzo. “Un uomo molto
celebre, è un grande imbecille al tempo stesso, cosa
che, a quanto pare, vanno benissimo dʼaccordo.”
Chi non ha provato lʼebbrezza del vino è un carenziato
emotivo inconsapevole. “Oh gioie profonde del vino, chi
non vi ha conosciute? ” Il genio irrita il potere, perché
questi non ha la capacità di capirlo e di avvalersene. “Dite!
in coscienza, voi, uomini di mondo, che la felicità rende
amabili e ai quali la fortuna rende facili la virtù e la buona
salute, dite! Chi di voi avrà il coraggio disumano di
Pamela Arena
di Felice Irrera
Andrea Vitali, Un bel sogno dʼamore
371 p., Garzanti Libri (Narratori moderni) € 17,60
A Bellano gira voce che presso il cinema della Casa del Popolo verrà proiettato
"Ultimo tango a Parigi". Siamo nel febbraio del 1973, e per i vicoli del paese si scatena
una guerra senza frontiere tra gli impazienti che fantasticano sulle vertiginose scene
di nudo e coloro che pretendono di evitare a Bellano una simile depravazione. I
tempi però sono cambiati. Adelaide, giovane e volitiva operaia del cotonificio...
Danh Brown - Inferno Joël Dicker - La verità sul caso
Harry Quebert - Bompiani
1Mondadori
4
Saviano - Zero Zero ZeAndrea Camilleri - Un covo di viro - Feltrinelli
pere - Sellerio Editore Palermo
2Roberto
5
Violetta - Il mio diario - Walt DiLuigi Bisignani - Lʼuomo che susai potenti - Chiarelettere
3sney Company Italia
6surrava
wuz.it
LACERTI DI LETTURE
Gioie profonde
BARCELLONA. Eʼ stato
pubblicato nei giorni scorsi il
libro del giovane scrittore
Andrea Italiano (nella foto)
“Caravaggio in Sicilia Lʼultima
Rivoluzione”, edito da
Giambra Editori di Terme
Vigliatore. Il libro indaga, con
un linguaggio accurato ma al
tempo stesso accessibile, la
permanenza di Caravaggio in
Sicilia tra il 1608 e il
1609,
ricostruendone la
vicenda umana e
analizzando le
opere dal grande
pittore lombardo
lasciate sullʼisola.
Dal Seppellimento
di Santa Lucia alla
Resurrezione di
Lazzaro, dallʼAdorazione dei
Pastori alla perduta Natività di
Palermo, Italiano si sofferma
sui quadri per dare al lettore
preziose indicazioni di analisi
per meglio apprezzare i quadri
merisiani. Lo studio, partendo
dal Caravaggio, si dilunga poi
sugli altri artisti presenti in
Sicilia prima e dopo il 1609 e
che hanno subito il fascino di
quella pittura nuova, intensa e
rivoluzionaria. La carrellata
passa dunque ad analizzare i
caravaggeschi siciliani
(Rodriguez e Minniti), i pittori
minori influenzati dal
caravaggismo, per terminare
con quelle figure di artisti che
sebbene non possano dirsi
caravaggeschi hanno in
qualche maniera modificato il
loro stile in seguito al
passaggio del “mito”. Il libro è
impreziosito da oltre cinquanta
foto a colori, che ci fanno
apprezzare appieno i
capolavori siciliani.
Andrea, originario
di Barcellona, è un
giovane trentenne
laureato al Dams di
Palermo con una
tesi sul pittore
messinese
seicentesco Alonzo
Rodriguez. I suoi
studi recenti hanno
riguardato la pittura
messinese del Seicento. Ha
pubblicato su varie riviste
specialistiche saggi su
Antonio Barbalonga, Jan Van
Houbracken, Filippo Jannelli.
Nel 2011 ha pubblicato una
plaquette di poesie, dal titolo
“Guerra alla tonnara” (Ladolfi
Editore, Borgomanero).
frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore
condannare lʼuomo che beve genialità?” Quelle baldorie
festive in cui Bacco trionfa in tutta la sua orgiastica potenza
hanno il retrogusto amaro di essere, per alcuni, lʼunica fuga
dal tedio dellʼesistenza. “Il lavoro rende i giorni prosperi, il
vino rende le domeniche felici.” Quel linguaggio
misterioso del vino che ci esalta rendendoci suoi adepti .
“Scenderò in fondo al tuo petto, come unʼambrosia
vegetale. Sarò il grano che feconda il solco scavato con
dolore. La nostra intima unione creerà la poesia. Noi
due insieme saremo un Dio, e volteggeremo verso
lʼinfinito, come gli uccelli, le farfalle, i fili di ragno, i
profumi e tutte le cose alate.” Senza ebbrezza ci sarebbe
più tristezza e forse meno creatività. “Se il vino
scomparisse dalla produzione degli uomini credo che
nella salute e nellʼintelletto del pianeta verrebbe a
crearsi un vuoto, unʼassenza, un difetto assai più
orribile di tutti gli eccessi e le deviazioni di cui il vino
viene ritenuto responsabile.”
pagina 34
Con Bacco in corpo è difficile dissimulare. “Un uomo che
beve soltanto acqua ha un segreto da nascondere ai
propri simili.” Il vino è una delle tante prodezze di Dio, fatta
per offrire allʼuomo un succedaneo o unʼidea del senso
impalpabile ed evanescente della felicità.
“Nulla eguaglia la gioia dellʼuomo che beve se non la
gioia del vino di essere bevuto. In realtà il vino ha una
funzione intima nella vita dellʼumanità, talmente intima
che non mi meraviglierei se alcune menti ragionevoli,
sedotte dallʼidea panteistica, gli attribuissero una sorta
di personalità” A volte il vino è come unʼamante turbolento
e fatale che non si riesce a lasciare.
“Il vino e lʼuomo mi fanno pensare a due lottatori tra loro
amici, che si combattono senza tregua, e
continuamente rifanno la pace. Il vinto abbraccia
sempre il vincitore.”
Lacerti tratti da: “Del Vino e dellʼHashish” - 1851
Charles Baudelaire
postermusica
centonove
7 GIUGNO 2013
REGGAE. A "tu per tu" con il gruppo di musicisti messinese
L’orgoglio di essere Boo Daci's
Uscito il primo cd omonimo della formazione. Che, già supporter
dei Sud Sound System, in siciliano "parla" dei problemi della propria terra
DI MARIA TIZIANA SIDOTI
MESSINA. Potrebbe sembrare di essere
in Giamaica a ballare tra le vie di
Kingston. Se non fosse che la parlata che
incalza il ritmo risuona da un'altra isola,
non tra il mar dei Caraibi, ma
nell'ombelico del Mediterraneo. E la
lingua che batte sui bassi, con un flow
che dalle viscere sale pieno alla gola, ha
Dna tutto siculo, anzi messinese. È la
musica reggae dei Boo Daci's:
RootsMonkey ovvero Francesco Ciccio
Papalia nella vita di tutti i giorni segretario
d'ufficio ma anche speaker e conduttore
radiofonico, il producer e beatmaker Rico
Manlio ossia Federico Farina, studente di
tecnica del suono a Bologna, Maittha cioè
Martha Micali, fotografa fresca di laurea
al Dams, Danilo Trischitta alias o meglio
a.k.a. Triska, anche nel gruppo rap Livello
O come Rico, Jareed ossia Antonino
Giacopello, e Dj Tony Proe al secolo
Antonio Arena, anche grafico e tatuatore.
6 ragazzi, età media 26 anni, che hanno
deciso di unirsi in un mix di esperienze
diverse e di suoni, dall'hip pop al reggae,
tra beat americani, africani e
mediterranei, frullato nell'idioma di Sicilia.
Così nascono i Boo Daci's nel gennaio
20011. Prima un'intensa stagione live in
terra siciliana, da soli e come supporter di
gruppi noti nel reggae nazionale come
Sud Sound System, Mama Marjas,
Gioman & Killicat o Brusco, oltre al
Bonarma Day, il concertone di Roy Paci a
Barcellona dopo l'alluvione del 2011 per
sensibilizzare sul dissesto del territorio
siciliano, con ad altri artisti dell'isola. Poi
arriva il primo cd, omonimo, autoprodotto,
il 21 dicembre 2012, la data dei Maya per
la fine del mondo, illustrazioni di Daniele
"Tofi" Morganti, grafica di Tony e
mixaggio di Rico: 13 tracce, pubblicate
prima sul web, tranne 3 inediti. Qui la
"street" è "a strada". Dove le persone per
campare, s'inventano "u' travagghiu",
s'accontentano della fame, ma "ghicanu a
schina e fannu i servi di padruni". E,
mentre il ritmo ti fa ballare a volte fino a
stordirti, la rima ti ferma a pensare, quasi
in un ossimoro, con i Boo Daci's che ti
dicono "e semu ca e senti bonu comu va,
cu tutti i traffici c'avemu in Sicilia, e cun
l'amuri e senza scantu, nui videmu, nui
sintemu, nui parramu e ti cuntamu a
virità".
La vostra è una formazione
eterogenea di differente provenienza
artistica: come nasce il progetto Boo
Daci's?
«Un giorno, durante l'occupazione del
Rettorato dell'Università di Messina, dopo
inevitabili discussioni sulla musica,
decidiamo di unire le nostre esperienze
(ognuno aveva infatti progetti autonomi
che spaziavano dal Rap, al Reggae allo
Ska) e di farle confluire in un progetto
Reggae. Ci incontriamo all'ormai andato
studio di Forte Petrazza (dei nostri fratelli
Livello 0) e nasce Terra Mia, su una
riddim prodotta da Rico e suonata da
Ciccio e Maittha».
Il nome Boo Daci's: è un gioco ironico
di sonorità tra inglese e dialetto che si
richiama al termine buddace, un pesce
dalla bocca grande con cui si intende il
messinese per dire che parla molto
senza concludere ma voi al contrario
volete "parlare" per "dire" su questa
terra? Può essere anche una sintesi
tra cultura americana e siciliana?
«Boo Daci's nasce proprio per ironizzare
sulla nomina tipica del messinese di
essere "dalla bocca larga", parlare troppo
e fare poco, con una volontà ovviamente
polemica verso questo atteggiamento. La
decisione di sezionare la parola e
modificarla ci ha permesso di creare una
serie di giochi di suoni e significati. Boo
infatti può essere tradotto in "dissenso"
"protesta", con un respiro però poco
politico e più sociale. C'è, sì, un'influenza
dal movimento musicale Jamaicano ma
contestualizzato per parlare delle nostre
realtà, cultura e radici».
Vi muovete nel range del reggae: cosa
c'è? Rocksteady, roots, political, dj
style, dancehall, raggamuffin fino ad
arrivare al rap?
«Viviamo questa cultura musicale senza
paletti, questo ci porta a spaziare nei
sottogeneri del reggae liberamente,
anche perchè siamo in sei e ci sono molti
imput e proposte diverse che cerchiamo
di unire e armonizzare per ogni brano».
Tranne un brano e qualche rima tutto il
cd è in dialetto e pieno di proverbi
tipici. Come nasce un pezzo dei Boo
Daci's? Rico prepara i beat...
«Ci riuniamo, scegliamo una produzione
esistente (riddim) o prodotta da noi, ci
confrontiamo ascoltandola e in base alle
suggestioni che ci lancia la musica
scegliamo di cosa parlare e come
armonizzare le voci».
Vi siete esibiti come supporter di
gruppi affermati del panorama reggae
italiano come i Sud Sound System:
cosa vi ha dato quest'esperienza?
«E' stato emozionante aprire concerti di
alcuni degli artisti italiani più
rappresentativi della scena Reggae, e ci
ha dato più sicurezza di gruppo e sul
palco».
Collaborate spesso con "Sbeberz
Rasta Radio": quali altri canali usate
per portare la vostra musica?
«...e con il Rumble in The Jungle. Ci
proponiamo attraverso il Web soprattuto,
ai contatti che abbiamo costruito con altri
esponenti del genere, e all'attività live su
territorio siciliano».
Prossimi impegni?
«Stiamo lavorando ad alcuni singoli e per
un nuovo album con riddim prodotte da
noi, o in collaborazione con altri producer,
che speriamo esca nella primavera
2014».
ZOOM
Vocabolario per non addetti ai lavori: da ska a flow
IL REGGAE, NATO in Giamaica negli anni '60, in origine si ispirò soprattutto allo
ska, musica dalla ritmica in levare, ascoltata in quegli anni, sviluppandosi come variante del rocksteady, uno ska rallentato per metà con prevalenza di basso e batteria. Tra i sottogeneri del reggae il roots reggae, ascoltato da chi predica il rastafarianesimo, tratta temi spirituali e religiosi tipici della fede e cultura rastafari; political reggae si occupa di temi politici di protesta; nel dj style su ritmi giamaicani si
pratica il toasting, uno stile vocale, consistente nel parlare o cantare, cantilenare
su un riddim o beat sì da creare un flusso sonoro ininterrotto con parole abbreviate, storpiate o pronunciate molto rapidamente; la dancehall dal nome del grande
spazio al chiuso o all'aperto, dove i dj possono installare i sound system, impianti
musicali mobili, si basa su ritmo reggae con aggiunta di drum-machine, strumento musicale elettronico per riprodurre tamburi e percussioni; questi ultimi sono reputati progenitori del rap; il raggamuffin ha basi digitali.
(M.T.S.)
pagina 35
posterweekend
7 GIUGNO 2013
come... dove... quando...
venerdi' 7 giugno
sabato 8 giugno
MESSINA. Le Troiane
rassegna di spettacoli classici
"Teatro dei due mari". Teatro
antico di Tindari ore 19
MESSINA. Suoni buoni dj set
di Luciano Fiorino, Alfredo
Reni e Davide Pedelì. La
Bottegaia
(via Tommaso Cannizzaro,
118)
ore 22
MESSINA. Intelaiatura
MUSICA
centonove
Basimale, cover band.
Underground
(Via Cratemene, is. 312)
ore 22
MESSINA. Platonic Love, dJ
Set di Justin Robertson
(Fabric/UK)
Centro Multiculturale Officina
(Via Croce Rossa 67 - 69)
ore 23
CATANIA. 'Dreamcity',
novità assoluta di Antonio
MESSINA. Alcesti, rassegna
di spettacoli classici "Teatro
dei due mari". Teatro antico di
Tindari - ore 19
MESSINA. Finalmente Rocky!
da "The Rocky Horror Picture
Show", a cura dell'ass.
Excursus.
Teatro Savio ore 21
MESSINA. DiscoNight
dj set a cura di Alefio
Underground (Via
Caruso, con Antonio Caruso,
Daniele Sapio, Antonio
Starrantino, Cristina
Brischetto, Cindy Cardillo.
Scene e costumi di Donatella
Marù. Direzione artistica
Fulvio D'Angelo. Sala Lomax
ore 17 - 21
PALERMO. Sergio
Vespertino in ''Il Signor
Vattelappesca'. Al CCP
Agricantus. Ore 18.45
Cratemene, is. 312) ore 22
MESSINA. Cesare Basile
Retronouveau (Via
Crocerossa 39) ore 22.30
a seguire dj set Davide
Patania
MESSINA. In direzione
ostinata e contraria
Centro Multiculturale Officina
(Via Croce Rossa 67 - 69 ) ore
21.30
CATANIA. 'Dreamcity', novità
assoluta di Antonio Caruso,
con Antonio Caruso, Daniele
Sapio, Antonio Starrantino,
Cristina Brischetto, Cindy
Cardillo. Scene e costumi di
Donatella Marù. Direzione
artistica Fulvio D'Angelo.
Sala Lomax ore 17 - 21
PALERMO. Sergio Vespertino
in ''Il Signor Vattelappesca'. Al
CCP Agricantus.
Ore 18.45
di Cesare Natoli
Addio a Mulgrew Miller
SE NʼEʼ ANDATO allʼetà di 57 anni, Mulgrew Miller. Si
spegne così unʼaltra leggenda del jazz internazionale. Il
pianista americano di colore era nato a Greenwood, nel
Mississippi, il 13 agosto del 1955. Partendo dalle sue origini e dal gospel, ha portato avanti un linguaggio pianistico vicino a Oscar Peterson (a proposito del quale Miller dichiarava di aver intrapreso la strada del jazz dopo averlo visto suonare in televisione) e, più tardi, a McCoy Tyner. Avviato allo studio del pianoforte a 6 anni, inizia la sua
carriera a metà degli anni ʼ70. Da allora, ha registrando oltre 400 dischi con i più importanti jazzisti americani, a partire dalla cantante
Betty Carter (1980) e dal trombettista Woody Shaw (1981-1983). È
stato inoltre membro del Jazz Messengers di Art Blakey (1983-1986).
Successivamente, ha collaborato con il batterista Tony Williams e registrato album insieme a Kenny Garrett, Freddie Hubbard, Joe Lovano e decine di altri artisti. Nel 2006, Miller ha ottenuto la laurea honoris causa in arti al Lafayette College, mentre nel 2006 è diventato
direttore di studi jazz alla William Paterson University a Greenwood.
NUOVEVISIONI
GIBELLINA. Presentata la XXX edizione
di Marco Olivieri
Orestiadi 2013, si danza
“Il grande Gatsby”
ERA IL 1974. Francis Ford Coppola scriveva la sceneggiatura, dal romanzo di Francis Scott Fitzgerald,
mentre il meno noto Jack Clayton firmava la regia. Così “Il grande Gatsby”, con Robert Redford e Mia Farrow, rimaneva
nellʼimmaginario. Ora, Baz Luhrmann, reduce dai divertentissimi
“Romeo + Juliet” e “Moulin Rouge!”, senza dimenticare il disastroso
“Australia“, si cimenta con le peripezie di Gatsby negli anni Venti americani, tra opulenza e falsità. Il super cast, con Leonardo Di Caprio e
Tobey Maguire, e la maestria registica di Luhrmann, in una continua
ricerca di incanti visivi e di scene e colori, rende lo spettacolo accattivante. Tra invenzioni e altre situazioni più convenzionali, il regista
australiano si distingue per la sua tendenza ad accumulare immagini e avventure, come in un videogioco infinito che sembra sfuggire
alla profondità. Senza il lampo di unʼautentica ispirazione.
“Il grande Gatsby” in 3D alle Multisale Apollo, Iris
e Uci Cinemas di Messina
musica
DI
PAOLO RANDAZZO
GIBELLINA. È stata presentata mercoledì
scorso a Palermo la XXXII edizione delle
Orestiadi di Gibellina ma, coi tempi che corrono,
la vera notizia è che questa manifestazione,
diversamente da molte altre, resiste e conserva
il suo interesse. Per chi non lo sapesse si tratta
del più importante Festival di teatro
contemporaneo attivo in Sicilia e tra i più
prestigiosi del panorama nazionale. A dirigerlo
anche questʼanno Claudio Collovà ed anche
questʼanno, finalmente, potranno vedersi dalle
nostre parti produzioni di musica, teatro e danza
di prestigio internazionale. Ecco le date: il 26
giugno “Concerto Accademia XXI”, a cura del
Laboratorio orchestrale per la musica Moderna e
Contemporanea. Il 27 giugno, alle 19.30 tavola
rotonda sul tema “Conversazioni con Francesco
Pennisi”: e alle 21.30, “Gruppi e solisti
dellʼEnsemble Aula 50” del Conservatorio di
Palermo. Il 28 giugno, alle 19.30, presentazione
del volume di Valentina Garavaglia “Lʼeffimero e
concorsi
Jazz in progress a Palermo
PALERMO. Eʼ un evento
atteso quello che vedrà
sul palco del Teatro di
Villa Pantelleria, alle
21,30 di sabato 8 giugno,
Anna Bonomolo, il cui
stile interpretativo cattura
sin da subito, rendendo il
tutto veramente magico.
Alla sua prima
esperienza da solista,
questa cantante siciliana,
nota per la sua
particolarissima vocalità
e il suo timbro unico, è
stata definita una
cantante nero-bianca.
“Jazz in progress”,
questo il titolo del lavoro
che presenterà sabato
prossimo, è una
Si apre con il Concerto Accademia XXI. Il 23 luglio gran finale con Abraço
rivisitazione raffinata e
sobria, a volte jazzy a
volte bluesy, ma anche
molto pop, di alcuni degli
standard più conosciuti
dello scorso secolo, il cui
unico filo conduttore è
molto la sua capacità
interpretativa.
Anna Bonomolo, vanta
un curriculum artistico di
tutto rispetto. Ha
partecipato e superato le
audizioni, al Teatro
Massimo di Palermo, per
la costituzione del gruppo
Duke Ellington Singers,
diretto dal Maestro Enzo
Randisi; nel 1997, si è
classificata seconda al
BengioFestival.
automodellismo
MareFestival Salina, al via i casting
MESSINA. Da Messina a
Sanremo, passando per
Salina: sono tre i
concorsi proposti in
occasione della II
edizione di MareFestival,
kermesse di musica,
cinema, teatro, libri, arte
e moda, che si svolgerá a
luglio a Messina
(semifinali) e dall'1 al 5
agosto a Santa Marina
Salina (finalissime).
Aperte le iscrizioni
gratuite online
(www.marefestivalsalina.
it), riservate a cantanti,
registi e modelle, che
sognano il mondo dello
spettacolo e cercano
opportunitá e visibilitá. Il
vincitore del concorso
canoro e la prima
classificata di quello
dedicato a bellezza e
moda, Miss
MareFestival, saranno
infatti i testimonial del
progetto "Saremo a
Sanremo", evento
collaterale al noto
Festival, promosso
dall'associazione
culturale Prima Sicilia nel
febbraio 2014, in
collaborazione con la
Camera di Commercio. I
casting si terranno
sabato 29 giugno a
partire dalle ore 17 al
Centro Commerciale di
Tremestieri: i cantanti
(16-40 anni) canteranno
un pezzo a scelta libera,
valutato da una giuria di
esperti; per le aspiranti
miss (etá 16-25) é
prevista una sfilata, per
giudicare portamento ed
espressivitá. Chi passerá
il turno andrá
direttamente in
semifinale a metá luglio a
Messina (saranno scelti
16 cantanti e 20
ragazze); la finale invece
sará ai primi di agosto
nell'incantevole scenario
di piazza Santa Marina
sull'isola di Salina, in cui
si sfideranno i cantanti, in
una serata interamente
dedicata a Sanremo, e
pagina 36
altrettante modelle.
"Un mare di corti" é il
concorso
cinematografico dedicato
a corti e mediometraggi
prodotti o girati nel 2011,
2012 o 2013 su qualsiasi
tematica: una giuria di
qualitá ne selezionerá 10
che andranno in
proiezione sull'isola di
Salina nei giorni
festivalieri, tre dei quali
vinceranno il premio
MareFestival oro,
argento e bronzo. Le
opere vanno inviate
online all'email
concorsi@marefestivalsa
lina.it o consegnate su
dvd alla segreteria di
MareFestival entro il 10
luglio.
Start al trofeo del Tirreno
SAN PIER NICETO. Si
articolerà in due prove
e scatterà proprio
domenica prossima 9
giugno il trofeo del
Tirreno di
automodellismo. Piloti
e appassionati si
daranno appuntamento
per la prima prova a
San Pier Niceto sin
dalle ore 9 per quello
che si annuncia un
evento interessante per
tutta la provincia
peloritana, con
appassionati di
modellismo di navigata
esperienza. La pista off
road nicetana metterà
di fronte per la prima
volta i piloti che si
sfideranno al meglio
delle loro possibilità.
Il bis è stato già
programmato per
domenica 7 luglio in
altro luogo. In
quellʼoccasione, infatti,
sempre dalle ore 9 in
poi, il palcoscenico del
Rally game sarà la
piazza di Corso Sicilia
a Scala Torregrotta, e
la manifestazione
richiamerà certamente
spettatori da tutto il
comprensorio tirrenico,
pronti ad apprezzare le
particolarità dei
modellini di automobili
e la bravura dei piloti.
posterweekend
centonove
domenica 9 giugno
MESSINA. Addio alle scene
(o forse no)di e con Guido
Luciani
Bottega Rapa Nui
(Via Monsignor Grano 3 )
ore 21
MESSINA. Wine Club with
A20, Live opening sunday
jam session
Underground
(Via Cratemene, is. 312) ore
21.30
lunedi' 10
CATANIA. 'Dreamcity',
novità assoluta di e con
Antonio Caruso,. Sala
Lomax ore 17 - 21
CATANIA. L'Altalena - di
Nino Martoglio. Palazzo
Platamone ore 21
PALERMO. Sergio
Vespertino in ''Il Signor
Vattelappesca'. Al CCP
Agricantus.
Ore 18.45
MESSINA.
MadeinSicily
Piazzetta della
Terra - ore 16.30 19.30
collettiva
fotografica
CATANIA. Etna.
Ragione e Magia di Lucia Giuffrida
mostra a Banca
Sella
lʼeterno. Lʼesperienza teatrale di Gibellina”; alle
21.30 “Concerto dellʼEnsemble 28/48” del
Conservatorio di Palermo. Sabato 29 giugno, un
classico del teatro italiano contemporaneo
“Camillo Olivetti, alle radici di un sogno” di e con
Laura Curino, regia di Gabriele Vacis. Il 4 luglio,
in scena due atti unici di Esteve Soler: “Contro
lʼamore” e “I need literature to survive”,
questʼultimo in prima nazionale. Sabato 6 luglio,
“Opera”: regia di Vincenzo Schino: un lavoro
che si pone il problema della rappresentazione
e del senso di stare su un palcoscenico. Sempre
di Schino, il 7 luglio, “Sonno”, drammaturgia di
Letizia Buoso, cura del movimento di Marta
Bichisao. Mercoledì 10 luglio, concerto per voce
e danza “Carne Trita”: progetto, regia e
coreografia di Roberto Castello, danza e voce di
Alessandra Moretti, Fabio Pagano, Giselda
Ranieri, Elisa Capecchi e Irene Russolillo.
Venerdì 12 luglio “Sonate Bach di fronte al
dolore degli altri”, coreografia e regia di Virgilio
Sieni; ancora Sieni, il 13 luglio, con “Di fronte
agli occhi degli altri”. Il 17 luglio, Teatri alchemici
presentano “Al prolèter”, regia di Luigi Di Gangi
e Ugo Giacomazzi, musiche originali di
Giuseppe Rizzo. Venerdì 19 e sabato 20 luglio il
ritorno di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, con
la nuova produzione “Fratto_X”. Il 23 luglio gran
finale con “Abraço”, progetto di Santina Franco,
coreografie di Fernando Suels Mendoza, Enrico
Morelli, Michele Merola, Ohad Naharin, Mats
Ek.
lirica
Terranova “Caruso” a Taormina
TAORMINA. Gianluca
Terranova, il versatile tenore e
attore romano che nei panni di
Enrico Caruso ha conquistato
con la sua voce e
l'appassionata interpretazione il
pubblico televisivo di Rai Uno,
sarà il Duca di Mantova nel
"Rigoletto" verdiano in scena il
7 e 9 luglio al Teatro Antico di
Taormina. Il nuovo allestimento
aprirà la stagione lirica al
Teatro Antico di Taormina e si
avvale della regia e delle scene
di Enrico Castiglione, che
firmerà anche le attese
produzioni di "Cavalleria
rusticana" (8 e 12 agosto) e
"Pagliacci" (10 e 14 agosto), gli
altri due titoli della stagione
lirica programmata,
questʼestate, nella suggestiva
cavea classica taorminese.
Gianluca Terranova è
considerato tra i miglior
interpreti al mondo nelle vesti
del volubile Duca, affascinante
e seduttore, ruolo vocalmente
impervio che ha sancito il suo
definitivo lancio internazionale,
prima allʼArena di Verona e alla
Scala, e in rapida successione
nei maggiori teatri dʼEuropa e
oltreoceano. Gli appassionati
che hanno apprezzato
Gianluca Terranova nella fiction
"Caruso, la voce dellʼamore",
potranno ora ammirarlo dal vivo
nella pienezza dei suoi mezzi
vocali e attoriali, rendere
omaggio al bicentenario della
nascita di Verdi.
martedi' 11 giugno
MESSINA.
Caravaggio.
Resurrezion
e di Lazzaro.
Il capolavoro
restaurato,
mostra
prorogata
sino
al 30 giugno
2013
Museo
Regionale
ore 09 - 19
MESSINA.
Made
inSicily
Piazzetta
della
Terra ore 16.30 19.30
collettiva
fotografica
7 GIUGNO 2013
mercoledi' 12 giugno
MESSINA.
Festival dell'orchestra
e del coro, direttore
Luigi Presitipino,
musiche di Mozart.
Basilica di S. Antonio
(Via Santa Cecilia
121) ore 20
PALERMO. Renato
Giarrizzo e Ranieri
Schicchi (pianoforte a
quattro mani).
IN MEMORIA
giovedi' 13 giugno
Musiche di Dvorak.
Nell'ambito della
Stagione musicale
2013 del
Conservatorio
Vincenzo Bellini di
Palermo. ore 21.00,
presso la Sala
Scarlatti del
Conservatorio di
Musica Vincenzo
Bellini
MESSINA. Happy
Wine con gli A20,
dj set
underground.
Underground
(Via Cratemene, is.
312) ore 21
MESSINA.
Caravaggio.
Resurrezione di
Lazzaro. Il
capolavoro
restaurato,
mostra prorogata
sino
al 30 giugno 2013
Museo Regionale
ore 09 - 19
MESSINA.
Made inSicily
Piazzetta della
Terra - ore 16.30
- 19.30 collettiva
fotografica
DE GUSTIBUS di Massimo Lanza
lIl circuito dei cocktail
Franco Scaldati (foto di Pietro Motisi)
Addio Scaldati
Scomparso il grande drammaturgo
che ha raccontato Palermo
PALERMO. Sabato scorso è morto Franco Scaldati,
aveva settantʼanni ed era malato. È stato un grandissimo artista: drammaturgo di valore (tra gli altri riconoscimenti, Premio Ubu e Premio della Critica), regista, attore, poeta vero, una tra le voci più autentiche e potenti di
una Palermo, bellissima e disperata, dalla quale la sua
arte ha sempre saputo attingere linfa creativa per decenni e fino alla stagione scorsa. Sono moltissimi gli artisti palermitani, di almeno tre generazioni, che si sono
nutriti del suo linguaggio teatrale ed in esso sono cresciuti sviluppando a loro volta esperienze dʼarte importanti e autonome, ma mai del tutto scevre dallʼimpronta
del suo generoso magistero. Molti palermitani, artisti e
non, sono andati a tributargli lʼestremo saluto nella camera ardente allestita sul palco del “Biondo” e i funerali
sono stati celebrati lunedì nella Chiesa di San Francesco allʼAlbergheria, il suo quartiere. Moltissime cose saranno dette per ricordarlo, per ricordarne gli spettacoli più
celebri (si pensi al “Pozzo dei pazzi”), moltissime parole
si spenderanno per onorarne la memoria, ma cʼè un lato amaro di questa vicenda che oggi più che mai occorre tener presente: a questʼartista, che non ha voluto lasciare la sua città e la sua terra, la sua città e la sua terra non hanno mai voluto concedere quello che sarebbe
stato normale in qualsiasi altro luogo al mondo: semplicemente un teatro dove lavorare, non uno spazio qualunque ma un teatro, uno spazio teatrale vero, in cui esprimersi con calma, serenità e fiducia. Certo il “Biondo” di
Carriglio, specialmente negli ultimi anni, non ha mancato di apprezzarne concretamente la grandezza artistica
producendo diversi suoi lavori e certo Scaldati per qualche anno ha diretto le Orestiadi, ma parliamo di un maestro vero e un maestro ha bisogno più di tutto di un luogo in cui costruire ed esprimere il suo magistero. Cʼè solo un modo dunque per onorare con giustizia la memoria di Scaldati ed è cominciare, finalmente, ad assegnare i teatri palermitani (e siciliani) ai tanti artisti, giovani o
meno, che con autorevolezza e prestigio portano in giro
la loro arte senza remore nel dirsi “siciliani”, mentre in Sicilia non hanno la possibilità di dirigere nemmeno un teatrino parrocchiale. È necessario reagire a tale vergogna,
farlo adesso, anche nel nome di Scaldati, e occorre che
la politica si renda conto che questa vicenda è una macchia indelebile sullʼonore della nostra terra. P.R.
pagina 37
LA SEZIONE REGIONALE siciliana dell'Aibes, l'associazione
che riunisce i barman e i loro sostenitori organizza per la prima
volta in Sicilia il prossimo 19 giugno il Circuito del Cocktail, ovvero una vera e propria competizione divisa in più tappe in giro
per la Sicilia dove barman professionisti, aspiranti barman ma
anche semplici appassionati potranno competere con le loro
creazioni che verranno giudicate e premiate da una giuria tra i
presenti all'evento. Messina vanta una grande tradizione per
quanto riguarda il bere miscelato, chi di voi non ha mai preso un
aperitivo preparato da uno dei tanti e bravi barman messinesi.
Scrivendo non posso fare a meno di ricordare con un sorriso una
persona che molti di voi hanno sicuramente conosciuto, un caro amico prematuramente scomparso, il bravissimo e indimenticabile Mike Libro che ha fatto da maestro a tanti giovani barman ma che ha anche tirato su più un paio di generazioni di messinesi con i suoi cocktail avvicinandoli a quella che è l'alta grande cultura del bere miscelato, dei cocktail fatti a regola d'arte,
della creatività nel mixer. Ma a Messina operano e lavorano quotidianamente barman del calibro di Franco Toscano, Nino Santoro e Giuseppe Porco solo per ricordare i più conosciuti e anche più premiati in ambito nazionale e regionale. Se ricordate infatti all'ultimo concorso regionale i barman messinesi hanno letteralmente stravinto conquistando il gradino più alto del podio in
quasi tutte le categorie in competizione. Ma tornando al Circuito del Cocktail l'appuntamento è per mercoledi 19 giugno in piazza Duomo a Messina alle ore 17 nel gazebo del Bar Dolce Vita,
qui dopo la registrazione e l'iscrizione barman professionisti e
non potranno cimentarsi nella preparazione del loro cocktail preferito o di un cocktail di loro ideazione che verrà poi sottoposto
alla valutazione della giuria. Tre le categorie Long Drink, Pre Dinner e Sparkling i partecipanti dovranno essere forniti dei loro strumenti di lavoro e dei prodotti con cui prepareranno la ricetta.
SICILIA DA ASSAGGIARE!
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PRODOTTO TIPICO DELLA CUCINA ITALIANA tipicizzato secondo una ricetta siciliana.
Ingredienti: 300 g farina bianca, 3 uova, 400 g ricotta, 150
g zucchero semolato, chiodi di garofano, zucchero al velo,
cannella in polvere.
Procedimento:
Impastare la farina con le uova, 50 g di zucchero e tre chiodi di garofano macinati. Lavorare con l'acqua necessaria
ad avere un impasto liscio ed elastico. Mescolare in una
terrina la ricotta passata al setaccio, lo zucchero semolato
rimasto ed un poʼ di cannella. Col mattarello tirare una sfoglia sottile di pasta: su di una età porre delle montagnole di
ricotta ben distanti l'un dall'altra. Ricoprire con l'altra metà
della sfoglia e con le dite fare pressione con le dita tra un
ripieno e l'altro e tagliare delle mezzelune con la rotellina.
Riscaldare dell'olio in padella e friggere i ravioli, pochi alla
volta; farli sgocciolare quando prenderanno un colore dorato e aggiungere
dello zucchero a velo di sopra.
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7 GIUGNO 2013
DISCUTIAMONE di Giuseppe Ruggeri
HERITAGE di Sergio Bertolami
Dodici punti per il sindaci che verrà
MESSINA. Non è mai sterile un
confronto sullʼidentità, o almeno così
ritiene uno che di “febbre identitaria” –
parafrasando Claudio Magris –
comunque non vorrebbe mai vivere né,
tanto meno, morire. In questo
particolare momento della vita cittadina,
approssimandosi il rinnovo degli organi
amministrativi locali, mi sembra tuttavia
opportuno fare il bilancio su quello che è
ormai diventato un vero e proprio
“tormentone”. E il tormentone è questo:
possiede ancora Messina, se mai ce
lʼha avuto, un suo “genius loci”? Un
elemento caratterizzante, in altre
parole, che consenta di
distinguerla da tutte le altre
città non solo dellʼisola,
sʼintende, ma anche del resto
dʼItalia e infine del mondo?
Il recupero dellʼidentità
messinese è stato il tema di
un confronto-dibattito con i
candidati a sindaco svoltosi
nel pomeriggio del 4 giugno
nei locali del “Gabinetto di
Lettura”. Istituzione
prestigiosa, questʼultima, la
cui fondazione risale
addirittura al 1839, quando
alcuni uomini di nobiltà e
ingegno – una volta usava
così – sullʼesempio del
“Viesseux” di Firenze
crearono un sodalizio in uno
stabile di Piazza Duomo dove
si riunivano per discutere
dʼarte, cultura e politica.
Scelta non casuale quella
della “location”, dunque, per il
suo elevato valore simbolico.
Perché simbolica, a tutti gli
effetti, è la proposta di un
insieme di punti
programmatici (dodici in tutto)
che i candidati alla massima
carica istituzionale della città
si impegnano ad attuare in caso di
elezione. Nove associazioni culturali
(Antonello da Messina, Legambiente
Messina, il Centauro, Comunità Ellenica
dello Stretto, Cineforum Don Orione,
Messinaweb.eu, Centro Italiano
ATTUALITA’
centonove
Reinserimento Sociale, Occhio e,
appunto, il Gabinetto di Lettura)
redigono e approvano un “Manifesto
dellʼidentità messinese” (Marx ed
Engels non cʼentrano affatto, credete) il
quale, al di là dei singoli punti trattati,
auspica una collaborazione sempre più
orizzontale con le forze politiche
chiamate ad amministrare la città.
Democrazia partecipata, se volete, ma
con un “plus-valore” incontrovertibile: la
speranza, anzi la necessità, che i
cittadini si riapproprino della propria
casa. Che non può più essere soltanto
lo spazio domestico, ma deve ampliarsi
mondo, dove la forte propulsione data
dal crocierismo ai flussi turistici può e
deve rappresentare importante volano
economico per il rilancio locale.
Ma, si potrà obiettare a questo punto,
che ci azzecca lʼidentità in un discorso
del genere? Ecco, la scommessa sta
proprio qui: riappropriandosi finalmente
della sua città, cominciando ad amarla e
ad apprezzarne le bellezze naturali oltre
che architettoniche, cimentandosi nella
“catalogazione” dei cosiddetti “luoghisimbolo” (tutto lʼopposto dei “nonluoghi” di Marc Augé), il messinese
potrebbe spiccare un salto di qualità
decisivo. Originale, tra
tutte, lʼidea di un
I DODICI PUNTI
censimento degli spazi
culturali con fissazione di
1) La Piazza come Agorà e luogo
tariffe agevolate per le
di aggregazione e di cultura identitaria
relative associazioni e la
2) Nuova toponomastica
redazione di progetti di
3) Promozione del turismo crocieristico e non
partenariato tra pubblico e
– Promozione del circuito dei forti collinari
privato che potrebbero
4) Recupero e valorizzazione delle attività
dare impulso
legate al mare
allʼoccupazione giovanile.
5) Realizzazione di un museo multimediale
Il concetto di cultura quale
della città
mezzo di formazione,
6) Realizzazione di un museo della storia, del
certo, ma anche di crescita
cinema e dello spettacolo a Messina
socio-economica non è
7) Recupero conservativo dellʼarea di
peraltro nuovo e merita di
Roccaguelfonia e dellʼarea del Tirone
essere approfondito in un
8) Recupero, riqualificazione e valorizzazione
contesto dominato da un
di Massa S. Nicola come “borgo diffuso”
terziario sempre meno
9) Ripristino delle fontane storiche, delle
tutelato in termini
scalinate e di Badiazza
contrattuali e, soprattutto,
10) Allestimento di una mostra permanente
previdenziali. Ma chi dovrà
su Antonello da Messina con circuito
occuparsi del regolare
culturale
funzionamento di tutto
questo? Una consulta
11) Realizzazione di un circuito dei siti
permanente - organo non
archeologici urbani
solo propositivo ma anche
12) Recupero delle Gallerie INA-INPS, S.
di controllo sulla
Marta e Vittorio Emanuele e del Gabinetto di
progettazione e
Lettura
lʼesecuzione degli
interventi - viene vista
come una soluzione
praticabile, a patto però che non si
fino a comprendere tutto quanto è
confonda con lʼennesimo organismo
situato allʼinterno del perimetro urbano.
pletorico messo in piedi dal solito
Una città bella e vivibile, fatta di piazze
apparato politico clientelare impegnato
che divengono luoghi dʼincontro e di
a lucrare consensi con ogni mezzo
scambi umani, aperta al resto del
possibile. Si volterà finalmente pagina?
Denis: una lezione
americana
MESSINA.Qualcuno dice
che cʼè un modo alternativo
per fare architettura. Anziché creare oggetti immaginosi e luccicanti, recuperare la bellezza antica. In Santa Maria Alemanna, Denis Schofield ha avvalorato lʼidea che ce nʼè uno solo: aprire un legame
con il contesto. «Per informare il futuro».
Denis è un ragazzo dallʼapparenza disinvolta, informale, architetto senior associate dello studio statunitense BCJ (Bohlin
Cywinski Jackson). Lavora con altri 64
progettisti, ripartiti in cinque sedi differenti. Solo questo basterebbe a chiarire il divario con i presenti, perché da noi in Italia
il 30% degli studi di architettura contano il
solo titolare, a scapito del vantaggio economico. Di qui le ripetute domande sulla
natura dei clienti e dei progetti. Denis risponde che lʼarchitettura la fanno coloro
che possono permettersi dʼinvestire in
qualità: è lʼunico modo per avere un profitto. «Il guadagno lordo per metro quadrato
di questo negozio supera quello di qualsiasi altro negozio della terra». Lo dichiarava fiero Steve Jobs, riferendosi allʼApple
Store in Fifth Avenue a Manhattan: 50mila visitatori alla settimana. Allʼinterno dellʼequipe di Peter Bohlin, Denis Schofield è
uno dei creatori di quello spettacolare cubo di vetro, ma anche del quartier generale della Pixar oppure dei 3700 metri quadrati immersi nel verde che Bill Gates ha
voluto a Seattle come abitazione. Dallo
schizzo alla realizzazione, sono idee sostenute da una ricchezza dʼinformazioni.
Manifesta ad ogni diapositiva – la prima
casa per suo zio o il Visitor center del Parco nazionale Grand Teton – ciò che ha imparato della lezione organicista. Progettiamo per la gente spazi che possano arricchire la vita. Per ispirare la curiosità dei
bambini. Per identificarci con il luogo. Leggere la direzione del vento o della pioggia,
lʼarco della luce solare. Considerare le
qualità emotive dei materiali naturali. Una
miriade di elementi al contorno. Servono
a prendere spunti da calare nella complessità del nostro tempo. Si chiama architettura.
[email protected]
di Rocco Chirieleison
Sul concetto di “Società civile”
FRA LE TANTE manifestazioni politiche che in questo
periodo elettorale si stanno svolgendo a Messina mi è
capitato, accettando lʼinvito di un carissimo amico, di
assistere alla convention di un candidato della coalizione
di centro-sinistra al consiglio comunale. In conclusione dei
lavori è intervenuto il candidato a Sindaco di quella
coalizione, Felice Calabrò, il quale, fra le altre cose, si è
voluto impegnare in una sorta di dissertazione polemica
sul significato del termine “società civile” e sul fatto che
qualcuno dei suoi avversari si dichiari come proveniente
da “quellʼambiente” e che, in quanto tale, vorrebbe
cambiare Messina “dal basso”. Ma perché, si chiedeva
Calabrò, io da dove vengo? Non faccio forse anchʼio parte
della “società civile”? Che sono, incivile? E via di questo
passo. In estrema sintesi, il concetto espresso da Calabrò
era suppergiù questo: tutti apparteniamo alla “società
civile”, e non può essere certo il fatto che poi uno decida di
impegnarsi in politica a cancellare, o a fare passare in
secondo piano, lʼambita provenienza. Insomma,
protestava, non è proprio possibile che qualcuno si
appropri in esclusiva della qualifica, come si trattasse di un
marchio Doc, e come se quel qualcuno fosse lʼunico a
potersene fregiare!
Lasciando perdere le definizioni socio-filosofiche del
concetto di “società civile”, voglio sottolineare che il sentire
comune, quando in politica la si invoca, la “società civile” perché si vuole pervenire ad un profondo, salutare e
liberatorio cambiamento - non fa riferimento alla definizione
socio-filosofica ma alle qualità intrinseche del soggetto, al
suo ispirare fiducia fra gli elettori attraverso comportamenti,
idee, azioni in sintonia con la sua convinzione e
determinazione a portare avanti il suo progetto
nellʼinteresse esclusivo della comunità, senza secondi e
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nascosti fini, senza apparati e direttori dʼorchestra alle
spalle, senza lacci e lacciuoli. Libero nel pensiero e
nellʼazione. Insomma, per essere ancora più chiari, se una
persona proveniente dal mondo delle professioni, dal
mondo dellʼimprenditoria, dal mondo della cultura decide di
“darsi” alla politica e lo fa con i soliti noti - con partiti e
uomini, cioè, che, direttamente o indirettamente, per
incapacità o altro, si sono resi responsabili dei disastri di
una città - beh, quella persona può anche provenire dalla
“società civile”, in senso tecnico, ma non lo è secondo il
sentire comune. In questa tornata elettorale messinese,
fortunatamente, alcune reali e credibili presenze di “società
civile” sono presenti, il che la dice lunga anche sul livello di
esasperazione che affligge la cittadinanza. E allora, per
evitare che la storia si ripeta, perché non si prova a cogliere
lʼoccasione per cambiarla davvero Messina? Se poi il
cambiamento arriverà dal “basso” o da qualche altra parte
non credo abbia molta importanza!
centonove
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L’INTERVENTO di Francesco Palazzo
Beato Puglisi palpita al Foro italico
NEI GRANDI EVENTI, per chi
scrive, c'è una dimensione critica,
che ho già avuto modo di
affrontare altrove, e una
dimensione intima, alla fine la più
importante per te come persona.
Che sei costretto, per forza di
cose, a tenerti per te. Ma in questo
caso, la beatificazione di don
Puglisi, come persona nata e
vissuta a Brancaccio e avendo
conosciuto don Pino, l'occasione è
troppo particolare per lasciare tutto
dentro. Ho vissuto questi ultimi
mesi, da ottobre dello scorso anno,
approfondendo la figura di 3P per
scrivere insieme ad Augusto
Cavadi e Rosaria Cascio un libro
uscito nel mese in corso (Beato fra
i mafiosi, Ed. Di Girolamo). E' stata
una lunga tappa di avvicinamento
al giorno della beatificazione. Ho
vissuto la vigilia come la
preparazione di una festa. Cosa
può uscire di buono da un
quartiere come Brancaccio? Tanta
gente perbene, ieri e oggi, insieme
a tanta mafia e a fasce di degrado
ma anche di ceto medio e
professionale molto presenti nel
rione di diecimila persone. Adesso,
dalle strade dove hai vissuto la tua
infanzia, che ancora percorri, viene
fuori nientemeno che un santo. Il
sabato mattina del giorno previsto
(il 25 maggio) la giornata è una
delle migliori che Palermo sa
sovente regalarti. Un sole
splendido, cielo terso e quel
venticello che non ti fa sentire
neanche caldo. La colazione sotto
casa e il giornale in edicola quel
giorno hanno un sapore diverso.
L'autobus che dalla zona
residenziale ti porta nel cuore del
centro storico scivola nel lungo
viale semivuoto. Via Libertà, il
salotto di Palermo, ti sembra più
bello del solito. Scendo ai quattro
canti di città, a due passi
dall'imponente Palazzo Comunale.
La discesa verso il mare da Corso
Vittorio Emanuele, il vecchio
Cassaro, dove la nobiltà palermitana
festeggiò il suo splendore e visse la
sua decadenza, la faccio in
compagnia di gruppetti o singoli che
vanno verso il palco del Foro Italico.
Innalzato fra l'erba e il mare. E,
forse, Don Puglisi un primo miracolo
lo sta già compiendo. Decine di
migliaia di palermitani, dopo che per
tanto tempo hanno dato le spalle al
mare, saranno costretti a guardarlo
tutti insieme e nello stesso
momento. Il clima è da subito
rilassato, non c'è grande folla
all'inizio e non vi sarà sino alla fine.
Tutto si svolge in un'intimità che
dona alla celebrazione un fascino
particolare. L'erba, il mare, le navi
che passano dietro il bianco del
palco-altare, il telo bianco che copre
la gigantografia del beatificando. E
le colombe bianche che vengono
fatte volare nel momento in cui viene
scoperta la grande immagine
sorridente di don Pino, cioè
nell'attimo in cui viene proclamato
servo di Dio. Le lacrime in quel
momento non sono facili da
trattenere. Ed anche nella tribuna
dei giornalisti si segue il tutto non
soltanto come un normale evento su
cui poi riferire agli altri, ma cercando
una dimensione personale che
possa rimanere incisa nell'anima.
Brancaccio, la mafia, Palermo, la
Sicilia In quelle dure ore, dalle 10 e
30 alle 12 e 30, non pensi ad altro
che a quella figura che ti sorride.
Vestito come lui si vestiva. Un
semplice indumento nero, che era
maglietta in estate e maglioncino in
inverno. Un prete che non si
vestiva da prete. Così conciato si
presentò una volta ad un gruppo di
ragazzi che giocavano a pallone.
Sono Padre Puglisi, disse. Gli
risposerò. Padre di chi? Non
generò figli biologici 3P. Ma un
sabato di maggio migliaia di suoi
figli che egli ha seminato per le
strade di Palermo, della Sicilia e
del mondo, erano lì a piangere e
basta. E a ridere. Perché è
soprattutto un giorno di festa. Da
ricordare. In mezzo alla folla c'è
anche un figlio particolare di don
Pino. Un ragazzo di Brancaccio,
era un ragazzo adesso è un uomo,
che da giovane studente in
medicina assistette alla sua
autopsia e ora vive, da
quasi vent'anni, fuori dalla
Sicilia perché testimone di
giustizia. Le sue lacrime e
la sua gioia sono le più
vere. Perché le più sofferte.
La messa è finita. Così
presto? La tranquillità
connota anche
l'allontanamento della folla
dal Foro Italico Umberto I,
che d'ora in poi dovrebbe
chiamarsi Foro Italico
Beato Puglisi. Alla fine,
tornando a casa, ripenso a
quel colpo alla nuca del 15
settembre 1993. Tutto ebbe inizio
quella sera. Lui stava per mettere
le chiavi nella serratura del portone
e quei due lo fermano. Padre è una
rapina. Lo avevo capito dice lui e si
rigira incredibilmente per
completare l'apertura dell'uscio di
casa. Come se quei due non
esistessero. Gregorio Porcaro,
viceparroco di don Puglisi a
Brancaccio, legge questa cosa in
tal modo. “Io me lo spiego quel
gesto, lui magari già aveva
pensato di invitarli su a discutere”.
E, aggiungo io, a convincerli che
quella non era vita. Non gliene
hanno dato il tempo, i due
assassini, perché tutto doveva
compiersi. Tra l'erba e il mare.
ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano
La Cina degli orrori
MESSINA. La Cina è un'inesauribile fonte di
ispirazione. Una terra spesso capace di divenire una
musa ispiratrice in grado di generare orrori e reazioni
di puro sgomento. Un festival di incubi e brividi,
soprattutto quando si riflette sul trattamento riservato
agli animali, che non godono degli effetti di una
legislazione volta a tutelarli. La Cina è pressoché priva
di misure il cui scopo sia salvaguardare gli animali e
finisce frequentemente al centro di polemiche: certe
storie cfanno accapponare la pelle. Sacchettini di
plastica contenenti animali acquatici di piccole
dimensioni, come tartarughe, pesciolini rossi,
salamandre, ritenuti dei simpatici portafortuna. Vivi e
intrappolati in borsette, che diventeranno le loro
anguste tombe, piene di ossigeno e liquidi nutrizionali
al fine di garantirne la sopravvivenza per
un periodo di circa due mesi. Non poco
disgusto ha provocato il riproporsi della
notizia, che già circolava ai tempi delle
Olimpiadi tenutesi a Pechino nel 2008 e
recentemente riportata da blog e siti. Per
alcuni una bufala, ma resta indicativo che la Cina,
ancora una volta, sia stata riconosciuta come luogo
d'origine della barbarie in questione. Il dato da
sottolineare è esattamente questo: visto che lì gli
animali sono coinvolti in atrocità di ogni genere, non ci
sarebbe da restare granché sorpresi e stupefatti se i
cinesi si fossero spinti ad un'efferatezza del genere. A
fare l'elenco dei crimini commessi sul suolo cinese ai
danni degli animali non basterebbe l'inchiostro. Si può
avere fiducia nella capacità umana di costruire una
società civile, se la si costruisce calpestando gli altri
esseri viventi?
pagina 39
7 GIUGNO 2013
ELIODORO
E che fiducia!!!
CATANIA. "La natura
fiduciaria dell'incarico" è
prevista dalla legge, ma anche
la fiducia ha un limite stabilito
dalla legge, soprattutto quando
prevede specifiche
incompatibilità. Tre incarichi,
insomma, per lo stesso ruolo,
in enti diversi sono troppi,
anche per la prof. avv.
Loredana Zappalà, 40enne
docente di Diritto del lavoro
all'Università di Catania. Di
sicuro, lo dimostrano gli atti,
merita la fiducia della famiglia
Firrarello-Castiglione, che l'ha
incaricata, in contemporanea
prima, nel dicembre 2010,
presidente dell'Organismo
indipendente di valutazione del
Comune di Bronte (sindaco
Firrarello), poi nel marzo 2011
coordinatrice dell'O.I.V della
Provincia regionale di Catania
(presidente Castiglione) e, tris
finale, nel dicembre 2011
componente unico dell'O.I.V
dell'ATO 2 Catania Acque,
presidente del Cda Castiglione).
Troppi incarichi che violano il
requisito di esclusività nel
rapporto professionale, come ha
accertato il commissario
straordinario della Provincia di
Catania, che ne ha revocato la
nomina. A trarre in inganno la
burocrazia provinciale "il
curriculum non aggiornato e
incompleto di dati" dalla stessa
avv. prof. Zappalà, evidentemente
distratta dal troppo lavoro.
150 PAROLE DA PALERMO
Palermo, la normalità che manca
FACCIAMO DI PALERMO una città normale: questo, alcuni
anni fa, lo slogan in campagna elettorale per eleggere sindaco e consiglio comunale. Ma Palermo non può ancora fregiarsi di tale aggettivo. Se la città fosse diventata “normale”,
chi si serve dei mezzi pubblici potrebbe controllare oggi alle
fermate lʼorario in cui passerà lʼautobus; inoltre la gente non
lascerebbe la macchina in doppia fila: mentre ora in città “normale” continua a essere il posteggio selvaggio. Ancora, in
una città normale, lʼimmondizia verrebbe raccolta ogni giorno, magari dopo unʼattenta differenziazione. Invece da tempo i palermitani convivono con lʼemergenza rifiuti. Così, quando qualche domenica fa finalmente lʼautomezzo dellʼAmia ha
raccolto i cumuli di spazzatura ammucchiati sotto casa mia,
tutti gli abitanti del quartiere si sono affacciati per godere lo
spettacolo. Perché, parafrasando Jovanotti, nella nostra città
anormale, vedere che qualcuno porta via i rifiuti diviene quasi il più grande spettacolo dopo il Big Bang. Maria DʼAsaro
ANTIBUDDACI di Dino Calderone
Elezioni e unioni di fatto
MESSINA. L'istituzione del registro delle unioni di fatto è uno
dei temi più dibattuti negli ultimi anni. Non pochi Comuni
danno infatti la possibilità a coppie eterosessuali e
omosessuali di registrarsi per poter godere di alcuni diritti, ma
con quali risultati? Secondo recenti statistiche il numero delle
coppie che ha fatto questa scelta risulta basso e comunque
poco rilevante rispetto alle aspettative di chi ha promosso
l'iniziativa. Anche a Messina, durante la campagna elettorale
per le amministrative, una delle domande più trasversali ai
programmi dei candidati a sindaco toccava proprio questo
punto. Un gruppo di recente costituzione “Partecipazione e
sussidiarietà”, composto da cattolici di diversa appartenenza
ecclesiale, ha incontrato i sei candidati per un confronto sui
problemi più gravi della città (crisi finanziaria, lavoro, servizi
sociali, famiglia, protezione ambientale, qualità della vita)
ottenendo risposte spesso differenziate, ma sul tema del
registro delle unioni di fatto ci sono stati quattro si (Accorinti,
Saya, Scoglio, Tinaglia), un “ci devo pensare meglio”
(Calabrò) e un solo no esplicito, quello di Garofalo, che però,
ha tenuto a precisare, auspica una legge nazionale sui diritti
delle coppie di fatto sia etero che omo. E' la conferma che su
questo tema sensibile, almeno per una parte dell'opinione
pubblica, la divisione cattolici-laici e sinistra-destra appare
sempre più irrilevante anche a Messina e che l'importanza
della famiglia fondata sul matrimonio fra uomo e donna debba
essere sostenuta in termini più promozionali che
esclusivamente difensivistici.
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mess.elettorale - comm. nino germanà
Caro elettore,
la brevità della campagna elettorale non mi consente, come avrei voluto, di
incontrarti insieme ai cari amici di tante belle battaglie elettorali.
Sono impegnato, questa volta, come se fossi in prima persona, per Daniela Faranda, candidata al Consiglio Comunale di Messina nella lista del Pdl,
la figlia di mia sorella Marisa Germanà.
Non è solo il legame familiare a sollecitarmi ed a mobilitarmi. Daniela è da tanti anni impegnata socialmente e può proseguire con incisività nell’ambito politico.
Le sue qualità personali, la sua disponibilità e la sensibilità che le è propria
sono garanzia per tutti.
Sono certo che vorrai sostenerla elettoralmente anche attraverso parenti
e amici, insieme ad Enzo Garofalo candidato Sindaco.
Cari Saluti
On. Ninì Germanà