Barocco - Atuttascuola

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Barocco - Atuttascuola
L’indirizzo stilistico che si afferma in
pittura, scultura e in architettura con
le opere del Bernini, del Borromini e
di Pietro da Cortona, dapprima a
Roma, poi nel resto d’Italia e in
Europa (e successivamente,
attraverso la Spagna, anche in
America Latina), è conosciuto come
Barocco. L’aggettivo si utilizza per
l’architettura, la pittura, la musica, la
letteratura, il teatro...
L’etimologia
L’origine del termine resta ancor oggi incerta.
Secondo Benedetto Croce esso fa riferimento in
origine a un tipo di sillogismo medievale, il baroco,
che dietro l'artificiosa costruzione logica cela una
scarsità di contenuto e di verità.
È più probabile, invece, che sia corretto quanto
scrive nel 1694 il Dizionario dell'Accademia
francese: «Barocco si dice delle perle che sono di
rotondità molto imperfetta».
Quasi un secolo più tardi, nel Dictionaire de
Trevoux (1771) al termine si davano i significati
aggiunti di “irregolare”, “bizzarro”, “diseguale” e,
per estensione, «in pittura, un dipinto o una figura
di gusto barocco, dove le regole delle proporzioni
non sono rispettate e tutto è rappresentato
seguendo il capriccio dell'artista».
Le caratteristiche di questo nuovo stile sono date da un nuovo
senso della bellezza che non nasce più dalle caratteristiche
classiche di ordine, proporzione e simmetria (fig. 1), ma piuttosto
(1) dall’irregolarità,
(2) dalla bizzarria inventiva
(3) dall’incessante movimento
delle forme (fig. 2).
Fig.: 1 –
Tullio Lombardo:
Adamo
Fig.: 2 - Gian Lorenzo Bernini:
L’estasi di Santa Teresa
Ne risulta un’arte
scenografica e fortemente
teatrale tesa a mobilitare
nello spettatore tutte le
risorse dell’immaginazione
e a generare un’illusione
continua di movimento e di
vita, privilegiando così gli
aspetti psicologici ed
emotivi dell’esperienza
estetica rispetto a quelli
puramente contemplativi
dell’arte classica.
IL BAROCCO DEVE
STUPIRE E
COMMUOVERE
F. Ribalta: Cristo abbracciando San
Bernardo (1627)
Elementi bizzarri
e grotteschi
Nei ritratti barocchi si
affacciano, a fianco dei nobili
committenti, altri personaggi
presenti a corte: nani, buffoni,
prodigi della natura con
malformazioni fisiche messe
volutamente in bella mostra.
Questi personaggi non sono
soltanto una artimagna per far
risaltare la maestà del Re sui
suoi sudditi; l’artista si
compiace nel riprodurre sulla
tela questi scherzi della
natura.
Carreño: La Monstrua nelle vesti
del dio Bacco.
Il nano viene rappresentato
a fianco di un libro e di un
calamaio, affinché lo
spettatore possa
“apprezzare” meglio le
ridotte dimensioni degli
arti, delle mani, del viso.
Velázquez: Nano con libro.
Borromini
San Carlo alle Quattro
Fontane (Roma).
Forme in
continuo
movimento
Borromini, S. Ivo alla Sapienza (Roma) 1642-60
LA LINEA A
SPIRALE
DELLA
LANTERNA
PRODUCE
UN
EFFETTO
DI MOTO
I PILASTRI
GIGANTESCHI
DELIMITANO LO
SPAZIO A FORMA
STELLARE
Ancora una volta alla simmetria
rinascimentale si sostituisce
l’illusione del movimento, data
dalla spirale
Suscitare sorpresa nello spettatore
Velázquez; las Meninas
(1656)
Filippo IV e la regina Marianna
Velázquez; las Meninas
(1656)
I due sovrani appaiono
solo riflessi nello
specchio, la tela rivolta
verso il pittore cela un
dipinto che non
possiamo vedere.
L’infanta Margarita
Nascita dell’Opera Musicale
Ufficialmente l’Opera nacque nel 1607,
con l’Orfeo di Monteverdi.
All’uomo barocco
piace il teatro, lo
stupefacente. In più
nel barocco
musicale si
trasferisce tutta la
teoria degli affetti
(creazione di effetti
emozionali sullo
spettatore
utilizzando alcune
tecniche musicali).
Ascolto guidato dell’incipit dello
Stabat Mater di Pergolesi.
In FA minore per soprano, contralto,
archi e basso continuo.
Direttore: Ottavio Dantone
Soprano: R. Invernizzi
Contralto: S. Prina
Nella musica barocca abbiamo una
preponderanza della linea melodica, che è la
voce narrante, ma il basso continuo non si
interrompe mai e sostiene l’armonia. Le voci
intermedie sono un mero sviluppo della voce del
basso.
Il teatro d’opera nel 600 diventa anche una
impresa commerciale (infatti non c’era il coro).
Il Barocco arriva fino a Bach, che è l’ultimo dei
barocchi. Poi si passa alla tonalità.
Barthel Melchiorre: La malinconia
Il Barocco nel giudizio
degli storici:
Benedetto Croce, Heinrich
Wölfflin, Eugenio D’Ors, José
Antonio Maravall
Heinrich Wölfflin (il Barocco come
momento ciclico dell’arte)
La rivalutazione del barocco nella critica d’arte inizia
solo con la pubblicazione nel 1888 del saggio di
Heinrich Wölfflin, Rinascimento e barocco, e di quella
successiva dei suoi Concetti fondamentali di storia
dell'arte. Sulla base di un serrato confronto tra l'arte
rinascimentale quella barocca, Wölfflin delinea una
teoria evolutiva secondo cui ogni stile attraversa una
fase iniziale arcaica o primitiva, cui segue una fase
classica, cioè di opere esemplari che ne definiscono
compiutamente i caratteri stilistici, e quindi una fase
barocca in cui lo stile si complica e fiorisce in forme
sempre più complesse fino ad esaurirsi per lasciare il
posto alla formazione di un nuovo stile destinato a
ripercorrere queste stesse fasi.
Eugenio D’Ors (Il Barocco è
insito nello spirito umano)
Questa stessa teoria, resa più rigida e schematica,
ha formato la base di quella successiva di Eugenio
d'Ors che nel 1945 ha teorizzato il barocco come
una sorta di categoria perenne dello spirito umano,
uno stato dell’io contrapposto allo spirito classico.
Le sue caratteristiche essenziali sono:
-
Incrocio di linee che si ritorcono e si piegano.
piegano
Contrapposizione di volumi concavi o convessi per
dare effetti dinamici.
Sovversione di equilibrio, armonia, stabilità.
Interpretazione della passione e della fantasia.
Tendenza per la teatralità e il grottesco.
Benedetto Croce
(il barocco è cattivo gusto)
Benedetto Croce, nella sua Storia dell'età
barocca in Italia (1929), aveva riproposto,
senza fortuna, di tornare a una valutazione
del tutto negativa del barocco. Per il Croce
della Storia dell’età barocca in Italia, il
barocco è un momento di arresto o di
spaesamento nella storia dello spirito,
magari necessario, ma in ogni caso
deviante. Per esprimere questo giudizio
Croce fa sue tutte le istanze negative sul
barocco portate avanti dagli illuministi del
700 e dai romantici dell’800.
J. A. Maravall (tesi tradizionale)
Il Seicento appare a Maravall un'epoca di marcati
contrasti (fra individualismo e tradizione, autorità
inquisitoria e libertà, mistica e sensualismo,
teologia e superstizione, guerra e commercio,
geometria e capriccio) che si riflettono in un
sistema culturale fondamentalmente omogeneo
che interessa diversi paesi europei. Il Barocco è
l'espressione di una società in crisi, percorsa da
tensioni sociali. E' una cultura urbana, fondata sul
dirigismo, con caratteri di massa, e conservatrice.
L'autore ricostruisce il modello di pensiero e di
percezione che impronta la produzione artistica e
letteraria barocca, e analizza sottilmente i
meccanismi di azione psicologica sulla società
rintracciabili nell'arte e in particolare nel teatro.