Lezione 12
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Lezione 12
Modellizzazione dei sistemi fluviali Fiumi: ecosistema simile ad un agglomerato vivente nel quale si svolgono complesse reazioni biochimiche di cui sono responsabili i batteri che si nutrono delle sostanze organiche biodegradabili, sia scaricate dall'uomo che di origine naturale (foglie, alghe e cellule morte) le digeriscono e le degradano Le grandezze fisiche di un fiume che maggiormente influenzano il processo di biodegradazione e,più in generale, la qualità delle acque sono la portata e la temperatura. Per una corretta gestione dell’ambiente occorre, non solo rilevare lo stato di qualità dei corpi idrici, ma anche individuare e quantificare i rapporti di causa-effetto che intercorrono tra le attività antropiche e la qualità dell’acqua, La funzione dei modelli matematici è quella di permettere la rappresentazione e la simulazione dell’ecosistema fluviale al fine di prevedere gli effetti ambientali dei differenti scenari possibili FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Classificazione dei modelli I diversi approcci per arrivare alla costruzione di modelli che descrivano il processo di autodepurazione di un sistema fluviale si differenziano dalla scelta delle variabili necessarie per rappresentarlo. I valori di tali variabili costituiscono quindi lo stato del sistema. I processi di degradazione che hanno luogo nell’ecosistema acquatico sono estremamente complessi e risulterebbe quindi impossibile introdurre una variabile di stato per ogni singolo inquinante ed ogni specie vivente; I modelli chimici tendono a ridurre il gran numero di composti ossidabili a poche classi, spesso una sola, misurate globalmente tramite la quantità di ossigeno necessaria ad ossidarli completamente per via biologica, BOD, o per via chimica, COD. I modelli ecologici tentano di descrivere, in modo più aggregato, la dinamica di uno o più componenti del biota (produttori, consumatori, demolitori) e i trasferimenti di materia ed energia (ossigeno, anidride carbonica, sali e luce) tra essi e l’ambiente circostante. L’elevato numero di parametri e le notevoli difficoltà che si incontrano nelle fasi di calibrazione e taratura ne rende spesso complessa l’utilizzazione. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 1 Classificazione dei modelli Una ulteriore distinzione si può fare tra i modelli all’equilibrio ed i modelli dinamici; mentre quelli dinamici permettono una valutazione di fenomeni di transizione, come ad esempio un accidentale spillamento di un inquinante, nei modelli statici i valori delle variabili quantitative dell’acqua non cambiano nel tempo. Sebbene tutti i sistemi fisici siano tridimensionali, una sufficiente accuratezza nei risultati può essere ottenuta considerando una modellazione uni o bidimensionale. Nel caso bidimensionale la distribuzione della variabile dipendente (di stato) si assume costante in verticale per i fiumi mentre nel caso monodimensionale si assume costante in tutta la generica sezione trasversale e variabile lungo l’ascissa longitudinale del fiume. Una ulteriore differenziazione si può fare dividendo i modelli in probabilistici e deterministici. I modelli deterministici consentono di avere stime dei valori medi dei vari costituenti attraverso la risoluzione di un sistema di equazioni che riproduce i processi di trasformazione chimica, fisica e biologica che avvengono nel corso fluviale; i modelli probabilistici interpretano in modo statistico i rapporti causa-effetto di tali processi, prescindendo dalla trattazione fenomenologica e fornendo i valori probabili delle variabili di stato del modello FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Il modello Qual2E Il modello QUAL2E fu sviluppato nel 1970 per l’U.S. Enviromental Protection Agency poi migliorato in diverse successive versioni. Secondo questo modello i maggiori meccanismi di trasporto, l’advezione e la dispersione, sono significativi solo lungo la maggiore direzione del flusso (cioè l’asse longitudinale del canale o del corso d’acqua). Esso può essere applicato all’intero bacino idrografico e tiene conto di scarichi multipli di rifiuti, derivazioni, effluenti, afflussi e deflussi distribuiti, ed ha anche la capacità di calcolare la portata di diluizione richiesta per raggiungere un certo livello di ossigeno disciolto. Seguendo il modello si può operare sia in situazioni stazionarie che in condizioni dinamiche fornendo un valido strumento per i problemi di pianificazione delle acque; in stato stazionario esso può essere utilizzato per valutare l’impatto di uno scarico di rifiuti sulla qualità di un corso d’acqua. In situazioni dinamiche può essere utilizzato per prevedere gli effetti delle variazioni quotidiane nei dati meteorologici sulla qualità dell’acqua o per studiare le variazioni nell’ossigeno disciolto dovute alla crescita ed alla respirazione delle alghe. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 2 Formulazione generale del modello L'impiego di un modello numerico per lo studio della diffusione di inquinanti in un asta fluviale, si propone la verifica dell'impatto dello sversamento di inquinanti da sorgenti di tipo diffuso o concentrato localizzate sul reticolo idrografico sulla qualità delle acque del fiume. Lo sviluppo e implementazione di un modello numerico prevede tre fasi: 1) Rappresentazione concettuale 2) Rappresentazione funzionale 3) Rappresentazione computazionale FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Rappresentazione concettuale Noto il regime di portate nel fiume, ottenuto mediante simulazione numerica con un modello afflussi-deflussi o mediante misurazione delle portate nel reticolo, l' ipotesi assunta nel caso di modello monodimensionale è che gli inquinanti immessi vengano rapidamente miscelati e quindi che la concentrazione degli elementi considerati possa essere considerata omogenea sull'intera sezione. Il reticolo idrografico del fiume esaminato viene suddiviso rami. Ogni ramo del corso d' acqua viene quindi suddiviso in un certo numero di sottorami o elementi computazionali, ciascuno di lunghezza definita e ogni elemento computazionale e' considerato completamente miscelato. Per ognuno di tali tratti, può essere definito il bilancio idrologico tra la portata entrante, proveniente dall’elemento di monte (Qi-1), le sorgenti esterne o le derivazioni (Qxi) e la portata uscente (Qi), avviata all’elemento di valle. Il corso d' acqua risulta quindi essere schematizzato come una serie di reattori completamente miscelati collegati sequenzialmente. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 3 Suddivisione in elementi computazionali FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Bilancio idrologico Per ciascuno di questi elementi computazionali, il bilancio idrologico puo' essere scritto in termini di flusso in arrivo, immissioni o prelievi e flusso in uscita. In modo simile si può effettuare un bilancio di materia per qualsiasi costituente C all’interno dell' elemento. La massa di inquinante puo' essere aggiunta o sottratta attraverso sorgenti o prelievi come pure per effetto di trasformazioni interne sia di tipo biologico che chimico. Assumendo il regime idraulico del corso d'acqua in condizioni stazionarie, ovvero: ∂Q = 0 ∂t allora l'equazione di bilancio di massa per un elemento computazionale puo' essere scritta ; ⎛ ∂Q ⎞ ⎜ ⎟ = (∑ q)i ⎝ ∂x ⎠i dove ∑ ( q) i e' la somma degli afflussi o prelievi dal singolo elemento. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 4 Bilancio idrologico e di massa FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) L’equazione del bilancio di massa L'equazione impiegata per lo studio della dispersione e trasporto è l'equazione di bilancio della massa di inquinante. Questa equazione include gli effetti del trasporto convettivo della dispersione turbolenta, delle reazioni tra costituenti, della presenza di pozzi e sorgenti. Per ogni costituente C , questa equazione puo' essere scritta in forma monodimensionale come : ∂C ∂ ∂C ∂( uC ) = − +q −s DL ∂x ∂x ∂t ∂x dove C e' la concentrazione della specie, x è l'ascissa longitudinale, t il tempo,DL e' il coefficiente di dispersione longitudinale, u è la velocita' mediata sulla sezione ed s rappresenta le sorgenti o i prelievi esterni (sia di tipo diffuso che concentrato), mentre il termine q tiene conto delle relazioni con altri costituenti. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 5 La diffusione molecolare Il moto delle molecole all’interno di un fluido è casuale e può essere descritto come un processo stocastico; Nel caso della diffusione molecolare si creano comunque delle direzioni preferenziali che determinano il trasferimento delle molecole di inquinante dalla regione ad alta concentrazione a quella a bassa concentrazione. La legge di Fick (1855) evidenzia come il quantitativo di sostanza che si diffonde per unità di area risulti proporzionale al gradiente di concentrazione misurato perpendicolarmente alla sezione: M df = − Ddf ∂C ∂x con : Mdf = quantità di sostanza che si diffonde per unità di area e di tempo, [M / L2T]; C = concentrazione della sostanza che si diffonde, [M/L3] ; x = distanza misurata normalmente alla sezione, [L]; Ddf = coefficiente di diffusione, [L2/T]; FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) La diffusione turbolenta La diffusione turbolenta è dovuta ad moto organizzato in strutture di differente grandezza (vortici) che determinano il trasporto per advezione delle particelle di fluido. In analogia con la diffuzione molecolare, la quantità di sostanza che si trasferisce nell’unità di area e di tempo (Ft) a causa della turbolenza viene comunque espressa in termini di coefficiente di diffusione turbolenta (ε) e di gradiente di concentrazione della sostanza che si diffonde: M dt = −ε ∂C ∂x con : Mdt = quantità di sostanza che si diffonde per unità di area e di tempo, [M / L2T]; C = concentrazione della sostanza che si diffonde, [M/L3] ; x = distanza misurata normalmente alla sezione, [L]; ε = coefficiente di dispersione turbolenta, [L2/T]; FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 6 Rappresentazione funzionale: L’equazione di trasporto di massa L’equazione adoperata dal QUAL2E è la: ⎛ ∂M = ⎝ ∂t ∂ ⎜ AX DL dove: M = x = t = C = Ax = DL = u = s = ∂x ∂C ⎞ ⎟ ∂x ⎠ dx − ∂ ( AX u C ) ∂C dx + ( Ax dx ) +s ∂x ∂t massa, [M]; distanza, [L]; tempo, [T]; concentrazione, [M/L3]; area della sezione trasversale, [L2]; coefficiente di dispersione, [L2/T]; velocità media, [L/T]; sorgente o diminuzione esterna, [M/T]; FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Regime idraulico e coefficienti di portata Nel modello QUAL2E si può assumere che il regime idraulico nel corso d’acqua sia in condizioni stazionarie (moto permanente) In tale situazione il bilancio idrologico per ogni singolo elemento computazionale diventa: dQ = Qxi dt dove Qxi rappresenta la somma delle affluenze e/o delle derivazioni. Coefficienti di portata Nel caso in cui la sezione dell‘alveo no presenti una conformazione regolare le caratteristiche idrauliche si valutano attraverso le seguenti relazioni: u = a . Qb Ax = Q/u H = c . Qd con H pari alla profondità della corrente ed a e b costanti empiriche determinabili tramite appositi abachi. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 7 Portata in alveo trapezoidale Se la sezione invece presenta una configurazione regolare, ed in particolare trapezoidale, può essere adoperata l’equazione di Mannings: Q = (1,486/n)Ax . Rx2/3 . Se1/2 dove: Rx n Se Q = = = = raggio idraulico; coefficiente di Mannings; gradiente idraulico; portata in alveo. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Dispersione longitudinale Nel 1856 Taylor propose la relazione fondamentale per il calcolo del coefficiente di dispersione longitudinale in condotte rettilinee: DL = 10R0u* dove R0 è il raggio del canale ed u* la velocità tangenziale media. A causa delle forti differenze tra le distribuzioni di velocità e di geometria tra canali e corsi d’acqua naturali, tale formulazione non è sempre valida, per cui è stata proposta una differente relazione da Elder (1959) : DL = k . d . u* dove d è la profondità media e k è la costante di dispersione pari a 5.93 per Elder. Da tale relazione procedendo per successive sostituzioni, nel caso di moto permanente, si ricava le seguente formula : DL = 3,82 . k . n . u . d 5/6 con n pari al coefficiente di Mannings ed u pari alla velocità media. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 8 Scabrezza in canali artificiali FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Scabrezza in alvei naturali FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 9 Ossigeno disciolto • L'analisi della qualità di un tratto di fiume verte principalmente sulla concentrazione di Ossigeno disciolto che rappresenta il parametro più importante per la vita del corso d'acqua. • Insieme all'ossigeno disciolto vanno considerati gli elementi che possono modificarne la concentrazione ed altri che pur non influenzando direttamente le concentrazioni di tale elemento però contribuiscono allo sviluppo o alla diminuzione di altri che influenzano tali concentrazioni. • Le concentrazioni di ossigeno disciolto nei corsi d' acqua sono controllate dalla reareazione atmosferica, dai processi fotosintetici, dalla degradazione del fitoplancton e dello zooplancton, dalle concentrazioni di BOD, dai processi di nitrificazione, e dalla temperatura. • Il piu' accurato bilancio di ossigeno dovrebbe considerare tutti i fattori significativi. E' quindi necessario considerare la produzione di alghe, con la dipendenza dalle concentrazioni di nutrienti, l'effetto dato dalla reareazione atmosferica ed altre reazioni con altri costituenti. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Schema semplificato delle reazioni che coinvolgono l’ossigeno disciolto FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 10 Crescita Algale L' equazione differenziale che governa la crescita e la produzione delle alghe e' formulata secondo la seguente relazione : σ dA = μA − RA − A A d dt Dove: A è la concentrazione della biomassa algale t è il tempo, μ è la velocità specifica di crescita delle alghe, che dipende dalla temperatura e da altri fattori quali la concentrazione di nutrienti, l'intensità luminosa e le ore di luce giornaliere; R e‘ il tasso locale di respirazione delle alghe; σA è la velocità di sedimentazione delle alghe; d è la profondita' media del corso d'acqua; FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Tasso specifico di crescita algale Il tasso specifico di crescita delle alghe, dipende dalla disponibilita' dei nutrienti richiesti (azoto e fosforo) e dalla luce. Due possibilità di modellizzare l'interazione tra questi elementi (denominati fattori limitanti) sono le seguenti: 1) Una espressione usata per rappresentare gli effetti di azoto fosforo e luce è quella in cui questi sono moltiplicati tra loro per determinare il loro effetto complessivo sul tasso locale di crescita algale. Tale relazione può essere rappresentata dalla: μ = μ max ( FL)( FN )( FP ) dove μmax e' il massimo tasso specifico di crescita algale, FL e' il fattore limitante la crescita algale dovuto all'intensità luminosa, FN e' il fattore limitante legato alla concentrazione di azoto, FP e' il fattore limitante la crescita algale relativamente alla concentrazione di fosforo. 2) In questo caso secondo caso il tasso locale di crescita algale e' limitato dall'intensità luminosa e dal minimo tra i fattori limitanti relativi all'azoto o al fosforo. Questa formulazione segue μ = μ max FL Min FN , FP la legge del minimo di Liebig : ( FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna ) ( ) file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 11 Il tasso di crescita algale in funzione della intensità luminosa Diverse sono le relazioni che si impiegano per la simulazione dell'effetto della luce sul tasso di crescita algale. Tutte presentano una crescita che aumenta con l' incremento dell' intensita' della luce fino ad un valore massimo o di saturazione. Alcune relazioni, ad elevate intensita' della luce comprendono la fotoinibizione, mentre altre mantengono una rimanente attivita' fotosintetica al tasso massimo. Tre sono i metodi utilizzati nel modello Qual2E per calcolare gli effetti dell'attenuazione della luce sul tasso di crescita algale: 1) Il metodo di Monod, 2) la funzione di Smith 3) l'equazione di Steel; FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Fattore limitante luce (Monod, Smith) 1) Il fattore limitante la crescita algale per la luce, usando l'espressione di Monod, è definito come: FL z = Iz KL + Iz dove FLZ e' il fattore di attenuazione di crescita algale per la luce ad una intensità IZ, essendo IZ l' intensita' della luce ad una data profondita' (z) , KL e' il coefficiente di semisaturazione per la luce e z e' la profondita' media. 2) L’applicazione della formulazione di Smith conduce alla seguente espressione per il fattore limitante luce: FL z = (K Iz 2 L + I 2z ) 1/ 2 dove KL e' l'intensita' della luce corrispondente al 71% del massimo tasso di crescita , e gli altri termini gli stessi precedentemente definiti. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 12 Fattore limitante luce (Steel) 3) Il fattore limitante luce, basato sull’equazione di Steel, assume la formulazione: ⎛I ⎞ ⎛ I ⎞ FL z = ⎜ z ⎟ exp⎜1 − z ⎟ ⎝ IO ⎠ ⎝ IO ⎠ dove I0 e' l'intensita' di luce ottimale, alla quale il tasso di crescita algale e' massimo. Iz è l'intensita' della luce alla quota z (profondità media del corso d'acqua) determinabile secondo la legge di Beer : I z = I sup exp( −cz) dove c = cw +Aa e cw è la naturale torbidità delle acque. A è la concentrazione della alghe ed a è un coefficiente compreso tra 0 e 1. Tale relazione indica un decadimento esponenziale dell'intensità luminosa con la profondità, decadimento che è funzione sia della torbidità delle acque che della concentrazione algale che limita l'ingresso della luce, Isup è l'intensità di luce incidente alla superficie libera. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Fattori limitanti N e P I fattori limitanti la crescita algale dipendenti dalle concentrazioni dell' azoto (FN) e del il fosforo (FP) sono definiti dall' equazione di Monod: FN = Ne Ne + KN FP = P P + Kp dove Ne e' la concentrazione totale di azoto disponibile, KN e' la costante di semisaturazione dell' azoto, P e' la concentrazione locale di fosforo disciolto, KP e' la costante di semi saturazione del fosforo. Si assume che le alghe usino ammoniaca o nitrato come fonte di azoto inorganico. La concentrazione effettiva di azoto disponibile è quindi data da: − N tot = NH 3 + NO 3 dove NH3 e' la concentrazione di azoto ammoniacale ed NO3- quella di azoto nitrico. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 13 Il tasso di crescita algale, formulazioni applicate L'espressione di μ nell'ipotesi di scelta del tipo di formulazione: μ = μ max ( FL)( FN )( FP ) è quindi: μ = μ max ⎛ I ⎞ P N DL I z exp⎜1 − z ⎟ K P + P K N + N 24 I O ⎝ IO ⎠ FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Ciclo dell’azoto Nelle acque naturalmente aerobiche si ha una trasformazione da azoto organico in ammoniaca, in nitrito e alla fine in nitrato. Le equazioni differenziali che governano le trasformazioni dell'azoto da una forma all'altra sono: Azoto organico: dN org dt = αRA − β Norg N Norg − σ Norg d N Norg dove Norg e' la concentrazione di azoto organico,βNorg e' il tasso per l' idrolisi di azoto organico in azoto ammoniacale, α e' la frazione di biomassa algale composta da azoto, R e' il tasso di respirazione algale, A e' la concentrazione di biomassa algale, σNorg e' la velocità di sedimentazione dell' azoto organico. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 14 Ciclo dell’azoto Azoto ammoniacale: σ dNH 3 = β Norg N org − β NH 3 NH 3 + NH 3 N NH 3 − F1α NH 3 μA dt d dove F1 è un coefficiente compreso tra 0 e 1, con NH3 concentrazione dell' azoto ammoniacale, Norg e' la concentrazione di azoto organico, βNH3 e' la costante per l' ossidazione biologica dell' azoto ammoniacale, βNorg e' il tasso di idrolisi dell' azoto organico, α e' la frazione di biomassa algale costituita da azoto, σNH3 e' la velocità di rilascio dai sedimenti del fondo dell' azoto ammoniacale, d e' la profondita' media del flusso, μ e' il tasso locale specifico di crescita delle alghe, A e' la concentrazione di biomassa algale. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Ciclo del fosforo Il ciclo del fosforo è per molti aspetti analogo a quello dell' azoto. Le forme organiche interne del fosforo derivano da un processo che parte dalla morte delle alghe, per poi convertirsi nella forma inorganica disciolta, che è la forma immediatamente disponibile per le alghe per la produzione primaria. A questo si aggiunge il fosforo sversato dalle reti di collettamento delle acque reflue che generalmente si trova nella forma inorganica disciolta, ed e' prontamente utilizzata dalle alghe. Le equazioni differenziali che governano la trasformazione del fosforo da una forma ad un' altra sono: Fosforo organico: dPorg dt = α APorg RA − β org Porg − σ org d Porg dove Porg e' la concentrazione di fosforo organico, αPorg e' il contenuto di fosforo delle alghe, R e' il tasso di respirazione algale, A e' la concentrazione di biomassa algale, βorg e' il tasso di decedimento del fosforo organico, σorg e' il tasso di sedimentazione del fosforo organico, d è la profondità del corso d'acqua. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 15 Ciclo del fosforo Fosforo disciolto: dPd σ = β org Porg + d Pd − α APd μA dt d dove Pd e' la concentrazione di fosforo inorganico o disciolto, σd e' il tasso di rilascio di fosforo disciolto dai sedimenti del fondo, d e' la profondita' media del corso d' acqua, μ e' il tasso di crescita algale, A e' la concentrazione di biomassa algale. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) BOD Per la stima della variazione del BOD, si utilizza generalmente nella simulazione una reazione del primo ordine. Viene considerata anche la rimozione del BOD dovuta alla sedimentazione: σ dBOD = −K1 BOD − BOD BOD dt d dove K1 e‘il tasso di degradazione e σBOD e' il tasso di perdita del BOD carbonioso dovuta alla sedimentazione. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 16 Ossigeno disciolto Il bilancio di ossigeno in un corso d' acqua dipende dalla capacita' del corso d' acqua di rearearsi. Questa capacita' e' una funzione della turbolenza del flusso nonché delle sorgenti e perdite interne di ossigeno. Le maggiori sorgenti di ossigeno, oltre alla reareazione atmosferica, sono l'ossigeno prodotto dalla fotosintesi e l' ossigeno contenuto nelle portate entranti. Le perdite di osigeno disciolto includono l'ossidazione biochimica di materia organica carboniosa e azotata, la domanda dei sedimento e l'ossigeno usato dalla respirazione delle alghe FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Ossigeno disciolto dO = K aer ( O * − O ) + ( αa1μ − α a 2 R ) A − K1L − K sed − α NNH 3β NH 3 NH 3 − α NNO 2 β NO 2 NO − 2 dt dove O e' la concentrazione di ossigeno disciolto, O* e' la concentrazione di saturazione dell' ossigeno disciolto a temperatura e pressione locale, αa1 e' il tasso di produzione di ossigeno per unita' di fotosintesi algale, αa2 e' il tasso di sottrazione di ossigeno per la degradazione delle alghe morte, αNNH3 e' il tasso di sottrazione di ossigeno per unita' di azoto ammoniacale ossidato, αNNO2 e' il tasso di sottrazione di ossigeno per unita' di nitrito ossidato, μ e' il tasso di crescita algale, R e' il tasso di respirazione algale, A e' la concentrazione di biomassa algale, BOD e' la concentrazione del BOD5, d e' la profondita' media del corso d' acqua, K1 e' il tasso di deossigenazione a causa della degradazione del BOD5, Kaer e' il tasso di riareazione, Ksed e' la domanda di ossigeno dei sedimenti, βNH3 e' il tasso di ossidazione dell' ammoniaca, βNO2 e' il tasso di ossidazione del nitrato, NH3 e' la concentrazione dell' azoto ammoniacale, NO2- e' la concentrazione dei nitrati. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 17 Coliformi I coliformi sono usati come indicatori della contaminazione da parte dei patogeni delle acque superficiali. Le espressioni per stimare le concentrazioni di coliformi sono di solito funzioni di decadimento del primo ordine : dE = −K E E dt dove E e' la concentrazione di coliformi, KE e' il tasso di scomparsa dei coliformi. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Rappresentazione computazionale Il corso d’acqua viene suddiviso in tratti (reaches) che individuano delle zone del fiume con caratteristiche idrauliche uniformi, e per ogni intervallo di tempo e per ogni costituente possiamo scrivere l’equazione di trasporto della massa i volte. Ogni segmento è numerato progressivamente da monte verso valle fino all’eventuale confluenza, per riprendere con il numero che segue dal punto più a monte della confluenza Gli elementi computazionali possono essere di sette tipi : 1) elemento di testa o sorgente; 2) elemento standard; 3) elemento immediatamente a monte di una confluenza; 4) elemento di giunzione; 5) elemento finale del sistema; 6) immissioni; 7) prelievi. FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 18 Schematizzazione del corpo idrico FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Limitazione della rappresentazione computazionale Il modello presenta le seguenti limitazioni: a) i tratti possono essere un massimo di 25; b) gli elementi computazionali non più di 20 per tratto; c) gli elementi di testa possono essere un massimo di sette; d) le giunzioni un massimo di sei; e) le immissioni ed i prelievi non più di 25. Per la risoluzione delle equazioni differenziali viene utilizzato uno schema alle differenze finite FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 19 Schema delle cinetiche modellate FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) Problema di taratura del modello FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 20 Risultati del modello FGAV/GM Dinamica degli Inquinanti – Università di Enna file: Lucidi DI ENNA 12 Modelli per qualità delle acque (QUAL2E) 21