Prove sui quadri elettrici

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Prove sui quadri elettrici
A34
Prove sui quadri elettrici
1. Premesse
Si definisce quadro elettrico la combinazione, in un unico
complesso, di apparecchiature elettriche destinate a svolgere, in un impianto elettrico, funzioni di protezione e di
manovra, con gli eventuali relativi dispositivi di comando,
misura, segnalazione.
Nel testo “apparecchiatura”
è sinonimo di “quadro”.
Le Norme di riferimento per quadri di bassa tensione (1000 V
AC e 1500 V DC), sono:
●
●
●
CEI 17-13/1 (EN 60439-1) – Apparecchiature assiemate di
protezione e manovra per BT. Parte 1: apparecchiature
soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS).
CEI 17-43 – Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS).
CEI 17-71 (EN 50298) – Involucri vuoti per apparecchiature
assiemate di protezione e manovra per BT (verifiche non
trattate nel presente manuale).
2. Quadri AS e ANS
‹
Scopo delle prove di tipo
è la verifica della conformità di un dato tipo di quadro alle prescrizioni della
Norma relativa (CEI 17-13/1)
e vanno effettuate su un
esemplare di quadro o su
parti del quadro che siano
costruite secondo lo stesso
progetto o progetti simili.
I quadri costruiti in serie (AS) disponibili sul mercato sono
realizzati da ditte specializzate, completi di carpenteria e apparecchi già montati oppure da assiemare, a cura dell’installatore, rispondenti alla normativa seguendo le istruzioni del
costruttore. Per questi quadri il costruttore stesso ha eseguito
una serie di prove di tipo su prototipi (supponendo che possano essere estese a tutta la produzione).
I quadri costruiti non in serie (ANS) sono invece quelli ai quali
sono state apportate una o più modifiche significative alla
struttura di base (AS). In questo caso occorre eseguire una
serie di calcoli per verificare, in via teorica, che le condizioni
di esercizio (temperatura, tenuta al c.to-c.to) rimangano entro limiti accettabili.
È utile evidenziare che è possibile avere un esemplare unico
di quadro tipo AS, così come possibile avere un numero elevato di quadri identici tipo ANS.
Su tutti i quadri, sia AS sia ANS, occorre eseguire, a montaggio ultimato, una serie di prove individuali (su ogni esemplare di quadro).
●
Le prove di tipo‹ comprendono:
–
–
–
–
verifica dei limiti di sovratemperatura (vedi paragrafo 3);
verifica delle proprietà dielettriche (vedi paragrafo 4);
verifica della tenuta al corto circuito (vedi paragrafo 6);
verifica dell’efficienza del circuito di protezione e tenuta al corto circuito (vedi paragrafo 7-8);
– verifica dell’isolamento in aria e superficiale (vedi paragrafo 9);
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– verifica del funzionamento meccanico (vedi paragrafo 9);
– verifica del grado di protezione (vedi paragrafo 9);
– verifica della compatibilità elettromagnetica (EMC)
(vedi paragrafo 10).
‹
Le prove individuali hanno lo scopo di rilevare difetti inerenti ai materiali e
alla fabbricazione. Tali prove sono effettuate su ogni
nuovo quadro dopo il suo
montaggio.
●
Le prove individuali‹ comprendono:
– ispezione visiva dell’apparecchiatura (compreso il cablaggio) (vedi paragrafo 11);
– prova di funzionamento elettrico (eventuale) (vedi
paragrafo 11);
– prova dielettrica (isolamento) (vedi paragrafo 4);
– controllo della continuità del circuito di protezione
(vedi paragrafo 8);
– resistenza d’isolamento (vedi paragrafo 5).
3. Verifica dei limiti di sovratemperatura
Prova di tipo: quadri AS – È eseguita con gli apparecchi installati e con In scelta in modo da riprodurre la condizione
più gravosa possibile di sovratemperatura. Ogni circuito deve
essere percorso da una corrente di prova Ip pari a:
Ip In Kc
dove Kc fattore di contemporaneità dato dal rapporto tra
Ieffettive e In.
In assenza di informazioni di In, la Norma CEI 17-13/1 consiglia l’uso della tabella 1. La prova va condotta per un tempo
di almeno 8 ore. Per quadri chiusi con In deboli, la potenza
dissipata può essere simulata con resistori di riscaldamento
all’interno del quadro, che producano la stessa quantità di
calore.
Tab. 1. Coefficienti di contemporaneità per la prova di sovratemperatura nei quadri (da Norma CEI 17-13/1).
Numero dei circuiti principali
Fattore di contemporaneità
2-3 circuiti
4-5 circuiti
6-9 circuiti
Kc 0,9
Kc 0,8
Kc 0,6
Lo scopo della prova è verificare il non superamento delle
sovratemperature specificate nella tabella 2 per le diverse
parti del quadro. Per la misura devono essere usate termocoppie o termometri, protetti contro le correnti d’aria e le
radiazioni di calore.
Prova di tipo: quadri ANS – Secondo la Norma CEI 17-43 (vedi
paragrafo 1), la verifica dei limiti di sovratemperatura si applica ai quadri ANS mediante estrapolazione (calcolo anziché misura) di risultati di prove effettuate su altri quadri.
L’applicazione è subordinata alle condizioni della tabella 3.
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Tab. 2. Limiti di sovratemperatura nei quadri elettrici con
temperatura ambiente 10 40 oC (da Norma CEI
17-13/1).
Parti di un’apparecchiatura
Sovratemperatura (K)
Componenti incorporati
In accordo con le norme relative ai componenti singoli o in
assenza di norme, secondo le
istruzioni del costruttore.
Terminali per conduttori
esterni isolati
70
Limitata da:
– resistenza meccanica del
materiale;
– possibili influenze sulle parti
vicine;
– limite di sovratemperatura
ammissibile per i materiali
Sbarre, conduttori e contatti di
isolanti a contatto con il
innesto di parti asportabili colconduttore;
legate alle sbarre
– influenza della temperatura
del conduttore sugli apparecchi a esso connessi;
– per i contatti a innesto, natura e trattamento superficiale del materiale dei contatti.
Organi di comando manuale
15
25
Involucri e coperture esterne
accessibili
30
40
Connessioni tipo presaspina
Determinata dai limiti fissati
per i componenti del quadro di
cui fanno parte.
Tab. 3. Condizioni di applicazione per il calcolo della sovratemperatura nei quadri ANS chiusi (da Norma CEI 17-43).
Condizioni
a. Uniformità della ripartizione all’interno del quadro della
potenza dissipata.
b. Possibile circolazione dell’aria all’interno senza ostacoli.
c. Somma delle correnti di alimentazione in DC o AC 3150 A
fino a 60 Hz.
d. Perdite per correnti parassite su strutture metalliche
trascurabili.
e. Aperture di uscita aria di sezione 1,1 volte quelle d’ingresso
con quadro in esecuzione IP 2X.
f. Presenza nel quadro di non più di tre diaframmi orizzontali.
g. Aperture di ventilazione interne tra le celle di sezione al 50%
di quella orizzontale della cella.
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Le informazioni per l’impostazione del calcolo sono:
– dimensioni dell’involucro;
– installazione dell’involucro (lati liberi per scambio di calore all’esterno);
– progetto dell’involucro (con o senza aperture di ventilazione);
– numero di diaframmi orizzontali interni;
– potenza dissipata da ciascun apparecchio;
– potenza dissipata dai conduttori.
Le formule risolutive per il calcolo della sovratemperatura
dell’aria interna a metà altezza ∆ϑ0,5 e alla sommità ∆ϑ1 del
quadro, sono rispettivamente:
∆ϑ 0,5 k d Wdx
dove:
coefficiente d’involucro;
coefficiente che tiene conto di ostacoli orizzontali che
si oppongono al circolo dell’aria;
Wd potenza dissipata dai componenti inseriti nel quadro;
x esponente che per gli involucri senza apertura di
ventilazione vale 0,804.
(d, Wd, x sono ricavati da grafici riportati dalla
Norma CEI 17-43).
k
d
∆ϑ1 c ∆ϑ0,5
dove:
Fig. 1. Distribuzione caratteristica di sovratemperatura
∆ϑ all’interno di un quadro
3
1
rispettivamente a h, h, h
2
4
(da catalogo Gewiss).
c fattore di distribuzione della temperatura (ricavato da
grafici riportati nella Norma CEI 17-43).
La distribuzione caratteristica della sovratemperatura è fornita dalla figura 1.
4. Verifica delle proprietà dielettriche
‹
La tensione nominale di
tenuta all’impulso Uimp è il
valore di picco di un impulso
di tensione di forma e polarità determinate, che il circuito di un’apparecchiatura
può sopportare senza cedimento dell’isolamento, secondo quanto specificato
dai valori forniti dalla Norma CEI 17-13/1.
Prova di tipo: quadri AS – È una prova di tensione dove il costruttore ha dichiarato il valore di tensione nominale‹ di tenuta all’impulso Uimp.
Vanno effettuate le seguenti prove:
●
Tensione applicata:
1. tra tutte le parti attive e le masse del quadro;
2. tra ciascun polo e tutti gli altri che, per questa prova,
sono collegati alle masse del quadro.
La prova deve essere eseguita con i valori di U riportati nelle
tabelle 4, 5, sia per i circuiti di potenza sia ausiliari separati
o meno dai primi con trasformatore; la tensione, di forma sinusoidale tra 45 Hz e 62 Hz non deve superare il 50% dei valori forniti nelle tabelle e deve essere mantenuta per 5 s.
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●
●
Tenuta degli involucri isolanti, verificata applicando la
U 1,5 volte i valori indicati in tabella 4, tra un foglio
metallico collegato all’esterno dell’involucro, al di sopra
delle aperture e delle giunzioni, e le parti attive collegate
alle masse situate all’interno dell’involucro presso le aperture e le giunzioni.
Tenuta dielettrica delle manopole isolanti, verificata applicando una U 1,5 volte i valori indicati in tabella 4,
tra le parti attive e un foglio metallico avvolto sulla manopola; per la prova il telaio non deve essere collegato a
terra o ad altro circuito.
Per l’esecuzione della prova si usa uno strumento multifunzione (vedi Scheda 63) oppure una valigia multifunzione (vedi
Scheda A33). La prova è considerata superata se non vi sono
state né perforazioni né scariche superficiali.
Tab. 4. Valori per la prova di tensione applicata su circuiti di
potenza e ausiliari direttamente collegati tra loro in
relazione alla tensione nominale d’isolamento Ui del
quadro (da Norma CEI 17-13/1).
Tensione nominale
d’isolamento Ui (tra le fasi)
[V]
Tensione di prova dielettrica
(in AC)
[Ueff r.m.s.]
Ui 60
1 000
6 Ui 300
2 000
300 Ui 690
2 500
690 Ui 800
3 000
800 Ui 1 000
3 500
1000 Ui 1 500
(valore valido solo per DC)
3 500
Tab. 5. Valori per la prova di tensione applicata su circuiti ausiliari non direttamente collegati tra loro in relazione
alla tensione nominale d’isolamento Ui del quadro (da
Norma CEI 17-13/1).
Tensione nominale d’isolamento Ui (tra le fasi)
[V]
Tensione di prova dielettrica
(in AC)
[Ueff r.m.s.]
Ui 12
250
12 Ui 60
500
Ui 60
2 Ui 2500 (minimo 1 500 V)
Sui quadri dove il costruttore non ha dichiarato il valore di tensione nominale di tenuta all’impulso Uimp va effettuata la prova
di tensione relativa con i valori come da tabella 6, applicata tra:
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●
●
ogni parte attiva (compresi i circuiti ausiliari collegati direttamente a quelli di potenza);
ogni polo del circuito principale e gli altri poli;
ogni circuito ausiliario non collegato ai circuiti di potenza
e: i circuiti di potenza, altri circuiti, le masse, l’involucro e
la base di montaggio.
L’impulso di U di
1,2
µs deve essere applicato tre volte per
50
ciascuna polarità a intervalli di 1 s e la U può essere in AC o
DC: nel primo caso va applicata per tre cicli della sinusoide,
nel secondo per 10 ms per ciascuna polarità. Il risultato è positivo se non si sono verificate scariche distruttive con cedimento degli isolanti, o con scariche in aria e superficiali.
Prova individuale: quadri AS – È applicata a cura dell’installatore ed è simile a quella già descritta. Lo strumento usato
deve fornire una f 45 62 Hz e mantenerla per ogni valore di I di dispersione.
Se il costruttore non fornisce la Uimp, il quadro deve essere
provato per applicazione di tensione. Se i circuiti hanno già
subito la prova dielettrica di tipo, la U da applicare è ridotta
dell’85% dei valori indicati nelle tabelle 4 e 5. Per la prova i
dispositivi di manovra e protezione devono essere chiusi oppure la U di prova deve essere applicata a tutte le parti del
circuito e tra queste e il telaio del quadro. Tutto l’equipaggiamento elettrico del quadro deve essere collegato ad eccezione di quei circuiti progettati per tensioni minori. Devono essere scollegati, invece, gli apparecchi che possono provocare passaggi pericolosi di I dovute a collegamenti comuni
a massa (TA, TV, strumenti di misura). La prova si inizia con
una U che non deve superare il 50% dei valori di tabella e
Tab. 6. Tensione di tenuta dielettrica per prove a impulso (da Norma CEI 17-13/1).
Tensione
nominale
di tenuta a
impulso Uimp
[kV]
Tensioni di prova e altitudini corrispondenti
Valore efficace AC
[kV]
U1,2/50 AC (valore di picco) e DC
[kV]
Livello
Livello
200 m 500 m 1000 m 2000 m
200 m
mare
mare
500 m 1000 m 2000 m
0,33
0,36
0,36
0,35
0,34
0,33
0,25
0,25
0,25
0,25
0,23
0,5
0,54
0,54
0,53
0,52
0,50
0,38
0,38
0,38
0,37
0,36
0,8
0,95
0,90
0,90
0,85
0,80
0,67
0,64
0,64
0,60
0,57
1,5
1,80
1,70
1,70
1,60
1,50
1,30
1,20
1,20
1,10
1,06
2,5
2,90
2,80
2,80
2,70
2,50
2,10
2,00
2,00
1,90
1,77
4
4,90
4,80
4,70
4,40
4,00
3,50
3,40
3,30
3,10
2,83
6
7,40
7,20
7,00
6,70
6,00
5,30
5,10
5,00
4,75
4,24
8
9,80
9,60
9,30
9,00
8,00
7,00
6,80
6,60
6,40
5,66
12
14,80
14,50
14,00
13,30
12,00
10,50
10,30
10,00
9,50
8,48
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va aumentata fino al valore pieno in pochi secondi, mantenuto per 1 s ed è superata se non si sono verificate perforazioni o scariche superficiali.
Se il costruttore invece fornisce la Uimp anche le prove dielettriche individuali devono essere conformi a quelle di tenuta alla U di impulso. La U non deve essere inferiore al 30%
della Uimp nominale (senza correzione dell’altitudine), o al
doppio della Uisolamento, in caso questo valore sia maggiore del
precedente 30% di Uimp. La procedura di prova e simile a
quella per la prova di tipo U (
1,2
µs applicato tre volte per
50
ciascuna polarità ad intervalli di 1 s).
Non è necessario eseguire queste prove sui quadri ANS la cui resistenza d’isolamento è stata verificata (vedi successivamente).
5. Misura della resistenza d’isolamento
Prova di tipo e individuale: quadri ANS – È indicata per i quadri che non sono stati sottoposti alle prove di tensione applicata (prove dielettriche). Per la misura si può usare una valigia
multifunzione (vedi Scheda A32): i puntali dello strumento
sono collegati tra i conduttori attivi e la massa (fig. 2). Per la
prova occorre scollegare i circuiti progettati per tensioni minori e quelli che durante la prova potrebbero assorbire una I
che potrebbe danneggiarli. La U di prova è di 500 V DC e il valore minimo di resistenza d’isolamento Riso è 1 000 Ω per ogni
volt di tensione nominale U0 verso terra dei circuiti provati.
Esempio 1
In un quadro alimentato a 230/400 V la Riso risulta:
Riso 1 000 U0 230 k Ω
quindi, su un carico di 230 kΩ, con U 500 V, lo strumento deve
far circolare una corrente:
500
2,17 mA
I
230 000
Fig. 2. Schema applicativo
per la misura della resistenza
d’isolamento Riso su un quadro ANS con valigia multifunzione (da fascicolo tecnico HT ITALIA).
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6. Verifica della tenuta al corto circuito
Prova di tipo: quadri AS – La “tenuta al c.to c.to” fornisce la
resistenza del quadro alle sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche dovute alla I di corto circuito. Per le modalità di
esecuzione della prova si fa riferimento allo schema di flusso
di figura 3; viceversa la tabella 7 specifica i casi in cui non è
necessaria la verifica. I risultati da ottenere sono in sintesi:
Fig. 3. Schema di flusso che
riproduce le situazioni riscontrabili e le tecniche adottate dal costruttore per la
prova di “tenuta al corto circuito” come previste dalla
Norma CEI 17-13/1.
●
●
●
●
●
i conduttori non devono presentare deformazioni inaccettabili;
l’isolamento dei cavi e dei supporti isolanti non deve essere deteriorato;
i cavi non devono essere sconnessi dai terminali d’uscita
e presentare allentamenti di serraggio;
è ammessa una deformazione dell’involucro purché non
sia compromesso il grado di protezione e le distanze di isolamento non siano ridotte a valori inferiori a quelle fissate;
l’eventuale strumento rivelatore non indichi una I di guasto.
Prova di tipo: quadri ANS – La tenuta al c.to c.to può essere
calcolata per estrapolazione partendo da risultati ottenuti da
una prova di tipo attuata su quadri similari.
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A34 – Prove sui quadri elettrici
Tab. 7. Casi per i quali non è prevista la prova di tenuta al
corto circuito (da Norma CEI 17-13/1).
1. Quadro con corrente di corto circuito Icc 10 kA o corrente nominale di breve durata.
2. Quadro protetto da limitatore con corrente di picco Ipk 17 kA
in corrispondenza della Icc presunta massima ammissibile ai terminali di entrata del quadro.
3. Circuiti ausiliari alimentati da trasformatore con S 10 kVA,
con Usecondaria 110 V; oppure S 1,6 kVA con Usecondaria 110
V. In entrambi i casi la Ucc 4%.
4. Parti del quadro (sbarre, apparecchi di protezioni e manovra,
connessioni ecc.), già sottoposte a prove di tipo valevoli per le
condizioni in cui si trovano a operare nel quadro.
7. Verifica della efficienza del circuito di protezione
Prova di tipo e individuale: quadri AS e ANS – La verifica si
attua con esame a vista oppure, se necessario, con misura
della resistenza dei conduttori di protezione ed equipotenziali del quadro, il cui risultato deve essere 0,1 Ω.
8. Verifica della tenuta al corto circuito del circuito di protezione
Prova di tipo e individuale: quadri AS e ANS – Una sorgente
di prova monofase deve essere connessa tra l’entrata di una
fase e l’entrata del conduttore di protezione; se il quadro ha
quest’ultimo separato, deve essere scelto il conduttore di fase
più vicino. Per ogni tipo di unità d’uscita occorre eseguire
un’apposita prova, realizzando con bulloni un corto circuito
tra la fase d’uscita e il corrispondente terminale del conduttore di protezione. Ogni unità d’uscita sottoposta a prova
deve possedere un dispositivo di protezione, compresi tra
quelli previsti per detta unità, che lasci passare il massimo valore della Ipk e dell’I2t. La prova può essere eseguita col dispositivo all’esterno del quadro che deve essere isolato da
terra. La tensione di prova deve essere uguale al valore monofase della Un di impiego e la Icc presunta utilizzata deve essere il 60% della Icc presunta della prova di resistenza al c.to
c.to trifase del quadro. Tutte le altre condizioni devono essere analoghe a quelle per la prova di tenuta al c.to c.to. La
prova è valida se la continuità e la tenuta al c.to c.to del conduttore di protezione rimane come nella condizione iniziale.
9. Verifica delle distanze di isolamento in aria e superficiali (A),
funzionamento meccanico (B) e grado di protezione (C)
Prova di tipo: quadri AS e ANS – (A) Gli apparecchi del quadro devono avere distanze conformi a quelle specificate nelle
prescrizioni a essi relative e devono restare inalterate nelle
condizioni normali di servizio. (B) I dispositivi che non abbiano
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subito prove specifiche di funzionamento meccanico devono
subirle a montaggio avvenuto; la prova comprende 50 cicli di
manovra (es. aprichiudi) ed è positiva se il funzionamento non
è compromesso. (C) Il grado di protezione (IP) dei quadri deve
essere provato secondo le indicazioni della Norma CEI 70-1.
10. Verifica della compatibilità elettromagnetica (EMC)
‹
L’immunità riguarda la capacità di apparecchiature di
funzionare correttamente
in presenza di campi elettromagnetici esterni; l’emissione riguarda il contenimento dei disturbi generati
dalle stesse.
Prova di tipo: quadri AS e ANS – Nessuna prova di immunità‹ o emissione è richiesta sui quadri che soddisfino le seguenti condizioni (approccio modulare):
●
●
●
i componenti (tutti) siano conformi alle norme EMC di prodotto o generiche in relazione al tipo di ambiente specificato;
il montaggio e cablaggio del quadro sia effettuato secondo
le indicazioni fornite dai fabbricanti dei componenti;
i quadri incorporino solo componenti elettromeccanici.
Negli altri casi la verifica dell’immunità deve essere conforme
ai valori della tabella 8.
Tab. 8. Livello di severità per le prove di immunità EMC secondo la Norma CEI 17-13/1.
Tipo di prova
Livello di severità
– 1,2/50 µs – 8/20 µs sovratensioni 2 kV (tra fase e terra) 1 kV
impulsive (IEC 61000-4-5);
(tra fase e fase)
– transitori/treni veloci
(IEC 61000-4-4);
2 kV
– campo elettromagnetico
(IEC 61000-4-3);
10 V/m
– scariche elettrostatiche
(IEC 61000-4-2). 8 kV/scariche
in aria
8 kv/scariche in aria
I limiti di emissione devono essere verificati secondo le norme
CISPR (International Special Committee on Radio Interference; dette norme confluiranno in quelle EN):
●
●
CISPR 11 classe B per ambiente 1;
CISPR 11 classe A per ambiente 2.
11. Ispezione del quadro
Prova individuale: quadri AS e ANS – Si deve verificare: l’efficacia degli organi di manovra e interblocchi meccanici, la
sistemazione ordinata e corretta dei cavi con siglatura conforme agli schemi, la congruità circuitale rispetto agli schemi,
il grado IP e il rispetto delle distanze minime superficiali in
aria, la qualità delle connessioni. A seconda della complessità del quadro può essere necessaria una prova di funzionamento elettrico per verificare interblocchi, consensi ecc.
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A35
Prove sui quadri elettrici per uso
domestico e similare
1. Premesse
La Norma di riferimento per queste prove è la CEI 23-51 –
Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei
quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare.
I quadri devono essere:
●
●
●
●
●
adatti a essere usati a temperatura ambiente a 25 oC
(eccezionalmente può raggiungere i 35 oC);
destinati all’uso in AC con Un 440 V;
con In in entrata 125 A;
destinati a incorporare apparecchi di manovra e protezione con In 125 A;
con Icc presunta 10 kA o protetti con dispositivi limitatori con I di picco non eccedente 17 kA.
Inoltre la stessa norma distingue due tipologie di quadri per
l’effettuazione delle prove:
●
●
quadri con In monofase 32 A – prove da effettuare:
1. controllo visivo dei dati di targa e della conformità del
quadro a schemi e dati tecnici;
2. verifica del cablaggio del funzionamento meccanico ed
elettrico.
quadri con In in entrata 125 A – prove da effettuare:
a. controllo visivo dei dati di targa e della conformità del
quadro a schemi e dati tecnici;
b. verifica dei limiti di sovratemperatura con calcolo della
potenza dissipata;
c. verifica della resistenza d’isolamento;
d. verifica dell’efficienza del circuito di protezione;
e. verifica del cablaggio e del funzionamento meccanico
ed elettrico.
Per i quadri che incorporano componenti elettrici e/o elettronici che emettono e/o che non sono immuni dai disturbi
elettromagnetici, occorre eseguire una serie di prove nei riguardi della EMC (immunità ed emissione), similmente a
quanto già esposto nella Scheda A34, paragrafo 10. I limiti
di emissione, invece, devono essere verificati in relazione alla
condizione ambientale d’installazione del quadro come da
Norma EN 61000-6-3.
2. Verifica dei punti 1., 2., a., c., d., e.,
Per i punti 1., 2., e. il significato è immediato; per il punto c.
si fa riferimento alla Scheda A34, paragrafo 5 e per il punto
d. si fa riferimento alla Scheda A34, paragrafo 7, già esposti.
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A35 – Prove sui quadri elettrici per uso domestico e similare
3. Verifica dei limiti di sovratemperatura
con calcolo della potenza dissipata
La potenza totale dissipata nel quadro Ptot è pari alla sommatoria:
Ptot Pdp 0,2Pdp Pau [W]
dove: Pdp somma della P dissipata dai dispositivi di manovra e protezione aumentata del 20% (0,2) per tener
conto di altri dispositivi;
Pau potenza dissipata da trasformatori, lampade di
segnalazione ecc.
La Pdp deve tener conto del fattore di utilizzazione Ke e del
fattore di contemporaneità K. Per i circuiti di entrata Ke è
stato assunto pari a 0,85 (determinato sperimentalmente
mediante prove termiche); se la corrente in uscita Inu è inferiore a 0,85 volte la corrente nominale dei dispositivi di manovra e protezione In, in luogo di Ke si può utilizzare, per la
verifica, il valore dato dal rapporto:
Inu
In
In mancanza di informazioni delle correnti in uscita dei circuiti del quadro per il fattore di contemporaneità K si può
fare ricorso ai seguenti valori (tab. 1).
Tab. 1. Valori del fattore di contemporaneità K per la verifica della potenza dissipata nei quadri.
Numero circuiti principali
Fattore di contemporaneità (K)
2e3
4e5
da 6 a 9 compresi
10 e più
0,8
0,7
0,6
0,5
Il valore della potenza totale deve risultare inferiore alla potenza dissipabile dall’involucro Pinv fornita dal costruttore del
medesimo:
Ptot Pinv